POV Samanta
Uscimmo di corsa, le persone erano fuori dalle case e si guardavano perplesse, andammo tra i diversi vicoletti a controllare che tutto fosse in ordine poi intravidi un lungo sentiero di terra battuta e una figura isolata, forse era nei guai
-Andiamo a controllare- dissi a Raz, in fin dei conti il controllo lo aveva ancora lui.
Ci avvicinammo stando attenti ai detriti che il terremoto aveva fatto rotolare giù da una collina vicina, ad ogni passo mi sembrava di riconoscere quella figura, una pelle che andava sull'arancione, capelli biondi, una bella camicia a quadri rossa, non poteva che essere lei, la mia adorata Applejack.
-Hey, tutto bene?- chiese Raz vedendola preoccupata
-Oh ciao. Potrebbe andare meglio, il mio carretto è andato distrutto e la strada è bloccata da questo masso… Tu hai un corno… Perché non lo usi per darmi una mano? Sono certa che saprò ricompensarti-
disse con un tono ammiccante.
Mi sembrò di arrossire, nonostante non avessi il mio corpo, mi sembrò di arrossire.
-Si, dille di si, che aspetti? Abbiamo appena appreso un nuovo incantesimo-
incoraggiai Razael
-Certo che ti aiuto, fatti un po' da parte, non vorrei distrarmi guardando i tuoi splendidi occhi- le disse sorridendo, lei si mise dietro di lui e Raz iniziò a concentrarsi per fare l'incantesimo.
A seguito di uno sforzo maggiore rispetto alla prima volta, riuscì a far esplodere la roccia, con grande soddisfazione di Applejack.
-Vieni, accompagnami alla fattoria, devi essere stanco, lascia che ti offra da bere-
disse raccattando da terra le poche mele rimaste intatte.
La accompagnammo e con mia immensa sorpresa in effetti ci ricompensò con un bel succo di mela fresco
-Questo era l'ultima cosa che mi aspettassi- dissi mentalmente a Razael, lui concordò.
-Grazie per l'accoglienza, ci si vede in giro allora, okay?-
disse Razael cercando di andare via dopo aver bevuto il succo
-Certo, ma se volessi qualche soldo, torna pure da me, qui ci servirebbe qualcuno così forte. Grazie per prima…-
-Samuel-
-Grazie Samuel, a dopo- disse sorridendo.
Non avevo compreso il suo comportamento, perché andare via a gambe levate?
-Tutto bene?- gli chiesi
-In effetti no, io non sono esattamente pronto per lanciarmi in questa cosa…-
-Hey, io non resto in un posto simile a farmelo mettere a quel servizio, non è un'esperienza che vorrei rifare e non qui-
-Pensi che a me entusiasmi l'idea di subire della sodomia? È che mi dispiace, mi spiace che le sfruttiamo così…-
-È un gioco, sono pixel che fingono emozioni, non provano nulla. È solo un programma, lo sai persino tu che i programmi non possono provare nulla, eseguono solo ordini. Mi rendo conto di quanto sia surreale tutto ciò, ma loro non sono le puledre carine e coccolose di un programma televisivo, non sono davvero loro, sono una copia- cercai di spegargli
-Eppure con Trixie non hai pensato che fosse solo un programma con troppe forme perfette-
-Perché dietro c'è qualcuno come noi, non è un testo scritto come un copione, lei risponde perché c'è qualcuno dietro che sta facendo un gioco di ruolo molto malato e noi siamo le vittime. Quindi fa un bel sospiro e…-
ma poco prima che potessi concludere il mio discorso motivazionale Spike comparve da dietro un angolo, triste e sconsolato.
-Hey Spike, come butta? Mi sembri giù di morale- chiese Razael
-Voglio andare via di qui, non sopporto più la sua vista!-
-Prima che ti dia ragione e vada a litigare con qualcuno, di chi parliamo?-
-Rarity…-
-Ahhh, ci sono problemi di cuore allora- disse Razael con un tono più addolcito, più curioso.
