Alpha

di Shadow Doom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo ***
Capitolo 2: *** Leblanc ***
Capitolo 3: *** Il bosco ***
Capitolo 4: *** Uno strano ambiente ***
Capitolo 5: *** Acume ***
Capitolo 6: *** Specchio per le allodole ***
Capitolo 7: *** Un insolito fenomeno ***
Capitolo 8: *** Braccata ***
Capitolo 9: *** Un imprevisto aiuto ***
Capitolo 10: *** Decriptazione ***
Capitolo 11: *** Estesa corruzione ***
Capitolo 12: *** Il crepaccio ***
Capitolo 13: *** Tenebre crescenti ***
Capitolo 14: *** Intenti comuni ***
Capitolo 15: *** Rocambolesca alleanza ***
Capitolo 16: *** Test ***
Capitolo 17: *** Il rituale ***
Capitolo 18: *** Persona ***
Capitolo 19: *** Segreto celato nel profondo ***
Capitolo 20: *** Supporto tattico ***
Capitolo 21: *** Showtime ***
Capitolo 22: *** Il Dono ***
Capitolo 23: *** Colui che si cela nell'ombra ***
Capitolo 24: *** Mobilitazione ***
Capitolo 25: *** Il secondogenito ***
Capitolo 26: *** Rapporto ***
Capitolo 27: *** Fratello e sorella ***
Capitolo 28: *** Condivisione ***
Capitolo 29: *** Una durissima prova ***
Capitolo 30: *** Un ordine sospetto ***
Capitolo 31: *** Adescati ***
Capitolo 32: *** Imprevisto sviluppo ***
Capitolo 33: *** La vera missione ***
Capitolo 34: *** Terribile incubo ***
Capitolo 35: *** Ad un passo dal disastro ***
Capitolo 36: *** Momento delicato ***
Capitolo 37: *** Collaborazione ***
Capitolo 38: *** La cattedrale ***
Capitolo 39: *** Un Mondo di illusioni ***
Capitolo 40: *** Divisione ***
Capitolo 41: *** Creare un legame ***
Capitolo 42: *** Illusioni pressanti ***
Capitolo 43: *** Resistere ***
Capitolo 44: *** Debolezze intrinseche ***
Capitolo 45: *** Conforto ***
Capitolo 46: *** Perdita di controllo ***
Capitolo 47: *** Fare un passo indietro ***
Capitolo 48: *** Una persona speciale ***
Capitolo 49: *** Senso di serenità ***
Capitolo 50: *** Cambiare prospettiva ***
Capitolo 51: *** Alleati ***
Capitolo 52: *** Un amaro ricordo ***
Capitolo 53: *** Momenti impagabili ***
Capitolo 54: *** Momento di separarsi ***
Capitolo 55: *** Perdere se stessi ***



Capitolo 1
*** Arrivo ***


Arrivo

 

In un'isolata città di montagna una ragazza stava passeggiando tranquillamente in mezzo ad una strada coperta dalle cadute foglie autunnali,

la cui presenza non passò inosservata ad un gruppo di giovani dall'aspetto e dai poco delicati modi, i quali rendevano evidente le loro cattive intenzioni.

 

La notarono immediatamente non solo perché si trattava di una forestiera, ma per il suo aspetto da mozzare il fiato: era leggermente più alta della media, i suoi delicati lineamenti si abbinavano perfettamente al trucco sulle tonalità chiare che le adornava il viso e l'atletico fisico era messo in risalto da un corto ed aderente vestito nero che lasciava scoperto la parte superiore del petto e le cosce; quest'ultime venivano parzialmente coperte da lunghi stivali di pelle.

Però ciò che la rendeva davvero unica erano gli occhi luminosi, il sinistro blu mentre il destro verde, ed i folti capelli, a caschetto corto, castani con naturali riflessi dorati, tra i quali era incastrata una profumata rosa bianca.

 

Il leader del gruppetto di malintenzionati si avvicinò con fare arrogante, osservandola come un cacciatore con una preda. Tuttavia la giovane donna non gli diede peso proseguendo sulla sua strada.

 

“ Ehi dolcezza! Sei un'estranea a quanto vedo, avrai bisogno di indicazioni” esordì il tizio afferrandole un braccio, “ Se non vuoi perdere la mano, lasciami subito” “ Oh, la gattina ha le unghie, mi piace” sostenne l'uomo provando a tirarla verso di sé però, nonostante la sua mole, non riuscì a smuoverla nemmeno di un centimetro.

 

“ Ti avevo avvertito” commentò la ragazza che con un rapido movimento si liberò dalla presa per poi dare un calcio circolare a colui che la stava importunando.

L'impatto fu talmente potente da frantumargli le costole come se fossero dei grissini e da farlo schiantare contro un cassonetto lì vicino che si deformò vistosamente.

Gli amici del tizio appena abbattuto restarono per un attimo senza parole, non riuscendo a capacitarsi di come una ragazza dall'aspetto così delicato possedesse una forza tanto mostruosa.

 

“ Non facciamoci intimorire, la nostra banda non può tremare davanti ad una donna” affermò sprezzante uno dei giovani, “ Chi poteva attaccare una sconosciuta senza motivo se non degli idioti misogini? Lasciate che vi mostri di cosa una donna è capace” disse la castana per nulla spaventata né dal numero di nemici né dai coltelli che avevano tirato fuori dalle tasche.

 

Nel giro di pochi secondi la gang venne completamente annientata con una facilità disarmante. Solo uno di loro restò cosciente, sebbene fosse tenuto sotto leva dalla giovane.

Quest'ultima gli chiese stringendo la presa “ Quello di prima mi aveva offerto delle indicazioni ed a pensarci bene ho bisogno di sapere qualcosa” “ Ti dirò tutto, ma non farmi male” “ Vigliacco... Dov'è Nosferatu?” “ Chi?” “ Risposta sbagliata”.

La ragazza ruppe senza esitazione l'arto dell'uomo, dopo di che gli afferrò la gamba “ Se non vuoi che ti spezzi anche questa parla” “ Non so chi sia, lo giuro” “ Allora non mi sei di alcuna utilità” “ No aspetta! So chi potrebbe conoscerlo” piagnucolò il tizio, “ Avanti” “ Sojiro, è il proprietario di un cafe, il Leblanc. Sa tutto quello che succede in città. E' un uomo gentile, ti aiuterà di sicuro” “ Come lo raggiungo?” “ Devi andare verso la stazione, poi giri a destra e prosegui dritto per un paio di km. Non puoi sbagliare, c'è un'insegna luminosa” “ Spero per te che non mi stai prendendo in giro” “ No, lo giuro”.

 

 

Al quel punto la castana mise fuori gioco colui che aveva interrogato, successivamente lo legò insieme agli amici sfruttando una resistentissima corda, prodotto di ultima generazione tecnologica, sapendo che prima o poi la polizia locale li avrebbe trovati e messi in carcere.

Infine si spolverò il vestito, rimise a posto la rosa e si diresse verso il bar.

 

Mentre seguiva le indicazioni ricevute ebbe modo di vedere come quella zona fosse poco affollata, quasi spopolata.

Di solito le piacevano posti del genere, le ricordavano il bel paesino immerso nella natura dove era nata, ma questo le trasmetteva una brutta sensazione, la stessa che provava ogni volta che si occupava di un caso particolarmente cruento.

Anche il cielo, colmo di nuvole nere che oscuravano la pallida luce della Luna, non prometteva affatto bene.

 Inoltre neanche il suo benvenuto era stato dei migliori, essere attaccata da un branco di teppisti non era affatto un problema, ma rimaneva fastidioso specialmente perché potevano rovinare la sua copertura.

 

Insomma ebbe da subito l'impressione di essere faccia a faccia con una complicata missione, fortunatamente adorava le sfide.

 

 

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Capitolo 2
*** Leblanc ***


Leblanc

 

La graziosa ragazza si stava dirigendo verso il cafe sperando, per il bene dei teppisti, di non essere stata presa in giro. In quel caso sarebbe tornata indietro e gliela avrebbe fatta pagare, quando si arrabbiava solo sua madre era in grado di farla tornare alla ragione.

 

Giunta in prossimità della stazione vide dei poster che annunciavano l'arrivo di un'importantissima testata giornalistica che avrebbe ridato lustro a quell'isolata città di montagna.

Questa era la sua copertura, ardita da coloro per cui lavorava, una segreta organizzazione istituita dopo il miracoloso ripristino del Pianeta con l'obiettivo di evitare che si arrivasse nuovamente alla situazione di tensione che si viveva ai tempi del conflitto tra la Shinra ed i Wutai.

Affidare la responsabilità del Globo ad un ristretto gruppo di uomini poteva essere un rischio, ma durante i dieci anni d'attività le crisi internazionali era state ridotte al minimo ed il tenore della vita non era mai stato tanto alto, perciò valeva la pena dargli fiducia.

 

La giovane non ci mise molto a raggiungere il bar che si dimostrò completamente diverso da quello che aveva immaginato.

A giudicare dalle parole di quell'insulso criminale si aspettava un locale di lusso, pieno di gente e di buttafuori che avrebbe dovuto mettere fuori gioco per poter entrare. Invece si trattava di un posto sobrio, dalle dimensioni modeste e con pochi clienti.

Sapendo che stare a rimuginare su cose del genere sarebbe stato inutile, si fece avanti senza ulteriori indugi.

 

Non appena aprì la porta sentì il rumore di un campanello indicare il suo ingresso ed un intenso profumo di caffè e di curry, decisamente invitante.

 

“ Benvenuta al Leblanc, si accomodi pure” esordì un uomo di mezza età leggermente ricurvo in avanti con uno sguardo vispo.

L'affascinante donna si accomodò su uno sgabello del bancone mantenendo la distanza dagli altri presenti dato che non amava socializzare con gli estranei.

 

“ Non ti ho mai vista, sei nuova” sostenne il tizio che aveva parlato prima scrutandola, “ Hai buon occhio” “ No, non è quello, anzi. Ormai non ci vedo più bene, invecchiare fa schifo. Ho indovinato solo perché qui ci conosciamo praticamente tutti”.

La ragazza in effetti aveva sospettato di essere giunta in una città di altri tempi dal modo in cui i passanti che aveva incontrato si salutavano amichevolmente ed anche dal comportamento familiare assunto dai consumatori del cafe.

 

“ E' raro vedere dei forestieri, dimmi cosa ti porta in questo paese sperduto?” “ Sono la reporter” “ Quella di cui si parlava in radio nelle ultime settimane?!” “ Esatto” “ Wow, non mi aspettavo di incontrarti così” “ Perché?” “ Pensavo che venissi di giorno, accompagnata da una troupe televisiva” “ Non solo quel tipo di giornalista, preferisco lavorare da sola e nel modo più discreto possibile” “ Come mai?” “ Perché solo in questo modo posso ottenere delle prove oggettive” “ Mi sembra giusto. Visto che sei una nostra ospite ti offro il primo giro, cosa vuoi? Ti avverto che qui siamo specializzati in caffè e curry” “ Prenderò un caffè, mi aspetta una lunga notte” “ Ottima scelta, Ren un caffè per ...Come hai detto che ti chiami?” “ Yuna” “ Piacere, Sojiro. Ren un caffé per Yuna” “ Arriva” rispose un giovane intento a lavare i piatti sporchi.

 

Quest'ultimo si diresse a prendere alcuni chicchi freschi che iniziò a macinare per poi mettere sul fuoco. Sembrava un tizio anonimo, gli scompigliati capelli neri ed i tondi occhiali lo rappresentavano come un adolescente qualunque. Eppure i suoi occhi avevano uno strano luccichio, tuttavia la castana non gli diede peso in quanto era interessata solo alla sua missione.

 

“ Sojiro posso chiederti una cosa?” “ Certo, tutto quello che vuoi” “ Dove si trova Nosferato”.

Non appena udì quel nome l'uomo si irrigidì e scambiò uno sguardo di intesa con Ren. Fu un cenno rapidissimo che però non sfuggì a Yuna, la quale capì che quei due sapevano qualcosa.

 

“ Ecco il tuo caffè” affermò il giovane poggiandogli davanti la fumante tazza, aggiungendo a sottovoce “ Gustatelo con calma”.

L'agente capì l'intento del barista, voleva che restasse lì fino alla chiusura. Intuì anche che tale atteggiamento era collegato alla sua precedente richiesta e sperava che non avessero cattivi intenti, non di certo perché era spaventata. Li avrebbe presi a calci se necessario, ma le sarebbe dispiaciuto per quel Sojiro il quale le dava l'idea del nonno che non aveva avuto .

 

Non avendo altra scelta decise di assecondare i due del Leblanc, avrebbe sfruttato quel tempo per capire un po' meglio la gente del posto osservandoli a debita distanza.

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Capitolo 3
*** Il bosco ***


Il bosco

 

Yuna, dando ascolto al suggerimento di Ren, prese dello zucchero da mettere nella fumante tazza, ma venne interrotta da Sojiro il quale le chiese “ Cosa stai facendo?” “ Non è evidente?” “ Ahah, sei tagliente” commentò l'uomo sorridendo amichevolmente per poi aggiungere, “ Devi assaporarlo al naturale” “ Non amo i sapori amari” “ Fidati, questo è un caffè fatto sul momento, con chicchi pregiati. Appartiene a tutt'altra categoria rispetto a quelli che hai provato in passato”.

La ragazza vide una profonda passione nell'uomo, tanto grande da spingerla a seguire le sue indicazioni .

 

Avvicinando la bevanda a sé sentì subito un aroma deciso ed avvolgente che ben si accoppiava al suo carattere, il quale la invogli ad assaggiarlo.

Il primo sorso fu terribile, definirlo amaro sarebbe stato un eufemismo. Aveva seriamente l'intenzione di sputarlo, tuttavia prima che potesse farlo il sapore cambiò gradualmente fino ad attestarsi su un gusto quasi dolce.

Incuriosita da suddetto fenomeno che non credeva possibile continuò a bere il caffè, mentre osservava il comportamento dei clienti.

 

Non c'era nulla di sospetto in loro, sembravano dei normali cittadini intenti a discutere del più e del meno degustando una bella porzione di curry. Però, quando l'orologio scoccò le undici, si alzarono tutti di colpo e salutarono il proprietario prima di andarsene con ingiustificata fretta.

 

“ Ti è piaciuto?” chiese Sojiro destando Yuna dalle sue riflessioni, “ E' stato piuttosto strano” “ Perché? Era cattivo?” “ Pensavo di sì, ma poi è diventato delizioso. Non mi dire che ci hai messo qualche strana sostanza” “ Non lo farei mai signorina, è semplicemente una ricetta segreta di mia invenzione” “ Capisco, dovresti proporla al Seventh Haven” “ Come?” “ Il Seventh Haven, il più famoso locale di tutta Neo-Midgar” “ Lo conosco molto bene, la sua fama lo precede. Però dubito che permettano ad un vecchio come di fare certe cose” “ TI sbagli, hanno una politica molto aperta circa i nuovi prodotti. Inoltre potrei farti passare avanti nella lista d'attesa” “ Ti ringrazio davvero, ma preferisco che rimanga in famiglia” “ Quindi quel ragazzo è tuo figlio?” “ Sì” “ Rispetto la tua decisione, ma se cambi idea fammelo sapere. Tifa sarebbe entusiasta di inserire questa bevanda nel suo menù”.

 

Mentre i due stavano conversando, il giovane barista aveva sparecchiato i tavoli lasciati in disordine e lavato tutti i patti.

Fatto ciò mise l'insegna di chiusura fuori dal bar controllando che non ci fosse nessuno in giro, dopo di che tornò dentro facendo cenno a Sojiro.

Quest'ultimo, recependolo, domandò finalmente alla forestiera perché avesse fatto quel nome.

 

“ Allora Yuna, mi hai detto che vuoi sapere dove si trova Nosferato” “ Esattamente” “ Cosa vuoi da lui?” “ Quindi lo conosci, bene, molto bene...Voglio fargli delle domande per il mio lavoro” “ Non credo sia possibile, non accetta visitatori” “ Accetterà me” “ Come sei sicura” “ Sono una tipa molto persuasiva” “ Fare un tentativo non ti costerà nulla, domani ti porterò dove presumibilmente si trova” “ Ci devo andare subito” “ Di notte è pericoloso qui” “ Perché?” “ Vanno in giro delle...cose brutte” “ Posso gestirle senza problemi, su indicami quale direzione devo seguire”.

 

Vedendo negli occhi della giovane pura determinazione, l'uomo capì che non sarebbe riuscito a trattenerla, era troppo testarda.

“ D'accordo, forza ti ci porto. Ren tu pensa al resto qui” affermò Sojiro prendendo le chiavi di una Chevrolet mentre il ragazzo annuiva con scioltezza.

 

Yuna venne condotta verso un bosco appena fuori città nel quale non c'era l'ombra di anima viva.

“ E' qui che vive?” chiese la ragazza, “ Non lo so con certezza, si dice che possieda l'intera area. Al centro della foresta dovrebbe esserci una magione dove forse abita” “ E' un tipo che ama la solitudine, come è fatto” “ Non lo so, nessuno l'ha mai visto” “ Interessante...” “ Non so quali siano le tue reali intenzioni, ma cerca di fare in fretta” “ Hai paura che mi scopra? O che scopra il tuo coinvolgimento?” “ Non è per quello...Senti, devi assolutamente tornare dove c'è luce entro la mezzanotte” “ Altrimenti?” “ Ti imbatterei in problemi, seri problemi”.

 

Normalmente Yuna avrebbe trovato estremamente irritati tutti questi discorsi, tuttavia questa volta venne colpita dalla sincera preoccupazione dell'uomo. Di conseguenza non gli rispose male, bensì si limitò a rassicurarlo “ So badare a me stessa e niente che ci sia qui può impensierirmi”.

Di fronte a tanta sicurezza Sojiro rimase senza parole, aveva capito subito che quella ragazza non era una reporter, era troppo particolare, ma allora si chiese quale fosse il suo reale obiettivo.

 

A quel punto la castana scese dal veicolo sostenendo “ Grazie per il caffè e per il passaggio, mi sdebiterò” “ Fallo rimanendo in vita” “ Perché sei tanto in pensiero per me?” “ Sarebbe un vero peccato se una vita così fresca venisse spezzata” “ Aveva ragione quell'idiota, sei un uomo buono” concluse Yuna addentrandosi nel bosco tanto temuto da Sojiro.

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Capitolo 4
*** Uno strano ambiente ***


Uno strano ambiente

 

La giovane si addentrò nel bosco a passo deciso curiosa di capire perché di capire chi fosse realmente Nosferato. Sebbene fosse stata inviata alla sua ricerca, aveva scarsi dettagli sul suo riguardo.

Stando alle informazioni che aveva ricevuto dall'intelligence dell'organizzazione per la cui lavorava si trattava di un tizio, presumibilmente di sesso maschile a giudicare dallo pseudonimo che usava nel mercato nero, altamente pericoloso nonché attento alle proprie mosse. Tuttavia, a giudicare dai suoi movimenti in quel settore economico, si scoprì che doveva essere interessato ad alcuni esperimenti sugli umani, banditi per la loro amoralità. Infatti aveva acquistato diversi materiali utilizzati dai più folli medici esattamente per quello scopo.

 

Perciò era stata aperta un'indagine dalle normali forze dell'ordine sul suo conto che purtroppo aveva condotto solo a vicoli ciechi, quindi l'unica opzione che restava per far luce sul mistero era di affidare il caso alla più un'agenzia speciale, la quale a sua volta decise di inviare qualcuno sul campo.

Venne scelta proprio Yuna in quanto eccelleva in intuito e nella lotta, in pochi al Mondo avrebbero potuta anche solamente impensierirla. Inoltre lavorava bene da sola ed era estremamente discreta, perciò non avrebbe attirato attenzioni indesiderate.

 

Molto presto la ragazza iniziò a capire perché Sojiro era così intimorito da quel luogo: più avanzava più la vegetazione sembrava prendere vita assumendo delle caratteristiche negative e cosa ancora più inquietante sentiva che qualcuno la stesse osservando tra le tenebre.

Per nulla spaventata l'agente segreto proseguì alla ricerca della magione, era tanto convinta delle proprie capacità da non temere nessuna minaccia.

 

L'area era talmente buia e fitta che risultava difficile orientarsi, il che non solo rendeva arduo trovare la villa, ma avrebbe complicato anche il ritorno.

Proprio per questo Yuna adottò una strategia ispirandosi ai migliori racconti per bambini: segnò il suo passaggio sulla corteccia degli alberi cerando di mantenere un'unica direzione.

Aveva già usato suddetta tattica in passato riscontrando un grande successo, ma questa volta le cose andarono diversamente. Infatti si ritrovò a ripercorrere lo stesso tragitto più e più volte.

La giovane restò sorpresa, era sicura di aver fatto come sempre eppure stava in tondo.

 

C'era qualcosa di strano nel bosco e non solo per via dell'oscurità.

Durante i suoi tentativi di infiltrazione aveva avuto l'impressione di percepire una potente presenza nascosta nelle tenebre. Però, non essendo stata attaccata, pensò che forse il suo obiettivo era quello di tenerla lontana dalla magione.

 

La maggior parte delle persone si sarebbe scoraggiata, magari qualcuno sarebbe tornato indietro per riprovare di giorno, ma non Yuna.

Visti i problemi che stava affrontando aveva la certezza che ci fosse qualcosa di grosso nascosto tra quelle piante e lei lo avrebbe scoperto, doveva solo capire come orientarsi.

 

Non ci volle molto prima che le balenò un'idea: la villa era probabilmente grande ed anche se le sue luci erano spente c'era sicuramente un tratto del bosco privo di vegetazione dove, appunto, si ergeva.

Perciò si arrampicò su un albero così da avere una visuale completa dell'area.

 

Facendo così poté distinguere chiaramente una struttura di considerevoli dimensione non troppo lontana dalla sua posizione. Non aveva dubbi, era quella la sua destinazione. Quindi iniziò ad avvicinarsi ad essa saltando di albero in albero evitando in questo modo di perdersi.

Le abilità atletiche che possedeva erano eccezionali, si librò come i migliori ninja senza la minima esitazione od impaccio.

 

Giunta davanti alla magione scese a terra trovandosi davanti un edificio di due piani in stile europeo, dall'aspetto maestoso e suggestivo.

Per sua grande sorpresa non c'erano guardie o sistemi di sicurezza fatta eccezione per un paio di telecamere poste sopra il cancello che distrusse prima che potessero riprenderla.

Nonostante le cose stessero andando abbastanza lisce, Yuna percepì di nuovo la presenza oscura poco dietro di lei.

In situazioni normali sarebbe tornata indietro e l'avrebbe affrontata a muso duro, ma non lo fece sapendo che sarebbe stata solo una perdita di tempo; il suo sesto senso le diceva che non sarebbe mai riuscita a prenderla.

 

Quando ebbe individuato un punto d'infiltrazione, una finestra al secondo piano chiusa esternamente da un lucchetto che avrebbe facilmente scassinato, udì dodici rintocchi.

La campana del paese stava annunciando la mezza notte, l'ora tanto temuta da Sojiro.

Molto presto la ragazza capì perché il proprietario del Leblanc ne aveva tanto paura: improvvisamente si levò un forte vento gelido che, passando tra le fronde, creò un lamento spettrale. Dopo di che vide alcune figure uscire dal bosco ed avanzare verso di lei.

 

La loro andatura era barcollante, alcuni si trascinavano una gamba, però la loro presa su alcuni attrezzi agricoli era ben salda.

“ Intrusa, eliminare...Sterminare” sussurrò quello più grosso guardando minaccioso la castana, la quale si mise in posizione d'attacco sostenendo “ Finalmente un po' d'azione, mi stavo preoccupando”.

 

L'agente era pronta a combattere, ma non aveva la minima idea di cosa l'attendeva.

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Capitolo 5
*** Acume ***


Acume

 

Yuna, a causa delle fitte tenebre, non fu capace di distinguere con precisione la forma di quegli esseri che sembravano intenzionati ad attaccarla e sfortunatamente la sua torcia non era abbastanza potente da illuminarli a dovere. Però a giudicare dalle dimensioni e dal fatto che uno di loro le aveva parlato, era probabile che fossero delle persone.

Perciò si sarebbe limitata a metterli fuori combattimento senza eliminarli, un po' come aveva fatto con quei teppisti; tuttavia le cose non sarebbero state tanto semplici.

 

L'agente, volendo sistemarli in fretta così da riprendere l'infiltrazione nella magione, scattò verso quello più grosso assestandogli un potente calcio di sfondamento.

Aveva preso di mira proprio lui poiché aveva l'aria di essere il capo, per cui sconfiggerlo avrebbe probabilmente spinto gli altri alla ritirata.

Tuttavia il suo attacco non ebbe alcun effetto nonostante fosse andato perfettamente a segno.

 

“ Il dono...protegge noi” sostenne il nemico con tono piatto, quasi meccanico, prima di passare al contrattacco.

La ragazza evitò senza difficoltà il colpo di falce con movenze degne di un'abilissima ginnasta, le quali le permisero anche di centrarlo nuovamente; questa volta utilizzando tutto il corpo in modo da amplificare la potenza.

Facendo così fu capace di far indietreggiare il bersaglio di diversi metri, ma nulla di più; l'uomo non aveva riportato neanche il minimo graffio.

 

“ A quanto pare sei più tosto della media, interessante. Prima di continuare perché non mi dici chi siete e che cos'è questo dono di cui parlavi prima?”.

Le domande della castana rimasero senza risposta poiché venne assalita contemporaneamente da tutti gli altri individui, i quali erano spinti da puri intenti omicidi.

 

Yuna riuscì a non farsi sopraffare sebbene fosse in netta inferiorità numerica, sebbene le sue tecniche sembravano del tutto inefficaci.

Tuttavia la colluttazione non fu inutile perché scoprì una cosa importante: i suoi avversari erano circondati da un'aura nera pece.

 

Pur non avendo mai visto una cosa del genere intuì che era quella la causa per la quale le mosse che portava a segno non avevano effetto.

Dato che gli attacchi fisici non erano in grado di oltrepassarla optò per la magia, iniziando da quella a base di fuoco. Non appena il globo di fuoco che aveva creato esplose le creature in sua prossimità restarono brutalmente ustionate, mentre quelle più lontane corsero indietro verso le tenebre terribilmente spaventate.

 

Suddetta tecnica inoltre le consentì di illuminare i volti dei nemici che si rivelarono essere quelli di comune persone, fatta eccezione per gli occhi che erano di un rosso acceso, ma allo stesso tempo completamente vacui.

Vederli per ciò che erano la indusse ad elaborare varie ipotesi tra le quali l'idea che fossero stati sottoposti ad un lavaggio del cervello, a giudicare dal loro comportamento, oppure che fossero vittima di una strana isteria derivante dalla paura del buio diffusa in città.

 

Tutte le sue teorie crollarono quando attaccò di nuovo con la materia di fiamme per difendersi da un nuovo assalto.

Travolse in pieno tutti gli assalitori con un'onda di fiamme, Yuna possedeva la capacità di modificare a piacimento forma e potenza della magia proveniente dalla materia che brandiva, i quali si tramutarono in cenere all'istante fatta eccezione per quello più grosso che, sebbene restò in vita, perse l'aura oscura che lo avvolgeva.

 

La giovane donna non si sarebbe mai aspettata una conseguenza del genere, la tecnica utilizzata non avrebbe mai potuto cremare una persona, al massimo l'avrebbe mediamente ustionata, ma nulla di più.

L'unica soluzione plausibile era che quei nemici, nonostante l'aspetto, non erano umani, ma allora qual era la loro vera natura?

 

Proprio nel tentativo di trovare una soluzione a questo interrogativo chiese all'ultimo avversario: “ Te lo ripeto ancora una volta, chi sei?”, ma non ottenne risposta, infatti il tizio corse contro lei lanciandole la falce. Yuna la evitò con un balzo felino, dopo di che volle testare una supposizione che le era balenata in mente un attimo prima: diede un calcio sullo stomaco all'avversario che lo costrinse sulle ginocchia dolorante.

 

“ Come pensavo, senza quella strana difesa diventi vulnerabile anche al corpo a corpo” commentò l'agente soddisfatta, “ Avrai capito che non puoi battermi, quindi faresti meglio a collaborare” continuò cercando di persuadere il nemico a vuotare il sacco.

Quest'ultimo replicò solamente “ Proteggere...segreto” “ Quale segreto?” “ Segreto” ripeté ancora una volta mentre lo stesso vento gelido che si era levato poco prima entrasse nel suo corpo fino a farlo implodere.

Essendo troppo vicina, Yuna subì delle ripercussioni. Fortunatamente non fu nulla di grave, solo qualche graffio che curò immediatamente grazie alle sue più che buone abilità curative.

 

Liberatasi di quegli strani tizi, tornò a dedicarsi alla villa, ma d'ora in poi avrebbe proseguito con più attenzione. Raramente veniva ferita e quando accadeva la situazione era sempre molto pericolosa e questa lo era particolarmente.

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Capitolo 6
*** Specchio per le allodole ***


Specchio per le allodole

 

Yuna si diresse verso la finestra chiusa col semplice lucchetto dalla quale sarebbe potuta entrare nella magione senza problemi.

Onestamente ciò la insospettiva, sembrava troppo strano che in un posto protetto da quelle misteriose creature qualcuno avesse lasciato un ingresso tanto evidente. Forse si trattava di una trappola, per cui decise di proseguire con la massima cautela sebbene fosse distratta dalla perpetua sensazione di essere osservata dalla presenza del bosco.

 

Raggiunto il punto d'infiltrazione esaminò con attenzione i dintorni in cerca di qualche meccanismo difensivo nascosto, non trovando nulla di sospetto proseguì liberamente.

Una volta dentro venne avvolta da tenebre ancora più fitte di quelle esterne, il che la portò alla conclusione che non fossero di origine naturale. Tentò di dissiparle azionando un interruttore lì vicino che però girò a vuoto, chiaro segno che era stato separato dal circuito principale.

 

Sfortunatamente la torcia in suo possesso stava dando segni di cedimento, incredibile stranezza dato che doveva avere un'autonomia di qualche altra ora.

Perciò non le rimase altra scelta se non rompere un pezzo di legno della finestra a dargli fuoco con una materia ardente creando un'improvvisata torcia.

 

Grazie alla nuova fonte di luce poté vedere con chiarezza la stanza, la quale era una normale camera da letto dotata di una grande libreria contenente libri di filosofia.

Nonostante l'apparente normalità, l'agente percepiva qualcosa di sbagliato. Era difficile da spiegare, ma sapeva che ciò che stava vedendo era solamente un grande inganno; impressione che presto avrebbe trovato conferma.

 

Dando un secondo sguardo all'ambiente si rese conto che i mobili erano solamente dei pezzi di plastica di scarsa qualità, così come i manuali di filosofia e persino il letto.

Volendo verificare un sospetto che le era venuto, Yuna esplorò con precisione tutto il primo paino imbattendosi in quattro stanze, ognuna identica all'altra in ogni singolo dettaglio.

 

“ Chiunque abbia costruito questo luogo l'ha fatto con il chiaro intento di ingannare chi lo vedesse dall'esterno. Però è immerso in un bosco, le probabilità che qualcuno lo veda sono piuttosto scarse...Se ci hanno messo tanto sforzo a renderlo apparentemente normale deve esserci qualcosa di importante nascosto” rifletté la giovane mentre scendeva le ampie scale che portavano al piano terra, il quale  non mostrava alcuna differenza rispetto a quello precedente.

C'era persino la stessa tipologia di libreria, tuttavia questa possedeva un manoscritto diverso intitolato “ Il ritorno”.

 

Spinta dalla curiosità lo prese scoprendo che era vero e non un'inganno a basso costo.

Successivamente notò la copertina, sulle tonalità verdi, su cui le fiamme della torcia di fortuna creavano dei giochi di luce che davano vita a delle immagini simili a lunghi tentacoli attorcigliati su se stessi in una macabra spirale.

Colpita da tale fenomeno lo aprì. Non appena lo fece sentì un nauseante odore salmastro, unito ad un'asfissiante puzza di pesce marcio che la spinsero a richiuderlo immediatamente.

 

“ E' un tomo magico ed a giudicare da quanto appena accaduto e di origine oscura. Che sia la magia nera che mi ha raccontato mamma? Questo spiegherebbe gli esseri a custodia della magione, nonché il senso di disagio che provo. C'è solo un modo per esserne sicura” pensò Yuna prendendo un respiro profondo prima di provare nuovamente a leggere qualche estratto del libro.

 

Le pagine di quest'ultimo erano scritte in modo elaborato ed in un alfabeto antico quasi quanto la Terra che per fortuna l'agente conosceva perfettamente grazie agli insegnamenti della madre.

Il tomo parlava di un individuo che aveva ottenuto il privilegio di parlare con un Grande Essere, il quale gli aveva affidato una missione: preparare il suo ritorno.

Raccontava altresì delle azioni del prescelto, tutte molto contorte ed apparentemente assurde come ad esempio recuperare determinate parti di animali mitologici e rituali occulti basati su un sacrificio di sangue, tutti volti per compiacere la mistica creatura di origine divina.

 

Proprio quando stava per addentrarsi nella parte centrale venne attaccata alle spalle, colpo che evitò con grazie.

L'assalitrice, dalle seducenti fattezze, era coperta da una densa oscurità che rendeva impossibile distinguere i suoi lineamenti.

 

Quest'ultima estrasse il braccio dalla libreria appena distrutta mostrando così un lungo arto con le estremità aguzze, grondanti uno strano liquido verde.

 

“ Toccato il Verbo...Uccidere” mugugnò la creatura minacciosa, “ Ti riferisci a questo libro?” chiese inutilmente la ragazza la quale venne nuovamente presa d'assalto.

“ Ho capito, non parlerai” affermò l'agente allontanando la nemica con un calcio, “ Quindi devo sbarazzarmi anche di te” concluse pronta ad una nuova lotta.

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Capitolo 7
*** Un insolito fenomeno ***


Un insolito fenomeno

 

La nuova nemica appariva diversa rispetto alle creature del bosco, in lei l'oscurità era decisamente più densa e spessa. Ciò probabilmente indicata una sua maggiore forza, ma allo stesso tempo poteva significare che era posta a  protezione di qualcosa di importante.

Spinta da quest'ultima idea Yuna si lanciò senza indugi all'assalto, forte della consapevolezza di avere il fuoco dalla propria parte.

 

L'essere schivò abilmente gli attacchi magici dell'agente prestando altresì attenzione alla torcia, la quale veniva usata come arma contundente.

La velocità della prima era piuttosto elevata e ciò le consentì di contrattaccare ogni singola mossa, ma fortunatamente i riflessi della giovane erano abbastanza sviluppati da impedirle di essere travolta.

 

Le caratteristiche evasive delle avversarie assestarono presto la situazione in uno stallo: nessuna delle due riusciva a mettere a segno un affondo decisivo.

Se le cose fossero continuate così si sarebbero ritrovate incastrate in un ciclo infinito, non desiderando un esito del genere la discendente dei Cetra provò a pensare ad una soluzione.

 

Riflettendo con attenzione su quanto successo fuori dalla villa e sulle parole di Sojiro, Yuna ebbe un'intuizione che mise subito alla prova: sfruttando delle Ignira su punti diversi della stanza creò tante luci che illuminarono a giorno l'ambiente.

 A quel punto la creatura si lamentò dolorante mentre le tenebre intorno a lei si facevano sempre più sottili.

 

“ Come pensavo! Non è il fuoco, ma la luce il vostro punto debole” commentò soddisfatta la castana avvicinandosi al bersaglio con passo deciso.

“ Se hai qualcosa da dire, ti conviene farlo subito perché sto per darti una sonora lezione”.

Non trovando una risposta la giovane centrò la nemica con un potente calcio frontale facendola indietreggiare e rompendole delle ossa.

Però prima che potesse finirla lo stesso gelido vento dell'esterno si sollevò, soffiando intensamente. Il suo effetto non fu solo quello di bloccarla, ma soprattutto di spegnere ogni singola fonte luminosa, persino l'improvvisata torcia.

 

Le tenebre, divenute più fitte di prima, avvolsero nuovamente sia la stanza che il corpo della creatura guarendola da ogni danno subito.

“ Morte...Toccato Verbo” sostenne l'essere mentre l'oscurità rendeva impossibile individuarla.

 

L'agente sapeva perfettamente cosa stava per accadere e sebbene non ne fosse preoccupata restò stupita in quanto la nemica stava mostrando una notevole capacità di ragionamento, evento piuttosto raro. 

 

Trascorsi degli istanti di silenzio l'essere tentò di trafiggere alle spalle Yuna, la quale però non solo evitò il colpo con grazie, ma rispose generando un piccolo quanto potente globo fiammante che costrinse alla ritirata la villain.

Quest'ultima, dopo aver usato le tenebre per guarire di nuovo, tornò alla carica, tuttavia non con intenti omicidi. Infatti il suo obiettivo era recuperare il tomo, forse era proprio quello il segreto che doveva custodire. 

I suoi sforzi furono inutili, non importava da quale angolazione o con quanta rapidità agisse, l'avversaria riusciva sempre ad anticipare le sue mosse con una precisione assoluta.

 

Stanca di perdere altro tempo, l'erede degli Antichi pose fine alle ostilità travolgendo la creatura con una poderosa colonna di fuoco che distrusse gran parte del pavimento. Sotto di esso non c'era niente se non del terreno, nemmeno delle solide fondamenta; segno che la falsa villa veniva spostata di continuo sebbene il motivo rimaneva sconosciuto.

 

“ Non è stata una cattiva idea quella di togliermi la possibilità di sfruttare un senso, peccato che ne abbia degli altri” affermò la castana indicando le sue orecchie.

“ Sei diversa dagli altri, scommetto che hai delle informazioni su questo luogo e su di te. Ultimissima possibilità: dimmi quello che sai” ribadì l'eroina quando si trovò nei pressi dell'essere, il quale non proferì parola limitandosi a scomparire lentamente come neve al sole.

 

“ Devo averla danneggiata troppo, avrei dovuto imprigionarla...Poco male, di sicuro ne incontrerò degli altri” pensò Yuna mentre un raggio di sole entrava dalla finestra.

“ L'alba?! Non può essere, sono stata qui solo per qualche minuto” commentò rendendosi conto che nella magione per qualche motivo lo scorrere del tempo era alterato oppure era semplicemente colpa della sua percezione che era stata cambiata da uno sconosciuto processo.

 

Comunque stessero le cose stava affrontando la più strana missione a cui avesse mai partecipato ed ancora non aveva visto niente, ben presto ci sarebbero stati alcuni risvolti ben più sconvolgenti.

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Capitolo 8
*** Braccata ***


Braccata

 

Con il sorgere del sole tutto il senso di inquietudine e mistero svanì magicamente. Quella magione che aveva ospitato tanti fenomeni strani adesso appariva semplicemente un costoso giocattolo per bambini.

Ciò fece sentire Yuna una sciocca, un'abile e preparata combattente come lei non poteva non essersi accorta della reale natura di quel luogo, eppure era andata proprio così. 

Inoltre il mutamento d'atmosfera fu talmente drastico che la spinse per un momento a pensare di aver immaginato tutto, di essere stata vittima di un'elaborata suggestione di Sojiro. Forse l'uomo aveva a che fare con tutto questa storia, in fondo le era sembrato davvero insolito che uno sconosciuto era stato ben disposto ad aiutarla e che soprattutto sembrava tenere alla sua incolumità.

Conosceva solo una persona capace di ciò e lui di certo non era la sua adorata madre.

 

Tuttavia i crescenti sospetti verso il proprietario del Leblanc cessarono di esistere quando si ricordò del tomo che aveva trovato.

Il Verbo, così definito dalla creatura delle tenebre, mantenne le stesse caratteristiche assunte di notte, su di esso la luce non aveva effetti. Ciò la convinse che tutto quello che aveva vissuto fino a qualche minuto prima era davvero accaduto.

