Fire meet Gasoline

di FaithNebula
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un dolce rumore ***
Capitolo 2: *** Le ultime lettere ***
Capitolo 3: *** Discesa ***
Capitolo 4: *** Bussano alla porta ***
Capitolo 5: *** Piani e preparativi ***
Capitolo 6: *** Errore da principiante ***
Capitolo 7: *** Il cappello parlante ***
Capitolo 8: *** L'atteso incontro ***
Capitolo 9: *** Divergenza ***
Capitolo 10: *** Talenti nascosti ***
Capitolo 11: *** Serena autenticità ***
Capitolo 12: *** Condivisione ***
Capitolo 13: *** In classe parte 1 ***
Capitolo 14: *** In classe Parte 2 ***
Capitolo 15: *** Chiarimenti ***
Capitolo 16: *** Weasel ***
Capitolo 17: *** Scontri ***



Capitolo 1
*** Un dolce rumore ***


Capitolo 1

Avere una vita perfetta è quello che si dice un sogno.

È per pochi.

Ma in fondo cos’è la perfezione? Cos’è se non il sentirsi pieni e sopraffatti da ciò che si possiede? Essere contenti di ciò che si è e di chi ci circonda, senza troppe pretese. Vivere alla giornata seguendo il corso degli eventi, circondandosi di persone positive che ti accettano per come sei stata creata, perché tutti siamo stati messi al mondo per un motivo. Essere contenti per ciò che ci è stato donato, da chi o da cosa non importa, perché ciò che davvero fa la differenza in un’esistenza è meritarsela una volta ottenuta. Ricordarsi che ci sono state date delle possibilità che ad altri sono state negate, che oggi siamo qui ma domani potremmo non esserci, dire sempre ciò che si pensa nel bene o nel male rispettando se stessi e gli altri. Vivere senza paura di commettere errori, perché in fondo la vita è unica e non bisogna sprecare neanche un granello di sabbia di questa clessidra che scorre inesorabile e spietata.

Pensieri su pensieri erano quelli di Hera Bonebruiser, una sedicenne italiana che era magica in tutto e per tutto. Maga dalle radici dei capelli alla punta dei piedi, viveva in Italia con la sua famiglia composta dai signori Bonebruiser e da suo fratello maggiore Astreus.

Kallisto e Ponderus Bonebruiser, genitori di un bellissimo bambino dai capelli castano scuro, avevano adottato la ragazza quando ella aveva pochissimi mesi. Tutto era stato deciso per un volere supremo, in quanto la bimba era stata lasciata in un orfanatrofio babbano da non si sa chi, ma aveva mostrato subito le sue capacità da metamorphmagus che la distinguevano da tutti gli altri bimbi. Infatti ne combinava una al giorno e quelle povere signore non comprendevano come fosse possibile che i suoi capelli crescessero a dismisura e i suoi occhi cambiassero colore ogni ora..

I genitori volendosi allontanare dall’Inghilterra in quel periodo, avevano scelto di abbandonare il mondo magico, ma appena la videro, così minuscola e indifesa ma allo stesso tempo così forte e determinata, non poterono fare a meno di prenderla con loro, amarla e donarle tutto ciò di cui aveva bisogno. 

Correva l’anno 1981, quando un mago oscuro compì le azioni più spietate. I genitori di Hera, nata il 2 febbraio del 1980, decisero di andare via, di fuggire da quella terra in cui maghi crudeli facevano a gara tra chi riusciva a strappare più vite.  Kallisto e Ponderus, giovani maghi scelsero una vita da viaggiatori, girarono il mondo insieme al loro bambino e alla piccola Hera che dimostrava ogni giorno di più le sue doti magiche. Cina, Giappone, Indonesia, per poi spostarsi in Europa, in particolare in Francia per poi concludere questo estenuante viaggio di vita durato cinque anni, in Italia. Napoli era la città di Hera, quella che finalmente poteva chiamare casa. In cui per essere felici bastava aprire le finestre e guardare il mare, sentirne l’odore, mettersi al sole e assorbirne i raggi come se fossero soffi vitali. Che senza quel mare ti sentiresti priva di respiro, che poi ti viene sottratto appena lo guardi..

Sì.. il sole che muore nel mare o che rinasce, spettacolo della natura, dove se giri il viso dalla parte opposta ti accoglie una marea diversa, quella della gente, a cui non costa nulla farti un sorriso, uno di quelli che soltanto gli italiani sanno donare. Loro sono fatti così, sono amanti cui piace essere amati. Coccolati dalle onde di quel mare immenso, che per quanto possano essere fredde  quelle acque non lo saranno mai davvero, poiché ai tuoi occhi resteranno sempre le onde più calde che ci possano essere, come una culla che ti coccola fino a quando non sei completamente tranquillo, come fa una mamma che sente il tuo odore e non vorrebbe più lasciarti andare, come i genitori che farebbero di tutto per i  propri figli, smettono di vivere per dare tutto alle proprie creature, desiderano ogni male purché ogni bene sia dato ai loro piccoli. Il domani non è sicuro per nessuno, siamo tutti sotto al cielo e se devo morirci qui lo farò, perché naufragare m’è dolce in questo mare…

Hera, sulla sua poltrona rossa, scorgeva il mare dalla piccola finestra posta rigorosamente di fronte . Questi erano i suoi pensieri mentre leggeva la sua poesia preferita “L’infinito” di Leopardi, un babbano che della vita aveva capito proprio tutto , ma che non riuscì nella sua redenzione da uno stato di inettitudine tenuto per fin troppo tempo, lasciandosi sfuggire quella che sarebbe potuta essere un’esistenza memorabile per lui e non solo per le sue opere.

Questo era quello che la spingeva a vivere al massimo ogni giorno, il non voler morire senza aver compiuto grandi cose, senza aver detto di amare, senza aver provato quello che si dice vero amore, senza aver trovato quelli che sarebbero dovuti essere i suoi compagni di vita, senza aver vissuto vere avventure, quelle da ricordare quando si è grandi, si immaginava con tante persone al suo seguito che l’avrebbero amata come avrebbe fatto lei.

Non immaginava altro amore che quello per i suoi genitori, che avevano subito messo in chiaro, sin da piccola, che lei non era la loro figlia naturale, ma che l’universo aveva voluto che lo diventasse. Amore per quei due esseri che come lei erano stati minuscoli ma che avevano avuto una forza nel crescerla e una grandezza d’animo che lei non credeva avrebbe mai posseduto. Per suo fratello che avrebbe dato la sua vita per lei, che la proteggeva in ogni dove e per qualsiasi cosa.

Amore per il suo migliore amico Nicholas con il quale aveva sempre avuto un rapporto fraterno. Mago anche lui. Arrivati in Italia, avendo lei l’età per la scuola, e volendo rimanere su un profilo basso, i genitori la iscrissero ad una scuola per piccoli babbani e lei, anche se molto piccola era furbissima nelle cose che le interessavano e riuscì ad estorcere la verità ad un povero bimbo mago con tanto di prove, che una volta tornato a casa dai suoi genitori aveva creato una catastrofe, raccontando ciò che era accaduto. La famiglia Quercia, italiana da generazioni, in fretta e furia era accorsa a casa Bonebruiser , e con le bacchette impugnate aveva quasi pronunciato l’Oblivion se non fosse stato per la sbadataggine di Ponderus, il quale aveva lasciato la sua bacchetta all’ingresso di casa sul mobiletto, che era stata notata subito dai Quercia. Fu amore a prima vista tra i loro genitori, e così anni e anni dopo  i due ragazzi si trovavano ad andare alla stessa scuola. Purtroppo per tutti i  maghi italiani urgeva uno spostamento di paese per poter frequentare una scuola di magia e stregoneria che avesse un titolo rinomato all’interno del mondo magico. Optarono per Beauxbatons, l’accademia francese, che accoglieva studenti provenienti da Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Italia, frequentata anche da suo fratello che aveva un anno in più a lei. Ogni anno partivano i tre, sempre insieme, sempre inseparabili. Dagli undici anni ai loro sedici Nicholas ed Hera a Beauxbatons erano conosciuti come la coppia di amici più affiatata che esistesse, molte infatti erano le gelosie che aleggiavano all’interno della scuola, ma altrettante erano le parole incoraggianti che ricevevano ogni giorno. I due erano come una cosa sola, facevano tutto insieme, tanto che i loro compagni a volte si domandavano se stessero insieme. 

Non era così, c’era semplicemente un rapporto fraterno, di quelli veri, infatti lei lo considerava come Astreus, niente di più niente di meno. 

Fin dal loro primo anno di scuola era stato creato un progetto molto particolare. Data la grandissima amicizia tra le scuole di magia nel mondo si era deciso di adottare un metodo babbano, ovvero quello degli scambi interculturali, per rendere l’apprendimento della magia più piacevole per chi desiderasse avere un’esperienza del genere. Per gli studenti che per un motivo o per un altro non potevano andare in un altro paese invece era stato creato un fitto sistema di scambi di lettere, ovviamente tramite posta magica. 

Ecco sì, provava affetto anche per lui che c’era stato come amico in quegli anni. Quattro anni passati a scriversi. 

E in quattro anni gli aveva detto così tante volte di cambiare il suo gufo…

Il vecchio Errol si schiantò come al solito sul vetro della sua finestra. 

< Ciao Errol! Non ti aspettavo così presto, avrei tenuto la finestra aperta lo sai >

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Capitolo 2
*** Le ultime lettere ***


Capitolo 2

< Ciao Errol! Non ti aspettavo così presto, avrei tenuto la finestra aperta lo sai… >

Disse Hera, mentre recuperava la pancetta sulle sue uova appena cucinate dalla mamma, per darla ad un Errol imbronciato che aspettava una risposta da dare al suo padrone ed una ricompensa.. è ovvio.

Non si aspettava una lettera durante quei giorni di estate calda, caldissima per essere solo all’inizio. Era tornata soltanto da pochi giorni da scuola, quando ricevette quella lettera.

Hey sirenetta, 

Dici sempre che non ti scrivo quasi mai quindi ecco fatto…

So che è presto ma qui alla Tana  ci sono troppe novità che ho pensato di sfruttare questo tempo per scriverti. Sai io e Georgie abbiamo messo a punto il piano di cui ti ho parlato ma non sappiamo ancora quando lo metteremo in atto. Harry ci ha dato una grandissima mano, tu sai come! 

Si lei lo sapeva eccome che i gemelli avevano ricevuto la vincita in galeoni del torneo tremaghi da niente poco di meno che Harry Potter in carne ed ossa, il bambino che era sopravvissuto a colui che non deve essere nominato la notte del 31 ottobre del 1981. Proprio lui. Eh si lo conoscevano eccome, ci andavano a scuola insieme Fred e il suo gemello. 

Non lo aveva mai visto in faccia ma sapeva che la famiglia Weasley aveva una caratteristica particolare. I capelli rossi che su Hera avevano sempre fatto un certo effetto. Pensava che se un giorno avesse incontrato Fred, come pensavano di fare dopo la scuola dato che se lo erano promesso, dopo che lei, troppo piccola per partecipare al torneo TreMaghi, non aveva potuto prendere parte alla trasferta per Hogwarts l’anno appena concluso, nonostante anche Madame Maxime, la preside dell’accademia, credesse fermamente nelle sue abilità magiche. Avrebbe potuto provare un interesse per lui… ma non ne era sicura.. forse erano troppi amici.

Sapessi cosa abbiamo combinato oggi alla Granger!! Abbiamo scambiato le sue pergamene con delle nostre molto speciali!!! Pergamene ad acqua, in pratica scompare dopo un po’ l’inchiostro che ci metti sopra e ricompare con l’acqua…Dovevi vedere la sua faccia quando sui suoi compiti non c’era scritto più nulla… ahhaahhahaa.. e la sua faccia quando io e George abbiamo buttato un secchio d’acqua sul tutto!!!!

La lettera continuava con gli scherzi della settimana per poi concludersi:

A te come va invece?? Sono curioso, ultimamente sono sempre io che ti racconto tutto e tu non mi dici nulla. Suu racconta, racconta!

Fred( gemello più bello)

p.s. so che hai una cotta per me, quindi ti senti in imbarazzo ma io sono disponibile non c’è bisogno di fare la timida, basta chiedere!!!!

Rideva sempre quando riceveva le lettere di Fred Weasley, era una gioia ogni volta che il suo vecchio, rattrappito gufo le faceva visita. Era da un po’ che non rideva più così…

Subito dopo la scuola i Quercia erano andati in vacanza a Bali in Indonesia, quella a cui avrebbe dovuto partecipare, come al solito, anche la famiglia Bonebruiser, ma quell’anno i suoi genitori avevano deciso di restare tranquilli a casa. Ecco perché rispose così alla lettera di Fred:

Fred,

Quando lascerete in pace quella povera ragazza? Cosa vi ha fatto? Se non essere la più brava della scuola ? (si anche di te e tuo fratello, nonostante siate due anni più grandi di lei!!!) datele una tregua, almeno per l’estate, tanto siete felici per qualcos’altro. Mi fa piacere che il vostro piano stia andando bene, ma ti ho già detto come la penso.. non dovreste lasciare la scuola prima di aver ottenuto i M.A.G.O.  Avete ottenuto i G.U.F.O. due anni fa quanto può essere peggio?! Non vedo l’ora di prendere i miei!!

E smettetela di importunare il povero Potter che ha fatto tanto per voi.

Qui la situazione è molto strana, non è che io non voglia parlartene ma è che davvero non ci sto capendo nulla nemmeno io..

I miei vecchi sono sempre più strani, giorno dopo giorno e io non so cosa pensare. Spero non sia successo nulla di grave.

Non pensare di cavartela con una letterina a inizio estate, devi scrivermi ogni settimana..

Hera

p.s. Errol si fa sempre male, chiedi a Ronald di prestarti Leo, E NON CHIAMARMI SIRENETTA SAI CHE NON MI PIACE AFFATTO.

p.p.s. ti piacerebbe!! Te la tiri fin troppo per i miei gusti ma.. Hey continua a sognare!

Non appena Errol lasciò la finestra sul mare di Napoli, i genitori di Hera la chiamarono per la cena. Hera non sapeva da cosa lo aveva intuito, ma sentiva nell’aria qualcosa di strano. Mentre stava per addentare una forchetta di pollo e insalata, arrivò per i genitori il momento di parlare.

< Ok, Hera penso tu abbia capito che c’è qualcosa che non ti abbiamo detto >

 
 

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Capitolo 3
*** Discesa ***


Capitolo 3

<  Ok, Hera penso tu abbia capito che c’è qualcosa che non ti abbiamo detto >

Ecco lo sapevo..calma…

<  Io e tuo padre abbiamo pensato che sarebbe magnifico ritornare a casa.. insomma la nostra vera casa.. >

< Quindi pensavamo di tornare il giorno prima di scuola. > disse Ponderus.

Ad Hera crollò il mondo addosso, non se lo aspettava minimamente. Certo aveva sempre desiderato scoprire le sue origini, ma non voleva lasciare l’Italia, non adesso. Fosse stata a Beauxbatons non le sarebbe importato più di tanto, in fondo era stanca di quella scuola. Doveva dimostrare ogni giorno chi era, per quella stupida competizione che caratterizza i francesi. Ma proprio d’Estate! Quando finalmente poteva lasciarsi dietro tutte le dispute con i suoi compagni, che invidiavano la sua magia molto forte. Se non avesse avuto Nic, suo fratello e qualche altro amico sarebbe rimasta sola…

Quello a cui proprio non poteva rinunciare era il suo rapporto con Nicholas. Il suo Nic.. come avrebbe fatto a dirglielo?? Avevano passato ogni giorno della loro vita insieme. Erano passate due settimane da quando era partito e si erano sentiti già tantissime volte. Andare in due scuole diverse li avrebbe divisi, lo sapeva…

< Avete già deciso vedo.. > rispose freddamente Hera a quelle affermazioni decise dei genitori.< Lo avete almeno detto a Astreus?! >

Momenti di silenzio seguirono fino a quando Kallisto parlò <  Tuo fratello non verrà con noi, ormai è grande può restare qui >

Rabbia… era quella di Hera. Come potevano farle questo? Lui aveva solo un anno in più a lei, e in più sarebbe potuta rimanere a scuola con lui! Con lui e Nic! Represse l’istinto di alzarsi e scappare da loro. Ma soprattutto si disse di fare un respiro profondo per non far diventare i suoi capelli e i suoi occhi di colore scuro. Sì… le capitava spesso che riflettessero il suo umore.

