Missing Moments

di curlywriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** matrimonio ***
Capitolo 2: *** fedi ***
Capitolo 3: *** I love you...so much ***
Capitolo 4: *** Upstead proposal ***
Capitolo 5: *** Vengo in pace ***



Capitolo 1
*** matrimonio ***


 

Note Autrice: eccomi qui con una nuova raccolta di One Shot che vedono protagonisti quei momenti mancanti che non abbiamo visto nelle puntate Upstead centriche, quindi ho pensato di colmare quei vuoti e di raccontarvi cosa penso che sia accaduto. 

Se non avete visto la programmazione USA di Chicago PD e la prima parte che so che è stata anche pubblicata in Italia, e volete evitare spoiler, vi informo che durante la lettura di questa raccolta potrete andare incontro a diverse e molteplici anticipazioni. Durante questi racconti probabilmente non andrò in ordine cronologico delle puntate, asseconderò la mia ispirazione in base alle scene e probabilmente scriverò anche dei momenti mancanti delle puntate Upstead della 8^ stagione. 

Con questo primo capitolo voglio raccontare le parti mancanti e omesse che hanno portato alla scena finale della 9x09 dove finalmente gli Upstead convolano a nozze e dove finalmente vediamo la scena d’amore e passionale che tanto il fandom attendeva. So che dovrei scrivere dall’inizio ma sono talmente felice che sia accaduto che non potevo non assecondare l’ispirazione che queste scene da sogno mi hanno suscitato, e di cui sono ancora incredula.

Come sempre voglio sottolineare che i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono, ma sono frutto della “penna” e della immaginazione degli autori della One Chicago. Io mi limito solo a dare sfogo alla mia fantasia e alle sensazioni che questa coppia mi suscita e che in questi anni pandemici mi hanno permesso di evadere con la mente. Ringrazio la mia amica Ale per stare ad ascoltare tutte le mie idee e congetture e condividere tutto questo con me! E ringrazio anche voi per il tempo che dedicherete a questa raccolta e che avete dedicato a tutte le mie storie. 

Buona lettura, Curlywriter.

 

 

 MOMENTI MANCANTI

 

  Wedding Upstead - 9x09

 

 

Hailey si trovava in ginocchio sul suo - il loro - divano e fissando il vuoto attendeva Jay, il suo partner, il suo migliore amico, il suo fidanzato e futuro sposo, ma soprattutto colui che l’aveva salvata dalle sue stesse azioni. Jay Halstead l’uomo più buono, valoroso, onesto e forte che la vita e il destino le avevano dato la fortuna di incontrare sul suo cammino e a cui ora il loro destino era appeso.

Quando in mezzo agli scaffali polverosi del retro del dipartimento aveva scoperto del ricatto di North, Hailey non ci aveva pensato un attimo a dirgli che si sarebbe costituita proprio come qualche giorno prima aveva già provato a dire, ma lui prontamente le aveva detto esplicitamente che non glielo avrebbe permesso perchè non era solo colpa di Hailey. Sentirgli dire nel loro bagno che voleva iniziare il suo matrimonio con lei, sentirgli dire al telefono che l’amava l’aveva rasserenata, perché ad Hailey non preoccupava prendersi le proprie responsabilità, era pronta per quello. La sua paura più grande era perdere Jay, ma l’uomo che le aveva fatto scoprire cos’era l’amore aveva ancora una volta dimostrato la sua grandezza, la forza che stava mettendo per entrambi e la forza che lei stessa da un paio di settimane aveva ritrovato dentro di se proprio grazie al suo partner perchè averlo accanto era ciò che la fortificava. Eppure ora era su quel divano, con le mani congiunte sulle proprie gambe e il viso perso su di esse pensava ad un’unica cosa: sperava che l’astuzia e il piano di Jay funzionassero, ma la premura che aveva era sempre la solita: si augurava che Jay dopo tutto ciò che avevano e che gli aveva fatto passare, la scegliesse e volesse ancora passare tutta la sua vita con lei, perchè lei era certa che senza il suo compagno non avrebbe avuto quel per sempre che aveva menzionato e voluto dal primo momento in cui quel bar si era aperta e si erano dichiarati. E sperava che Jay potesse convivere con tutto ciò, lei non voleva intaccare la sua onestà e moralità, ma per forza di cose certe azioni l’avevano messa in pericolo facendola traballare.

Il click della serratura la fece sobbalzare e in modo fulmineo si girò verso la porta d’entrata e lo vide: l’uomo che sperava fosse ancora della sua vita, era appena entrato, stava facendo i soliti gesti che faceva sempre quando entrava nel loro appartamento: stava posando il suo distintivo a sinistra e la pistola a destra del mobile che c’era nella loro entrata e che era dedicato a lasciare i loro “attrezzi del mestiere”. Una volta posati quelli, si erano ripromessi di essere solamente Jay e Hailey e non i due detective più importanti dell’Intelligence del 21° distretto del Police Dipartiment di Chicago.

Non avevano smesso di fissarsi un secondo e Jay era sicuro di leggere terrore, ma anche speranza negli occhi della sua partner mentre Hailey stava attendendo trepidamente di conoscere il suo, e di conseguenza il loro destino. Era sicura di trattenere il fiato e in Jay leggeva rigidità e stanchezza, come anche il suo sguardo lasciava trasparire: aveva le occhiaie segnate e il volto esausto. Hailey era così rammaricata.. per tutto! 

Jay vedendola quasi in apnea e leggermente terrificata, avvicinandosi al divano, continuando a non staccare i suoi occhi da quelli blu della sua compagna pronuncio’ solamente “Ha funzionato”.

Di conseguenza Hailey abbassò lo sguardo. Jay sapeva il motivo, era mortificata delle situazione e sapeva che dentro di sé scorrevano molteplici sensazioni. Sapeva che non avrebbe voluto trascinarlo con se, glielo aveva detto quella notte in cui Voight gli disse tutto e che li vide parlare fino alle prime luci del mattino. Ma era finita, il piano aveva funzionato e Jay avrebbe davvero fatto tutto ciò che era in suo potere per affondare North se fosse tornato, lo avrebbe affossato con le sue stesse mani, perchè North era il primo fra tutti ed essere macchiato, e non avrebbe permesso ne lui ne ad altri di sporcare Hailey, perchè lei aveva agito per difesa, e per quante colpe Voight avesse, Jay sapeva che la città e la squadra avevano ancora bisogno di lui. Jay rivoleva solo la sua Hailey, rivoleva tornare a dormire pacificamente con lei, voleva la loro vita assieme con tutto se stesso, e dato che la conosceva come le sue tasche, si avvicinò e si sedette al suo fianco per scacciare quella tristezza dal suo volto. Aveva però anche bisogno di sfiorarla, di sentirla perchè le era dannatamente mancata quella sensazione. Sapeva benissimo cosa stava vedendo mentre la fissava: vedeva due fedi al loro dito, li vedeva fare le loro cose dopo una giornata faticosa, li vedeva bere un bicchiere di Whisky e baciarsi come se non ci fosse un domani, fino a fare l’amore per ore e ore e soprattutto vedeva il futuro con lei, solo con lei. Quello che aveva già visto mentre lei dopo un caso e una giornata snervante a causa dell’attacco di cuore del padre, proprio nel mezzo del Bullpen gli chiedeva di vedersi più tardi. 

Hailey lo guardò brevemente e nonostante la titubanza di ciò che in quel momento sarebbe accaduto gli disse dolcemente e flebilmente: “Ti amo”.

Jay la guardò intensamente e sentì piano piano l’adrenalina scendere verso le assi del loro pavimento, mentre aumentava l’amore per lei, era aumentato per tutto il periodo nonostante le difficoltà. Senza esitare un secondo le rispose “Ti amo anche io” e la guardò intensamente. Nessuno sa dire chi dei due ha accorciato la distanza, senza mai smettere di avere un contatto visivo. Sapeva che cosa stava per dire perché glielo leggeva nel suo sguardo: lo stava ringraziando, ma lui la batte sul tempo e, mettendole una mano sulla guancia, lasciando che lei si appoggiasse, godendo di quella intima vicinanza, le disse: “Sposami..Adesso” ed Hailey sapeva che non era una vera e propria domanda, ma più un’affermazione perchè quello era il suo modo per dire che voleva una vita con lei, che aveva fatto tutto questo per loro perchè l’amava e da quel momento in avanti non poteva più aspettare.

Hailey si commosse, una lacrima le rigò la guancia e l’emozione le si bloccò in gola, proprio come qualche mese prima, nella vecchia e cupa cucina del suo vecchio appartamento lui si era inginocchiato aspettando la sua risposta, dopo averle confessato di amarla da sempre.

Hailey gli sorrise e dopo pochi attimi, nonostante a Jay sembrassero passate ore, copiò il suo gesto, gli accarezzò lo zigomo e con un filo di voce, regalando il solito sorriso che solo Jay sapeva farle spuntare gli rispose: “Non bastavano due proposte, è arrivata anche la terza” concluse abbassando la voce per strozzare l’emozione “Si, voglio sposarti subito, basta aspettare!” 

Jay non perse tempo e si tuffò letteralmente sulle labbra di Hailey, e mentre gliele divorava letteralmente la spinse sotto di se verso il bracciolo del loro divano.

Quella terza proposta aveva ancora più valore non solo perchè era il modo più bello e significativo per dimostrare ulteriormente quell’amore che entrambi si erano dichiarati nel corso Di quei mesi terribili, ma era ancora più significativa perché era avvenuta nella loro casa, il nido che avevano deciso di costruire. Quando si distaccarono per prendere fiato, Jay appoggiò la fronte a quella di Hailey e le mimò con le labbra senza emettere alcun suono ‘I love you’.

Hailey sorrise e gli baciò la mascella, accarezzandolo e poi pronunciò:

“Sono pronta a dire il mio terzo sì Jay, sono pronta a metterlo nero su bianco, ti ho già detto che ho proposto per prima perchè voglio una vita migliore, sanciamo l’inizio di questa vita migliore, sarò una persona migliore, per te, per me e per noi… ”. E infine confessò ciò che le era balenato in mente quella sera che stava tornando a casa dopo aver salvato la vita a Voight, mentre credeva di aver rovinato la propria.

“Non so se ti merito” confessò ad alta voce. 

“Ehi, tu Sei il meglio per me HAiley Upton, non dubitarlo neanche. E non vedo l’ora di sposarti da quel momento in cui me lo hai chiesto in mezzo al tuo soggiorno ho sempre saputo che la risposta sarebbe stata si, avevo solo bisogno di sapere che era per il tuo amore e non per la paura di perdermi, perchè sappi che non ti libererai di me. Io non vado da nessun’altra parte” disse abbracciandola e affondando il viso nel suo collo respirando il suo profumo.

Ad Hailey mancò il fiato e l’emozione la colpì in pieno 

“Non voglio nessun altro, sei l’uomo migliore che conosca..sei l’uomo che amo e mi dispiace di averci messo in questo pasticcio”.

“É tutto risolto ora, c’è l’abbiamo fatta. È tutto ok. È andato tutto bene e sempre sarà così” la rassicurò prima di baciarle la giugulare e dolcemente continuò verso l’angolo delle sue labbra dove si stava formando la sua fossetta sul quale indugiò, mentre le solleticava l’ombelico. Solo lui aveva il potere di rasserenarla, tant’è che Hailey aveva cominciato a essere meno esausta e in colpa dopo che Jay aveva saputo la verità. Aveva avuto così tanto paura di deluderlo e di perderlo che era il dolore più grande con cui aveva faticato a vivere, visto che era abituata ad avere una comunicazione molto aperta e fluida con il suo compagno.

 Hailey rise quando le baciò la fossetta più volte, per poi alla fine baciarla debolmente sulle labbra,  e per Jay e le sue orecchie quel suono fu musica. Quando Hailey sentì allentare la presa, si incollò con le gambe alla sua vita e si lamentò.

“Rimaniamo ancora un po’ così! Non sono pronta a lasciarti andare”. 

Jay rise con uno sguardo un po’ imbambolato: avevano molto tempo e molte smancerie da recuperare ma lui aveva bisogno di lasciarsi la giornata alle spalle per cominciare il nuovo capitolo della loro vita.

“Credimi Hailey, non  voglio neppure io, ma devo lavare via questi ultime 24 ore di fuoco. Dieci minuti e torno promesso. Ti raggiungo subito a letto, domani sarà una grande giornata; La nostra giornata” disse baciandola in modo più indulgente. Entrambi fecero fatica a mollare la presa ma sapevano che da lì a poche ora aveva inizio il loro per sempre.

Hailey lo guardò sparire verso la loro camera da letto e con un sorriso enorme, si mise le due mani sugli occhi e ispirò raggiante: nonostante tutto c’è l’avevano fatta.

Quando senti’ il getto della doccia aprirsi si alzò rapidamente, raccolse i cuscini blu che erano caduti quando Jay l’aveva spinta sul divano e spense le luci. Dall’entrata della loro camera da letto osservò quello che era il loro appartamento: l’unica cosa che vide era il futuro che avrebbero trascorso per sempre nel loro nido caldo e accogliente che si stavano impegnando a costruire.

Si tolse la tuta e infilò la maglietta bianca di Jay. Da quando quella sera aveva confessato a Jay tutto l’accaduto di Roy, Hailey dati i rapporti più tesi aveva iniziato a dormire sempre di più indossando magliette di Jay, le era mancato così tanto aggrapparsi a lui nella notte, le era mancato farsi cullare dal suo respiro e dalla sicurezza delle sue braccia attorno al suo corpo, ma sapeva che non la stava additando, aveva solo bisogno di metabolizzare e trovare una soluzione a tutto quello che era accaduto. Era felice che finalmente gli equilibri erano tornati al loro posto e doveva solo ringraziare Jay, lo avrebbe fatto per il resto della sua vita onorata di poter camminare affianco a lui passo dopo passo perchè si erano scelti nuovamente, anzi non avevano proprio mai smesso. 

Mentre osservava Jay lanciare l’asciugamano nel cesto del bucato, la detective notò come l’acqua calda aveva rilassato il corpo e il volto del suo futuro sposo anche se Hailey poteva vedere quel velo di stanchezza che gli rigava il volto e solo una grande dormita poteva rigenerarlo. 

Jay spense la luce del bagno e Hailey tenne accesa solo la lampada del suo comodino. Lo attendeva seduta a gambe incrociate nel centro del loro letto. Quando Jay si avvicinò la baciò un’ulteriore volta sulle labbra su cui indugiò per un istante inalando il suo profumo. 

“Vieni a dormire Jay, sei esausto” lo supplicò la bionda sapendo quanta energia e quanti pensieri aveva avuto durante quelle ultime 48 ore. 

Jay finalmente si coricò e l’attirò al suo fianco tenendola stretta, nessuno dei due proferì parola, entrambi si stavano godendo quel momento che aveva sognato nell’arco delle ultime Settimane. Si abbracciarono fortemente e nessuno dei due mollò la presa: entrambi l’uno tra le braccia dell’altro si rilassarono, Jay districandole i capelli (gesto che lo rilassava da quando si erano messi assieme) mentre Hailey sprofondo’ nel suo collo e lasciando qualche carezza e cerchio con le dita sul suo petto si fece inebriare dal suo profumo legnoso e muschiato che tanto amava, e pian piano caddero in un sonno profondo e ristoratore in vista del loro grande giorno.

 

****** 

 

Quando Hailey aprì gli occhi quella mattina dell’8 dicembre si rese conto che durante la notte ne lei ne Jay si erano mossi e avevano dormito completamente l’uno tra le braccia dell’altro. Hailey teneva appoggiata la sua testa al petto del compagno, lo osservò e lo guardò dormire rilassato. Aveva un senso di beatitudine sul viso e la teneva stretta a se, tenendo una mano sulla schiena e una sul suo gluteo. Finalmente quei solchi sul viso si erano distesi e non seppe per quanto tempo continuò a guardarlo mentre dormiva sereno. Aveva il cuore colmo di gioia a vederlo disteso e senza la fronte rugata dai pensieri; lei stessa si sentiva più leggera, anche se una leggera eccitazione l’aveva svegliata quella mattina. Gli accarezzo’ la guancia e iniziò a baciargli il centro del petto, la mascella e infine, delicatamente raggiunse la cicatrice che aveva poco sopra il suo cuore. La baciò e poi continuò a guardarlo e accarezzarlo per poi tornare a stringerlo e ascoltare il suo respiro tranquillo. Hailey era troppo felice perchè sapeva che le prossime ore gli avrebbero uniti per sempre, sentiva salire l’entusiasmo  salire e continuò a lasciare qualche leggero bacio fra il petto e il collo che quella notte erano stati il suo cuscino. Senti’ Jay muoversi sotto di lei, legò ancora di più le gambe alle sue e stringendola, baciandole il capo, le disse: “Buongiorno futura moglie”.

Hailey sorrise ampiamente sulla sua pelle nuda, alzò lo sguardo e gli rispose: “Buongiorno a te futuro marito”. 

Jay aveva un sorriso stampato sul volto proprio come quando avevano lasciato il pub irlandese che fu teatro del loro bacio, e, quando si sporse per baciarla, la sentì raggiante sotto le sue l.abbra.

“Dormito bene?” Domandò la bionda al suo compagno che sembrava rinato.

“Era da molto tempo che non dormivo così bene.. tutto merito tuo”.

“Mio?!” Domandò sorpresa la detective.

“Uhm uhm.. mi è mancato dormire appiccicati” disse chiudendo gli occhi e baciandola una o due volte.

“Anche a me, non abbiamo disfatto neppure le lenzuola” notò lei passando il naso sulla sua guancia che poi baciò.

“Preparati perchè lo disferemo stasera” disse Jay facendole l’occhiolino.

“Non vedo l’ora” gli sussurrò lei prima di baciarlo nuovamente. Quello che sembrava un bacio tranquillo, si stava tramutando in un vero e proprio bacio di passione. Si erano mancati così tanto che per una volta, fu Jay a spingerla sul materasso tenendo incollate le labbra alle sue e chiedendo il permesso di assaporarla con la propria lingua.

Hailey si lasciò cullare da quei bicipiti e avambracci possenti  che la tenevano in modo delicato e saldo allo stesso tempo. Stava letteralmente dipendendo da lui, leggeri mugolii stavano echeggiando nella loro stanza e quando si staccarono per riprendere fiato Jay le disse guardandola interrogativo: “Hai dormito?” Le chiese attirandola ancora più a se e iniziando a giocare con l’elastico del suo slip mentre si preoccupava della sua insonnia che nelle ultime settimane l’aveva divorata.

“Non dormivo così da tempo.. beh l’ultima volta che ho dormito così bene fu dopo il nostro trasferimento qui, quando abbiamo traslocato..credo sia stata l’ultima volta prima del caos che ti ho stretto fortemente a me…” gli rispose, pensierosa e incupendosi un po’ intreccio’ i loro piedi e le loro mani, baciandolo a stampo.

“Sono eccitata Jay, aspetto questo momento da quando ti ho proposto e da quando tu hai proposto a me. Non vedo l’ora di mettere nero su bianco quanto ti amo” esternò entusiasta HAiley.

Jay fu colpito dalle sue parole, si stavano per sposare davvero, sarebbe stato suo per sempre ma soprattutto, lei si sarebbe legata a lui per la vita.

Si baciarono un po’ felici di essere immersi nella loro bolla d’amore quando Hailey si ricordò di come Jay diverse volte, e anche durante la sua proposta, le aveva confessato quanto fosse vecchio stile, e il matrimonio che stavano organizzando di fretta E furia non era poi così conservativo. Così si staccò e sorridente gli chiese: “Dato che le nostre nozze improvvise non saranno poi così tradizionaliste come te, vuoi che mi metta qualcosa di bianco?”

Jay sorrise, era vero era tradizionalista, ma in quel momento l’unica cosa a cui pensava era legarsi a lei per il resto della loro vita, il resto passava in secondo piano nonostante lui fosse un galantuomo e fosse vecchio stampo.

