Broken Dream di Aki69Shin (/viewuser.php?uid=66212)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bad day ***
Capitolo 2: *** I miss you ***
Capitolo 3: *** Friendship ***
Capitolo 4: *** I fight for us ***
Capitolo 5: *** A moment of happiness ***
Capitolo 6: *** Trouble ***
Capitolo 7: *** Too late ***
Capitolo 8: *** Regret ***
Capitolo 9: *** Nightmare ***
Capitolo 10: *** Broken Dream ***
Capitolo 1 *** Bad day ***
1-Bad day
Ciao
a tutti ^_____^!!!Allora questa ff è
ispirata al volume due del manhwa Eternity (che io personalmente adoro
N.d.Shinku), ovviamente poi la storia è stato modificata
parecchio in molti
punti, visto che l’originale non è nemmeno yaoi
hehehe *____*!!! Beh, non c’è
molto altro da dire credo... questa è la nostra prima storia
in coppia e
speriamo sia di vostro gradimento, anche perché temo dovrete
sopportarci
parecchio ^_____^!!!Byebye Akichan83&Shinku66
Broken Dream
1-Bad day
Era
una nottata abbastanza fredda e, a
quell’ora della notte, le vie di Fukuoka erano ormai quasi
deserte, fatta
eccezione per qualche passante che si affrettava a rientrare e per i
soliti
ragazzini trascurati dalle famiglie, cresciuti per strada, che si
contendevano
i vari territori della città.
In un vicolo abbastanza isolato, nella
periferia, quattro ragazzi ne avevano appena circondato
un’altro che sembrava
molto più giovane di loro e lo guardavano ghignando.
Nonostante la situazione,
quello al centro, non dava il benché minimo segno di paura,
anzi, se ne sta fermo
al centro osservando gli altri con aria di sfida, mentre il leggero
venticello
gli scompigliava i capelli così neri che quasi non si
vedevano nel buio del
vicolo, ma che facevano risaltare maggiormente la pelle bianchissima e
richiamavano il colore dei profondi occhi neri.
-
Allora Uchiha, fai ancora il gradasso?-
disse uno dei ragazzi più grandi.
-
Mph... tremo tutto dalla paura- rispose
il ragazzino moro con superbia.
-
Frena quella lingua o te la faremo
pagare, stronzetto!-
-
Oh... ma io non aspetto altro,
pagliaccio!- aggiunse il più piccolo, rivolto a quello con i
capelli biondi
raccolti in una coda.
-
Che hai da ghignare in quel modo, feccia!
Credi di cavartela per caso?-
-
Io sono Sasuke Uchiha e non solo me la
caverò, ma vi farò a pezzi tutti quanti-
-
Bastardo!- ringhiò uno dei ragazzi
gettandosi contro di lui, ma Sasuke con un movimento fluido fece un
passo di
lato e lo scansò, facendolo così sbattere contro
il muro.
-
Patetico...- mormorò soddisfatto.
-
Come osi razza di moccioso?- dissero gli
altri tre buttandosi su di lui, desiderosi di vendicare
l’amico.
Sasuke
non aspettava altro, con delle
mosse veloci riuscì a schivare i primi colpi, per poi
chinarsi leggermente, in
seguito a una ginocchiata nello stomaco, che non era riuscito ad
evitare.
-
Ahah… ora non ghigni più, eh?-
Sasuke
alzò la testa fulminandolo con lo
sguardo, poi si rimise eretto e con
un
sorriso sghembo osservò il tipo che aveva parlato.
-
Al contrario... il bello inizia solo
adesso- rise e senza alcun preavviso diede una testata a quello che
l’aveva
appena colpito, facendolo accasciare a terra.
-
Deboluccio il vostro amichetto- scherzò
pulendosi un piccolo rivolo di sangue, che gli usciva dal taglietto
sulla
fronte, apertosi in seguito alla testata.
Uno
dei ragazzi si mise dietro di lui
cercando di prenderlo di sorpresa, ma Sasuke se ne accorse subito e gli
lo
bloccò, poi si girò di scatto e gli
assestò un pugno alla base della mascella.
-
Bastardo, gliel’hai rotta!- sibilarono
gli altri due buttandosi sul moretto, furiosi.
Sasuke
si preparò a difendersi, ma riuscì
a schivarne solo uno, mentre il biondo con la coda riuscì a
colpirlo su un
fianco facendo mugolare di dolore. Rabbioso per il colpo ricevuto si
voltò
verso quel ragazzo colpendolo in pieno stomaco.
-
Dove cazzo credi di andare?- gli ringhiò
Sasuke, appena lo vide indietreggiare barcollante.
Una
volta raggiunto il ragazzo, che
secondo Sasuke era il capo, gli prese la testa tra le mani e lo
colpì col
ginocchio spaccandogli il naso. Il biondo
s’accasciò subito a terra portandosi
le mani a tamponare il sangue, che abbondante gli usciva dal naso.
-Sei
rimasto solo... feccia!- disse Sasuke
ghignando, dirigendosi verso l’ultimo rimasto e facendolo
arretrare fino a
farlo sbattere con la schiena contro il muro.
Fece per caricare un pugno e
il ragazzo
portò le mani per riparasi, ma il moro si bloccò
all’ultimo secondo, gli si
avvicinò e gli sussurrò
“Feccia”, poi si girò ed
iniziò ad allontanarsi.
L’altro vedendolo di spalle, rabbioso per il trattamento
ricevuto, prese il
pezzo di legno al suo fianco e tentò di colpire il moro.
-
Sei proprio stupido!- esclamò Sasuke
bloccandolo.
-
Se non ne vuoi altre... ti conviene
rimanere lì a terra- bisbigliò con tono freddo.
-
O...ok - fu la sola risposta che
ricevette e dopo avergli dato un’altra occhiata di
avvertimento uscì dal
vicolo, che per quella notte era stato il suo personale parco giochi.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Sasuke
lentamente arrivò nel suo piccolo
appartamento e stancamente
si buttò sul
vecchio divano.
-Che
schifo di casa- sussurrò osservando
l’ambiente intorno a sé.
L’appartamento
aveva solo due stanze: una
conteneva cucinotto, divano letto, un
tavolino e uno sgabuzzino, che Sasuke utilizzava come armadio, mentre
l’altra
era una sorta di bagno con servizi igienici, un piccolo lavabo tutto
scassato e
una vasca ormai ingiallita dal tempo, così come le
piastrelle azzurre che ora
parevano quasi verdastre.
Sasuke chiuse gli occhi, si portò un braccio
sopra la fronte e cercò di ricordare un tempo che a lui
sembrava lontano secoli:
una casa grande, calda, con qualcuno che lo aspettava sempre
sorridendogli
gentilmente e di come non dovesse faticare ogni giorno per procurarsi
quei
pochi soldi per sopravvivere.
Erano quasi tre anni che faceva quella
vita di merda... ricordava benissimo il giorno in cui la sua vita
cambiò
drasticamente. Quella notte i suoi genitori erano andati ad una cena
con alcuni
amici e lui e il fratello erano rimasti a casa... era passato
così tanto eppure
ricordava perfettamente quella brutta sensazione che provò
nel vedere i
genitori uscire quella sera, così come ricordava ancora il
sorriso felice sul
volto della madre.
Non riusciva a dormire quella maledetta
notte, così quando sentì il campanello suonare,
convinto che fossero i
genitori, corse giù di corsa, ma non erano loro... era la
polizia. “Mi dispiace
c’è stato un incidente, i soccorsi hanno fatto il
possibile, ma i vostri
genitori sono morti” disse il poliziotto al fratello
maggiore, che se ne stava
fermo impassibile, come se non fosse successo nulla di che, mentre il
mondo di
Sasuke, al contrario, era andato in frantumi.
Lui aveva solo 11 anni, mentre il fratello
16 ed essendo entrambi minorenni vennero affidati ai parenti,
così come la
stimata azienda di famiglia che passò nelle mani del
fratello maggiore del
padre. Non si trovava bene in quella casa, ma certo non credeva che le
cose
potessero peggiorare, ed invece neanche due mesi dopo il fratello, che
mal
sopportava i parenti, se ne andò sbattendo la porta,
mandando al diavolo lo zio
e liquidando lui con un “Mi dispiace otouto... ma non ho
più intenzione di
prendere ordini da quegli idioti, me ne vado... addio”.
Solo... era rimasto completamente solo a
sopportare le prese in giro dei cugini e la pietà di quei
parenti, che in poco
tempo stavano mandando in rovina quell’azienda a cui suo
padre aveva dedicato
tutte le sue energie, arrivando persino a trascurare la propria
famiglia. Alla
fine stanco della situazione aveva chiesto a suo zio Madara di poter
vivere per
i fatti suoi, cosa che gli fu concessa con piacere. I patti erano
chiari, lui
se ne sarebbe stato fuori dalle scatole e loro avrebbero fatto credere
ai
servizi sociali che si occupavano amorevolmente del nipote.
Le imprese Uchiha fallirono e i parenti
divoravano tutti soldi avanzati senza premurarsi di dargliene nemmeno
una
minimissima parte, che gli permettesse quantomeno di vivere
decentemente, così
a soli 12 anni si era ritrovato a dover
lavorare per sopravvivere.
Ogni volta che ricordava non poteva far
altro che provare una gran nostalgia, ma d’altronde il
passato non si poteva
cambiare, pensò con rabbia, per poi alzarsi e dirigersi
verso il bagno... era
ora di occuparsi delle ferite che si era procurato. Dopo essersi
medicato
velocemente quei due, tre tagli, tornò verso il divano e
senza disporlo per la
notte ci si buttò su, fissando stancamente il soffitto.
-
Domani chi lo sente Naruto…-
disse, sapendo che l’amico non approvava
certi suoi passatempi, ma d’altronde quello era
l’unica cosa che lo faceva
sentire meglio... l’unico modo per sfogarsi un po’.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Quanto
si svegliò era ancora molto presto
e, non riuscendo più a prendere sonno, pensò bene
di risistemare le medicazioni,
che nella notte si erano allentate.
Dopo essersi risistemato a dovere si
preparò una misera colazione, che mangiò di
malavoglia, preparò le ultime cose
e uscì per raggiungere l’edificio scolastico con
tutta calma... infondo una
volta tanto che era in orario non c’era proprio bisogno di
correre, giusto?
Mentre percorreva la strada, sbuffò e rallentò
il passo fin quasi a fermarsi, lasciandosi scappare un sorriso quasi
impercettibile... davanti a lui c’era un ragazzino della sua
stessa età, che
gli sorrideva come un’idiota. Il nuovo arrivato era
leggermente più basso di
lui e più esile di costituzione, ma le cose che colpivano di
più erano la pelle
bronzea, che contrastava con i capelli biondi sparati in aria e che
metteva in
risalto i luminosi occhi azzurri rendendoli quasi surreali.
-
Che ci fai qui, dobe? -
-
Ero venuto a svegliarti Sasuke... fai
sempre tardi e così ho pensato... - disse il ragazzino
avvicinandosi.
-
Tsz... ma chi te l’ha chiesto? Io faccio
tardi perché voglio fare tardi! La scuola è una
rottura, ma soprattutto non sopporto
le persone che ci stanno!-
Naruto
a quelle parole abbassò lo sguardo
per poi girarsi dando la schiena a Sasuke, che non riuscì a
capire la reazione
del biondino; infondo non gli sembrava di avere detto chissà
che.
-
Ok, allora scusa! Non mi preoccuperò più
per te, contento?- chiese Naruto, cercando di mantenere un tono neutro,
anche
se dentro di sé si sentiva parecchio ferito.
-
Ottimo dobe, non chiedo altro!- aggiunse
Sasuke e poi ripresero a camminare.
-
Hai fatto nuovamente a botte?- chiese il
biondino, dopo qualche minuto di silenzio.
-
Sì... mi annoiavo!-
-
E tu fai a botte perché ti annoi?-
-
Sì, è un passatempo divertente-
ammiccò
il moretto.
-
Divertente dici? Ma guarda come ti hanno
ridotto!- disse Naruto, osservando il viso di Sasuke e lottando contro
l’impulso di sfiorargli le ferite.
-
Loro stanno peggio!- ribatté Sasuke
soddisfatto.
-
Loro? Significa che hai fatto a botte
ancora con più di una persona?- domandò
spalancando leggermente gli occhi.
-
Sì, ma erano solo in quattro-
-
Solo in quattro?- ripeté Naruto, con
tono preoccupato, cercando di non farsi sentire da Sasuke.
-
Dobe non rompere! Della mia vita faccio
quello che voglio, se non ti sta bene smettila di starmi a presso-
disse
irritato... se c’era una cosa che non sopportava era quando
lo assillavano.
-
Tsz... ma chi ha detto niente?-
-
Ho sentito benissimo, per cui non
prendermi per il culo!-
-Tsz
-
La
discussione fini lì, Sasuke non aveva
voglia di discutere e Naruto non aveva voglia di essere offeso solo
perché si
preoccupava per l’amico, così fecero il resto del
tragitto in silenzio, finché
arrivati al cancello vennero immediatamente bloccati da Sakura che si
fiondò
sul braccio di Sasuke.
-
Ciao Sasuke-Kun mi sei mancato cosi
tanto! Ma cos’hai fatto?- domando la ragazza dai lunghi
capelli rosa, cercando
di toccare il viso del moro proprio come avrebbe voluto fare Naruto
qualche
minuto prima.
-
Sakura... staccati, mi dai fastidio!-
-
Su dai Sasuke-Kun, non fare il timido-
aggiunse lei riprovando a toccargli il viso, ma il moro, ormai stufo,
le diede
un forte strattone facendola sbattere contro Naruto, che gentilmente la
sorresse impedendole di cadere a terra.
-
Tutto bene Sakura?-
-
Sì, sì... e non toccarmi Uzumaki!-
rispose scostando malamente il biondo ed allontanandosi stizzita.
I
due ragazzi la osservarono allontanarsi
tirando un sospiro di sollievo, ma prima che potessero incamminarsi
nell’edificio una voce odiosa attirò la loro
attenzione e fece fortemente
irritare il moro.
-
Oh... se vuoi ti posso toccare io
Naruto-Kun! Potrei toccare soprattutto il tuo sedere, che ne dici?-
chiese un
ragazzo molto simile a Sasuke, ma dai lineamenti più anonimi.
-
Fottiti Sai!- risposero in coro i due
amici e Sai sorridendo rispose.
-
Mmm... io fotterei molto volentieri te,
Naruto-Kun-
Sasuke
si girò di scatto verso Sai e se
non fosse stato per Naruto, che l’aveva bloccato prontamente,
l’avrebbe di
certo preso a calci, ma fortunatamente il biondino con fatica
riuscì a
strattonarlo fino all’entrata della scuola.
-
Cosa volevi fare Sasuke? Picchiarlo lo
davanti a tutti?-
-
E se anche fosse? In qualche modo dovevo
chiudergli quella bocca, no? O forse ti piaceva quello che diceva?-
-
Perché te la prendi con me ora? Sai
benissimo che non piace ciò che dice, ma lui è
fatto così... gli piace
prendersi gioco di me- sbuffò.
-
Tsz... ma quale prendersi gioco di te!
Quello parla sul serio- sussurrò Sasuke digrignando i denti.
-
Hai detto qualcosa teme? -
-
No, dobe, nulla! E ora sta un po’
zitto che le tue chiacchiere mi hanno fatto
venire il mal di testa -
-
Sei uno stronzo Sasuke!- disse Naruto
sentendosi ferito, poi lo superò e si diresse nella loro
classe, seguito a
ruota dall’amico, che come al solito, non capiva
perché se la prendesse tanto a
certe sue battute.
-
Tsz... ma tu guarda, io lo difendo da
quel maniaco e mi becco pure dello stronzo- mormorò irritato.
Giunto
in classe andò a sedersi al proprio
posto, due banchi dietro a quello del biondino e, per sua sfortuna,
vicino a
quello di Sai, che una volta entrato si sedette al suo fianco iniziando
a
fissare Naruto.
Le prime due ore passarono
“tranquillamente”... o meglio, sarebbero state
tranquille se Sai non avesse
continuato imperterrito a squadrare Naruto come se lo stesse spogliando
con gli
occhi, irritando così Sasuke, che stava al suo fianco.
Dopo svariati minuti, stanco della
situazione, Sasuke diede un calcio al banco di Sai per fargli capire di
darci
un taglio, ma per tutta risposta l’altro ragazzo si
voltò verso di lui con uno
sguardo irritato. I due si guardarono in cagnesco per alcuni minuti,
poi distolsero
lo sguardo e si accorsero degli occhi curiosi di Naruto, che erano
puntati su
di loro.
Il biondino osservò lo sguardo freddo di Sasuke
e quello malizioso di Sai, che lo metteva tremendamente in imbarazzo;
li guardò
ancora per alcuni istanti e poi si voltò.
-
La pianti, si o no?- sibilò Sasuke.
-
Di fare cosa Uchiha?- chiede Sai,
facendo finta di non capire.
-
Di fissarlo!-
-
Che c’è, sei geloso Sasuke-kun?- lo
prese in giro l’altro ragazzo.
-
Te lo ripeto ancora una volta... mi da
fastidio, smettila
di fissarlo come se
volessi fartelo veramente-
-
Ma io me lo “voglio” fare veramente
Uchiha. Non hai visto che fondoschiena da urlo che si ritrova?
Chissà com’è
stretto e com’è bello infilarglielo dentro- disse
Sai con un fischio.
-Ma
che cazzo stai dicendo maniaco schifoso!-
ringhiò Sasuke a denti stretti.
-
Sempre i soliti discorsi Uchiha, come
sei noioso! Lasciamo perdere... ma cos’hai fatto alla faccia?-
-
Non sono cazzi tuoi- rispose Sasuke,
credendo di aver chiuso il discorso, ma Sai prima di alzarsi per andare
a
pranzo gli disse.
-
Un consiglio Sasuke-kun... non ti
conviene trattarlo sempre male, perché potrebbe stufarsi e
alla fine venire
veramente da me per essere “consolato”-
-
Teme... andiamo a pranzo insieme sul
terrazzo?- gli chiese Naruto, tranquillo come al solito, come se quello
successo solo poche ore prima non fosse nulla.
Sasuke,
che stava ancora fulminando Sai
con lo sguardo, si voltò verso il biondo, annuì
alzandosi e si diresse verso la
porta seguito da Naruto che, con le guance leggermente imporporate,
stringeva
al petto due contenitori per il bento.
Arrivati sulla terrazza si misero nel
posto più nascosto e tranquillo, poi Naruto tirò
fuori il pranzo e Sasuke
alzando un sopracciglio gli chiese.
-
Ma quanto mangi dobe? -
-
Uffa... tutti i giorni la stessa
domanda! E’ per te... non hai il pranzo, giusto? E la mensa
sarà chiusa per un
bel po’ a causa dei lavori di restauro, quindi ti ho portato
qualcosa io- disse
Naruto arrossendo leggermente.
-
E chi te l’ha chiesto?- gli chiese il
moro con arroganza.
-
Bastardo! Se non lo vuoi lo
butto- rispose Naruto mettendo il broncio.
-
Non ho detto questo- ribatté Sasuke
affrettandosi a prendere quello che Naruto gli stava porgendo.
Naruto
sorrise alla reazione dell’amico;
faceva tanto quello che non aveva bisogno di nulla, ma lui sapeva che
in realtà
non era così e che dietro all’apparente scortesia
si celava solo una persona
sola... “Sola come me” pensò Naruto,
aprendo il suo di pranzo e cominciando a
mangiare con gusto.
Sasuke fece lo stesso e notò che nella
maggior parte delle sue pietanze c’erano dei pomodori.
Pensò che si trattasse
di una coincidenza e cominciò a mangiare con lentezza, anche
se la voglia di
ingurgitare tutto in una volta era forte, visto che i pasti che gli
preparava
Naruto erano quanto di più abbondante potesse ottenere. Oh,
sì, avrebbe voluto
buttar giù tutto d’un fiato, ma un Sasuke Uchiha
che s’ingozza come un maiale
non sarebbe stato un bello spettacolo e soprattutto il suo orgoglio di
persona
composta ne avrebbe di certo risentito. Ecco perché si
limitava a portare
porzioni abbondanti alla bocca masticandoli con esasperante calma e
compostezza.
Il primo a finire fu Naruto, che
toccandosi la pancia con una mano si sdraiò a terra
rilassato.
-
Wow, sono pieno!-
-
Non c’è bisogno di farlo sapere a tutti,
dobe!- disse il moro pulendosi le labbra con un fazzoletto e
richiudendo il
proprio bento.
-
Tsz... allora ti è piaciuto il pranzo?-
chiese speranzoso il biondino.
-
Sì... come sempre-
-
Erano pochi i pomodori?- insistette
Naruto, girandosi nella direzione del moretto per poterlo guardare in
faccia.
-
No, andavano bene-
-
Meno male... credevo di averne messi
pochi-
- Averne messi? L’
hai preparato tu?- chiese sorpreso Sasuke.
-
Ovvio... non hai sentito com’era buono?-
-
In effetti dovevo immaginarlo... il riso
era un po’ scotto e la frittata bruciata-
- Temeeeeeee... se ti faceva
schifo lo potevi lasciare- gli rispose Naruto
girando la testa verso il cielo azzurro con un’adorabile
broncetto che fece
increspare le labbra di Sasuke.
-
Sasuke...- aggiunse il biondo svariati
minuti dopo.
-
Che c’è dobe?-
-
Perché questa mattina mi hai difeso da
Sai?- chiese curioso.
-
Non sopporto Sai- fu la risposta secca
di Sasuke.
-
Solo... solo per questo?- chiese deluso
il biondino.
-
Sì... che altro credevi che fosse dobe?-
La
domanda non ebbe risposta e dopo una
decina di minuti si alzarono per tornare in classe, dove il professore
di turno
chiamò Sasuke alla cattedra.
-
Uchiha alla fine delle lezioni il
preside ti vuole vedere-
Sasuke
annuì con non curanza per poi
dirigersi verso il suo posto sbuffando e seguito attentamente dallo
sguardo di
Naruto.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Alla
fine delle lezioni si diresse verso
l’uscita della classe lasciando la sua borsa sul banco,
ignorando gli
schiamazzi che facevano i compagni e schivando alcuni di essi, che nel
rincorrersi come poveri babbei finivano per intralciargli la strada.
-
TEME... TI ASPETTO QUI,OK?- gli gridò
Naruto.
Sasuke
non si voltò nemmeno, rispose con
un alzata di spalle e poi andò dritto in presidenza, dove la
segretaria lo fece
accomodare subito nell’ufficio del Preside, che a quanto pare
già lo stava
aspettando.
-
Uchiha... accomodati- disse gentilmente
l’uomo anziano seduto su una grande sedia in pelle.
-
Certo Preside Kurenai-
-
Lo sai il motivo per il quale sei qui,
vero? Uno dei ragazzi che ieri sono stati feriti nella rissa
è figlio di un
grosso donatore della scuola. Un bel pasticcio, in una situazione
simile io non
posso fare altro che...-
-
Espellermi, giusto?- chiese Sasuke con
tono piatto.
-
Avrei dovuto... ma siamo riusciti ad
arrivare ad un accordo. Avrai solo una semplice sospensione di tre
settimane.
Io ritengo che bastino... so che sei un bravo ragazzo- concluse con un
sorriso
rassicurante e Sasuke annuì dirigendosi verso la porta, ma
prima di uscire si
fermò.
-
Il “donatore” ha accettano perché gli ha
detto che sono un povero orfanello abbandonato persino dal suo stesso
fratello,
non è forse così?- chiese stringendo i pugni
tanto da far divenire le nocche
bianche.
La
preside non riuscì a replicare, così
Sasuke dopo un ultimo saluto si avviò lentamente verso la
sua classe. La
stanchezza e i dolori della rissa della sera prima cominciarono a farsi
sentire
e non vedeva l’ora di tornarsene a casa a risposare un
po’, ma quando arrivò
davanti alla porta della classe sentì la voce di Sai.
-
Su Naruto-Kun... perché indietreggi in
questo modo? Non voglio farti nulla che non piacerà anche a
te- disse il
moretto con un sorriso sinistro stampato sul volto pallido.
-
Non avvicinarti Sai- replicò seccato
Naruto, che nel frattempo indietreggiava inconsciamente.
-
Ora non c’è Sasuke-kun a rompere,
possiamo fare quello che vogliamo-
-
Caso mai
TU puoi fare quello che vuoi- precisò
il biondo.
-
Su... lo so che mi vuoi, lo vedo da come
mi guardi durante le lezioni- insistette Sai, sempre più
vicino.
-
MA CHE CAZZO DICI MANIACO, IO NON GUARDO
AFFATTO TE-
Incurante
delle parole di Naruto, Sai
avanzò fino a farlo sbattere con la schiena contro il muro
per poi ghignare e
osservare soddisfatto la sua vittima. Gli era sempre piaciuto Naruto...
la
classica bellezza fottibile in qualunque posto e in qualunque
posizione, pensò
divertito, immaginandosi come sarebbe potuto essere.
-
Ora sei in trappola e non c’è nessuno a
fermarmi- disse intrappolando il biondo contro la parete.
Naruto
provò a spintonare via l’altro
ragazzo, ma Sai ne approfittò per pendergli le mani
inchiodandogliele sulla
testa, poi con una gamba si fece spazio tra quelle di Naruto fissandolo
così
meglio muro.
-
Su Naruto-Kun, io e lui siamo uguali...
quindi lasciti andare e divertiti- gli sussurrò sulle
labbra.
-
No... tu non sarai MAI come lui,
perché lui è mille volte meglio ed ora levati di
dosso o ti denuncio per
molestie- rispose
Naruto, ma Sai ignorò
le sue minacce e si avvicinò fin quando non fu a meno di un
millimetro dalle
labbra del biondino, che voltò di scatto il viso disgustato.
-
Come sei ritroso, ma scommetto che se al
mio posto ci fosse Sas... ahhh, ma che diavolo... -
protestò, sentendosi tirare
via con forza.
-
Tu, schifoso!- ringhiò Sasuke con rabbia,
per poi colpirlo allo stomaco.
-
Uchiha... come osi interromperci?-
chiese Sai, visibilmente seccato.
-
Non mi sembra che il dobe fosse
d’accordo e ora fila!-
Sai
non disse nulla, si rialzò con calma,
prese la sua borsa e uscendo dalla classe rivolse il suo solito
sorrisino ai
due compagni di classe, per poi sparire nel corridoio come se nulla
fosse
successo.
Naruto riuscì a resistere fino che la
porta non si chiuse, solo allora tremante si accasciò a
terra mormorando una
serie di imprecazioni che fecero involontariamente sorridere Sasuke.
-
Dobe... stai bene?- gli chiese Sasuke,
tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
-
Sì, sì... non preoccuparti-
-
Io lo uccido quel bastardo!- sibilò
Sasuke, facendo sorridere lievemente l’amico.
-
Cosa ti ha detto il preside?- gli chiese
seguendolo fino al banco.
-
Sono stato sospeso per tre settimane-
rispose con tono freddo, non notando la tristezza comparsa negli occhi
azzurri
di Naruto.
-
M... ma per cosa?-
-
La rissa di ieri sera... sembra che uno
di loro è figlio di un riccone che fa donazioni alla scuola.
Voleva la mia
espulsione, ma il preside è riuscito a convincerlo che
bastava la sospensione-
concluse evitando di spiegargli come il preside fosse riuscito a
ridurgli la
pena... se solo ci pensava gli montava una rabbia pazzesca.
-Tre
settimane... sono tante- bisbiglio abbattuto
il biondino.
-
Su... non fare così... tre settimane
passano in fretta, piuttosto aiutami a mettere a posto la roba nello
zaino-
Naruto
annuì, s’avvicinò a lui ed
iniziò a
raccogliere i quaderni sparsi sul banco, guardando di tanto in tanto il
viso di
Sasuke, che imperturbabile come sempre finiva di raccogliere le ultime
cose. Il
biondo era così preso ad osservare l’amico che
quasi non si accorse di avere
posato per sbaglio la mano su quella di Sasuke, che come lui aveva
afferrato
l’ultimo quaderno rimasto sul banco.
Quando realizzò a pieno di avere la sua
mano su quella del moro non si scompose, tuttavia sentì
chiaramente il cuore
aumentare leggermente il battito, mentre Sasuke sempre impassibile lo
osservava.
-
Sasuke… e se mi facessi sospendere anch’io...
che ne dici?- chiese sorridendo con tono scherzoso, allontanando
contemporaneamente la mano da quella dell’altro.
-
Potremmo scappare insieme da qualche parte,
ma mi dispiacerebbe per i tuoi genitori- continuò Sasuke
scherzando.
-
Hai ragione...- affermò il biondo
sospirando.
-
Per non parlare di quello che mi farebbe
tua madre... solo al pensiero mi vengono i brividi- si
lasciò sfuggire il moro,
rabbrividendo all’idea della Signora Tsunade che
s’avventava come un bisonte
inferocito su di lui.
All’ultima
frase detta da Sasuke e vedendo
la sua espressione terrorizzata, Naruto si lasciò sfuggire
un sorriso e mise
l’ultimo libro nello zaino facendo però cadere
qualcosa da esso, che il moretto
si inchinò a raccogliere.
-
Beh... se dovessi mancarti troppo in
queste tre settimane, dai un’occhiata a questa. Ti
farà sentire meglio- Sasuke
allungò la mano con il foglio che era caduto dal suo libro.
-
Sasuke ma questa è... -
-
La foto della Honda CBR600 RR...
custodiscila fino al mio ritorno dobe!- detto questo Sasuke
uscì dalla classe
seguito alcuni minuti dopo da Naruto.
-
SASUKE... TORNERAI TRA TRE SETTIMANE,
VERO?- urlò per farsi sentire dall’amico, che
ormai era in prossimità delle
scale.
Sasuke
non rispose, gli sorrise solamente
e si diresse verso l’uscita, mentre Naruto rimasto sulla
porta si chiedeva: “Fra
tre settimane ti rivedrò ancora, vero Sasuke?”
