Broken Dream

di Aki69Shin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bad day ***
Capitolo 2: *** I miss you ***
Capitolo 3: *** Friendship ***
Capitolo 4: *** I fight for us ***
Capitolo 5: *** A moment of happiness ***
Capitolo 6: *** Trouble ***
Capitolo 7: *** Too late ***
Capitolo 8: *** Regret ***
Capitolo 9: *** Nightmare ***
Capitolo 10: *** Broken Dream ***



Capitolo 1
*** Bad day ***


1-Bad day

Ciao a tutti ^_____^!!!Allora questa ff è ispirata al volume due del manhwa Eternity (che io personalmente adoro N.d.Shinku), ovviamente poi la storia è stato modificata parecchio in molti punti, visto che l’originale non è nemmeno yaoi hehehe *____*!!! Beh, non c’è molto altro da dire credo... questa è la nostra prima storia in coppia e speriamo sia di vostro gradimento, anche perché temo dovrete sopportarci parecchio ^_____^!!!Byebye Akichan83&Shinku66

 
Broken Dream

1-Bad day

Era una nottata abbastanza fredda e, a quell’ora della notte, le vie di Fukuoka erano ormai quasi deserte, fatta eccezione per qualche passante che si affrettava a rientrare e per i soliti ragazzini trascurati dalle famiglie, cresciuti per strada, che si contendevano i vari territori della città.
In un vicolo abbastanza isolato, nella periferia, quattro ragazzi ne avevano appena circondato un’altro che sembrava molto più giovane di loro e lo guardavano ghignando. Nonostante la situazione, quello al centro, non dava il benché minimo segno di paura, anzi, se ne sta fermo al centro osservando gli altri con aria di sfida, mentre il leggero venticello gli scompigliava i capelli così neri che quasi non si vedevano nel buio del vicolo, ma che facevano risaltare maggiormente la pelle bianchissima e richiamavano il colore dei profondi occhi neri.

- Allora Uchiha, fai ancora il gradasso?- disse uno dei ragazzi più grandi.

- Mph... tremo tutto dalla paura- rispose il ragazzino moro con superbia.

- Frena quella lingua o te la faremo pagare, stronzetto!-

- Oh... ma io non aspetto altro, pagliaccio!- aggiunse il più piccolo, rivolto a quello con i capelli biondi raccolti in una coda.

- Che hai da ghignare in quel modo, feccia! Credi di cavartela per caso?-

- Io sono Sasuke Uchiha e non solo me la caverò, ma vi farò a pezzi tutti quanti-

- Bastardo!- ringhiò uno dei ragazzi gettandosi contro di lui, ma Sasuke con un movimento fluido fece un passo di lato e lo scansò, facendolo così sbattere contro il muro.

- Patetico...- mormorò soddisfatto.

- Come osi razza di moccioso?- dissero gli altri tre buttandosi su di lui, desiderosi di vendicare l’amico.

Sasuke non aspettava altro, con delle mosse veloci riuscì a schivare i primi colpi, per poi chinarsi leggermente, in seguito a una ginocchiata nello stomaco, che non era riuscito ad evitare.

- Ahah… ora non ghigni più, eh?-

Sasuke alzò la testa fulminandolo con lo sguardo, poi si rimise eretto e  con un sorriso sghembo osservò il tipo che aveva parlato.

- Al contrario... il bello inizia solo adesso- rise e senza alcun preavviso diede una testata a quello che l’aveva appena colpito, facendolo accasciare a terra.

- Deboluccio il vostro amichetto- scherzò pulendosi un piccolo rivolo di sangue, che gli usciva dal taglietto sulla fronte, apertosi in seguito alla testata.

Uno dei ragazzi si mise dietro di lui cercando di prenderlo di sorpresa, ma Sasuke se ne accorse subito e gli lo bloccò, poi si girò di scatto e gli assestò un pugno alla base della mascella.

- Bastardo, gliel’hai rotta!- sibilarono gli altri due buttandosi sul moretto, furiosi.

Sasuke si preparò a difendersi, ma riuscì a schivarne solo uno, mentre il biondo con la coda riuscì a colpirlo su un fianco facendo mugolare di dolore. Rabbioso per il colpo ricevuto si voltò verso quel ragazzo colpendolo in pieno stomaco.

- Dove cazzo credi di andare?- gli ringhiò Sasuke, appena lo vide indietreggiare barcollante.

Una volta raggiunto il ragazzo, che secondo Sasuke era il capo, gli prese la testa tra le mani e lo colpì col ginocchio spaccandogli il naso. Il biondo s’accasciò subito a terra portandosi le mani a tamponare il sangue, che abbondante gli usciva dal naso.

-Sei rimasto solo... feccia!- disse Sasuke ghignando, dirigendosi verso l’ultimo rimasto e facendolo arretrare fino a farlo sbattere con la schiena contro il muro.

 Fece per caricare un pugno e il ragazzo portò le mani per riparasi, ma il moro si bloccò all’ultimo secondo, gli si avvicinò e gli sussurrò “Feccia”, poi si girò ed iniziò ad allontanarsi. L’altro vedendolo di spalle, rabbioso per il trattamento ricevuto, prese il pezzo di legno al suo fianco e tentò di colpire il moro.

- Sei proprio stupido!- esclamò Sasuke bloccandolo.

- Se non ne vuoi altre... ti conviene rimanere lì a terra- bisbigliò con tono freddo.

- O...ok - fu la sola risposta che ricevette e dopo avergli dato un’altra occhiata di avvertimento uscì dal vicolo, che per quella notte era stato il suo personale parco giochi.

 O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 Sasuke lentamente arrivò nel suo piccolo appartamento e  stancamente si buttò sul vecchio divano.

-Che schifo di casa- sussurrò osservando l’ambiente intorno a sé.

L’appartamento aveva solo due stanze:  una conteneva cucinotto, divano letto, un tavolino e uno sgabuzzino, che Sasuke utilizzava come armadio, mentre l’altra era una sorta di bagno con servizi igienici, un piccolo lavabo tutto scassato e una vasca ormai ingiallita dal tempo, così come le piastrelle azzurre che ora parevano quasi verdastre.
Sasuke chiuse gli occhi, si portò un braccio sopra la fronte e cercò di ricordare un tempo che a lui sembrava lontano secoli: una casa grande, calda, con qualcuno che lo aspettava sempre sorridendogli gentilmente e di come non dovesse faticare ogni giorno per procurarsi quei pochi soldi per sopravvivere.
Erano quasi tre anni che faceva quella vita di merda... ricordava benissimo il giorno in cui la sua vita cambiò drasticamente. Quella notte i suoi genitori erano andati ad una cena con alcuni amici e lui e il fratello erano rimasti a casa... era passato così tanto eppure ricordava perfettamente quella brutta sensazione che provò nel vedere i genitori uscire quella sera, così come ricordava ancora il sorriso felice sul volto della madre.
Non riusciva a dormire quella maledetta notte, così quando sentì il campanello suonare, convinto che fossero i genitori, corse giù di corsa, ma non erano loro... era la polizia. “Mi dispiace c’è stato un incidente, i soccorsi hanno fatto il possibile, ma i vostri genitori sono morti” disse il poliziotto al fratello maggiore, che se ne stava fermo impassibile, come se non fosse successo nulla di che, mentre il mondo di Sasuke, al contrario, era andato in frantumi.
Lui aveva solo 11 anni, mentre il fratello 16 ed essendo entrambi minorenni vennero affidati ai parenti, così come la stimata azienda di famiglia che passò nelle mani del fratello maggiore del padre. Non si trovava bene in quella casa, ma certo non credeva che le cose potessero peggiorare, ed invece neanche due mesi dopo il fratello, che mal sopportava i parenti, se ne andò sbattendo la porta, mandando al diavolo lo zio e liquidando lui con un “Mi dispiace otouto... ma non ho più intenzione di prendere ordini da quegli idioti, me ne vado... addio”.
Solo... era rimasto completamente solo a sopportare le prese in giro dei cugini e la pietà di quei parenti, che in poco tempo stavano mandando in rovina quell’azienda a cui suo padre aveva dedicato tutte le sue energie, arrivando persino a trascurare la propria famiglia. Alla fine stanco della situazione aveva chiesto a suo zio Madara di poter vivere per i fatti suoi, cosa che gli fu concessa con piacere. I patti erano chiari, lui se ne sarebbe stato fuori dalle scatole e loro avrebbero fatto credere ai servizi sociali che si occupavano amorevolmente del nipote.
Le imprese Uchiha fallirono e i parenti divoravano tutti soldi avanzati senza premurarsi di dargliene nemmeno una minimissima parte, che gli permettesse quantomeno di vivere decentemente, così a soli 12 anni si era ritrovato a dover  lavorare per  sopravvivere.
Ogni volta che ricordava non poteva far altro che provare una gran nostalgia, ma d’altronde il passato non si poteva cambiare, pensò con rabbia, per poi alzarsi e dirigersi verso il bagno... era ora di occuparsi delle ferite che si era procurato. Dopo essersi medicato velocemente quei due, tre tagli, tornò verso il divano e senza disporlo per la notte ci si buttò su, fissando stancamente il soffitto.

- Domani chi lo sente Naruto…-  disse, sapendo che l’amico non approvava certi suoi passatempi, ma d’altronde quello era l’unica cosa che lo faceva sentire meglio... l’unico modo per sfogarsi un po’.

 O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 Quanto si svegliò era ancora molto presto e, non riuscendo più a prendere sonno, pensò bene di risistemare le medicazioni, che nella notte si erano allentate. 
Dopo essersi risistemato a dovere si preparò una misera colazione, che mangiò di malavoglia, preparò le ultime cose e uscì per raggiungere l’edificio scolastico con tutta calma... infondo una volta tanto che era in orario non c’era proprio bisogno di correre, giusto?
Mentre percorreva la strada, sbuffò e rallentò il passo fin quasi a fermarsi, lasciandosi scappare un sorriso quasi impercettibile... davanti a lui c’era un ragazzino della sua stessa età, che gli sorrideva come un’idiota. Il nuovo arrivato era leggermente più basso di lui e più esile di costituzione, ma le cose che colpivano di più erano la pelle bronzea, che contrastava con i capelli biondi sparati in aria e che metteva in risalto i luminosi occhi azzurri rendendoli quasi surreali.

- Che ci fai qui, dobe? -

- Ero venuto a svegliarti Sasuke... fai sempre tardi e così ho pensato... - disse il ragazzino avvicinandosi.

- Tsz... ma chi te l’ha chiesto? Io faccio tardi perché voglio fare tardi! La scuola è una rottura, ma soprattutto non sopporto le persone che ci stanno!-

Naruto a quelle parole abbassò lo sguardo per poi girarsi dando la schiena a Sasuke, che non riuscì a capire la reazione del biondino; infondo non gli sembrava di avere detto chissà che.

- Ok, allora scusa! Non mi preoccuperò più per te, contento?- chiese Naruto, cercando di mantenere un tono neutro, anche se dentro di sé si sentiva parecchio ferito.

- Ottimo dobe, non chiedo altro!- aggiunse Sasuke e poi ripresero a camminare.

- Hai fatto nuovamente a botte?- chiese il biondino, dopo qualche minuto di silenzio.

- Sì... mi annoiavo!-

- E tu fai a botte perché ti annoi?-

- Sì, è un passatempo divertente- ammiccò il moretto.

- Divertente dici? Ma guarda come ti hanno ridotto!- disse Naruto, osservando il viso di Sasuke e lottando contro l’impulso di sfiorargli le ferite.

- Loro stanno peggio!- ribatté Sasuke soddisfatto.

- Loro? Significa che hai fatto a botte ancora con più di una persona?- domandò spalancando leggermente gli occhi.

- Sì, ma erano solo in quattro-

- Solo in quattro?- ripeté Naruto, con tono preoccupato, cercando di non farsi sentire da Sasuke.

- Dobe non rompere! Della mia vita faccio quello che voglio, se non ti sta bene smettila di starmi a presso- disse irritato... se c’era una cosa che non sopportava era quando lo assillavano.

- Tsz... ma chi ha detto niente?-

- Ho sentito benissimo, per cui non prendermi per il culo!-

-Tsz -

La discussione fini lì, Sasuke non aveva voglia di discutere e Naruto non aveva voglia di essere offeso solo perché si preoccupava per l’amico, così fecero il resto del tragitto in silenzio, finché arrivati al cancello vennero immediatamente bloccati da Sakura che si fiondò sul braccio di Sasuke.

- Ciao Sasuke-Kun mi sei mancato cosi tanto! Ma cos’hai fatto?- domando la ragazza dai lunghi capelli rosa, cercando di toccare il viso del moro proprio come avrebbe voluto fare Naruto qualche minuto prima.

- Sakura... staccati, mi dai fastidio!-

- Su dai Sasuke-Kun, non fare il timido- aggiunse lei riprovando a toccargli il viso, ma il moro, ormai stufo, le diede un forte strattone facendola sbattere contro Naruto, che gentilmente la sorresse impedendole di cadere a terra.

- Tutto bene Sakura?-

- Sì, sì... e non toccarmi Uzumaki!- rispose scostando malamente il biondo ed allontanandosi stizzita.

I due ragazzi la osservarono allontanarsi tirando un sospiro di sollievo, ma prima che potessero incamminarsi nell’edificio una voce odiosa attirò la loro attenzione e fece fortemente irritare il moro.

- Oh... se vuoi ti posso toccare io Naruto-Kun! Potrei toccare soprattutto il tuo sedere, che ne dici?- chiese un ragazzo molto simile a Sasuke, ma dai lineamenti più anonimi.

- Fottiti Sai!- risposero in coro i due amici e Sai sorridendo rispose.

- Mmm... io fotterei molto volentieri te, Naruto-Kun-

Sasuke si girò di scatto verso Sai e se non fosse stato per Naruto, che l’aveva bloccato prontamente, l’avrebbe di certo preso a calci, ma fortunatamente il biondino con fatica riuscì a strattonarlo fino all’entrata della scuola.

- Cosa volevi fare Sasuke? Picchiarlo lo davanti a tutti?-

- E se anche fosse? In qualche modo dovevo chiudergli quella bocca, no? O forse ti piaceva quello che diceva?-

- Perché te la prendi con me ora? Sai benissimo che non piace ciò che dice, ma lui è fatto così... gli piace prendersi gioco di me- sbuffò.

- Tsz... ma quale prendersi gioco di te! Quello parla sul serio- sussurrò Sasuke digrignando i denti.

- Hai detto qualcosa teme? -

- No, dobe, nulla! E ora sta un po’  zitto che le tue chiacchiere mi hanno fatto venire il mal di testa -

- Sei uno stronzo Sasuke!- disse Naruto sentendosi ferito, poi lo superò e si diresse nella loro classe, seguito a ruota dall’amico, che come al solito, non capiva perché se la prendesse tanto a certe sue battute.

- Tsz... ma tu guarda, io lo difendo da quel maniaco e mi becco pure dello stronzo- mormorò irritato.

Giunto in classe andò a sedersi al proprio posto, due banchi dietro a quello del biondino e, per sua sfortuna, vicino a quello di Sai, che una volta entrato si sedette al suo fianco iniziando a fissare Naruto.
Le prime due ore passarono “tranquillamente”... o meglio, sarebbero state tranquille se Sai non avesse continuato imperterrito a squadrare Naruto come se lo stesse spogliando con gli occhi, irritando così Sasuke, che stava al suo fianco.
Dopo svariati minuti, stanco della situazione, Sasuke diede un calcio al banco di Sai per fargli capire di darci un taglio, ma per tutta risposta l’altro ragazzo si voltò verso di lui con uno sguardo irritato. I due si guardarono in cagnesco per alcuni minuti, poi distolsero lo sguardo e si accorsero degli occhi curiosi di Naruto, che erano puntati su di loro.
Il biondino osservò lo sguardo freddo di Sasuke e quello malizioso di Sai, che lo metteva tremendamente in imbarazzo; li guardò ancora per alcuni istanti e poi si voltò.

- La pianti, si o no?- sibilò Sasuke.

- Di fare cosa Uchiha?- chiede Sai, facendo finta di non capire.

- Di fissarlo!-

- Che c’è, sei geloso Sasuke-kun?- lo prese in giro l’altro ragazzo.

- Te lo ripeto ancora una volta... mi da fastidio,  smettila di fissarlo come se volessi fartelo veramente-

- Ma io me lo “voglio” fare veramente Uchiha. Non hai visto che fondoschiena da urlo che si ritrova? Chissà com’è stretto e com’è bello infilarglielo dentro- disse Sai con un fischio.

-Ma che cazzo stai dicendo maniaco schifoso!- ringhiò Sasuke a denti stretti.

- Sempre i soliti discorsi Uchiha, come sei noioso! Lasciamo perdere... ma cos’hai fatto alla faccia?-

- Non sono cazzi tuoi- rispose Sasuke, credendo di aver chiuso il discorso, ma Sai prima di alzarsi per andare a pranzo gli disse.

- Un consiglio Sasuke-kun... non ti conviene trattarlo sempre male, perché potrebbe stufarsi e alla fine venire veramente da me per essere “consolato”-

- Teme... andiamo a pranzo insieme sul terrazzo?- gli chiese Naruto, tranquillo come al solito, come se quello successo solo poche ore prima non fosse nulla.

Sasuke, che stava ancora fulminando Sai con lo sguardo, si voltò verso il biondo, annuì alzandosi e si diresse verso la porta seguito da Naruto che, con le guance leggermente imporporate, stringeva al petto due contenitori per il bento.
Arrivati sulla terrazza si misero nel posto più nascosto e tranquillo, poi Naruto tirò fuori il pranzo e Sasuke alzando un sopracciglio gli chiese.

- Ma quanto mangi dobe? -

- Uffa... tutti i giorni la stessa domanda! E’ per te... non hai il pranzo, giusto? E la mensa sarà chiusa per un bel po’ a causa dei lavori di restauro, quindi ti ho portato qualcosa io- disse Naruto arrossendo leggermente.

- E chi te l’ha chiesto?- gli chiese il moro con arroganza.

- Bastardo! Se non lo vuoi  lo butto- rispose Naruto mettendo il broncio.

- Non ho detto questo- ribatté Sasuke affrettandosi a prendere quello che Naruto gli stava porgendo.

Naruto sorrise alla reazione dell’amico; faceva tanto quello che non aveva bisogno di nulla, ma lui sapeva che in realtà non era così e che dietro all’apparente scortesia si celava solo una persona sola... “Sola come me” pensò Naruto, aprendo il suo di pranzo e cominciando a mangiare con gusto.
Sasuke fece lo stesso e notò che nella maggior parte delle sue pietanze c’erano dei pomodori. Pensò che si trattasse di una coincidenza e cominciò a mangiare con lentezza, anche se la voglia di ingurgitare tutto in una volta era forte, visto che i pasti che gli preparava Naruto erano quanto di più abbondante potesse ottenere. Oh, sì, avrebbe voluto buttar giù tutto d’un fiato, ma un Sasuke Uchiha che s’ingozza come un maiale non sarebbe stato un bello spettacolo e soprattutto il suo orgoglio di persona composta ne avrebbe di certo risentito. Ecco perché si limitava a portare porzioni abbondanti alla bocca masticandoli con esasperante calma e compostezza.
Il primo a finire fu Naruto, che toccandosi la pancia con una mano si sdraiò a terra rilassato.

- Wow, sono pieno!-

- Non c’è bisogno di farlo sapere a tutti, dobe!- disse il moro pulendosi le labbra con un fazzoletto e richiudendo il proprio bento.

- Tsz... allora ti è piaciuto il pranzo?- chiese speranzoso il biondino.

- Sì... come sempre-

- Erano pochi i pomodori?- insistette Naruto, girandosi nella direzione del moretto per poterlo guardare in faccia.

- No, andavano bene-

- Meno male... credevo di averne messi pochi-

- Averne messi? L’ hai preparato tu?- chiese sorpreso Sasuke.

- Ovvio... non hai sentito com’era buono?-

- In effetti dovevo immaginarlo... il riso era un po’ scotto e la frittata bruciata-

- Temeeeeeee... se ti faceva schifo lo potevi lasciare- gli rispose Naruto girando la testa verso il cielo azzurro con un’adorabile broncetto che fece increspare le labbra di Sasuke.

- Sasuke...- aggiunse il biondo svariati minuti dopo.

- Che c’è dobe?-

- Perché questa mattina mi hai difeso da Sai?- chiese curioso.

- Non sopporto Sai- fu la risposta secca di Sasuke.

- Solo... solo per questo?- chiese deluso il biondino.

- Sì... che altro credevi che fosse dobe?-

La domanda non ebbe risposta e dopo una decina di minuti si alzarono per tornare in classe, dove il professore di turno chiamò Sasuke alla cattedra.

- Uchiha alla fine delle lezioni il preside ti vuole vedere-

Sasuke annuì con non curanza per poi dirigersi verso il suo posto sbuffando e seguito attentamente dallo sguardo di Naruto.

      O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 Alla fine delle lezioni si diresse verso l’uscita della classe lasciando la sua borsa sul banco, ignorando gli schiamazzi che facevano i compagni e schivando alcuni di essi, che nel rincorrersi come poveri babbei finivano per intralciargli la strada.

- TEME... TI ASPETTO QUI,OK?- gli gridò Naruto.

Sasuke non si voltò nemmeno, rispose con un alzata di spalle e poi andò dritto in presidenza, dove la segretaria lo fece accomodare subito nell’ufficio del Preside, che a quanto pare già lo stava aspettando.

- Uchiha... accomodati- disse gentilmente l’uomo anziano seduto su una grande sedia in pelle.

- Certo Preside Kurenai-

- Lo sai il motivo per il quale sei qui, vero? Uno dei ragazzi che ieri sono stati feriti nella rissa è figlio di un grosso donatore della scuola. Un bel pasticcio, in una situazione simile io non posso fare altro che...-

- Espellermi, giusto?- chiese Sasuke con tono piatto.

- Avrei dovuto... ma siamo riusciti ad arrivare ad un accordo. Avrai solo una semplice sospensione di tre settimane. Io ritengo che bastino... so che sei un bravo ragazzo- concluse con un sorriso rassicurante e Sasuke annuì dirigendosi verso la porta, ma prima di uscire si fermò.

- Il “donatore” ha accettano perché gli ha detto che sono un povero orfanello abbandonato persino dal suo stesso fratello, non è forse così?- chiese stringendo i pugni tanto da far divenire le nocche bianche.

La preside non riuscì a replicare, così Sasuke dopo un ultimo saluto si avviò lentamente verso la sua classe. La stanchezza e i dolori della rissa della sera prima cominciarono a farsi sentire e non vedeva l’ora di tornarsene a casa a risposare un po’, ma quando arrivò davanti alla porta della classe sentì la voce di Sai.

- Su Naruto-Kun... perché indietreggi in questo modo? Non voglio farti nulla che non piacerà anche a te- disse il moretto con un sorriso sinistro stampato sul volto pallido.

- Non avvicinarti Sai- replicò seccato Naruto, che nel frattempo indietreggiava inconsciamente.

- Ora non c’è Sasuke-kun a rompere, possiamo fare quello che vogliamo-

- Caso mai TU puoi fare quello che vuoi- precisò il biondo.

- Su... lo so che mi vuoi, lo vedo da come mi guardi durante le lezioni- insistette Sai, sempre più vicino.

- MA CHE CAZZO DICI MANIACO, IO NON GUARDO AFFATTO TE-

Incurante delle parole di Naruto, Sai avanzò fino a farlo sbattere con la schiena contro il muro per poi ghignare e osservare soddisfatto la sua vittima. Gli era sempre piaciuto Naruto... la classica bellezza fottibile in qualunque posto e in qualunque posizione, pensò divertito, immaginandosi come sarebbe potuto essere.

- Ora sei in trappola e non c’è nessuno a fermarmi- disse intrappolando il biondo contro la parete.

Naruto provò a spintonare via l’altro ragazzo, ma Sai ne approfittò per pendergli le mani inchiodandogliele sulla testa, poi con una gamba si fece spazio tra quelle di Naruto fissandolo così meglio muro.

- Su Naruto-Kun, io e lui siamo uguali... quindi lasciti andare e divertiti- gli sussurrò sulle labbra.

- No... tu non sarai MAI come lui, perché lui è mille volte meglio ed ora levati di dosso o ti denuncio per molestie-  rispose Naruto, ma Sai ignorò le sue minacce e si avvicinò fin quando non fu a meno di un millimetro dalle labbra del biondino, che voltò di scatto il viso disgustato.

- Come sei ritroso, ma scommetto che se al mio posto ci fosse Sas... ahhh, ma che diavolo... - protestò, sentendosi tirare via con forza.

- Tu, schifoso!- ringhiò Sasuke con rabbia, per poi colpirlo allo stomaco.

- Uchiha... come osi interromperci?- chiese Sai, visibilmente seccato.

- Non mi sembra che il dobe fosse d’accordo e ora fila!-

Sai non disse nulla, si rialzò con calma, prese la sua borsa e uscendo dalla classe rivolse il suo solito sorrisino ai due compagni di classe, per poi sparire nel corridoio come se nulla fosse successo.
Naruto riuscì a resistere fino che la porta non si chiuse, solo allora tremante si accasciò a terra mormorando una serie di imprecazioni che fecero involontariamente sorridere Sasuke.

- Dobe... stai bene?- gli chiese Sasuke, tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.

- Sì, sì... non preoccuparti-

- Io lo uccido quel bastardo!- sibilò Sasuke, facendo sorridere lievemente l’amico.

- Cosa ti ha detto il preside?- gli chiese seguendolo fino al banco.

- Sono stato sospeso per tre settimane- rispose con tono freddo, non notando la tristezza comparsa negli occhi azzurri di Naruto.

- M... ma per cosa?-

- La rissa di ieri sera... sembra che uno di loro è figlio di un riccone che fa donazioni alla scuola. Voleva la mia espulsione, ma il preside è riuscito a convincerlo che bastava la sospensione- concluse evitando di spiegargli come il preside fosse riuscito a ridurgli la pena... se solo ci pensava gli montava una rabbia pazzesca.

-Tre settimane... sono tante- bisbiglio abbattuto il biondino.

- Su... non fare così... tre settimane passano in fretta, piuttosto aiutami a mettere a posto la roba nello zaino-

Naruto annuì, s’avvicinò a lui ed iniziò a raccogliere i quaderni sparsi sul banco, guardando di tanto in tanto il viso di Sasuke, che imperturbabile come sempre finiva di raccogliere le ultime cose. Il biondo era così preso ad osservare l’amico che quasi non si accorse di avere posato per sbaglio la mano su quella di Sasuke, che come lui aveva afferrato l’ultimo quaderno rimasto sul banco.
Quando realizzò a pieno di avere la sua mano su quella del moro non si scompose, tuttavia sentì chiaramente il cuore aumentare leggermente il battito, mentre Sasuke sempre impassibile lo osservava.

- Sasuke… e se mi facessi sospendere anch’io... che ne dici?- chiese sorridendo con tono scherzoso, allontanando contemporaneamente la mano da quella dell’altro.

- Potremmo scappare insieme da qualche parte, ma mi dispiacerebbe per i tuoi genitori- continuò Sasuke scherzando.

- Hai ragione...- affermò il biondo sospirando.

- Per non parlare di quello che mi farebbe tua madre... solo al pensiero mi vengono i brividi- si lasciò sfuggire il moro, rabbrividendo all’idea della Signora Tsunade che s’avventava come un bisonte inferocito su di lui.

All’ultima frase detta da Sasuke e vedendo la sua espressione terrorizzata, Naruto si lasciò sfuggire un sorriso e mise l’ultimo libro nello zaino facendo però cadere qualcosa da esso, che il moretto si inchinò a raccogliere.

- Beh... se dovessi mancarti troppo in queste tre settimane, dai un’occhiata a questa. Ti farà sentire meglio- Sasuke allungò la mano con il foglio che era caduto dal suo libro.

- Sasuke ma questa è... -

- La foto della Honda CBR600 RR... custodiscila fino al mio ritorno dobe!- detto questo Sasuke uscì dalla classe seguito alcuni minuti dopo da Naruto.

- SASUKE... TORNERAI TRA TRE SETTIMANE, VERO?- urlò per farsi sentire dall’amico, che ormai era in prossimità delle scale.

Sasuke non rispose, gli sorrise solamente e si diresse verso l’uscita, mentre Naruto rimasto sulla porta si chiedeva: “Fra tre settimane ti rivedrò ancora, vero Sasuke?”

Continua…

 
Bene, bene... ce l’abbiamo fatta a quanto pare, speriamo di non avervi annoiato troppo e che il primo cap. non sia venuto una schifezza. Se volete lasciare qualche opinione saremmo ben felici di vedere che ne pensate, anche se da qui si può capire ben poco ahahahh =___=!!!Ok... direi che è ora di salutare... byebye

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Capitolo 2
*** I miss you ***


2-I miss you

Ed ecco il secondo capitolo ^___^!!! Essendo l’inizio non c’è molto da dire, la storia si svilupperà un po’ per volta, ma poi diventerà più movimentata!!! Non abbiamo altro da dire, buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66

 
Broken Dream
2-I miss you

Naruto si stava dirigendo verso scuola con aria abbattuta. Sasuke era in sospensione da una settimana, una settimana lunghissima per il biondino, che ne sentiva terribilmente la mancanza e che non aveva altri amici all’infuori di lui.
“E ne mancano ancora due” pensò tristemente, mentre percorreva con passi lenti e stanchi la strada che l’avrebbe portato a scuola e che non era abituato a percorrere da solo. Lentamente arrivò al cancello d’entrata, ma non fece in tempo a fare il primo passo che Sai gli si mise di fianco posandogli un braccio sulla spalla.

- Buon giorno Naruto-Kun- disse sorridendo.

- Sai, quante volte ti ho detto di non  toccarmi e di non chiamarmi così! Stammi lontano- rispose levandosi di dosso il braccio dell’altro.

- Ma come siamo scontrosi Naruto-Kun, brutto effetto che ti fa la mancanza dell’Uchiha...-

- Sai piantala!-

Dicendo questo Naruto si diresse a passi veloci all’entrata e, nella foga di allontanare il compagno molesto, andò a sbattere contro una ragazza dai corti capelli scuri e dagli occhi grigi, così particolari, da sembrare color lavanda.

- Oh, scusami- disse Naruto, girandosi verso la ragazza e aiutandola ad alzarsi.

- N...no... co...colpa mi...a- balbettò lei.

- Ti ho fatto paura?- chiese Naruto, sentendo il modo di parlare spaventato della ragazza.

- No... no... sono solo emozionata-

- Emozionata?-

- Si... t...tu mi stai pa...parlando-

- In verità ti ho investito- le fece notare sorridendo e facendo rimanere senza parole la ragazzina.

- Allora stai bene? -

- Sì...sì, grazie- arrossì.

-Sei una ragazza strana, lo sai?- disse Naruto, allargando il suo sorriso.

- Pe...perché?-

- Io ti investo e tu mi ringrazi, comunque... - allungò una mano alla ragazza -Piacere, Uzumaki Naruto-

- Lo...lo so come ti chiami, siamo ne...nella stessa cla...classe-

- Veramente?-

- Sì... io sono Hinata Hyuuga, piacere-

- Piacere mio Hinata- le strinse la mano.

- Che dici... ci avviamo in classe insieme?-

La ragazza annuì timidamente seguendo Naruto a capo chino, ma con un timido sorriso disegnato sul volto pallido. Una volta giunti in classe Naruto si voltò verso di lei.

- Dov’è il tuo banco?-

- Lì, in ultima fila- disse Hinata indicando il suo banco.

- Proprio vicino a quello di Uchiha-kun-

Naruto sentendo nominare il suo amico sussultò vistosamente, cosa che venne ben notata da Hinata, che tuttavia, non volendo fare domande inopportune, decise di stare in silenzio. 

- Senti Hinata... ti va di pranzare insieme oggi?- Naruto non voleva proprio stare solo, sia per paura di incappare in Sai, sia perché quando si ritrovava isolato non faceva altro che sentire terribilmente la mancanza di una certa persona.

- Va...va bene-

Dopo essersi accordati, Hinata si diresse verso il suo banco e Naruto verso il proprio. Non fece in tempo a sedersi che due braccia lo cinsero da dietro facendolo irrigidire e una voce a lui ben nota gli sussurrò in un orecchio.

- Che fai Naruto-Kun... mi tradisci con la Hyuuga? Non si fa-

- Io faccio ciò che voglio e mollami!- rispose Naruto, scrollando le spalle e facendo così sciogliere l’abbraccio di Sai.

- Così mi ferisci Naruto-Kun-

- Non me ne frega niente!- fu la semplice risposta del biondo, che incurante del moro si sedette al proprio posto.

Sai non fece in tempo a ribattere che il professore entrò nella classe, ma prima di allontanarsi non mancò di lanciare un ultima frecciatina a Naruto.

- Non preoccuparti Naruto-Kun... il nostro discorso non finisce qui-

Naruto a quelle parole sentì un brivido freddo percorrergli tutta la spina dorsale, ma cercò comunque di mantenere la calma e di ignorare i continui tentativi di Sai di rimorchiarlo.

 O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

La pausa pranzo arrivò molto lentamente per i canoni di Naruto, che stava morendo di fame, così quando finalmente la campanella suonò, senza perdere tempo, si avvicinò al banco della Hyuuga.