Gli ho sempre detto tutto ma questo no. Non posso dirlo. Vogliono solo tornare alle loro origini. E in fondo so che lo stanno facendo anche un po’ per me…Non posso dirgli che non sono contenta, hanno fatto tanto per me…

< Va bene… allora vado di sopra > disse con voce rotta. Non riuscì a dire altro.

Ripensò a tutto, a come avrebbe risposto se loro fossero stati i suoi veri genitori, a come avrebbe reagito… in modo completamente diverso ovviamente, avrebbe spaccato tutto, i suoi capelli e occhi sarebbero diventati nerissimi, e se la sarebbero meritata una reazione così… ma non loro, non quelle creature strabilianti che l’avevano accolta nel loro grembo nonostante non fosse un loro frutto… No, non poteva. E con questi pensieri si addormentò.

Il risveglio non fu dei migliori, ma appena si rese conto di cosa avesse interrotto il suo sonno, sorrise fra sé e sé. 

< Errol quante volte ti ho detto di fare attenzione se la finestra è chiusa?!!!! >, sapeva di parlare inutilmente, che quel gufo era così imbecille perché Fred lo era, e sicuramente anche i suoi fratelli!! Ma lei non aveva un gufo, quindi doveva farselo bastare.. Aprì comunque la lettera col sorriso stampato sulle labbra:

Cara sirenetta, 

sì continuerò a chiamarti così perché adoro infastidirti e poi vai pur sempre a Beauxbatons, sarai sicuramente bellissima                          come quelle che sono venute qui l’anno scorso… 

Bene allora Fred mi immagini come una divinità… un punto per me. Ma sei scemo che lasci uno spazio bianco? BAH

Non era proprio quello che immaginava lei appena vedeva una ragazza di Beauxbatons, NO, lei pensava fossero le più spocchiose e snob che esistessero al mondo.

So che ti piacciono i rossi, non fingere con me..

Sì purtroppo glielo aveva detto quando ancora non si erano detti come erano fatti fisicamente..

Io e George non smetteremo mai di fare scherzi, anzi preparati per quando ci incontreremo… comunque hai scoperto cosa ti nascondono i tuoi?

Attendo tue notizie,

Fred

p.s. sentiti onorata perché sei nelle mie simpatie.. due lettere in due giorni.. record per Fred Weasley

p.p.s. No, non sono scemo come pensi.

Come al solito, nonostante non si conoscessero da vicino, lui pareva leggerle nel pensiero… 

Ma che vuol dire? Sempre questo tono scherzoso…lascio stare.. 

< CENAAA > urlò sua madre dal piano di sotto. Hera uscì dalla sua camera con la lettera in mano, magari avrebbe potuto chiedere a suo fratello di decifrare cosa la mente di Fred avesse prodotto. Quando stava per girare l’angolo si schiantò contro Astreus che aveva un bicchiere d’acqua in mano che si rovesciò sulla lettera.

< HERA MA PERCHÈ SEI SEMPRE COSÌ  DISTRATTA!? >

< IO?? MA SE MI SEI VENUTO TU ADDOSSO, E POI GUARDA CHE HAI FATTO! >

Sulla lettera però si formarono delle nuove parole, e finalmente lei capì..

< QUELL’IDIOTA DI WEASLEY!! >

 

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Capitolo 4
*** Bussano alla porta ***


Capitolo 4

< QUELL’IDIOTA DI WEASLEY!! >

Pergamena ed inchiostro ad acqua..Forse aveva scritto quelle parole prima di scrivere il resto della lettera.. Si impegnava molto nei suoi scherzi. Ecco cosa diceva la lettera, in quello spazio bianco: sarai sicuramente bellissima, SPOCCHIOSA, SNOB E VEELA  come quelle che sono venute qui l’anno scorso… 

Fred non ti smentisci mai, fine come al solito..

La ragazza dopo aver cenato con la sua famiglia, non accennando minimamente all’argomento trattato la sera precedente, salì in camera dove trovò Errol addormentato sul davanzale della finestra soleggiata. Rispose così alla lettera di Fred:

FRED

Sei proprio un idiota, non voglio nemmeno immaginare cosa mi combinerai quando ci vedremo.. Sì era questa la grande notizia.. frequenterò Hogwarts , perché la mia famiglia si trasferisce in Inghilterra. L’unico motivo per cui sono un pochino pochino felice è che ci sei tu almeno lì.. spero tu non mi faccia scherzi.

Ci vediamo il primo Settembre a scuola, non prenderò il treno, i miei vogliono accompagnarmi.

Tua Hera

p.s. sei davvero un Idiota.

Salutò Errol e si abbandonò ad un sonno tranquillo.

L’estate passò in un baleno e il 31 agosto Hera, che ormai lasciava la finestra della sua camera aperta fino a sera per non voler vedere più un Errol schiacciato al vetro, lo scorse dalla sua poltrona, impaziente. Forse quella era la prima volta che lo vedeva intero, quel gufo era davvero sbadato. Appena aprì la lettera di Fred suonò il campanello. Era da sola a casa quindi decise di non aprire la porta.

Cara Hera,

ormai sono settimane che ti dico quanto sono contento che tu venga ad Hogwarts.. non farti strane idee, è solo che avrò una persona in più da torturare!!! 

Dai sai che in fondo ti voglio bene, comunque ti ho già detto delle casate di Hogwarts vero? Spero tu sia smistata nella mia.

Fred

p.s. apri la porta c’ è una sorpresa per te, non dire mai più che non sono dolce.

Hera in men che non si dica aprì la porta di casa e trovò un pacco regalo abbastanza grande con dei buchini sui lati. La scatola si mosse all’improvviso mentre Hera la scrutava. Ne uscì un gattino tutto rosso, Hera sapeva che razza era quel docile animaletto. Era un gatto dal pelo fulvo. Una meraviglia.. Rosso ovviamente come chi glielo aveva mandato. Che simpaticone.

Tornò in camera con la bestiolina e la poggiò sul suo letto. Doveva decidere un nome per..lui.

Caro Fred

Si devo ammettere che non mi aspettavo una cosa del genere da te, mi hai sopreso.

Rosso? Ahahahah sei sempre il solito, non dirmi che devo chiamarlo Weasley.

A parte gli scherzi, grazie davvero! Spero di capitare in Grifondoro, anche se mio papà era in Tassorosso e mia madre in Corvonero, ridono sempre quando ci pensano. Dicono che coppia più improbabile non poteva esserci! Comunque non illuderti che te la farò passare liscia con i tuoi scherzi da vicino.

Hera

p.s.  Ci vediamo domani!

La ragazza quasi non chiuse occhio, aspettando impaziente il domani…

 

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Capitolo 5
*** Piani e preparativi ***


Capitolo 5

Casa Bonebruiser

Sembrava non arrivare mai quel domani. Hera si svegliò di colpo alle 6.00 di mattina, era sempre stata una persona molto ansiosa. Odiava se stessa quando era nervosa. Perdere il controllo era la sua più grande paura. Le era capitato spesso di sfiorare il limite ma non lo aveva mai superato. Si ripeteva di stare calma ogni volta, ma era più forte di lei, qualcosa che non poteva controllare sul nascere ma che aveva imparato a domare con il tempo. 

Quella mattina, appena mise piede fuori dalla porta di camera sua, la mamma che era andata a svegliarla e l’abbracciò dicendole <  Prima di guardarti allo specchio calmati.. >

Odiava quando la trattavano così, come se fosse soltanto una bambina.. Certo li capiva, tentavano in fin dei conti solo di proteggerla, ma era stanca di sentirsi di cristallo.

Costantemente sul punto di esplodere.

Così corse in camera e si guardò. Lunghi capelli viola le incorniciavano il viso. Odiava quando le prendeva il viola. Il colore che più temeva, o quasi, la sua croce da quando era piccola. Sapeva cosa voleva dire… equilibrio precario… no, lei non avrebbe mai visto il blu sui suoi capelli. 

Nonostante non lo avesse mai visto sapeva che era quello il colore della paura, della sconfitta, di tutto quello che più temeva. Il viola mostrava tutte le sue debolezze, ma mai nella sua vita aveva ceduto a quello, aveva sempre superato tutto a testa alta. Doveva essere forte, ormai non era più piccola, aveva dovuto imparare presto a non fare affidamento sui genitori, frequentando una scuola straniera, se l’era sempre vista da sola, e anche in quell’occasione non fu da meno.

D’istinto strinse le sue mani, notando l’anello che portava ormai da un pò… I suoi genitori lo avevano conservato per lei sin da quando era piccola. Lo avevano conservato fino al giorno in cui ritennero fosse abbastanza grande per capire che le era stato lasciato un ultimo dono dai suoi veri genitori.

Una giovane bambina ricevette questo piccolo dono, inizialmente rifiutandolo..  Assieme alla sua copertina, l’anello era l’unica cosa rimasta con lei quando l’avevano lasciata all'orfanotrofio..

Col tempo, giorno dopo giorno se lo provò e riprovò, tenendolo infine al dito sempre. Non sapeva perché ci teneva, in fondo l’avevano abbandonata, perché dare un regalo così prezioso?

Un anello intrecciato, molto piccolo, si notava sulle sue dita affusolate, che finivano marcate da unghie rigorosamente lunghe e colorate. L’anello portava al centro uno smeraldo di un colore indefinito, sulle tonalità del verde e grigio che cambiava secondo la luce..

Abbandonati questi pensieri decise di prepararsi, era inutile tentare di calmarsi quel giorno, aveva troppo in ballo. Si sarebbe allontanata da tutto e da tutti coloro che amava. Si vestì, mise in valigia le ultime cose e prese il suo gattino cui ancora non aveva dato un nome. Tenerlo in braccio la tranquillizzava e non di poco. 

Astreus era già partito quella mattina in direzione Beauxbatons per frequentare il suo sesto anno. Lei era pronta e a fatica scese le scale, notando che i suoi capelli avevano preso un colore abbastanza normale.. per quanto avere lunghi capelli che alla radice sono castani e a metà e alle punte viola,sia normale!!

Scese in cortile dove trovò i suoi genitori molto emozionati con le loro cose che la stavano aspettando. Si diede un rapido sguardo intorno… sapeva non sarebbe stata la sua ultima volta in Italia ma le sarebbe mancato tutto quello. Alle 8 in punto si smaterializzarono.

La Tana

Proprio in quello stesso istante,tante testoline si affacciarono da quelle infinite scale che si prolungavano per collegare le infinite camere degli abitanti della casa. All’appello risposero due persone in più quella mattina.

< RAGAZZI FAREMO TARDI, SBRIGATEVIII!! > urlò la signora Weasley, che come al solito doveva fare i conti con quelle teste calde dei suoi figli. In fretta e furia piombarono al piano di sotto Fred, George, Ronald e Ginny Weasley che erano gli ultimi di casa Weasley a essere ancora studenti, poiché i fratelli maggiori Charlie, Bill e Percy erano ormai lontani da casa. I Weasley vennero seguiti da Harry Potter ed Hermione Granger, che si erano fermati alla Tana qualche giorno prima di iniziare scuola.

George aveva notato qualcosa di diverso nel suo gemello dall’inizio dell’estate, ma non aveva mai avuto occasione di parlargliene, credeva comunque non fosse niente di che se non un sentimento di felicità dovuta alla loro messa a punto del piano per l’anno che si prospettava essere il più bello di sempre, a detta loro. Così mentre facevano colazione, George non ce la fece più e parlò:  

<  Sai Freddie credo tu sia un pochino strano ultimamente. Non è che mi nascondi qualcosa? >

< Georgie, ti ho mai nascosto qualcosa io? > disse esitando..

< No mai, ma appunto…c’è qualcosa vero? >

< Ahh, non posso nasconderti nulla… doveva essere una sorpresa ma… la mia amica di penna quest’anno si trasferisce ad Hogwarts, e sono molto contento che… > non riuscì a finire la frase che subito Georgie urlò < AAH ti sei preso una cottarella? E quando avevi intenzione di dirmelo? Allora com’è com’è? >

< George smettila di dire stupidaggini, non mi sono preso un bel niente, sono soltanto contento che ci sia una persona in più da torturare!! >

< Certo, certo ti credo fratello!!! >

< Hey non scherzare, non è proprio il mio tipo, ma devo ammettere che credo sia molto bella, anche se non l’ho mai vista in foto, ed è molto simpatica. Lo sai oltre a te, ovviamente non dico a nessuno le mie cose e invece con lei ci sono riuscito. Ecco perché te lo sto dicendo Georgie, è molto bella, si potrebbe dire la mia migliore amica, non gettare al vento questa chance. Sareste perfetti l’uno per l’altra.. >

< Cioè fammi capire.. tu che rinunci ad una ragazza presumibilmente dea dato che di Beauxbatons e con un ottimo senso dell’umorismo per me?? Deve averti fatto il lavaggio del cervello fratello! >

< Dai fratello quando mai non ci siamo aiutati?! Ti ho detto che noi siamo troppo amici ormai.. ma tu sei il mio gemello..le piacerai sicuramente.. > disse spavaldo.

< Va bene Fred se lo dici tu mi fido!! > rispose ridendo alle affermazioni del gemello che intanto si stava allontanando dal tavolo per prendere una cosa che disse di aver dimenticato di sopra. 

< Fini come al solito vedo.. mi dispiaccio per la ragazza in questione.. > disse in tono altezzoso Hermione Granger che era riuscita ad ascoltare solo parte della conversazione dato che i due quando parlavano tra di loro bisbigliavano quasi sempre. Alla parola Beauxbatons era saltata come una molla. Quelle non le erano mai piaciute, ma tentò di fare l’indifferente per non darlo a vedere. La ragazza continuò così :< Posso sapere comunque di chi state parlando? >

< NESSUNO! > risposero i due all’unisono

<  E che ve l’ho chiesto a fare?! > disse la bionda

Fred intanto si avvicinò un attimo al fratello e prendendo un ultimo biscotto prima di salire di sopra disse:

< Le ho detto che sono il gemello più bello, ma le piacciono i rossi quindi tranquillo! >

Quest’ultima frase la sentirono tutti e tra le risate che aleggiavano nella loro casa un ragazzo molto particolare, fin troppo particolare, si allontanò dal gruppo per un momento guardandosi intorno. Harry Potter si sentì improvvisamente malinconico. Quella era la sua vera casa dopo Hogwarts, dove si trovavano le persone che l’avevano accolto come un figlio e come un fratello. Aveva rinunciato fin troppo all’amore e all’affetto nella sua vita per svariati motivi e temeva che tutto quello un giorno gli sarebbe stato strappato via dalle mani. Ma in fondo quello non era il momento per dimostrarsi debole. Si convinse che a scuola quasi tutti sarebbero rimasti con lui, quindi non c’era motivo di preoccuparsi, lui non sarebbe mai rimasto solo.. Neanche se avesse voluto!!. Tramutò allora la malinconia in un dolce sorriso mentre tutti si avviavano verso il cortile posteriore per prendere la macchina che li avrebbe portati alla stazione che li avrebbe finalmente condotti a casa…

 

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Capitolo 6
*** Errore da principiante ***


Capitolo 6

< FA PURE FREDDO > esclamò Hera seccata, nel momento in cui si materializzarono a Londra. Tutto era diverso, partendo dalla disposizione delle case nel quartiere dove si trovavano. Proprio lì a Clear Avenue numero 54 c’era la casa dove Hera sistemava le poche cose che non avrebbe dovuto portare ad Hogwarts.. Hera passò la giornata nella loro casetta londinese aspettando la sera per materializzarsi a scuola.

Durante il pomeriggio i suoi genitori erano usciti a comprare le ultime cose necessarie per la scuola a Diagon Alley ma quando tornarono la sera, ormai era troppo tardi per…

< Oh no il mantello!.. > urlò la madre di Hera, che nel panico andò in camera per vedere se ne avesse uno da dare alla figlia. 

Nella lettera firmata da una certa professoressa Mcgonagall ,che le era arrivata quando si trovava ancora in Italia, c’era scritto precisamente che gli studenti avrebbero dovuto portare a scuola determinate cose. Il mantello, nello specifico uno nero, era fra questi oggetti.

< Mamma dai non fa nulla ne uso uno dei miei >. I suoi però erano tutti azzurri, sia per scuola ma anche perché lei dei mantelli neri non ne aveva mai voluto sapere, le ricordavano i dissennatori, visti solo in libri di scuola.. Delle creature tremende, capaci di succhiarti fino all’ultimo granello di vita per privarti dei tuoi pensieri più lieti. 