Continua…
Bene,
bene... ce
l’abbiamo fatta a quanto pare, speriamo di non avervi
annoiato troppo e che il
primo cap. non sia venuto una schifezza. Se volete lasciare qualche
opinione
saremmo ben felici di vedere che ne pensate, anche se da qui si
può capire ben
poco ahahahh =___=!!!Ok... direi che è ora di salutare...
byebye
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Capitolo 2 *** I miss you ***
2-I miss you
Ed ecco
il secondo capitolo ^___^!!! Essendo l’inizio non
c’è molto da dire, la storia
si svilupperà un po’ per volta, ma poi
diventerà più movimentata!!! Non abbiamo
altro da dire, buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66
Broken Dream
2-I miss you
Naruto
si
stava dirigendo verso scuola con aria abbattuta. Sasuke era in
sospensione da
una settimana, una settimana lunghissima per il biondino, che ne
sentiva
terribilmente la mancanza e che non aveva altri amici
all’infuori di lui.
“E ne
mancano ancora due” pensò tristemente, mentre
percorreva con passi lenti e
stanchi la strada che l’avrebbe portato a scuola e che non
era abituato a
percorrere da solo. Lentamente arrivò al cancello
d’entrata, ma non fece in
tempo a fare il primo passo che Sai gli si mise di fianco posandogli un
braccio
sulla spalla.
-
Buon
giorno Naruto-Kun- disse sorridendo.
-
Sai,
quante volte ti ho detto di non toccarmi
e di non chiamarmi così! Stammi lontano- rispose levandosi
di dosso il braccio
dell’altro.
-
Ma come
siamo scontrosi Naruto-Kun, brutto effetto che ti fa la mancanza
dell’Uchiha...-
-
Sai
piantala!-
Dicendo
questo Naruto si diresse a passi veloci all’entrata e, nella
foga di
allontanare il compagno molesto, andò a sbattere contro una
ragazza dai corti
capelli scuri e dagli occhi grigi, così particolari, da
sembrare color lavanda.
-
Oh,
scusami- disse Naruto, girandosi verso la ragazza e aiutandola ad
alzarsi.
-
N...no...
co...colpa mi...a- balbettò lei.
-
Ti ho
fatto paura?- chiese Naruto, sentendo il modo di parlare spaventato
della
ragazza.
-
No...
no... sono solo emozionata-
-
Emozionata?-
-
Si...
t...tu mi stai pa...parlando-
-
In
verità ti ho investito- le fece notare sorridendo e facendo
rimanere senza
parole la ragazzina.
-
Allora
stai bene? -
-
Sì...sì,
grazie- arrossì.
-Sei
una
ragazza strana, lo sai?- disse Naruto, allargando il suo sorriso.
-
Pe...perché?-
-
Io ti
investo e tu mi ringrazi, comunque... - allungò una mano
alla ragazza -Piacere,
Uzumaki Naruto-
-
Lo...lo
so come ti chiami, siamo ne...nella stessa cla...classe-
-
Veramente?-
-
Sì...
io sono Hinata Hyuuga, piacere-
-
Piacere
mio Hinata- le strinse la mano.
-
Che
dici... ci avviamo in classe insieme?-
La
ragazza annuì timidamente seguendo Naruto a capo chino, ma
con un timido sorriso
disegnato sul volto pallido. Una volta giunti in classe Naruto si
voltò verso
di lei.
-
Dov’è
il tuo banco?-
-
Lì, in
ultima fila- disse Hinata indicando il suo banco.
-
Proprio
vicino a quello di Uchiha-kun-
Naruto
sentendo nominare il suo amico sussultò vistosamente, cosa
che venne ben notata
da Hinata, che tuttavia, non volendo fare domande inopportune, decise
di stare
in silenzio.
-
Senti
Hinata... ti va di pranzare insieme oggi?- Naruto non voleva proprio
stare
solo, sia per paura di incappare in Sai, sia perché quando
si ritrovava isolato
non faceva altro che sentire terribilmente la mancanza di una certa
persona.
-
Va...va
bene-
Dopo
essersi accordati, Hinata si diresse verso il suo banco e Naruto verso
il
proprio. Non fece in tempo a sedersi che due braccia lo cinsero da
dietro
facendolo irrigidire e una voce a lui ben nota gli sussurrò
in un orecchio.
-
Che fai
Naruto-Kun... mi tradisci con la Hyuuga? Non si fa-
-
Io faccio ciò che
voglio e mollami!- rispose Naruto, scrollando le spalle e facendo
così sciogliere
l’abbraccio di Sai.
-
Così mi ferisci
Naruto-Kun-
-
Non me ne frega
niente!- fu la semplice risposta del biondo, che incurante del moro si
sedette
al proprio posto.
Sai
non fece in tempo
a ribattere che il professore entrò nella classe, ma prima
di allontanarsi non
mancò di lanciare un ultima frecciatina a Naruto.
-
Non preoccuparti
Naruto-Kun... il nostro discorso non finisce qui-
Naruto
a quelle
parole sentì un brivido freddo percorrergli tutta la spina
dorsale, ma cercò
comunque di mantenere la calma e di ignorare i continui tentativi di
Sai di
rimorchiarlo.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
La
pausa pranzo
arrivò molto lentamente per i canoni di Naruto, che stava
morendo di fame, così
quando finalmente la campanella suonò, senza perdere tempo,
si avvicinò al
banco della Hyuuga.
-
Allora andiamo
Hinata?-
-
Ma... ma non
mangiamo qui?-
-
Non qui, ti porto
nel mio posto segreto- disse facendole l’occhiolino.
La
ragazza nel più
totale imbarazzo seguì Naruto, chiedendosi dove fossero
diretti e cercando di
imporsi un po’ di autocontrollo, perché se
c’era una cosa che non voleva era
quella di fare pessima figura davanti al ragazzo che le piaceva da
così tanto
tempo.
-
Tu... vieni sempre
qui a mangiare Na..Naruto-Kun?- chiese osservando l’interno
del club di Aikido,
soffermandosi ad osservare in particolare la vecchia struttura in legno
e
muratura, che nonostante portasse i segni del tempo era ancora ben
messa.
-
Sì, io e Sasuke
pranziamo sempre qui- disse con un sorriso malinconico.
-
Sei molto legato a
Sasuke-Kun, vero?-
-
Sì, moltissimo! E’
l’unico amico che ho-
-
Se... se vuoi...
noi potremmo essere amici-
-
Sarebbe bello-
disse Naruto sorridendole.
-
Allora, amici?- chiese
Hinata.
-
A due condizioni-
aggiunse Naruto diventando serio.
-
Q...quali?-
-
Uno, chiamami solo
Naruto-
-
Va bene e la
seconda?-
-
Devi diventare
amica anche di Sasuke-
Hinata
notò molto
bene l’espressione di Naruto quando nominò Sasuke.
Era diversa, non sapeva
nemmeno lei in cosa… era seria, dolce, nostalgica, calda...
piena di calore. Non
conosceva bene Sasuke, ma pensò che se era riuscito a farsi
voler così bene dal
biondino, allora non poteva essere una cattiva persona.
-
Oh, va bene! Se per
lui non è un problema, per me è ok-
-
Bene! Ti devo anche
ringraziare, lo sai Hinata?-
-
Pe... perchè?-
-
Grazie a te oggi
sono salvo-
-
Salvo?-
-
Sì, da quando
Sasuke è stato sospeso Sai non perde occasione per starmi
appiccicato, per
toccarmi...- biascicò imbarazzato e seccato.
-
Ma come si
permette! Nakamura-kun non mi è mai piaciuto! Sono contenta
di esserti utile
Naruto- disse con un’espressione di fuoco, ben diversa da
quella timida che
aveva mostrato fin a quel momento. Tuttavia, appena si accorse di
quello che
aveva detto, arrossì fino alla punta dei capelli e
calò un silenzio tombale.
Dopo la sfuriata di
Hinata, i due finirono di pranzare in tranquillità,
chiacchierando e ridendo.
Una volta finita la pausa tornarono nella loro classe per seguire il
resto
delle lezioni.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Passò
un'altra
settimana, Naruto a scuola era sempre in compagnia di Hinata, la
ragazza
riusciva a fargli sentire meno la mancanza di Sasuke e lui ne aveva un
disperato bisogno.
-
Naruto mi dispiace,
oggi non posso rimanere a aiutarti a pulire la classe- disse
dispiaciuta.
-
Non preoccuparti,
posso fare anche da solo, ci vediamo domani, ok?-
-
Certo Naruto-
Dopo
che la ragazza
se ne fu andata, Naruto iniziò a preparare la sua borsa
prima di cominciare a
pulire. Nel sistemare le sue cose gli capitò tra le mani un
oggetto e non poté
fare a meno di lasciarsi sfuggire un sorriso divertito.
-
È’ incredibile... -
prese in mano il piccolo spray al peperoncino che sua madre gli aveva
messo
nella borsa solo pochi giorni prima e lo osservò
attentamente.
-
Come se fossi una
ragazza- sussurrò sorridendo e, mettendoselo in tasca,
cominciò a pulire la
classe.
Sistemò
i banchi e
pulì la lavagna, poi si chinò per prendere il
cestino per svuotarlo, quando
improvvisamente sentì qualcuno palpargli avidamente il
sedere e fare un fischio
di apprezzamento.
-
È proprio sodo come
immaginavo!-
Naruto
scattò su
immediatamente facendo un balzo lontano da quelle mani invadenti, poi
si girò
di scatto verso il molestatore e sul suo viso comparve un espressione
risentita.
-
Sai... che cazzo
fai!- il ragazzo non rispose e avanzò verso Naruto, che
indietreggiò
inconsciamente fino a sbattere con la schiena contro la finestra.
-
Che c’è Naruto-Kun?
Te l’avevo detto che il nostro discorso non era ancora
finito, no?- dicendo
questo Sai prese i polsi di Naruto inchiodandoglieli sopra la testa e
ghigno
divertito all’espressione sorpresa del biondo.
-
Sai lasciami!-
-
No, mio caro Naruto-Kun,
io so...-
-
Sai cosa?- chiese
Naruto.
-
Che ti piacciono i
ragazzi- gli sussurrò in un orecchio.
-
Non mi piacciono i
ragazzi- ringhiò Naruto senza la benché minima
esitazione.
-
Ma l’Uchiha si...
non è forse così?- Naruto
s’irrigidì a quelle parole.
-
Io... io... -
-
“Io...io...” Naruto-Kun
non mentire. Ti ho osservato bene,
sai? Non guardi nessuno come guardi lui... le tue attenzioni, i tuoi
sguardi, i
tuoi sorrisi, sono solo per lui-
-
Anche se fosse, tu
cosa vuoi da me, Sai?- tagliò corto.
-
Non indovini
Naruto-Kun?- disse stringendo con una mano i polsi di Naruto, scendendo
con l’altra lungo il suo fianco.
-
Te lo ripeto...
lasciami!-
-
No!-
Naruto
assottigliò
gli occhi, poi strattonò con forza i polsi riuscendo a
liberarsi dalla stretta
dell’altro ragazzo e senza perdere tempo corse verso la porta. Purtroppo, prima che
riuscisse a
raggiungerla, avverti una mano afferrarlo per il braccio destro
bloccandogli la
fuga.
-
Mi dispiace, ma non
posso lasciarti andare via così mio caro Naruto-Kun-
-
Lo vedremo- sibilò
Naruto, dando con la mano libera un potente pugno nello stomaco del
moretto,
che impreparato non riuscì a schivare il colpo e si
piegò leggermente
trattenendo a stento un gemito di dolore.
-
Questo n...on lo
dovevi fare Naruto-Kun. Ora mi costringi a essere violento- rise con
cattiveria.
Strattonò
Naruto in
fondo alla classe, lo prese per le spalle stringendolo con forza,
facendolo
gemere di dolore, e lo issò a forza su uno dei banchi,
mentre il biondo cercava
di dimenarsi in ogni modo possibile nel tentativo di rendere
difficoltosi i
movimenti del ragazzo.
-
Ti faccio male? Oh,
povero piccolo... ora chi ti aiuterà, eh? Il tuo Sasuke non
è qui per salvarti-
-
Io non ho bisogno
di essere salvato da nessuno!- rispose Naruto con fermezza.
-
Ahahahahah,
davvero? Lo vedremo mentre ti fotterò su questo banco
spaccandoti in due.
Proprio qui- indicò il banco su cui aveva posato il biondo
-Sul banco
dell’Uchiha!-
Naruto
sgranò gli
occhi guardandosi intorno e notò che Sai aveva ragione... lo
aveva messo sul
banco di Sasuke. Cominciò a dimenarsi per liberarsi, ma Sai
ghignando strinse
di più la prese sulle sue spalle, poi si fece spazio tra le
gambe di Naruto
spingendosi maggiormente addosso al biondino che, sentendo il corpo del
ragazzo
così vicino al suo, si sentì mancare. Non gli
piaceva quella vicinanza, non gli
piaceva che quelle mani lo toccassero... gli facevano schifo.
-
Non toccarmi, mi
fai ribrezzo!-
-
Oh, ma farò molto
di più che toccarti, ed è inutili che urli o
chiedi aiuto, questa parte della
scuola a quest’ora è vuota. Sta calmo e ti
piacerà-
Naruto
cercò
nuovamente di liberarsi senza riuscirci, poi improvvisamente il suo
sguardo
cadde sulla sua borsa a solo un paio di banchi più avanti e
in quel momento si
ricordò dello spray al peperoncino che si era messo in
tasca. Senza farsi
vedere da Sai lentamente si mise una mano in tasca prendendo lo spray
tra le
dita.
-
Va bene Sai, farò
quello che vuoi, ma lasciami le braccia, mi fai male!-
-
Non so se posso
fidarmi Naruto-kun-
-
Cosa potrei fare,
non posso scappare ne urlare, giusto?- Sai annuì lasciando
lentamente la presa
sulle braccia di Naruto.
-
Grazie Sai... mossa
sbagliata!-
Estrasse
la mano
dalla tasca e spruzzò lo spray al peperoncino negli occhi
del moro, che si
portò le mani sul viso imprecando e facendo qualche passo
indietro. A quel
punto Naruto, finalmente libero, gli diede un calcio con tutta la forza
che
aveva tra le gambe, facendolo accasciare sul pavimento, prese la sua
borsa e si
diresse verso la porta.
-
Non osare mai più
toccarmi bastardo, come vedi non serve che qualcuno mi salvi-
-
Perché?- chiese il moro riverso sul pavimento.
-
L'hai
detto prima... perché tu non sei lui!- si voltò e
se ne andò.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Dopo
la
brutta esperienza con Sai, Naruto tornò a casa correndo fino
a non avere più
fiato nei polmoni; voleva farsi una doccia per levarsi di dosso
l’odore di Sai
e dimenticare la sensazione delle sue mani su di sé.
-
SONO TORNATOOO!!!-
-
Ciao
Naruto- rispose un uomo sui cinquant’anni, con lunghi capelli
bianchi legati in
un coda e vivaci occhi neri.
-
Ciao
ero-sennin!-
-
Naruto…
ne abbiamo già parlato un sacco di volte, no? Non puoi
semplicemente chiamarmi
papà o Jiraiya?- chiese l’uomo, visibilmente
infastidito dal nomignolo.
-
Mmm...
vecchio pervertito ti si addice di più!- fu la risposta
birichina. Prima che
Jiraiya potesse protestare, Naruto scomparve sulle scale.
Era
arrivato davanti alla porta della sua camera e stava per entrare,
quando si
ricordò di aver dimenticato una cosa, così
ritornò indietro e si affacciò sulle
scale.
-
Ero-sennin stasera non ceno, non ho molta fame!- disse e poi
sparì nuovamente
impedendo al vecchio di lamentarsi.
-
Ehi,
che significa che non mangi? Naruto? Moccioso, chi lo dice a Tsunade,
eh?-
Una
volta
in camera Naruto si spogliò in fretta e furia, lanciando i
vestiti a terra e
dirigendosi a grandi falcate verso l’ampio bagno connesso
alla camera. Appena
fu dentro, senza perdere tempo, entrò direttamente nella
doccia e aprì l’acqua
senza aspettare che diventasse calda. Gemette leggermente al contatto
della
propria pelle con l’acqua fredda, ma durò un
attimo e si abituò subito alla
temperatura che man mano andava scaldandosi.
Quando
uscì, circa venti minuti dopo, si fermò davanti
allo specchio osservando con
rabbia i lividi violacei, che Sai gli aveva lasciato sulle spalle e sui
polsi.
-
Bastardo schifoso- sussurrò, ma poi sorrise al ricordo di
Sai accasciato al
pavimento dopo il suo calcio.
Avvolto
nell’accappatoio e con ancora i capelli gocciolanti, si
diresse nella camera,
si buttò sul letto e chiuse gli occhi, poi girò
il viso di lato e li riaprì
lentamente osservando una foto poggiata sul comodino.
Sorrise...
era da molto tempo che non la guardava: ritraeva un Naruto di circa
sei/sette
anni, in braccio ad un uomo di venticinque anni con occhi azzurri e
capelli
biondi, uguali a quelli del bambino che teneva tra le braccia, mentre
al suo
fianco, c’era una donna bellissima con capelli rossi e un
sorriso solare.
Sembravano il ritratto della felicità... quella
felicità che venne spezzata
solo pochi giorni dopo aver scattato quella foto.
Naruto
ricordava benissimo quel giorno d’inferno... i suoi genitori
erano dei famosi
archeologi, erano a andati a visitare un nuovo scavo molto bello e
avevano
deciso di portare anche il loro bambino, che come loro sembrava amare
molto
l’archeologia.
Lo scavo
non era eccessivamente pericoloso, ma durante una distrazione dei suoi
genitori, lui si era addentrato troppo in profondità. Quando
riuscirono a
raggiungerlo si buttò tra le braccia di suo padre
più terrorizzato che mai,
mentre sua madre rideva divertita... poi ci fu un rumore secco e tutto
cominciò
a tremare. Succede tutto in pochi secondi: un sostegno cedette facendo
cadere
una parete e i suoi genitori riuscirono solo a lanciarlo lontano prima
di
essere schiacciati da quello scavo che tanto amavano.
Due
giorni... ci avevano messo ben due giorni i soccorsi per tirarlo fuori
e in
quei due giorni non aveva fatto altro che piangere rannicchiato al
buio,
continuando a chiamare i suoi genitori. Da allora aveva odiato
l’archeologia,
ma fu molto fortunato, perché dei cari amici dei suoi
genitori lo presero con
loro, crescendolo come se fosse loro figlio.
Era molto
grato a Tsunade e a Jiraiya, sapeva che gli volevano molto bene e che
avrebbero
fatto di tutto per lui, ma nonostante questo non era mai riuscito ad
aprirsi
completamente. Solo con una persona ci era riuscito, pensò
spostando lo sguardo
su un’altra foto, che stava proprio in mezzo alla foto di
prima e a quella dei
suoi genitori adottivi.
La prese
fra le mani e osservò divertito l’espressione
scocciata del ragazzo moro a cui
lui si era arpionato come un polipo. Sasuke odiava farsi fotografare,
così dopo
vari scatti fatti di nascosto e mal riusciti, lo invitò al
suo compleanno e lì
l’Uchiha non ebbe scampo. Perché erano ritratti
solo loro due? Semplicemente
perché oltre a Sasuke non aveva mai avuto amici.
“Mi manca
da morire” pensò distogliendo lo sguardo e notando
così che c’era qualcosa che
mancava sulla sua scrivania. Capì immediatamente cosa fosse,
scese di corsa le
scale ed entrò in cucina sbattendo la porta.
-
MAMMA
DOVE L’HAI MESSA?-
-
Primo
non gridare e secondo... non si saluta
più?- chiese la donna dai lunghi
capelli biondi.
-
Ciao! Allora
dove l’hai messa?-
-
Naruto
se non mi spieghi di che parli, come faccio a capire?-
-
Come
cosa, la foto della CBR600, mi pare ovvio!-
-
CBR
cosa?- chiese la donna continuando a
preparare la cena.
-
Mmm… la
moto, la foto della moto che avevo in camera-
-
A
quella... è in camera tua-
-
No, non
c’è lì!- ribatté picchiando
un pugno sul tavolo.
-
Ma si
che c’è, hai controllato nella scrivania?-
-
E chi
ce la messa lì?-
-
Io
questa mattina, mentre sistemavo la tua stanza-
-
Quante
volte ti ho detto che non devi toccare le mie cose?-
-
Modera
il tono ragazzino e poi ho dovuto farlo, dato che quella stanza era un
porcile-
-
Ok, ma
non toccarla più-
-
Va
bene, ma perché è così importate
quella stupida foto?-
-
Me l’ha
data Sasuke, la devo custodire fino al suo ritorno a scuola-
Appena
Naruto uscì dalla cucina Tsunade cacciò un
ringhio mal trattenuto per poi
dirigersi in salotto dove il marito stava guardando la televisione.
-Hai
sentito? Ancora Sasuke... sempre e solo Sasuke-
-
Tsunade
lo sai che hanno un legame speciale. Naruto si è aperta solo
con lui, per cui
smettila di dargli addosso-
-
Smettila di dargli addosso? Non so cosa ci trovi nostro figlio, ma a me
non
piace! Sono certa che farà soffrire Naruto-
Jiraiya
non rispose e il discorso fini lì, in fondo ormai conosceva
bene Tsunade e
sapeva che quando la moglie si metteva in testa qualcosa era
inamovibile, per
cui almeno per il momento era meglio lasciarla perdere. Poi
chissà... se un
giorno fosse davvero successo quello che lui pensava, allora sarebbe
stato
necessario un bel duello con Tsunade per farle capire due o tre cosine,
ma per
il momento non ci pensava proprio a smuovere le acque.
Naruto
nel frattempo era andato nella propria stanza ed aveva puntato dritto,
dritto
alla scrivania. La aprì trovandoci la foto della moto, la
prese e si mise sotto
le coperte, poggiandola sul comodino di fianco al letto. Prima di
addormentarsi, un solo pensiero... “Cosa stai facendo Sasuke?
Tornerai... da me?”
Continua…
Bene e con
questo capitolo abbiamo scoperto qualcosa anche sul passato di Naruto,
ora
resta da vedere cosa farà Sasuke: Secondo voi?
Tornerà si
o no? Beh, lo
scoprirete nel prossimo capitolo che s’intitola...
“Friendship”. Prima di lasciarvi vorremmo dire un
grazie
generale a tutti quelli che hanno messo la ff tra i preferiti e a tutti
quelli che la seguono.
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Ryanforever:
Grazie
del commento, siamo contente
ti incuriosisca e poi siamo solo all’inizio, si
farà più movimentata tra
qualche capitolo ^____^!!! Sasuke rissoso a noi piace da morire e per
il fatto
che non capisce di ferire Naruto con certe affermazioni,
c’è poco da stupirsi,
è pur sempre un teme!!! Sasuke e Naruto si frequentano anche
fuori dalla
scuola, ma devi considerare che, per Naruto, Sasuke è
fondamentale e visto il
carattere “instabile” del moro, ha sempre timore
che un giorno o l’altro il suo
caro Sasuke lo possa lasciare indietro!!!Bye
Just_a_Girl: Vedo che hai capito
perfettamente che
Sasuke è un demente heheheh!!! Comq. come hai visto Naruto
è riuscito a
difendersi anche senza Sasuke e Sai ha avuto la lezione che meritava
hehehehe... dici che gli basterà? Per le sorprese ti
assicuriamo che non
mancheranno più avanti, grazie del commento!!!Bye
Yume_Dark:
Tranquilla
Sasuke tornerà già nel
prossimo o massimo in quello dopo, ma non temere poi ci sarà
parecchio in tutta
la ff ^_____^ e bello rissoso come piace a tutte noi uhuhuhuhuh!!!
Anche a te
grazie per avere commentato!!!Bye
Damis:
Naruto
è già cotto a puntino e dopo questo
secondo capitolo mi sembra chiaro *_______*... c’è
da vedere come reagirà il
teme uhuhuhuh!!! Sai è perfetto come maniaco, ci sta al 100%
U___U!!!Bye
|
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Capitolo 3 *** Friendship ***
3-Friendship
Ciao
^_____^!!! Ecco il 3 capitolo,
speriamo sia di vostro gradimento e ci scusiamo per eventuali errori,
ma
stavolta abbiamo avuto poco tempo per rivederlo U____U!!! Byebye
Akichan83&Shinku66
Broken
Dream
3-Friendship
Quella
mattina Naruto uscì di casa sorridendo... finalmente lo
avrebbe rivisto,
finalmente le tre settimane di sospensione erano passate. Aveva pensato
di
andare a casa del moretto per fare la strada insieme, ma alla fine
aveva optato
per aspettare ed incontrarlo a scuola.
Erano
state delle settimane dure per lui: da quando si conoscevano, non erano
mai
stati così a lungo senza vedersi ne sentirsi. Certo avrebbe
potuto fargli
un’improvvisata in quei giorni, nessuno
gliel’avrebbe impedito, ma il fatto che
Sasuke non rispondeva alle chiamate era un chiaro segno che non voleva
essere
scocciato e Naruto aveva imparato in quei tre anni che quando il moro
si
comportava così era meglio lasciarlo perdere.
Arrivato
a scuola oltrepassò velocemente il cancello e
cominciò subito a guardarsi
intorno alla ricerca del suo amico, finché non
avvertì qualcuno posargli una
mano sulla spalla in un modo che conosceva bene e che gli dava sui
nervi.
-
Sai
piantala, non sono dell’umore giusto ogg... Hinata!-
esclamò sorpreso, vedendo
la ragazza con gli occhi sbarrati e con la mano stretta al petto.
-
S...scusa Na...Naruto-
-
No,
scusami tu, credevo fossi un'altra persona-
-
Sai per
caso?-
-
Sì,
ultimamente si è placato un po’ dopo la bella
lezione che gli ho dato, ma con
uno così non si sa mai- ghignò, ricordando che
dopo il loro ultimo “incontro”,
Sai non aveva più provato ad avvicinarlo.
-
Ti ho
spaventata?-
-
No,
tranquillo- rispose lei arrossendo e scuotendo la testa.
- Scusami
Hinata, ero sopra pensiero- disse ricominciando a guardarsi intorno e
la ragazza
capì immediatamente cosa, o per meglio dire
“CHI”, il suo amico stesse
cercando.
-
Sasuke-Kun... non è ancora arrivato- constatò e
il biondino sussultò sorpreso.
Hinata
sembrava tranquilla e leggermente tonta a prima vista, ma conoscendola
bene
aveva dovuto ricredersi eccome: stava zitta, parlava poco ed osservava
attentamente tutto. Era sveglia e dopo solo tre settimane che si
conoscevano
aveva già imparato ad interpretare i suoi comportamenti.
-
Io...
io... non stavo cercando... lui... io... uffa... è meglio
andare in classe-
Dicendo
questo si avviò verso l’entrata della scuola
seguito dalla ragazza che
sorrideva divertita. Giunti in classe Naruto posò
immediatamente lo sguardo sul
banco di Sasuke sperando di trovarlo già lì, ma a
differenza di quello di
fianco, occupato da Sai, che come sempre lo guardava famelico, lo
trovò vuoto.
Sembrava proprio che per quel giorno Sasuke non avesse intenzione di
farsi
vedere, così dopo aver sospirato e chiuso tristemente gli
occhi, si girò verso
Hinata.
-
A quanto
pare saremo in due anche oggi, ti dispiace?- le chiese.
-
Io non
ho problemi- rispose tranquilla, ma in realtà doveva
ammettere che un filino
era felice di restare ancora sola con Naruto, in fondo le era sempre
piaciuto
fin dalle medie e con un po’ di fortuna forse sarebbe
riuscita finalmente a
dichiararsi.
Arrivato
il professore ognuno andò al proprio posto e Naruto si
sedette rassegnato,
sperando inutilmente che Sasuke, come suo solito, arrivasse alla
seconda ora,
ma purtroppo le ore passarono e del moro neanche l’ombra.
-
Naruto
la pausa è suonata già da dieci minuti...
andiamo?- gli chiese Hinata,
avvicinandosi.
-
Tu
comincia ad andare, io ti raggiungo subito, tieni- disse porgendole il
suo
pranzo.
-
Ma per
cosa...-
-
Così
dovrò venire per forza, no?- le spiegò sorridendo
amichevolmente e lei annuì
uscendo dalla classe.
Naruto
uscì poco dopo e si diresse nei bagni trovandoli
fortunatamente vuoti, entrò in
uno di essi chiudendosi dentro e tirò fuori il cellulare
dalla tasca laterale
dei pantaloni, poi digitò il numero di Sasuke e
aspettò. Il telefono dava
libero, ma il teme non accennava a rispondere; Naruto era uno che non
si dava
per vinto facilmente, ma dopo la sesta volta dovette cedere
all’evidenza:
Sasuke non aveva voglia di parlargli.
-
Dove
cazzo sei teme?- chiese furioso, uscendo dal bagno sbattendo la porta
con un
groppo in gola grosso come un elefante.
-
Che c’è
che non va Naruto-Kun?-
-
Non
sono cazzi tuoi, Sai!-
-
Mamma
mia come siamo velenosi... fammi indovinare, il tuo grande amore ti ha
dato
buca, giusto?- domandò Sai con un ghigno divertito.
-
Vuoi
un'altra lezione per caso?- sibilò il biondo.
-
Per
stavolta passo, ma dimmi come mai il tuo caro Uchiha non si
è fatto vedere?-
-
Insomma, ma lo capisci o no che devi farti i fatti tuoi?-
ringhiò spazientito e
Sai sorridendo si avviò verso la porta, bloccandosi prima di
uscire.
-
Beh,
Naruto-Kun... se ti senti solo... io posso consolarti, fammi sapere
quando sei
disponibile, mi raccomando!-
-
Va a
farti fottere, maledetto!-
-
Preferirei fottere te e lo farò al più presto,
credimi!- ridacchiò divertito,
uscendo dalla porta.
-
Sì, nei
tuoi sogni-
Nuovamente prese il cellulare
ricomponendo il numero di
Sasuke, ma come in precedenza non ebbe nessuna risposta,
così sospirando abbattuto
uscì dal bagno dirigendosi verso la terrazza, dove Hinata lo
stava aspettando
con il suo pranzo.
-
Scusa
il ritardo- si sedette vicino alla ragazza.
-
Non...
non preoccuparti Naruto- rispose lei, porgendo al biondino il suo
pranzo.