Rise di gusto, ed Hailey poteva notarlo da quelle leggere zampa di galline che apparivano intorno ai suoi verdi occhi, da cui lei non riusciva a staccarsi perchè la guardavano con amore e ardore:

“Hailey, voglio che tu sia tu, indossa ciò che ti fa stare meglio e ciò che ti fa sentire a tuo agio, ti amo e io sono pazzo di te anche quando indossi la tuta e sei struccata. Ti amo in qualunque modo, basta che tu voglia indossare le nostre fedi. Tutto ciò che desidero sei tu legata a me per sempre.” 

Hailey non fu stupita della sua risposta, lo baciò nuovamente e proprio sulle labbra sentì pronunciargli: “Sono un tradizionalista perciò sai che ti aprirò sempre la porta, ti farò passare avanti a me, ma sappi che non ho mai visto il nostro matrimonio come una cerimonia esagerata. Non c’è ne vogliano i nostri colleghi, o mio fratello, ma io ho sempre e solo visto noi due, questa relazione è nostra ed è solo con te che voglio passare il resto dei miei giorni, del resto non mi importa. Voglio solo essere tuo marito, amarti, proteggerti e renderti felice.”

Ad Hailey uscì una lacrima, e sulle sue labbra gli rispose che era tutto ciò che desiderava e che già faceva. Hailey era una persona molto timida e molto riservata così come lo stesso Jay, non si sarebbe mai messa un vestito con lo strascico e non avrebbe mai percorso una navata con gli occhi degli invitati, di cui non le interessava, puntati addosso. Voleva avere addosso solo quegli occhi che da anni la guardavano con amore. Jay era l’unica persona che voleva che la guardasse.

Rimasero nel letto a baciarsi per diverso tempo, poi Hailey osservò: “Jay vorrei fantasticare ancora un po’, ma credo sia ora di concretizzare tutto.. bisogna chiamare il tribunale per la disponibilità del giudice e sopratutto prendere le fedi.”

Jay le sorrise e baciandola per la milionesima volta, controvoglia si spostò da lei e si alzò: “preparo caffè e Waffle e chiamo subito” . La bionda lo accarezzò e fece una doccia, voleva sistemarsi quei capelli che a causa della coda e delle mani di Jay avevano bisogno di una pettinata. 

Con ancora la testa umida e con l’asciugamano che ancora l’avvolgeva andò in cucina e trovò Jay che aveva appena impiattato la loro colazione.

“É praticamente diventato un brunch” osservò Hailey, andando verso si lui e ringraziandolo lo baciò tenendolo per la nuca.

“Avevamo del tempo da recuperare e delle coccole da soddisfare.”

“Ed era solo l’antipasto…” affermò hailey facendogli l’occhiolino, lasciandolo a bocca aperta. 

“Non provocare Upton perché già è ardua non toglierti di dosso quell’asciugamano striminzito”.

Sapeva quanto adorava vederla al natale, la trovava bellissima, ma ciò che più apprezzava era il fatto che lei da quella prima volta che seguì il loro primo bacio, non aveva mai avuto problemi a farsi vedere da lei. Era splendida ai suoi occhi e quella notte così come in quelle a seguire glielo aveva ricordato e rivelato spesso. Amava la spontaneità che seguì quel primo bacio, perchè in fondo loro si amavano da sempre. 

Jay aveva in mente ancora il loro primo incontro in quella banca, quando aveva visto una donna tosta e sicura di sé. Nonostante quello non fosse il suo miglior periodo l’aveva notata e come Hailey non poteva dimenticare le loro battutine audaci sul retro di quel furgone.. quanti anni erano passati, e in quel furgone erano davvero successo di tutto. La prima volta che l’aveva abbracciata e protetta era stato proprio in quel resto quando una raffica di colpi di fucile li aveva colti alla sprovvista. Aveva pensato prima a lei e poi a se stesso. L’aveva protetta facendole scudo con il suo corpo e da quel momento in poi aveva davvero avuto paura di perderla. Stava per dichiararsi ma poi comprese che era presto, troppo presto per entrambi. Ci erano voluti 4 anni di partnership e amicizia ma il tempo aveva reso saldo quel legame che si stavano impegnando a rendere indissolubile e che nonostante le difficoltà, anziché traballare si stava fortificando sempre più.

La guardò mentre gustava i suoi Waffle e nel calore domestico, vedendola rilassata e con la luce vispa negli occhi si congratulò con se stesso per averla aiutata. Quando Voight alla cava gli disse che non sapeva chi era Hailey e che doveva aiutarla pensava di non poter trovare il modo e invece grazie alla sua astuzia e alla sua freddezza ci era riuscito e in quel momento il loro imminente matrimonio sarebbe stato il giusto modo  per lasciarsi alle spalle quel periodo tremendo. Nonostante la sua moralità, la sua compostezza era riuscito a trovare una soluzione perchè Jay non era disposto a non vivere questa vita con lei. L’aveva protetta e salvata così come Hailey aveva salvato e protetto lui molti anni prima.

Si sentì sfiorare la mano da quella esile della sua futura moglie : “Ehi, tutto bene?” Chiese dolcemente lei. “Si, stavo solo pensando a quando ti ho abbracciato per la prima volta: era sul retro di un furgone, quel furgone, e abbiamo rischiato di essere trivellati da una mitragliatrice”. 

Hailey capì immediatamente a cosa si stava riferendo, gli sorrise e portandosi la sua mano alla bocca rispose prima di baciargli le lentiggini: “In perfetto stile Halstead-Upton”.

Jay le sorrise e si limitò ad annuire e poi alla fine confessò: “Sappi che ti farò scudo con il mio corpo ogni qualvolta che occorrerà: sia nella vita lavorativa sia in quella privata”. 

Hailey lo sapeva, sapeva che Jay l’avrebbe messa sempre al primo posto, lo aveva dimostrato a fatti ma sentirglielo dire era sempre così bello. “IO farò lo stesso con te” continuò spostandosi verso di lui baciandolo e guardandolo dritto negli occhi.

Mentre Hailey si mise a sparecchiare e lavare le loro stoviglie, Jay chiamò il tribunale, lo sentiva fare avanti indietro, sinonimo di nervosismo, ma sapeva quanto lui che quello era un nervosismo sano, misto ad impazienza. Quando tornò in cucina, l’abbraccio’ facendola appoggiare al suo petto e facendosi accarezzare il petto dall’umidità dei suoi profumati riccioli dorati parlò sulla sua guancia: “Pronta a diventare la signora Halstead? Alle 16.00 in punto il giudice Reynolds ci aspetta.” 

Delicatamente si voltò, e incurante dell’asciugamano che si stava allentando lo strinse a sé baciandolo focosamente. Jay la portò sul divano tenendo per lei quel microscopico pezzo di spugna bianca che lo separavano da lei, e come avvenne per la loro seconda proposta rimasero ad ondeggiare  tenendo le loro labbra unite con la consapevolezza che il per sempre era molto più vicino.

 

 

******

 

Mentre Hailey stava finendo di truccarsi Jay si era ritrovato all’interno della loro cabina armadio a dover scegliere ciò che avrebbe indossato nel giorno più importante della sua vita: aveva stampato un sorriso sul volto, quasi come se fosse un adolescente che si preparava per il suo primo appuntamento. Scelse di indossare dei jeans blu scuro e andò a ispezionare la sua collezione di camicie, non ebbe dubbi su quale scegliere: prese quella color blu che ricordava gli occhi di Hailey, ogni volta che facevano l’amore si scurivano e diventavano sempre più intensi e beh quella camicia gliela ricordava. Si preparò e senza entrare in bagno le disse che l’avrebbe aspettata in salone.

Jay voleva darle il suo spazio, darle il tempo che le occorreva e non metterle fretta. Era il loro momento e lui voleva che se lo godesse nel modo più sereno possibile visto che arrivavano da un periodo torbido.

Hailey apprezzò molto questa sua accortezza e finito di far asciugare l’eye-liner scelse gli indumenti da indossare. Jay le aveva detto che voleva semplicemente che fosse se stessa, e per questo motivo oltre che essere grata all’uomo che l’amava per ciò che era, evitò un abito. Scelse dei pantaloni neri, un dolcevita bordeaux e la sua giacca di pelle. Jay le aveva confessato quanto amasse vedergliela addosso quando l’aveva indossata la prima volta che la portò sulla sua Ducati. E anche Hailey l’amava molto: ne aveva indossata una simile quando era entrata a far parte dell’intelligence e ultimamente, le conferiva sicurezza, una sicurezza ritrovata anche grazie a Jay. L’aveva indossata il giorno dell’interrogatorio di North e Jay quella mattina le aveva fatto uno dei complimenti oltre che a incoraggiarla e supportarla, altro piccolo segno che le cose stavano tornando com’erano. Sentirsi poi dire nel loro bagno che voleva iniziare il matrimonio con la donna che amava, ovvero lei e successivamente sentirsi dire quel ‘ti amo’ che le era mancato anche pronunciare, l’avevano rinvigorita. 

Prese un paio di stivali con il tacco e dopo essersi sistemata i capelli di lato uscì per raggiungere Jay. La stava aspettando sulle scale che dividevano il loro soggiorno dalla vetrata che si affacciava sul Lago Michigan. Quando decisero di acquistare l’appartamento principalmente furono innamorati di quella vista e Jay fu estasiata quando vide Jay di spalle che osservava fuori. Notò immediatamente come quella camicia evidenziava i suoi muscoli, ma Hailey sperava di toglierla presto, perchè gli era mancato tutto di lui, anche l’intimità che avevano raggiunto. Scacciò via i pensieri e lo raggiunse: doveva averla sentita perchè si voltò non appena lei stava per avvicinarsi. L’accolse con un caldo sorriso e lei accettò la mano che le stava porgendo. Le baciò l’anulare sinistro e le disse: “Sei meravigliosa”.

Hailey arrossì e mise le sue mani sulle sue spalle gli diede un bacio a stampo e gli disse: “adoro questa camicia, stai benissimo anche tu!”. Anche jay si emozionò, l’abbracciò e stettero stretti l’uno all’altra per un po’. Quando si separarono Jay non resisti e la baciò appassionatamente. Le avvolse le braccia in vita e la sorresse a se proprio come fece in quel pub irlandese la sera che si misero assieme. Hailey sentiva che Jay stava cercando di evitare di passarle le mani fra i capelli per evitare di spettinarla prima del loro momento importante allora hailey quando si staccò da lui per riprendere fiato, si sporse al suo orecchio e gli sussurrò: “Quando torneremo a casa, potrai evitare di trattenerti”. A jay si illuminarono gli occhi e sorridendole alzando le sopracciglia in un modo che ad hailey divertiva sempre, stette al gioco seducente e le domandò: “quando ti leverò quel dolcevita li renerò ancora più selvaggi”

“Sarà molto semplice levarlo Jay, ormai conosci ogni centimetro del mio corpo e sai perfettamente come levare con semplicità i miei vestiti”.

“Non voglio smettere di esplorarti” 

“Non accadrà” gli rispose lei baciandolo di nuovo con passione spingendolo al muro. 

Si erano mancati tremendamente e più passavano le ore più si bramavano. Se non ci fosse stata la cerimonia di mezzo non avrebbero atteso così tanto e si sarebbero saltati addosso subito dopo che Jay si era messo sul divano rispondendo al ti amo della sua futura moglie, ma dovevano sposarsi e Jay voleva essere galantuomo fino alla fine.

Una volta ricomposti, Jay mise addosso la sua giacca più elegante e unendo le loro mani andarono verso il pick up. 

“Che galantuomo” disse Hailey ringraziandolo quando le aprì la portiera. Aspettò che si mettesse la cintura e prima di raggiungerla, sulle sue labbra rispose: “Il tuo!”.

Prima di recarsi in tribunale andarono in gioielleria a scegliere le fedi e quando Jay vide Hailey provarsi la propria si emozionò pensando a quanto era fortunato: lo stava scegliendo ancora una volta, lo aveva scelto sempre e lo stava mettendo al primo posto e questo pensiero gli fece venire gli occhi lucidi dalla felicità. Hailey se ne accorse immediatamente perchè non riusciva a staccargli gli occhi di dosso: era quasi incredula tanto quanto jay che stessero per fare il loro passo più importante, sarebbe stato suo per sempre e in quel momento era affascinata dalla sicurezza e fierezza che Jay aveva e dall’amore che emanava per lei. Però nei suoi occhi poteva leggere anche un riflesso pensieroso. 

Gli prese la mano, la intrecciò con la propria e gli chiese: “Tutto bene?”

“Si tutto meravigliosamente bene. Però Mi aspetto che da un momento all’altro squilli il mio telefono!” Disse ironico. 

“Non siamo di turno, nessuno ci rovinerà il nostro giorno! E poi possiamo sempre spegnerli” propose alzando un sopracciglio e sorridendogli ampiamente.

Jay con la mano libera prese il cellulare e accetto’ il suggerimento e lo spense. Hailey rise, e copiò il suo gesto e poco dopo si sporse verso di lui, e baciandogli l’angolo della bocca gli ripetè quanto lo amava.

Quando il gioielliere tornò restituendo la carta di credito a Jay, il detective si infilò la scatolina nella sua tasca destra dei jeans e come al solito aprì la porta alla sua futura moglie, pronto per recarsi a sposarla.

Una volta parcheggiato davanti al tribunale, grazie al permesso che avevano in qualità di detective, Entrarono mano nella mano, fieri ed eccitati allo stesso tempo. Alla reception Jay comunicò il suo cognome e furono mandati al 5° piano. E per la prima volta Hailey si rese conto che effettivamente da quel momento in avanti sarebbero stati gli Halstead e ne era entusiasta. Era il primo tassello che gli stava permettendo di diventare effettivamente una famiglia. 

Il giudice Reynolds e il funzionario che avrebbe fatto anche da testimone, li stavano già aspettando. Essendo due poliziotti nessuno fece domande sul perchè di questo matrimonio organizzato in fretta e furia ed entrambi ne furono grati. Anche se il giudice non ci mise molto a capire quanto fossero innamorati i due detective: elargivano gioia da tutti i pori e si guardavano con uno sguardo radioso e pieno di amore.

Una volta compilati alcuni moduli con le loro generalità il giudice chiese se potevano iniziare. Entrambi però prima gli comunicarono che avrebbero voluto una frase di rito molto più importante della classica che si era abituati a pronunciare. 

Entrambi giurarono di unire la loro vita a quella della propria metà promettendosi amore, fedeltà per il resto della vita. Era molto più importante del classico ‘Finché morte non ci separi’ perchè con quel rito Hailey e Jay si stavano legando l’un l’altro per sempre. Erano uniti da un forte sentimento che avevano coltivato per anni e che poi magicamente era esploso, da quel momento non si erano più lasciati nemmeno quando le difficoltà avevano bussato alla loro porta.

Quando entrambi si scambiarono gli anelli, sentire quell’oggetto di gomma gli fece sorridere, era strano sentire aderire al proprio dito un nuovo materiale, ma allo stesso tempo conferì loro una sensazione di benessere. Tutta la funzione li aveva resi sereni, non c’era stato un attimo di esitazione o nervosismo; entrambi erano a loro agio e nel posto giusto al momento giusto.

Fu solo quando sentirono pronunciare al giudice: “E con i poteri conferitemi  dallo stato dell’Illinois, sono lieta di proclamavi marito e moglie” che entrambi si scambiarono uno sguardo sinceramente coinvolto, tenero e dolce, avevano gli occhi incollati verso il volto dell’altro. Jay non aspettò neppure il permesso, e avvolgendole la vita la baciò sorridendo nello stesso bacio. Hailey era raggiante e una volta che si staccarono lo fece sorridere dicendogli “Non resistevi più eh?”. Jay fece di no con la testa e rise un po’ imbambolato e frastornato.  Unirono le loro mani, e si strinsero fortemente: erano particolarmente emozionati e se lo stavano trasmettendo anche con un piccolo gesto. Il picco della loro felicità era inspiegabile, erano talmente coinvolti l’un l’altro, che Jay stava per firmare quasi con la sinistra, perchè non voleva staccare le loro mani congiunte. Quando Hailey lo vide firmare, sorrise amorevolmente, si stava impegnando a firmare al meglio che poteva per rendere la sua confusa calligrafia il più leggibile possibile, ma sapeva anche che voleva uscire da quella stanza al più presto perchè entrambi avevano bisogno di un momento per loro.

Una volta che anche Hailey pose la firma sugli atti, il funzionario preparò la loro copia e l’attestato di validità legale, il giudice si congratulò con entrambi e li lasciò finalmente soli.

Jay non appena vide chiudersi la porta, si fiondò su di lei e le lasciò un bacio molto più appassionato e giurò di aver sentito un leggero gemito in Hailey. La tenne a sé per evitare di farla cadere e le disse sulle sue labbra “Sei mia moglie!” 

“Si, e tu mio marito!” Rispose staccandosi leggermente per poi tornare a baciarlo mimandogli un per per sempre sulle labbra.

Lasciarono il tribunale e insieme al loro fedele pick up hailey notò che Jay non si stava dirigendo verso casa: “Dove andiamo?”

“Indovina?” Le disse lui guardando la strada e in contemporanea la fede che spuntava dalla mano sul volante.

Hailey ci pensò su, poi improvvisamente con al mente tornò a quel 13 gennaio di quasi un anno prima, tornavano dal carcere di Chicago che era poco più che distante da quel tribunale che li aveva appena uniti legalmente, e capì che Jay stava andando al pub irlandese che li vide mettersi assieme.

“È quello a cui sto pensando?” Domandò Hailey esaltata.

“Volevo portarti da Bartoli, ma ci siamo sposati in meno di un’ora, nonostante fuori sia già tramontato il sole. Per la cena è presto quindi direi che potremmo festeggiare con un Whisky Souar nel nostro posto speciale.”

“Mi sembra perfetto” gli comunicò Hailey non staccando gli occhi da quello che era ormai suo marito. 

Non ci volle molto, trovarono immediatamente parcheggio, ed entrarono nel locale. 

“Non ci credo, c’è quello stesso tavolo libero”. Notò Hailey entrando dalla porta principale.

“Ho chiamato prima mentre ti preparavi e ho chiesto di riservarcelo” disse jay al suo orecchio raggiante di vederla così serena.

“Grazie” disse lei baciandogli la guancia. Come immaginò jay la fece sedere e proprio come quei mesi precedenti si misero uno di fronte all’altro questa volta però unendo le loro mani sinistre e sfiorandosi a vicenda le fedi.

“É una bella sensazione sentirlo al dito.” Cominciò Hailey.

“Sembra sia nato per questo” continuò Jay raggiante. 

Furono interrotti da dalla cameriera a cui Jay comunicò le ordinazioni e a cui chiese una porzione di patatine fritte. 

“Chi sei e cosa ne hai fatto di mio marito: niente conteggio della calorie?” Lo prese in giro Hailey vedendo che jay aveva messo da parte il suo rigido regime alimentare. 

“Dobbiamo festeggiare e poi conosco un modo per smaltirle velocemente” ammiccò seducente verso sua moglie.

“Ah si?” Fece la gnorri la bionda.

“Uhm Uhm, quando torniamo a casa te lo spiego” continuò aggrottando le sopracciglia. Hailey voleva controbattere ma in quel momento arrivò la loro ordinazione. Brindarono al loro matrimonio e Jay si divertì ad imboccare sua moglie. Chiacchierarono di come fosse quasi passato un anno da quel primo bacio e di come nessuno dei due avrebbe voluto tornare indietro. Quando Jay bevve il suo ultimo sorso, Hailey si fece seria e gli confessò “quando ci siamo seduti a questo tavolo sapevo già di amarti avevo solo paura che dopo il ti amo sarebbe arrivato il rifiuto, quel pugno che ero abituata a sentire dopo quelle piccole paroline. Grazie per avermi insegnato il vero significato di quelle parole. Grazie di amare i miei pregi e i miei difetti. Ti amo immensamente Jay, non ho mai amato nessuno come amo te e la vita che stiamo costruendo.” 

Jay si avvicinò quanto bastava per unire le loro labbra in un bacio caloroso ma casto, dato che erano in un Luogo pubblico.