< Penso possa andare bene, ma domani appena possibile te ne manderemo uno via gufo.. a proposito ne abbiamo preso uno, è un gufo bruno.. è di là ma adesso non abbiamo tempo lo vedrai direttamente domani. In  ogni caso hai quell’adorabile gattino che ti ha regalato il tuo “amichetto” > disse aggiungendo un occhiolino sulla parola finale.

< MAMMA! > 

Si smaterializzarono.

Verso Hogwarts

Dai ragazzi smettetela, vi ho detto che non è sul treno, verrà con i suoi genitori > disse Fred mentre Dean, Seamus e altri ragazzi Grifondoro si guardavano attorno nel treno, e mentre lui e George se la ridevano sotto i baffi. 

< Si ma tu scherzi sempre! Come facciamo a crederti? > fece Seamus Finnigan

< Ma tanto per sapere che dovete fare? Marcare il territorio? Su non siate ridicoli! > disse George 

< Aha molto divertente > Dissero quasi in coro i ragazzi.

Quando scesero tutti dal treno, come al solito i ragazzi del primo anno seguirono il gigante Hagrid, mentre quelli degli anni successivi si avviarono verso le carrozze.

Hera arrivò in quel momento davanti alla stazione con i suoi genitori che videro Hagrid e lo salutarono, a quanto pare era una loro vecchia conoscenza. Hera invece si guardò intorno, vedeva solo buio.. Ecco come sarà da oggi in poi, buio e poca luce e..e.. freddo..

Ultimi come al solito erano tre studenti Serpeverde: Draco Malfoy, Blaise Zabini e Pansy Parkinson, inseparabili da quando erano bambini. I tre si avvicinarono ad Hera, che girata dall’altra parte gli dava le spalle. Una ragazza vestita di azzurro Beauxbatons si notava eccome, anche nel buio di una notte senza stelle. Blaise fece cenno agli altri due di aspettarlo più in là, ma vide Draco alzare gli occhi al cielo per poi sporgersi oltre la sua figura. Blaise era stato l’unico ad aver notato Hera. Subito apparve un ghigno sul viso del biondo alla vista della ragazza.

< A..A… non ci pensare nemmeno fratello. Mia. > disse Blaise

< Non ci pensavo affatto > rispose il biondo, che sapeva Blaise a cosa si riferisse. Crescendo avevano notato di avere un aspetto piuttosto piacente, quindi si erano promessi di non ostacolarsi mai in nessun campo. Una promessa da veri fratelli..

Così i due lo aspettarono in disparte, mentre lui si avvicinava ad Hera.

< BOO > urlò Blaise, constatando che la ragazza non si era mossa minimamente.. Hera avrebbe scommesso che solo una persona poteva fare una cosa così idiota.. ma girandosi si trovò davanti un ragazzo molto bello ed alto, che però non aveva i capelli rossi in cui lei sperava tanto. Non riuscì a dire nulla però.

< Woow, niente? > disse Blaise stupito, nessuna delle ragazze che conosceva avrebbe reagito così….La guardò meglio e si accorse di non aver mai visto una ragazza più bella..

< Scusa pensavo fossi un mio amico.. >

< Delusa? >disse l’altro

< NOO.. io.. niente.. Sono Hera, sono.. >

< Nuova > la interruppe Blaise, mentre Hera, stupita da quella sua intuizione stava per chiedergli come avesse fatto a saperlo, lui le rispose, come leggendole nella mente
< Non molti studenti di Hogwarts vanno in giro con un mantello azzurro! >

< Ah.. beh ecco.. > tentò di spiegarsi Hera ma lui la interruppe di nuovo. Sempre gentilmente.

< Hey tranquilla! Sono Blaise.. Blaise Zabini.. >

< Molto piacere... ehm allora a che anno sei? > chiese Hera non sapendo cosa dire..

< Quinto, tu? >

< Si anche io.. o almeno credo, cioè non so bene qui come funzionano le cose. Mi hanno detto che dovrò sostenere un esame per sapere in quale casa andrò ma non so.. >

< Nessun esame.. Chi te lo ha detto? >

Quell’idiota di un Weasley. Perché poi non l’ho chiesto a mamma e papà?!

Vedendo che la ragazza non rispondeva le disse con tono sicuro..

< Dovrai essere smistata in una delle 4 case, ma cosa più importante non puoi entrare a scuola con quello! Certo, solo se non vuoi che la McGonagall ti si rivolti contro al tuo primo giorno di scuola.. > disse finendo in tono scherzoso.

< Ok, ok mi fido.. > disse ovviamente non capendo a cosa si riferisse il ragazzo, mentre sfilava il mantello a malincuore, data l’aria troppo fredda per rimanere senza.

Il ragazzo la sorprese togliendosi il suo mantello e dandolo a lei. Pensò fosse davvero gentile a fare un gesto così carino… troppo carino.. mentre lasciava che lui facesse, mormorando un grazie ..

Guardò alle spalle del ragazzo e vide un ragazzo ed una ragazza che se la ridevano. 

Ecco, ci risiamo solita storia… Non si sentiva presuntuosa nel pensare che fosse una bellissima ragazza.. almeno questo era il pensiero degli altri. Moltissimi ragazzi avevano provato a creare un interesse in lei, trovandola bellissima. Ma lei non si sentiva così. O meglio non voleva che gli altri si limitassero a quello almeno..

Voleva che qualcuno le scavasse a fondo, così in profondità da trovare il punto più remoto della sua anima, quello che ancora non era stato trovato da nessuno. La parte più vulnerabile di sé, che la rendeva oscura in qualche modo..

Sulla scia di questi pensieri salutò con aria simpatica i due ragazzi che non aspettandosi quella reazione, smisero subito di ridere. Hera si avvicinò subito a loro, presentandosi:

< Ciao sono Hera.. >

< Draco Malfoy > rispose secco il biondo

La ragazza bruna invece si avviò al suono di < Blaise ci muoviamo?? >

Li lasciò per un momento e salutò i genitori.

< Papà non esagerare ci sono dei ragazzi che guardano.. > disse Hera mentre Ponderus la stava stritolando prima di allontanarsi da lei. 

<  AAA sono pur sempre un Tassorosso.. dai dammi un abbraccio.. >

Hera si fece convincere e appena la lasciò respirare lei guardò la madre che alzò gli occhi al cielo. Porse il suo mantello alla madre e lei le diede un bacio sulla guancia, sussurrandole all’orecchio: 

<  Aah gli uomini, non capiscono proprio nulla.. bel mantello!! > Hera si allontanò ridendo dai suoi genitori, raggiungendo i tre.

I quattro si avviarono alla carrozza, trainata dai thestral, creature che come detto dai genitori lei avrebbe potuto vedere al contrario di altri che non avevano visto morire una persona, come lei.. quanto le mancava la nonnina Quercia…

La ragazza, di cui ancora non sapeva il nome, a bordo della carrozza non le toglieva gli occhi di dosso..

< Visto qualcosa che ti piace? > disse Hera in tono di sfida. I ragazzi subito si sciolsero in una risata rumorosa, mentre la ragazza imbronciata scese dalla carrozza allontanandosi da loro non appena si fermarono.

< Ah sento che saremo ottimi amici > disse Blaise

< Si, lo penso anche io.. > disse Draco

I tre si avviarono al castello. Non aveva mai visto niente di così possente e meraviglioso in tutta la sua vita. Ma non si guardò molto intorno, erano in ritardo.

Entrarono nel castello e subito vide una moltitudine di bambini aspettare fuori ad una porta immensa.. Fantastico pure con i bambini..

Draco le fece un cenno con la mano, mentre Blaise le sussurrò ad un orecchio: < Spero tu venga smistata in Serpeverde > e così dicendo si allontanarono ridendosela.

Non ne sapeva molto di quella scuola, tranne per i racconti dei suoi genitori. Ma una cosa la sapeva.  Serpeverde era la casa dalla quale erano usciti tanti maghi malvagi, quelli che avevano fatto allontanare la sua famiglia da Londra tempo prima. Ma in fondo lei non credeva molto a queste cose..

 E con questa consapevolezza entrò nella sala grande in fondo alla fila… 

Come se non mi vedessero sono alta 1.75 m.. nanerottoli..

Guardò in alto, scoprendo un soffitto stellato meraviglioso.. si sarebbe informata in biblioteca al riguardo.

Capì di aver fatto un errore non appena abbassò gli occhi, gli studenti dei quattro tavoli disposti nella sala la stavano squadrando da testa a piedi.

Guardò in basso e capì di aver fatto un errore enorme… il mantello aveva lo stemma di Serpeverde in bella mostra.

 

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Capitolo 7
*** Il cappello parlante ***


Capitolo 7

Guardò in basso e capì di aver fatto un errore enorme… il mantello aveva lo stemma di Serpeverde in bella mostra…

Si guardò intorno per scorgere Blaise prima che fosse troppo tardi… intanto si fermò di scatto e se lo tolse mentre tutti bisbigliavano chiedendosi chi fosse..

Magicamente Blaise si catapultò su di lei, le tolse il mantello dalle mani, le fece l’occhiolino e la spinse verso la fila di bambini..

Ma tu vedi questo..bah..l’avrà fatto apposta sicuro.. Perché sono così sbadata?

A volte era molto ingenua, più che altro si perdeva nei suoi pensieri, ma sapeva benissimo quello che Blaise aveva fatto pensare agli altri.. roba sua.. ah lo avrebbe sgridato per questo.

Non mi farò trattare così sia ben chiaro..

Intanto al tavolo Serpeverde.. 

< Maestro > disse Draco 

< Puoi dirlo forte.. tutti devono sapere > rispose Blaise con un ghigno

Intanto a Grifondoro, in una particolare parte del tavolo un rosso se la rideva sotto i baffi mentre il suo gemello come gli altri loro amici Grifondoro avevano la bocca così spalancata da toccare terra quasi.

Loro sapevano lei chi era. Era l’amica di Fred, la sua migliore amica, quella di cui avevano sentito tanto parlare sul treno. Lui l’aveva detto che era bellissima, ma decisamente non aveva reso l’idea.

< Fratello te lo avevo detto… quasi quasi ci ripenso!! > disse ridendo Fred

George rispose solo con un < Shhh >. Non aveva mai visto niente del genere. La ragazza in fondo alla fila aveva un portamento molto elegante. Alta, molto alta come piaceva a lui.. i suoi capelli sembravano così soffici che avrebbe voluto toccarli. Onde castane le scendevano sul viso per finire all’altezza del bacino in punte viola, portati dietro alle orecchie... Non aveva il mantello,  la sua figura si vedeva benissimo. Portava i due pezzi dell’uniforme classica di Hogwarts, senza le decorazioni colorate, che le fasciavano le forme. Oh, erano tutte al posto giusto. Non credeva di aver mai squadrato nessuno in quel modo, nemmeno Angelina, con cui l’anno prima aveva avuto una cosa durata poco e niente. Mentre si avvicinava sempre più a loro notò i caratteri del suo viso perfetto… naso all’insù, piccolo e sottile, labbra carnose, di un rosa chiarissimo..  i suoi occhi, dai tratti orientali ma non troppo. Di un marrone particolare.. nocciola quasi. Appena li guardò vide che gli parlavano.. trasmettevano quello che sicuramente stava provando in quel momento. Ansia, sicuramente, ma anche molta capacità nel dissimulare. La guardò un’ultima volta prima che lo superasse e si accorse che anche da dietro era perfetta..Oltre il suo busto molto slanciato notò i fianchi molto pronunciati e una vita molto stretta. Scese ancora più giù.. la gonna gli impediva di proseguire..A quel pensiero si morse un labbro insoddisfatto. Distolse lo sguardo e vide che anche gli altri non avevano smesso di guardarla..

< Su ragazzi basta.. > rimproverò i vicini.

< Geloso eh? >sussurrò Fred al suo orecchio. Ancora una volta tutto quello che ottenne fu l’essere zittito dal gemello.

Hera non volle guardare negli occhi quelli che sarebbero stati i suoi compagni di scuola, ma non aveva intenzione di tenere lo sguardo basso dimostrando di essere una debole. Lei era una forte e tutti dovevano saperlo. Così tenne lo sguardo alto, guardando sempre in avanti o al soffitto che l’aveva impressionata molto.

Dopo il benvenuto del preside Albus Silente, una strega dal cappello a punta impose la sua esile figura sugli studenti primini.

< Adesso elencherò i vostri nomi e ad uno ad uno verrete qui davanti, vi metterò il cappello parlante e sarete smistati in quella che sarà la vostra casa per sette anni .>

Si sette anni come no…

Aspettò il suo turno che comunque non arrivò che pochi minuti dopo…

< Bonebruiser, Hera >

Hera, già imbarazzata di suo, si colorò in viso sentendo il suo nome e si fece strada tra i primini che fino a quel momento non l’avevano nemmeno notata, tanto che lei si era tenuta in disparte.

Si avviò verso la professoressa McGranitt che disse:

< Allora lei come potete vedere non è una studentessa del primo anno, è una studentessa di Beauxbatons che per quest’anno si unirà a noi. Frequenterà il quinto anno. A mio parere non serve che il cappello scelga la casa , ma è tradizione quindi lasceremo stare > e così dicendo la McGonagall le pose il cappello in testa.

< Oh vedo che sei diversa dagli studenti che mi capitano ogni anno. Si si tu sei molto più grande e matura di loro.. mmm mmm.. che fare? Beh vedo un grandissimo senso di ambizione qui.. >

Hera si accorse che il cappello stava parlando dentro la sua testa quindi provò a pensare per comunicare con lui

< Si in effetti ho 16 anni, mi chiamo Hera >

< Si si, beh tesoro questo lo avevo sentito.. un pochino sbadata.. mmm… dove ti colloco? Vedo che sei molto sicura di te stessa e hai le idee ben chiare su chi vuoi diventare.. mmm.. ma vedo anche che non le hai su chi sei tu adesso... >

< Si hai ragione non lo so perfettamente chi sono >

< Beh dovrai scoprirlo.. qui vedo tante cose.. troppe.. intelligenza.. si ne hai da vendere.. sento.. sento che sei incline al cambiamento.. >

< Si sono una metamorphmagus >

< Mmm.. interessante non c’è dubbio.. coraggio.. lo sento..difficile, molto difficile.. sento che hai una certa abilità.. Tu sai leggere le persone.. Saresti un ottimo cappello parlante!! Non c’è dubbio su questo, ma dove ti troveresti meglio? Difficile, troppo difficile… Ci sono sei abbastanza grande..Dovrai decidere tu! >

< Cosa??? > disse Hera nella sua testa

disse a voce alta il cappello

Sconvolti, era la parola giusta.. nessuno aveva mai visto una cosa del genere.

E poi che cavolo vuol dire testurbante??!

La professoressa McGonagall dopo un momento di pausa le fece segno di tenere il cappello aggiungendo: < Testurbante è una persona che presenta le caratteristiche di due o più case.. Il cappello è indeciso su dove collocarla quindi lascia che sia lei a decidere > e disse direttamente ad Hera <  Cosa, che concordo in quanto lei signorina è abbastanza grande per decidere..  Di quali case mio caro? > disse rivolgendosi al cappello parlante.

< Grifondoro e Serpeverde >

Ecco, lo sapevo.. ma perché proprio a me??

Tutti si guardarono tra loro in sala compresi i professori.. Hera sapeva perfettamente cosa volevano significare quegli sguardi.. Grifondoro e Serpeverde non erano proprio affini come case, non lo erano per niente volendo essere più precisi.

Hera fece un respiro profondo.  Ritornò a rivolgersi al cappello quindi non disse una parola ma si limitò a pensare..

< Come posso stare bene sia tra i Serpeverde che Grifondoro.. sono straniera ma non sono scema.. sono troppo diversi.. >

< Non saprei proprio prendere una decisione.. Io vedo in te molte cose, sei la negazione di te stessa per certi versi.. Mia cara ognuno di noi ha diversi lati del proprio carattere..   >

<  Facile per te dirlo.. Sei un cappello!!... > Sì questa frase le uscì spontaneamente dalla bocca.. alchè moltissime risate risuonarono nella sala e sotto lo sguardo truce della professoressa tornò a pensare, facendo ben attenzione a non farsi scappare nulla di nuovo..

OH..Ecco che intendeva Blaise..