- Allora andiamo Hinata?-

- Ma... ma non mangiamo qui?-

- Non qui, ti porto nel mio posto segreto- disse facendole l’occhiolino.

La ragazza nel più totale imbarazzo seguì Naruto, chiedendosi dove fossero diretti e cercando di imporsi un po’ di autocontrollo, perché se c’era una cosa che non voleva era quella di fare pessima figura davanti al ragazzo che le piaceva da così tanto tempo.

- Tu... vieni sempre qui a mangiare Na..Naruto-Kun?- chiese osservando l’interno del club di Aikido, soffermandosi ad osservare in particolare la vecchia struttura in legno e muratura, che nonostante portasse i segni del tempo era ancora ben messa.

- Sì, io e Sasuke pranziamo sempre qui- disse con un sorriso malinconico.

- Sei molto legato a Sasuke-Kun, vero?-

- Sì, moltissimo! E’ l’unico amico che ho-

- Se... se vuoi... noi potremmo essere amici-

- Sarebbe bello- disse Naruto sorridendole.

- Allora, amici?- chiese Hinata.

- A due condizioni- aggiunse Naruto diventando serio.

- Q...quali?-

- Uno, chiamami solo Naruto-

- Va bene e la seconda?-

- Devi diventare amica anche di Sasuke-

Hinata notò molto bene l’espressione di Naruto quando nominò Sasuke. Era diversa, non sapeva nemmeno lei in cosa… era seria, dolce, nostalgica, calda... piena di calore. Non conosceva bene Sasuke, ma pensò che se era riuscito a farsi voler così bene dal biondino, allora non poteva essere una cattiva persona.

- Oh, va bene! Se per lui non è un problema, per me è ok-

- Bene! Ti devo anche ringraziare, lo sai Hinata?-

- Pe... perchè?-

- Grazie a te oggi sono salvo- 

- Salvo?-

- Sì, da quando Sasuke è stato sospeso Sai non perde occasione per starmi appiccicato, per toccarmi...- biascicò imbarazzato e seccato.

- Ma come si permette! Nakamura-kun non mi è mai piaciuto! Sono contenta di esserti utile Naruto- disse con un’espressione di fuoco, ben diversa da quella timida che aveva mostrato fin a quel momento. Tuttavia, appena si accorse di quello che aveva detto, arrossì fino alla punta dei capelli e calò un silenzio tombale.

Dopo la sfuriata di Hinata, i due finirono di pranzare in tranquillità, chiacchierando e ridendo. Una volta finita la pausa tornarono nella loro classe per seguire il resto delle lezioni.

 O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

Passò un'altra settimana, Naruto a scuola era sempre in compagnia di Hinata, la ragazza riusciva a fargli sentire meno la mancanza di Sasuke e lui ne aveva un disperato bisogno.

- Naruto mi dispiace, oggi non posso rimanere a aiutarti a pulire la classe- disse dispiaciuta.

- Non preoccuparti, posso fare anche da solo, ci vediamo domani, ok?-

- Certo Naruto-

Dopo che la ragazza se ne fu andata, Naruto iniziò a preparare la sua borsa prima di cominciare a pulire. Nel sistemare le sue cose gli capitò tra le mani un oggetto e non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un sorriso divertito.

- È’ incredibile... - prese in mano il piccolo spray al peperoncino che sua madre gli aveva messo nella borsa solo pochi giorni prima e lo osservò attentamente.

- Come se fossi una ragazza- sussurrò sorridendo e, mettendoselo in tasca, cominciò a pulire la classe.

Sistemò i banchi e pulì la lavagna, poi si chinò per prendere il cestino per svuotarlo, quando improvvisamente sentì qualcuno palpargli avidamente il sedere e fare un fischio di apprezzamento.

- È proprio sodo come immaginavo!-

Naruto scattò su immediatamente facendo un balzo lontano da quelle mani invadenti, poi si girò di scatto verso il molestatore e sul suo viso comparve un espressione risentita.

- Sai... che cazzo fai!- il ragazzo non rispose e avanzò verso Naruto, che indietreggiò inconsciamente fino a sbattere con la schiena contro la finestra.

- Che c’è Naruto-Kun? Te l’avevo detto che il nostro discorso non era ancora finito, no?- dicendo questo Sai prese i polsi di Naruto inchiodandoglieli sopra la testa e ghigno divertito all’espressione sorpresa del biondo.

- Sai lasciami!-

- No, mio caro Naruto-Kun, io so...-

- Sai cosa?- chiese Naruto.

- Che ti piacciono i ragazzi- gli sussurrò in un orecchio.

- Non mi piacciono i ragazzi- ringhiò Naruto senza la benché minima esitazione.

- Ma l’Uchiha si... non è forse così?- Naruto s’irrigidì a quelle parole.

- Io... io... -

- “Io...io...”  Naruto-Kun non mentire. Ti ho osservato bene, sai? Non guardi nessuno come guardi lui... le tue attenzioni, i tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, sono solo per lui-

- Anche se fosse, tu cosa vuoi da me, Sai?- tagliò corto.

- Non indovini Naruto-Kun?- disse stringendo con una mano i polsi di Naruto, scendendo con l’altra lungo il suo fianco.

- Te lo ripeto... lasciami!-

- No!-

Naruto assottigliò gli occhi, poi strattonò con forza i polsi riuscendo a liberarsi dalla stretta dell’altro ragazzo e senza perdere tempo corse verso la porta.  Purtroppo, prima che riuscisse a raggiungerla, avverti una mano afferrarlo per il braccio destro bloccandogli la fuga.

- Mi dispiace, ma non posso lasciarti andare via così mio caro Naruto-Kun-

- Lo vedremo- sibilò Naruto, dando con la mano libera un potente pugno nello stomaco del moretto, che impreparato non riuscì a schivare il colpo e si piegò leggermente trattenendo a stento un gemito di dolore.

- Questo n...on lo dovevi fare Naruto-Kun. Ora mi costringi a essere violento- rise con cattiveria.

Strattonò Naruto in fondo alla classe, lo prese per le spalle stringendolo con forza, facendolo gemere di dolore, e lo issò a forza su uno dei banchi, mentre il biondo cercava di dimenarsi in ogni modo possibile nel tentativo di rendere difficoltosi i movimenti del ragazzo.

- Ti faccio male? Oh, povero piccolo... ora chi ti aiuterà, eh? Il tuo Sasuke non è qui per salvarti-

- Io non ho bisogno di essere salvato da nessuno!- rispose Naruto con fermezza.

- Ahahahahah, davvero? Lo vedremo mentre ti fotterò su questo banco spaccandoti in due. Proprio qui- indicò il banco su cui aveva posato il biondo -Sul banco dell’Uchiha!-

Naruto sgranò gli occhi guardandosi intorno e notò che Sai aveva ragione... lo aveva messo sul banco di Sasuke. Cominciò a dimenarsi per liberarsi, ma Sai ghignando strinse di più la prese sulle sue spalle, poi si fece spazio tra le gambe di Naruto spingendosi maggiormente addosso al biondino che, sentendo il corpo del ragazzo così vicino al suo, si sentì mancare. Non gli piaceva quella vicinanza, non gli piaceva che quelle mani lo toccassero... gli facevano schifo.

- Non toccarmi, mi fai ribrezzo!-

- Oh, ma farò molto di più che toccarti, ed è inutili che urli o chiedi aiuto, questa parte della scuola a quest’ora è vuota. Sta calmo e ti piacerà-

Naruto cercò nuovamente di liberarsi senza riuscirci, poi improvvisamente il suo sguardo cadde sulla sua borsa a solo un paio di banchi più avanti e in quel momento si ricordò dello spray al peperoncino che si era messo in tasca. Senza farsi vedere da Sai lentamente si mise una mano in tasca prendendo lo spray tra le dita.

- Va bene Sai, farò quello che vuoi, ma lasciami le braccia, mi fai male!-

- Non so se posso fidarmi Naruto-kun-

- Cosa potrei fare, non posso scappare ne urlare, giusto?- Sai annuì lasciando lentamente la presa sulle braccia di Naruto.

- Grazie Sai... mossa sbagliata!-

Estrasse la mano dalla tasca e spruzzò lo spray al peperoncino negli occhi del moro, che si portò le mani sul viso imprecando e facendo qualche passo indietro. A quel punto Naruto, finalmente libero, gli diede un calcio con tutta la forza che aveva tra le gambe, facendolo accasciare sul pavimento, prese la sua borsa e si diresse verso la porta.

- Non osare mai più toccarmi bastardo, come vedi non serve che qualcuno mi salvi-

- Perché?- chiese il moro riverso sul pavimento.

 - L'hai detto prima... perché tu non sei lui!- si voltò e se ne andò.

  O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

Dopo la brutta esperienza con Sai, Naruto tornò a casa correndo fino a non avere più fiato nei polmoni; voleva farsi una doccia per levarsi di dosso l’odore di Sai e dimenticare la sensazione delle sue mani su di sé.

- SONO TORNATOOO!!!-

- Ciao Naruto- rispose un uomo sui cinquant’anni, con lunghi capelli bianchi legati in un coda e vivaci occhi neri.

- Ciao ero-sennin!-

- Naruto… ne abbiamo già parlato un sacco di volte, no? Non puoi semplicemente chiamarmi papà o Jiraiya?- chiese l’uomo, visibilmente infastidito dal nomignolo.

- Mmm... vecchio pervertito ti si addice di più!- fu la risposta birichina. Prima che Jiraiya potesse protestare, Naruto scomparve sulle scale.

Era arrivato davanti alla porta della sua camera e stava per entrare, quando si ricordò di aver dimenticato una cosa, così ritornò indietro e si affacciò sulle scale.

- Ero-sennin stasera non ceno, non ho molta fame!- disse e poi sparì nuovamente impedendo al vecchio di lamentarsi.

- Ehi, che significa che non mangi? Naruto? Moccioso, chi lo dice a Tsunade, eh?-

Una volta in camera Naruto si spogliò in fretta e furia, lanciando i vestiti a terra e dirigendosi a grandi falcate verso l’ampio bagno connesso alla camera. Appena fu dentro, senza perdere tempo, entrò direttamente nella doccia e aprì l’acqua senza aspettare che diventasse calda. Gemette leggermente al contatto della propria pelle con l’acqua fredda, ma durò un attimo e si abituò subito alla temperatura che man mano andava scaldandosi.
Quando uscì, circa venti minuti dopo, si fermò davanti allo specchio osservando con rabbia i lividi violacei, che Sai gli aveva lasciato sulle spalle e sui polsi.

- Bastardo schifoso- sussurrò, ma poi sorrise al ricordo di Sai accasciato al pavimento dopo il suo calcio.

Avvolto nell’accappatoio e con ancora i capelli gocciolanti, si diresse nella camera, si buttò sul letto e chiuse gli occhi, poi girò il viso di lato e li riaprì lentamente osservando una foto poggiata sul comodino.
Sorrise... era da molto tempo che non la guardava: ritraeva un Naruto di circa sei/sette anni, in braccio ad un uomo di venticinque anni con occhi azzurri e capelli biondi, uguali a quelli del bambino che teneva tra le braccia, mentre al suo fianco, c’era una donna bellissima con capelli rossi e un sorriso solare. Sembravano il ritratto della felicità... quella felicità che venne spezzata solo pochi giorni dopo aver scattato quella foto.
Naruto ricordava benissimo quel giorno d’inferno... i suoi genitori erano dei famosi archeologi, erano a andati a visitare un nuovo scavo molto bello e avevano deciso di portare anche il loro bambino, che come loro sembrava amare molto l’archeologia.
Lo scavo non era eccessivamente pericoloso, ma durante una distrazione dei suoi genitori, lui si era addentrato troppo in profondità. Quando riuscirono a raggiungerlo si buttò tra le braccia di suo padre più terrorizzato che mai, mentre sua madre rideva divertita... poi ci fu un rumore secco e tutto cominciò a tremare. Succede tutto in pochi secondi: un sostegno cedette facendo cadere una parete e i suoi genitori riuscirono solo a lanciarlo lontano prima di essere schiacciati da quello scavo che tanto amavano.
Due giorni... ci avevano messo ben due giorni i soccorsi per tirarlo fuori e in quei due giorni non aveva fatto altro che piangere rannicchiato al buio, continuando a chiamare i suoi genitori. Da allora aveva odiato l’archeologia, ma fu molto fortunato, perché dei cari amici dei suoi genitori lo presero con loro, crescendolo come se fosse loro figlio.
Era molto grato a Tsunade e a Jiraiya, sapeva che gli volevano molto bene e che avrebbero fatto di tutto per lui, ma nonostante questo non era mai riuscito ad aprirsi completamente. Solo con una persona ci era riuscito, pensò spostando lo sguardo su un’altra foto, che stava proprio in mezzo alla foto di prima e a quella dei suoi genitori adottivi.
La prese fra le mani e osservò divertito l’espressione scocciata del ragazzo moro a cui lui si era arpionato come un polipo. Sasuke odiava farsi fotografare, così dopo vari scatti fatti di nascosto e mal riusciti, lo invitò al suo compleanno e lì l’Uchiha non ebbe scampo. Perché erano ritratti solo loro due? Semplicemente perché oltre a Sasuke non aveva mai avuto amici.
“Mi manca da morire” pensò distogliendo lo sguardo e notando così che c’era qualcosa che mancava sulla sua scrivania. Capì immediatamente cosa fosse, scese di corsa le scale ed entrò in cucina sbattendo la porta.

- MAMMA DOVE L’HAI MESSA?-

- Primo non gridare e secondo... non si saluta più?- chiese la donna dai lunghi capelli biondi.

- Ciao! Allora dove l’hai messa?-

- Naruto se non mi spieghi di che parli, come faccio a capire?-

- Come cosa, la foto della CBR600, mi pare ovvio!-

- CBR cosa?- chiese la donna continuando a  preparare la cena.

- Mmm… la moto, la foto della moto che avevo in camera-

- A quella... è in camera tua-

- No, non c’è lì!- ribatté picchiando un pugno sul tavolo.

- Ma si che c’è, hai controllato nella scrivania?-

- E chi ce la messa lì?-

- Io questa mattina, mentre sistemavo la tua stanza-

- Quante volte ti ho detto che non devi toccare le mie cose?-

- Modera il tono ragazzino e poi ho dovuto farlo, dato che quella stanza era un porcile-

- Ok, ma non toccarla più-

- Va bene, ma perché è così importate quella stupida foto?-

- Me l’ha data Sasuke, la devo custodire fino al suo ritorno a scuola-

 Appena Naruto uscì dalla cucina Tsunade cacciò un ringhio mal trattenuto per poi dirigersi in salotto dove il marito stava guardando la televisione.

-Hai sentito? Ancora Sasuke... sempre e solo Sasuke-

- Tsunade lo sai che hanno un legame speciale. Naruto si è aperta solo con lui, per cui smettila di dargli addosso-

- Smettila di dargli addosso? Non so cosa ci trovi nostro figlio, ma a me non piace! Sono certa che farà soffrire Naruto-

Jiraiya non rispose e il discorso fini lì, in fondo ormai conosceva bene Tsunade e sapeva che quando la moglie si metteva in testa qualcosa era inamovibile, per cui almeno per il momento era meglio lasciarla perdere. Poi chissà... se un giorno fosse davvero successo quello che lui pensava, allora sarebbe stato necessario un bel duello con Tsunade per farle capire due o tre cosine, ma per il momento non ci pensava proprio a smuovere le acque.
Naruto nel frattempo era andato nella propria stanza ed aveva puntato dritto, dritto alla scrivania. La aprì trovandoci la foto della moto, la prese e si mise sotto le coperte, poggiandola sul comodino di fianco al letto. Prima di addormentarsi, un solo pensiero... “Cosa stai facendo Sasuke? Tornerai... da me?”

Continua…


Bene e con questo capitolo abbiamo scoperto qualcosa anche sul passato di Naruto, ora resta da vedere cosa farà Sasuke: Secondo voi? Tornerà si o no? Beh, lo scoprirete nel prossimo capitolo che s’intitola... “Friendship”. Prima di lasciarvi vorremmo dire un grazie generale a tutti quelli che hanno messo la ff tra i preferiti e a tutti quelli che la seguono.

RISPOSTE AI COMMENTI:
Ryanforever: Grazie del commento, siamo contente ti incuriosisca e poi siamo solo all’inizio, si farà più movimentata tra qualche capitolo ^____^!!! Sasuke rissoso a noi piace da morire e per il fatto che non capisce di ferire Naruto con certe affermazioni, c’è poco da stupirsi, è pur sempre un teme!!! Sasuke e Naruto si frequentano anche fuori dalla scuola, ma devi considerare che, per Naruto, Sasuke è fondamentale e visto il carattere “instabile” del moro, ha sempre timore che un giorno o l’altro il suo caro Sasuke lo possa lasciare indietro!!!Bye
Just_a_Girl: Vedo che hai capito perfettamente che Sasuke è un demente heheheh!!! Comq. come hai visto Naruto è riuscito a difendersi anche senza Sasuke e Sai ha avuto la lezione che meritava hehehehe... dici che gli basterà? Per le sorprese ti assicuriamo che non mancheranno più avanti, grazie del commento!!!Bye
Yume_Dark: Tranquilla Sasuke tornerà già nel prossimo o massimo in quello dopo, ma non temere poi ci sarà parecchio in tutta la ff ^_____^ e bello rissoso come piace a tutte noi uhuhuhuhuh!!! Anche a te grazie per avere commentato!!!Bye
Damis: Naruto è già cotto a puntino e dopo questo secondo capitolo mi sembra chiaro *_______*... c’è da vedere come reagirà il teme uhuhuhuh!!! Sai è perfetto come maniaco, ci sta al 100% U___U!!!Bye

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Capitolo 3
*** Friendship ***


3-Friendship

Ciao ^_____^!!! Ecco il 3 capitolo, speriamo sia di vostro gradimento e ci scusiamo per eventuali errori, ma stavolta abbiamo avuto poco tempo per rivederlo U____U!!! Byebye Akichan83&Shinku66

 
Broken Dream
3-Friendship

Quella mattina Naruto uscì di casa sorridendo... finalmente lo avrebbe rivisto, finalmente le tre settimane di sospensione erano passate. Aveva pensato di andare a casa del moretto per fare la strada insieme, ma alla fine aveva optato per aspettare ed incontrarlo a scuola.
Erano state delle settimane dure per lui: da quando si conoscevano, non erano mai stati così a lungo senza vedersi ne sentirsi. Certo avrebbe potuto fargli un’improvvisata in quei giorni, nessuno gliel’avrebbe impedito, ma il fatto che Sasuke non rispondeva alle chiamate era un chiaro segno che non voleva essere scocciato e Naruto aveva imparato in quei tre anni che quando il moro si comportava così era meglio lasciarlo perdere.
Arrivato a scuola oltrepassò velocemente il cancello e cominciò subito a guardarsi intorno alla ricerca del suo amico, finché non avvertì qualcuno posargli una mano sulla spalla in un modo che conosceva bene e che gli dava sui nervi.

- Sai piantala, non sono dell’umore giusto ogg... Hinata!- esclamò sorpreso, vedendo la ragazza con gli occhi sbarrati e con la mano stretta al petto.

- S...scusa Na...Naruto-

- No, scusami tu, credevo fossi un'altra persona-

- Sai per caso?-

- Sì, ultimamente si è placato un po’ dopo la bella lezione che gli ho dato, ma con uno così non si sa mai- ghignò, ricordando che dopo il loro ultimo “incontro”, Sai non aveva più provato ad avvicinarlo.

- Ti ho spaventata?-

- No, tranquillo- rispose lei arrossendo e scuotendo la testa.

- Scusami Hinata, ero sopra pensiero- disse ricominciando a guardarsi intorno e la ragazza capì immediatamente cosa, o per meglio dire “CHI”, il suo amico stesse cercando.

- Sasuke-Kun... non è ancora arrivato- constatò e il biondino sussultò sorpreso.

Hinata sembrava tranquilla e leggermente tonta a prima vista, ma conoscendola bene aveva dovuto ricredersi eccome: stava zitta, parlava poco ed osservava attentamente tutto. Era sveglia e dopo solo tre settimane che si conoscevano aveva già imparato ad interpretare i suoi comportamenti.

- Io... io... non stavo cercando... lui... io... uffa... è meglio andare in classe-

Dicendo questo si avviò verso l’entrata della scuola seguito dalla ragazza che sorrideva divertita. Giunti in classe Naruto posò immediatamente lo sguardo sul banco di Sasuke sperando di trovarlo già lì, ma a differenza di quello di fianco, occupato da Sai, che come sempre lo guardava famelico, lo trovò vuoto. Sembrava proprio che per quel giorno Sasuke non avesse intenzione di farsi vedere, così dopo aver sospirato e chiuso tristemente gli occhi, si girò verso Hinata.

- A quanto pare saremo in due anche oggi, ti dispiace?- le chiese.

- Io non ho problemi- rispose tranquilla, ma in realtà doveva ammettere che un filino era felice di restare ancora sola con Naruto, in fondo le era sempre piaciuto fin dalle medie e con un po’ di fortuna forse sarebbe riuscita finalmente a dichiararsi.

Arrivato il professore ognuno andò al proprio posto e Naruto si sedette rassegnato, sperando inutilmente che Sasuke, come suo solito, arrivasse alla seconda ora, ma purtroppo le ore passarono e del moro neanche l’ombra.

- Naruto la pausa è suonata già da dieci minuti... andiamo?- gli chiese Hinata, avvicinandosi.

- Tu comincia ad andare, io ti raggiungo subito, tieni- disse porgendole il suo pranzo.

- Ma per cosa...-

- Così dovrò venire per forza, no?- le spiegò sorridendo amichevolmente e lei annuì uscendo dalla classe.

Naruto uscì poco dopo e si diresse nei bagni trovandoli fortunatamente vuoti, entrò in uno di essi chiudendosi dentro e tirò fuori il cellulare dalla tasca laterale dei pantaloni, poi digitò il numero di Sasuke e aspettò. Il telefono dava libero, ma il teme non accennava a rispondere; Naruto era uno che non si dava per vinto facilmente, ma dopo la sesta volta dovette cedere all’evidenza: Sasuke non aveva voglia di parlargli.

- Dove cazzo sei teme?- chiese furioso, uscendo dal bagno sbattendo la porta con un groppo in gola grosso come un elefante.

- Che c’è che non va Naruto-Kun?-

- Non sono cazzi tuoi, Sai!-

- Mamma mia come siamo velenosi... fammi indovinare, il tuo grande amore ti ha dato buca, giusto?- domandò Sai con un ghigno divertito.

- Vuoi un'altra lezione per caso?- sibilò il biondo.

- Per stavolta passo, ma dimmi come mai il tuo caro Uchiha non si è fatto vedere?-

- Insomma, ma lo capisci o no che devi farti i fatti tuoi?- ringhiò spazientito e Sai sorridendo si avviò verso la porta, bloccandosi prima di uscire.

- Beh, Naruto-Kun... se ti senti solo... io posso consolarti, fammi sapere quando sei disponibile, mi raccomando!-

- Va a farti fottere, maledetto!-

- Preferirei fottere te e lo farò al più presto, credimi!- ridacchiò divertito, uscendo dalla porta.

- Sì, nei tuoi sogni-

 Nuovamente  prese il cellulare ricomponendo il numero di Sasuke, ma come in precedenza non ebbe nessuna risposta, così sospirando abbattuto uscì dal bagno dirigendosi verso la terrazza, dove Hinata lo stava aspettando con il suo pranzo.

- Scusa il ritardo- si sedette vicino alla ragazza.

- Non... non preoccuparti Naruto- rispose lei, porgendo al biondino il suo pranzo.

Mentre mangiavano, Hinata osservava in silenzio il compagno al suo fianco, riflettendo se era il caso o meno di rivelargli finalmente i propri sentimenti. Era sempre stata timida e questo le aveva sempre impedito di presentarsi a Naruto, ma ora che si conoscevano meglio le cose erano diverse e sapeva benissimo che se avesse aspettato ancora probabilmente non avrebbe più avuto un’occasione simile.

- Naruto... tu mi piaci- disse senza esitazione, guardandolo negli occhi.

- Anche tu mi piaci Hinata-

- No... tu mi piaci veramente- cercò di spiegargli.

- …Oh… - disse Naruto sorpreso, arrossendo leggermente.

Era la prima volta che riceveva una dichiarazione e non sapeva bene come comportarsi. Certo, Hinata era molto bella e sarebbero stati davvero una bella coppia non c’è che dire.
Se doveva essere sincero ci aveva pensato anche lui a come sarebbe potuto essere stare insieme alla ragazza seduta al suo fianco: lei era dolce, gentile, premurosa...  così diversa da “lui”. Sicuramente sarebbero stati terribilmente impacciati all’inizio, ma poi col tempo la timidezza sarebbe sparita e allora sarebbero stati pronti a donarsi completamente l’uno all’altra… sarebbe stato dolce con lei, ma non passionale e bruciante come con “lui”.
Le cose sarebbero state sicuramente molto semplici: dopo un po’ si sarebbero fidanzati, una volta finite le scuole sposati, avrebbero avuto dei figli e sua madre avrebbe adorato la piccola Hinata, mentre con “lui” avrebbero dovuto lottare con le unghie e con i denti anche solo per poter stare insieme, sempre che l’oggetto dei suoi desideri l’avesse ricambiato.
Osservò attentamente la ragazza... doveva provare una cosa, ma non voleva ferirla, eppure era necessario. Le mise una mano sulla guancia e lei andò a fuoco, poi si avvicino lentamente per non spaventarla e quando lei chiuse gli occhi dischiudendo leggermente la bocca, lui ci posò sopra le proprie, sentendola tremare contro di sé. Le sfregò dolcemente le labbra e aspettò, poi le baciò più volte, ma ancora nulla, ed infine, si azzardò a baciarla completamente, ma una brutta sensazione allo stomaco non glielo permise... non era la stessa cosa.
Non aveva provato nulla, mentre quella volta con “Lui”... già, quella volta. L’Aveva conosciuto da poco e “Lui” ancora lo teneva a debita distanza; quel giorno era stato trattenuto in classe e appena libero era corso alla sede del club di Aikido dove loro due erano soliti pranzare insieme, per isolarsi da tutti... l’aveva trovato addormentato.
Se ne stava lì disteso sul pavimento in legno con alcuni raggi di sole che gli illuminavano il viso rendendolo ancora più etereo ed irreale... era bellissimo, sembrava un angelo decaduto. Prima che potesse rendersene conto si era già chinato dolcemente al suo fianco e aveva posato le sue labbra, leggere come ali di farfalla, su quelle dell’altro ragazzo, assaggiandole delicatamente: freddo, caldo, brividi, il cuore a mille, il respiro che viene meno. Si staccò dopo alcuni minuti, lo fissò, realizzò quello che aveva appena fatto e fuggì da quella stanza come se avesse il diavolo alle calcagna.
Aveva avuto paura, ora lo sapeva benissimo, aveva capito di amare il suo unico amico e il timore di perderlo lo aveva spaventato, così aveva cercato di tenere a bada quella cosa, ma incurante del suo volere quel sentimento aveva continuato a crescere nutrendosi di ogni piccolo gesto dell’altro, anche il più insignificante.
Guardò ancora Hinata, che lo osservava con occhi sognanti e si sentì male, perché sapeva benissimo che avrebbe dovuto ferirla, ma non voleva mentire a se stesso ne ad altri. Hinata era candida, la certezza di un futuro luminoso e felice... “lui” era oscuro, il loro futuro incerto… ma Hinata  non era Sasuke.

- Mi dispiace molto Hinata, ti prego perdonami- disse abbassando gli occhi azzurri.

- Non devi scusarti è stato bellissimo Naruto, quindi ora noi... possiamo, stare insieme?- chiese timidamente e il biondino si sentì male.

- Io... mi dispiace Hinata... se ti ho baciata è perché dovevo capire una cosa molto importante. Ecco tu...-

- Non ti piaccio- finì Hinata per lui e Naruto abbassò nuovamente lo sguardo sentendosi terribilmente in colpa per averla illusa.

- No, tu mi piaci moltissimo e se non ci fosse un’altra persona… - si lasciò sfuggire.

- Quindi ti piace un’altra ragazza…- sussurrò iniziando a piangere.

- No, ti prego non fare così! Lo sapevo, ho fatto un casino… mi dispiace!-

- Posso sapere chi è?- chiese, dopo essersi asciugata le lacrime.

- Non credo sia una buona idea-

- Voglio saperlo... devo farmene una ragione, per favore- Naruto osservò lo sguardo deciso di Hinata, chiedendosi se poteva fidarsi o meno, poi sorrise dolcemente e prese un bel respiro profondo.

- Non è una ragazza... è il mio teme- disse senza vergogna.

- Sasuke-kun? Oh, io non sapevo che tu fossi... si insomma che ti piacessero i ragazzi-

- Infatti non mi piacciono i ragazzi, a me piace solo Sasuke- le sorrise.

- Beh, ora mi spiego molte cose. Il tuo parlare sempre di lui, il modo in cui lo cerchi sempre, il modo in cui lo guardi...-

 - Mi dispiace, non volevo ferirti Hinata -

- Lo so, non è colpa di nessuno. Sei... sei preoccupato per lui, vero?- Naruto annuì riprendendo il cellulare in mano.

- L’ho chiamato non so quante volte, ma non mi risponde. Ho paura che lui non voglia più vedermi... credo di essere solo un fastidio per lui- sospirò afflitto.

- Non credo Naruto... forse... forse si è dimenticato che finiva oggi la sospensione-

- Non credo... lui non dimentica mai nulla!- disse e tra loro cadde un silenzio pesante, che venne interrotto solo dal suonare della campanella.

Naruto si tirò su e poi aiutò Hinata ad alzarsi scoprendo così un po’ il polso. La ragazza afferrò senza esitazione il braccio dell’amico, gli scoprì piano la carne abusata su cui passo delicatamente l’indice, mentre il suo sguardo s’incupiva e si faceva terribilmente serio.

- Ha provato ancora a “forzarti”- sibilò visibilmente arrabbiata.

- Per ora no, ma credo che ci riproverà molto presto, prima di venire qui l’ho incontrato in bagno-

- Cosa ti ha detto?-

- Non sono cose da ripetere a una ragazza dolce come te Hinata- sorridendo gentilmente si risistemò la divisa e poi in silenzio si diressero verso la loro classe.

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Naruto era seduto alla sua postazione e seguiva come ogni giorno le lezioni, ma a differenza del solito aveva uno sguardo arrabbiato da far paura, che aveva fatto desistere persino Sai dallo stuzzicarlo.
Era passata una settimana circa, Sasuke non era tornato a scuola e tantomeno rispondeva alle chiamate. Naruto non era certo uno che stava fermo senza far nulla, ed infatti proprio durante quelle ore aveva preso la sua decisione: se il bastardo non andava da lui, sarebbe stato lui stesso ad andare dal bastardo.
Finite le lezioni preparò velocemente la sua borsa mantenendo sempre quell’espressione ostica che l’aveva caratterizzato per tutta la mattina; la chiuse con forza e l’appoggiò sul banco.

- Na...Naruto, stai bene?- chiese Hinata, preoccupata per il suo amico.

- Sì. Benissimo Hinata, oggi rimango ad aiutarti a pulire-

- Non ce n’è bisogno Naruto-

- Non preoccuparti, devo fare una cosa sul tardi, perciò posso rimane a darti una mano-  

Senza aspettare risposta si diresse verso la lavagna ed iniziò a pulirla, mentre Hinata lo fissava stranita. Naruto era molto strano quella mattina, tuttavia vedendolo in via di ripresa decise di non fare domande, dato che in quell’ultima settimana era stato irriconoscibile: triste, pensieroso e non rispondeva neanche più alle piccole battutine di Sai. In due non ci misero molto a sistemare la classe ed una volta finito si diressero insieme verso l’uscita della scuola.

- Grazie per il tuo aiuto Naruto-

- Di nulla Hinata, ci vediamo domani- Dicendo questo i due si separarono andando in parti opposte. Naruto a metà strada prese il cellulare in mano facendo nuovamente il numero di Sasuke che come al solito non rispose, riagganciò, e fece un altro numero.

- Ero-sennin, sono io! Stasera faccio tardi, vado da Sasuke-

- Tardi in che senso? Ehi, vedi di non crearmi rogne con tua madre, chiaro? Ti voglio a casa almeno per le 22.00 -

- Sì, non preoccuparti, non farò molto tardi, saluta la mamma-

Quando riagganciò si accorse di essere già arrivato alla sua meta e salì le scale del piccolo condominio fatiscente fino ad arrivare ad un piccolo corridoio. Camminò fino alla porta di Sasuke e una volta arrivato davanti suonò il campanello con forza, ma non ottenne risposta, così guardò l’orologio notando solo in quel momento che erano solamente le 18.30.

- Sarà al lavoro... - mormorò appoggiandosi con la schiena alla porta d’ingresso.

Dopo un’ora era quasi deciso ad andarlo a cercare direttamente al mini market dietro l’angolo, dove Sasuke lavorava, ma ancora una volta la consapevolezza che al moro avrebbe potuto recare fastidio lo frenò e optò per aspettarlo lì. Poggiò la borsa sul pavimento lasciandosi cadere a terra con la schiena contro la porta e nell’attesa tornò con la mente al loro primo incontro.