“Grazie a te di avermi messo sempre al primo posto. Prometto di farlo per il resto della nostra vita. E ti amo da tantissimo tempo Hailey, quando ti ho baciato in mezzo a questo locale vedevo questo, vedevo il futuro con te. Vedevo già la nostra famiglia. Sei al centro di ogni mio pensiero: il primo a cui penso appena mi sveglio e l’ultimo prima di addormentarmi. Sapere che posso stringerti fra le mie braccia e onorarti e proteggerti per sempre mi rende sereno”. 

Hailey unì nuovamente le loro labbra e quando si staccò, abbassando il tono della sua voce gli disse: “Ho promesso di unire la mia vita alla tua, porta casa tua moglie, Halstead, voglio scoprire come si digeriscono queste patatine fritte”. 

Jay sorrise sulle sue labbra, le era mancata l’audacia della sua partner, così lanciò una banconota sul tavolo abbastanza alta da coprire la consumazione e lasciare una mancia, e unendo le loro mani, proprio come accadde qualche mese addietro, uscì mano mano con la donna della sua vita. 

Quando parcheggiò sotto il loro condominio, notando di essere indisturbati, hailey spinse suo marito dentro l’ascensore e iniziò a baciarlo ardentemente. 

“Ti voglio” gli disse divorando quelle labbra, iniziando a scompigliarli i suoi capelli perfetti. 

Jay la stava accarezzando ovunque, prediligendo però quei fianchi che assieme alla sua chioma lo attiravano sempre.

Una volta raggiunto il loro piano, Jay aspettò che Hailey aprì la porta del loro appartamento. Dalla foga le caddero persino le chiavi dalle mani, chiavi che jay riuscì a prendere al volo grazie alle sue doti agili. Una volta rientrati a casa ricominciarono a divorare l’uno le labbra dell’altro. Mentre hailey gli sfilava la giacca, Jay chiudeva con un calcio la loro porta d’entrata verso il quale Hailey lo stava spiegando. Jay però fu più veloce, le tolse il giubbotto di pelle e la fece avanzare verso il centro del loro soggiorno. Le palpò fianchi e natiche e con velocità la spogliò di quel maglione che incredibilmente venne via senza alcun intoppo. 

Hailey unì nuovamente le loro labbra e si aggrappò al suo collo, jay iniziò a sfiorarla schiena, fianchi e addome, le era mancato talmente quel momento di intimità che non sapeva più da dove afferrarla. 

Mentre continuava a baciarla, hailey aveva iniziato a sganciare ogni singolo bottone con frenesia, dentro di sé pensò a quanto fossero troppi, eppure non voleva rovinare quella camicia, perchè avrebbe voluto che la indossasse nuovamente. Senza staccarsi dalle loro labbra, liberò il corpo di suo marito che l’aiutò a gettare il suo indumento da qualche parte sul pavimento.

Nessuno dei due proferiva parola. Erano i loro corpi, i loro gemiti e i sospiri a parlare. Hailey lo spinse verso la sua parte del letto, mentre Jay finalmente si dedicò ad uno dei suoi passatempi preferiti: le passò entrambe le mani nei capelli e dall’intensità di quel gesto Hailey capì quanto la desiderasse, mentre lei era già allo step successivo: doveva liberarlo della cintura e dei suoi jeans perché il desiderio ormai era alle stelle, non avrebbe retto un minuto di più senza sentire il calore corporeo di suo marito.

Lo fece sedere e senza lasciare le sue labbra si arrampicò su di lui, che con un rapido scatto la liberò di quel reggiseno che ormai iniziava a sentire stretto su di se, lo fece finire sul pavimento assieme alle loro cinture e in quel momento i due coniugi iniziarono a comunicare con la sola forza del loro sguardo: jay la guardava rapito, stava cercando di dirle quanto fosse bella e quegli occhi sprigionavano desiderio e amore tanto quelli di Hailey che stava guardando Jay come se fosse il suo dolce preferito da divorare. Jay era così rapito da lei, che come al solito le lasciò prendere le redini della loro passione. Guardandola assorto si fece spingere sul materasso e aspettò che lei lo raggiungesse. Prima di levargli gli indumenti inferiori, Hailey legando le loro lingue iniziò a controversi su di lui permettendo ai loro corpi di fare attrito. Entrambi furono pervasi da un calore interno e man mano che le loro bocche si assaporavano, la voglia cresceva. Hailey iniziò poi a dedicarsi alla mascella di suo marito, per poi arrivare a lasciare una scia di baci verso il collo e quella cicatrice che anni prima aveva rischiato di portarglielo via. Quando arrivò verso il suo pettorale Hailey iniziò a baciare, succhiare e leccare quella parte del suo corpo che tanto amava. Sentì i suoi impulsi crescere e i gemiti rochi che Jay stava emettendo fecero capire alla bionda che le sue dediche stavano avendo l’effetto che desiderava.

Gli sganciò i jeans e insieme agli stessi boxer lo lasciò libero di mostrarle quanto la volesse. Gli baciò l’addome arrivando fin sotto l’ombelico e quando jay pronunciò il suo nome in modo supplichevole tornò a baciarlo e divorargli le labbra. Jay la strinse a se, l’aiuto freneticamente a liberarsi dei suoi jeans e dei suoi slip e l’accolse sopra di se. Prima di scivolare e riempire il suo calore però si dedicò ai suoi capelli, la baciò ferocemente e diversi grugniti riempirono le loro labbra. Non avevano fatto l’amore per alcune settimane e Jay voleva esplorare ogni singolo centimetro del suo corpo. Le annodò i capelli mentre lei si ancorava con le mani al suo volte schiacciandolo con se stessa e i suoi baci, e quando si sistemò sopra di lui, permettendogli di unirsi a lei non solo spiritualmente ma anche carnalmente, Jay grazie all’intensità del momento affondò le proprie unghie nella sua carne. Fu in quel momento che Hailey muovendosi con lui, si sentì invasa dal primo orgasmo che il suo uomo le stava facendo provare. Non sapeva se ad eccitarla di più fu sentire quanto la volesse oppure la sensazione del freddo della gomma della loro fede che gli stava facendo ricordare quanto erano uniti per la vita. Si guardarono intensamente bramandosi e pervasi dalla passione e Hailey sentendo i polpastrelli del marito nella sua carne fece lo stesso: percorse con le proprie unghie la schiena di suo marito e ne rivendicò il possesso. Lo guardò intensamente e come solo loro due sapevano fare si comunicarono senza proferire parola quando si volessero. Hailey gli prese il volto fra le mani dopo che Jay imbambolato cercava di dirle senza alcun rumore quanto fosse suo. E hailey, prendendogli il volto fra le mani e tornando a baciarlo voracemente, aumentò il ritmo nuovamente dando modo ad entrambi di dimostrare il puro desiderio che li stava invadendo.

Hailey si fece inghiottire dalle braccia di Jay che la tenevano stretta a se e che accompagnando i suoi movimenti, la facevano spostare su di se per provocare al meglio piacere per entrambi. Ad ogni spinta Hailey si stringeva a lui, legandosi con le gambe e sprofondando con i talloni nella sua schiena. Non seppero per quanto continuarono senza parlarsi. La stanza e la comunicazione era pervasa da ogni tipo di gemito, gutturale da parte di jay e sospirato da parte di hailey. Solo quando fu invasa da un’ondata di piacere a causa di uno dei suoi orgasmi più intensi, tant’è che fu talmente pervasa che quando provò a dirgli ‘ti amo’ , ci riuscì a denti stretti. 

Al ti amo di sua moglie, Jay, ribaltò le posizioni e rimanendo unito a lei ricambiò la dedica a quel copro che era suo per sempre. Si dedicò al suo collo e alla sua mascella lasciandole piccoli baci e succhiotti qua e la e poi hailey si sentì toccare il cielo con un dito quando jay sfiorò il suo seno. Avrebbe voluto rimanere in quella posizione per sempre, nessuno nell’arco della sua vita l’aveva fatta sentire così bene e così voluta. Gli tirò i capelli che ormai aveva spettinato del tutto e mordendogli il labbro inferiore lo accolse nuovamente dentro di se pronta a farlo godere come jay aveva fatto con lei. Non riuscirono a tenere il conto di quanto piacere reciproco si erano dati, ad ogni spinta sentivano crescere l’intensità che jay raggiunse mentre Hailey gli stava ripetendo quelle promesse che aveva pronunciato in tribunale. “Da questo giorno in poi prometto di unire la mia vita alla tua.”

Sazi e stremati Jay la baciò dolcemente e una volta raggiunto il suo fianco, l’attirò a se coprendoli con il lenzuolo. Fece duellare nuovamente le loro lingue e staccandosi ripetè la stessa frase. 

Hailey si aggrappò a lui e baciandogli la mascella accarezzandogli la nuca gli confessò “Mi sei mancato, mi è mancato tutto questo. Non voglio più stare distante da te!” 

“Mi sei mancata anche tu, mi è mancato fare le nostre cose, mi è mancato parlare con te, mi è mancata la nostra quotidianità, mi è mancato sentirti mia e farti sentire quanto io ti voglia e ti desideri.”

“Beh d’ora in poi mi avrai per sempre. E comunque è stato intenso, così bello però sentire che mi vuoi. Ho avuto timore che non mi volessi più, mi è mancato dormire abbracciata a te, era come condividere il letto con un estraneo: ma tu non lo sei. Sei l’amore della mia vita Jay, il mio partner, il mio migliore amico, mio marito, la MIA FAMIGLIA!” Disse Hailey tornando a unire le loro labbra.

“Non potrei mai smettere di volerti e desiderarti.” Le disse baciandola “Sei la mia persona, la mia costante. Ti amo Hailey e te lo dimostrerò da qui all’eternità”.

Quella notte si ripeterono più volte e si dimostrarono quanto si amassero reciprocamente, festeggiarono le loro nozze e recuperarono il tempo perduto, felici di iniziare il loro nuovo capitolo vestiti dalle loro sole fedi nuziali.

 

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Capitolo 2
*** fedi ***


Note Autrice: cari lettori eccoci con la seconda One shot dedicata ai momenti mancanti e di come gli ho immaginati. Abbiamo visto come Voight e la squadra ( o meglio Kevin) ha scoperto del matrimonio Upstead nella 9x10. Con questa storia voglio ripartire da dove ho concluso la prima parte sul matrimonio e la notte di nozze. Immagino che gli Upstead abbiano parlato delle fedi, del matrimonio e della squadra. Ci sarà poi un salto temporale che li vedrà commentare a casa la scoperta dei loro colleghi e del modo in cui Hailey ha “placcato” con la sua auto il sospettato. Mi è piaciuta molto quella scena perchè ci hanno mostrato come con poco Jay  e Hailey abbiano una partnership ancora più forte.

Vi ringrazio come sempre di dedicare del tempo alle mie FF e dedico questa storia alla mia amica Ale che ringrazio per avermi ispirata; che sia una storia che permetta di svagare la mente a lei e a tutti voi. 

Come sempre ribadisco e sottolineo che i personaggi di Halstead e Upton, e il resto del team, non mi appartengono ma sono frutto della fantasia degli autori della One Chicago.

Buona lettura, Curlywriter

 

 

Missing Moments

9x10 - Fedi 

 

 

 

Jay stava giocherellando con i capelli di Hailey che stava comodamente sdraiata sopra suo marito mentre massaggiava la sua nuca e lo baciava ardentemente. Quella posizione, e la sensazione che stavano provando ricordava molto quella che entrambi avevano scoperto al loro primo risveglio insieme dopo la loro prima notte d’amore, Anche se, in quel preciso istante però, avevano una consapevolezza maggiore di quel sentimento che avrebbero coltivato giorno dopo giorno per il resto della loro vita perchè finalmente si erano promessi amore eterno come marito e moglie. Era il coronamento e il festeggiamento del loro amore, sopravvissuto a uno tsunami chiamato Roy Walton. 

Hailey era totalmente assorta fra le braccia di Jay, la scaldavano, la tenevano stretta a sé e la facevano sentire sicura, sicura come quella prima notte passata fra le braccia di Jay dopo aver rivisto suo padre e sicura come la notte del suo ti amo. Jay era la sua sicurezza, la sua ancora che la teneva stabile, e in quel momento l’unica cosa che le premeva era assorbire quel calore e quell’amore che solo lui le trasmetteva. L’aveva salvata da se stessa, da un incubo che sembrava senza via d’uscita, era il loro momento e lei aveva bisogno di fargli sentire quanto lo volesse, quanto gli era mancato l’uomo della sua vita in quelle poche settimane in cui anche se per poco si erano sentiti distanti.

Jay tenendola fissa a sé li spostò al centro del letto sedendosi, tenendola incollata e cercando di non far scivolare troppo il lenzuolo dai suoi fianchi perchè conosceva quanto era freddolosa e a volte non bastava l’unione dei loro corpi. Nessuno dei due riusciva a staccarsi dall’altro era come se fossero tornati adolescenti o come quando si erano messi assieme: dovevano recuperare il tempo perso. Jay trovava tremendamente rilassante ed eccitante sentire i talloni di sua moglie scavare nell’incavo dei suoi reni, le sue mani lo coccolavano e palpavano nuca, pettorali e spalle centimetro per centimetro come se avesse paura di dimenticare la sensazione. Gemiti fluttuavano per la stanza tra un bacio e l’altro. Hailey continuava a stringerlo e stringersi a lui come se avesse il timore che potesse scappare. Quanto gli era mancato il suo profumo, la delicatezza delle sue mani su glutei e schiena e quella sensazione fredda data dalla gomma delle loro fedi era tremendamente esaltante. Jay si sentiva solleticato dai capelli di hailey che di tanto in tanto si divertiva a spostare e districare, era la sensazione più bella insieme a quella di sentirla contorcersi su di lui. Era la loro danza perfetta. Tra un bacio e l’altro, hailey continuava ad attirarlo e stringerselo, Jay la rassicurò dicendo che non sarebbe scappato, ma Hailey non riusciva a smettere di tenerselo stretta e quando smise di baciarlo per permettere loro di recuperare ossigeno, gli lasciò un piccolo bacio sul collo e sprofondò in un abbraccio. Jay sorrise, entrambi ispirarono il profumo dell’altro e si godettero semplicemente il momento. Jay le baciò la spalla sorridendo poi sulla sua pelle perchè sentì hailey serrare la presa più che poteva. Anche  lui la tenette a se come se fosse la cosa più preziosa, e in effetti lo era, cullandola un po’ e accarezzando delicatamente la sua schiena. Sentì hailey sospirare e poi quando alzò la sua testa per guardarlo dritto negli occhi si accorse che erano lucidi. Sapeva che stava trattenendo le lacrime e lui stesso si sentì gli occhi inumidire, stava per dire qualcosa, ma lei lo battè sul nascere: “MI è mancato tutto questo, mi sei mancato tu!”eterno sospirando come se si fosse tolta un macigno di dosso.

Jay proprio come la sera precedente le mise il palmo della sua mano sinistra sulla guancia e Hailey lo guardò amorevolmente, questa volta con uno sguardo smagliante e sereno, felice di essere li con lui tra le sue braccia e le mura della loro casa. 

“Anche tu mi sei mancata, tanto. Vorrei che questa giornata continuasse in eterno!”

Hailey gli sorrise teneramente, il suo sguardo tornò vispo, e appoggiando la mano sinistra su quella di Jay uni’ le loro fedi. “Blocchiamo il tempo?!” Domandò raggiante, unendo le loro dita e sfiorando la fede di jay con il proprio anulare “marchiato”.

“Potessi lo farei, ci bloccherei tra le mura di questa casa e queste lenzuola, così a fare l’amore, coccolarci e fantasticare. Tutto per renderti felice Hailey, farei qualsiasi cosa per te”. 

“Non ne ho dubbi Jay, non l’ho mai dubitato, mai.. e non posso sicuramente farlo dopo quello che hai fatto per me, te ne sarò grata per sempre. E io farò di tutto per te e per quello che siamo. Ti amo, sei tutto per me! E Dio solo sa quanto io mi sia sentita in colpa. Sai avevo paura che tutto quello che è accaduto ti cambiasse Jay. Tu sei così puro, buono e onesto, non volevo modificare ciò che amo di te e invece guarda come è andata a finire..”disse sbuffando sentendo rigare il suo volto da una lacrima umida.

“Ehi abbiamo già affrontato questo discorso. Non avrei mai lasciato che ti consegnassi. Hai fatto quello per cui sei stata addestrata. È vero avresti dovuto chiamarlo, ma in quel momento la tua mente era in tilt, Voight ha fatto leva su quello. Avrebbe dovuto comportarsi da sergente e non da Voight. Ti prometto che da oggi in poi non sarà più così. Non pagheremo noi per gli errori di Voight. Ho pagato già troppe volte per colpa sua e non avrei permesso che ti portasse via da me, sono felice con te, ti amo, amo la nostra vita e non avrei mai permesso che ti capitasse qualcosa ingiustamente. Questo evento ci ha cambiati, inevitabilmente, ma non ha cambiato ciò che provo per te e sposandoti l’ho urlato al mondo. Ci ha temprati, ma il nostro amore è ancora più forte di prima. Voight mi ha conosciuto che ero un ragazzino stremato dal dolore, mascheravo tutto con l’aria da sbruffone. Ma ora sono un uomo, in questi 10 anni sono cresciuto, so quanto valgo, so che tipo di poliziotto sono e sei tu. So la bella persona che sei, sono innamorato di te da tanto tempo, e non permetterò più a nessuno di intralciare la mia felicità, la nostra vita, nessuno può pagare per gli errori altrui specialmente tu HAiley. Ci ho reso giustizia, questo è ciò che conta. Non sono perfetto, nessuno lo è, ma ti prometto che ci proteggerò sempre specialmente dalle ingiustizie. Costi quel che costi. Sono più forte di quanto Voight pensasse.”

Hailey ascoltò il suo sfogo e dopo averlo baciato, guardandolo con il volto pieno di amore disse:

“Sono fortunata ad averti. Ti amo, così tanto.. sei l’unico uomo che non è mai scappato da me e sono così fiera dell’uomo che sei, sei così cresciuto Jay. Sono così fiera di te e sai che ti seguirò alla cieca da qui all’eternità”

“E io seguirò te.” Jay non proferì altro, ma si lanciò nuovamente su di lei che era ancora legata alla sua vita e unendo le loro labbra tornò a chiedere il permesso di accarezzare la sua lingua con la propria. Ringhiò nel loro bacio perchè Jay si sentiva esplodere. Hailey si spinse contro di lui gemendo nelle sue labbra. Quella distanza aveva fomentato un fuoco che non si era mai sopito anzi stava via via crescendo sempre di più e il matrimonio era solo l’ennesima conferma e l’ennesimo modo che avevano per dimostrarselo.

“Sai che anche io sono fiero di te vero? Stiamo crescendo insieme, tu mi migliori hai iniziato a farlo quando mi chiesi di andare in terapia, e da quel momento mi hai migliorato giorno dopo giorno” Le disse sospirando sul suo volto.

“E tu migliori me, sei tutto per me”. Sorrise sulla sua bocca continuando poi un bacio appassionato. 

Jay si appoggiò alla testata del loro letto e la tenne appoggiata a se sul suo petto, districando i suoi capelli la fece ridere dicendo: “abbiamo oltrepassato l’ora di cena, avremo tenuto compagnia i nostri vicini. Meno male che siamo all’ultimo piano e abbiamo i vicini solo dal muro oltre il bagno! È stato fantastico Hailey, ancora di più del solito. Mi sei mancata tanto e credo di avertelo dimostrato..” Disse muovendo le sopracciglia cercando di farla ridere; ci riuscì e la baciò per l’ennesima volta.

“Se questo è l’effetto del matrimonio, dovevamo sposarci prima!” Stette al gioco Hailey facendo capire quanto Jay l’avesse fatta godere, non che avesse avuto dubbi. 

“ Ti volevo Jay, volevo il tuo corpo sul mio, tra un incubo e l’altro, quando ho iniziato a dormire dopo essermi aperta quella fatidica notte, sognavo le tue mani sul mio corpo, proprio come accadeva prima che ci dichiarammo.” Esternò divenendo rossa in volto tronando seria.