 

Visto che era rimasta sola, la ragazza era intenzionata a completare la lettura del libro nella speranza di scoprire qualche indizio. Stava puntando tutto su quel tomo, se sfortunatamente neanche tra quelle pagine c'era qualcosa di utile, si sarebbe ritrovata in un vicolo cieco da cui non avrebbe saputo come uscire.

 

Prima però che potesse analizzarlo udì il rumore di alcune vetture fermarsi di fronte la magione. Inizialmente pensò che si trattasse del buon uomo che l'aveva aiutata quindi, non volendo farlo preoccupare, si diresse verso l'esterno.

 

Una volta fuori si ritrovò davanti una piccola squadra di poliziotti, armati di tutto punto, che le puntarono immediatamente addosso le pistole intimandole di stendersi a terra.

La giovane provò a dire chi fosse e per chi lavorasse, ma non appena tentò di prendere il suo documento identificato gli agenti aprirono il fuoco.

I proiettili non rappresentavano un problema per la bella discendente dei Cetra, però ciò non le impedì di sentirsi con le spalle a muro. Non avrebbe potuto né tanto meno voluto far del male a quegli uomini i quali, a giudicare dal loro comportamento, potevano essere stati vittima dell'oscuro malefico che avvolgeva il bosco e naturalmente non aveva nemmeno intenzione di consegnarsi poiché avrebbe corso un inutile rischio.

 

L'unica alternativa che le rimaneva era la fuga: distrasse i nemici con un potente uragano che distrusse i loro mezzi, mentre prendeva la direzione della città saltando di albero in albero.

 

Tornata nel centro abitato pensava di essersi finalmente lasciata alle spalle le difficoltà delle ore notturne, però le cose andarono molto diversamente. Infatti c'erano numerose pattuglie in giro alla ricerca di qualcuno ed aveva già intuito di chi.

Ebbe conferma dei propri sospetti quando sentì il commissario del distretto fare una comunicazione a tutta la popolazione tramite radio:

“ Cari concittadini, ieri notte una forestiera ha prima pestato a sangue un gruppo di spensierati ragazzi e poi si è introdotta nella zona di caccia riservata al sindaco ed ai suoi amici più stretti. Lì ha commesso diversi furti ed eliminato tutte le guardie poste a difese e persino la governante. Si tratta di un individuo estremamente pericoloso che non deve essere assolutamente approcciato.

Vi promettiamo che la cattureremo e riporteremo pace nel nostro piccolo paese, ma per farlo abbiamo bisogno del vostro aiuto. Se avvistate una giovane donna dall'età compresa tra i 20 ed 25 anni con un occhio blu ed un verde chiamateci subito.

Grazie in anticipo per la vostra disponibilità e come sempre supereremo questa disgrazia grazie alla nostra unione”.

 

Yuna si ritrovò improvvisamente da sola in un posto sconosciuto, braccata da chiunque e con un complicato mistero da sbrogliare. Tuttavia non era questo che la preoccupava davvero: nonostante non ci fosse nessuno vicino a lei ebbe nuovamente la sensazione di essere osservata da una presenza presenza, la stessa del bosco.

Se si trattava di un nemico avrebbe potuto metterla nei guai semplicemente gridando il suo nome, eppure non successe nulla del genere.

 

Sapendo di non essere nella posizione di potersi fare dei problemi del genere, continuò a muoversi tra i vicoli in cerca di un posto, magari un nascondiglio naturale dove potere decifrare il manoscritto così da poter proseguire con la propria missione.

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Capitolo 9
*** Un imprevisto aiuto ***


Un imprevisto aiuto

 

Yuna passò di vicolo in vicolo stando ben attenta ad evitare sia le pattuglie che qualsiasi altro individuo, oltre naturalmente alle numerose telecamere di sicurezze piazzate in città proprio per lei.

Non aveva la minima idea di come la situazione fosse precipitata tanto velocemente: nessuno avrebbe dovuto conosce le sue azioni della scorsa notte ed inoltre dei suoi presunti crimini non c'erano prove. Eppure qualcuno aveva aizzato le forze dell'ordine contro di lei, forse lo stesso Nosferato.

Il misterioso uomo probabilmente era venuto a conoscenza delle sue indagini e stava cercando un modo per fermarla senza uscire allo scoperto.

Se le cose erano davvero, non c'era più dubbio che stesse nascondendo degli affari loschi i quali sicuramente avevano a che fare con le creature del bosco.

 

La ricerca di un sicuro rifugio si complicò molto presto, infatti l'agente vide decine di volanti della polizia bloccare le strade principali mentre alcuni agenti iniziarono a perlustrare le zone più isolate e come se ciò non fosse abbastanza persino un elicottero si librò in volo.

Di questo passo l'avrebbero trovata rapidamente, doveva sparire al più presto.

 

Alzando lo sguardo in alto vide l'insegna del Leblanc poco in lontananza, ciò le fece venire un'idea: aveva visto che l'edificio possedeva un secondo piano dove era vietato l'accesso ai clienti il che lo rendeva la zona ideale dove occultare la propria presenza, almeno momentaneamente.

Senza ulteriori indugi si recò lì.

 

Riuscì ad entrare senza dover forzare alcun che, la piccola finestra che dava sulla strada era leggermente aperta.

“ A quanto pare qui è un vizio prestare poca attenzione” pensò la giovane prima di vedere un letto con le coperte in disordine, un vecchio divanetto ed un tavolo da lavoro.

“ Qualcuno ci abita...A giudicare dall'odore deve essere di quel bizzarro assistente, come si chiamava...Ren. Chissà perché non ha un posto tutto suo? Che domande mi faccio?! Cose del genere non hanno importanza! Piuttosto devo prestare la massima cautela a non fare il minimo rumore o quelli di sotto mi scopriranno”.

 

A quel punto la castana si guardò intorno in cerca di una posizione che le avrebbe consentito sia di tenere d'occhio la polizia, così da scappare quando si sarebbe presentata un'occasione, sia una che non l'avrebbe esposta troppo.

Purtroppo non sembrava esserci nulla del genere, per cui non le restava altro che aspettava e sbirciare di tanto in tanto dalla finestra.

Odiava nascondersi come una codarda, ma non poteva fare altro.

 

Nel tentativo di ingannare il tempo si mosse verso il tavolo da lavoro. Su di esso c'erano numerosi attrezzi piuttosto usurati, chiaro segno che quel ragazzo lo usava spesso, magari per hobby.

Tra le varie carte che lo coprivano erano presenti dei progetti, in particolare la colpì quello di un rampino decisamente tecnologico.

Volendo capire meglio di cosa si trattasse allungò una mano per afferrare le carte quando un gatto blu scuro, con la punta della coda bianca la anticipò.

Il balzo del felino fu talmente scomposto che si schiantò contro alcuni scatoloni lì presenti facendo un bel baccano.

“ Shhh gattino, non vorrai farmi scoprire?” chiese in fare amichevole l'agente preoccupata che l'animale avesse attirato delle indesiderate attenzioni. 

 

Intanto al piano di sotto il frastuono venne udito dai clienti, i quali chiesero cosa fosse stato.

Nella loro voce c'era dell'agitazione dovuta al panico diffuso dalle forze dell'ordine, fortunatamente Sojiro li tranquillizzò dicendo che si trattava solo del loro gatto. Subito dopo mandò l'assistente a controllarlo e vedere se avesse bisogno di qualcosa.

 

Yuna era riuscita immediatamente a farsi amico il felino, il quale adesso era poggiato sulle sue gambe a fare delle incontrollate fusa.

La ragazza invece, seduta comodamente sul divano, dopo aver dato una rapida occhiata al foglio del rampino, si ricordò che aveva con sé ancora quello strano tomo. Perciò lo prese decisa a decifrare i segreti che probabilmente conteneva, però venne interrotto quasi subito quando vide Ren osservarla. Non si era accorta del suo arrivo, cosa decisamente insolita dato il fine udito che possedeva.

 

Come prima reazione scattò in piedi pronta alla fuga, ma il giovane le fece cenno di fare silenzio per poi comunicare con lei sfruttando il linguaggio dei segni, alfabeto che per pura casualità anche lei conosceva.

Il ragazzo le disse “ Non fare rumore, ci sono dei clienti sotto” “ Non vuoi avvertirli?” “ No” “ Perché? A quanto ne sai sono una spietata assassina” “ Non lo sei” “ Come fai a dirlo con tanta sicurezza?” “ L'ha detto il commissario e lui è corrotto fino al midollo, come tutta la polizia del resto” “ Corrotto?! Cosa significa?” “ Ti spiegherò tutto dopo, ora devo tornare a lavoro o si insospettiranno. Tu resta pure qui, nessuno ti disturberà” “ E Sojiro?” “ Non ti darà problemi, sa anche lui della corruzione. Ora vado” concluse Ren salutandola con un cenno. 

 

Yuna fu alquanto perplessa dall'atteggiamento dell'assistente del proprietario del bar, in pochi o forse nessuno si sarebbe comportato in quel modo ed inoltre tutta la storia del marcio che aveva colpito le forze locali la incuriosiva.

Poteva già intuire che era tutto collegato a Nosferato, ma per poterne avere la certezza doveva parlare liberamente con Ren. Perciò decise di rimare lì ad aspettarlo mentre si dedicava alla lettura del Verbo.

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Capitolo 10
*** Decriptazione ***


Decriptazione

 

Yuna in un primo momento assunse un atteggiamento circospetto non essendo del tutto sicura sulla bontà delle intenzioni di Ren. Fortunatamente nessuno salì da lei né tantomeno qualcuno chiamò le forze dell'ordine per indagare al Leblanc, prova inconfutabile che l'assistente di Sojiro era stato onesto.

 

Essendosi tranquillizzata poté concentrarsi su quel fantomatico tomo per il quale il gatto provava una strana attrazione, forse era dovuta all'odore di pesce che emanava.

Non riuscendo ad allontanare l'ostinato felino decise di metterselo sulle ginocchia tenendolo buono con qualche carezza.

 

La lettura del manoscritto richiese parecchio tempo sebbene conoscesse bene l'alfabeto dei Cetra poiché la seconda parte del Verbo era scritta in versi e con parole complicate, dai molteplici significati che la costrinsero ad una dura opera di deduzione.

Nonostante tutta la fatica quando lo tradusse provò un profondo senso di soddisfazione. Si sentiva così ogni volta che leggeva qualcosa che apparteneva alla sua stirpe, era stata una sua caratteristica fin da bambina che venne scoperta subita dalla madre, la quale le insegnò tutto quello che sapeva a riguardo e la spronò a dare il meglio con la dolcezza che la contraddistingueva.

Molto probabilmente se la sua infanzia fosse continuata in modo normale sarebbe diventata una famosa archeologa, purtroppo però un traumatico evento la portò verso la strada che stava percorrendo.

 

Mentre era intenta ad interpretare quello che si dimostrò essere una specie di racconto epico, sentì il barista salire le scale. Egli portò con sé un vassoio con su del curry, una tazza di caffé e del tonno.

Il felino scattò immediatamente sul pesce spazzolandolo via ad una velocità impressionante sotto un divertito sguardo del giovane. Quest'ultimo invitò la castana, sfruttando sempre il linguaggio dei segni, a mangiare la specialità della casa. Fatto ciò ritornò al piano di sotto così da non destare sospetti.

 

L'agente aveva una fame da lupi, era praticamente un giorno che non mangiava nulla ed il profumo della pietanza era irresistibile; perciò non fece troppi complimenti.

Il primo boccone mandò in paradiso le sue papille gustative, non poteva credere che un piatto potesse essere tanto buono e ne aveva assaggiate di pietanze deliziose grazie alla sapiente cucina di Tifa. Eppure questo la superava tutte di gran lunga ed inaspettatamente persino l'abbinamento con la bevanda amara era più che perfetto.

 

Tornata piena di energie si dedicò nuovamente al libro scoprendo, dopo lunghe ore di studio, che questa seconda parte continuava il racconto della precedente senza aggiungere nessun elemento particolare, ma allora perché era tanta elaborata?

Non importava quanto si stesse impegnando, non fu capace di trovare una risposta a suddetta domanda. L'unica cosa che la colpì fu un nome: Crevasse, luogo dove il protagonista portava a compimento un rituale a base di sangue grazie al quale risvegliava un'Antica divinità.

 

Tormentata da questo enigma perse la cognizione del tempo, con la conseguenza che calò la notte prima che potesse accorgersene.

Venne destata dai suoi pensieri solo da Ren che esordì “ Mi stupisce che Morgana stia buono a farsi coccolare, di solito è un gatto indipendente” “ Ci so fare con gli animali. Si chiama Morgana anche se è un maschio?” “ Forse è un po' strano, ma è un nome a cui tengo molto” “ Capisco”.

 

A quel punto l'assistente porse un altro piatto di curry con condimento diverso rispetto al primo a Yuna sedendosi sul divano, mantenendo però della distanza.

Tra un boccone e l'altro la castana gli domandò “ L'hai cucinato tu?” “ Sì, ti piace?” “ Non è male” commentò l'agente a cui non piaceva comunicare le proprie emozione.

Nonostante ciò gli fece una proposta: “ Sei sprecato per un posto come questo, non hai mai pensato di andartene?” “ A volte” “ Se non l'hai fatto per paura di non avere un posto dove andare, ti possa mettere in contatto con Tifa. Sarà più che felice di avere un giovane come te alle sue dipendenze” “ Hai detto una cosa simile a Sojiro” “ Perché anche lui rispecchia il tipo di persone che le piacciono” “ Sembri conoscerla bene” “ Ovvio, è mia zia” “ Quindi sei figlia di suo fratello, non sapevo che ne avesse uno” “ Infatti non ce l'ha, il nostro non è un legame di sangue. Tuttavia non credere che sia meno importante od intenso di uno di quel tipo” “ Capisco quello che provi...Per me Sojiro è come un padre sebbene non lo sia davvero. Forse è per lui che rimango qui”.

 

La ragazza percepì del sincero affetto nelle parole di Ren, il quale le stava dando sempre più l'impressione di essere un giovane di buon cuore. Tuttavia c'era qualcosa di strano nel suo sguardo, una luce tipica di chi mette in gioco spesso la propria vita.

Ignorando questa singolare intuizione, tornò sull'argomento che più le interessava, cioè la corruzione della polizia.

 

“ Questa mattina mi stavi dicendo qualcosa circa le forze dell'ordine, puoi spiegarti meglio?” “ Certo, ma non so se mi crederai” “ Considerando le stranezze di questo posto, credo che lo farò” “ Bene” sussurrò il barista con un sorrisetto, non un malvagio ma nemmeno pienamente rassicurante. Forse la sensazione di Yuna aveva colto la reale naturale di quello stravagante ragazzo.

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Capitolo 11
*** Estesa corruzione ***


Estesa corruzione

 

Ren si schiarì la gola con l'intenzione di iniziare la propria spiegazione, tuttavia venne interrotto da Yuna la quale gli chiese “ Sicuro di poter parlare? Ci sentiranno di sotto” “ Tranquilla, Sojiro ha chiuso prima” “ Sa anche lui di me, non è vero?” “ Esatto, ma non temere non ne farà parola con nessuno” “ L'avevo intuito, altrimenti sarei già circondata da quei poliziotti. A proposito di loro credo sia arrivata l'ora che inizi a vuotare il sacco” “ Lo stavo facendo, ma poi mi hai tappato la bocca ” “ Questa te la concedo” commentò l'agente accavallando le gambe stando bene attenta a non far cadere Morgana.

 

Il movimento sinuoso di quest'ultima unito alla scia di profumo, un misto di rose e tulipani, che aveva lasciato dietro di sé stordirono per un attimo l'assistente barista il quale venne definitivamente rapito dal volto della straniera.

Era innegabile che fosse stupendo, però su di esso non c'era la minima traccia di un sorriso.

Chissà perché, si interrogò mentalmente il giovane venendo destato esclusivamente dalla castana che affermò irriverente “ Sveglia! Non ti starai mica prendendo una cotta per me? Guarda che non sono un tipo facile” “ No, tranquilla, sono già impegnato. Mi stavo solo chiedendo perché non ridi, saresti ancora più bella”.

 

La discendente degli Antichi venne presa in contropiede per un attimo, nessuno le aveva mai detto una cosa del genere dato che di solito il suo atteggiamento distaccato allontanava praticamente tutti. Eppure non aveva dissuaso quello strano adolescente, ma non era arrivata in un posto tanto sperduto per farsi un nuovo amico bensì per Nosferato.

 

Perciò ignorò il suo commento tornando sull'argomento principale “ Cosa mi stavi dicendo sui poliziotti?” “ Vai sempre dritta al punto, mi piace. Devi sapere che questa è sempre stata una cittadina molto tranquilla dove i pochi crimini venivano prontamente sventati. Tuttavia da un anno c'è stato un cambiamento radicale a causa delle forze dell'ordine che non sembrano voler più svolgere il proprio lavoro” “ Vuoi dire che lasciano liberi i criminali?” “ La maggior parte, si limitano a catturarne uno di tanto in tanto” “ Stanno disonorando la loro divisa e soprattutto il loro giuramento” commentò aspramente Yuna che continuò facendo una saggia riflessione “ Mi sembra strano però” “ Cosa?” “ Il comportamento di coloro che ho incontrato, mi hanno dato l'impressione di essere sereni” “ In effetti lo sono” “ Non mi sembra possibile”.

 

Incrociando lo sguardo perplesso ed accusatore della donna, Ren capì di doversi spiegarsi al più presto altrimenti l'avrebbe fatta arrabbiare e qualcosa gli diceva che non sarebbe stata una buona.

Per cui affermò “ E' vero che statisticamente la vita criminale è elevata, ma solo per brevissimi periodi” “ Che significa?” “ Ogni volta che raggiunge la soglia critica improvvisamente i villains spariscono nel nulla. Come puoi immaginare a nessuno importa di loro, quindi nessuno fa delle domande” “ Non è vero, anche loro anche delle famiglie”.

 

Nel sentire quella affermazione Ren si incupì ed istintivamente strinse i pugni.

“ Ho toccato l'argomento focale a quanto vedo” commentò Yuna mentre continuava ad accarezzare Morgana, il quale si sentiva in Paradiso.

“ Chiunque dovesse chiedere di loro viene ucciso” “ E' terribile! Se le cose stanno così perché non vi siete ribellati?” “ Perché non ci sono prove di questo, solo indizi e strane coincidenze” “ Fammi indovinare: chi si preoccupata per i scomparsi muore in misteriosi incidenti” “ Esattamente” “ Il tipico modus operandi della peggiore feccia...Adesso capisco perché i poliziotti siano corrotti, però mi sfugge il motivo per il quale abbiano emanato un mandato d'arresto per me” “ Probabilmente poiché ti sei introdotta di notte nella zona di Nosferato” “ Quindi è lui che li corrompe, c'era da immaginarselo” “ Si dice che proprio quando questo Nosferato sia comparso in città le cose abbiano iniziato a prendere una pessima piega”.

 

L'agente era piuttosto soddisfatta delle notizie ricevuta, ma voleva sapere un'altra cosa: “ Ren: perché temete tanto la notte?” “ Non è ovvio, per le creature in cui ti sei sicuramente imbattuta” “ Intendi che non sono isolate al bosco?” “ Le più pericolose sì, ma ci sono alcune che si aggirano nelle strade” “ Qual è la loro origine?” “ Nessuno lo sa, sono apparse insieme alla corruzione” “ Ancora lo zampino di Nosferato...Avete di sicuro scoperto che la luce li mette in fuga, perciò perché non le affrontate?” “ Ci abbiamo provato, ma è una fatica inutile. Tornano ogni notte più forte di prima e cacciano coloro che l'hanno sconfitte” “ Quindi avrò il mio bel da fare...” “ Non nel tuo caso, le creature della foresta non la lasciano mai” “ Scommetto che non sai il perché” “ Purtroppo no”.

 

Grazie alla disponibilità del barista Yuna stava iniziando ad avere un quadro più chiaro, sebbene c'erano ancora vari misteri da svelare e sicuramente la chiave risiedeva nel “ Cravasse”.

Tuttavia ci fu un elemento che la insospettì: Ren sapeva fin troppe cose e fin troppi dettagli per aver semplicemente ascoltato delle voci, c'erano buone possibilità che giocasse un ruolo di primo piano in tutta questa faccenda.

Allo stesso tempo però sentiva di non star parlando con uno psicopatico manipolatore, era troppo brava a riconoscerli, ma piuttosto con una specie di giustiziere.

 

Arrivò a suddetta conclusione ripensando al suo comportamento controllato, al fisico atletico ed ai progetti che aveva trovato sul tavolo da lavoro.

Il che la portò a pensare ad una recentissima indagine appena messa al vaglio di una persona a cui teneva con tutto il cuore: il caso Alpha 7ID2, conosciuto come il fenomeno dei Ladri Fantasma.

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Capitolo 12
*** Il crepaccio ***


Il crepaccio

 

Yuna si ritrovò improvvisamente in una posizione scomoda: pensava di star chiacchierando con un, magari un po' particolare, ma comune ragazzo quando invece aveva davanti un tizio che si stava costruendo una considerevole fama.

Secondo alcuni voci di corridoio era in grado di spingere i criminali a costituirsi di loro spontanea volontà.

Il metodo utilizzato era sconosciuto così come quello attraverso cui sceglieva gli obiettivi, soprattutto per quest'ultimo aspetto si stava indagando sul suo conto. Infatti se fino a quel momento aveva preso di mira solo cattivi, nessuno poteva affermare con assoluta certezza che in futuro non si sarebbe scagliato contro degli innocenti.

 

Intanto Ren aveva poggiato lo sguardo sulla traduzione che l'agente aveva compiuto con tanta fatica rimanendo colpito dall'epico racconto.

In particolare notò la parola Cravesse, termine che tutti in città conoscevano.

 

“ Dove hai trovato questa storia? Non l'avevo mai sentita” domandò il barista destando la castana che fu ben attenta a non cambiare atteggiamento per evitare di destare sospetti, “ Ho trovato un libro nel bosco” “ Un libro eh...” “ C'è qualcosa di strano?” “ Mi stupisce che tu ne abbia trovato uno in quel luogo...” “ Parli come se ci fosse già stato” “ Ci ho fatto un giro, ma di giorno. Che sia questo il motivo per cui non l'ho trovato” “ Lo stavi cercando allora, perché?”.

 

Il giovane si era fatto involontariamente sfuggire delle informazioni che non avrebbe dovuto dire, passo falso decisamente non da lui.

Era tutta colpa di Yuna, la sua presenza l'aveva fatto sentire talmente a proprio agio che aveva parlato senza riflettere.

 

Tentando di distrarla sostenne “ Cravasse, scommetto che ti stai chiedendo cosa significhi” “ Crepaccio, lo so. Però non capisco perché è stata usata proprio questa parola” “ Potrebbe essere una coincidenza, ma è il nome originario di questa città” “ Davvero?!” “ Sì, venne chiamata così perché il primo nucleo civilizzato si è sviluppato proprio in un crepaccio” “ Esiste ancora?” “ Certo, è in direzione opposta al bosco, a qualche km a sud di qui”.

 

A quel punto la castana aveva tutte le informazioni di cui aveva bisogno, ora doveva decidere la sua prossima mossa.

Dato la sua posizione e le prove che aveva raccolto avrebbe dovuto consegnare Ren ai suoi superiori, i quali l'avrebbero interrogato e scoperto se i suoi sospetti erano davvero fondati. Però l'aveva aiutata e soprattutto il suo istinto le diceva che non si trattava di una persona cattiva. Inoltre il caso dei Ladri Fantasmi non era di sua competenza, perciò scelse di chiudere un occhio e di proseguire per la propria strada senza dire nulla a riguardo.

 

Dopo aver ringraziato e salutato il barista, la castana corse verso le coordinate ricevute, così raggiunse una sorta di museo all'aperto.

All'ingresso c'era un cartello con su scritto “ Qui, nel settimo secolo, è dove i nostri antenati hanno gettato il primo mattone della nostra rigogliosa città”. Sull'oggetto era anche presente una freccia che indicava in basso, verso un fosso estremamente buoi che rendeva impossibile vedere cosa nascondeva sul fondo.

 

L'agente pensò bene di prendere in prestito una delle lanterna che illuminavano la struttura, la quale tuttavia non fu capace di dar luce a tutto lo squarcio nel terreno. Però le consentì comunque di vedere degli scalini ai suoi lati, perfetto appiglio da utilizzare per scendere senza rischiare di rompersi il collo.

 

Nel mentre il figlio di Sojiro era intento a sistemare il locale anche se la sua mente vagava sulla giovane che aveva aiutato.

Ancora non si capacitava di come si fosse quasi tradito, c'era qualcosa in lei, qualcosa che non aveva mai visto in nessun altro.

 

“ Ren stai fantasticando su quella bellezza non è vero?” chiese una vocetta simpatica, “ Più o meno Morgana” “ Guarda che se Makoto lo viene a scoprire ti gonfia di botte” “ Non ci stavo pensando in quel senso e poi da che pulpito viene la predica. Se c'è qualcuno che si è preso una cotta quella sei tu” “ Non...Non è vero!” ribadì imbarazzato il felino che dopo essersi schiarito la gola, tornò serio “ Comunque non dobbiamo farci ingannare dal suo bell'aspetto, non è una reporter” “ L'ho capito subito, credo proprio che sia di qualche forza speciale” “ Non di qualche, ma della Raziel” “ Ne sei sicuro?” “ Certo, ho visto il logo di una spada ondulata con la guardia a forma di teschio nella parte interna dalla sua gonna” “ Ti sei intrufolato lì sotto?!” “ Come?! No, no è stato un incidente” “ Sì, come con Ann” “ Anche quella volta è stato casuale e Lady Ann lo sa” “ Se lo dici tu, comunque se quella organizzazione è venuta sin qui solo per Nosferato i nostri sospetti sul suo conto erano fondati. Meglio se indaghiamo anche noi” “ Sì, ma dobbiamo stare attenti a non attirare le attenzioni di Yuna. E' sveglia, ci potrebbe scoprire” “ Fortunatamente siamo specializzati nello stealth” concluse il giovane prima di tornare in camera sua a prepararsi per l'imminente missione.

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Capitolo 13
*** Tenebre crescenti ***


Tenebre crescenti

 

Yuna scese i vecchi scalini stando ben attenta a non mettere su di essi troppa pressione, erano talmente mal ridotti che la possibilità di un loro crollo era tutt'altro che improbabile.

Esattamente per questa ragione doveva essere chiuso al pubblico, invece non vide alcun segnale di tal genere. Forse non era necessario poiché tutti sapevano del pericolo oppure, ipotesi più preoccupante, l'effetto della notte si stava già facendo sentire.

E' vero che nel bosco aveva intaccato solamente le persone, ma non si sarebbe stupita se persino gli oggetti venivano alterati.

 

A circa trecento metri di profondità toccò il fondo. Ad attenderla c'erano i resti di antichissime abitazioni, sulle quali il tempo non era stato clemente.

Proprio come in prossimità della magione, un forte e gelido vento soffiò creando inquietanti sussurri estremamente simili a lamenti disumani.

Tutto ciò non intimorì l'agente la quale era decisa a scoprire il mistero dietro Nosferato il prima possibile. Se fosse rimasta in città sarebbe stata costretta ad affrontare la polizia poiché non avrebbe chiesto ulteriore asilo al Leblanc per non mettere nei guai Sojiro.

A dirla tutta, l'affrontare le forze dell'ordine, non sarebbe stato poi così male, quegli uomini corrotti avevano bisogno di una lezione; odiava persone come loro.

 

Sebbene fosse arrivata nel punto presumibilmente indicato dal Verbo non sapeva cosa cercare.

In quel luogo poteva trovarsi di tutto, da un altro indizio ad un passaggio segreto che l'avrebbe condotta direttamente all'obiettivo.

Rimanere in piedi a rimuginare non era nel suo stile e soprattutto non sarebbe servito a niente, per cui fece l'unica cosa logica: perlustrare l'ambiente casa per casa.

 

All'interno di esse non trovò nulla di speciale, solo cimeli archeologici che trovava molto interessanti, ma purtroppo non le servivano al momento.

Mentre stava proseguendo con le indagini ebbe nuovamente la sensazione di essere osservata da qualcuno nell'ombra. L'ultima volta che aveva avuto questa impressione si era imbattuta nel manoscritto, per cui doveva essere vicina a qualcosa di grosso.

Tuttavia accade un evento che avrebbe inevitabilmente complicato le cose: alcune creature sbucarono dall'oscurità attaccandola. Non si trattava di persone bensì di animali simili a cani, il che li rendeva particolarmente difficili da colpire.

 

Nonostante non le piacesse l'idea, in fondo un suo carissimo amico era proprio un cane, dovette difendersi altrimenti quegli esseri avrebbero banchettato con le sue carni.

La ragazza li spazzò via con una sola mossa, un cerchio di fiamme che si estese per tutta la fossa eliminando così anche i nemici che erano rimasti in agguato nelle tenebre.

Ristabilita la tranquillità rifletté sulla coincidenza tra l'impressione di essere guardata e la comparsa di quelle strane creature, ormai era certa che fosse collegati. Probabilmente colui che la stava osservando era lo stesso che faceva apparire quegli strani nemici, ma allora perché non lo stava attaccando di prima persona? Forse la stava mettendo alla prova o magari non era il tipo da combattere personalmente.

 

Nel frattempo che pensava a ciò posò lo sguardo, quasi casualmente, su una vecchia fornace arrugginita. La mossa di prima aveva reso incandescente il suo rivestimenti esterno il quale, raffreddandosi rapidamente a causa della rigida temperatura notturna, si sgretolò lentamente lasciando intravedere un simbolo.

Incuriosita l'agente si avvicinò mantenendo ben alta la guardia per evitare di essere presa si sorpresa da qualche altro avversario.

 

Arrivata a destinazione distinse chiaramente il rilievo di un tentacolo arricciato su stesso che creava un cerchio leggermente aperto. Sotto di esso era presente un'incisione nell'alfabeto dei Cetra che recitava: “ L'eterno ciclo di morte e rinascita ci tiene tutti soggiogati, ma la Madre ci libererà”.

Nel leggere la parola “Madre” Yuna percepì un brivido percorrerle la schiena ed istintivamente iniziò a tremare leggermente. Dopo di che ebbe un'allucinazione: vide davanti a sé degli spietati occhi verdi con le pupille come quelle di un gatto.

 

“ TU!” urlò fuori di sé la castana che non esitò un attimo a scagliare un violento pugno davanti a sé distruggendo così la fornace. Il tonfo del vecchio metallo fu capace di destarla, “ Questo posto mi sta facendo brutti scherzi, devo restare fredda e concentrata. Lui non è più qui, papà l'ha fermato” si disse cercando di tornare in sé.

 

Le azioni della castana stupirono Morgana e Ren, il quale indossava un lungo cappotto nero con guanti rossi ed una maschera che gli copriva gli occhi, i quali l'aveva seguita fino al crepaccio.

“ Yuna è davvero forte, con un attacco ha annientato decine di nemici” commentò il giovane, “ Sì, ma ha qualche problema con la gestione della rabbia “ “ Meglio non farla innervosire allora” concluse il barista tornando ad osservare l'agente che stava per trovare una pista decisiva.

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Capitolo 14
*** Intenti comuni ***


Intenti comuni

 

Yuna cercò con tutta se stessa di tornare a concentrarsi sulla missione. Non importava se fossero passati due decenni dall'ultima volta che aveva visto quegli occhi, l'odio che provava verso il loro proprietario non si era affievolito, anzi era cresciuto di giorno in giorno.

 

Uno strano odore provenire da sotto di lei la riportò alla realtà e la spinse ad abbassare lo sguardo. Così vide che i resti della fornace erano caduti in quello che aveva tutta l'aria di essere un passaggio segreto.

“ La fortuna è al mio fianco” commentò l'agente introducendosi nella nuova pista, la ragazza però non poté fare a meno di notare la strana coincidenza: lo sguardo di Sephiroth era apparso esattamente dove si nascondeva ciò che cercava.

Nonostante suddetta causalità la fece rabbrividire proseguì imperterrita, decisa come non mai a catturare Nosferato e lasciare questo luogo tanto strano.

 

Ben presto la castana si ritrovò in un'antica miniera. Aveva letto all'ingresso della sua esistenza, così come del suo abbandono da diversi decenni. Eppure era in condizioni perfette, né un crollo o un carrello fuori posto; persino le lanterne ad olio erano accese.

“ Qualcuno è stato qui non molto tempo fa” rifletté mentre osservava l'ambiente con attenzione in cerca di qualche indizio che poteva sfuggire a prima vista.

Non ci mise molto a vedere alcuni segni di trascinamento puntare verso la zona più interna. A giudicare dalla loro profondità doveva essere stato trasportato qualcosa di piuttosto pesante ed ingombrante, forse un macigno o vecchi strumenti.

 

Quando iniziò a seguire la nuova pista si rese conto di una cosa: la misteriosa presenza che l'aveva osservata era sparita nel nulla, ma al suo posto se ne era sostituita un'altra, non minacciosa e nemmeno attenta come la prima; infatti si era fatta scappare il rumore di una scarpa che calpestava il terriccio del suolo.

Sebbene il suo sesto senso le dicesse che non si trattava di un nemico, non le piaceva essere seguita perciò scattò improvvisamente indietro in direzione del suo inseguitore.

 

Quest'ultimo venne colto di sorpresa dalla velocità della ragazza, la quale non gli permise di evitare il contatto.

“ Sei davvero un pessimo pedinatore” commentò Yuna non appena arrivò davanti a lui, un giovane con scompigliati capelli neri, una maschera sul volto ed un lungo cappotto scuro.

La sua fisionomia le ricordava moltissimo Ren, persino la postura era la stessa. Inoltre, a conferma dei suoi sospetti, notò, parzialmente occultato sotto la manica destra, un rampino identico al progetto visto al Leblanc.

 

“ No, sei tu ad essere fin troppo accorta. Di solito nessuno mi nota” rispose il ragazzo, “ Sicuramente non avrai mai avuto a che fare con un nemico decente” “ Come fai a dire che ho combattuto in passato?” “ Non prendermi per stupida, solo un tizio abituato alla lotta sarebbe qui di notte” “ Sei davvero acuta” “ Questo non è niente” “ Davvero?” “ Vuoi una dimostrazione?”, il giovane annuì in fare di sfida, “ Come vuoi: so che sei uno di quei Ladri Fantasma e conosco anche la tua identità, Ren”.

 

Nel sentire pronunciare il proprio nome il barista trasalì per un attimo, ma subito dopo tentò di smentirla sostenendo “ Stai solo tirando ad indovinare” “ Affatto, non solo il tuo aspetto è come il suo, ma anche il tuo odore, curry e caffè non vanno via facilmente. Inoltre ho visto quell'aggeggio sul braccio, è identico ai disegni sul tuo tavolo da lavoro” “ Non sono prove concrete” “ Potrei procurarmele, tuttavia non devi temere” “ La Raziel non è interessata ai Ladri Fantasma? Ebbene sì, so anch'io cose sul tuo conto” “ Il tuo caso è stato affidato ad un altro agente” “ Uno bravo?” “ Il migliore” “ Anche più di te?” “ Ha qualità diverse dalla mie” “ Non hai risposto alla mia domanda” “ Io sono più forte, ma è normale. Dopotutto sono sua sorella maggiore” “ Quindi hai un fratello. Lui è, ecco...” “ Abbiamo gli stessi genitori se è quello che stai cercando di chiedere”.

 

A quel punto Yuna si tacque di colpo. Non poteva capacitarsi di aver rivelato delle informazioni personali ad un semi sconosciuto, per giunta un possibile criminale.

Proprio come successo a Ren qualche ora prima, l'agente si era sentita così a suo agio da iniziare a parlare senza pensare e ciò non le capitava quasi mai.

 

“ E' un tipo interessante come te?” chiese il Ladro Fantasma, “ Lo vedrai con i tuoi occhi molto presto, piuttosto cosa facevi nascosto? Volevi seguirmi ed approfittarti delle mie abilità per sconfiggere Nosferato?” “ No, ho un onore” “ Sì certo, quello di un ladro” “ Ma è pur sempre onore. Mi sono limitato ad osservarti da lontano visti i nostri ruoli divergenti” “ Ora sai che non ti sto dando la caccia, per cui puoi anche tornatene a casa” “ Non se ne parla! Nosferato è anche il mio obiettivo, quindi perché non collaborare?” “ Sto bene da sola” “ Verrò comunque” “ Fa come ti pare, ma cerca di non starmi tra i piedi” “ Potrei dirti lo stesso” “ Che spiritoso” commentò ironica la castana che poi rivolse uno sguardo verso una roccia poco lontana affermando “ Esci fuori Morgana, so che sei lì”.

 

“ Come mi ha scoperto? Eppure ho il passo felino” sussurrò il gatto agitato, “ Esci o ti vengo a prendere io” aggiunse la ragazza spazientita.

A quel punto l'animale non poté fare a meno che assecondare l'agente, la quale sarebbe rimasta stupita dal suo nuovo aspetto.

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Capitolo 15
*** Rocambolesca alleanza ***


Rocambolesca alleanza

 

Morgana uscì con un balzo atletico dal suo nascondiglio mettendosi in una simpatica posa che voleva emulare quella di un artista marziale, ma con scarso successo.

Non ottenendo nessuna apprezzabile reazione nella ragazza, il felino si schiarì la gola prima di esordire dicendo con voce molto simile a quella di un bambino “ Sarai anche una nostra rivale, ma le tue capacità sono impressionanti: riuscire a scovarmi è un'impresa lodevole” “ Mi sono allenata con qualcuno decisamente più bravo di voi due nell'occultare la propria presenza”.

 

Mentre rispondeva la castana si era avvinata alla simpatica creatura, curiosa di capire se indossa un elaborato travestimento oppure se si fosse realmente trasformato.

La seconda ipotesi era quella corretta, infatti Morgana aveva subito una specie di mutazione che ne aveva alterato la fisionomia trasformandolo in un felino antropomorfizzato, capace di camminare su due zampe. Inoltre sembrava aver influenzato anche il suo vestiario dato che indossava una bandana color notte, una lunga sciarpa ed una cintura colma di piccoli attrezzi.

Si trattava di un evento incredibile che nemmeno l'agente credeva possibile.

 

“ Sapevo che eri un gatto parlante, ma non immagino che avessi un asso nella manica del genere” commentò la castana accarezzando il complice di Ren, il quale replicò “ E lo so, sono eccezionale! Comunque non sono un gatto” " Cosa sei allora?" " Bhé...è un segreto".

 

Gli ci volle per realizzare quanto l'erede degli Antichi avesse detto, una volta che lo fece l'animale fece un salto indietro con un'espressione allarmata.

“ Come?! Sapevi che potevo parlare?” “ Certo, ti ho sentito quando mi hai fatto le fuse al Leblanc” “ Cosa diceva?” intervenne Ren divertito, “ Qualcosa sulle mie mani d'oro” “ Ci avrei scommesso, Morgana sei una peste” “ Finiscila Ren, tu non sei migliore” ribatté il felino lanciandosi addosso all'amico volendo farlo tacere.

 

La scenetta messa in atto dai due fece dimenticare a Yuna sia la sua missione sia la loro identità. Purtroppo fu solo per un attimo poiché percepì, per l'ennesima volta, di essere osservata. Non poteva confondersi, era la stessa presenza del bosco e ciò significava che presto ci sarebbero stati dei problemi.

 

“ Smettetela di fare questo baccano o volete farmi scoprire?” chiese la giovane donna mutando di colpo il proprio atteggiamento, “ Hai ragione, non è da noi” si scusò il Ladro Fantasma riprendendo la solita compostezza.