 
Inizio Flashback

- Allora femminuccia, vuoi darci i soldi?- disse un ragazzino di 13/14 anni, mollando l’ennesimo calcio nello stomaco ad un Naruto appena dodicenne, facendolo accasciare ancora di più sul pavimento.

- N...no!- rispose ostinato.

- Bene, te la sei cercata!- aggiunse un altro ragazzo, prendendolo per un braccio e tirandolo su per poi sbatterlo con violenza contro il muro.

- La devi pagare per la tua sfrontatezza pivello e per aver osato difenderti, mettendo fuori gioco i nostri due amici- sibilò uno dei due, facendo un cenno con la testa agli altri accasciati conto il muro: uno con la mano sul naso sanguinate e l’altro con la mano sullo stomaco.

- Io non do soldi ai teppisti- ringhiò Naruto, facendo così infuriare maggiormente i due ragazzi.

Uno lo bloccò e l’altro cominciò a picchiarlo con violenza. Naruto chiuse gi occhi sperando che finissero in fretta, quando improvvisamente sentì la presa che lo bloccava sparire e senza sostegno cadde a terra.
Aprì gli occhi e a fatica si alzò leggermente, girandosi per vedere cosa fosse successo: c’era una ragazzo probabilmente più grande di lui, con capelli scuri e dalla pelle bianchissima, che teneva il teppista bloccato sul pavimento, ma non gli era sopra come avrebbe fatto lui, no, il ragazzo era in piedi e lo teneva fermo con un piede poggiato sulla schiena.

- Ma che cazzo succede?- chiese il ragazzo che stava picchiando Naruto.

- Tu chi sei?- Il moretto non rispose, levò il piede da quello sotto di sé e fece per avvicinarsi all’altro, ma quello disteso a terra cercò di bloccarlo fallendo miseramente.

- Dovevi stare fermo- sibilò il nuovo arrivato con voce profonda, prima di girarsi mandando definitivamente KO il ragazzo disteso a terra, facendolo mugolare di dolore.

- Allora pagliaccio, che cazzo vuoi?-

- Mi annoiavo e ho visto che qui ci si stava divertendo-

Non aspettò altro gli diede un pugno alla bocca dello stomaco, che fece piegare il ragazzo a metà,  poi con una mano gli afferrò i capelli facendogli alzare la testa e gli assestò una potente ginocchiata in faccia rompendogli il naso.

- Ma tu chi cazz...- si bloccò appena il ragazzo moro si mise sotto la luce.

- Tu... tu sei... quello...-

- Non farti più beccare da me in questa zona, chiaro?- gli bisbigliò all’orecchio.

Il ragazzo annuì alzandosi con fatica, raggiungendo i suoi amici che si erano già avviati all’uscita del vicolo, mentre il moro si girava verso Naruto.

- Stai bene?-

Naruto annuì debolmente perdendosi ad osservare la figura del moro che si avvicinava lentamente a lui e man mano che veniva illuminata completamente dalla luce dei pochi lampioni. Non riusciva a crederci, eppure ora che lo osservava meglio non c’erano dubbi… aveva la sua stessa età.

- Niente male per uno gracilino come te, ne hai messi fuori due... dobe!-

- G...grazie, ehi! Dobe a chi?- s’infervorò gonfiando le guance, ma l’altro lo ignorò e si avviò all’uscita del vicolo senza degnarlo neanche di una risposta.

- EHI, TEMEEEE... COME TI CHIAMI?-

L’aveva gridato con tutto il fiato che aveva in gola, eppure l’altro non si era fermato e non si era neanche degnato di rispondergli... semplicemente si era volatilizzato nel buio, come una creatura della notte.       

Fine Flashback

Naruto sorrise a quel ricordo... ai tempi era spesso preso di mira dai bulli e la causa era semplice: suo padre era uno scrittore famoso ed affermato, mentre sua madre un avvocato di successo. Insomma erano ricchi e di conseguenza tutti i teppistelli della scuola cercavano sempre di derubarlo. Lui non stava certo lì a prenderle, però quando ti ritrovi solo contro tre o quattro allora non è che hai molte alternative. Li aveva sempre odiati, eppure era proprio grazie ad alcuni di loro che aveva conosciuto il teme o forse era meglio dire... se ci aveva parlato.

- Se quello si può dire parlare... mph-

Il loro secondo incontro avvenne solo una settimana dopo a scuola: era il primo giorno e lui come al solito era stato preso di mira, ma anche quella volta il moretto era venuto in suo soccorso dicendogli “Dobe... devo soccorrenti sempre io?” e lui gli aveva risposto “Tsz, teme! Ora me lo dici sì o no come ti chiami?”. Purtroppo ancora una volta il ragazzo misterioso se n’era andato senza rispondere, ma il caso volle che si ritrovarono in classe insieme, così dopo una sola mezz’ora dal loro secondo incontro l’enigma del nome fu svelato. 

- Sasuke Uchiha... - ripeté come quel giorno.

Sasuke era  il suo esatto contrario: lui cercava di avvicinare le persone, ma loro lo allontanavano, mentre il teme avrebbe potuto avere tutti ai suoi piedi, ma li respingeva con disprezzo. Fu molto difficile per Naruto farsi accettare da lui, ma alla fine la sua testardaggine ebbe la meglio e divennero migliori amici; anche se per lui Sasuke era più di un amico, rifletté corrucciando debolmente la fronte, poi le palpebre iniziarono ad appesantirsi e ed in breve tempo cadde addormentato.

Continua...


Finito *_____* hehehe e anche il terzo è andato!!! Anche in questo capitolo niente teme, ma sarete felici di sapere che tornerà nel prossimo capitolo intitolato 4-I fight for us!!! Grazie a tutti quelli che hanno commentato e a quelli che hanno messo la storia in preferiti ^______^!!!

 
RISPOSTE AI COMMENTI:
Damis: Ciao!!! Si hai proprio ragione, nessuno oltre a Sasuke può molestare Naru ahahhah *_______*!!!Grazie x il commento!!! Byebye
Ryanforever: Ciao!!! Tsunade è stata provvidenziale ehhehe, avrà avuto un sesto senso? Chi lo sa, ma l’importante è che sia andato tutto bene!!! Allora per la cosa che chiedevi... Naruto e Sasuke si frequentano fuori dalla scuola, ma Naruto ormai conosce molto bene Sasuke e sa che in certe occasioni vuole stare solo senza essere stressato, ecco perché si limita a provare a chiamarlo col cellulare!!!Byebye
Miiky: Ciao!!! Grazie del commento e speriamo che anche questo ti sia piaciuto ^_____^!!!Byebye
Just_a_girl: Ciao!!! Siamo contente che ti sia piaciuto, ma per quanto riguarda Sai non è detto che sia così cattivo... uhuhuh vedrai più avanti *______*!!!Byebye
Yum: Ciao!!! Aahah Sai non è stato molto simpatico nel cap. precedente, ma chi lo sa, poi magari si redime… mai dire mai!!! Byebye
Shizue Asashi: Ciao!!! SasuNaru già dice tutto... ti diamo perfettamente ragione *______*!!! Sai è stato biricchino, ma alla fine Naru si è difeso bene per fortuna ù____ù, ora almeno lo lascerà perdere per un po’ ahahhah!!! Byebye
Yume_Dark: Ciao!!! Su, su Sasuke arriverà presto non temere e chi lo sa, magari darà pure una bella lezione a Sai *_________*!!!Byebye

 

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Capitolo 4
*** I fight for us ***


4-I fight for us

Ecco il 4 capitolo, speriamo di non aver fatto aspettare molto e che non sia uscito una schifezza totale... uhm è tutto, buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66

Broken Dream
4-I fight for us

- Ci vediamo domani- disse Sasuke ai due padroni del mini market in cui lavorava.

- Sì, domani all’alba ragazzo-

- Certo signore- Sasuke s’inchinò e subito dopo uscì, ma non prima di sentire i due proprietari parlare tra di loro.

- Chissà perché lavora così tanto quel ragazzo e poi è così giovane-

- Ma... non saprei proprio, faticare così tanto per i pochi soldi che gli possiamo dare e senza mancare solo un giorno oltretutto-

- È veramente un ragazzo con la testa sulle spalle- concluse l’altro.

Dopo avere sentito l’inizio se ne andò ignorandoli e si diresse verso casa. Lungo la strada prese il cellulare accendendolo e dopo neanche un secondo iniziarono a comparire una serie infinita di chiamate fatte dalla stessa insistente, insistentissima persona.

- Sei stressante... dobe!- borbottò cancellando tutte le chiamate.

Faceva abbastanza freddo quella sera, così affrettò il passo raggiungendo il suo stabile in quindici minuti, salì svogliatamente le scale e si avviò al suo appartamento per poi bloccarsi sorpreso a due metri dalla porta.

- Dobe… -

Si avvicinò a Naruto, che se ne stava seduto sul pavimento con la schiena contro la porta e la testa appoggiata stancamente sulle ginocchia. Lentamente si chinò e lo osservò bene: era beatamente addormentato e tremava leggermente.

- Che freddo... - sussurrò nel sonno.

- Se hai tanto freddo, vattene a casa, idiota!!! - strillò Sasuke, dritto, dritto in un orecchio del suo amico, che colto alla sprovvista balzò indietro gridando.

- AAAAAAAAAHHHHHAAAAAAAA -

- Calma dobe, non vedi che sono io? Se hai così sonno e freddo vattene a casa tua, nel tuo bel lettuccio caldo e non rompere sulla porta di altre persone!-

- Sasuke... Sa...suke!- biascicò il biondino, prendendo una ciocca di capelli del moro e tirandola con forza.

- Dobeeee ma che fai? Sei impazzito? E soprattutto... che diavolo ci fai qui?-

- Oh, scusa io... volevo essere certo che fossi davvero tu- disse abbassando gli occhi.

- Dobe, dobe... sei un dobe!- si lamentò portandosi una mano sugli occhi.

- Bastardooooo! Ci rivediamo dopo un mese e questo è il tuo benvenuto per esserti venuto a trovare?- protestò Naruto, avvicinandosi a Sasuke e facendo sbattere i loro nasi.

- Chi te l’ha chiesto?- s’irritò il moro alzandosi.

- Avevo voglia di vederti, va  bene? Ti va di parlare un po’?- chiese Naruto, con la miglior espressione da cane bastonato che sapeva fare.

- Uff e va bene, ma per poco... domani devo lavorare-

- Ok, facciamo una passeggiata sulla spiaggia... tanto è qui dietro!-

Naruto si alzò e, prima che Sasuke potesse protestare, lo afferrò per un braccio iniziando a trascinarlo come un forsennato. Appena arrivati il biondino si fermò di colpo, lasciò di malavoglia la mano dell’altro e poi gli rivolse un grosso sorriso che da solo sarebbe bastato ad illuminare la spiaggia semi illuminata dai lampioni. Sasuke sospirò sconfitto... come si faceva a dirgli no? Era impossibile.
Iniziarono a passeggiare sul lungo mare in silenzio, godendosi l’odore salmastre del mare e il rumore delle leggere ondicelle che lentamente s’infrangevano sulla riva per poi ritrarsi. Sasuke amava il silenzio e solitamente passeggiare sulla spiaggia lo rilassava molto, ma non in quel momento... doveva dire una cosa a Naruto e sapeva che non l’avrebbe presa affatto bene.

- Ho deciso di non tornare più a scuola- secco, veloce, implacabile.

- C…co...sa?- balbettò il biondino sentendo una fitta dolorosa al cuore.

- Hai capito bene, mollo la scuola! Non mi serve a nulla, non voglio passare tutta la mia giovinezza a studiare... è solo uno spreco di tempo!-

- No… tu... tu non puoi! Non puoi dirmi questo... non esiste, non esiste proprio!-

Naruto continuava a scuotere la testa e fissava Sasuke come se davanti a sé ci fosse un completo estraneo, perché quella non poteva essere la realtà e quello non poteva essere Sasuke... non aveva niente del suo teme. Il moretto, alla reazione ostinata del suo amico, si mise una mano nella tasca del giubbetto tirandone fuori un libricino per mostrarlo a Naruto.

- Questo è il mio libretto bancario dobe-

- Lo so, non sono cieco, lo vedo perfettamente!-

- Guarda un po’...- disse mostrandoglielo meglio, per poi proseguire -E’ un bel gruzzoletto, vero? Ho faticato parecchio per questi soldi, li posso prendere quando voglio visto che il conto è mio e che serve il codice segreto per prenderli. Come vedi me la sto cavando alla grande e sto bene per i cazzi miei, quindi tu vivi la tua vita e io vivrò la mia. Siamo troppo diversi Naruto, è meglio non interferire uno nelle vita dell’altro o ci saremo solo di peso-

- Io... io non conto proprio niente per te...- sussurrò tristemente, sforzandosi di mantenere la voce ferma.

- Cos’ hai detto?- domandò Sasuke, rimettendosi il libretto in tasca.

- Nulla-

- Bene! Allora ti saluto Naruto, vorrei accompagnarti fino a casa, ma domani mattina devo alzarmi presto per andare a lavorare. Buona fortuna dobe!-

Le ultime parole erano state dure da pronunciare per Sasuke, così come lo fu voltare le spalle a Naruto; non sapeva perché, eppure aveva come la sensazione che stava per fare la più grossa cazzata della sua vita e che se ne sarebbe pentito per sempre. Per un attimo fu tentato di ripensarci, ma poi il famoso orgoglio di cui gli Uchiha un tempo andavano tanto fieri glielo impedì ed iniziò ad allontanarsi.

- 1010…- gridò Naruto nel silenzio della notte.

- Cosa?- chiese Sasuke voltandosi.

- Non è forse questo il tuo codice segreto? Il dieci ottobre è il mio compleanno... usi la mia data di nascita come codice segreto e poi dici a “me” di vivere la mia vita, quando tu sei il primo che non riesce a recidere il nostro legame- disse con disperazione, quasi gridando.

- Non sono più un bambino Naruto... non sono fortunato come te, io non ho dei genitori che si prendono cura di me, devo provvedere a me steso da solo. E’ la cosa migliore... Addio baka!-

Naruto restò come paralizzato da quelle parole e per alcuni secondi rimase impotente ad osservare la schiena di Sasuke allontanarsi passo dopo passo, sempre di più, sempre di più... era questo quello che voleva? L’avrebbe lasciato andare così? NO, MAI! Fu questa la risposta che riecheggiò come un ruggito nella sua mente e prima ancora di accorgersene iniziò a correre con la vista appannata, raggiungendo Sasuke e buttandosi contro la sua schiena; le braccia strette intorno alla vita del moro e il viso, leggermente inumidito, premuto con forza contro quella schiena forte che aveva sempre ammirato.

- CREDI... credi... che i tuoi genitori avrebbero voluto questo per te? Credi che loro vorrebbero che tu lasciassi gli studi, Sasuke? Io credo di no, anzi, ne sono certo!-

- TU NON SAI UN CAZZO! NON PUOI CAPIRE COSA SIGNIFICA PERDERE TUTTO E RESTARE SOLO-

- Oh, si che lo so stronzo! Non scordarti che anche i miei sono morti... sono morti per colpa mia! Io capisco più che bene Sasuke, sei tu che non capisci- Sasuke rimase fermo senza dire nulla... aveva esagerato. Sapeva della morte dei genitori di Naruto e sapeva anche che il suo amico si riteneva colpevole dell’accaduto.

- Naruto... scusami- sussurrò, posando le proprie mani su quelle dell’altro, saldamente strette intorno a lui.

- Non preoccuparti! Dimmi... credi che i tuoi genitori sarebbero contenti di questa tua scelta? Non credevo che fossi un codardo Sasuke, ma se la metti così allora va bene... anch’io lascerò la scuola, tanto non serve a nulla, giusto?- 

- Io non sono un codardo e tu non lascerai mai la scuola, non faresti mai questo hai tuoi genitori- affermò con sicurezza.

- Tu mettimi alla prova... non immagini neanche cosa sarei disposto a fare per te- affermò per poi continuare -E poi tu come lo chiameresti uno che molla tutto così facilmente... scuola, amici- a quelle parole Sasuke si girò di scatto nella stretta dell’amico trovandoselo faccia a faccia.

- Io non sono un codardo e non voglio che tu ti rovini la vita a causa mia- disse allontanando Naruto da sé, poi lo prese per il coletto della camicia e lo sollevò leggermente.

- Te lo farò vedere io chi è il codardo, lunedì arriverò prima di te Uzumaki!-

- Sembra vero... - lo istigò, allora Sasuke mollò la presa e stropicciò le labbra in quella sottospecie di sorrisetto sghembo e arrogante, che Naruto adorava.

- Ti farò vedere dobe, quando un Uchiha dice una cosa la fa!-

Naruto osservò lo sguardo di Sasuke con attenzione, studiando ogni sfumatura di quegli occhi scuri che l’avevano intrigato fin dal primo istante... fieri, profondi, arroganti... occhi da teme... gli occhi del suo teme. Finalmente il vecchio Sasuke che conosceva era tornato, pensò, e felice gli saltò al collo abbracciandolo stretto.

- Sono contento Sasuke, veramente contento!-

Sasuke arrossì leggermente per quell’abbraccio e in preda all’imbarazzo provvide subito a staccarsi di dosso quella sottospecie di polipo: afferrò le braccia di Naruto con forza staccandosele dal collo, ma nel movimento scoprì accidentalmente i polsi ancora segnati dai lividi. Naruto seguì lo sguardo di Sasuke e capendo cosa stesse osservando, provò a ritirare immediatamente le braccia senza risultato. Il moro con una mossa veloce scoprì completamente il polso sinistro per poi ringhiare alla vista dei lividi.

- Chi è stato?- gli occhi di Sasuke facevano quasi paura in quel momento e Naruto non rispose.

- Dimmelo! - ordinò il moro.

- L... lasciami teme... mi stai spaventando- si lamentò, cercando di indietreggiare.

Sasuke cercò di fermare Naruto stringendogli una spalla, ma quando lo sentì gemere di dolore allentò la presa, assottigliò gli occhi e molto lentamente scoprì anche la spalla, mettendo in bella mostra i lividi su di essa. Osservò attentamente la forma di quella macchia violacea e riconobbe senza esitazioni i segni di una mano, poi titubante la sfiorò con le dita accarezzando la parte lesa con delicatezza e facendo sussultare Naruto, che tuttavia si rilassò alle carezze dell’altro.

- Dimmi chi è stato... dimmelo!- le parole di Sasuke erano molto più morbide... quello, unito alle dolci carezze, che il moro continuava a riservargli, lo fecero decidere.

- S... Sai- bisbigliò dopo aver preso un lungo respiro.

- Quello stronzo!- ringhiò tra i denti Sasuke, liberando Naruto e interrompendo  le carezze sulla spalla.

- Bastardo, lo avevo avvertito di starti lontano-

Naruto sussultò a quelle parole e, nonostante il tono poco incoraggiante del suo amico, non poté fare a meno di sentirsi felice, perché era evidente che in qualche modo Sasuke s’interessava a lui e questo gli dava un minimo di speranza.

- Quand’è successo?-

- Due... due settimane dopo che ti hanno sospeso-

- Dove?-

- In classe, ero io a dover fare le pulizie insieme ad Hinata-

- Hinata?-

- Sì, Hinata Hyuuga, ha il banco di fianco al tuo-

- Non m’interessa nulla di lei... dai, continua!-

- C’è poco da dire, lui mi ha aggredito e io mi sono difeso-

Naruto si tenne sul vago, senza scendere nei particolari dell’aggressione, cosa che non sfuggì all’altro. Nonostante la rabbia il moro preferì non chiedergli nulla, sentiva che c’era altro, che Naruto gli stava nascondendo qualcosa, ma decise di lasciar perdere, sarebbe stato il biondino a parlargliene quando sarebbe stato pronto.

- Ti sei difeso allora...-

- Certo!- affermò Naruto tutto orgoglioso.

- Non sono una femminuccia, so difendermi anche da solo! Come vedi non mi serve sempre il tuo aiuto-

- Non sempre... ma spesso!- ghignò il moro, voltandosi ed iniziando ad incamminarsi per tornare indietro.

- Bastardo! Ma quanto sei bastardo!- ruggì Naruto iniziando a seguirlo.

- Ha provato ad aggredirti ancora dopo?-

- No, nei giorni seguenti non ha osato avvicinarsi, anche perché non ero mai solo-

- Con chi eri dobe, con il tuo amico immaginario?- lo prese in giro, sapendo bene che l’unico amico che Naruto aveva era lui.

 - Tsz, c’era sempre Hinata con me, credo che abbia capito la situazione e non volesse lasciarmi solo con lui in giro. E’ una buona amica, dovresti cono... -

- Non ci penso neanche!- intervenne Sasuke, provando una strana gelosia per quella ragazza che in quelle settimane di lontananza si era avvicinata a Naruto; ma d’altronde lui era fatto così, era terribilmente geloso nei confronti di tutto ciò che considerava suo.

- Su Sasuke è veramente una brava ragaz...- cercò di spiegare.

- Non m’interessa, io non voglio legami con nessuno, lo sai- fu la risposta secca di Sasuke, che si sentiva stranamente irritato da tutto il discorso.

- E il nostro non lo conti?-

- E’... è diverso... e vediamo di finirla qui!- borbottò aggrottando le sopracciglia.

Naruto non voleva far infuriare ulteriormente Sasuke e il moretto non aveva voglia di parlare, così il discorso fu accantonato, anche perché lungo la strade il biondino adocchiò un venditore ambulante di gelato e ovviamente s’impuntò nel volerlo mangiare assolutamente.

 - Ci fermiamo a mangiarlo lì?- chiese Naruto, indicando con un dito una panchina che dava sulla spiaggia.

Sasuke osservò la postazione prescelta e poi annuì, tanto per lui un posto valeva l’altro. Si sedettero sulla panchina semi illuminata da un lampione che stava proprio alle loro spalle e si misero tranquilli a mangiare il gelato. Il moro leccava con non curanza il suo cono alla frutta, mentre Naruto di tanto in tanto, senza farsi vedere da Sasuke, si fermava a fissarlo arrossendo leggermente ogni volta, finché non sentì qualcosa colargli sulla mano.

- Cazzo!- si era soffermato troppo sul teme e il gelato si era sciolto colandogli sulla mano.

- Dobe- lo canzonò Sasuke, guardandolo con un leggero sorriso.

- Ti diverti, eh?- il biondo gonfiò le guance come un pallone e poi voltò il viso fingendosi offeso, facendo così sorridere maggiormente il moro che segretamente adorava vederlo mettere il broncio.

- Non sai quanto-

- Vado a sciacquarmi, teme aspettami qui mi raccomando!-

- E dove scusa, qui non ci sono fontanelle-

- Ah e fortuna che ti vanti di essere un genio Uchiha... c’è sempre l’acqua del mare, no?-

- Hahaha che simpatico Uzumaki!-

- Tu aspettami qui, non muoverti- Sasuke annuì, poi vide Naruto correre verso il mare per poi bloccarsi sulla riva.

- CHE SUCCEDE DOBE?- gridò il moro.

- SUCCEDE CHE E’ FREDDA STUPIDO TEMEEEEEEE!!!-

Alla voce belante del biondo Sasuke non riuscì proprio a trattenersi e scoppio a ridere di gusto come raramente gli era capitato di fare nella sua vita, ma purtroppo quel momento di serenità venne interrotto da qualcuno che il moro conosceva bene.

- Oh, ciao Uchiha, vedo che ti stai divertendo-

- Cosa vuoi Deidara?- sibilò il moretto senza girarsi.

- Oh volevo parlare con te di quello che hai fatto circa un mese fa a me e hai ragazzi della mia banda - spiegò scendendo dalla moto e levandosi il casco.

- Ma... fammi pensare... sai che non ricordo?- lo provocò.

- Uchiha non prendermi per il culo... non ti conviene!-

- Io non farei troppo il gradasso se fossi al posto tuo Deidara, soprattutto visto com’è finita l’ultima volta- disse Sasuke con ironia, facendo così infuriare il biondo con la coda.

- Te la farò pagare, lo sai questo vero Uchiha?-

- Oh, che paura Deidara “Senpai”! Che potresti fare, farmi sospendere? Ah, già lo hai fatto! Non mi fai paura, io sono qui quando vuoi-

Deidara fece per rispondere livido di rabbia, ma venne interrotto da Naruto, che correndo verso di loro urlava a squarciagola il nome del moretto.

- CAVOLO TEME L’ACQUA ERA GHIACCIATA- si lamentò appena li ebbe raggiunti.

- E tu chi saresti?- domandò Deidara, osservando attentamente Naruto e irritando così Sasuke.

- Lui non è nessuno d’importante!- tagliò corto.

Quelle parole così fredde e distaccate ferirono molto Naruto, che rimase per qualche minuto a fissare Sasuke nella speranza che dicesse altro o che si rimangiasse quelle parole, ma quando capì che non sarebbe successo decise di andarsene. Non riusciva a stare lì e a far finta di nulla, così dopo aver raccolto la propria borsa fece per andarsene.

- Scusami per il disturbo Uchiha, non succederà più!- esclamò offeso.

- Ma no, non andartene dai! Io sono Deidara Asai, piacere!-

- Lo so chi sei... è per colpa tua che Sa...Uchiha è stato sospeso, giusto?-

- Sei bene informato vedo-

- Comunque io sono Uzumaki Naruto e il piacere non è mio!- dicendo questo se ne andò lasciando Deidara a bocca aperta.

- Allora cosa dicevi sul farmela pagare?- lo richiamò il moretto.

- Interessante il biondino... anche se mi piacciono le donne devo dire che ha davvero una carrozzeria niente male-

- Lascialo perdere e rispondimi!-

- Oh, lo vedrai molto presto...- disse Deidara allontanandosi, certo che quell’ Uzumaki Naruto gli sarebbe tornato molto utile per i suoi piani; in fondo era palese che il moro ci fosse parecchio attaccato.

Sasuke aspettò che il rivale fu abbastanza lontano, poi si girò e corse nella direzione dove era sparito Naruto, riuscendo a raggiungerlo in poco tempo.

-Ehi, dobe fermati!- Sasuke chiamò Naruto mettendosi a camminare dietro di lui, ma non ricevendo risposta iniziò ad alterarsi.

- Sto parlando con te Uzumaki!- disse prendendolo per un braccio e girandolo verso di sé.

- Che ti è pres... ma che hai?- chiese vedendo l’espressione furiosa, ma anche triste e ferita dell’altro.

- Nulla Uchiha, ora è tardi... è meglio che io torni a casa- cercò di liberarsi dalla presa del moro, ma quest’ultimo sembrava non intenzionato a lasciarlo andare.

- No, prima mi spieghi che hai!-

- Io? Nulla visto che non sono nessuno di importante, giusto?- disse Naruto, riuscendo a sfuggire dalla stretta di Sasuke, che solo allora capì il perché dello strano comportamento del biondino.

- Non dirmi che te la sei presa per quello che ho detto, vero?-

Naruto non rispose alla domanda e tantomeno rallentò il passo spedito, anzi, sentendo il groppo in gola diventare sempre più imponente cercò di aumentare maggiormente il passo onde evitare di umiliarsi ulteriormente... odiava farsi vedere debole agli occhi di Sasuke.

- Dobe rispondi-

- Non chiamarmi dobe, io sono nessuno, ricordi?-

Il comportamento infantile del biondino finì per irritare oltremisura Sasuke, che non avendo nessuna voglia di inseguirlo fino a casa sua, per poi dover tornare indietro, lo afferrò per una spalla sbattendolo malamente contro un muro lì accanto e inchiodandocelo contro.

- Ora fermati e ascoltami bene! Ho detto quello solo per proteggerti dannazione, possibile che non lo capisci? Deidara è molto pericoloso, io posso tenergli testa facilmente, ma tu no-

- E’ questo che pensi di me? Che sono una femminuccia?-

- Non ho detto questo, perché mi metti in bocca parole non mie?-

- Ma lo pensi, vero?-

- ... - il moro non rispose e Naruto sospirò pesantemente.

- Lasciami Sasuke- lo pregò abbassando il volto.

- Naruto... lo so che tu non sei debole, ma lui è pericoloso e io non voglio che ti... che ti succeda qualcosa a causa mia- terminò lasciando delicatamente la presa sul biondino.

- Perché?- chiese rincuorato della parole del moro.

- Perché noi siamo amici Naruto-

- Amici... - mormorò Naruto quasi tristemente; sapeva che Sasuke non lo vedeva in quel modo, ma purtroppo non riusciva a non farsi delle illusioni... era nella sua natura essere ottimista, peccato che poi finiva per sbatterci sempre il muso.

- Cosa credevi, che perdessi tempo con un dobe qualsiasi?-

- Tsz, sempre gentile, eh teme?-

- Su hai capito, no?-

- Sì, mi vuoi bene, ma sono ancora arrabbiato-

- Sì, esatto ti vogl... ehi, io non ho affatto detto questo!- bofonchiò imporporandosi leggermente.

- Ahahahah dovresti vederti teme, sei così carino quando t’imbarazzi- lo prese in giro.

-Attento a non tirare troppo la corda Usuratonkachi-

- Ahahah comunque c’è solo un modo per farti perdonare per prima!- esclamò facendosi serio e portando le mani sui fianchi.

- E quale sarebbe? Sentiamo!-

- Sabato festeggeremo il tuo ritorno a scuola-

- Cosa... e chi lo ha deciso?-

- Io naturalmente e non puoi rifiutare, inoltre ho una bella sorpresa per te-

- Tsz, non oso immaginare-

- Ti piacerà credimi e ora ti andrebbe di accompagnarmi a casa? Sai com’è visto che non so difendermi...- pigolò Naruto, con un sorrisetto furbo e divertito.

- Dobeeeeee... - brontolò Sasuke, ma poi finì per cedere ai capricci dell’altro e s’incamminarono insieme... fianco a fianco.

Continua...


Sasuke è tornato uhuhuhuhh! Anche in questo cap. le cose sono abbastanza tranquille, ma vi consigliamo di non avere fretta che si movimentino perché dopo... beh, vedrete!!! Grazie a tutti quelli che hanno commentato e a quelli che hanno messo la storia in preferiti ^______^!!! Il prossimo capitolo si intitola “5-A moment of happiness”  *_____*... chissà cosa succederà O__o...

RISPOSTE AI COMMENTI:
Yume_Dark: Ciao!!! Fatti forza, ti assicuro che non ci saranno più baci tra i due, zero in assoluto e sappi che anche a noi non sta simpatica, mentre per il teme finalmente è tornato, spero sarai felice ^___^!!!Byebye
Ryanforever: Ciao!!! Ti dispiace per Hinata?  A noi x niente... Naru è solo di Sasu U__U!!! Come hai visto si sono chiariti finalmente, o meglio Naruto ha impedito a Sasuke di fare una delle sue cazzate hehehe!!!Byebye
Miiky: Ciao!!! Teme impazzito tornato in circolazione *____*, spero tu sia felice del suo rientro, ma ti avviso che il suo alto teme presto uscirà in tutto il suo splendore!!!Byebye
Just_a_girl: Ciao!!! Pura che si mettesse con Hinata? Mai e poi mai, noi li vediamo solo come amici, insieme sarebbero un po’ ridicoli (la coppia più tonta del mondo hehe)!!! Il teme era a riflettere su come incasinare le cose come hai visto, ma per fortuna Narutuccio l’ha recuperato in tempo e le cose “sembrano” andate a posto per ora!!! Beh, per Sai vedrai in seguito, bisogna avere un po’ di pazienza ^___^!!! Byebye
Damis: Ciao!!! Vuoi sapere dov’è finito il teme? A farsi seghe mentali inutili mi pare ovvio ^___^!!! Comq. ora è tornato e presto inizierà a darsi da fare per complicare le cose sta tranquilla U___U!!! Byebye

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** A moment of happiness ***


5-A moment of happiness Ecco il quinto capitolo ^____^!!! Non abbiamo molto da dire a riguardo, solo spero ci scuserete se ci sono sfuggiti qualche errorini, ma il capitolo è molto lungo e avevamo poco tempo per rivederlo tutto!!! Speriamo che sia di vostro gradimento e quindi… buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66

Broken Dream
5-A moment of happiness

Naruto sospirò annoiato, poi si alzò dal muretto su cui era seduto ed iniziò a camminare avanti e indietro stringendosi nel leggero giubbetto che indossava quella sera. Da circa un ora era davanti al mini market dove lavorava Sasuke ad aspettarlo e stava morendo di freddo. La cosa giusta da fare sarebbe stata entrare ed aspettare lì, al caldo, la fine del turno del suo amico, ma sapeva che questo avrebbe dato fastidio al moretto così aveva preferito attenderlo fuori.  

- Ehi, dobe!-

- Finalmente Sasuke, ci hai messo una vita!- si lamentò voltandosi.

- Già, mi sono fermato a parlare con i proprietari, visto che lunedì torno a scuola abbiamo modificato i miei turni di lavoro- gli spiegò sistemandosi meglio la sciarpa blu sgualcita.

- In questo caso sei perdonato per il ritardo-

Sasuke era stanco morto, ma doveva ammettere che osservare il leggero broncetto di Naruto lo metteva di buon umore, pensò, poi lo guardò meglio e, notando il nasino e le guanciotte rosse, gli venne un sospetto.

- Da quanto sei qui?- domandò con finta non curanza.

- Da circa un’ora- rispose saltellando per il freddo.

- COSA?!- gridò voltandosi di scatto verso Naruto.

