Vita dopo Hogwarts

di Pinky_091
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO


I personaggi e l'ambiente sono frutto della fantasia di J.K.Rowling.


 

La vita di Lei

(Hermione)

Hogwarts è terminata da poco meno di un anno e la grande storia d'amore che hanno Ron ed Hermione va a gonfie vele tanto che sono già subito andati a vivere assieme in una piccola casetta in collina vicino alla Tana per poter visitare molto spesso la Signora Weasley che a detta di Ronald è la miglior cuoca che abbia mai conosciuto, non si mangia bene in nessun posto che non sia casa di sua madre ha ripetuto parecchie volte ad Hermione quando la ragazza proponeva di andare a cena fuori per diversificare le loro serate che vengono passate costantemente in casa a fare l'amore o con Harry e Ginny a Grimmuld Place dove si sono trasferiti per poter avere un po'd'intimità.

Dopo la fine della scuola Harry e Ron si erano messi d'impegno per frequentare il corso di addestramento Auror perché infondo  aver sconfitto Voldemort non dava ai ragazzi l'accesso diretto al lavoro, mentre Hermione che ne aveva avuto abbastanza dalla guerra pensava di dover affrontare il crimine in un'altra prospettiva volendo diventare Magiavvocato e sbattendo cosi i criminali ad Azkaban e aiutare i più deboli, per cui entrambi i ragazzi sono super impegnati tra le lezioni e lo studio di Hermione e gli allenamenti di scherma e difesa per Ronald fortunatamente sono cosi innamorati da poter resistere a qualsiasi problema, per loro tutto andava alla grande, ma come si sa le cose belle durano poco.

Era metà marzo quando Hermione si accorge di un enorme problema era in ritardo, la diligente studentessa sempre super accorta quella volta non lo era stata per questo adesso si trova nel bagno di casa sua con in mano una scatola di cartone mentre legge attentamente le istruzioni e nell'altra un bastoncino di plastica, infondo i metodi babbani sono duri a morire, avrebbe potuto preparare una pozione ma cosi ci sarebbe voluto solo più tempo, qualche stilla di sudore che le scivola sulla tempia per la preoccupazione, aveva appena fatto un test di gravidanza, mordicchiandosi il pollice nella vana speranza di un risultato negativo.

- Ti prego fa che non sia incinta – si ripeteva come se facendo cosi potesse sparire tutta la preoccupazione e l'ansia del risultato, i tre minuti erano passati da qualche secondo, facendo un sospiro profondo si decide a guardare sospirando sconsolata scuote la testa, due stanghette la stavano aspettando proprio li: Test Positivo.

- Come faccio a dirlo a Ron...siamo cosi giovani? - si chiedeva Hermione uscendo dal bagno per dirigersi verso la sua camera da letto nascondendo il test nel suo cassetto dell'intimo, li Ron non sarebbe mai andato a curiosare era sempre lei a fare il bucato e le faccende di casa, cosa che Ronald si vedeva bene dal darle una mano visto che tornava la sera stanco per gli allenamenti con Harry, invece la ragazza non aveva niente da fare solo studiare, cucinare e tenere in ordine la casa cose di poco conto, come quella stessa sera dopo aver rassettato la casa e aver cucinato tutte le pietanze che Ron preferisce rinunciando ad un'intera giornata di lezioni.

- Ciao amore – lo accoglie con un sorriso e un leggero bacio sulle labbra  venendo trattenuta dalle braccia del rosso per poter approfondire il contatto tra di loro sentendo le mani del ragazzo prima sui suoi fianchi e poi sulle sue natiche sapendo perfettamente dove voleva arrivare il suo fidanzato prova a fermarlo tendendo le braccia tra di loro per spingerlo via.

- Aspetta Ron , devo parlarti – continua Hermione sapendo perfettamente che il ragazzo neanche la stava ascoltando tanto era preso a toccarle un seno

- Dai Mione non farti pregare è stata una giornata dura a scuola – pronuncia il ragazzo tra un bacio e l'altro, provocando la rabbia di Hermione non solo per quello stupido nomignolo che le ha affibbiato che sa perfettamente che la ragazza lo odiava, ma soprattutto perchè anche lei non aveva avuto una giornata proprio piacevole.

- Beh sai forse anche io non ho avuto proprio una giornata bellissima e avevo proprio bisogno di parlarti, ma a quanto pare i tuoi bisogni sono sempre più importanti dei miei – si infuria la ragazza allontanandosi dal fidanzato che non aspettandosi una sua sfuriata aveva allentato la presa sui suoi fianchi.

- Va bene parliamo – sbuffa Ronald infastidito sedendosi sulla sedia della tavola da pranzo iniziando a ingurgitare cibo senza minimamente preoccuparsi se la bruna Grifondoro si era seduta anche lei al tavolo per cenare.

- Come posso dirtelo...scusa ma non facile - inizia Hermione con titubanza spiluccando qualche foglia d'insalata che aveva nel piatto avendo lo stomaco chiuso.

