Itsuwa

di Vsepr kun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Inchiostro/Braccia [420] ***
Capitolo 2: *** 2 Alieni/Videogioco [416] ***
Capitolo 3: *** 3 Doujinshi/Noi [425] ***
Capitolo 4: *** 4 Relazione/Segreta [476] ***
Capitolo 5: *** 5 Maltrattamento/Superpoteri [399] ***
Capitolo 6: *** 6 Tattoo/Vestiti [489] ***
Capitolo 7: *** 7 Investigatore/Pedinamento [486] ***
Capitolo 8: *** 8 Lascialo/Me [493] ***
Capitolo 9: *** 9 Animale/Ignoto [443] ***
Capitolo 10: *** 10 Carta/Credito [449] ***
Capitolo 11: *** 11 Motivo/Attrazione [468] ***
Capitolo 12: *** 12 Vissuto/Nascosto [469] ***



Capitolo 1
*** 1 Inchiostro/Braccia [420] ***


[Introduzione per cyberninja]

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Masashi Kishimoto (OC esclusi). Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro

Shinden: 「森伝」 “cronache della foresta”

Titolo: Il titolo significa “Aneddoti”

 

 

 

 

 

Uchiha-Shinden

Itsuwa

 

 

 

1 * Inchiostro/Braccia [420]

 

 

 

Chouji & Ino, 16 y/o

 

Shikamaru sospirò rassegnato di fronte alla realtà: Chouji era ufficialmente impazzito.

L'amico infatti era in piedi di fronte all'enorme specchio che adornava il corridoio di casa Nara. E anche se quello era già indice di un comportamento anomalo – il ragazzo odiava vedere il suo riflesso ed ammettere che sì, non era in forma smagliante – il vero colpo di grazia era ben altro.

Armato di pennarello indelebile e sotto l'influenza del jutsu distintivo del clan Akimichi, stava prendendo appunti sul braccio ingigantito.

«“Elegante, altruista, meravigliosa”... perché stai scrivendo quella lista infinita? Tanto quando sarai insieme ad Ino dovrai annullare la tecnica dell'espansione e far tornare il braccio alla sua grandezza originale»

«E se mi dimentico qualcosa? Sono cotto di lei da ben sei anni, ho troppe cose da dire e non voglio tralasciare nulla»

«Che scocciatura»

 

Alle otto in punto vide la biondina che lo aveva conquistato. Ancora non si capacitava di come la compagna di squadra avesse ceduto al suo invito a cena. Perché dai, la più bella del villaggio non avrebbe dovuto abbassarsi al suo livello!

La salutò impacciato ed insieme entrarono da Yakiniku Q. Si sedettero al tavolo più appartato, poi ordinarono il solito piatto di carne alla griglia.

«Mi sembri nervoso» si ritrovò a chiedere la bionda quando il ragazzo fece cadere un pezzo di cibo; per qualcuno sarebbe parsa goffaggine, ma Chouji non avrebbe mai compiuto un'eresia del genere!

«È... io...» il moro sbirciò i suoi appunti ritrovandosi a dover ammettere che Shikamaru aveva ragione «Per me è tutto nuovo»

In realtà avrebbe voluto dire il contrario, ma l'inchiostro si era mischiato nel momento in cui era tornato della sua dimensione originale.

Ino notò come il compagno guardasse l'avambraccio con fare sconfitto, perciò fece uno scatto per sbirciare.

«Ma... è inchiostro!» squittì con voce acuta per lo stupore «Avevi preso appunti su cosa dirmi?»

Chouji annuì, passandosi una mano paffuta sul viso.

«Mi piaci da anni, ti ho ammirato da lontano. Ma ho sempre pensato di non essere il tuo tipo, perciò ogni pensiero non era destinato ad essere espresso in parole. Ora non so da dove cominciare»

«Ma dalle cose che abbiamo in comune! Tipo l'amore per questo ristorante, il posto nel team Dieci, il negozio di fiori e...» sollevò la manica rivelando a sua volta piccoli kanji dipinti di nero.

«“Premuroso, amorevole, speciale”... anche tu?»

Ino rise aggraziata. Prese una bella porzione di manzo e se la ficcò in bocca, poi annuì con fare complice.

«Direi che le premesse sono buone, no?»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Il tuo personaggio deve andare a un appuntamento. E se in quel momento si dimenticasse cosa dire? Meglio prendere qualche appunto... scritto all'interno delle braccia!

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Capitolo 2
*** 2 Alieni/Videogioco [416] ***


2 * Alieni/Videogioco [416]

 

 

 

 

Chouji & Shikamaru, 16 y/o

 

«Shikamaru, proviamo il nuovo gioco della saga Earth?»

«“In to the dark”

«No, “New dawn”»

Il moro sospirò, passando uno dei tentacoli fra i capelli neri raccolti in una coda alta. Erano spessi e viscidi ma tonici. E quella tonalità di verde faceva sembrare il suo corpo come un giubbotto anti-proiettili militare.

Socchiuse l’unico occhio che aveva, perfettamente tondo e centrato, imitando un’espressione seccata. Ma cedette, e alla fine annuì al suo migliore amico.

Chouji saltellò grazie l’unico uncino, una sorta di piede in grado di resistere al peso delle tre sfere grasse e colorate che componevano il suo corpo zuccherino. E della massa titanica dei capelli lunghi e a spazzola che l’amico si ostinava a tenere.

Rapido vide il più alto strapparsi un pezzo di pancia… era pancia, vero? Ed assaggiarsi.

«Mhm… sono delizioso! Ed ora giochiamo dai! Voglio esplorare la Terra!»