“Sono tuo Hailey, lo ero anche in quel momento. Mi dispiace aver messo distanza fra noi, avevo solo bisogno di schiarirmi le idee. Sapevo di dover e voler trovare la soluzione. Ti prometto che non ci saranno più notti come quelle. Saranno tutte come questa sera. Sai potrei ricominciare in qualunque momento. Ti amo Hailey e sono pronto a dimostrartelo con ogni mezzo possibile.” Disse sfiorandole le natiche attirandola a se ancora di più.

“I nostri vicini dovrebbero prendere esempio jay, tutto tace in quella casa. Non mi interessa se hanno sentito, ti amo con tutta me stessa, i gemiti e i sussurri sono il modo migliore per fartelo capire. Stasera ci siamo donati. Niente di meglio” disse baciandolo di nuovo focosamente.

Jay la solleticò e lei si staccò pizzicandogli la pancia. “Mi è mancata la tua risata, che sentano anche quella. E mi piace quando sei sfacciata e la tua timidezza scompare.”

“Beh con te non sarò mai timida, credo di averlo dimostrato ormai. Con te sono me stessa.”

“Adoro tutto questo” le disse ridendo sfiorandole per l’ennesima volta le labbra e la punta del naso con il proprio.

“Vedi che è stata un’ottima idea tornare subito a casa?! Ti dimostrerò sempre quanto ti amo. L’ho fatto Jay, lo farò sempre. Ti dono ogni parte di me fisica, carnale e spirituale. È stato fantastico Jay, tu sei fantastico, questa notte di nozze lo è stata e non vedo l’ora di scoprire quante c’è ne saranno. Sai ho capito di aver fatto l’amore per la prima volta con te.” Confessò facendo rimanere sorpreso Jay.

Suo marito la baciò sorpreso. Sapeva che Hailey non era vergine, del resto erano adulti; lo sapeva quando tornarono a casa sua dal bar dopo il loro primo bacio e si assicurò che non fosse troppo per lei, ma in risposta si sentì letteralmente spogliare, ma aveva capito che cosa stava dicendo in quel momento. Si stava mettendo a nudo, nonostante fosse senza vestiti ed era profondamente colpito e felice di questa sua rivelazione e esplorando dentro se stesso comprese tutto: “l’amore lo abbiamo scoperto insieme, questo sentimento che solo ora ho compreso. Ti amo immensamente Hailey, ho fatto l’amore con te dal primo momento che ci siamo uniti. Ti ho sposata perchè ti amo nel vero senso del termine. Sei l’amore della mia vita”.

Hailey sapeva di essere ricambiata ma sentirglielo dire, sentire confessare i suoi sentimenti da Jay che solitamente faceva fatica a esternarli la rese felice come non le era mai stata

“E tu lo sei della mia” rispose nuovamente baciando e mordicchiando labbra e mento facendolo ridere.

Si accoccolò ispirando il suo profumo e baciandogli il collo mentre jay le accarezzava la mano e la fede.

“Non riesco a staccare gli occhi e le dita da questa fede. Se è un sogno non mi svegliare” le disse.

“Non lo è, siamo uniti Jay, sono tua moglie, sono tua per il resto della nostra vita”

“Sei pronta al fatto che da domani sarà di dominio pubblico?”

“Sono pronta jay, voglio che tutti lo sappiano, sennò non avremmo scelto delle fedi in gomma e comode per il lavoro. Non voglio toglierla mai più! L’unica cosa che non permetterò sono i commenti. Non mi interessa l’opinione altrui, queste fedi dimostrano il nostro legame e non permetterò a nessuno di interferire con esso.”.

“Concordo, sono tuo, sei mia, mi hai scelto davanti a tutto e tutti, questo è ciò che importa. I dettagli sono nostri. Hailey sai che ho sempre voluto tutto questo: è solo nostro e basta!” Ripetè dimostrandole di pensarla allo stesso modo. 

Hailey lo baciò felice di sapere che erano della stessa idea: non aveva dubbi dato che si erano sposati senza dirlo a nessuno, perchè quello era davvero il loro momento, e volevano goderselo come coronamento del loro amore, come nuovo inizio.

“Sai che domani Voight, la squadra, tutti lo noteranno vero?” Tastò il terreno il detective. Hailey lo guardò seria e si inginocchiò davanti a lui, gli prese la mano baciandogli la fede,e pronunciò: “Sai quanto per me inizialmente era difficile e ho dovuto imparare a gestire una relazione come la nostra: per la prima volta mi sono trovata a tenere ad una persona più che a me stessa, e sai quanto avessi il timore di rovinare tutto. E non ti nego che mi sono sentita paralizzata dalla situazione di Roy, non perchè non mi fidassi di te, ma avevo paura di perderti Jay. Credo che ho imparato e ho ancora molto da imparare però adesso che sono tua moglie ho una consapevolezza: non mi interessa il pensiero di nessuno Jay, sono felice, che notino questo. Il resto non gli deve importare. La nostra fede è il nostro simbolo, una cosa in più che dimostra il nostro legame. Domani faremo il nostro lavoro, mostreremo quanto siamo uniti, sconfiggeremo i criminali e torneremo a casa insieme come partner, come amanti e come marito e moglie. Tutto il resto non gli riguarda. Jay era felice di come sua moglie aveva reagito a tutto, erano molto riservati e sapeva che l’unico pensiero che le importava era il suo, ma a Jay stava a cuore sua moglie e non voleva che si sentisse a disagio così glielo disse.

“Anche io ho imparato molto e ne abbiamo di strada da percorrere, non sono perfetto, nessuno lo e ci lavoreremo insieme. Impareremo sempre di più l’uno dal e con l’altro. Ero sincero la prima volta che te lo disse e lo ribadisco oggi: io non vado da nessuna parte.”

“Lo so” rispose senza fiato.

Jay unì le loro gambe e la trascinò nuovamente su di se e baciandole la testa le disse:  “Voglio solo che ti senta a tuo agio Hailey”, continuò riferendosi alle fedi.

“Non lo sarei senza questa Jay” rispose rapidamente. Si ripeterono quanto si amarono e si coccolarono ancora un po’ quando Hailey propose: “Che ne dici se ci ordiniamo una pizza da Bartoli? Dobbiamo festeggiare in qualche modo e anche recuperare le energie.” 

“Direi che è perfetto, scegli tu i gusti basta che mi prometti che dopo la smaltiamo proprio come abbiamo smaltito le patatine dell’aperitivo!” Hailey rise di gusto, apprezzò la sua proposta e sorridendo gli rispose sulle sue labbra: “Non vedo l’ora di poterla smaltire”. Prese il cellulare e ordinò la loro pizza firmando l’ordine a nome Halstead. Si sentì tremendamente felice di poterlo usare, lo sentiva suo perchè effettivamente ora era a tutti gli effetti una Halstead e sapeva di portarlo decisamente bene e con fierezza.

Quella sera, festeggiarono con pizza e birra, ma, inutile dire, che trepidanti di amore e passione non arrivarono nemmeno a metà del cartone: Jay fece volare via la sua camicia dal corpo che Hailey si era infilata giusto per mangiare e in un baleno la riportò nel loro letto. Quella notte fu solamente dedicata a loro e ormai anche tutto il vicinato probabilmente l’aveva capito.

 

 

*****

 

La giornata successiva al loro matrimonio, per gli sposini si aprì con la gioia nel cuore e i visi sereni e riposati nonostante avessero fatto l’amore più volte. Era stato piacevole e rilassante e quando Jay svegliò sua moglie portandole la colazione a letto, Hailey avrebbe voluto rimanere nel letto e rotolarsi tutto il giorno con suo marito, ma il team aveva appena trovato un caso dove un minore era scomparso. Prese in giro suo marito e lo ringraziò per averle scompigliato i capelli tutta la notte, così da costringerla a legarsi i capelli, ma poi aggiunse che la mano fra i suoi capelli era tremendamente rilassante ed eccitante quindi baciandolo gli chiese di non smettere mai. Jay fu affascinato da quella sfrontatezza sensuale che riservava solo a lui e la mangiò di baci, triste di dover abbandonare il loro nido.

 Se in un primo momento entrambi avevano davvero pensato di darsi malati, vedendo la particolarità del caso, misero da parte i festeggiamenti matrimoniali e si fiondarono sulla scena del crimine perchè il dovere li stava chiamando. Prima di separarsi però Jay intrecciò nuovamente le loro mani felice di sentire quella fede solleticarlo, scesero alle loro auto uniti e felici di uscire dal loro nido con un peso leggero nel petto gonfio di amore e felicità.

Quando entrambi arrivarono sul luogo indicatogli da Voight, notarono un certo trambusto. Si divisero i compiti e quando si riunirono per aggiornarsi Hailey si mise i guanti mentre Voight le stava chiedendo di interrogare la madre dell’infante scomparso. 

Non aveva dato peso all’anello che aveva alla mano mentre stava compiendo quel gesto naturale a causa del gelo di gennaio, fu solamente quando Voight notò la copia del suo anello sulla mano di Jay che era appoggiata alla sua tasca che sentì quelle parole che le riempirono il petto di gioia e incredulità:

“Ragazzi, vi siete sposati?” Domando’ il loro sergente a Jay. Il giovane detective con il volto fiero rispose che lo avevano fatto e Hailey incrociò il suo sguardo. La fierezza nel volto di suo marito la caricò rendendola ancora più felice. Lo avevano fatto davvero e lo stavano ammettendo per la prima volta a qualcuno che non fosse il proprio coniuge. Hailey aveva adorato l’espressione di suo marito. Quello che non sapeva era che proprio nello stesso momento Jay era rimasto colpito dal volto furbetto di Hailey. Sapeva che per quanto fosse felice non avrebbe permesso a nessuno di ficcanasare nella loro relazione e quando si spostarono e kevin gli disse “vi siete sposati senza dire nulla!!”

“E privato rimarrà Kevin” disse hailey guardando Jay.

“Sono felice per voi ragazzi!”

“Grazie Kev lo apprezziamo” disse jay stringendogli la spalla.

Non appena furono da soli Jay le disse: “Eh con Voight è andata, sembrava felice!”

“Si, ma sai una cosa. Non mi importa- io sono felice, tu lo sei. Questo è ciò che conta. Ora non fare il furbo anche tu. Abbiamo del lavoro da fare… detective!” Disse andando verso la sua macchina.

Jay la guardò con occhi adoranti e fece come disse sua moglie, si mise in marcia, avevano un bambino da trovare.

Quando tornarono al bullpen ebbero gli occhi della squadra puntati. Jay ed hailey all’unisono dissero “Cosa avete da guardare? “ “Volevamo solo congratularci con voi ragazzi!” Disse Kim con fare materno. “Grazie ragazzi ma non saprete nient’altro.” “Chi avrebbe mai detto che vi sareste sposati, eravamo convinti che vi sareste girato attorno e invece in un anno avete fatto tutto. Halstead non sbagli un colpo!” Disse Adam. “Per questo sono un cecchino. Eh beh ragazzi sappiate che non supererete mai l’esame da detective, siamo fidanzati da quando kim e’ rientrata dall’ospedale!” “Davvero?” Chiede Kevin stupito per la seconda volta. “Per questo siamo gli unici detective di questa unità “ disse Hailey sedendosi sulla scrivania affianco al marito. Tutti rimasero di stucco mentre solo jay e hailey si divertivano, era bello poterli prendere in giro. L’aria goliardica però cessò quando Voight, entrando nel suo ufficio gli disse “siamo tutti felici per Upton e Halstead ma abbiamo un bambino da cercare! Al lavoro ragazzi”. Con lo shock ancora negli occhi i tre ufficiali continuarono ad osservare i loro colleghi ed effettivamente sia jay che hailey avevano una luce radiosa. Non sapevano però che quella felicità aveva abbattuto la tristezza derivata dalle difficoltà che avevano superato per arrivare a quel momento. Ma ci erano riusciti, insieme perché si sarebbero supportati e amati nella buona e nella cattiva sorte!

 

 

 

 

 

 

Il caso si rivelò più insidioso del previsto, soprattutto per Adam e Kim che rivederono Makayla in quel bambino;  in poco più di una settimana a ritmi serrati riuscirono a risolverlo e a portare giustizia fra le strade di Chicago. 

Hailey e Jay compilate le loro “scartoffie”,si sono recati da Trudy per consegnarle la copia del certificato di matrimonio e quando il loro superiore lo vide, a momenti si strozzò con il caffè che stava sorseggiando.

Una volta ripresasi, con la sua solita verve li guardò e commentò dicendo. “Ho supplicato Mouch di sposarci in gran segreto ma voleva i colleghi della 51 e mio padre presenti. Saggia scelta detective, e congratulazioni. Ho sempre saputo che sareste diventati marito e moglie. Ma se lo direte a qualcuno negherò di aver avuto questa conversazione.” 

I due coniugi la ringraziarono e sorridenti si recarono verso casa.

Jay arrivò e parcheggiò prima di sua moglie, così l’aspettò nel loro parcheggio sotterraneo. Era l’orario di punta e probabilmente il traffico l’avrebbe inghiottita; sapeva quanto hailey odiasse guidare nel pieno traffico cittadino. l’aspettò appoggiato al cassone del suo Pick Up e quando la vide parcheggiare immediatamente riconobbe quello sguardo: si stava rilassando e amava sapere che lui era il motivo di questo relax ritrovato. 

Quando lei lo raggiunse l’attirò a sé e le disse baciandola felicemente “Detective…Halstead”

“Detective Halstead” rispose di rimando lei.. 

“Ha un bel suono” gli disse lui baciandola ancora un paio di volte.

“Piace molto anche a me, mi sta bene. Hailey Halstead è perfetto: dolce ma incisivo.” Commentò Hailey legando le sue braccia al collo del marito.

“Proprio come te” si complimentò Jay sorridendo beatamente infilando le dita nei passanti della cintura dei suoi jeans. 

“Sai vero che non cambio il mio cognome sul lavoro solo per una questione di comodità vero? Sarebbe confusionario avere due Halstead nella stessa unità”

“Lo so, tanto ci sono questi due anelli che lo ricordano!” Disse sfiorandole la mano per l’ennesima volta da quando si erano sposati. Infilò i suoi indici nei jeans della sua partner e propose:

“cosa ne direbbe signora Halstead se suo marito la portasse a mangiare spaghetti al pomodoro e tagliata di manzo ?

“Quelle che il menu di Gene e Georgetti offre?” Indagò Hailey mentre le si illuminò lo sguardo. Quello era il ristorante che jay aveva frequentato da bambino con la sua famiglia ed era uno dei luoghi che più amava e dove l’aveva portata per cenare con Will più volte. Era un luogo importante per lui ed era felice di andarci per la prima volta da sposati.

“Dico che sarebbe perfetto se solo non fosse venerdì sera e saranno pienissimi” disse avanzando verso il loro ascensore e portandoli all’ultimo piano dove si trovava casa loro. 

“E se ti dicessi che c’è una prenotazione a nome Halstead che ci aspetta?! Ho chiamato mentre ti aspettavo. È stata una settimana lunga e meritiamo di festeggiare i nostri primi 9 giorni da marito e moglie.”

Lo guardò stupita e buttandosi su di lui gli disse “Sei un marito adorabile! Dico che non potrei chiedere di meglio.”

Entrarono in casa e, appese le loro giacche, HAiley abbracciò il suo partner e gli disse: “A una condizione Jay.. puoi indossare quella camicia verde oliva con i bottoni particolari? Adoro quanto fasci i tuoi muscoli, anche perchè mi piace poi sfilartela.”

Jay aggrottò le sopracciglia in un modo che sapeva far impazzire sua moglie, la baciò inducendo sul suo labbro inferiore e quando si staccò rispose: “solo se fai la doccia con me e indossi il gubbino di pelle del matrimonio.”

“Direi che è un ottimo compromesso.. e jay, preparati per il dopo cena perché sono riuscita a farci dare il weekend libero. Domani non ho intenzione di lasciare il nostro letto e il tuo corpo, mentre domenica ci aspetta un pomeriggio al poligono, il tuo fucile da cecchino mi aspetta.” Disse tirandolo verso il bagno, iniziando a spogliarsi per la loro doccia. “Sai che con quello dovremo sperare all’aperto in mezzo a ghiaccio e aria gelida vero ?” “Lo so ma tanto ci sei tu a scaldarmi” constatò spingendolo sotto l’acqua bollente.

 

 

La doccia fu piena di coccole, baci, carezze e sospiri, entrambi stavano pensando al dopo cena e al weekend di relax che gli attendeva. Si prepararono indossando gli indumenti richiesti e Jay rimase senza fiato quando Hailey decise di indossare una maglia nera con lo scollo a V che lasciava intravedere le sue forme a cui Jay non sapeva resistere. Fasciava i punti giusti e ad un tratto apprezzò il vedo e non vedo dei suoi indumenti, era ancora più affascinante.

“Ho una moglie fantastica!” “Quanto ami dire la parola moglie?” “Non posso farne a meno, mi piace dirlo. Mi piace ricordarlo” “Ho notato; anche con Voight hai avuto uno sguardo soddisfatto” “Beh hailey, lo rispetto e’ il nostro capo però dopo tutto quello che abbiamo passato grazie a lui, mi premeva fargli capire che il nostro rapporto non potrà mutare. È una questione di principio Hailey. Te l’ho detto non sono più disposto a farlo interferire nelle nostre vite” “Stai sereno Jay , ha capito quanto vali. Vedrai che ti vedrà per l’uomo che sei, sei stato chiaro.” “Non voglio la sua approvazione. Volevo solo ribadire il concetto. La vita è la nostra ! non dico che non incontreremo ostacoli, so che ci saranno, ma siamo io e te. Possiamo affrontare tutto!” “Li affronteremo insieme Jay, sono qui al tuo fianco!” “Lo so, ci sei sempre stata” disse abbracciandola. Hailey sapeva che Jay aveva bisogno di rilassarsi, l’adrenalina degli ultimi giorni, i pensieri stava cercando di scacciarli, era grata a suo marito; sapeva che non voleva l’approvazione di Voight ma aveva capito anche che in Jay non era scattata solo la protezione verso sua moglie, voleva proteggere se stesso da un uomo che con le sue azioni gli aveva portato via tanto. E jay non era disposto a farsi portare via Hailey. Le aveva ribadito che era la sua famiglia e l’amava, l’aveva sposata per amore e per sigillare la loro unione come famiglia. Quello però era anche un modo per definire i ruoli. Non avrebbe permesso a nessuno di fare del male alla persona che gli stava più a cuore. Jay era buono d’animo ma aveva dato l’ennesima prova di volere il meglio per le persone a cui teneva e hailey sapeva di essere in cima alla lista. Lei lo conosceva in ogni sua parte, ogni angolo più buio di Jay per lei era leggibile e Jay non era un uomo che abbadava la testa; specie quando gli si presentavano di fronte le ingiustizie. Era grata alla vita di poter essere al centro dei suoi pensieri e sapeva che d’ora in avanti il loro sergente lo avrebbe trattato come meritava, come l’uomo e il poliziotto che era. D’altronde era il minimo che potesse fare dopo le azioni di Jay. Quando sceso in garage Jay l’aiutò a salire sul pick up dato che ai piedi aveva dei tacchi piuttosto alti e dopo aver fatto due giri dell’isolato riuscì a trovare un parcheggio un po’ troppo ristretto. Con qualche manovra in più fece entrare la sua auto nel posteggio. Quando spense il motore vide che hailey lo guardava divertita:

“Cos’è quello sguardo?”

“Facciamo progressi sulla guida halstead?!”

“Sai quella sera volevo solo impressionarti..”

“Oh quindi ora che sono tua moglie non vuoi più impressionarmi?”

“Non ho detto questo.. ora voglio farti scoprire quanti altri modi posso usare per farlo,  sai sono molto più divertenti” disse baciandola e sporgendosi verso di lei, legando le loro lingue e spazzolandole i capelli con la sua mano sinistra. Hailey fu cullata da quel gesto e adorò sentire il freddo della gomma del suo anello. 

