Kodoku

di Vsepr kun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Waldeinsamkeit [109] ***
Capitolo 2: *** 2. Gezelligheid [105] ***
Capitolo 3: *** 3. Dapjeongneo [98] ***
Capitolo 4: *** 4. Shoganai [98] ***
Capitolo 5: *** 5. Kattebel [105] ***
Capitolo 6: *** 6. Kanyirninpa [106] ***
Capitolo 7: *** 7. Fargin [100] ***
Capitolo 8: *** 8. Goya [108] ***
Capitolo 9: *** 9. Gjensynsglede [108] ***
Capitolo 10: *** 10. Sonder [98] ***
Capitolo 11: *** 11. Milozvučan [106] ***
Capitolo 12: *** 12. Viraha [103] ***
Capitolo 13: *** 13 Xibipiio [100] ***



Capitolo 1
*** 1. Waldeinsamkeit [109] ***


[Introduzione per cyberninja]

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Masashi Kishimoto (OC esclusi). Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro

Shinden: 「森伝」 “cronache della foresta”

Titolo: Il titolo significa “Solitudine”

 

 

 

 

 

Uchiha-Shinden

Kodoku

 

 

 

1 * Waldeinsamkeit [109]

 

 

 

Kakashi, 7 y/o

 

Aveva sette anni quando Zanna Bianca morì suicida.

E il piccolo Kakashi sapeva che non si era più ripreso dall'onta subita. Come sapeva che la colpa era stata dell'uomo, perché “Chi non porta a termine una missione è considerato feccia”.

Ma era pur sempre suo padre...

Dopo quel gesto il mondo del bambino si fece vuoto, cupo, silente; divenne come un bosco isolato. La sua era una sensazione, in realtà altri bambini – Gai in primis – lo cercavano preoccupati per non lasciarlo a se stesso.

Ma nonostante ciò, una mattina Kakashi trasformò la sensazione in realtà. Incapace di contenere il suo dolore corse nel bosco, isolandosi dal mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Waldeinsamkeit (tedesco) → la sensazione di sentirsi soli come in un bosco

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Capitolo 2
*** 2. Gezelligheid [105] ***


2 * Gezelligheid [105]

 

 

 

Kakashi, 7 y/o

 

Perso in quei sentieri dissestati, Kakashi inciampò su una radice.

Rovinò a terra, rotolando con tutta la disperazione del momento senza neanche provare ad usare i suoi riflessi da ninja.

Si schiantò contro una roccia coperta di muschio, roccia che realizzò essere una vecchissima lapide.

Spostandosi leggermente per togliere lo sporco dalle incisioni notò come erano state rovinate dal tempo.

«Ha...i...zu» lesse confuso «Devi aver sofferto più di me, lontano da casa per così tanto tempo...»

Chi era? Magari una nobile di altri tempi. E come aveva vissuto? Sentì una sensazione di calore nel petto, un'empatia che spazzò via solitudine e tristezza.

«Tornerò a trovarti»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Gezelligheid (olandese) → qualsiasi cosa riscaldi il cuore (sia questo una cenetta a lume di candela, una birra con gli amici, appallottolarsi sul divano con un libro, ecc.)

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Capitolo 3
*** 3. Dapjeongneo [98] ***


3 * Dapjeongneo [98]

 

 

 

Kakashi, 12 y/o

 

«Vai ancora a trovare quella ragazza misteriosa?»

Kakashi scrollò le spalle, era da cinque anni che andava assiduamente da Haizu, come in quel momento. Il fatto che per altri fosse un disagio non lo toccava minimamente.

«Amico, ti vedi con una defunta ma ignori la sua di tomba. Sai cosa significa?»

«Non è-»

«Stai proiettando! E va bene, siamo ancora giovani. Ma dovrai trovare il tuo equilibrio»

Si fermarono di fronte alla tomba di Haizu.

«E tu? Troverai il tuo o resterai vicino ad un disadattato?»

Non ci fu bisogno di una risposta; Gai sorrise sollevando il pollice.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Dapjeongneo (coreano) → quando qualcuno fa una domanda ad un altro avendo già in mente una risposta

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Capitolo 4
*** 4. Shoganai [98] ***


4 * Shoganai [98]

 

 

 

Kakashi, 12 y/o

 

Quella volta Kakashi si concesse il lusso di aspettare un giorno di pioggia.

«Sono stato da mio padre» confessò alla roccia «Ora posso capire il fardello che ha portato con sé in ogni missione. E dopo tutto questo tempo comprendo il motivo del suo gesto, seppur non condividendolo»

Un uggiolio poco distante rivelò la presenza di Pakkun, pronto ad intervenire in caso di un nuovo crollo emotivo.

«Obito lo idolatrava, era il suo eroe! Ma è morto seguendo il loro credo ninja. Come può essere la strada giusta?»