«Non ti piace più il nostro pianeta, Konoha?»

«Qui non ci sono tutti quegli stati. America… Islanda… Italia! Ah, l’Italia: patria della pasta al sugo!»

Shikamaru annuì senza convinzione, due joystick ed un cofanetto fra i tentacoli.

«Ti ricordo che c’è anche la mafia. In “Earth: twilight” sei morto perché hai rivelato troppo!» le ultime sei parole le pronunciò in un siciliano sbagliatissimo accompagnato da una mimica stereotipata, tanto che l’altro rise di gusto.

«Beh, stavolta scegli tu. Se ricordo bene ti ispirava il Giappone medievale»

I due alieni si diedero il cinque. Come fecero a far schioccare un tentacolo unticcio ed un triangolo di pasta di zucchero non si sa.

Si ritrovarono ad impersonare due ronin appena giunti in un villaggio infestato dalla Yakuza. Sapendo di non poter vincere per netta minoranza decisero di lasciare il comando a Shikamaru, che spinse i due leader mafiosi ad attaccarsi a vicenda. Dopo mille peripezie, trentadue livelli e decine di snack trafugati riuscirono a completare lo scenario. Il primo di una lunga serie, ognuno dei quali rappresentato da un villaggio ed una situazione storica o letteraria.

«Ed ora… lasciamo il villaggio ed affrontiamo i mostri selvatici mentre studiamo il territorio!»

 

Shikamaru spalancò gli occhi. Ansimava, il suo corpo era madido di sudore e le ombre di quel sogno lo spinsero a controllare le sue mani. Meno male, erano rosa, fatte di carne e perfettamente normali.

Poi si voltò verso la moglie; Temari dormiva beata, stesa di lato per non schiacciare il pancione. Sorrise, prima di realizzare che le forme degli alieni richiamavano il piatto bruciacchiato che la bionda gli aveva servito per cena.

«Che cazzo?!»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Due alieni giocano ad “Earth: new dawn” un videogame di esplorazione di mondi extraterrestri incentrato sul pianeta Terra

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Capitolo 3
*** 3 Doujinshi/Noi [425] ***


3 * Doujinshi/Noi [425]

 

 

 

Neji & Rock Lee, 17 y/o

 

«Neji!!!» L’urlo di Rock Lee squarciò il silenzio che permeava il dojo di casa Hyuuga.

Il ragazzo chiamato in causa sospirò, rallentando il movimento dei suoi kata senza però fermarsi.

«Che c’è?»

«Guarda! Una doujinshi su di noi!»

Occhi perlacei si aprirono mettendo a fuoco l’immagine cartacea di un corpo tonico in veste adamitica; il suo, intuì. Avvolto dal suo corpo vi era un Rock Lee altrettanto sexy intento a consumare un rapporto carnale. Interessante.

«È un successone, tutto il villaggio ne parla! Ma» chiuse il tomo indicando l'immagine di copertina «Ho davvero sopracciglia così orribili?»

Neji finalmente si fermò, le braccia posizionate come per la tecnica delle 64 chiusure. In effetti sì, Rock Lee aveva sopracciglia enormi, e allora?

«A me piacciono. Se agli altri no non sanno cosa si perdono. E comunque non credo sia un problema»

«Lo so, sono i capelli! Da quando Sasuke me lo ha fatto notare ho capito che questo taglio a scodella mi sta malissimo!»

Il giovane Hyuuga si stropicciò gli occhi meditando vendetta sull’Uchiha, e al contempo incapace di proseguire quel discorso nonsense. Semplicemente riprese ad allenarsi e in poco tempo anche il compagno di team e di vita si unì a lui.

 

Finirono lo sparring quando il sole stava tramontando dietro la montagna con scolpiti i volti degli Hokage. Per un istante guardò il volto del Secondo chiedendosi cosa fare, visto che Rock Lee aveva mantenuto un’espressione abbattuta.

«Ascolta, tu sei quanto di più bello e prezioso mi sia capitato, insieme a Shion ed Hinata. Questa doujinshi è un sottoprodotto di un fan. Non solo non vuole essere offensivo, ma addirittura esalta la nostra storia!»

«Come la nostra giovinezza! Davvero, se vai a pagine ventisette c’è disegnato qualcosa che non avrei mai osato immaginare! Ma il punto è che a te hanno ritratto divinamente, come sei. Io sono persino più brutto della mia versione reale, ed è tutto dire»

Hyuuga afferrò il compagno per la spalla sinistra, tirandolo a sé in un abbraccio carico di affetto.

«Smettila. Di. Pensarlo»

E l’altro lo fece, preferendo baciare il suo amore.

 

«È per la tuta, vero?»

Neji sbatté la testa contro le piastrelle della doccia imprecando. Regolò il getto dell’acqua per renderla più calda poi spalancò il box doccia. Chiuse la distanza con l’altro, intento a lavarsi i denti con uno spazzolino verde quanto il vestiario incriminato. Lo voltò senza gentilezza, poi gli cinse un fianco.

«Sì, è proprio lei! Perciò toglila in fretta. Così potrò mostrarti quanto tu sia figo senza! E pagina ventisette sarà nulla in confronto»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Uno o più personaggi trovano una doujinshi / racconto su di lui/loro

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Capitolo 4
*** 4 Relazione/Segreta [476] ***


4 * Relazione/Segreta [476]

 

 

 

Kiba & Shino, 16 y/o; Hana, 21 y/o

 

Shino e Hana avevano rotto dopo mesi di relazione clandestina, e tutto per colpa sua.

