Dedicami una Canzone

di Sleepesleep
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Mio Sapore Preferito ***
Capitolo 2: *** Addio ***
Capitolo 3: *** Sogno ***
Capitolo 4: *** La Mia Ossessione ***
Capitolo 5: *** Oh Circe ***
Capitolo 6: *** Il mio Faro ***



Capitolo 1
*** Il Mio Sapore Preferito ***


Canzone: Dicono di me- Cesare Cremonini

Coppia: Kageyama x Hinata

<< Ma quello non è il Re del Campo? >> sussurrava qualcuno da lontano, Kageyama si morse il labbro inferiore continuando a procedere veloce verso la stazione. Alcuni curiosi gli lanciavano occhiate casuali, alcuni lo indicavano ridacchiando, da quando era stato nominato per la nazione era sempre così, mezze parole e sguardi confusi. Ricorda di aver letto un articolo su una rivista sportiva riguardante la sua scelta per la squadra e la sua presunta 'Genialità', non era certo stato gentile il giornalista ma non era molto lontano dalla realtà, non era un genio aveva solo un buon intuito e molta fortuna.

Dicono di me,
che sono un bastardo, bugiardo e lo fanno senza un perchè...
Dicono di me,
che sono una strega drogata e truccata e piena di sè...

<< Lei è Kageyama Tobio? >> disse qualcuno dirigendosi verso di lui, in qualsiasi altra situazione si sarebbe fermato mostrando il suo migliore cipiglio compiaciuto, ma non era quello il momento, doveva muoversi, il treno stava per arrivare. Veloce superò l'ostacolo, ricevendo un occhiataccia di rimprovero, forse doveva scusarsi prima di superarlo ma era di fretta. Salto a due a due i grandini per il binario, forse era ancora in tempo, ringrazio mentalmente la sua prestansa fisica per non aver il fiatone. Giunse finalmente alla sua destinazione, si sistemo al meglio la giacca e cerco di regolare il respiro.

Dicono di me,
che sono una stupida frase da dire davanti a un caffè...
Dicono di me,
che sono un serpente con ali da diavolo e un cuore da re...

 La voce meccanica annunciava << Il treno da Osaka in arrivo al binario 3, allontanarsi dalla linea gialla >>. Un formicolio non ben definito gli attraversa la pelle, alza lo sguardo sulla targa 'Binario 3' era al posto giusto. Il treno giunse  sbuffando pigro, le porte scorrevoli si aprirono scricchiolando e una marea di gente si riversa nella stazione. Tobio cerca di evitare di farsi travolgere dalla gente, perché doveva essere così pieno quest'ultimo treno? Sfrutta la sua altezza per cercare di scorgere la figura minuta, stava quasi per rinunciare. 

Ecco perchè, nessuno sa.
Ecco perchè, nessuno sa.
Ecco perchè, nessuno sa.
Nessuno sa....

Forse aveva sbagliato treno o orario? o forse aveva capito male, forse Hinata non voleva vederlo in staziona anche il messaggio che aveva ricevuto era vago 'Arrivo ad Osaka la prossima settimana, ti aspetto '. Forse intendeva ti aspetto a casa? o alla palestra? o chissà dove, infondo stiamo parlando di Hinata, non era certo la persona più comprensibile del mondo. L'esasperazione gli mordeva lo stomaco, se qualcuno lo avesse visto ora pallido e tremante con alta probabilità avrebbe riso del 'Re'. In sua difesa però erano passati tre mesi dalla partenza di Shoyo, tre mesi in cui la solitudine e il silenzio lo avevano accompagnato. 

Che avrei soltanto l'amore per lei...
Per lei che ha il nome di un fiore per lei...
Per lei che è l'unica al mondo, per lei...
Per lei che è l'unica al mondo, per lei...

Qualcosa lo travolse dolorosamente, il familiare odore di vaniglia lo avvolse. << Hinata >> squittì di sorpresa Tobio. Hinata strofinò la testa sul petto dell'amato e asserì << Sei qui, finalmente, mi sei mancato >>. Kageyama avvolse le grandi braccia intorno a Hinata, strinse a sé quel piccolo fagotto caldo sussurrando << Dove sarei dovuto essere sennò? >>. Hinata rise leggermente e ammise stringendosi di più a Tobio << é che a volte sei così idiota, Kageyama, sei molto ottuso >> e aggiunse offeso << Ci hai messo quasi tre anni per capire che avevo un enorme cotta per te al liceo >>. Tobio borbotto imbarazzato << Non che tu sia mai stato molto bravo a farmelo capire >>. Hinata alzò la testa accigliato << Come se non si notasse palese, mi comportavo in maniera diversa intorno a te >>. Kageyama roteò gli occhi e asserì pacato << Scusa >>. 

Ed ogni raggio di luna è per lei...
Ed ogni raggio di luna è per lei...
Lei...