- Un ora teme, ma sei sordo?-

- Vorresti dirmi, che tu, per un’ora sei stato qui fuori al freddo ad aspettare che io finissi?-

- Sì!-

- Faccio bene a chiamarti dobe, perché non sei entrato?- sbuffò, ma perché il suo unico amico doveva essere un così grande idiota?

- So che a te da fastidio, quindi ho preferito evitare! Che dici Sasuke, andiamo a casa tua ora?-

- Non volevi festeggiare dobe?-

- Possiamo farlo anche da te, guarda!- disse Naruto, mostrandogli una busta con delle lattine dentro -Queste le ho fregate ad Ero-sennin ahahha!-

- Usuratonkachi! Ce l’ho anch’io la birra a casa-

- Beh, chi se ne importa, su andiamo!- per il primo tratto camminarono in assoluto silenzio, poi improvvisamente Naruto porse qualcosa a Sasuke.

- Tieni ora puoi riprendertela, visto che tornerai a scuola lunedì-Dicendo questo il biondo porse la cartolina con sopra l’immagine della CBR600 RR a Sasuke, che la prese con un sorrisetto sghembo e si mise ad osservarla distrattamente.

Sasuke aveva sempre avuto una sorta di passione per le moto, certo era ancora giovane per averne una e di sicuro non se la sarebbe potuta permettere, però quando aveva visto per la prima volta la Honda CBR600 RR gli era subito piaciuta e si era ripromesso che se mai avesse avuto una moto, sarebbe stata quella. Peccato che quel desiderio sembrava destinato a non realizzarsi a breve.

- Certo che è proprio bella, vero Naru?-

- Già!-

- Chissà com...- Sasuke si bloccò restando imbambolato come una statua di marmo... sotto casa sua, parcheggiata in bella vista, c’era proprio una bellissima CBR600RR nera come l’aveva sempre sognata lui.

- Naruto... questa è una CBR600 RR, vero?-

- Sì, guarda c’è anche scritto- indicò la targhetta argentata della Honda sul lato del serbatoio.

- Wow nera è bellissima, è molto più bella dal vivo che in foto!- constatò Sasuke, ammirandola con occhi sognanti, proprio come quelli di un bambino che osserva il giocattolo tanto desiderato.

- Che dici, la tocco?- chiese successivamente, allungando leggermente la mano sfiorandola con riverenza.

- Lì se non sbaglio è dove s’inserisce la chiave per accenderla, giusto?- intervenne il biondino, affiancandosi all’amico.

- Sì, credo di... ma che cazzo fai?- domandò Sasuke, vedendo che Naruto stava infilando una chiave.

- Vediamo un po’ se la chiave di casa mia ci entra, eh?-

- MA SEI SCEM…- il rombo improvviso del motore fece strabuzzare gli occhi a Sasuke, che prima osservò incredulo la moto accesa e successivamente riportò la sua attenzione sull’amico al suo fianco.

- Non... non è possibile... ma cosa...- si fermò, per poi proseguire -Naruto... non sarà mica tua, vero?-

- Hihihihi... sono stato tre settimane a rompere a mio padre per farmela comprare e alla fine ha accettato per disperazione. Ovviamente mia madre non ne sa nulla per ora- fece una faccia divertita.

- E’ bellissima! Allora è fatta così una vera CBR!-

- Vuoi provarla teme?- chiese, anche se la risposta del moro già la sapeva.

- Ovvio dobe, spostati va!- Sasuke salì sulla moto già accesa, afferrò emozionato il manubrio e, prima di partire, ripassò velocemente le conoscenze che aveva a riguardo. Cercò distrattamente le marce, poi prese un respiro profondo e si preparò a dare gas... forse un po’ eccessivamente, visto che partì spedito.

- DOBE ASPETTAMI QUI, FACCIO UN GIRO E TORNO... NON MUOVERTI PER NESSUN MOTIVO!-

- STAI ATTENTO!!! UNA PICCOLISSIMA DISTRAZZIONE E TI SCHIANTI!!!- Naruto era seriamente preoccupato: non per la moto, di cui personalmente non era molto appassionato, ma bensì per Sasuke, che ormai neanche lo ascoltava più.  

Guidare quella moto non era come l’aveva sempre immaginato, era molto di più, era indescrivibile, rifletté Sasuke, mentre faceva un veloce giro del quartiere, stando attento a non esagerare con la velocità e facendo qualche piccolo casino con le marce... in fondo non c’era molto abituato; certo, usava lo scooter per fare delle consegne, ma quella moto era tutto un altro paio di maniche.
Avrebbe voluto andare oltre, avrebbe voluto volatilizzarsi nel vento insieme a quella moto lasciandosi tutti i problemi e tutti i dolori del passato alle spalle, ma la pioggia improvvisa e il ricordo di un certo dobe, che aspettava il suo ritorno, lo riportarono con i piedi per terra... per quella sera era più che sufficiente.
La pioggia ormai cadeva con furia, rallentò per paura di cadere e si diresse nel punto dove aveva lasciato Naruto immaginando che a quel punto lo avesse già preceduto verso casa sua, ma non fu così: il biondino era nello stesso punto in cui l’aveva lasciato non meno di una mezz’ora prima… era lì zuppo come un pulcino, sotto l’acqua gelida.

- Dobe perché non sei andato a casa ad aspettarmi?-

- Mi avevi detto di aspettarti qui e di non muovermi per nessun motivo, no?- rispose battendo i denti e lasciando Sasuke senza parole.

- Su saliamo prima che tu muoia congelato, se ti ammali tua madre chi la sente-

Naruto annuì, il moretto parcheggiò la moto nel piccolo spiazzo davanti allo stabile, la legò bene, poi si alzò e notò solo in quel momento che Naruto teneva in mano due caschi : uno nero e uno arancio, entrambi con adesivi argentati.

- E quelli?- chiese dirigendosi verso il suo appartamento seguito da Naruto.

- Ah, questi li avevo nascosti. Ero-sennin dice che li dobbiamo mettere quando andiamo in moto-

- Tuo padre?- domandò distrattamente, infilando la chiave nella porta.

- Sì, credo immagini che la useremo entrambi, quindi...-

- Allora posso prenderla quando voglio?- Sasuke era attonito.

- Certo, cosa pensavi? Che ti avrei fatto fare un giro di tanto in tanto? Questa moto è nostra, mia e tua-

Sasuke era senza parole... non immaginava che Naruto potesse fare una cosa del genere per lui, quando lui per quasi un mese intero lo aveva ignorato non rispondendo alle sua chiamate.
Perché è così buono con me? Era una domanda che Sasuke si era posto un’infinità di volte da quando si erano conosciuti, senza mai trovare una risposta adeguata. Erano l’uno l’opposto dell'altro: come bianco e nero; come giorno e notte, eppure avevano lo stesso problema... non riuscivano ad integrarsi.
Per quanto riguardava lui... era una cosa voluta, non voleva legami e non sopportava la maggior parte della gente della scuola. Ecco perché faceva in modo di farsi temere da tutti. Il suo piano aveva funzionato perfettamente ed infatti nessuno osava ronzargli intorno, nemmeno le ragazze per fortuna; non che fosse gay, ma senz’altro avere una ragazza sarebbe stata una gran rottura che lui non voleva.
Per Naruto era diverso... cercava di integrarsi nella massa, ma veniva sempre respinto come se fosse affetto da qualche strano morbo, eppure non aveva nulla che non andava, anzi... era dolce, buono, gentile, sempre pronto ad aiutare gli altri ed a parte il viso leggermente effeminato era un gran bel ragazzo, per cui Sasuke non riusciva proprio a spiegarsi perché tutti si accanissero tanto contro il suo amico.
In conclusione anche se per motivi differenti, si erano ritrovati isolati dal resto della classe e avevano finito per legarsi l’uno all’altro... o meglio, il biondo si era attaccato a lui come una cozza e, nonostante i vari tentativi di scollarselo di dosso, alla fine aveva dovuto arrendersi e accettare il suo barbaro destino, così aveva trovato il suo primo ed unico amico.

- Su entra, poggia i caschi dove vuoi e le birre mettile in frigo, io vado a preparare il bagno-

- Ok- rispose Naruto, facendo quello che Sasuke gli aveva detto.

- NARU...- lo chiamò Sasuke.

- Che vuoi teme?-

- La vasca è pronta, spogliati ed entra in acqua, io arrivo tra un secondo-

- C...cosa? Ma... ma dobbiamo farlo insieme?- tartagliò osservando le dimensioni modeste della vasca.

- Sì, facciamo il bagno insieme, hai qualche problema? Siamo entrambi maschi, non vedo che male c’è... o forse sei una ragazza e me lo tieni nascosto?- si avvicinò all’amico, per poi proseguire -Non saresti affatto male, sai?- continuò, mentre Nrauto ormai deglutiva a vuoto.

- Temeeee, ma che diavolo stai blaterando? Porco!- si allontanò arrossendo vistosamente.

- Mph, quando t’imbarazzi così sei troppo uno spasso, dobe! Comunque... facciamo il bagno in due perché così risparmio l’acqua calda... io non ne ho a volontà come te, lo sai!- concluse serrando i pugni.

Naruto si sentì stringere il cuore... per uno orgoglioso come Sasuke vivere così non era affatto semplice, soprattutto dopo aver vissuto per anni negli agi più totali. Naruto lo sapeva e sapeva anche quanto male facessero al moro certe battutine che gli rivolgevano spesso i compagni classe; certo, il teme non lo dava a vedere, ma lui lo sapeva benissimo che ci stava male, ormai lo conosceva alla perfezione.

- O...ok-

Iniziò a spogliarsi con calma innaturale, levando prima i calzini, poi facendo scorre la cerniera della felpa con lentezza esasperante, levandosela come se fosse una camicia di forza. Sasuke uscì e fu un attimo... cominciò a spogliarsi il più velocemente possibile, denudandosi a tempo record e maledicendo la sua sfortuna; non sapeva come comportarsi in quel momento e la paura che il suo corpo potesse reagire in qualsiasi modo a quello del compagno lo spaventava a morte. Perso nelle sue congetture non si accorse che Sasuke era rientrato in bagno con degli asciugamani puliti.

- Ehi, dobe... ma che fai?- esclamò Sasuke divertito, vedendo il biondino buttarsi nella vasca.

- N...nulla-

Quando Sasuke iniziò a spogliarsi lì davanti a lui, senza il benché minimo problema, Naruto si sentì andare a fuoco, ma non poté fare a meno di ammirare i pettorali leggermente scolpiti del moro e la bellissima pelle diafana. Poi arrivò il momento dei pantaloni, solo allora voltò lo sguardo imbarazzato per non far vedere il rossore che gli si espandeva sulle guance paffute finché, avvertendo Sasuke entrare nella vasca, si girò involontariamente a guardarlo e, sapere che era nudo, lì, davanti a lui, lo fece arrossire ancora di più.

- Naruto come mai sei così rosso?- il diretto interessato sussultò e rispose balbettando leggermente.

- E’...è il calo...re che c’è qui dentro!-

- Capisco- disse Sasuke, poggiandosi con le spalle al bordo della vasca e buttando la testa all’indietro.

- Ci voleva proprio un bagno caldo, non trovi dobe?- Naruto deglutì un paio di volte a vuoto prima di provare a rispondere.

- Già...-

Stettero in silenzio in quella piccola vasca da bagno piena d’acqua calda per circa dieci minuti, poi Sasuke si tirò su osservando Naruto e allungandosi improvvisamente verso il biondino che inconsciamente indietreggiò.

- Co... cosa stai facendo?-

- Dobe, devo prendere il sapone che è dietro di te- Naruto si girò e vide l’oggetto appoggiato su un tavolino a fianco della vasca.

- Te la prendo io!-

Sasuke annuì rimettendosi con la schiena contro il bordo della vasca. Naruto in silenzio prese la saponetta e, invece di passarla subito al moro, prese ad insaponarsi con calma, godendosi la bella sensazione della schiuma che andava a crearsi sulla sua pelle.

- Dobe che ne dici di passarla anche a me?-

- Aspetta, non ho ancora finito!-

- Basta o la consumi tutta, usuratonkachi!-

- Ehi, io devo pulirmi per bene, non sono un sudicione come te!-

- Chi sarebbe il sudicione? Ma falla finita e passamela!- ordinò Sasuke mettendosi seduto e allungando una mano nella direzione di Naruto.

- Eh no teme... non te la cederò così facilmente- fece una linguaccia al moro e poi portò la mano con il sapone dietro la schiena.

- Prendila se ce la fai-

- Dobe... per l’ultima volta, dammi quel maledetto sapone!-

- No, no!- ribatté Naruto, facendo nuovamente la linguaccia a Sasuke.

- Ora ti faccio vedere io!-

Il moro si mise sulle ginocchia e prima che Naruto potesse capire, si ritrovò le mani di Sasuke sul busto che vagavano ovunque facendogli il solletico; l’effetto fu immediato e il biondo cominciò a dimenarsi come un matto.

- No, così non vale, teme! Sai che non lo sopporto ahhahah... smettila, smettila dai!-

- Allora ti arrendi?-

- Mai!- sibilò portandosi le mani davanti per difendersi, esponendo così la saponetta al nemico.

- Errore dobe!- ghigno il moro, che con una mossa veloce cercò di afferrare l’oggetto e per qualche secondo ci riuscì, ma poi Naruto tirò indietro il braccio e fece cadere la saponetta nell’acqua tra i loro corpi.

- Hai visto cos’hai fatto Usuratonkachi!-

- Scusa, non l’ho fatto mica a posta!-

- Vorrei vedere! Ora recuperala!-

- Tsz, la volevi, no? Allora prenditela tu!-

- Dobe, sei tu che l’hai fatta cadere, quindi recuperala subito!-

Naruto sbuffando ubbidì, mise una mano nell’acqua fino ad arrivare al fondo della vasca e cominciò a tastarlo in cerca del sapone. Cercò per un paio di minuti a vuoto consapevole che se avesse scostato la schiuma e avesse guardato sotto, l’avrebbe trovato in un istante, anche perché non era certo un sapone piccolo, però così facendo avrebbe anche visto altro e solo il pensiero lo imbarazzava alla follia.

- Credo di averlo trovato!- esclamò non notando lo strano irrigidimento improvviso di Sasuke.

- Però non riesco a prenderlo, continua a scivolarmi dalle mani, cavolo!- si lamentò continuando a tastare e tirare leggermente verso l’alto.

- Na...Naruto...-

- Ci sono quasi Sasuke, porta pazienza! Questo dannato coso continua a sfuggirmi...- borbottò cercando nuovamente di afferrare quell’aggeggio infernale, poi all’improvviso inarcò un sopraciglio... c’era qualcosa che non tornava.

- Strano...- sussurrò -mi sembra che diventi più grande ogni volta che lo tocco. Sarà la mia immag... Teme che ti prende?- si bloccò, sentendo Sasuke ansimare piano.

- Na... Narutooo... fermaaa...tii!-

- Off e va bene facciamo così!- sbuffò spostando un po’ di schiuma.

Non appena notò cos’era la cosa che stava stringendo in mano, Naruto alzò di scatto la testa incrociando lo sguardo perso nel piacere di Sasuke, mollò immediatamente la presa e si voltò di lato assumendo varie gradazione: prima bianco come un cadavere, poi leggermente rosato, per passare successivamente al rosso, rosso acceso ed infine paonazzo dalla punta dei piedi fino alle orecchie.

- Sc...scusa...mi Sasu...ke... io... non volevo toccare... si insomma, il tuo... il tuo... ehm, quello!-

- Usuratonkachi, almeno sta zitto ed evita di dire cose imbarazzanti!- sbraitò Sasuke distogliendo lo sguardo dal biondo e cercando di cancellare l’immagine del suo membro stretto dolcemente dalla mano di Naruto.

Il moro mise una mano nella vasca trovando dopo pochi secondi il maledetto sapone, lo tirò fuori e cominciò ad insaponarsi. Naruto per tutto il tempo stette con la testa girata di lato, imbarazzato come non lo era mai stato in tutta la sua vita e pure leggermente eccitato dalla cosa.
                    
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

Naruto e Sasuke, dopo essere usciti dalla vasca, si misero due pigiami del moretto e il biondino non poté fare a meno di notare che a lui era stato dato quello nelle condizioni migliori, mentre il moro si era tenuto per sé quello più sgualcito e logoro. Se fosse stato per Naruto gli avrebbe comprato tutto il guardaroba personalmente, ma non osava nemmeno chiedere, perché sapeva perfettamente che Sasuke era troppo orgoglioso per accettare e sicuramente l’avrebbe presa come un offesa. Tuttavia ogni volta che si fermava ad osservare più del dovuto i vestiti vecchi, rammendati e sgualciti del suo amico, non poteva fare a meno di sentirsi tristissimo, perché il suo teme non si meritava una vita così di merda. Sì, forse all’apparenza Sasuke poteva sembrare un gran bastardo, ma in realtà non lo era affatto e lui lo sapeva bene, pensò stringendosi in quel pigiama troppo grosso per lui ed ispirandone a fondo il buon profumo muschiato che emanava.

Avevano ordinato due pizze ed ora le stavano mangiando in completo silenzio, con un Naruto, ancora troppo imbarazzato per quello successo nella vasca, che non riusciva a guardare in faccia Sasuke.

- Dobe-

- S...sì- rispose saltando in piedi come un grillo.

- Ma che combini? Siediti, passami una birra e guardami per favore-

- Ok, subito- disse prendendo una lattina dal frigo per poi passarla a Sasuke, evitando sempre di guardarlo in faccia.

- Dobe...-

- Io... teme-

- Non è successo nulla Naruto, per cui smettila di fare così- sbottò seccato, sorseggiando un po’ di birra.

- Ne... ne sei sicuro?-

- Certo! Su alza il tuo brutto muso e guardami!- l’affermazione del moro ebbe l’effetto sperato di irritare Naruto, che subito alzò il viso imbufalito, ricevendo in piena faccia una bella cuscinata che lo fece finire a gambe all’aria, fortunatamente sul divano.

- Ma cosa... TEME, MA CHE FAI?!- s’inalberò gonfiando le guance.

- Io... nulla- bofonchiò Sasuke, prendendo un altro cuscino e tirando anche quello in faccia all’amico.

- TEMEEEEE!!! -

- Mph, dovresti vedere la tua faccia dobe! Mph, mph... un vero spettacolo!-

- Ti faccio ridere, eh?- domandò assottigliando gli occhi divertito.

- Non sai quanto!-

- Ora ti faccio vedere io, maledetto bastardo!-

Sasuke non ebbe il tempo di domandarsi nulla, che Naruto si alzò avvicinandosi al cucinotto prendendo un bicchiere e riempiendolo d’acqua, poi ghignando si girò e senza dire nulla lo tirò a dosso a Sasuke, che impreparato non riuscì a schivare l’acqua.

- Oh, dobe... tu non immagini neanche cosa ti farò per questo, vero?- chiese con un ghigno diabolico.

- Prima devi prendermi!-

- Sarà facilissimo dato che siamo in un buco- appena Sasuke scattò in avanti, Naruto scappò dalla parte opposta, girandosi indietro e facendo la linguaccia al suo amico che si era voltato proprio in quel momento.

- Visto teme, non è facile come credevi!- dicendo questo Naruto tirò l’acqua, che gli era rimasta nel bicchiere, nel tentativo di guadagnare tempo, ma questa volta Sasuke la evitò prontamente spostandosi di lato, per poi sogghignare e lanciarsi verso il biondo che anche stavolta riuscì ad evitare la cattura.

- Uzumaki, ora devi asciugare!-

- Ma io non ho fatto nulla- protestò Naruto con finta aria innocente.

- USURATONKACHI!- tuonò Sasuke, facendo uno scatto veloce e prendendo il biondino per un polso, tirandoselo leggermente contro.

- Ora pulisci!-

- Non credo proprio!-

- Allora subirai la mia punizione!-

- Sai che paura Uchiha e cosa sarebbe?-

Sasuke si guardò velocemente intorno... beh, doveva ammettere che non c’era certo l’imbarazzo della scelta; infatti, a parte quella stanza, il bagno e lo sgabuzzino non c’era nulla. Sarebbe stato divertente ributtarlo nella vasca e ripagarlo con la stessa moneta, ma poi era certo che avrebbe finito per bagnarsi a sua volta, quindi lo scartò presto per poi sorridere furbo... lo sgabuzzino.

- Pe... perché ghigni così?-

- Ora lo vedrai...- lo trascinò con forza verso lo sgabuzzino, lo spinse dentro e chiuse la porta bloccandola velocemente con una sedia.

- Allora dobe, ora cosa dici?- lo provocò divertito.

Naruto ci mise qualche secondo per capire dove si trovasse e quando si rese conto sentì il panico invaderlo; odiava i posti bui e chiusi. Cominciò ad aggrapparsi disperatamente a tutto ciò che trovava, non accorgendosi che aveva afferrato la propria giacca stringendola con tutte le sue forze, poi sentì la testa girargli, l’aria mancare e dovette accucciarsi a terra.

- SASUKE, SASUKE APRI!- cominciò ad urlane disperatamente.

- Calmati dobe- rispose il moro, non notando la paura nella voce dell’altro.

- TI PREGO, APRI!-

- Che c’è, hai paura?-

- TEME... TI PREGO, TI SCONGIURO... apri- biascicò in fine senza voce.

Sasuke non riusciva a capire lo strano comportamento dell’amico... non era la prima volta che giocavano in quel modo, molto spesso in casa di Naruto era successo che lui, per scherzo, lo chiudesse in qualche stanza, ma mai prima d’ora aveva avuto una reazione come quella.

- Dobe, sembri proprio una femm...- si bloccò quando improvvisamente senti dei piccoli singhiozzi provenire da dentro lo sgabuzzino.

Senza perdere tempo aprì immediatamente la porta restando imbambolato ad osservare la scena: Naruto era rannicchiato in un angolo, pallido come mai lo aveva visto in tutti quegli anni, con le lacrime che gli rigavano il viso e sembra come se facesse fatica a respirare.

- Na...Naruto... Naruto!- sussurrò inginocchiandosi a terra e gattonando piano vicino a lui.

Non ricevendo nessuna risposta fece per sollevargli il viso, notando solo in quel momento che il biondino teneva saldamente gli occhi chiusi e che stringeva il proprio giubbetto tra le mani come quello potesse proteggerlo da chissà quale pericolo.

- Naruto... cosa c’è? Cos’è successo?- domandò preoccupato.

Il biondo aprì gli occhi, poi lentamente e con un po’ di fatica a causa delle gambe tremanti, si alzò e uscì dallo sgabuzzino cercando si superare Sasuke. Purtroppo dopo pochi passi un improvviso giramento gli fece perdere l’equilibrio e se non fosse stato per il moro, che prontamente l’aveva stretto a sé con forza, Naruto sarebbe sicuramente cascato a terra.
Il contatto con il corpo dell’amico lo fece rabbrividire, ma Sasuke non ci fece molto caso, dette la colpa alla birra bevuta e alla situazione, poi lentamente lo accompagnò sul divano facendolo sedere e mettendosi al suo fianco. Una volta certo che le gambe fossero stabili, Naruto si alzò andando in bagno senza dire una parola, mentre Sasuke osservava la scena in silenzio, continuando a domandarsi cosa fosse successo di così grave.
Dopo quindici minuti, da quando il biondino si era rifugiato in bagno, Sasuke decise che era arrivato il momento di chiedere spiegazioni, così lentamente si avvicinò alla porta del bagno.

- Naruto, Naruto ehi...- iniziò -dobe, dai... non fare così!-

- DOBE APRIMI IMMEDIATAMENTE - aggiunse infine esasperato dal silenzio dell’altro e proprio in quel momento la porta si aprì lentamente.

- Ti... ti sei divertito?- balbettò Naruto tenendo la testa bassa.

- Abbastanza!- rispose Sasuke sinceramente.

- Ti... ti sei diverti a... a spaventarmi in quel modo?-

- Non dirmi che ti sei spaventato, non è la prima volta che ti chiudo in qualche posto-

- Sì, ma mai in un posto chiuso, stretto, buio...- bisbigliò Naruto, con voce strozzata e a quelle parole Sasuke sussultò ricordandosi delle fobie dell’amico.

- Scusami... io... mi ero dimenticato- si giustificò.

Naruto alzò la testa lentamente, le lacrime che gli rigavano ancora il viso, la giacca ancora stretta tra le mani e Sasuke in quegli occhi, in quelle gemme azzurre, ci lesse solo paura, dolore, umiliazione e qualcosa che non riusciva bene a definire.

- CAZZO SI SASUKE, HO PAURA DEL BUIO! TI DIVERTE, VERO? CREDEVO FOSSI MIO AMICO... CREDEVO, MA MI SBAGLIAVO!- urlò allontanandosi.

- Dobe, ma...- lo fermò per un braccio e allora il biondo si voltò cercando di dimenarsi.

- SEI UNO STRONZO SASUKE, LO SAI CHE QUANDO SONO MORTI I MIEI GENITORI SONO RIMASTO INTRAPPOLATO PER DUE GIORNI SOTTO QUEL CAZZO DI SCAVO E CHE DA ALLORA HO IL TERRORE DI STARE IN POSTI CHIUSI SENZA LUCE- gridò con tutto il fiato che aveva in gola.

- Naruto io...-

- Tu dovresti essermi amico Sasuke, eppure ti sei divertito proprio come facevano i miei compagni delle elementari! Sai che facevano? Non te l’ho mai raccontato, vero? Mi chiudevano in spazzi stretti e bui, poi stavano li a sentirmi piangere e mi prendevano in giro dandomi della femminuccia. E tu... tu che sapevi della mia paura e dici di essere mio amico, hai fatto esattamente lo stesso-

- Me ne ero dimenticato... può capitare, no?- Sasuke pronunciò quelle parole nel tentativo di calmare un po’ l’amico, ma purtroppo ebbe l’effetto di ferirlo maggiormente.

- Te ne eri... dimenticato... te ne eri dimenticato?- ripeté quasi sussurrando.

- Scusami naruto-

- Capisco Sasuke, capisco molto bene- disse alzandosi e cercando i suoi vestiti, che Sasuke aveva messo ad asciugare sul termosifone, e li mise nella  busta dove prima c’era le birra.

- Che stai facendo?- domandò il moretto.

- Me ne torno a casa!-

- In pigiama?- chiese scettico.

- I miei vestiti sono ancora zuppi, mi farò venire a prendere da mio padre-

- Ma perché?-

- Ma perché mi chiedi?-

- Sì, perché?-

- Io... posso sopportare tutto: i tuoi sguardi freddi, il tuo chiamarmi in continuazione dobe, ma se tu ti dimentiche la cosa più brutta che mi è successa... la cosa che ha cambiato la mia vita, allora...-

- Ti  ho chiesto scusa, no?-

- Ti ho chiesto scusa, no?- Naruto ripeté con scherno le parole di Sasuke e poi fece per dirigersi verso l’uscita, ma anche stavolta l’amico lo bloccò abbracciandolo da dietro.

- Io... io sto sempre attento a quello che dici, alle cose che ti danno fastidio e cerco sempre di starci attento. Perché tu non riesci a fare lo stesso? E’ chiedere troppo?-

Sasuke rimase in silenzio non sapendo cosa dire. Naruto aveva pienamente ragione e lui lo sapeva. Stettero così per un po’, finché, non ricevendo alcuna replica, Naruto si staccò dalla schiena del moro e prese il proprio giubbetto che era caduto a terra. Fece per infilarselo ma una piccola scatolina nera cadde da una tasca finendo a terra e aprendosi inseguito all’impatto. Sasuke la raccolse osservandone il contenuto: all’interno c’erano un paio di orecchini in argento a forma di cerchio, abbastanza spessi ed incisi con forme strane... erano molto belli.

- Naruto ti sono caduti questi- Sasuke gli porse la scatola aperta e il biondo gliela strappò letteralmente dalle mani.

- Calmati non te li volevo mica rubare do...Naruto, non sono neanche un gran che!-

- Erano di mio padre, stronzo!-

- Perdonami, non lo sapevo- si giustificò abbassando la testa... quel giorno non ne azzeccava proprio nemmeno una.

- Lui diceva che questi erano il suo portafortuna- raccontò Naruto, andandosi a sedere sul divano, per poi proseguire -Forse aveva ragione, visto che il giorno in cui lui e mia madre sono morti non li indossava-

- Indossava? Li metteva entrambi?-

- Sì, forte mio padre, vero? E lo sai cosa volevo farci? Volevo regalarne uno a te, perché sei una delle persone più importanti della mia vita e volevo che ti portasse fortuna- dicendo questo richiuse la scatola e fece per rimetterla nella tasca della giacca, ma Sasuke lo fermò.

- Dammene uno-

- Cosa?-

- Dammene uno- ripeté alzando la voce.

- Ma se nemmeno ti piacciono!-

- Non lo pensavo veramente, lo sai che non so dimostrare i miei sentimenti. Tu sei il mio unico amico, il mio migliore amico e ti chiedo nuovamente scusa per aver dimenticato una cosa che ti ha fatto soffrire tanto, ti prometto che non succederà più, ma per favore rimani qui... non andartene!-

Naruto rimase in silenzio scrutando il viso di Sasuke, poi sorrise sereno... era sincero. In quel momento gli occhi profondi di Sasuke erano limpidi come quelli di un bambino.

- Veramente sono il tuo migliore amico?-

- Essendo il mio unico amico mi sembra ovvio, no?- tagliò corto Sasuke, arrossendo leggermente e facendo sorridere Naruto, che tirò fuori dalla tasca la scatolina contenente gli orecchini, la aprì e ne diede uno a Sasuke.

- Grazie- il moretto lo prese e se lo mise immediatamente.

- Teme ma da quando hai il buco all’orecchio?-

- Ah, non te l’ho detto, me lo sono fatto tre settimane fa, sai mi annoiavo...-

- Stupido!- bofonchiò Naruto mettendosi l’altro orecchino.

- Allora rimani?-

- Certo, sennò come ti divertiresti senza di me?-

- Tsz, dobe!- dicendo questo Sasuke prese la busta contenete i vestiti zuppi di Naruto, li tirò fuori rimettendoli sul termosifone e poi, prima di tornare sul divano, si fermò davanti al frigorifero tirando fuori sei lattine di birra fresca.
                           
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

Si erano messi a terra per guardare un po’ di tv, ma ovviamente non c’era nulla e avevano finito per iniziare a bere. Dopo circa un’ora Sasuke si era scolato tutte le lattine che si era preso dal frigorifero più due di quelle di Naruto, che al contrario ne aveva bevute solo tre.

- Ehi, dobbbbé... dobooo... dobe!-

- Sì, che c’è Sasuke?-

- Credo, credo di essere ubbbbriaco, sai?-

- Lo credo pure io!- rispose chinandosi a raccogliere delle lattine al fianco del moretto, mettendo purtroppo un piede in fallo e cadendo sull’amico facendo finire così entrambi stesi sul pavimento.

- Scusami Sasu...- cercò di dire alzando il viso, ma quando si ritrovò il volto dell’altro così vicino al suo, rimase senza fiato.

Era la prima volta che erano tanto vicini ed anche Sasuke sembrava in trance: gli occhi luminosi, la pelle bronzea, le bocca sensuale. Non aveva mai notato che il dobe fosse così bello, si meravigliò, poi senza pensare allungò una mano verso quella bocca rossa, sfiorandone appena i contorni.
Naruto, imbarazzato dal gesto, cercò di alzarsi, ma Sasuke lo strattonò nuovamente verso di sé... Il blu cobalto affogò nell’ossidiana, le distanze si accorciarono e i respiri si mischiarono. Sasuke corteggiò con dei leggeri morsetti le labbra di Naruto che, stringendosi maggiormente al petto del compagno, le dischiuse timidamente.
 
- Te...teme è meglio che ci ferm...- cercò di parlare staccandosi leggermente.

Sasuke mugugnò contrariato all’improvvisa separazione, poi senza perder tempo gli mise una mano dietro la nuca afferrando saldamente alcune ciocche bionde, lo spinse nuovamente contro di sé e riprese a baciarlo in modo meno impacciato, più profondo, che lasciò entrambi senza respiro. Per l’Uzumaki era come un sogno che diventava realtà: stare tra le braccia di Sasuke era la cosa che più desiderava al mondo e quando lo sentì pronunciare quella parola ripetuta come un mantra, la sua felicità fu completa.

- Sei bellissimo... bellissimo... sei bellissimo- ripeté il l’Uchiha dondolandosi contro Naruto che, avvertendo il membro eccitato dell’amico, sbarrò gli occhi andando letteralmente in autocombustione.

- E’ colpa tua...- continuò Sasuke, cominciando a baciargli il collo -Non immagini quanto mi hai eccitato prima nella vasca-

Il biondino squittì e Sasuke allargò di più le gambe puntando i piedi al pavimento, poi lo fece sistemare meglio su di sé ed iniziò a spingere leggermente il bacino verso l’alto, facendo così sfregare la propria erezione, dura e pulsante, contro quella del compagno. Occhi blu liquidi di piacere si aprirono lentamente andando a scrutare verso il basso e le gote paffute si tinsero di rosso: gli indumenti che portavano non nascondevano nulla all’immaginazione e poteva vedere perfettamente l’erezione gonfia di Sasuke attraverso la stoffa leggera del pigiama.    

- Sa...Sasuke... uh- pigolò imbarazzato.

- E’ colpa tua Naruto, lo senti? Lo vedi com’è duro?- chiese, ormai senza alcun freno inibitore.