Kiba lo sapeva, ma l’idea che il suo migliore amico facesse cose con sua sorella proprio non gli era andata giù. Di nascosto, poi!

Per quello non aveva mosso un dito per riappacificarli nonostante sapesse che per entrambi fosse una relazione seria. Fino a quel momento, quando un’epifania lo colse: si amavano, ma qualcosa li bloccava.

Inuzuka si sedette sconsolato sul letto, le mani volate fra i capelli per tirarli leggermente.

«Ho fatto un’idiozia separandoli. E sono stato uno stronzo. Ma rimedierò»

Accanto a lui, Akamaru abbaiò concorde.

 

Il primo passo fu andare dal compagno di team. Shino era ancora arrabbiato con lui, ma dato il carattere schivo la cosa passava inosservata ai più.

«Ehi, sai che conosco un cretino che ha spezzato il cuore del suo migliore amico? Vorrebbe rimediare»

«Non è così semplice» Shino si calcò meglio il cappuccio sul viso «Ho provato a sentire Hana, ma mi ha chiuso dal suo mondo. Preferirei tornare indietro e soffrire io piuttosto che percepire la sua tristezza oltre quel muro di silenzio»

Kiba gli diede una pacca sulla spalla, sorridendogli triste.

«Hana ha un carattere troppo simile a quello di un lupo: orgoglioso e selvaggio, ma così dannatamente fedele al suo mate. Ti ama ancora, solo che c'è qualcosa che la blocca. Scoprirò cosa, e vi renderò felici»

I due amici si batterono il pugno, sigillando in quel modo la promessa fatta.

 

Il secondo passo fu andare da Hana. Chiusa a chiave in camera, aveva allontanato tutti, preoccupando persino quella tsundere di loro madre. Eppure, quando il ragazzo si calò dal balcone di camera sua e sfondò la finestra della stanza della sorella, questa non si mosse dal suo letto.

Kiba si spazzò rapido i rimasugli di vetro dal corpo, quindi si avvicinò ad Hana. Vide molti vestiti sparpagliati sul letto, vestiti femminili, ma anche maschili. Fra tutti spiccavano gli abiti che Shino era solito usare da genin.

«Addirittura un nest? Hana, se stai prendendo le abitudini dei tuoi lupi allora la situazione è fottutamente grave! Perdonalo, ho sbagliato io con entrambi e-»

«Ha tradito la mia fiducia, come potrei dargliene altra? Volevo restasse un segreto, nostro padre non vorrebbe nipotini del clan Aburame»

«N-nipotini?! E quando? Come?» sul “come” entrambi sorvolarono, tuttavia si ritrovarono a fissare il ventre ancora piatto della maggiore «Papà sarà furioso, ma vederti col cuore infranto lo farebbe stare peggio. E Shino ha un carattere troppo simile a quello di una termite: fastidioso, silenzioso e dannatamente fedele alla compagna. Sarà un buon papà»

 

Il terzo passo fu il più semplice: con una scusa li invitò allo stesso ristorante, una sorta di appuntamento al buio. Non avrebbe più messo il naso nei loro affari, se avessero parlato senza interferenze tutto sarebbe tornato ad andare per il meglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Una relazione segreta tra due personaggi a piacere si interrompe. Il tuo personaggio principale prende il controllo della situazione

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Capitolo 5
*** 5 Maltrattamento/Superpoteri [399] ***


5 * Maltrattamento/Superpoteri [399]

 

 

 

Shion, 13 y/o & Kiba, 16 y/o

 

Shion era sempre stata una bambina la cui indole oscillava tra il tranquillo e l’esaltato con la stessa rapidità di un battito di ciglia.

Non amava combattere, litigare o lamentarsi, tuttavia era la prima a lanciarsi in rocambolesche situazioni pur di mettere pace in una situazione di stress.

Per questo quando vide un tizio sinistro avvicinare un’anziana civile di Konoha si insospettì. Lasciò la mano di Kiba, con cui era in giro per un appuntamento galante, e fece cenno ad Akamaru di zittirsi un attimo. Poi, si accucciò contro il muro della libreria del villaggio, il byakugan attivo per spiare meglio.

Vide orripilata l’uomo spintonare l’anziana e rubarle la borsetta, correndo quindi in direzione della periferia ovest.

«Lo sapevo! Brutto pidocchioso bast-»

«Shion!» Kiba sgranò gli occhi di fronte a cotanto pathos.

Raggiunsero la donna, spaventata e ammaccata ma tutto sommato in buona salute. Le diedero una mano a tirarsi in piedi, quindi le passarono le pesanti buste della spesa che aveva con sé.

«In quella borsa non avevo molti soldi, ma c’era la foto del mio defunto marito» ammise la donna mogia «Per me ha molto più valore»

Di fronte a quel tono, la piccola Hyuuga capitolò. Sbattè un pugno contro la parete, gli occhi perlacei fissi davanti a lei nel blando tentativo di ricomporsi.

«Odio queste situazioni! Se solo avessi la supervelocità per raggiungere quel farabutto! O la superforza, per piegarlo al Bene! O-»

«Piccola, sei una shinobi» le fece notare il fidanzato con un ghigno che metteva in mostra i canini appuntiti «Puoi tutto questo e ben altro, con i tuoi occhioni da cerbiatto»

Akamaru abbaiò concorde, poi latrò verso l’anziana signora e scodinzolò eloquente.

«Mi hai tolto le parole di bocca, Akachan! Ho i mezzi, la volontà e l’opportunità!»

Kiba non colse subito il significato di quelle parole, troppo perso ad apprezzare come un’esterna al clan avesse comunicato così facilmente col suo cagnolone. Sorrise innamorato, salvo poi sgranare gli occhi e voltarsi nel punto in cui avrebbe dovuto esserci la più giovane.