Shoyo gli regalo uno di quei sorrisi, uno di quelli che facevano sentire Tobio debole, Hinata sarebbe stata la sua morte, ne era certo ma ne valeva comunque la pena per Shoyo, Hinata era il sole pulsante e implacabile e Kageyama avrebbe fatto di tutto per alimentarlo, sarebbe stato il suo ossigeno, la sua benzina. Shoyo si mise sulle punte per cercare di raggiungere il volto dell'amato e sussurro << Che aspetti a baciarmi, Tobio? >>. kageyama arrosi leggermente prima di abbassarsi e fare aderire le loro labbra, Hinata era dolce, era molto più buono di qualsiasi marca di latte che Kageyama avesse mai assaggiato, Tobio ne era certo, non aveva dubbi, Hinata era il suo sapore preferito....

 

Note autore: potete anche chiedere di dedicare una canzone ad una coppia se desiderate...

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Capitolo 2
*** Addio ***


Richiesta eseguita spero che piaccia a chi me l'ha richiesta come coppia, se volete chiedermene altre fatelo pure in privato.....ora vi lascio alla lettura...faccio schifo con gli spazi autori lol

Canzone: Love just Ain't Enough - Kara Marni

Coppia: Daichi Sawamura x Sugawara Koushi 

Daichi parcheggiò la vecchia jeep nel garage come ogni sera da ormai cinque anni, con passo lento ed esausto dopo la lunga giornata di lavoro giunse al portone della sua piccola viletta, la sua casa. Tiro fuori le chiavi, le giro nella serratura forse con un po' troppa forza, entrò nella casa  buia calmo. << Sugawara sono a casa >> annunciò senza attendere risposta con alta probabilità il marito o dormiva o era ancora irritato dal litigio della mattina, non aveva la forza mentale per affrontarlo ancora. Accese la luce della cucina affamato, sul tavolo era adagiato in bella vista un foglio di carta piegato con attenzione, in esso a grandi lettere c'era scritto ' A DAICHI'. Sawamura lo raccolse confuso, lo aprì dubbioso e lesse avaro le parole, la scrittura appartenevano a Suga senza dubbio.

Ashes to ashes
Passion and fantasy dreams all fall
We bid farewell to the fairy tail of when we were young
See, no one ever told us that we need more
That we need more

"Ho rimandato per molto tempo questo, non ricordo neppure quante lettere ti ho già scritto e poi gettato via, nessuna sembrava avere le parole giuste ma ormai ho capito che non esiste un giusto modo per dire addio a qualcuno o almeno io non lo conosco. Mi dispiace, non posso continuare così, a fingere ancora e ancora. Sento la bile risalire solo al pensiero di dovermi alzare ancora una sola mattina vedendoti al mio fianco innocente e ignaro dormire, questo amore di plastica mi rende sporco, insofferente, le bugie si accumulano nella mia testa rendendo le mie notti insonni e colme di terrore. So di essere un ingrato bastardo, tu mi hai dato ogni cosa desiderassi, ma chi vogliamo prendere in giro a volte l'amore non basta, semplicemente le cose non funzionano"

See, I envisioned this, the perfect first of many
So green, I dreamed of happy ever after
Looking past the in-between times

 Daichi strinse leggermente la lettera tra le dita sottili, veloce salì le scale febbrile, cercò nella loro camera desolata, nel piccolo bagno ma suo marito non c'era, non c'era, se n'era andato sul serio. Doveva essere un  brutto sogno, queste cose non capitano a quelli come lui, aveva un buon lavoro, era una brava persona cazzo, queste cose non accadano a quelli come lui. Si accasciò ancora incredulo, rannicchiandosi riposò gli occhi sulla lettera 

They say love is perfect
They say love is blind
They say love is worth it
But you gotta know sometimes
Love just ain't enough

"So che avrai tante domande, so che mi cercherai per ogni angolo della casa pregandomi di venire da te ma quando leggerai questa lettera io sarò lontano abbastanza da non sentire le tue lacrime, scusa, lo so che è da egoisti ma non posso fare altrimenti. Dannazione, vorrei tanto trovare un singolo difetto in te o in noi ma non ci sono, tu mi hai amato così tanto, più di quanto qualcuno come me meritasse se devo essere sincero, oh mio capitano cieco e perfetto amarti è stata la scelta più naturale della mia vita ma al medesimo tempo la mia rovina, sciocco ingenuo ti sei sempre ostinato a vedere in me più di quanto veramente ci fosse, mi hai sempre trattato come una fragile cristallo prezioso quando sono a malapena una comune agata bianca. Scommetto che nessuno ti ha mai detto che per certe persone non vale la pena, che con certe persone l'amore non è abbastanza, immagino sia così sennò non riesco a spiegarmi questa tua ostinazione nell'amarmi. 

Reaching for something
Searching for someone to change my mind
We were made fools by grade school stories and nursery rhymes
Lost in the days of lover's haze, an altered state of mind

Non posso darti ne spiegazioni, ne altro, so che meriteresti almeno un ultimo decente addio, forse uno di quei baci leggeri colmi di rimpianti con gli occhi lucidi che si vedono nei film, ma la realtà fa schifo Daichi e io sono un debole egoista, troppo debole e terrorizzato di rimanere prigioniero dei tuoi bisogni, bloccato ancora nel nostro 'Vissero felici e contenti', sappiamo entrambi quanto tu sia bravo con le parole, ogni volta sei riuscito a convincermi che l'amore avrebbe risolto tutto, mi hai promesso che avresti reso il mio mondo una favola e ce l'hai fatta, mi hai reso un burattino in questo tuo teatro di coppia felice. Ora però sono stanco, basta con tutte queste cazzate, non siamo più adolescenti e questo non è un film d'amore di serie B, mentirci ancora ci avrebbe condotti nell'abisso , mi avrebbe portato a odiarti."      Daichi percepì la vista annebbiarsi, ingoio a vuoto, si stronfino gli occhi arrossati, le mani tremavano scosse da un misto di vergogna e paura. 