< Ok, calma.. Hera calma.. altrimenti sai cosa succede..Vuoi che ti vedano con i capelli tutti viola?? No, non di certo… Va bene mi ripeti cosa hai visto in me per favore? >

< Ambizione, ,intelligenza, determinazione… coraggio, sbadataggine ,EMPATIA.. >

< Ecco, si sono brava in questo hai ragione.. >

Sin da quando ricordava, lei riusciva a capire chiunque le rivolgesse uno sguardo.. capiva sempre  quando c’era qualcosa che non andava a casa guardando la madre negli occhi.. Capiva sempre quando Nic le voleva dire qualcosa di importante ma si tratteneva.. Capiva sempre tutto.. Le bastava uno sguardo e tutto diventava chiaro.
Quando poi le si raccontava qualcosa, lei non riusciva proprio a non sentire come sua una situazione o un particolare evento.  Si immedesimava a punto tale da non riuscire a mangiare se qualcuno stava male, o ad essere strafelice per tutta la giornata se le raccontavano una cosa bella. Riusciva sempre ad aiutare chi le stava davanti.. Sì questa era una delle poche cose di cui era sicura nella sua vita, amava aiutare le persone, sentire i loro sentimenti. Creare un contatto del genere le era sempre piaciuto. Ma quasi nessuno era mai riuscito a farlo con lei, non in profondità almeno, nessuno le aveva mai visto l’anima…Era una dura lei, amava il controllo, non lasciava entrare chiunque nonostante fosse molto gentile e affabile, permetteva a pochi di conoscerla realmente.

Ecco quello era ciò che più ammirava di se stessa, saper creare un contatto con le persone..

< Cosa devo fare?? > pensò Hera

< Conosci la risposta a quanto vedo, non hai nulla da temere.. Andrai benissimo lì.. vedo che stai seguendo il tuo cuore… Ma te lo chiederò un’ultima volta.. Sicura? >

< Si, sono sicura >

Il cappello parlò ad alta voce, e nel momento in cui proferì parola gli studenti di una casa esultarono a gran voce alzandosi in piedi all’urlo di …

< GRIFONDORO >

 

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Capitolo 8
*** L'atteso incontro ***


Capitolo 8

Guardò al tavolo Serpeverde e si accorse con non poco dispiacere, che non appena lei cercò i loro occhi non tanto per rassicurarli che nonostante avrebbe fatto parte della casata “nemica” sarebbero potuti essere amici, ma per essere rassicurata da loro, distolsero lo sguardo da lei per rivolgersene uno e ignorarla come se niente fosse.

OK Hera calmati… ci ripenseranno, non sono così immaturi da credere ancora a queste cose.. potete essere amici lo stesso. Adesso respira, vai verso il tavolo e vedrai che qualcuno verrà vicino a te e ti parlerà…

Aveva dimenticato un piccolo dettaglio… i Weasley non lasciano i loro amici da soli. Questo lei ancora non lo sapeva bene ma lo avrebbe scoperto presto..

Mentre si dirigeva al tavolo negli applausi che sembravano non terminare mai per il suo ingresso in casa Grifondoro, una figura slanciata dai capelli rossi si fece avanti con un sorriso ampio in viso…

< HEY SIRENETTA.. Vieni c’è posto qui vicino a me! > 

Solo una persona poteva chiamarla in quel modo.. Fred..

Alzò lo sguardo e vide il ragazzo che se la rideva con i suoi compagni in attesa di una risposta che sapeva sarebbe arrivata presto..

< TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI COSÌ.. > rispose scocciata Hera 

Una risata rumorosa partì dal tavolo Grifondoro, e lo stesso ragazzo da cui era venuta si avvicinò alla ragazza che ormai stava ridendo..

<  Ti sembro forse una di quelle? > continuò ridendo Hera 

<  No, no sembri molto meglio!! >

Lei scoppiò in una risata molto acuta e abbracciò il ragazzo, mettendogli le mani sulla nuca.. fu un abbraccio inaspettato per lui, che non credeva si sarebbe sciolta in quel modo sin da subito.. ricambiò l’abbraccio alzandola da terra compiendo mezzo giro su se stesso per poi appoggiarla a terra.

Intanto intorno a loro iniziò un chiacchiericcio generale, notato subito dai due ragazzi..

< Pensi che abbiamo dato abbastanza spettacolo per oggi? > sussurrò Hera all’orecchio del ragazzo, ancora appoggiata a lui..

< Mmm.. non credo dopo quello che hai combinato prima con Zabini.. >

<  Si è notato eh? > disse Hera retoricamente.

Si sciolsero dall’abbraccio e Fred esclamò < Notato?! Ha praticamente detto a tutti che sei la sua ragazza! >

< AHA non credo proprio!! Ci vuole molto più di questo.. > disse Hera

Si avvicinarono agli amici di Fred, George era in prima linea pronto a presentarsi ad Hera come se non aspettasse altro che stringere la sua mano per vedere se almeno fosse reale quella visione o se se la stesse immaginando..

Alzò lo sguardo verso il gruppo di Grifondoro e notò subito il gemello di Fred.. 

Che bugiardo..

No… non era Fred il gemello più bello..

E lei ancora una volta li sorprese.. appena lo vide, rivolse un ultimo sguardo a Fred e travolse anche George in un abbraccio affettuoso.. Il ragazzo rimase interdetto da quel gesto ma dopo poco la ricambiò calorosamente..

< Ciao anche a te!! > disse poi..

< Ahaha!! Ciao > disse Hera staccandosi dal gemello

< MA QUANTO SEI ITALIANA? > disse ridendo Fred

Hera sapeva che il ragazzo si riferiva al suo essere molto espansiva, e sapeva anche che non lo stava di certo dicendo per criticare. Molti vedendo un comportamento del genere avrebbero potuto fare un commento sconveniente, ma sapeva che Fred non era il tipo, così gli rispose a tono..

< Non mi sembra tu ti sia lamentato prima quando mi hai letteralmente presa in braccio! >

Attorno a loro,i Grifondoro si stringevano sempre di più per poter conoscere la nuova recluta grifona e risero alla battuta di Hera, che si sentì un po’ più leggera.

Sta andando decisamente meglio di come mi aspettassi..

< Chiuso.. > disse George rivolgendo uno sguardo complice al fratello per poi spostarlo su Hera.

< Si beh vedremo chi avrà l’ultima parola > disse serio Fred

< Per  favore almeno per stasera fammi stare tranquilla! > disse Hera quasi implorando il gemello per non farle strani scherzi

< Va bene, per oggi passi.. Ragazzi lei è Hera, la mia amica di penna.. > disse Fred agli amici intorno.

A turno si presentarono Lee Jordan, Seamus Finnigan, Neville Paciock e Dean Thomas..

< Loro sono i miei fratelli Jinny e Ron >  disse indicando i ragazzi < E loro sono Harry Potter ed Hermione Granger > indicando gli altri due.

Ad Hermione non piaceva quella ragazza.. già il fatto che venisse da Beauxbatons parlava da sé.. Sembrava una che si curava molto stando ai suoi perfetti capelli e al suo trucco impeccabile.. Un‘altra oca sicuramente.. Ma doveva ammettere che quasi nessuno riusciva a mettere a tacere i gemelli Weasley in quel modo… 

Hera salutò tutti allo stesso modo con una stretta di mano, non soffermandosi più di tanto sul famoso Harry Potter.  Sapeva che sarebbe risultata scortese nei confronti degli altri se avesse dato più importanza a lui.. gli avrebbe sicuramente parlato in privato però..

Scambiò qualche parola con i Grifondoro appena conosciuti e sembrò passare poco tempo tanto era contenta di trovarsi lì.. La cerimonia di smistamento però era finita quindi il preside diede inizio al banchetto con uno schiocco di dita aggiungendo: < Le lezioni inizieranno lunedì mattina, godetevi questi giorni e preparatevi ad affrontare l’anno che ci aspetta. Quindi non mi resta che dire Benvenuti ai nuovi e Bentornati ai vecchi.. Che quest’anno possa essere un magnifico anno! >. 

Hera non fece nemmeno attenzione a ciò che quello che le sembrava un puffo rosa, stesse dicendo..  sentì solo la parola Difesa contro le arti oscure poiché da vera italiana quale era, il cibo era uno dei suoi amori più grandi.. così si incantò a guardare il tavolo mentre dal nulla spuntarono pietanze di ogni tipo.. c’era tutto quello che potevano desiderare, si guardò intorno e notò che c’era anche la pizza.

< C’è sempre? > chiese a Fred che l’aveva fatta sedere tra sé e il gemello.

< Oh no.. credo sia proprio per te, per farti sentire a casa >

Hera si girò verso il tavolo degli insegnanti e notò subito il preside che alzava il bicchiere e con un piccolo sorriso la guardò strizzando anche l’occhio.. di rimando Hera gli sorrise alzando e abbassando la testa come segno di ringraziamento..

Quando si alzarono da tavola la McGonagall fece segno ad Hermione di raggiungerla al tavolo degli insegnanti..

Gli altri l’aspettarono fuori dalla sala grande e quando Hermione li raggiunse con fare scocciato disse senza aspettare la domanda che sarebbe comunque arrivata:

< Sei in camera con me Hera >

< Oh perfetto.. mi fa molto piacere! > disse Hera

Hermione ignorò la sua risposta ed Hera intuì che già da quel primo giorno di scuola c’era qualcosa che non andava in quella che sarebbe stata la sua compagna di stanza per tutto l’anno, ma ovviamente non disse nulla.

Raggiunsero la torre di Grifondoro e si fermarono davanti al ritratto della signora grassa. Hermione che apriva la fila disse: < TUTTI I GUSTI >

Forte!!

Hermione lasciò indietro i suoi compagni in sala comune per andare nella sua camera..

Si accomodarono uno ad uno sui divanetti tutti rossi come il resto del mobilio d’altronde..  Molti iniziarono ad andare di sopra dopo un po’ e quando rimasero in pochi Hera fece a George

< Pensi che Hermione ce l’abbia con me? >

< Oh sì! > rispose subito il ragazzo

< Ma cosa le ho fatto?? > rispose Hera con tono leggermente sconvolto.

Fantastico nemmeno il primo giorno e ho già qualcuno che mi odia..

< Ma noo, ci odia tutti dai.. > disse infine il rosso

La ragazza rise tanto, come il resto della serata ovviamente. Fece uno sbadiglio e subito Fred disse:

< Sirenetta se mi svieni qui dal sonno, dovrò portarti io in camera! >

< Ho due gambe posso farlo da sola, ma terrò presente l’offerta > disse Hera alzando gli occhi al cielo..

Salutò tutti e salì per la scalinata dove aveva visto salire Hermione a inizio serata..

Mentre si allontanò non notò quello che aveva detto George Weasley al fratello. Proprio come tutti gli altri dato che lo sussurrò al suo orecchio :< Eh che gambe?! >. Notò però la risata di Fred in lontananza. L’aveva sentita solo poche volte e già era la sua risata preferita.

Hera trovò che davanti al suo letto c’era la sua nuova uniforme, con i dettagli rossi e dorati.. 

Si mise a letto con il sorriso stampato sulle labbra..

Sì le piaceva proprio stare lì..    

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Capitolo 9
*** Divergenza ***


Capitolo 9

Non dormiva così bene da tempo ormai.. Rimase lì immobile pensando alla magnifica giornata passata e a quante ne sarebbero arrivate di simili..

Un momento perché Hermione non è a letto?… 

Guardò l’orologio sulla parete che recitava le 9.18..

< LE LEZIONIII > gridò Hera.. Si alzò dal letto quasi capitolando nelle coperte rosse e oro. Si vestì in fretta indossando la sua divisa, decise di truccarsi con la magia.. non lo faceva quasi mai perché preferiva farlo da sola.. “il lavoro fatto da sé e con fatica è sempre migliore di una cosa fatta con facilità”.. Certo si trattava solo di trucco ma anche in quelle circostanze la voce di nonnina Quercia risuonava dolce.. si sistemò i capelli e prese la borsa con i suoi libri.. applicò un incantesimo estensivo per farci entrare tutto,  mise quello che poteva servire partendo da pergamene e penne fino a provette e scopa.. 

Perché non sto mai attenta nei momenti importanti?? Sicuro mentre ero distratta i professori avranno detto qualcosa ieri al banchetto..  Si quella rosa deve aver detto qualcosa mentre guardavo la pizza.. Brava Hera complimenti sempre la solita sbadata..

Si precipitò giù in sala grande facendo attenzione alle scale, e avevano detto che “alle scale piace cambiare” ma le sembrava tanto una stupidaggine.. le scale non cambiano posizione o almeno ancora non le aveva viste farlo.

Trovò i suoi compagni che erano seduti tranquilli al tavolo Grifondoro. Si precipitò da loro e appena la notarono, con la faccia sconvolta e tutto il resto, risero di gusto.

< Che c’è sono in ritardo vero? Perché non mi avete svegliato? > disse Hera preoccupata

Tutti continuavano a ridere di lei.. non era divertente..

<  Ci avrei scommesso che non te lo ricordavi che non abbiamo lezioni per due giorni > disse Fred

Hera si sedette arresa e affaticata accanto a Ginny che le fece posto.

Ok si era divertente.. avrei voluto vedere la mia faccia!

Mentre mangiavano Hera pensava queste cose e iniziò a ridere da sola.

< Si ok era divertente.. Ma comunque perché non mi avete svegliato? >

< Chiedilo al Hermione, noi non possiamo entrare nel vostro dormitorio > disse George

< Perché mai? Avete fatto scherzi anche lì e adesso voi Weasley siete banditi? >

Tutti sorrisero.. Ginny soprattutto che per poco non si versò il succo di zucca addosso: 

Hera fece per aprire bocca ma Fred la precedette dicendo: 

< Hey sorellina che ti aspettavi è pur sempre mia amica.. > Fred ritornò serio notando lo sguardo truce che le stava rivolgendo l’amica < Comunque noi MASCHI non possiamo entrare nel dormitorio delle FEMMINE perché altrimenti le scale si trasformano in uno scivolo.. fidati ci abbiamo provato! > concluse

< E chi volevate vedere se posso saperlo? > chiese Hera veramente interessata alla risposta..

< Lunga storia.. non ci piace raccontarla.. > disse Fred guardando il fratello, che era diventato un po’ rosso in viso.

< Scusatemi, quindi le femmine possono entrare nel vostro dormitorio? > disse lei sbalordita

< Beh si.. non si è mai sentito di una ragazza che entra in un dormitorio maschile non essendo invitata >

< Ahah, beh penso abbiamo sottovalutato qualcuno allora.. > disse lei ridendo

< OOh suu basta con le chiacchiere è ora di iniziare > intervenne una voce che li raggiunse.

< Cormac MClaggen, molto piacere > disse il Grifondoro nuovo ad Hera.

< Piacere, io sono Hera > ricambiando la stretta di mano offertagli dal ragazzo.

< Allora ti stanno trattando bene? > disse rivolgendo uno sguardo ai gemelli 

< Si stanno comportando da veri gentiluomini >

< Presto per dirlo fidati.. Per quanto vorrei restare a parlare con te abbiamo una partita da giocare.. Forza gente siamo in ritardo.. i Serpeverde hanno il campo alle 11:30 >

< Partita? > disse Hera 

< Sì partita, di Quidditch.. conoscete vero il Quidditch…intendo a Beauxbatons.. cacciatori , battitori, cercatore.. pluffa, boccino..?? >

Ma è idiota questo ragazzo?

Hera, man mano che andava avanti col discorso alzava sempre di più il suo sopracciglio sinistro.. Sapeva cosa stava pensando il ragazzo.. Sembrava il tipo da “le ragazze non sono brave negli sport”

< So bene che cos’è il Quidditch > disse secca Hera zittendo il biondo che però non sembrava convinto, un risolino fastidioso era stampato sulla sua faccia infatti.

< Allora vieni a guardarci? > chiese Fred

<  Chi gioca? > 

<  Io, George, Ron, Harry e Alicia contro Cormac, Dean, Angelina, Lee e Katie >

<  Perché tu non giochi? > disse Hera a Ginny, poiché George le aveva raccontato della bravura di sua sorella nel Quidditch.

 < Sono arrivata tardi quando hanno chiesto chi voleva giocare.. e quasi nessuno si sveglia presto di sabato mattina quando non ci sono lezioni.. >

< Allora ci vieni a vedere? > richiese Fred

< Vedere?? Oh no.. non me ne starò lì seduta mentre voi giocate.. Gioco anch'io e anche tu Ginny > disse in tono freddo Hera

< Tu che giochi a Quidditch?? E perché non me lo hai mai detto? > disse Fred..