“ Qual è la nostra prossima mossa?” domandò Morgana cercando di sembrare più professionale, la sua rivale indicò le tracce sul terreno dicendo “ Stavo vedendo dove portavano prima di imbattermi in voi” “ Tecnicamente sei stata tu a venirci addosso” “ Solo perché odio essere seguita Ren” “ Joker” “ Come?” “ Chiamami Joker. Sai, nome in codice” “ Almeno su questo sei preparato” concluse l'agente continuando l'indagine sospesa.

 

Il trio avanzò con circospezione. Yuna si aspettava un attacco degli esseri oscuri da un momento all'altro e si chiedeva se i provvisori alleati fossero abbastanza abili da affrontarli.

Sapeva che conoscevano il punto debole di quelle creature, ma non sembravano aver portato niente che potesse generare una grande fonte luminosa e non percepì neanche delle materia. Vista la fama che avevano riscosso in così poco dovevano aver sicuramente escogitato un piano, non le restava che aspettare.

 

La pista terminò a causa di una profonda voragine nel suolo, talmente ampia che rendeva impossibile evitarla con un salto.

“ Vicolo cieco?” chiese Morgana, “ No, siamo sulla strada giusta” “ Come fai ad esserne sicura Yuna” “ Guarda”.

La castana lanciò una lancia di ghiaccio, sfruttando una materia del medesimo elemento, verso l'alto, mossa che in un primo momento non ebbe effetto, Tuttavia, proprio quando i due giustizieri stavano per far valere i proprio dubbi, si sentì il rumore di un ingranaggio che si stava bloccando. Subito dopo in mezzo al fosso comparve un piccolo ponte che conduceva sull'altro versante.

 

“ Come hai fatto?” “ Sei un gatto, dovresti vedere nel buoi no?” “ Te l'ha già detto, non sono un gatto” “ Peccato, avresti visto un oggetto esattamente sopra di noi” “ Non mi sono accorto di niente” rispose il felino vergognandosi un po', “ Devi essere sempre attento, anche ai minimi dettagli ed ai più flebili suoni in situazioni del genere” sostenne Yuna come se fosse la sua maestra rivelando così il proprio punto debole per gli animali, “ Ricevuto! D'ora in poi sarò io a fare la differenza!” esclamò il gatto attraversando il passaggio con assurda velocità.

 

“ Forza lumaconi, Nosferato ci aspetta!” gridò l'animale dall'altra parte un po' affaticato dalla recente corsa, “ L'hai sentito, forza” commentò Joker facendo segno all'agente di precederlo, “ Mi mandi per prima, codardo” “ Volevo solo essere gentile” “ Puoi risparmiartelo” “ Come preferisci” concluse Ren per nulla infastidito dalla scontrosità della prima bensì sempre più incuriosito da lei.

 

Il comportamento della ragazza era sempre piuttosto duro e sprezzante nei suoi confronti specialmente da quando aveva scoperto l'attività di giustiziere che stava portando avanti, tuttavia aveva anche mostrato dei segni di gentilezza nei rarissimi casi in cui abbassava la guardia.

Era come se non voleva avvicinarsi a lui, forse perché nutriva ancora dei dubbi sulle sue reali intenzioni. Se era questo il motivo l'avrebbe presto fatta ricredere, le avrebbe dimostrato la vera natura dei Ladri Fantasma.

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Capitolo 16
*** Test ***


Test

 

Joker e Yuna stavano attraversando in contemporanea il lungo e stretto ponte quando udirono uno strano scricchiolio provenire da una delle assi piuttosto malandate.

Immediatamente dopo la struttura iniziò a crollare costringendo il duo a correre a tutta velocità.

Purtroppo non sarebbero mai riusciti a raggiungere l'altra parte in quel modo, erano troppo lenti. Quindi il Ladro Fantasma azionò il funzionale rampino il cui arpione si incastrò su una roccia proprio sopra Morgana, il quale non sembrava per nulla preoccupato per l'amico.

 

Il ragazzo direzionò la propria oscillazione verso l'agente intenzionato a prenderla a volo, ma il suo intervento non fu necessario perché la castana, tramite stupefacenti mosse atletiche e salti da fare invidia ai più agili animali, arrivò dove si trovava il felino.

Quest'ultimo spalancò il muso e gli occhi dallo stupore “ Sei stata incredibile” commentò fissando in ammirazione colei che doveva essere una nemica, “ Quello? Non era niente, nemmeno un riscaldamento” rispose piatta l'erede dei Cetra mentre Ren si univa a lei, il quale non poté fare a meno di riconoscere ed apprezzare le abilità di quest'ultima.

 

Il trio andò avanti capeggiato dal gatto chiaramente intenzionato a fare una buona impressione sulla ragazza.

Così facendo fu il primo a notare delle tracce rosse a terra, a giudicare dalla forma e dall'odore si trattava sicuramente di linfa vitale.

 

“ Come temevo...” commentò Yuna chinandosi sulle macchie, “ E' sangue, non è vero?” chiese Ren assumendo un'espressione seria, “ Sì ed è piuttosto fresco. Ormai non ho più dubbi, i segni da trascinamento sono quelli di un sacco contenente dei corpi” “ Hanno trasportato dei cadaveri?!” “ No, Morgana, erano ancora vivi” “ Cosa?!” “ Questo non è il sangue di un morto” aggiunse la castana lanciando in avanti una lingua di fuoco che illuminò il buio corridoio di fronte a lei.

 

In questo modo una porta di ferro arrugginita venne messa in risalto. Su di essa c'erano altre macchie cremisi e delle ammaccature, come se qualcuno avesse provato a romperla.

L'agente si mosse subito in sua direzione pronta ad abbatterla con un potente calcio, ma prima che potesse farlo venne fermata da Joker che le disse “ Lascia fare a me” “ Pensi che quella cosa possa fermarmi?” “ No, ma se la distruggi farai rumore. Non sei stata tu a dire che dobbiamo fare silenzio”, la castana sbuffò leggermente essendo stata colta in fallo, poi domandò “ Che hai mente?” “ Vedrai”.

 

L'assistente di Sojiro tirò fuori un grimaldello col quale, dopo un paio di tentativi, aprì la serratura.

“ Joker ha un'abilità speciale in questo genere di cose, ma devi sapere che sono stato io ad insegnarli tutto” affermò con un ghigno soddisfatto Morgana, “ Interessante, quindi sei tu l'originale Ladro Fantasma” “ Certo! L'idea è stata mia, senza di me” il felino si zittò improvvisamente capendo, ormai troppo tardi, che era caduto in una trappola dell'affascinante ragazza.

Quest'ultima, vedendo il suo sguardo allarmato, gli diede una rapida, ma tenera carezza sulla testa rassicurandolo “ Tranquillo, ti ho detto che non lo dirò a nessuno” “ Sicura? Hai un'occasione d'oro per fermarci” “ Non mi rimangio mai la parola e poi non potrei far del male ad un animale, specialmente ad uno come te” “ Perché?” “ Mi ricordi tanto un mio caro amico” detto ciò Yuna avanzò verso Ren il quale era già oltrepassato la soglia appena rivelata mentre il gatto sussurrava " Non sono un animale...".

 

Il gruppo si ritrovò in una stanza scarsamente illuminata e completamente spoglia, l'unica cosa che l'adornava era un monitor attaccato al muro e dei resti organici di dubbia provenienza.

“ Questo posto non mi piace, ho un brutto presentimento” commentò il felino un attimo prima che delle accecanti luci si accesero e con essa la tv, sulla quale comparve un individuo con indosso un cappuccio nero ed un maschera di ferro che rendeva impossibile identificarlo.

 

Il misterioso tizio esordì con voce distorta “ Benvenuti a casa mia” “ Chi sei?” domandò senza indugi Ren, “ Coloro che cercate, Nosferato” “ Allora sei davvero qui, ottimo” affermò Yuna pronta all'azione, “ Vi faccio i miei complimenti, non mi sarei mai aspettato che qualcuno trovasse questo posto. Siete stati così bravi che ho deciso di farvi un regalo”.

 

In quel momento suonò un cupo allarme che preannunciò l'apertura di una porta sul fondo dalla quale provenivano strani mugugni.

“ Credi davvero che cadremmo in una trappola tanto evidente?” domandò irritato Joker, “ Potrebbe essere una trappola oppure no, l'unica cosa certa è che vi condurrà da me. Spetta solo a voi scegliere se correre il rischio oppure no” concluse Nosferato con una preoccupante risata.

 

“ Cosa facciamo adesso?” chiese il felino guardando l'amico, il quale era intento a riflettere. Invece la figlia di Aerith e Cloud aveva già preso la sua decisione, infatti si stava dirigendo a passo deciso verso il nuovo passaggio.

“ Dove vai Yuna?” “ Non è evidente Joker?” “ Non dovresti farlo, è una trappola” “ Lo so Morgana e non mi importa. Sono qui per catturare quell'uomo e niente mi fermerà”.

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Capitolo 17
*** Il rituale ***


Il rituale

 

Vista la decisione di Yuna, Ren ed il suo amico peloso la seguirono sebbene l'idea di stare finendo dritti in trappola non piaceva loro affatto.

Non era nello stile dei Ladri Fantasma attirare tutta quell'attenzione dal bersaglio, il quale era addirittura conscio della loro presenza, cosa mai accaduto fino ad ora. Tuttavia la presenza dell'abile agente aveva cambiato le carte in tavola.

 

Il gruppo attraversò un lungo corridoio molto simile a quello di un ospedale dal quale proveniva un odore nauseante ed inconfondibile: era la stessa puzza salmastra del Verbo.

Non poteva trattarsi di un caso e la castana lo sapeva bene, però non avrebbe mai potuto immaginare quello che da lì a poco avrebbe trovato.

 

Nel mentre che proseguivano Morgana, volendo soddisfare una curiosità chiese alla rivale “ Yuna, hai detto che ti ricordo qualcuno, chi esattamente?” “ Sei un gatto curioso” “ La curiosità è sinonimo di intelligenza, inoltre vorrei sapere se c'è qualcun altro come me e per l'ennesima volta non sono un gatto!” “ In effetti sei un po' diverso dal mio amico, lui infatti non può trasformarsi” “ Voglio comunque sapere chi è”.

Incontrando il simpatico sguardo del felino, la ragazza lo assecondò nonostante la propria riservatezza “ Conosci il veggente errante?” “ Certo! Ha una fama leggendaria, è un orgoglio per noi...Aspetta un attimo, è lui?! Sei davvero amica del grande Cat?” “ Sì” “ Come hai fatto a conoscerlo? Viaggia sempre senza mai fermarsi, è praticamente impossibile incontrarlo se non per pura casualità” “ Adesso vuoi sapere troppo” “ E su!”.

Il dialogo dei due venne interrotto da Ren che fece cenno di fare silenzio in quanto aveva percepito la presenza di qualcuno poco più avanti.

 

Non appena il trio entrò in una nuova stanza a termine del cammino, si imbatté in una vera e propria sala operatoria. La cosa strana risiedeva nel fatto che tutti i letti, circa una decina, erano circondati da un telo spesso e scuro che non consentiva di vedere chiaramente cosa stessero nascondendo. Comunque, a giudicare dalle forme intuibili, sembrava che ci fossero delle persone stesse, forse si trattava di coloro che erano stati trascinati nella miniera.

 

Prima che potessero indagare udirono la voce di Nosferato sostenere con un fastidioso tono di sufficienza “ Scommetto che prima di catturarmi vogliate sapere con precisione cosa sto facendo in questa città. Ebbene siete fortunati perché potrete vederlo da soli”.

Allora i teloni scomparvero, dimostrando così di essere un trucco di magia, mostrando dei soggetti legati ai lettini con spesse catene, collegate a loro volta a strani tubi provenienti da alcune misteriose macchine.

 

“ Io...li ho già visti” commentò l'erede degli Antichi osservandoli con attenzione, “ A sì?” “ Sì Morgana, sono i membri di una banda che mi ha aggredita appena sono arrivata in città” “ Già, sono della Serpe, un gruppo di teppisti di medie dimensioni. Cosa ci fanno qui?” “ Non lo so Ren, ho dato loro una bella lezione e basta” “ Nosferato deve averli catturati” intervenne il felino facendo un balzo per attirare l'attenzione della ragazza che lo aveva già capito, ma gli fece lo stesso un cenno di approvazione mostrando ancora una volta la propria simpatia per gli animali.

 

Da lì a poco i misteriosi macchinari vennero pervasi da un'elettricità nera che in un primo momento sembrò mandarli in corto. Successivamente però la puzza di pesce marcio si intensificò esponenzialmente ed a essa seguì un fenomeno raccapricciante: i tubi, attraversati da un'aura verde, si tramutarono in tentacoli che avvolsero i corpi distesi i quali emisero un soffocato lamento.

 

Da quest'ultimo segnale fu chiaro che i “pazienti” erano ancora in vita, perciò Yuna corse da loro intenzionata a liberarli. Erano sì dei criminali, ma non voleva la loro morte bensì consegnarli alla giustizia. Tuttavia i suoi movimenti vennero bloccati da un'intensa forza dalla provenienza sconosciuta, la cui energia le ricordava qualcosa del passato anche se non era in grado di identificarla con esattezza.

 

Subì il medesimo effetto Ren, ma non Morgana il quale rimase libero di muoversi.

Su suggerimento dell'amico il felino si diresse verso i teppisti sfoderando un piccola, ma affilata sciabola che brandiva con maestria.

Tentò di liberare i prigionieri, ma non appena impattò i tentacoli questi lo respinsero grazie ad un magica barriera difensiva. L'impatto fu tale da sbatterlo contro un muro per la preoccupazione del duo immobilizzato, mentre davanti ai loro occhi quei criminali iniziarono a levitare e poi esplosero in un lampo oscuro.

Terminata suddetto processo di loro non restò niente se non dei frammenti organici neri come la pece.

 

Così come erano stati imprigionati Yuna e Ren tornarono liberi di muoversi e senza esitare si diressero verso un gatto ancora un po' confuso, ma per fortuna non ferito.

Distratti dal timore non si accorsero che i pezzi di tessuti iniziarono a rilasciare un liquido colore palude che, al contatto con l'aria, evaporò creando così della nebbia.

Quest'ultima si addensò sempre più fino a solidificarsi dando origine a degli essersi avvolti dalla stessa aura nera delle creatura del bosco, i quali presto avrebbero mostrato i loro intenti ben poco pacifici.

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Capitolo 18
*** Persona ***


Persona

 

“ Morgana stai bene?” chiese Ren preoccupato. Normalmente un colpo del genere non l'avrebbe allarmato più di tanto, sapeva che l'amico, a dispetto delle apparenze, era piuttosto resistente, ma quei tentacoli non erano paragonabili a niente che avesse visto in precedenza.

 

“ Assolutamente, ci vuole ben altro per mettermi fuori gioco” rispose prontamente il felino rimettendosi in piedi con un balzo.

Vedendo che anche Yuna era accorsa in suo soccorso si pentì delle sue azioni, avrebbe potuto fingere di essersi fatto male così magari la nemica dei Ladri Fantasma l'avrebbe coccolato un po'.

 

Intanto la ragazza, sollevata nel vedere il gatto vispo come al solito, tornò a guardare verso i letti d'ospedale notando in questo modo le creature oscure.

Non avevi dubbi, erano identiche a quelle che aveva già affrontato in passato, in loro percepiva la stessa energia malvagia.

Quando anche gli altri due si accorsero dei nemici rimasero colpiti poiché giunsero ad una conclusione che poteva seriamente rischiare di abbatterli moralmente.

 

“ Non ditemi che sono quei teppisti...” commentò Morgana mentre un nodo gli saliva in gola, “ Chi altro altrimenti?” intervenne la castana già proiettata alla lotta, “ Allora, abbiamo ucciso delle persone” aggiunse Ren mestamente.

Dalle queste parole, la giovane intuì che Joker aveva già sconfitto altri esseri del genere in passato e sebbene la cosa le interessasse pensò solo a sollevarlo dal senso di colpa che stava crescendo dentro di lui o, per metterla nei suoi termini, dirgli semplicemente la verità.

 

“ Non farti problemi del genere” disse fermamente Yuna preparando un potente attacco a base di fuoco con la chiara intenzione di spazzarli via tutti in una volta, “ Come faccio? Sono un ladro, non un assassino” “ Non ho ancora capito perché vi chiamate ladri Fantasma anche se non sono stati riscontrati furti nelle vostre operazioni” “ Non è il momento per questo...” “ Come vuoi Joker, vorrà dire che sarà mio fratello a farti sputare il rospo. Comunque quelli che abbiamo davanti non sono esseri umani, non più almeno. Possono averne le fattezze e mugugnare qualche parola, ma sono solo gusci vuoti” “ Come fai ad esserne sicura?” “ E' così e basta. Se non volete credermi è un problema vostro”.

 

La discendenza dai Cetra consentiva alla castana di intuire cosa si nascondesse in profondità di coloro che aveva davanti dopo aver interagito con loro e in quegli esseri non c'era niente se non pura oscurità ed una rabbia ingiustificata.

 

“ Non ho tempo da perdere con voi, sparite!” esclamò la figlia dei Protettori del Pianeta scagliando una bomba di fiamme. Era talmente abile nella manipolazione degli elementi che la fece detonare in modo da mantenere al sicuro sé stessa e gli alleati i quali non poterono fare a meno di apprezzare sempre di più le sue abilità.

Suddetta mossa si dimostrò abbastanza efficace in quanto riuscì ad indebolire la barriera di tenebre che proteggeva i nemici, ma non li eliminò; a quanto pareva erano più tosti di quelli combattuti fino ad ora.

 

“ Joker non possiamo lasciarla da sola, dobbiamo aiutarla” “ Hai ragione Morgana, ma siamo sicuri che quei ragazzi non siano ancora da qualche parte dentro quei mostri?” “ Yuna ha detto di no e sento di potermi fidare di lei, almeno su questo” “ Va bene” concordò l'assistente di Sojiro fidandosi pienamente dell'amico.

 

Nel frattempo l'erede dei Cetra stava portando a segno altre mosse, ma purtroppo la rigenerazione nemica era tale da conferire loro la capacità di resistere.

“ Non crederete di avermi messo in difficoltà vero?” domandò l'agente pronta ad una nuova tecnica ad ampia portata.

Però la sua attenzione venne improvvisamente attirata da Ren il quale aveva esclamato la parola “ Persona” e subito dopo una creatura simile ad un dinosauro con lunghe e spesse corna comparse alle sue spalle come una specie di spettro.

 

“ Yuna spostati” “ Perché Joker? Posso gestirli da sola” protestò la giovane che fu comunque costretta ad indietreggiare per schivare un assalto nemico. Approfittando dell'occasione Ren fece la sua mossa: ordinò alla Persona di attaccare e quest'ultima, dopo aver emesso una sorta di ruggito, tramutò parte del pavimento in una bocca vulcanica che eruttò vera e propria lava.

 Quest'ultima ricoprì i nemici fino a privarli della loro particolare protezione.

 

“ Ora Morgana!” “ Non devi ripetermelo, Zorro!” esclamò il felino facendo spuntare dietro di lui una creatura simile ad un grosso gatto con due lunghi baffi, esattamente come fatto dal ragazzo.

La Persona del felino mise a segno un attacco a base di vento ad ampia gittata che ferì gli avversari, però spettò a Yuna dare loro il colpo di grazia con una rapidissima combinazione di colpi fisici devastanti.

 

A quanto sembrava l'agente non era l'unica a vantare poteri fuori dal comune, infatti le Persona che controllavano Joker e Morgana si sarebbero rivelate delle abilità più che eccezionali.

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Capitolo 19
*** Segreto celato nel profondo ***


Segreto celato nel profondo

 

Sia l'infiltrazione che la rapida lotta con le creature oscure era stata osservata con interesse da Nosferato grazie ad un sofisticato sistema di telecamere, così ben occultato che passarono inosservate persino alla perspicace Yuna.

 

“ Sapevo che non avrebbero potuto fermarli, però non mi aspettavo un risultato tanto patetico” commentò con un grosso sorriso il villain, il quale poggiò lo sguardo su una collana d'ottone con un'insolita gemma nera incastonata che brillava intensamente.

“ Non ho raccolto abbastanza dati su di loro e di certo non voglio vedermela col Capo. Non mi resta che affrontarli direttamente, chissà quanto resisteranno” rifletté l'uomo prendendo l'oggetto luminoso.

 

Intanto l'agente, colpita da quanto aveva appena visto, chiese al vispo Morgana “ Che razza di roba avete evocato?” “ Ti riferisci alle Persona?” “ Esatto, cosa sono?” “ Sono l'incarnazione del nostro spirito di Ribellione” intervenne Joker con un sorriso compiaciuto, “ Non ho mai sentito un'abilità del genere, ma sembra piuttosto utile quindi non mi lamenterò” aggiunse la castana rimettendosi a posto la rosa tra i capelli la quale, nonostante i difficili momenti, non aveva perso un petalo o il suo buon profumo.

 

“ Dici che troveremo altri esseri del genere?” chiese il felino saltellando intorno alla ragazza, “ Possibile, sono scomparse molte persone negli ultimi giorni ed a giudicare da quanto appena successo saranno stati sottoposti al medesimo trattamento” affermò Ren analizzando parte del liquido nero fuoriuscito dai macchinari.

Sia nella consistenza sia nell'odore era inquietantemente simile al sangue, ciò voleva dire che, probabilmente, quello strano esperimento mutava i soggetti fin dal livello genetico. Di conseguenza la deduzione di Yuna poteva essere corretta.

 

Proprio quando il gruppo stava per rimettersi in marcia udirono la voce di Nosferato sostenere “ Mi avete tanto impressionato che esaudirò il vostro desiderio di incontrarmi” in quel momento si aprì una botola segreta, “ Forza, vi sto aspettando”.

Allora gli alleati si scambiarono uno sguardo d'intensa, ben consapevoli di star finendo in trappola, prima di intraprendere il nuovo il percorso.

 

Questo li condusse in un luogo che ricordava molto le sale di tortura medievale, infatti c'erano numerose strumenti usati durante l'Inquisizione per far “confessare” coloro che venivano accusati di crimini, predominavano quelli utilizzati contro la stregoneria.

Inoltre al centro era presente una gogna sulla quale erano appesi i resti di una persona talmente deformata che era impossibile riconoscere, mentre in fondo si ergeva un trono decorato con teschi ed ossa umani su cui era seduto un uomo colossale con indossa una maschera di ferro.

 

“ Benvenuti nella mia sala giochi, spero vi piaccia” affermò il tizio alzandosi, “ Mi piacerà quando ti avrò sconfitto” rispese prontamente la discendente dei Cetra lanciandosi all'attacco o almeno questo era il suo intento. Non appena tentò di fare un passo in avanti si bloccò immediatamente esattamente come successo poco prima. Stessa cosa successe a Ren, ma non a Morgana il quale si dimostrò immune a qualsiasi cosa stesse accadendo.

 

“ Curioso, su di te il potere del dono non funziona. Forse perché sei un gatto” commentò il villan, “ Non sono un gatto! Io sono il grande Morgana”.

L'impavido felino evocò la sua Persona scagliando subito un potente attacco a base di vento che centrò in pieno il nemico. Il suo effetto fu solo quello di distruggere la tunica che indossava mettendo così in mostra una scintillante ed imponente armatura da templare

 

“ Grazie per la fresca brezza, in questa corazza fa un caldo” derise il villain, “ Te la faccio vedere io la brezza!” replicò il gatto attaccandolo di nuovo, ma col medesimo risultato avuto in precedenza.

Di conseguenza Nosferato continuò ad avanzare imperterrito verso di lui a passo lento, ma convinto.

 

Mentre si muoveva notò una cosa che non si sarebbe mai immaginato: Yuna stava iniziando a muovere qualche muscolo.

“ Eccezionale” pensò il villain il quale, dopo aver fatto comparire delle catene che imprigionarono contro un muro Morgana, si spostò verso l'agente intuendo che se non avesse fatto niente si sarebbe presto liberata.

 

Arrivato presso di lei le poggiò una mano sulla fronte, “ Sei davvero incredibile donna. Nonostante il dono ti sia vicino riesci a resistere".

A quel punto il grosso arto venne circondato da un'aura nera, “ Diventa la sottoposta”.

 

Il nemico, sfruttando una capacità del tutto avvolta nel mistero, entrò in uno stato onirico grazie al quale poteva insinuarsi nello spirito altrui e piantare quello che amava definire il seme oscuro.

Normalmente quando usava questa tecnica vedeva uno spazio lucente dove erano messi in risalto i desideri più profondi del bersaglio, ma questa volta si ritrovò avvolto da un'oscurità tanto opprimente da metterlo in soggezione.

Però il peggio doveva ancora venire: passati un paio di secondi si imbatté in una creatura crocifissa con spessi arpioni uniti tra loro da indistruttibili catene.

Non capendo cosa fosse tentò di avvicinarsi, ma venne immediatamente fulminato dallo sguardo dell'essere, uno sguardo degno del Diavolo in persona.

Vedere quegli occhi da demonio provocò nel criminale un incontrollabile senso di panico che lo costrinse a spezzare l'incantesimo .

 

Tornato nel Mondo reale una sola domanda gli girava per la testa: Chi o cosa era realmente quella ragazza?

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Capitolo 20
*** Supporto tattico ***


Supporto tattico

 

Nosferato fece qualche passo indietro mentre la mano che aveva usato per il suo strano incantesimo tremava vistosamente.

“ Non posso lasciarti vivere, sei un pericolo per tutti noi” affermò con voce timorosa il villain riprendendo parziale controllo su di sé, “ Cosa vai dicendo? Qui l'unica minaccia sei tu” replicò l'agente riuscendo a fare un passo in avanti sebbene con considerevole fatica.

“ Questo spiega perché sei capace di contrastare il potere del dono con tanta facilità...Non mi importa più dei dati sul tuo conto, devo fermarti” sussurrò l'uomo appena prima di far comparire una specie di sarcofago colmo di spuntoni che si chiuse violentemente sulla castana.

 

“ Ecco fatto, fortuna che mi sono imbattuto in lei. Se si fosse sviluppato ancora un po' quell'essere ci avrebbe fatto a pezzi” pensò il criminale provando un forte senso di sollievo.

 

Vedendo la scena Morgana gridò preoccupato il nome della discendente dei Cetra, invece Ren affermò con rabbia “ Te la farò pagare” “ E per cosa?” “ Mi prendi per stupido?!” “ Ti riferisci a quella donna, dovresti ringraziarmi. Avrebbe ucciso anche te prima o poi” “ Sei completamente pazzo” “ No, non lo sono affatto. Comunque non disperare, la raggiungerai presto”.

 

Nosferato si diresse verso il Ladro Fantasma, ancora paralizzato, pronto a sfoderare un'altra delle sue abilità. Visto che il proprio obiettivo era quello di comprendere appieno le capacità dell'avversario, era piuttosto curioso di vedere se fosse stato capace di liberarsi dal malefico che lo teneva prigioniero, ma onestamente non lo riteneva possibile.

 

Proprio quando stava per scagliare un poderoso attacco venne sorpreso dalla distruzione della tomba dei faraoni.

“ Che trucchetto da quattro soldi” esordì una Yuna perfettamente in salute, “ Come fai ad essere ancora viva?! Dovresti essere piena di buchi!” esclamò il villain con agitazione, “ Non era una tecnica particolarmente potente, è bastata una materia protettiva per neutralizzarla” spiegò la castana che aggiunse “ Ti faccio vedere io cos'è un attacco”.

 

La figlia di Cloud ed Aerith scattò verso il tizio mettendo a segno una tremendo calcio rotante il quale si infranse sulla spessa armatura medievale, la quale sfortunatamente evitò qualsiasi ripercussione al suo possessore.

“ Sono stato uno sciocco a credere di poter sbarazzarmi di una strega con facilità...Ti ucciderò con le mie mani” sostenne Nosferato lanciando un devastante diretto che non rappresentò alcun problema all'eroina, la quale infatti lo schivò con facilità.

Subito dopo contrattaccò con un'altra mossa di gamba che però non ebbe effetti degni di nota.

 

“ Ho una difesa assoluta, non puoi farmi nulla” sostenne orgoglioso il villain, “ Questo è ancora da stabilire” replicò la giovane prendendo un po' di distanza con salti acrobatici.

Allontanatasi di qualche metro utilizzò una materia aerea con propulsore, la quale amplificò a dismisura la forza del suo nuovo attacco, un calcio dato in avvitamento.

L'impatto fu devastante: il villain venne scaraventato contro il trono, facendolo a pezzi, mentre un tonfo sordo si impadroniva della stanza.

 

Il nemico si rialzò piuttosto rapidamente spostando alcune macerie cadute dal soffitto. Il colpo lo aveva stordito leggermente, ma nulla di più. Perciò affermò spavaldo “ Visto? Niente può scalfirmi” “ Sicuro? Guardati meglio”.

La castana indicò il pettorale sinistro della corazza il quale aveva una vistosa ammaccatura.

Ciò mise ulteriormente in allarme Nosferato che decise di porre fine alle ostilità attingendo a tutto suo potere del dono.

 

Intanto Ren non era riuscito ancora a liberarsi e non poté neanche fare affidamento sulle Persona dato che non poteva richiamarle per una ragione a lui ignota.

Fortunatamente fece l'ingresso una amica che lo aveva aiutato tanto durante i suoi furti.

Nel sotterraneo entrò un tipico ufo dei classici film di fantascienza dal quale provenne una voce simpatica voce femminile: “ Scusa Joker se ci ho messo tanto, ma è stato difficile tracciare il tuo segnale qui sotto” “ Hai avuto un tempismo perfetto, Oracle” “ Eheh, cosa ci fai lì impalato? E chi è quella che sta combattendo?” “ Lei è una nostra alleata, almeno per ora” “ Che?” “ Ti spiegherò tutto dopo, adesso potresti aiutarmi a liberarmi” “ Da cosa?” “ Non lo so, ma non riesco a muovermi” “ Lascia fare a me”.

 

La nuova arrivata scansionò l'area individuando una sorta di campo di forza che si concentrava sul corpo di Joker.

“ Wow, è davvero eccezionale” “ Cosa Oracle?” “ Quello che ti blocca e letteralmente una prigione di pura energia, mi chiedo quale tecnologia lo abbia reso possibile...” “ Puoi infrangerlo” “ Certo! Dammi un secondo”.

 

La giovane toccò qualche pulsante all'interno della sua astronave aliena così poté azionare un raggio luminoso che travolse l'assistente barista liberandolo finalmente.

 

“ Grazie infinite Oracle” “ Figurati, ora va e distruggilo. Io ti offrirò il supporto da dietro le quinte, come sempre” “ Va bene, ma prima dai una mano a Morgana” “ Chissà perché non mi stupisce che si sia cacciato nei guai, ci penso io” “ Ottimo” concluse il Ladro Fantasma intenzionato a prendersi una bella rivincita.

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Capitolo 21
*** Showtime ***


Showtime

 

Sempre più impaurito da ciò che si nascondeva nel profondo di Yuna, Nosferato corse contro di lei mentre la sua armatura diventava di un colore incandescente, cambiamento dovuto dall'enorme quantità di potere che stava fluendo dal corpo suo corpo.

Suddetto mutamento si ripercosse anche sulla sua velocità, la quale aumentò esponenzialmente.

 

Normalmente non sarebbe stato abbastanza per mettere in difficoltà l'eroina dai riflessi eccezionali, tuttavia questa volta non riuscì a muoversi come desiderava.

Il precedente attacco che aveva scagliato era sì riuscito ad ammaccare la corazza templare, ma altresì le aveva addormentato la gamba; punto debole che l'essere malvagio sfruttò immediatamente. Così mise a segno diversi devastanti pugni, ognuno dei quali potenziato da spessi chiodi arrugginiti.

 

“ Smettila di resistere, non capisci che la tua sola esistenza rappresenta un pericolo per il Mondo, lo stesso Mondo che i tuoi genitori hanno protetto con le unghie e con i denti” “ Come fai a saperlo?” chiese più che sorpresa la castana.

Nessuno, se non coloro che avevano affrontato Sephiroth e Jenova, era a conoscenza di quella avventura o almeno così credeva.

“ So tutto ciò che bisogno sapere, ma adesso basta parlare. Muori, Inquisizione!”.

 

L'esclamazione di Nosferato fece comparire uno strumento di tortura in legno, pieno di catene uncinate con alla base un toro dorato leggermente sollevato dal terreno.

Prima che l'agente potesse rendersene conto venne trafitta da quegli uncini che si conficcarono nel profondo della sua schiena, dopo di che iniziarono a tirare verso l'esterno come se volessero strapparle la pelle.

 

Nonostante il grande dolore Yuna si divincolò cercando così di spezzare le restrizioni. Proprio quando era ad un passo dal successo il villain rafforzò la presa su di lei facendo percorrere le catene da una misteriosa energia nera che ebbe l'effetto di indebolire la resistenza della giovane, ma non a sufficienza da scuoiarla.

Perciò il primo adottò una strategia diversa: spinse l'avversaria verso il toro imprigionandola al suo interno.

 

“ Stai per subire la punizione che è toccata a quelle come te, maledetta strega” affermò il possente uomo accendendo un intenso fuoco sotto l'oggetto in materiale prezioso col chiaro intento di bruciare viva la discendente dei Cetra.

In suo soccorso intervenne Ren che grazie ad una nuova Persona, un gigantesco pupazzo di neve, lanciò una magia glaciale contro le fiamme. Sfortunatamente Nosferato si frappose, preferendo subire il colpo che consentire di liberare la castana.

 

“ Non posso permetterti di salvarla, fidata è meglio per tutti” “ Togliti dai piedi! Arsene spazzalo via!” replicò con decise Joker mutando la sua Persona in un demone rosso che sfoderò subito un attacco maledetto tanto potente da mutilare un arto nemico.

 

A quel punto il Ladro Fantasma passò alla Persona precedente volendo salvare l'alleata, ma intervenne troppo tardi, l'agente si era liberata da sola tagliando a metà la strana prigione.

 

Sebbene fosse stata sottoposta a mosse devastanti, Yuna era in perfetta forma, tutte le ferite subite erano guarite tanto bene da sembrare che non ci fossero mai state.

“ Ne ho abbastanza di te” commentò cupa la castana brandendo due pugnali ricurvi, uno verde ed uno blu esattamente come i suoi occhi.

La ragazza era talmente furiosa da non accorgersi della presenza dell'Ufo, il quale stava per liberare il felino ed allo stesso tempo era intento ad analizzare il nemico in cerca di un punto debole.

 

“ Perché non vuoi morire strega!” urlò il criminale scagliandosi nuovamente contro l'erede degli Antichi dando al contempo dimostrazione di saper ricostruire la parte del corpo distrutta da Ren sfruttando la strana energia nera.

La figlia di Aerith e Cloud fissò il criminale mentre il suo occhio color oceano brillava intensamente, “ Facciamola finita” sussurrò lei un attimo prima di triturare il villain con una poderosa quanto velocissima combinazione di fendenti.

Purtroppo però non era ancora finita poiché Nosferato si rimise parzialmente in sesto dai copiosi danni appena subiti utilizzando la medesima mossa sfruttata qualche istante prima.

 

Sia Ren che la castana, non volendo ucciderlo, capirono che di questo passo avrebbero continuato all'infinito. Per loro fortuna la ragazza all'interno del veicolo volante diede una soluzione “ Joker ho scoperto il punto debole del boss: ha un nucleo di energia nascosto al centro del petto. Se lo distruggi dovresti riuscire ad abbatterlo in un lampo” “ Ottimo Oracle, grazie”.

 

A quel punto Yuna si voltò verso la voce da ragazzina videndo così quel mezzo che la spinse a chiedere stupita “ Un disco volante!?” “ Lei è Oracle, il nostro supporto tattico” spiegò il barista, “ Quindi ci sono altri Ladri Fantasma...” “ Non ti sembra che al momento abbiamo a che fare con problemi più seri” “ Ancora per poco, adesso che so dove colpire non avrò più problemi” “ “ Facciamolo insieme, sarà più sicuro” “ Uno Showtime tra voi due, sarà eccezionale” esordì Morgana appena liberato, “ Showtime?” “ Un attacco combinato Yuna” “ Sembra che vi divertiate con le vostre scorribande Joker” “ Si lavora meglio quando ci si diverte” “ Non posso darti torto, anche se il nostro concetto di lavoro è diverso. Comunque facciamolo, ma vedi di tenere il mio ritmo” “ Non temere”.

 

Ren estrasse un pugnale d'argento ed una revolver con la quale sparò dei proiettili perforanti che non solo oltrepassarono l'armatura medievale ormai ridotta ad un rottame dalle lame della castana, ma paralizzarono l'avversario con delle scariche elettriche. Successivamente l'agente squarciò la corazza con un doppio taglio dal basso all'alto mostrando così un ciondolo con una brillante gemma nera che il ragazzo, da buon ladro, prese in un batter d'occhio.

Allora i due alleati misero a segno decine di fendenti celerissimi che genarono una zona circolare capace di tagliare qualsiasi cosa. Infine Yuna mise al tappeto il nemico con una magia consistente in una violentissima tempesta di fulmini amplificata da una campo d'acqua creato da un'altra Persona del giovane, uno squalo antropomorfizzato.

 

Lo Showtime aveva avuto un effetto eccezionale, ma le sorprese non erano ancora finite.

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Capitolo 22
*** Il Dono ***


Il dono

 

Vedendo come Ren e Yuna fossero stati capaci di sbrigarsela da soli con relativa facilità, Morgana rimase con un po' d'amaro in bocca dato che non aveva potuto dar sfoggio delle sue abilità alla bella rivale. Allo stesso tempo però era contento che i due stessero bene, le abilità di quel villain erano pericolose.

 

“ Wow, quello Showtime era eccezionale! Da te Joker me lo aspettavo, ma tu ragazza mi hai sorpreso. Le tue movenze erano così eleganti da far invidia a Violet, ma allo stesso tempo dotate di una devastante potenza. Sei di un livello altissimo” affermò con voce piena di entusiasmo Oracle, “ Hai buon occhio ed un'ottima capacità di analisi. Ora capisco come i Ladri Fantasmi abbiano riscosso i loro successi senza lasciare tracce, sono sicura che c'è il tuo zampino dietro” replicò la castana mentre si muoveva verso il barista, “ Sei anche tu sveglia” “ Dovresti essere abituata ad azioni incredibili dato che hai me in squadra” intervenne il felino, “ Non puoi paragonarti a lei Mona, specialmente in questa missione dove sei stato un semplice NPC” concluse l'Ufo in fare sentenzioso ferendo l'orgoglio dell'amico animale.

 

Sfruttando la momentanea distrazione del figlio di Sojiro, il quale si stava divertendo ad ascoltare gli alleati discutere, la discendente dei Cetra gli sottrasse il ciondolo.

Non appena lo prese ebbe una sensazione di disagio, ma allo stesso tempo familiare come se l'avesse già visto in passato.

 

“ Ehi come hai fatto?!” chiese stupito Ren non appena si accorse di non avere più in mano il ciondolo, “ Abbassi la guardia troppo spesso, Joker. Che figura faresti se si venisse a sapere che qualcuno ti ha rubato qualcosa da sotto il naso?”, il ragazzo fece una faccia da cui traspariva un senso di vergogna.

“ Questa tipa è tosta, un vero e proprio personaggio principale” commentò Oracle con ammirazione, “ Non ne hai le minima idea ed ho la sensazione che ancora non ci abbia mostrato la sua vera forza” aggiunse il gatto sempre più preso dall'abilissima agente.

 

A quel punto l'erede degli Antichi distrusse la collana spremendola come un limone.

“ Perché l'hai fatto? Poteva servirci” commentò immediatamente Joker, “ Era solo ottone scadente, questa è la vera fonte di potere” affermò la prima mostrando una piccola scheggia nera che brillava intensamente.