Intoxicated by the love they say we find
But now I'm like, what is this I'm feeling?
And what if this time, all of our kisses lied and although we tried
To find the good, there's just goodbyes, oh my

"Non so se mai mi perdonerai, forse mi odierai anche se ne dubito, sapevi come sarebbe finita, lo sapevi bene quando con gli occhi colmi di sciocche speranze mi hai chiesto di rimanere ancora e ancora, sei sempre stato troppo buono con me, sei sempre stato troppo per me. Ti ringraziò comunque per questi cinque anni, per ogni tuo sorriso a me dedicato, per ogni tuo sussurro gentile, per ogni tuo gemito in mio nome, grazie davvero. Ti auguro un giorno di incontrare qualcuno che capisca la tua sciocca continua speranza nello scorgere il buono degli altri, ma quella persona non sono io e non lo sarò mai, amore. Non cercarmi Daichi, tanto sarebbe solo un enorme spreco, non sono la persona che tu desideri io sia, lascia che io diventi una cicatrice sulla tua pelle, lascia che il mio ricordo sfiorisca tra le piaghe del tempo, lasciami andare. Prenditi cura di te, ho lasciato del cibo in frigo, so che non avrai mangiato a pranzo, sei sempre stato uno stacanovista.                                                                                                                                              Addio mio primo dolce amore".

Cuz waking up ain't easy
Reality is hard, yeah
And balancing my dreams and all I've seen
With the pain and scars and battling my broken heart
I wish I would have known

Daichi osservò ancora per qualche secondo la lettera, con fatica si alzò e traballando raggiunse il loro letto. La testa vorticava persa in chissà quanti ricordi della loro vita insieme, troppi ricordi, l'ira risaliva per la gola minacciando di uscire con la bile, si lasciò cadere sul letto stremato. Si trascinò fino alla parte destra del letto dove di solito placido dormiva Sugawara, aspiro vorace il flebile odore e si rintano nel sicuro calore delle coperte morbide. Così lo corsero i birichini raggi freddi del mattino, il sole era sorto ancora come ogni giorno dei precedenti cinque anni..

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Capitolo 3
*** Sogno ***


Coppia: Daichi x Sugawara 

Canzone: Tu sei, tu sai - Nek 

Questa canzone è molto più vecchia di me e immagino di chiunque leggerà.... 

L’insonnia era una brutta bestia, un terribile fantasma che ronzava nella sua testa da ormai molti anni, in parte era colpa del lavoro, non che si lamentasse sia chiaro solo che certe volte era dura, certe notti vorrebbe solo poter dimenticare e dormire. Sbadigliò placido, cercò di sistemarsi meglio tra le coperte, tento anche di trovare una posizione più confortevole per prendere sonno ma nulla valse, Morfeo sembrava negarsi a lui. La sveglia analogica segnava le tre precise, era tardi. 

tu vicina e così distante 
il cuore ti batte ma 
per chi batte 
non ne so niente 
chissà, chissà 

Posò lo sguardo sulle spalle tese del suo compagno ignaro, Sugawara era beato nell’innocenza del sonno, i capelli d’argento si spargevano disordinati sul cuscino, delicato Daichi afferrò una ciocca curioso, erano cresciuti, a colazione avrebbe proposto a Suga di portarlo dal barbiere, sapeva che il suo compagno detestava quando gli finivano davanti agli occhi. 

fantasie che l'insonnia da 
magari adesso un altro sta con te 
se potessi li ucciderei 
tutti i sogni tuoi  

Un leggero mugugno lo scosse dai suoi pensieri, Sugawara si girò di scatto, il suo volto contratto in una smorfia di fastidio, la coperta ricadde di poco lasciando scoperte le spalle bianche. Daichi si chiese cosa stesse disturbando il sonno dell’amato? Un altro gemito di dolore fu rilasciato dalle labbra socchiuse dell’amato, forse stava avendo un incubo? Daichi con attenzione si avvicinò e lo accolse tra le sue braccia, sperando di poter consolare Suga. La tensione si sciolse, Sugawara si aggrappò a quel calore familiare, il suo volto si rilassò. 