- S...sì- annuì il più piccolo arrossendo.

- Non imbarazzarti dobe, anche tu lo sei... senti!- esclamò muovendo con maggior vigore il bacino.

- Sa...Sasuke... uh... ah- mugolò.

- Mhh Naru... ahh- gli fece eco Sasuke, prima di chiudere nuovamente le sua labbra su quelle del compagno trascinando entrambi in un bacio mozzafiato.

-Sa… Sasuke... ahh... teme-

Naruto portò una mano sul torace di Sasuke accarezzandogli lentamente i pettorali per poi stringere spasmodicamente la maglia del pigiama, mentre con l’altra mano andò ad accarezzargli dolcemente una guancia diafana. A quel trattamento l’Uchiha poggiò la sua fronte chiara su quella abbronzata dell’altro, poi lentamente scese con le mani fino al sedere di Naruto, le infilò nei pantaloni del pigiama e strinse con forza quei due globi terribilmente morbidi e caldi, spingendo maggiormente quel bellissimo corpo verso di sé.

- OH, KAMIIIII!- urlò Naruto.

- Narutomhhh... muo...muoviti più veloce!-

L’Uzumaki fece come Sasuke aveva chiesto e cominciò a sfregarsi con più velocità cercando di far combaciare perfettamente i loro membri. Sentire l’amico ansimare di piacere nel suo orecchio lo eccitava da morire, ma soprattutto lo faceva sperare, che forse, qualche speranza ce l’aveva.

- Sasuke, Sasuke.. - cominciò a ripetere, avvertendo l’orgasmo sempre più vicino -Ahh non resisterò ahh ancora per ahh moltooooh!!!-

- A...anche io Narutoo... kamiii come sei… ahhhh!!!-

Sasuke strinse maggiormente tra le mani il sedere sodo di Naruto, strizzandolo e modellandolo con avidità, spingendolo contemporaneamente verso di sé e dettando un ritmo sempre più frenetico che presto li portò entrambi al culmine, facendoli gridare ed inarcare senza ritegno.
Dopo l’orgasmo occhi di liquida ossidiana si chiusero lentamente senza più forze, al contrario di quelli di Naruto che rimase a guardare l’altro in silenzio, imbarazzato per quello che avevano appena fatto, ma felice per quello che avevano condiviso. Si crogiolò sul petto niveo del moretto osservandolo e accarezzandogli distrattamente i capelli, finché abbassando lo sguardo non notò le chiazze che entrambi avevano all’altezza del cavallo.
Andò nello sgabuzzino, si cambiò velocemente, poi tornò da Sasuke, prese un bel respiro profondo e con imbarazzo cambiò anche lui. Finita l’imbarazzante operazione mise la roba sporca nella cesta e si accoccolò al fianco del suo teme addormentandosi poco dopo... sul volto di entrambi un’espressione serena.

Continua...

E anche questa è fatta!!! Come avete visto iniziano a movimentarsi un po’ le cose, ora però c’è da vedere come sarà la reazione di Sasuke al risveglio ihihihih *_____*, questo nel prossimo capitolo, ovviamente, che s’intitola 6-Trouble!!! Grazie a tutti quelli che hanno commentato e a quelli che hanno messo la storia in preferiti ^______^!!!


RISPOSTE AI COMMENTI:
Just_a_girl: Ciao!!! Siamo contente che ti sia piaciuto, quelle scene sono le più pucce in effetti ^____^, beh speriamo che anche questo sia stato di tuo gradimento!!!Byebye
Ryanforever: Ciao!!! Sì, direi che Naruto ha levato Sasuke da un bell’impiccio e come dici tu ha una grossa influenza su Sasuke, ma… c’è sempre un “ma” ricordalo e lo vedrai presto *_____*!!!  Sasuke dovrebbe essere molto più protettivo, però non si sa mai cosa può capitare *_____*, metti che Sasuke abbassa la guardia per qualcosa uuhuhuh!!!Byebye
Miiky: Ciao!!! Nunu dai bisogna dargli un filino di tregua no? Povero Na-chan e poi non essere ansiosa di vedere le cose spiacevoli perché poi non è detto che si possa tornare indietro *____* ihihih!!!Byebye
Damis: Ciao!!! Deidara avrà una parte fondamentale per una certa cosa che accadrà verso la fine e… non credo ti piacerà, lo vorrai scotennare eheh!!! Na-chan è pucciolosissimo in questa ff, sicuramente sarà ooc, ma non importa qua è stato pensato così ^___^, speriamo solo che non dia troppo fastidio!!! Byebye
Yume_Dark: Ciao!!! Siiiiii Sasuke è tornatoooo, speriamo che tu sia felice per questo e non temere d’ora in poi ci sarà sempre!!! Grazie mille per i complimenti, siamo contente che ti piaccia lo svolgimento della storia, ma il bello deve ancora venire, tu continua a seguire!!!Byebye















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Capitolo 6
*** Trouble ***


Ciao ^___^!!! Siamo arrivati al 6 capitolo eheh, le cose inizieranno a farsi un filino movimentate da qui *___* ihihihih, siete pronti? Beh, speriamo di si !!! Buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66


Broken Dream
6- Trouble

Naruto venne svegliato da un leggero rumore che proveniva da sotto di lui. Sentendosi confuso aprì gli occhi a fatica, alzò leggermente la testa strofinandosi energicamente gli occhi e poi li aprì. C’era qualcosa davanti a lui, ma non riusciva a vedere bene nel semi buio della stanza, così assottigliò gli occhi sforzandosi di definirne bene i contorni.
Quando riuscì a mettere a fuoco il voltò di Sasuke, addormento pacificamente a qualche centimetro dal suo, come un filmino, gli tornarono alla mente tutti gli avvenimenti della sera prima e, nel pieno imbarazzo, cercò rifugio su quello che era stato il suo cuscino per tutta la notte. Cercò di lasciarsi cullare nuovamente da quel dolce rumore che l’aveva svegliato, finché alcuni secondi dopo li riaprì infastidito da un leggero raggio di luce, realizzando così una serie di cose: 1- Era comodamente sdraiato sul torace del moretto 2- Il dolce rumore che lo aveva accompagnato nel sonno non erano altro che i battiti del cuore di Sasuke.
Sentendosi terribilmente a disagio provò ad alzarsi subito, ma purtroppo era  bloccato da qualcosa... qualcosa che stava proprio sul suo posteriore. Deglutì piano, poi lentamente girò la testa e vide la mano di Sasuke dolcemente posata su di lui... o meglio sul suo sedere. Ormai paonazzo, provò ad alzarsi nuovamente cercando di levare la mano senza destarne il proprietario, ma Sasuke, sentendo quel movimento, strinse improvvisamente la presa strizzando con forza la natica soda di Naruto, facendolo arrossire fino alla punta dei capelli.

- Pure nel sonno sei teme... - sussurrò liberandosi della presa.

 Si alzò piano a causa del leggero dolore che aveva alla schiena, ma non ne fu affatto stupito, in fondo aveva dormito sul pavimento; beh, a dire il vero, lui aveva dormito su qualcosa di decisamente più comodo, rifletté dirigendosi in bagno, con le guance ancora imporporate di un leggero rossore.
“Chissà... chissà cosa succederà ora. Cosa penserà Sasuke di quello che è successo?” Si domandò confuso e preoccupato. Lui sapeva quello che provava per l’altro, ma Sasuke cosa provava per lui? Perso in quei pensieri finì di lavarsi e tornò nel salotto, dove notò che il suo teme si era svegliato.

-Buon giorno Sasuke- disse dolcemente.

-Non urlare, dobe! Mi sento uno schifo, ho un mal di testa atroce, cazzo!- si lagnò, cercando di mettersi in piedi, ma le gambe cedettero subito facendolo ricadere a terra.

-SASUKE!- urlò Naruto, avvicinandosi all’amico.

-Perché diavolo urli? Ti ho appena detto che mi scoppia la testa, no? E chiudi quella tenda del cazzo, la luce mi da fastidio!- 

-Sei gentile di prima mattina, eh?- gli fece notare, chiudendo la tenda.

-Dai Sasuke, metti un braccio sulla mia spalle- lo incoraggiò.

L’Uchiha fece come Naruto gli aveva suggerito: gli mise un braccio intorno al collo e provò ad alzarsi. Le gambe tuttavia erano troppo traballanti, così, onde evitare di ritrovarsi col culo per terra, si aggrappò con più forza alle spalle dell’amico, scoprendogli senza volerlo parte del collo.

-Ehi, dobe... cosa ti è successo al collo? Non mi sembra che ieri avessi quei due segni rossi- constatò sedendosi sul divano, mentre Naruto sussultando si chiuse la camicia del pigiama.

-Co...cosa ti ricordi di ie...iri sera?-

-Mmm... ricordo fino a quando mi hai dato questo- indicò l’orecchino che portava -E le prime tre birre, poi solo il buio... ho fatto qualcosa di male?- chiese innocentemente.

-Nu...nulla... ti sei addormentato sul pavimento... tutto qui! Scusami... non mi sento bene-  biascicò a fatica.

Senza aggiungere altro Naruto corse verso il bagno, vi si chiuse dentro, poggiò la schiena alla porta e poi scivolò lentamente fino a sedersi sul pavimento freddo. Rimase a terra per un tempo indefinito e si accorse delle lacrime, che gli rigavano il viso, solo quando una di esse gli cadde su una mano; portò il volto fra le ginocchia e cominciò a singhiozzare silenziosamente.
Sasuke non ricordava nulla della notte precedente e pensare che era stato proprio lui a cominciare tutto; era stato lui a  baciarlo, era stato lui a... il solo pensiero lo fece imbarazzare, ma soprattutto gli fece male. Come uno stupido si era illuso che Sasuke corrispondesse i suoi sentimenti e invece… sentì la testa girargli fortissimo, a fatica gattonò fino al gabinetto e rigettò quel poco che aveva nello stomaco, poi lentamente si trascino al lavandino e, facendo forza sui bordi del lavabo, si tirò in piedi specchiandosi involontariamente.

- Sono uno straccio- mormorò aprendo l’acqua fredda per sciacquarsi il viso.

Uscì dal bagno solo dopo essersi calmato, si diresse da Sasuke e lo ritrovò nella medesima posizione di prima. Si osservarono per alcuni minuti, studiandosi l’un l’altro, poi il moretto guardandolo distrattamente si lasciò sfuggire una battuta.

-Dobe fai schifo, ma ti sei visto?-

Naruto girò la testa di lato; ricordava perfettamente le parole che Sasuke gli aveva rivolto la sera prima, tra un ansimo e l’altro...“Sei bellissimo” gli aveva detto, ed ora sentirsi dire quelle cose faceva terribilmente male.

-T...tu come ti senti?- balbettò a fatica.

-Una merda, mai stato così in vita mia! Ehi, perché i pantaloni del mio pigiama sono diversi dalla maglietta?- Naruto sobbalzò pensando velocemente a una possibile scusa.

-Ti è cascata una birra sopra e li hai cambiati-

-E i tuoi?-

-L’hai buttata pure su i miei- mentì.

L’Uchiha rimase pensieroso per qualche secondo, poi annuì credendo alle parole del biondino e lentamente si diresse verso il bagno non premurandosi di chiudere la porta. Una volta che Sasuke sparì in bagno, Naruto si lasciò cadere sul divano, mise i gomiti sulle gambe e si prese la testa tra le mani tremanti.

-Cosa devo fare ora?- mormorò in modo appena udibile.

-Potresti preparare il caffè, dobe? Perché ti tieni la testa tra le mani? Anche tu mal di testa?- borbottò Sasuke, sedendosi stancamente al suo fianco, per poi aggiungere -Io ho un mal di testa atroce... cazzo, ma quanto ho bevuto?!-

L’Uzumaki ignorò la domanda, si alzò dirigendosi verso il cucinotto, prese l’occorrente per preparare il caffè e meditò sul da farsi: era indeciso se rimanere lì o andarsene immediatamente. La seconda opzione era indubbiamente la più saggia, ma girandosi verso l’amico e vedendolo ridotto in quello stato, decise di rimanere.

-Sarebbe meglio una spremuta Sasuke- gli consigliò.

-Fammi il caffè, dobe!-

-Io mi preoccupavo per te, teme!-

-Non te l’ha chiesto nessuno! Non sei la mia ragazza, quindi smettila di comportarti come se lo fossi- si lamentò sdraiandosi sul divano, per poi continuare -oltretutto, conciato come sei sfido chiunque a volerti-

Sasuke disse quelle parole senza pensare, forse troppo duramente e senza accorgersi del dolore che aveva riempito gli occhi di Naruto in quel momento. Nonostante tutto, Naruto rimase fino a pomeriggio inoltrato e se ne andò solo quando fu sicuro che Sasuke si fosse ripreso del tutto.

-Io torno a casa Sasuke- lo avvertì prendendo il casco della moto, poi si avvicinò al tavolo e ci poggiò le chiavi.

-La moto te la lascio... me la riporti domani a scuola, ok?-

-Ne sei sicuro?- chiese Sasuke.

-Certo!-

-Vuoi che ti accompagni fino a casa?-

-NO... no, non serve, voglio fare due passi- dicendo questo si avvicinò alla porta e Sasuke, troppo felice per la moto, non fece molto caso a Naruto, che silenziosamente e senza salutarlo, uscì da casa sua col viso rigato da silenziose lacrime.

Naruto, una volta a casa, corse nella propria camera, si buttò sul letto e si lasciò andare ad un pianto disperato... faceva troppo male... credere di essere riusciti ad afferrare la felicità, per poi vedersela strappare via così.

 
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 
Sasuke la mattina seguente uscì molto presto di casa: voleva ringraziare il dobe per avergli lasciato la moto passando a prenderlo. Percorse il tragitto con prudenza stando attento a non esagerare; in fondo la moto non era sua e di certo non aveva alcuna intenzione di rovinarla.
Giunto a destinazione, spense la morto e si avvicinò per suonare, ma prima che potesse muovere un muscolo la porta si aprì, mostrando una Tsuanade con un’espressione tutt’altro che rassicurante.

-Buongiorno Signora Tsunade-

-Che vuoi Sasuke?- sibilò gelida.

Non era solita trattare le persone così; certo, a volte poteva sembrare aggressiva, ma di solito non si comportava in modo così sgarbato. Se ne era chiesta spesso il motivo, ma non aveva mai trovato una motivazione valida all’evidente antipatia patologica che provava verso l’amico di suo figlio.

-Sono venuto a prendere Naruto per andare insieme a scuola-

-Mi dispiace, ma oggi non verrà! Ieri quando è tornato a casa non si sentiva molto bene-

-Strano, quando è uscito da casa mia... beh, in effetti non so come stava quando è uscito- constatò soprapensiero, facendo infuriare ancora di più Tsunade.

-Bene, allora lascio le chiavi a lei- aggiunse subito dopo.

-Naruto ha detto di lasciarti la moto, visto che ora lui non può usarla- lo informò seccata.

-Ok, lo ringrazi per me-

-Ora levati dalle scatole... ah, aspetta un minuto- gli impose Tsunade rientrando in casa e rispuntando alcuni minuti più tardi con un bento tra le mani.

-Naruto mi ha detto di dartelo- ringhiò porgendo l’oggetto a Sasuke.

-Non serve...- disse, pur sapendo che rifiutare equivaleva a saltare il pranzo.

-Prendilo!- ordinò la donna in modo minaccioso e il ragazzo non poté far altro che accettare.

-O...ok- Sasuke se ne andò, ma non prima di alzare lo sguardo verso la finestra del suo migliore amico, scorgendolo, mentre richiudeva velocemente la tenda.

-Dobe... ma che succede?- si domandò salendo sulla moto dirigendosi verso scuola.

Naruto lo osservò allontanarsi, scostò leggermente la tenda e seguì la sua figura scomparire tra le vie della città. Aveva pianto tutta notte e ora si ritrovava ridotto come uno straccio, con la testa che gli pulsava e con la gola che gridava pietà... andare a scuola sarebbe stato un suicidio.

-Moccioso, cos’è successo?- a quella domanda Naruto si girò di scatto notando Jiraiya che se ne stava appoggiato allo stipite della porta con braccia conserte.

-N...nulla- mentì andando a stendersi sul letto.

-Non sei bravo a dire le balle, lo sai!-

-Nulla... non succede proprio nulla- ripeté più convinto.

-Naruto... se hai voglia di parlare di qualunque cosa e sottolineo “Qualunque”... io ci sono, ok?-

-Sì, papà... grazie, ma ora non me la sento proprio, scusami-

Di fronte all’ennesimo rifiuto del figlio, Jiraiya non poté far altro che uscire, non prima di avere lanciato un’ultima occhiata preoccupata a Naruto, che se ne stava rannicchiato sul letto dandogli le spalle.
Papà... l’aveva chiamato papà e quello era un pessimo, pessimissimo, segno. Naruto lo chiamava sempre Ero-sennin e le poche volte che spuntava la fantomatica parola “Papà” era perché il biondino stava davvero male e non ci stava con la testa, troppo perso a rimuginare sui suoi problemi.
Scese lentamente in cucina e si preparò del tè per distendere un po’ i nervi, poi andò verso il laghetto artificiale che avevano in giardino e si sedette lì vicino, osservando i rospi che l’avevano colonizzato e riconoscendone in particolare uno, che lui stesso aveva ribattezzato Gamabunta. Sorseggiò piano gustandosi la sensazione del liquido caldo che gli riempiva la bocca, poi riaprì piano gli occhi e tornò ad osservare lo stagno.
Erano passati quasi tre anni dall’ultima volta che aveva visto Nrauto in quello stato;  la cosa lo preoccupava ed era certo che centrasse Sasuke. Suo figlio non era mai riuscito a legare con nessuno, anzi, aveva sempre avuto grossi problemi a dire il vero, eppure era sempre solare, dolce, simpatico e leale. Non riusciva proprio a capire perché i ragazzi della sua età lo respingessero a quel modo.
Un tempo capitava spesso che tornasse a casa con lividi, dopo essere stato malmenato, ma la cosa che colpiva era che Naruto sorrideva in modo disarmante ogni volta. Era sempre andata così e alla fine lui e Tsunade si erano rassegnati, finché all’improvviso tutto cambiò ed il motivo fu...

-Sasuke Uchiha- bisbigliò scrutando il proprio riflesso nella tazza di the.

Da quando Sasuke era entrato nella vita di Naruto, il moccioso era come rinato: era felice e non faceva altro che parlare del suo “amico”. In realtà sia lui che Tsunade avevano capito subito che quello che provava Naruto per l’Uchiha non era semplice amicizia e questo era il motivo principale per la quale Tsunade l’aveva preso così in antipatia: era convita che Sasuke, volente o nolente, avrebbe finito col ferire il suo adorato bambino.
Doveva ammetterlo... sapeva che la moglie aveva ragione: Sasuke aveva effettivamente un potere enorme su Naruto ed anche lui inizialmente aveva avuto paura del legame che andava formandosi tra i due. In fondo l’Uchiha sembrava così freddo e distante da tutto e tutti, che non faceva certo una buona impressione, nonostante ciò col tempo aveva visto il bene che si facevano a vicenda ed aveva finito per apprezzare il moretto.
Ora il problema era che... se Naruto stava così male, per forza di cose doveva centrare Sasuke, sospirò afflitto.

-Grossi problemi in vista, amico mio- disse risvolto a Gamabunta, che rispose con un sonoro “graa graa”.

 
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Era arrivata finalmente la pausa pranzo per Sasuke, che durante le prime ora si era annoiato da morire. Solitamente passava il tempo ad osservare Naruto, divertendosi nel vedere la faccia dell’amico assumere le più strane espressioni possibili, ma il dobe non c’era e per di più doveva sopportare la vicinanza di Sai.
Osservò distrattamente il vicino di banco e quando questo si voltò, rivolgendogli il solito sorriso di convenienza, strinse con forza il proprio banco onde evitare di mollargli un pugno sui denti  proprio lì in aula. Solo l’idea che quell’essere sudicio avesse toccato Naruto lo mandava in bestia, ma l’avrebbe pagato per quello e anche molto presto, ghignò. Non aveva voglia di andare nella sede del club di Aikido senza Naruto... quello era il loro posto segreto e non aveva senso starci da solo, così optò per quello che era sempre stato il loro secondo posto preferito, ovvero la terrazza. S’incamminò con il pranzo che Naruto gli aveva preparato, ma una volta arrivato si fermò all’ingresso: al loro posto, suo e di Naruto, c’era una coppietta di fidanzatini.
Il ragazzo era seduto con la schiena appoggiata alla rete, mentre la ragazza gli era seduta a cavalcioni sulle gambe. Li guardò baciarsi con disinteresse, poi fece per voltarsi ma proprio in quel momento il ragazzo sussurrò.

-Sei bellissima!-

Improvvisamente un flash colpì Sasuke: al posto del ragazza c’era Naruto col viso arrossato e gli occhi liquidi di passione, mentre al posto del ragazzo c’era lui,  sdraiato sul pavimento, che diceva la medesima frase.

-Sei bellissimo!-

Il flash si dissolse velocemente lasciandolo terribilmente confuso... “E quello che diavolo era?” si chiese. Lui non ricordava di avere fatto nulla del genere con Naruto, eppure la sera prima...

- Eiji fermati... non siamo soli!- squittì la ragazza e Sasuke si riscosse.

I due si alzarono e se ne andarono imbarazzati, lasciandolo finalmente solo come desiderava. Sfortunatamente la pace non durò a lungo; infatti, poco tempo dopo, la porta si aprì ed una ragazza coi capelli scuri e gli occhi chiarissimi, quasi color lavanda, fece il suo ingresso. La nuova intrusa si guardò intorno per alcuni minuti, poi un po’ titubante si diresse verso di lui.

-S...scusami Uchiha-kun...vo...vorrei sapere come mai Na...Naruto non è venuto oggi- balbettò, intimorita dallo sguardo freddo del ragazzo.

-Tu saresti?-

-Sì, scu...scusami! Non mi sono presentata, io sono Hinata Hyuuga, piacere!- disse tendendogli la mano, che il moro strinse a malavoglia.

-Mh... Naruto non stava bene. So solo questo-

-Va...va bene, grazie Uchiha-Kun! Posso pranzare qui con te?- chiese timidamente.

-Perché?-

-In queste set...timane che tu non c’eri, io e Naruto abbiamo pranzato spesso insieme. Lui...lui non ha fatto che parlarmi di te-

-Si sarà sicuramente lamentato-

-No, no, anzi, ti rispetta molto… e ti vuole molto bene- concluse quasi tristemente, cosa che non sfuggì a Sasuke.

-Ti piace il dobe- constatò e la ragazza annuì.

-Come potrebbe non piacermi? E’ così gentile, solare, sorride sempre e poi... è bellissimo- Hinata arrossì e Sauske ebbe un altro flash back della scena di prima.

-Ma Naruto... ha qualcosa di grave?-

-Già te l’ho detto, non lo so!- sbottò arrabbiato, intimidendo la Hyuuga.

-Va bene... scusami!-

-Mh -

L’Uchiha per il resto del tempo non fece altro che mangiare con calma il suo pranzo, innervosendosi di tanto in tanto quando sentiva lo sguardo della ragazza su di sé, mentre Hinata spiluccava qualcosa ogni tanto e soprattutto fissare Sasuke cercando di capire cosa ci trovasse di tanto speciale Naruto in lui. Lo osservò bene e non poté negarne l’incredibile bellezza, ma al contempo dubitava che fosse stata solo quella ad attirare Naruto; doveva esserci molto di più in quel ragazzo scontroso, ma aveva come l’impressione che Sasuke fosse ermeticamente chiuso e che solo a Naruto era stato concesso il permesso di entrare.

-Grazie per la compagnia Uchiha-Kun. Potresti salutarmi Naruto quando lo vedi?-

-Va bene, ma credo che domani torni-

-Ok, grazie!- dicendo questo la Hyuuga se ne andò lasciando Sasuke da solo con uno strano senso di gelosia addosso che proprio non sapeva come spiegarsi.

Il giorno seguente non fu molto diverso: Naruto non era migliorato da quello che gli aveva detto Tsunade e di conseguenza era stato a casa.
Sasuke era sempre più confuso: il pomeriggio precedente non aveva potuto vedere il biondino, perché aveva dovuto lavorare fino a tardi, ma il vero problema era che altri flash gli erano tornati alla mente... lui che stringeva Naruto, lui che baciava Naruto... era tutto dannatamente incasinato.

 
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-Allora moccioso oggi tornerai a scuola?- lo interpellò Jiraiya, entrando nella stanza del figlio e mettendosi seduto sul letto.

-Devo.. non posso evitarlo per sempre- rispose guardando fuori dalla finestra.

-Qualsiasi cosa sia successa, mi sembra che a Sasuke non importi, sennò non verrebbe a chiedere di te tutti i giorni-

-Non è che non gli importa... è che non lo ricorda e io non so cosa fare- sospirò poggiando al testa contro il vetro.

-Questa cosa potrebbe cambiare il vostro rapporto?- chiese Jiraya e Naruto annuì senza voltarsi.

-Lo potrebbe cambiare in meglio o in peggio?-

-Questo... non lo so Ero-sennin, proprio non lo so- disse Naruto, mettendosi seduto di fianco a suo padre.

-Io non posso dirti che fare Naruto, però ricordati che la verità viene sempre a galla, è inevitabile. Ora io non so cosa sia successo di così grave, ma sono sicuro che Sasuke ti perdonerà, in fondo nonostante il suo modo di comportarsi ti vuole bene- il ragazzo annuì, si alzò avvicinandosi alla scrivania, prese lo zaino, salutò il padre e poi si diresse verso l’ingresso.

 
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-Mi sei mancato Naruto-Kun!- esclamò Sai, gettandosi puntualmente sulla sua vittima preferita, ma a differenza del solito si bloccò subito notando lo strano sguardo che aveva Naruto: era stanco, triste e qualcosa che non riusciva a capire.

-Sai lasciami in pace per favore- protestò debolmente, lasciando l’altro ancora più spiazzato, poi si diresse verso la sua classe sperando di non trovarci Sasuke e con sua grande fortuna notò subito che il moro non era ancora arrivato; in silenzio si diresse al suo banco, si sedette poggiando pesantemente la testa sopra di esso e si mise a sonnecchiare.

-Na...Naruto- si sentì chiamare.

-Ciao Hinata, come stai?- alzò lentamente il viso.

-I...io bene, tu?-

-Bene-

-Non mi sembra- disse preoccupata, sfiorandogli con leggerezza le occhiaie.

-Non preoccuparti Hinata, non ho dormito molto bene, tutto qui- la ragazza sorrise e poi si diresse verso il duo banco.

-Che c’è Uchiha, ti brucia che il dolce Naruto-kun non ha più solo occhi per te?- domandò divertito Sai, che alle spalle di Sasuke aveva perfettamente notato come il moro aveva stretto pugni alla vista di Hinata che toccava il viso del suo amico.

-Piantala Sai-

-Che paura!- esclamò il più basso dirigendosi verso il proprio banco passando accanto a Naruto e sfiorandogli leggermente una mano.

L’Uzumaki era troppo assente per accorgersi del gesto, ma la cosa non passò inosservata a Sasuke, che digrignò i denti appuntandosi mentalmente di aggiungere anche quell’affronto alla lista delle cose da fra pagare a Sai. Le lezioni passarono in fretta e la pausa pranzo arrivò in un baleno.

-Andiamo dobe!- esclamò Sasuke e Naruto annuì seguendolo in silenzio, poi una volta sulla terrazza si misero seduti al solito punto e senza dire una parola cominciarono a mangiare in silenzio.

-Allora dobe, come mai non sei venuto in questi due giorni?-

-Non stavo molto bene-

-Nemmeno ora a quanto pare- notò Sasuke, toccando le leggere occhiaie di Naruto come aveva fatto Hinata, venendo però scostato.

-Ma che hai?- domandò offeso dalla reazione dell’altro.

-Io... nulla, scusami!-

-Sei strano, lo sai?-

-Scusami- ripeté Naruto.

-Ho parlato con la Hyuga, ha una cotta per te, lo sai?- gli chiese Sasuke, cambiando discorso.

-Sì, lo so... me l’ha detto-

-È carina!- constatò Sasuke, sentendosi stranamente irritato dalle sue stesse parole.

-Sì, molto, ma non posso ricambiarla- sospirò afflitto.

-Come mai?-

-Già mi piace un'altra persona- tagliò corto Naruto.

-Capisco, comunque io oggi devo restare a fare le pulizie con Sai, quindi prendila tu la moto- gli porse le chiavi.

-Sei sicuro? Dopo non devi correre al lavoro?-

-No, il market è chiuso tutta la settimana-

-Va bene! Beh, direi che è ora di tornare in classe, no?- disse Naruto alzandosi e Sasuke annuì facendo lo stesso.

Il pomeriggio passò lentamente per entrambi. Naruto non vedeva l’ora di andarsene... non sopportava quella situazione e non gli piaceva mentire a Sasuke, ma la paura di una possibile reazione negativa lo bloccava dal dirgli tutto. L’Uchiha dal canto suo era sempre più confuso a causa dei flash che si erano fatti più persistenti... non riusciva a capire se erano veri o meno e questo lo metteva in difficoltà.

-Allora ci vediamo domani- lo salutò Naruto, prima di andarsene.

Sasuke annuì con un cenno del capo, poi aspettò con impazienza che tutti se ne fossero andati e che il lato della loro scuola si fosse vuotato… non dovevano esserci spettatori, in fondo non voleva finire sospeso un’altra volta.

-Sai...- cominciò -Ti avevo detto di non toccare più Naruto o mi sbaglio?- sibilò cercando di sembrare tranquillo.

-Non vedo perché dovrei ascoltarti, io lo tocco quando e come voglio!- sciamò l’altro continuando a passare la scopa.

-Tu non lo devi nemmeno guardare!-

-E perché mai... lo vuoi tu per caso?- domandò osservando attentamente il volto di Sasuke.

-Ma che cazzo dici?-

-Se non lo vuoi che ti frega?-

-Lui è mio amico!- si giustificò.

-E tu cosa sei per lui?- chiese Sai, curioso di sapere che risposta gli avrebbe dato l’Uchiha.

-Lo stesso- disse senza esitazioni e Sai rise mentalmente... a quanto pareva l’Uchiha non si era accorto di nulla.

-Tsz... sì, lo stesso- lo canzonò.

-C’e poco da scherzare stronzo, lo sai che ha ancora i tuoi lividi addosso?- ringhiò mettendosi faccia a faccia con l’altro.

-Oh, davvero?Non sai quanto mi sono divertito quel giorno- a quella frase Sasuke prese Sai  per il colletto e con la mano libera lo colpì con tutta la forza che aveva in corpo.

-Avresti dovuto darmi retta Nakamura, ora sarò costretto a farti male!- ghignò.

-Ma io ho fatto molto di più- iniziò Sai, ma Sasuke non lo fece continuare, gli diede una ginocchiata nello stomaco facendolo rimanere senza fiato e poi lo spintonò facendolo cascare su un banco.

Sai cercò di riprendere fiato poggiandosi alla superficie del banco e provando ad ignorare il bruciore allo stomaco. L’Uchiha picchiava dannatamente forte, si vedeva perfettamente che aveva una certa esperienza in materia, pensò, poi si rese conto di essere finito proprio sul banco di Sasuke e gli venne un idea... se doveva essere pestato, si sarebbe almeno divertito.

-Me lo sono scopato proprio qui, sul tuo banco Uchiha! Dovevi vedere come mi supplicava affinché mi fermassi... come ti chiamava chiedendoti aiuto- lo provocò divertito, ma si pentì subito... gli occhi dell’Uchiha si erano assottigliati e a causa dei riflessi rossastri del tramonto sembravano rosso sangue… sembravano gli occhi di una creatura infernale.

-Tu hai violentato lui... ed io ora ammazzo te- sentenziò, prima di lasciarsi andare ad una furia nera, che mai aveva provato prima d’allora.

Sai venne sollevato e scagliato a terra in un attimo, cercò di alzarsi, ma subito venne aggredito da Sasuke, che sopra di lui lo tempestava di pugni e calci a tutto andare.
Faceva male, cavolo se menava duro... “Lui è mio amico!“ “E tu cosa sei per lui? “ “Lo stesso” ... tutte palle, se fosse stato solo un amico, non avrebbe reagito con tutta quella rabbia, pensò Sai cercando di sfuggire alla presa dell’altro.

Dovevi sentire le sue urla Uchiha, non immagini come siano le sue labbra... sono sottili, ma lisce e il suo sedere poi... è piccolo, ma incredibilmente sodo- disse preparandosi ad un assalto più feroce, ma improvvisamente i colpi cessarono.

-Ti sbagli...- sussurrò Sasuke.

-Cosa?- domandò Sai abbassando leggermente la guardia.

-Ti sbagli... le sue labbra sono morbide e piene... il sedere è... non si può descrivere- Sasuke sgranò gli occhi, ora ricordava perfettamente: Lui, Naruto, quello che avevano fatto e di come il biondino non lo aveva allontanando, anzi, sembra quasi che non desiderasse altro.

-Allora voi... dimmi, è stato bello? È stato bello sbatterti Naruto?- chiese senza riuscire a trattenersi.

-Io non me lo sono sbattuto, io non sono un pervertito come te!- sibilò alzandosi in piedi.