Un fulmine, poi un tuono.

«Dovrò capirlo attraverso questo occhio»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Shoganai (giapponese) → ciò che non può essere evitato, accettare che qualcosa può avvenire al di fuori del nostro controllo

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Capitolo 5
*** 5. Kattebel [105] ***


5 * Kattebel [105]

 

 

 

Kakashi, 14 y/o

 

Dopo Obito fu il turno di Rin. Kakashi ricordava chiaramente la sensazione della mano che, grazie al chidori, sfondava la cassa toracica dell'amica in un affondo letale.

Ancora non dormiva la notte, ombra del moccioso spaurito che era stato a sette anni. E come allora, Haizu fu la sua salvezza.

Almeno fino a quando non scoprì che anche Minato sensei e Kushina-nee non c'erano più.

Quel giorno posò sulla fredda pietra un bigliettino spiegazzato, scappando via senza neanche notare una presenza nascosta che si improvvisò lettore.

“Almeno tu non lasciarmi”

«Haizu, dovremo lavorare sodo» esclamò Gai ficcandosi il foglio nella tasca della tuta verde.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Kattebel (olandese) → un breve biglietto scritto in modo informale e dato a qualcuno per attirare la sua attenzione oppure tenuto per sé come promemoria per non dimenticare qualcosa

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Capitolo 6
*** 6. Kanyirninpa [106] ***


6 * Kanyirninpa [106]

 
 
 

Kakashi, 14 y/o

 

Una maschera spiccava nel verde della radura. Kakashi era corso da Haizu subito dopo i funerali delle vittime dell'assalto del Kyuubi, fra le braccia un fagottino ululante che si dimenava in cerca di affetto.

L'argentato lo abbracciò cercando di trasmettergli tutto l'affetto che provava per lui. In fondo, lo aveva protetto durante l'intera gravidanza.

«Quando hai avuto davvero bisogno non ci sono stato» sussurrò colpevole «Non sono degno di occuparmi di te, Naruto»

Guardò la lapide, ricordando quella sensazione provata anni addietro.

«Ma veglierò su di te da lontano, come un'ombra»

Ancora non sapeva che essere un Anbu non gli avrebbe concesso di mantenere quella promessa.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Kanyirninpa (pintupi) → abbraccio protettivo e salutare. È la protezione della famiglia verso un nuovo nato

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Capitolo 7
*** 7. Fargin [100] ***


7 * Fargin [100]

 

 

 

Kakashi, 17 y/o

 

Tre anni erano passati tra missioni e uccisioni, e Kakashi aveva intuito quanto fosse caduto nell'oscurità.

Era stato Tenzo a farglielo capire, un ragazzino più piccolo di lui vittima della follia di Orochimaru e poi di Danzo. Ma sempre lui aveva mostrato che la speranza esisteva.

Dalle ombre del suo passato era riuscito a rinascere, fedele al villaggio e migliore come persona. Un successo che lui non aveva ancora ottenuto nonostante i numerosi tentativi.

«Haizu, sono così fiero di lui!» aveva però esclamato, pensandolo sul serio «Tenzo ha ancora molto da imparare, ma finalmente ha ottenuto il posto che merita!»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Fargin (yiddish) → orgoglio e sincera felicità per il successo di qualcun altro, l’opposto dell’invidia

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Capitolo 8
*** 8. Goya [108] ***


8 * Goya [108]

 

 

 

Kakashi, 17 y/o

 

Come da programma Kakashi raggiunse Haizu. Quel giorno però vi trovò anche un'altra persona.

Era un bambino, l'ennesimo bambino soldato nominato dal Terzo. Uchiha Itachi, l'erede di Fugaku, il bimbo che già pensa come un Hokage.

Era seduto comodamente, sul grembo un libro così grande da risultare comico.

«Che ci fai qui? È lontano dal villaggio»

Itachi sospirò, poi indicò il tomo.

«Combatto draghi e scalo montagne» sorrise «Almeno è quello che dirò a Sasuke. In realtà mi sono immerso così tanto nella lettura da perdermi. Però ho visto che la tomba è ben curata, visitata, ed allora ho atteso. Hai idea di quanto sia pazzesco leggere camminando?»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Goya (urdu) → quando leggere ci fa volare verso montagne che nemmeno sapevamo esistessero, e ci fa nuotare in oceani in cui saremmo incapaci di tuffarci, dimenticandoci dove siamo

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Capitolo 9
*** 9. Gjensynsglede [108] ***


9 * Gjensynsglede [108]

 

 

 

Kakashi, 24 y/o

 

«HAIZUUU!! Mia dea!» un ragazzone dai capelli argentati si tuffò vicino la roccia.

Era felice, in mano dei fiori colorati e l'unico occhio visibile pieno di lacrime di gioia.