Quando si staccarono Hailey  sorrise e gli disse: “Comunque sei sempre sexy, sia quando posteggi e soprattutto quando atterri i criminali mentre gli sto correndo in contro!”

“Anche tu eri molto sensuale al volante della tua Jeep, lo hai steso!” si complimentò catturandole le labbra.

“Ho imparato a guidare dal migliore! E si lo abbiamo steso, insieme. Siamo una buona squadra.. a proposito come va la spalla?”

“Meglio, i tuoi massaggi sono un toccasana. Sei la moglie migliore, me ne fai un altro quando torniamo a casa?.”

“Farò di meglio.” Disse baciandolo ancora un po’.

La serata fu piacevole e spensierata, fu emozionante per loro annunciarsi per la prima volta come gli halstead, si gustarono la cena e jay raccontò ad Hailey di come andò il matrimonio di Platt. Fu una delle serate migliori che avevano passato da molto tempo e Quando tornarono a casa, hailey mantenne la sua promessa. Prese la crema per le contusioni e massaggiò la spalla di suo marito. Era seduta dietro di lui man mano che continuava a tastare la sua pelle, iniziò a lasciargli umidi baci sulla Colonna vertebrale. Suo marito sorride divertito e si lasciò andare. Hailey passo’ a massaggiare le sue scapole e ogni tanto gli morsicchiava i lobi dell’orecchio. Voleva fargli scivolare via tutta la tensione degli ultimi giorni e Jay isi lasciò coccolare. Si appoggiò al suo seno con la testa e cerco’ le sue labbra con le proprie. quello che era iniziato come un massaggio rilassante finì per mutare in una notte di amore, si unirono nuovamente e dolcemente pronti ad affrontare insieme il loro futuro promettendosi di proteggersi è esserci sempre l’uno per l’altro .

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Capitolo 3
*** I love you...so much ***


Note autrice: cari lettori con questa ff vi svelo un segreto, la 8x11 è la mia puntata preferita; penso e spero che di puntate così c’è ne mostrino altre, magari proprio la 9x13 ci permetterà di scoprire molto di più sul passato di hailey e sulle caratteristiche del suo personaggio. Questa One Shot ripercorre alcuni dei momenti mancanti e le mie impressioni di determinate scene che abbiamo potuto guardare durante l’episodio. Spero che questa mia interpretazione e immaginazione delle scene mancanti vi potrà piacere.

Inoltre dato che questa settimana è stato il compleanno della mia amica Ale e dato che le ho fatto gli auguri ovunque tranne che qui, colgo l’occasione per rimediare e per ringraziarla per aver ascoltato ogni mia sensazione su questa puntata dato che non riesco a non citarla. :D

Vi ricordo che i personaggi di Halstead e Upton non sono di mia proprietà ma sono frutto della strabiliante immaginazione degli showrunner della One Chicago.

Buona lettura, Curlywriter.

 

 

8x11- I love you…so much

 

Hailey era seduta al posto di guida della sua Jeep, aveva le lacrime agli occhi e la sua mano era dolorante. Aveva appena discusso con Jay nel parcheggio del dipartimento, era stata una vera stronza e dopo aver pronunciato tutte quelle cattiverie gratuite si era immediatamente pentita, visto che sapeva che in realtà lui voleva solo aiutarla. 

Jay aveva ragione, non appena aveva visto il viso spaventato e pallido di Becca, e i suoi capelli biondi fluttuare nel veglio grazie a quelle immagini che la telecamera di una banca aveva registrato, si era letteralmente immedesimata in lei. Aveva dato per scontato che il padre maltrattasse lei e la madre, e lo aveva reputato il carnefice di tutto perchè effettivamente lei stava proiettando il suo passato.

Quella mattinata era iniziata nel migliori dei modi, era abbracciata nel suo letto con Jay, che teneramente la svegliava come capitava da parecchi mesi. Da quando si erano messi assieme era raro che passassero del tempo distanti, spesso erano a casa sua, altre volte a casa di Jay, anche se il suo partner le aveva confessato che si sentiva più a suo agio nel suo appartamento che nel proprio, lo sentiva più accogliente, proprio come lei. E in quel momento Hailey si domandò se la vedeva ancora così. 

Sarebbe dovuto essere il loro giorno libero, e invece lei, con le sue stesse mani aveva rovinato tutto. E proprio in quel momento si domandò il motivo per il quale ogni volta che aveva momenti felici cercava di fare di tutto per rovinarli. Perchè non si godeva ciò che di bello la vita le stava regalando, ciò che Jay le stava donando. Quella mattina si era svegliata sentendo il suo corpo caldo sul suo, la baciava, le stava promettendo quel caffè che tutte le mattine le portava, o meglio che ora le preparava e spesso le portava a letto. Dio solo sa quante volte aveva desiderato quel momento. Sentiva tutto il suo affetto, tutto il suo amore, anche in quel parcheggio solo che lo stava respingendo, forse perchè non era mai stata abituata da bambina a ricevere amore e quindi densava di non esserne degna eppure Jay l’amava e quella mattina gliel’aveva detto e per lei in quel momento era crollato tutto… La sera prima avevano fatto più volte l’amore, si stavano rilassando come ogni volta che sapevano di avere un giorno libero alle porte. Jay le aveva promesso di portarla al poligono, quello all’aperto che le piaceva tanto, quello dove avrebbe potuto usare tutte le armi della collezione di Jay, voleva provare la sua 44 magnum, la sognava da tempo, e quando Jay le aveva chiesto perchè non l’aveva acquistata in tutti quegli anni, lei gli disse che per prima cosa voleva provare quella che aveva Jay, e che forse avrebbero potuto condividerla, proprio come da qualche tempo condividevano la casa, il letto e la vita. Aveva usato l’argomento per flirtare e stuzzicarlo e alla fine anziché finire di asciugare le ultime due tazze, Jay la trascinò in camera da letto, mostrandole quanto la desiderasse e quanto l’amasse. Hailey sapeva che il loro era amore, sapeva che l’amava e sapeva di amarlo ma non aveva messo in conto che prima o poi lo avrebbero ammesso ad alta voce… e lei sognava di essere ricambiata da Jay da quando aveva fatto pace, in quella dannata sala d’attesa del Med un anno prima, con quello stesso forte sentimento che ricambiava. E invece come al solito stava rovinando tutto: aveva mandato all’aria i loro programmi, e presa dal suo attacco di panico, mentendogli, si ritrovò a vagare per la città e a prendere un caso nel loro giorno di vacanza, quello che sognavano da un mese per ritagliarsi del tempo insieme e non essere due detective, ma solo una coppia felice. E alla fine lei che cosa aveva fatto?! Aveva preso un caso talmente complesso e coinvolgente, che invece di distrarla la stava risucchiando, alimentando quelle paure ed emozioni negative che da bambina aveva provato. Quello stesso lavoro dove si era rifugiata e che le aveva fatto trovare l’amore con la “A” maiuscola, la stava risucchiando.. doveva essere il karma e la punizione per aver rovinato quello che poteva essere un giorno meraviglio. Tutta colpa della paura, dell’ansia e del panico che invece di affrontare e spiegare aveva represso in un angolo della sua mente. Aveva preferito scappare, perchè era la sua abitudine, era ciò che da bambina faceva: scappava dalla finestra come Becca e andava da quella bambina in fondo alla via che le aveva offerto la sua amicizia. Era vera la storia che aveva raccontato a Annie, quando nella sua camera da letto aveva stabilito un contatto con lei per farsi spiegare di più del rapporto fra lei e Becca, ma aveva anche volutamente omesso la parte in cui quella stessa michetta di infanzia dopo poco la lasciò per colpa delle sue paure, quelle stesse paure che ora stavano riaffiorando. Era una donna eppure commetteva gli stessi errori, facendosi inghiottire dal passato, dal terrore, dagli sbagli commessi dagli altri e che stava riflettendo nel rapporto con Jay, l’unica persona che le aveva dimostrato quanto belle potessero essere le persone e quanto fantastico poteva essere l’amore. E lei invece che cosa aveva appena fatto? Lo aveva chiuso fuori una seconda volta, si era chiusa a riccio, pensando che il suo essere incasinata lo avrebbe spaventata così da mollare prima che fosse troppo tardi, ma ormai lo era perchè anche lei era innamorata, era innamorata persa e questo le faceva paura, l’aveva bloccata perché nella sua famiglia non c’era mai stato amore, nessuno le aveva insegnato cosa fosse, e per la prima volta che lo stava provando si stava distruggendo con le sue stesse mani perchè immaginava che non sarebbe durato a lungo, proprio perché nella sua vita i momenti felici non erano mai stati permanenti.

Ed ora era all’interno dell’abitacolo del suo fuoristrada, a imprecare contro se stessa, piangendo sapendo che quello sarebbe stato l’inizio della fine. Aveva domandato a Jay se volesse sapere il motivo per il quale stava mollando e scappando e aveva risposto che non sapeva perchè, ma in realtà conosceva perfettamente la risposta: era paralizzata dalla paura. Lui era stato così carino e comprensivo con lei, gli aveva domandato cosa avesse, voleva aiutarla, voleva essere di supporto ma lei lo aveva escluso perchè quello era ciò che faceva sempre. Lui la voleva aiutare mentre lei attaccava per non essere attaccata, eppure Jay era l’unico uomo della sua vita che non voleva farlo, anzi tutt’altro.  Era rimasto lì a guardarla, con uno sguardo rammaricato ed Hailey sapeva che nei suoi occhi c’era scritto che in realtà voleva solo aiutare e che lei non aveva capito nulla, ma piuttosto che affrontarlo, si era rifugiata nella sua jeep osservandolo mentre se ne tornava in ufficio.

Aveva spento l’auto ed Hailey era rimasta a sbollire e far pace con se stessa per non sa quanto. Alla fine lo aveva ascoltato e non era andata a chiedere informazioni per usare l’immigrazione contro il loro indiziato. Aveva ascoltato Jay perchè anche lei sapeva che era illegale e l’avrebbe messa in un mare di guai, eppure stava riflettendo se stessa in quel caso e la rabbia aveva preso il sopravvento. Improvvisamente capì che tutta quella rabbia doveva metterla da arte, scese dall’auto e tornò al Bullpen determinata a ritrovare quella bambina per essere quel poliziotto che lei stessa sperava di incontrare da piccola.

 

*******

 

Hailey aveva appena finito di parlare con Voight, in meno di 48 ore avevano trovato Becca, Hailey l’aveva trovata e soccorsa, e ora era al sicuro, sana e salva. Gli assistenti sociali le avevano trovato una famiglia che l’avrebbe amata e sostenuta e tutto si era risolto per il meglio. Becca si era dimostrata forte e caparbia, e come Voight stesso aveva detto, quella bambina era salda e lucida e conoscendo la storia di Hailey le aveva fatto i complimenti ma l’aveva anche messa in guardia da questo suo nervo scoperto: la stessa detective Upton sapeva che doveva migliorare, doveva cercare di mantenere il distacco in queste situazioni senza immergersi nel suo passato e dare tutto per scontato perchè sennò avrebbe rischiato quel posto che tanto amava, quel lavoro che le aveva dato sicurezza e che le aveva fatto incontrare il migliore partner che potesse desiderare, quello stesso partner che le stava insegnando cosa fosse una relazione d’amore. E lei che cosa aveva fatto fino a quel momento?! Lo aveva escluso. Nonostante ciò Jay l’aveva rispetta, mai ostacolata, le era stato di supporto e non l’aveva mai abbandonata per tutto il caso, stando un passo indietro e lasciandole il suo spazio. Hailey a casa di Becca, non appena si erano incontrati e aveva ammesso di non essere mai andata dal meccanico aveva pensato che quello era proprio l’inizio della loro fine. Quella mattina lui le aveva confessato il suo amore, lei lo aveva abbandonato colta dal panico e non appena si erano rivisti aveva ammesso di avergli mentito, voleva spiegargli ma lui l’aveva bloccata dicendole che avevano un caso da risolvere. 

La comunicazione con Jay era sempre stata ad un alto livello eppure in quel momento non aveva voluto comunicare con lei e questo fu un altro dettaglio che l’aveva sconfortata e mandata in tilt.

Hailey però voleva assolutamente parlare con Jay, le era stato accanto, aveva provato a capirla ma lei non gli aveva dato modo. Doveva farsi perdonare, doveva motivare le sue azioni ma sopratutto Jay meritava una spiegazione. Hailey non era sicura che Jay sarebbe andato a casa sua. Quando era rientrata al Bullpen dopo che aveva accompagnato Becca in ospedale non lo aveva più visto perciò, dopo aver discusso nel parcheggio non avevano più parlato se non di lavoro in mezzo agli altri componenti della squadra. Hailey però prese coraggio, e una volta sbloccato il suo iPhone gli scrisse:

 

  • Hey, ti va di venire da me? Credo di doverti una spiegazione e…delle scuse…-

 

Hailey aspettò circa dieci minuti attendendo la risposta di Jay. Solitamente quando si trattava di lei Jay rispondeva immediatamente, le aveva confessato che per sicurezza ed essere disponibile sempre per lei, aveva impostato una suoneria personalizzata, perciò quando vide che il suo partner non inviò un messaggio di risposta, avviò il motore della sua auto e si diresse verso il suo appartamento con le lacrime agli occhi, esausta e distrutta non solo perché l’ultimo giorno era stato pesante, ma perchè era pronta a sentire quello “schiaffo” che si era aspettata dopo il ti amo ricevuto.

Quando Hailey parcheggiò nel posto a lei riservato accanto a se le fece strano non vedere l’auto di Jay. Nel complesso dove affittava ogni appartamento aveva due posti riservati nel garage sotterraneo e da quando si erano messi assieme era raro che non vedesse il pick up del suo partner in quel posto che era vuoto proprio come si sentiva vuota e delusa da se stessa lei. Fissò il numero del suo appartamento e non appena sentì il viso rigarsi delle sue lacrime, sbuffò e le cacciò via con la sua mano sinistra che, proprio come in quel parcheggio andò a sbattere con violenza contro il volante. Si ritrovò a pensare che aveva rovinato tutto e, sconsolata e arrabbiata con se stessa, prese l’ascensore e si recò al quinto piano per rientrare da sola nella sua casa, e Hailey da quando si era messa insieme a Jay non voleva più rientrare a casa nella solitudine più completa.

Jay l’aveva amata dal primo momento, aveva riempito ancora di più la sua vita, aveva colmato un vuoto che Hailey aveva nella vita. Finalmente aveva qualcuno con cui condividere, con cui stare serena, con cui si divertiva e aveva qualcuno che la faceva sentire importante e soprattutto la faceva stare bene e lei quel giorno però era stata l’esatto contrario. Aveva oro fra le mani e invece lo aveva tratto nel modo peggiore.

Il suono dell’apertura delle porte dell’ascensore la riportò alla realtà, esalò un sospiro e sciogliendosi la coda, proseguì per il corridoio arrabbiata con se stessa. Quando alzò lo sguardo fu sorpresa di vedere Jay davanti l’uscio di casa.

“Sei venuto” disse più a se stessa che a lui.

“Me lo hai chiesto” rispose abbozzando un sorriso e guardandola in quel modo cosi’ dolce che ad Hailey fece palpitare il cuore. 

Jay le fece spazio e le permise di aprire la porta di casa, hailey si levò le scarpe e lasciò la giacca sulla poltrona al centro del suo open space. Jay la seguiva con lo sguardo e si mise proprio verso la finestra fra il divano e la cucina. Non le staccava gli occhi di dosso ma allo stesso tempo voleva darle modo di prendersi il suo tempo. 

Hailey notò come Jay era rimasto con il suo giubbotto addosso: se il suo sguardo mentre la osservava prima di entrare in casa era dolce, ora Hailey si sentiva un po’ destabilizzata dal fatto che non si stava mettendo comodo come faceva solitamente. 

Prese coraggio e appoggiandosi all’isola della sua cucina, sospirando iniziò a dargli quella spiegazione che Jay meritava. Hailey voleva farlo entrare e voleva permettergli di capire quello che era accaduto nella sua testa in quelle ultime ore, e alla fine disse:

“Non ho mai davvero imparato come si fa.. le relazioni, l’intimità.. dire alle persone come mi sento, le emozioni che provo.. a casa mia non potevo farlo.. quando ero piccola mi sentivo dire ‘ti amo’ sempre dopo aver sentito un ‘mi dispiace’. Era sempre la stessa storia: “ scusami non lo farò più, ti voglio bene”. Io lo so che loro mi amavano, ma poi il giorno dopo, una settimana dopo era sempre la stessa storia. C’è una parte di me che ogni volta che sente dire ‘ti amo’ aspetta che arrivi di conseguenza il pugno e il mi dispiace che di conseguenza verrà” confessò Hailey sentendo le lacrime agli occhi. 

Stava guardando Jay quasi con la coda degli occhi, quelle iridi verdi era lucide tanto quanto le sue, si stava trattenendo perchè vedeva il pomo davamo muoversi, ed era tornato a guardarla con la sua estrema dolcezza, anzi in realtà non aveva mai smesso di osservarla in quel modo solo che lei aveva troppa paura che quello fosse il momento in cui lo avrebbe perso per sempre sentendo così quello schiaffo che era abituata a ricevere dopo Ogni ti amo. 

Jay le lasciò modo ancora di spiegarsi così gli parlò con il suo cuore fra le mani prendendo un altro lungo respiro e girandosi verso di lui sciogliendo le sue braccia, segno che non era più chiusa in se stessa, e con la voce rotta dall’emozione e dalla paura : “ascolta non so come farlo, ma lo voglio, lo voglio davvero tanto. Voglio stare con te, voglio imparare a farlo con te, voglio farlo nel modo migliore” continuò non riuscendo più a controllare il tremolio della sua voce emozionata e guardandolo con amore.

Jay si avvicinò, senza mai staccare gli occhi dai suoi, le prese le mani e le disse quello di cui aveva bisogno: “lo scopriremo insieme, perchè anche io voglio stare con te!”

A quelle parole Hailey si emozionò e finalmente abbozzò un altro sorriso, era sorpresa, per la prima volta qualcuno l’amava davvero, amava anche i suoi difetti, l’amava con tutti i suoi traumi. Jay era la prima persona a comprenderla, ed era la prima persona che le stava facendo capire che l’amore era bello e sereno. Lei che non aveva mai visto una coppia amarsi davvero.

E poi infine gli fece quella promessa di cui Hailey aveva bisogno “Non andrò da nessuna parte hailey, davvero non me ne andrò”.

E in quel momento Hailey si sentì libera di un peso. Lo guardò, sorrise perchè i suoi occhi le trasmettevano la sicurezza che desiderava tanto e che Jay le dava e disse quello che non aveva mai detto prima: “JAy, lo so, ti amo… così tanto”.

A quelle parole, il detective colmo di gioia, fece il gesto che avrebbe voluto fare per tutto il giorno. La prese e la strinse in un caloroso abbraccio.

Hailey sospirò ancora una volta e si lasciò andare nel corpo del suo compagno e assieme quel gesto tenendosi aggrappata a lui, mentre si sentiva baciare la schiena come solitamente faceva quando erano nel letto assieme e si coccolavano, lasciò andare anche quelle lacrime che stava tenendo.

Lo strinse ancora più forte, e poi con un filo di voce gli chiese pronunciando sul tessuto della sua maglia: “rimani?” 

Jay la guardò, tenendola stretta a se e guardandola dritta negli occhi: “Non vado da nessuna parte Hailey, sono qui, non ti lascio sola, ti amo Hailey, amo tutto di te.”

“Lo so Jay, ti amo anche io, è solo che avevo visto che non hai tolto la giacca, allora ho pensato…” disse alzando gli occhi al cielo perchè lui la stava guardando beffardo sapendo che cosa stesse per dire.

“Hai pensato che non volessi restare? Hailey voglio questo, lo voglio davvero anche io, non mi sono spogliato solo perchè non sapevo cosa volessi tu” 

E a quelle parole risero entrambi.

“Stai piangendo anche tu?” Chiese Hailey vedendo il volto bagnato di Jay.