-Ma l’ hai baciato, l’hai toccato e da quello che ho capito, ti è anche piaciuto- ghignò restando a terra, gustandosi l’espressine sconvolta dell’Uchiha.

-Io...non...-

-E Naruto, come ha reagito?-

Già Naruto, era forse quello il perché del suo strano comportamento? Si chiese Sasuke e senza dar più importanza a Sai prese il suo zaino e uscì di corsa dalla classe; doveva pensare e capire bene quello che lui e Naruto aveva fatto.
“E’ stata la birra... sì, solo colpa della birra” pensò, ma subito dopo le parole dette da Naruto proprio quel giorno gli tornarono alla mente “Mi piace un'altra persona”. Si trattava forse di lui? Non poteva essere, era sbagliato, loro erano due ragazzi.

 
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Il giorno seguente Sasuke non degnò Naruto neanche di uno sguardo e quando il biondino gli si avvicinava faceva finta di non vederlo. Naruto ovviamente restò molto ferito dal comportamento dell’altro, ma dopo due tentativi andati a vuoto, pensò bene di non importunarlo di più, così passò tutta la mattinata con la testa china sul suo banco, nel disperato tentativo di non iniziare a piangere come una femminuccia lì davanti a tutti. Arrivata la pausa pranzo non tentò nemmeno di avvicinarlo e non volendo parlare con nessuno decise di pranzare in classe, ma proprio mentre stava per prendere il proprio bento fu Sasuke stesso ad avvicinarsi a lui.

-Vieni con me, dobbiamo parlare!-

Quella frase era stata detta cosi freddamente che a Naruto vennero i brividi. Tuttavia fece come gli era stato chiesto, si alzò e seguì Sasuke che lo condusse nella sede del club di Aikido.
Una volta entrati l’Uchiha si mise di spalle scrutando silenziosamente fuori dalle vetrate, mentre Naruto, sempre più nervoso, si tormentava il bordo della giacca , ben consapevole che se il moro era voluto andare proprio lì era ovvio che volesse parlare di una cosa seria. 

-Ieri ho parlato con Sai e mi ha raccontato di cosa è successo tra di in classe- la frase di Sasuke spezzò improvvisamente il silenzio e Naruto alzò allarmato il viso.

-C...cosa ti ha detto?- chiese titubante.

-Che ti ha sbattuto sul mio tavolo-

-Non... non è vero!- protestò imbarazzato... quel maledetto bugiardo aveva passato il segno e stavolta gliel’avrebbe fatta pagare.

-Lo so... quando ha cominciato a raccontarmi certi particolari... io... senza pensare ho risposto che non era vero- Naruto sussultò a quelle parole.

-T...tu ricordi di...- cercò di parlare, ma la voce gli tremava troppo, così come le mani e le gambe.

-Sì, mi ricordo di quella sera! Cosa diavolo mi hai fatto?- sibilò voltandosi.

-C...cosa scusa?- riuscì a domandare Naruto, troppo incredulo alle parole dell’amico.

-Hai capito bene, cosa mi hai fatto?- riformulò la domanda, indurendo l’espressione del viso.

-Io, nulla, sei tu che hai com…- provò a difendersi, ma Sasuke non gli permise di finire.

-NON E’ VERO!- gridò il moretto, avvicinandosi a Naruto, che intimorito dall’espressione rabbiosa dell’altro indietreggiò fino a sbattere contro il muro.

-IO... IO NON SONO COSI’!- aggiunse Sasuke, gesticolando impazzito.

-Ma cosa stai dicendo teme?-

-IO NON SONO UN DEVIATO COME TE UZUMAKI!- gli urlò in faccia.

-Ma se sei stato tu a cominciare- si difese Naruto, non intenzionato a farsi offendere ulteriormente.

-IO ERO UBRIACO E TU HAI APPROFITTATO DI ME!- lo accusò.

-Non è così Sasuke- disse con voce incrinata, cercando di toccare un braccio dell’altro.

-Mi fai schifo, non provare più ad avvicinarti a me- rispose il moro schiaffeggiando la mano di quello che un tempo considerava il suo migliore amico e che ora non sapeva più nemmeno come definire. 

-Non è giusto... non puoi dirmi... NON PUOI DIRMI QUESTO DOPO CHE SEI STATO PROPRIO TU AD INIZIARE!- gridò con rabbia... era troppo il dolore che stava provando in quel momento.

-Se sono stato io a cominciare, perché non mi hai fermato? PERCHE’ CI SEI STATO DANNAZIONE!-

-PERCHE’ TI AMO SASUKE!-

Il grido straziante di Naruto ebbe il potere di bloccare il respiro dell’Uchiha, che mai si sarebbe aspettato una risposta simili e che ora si ritrovava ad essere ancora più confuso e spaventato di prima. Naruto tra le lacrime cercò di abbracciarlo, ma Sasuke non appena capì le intenzioni dell’amico lo scacciò spingendolo via con forza e facendolo cadere malamente sul pavimento in legno

-NON PROVARCI! IO NON SONO UNA CHECCA COME TE, MI FAI RIBREZZO...E ...RIPRENDITI QUESTO STUPIDO COSO!- disse levandosi con stizza l’orecchino -NON VOGLIO NULLA DI TUO!- concluse con disprezzo, tirandogli addosso l’oggetto che finì a terra.

Sapeva di aver esagerato, ma non se ne pentì, la confusione e la paura per qualcosa di sconosciuto erano troppo forti in lui e non riusciva a comportarsi in modo diverso. Naruto si sentì mancare la terra sotto i piedi e le gambe cedettero improvvisamente facendolo finire a terra... abbondanti lacrime gli rigavano il viso.
Sasuke non riuscendo più a sopportare quella situazione, se ne andò lasciando Naruto lì sul pavimento, curandosi bene di non guardare gli occhi pieni di dolore dell’altro, perché sapeva bene che se l’avesse fatto sarebbe stato come ricevere un pugno in pieno stomaco.
Appena la porta si chiuse Naruto si lasciò andare completamente: iniziò a piangere e a singhiozzare senza preoccuparsi di farsi sentire da altri, tanto ormai non aveva più importanza... Sasuke l’aveva respinto. Si piegò leggermente in avanti, con mani tremanti raccolse l’orecchino e se lo portò al petto stringendoselo contro disperatamente… aveva perso tutto... tutto. Fuori il cielo si era fatto grigio e le prime gocce di pioggia iniziarono a colpire il suolo come lacrime silenziose.

 
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 
Naruto non tornò in classe per tutto il resto delle lezioni e durante una pausa, Hinata, preoccupata per l’amico, chiese spiegazioni a Sasuke.

 -Io non ho niente a che fare con quel deviato- sibilò freddo.

La risposta lasciò senza parole la ragazza e Sai, che di fianco al tavolo di Sasuke aveva sentito tutto. Naruto si fece vedere solo alla fine delle lezioni; aveva gli occhi tremendamente arrossati e le guance ancora bagnate. Prima di entrare si bloccò sulla porta, osservando lo sguardo arrabbiato che Sasuke gli rivolgeva, poi abbassò la testa e si diresse verso il proprio banco, passando obbligatoriamente vicino a Sasuke, che se ne stava lì nel mezzo.  

-Da oggi in poi non provare più a rivolgermi la parola- disse dirigendosi verso l’uscita.

Naruto non disse una parola, si diresse dritto al suo banco, prese la sua borsa e si andò verso l’uscita, dove incrociò Sai che lo guardava triste.

-Mi dispiace, lui non ti merita!- esclamò sincero, ma Naruto se ne andò senza dire nulla, trascinandosi a fatica fuori dalla porta.

 
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Nei giorni seguenti Naruto non si presentò a scuola facendo preoccupare non poco sia Hinata che Sai. Fece ritorno circa una settimana dopo, ma non era il solito Naruto: era dimagrito, aveva gli occhi rossi seganti da due profonde occhiaie e la luce che di solito lo circondava era sparita, come se non ne avesse mai avuta.
Hinata a quella vista si sentì stringere il cuore e senza esitare gli si avvicinò lentamente poggiandogli una mano sulla spalla.

-Na...Naruto...- lo chiamò piano e lui si girò sforzandosi di sorridere.

-Ciao Hinata- anche la voce era irriconoscibile ormai... era vuota... Naruto era vuoto.

-Naruto, mi dispiace tanto- cerò di consolarlo.

-E di cosa Hinata? Non è colpa tua- rispose mettendosi seduto al suo posto.

Sai osservò tutta la scena in silenzio assottigliando gli occhi con rabbia quando l’Uchiha entrò nella sua visuale. Sasuke incrociò casualmente lo sguardo di Naruto e rimase scioccato dalle condizione del biondino. “Non sembra nemmeno lui” pensò, dirigendosi verso il proprio banco, ignorando volutamente lo sguardo furioso di Sai.
Le lezioni passarono lentamente per tutti e, aspettando la pausa pranzo, Hinata pensò a un modo per risollevare il suo amico, ma non trovando nulla di particolare sperò che la sua sola compagnia potesse in qualche modo bastare. Quando finalmente la campanella suonò, la ragazza si diresse da Naruto, che non sembrava intenzionato a muoversi dal proprio banco.

-Naruto vieni a pranzo con me?- chiese in modo pacato.

-Grazie Hinata, ma non ho fame- fu la sola risposta immediata.

Sasuke aveva osservato tutta la scena in silenzio... sapeva di aver esagerato sulla terrazza, e vedere Naruto in quello stato per colpa sua gli dispiaceva, ma era ancora troppo confuso e non riusciva a trattarlo in modo diverso.
Alla fine delle lezioni a sistemare la classe toccò proprio ai due ex-amici. Naruto per tutto il tempo tenne lo sguardo basso, cercando di non avvicinarsi mai troppo a Sasuke, che a sua volta lo evita accuratamente. Terminato il loro dovere si diressero verso l’uscita senza nemmeno salutarsi e Naruto si avviò verso la moto.
L’Uzumaki venne raggiunto da Hinata, che lo fermò chiedendogli se voleva andare con lei a prendere un gelato e proprio in quel momento posò lo sguardo su Sasuke, che sentendosi osservato dal biondino non riuscì a trattenersi: mise un braccio intorno alla vita dell’ochetta che lo stava assillando e le chiese di uscire con lui.
Naruto si sentì malissimo a quella vista e non riuscendo a sopportare oltre si girò di scatto, salutò Hinata e si affrettò a raggiungere la sua moto, dove trovò qualcuno ad attenderlo.

-Ti stavo aspettando, ti ricordi di me?-

-Sì, tu sei Deidara, cosa vuoi?-

-Stavo osservando la tua moto, è molto bella! E’ un Honda CBR600 RR, vero?- chiese accarezzando il serbatoio.

-Sì, allora?-

-Quanta fretta! Comunque sia volevo sfidarti- disse scendendo dalla moto.

-Cosa scusa?- domandò Naruto basito, mentre Deidara gli si avvicinava mettendogli un braccio intorno al collo.

-Hai capito bene... che ne dici se in palio mettiamo le nostre moto? Se vinco io, mi prendo la tua e se vinci tu, ti prendi la mia Kawasaki-

-Non sono interessato e ora lasciami in pace!- esclamò cercando di levarsi di dosso il braccio di Deidara, che non sembrava intenzionato a mollare la presa.

-Immaginavo avresti risposto così- ghignò -E se ti dicessi che se non accetti farò espellere  l’Uchiha?-

Naruto spalancò gli occhi a quel ricatto e un lampo di paura li attraversò per un attimo... se fosse successa una cosa simile non avrebbe mai più rivisto Sasuke, ne era certo.
Alla reazione dell’Uzumaki, Deidara si leccò le labbra e si lasciò sfuggire un sorriso divertito; stava andando tutto secondo i suoi piani e quell’idiota dell’Uchiha gli aveva pure facilitato la cosa allontanandosi dal suo prezioso biondino. Certo, doveva ammetterlo, Sasuke stava tentando di depistarlo in ogni modo possibile, ma lui aveva capito benissimo che il caro Uchiha amava il suo prezioso…come lo chiamava? Ah, sì, dobe.
Già, erano proprio una bella coppia di colombelli innamorati e se doveva essere sincero un po’ gli dispiaceva infrangere quel bel quadretto, ma d’altronde Sasuke se l’era proprio cercata.

-C…sa? Ma perché?-

-Te lo dirò dopo la gara, sempre se accetti ovviamente-

-Accetto, dimmi quando e dove- rispose senza esitare.

-Tra mezzora davanti alla spiaggia dove ci siamo incontrati l’altra volta-

-Va bene- disse Naruto e Deidara mollò la presa sulle spalle dirigendosi verso la propria moto, la accese e si preparò partire.

-Una curiosità tesorino, ma ne vale la pena rischiare la moto per un coglione come l’Uchiha?-

-Sì- affermò Naruto e l’altro se ne andò sgommando.

Hinata e Sai, che dietro un cespuglio avevano sentito tutto, appena Deidara si allontanò si affrettarono a raggiungere il loro amico col chiaro intento di farlo desistere da quella follia.

-Naruto, ma sei impazzito?-

- Hinata... lo hai sentito, no? Se non vado lui farà espellere Sasuke e io non posso farglielo fare-

-Ma Naruto... come puoi... guarda in che modo stai soffrendo e lui se ne frega altamente-

-Non m’importa se lui ora mi disprezza, io non cambierò idea e non smetterò di provare quello che provo- dicendo questo salì sulla moto e se ne andò.

Hinata cercò subito di corrergli dietro, ma si fermò subito, ben consapevole che a piedi non avrebbe potuto fare molto, visto e considerato la sua scarsa predisposizione alla corsa. Non sapeva che fare, ma aveva un pessimo presentimento... doveva trovare un modo per fermare Naruto. Si voltò indietro e tornò da Sai, che non si era mosso di un millimetro e fissava con sguardo torvo la direzione in cui erano spariti Naruto e Deidara.

 -Sai vai a cercare Sasuke, io proverò a fermare Naruto, anche se sono sicura che non mi ascolterà-

 -Perché dovrei cercare l’Uchiha, quando è colpa sua se è successo tutto questo- si lamentò il moro, pronunciando il cognome di Sasuke con disprezzo.

 -Perché solo lui può fermarlo e tu lo sai-

 -Ah, anche se fosse, Uchiha mi detesta, non mi ascolterà mai- si mise le mani nei capelli.

 -Se non vuole farlo, allora obbligalo, ma fatti ascoltare! Sono certa che appena gli spiegherai tutto correrà da Naruto e ora sbrigati!-

 
Continua…

 
Ehehehe capitolo triste, eh? Beh, le cose si dovevano movimentare prima o poi U___U, certo che Sasuke ha dato una bella mano a complicare le cose ed ora Naruto è stato sfidato da Deidara *_____*... chissà cosa accadrà!!! Prossimo capitolo “7-Too late”.

RISPOSTE AI COMMENTI:

Miiky: Eh, sì! Facevi bene a preoccuparti come hai potuto vedere, Sasuke è un teme cronico non poteva certamente rendere le cose semplici, no? Uhuhuh chissà ora cosa accadrà!!! Byebye
Damis: Oh grazieeee ^O^, siamo contente che ti sia piaciuto e pure curiose di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo dove il caro teme ha fatto per l’appunto il teme con tanto di 10 e lode ihihih!!! Byebye
Ryanforever: Uhuhuh si se l’è fatta regalare per Sasuke, ma ti dico che quella moto… lo scoprirai molto presto *____*!!! La parte dello sgabuzzino è triste in effetti, ma d’altronde cosa ti volevi aspettare da un teme come quello concentrato solo su se stesso? Credo che leggendo il capitolo avrai trovato tutte le risposte alle tue domande, il teme ha fatto al super carogna ed ha perso di vista Naruto proprio quando non doveva... chissà cosa accadrà ora *____*!!!Byebye
Camus: Sì, sasunaru sono troppo sbavvvvvvvv e per noi sono la copia migliore in assoluto ecco perché scriveremo soprattutto di loro nelle nostre ff U___U!!! Naruto purtroppo soffrirà davvero molto, quello che succederà sarà un bel pasticcio purtroppo, ma non voglio dire altro!!! Byebye
Figth: I bravi aiutooooo muahahhahah via via scappiamo *____*… personalmente non sappiamo cosa ci manderai contro dopo questo capitolo, quindi è meglio se ce la filiamo alla grande ihihih!!! Grazie per i complimenti e ovviamente speriamo che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento!!! Byebye
Floriana333: Non combinare guai??? Ahahah altro che combinare guai in questo capitolo Sasuke ha fatto la cazzata più grossa della sua vita e ti accorgerai nel prossimo c osa intendiamo uhuhuh!!! Byebye
Just_a_girl: OMG Gazieeee, così però ci metti in imbarazzo ^///^… no, non è vero ihihih... emm, scusa siamo un tantino squinternate se non te ne sei ancora accorta ahahah!!! La parte del sapone è quella che personalmente mi è piaciuta di più (n.d.Shinku), intanto che sistemavamo mi sono spanzata dalle risate ti giuro, ma anche la mezza lemon sbavvvvv uhuhuhuh... sì, si erano fatte calde ^___^!!! Ci avevi preso in pieno, Sasuke doveva farla per forza la cazzata, ma ti assicuro che se ne pentirà amaramente... vuoi essere inserita come angioletto? E se ti mettessimo come diavoletto con tanto di forcone così puoi inforcare il posteriore del teme? Byebye
Yume_Dark: Danke per il commento, siamo contente che ti sia piaciuto, ma per le scene sbavvv temo che non ti potremmo accontentare e vedrai presto perché, ma se ti piacciono le cose movimentate allora i prossimi capitoli li gradirai ^___^!!!Byebye


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Capitolo 7
*** Too late ***


7-Too late Ciao ^___^!!! Un po’ in ritardo ma alla fine ce l’abbiamo fatta ^___^, speriamo di non avervi fatto attendere troppo e che il capitolo vi piaccia... uhuhuh sarà abbastanza movimentato *____* !!! Buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66

Broken Dream
7-Too late

Hinata correva disperatamente verso il luogo in cui Naruto avrebbe dovuto gareggiare, maledicendosi per quelle piccole soste che di tanto in tanto era costretta a fare per riprendere fiato, ma d’altronde, non essendo un tipo sportivo, non poteva farci nulla.

Guardò l’orologio e imprecò mentalmente; ormai mancava poco all’inizio, doveva sbrigarsi o sarebbe stato tutto inutile, pensò riprendendo a correre cercando di ignorare i polmoni che quasi scoppiavano per lo sforzo eccessivo.

- NARUTO!- gridò e il tentativo di attirare l’attenzione dell’amico ebbe l’effetto speratolo; infatti, Naruto, sentendosi chiamare, iniziò a guardarsi intorno spalancando leggermente gli occhi in sorpresa quando vide la ragazza correre verso di lui completamente esausta.

- Hinata è inutile che cerchi di fermarmi, devo farlo non posso permettere che quel verme gli rovini la vita-

- Ma come puoi voler rischiare per uno come l’Uchiha? Dopo come ti ha trattato per giunta!- protestò incredula.

- Non ha importanza... tu non lo conosci, Sasuke sembra forte e sicuro di sé, ma è solo apparenza- le spiegò addolcendo la voce.

- Ma...-

- Ti ho detto che quello che ha fatto non ha importanza.  Sasuke è buono, ma se sollecitato in modo sbagliato può diventare un problema; la scuola è l’unico riferimento sano che ha, se dovessero espellerlo inizierebbe sicuramente a frequentare dei brutti giri e non voglio assolutamente che accada. Hai capito cosa intendo?-

- Sì! Che non ho alcuna possibilità di dissuaderti, ma considera che non sei abbastanza bravo, hai la moto da così poco e po...- Hinata non riuscì a finire la frase perché improvvisamente Deidara si accostò a loro intervenendo nel discorso.

- Ehi, bambolina levati dalle scatole, qui non abbiamo tempo da perdere! Allora biondino sei pronto?- domandò Deidara sistemando la catena esageratamente grossa che aveva in torno al collo.

- Bella collana!- disse Naruto notandola.

- Lo so…- rispose il ragazzo con la coda ed Hinata, notando il ghigno che aveva stampato in faccia, ebbe una brutta sensazione.

- Naruto non andare!- lo pregò voltandosi verso Deidara -Non mi fido di lui-

- So badare a me stesso! Ora spostati... è pericolo stare qui- capendo che non c’era altro da fare, Hinata si allontanò a malincuore osservando Naruto e Deidara mettersi in posizione, mentre una ragazza si piazzava nel mezzo alzando le braccia al cielo pronta a dare il via.

- Allora biondino c’è solo una regola...- ridacchiò Deidara.

- Quale, sentiamo!-

- Semplice tesorino... NON ci sono regole! Partiamo da qui e il primo che arriva al Fukuoka Doom ha vinto, il percorso te l’ho già spiegato prima-

-Ok, ma ricordati che se vinco io dovrai lasciare perdere Sasuke-

- Certo, lascerò stare il tuo fidanzatino- lo prese in giro e appena Naruto si mise il casco, sicuro di non essere sentito, aggiunse -Stupido idiota, tu sarai la mia vendetta-

Hinata, che era a pochi passi da loro, sentì tutto, ma purtroppo, prima che potesse intervenire, la ragazza al centro abbassò di colpo le braccia dando così il via alla gara.

O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

Sasuke era seduto su una panchina, mentre si sorbiva le continue chiacchiere della gallina che si era portato appresso. Erano insieme da un’oretta e già non la sopportava più; ma alla fine era normale, dato che le aveva chiesto di uscire solo per ferire Naruto e di certo non perché provasse interessi nei suoi confronti. A quel pensiero gli ritornò alla mente lo sguardo ferito del suo amico... non sapeva perché aveva fatto una cosa simile, ma era stato più forte di lui ed ora si sentiva in colpa.
“Sono proprio un bastardo” rise tristemente, mentre la ragazza al suo fianco lo tirò per un braccio chiamandolo con la sua voce petulante. Benché annoiato si girò a guardarla per un attimo, notando che tutto sommato non era niente male: capelli biondi, occhi castani e un bel fisico. “Ma nulla di che... nulla se paragonata a lui” meditò involontariamente e la cosa lo lasciò spiazzato, in fondo, anche se non gliene era mai interessata una, a lui piacevano le ragazze; ma allora perché si era eccitato a quel modo con Naruto?  
Fissò nuovamente la ragazza al suo fianco: la vide avvicinarsi a lui in modo strano, cercando di essere sensuale, ma la mossa non ebbe nessun effetto, anzi, dovette lottare contro l’istinto di spintonarla via malamente. Lei non trovando resistenza si alzò mettendosi poi seduta sulle gambe di Sasuke, che avvertendo quel corpo estraneo su di sé non poté evitare di paragonarla a Naruto, trovando la differenza notevole: stare a contatto con lei gli dava fastidio, invece sentire Naruto era stato... bello! Ammise scioccato.
“Cosa diavolo penso?” si chiese, accorgendosi solo dopo che la biondina si era portata a pochi millimetri dal suo viso chiudendo gi occhi in un tacito invito. La osservò apatico come sempre e prese la sua decisione: doveva dimostrare a se stesso che gli piacevano le ragazze, così coprì la poca distanza che lo separava dalla ragazza e la baciò. Le sue labbra non gli piacquero... erano dure, sottili e terribilmente appiccicose a causa del lucidalabbra che indossava, così diverse da quelle di Naruto... piene, morbide... sensuali.
Innervosito da quei continui paragoni che gli venivano in mente, approfondì il bacio sentendo mugolare la ragazza, ma anche stavolta non poté impedirsi di fare un paragone con il suo amico trovandolo infinitamente superiore. Stava per spintonare via la ragazza, ormai rassegnato all’evidenza, quando il peso di lei sparì di colpo e qualcosa di duro lo colpì dolorosamente al viso facendolo cadere giù dalla panchina.
                            
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
 
Sai, su insistenza di Hinata, stava cercando Sasuke nei posti più probabili che gli venivano in mente, ma purtroppo i primi tentativi non erano andati a buon fine ed ora si stava dirigendo in centro.  

-Ma dove diavolo può essere andato in così poco tempo!- si lamentò.

Stava  per allontanarsi dalla zona quando gli parve di intravederlo in un parchetto lì vicino. Senza esitazione si affrettò a raggiungerlo, ma si bloccò appena ebbe una visuale più precisa: Sasuke era seduto su una panchina con in braccio una ragazza che stava  baciavano tranquillamente. A quella scena la rabbia fece presto a salirgli; non sopporta l’Uchiha, non sopportava il modo in cui aveva ridotto Naruto... semplicemente non lo sopportava e basta.

- UCHIHA!- gridò, ma non ottenendo risposta si avvicinò a loro, prese malamente la ragazza per la maglia strattonandola via e poi con rabbia caricò un pugno sul viso del moretto.

- SEI UN BASTARDO, MI FAI SCHIFO!- si sfogò, mentre Sasuke ripresosi dal colpo si alzava asciugandosi sfacciatamente un rivolo di sangue che gli scendeva dal labbro.

- Cosa vuoi?- Sai non si fece intimorire dalla voce rabbiosa dell’Uchiha, lo prese per un braccio e iniziò a trascinarselo dietro senza curarsi dello sguardo attonito della ragazza.

- Lasciami, ho da fare come vedi?- protestò Sasuke cercando di liberarsi.

- Non abbiamo tempo per le tue cazzate, sennò ti darei la lezione che meriti! Devi venire di corsa con me, Naruto è nei...-

- Non voglio sapere nulla di quello la!- disse con strafottenza, prima che Sai si voltasse di colpo afferrandolo per il colletto della divisa.

- Non osare chiamarlo così! Tu non lo meriti, ma per qualche ragione a me sconosciuta lui ti ha scelto-

- Io non gli ho chiesto nulla-

- Sei un bastardo Uchiha e pensare che ora “quello la” sta rischiando la sua vita per te- sibilò ad un millimetro dal viso dell’altro, che aggrottò le sopracciglia confuso.

- Che diavolo ti stai inventando Nakamura?-

- Hai sentito bene, Deidara- Sasuke sussultò a quel nome -L’ ha sfidato ad una corsa in moto e tu sai meglio di me che Naruto non è molto pratico. E quel teppista...-

- E’ un bastardo che gioca sporco- ringhiò Sasuke stringendo i pugni -Ma perché mai Uzumaki avrebbe dovuto accettare?-

- Per te... quale altro motivo avrebbe sennò- disse Sai alzando gli occhi al cielo... l’Uchiha era proprio ottuso sotto certi aspetti.

- Per me? Non capisco!-

- Gli ha detto che se non accettava la sfida ti avrebbe fatto espellere dalla scuola e lui ha così paura di perderti che ha accettato senza pensarci due volte- gli spiegò.

Quelle parole fecero contrarre dolorosamente il cuore di Sasuke, facendolo sentire ancora più confuso. Perché faceva così male sapere quanto Naruto teneva a lui? Forse perché sapeva di non meritarselo? Aveva tante domande in testa, ma quello non era il momento, la vera domanda da porsi era... perché Deidara aveva sfidato Naruto? Il motivo della moto era troppo banale; con tutti i soldi che aveva poteva comprarsi tutte quelle che voleva. Allora perché proprio Naruto? Rimuginò, poi tutto sembrò fermarsi e un brivido freddo attraversò tutto il suo corpo bloccandogli il respiro.

-Do...ve inizia?- chiese con timore.

-Su uno spiazzo che da sulla spiaggia vicino a casa tua, perché?-

-E’ una trappola!- ringhiò Sasuke, avviandosi di corsa seguito a ruota da Sai.

-Aspettami!- strillò raggiungendolo a fatica -Hinata è andata a cercare di fermarlo, ma non credo ci riesca. Voglio che tu sappia che è stata lei ad insistere per farmi venire a cercarti, perché se fosse dipeso da me non l’avrei mai fatto. Secondo lei solo tu puoi fermarlo... beh, spero che abbia ragione- a quella frase Sasuke si voltò confuso verso Sai.

-Sì, TU e non fare quella faccia da pesce lesso! Piuttosto voglio sapere una cosa... era tutto vero quello che hai detto a Naruto?-

-No...- sussurrò Sasuke evitando lo sguardo dell’altro.

-Allora perché Uchiha... PERCHE’ GLI HAI DETTO QUELLE COSE?- gridò furioso.

-PERCHE’ SONO CONFUSO, CAZZO!- rispose con altrettanta rabbia -Non voglio essere diverso, ma al tempo stesso l’idea che tu l’abbia anche solo toccato mi manda in bestia-

-E questo ti da il diritto di ferirlo in quel modo, eh? Ma l’hai visto in che stato è ridotto?- Sasuke abbassò la testa colpevole; sapeva che Sai aveva ragione, ma la confusione e la paura per qualcosa che non conosceva avevano avuto il sopravvento su di lui facendolo reagire in quel modo stupido.

-Uchiha, sii sincero... cosa provi per lui?- la domanda giunse inaspettata e Sasuke si voltò sorpreso verso il suo compagno di classe, mentre insieme correvano a perdifiato.

-Io... non lo so Nakamura, proprio non lo so- rispose abbassando il viso.

-E lui per te?-

- Ha detto- si fermò per un attimo -ha detto di... amarmi- biascicò e Sai sbarrò gli occhi.

-Ti ama? Addirittura ti ama! Io pensavo che fosse solo una cotta e invece... - mormorò con tristezza... ormai era chiaro che non aveva nessuna speranza, pensò, poi riportò la sua attenzione su quello che era sempre stato il suo rivale.

- Uchiha sbrigati a capire cosa provi per lui! Posso capire la confusione, ma lui non merita ne questo dolore ne di essere trattato come un lebbroso- Sai era stato molto serio nel pronunciare quella frase e Sasuke non poté far altro che annuire.

O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

Quando arrivarono purtroppo non c’era più alcuna traccia delle moto e l’unica cosa che poterono fare fu raggiungere Hinata che stava in disparte rispetto al gruppo di Deidara e li aveva chiamati con voce giustamente preoccupata.

- Dov’è Naruto?- domandò subito Sai.

- E’ appena partito, non sono riuscita a fermarlo... mi dispiace- ripose stringendo i pugni.

- Non è colpa tua- le disse Sai mettendole una mano sulla spalla in segno di conforto, Hinata gli sorrise grata del gesto, poi si voltò verso Sasuke e indurì lo sguardo.

- Dovresti essere contento se gli succede qualcosa, visto che ti fa schifo, no?- si sfogò.

- Non è così Hyuuga- le rispose Sasuke guardandola dritto negli occhi.

-Da come l’hai trattato non si direbbe- le parole di Hinata lo fecero sentire ancora più in colpa, ma invece di rispondere si limitò a stare in silenzio; sapeva benissimo di essersi comportato male e di non avere scusanti, ma in quel momento l’unica cosa importante era raggiungere Naruto, così s’avvicinò a uno dei compagni di Deidara, lo spintonò giù dalla moto e ci salì immediatamente.

- Che fai Uchiha?-

- Mi sembra ovvio Nakamura, vado a fermarlo prima che si ammazzi!-

- Vengo con te!- esclamò Sai, ma Sasuke lo fermò.

- No, vado da solo, sarò più veloce e non dovrò preoccuparmi di qualcun altro-

Sai, nonostante la sua antipatia per Sasuke, sapeva benissimo che in quel frangente aveva ragione e che non c’era tempo da perdere, così si allontanò dalla moto mettendosi al fianco di Hinata lasciandosi scappare un ultimo avvertimento.

- Quando lo raggiungerai... cerca di non ferirlo ancora Uchiha-

Sasuke annuì con un cenno del capo e subito dopo partì sgommando; conosceva bene il percorso che aveva scelto Deidara e sapeva che se si fosse dato una mossa sarebbe riuscito ad intercettarli ad uno dei tunnel prima dell’arrivo.
Guidava come un pazzo ed ormai aveva perso il conto sia delle effrazioni che aveva commesso che di quante volte aveva rischiato di finire contro altri mezzi. Sapeva benissimo che stava rischiando parecchio, ma la consapevolezza che Naruto potesse essere in pericolo lo portava ad infischiarsene di tutto il resto, perché se quei nuovi sentimenti lo avevano spaventato, il solo pensiero di perdere l’amico lo terrorizzava a morte.                     

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Naruto era in netto vantaggio, non credeva sarebbe stato così facile, ma doveva ammettere che gran parte del merito era della moto che si era rivelata molto stabile e veloce durante la gara. Guardò per un secondo nello specchietto per controllare la posizione di Deidara e vedendo il bel distacco sorrise compiaciuto.
Quando raggiunse il penultimo tunnel prima dell’arrivo storse il naso; li odiava perché gli ricordavano l’incidente dei suoi genitori, così appena vi entrò aumentò la velocità nel tentativo di uscire il prima possibile.
Mancavano una trentina di metri all’uscita quando notò una moto venire a gran velocità dalla direzione opposta, ma essendo troppo lontano riuscì solo a notare che il conducente non portava il casco.    

- DOBE MA CHE CAZZO FAI?- Naruto, nonostante fossero ancora parecchio lontano, riconobbe immediatamente quella voce profonda che tanto amava... “Cosa ci fa lui qui?” si agitò.

- NARUTO FERMATI, HAI SENTITO? FERMATI SUBITO!-

- NO!!!- fu la risposta decisa del biondino che diede più gas alla moto, aumentandone così la velocità.

- Cazzo!- imprecò Sasuke, per poi sbarrare improvvisamente gli occhi... alle spalle di Naruto era apparso Deidara, che ghignando sadicamente impugnava una catena tra le mani.