 

“ Il dono, rendimelo!” esclamò improvvisamente Nosferato che a stento riuscì a rimettersi in piedi, “ Dovresti essere privo di coscienza considerando tutti i danni a cui ti ho sottoposto. Scommetto che sei ancora in te perché in qualche modo hai assorbito parte dell'energia di questa scheggia” “ Finiscila di parlare strega maledetta e consegnamelo!” “ Vuoi darmi degli ordini nelle tue condizioni?! I miei fulmini devono averti fritto il cervello” “ Non può essere nelle tue mani, sei già una catastrofe per l'umanità adesso, figuriamoci se” “ Ne ho abbastanza delle tue assurdità” lo interruppe bruscamente davvero stufa di sentirlo parlare di cose assurde.

 

Perciò si preparò a farlo tacere una volte per tutte quando venne percorsa da un lancinante dolore alla testa come se qualcuno le stesse conficcando dei chiodi nel cervello.

Il male era talmente forte che fece cadere a terra il dono per potersi mettere le mani tra i capelli cercando un po' di sollievo, tentativo del tutto superfluo.

Preoccupati per lei Joker e Morgana accorsero in suo soccorso chiedendole cosa non andasse, non trovando però alcuna risposta.

 

Pensando che fosse opera di un attacco di Nosferato, Ren gli domandò con rabbia “ Cosa le hai fatto?” “ Ha reagito al dono...Non è possibile, solo una...non dirmi che lei è...”.

I ladri Fantasma avrebbero voluto sapere cosa il villain stava per dire, ma vennero attirati da un gemito della castana la quale era ormai piegata sulle ginocchia in preda a dolori sempre più forti.

Quando aveva la sicurezza che la sua testa era sul punto di esplodere, la sofferenza si fermò di colpo. Al suo posto udì una voce maschile sussurrarle nell'orecchio “ Cercami Yuna”.

Ascoltarla le fece correre un brivido lungo la schiena seguito da un profondo senso di rabbia che portò a far scintillare follemente l'occhio color smeraldo.

 

Vedendola come paralizzata Morgana le si avvicinò ulteriormente volendo capire cosa le stesse accadendo. Tuttavia lei non si accorse di nulla essendo immersa in un mondo tutto suo, nel quale il verde faceva da padrone.

 

Portando casualmente lo sguardo davanti a sé vide un uomo alto vestito di nero, con lunghi capelli bianchi ed un sorriso soddisfatto stampato su una faccia priva di compassione.

 

“ Se...Sephiroth” mugugnò la castana, “ Cercami Yuna” sostenne il Leggendario Soldier fissandola intensamente, “ Stai zitto” sussurro lei venendo completamente ignorata dall'uomo, il quale infatti aggiunse “ Solo se mi troverai ciò che desideri si avvererà” “ Ho detto stai zitto! E' tutta colpa tua! E' TUTTA COLPA TUA!” esclamò furiosa la ragazza scattando verso colui che odiava trafiggendolo ad un fianco per poi iniziare a pestarlo brutalmente.

Se fino ad allora le sue tecniche avevano posseduto grazia ed eleganza, adesso i suoi pugni erano carichi esclusivamente di rabbia omicida.

 

Notando come l'espressione del villain non fosse affatto mutata, l'agente sostenne a denti stretti “ Ti farò passare la voglia di sorridere!”.

Mentre stava per mettere a segno l'ennesimo colpo venne afferrata da Ren che le disse “ Calmati, se continui così lo ammazzerai”.

Sentire quella voce la riportò alla realtà, così si accorse che se le era presa con Nosferato il quale era ormai una maschera si sangue.

 

Istintivamente lo lasciò andare tirandosi indietro. Aveva quasi commesso un omicidio, l'unica cosa che si era promessa di non fare mai.

L'essersi spinta tanto oltre la turbò profondamente, qualcosa l'aveva fatta uscire di testa, un qualcosa che indubbiamente era legato alla nemesi del padre.  

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Capitolo 23
*** Colui che si cela nell'ombra ***


Colui che si cela nell'ombra

 

L'assalto di Yuna aveva lasciato senza parole i tre ladri fantasma. Senza dubbio non la conoscevano bene, ma pensavano di aver intuito la sua buona natura ed invece aveva quasi ucciso a sangue freddo un uomo completamente inerme.

Eppure c'era qualcosa che non quadrava, il suo atteggiamento era mutato all'improvviso quasi come se fosse stata posseduta da un demone.

 

Ren, il quale aveva raccolto la scheggia nera senza destare sospetti, poggiò lo sguardo sull'oggetto ripensando a come il dolore della rivale ed il seguente sprazzo di follia fossero nati proprio dopo averlo preso in mano. Forse era tutta colpa del dono, ma se le cose stavano così perché a lui non era accaduto nulla?

Mancavano ancora troppi prezzi del puzzle affinché potesse avanzare un'ipotesi attendibile e questo lo preoccupava.

 

L'agente, ancora scossa dalle proprie azioni, tese lentamente una mano verso il barista dicendo “ Hai ripreso quell'affare, il tuo onore è salvo. Ora però dammelo” “ No, mi spiace” “ Non essere un ladro superficiale, quella cosa è più pericolosa di quanto potessi immaginare” “ Per questo lo terrò io” “ Cosa?!'” “ Hai capito bene, ma in cambio ti lasceremo Nosferato. Non sarebbe un bene alla nostra immagine se uno dei bersagli dei Ladri Fantasma venisse trovato mezzo morto in una miniera abbandonata”.

 

Allora Joker lanciò un paio di fumogeni più efficaci del normale, qualcuno doveva averli potenziati, grazie ai quali si dileguò insieme agli amici.

La castana avrebbe potuto provare a rintracciarli, ma venne distratta da un lamento del villain che ormai era ad un passo dalla morte.

“ Non posso credere che debba curarti...” commentò mentre ridava un po' di vitalità al nemico, il quale tuttavia non riprese conoscenza per via degli eccessi traumi subiti.

 

Salvata la vita del villain, la castana sfiorò i bellissimi petali della propria rosa immacolata.

Lo faceva fin da quando era piccola ogni volta che si sentiva scossa, per qualche ragione toccare quel fiore la tranquillizzava sempre.

" La mia missione è finita, ma non questa storia. Sono sicura che ci sia altro dietro e poi devo recuperare il dono...Sephiroth, che l'abbia solo immaginato? Però sembrava così reale o almeno il mio odio lo era” rifletté la discendente dei Cetra prima di contattare il QG ed ordinare l'estrazione.

 

Intanto Ren ed Oracle, una giovanissima ragazza con grandi occhiali da vista e lunghi capelli arancioni, erano a bordo di Morgana il quale si era straordinariamente trasformato in un furgoncino decisamente carino.

 

“ Mi ha spaventata quella tipa, durante l'ultimo assalto è stata più sadica di Crow” “ Vero Futaba, ma c'è stato qualcosa di strano. Non so cosa di preciso, ma ho avuto una brutta sensazione” replicò il gatto con un tono un po' triste, “ Rivedrò le registrazioni della battaglia per sicurezza, comunque Joker ho raccolto le informazioni che mi hai chiesto” “ Ottimo lavoro come sempre” “ Vuoi che te le dia una volta tornati da Sojiro?” “ No, convochiamo prima gli altri” “ Mi sembra sensato, parlarne con tutti ci risparmierà fatica e tempo” “ Però non potremo contare su Makoto, non può assentarsi da dov'è al momento” intervenne ancora una volta il felino, “ Tranquillo, ci penserò io ad avvertirla tramite il nostro canale sicuro” “ Perfetto, un'ultima cosa Oracle: potresti fare delle ricerche sulla ragazza che ci ha aiutati?” “ Nessuno problema Joker, dimmi solo come si chiama” “ Yuna” “ Il cognome?” “ Non lo so, però lavora per la Raziel” “ Come?! Abbiamo collaborato con uno dei loro agenti, stiamo giocando col fuoco...” “ Fa parte del mestiere, inoltre bisogna tenere gli amici vicini ed i nemici ancora più vicini” “ Wow Joker, discorso da vero anti-eroe” commentò la ragazza mettendosi subito all'opera grazie ad un potentissimo cellulare.

 

La discendente dei Cetra, dopo aver legato per bene Nosferato, uscì dalla miniera potendo vedere come si era già fatta l'alba, ancora una volta aveva perso la cognizione del tempo.

Da una parte era curiosa di capire il motivo per cui accadesse questo insolito fenomeno, ma dall'altra aveva già contattato la base e soprattutto aveva bisogno di riposo per dare ristoro al fisico ed alla mente.

L'evento di Sephiroth l'aveva turbata nel profondo e, cosa più preoccupante, le aveva lasciato un segno che l'avrebbe perseguitata.

 

Mentre la castana saliva sul jet della Raziel, il quale l'aveva raggiunta in pochi minuti, un uomo immerso nelle poche tenebre che sfidavano ancora la luce del sole chiamò qualcuno.

“ Il piano procede come previsto” “ Nosferato è stato catturato dalla Raziel?” chiese una voce anziano “Sì” “ Ottimo, chi l'ha messo fuori gioco?” “ Joker e Yuna” “ Hanno dimostrato delle peculiarità” “ La ragazza sì, il dono ha avuto una risonanza quando lei l'ha toccato direttamente” “ Sul serio?” “ Certo” “ Eccezionale...” “ Di coloro che sono rimasti in vita nessuno dovrebbe essere capace di stimolare una reazione del genere, a meno che non abbia visto un'erede degli Antichi” “ Se hai ragione la nostra ricerca si velocizzerà in modo esponenziale, però non hai prove certe” “ No” “ Non c'è alcun problema, sarà Veritas a fare chiarezza” “ Potrebbe distruggere anche lei” “ Scoprire la reale identità di Yuna è più importante. Comunque continua ad osservarla” “ Agli ordini” concluse il misterioso tizio scomparendo nel nulla.

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Capitolo 24
*** Mobilitazione ***


Mobilitazione

 

La mattina seguente agli eventi della miniera, Sojiro aprì il Leblanc di buon'ora e come era solito fare iniziò a preparare il curry da servire per cena.

Adorava questo momento della giornata, stare da solo nel suo locale silenzioso e calmo gli permetteva di ricaricare le batterie.

 

Mentre stava prendendo alcuni ingredienti notò una lettera con motivi floreali spuntare tra alcuni barattoli.

Inizialmente pensò che fosse opera del figlio dato che a volte comunicavano così, ma riflettendoci su si rese che non era possibile: in primo luogo gli aveva detto di persona che si sarebbe allontanato dalla città per qualche giorno e poi non usata quella tipologia di busta. Perciò un'irrefrenabile curiosità lo spinse a leggerla immediatamente.

 

Non appena l'aprì sentì un intenso odore di fiori che gli riportò a mente dei vecchi ricordi a cui pensava spesso con grande nostalgia. Dopo di che si concentrò sulla scrittura molto raffinata ed elegante che lo ringraziava per la sua bontà.

“ Quella ragazza... I suoi lineamenti ed il suo profumo sono molto simili a quelli di...Cosa vado a pensare, purtroppo di lei non ne resta traccia. Spero comunque che non si cacci nei guai, magari Ren le darà una mano” pensò l'uomo tra sé e sé con uno spontaneo sorriso.

 

Quella stesso giorno, poche ore più tardi, i Ladri Fantasma su ordine del loro leader Joker, si erano radunati in un nascondiglio segreto presso una terra quasi disabitata.

 

“ Era da tempo che non eravamo tutti insieme, cazzo mi è mancato” esordì un ragazzo biondo dal fisico snello, tipico da corridore, “ Rude come sempre, ma concordo col tuo concetto. Insieme creiamo una vera opera d'arte” aggiunse un secondo giovane dai capelli blu scuro, “ Tecnicamente non siamo al completo, manca Makoto” replicò una ragazza bionda ed eccezionalmente bella mentre assaporava un pezzo di una fetta di torta alle fragole, “ Futaba la informerà in tempo reale, quindi in un certo senso sarà con noi” intervenne un'altra giovane intenta a sorseggiare elegantemente del te da una tazzina di porcellana costosissima, “ Di sicuro ci sarà in ballo qualcosa di grosso, Ren non ci avrà scomodati per una bazzecola. Ho la sensazione che quel Nosferato si sia dimostrato più tosto del previsto” si intromise l'ultimo dei presenti, un famoso detective della polizia, talmente abile da essere definito il Principe delle investigazioni.

 

“ Come sempre sei sveglio Akechi, a differenza tua Ryuji” derise Morgana facendo il propria ingresso accompagnato dal barista e da Oracle, “ Come cazzo ti permetti?! Se ti prendo ti strappo tutti i peli” rispose colui dal corpo scattante piuttosto irritato, “ Non è il momento per litigare, quindi calmatevi” sedò gli animi la giovane dalle ciocche dorate, “ Come vuoi Lady Ann” rispose il felino abbassando le orecchie.

 

“ Se abbiamo finito con questo solito siparietto perché non andiamo al sodo?” chiese l'investigatore mettendosi a braccia conserte, “ Sì”, iniziò Joker sedendosi, “ Come sapete ho avuto a che fare con un certo Nosferato, un criminale che sfruttava le persone per i propri scopi” “ Parli al passato, quindi hai risvegliato il suo cuore” affermò l'artista dai capelli blu, “ Certo che l'ha fatto Yusuke, è il nostro leader” esordì con un simpatico sorriso l'appassionata della bevanda inglese, “ Non è andata come pensi Haru, Nosferato è stato catturato da un membro dei Raziel”.

 

Quest'ultima affermazione sconvolse tutti gli altri Ladri Fantasmi, consci della pericolosità di quella organizzazione. Quindi, per non allarmarli inutilmente, Ren spiegò loro per filo e per segno l'avventura con la discendete dei Cetra.

 

“ Vediamo se ho capito bene: sei stato in grado di usare le Persona senza il Metaverso e per giunta hai la certezza che non ti trovavi in un palazzo riversatosi nel Mondo reale. Inoltre ti sei imbattuta in un'agente dalle capacità tanto incredibili che ha sorpreso persino te e sempre lei ha preso il bersaglio mentre tu hai recuperato quel dono che Futaba sta analizzando” riassunse perplesso Akechi, “ Esattamente” rispose concisamente Ren.

“ Se è davvero così potente ed intelligente meglio non incontrarla più” sostenne Ann, “ Temo che non sia possibile, il nostro prossimo bersaglio potrebbe coincidere. Futaba ha scoperto che Nosferato collaborava con un tizio conosciuto come Veritas nel mercato nero ed anche su di lui circolano brutte voci” spiegò il leader del gruppo.

 

“ Non possiamo lasciar stare un essere del genere! E se ci dovessimo imbattere in questa Yuna la sconfiggeremo” intervenne con decisione Ryuji, “ Temo che non sarà una passeggiata” esordì Oracle, “ Può anche essere fortissima, ma insieme lo siamo di più” ribadì Haru, la quale aveva appena finito il té, “ Non è solo forte, ma speciale almeno come il nostro Ren. Guardate”.

 

La ragazzina più giovane inviò nella chat di gruppo dei Ladri Fantasmi tutto ciò che aveva scoperto sull'erede dei Cetra, ricerche fatta su richiesta della stesso Joker.

“ Yuna Strife, età: 25, altezza: 176, peso: 62kg, etnia: caucasica. Punti di forza: eccellenti capacità fisiche e controllo magistrale delle materie, debolezze: assenti, unico parente conosciuto il fratello minore Mike Strife, località di nascita: sconosciuta, provenienza: Neo Midgar” lesse ad alta voce Ann.

 

“ Strife...mi dice qualcosa” commentò Yusuke mettendosi una mano sul mento, “ Era il cognome di un Soldier della Shinra, lo stesso tizio che è misteriosamente scomparso vent'anni durante la Grande Crisi” sostenne Akechi rendendosi sempre più conto con chi aveva a che fare, “ Bravo! Il nome di quell'uomo era Cloud Strife. Stando alle teorie non riconosciute faceva parte del gruppo che salvato il Pianeta dal colossale meteorite 25 anni fa” spiegò Futaba, " In quel gruppo c'erano anche Tifa e Cat, ciò spiega perché li conosce" commentò Morgana, " E' possibile che sua madre sia una delle ragazze di quella squadra" disse il detective, " Probabile, ma non Tifa dato che è sua zia" concluse Morgana.

 

A quel punto Ren si lasciò andare ad una riflessione che mise ulteriormente in guardia i suoi amici: aveva sentito che Yuna, mentre perdeva il controllo, aveva fatto il nome di Sephiroth. Poteva essere solo frutto dell'influenza del dono, ma se così non fosse se la sarebbero dovuta vedere con la più grande minaccia che la Terra avesse mai affrontato nella sua storia.

Tuttavia preoccuparsi di un'eventualità così improbabile, considerando che il Leggendario era morto da decenni, non serviva a nulla, perciò Joker diede ai compagni tutte le informazioni raccolte su Veritas, così avrebbero potuto decidere la loro prossima mossa all'unanimità, metodo usato per prendere qualsiasi decisione.

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Capitolo 25
*** Il secondogenito ***


Il secondogenito

 

In un territorio del Regno Neutrale, area un tempo sotto il controllo dei Wutai, sorgeva il colossale QG della organizzazione dedita alla sicurezza internazionale, nota come Raziel in onore del suo fondatore, un vecchio soldato in azione durante il grande conflitto contro la Shinra, scomparso pochi anni fa.

 

L'edificio era estremamente simile alla vecchia base della più potente azienda elettrica per via dell'efficienza strutturale, per cui era suddiviso in numerosi piani divisi a loro volta in sezioni con diversi sistemi di autenticazione del personale.

 

In quella riservata ai dirigenti sedeva nel suo ufficio un ragazzo vestito molto elegante, intento a leggere alcuni fascicoli riguardanti i presunti crimini dei Ladri Fantasma.

Aveva scoperto che la banda criminali era solita inviare delle carte di sfida prima di colpire, nelle quali affermavano di rubare il cuore del bersaglio.

 

Quel giovane non era un tipo che passava inosservato, infatti, oltre ad essere di bell'aspetto, possedeva dei rari capelli biondo cenere e soprattutto degli occhi blu oceano con tre piccole, ma evidenti, macchie verdi sparse qua e là.

 

“ Sono dei tipi in gamba, credo proprio che mi divertirò con loro” pensò mentre prendeva una sigaretta, “ Cavolo, è già quasi finito il pacchetto. Devo comprarne un altro prima che arrivino, anzi è meglio fare scorta, l'addestramento delle reclute è sempre così noioso”.

 

Gli intenti del ragazzo non andarono in porto a causa dell'arrivo di una donna di mezza età con qualche chilo di troppo che per prima cosa lo rimproverò: “ Michael, quante volte ti ho detto che non puoi fumare qui?!” “ Su Sherry, non fare tante storie ero da solo” “ Non significa niente! Non solo stai infrangendo le regole, ma ti stai facendo del male” “ Non temere, su di me non hanno effetti negativi” “ Diceva lo stesso mio zio, poi due natali fa è morto per un cancro ai polmoni e lui non fumava quanto te” “ Mi fa piacere che ti stia a cuore la mia salute, però devi stare tranquilla, sono speciale” rispose con un ampio sorriso Mike allontanandosi un po' dalla donna che gli chiese irritata “ Dove pensi di andare?” “ Devo fare una cosa” “ Ci penserai dopo, sono arrivati i novizi” “ Possono aspettare un pochino” “ Assolutamente no” “ Che vantaggio c'è ad essere uno di alto rango se non posso prendermi delle libertà?” “ Essere un dirigente vuol dire avere più responsabilità e non fare come si vuole” “ Che seccatura, capisco sempre di più perché mia sorella ha deciso di restare un'agente speciale” “ Basta lamentarsi e vai da loro” “ E va bene, spero solo che siano più interessanti dei precedenti”.

 

Il giovane si recò al piano superiore dove lo stavano aspettando cinque persone.

Già da una prima occhiata capì che non correva buon sangue tra loro, in particolare una ragazza era tenuta in disparte dagli altri. Capì subito il perché semplicemente guardandola, quella novizia aveva delle piccole corna rosse che sbucavano appena dai suoi capelli rossi ed intorno agli occhi possedeva una particolare colorazione arancione che metteva in risalto i suoi occhi viola. Solo una tipologia di persone aveva quell'aspetto: i Demoni, una specie comparsa dopo la Grande Crisi di vent'anni fa.

 

Al dirigente non era mai piaciuto come il governo avesse denominato questa nuova stirpe. A suo avviso era stata frettoloso e superficiale.

Inoltre odiava quando qualcuno veniva discriminato solo per la propria provenienza, cosa che accadeva ad ogni membro di quella razza.

Tutto ciò, unito al fatto che anche in lui scorreva del sangue diverso da quello di tutti gli altri, lo spinsero a provare un'immediata simpatia per l'emarginata, sebben ciò non avrebbe alterato il suo giudizio durante le prove che avrebbe condotto da lì a poco.

 

“ Salve Signore!” affermarono in coro le reclute mettendosi sull'attenti eccezion fatta per colei che era tenuta in disparte, la quale si limitò a guardare il dirigente, “ Non c'è bisogno di essere formali con me, è vero che sono qui per verificare le vostre capacità, ma consideratemi un vostro amico”.

Nessuno dei presenti si aspettava un comportamento simile, quel ragazzo non aveva affatto l'aspetto del grande Stregone, l'uomo capace di vedersela da solo contro cento agguerriti nemici.

 

“ Sapete perché siete qui, quindi è inutile perdersi in formalità” “ Mi scusi signore” intervenne uno dei novizi, “ Chiamami Mike e dammi del tu. Lo stesso vale per voi altri” “ Come vuoi, allora Mike non capisco perché dobbiamo sottoporci ad altre prove. Per arrivare fin qui abbiamo già affrontato test di ogni genere” “ Stai dicendo che siete pronti ad essere inviati nelle missioni più delicate e pericolose che il Mondo ha da offrire” “ Sì” “ Ne sei convinto?” “ Certo”.

Michael lo guardò un attimo negli occhi con uno sguardo intenso che costrinse la recluta ad abbassare gli occhi, dopo di che sorrise sostenendo “ Se hai ragione mi faciliterai il lavoro”.

 

La specie di discorso di presentazione non sembrò nulla di speciale, ma l'appartenente ai Demoni ed un ragazza con occhi rossi come rubini e capelli neri, caratterizzati da una treccina che fungeva da sorta di frontino, si resero conto che il loro momentaneo istruttore possedeva qualcosa di unico, però non riuscivano ancora a spiegarsi cosa fosse esattamente.

 

“ Seguitemi, vi porterò dove potrete dimostrami di cosa siete capaci. A quasi dimenticavo, il test sarà a coppie, quindi formatele ora” affermò il dirigente con leggerezza mentre si accendeva una sigaretta.

 

Tutti trovarono subito un compagno tranne colei della diversa stirpe.

La giovane dagli occhi cremisi, per via dalla forte agitazione, non si era resa conto che per tutto questo tempo qualcuno era stato ingiustamente isolato; svista per la quale si rimproverò aspramente.

Volendo fare ammenda si mosse verso di lei, ma venne anticipata dal membro ufficiale della Raziel il quale disse col tipico sorriso alla giovane dei demoni “ Tu farai squadra con me” “ Puoi farlo?” “ Certo, posso fare quello che voglio, sono il superiore ” affermò scherzoso il discendente dei Cetra facendole l'occhiolino, “ Gr..grazie Senpai” “ Pensavo di aver detto di chiamarmi Mike” “ Preferisco Senpai” “ Come ti chiami?” “ Lorraine” “ Lorraine, è un bel nome” concluse con un'espressione solare il giovane suscitando un grande calore nelle guance della recluta per nulla abituata ad essere trattata con gentilezza.

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Capitolo 26
*** Rapporto ***


Rapporto

 

Lorraine, superato un primo momento di totale stupore, iniziò a dubitare sulle reali intenzioni di Mike. Fino ad allora tutti l'avevano sempre disprezzata o al massimo ignorata, invece adesso uno dei membri più importanti della Raziel, un uomo tanto potente da potersela vedere da solo contro un piccolo esercito, non solo l'aveva trattata come una normale ragazza, ma si era persino offerto come suo partner durante il test finale.

Questa diffidenza la spinse a credere che quel ragazzo stesse escogitando un piano per umiliarla davanti agli altri, eventualità che non l'avrebbe affatto stupita.

 

Tuttavia tutti i dubbi che provava vacillarono quando Strife la fissò nei suoi unici occhi viola e crollarono completamente quando le disse con un caldo sorriso “ Andiamo oppure troveremo la sala d'addestramento occupata”.

Percepì nuovamente gentilezza in quelle parole la quale la spiazzò ancora una volta, forse quel Mike era davvero diverso dagli altri.

 

Il discendente dei Cetra condusse il gruppo al piano superiore dove incontrò casualmente colei che era nota all'interno dell'organizzazione come l'inarrestabile.

Il suo solo sguardo suscitò un brivido nelle reclute che le paralizzò sul posto. Tutt'altra fu la reazione del dirigente il quale le andò in contro con gioia “ Yuna! Sei tornata” “ Che coincidenza Michael, stavo venendo a salutarti prima di parlare con i superiori” “ Se ti hanno chiamato a fare rapporto personalmente ti sarai imbattuta in qualcosa di grosso” “ Più di quanto immagini” “ Così mi incuriosisci, senti perché non mi racconti tutto questa sera a cena? Così avremo anche modo di fare quattro chiacchiere come un tempo” “ Sicuro di esserci? L'addestramento dei finalisti è lungo” “ Hai la mia parola” “ Va bene, facciamo alla mensa del 50° piano?” “ Cosa?! No, non voglio parlarti in un posto tanto anonimo” “ Dove allora?” “ Ha aperto un nuovo ristorante qui vicino, famoso per i suoi piatti squisiti” “ D'accordo, ma paghi tu” “ Come sempre, a dopo” “ Ci vediamo”.

 

I novizi restarono incuriositi dalla scena a cui avevano appena assistito: Mike conosceva bene quella ragazza e soprattutto quest'ultima non si era affatto dimostrata la fredda agente, priva di emozioni, che tutti descrivevano.

Questo li spinse a pensare che magari tra i due ci fosse una relazione, però nessuno ebbe il coraggio di chiedere, fatta eccezione di Lorraine la quale domandò senza il minimo impaccio “ Senpai, sei in buoni rapporti con Yuna. Mi stupisce che ti abbia trattato tanto bene vista a sua fama” “ Quelle sono solo sciocchezze messe in giro da persone che neanche la conoscono, sai cosa si prova non è vero?”.

La giovane sgranò gli occhi prima di annuire colpevolmente, aveva preso per vero delle dicerie pur sapendo che nella maggior parte dei casi non rappresentano la verità.

 

“ Quindi...” riprese Lorraine un po' in imbarazzata, “ Lei...è la tua fidanzata?”.

Nel sentire suddetta domanda Mike iniziò a ridere di gusto suscitando l'irritazione della sua interlocutrice che sbottò “ Se non vuoi dirmelo non ci fa niente, ma non devi prendermi in giro!” “ Scusa, non volevo offenderti. Però è assurdo” “ Perché? Siete entrambi di bell'aspetto ed andata d'amore e d'accordo, non ci vedrei nulla di strano” “ E' la mia sorellona” “ Tua sorella?!” “ Esatto, meno male che non ti ha sentito altrimenti saresti stata nei guai”.

“ Sembrate davvero molto affiatati, deve essere bello...” si fece sfuggire la ragazza dagli occhi cremisi, “ Tu sei Makoto Niijima, la sorella minore della procuratrice Sae. Mi ha detto che saresti venuta” “ Davvero?” “ Certo, sembrava molto sicura sul tuo successo" " Non mi stai prendendo in giro, vero?" " Assolutamente, mi ha persino obbligato a fare una scommessa" " Di che tipo?" " Se dovessi diventare un'agente dovrò sbrigare alcune sue scartoffie, in caso contrario sarà lei ad occuparsi di alcune mie incombenze".

Nel vedere un'espressione quasi scioccata in Makoto, il dirigente aggiunse con grande gentilezza " Tiene molto a te anche se non lo dimostra sempre” “ Sorella...”.

 

Le affermazioni di Michael furono capaci di rassicurare la ragazza, la quale non si era affatto resa conto di essersi lasciata sfuggire delle informazioni personali di fronte ad un perfetto sconosciuto, evento molto simile a quello accaduto a Ren con Yuna.

 

Poco prima nel momento in cui la figlia dei Protettori del Pianeta si era allontanata dal fratello, questa passò di fianco a Niijima sentendole addosso un profumo inconfondibile: caffè e curry. Era lo stesso di Joker ed il suo sesto le diceva che non poteva essere un caso, probabilmente quella recluta lo conosceva e forse sapeva anche dei Ladri Fantasma.

Avendo promesso di non fare parole con nessuno di ciò che aveva scoperto su quella banda criminale non avrebbe potuto dire nulla a Michael, ma avrebbe comunque trovato un modo per metterlo in guardia senza rompere il proprio giuramento, non poteva permettere che corresse qualche pericolo.

 

Con questi pensieri in testa raggiunse, senza rendersene conto, la sala del Consiglio, dove l'attendevano i dieci leader della Raziel, uomini di rinomata abilità e rettezza.

Il più anziano le diede il benvenuta “ Yuna siamo lieti di averti di nuovo al QG” “ Lasciamo perdere queste inutili formalità ed andiamo dritti al punto Joseph” “ Vedo che le dure missioni non ti hanno ammorbidito affatto, peccato. Se fossi solo un po' più diplomatica, saresti seduta di fianco a noi” “ Non mi interessa, dovrebbe essere chiaro ormai” “ E' un vero spreco, ma se è ciò che vuoi non ci opporremo” “ Vorrei vedere...Volete che vi faccio rapporto no?” “ Non proprio, sappiamo ciò che hai fatto e perciò ti facciamo i complimenti. Grazie a te Nosferato è sotto la nostra custodia e ci ha già rivelato il nome di un suo complice” “ Chi?” “ Lo saprai quando avremo ulteriori dettagli sul suo conto” “ Se le cose stanno così perché mi avete fatto venire?” “ Volevamo maggiori dettagli su quella gemma nera chiamata dono” “ Non ne so molto, ma sono sicura che sia stata utilizzata per creare gli esseri oscuri. Inoltre ho avuto l'impressione che fosse solo un piccolo frammento di un oggetto più grande” “ Interessante, nient'altro?” “ No, non ho avuto tempo di analizzarla come si deve a causa...” “ Di cosa?”.

 

Sebbene Yuna stesse pensando alla visione di Sephiroth non disse nulla a riguardo, sapendo che se avesse rivelato una cosa del genere sarebbe stata sottoposta ad un controllo medico che l'avrebbe tenuta fuori dal campo e non lo voleva per niente.

Perciò affermò: “ Per i Ladri Fantasmi” “ Giusto, non buttarti giù per esserteli fatti sfuggire. A loro penserà Michael e sono sicuro che recupererà anche il dono” “ Io cosa faccio?” “ Per adesso riposa, ti chiameremo quando Nosferato avrà finito di vuotare il sacco” “ ...” " Anzi, visto che ami l'azione sarai tu a svolgere il test finale delle reclute" " Di loro si sta occupando Michael" " Lo sappiamo" "Non vi fidate di lui?!" " No, è solo troppo buono. Comunque non puoi tirarti indietro, lo abbiamo già avvertito".

 

A quel punto la figlia di Aerith e Cloud uscì dalla stanza senza rispondere tanto era irata ed allo stesso tempo preoccupata per la decisione del Consiglio, forse quegli uomini avevano mangiato la foglia circa il vero motivo per cui lei ed il fratello si erano uniti alla Raziel.  

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Capitolo 27
*** Fratello e sorella ***


Fratello e sorella

 

La prova cui vennero sottoposte le reclute si tradusse in una sfida di sopravvivenza in un ambiente ostile, resa possibile grazie ad una macchina di realtà virtuale estremamente sofistica.

 

Michael, dopo aver partecipato al fianco di Lorraine limitandosi a darle il supporto minimo indispensabile senza sfruttare nessuna delle sue eccezionali abilità, assistette con attenzione al lavoro degli altri.

Tutto sommato ognuno aveva fatto la propria parte in modo discreto riuscendo così ad arrivare a fine percorso, dall'altro lato però non dimostrarono nulla di strabiliante eccezion fatta per Makoto e per la giovane dei Demoni.

 

La prima infatti, seppure non sembrava possedere alcuna capacità sovraumana, completò il percorso rapidamente senza commettere errori, nonostante la zavorra rappresentato dal compagno di squadra.

La seconda invece era dotata di abilità fisiche incredibili ed un buon controllo delle materie. Il dirigente sapeva bene che non aveva sfoggiato il suo reale potere e ciò lo incuriosiva molto.

 

Comunque per gli standard del giovane tutti i novizi potevano diventare membri effettivi della Raziel, ma prima che potesse dire loro ciò ricevette un messaggio dal Consiglio che lo obbligò a modificare i propri piani.

“ Gente, cambio di programma: dovrete sostenere un ulteriore test” esordì Mike mentre si accendeva una sigaretta, “ Come mai così all'improvviso?” “ Non ne ho idea Makoto, è la volontà dei capi” “ Sembri alterato” commentò Lorraine perspicacemente, “ Un po', pensavo di aver finito con questa storia ed invece...” “ Non ti piace addestrarci?” chiese la ragazza dagli occhi cremisi, “ Non è nulla di personale, lo trovo semplicemente seccante. Però è uno dei miei doveri e poi non dovrei lamentarmi troppo visto che non sarò io ad occuparmene, non personalmente almeno” “ Che significa?” “ Non posso darti i dettagli Lorraine, ma ve la vedrete contro un avversario più che pericoloso. Vi consiglio caldamente di non abbassare la guardia nemmeno per un secondo. Ora andate a riposare, domani vi giocherete il posto”.

 

Lasciato finalmente il QG, l'erede dei Cetra si diresse verso il ristorante che aveva indicato alla sorella, un locale elegante in pieno centro, celebre per i suoi piatti a base di pesce.

Normalmente nessuno avrebbe mai trovato posto all'ultimo minuto dato che la lista d'attesa era lunghissima, si parlava di mesi, ma per lui era diverso. Infatti non solo aveva aiutato il proprietario a liberarsi di alcuni infidi soci che avevano l'obiettivo di rubargli tutta la fortuna accumulata, ma la figlia di quest'ultimo provava un debole per lui il che significava che avrebbe sempre trovato le porte aperte.

 

Grazie a ciò ottenne tranquillamente un tavolo per due che dava sulla stupenda città ricca di luci.

Era così diversa dal posto dove era nato, ma l'apprezzava comunque adorando il caos e la vita di una metropoli.

 

Non dovette aspettare molto prima che Yuna lo raggiunse.

Come al solito la ragazza indossava un vestito particolarmente aderente che metteva in mostra le sue perfette e seducenti curve, abitudine che aveva preso da Tifa poiché aveva sempre apprezzato il modo come quest'ultima riuscisse a conciliare provocazione, eleganza ed intelligenza.

 

Ciò aveva come lato negativo quello di attirare l'attenzione di tutti, persino dei più viscidi e questa volta non fu diverso: praticamente ogni uomo del locale si voltò a guardarla.

Lei però li mise subito al loro posto con uno sguardo gelido che sembrava dire “ Se ti avvicini ti rompo tutte le ossa”.

 

“ Ciao sorellona, puntuale come sempre” disse felice Michael quando la giovane si sedette davanti a lui, “ Strano che tu sia in anticipo” “ Questa era un'occasione speciale” “ Ma davvero?” “ Certo! E' passato un secolo dall'ultima volta che siamo stati così” “ E' mancato anche a me” commentò la castana mentre i lineamenti del volto si ammorbidivano.

 

I due parlarono di molte cose mentre assaporavano di tanto in tanto le deliziose pietanza del locale, le quali si mostrarono all'altezza della loro fama.

Per prima cosa affrontarono il discorso di Nosferato e degli strani eventi accaduti in quella città. Yuna fu ben attenta a non dire nulla sulla sua visione di Sephiroth, non volendo allarmare inutilmente il fratello, e sull'identità dei Ladri Fantasma.

Però a riguardo di quest'ultimi doveva avvertirlo su quanto aveva percepito poche ore prima, per cui disse seriamente “ Senti Michael, riguardo a Makoto” “ Devo guardarmi le spalle da lei, lo so” “ Veramente?!” “ Certo, non sono più lo sprovveduto di quanto eravamo piccoli. Sai, anch'io nutro dei dubbi sulla natura dei Ladri Fantasma” “ In che senso anche tu?” “ Avanti sorellona, sei infallibile ergo se li hai lasciati andare non sei certa della loro malvagità”, la ragazza si limitò a dare un'occhiata eloquente al giovane.

 

“ Sorellona, la città dove hai affrontato tutte queste peripezie era vicina a dove è stata avvistata l'ultima volta la zia Yuffie, non l'hai vista?” “ Purtroppo no, persino quel posto sarebbe stato divertente con lei” “ Vero, ho sempre ammirato la sua allegria. Basta però tenerla lontana da Zack” “ Come darle torto? L'ha tradita dopo quasi cinque anni di relazione, al suo posto l'avrei gonfiato di botte” “ Mi chiedo ancora come Barret e gli altri abbiano pensato che sia stato a letto con nostra madre, ho capito subito che era stato con la zia Tifa” “ La loro deduzione non era campata in aria, Zack è stato il primo amore di nostra madre per cui era probabile” “ Può darsi, ma è evidente che sia ancora innamorata follemente di nostro padre” “ Già...”.

 

In quel momento il volto della discendente dei Cetra si rattristò terribilmente, “ Se devo essere onesta Michael, mi sarei sentita sollevata se effettivamente nostra madre avesse giaciuto con Zack...Sarebbe stato un segnale positivo, sarebbe valso a dire che finalmente aveva voltato pagina ed era andata con la sua vita” “ Forse hai ragione, ma dubito che accadrà mai. Sebbene papà non ci sia più. mamma si sente legata a lui come se fosse ancora qui” “ Non va bene però, se ne è andato ormai da vent'anni e sono certa che anche lui vorrebbe vedere mamma felice” aggiunse quasi con rabbia la castana.

“ A proposito del nostro vecchio, se non fosse per le foto che ci ha fatto vedere mamma non mi ricorderei neanche la sua faccia” “ E' normale, eri così piccolo quando...bhé lo sai” “ Tu invece? Ricordi qualcosa?” “ Solo qualche scena” “ E come sono? Com'era lui?” “ Non te lo posso dire con sicurezza, però con lui la mamma era sempre sorridente, contenta e...anche noi. Ho solo ricordi positivi”.

 

Quest'ultime parole uscirono a fatica per via dei sentimenti contrastanti che Yuna provava per Cloud: da un lato voleva odiarlo poiché dalla sua assenza Aerith aveva perso per sempre una parte di lei, quella più allegra e giocosa, però sapeva che il gesto del padre fu necessario per salvare il Mondo da quella che è passata alla storia come Grande Crisi.

 

Invece Michael, probabilmente perché non ne aveva memoria, non covava alcun astio per Strife, anzi sapere che i ricordi della sorella sul suo conto non erano negativi lo fece sentire sollevato perché le parole della madre dovevano essere vere: Cloud aveva realmente dato la propria vita perché amava profondamente la sua famiglia.

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Capitolo 28
*** Condivisione ***


Condivisione

 

A Michael non sfuggì il triste sguardo della sorella e la profonda inquietudine che stava iniziando a prendere il sopravvento nel suo animo, era sempre così quando affrontavano quell'argomento sui loro genitori.

Ricordava ancora chiaramente quella volta in cui ebbero un acceso scambio di opinioni: Yuna, come sempre, si stava scervellando nel tentativo di trovare un modo per far tornare quella di una volta Aerith, un modo per ridarle la felicità che aveva perso da tempo.

