Le fate sono tornate

di Bitter_Caramel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO I ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO II ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO III ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO I ***




 

I.



L'inverno gelava il terreno del bosco, rendendolo una compatta lastra tombale. Solo le betulle riuscivano a sbucare dal suolo come pallide, scheletriche dita. Quasi nessuno si ricordava come fosse stato quello squarcio di natura prima del grande incendio. Quando il vento soffiava un sentore sale bruciato e polvere di ferro arrivava fino al borgo che aveva preso il posto del vecchio paesino di legno e mattoni. Un prezzo che tutti, tacitamente, avevano accettato di pagare per entrare nella nuova era. Eppure, dopo più di un secolo, anche se la neve era spessa due palmi e mezzo i bucaneve erano nati tra le radici che delimitava la soglia del bosco pietrificato.





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Questa raccolta di drabble partecipa al contest “Il Prima&Il Dopo” indetto da Earth e milla4

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Capitolo 2
*** CAPITOLO II ***




II.


 

Le era stato detto di non uscire di casa. Ma l'estate aveva reso il bosco così bello che la dolce Acantha non avena resistito. Con le gote paffute a fuoco per il caldo soffocante, le era parso di veder apparire una bellissima donna da un raggio di sole. Pelle di pesca, occhi di carbone, dalla pupille alla sclera. Tintinnavano campanelle e risate all'avanzare di quella magnifica creatura. Aveva dita lunghe dalle nocche nodose, come i rami delle betulle. Non si spaventò nel notare degli zoccoli che facevano capolino dall'orlo strappato della lunga gonna damascata che la vestiva. Poi il mondo per Acantha si capovolgesse sfocando in un acuto dolore.


 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO III ***





III.



Acantha fu solo la prima. In poco tempo famiglie intere furono spazzate vie in fiumi di lacrime e sangue. Quasi tutti i campi divennero polvere. Del bel borgo non rimasero altre che macerie in legno e mattoni. Tutte le imprese fallirono, ogni ricchezza evaporò al cinguettar delle rondini che portavano primavera. Più quella tragedia umana si consumava, più il bosco ridiventata magnificamente selvaggio. Vivo. Il rumore di campanelle e risate ormai era assordante. Gli abitanti di Terravecchia avevano creduto di poter estinguere i propri problemi nel fuoco. Cent'anni c'erano voluti ma alla fine le fate erano rinate dalle radici delle sempiterne betulle. E non avrebbero fatto sconti. A nessuno.

 

FIN.

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