- NARUTO ATTENTO!!!- alle parole di Sasuke e alla sua espressione spaventata, Naruto si voltò accorgendosi che Deidara l’aveva affiancato.

- Ora caro Uchiha, avrò la mia vendetta!- sibilò.

Naruto non fece in tempo a capire le parole di Deidara, che il ragazzo lo colpì con tutta la forza che aveva facendogli così perdere il controllo della moto e facendolo cadere malamente sull’asfalto duro.
Sasuke che stava ormai a una decina di metri non poté far altro che guardare la scena trattenendo il fiato: la moto andò a sbattere contro la parete sulla sinistra con una tale velocità che rimbalzò indietro sul lato opposto rischiando di prendere in pieno un camioncino, che per evitarla, sbandò sulla destra in direzione di Naruto che stava cercando di rimettersi in piedi. In quel momento, mentre la vettura falciava in pieno il suo migliore amico facendolo volare in aria per poi rotolare violentemente a terra, c’era solo una cosa che Sasuke avrebbe voluto: essere lì, davanti al suo dobe e proteggerlo col suo stesso corpo.

- NARUTOOOO!!!- l’urlo disperato di Sasuke rimbombò per alcuni secondi nella galleria, lacrime silenziose presero a scendere lungo il suo viso, poi... solo silenzio.

Lo raggiunse col cuore in gola, s’inginocchiò al suo fianco e lentamente lo girò verso di sé sbarrando gli occhi: durante il volo il casco si era levato e ora Naruto aveva il viso inondato di sangue per colpa di un taglio sulla fronte, che sembrava abbastanza profondo, e di sei piccoli graffi a forma di baffo, che gli segnavano le guance.
Cercò di chiamarlo, ma si accorse che la voce non gli usciva più, così con la manica della divisa ripulì delicatamente il viso del ragazzo stando attento a non fargli male. Non sapeva se spostarlo o meno, ma  alla fine la paura di peggiorare le cose  lo bloccò.

- Naruto... Naruto! Ehi, dobe, mi senti?- aveva preso a chiamarlo piano, stentando a riconoscere quella voce incrinata dal pianto come sua e perdendosi ad osservare le proprie lacrime che cadevano piano sul volto di Naruto, andando a mischiarsi col sangue. Erano passati tre anni dall’ultima volta che aveva pianto... avrebbe perso anche il suo dobe? Si chiese e il panico s’impadronì di lui.

-USURATONKACHI! SVEGLIATI! HAI CAPITO IDIOTA? DEVI SVEGLIARTI!- gridò scuotendolo con forza -Ti prego... ti prego non mi lasciare anche tu, sei tutto quello che ho- continuò cercando di sopraffare il dolore straziante che gli stava dilaniando l’anima -Tu... tu sei il mio migliore amico, l’unica persona a cui importi di me, sei la mia luce... sei la cosa più importante della mia vita- ammise e, comprendere di amare quell’uragano biondo che l’aveva salvato da se stesso, proprio mentre rischiava di perderlo, fu come morire.

-A… a... hai sentito? Hai sentito dannazione? Non provare a lasciarmi ora... non ci provare, dobe!- lo scosse ancora e nella semi oscurità del tunnel gli parve di vedere Naruto fare una leggera smorfia.

-Sa...Sasuke...-

-Naruto?- azzardò Sasuke senza fiato, avvicinandosi più possibile.

-Scusami, scusami, scusami...- cominciò a ripetere, mentre le lacrime cominciavano a scendere più velocemente.

- Te...me... - mormorò allungando con fatica una mano verso il volto del moretto, nel vano tentativo di asciugarli le lacrime -Non piangere, non è davvero da te... vedrai che non è nulla- cercò di rassicurarlo, nonostante il dolore gli rendesse difficile anche solo respirare.

- Naruto, ti prego, perdonami, io... io non pensavo quelle cose che ti ho urlato sul tetto... non le pensavo-

- Lo so Sasuke... lo so!- riuscì a biascicare, prima di chiudere stancamente gli occhi.

- NO! DOBE! DEVI STARE SVEGLIO… EHI!- urlò e Naruto con fatica li riapri mostrando a Sasuke il suo sorriso, quel sorriso che in quella settimana era sparito per colpa sua.

- Sasuke… abbracciami-

- Io non so se dovrei Naruto, potrei peg..-

-Questo posto mi fa paura, è come quello scavo... abbracciami Sasuke!-

A quella preghiera il moretto non poté resistere, si sedette sull’asfalto, poi con delicatezza mise un braccio sotto le spalle di Naruto facendogli  passare l’altra sotto la schiena in modo di sollevarlo delicatamente per portarselo tra le braccia, mentre il ragazzo ferito tratteneva a stento i gemiti di dolore che quei movimenti gli causavano.

- Ehi, baka...- sussurrò Sasuke, cominciando a cullare Naruto dolcemente contro il suo petto, mentre con dolcezza accarezzava piano una guancia del biondino e ne baciava continuamente la fronte.

- Sa... Sasuke... sono felice!-

- Ma che dici?-

- Sì, è bellissimo stare tra le tue braccia!- ridacchiò, per poi aggiungere -Senti vorrei ridarti una cosa, se la vuoi-

- Cosa?- domandò osservando Naruto frugare a fatica in una tasca per poi estrarre una cosa che gli fece perdere un battito.

- Vorresti riprendere questo?- chiese allungando a fatica l’orecchino verso il viso di Sasuke, che annuì mordendosi il labbro inferiore.

- Grazie- sorrise -Ti... ti amo Sasuke- bisbigliò tra le lacrime, posando un bacio a stampo sulla bocca del moro, prima di gemere per il dolore e perdere definitivamente i sensi.

- Naruto, ehi baka... NARUTO? AVANTI RIAPRI GLI OCCHI, L’AMBULANZA STA ARRIVANDO, DEVI RESISTERE!- lo incoraggiò sentendo la sirena avvicinarsi, ma le sue parole non ebbero nessun effetto… Naruto giaceva tra le sue braccia completamente immobile.

Continua…

Povero Naruto U___U, cosa dite si salverà? Andrà tutto per il meglio? O forse ci saranno delle complicazioni? Ihihih possiamo dire solo che... lo vedremo nei prossimi capitoli  *_____*, mi raccomando continuate a seguire e se vi va lasciate un opinione su questo capitolo ^____^!!! Il titolo del prossimo sarà 8-Regret!!! Byebye

RISPOSTE AI COMMENTI:
Ryanforever: Oh, ma Sasuke si pentirà amaramente di come ha trattato Naruto, certo in quel momento non poteva immaginare a cosa il suo comportamento avrebbe portato, ma ti assicuro che gli peserà da morire, mentre Narutino purtroppo non se la caverà bene... vedrai nei prossimi capitoli a cosa alludiamo e ti anticipiamo che non saranno certo capitoli allegri (sempre che se la cavi)!!!Byebye
Krikka86: Tranquilla Sasuke soffrirà molto nei prossimi capitoli, ma d’altronde ora è il suo turno di essere tormentato da noi ihihih!!! A parte gli scherzi, Sasuke ah reagito indubbiamente male, ma bisogna considerare che è stato un colpo per lui e la pura di essere diverso ha fatto il resto, certo faceva meglio a stare zitto senza dubbio U.U!!! Conosciamo anche noi quel detto e ci piace molto uhuhuh... quindi potrai dedurre che i prossimi capitoli non saranno per nulla allegri *___*!!! Byebye
Damis: Ihihih Sasuke non ti sta molto simpatico deduciamo ^____^ ( io lo adoro invece, soprattutto quando fa il bastardo n.d.Shinku), però a noi piace così stronzo o forse meglio dire demente? Ma soprattutto amiamo far soffrire Naruto ohoh *ç*!!! Beh, purtroppo la gara non è andata molto bene, ti dico solo che i prossimi capitoli saranno abbastanza tesi, ma questo è ovvio!!!Byebye
Camus: Sasuke è fondamentalmente un grandissimo demente cronico, però se vogliamo giustificarlo un pochino, crediamo sia normale per un ragazzo normale non accettare tanto facilmente di amare un proprio amico!!! Deidara anche a noi piace con Sasori, ma in questa ff non ci sarà, come avrai capito Deidara è stato messo come cattivo, anche se a gran rammarico!!!Byebye
Just_a_girl: Mi raccomando aspetta a trafiggerci Sasuke di forcate, per ora ci serve ancora e poi ti assicuriamo che il rimorso per quello che sarà lo accompagnerà sempre… una bella punizione *____*!!! Sai è buono in fondo, ma più che amare Naruto è più corretto dire che ha una cotta per lui… l’amore è qualcosa di più profondo rispetto a quello che prova lui ^___^!!! Byebye
Miiky: Come hai visto Sai ha si convinto Sasu, ma purtroppo è arrivato tardi ç___ç… il povero Naruto è finito malaccio e nei prossimi capitoli vedremo meglio come va!!!Byebye
Figth: Cavolo ci avevi proprio azzeccato O__o Naruto fa proprio un incidente povero dobe e per quel demente di Sasuke per giunta… quando uno è troppo buono poi ci rimette sempre purtroppo, ma ora è il turno del teme di soffrire iuhihihihih!!!Byebye
Kiby chan: Eh, sì… Sasuke sembra forte, ma come dice Naruto stesso in questo capitolo è solo apparenza, ma in fondo è un po’ da capire il teme, ha perso i suoi genitori ed ora è un attimino diffidente a legarsi ancora a qualcuno… ok, ok, è un demente e basta U___U!!! Byebye











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Capitolo 8
*** Regret ***


Eccoci col capitolo 7 ^____^!!! Visto che sarete tutte preoccupate per le sorti di Naruto la faremo molto breve… Buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66

Broken Dream
8- Regret

Naruto, dopo aver perso nuovamente i sensi tra le braccia di Sasuke, non accennava minimamente a riprendersi nonostante l'Uchiha, disperato, continuasse a cullarlo scuotendolo di tanto in tanto nel tentativo di ottenere una qualche reazione, anche la più insignificante

- Non lasciarmi ora... ti prego- bisbigliò tra le lacrime.

Poggiò una mano sulla guancia del biondino accarezzandola dolcemente, mentre le lacrime, che uscivano sempre più copiose, gli avevano ormai reso la vista quasi offuscata.
Si sentiva debole, come se la disperazione gli stesse risucchiando poco a poco tutte le forze, ma nonostante questo continuava a cercare di smuoverlo, ripetendosi che non poteva perderlo e proprio in quel momento sentì chiaramente l’ambulanza fermarsi vicino a loro.
I paramedici si affrettarono subito a raggiungerli e uno di loro lo pregò con pacatezza di lasciare Naruto. Una parte di lui avrebbe voluto ringhiare un secco “Mai”, ma quella razionale gli suggerì di obbedire; fece quindi come gli fu chiesto, ma non si allontanò di un millimetro e osservò attentamente ogni movimento.

- Per favore ragazzo, allontanati- gli disse uno dei soccorritori mettendo la maschera dell’ossigeno a Naruto, ma Sasuke non si mosse.

- Cos'è successo?- chiese un altro, provvedendo a fissare il collarino al ferito.

- E'... è caduto dalla moto... un camioncino l'ha preso in pieno... ed è volato via... è voltato via... via...- prese a ripetere Sasuke in chiaro stato confusionale.

- E' caduto perché un ragazzo l’ha colpito con qualcosa- intervenne una vecchia signora alle loro spalle che, avendo assisto alla scena, stava parlando con alcuni poliziotti.

Il paramedico annuì alla donna ringraziandola dell'informazione, poi con attenzione misero Naruto sulla barella e gli medicarono il taglio sulla fronte che fortunatamente si rivelò meno problematico del previsto.

- E' grave?- li interrogò Sasuke preoccupato.

- Non lo sappiamo ancora, noi prestiamo solo il primo soccorso, per ulteriori accertamenti bisogna portarlo in ospedale- spiegò il medico di turno e Sasuke annuì poi, vedendo che i paramedici stavano caricando Naruto sull’ambulanza, si affrettò a salire, ma il medico stesso lo fermò posandogli una mano sulla spalla.

- Possono salire solo i familiari!-

- Io devo stare con lui- protestò Sasuke, scostandosi malamente la mano dell'uomo.

- Mi dispiace ragazzo, noi non possiamo fart...- provò a calmarlo.

- Io... sono il suo ragazzo- affermò Sasuke, sentendo che in fondo era vero, che voleva che fosse vero e che avrebbe potuto già essere così se lui non avesse perso tempo a fare il coglione -Devo stargli vicino- aggiunse deciso a non allontanarsi da Naruto.

- Capisco, ma non possiamo farti salire comunque-

- Vi prego, è importante!- insistette... avrebbe fatto di tutto per rimanere al fianco dell’amico, anche strisciare se fosse servito, pensò fissando l’equipe dell’ambulanza che, probabilmente impietositi dalla scena, annuirono permettendogli di entrare nell’abitacolo.

-UCHIHA!- sentendosi chiamare, Sasuke, si girò subito notando Sai ed Hinata correre nella sua direzione.

- Co... cos'è successo Uchiha-Kun? Na...Naruto sta bene?- domandò la Hyuuga visibilmente in ansia.

- E' caduto...- fu l’unica cosa che riuscì a dire evitando di guardare in viso la ragazza.

- Ehi, non c'è tempo, dobbiamo portare di corsa il tuo ragazzo in ospedale- lo esortò uno dei paramedici, facendo sobbalzare i due ragazzi a cui non erano sfuggite la parola: Il tuo ragazzo.

- In quale ospedale lo portate?- azzardò Sai.

- Al Midori Hospital- rispose uno dei soccorritori prima di chiudere la porta.

- Uchiha ci vediamo là!- esclamò il ragazzo.
            

O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O -O-O-O-O

- Allora come sta?- chiese Sasuke mettendosi vicino a Naruto, ma nessuno dei presenti rispose e ignorando la sua richiesta continuarono con i primi accertamenti.

- La prego!- insistette nuovamente, dopo aver udito un gemito di dolore provenire da Naruto.

- Due costole incrinate, forse tre, uno zigomo rotto, braccio destro e gamba sinistra rotte... senza contare...  e varie lacerazioni- concluse il medico dopo un attimo d'esitazione.

A quell'elenco Sasuke sussultò, non immaginava fosse messo così male e la cosa non fece altro che aumentare il senso di colpa che infuriava dentro di lui. Se avesse potuto avrebbe volentieri preso a testate il muro, ma quello non era decisamente il momento più adatto per sfogarsi, doveva  solo stare vicino al suo dobe e fargli sentire la propria presenza, pensò allungando una mano a scostare alcune ciocche madide di sudore dalla fronte di Naruto.
Il medico sorrise intenerito dal gesto di quel ragazzino moro, che all'apparenza sembrava così freddo e nel tentativo di incoraggiarlo un po' gli mise una mano sulla spalla.

- Non preoccuparti, queste ferite guariscono facilmente, il tuo amico mi sembra...-

- Ragazzo- lo corresse Sasuke.

- Mph... il tuo ragazzo sembra sano e forte, quindi non dovrebbe avere troppi problemi- 

- Ne è sicuro?-

- Non al 100%, dobbiamo arrivare alla svelta in ospedale per saperlo... ma...- I'uomo si bloccò avvertendo dei mormorii sconnessi provenire dal paziente.

- Sa...suke...- il moretto s'avvicinò ulteriormente a Naruto e gli strinse delicatamente una mano.

- Sono qui dobe- lo tranquillizzò.

- Dove...- mormorò Naruto.

- Sei in ambulanza, stiamo andando in ospedale! Guarirai presto, vedrai-

- Teme, mi gira la testa, non riesco a tenere... gli occhi aperti- biascicò a fatica.

- Devi riposati e non fare sforzi- affermò sfiorandogli per sbaglio il braccio rotto, facendolo mugolare di dolore.

- Scusami, scusami, scusami- ripeté alzando il viso per incrociare lo sguardo di Naruto.

- Sa...Sasuke, non è da te scusar..ti- rise appena con un sopraciglio alzato.

Sasuke non rispose, cercò di mettersi meglio di fianco all’altro, ma finì per urtargli inavvertitamente la gamba rotta. Subito si maledisse per la sua sbadataggine, ma quando Naruto non emise nessun gemito di dolore, lo guardò confuso.

- Naruto, ma non l’hai sentito?- domandò impensierito.

- Cosa?-

- Ti ho toccato la gamba- affermò corrucciando la fronte.

- No, ma forse ho perso i sensi per qualche secondo-

- Te…te la sto toccando anche adesso- riuscì a dire a fatica, mentre Naruto spalancava gli occhi in preda al panico.

- Sa…Sasuke… le… le mie gambe! Non le sento… non sento il tuo tocco- riuscì a dire prima di riperdere i sensi, mentre uno scioccato Sasuke si girava a rallentatore verso il medico al suo fianco.

- Era per questo il ma?-

Nessuno rispose, pochi secondi dopo arrivarono in ospedale, i medici provvidero subito a scaricare la barella e Sasuke li seguì fino all’ingresso della sala operatoria dove fu bloccato da due infermiere che cercarono di farlo ragionare dicendogli che sarebbe stato solo d’intralcio e che non essendo un familiare non aveva diritto a nessun tipo di informazioni.
Stancamente si poggiò al muro per poi scivolare a terra, si sentiva stanco, come se gli fossero state risucchiate tutte le energie, pensò coprendosi il viso con le mani, avvertendo l’umido delle lacrime che avevano nuovamente solcato il suo viso dopo tanto tempo. Portò la testa tra le ginocchia e si fece passare le mani tremanti nei capelli fino ad incrociarle sopra la nuca, poi si morse il labbro inferiore e strizzò gli occhi che ancora bruciavano terribilmente…la paura di perdere Naruto non era passata.

- Uchiha, mi senti?- sentendosi scuotere alzò lo sguardo e, incrociando quello preoccupato di Sai, annuì debolmente tirandosi su.

- Naruto?- chiese Hinata.

- E lì dentro- rispose indicando la porta bianca davanti a sé.

- Cos’hanno detto i medici?-

- Ancora nulla, quando siamo arrivati l’hanno portato immediatamente a fare degli accertamenti, ma i paramedici hanno detto- prese un profondo respiro -che ha qualche costola incrinata e delle fratture-

- Oh, Kami!- esclamò Hinata portandosi le mani alla bocca.

- E…poi…- deglutì a fatica ricordando il viso impaurito di Naruto.

- C’è altro Uchiha?-

- Lui… ha ripreso i sensi per poco e io… per sbaglio gli ho toccato la gamba rotta, ma lui non l’ha sentito, non ha sentito nulla- aggrottò le sopracciglia -Volevo solo stargli più vicino, non volevo altro- Sai e Hinata erano rimasti paralizzati dalla rivelazione di Sasuke e da ciò che essa avrebbe potuto significare.

- Ok, dobbiamo stare calmi, in fondo non è detto che debba essere per forza qualcosa di così grave! Sediamoci e aspettiamo, d’altronde non possiamo fare altro e tu Uchiha spiegaci che è successo- gli ordinò Sai, sedendosi in sala d’aspetto.

- E’ caduto- disse forzatamente Sasuke.

- Sì, questo lo sappiamo, ma come ha fatto a cadere?-

- Non affari vostri- sibilò in un impeto di rabbia.

- Come ti permetti? In questo momento abbiamo più diritto di te di stare qui! Se tu invece di scappare, perché sei scappato mettiamo in chiaro questo, gli fossi stato vicino come dovevi, lui ora non sarebbe lì dentro!- ringhiò Sai alzandosi e afferrando Sasuke per il colletto.

- LO SO BENISSIMO, COSA CREDI CHE NON MI SENTA IN COLPA?- gridò mollando uno spintone all’altro ragazzo, facendolo finire sgraziatamente a terra, poi cercò di ricomporsi e abbassando il viso proseguì -Quando ho visto Deidara colpirlo con quella catena sulla schiena, mi si è sembrato di morire-

- Deidara cosa?-

- Naruto era in vantaggio, quella carogna… quella carogna…- non riusciva a proseguire - L’ha colpito più forte che poteva, l’ho visto cadere e rotolare a terra, ma il peggio è stato vedere quel camioncino prenderlo in pieno per evitare la moto e sapere di essere completamente impotente-

Hinata, che si era alzata per soccorrere Sai, sentendo quelle parole si sentì mancare, mentre il ragazzo che aveva aiutato ad alzarsi la sosteneva saldamente per la vita e l’aiutava a riaccomodarsi sulle  sedie. Dopo aver fatto calmare un po’ la ragazza, Sai si voltò verso il suo eterno rivale guardandolo con astio; era furioso con Sasuke perché tutto l’accaduto era colpa sua, ma al tempo stesso sentiva di essere arrabbiato anche con Naruto per essersi spinto così lontano per una persona che non lo meritava minimamente… quella persona che non l’aveva voluto, che lo aveva gettato via alla prima difficoltà e che ora stava li a dannarsi l’anima.

- Lui… lui non faceva che parlare di te- sussurrò Hinata piangendo in silenzio -Lui ha sempre pensato solo a te, anche se l’hai rifiutato in quel modo non ha fatto altro che giustificarti- le parole della ragazza fecero sobbalzare l’Uchiha, che tentò invano di dare una risposta.

- No, Uchiha sta zitto e non provare ad aprire bocca! Accompagno la Hyuuga a prendere un po’ d’aria, nel frattempo tu cerca almeno di rintracciare i genitori di Naruto- sentenziò Sai, aiutando Hinata ad alzarsi per poi incamminarsi con lei lungo il corridoio.

- I suoi genitori…- ripeté Sasuke portandosi una mano tra i capelli.

Nel silenzio del corridoio si appoggiò al muro, poi con mani tremanti prese il cellulare e, una volta certo di avere recuperato un minimo di autocontrollo, fece il numero di casa dell’amico sperando con tutte le sue forza che a rispondere fosse Jiraiya e non Tsunade.
Dopo il primo tentativo andato a vuoto riprovò più volte, ma il telefono dava sempre la segreteria telefonica, così alla fine decise di lasciare un messaggio dove li informava che Naruto aveva avuto un incidente con la moto ed ora era in ospedale.
Una volta riagganciato il telefono scivolo nuovamente a terra, mentre l’angoscia lo avvolgeva sempre maggiormente nelle sue spire.

-Ti ho sempre invidiato per il rapporto speciale che avevi con lui- Sasuke sussultò voltandosi di scatto e, ritrovandosi Sai seduto a fianco, si chiese quando il ragazzo l’avesse raggiunto -Essendo bisessuale non mi sono fatto problemi quando, vedendo per la prima volta Naruto, mi sentii attratto da lui. Non era una di quelle bellezze perfette, ma sentivo che aveva qualcosa di speciale, qualcosa che avrei voluto avere solo per me, ma che lui aveva già destinato a te.  Mph, non importava cosa facessi per mettermi in mostra, lui vedeva solo il tuo brutto muso e nient’altro- sospirò sentendosi a disagio -Lo sai Uchiha, ho provato tante volte a capire cosa ci trovasse in uno stronzo come te, ma devo confessarti che non sono mai riuscito a capirlo- concluse con un sorriso triste.

-Me lo sono chiesto spesso anch’io- sospirò Sasuke chiudendo gli occhi -Sono stato sempre un bastardo con lui, sempre! La prima volta che lo incontrai dei teppisti lo stavano picchiando, intervenni solo per divertirmi un po’ e me ne andai senza dargli troppa attenzione, poi qualche giorno dopo me lo ritrovai a scuola nella medesima situazione e pensai “Questo è proprio uno sfigato”, ma in realtà già da allora non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, più cercavo di allontanarlo, più lui si avvicinava inesorabilmente-

- Perché mi stai dicendo questo?-

- Non lo so Nakamura…forse per far capire a me stesso quanto lui fosse veramente importante per me da sempre-

- Spero che tu non te ne sia accorto troppo tardi Uchiha- dicendo questo Sai si alzò e si allontanò dal moretto.

- Lo spero anch’io- mormorò Sasuke, ripensando a quegli anni.

Dall’arrivo di Naruto, la sua vita era migliorata, ma lui era troppo legato al passato per accorgersene. Non faceva altro che passare da una rissa all’altra in cerca di sollievo per quel dolore che lo lacerava da dentro, senza rendersi conto che la vera medicina ce l’aveva sempre avuta accanto per tutto il tempo, sottoforma di un dobe dalla bocca larga che col tempo era diventato la sua famiglia e il suo furto… quel futuro che aveva rischiato di distruggere con le sue stesse mani, meditò avvertendo dei passi veloci dirigersi verso di lui.

- SASUKE COS’E’ SUC…- gridò Jiraiya per poi bloccarsi di colpo notando il volto stanco del ragazzo, gli occhi rossi e le tracce delle lacrime sul viso incrostato di sangue… quel sangue che aveva anche sui vestiti e che evidentemente era di qualcun’altro.

Continua… 

E anche questo è andato ^____^!!! Naruto si salverà a quanto pare, ma chi lo sa se andrà davvero tutto per il meglio o se non sarà così… beh, il solo modo che avete per saperlo e continuare a seguire gli ultimi capitoli!!! Se vi va lasciate un opinione su questo capitolo ^____^, nel frattempo ne approfittiamo per ringraziare tutti quelli che hanno commentato e anche a quelli che hanno messo al storia in preferiti GRAZIEEEE!!! Il titolo del prossimo sarà 9-Nightmare!!! Byebye

 

RISPOSTE AI COMMENTI:
Ryanforever: Uhuhuhuhuh “sono sicura che Naruto on la passerà così liscia conoscendovi” parole sante *_____*… come avrai intuito da questo capitolo le cose potrebbero non andare molto bene, però non si sa mai, bisogna solo aspettare e vedere quale sarà il verdetto finale!!!Byebye
Miiky: Probabilmente si salverà, ma non andrà tutto benissimo e per quel che riguarda Sasuke vedrai cosa combinerà *_____*!!!Byebye
Yume_Dark: Grazie per i complimenti, siamo contente che ti sia piaciuto e che le scene forti abbiano colpito, in fondo lo scopo è proprio quello U___U! Mi raccomando continua a seguire!!!Byebye
Kellyvideomaniacatv:
Non farti problemi, l’importante è che la storia ti sia piaciuta ^ ^!!! Sasuke avrà tempo per fare ammenda non temere, mentre per Naruto posso solo dirti che con la botta che si è preso potrebbero esserci delle complicazioni!!! Byebye
Vale_cullen1992:
Sorry se ti abbiamo fatto aspettare troppo, ma noi abbiamo i nostri ritmi un po’ lentini forse, comunque speriamo che ti sia piaciuto anche questo capitolo e tranquilla Naru non muore ^___^!!!Byebye
Sarhita:
Grazie per i complimenti ^____^ e scusa il ritardo, però l’importante è che abbiamo aggiornato, no? Ihihih Naru si salva e credo questo sia chiaro ormai per cui rilassati (almeno per ora *___*) e continua a seguire mi raccomando!!!Byebye
Diegotiamo: Sususu Narutino non è morto visto? Spero tu sia sollevata, però non rilassarti troppo, perché non è detto che fili tutto liscio ihihih!!! E commenta quando hai tempo non preoccuparti ^___^!!! Byebye
Damis: Ahah povero Deidara non oso immaginare cosa gli accadrebbe se ti capitasse davvero sottotiro ihihih… ma veniamo a noi!!! Allora diciamo che Naruto se la cava, ma… come avrai capito non tutto va liscio, resta solo da vedere di che portata saranno i danni!!! Sai come si vedrà nei prossimi capitoli non era cattivo, semplicemente era forse un po’ tanto tanto tanto insistente, ma certamente non cattivo!!!Byebye
Kiby chan: Che vuoi farci, si sa che gli Uchiha non hanno il cervello fino per certe faccende U____U!!! Siamo contente che Naruto ti piaccia anche se non è IC, però in questa storia è soprattutto puccioso ^____^!!!Byebye
Krikka86: Ahaha il motivo per cui si è arrivati a questo è semplice… 1-siamo due sadiche croniche e amiamo far soffrire i personaggi 2- Sasuke è così ottuso che per farlo svegliare servono cose estreme!!! La parte dell’incidente è stata la mia preferita in assoluto *_____* e sono felice che ti sia piaciuta (n.d.Shinku), ma non è ancora finita ihihih… tieniti forte nei prossimi capitoli mi raccomando!!!Byebye
Floriana333: Grazie mille per il commento, speriamo che anche questo cap. sia di tuo gradimento!!!Byebye
Tensai86: Tensaiucciaaaaa ^____^ susu non piangere non è ancora il momento di tirar fuori i fazzoletti, per cui fatti forza e incrocia le dita per i prossimi capitoli ihihihih!!! Si, Naru si salva ormai è ovvio però non senza conseguenze come hai detto tu stessa… resta solo da vedere quali saranno iihihih, ma tu continua a seguire mi raccomando!!!Byebye
Act:
Grazie per i complimenti e su col morale che Narutino si salva dai ^____^!!!Byebye

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Capitolo 9
*** Nightmare ***


Ciao a tutti ^___^!!! Passate bene le vacanze? Speriamo di sì!!! Noi bene e abbiamo deciso di pubblicare con qualche giorno di anticipo, anche se in teoria avremmo dovuto farlo a settembre ^____^!!! Buona lettura!!!

Broken Dream
9- Nightmare


Sasuke si girò lentamente verso Jiraiya, che seguito a ruota dalla moglie si era precipitato in ospedale non appena sentito il messaggio nella segreteria telefonica. Lo vide bloccarsi e sbiancare, ma non ne capì subito il motivo, solo dopo quando abbassò lo sguardo su sé stesso notò che i propri abiti, così come le mani, erano sporchi di sangue… il sangue di Naruto, precisò la sua mente e avvertì chiaramente lo stomaco contrarsi in un spasmo doloroso.

- Sasuke cos’è successo?- chiese preoccupato.-

- Ha…ha avuto... un incidente con la moto- riuscì a balbettare il ragazzo e l’uomo avvertì chiaramente un brivido freddo percorrergli tutto il corpo lasciandolo di ghiaccio.

- E’ STATA COLPA TUA!!!- prese ad urlare Tsunade inveendo contro il marito -LO SAPEVO! LO SAPEVO CHE NON DOVEVI PRENDERGLI QUELLA MALEDETTISSIMA MOTO! E TU…- tuonò indicando Sasuke con odio mal celato -SO BENISSIMO CHE IN QUALCHE MODO CENTRI QUALCOSA!-

L’Uchiha abbassò la testa, sapeva che Tsunade non lo vedeva di buon occhio; certo, lui non aveva mai fatto nulla per ingraziarsi la donna ed ora con quella storia sarebbe stata un impresa impossibile, senza contare che Tsunade avrebbe sicuramente fatto di tutto per impedirgli di frequentare nuovamente il figlio, rifletté stringendo i pugni.

- Tsunade, per favore!- intervenne Jiraiya nel tentativo di calmarla -E’ inutile star qui a perdere tempo, andiamo ad informarci…tu avviati io ti raggiungo subito-

La donna sembrò riflettere per alcuni minuti, poi prese un profondo respiro per cercare di calmarsi ed annuì dirigendosi verso la stanza dove avevano condotto Naruto per gli accertamenti, il tutto non prima di aver fulminato i due “responsabili” con lo sguardo.  Appena a Tsuande fu permesso di entrare, Jiraiya sospirò pesantemente girandosi verso Sasuke, gli tese la mano tirandolo in piedi e gli fece cenno di sedersi al suo fianco.

- Sasuke ti prego ho bisogno di sapere come sono andate le cose-

- Io… non so se-

- Non preoccuparti, io non la penso come Tsunade- Sasuke non capì e Jiraiya intuendolo aggiunse -Secondo me tu sei la cosa migliore che è capitata a Naruto-

- Si sbaglia…- sussurrò distogliendo lo sguardo.

- No che non mi sbaglio! Prima di conoscere te era sempre solo, i ragazzi della sua età lo hanno sempre emarginato senza motivo prendendolo continuamente di mira; certo, aveva noi, ma non è la stessa cosa. Quando ti ha conosciuto l’ho visto tornare il bambino vivace di un tempo, è stato come se la sua vita fosse ricominciata con te. Tu sei il suo unico amico Sasuke e non solo a quanto pare- il moro s’irrigidì a quelle parole e Jiraiya sorrise… sapeva benissimo che sotto tutta quella scorza dura c’era un ragazzo buono e sensibile.

- Non fare così, io so da tempo quello che mio figlio prova per te, così come Tsunade e sono fermamente convinto che sia quella l’origine della sua forte antipatia nei tuoi confronti… sai com’è, tu potresti portargli via il suo adorato bambino!- rise leggermente.

- Io…io non…-

- Non preoccuparti di nulla, cerca solo di non farlo soffrire più- lo pregò Jiraiya e Sasuke si chiese con quale coraggio avrebbe potuto promettere una cosa simile dopo che gli aveva appena fatto passare una settimana d’inferno.

- Ora raccontami!- lo incalzò Jiraiya guardandolo dritto negli occhi e Sasuke, incoraggiato dallo sguardo comprensivo dell’uomo, lentamente si lasciò andare a quello che divenne uno sfogo disperato fatto di rabbia, impotenza e dolore.