Mentre
mangiavano, Hinata osservava in silenzio il compagno al suo fianco,
riflettendo
se era il caso o meno di rivelargli finalmente i propri sentimenti. Era
sempre
stata timida e questo le aveva sempre impedito di presentarsi a Naruto,
ma ora
che si conoscevano meglio le cose erano diverse e sapeva benissimo che
se
avesse aspettato ancora probabilmente non avrebbe più avuto
un’occasione
simile.
-
Naruto... tu mi piaci- disse senza esitazione, guardandolo negli occhi.
-
Anche
tu mi piaci Hinata-
-
No...
tu mi piaci veramente- cercò di spiegargli.
-
…Oh… -
disse Naruto sorpreso, arrossendo leggermente.
Era
la
prima volta che riceveva una dichiarazione e non sapeva bene come
comportarsi.
Certo, Hinata era molto bella e sarebbero stati davvero una bella
coppia non c’è
che dire.
Se doveva
essere sincero ci aveva pensato anche lui a come sarebbe potuto essere
stare
insieme alla ragazza seduta al suo fianco: lei era dolce, gentile,
premurosa... così
diversa da “lui”.
Sicuramente sarebbero stati terribilmente impacciati
all’inizio, ma poi col
tempo la timidezza sarebbe sparita e allora sarebbero stati pronti a
donarsi
completamente l’uno all’altra… sarebbe
stato dolce con lei, ma non passionale e
bruciante come con “lui”.
Le cose
sarebbero state sicuramente molto semplici: dopo un po’ si
sarebbero fidanzati,
una volta finite le scuole sposati, avrebbero avuto dei figli e sua
madre
avrebbe adorato la piccola Hinata, mentre con “lui”
avrebbero dovuto lottare
con le unghie e con i denti anche solo per poter stare insieme, sempre
che
l’oggetto dei suoi desideri l’avesse ricambiato.
Osservò
attentamente la ragazza... doveva provare una cosa, ma non voleva
ferirla,
eppure era necessario. Le mise una mano sulla guancia e lei
andò a fuoco, poi
si avvicino lentamente per non spaventarla e quando lei chiuse gli
occhi
dischiudendo leggermente la bocca, lui ci posò sopra le
proprie, sentendola
tremare contro di sé. Le sfregò dolcemente le
labbra e aspettò, poi le baciò
più volte, ma ancora nulla, ed infine, si azzardò
a baciarla completamente, ma
una brutta sensazione allo stomaco non glielo permise... non era la
stessa
cosa.
Non aveva
provato nulla, mentre quella volta con “Lui”...
già, quella volta. L’Aveva
conosciuto da poco e “Lui” ancora lo teneva a
debita distanza; quel giorno era
stato trattenuto in classe e appena libero era corso alla sede del club
di
Aikido dove loro due erano soliti pranzare insieme, per isolarsi da
tutti...
l’aveva trovato addormentato.
Se ne
stava lì disteso sul pavimento in legno con alcuni raggi di
sole che gli
illuminavano il viso rendendolo ancora più etereo ed
irreale... era bellissimo,
sembrava un angelo decaduto. Prima che potesse rendersene conto si era
già
chinato dolcemente al suo fianco e aveva posato le sue labbra, leggere
come ali
di farfalla, su quelle dell’altro ragazzo, assaggiandole
delicatamente: freddo,
caldo, brividi, il cuore a mille, il respiro che viene meno. Si
staccò dopo
alcuni minuti, lo fissò, realizzò quello che
aveva appena fatto e fuggì da
quella stanza come se avesse il diavolo alle calcagna.
Aveva
avuto paura, ora lo sapeva benissimo, aveva capito di amare il suo
unico amico
e il timore di perderlo lo aveva spaventato, così aveva
cercato di tenere a
bada quella cosa, ma incurante del suo volere quel sentimento aveva
continuato a
crescere nutrendosi di ogni piccolo gesto dell’altro, anche
il più
insignificante.
Guardò
ancora Hinata, che lo osservava con occhi sognanti e si
sentì male, perché
sapeva benissimo che avrebbe dovuto ferirla, ma non voleva mentire a se
stesso
ne ad altri. Hinata era candida, la certezza di un futuro luminoso e
felice...
“lui” era oscuro, il loro futuro
incerto… ma Hinata non
era Sasuke.
-
Mi
dispiace molto Hinata, ti prego perdonami- disse abbassando gli occhi
azzurri.
-
Non
devi scusarti è stato bellissimo Naruto, quindi ora noi...
possiamo, stare
insieme?- chiese timidamente e il biondino si sentì male.
-
Io...
mi dispiace Hinata... se ti ho baciata è perché
dovevo capire una cosa molto
importante. Ecco tu...-
-
Non ti
piaccio- finì Hinata per lui e Naruto abbassò
nuovamente lo sguardo sentendosi
terribilmente in colpa per averla illusa.
-
No, tu
mi piaci moltissimo e se non ci fosse un’altra
persona… - si lasciò sfuggire.
-
Quindi
ti piace un’altra ragazza…- sussurrò
iniziando a piangere.
-
No, ti
prego non fare così! Lo sapevo, ho fatto un
casino… mi dispiace!-
-
Posso
sapere chi è?- chiese, dopo essersi asciugata le lacrime.
-
Non
credo sia una buona idea-
-
Voglio
saperlo... devo farmene una ragione, per favore- Naruto
osservò lo sguardo deciso
di Hinata, chiedendosi se poteva fidarsi o meno, poi sorrise dolcemente
e prese
un bel respiro profondo.
-
Non è
una ragazza... è il mio teme- disse senza vergogna.
-
Sasuke-kun? Oh, io non sapevo che tu fossi... si insomma che ti
piacessero i
ragazzi-
-
Infatti
non mi piacciono i ragazzi, a me piace solo Sasuke- le sorrise.
-
Beh,
ora mi spiego molte cose. Il tuo parlare sempre di lui, il modo in cui
lo
cerchi sempre, il modo in cui lo guardi...-
-
Mi
dispiace, non volevo ferirti Hinata -
-
Lo so,
non è colpa di nessuno. Sei... sei preoccupato per lui,
vero?- Naruto annuì
riprendendo il cellulare in mano.
-
L’ho
chiamato non so quante volte, ma non mi risponde. Ho paura che lui non
voglia
più vedermi... credo di essere solo un fastidio per lui-
sospirò afflitto.
-
Non
credo Naruto... forse... forse si è dimenticato che finiva
oggi la sospensione-
-
Non
credo... lui non dimentica mai nulla!- disse e tra loro cadde un
silenzio
pesante, che venne interrotto solo dal suonare della campanella.
Naruto
si
tirò su e poi aiutò Hinata ad alzarsi scoprendo
così un po’ il polso. La
ragazza afferrò senza esitazione il braccio
dell’amico, gli scoprì piano la
carne abusata su cui passo delicatamente l’indice, mentre il
suo sguardo
s’incupiva e si faceva terribilmente serio.
-
Ha
provato ancora a “forzarti”- sibilò
visibilmente arrabbiata.
-
Per ora
no, ma credo che ci riproverà molto presto, prima di venire
qui l’ho incontrato
in bagno-
-
Cosa ti
ha detto?-
- Non
sono cose da ripetere a una ragazza dolce come te Hinata- sorridendo
gentilmente si risistemò la divisa e poi in silenzio si
diressero verso la loro
classe.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Naruto
era seduto alla sua postazione e seguiva come ogni giorno le lezioni,
ma a
differenza del solito aveva uno sguardo arrabbiato da far paura, che
aveva
fatto desistere persino Sai dallo stuzzicarlo.
Era
passata una settimana circa, Sasuke non era tornato a scuola e
tantomeno
rispondeva alle chiamate. Naruto non era certo uno che stava fermo
senza far
nulla, ed infatti proprio durante quelle ore aveva preso la sua
decisione: se
il bastardo non andava da lui, sarebbe stato lui stesso ad andare dal
bastardo.
Finite le
lezioni preparò velocemente la sua borsa mantenendo sempre
quell’espressione
ostica che l’aveva caratterizzato per tutta la mattina; la
chiuse con forza e
l’appoggiò sul banco.
-
Na...Naruto, stai bene?- chiese Hinata, preoccupata per il suo amico.
-
Sì.
Benissimo Hinata, oggi rimango ad aiutarti a pulire-
-
Non ce
n’è bisogno Naruto-
-
Non
preoccuparti, devo fare una cosa sul tardi, perciò posso
rimane a darti una
mano-
Senza
aspettare risposta si diresse verso la lavagna ed iniziò a
pulirla, mentre
Hinata lo fissava stranita. Naruto era molto strano quella mattina,
tuttavia
vedendolo in via di ripresa decise di non fare domande, dato che in
quell’ultima settimana era stato irriconoscibile: triste,
pensieroso e non
rispondeva neanche più alle piccole battutine di Sai. In due
non ci misero
molto a sistemare la classe ed una volta finito si diressero insieme
verso
l’uscita della scuola.
-
Grazie
per il tuo aiuto Naruto-
-
Di
nulla Hinata, ci vediamo domani- Dicendo
questo i due si separarono andando in parti opposte. Naruto a
metà strada prese
il cellulare in mano facendo nuovamente il numero di Sasuke che come al
solito
non rispose, riagganciò, e fece un altro numero.
-
Ero-sennin, sono io! Stasera faccio tardi, vado da Sasuke-
- Tardi in che senso? Ehi, vedi di non
crearmi rogne con tua madre, chiaro? Ti voglio a casa almeno per le
22.00 -
-
Sì, non
preoccuparti, non farò molto tardi, saluta la mamma-
Quando
riagganciò si accorse di essere già arrivato alla
sua meta e salì le scale del
piccolo condominio fatiscente fino ad arrivare ad un piccolo corridoio.
Camminò
fino alla porta di Sasuke e una volta arrivato davanti suonò
il campanello con
forza, ma non ottenne risposta, così guardò
l’orologio notando solo in quel
momento che erano solamente le 18.30.
-
Sarà al
lavoro... - mormorò appoggiandosi con la schiena alla porta
d’ingresso.
Dopo
un’ora era quasi deciso ad andarlo a cercare direttamente al
mini market dietro
l’angolo, dove Sasuke lavorava, ma ancora una volta la
consapevolezza che al
moro avrebbe potuto recare fastidio lo frenò e
optò per aspettarlo lì. Poggiò
la borsa sul pavimento lasciandosi cadere a terra con la schiena contro
la
porta e nell’attesa tornò con la mente al loro
primo incontro.
Inizio Flashback
-
Allora
femminuccia, vuoi darci i soldi?- disse un ragazzino di 13/14 anni,
mollando
l’ennesimo calcio nello stomaco ad un Naruto appena
dodicenne, facendolo
accasciare ancora di più sul pavimento.
-
N...no!- rispose ostinato.
-
Bene,
te la sei cercata!- aggiunse un altro ragazzo, prendendolo per un
braccio e
tirandolo su per poi sbatterlo con violenza contro il muro.
-
La devi
pagare per la tua sfrontatezza pivello e per aver osato difenderti,
mettendo
fuori gioco i nostri due amici- sibilò uno dei due, facendo
un cenno con la
testa agli altri accasciati conto il muro: uno con la mano sul naso
sanguinate
e l’altro con la mano sullo stomaco.
-
Io non
do soldi ai teppisti- ringhiò Naruto, facendo
così infuriare maggiormente i due
ragazzi.
Uno
lo
bloccò e l’altro cominciò a picchiarlo
con violenza. Naruto chiuse gi occhi sperando
che finissero in fretta, quando improvvisamente sentì la
presa che lo bloccava
sparire e senza sostegno cadde a terra.
Aprì gli
occhi e a fatica si alzò leggermente, girandosi per vedere
cosa fosse successo:
c’era una ragazzo probabilmente più grande di lui,
con capelli scuri e dalla
pelle bianchissima, che teneva il teppista bloccato sul pavimento, ma
non gli
era sopra come avrebbe fatto lui, no, il ragazzo era in piedi e lo
teneva fermo
con un piede poggiato sulla schiena.
-
Ma che
cazzo succede?- chiese il ragazzo che stava picchiando Naruto.
-
Tu chi
sei?- Il
moretto non rispose, levò il piede da quello sotto di
sé e fece per avvicinarsi
all’altro, ma quello disteso a terra cercò di
bloccarlo fallendo miseramente.
-
Dovevi
stare fermo- sibilò il nuovo arrivato con voce profonda,
prima di girarsi
mandando definitivamente KO il ragazzo disteso a terra, facendolo
mugolare di
dolore.
-
Allora
pagliaccio, che cazzo vuoi?-
-
Mi
annoiavo e ho visto che qui ci si stava divertendo-
Non
aspettò altro gli diede un pugno alla bocca dello stomaco,
che fece piegare il
ragazzo a metà, poi
con una mano gli
afferrò i capelli facendogli alzare la testa e gli
assestò una potente
ginocchiata in faccia rompendogli il naso.
-
Ma tu
chi cazz...- si bloccò appena il ragazzo moro si mise sotto
la luce.
-
Tu...
tu sei... quello...-
-
Non
farti più beccare da me in questa zona, chiaro?- gli
bisbigliò all’orecchio.
Il
ragazzo annuì alzandosi con fatica, raggiungendo i suoi
amici che si erano già
avviati all’uscita del vicolo, mentre il moro si girava verso
Naruto.
-
Stai
bene?-
Naruto
annuì debolmente perdendosi ad osservare la figura del moro
che si avvicinava
lentamente a lui e man mano che veniva illuminata completamente dalla
luce dei
pochi lampioni. Non riusciva a crederci, eppure ora che lo osservava
meglio non
c’erano dubbi… aveva la sua stessa età.
-
Niente
male per uno gracilino come te, ne hai messi fuori due... dobe!-
-
G...grazie, ehi! Dobe a chi?- s’infervorò
gonfiando le guance, ma l’altro lo
ignorò e si avviò all’uscita del vicolo
senza degnarlo neanche di una risposta.
-
EHI,
TEMEEEE... COME TI CHIAMI?-
L’aveva
gridato con tutto il fiato che aveva in gola, eppure l’altro
non si era fermato
e non si era neanche degnato di rispondergli... semplicemente si era
volatilizzato nel buio, come una creatura della notte.
Fine Flashback
Naruto
sorrise a quel ricordo... ai tempi era spesso preso di mira dai bulli e
la
causa era semplice: suo padre era uno scrittore famoso ed affermato,
mentre sua
madre un avvocato di successo. Insomma erano ricchi e di conseguenza
tutti i
teppistelli della scuola cercavano sempre di derubarlo. Lui non stava
certo lì
a prenderle, però quando ti ritrovi solo contro tre o
quattro allora non è che
hai molte alternative. Li aveva
sempre odiati, eppure era proprio grazie ad alcuni di loro che aveva
conosciuto
il teme o forse era meglio dire... se ci aveva parlato.
-
Se
quello si può dire parlare... mph-
Il
loro
secondo incontro avvenne solo una settimana dopo a scuola: era il primo
giorno
e lui come al solito era stato preso di mira, ma anche quella volta il
moretto
era venuto in suo soccorso dicendogli “Dobe...
devo soccorrenti sempre io?” e lui gli aveva
risposto “Tsz, teme! Ora me lo dici
sì o no come ti chiami?”. Purtroppo
ancora una volta il ragazzo misterioso se n’era andato senza
rispondere, ma il
caso volle che si ritrovarono in classe insieme, così dopo
una sola mezz’ora
dal loro secondo incontro l’enigma del nome fu svelato.
-
Sasuke
Uchiha... - ripeté come quel giorno.
Sasuke
era il suo esatto
contrario: lui cercava
di avvicinare le persone, ma loro lo allontanavano, mentre il teme
avrebbe
potuto avere tutti ai suoi piedi, ma li respingeva con disprezzo.
Fu molto
difficile per Naruto farsi accettare da lui, ma alla fine la sua
testardaggine
ebbe la meglio e divennero migliori amici; anche se per lui Sasuke era
più di
un amico, rifletté corrucciando debolmente la fronte, poi le
palpebre
iniziarono ad appesantirsi e ed in breve tempo cadde addormentato.
Continua...
Finito
*_____* hehehe e anche il terzo è andato!!! Anche in questo
capitolo niente
teme, ma sarete felici di sapere che tornerà nel prossimo
capitolo intitolato
4-I fight for us!!! Grazie a tutti quelli che hanno commentato e a
quelli che
hanno messo la storia in preferiti ^______^!!!
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Damis:
Ciao!!! Si
hai proprio ragione, nessuno oltre a Sasuke può molestare
Naru ahahhah
*_______*!!!Grazie x il commento!!! Byebye
Ryanforever:
Ciao!!!
Tsunade è stata provvidenziale ehhehe, avrà avuto
un sesto senso? Chi lo sa, ma
l’importante è che sia andato tutto bene!!! Allora
per la cosa che chiedevi...
Naruto e Sasuke si frequentano fuori dalla scuola, ma Naruto ormai
conosce
molto bene Sasuke e sa che in certe occasioni vuole stare solo senza
essere
stressato, ecco perché si limita a provare a chiamarlo col
cellulare!!!Byebye
Miiky:
Ciao!!!
Grazie del commento e speriamo che anche questo ti sia piaciuto
^_____^!!!Byebye
Just_a_girl:
Ciao!!!
Siamo contente che ti sia piaciuto, ma per quanto riguarda Sai non
è detto che
sia così cattivo... uhuhuh vedrai più avanti
*______*!!!Byebye
Yum:
Ciao!!!
Aahah Sai non è stato molto simpatico nel cap. precedente,
ma chi lo sa, poi
magari si redime… mai dire mai!!! Byebye
Shizue
Asashi: Ciao!!!
SasuNaru già dice tutto... ti diamo perfettamente ragione
*______*!!! Sai è
stato biricchino, ma alla fine Naru si è difeso bene per
fortuna ù____ù, ora
almeno lo lascerà perdere per un po’ ahahhah!!!
Byebye
Yume_Dark:
Ciao!!!
Su, su Sasuke arriverà presto non temere e chi lo sa, magari
darà pure una
bella lezione a Sai *_________*!!!Byebye
|
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Capitolo 4 *** I fight for us ***
4-I fight for us
Ecco il 4 capitolo, speriamo di non
aver
fatto aspettare molto e che non sia uscito una schifezza totale... uhm
è tutto,
buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66
Broken
Dream
4-I
fight for us
-
Ci vediamo domani-
disse Sasuke ai due padroni del mini market in cui lavorava.
-
Sì, domani all’alba
ragazzo-
-
Certo
signore- Sasuke s’inchinò e subito dopo
uscì, ma non prima di sentire i due
proprietari parlare tra di loro.
-
Chissà
perché lavora così tanto quel ragazzo e poi
è così giovane-
-
Ma...
non saprei proprio, faticare così tanto per i pochi soldi
che gli possiamo dare
e senza mancare solo un giorno oltretutto-
-
È
veramente un ragazzo con la testa sulle spalle- concluse
l’altro.
Dopo
avere sentito l’inizio se ne andò ignorandoli e si
diresse verso casa. Lungo la
strada prese il cellulare accendendolo e dopo neanche un secondo
iniziarono a
comparire una serie infinita di chiamate fatte dalla stessa insistente,
insistentissima persona.
-
Sei
stressante... dobe!- borbottò cancellando tutte le chiamate.
Faceva
abbastanza freddo quella sera, così affrettò il
passo raggiungendo il suo
stabile in quindici minuti, salì svogliatamente le scale e
si avviò al suo
appartamento per poi bloccarsi sorpreso a due metri dalla porta.
-
Dobe… -
Si
avvicinò
a Naruto, che se ne stava seduto sul pavimento con la schiena contro la
porta e
la testa appoggiata stancamente sulle ginocchia. Lentamente si
chinò e lo
osservò bene: era beatamente addormentato e tremava
leggermente.
-
Che
freddo... - sussurrò nel sonno.
-
Se hai
tanto freddo, vattene a casa, idiota!!! - strillò Sasuke,
dritto, dritto in un
orecchio del suo amico, che colto alla sprovvista balzò
indietro gridando.
-
AAAAAAAAAHHHHHAAAAAAAA -
-
Calma
dobe, non vedi che sono io? Se hai così sonno e freddo
vattene a casa tua, nel
tuo bel lettuccio caldo e non rompere sulla porta di altre persone!-
-
Sasuke... Sa...suke!- biascicò il biondino, prendendo una
ciocca di capelli del
moro e tirandola con forza.
-
Dobeeee
ma che fai? Sei impazzito? E soprattutto... che diavolo ci fai qui?-
-
Oh,
scusa io... volevo essere certo che fossi davvero tu- disse abbassando
gli
occhi.
-
Dobe,
dobe... sei un dobe!- si lamentò portandosi una mano sugli
occhi.
-
Bastardooooo! Ci rivediamo dopo un mese e questo è il tuo
benvenuto per esserti
venuto a trovare?- protestò Naruto, avvicinandosi a Sasuke e
facendo sbattere i
loro nasi.
-
Chi te
l’ha chiesto?- s’irritò il moro
alzandosi.
-
Avevo
voglia di vederti, va bene?
Ti va di
parlare un po’?- chiese Naruto, con la miglior espressione da
cane bastonato
che sapeva fare.
-
Uff e
va bene, ma per poco... domani devo lavorare-
-
Ok,
facciamo una passeggiata sulla spiaggia... tanto è qui
dietro!-
Naruto
si
alzò e, prima che Sasuke potesse protestare, lo
afferrò per un braccio
iniziando a trascinarlo come un forsennato. Appena arrivati il biondino
si
fermò di colpo, lasciò di malavoglia la mano
dell’altro e poi gli rivolse un
grosso sorriso che da solo sarebbe bastato ad illuminare la spiaggia
semi
illuminata dai lampioni. Sasuke sospirò sconfitto... come si
faceva a dirgli
no? Era impossibile.
Iniziarono
a passeggiare sul lungo mare in silenzio, godendosi l’odore
salmastre del mare
e il rumore delle leggere ondicelle che lentamente
s’infrangevano sulla riva
per poi ritrarsi. Sasuke amava il silenzio e solitamente passeggiare
sulla
spiaggia lo rilassava molto, ma non in quel momento... doveva dire una
cosa a
Naruto e sapeva che non l’avrebbe presa affatto bene.
-
Ho
deciso di non tornare più a scuola- secco, veloce,
implacabile.
-
C…co...sa?- balbettò il biondino sentendo una
fitta dolorosa al cuore.
-
Hai
capito bene, mollo la scuola! Non mi serve a nulla, non voglio passare
tutta la
mia giovinezza a studiare... è solo uno spreco di tempo!-
-
No…
tu... tu non puoi! Non puoi dirmi questo... non esiste, non esiste
proprio!-
Naruto
continuava a scuotere la testa e fissava Sasuke come se davanti a
sé ci fosse
un completo estraneo, perché quella non poteva essere la
realtà e quello non
poteva essere Sasuke... non aveva niente del suo teme.
Il
moretto, alla reazione ostinata del suo amico, si mise una mano nella
tasca del
giubbetto tirandone fuori un libricino per mostrarlo a Naruto.
-
Questo
è il mio libretto bancario dobe-
-
Lo so,
non sono cieco, lo vedo perfettamente!-
-
Guarda
un po’...- disse mostrandoglielo meglio, per poi proseguire
-E’ un bel
gruzzoletto, vero? Ho faticato parecchio per questi soldi, li posso
prendere
quando voglio visto che il conto è mio e che serve il codice
segreto per
prenderli. Come vedi me la sto cavando alla grande e sto bene per i
cazzi miei,
quindi tu vivi la tua vita e io vivrò la mia. Siamo troppo
diversi Naruto, è
meglio non interferire uno nelle vita dell’altro o ci saremo
solo di peso-
-
Io...
io non conto proprio niente per te...- sussurrò tristemente,
sforzandosi di
mantenere la voce ferma.
-
Cos’
hai detto?- domandò Sasuke, rimettendosi il libretto in
tasca.
-
Nulla-
-
Bene!
Allora ti saluto Naruto, vorrei accompagnarti fino a casa, ma domani
mattina
devo alzarmi presto per andare a lavorare. Buona fortuna dobe!-
Le
ultime
parole erano state dure da pronunciare per Sasuke, così come
lo fu voltare le
spalle a Naruto; non sapeva perché, eppure aveva come la
sensazione che stava
per fare la più grossa cazzata della sua vita e che se ne
sarebbe pentito per
sempre. Per un attimo fu tentato di ripensarci, ma poi il famoso
orgoglio di
cui gli Uchiha un tempo andavano tanto fieri glielo impedì
ed iniziò ad
allontanarsi.
-
1010…-
gridò Naruto nel silenzio della notte.
-
Cosa?-
chiese Sasuke voltandosi.
-
Non è
forse questo il tuo codice segreto? Il dieci ottobre è il
mio compleanno... usi
la mia data di nascita come codice segreto e poi dici a
“me” di vivere la mia
vita, quando tu sei il primo che non riesce a recidere il nostro
legame- disse
con disperazione, quasi gridando.
-
Non
sono più un bambino Naruto... non sono fortunato come te, io
non ho dei
genitori che si prendono cura di me, devo provvedere a me steso da
solo. E’ la
cosa migliore... Addio baka!-
Naruto
restò come paralizzato da quelle parole e per alcuni secondi
rimase impotente
ad osservare la schiena di Sasuke allontanarsi passo dopo passo, sempre
di più,
sempre di più... era questo quello che voleva?
L’avrebbe lasciato andare così?
NO, MAI! Fu questa la risposta che riecheggiò come un
ruggito nella sua mente e
prima ancora di accorgersene iniziò a correre con la vista
appannata,
raggiungendo Sasuke e buttandosi contro la sua schiena; le braccia
strette
intorno alla vita del moro e il viso, leggermente inumidito, premuto
con forza
contro quella schiena forte che aveva sempre ammirato.
-
CREDI... credi... che i tuoi genitori avrebbero voluto questo per te?
Credi che
loro vorrebbero che tu lasciassi gli studi, Sasuke? Io credo di no,
anzi, ne
sono certo!-
-
TU NON
SAI UN CAZZO! NON PUOI CAPIRE COSA SIGNIFICA PERDERE TUTTO E RESTARE
SOLO-
-
Oh, si
che lo so stronzo! Non scordarti che anche i miei sono morti... sono
morti per
colpa mia! Io capisco più che bene Sasuke, sei tu che non
capisci- Sasuke
rimase fermo senza dire nulla... aveva esagerato. Sapeva della morte
dei
genitori di Naruto e sapeva anche che il suo amico si riteneva
colpevole
dell’accaduto.
-
Naruto... scusami- sussurrò, posando le proprie mani su
quelle dell’altro,
saldamente strette intorno a lui.
-
Non
preoccuparti! Dimmi... credi che i tuoi genitori sarebbero contenti di
questa
tua scelta? Non credevo che fossi un codardo Sasuke, ma se la metti
così allora
va bene... anch’io lascerò la scuola, tanto non
serve a nulla, giusto?-
-
Io non
sono un codardo e tu non lascerai mai la scuola, non faresti mai questo
hai
tuoi genitori- affermò con sicurezza.
-
Tu
mettimi alla prova... non immagini neanche cosa sarei disposto a fare
per te-
affermò per poi continuare -E poi tu come lo chiameresti uno
che molla tutto
così facilmente... scuola, amici- a quelle parole Sasuke si
girò di scatto
nella stretta dell’amico trovandoselo faccia a faccia.
-
Io non
sono un codardo e non voglio che tu ti rovini la vita a causa mia-
disse
allontanando Naruto da sé, poi lo prese per il coletto della
camicia e lo
sollevò leggermente.
-
Te lo
farò vedere io chi è il codardo,
lunedì arriverò prima di te Uzumaki!-
-
Sembra
vero... - lo istigò, allora Sasuke mollò la presa
e stropicciò le labbra in
quella sottospecie di sorrisetto sghembo e arrogante, che Naruto
adorava.
-
Ti farò
vedere dobe, quando un Uchiha dice una cosa la fa!-
Naruto
osservò lo sguardo di Sasuke con attenzione, studiando ogni
sfumatura di quegli
occhi scuri che l’avevano intrigato fin dal primo istante...
fieri, profondi,
arroganti... occhi da teme... gli occhi del suo teme. Finalmente il
vecchio
Sasuke che conosceva era tornato, pensò, e felice gli
saltò al collo
abbracciandolo stretto.
-
Sono
contento Sasuke, veramente contento!-
Sasuke
arrossì leggermente per quell’abbraccio e in preda
all’imbarazzo provvide
subito a staccarsi di dosso quella sottospecie di polipo:
afferrò le braccia di
Naruto con forza staccandosele dal collo, ma nel movimento
scoprì
accidentalmente i polsi ancora segnati dai lividi. Naruto
seguì lo sguardo di
Sasuke e capendo cosa stesse osservando, provò a ritirare
immediatamente le
braccia senza risultato. Il moro con una mossa veloce scoprì
completamente il
polso sinistro per poi ringhiare alla vista dei lividi.
-
Chi è
stato?- gli occhi di Sasuke facevano quasi paura in quel momento e
Naruto non
rispose.
-
Dimmelo! - ordinò il moro.
-
L...
lasciami teme... mi stai spaventando- si lamentò, cercando
di indietreggiare.
Sasuke
cercò di fermare Naruto stringendogli una spalla, ma quando
lo sentì gemere di
dolore allentò la presa, assottigliò gli occhi e
molto lentamente scoprì anche
la spalla, mettendo in bella mostra i lividi su di essa.
Osservò attentamente
la forma di quella macchia violacea e riconobbe senza esitazioni i
segni di una
mano, poi titubante la sfiorò con le dita accarezzando la
parte lesa con
delicatezza e facendo sussultare Naruto, che tuttavia si
rilassò alle carezze
dell’altro.
-
Dimmi
chi è stato... dimmelo!- le parole di Sasuke erano molto
più morbide... quello,
unito alle dolci carezze, che il moro continuava a riservargli, lo
fecero
decidere.
-
S...
Sai- bisbigliò dopo aver preso un lungo respiro.
-
Quello
stronzo!- ringhiò tra i denti Sasuke, liberando Naruto e
interrompendo le
carezze sulla spalla.