< Ma lo sai che sono un pochino sbadata.. mi sarà passato di mente.. E poi da quando ci si vanta senza che qualcuno chieda qualcosa?! > disse Hera ghignando

< Ahahahahah, vedremo!! > concluse Fred

< Sì vedremo proprio..Puoi decidere tu le squadre > disse Cormac sempre con quel sorrisetto in faccia

< OH sì che le decido io > disse Hera. Continuò così < Io, Ginny, Dean, Ron, Lee e Angelina >

<  Ma sei pazza non prendi Harry, lo sai che è stato il più giovane cercatore nella storia del Quidditch? > Disse Ron a gran voce

< Si, Fred me lo avrà detto almeno un trilione di volte.. E poi so quello che faccio senza nulla togliere a te Harry ovviamente, sarà un onore giocare contro di te > chiuse guardando Harry Potter che le rivolse un sorriso al quale lei rispose nello stesso modo.

< Allora vi stanno bene così le squadre? >

Gli altri fecero cenno di sì con la testa e si avviarono tutti al campo da Quidditch assieme anche ad Hermione che era stata costretta a non studiare in questi giorni di riposo e a fare l’arbitro.

Nel mentre Fred chiese ad Hera: < Perché non mi hai scelto? Mi sento offeso.. > in tono sarcastico

< Daii non prendertela così tanto, so che stai soffrendo ma passerà.. > disse Hera ironica, abbracciando l’amico di lato, passandogli un braccio sul fianco mentre camminavano.. Fred le mise un braccio sulle spalle e così continuarono, come se fosse la cosa più naturale del mondo.. Fino a quando Hera disse: < Poi vuoi davvero togliermi la soddisfazione di battervi? Sei crudele >

< Batterci? Aha questa è bella.. sentito Cormac? > disse Fred staccandosi da lei

< Certo che ho sentito > ancora con quel sorrisino idiota

< Soprattutto lui, non mi piace per niente.. > disse Hera a gran voce, facendosi sentire forte e chiaro da Cormac.

< Vedremo se continuerò a non piacerti.. > disse serio Mclaggen, ma Hera, che intanto si era allontanata dai ragazzi, lo ignorò.

Hermione si compiacque, doveva ammettere, non poco alla vista della faccia di Cormac. Nessuno gli aveva mai tolto quel sorrisino ebete.

Si posizionarono in campo, ed Hera mise le mani nella borsa dove teneva i libri. Scavando il suo braccio sparì e tutti la guardarono meravigliati.

< Incantesimo estensivo irriconoscibile > disse Hera sotto gli occhi di tutti. 

Hermione si compiacque per la seconda volta.. forse le avrebbe chiesto come si faceva quell’incantesimo..

Se pensava di aver visto le loro facce sconvolte si ricredette quando tirò fuori dalla borsa la sua Firebolt. Tutti la guardarono sbavando quasi alla vista di quella meravigliosa scopa. Non dissero una parola..Lì capirono che faceva sul serio.

< Ok, quindi le squadre e i ruoli sono: Fred e George battitori, Cormac portiere, Alicia e Katie cacciatrici e Harry cercatore contro Lee e Angelina battitori, Ron portiere, Ginny e Dean cacciatori e Hera cercatrice > disse Hermione, e schioccando le dita cambiò ad uno ad uno il colore delle maglie dei ragazzi. Due colori diversi, oro e rosso per distinguere le due squadre.

Tutti si alzarono in volo e mentre immobili a mezz’aria, Fred sussurrò ad Hera:

< Paura, Bonebruiser? >

< Ti piacerebbe >

L’arbitro fischiò, la partita aveva inizio…

 

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Capitolo 10
*** Talenti nascosti ***


L’arbitro fischiò…

La pluffa andò nelle mani di Ginny che segnò subito 10 punti nell’anello centrale, così Hera, la quale era abituata a fermarsi in aria per cercare il boccino d’oro ed avere quindi una visione ampia, scoppiò in una risata alla vista della faccia di Mclaggen..

Ti piacciono le ragazze quando ti battono?! Scommetto di no…sbruffone

Il gioco continuò sotto l’occhio vigile di Hera che ancora in alto non si era lanciata alla rincorsa del boccino..

Il segnapunti portava 40 a 50 per la squadra di Hera che scorse un luccichio vicino ad uno dei gemelli..

Si accorse che anche Harry lo aveva notato e che era già piombato in una pericolosa discesa verso la vittoria..

Sapeva fosse veloce ma non così tanto.. intanto Katie aveva segnato altri 40 punti per la squadra avversaria.. Lee e Angelina non stavano proteggendo bene Jinny e Dean che ogni qual volta tentassero di segnare venivano sfiorati dai bolidi mandati dai due Weasley..

Erano bravi.. molto bravi doveva ammettere... Lei intanto rimaneva sempre immobile facendo chiedere a tutti cosa stesse aspettando per rubare ad Harry il boccino, che aveva praticamente sotto mano.. avrebbe vinto presto..

Dopo alcuni minuti che sembravano interminabili, Harry stanco si fermò di colpo,aveva il fiatone, quel boccino era davvero troppo veloce per una partita tra amici.. comunque confidava in se stesso e sapeva che avrebbero vinto loro ed Hera di certo non gli faceva pensare altrimenti..Perchè era lì immobile?

Nel momento in cui si fermò perse di vista il boccino per guardare Hera.. 

Ci siamo..

Hera in lontananza alla vista di Harry, il cui petto si alzava e abbassava ritmicamente fece un sospiro rumoroso dicendo fra sé e sé : <  Si comincia >

Il boccino era proprio sotto Harry che distratto da lei non lo notò nemmeno. La ragazza si era precipitata su di lui, per fargli credere che il boccino gli si trovasse dietro..

Il ragazzo ovviamente capì le sue intenzioni e si girò di scatto con la sua scopa..cadde nella strategia di Hera.. Harry iniziò ad andare avanti a velocità impressionante.. non vedeva però il boccino e non sentiva più Hera dietro di lui..qualcosa non andava.

Hera si fermò di scatto non appena Harry si girò dandole le spalle.. Scese allora in picchiata rincorrendo il boccino che sembrava essere ormai nelle sue mani. 

< HARRY NOO >  disse una voce ad Hera molto nota.. Fred Weasley si era accorto di quello che Hera aveva fatto così tentò di avvisare il suo cercatore che capì il grosso errore appena compiuto.

Ma George gettò un bolide su quelle che erano le spalle di Hera proprio nel momento in cui stava per afferrare il boccino..

Hera ancora alla rincorsa della pallina dorata, che diventava ogni momento più definita, sentì un tremolio d’aria non prodotto dalla sua scopa.. Girò la testa all’indietro e vide il bolide lanciatole dal gemello. 

Decise di tentare un’azione molto pericolosa, che però le avrebbe portato la vittoria se fosse andata a buon fine..Si librò in aria all’improvviso, lasciando andare il bolide fuori campo, per poi fare un giro completo all’indietro e ritornare dove si trovava prima che arrivasse il bolide.. 

E lo prese.. prese quella piccola pallina dorata che aveva sempre trovato meravigliosa..

Hermione fischiò scocciata sotto gli sguardi sconfitti della squadra avversaria e quelli sconvolti di Cormac ed Harry..

I componenti della sua squadra sfrecciarono verso di lei per esultare insieme..

Avevano vinto e tutti avrebbero saputo che sfidarla non era una cosa conveniente.. Qualsiasi cosa si mettesse in testa Hera riusciva sempre a farla funzionare. Non importa quanto tempo ci volesse alla fine quello che voleva diventava suo..

Scesero dalle scope ed Hera dopo aver esultato si rivolse a Fred dicendo: < Avresti davvero potuto farmi male.. >

< Ma perché dai sempre la colpa a me? Non sono stato io >

<  Sì è vero sono stato io.. Scusami > disse George colpevole

< Ah.. ok.. tranquillo > rispose Hera, aggrottando le sopracciglia, seriamente sconvolta che fosse stato l’altro gemello a lanciarle un simile bolide.

<  Cosa? E perché con me ti arrabbi così tanto e con lui no? > chiese indignato Fred..

< Perché tu reagisci così.. mi piace troppo vedere la tua faccia quando ti accuso di qualcosa > fece Hera stuzzicando Fred, mettendogli una mano sulla spalla come se volesse confortarlo per la sconfitta..

< Ah si? Ti faccio vedere io adesso chi ride.. > così dicendo la prese come un sacco e se la mise su una spalla, allontanandosi dal campo da Quidditch. 

Sotto l’occhio vigile del fratello, che invidiava segretamente Fred per il rapporto che aveva con la ragazza, i due si diressero verso il Lago Nero per poi dileguarsi..

O meglio Fred con in braccio Hera si diresse al lago nero!

< Mettimi giù Fred.. adesso > disse imperativa Hera

< SI si calmati sirenetta, adesso ti faccio fare un bel bagno e magari vai a trovare quelle come te >

< COOSA? Di che stai parlando?? >

< Vedrai vedrai >

Si fermò davanti alle rive del lago ed Hera che ormai aveva smesso di dimenarsi su di lui.

< Fred, ti ho detto di lasciarmi.. per favore  >

< Oh sirenetta.. tu che mi preghi?! Non me lo sarei mai aspettato > disse mentre le faceva cambiare posizione sempre in braccio a lui, potendo così vederle la faccia. Ma Fred vide lo sguardo terrorizzato di Hera alla vista del lago così continuò < Hey visto.. ti lascio > disse mentre l’appoggiava a terra

La ragazza fece un piccolo respiro di sollievo chiudendo gli occhi..

< Hai almeno mai visto le sirene? Io sì e sono bruttissime se si arrabbiano.. Le detesto >

<  Oh.. ecco perché non vuoi che ti chiami così.. ora ho capito!! > disse Fred < Se vuoi la smetto >

In fondo in fondo le piaceva come la chiamava.. era qualcosa che solo lui poteva fare.. Era strano come con lui si sentisse a suo agio come con nessuno mai. Certo con Nic e Astreus era uguale, ma con loro ci aveva passato tutta la sua vita.. Non si spiegava quella cosa che c’era con Fred.. ma sapeva che non si trovava spesso..

< NO.. mi p..i.ac..e  quando mi chiami così > disse in un sussurro

< Cooosa?? >

< Hai capito benissimo > disse Hera dandogli un piccolo schiaffetto sul braccio. E insieme si allontanarono dal lago ridendo..

Intanto tutti erano tornati al castello.. 

George aspettò Fred in camera infastidito..

< Dove sei stato? > fece quando il gemello rientrò in camera

< Che cos’è questo tono? > fece l’altro meravigliato

< Niente.. voglio solo sapere che hai fatto.. > fece George poco convinto... Non ci credeva nemmeno lui.

< Aha certo. Quindi non è perché sei geloso? > chiese divertito l’altro

< Geloso? Io? Assolutamente no.. >

< Dai fratello ma a chi lo vuoi raccontare? Non ci crederebbero gli altri.. figurati se ci casco io >

< Non sono geloso, ok? Però avevi detto che avevi detto che non ti piaceva. Ci hai ripensato? >

< Assolutamente no.. Non ti avrei detto tutte quelle cose se mi fosse piaciuta così fratello! >

< Quindi non ti piace? Sei sicuro? Non mi sembra.. >

< Ti ho detto di no.. per me è come Ginny.. niente di più niente di meno. Ok? >

< Va bene.. Ma secondo me per lei non è così.. >

< Ti dico di si.. Dai mi tratta uno schifo >

< Ma se vi abbracciate ogni tre secondi? Non ti ho mai visto farlo con nessuna >

< Non nego che lei sia diversa da tutte quelle che ho conosciuto, ma non la vedo in quel modo fidati e nemmeno lei me > e continuò vedendo il fratello sedersi sul letto con le mani poggiate sulle ginocchia < So che effetto può averti fatto.. è lo stesso che ha fatto sugli altri.. lo avrebbe fatto anche su di me ma è come una sorella per me sarebbe strano! È bellissima ed è una forza.. Ma hai visto come ha trattato Mclaggen?!! >

<  Mmm >

Si che l’aveva vista.. e l’aveva vista anche mentre si legava i capelli prima di salire sulla scopa.. Aveva notato il suo collo perfetto,  perfetto per scorrere le dita e creare i contorni delle sue vene. Aveva una pelle così bianca che si vedeva tutto quello che c’era sotto.. Perfetto come quei capelli che ondeggiavano sul viso mentre sfrecciava sulla sua perfetta scopa.  Perfetta nel prendere quel boccino.. Perfetta in tutto quello che faceva anche quando si era arrabbiata col fratello e soprattutto quando non si era arrabbiata con lui per averle tirato quel bolide. Lo aveva fatto in un certo senso per farsi considerare di più da lei e magari accaparrarsi una di quelle reazioni che lei riservava al fratello..

< Dai fratello, tu hai un vantaggio.. Sei mio fratello! > disse quasi urlando Fred

< Si ma potrebbe piacerle qualcun altro.. Come fai a saperlo? >

< George ti stai rammollendo forse? Da quando gli altri ci battono? > disse in modo teatrale per continuare con < Ti dimostrerò che non è come credi.. >

<  E come farai? > chiese l’altro

< Semplice.. Obbligo o Verità >

 

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Capitolo 11
*** Serena autenticità ***


Tutti scesero in sala comune domenica sera, dopo che i gemelli Weasley avevano organizzato qualcosa.. qualcosa di cui nessuno era a conoscenza..come al solito! Che novità!

< GENTE TUTTI PRONTI PER INIZIARE? > fece Fred a voce così alta che Hera, che si trovava ancora in camera, sentì dal quinto piano della torre.. Hera voleva godersi quelli che sapeva sarebbero stati gli ultimi momenti tranquilli da lì a molto tempo, dato che avrebbero iniziato a studiare presto con le lezioni e quell’anno lei aveva i G.U.F.O. impegnativi per chiunque se ne volesse aggiudicare parecchi come lei, che aspirava ad un lavoro molto ambizioso, non sapeva ancora quale ma voleva impegnarsi per avere le strade aperte una volta deciso..

Hermione non sembrava muoversi dal letto mentre leggeva un libro ed Hera decise di parlarle..

< Hey non scendi? >

< No no >

< Perché dai.. credo che  abbiano in mente qualcosa, magari ci divertiamo> disse in tono insicuro Hera. Hermione stava iniziando a metterla a disagio con quel non calcolarla..

< No, non mi va > rispose secca l’altra

< Va bene.. comunque noi siamo giù.. > disse sconfitta

Hermione non le rispose nemmeno.. così Hera decise di chiederle qualcosa che voleva chiederle da tempo..

< Hey Hermione.. mm.. Ti va di aiutarmi a studiare? Sai io vorrei ripassare un pochino tutto quello che avete studiato per sapere se l’ho studiato anche io e nel caso rimediare.. >

Hermione

Ma chi si crede di essere questa? Mica siamo tutti ai tuoi comodi.. cara non sono come gli altri, su di me non fai questo effetto.. assolutamente no..

In realtà però Hermione se l’era presa per quello che aveva chiesto Hera.. Non avevano nemmeno iniziato le lezioni e lei già le aveva chiesto aiuto come facevano i suoi compagni durante l’anno.. Che avesse la faccia da emarginata sociale, secchiona che si vedeva a chilometri tanto che una nuova se ne accorgesse?? 

Così non rispose, scese dal letto e si incamminò verso la sala comune.. inseguita da Hera..

Hera

La rincorse per non sapeva quale motivo.. 

E che ho fatto stavolta?

Decisa a chiederglielo scese in fretta le scale con lei avanti.. ma l’altra fu velocissima e si andò a sedere vicino a Cormac dove sapeva che Hera non si sarebbe mai avvicinata. Infatti scocciata si sedette vicino a Ginny e George..

< Ok ci siamo tutti adesso possiamo iniziare.. > disse Fred

 < Gente, so che può sembrare stupido.. ma non si è mai troppo vecchi per giocare a Obbligo o Verità.. > mentre tutti gli altri si sciolsero in risate o in versi di disapprovazione..

< Ma cosa vi lamentate…so che volete sapere qualcosa da qualcuno.. > disse George per incoraggiare il fratello. 

< Sappiamo tutti le regole ma le ripeto una volta non si sa mai. Allora mm.. Si gioca tutti, senza esclusioni.. e se non volete dire verità dopo aver sentito la domanda allora si sceglie obbligo > disse scoccando un’occhiata ad Hermione che già aveva iniziato a sbuffare..<  Eee non si possono dire bugie ovviamente.. anche perché non ci si riesce >

Giocare ad Obbligo o Verità tra maghi significava stringere un contratto magico che non permetteva al mago che aveva accettato, di infrangere. Quindi se qualcuno avesse provato a dire una bugia o si fosse rifiutato di fare qualcosa, NON avrebbe potuto evitarlo..