Mike, che solitamente l'appoggiava in tutto, le disse che stava esagerando con quella faccenda, a suo avviso infatti la loro mamma non era triste. Era vero che a volte si sentiva un po' giù di corda e che a volte lo sconforto si impadroniva di lei, ma a chi non succedeva di tanto in tanto?

La castana gli rispose con profonda amarezza e con uno sguardo glaciale che parlava in questo modo solo perché non sapeva com'era Aerith quando c'era anche Cloud. Se avesse ricordato lo splendore nei suoi occhi a quei tempi non si sarebbe neanche sognato di dire un'assurdità del genere.

 

Non volendo rovinare la serata e l'umore della ragazza, Michael affermò  “ Mi dispiace, non avrei dovuto parlare di queste cose” “ Non ci pensare, piuttosto hai saputo che sarò io a testare le tue reclute domani?” “ Sì, il Consiglio mi ha avvertito” “ Sai che non ho nessuna intenzione di rubarti il lavoro, ma quei vecchiacci mi hanno praticamente costretta” “ Tranquilla sorellona, so benissimo che ne avresti fatto volentieri a meno come conosco la testardaggine dei nostri capi. Tuttavia la loro decisione è sorprendente, dici che hanno capito?” “ Non ne sono sicura, fatto sta che è preoccupante la concentrazione delle loro forze per aumentare la rilevanza internazionale della Raziel sotto l'ottica militare” “ Già, negli ultimi si stanno spingendo sempre più oltre. Di questo passo diventeranno ciò che hanno giurato di distruggere” “ E qui interveniamo noi” “ Spero che non ce ne sia bisogno, mi trovo piuttosto in questa città” “ Per me non fa alcuna differenza, anzi” “ Sapevo che avresti risposto così, non sei mai stata un tipo da metropoli" " Non mi piace la confusione, preferisco i luoghi tranquilli come quello dove siamo nati" " A proposito, che ne dici , una volta finita questa storia, potremmo tornare a casa” “ Ottima idea, è da tanto che non vediamo la mamma” “ Allora è deciso, torneremo a Neo Midgar. Non vedo l'ora di magiare i piatti deliziosi della zia Tifa” “ Ed i suoi cocktail” “ Alcolizzata” “ Bada a come parli, sono tua sorella maggiore” “ Questa minaccia non funziona più come una volta” “ Sei sicuro?”, il dirigente vacillò nell'osservare lo sguardo deciso della castana, “ Più o meno...”.

 

I due fratelli trascorsero il resto della serata a parlare e scherzare come facevano da quando erano piccoli. 

Terminata la cena si separarono anche se solo per poche ore, infatti le loro strade si riunirono l'indomani presso il centro d'addestramento del QG.

Lì le reclute si erano recate qualche minuto prima per riscaldarsi e prepararsi mentalmente all'ultima sfida.

 

Come prevedibile nessuno si avvicinò a Lorraine, la quale non ci fece caso poiché ci aveva fatto l'abitudine; era tutta la vita che veniva trattata in quel modo.

Venne sorpresa quando Makoto le si avvicinò domandandole gentilmente “ Ti va di allenarci insieme?”, il membro della stirpe dei Demoni fece una faccia perplessa temendo un tranello, ma non accadde nulla del genere. Anzi la giovane dagli occhi cremisi insistette “ Non ti va? Sai che lavorare in coppia è meglio” “ Va bene, va bene. ma vedi di non fare brutti scherzi o te la faccio pagare”.

 

Makoto capì subito il motivo delle perplessità della collega, era normale che non si fidasse di nessuno, la sua razza veniva ostracizzata da chiunque. Però lei non era come gli altri, non l'avrebbe giudicata senza averla conosciuta ed era intenzionata a farglielo capire.

Avrebbe iniziato con cose semplici, prima di tutto l'avrebbe aiutata a fare il riscaldamento e poi, se avessero superato il test finale, l'avrebbe invitata a mangiare qualcosa insieme per festeggiare.

 

“ Vedo che vi siete presentati prima del previsto, molto bravi” esordì Mike entrando nella struttura con l'immancabili sigaretta tra le labbra ed affiancato dalla sorella, la quale fissò subito la recluta con gli occhi rossi sapendo bene che era legata a Joker.

 

“ Come avrete capito dovrete affrontare Yuna” continuò il giovane scatenando un po' di comprensibile panico vista la grande fama della castana.

“ Non temete, non sarà una battaglia normale, il Consiglio sa bene che nessuno di voi potrebbe farcela”, a quel punto il discendente degli Antichi proiettò un timer sul soffitto per poi continuare “ Il vostro compito sarà quello di resistere per cinque minuti ai suoi assalti. Se scaduto questo termine avrete ancora la forza di restare in piedi, l'esame sarà considerato superato. Un'altra cosa, a Yuna non sarà permesso di sfruttare attacchi magici e di gamba, si limiterà ad usare le braccia. Voi invece potrete fare quello che volete, tutto chiaro?” “ Sì Mike!” risposero tutti tranne Lorraine che invece disse “ Sì, Senpai”; nel sentirla il dirigente fece uno spontaneo sorriso.

 

Considerate le regole dello scontro i più sprovveduti iniziarono a pensare che questo test fosse una mera formalità, non potevano essere più in errore.

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Capitolo 29
*** Una durissima prova ***


Una durissima prova

 

“ Sarà un giochetto vincere, basterà starle lontano” sostenne una delle reclute con spavalderia, non capendo minimamente la pericolosità di chi aveva davanti. Infatti Yuna, non appena suonò il segnale d'inizio prova, scattò verso di lui colpendolo sul volto con un pugno tanto devastante da farlo schiantare contro il lontano muro.

 

“ Fuori uno” commentò la castana poggiando lo sguardo sugli altri quattro, i quali avevano a stento seguito il suo velocissimo movimento; il che li convinse che resistere per cinque interi minuti sarebbe stata una vera e propria impresa.

 

Capendo che restare sulla difensiva non sarebbe servito a niente se non a farsi massacrare, Lorraine passò al contrattacco decidendo saggiamente di sfruttare attacchi magici che le consentiva di mantenere una buona distanza. Avendo visto la mostruosa forza fisica dell'avversaria, si era resa conto che un confronto corpo a corpo era fuori discussione, l'unica possibilità di successo risiedevano nelle mosse a medio-lungo raggio nelle quali fortunatamente eccelleva.

 

L'assalto del membro della stirpe dei Demoni non fu abbastanza da impensierire la discendente dei Cetra, la quale però notò un sapiente uso delle materie nella novizia che si dimostrò addirittura capace di amplificarne notevolmente la potenza.

Suddetto fenomeno, più unico che raro, conformò i sospetti di Aerith sulla nuova razza: secondo lei, dato che era nata durante la Grande Crisi la quale aveva ricoperto il Mondo della forma più tossica della Mako, questi nuovi esseri non erano altro che persone il cui DNA aveva subito una mutazione a causa dell'energia del Pianeta; insomma si trattava di una specie di naturali Soldier privo delle cellule di Jenova.

Ciò avvicinava molto Lorraine a Yuna, ma ciò non avrebbe portato l'agente ad andarci piano, anzi. Se davvero nelle vene di quella recluta scorreva del sangue simile a quello di suo padre, aveva delle chances di tenerle testa.

 

Di conseguenza, dopo avere annullato una potente Fira, saltò in prossimità del Demone centrandola con un pugno sullo stomaco capace di spezzarle il fiato.

“ So che puoi fare di più” le sussurrò nell'orecchio prima di colpirla nuovamente con una potente gomitata che la mise violentemente al tappeto.

 

La giovane con le carine corna rosse si rialzò a fatica, non poteva credere che con sole due mosse era già messa tanto male. La propria grandissima resistenza fisica era sempre stata motivo di vanto, eppure adesso sembrava una fragile bambina.

 

Yuna, volendo spronarla a dare di più perché sapeva o per meglio dire sentiva che in lei era celato molto più potere di quanto lei stesse pensava credeva, si decise ad alzare il ritmo.

Tuttavia, appena prima che potesse travolgerla ancora una volta, venne intercettata da Makoto la quale tentò di colpirla con una spallata che evitò con un aggraziato salto.

 

“ E' davvero eccezionale, le voci sul suo conto non sono esagerate, anzi” sussurrò la ragazza dagli occhi cremisi, “ Non è il momento per lodarla” rispose una Lorraine dolorante, “ Hai ragione, proviamo col gioco di squadra” “ Cosa hai in mente?” “ Io provo a distrarla col corpo a corpo, tu prepara la migliore tecnica magica che possiedi” “ Ne sei sicura? I suoi pugni sono tremendi, mi chiedo dove trovi tutta quella potenza con un fisico così magro” “ Le apparenze ingannano”.

Nel sentire quelle parole il membro dei Demoni ebbe un sussulto al cuore, aveva capito che Makoto non si stava riferendo solo a Yuna, bensì anche a lei. Non sapeva ancora se fidarsi o meno delle collega, il suo passato le rendeva difficile farlo, eppure le era apparsa sincera esattamente come era stato Michael qualche ora prima.

 

Mentre le due compagne stavano studiando un piano d'azione, gli altri soggetti al test avevano estratto delle pistole.

La consapevolezza che non sarebbero mai stati al livello della figlia dei protettori del Pianeta gli aveva frustrati al punto da perdere il senso della ragione.

“ Che diavolo volete fare?!” esclamò incredula Makoto temendo per l'incolumità dell'agente, ma i suoi timori erano del tutto mal riposti poiché la giovane con la rosa bianca li mise fuori combattimento con due semplici colpi.

 

“ Quei due non hanno i nervi per essere dei guerrieri e soprattutto non ne hanno l'onore. Sono sicura che Michael li caccerà come meritano. Adesso però vediamo se quelle due hanno elaborato una strategia decente” rifletté la castana, “ Stai bene Yuna?” domandò la possibile amica di Ren, “ Non preoccuparti per me, pensa a te” replicò la prima lanciandosi per l'ennesima volta alla carica.

 

L'erede degli Antichi si aspettava che Makoto desse finalmente sfoggio della sua Persona, ma non fu così. La mora si limitò a deviare, con grande sforzo, i pugni che la prendevano di mira.

“ E' tutto qui?” chiese Yuna, “ Se potessi fare di più lo avrei già fatto” “ Non hai un'abilità unica?” “ Solo il mio impegno” “ Lodevole, ma non basta”.

 

Data la sua risposta forse la giovane dallo sguardo cremisi conosceva Ren solo come barista, ignorando la sua vera identità, eppure il sesto senso della discendente degli Antichi le diceva che c'era qualcosa di più, ne era sicura.

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Capitolo 30
*** Un ordine sospetto ***


Un ordine sospetto

 

I dubbi di Yuna circa la vera identità di Makoto la portarono a ridurre l'intensità del proprio ritmo, consentendo così alla seconda di resistere più a lungo di quanto avessero fatto i colleghi.

 

“ Vediamo se quello che mi hai detto è vero” commentò la castana intenzionata a spingere la novizia fin al punto di rottura. In questo modo avrebbe sfoderato quella strana tecnica, sempre se teneva davvero di diventare un'agente della Raziel.

 

Di conseguenza l'attaccò con una serie di pugni, troppo veloci per la probabile amica di Ren che, non potendo evitarli, li incassò come meglio poteva.

Fu fortunata poiché l'avversaria aveva preso di mira solo le sue braccia senza spostarsi su alcun punto troppo sensibile.

“ Se continui così sarai sconfitta, non vuoi essere una di noi?!” domandò l'erede dei Cetra mentre stava preparando una potente gomitata. 

 

Makoto non riusciva nemmeno a mettersi in guardia, i colpi appena subiti le avevano paralizzato gli arti superiori, quindi non le restava altro che tentare una schivata improbabile.

Intelligentemente non si mosse di lato, bensì fece un balzo indietro attutendo al meglio l'impatto il quale si dimostrò comunque devastante: oltre a farla volare per diversi metri, la costrinse a tenersi dolorante lo stomaco, il punto centrato.

Ormai era a limite, un altro colpo e sarebbe stata messa fuori combattimento; fortunatamente colei che stava tentando di farsi amici aveva ultimato la propria preparazione.

 

“ Yuna fammi vedere se puoi reggere anche questo!” esclamò Lorraine che stava gestendo quattro sfere energetiche di medie dimensioni corrispondenti agli elementi del fulmine, del fuoco, del vento e del ghiaccio.

L'agente voleva fermarla prima che potesse lanciarle, ma non ne ebbe la possibilità a causa di una trappola elettrica lanciata dalla giovane dagli occhi rossi durante la loro ultima colluttazione.

 

“ Ottimo, non posso mancarti così. Stai attenta, furia della Natura!”, la ragazza della stirpe dei Demoni sfoderò così la sua mossa più potente.

I quattro globi impattarono all'unisono l'avversaria dando vita ad un'esplosione nella quale gli elementi si fusero fino a creare un colossale tornado che, dopo aver danneggiato seriamente la struttura d'addestramento, esplose in uno spettacolo pirotecnico.

 

“ Non credi di aver esagerato?” domandò una Makoto mentre si trascinava dalla collega, “ Affatto, solo con attacchi del genere potevamo tenerla a bada o forse non ti sei resa conto della sua incredibile forza?” “ In effetti...spero solo che non si sia fatta male” “ Tranquilla, sarà stordita ed avrà qualche danno, niente di che” “ Ne sei sicura?” esordì Yuna uscendo dal fumo che pervadeva la stanza.

 

La tecnica che aveva investito quest'ultima si era limitata a strapparle un po' i vestiti mettendo così in mostra la sua perfetta pelle color latte, ma nulla di più e ciò sconvolse le due reclute i cui sforzi si erano rivelati del tutto vani.

 

“ Riconosco che la vostra strategia non era male, tuttavia non ha funzionato. Adesso cosa farete?” chiese in fare di sfida la castana che stava iniziando seriamente a divertirsi.

“ Cavolo! Avevo messo tutta me stessa in quella tecnica, eppure non le ho fatto un graffio, ma di che cosa è fatta?” commentò Lorraine vistosamente affaticata, “ Anche se avesse usato una materia protettiva avrebbe dovuto subire delle ripercussioni...Forse la sua maestria nell'uso delle magie è tale da eccedere i limiti intrinseci di quegli oggetti. Mi costa ammetterlo, però non sarò mai al suo livello” “ Non è il momento di demoralizzarsi Makoto, piuttosto escogitiamo un piano” “ Hai ragione Lorraine, scusa”.

 

La discendente degli Antichi era pronta a chiudere i conti quando suonò l'allarme, segno del fine della prova.

“ Bravissime! Makoto e Lorraine avete superato l'ultimo test. Benvenute a bordo” sostenne con un ampio sorriso Michael con l'immancabile sigaretta in bocca, “ Ce l'abbiamo fatta?! Sentito Lorraine, siamo passate!” sostenne felice Makoto, “ Non avevo dubbi” rispose la donna dei Demoni che in realtà sapeva ben di averla spuntata per il rotto della cuffia.

 

“ Come premio vi offro questo buono col quale potrete mangiare gratuitamente nel miglior ristorante della città” disse il dirigente porgendo un fogliettino alle nuove agenti, “ Ne sei sicuro Mike? Sono rarissimi” “ Tranquilla Makoto ne ho in abbondanza” “ Allora accettiamo” “ Come accettiamo?” “ Non vorrai mandarmi da sola Lorraine?” “ Perché dovrei venire con te?” “ Perché abbiamo avuto successo collaborando, quindi festeggeremo insieme” “ Non posso negarlo...va bene” “ Perfetto” “ Non tanto in fretta” intervenne una voce anziana appartenente al più vecchio membro del Consiglio, il quale aveva assistito alla prova nell'ombra.

 

“ Siete state tanto brave che vi assegnerò subito una missione” “ Joseph non mi sembra il caso, hanno bisogno di relax, se lo sono meritato" “ Sai bene Mike che qui si lavora 24 ore su 24, senza eccezioni” “ Come no” sbuffò Yuna, “ Come prego?” “ Mi hai sentita, tu ozi cinque giorni alla settimana e quando ci sei brontoli solo su questioni morte e sepolte da tempo” “ Stai parlando con un tuo superiore, modera il linguaggio” “ Non ho superiori” “ Invece sì e se non fai la brava sarò costretto a comminarti una sanzione” “ Non mi dire di fare la brava”.

 

La situazione stava per degenerare, Yuna odiava quel vecchio presuntuoso ed ancora di più come la trattava; desiderava da tempo dargli una lezione. Solo il provvidenziale intervento di Michael evitò il peggio, il ragazzo poggiò una mano sulla spalla della sorella scuotendo la testa,

gesto che non passò inosservato a Joseph che disse “ Tu sì che sei un valido elemento, non come lei”.

Mike cambiò espressione dandogli un'occhiata gelida mentre dal suo corpo uscivano delle lingue di fuoco blu, “ Non osare parlarle in quel modo” “ Tsk...Andrai anche tu con Makoto e Lorraine, ti ho già inviato tutti i dati” affermò l'anziano andandosene irritato.

 

Yuna e Michael si guardarono scambiandosi un pensiero comune: l'atteggiamento del Consigliere era strano persino per i suoi standard e quell'improvviso incarico era decisamente insolito. Qualcosa stava bollendo in pentola, forse davvero i loro sospetti sulla Raziel erano fondati.

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Capitolo 31
*** Adescati ***


Adescati

 

Mentre Yuna e Michael si stavano scambiando uno sguardo d'intensa, Makoto si sedette a terra sopraffatta dalla stanchezza.

“ Non ho idea di come faremo ad andare in missione, sono a pezzi” commentò la ragazza dagli occhi cremisi, “ Sei piuttosto fragile, un agente deve essere pronto ad ogni eventualità anche affrontare la più pesante fatica” rispose spavalda Lorraine la quale però non si mosse di un millimetro sapendo che se avesse fatto anche un solo passo sarebbe collassata.

 

“ Ti vogliono tenere lontano, è palese. Temo che Joseph sospetti di te” disse a bassa voce la castana al fratello, il quale la tranquillizzò con un ampio sorriso.

“ Non ti agitare sorellona, potrà anche aver mangiato la foglia, ma non metterà in pericolo due reclute, altrimenti la sua posizione all'interno dell'organizzazione verrà compromessa. A proposito di loro, le rimetteresti in sesto?” “ Come vuoi...”.

 

Allora la discendente dei Cetra si mosse verso le due ragazze poggiando sulle loro fronti con incredibile delicatezza una mano.

Sia Makoto che Lorraine si aspettavano di essere toccate da qualcosa di ruvido e calloso, invece percepirono pura morbidezza paragonabile alla più pregiata seta.

Da lì a poco vennero avvolte da una brezza, molto simile ad un caldo abbraccio, che portava con sé un dolce profumo di rose.

 

“ Ora potete andare e mi raccomando tenete d'occhio Michael” affermò l'agente con un'insolita espressione preoccupata appena prima di voltare loro le spalle e dirigersi verso l'uscita.

 

“ Wow, mi sento piena di energie. Yuna ha delle doti eccezionali anche in campo curativo, è praticamente perfetta sotto ogni punto di vista” commentò la probabile amica di Ren rimessasi rapidamente in piedi, la quale stava iniziando a provare una grandissima ammirazione per la Cetra.

Anche il membro della stirpe dei Demoni era dello stesso avviso, infatti non solo apprezzava chiunque possedesse una grande forza, ma esattamente con Mike e Makoto, anche la castana non l'aveva guardata con disprezzo.

 

“ Coraggio ragazze, andiamoci a preparare. Vi mostro dove si trova l'attrezzatura di base” affermò il giovane sorridendo come al solito sebbene nel profondo si sentisse agitato, qualcosa gli diceva che questa improvvisa missione si sarebbe dimostrata più complessa e pericolosa del previsto.

 

Intanto lo stesso uomo che aveva osservato Yuna durante la missione di cattura di Nosferato stava comunicando col misterioso uomo anziano.

“ Ho la conferma che Michael Strife è il fratello biologico di Yuna Strife, sebbene le sue caratteristiche biologiche abbiano delle differenze rispetto alla seconda” “ Non sappiamo come funzioni la trasmissione genetica tra i Cetra, purtroppo le ricerche di Hojo sono andate perdute, perciò potrebbe essere normale. L'unica cosa che conta è che sia anche lui un Cetra o almeno ci sono buone possibilità in questo senso” “ Deduco che non posso procedere con la sua neutralizzazione” “ Precisamente, piuttosto spediscilo da Veritas” “ Non si doveva occupare di Yuna?” “ Le due cose possono andare di pari passo” “ Mi sembra un azzardo” “ So perfettamente che non può spuntarla da sola, perciò tu la coprirai” “ Vuoi che combatta al suo fianco?” “ No, una volta che avremo la certezza che quei due sono dei Cetra catturali e portali da me, al resto penserò io” “ Avrei preferito sgranchirmi un po', ma d'accordo”.

 

Mike, Makoto e Lorraine si stavano dirigendo verso il punto indicato da Joseph, appena fuori la città dove sorgeva il QG della Raziel, col compito di indagare su alcuni movimenti sospetti non meglio precisati.

Il giovane non aveva mai ricevuto delle indicazioni tanto vaghe e ciò lo convinse che doveva trattarsi di una trappola.

 

“ Senpai che tipo di addestramento ha svolto tua sorella? Mi piacerebbe provare” domandò la ragazza dei demoni rompendo lo strano silenzio creatosi, “ Sia io che lei siamo stati allenati da persone particolarmente abili in varie arti” “ Chi sono? E perché l'avete fatto?” “ E' un segreto Makoto, mi spiace” tentò di liquidare velocemente il discorso il dirigente facendo un furbo occhiolino, peccato che Lorraine fosse troppo curiosa.

“ Dicci almeno in cosa è consistita la vostra pratica Senpai” “ E' stata piuttosto eterogenea: dalla lotta corpo a corpo, alle abilità furtive, l'uso di armi da fuoco e di quelle bianche...Personalmente mi sono specializzato nella magia per la quale ho una propensione naturale” “ Yuna invece?” “ In tutto, lei è un talento naturale per la lotta anche se non le è mai piaciuto veramente” “ Dici sul serio? Eppure mi sembrava che si stesse divertendo durante la nostra prova finale” “ E' vero Makoto, ma apprezza il combattimento solo se tra amici, lo prende come un gioco. Quando deve farlo sul serio si amareggia terribilmente, sebbene non lo dia a vedere. Vedete, nel profondo ha un cuore buono che ripudia i conflitti”.

 

Quest'ultime parole di Michael, pronunciate con un pizzico di tristezza, sarebbero apparse insensata ai più, ma non alle due reclute le quali avevano già intuito la reale natura della castana del confronto con lei.

Lorraine in particolare era intenzionata a chiedere all'erede degli Antichi perché la sorella avesse intrapreso la via dell'agente nonostante non amasse le missioni, ma non ebbe il tempo di farlo in quanto Mike affermò poggiando lo sguardo indietro “ Mi dispiace di avervi coinvolte ragazze, troverò il modo di farmi perdonare. Forza uscite allo scoperto!”.

 

In quel momento decine di uomini con indosso abiti militari circondarono il trio per lo stupore delle novizie, le quali notarono un elemento inaspettato: sulle tute dei nemici era presente lo stemma della Raziel.

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Capitolo 32
*** Imprevisto sviluppo ***


Imprevisto sviluppo

 

“ Chi sono?” chiese la giovane dagli occhi rossi intuendo immediatamente che quei soldati non erano lì per aiutarli, “ Sono i venti pilastri, una delle migliori unità speciali della Raziel” rispose Michael mantenendo il proprio atteggiamento rilassato, “ Non siamo dalla stessa parte Senpai?” “ Le cose non so così semplici Lorraine” “ Spiegati meglio Senpai” “ Lo farò, ma ora state al mio gioco” “ Quale gioco?” “ Lo capirai da sola Makoto”.

 

A quel punto il discendente dei Cetra fece un passo avanti verso i militari, ma il loro leader gli puntò addosso il fucile affermando minacciosa “ Fermo! Non provare ad avvicinarti o apriremo il fuoco” “ Perché tanta rabbia? Non abbiamo fatto niente” “ Questo non sta a noi deciderlo, dobbiamo obbedire agli ordini” “ E quali sarebbero?” “ Tenerti lontano dal QG fino a nuovo avviso” “ Quel vecchio è più scaltro del previsto, non avrei immaginato che avesse coinvolto persino delle reclute...” sussurrò Mike rimproverandosi di aver sottovalutato Joseph.

 

Allora, senza alcun preavviso, i soldati spararono sulle novizie non dando a quest'ultime neanche il tempo di reagire. Per loro fortuna uno spesso muro di ghiaccio si eresse a loro protezione impedendo alle pallottole di andare a segno.

“ Che diavolo vi è preso?! Volete ucciderci!?” “ E' proprio quello che vogliono Lorraine” “ Come?! Perché?” “ Per avere una scusa per aprire un'inchiesta su di me...” commentò il dirigente assumendo per un attimo un'espressione seria che venne presto sostituita da un caldo e rassicurante sorriso, “ Non temete, non permetterò a nessuno di farvi del male”.

 

Il membro della stirpe dei Demoni si perse per qualche istante nel volto sereno del ragazzo come una falena attratta dal fuoco, arrivando persino a dimenticarsi la brutta posizione in cui si trovava.

Si destò solo con lo scoppio di altri proiettili che vennero ancora una volta bloccati dalla barriera glaciale.

 

“ Mi hanno davvero stufata, è ora di passare al contrattacco” “ Sono con te Lorraine, la loro aggressione è ingiustificata” “ Ferme tutte e due!” esclamò il ragazzo alzando per la prima la voce, “ Non ci credi alla loro altezza Senpai?” “ Sono forti, molto forti, ma non è per quello” “ Allora per cosa?” domandò Makoto, “ La mia posizione è già compromessa, ma se voi dovreste reagire cadreste nella mia stessa barca” “ Lo siamo già” rispose con decisione Lorraine colpendo il discendente dei Cetra, il quale era sinceramente dispiaciuto per averle trascinate in questo casino.

 

Tuttavia prima che il trio potesse mettersi d'accordo uno strano odore salmastro si impadronì della zona. Era tanto disgustoso che costrinse i presenti a mettersi una mano sul naso.

Dopo di che la ragazza dei Demoni ebbe un brivido lungo la schiena mentre la sorella di Sae subiva una trasformazione: i suoi vestiti divennero quelli di una tosta motociclista con gli spallacci della giacca coperti di spuntoni ed una maschera nera le coprì quasi tutti il volto. Inoltre alle sue spalle comparve una Persona che aveva le sembianze di una grossa e potente moto.

 

“ Impossibile, non siamo nel Metaverso e se anche fosse non ti ho chiamata Johanna. Sta succedendo la stessa cosa che Joker mi ha raccontato, ma perché? Forse la teoria di Oracle è corretta: quel cristallo nero è in grado di sprigionare un'energia paragonabile a quella di un Palazzo...Perciò, se sono diventata così, deve essercene un altro in zona” rifletté tra sé e sé l'ormai confermato membro dei Ladri Fantasma, dimostrando ottime capacità deduttive.

 

Intanto sia Lorraine che Michael stavano osservando affascinati il cambiamento dell'amica.

“ Quindi è questa una Persona, davvero fico” commentò il dirigente, “ Una che Senpai?” “ Persona, ma non so quasi niente su come funziona, ce lo dovrà spiegare Makoto” “ Dovrà anche dirmi perché non l'ha usata contro tua sorella, ci sarebbe stata comoda” “ Magari ha bisogno di determinate condizioni per attivarla” “ Se è così ridimensiono immediatamente la sua utilità” “ Ahah” “ Perché ridi?” “ Sei tu a farmi ridere” “ Quindi mi consideri un pagliaccio?!” “ Affatto, mi metti solo di buon umore. Senti perché...”.

 

Mike si zittì di colpo percependo una potentissima fonte d'energia che emanava un'aura opprimente; nel contempo calorono delle fitte tenebre.

Prima ancora che potesse avvertire le colleghe, tutti i militari vennero fatti a pezzi ad una velocità impressionante.

 

“ Cosa è appena successo?” chiese allibita Makoto, “ Non ne ho idea, non ho visto niente...” replicò Lorraine ancora incuriosita da quello che il giovane stava per dirle. “ Abbiamo trovato un avversario eccezionale, non sarà una passeggiata sconfiggerlo” sostenne Mike facendo fluire dal corpo delle lingue di fuoco azzurre.

 

Dall'oscurità spuntò un uomo molto alto con indosso delle larghe vesti, sulle tonalità scure, dalle estremità stracciate. Tuttavia quello che emergeva maggiormente erano le sue mani, avvolte in dei bendaggi, grondanti di sangue cremisi.

Senza proferire verbo il tizio puntò le dite verso le giovani donne spingendo Michael a saltare davanti a loro in fare protettivo. Subito dopo si creò una distorsione dimensionale dalla potenza di risucchio tale da inglobare il trio di colleghi in un lampo.

 

Rimasto solo il misterioso uomo sostenne “ Vediamo se sei davvero incredibile come il vecchio spera”.

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Capitolo 33
*** La vera missione ***


La vera missione

 

Michael, insieme alle due nuove reclute, venne spedito in un luogo rimasto indietro nei secoli: un piccolo villaggio in stile gotico sormontato da una collina di medie dimensioni sulla quale si ergeva una maestosa cattedrale.

 

“ Dove siamo?” chiese Makoto, i cui vestiti erano tornati normali, “ Non ne ho idea e non possiamo neanche tracciare la nostra posizione, i nostri cellulari sono da buttare” rispose Lorraine ancora un po' stordita dal colpo che l'aveva portato in quel luogo strano, “ E come se non bastasse ho quasi finito le sigarette, dovevo farne scorta” commentò Mike accendendosi uno di quei bastoncini, “ Non mi pare un problema al momento, Senpai” “ Hai ragione, basterà trovare un distributore” “ Non era quello che intendevo e poi hai visto dove siamo?! Non ci sarà nulla del genere” “ Non essere così negativa” “ Sono realista” “ A volte è meglio essere sognatori” “ Non di certo per il nostro lavoro” “ Ti sbagli, è molto utile” “ In cosa?” “ Ti aiuta a pensare in modo unico ed imprevedibile”.

 

A quel punto il membro della stirpe dei Demoni si irritò trovando il discorso dell'ormai ex dirigente insensato e poco opportuno. Però tutta la rabbia svanì quando prestò attenzione al sorriso del giovane, per nulla incrinato nonostante la difficile situazione.

Non seppe perché, ma osservarlo la mise di buon umore e le fece provare un'insolita sensazione allo stomaco, una specie di formicolio.

 

“  Capiamo dove siamo finiti, poi agiremo di conseguenza” affermò l'erede degli Antichi iniziando a cercare un buon punto per scandagliare l'intera zona, “ Non così in fretta Mike, prima non credi di doverci dire in cosa siamo state coinvolte?” “ Giusto Makoto, ve lo devo”.

 

Il ragazzo prese l'accendino dalla tasca per accendersi un'altra sigaretta, le novizie notarono su di esso raffigurata una Calla ed un'incisione in un alfabeto molto elegante che però non avevano mai visto.

“ Conoscete Barret?” chiese Michael, “ Certo, è il sindaco della Neo Midgar” rispose la giovane dagli occhi cremisi, “ Proprio lui, vedete è un caro amico mio e di mia sorella, nonché una delle persone che ci ha addestrati e protetti quando eravamo piccoli. Per sdebitarci di tutto quello che ha fatto per noi ci siamo offerti di fargli un favore: controllare l'operato della Raziel” “ Perché?” “ Sospettava chi ci fosse un lato oscuro in quell'organizzazione, ma non poteva indagare di persona o inviare i suoi uomini di fiducia altrimenti avrebbe distrutto la pace conquistata con tanta fatica e sacrificio” “ Quindi ha mandato voi” commentò Makoto un po' infastidita, “ Sono tutti uguali gli essere umani, pensano solo al proprio tornaconto incuranti del resto” intervenne sprezzante Lorraine, “ Non sono tutti sono così, Barret ha provato a persuaderci. Siamo stati noi a costringerlo a farci andare...”.

“ Scommetto che avete scoperto qualcosa” “ Esatto Makoto, in breve ci siamo resi conto dell'esistenza di una loggia segreta” “ Non promette niente di buono” “ Sono del tuo stesso avviso Lorraine, purtroppo l'accesso ai dati riguardanti la loggia è protetto con sistemi all'avanguardia impossibili da hackerare, almeno per noi” “ Quindi cosa avete fatto?” domandò la mora, “ Di certo non ci siamo arresi, non lo facciamo mai e proprio grazie alla nostra determinazione abbiamo scoperto un modo per aggirare il problema: sparsi tra le basi della Raziel ci sono delle chiavi crittografiche. Da sole non servono a molto, ma se unite con quella di un alto dirigente creano una chiave d'accesso universale. Sapendo che questa sarebbe stata la nostra unica possibilità per scoprire i segreti della Raziel, l'abbiamo sfruttata dividendoci i compiti: io avrei scalato i ranghi dell'organizzazione sotto un'ottica amministrativa, mentre Yuna da quella militare. In questo modo avremmo potuto trovare quello che ci serviva liberamente” “ Ce l'avete fatta?” “ Eravamo sul punto di scoprire tutto, mancava solo un'ultima chiave, ma poi è comparso Nosferato. Il resto della storia lo conoscete”.

 

Lorraine e Makoto restarono colpite dall'abile piano dei due fratelli, l'essersi spinti tanto lontani prima di essere scoperti dalla Raziel poteva significare solo che le loro capacità andavano ben oltre di quanto potessero immaginare. Allo stesso tempo si chiesero quale legame potesse unirli al famoso Barret, l'uomo era talmente impegnato nel mantenere la pace della Neo Midgar  che nessuno poteva vederlo se non dietro appuntamento. Però se aveva tolto del tempo ai propri importantissimi impegni per stare con Mike e Yuna doveva davvero voler loro bene.

 

“ Le cose si sono complicate d'improvviso, Yuna...” sostenne Mike alzando lo sguardo al cielo, “ Non hai nulla da temere Senpai, tua sorella è fortissima. Sono sicura che se la caverà benissimo” rispose una Lorraine insolitamente confortante, “ Lo so...sono preoccupato per il suo atteggiamento” “ Mi è apparsa impulsiva, ma anche intelligente, non farà sciocchezze” “ Di solito è così, tuttavia quando in ballo c'è la sicurezza mia o di nostra madre si trasforma in una vera belva” “ Non avevi detto che possedeva un cuore tenero?” “ E lo confermo Lorraine, ma ciò non toglie che è disposta a tutta pur di proteggere coloro che ama, anzi...Faremo meglio a farci vivi il prima possibile oppure potrebbe persino radere al suolo l'intero QG della Raziel”.

 

Le parole di Michael per quanto potessero sembrare assurde rappresentavano la realtà, la figlia di Cloud ed Aerith avrebbe presto mostrato le sue zanne.

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Capitolo 34
*** Terribile incubo ***


Terribile incubo

 

Mentre il fratello era intento ad esplorare la misteriosa area in cui era stato spedito, Yuna era di ritorno al suo appartamento di città.

Si trattava di un'abitazione che usava di rado visto che veniva mandata spesso in giro per il Mondo, ma nonostante questo era perfettamente in ordine e ben pulito. Inoltre aveva un buon profumo grazie alla presenza di diversi fiori in grado di resistere per lunghi periodi di tempo senza acqua.

 

Un po' come suggeriva la rosa che porta sempre tra i capelli, amava prendersi cura dei fiori, lo trovava estremamente terapeutico e soprattutto la faceva sentire vicina a sua madre.

I primi ricordi che aveva di lei la ritraevano sempre immersa in bellissimi prati ameni dove si divertiva a passare intere giornate insieme a coloro che amava di più: i suoi figli e l'adorato marito.

 

La discendente dei Cetra decise di farsi una bella doccia, la battaglia con Lorraine e Makoto l'aveva impolverata parecchio ed odiava sentirsi sporca.

Poggiata la bianca rosa sul comodino del suo morbido letto e preso un comodo cambio, si diresse in un bagno modesto, ma elegante.

 

Sotto la piacevole e calda acqua la giovane sentì tutti i nervi sciogliersi, sensazione che non provava da tanto, troppo tempo.

Quando fu completamente rilassata la sua mente iniziò a vagare come un fiume in piena.

 

“ Non posso farci niente, non mi piace Joseph. C'è del viscido nel suo animo, ne sono certa. Se dovesse mettere in pericolo o spingersi persino a far del male a Michael lo annienterò con le mie mani...

A proposito di mio fratello, credo proprio che si sia preso una bella cotta, era da tempo che non lo vedevo tanto preso. Nessuna è alla sua altezza, però quella ragazza sembra diversa...Riconosco che mi ha fatto una buona impressione, forse dovrei darle una possibilità...

L'amore che sentimento complicato, stando alle parole della mamma è l'emozione più bella che si possa provare, è ciò che riempie di colore la nostra vita. Detto così sembrerebbe stupendo, ma ha un lato oscuro, l'ho visto e sentito fin troppe volte...

Quante volte hai pianto fino ad addormentarti mamma? Quanto il tuo cuore ha sofferto e sta ancora soffrendo per la scomparsa di papà?”.

 

La ragazza strinse con rabbia i pugni, “ Non voglio che tu stia tanto male e se l'unico modo per farti ritornare quel sorriso così luminoso è quello di stare di nuovo con papà, troverò il modo per riportartelo. Deve essercene uno, in fondo non è propriamente morto, ma intrappolato da qualche parte con Sephiroth...

Sephiroth...forse quella volta in miniera ti ho solo immaginato, ma se invece fossi davvero tu? Ciò significherebbe che in effetti c'è la possibilità di far uscire mio padre...”.

 

Il flusso di pensieri di Yuna continuò fino a quando, stesasi sul letto, la stanchezza prese il sopravvento.

Solitamente non sognava o per meglio dire non ricordava i sogni che faceva, ma questa volta fu diversa: l'agente si ritrovò in un posto particolare, simile alle foto dei vecchi laboratori della Shinra che Red le aveva mostrato, sul quale si stagliava un inquietante cielo costituito da dense spirali di nuvole nere.

 

Tentò di esplorare l'ambiente, ma una forza misteriosa le impedì di muoversi paralizzandola sul posto. L'unica cosa che poté fare fu voltare lo sguardo verso destra, ciò le permise di vedere una scena che non avrebbe mai dimenticato: il suo amato fratello che veniva trafitto al cuore da una lunga spada per opera di un individuo avvolto nell'oscurità caratterizzato da una grande ala.

 

La giovane si svegliò di soprassalto gridando il nome di Michael.

Solo la rapida consapevolezza di aver fatto un brutto incubo le impedirono di farsi prendere dal panico. Tuttavia l'impressione che il fratello fosse in pericolo non l'aveva abbandonato al risveglio, per questo, preso il fiore che l'accompagnava sempre, corse fuori dal proprio appartamento il più rapidamente possibile.

 

Era talmente presa dalla preoccupazione che non si rese conto di un fattore fondamentale: il suo occhio verde stava brillando furiosamente.

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Capitolo 35
*** Ad un passo dal disastro ***


Ad un passo dal disastro

 

Grazie alla fresca brezza della notte Yuna riuscì a recuperare un po' di lucidità che le fece capire come il suo correre fuori dall'appartamento fosse stata una mossa inutile, bastava chiamare il fratello e sincerarsi sulle sue condizioni.

Non importò quante tentò di mettersi in contatto con lui, nessuno rispose e ciò la finì a preoccupare. Non sapendo dove fosse stato mandato in missione, si maledisse per non esserselo fatto dire, si diresse verso il QG della Raziel dove sicuramente avrebbe ottenuto l'informazione che cercava.

 

Una volta nella struttura attirò l'attenzione di tutti.