- S-e no h-hai c-che di-m-mi an-am-ammo af-fa-e-l'am-mo-e – una pronuncia quasi incomprensibile data dal suo ingurgitare cibo come un maiale.

- Sono incinta – lancia la bomba aspettando una qualche sua reazione che non avvenne tanto presto, continuava a tenerlo d'occhio aspettando che urlasse come un indemoniato che per lui era una sciagura che era troppo giovane e non voleva prendersi la responsabilità di un figlio ma in verità disse una frase che le fece gelare il sangue nelle vene.

- Come scusa....credevo usassi quelle cose dei babbani che evitano questi incidenti – Hermione a sentir definire il loro futuro bambino un incidente rimane immobile sentendo gli occhi pizzicarle ma troppo orgogliosa per piangere.

Dopo quella fatidica cena sono passati ormai otto mesi e il parto si avvicinava sempre di più cosi come la paura di non essere pronta a diventare mamma, dopo l'infelice frase detta da Ron durante quella cena Hermione lo aveva mandato via di casa per parecchie settimane prima di venir perdonato dopo aver giurato che era pentito e che era una frase detta nella paura del momento, ora i due ragazzi vivono ancora insieme e si godono le gioie che comportano l'arrivo del bambino, intanto con l'arrivo del nascituro Ron aveva deciso di cambiare carriera abbandonando il corso di addestramento Auror per entrare nella squadra di Quidditch dei Cannoni di Chudley, che gli hanno fatto un'offerta, giustificandosi dicendo che avrebbe guadagnato molto di più per dare una vita più agiata al bambino, su questo punto i ragazzi hanno anche discusso parecchio perchè Hermione sapeva che una volta nella squadra di Quidditch Ron avrebbe dovuto assentarsi parecchio da casa per seguire le trasferte fuori dalla nazione.

Il 19 ottobre del 1999 viene concepita Rose Weasley una bellissima bambina con gli occhi castani esattamente un mese dopo la nascita una nuova discussione, Rose essendo come tutti i bambini alcune volte piange, di notte, di giorno senza fare distinzione.

- Ora BASTA VUOI FARLA SMETTERE DI FRIGNARE – urla Ronald mentre svaccato sul divano stava leggendo la sezione sportiva della Gazzetta del Profeta – Domani ho gli allenamenti IO – sottolineando quell'IO come se Hermione non avesse anche lei molto da fare 

– Se no vengo io a farle chiudere la bocca con due belle sberle sul sedere – continua guardando la ragazza sfidandola a ribattere

- Azzardati a toccarla e ti schianto giù dalle scale, IDIOTA – risponde a tono da perfetta Grifondoro, troppo tardi si è accorta dello schiaffo che ponderoso le colpisce il viso facendola cadere per terra con la guancia in fiamme che pulsa dolorante, Hermione guarda la persona che ha davanti senza più riconoscere il ragazzo che ha amato.

- Cosa hai detto...ripetilo se hai il coraggio – continua il ragazzo guardandola dall'alto verso il basso con il viso trasfigurato dalla rabbia, trovandoselo a pochi metri di distanza la ragazza fa la cosa più istintiva che le viene in mente tira fuori la bacchetta che tiene agganciata ai pantaloni e puntandola verso il ragazzo – Stupeficium – il ragazzo non aspettandoselo si ritrova con le gambe all'aria dall'altra parte della stanza svenuto, avvicinandosi sempre con la bacchetta puntata contro il ragazzo per precauzione muove ancora la bacchetta – Levicorpus – sollevando il corpo del ragazzo e appoggiandolo fuori dalla porta in un chiaro invito ad andarsene chiusa la porta in faccia allo svenuto Ronald, Hermione traccia su di essa un incantesimo di chiusura         -Collopòrtus-   durante l' attacco del suo ormai ex fidanzato la bambina forse capendo la situazione delicata smette di piangere, Hermione si dirige frettolosamente in camera da letto afferrando la sua preziosissima borsetta di perline con l'incantesimo estensivo irriconoscibile e ci ripone alla rinfusa tutto ciò che la riguarda lasciando solo le fotografie di cui comunque non se ne farebbe niente, tornando in salotto prende in braccio la bambina cullandola - Va tutto bene Rose adesso ce ne andiamo e non torniamo più- smaterializzandosi con la bambina lasciando una casa vuota e silenziosa, appare infine nel salotto della casa londinese dei suoi genitori.
 