< Bene.. chi è il primo? > fece Fred

< IO! >

Idiota..

Cormac si schiarì la voce e disse: < Ok.. Hera, dato che sei nuova.. ti chiedo.. Chi è il più bello di Grifondoro? > 

Oh, pensava di metterla così in imbarazzo con quella domanda.. Ma Hera non si sentiva così. Matura come poche, aveva imparato da tempo che dire la verità non doveva essere un peso. Verità era leggerezza, anche su cose come questa.. confessioni davanti a tante persone non la mettevano in imbarazzo.. credeva anche che considerare qualcuno per la sua bellezza fosse sbagliato..

< Rispondo solo perché sono costretta.. ma sappi che è davvero una domanda stupida. In più non sei tu.. > disse Hera soddisfatta continuando con  < George >

< COSA? > fecero in coro Fred e Cormac, sotto lo sguardo soddisfatto di George..mentre gli altri iniziavano a bisbigliare fra loro..

< Tu sei obiettivamente un bel ragazzo.. ma hai smesso di esserlo quando hai insinuato che le ragazze sanno solo restare sugli spalti a guardare voi..e guarda come è finita.. ho vinto io! > disse rivolgendosi a Mclaggen e facendo nascere numerose risate soprattutto dalle sue compagne.. Ginny poi le batté il cinque.

< E tu non sei il gemello più bello semplice > fece a Fred che spalancava intanto sempre di più la bocca..

< Ragazzi io non ho alcun problema nel dire cose del genere, come tutto del resto.. se me l'avesse chiesto normalmente avrei risposto lo stesso.. E poi davvero la bellezza è relativa… >

Mentre tutti la guardavano in modo vario..Hera iniziò a pensare alla sua domanda..

A chi la faccio? Non li conosco per niente.. e se metto in imbarazzo qualcuno?

< Dai Hera.. di giorno però > fece Fred

< Posso chiedere solo a te Fred.. >

< Vai sirenetta! >

< Mmm.. Ti piace qualcuno? > chiese Hera molto divertita dalla situazione.. 

Al contrario un George Weasley ancorato alla poltrona si raddrizzò e rivolse uno sguardo indecifrabile al fratello. 

< Nessuna > disse Fred

< Come credevo.. > fece Hera, lanciandogli uno sguardo complice

< Ok..Lee > chiese con sguardo furbetto Fred.

< È vero o no che stai uscendo con una Corvonero? Se si dimmi chi >

 < Mmm.. no.. cioè insomma non proprio > fece Lee guardando la sorella Patil che era a Grifondoro. La sua gemella era di Corvonero invece.. Calì sapeva di Lee e sua sorella Padma perciò gli scoccò uno sguardo torvo alla sua risposta. Si corresse subito < Cioè si.. si stiamo uscendo >

Mentre Lee tossì e imbarazzato, decise di domandare a Ginny Weasley se lei e Murtaugh Fraser stessero uscendo insieme e si sorprese della risposta tanto spontanea di Ginny

< Eww no mai e poi mai.. questa voce l’avranno messa in giro i Serpeverde perché mi sono rifiutata di uscire con Zabini.. ma no non potrei mai > disse la ragazza ignorando un piccolo sospiro di sollievo da parte di un ragazzo dai capelli scuri seduto proprio vicino a lei. Ad Hera però non sfuggì. 

< Ok Hera.. ma non avevi i capelli viola l’altra sera? Me li sono immaginati? > disse Ginny

Cavolo.. vabbè non c’è niente di male Hera dillo..

George notando lo sguardo un po’ perso della ragazza fece: < Ragazzi ma che cos’è Obbligo o Verità Hera edition? Suu lasciatela respirare.. >

Hera scoccò uno sguardo riconoscente al gemello, sapeva che lui era a conoscenza della sua situazione e anche che lei non era perfettamente a suo agio con l’essere metamorphmagus.. ma alla fine disse:

< È Ok George davvero non fa niente.. tanto prima o poi lo avrebbero scoperto.. sono una matamorphmagus.. mi capita spesso di non poter controllare il colore dei miei capelli o occhi. E niente.. venerdì avevo un po’ d’ansia per il mio arrivo e il resto, quindi mi ha preso il viola..perciò abituatevi direi.. ne vedrete di peggiori>>

La ragazza li sorprendeva sempre di più.. si poteva dire ogni volta che apriva bocca. 

Tutti stupiti tranne una ragazza.. Hermione sembrava sparire quando Hera parlava.

< FOORTEE!! Cosa sai fare? Tipo le orecchie come quelle di un elfo? > fece Seamus

< Zitto un po’ Seamus > disse scocciato George sotto lo sguardo del fratello che gli stava lasciando spazio.. non avrebbe lasciato correre così altrimenti.

< È ok Georgie... davvero. Sia chiaro lo faccio solo questa volta, poi non voglio altre richieste d’accordo? > disse Hera timidamente

Gli altri accennarono un sì e sorrisero alla vista delle orecchie da elfo di Hera.

..Lo aveva chiamato Georgie.. gli si mozzò il fiato per un attimo..

In effetti sembrava quasi un eterea.. con quelle orecchie ed i capelli che le accarezzavano fermandosi dietro di esse, un top bianco con scollatura a barca e un pantalone a vita alta bianco che le evidenziava le forme. Le mancava soltanto non avere quelle scarpe da ginnastica ai piedi ma un paio di sandali.

Intanto Cormac si stava innervosendo. La ragazza diventava minuto dopo minuto più bella ai suoi occhi.. tanto che si chiese se avesse delle antenate Veela..ma quei pensieri dovevano finire lì. Come aveva osato una ragazza trattarlo così? Nessuno gli resisteva ed era abituato ad ottenere sempre quello che voleva quando lo voleva..

< Allora Cormac dato che ti interessano questo tipo di domande vedo.. Chi è la ragazza più bella di Grifondoro? > fece Hera sapendo di innervosirlo

Innervosito dalla domanda chiuse gli occhi e faticò a non rispondere.. 

Mentre diceva < Obbligo > scoccò uno sguardo tremendo ad Hera.. Beh la risposta non fu nascosta a nessuno ma comunque Mclaggen aveva scelto Obbligo..

< Ok.. allora sei obbligato a dirmi chi fra i ragazzi secondo te è il più bello!! >

Tutti scoppiarono in una risata generale.. anche Hera, soprattutto Hera che ormai non si tratteneva più.. 

< G..ggeorge > fece Cormac innervosito dalla domanda..

< Vedi siamo d’accordo su una cosa.. e togli quel muso lungo.. era una domanda normalissima. > continuò Hera guardando il gemello più bello di sottecchi, accorgendosi che anche lui la stava osservando.

Cormac ancora una volta sperò di poter sorprendere Hera, metterla in imbarazzo.. era convinto che lei provasse qualcosa per Fred.. in fondo si conoscevano da tanto quindi era plausibile.. in caso contrario avrebbe agito di conseguenza.

< Allora dimmi ti piace qualcuno? E non ho chiesto chi è il più bello.. ma attenzione se ti piace qualcuno in tutti i sensi.. > …

 

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Capitolo 12
*** Condivisione ***


< Allora dimmi ti piace qualcuno? E non ho chiesto chi è il più bello.. ma attenzione se ti piace qualcuno in tutti i sensi.. > …

Hera non rimase sorpresa.. aveva sicuramente pensato a quello che avrebbe pensato lei se fosse stata negli altri.. sia che avessero visto lei con Blaise sia con Fred..

< No direi di no.. >

Sorpreso ma senza darlo a vedere continuò < Come mai? >

< Beh suppongo sia ancora troppo presto.. chissà magari mi fai cambiare idea se è questo quello che vuoi sapere > concluse Hera che diede una gomitata a Fred che intanto si era portato le mani alla fronte e le aveva sussurrato < Sei proprio senza speranza Hera.. Peggio di me in quanto a parlare chiaro >  finì ridendo..

Intanto un altro gemello aveva tirato un respiro di sollievo alla parola di Hera.. poteva farcela allora..

Hera decise che tanto valeva tentare il tutto per tutto.. dopo le infinite domande su di lei non ne poteva più, così decise di spostare l’attenzione su un argomento un pochino più serio. Sapeva anche che quella sarebbe stata una delle poche occasioni per avere una risposta che altrimenti non sarebbe mai arrivata senza costrizioni..

< Ok.. Hermione perché mi eviti in questo modo? Ti ho già fatto qualcosa? > disse sorridendo fra sé Hera.

< Mmm.. non beh.. mmm..io.. ehh > fece l’altra chiaramente trattenendosi

< Hermione dai per una volta collabora > disse Ron ad alta voce poggiando una mano sulla spalla di quest’ultima

< Uff.. è che la trovo una domanda stupida >

< Non lo è per me quindi se per favore ti degni di rispondere mi fai un piacere > fece Hera con aria infastidita

Intanto i gemelli ed altri si erano seduti sul bordo delle loro poltrone e divani dimostrando interesse per la situazione che si era creata.

< Credo che io e te siamo molto diverse semplicemente > rispose la ragazza con tono sufficiente

< No aspetta.. tu non mi conosci affatto e in che senso scusa? > Hera diventava sempre più infastidita da quello che stava sentendo

< Beh non ci vuole molto a capire come sei, da come ti vesti, trucchi, comporti con gli altri e tutto il resto >

Alle parole della ragazza tutti la guardarono come se avesse detto qualcosa di impronunciabile.. Mentre i due gemelli stavano per reagire e dirne quattro ad Hermione, Hera intervenne..

Sconvolta era la parola giusta. Ma come si era permessa soltanto di pensare quelle cose? Intendendo perfettamente quello che voleva dire la ragazza continuò così:

< No no aspetta aspetta.. questa è bella. Mi avevano detto che eri tu quella intelligente ma a quanto pare si sbagliano.. Tu pensi di conoscermi? Dopo che mi hai giudicato dal primo momento che mi hai visto soltanto perché mi vesto e trucco in un determinato modo?  >

< Si beh insomma posso immaginare.. sembri una a cui importa solo piacere alle persone. Tutta carina, che piange se le si rompe un unghia e che si controlla il trucco ogni due e tre.. >

< Ma che stai blaterando? Non ti sei nemmeno disturbata di essere un pochino gentile con me né di cercare di conoscermi perché ti credi chissà chi.. ma stai dimostrando di essere nessuno credimi e io non voglio di certo essere tua amica>  disse Hera alzando il tono di voce sempre di più. 

Non aveva però una faccia arrabbiata, semplicemente un espressione dura. Intanto si era alzata in piedi e si era diretta verso il camino.

 Hermione fu particolarmente colpita da quella reazione ma giocare ad Obbligo O Verità voleva dire, dirla tutta.

< Ma non mi sembra di aver detto cose così strane.. cioè vieni da Beauxbatons >

< Scusami?? Ma cosa vuol dire che vengo da Beauxbatons.. se non te ne fossi accorta da lì provengono un sacco di maghi famosi e ti posso assicurare che ci sono tantissimi studenti validi >

< Si come no!! Andiamo ragazzi.. ma vi ricordate Fleur? È arrivata sempre ultima. E poi lo sanno tutti che non brillate per mm.. diciamo la vostra intelligenza ecco..  > disse Hermione

Troppo..direi che adesso basta

< Beh le voci non sono tutto..Sai.. nessuno mi aveva detto che a Grifondoro avrei trovato una stronza come te!! > disse Hera sputando quelle parole come se sancissero la fine della discussione.

Hermione fece per rispondere ma Fred la bloccò..

< Ok ragazzi.. direi di cambiare aria.. forza tutti a letto. Il gioco è finito. >

Cori di disappunto si alzarono nella sala rossa e oro ma nonostante tutto la maggior parte delle persone salirono ai dormitori..

< Mi dispiace.. sono sicura che lei non pensa davvero quelle cose > disse Ginny portando una mano alla spalla di Hera che ormai stava rivolgendo uno sguardo molto intenso al camino..

Hera non fare l’idiota.. non ci provare nemmeno.. assolutamente no..dentro rimarrete dentro..

< No e invece lo pensa eccome.. non me ne importa nulla di quello che ha detto, io so che non sono così, è che adesso devo pure starci in camera… > cacciò tutto d'un fiato aggiungendo un sospiro alla fine.

Ginny salì le scale seguita da Harry e Ron che rivolsero uno sguardo di scuse ad Hera.

Che carini che sono loro.. dovrei parlarci di più..

Hera intanto, che ancora si trovava con il viso diretto al camino, si sentì stringere da qualcuno.

Fred le aveva messo le mani intorno alle spalle, e accarezzandola sempre di più la cinse con le braccia, poggiando il suo petto alla schiena di lei, guardando insieme il camino…

< Ha esagerato, non fartene una colpa. Lo hai detto solo come reazione.. le sta bene >

< Ho esagerato anche io.. non sono così, anche se se lo merita non avrei dovuto dirlo, non così davanti a tutti >

< Hera no, hai fatto benissimo, diglielo anche tu George > finì sfilando le braccia da lei..

< Assolutamente > si avvicinò ad Hera e le mise una mano sulla spalla, indeciso, molto indeciso…

Quel camino la rendeva così perfetta.. il suo sguardo freddo e rigido di poco prima si era sciolto grazie al calore del fuoco, che irradiava una luce meravigliosa.

< È soltanto gelosa davvero.. non fartene un problema. Vedrai che ci ripenserà, adesso andiamo a dormire però che domani ci aspettano le lezioni.. e credimi con Piton avrai bisogno di fortuna essendo una di noi.. > continuò ancora il gemello più bello

< Si hai ragione.. allora Buonanotte > fece Hera girandosi verso i due.. 

Indecisa su cosa fare, si sporse verso George che non tardò a rispondere al bacio sulla guancia incerto di lei con una stretta alla schiena. Tutto accadde sotto gli occhi vigili di Fred.

Hera si addormentò scontenta, ma avrebbero capito tutti chi era.. 

I gemelli si diressero in camera e si misero a letto quando Fred con un ghigno invisibile al gemello perché la luce in camera era spenta disse:

< Che ti avevo detto io?? Ahh tu devi solo fidarti di me più spesso..Buonanotte GEORGIE!  >

 

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Capitolo 13
*** In classe parte 1 ***


Hermione

La ragazza prese sonno dopo parecchio tempo e sentì persino Hera tornare in camera loro, ma ovviamente finse di dormire per non prolungare quello appena successo in sala comune. Aveva incassato. Al suo risveglio non sapeva bene come comportarsi. Sempre credeva di avere ragione ma forse quella volta si stava sbagliando. Sapeva da cosa era stata accecata.

Ok forse ho esagerato.. ma anche lei però non è da meno.

Ma dai Hermione lei ha solo reagito.. sai esattamente perché hai detto quelle cose.Sei un pochino gelosa forse??

Si alzò,si vestì e scese in sala comune lasciando Hera che dormiva profondamente..

Perfetta anche mentre dorme..

Con questo pensiero, tristemente si sedette su una poltrona, aspettando come al solito i suoi due amici..

Ron scese la scala seguito da Harry solo venti minuti dopo, quando quasi tutti si erano avviati verso la sala grande.

< Hermione non pensi di aver esagerato ieri? > fece Harry non appena la vide

< Cosa? E perché mai dovrei pensarlo? > fece Hermione. Era sempre stata molto orgogliosa.

< Sei impossibile.. io ci rinuncio. > ed Harry si allontanò dai due.

< Si beh in effetti.. anche io lo penso.. Dai, tu sei più di quello che le hai mostrato ieri. Lo so io, lo sa Harry e lo sai anche tu benissimo. Poi è la tua compagna di stanza, come farete fino alla fine dell’anno? >

< Mmm.. > si limitò a dire Hermione. Quando Ron diceva una cosa sensata, non riusciva a pensare lucidamente. Sì, erano davvero poche le occasioni in cui si sprecava ad avere un pensiero così sensato ma quando lo faceva non riusciva a dargli torto.

In sala rimasero in pochi, scesero anche Fred e George come al solito in ritardo ma mancava solo Hera.

Tutti si girarono quando la videro scendere le scale. Sembrava più piccola e ancora più chiara di carnagione.

Spettacolo..pensò George

La ragazza dopo una serie di ripensamenti si decise ad uscire dalla sua camera così com’era. Aveva deciso di dimostrare a “quella so tutto io” che non era soltanto un bel faccino come lei aveva detto, ma che c’era molto di più da scoprire in lei. Così non si truccò e tolse lo smalto dalle unghie. Le avrebbe dato un bello schiaffo morale.