-
Bastardo, lo avevo avvertito di starti lontano-
Naruto
sussultò a quelle parole e, nonostante il tono poco
incoraggiante del suo
amico, non poté fare a meno di sentirsi felice,
perché era evidente che in
qualche modo Sasuke s’interessava a lui e questo gli dava un
minimo di
speranza.
-
Quand’è
successo?-
-
Due...
due settimane dopo che ti hanno sospeso-
-
Dove?-
-
In
classe, ero io a dover fare le pulizie insieme ad Hinata-
-
Hinata?-
-
Sì,
Hinata Hyuuga, ha il banco di fianco al tuo-
-
Non
m’interessa nulla di lei... dai, continua!-
-
C’è
poco da dire, lui mi ha aggredito e io mi sono difeso-
Naruto
si
tenne sul vago, senza scendere nei particolari
dell’aggressione, cosa che non
sfuggì all’altro. Nonostante la rabbia il moro
preferì non chiedergli nulla,
sentiva che c’era altro, che Naruto gli stava nascondendo
qualcosa, ma decise
di lasciar perdere, sarebbe stato il biondino a parlargliene quando
sarebbe
stato pronto.
-
Ti sei
difeso allora...-
-
Certo!-
affermò Naruto tutto orgoglioso.
-
Non
sono una femminuccia, so difendermi anche da solo! Come vedi non mi
serve
sempre il tuo aiuto-
-
Non
sempre... ma spesso!- ghignò il moro, voltandosi ed
iniziando ad incamminarsi
per tornare indietro.
-
Bastardo! Ma quanto sei bastardo!- ruggì Naruto iniziando a
seguirlo.
-
Ha
provato ad aggredirti ancora dopo?-
-
No, nei
giorni seguenti non ha osato avvicinarsi, anche perché non
ero mai solo-
-
Con chi
eri dobe, con il tuo amico immaginario?- lo prese in giro, sapendo bene
che
l’unico amico che Naruto aveva era lui.
-
Tsz,
c’era sempre Hinata con me, credo che abbia capito la
situazione e non volesse
lasciarmi solo con lui in giro. E’ una buona amica, dovresti
cono... -
-
Non ci
penso neanche!- intervenne Sasuke, provando una strana gelosia per
quella
ragazza che in quelle settimane di lontananza si era avvicinata a
Naruto; ma
d’altronde lui era fatto così, era terribilmente
geloso nei confronti di tutto
ciò che considerava suo.
-
Su
Sasuke è veramente una brava ragaz...- cercò di
spiegare.
-
Non m’interessa,
io non voglio legami con nessuno, lo sai- fu la risposta secca di
Sasuke, che
si sentiva stranamente irritato da tutto il discorso.
-
E il
nostro non lo conti?-
-
E’... è
diverso... e vediamo di finirla qui!- borbottò aggrottando
le sopracciglia.
Naruto
non voleva far infuriare ulteriormente Sasuke e il moretto non aveva
voglia di
parlare, così il discorso fu accantonato, anche
perché lungo la strade il
biondino adocchiò un venditore ambulante di gelato e
ovviamente s’impuntò nel
volerlo mangiare assolutamente.
-
Ci
fermiamo a mangiarlo lì?- chiese Naruto, indicando con un
dito una panchina che
dava sulla spiaggia.
Sasuke
osservò la postazione prescelta e poi annuì,
tanto per lui un posto valeva
l’altro. Si sedettero sulla panchina semi illuminata da un
lampione che stava
proprio alle loro spalle e si misero tranquilli a mangiare il gelato. Il
moro
leccava con non curanza il suo cono alla frutta, mentre Naruto di tanto
in
tanto, senza farsi vedere da Sasuke, si fermava a fissarlo arrossendo
leggermente ogni volta, finché non sentì qualcosa
colargli sulla mano.
-
Cazzo!-
si era soffermato troppo sul teme e il gelato si era sciolto colandogli
sulla
mano.
-
Dobe-
lo canzonò Sasuke, guardandolo con un leggero sorriso.
-
Ti
diverti, eh?- il biondo gonfiò le guance come un pallone e
poi voltò il viso
fingendosi offeso, facendo così sorridere maggiormente il
moro che segretamente
adorava vederlo mettere il broncio.
-
Non sai
quanto-
-
Vado a
sciacquarmi, teme aspettami qui mi raccomando!-
-
E dove
scusa, qui non ci sono fontanelle-
-
Ah e
fortuna che ti vanti di essere un genio Uchiha...
c’è sempre l’acqua del mare,
no?-
-
Hahaha
che simpatico Uzumaki!-
-
Tu
aspettami qui, non muoverti- Sasuke annuì, poi vide Naruto
correre verso il mare
per poi bloccarsi sulla riva.
-
CHE
SUCCEDE DOBE?- gridò il moro.
-
SUCCEDE
CHE E’ FREDDA STUPIDO TEMEEEEEEE!!!-
Alla
voce
belante del biondo Sasuke non riuscì proprio a trattenersi e
scoppio a ridere
di gusto come raramente gli era capitato di fare nella sua vita, ma
purtroppo
quel momento di serenità venne interrotto da qualcuno che il
moro conosceva
bene.
-
Oh,
ciao Uchiha, vedo che ti stai divertendo-
-
Cosa
vuoi Deidara?- sibilò il moretto senza girarsi.
-
Oh
volevo parlare con te di quello che hai fatto circa un mese fa a me e
hai
ragazzi della mia banda - spiegò scendendo dalla moto e
levandosi il casco.
-
Ma...
fammi pensare... sai che non ricordo?- lo provocò.
-
Uchiha
non prendermi per il culo... non ti conviene!-
-
Io non
farei troppo il gradasso se fossi al posto tuo Deidara, soprattutto
visto com’è
finita l’ultima volta- disse Sasuke con ironia, facendo
così infuriare il
biondo con la coda.
- Te la
farò pagare, lo sai questo vero Uchiha?-
-
Oh, che
paura Deidara “Senpai”! Che potresti fare, farmi
sospendere? Ah, già lo hai
fatto! Non mi fai paura, io sono qui quando vuoi-
Deidara
fece per rispondere livido di rabbia, ma venne interrotto da Naruto,
che
correndo verso di loro urlava a squarciagola il nome del moretto.
-
CAVOLO
TEME L’ACQUA ERA GHIACCIATA- si lamentò appena li
ebbe raggiunti.
-
E tu
chi saresti?- domandò Deidara, osservando attentamente
Naruto e irritando così
Sasuke.
-
Lui non
è nessuno d’importante!- tagliò corto.
Quelle
parole così fredde e distaccate ferirono molto Naruto, che
rimase per qualche
minuto a fissare Sasuke nella speranza che dicesse altro o che si
rimangiasse
quelle parole, ma quando capì che non sarebbe successo
decise di andarsene. Non
riusciva a stare lì e a far finta di nulla, così
dopo aver raccolto la propria
borsa fece per andarsene.
-
Scusami
per il disturbo Uchiha, non succederà più!-
esclamò offeso.
-
Ma no,
non andartene dai! Io sono Deidara Asai, piacere!-
-
Lo so
chi sei... è per colpa tua che Sa...Uchiha è
stato sospeso, giusto?-
-
Sei
bene informato vedo-
-
Comunque io sono Uzumaki Naruto e il piacere non è mio!-
dicendo questo se ne
andò lasciando Deidara a bocca aperta.
-
Allora
cosa dicevi sul farmela pagare?- lo richiamò il moretto.
-
Interessante il biondino... anche se mi piacciono le donne devo dire
che ha
davvero una carrozzeria niente male-
-
Lascialo perdere e rispondimi!-
-
Oh, lo
vedrai molto presto...- disse Deidara allontanandosi, certo che
quell’ Uzumaki
Naruto gli sarebbe tornato molto utile per i suoi piani; in fondo era
palese
che il moro ci fosse parecchio attaccato.
Sasuke
aspettò che il rivale fu abbastanza lontano, poi si
girò e corse nella
direzione dove era sparito Naruto, riuscendo a raggiungerlo in poco
tempo.
-Ehi,
dobe fermati!- Sasuke chiamò Naruto mettendosi a camminare
dietro di lui, ma
non ricevendo risposta iniziò ad alterarsi.
-
Sto
parlando con te Uzumaki!- disse prendendolo per un braccio e girandolo
verso di
sé.
-
Che ti
è pres... ma che hai?- chiese vedendo
l’espressione furiosa, ma anche triste e
ferita dell’altro.
-
Nulla
Uchiha, ora è tardi... è meglio che io torni a
casa- cercò di liberarsi dalla
presa del moro, ma quest’ultimo sembrava non intenzionato a
lasciarlo andare.
-
No,
prima mi spieghi che hai!-
-
Io?
Nulla visto che non sono nessuno di importante, giusto?- disse Naruto,
riuscendo a sfuggire dalla stretta di Sasuke, che solo allora
capì il perché
dello strano comportamento del biondino.
-
Non
dirmi che te la sei presa per quello che ho detto, vero?-
Naruto
non rispose alla domanda e tantomeno rallentò il passo
spedito, anzi, sentendo
il groppo in gola diventare sempre più imponente
cercò di aumentare
maggiormente il passo onde evitare di umiliarsi ulteriormente... odiava
farsi
vedere debole agli occhi di Sasuke.
-
Dobe
rispondi-
-
Non
chiamarmi dobe, io sono nessuno, ricordi?-
Il
comportamento infantile del biondino finì per irritare
oltremisura Sasuke, che
non avendo nessuna voglia di inseguirlo fino a casa sua, per poi dover
tornare
indietro, lo afferrò per una spalla sbattendolo malamente
contro un muro lì
accanto e inchiodandocelo contro.
-
Ora
fermati e ascoltami bene! Ho detto quello solo per proteggerti
dannazione,
possibile che non lo capisci? Deidara è molto pericoloso, io
posso tenergli
testa facilmente, ma tu no-
-
E’
questo che pensi di me? Che sono una femminuccia?-
-
Non ho
detto questo, perché mi metti in bocca parole non mie?-
-
Ma lo
pensi, vero?-
-
... -
il moro non rispose e Naruto sospirò pesantemente.
-
Lasciami Sasuke- lo pregò abbassando il volto.
-
Naruto... lo so che tu non sei debole, ma lui è pericoloso e
io non voglio che
ti... che ti succeda qualcosa a causa mia- terminò lasciando
delicatamente la
presa sul biondino.
-
Perché?- chiese rincuorato della parole del moro.
-
Perché
noi siamo amici Naruto-
-
Amici... - mormorò Naruto quasi tristemente; sapeva che
Sasuke non lo vedeva in
quel modo, ma purtroppo non riusciva a non farsi delle illusioni... era
nella
sua natura essere ottimista, peccato che poi finiva per sbatterci
sempre il
muso.
-
Cosa
credevi, che perdessi tempo con un dobe qualsiasi?-
-
Tsz,
sempre gentile, eh teme?-
-
Su hai
capito, no?-
-
Sì, mi
vuoi bene, ma sono ancora arrabbiato-
-
Sì,
esatto ti vogl... ehi, io non ho affatto detto questo!-
bofonchiò
imporporandosi leggermente.
-
Ahahahah dovresti vederti teme, sei così carino quando
t’imbarazzi- lo prese in
giro.
-Attento
a non tirare troppo la corda Usuratonkachi-
-
Ahahah
comunque c’è solo un modo per farti perdonare per
prima!- esclamò facendosi
serio e portando le mani sui fianchi.
-
E quale
sarebbe? Sentiamo!-
-
Sabato
festeggeremo il tuo ritorno a scuola-
-
Cosa...
e chi lo ha deciso?-
-
Io
naturalmente e non puoi rifiutare, inoltre ho una bella sorpresa per te-
-
Tsz,
non oso immaginare-
-
Ti
piacerà credimi e ora ti andrebbe di accompagnarmi a casa?
Sai com’è visto che
non so difendermi...- pigolò Naruto, con un sorrisetto furbo
e divertito.
-
Dobeeeeee... - brontolò Sasuke, ma poi finì per
cedere ai capricci dell’altro e
s’incamminarono insieme... fianco a fianco.
Continua...
Sasuke è
tornato uhuhuhuhh! Anche in questo cap. le cose sono abbastanza
tranquille,
ma vi consigliamo di non avere fretta che si movimentino
perché dopo... beh,
vedrete!!! Grazie a tutti quelli che hanno commentato e a quelli che
hanno
messo la storia in preferiti ^______^!!! Il prossimo capitolo si
intitola “5-A
moment of happiness” *_____*...
chissà
cosa succederà O__o...
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Yume_Dark:
Ciao!!!
Fatti forza, ti assicuro che non ci saranno più baci tra i
due, zero in
assoluto e sappi che anche a noi non sta simpatica, mentre per il teme
finalmente è tornato, spero sarai felice ^___^!!!Byebye
Ryanforever:
Ciao!!!
Ti dispiace per Hinata? A
noi x
niente... Naru è solo di Sasu U__U!!! Come hai visto si sono
chiariti
finalmente, o meglio Naruto ha impedito a Sasuke di fare una delle sue
cazzate
hehehe!!!Byebye
Miiky:
Ciao!!!
Teme impazzito tornato in circolazione *____*, spero tu sia felice del
suo
rientro, ma ti avviso che il suo alto teme presto uscirà in
tutto il suo
splendore!!!Byebye
Just_a_girl:
Ciao!!!
Pura che si mettesse con Hinata? Mai e poi mai, noi li vediamo solo
come amici,
insieme sarebbero un po’ ridicoli (la coppia più
tonta del mondo hehe)!!! Il
teme era a riflettere su come incasinare le cose come hai visto, ma per
fortuna
Narutuccio l’ha recuperato in tempo e le cose
“sembrano” andate a posto per
ora!!! Beh, per Sai vedrai in seguito, bisogna avere un
po’ di pazienza
^___^!!! Byebye
Damis:
Ciao!!! Vuoi
sapere dov’è finito il teme? A farsi seghe mentali
inutili mi pare ovvio
^___^!!! Comq. ora è tornato e presto inizierà a
darsi da fare per complicare
le cose sta tranquilla U___U!!! Byebye
|
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Capitolo 5 *** A moment of happiness ***
5-A moment of happiness
Ecco
il quinto capitolo ^____^!!! Non abbiamo molto da dire a riguardo, solo
spero ci scuserete se ci sono sfuggiti qualche errorini, ma il capitolo
è molto lungo e avevamo poco tempo per rivederlo tutto!!!
Speriamo che sia di vostro gradimento e quindi… buona
lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66
Broken
Dream
5-A
moment of happiness
Naruto
sospirò annoiato, poi si alzò dal muretto su cui
era seduto ed iniziò a camminare avanti e indietro
stringendosi nel leggero giubbetto che indossava quella sera. Da circa
un ora era davanti al mini market dove lavorava Sasuke ad aspettarlo e
stava morendo di freddo. La cosa giusta da fare sarebbe stata entrare
ed aspettare lì, al caldo, la fine del turno del suo amico,
ma sapeva che questo avrebbe dato fastidio al moretto così
aveva preferito attenderlo fuori.
- Ehi, dobe!-
- Finalmente
Sasuke, ci hai messo una vita!- si lamentò voltandosi.
-
Già, mi sono fermato a parlare con i proprietari, visto che
lunedì torno a scuola abbiamo modificato i miei turni di
lavoro- gli spiegò sistemandosi meglio la sciarpa blu
sgualcita.
- In questo
caso sei perdonato per il ritardo-
Sasuke era
stanco morto, ma doveva ammettere che osservare il leggero broncetto di
Naruto lo metteva di buon umore, pensò, poi lo
guardò meglio e, notando il nasino e le guanciotte rosse,
gli venne un sospetto.
- Da quanto sei
qui?- domandò con finta non curanza.
- Da circa
un’ora- rispose saltellando per il freddo.
- COSA?!-
gridò voltandosi di scatto verso Naruto.
- Un ora teme,
ma sei sordo?-
- Vorresti
dirmi, che tu, per un’ora sei stato qui fuori al freddo ad
aspettare che io finissi?-
-
Sì!-
- Faccio bene a
chiamarti dobe, perché non sei entrato?- sbuffò,
ma perché il suo unico amico doveva essere un
così grande idiota?
- So che a te
da fastidio, quindi ho preferito evitare! Che dici Sasuke, andiamo a
casa tua ora?-
- Non volevi
festeggiare dobe?-
- Possiamo
farlo anche da te, guarda!- disse Naruto, mostrandogli una busta con
delle lattine dentro -Queste le ho fregate ad Ero-sennin ahahha!-
-
Usuratonkachi! Ce l’ho anch’io la birra a casa-
- Beh, chi se
ne importa, su andiamo!- per il primo tratto camminarono in assoluto
silenzio, poi improvvisamente Naruto porse qualcosa a Sasuke.
- Tieni ora
puoi riprendertela, visto che tornerai a scuola
lunedì-Dicendo questo il biondo porse la cartolina con sopra
l’immagine della CBR600 RR a Sasuke, che la prese con un
sorrisetto sghembo e si mise ad osservarla distrattamente.
Sasuke aveva
sempre avuto una sorta di passione per le moto, certo era ancora
giovane per averne una e di sicuro non se la sarebbe potuta permettere,
però quando aveva visto per la prima volta la Honda CBR600
RR gli era subito piaciuta e si era ripromesso che se mai avesse avuto
una moto, sarebbe stata quella. Peccato che quel desiderio sembrava
destinato a non realizzarsi a breve.
- Certo che
è proprio bella, vero Naru?-
-
Già!-
-
Chissà com...- Sasuke si bloccò restando
imbambolato come una statua di marmo... sotto casa sua, parcheggiata in
bella vista, c’era proprio una bellissima CBR600RR nera come
l’aveva sempre sognata lui.
- Naruto...
questa è una CBR600 RR, vero?-
-
Sì, guarda c’è anche scritto-
indicò la targhetta argentata della Honda sul lato del
serbatoio.
- Wow nera
è bellissima, è molto più bella dal
vivo che in foto!- constatò Sasuke, ammirandola con occhi
sognanti, proprio come quelli di un bambino che osserva il giocattolo
tanto desiderato.
- Che dici, la
tocco?- chiese successivamente, allungando leggermente la mano
sfiorandola con riverenza.
- Lì
se non sbaglio è dove s’inserisce la chiave per
accenderla, giusto?- intervenne il biondino, affiancandosi
all’amico.
-
Sì, credo di... ma che cazzo fai?- domandò
Sasuke, vedendo che Naruto stava infilando una chiave.
- Vediamo un
po’ se la chiave di casa mia ci entra, eh?-
- MA SEI
SCEM…- il rombo improvviso del motore fece strabuzzare gli
occhi a Sasuke, che prima osservò incredulo la moto accesa e
successivamente riportò la sua attenzione
sull’amico al suo fianco.
- Non... non
è possibile... ma cosa...- si fermò, per poi
proseguire -Naruto... non sarà mica tua, vero?-
- Hihihihi...
sono stato tre settimane a rompere a mio padre per farmela comprare e
alla fine ha accettato per disperazione. Ovviamente mia madre non ne sa
nulla per ora- fece una faccia divertita.
- E’
bellissima! Allora è fatta così una vera CBR!-
- Vuoi provarla
teme?- chiese, anche se la risposta del moro già la sapeva.
- Ovvio dobe,
spostati va!- Sasuke salì sulla moto già accesa,
afferrò emozionato il manubrio e, prima di partire,
ripassò velocemente le conoscenze che aveva a riguardo.
Cercò distrattamente le marce, poi prese un respiro profondo
e si preparò a dare gas... forse un po’
eccessivamente, visto che partì spedito.
- DOBE
ASPETTAMI QUI, FACCIO UN GIRO E TORNO... NON MUOVERTI PER NESSUN
MOTIVO!-
- STAI
ATTENTO!!! UNA PICCOLISSIMA DISTRAZZIONE E TI SCHIANTI!!!- Naruto era
seriamente preoccupato: non per la moto, di cui personalmente non era
molto appassionato, ma bensì per Sasuke, che ormai neanche
lo ascoltava più.
Guidare quella
moto non era come l’aveva sempre immaginato, era molto di
più, era indescrivibile, rifletté Sasuke, mentre
faceva un veloce giro del quartiere, stando attento a non esagerare con
la velocità e facendo qualche piccolo casino con le marce...
in fondo non c’era molto abituato; certo, usava lo scooter
per fare delle consegne, ma quella moto era tutto un altro paio di
maniche.
Avrebbe voluto
andare oltre, avrebbe voluto volatilizzarsi nel vento insieme a quella
moto lasciandosi tutti i problemi e tutti i dolori del passato alle
spalle, ma la pioggia improvvisa e il ricordo di un certo dobe, che
aspettava il suo ritorno, lo riportarono con i piedi per terra... per
quella sera era più che sufficiente.
La pioggia
ormai cadeva con furia, rallentò per paura di cadere e si
diresse nel punto dove aveva lasciato Naruto immaginando che a quel
punto lo avesse già preceduto verso casa sua, ma non fu
così: il biondino era nello stesso punto in cui
l’aveva lasciato non meno di una mezz’ora
prima… era lì zuppo come un pulcino, sotto
l’acqua gelida.
- Dobe
perché non sei andato a casa ad aspettarmi?-
- Mi avevi
detto di aspettarti qui e di non muovermi per nessun motivo, no?-
rispose battendo i denti e lasciando Sasuke senza parole.
- Su saliamo
prima che tu muoia congelato, se ti ammali tua madre chi la sente-
Naruto
annuì, il moretto parcheggiò la moto nel piccolo
spiazzo davanti allo stabile, la legò bene, poi si
alzò e notò solo in quel momento che Naruto
teneva in mano due caschi : uno nero e uno arancio, entrambi con
adesivi argentati.
- E quelli?-
chiese dirigendosi verso il suo appartamento seguito da Naruto.
- Ah, questi li
avevo nascosti. Ero-sennin dice che li dobbiamo mettere quando andiamo
in moto-
- Tuo padre?-
domandò distrattamente, infilando la chiave nella porta.
-
Sì, credo immagini che la useremo entrambi, quindi...-
- Allora posso
prenderla quando voglio?- Sasuke era attonito.
- Certo, cosa
pensavi? Che ti avrei fatto fare un giro di tanto in tanto? Questa moto
è nostra, mia e tua-
Sasuke era
senza parole... non immaginava che Naruto potesse fare una cosa del
genere per lui, quando lui per quasi un mese intero lo aveva ignorato
non rispondendo alle sua chiamate.
Perché
è così buono con me? Era una domanda che Sasuke
si era posto un’infinità di volte da quando si
erano conosciuti, senza mai trovare una risposta adeguata. Erano
l’uno l’opposto dell'altro: come bianco e nero;
come giorno e notte, eppure avevano lo stesso problema... non
riuscivano ad integrarsi.
Per quanto
riguardava lui... era una cosa voluta, non voleva legami e non
sopportava la maggior parte della gente della scuola. Ecco
perché faceva in modo di farsi temere da tutti. Il suo piano
aveva funzionato perfettamente ed infatti nessuno osava ronzargli
intorno, nemmeno le ragazze per fortuna; non che fosse gay, ma
senz’altro avere una ragazza sarebbe stata una gran rottura
che lui non voleva.
Per Naruto era
diverso... cercava di integrarsi nella massa, ma veniva sempre respinto
come se fosse affetto da qualche strano morbo, eppure non aveva nulla
che non andava, anzi... era dolce, buono, gentile, sempre pronto ad
aiutare gli altri ed a parte il viso leggermente effeminato era un gran
bel ragazzo, per cui Sasuke non riusciva proprio a spiegarsi
perché tutti si accanissero tanto contro il suo amico.
In conclusione
anche se per motivi differenti, si erano ritrovati isolati dal resto
della classe e avevano finito per legarsi l’uno
all’altro... o meglio, il biondo si era attaccato a lui come
una cozza e, nonostante i vari tentativi di scollarselo di dosso, alla
fine aveva dovuto arrendersi e accettare il suo barbaro destino,
così aveva trovato il suo primo ed unico amico.
- Su entra,
poggia i caschi dove vuoi e le birre mettile in frigo, io vado a
preparare il bagno-
- Ok- rispose
Naruto, facendo quello che Sasuke gli aveva detto.
- NARU...- lo
chiamò Sasuke.
- Che vuoi
teme?-
- La vasca
è pronta, spogliati ed entra in acqua, io arrivo tra un
secondo-
- C...cosa?
Ma... ma dobbiamo farlo insieme?- tartagliò osservando le
dimensioni modeste della vasca.
-
Sì, facciamo il bagno insieme, hai qualche problema? Siamo
entrambi maschi, non vedo che male c’è... o forse
sei una ragazza e me lo tieni nascosto?- si avvicinò
all’amico, per poi proseguire -Non saresti affatto male,
sai?- continuò, mentre Nrauto ormai deglutiva a vuoto.
- Temeeee, ma
che diavolo stai blaterando? Porco!- si allontanò arrossendo
vistosamente.
- Mph, quando
t’imbarazzi così sei troppo uno spasso, dobe!
Comunque... facciamo il bagno in due perché così
risparmio l’acqua calda... io non ne ho a volontà
come te, lo sai!- concluse serrando i pugni.
Naruto si
sentì stringere il cuore... per uno orgoglioso come Sasuke
vivere così non era affatto semplice, soprattutto dopo aver
vissuto per anni negli agi più totali. Naruto lo sapeva e
sapeva anche quanto male facessero al moro certe battutine che gli
rivolgevano spesso i compagni classe; certo, il teme non lo dava a
vedere, ma lui lo sapeva benissimo che ci stava male, ormai lo
conosceva alla perfezione.
- O...ok-
Iniziò
a spogliarsi con calma innaturale, levando prima i calzini, poi facendo
scorre la cerniera della felpa con lentezza esasperante, levandosela
come se fosse una camicia di forza. Sasuke uscì e fu un
attimo... cominciò a spogliarsi il più
velocemente possibile, denudandosi a tempo record e maledicendo la sua
sfortuna; non sapeva come comportarsi in quel momento e la paura che il
suo corpo potesse reagire in qualsiasi modo a quello del compagno lo
spaventava a morte. Perso nelle sue congetture non si accorse che
Sasuke era rientrato in bagno con degli asciugamani puliti.
- Ehi, dobe...
ma che fai?- esclamò Sasuke divertito, vedendo il biondino
buttarsi nella vasca.
- N...nulla-
Quando Sasuke
iniziò a spogliarsi lì davanti a lui, senza il
benché minimo problema, Naruto si sentì andare a
fuoco, ma non poté fare a meno di ammirare i pettorali
leggermente scolpiti del moro e la bellissima pelle diafana. Poi
arrivò il momento dei pantaloni, solo allora
voltò lo sguardo imbarazzato per non far vedere il rossore
che gli si espandeva sulle guance paffute finché, avvertendo
Sasuke entrare nella vasca, si girò involontariamente a
guardarlo e, sapere che era nudo, lì, davanti a lui, lo fece
arrossire ancora di più.
- Naruto come
mai sei così rosso?- il diretto interessato
sussultò e rispose balbettando leggermente.
-
E’...è il calo...re che c’è
qui dentro!-
- Capisco-
disse Sasuke, poggiandosi con le spalle al bordo della vasca e buttando
la testa all’indietro.
- Ci voleva
proprio un bagno caldo, non trovi dobe?- Naruto deglutì un
paio di volte a vuoto prima di provare a rispondere.
-
Già...-
Stettero in
silenzio in quella piccola vasca da bagno piena d’acqua calda
per circa dieci minuti, poi Sasuke si tirò su osservando
Naruto e allungandosi improvvisamente verso il biondino che
inconsciamente indietreggiò.
- Co... cosa
stai facendo?-
- Dobe, devo
prendere il sapone che è dietro di te- Naruto si
girò e vide l’oggetto appoggiato su un tavolino a
fianco della vasca.
- Te la prendo
io!-
Sasuke
annuì rimettendosi con la schiena contro il bordo della
vasca. Naruto in silenzio prese la saponetta e, invece di passarla
subito al moro, prese ad insaponarsi con calma, godendosi la bella
sensazione della schiuma che andava a crearsi sulla sua pelle.
- Dobe che ne
dici di passarla anche a me?-
- Aspetta, non
ho ancora finito!-
- Basta o la
consumi tutta, usuratonkachi!-
- Ehi, io devo
pulirmi per bene, non sono un sudicione come te!-
- Chi sarebbe
il sudicione? Ma falla finita e passamela!- ordinò Sasuke
mettendosi seduto e allungando una mano nella direzione di Naruto.
- Eh no teme...
non te la cederò così facilmente- fece una
linguaccia al moro e poi portò la mano con il sapone dietro
la schiena.
- Prendila se
ce la fai-
- Dobe... per
l’ultima volta, dammi quel maledetto sapone!-
- No, no!-
ribatté Naruto, facendo nuovamente la linguaccia a Sasuke.
- Ora ti faccio
vedere io!-
Il moro si mise
sulle ginocchia e prima che Naruto potesse capire, si
ritrovò le mani di Sasuke sul busto che vagavano ovunque
facendogli il solletico; l’effetto fu immediato e il biondo
cominciò a dimenarsi come un matto.
- No,
così non vale, teme! Sai che non lo sopporto ahhahah...
smettila, smettila dai!-
- Allora ti
arrendi?-
- Mai!-
sibilò portandosi le mani davanti per difendersi, esponendo
così la saponetta al nemico.
- Errore dobe!-
ghigno il moro, che con una mossa veloce cercò di afferrare
l’oggetto e per qualche secondo ci riuscì, ma poi
Naruto tirò indietro il braccio e fece cadere la saponetta
nell’acqua tra i loro corpi.
- Hai visto
cos’hai fatto Usuratonkachi!-
- Scusa, non
l’ho fatto mica a posta!-
- Vorrei
vedere! Ora recuperala!-
- Tsz, la
volevi, no? Allora prenditela tu!-
- Dobe, sei tu
che l’hai fatta cadere, quindi recuperala subito!-
Naruto
sbuffando ubbidì, mise una mano nell’acqua fino ad
arrivare al fondo della vasca e cominciò a tastarlo in cerca
del sapone. Cercò per un paio di minuti a vuoto consapevole
che se avesse scostato la schiuma e avesse guardato sotto,
l’avrebbe trovato in un istante, anche perché non
era certo un sapone piccolo, però così facendo
avrebbe anche visto altro e solo il pensiero lo imbarazzava alla
follia.