«Lo ucciderà!» Akamaru annuì «E chi la ferma?!»

Un guaito ed un ringhio sommesso furono la risposta del cane, che si mise in posizione per farsi cavalcare dal padroncino.

«Signora, torniamo subito. Non si preoccupi, riavrà tutto indietro e poi l’aiuteremo a trasportare la spesa!»

«Oh, fai con comodo. E ringrazia la bella ragazzina che era qui con te per la sua bontà!»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Il tuo personaggio assiste a un maltrattamento. Quale superpotere vorrebbe avere, in quel momento?

OC presenti:

  • Shion → sorella minore di Neji nata quattro anni dopo il fratello. Durante il massacro degli Uchiha era in ospedale e Sasuke è stato il suo compagno di stanza. Da lì è nata la loro amicizia, andata persa crescendo ma ritrovata dopo il ritorno del moro a Konoha

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Capitolo 6
*** 6 Tattoo/Vestiti [489] ***


6 * Tattoo/Vestiti [489]

 

 

 

Hinata & Sai, 16 y/o

 

Hinata inarcò la schiena gridando nel momento in cui raggiunse il piacere e Sai la imitò alcuni istanti dopo. Con delicatezza si separò da lei, il tempo necessario per gettare via le prove del misfatto e darsi una sciacquata.

La ragazza ne approfittò per aggiustarsi l'intimo in pizzo ed abbassare la gonna; strano a dirsi visto quanto appena accaduto, ma non voleva mostrare il suo corpo al moro.

Raggiunse Sai in bagno, prendendo in prestito la sua spazzola per pettinarsi.

«Ormai è da un po' che stiamo insieme e mi chiedevo, perché non posso spogliarti mentre lo facciamo?»

Un rapido sguardo al solito sorriso apatico e Hinata comprese che, dietro al tono neutro e quasi annoiato, si celava una genuina curiosità.

«È imbarazzante...» ammise mentre le gote si tinsero di rosso «Dopo che Naruto-kun mi ha respinto mesi fa, mi sono ubriacata per non pensarci per poi svegliarmi con un tatuaggio»

Il moro sbatté le palpebre troppo rapidamente per non essere interessato; si parlava pur sempre di un corpo che lo eccitava da matti e di inchiostro, materiale fondamentale per uno shinobi col suo stile.

«E?»

«È imbarazzante... il tatuaggio»

«Non sarà mai imbarazzante quanto Sasuke mentre cerca di socializzare col prossimo»

Hinata rise, una risata discreta nascosta da una graziosa manina diafana.

«È brutto parlare male degli altri, ma hai ragione»

Con calma posò la spazzola, quindi aprì la cerniera della felpa che indossava rivelando una maglia in rete che lasciava pochissimo spazio all'immaginazione.

Sai si focalizzò subito sul seno prosperoso perfettamente tondo e sodo, e la ragazza immaginò che stesse valutando se fosse riuscito a stringerlo con una sola mano. Rabbrividì di aspettativa, ma non si fermò dallo smascherare l'obbrobrio.

Fece cadere la felpa per terra, notando distrattamente come un gesto così semplice avesse già fatto gonfiare un po' la stoffa dei pantaloni dell'altro.

Si girò sul lato destro, scoprendo definitivamente il fianco. Un terribile cavallo obeso osservava il mondo con occhi strabici.

«Doveva essere un unicorno» pigolò imbarazzata, nonostante l'animale fosse alto tre dita «Non ha neanche il corno!»

In effetti c'era, solo che era piccolo e storto, simile allo scarabocchio di un bambino.

Spiò Sai, notando come per una volta avesse perso il suo solito sorriso vuoto in favore di un'espressione orripilata.

«Ci penso io» esclamò infine il ragazzo, prima di sparire dal bagno.

Hinata non attese a lungo, visto che tornò armato di ago, una varietà assurda di colori e pazienza.

Usando il chakra per non far sentir dolore alla ragazza aggiustò la vista e il corno del povero animale, aggiungendo particolari che resero criniera e coda simile a lunghissimi arcobaleni.

«Non posso metterlo a dieta, ma guarda»

Lo toccò con la mano, infondendo altro chakra e come per le creature che disegnava durante i combattimenti, anche il cavallo si animò. Trotterellò attorno al ventre di Hinata, che sorrise.

«Ed ora che il problema è risolto che ne dici di un pagamento in natura?»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Il tuo personaggio ha un tatuaggio venuto male, in un punto nascosto dai vestiti/dalla divisa

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Capitolo 7
*** 7 Investigatore/Pedinamento [486] ***


7 * Investigatore/Pedinamento [486]

 

 

 

Inosuke & Kaede & Kokoro, 13 y/o; Sasuke, 17 y/o

 

Sasuke vagava lungo la via principale di Konoha con fare sospetto. Inosuke lo sapeva, ormai spiava quel dannato vecchiaccio da giorni!

Lo vide entrare in una cartoleria poco gettonata, quindi si decise ad usare l'henge per seguirlo senza farsi beccare.

Trasformò in castani i suoi capelli biondi, mentre gli occhiali cambiarono montatura smettendo di nascondere gli occhi azzurri. Ghignò soddisfatto ed entrò.

Notò la presenza di Uzumaki, un biondino che il vecchiaccio adorava alla follia, e si stupì quando i due comprarono della vernice rossa.

«Bingo!» soffiò soddisfatto «Ora li incastro»

Ma un movimento alle sue spalle lo spinse a girarsi, trovandosi davanti una ragazzina dal corto caschetto nero.