La vita di Lui

(Draco) 
 

La fine della guerra cosi come la sconfitta dell'Oscuro Signore furono per Draco una grande liberazione da mesi di oppressione e obbedienza ad un pazzo sterminatore che veniva osannato da uomini folli con idee altrettanto malsane sulla purezza del sangue, anche Draco fino a qualche anno prima la pensava come loro fino a che non ha visto uccidere la professoressa di babbanologia proprio davanti ai suoi occhi, in quei mesi in cui era prigioniero a casa sua ne aveva viste di cose terribili capendo che il Signore Oscuro non avrebbe fatto alcuna distinzione tra i suoi seguaci o i sostenitori di Silente uccidendo chiunque intralciasse i suoi piani, solo dopo parecchi mesi uno spiraglio, avevano appena catturato Potter e compari e suo padre era cosi esaltato nel poter finalmente ritornare ad essere il favorito di Voldemort che Draco avrebbe potuto fare una sola cosa quando gli avessero chiesto di riconoscerli, avrebbe dovuto mentire e cosi fece menti a suo padre, a sua zia persino a sua madre perché sapeva che solo lui avrebbe potuto mettere fine a tutto ciò uccidendo Voldemort per sempre.

E alla fine successe l'Oscuro Signore era finalmente morto per mano di colui che aveva odiato, invidiato e disprezzato, Harry Potter, ma per Draco la faccenda non finiva li lo sapeva bene aveva il marchio oscuro dei Mangiamorte era uno di loro agli occhi della legge, avrebbe dovuto risponderne davanti all'intero Wizengamot per aver anche solo attentano alla vita del preside Silente anche se non era stato lui a togliere la vita all'uomo, ora si trovava li al centro di quell'aula strapiena di maghi pronti a giudicarlo, fissava il pavimento con sguardo vitreo, la mente lontana mentre le parole del presidente della corte il ministro Kingsley Shekebolt gli arrivavano lontane, ovattate.

- Signor Malfoy! - si senti chiamare - Ha capito - continuò il primo ministro con sguardo serio.

- C-come - alzando lo sguardo verso l'uomo a Draco tremò la voce.

- E' in quest'aula con l'accusa di aver attentato alla vita di Albus Silente e di essere un Mangiamorte come si dichiara? - proseguì con voce alta Kingsley in modo che tutti possano sentire, e Draco fece una cosa che non credeva avrebbe mai fatto abbassò il capo ancora una volta e si dichiarò colpevole suscitando un sottofondo di voci concitate che parlavano tutte insieme, il ministro alzò la mano per far placare gli animi.

- Qualcuno ha qualcosa da dire? - domandò rivolgendosi alla folla, alzandosi in piedi Harry Potter a cui appena venne data la parola incominciò a parlare.

- So quello che pensate... - iniziò il Ragazzo Sopravvissuto facendo alzare irrimediabilmente lo sguardo di Draco al sentire quella voce -... perché mai dovrebbe interessarmi il destino di un Mangiamorte quando lui non ha fatto altro che insultarmi e a far valere le sue idee razziste da quando avevamo undici anni, è molto semplice, non trovo giusto che venga sbattuto ad Azkaban alla stregua dei più spietati Mangiamorte come Lucius Malfoy, Doholov, Lestrage, Mcnair e tanti altri, quello che ignorate è che Draco Malfoy ha avuto la possibilità di denunciare Ron, Hermione e anche me a Voldemort quando siamo stati catturati e portati a Malfoy Manor ma ha deciso di tacere non solo salvandoci la vita ma soprattutto dandoci quei pochi secondi per poter scappare e avere la possibilità di poter sconfiggere Voldemort. - Harry sospirò senza smettere di guardare negli occhi Shekebolt che oltre ad essere Ministro era prima un amico e un fedelissimo di Silente - Silente vedeva sempre del buono in tutti era anche per questo che era considerato uno dei più grandi maghi al mondo e aveva visto del buono anche in Malfoy, c'ero anche io quella notte... - chiudendo gli occhi poteva ancora vedere la scena della tragica morte di Silente -... sulla torre di Astronomia e ho visto quello che è successo Malfoy aveva abbassato la bacchetta prima che Silente venisse ucciso da Piton, quindi vi chiedo di riconsiderare il vostro verdetto - concluse ritornando a sedersi composto.

- Ci assentiamo per qualche minuto per deliberare - uscendo Kingsley non poté fare altro che sorridere orgoglioso di Harry che aveva messo da parte i suoi problemi personali per difendere una persona che ha sempre odiato.

Draco ancora scioccato non poteva crederci adesso era addirittura in debito con lo Sfregiato per averlo difeso e lui odiava essere in debito con qualcuno.

- Abbiamo preso una decisione - tuonò Kingsley

- Draco Lucius Malfoy visto le nuove prove venute in nostro possesso grazie alla testimonianza del signor Harry Potter la dichiariamo non colpevole di tutte le accuse, è libero di andare - le manette che fino a poco prima stringevano i suoi polsi svanirono nel nulla subito dopo le parole del Primo Ministro come se fossero incantate, si massaggiò i polsi ancora incredulo alzandosi dalla sedia scorse tutti i maghi del Wizengamot alzarsi e lasciare l'aula, chi chiacchierando con il vicino ma anche lanciandogli degli sguardi curiosi, mentre alcuni lo guardavano furiosi per la mancata condanna, ignorando tutte quelle occhiate Draco stava cercando solo una persona e avrebbe dovuto fare una cosa difficilissima per lui ringraziare.