“Mi ha emozionato quello che hai detto, la tua storia.. hailey io non so lontanamente il dolore che hai dovuto affrontare da bambina, non lo meritavi, nessuno lo merita. Ma non voglio farti soffrire. Voglio amarti e renderti felice perché amarti rende felice me”

Hailey non riuscì a trattenersi, si sporse verso di lui e lo baciò. Finalmente unirono le loro labbra, e si lasciarono andare. Hailey gli fece scivolare la giacca di dosso, ma non c’era lussuria in quel gesto, solo voglia di tenerlo con se. Si strinsero fortemente e si baciarono con trasporto, un trasporto pieno di amore.

Quando Hailey si staccò gli ripetè sussurrando sulle sue labbra più volte quanto lo amasse.

Jay felice di sentirla a suo agio con quelle parole che quella mattina l’avevano paralizzata, la fece sorridere dicendo. “Puoi dirlo ancora un po’.. sta mattina mi sono arrabbiato con me stesso, perchè pensavo di aver rovinato tutto, di aver affrettato le cose. Pensa che avrei voluto dirtelo mentre stavamo facendo l’amore Hailey, ma poi mi sono trattenuto. Ma la mattina, le tue parole, il fatto che mi hai messo al primo posto rispetto al caffè, il fatto che volevi trascorrere una giornata solo nostra, con le mie armi.. la naturalezza dei momenti che trascorriamo insieme, la bellezza del nostro tempo.. amo tutto quello che stiamo costruendo e amo te” le disse ripetendo le parole che le aveva detto nel letto la mattina.

“Sono io che ho rovinato tutto Jay, il nostro giorno libero, ti ho allontanato, amandoti..avevo anche preparato la Mussaka che tanto adori”

Nel frattempo Jay stava scuotendo la testa, e le stava accarezzando la schiena in modo da rassicurarla.

“Non hai rovinato nulla, perchè sei stata talmente brava che Voight ci ha dato il weekend libero e domani andremo al poligono e proverai la mia 44 magnum. Però la Mussaka la possiamo mangiare adesso dato che non mangi da quando abbiamo trovato la bambina.”

A quelle parole ad Hailey si illuminarono gli occhi: “non vedo l’ora di andare al poligono, e vederti sparare in tutto il tuo splendore, dirti che ti amo e fare l’amore con te per stare poi tutto il tempo fra le coperte accudita da te e il tuo colore. Voglio farmi perdonare”

“Non vedo l’ora! Ma ora signorina, vatti a cambiare che è ora dello spuntino di mezzanotte.”

Hailey gli sorrise, lo baciò teneramente e scomparì nel suo bagno. Si fece la doccia più veloce possibile, si mise addosso una maglietta che aveva fregato a Jay una delle prime volte che era stata nel suo appartamento.

Prima di tornare in cucina e vedere Jay seduto al bancone con un piatto, due posate e una porzione extralarge per due di sformato di carne d’agnello e melanzane, uno dei piatti greci che Jay aveva imparato ad amare, Hailey recuperò dal primo cassetto del suo comodino il doppione delle chiavi della sua casa. Ancora a piedi nudi, attraversò lentamente il soggiorno e vedendolo di schiena che l’aspettava, con la sua maglietta grigia che metteva in evidenza i muscoli, i bicipiti e la schiena che tanto la facevano sentire al sicuro, si tuffò su di lui, abbracciandolo, immergendo il volto nel suo collo che baciò, inspirando il suo profumo, e alla cieca cercò la sua mano destra che stava slacciando l’orologio al suo polso, e mettendogli le chiavi in mano jay la chiamò per nome, ma hailey lo stoppò sul nascere. 

“Non voglio più che ogni volta che ci vediamo a casa, tu debba aspettarmi per entrare. Ti amo, ti voglio nella mia vita, ti voglio a casa perché con te mi sento a casa. Da quando ci siamo messi insieme, non riesco a rientrare qui dentro da sola, non voglio rientrare da sola e se non sono con te vorrei trovarti qui, nella quiete della mia vita, perchè la riempi. Ti amo Jay, ti amo tanto. E questo non è per farmi perdonare, non è un gesto dettato dal momento. Lo voglio, ti voglio, ti amo e adoro quello che stiamo costruendo perchè voglio questo da quando ho capito di amarti”. Confesso tutto d’un fiato.

Jay era esterrefatto, era pieno di gioia e sapeva che era un gesto dettato dal cuore. Fece girare lo sgabello, l’attirò a se e catturò le labbra con le proprie. Stettero in quella posizione per un tempo indebito, man mano i loro baci divennero passionali e vogliosi, ma il brontolio della pancia di hailey li interruppe. 

Nella quiete domestica fecero il loro spuntino di mezzanotte. Una volta sistemata la cucina, Hailey e Jay andarono nel letto, si strinsero, accarezzandosi e coccolandosi. Quella sera non c’era lussuria, Hailey si sarebbe fatta perdonare la mattina successiva, ma in quel momento volevano solo godersi la pace ritrovata, hailey continuava ricordargli quanto lo amava e quella notte glielo disse prima di prendere sonno fra le sue braccia, adorando il modo in cui jay glielo ripetè prima di seguirla in un sonno profondo.

Hailey aveva parlato con Voight quella sera, le aveva ricordato quanto fosse controllata ed equilibrata, mentre tornava a casa aveva capito che con jay non voleva e non doveva essere controllata, perchè lui l’amava per quello che era. E da quel momento avrebbero iniziato un nuovo capitolo della loro storia, consapevoli di esserci l’uno per l’altra e di voler costruire la loro casa, amandosi, rispettandosi e vivendosi.

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Capitolo 4
*** Upstead proposal ***


Note autrice: buon pomeriggio, scusate se sono sparita ma il blocco dello scrittore si è impossessato di me. Sono un po’ intorpidita\arrugginita ma, cari lettori, è arrivato il momento di scrivere una nuova ff sui momenti mancanti. Se seguite la programmazione USA saprete che queste due ultime puntate saranno letteralmente esplosive! Sono gasata, estasiata, curiosa e preoccupata perchè sappiamo quanto i finali di Chicago pd siano sempre sconvolgenti e ricchi di colpi di scena, e non vedo l’ora di vedere quest’anno se mi faranno sclerare un’intera estate come nel 2021! 

Detto questo, è da un po’ che mi frulla per la mente il momento mancante, o meglio come io credo sia continuata la scena della proposta di matrimonio Upstead. Con questa fanfiction proverò a raccontarvi la mia visione di questa proposta, o meglio doppia proposta che ci ha svoltato questa ship rendendola perfetta, più di quel che già era. 

Vi ricordo che i personaggi di Halstead e Upton non mi appartengono ma sono frutto della penna degli showrunner della One Chicago. Vi ringrazio del tempo che dedicate alle mie storie e spero che gradirete anche questa. Buona lettura, Curlywriter.

 

Ps: Curlywriter è sbarcata su Instagram oltre che su twitter, se vi va seguitemi; il nickname è sempre lo stesso ;)

 

 MOMENTI MANCANTI

 

Upstead Proposal 9X01: You and me…always 

 

 

Hailey stava guidando verso casa, dopo aver parlato con Voight riguardo a Roy e dopo aver visto Kim che le aveva domandato ciò che sperava non la dovesse costringere a mentire. Lei e Kim non erano amiche, erano buone colleghe ma nulla di più, ma ciò che le era accaduto l’aveva traumatizzata tanto quanto aver sparato a Roy. Sarebbe potuto accadere a chiunque, a lei stessa a jay. Conoscevano bene i rischi del mestiere, ma Kim aveva subito una brutale tortura, aveva avuto la vita appesa un filo e in più ora aveva makayla a cui pensare, una bambina nata es immersa dalle brutalità della vita che non poteva perdere la sua possibilità di riscatto, quella che le aveva fornito una nuova famiglia che potesse mantenerla al sicuro.

Voight aveva cercato di tranquillizzarla, dicendole che gli aveva salvato la vita, che nessuno avrebbe fatto domande ma sapevano che la Miller avrebbe chiamato i federali e quell’unità non portava mai nulla di buono; Hailey stessa vi aveva collaborato a New York per volere di Voight e sapeva il modo in cui operavano, qualunque cosa volessero la ottenevano. Quegli stessi federali che avevano cercato e provato ad allontanarla da Jay, a cui lei aveva rifiutato per iniziare la prima vera storia d’amore della sua vita e che ora aveva messo in pericolo con le sue stesse mani ed ora a distanza di nemmeno un anno stavano cercando di nuovo di portarle via tutto e jay era il suo tutto, il centro dei suoi pensieri, il suo riscatto dopo gli abusi subiti, l’uomo che le aveva dato una seconda possibilità, l’uomo che le aveva fatto scoprire  Sapeva che sarebbe stata questione di tempo, ma la proposta che 48 ore prima aveva fatto a Jay era dettata dall’amore, dal bisogno di risaltare l’unica cosa di buono che la vita le aveva fatto incontrare. Lo amava, lo amava più di se stessa, voleva un futuro ma soprattutto voleva il presente con lui, perchè stavano imparando sempre di più quanto la vita potesse essere imprevedibile. Ciò che era accaduto a Kim le aveva portato alla mente quando Jay era stato rapito da Angela, se fosse accaduto ora, con la relazione e il sentimento forte che li legava, Hailey si sarebbe sentita vuota, vuota come quando Voight le ha puntato l’arma contro, in preda all’ira. In quel momento le parole che Jay le aveva ripetuto diverse sere prima le riecheggiarono nella mente: rispettava Voight, ma sapeva bene che chi si avvicina troppo a lui poi rimane ferito. E aveva ragione, aveva provato a metterla in guardia diverse volte ma lei era stata troppo ostinata per dargli retta. Sapeva quanto Jay aveva perso a causa di Voight, ma non gli aveva dato retta. Non aveva dato il beneficio del dubbio a quella persona che adorava e che l’amava di più al mondo, che la stava mettendo in guardia, che stava proteggendo.. Non voleva perderlo, e non voleva alimentare il suo astio, non poteva raccontargli tutto, non ora, non era ancora il momento ma prima o poi lo avrebbe fatto perchè Jay aveva il diritto di sapere. Avrebbe voluto farlo nel vicolo, quando l’aveva vista ricurva a vomitare a causa dell’ansia, ma per la paura di perderlo e di deluderlo, si era messa sulla difensiva e si era calmata solo quando lui l’aveva stretta a sè. Era raro che manifestassero il loro affetto sul lavoro ma entrambi ne avevano bisogno, chiuse i suoi occhi e sprofondò in lui, l’unico uomo che aveva il potere calmante. L’unico uomo che l’aveva amata nonostante i suoi mille difetti, le sue crepe, quelle crepe che il passato aveva formato su entrambi ma che insieme arano riusciti ad aggiustare, creando un rapporto fatto di fiducia, rispetto, amicizia e amore. L’unico che non se n’era mai andato. Lo amava ed era per quello che aveva proposto in preda al panico di sposarsi. Non avevano fatto in tempo nemmeno a discuterne meglio che il caso Roy li aveva inghiottiti, sperava che questa sua proposta non avesse rovinato tutto, più di quel che già le sue gesta avevano fatto. 

Hailey non sapeva però che quando Jay le rispose di salutargli Kim, era a casa sua che stava indossando una delle sue migliori camicie e una delle colonie che Hailey amava e che ogni tanto si spruzzava per sentire l’odore di Jay su di se durante il lavoro, e che stava riflettendo su quella proposta che lo aveva stupito.

Jay aveva un rapporto particolare con il matrimonio: si era sposato una volta mentre era nei ranger dall’altra parte del mondo a combattere una guerra più grande di lui, matrimonio che era durato giusto un giorno di cui si era pentito no appena la mattina successiva quando la sbronza era passata,  e tempo prima, proprio non appena si erano conosciuti aveva pensato di sposarsi con la donna sbagliata, solo per provare a ricucire un qualcosa che ad oggi, a distanza di anni, si era solamente immaginato. 

Nessuno dei due pensava che quel giorno, in quella banca il destino avrebbe messo sulle loro strade la propria anima gemella, si erano scoperti, rispettati e studiati sin da subito. Avevano imparato a notare e accettare i traumi altrui prima dei propri, si erano aiutati e probabilmente Jay, senza hailey, chissà dove sarebbe finito. Erano andato in terapia grazie a lei, grazie a quel temperamento con cui gli teneva testa e dopo il caso di Booth oltre ad unirsi lei man mano si era aperta. Era stata un enigma fino a quel momento ma ad oggi forse fu proprio in quell’istante che si era accorto di provare interesse per lei. L’amore era nato con il tempo, dopo l’amicizia. Si erano legati talmente tanto che solo in quel momento, dopo tutta la strada che avevano percorso, Jay si era accorto che probabilmente erano sempre stati una coppia senza darsi quel tipo di etichetta.

Si guardò allo specchio e sorrise prima di andare in cucina e versarsi da bere. Jay era stato cresciuto e aveva una mentalità all’antica e mai e poi mai nella sua vita avrebbe pensato che potesse ricevere una proposta di matrimonio a cui dare una risposta. Aveva visto Hailey in quelle ultime ore in una sorta di spirale. La sparatoria verso Kim aveva colpito tutti, ma conosceva la sua compagna, c’era qualcosa di più e non voleva che per lei quel matrimonio fosse un ripiego. Sapeva che lo amava, se lo dimostravano ogni giorno da quasi un anno, periodo che era volato, in cui avevano affrontato gioie, dolori, traumi passati e che avevano superato brillantemente perchè ciò che funzionava davvero era la loro comunicazione. Conosceva Hailey come le sue tasche, e non l’avrebbe spinta appena tornata a casa, perchè non era quello il momento, dovevano parlare della proposta, doveva capire che anche per lei era quel per sempre che si meritavano perchè Jay l’amava da sempre, l’amava da quando Kelton aveva minacciato di distruggere l’intelligence, quando per la prima volta ebbe paura di non lavorare più con lei perchè era difficile trovare un buon partner perchè soprattutto nessuno era lei: nessuno al mondo poteva comprenderlo, anticiparlo, supportarlo, spronarlo, daziarlo come faceva lei. Avevano una comunicazione sul lavoro che si rifletteva nella vita privata, che la rendeva perfetta, che non lo spaventava perchè loro erano davvero in grado di attraversare tempeste proprio perchè, nonostante con gli altri erano due persone introverse fra loro erano libri aperti. E Jay sapeva che c’era altro: l’aveva vista in preda al panico la sera della sua proposta, impaurita di perderlo tanto quanto lui aveva di perdere lei, l’aveva vista meno attiva e concentrata sul lavoro, si era persino messa sulla difensiva con lui, intimorita dal fatto che potesse giudicarla e lui con lei non lo avrebbe mai fatto: tutto ciò che voleva era comprendere, essere la sua spalla di supporto e conforto. La vedeva altrove con la mente e forse in parte ne era lui la causa. Il telefono gli aveva interrotti proprio durante quella conversazione che più di tutte meritava essere articolata e approfondita. Ma non avevano tempo, il solito tempismo sbagliato e il solito telefono a romper le uova nel paniere. 

Sapeva quanto Hailey era stata inghiottita in una sorta di spirale una volta che lui le aveva confessato l’amore che provava nei suoi confronti e, per quanto male avesse fatto non essere ricambiato all’istante, suppose che non era una reazione riferita a lui. Come sempre le diede spazio, standole sempre accanto, senza pressarla perchè avrebbe ricevuto chiusura da parte sua. Quando ricevette il messaggio che le chiese di raggiungerla a casa, in cuor suo aveva immaginato che era pronta per parlare e nemmeno 24 ore dopo si erano ritrovati in lacrime, stretti l’un l’altro, dopo che Hailey lo aveva ricambiato. Per la prima volta dopo il ti amo Hailey aveva ricevuto carezze, amore e nessuno se n’era andato, anzi Jay era pronto a starle accanto sempre. E doveva fare capire ad hailey che non aveva rovinato nulla. Anzi lui voleva sposarla, voleva farlo da anni, doveva solo dirglielo e avere tempo di capire cosa volesse davvero la donna della sua vita.

 Si versò da bere, rimanendo immerso nei suoi pensieri e nei ricordi. Si trovava proprio nello stesso luogo dove si erano detti ti amo, dove avevano fatto l’amore la prima volta dopo una dichiarazione che era stata rimandata da tempo a causa della paura di perdersi. Quella casa era stata teatro dei loro momenti più importanti. Da quando si erano detti ti amo proprio in mezzo a quella cucina, non avevano passato una singola notte o giorno libero separati, o forse da che rimembra, si potevano contare sulle dita di una mano. Ricorda anche le prime difficoltà con il loro sergente e il lavoro che si era intersecato con il loro privato. Jay conosceva il passato di Hailey, sapeva benissimo che i suoi ex colleghi del dipartimento “rapina&omicidi” pensavano che la sua promozione a detective non fosse meritata, aveva subito del sessismo, e sapeva che aveva paura che Voight pensasse che la loro relazione potesse influenzare la loro partnership e soprattutto il suo istinto da detective. Hailey era una grande donna ed era una grande poliziotta e se c’è una cosa che non doveva dimostrare era quanto valesse, perchè era sotto gli occhi di tutti da anni ogni singolo giorno di lavoro. Voight però l’aveva messa in dubbio giudicando il suo operato e soprattutto ficcanasando nel suo privato. Condivideva con Hailey l’idea che quello che avevano era solo loro ma stava permettendo a Voight di inserirsi sotto la sua pelle, e Jay aveva visto in passato come era finita per le persone che si erano avvicinati a lui. Era stato buono e non aveva voluto intervenire, ma era pronto a farlo se in futuro avesse ritenuto opportuno, perchè hailey aveva ed ha un valore immenso per lui e nessuno, neanche il loro sergente poteva permettersi di metterla in dubbio o farla sentire in difetto perchè si era innamorata del suo partner, dato che la loro collaborazione aveva solo beneficiato di quel legame.

Quella sera si era presentata a casa sua, dopo che lui teso e spaventato era tornato a casa arrabbiato con la situazione che si era creata, che aveva creato e che gli aveva messi in pericolo: Jay non si eta arrabbiato perchè lo aveva messo in pericolo, aveva seguita si sua spontanea volontà, aveva solo avuto paura di poterla perdere, di poter perdere quello che stavano costruendo. 

Gli aveva suonato il campanello a mezzanotte passata e quando aprì l’uscio la vide rossa in volto che si mordicchiava il labbro inferiore, timorosa e con lo sguardo cupo e affranto. Era bella, era tenera, era la sua Hailey e aveva portato con se una confezione delle sue birre preferite. Non le disse nulla a parole ma con i loro occhi si dissero tutto, vedeva in lei un leggero luccichio e non potè che emozionarsi anche lui. Con un filo di voce lei discusò e tenendo quella confezione da sei contro di loro l’attirò a se e l’abbracciò stringendola forte. Parlarono tutta la notte nel suo minuscolo appartamento, facendo le loro cose con aggiunta di baci e tante coccole tornando ad essere sempre loro sfogandosi sul caso, scusandosi a vicenda e facendosi promesse di vita e di unione.

 

Jay fu interrotto dai suoi ricordi dallo scatto della porta, ed eccola li con lo stesso sguardo da cerbiatto sperso, gli stava abbozzando un sorriso intimidito e gli stava parlando di Kim, ma la vedeva che,  mentre le stava versando un goccio del suo whisky irlandese preferito, quello che lui le aveva fatto apprezzare sostituendo il vecchio classico whisky Che gli americani erano soliti bere, aveva lo sguardo imbarazzato e lui non voleva mai imbarazzarla, a meno che non la stava benevolmente e volutamente prendendo in giro per fare in modo che le sue guance diventassero più rosate del solito. Amava essere la causa di quella sensazione e amava vederla in quel modo, la trovava tenera e dolce ed era una versione che poteva ammirare solo lui!