Tu sei tu sai 
nel sogno da chi vai 
tu sei con me ma la mente dov'è 
seguo il ritmo del respiro 
movimenti leggeri della fronte tua 
quando sogni non sei mia 

La sveglia analogia ora segnava le sei, tre ore erano scivolate tra le dita dell’uomo senza davvero che se ne accorgesse. Il respiro di  Sugawara si fece irregolare, la fronte si contrasse e suoni inequivocabili uscirono dalle rosee labbra, Daichi percepì il proprio corpo rispondere istintivamente al richiamo carnale, una vocina irrazionale però risuono nella sua testa, erano per lui quei suoni? Era lui il suo compagno anche nei suoi sogni? Forse era quel cantante palestrato che tanto Suga adorava ascoltare o chissà forse qualche suo collega di cui neppure sapeva l’esistenza... 

piano piano vorrei svegliarti 
per rassicurarmi e per parlare un po' 
e invece no, 
forse ho paura di capire con chi stai 
 

Sarebbe stato tradimento in quel caso? Daichi strinse di più a sé quel corpo, anche se ci fosse stato qualcun’altro nei sogni di suo marito non doveva preoccuparsi, era normale fantasticare a volte, giusto? Si, si certo, doveva calmarsi. Solo che la gelosia non segue mai le briciole della ragione, la paranoia dovuta al deficit di sonno gli stava giocando un brutto scherzo, vide nella penombra scorrere scenari surreali in cui Suga lo lasciava per chissà chi a causa di quello stupido sogno 

Tu sei tu sai 
nel sogno da chi vai 
tu sei tu sai 
stai svegliandoti ormai 

Doveva calmarsi, non aveva mai sentito di persona lasciate a causa di un sogno, anche se un suo collega gli aveva raccontato che la moglie lo aveva mandato a dormire sul divano dopo un incubo in cui il pover’uomo l’aveva tradita con una sua amica, ovviamente non era mai avvenuto. E se Sugawara lo mandasse a dormire sul divano? Daichi strinse i denti, in realtà in questo caso sarebbe dovuto lui infuriarsi per quel sogno? Come funzionavano queste cose? Forse doveva svegliarlo, sicuramente suo marito gli avrebbe spiegato la situazione, ma certo Sugawara lo avrebbe capito, anche se non voleva sembrare un pazzo visionario.. 

mi sorprendo i tuoi occhi 
quasi chiusi poi accesi, 
spalancati in me 
dici sorridendo: "sognavo di te!" 

Il corpo di Sugawara si mosse a scatti, le gambe dell’uomo si insinuarono tra quelle del marito, Daichi lo osservava incanta, suo marito assonato aprì gli occhi sbadigliando, si era svegliato. Il poliziotto lo fissava nervoso, incerto su come comportarsi. << Sai ti ho sognato >> sussurrò con voce impastata Koshi. Che sciocco, era ovvio che suo marito aveva sognato lui, certo, Suga lo amava, loro si amavano, si ritrovo a ridacchiare sollevato, era stato un completo idiota. Suga gli regalò un'occhiata confusa ma Daichi non ci fece molto caso, si limitò a sfiorare dolcemente le labbra dell’amato << Buongiorno >> 

Tu sei tu sai 
sorpresi insieme dal mattino 
tu sei tu sai 
tu sei tu sai 
e adesso il sogno è già lontano 

Koshi gli diede un calcio imbarazzato da quella inspiegabile dolcezza, Daichi incasso debole << è che stavamo facendo nel tuo sogno? >>. Suga arrossì e mise conserte le braccia negandogli la tanta agognata risposta. Daichi però era un tipo testardo << Sai facevi strani suoni >>. Suga alzò gli occhi al cielo e ammise << Cosa c’è di male se faccio un sogno erotico su mio marito? >>. Daichi percepì un calore avvolgerlo, non era certo se fosse eccitazione o dolcezza << Perché limitarsi a sognarlo? >>. Sugawara scosse leggermente la testa ma poi si riavvicinò, le loro labbra si riunirono lente, non c’era fretta infondo aveva una vita insieme che li attendeva 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** La Mia Ossessione ***


Canzone:My Obsessions - Skillet

Coppia: Tendou x Ushijima

Piccola nota: un flusso di pensieri di Tendou su Ushijima

Sai cos'è un ossessione? Secondo il dizionario è un idea fissa che infesta la tua mente, un incubo ricorrente che svuota la tua anima, una sensazione dolorosa di piacere assoluto.

Your touch, your ways
Leave me dumb without reason
Your love, my cage
My prison so pleasing
I spend my days
Tangled in thoughts of you
Stuck in this place
Resigned to be your fool

 L'hai mai provata Wakatoshi? Non credo, conoscendoti non sei neppure in grado di vedere quella scintilla nei miei occhi, mi lasci bloccato in questa prigione autoinflitta, bastardo. é così difficile scappare dalla tua testa, sono rassegnato a rimanere incatenato ai tuoi pensieri mai detti, sei egoista wakatoshi.

I thirst no longer
Drenching my soul
Pour out like water

Così forte, così unica, così speciale, vivere per te è così naturale, la gente osanna la tua essenza come la capisco, oh incantevole creatura gelida sei tu la mia ossessione. Passo il tempo a riempirmi di te, delle tue parole, dei tuoi pensieri, voglio avere il tuo tempo per renderlo luce piacevole.

You're my only infatuation
Don't leave me stranded
In my obsession
My purpose, my possession
Live and die in my obsession
My obsession

Sai credo che tu sia la mia ossessione, ti concedo così tanto dannato parassita, vuoi di più? Ho così tanto ancora da donarti, lasciami consumare la mia follia per te, sarò ciò che desideri Wakatoshi. Tu dipingi la via che io ti seguirò, tu sei la lancia che fende la luce e io lo scudo scolorito dal sole. Salta, salta ancora più in alto, Ushijima, raggiungi il cielo fino a prenderne un pezzo, io sarò a terra lì bloccato a proteggere la tua ombra.