- Potter - chiamò il ragazzo quando fu abbastanza vicino da poter essere sentito, infatti l'altro ragazzo si fermò ma senza girarsi

- Immagino di doverti ringraziare - continuò il biondo, mentre il moro continuava a restare girato di schiena senza guardarlo gli fece un cenno con la mano.

- Nessun ringraziamento Malfoy, non sarebbe da te, ci si vede - e se ne andò via lasciandoli li impalato ancora in quell'aula che iniziava a stargli stretta, afferrando la bacchetta che il cancelliere gli stava restituendo si smaterializzò direttamente nel salotto di Malfoy Manor facendo prendere uno spavento a Narcissa sua madre che stava tranquillamente leggendo.

- Madre - salutò il ragazzo

- Draco - esclamò la donna che nonostante gli anni, le sofferenze e la guerra restava comunque bellissima, bionda con gli occhi azzurri, minuta ma con l'inconfondibile portamento regale che ha sempre avuto, in quel momento portò un vestito verde smeraldo con delle decorazioni in oro sul corpetto e sulla gonna, i capelli biondi legati in una complicata treccia a lisca di pesce che le ricadeva sulla schiena senza neanche un capello fuori posto il ragazzo non poté far alto che sorridere venendo abbracciato dalla madre.

- Potter ha parlato in mio favore...SONO LIBERO - urlò pieno di gioia baciando sua madre su entrambe le guance.

Passarono alcuni mesi prima della visita di Magnus Greengrass, arrivò una mattina senza alcun preavviso fortunatamente la madre era fuori per delle commissioni con la sorella Andromeda con cui aveva da poco riallacciato i rapporti.

- Buongiorno giovane Draco, come ben lei sa con suo padre Lucius abbiamo stretto un importante contratto matrimoniale tra lei e la mia dolce Astoria ed è ora che venga rispettato - espose con massimo garbo l'uomo che stava sorseggiando un bicchiere di Whisky incendiario, il padrone di casa venne preso in contropiede.

- Signor Greengrass il fatto che il mio "caro" genitori stipulasse contratti a mia insaputa questo non mi da alcun dovere nei vostri confronti. Stracciatelo pure.... di certo non aspiro a far parte della vostra famiglia e di certo non lascio nelle mani di una ragazzina sciocca, frivola e superficiale come Astoria il mio patrimonio - finisce con falsa gentilezza - Ma come ti permetti sei solo un ragazzino che puzza ancora di latte e pretendi di fare il grand' uomo, non ti lascio infangare cosi la mia famiglia - si altera il signor Greengrass facendo diventare la sua faccia tutta rossa.

Draco terminato anche l'ultimo sorso di Whisky alzandosi in piedi guarda l'ospite dall'alto verso il basso - Se ne vada e porti con se anche questa idea del contratto - prima di uscire dalla stanza - Tinky accompagna il Signor Greengrass alla porta - rivolgendosi all'elfo che stava rassettando la stanza in quel momento.

Lo stesso giorno a cena fa un annuncio destabilizzante per Narcissa - Madre ho deciso di partite -

- Cosa, Draco perchè - a Narcissa trema la voce preoccupata che il figlio volesse abbandonarla

- Tranquilla madre ho solo capito che prima di trovare un lavoro qui dove tutti conoscono la nostra famiglia devo riscoprire me stesso e cavarmela con le mie forze parto tra qualche giorno -

- Dove vuoi andare? - chiede la donna preoccupata ma comunque felice per il figlio constatando i miglioramenti che aveva fatto negli ultimi mesi

- Penso che andrò in America, mi farò sentire appena mi sarò sistemato - alzandosi per tornare finalmente in camera sua dove poter togliere quella maschera di sicurezza che voleva mostrare nonostante dentro si sentisse parecchio scosso e titubante nel lasciare il nido che è Malfoy Manor.

Sono ormai passati quattro anni dalla sua partenza per gli Stati Uniti, trasferendosi nella parte babbana della città non ci sarebbe stato il rischio di incontrare qualcuno che lo avrebbe riconosciuto, arruolandosi nei Navy Seal ha imparato la disciplina, la forza di volontà e il rispetto che gli saranno molto utili e con gli anni grazie anche ai molteplici allenamenti ora ha anche un bel fisico prestante, molte donne negli anni lo hanno sempre definito una statua greca.

Sarebbe tornato a casa comunque ma ha anticipato il viaggio per una lettera arrivatagli una settimana prima.

Signor Draco Malfoy,

mi ha contattato il comandante Smith degli Auror americani sapendo che stavi pensando di tornare a Londra ha creduto opportuno intercedere per te affinché prendessi in considerazione la proposta di entrare nella mia squadra di Auror altamente qualificata anche se so che non è la tua massima aspirazione prendere ordini dal sottoscritto.

Confido in una sua risposta al più presto.