- Credo di
averlo trovato!- esclamò non notando lo strano irrigidimento
improvviso di Sasuke.
-
Però non riesco a prenderlo, continua a scivolarmi dalle
mani, cavolo!- si lamentò continuando a tastare e tirare
leggermente verso l’alto.
-
Na...Naruto...-
- Ci sono quasi
Sasuke, porta pazienza! Questo dannato coso continua a sfuggirmi...-
borbottò cercando nuovamente di afferrare
quell’aggeggio infernale, poi all’improvviso
inarcò un sopraciglio... c’era qualcosa che non
tornava.
- Strano...-
sussurrò -mi sembra che diventi più grande ogni
volta che lo tocco. Sarà la mia immag... Teme che ti
prende?- si bloccò, sentendo Sasuke ansimare piano.
- Na...
Narutooo... fermaaa...tii!-
- Off e va bene
facciamo così!- sbuffò spostando un po’
di schiuma.
Non appena
notò cos’era la cosa che stava stringendo in mano,
Naruto alzò di scatto la testa incrociando lo sguardo perso
nel piacere di Sasuke, mollò immediatamente la presa e si
voltò di lato assumendo varie gradazione: prima bianco come
un cadavere, poi leggermente rosato, per passare successivamente al
rosso, rosso acceso ed infine paonazzo dalla punta dei piedi fino alle
orecchie.
-
Sc...scusa...mi Sasu...ke... io... non volevo toccare... si insomma, il
tuo... il tuo... ehm, quello!-
-
Usuratonkachi, almeno sta zitto ed evita di dire cose imbarazzanti!-
sbraitò Sasuke distogliendo lo sguardo dal biondo e cercando
di cancellare l’immagine del suo membro stretto dolcemente
dalla mano di Naruto.
Il moro mise
una mano nella vasca trovando dopo pochi secondi il maledetto sapone,
lo tirò fuori e cominciò ad insaponarsi. Naruto
per tutto il tempo stette con la testa girata di lato, imbarazzato come
non lo era mai stato in tutta la sua vita e pure leggermente eccitato
dalla cosa.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Naruto e Sasuke, dopo essere usciti dalla vasca, si misero due pigiami
del moretto e il biondino non poté fare a meno di notare che
a lui era stato dato quello nelle condizioni migliori, mentre il moro
si era tenuto per sé quello più sgualcito e
logoro. Se fosse stato per Naruto gli avrebbe comprato tutto il
guardaroba personalmente, ma non osava nemmeno chiedere,
perché sapeva perfettamente che Sasuke era troppo orgoglioso
per accettare e sicuramente l’avrebbe presa come un offesa.
Tuttavia ogni volta che si fermava ad osservare più del
dovuto i vestiti vecchi, rammendati e sgualciti del suo amico, non
poteva fare a meno di sentirsi tristissimo, perché il suo
teme non si meritava una vita così di merda. Sì,
forse all’apparenza Sasuke poteva sembrare un gran bastardo,
ma in realtà non lo era affatto e lui lo sapeva bene,
pensò stringendosi in quel pigiama troppo grosso per lui ed
ispirandone a fondo il buon profumo muschiato che emanava.
Avevano
ordinato due pizze ed ora le stavano mangiando in completo silenzio,
con un Naruto, ancora troppo imbarazzato per quello successo nella
vasca, che non riusciva a guardare in faccia Sasuke.
- Dobe-
-
S...sì- rispose saltando in piedi come un grillo.
- Ma che
combini? Siediti, passami una birra e guardami per favore-
- Ok, subito-
disse prendendo una lattina dal frigo per poi passarla a Sasuke,
evitando sempre di guardarlo in faccia.
- Dobe...-
- Io... teme-
- Non
è successo nulla Naruto, per cui smettila di fare
così- sbottò seccato, sorseggiando un
po’ di birra.
- Ne... ne sei
sicuro?-
- Certo! Su
alza il tuo brutto muso e guardami!- l’affermazione del moro
ebbe l’effetto sperato di irritare Naruto, che subito
alzò il viso imbufalito, ricevendo in piena faccia una bella
cuscinata che lo fece finire a gambe all’aria, fortunatamente
sul divano.
- Ma cosa...
TEME, MA CHE FAI?!- s’inalberò gonfiando le guance.
- Io... nulla-
bofonchiò Sasuke, prendendo un altro cuscino e tirando anche
quello in faccia all’amico.
- TEMEEEEE!!! -
- Mph, dovresti
vedere la tua faccia dobe! Mph, mph... un vero spettacolo!-
- Ti faccio
ridere, eh?- domandò assottigliando gli occhi divertito.
- Non sai
quanto!-
- Ora ti faccio
vedere io, maledetto bastardo!-
Sasuke non ebbe
il tempo di domandarsi nulla, che Naruto si alzò
avvicinandosi al cucinotto prendendo un bicchiere e riempiendolo
d’acqua, poi ghignando si girò e senza dire nulla
lo tirò a dosso a Sasuke, che impreparato non
riuscì a schivare l’acqua.
- Oh, dobe...
tu non immagini neanche cosa ti farò per questo, vero?-
chiese con un ghigno diabolico.
- Prima devi
prendermi!-
-
Sarà facilissimo dato che siamo in un buco- appena Sasuke
scattò in avanti, Naruto scappò dalla parte
opposta, girandosi indietro e facendo la linguaccia al suo amico che si
era voltato proprio in quel momento.
- Visto teme,
non è facile come credevi!- dicendo questo Naruto
tirò l’acqua, che gli era rimasta nel bicchiere,
nel tentativo di guadagnare tempo, ma questa volta Sasuke la
evitò prontamente spostandosi di lato, per poi sogghignare e
lanciarsi verso il biondo che anche stavolta riuscì ad
evitare la cattura.
- Uzumaki, ora
devi asciugare!-
- Ma io non ho
fatto nulla- protestò Naruto con finta aria innocente.
-
USURATONKACHI!- tuonò Sasuke, facendo uno scatto veloce e
prendendo il biondino per un polso, tirandoselo leggermente contro.
- Ora pulisci!-
- Non credo
proprio!-
- Allora
subirai la mia punizione!-
- Sai che paura
Uchiha e cosa sarebbe?-
Sasuke si
guardò velocemente intorno... beh, doveva ammettere che non
c’era certo l’imbarazzo della scelta; infatti, a
parte quella stanza, il bagno e lo sgabuzzino non c’era
nulla. Sarebbe stato divertente ributtarlo nella vasca e ripagarlo con
la stessa moneta, ma poi era certo che avrebbe finito per bagnarsi a
sua volta, quindi lo scartò presto per poi sorridere
furbo... lo sgabuzzino.
- Pe...
perché ghigni così?-
- Ora lo
vedrai...- lo trascinò con forza verso lo sgabuzzino, lo
spinse dentro e chiuse la porta bloccandola velocemente con una sedia.
- Allora dobe,
ora cosa dici?- lo provocò divertito.
Naruto ci mise
qualche secondo per capire dove si trovasse e quando si rese conto
sentì il panico invaderlo; odiava i posti bui e chiusi.
Cominciò ad aggrapparsi disperatamente a tutto
ciò che trovava, non accorgendosi che aveva afferrato la
propria giacca stringendola con tutte le sue forze, poi
sentì la testa girargli, l’aria mancare e dovette
accucciarsi a terra.
- SASUKE,
SASUKE APRI!- cominciò ad urlane disperatamente.
- Calmati dobe-
rispose il moro, non notando la paura nella voce dell’altro.
- TI PREGO,
APRI!-
- Che
c’è, hai paura?-
- TEME... TI
PREGO, TI SCONGIURO... apri- biascicò in fine senza voce.
Sasuke non
riusciva a capire lo strano comportamento dell’amico... non
era la prima volta che giocavano in quel modo, molto spesso in casa di
Naruto era successo che lui, per scherzo, lo chiudesse in qualche
stanza, ma mai prima d’ora aveva avuto una reazione come
quella.
- Dobe, sembri
proprio una femm...- si bloccò quando improvvisamente senti
dei piccoli singhiozzi provenire da dentro lo sgabuzzino.
Senza perdere
tempo aprì immediatamente la porta restando imbambolato ad
osservare la scena: Naruto era rannicchiato in un angolo, pallido come
mai lo aveva visto in tutti quegli anni, con le lacrime che gli
rigavano il viso e sembra come se facesse fatica a respirare.
-
Na...Naruto... Naruto!- sussurrò inginocchiandosi a terra e
gattonando piano vicino a lui.
Non ricevendo
nessuna risposta fece per sollevargli il viso, notando solo in quel
momento che il biondino teneva saldamente gli occhi chiusi e che
stringeva il proprio giubbetto tra le mani come quello potesse
proteggerlo da chissà quale pericolo.
- Naruto...
cosa c’è? Cos’è successo?-
domandò preoccupato.
Il biondo
aprì gli occhi, poi lentamente e con un po’ di
fatica a causa delle gambe tremanti, si alzò e
uscì dallo sgabuzzino cercando si superare Sasuke. Purtroppo
dopo pochi passi un improvviso giramento gli fece perdere
l’equilibrio e se non fosse stato per il moro, che
prontamente l’aveva stretto a sé con forza, Naruto
sarebbe sicuramente cascato a terra.
Il contatto con
il corpo dell’amico lo fece rabbrividire, ma Sasuke non ci
fece molto caso, dette la colpa alla birra bevuta e alla situazione,
poi lentamente lo accompagnò sul divano facendolo sedere e
mettendosi al suo fianco. Una volta certo che le gambe fossero stabili,
Naruto si alzò andando in bagno senza dire una parola,
mentre Sasuke osservava la scena in silenzio, continuando a domandarsi
cosa fosse successo di così grave.
Dopo quindici
minuti, da quando il biondino si era rifugiato in bagno, Sasuke decise
che era arrivato il momento di chiedere spiegazioni, così
lentamente si avvicinò alla porta del bagno.
- Naruto,
Naruto ehi...- iniziò -dobe, dai... non fare
così!-
- DOBE APRIMI
IMMEDIATAMENTE - aggiunse infine esasperato dal silenzio
dell’altro e proprio in quel momento la porta si
aprì lentamente.
- Ti... ti sei
divertito?- balbettò Naruto tenendo la testa bassa.
- Abbastanza!-
rispose Sasuke sinceramente.
- Ti... ti sei
diverti a... a spaventarmi in quel modo?-
- Non dirmi che
ti sei spaventato, non è la prima volta che ti chiudo in
qualche posto-
-
Sì, ma mai in un posto chiuso, stretto, buio...-
bisbigliò Naruto, con voce strozzata e a quelle parole
Sasuke sussultò ricordandosi delle fobie
dell’amico.
- Scusami...
io... mi ero dimenticato- si giustificò.
Naruto
alzò la testa lentamente, le lacrime che gli rigavano ancora
il viso, la giacca ancora stretta tra le mani e Sasuke in quegli occhi,
in quelle gemme azzurre, ci lesse solo paura, dolore, umiliazione e
qualcosa che non riusciva bene a definire.
- CAZZO SI
SASUKE, HO PAURA DEL BUIO! TI DIVERTE, VERO? CREDEVO FOSSI MIO AMICO...
CREDEVO, MA MI SBAGLIAVO!- urlò allontanandosi.
- Dobe, ma...-
lo fermò per un braccio e allora il biondo si
voltò cercando di dimenarsi.
- SEI UNO
STRONZO SASUKE, LO SAI CHE QUANDO SONO MORTI I MIEI GENITORI SONO
RIMASTO INTRAPPOLATO PER DUE GIORNI SOTTO QUEL CAZZO DI SCAVO E CHE DA
ALLORA HO IL TERRORE DI STARE IN POSTI CHIUSI SENZA LUCE-
gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
- Naruto io...-
- Tu dovresti
essermi amico Sasuke, eppure ti sei divertito proprio come facevano i
miei compagni delle elementari! Sai che facevano? Non te l’ho
mai raccontato, vero? Mi chiudevano in spazzi stretti e bui, poi
stavano li a sentirmi piangere e mi prendevano in giro dandomi della
femminuccia. E tu... tu che sapevi della mia paura e dici di essere mio
amico, hai fatto esattamente lo stesso-
- Me ne ero
dimenticato... può capitare, no?- Sasuke
pronunciò quelle parole nel tentativo di calmare un
po’ l’amico, ma purtroppo ebbe l’effetto
di ferirlo maggiormente.
- Te ne eri...
dimenticato... te ne eri dimenticato?- ripeté quasi
sussurrando.
- Scusami
naruto-
- Capisco
Sasuke, capisco molto bene- disse alzandosi e cercando i suoi vestiti,
che Sasuke aveva messo ad asciugare sul termosifone, e li mise
nella busta dove prima c’era le birra.
- Che stai
facendo?- domandò il moretto.
- Me ne torno a
casa!-
- In pigiama?-
chiese scettico.
- I miei
vestiti sono ancora zuppi, mi farò venire a prendere da mio
padre-
- Ma
perché?-
- Ma
perché mi chiedi?-
-
Sì, perché?-
- Io... posso
sopportare tutto: i tuoi sguardi freddi, il tuo chiamarmi in
continuazione dobe, ma se tu ti dimentiche la cosa più
brutta che mi è successa... la cosa che ha cambiato la mia
vita, allora...-
- Ti
ho chiesto scusa, no?-
- Ti ho chiesto
scusa, no?- Naruto ripeté con scherno le parole di Sasuke e
poi fece per dirigersi verso l’uscita, ma anche stavolta
l’amico lo bloccò abbracciandolo da dietro.
- Io... io sto
sempre attento a quello che dici, alle cose che ti danno fastidio e
cerco sempre di starci attento. Perché tu non riesci a fare
lo stesso? E’ chiedere troppo?-
Sasuke rimase
in silenzio non sapendo cosa dire. Naruto aveva pienamente ragione e
lui lo sapeva. Stettero così per un po’,
finché, non ricevendo alcuna replica, Naruto si
staccò dalla schiena del moro e prese il proprio giubbetto
che era caduto a terra. Fece per infilarselo ma una piccola scatolina
nera cadde da una tasca finendo a terra e aprendosi inseguito
all’impatto. Sasuke la raccolse osservandone il contenuto:
all’interno c’erano un paio di orecchini in argento
a forma di cerchio, abbastanza spessi ed incisi con forme strane...
erano molto belli.
- Naruto ti
sono caduti questi- Sasuke gli porse la scatola aperta e il biondo
gliela strappò letteralmente dalle mani.
- Calmati non
te li volevo mica rubare do...Naruto, non sono neanche un gran che!-
- Erano di mio
padre, stronzo!-
- Perdonami,
non lo sapevo- si giustificò abbassando la testa... quel
giorno non ne azzeccava proprio nemmeno una.
- Lui diceva
che questi erano il suo portafortuna- raccontò Naruto,
andandosi a sedere sul divano, per poi proseguire -Forse aveva ragione,
visto che il giorno in cui lui e mia madre sono morti non li indossava-
- Indossava? Li
metteva entrambi?-
-
Sì, forte mio padre, vero? E lo sai cosa volevo farci?
Volevo regalarne uno a te, perché sei una delle persone
più importanti della mia vita e volevo che ti portasse
fortuna- dicendo questo richiuse la scatola e fece per rimetterla nella
tasca della giacca, ma Sasuke lo fermò.
- Dammene uno-
- Cosa?-
- Dammene uno-
ripeté alzando la voce.
- Ma se nemmeno
ti piacciono!-
- Non lo
pensavo veramente, lo sai che non so dimostrare i miei sentimenti. Tu
sei il mio unico amico, il mio migliore amico e ti chiedo nuovamente
scusa per aver dimenticato una cosa che ti ha fatto soffrire tanto, ti
prometto che non succederà più, ma per favore
rimani qui... non andartene!-
Naruto rimase
in silenzio scrutando il viso di Sasuke, poi sorrise sereno... era
sincero. In quel momento gli occhi profondi di Sasuke erano limpidi
come quelli di un bambino.
- Veramente
sono il tuo migliore amico?-
- Essendo il
mio unico amico mi sembra ovvio, no?- tagliò corto Sasuke,
arrossendo leggermente e facendo sorridere Naruto, che tirò
fuori dalla tasca la scatolina contenente gli orecchini, la
aprì e ne diede uno a Sasuke.
- Grazie- il
moretto lo prese e se lo mise immediatamente.
- Teme ma da
quando hai il buco all’orecchio?-
- Ah, non te
l’ho detto, me lo sono fatto tre settimane fa, sai mi
annoiavo...-
- Stupido!-
bofonchiò Naruto mettendosi l’altro orecchino.
- Allora
rimani?-
- Certo,
sennò come ti divertiresti senza di me?-
- Tsz, dobe!-
dicendo questo Sasuke prese la busta contenete i vestiti zuppi di
Naruto, li tirò fuori rimettendoli sul termosifone e poi,
prima di tornare sul divano, si fermò davanti al frigorifero
tirando fuori sei lattine di birra fresca.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Si erano messi
a terra per guardare un po’ di tv, ma ovviamente non
c’era nulla e avevano finito per iniziare a bere. Dopo circa
un’ora Sasuke si era scolato tutte le lattine che si era
preso dal frigorifero più due di quelle di Naruto, che al
contrario ne aveva bevute solo tre.
- Ehi,
dobbbbé... dobooo... dobe!-
-
Sì, che c’è Sasuke?-
- Credo, credo
di essere ubbbbriaco, sai?-
- Lo credo pure
io!- rispose chinandosi a raccogliere delle lattine al fianco del
moretto, mettendo purtroppo un piede in fallo e cadendo
sull’amico facendo finire così entrambi stesi sul
pavimento.
- Scusami
Sasu...- cercò di dire alzando il viso, ma quando si
ritrovò il volto dell’altro così vicino
al suo, rimase senza fiato.
Era la prima
volta che erano tanto vicini ed anche Sasuke sembrava in trance: gli
occhi luminosi, la pelle bronzea, le bocca sensuale. Non aveva mai
notato che il dobe fosse così bello, si
meravigliò, poi senza pensare allungò una mano
verso quella bocca rossa, sfiorandone appena i contorni.
Naruto,
imbarazzato dal gesto, cercò di alzarsi, ma Sasuke lo
strattonò nuovamente verso di sé... Il blu
cobalto affogò nell’ossidiana, le distanze si
accorciarono e i respiri si mischiarono. Sasuke corteggiò
con dei leggeri morsetti le labbra di Naruto che, stringendosi
maggiormente al petto del compagno, le dischiuse timidamente.
- Te...teme
è meglio che ci ferm...- cercò di parlare
staccandosi leggermente.
Sasuke
mugugnò contrariato all’improvvisa separazione,
poi senza perder tempo gli mise una mano dietro la nuca afferrando
saldamente alcune ciocche bionde, lo spinse nuovamente contro di
sé e riprese a baciarlo in modo meno impacciato,
più profondo, che lasciò entrambi senza respiro.
Per l’Uzumaki era come un sogno che diventava
realtà: stare tra le braccia di Sasuke era la cosa che
più desiderava al mondo e quando lo sentì
pronunciare quella parola ripetuta come un mantra, la sua
felicità fu completa.
- Sei
bellissimo... bellissimo... sei bellissimo- ripeté il
l’Uchiha dondolandosi contro Naruto che, avvertendo il membro
eccitato dell’amico, sbarrò gli occhi andando
letteralmente in autocombustione.
- E’
colpa tua...- continuò Sasuke, cominciando a baciargli il
collo -Non immagini quanto mi hai eccitato prima nella vasca-
Il biondino
squittì e Sasuke allargò di più le
gambe puntando i piedi al pavimento, poi lo fece sistemare meglio su di
sé ed iniziò a spingere leggermente il bacino
verso l’alto, facendo così sfregare la propria
erezione, dura e pulsante, contro quella del compagno. Occhi blu
liquidi di piacere si aprirono lentamente andando a scrutare verso il
basso e le gote paffute si tinsero di rosso: gli indumenti che
portavano non nascondevano nulla all’immaginazione e poteva
vedere perfettamente l’erezione gonfia di Sasuke attraverso
la stoffa leggera del pigiama.
-
Sa...Sasuke... uh- pigolò imbarazzato.
- E’
colpa tua Naruto, lo senti? Lo vedi com’è duro?-
chiese, ormai senza alcun freno inibitore.
-
S...sì- annuì il più piccolo
arrossendo.
- Non
imbarazzarti dobe, anche tu lo sei... senti!- esclamò
muovendo con maggior vigore il bacino.
-
Sa...Sasuke... uh... ah- mugolò.
- Mhh Naru...
ahh- gli fece eco Sasuke, prima di chiudere nuovamente le sua labbra su
quelle del compagno trascinando entrambi in un bacio mozzafiato.
-Sa…
Sasuke... ahh... teme-
Naruto
portò una mano sul torace di Sasuke accarezzandogli
lentamente i pettorali per poi stringere spasmodicamente la maglia del
pigiama, mentre con l’altra mano andò ad
accarezzargli dolcemente una guancia diafana. A quel trattamento
l’Uchiha poggiò la sua fronte chiara su quella
abbronzata dell’altro, poi lentamente scese con le mani fino
al sedere di Naruto, le infilò nei pantaloni del pigiama e
strinse con forza quei due globi terribilmente morbidi e caldi,
spingendo maggiormente quel bellissimo corpo verso di sé.
- OH,
KAMIIIII!- urlò Naruto.
- Narutomhhh...
muo...muoviti più veloce!-
L’Uzumaki
fece come Sasuke aveva chiesto e cominciò a sfregarsi con
più velocità cercando di far combaciare
perfettamente i loro membri. Sentire l’amico ansimare di
piacere nel suo orecchio lo eccitava da morire, ma soprattutto lo
faceva sperare, che forse, qualche speranza ce l’aveva.
- Sasuke,
Sasuke.. - cominciò a ripetere, avvertendo
l’orgasmo sempre più vicino -Ahh non
resisterò ahh ancora per ahh moltooooh!!!-
- A...anche io
Narutoo... kamiii come sei… ahhhh!!!-
Sasuke strinse
maggiormente tra le mani il sedere sodo di Naruto, strizzandolo e
modellandolo con avidità, spingendolo contemporaneamente
verso di sé e dettando un ritmo sempre più
frenetico che presto li portò entrambi al culmine, facendoli
gridare ed inarcare senza ritegno.
Dopo
l’orgasmo occhi di liquida ossidiana si chiusero lentamente
senza più forze, al contrario di quelli di Naruto che rimase
a guardare l’altro in silenzio, imbarazzato per quello che
avevano appena fatto, ma felice per quello che avevano condiviso. Si
crogiolò sul petto niveo del moretto osservandolo e
accarezzandogli distrattamente i capelli, finché abbassando
lo sguardo non notò le chiazze che entrambi avevano
all’altezza del cavallo.
Andò
nello sgabuzzino, si cambiò velocemente, poi
tornò da Sasuke, prese un bel respiro profondo e con
imbarazzo cambiò anche lui. Finita l’imbarazzante
operazione mise la roba sporca nella cesta e si accoccolò al
fianco del suo teme addormentandosi poco dopo... sul volto di entrambi
un’espressione serena.
Continua...
E anche questa
è fatta!!! Come avete visto iniziano a movimentarsi un
po’ le cose, ora però c’è da
vedere come sarà la reazione di Sasuke al risveglio ihihihih
*_____*, questo nel prossimo capitolo, ovviamente, che
s’intitola 6-Trouble!!! Grazie a tutti quelli che hanno
commentato e a quelli che hanno messo la storia in preferiti ^______^!!!
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Just_a_girl:
Ciao!!! Siamo contente che ti sia piaciuto, quelle scene sono le
più pucce in effetti ^____^, beh speriamo che anche questo
sia stato di tuo gradimento!!!Byebye
Ryanforever:
Ciao!!! Sì, direi che Naruto ha levato Sasuke da un
bell’impiccio e come dici tu ha una grossa influenza su
Sasuke, ma… c’è sempre un
“ma” ricordalo e lo vedrai presto
*_____*!!! Sasuke dovrebbe essere molto più
protettivo, però non si sa mai cosa può capitare
*_____*, metti che Sasuke abbassa la guardia per qualcosa
uuhuhuh!!!Byebye
Miiky:
Ciao!!! Nunu dai bisogna dargli un filino di tregua no? Povero Na-chan
e poi non essere ansiosa di vedere le cose spiacevoli perché
poi non è detto che si possa tornare indietro *____*
ihihih!!!Byebye
Damis:
Ciao!!! Deidara avrà una parte fondamentale per una certa
cosa che accadrà verso la fine e… non credo ti
piacerà, lo vorrai scotennare eheh!!! Na-chan è
pucciolosissimo in questa ff, sicuramente sarà ooc, ma non
importa qua è stato pensato così ^___^, speriamo
solo che non dia troppo fastidio!!! Byebye
Yume_Dark:
Ciao!!! Siiiiii Sasuke è tornatoooo, speriamo che tu sia
felice per questo e non temere d’ora in poi ci
sarà sempre!!! Grazie mille per i complimenti, siamo
contente che ti piaccia lo svolgimento della storia, ma il bello deve
ancora venire, tu continua a seguire!!!Byebye
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Capitolo 6 *** Trouble ***
Ciao
^___^!!! Siamo arrivati al 6 capitolo eheh, le cose inizieranno a farsi
un
filino movimentate da qui *___* ihihihih, siete pronti? Beh, speriamo
di si !!!
Buona lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66
Broken
Dream
6-
Trouble
Naruto
venne svegliato da un leggero
rumore che proveniva da sotto di lui. Sentendosi confuso
aprì gli occhi a
fatica, alzò leggermente la testa strofinandosi
energicamente gli occhi e poi
li aprì. C’era qualcosa davanti a lui, ma non
riusciva a vedere bene nel semi
buio della stanza, così assottigliò gli occhi
sforzandosi di definirne bene i
contorni.
Quando riuscì a mettere a fuoco il voltò
di Sasuke, addormento pacificamente a qualche centimetro dal suo, come
un
filmino, gli tornarono alla mente tutti gli avvenimenti della sera
prima e, nel
pieno imbarazzo, cercò rifugio su quello che era stato il
suo cuscino per tutta
la notte. Cercò di lasciarsi cullare nuovamente da quel
dolce rumore che
l’aveva svegliato, finché alcuni secondi dopo li
riaprì infastidito da un
leggero raggio di luce, realizzando così una serie di cose:
1- Era comodamente
sdraiato sul torace del moretto 2- Il dolce rumore che lo aveva
accompagnato
nel sonno non erano altro che i battiti del cuore di Sasuke.
Sentendosi terribilmente a disagio provò
ad alzarsi subito, ma purtroppo era
bloccato da qualcosa... qualcosa che stava proprio sul suo
posteriore.
Deglutì piano, poi lentamente girò la testa e
vide la mano di Sasuke dolcemente
posata su di lui... o meglio sul suo sedere. Ormai paonazzo,
provò ad alzarsi
nuovamente cercando di levare la mano senza destarne il proprietario,
ma
Sasuke, sentendo quel movimento, strinse improvvisamente la presa
strizzando
con forza la natica soda di Naruto, facendolo arrossire fino alla punta
dei
capelli.
-
Pure nel sonno sei teme... - sussurrò liberandosi della
presa.
Si
alzò piano a causa del leggero dolore che aveva alla
schiena, ma non ne fu affatto stupito, in fondo aveva dormito sul
pavimento;
beh, a dire il vero, lui aveva dormito su qualcosa di decisamente
più comodo,
rifletté dirigendosi in bagno, con le guance ancora
imporporate di un leggero
rossore.
“Chissà... chissà cosa
succederà ora. Cosa
penserà Sasuke di quello che è
successo?” Si domandò confuso e preoccupato. Lui
sapeva quello che provava per l’altro, ma Sasuke cosa provava
per lui? Perso in
quei pensieri finì di lavarsi e tornò nel
salotto, dove notò che il suo teme si
era svegliato.
-Buon
giorno Sasuke- disse dolcemente.
-Non
urlare, dobe! Mi sento uno schifo, ho
un mal di testa atroce, cazzo!- si lagnò, cercando di
mettersi in piedi, ma le
gambe cedettero subito facendolo ricadere a terra.
-SASUKE!-
urlò Naruto, avvicinandosi
all’amico.
-Perché
diavolo urli? Ti ho
appena detto che mi scoppia la testa, no? E chiudi quella tenda del
cazzo, la
luce mi da fastidio!-
-Sei
gentile di prima mattina, eh?- gli
fece notare, chiudendo la tenda.
-Dai
Sasuke, metti un braccio sulla mia
spalle- lo incoraggiò.
L’Uchiha
fece come Naruto gli aveva
suggerito: gli mise un braccio intorno al collo e provò ad
alzarsi. Le gambe
tuttavia erano troppo traballanti, così, onde evitare di
ritrovarsi col culo
per terra, si aggrappò con più forza alle spalle
dell’amico, scoprendogli senza
volerlo parte del collo.
-Ehi,
dobe... cosa ti è successo al collo?
Non mi sembra che ieri avessi quei due segni rossi- constatò
sedendosi sul
divano, mentre Naruto sussultando si chiuse la camicia del pigiama.
-Co...cosa
ti ricordi di ie...iri sera?-
-Mmm...
ricordo fino a quando mi hai dato
questo- indicò l’orecchino che portava -E le prime
tre birre, poi solo il
buio... ho fatto qualcosa di male?- chiese innocentemente.
-Nu...nulla...
ti sei addormentato sul
pavimento... tutto qui! Scusami... non mi sento bene-
biascicò a fatica.
Senza
aggiungere altro Naruto corse verso
il bagno, vi si chiuse dentro, poggiò la schiena alla porta
e poi scivolò
lentamente fino a sedersi sul pavimento freddo. Rimase a terra per un
tempo
indefinito e si accorse delle lacrime, che gli rigavano il viso, solo
quando
una di esse gli cadde su una mano; portò il volto fra le
ginocchia e cominciò a
singhiozzare silenziosamente.
