Out of Character

di sese87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un passo avanti ***
Capitolo 2: *** La differenza ***
Capitolo 3: *** Uni-versi ***



Capitolo 1
*** Un passo avanti ***


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Capitolo 1

Un passo avanti

 

Uno dei momenti più strani tra loro avvenne in un pomeriggio di giugno, quando si incontrarono in uno dei corridoi secondari della Capsule Corporation, tra raggi di sole e linee d’ombra. Stavano chiaramente evitando il ricordo, fresco, della pelle dell’uno, dell’altra, tra le mani; il fruscio maldestro delle lenzuola.

Per Bulma era stata la prima volta e, adesso, lo sapevano entrambi: era stata sua soltanto. Vegeta non sapeva molto altro di lei che, invece, ormai sapeva tutto ciò che lo rendesse Vegeta, ben oltre la coscienza che lui aveva sempre avuto di sé; ben oltre le congetture che avevano sempre fatto su di lui, suo padre compreso.

Lo avevano visto forte e sadico, debole e perso, moribondo e sconfitto, ma soltanto lei aveva risposto con dolcezza agli attacchi che Vegeta aveva rivolto soprattutto a se stesso. In un certo senso, ricambiata: lui l’aveva cercata, nonostante l’avesse poi lasciata da sola nel letto. 

Si guardarono negli occhi e, tra l’impacciato sgomento di lui, l’incredula sorpresa di lei, capirono di appartenersi l’un l’altro.

Vegeta compì un passo e Bulma restò immobile, lasciandosi sorpassare in silenzio.

 

 

 

 

Note:

Spero che questo breve primo “momento” vi sia piaciuto. All’inizio avrei voluto inserirlo nella mia raccolta di flash fic miste “Just like honey”, ma poi ho cambiato idea e preferito raccogliere questo e altri momenti in una raccolta incentrata sui tre anni. Il titolo che ho scelto è “Out of Character” proprio a significare che in certi momenti, quando si entra in contatto con determinate persone, avviene comunque un cambiamento, come credo sia avvenuto per Bulma e Vegeta. E trovo del tutto naturale e realistico il non essere sempre fedeli a se stessi in certe circostanze e situazioni, soprattutto se nuove e inaspettate. Ho voluto anche discostarmi da altre mie teorie su Bulma.

 

Con l’occasione colgo l’opportunità di scusarmi per la lunga assenza. Non ho dimenticato le altre mie storie né i miei lettori, ma purtroppo è morto il mio papà e non ho avuto molta voglia di scrivere. Questo breve scritto è stato per rimettermi un po’ in carreggiata, scritto di getto.

 

Alla prossima!

 

 

 

Ps: ho scritto questa flashfic con il cellulare perché al momento non ho il mio laptop a disposizione, motivo per cui la formattazione non é del tutto edificante.

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Capitolo 2
*** La differenza ***


Capitolo 2

Capitolo 2

La differenza

 

Gli disse ti amo e il tempo non si fermò.

Le sue parole non ebbero eco, né peso in quell’istante che Vegeta dismise alla svelta. Quando la sorpresa avrebbe dovuto incrinare il suo volto; la meraviglia sollevargli il cipiglio. E poi avrebbe dovuto alzarsi, lasciando che la sedia cadesse sul prato, mentre il mondo tornava al suo posto.

Invece, Vegeta continuò a versarsi dell’acqua, senza guardarla negli occhi; il riflesso del sole sul bordo del bicchiere, tra le sue labbra.

Esattamente come prima.

Non esattamente per lei.

Esattamente?

 

 

NdA: Forse questo brevissimo momento potrebbe sembrare incompleto, e me lo sono chiesta io stessa, se lo fosse. Così ho pensato e ripensato a cosa avrei potuto aggiungere. Alla fine non ho aggiunto nulla, perché credo che se “avessi chiuso” troppo questo breve scorcio, l’avrei forse privato del suo significato. E restiamo tutti un po’ come Bulma, con un po’ di amaro in bocca, in attesa di un impatto, di una reazione, che però non avviene. O forse sì?

Chi mi segue sa anche che nelle mie altre storie, Bulma non dice “ti amo” a Vegeta, un po’ per carattere, un po’ per orgoglio. In questa raccolta, invece lo fa, proprio perché “Out of character”. In questa raccolta mi sforzerò infatti di esplorare altre prospettive. In fondo, credo “out of character” sia proprio la loro relazione, che spoiler a parte, nessuno di noi, in quei favolosi anni 90’s se la sarebbe veramente aspettata.