«Kokoro!» la chiamò basito «Mi stai seguendo?»

La moretta rise divertita, e in un puff i suoi capelli si allungarono tornando di un rosso spento, degno mix tra il suo sangue Uzumaki e quello Senju.

«Beh, eri buffo. Così in modalità “ANBU in missione” da non notarmi. Perché segui Uchiha?»

«Lo voglio sfidare e ripulire il mio onore dall'onta subita!»

Un sospirone raggiunse le loro orecchie, Sasuke non era stato in grado di trattenerlo. I due piccoli shinobi lo osservarono chinare il capo, mentre Naruto gli tirava leggere pacche sulla spalla ridendo divertito.

«È ammattito» stabilirono in coro.

 

Mezz'ora dopo due tavoli distanti della gelateria più buona di Konoha furono occupati da due coppiette. E se la prima lo era a tutti gli effetti – si intuiva da come si sbaciucchiavano in pubblico – l'altra solo una montatura.

«Ripetimi perché ti do corda?» chiese Kokoro preoccupata.

«Per un bene superiore» replicò l'altro senza interrompere il suo lavoro.

Ordinarono lo stesso degli altri, stupendosi per la scelta del gelato più amaro da parte del moro e di quello più calorico da parte del biondo.

«È disgustoso! Cioccolato con perline colorate di zucchero, scaglie di cioccolato bianco e tanta, tanta glassa al caramello!» Kokoro mostrò la lingua facendo una smorfia «Meglio il tuo. Cacao amaro e liquirizia»

Uno starnuto attirò la loro attenzione. Kaede era seduto al tavolo dietro il loro, armato di giornale che usava per coprire il viso.

«Mi pedini?!» chiese Inosuke sorpreso, sgranando gli occhi quando l'amico negò indicando invece la ragazzina.

«Vi stavate divertendo, e poi vedere Kokoro fare il segugio mi aveva incuriosito. Allora, novità?»

«Una sola» la voce di Sasuke fece sobbalzare il trio.

Se lo trovarono alle spalle, lo sguardo seccato nonostante il sorrisone di Naruto, accanto a lui.

«Sono ad un appuntamento col mio compagno. O mi date un valido motivo per questa interruzione o vi prendo a calci»

«Ti voglio sfidare!»

«Sei un moccioso debole»

«Allora ti voglio come sensei! Ed una volta forte ti sfiderò»

Sasuke stirò le labbra nella pallida imitazione di un sorriso, quindi chinò il capo di lato.

«E sia. Ma non oggi, Inosuke»

Si allontanò per tornare a stringersi al fidanzato, lasciando i tre ragazzini nel mezzo della strada.

«Evvai! Si ricorda il mio nome!!!»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Il tuo personaggio sta investigando su qualcuno... quando si accorge che è a sua volta pedinato!

OC Presenti:

  • Yamanaka Inosuke, Haruno Kaede e Senju Kokoro → membri dello stesso team, hanno conosciuto Sasuke combattendo contro di lui durante il secondo tentativo del moro di diventare chuunin. Perdono clamorosamente, ma riescono a superare la prova, catturando l'interesse dell'Uchiha

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Capitolo 8
*** 8 Lascialo/Me [493] ***


8 * Lascialo/Me [493]

 

 

 

Nekkyou, Kibou e Aijou, 6 m/o

 

Levati di mezzo e lascialo a me! Tousan è mio! Gli voglio bene. Tu puoi restare con Papa”

Quello era ciò che Nekkyou stava pensando mentre in modo poco educato arpionava i corti capelli del gemello. I suoi occhioni erano già colmi di lacrime a malapena trattenute, mentre il labbruccio tremolava per lo sforzo di non brontolare.

Ma Kibou non cedette la presa, al contrario afferrò meglio la felpa grigia di Shisui aiutandosi anche con la bocca. In breve, quindi, la riempì di piccole macchie di saliva.

«È strano, di solito non bisticciano mai» esclamò un Itachi confuso mentre gli altri adulti osservavano la scena «Sono l'orgoglio di qualsiasi genitore»

E il piccolo non poteva negare. In sei mesi di vita aveva litigato solo per contendersi un pupazzo; anche in quei sporadici casi, poi, aveva sempre lasciato vincere gli altri.

Nel mentre intercettò lo sguardo schifato della sua gemellina Aijou.

“Levatevi di mezzo, lasciatelo a me che ne sono più degna” pareva voler comunicare con gli occhi.

Con la voce invece si fece sentire eccome. Lanciò un urlo che fece sobbalzare i presenti, quindi si sporse verso Shisui e mosse le manine per farsi prendere da lui.

Ma non aveva pensato a tutto. Nekkyou infatti approfittò di quell'attimo di distrazione per lasciare il fratello ed agguantare i riccioli paterni.

«Avranno capito che questo giorno è dedicato a te?» chiese Naruto.

Le tre pesti si fermarono, guardando un attimo lo zio biondo e poi zio Sasuke che reggeva una torta deliziosa. La fissarono con... cupidigia, avrebbe detto Nekkyou anni dopo.

Ma il dolce perse in fretta tutto il suo fascino, e l'interesse della tripletta si focalizzò di nuovo sul contendersi il loro Tousan. Soprattutto Kibou, che in barba al suo carattere mite si girò per fare una pernacchia mal riuscita ai due.

Videro Shisui sorridere intenerito per quello scambio di battute, a cui seguirono suoni incomprensibili ma significativi.

«Stanno comunicando con quei versi? Che vuol dire, dattebayo?»