Sasuke non ricordava nulla della notte
precedente e pensare che era stato proprio lui a cominciare tutto; era
stato
lui a baciarlo, era
stato lui a... il
solo pensiero lo fece imbarazzare, ma soprattutto gli fece male. Come
uno
stupido si era illuso che Sasuke corrispondesse i suoi sentimenti e
invece…
sentì la testa girargli fortissimo, a fatica
gattonò fino al gabinetto e
rigettò quel poco che aveva nello stomaco, poi lentamente si
trascino al
lavandino e, facendo forza sui bordi del lavabo, si tirò in
piedi specchiandosi
involontariamente.
-
Sono uno straccio- mormorò aprendo l’acqua fredda
per
sciacquarsi il viso.
Uscì
dal bagno solo dopo essersi calmato, si diresse da
Sasuke e lo ritrovò nella medesima posizione di prima. Si
osservarono per
alcuni minuti, studiandosi l’un l’altro, poi il
moretto guardandolo
distrattamente si lasciò sfuggire una battuta.
-Dobe
fai schifo, ma ti sei visto?-
Naruto
girò la testa di lato; ricordava
perfettamente le parole che Sasuke gli aveva rivolto la sera prima, tra
un
ansimo e l’altro...“Sei bellissimo” gli
aveva detto, ed ora sentirsi dire
quelle cose faceva terribilmente male.
-T...tu
come ti senti?- balbettò a fatica.
-Una
merda, mai stato così in vita mia!
Ehi, perché i pantaloni del mio pigiama sono diversi dalla
maglietta?- Naruto
sobbalzò pensando velocemente a una possibile scusa.
-Ti
è cascata una birra sopra e li hai
cambiati-
-E
i tuoi?-
-L’hai
buttata pure su i miei- mentì.
L’Uchiha
rimase pensieroso per qualche secondo, poi annuì credendo
alle parole del
biondino e lentamente si diresse verso il bagno non premurandosi di
chiudere la
porta. Una volta che Sasuke sparì in bagno, Naruto si
lasciò cadere sul divano,
mise i gomiti sulle gambe e si prese la testa tra le mani tremanti.
-Cosa
devo fare ora?- mormorò in modo appena udibile.
-Potresti
preparare il caffè, dobe? Perché ti tieni la
testa tra le mani? Anche tu mal di
testa?- borbottò Sasuke, sedendosi stancamente al suo
fianco, per poi
aggiungere -Io ho un mal di testa atroce... cazzo, ma quanto ho
bevuto?!-
L’Uzumaki
ignorò la domanda, si alzò dirigendosi verso il
cucinotto, prese l’occorrente
per preparare il caffè e meditò sul da farsi: era
indeciso se rimanere lì o
andarsene immediatamente. La seconda opzione era indubbiamente la
più saggia,
ma girandosi verso l’amico e vedendolo ridotto in quello
stato, decise di
rimanere.
-Sarebbe
meglio una spremuta Sasuke- gli consigliò.
-Fammi
il
caffè, dobe!-
-Io
mi
preoccupavo per te, teme!-
-Non
te
l’ha chiesto nessuno! Non sei la mia ragazza, quindi smettila
di comportarti
come se lo fossi- si lamentò sdraiandosi sul divano, per poi
continuare
-oltretutto, conciato come sei sfido chiunque a volerti-
Sasuke
disse quelle parole senza pensare, forse troppo duramente e senza
accorgersi
del dolore che aveva riempito gli occhi di Naruto in quel momento.
Nonostante
tutto, Naruto rimase fino a pomeriggio inoltrato e se ne
andò solo quando fu
sicuro che Sasuke si fosse ripreso del tutto.
-Io
torno
a casa Sasuke- lo avvertì prendendo il casco della moto, poi
si avvicinò al
tavolo e ci poggiò le chiavi.
-La
moto
te la lascio... me la riporti domani a scuola, ok?-
-Ne
sei
sicuro?- chiese Sasuke.
-Certo!-
-Vuoi
che
ti accompagni fino a casa?-
-NO...
no, non serve, voglio fare due passi- dicendo questo si
avvicinò alla porta e
Sasuke, troppo felice per la moto, non fece molto caso a Naruto, che
silenziosamente e senza salutarlo, uscì da casa sua col viso
rigato da
silenziose lacrime.
Naruto,
una volta a casa, corse nella propria camera, si buttò sul
letto e si lasciò
andare ad un pianto disperato... faceva troppo male... credere di
essere
riusciti ad afferrare la felicità, per poi vedersela
strappare via così.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Sasuke la
mattina seguente uscì molto presto di casa: voleva
ringraziare il dobe per
avergli lasciato la moto passando a prenderlo. Percorse il tragitto con
prudenza stando attento a non esagerare; in fondo la moto non era sua e
di
certo non aveva alcuna intenzione di rovinarla.
Giunto a
destinazione, spense la morto e si avvicinò per suonare, ma
prima che potesse
muovere un muscolo la porta si aprì, mostrando una Tsuanade
con un’espressione
tutt’altro che rassicurante.
-Buongiorno
Signora Tsunade-
-Che
vuoi
Sasuke?- sibilò gelida.
Non
era
solita trattare le persone così; certo, a volte poteva
sembrare aggressiva, ma
di solito non si comportava in modo così sgarbato. Se ne era
chiesta spesso il
motivo, ma non aveva mai trovato una motivazione valida
all’evidente antipatia
patologica che provava verso l’amico di suo figlio.
-Sono
venuto a prendere Naruto per andare insieme a scuola-
-Mi
dispiace, ma oggi non verrà! Ieri quando è
tornato a casa non si sentiva molto
bene-
-Strano,
quando è uscito da casa mia... beh, in effetti non so come
stava quando è
uscito- constatò soprapensiero, facendo infuriare ancora di
più Tsunade.
-Bene,
allora lascio le chiavi a lei- aggiunse subito dopo.
-Naruto
ha detto di lasciarti la moto, visto che ora lui non può
usarla- lo informò
seccata.
-Ok,
lo
ringrazi per me-
-Ora
levati dalle scatole... ah, aspetta un minuto- gli impose Tsunade
rientrando in
casa e rispuntando alcuni minuti più tardi con un bento tra
le mani.
-Naruto
mi ha detto di dartelo- ringhiò porgendo l’oggetto
a Sasuke.
-Non
serve...- disse, pur sapendo che rifiutare equivaleva a saltare il
pranzo.
-Prendilo!-
ordinò la donna in modo minaccioso e il ragazzo non
poté far altro che
accettare.
-O...ok-
Sasuke se ne andò, ma non prima di alzare lo sguardo verso
la finestra del suo
migliore amico, scorgendolo, mentre richiudeva velocemente la tenda.
-Dobe...
ma che succede?- si domandò salendo sulla moto dirigendosi
verso scuola.
Naruto
lo
osservò allontanarsi, scostò leggermente la tenda
e seguì la sua figura
scomparire tra le vie della città. Aveva pianto tutta notte
e ora si ritrovava
ridotto come uno straccio, con la testa che gli pulsava e con la gola
che
gridava pietà... andare a scuola sarebbe stato un suicidio.
-Moccioso,
cos’è successo?- a quella domanda Naruto si
girò di scatto notando Jiraiya che
se ne stava appoggiato allo stipite della porta con braccia conserte.
-N...nulla-
mentì andando a stendersi sul letto.
-Non
sei
bravo a dire le balle, lo sai!-
-Nulla...
non succede proprio nulla- ripeté più convinto.
-Naruto...
se hai voglia di parlare di qualunque cosa e sottolineo
“Qualunque”... io ci
sono, ok?-
-Sì,
papà... grazie, ma ora non me la sento proprio, scusami-
Di
fronte
all’ennesimo rifiuto del figlio, Jiraiya non poté
far altro che uscire, non
prima di avere lanciato un’ultima occhiata preoccupata a
Naruto, che se ne
stava rannicchiato sul letto dandogli le spalle.
Papà...
l’aveva chiamato papà e quello era un pessimo,
pessimissimo, segno. Naruto lo
chiamava sempre Ero-sennin e le poche volte che spuntava la fantomatica
parola
“Papà” era perché il biondino
stava davvero male e non ci stava con la testa,
troppo perso a rimuginare sui suoi problemi.
Scese
lentamente in cucina e si preparò del tè per
distendere un po’ i nervi, poi
andò verso il laghetto artificiale che avevano in giardino e
si sedette lì
vicino, osservando i rospi che l’avevano colonizzato e
riconoscendone in
particolare uno, che lui stesso aveva ribattezzato Gamabunta.
Sorseggiò piano
gustandosi la sensazione del liquido caldo che gli riempiva la bocca,
poi
riaprì piano gli occhi e tornò ad osservare lo
stagno.
Erano
passati quasi tre anni dall’ultima volta che aveva visto
Nrauto in quello
stato; la cosa lo
preoccupava ed era
certo che centrasse Sasuke. Suo figlio non era mai riuscito a legare
con
nessuno, anzi, aveva sempre avuto grossi problemi a dire il vero,
eppure era
sempre solare, dolce, simpatico e leale. Non riusciva proprio a capire
perché i
ragazzi della sua età lo respingessero a quel modo.
Un tempo
capitava spesso che tornasse a casa con lividi, dopo essere stato
malmenato, ma
la cosa che colpiva era che Naruto sorrideva in modo disarmante ogni
volta. Era
sempre andata così e alla fine lui e Tsunade si erano
rassegnati, finché
all’improvviso tutto cambiò ed il motivo fu...
-Sasuke
Uchiha- bisbigliò scrutando il proprio riflesso nella tazza
di the.
Da
quando
Sasuke era entrato nella vita di Naruto, il moccioso era come rinato:
era
felice e non faceva altro che parlare del suo
“amico”. In realtà sia lui che
Tsunade avevano capito subito che quello che provava Naruto per
l’Uchiha non
era semplice amicizia e questo era il motivo principale per la quale
Tsunade
l’aveva preso così in antipatia: era convita che
Sasuke, volente o nolente,
avrebbe finito col ferire il suo adorato bambino.
Doveva
ammetterlo... sapeva che la moglie aveva ragione: Sasuke aveva
effettivamente
un potere enorme su Naruto ed anche lui inizialmente aveva avuto paura
del
legame che andava formandosi tra i due. In fondo l’Uchiha
sembrava così freddo
e distante da tutto e tutti, che non faceva certo una buona
impressione,
nonostante ciò col tempo aveva visto il bene che si facevano
a vicenda ed aveva
finito per apprezzare il moretto.
Ora il
problema era che... se Naruto stava così male, per forza di
cose doveva
centrare Sasuke, sospirò afflitto.
-Grossi
problemi in vista, amico mio- disse risvolto a Gamabunta, che rispose
con un
sonoro “graa graa”.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Era
arrivata finalmente la pausa pranzo per Sasuke, che durante le prime
ora si era
annoiato da morire. Solitamente passava il tempo ad osservare Naruto,
divertendosi nel vedere la faccia dell’amico assumere le
più strane espressioni
possibili, ma il dobe non c’era e per di più
doveva sopportare la vicinanza di
Sai.
Osservò
distrattamente il vicino di banco e quando questo si voltò,
rivolgendogli il
solito sorriso di convenienza, strinse con forza il proprio banco onde
evitare
di mollargli un pugno sui denti proprio
lì in aula. Solo l’idea che quell’essere
sudicio avesse toccato Naruto lo
mandava in bestia, ma l’avrebbe pagato per quello e anche
molto presto, ghignò.
Non aveva
voglia di andare nella sede del club di Aikido senza Naruto... quello
era il
loro posto segreto e non aveva senso starci da solo, così
optò per quello che
era sempre stato il loro secondo posto preferito, ovvero la terrazza.
S’incamminò con il pranzo che Naruto gli aveva
preparato, ma una volta arrivato
si fermò all’ingresso: al loro posto, suo e di
Naruto, c’era una coppietta di
fidanzatini.
Il
ragazzo era seduto con la schiena appoggiata alla rete, mentre la
ragazza gli
era seduta a cavalcioni sulle gambe. Li guardò baciarsi con
disinteresse, poi
fece per voltarsi ma proprio in quel momento il ragazzo
sussurrò.
-Sei
bellissima!-
Improvvisamente
un flash colpì Sasuke: al posto del ragazza c’era
Naruto col viso arrossato e
gli occhi liquidi di passione, mentre al posto del ragazzo
c’era lui, sdraiato
sul pavimento, che diceva la
medesima frase.
-Sei
bellissimo!-
Il
flash
si dissolse velocemente lasciandolo terribilmente confuso...
“E quello che
diavolo era?” si chiese. Lui non ricordava di avere fatto
nulla del genere con
Naruto, eppure la sera prima...
-
Eiji
fermati... non siamo soli!- squittì la ragazza e Sasuke si
riscosse.
I
due si
alzarono e se ne andarono imbarazzati, lasciandolo finalmente solo come
desiderava. Sfortunatamente la pace non durò a lungo;
infatti, poco tempo dopo,
la porta si aprì ed una ragazza coi capelli scuri e gli
occhi chiarissimi,
quasi color lavanda, fece il suo ingresso. La nuova intrusa si
guardò intorno
per alcuni minuti, poi un po’ titubante si diresse verso di
lui.
-S...scusami
Uchiha-kun...vo...vorrei sapere come mai Na...Naruto non è
venuto oggi-
balbettò, intimorita dallo sguardo freddo del ragazzo.
-Tu
saresti?-
-Sì,
scu...scusami! Non mi sono presentata, io sono Hinata Hyuuga, piacere!-
disse tendendogli la mano, che il moro strinse a
malavoglia.
-Mh...
Naruto non
stava bene. So solo questo-
-Va...va
bene, grazie
Uchiha-Kun! Posso pranzare
qui con te?- chiese timidamente.
-Perché?-
-In
queste set...timane che tu non c’eri, io e Naruto abbiamo
pranzato spesso
insieme. Lui...lui non ha fatto che parlarmi di te-
-Si
sarà
sicuramente lamentato-
-No,
no,
anzi, ti rispetta molto… e ti vuole molto bene- concluse
quasi tristemente,
cosa che non sfuggì a Sasuke.
-Ti
piace
il dobe- constatò e la ragazza annuì.
-Come
potrebbe non piacermi? E’ così gentile, solare,
sorride sempre e poi... è
bellissimo- Hinata arrossì e Sauske ebbe un altro flash back
della scena di
prima.
-Ma
Naruto... ha qualcosa di grave?-
-Già
te
l’ho detto, non lo so!- sbottò arrabbiato,
intimidendo la Hyuuga.
-Va
bene... scusami!-
-Mh
-
L’Uchiha
per il resto del tempo non fece altro che mangiare con calma il suo
pranzo,
innervosendosi di tanto in tanto quando sentiva lo sguardo della
ragazza su di
sé, mentre Hinata spiluccava qualcosa ogni tanto e
soprattutto fissare Sasuke
cercando di capire cosa ci trovasse di tanto speciale Naruto in lui. Lo
osservò
bene e non poté negarne l’incredibile bellezza, ma
al contempo dubitava che
fosse stata solo quella ad attirare Naruto; doveva esserci molto di
più in quel
ragazzo scontroso, ma aveva come l’impressione che Sasuke
fosse ermeticamente
chiuso e che solo a Naruto era stato concesso il permesso di entrare.
-Grazie
per la compagnia Uchiha-Kun. Potresti salutarmi Naruto quando lo vedi?-
-Va
bene,
ma credo che domani torni-
-Ok,
grazie!- dicendo questo la Hyuuga se ne andò lasciando
Sasuke da solo con uno
strano senso di gelosia addosso che proprio non sapeva come spiegarsi.
Il
giorno
seguente non fu molto diverso: Naruto non era migliorato da quello che
gli
aveva detto Tsunade e di conseguenza era stato a casa.
Sasuke
era sempre più confuso: il pomeriggio precedente non aveva
potuto vedere il
biondino, perché aveva dovuto lavorare fino a tardi, ma il
vero problema era
che altri flash gli erano tornati alla mente... lui che stringeva
Naruto, lui
che baciava Naruto... era tutto dannatamente incasinato.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
-Allora
moccioso oggi tornerai a scuola?- lo interpellò Jiraiya,
entrando nella stanza
del figlio e mettendosi seduto sul letto.
-Devo..
non posso evitarlo per sempre- rispose guardando fuori dalla finestra.
-Qualsiasi
cosa sia successa, mi sembra che a Sasuke non importi, sennò
non verrebbe a
chiedere di te tutti i giorni-
-Non
è
che non gli importa... è che non lo ricorda e io non so cosa
fare- sospirò
poggiando al testa contro il vetro.
-Questa
cosa potrebbe cambiare il vostro rapporto?- chiese Jiraya e Naruto
annuì senza
voltarsi.
-Lo
potrebbe cambiare in meglio o in peggio?-
-Questo...
non lo so Ero-sennin, proprio non lo so- disse Naruto, mettendosi
seduto di
fianco a suo padre.
-Io
non posso
dirti che fare Naruto, però ricordati che la
verità viene sempre a galla, è
inevitabile. Ora io non so cosa sia successo di così grave,
ma sono sicuro che
Sasuke ti perdonerà, in fondo nonostante il suo modo di
comportarsi ti vuole
bene- il ragazzo annuì, si alzò avvicinandosi
alla scrivania, prese lo zaino,
salutò il padre e poi si diresse verso l’ingresso.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
-Mi
sei
mancato Naruto-Kun!- esclamò Sai, gettandosi puntualmente
sulla sua vittima
preferita, ma a differenza del solito si bloccò subito
notando lo strano
sguardo che aveva Naruto: era stanco, triste e qualcosa che non
riusciva a
capire.
-Sai
lasciami in pace per favore- protestò debolmente, lasciando
l’altro ancora più
spiazzato, poi si diresse verso la sua classe sperando di non trovarci
Sasuke e
con sua grande fortuna notò subito che il moro non era
ancora arrivato; in
silenzio si diresse al suo banco, si sedette poggiando pesantemente la
testa
sopra di esso e si mise a sonnecchiare.
-Na...Naruto-
si sentì chiamare.
-Ciao
Hinata, come stai?- alzò lentamente il viso.
-I...io
bene, tu?-
-Bene-
-Non
mi
sembra- disse preoccupata, sfiorandogli con leggerezza le occhiaie.
-Non
preoccuparti Hinata, non ho dormito molto bene, tutto qui- la ragazza
sorrise e
poi si diresse verso il duo banco.
-Che
c’è
Uchiha, ti brucia che il dolce Naruto-kun non ha più solo
occhi per te?-
domandò divertito Sai, che alle spalle di Sasuke aveva
perfettamente notato
come il moro aveva stretto pugni alla vista di Hinata che toccava il
viso del
suo amico.
-Piantala
Sai-
-Che
paura!- esclamò il più basso dirigendosi verso il
proprio banco passando
accanto a Naruto e sfiorandogli leggermente una mano.
L’Uzumaki
era troppo assente per accorgersi del gesto, ma la cosa non
passò inosservata a
Sasuke, che digrignò i denti appuntandosi mentalmente di
aggiungere anche
quell’affronto alla lista delle cose da fra pagare a Sai. Le
lezioni passarono
in fretta e la pausa pranzo arrivò in un baleno.
-Andiamo
dobe!- esclamò Sasuke e Naruto annuì seguendolo
in silenzio, poi una volta
sulla terrazza si misero seduti al solito punto e senza dire una parola
cominciarono a mangiare in silenzio.
-Allora
dobe, come mai non sei venuto in questi due giorni?-
-Non
stavo molto bene-
-Nemmeno
ora a quanto
pare- notò Sasuke, toccando le leggere occhiaie di Naruto
come aveva fatto
Hinata, venendo però scostato.
-Ma
che hai?- domandò
offeso dalla reazione dell’altro.
-Io...
nulla,
scusami!-
-Sei
strano, lo sai?-
-Scusami-
ripeté
Naruto.
-Ho
parlato con la
Hyuga, ha una cotta per te, lo sai?- gli chiese Sasuke, cambiando
discorso.
-Sì,
lo so... me l’ha
detto-
-È
carina!- constatò
Sasuke, sentendosi stranamente irritato dalle sue stesse parole.
-Sì,
molto, ma non
posso ricambiarla- sospirò afflitto.
-Come
mai?-
-Già
mi piace
un'altra persona- tagliò corto Naruto.
-Capisco,
comunque io
oggi devo restare a fare le pulizie con Sai, quindi prendila tu la
moto- gli
porse le chiavi.
-Sei
sicuro? Dopo non
devi correre al lavoro?-
-No,
il market è
chiuso tutta la settimana-
-Va
bene! Beh, direi
che è ora di tornare in classe, no?- disse Naruto alzandosi
e Sasuke annuì
facendo lo stesso.
Il
pomeriggio passò
lentamente per entrambi. Naruto non vedeva l’ora di
andarsene... non sopportava
quella situazione e non gli piaceva mentire a Sasuke, ma la paura di
una
possibile reazione negativa lo bloccava dal dirgli tutto.
L’Uchiha dal canto
suo era sempre più confuso a causa dei flash che si erano
fatti più
persistenti... non riusciva a capire se erano veri o meno e questo lo
metteva
in difficoltà.
-Allora
ci vediamo
domani- lo salutò Naruto, prima di andarsene.
Sasuke
annuì con un
cenno del capo, poi aspettò con impazienza che tutti se ne
fossero andati e che
il lato della loro scuola si fosse vuotato… non dovevano
esserci spettatori, in
fondo non voleva finire sospeso un’altra volta.
-Sai...-
cominciò -Ti
avevo detto di non toccare più Naruto o mi sbaglio?-
sibilò cercando di
sembrare tranquillo.
-Non
vedo perché
dovrei ascoltarti, io lo tocco quando e come voglio!- sciamò
l’altro
continuando a passare la scopa.
-Tu
non lo devi
nemmeno guardare!-
-E
perché mai... lo
vuoi tu per caso?- domandò osservando attentamente il volto
di Sasuke.
-Ma
che cazzo dici?-
-Se
non lo vuoi che
ti frega?-
-Lui
è mio amico!- si
giustificò.
-E
tu cosa sei per
lui?- chiese Sai, curioso di sapere che risposta gli avrebbe dato
l’Uchiha.
-Lo
stesso- disse
senza esitazioni e Sai rise mentalmente... a quanto pareva
l’Uchiha non si era
accorto di nulla.
-Tsz...
sì, lo
stesso- lo canzonò.
-C’e
poco da
scherzare stronzo, lo sai che ha ancora i tuoi lividi addosso?-
ringhiò
mettendosi faccia a faccia con l’altro.
-Oh,
davvero?Non sai
quanto mi sono divertito quel giorno- a quella frase Sasuke prese Sai per il colletto e con la
mano libera lo colpì
con tutta la forza che aveva in corpo.
-Avresti
dovuto darmi
retta Nakamura, ora sarò costretto a farti male!-
ghignò.
-Ma
io ho fatto molto
di più- iniziò Sai, ma Sasuke non lo fece
continuare, gli diede una ginocchiata
nello stomaco facendolo rimanere senza fiato e poi lo
spintonò facendolo
cascare su un banco.
Sai
cercò di
riprendere fiato poggiandosi alla superficie del banco e provando ad
ignorare
il bruciore allo stomaco. L’Uchiha picchiava dannatamente
forte, si vedeva
perfettamente che aveva una certa esperienza in materia,
pensò, poi si rese
conto di essere finito proprio sul banco di Sasuke e gli venne un
idea... se
doveva essere pestato, si sarebbe almeno divertito.
-Me
lo sono scopato
proprio qui, sul tuo banco Uchiha! Dovevi vedere come mi supplicava
affinché mi
fermassi... come ti chiamava chiedendoti aiuto- lo provocò
divertito, ma si
pentì subito... gli occhi dell’Uchiha si erano
assottigliati e a causa dei
riflessi rossastri del tramonto sembravano rosso sangue…
sembravano gli occhi
di una creatura infernale.
-Tu
hai violentato
lui... ed io ora ammazzo te- sentenziò, prima di lasciarsi
andare ad una furia
nera, che mai aveva provato prima d’allora.
Sai
venne sollevato e
scagliato a terra in un attimo, cercò di alzarsi, ma subito
venne aggredito da
Sasuke, che sopra di lui lo tempestava di pugni e calci a tutto andare.
Faceva male, cavolo
se menava duro... “Lui è mio amico!“
“E tu cosa sei per lui? “ “Lo
stesso” ...
tutte palle, se fosse stato solo un amico, non avrebbe reagito con
tutta quella
rabbia, pensò Sai cercando di sfuggire alla presa
dell’altro.
Dovevi
sentire le
sue urla Uchiha, non immagini come siano le sue labbra... sono sottili,
ma
lisce e il suo sedere poi... è piccolo, ma incredibilmente
sodo- disse
preparandosi ad un assalto più feroce, ma improvvisamente i
colpi cessarono.
-Ti
sbagli...-
sussurrò Sasuke.
-Cosa?-
domandò Sai
abbassando leggermente la guardia.
-Ti
sbagli... le sue
labbra sono morbide e piene... il sedere è... non si
può descrivere- Sasuke
sgranò gli occhi, ora ricordava perfettamente: Lui, Naruto,
quello che avevano
fatto e di come il biondino non lo aveva allontanando, anzi, sembra
quasi che
non desiderasse altro.
-Allora
voi... dimmi,
è stato bello? È stato bello sbatterti Naruto?-
chiese senza riuscire a
trattenersi.
-Io
non me lo sono
sbattuto, io non sono un pervertito come te!- sibilò
alzandosi in piedi.
-Ma
l’ hai baciato,
l’hai toccato e da quello che ho capito, ti è
anche piaciuto- ghignò restando a
terra, gustandosi l’espressine sconvolta
dell’Uchiha.
-Io...non...-
-E
Naruto, come ha
reagito?-
Già
Naruto, era forse
quello il perché del suo strano comportamento? Si chiese
Sasuke e senza dar più
importanza a Sai prese il suo zaino e uscì di corsa dalla
classe; doveva
pensare e capire bene quello che lui e Naruto aveva fatto.
“E’ stata la birra...
sì, solo colpa della birra” pensò, ma
subito dopo le parole dette da Naruto
proprio quel giorno gli tornarono alla mente “Mi piace
un'altra persona”. Si
trattava forse di lui? Non poteva essere, era sbagliato, loro erano due
ragazzi.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Il giorno seguente
Sasuke non degnò Naruto neanche di uno sguardo e quando il
biondino gli si
avvicinava faceva finta di non vederlo. Naruto ovviamente
restò molto ferito
dal comportamento dell’altro, ma dopo due tentativi andati a
vuoto, pensò bene
di non importunarlo di più, così passò
tutta la mattinata con la testa china
sul suo banco, nel disperato tentativo di non iniziare a piangere come
una
femminuccia lì davanti a tutti. Arrivata la pausa pranzo non
tentò nemmeno di
avvicinarlo e non volendo parlare con nessuno decise di pranzare in
classe, ma
proprio mentre stava per prendere il proprio bento fu Sasuke stesso ad
avvicinarsi a lui.
-Vieni
con me,
dobbiamo parlare!-
Quella
frase era
stata detta cosi freddamente che a Naruto vennero i brividi. Tuttavia
fece come
gli era stato chiesto, si alzò e seguì Sasuke che
lo condusse nella sede del
club di Aikido.
Una volta entrati
l’Uchiha si mise di spalle scrutando silenziosamente fuori
dalle vetrate,
mentre Naruto, sempre più nervoso, si tormentava il bordo
della giacca , ben
consapevole che se il moro era voluto andare proprio lì era
ovvio che volesse
parlare di una cosa seria.
-Ieri
ho parlato con
Sai e mi ha raccontato di cosa è successo tra di in classe-
la frase di Sasuke
spezzò improvvisamente il silenzio e Naruto alzò
allarmato il viso.
-C...cosa
ti ha
detto?- chiese titubante.
-Che
ti ha sbattuto
sul mio tavolo-
-Non...
non è vero!-
protestò imbarazzato... quel maledetto bugiardo aveva
passato il segno e
stavolta gliel’avrebbe fatta pagare.
-Lo
so... quando ha
cominciato a raccontarmi certi particolari... io... senza pensare ho
risposto
che non era vero- Naruto sussultò a quelle parole.
-T...tu
ricordi
di...- cercò di parlare, ma la voce gli tremava troppo,
così come le mani e le
gambe.
-Sì,
mi ricordo di
quella sera! Cosa diavolo mi hai fatto?- sibilò voltandosi.
-C...cosa
scusa?-
riuscì a domandare Naruto, troppo incredulo alle parole
dell’amico.
-Hai
capito bene,
cosa mi hai fatto?- riformulò la domanda, indurendo
l’espressione del viso.
-Io,
nulla, sei tu
che hai com…- provò a difendersi, ma Sasuke non
gli permise di finire.
-NON
E’ VERO!- gridò
il moretto, avvicinandosi a Naruto, che intimorito
dall’espressione rabbiosa
dell’altro indietreggiò fino a sbattere contro il
muro.
-IO...
IO NON SONO
COSI’!- aggiunse Sasuke, gesticolando impazzito.
-Ma
cosa stai dicendo
teme?-
-IO
NON SONO UN
DEVIATO COME TE UZUMAKI!- gli urlò in faccia.
-Ma
se sei stato tu a
cominciare- si difese Naruto, non intenzionato a farsi offendere
ulteriormente.
-IO
ERO UBRIACO E TU
HAI APPROFITTATO DI ME!- lo accusò.
-Non
è così Sasuke-
disse con voce incrinata, cercando di toccare un braccio
dell’altro.
-Mi
fai schifo, non
provare più ad avvicinarti a me- rispose il moro
schiaffeggiando la mano di
quello che un tempo considerava il suo migliore amico e che ora non
sapeva più
nemmeno come definire.
-Non è
giusto... non
puoi dirmi... NON PUOI DIRMI QUESTO DOPO CHE SEI STATO PROPRIO TU AD
INIZIARE!-
gridò con rabbia... era troppo il dolore che stava provando
in quel momento.
