Un sogno infranto

di rufy95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qualcuno mi aiuti ***
Capitolo 2: *** Paura ***



Capitolo 1
*** Qualcuno mi aiuti ***


Un sogno infranto

Capitolo 1: Qualcuno mi aiuti

Shanks raggiunse il porto di Foosha correndo come se avesse l’intera Marina alle calcagna. Aveva il cuore in gola e nella sua testa c’era solo un pensiero ripetuto all’infinito come un mantra.
“Ti prego, fammi arrivare in tempo”.
Arrivato alla banchina, si tolse il mantello nero e il cappello e si gettò in mare senza esitare nuotando più velocemente che poteva verso la direzione dove aveva percepito Rufy.
 
POV Rufy
Non appena sento il contatto con l’acqua gelida che mi circonda, vado nel panico. Il mare diventa subito agitato e l’acqua mi finisce in bocca. «Burr… Bubub…». Annaspo e tossisco, tentando di buttare fuori l’acqua che mi riempie la bocca.
«Aiu… Aiu… Aiudo» cerco di gridare, dimenandomi nel tentativo di restare a galla. Shanks aveva ragione. Non riesco più a nuotare.
L’acqua si muove e mi schizza la faccia, impedendomi di vedere bene.
«Aiu… qualcuno… aiu…» strillo con voce gorgogliante, continuando a muovermi. Il panico cresce. Il mio cuore batte all’impazzata.
Mi accorgo all’improvviso di un’ombra scura che si avvicina verso di me, ma proprio in quel momento perdo le forze e finisco sott’acqua. Chiudo di scatto la bocca, trattenendo a fatica l’aria. Il terrore aumenta. Sto per morire
Cerco di continuare a muovermi per risalire in superficie, ma le mie braccia e le gambe non si muovono più, troppo deboli e intorpidite. Vi prego, qualcuno venga a salvarmi. Sento il mio corpo pesante che sprofonda sempre più giù, lontano dalla superficie del mare. Per istinto apro la bocca, cercando aria, ma finisco solo per ingoiare altra acqua, che mi riempie la bocca in pochi istanti. 
Cerco di tossire in qualche modo, ma c’è acqua ovunque. Non ce la faccio più. Sento freddo, fuori e dentro il corpo. Aiuto, non respiro. Sto soffocando.
La vista mi si offusca, vedo solo un’ombra scura ed enorme che compare nel mio campo visivo. Più il tempo passa, più il senso di intorpidimento aumenta. Sono stanco, non riesco più a muovermi
Sento la gola che brucia e si contrae all’improvviso, i polmoni in fiamme mi fanno male. Strizzo gli occhi, tentando di restare sveglio. Ora riesco a vedere qualcosa. Il mio cuore perde un battito per lo spavento. Un enorme mostro marino mi sta guardando, avvicinandosi, gli occhi rossi ed enormi. Ho paura, aiutatemi. Spalanca le fauci, poi diventa tutto buio.
 
To be continued
~
Salve a tutti. Ho deciso di cimentarmi in questo nuovo esperimento, sperando che vada a buon fine. Mi auguro che vi piaccia e attendo i vostri commenti. Qualunque cosa ne pensiate, fatemelo sapere. Sono sempre aperta a suggerimenti e critiche, per potermi migliorare e soddisfare i vostri desideri. 

Detto questo, vi saluto e mi dileguo.

Al prossimo capitolo 


 

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Capitolo 2
*** Paura ***


Capitolo 2: Paura
 
Makino entrò nella stanza di Rufy, trovando Shanks ancora seduto accanto al letto dove riposava il bambino. L’uomo teneva lo sguardo fisso sul piccolo viso, cercando di captare ogni minimo movimento che potesse indicare che si stava svegliando. Rufy era adagiato in un grande letto, pallido e coperto da una miriade di coperte, prestate alla locandiera da alcuni abitanti del villaggio. Era incosciente da ormai una settimana, da quando Shanks era riuscito a trovarlo, quasi morto annegato e congelato. E da allora il pirata non si era più staccato dal suo capezzale, mangiando poco e dormendo ancora meno.
I suoi uomini non avevano neanche provato a dissuaderlo, sapevano quanto tenesse a quella piccola peste. Loro si erano solo preoccupati di tenere la piccola Uta lontano da quella stanza, per evitare che si spaventasse ancora, come quando aveva visto suo padre chino sul corpo esanime e bluastro del suo migliore amico.
La locandiera mise una mano sulla spalla destra del Rosso, facendolo voltare verso di sé. L’uomo era pallido ed emaciato, con enormi occhiaie nere intorno agli occhi.
«Ancora niente?» chiese piano Makino, osservando il viso cadaverico e smunto di Rufy.
Shanks scosse la testa, senza riuscire a proferire parola. Si sentiva terribilmente in colpa per ciò che era successo. Non riusciva a togliersi dalla mente il ricordo di come aveva trovato il bambino.
 