«Vuol dire che stanno provando a parlare, Dobe. E che sono decisamente precoci»

«È per come sono nati» ammise Chikara sottovoce «Ricordando tutto, imparano prima»

Aijou annuì in modo buffo, ottenendo una carezza sul capo da Shisui.

Per Nekkyou fu troppo. Gonfiò le guanciotte che divennero rosse come due mele, quindi fece il discorso più lungo della sua breve vita.

«Baba mama lolo... tootan!»

Vide Shisui stringersi il petto accasciandosi per terra.

«Infarto!» gridò lo zio Naruto agitato.

«È... ho sentito bene?» pigolò Shisui ignorando tutti «Necchan... mi hai chiamato?»

«Tootan!»

Di fronte al quasi svenimento del padre Nekkyou sorrise vittorioso. Si girò verso i gemelli, mostrando i pochi denti che aveva in quello che anni dopo sarebbe stato un ghigno.

Kibou accettò la resa piagnucolando, ma Aijou no. Lei si voltò verso l'unico in grado di aiutarla.

«Papa!» lo chiamò.

E mentre Shisui si rianimò e gridò “Questo è il compleanno più bello della mia vita!” fu Itachi a rischiare un malore per eccesso di dolcezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: "Levati di mezzo e lascialo a me"

OC Presenti:

  • Aijou, Nekkyou e Kibou: tre gemellini Uchiha figli biologici di Itachi, sono nati a sua insaputa grazie alle macchinazioni di uno scienziato legato ad Orochimaru

  • Chikara: piccola Uchiha di cinque anni, è nata in modo analogo alla tripletta, ma non si conosce il genitore biologico. Attualmente vive con Sasuke e Naruto.

 

Note: Ciao a tutti! Questo capitolo è un omaggio al compleanno del nostro Shisui. Lo so, avrei dovuto scrivere un nuovo capitolo della serie = Seven Days = ma non avevo ispirazione a riguardo. E ci ho provato fino a stamattina, quando ho pensato a questi tre piccolini. Spero vi sia piaciuta :)

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Capitolo 9
*** 9 Animale/Ignoto [443] ***


9 * Animale/Ignoto [443]

 

 

 

Rock Lee & Neji, 17 y/o

 

Rock Lee era sempre stato un amante delle sfide. Ogni giorno si imponeva allenamenti massacranti al limite del ridicolo, eppure era solo grazie ad essi e alla sua tenacia se il suo corpo sopportava situazioni che avrebbero ucciso persino un jounin.

Fu durante l'alba del tre settembre che, mentre faceva il giro delle mura di Konoha camminando sulle mani, si imbatté in un gigantesco uovo nero.

Parte del guscio si era crepata per colpa della sottile coda nera sporgente fatta di ossa esposte, macabra imitazione di una colonna vertebrale.

Ma ciò che catturò l'attenzione del giovane fu il ringhio di aiuto che lanciò la creatura. Simile ad un miagolio, fu sufficiente per convincere il moro ad agevolare la schiusa. Sorrise lieto di vedere un musetto già munito di denti aguzzi, e ridacchiò quando l'essere prese a scodinzolare rannicchiandosi tra le braccia dello shinobi.

«Ti porto da Neji. È l'unico in grado di identificarti senza fare storie» gli disse con tono calmo «E poi... se mi hai scambiato per la tua mamma non posso tenerti nascosto a papino, no?»

 

«Non fa parte di nessuna specie conosciuta» ammise Hyuuga chiudendo perplesso il tomo di zoologia «Nessun animale possiede un aspetto del genere, nessun dinosauro ha questa corona di ossa, anche se somiglia in parte al collare dei pentaceratopi. E soprattutto, nessun animale ha... quella!»

Indicò scioccato il muso aperto della creatura, dalle cui fauci fuoriusciva una lingua elastica simile a quella delle lucertole ma armata di altri denti!

Rock Lee lo imitò, intenerito dalla visione del cucciolo che sbranava con gusto una bistecca cruda scodinzolando felice.

«Vediamo se ho capito: è una creatura sconosciuta, carnivora, con acido nelle vene ed un temperamento aggressivo» Neji sospirò squadrando l'essere mentre correva a quattro zampe con la lingua che sventolava di lato «Ok, il carattere presenta margini di miglioramento, ma il suo appetito no!»

Come se lo avesse capito la creatura si fermò. Si girò verso Rock Lee, quindi usò la lingua per mordergli la mano. Peccato che le ore spese ad allenarsi avessero reso il suo corpo resistente oltre il limite umano. Il piccolo strinse la presa, ma di fronte alla forza dell'umano cercò di riprendersi la lingua, mordendosi. Sangue corrosivo distrusse una porzione di tatami, e con esso, parte dell'autostima del cucciolo.

«Xeno! Non si morde la gente!» si allarmò il ninja dal taglio a scodella «Rischi di fare male a qualcuno!»

Neji si passò stancamente una mano sugli occhi.

«Gli hai già dato un nome!»

«Certo, perché lo terremo, vero?»

Sia Lee che il cucciolo fecero un'espressione così buffa e tenera da bloccare sul nascere le proteste dello Hyuuga.

«Oh, dannati occhi dolci» sospirò sconfitto.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Il tuo personaggio trova un animale che non assomiglia a nessuno tra quelli conosciuti sulla Terra. Che cosa ne farà

Note: Sì, il cucciolo è la versione ovipara dello xenomorfo della saga Alien XD Di fronte a questo prompt non ho potuto immaginare a qualcosa di più insolito, e per uno come Rock Lee potrebbe rivelarsi un ottimo sostituto delle bestie da richiamo

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Capitolo 10
*** 10 Carta/Credito [449] ***


10 * Carta/Credito [449]

 

 

 

Gaara, 16 y/o; Kankuro, 18 y/o

 

«Sei sicuro di quello che fai?»