Non potendo però più aspettare, decise di “togliere il cerotto” proprio come la sera al bar quando sapeva in cuor suo che l’FBI la voleva con se - d’altronde come poteva biasimarli- Hailey era fantastica sul lavoro, aveva un’astuzia pazzesca, era arguta e non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno dal peggior criminale in circolazione. Quanto l’amava con la sua tenacia e determinazione. Era fortunato ad averla incontrata e a condividere tutto con lei.

Così fece la domanda diretta:

“Perchè Hai proposto?” 

La vide rilassarsi, e con la stessa estrema naturalezza, una volta rilassata parlò : “perchè voglio stare con te, VOGLIO NOI, voglio stabilità e normalità nella mia vita, e sapere che quando le cose vanno male alla fine della giornata avrò te. Perchè ti amo..” Rispose sicura senza mai lasciare il suo sguardo.

Jay era incollato ai suoi occhi, appoggiato all’isola della cucina, quella stessa isola che ormai era diventata il set di molti baci e colazioni mattutine. 

“Sei sicura che non sia a causa di Kim, di ciò che le capitato?” Continuò cercando di capire se non fosse dettato non solo dall’amore ma anche dalla paura.

Stava per continuare ma lei si affrettò a rispondere con estrema sincerità: “Non lo sofferse..… ma importa? Ti amo! Più di quanto credessi possibile. Forse quello che è successo mi ha dato solo il coraggio di dirtelo.. non..”

E in quel momento Jay capì che era sicura di quella proposta, che non era stato il momento a farglielo pensare, ma quell’avvenimento macabro e pericoloso subito da Kim le aveva solo rafforzato un pensiero che Hailey aveva dentro di se da tempo tanto quanto lui. 

Non ci pensò due volte e le rispose “SI” 

Hailey rimase scioccata perchè dentro di se immaginava di ricevere quel “pugno” che da bambina era stata abituata a ricevere dopo anche la minima situazione piacevole e invece jay le stava dimostrando quanto l’amasse ancora una volta, quanto la voleva. In quel momento erano nella loro bolla, nel loro mondo: non esisteva Voight, i federali o Roy. C’era solo la loro relazione e una proposta che si stava concretizzando sempre di più.

Vide Jay andarle incontro, le prese il bicchiere e una volta appoggiato dietro di se, sorridendole e stringendole entrambe le mani disse facendole formare un groppo in gola, rendendola sempre più palpitante mentre abbozzava il suo sorriso e ampliava i suoi occhi teneri e amorevoli che riservava solo a lei: “TI amo” esternò e Hailey gli sorrise di rimando: non aveva più paura e quelle parole dette da lui avevano il suono più bello, ma ciò che la colpì fu il seguito del suo discorso detto con voce calda e sicura: “E lo so da anni… lo so da sempre che siamo io e te… sempre!”  Lo guardò intensamente cercando di capire come sarebbe andato avanti, ma invece di parlare fece un semplice gesto che la fece sorridere e le stampò sul viso la versione più amorevole di se che rivolgeva a quello che stava diventando davvero il suo futuro marito e sorridente stava morendo dalla voglia di vedere come avrebbe continuato.

Jay si passò la lingua sulle labbra in quel modo che sapeva farla impazzire e pronunciò guardandola in modo intenso: “Hailey, vuoi sposarmi?”

La detective si sentì mancare il fiato, gli strinse le mani e con voce strozzata, dopo aver sentito gli occhi che iniziavano a riempirsi di lacrime fece una delle sue classiche battute per sdrammatizzare: potevi risparmiare questa parte dato che ho già fatto io la proposta!” Continuò aggrappandosi a quelle mani che non l’avevano mai lasciata. 

“Beh sono un tipo vecchio stile ok?” Rispose emozionato cercando e riuscendo a farla sorridere. 

Divenne poi seria e con un filo di voce sicura gli sussurrò sorridente: “Si.. si lo voglio” 

Jay si alzò e abbracciandola finalmente posò le sue labbra sulle propriamente lei ripeteva l’ennesimo si. Fu un bacio sentito, dove entrambi voleva mostrare all’altro quanto fosse felice quel momento e voluto. 

Hailey si sentì stringere talmente forte che le moncò quasi il respiro, perchè quella era la sicurezza di cui aveva bisogno. Sentì Jay avanzare con la mano sinistra verso il suo collo tenendola premuta verso di si e approfondendo il bacio le fece scappare un gemito che musava la sensazione di piacere alla sensazione di sicurezza e libertà. Libera di amarlo, felice che l’avesse nuovamente scelta e fatta sentire il centro del suo universo perchè Jay era tutto il suo mondo, quello che le ricordava ad ogni risveglio che c’erano cose belle per cui lottare e Hailey avrebbe lottato per loro, per il loro matrimonio per il loro futuro, per la loro famiglia così come era pronto a farlo Jay.

Iniziarono ad ondeggiare e sorridendo nel bacio Jay la fece indietreggiare e poggiare a quella cucina che ormai li aveva visti in ogni veste e momento della loro vita assieme.

“Ti amo”gli comunicò Hailey sentendo scivolare delle lacrime sia sul suo volto sia su quello del suo futuro marito. Le stava per uscire un singhiozzo così si staccò dal bacio e vedendo jay emozionato tanto quanto lei, tenendo bene indietro la testa per vederlo al meglio, sorridendo rumorosamente, gli passò i pollici sulle guance e gli confessò ridendo nervosamente e piangendo “Avevo paura mi dicessi di no” .

“Non potrei mai dirti di no hailey. Ti amo anche io, ti amo da anni ho aspettato questo momento da sempre. Ero solo spiazzato, ma voglio questo da molto prima che ci mettessimo insieme in quel pub. Ti amo con tutto me stesso e non vedo e soprattutto non voglio una vita senza di te. Ho premeditato tutto, mi sono anche vestito bene con una bella camicia per rendere speciale questo attimo felice” Le riferì compiendo lo stesso gesto per scacciarle le lacrime dal viso.

Hailey rise di gusto e prima di tornare a sentire il suo sapore, gli disse: “sei meraviglioso, sei sempre bello ma hai una luce in questo momento, guardami per sempre così ti scongiuro.” Gli disse innamorata persa.

Jay non le rispose, ma togliendole l’elastico dai capelli, che ripose delicatamente all’indietro, tornò a baciarla appassionatamente. “Ti amerò per sempre” le disse non staccandosi da lei, facendo cadere dietro la sua futura moglie la giacca, e inserendo le sue calde mani sotto la maglietta nera. Le solleticò i fianchi ingarbugliando vogliosamente le loro lingue e ruggendo contro di lei che mentre rimaneva estasiata dal suo magico tocco, aveva cominciato a sbottonare quei bottoni che non le permettevano di gustarsi il meraviglioso corpo del suo partner. 

Jay sorrise sentendo che li stava facendo dirigere verso la camera da letto. Mentre lei freneticamente litigava con i bottoni, Jay aveva cominciato a torturare e mordicchiare quel collo che tanto amava, le tolse rapidamente la maglietta e la fece raggiungere sul pavimento dell’entrata. Quando arrivarono al letto, hailey aveva già fatto togliere ogni centimetro di tessuto che divideva il suo copro da quello di Jay che rapidamente dopo averle detto che era troppo vestita e non era equo la lasciò in intimo, semplice di cotone azzurro che la rendeva meravigliosa. 

Hailey si arrampicò su di lui che l’attendeva braccia aperte e lo baciò con ardore. Jay iniziò a districarle i capelli mentre approfondiva il bacio ed entrambi sentivano il calore del loro desiderio aumentare.

“Ti amo, ti voglio…futuro marito” gli disse lasciando una scia di baci e morsi tra la sua spalla e clavicola. 

Fu un gesto semplice che lo mandò in estasi e fu in quel momento che Jay ribaltò le loro posizioni. La spogliò di quei minuscoli indumenti che li divideva e dopo averle massaggiato il seno, dopo aver lasciato una serie di baci sul centro del suo sterno per arrivare fino ad accarezzare con la lingua il suo ombelico mentre la sentiva agganciare le sue gambe al suo busto e spingendosi contro di lui sussurrandogli quanto gli era mancato.

“Ehi sono qui Hailey non vado da nessuna parte” la rassicurò quando la sentiva stringerlo come se lo stesse per perdere da un momento all’altro. 

Freneticamente si ribaciarono, ma nel momento in cui jay la sentì pronta sotto di se, addolcì i loro baci e i loro abbracci mentre li fece diventare un’unica cosa. 

Iniziarono ad ansimare all’unisono, lanciandosi sguardi che mischiavano amore, ardore, bisogno.

“Sarò sempre accanto a te Hailey, sempre!”

“Sono tua Jay, voglio noi, voglio tutto questo, non voglio perderlo, non posso perderti” 

Jay, sussurrando e ansimando, accarezzandole i capelli le disse guardandola dritta negli occhi: “Hailey, qualunque cosa accada, in salute e malattia, nella buona e nella cattiva sorte ti amerò, ti appoggerò e sarò sempre accanto a te”. 

“Mi unirò a te per il resto della mia vita Jay, sarò la tua costante come tu sei e sarai sempre la mia ancora. Ti amo” disse continuando a baciarlo ovunque sul volto, indugiando sulla sua mascella, tornando poi a catturare quella labbra che non avrebbe mai voluto si staccassero da lei.

Insieme ondeggiarono, aumentando il ritmo, ribaltando le posizioni, accudendosi, amandosi e lasciandosi alle spalle quelle ultime ore di inferno. Hailey si sentiva al sicuro, protetta dall’unico uomo che non le avrebbe fatto del male. Si lasciò amare, lo amò con tutta se stessa e quando sazi e soddisfatti stretti in un abbraccio caldo e amorevole, Hailey si mise lasciò ad andare ad una risata che sia ad hailey che a Jay era mancato sentire negli ultimi due giorni. 

Era appoggiata al petto di jay che la teneva stretta a se, accarezzandole e solleticandole la schiena mentre Hailey intrecciava le loro gambe ingarbugliando i loro corpi che non avevano a basta di sentirsi, e lui con aria furbesca le disse: “sono così divertente?” La prese in giro facendole il solletico che la faceva schizzare in vanti verso l’aitante corpo di Jay, vederla così divertita era musica per il detective 

“Oh puoi dirlo, l’ho trovato divertente e rilassante. Sei dannatamente bravo, ma non ti montare la testa” gli disse togliendo un capello biondo che si era appiccicato al collo del suo partner talmente era sudato.

“Il migliore per la migliore” le rispose roco baciandola per l’ennesima volta mugugnando sopra e con lei.

Si godettero il momento e ascoltarono i battiti dei loro cuori quando Hailey spezzò il silenzio:

“Così vedi noi, tu ed io da sempre? E quando sarebbe iniziato questo sempre?” Chiese passando il dito indice su quella cicatrice che ogni volta le ricordava quanto fosse fortunata ad averlo con se.

“Beh in banca mi hai incuriosito, mi hai intrigato sin da subito.. ma ho capito che ti volevo, volevo tutto questo che stiamo costruendo quando mi sei stata vicina, quando mi hai spronato a migliorarmi, quando non mi hai abbandonato a causa dei miei traumi, e quando Kelton ha provato a separarci ho capito che non potevo e non volevo stare senza di te, ma avevo talmente paura di rovinare il nostro rapporto che ho avuto paura che tu non corrispondessi.” 

Hailey lo guardò alzando un sopracciglio, stupefatta e felice, lo baciò e gli disse: “per me è successo la prima volta che ti ho visto steso a terra, dopo che era mancato tuo padre e dopo che hai fatto di tutto per prendere quel criminale, quando ti ho visto lì inerme ho pensato di averti perso per sempre.” Gli confesso strozzando un nodo in gola. 

“ Ero convinto fosse stato quando sono stato rapito” disse pettinandole i capelli e stringendola ancora di più a se, o meglio sistemandola sopra di se.

Hailey lo guardò sorridendo beffarda e una volta apparsa la sua fossetta che jay prontamente baciò, gli rispose: “In quel caso ne ho avuto la certezza. E so che può sembrare un paradosso, ma ti amavo e mi sono spaventata. Non voglio, non posso perderti JAy. Non potrei vivere senza di te” gli disse affondando il viso nel suo collo.

La paura di perdersi era tanta, l’avevano sperimentata, e hailey non aveva dimenticato l’ “Affaire Roy” però in quel momento voleva godersi quel momento speciale con la persona più importante.

“HAiley sono qui, sarò sempre qui”. Le disse incrociando il suo sguardo e mettendole una mano sulla guancia, a cui lei si appoggiò rilassandosi, Hailey si emozionò. 

Ogni tocco di jay era magico, aveva un potere calmante e rassicurante perché la riportavano con i piedi per terra.

Unirono nuovamente le loro labbra e quando si staccò da lui, mordendosi le labbra, prese coraggio e gli disse fermamente.

“Voglio vivere con te, voglio vivere ogni singolo momento insieme: al lavoro, a casa, non voglio perdere un minuto”

“Hailey io e te viviamo già insieme.. io e te siamo già sposati.. manca solo la fede.. anzi devo trovare un anello..mi hai colto alla sprovvista. Ma grazie perchè non mi sono reso conto di quanto sia piacevole sentirsi chiedere di sposarsi. Ne sono lusingato.” Disse baciandola.

“È ancora più bello sentirsi rispondere si e ricevere una proposta. Ma non voglio un diamante. Voglio un anello che possiamo condividere e usare al lavoro. Voglio sia il sigillo di quello che provo, della nostra unione. Ma prima voglio una casa tutta nostra, tu sei casa per me Jay, ma voglio costruire il nostro nido.”

“Hailey anche tu sei casa per me, basta che ci sei e io mi sento a casa, non importa dove; passiamo il 95% del tempo a casa tua, è speciale, dimmi quando e mi trasferisco”

“No non voglio tu ti trasferisca, voglio costruirla con te casa, da zero..voglio scegliere il nostro letto, voglio un appartamento che folgori entrambi.. voglio discutere sulle sedie della cucina, voglio qualcosa di nostro. Ti va?”

“Se mi va? Voglio tutto con te HAiley, voglio sposarti, voglio vivere con te.. ti amo Hailey, ti amo, sei il mio tutto”

“Anche tu” rispose lei di rimando emozionata per tutta quella felicità che stava vivendo dopo gli ultimi momenti infernali. Lo baciò incapace di diro altro. Annusò il suo profumo che l’aiutò a scacciare via i cattivi pensieri, Jay poi fece del suo meglio per rendere più divertente il momento: “Possiamo mettere un televisore al muro da almeno 65 pollici?” 

Hailey rise di gusto e sorridente, mettendosi a cavalcioni su di lui, baciandolo ovunque potesse, gli rispose: “Solo se nel nostro salotto mettiamo il giradischi di tua madre e ogni tanto balliamo sulle note di Patty Smith e Janis Joplin.”

“Mi sembra perfetto” le rispose Jay prima di unire nuovamente le loro labbra in un bacio caldo e sentito, tenedola ancorata, godendosi il suo caldo abbraccio..

Hailey e Jay quella notte si amarono più volte, quando iniziò a prendere sonno coccolata dal calore del suo futuro marito che la stringeva amabilmente, per la prima volta la detective non vide le immagini degli avvenimenti accaduti al magazzino poco tempo prima. Scacciò via i cattivi pensieri, nonostante sapesse che sarebbe stata questione di tempo, ma si godette il momento. Lei e Jay stavano per dare vita alla loro unione, e qualunque cosa sarebbe accaduta in cuor suo sapeva che jay non l’avrebbe fatta annegare. E se da una parte questa cosa la preoccupava, dall’altra era linfa vitale per andare avanti. Gli avrebbe raccontato tutto perché non potevano iniziare il matrimonio con delle menzogne, ma come Jay le ripeteva sempre: erano buoni e lo sarebbero stati sempre. Avrebbero affrontato anche quella sfida, perchè lei lo amava e per non oerderlo era capace di tutto, anche sacrificare se stessa.

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Capitolo 5
*** Vengo in pace ***


Note autrice: Cari lettori buon pomeriggio, eccomi tornata con la mia raccolta dei momenti mancanti. Lunedi’ Italia1 ha trasmesso la 8x14, questo rewatch mi ha aiutato a capire meglio gli eventi che sono poi susseguiti e devo ammettere che la prima volta non la compresi totalmente; anzi per certi versi fu una puntata che mi deluse pure, ma ad oggi devo ammettere ( e quindi mi devo ricredere) che in questo episodio ci vengono dati molti indizi che porteranno al caso Roy-Voight-upstead e devo dire che è ben bilanciata fino alla prima parte della 9 stagione. La puntata si chiude con Jay e Hailey in disaccordo, però per chi ha visto poi le successive ultime due puntate e la nona stagione, avrà capito che quella puntata non ha portato un allontanamento, anzi.. quindi con questa storia voglio provare a dare il mio punto di vista su come hailey ha provato a sanare la situazione. 

Come sempre ci tengo a precisare che i personaggi non mi appartengono ma sono frutto della penna degli autori della One Chicago. Vi auguro buona lettura e vi anticipo che una volta concluso il rewatch della ottava stagione rivedrò tutta la nona. Penso che le varie pause durante l’anno mi abbiano penalizzata un po’ su determinate comprensioni perciò dato che il 21 settembre torneranno in onda con la nuova stagione voglio essere bene preparata. Vi abbraccio, vostra Curlywriter!

 

 

MISSING MOMENT

8X14 - SAFE

-VENGO IN PACE -

 

 

Hailey aveva appena finito di parlare con Voight nel parcheggio del bullpen e le parole che aveva espresso su jay le rimbombavano in testa: “Jay deve rimanere così com’è”.. che cosa voleva dirle? La stava avvertendo che lei avrebbe potuto cambiarlo?! Se una cosa era certa è che Jay era l’uomo più inflessibile possibile, però aveva notato che Jay l’aveva coperta due volte durante quel caso, nonostante fosse in disaccordo con lei. Stavano insieme, si amavano e Jay anche in quel caso dimostrava il suo amore per lei. Se già prima quando erano solo partner e amici si facevano in quattro per salvare e seguire l’altro ora doveva abituarsi che la loro relazione stava diventando sempre più seria e che quindi, anche se inizialmente pensava di no, di riuscire a gestire relazione e lavoro era inevitabile che si influenzassero. 

Hailey non riusciva a non pensare a come lei e Jay si erano lasciati sulla scena del crimine. Il suo partner di lavoro e di vita l’aveva guardata in modo freddo, arrabbiato e deluso e hailey avrebbe voluto evitare di metterli in quella situazione. Non sapeva bene cosa le era successo: voleva prendere quel criminale a tutti i costi, e nelle ultime settimane era la seconda volta che avrebbe fatto carte false per far bene il suo lavoro. Doveva risolvere la situazione con Jay perchè era davvero dispiaciuta, ma come al solito invece di dirglielo era stata fredda e sulla difensiva accusandolo di averla seguita senza che lei lo obbligasse, ma solo in quel momento aveva capito che la loro relazione influenzava gli avvenimenti lavorativo; d’altronde, se i ruoli fossero stati invertiti lei stessa non lo avrebbe lasciato da solo perchè la loro partnership. Si basava sul seguirsi a vicenda a qualunque costo e poi non lo avrebbe lasciato solo, soprattutto, perchè lo amava.

Hailey prima di uscire dal parcheggio guardò sul suo cellulare e video che jay non l’aveva cercata: le mancava la loro routine. Da quando stavano insieme era raro che non passassero il tempo fuori dal lavoro, a casa di uno o dell’altro e da quando hailey aveva richiesto di andare al lavoro con auto separate, se uno dei due era ancora fuori l’altro mandava almeno un messaggino per sapere in quanto si sarebbero ricongiunti per cenare o semplicemente stare assieme. Quella volta però sul suo iPhone non c’era la presenza di nessuna notifica da parte di Jay, solo qualche mail pubblicitaria per acquistare online. 