Io e Raz avevamo in comune la passione per gli inciuci, spettegolare o farci i fatti degli altri. Era divertente sentire le signore dei panni di sotto discutere e affacciarci per sentire le storie dei loro nipoti o della loro gioventù.
Accompagnammo Spike ad un bar
-È più facile parlare davanti ad una bella tazza di caffè fumante-
-Sei dipendente da caffè, ammettilo-
-No, cosa te lo fa mai pensare?- mi rispose Raz sorseggiando il caffè
-Dimmi Spike, cosa è successo che ti ha fatto venire voglia di fuggire?-
-Lei e i suoi clienti, ogni giorno uno nuovo, belli brutti, alti, bassi, le va bene chiunque, ma non ha mai guardato me, mi sono stancato di vedere come ogni mattina ne esce uno e ne entra un altro-
disse, ero confusa, Trixie aveva cambiato il lavoro di Rarity in modo così… Trasgressivo? Invece che fare vestiti, li toglie di dosso?
-Perché non ci provi a dirle che anche tu vorresti le sue "attenzioni"-
-Sarebbe inutile, lei non è interessata a me…-
-Facciamo così- se ne usci all'improvviso Razael
-Tu mi aiuti con Twilight, io ti aiuto con Rarity-
-Ma sei scemo? Perdiamo un'occasione con lei- lo rimproverai
-Ma che, entriamo prima noi, paghiamo per una cosa a tre e ci aggiungiamo Spike a sorpresa. Sarà pure selettiva, ma non so se hai guardato la cintura di quel ragazzo, ma qui Trixie ha reso tutti dotati, maschi e femmine-
mi disse Raz, in effetti la sua idea non era pessima.
-Accetto, stasera ti apro la porta della camera di Twilight e tu mi aiuti con Rarity, concordato?- chiese porgendoci la mano
-Assolutamente- rispose Raz stringendola.
Ci rimaneva solo trovare del denaro, e io lo conoscevo il posto più adatto, con un bel fienile rosso e due pacche sode ed arancioni. Ci avviammo verso la casa di Applejack senza pensarci due volte
-Credi sia una buona idea?- mi chiese Razael
-Dovremo raccogliere mele, cosa vuoi che sia?-
-Io ho una strana sensazione…- mi rispose lui fermandosi davanti alla porta.
Bussò e gli aprì Applejack
-Hey, sei tornato per quel lavoro?- chiese
-Per quello e per rivederti- rispose Raz con un occhiolino
-Che gentile, senti mentre preparo il necessario, perché non porti la merenda a Apple Bloom e le sue amiche? Sono nella casetta in legno qua dietro-
disse, Raz accettò, cosa poteva andare storto?
Ci avvicinammo alla casetta in legno, la loro base delle Cutie Mark Cruisaiders e ci pietrificammo a qualche metro dalla porta. I suoni che provenivano da lì dentro erano piuttosto… particolari.
-Fa piano, non spingere cosi ahhh-
-Tu devi stare sotto, brava così-
-Perché vuoi sempre stare tu sopra?-
Il resto credo di averlo eliminato dalla mia memoria per non avere incubi.
-Io… Io non voglio sapere- dissi a Raz
-Nemmeno io- mi rispose, lasciò la merenda fuori alla porta e bussò per poi andare via molto inquietati entrambi.
Apple Bloom si affacciò e ci salutò
-Anche tu sei un fianco bianco! Vuoi unirti a noi?- chiese
-Andiamo via a gambe levate- dissi a Raz, lui già stava correndo via.
Tornammo da Applejack e lei ci sorrise
-Allora? Come stava andando?- chiese
-Si… Si stavano divertendo- rispose Raz un po' intontito
-Quindi sono riuscite a fare la piramide delle cheerleader? Si esercitano da giorni e litigavano su chi dovesse stare in cima, spero non si facciano male-
disse con tono un po' preoccupato.