- Credi davvero che sia stata colpa tua?-

- Si che lo è! Se gli fossi stato vicino…-

- Se quel ragazzo era davvero intenzionato a fare del male a Naruto avrebbe trovato un altro modo per riuscirci, credimi! Io li conosco i tipi così e poi è stata una scelta di mio figlio quella di gareggiare, sapeva che era pericoloso, ma ha fatto la sua scelta. No, non è colpa tua Sasuke, caso mai la colpa è mia; se non avessi ceduto, se solo non gli avessi comprato la moto...- stava per finire la frase quando avvertì la voce della moglie da dietro la porta.

- Mi andresti a prendere un caffè alla macchinetta che c’è alla fine del corridoio?-

- Io vorrei aspettare qui- disse Sasuke.

- Dammi retta, fammi calmare prima Tsunade, ok?-

Sasuke pensandoci concluse che era meglio non avere a che fare con la donna in quello stato, così dopo avere annuito si diresse silenziosamente verso le macchinette e mentre aspettava il caffè ripensò alle parole di Jiraya “E’ come se la sua vita fosse ricominciata con te”.

“No, sono io quello che è riuscito a ricominciare grazie a lui” pensò prelevando la bevanda calda, poi lentamente tornò indietro e svoltando l’angolo si fermò ad osservare Jiraiya e Tsunade che ancora discutevano tra di loro. Stava per muoversi quando vedendo un medico uscire dalla stanza si fermò tornando dietro l’angolo in modo da poter ascoltare la conversazione senza essere scacciato.

- Vostro figlio è fuori pericolo- iniziò il medico e Sasuke tirò un sospiro di sollievo -Ma purtroppo sono costretto ad informarvi che i danni riportati alla colonna vertebrale sono stati importanti ed è perfettamente inutile essere ottimisti… la paralisi è evidente, le possibilità che riprenda a camminare anche con un intervento sono molto scarse, mi dispiace molto- alla sentenza del medico il bicchierino di caffè che Sasuke reggeva tra le mani cadde istantaneamente a terra riversando il liquido scuro sul pavimento, mentre il ragazzo si appoggiava instabile alla parete portandosi una mano al petto che aveva preso a dolergli in modo insopportabile come se qualcuno gli avesse strappato il cuore lasciandolo lì agonizzante.

- No, non è vero- prese a mormorare incapace di accettare la notizia.

- E’ al piano superiore, nella stanza n° 35…-

Ancora addossato al muro sentì il medico proseguire dicendo a Jiraiya e Tsunade di seguirlo nel suo studio che aveva bisogno di parlare con loro in modo più approfondito delle lesioni di Naruto, ma ormai per Sasuke non aveva più importanza, la sola cosa che voleva in quel momento era vedere il suo dobe. Lentamente si allontanò da loro dirigendosi verso le scale per poi cominciare a correre come un matto verso la camera di Naruto, sperando con tutte le sue forze che ci fosse stato un equivoco o che magari fosse solo un brutto sogno, perché anche solo l’idea di avere rovinato la vita alla persona che amava lo faceva impazzire.
In pochi minuti arrivò a destinazione, controllò che nessuna infermiera fosse nei paraggi e si mise a fissare la maniglia come se fosse incandescente… aveva una paura fottuta di quello che avrebbe potuto trovare al di la di quella porta. 

- Coraggio Sasuke, sei un Uchiha, no?- si fece coraggio.

Naruto era sdraiato in un letto troppo grande per lui, era pieno di bende e fasciature varie, al braccio aveva attaccato una flebo e aveva la gamba rotta ingessata e sollevata leggermente, così come il braccio. Però non era quello ad agitarlo, ma bensì il bip continuo che proveniva dalla macchina di fianco al letto del biondino: sentire quel bip che equivaleva ad ogni battito del cuore di Naruto lo metteva in ansia e la paura che si fermasse improvvisamente lo terrorizzava.
Cercò di calmarsi, in fondo il dottore aveva detto che era fuori pericolo, poi sospirando si avvicinò lentamente a Naruto. Si mise di fianco al letto, ma non osò toccarlo: era pallido, il suo volto era orribile, ma non perché era tumefatto o pieno di graffi, bensì per il dolore che gli si poteva leggere, quel dolore che il suo angelo non avrebbe mai dovuto provare e che lui stesso ne era stato in parte causa.  Dopo svariati minuti di immobilità allungò una mano mettendola a coppa su una guancia di Naruto e scrutandolo meglio notò quanto apparisse deperito rispetto alla settimana precedente. 

- Cosa ti ho fatto…-  mormorò a fatica.

- Il tuo amico si riprenderà- disse un'infermiera facendolo sobbalzare.

- Come scusi?-

- Il tuo amico si riprenderà- ripeté la donna avvicinandosi alla flebo di Naruto ed infilandoci tramite una siringa, un liquido trasparente, il tutto sotto lo sguardo attento di Sasuke.

- Tranquillo, questo serve per attenuare i suoi dolori e farlo riposare meglio- gli spiegò.

- Prova dolore?- si azzardò a chiedere.

- Finché è sotto sedativo, no-

- Se...dativo?- balbettò il ragazzo sentendosi sempre peggio.

- Lo faremo dormire per qualche giorno, altrimenti per lui sarebbe un vero calvario, i dolori sarebbero troppo forti- spiegò la donna e vedendo l’espressione disperata del ragazzo aggiunse -Non preoccuparti è solo questione di qualche giorno e anche quando lo faremo svegliare sarà sempre sotto antidolorifici-

Sasuke, rimasto nuovamente solo, continuava a fissare il corpo di Naruto, disteso immobile in quel letto d’ospedale, lui che era il ritratto della vitalità. Quando la porta si aprì nuovamente non ci fece molto caso e neanche gli importava, almeno finché non registrò la voce piena di astio di Tsunade.

- Tu, cosa ci fai qui?-

- Volevo vedere Naruto-

- Non ne hai il diritto, è per colpa tua se lui… se il mio bambino…- la donna non riuscì a finire la frase che, sopraffatta dal dolore, dalla rabbia e dalla frustrazione, scoppiò in lacrime.

- Lei non mi può impedire di vederlo!- reagì Sasuke con le guance lievemente bagnate.

- Questo…- cominciò indicando Naruto disteso sul letto -E’ solo colpa vostra!- concluse indicando Sasuke e Jiraiya.

- Non sarebbe ridotto così se tu…- indicò l’uomo -Non gli avessi comprato quella maledetta moto, e tu…- si riferì a Sasuke -Se non fosse stato per te, lui non avrebbe mai chiesto di avere quel maledetto aggeggio ed ora guarda cosa gli hai fatto!- Sasuke abbasso la testa senza dire nulla.

- Non potrà più camminare… lui…- Tsunade crollo a terra in ginocchio e Jiraya fu subito al suo fianco.

- Tsunade per favore non fare così!  Vedrai che si sistemerà tutto- provò ad incoraggiarla, ma anche lui sapeva benissimo che non sarebbe successo, il dottore era stato chiaro… la frattura era troppo grave.

- Il mio bambino, il mio bambino…- continuava a ripetere in lacrime tra le braccia del marito -Fuori… fuori di qui! Non avvicinarti mai più a lui… MAI PIU' UCHIHA!-

- Tsunade non dire queste cose!- Jiraiya provò a placarla, ma lei era irremovibile.

- No, che non sto zitta, lo ha ferito troppo!- disse rabbiosa -Non ti bastava averlo fatto soffrire per una settimana?- Sasuke s’ irrigidì a quelle parole.

- Perché sei così sorpreso? Cosa credi, che non mi sia accorta del cambiamento improvviso che ha avuto? Gli si legge immediatamente in faccia se qualcosa non va! Mangiava il minimo e se ne stava sempre chiuso in camera a piangere a causa tua…ed ora questo! Guardarlo… GUARDALO HO DETTO!- urlò indicando il figlio.

Vedere Naruto ridotto in quello stato, il peso delle accuse di Tsunade e la consapevolezza che la donna aveva perfettamente ragione furono troppo per Sasuke che, senza indugio, uscì di corsa dalla stanza senza guardarsi indietro, finché giunto in prossimità dell’uscita non finì per sbattere contro qualcuno.

- E che cavolo, Uchiha guarda dove vai! Ehi, ma che fa…- iniziò Sai, bloccandosi stupito alla vista delle lacrime dell’altro -E’ successo qualcosa?- domandò titubante, preoccupato dall'espressione vuota di Sasuke; non era la prima volta che vedeva quello sguardo, l’aveva già visto su Naruto per tutta la settimana passata, ma quello dell’Uchiha era diverso, era lo sguardo di uno che ha appena perso tutto.

- Lui… lui…- le lacrime presero a scorrere più velocemente.

- Uchiha mi stai spaventando!-

- E’ paralizzato- sussurrò Sasuke -PARALIZZATO CAPISCI?-

- Stai scherzando, vero Sasuke-kun?- intervenne Hinata, ma guardando dritto negli occhi capì che il ragazzo era serissimo -E’ solo colpa tua!- strillò dandogli uno schiaffo e correndo via.

-Hinata aspetta!- la richiamò Sai, poi si voltò un ultima volta verso Sasuke e vedendolo distrutto non se la sentì di infierire -Mi dispiace Uchiha, davvero!- affermò, poi gli diede le spalle e si affrettò a raggiungere la Hyuuga, mentre Sasuke, rimasto solo, si diresse lentamente verso l’uscita dell’ospedale con lo sguardo perso e una sola certezza… nulla sarebbe mai più stato come prima.

Continua…


Sigh...sigh... povero Narutuccio che brutta sorte che gli abbiamo riservato ç___ç!!! Ed ora cosa accadrà? Cosa farà Sasuke? Come reagirà Naruto al suo risveglio? Tsunade e Jiraiya? Tutto questo nel prossimo ed ultimo capitolo... “10-Broken Dream”.

 

RISPOSTE AI COMMENTI:
Vale_cullen1992: La cosa delle gambe come hai visto non va a buon fine, ma d'altronde questa è una ff drammatica, purtroppo nella vita le cose non vanno sempre bene U___U!!! Se le cose si sistemeranno un minimo o meno lo scoprirai nel prossimo capitolo!!! Byebye
Miiky: Thank you ^  ^ come sempre per il commento, siamo contente che la ff continua a piacerti, ormai manca pochissimo alla fine, continua a seguire mi raccomando!!! Byebye
Krikka86: E facevi bene a preoccuparti per il fatto dell'ambulanza, come hai visto le cose non sono andate bene per il povero Narutino, ma ora anche Sasuke avrà il suo bel fardello da portare... il senso di colpa pesa, pesa, pesa!!! Byebye
Ryanforever: Beh, suppongo che dobbiamo andare a nasconderci onde evitare di essere affettate dalla tua micidiale ascia uhuhuhuh, ma la storia non poteva che andare così, è stata pensata fin dall'inizio in questo modo e ti consiglio di tenerti forte per il finale!!! Prima di giudicare però dovrai leggerlo tutto fino alla fine (pure quello che diremo noi alla fine ^__^) e tranquilla pubblicheremo in massimo una settimana e mezza, dipende se avremo pronto l'altra mini ff o meno!!!Byebye
Diegotiamo: OMG o____O un'altra da cui fuggire che vuole la nostra pelle muahahhahaha *______*!!! Dispiace anche a noi per quello che è successo a Naruto, ma sono cose che capitano, purtroppo nella vita non va sempre tutto come vorremmo!!! Byebye
Damis: Naruto è grave purtroppo, o meglio, come hai visto si salva, ma i danni saranno gravi!!! Jira e Tsu non la prenderanno affatto bene, anche se ognuno la vedrà a modo suo e affronterà in modo diverso il dolore, mentre per Sasuke sicuramente sarà quello che soffrirà di più eheh!!! Byebye
Kiby chan: Siamo contente che nonostante preferisci l'IC segui questa storia che IC probabilmente lo è poco, visto che noi adoriamo Naruto un po' fragile e puccioso ^___^!!! Deidara è stato scelto un po' forzatamente per il ruolo, ma era l'unico che ci stava bene, almeno secondo noi!!! Naruto se la cava sempre è vero, però bisogna vedere il “come”!!! Byebye
Kellyvideomaniacatv: Naruto purtroppo resterà paralizzato, è molto triste come cosa però è anche bella drammatica come piace a noi *ç* ahahahhaha... emm, scusa lo sclero!!! Parlando di Sasuke invece, noi lo vediamo come uno zuccone di prima categoria e se guardi anche il Sasu del manga si rende conto delle cose solo quando ci sbatte contro il muso, poi si che ci sta di un male cane e così sarà anche per il Sasuke di questa ff!!! X Jira e Tsu sappi solo che Tsu non la prenderà affatto bene!!!Byebye
Act: Grazie per il commento, Naruto si è verissimo che non si merita una fine così, ma le sfighe capitano sempre ai migliori *_____* ahahahhah, scusa, scusa non volevamo dire questo... spero che seguirai anche il prossimo capitolo, anche se poi alla fine con tutta probabilità vorrai le nostre teste su vassoio d'argento!!! Byebye
Shizue Asashi:
Oh si, Tsunade non perdonerà mai Sasuke per quello che è successo a Naruto, ma anche Sasuke stesso non finirà mai di maledirsi per l'accaduto... sarà molto triste ç___ç!!! Sai alla fine era buono, solo un po' violento nel porsi riguardo a Naruto, mentre per la SaiHina... beh, mai dire mai, potrebbe anche esserci, ma purtroppo manca il tempo materiale per farla evolvere dato che siamo alla fine ormai!!! Byebye

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Capitolo 10
*** Broken Dream ***


Ciao a tutti!!! Eccoci finalmente all’ultimo capitolo di questo delirio eheheh ^____^… speriamo entrambe che siate pronti per il gran finale e vi preghiamo di leggere anche le nostre note finali, prima di  giurare vendetta contro di noi uhuhuhuh!!! Buona lettura

 

Broken Dream
10-Broken Dream

Sasuke sfrecciava per le vie della città sulla moto “presa in prestito” al componente della banda di Deidara, guidando come un pazzo, spaventando a morte gli autisti che lo incrociavano e rischiando appunto di finire anch'esso sotto una macchina o peggio. Aveva bisogno di riflettere e quale posto era meglio di “quello”, pensò dando più gas alla moto ed andando ad imboccare una delle strade che l'avrebbero portato fuori città. Ci mise una buona mezzora ad arrivare nel posto prescelto, spense la moto e scese da essa senza preoccuparsi di legarla, tanto li non l'avrebbe presa nessuno visto che solo in due conoscevano quel posto.

- Io e …- sussurrò tristemente dirigendosi a passo lento tra la fitta boscaglia fino a spuntare su uno spiazzo.

Era un vecchio osservatorio abbandonato ormai in rovina e nascosto quasi completamente dalla fitta vegetazione, tranne in quel punto. S'avvicinò alla ringhiera malandata senza appoggiarsi e guardò il paesaggio; da li si godeva un ottima vista dell’intera città, anche dell’ospedale, notò Sasuke, poi fece qualche passo indietro e si sedette su una vecchia panchina in muratura ormai erosa dal tempo. Naruto era in ospedale da circa tre maledetti giorni, Tsunade aveva dato ordine di non fargli oltrepassare la porta della camera del figlio, ma fortunatamente, davanti alla finestra della stanza di Naruto, passava proprio la scala antincendio che lui non esitava certo ad usare. S'intrufolava furtivamente la notte, quando non c’era nessuno e, avendo imparato a memoria anche gli orari delle flebo di Naruto, sapeva perfettamente quando nascondersi. Sospirando afflitto si guardò intorno e un timido sorriso si dipinse sul suo volto spossato, chiuse gli occhi e lasciò che  i ricordi affiorassero alla sua memoria. 

-Ti faccio vedere il mio posto segreto!- gli aveva detto un sabato mattina... era estate, faceva caldo, ma nonostante le sue continue lamentele, Naruto, lo aveva trascinato a piedi per chissà quanti chilometri fino a quel posto.

-Allora non è bellissimo?- gli aveva chiesto sorridendo.

- Tsz, ho visto di meglio!- aveva risposto lui con presunzione, anche se in realtà era rimasto affascinato da quel posto... la vista era spettacolare.

Alla sua risposta Naruto si era intristito per un secondo, ma gli era passata subito e aveva preso a raccontargli di come suo padre nelle rare volte che tornavano in città lo portava lì a farlo giocare.

- Venendo qui è come se sentissi mio padre ancora vicino- gli aveva detto e Sasuke era rimasto spiazzato da quell'affermazione.

Lui non aveva mai avuto un posto del genere e certamente suo padre non perdeva  tempo a farlo giocare, ma riflettendo bene a distanza di tempo non era stato quello a metterlo a disagio, bensì l'espressione triste di Naruto. Se fosse potuto tornato indietro  l'avrebbe sicuramente stretto forte tra le braccia sussurrandogli che ora c'era lui al suo fianco, ma ai tempi si limitò semplicemente a sbuffare.

- Che ne dici, se dividessi questo posto con te? Potrebbe diventare il nostro posto, dove nessuno ci disturberà mai!- gli aveva detto di punto in bianco e lui l'aveva guardato in quei suoi profondi occhi azzurri restando incantato per un attimo.

Ci aveva visto qualcosa di sconosciuto a cui solo ora sapeva dare un nome e dopo quel primo incastro tutti i pezzi del puzzle andarono perfettamente a posto: Naruto che lo osservava  sempre, che faceva esattamente quello che gli chiedeva senza mai lamentarsi, che ad ogni sua chiamata correva da lui. Naruto l'aveva  sempre amato in silenzio e lui invece, cosa aveva fatto per il dobe? Nulla, solo farlo soffrire nel peggior dei modi, fu la risposta che si diede.
Si ricordò di come aveva rifiutato l'amico, di quanto dolore aveva  visto in quegli occhi e si chiese con quale diritto ora diceva di amarlo e di volere stare al suo fianco. No, lui non aveva diritti, lui aveva fatto soffrire la persona più importante che aveva al mondo e come risultato finale Naruto non poteva più... una rabbia feroce lo pervase: contro Deidara, che era stato l'esecutore di quella tragedia; contro Naruto, perché troppo preso da lui non aveva  pensato prima a sé, ed infine contro se stesso, perché se solo non fosse stato cosi codardo ora sarebbe lì, con il suo dobe sorridente tra le braccia.

- Il suo sorriso...- mormorò Sasuke prendendosi il volto tra le mani, poi i momenti felici passati lì con Naruto iniziarono ad affollarsi nella sua testa con sempre maggiore insistenza costringendolo ben presto ad alzarsi e levare le tende il prima possibile... faceva troppo male rivivere quei giorni che non sarebbero mai più tornati.

- Ci mancava solo questo!- ringhiò guardandosi intorno.

Consapevole di essersi perso nella fitta boscaglia cercò di avanzare in direzione dei rumori delle macchine, ma a giudicare dai toni ovattati doveva essersi allontanato parecchio, rimuginò, notando solo in quel momento la strana struttura in pietra che si ergeva alla sua destra. Beh, più che una vera costruzione avrebbe dovuto dire ciò ne restava, constatò osservando quattro colonne di pietra senza copertura che, ricoperte di piante selvatiche, si ergevano su una base anch'essa in pietra a cui si accedeva tramite tre gradini ormai erosi dalle intemperie, mentre all'interno si  era conservata abbastanza in buono stato una specie di panca in marmo decorata con strane incisioni, che guardando meglio notò essere in realtà una specie di altare.

- Devono essere  resti di un tempio! A Naruto piacerà mol...- si bloccò dandosi dell'idiota... Naruto ormai non avrebbe potuto vedere un bel niente.

 

O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 

Sasuke, come da tre giorni a quella parte, entrò senza far rumore nella stanza del dobe. La luce era spenta, ad illuminare il viso del biondino era una semplice e piccola lampada nella parte opposta della stanza; lo rimirò un attimo da lontano e poi si avvicino lentamente.

- Ti hanno appena dato gli antidolorifici, vero?- gli chiese  spostandolo leggermente per farsi un po' di spazio.

Puntò l'allarme del cellulare in modo che suonasse alcuni minuti prima dell'arrivo della solita infermiere incaricata di somministrare l'antidolorifico a Naruto, poi salì piano sul letto mettendosi su un fianco con la testa poggiata sul cuscino vicina a quella di Naruto e una mano poggiata sul viso dell'amico accarezzandolo con riverenza.

- Sei proprio bellissimo, lo sai?- gli sussurrò in un orecchio, sperando che in qualche modo quelle parole lo raggiungessero.

- Oggi sono andato al nostro posto, ma non era lo stesso senza di te- disse tristemente, prendendo a giocare coi capelli biondi del ragazzo.

- Guarda come ti ho ridotto! Potrai mai perdonarmi? Tu, per tutto questo tempo, mi sei sempre stato vicino ed io non ho fatto altro che ferirti... sono proprio un bastardo!- inveì contro se stesso.

- Ti ho rovinato la vita... Dio, per colpa mia non potrai più camminare- si disperò stringendo maggiormente Naruto a sé.

Nei giorni precedenti rimaneva in silenzio cercando di prendere sonno cullato dal leggero respiro di Naruto, ma quel giorno sarebbe stato diverso e voleva imprimersi nella mente ogni minimo particolare. Lo rimirò tutto il tempo chiudendo gli occhi solo per un secondo in modo da registrare a pieno la sensazione di avere quel corpo tra le braccia, poi li riaprì e si concentrò sul viso, soffermandosi sopratutto su quelle labbra biricchine che con un solo sorriso erano in grado di farlo star bene.

- Sarai ancora in grado di sorridere?- domandò sfiorandogli le labbra con un dito, poi  ipnotizzato dal suo stesso movimento si calò piano facendo combaciare la sue labbra con quelle di Naruto.

Si dedicò alla bocca dell'altro a lungo perdendo la nozione del tempo: la baciava, ne percorreva piano i contorni, ne succhiava le labbra morbide mordicchiandole di tanto in tanto e più lo faceva più si sentiva male all'idea di quello che avrebbe dovuto fare a breve. Fu costretto a staccarsi dal suono del cellulare, scattò giù dal letto, si nascose  in bagno lasciando la porta socchiusa ed attese che l'infermiera finisse di cambiare la flebo. Quando la donna se ne andò, dimenticandosi di chiudere la porta, Sasuke s'innervosì e fece per andare a chiuderla lui stesso, ma fortunatamente avvertì in tempo la voce di Jiraiya proveniente dal corridoio e tornò a nascondersi.

- Ciao moccioso- lo salutò con voce stanca, prima che anche Tsunade facesse il suo ingresso accendendo la luce ed avvicinandosi immediatamente al letto del figlio.

- Tsunade ti avevo detto di stare a casa- l'ammonì.

- Tu stai zitto! Ti devo ricordare ancora di chi è la colpa di tutto questo?- sibilò la donna senza alzare lo sguardo da Naruto.

- Adesso basta! Lo sai che già mi sento in colpa, se tornassi indietro non la...-

- Se tornassi indietro... SE TORNASSI INDIETRO!- Urlò Tsunade.

- Abbassa la voce !-  cercò di calmarla Jiraiya.

- Non dirmi quello che deve fare, è tutta colpa vostra...- Sasuke sobbalzò a quella frase, sapeva che parlava anche di lui -Come credi che la prenderà quando verrà a sapere che non potrà più camminare, eh? -

- Ce la farà, lui è forte!-

- Ce la farà, lui è forte!- lo canzonò, per poi proseguire -E se non fosse cosi?- Jiraya non sapeva cosa risponderle, non voleva pensare a una cosa simile, così le si avvicinò e le poggiò una mano sulla sua spalla.

- Non toccarmi!- sibilò a denti stretti -Finché Naruto non si sarà svegliato non osare neanche guardarmi!-

- ORA BASTA!-Urlò improvvisamente Jiraya -MINATO ERA COME UN FRATELLO MINORE PER ME, QUANDO E' MORTO HO GIURATO CHE MI  SAREI PRESO CURA DI SUO FIGLIO, CHE L'AVREI PROTETTO DA TUTTO E INVECE SONO STATO LA CAUSA DELLA SUA ROVINA... COME CREDI CHE POSSA SENTIRMI?- Tsunade rimase in silenzio allo sfogo del marito, mentre Sasuke sbarrò gli occhi... era la prima volta che sentiva Jiraya alzare la voce.

- Non è solo colpa tua...- aggiunse la donna.

- Ora non mettere in mezzo Sasuke-

- Non lo dovrei mettere in mezzo? Tsé, è colpa sua quanto tua!- insistette stringendo i pugni.

- Tu lo incolpi per altro...- disse Jiraiya assumendo un'espressione stranamente seria.

- Non... non è vero!-

- Certo che lo è! Non puoi mentire a me Tsunade-

- Basta, chiudiamo qui il discorso!-

- Sì, forse è meglio e ora torna a casa-

- No!- ringhiò la donna.

- Devi riposati, domani starai qui con Naruto tutto il giorno, ma ora torna a casa- ripeté e alla fine la moglie annuì facendo come il marito le aveva  suggerito.

- Tua madre mi sta facendo diventare matto, continua a incolparmi e ha ragione,  se io... lasciamo stare, cerca di riprenderti in fretta!- si sfogò una volta che Tsunade se ne fu andata, poi si abbassò su Naruto posandogli un lieve bacio sulla fronte, sorridendo si tirò su e abbandonò momentaneamente la stanza per recarsi a  parlare col medico.

Appena tutto sembrò calmo, Sasuke, uscì dal suo nascondiglio, s'avvicinò a Naruto e cercò di imprimersi bene in mente quegli ultimi attimi, poi si portò una mano del biondino alla bocca baciandola piano e cercò di trovare la forza per parlare.

- Devo andare Naruto, questa sarà l’ultima sera che verrò, da adesso in poi le nostre strade si divideranno! E' meglio così... per te e...- si dovette fermare, era troppo doloroso -Kami, non sai quanto ti amo Naruto, se solo non l'avessi capito così tardi!- si maledì inghiottendo a stento un singhiozzo.

- Forse mi odierai quando ti sveglierai, ma sono convinto che questa è la scelta migliore. Senza di me non soffrirai più e forse riuscirai a trovare qualcuno che saprà amarti come meriti- disse a fatica, anche se la sola idea lo faceva impazzire di dolore -Per quel che riguarda me, sono certo solo di una cosa... ti amo e questo non cambierà mai Naruto...mai...-  mormorò scostando la mascherina dal viso di Naruto per poter  baciare un ultima volta il ragazzo.

-Addio usuratonkachi- dicendo questo, con la morte nel cuore, uscì silenziosamente dalla finestra, non accorgendosi di Jiraiya che, dietro la porta socchiusa, aveva  sentito tutto e aveva abbassatola testa sconsolato... Sasuke stava facendo un grosso errore, ma se quella era la sua volontà  lui l'avrebbe rispettata.

 

O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

 

Un ragazzo dagli occhi azzurri aprì a fatica gli occhi ritrovandosi di fronte varie macchie informi che identificò subito come persone, si affrettò a metterle a fuoco sperando di specchiarsi in due pozze nere che tanto amava, ma quando riuscì a delineare i contorni riconobbe solo i suoi genitori adottivi e del personale medico... LUI non c'era.

-Sa...Sasuke...- furono le sue prime parole.

-Non hai bisogno di lui, ci siamo noi!- rispose secca la madre.

-Papà... vo...glio Sasuke- tentò col padre.

-Naruto vedi... Sasuke, lui ecco...- iniziò sedendosi a fianco del figlio.

Quando l'uomo finì il racconto e sollevò il viso incrociando gli occhi del figlio avvertì chiaramente il sangue gelarsi nelle vene: i vispi occhi azzurri erano vuoti, le guance rigate dalle lacrime, le labbra leggermente dischiuse da cui uscivano dei risolini isterici, mentre  scuoteva la testa da un lato all'altro.

-Sono bugie... Sa...suke... voglio Sasuke... ti prego papà , io... ho bisogno di lui, solo ed esclusivamente di lui- lo pregò cercando di alzarsi per poi bloccarsi di colpo -Le gambe... perché non sento più le gambe?-

Dopo la spiegazione del medico a Naruto restarono solo le lacrime, il dolore ed un nome ripetuto all'infinito come se in tal modo quella persona lo potesse sentire, mentre nell'altro lato della città un ragazzo moro camminava per la strada senza meta, gli occhi vuoti, il cuore straziato dalla lontananza del suo angelo... quell'angelo che era stato la sua salvezza e di cui ora gli restava solo il ricordo... il ricordo di un sogno infranto.

 

_The end_

Finitaaaaaaaaaa, waaaaaa la nostra prima ff in coppia terminata che bello ihihihihihihih!!! E’ sì, è proprio finita male questa prima storia, ma ci teniamo a dire che era già tutto deciso fin dall’inizio e che non avremmo mai cambiato il finale. D’altronde non tutte le storie possono finire bene… tuttavia… visto che nello  scorso capitolo in molti hanno chiesto un seguito, stiamo valutando seriamente l’idea di farlo, lo volete? Se sì, con tutta probabilità lo faremo, quindi abbassate quelle forche *_____*!!!Byebye

 

RISPOSTE AI COMMENTI:
Miiky: Grazie per i complimenti!!! Sì, è stato un capitolo molto triste, ma questo lo è stato anche di più secondo me, non trovi? Byebye
Krikka86: Beh, Tsunade era ovvio reagisse così, Naruto è come un figlio a tutti gli effetti per lei e considera poi che Sasuke le è sempre stato sulle scatole per cui credo sia normale la sua reazione, anche se questo, unito ad altro, porterà Sasuke a prendere una decisone dolorossima come hai visto!!! Guarda per il continuo ci stiamo pensando, perché in effetti anche noi amiamo l'happy end e questa ff finisce proprio male c'è da dire!!!Byebye
Damis: Grazie mille, sì, Sasuke se le meritava vero, ma la cosa che Tsunade non capisce, al contrario di Jiraiya, è che Sasuke è ancora un ragazzino e che all'età di 15 anni essere confusi è abbastanza normale!!! Non è finita bene come hai visto, Sasuke ha preso una decisione dolorosa per entrambi facendo probabilmente l'ennesimo errore, forse il più grave, ma per lui era la cosa giusta da fare e da bravo Uchiha, quando prende una decisone è quella!!!Byebye
Sarhita: Parole sante ed infatti Sasuke ha realizzato troppo tardi cos'era la cosa più importante per lui... troppo tardi appunto, tornare indietro è impossibile!!! Non molto suvvia, come vedi non abbiamo aspettato tanto per aggiornare ^___^, anche se forse vista la fine non ti sarà piaciuto moltissimo, però visto il desiderio dei lettori per un happy end con tutta probabilità faremo un seguito!!!Byebye
Kellyvideomaniacatv: Fanno pena entrambi direi, Naruto per le sue condizioni e Sasuke per essersi svegliato tardi ed essere ora preda del rimorso =___=!!! Deidara se ti capitasse tra le grinfie farebbe proprio una brutta fine mi sa eheh, ma sarebbe ciò che si merita senza dubbio!!!Byebye
Yume_Dark: Invece era proprio grave, ma un bel colpo di scena ci voleva proprio!!! Anche tu ci vorrai morte suppongo, visto il finale, ma il titolo già diceva tutto, no?Bybeye
Ryanforever: Tsunade ha reagito come farebbe una vera madre suppongo, mentre Jiraiya è più comprensivo, riesce a capire bene i sentimenti di Naruto per Sasuke e li accetta!!! Alla fine di questo capitolo suppongo ci vorrai vedere sul patibolo non solo per il fatto che Naruto resta paralizzato, ma anche per come finisce ahahahahha... per il seguito ci stiamo pensando e con tutta probabilità ci sarà!!!Byebye
Xx_kira_xx: Eheheh spero che tu non ti sia davvero sparata, anche se il finale è proprio triste dobbiamo ammettere, ma d'altronde è stata pensata così fin dall'inizio e come hai notato anche tu, il titolo era tutto un programma!!! Ora non ti abbattere però che stiamo pensando seriamente ad un eventuale seguito come avrai letto a fine capitolo ^__^!!!Byebye
Diegotiamo: Si, che capitano, la vita non è tutta rose e fiori, c'è a chi va bene e c'è a chi va male!!! Su, su abbassa tutte quelle armi affilate ed esci da quel carro armato, la storia finisce male è vero, però chi lo sa potrebbe spuntare un seguito...vedremo!!!Byebye
Aurora_Cullen: Ahahah no, no! Non odiamo Naruto, è solo che lo troviamo così dannatamente puccioso che ci viene voglia di torturarlo fino allo sfinimento *_____* ihihihi, come vedrai anche nelle nostre future ff U__U!!! Sasuke ha sbagliato, però ricordiamoci che è pur sempre un ragazzino di 15 anni in questa ff, è normale che si faccia prendere da certe paure, anche se ora dovrà pagare un prezzo molto caro!!!Byebye
Aki chan: Oh, grazie dei complimenti! Naruto ha avuto proprio un brutto incidente per colpa di Sasuke, ma d’altronde la scelta di gareggiare è stata sua, di certo non poteva sapere a cosa sarebbe andato in contro, ma per come è fatto Naruto probabilmente avrebbe gareggiato lo stesso!!!Byebye
Act: Sì, era l'ultimo capitolo e come hai visto non è finita per niente bene U___U, ma d'altronde le cose non vanno sempre bene!!! Broken Dream finisce così, poi forse faremo un seguito ^___^!!! Byebye
Yum:
Ahahaha tranquilla non ci sono problemi ^____^!!! Chi non li adora SasuNaru? Spero il finale ti piaccia anche se triste e facci sapere se anche tu, come altre lettrici, gradiresti un seguito o meno!!!Byebye

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