< BUONGIORNO! > disse con un ghigno sulle labbra mentre attraversava la sala comune e si avviava verso l’uscita. 

Hermione te lo sei meritato in fondo…

Hera

Fred e George ovviamente le si avvicinarono e si complimentarono con lei per la mossa. Erano sempre più orgogliosi di lei in un certo senso.

Dopo colazione si avviarono verso Pozioni. Avevano lezione con Serpeverde, che a quanto pare non era una cosa positiva già di suo ma con Piton diventava ancora peggio. Si era avvicinata ad Harry che le stava illustrando qualche segreto del castello.. per adesso non sentiva la mancanza dei gemelli.

Arrivarono circa un quarto d’ora prima dell’inizio della lezione. Così si iniziarono a sedere ai posti. Hera ebbe un attimo di esitazione.

Dove cavolo mi siedo adesso?

I banchi erano a due a due quindi avrebbe fatto coppia con qualcuno. Ma con chi?

Scorse in fondo all’aula un ragazzo che le fece segno di avvicinarsi. Ci pensò un attimo ma poi si avviò e si sedette accanto a lui sotto gli sguardi indignati dei Grifondoro di quinta.

< Ciao straniera! > fece Blaise

< Ok sia chiaro che mi siedo qui solo perché devo dirtene quattro > fece sbattendo la sua borsa sul banco..< Dopo tre giorni in cui mi ignori, adesso mi rivolgi di nuovo la parola?>>

< Si.. credo > fece lui

< Che? >

< Beh..Hey ho una reputazione da difendere io >

< Reputazione? Ma se sono io che sto parlando con una serpe > fece scocciata Hera

No no no.. mi escono sempre male..

< Ok mi sono espressa male.. io non volevo dire.. ahhh…Però determinati tuoi comportamenti mi hanno fatto arrabbiare >

< Aha tipo > disse Blaise con aria disinteressata. Lo stava facendo apposta. Nessuno lo metteva in imbarazzo ma quegli occhi lo stavano distruggendo. Così distolse lo sguardo.

< Guarda che se a te non importa figurati a me > fece per alzarsi ma una mano del ragazzo si posò sulla sua.

< No, mi interessa quello che dici > disse serio, guardandola negli occhi.

Gli occhi di Blaise erano di un colore indefinito, di un blu scurissimo che non aveva notato la sera che si erano incontrati. Erano molto belli.. Hera si sforzò di continuare a parlare.

< Non mi è piaciuto per niente tutto quello che è successo.. Insomma dai il mantello, non puoi averlo dimenticato.. >

< Stai dicendo che l’ho fatto apposta? >

< Lo stai negando forse? >

< No >

Hera spiazzata dalla risposta franca del ragazzo rispose con aria incerta.

< Ah.. Beh non.. Gradirei che una cosa del genere non si ripetesse >

< Io invece, GRADIREI che si ripetesse > fece prendendola in giro

< Blaise davvero, non lo fare più >

< Vedremo >

< Ho già litigato con abbastanza persone guarda, non ti ci mettere anche tu >

Alzò le mani in segno di resa e sorrise. Seguì un sorriso di lei..

< Sei qui da tre giorni.. già nemici? >

< Già.. >

Non dovette aspettare a lungo che la ragazza continuasse..

< È che proprio non le capisco le persone che giudicano soltanto da come sei fuori >

Blaise fece una faccia strana alchè Hera < Cosa adesso? >

< Sei seria? Non puoi dire davvero.. cioè non so se te ne sei accorta ma fai un certo effetto alle persone >

< Ti prego non anche tu.. >

< Sto solo dicendo che se sono gelose di te e se vogliono fare colpo non è una cosa strana >

< Come fai a saperlo? > disse Hera spiazzata

< Che non vai d’accordo con la Granger e Mclaggen? Le notizie girano! E poi non è difficile immaginare i motivi >

Hera continuava a stare in silenzio, veramente sconcertata dalle parole del ragazzo

< Che c’è? Non credo sia la prima volta che qualcuno ti dica che SEI UNA FIGA PAZZESCA > disse Blaise alzando la voce e facendo girare molti ragazzi verso di loro.

 

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Capitolo 14
*** In classe Parte 2 ***


< Che c’è? Non credo sia la prima volta che qualcuno ti dica che SEI UNA FIGA PAZZESCA > disse Blaise alzando la voce e facendo girare molti ragazzi verso di loro.

< Blaise mi stai mettendo in imbarazzo > fece abbassando lo sguardo e ricordandosi, guarda caso proprio in quel momento, di prendere il suo libro di pozioni.

< Ma se ti ho detto che sei UNA FIGA PAZZESCA.. cioè hai capito bene? > disse divertito

Hera non fece in tempo a parlargli ma solo a tirargli uno sguardo truce poiché il professore entrò in classe.

Ma quando se lo fa uno shampoo questo?

Fu la prima cosa che notò. I suoi capelli. Era una figura oscura. La inquietava per certi versi. Ma era meglio di come glielo avevano descritto.

< Aprite il libro a pagina 16.. oggi inizieremo con un antidoto per i veleni rari > disse il professore girato verso la lavagna. Prima che potesse girarsi e notare la mano alzata della Granger disse:

< Eh no signorina Granger, non abbiamo un bezoar quindi ci serve la pozione > disse con fare acido mentre la ragazza abbassava la mano.

< Chi sa dirmi gli ingredienti? Signor Potter? >

Silenzio.. < Molto bene…cinque punti in meno a Grifondoro > 

Coosa? Ma non l’hanno ancora studiata!

< Signorina Bonebruiser dato che è nuova non significa che è esentata dalle domande.. sa dirmi quale sia il primo ingrediente per la pozione? > disse rigido

< 8 pungiglioni di Billywig > rispose velocemente senza pensarci

Nessun Grifondoro rispondeva alle domande di Piton, tranne Hermione, la quale a proposito era rimasta immobile dopo la risposta di Hera.

< Bene bene signorina Granger.. a quanto pare avrà da lavorare > fece con un ghigno rivolgendosi ad Hermione

Verde divenne la faccia di Hermione.

Piton continuò con le sue interrogazioni per avere l’elenco degli ingredienti per la pozione. Elencati quasi tutti da Hermione che aveva alzato la mano ad ogni domanda generale. Ed Hera l’aveva lasciata fare, non le serviva fare a gara con lei così tanto. Il momento giusto sarebbe arrivato prima o poi.

8 pungiglioni di Billywig 

2 Semi di Fuoco freddi 

1 corno di Graforno 

2 carapaci di Banfello 

 

< Adesso chi sa dirmi l’ultimo ingrediente per completare la pozione? > 

< 5 gocce di essenza di dittamo > fece Hermione soddisfatta. Ma quella soddisfazione durò poco.

Dal fondo dell’aula si alzò un’altra mano prima che Piton potesse correggerla

< 5 petali di Dittamo > disse Hera

< Molto bene signorina Bonebruiser > fece Piton che sembrava aver cambiato la sua espressione solita. Di poco ma l’aveva cambiata.

Sguardi allucinati si attaccarono ai visi dei suoi compagni che la fissarono a lungo mentre il professore continuava la sua lezione. Blaise trattenne una risata quando finì la lezione alla vista della faccia della Granger infuriata che usciva dalla classe di fretta.

< Beh direi che hai fatto colpo > disse Blaise ridendo

< Qualcuno un colpo l’ha preso sicuro! > disse Draco avvicinandosi a loro indicando la Granger

< Si beh io non intendevo lei.. > disse Blaise avvicinandosi ad Hera..continuarono a parlare fino alla fine delle scale che portavano all’atrio principale dai sotterranei.

In cima alle scale si intrattenne ancora per poco a parlare con i Serpeverde poiché vide i suoi Grifondoro preferiti..

< Ragazzi io dovrei.. andare >

< Si certo vai.. > disse Draco abbassando lo sguardo

Fece un segno col capo ai due sotto lo sguardo dei Grifondoro che non si perdevano un secondo di quell’incontro. A nessuno dei Grifondoro piaceva una cosa del genere, ma ad Hera non importava, in fondo era quasi stata smistata in Serpeverde, quindi non c’era nulla di strano se ogni tanto faceva due chiacchiere con i suoi amici. 

Quando si girò, però una mano la trattenne il braccio. Lei si girò e guardò la mano, era di Blaise e la stava stringendo, non troppo forte ma si vedeva che voleva trattenerla.

Lui non ebbe tempo di dire nulla poiché molti Grifondoro a seguito di uno scatto simultaneo di Fred e George erano piombati davanti a loro.

< Lasciala subito > disse George a Blaise, che ancora teneva la sua mano ancorata al polso di lei.

< Perché dovrei farlo? > fece altezzoso Blaise alzando un sopracciglio

< Perché altrimenti ti riduco in polvere > rispose prontamente

< Wowowo.. calma tigre.. non è successo nulla > a George e < mi lasci per favore? > a Blaise, disse Hera tranquilla, facendo segno al ragazzo di lasciarla e così lui fece.

< Vedi Weasel basta soltanto chiedere con le buone maniere > disse Malfoy quasi sputando quel soprannome.

< Ok noi ce ne andiamo.. > disse Hera aggiungendo un < Ci vediamo ragazzi > debole..

< Adesso.. > guardando male George che ancora era girato verso le serpi.

Si allontanarono ed Hera tirò per il braccio George e si distanziarono dal gruppo…

 

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Capitolo 15
*** Chiarimenti ***


< Mi spieghi che cavolo ti prende?! > 

< Dai Hera ti stava praticamente staccando il braccio >

< Ma non è vero, non mi ha fatto nemmeno male >

< Beh comunque non voglio che quello ti tocchi >

< Ha un nome.. si chiama Blaise e si dà il caso che sia mio amico oltre che compagno di pozioni…è praticamente l’unico di Serpeverde che conosco oltre a Malfoy >

< Beh dovresti esserti risposta da sola.. non puoi essere amica loro. >

< Perché non posso..lo hai deciso tu? >

< No Hera io non voglio decidere un bel niente.. >

< E allora cosa? >

Dillo che ti da fastidio…

< Niente..è così strano per te pensare che io lo abbia visto trattenerti per un polso e che sia voluto venire a vedere cosa stesse succedendo? > disse alzando il tono di voce

No, non lo è…

< No che non lo è.. solo che non mi stava facendo nulla..non c’era niente di strano.. >

< Si che c’è..quello ha ben altro in mente.. >

< Beh ma io no..quindi non c’è storia >

< Si però ti ha preso il polso >

< Se mi avesse fatto male, lo avrei ridotto IO in polvere >

Lui sorrise.. sapeva che lei lo avrebbe fatto..

< Dai basta.. io non voglio litigare con te.. > e guardandolo negli occhi solo un attimo poi gli si avvicinò e lo abbracciò per qualche secondo.

Sentì ancora una volta quella sensazione strana che non sapeva spiegare..

Si salutarono e continuarono con la loro giornata…

Erbologia, che fu la lezione successiva, non era poi così male, ma non era proprio la materia preferita di Hera. Difesa contro le arti oscure era la sua materia preferita. Odiava Aritmanzia e in Storia della magia non era un granché. Aveva una buona memoria, solo per le cose che le interessavano ovviamente..

Quando si sedette al tavolo per la cena, scelse il posto vicino a Harry e Ron, poiché i gemelli non erano ancora arrivati.

< Oh adesso ti siedi vicino a noi? > fece Ron

Hera si limitò a fare una faccia imbronciata.

< Sta scherzando ovviamente.. vero Ron? > fece Harry

< Se lo dici tu amico.. > e si girò dall’altra parte

< Lascialo stare, quando si tratta di Serpeverde diventa intrattabile > disse Harry sorridendole e portandosi alla bocca una coppa contenente succo di zucca.

< AHH.. come fai a bere quella roba? > disse Hera indicando la coppa

< Come fa a non piacere a te piuttosto! >

< Non mi piace per niente davvero, non so come fate > risero insieme

< Harry non ho avuto ancora l’occasione di parlare con te da soli >

Potter quasi si strozzò quando sentì quelle parole.

< Tranquillo! Non volevo farti questo effetto!! Volevo solo dirti che tutta la mia famiglia ti ammira tanto.. compresa me >

< Oh grazie Hera >

< Non ringraziarmi.. tu hai già fatto abbastanza. Sai mia madre crede che un ragazzo non debba affrontare tutto questo da solo.. >

< Oh ma io non sono da solo.. insomma ci sono loro > disse indicando i suoi due migliori amici

< E tutti i Weasley.. e spero anche tu da oggi! >

< Ovviamente.. quello che sto cercando di dirti è che.. la mia famiglia e io ti crediamo. So che insomma.. Tu-sai-chi è tornato e chi non la pensa così è un idiota. Lui sta arrivando e ci ucciderà tutti se non lo fermiamo > fece avvicinandosi a lui.. aveva assistito ad una scena poco piacevole a pranzo. Seamus lo aveva accusato di dire il falso riguardo al ritorno dell’oscuro signore e si era creata una tensione particolare tra i Grifondoro.

< Beh io credo che si accontenterebbe di uccidere me.. ma non ci riuscirà così facilmente > fece tracannando un'altra coppa di succo di zucca. < Comunque ti ringrazio Hera >

Hera si limitò a sorridere. Intanto li raggiunsero i gemelli che si sedettero al lato opposto del tavolo proprio di fronte a loro.

Hera pensò a quello che era successo con Hermione..

< Le passerà..È che l’hai pure corretta capisci? Non avresti dovuto farlo > disse Harry come leggendole nel pensiero.

< Cosa?? Non avrei dovuto mostrare che io so una cosa che lei non sa?? >

< No, intendevo che già non le vai ecco.. molto a genio.. poi ti dimostri anche più brava di lei.. >

< Cosa? Ma se le ho lasciato tutto quello spazio a lezione?? >

Si alzò e superò tre posti a sedere. Arrivò davanti Hermione che era girata di spalle ovviamente seduta al tavolo. 

< Dobbiamo parlare > fece Hera rigida.

< Calma tigre > fece Fred da lontano, ma si sentì forte e chiaro quello che disse. Aveva ragione forse sembrava che la stesse aggredendo. Comunque lanciò uno sguardo cattivo ai gemelli.

< Vieni fuori un attimo? > aggiunse con uno sguardo un pochino più ammorbidito.

Hermione acconsentì a insieme si allontanarono dal tavolo Grifondoro.

 

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Capitolo 16
*** Weasel ***


Le due si diressero fuori dalla sala grande durante il banchetto. E si tolsero dall’entrata poiché c’erano molti sguardi provenienti soprattutto dal tavolo Grifondoro.

< Ma qual è il tuo problema? > disse Hera sgranando gli occhi su Hermione

< Non ho proprio nessun problema >

< Hermione ti prego, dobbiamo stare in camera insieme per un anno intero, non voglio che rimanga tutto così >

< Beh potresti sempre chiedere un cambio di stanza, così riprendo la mia vecchia singola da prefetto >

Hera rimase ferita da quelle parole così abbassò lo sguardo. Non si aspettava una decisione del genere da parte della ragazza.

< D’accordo.. se vuoi questo allora io vado a parlare con la Mcgranitt seduta stante.. > fece Hera rigida, mentre indietreggiava verso la sala. Ma davanti all’entrata fu fermata dalla voce di Hermione. Non si accorsero di essere guardate da tutti.

< No Hera.. non voglio questo.. però..ahh >

< Però? Dillo.. >

< Perché mi hai chiesto di aiutarti per i compiti? Non mi sembra che tu ne abbia bisogno comunque >

Hera non rispose inizialmente. Non si era aspettata una risposta del genere. Ma poi disse:

<  Perché vorrei recuperare certe cose.. sicuramente ci saranno argomenti di cui ignoro l’esistenza e poi ho studiato tutto in un’altra lingua non credo di essere a posto in niente.. >

< Sì ma perché lo hai chiesto a me? Ho forse scritto in fronte secchiona? > disse Hermione quasi urlando..

Era ferita ma la risposta di Hera le piacque tanto..

< Cosa? Ma davvero è per questo?Non ti è venuto in mente che Fred in quattro anni di lettere possa avermi parlato di te ed avermi detto che sei molto intelligente e la più brava della scuola? >

Silenzio.. Hermione sgranò gli occhi, poi si portò una mano sulla bocca.. aveva esagerato eccome.