Come down to me
Don't ever say that it's over
I kiss your feet
Worship the air you breathe

Credo che tu sia la mia ossessione, internet dice che l'ossessione è un malattia della psiche, che io sia pazzo? Forse si può davvero impazzire per amore, è divertente non trovi, Wakatoshi? Io allora sono caduto in tuo nome, che buffo, pensare che nella mia vita mi sono sempre definito superiore a queste sciocchezze

Your love, my gift
You go and I will follow
My dream, my wish
Don't leave me here so helpless

Sai Ushijima pensavo alle stelle, non ti sembra crudele il cielo, le lascia lì a brillare sempre fino a consumarsi, forse io sono una stella per te, un bagliore delicato che si affievolisce, credo che mi piacerebbe esserlo, conoscendoti se te lo chiedessi mi guarderesti con sguardo gelido e mormoresti qualcosa di incomprensibile, già con alta probabilità sono solo una cometa passeggera nel tuo cielo, sei proprio uno stronzo freddo. Immagino che tu non lo sappia ma nel mio cielo tu sei il Sole pulsate, ogni cosa cresce e muore per te, ma anche se te lo dicessi non credo che saresti sorpreso, sai quanto io ti sia devoto.

Am I a lunatic?
I'm going crazy
For just a word from
For just a touch from you

Il mio dottore dice che qualcosa non va nella mia testa, che qualche filo si è spezzato irrimediabilmente, ci credi? Danno a me la colpa dicono che io sono quello colpevole tra di noi, te ne rendi conto Wakatoshi, danno la colpa a me, che follia. Non sono io ad aver scelto di farmi prosciugare da te, tu mi hai guardato e io mi sono svuotato. Non ho alcuna colpa come puoi capire, sei tu il colpevole, mia ossessione ti prego consumami fino a che di me non rimarrà nulla che un sospirò sulle tue labbra bloccato. Lo sai Wakatoshi, anche il sole è una stella solo più egoista delle altre.

And I'm exploding like chemicals
I'm going crazy, can't get enough

La televisione riproietta un vecchio match, te lo ricordi? Tu sei sempre lì, anche attraverso lo schermo continui a brillare accecante. La mia brama non si affievolisce, non si disperde ancora, graffia il mio corpo, lo segna con marchi di fuoco, sono così stanco, Wakatoshi, cosa posso fare? Sto impazzando, ti prego salvami da te, salvami dalla mia ossessione...

 

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Capitolo 5
*** Oh Circe ***


Canzone: Carioca- Raphael Gualazzi
Coppia: Tanaka x Shimizu
Triste, molto triste, piangiamo con Tanaka
 
La luce soffusa crea ombre sbiadite sui corpi sudati, la musica risuonava alta nella sala inebriante. Forse è l’alcool, forse è l’eccitazione che serpeggia nell’aria ma Tanaka è certo di aver scorto un angelo volteggiare infondo al locale. Una voce indistinguibile lo sta chiamando eppure non riesce a capir nulla, la testa vortica in preda all’euforia, non voleva che finisse quella sensazione, era tutto così bello e lucente.
Vedo
Nel buio luci
Di un locale a due passi da me
Nel fumo
Una voce
Mi sospira dai balla con me

 
Ed eccola sotto la luce artificiale la sua Circe, oh donna concedigli questo ballo, concedigli la tua voce. Denti affilati d’avorio dipingono un sorriso malefico sul delicato viso, oh ti prego Circe predi il suo dolore. Tanaka sbanda verso di lei, la ammira e sussurra perso negli occhi scuri della sconosciuta << Si il mio sogno per stasera >>. Lei alza le spalle arrogante, la pelle pallida è fredda sotto il tocco delicato del ragazzo, oh Circe puoi avvelenare il suo cuore?
Occhi scuri
E pelle carioca
Carioca
Ma chi l’avrebbe detto
Sento solo la musica
Forse sei il diavolo
Ma sembri magica

 
Le loro labbra si toccano bollenti, che il cielo possa aver pietà di quest’uomo perso. L’alcol rende tutto evanescente, etereo, tramuta gli angeli in demoni. Circe dimmi quale delle tue magie hai usato? Dimmi che puoi spegnere la città solo per quella sera, solo per quella notte.  La musica continua in sottofondo ovattata, le mani si muovono in preda alla smania del possedere, Tanaka non ricorda più il perché fosse lì o chi fosse.
Vedo
Nel buio
Il tuo viso a due passi da me
Non hai
Scuse
Per tenermi lontano da te

 
<< Lascia che sia io a consolarti per stanotte >> sussurra la sconosciuta sulle labbra del giovane, Tanaka non è certo se lo abbia sentito sul serio o se sia solo stato un insieme di suoni confusi. Circe confondi la sua mente portandolo alla follia, te ne prego fagli dimenticare le sue parole. Lei si muove leggiadra ridendo, Tanaka la stringe a sé forse con troppa disperazione, vorrebbe poterla baciare ma lei rifugge. Circe sei così morbida, così calda, rendilo tuo schiavo, trasforma ogni uomo in un tuo schiavo.
Che io sia maledetto
Dai non fare la stupida
Fammi un sorriso
Che la noche se ne va