Condiali saluti

Harry Potter (Capo Auror)

Appena letta la missiva non ha potuto proprio esimersi dal sorridere constatando con il vecchio nemico quanto le sue parole siano state vere, forse un tempo avrebbe declinato l'offerta ma adesso sapendo quanta fiducia gli aveva dato Daniel Smith il suo vecchio comandante non poteva far altro che prendere in considerazione l'idea.






Spazio Autore

Cari lettori se siete capitati in questa storia allora anche voi come me amate la coppia Draco/Hermione, nonostante siano tantissimi anni che leggo le fanfic questa  la prima volta che mi cimento nello scrivere per cui scrivetemi i vostri commenti.
 

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

 

I personaggi e l'ambiente sono frutto della fantasia di J.K.Rowling.


(Hermione)

 

Hermione abita in un piccolo appartamento vicino all'Università, come tutte le mattine aveva preso l'abitudine di alzarsi molto presto quando il sole non aveva ancora superato la linea di confine e non era ancora sorta l'alba, prima ancora che la sua piccola bambina si svegliasse per la scuola, oddio piccola,  ormai aveva già sette anni, stava crescendo molto in fretta, i capelli rosso ramati incorniciavano il suo viso mentre gli occhi castani sempre attenti, vispi e curiosi, una bambina con la passione per la lettura come la sua mamma.

Hermione non poteva crederci che erano già passati sette anni da quando aveva accantonato la magia in un cassetto.

Aspettando l'alba si immerge nei ricordi di un pomeriggio d'estate.

 

10 Luglio 2004

Erano ormai passati cinque anni dal suo allontanamento dal Mondo Magico e quel pomeriggio  la sua piccola Rose stava giocando in salotto nel loro appartamento con delle costruzioni, un regalo della sua zia adottiva Emily un'amica che Hermione aveva conosciuto all'università, un pezzo di quelle costruzioni iniziò a levitare per la stanza fino ad andarsi a posare nella cesta con tutti i suoi giochi, la madre rimase cosi sorpresa.

- Piccola la tua prima magia... - prendendola il braccio la fece girare stringendola - ...la mamma è cosi fiera di te – disse stampandole con grosso bacio sulla guancia bianca la portò sul divano dove iniziò a spiegarle di un altro mondo pieno di incantesimi, magie e scuole speciali che ti cambiano la vita, accademie per ragazzi straordinari proprio come lei, le racconta di Harry il suo più caro amico, occhi verdi capelli neri perennemente spettinati, sguardo gentile ma di chi ha sofferto troppo senza farsi mai abbattere, voleva enfatizzare solo la bellezza di quel mondo accantonando per un momento, fino a che non fosse stata abbastanza grande la parte brutta piena di gente malvagia con il mantello nero e la maschera d'argento solo il bello per la sua piccola, Rose era comunque una bimba curiosa e le fece una domanda.

- Mamma mi parli di papà? - guarda la sua bambina con tristezza accarezzandole i capelli boccolosi accontentandola raccontandole del primo incontro sul treno per Hogwarts di quanto fosse impacciato, imbranato e a volte anche goffo ma di quando gli volesse bene prima come amico e poi con un sentimento più forte di come lo amasse, delle mille avventure affrontate da quando si conoscono anche con Harry, non racconta però della furia con cui lui la picchiò quando Rose era ancora in fasce non voleva che anche lei lo odiasse più di quanto lo odiava Hermione in quel momento.

La bambina si avvicinò per abbracciarla per farla sentire più tranquilla.

- Non ti preoccupare mamma troverai qualcuno che ti faccia sorridere ancora trattandoti come una principessa – lasciando Hermione senza parole sembrava che Rose avesse capito il suo dolore.

***

 

Ritorna al presente solo quando il campanello suona, sulla porta trova la sua amica Emily che le sorride con in mano una busta di Sturbuck's con la colazione.

- Buongiorno Herm, mattiniera come sempre vedo – la saluta entrando in casa.

- Emi che ci fai qui a quest'ora, per i tuoi standard è presto – precedendola in cucina per prendere un piatto dove sistemare le deliziose paste che aveva portato la sua amica.

- Stavo tornando da casa di Jack e ho pensato di venirti a trovare... - fa una piccola pausa evitando lo sguardo malizioso di Hermione - ...come sta Rose? - chiede per cambiare argomento

- Certo brava cambia argomento, non riesco ancora a crederci tu e Jack ormai state insieme da quattro mesi, sono cosi felice per voi – finisce con un sorriso alzandosi per abbracciare la sua amica

- So che è strano detto da me...però mi piace molto – arrossisce come una ragazzina facendo intenerire la bruna facendo passare un velo di tristezza nei suoi occhi castani.

- Sono preoccupata per te Hermione...da quando ci conosciamo sarai uscita si e no quattro volte con dei ragazzi senza mai andare oltre il secondo appuntamento, devi rilassarti, scioglierti non può andare avanti cosi – si infervora Emily

- Vuoi rimanere zitella a vita? - continua gesticolando.