-Se
sono stato io a
cominciare, perché non mi hai fermato? PERCHE’ CI
SEI STATO DANNAZIONE!-
-PERCHE’
TI AMO
SASUKE!-
Il
grido straziante
di Naruto ebbe il potere di bloccare il respiro dell’Uchiha,
che mai si sarebbe
aspettato una risposta simili e che ora si ritrovava ad essere ancora
più
confuso e spaventato di prima. Naruto tra le lacrime cercò
di abbracciarlo, ma
Sasuke non appena capì le intenzioni dell’amico lo
scacciò spingendolo via con
forza e facendolo cadere malamente sul pavimento in legno
-NON
PROVARCI! IO NON
SONO UNA CHECCA COME TE, MI FAI RIBREZZO...E ...RIPRENDITI QUESTO
STUPIDO
COSO!- disse levandosi con stizza l’orecchino -NON VOGLIO
NULLA DI TUO!-
concluse con disprezzo, tirandogli addosso l’oggetto che
finì a terra.
Sapeva
di aver
esagerato, ma non se ne pentì, la confusione e la paura per
qualcosa di
sconosciuto erano troppo forti in lui e non riusciva a comportarsi in
modo
diverso. Naruto si sentì mancare la terra sotto i piedi e le
gambe cedettero
improvvisamente facendolo finire a terra... abbondanti lacrime gli
rigavano il
viso.
Sasuke non riuscendo
più a sopportare quella situazione, se ne andò
lasciando Naruto lì sul
pavimento, curandosi bene di non guardare gli occhi pieni di dolore
dell’altro,
perché sapeva bene che se l’avesse fatto sarebbe
stato come ricevere un pugno
in pieno stomaco.
Appena la porta si
chiuse Naruto si lasciò andare completamente:
iniziò a piangere e a
singhiozzare senza preoccuparsi di farsi sentire da altri, tanto ormai
non
aveva più importanza... Sasuke l’aveva respinto.
Si piegò leggermente in
avanti, con mani tremanti raccolse l’orecchino e se lo
portò al petto stringendoselo
contro disperatamente… aveva perso tutto... tutto. Fuori il
cielo si era fatto
grigio e le prime gocce di pioggia iniziarono a colpire il suolo come
lacrime
silenziose.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Naruto non tornò in
classe per tutto il resto delle lezioni e durante una pausa, Hinata,
preoccupata per l’amico, chiese spiegazioni a Sasuke.
-Io
non ho niente a
che fare con quel deviato- sibilò freddo.
La
risposta lasciò
senza parole la ragazza e Sai, che di fianco al tavolo di Sasuke aveva
sentito
tutto. Naruto si fece vedere solo alla fine delle lezioni; aveva gli
occhi
tremendamente arrossati e le guance ancora bagnate. Prima di entrare si
bloccò
sulla porta, osservando lo sguardo arrabbiato che Sasuke gli rivolgeva,
poi abbassò
la testa e si diresse verso il proprio banco, passando
obbligatoriamente vicino
a Sasuke, che se ne stava lì nel mezzo.
-Da
oggi in poi non
provare più a rivolgermi la parola- disse dirigendosi verso
l’uscita.
Naruto
non disse una
parola, si diresse dritto al suo banco, prese la sua borsa e si
andò verso
l’uscita, dove incrociò Sai che lo guardava
triste.
-Mi
dispiace, lui non
ti merita!- esclamò sincero, ma Naruto se ne andò
senza dire nulla,
trascinandosi a fatica fuori dalla porta.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Nei giorni seguenti
Naruto non si presentò a scuola facendo preoccupare non poco
sia Hinata che
Sai. Fece ritorno circa una settimana dopo, ma non era il solito
Naruto: era
dimagrito, aveva gli occhi rossi seganti da due profonde occhiaie e la
luce che
di solito lo circondava era sparita, come se non ne avesse mai avuta.
Hinata a quella vista
si sentì stringere il cuore e senza esitare gli si
avvicinò lentamente
poggiandogli una mano sulla spalla.
-Na...Naruto...-
lo
chiamò piano e lui si girò sforzandosi di
sorridere.
-Ciao
Hinata- anche
la voce era irriconoscibile ormai... era vuota... Naruto era vuoto.
-Naruto,
mi dispiace
tanto- cerò di consolarlo.
-E
di cosa Hinata?
Non è colpa tua- rispose mettendosi seduto al suo posto.
Sai
osservò tutta la
scena in silenzio assottigliando gli occhi con rabbia quando
l’Uchiha entrò
nella sua visuale. Sasuke incrociò casualmente lo sguardo di
Naruto e rimase
scioccato dalle condizione del biondino. “Non sembra nemmeno
lui” pensò,
dirigendosi verso il proprio banco, ignorando volutamente lo sguardo
furioso di
Sai.
Le lezioni passarono
lentamente per tutti e, aspettando la pausa pranzo, Hinata
pensò a un modo per
risollevare il suo amico, ma non trovando nulla di particolare
sperò che la sua
sola compagnia potesse in qualche modo bastare. Quando finalmente la
campanella
suonò, la ragazza si diresse da Naruto, che non sembrava
intenzionato a
muoversi dal proprio banco.
-Naruto
vieni a
pranzo con me?- chiese in modo pacato.
-Grazie
Hinata, ma
non ho fame- fu la sola risposta immediata.
Sasuke
aveva
osservato tutta la scena in silenzio... sapeva di aver esagerato sulla
terrazza, e vedere Naruto in quello stato per colpa sua gli dispiaceva,
ma era
ancora troppo confuso e non riusciva a trattarlo in modo diverso.
Alla fine delle
lezioni a sistemare la classe toccò proprio ai due ex-amici.
Naruto per tutto
il tempo tenne lo sguardo basso, cercando di non avvicinarsi mai troppo
a
Sasuke, che a sua volta lo evita accuratamente. Terminato il loro
dovere si
diressero verso l’uscita senza nemmeno salutarsi e Naruto si
avviò verso la
moto.
L’Uzumaki venne
raggiunto da Hinata, che lo fermò chiedendogli se voleva
andare con lei a
prendere un gelato e proprio in quel momento posò lo sguardo
su Sasuke, che
sentendosi osservato dal biondino non riuscì a trattenersi:
mise un braccio
intorno alla vita dell’ochetta che lo stava assillando e le
chiese di uscire
con lui.
Naruto si sentì
malissimo a quella vista e non riuscendo a sopportare oltre si
girò di scatto,
salutò Hinata e si affrettò a raggiungere la sua
moto, dove trovò qualcuno ad
attenderlo.
-Ti
stavo aspettando,
ti ricordi di me?-
-Sì,
tu sei Deidara,
cosa vuoi?-
-Stavo
osservando la
tua moto, è molto bella! E’ un Honda CBR600 RR,
vero?- chiese accarezzando il
serbatoio.
-Sì,
allora?-
-Quanta
fretta!
Comunque sia volevo sfidarti- disse scendendo dalla moto.
-Cosa
scusa?- domandò
Naruto basito, mentre Deidara gli si avvicinava mettendogli un braccio
intorno
al collo.
-Hai
capito bene...
che ne dici se in palio mettiamo le nostre moto? Se vinco io, mi prendo
la tua
e se vinci tu, ti prendi la mia Kawasaki-
-Non
sono interessato
e ora lasciami in pace!- esclamò cercando di levarsi di
dosso il braccio di
Deidara, che non sembrava intenzionato a mollare la presa.
-Immaginavo
avresti
risposto così- ghignò -E se ti dicessi che se non
accetti farò espellere
l’Uchiha?-
Naruto
spalancò gli
occhi a quel ricatto e un lampo di paura li attraversò per
un attimo... se
fosse successa una cosa simile non avrebbe mai più rivisto
Sasuke, ne era
certo.
Alla reazione
dell’Uzumaki, Deidara si leccò le labbra e si
lasciò sfuggire un sorriso
divertito; stava andando tutto secondo i suoi piani e
quell’idiota dell’Uchiha
gli aveva pure facilitato la cosa allontanandosi dal suo prezioso
biondino.
Certo, doveva ammetterlo, Sasuke stava tentando di depistarlo in ogni
modo
possibile, ma lui aveva capito benissimo che il caro Uchiha amava il
suo
prezioso…come lo chiamava? Ah, sì, dobe.
Già, erano proprio
una bella coppia di colombelli innamorati e se doveva essere sincero un
po’ gli
dispiaceva infrangere quel bel quadretto, ma d’altronde
Sasuke se l’era proprio
cercata.
-C…sa?
Ma perché?-
-Te
lo dirò dopo la
gara, sempre se accetti ovviamente-
-Accetto,
dimmi
quando e dove- rispose senza esitare.
-Tra
mezzora davanti
alla spiaggia dove ci siamo incontrati l’altra volta-
-Va
bene- disse
Naruto e Deidara mollò la presa sulle spalle dirigendosi
verso la propria moto,
la accese e si preparò partire.
-Una
curiosità
tesorino, ma ne vale la pena rischiare la moto per un coglione come
l’Uchiha?-
-Sì-
affermò Naruto e
l’altro se ne andò sgommando.
Hinata
e Sai, che
dietro un cespuglio avevano sentito tutto, appena Deidara si
allontanò si
affrettarono a raggiungere il loro amico col chiaro intento di farlo
desistere
da quella follia.
-Naruto,
ma sei
impazzito?-
-
Hinata... lo hai
sentito, no? Se non vado lui farà espellere Sasuke e io non
posso farglielo
fare-
-Ma
Naruto... come
puoi... guarda in che modo stai soffrendo e lui se ne frega altamente-
-Non
m’importa se lui
ora mi disprezza, io non cambierò idea e non
smetterò di provare quello che
provo- dicendo questo salì sulla moto e se ne
andò.
Hinata
cercò subito
di corrergli dietro, ma si fermò subito, ben consapevole che
a piedi non
avrebbe potuto fare molto, visto e considerato la sua scarsa
predisposizione
alla corsa. Non sapeva che fare, ma aveva un pessimo presentimento...
doveva
trovare un modo per fermare Naruto. Si voltò indietro e
tornò da Sai, che non
si era mosso di un millimetro e fissava con sguardo torvo la direzione
in cui
erano spariti Naruto e Deidara.
-Sai
vai a cercare
Sasuke, io proverò a fermare Naruto, anche se sono sicura
che non mi ascolterà-
-Perché
dovrei
cercare l’Uchiha, quando è colpa sua se
è successo tutto questo- si lamentò il
moro, pronunciando il cognome di Sasuke con disprezzo.
-Perché
solo lui può
fermarlo e tu lo sai-
-Ah,
anche se fosse,
Uchiha mi detesta, non mi ascolterà mai- si mise le mani nei
capelli.
-Se
non vuole farlo,
allora obbligalo, ma fatti ascoltare! Sono certa che appena gli
spiegherai
tutto correrà da Naruto e ora sbrigati!-
Continua…
Ehehehe capitolo triste, eh? Beh, le cose
si dovevano movimentare prima o poi U___U, certo che Sasuke ha dato una
bella
mano a complicare le cose ed ora Naruto è stato sfidato da
Deidara *_____*...
chissà cosa accadrà!!! Prossimo capitolo
“7-Too late”.
RISPOSTE AI COMMENTI:
Miiky: Eh, sì!
Facevi bene a preoccuparti come
hai potuto vedere, Sasuke è un teme cronico non poteva
certamente rendere le
cose semplici, no? Uhuhuh chissà ora cosa
accadrà!!! Byebye
Damis: Oh grazieeee ^O^,
siamo contente che ti
sia piaciuto e pure curiose di sapere cosa ne pensi di questo nuovo
capitolo
dove il caro teme ha fatto per l’appunto il teme con tanto di
10 e lode
ihihih!!! Byebye
Ryanforever: Uhuhuh si se
l’è fatta regalare per
Sasuke, ma ti dico che quella moto… lo scoprirai molto
presto *____*!!! La
parte dello sgabuzzino è triste in effetti, ma
d’altronde cosa ti volevi
aspettare da un teme come quello concentrato solo su se stesso? Credo
che
leggendo il capitolo avrai trovato tutte le risposte alle tue domande,
il teme
ha fatto al super carogna ed ha perso di vista Naruto proprio quando
non
doveva... chissà cosa accadrà ora *____*!!!Byebye
Camus:
Sì,
sasunaru sono troppo sbavvvvvvvv e per noi sono la copia migliore in
assoluto
ecco perché scriveremo soprattutto di loro nelle nostre ff
U___U!!! Naruto
purtroppo soffrirà davvero molto, quello che
succederà sarà un bel pasticcio
purtroppo, ma non voglio dire altro!!! Byebye
Figth:
I
bravi
aiutooooo muahahhahah via via scappiamo *____*…
personalmente non sappiamo cosa
ci manderai contro dopo questo capitolo, quindi è meglio se
ce la filiamo alla
grande ihihih!!! Grazie per i complimenti e ovviamente speriamo che
anche
questo capitolo sia stato di tuo gradimento!!! Byebye
Floriana333:
Non
combinare guai??? Ahahah altro che combinare guai in questo capitolo
Sasuke ha
fatto la cazzata più grossa della sua vita e ti accorgerai
nel prossimo c osa
intendiamo uhuhuh!!! Byebye
Just_a_girl:
OMG
Gazieeee, così però ci metti in imbarazzo
^///^… no, non è vero ihihih... emm,
scusa siamo un tantino squinternate se non te ne sei ancora accorta
ahahah!!!
La parte del sapone è quella che personalmente mi
è piaciuta di più
(n.d.Shinku), intanto che sistemavamo mi sono spanzata dalle risate ti
giuro,
ma anche la mezza lemon sbavvvvv uhuhuhuh... sì, si erano
fatte calde ^___^!!!
Ci avevi preso in pieno, Sasuke doveva farla per forza la cazzata, ma
ti
assicuro che se ne pentirà amaramente... vuoi essere
inserita come angioletto?
E se ti mettessimo come diavoletto con tanto di forcone così
puoi inforcare il
posteriore del teme? Byebye
Yume_Dark:
Danke
per il commento, siamo contente che ti sia piaciuto, ma per le scene
sbavvv
temo che non ti potremmo accontentare e vedrai presto
perché, ma se ti
piacciono le cose movimentate allora i prossimi capitoli li gradirai
^___^!!!Byebye
|
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Capitolo 7 *** Too late ***
7-Too late
Ciao ^___^!!! Un
po’ in ritardo ma alla fine ce l’abbiamo fatta
^___^,
speriamo di non avervi fatto attendere troppo e che il capitolo vi
piaccia... uhuhuh sarà abbastanza movimentato *____* !!!
Buona
lettura!!! Byebye Akichan83&Shinku66
Broken
Dream
7-Too late
Hinata correva disperatamente verso il luogo in cui Naruto avrebbe
dovuto gareggiare, maledicendosi per quelle piccole soste che di tanto
in tanto era costretta a fare per riprendere fiato, ma
d’altronde, non essendo un tipo sportivo, non poteva farci
nulla.
Guardò
l’orologio e imprecò mentalmente; ormai mancava
poco
all’inizio, doveva sbrigarsi o sarebbe stato tutto inutile,
pensò riprendendo a correre cercando di ignorare i polmoni
che
quasi scoppiavano per lo sforzo eccessivo.
- NARUTO!-
gridò e il
tentativo di attirare l’attenzione dell’amico ebbe
l’effetto speratolo; infatti, Naruto, sentendosi chiamare,
iniziò a guardarsi intorno spalancando leggermente gli occhi
in
sorpresa quando vide la ragazza correre verso di lui completamente
esausta.
- Hinata
è inutile che cerchi di fermarmi, devo farlo non posso
permettere che quel verme gli rovini la vita-
- Ma come puoi
voler rischiare per uno come l’Uchiha? Dopo come ti ha
trattato per giunta!- protestò incredula.
- Non ha
importanza... tu
non lo conosci, Sasuke sembra forte e sicuro di sé, ma
è
solo apparenza- le spiegò addolcendo la voce.
- Ma...-
- Ti ho detto
che quello che
ha fatto non ha importanza. Sasuke è buono, ma se
sollecitato in modo sbagliato può diventare un problema; la
scuola è l’unico riferimento sano che ha, se
dovessero
espellerlo inizierebbe sicuramente a frequentare dei brutti giri e non
voglio assolutamente che accada. Hai capito cosa intendo?-
-
Sì! Che non ho
alcuna possibilità di dissuaderti, ma considera che non sei
abbastanza bravo, hai la moto da così poco e po...- Hinata
non
riuscì a finire la frase perché improvvisamente
Deidara
si accostò a loro intervenendo nel discorso.
- Ehi,
bambolina levati
dalle scatole, qui non abbiamo tempo da perdere! Allora biondino sei
pronto?- domandò Deidara sistemando la catena esageratamente
grossa che aveva in torno al collo.
- Bella
collana!- disse Naruto notandola.
- Lo
so…- rispose il
ragazzo con la coda ed Hinata, notando il ghigno che aveva stampato in
faccia, ebbe una brutta sensazione.
- Naruto non
andare!- lo pregò voltandosi verso Deidara -Non mi fido di
lui-
- So badare a
me stesso! Ora
spostati... è pericolo stare qui- capendo che non
c’era
altro da fare, Hinata si allontanò a malincuore osservando
Naruto e Deidara mettersi in posizione, mentre una ragazza si piazzava
nel mezzo alzando le braccia al cielo pronta a dare il via.
- Allora
biondino c’è solo una regola...-
ridacchiò Deidara.
- Quale,
sentiamo!-
- Semplice
tesorino... NON
ci sono regole! Partiamo da qui e il primo che arriva al Fukuoka Doom
ha vinto, il percorso te l’ho già spiegato prima-
-Ok, ma
ricordati che se vinco io dovrai lasciare perdere Sasuke-
- Certo,
lascerò
stare il tuo fidanzatino- lo prese in giro e appena Naruto si mise il
casco, sicuro di non essere sentito, aggiunse -Stupido idiota, tu sarai
la mia vendetta-
Hinata, che era
a pochi
passi da loro, sentì tutto, ma purtroppo, prima che potesse
intervenire, la ragazza al centro abbassò di colpo le
braccia
dando così il via alla gara.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Sasuke era
seduto su una
panchina, mentre si sorbiva le continue chiacchiere della gallina che
si era portato appresso. Erano insieme da un’oretta e
già
non la sopportava più; ma alla fine era normale, dato che le
aveva chiesto di uscire solo per ferire Naruto e di certo non
perché provasse interessi nei suoi confronti. A quel
pensiero
gli ritornò alla mente lo sguardo ferito del suo amico...
non
sapeva perché aveva fatto una cosa simile, ma era stato
più forte di lui ed ora si sentiva in colpa.
“Sono
proprio un
bastardo” rise tristemente, mentre la ragazza al suo fianco
lo
tirò per un braccio chiamandolo con la sua voce petulante.
Benché annoiato si girò a guardarla per un
attimo,
notando che tutto sommato non era niente male: capelli biondi, occhi
castani e un bel fisico. “Ma nulla di che... nulla se
paragonata
a lui” meditò involontariamente e la cosa lo
lasciò
spiazzato, in fondo, anche se non gliene era mai interessata una, a lui
piacevano le ragazze; ma allora perché si era eccitato a
quel
modo con Naruto?
Fissò
nuovamente la
ragazza al suo fianco: la vide avvicinarsi a lui in modo strano,
cercando di essere sensuale, ma la mossa non ebbe nessun effetto, anzi,
dovette lottare contro l’istinto di spintonarla via
malamente.
Lei non trovando resistenza si alzò mettendosi poi seduta
sulle
gambe di Sasuke, che avvertendo quel corpo estraneo su di sé
non
poté evitare di paragonarla a Naruto, trovando la differenza
notevole: stare a contatto con lei gli dava fastidio, invece sentire
Naruto era stato... bello! Ammise scioccato.
“Cosa
diavolo
penso?” si chiese, accorgendosi solo dopo che la biondina si
era
portata a pochi millimetri dal suo viso chiudendo gi occhi in un tacito
invito. La osservò apatico come sempre e prese la sua
decisione:
doveva dimostrare a se stesso che gli piacevano le ragazze,
così
coprì la poca distanza che lo separava dalla ragazza e la
baciò. Le sue labbra non gli piacquero... erano dure,
sottili e
terribilmente appiccicose a causa del lucidalabbra che indossava,
così diverse da quelle di Naruto... piene, morbide...
sensuali.
Innervosito da
quei continui
paragoni che gli venivano in mente, approfondì il bacio
sentendo
mugolare la ragazza, ma anche stavolta non poté impedirsi di
fare un paragone con il suo amico trovandolo infinitamente superiore.
Stava per spintonare via la ragazza, ormai rassegnato
all’evidenza, quando il peso di lei sparì di colpo
e
qualcosa di duro lo colpì dolorosamente al viso facendolo
cadere
giù dalla panchina.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Sai, su
insistenza di
Hinata, stava cercando Sasuke nei posti più probabili che
gli
venivano in mente, ma purtroppo i primi tentativi non erano andati a
buon fine ed ora si stava dirigendo in centro.
-Ma dove
diavolo può essere andato in così poco tempo!- si
lamentò.
Stava
per allontanarsi
dalla zona quando gli parve di intravederlo in un parchetto
lì
vicino. Senza esitazione si affrettò a raggiungerlo, ma si
bloccò appena ebbe una visuale più precisa:
Sasuke era
seduto su una panchina con in braccio una ragazza che stava
baciavano tranquillamente. A quella scena la rabbia fece presto a
salirgli; non sopporta l’Uchiha, non sopportava il modo in
cui
aveva ridotto Naruto... semplicemente non lo sopportava e basta.
- UCHIHA!-
gridò, ma
non ottenendo risposta si avvicinò a loro, prese malamente
la
ragazza per la maglia strattonandola via e poi con rabbia
caricò
un pugno sul viso del moretto.
- SEI UN
BASTARDO, MI FAI
SCHIFO!- si sfogò, mentre Sasuke ripresosi dal colpo si
alzava
asciugandosi sfacciatamente un rivolo di sangue che gli scendeva dal
labbro.
- Cosa vuoi?-
Sai non si
fece intimorire dalla voce rabbiosa dell’Uchiha, lo prese per
un
braccio e iniziò a trascinarselo dietro senza curarsi dello
sguardo attonito della ragazza.
- Lasciami, ho
da fare come vedi?- protestò Sasuke cercando di liberarsi.
- Non abbiamo
tempo per le
tue cazzate, sennò ti darei la lezione che meriti! Devi
venire
di corsa con me, Naruto è nei...-
- Non voglio
sapere nulla di
quello la!- disse con strafottenza, prima che Sai si voltasse di colpo
afferrandolo per il colletto della divisa.
- Non osare
chiamarlo così! Tu non lo meriti, ma per qualche ragione a
me sconosciuta lui ti ha scelto-
- Io non gli ho
chiesto nulla-
- Sei un
bastardo Uchiha e
pensare che ora “quello la” sta rischiando la sua
vita per
te- sibilò ad un millimetro dal viso dell’altro,
che
aggrottò le sopracciglia confuso.
- Che diavolo
ti stai inventando Nakamura?-
- Hai sentito
bene, Deidara-
Sasuke sussultò a quel nome -L’ ha sfidato ad una
corsa in
moto e tu sai meglio di me che Naruto non è molto pratico. E
quel teppista...-
- E’
un bastardo che
gioca sporco- ringhiò Sasuke stringendo i pugni -Ma
perché mai Uzumaki avrebbe dovuto accettare?-
- Per te...
quale altro
motivo avrebbe sennò- disse Sai alzando gli occhi al
cielo...
l’Uchiha era proprio ottuso sotto certi aspetti.
- Per me? Non
capisco!-
- Gli ha detto
che se non
accettava la sfida ti avrebbe fatto espellere dalla scuola e lui ha
così paura di perderti che ha accettato senza pensarci due
volte- gli spiegò.
Quelle parole
fecero
contrarre dolorosamente il cuore di Sasuke, facendolo sentire ancora
più confuso. Perché faceva così male
sapere quanto
Naruto teneva a lui? Forse perché sapeva di non meritarselo?
Aveva tante domande in testa, ma quello non era il momento, la vera
domanda da porsi era... perché Deidara aveva sfidato Naruto?
Il
motivo della moto era troppo banale; con tutti i soldi che aveva poteva
comprarsi tutte quelle che voleva. Allora perché proprio
Naruto?
Rimuginò, poi tutto sembrò fermarsi e un brivido
freddo
attraversò tutto il suo corpo bloccandogli il respiro.
-Do...ve
inizia?- chiese con timore.
-Su uno spiazzo
che da sulla spiaggia vicino a casa tua, perché?-
-E’
una trappola!- ringhiò Sasuke, avviandosi di corsa seguito a
ruota da Sai.
-Aspettami!-
strillò
raggiungendolo a fatica -Hinata è andata a cercare di
fermarlo,
ma non credo ci riesca. Voglio che tu sappia che è stata lei
ad
insistere per farmi venire a cercarti, perché se fosse
dipeso da
me non l’avrei mai fatto. Secondo lei solo tu puoi
fermarlo...
beh, spero che abbia ragione- a quella frase Sasuke si voltò
confuso verso Sai.
-Sì,
TU e non fare
quella faccia da pesce lesso! Piuttosto voglio sapere una cosa... era
tutto vero quello che hai detto a Naruto?-
-No...-
sussurrò Sasuke evitando lo sguardo dell’altro.
-Allora
perché Uchiha... PERCHE’ GLI HAI DETTO QUELLE
COSE?- gridò furioso.
-PERCHE’
SONO CONFUSO,
CAZZO!- rispose con altrettanta rabbia -Non voglio essere diverso, ma
al tempo stesso l’idea che tu l’abbia anche solo
toccato mi
manda in bestia-
-E questo ti da
il diritto
di ferirlo in quel modo, eh? Ma l’hai visto in che stato
è
ridotto?- Sasuke abbassò la testa colpevole; sapeva che Sai
aveva ragione, ma la confusione e la paura per qualcosa che non
conosceva avevano avuto il sopravvento su di lui facendolo reagire in
quel modo stupido.
-Uchiha, sii
sincero... cosa
provi per lui?- la domanda giunse inaspettata e Sasuke si
voltò
sorpreso verso il suo compagno di classe, mentre insieme correvano a
perdifiato.
-Io... non lo
so Nakamura, proprio non lo so- rispose abbassando il viso.
-E lui per te?-
- Ha detto- si
fermò per un attimo -ha detto di... amarmi-
biascicò e Sai sbarrò gli occhi.
-Ti ama?
Addirittura ti ama!
Io pensavo che fosse solo una cotta e invece... - mormorò
con
tristezza... ormai era chiaro che non aveva nessuna speranza,
pensò, poi riportò la sua attenzione su quello
che era
sempre stato il suo rivale.
- Uchiha
sbrigati a capire
cosa provi per lui! Posso capire la confusione, ma lui non merita ne
questo dolore ne di essere trattato come un lebbroso- Sai era stato
molto serio nel pronunciare quella frase e Sasuke non poté
far
altro che annuire.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Quando
arrivarono purtroppo
non c’era più alcuna traccia delle moto e
l’unica
cosa che poterono fare fu raggiungere Hinata che stava in disparte
rispetto al gruppo di Deidara e li aveva chiamati con voce giustamente
preoccupata.
-
Dov’è Naruto?- domandò subito Sai.
- E’
appena partito, non sono riuscita a fermarlo... mi dispiace- ripose
stringendo i pugni.
- Non
è colpa tua- le
disse Sai mettendole una mano sulla spalla in segno di conforto, Hinata
gli sorrise grata del gesto, poi si voltò verso Sasuke e
indurì lo sguardo.
- Dovresti
essere contento se gli succede qualcosa, visto che ti fa schifo, no?-
si sfogò.
- Non
è così Hyuuga- le rispose Sasuke guardandola
dritto negli occhi.
-Da come
l’hai
trattato non si direbbe- le parole di Hinata lo fecero sentire ancora
più in colpa, ma invece di rispondere si limitò a
stare
in silenzio; sapeva benissimo di essersi comportato male e di non avere
scusanti, ma in quel momento l’unica cosa importante era
raggiungere Naruto, così s’avvicinò a
uno dei
compagni di Deidara, lo spintonò giù dalla moto e
ci
salì immediatamente.
- Che fai
Uchiha?-
- Mi sembra
ovvio Nakamura, vado a fermarlo prima che si ammazzi!-
- Vengo con
te!- esclamò Sai, ma Sasuke lo fermò.
- No, vado da
solo, sarò più veloce e non dovrò
preoccuparmi di qualcun altro-
Sai, nonostante
la sua
antipatia per Sasuke, sapeva benissimo che in quel frangente aveva
ragione e che non c’era tempo da perdere, così si
allontanò dalla moto mettendosi al fianco di Hinata
lasciandosi
scappare un ultimo avvertimento.
- Quando lo
raggiungerai... cerca di non ferirlo ancora Uchiha-
Sasuke
annuì con un
cenno del capo e subito dopo partì sgommando; conosceva bene
il
percorso che aveva scelto Deidara e sapeva che se si fosse dato una
mossa sarebbe riuscito ad intercettarli ad uno dei tunnel prima
dell’arrivo.
Guidava come un
pazzo ed
ormai aveva perso il conto sia delle effrazioni che aveva commesso che
di quante volte aveva rischiato di finire contro altri mezzi. Sapeva
benissimo che stava rischiando parecchio, ma la consapevolezza che
Naruto potesse essere in pericolo lo portava ad infischiarsene di tutto
il resto, perché se quei nuovi sentimenti lo avevano
spaventato,
il solo pensiero di perdere l’amico lo terrorizzava a
morte.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Naruto era in
netto
vantaggio, non credeva sarebbe stato così facile, ma doveva
ammettere che gran parte del merito era della moto che si era rivelata
molto stabile e veloce durante la gara. Guardò per un
secondo
nello specchietto per controllare la posizione di Deidara e vedendo il
bel distacco sorrise compiaciuto.
Quando
raggiunse il
penultimo tunnel prima dell’arrivo storse il naso; li odiava
perché gli ricordavano l’incidente dei suoi
genitori,
così appena vi entrò aumentò la
velocità
nel tentativo di uscire il prima possibile.
Mancavano una
trentina di
metri all’uscita quando notò una moto venire a
gran
velocità dalla direzione opposta, ma essendo troppo lontano
riuscì solo a notare che il conducente non portava il
casco.
- DOBE MA CHE
CAZZO FAI?-
Naruto, nonostante fossero ancora parecchio lontano, riconobbe
immediatamente quella voce profonda che tanto amava... “Cosa
ci
fa lui qui?” si agitò.