Di solito si presentava sempre perfettamente curata senza nemmeno un capello fuori posto, altra abitudine presa dalla zia Tifa, invece questa volta non solo indossava una semplice tuta, ma il suo aspetto era quello di una persona che aveva trascorso una tremenda giornata.

Non prestò attenzione a quegli sguardi, la sensazione che Michael fosse in pericolo era tutto quello a cui riusciva a pensare.

 

Non trovando niente nel server usato per tracciare gli agenti in azione, la castana si mosse a passo deciso verso il Consiglio, sicuramente i consigli sapevano dove si trovava il fratello.

La sua avanza venne interrotta da alcuni uomini vestiti di nero, le guardie dei leader della Raziel, le quali le dissero con tono severo “ Non puoi vedere i capi Yuna, sono in riunione” “ Non me ne importa niente, devo parlare con loro” “ E' impossibile e lo sai. Dovrai aspettare qualche ora” “ Ho detto che non me ne frega niente” “ Non costringerci a sedarti” “ Sparite dalla mia vista o sarò io a mettervi a dormire” “ Ci minacci?!” “ Vi sto avvertendo” “ Mettila come ti pare, comunque da qui non passi” “ Avete fatto la vostra scelta”.

 

A quel punto la discendente dei Cetra passò all'azione abbattendo rapidamente coloro che le sbarravano la strada.

Era talmente più forte di loro che avrebbe potuto farli semplicemente svenire con un colpo rapido ed indolore, però in lei c'era un'insolita rabbia che cresceva di secondo in secondo che la portò a massacrarli uno ad uno senza la minima esitazione.

 

Nel frattempo i membri del Consiglio stavano discutendo sulle prossime mosse da compiere a livello internazionale.

I loro intenti erano chiari: convincere il rinato regno di Vivi ad unirsi a loro ed avevano anche un piano per superare le resistenze del re Jack.

Tuttavia la comparsa di Nosferato, insieme alle informazioni che da lui avevano estorto, stava riscrivendo le priorità.

 

A quanto sembrava c'era un'organizzazione dietro le operazioni di quel villain che sembrava vantare un numero ristretto di membri ma, a giudicare dalle parole del prigioniero, erano tutti molto più abili di lui e presto sarebbero venuti a prenderlo poiché senza il suo operato le creature oscure non potevano nascere.

Riguardo a quest'ultime il criminale non svelò il mistero dietro la loro creazione limitandosi a dire che era merito delle proprie capacità mediate dal dono.

 

Proprio quando la discussione circa le mosse da adoperare per scovare questa minacciosa organizzazione, Yuna sfondò la porta facendo intravedere dietro di sé i corpo pesantemente feriti delle guardie.

“ Dove avete mandato mio fratello?” domandò immediatamente la castana digrignando i denti, “ Cosa ti è preso?! Perché hai fatto del male a quegli uomini” “ Mi stavano tra i piedi” “ E ti sembra un motivo valido per massacrarli?” “ Basta Joseph! Dov'è Michael?” “ In missione” “ Dove di preciso?” “ E' un'informazione riservata” “ Dimmelo subito, devo andare da lui” “ Perché?” “ Non risponde alle mie chiamate” “ Sarà solo impegnato” “ Non è così, lo sento” “ Secondo me sei solo stressata, fatti un bella dormita e vedrai che domani lo ritroverai qui”.

 

Percependo la menzogna nella parole del vecchio, la furia della castana incrementò ancora di più al punto che poggiò una mano sul grande tavolo del Consiglio danneggiandolo vistosamente; in tutto ciò il suo occhio verde non aveva mai smesso di brillare

intensamente.

 

“ Dimmi dove hai mandato mio fratello oppure distruggo tutto” “ Che intendi dire?” “ Non ci arrivi?! Raderò al suolo questo posto ed annienterò la tua amata organizzazione, forse così potrò anche capire cos'è la loggia segreta”.

 

D'un tratto Joseph si irrigidì e mutò il proprio atteggiamento in un'accezione più aggressiva: “ Ancora una parola e ti licenzio”, la figlia dei Protettori del Pianeta mise maggiore pressione sul tavolo facendolo facilmente a pezzi “ Non me ne importa niente di questo lavoro di merda! Ultima possibilità: dove si trova Michael?”.

 

Di fronte al silenzio dell'uomo la ragazza era pronta a fargli vuotare il sacco usando le cattive, ma per fortuna entrò nella stanza Sherry la quale le mise le braccia intorno alla vita. Sapeva che non avrebbe potuto fermarla con la forza, per cui le sussurrò, stando attenta a non farsi sentire dai consiglieri “ So dove è stato mandato Michael”.

Nell'udire questa affermazione Yuna si calmò così come il luccichio dell'occhio smeraldo.

 

“ Uscite subito di qui!” sostenne Joseph agitato aggiungendo “ Yuna non la passerai liscia questa volta” “ Lo stesso vale per te” ribatté la giovane lanciandogli uno sguardo più che spaventoso.

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Capitolo 36
*** Momento delicato ***


Momento delicato

 

Sherry condusse immediatamente Yuna presso il proprio ufficio ben conscia che nessuno avrebbe osato fermarle e certamente non per la propria presenza. Il modo con cui la discendente dei Cetra, ripreso dalle telecamere di sicurezza, si era sbarazzata delle guardie del Consiglio aveva terrorizzato la sicurezza del QG e, ad essere onesti, anche la donna che la stava aiutando.

Quest'ultima aveva sentito dire da Michael che quando la sorella si arrabbiava diventava una furia inarrestabile da cui tenersi lontani, ma non avrebbe mai immaginato che fosse tanto spietata.

 

Una volta giunti a destinazione, la più anziana delle due chiuse la porta per non attirare attenzioni indesiderate. Tuttavia anche allora non proferì parola.

“ Allora sai dove si trova mio fratello oppure mi hai solo fatto perdere tempo prezioso?” domandò spazientita la castana mentre il suo occhio verde riprendeva a brillare con grande intensità.

 

Sherry temeva di dirle ciò di cui era a conoscenza: sapeva solo che Mike era stato inviato al confine Nord della città e che il suo segnale di tracciamento aveva smesso di funzionare da diversi minuti.

Suddetta notizia la spaventava maggiormente, aveva paura che la ragazza se la sarebbe presa con lei per non averle rivelato nulla di effettivamente utile.

 

“ Quindi?!” intervenne nuovamente la figlia dei Protettori del Pianeta facendo un passo in avanti capace di crepare parte del pavimento, “ Joseph l'ha mandato nel distretto End” “ Ci voleva tanto?” “ Non ho finito, il suo segnale...” “ Il suo segnale cosa?!” “ Non lo ricevo più da mezz'ora, non so dirti nient'altro scusa”.

 

A quel punto Yuna alzò un braccio, gesto che spinse Sherry a chiudere gli occhi, sicura che sarebbe stata colpita. Invece sentì un soffice tocco sulla spalla “ Grazie, per tutto” affermò l'agente correndo verso il nuovo obiettivo lasciandosi dietro una collega più confusa che mai.

 

Intanto Micheal e le due novizie avevano esplorato il villaggio in stile gotico non trovando il minimo segno di vita. Cosa molto strana visto che era conservato perfettamente e per giunta non c'era un singolo  oggetto fuori posto.

Però l'elemento più sospetto fu la presenza di tantissime incisioni in un alfabeto che le ragazze non avevano mai visto mentre, a loro insaputa, Michael era in grado di decifrarlo sebbene non perfettamente come la sorella.

Quelle scritte non avevano un nesso tra loro se non per dei riferimenti ai concetti di realtà ed illusione i quali, in determinate circostanze, potevano essere tanto vicini da essere indistinguibili.

 

Usciti dall'ultima abitazione, Makoto sospirò “ Questo posto è sicuramente suggestivo, ma non c'è niente che fa al caso nostro” “ Allora abbandoniamolo come avevo suggerito fin dal principio” esordì Lorraine che non aveva capito l'insistenza di Mike nel controllare le varie case.

“ Non sarebbe una mossa saggia” “ Perché Senpai? Ti piace così tanto l'ambiente che vuoi farci passare una vacanza?” “ Ti porterei in un posto più carino per una villeggiatura. Ho avuto una brutta sensazione fin dal momento in cui siamo arrivati ed ora ho capito perché: in quella cattedrale c'è una forza oscura. Dobbiamo vedere cosa si cela al suo interno oppure potremmo finire in grossi guai” “ Di certo mette i brividi...Va bene, andiamo” rispose decisa la giovane dagli occhi cremisi decidendo di dare fiducia al giovane uomo.

 

Il membro della stirpe dei Demoni non aveva seguito una parola da quando Michael le aveva detto che l'avrebbe portata in un posto diverso per un viaggio. Che cosa voleva insinuare? Che l'avrebbe invitata a fare un gita fuori porta o ad un appuntamento?

“Impossibile! Nessuno vorrebbe stare con me” si disse mentalmente Lorraine cercando di autoconvincersi sebbene le sue emozioni diventavano lentamente, ma inesorabilmente sempre più difficili da tenere a bada.

 

Yuna raggiunse il punto indicatole da Sherry con una rapidità impressionante. Se non fosse stata tanto preoccupata per l'amato fratello si sarebbe stupita persino lei, la sua corsa non era mai stata rapida.

Sorprendentemente non fu da sola: sul posto erano presenti un ragazzo con corti capelli biondi, un'elegante giovane donna con indosso una carina maglia rosa ed un gatto che aveva visto di recente.

“ Quindi Makoto è davvero un Ladro Fantasma, dubito però che sia la responsabile di quanto accaduto a Michael...La presenza di Morgana mi fa pensare che neanche lui sappia dove sia finita la sua amica”.

 

Il felino sentì praticamente subito l'odore dell'erede dei Cetra, ma non ebbe il tempo di avvertire gli altri due poiché la castana si era già unita a loro.

“ Morgana, sei qui per Makoto vero?” domandò subito la ragazza che non badò ai cadaveri a terra, “ Come fai a saperlo?” “ Con loro c'era mio fratello, devo ritrovarlo assolutamente. Quindi se sapete qualcosa ditemelo” “ Mi spiace, però” “ Aspetta un attimo Morgana” si intromise Ryuji domandando alla castana “ Chi sei? E come fai a sentirlo?” “ Sono Yuna e lo sento perché parla, che domanda idiota” “ Come cazzo ti permetti, guarda che” “ Ryuji sicuro di volerlo fare? Hai sentito cosa ha detto Ren su di lei e poi adesso non possiamo usare le Persona. Farla arrabbiare sarebbe un errore” sussurrò Haru all'impulsivo amico.

 

“ Tu sembri avere più cervello di lui, quindi lo chiedo anche a te: avete delle notizie su dove siano finiti mio fratello e Makoto?” ripeté Yuna “ Siamo appena arrivati, dobbiamo ancora cercare” “ Capisco, vi darò una mano così faremo più in fretta” “ Non ci chiedi dei cadaveri?” affermò il biondo, “ So che non siete stati voi, i Ladri Fantasma non uccidono”.

 

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Capitolo 37
*** Collaborazione ***


Collaborazione

 

Yuna iniziò immediatamente ad ispezionare l'area in cerca di una traccia del fratello. Poteva percepire chiaramente che era stato lì non molto tempo prima, la sua energia era ancora presente.

Il colossale muro di ghiaccio le suggerì che le cose avevano preso una brutta piega, però sul terreno non c'erano segni di lotta se si escludeva il sangue dei soldati uccisi.

Quest'ultimi erano stati massacrati da attacchi corpo a corpo estremamente violenti, troppo per poter essere condotti a colui che stava cercando o a Makoto e Lorraine. Persino lei stesse sarebbe incorsa in qualche difficoltà per ridurli in quello stato, perciò chiunque fosse il responsabile non era un nemico comune, consapevolezza che non fece altro che amplificare la sua agitazione.

 

Intanto i tre Ladri Fantasma non avevano scoperto niente di che, nonostante avessero l'impressione che ci fosse qualcosa che non andasse. Non si sapevano spiegare cosa, ma era tutto così strano ed insolito.

 

“ Questi poveretti, sono stati brutalmente attaccati...Mi spiace per loro” affermò Haru con sincera tristezza, “ Credete sia stato il fratello di quella lì? Se è aggressivo come lei non ci sarebbe da stupirsi” “ Sei il solito idiota impulsivo Ryuji” “ Modera la lingua gattaccio!” “ Ryuji credo che Morgana sia nel giusto, abbiamo visto gente molto cattiva e Yuna non è come loro” intervenne la ragazza, “ Esatto, è solo preoccupata per il fratello” ribadì il felino, “ Questo non vuol dire che quel ragazzo non sia colpevole, potrebbe aver scoperto di Makoto ed averla rapita per tenderci una trappola. Magari anche sua sorella è d'accordo e sta solo recitando”.

 

Non appena il biondo finì di dire queste cosa, i tre sentirono la discendente dei Cetra sbattere violentemente un piede a terra riuscendo a danneggiare seriamente il duro cemento.

Il biondo si mise in posizione di guardia pensando di essere il responsabile di tale atteggiamento, in realtà la furia della castana era dettata solamente da pura frustrazione.

“ Dove sei Michael? Giuro che quando ti ritrovo te la faccio pagare per avermi fatto stare così” rifletté l'agente senza rendersi conto che il suo occhio verde stava brillando sempre di più.

 

Nel momento in cui raggiunse il massimo splendore, la figlia dei Protettori del Pianeta ebbe una sorta di allucinazione: vide un essere dalla fattezze femminili che le fece intendere di prestare massima attenzione. Da lì a poco aprì un portale dimensionale con un paio di rapidi movimenti.

Istintivamente il corpo della castana emulò quelle movenze ottenendo sorprendentemente il medesimo risultato.

 

“ Ma che cazzo!?” esclamò incredulo Ryuji vedendo quell'insolito fenomeno, “ Sono dall'altra parte” commentò l'agente in stato simile alla trance, “ Non ci entro! E' una trappola, ne sono sicuro!” replicò veemente il biondo, “ Fa come ti pare” si limitò a rispondere l'agente muovendosi verso il portale.

“ Aspetta Yuna, vengo anch'io” esordì Morgana, “ Fai sul serio?!” “ Certo, mi fido di lei anche se siamo rivali” “ Se Mona va, andrò anch'io” aggiunse Haru.

Il giovane atletico si grattò la testa sospirando, “ E va bene, vi accompagno, giusto per sicurezza”.

 

Nel frattempo l'altro gruppo stava percorrendo la strada collinare verso la maestosa cattedrale che sovrastava il paese come un fiero e severo guardiano.

Più si avvicinavano alla struttura più la temperatura si abbassava e le tenebre si infittivano sempre di più fitte. Presto l'ambiente diventò tanto oscura da obbligare l'erede degli Antichi ad illuminare il tragitto con piccole fiaccole blu, frutto della sua abilità caratteristica.

 

Lorraine osservò rapita quel fuoco, il danzare delle lingue di quest'ultimo ed il tiepido calore che davano le fecero provare un forte senso di sicurezza.

Mike notò subito il suo comportamento ed infatti affermò mentre si accendeva una sigaretta “ Sono contento che ti piacciano” “ Sono meravigliosi...” commentò la giovane senza pensare, “ Mi lusinghi” rispose lui sorridendo.

Quell'espressione tanto gentile colpì per l'ennesima volta il membro dei Demoni che non poté fare a meno di arrossire leggermente.

Tentò di recuperare sostenendo “ Non farti strane idee Senpai, apprezzo solo le belle tecniche” “ Rimane comunque un complimento”.

 

Intuendo la posizione scomoda in cui si trovava la nuova amica, la quale stava diventando sempre più rossa, Makoto prese la parola volendo anche fugare un dubbio “ Mike, come fai a dire che c'è qualcosa di importante nella cattedrale?” “ L'ho letto” “ Dove?” “ Nelle incisioni che abbiamo visto” “ Sai leggerle?!” “ Sì, me l'ha insegnato mia mamma. Purtroppo non sono mai stato un asso nelle traduzioni e temo che sarà un problema” “ Se posso, chi è tua madre?” “ La persona più gentile e buona del Mondo".

 

L'amica di Ren intuì cosa si celava nella risposta evasiva del giovane: chiaramente non voleva dire il nome della madre e, sebbene non capisse il motivo, avrebbe rispettato la sua decisione sapendo che le questione familiare potevano essere decisamente spinose.

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Capitolo 38
*** La cattedrale ***


La Cattedrale

 

Il trio non ci mise molto a raggiungere il maestoso edificio gotico finemente lavorato.

“ Cavolo, è gigantesco” commentò Lorraine alzando lo sguardo fino alla più alta guglia, “ Un edifico del genere dovrebbe essere segnato sulle mappe, eppure non ne ho mai sentito parlare” affermò dubbiosa la giovane dagli occhi cremisi, “ Ci sono alcune località che sono tenute ben nascoste, questa ne è certamente un esempio” intervenne Mike sembrando sapere di cosa stesse parlando.

 

“ Senpai, qui c'è un'altra incisione in quello strano alfabeto. Cosa dice?” “ Qualcosa sull'illusione che diventa realtà e viceversa. Mi spiace non riuscire a tradurlo come si deve, questi versi sono decisamente arcani” “ Scommetto che Yuna ci sarebbe riuscita” “ Sicuramente Makoto, probabilmente è la cosa in cui è più brava”.

 

Nel sentire il giovane affermare nuovamente la superiorità della sorella, il membro dei Demoni ebbe un dubbio che non riuscì a tenere per sé.

“ Senpai!” “ Sì, Lorraine” “ Continui ad elogiare Yuna affermando che sia migliore di te in diversi aspetti, perché?” “ Non lo so, mi viene naturale parlarne. Dopotutto è la mia sorellona, sono orgoglioso di lei” “ Però questo non ti rende invidioso?” “ Per quale motivo dovrebbe?” “ Credo che sia una cosa naturale quando c'è qualcuno che ti supera in tutto, per non parlare nell'ambito familiare. Una così è sempre preferita dai genitori” “ Non ho mai provato questo genere di cose, ho sempre ammirato ed ammiro tutt'ora Yuna per la sua determinazione, sensibilità e forza d'animo. Per quanto riguarda mia madre, lei ci ha amati con tutto il suo cuore in egual misura” “ Tuo padre invece?” “ Lui se ne è andato tanto tempo fa” “ Vi ha abbandonati?!” “ Affatto, ha dato la sua vita per proteggerci” “ Capisco...”.

 

Lo sguardo mesto di Lorraine fece intuire al discendente dei Cetra che lei avesse avuto qualche serio problema di famiglia, magari aveva un fratello o una sorella che l'aveva eclissata di fronte ai genitori. Questo avrebbe ulteriormente spiegato la sua diffidenza verso chiunque, non solo gli estranei la trattavano male, ma persino il sangue del suo sangue.

Onestamente non poteva neanche immaginare cosa si potesse provare, Aerith l'aveva costantemente riempito d'amore.

 

La realizzazione che le differenze con la novizia erano abissali lo spinse a chiedersi se avrebbe dovuto modificare il proprio atteggiamento, forse la stava solamente mettendo continuamente a disagio. Tuttavia, ricordare di come sua madre era riuscita a sciogliere il cuore di Cloud, lo convinse a proseguire nello stesso modo che usato fino ad ora. Sapeva che Lorraine era speciale, non a caso l'aveva attirato immediatamente, e perciò era intenzionato a scoprire cosa il suo animo ferito celavo nel profondo.

 

“ Ragazzi stare fuori non ci servirà a niente, propongo di entrare” “ Hai ragione Makoto, mi sono distratto un attimo” rispose Michael continuando a fissare i bei occhi viola di Lorraine, la quale ricambiò il suo sguardo anche se solo per un secondo.

Si sentiva troppo agitata ogni volta che si guardavano così, ma non capiva il perché o magari semplicemente non voleva ammetterlo.

 

Non appena misero un piede dentro la struttura l'atmosfera cambiò radicalmente come se fossero stati catapultati in un'altra dimensione.

La prima sensazione che ebbero fu una forte suggestione, tipica di ogni luogo di culto, seguita da un senso di spossamento che rese difficile camminare in linea retta. Fortunatamente fu solo momentaneo in quanto riuscirono ad abituarsi piuttosto rapidamente, il che permise loro di ammirare la magnificenza del luogo.

 

L'interno, così come l'esterno, rimandava ad una classica chiesa gotica sebbene il rosone centrale dava l'impressione di emettere della luce propria, decisamente affascinante visti i suoi diversi colori, ma estremamente sospetto.

Inoltre la presenza di decine e decine di statue di Santi Guerrieri conferiva all'ambiente un'atmosfera ancora più inquietante.

 

Mentre il gruppo avanzava circospetto, la giovane dalle corna sussurrò con tensione “ Non mi piace” “ Non farci caso, è normale sentirsi così. Sai, posti del genere sono fatti di proposito per incutere del timore reverenziale nei fedeli” rispose con sicurezza Makoto, “ No, c'è dell'altro...”.

 

La ragazza dagli occhi rossi stava per rassicurare di nuovo l'amica quando i propri vestiti si trasformarono in quelli apparsi quando il misterioso tizio aveva attaccato le forze della Raziel e con essi apparve anche la sua Persona.

Subito dopo si sentì il rumore di una roccia che si sgretolava seguita da un tanfo nauseante di mare.

 

“ Hai un ottimo sesto senso Lorraine, davvero brava” si complimentò Michael appena prima che le statue iniziassero a muoversi mentre venivano pervase da un'aura nera e verde che ebbe l'effetto incredibile di conferire loro vita.

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Capitolo 39
*** Un Mondo di illusioni ***


Un Mondo di illusioni

 

Le statue dei Santi, alte almeno come tre giocatori di basket, si mossero verso il trio con un passo tanto lento quanto spaventoso.
“ Che facciamo Mike?” domandò Makoto messa in soggezione da quegli esseri, non era una tipa particolarmente religiosa però attaccarle le sembrava comunque irrispettoso.

Di tutt'altro avviso fu Lorraine la quale, senza attendere le indicazioni del Senpai, si gettò a testa bassa alla carica.

 

Il membro dei Demoni per prima cosa saggiò la resistenza dei nemici con qualche colpo corpo a corpo emulando le movenza di Yuna.

La giovane con le piccole corna rosse era solita imitare le tecniche di coloro che considerava forti e certamente la sorella Michael era una delle persone più in gamba che avesse visto lottare.

Purtroppo però non riuscì ad imprimere in esse la stessa potenza della castana e ciò le rese praticamente inutili.

 

“ Sono più tosti della roccia di cui sono fatti, c'era da aspettarselo. Non mi resta che provare con la magia, ma quale? La pietra non è facile da frantumare, potrei provare con l'acqua, però ho bisogno di un po' di tempo per accumulare sufficiente energia” pensò ad alta voce, senza accorgersene, Lorraine, “ Ripetiamo la stessa strategia usata nel test finale” intervenne la ragazza con gli occhi cremisi, “ Sicura? Questa volta i nostri nemici ci vogliono morte” “ Tranquilla, adesso posso difendermi molto meglio”.

 

In quel momento Makoto saltò in sella della propria Persona scattando verso le statue così da poterle travolgere a tutta velocità. Successivamente ordinò a Johanna di attaccarle sfruttando una speciale esplosione che disintegrò la metà degli avversari senza il minimo problema.

 

“ Incredibile! Cos'era?” chiese colei dallo sguardo violetto, “ Come tu sei maestra nelle magie, io eccello nelle mosse nucleari” “ Nucleari?! Se hai tanta potenza distruttiva perché non l'hai usata contro Yuna?” “ E' complicato da spiegare...” “ Allora è come sosteneva il Senpai, ci devono essere delle condizioni specifiche affinché tu possa utilizzare quella cosa che stai guidando” “ Hai centrato il punto” “ Questo non ti permette di affidarti completamente al tuo potere... Mi racconterai tutto dopo, adesso devo gettare la spazzatura”.

Allora Lorraine lanciò una potente magia acquatica che si sostanziò in un devastante tsunami capace di spazzare via tutte le statue rimanenti.

 

“ Formiamo davvero un'ottima squadra” affermò Makoto scendendo dalla moto per avvicinarsi all'agente mentre teneva alzata una mano, chiaramente intenzionata a darle il cinque.

L'altra ragazza, talmente presa dall'euforia del successo, non esitò a ricambiare il gesto. Battere il cinque la fece sentire stranamente bene, forse era questo che si provava ad avere un'amica.

 

“ Siete state brave, tuttavia” esordì il discendente dei Cetra rompendo il silenzio in cui era caduto, “ Cosa Senpai?” “ Guarda Lorraine!” esclamò la mora puntando il dito dove c'erano i resti dei nemici.

Questi avevano iniziato a muoversi in preda a delle vistose convulsioni che portarono alla creazione di nuove statue, più piccole delle precedenti, ma molto più numerose.

 

“ Questi tizi stanno iniziando a darmi sui nervi” commentò infastidita la Demone, “ Si stanno comportando come i vermi: più li dividiamo più si moltiplicano” “ Se le cose stanno così non ci resta che polverizzarli Makoto ” “ Non sarà semplice...” “ Ferme, non sprecate altre energie” “ Dobbiamo farlo Senpai o ci faranno a pezzi” “ Impossibile, non esistono neanche” “ Cosa?!”.

 

A quel punto il giovane uomo alzò una mano facendola pervadere da fiamme blu, per poi pronunciare con decisione “ Dispel”.

Subito dopo il fuoco si impadronì della stanza generando uno strano scossone accompagnato da una specie di grugnito animalesco e prima che le ragazze potessero chiedere cosa stesse accadendo videro scomparire come fantasmi le statue.

 

“ Non capisco...” commentò la sorella di Sae decisamente confusa, “ Era solo un'illusione, una di quelle potenti visto che per un istante ci sono caduto anch'io” spiegò Michael prendendo una sigaretta, “ Cavolo, non mi sarei mai aspettata di affrontare qualcosa del genere” “ Non temere Makoto, ci sono qui io” “ Non possiamo contare solo di te Senpai, pensa se le illusioni dovessero dividerci? Devi insegnarci come spezzarle” “ Vorrei Lorraine, ma è un procedimento complesso che richiede anni per essere padroneggiato. Comunque la tua osservazione è corretta”.

 

Mike fece uscire dai palmi il suo tipico fuoco blu il quale iniziò a divampare all'impazzata per poi comprimersi sempre di più fino a formare un piccolo cristallo blu a forma di fiamma.

“ Tenete, questo vi aiuterà” “ Sicuro Senpai? Per quanto sia bello non vedo come possa funzionare” “ Funzionerà, garantito" " In che modo?" " Se lampeggia siete in illusione” “ Nel caso che dovremo fare?” chiese Makoto, “ Aspettare, quando sarà brillante come un piccolo sole spezzerà il sortilegio” “ Quanto tempo ci mette a rompere le illusioni” “ Dipende da quanto è potente Lorraine, ma comunque non più di cinque minuti” “ Abbastanza velocemente, perfetto” concluse il membro dei Demoni con una faccia che Mike trovò estremamente carina.

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Capitolo 40
*** Divisione ***


Divisione

 

Lorraine e Makoto accettarono volentieri il dono di Michael, intuendo che presto ne avrebbero avuto bisogno. Il membro dei Demoni sembrava particolarmente contenta, infatti oltre a staccargli gli occhi di dosso, non poté trattenere un luminoso sorriso.

Sapeva perfettamente che lo aveva avuto per finalità pratiche, la sua stessa creazione era dettata dallo stato di necessità, però era ugualmente felice di possedere qualcosa di tanto affascinante.

 

“ Qual è la nostra prossima mossa?” chiese la giovane dei Ladri Fantasma piuttosto tesa per via delle probabili difficili prove che avrebbe dovuto affrontare, “ Secondo te?” rispose con un'altra domanda il discendente dei Cetra curioso di capire quanto fosse abile l'agente nelle deduzioni, “ Di solito in posti del genere i sotterranei nascondono i segreti” commentò la mora la quale però, guardandosi intorno, si corresse “ Tuttavia credo che qui le cose siano diverse...quelle illusioni non mi convincono” “ Sono state create non appena siamo entrati, ne sono sicura” intervenne Lorraine, “ Quindi ci deve essere qualcuno dietro di esse. Forse quel tizio ci ha mandati da un suo alleato, magari vuole che lui ci catturi o ci elimini” aggiunse Makoto, “ Allora non ci resta che trovarlo, sconfiggerlo e farci dire quello che sa”.

 

“ Peccato che le cose siano andate in questo modo, sareste state due ottime agenti” si complimentò improvvisamente Mike accendendosi una sigaretta, “ Ci stavi mettendo alla prova Senpai?” “ Non proprio, avevo un'idea in mente e volevo vedere se coincidesse con le vostre” “ E' andata così?” “ Sì, sono sicuro che sareste capaci anche di individuare la sorgente delle illusioni, ma le mie sigarette sono quasi finite, perciò poniamo fine a questa storia” “ Sai dove si trova il nostro nemico?” “ Certo Makoto, si trova all'altezza della grande campana. Dovremmo arrivarci da qui”.

L'ex dirigente indicò delle scale decorate con mosaici colorati raffiguranti delle acque di uno strano colore verde, le quali portavano al piano superiore.

 

Mentre salivano si accorsero che quelle opere d'arte, oggettivamente di straordinaria fattura, narravano una storia di una ciurma di marinari che presero quell'inquietante mare alla ricerca di una preda visti i grossi arpioni che portavano a bordo.

 

La storia si interruppe dopo pochi passi e al suo posto ci fu un forte rumore seguito dal solito odore salmastro.

Il gruppo sapeva già cosa stava per accadere, una nuova illusione.

Mike era già pronto a lanciare un nuovo Dispel, ma le cose non si sarebbero risolte cos' facilmente.

 

A causa della concentrazione che richiedeva quell'anti-incantesimo, il giovane si distrasse per pochissimi secondi i quali purtroppo furono abbastanza per far cadere le novizie in trappola. Le due avevano azionato involontariamente un meccanismo segreto a causa del forte senso di stordimento, provocato presumibilmente dall'incantesimo nemico, che le fece cadere in una botola.

Il figlio di Aerith e Cloud si apprestò immediatamente a seguirle, ma venne intercettato da colossali Gargoyle assetati del suo sangue.

 

Intanto Yuna ed i tre ladri Fantasma avevano attraverso il portale aperto dalla prima arrivando così nello stesso villaggio in cui si trovava Michael.

 

“ Dove siamo?” chiese Haru colpita dall'unicità del paesaggio, “ Non ne ho idea, ma non promette nulla di buono” rispose Ryuji ancora diffidente nei confronti del membro della Raziel.

 

Mentre gli amici del crimine si scambiavano le prime impressioni sulla nuova località, l'occhio verde dell'erede dei Cetra si illuminò ancora una volta intensamente. Ciò la portò a vedere di nuovo la misteriosa figura avvolta nelle tenebre, la quale le indicò la strada verso la cattedrale.

La castana capì subito che lì si trovava suo fratello e sebbene non stesse capendo cosa gli stava capitando, si mosse subito verso il luogo di culto volendo trovare Mike a tutti i costi.

 

Vedendola avanzare il biondo le domandò stizzito “ Dove stai andando?” “ Alla cattedrale” “ Perché?” “ Arrivaci da solo” “ Vedi di non farmi arrabbiare, non mi importa niente di quello che ha detto Joker, ti”, il giovane venne bloccato dall'amica la quale scosse la testa obbligandolo a tacere.

“ C'è Makoto, la sento” intervenne Morgana correndo verso Yuna, facendo così capire ai colleghi il motivo per il quale la castana aveva iniziato a muoversi: la loro amica si trovava in quel luogo sacro e forse era in pericolo.

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Capitolo 41
*** Creare un legame ***


Creare un legame

 

Makoto e Lorraine caddero in picchiata per diversi metri.

Era difficile calcolare quanti fossero con esattezza, l'unica cosa certa era che l'impatto col suolo l'avrebbe certamente uccise. Per questo motivo il membro dei Demoni pensò di sfruttare una materia aerea al momento opportuno per ridurre i danni al minimo, ma venne anticipata dalla collega la quale, salita in sella alla sua moto e presa con sé Lorraine, iniziò a muoversi tra parete a parete diminuendo sempre più velocità. Ripeté suddetta mossa fino a quando non toccarono terra in totale sicurezza.

 

“ Stai bene?” chiese il Ladro Fantasma, “ Sì, non mi aspettavo che potessi fare cose del genere” “ Neanch'io” “ E' stata la prima volta?!” “ Sì, la necessità ci spinge a compiere gesti eccezionali” “ Non posso darti torto...Vediamo di capire dove siamo finite”.

Seguendo l'invito della ragazza dagli occhi viola, le due esplorarono l'ambiente con estrema cautela.

 

Come prima mossa il Demone utilizzò una Fira per illuminare l'ambiente buio come una notte senza stelle. Così riuscì a vedere uno spazio simile ad una cantina dove erano presenti diversi botti di vino. Incuriosita dal fatto che da esse non proveniva alcun odore decise di vedere cosa contenessero e, con grande sorpresa, erano completamente vuote fatta eccezione per la presenza di una strana sostanza melmosa di colore verde, anch'essa del tutto inodore.

 

Ancora più curiosa di quanto non fosse già, la esaminò.

Dovette usare una discreta quantità di forza per staccarla, ma una volta presa si rese conto che era viscida e fredda come un mollusco. Sebbene fosse chiaramente non animata, ebbe la sensazione che qualcosa si nascondesse al suo interno. Non avendo altre idee le diede fuoco.

Le fiamme divamparono fino a quando non rimase solo un piccolo punto solido, verde scuro, il quale si vaporizzò al contatto con l'aria generando la stessa puzza di pesce marcio che aveva sentito all'ingresso della Cattedrale.

 

La ragazza si chiese cosa potesse essere quella sostanza sconosciuta, senza però trovare alcuna risposta. Forse il senpai la conosceva, perciò ne prese ancora mettendola in un piccola fiala.

 Lorraine vieni! Ho trovato un passaggio” esordì la mora puntando una piccola fessura tra le mura che celava una via segreta, “ Arrivo” rispose prontamente la collega correndo da lei così da darle una mano a spostare la parte della parete che impediva l'accesso alla nuova strada.

 

Mentre il duo proseguiva stando attento a dove mettere i piedi, l'oscurità sempre più fitta rendeva difficile orientarsi, Lorraine sentì il bisogno di ringraziare come si deve l'amica di Ren.

 

“ Makoto, per quello che hai fatto prima” “ Avresti fatto la stessa cosa, ti ho solo anticipata” “ Hai molta fiducia nel prossimo” “ Non c'è motivo per non averne” “ Abbiamo imparato lezioni diverse...”.

La ragazza dagli occhi cremisi notò un'espressione amara sul volto della collega, capì subito che era legata alla sua stirpe di appartenenza e specialmente alle cattiverie che aveva subito.

Non poteva non biasimare il suo atteggiamento mal fidato verso chiunque, però non tutti erano cattivi e superficiali; glielo doveva far capire ad ogni costo. 

 

“ Non posso neanche immaginare quello che hai passato Lorraine, tuttavia hai visto con i tuoi occhi che alcuni sono diversi dalle persone che ti hanno tormentato, prendi ad esempio Mike o me” “ Quindi...siamo amiche?” chiese timorosa il membro dei Demoni, “ Se lo vuoi” “ Mi piacerebbe” rispose leggermente rossa in viso prima di aggiungere “ Però dobbiamo essere oneste l'una con l'altra. Ho imparato che i segreti sono distruttivi, quindi non li voglio tra noi. Se hai qualche domanda sono disposta a rispondere”.

 

Nel vedere come Lorraine si stesse sempre più aprendo con lei, Makoto si sentì felice. Nonostante l'avesse conosciuta solo da pochi giorni poteva sentire un forte legame unirla a lei. Però c'era un problema: la giovane dallo sguardo viola voleva una totale sincerità e si era persino data disponibile ad eventuali chiarimenti circa i suoi segreti.

Comprendeva perché volesse ciò, ma non poteva parlarle della sua seconda vita da Ladro Fantasma, nessuno lo sapeva, nemmeno sua sorella e così doveva rimanere.

Però se per una qualsiasi ragione Lorraine ne fosse venuta a conoscenza il loro rapporto si sarebbe incrinato sicuramente e questa era l'ultima cosa che desiderava.

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Capitolo 42
*** Illusioni pressanti ***


Illusioni pressanti

 

Le due nuove amiche si ritrovarono a percorrere, quasi senza accorgersene, una colossale scala a chiocciola finemente lavorata. Il lungo tragitto si rivelò decisamente interessante poiché le pareti erano coperte di mosaici che proseguivano la storia dei marinai del piano terra.

 

Così appresero che quegli uomini erano dei cacciatori di belve assoldati da una popolazione ignota per uccidere un mostro marino, temuto da tutti per via della sua inesauribile fame.

Stando alle opere d'arte il gruppo rimase a navigare per vari mesi senza riscontrare la traccia di alcun colossale animale, il che li spinse a pensare di essere stati ingannati.

Tuttavia, proprio quando stavano per abbandonare la missione, si imbatterono in un tratto d'oceano tempestato da enormi colonne acquatiche e numerosi Blue Hole, dove le correnti erano violentissime.

Evidentemente lì c'era qualcosa di insolito per cui si diressero al suo interno trovando, dopo poco, una sorta di piovra gigante.

 

Ancora una volta la storia si interruppe sul più bello, lasciando le amiche con l'amaro in bocca.

“ Riusciremo mai scoprire come va a finire?” domandò irritata Lorraine, “ Sono sicura che troveremo il resto da qualche parte...Strano che ci sia un racconto del genere in una cattedrale, che nasconda qualcosa di speciale? Magari è collegato alle illusioni e a chi le sta creando” aggiunse Makoto intuitiva come sempre, “ Possibile, comunque sia sono curiosa di conoscere il finale, mi sta appassionando” “ Ti piacciano i racconti d'avventura?” “ Non mi dispiacciono e soprattutto non mi piace lasciare le cose a metà” “ Mi trovi d'accordo”.

 

La coppia, terminata la salita, entrò in una stanza piena di attrezzi di ricambio per la manutenzione del luogo di culto, nella quale era presente un'altra parte della storia che rappresentava lo scontro tra i marinai e quella creatura.

Come prevedibile la seconda ebbe il sopravvento piuttosto facilmente, ingoiando per intero l'imbarcazione.

 

Sotto il mosaico era presente una scritta in latino, lingua che Lorraine sorprendentemente conosceva.

“ Unitevi alla grande madre” lesse il membro dei Demoni attivando involontariamente una trappola: dell'acqua verde sgorgò dall'opera d'arte fino a riempire metà ambiente, a cui seguì la comparsa della stessa piovra del racconto, ma a dimensioni ridotte.

 

“ Credi che sia stata colpa mia?” “ Non lo so Lorraine, ma so che non può essere un fenomeno reale. Deve trattarsi di un'illusione”, a quel punto le ragazze poggiarono lo sguardo sulla fiamma cristallizzata, “ Non ti sbagliavi, sta lampeggiando” disse colei che possedeva gli occhi viola, mentre pensava: “ Grazie Senpai”.

 

Non ebbero altro tempo per parlare a causa del nemico che le attaccò con i suoi pericolosi tentacoli.

Sebbene non fosse colossale quanto quella del mosaico, la piovra restava tanto grande da occupare oltre metà della stanza solo col corpo. Se si contavano anche le sue enormi protuberanza poteva stava tranquillamente in un luogo molto più grande di quello attuale.

 

Makoto si spostò rapidamente per evitare l'assalto, mentre la collega rimase ferma sul posto suscitando la sua preoccupazione.

“ Lorraine scansati!” “ No, non è reale, non c'è motivo di essere spaventate”.

 

Teoricamente l'idea della neo agente avrebbe potuto funzionare, convincersi che stesse vedendo solo un grosso inganno avrebbe potuto rompere il maleficio. Purtroppo però le le cose andarono diversamente, infatti venne travolta da quella mossa la quale le suscitò un dolore fin troppo reale.