Kankuro annuì deciso senza però cambiare posa. Rimase fermo, il busto piegato in avanti e le braccia volte a mimare la sua implacabile tecnica del marionettista.

«Quel verme mi ha lasciato» sbottò riferendosi a Noriaki, suo senpai in Accademia con cui si frequentava da ben sei anni «Hai idea di quanto faccia male?!»

«No, fortunatamente Karin sembra non volersene andare»

Kankuro socchiuse gli occhi, non poteva dire al fratello che l’atteggiamento da stalker della rossa era altrettanto poco salutare. Ma poi pensò che per una volta qualcuno aveva visto oltre l’immagine di Forza Portante e di Kazekage, perciò avrebbe potuto sorvolare.

«Il punto è che insieme a me ha lasciato la sua carta di credtio. Se ne ha poca cura non è un mio problema»

«Ma rischia di diventarlo se continui a sperperare»

«L’avrò usata quanto, sei volte?»

Guardò il fratello, steso per terra accanto a lui nella pallida imitazione di un nemico abbattuto. Nel ritratto che il pittore stava eseguendo ci sarebbe stata quella brutta faccia da schiaffi, voltagabbana, senza cuore di Nori. Ritratto pagato dallo stesso Noriaki assieme ad una cornice d’oro pacchiana ma indispensabile.

«Ok, magari questo ritratto costicchierà. Ma se a dipingere è Hokusai-sama ne vale la pena»

Il pittore annuì, disinteressato a tutto ciò che non riguardava la sua arte, mentre Gaara sospirò.

«E la scorta di armi che hai inserito nella marionetta di Sasori? Neanche quelle erano dei primi prezzi»

«Siamo in guerra, bello! E poi Sasori era così vuoto... dovevo assolutamente aggiungere qualche gadget»

Vide il rosso scuotere il capo, divertito nonostante la situazione surreale. Gli sorrise complice, perché quel piccolo scambio di battute lo stava aiutando davvero così come la vicinanza del fratello, segno del loro rapporto finalmente risanato.

In fondo, aveva amato davvero Noriaki. Per lui era andato contro la sicurezza di una compagna e dei figli, di una vita che agli occhi dei più è considerata normale. E lo aveva fatto senza rimpianti, salvo poi trovarsi un bigliettino di addio allegato all’invito ad un matrimonio con un’anonima ragazza di una famiglia facoltosa che a quanto pare vedeva da un annetto.

“Non siamo a Konoha, dove Naruto sta cambiando anche la tolleranza della gente verso gli omosessuali” pensò abbassando lo sguardo.

Per un attimo non riuscì a trattenere la lacrima traditrice che rotolò sulla sua guancia destra, fuga che non sfuggì alla vista aquilina del minore.

«E comunque, Kankuro, dopo il ritratto compreremo anche un cesto di lumache, che spediremo assieme alla carta di credito direttamente nella nuova casa coniugale. Si è rivelato un essere vanesio e irrilevante, non ci servirà di certo il suo denaro per trovare un ragazzo più adatto a te»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: Il tuo personaggio è stato lasciato, ma il suo partner ha dimenticato un oggetto. Il tuo personaggio non è povero, quindi come userà l'oggetto che hai scelto in modo da far arrabbiare sul serio il suo/la sua ex?

Note: Noriaki è un OC irrilevante ai fini della saga. Immaginatelo come il classico primo grande amore destinato ad uscire dalla vita di tutti. Il suo nome è un omaggio a Namino Noriaki, l'ultimo attore kabuki che utilizzò lo pseudonimo di (Nakamura) Kankuro

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Capitolo 11
*** 11 Motivo/Attrazione [468] ***


11 * Motivo/Attrazione [468]

 

 

 

Juugo, 19 y/o; Sakura, 16 y/o

 

Juugo era preoccupato. Per la prima volta qualcuno si era fidato di lui al punto da iscriverlo ad un esame. E no, non si trattava di un esame medico, bensì delle selezioni per nuovi chuunin!

Non voleva far sfigurare il suo team (cosa avesse fatto inserire una bambina Hyuuga al posto di Karin ancora non lo capiva), eppure rischiava proprio quello.

«Non agitarti» gli diceva Sakura con dolcezza «Se Naruto è riuscito a passare lo scritto compilando solo il campo col suo nome allora tu li straccerai tutti!»

Ma per lui era troppo importante...

 

Fu per quello che una mattina perse il controllo.

Era nel salotto di casa sua nel bel mezzo di un ripasso quando il segno maledetto cominciò a fluire sul suo corpo. In un attimo i suoi occhi divennero gialli, la pupilla scomparve e la sclera divenne nera.

Balzò in piedi e strappò in due il povero libro di storia, quindi si lasciò andare ad una risata malefica.

Occhi verdi seguirono quella rapida escalation eppure Sakura non ne ebbe timore. Al contrario, non poté che ridacchiare per quella situazione stravagante.

«Juugo, calmati, è solo un libro. Ti aiuto io»

Il ragazzo la guardò senza vederla sul serio, complice l'eccesso di chakra naturale che aveva immagazzinato.

Ringhiò un insulto, poi ghignò beffardo indicandola.

«Donna! Non ti ammazzo solo perché per qualche ragione mi sento attratto da te!»

La giovane Haruno gli sorrise innamorata, pronta a dichiararsi a sua volta a quel ragazzone che tanto amava.