Hermione non risponde si alza dalla sedia per lavare le poche stoviglie rimaste dalla sera prima, sospirando si gira verso la sua ospite.

- Sai benissimo che per me è diverso, ho una figlia a cui pensare, non posso uscire con chiunque, non sono mai stata cosi ho avuto un solo ragazzo in tutta la mia vita Ronald e guarda com'è andata a finire... - inizia a spostare gli oggetti fa sempre cosi quando è nervosa pulire la tranquillizza - ...sia chiaro con questo non dico assolutamente di essere pentita di avere Rose...io....devo innamorarmi per uscire con un ragazzo non posso pensare solo a me, prima di tutto lui deve accettare mia figlia la parte più importante della mia vita. - finisce con il fiatone

- D'accordo non parliamone più, ma alla fine questo Ronald lo hai più sentito – chiede con discrezione guardando l'amica negli occhi – No – mordicchiandosi il labbro Hermione rimane indecisa se far partecipe Emily di ciò che è successo una settimana fa, della lettera che le è arrivata.

20 Marzo 2006

Hermione è seduta al tavolo della cucina nel suo appartamento mentre la piccola ancora a scuola, i libri sparsi sul tavolo ricoperto anche di fogli indicavano che la ragazza stava studiando una materia decisamente non facile: diritto penale.

Cosi concentrata sulla lettura non si è neanche resa che dalla finestra rimasta aperta era appena entrato qualcosa, solo quando sente uno stridio provenire dal divano alza gli occhi dal foglio con sorpresa e preoccupazione.

Un gufo era appena entrato dalla finestra aperta senza che lei se ne accorgesse, se prima aveva paura di sapere chi avrebbe potuto contattarla da "quel mondo" che aveva abbandonato ora non aveva più dubbi avrebbe riconosciuto quella civetta tra mille infondo ci era cresciuta guardando il suo migliore amico spedire e ricevere posta proprio con lei, la teneva addirittura in dormitorio perchè aveva un carattere parecchio burbero, un sorriso involontario le increspò le labbra.

- Edwige - esclamò la bruna mentre la bianca civetta planò di fronte a lei con sguardo corrucciato porgendole una zampa per farle prendere la lettera.

- Grazie - accarezzandole la testolina -...scusami se non mi ero accorta di te - 

-E da molto che non ricevo posta cosi - sussurrò persa nei suoi pensieri mentre con mani tremanti ruppe il sigillo in ceralacca.

Cara Hermione,

ti scrivo questa lettera per farti sapere che se anche sei andata via tanti anni fa e non ti sei mai fatta sentire rimani comunque la mia migliore amica e ti vorrei al mio fianco in questo giorno cosi speciale.

Festeggeremo il battesimo di James il 3 maggio alle 11.00 sarebbe una buona occasione per rivedere te e la bambina e riallacciare i rapporti

Mi manchi

Con affetto

Ginny

 

Spazio Autrice

Dopo anni finalmente riesco a riprendere in mano la storia. Spero vi piaccia commentate e salvate la storia per non perdervi i prossimi capitoli.

Come potete notare la vita di Herm e Draco è andata avanti diversamente ma si rincontreranno chissà cosa succederà?

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


 

CAPITOLO 2



I personaggi e l'ambiente sono frutto della fantasia di J.K.Rowling

 

(DRACO)

- Draco ho bisogno del rapporto di quei ribelli che creavano scompiglio la settimana scorsa a Hogsmade? - chiede Harry entrando nell'ufficio di Draco senza preoccuparsi di bussare.

Il ragazzo biondo seduto dietro la scrivania alza gli occhi grigi come il mare in tempesta per soffermarsi a guardare la persona appena entrata nel suo studio accantonando per un momento le date che stava controllando su alcuni fogli che il suo assistente William gli aveva consegnato.

Il braccio destro di Potter, erano ormai quattro anni che lavoravano insieme, fianco a fianco, tutti i giorni, il loro rapporto con gli anni era cambiato, ora si stimavano reciprocamente, potevano definirsi amici.

- Buongiorno anche a te Potter - ghignò il ragazzo biondo appoggiato con la schiena alla sua sedia.

- Si si buongiorno - mormora sbrigativo Harry Potter camminando con passo lento monotono, stanco ecco la parola che Draco stava cercando per descrivere il comportamento del suo antico nemico, recupera un foglio da una pila alta piena di documenti sulla sua scrivania per farglielo avere senza una parola Harry lo svoglia velocemente per trovare eventuali mancanze o errori.

- Bene, ci vediamo - salutando fa dietrofront per tornare nel suo ufficio a deprimersi o a risolvere qualche complicato complotto che minaccia il mondo, venendo fermato da Draco - Aspetta, perchè non ti siedi? - invitandolo con un cenno della mano ad accomodarsi sulla sedia libera davanti alla sua scrivania.