Mi sembrò tutto più leggero, penso avrei colpito Trixie in pieno volto se mi rendeva anche le piccole Cutie Mark Crusaiders delle prede, sarebbe stato patetico e illegale, ma per fortuna era solo un'altra delle loro attività per avere il cutie mark.
-Pronto a guadagnarti queste belle monete?-
mi chiese Applejack giocando con un sacchetto sonante, ad ogni salto facevano un suono molto familiare
-Mario? Sei tu?- chiesi ridendo, il mio amico fece una smorfia divertita e poi rispose a Applejack
-Certo-.
Sapevamo entrambi che se ottenevamo abbastanza monete potevamo mettere in pratica il piano con Spike e Rarity
Applejack ci portò in un angolo del frutteto
-Puoi iniziare raccogliendo le mele da questa zona, poi torna da me che ti dirò quale sarà il tuo prossimo compito- disse.
Raz si avvicinò all'albero e caricando un calcio lo colpì.
Sentii un CRACK e poi le urla di lamento di Raz mi invasero la mente
-Cazzo! Perché nello show sembra così facile?-
-Perché lei è un cavallo? Ti sei fatto male?-
-Nooo, ma certo che no, ora colpisco anche con l'altro piede, non vedo l'ora di fratturarmeli entrambi- disse con tono seccato mentre cercava di poggiarsi poco sul piede ferito.
-Mi spiace, non volevo…- cercai di dirgli
-No, non è colpa tua, è che sono un po' teso… E sono anche stupido, come mi è venuto in mente di dargli un calcio?- pensò tranquillizzandosi
-Vuoi dirmi cosa ti turba? Da quando l'abbiamo incontrata sei strano-
-Va tutto bene, non preoccuparti- disse iniziando a cogliere le mele a mano. Dopo un po' terminò e portò il carretto da Applejack
-Ottimo lavoro, ora serve che lavi la stalla dei cavalli- disse dandomi in mano paletta, forcone, una specie di rastrello e altra roba.
Ci avviammo nella stalla
-Ironico, questo cavallo le assomiglia molto- disse Raz accarezzando il volto ad uno di loro
-Pensavo ironico che avesse dei cavalli- risposi
-Ma è una fattoria con troppi acri di terra, in qualche modo dovrà andare in giro- conclusi guardandomi in giro.
C'erano tre cavalli, un angolo con fieno e altro materiale tra corde, selle e il cappello che tipicamente indossava Applejack nello show.
Pulite le stalle, con un forte senso di disgusto di entrambi, tornammo da Applejack. Lei ci guardò e sorrise
-Per essere stato nella stalla dei cavalli sei tutto pulito… Mi serve solo una cosa da te, se puoi pulire il nostro trattore, sta vicino al fienile parcheggiato-
Per un momento mi sembrò che si stesse approfittando di noi, tutte le volte che eravamo tornati da lei non sembrava aver faticato nemmeno un po'.
-Senti Applejack, c'è una fontanella da cui bere? Sto morendo di sete- disse Raz asciugandosi il sudore
-Se vuoi c'è un tubo dell'acqua dietro al fienile, datti pure una rinfrescata… Forse ho esagerato con un giovane di città come te… Per oggi abbiamo finito- disse.
Raz si avvicinò alla fontana, si scolò tanta acqua e ne approfittò per darsi una veloce sciacquata.
Si spogliò per poi passarsi addosso l'acqua fresca.
-Heylà… Bel fisichetto- disse Applejack comparendo da dietro un angolo
-Tutto merito di allenamento e una dieta sana- disse Raz tutto fiero
-Che bugia, lo sai che questo corpo è asciutto e leggermente scolpito perché sono io a passare ore in palestra ad allenarmi e mangiare sano- protestai
-Non credo sia il momento di discutere sulle nostre abitudini- disse lui mentre vidi Applejack saltarci letteralmente addosso.