Inoltre l'impatto le causò una brutta ferita sulla tempia, da cui stava sgorgando del sangue. Toccarla le diede nuovamente la sensazione di verità e ciò la gettò in confusione.

 

“ Stai bene?” chiese Makoto correndo da lei, “ Sì, ho solo preso una botta” “ Ha rischiato troppo, non sappiamo con cosa abbiamo a che fare” “ Sono illusioni no? Quindi pensavo che sapere che fossero solo trucchetti mi avrebbe salvata, invece...Cavolo fa male come se fosse successo realmente”.

La spiegazione del membro dei Demoni fece balenare un'intuizione fondamentale alla sorella di Sae, la quale infatti affermò: “ Credo di aver capito” “ Cosa?” “ Come funzionano queste illusioni” “ Dimmelo allora” “ Agiscono direttamente sul nostro sistema nervoso attraverso degli specifici impulsi elettrici” “ E' il cervello che ci permette di comprendere il mondo che ci circonda, quindi se viene sollecitato a dovere ci può spingere a percepire come vere cose fantasiose” “ Bravissima Lorraine, hai azzeccato” “ Grazie, lo so di essere un genio. Questo però non ci aiuta” “ Già, non possiamo subire troppi danni o siamo spacciate” “ Non ci resta che resistere ed aspettare che il regalo del Senpai si attivi” “ Non vedo altre soluzioni, speriamo solo che funzioni” “ Certo che lo farà” replicò decisa, anzi quasi alterata, Lorraine dimostrando indirettamente di avere una grossa fiducia in Mike, il quale a sua volta stava cercando in tutti i modi di ritrovarla sapendo bene che qualcosa di terribile era in procinto di accadere.

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Capitolo 43
*** Resistere ***


Resistere

 

La consapevolezza di essere in un'illusione sarebbe stata completamente inutile, anzi. L'idea di dover combattere con delle creazioni della loro mente imbarazzava le giovani le quali si sentivano delle schiocche, ma non avevano altra scelta in quanto se fossero state colpite letalmente da quell'orribile mostro sarebbero morte per davvero.

 

Lorraine, vedendo che l'intero ambiente era ricoperto d'acqua, ebbe un'idea geniale: usare una materia glaciale. Così non solo avrebbe tolto il vantaggio tattico della piovra, ma allo stesso tempo l'avrebbe imprigionata in una bara indissolubile.

 

“ Makoto al mio tre salta” “ Perché?” “ Fallo, dammi retta” “ Va bene”.

Il fatto che la sorella di Sae non avesse ribattuto più del necessario fece sentire di buon umore il membro dei Demoni, aveva davvero trovato una persona che si fidava delle sue idee, una vera amica.

 

“ Ok, 1, 2 e 3!”.

La giovane dagli occhi viola lanciò un poderoso flusso gelido mentre la collega compiva un balzo felino.

Ancora una volta le abilità di Lorraine nell'uso degli elementi si dimostrarono incredibili, infatti le bastarono pochi istanti per congelare tutta l'acqua e con essa la minacciosa creatura.

 

Makoto riatterrò un po' scomposta, l'improvvisa aria fredda le aveva fatto perdere per un attimo la concentrazione. Inoltre si era distratta anche per la meraviglia appena nata: i cristalli prodotti dall'amica risplendevano di un'incantevole luce verde, data dal colore del lago illusorio, mentre tenevano bloccata la piovra e tutti i suoi tentacoli in un magnifico paesaggio.

“ Sei stata eccezionale, ammetto che quando c'è da lottare ragioni più velocemente di me” si congratulò il Ladro Fantasma avvicinandosi alla collega, cercando di mantenere l'equilibro sulle scivolose lastre di ghiaccio, “ Te l'ho detto che sono un genio” affermò Lorraine dando una mano alla prima.

 

“ Abbiamo risolto la situazione senza l'aiuto del regalo del Senpai” aggiunse colei che era nata dalla Grande Crisi guardando la propria opera, “ Ti piace Mike, non e vero?”.

L'improvvisa affermazione di Makoto colse alla sprovvista Lorraine che non si sarebbe aspettata nulla del genere, specialmente nel bel mezzo di una missione.

“ Cosa vai dicendo?! Non è assolutamente vero” rispose grintosa cercando di sembrare il più convincente possibile, tentativo misero dato il vistoso rossore del suo viso.

 

Non mentire, so che è così” “ Non sto mentendo! E come fai ad esserne sicura?” “ Perché lo chiami sempre Senpai” “ Cosa c'entra?” “ Una mia amica chiamava sempre in quel modo la persona di cui era follemente innamorata” “ E' solo una coincidenza” replicò ancora più arrossata Lorraine, “ Ho capito, non vuoi ammetterlo. Guarda che non c'è niente di male ad avere una cotta e poi credo che anche tu piaccia a Mike” “ Come se potesse mai avere dei sentimenti verso di me...Sono solo un”.

 

La giovane dalle piccole corna venne bruscamente interrotta da un rumore acuto provenire da una gigantesca campana, comparsa dal nulla, che si abbatté sulla lastra di ghiaccio frantumandola in mille pezzi; in questo modo la piovra poté liberarsi facilmente dalla bara glaciale in cui era stata rinchiusa.

I cambiamenti purtroppo non finirono lì: tutto il ghiaccio evaporò per via di un sorprendente aumento di temperatura ed il mostro si antropomorfizzò diventando un essere bipede ancora più pericoloso di prima.

La lotta di Lorraine e Makoto non era ancora terminata.

 

Intanto l'altro gruppo era a pochi metri dall'ingresso della cattedrale.

Il cammino fu rapido e privo di problemi, l'unica cosa fuori posto era Yuna. Stranamente aveva iniziato a respirare affannosamente come se stesse facendo una lunghissima maratona e come se non bastasse il suo andamento subiva delle sbandate di tanto in tanto.

 

Preoccupato per lei, Morgana le domandò “ Ti senti male?” “ No” “ Sembra il contrario invece, se non stai bene dovresti riposarti” “ Starò bene quando troverò mio fratello”.

Il felino restò colpito dall'immensa determinazione della rivale, ne aveva già avuto un assaggio nelle miniere, ma adesso poteva vederla più chiaramente. Però era evidente che non stesse affatto bene quindi, nel tentativo di convincerla a fare una pausa, il felino ribadì “ Se è tuo fratello dovrebbe essere in gamba quanto te, per cui non dovresti essere tanto in pensiero” “ Lo è, ma resta pur sempre il mio fratellino, devo proteggerlo ad ogni costo. Non voglio...Non perderò più nessuno”.

 

Il gatto non sapeva più cosa dire, non gli succedeva mai.

Percepì distintamente tanto dolore nell'ultima frase di Yuna, evidentemente una persona a lei molto cara se ne era andata da questo Mondo lasciandole una ferita che non si era mai rimarginata.

 

La castana si trovava in una posizione simile a quella di Futaba di qualche anno prima, perciò Morgana pensò che forse un risveglio del cuore avrebbe potuto aiutare anche lei, doveva solamente chiederglielo. Ma come avrebbe potuto se non sapeva nemmeno cosa fosse il risveglio di un cuore? Forse vedendo il mutamento d'animo dei bersagli dei Ladri Fantasma si sarebbe interessata all'argomento, ma ci sarebbe voluto molto, troppo tempo.

Magari la soluzione migliore era metterla a conoscenza di tutto, tuttavia prima doveva parlarne con Ren e con gli altri.

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Capitolo 44
*** Debolezze intrinseche ***


Debolezze intrinseche

 

La rinata piovra attaccò le giovani con un violenza inaudite. La trasformazione ne aveva amplificato a dismisura la forza, adesso ogni singolo colpo era capace di frantumare le spesse mura della cattedrale con una facilità disarmante.

Il rumore della pietra che si sgretolava, il terreno che tremava e la polvere che si alzava erano ancora più reali della sensazione dell'acqua scomparsa da poco, probabilmente l'illusione era stata potenziata.

 

Le amiche lottarono con destrezza riuscendo a tenere a bada il terribile mostro, pur non dando fondo a tutte le loro capacità. Avevano il sentore che il reale l'obiettivo di chiunque si trovasse dietro quegli inganni era quello di indebolirle così da poterle sconfiggere senza problemi, tattica che avrebbe funzionato alla perfezione se non fosse stato per il regalo di Michael. Infatti, sicure della sua efficacia, Makoto e Lorraine dovevano solo guadagnare pochi altri minuti, dopo di che l'insidioso trucco sarebbe sparito.

Purtroppo la parte più complicata della lotta doveva ancora iniziare.

 

Quando ormai mancavano solo 60 secondi allo scadere del termine massino dei cinque minuti, il mostro emise un ruggito assordante che distrusse ogni singola finestra e costrinse il duo a tapparsi le orecchie ed a chiudere gli occhi. La tortura durò pochi, ma interminabili secondi.

 

Ancora dolorante il membro dei Demoni volse lo sguardo in avanti non vedendo la creatura marina. Al suo posto c'era una donna matura dotata di lunghe corna rosse e di una fisionomia molto simile alla sua.

 

“ Cosa ci fai qui?” chiese incredula la ragazza, “ Sono venuta a trovare mia figlia, non posso?” “ Non puoi essere qui...Devo essere finita in un'altra illusione, è l'unica spiegazione” “ Non sei felice di ritrovarmi?” “ Perché dovrei esserlo?! Mi hai sempre trattata come un mostro” “ Ma è quello che sei, un mostro e la tua magia ne è la prova” “ Non sono l'unica a saper usare le materie” “ Non mi sto riferendo a quello, ma alla tua vera abilità”.

A quel punto Lorraine abbassò lo sguardo tristemente sussurrando: “ Ci sono nata, non è colpa mia” “ Hai ragione, la colpa è mia. Avrei dovuto ucciderti quando eri in fasce, la mia mancanza di coraggio è stato un grosso errore...Ma adesso ne porrò rimedio”.

La crudele donna prese una frusta chiodata che gettò nel panico la neo agente la quale piagnucolò come se fosse tornata una bambina “ Non di nuovo, ti prego mamma. Non farmi male”.

 

A Makoto non toccò una sorte migliore, infatti anche lei si ritrovò faccia a faccia con una persona del passato.

Il membro dei Ladri Fantasma osservò un uomo alto e robusto con indosso una splendente uniforme da poliziotto.

 

“ Papà...” “ Figlia mia” disse il tizio avvicinandosi alla giovane. Arrivato in sua prossimità sollevò lentamente una delle sue grosse mani sorridendo, al che Makoto mise su un'espressione gioiosa. Pensava di aver finalmente ritrovato il genitore ucciso da una banda di criminali mentre faceva il proprio lavoro, niente avrebbe potuto renderla più felice.

 

La ragazza socchiuse gli occhi aspettandosi di ricevere una dolce carezza come quando era piccola, invece subì un violento schiaffo che la fece arretrare di diversi passi.

Sconvolta guardò nuovamente il padre il quale ora aveva un volto colmo di rabbia.

“ Mi hai deluso Makoto, pensavo ti aver cresciuto una fanciulla con sani principi, di essere stato un modello da imitare” “ E' così, sei stato la mia ispirazione ed infatti sto seguendo le tue orme” “ Menti a tuo padre, vergogna! So che sei una criminale” “ Ma papà” “ Niente ma, non mi sarei mai immaginato che fossi diventata una sporca ladra” “ I Ladri Fantasma non sono cattivi, perseguono i tuoi stessi ideali” “ Sciocchezze! Sarà solo questione di tempo prima che tu ti trasformi definitivamente come quelli che mi hanno assassinato, devo punirti per farti tornare sulla retta via”.

Mentre diceva ciò l'uomo indossò dei pericolosi tirapugni.

 

Intanto Michael, dopo tanto girovagare, aveva finalmente raggiunto le amiche in prossimità della più alta guglia.

Si accorse immediatamente che c'era qualcosa di strano, si lamentavano come in preda ad un terribile incubo.

Pensando che fosse frutto di una illusione si apprestò a lanciare un Dispel, ma si fermò quando notò che le fiamme cristallizzate stavano brillando intensamente. Ciò voleva dire che l'inganno doveva essere dissolto, eppure Makoto e Lorraine erano in ginocchio a terra in uno stato catatonico.

 

Corse da loro non appena le sentì gridare disperatamente.

Non importava in che modo le chiamasse, non davano segni di risposta.

“ L'illusione è spezzata, ne sono sicuro, ma allora cosa le prende? Non dirmi che...”.

Mike osservò con attenzione gli occhi delle due notando pupille dilatate e bulbo arrossato.

“ Non pensavo di trovare qualcuno in grado di fare una cosa simile, che stupido! Il lavoro d'ufficio mi ha rammollito...Mi dispiace tanto ragazze, chissà quanto state soffrendo. Non vi preoccupate, vi libererò subito”.

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Capitolo 45
*** Conforto ***


Conforto

 

Michael, senza ulteriori esitazioni, poggiò le mani sulle fronti delle ragazze concentrandosi nel lanciare una poderosa Dispelga, incantesimo nettamente superiore al Dispel, grazie alla quale spezzò il subdolo sortilegio nemico.

 

Il membro dei Ladri Fantasma spalancò immediatamente gli occhi, da cui traspariva grande agitazione, ancora in preda alla confusione più totale.

“ Cosa è successo?” chiese in un sussurro spaventato, “ Va tutto bene Makoto, sei al sicuro”.

Sentendo la voce di Mike la ragazza dagli occhi cremisi si volse a guardarlo, vederlo la aiutò a razionalizzare quello che avevo subito.

 

“ Sono stata intrappolata in un'illusione” commentò la mora dimostrando per l'ennesima la sua grande intelligenza, “ Più o meno” “ Cosa vuoi dire?” “ Siete state vittima di una tecnica molto potente capace di scavare nell'animo del bersaglio per trovare le sue paure più profonde ed usarle come implacabile arma” “ Questo spiega tutto...” disse tra sé e sé l'agente sollevata per non essere stata effettivamente picchiata dal padre, cosa che quest'ultimo non aveva mai neanche sognato di fare quando era in vita.

 

Su Lorraine la Dispelga aveva impiegato qualche secondo in più per fare effetto e quando finalmente lo fece la reazione del membro dei Demoni fu diametralmente opposta all'amica: si rannicchiò su se stessa mentre borbottava dei piagnucolii incomprensibili.

 

“ Non ha funzionato” “ Ti sbagli Makoto, è libera dall'illusione” “ Ma allora perché si sta comportando così?” “ Le sue ferite devono essere estremamente profonde, più di quanto potessi immaginare” affermò l'ex dirigente con un'espressione colpevole, Era tutta colpa della sua negligenza se quelle due avevano rischiato tanto grosso, almeno era ciò che pensava.

 

La cara compagna di Ren iniziò ad escogitare un modo per aiutare l'amica, ma prima che potesse avere una qualsiasi idea Michael l'anticipò.

Nell'osservare il giovane farsi sempre più avanti, Lorraine strusciò indietro in preda al panico fino a quando non toccò con la schiena una parete.

La consapevolezza di non poter fuggire la destabilizzarono completamente e come reazione iniziò a tremare vistosamente.

 

Il figlio dei protettori del Pianeta provò un dispiacere ancora maggiore nel vederla così, tutto il forte spirito della giovane era sparito nel nulla e con esso quell'unico scintillio nel suo volto.

Sapeva che se non avesse fatto subito qualcosa il membro dei Demoni non sarebbe più tornato quella di una volta, perciò fece l'unica cosa che gli passò per la testa: si chinò e l'avvolse lentamente in un amorevole e caldo abbraccio.

 

In un primo momento, temendo di essere colpita, Lorraine tremò ancora di più chiudendo forte gli occhi.

Non percependo alcun dolore, bensì un dolce conforto, iniziò a tranquillizzarsi, sebbene con estrema lentezza.

“ Nessuno ti farà più del male, te lo prometto” le sussurrò all'orecchio Michael per non farsi sentire da Makoto.

 

Il Discendente dei Cetra sapeva perfettamente ciò che stava dicendo.

Il Dispelga unito alle sorprendenti capacità percettive ereditate da Aerith, gli aveva permesso di vedere perfettamente l'incubo che stavano vivendo le sue collega e sapeva anche che quello di Lorraine, a differenza di quello di Makoto, era reale.

Non poteva neanche pensare che una madre potesse dire tante cose orribili e massacrare la propria figlia, eppure colei che teneva stretta era stata marchiata da quegli orrori.

In quel momento giurò che non avrebbe più permesso a nessuno di farle del male.

 

La gentilezza di Michael riportarono pian piano alla realtà Lorraine.

Quest'ultima si sentiva imbarazzata per la posizione in cui si trovava, ma non disse al primo di lasciare andare, decidendo invece di ricambiare l'abbraccio sentendo una chiara esigenza del calore che le stava dando. Allo stesso modo ebbe la necessità di chiedere scusa per il comportamento, reputato a suo avviso infantile, che aveva assunto: “ Mi dispiace Senpai, io” “ Sono io quello che deve chiedere scusa, se fossi stato più attento non ti sarebbe successo nulla del genere. So che non è molto d'aiuto, ma ti giuro che non commetterò più un sbaglio del genere, non ti metterò più in pericolo” “ Senpai...” sussurrò felice la giovane capendo che Mike teneva davvero a lei.

 

I due si separarono dopo lunghi e piacevoli secondi, entrambi desideravano prolungare quel momento il più a lungo possibile, ma sapevano che era il momento adatto.

“ Sicura di stare bene?” “ Sì Senpai...grazie” “ Sono contenta che tu sia tornata” intervenne Makoto davvero sollevata, “ Visto che siamo tutti insieme, è giunto il momento di andarcene” “ Perché Michael?!” chiese stupita la mora, “ Non posso proteggervi dal maleficio da cui vi ho appena liberato, proseguire sarebbe troppo pericoloso” “ Non posso tirarci indietro proprio adesso Senpai, voglio vendicarmi di chi mi ha ridotto così” “ Lorraine se dovessi ricadere di nuovo in quell'illusione potresti avere dei danni permanenti” “ Devo correre il rischio, non voglio ritirarmi” “ Lorraine...” “ Inutile discutere, il nemico sta venendo da noi” sostenne il Ladro Fantasma udendo qualcuno correre nella stanza in cui si trovavano.

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Capitolo 46
*** Perdita di controllo ***


Perdita di controllo

 

Makoto non aveva sbagliato, effettivamente c'era qualcuno che li stava raggiungendo ma non si trattava di colui che pensava.

“ Cosa facciamo Senpai?” “ Niente Lorraine” “ In che senso? Devi avere un piano” “ Invece no” “ Non ci credo che vuoi arrenderti Senpai” “ Infatti non ho intenzione di farlo” “ Allora perché te ne sta lì fermo?!” “ Perché non c'è bisogno di preoccuparsi, non è un nemico” concluse il giovane accendendo una delle pochissime sigarette rimaste.

 

In quel preciso momento una ragazza irruppe nella stanza dirigendosi immediatamente verso l'ex dirigente.

“ Michael finalmente! Come stai?” domandò agitatissima Yuna toccandolo dappertutto per sincerarsi che non avesse ferite, “ Cos'è tutta questa scena? Non è la prima volta che vado in missione” scherzò il ragazzo col suo tipico sorriso, “ Avevo un pessimo presentimento, pensavo ti fosse accaduto qualcosa di irreparabile” “ Non potevi chiamarmi?” “ Credi che non ci abbia provato idiota?! Il tuo telefono era morto”.

 

Il discendente dei Cetra era pronto a ironizzare ancora sull'argomento, ma quando vide l'occhio verde della sorella brillare furiosamente mutò all'istante il proprio atteggiamento.

Le prese le spalle per essere certo di aver la sua attenzione e fissandola le disse con tutta la sicurezza di cui disponeva “ Yuna, sto bene” “ Sicuro?” “ Al 100%”.

Nel sentire e soprattutto vedere il fratello in perfetta salute l'erede degli Antichi si tranquillizzò, “ Mi hai fatto davvero preoccupare” sussurrò lei mentre il bagliore smeraldo diminuiva gradualmente.

 

Intanto si erano uniti al gruppo anche Ryuji ed Haru i quali aveva subito un cambiamento di vestiti come accaduto a Makoto: il biondo indossava un completo scuro con un giacca di pelle ed una maschera a forma di teschio. Invece la ragazza aveva un vestito da moschettiere compreso di capello ed una semplice maschera nera da ladro.

Inoltre anch'essi possedevano una persona, il primo un pirata scheletro sopra un simpatica nave, la seconda un'elegante dama francese.

 

Naturalmente con loro c'era anche Morgana il quale voleva sapere cosa fosse successo. Avrebbe voluto chiederlo a Makoto, ma se lo avesse fatto avrebbe reso la certo la collaborazione di quest'ultima con i Ladri Fantasma, perciò decise di rimandare il tutto ad un secondo momento. Decisione inutile visto che anche il più tonto dei tonti avrebbe capito che la sorella Sae apparteneva a quell'organizzazione.

 

Notando che Yuna stava tornando al suo normale stato d'animo, Mike affermò “ Dobbiamo andarcene” “ Il nemico è tanto forte?” domandò la castana, “ Non lo abbiamo visto, ma è in grado di utilizzare l'illusione proibita” “ E' una seccatura, ma tu non ne sei immune?” “ Sì, però non sono solo e non posso proteggervi” “ Non hai tutti i torti, ma se c'è un villain tanto potente dobbiamo fermarlo. Lasciamo andare gli altri, ci penseremo noi due ad abbatterlo” “ Meglio se ci pensi da solo, tu assicurati che escano sani e salvi” “ Non ci pensare nemmeno! Non ti lascio solo” “ Yuna” “ Non voglio sentire storie, vengo con te”.

 

“ Non c'è bisogno di litigare, nessuno se ne andrà” esordì una voce femminile provenire dall'alto.

Alzando lo sguardo verso di lei il gruppo vide una donna con indosso una raffinata armatura in stile fantasy scendere dal cielo.

Questa atterrò con grazia e sebbene l'elmo le copriva completamente il volto, gli alleati percepirono di essere scrutati.

 

“ Un'accoppiata insolita...Mi incuriosite, però sono ancora più incuriosita di un'altra cosa: perché combattete?”.

Michael percepì subito che quella non era una domanda normale, bensì intrisa di un potere magico che non conosceva, ma poteva dire con sicurezza che era decisamente pericoloso.

 

Proprio come temeva la prima su cui attecchì fu la sorella, ogni volta che il suo occhio brillava così intensamente le sue difese fisiche e psichiche diminuivano sempre di più fino ad azzerarsi.

“ Perché odio i bastardi come te” rispose la castana con rabbia, “ Come mai tanto astio? Non mi conosci nemmeno” aggiunse la nuova nemica, “ Non mi serve conoscerti, il tuo spirito puzza di marcio proprio come...” “ Di chi?” “ Sephiroth! E' tutta colpa sua se la mamma è sempre triste, io...” in quel momento l'occhio verde emise una luce quasi accecante, “ Spazzerò via chiunque gli assomigli!”.

 

Yuna aveva perso del tutto il controllo, la rabbia che la spingeva l'avrebbe portata ad eliminare il bersaglio nel modo più brutale che poteva immaginare.

Qualcuno doveva necessariamente fermarle o si sarebbe macchina di un tremendo crimine che l'avrebbe segnata a vita.

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Capitolo 47
*** Fare un passo indietro ***


Fare un passo indietro

 

L'assalto di Yuna venne bloccato da un gigantesco iceberg, talmente alto da sfondare il tetto della cattedrale ed ergersi come nuova guglia.

Makoto e Lorraine rimasero allibite, rispetto ad esso la mossa che aveva utilizzato per proteggerle dai membri della Raziel non era più che un delicato grissino.

 

“ Michael?!” domandò sia sorpresa che irritata la castana la quale, esattamente come previsto dal fratello, si era fermata col giusto tempismo, “ Ci penso io ad affrontare questo nemico, sono il più adatto” “ Credevo di essermi spiegata Michael” “ Non ti sto dicendo di andartene, resta solo in disparte. Se poi le cose dovessero prendere una brutta piega potrai intervenire”.

Con quel briciolo di lucidità che le rimaneva, Yuna concordò col giovane: “ E va bene, ma vedi di stare attento” “ Tranquilla sorellona, non ti farò preoccupare”.

 

Dato un rassicurante occhiolino all'agente speciale, Mike gettò a terra la sigaretta che teneva in bocca mentre fissata intensamente la villain.

“ Tu dovresti essere Veritas” “ Come fai a saperlo? Aspetta, ho capito! E' stato Nosferato a mandarti da me, non pensavo che avesse vuotato il sacco così rapidamente” “ A dire il vero ho tirato ad indovinare” “ Credi davvero che ti creda? Non sono una sciocca” “ Non sei neanche tanto sveglia” “ Senti chi parla, non ti sei neanche accorto che sei finito dritto in trappola”.

 

In effetti il nemico aveva lanciato una delle poderose illusioni oscure, la quale avrebbe dovuto esporre il discendente dei Cetra alle sue paure più profonde. Purtroppo per lei gli eventi presero una piega, infatti Michael si liberò dell'incantesimo con una facilità disarmante senza subire alcun contraccolpo.

 

“ Visto? Su di me le tue mosse non hanno effetto” “ Impossibile?! Tutti hanno delle paure persino se non ne sono consapevoli” “ Di solito ti spiegherei come ho fatto e proverei ad aprirti gli occhi sulla pessima strada che ha deciso di intraprendere, questa volta tuttavia”, in quel momento dal suo corpo iniziarono a divampare fiamme blu, “ Non ho tempo da perdere”.

 

Senza ulteriori indugi il figlio di Cloud ed Aerith scagliò delle lance di fuoco dotate di una potenza e di un calore tale da sciogliere gli spessi mattoni del luogo di culto come neve al sole.

Veritas, intuendone la pericolosità, le schivò dimostrando di possedere una notevole agilità, amplificata da alcuni micro reattori inseriti nell'armatura. Proprio grazie ad essi riuscì a compiere un'eccezionale accelerazione, la quale le consentì di chiudere le distanza con l'eroe.

Sfruttando lo slancio ottenuto sfoderò un calcio rotante che, per sua grande sorpresa, venne bloccato da un muro di fuoco costituito da fiamme tanto dense da essere quasi solide.

 

“ Non puoi vincere, arrenditi” invitò il ragazzo, ma Veritas replicò furente “ Fai troppo il gradasso per i miei gusti” “ Come preferisci”.

Mike le poggiò una mano sul ventre mentre concentrava una sfera azzurro che detonò in uno spettacolo per gli occhi.

La villain subì pesanti ripercussioni: circa metà della sua corazza era stata sciolta e su quasi tutto il corpo aveva riportato delle serie ustioni.

 

“ Wow Senpai, sei incredibile...” sussurrò debolmente una Lorraine rapita dal ragazzo che era stato tanto gentile con lei.

A Yuna non sfuggì il commento del membro dei Demoni, né tantomeno il crescente colorito delle sue guance. Ci aveva visto giusto, tra quei due c'era qualcosa di speciale ed era sicura che sarebbe stata solo questione di tempo prima che la scintilla divenisse un incendio. Prima che accadesse però voleva conoscere meglio quella neo agente, doveva assicurarsi che possedesse le qualità giuste per stare a fianco del suo adorato fratellino.

 

Poggiando lo sguardo verso Mike notò che Veritas indossava un bracciale sul quale era incastonata una gemma nera, identica a quella vista nella miniera.

Esattamente come allora ebbe un allucinante mal di testa che si placò solamente quando udì la voce di colui che odiava: “ Stai andando bene Yuna, continua su questa strada”.

 

Sentire Sephiroth portò il suo occhio verde a scintillare come non mai ed allo stesso tempo perso tutta la ragione.

Spinta da pura rabbia si gettò contro la criminale strappandole l'ornamento di dosso, così poté prendere la scheggia nera.

Una volta nelle sue mani provò di nuovo un dolore lancinante alla testa che la paralizzò e soprattutto non le fece rendere conto che dalla schiena della villain erano apparse delle code di pavone metalliche, le quali si conficcarono nella sua carne.

Passarono solo un paio di secondi prima che la castana sputasse del sangue nero e cadesse a terra con un tonfo sordo.

Inutile fu il tentativo di Michael di proteggerla in un cerchio di ghiaccio, quelle piume si dimostrarono tanto potenti da oltrepassarlo. 

 

Capendo che non avrebbe potuto vincere al momento, Veritas decise saggiamente di battere in ritarata. Per farlo soggiogò tutti in una colossale illusione che fortunatamente l'ex dirigente spezzò rapidamente.

Quest'ultimo inoltre lanciò una spessa fiammata blu contro la nemica colpendola sulla spalla scoperta, ma non fece nulla di più. Ciò permise alla seconda di fuggire sfondando una finestra.

 

“ Dobbiamo inseguirla!” esclamò Ryuji correndo contro Veritas, mentre Michael raggiungeva la sorella accompagnato a breve distanza da Lorraine.

“ Yuna...” sussurrò il giovane toccandole la fronte con delicatezza, “ Senpai come sta?” “ E' stata avvelenata” “ Usa una materia allora” “ Sarebbe inutile, è una intossicazione troppo potente” “ Come fai a saperlo?” “ Perché ha avuto effetto su di lei, questo vuol dire anche che non possiamo portarla in un ospedale, sarebbe inutile” “ Tu puoi fare qualcosa?” “ No, ma conosco chi può...Dobbiamo andare a Neo Midgar all'istante”.

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Capitolo 48
*** Una persona speciale ***


Una persona speciale

 

Mentre Michael prendeva in braccio la sorella, Ryuji tornò dagli altri esclamando irritato “ Quella stronza si è volatilizzata nel nulla, come cazzo avrà fatto?” “ Vuoi smetterla di essere così volgare” sbottò Lorraine già agitata per lo stato d'animo del Senpai, “ Nessuno può dirmi come parlare, specialmente una come te”.

Il ladro fantasma si riferiva alla propria convinzione che la giovane, così come gli altri tre agenti della Raziel, fosse cattiva e non certamente alla sua razza di appartenenza. Tuttavia la ragazza dalle corna rosse interpretò quelle parole esattamente in quest'ultimo senso e ciò le fece provare una forte rabbia che sorprendentemente tenne sotto controllo.

 

“ Con te farò i conti più tardi testa ossigenata, adesso abbiamo problemi più seri”.

Lorraine indicò con lo sguardo Yuna, la quale era stata raggiunta da Morgana. Persino il felino capì che le condizioni dell'erede dei Cetra erano critiche ed infatti disse scalpitante a Mike “ Dobbiamo portarla in ospedale subito!” “ Non servirebbe, dobbiamo andare a Neo Midgar” “ Perché?!” “ Lì c'è l'unica persona in grado di curarla” “ Ne sei sicuro?”, l'ex dirigente annuì, “ Sei suo fratello, quindi devi dire il vero. Va bene, Noir abbiamo bisogno del tuo jet privato” “ Per quale motivo Morgana?” “ Dobbiamo arrivare a Neo Midgar immediatamente o per lei sarà la fine” “ Capisco, va bene”.

Ryuji non disse nulla. Nonostante fosse ancora convinto della malvagità di Yuna non voleva che morisse, non era nel suo stile.

 

Il membro dei Demoni da un lato era sollevato, ma dall'altro estremamente preoccupato poiché non si fidava dei nuovi arrivati a causa dello scontro col biondo.

Quindi chiese con circospezione “ Senpai siamo sicuri che manterranno la parola?” “ Sì, dopo tutto sono amici di Makoto” “ Come fai a saperlo?” “ Sono dei membri dei Ladri Fantasma esattamente come Nijima” “ Cosa?! Tu sapevi che ne faceva parte?” “ Avevo dei sospetti” concluse il ragazzo seguendo Haru verso l'esterno della struttura lasciandosi dietro una giovane allibita: le uniche due persone di cui aveva iniziato a fidarsi le avevano mentito fin dal principio. Come poteva essere sicura che tutto quello che le avevano detto fosse vero? Forse l'avevano solo presa in giro come tutti quelli in cui si era imbattuta durante la sua giovane vita.

 

Per fortuna della figlia dei Protettori del Pianeta, non appena il gruppo si allontanò un po' dalla cattedrale il telefono della ricca ladra Fantasma, proprietaria dalla celebre catena di cibo Hokumura Foods, riprese a funzionare e grazie ad esso poté richiedere il veicolo aero che arrivò in pochissimi minuti.

A bordo del mezzo Michael chiese di essere lasciato solo con la sorella, richiesta che venne accolta senza esitazioni.

 

Makoto venne rapidamente circondata dagli amici, i quali le chiesero cosa fosse successo negli ultimi tempi, invece Lorraine si sedette isolata da tutti.

Era così arrabbiata con se stessa, si rimproverava per essere stata tanto sciocca da credere che qualcuno potesse davvero tenere a lei, che qualcuno volesse essere sua amica. Non aveva bisogno di quei due, era sempre stata brava a cavarsela da sola, se stessa era tutto ciò di cui aveva bisogno.

 

Nonostante si ripetesse queste cose come un mantra non poteva fare a meno di pensare a Michael: aveva avuto un'espressione così diversa dal solito, tesa ed in pensiero, priva del tipico sorriso.

Non sapeva perché ma pensarlo in quello stato, tutto da solo, la faceva sentire male. Perciò decise di andare a vedere come stesse dicendosi che lo stava facendo solo per sdebitarsi per quello che lui aveva fatto per lei nella cattedrale.

 

La ragazza si introdusse silenziosamente nel luogo dove c'era l'ex dirigente dove lo vide seduto vicino alla sorella intento a passarle sulla fronte del ghiaccio per abbassare la crescente febbre.

 

“ Senpai...” “ Lorraine scusa se ti ho lasciata così, ma Yuna non mi avrebbe perdonato se avessi permesso a qualcuno di vederla così” “ Ok, me ne vado” “ No, puoi restare” “ Come mai?” “ Sei diversa dagli altri”.

Di solito essere chiamata in quel modo la faceva soffrire, ma questa volta percepì un'accezione positiva, molto positiva, in grado di farla ricredere su quanto aveva recentemente sospettato; forse anche il Senpai era diverso dagli altri.

 

“ Come sta?” chiese a bassa voce il membro dei Demoni per non disturbare la castana, “ Il veleno si sta diffondendo rapidamente, per adesso ha solo una temperatura elevata, ma presto avrà dei problemi respiratori” “ Sono sicura che faremo in tempo, Yuna è una tipa tosta” “ Sì, se la caverà” “ Ne sono certa, a proposito chi c'è a Neo Midgar tanto abile da curare un'intossicazione tale?”, sul volto del ragazzo si fermò un leggero sorriso, “ Nostra madre” “ Se stiamo davvero andando da lei, non le darà fastidio avere tante persone intorno all'improvviso?” “ Affatto, è molto socievole ed ama stare con la gente. Sarà sicuramente contenta di vederci e scommetto che tu le piacerai particolarmente” “ Io?” “ Proprio tu” “ Perché?” “ Lo capirai quando vi incontrerete”.

 

Dal modo di parlare di Michael, il membro dei Demoni intuì quanto  volesse bene al genitore e poté altresì intuire che si trattava di una persona diversa dal comune. Però non capiva la sua ultima uscita: per quale ragione sarebbe stata simpatica?

Mentre tentava di darsi una risposta, Mike le disse “ Grazie Lorraine per essermi” “ Figurati Senpai, tu l'hai fatto per me” rispose un po' rossa in viso, “ Nonostante tutto, questa brutta esperienza ha portato a qualcosa di buono” affermò l'erede degli Antichi alludendo chiaramente al rafforzamento del legame con la fanciulla al suo fianco.

Cosa che non sfuggì a Lorraine, la quale le permise di fugare praticamente ogni dubbio circa le intenzioni dell'ex dirigente.

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Capitolo 49
*** Senso di serenità ***


Senso di serenità

 

Il rapidissimo jet di Haru condusse il gruppo nei pressi di Neo Midgar in breve tempo.

La vecchia capitale della Shinra aveva subito dei cambiamenti da quando Barret ne era diventato sindaco: per prima cosa venne ristrutturata la conformazione demolendo il “piatto” che divideva la zona residenziale dai bassifondi in modo da evitare la disparità sociale che ciò comportava. Allo stesso tempo, affinché tutta la popolazione avesse il proprio spazio, vennero abbattute le mura di cinta amplificando l'area di edificazione. Così la città appariva diversa, ma comunque maestosa.

 

Michael fu il primo a correre fuori dal mezzo dirigendosi dove una volta sorgevano i bassifondi del Settore 5. Nessuno sapeva dove stesse andando, eccezion fatta per Lorraine la quale pensava che si stessero muovendo verso la casa della madre del Senpai; però anche lei era in errore.

Infatti l'ex dirigente entrò in una vecchia chiesa il cui ambiente era nettamente diverso rispetto alla cattedrale in stile gotico che aveva ospitato i terribili eventi.

L'interno era molto luminoso per via di uno squarcio sul tetto da cui entrava la calda luce solare, inoltre c'era un profumo adorabile conferito da un'immensa quantità di fiori posti intorno ad un enorme spadone conficcato nel terreno.

 

“ Mamma! Mamma!” esclamò Mike guardandosi intorno, “ Senpai sicuro di essere nel posto giusto?” “ Sì, passa qui la maggior parte del suo tempo” “ E' una devota?” “ No, questo posto ha un significato speciale per lei”.

 

Il membro dei Demoni avrebbe voluto scoprire perché quella chiesa fosse tanto importante, ma non ne ebbe il tempo perché un'armoniosa voce femminile esclamò in tono fermo “ Ehi, attenti ai fiori!”.

Il gruppo si voltò in direzione della sorgente del suono vedendo così una splendida donna, dotata di intensi occhi verdi, intenta a sorreggere un cestino colmo di omaggi floreali.

 

“ Mamma!” “ Mickey?! Che bella sorpresa!” affermò felice Aerith, stato d'animo che mutò drasticamente quando vide una Yuna priva di sensi tra le braccia del fratello.

“ Cosa le è successo?” chiese l'amante dei fiori scattando verso il figlio più velocemente che poteva, “ E' stata avvelenata da un'incantesimo molto potente” “ Capisco...” commentò pensierosa la Cetra mentre poggiava una mano sulla fronte della ragazza.

Non appena lo fece quest'ultima, che aveva iniziato a tremare come una foglia da diversi minuti, si calmò immediatamente e cosa più importante tornò a respirare normalmente.

“ Portiamola a casa, lì potrò curarla come si deve” “ Certo mamma” “ Potete venire anche voi” sostenne la castana volgendo un rapido sguardo a coloro che considerava gli amici di Mike i quali, sebbene piuttosto confusi dagli ultimi eventi, la seguirono mantenendo una debita distanza, tranne Lorraine che decise di stare vicina al Senpai non volendo lasciarlo solo in un momento tanto difficile. Accortezza che non sfuggì all'attenta Aerith, la quale infatti le diede un caldo sorriso che la fece sentire un po' in imbarazzo.

 

Raggiunta la poco distante abitazione della madre di Michael, il gruppo rimase senza fiato: non solo la casa era più simile ad una piccola e graziosa villa, ma era circondata da una miriade di fiori, alcuni dei quali non avevano mai visto, i quali si affacciando su una stupenda cascata che a sua volta dava vita ad un piccolo ruscello dalle acque cristalline.

Non avevano mai visto nulla del genere e soprattutto non aveva mai sentito tanti profumi così diversi, ma perfettamente amalgamati.

 

Una volta dentro Aerith fece cenno ai giovani di mettersi comodi mentre lei e Mike salivano al piano superiore dove c'era la vecchia stanza di Yuna.

Ogni singola persona, persino Ryuji, provò un senso di tranquillità e serenità indescrivibile.

La maggior parte di loro pensò che si trattasse di quel luogo ameno, ma il membro dei Demoni e Morgana intuirono la verità: non c'entrava il posto bensì la donna dei fiori.