Dietro di lui, Gai piangeva commosso, mentre Sarutobi gli dava leggere pacche sulla schiena.

«Non ricordavo questo attaccamento morboso» commentò Kurenai con tono serio.

«È inquietante» aggiunse Asuma, accendendosi una sigaretta.

Ma Gai si tirò in piedi, deciso a cacciare chiunque avesse trattato male il suo amico. Se quell'Haizu lo rasserenava, allora andava bene.

In breve rimasero soli, ed il moro dal taglio a scodella finalmente sorrise.

«E comunque, bentornato dal mondo ANBU! Ci era mancato il vero te»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Gjensynsglede (norvegese) → la felicità di incontrare qualcuno che non vedi da molto tempo

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Capitolo 10
*** 10. Sonder [98] ***


10 * Sonder [98]

 

 

 

Kakashi, 24 y/o

 

Kakashi se ne stava sdraiato, la schiena poggiata sulla lapide di Haizu.

«Sai che stavo pensando? Ognuno sembra sereno, ma nasconde dolori e problemi di cui non ci accorgiamo»

Parlò di Gai, orfano dopo la morte del padre Dai, eterno genin deriso dal villaggio ma eroe in punto di morte.

Parlò di Asuma, troppo pressato dalla fama paterna per vivere un rapporto genitore-figlio sufficientemente sano.

Parlò persino del piccolo Uchiha Sasuke, un mocciosetto che a sette anni, come lui, si era trovato davanti una scena che nessun bambino avrebbe dovuto guardare.

«E dimmi, Haizu: tu che scheletri nascondi?»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Sonder (inglese) → il rendersi conto che ogni persona che ci passa accanto ha una vita complessa quanto la nostra

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Capitolo 11
*** 11. Milozvučan [106] ***


11 * Milozvučan [106]

 

 

 

Kakashi, 26 y/o

 

Fu durante una giornata estiva che Kakashi smise di leggere “Icha Icha Temptation”. Chiuse il libro di scatto, poi spostò lo sguardo verso le incisioni sulla tomba.

«Non ci avevo mai pensato, ma la tua voce deve essere stata meravigliosa!»

Immaginò una nobile dai lunghi capelli neri ed occhi magnetici – non poteva pensarla diversamente – cantare con voce angelica.

Essendo nella foresta più fitta del Paese, poi, pensò ad uccellini che, felici, le svolazzavano intorno facendo da coro.

Ma poi scosse il capo, quasi a scacciare i suoi stessi pensieri.

«Poco importa. Anche da stonata, saresti stata perfetta» soffiò arrossendo dietro la maschera di stoffa.

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Milozvučan (serbo) → avere una voce dolce e gentile, particolarmente piacevole per l’orecchio

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Capitolo 12
*** 12. Viraha [103] ***


12 * Viraha [103]

 

 

 

Kakashi, 26 y/o

 

L'epifania giunse nel momento dell'addio.

Kakashi era cresciuto, ed assieme al nuovo team Sette era riuscito a spazzare via i suoi traumi passati.

“In Naruto, Sasuke e Sakura rivedo molto l'intesa che c'era nel mio team”

E in virtù di questo aveva preso una decisione: non sarebbe tornato da Haizu. Ormai era grande, avrebbe guardato avanti. Ma c'era un “ma”...

«È buffo come abbia capito di essermi innamorato di un fantasma nel momento degli addii» sussurrò al vento «Problema mio, lo so. Eppure non intendo tornare sui miei passi. Mi mancherai Haizu. Spero possa essere anche per te l'inizio di qualcosa di nuovo»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Viraha (hindi) → rendersi conto di amare una persona soltanto poco prima della sua (o vostra) partenza o di una separazione più o meno inevitabile

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Capitolo 13
*** 13 Xibipiio [100] ***


13 * Xibipiio [100]

 

 

 

Haizu, 24∞

 

Vide Kakashi allontanarsi dopo quell'addio che gli aveva stretto il cuore.

Era la fine, si disse, ma al contempo un nuovo inizio. Perché quel moccioso troppo cresciuto aveva ragione.

L'odio provato per i nemici, la sete di vendetta così profonda da intrappolarlo sulla Terra, il rimpianto di non aver visto suo fratello invecchiare.

Tutto quello era svanito quando un bimbetto dagli occhi acquosi aveva fatto breccia nel suo cuore.

«Hai dato pace alla mia anima. Ora posso ascendere e raggiungere niisan. Ma non sono una donna. E sappi, Kakashi: io, Uchiha Izuna, spero di essere tuo almeno nella prossima vita»

 

 

 

 

 

 

 

 

[Angolo dei cyberninja]

Challenge: Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

Parola: Xibipiio (pirahã) → l’esperienza della transizione, l’atto di cominciare o terminare qualcosa, di trovarsi al limite di un fenomeno

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