Spero che questo breve pensiero vi sia piaciuto, e spero stiate tutti bene! Alla prossima :*

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Capitolo 3
*** Uni-versi ***


Uni-versi

Capitolo 3

Uni-versi

 

Vegeta quel giorno non si stava allenando e l’unica a sapere perché era Panchy, sua madre. E soltanto perché lui le aveva chiesto qualcosa per il mal di testa. Lui aveva chiesto a sua madre qualcosa per il mal di testa. Il mal di testa. Lui. Un saiyan! Vegeta! «Che accidenti vuoi dire?»
«Quel povero tesoro sta spendendo troppo tempo in quella navicella tutta chiusa e malsana!»
«Malsana?» Bulma dal terrazzo abbassò lo sguardo su quello sputo di meccanica avanzata in giardino, «L’ho costruita con tutti i crismi, se lo vuoi sapere!» E il sole ci si rifletteva sopra che pareva mercurio.
«Ma certo tesoro!» Panchy continuò a versare del tè freddo nel bicchiere. La condensa fresca.
«E non perché così lui ci morisse dentro!»
«Certo tesoro,» intanto passò dei pasticcini al maiale, «Nessuno di noi lo vorrebbe!»
«Perché poi non sapremmo che farcene di un saiyan morto.» Disse Olong, il maiale, «Chi ci difenderebbe, poi? Lui
Yamcha, sdraiato ad abbronzarsi.
«E tu perché non ti stai allenando, Yamcha?» Chiese Bulma.
«Ho mal di testa.»
«Forse è troppo sole.»
Yamcha voltò il fianco verso di lei, sollevò gli occhiali scuri e con una puntina di stizza disse: «C’è Goku.» Non era quanto lei volesse sentirsi dire?
Goku. Goku. Goku! Che non si era neanche ricordato di farle gli auguri di compleanno (eppure si trattava di una ricorrenza annuale!) avrebbe dovuto ricordarsi di prendere una medicina per scongiurare la morte. Goku! Che invece prendeva tutto alla leggera e che, certo, però alla fine arrivava sempre a salvarli. Goku! «Tien Shinhan si sta allenando da qualche parte in montagna.» Disse ancora Bulma. «E tu non fai altro che perdere tempo.»
«Per tua informazione sono stato in palestra questa mattina!» Si stava allenando!

Che capolavoro! Il suo fidanzato. Ma non gli importava proprio niente di salvarla? Almeno a provarci sul serio! Ma lei detestava che ci si provasse, a lei interessava riuscirci. «Oggi è il mio compleanno!» Era troppo aspettarsi che che tutti facessero ciò che lei si aspettasse?
«E quindi?» Disse Olong. «Te li abbiamo già fatti gli auguri!»
 

Sbam!
 

Chiuse la porta della stanza e si gettò sul letto. Sprimacciò il cuscino immaginando fosse la testa di qualcuno. Lo gettò contro il muro. Spalancò le tende, spalancò le finestre. Entrò il sole.
Tutto in ordine in quella stanza! Nessuno aveva dormito in quel letto.
«Che diamine ci fai qui dentro?» Disse Vegeta e l’attenzione di Bulma scattò alla porta, ma lui le era alle spalle, alla finestra. La sua ombra sul pavimento.
«Ovviamente, ti mettevo in ordine!» E lanciò un calcio ad un robottino azionatosi per riassettare (sua ultimissima, geniale invenzione!). «Mia mamma mi ha detto che hai mal di testa.»
«E quindi?» Atterrò dal davanzale sulla moquette.
Evidente non capisse! «Mia mamma mi ha detto che le hai chiesto qualcosa per il mal di testa.» Si girò verso di lui e gli puntò un dito al petto (non indossava la corazza!) «E voglio sapere come glielo hai chiesto!» E non era neanche sudato, profumava di vento! «Voglio sperare tu sia stato garbato ma scommetto che sei stato rozzo come al solito!» Sempre. «Voglio che tu la smetta di andartene in giro a comandare!»
«Altrimenti entri nella mia stanza e metti tutto in disordine?» Vegeta raccolse da terra il cuscino (il robottino arrancava rotelle all’aria) e Bulma glielo tolse dalle mani e poi di nuovo per terra.
«Non è la tua stanza, è una delle stanze che io ti ho concesso di usare in casa mia!» Riprese a puntellargli il petto (la sua maglietta era lisa, cotone scolorito dal sole!) «Voglio sperare che il tuo fantomatico mal di testa sia sparito!»
«Non sono affari tuoi.»
«Lo diventano se prendete decisioni da pazzi!» Lasciare in vita il dottor Gelo! «Non voglio morire, intesi?» Non prima di essere riuscita a costruire una dannata macchina del tempo! Ma come diamine ci era riuscita? Perché lei non ci riusciva? E se non ci fosse mai riuscita?

 
Aveva ancora il suo indice premuto contro.
 

Lo guardò negli occhi. «Devi iniziare a chiedere per favore.»
 

Un ricciolo morbido le sfiorava la mascella serrata.
 

Si guardarono negli occhi. Tra le tende il soffio dell'estate.


Ciao! Dopo tempo infinito ogni tanto rispunto! :-D Se sono “sparita” è stato perchè nel frattempo mi sono trasferita in un altro stato, ho cambiato lavoro, sto organizzando il mio matrimonio (che Covid e casini internazionali permettendo dovrebbe avvenire a Settembre!) e ho anche iniziato un master (che Covid e casini internazionali permettendo dovrebbe finire a Settembre!) per cui rimango sempre con briciole di tempo libero da dedicare alle mie fanfiction (sui cui comunque continuo a prendere appunti e a lavorarci anche se non pubblico ancora nulla dei capitoli nuovi della miei long).

Nel frattempo, spero che questa one shot piccina picciò sia stata di vostro gradimento e vi abbia distratto un po’. Un abbraccio e alla prossima! :*

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