 

Mentre i membri dei Ladri Fantasma si scambiavano qualche chiacchiera chiedendosi anche se Aerith fosse davvero la madre dell'agente, sembrava talmente giovane da essere più sua sorella, Mike tornò da loro con un'espressione tesa.

 

Lorraine non esitò ad andare da lui chiedendogli “ Come sta?” “ La mamma si sta occupando di lei, non dovrebbe metterci molto” “ Andrà tutto bene vedrai” “ Lo so”.

 

Nonostante le sue parole, era evidente che l'agitazione lo stava divorando e come dargli torto. Yuna era la sua unica sorella ed in più avevano un rapporto speciale persino per essere fratelli.

La giovane dalle piccole corna se ne rese conto, non le piaceva vederlo così, non sapeva perché ma la faceva sentire male. Voleva fare qualcosa per lui, però non le veniva in mente nulla .

 

All'improvviso le venne in mente il gesto che Michael aveva compiuto per calmarla, quindi si avvicinò lentamente a lui e lo abbracciò.

Inizialmente era impacciata e rigida, ma non appena percepì il calore del Senpai e le sue braccia avvolgerle la schiena si lasciò andare.

“ Yuna tornerà quella di un tempo, ne sono sicura” gli sussurrò nel modo più gentile che conosceva, riuscendo per suo gran stupore a rassicurarlo.

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Capitolo 50
*** Cambiare prospettiva ***


Cambiare prospettiva

 

Stare così vicina all'ex dirigente riempì Lorraine di un calore indescrivibile, capace di farla sentire tanto bene da desiderare di non lasciarlo più andare.

Inoltre ebbe anche modo di sentire in modo chiaro l'odore del giovane, il quale così diverso da quello a cui era abituata.

 

“ Senpai, non ha più quella puzza di sigarette addosso” “ Sarà merito dei fiori” “ Probabile, mi piaci più così” “ Magari tu riuscirai a togliergli quel brutto vizio” esordì la Cetra alle loro spalle con un simpatico sorriso.

Michael, sebbene non volesse, ruppe l'abbraccio con la ragazza così da poter raggiungere la madre e chiederle: “ Come sta Yuna?” “ E' guarita, adesso sta riposando” “ Che sollievo” sospirò il discendente degli Antichi abbandonando ogni timore.

 

Dato un veloce sguardo al membro dei Demoni, la quale sembrava felice quanto il figlio, la castana si rivolse al gruppo di giovani.

“ Piacere di conoscervi, io sono Aerith. Perdonatemi se non mi sono presentata prima, ma c'erano questioni più importanti” “ Si figuri signora, la capiamo. Anzi volevamo ringraziarla per averci ospitato” rispose educatamente Makoto, “ Non c'è bisogno di essere formali con me, datemi del tu e chiamatemi Aerith”.

Nel sentire quelle parole sia la mora che Lorraine fecero un piccolo ghigno, quella donna aveva detto praticamente la stessa cosa di Mike al loro primo incontro.

 

“ Immagino che abbiate affrontato delle dure prove prima di arrivare a Neo Midgar, quindi perché non vi rilassate un po'?” “ Non vogliamo disturbarla, cioè disturbarti Aerith” rispose Haru gentilmente, “ Nessuno disturbo, sono felice di avere ospiti gli amici dei miei figli” “ La situazione è un po' più complessa di così mamma, non mi definirei amico di tutti, sono state le necessità a farci collaborare” “ Mi sembra una storia interessante, mi racconterete tutto a pranzo” “ Vuoi offrirci da mangiare?” intervenne un Ryuji sempre meno sospettoso verso i due fratelli, “ Certo, ve lo preparerò personalmente. Nel frattempo fate ciò che preferite, potete anche uscire a godervi il sole” sostenne Aerith dirigendosi verso la cucina, facendo prima un'aggiunta “ Michael potresti prendermi delle spezie nel giardino sul retro?” “ Senz'altro”.

 

Rimasti soli i Ladri Fantasma scelsero di uscire considerando anche che presto sarebbero stati raggiunti dai restanti membri del loro gruppo, i quali erano stati impegnati a risvegliare il cuore di un individuo guidato dall'ira.

Makoto avrebbe voluto portare con sé Lorraine, ma non riuscì a trovarla da nessuna parte, era come se si fosse volatilizzata nel nulla.

 

In realtà la ragazza, spinta dalla sua tipica curiosità, stava facendo un giro per la graziosa casa.

In essa trovò numerosi vasi ricchi di magnifici fiori, graziosi soprammobili e numerose fotografie stampate ed incorniciate, cosa piuttosto rara vista la diffusissima digitalizzazione.

Rimase colpita in particolare da una di queste, quella che raffigurava un agglomerato di persone estremamente eterogenee.

Alcune di esse riuscì ad individuarle come ad esempio Barret, il re Jack, il veggente errante col suo fidato amico Red e la celebre imprenditrice Tifa. Gli altri invece erano puro mistero, tra di essi però vide un giovane dai ribelli capelli biondi che teneva per mano Aerith. Capì subito che si trattava del padre del suo Senpai, avevano dei lineamenti in comune e si accorse anche che era un Soldier per via degli occhi macchiati dalla Mako. Tra l'altro non era l'unico soldato speciale della Shinra, infatti ce ne era un altro moro con una vistosa cicatrice sulla guancia, abbracciato ad una bella donna dallo sguardo simpatico.

 

Mentre si domandava cosa mai avesse unito soggetti tanto diversi salì al primo piano dove sentì un profumo diverso, molto più intenso ed avvolgente.

Seguendolo si ritrovò in una camera da letto, presumibilmente quella della Cetra, ordinata e pulita, caratterizzata per la presenza di unici fiori gialli che circondavano una piccola foto tenuta sul comodino.

Lorraine la prese quasi istintivamente vedendo così Aerith in un meraviglioso abito da sposa accoccolata allo stesso uomo dai capelli biondi del quadro di poco prima.

 

Se fino a quel momento non aveva capito le parole furiose di Yuna sulla tristezza della madre, quest'ultima le era sembrata piuttosto solare, adesso divennero chiare. In quell'immagine gli occhi di Aerith erano così luminosi come tutto il suo volto sul quale dimorava un caldo sorriso. Sembrava l'incarnazione della gioia ed era così diversa dalla donna che aveva appena incontrato che possedeva un'indecifrabile malinconia sopita.

 

“ Bella non è vero?” affermò la madre di Michael cogliendola di sorpresa. Imbarazzata per essere stata scoperta, Lorraine si scusò, “ Mi dispiace, non volevo ficcanasare” “ Tranquilla, anch'io sono molto curiosa” rispose la castana riprendendo subito la foto, segno inconfondibile che per lei era molto importante.

 

“ La chiesa della foto, è la stessa di poco prima?” “ Esatto, un'ottima scelta non trovi?” “ Credo di sì...Quell'uomo è” “ Il padre di Yuna e Michael, si chiama...chiamava Cloud”.

La ragazza percepì una nota di tristezza nella voce della donna quando aveva parlato del marito al passato e sapeva il perché grazie alle confidenze del Senpai.

 

“ Deve essere stato un giorno molto bello” continuò il membro dei Demoni insolitamente in vena di fare quattro chiacchiere, “ Il migliore di tutta la mia vita dopo la nascita dei mie figli. C'erano tutti coloro a cui volevo bene, il tempo era perfetto, ho sposato la mia anima gemella...Ero così felice...” commentò ancora più abbattuta Aerith poggiando la foto al suo posto.

Prima di lasciarla passò dolcemente l'indice sull'immagine di Strife con un nostalgico sorriso.

 

“ Allora, sei la fidanzata di Michael?” domandò improvvisamente la Cetra cercando di riprendere un normale atteggiamento, “ Cosa?! No” rispose rapidamente la giovane diventando sempre più rossa, “ Davvero?! Che peccato, sei così carina” “ Io?” “ Certo, sei adorabile" " Grazie, però..." " Temi che Mickey non sia interessato? Tranquilla, ho visto come ti guarda e sono sicura che farà la sua mossa a breve. Fortunatamente è più come me e non come suo padre su argomenti del genere” “ Come no...Nessuno vorrebbe stare come” rispose con amarezza il membro dei Demoni, “ Cosa vai dicendo piccola?” “ Io sono...”.

Istintivamente Lorraine si toccò le piccole corna facendo capire il motivo del suo malessere.

 

Prima che potesse concludere la frase sentì la morbida mano di Aerith accarezzarle gentilmente la guancia in fare materno.

“ Sei speciale” disse semplicemente la castana sorridendole gentilmente, gesto che spiazzò completamente la prima.

“ Ora devo andare o si brucia tutto. Fai quello che preferisci, cerca solo di non essere rumorosa, qui di fianco c'è la stanza di Yuna” concluse la Cetra allontanandosi con grazia.

 

Una volta che fu da sola la giovane si sfiorò la guancia appena toccata avendo l'impulso di piangere. Per la prima volta in vita sua aveva assaporato cosa volesse dire l'affetto di una mamma, emozione che non avrebbe mai lasciato la sua mente ed il suo cuore.

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Capitolo 51
*** Alleati ***


Alleati

 

Mentre Lorraine stava avendo quell'importante dialogo con Aerith, il quale la avrebbe segnata nel profondo, i Ladri Fantasma erano intenti ad aspettare gli altri membri del loro gruppo.

Quest'ultimi erano venuti a conoscenza degli avvenimenti della cattedrale solo quando furono fuori dal “palazzo” dato che in luoghi del genere era impossibile comunicare con l'esterno.

Grazie ad un chip inserito da Futaba nei cellulari di ognuno, gli amici del crimine potevano ricongiungersi sempre con grande facilità.

 

“ Certo che è bellissimo, vi immaginate crescere in un luogo così?” affermò Makoto estasiata dal paesaggio naturale davanti a lei, “ Sarebbe stato magnifico, avrei potuto coltivare in tranquillità i miei ortaggi e bere in totale pace del tè. Chissà se anche i chicchi di caffè trovano terreno fertile qui?” chiese Haru all'amica la quale rispose “ Non lo so, dovremo chiedere a Ren” “ A proposito di lui, starà correndo qui per vedere se la sua bella è sana e salva” esordì Ryuji mentre si rinfrescava la faccia con la fresca acqua della cascata, “ Che?!” domandò agitata la mora, “ Su Makoto, anche se non ci avete detto niente è evidente che ci sia del tenero tra voi” “ Non è...Guarda che ti sbagli”.

 

La sorella di Sae conduceva una relazione segreta con Joker da ormai un anno. Era una decisione che aveva preso di comune accordo, entrambi pensarono che rendere pubblico il loro rapporto sarebbe stato controproducente per l'operato dei Ladri Fantasma.

Sebbene in un primo momento l'idea di fare qualcosa di nascosto li eccitava, col tempo era diventato estremamente fastidioso, desideravano passare più tempo insieme ed uscire come una normale coppia. Perciò stavano considerando seriamente di dire la verità ai loro amici, gesto piuttosto inutile visto che i Ladri Fantasma ne erano già a conoscenza.

 

Esattamente come predetto dal biondo, il quale stava seriamente prendendo in considerazione la possibilità di scusarsi con Yuna per i suoi sospetti evidentemente infondati, non appena Ren arrivò in quel luogo ameno si diresse subito da Nijima con uno sguardo un po' preoccupato.

“ Come stai Makoto? Tutto bene?” “ Sì, anche se ho affrontato qualcosa di fuori di testa” “ Haru mi ha scritto qualcosa” “ Se devo essere sincera per un attimo ho pensato di non farcela” “ Sei forte ed intelligente, puoi cavartela in qualsiasi situazione” “ Ren...” commentò Nijiima arrossendo un po'.

 

“ Finitela con queste smancerie, mi date il volta stomaco” intervenne il principe detective Acheki che aggiunse pragmatico “ Piuttosto diteci cosa avete scoperto nei minimi dettagli” “ Ed anche come siete finiti in questo posto fantastico” aggiunse Ann mettendosi degli occhiali da sole alla moda, “ Wow, ma questa è, è...pura bellezza!” esclamò estasiato Yusuke, “ Di solito direi che la tua è una reazione esagerata, ma cavolo Inari questa volta hai proprio ragione. Sembra di essere nel giardino dell'Eden” aggiunse Futaba guardandosi intorno.

 

Mentre Makoto aggiornava gli amici sugli eventi circa Veritas, Michael stava portando le spezie a sua madre.

Sapeva che le aveva richieste solo per allontanarlo dagli altri così da poter parlargli da sola e sapeva anche il perché.

 

“ L'ho prese mamma” “ Bravo, poggiale sul tavolo” “ Vuoi che le pulisca?” “ No, ci penso io” “ Tranquilla, mi fa piacere aiutarti” “ Se proprio insisti”.

 

Mike si dimostrò piuttosto abile in quel tipo di lavoro, in pochi lo sapevano, ma una sua grande passione era la cucina.

“ Vedo che non ci hai perso la mano” esordì Aerith, “ Affatto, anzi da quando vivo in città sono migliorato” “ Non andavi sempre il quel ristorante famoso dove hai aiutato il proprietario?” “ Spesso, ma non sempre. A volte mi piace prepararmi i pasti da solo, mi rilassa” “ Lo so bene, quando eri piccolo mi assistevi sempre, invece a Yuna non è mai piaciuto” “ Già, è una vera frana”.

 

La conversazione madre figlio prese una tonalità più seria quando la castana disse: “ Michael, il veleno che ha colpito Yuna era potente, ma non avrebbe dovuto attecchire su di lei, non in condizioni normali almeno. Il suo occhio verde ha ripreso a brillare vero?” “ Purtroppo sì...A giudicare da come era sfinita quando mi ha raggiunto deve averne subiti gli effetti per varie ore” “ Cosa l'ha fatta arrabbiare tanto?” “ A lavoro le cose si sono complicate negli ultimi giorni e poi sono finito in un posto dove non mi ha potuto contattare. Credo che l'insieme l'abbia innescata” “ Le cose si stanno facendo pericolose alla Raziel...” “ Non temere mamma, ci siamo fatti prendere alla sprovvista, ma non accadrà più”.

 

Aerith intuì che il figlio le stava mentendo. Non lo faceva mai se non per proteggerla e la stessa cosa valeva per Yuna.

Apprezzava che si preoccupassero tanto per lei, ma era pur sempre la loro mamma, era suo compito proteggerli non il contrario.

Perciò, sebbene avesse fatto finta di niente, aveva già deciso cosa fare una volta che avrebbero ripreso il loro cammino.

 

“ Senti mamma, posso chiederti un favore?” “ Certo” “ Potresti parlare con Lorraine, è quella ragazza carina con gli occhi viola e le graziose corna rosse” “ L'ho già fatto” “ Davvero?!” “ Sì, l'ho incontrata in camera mia per puro caso. Se vuoi andare da lei raggiungila pure, da qui in avanti posso fare da sola” “ Sul serio?” “ Assolutamente” “ Grazie mamma, vado subito” “ Regalale un'Ortensia, è perfetta per voi e Michael...Non falla soffrire, è davvero speciale” “ Non ho alcuna intenzione di farlo” “ Bravo bambino mio”.

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Capitolo 52
*** Un amaro ricordo ***


Un amaro ricordo

 

Le attente e meticolose cure di Aerith si dimostrarono capaci di guarire con relativa facilità l'avvelenamento di Yuna. Tuttavia la giovane non aveva ancora ripreso conoscenza, il bagliore del suo occhio verde l'aveva completamente prosciugata e perciò aveva un disperato bisogno di riposo; purtroppo non sarebbe stato uno sereno.

 

Nel bel mezzo del sonno udì la voce di colui che odiava con tutte le sue forze, la quale le sussurrò col solito fare sicuro ed arrogante: “ Ricorda perché combatti”.

Furono sufficiente quelle poche parole per farle risvegliare il ricordo dell'evento che le aveva segnato la vita.

 

Si ritrovò bambina, dall'età di circa 5 anni, nascosta dietro una spessa colonna immersa in un luogo attraversato da forti correnti energetiche dal colore smeraldo che però non riuscì ad identificare con esattezza.

Poco più avanti c'erano i suoi genitori fermi a fissare uno strano squarcio, forse un portale dimensionale.

 

Trascorsi degli interminabili momenti, Cloud iniziò a muoversi verso quella misteriosa apertura venendo tuttavia fermato da Aerith che gli afferrò la mano con forza.

“ Se lo oltrepassi non farai più ritorno” sussurrò tristemente la Cetra abbassando lo sguardo, “ Lo so, ma non c'è altra soluzione” “ No, ci deve essere!” esclamò la donna fissando negli occhi l'amato, contatto visivo che la fece quasi crollare.

 

“ Aerith” “ Non provare neanche a contraddirmi” lo interruppe bruscamente la castana toccandogli  però delicatamente la guancia, “ Se te ne vai non potrò più raggiungerti, nemmeno nella prossima vita. Quel luogo è separato da ogni regno materiale e spirituale” “ Ne sono consapevole, ma se mi tiro indietro Sephiroth tornerà, lo sappiamo entrambi”.

 

Sentire quell'affermazione spezzò il cuore dell'Antica al punto che non riuscì più a trattenere le lacrime.

“ Non è giusto...Questo sarebbe dovuto essere il nostro momento, dovevamo essere felici insieme per sempre...Non posso dirti addio” sospirò disperata la donna cercando inutilmente di mantenere il controllo sulle proprie emozioni.

 

A quel punto Strife le afferrò la mano che aveva poggiato sul suo viso con amore, dicendole “ Non abbiamo avuto il tempo che desideravamo, ma sono comunque contento dei momenti passati insieme” “ Lo sono anch'io e non li dimenticherò mai, li custodirò gelosamente nel mio cuore. Però...”.

Il biondo iniziò ad allontanarsi dal tocco della moglie, “ No, ti prego” sostenne la castana in un disperato tentativo di trattenerlo, “ E' necessario” “ Allora vengo con te!” “ Non puoi” “ Perché?! Ti ho giurato che sarei sempre rimasta al tuo fianco” “ E' vero, ma non pensi ai nostri figli? Yuna e Michael hanno bisogno di te, sono sicuro che li trasformerai in eccezionali adulti. Sai, il mio rimpianto più grande è quello di non potere essere al tuo fianco a vederli crescere” “ Cloud...”.

 

Prima che l'ex Soldier se andasse diede un ultimo bacio all'amata, uno di quelli intensi e conditi dal sale delle lacrime.

Non appena il portale che aveva inglobato il marito si chiuse, Aerith cadde sulle ginocchia in preda ad un tristissimo pianto.

 

Quel suono ed il volto devastato dal dolore della madre furono l'ultima cosa che Yuna vide prima di svegliarsi di colpo.

Comprensibilmente agitata, la giovane si guardò intorno notando con grande sorpresa di essere nella sua vecchia stanza.

 

“ Calma bambina, sei al sicuro” esordì la Cetra in fare rassicurante, “ Mamma?! Non sto ancora sognando? Sono davvero a casa?!” “ Sì, Michael ti ha portato qui non molto tempo fa. Avevi una brutta intossicazione, per fortuna sono riuscita a debellarla prima che colpisse qualche organo vitale” “ Grazie” “ Figurati Yunie, come stai?” “ Bene” “ Sicura? Guarda che non devi fare la dura con me” “ Sicura”.

 

Allora Aerith iniziò a ridacchiare, evento diventato sempre più raro nel corso degli ultimi anni.

“ Che c'è mamma?” “ Niente, è solo che quando fai così mi ricordi tuo padre. Anche lui si atteggiava da tosto, ma io riuscivo facilmente a vedere oltre la sua corazza” “ Papà...Posso farti una domanda su di lui?” chiese la ragazza stringendo le lenzuola, “ Assolutamente, tutto quello che desideri” “ Avresti preferito non incontrarlo?” “ Cosa?! Perché mai non avrei voluto?” “ E' evidente che l'hai amato e lo ami tutt'ora in un modo che non posso nemmeno immaginare, però proprio questo sentimento ti ha distrutta. Se non lo avessi mai conosciuto non staresti soffrendo tanto” “ Ma non avrei neanche capito cosa significhi essere felici”.

 

Prima di continuare Aerith si sedette sul letto molto vicino alla figlia, “ Tutto ciò che ho vissuto con Cloud è stato meraviglioso, una magia indescrivibile e poi solo lui mi ha fatto sentire davvero amata. Inoltre non dimenticare la cosa più importante: se le nostre strade non si fossero incrociate non avrei avuto la gioia di diventare madre” “ Mamma...Io voglio vederti felice” “ Ma sono felice” “ Non è vero...” “ Invece sì, sapere che tu e tuo fratello state bene mi riempi di gioia” “ Dovresti essere felice anche per te...”.

 

Vedere l'espressione accorata di Yuna spinse l'Antica ad abbracciarla con forza.

“ Bambina mia, hai proprio un cuore d'oro. Non devi preoccuparti per me, sto bene”.

La più giovane Cetra ricambiò il gesto appoggiando il volto tra la spalla ed il collo del genitore, come faceva quando era piccola, ben conscia che Aerith cercava semplicemente tranquillizzarla.

Sapeva perfettamente che era triste, solo Cloud avrebbe potuto cambiare le cose e perciò glielo avrebbe riportato in qualche modo. Magari il sogno che aveva appena fatto nascondeva degli indizi per capire come raggiungere quella dimensione esula dai regni materiali e spirituali.

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Capitolo 53
*** Momenti impagabili ***


Momenti impagabili

 

L'abbraccio che madre e figlia si scambiarono fu speciale, istanti che riempirono entrambe di affetto e sentimenti positivi, esattamente ciò che serviva a Yuna dopo le difficili ore appena trascorse.

 

“ Va meglio Yunie?” le sussurrò Aerith sapendo bene che tutta la storia di Cloud la turbava sempre profondamente, “ Sì, grazie mamma” “ Per così poco bambina. Adesso devo andare di sotto, il pranzo sarà pronto. Aspetta qui, ti porto un piatto ricco di prelibatezze” “ No, vengo con te” “ Non ti devi sforzare” “ Nessuno sforzo” “ Se proprio testona...E va bene, ma starai vicino a me” “ D'accordo” “ Quasi dimenticavo, la tua rosa e sul comodino”.

 

L'agente si toccò i capelli rendendosi effettivamente conto di non aver il suo amato fiore. Se non fosse stato per le parole dell'Antica sarebbe andata nel panico, quella rosa per lei era importantissima sebbene non ricordasse con esattezza come l'aveva avuta. Aerith invece sapeva benissimo che si trattava di un regalo del marito alla sua adorata bambina, perciò vedere quanto Yuna ci tenesse le scaldava ogni volta il cuore.

 

Intanto Lorraine si era diretta sopra la piccola cascata volendo trovare un posto dove poter essere da sola con i propri tumultuosi pensieri.

Non sapeva se fosse merito del posto e dell'affetto che l'amante dei fiori le aveva mostrato, ma per la prima volta in vita sua non provava disprezzo verso se stessa.

 

Fino a pochi giorni prima una parte di lei aveva considerato giuste le malelingue che parlavano sul suo conto: non era altro che un mostro, un errore della Natura che meritava di essere uccisa.

Tuttavia l'incontrare Michael, Makoto e poi Aerith le stavano facendo cambiare idea, forse anche lei meritava di vivere una vita felice.

 

“ Hai scelto un ottimo punto di osservazione, la vista è bellissima da qui” esordì Mike mentre si avvicinava a lei, “ Sarebbe impossibile trovarne uno sbagliato. Non posso credere che tu sia nato in un posto tanto stupendo” “ In realtà sono nato in un piccolo villaggio molto lontano. Non lo ricordo molto visto che me ne sono andato quando ero poco più di un neonato, ma stando alle parole di mia sorella era persino più magnifico di questo angolo di paradiso” “ Sul serio?! Non riesco neanche ad immaginarlo” “ Nemmeno io, magari un giorno potremmo andarci” “ Tu ed io?” “ Se ne hai voglia” “ Non mi dispiacerebbe” rispose il membro dei Demoni abbassando leggermente lo sguardo.

 

“ Lorraine, scusa se non ti ho detto niente riguardo l'identità di Makoto. So che non ti piacciano le bugie, ma avrebbe solo complicato le cose considerata la difficile situazione in cui siamo stati coinvolti. Inoltre sapevo che Makoto non è cattiva così come i suoi amici Ladri Fantasma”.

Sebbene fosse vero che odiava le menzogne, questa volta la ragazza, capendo le ragioni del Senpai, annuì priva di rancore.

 

“ Credo che il pranzo sia ormai pronto, meglio andare” “ Va bene” “ Sono sicuro che ti piacerà da matti, mamma non è brava come la zia Tifa ai fornelli, ma è comunque incredibile” “ A proposito di lei, le ho parlato poco fa e... è stata molto gentile” “ Te l'avevo detto che era buona” “ Non pensava che lo fosse così tanto, ha agito come se tenesse davvero a me” “ Perché ci tiene davvero” “ Non ci credo, mi ha appena conosciuta” “ Non vuol dire niente, lei ha a cuore ogni creatura di questo bel Mondo e specialmente coloro che sono legati a me e Yuna” “ Per quello che ne sa sarei potuta essere una tua semplice conoscente” “ Lei ha un sesto senso per queste cose, percepisce chiaramente quando tra due persone c'è un forte legame”.

 

Lorraine non riuscì a credere all'affermazione di Michael, onestamente faceva ancora fatica a credere che lui sentisse qualcosa per lei.

“ Quindi...Tu...Insomma tu ed io abbiamo un rapporto di speciale?” domandò col cuore in gola la giovane temendo profondamente la risposta, “ Certo, non lo percepisci anche tu?” “ Ecco...suppongo di sì" rispose con un piccolo sorriso la giovane.

 

“ Tieni” affermò l'ex dirigente porgendole gentilmente l'Ortensia, “ Per me?” “ Sì, rappresenta il nostro legame” “ Io...” sussurrò debolmente Lorraine mentre afferrare il bell'omaggio agitata come non mai, “ Gli ho lanciato una speciale magia, non appassirà mai fino a quando sarò in vita” “ E' lo stesso della rosa di Yuna?” “ No, lì c'è lo zampino di mamma” “ Capisco...Comunque grazie Senpai, è bellissima” " Felice che ti piaccia, dai ora torniamo dentro" " Ve bene".  

 

Il membro dei Demoni era tanto stupita ed allo stesso tempo euforica che durante il cammino non disse nulla limitandosi a fissare il fiore con un appena percettibile sorriso che non sfuggì a Mike.

Quest'ultimo ringraziò mentalmente la madre per il suggerimento, grazie ad esso aveva reso felice la collega ed era tutto ciò che desiderava.

Gli dispiaceva soltanto che la ragazza non conoscesse il linguaggio dei fiori, altrimenti le cose avrebbero potuto prendere una piega ancora più intima.

Tuttavia non era un vero problema, sistemata la storia della Raziel sarebbe stato lui a rivelarglielo .

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Capitolo 54
*** Momento di separarsi ***


Momento di separarsi

 

Makoto aveva illustrato ai propri compagni cose le era accaduto durante il periodo in cui stata lontana. Le sue rivelazioni colpirono nel profondo gli amici, in particolare Ren ed Acheki i quali avevano perfettamente capito che chiunque fosse Veritas era certamente estremamente pericolosa così come i suoi possibili compari.

 

“ Se le cose stanno così non abbiamo altro tempo da perdere, dobbiamo muoverci subito” affermò il principe detective, “ Non credo sia il caso di andarcene senza neanche salutare, Michael e Aerith sono stati molto gentili” “ Concordo con Makoto e poi non sappiamo neanche dove iniziare a cercare” ribadì Haru irritando il collega che infatti replicò sprezzante “ Se volete rimanere a prendere il sole, magari con una bella limonata, fate pure. Io vado a cercare questa Veritas, non sono un poppante come voi” “ Pensi di farlo a stomaco vuoto?” esordì la Cetra cogliendolo di sorpresa, cosa che non accadeva mai.

 

“ Non ho bisogno di mangiare” replicò freddamente il ragazzo, “ Tutti ce l'hanno, persino quelli come te” “ Come me?” “ Sì, quelli che vogliono fare tanto i tipi seri e tutti d'un pezzo” “ Non farmi ridere, non hai idea di chi sono” “ Può darsi, però so che, nonostante l'apparenza, hai un buon cuore anche se ferito”.

Il principe detective sgranò per un attimo gli occhi, come aveva fatto quella donna a capire cosa gli era successo in passato? Forse aveva indagato sul suo conto, no era impossibile fino a quel preciso istante le loro strade non si erano mai incrociate.

 

“ Non ti costringerò, però se hai fame puoi unirti a noi, ho preparato un banchetto speciale per gli amici dei miei figli” “ Non sono loro amico” commentò l'investigatore che, guardandola fissa negli occhi, cedette al suo sguardo puro.

“ Aerith spero non sia un problema aver chiamato altri miei compagni” intervenne Niijima educatamente, “ Affatto, più siamo meglio è. Forza andiamo”.

 

All'affermazione dell'Antica tutti si diressero verso la sala da pranzo persino Acheki, eccezion fatta per Yusuke il quale era immerso nel suo Mondo a dipingere il paesaggio che lo aveva stregato.

Solo quando Aerith gli toccò una spalla si destò, “ Tu non vieni a mangiare?” “ Verrò dopo, devo finire di rappresentare questo magnifico squarcio di paradiso” “ Sei gentile a definirlo così, sai ci ho messo parecchio tempo a curare ogni singolo aspetto” “ Sei stata tu a creare tutto questo?!” “ Certo”.

Allora il Ladro Fantasma scattò in piedi chiedendole “ Dimmi come hai fatto, come sei riuscita a ricreare la pura bellezza?” “ Non saprei dirti, mi è venuto spontaneo” “ Non hai seguito nemmeno uno schema?” “ Non uno tecnico, ho solo tenuto a mente i sentimenti d'amore che provo verso le persone a me più vicine” “ Naturalmente, per creare la bellezza è necessario lavorare col cuore. Grazie mi hai aiutato a comprendere meglio come proseguire con la mia arte” “ Quindi adesso puoi unirti a tuoi amici, no?” “ Sì”.

 

Non appena Yusuke entrò in casa della castana vide Yuna, intenta a portare i piatti preparati dalla madre, restandone completamente ammaliato. Infatti si avvicinò subito a lei mentre metteva le mani come a volerla inquadrare in una cinepresa commentando: “ Fantastica” “ Come scusa?” “ Tu sei fantastica, devi assolutamente posare per me” “ Per chi mi hai presa?! Non sono una modella” “ Ne hai la grazia e l'eleganza. Dipingerti senza veli, immersa in questa magnifica natura sarà la mio opera migliore” “ Falla finite Yusuke!” intervenne Ann dandogli una botta in testa.

“ Perdonalo, è un artista un po' eccentrico, ma non è pericoloso. Pensa che mi ha fatto una proposta simile non appena ci siamo incontrati” continuò la bella bionda un po' imbarazzata per il comportamento dell'amico, “ Va bene, forza sedetevi prima che si raffreddi tutto” rispose tranquillamente l'ex agente, la presenza di Aerith l'aveva davvero calmata.

 

Da lì a poco si unirono anche Michael e Lorraine. Quest'ultima indossava con orgoglio il fiore appena ricevuto in dono, il quale venne subito notato da Yuna.

La castana pensò piuttosto sorpresa " Un'Ortensia, cavolo Michael stai facendo davvero sul serio. Sarà meglio affrontare quel discorso con Lorraine prima che si renda conto di cosa significhi il fiore". 

 

Il pranzo trascorse in allegria e serenità, persino lo scontroso Acheki si rilassò, momenti di cui tutti avevano bisogno soprattutto in vista delle difficili prove che li attendevano. Inoltre Ann venne rapita da Mike, non appena incrociò i suoi occhi così particolari sentì un fuoco correrle tra le vene unito ad un improvviso aumento del battito cardiaco. Anche lei si era presa una bella cotta per l'ex dirigente, ma il suo approccio sarebbe stato molto più diretto rispetto a quello di Lorraine.    

 

Aiutata a sparecchiare ed a fare i piatti, i giovani si congedarono con la Cetra lasciandola sola con i figli e Lorraine. la quale voleva salutarla come si deve

 

“ Grazie ancora mamma, di tutto” disse Yuna con dolcezza, “ Sarò sempre qui per voi piccoli miei, non dimenticatelo mai. State attenti là fuori, mi raccomando” “ Tranquilla, staremo alla grande” aggiunse Michael con sicurezza, “ Lo spero per voi” replicò Aerith prima di dare un caldo abbraccio ai suoi eredi.

Dopo di che si diresse verso il membro dei Demoni sistemandole il fiore, in modo che non rischiasse di cadere, ed anche i capelli, scompigliati dal caos della cattedrale.

 

“ Riguardo a quello che mi hai detto prima, io...” commentò il membro dei Demoni, “ Ho detto la verità piccola, non dimenticartelo mai” affermò la donna dando alla più giovane un tenero sguardo ed una carezza materna che spinsero Lorraine ad abbracciarla.

 

Fu un gesto tanto istintivo che ragazza impiegò un attimo per rendersene conto. Quando lo fece si irrigidì vergognandosi profondamente, per sua fortuna venne immediatamente calmata dalla castana che le sussurrò, mentre le stringeva dolcemente le braccia intorno, “ Non c'è nulla di male piccola, non avere paura delle tue emozioni. Sappi che ci sarò anche per te ogni volta che vorrai”.

 

 

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Capitolo 55
*** Perdere se stessi ***


Perdere se stessi

 

Una volta che anche Michael, Yuna e Lorraine se ne andarono, Aerith restò da sola in quella grande casa.

Era da tempo che non si sentiva tanto bene. Era stata così felice di rivedere i propri amati figli e conoscere i loro amici. Tra di loro l'aveva colpita soprattutto la giovane dagli occhi viola, aveva capito subito a quale stirpe appartenesse e non solo per le peculiari caratteristiche fisiche. L'energia che emanava era la stessa di quella di Gaia la quale possedeva una certa somiglianza a quella dei Soldier, il che l'avvicinava molto ad alcune persone a cui teneva molto.

Aveva altresì percepito il profondo malessere che l'affliggeva, perciò era stata più che contenta di poterla aiutare. Inoltre sapeva perfettamente che Mike avrebbe scacciato le tenebre restanti che tempestavano il suo giovane animo.

 

Mentre si lasciava andare a pensieri piuttosto audaci sul futuro di Lorraine e Michael, stava ad esempio già immaginando come sarebbero stati carini i suoi nipotini, prese una cesta che utilizzò per raccogliere alcuni dei fiori che curava con estrema cura ed amore. Fatto ciò si diresse verso l'edificio comunale con l'intento di parlare con Barret di un argomento importante.

 

Normalmente ci sarebbe stato bisogno di un appuntamento, ma per lei le cose erano diverse. Infatti Rude, il quale insieme al fidato amico Reno era stato assunto come aiutante del sindaco su proposta della stessa amante dei fiori che vide in loro bontà nonostante gli opinabili trascorsi, la fece immediatamente passare avanti. La Cetra come segno di riconoscenza gli regalò un fiore azzurro, colore simbolo di calma e freddezza, qualità che avevano sempre contraddistinto l'ex Turk.

 

Una volta dentro l'ufficio vide il vecchio amico intento a discutere al telefono animosamente su qualche questione di politica interna. Non si stupì per nulla, Wallace era sempre stato un tipo che perdeva le staffe facilmente, caratteristica che diverse volte l'aveva messo in posizioni scomode dalle quali venne salvata solo dall'aiuto di Tifa e Jessie.

 

Non appena si accorse di lei il possente uomo attaccò con poca cortesia così da potersi rivolgere alla castana: “ Ciao Aerith, non mi aspettavo di vederti. Non fraintendermi mi fa piacere averti qui, però mi hai sorpreso” “ Sono venuta per portarti questo”, sostenne la donna dandogli un omaggio floreale rosso fuoco per poi aggiungere “ E per farti una domanda” “ Sarà importante  per averti fatto venire fin qui” “ Infatti...Oggi ho incontrato Michey e Yunie” “ Sono qui fuori?! Falli entrare così li abbraccio” “ No, purtroppo sono già ripartiti” “ Che peccato” “ Già...Sono tornati perché Yuna era stata pesantemente intossicata”.

 

Nel sentire quell'affermazione l'uomo si incupì, cosa che spinse l'Antica a continuare con maggiore sicurezza “ Barret so che i miei figli sono venuti da te prima di unirsi alla Raziel” “ Lo hai sempre saputo?!” “ Certo, dovresti sapere che non sono una sciocca. So anche che non è mai stato il loro sogno quello di essere soldati, ma sono diventati comunque membri di quell'organizzazione. Fino ad ora ho fatto finta di niente, ma non posso più farlo. Sono in pericolo? ” “ Aerith...” “ Barret rispondimi! Sono tutto ciò che mi resta, li proteggerò a qualunque costo, qualunque”.

 

Nel vedere una scintilla pericolosa negli occhi di Aerith, Wallace le poggiò gentilmente una mano sulla spalla sostenendo “ Capisco cosa provi, sono genitore anch'io. Non posso dirti di cosa abbiamo parlato, abbiamo fatto un giuramento. Tuttavia sappi che non li metterei mai in situazioni rischiose, tengo a loro come se fossero miei figli” “ Lo so, ma nessuno come noi due sa che le cose possono evolversi in modi aspettati. Perciò per favore indaga su cosa stanno combinando e se dovessi scoprire che sono finiti nei guai fammelo sapere” “ Lo farò, hai la mia parola” “ Grazie, adesso devo” “ Di già? Non vuoi restare un po', tra poco verranno anche Tifa e Jessie” “ Sarà per un'altra volta” concluse la donna con un sorriso tirato prima di andarsene.

Non le erano piaciute per niente le risposte dell'amico, sapeva che stava nascondendo qualcosa che riguardava i suoi figli e ciò la preoccupava molto.

 

Verso il tramonto si diresse presso la cattedrale dove cambiò i fiori più vecchi con quelli che aveva appena raccolto, successivamente si sedette davanti la lucente Buster Sword.

“ Visto come sono cresciuti i nostri bambini tesoro? Yunie diventa più bella ogni giorno che passa, per non parlare della sua forza, è aumentata esponenzialmente. Lo stesso vale per Mickey che oltretutto si è preso una bella cotta per una ragazza meravigliosa, insieme stanno davvero bene.

Si sono fatti tanti nuovi amici uno più in gamba dell'altro, sono davvero fiera di loro. Se proseguiranno così non avranno più bisogno di me molto presto ed io allora che cosa farò...Se solo fossi qui con me”.

 

A quel punto la castana si alzò e sfiorò l'elsa dello spadone cantando mestamente:

“ If I ever were to lose you

I surely lose myself”

 

Questi erano due versi di una canzone che Cloud le aveva dedicato anni prima. Ricordava perfettamente l'imbarazzo sul volto dell'amato il quale, sebbene stessero insieme da tempo ed avessero persino una figlia, non aveva mai imparato a gestire situazioni del genere, la felicità che aveva provato, il bacio che si erano dati; insomma ricordava tutto come se fosse successo ieri.

 

Inoltre le vennero in mente alcune parole di Strife sul perché amasse tanto quella canzone: secondo lui rappresentavano alla perfezione ciò che lei era stata capace di fare al suo animo, di come era in grado farlo sentire speciale.

Forse l'ex Soldier non aveva mai davvero capito che valeva anche il contrario: i gesti affettuosi, le attenzioni, gli sguardi che riservava solo per lei la facevano davvero sentire unica ed insostituibile.

 

Tutte queste memorie spinsero Aerith a provare una grande tristezza che la costrinse a lottare con tutta se stessa per evitare di piangere. Nonostante gli sforzi non poté fare a meno di trattenere una lacrima che, dopo averle bagnato la morbida guancia, scivolò sulla lama dello spadone prima di toccare un petalo del loro fiore giallo.

 

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