 
Lei sorride quasi riuscisse a percepire quel bisogno disperato di scappare di Tanaka, un sorriso predatore di un animale pronto a divorare la sua preda e Tanaka non si oppone, non gli dispiacerebbe essere divorato da quella donna. Circe liberalo, te ne prego.
Ma chi l’avrebbe detto
Sento solo la musica
Forse sei il diavolo
Ma sembri magica

 
 Il tempo sia aggroviglia su sé stesso, forse scorre troppo in fretta o forse è troppo lento, lui non lo sa, vuole solo che quella sera non finisca mai, vuole solo rimanere aggrappato a quel corpo così caldo. Tutto vortica intorno, le luci e la musica si spengono piano, il buio si diverte a staccarlo da quel sogno, lui prova ad opporsi, non vuole cedere alla ragione ma è un uomo debole e prima di crollare riesce a scorgere solo gli occhi scuri della donna divertiti, la notte scorre via tra le sue dita capricciosa.
La vita quasi mi supera
Resto qui adesso
Che si spegne la città
Bastava un sogno carioca

 
 Il risveglio è traumatico, tutto si è spento, Circe è sparita con la sua magia. Il sole illumina le ombre che si diradano, tutto torna alla sua immagine e i desideri si infrangono sotto i raggi pigri. Tanaka si rialza a fatica, non sa dove sia o come ci sia arrivato, sa solo che è vicino al limite e che il baratro lo sta chiamando a sé. Il sapore amaro del sangue misto con l’alcol rende ancora più disgusto il tutto, con rammarico osserva la sua fede, il piccolo anello freddo simbolo del suo vuoto, che gli ricorda costantemente la verità.
Non me ne importa di quel che pensi
Non me ne importa di quel che senti
Non mi ricordo neanche chi sei tu
Voglio sorridere dei miei sbagli
Voglio rivivere sogni immensi
Voglio una vita che non finisce più

 
 Chiunque fosse la Circe della sera prima non è riuscita ad alleviare il dolore, Shimizu se n’è andata, lo aveva lasciato. << Sono stanca, Tanaka, sono stanca di te e delle tue continue scuse, non è quella la vita che ho sempre voluto, tu non fai altro che bloccarmi, non posso raggiungere i miei obbiettivi con te >> gli aveva detto con fermezza la sua ormai ex moglie, aveva dato la colpa a lui di tutto, infondo lui era patetico, lo era sempre stato, era certamente colpa sua. Lacrime fredde solcarono il viso del giovane, faceva male, dannatamente male ma non poteva farci nulla. Si trascinò senza forze verso casa, tra poco i bambini si sarebbero svegliati, lui doveva essere lì per loro e ci sarebbe stato, loro erano l’ultima cosa che lo tratteneva…

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Capitolo 6
*** Il mio Faro ***


Canzone: 3 messaggi in segreteria- Emis Killa

Coppia: Iwaizumi x Oikawa

Oikawa strinse il telefono tra le dita, si ripiego dolorosamente su sé stesso. Ingoio a vuoto ancora, osservò il display acceso che riportava il contatto di Iwaizumi, il suo Iwa-chan. Cliccò con il dito tremante il pulsante di chiamata rapida e attese. La segreteria riparti ripetendo metallica il numero chiamato, il giovane percepì le vertigini avvolgerlo, la bile risalì avvelenandogli il sangue. Un bip annunciò il termine della chiamata, lui si portò le mani tra i capelli stringendo le chiocce chiare. Perché stava accadendo a lui? Perché ogni cosa che amava gli scivolava tra le dita? Era lui il problema?

Baby ciao, sono ancora io
Anche oggi la solita storia
Ultimamente ti ho chiamata così tanto

Con un balzo felino si alzò dal letto, la mente lucida stava formulando pensieri e rimorsi che lo rendevano vittima e carnefice del suo Ego. Si diresse in cucina, in preda alla frenesia rovisto tra i vari scaffali alla ricerca di qualcosa da ingurgitare per bruciare la gola, aveva bisogno del dolore. Raccolse una bottiglia dimenticata, senza troppe cerimonie ne bevve un lungo sorso sperando di affogare quell'assenza forzata. Come si poteva sparire dopo tutto quello che avevano passato insieme, non c'era ricordo dove Iwaizumi non fosse al suo fianco, non era certo neppure di sapere come respirare senza averlo accanto. Forse non si può vivere con un vuoto simile, troppo ingombrante.

Che ho imparato il numero a memoria
Si lo so che ti dà noia io faccia così
Scusami ma no, non me ne capacito
Negare ogni legame, sparire così
Come se nulla fosse, tu non ne sei capace no
So che sei in casa però non rispondi

Un leggero vibrare lo scosse, lui lo raccolse con un nodo alla gola che si ingrossava rischiando di strozzarlo. 'Oikawa smettila, è finita accettalo, non chiamare più'. Toru digitò febbrile 'Ti prego, parliamone, non puoi farmi questo, Iwa-chan, ti prego, io ti amo'. Il messaggio risulto non inviato, il contatto lo aveva bloccato, ecco che tornavano quelle vertigini. Le lacrime offuscarono lo sguardo, lasciò cadere il cellulare tra le lenzuola, si rannicchiò disperato sul materasso freddo, cosa aveva fatto di male per meritarsi quel trattamento gelido? Desiderava solo poter sentire ancora quel tocco così familiare, ne aveva così bisogno di un po' di amore.