Era un'esperienza strana, una specie di gioco in VR, non sapevo nemmeno se potevo prendere il controllo io del corpo.
Applejack non si fece spaventare dalla paglia e dal terreno, ci spinse a terra e si spogliò della camicetta. Raz invece si lametò molto del fatto che il suo pantalone nuovo venisse sacrificato alla causa.
Durante la "cavalcata" mi resi conto di cosa stesse turbando Raz, era "fermo" da un po' il che portò ad un risultato imbarazzante con la coclusione dell'atto poco dopo. Per quanto avrei desiderato sotterrarmi, mi capitò invece di avere il controllo del corpo.
Era fantastico, c'era una differenza sostanziale e di base mi dovetti convincere che c'era davvero qualcosa di reale lì, le sensazioni, i rumori, il respiro di lei, tutto.
Nonostante ci tenne legati con una corda riuscii a soddisfarla alla meglio delle mie capacità. Samuel 1, gioco 0.
Venne tremante, il suo tono convinto venne demolito da un ansimo forte, acuto e soddisfatto. I suoi occhioni verdi che mi fissavano mentre si cercava di riprendere
-G… Grazie- mi disse
-Ma è il caso che vai, si è fatto tardi e poi c'è..- ma prima che parlasse vidi l'ombra di Big Mac avvicinarsi, minaccioso, probabilmente attratto dai nostri suoni.
-Tu, se ti prendo ti faccio…- mi disse togliendosi la cintura
-Huuu interessante- dissi con un tono flirtante, Big Mac, guardò la sorella confuso, poi guardò me. Sorrise e mi fece l'occhiolino
-Sam! Ma che ti viene in mente? Non siamo in uno dei tuoi bar preferiti- mi richiamò mentalmente Raz.
Mi ripresi, mi aggiustai l'intimo e notando che si stava avvicinando iniziai a rotolare via, cercando di srotolare la corda
-Non è la tua serata Big Mac, sorry!- urlai finendo in una discesa.
-Un'uscita di scena piuttosto improbabile, siamo tutti interi?- chiese Raz
-Sì... Ah ecco, la corda ha ceduto, tutto calcolato- dissi alzandomi per poi avviarmi verso le luci di Ponyville.
-Hai notato che si è fatto subito buio?- chiesi fermandomi vicino all'entrata di una spa
-Sì… Eppure non è che abbiamo impiegato ore a farlo-
-Forse è così che funziona? Dopo che… “Conquistiamo” una ragazza si fa subito buio? Ciò spiegherebbe perché Trixie abbia detto tre giorni e tre notti e non 72 ore, forse finché non facciamo nulla, il giorno o la notte non passano- gli dissi
-Può essere…- rispose Raz, dal tono sembrava distratto.
-Posso riavere il mio corpo?- chiese
-In teoria è nostro, ma oramai tutti conoscono te e poi io non credo di saper fare il maschio, ma sappi che se ci sarà bisogno prenderò io il controllo della situazione, fammi fare una doccia e te lo lascio- dissi.
Mi guardai in giro, la porta della spa era aperta, mi intrufolai per usare le docce. Una bella lavata con del sapone ci voleva proprio, mi strofinai la schiena e tutta contenta canticchiavo.
Spensi l'acqua e sentì qualcosa di strano, delle voci, dei gemiti. Si fermarono e sentì dei passi venire verso la mia cabina doccia.
Un passo, due, troppo rapidi, forse era più di una persona, ma non mi sembrava di aver sentito un uomo.
Spalancarono la mia tenda e senza controllarmi urlai coprendomi persino il petto, dimenticandomi che io le tette non le avevo.
Due gemelle, solo coperte da un asciugamanino guardarono verso di me e ciò che poco potevo coprire del mio basso ventre.
Sorrisero. Io rabbrividì.