< Io.. No.. l’idea non mi aveva nemmeno sfiorato >

< Oh e comunque già da prima mi hai trattato malissimo.. hai tu qualche spiegazione? >

< Si.. ehm.. beh ecco..insomma.. lo sai benissimo.. >

< No per favore illuminami.. >

< Dai.. ho visto come ti guardano gli altri.. tu sei.. sei.. bellissima e simpatica e io non lo so.. ero.. sono gelosa >

Hera si sciolse, per un periodo della sua vita aveva pensato quelle cose di altre ragazze.. la capiva perfettamente, si sentì rincuorata in un certo senso di poterle essere così vicina.

< Gelosa? Ma non ti rendi conto di essere bellissima, e sei molto intelligente non dovresti fartene di questi problemi >

< Dai ma se mi hai anche corretto? >

< Solo perché ho già studiato quelle cose.. ma poi non centra nulla questo.. Hermione senti.. non c’è alcun bisogno di questi pensieri. Davvero sei meravigliosa non devi pensare queste cose..  >

< Si beh.. mm.. ti ringrazio.. > fece poco convinta < Comunque mi dispiace tanto Hera di aver detto quelle cose, io.. non penso che tu sia davvero una ragazza superficiale. E me lo hai dimostrato in un solo giorno > disse Hermione finendo con  un sorrisino debole.

< Sì io… mi dispiace di averti detto quella cosa..È che è una vita che me ne sento dire di tutte.. sono davvero stanca. Io sono di più, molto di più di quello che si vede e vorrei che qualcuno se ne accorgesse.. >

< Beh lo hai dimostrato, adesso lo so >

Fece un sorriso riconoscente a quella che sapeva sarebbe diventata sua amica finalmente. Dopo poco però tramutò il timido sorriso in riso < Beh io speravo di farlo sapere ad un ragazzo!!!.. ma va bene così > disse ridendo 

< Oh non avrai problemi per quello!! > continuò unendosi alla risata della sua nuova amica

< Nemmeno tu guarda, se solo fossi un pochino meno.. > disse Hera socchiudendo gli occhi, aspettandosi che le inveisse contro ma invece Hermione si limitò a dire sottovoce:

< Un pochino meno? >

< Meno rigida.. insomma ho visto come ti guarda Ron.. >

< Cosa? Ronald non mi guarda in nessun modo.. fidati > disse arrossendo

< VA BENE VA BENE.. se lo dici tu!! > fece Hera alzando le mani 

Le due si avviarono sorridenti verso il tavolo e si sedettero sotto gli sguardi meravigliati degli altri.

< Ragazze.. non vi capirò mai > fece sospirando George

 < Sì perché voi siete semplici eh! > fece Hermione. Quella frase le uscì spontaneamente, forse troppo.

< Scusa che vorresti dire? > fece Ron serio

< Beh dai..non siete proprio molto svelti nella comprensione > rispose lei timida, le sue guance si colorarono di un rosso così acceso che la nuova amica corse in suo aiuto.

< Sono pienamente d’accordo > disse alzando le spalle

< Ah quindi fammi capire quando insulta te non va bene, quando insulta noi si.. tutto chiaro insomma > disse ironico Fred

< Ovvio, perché adesso ha ragione, più che ragione >

< Potete per favore spiegarmi di cosa state parlando? > chiese Harry serio alle due ragazze. Si guardarono e risero sotto i baffi.

< Beh il fatto che tu non abbia capito a cosa ci riferiamo la dice lunga Harry > disse Hermione

Hera intervenne < Non sto dicendo che non siete intelligenti, dico solo che con determinati discorsi e fatti siete un pochino tardivi >

< HEY guarda che ci offendi > dissero in coro i gemelli

< Andiamo ragazzi, a volte se non vi sbattiamo le cose in faccia non vi accorgete di nulla > disse Hera seriamente

< Mah guarda ne dubito > disse Harry

< Sì amico, è che siete voi quelle complicate.. >

< Ah.. direi di lasciare perdere altrimenti litighiamo. Direi che per tre giorni ho già fatto abbastanza. > disse la ragazza guardando George che le fece un sorrisino complice. Ripensò a quello che aveva detto Malfoy, non era uno di tante parole ma qualcosa che aveva detto l’aveva colpita..

< Ma poi in che senso Weasel? >

< Oddio ragazzi scusate, non sapevo fosse una cosa brutta.. > fece con faccia preoccupata lei, avendo visto le facce dei ragazzi attorno a lei..

< Non è una cosa brutta, sai Weasley, Weasel.. > disse Fred

< Beh se non lo dice Malfoy…lui si che ci vede come delle donnole > disse Ron

Nessuno disse nulla. 

< Comunque a me le donnole piacciono > tutti strizzarono gli occhi e portarono la testa indietro, quasi come per mostrare il loro pensiero riguardo la sua sanità mentale..

< Dai ragazzi sono carine.. > disse a tutti..

Poi le venne un’idea..Si rivolse a Fred soltanto

< Tu ti ricordi del gatto che mi hai regalato vero? >

< Ma guarda! >

< Mmm.. che ne dici se lo chiamo.. >

< No Hera noo.. > disse ridendo

< Solo tu puoi pensare certe cose >

< Dai è carino ti prego, non lo dirò a Malfoy, non lo saprò nessuno >

< Che testa che hai >

< Ti prego ti prego ti prego, gli starebbe benissimo > disse abbracciandolo

< Oh, e va bene >

< Sii.. ragazzi ho deciso come chiamerò il mio gatto..

WEASEL!  >

La serata si risolse in una risata dolcissima..

 

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Capitolo 17
*** Scontri ***


I giorni passarono sempre più in fretta..

Verso la fine di novembre la situazione a scuola non fu delle migliori e stava diventando sempre peggio con l’evolversi delle lezioni della Umbridge..

< Tu non capisci.. è la mia materia preferita > disse era a Ron, mentre 

< Lo so, credo manchi anche ad Harry, ma sono una schiappa quindi meglio così in un certo senso > rispose il ragazzo

< No Ronald, non è affatto meglio così..nonostante tu fossi una schiappa riuscivi prima o poi a mettere in PRATICA quello che avevi imparato, adesso non mettiamo in pratica proprio nulla >  disse rigida Hermione

< Si beh.. è vero.. e devo ammettere che potrebbero servirci un paio di lezioni.. Sai giusto in caso tu-sai-chi si rifaccia vivo a fine anno come al solito > disse Ron, addolcendosi alla vista della ragazza che si era seduta proprio in quel momento accanto a lui.

< Io credo che dovremo fare qualcosa.. > disse Hermione

E così nacque l’esercito di Silente..

I ragazzi dopo aver convinto Harry riunirono i loro amici più stretti per formare un “gruppo di studio”  in cui potessero imparare come difendersi in caso fosse servito. Il loro maestro sarebbe stato niente poco di meno che Harry Potter. Avevano dovuto trovare un modo per non farsi notare dagli altri e soprattutto da un gruppo preciso di persone..

< Hera non vorrei sembrare insistente, però davvero non una parola con loro > disse rigido Fred

< Ma scusa per chi mi hai preso? > fece offesa Hera

< Non offenderti però sei loro amica.. e sei molto molto distratta > continuò George

< Sì ma se mi avete detto che non posso non lo faccio, e poi Hermione ha messo un incantesimo sulle nostre monete quindi se qualcuno si fa scappare qualcosa lo verrete a sapere > disse Hera finendo la frase con una linguaccia rivolta ai due gemelli.

Durante la prima lezione gli amici si incontrarono.. nell’esercito di Silente c’erano quasi tutte le persone a cui Hera si stava affezionando ogni giorno di più..

< Direi di cominciare con i patronus.. Va bene anche un patronus non corporeo per iniziare, ma voglio che queste lezioni diano i loro frutti, quindi spero che vi diate da fare tutti > disse Harry insicuro ma rigido.< Mi raccomando non demordete se non riuscite al primo tentativo, in fondo tutti i più grandi maghi della storia hanno iniziato da dove siamo noi adesso, studenti.. >.

Harry iniziò per primo dando vita ad un meraviglioso cervo. Hermione riuscì al  primo colpo, una lontra veloce sfrecciò dalla sua bacchetta.. Ron dopo qualche tentativo fece uscire un cane di bassa statura che prese a rincorrere la lontra di Hermione fra le loro risate, Neville non riuscì per niente..Fred e George diedero vita a due animali molto simili: un coyote ed una iena. Basilare che fossero simili..

Hera si stava godendo la situazione. Le piaceva quell’atmosfera quindi non produsse subito un patrono, le interessava sapere che forma avessero quelli degli altri. Si stava interessando al cavallo maestoso prodotto da Ginny, quando Mclaggen con il suo patronus librato in aria le urlò:

< Che c’è vuoi che ti insegni? > indicando il suo pappagallo che girava la stanza.

Tutti si girarono verso loro due, la ragazza si era come incantata alla vista di tutti quei patroni messi insieme ma non se lo fece ripetere due volte. Fece un gesto che rimase impresso nella mente di George per molto tempo. Tirò dietro le orecchie i capelli morbidi con una sola mano.. sapeva che quando lo faceva, non ce n’era per nessuno. Lei era al di sopra, avrebbe scommesso che Mclaggen si sarebbe pentito di quelle parole un attimo dopo.

< Expecto patronum > Un animale enorme venne sprigionato dalla bacchetta di Hera.. quello che sembrava un drago iniziò a strisciare in aria, sembrava non finire più.. fece il giro dell’aula sotto gli occhi sbalorditi di tutti e si fermò davanti a Mclaggen che ormai aveva fatto sparire il suo pappagallo ancora una volta

< Vuoi ripetere? Non mi sembra di aver sentito bene! > fece ironica con fare interrogativo Hera.

Nessuno osò dire una parola..tanti sguardi ammirati si stanziarono nella camera. E di George si vide solo un sorriso ampio.

Solo quelli con  un anima pura possono produrre un patronus Occamy. Sono pensierosi, riflessivi e dalle profonde idee. Hanno un lato creativo e sono molto protettivi nei confronti dei loro amici. Si adattano a qualunque situazione perfettamente. Sono persone buone, in grado di capire gli altri. 

Harry con sguardo ammirato passò a dire < D’accordo ragazzi adesso ci eserciteremo con i mollicci.. è meglio proseguire con delle cose difficili e basarci su quelle.. poi capiremo su cosa lavorare.. adesso voglio che tutti insieme mi mostriate i vostri ricordi più belli.. ricordate loro sentiranno le vostre paure più grandi e si trasformeranno in quelle, dovete combatterle, dovete ricordare una cosa così bella da ridurli in polvere >. Harry era entusiasta ma allo stesso tempo agitato, mentre girovagava per la stanza delle necessità che aveva preso le forme di una classe attrezzata, dopo che Neville l’aveva scoperta in cerca di un bagno.

< Chi è il primo?? > disse serio Harry, intanto..

< Non lo so fratello, non mi piace per niente > fece George al fratello

< Dai Georgie non credo sia difficile, insomma il massimo che può capitare è che si trasformi in un clown o ragno no? > 

< Credo ti faccia piacere essere il primo.. Fred! > disse Harry voltandosi alla sua battuta

< Ovvio sii.. > esortò ironicamente il gemello

Quando si aprì la porta dell’armadio apparve una scena bizzarra ma pensandoci meglio non lo era per niente, anzi fu piuttosto triste.

Un ragazzo dai capelli rossi aveva gli occhi di tutti puntati su di lui. Il molliccio si fermò al centro della sala davanti a Fred, che indietreggiò pian piano alla sua vista. Era come se ci fosse  uno specchio davanti a lui, ma qualcosa non quadrava. Poi capì..dietro quegli occhi e sul suo viso non c’era quella voglia di vivere che era caratteristica di lui ne un sorriso stampato sulle labbra. Era un ragazzo dallo sguardo perso nel vuoto, triste, si scorgeva un’ombra dietro i suoi occhi. 

Hera si stupì alla vista di quella scena, non aveva ancora mai visto un gemello senza l’altro.. Allora capì immediatamente di cosa si trattasse. I suoi occhi si riempirono di lacrime..

Era solo, non c’era quello per cui avrebbe dato la vita. Quella persona rappresentava quello che più temeva al mondo. La perdita del fratello.  Non c’era Fred senza George..non c’era George senza Fred.. andava oltre la sua immaginazione. Allora iniziò ad indietreggiare quando quello si avvicinò sempre di più iniziando a lamentarsi e piangere. Non ridere più per quella mancanza ecco di cosa aveva paura.. 

George prese in mano la situazione, qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato, dato che di solito era Fred ad essere il più intraprendente tra i due. Comunque andò incontro al fratello iniziando a produrre un patronus.. Un coyote seguito da un patronus non corporeo si librò nell’aria, insieme distrussero quell’immagine sola e oscura che nessuno dei due avrebbe mai più voluto vedere. Regnava il silenzio nella sala ma qualcuno non fu tanto intelligente dal lasciare la situazione così..

< E TU COS’HAI DA GUARDARE? > urlò George in faccia a Zacharias Smith, avvicinandosi pericolosamente a lui, dato che stava ridendo del gemello Fred. Ma lo fermarono dal colpirlo, Ron, Harry e dopo un momento anche Fred, i quali lo tennero così forte per mantenerlo, che più tardi avrebbe avuto i segni delle loro mani sulle braccia.

< Amico non mi fai di certo paura > ringhiò Smith < Ti faccio frignare come il tuo fratellino poco fa >..George era infuriato, nessuno si prendeva gioco del gemello, ne per altri motivi ne soprattutto per quello a cui avevano appena assistito. L’altro venne allontanato ma ancora George sembrava impazzito..

< SEI SOLO UN IDIOTA > gli altri lo stavano ancora tenendo quando Hera si mise davanti a lui ostruendogli la vista di Smith.

< Guardami.. > disse Hera a voce bassa.. Ma lui cercava di oltrepassarla < No, Guardami.. guardami > così dicendo gli prese il viso fra le mani e lui finalmente la guardò.

< Non ne vale la pena.. >disse Hera perdendosi in quegli occhi di un azzurro che notò essere più scuro del solito. Non voleva vederlo così. Le faceva male, malissimo, più di quanto avrebbe pensato. Le faceva ancora male quello che aveva visto prima..e si sentiva così. Ma lui come doveva sentirsi? Mille volte peggio sicuramente. Non se lo immaginava nemmeno, quello che avevano loro due. Nessuno poteva capire il legame fra due gemelli, la dipendenza dall’altro, il non esistere se l’altro non esiste…

< Non capisce.. lascia stare > disse Hera con ancora le lacrime agli occhi.

George si calmò allo sguardo degli occhi pieni di lacrime.. 

< Ti possiamo lasciare? > disse Ron. George annuì e rivolgendosi a Smith 

< Non finisce qui > e poi corse fuori dall’aula, al < Ok ragazzi direi che per oggi basta così > di Harry.

Hermione disse < Non disturbarti a venire la prossima volta.. e non dire a nessuno cosa facciamo.. lo verremo a sapere > con tono un tantino minaccioso a Smith.

Hera si stava iniziando ad avviare frettolosamente verso George, ovunque si trovasse, voleva parlargli, non sapeva bene cosa gli avrebbe detto ma aveva l’esigenza di stare con lui. Ma..

< Hey Hera.. mi chiedevo se potresti insomma.. > disse un Neville molto insicuro < Insomma se potresti darmi delle lezioni di difesa contro le arti oscure >

< Che? Perché lo chiedi a me? > disse Hera un tantino infastidita dato che aveva altro in mente in quel momento. Ma Neville non notò la vena infastidita nella sua voce.

< Beh il tuo patronus è il più grande che io abbia mai visto.. è magnifico insomma un occamy, non pensavo ne esistessero così >

< Oh beh è proprio mio direi, cambia in continuazione > disse sorridendo Hera e allo sguardo supplicante di Neville rispose con un < E va bene.. però tu mi aiuti un pochino con erbologia >

< Si promesso..>  disse Neville, salutandola con un sorriso grato. Hera allora si mosse in direzione della porta dove si trovavano Fred, Dean, Ron e Harry che parlavano di quello che era appena accaduto e alla vista di Hera senza che lei dicesse nulla, come se le avesse letto nel pensiero Fred disse <  Lago >. Hera senza proferire parola si avviò correndo verso il Lago Nero.

Lo vide lì mentre tirava sassi e li faceva rimbalzare sull’acqua in cui ormai risplendeva il riflesso della luna.

< Ma quanto corri?! > disse Hera col fiatone, raggiungendolo.

 

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