«Forse posso spezzarti in modo più... produttivo»

Come non detto. Il sorriso di lei prima gelò, poi scomparve. Al suo posto le labbra si strinsero con disappunto; lo stesso fece il suo pugno destro.

«SHANNAROOO!!!!»

 

Juugo aprì gli occhi diversi minuti dopo.

Gli doleva terribilmente lo stomaco, in un modo che ben superava il dolore patito durante gli esperimenti di Orochimaru. Però stava meglio rispetto alla volta che Lady Tsunade aveva fermato il suo raptus a suon di schiaffi. Doveva essere stata opera della dolce Sakura.

La chiamò, spaventato dall'idea di averla persa per via di quella violenza indomabile. O di averla finalmente disgustata al punto da decidere di andarsene.

In risposta sentì quella voce angelica dirgli di raggiungerla in camera, e quando lo fece rimase basito.

Non solo era in ottime condizioni, non solo era ancora perfettamente a suo agio, ma addirittura lo aspettava in una posa dannatamente sexy. Ed era nuda, coperta da fogli di carta in una parodia dei più romantici petali di rosa.

«Cosa...?»

«Ti incentivo! Te la sei presa con questo povero libro» carezzò con dolcezza una pagina fin troppo vicina alla sua intimità «Rimuoverò ogni pagina studiata, poi ti interrogherò. Riuscirai ad ottenere la ricompensa finale?»

Si guardarono per attimi, senza muoversi.

«Perché lo fai?»

«Perché, per qualche strano motivo, anch'io sono attratta da te»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: "Per qualche ragione mi sento attratto/a da te"

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Capitolo 12
*** 12 Vissuto/Nascosto [469] ***


 12 * Vissuto/Nascosto [469]
 
 
 

Hyuugas, 11 → 17 y/o; Sai 18 16

 

Non accadde in una calda mattina d'estate, né durante una fredda notte invernale. Non vi erano ricorrenze, feste o compleanni.

Semplicemente, durante una serata in famiglia Neji e Shion riuscirono a far bere un bicchierino di troppo a Sai.

«Ci ha prosciugato ogni risparmio, ma alla fine è nostro»

La piccola Hanabi si sedette accanto a Shion, lo sguardo serio nonostante la torcia puntata contro l'ex membro della Radice.

«Che intenzioni hai con la sorellona?» chiese fissandolo torva «È una missione?»

Sai scoppiò a ridere, una risata distorta dall'inesperieza di quel gesto e dall'ebbrezza.

«No, lo sei stata tu! Ma a quei tempi mi chiamavano Toshi»

«Ma se non ti avevo mai incontrato fino a due settimane fa?!»

«Ah! Alla faccia della supervista!»

Shion ridacchiò mentre il più grande si lasciò cadere sopra il tavolo. Gli picchiettò una guancia con l'indice, ignorando platealmente Neji che cercava di farla smettere.

«È divertente» ammise tranquilla «Almeno quando si lascia andare. Deve essere quello ad aver catturato l'interesse di Hinata»

«Quello, oppure il ritratto che le feci anni fa»

Tre paia di occhi si fissarono sull'artista. E se quelli di Shion mostravano interesse, gli altri palesarono un forte senso di protezione.

«Quindi hai vissuto nascondendolo per tutto questo tempo? È indecoroso! Dimmi che non hai fatto cose strane fissandolo!» Hanabi balzò in piedi scompigliando i corti capelli «Anzi no, meglio non sapere. Che schifo!»

Ma per Neji non era sufficiente. Con nonchalance gli passò un nuovo bicchierino colmo di mirin, e quando il povero Sai lo bevve riprese l'interrogatorio.

«Non hai ancora risposto ad una domanda: che intenzioni hai con Hinata?»

«Voglio capire perché rischio un infarto ogni volta che mi sta vicino. Mi manca il fiato, ho paura di sbagliare e non mi sento al suo livello»

Si mise più comodo, e malgrado la situazione Neji non poté che invidiare la sua sbornia chiacchierona. Molto meglio rispetto a quella violenta di Rock Lee...

«E poi è perfetta! Artisticamente è perfetta, da arrabbiata è perfetta. Anche da imperfetta è perfetta! Mentre io... io non so neanche il mio nome o cosa provo in generale»

I ragazzi gelarono. Non era loro intenzione deprimerlo, loro volevano solo sapere Hinata al sicuro.

«Questo dolore... hai vissuto nascondendolo per tutto questo tempo?»

Il tono di Shion fu triste, ben diverso da quello usato poco prima da sua cugina.

«Non lo nasconde, semplicemente non lo comprende bene»

Hinata spaventò l'intero gruppo per quell'ingresso così silenzioso. Ma non vi badò, piuttosto si caricò in spalla Sai che la strinse ricordando un koala spaurito.

«Hina-chaaaaan, voglio un cognome tutto mio!!!»

Lei salutò i parenti, quindi uscì dal locale per riportare il suo ragazzo a casa.

«Puoi fartene assegnare uno da Lady Tsun-»

«Voglio il tuo! E voglio sposarti»

Lei sorrise, illuminata dalla luna.

«Tu lo vorresti?» concluse lui.

«Hai» 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: nessuna, ma ho preso in prestito un prompt appartenente alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP

Prompt: "Quindi hai vissuto nascondendolo per tutto questo tempo?"

OC presenti:

  • Shion → sorella minore di Neji nata quattro anni dopo il fratello. Durante il massacro degli Uchiha era in ospedale e Sasuke è stato il suo compagno di stanza. Da lì è nata la loro amicizia, andata persa crescendo ma ritrovata dopo il ritorno del moro a Konoha

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