Come poteva biasimarlo, lo aveva deluso e amareggiato, però Hailey voleva sistemare le cose così per tastare il terreno gli scrisse se era a casa. Jay le rispondeva tempestivamente di solito, ma non questa volta, così Hailey ingranò la marcia, sbuffando e con le lacrime che minacciavano di uscire si diresse verso quell’appartamento che un po’ sentiva come casa sua. Ed era la prima volta che Hailey sentiva suo un posto che in realtà non era il suo appartamento, ma pensandoci casa ormai stava diventando qualunque,  posto purché ci fosse Jay. Fu fortunata perchè trovò subito parcheggio poco distante dal palazzo e dall’auto di jay e prima di suonare e farsi aprire andò nel market lì vicino a prendere la marca di birre preferite del suo partner, sperando che Mike, il proprietario avesse ancora il frigo pieno.

Si guardò nello specchietto per cercare di capire quanto sconvolta e dispiaciuta fosse la sua faccia. Fece un respiro, chiuse la macchina e una volta acquistata la confezione suonò il campanello di Jay:

“Sono io” sussurrò mordendosi l’interno della guancia un po’ titubante.

“Ti aspetto su, vieni” la rassicurò Jay.. il tono non era più freddo e deluso come quello con cui le aveva parlato quando stavano per lasciare la loro scena del crimine, era solo stanco. Prese l’ascensore e quando arrivò al piano dell’appartamento del suo partner lo trovò attaccato allo stipite della porta che l’aspettava con aria molto assonnata e quando la vide, smise di stropicciarsi gli occhi, e la guardò come solo lui sapeva fare, decisamente in modo più tenero rispetto a prima. 

“Ehi” le disse continuando ad osservarla.

“Vengo in pace.. posso entrare?” Domandò abbozzando un sorriso, un po’ imbarazzata alzando la confezione di birre come “ramoscello” d’ulivo. Era solo Jay, erano loro, stavano per fare la loro cosa ma da quando si erano messi assieme era la seconda volta che fra di loro la tensione aveva giocato brutti scherzi. In quel caso però non erano i suoi timori, i suoi traumi di infanzia ad aver creato problemi. Era stata semplicemente lei, la sua vulnerabilità, il suo controllo e la paura di sbagliare. Si era sentita giudicata per aver messo al primo posto una serata fantastica con jay, stava finalmente vivendo una relazione fantastica che però non voleva influenzasse il loro rapporto lavorativo e invece tutti suoi timori si erano avverati ed era proprio a causa sua, si era fregata con le sue stesse mani.

Jay la osservò, e facendo un sorriso sghembo, indicando le birre, per stemperare la tensione che le leggeva addosso. 

Jay si era arrabbiato, ma soprattutto era deluso dalla situazione perchè si era avverato quello che le aveva detto in auto la sera stessa e i giorni precedenti: aveva visto troppo spesso Voight entrare sotto la pelle delle persone, renderle insicure, vulnerabili e hailey era la poliziotta migliore che conosceva, sapeva che voleva trovare il colpevole dell’omicidio di quel bambino, ma sapeva anche, vedendo dall’esterno che Voight stava usando la loro relazione per infilarsi sotto la sua pelle e jay non avrebbe permesso che ancora una volta il suo sergente gli portasse via la persona che amava più al mondo.

“Sono fredde?” Le domandò chiudendo a chiave la porta dietro di se. 

Hailey notò il gesto e dentro di se si chiese se avesse voluto che si fermasse a dormire con lui come ultimamente facevano; era ormai raro passare il tempo fuori dal lavoro senza l’altro. Però non sapeva se era ancora arrabbiato o no.

“Ovviamente, sono gelate.” Gli rispose posando la confezione sulla cucina di Jay mentre lui le fa Eva segno di dargli la giacca.  “E sono le mie preferite” osservò posandola accanto alla sua nell’appendiabiti dell’entrata. La vide lì nel bel mezzo della sua cucina e fu la visione più bella, gli era mancata la quotidianità con lei; così scartò la confezione, prese l’apribottiglie e le porse una delle due bottiglie.

“Sono per te, è il mio modo per chiederti scusa. Ad un certo punto ho temuto non mi aprissi” sussurrò con voce strozzata, iniziando a giocherellare con la bottiglia e guardandosi le punte dei piedi si appoggiò all’angolo della cucina.

“Ti aprirò sempre Hailey” sussurrò accennando un sorriso per cercare di metterla a suo agio. Era strano ritrovarsi lì dopo aver discusso, dopo che la tensione era arrivata alle stelle. Entrambi avevano il cuore che scalpitava, e il silenzio regnava e mentre Hailey stava sgretolando l’etichetta della sua birra, Jay avrebbe solo voluto rassicurarla e mettere da parte quella distanza che si era venuta a creare. Odiava quella situazione e per u na volta fu lui ha rompere il ghiaccio perchè, si, si era arrabbiato, o meglio era deluso da tutto quello che avevano vissuto nelle ultime ore, ma odiava avere quest’aria così pesanti fra loro e soprattutto odiava che lei si stesse torturando mentalmente mentre cercava le parole giuste per rimettere assieme le cose.

“ Ehi, mi ero appisolato vedendo la replica di una partita, ho visto il messaggio quando hai suonato..” Le rispose iniziando a scusarsi. Hailey capì dal suo tono, dal fatto che aveva velocizzato il suo modo di parlare che voleva metterla a suo agio. “Non volevo escluderti, dovevo solo sbollire in solitaria.. sai per evitare di dirti cose che a freddo non avrei mai pensato”. 

“Mi dispiace.. mi dispiace di aver sconnesso il cervello per l’ennesima volta dal nostro ti amo… come diavolo fai a starmi accanto!” Imprecò sbuffando più verso se stessa.

“Ely, questo non cambia le cose fra noi! Eh si amo quando tutto fila liscio, è stato così da quando ci siamo messi assieme, dopo il nostro primo ti amo, ma so che non sempre sarà tutto facile specie perchè ora non siamo solo solamente partner, ma supereremo tutto purché continuiamo a fare ciò che sappiamo fare meglio: comunicare senza escluderci a vicenda” le confessò sinceramente Jay.

 “ho superato il limite e me ne son resa conto solo quando ho messo a repentaglio te. Mi dispiace, e mi dispiace averti detto che non ti ho costretto a seguirmi.. noi ci seguiamo a vicenda da sempre ed è ovvio che ora.. ora che siamo un vero noi a 360 gradi tu mi segua ancor di più e alla fine è quello che ho fatto e farei anche io nel caso in cui tu stessi perdendo l’ottica. Siamo partner, siamo una squadra, siamo io e te, sempre e solo io e te e io oggi ci ho messo in pericolo. Ho sconnesso il cervello, ho avuto paura che ci mettesse in discussione, dio ho addirittura pensato e proposto che ci dividesse! Che stupida che sono stata, tutto perchè non sono capace a gestire la mia vulnerabilità, ad accettarla. Non volevo che la relazione influenzasse il nostro operato, non volevo sentir dire per l’ennesima volta che una donna che è innamorata del suo partner mette lui al primo posto, mette davanti a quel lavoro che le ha letteralmente salvato la vita, che è stato tutta la sua vita, ciò che di bello la vita le ha finalmente donato. Sono stata una cretina Jay. A causa delle mie paure ho messo a rischio noi due e non volevo. Ti ho detto qualche settimana fa che non sono capace, ho tanto da imparare ma voglio essere migliore per noi, per te, perchè tu mi migliori eh eh oggi non ho fatto fede a questa promessa, sono così incasinata…” sbuffò togliendosi l’elastico dai capelli e coprendosi gli occhi con il dorso della mano libera.

Hailey parlava così velocemente che Jay stava faticando a capire che cosa stesse dicendo quindi le prese la birra di mano e stringendogliela le disse: “Hailey respira sono solo io. Respira e parti dall’inizio con calma ok? Sono io non c’è niente di cui preoccuparsi o agitarti. Respira con me ok. Ci sediamo?” 

Hailey fece cenno di no, preferiva scaricare la tensione verso il pavimento e Jay acconsentendo, non le lasciò la mano, anzi la strinse come segno che fosse li con lei, per evitare che il panico prendesse il largo. Non le avrebbe fatto affrontare niente da sola. Lo aveva detto: non sarebbe andato da nessuna parte.

La detective annuì e bevendo un sorso della sua birra cominciò a spiegare con meno affanno.

“Avevi ragione Jay sono andata in tilt. Penso sia partito tutto il giorno dopo la nostra serata con tuo fratello. Ho amato andare nel vostro ristorante di famiglia, ho amato ascoltare le vostre storie famigliari e mi sono sentita a casa; allo stesso tempo per la prima volta non mi sono sentita in colpa di aver disdetto un impegno lavorativo, trovando un sostituto.. jay sono così felice con te sul lavoro ma soprattutto fuori, finalmente mi sento viva..poi siamo arrivati al dipartimento e la delusione di Voight.. quando poi mi ha chiesto se stavamo insieme ho iniziato a dubitare di me, mi sono sentita giudicata. Ho detto che volevo tenere le due cose distinte, che la relazione è solo affare nostro e poi sono io stessa che gli ho permesso di entrare. Sono stata una stupida, mi sono fatta prendere, non ci ho più visto: mi sono sentita giudicata e volevo dimostrare che anche se ti amo perdutamente, la nostra relazione non potrà interferire e invece così facendo, forzando le cose, escludendoti ho fatto il contrario di tutto ciò. Mi dispiace jay, mi dispiace così tanto. Ho rovinato tutto” disse mettendosi pollice e indice ai lati degli occhi per placare le lacrime. 

“Non hai rovinato nulla Hailey” disse spingendola verso il muro e mettendole le mani sui fianchi fra i passanti della cintura continuò “Hailey stasera è stato folle, abbiamo rischiato grosso e io non voglio che tu ti metta in pericolo ancora più di quello che già il lavoro fa al posto nostro. È stato avventato, ma non puoi chiedermi di stare a guardare se stai facendo una cazzata, non puoi chiedermi di non coprirti quando posso farlo, ma questo non solo perchè finalmente abbiamo portato al livello successivo la nostra relazione. Era così anche prima, sono solo i sentimenti che si sono amplificati. La relazione, l’amarsi, Hailey entrerà sempre nella nostra partnership ma hailey proprio perchè ti amo ma non posso non intervenire quando c’è ne bisogn te l’ho detto non vado da nessuna parte sono qui nel bene e nel male…e poi quante volte tu lo hai fatto con me.. ricordi?! È quello che facciamo da sempre. Forse eravamo una sorta di coppia anche prima e adesso abbiamo solo aggiunto la parte romantica, le coccole, la passione ma ehi non è cambiato nulla, siamo sempre noi però hailey ti amo ed è proprio per quello che è accaduto in questi giorni che cercavo di metterti in guardia da Voight. Lo rispetto, è il nostro capo ma non permettergli di infilarsi sotto la tua pelle, lo conosco da anni e ho visto troppe volte quanto la gente si sia scottata con lui, ma in questo caso sei tu e non permetterò che succeda! Sappiamo tutti quanto vali e non posso sapere quanto sia difficile essere una donna in un ambiente maschilista. So anche che quando due colleghi stanno assieme tutti possono guardare dall’alto al basso ma questa è la nostra forza, da quando ci interessa del pensiero altrui? Perchè per quanto mi riguarda l’unica di cui mi importa è qui di fronte a me in questo momento E adesso basta tutta questa distanza, vieni qui che mi sei mancata!” cercò di sdrammatizzare un po’ attirandola a se in un abbraccio in cui la binda sprofondò sistemandosi nell’incavo del suo collo in cui sussurrò: “Sei troppo buono con me”mentre lo stringeva fortemente respirando quell’odore che ormai era casa.

“Ti amo Hailey e non permetterò mai di farti fare una cazzata sul lavoro. Se vai a fondo tu io vengo giù con te! Però per una volta dammi retta: quando in auto ti ho detto che chi si avvicina troppo a Voight si fa male, intendevo proprio questo: non permettergli di schernirti. Non permettergli di dirti chi sei. Io so chi sei, e lo sai anche tu: sei la persona più caparbia e più scaltra in quel distretto, sei quella poliziotta empatia che riesce a entrare in contatto con le vittime con una sicurezza e delicatezza tale da essere sempre più sorprendente; sei la persona che mi conosce e capisce con un solo sguardo, sei quella persona che mi ha riacciuffato così tante volte quando avevo il cervello confuso e soprattutto so chi siamo e come te non voglio che nessuno, tantomeno il nostro capo,  metta becco nei nostri affari. Sono orgoglioso di essere al tuo fianco nella vita e nel lavoro. Voight è il nostro capo, ma a volte pensa di dover avere in pugno ogni situazione. Non siamo le sue pedine. Il lavoro per noi è importante, è cio’ che siamo ma non ci controlla. E se tu sei a cena con il tuo fidanzato non ti devi sentire in colpa. Ma soprattutto non devi pensare che va ad intaccare le tue capacità. Hailey credo in te come donna, come poliziotta, credo in noi come partner e come come coppia. Non permettere a nessuno di farti dubitare di te e si ora non sei solo la mia partner, non sei solo la mia migliore amica, ma sei la persona che amo e con cui voglio stare e questo indubbiamente interferirà ma può solo che migliorare noi, il nostro lavoro e Hailey io sarò sempre accanto a te pronto a spalleggiarti. Non puoi chiedermi di non agire, te l’ho detto se vai a fondo tu io lo raschio con te.”

“Ma io non voglio portarti a fondo con me” confessò Hailey smettendo di godere di quella stretta e guardandolo negli occhi. 

“Eh allora agiamo come la squadra che siamo sempre stati domani gli dirò che non voglio un nuovo partner e sa anche lui che se ci divide è peggio!” Le disse attirandola a se e prendendole il viso fra le mani continuò: “Ora fatti baciare che questa settimana mi è mancato averti attorno, mi è mancato scaldarti i piedi di notte, mi è mancato stringerti, mi è mancato tutto!” 

"Jay non ci dividerà, ha detto che siamo una buona squadra e non volevo ci dividesse, ma se dovevo scegliere fra noi come coppia o noi come partner, se devo essere messa alle strette sceglierò sempre me, te e il nostro amore." "non c'è bisogno di scegliere perchè siamo entrambi. ora baciami!"

Hailey sorrise e lo aiutò ad accorciare la distanza fra loro e quando le loro labbra cominciarono a sfiorarsi delicatamente e lentamente era come se fosse la prima volta da molto tempo ed effettivamente lo era: erano cinque giorni che ognuno dormiva a casa propria e da quando jay era stato a casa sua le cose erano state talmente folli che il tempo era scorso troppo in fretta.

“Scusami Jay, ti prometto che cercherò di non toccare più il fondo e di non perdermi più nelle mie paure e insicurezze”

“Non ti permetterò di farlo” disse tornando a baciarla aumentando la voglia di sentirla e farle sentire quanto le era mancata.

“E io non permetterò che tu cada, soprattutto a causa mia, ti amo.. ti amo Jay, sei la cosa migliore che mi sia capitata”

“E tu la mia” disse Jay, tornando a divorare quelle labbra che erano state troppo distanti da lui, la prese in braccio e la portò nella sua stanza. 

“Rimani?!” Le chiese facendolo sembrare più una cosa ovvia mentre percorrevano il piccolo corridoio che delimitava la zona giorno dalla sua camera da letto minimal.

“Hai già chiuso la porta a chiave no?” Scherzò Hailey alzando un sopracciglio ghignando.

“L’ho fatto apposta, appena ho sentito il campanello ho sperato di passare la notte con te! Di alzarmi domattina con te nella mia cucina, sotto la mia doccia. Hai riempito questa casa che anche se rimane un pochino spoglia, quando ci sei tu è ricca.. perchè c’è tutto ciò di cui ho bisogno” confessò adagiandola delicatamente sul letto. Si levò la maglia blu e tornò a catturare quelle labbra che gli erano mancate. Come due adolescenti persero il conto dei minuti che stettero a baciarsi. Hailey sapeva di birra, la sua birra preferita sulle sue labbra preferite, ma il suo sapore era casa ed era buffo perchè in quel momento lei stava pensando la stessa cosa. Si levò i jeans disperatamente, troppo stretti per permetterle di invertire le loro posizioni. Nel frattempo Jay le scompigliò i capelli dolcemente, tenendole la testa per approfondire ancora di più i loro baci: amava vedere ricadere i suoi capelli dorati mentre si sorgeva su di lui baciandolo ardentemente. “Quanto mi sei mancato!” Sussurrò ansimando mentre cercava di riprendere fiato da quei baci roventi che si stavano scambiando. “Possiamo coccolarci così per un po’?” Gli chiese guardandolo con gli occhi pieni di amore che prontamente Jay ricambiava: “possiamo fare tutto ciò che vuoi, va tutto bene Hailey siamo sempre noi” ripetè con dolcezza rassicurando che le cose erano a posto fra loro: “ma come ti ho sempre detto possiamo parlare di tutto, voglio che vieni da me per qualunque evenienza, è quello che abbiamo sempre fatto e sempre faremo. Sono qui per te e con te sempre” disse ancora una volta catturandole le labbra indugiandoci un po’ prima di staccarsi e ribaltare la posizione. 

Hailey aveva bisogno di sentirsi amata e anche jay, per un tempo indefinito dopo essersi messi del tutto comodi, staccarono le loro labbra dai rispettivi corpi e mentre Hailey rimaneva abbracciata a Jay avvolta dal suo calore e amore le domandò sentendola sbadigliare : “hai dormito queste notti o sei stata sveglia sul tuo divano a leggere carte e a mettere insieme i pezzi?” 

“Non ho dormito molto.. e quel poco che l’ho fatto è stato pessimo, sonno turbato, infreddolita e nervosa”

“Già conosco la sensazione… lo sai che è perchè non c’ero io vero?”

“Sempre così modesto!” Lo prese in giro baciandogli il mento indugiando un po’ con la lingua.

“Però è la verità..” Disse illuminando i suoi occhi.

“Si lo è” sussurrò roca, prima di appoggiare la guancia al suo petto e legando le proprie gambe a quelle del suo partner.

Si stava calmando e stava sentendo il sonno finalmente arrivare, dopo notti irrequiete.. la voce dell’amore della sua vita però scaldò di nuovo l’ambiente e con voce impastata le propose: “hailey, la tua chiave, quella che ti ho dato in caso di emergenze anni fa, usala.. non c’è bisogno che tu suoni e chieda il permesso di entrare. Siamo a casa quando siamo l’uno con l’altro..”

Hailey torno a guardarlo, Jay lo percepiva nonostante l’oscurità della notte che veniva interrotta leggermente e solamente dai raggi lunari esterni. 

Non disse nulla, lo baciò e sorrise mentre lo fece, stringendosi di più e perdendosi in lui. Acconsentì mugugnando godendosi ancora il calore del bacio e quando tornò a incastonare la sua testa nell’incavo del collo di Jay, il detective giurò che poteva sentirla sorridere e mentre chiudeva gli occhi copiò il suo gesto.

La mattina successiva prima che la sveglia suonò, le posizioni erano state invertite: hailey era abbracciata alla schiena di Jay: decise che quella volta lo avrebbe svegliato lei e mentre gli baciava la schiena per risalire fino alla nuca, dentro di se si ripeteva e si prometteva che da quel momento in poi avrebbe scelto se stessa, perchè lei valeva, avrebbe scelto jay perchè era la reincarnazione dell’uomo onesto e perbene che aveva sempre sognato, avrebbe imparato da lui, avrebbe scelto lui, avrebbe scelto loro perchè la vita le stava dando ciò che meritava, una sorta di riscatto e non avrebbe sprecato più niente: lo avrebbe seguito alla cieca sempre perchè jay doveva rimanere l’uomo puro che era, perchè lei aveva solo che da imparare da lui e perchè lui effettivamente la rendeva migliore proprio come lo era quel primo risveglio assieme dopo una notte ristoratrice che aveva solamente portato consiglio. Erano solo loro due e basta, lui era la persona che la vita le aveva regalato e non avrebbe mai più sprecato la sua seconda occasione di essere felice, di essere onesta e di essere la persona che era perchè Jay l’aveva migliorata come donna e come poliziotta e perchè le valeva e con lui al suo fianco valeva ancora di più.

Aveva detto al suo capo che il lavoro l’aveva fatta da sempre sentire al sicuro ma solo in quel momento capiva che la vera sicurezza l’aveva provata solo con Jay.

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