Sistemandosi comodamente accavalla le gambe aspettando che Potter prenda la parola per spiegare il suo strano comportamento degli ultimi giorni scrutandolo, lo sguardo basso, i capelli neri più spettinati del solito e quelle pesanti occhiaie violacee sotto gli occhi denotavano solo l'ovvio della situazione Harry Potter dormiva poco e male da qualche settimana, ma che cosa poteva mai disturbare il sonno di chi ha sconfitto Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?

Draco Malfoy non è mai stata una persona paziente e con gli anni non era affatto cambiata, sbuffando si trattenne dal prendere a pugni lo Sfregiato, gli stava solo facendo perdere tempo.

- Allora si può sapere che diavolo ti prende Potter? Se è per il fatto che avete cambiato idea sul padrino di James per farlo fare alla donnola io di certo non me la prendo anzi... - domanda, gli occhi stretti a fessure facendo una pausa sperando in una reazione da parte del moro che invece stette in silenzio.

- No non è per quello - sospira il ragazzo sopravvissuto 

- Sai Potter, da quanto tempo lavoriamo insieme? quattro anni ormai, sono stato a casa tua, dai Weasley in quella specie di casa... - fa una pausa con una smorfia, le vecchie abitudini sono dure a morire - ...i Weasley sono stati sempre molto...gentili con me nonostante il mio passato - continua - l'unica cosa che mi sembra strana è non aver mai visto la Granger e Weasley? - finisce passandosi una mano nei capelli biondi che gli ricadono sugli occhi chiari, capelli ormai privi del fastidioso gel che usava durante i suoi primi anni ad Hogwarts, una leccata di mucca in piena regola. Riflettendoci bene Harry non sapeva proprio come affrontare un argomento cosi delicato e forse non era neanche tanto sicuro di volerlo fare, si alza di scatto dalla sedia facendo alzare un sopracciglio chiarissimo di Draco, iniziando a camminare avanti e indietro in quell'ufficio come un animale in gabbia che prova a scappare per non dover affrontare i ricordi.

- Non vedo Hermione da sette anni, da quando  ha lasciato Ron e se n'è andata, comunque non è per questo che sto cosi, Ginny ha invitato Hermione al battesimo di Jamie...mi sono sentito tradito dalla mia migliore amica, ha fatto le valigie e se n'è andata come se niente fosse non s'è più fatta sentire, Ron ci ha detto che l'ha tradito perchè non era mai stata innamorata di lui e che voleva rifarsi una vita con questa nuova persona, non ho mai saputo chi era - a Draco non sfuggi lo sguardo perso nel vuoto del Bambino Sopravvissuto, pieno di tristezza e rammarico di non essere riuscito a parlare con la sua amica, respira affannosamente il moro 

- Io non me ne farei un cruccio, dopotutto tra un mese la rivedrai e potrai chiarire con lei, dirle tutto quello che pensi - prende la parola Draco 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

I personaggi e l'ambiente sono frutto della fantasiadi J.K.Rowling

 

Hermione quel pomeriggio era veramente distratta non riusciva a pensare ad altro, se non alla lettera arrivatale da Ginny, chiese consiglio anche ai suoi genitori che pur non avendo mai amato il mondo della magia non pretendevano che la figlia abbandonasse tutto per ritornare da loro, la incoraggiarono ad andare, Ginny è un ragazza molto  simpatica e gentile e a sua mamma era sempre piaciuta, ma anche con il loro sostegno non riusciva proprio a decidere.

- Si può sapere che cos'hai? - chiese a quel punto con esasperazione Emily – Sono giorni che sei distratta, a lezione a malapena prendi appunti e anche adesso sei assente. Herm sono veramente preoccupata -

- Tranquilla Emi non è niente – risponde Hermione con lo sguardo fisso davanti a se sempre più pensierosa,

- E no adesso tu mi dici tutto chiaro... – afferra la bruna per un braccio facendola voltare verso di se -...passa che rimani sulle tue ma addirittura trattarmi come una stupida assolutamente no -

Hermione sospira con lo sguardo basso, sconfitto, massaggiandosi il braccio dove poco prima la sua bionda amica l'aveva stretta e inizia cosi a raccontare

- Non ti ho mai parlato della mia vita prima di conoscerti, la verità è che dopo la nascita di Rose e aver lasciato il bastardo (grazie per il soprannome....) l'avevo completamente abbandonata fino a quando non... - Hermione ci pensa bene prima di continuare, pesa ogni parola che dice per non tradirsi e svelare troppo del mondo da cui proviene veramente, la sua amica ha sempre pensato che avesse studiato in un'accademia per cervelloni fuori dal paese in Svizzera e che tornava a Londra solo in estate per ripartire i primi di settembre beh la verità non è poi cosi distante -...ho ricevuto un invito... - non poteva di certo dire di aver ricevuto una lettera, chi le spedisce più le lettere - ...ad un battesimo, il primogenito dei miei più cari amici dell'epoca sta per essere battezzato e mi hanno invitata, ma sono molto confusa se andare o no, mi odieranno tutti per essermene andata cosi senza salutare se non conti che Ginny è la mia quasi ex cognata, Ron è suo fratello e non vorrei incontrarlo mai più -