POV Shanks
Raggiungo in fretta il punto dove prima ho percepito la presenza di Rufy e di Higuma e mi blocco.
Un mostro marino enorme si sta inabissando davanti ai miei occhi, di Higuma nessuna traccia. Dev’essere il Signore della Scogliera di Foosha, il re di queste acque.
Prendo fiato e butto la testa sott’acqua, portando la mano destra sull’elsa della spada, pronto a tagliare a fette quel serpentone d’acqua, e vedo qualcosa che mi fa perdere dieci anni di vita. Rufy, privo di sensi e con la bocca aperta sta affondando lentamente e il mostro marino gli si sta avvicinando pericolosamente in fretta, con le fauci spalancate. Rufy, no. Un solo fendente della mia spada e il lucertolone finisce a pezzi, sprizzando sangue in tutte le direzioni. Il terrore esplode nella mia mente, il cuore che comincia a galoppare Maledizione, non riesco più a vedere Rufy. C’è tanto sangue che mi blocca la vista. Rimetto la spada nel fodero e nuoto velocemente verso il punto in cui so che c’era il bambino un attimo fa. Finalmente riesco a scorgerlo e con la mano destra lo agguanto per la maglietta e risalgo in fretta in superficie.
«Haaah» prendo una grossa boccata d’aria e mi metto Rufy in spalla riprendendo a nuotare verso Foosha. Dannazione, è gelido e non lo sento respirare. Devo fare in fretta.
 
 
Raggiunta la spiaggia di Foosha, poso il bambino supino a terra e appoggio l’orecchio destro sul torace, cercando di sentire il battito. Nessun rumore, niente movimento. Dannazione.
Comincio a fare pressioni ripetute sul torace cercando di fargli sputare l’acqua che probabilmente ha ingoiato, urlando con tutta la voce che ho e sperando che qualcuno mi senta, possibilmente un medico.  Ti prego, Rufy.
«Aiutatemi, ho bisogno di un medico!» continuo a ripetere, senza fermarmi.
L’acqua schizza a fiotti fuori dalla sua bocca, ma lui ancora non si muove. La sua pelle ha un colore orribile, a metà tra il cinereo e il bluastro.
Vedo di sfuggita Benn e alcuni dei miei ragazzi corrermi incontro. Makino e Uta sono con loro.
«Shanks, lascia, faccio io» mi dice il nostro medico di bordo, inginocchiandosi in fretta ed esaminando il bambino. Gli ci vuole poco per capire che la situazione è critica. Lo prende in braccio e comincia a correre verso la Red Force, che è più vicina rispetto al villaggio. Noi lo seguiamo in fretta, io non oso staccare gli occhi da Rufy, il cuore che palpita per la paura.
«Yasopp è andato a cercare il medico del villaggio» mi spiega in fretta Benn, la cui voce tradisce la sua apparente calma.
«Makino, ci servono delle coperte e dei vestiti asciutti per Rufy» dice alla ragazza, che corre verso il villaggio per prendere l’occorrente, pallidissima.
Uta mi si avvicina, in lacrime. «Papà, cosa è successo a Rufy? Starà bene?»
Io mi blocco, realizzando che mia figlia è accanto a me. Mi giro verso di lei, inginocchiandomi fino ad arrivare con il viso alla sua altezza. Faccio un profondo respiro e tiro fuori il miglior sorriso di cui sono capace in quel momento.
«Stai tranquilla, piccola, il nostro medico lo curerà. E poi, hai sentito lo zio Benn. Lo zio Yasopp sta andando a cercare un altro dottore che ci aiuterà» le dico, asciugandole le lacrime e cercando di infonderle una fiducia che non sento nemmeno io. Il terrore non è ancora del tutto svanito.
Vedo il Sindaco avvicinarsi seguito da alcuni abitanti di Foosha.
«Signor Sindaco, io devo andare a controllare come sta Rufy, posso lasciare mia figlia nelle sue mani per adesso? Per favore» gli chiedo con la voce impregnata di paura e supplica. Vedo la paura negli occhi di Uta, non voglio lasciarla da sola, ma devo andare da Rufy. Woop Slap mi guarda un attimo, sembra sul punto di dire qualcosa, ma poi pare ripensarci e, scuotendo la testa, mi dice solo «D’accordo, me ne occupo io, ma vedi di riportarci Rufy o ti denuncio alla Marina».
Tiro un sospiro di sollievo e lo ringrazio prima di rivolgermi di nuovo a mia figlia.
«Ascolta Uta, io adesso vado da Rufy a vedere come sta. Appena si sarà ripreso torno da te. Tu fai la brava e aspettami nel bar di Makino, va bene?» le dico, abbracciandola, prima di rialzarmi e correre verso la Red Force.
 
To be continued
 
~
 
E anche il secondo capitolo è giunto al termine.
 
Sì, Shanks non ha perso il braccio a causa del Signore della Scogliera. Questa fanfiction è già abbastanza drammatica e non so se Shanks sarebbe stato davvero capace di trasportare mezzo dissanguato un bambino più morto che vivo in spalla. Gli serviva un braccio per tenere Rufy e un altro braccio per nuotare. Per quanto noi tutti sappiamo che è fortissimo, dubito fortemente che saprebbe arrivare a un miracolo in una situazione così disperata.
 
Per quanto riguarda il “massaggio cardiaco”, ho dovuto metterlo. Shanks è un uomo intelligente e sicuramente ha già visto persone che venivano rianimate dopo un annegamento. Per non parlare del fatto che lui stesso ha salvato Bugy, che ha rischiato di annegare subito dopo aver mangiato il frutto del diavolo. Perciò, sono convinta che fosse stato quasi istintivo per lui cercare di salvare Rufy in quel modo.
 
Detto ciò, aspetto i vostri commenti e ringrazio tutti coloro che mi stanno seguendo.
 
Alla prossima

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