Finestre chiuse tu lì che mi ascolti
Io con le idee confuse, tu che confondi
Tutte le mie scuse per stalking
Pieno di accuse, accusando ogni colpo
A denti stretti, sto masticando il mio orgoglio
Fantasticando nel sonno una voce fa pronto
E mi sveglio dal sogno e si ferma il mondo

La sua vita non era mai stata facile, un prodigio dimenticato era questo il soprannome con cui veniva indicato, sulla bocca di tutti la sua carriera tragica, lui era un re decaduto. La sua corona l'aveva presa quel ragazzino, il giovane prodigio che ora indossava fiero la maglia della nazionale, la sua maglia, quella che sarebbe dovuta toccare a lui. Quel pensiero fisso bruciava nei muscoli, rendendolo ormai incapace di alzare. Aveva perso tutto, la pallavolo e poi Iwaizumi. Era così miserabile, un insieme di rimpianti e rabbia mal assortito.

Non è che per caso hai trovato chiamate da un numero anonimo
Anche 'sta volta ero io, con un buco allo stomaco
Qui è sempre il solito dramma
E solamente un altro déjà vu
Tu ti allontani un po' di più
E il tuo telefono fa "tu-tu"

Ricompose il numero di Iwaizumi ma stavolta inserì l'anonimo, avrebbe risposto prima o poi, infondo non poteva continuare a ignorarlo così. Il bip risuonò ancora, con voce spezzata mormoro << Ti prego amore, ho bisogno di sentirti, mi dispiace per tutto, torna da me e risolveremo tutto, lo giuro questa è l'ultima volta >>. Era una bugia, ne era cosciente, lui era un povero diavolo destinato a ricadere sempre negli stessi sciocchi errori, ne era dipendente non era colpa sua. Però Iwaizumi gli serviva era come il faro nella tempesta, il suo faro. Come si può guidare tra le onde senza nessuna indicazione? Senza nessuno che ti attende dietro quella fioca luce?

Ennesimo messaggio dopo il bip
Ho provato a contattarti mercoledì
Perché ho un amico che ti ha vista in centro
Che parlavi con uno e io non ci sto dentro
E no che non è mica detto che sia come penso

Forse la cosa migliore sarebbe finirla con tutto quello, con l'intero circo in cui era prigioniero. Socchiuse gli occhi mentre percepiva il tempo dilatarsi, nella domi-veglia il volto composto del suo grande amore apparve, quell'allucinazione sbiadita dalle fattezze di Hajime gli diede un leggero bacio sulla fronte abbandonandolo agli incubi che lo attanagliavano. Il suono della suoneria lo scosse dal suo tepore, rispose nervoso solo per ascoltare la voce ovattata di Maki che gli riferiva cose irrilevanti, rindosso la sua maschera 'sto bene' e con voce normale rispose ad ogni quesito, non avrebbe permesso a nessuno di vederlo mentre crollava. << Ah, ieri ho visto Iwaizumi era con un ragazzo che non conosco, immagino che anche lui stia andando avanti dopo tutto, avrei giurato che sareste ritornati insieme come ogni altra volta >>.

Lo so sono egoista, un bastardo, ma preferisco saperti morta che con un altro
Non vuoi sapere, che cosa faccio, con chi passo tutte le sere

Qualcosa si ruppe, Oikawa non era certo di cosa fosse, forse era quello che ne rimaneva della sua lucidità. Non si prese neppure la briga di mantenere la sua maschera menefreghista, chiuse la chiamata ancora annebbiato. Ricompose disperato quel numero, non poteva essere, Iwaizumi era suo, lo era da sempre, loro si appartenevano. Ne era certo, lo faceva solo per farlo ingelosire, non riusciva davvero a capire quanto dolore si era inflitto per lui? La segreteria risuonò, la voce metallica fece posto a quella gentile del suo Iwa-chan che lo avvertiva che non poteva rispondere e inoltre aggiungeva che se fosse stato Toru avrebbe dovuto smettere di chiamare. Un leggero sorriso lo riscaldo, era così perfetto il suo nome tra le labbra di Hajime, lo adorava.

Ma il peggio dei due ancora non so chi sia
Io che intaso di messaggi la tua segreteria
O tu che fai la scema in giro ma in segreto sei mia

Barcollando si diresse fuori, non era certo sul da farsi ma ora che ne aveva risentito la voce, la frenesia di rivederlo lo aveva colto e lui non si voleva più opporrsi. La gola pulsava dolorosa, l'alcol ancora nutriva la sua adrenalina, non si rese neppure conto di essere giunto al piccolo stabile in cui abitava il suo faro. Si attacco al citofono a suonare, per un po' nessuno rispose ma poi ecco quella voce calda chiedere << Chi è? >>. La voce non uscì dalle labbra socchiuse, chi era lui? Come doveva dire? 'Amore sono io?' o forse 'Aprimi, ho bisogno di te?'. Nulla disse e Iwaizumi non aprì, osservò la maniglia della porta infastidito, perché volevano impedirgli di vederlo?