Emily è rimasta sconvolta non poteva crederci – E' questo che ti preoccupava tanto, i tuoi vecchi amici si sono rimessi in contatto con te, da una parte mi sembra bello che vogliano chiarire e riallacciare i rapporti dall'altra capisco anche perché non vuoi andare, non vuoi rincontrare quella persona... - Emi abbraccia la mora con slancio - ...non ti preoccupare... però devi andare – le dice

- Lo devi fare per te...e ....se proprio LUI c'è e non ci vuoi parlare allora ignoralo o fai buon viso a cattivo gioco per qualche ora o meglio ancora, vieni via senza parlargli – i consigli saggi di Emily vanno sempre ascoltati – Vuoi che tengo Rose quel giorno, lo faccio volentieri? - con un sospiro Herm scuote la testa rassegnata, sarebbe tentata di dire di si ma alla fine - No, devo portarla, non posso tenerla ancora lontana dagli zii e dai nonni -

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Proprio quella sera dopo aver messo a letto Rose raggiunge la cucina prendendo in mano il bollitore per riempirlo di acqua e metterla cosi a bollire, apre la credenza li vicino per prendere una tazza a fiorellini che Rose le ha regalato un anno alla festa della mamma con su scritto "MAMMA #1" lentamente come se non avesse fretta prendendosi tutto il suo tempo scarta la bustina della tisana ai lamponi, la sua preferita, non rinuncia mai alla tisana serale e a un buon libro sul divano del salotto, ma non oggi, aveva altri piani in mente, si accomoda al tavolo della cucina con la sua tisana fumante tra le mani e una scatola di cartone davanti a se con su scritto"FRAGILE – NON TOCCARE", sospirando con mani tremanti toglie il coperchio e proprio li la prima cosa che nota è una lunga asticella di legno, la sua bacchetta, che afferra con trepidazione, succede subito qualcosa avverte una scossa che dalla mano le risale tutto il braccio provocandole un lieve brivido di piacere dietro il collo, sorride felice di non aver dimenticato quella piacevole sensazione che da la magia, appoggia la bacchetta affianco alla scatola rimirando dentro gli altri oggetti, piuma e calamaio con qualche foglio di pergamena, le serviranno sicuramente per rispondere alla lettera di Ginny, infondo alla scatola un libro piccolo, le pagine ingiallite dal tempo e dal troppo sfogliare, apre la prima pagina e proprio li in bella vista disegnato a penna sta proprio lui il simbolo dei doni della morte (foto), l'ultima eredità di un grande  mago, Albus Silente, una piccola stilla salata le scivola sulla guancia a ripensare all'uomo, un mago che ammirava.

Tutto ciò che ha portato da casa dei suoi, gli altri libri e oggetti magici sono tutti ben custoditi in soffitta dai genitori.

Posa il libro asciugandosi velocemente la lacrima prima che ne escano altre e riporta davanti a se la pergamena con piuma e calamaio pensando bene a cosa rispondere

Cara Ginny

latua lettera mi ha sorpresa un po', non avrei mai pensato che ci saremmo riviste, ma ti ringrazio di avermi invitata al battesimo di James, accetto molto volentieri e non vedo l'ora di conoscerlo, scommetto che è già un peperino proprio come te ed Harry.

Soche devo spiegarti tante cose, ciò che è successo tra me e Ronald e spiegarti perché me ne sono andata, spero che tu non prova troppo rancore per come me ne sono andata.

Mi manca la nostra amicizia

Con affetto

Hermione

Finito di scrivere si guarda in torno alla ricerca di qualcosa con cui chiuderla, mentre aspetta che l'inchiostro si asciuga rovista in un paio di cassetti fino a che non trova un nastrino rosso con qualche sfumatura dorata, Ginny l'avrebbe trovato simpatico in ricordo dei vecchi tempi Gryffindor.

Arrotola la pergamena ben stretta facendo un fiocco con il nastrino, recupera la gabbia di Saphira la sua civetta, ricorda ancora la faccia che ha fatto Emi quando l'ha vista era scioccata-Non potevi prendere un gatto? -le aveva chiesto – Ma dai la civetta è un animale come un altro -

Lega la lettera alla sua zampa e la porta verso la finestra aperta – Portala a Ginny Weasley capito... a Grimmauld Place – Saphira parte con un battito d'ali, vola sempre più in alto su in cielo verso la sua destinazione.

 

Spazio Autrice

E anche il terzo capitolo è finito. Hermione alla fine ha scelto di buttarsi e al diavolo le conseguenze, per andare al battesimo di James.

Che dite? Cosa succederà nel prossimo capito farà incontri piacevoli o spiacevoli?

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Capitolo 5
*** AVVISO ***


AVVISO:
 

LA STORIA VERRÀ REVISIONATA PRIMA DI UNA NUOVA PUBBLICAZIONE 
GRAZIE PER LA PAZIENZA.

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