Non è che per caso hai trovato chiamate da un numero anonimo
Anche 'sta volta ero io, con un buco allo stomaco
Qui è sempre il solito dramma
E solamente un altro déjà vu
Tu ti allontani un po' di più
E il tuo telefono fa "tu-tu"
Chiamo e butti giù

Suonò al piano di sotto, la voce della Signora Lee chiese << Chi è? >>. Lui rispose pacato mascherando l'ansia nella sua voce << Sono Oikawa, mi scusi ma ho dimenticato la chiave a casa, non è che mi può aprire? >>. L'anziana rispose cortese << Ma certo caro >>. Il portone si mosse leggermente e lui salì veloce a due a due i gradini, con le mani sudate suonò il campanello attendendo. Iwaizumi aprì la porta con la tuta addosso, era il solito sprovveduto, non aveva chiesto neppure chi fosse. Dolce ingenuo, Iwa-chan. Il giovane gli lanciò uno sguardo confuso e poi duro, disse con disgusto e fastidio << Ti avevo detto di smetterla, Toru, sul serio è finita, sono stanco di stare dietro alle tue paranoie >>.

Ultimamente ciò pensieri scuri
Non credo a niente è inutile che giuri

Lo stava cacciando? No, non poteva lasciarlo da solo, lui non poteva vivere senza quel calore, senza il suo faro. Tese le mani tremanti un po' per la paura un po' per l'abuso di alcol, Iwaizumi le schiaffeggio asserendo ancora duro << Non posso continuare così Toru, mi sono annullato per te ma ora basta, sono esausto >>. Oikawa annuì piano riammettendo le mani dentro le tasche e sussurrando debole sorrise triste << Anche io, sono così stanco, Iwa-chan >>. Hajime strinse i pugni dolorosamente per evitare di stringerlo a sé, aveva uno sguardo così perso ed era pallido come il latte, chiunque avrebbe potuto notare che non stava bene, che era bloccato nel dolore.

Eri stata avvertita, ricordi quegli scleri
Io te l'avevo detto vengono i problemi seri
E ora hai paura perché tutti quei brutti pensieri
Da qualche giorno hanno iniziato a diventare veri

<< Se non ti ho, non ho motivo di rimanere >> ammise serio Toru estraendo una pistola dalla tasca e la punto verso la sua nuca. << Aspetta, che stai facendo? >> asserì Iwaizumi sgranando gli occhi e aggiunse piano << Buttala via, non fare l'idiota, ti prego >>. Oikawa socchiuse gli occhi cerchiati di nero senza dir nulla. Hajime tentò invano di avvicinarsi titubante << Dammela >>. Non poteva stare accadendo sul serio, era tutto così sbagliato. Lo sparo risuonò per le mura della vecchia palazzina, passando inascoltato inghiottito dal vuoto.

E adesso guido verso casa tua che vivi a Monza
Pieno di cattive idee dettate da una sbronza
Volevo abbassare le armi ora dovrò spararti
Non mi dire di calmarmi, è tardi stronza

Oikawa stringeva ancora la pistola tremante, il sangue gocciolava sul pavimento sporcandolo incurante, Iwaizumi portò entrambe le mani sporche sulle spalle dell'altro mentre il suo corpo era scosso da spasmi visibili. << Mi dispiace, Iwa-chan >> sussurro il carnefice avvolgendo il corpo della sua vittima in un ultimo abbraccio disperato. << Va tutto bene, Toru >> asserì con poche forze Hajime mentre alzava di poco il volto per fissare gli occhi nocciola del suo amato. << Ti amo, Iwa-chan >> ammise Oikawa baciando le labbra al sapore di sangue mentre un sibilante << Anche io, Toru >> abbandonava le labbra quasi viola.

Fanculo al senso di colpa, non ci saranno sbocchi
Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi
Io ci ho provato e tu mi hai detto no
E ora con quella cornetta ti ci strozzerò

Lui piano appoggiò a terra il corpo ansimante. Lo sguardo colmo d'amore era incastrato a quello quasi vitreo dell'amante, un secondo colpo risuonò per le mura ancora. Finalmente qualcuno dei vicini si affacciò nel corridoio ed un urlo strozzato seguì disperato. Iwaizumi non lo percepì neppure, il rumore dello sparò rimbombava nelle orecchie, il corpo sopra di lui ricadeva immobile, Oikawa era morto. Un'ultima lacrima abbandonò gli occhi nocciola e lui smise di combattere, placido si abbandono ai veli della morte e il gelo abbraccio le sue membra mentre un sorriso mostruoso avvolgeva le labbra. Era finita, non c'erano motivi per restare, un faro non è nulla senza una nave da guidare....

Breve commento finale: nell'ultima parte la storia potrebbe sembrare diversa dalla canzone, ma in realtà, ho voluto rappresentare un diverso tipo di stalking e di amore malato di cui entrambi sono vittima e carnefice...

 

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