- NARUTO
FERMATI, HAI SENTITO? FERMATI SUBITO!-
- NO!!!- fu la
risposta decisa del biondino che diede più gas alla moto,
aumentandone così la velocità.
- Cazzo!-
imprecò
Sasuke, per poi sbarrare improvvisamente gli occhi... alle spalle di
Naruto era apparso Deidara, che ghignando sadicamente impugnava una
catena tra le mani.
- NARUTO
ATTENTO!!!- alle
parole di Sasuke e alla sua espressione spaventata, Naruto si
voltò accorgendosi che Deidara l’aveva affiancato.
- Ora caro
Uchiha, avrò la mia vendetta!- sibilò.
Naruto non fece
in tempo a
capire le parole di Deidara, che il ragazzo lo colpì con
tutta
la forza che aveva facendogli così perdere il controllo
della
moto e facendolo cadere malamente sull’asfalto duro.
Sasuke che
stava ormai a una
decina di metri non poté far altro che guardare la scena
trattenendo il fiato: la moto andò a sbattere contro la
parete
sulla sinistra con una tale velocità che rimbalzò
indietro sul lato opposto rischiando di prendere in pieno un
camioncino, che per evitarla, sbandò sulla destra in
direzione
di Naruto che stava cercando di rimettersi in piedi. In quel momento,
mentre la vettura falciava in pieno il suo migliore amico facendolo
volare in aria per poi rotolare violentemente a terra, c’era
solo
una cosa che Sasuke avrebbe voluto: essere lì, davanti al
suo
dobe e proteggerlo col suo stesso corpo.
- NARUTOOOO!!!-
l’urlo
disperato di Sasuke rimbombò per alcuni secondi nella
galleria,
lacrime silenziose presero a scendere lungo il suo viso, poi... solo
silenzio.
Lo raggiunse
col cuore in
gola, s’inginocchiò al suo fianco e lentamente lo
girò verso di sé sbarrando gli occhi: durante il
volo il
casco si era levato e ora Naruto aveva il viso inondato di sangue per
colpa di un taglio sulla fronte, che sembrava abbastanza profondo, e di
sei piccoli graffi a forma di baffo, che gli segnavano le guance.
Cercò
di chiamarlo,
ma si accorse che la voce non gli usciva più,
così con la
manica della divisa ripulì delicatamente il viso del ragazzo
stando attento a non fargli male. Non sapeva se spostarlo o meno,
ma alla fine la paura di peggiorare le cose lo
bloccò.
- Naruto...
Naruto! Ehi,
dobe, mi senti?- aveva preso a chiamarlo piano, stentando a riconoscere
quella voce incrinata dal pianto come sua e perdendosi ad osservare le
proprie lacrime che cadevano piano sul volto di Naruto, andando a
mischiarsi col sangue. Erano passati tre anni dall’ultima
volta
che aveva pianto... avrebbe perso anche il suo dobe? Si chiese e il
panico s’impadronì di lui.
-USURATONKACHI!
SVEGLIATI!
HAI CAPITO IDIOTA? DEVI SVEGLIARTI!- gridò scuotendolo con
forza
-Ti prego... ti prego non mi lasciare anche tu, sei tutto quello che
ho- continuò cercando di sopraffare il dolore straziante che
gli
stava dilaniando l’anima -Tu... tu sei il mio migliore amico,
l’unica persona a cui importi di me, sei la mia luce... sei
la
cosa più importante della mia vita- ammise e, comprendere di
amare quell’uragano biondo che l’aveva salvato da
se
stesso, proprio mentre rischiava di perderlo, fu come morire.
-A…
a... hai sentito?
Hai sentito dannazione? Non provare a lasciarmi ora... non ci provare,
dobe!- lo scosse ancora e nella semi oscurità del tunnel gli
parve di vedere Naruto fare una leggera smorfia.
-Sa...Sasuke...-
-Naruto?-
azzardò Sasuke senza fiato, avvicinandosi più
possibile.
-Scusami,
scusami, scusami...- cominciò a ripetere, mentre le lacrime
cominciavano a scendere più velocemente.
- Te...me... -
mormorò allungando con fatica una mano verso il volto del
moretto, nel vano tentativo di asciugarli le lacrime -Non piangere, non
è davvero da te... vedrai che non è nulla-
cercò
di rassicurarlo, nonostante il dolore gli rendesse difficile anche solo
respirare.
- Naruto, ti
prego, perdonami, io... io non pensavo quelle cose che ti ho urlato sul
tetto... non le pensavo-
- Lo so
Sasuke... lo so!- riuscì a biascicare, prima di chiudere
stancamente gli occhi.
- NO! DOBE!
DEVI STARE
SVEGLIO… EHI!- urlò e Naruto con fatica li riapri
mostrando a Sasuke il suo sorriso, quel sorriso che in quella settimana
era sparito per colpa sua.
-
Sasuke… abbracciami-
- Io non so se
dovrei Naruto, potrei peg..-
-Questo posto
mi fa paura, è come quello scavo... abbracciami Sasuke!-
A quella
preghiera il
moretto non poté resistere, si sedette
sull’asfalto, poi
con delicatezza mise un braccio sotto le spalle di Naruto
facendogli passare l’altra sotto la schiena in modo
di
sollevarlo delicatamente per portarselo tra le braccia, mentre il
ragazzo ferito tratteneva a stento i gemiti di dolore che quei
movimenti gli causavano.
- Ehi, baka...-
sussurrò Sasuke, cominciando a cullare Naruto dolcemente
contro
il suo petto, mentre con dolcezza accarezzava piano una guancia del
biondino e ne baciava continuamente la fronte.
- Sa...
Sasuke... sono felice!-
- Ma che dici?-
-
Sì, è
bellissimo stare tra le tue braccia!- ridacchiò, per poi
aggiungere -Senti vorrei ridarti una cosa, se la vuoi-
- Cosa?-
domandò
osservando Naruto frugare a fatica in una tasca per poi estrarre una
cosa che gli fece perdere un battito.
- Vorresti
riprendere
questo?- chiese allungando a fatica l’orecchino verso il viso
di
Sasuke, che annuì mordendosi il labbro inferiore.
- Grazie-
sorrise -Ti... ti
amo Sasuke- bisbigliò tra le lacrime, posando un bacio a
stampo
sulla bocca del moro, prima di gemere per il dolore e perdere
definitivamente i sensi.
- Naruto, ehi
baka...
NARUTO? AVANTI RIAPRI GLI OCCHI, L’AMBULANZA STA ARRIVANDO,
DEVI
RESISTERE!- lo incoraggiò sentendo la sirena avvicinarsi, ma
le
sue parole non ebbero nessun effetto… Naruto giaceva tra le
sue
braccia completamente immobile.
Continua…
Povero Naruto
U___U, cosa
dite si salverà? Andrà tutto per il meglio? O
forse ci
saranno delle complicazioni? Ihihih possiamo dire solo che... lo
vedremo nei prossimi capitoli *_____*, mi raccomando
continuate a
seguire e se vi va lasciate un opinione su questo capitolo ^____^!!! Il
titolo del prossimo sarà 8-Regret!!! Byebye
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Ryanforever:
Oh, ma Sasuke si pentirà amaramente di come ha trattato
Naruto,
certo in quel momento non poteva immaginare a cosa il suo comportamento
avrebbe portato, ma ti assicuro che gli peserà da morire,
mentre
Narutino purtroppo non se la caverà bene... vedrai nei
prossimi
capitoli a cosa alludiamo e ti anticipiamo che non saranno certo
capitoli allegri (sempre che se la cavi)!!!Byebye
Krikka86:
Tranquilla Sasuke soffrirà molto nei prossimi capitoli, ma
d’altronde ora è il suo turno di essere tormentato
da noi
ihihih!!! A parte gli scherzi, Sasuke ah reagito indubbiamente male, ma
bisogna considerare che è stato un colpo per lui e la pura
di
essere diverso ha fatto il resto, certo faceva meglio a stare zitto
senza dubbio U.U!!! Conosciamo anche noi quel detto e ci piace molto
uhuhuh... quindi potrai dedurre che i prossimi capitoli non saranno per
nulla allegri *___*!!! Byebye
Damis:
Ihihih Sasuke non ti sta molto simpatico deduciamo ^____^ ( io lo adoro
invece, soprattutto quando fa il bastardo n.d.Shinku), però
a
noi piace così stronzo o forse meglio dire demente? Ma
soprattutto amiamo far soffrire Naruto ohoh *ç*!!! Beh,
purtroppo la gara non è andata molto bene, ti dico solo che
i
prossimi capitoli saranno abbastanza tesi, ma questo è
ovvio!!!Byebye
Camus:
Sasuke
è fondamentalmente un grandissimo demente cronico,
però
se vogliamo giustificarlo un pochino, crediamo sia normale per un
ragazzo normale non accettare tanto facilmente di amare un proprio
amico!!! Deidara anche a noi piace con Sasori, ma in questa ff non ci
sarà, come avrai capito Deidara è stato messo
come
cattivo, anche se a gran rammarico!!!Byebye
Just_a_girl:
Mi raccomando aspetta a trafiggerci Sasuke di forcate, per ora ci serve
ancora e poi ti assicuriamo che il rimorso per quello che
sarà
lo accompagnerà sempre… una bella punizione
*____*!!! Sai
è buono in fondo, ma più che amare Naruto
è
più corretto dire che ha una cotta per lui…
l’amore
è qualcosa di più profondo rispetto a quello che
prova
lui ^___^!!! Byebye
Miiky:
Come
hai visto Sai ha si convinto Sasu, ma purtroppo è arrivato
tardi
ç___ç… il povero Naruto è
finito malaccio e
nei prossimi capitoli vedremo meglio come va!!!Byebye
Figth:
Cavolo ci avevi proprio azzeccato O__o Naruto fa proprio un incidente
povero dobe e per quel demente di Sasuke per giunta… quando
uno
è troppo buono poi ci rimette sempre purtroppo, ma ora
è
il turno del teme di soffrire iuhihihihih!!!Byebye
Kiby
chan:
Eh, sì… Sasuke sembra forte, ma come dice Naruto
stesso
in questo capitolo è solo apparenza, ma in fondo
è un
po’ da capire il teme, ha perso i suoi genitori ed ora
è
un attimino diffidente a legarsi ancora a qualcuno… ok, ok,
è un demente e basta U___U!!! Byebye
|
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Capitolo 8 *** Regret ***
Eccoci
col capitolo 7 ^____^!!! Visto che sarete tutte preoccupate per le
sorti di
Naruto la faremo molto breve… Buona lettura!!! Byebye
Akichan83&Shinku66
Broken
Dream
8-
Regret
Naruto, dopo aver perso
nuovamente i sensi
tra le braccia di Sasuke, non accennava minimamente a riprendersi
nonostante
l'Uchiha, disperato, continuasse a cullarlo scuotendolo di tanto in
tanto nel
tentativo di ottenere una qualche reazione, anche la più
insignificante
-
Non lasciarmi ora... ti prego- bisbigliò
tra le lacrime.
Poggiò
una mano sulla guancia del biondino
accarezzandola dolcemente, mentre le lacrime, che uscivano sempre
più copiose,
gli avevano ormai reso la vista quasi offuscata.
Si sentiva debole, come se la disperazione
gli stesse risucchiando poco a poco tutte le forze, ma nonostante
questo
continuava a cercare di smuoverlo, ripetendosi che non poteva perderlo
e
proprio in quel momento sentì chiaramente
l’ambulanza fermarsi vicino a loro.
I paramedici si affrettarono subito a
raggiungerli e uno di loro lo pregò con pacatezza di
lasciare Naruto. Una parte
di lui avrebbe voluto ringhiare un secco “Mai”, ma
quella razionale gli suggerì
di obbedire; fece quindi come gli fu chiesto, ma non si
allontanò di un
millimetro e osservò attentamente ogni movimento.
-
Per favore ragazzo, allontanati- gli
disse uno dei soccorritori mettendo la maschera dell’ossigeno
a Naruto, ma
Sasuke non si mosse.
-
Cos'è successo?- chiese un altro,
provvedendo a fissare il collarino al ferito.
-
E'... è caduto dalla moto... un camioncino
l'ha preso in pieno... ed è volato via... è
voltato via... via...- prese a
ripetere Sasuke in chiaro stato confusionale.
-
E' caduto perché un ragazzo l’ha colpito
con qualcosa- intervenne una vecchia signora alle loro spalle che,
avendo
assisto alla scena, stava parlando con alcuni poliziotti.
Il
paramedico annuì alla donna
ringraziandola dell'informazione, poi con attenzione misero Naruto
sulla
barella e gli medicarono il taglio sulla fronte che fortunatamente si
rivelò
meno problematico del previsto.
-
E' grave?- li interrogò Sasuke
preoccupato.
-
Non lo sappiamo ancora, noi prestiamo
solo il primo soccorso, per ulteriori accertamenti bisogna portarlo in
ospedale- spiegò il medico di turno e Sasuke
annuì poi, vedendo che i
paramedici stavano caricando Naruto sull’ambulanza, si
affrettò a salire, ma il
medico stesso lo fermò posandogli una mano sulla spalla.
-
Possono salire solo i familiari!-
-
Io devo stare con lui- protestò Sasuke,
scostandosi malamente la mano dell'uomo.
-
Mi dispiace ragazzo, noi non possiamo
fart...- provò a calmarlo.
-
Io... sono il suo ragazzo- affermò
Sasuke, sentendo che in fondo era vero, che voleva che fosse vero e che
avrebbe
potuto già essere così se lui non avesse perso
tempo a fare il coglione -Devo
stargli vicino- aggiunse deciso a non allontanarsi da Naruto.
-
Capisco, ma non possiamo farti salire
comunque-
-
Vi prego, è importante!- insistette...
avrebbe fatto di tutto per rimanere al fianco dell’amico,
anche strisciare se
fosse servito, pensò fissando l’equipe
dell’ambulanza che, probabilmente
impietositi dalla scena, annuirono permettendogli di entrare
nell’abitacolo.
-UCHIHA!-
sentendosi chiamare, Sasuke, si
girò subito notando Sai ed Hinata correre nella sua
direzione.
-
Co... cos'è successo Uchiha-Kun?
Na...Naruto sta bene?- domandò la Hyuuga visibilmente in
ansia.
-
E' caduto...- fu l’unica cosa che riuscì
a dire evitando di guardare in viso la ragazza.
-
Ehi, non c'è tempo, dobbiamo portare di
corsa il tuo ragazzo in ospedale- lo esortò uno dei
paramedici, facendo
sobbalzare i due ragazzi a cui non erano sfuggite la parola: Il tuo
ragazzo.
-
In quale ospedale lo portate?- azzardò
Sai.
-
Al Midori Hospital- rispose uno dei
soccorritori prima di chiudere la porta.
-
Uchiha ci vediamo là!- esclamò il
ragazzo.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
-O-O-O-O
-
Allora come sta?- chiese Sasuke
mettendosi vicino a Naruto, ma nessuno dei presenti rispose e ignorando
la sua
richiesta continuarono con i primi accertamenti.
-
La prego!- insistette nuovamente, dopo
aver udito un gemito di dolore provenire da Naruto.
-
Due costole incrinate, forse tre, uno
zigomo rotto, braccio destro e gamba sinistra rotte... senza contare... e varie lacerazioni-
concluse il medico dopo
un attimo d'esitazione.
A
quell'elenco Sasuke sussultò, non
immaginava fosse messo così male e la cosa non fece altro
che aumentare il
senso di colpa che infuriava dentro di lui. Se avesse potuto avrebbe
volentieri
preso a testate il muro, ma quello non era decisamente il momento
più adatto
per sfogarsi, doveva solo
stare vicino
al suo dobe e fargli sentire la propria presenza, pensò
allungando una mano a
scostare alcune ciocche madide di sudore dalla fronte di Naruto.
Il medico sorrise intenerito dal gesto di
quel ragazzino moro, che all'apparenza sembrava così freddo
e nel tentativo di
incoraggiarlo un po' gli mise una mano sulla spalla.
-
Non preoccuparti, queste ferite
guariscono facilmente, il tuo amico mi sembra...-
-
Ragazzo- lo corresse Sasuke.
-
Mph... il tuo ragazzo
sembra sano e forte, quindi non dovrebbe avere troppi problemi-
-
Ne è sicuro?-
-
Non al 100%, dobbiamo arrivare alla
svelta in ospedale per saperlo... ma...- I'uomo si bloccò
avvertendo dei
mormorii sconnessi provenire dal paziente.
-
Sa...suke...- il moretto s'avvicinò
ulteriormente a Naruto e gli strinse delicatamente una mano.
-
Sono qui dobe- lo tranquillizzò.
-
Dove...- mormorò Naruto.
-
Sei in ambulanza, stiamo andando in
ospedale! Guarirai presto, vedrai-
-
Teme, mi gira la testa, non riesco a
tenere... gli occhi aperti- biascicò a fatica.
-
Devi riposati e non fare sforzi- affermò
sfiorandogli per sbaglio il braccio rotto, facendolo mugolare di
dolore.
-
Scusami, scusami, scusami- ripeté
alzando il viso per incrociare lo sguardo di Naruto.
-
Sa...Sasuke, non è da te scusar..ti-
rise appena con un sopraciglio alzato.
Sasuke
non rispose, cercò di mettersi
meglio di fianco all’altro, ma finì per urtargli
inavvertitamente la gamba
rotta. Subito si maledisse per la sua sbadataggine, ma quando Naruto
non emise
nessun gemito di dolore, lo guardò confuso.
-
Naruto, ma non l’hai sentito?- domandò
impensierito.
-
Cosa?-
-
Ti ho toccato la gamba- affermò
corrucciando la fronte.
-
No, ma forse ho perso i sensi per
qualche secondo-
-
Te…te la sto toccando anche adesso-
riuscì a dire a fatica, mentre Naruto spalancava gli occhi
in preda al panico.
-
Sa…Sasuke…
le… le mie gambe! Non le
sento… non sento il tuo tocco- riuscì a dire
prima di riperdere i sensi, mentre
uno scioccato Sasuke si girava a rallentatore verso il medico al suo
fianco.
-
Era per questo il ma?-
Nessuno
rispose, pochi secondi dopo
arrivarono in ospedale, i medici provvidero subito a scaricare la
barella e
Sasuke li seguì fino all’ingresso della sala
operatoria dove fu bloccato da due
infermiere che cercarono di farlo ragionare dicendogli che sarebbe
stato solo
d’intralcio e che non essendo un familiare non aveva diritto
a nessun tipo di
informazioni.
Stancamente si poggiò al muro per poi
scivolare a terra, si sentiva stanco, come se gli fossero state
risucchiate
tutte le energie, pensò coprendosi il viso con le mani,
avvertendo l’umido
delle lacrime che avevano nuovamente solcato il suo viso dopo tanto
tempo.
Portò la testa tra le ginocchia e si fece passare le mani
tremanti nei capelli
fino ad incrociarle sopra la nuca, poi si morse il labbro inferiore e
strizzò
gli occhi che ancora bruciavano terribilmente…la paura di
perdere Naruto non
era passata.
-
Uchiha,
mi senti?- sentendosi scuotere alzò lo sguardo e,
incrociando quello
preoccupato di Sai, annuì debolmente tirandosi su.
-
Naruto?- chiese Hinata.
-
E lì
dentro- rispose indicando la porta bianca davanti a sé.
-
Cos’hanno detto i medici?-
-
Ancora
nulla, quando siamo arrivati l’hanno portato immediatamente a
fare degli
accertamenti, ma i paramedici hanno detto- prese un profondo respiro
-che ha
qualche costola incrinata e delle fratture-
-
Oh,
Kami!- esclamò Hinata portandosi le mani alla bocca.
-
E…poi…-
deglutì a fatica ricordando il viso impaurito di Naruto.
-
C’è
altro Uchiha?-
-
Lui… ha
ripreso i sensi per poco e io… per sbaglio gli ho toccato la
gamba rotta, ma
lui non l’ha sentito, non ha sentito nulla-
aggrottò le sopracciglia -Volevo
solo stargli più vicino, non volevo altro- Sai e Hinata
erano rimasti
paralizzati dalla rivelazione di Sasuke e da ciò che essa
avrebbe potuto
significare.
-
Ok,
dobbiamo stare calmi, in fondo non è detto che debba essere
per forza qualcosa
di così grave! Sediamoci e aspettiamo, d’altronde
non possiamo fare altro e tu
Uchiha spiegaci che è successo- gli ordinò Sai,
sedendosi in sala d’aspetto.
-
E’
caduto- disse forzatamente Sasuke.
-
Sì,
questo lo sappiamo, ma come ha fatto a cadere?-
-
Non
affari vostri- sibilò in un impeto di rabbia.
-
Come ti
permetti? In questo momento abbiamo più diritto di te di
stare qui! Se tu
invece di scappare, perché sei scappato mettiamo in chiaro
questo, gli fossi
stato vicino come dovevi, lui ora non sarebbe lì dentro!-
ringhiò Sai alzandosi
e afferrando Sasuke per il colletto.
-
LO SO
BENISSIMO, COSA CREDI CHE NON MI SENTA IN COLPA?- gridò
mollando uno spintone
all’altro ragazzo, facendolo finire sgraziatamente a terra,
poi cercò di
ricomporsi e abbassando il viso proseguì -Quando ho visto
Deidara colpirlo con
quella catena sulla schiena, mi si è sembrato di morire-
-
Deidara
cosa?-
-
Naruto
era in vantaggio, quella carogna… quella
carogna…- non riusciva a proseguire -
L’ha colpito più forte che poteva, l’ho
visto cadere e rotolare a terra, ma il
peggio è stato vedere quel camioncino prenderlo in pieno per
evitare la moto e
sapere di essere completamente impotente-
Hinata,
che si era alzata per soccorrere Sai, sentendo quelle parole si
sentì mancare,
mentre il ragazzo che aveva aiutato ad alzarsi la sosteneva saldamente
per la
vita e l’aiutava a riaccomodarsi sulle
sedie. Dopo aver fatto calmare un po’ la
ragazza, Sai si voltò verso il
suo eterno rivale guardandolo con astio; era furioso con Sasuke
perché tutto
l’accaduto era colpa sua, ma al tempo stesso sentiva di
essere arrabbiato anche
con Naruto per essersi spinto così lontano per una persona
che non lo meritava
minimamente… quella persona che non l’aveva
voluto, che lo aveva gettato via
alla prima difficoltà e che ora stava li a dannarsi
l’anima.
-
Lui…
lui non faceva che parlare di te- sussurrò Hinata piangendo
in silenzio -Lui ha
sempre pensato solo a te, anche se l’hai rifiutato in quel
modo non ha fatto
altro che giustificarti- le parole della ragazza fecero sobbalzare
l’Uchiha,
che tentò invano di dare una risposta.
-
No,
Uchiha sta zitto e non provare ad aprire bocca! Accompagno la Hyuuga a
prendere
un po’ d’aria, nel frattempo tu cerca almeno di
rintracciare i genitori di
Naruto- sentenziò Sai, aiutando Hinata ad alzarsi per poi
incamminarsi con lei
lungo il corridoio.
-
I suoi genitori…- ripeté Sasuke
portandosi una mano tra i capelli.
Nel
silenzio del corridoio si appoggiò al
muro, poi con mani tremanti prese il cellulare e, una volta certo di
avere
recuperato un minimo di autocontrollo, fece il numero di casa
dell’amico
sperando con tutte le sue forza che a rispondere fosse Jiraiya e non
Tsunade.
Dopo il primo tentativo andato a vuoto
riprovò più volte, ma il telefono dava sempre la
segreteria telefonica, così
alla fine decise di lasciare un messaggio dove li informava che Naruto
aveva
avuto un incidente con la moto ed ora era in ospedale.
Una volta riagganciato il telefono scivolo
nuovamente a terra, mentre l’angoscia lo avvolgeva sempre
maggiormente nelle sue
spire.
-Ti
ho sempre invidiato per il rapporto speciale
che avevi con lui- Sasuke sussultò voltandosi di scatto e,
ritrovandosi Sai
seduto a fianco, si chiese quando il ragazzo l’avesse
raggiunto -Essendo
bisessuale non mi sono fatto problemi quando, vedendo per la prima
volta
Naruto, mi sentii attratto da lui. Non era una di quelle bellezze
perfette, ma
sentivo che aveva qualcosa di speciale, qualcosa che avrei voluto avere
solo
per me, ma che lui aveva già destinato a te.
Mph, non importava cosa facessi per mettermi in mostra,
lui vedeva solo
il tuo brutto muso e nient’altro- sospirò
sentendosi a disagio -Lo sai Uchiha,
ho provato tante volte a capire cosa ci trovasse in uno stronzo come
te, ma
devo confessarti che non sono mai riuscito a capirlo- concluse con un
sorriso
triste.
-Me
lo sono chiesto spesso anch’io-
sospirò Sasuke chiudendo gli occhi -Sono stato sempre un
bastardo con lui,
sempre! La prima volta che lo incontrai dei teppisti lo stavano
picchiando,
intervenni solo per divertirmi un po’ e me ne andai senza
dargli troppa
attenzione, poi qualche giorno dopo me lo ritrovai a scuola nella
medesima
situazione e pensai “Questo è proprio uno
sfigato”, ma in realtà già da allora
non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, più cercavo di
allontanarlo, più
lui si avvicinava inesorabilmente-
-
Perché mi stai dicendo questo?-
-
Non lo so Nakamura…forse per far capire
a me stesso quanto lui fosse veramente importante per me da sempre-
-
Spero che tu non te ne sia accorto
troppo tardi Uchiha- dicendo questo Sai si alzò e si
allontanò dal moretto.
-
Lo spero anch’io- mormorò Sasuke,
ripensando a quegli anni.
Dall’arrivo
di Naruto, la sua vita era
migliorata, ma lui era troppo legato al passato per accorgersene. Non
faceva
altro che passare da una rissa all’altra in cerca di sollievo
per quel dolore
che lo lacerava da dentro, senza rendersi conto che la vera medicina ce
l’aveva
sempre avuta accanto per tutto il tempo, sottoforma di un dobe dalla
bocca
larga che col tempo era diventato la sua famiglia e il suo
furto… quel futuro
che aveva rischiato di distruggere con le sue stesse mani,
meditò avvertendo
dei passi veloci dirigersi verso di lui.
-
SASUKE COS’E’ SUC…- gridò
Jiraiya per
poi bloccarsi di colpo notando il volto stanco del ragazzo, gli occhi
rossi e
le tracce delle lacrime sul viso incrostato di sangue… quel
sangue che aveva
anche sui vestiti e che evidentemente era di qualcun’altro.
Continua…
E
anche questo è andato ^____^!!! Naruto
si salverà a quanto pare, ma chi lo sa se andrà
davvero tutto per il meglio o
se non sarà così… beh, il solo modo
che avete per saperlo e continuare a
seguire gli ultimi capitoli!!! Se vi va lasciate un opinione su questo
capitolo
^____^, nel frattempo ne approfittiamo per ringraziare tutti quelli che
hanno
commentato e anche a quelli che hanno messo al storia in preferiti
GRAZIEEEE!!!
Il titolo del prossimo sarà 9-Nightmare!!! Byebye
RISPOSTE AI COMMENTI:
Ryanforever:
Uhuhuhuhuh “sono sicura che Naruto on la passerà
così
liscia conoscendovi” parole sante *_____*… come
avrai intuito da questo
capitolo le cose potrebbero non andare molto bene, però non
si sa mai, bisogna
solo aspettare e vedere quale sarà il verdetto
finale!!!Byebye
Miiky:
Probabilmente si salverà, ma non andrà
tutto benissimo e per quel che riguarda Sasuke vedrai cosa
combinerà *_____*!!!Byebye
Yume_Dark:
Grazie
per i complimenti, siamo contente
che ti sia piaciuto e che le scene forti abbiano colpito, in fondo lo
scopo è
proprio quello U___U! Mi raccomando continua a seguire!!!Byebye
Kellyvideomaniacatv:
Non farti problemi, l’importante è che la
storia ti sia piaciuta ^ ^!!! Sasuke avrà tempo per fare
ammenda non temere,
mentre per Naruto posso solo dirti che con la botta che si è
preso potrebbero
esserci delle complicazioni!!! Byebye
Vale_cullen1992:
Sorry
se ti abbiamo fatto aspettare
troppo, ma noi abbiamo i nostri ritmi un po’ lentini forse,
comunque speriamo
che ti sia piaciuto anche questo capitolo e tranquilla Naru non muore
^___^!!!Byebye
Sarhita:
Grazie
per i complimenti ^____^ e scusa il
ritardo, però l’importante è che
abbiamo aggiornato, no? Ihihih Naru si salva e
credo questo sia chiaro ormai per cui rilassati (almeno per ora *___*)
e
continua a seguire mi raccomando!!!Byebye
Diegotiamo:
Sususu Narutino non è morto visto? Spero
tu sia sollevata, però non rilassarti troppo,
perché non è detto che fili tutto
liscio ihihih!!! E commenta quando hai tempo non preoccuparti ^___^!!!
Byebye
Damis:
Ahah
povero Deidara non oso immaginare
cosa gli accadrebbe se ti capitasse davvero sottotiro
ihihih… ma veniamo a
noi!!! Allora diciamo che Naruto se la cava, ma… come avrai
capito non tutto va
liscio, resta solo da vedere di che portata saranno i danni!!! Sai come
si
vedrà nei prossimi capitoli non era cattivo, semplicemente
era forse un po’
tanto tanto tanto insistente, ma certamente non cattivo!!!Byebye
Kiby
chan: Che
vuoi farci, si sa che gli Uchiha non hanno il cervello fino per certe
faccende
U____U!!! Siamo contente che Naruto ti piaccia anche se non
è IC, però in
questa storia è soprattutto puccioso ^____^!!!Byebye
Krikka86:
Ahaha il motivo per cui si è arrivati a
questo è semplice… 1-siamo due sadiche croniche e
amiamo far soffrire i
personaggi 2- Sasuke è così ottuso che per farlo
svegliare servono cose
estreme!!! La parte dell’incidente è stata la mia
preferita in assoluto *_____*
e sono felice che ti sia piaciuta (n.d.Shinku), ma non è
ancora finita ihihih…
tieniti forte nei prossimi capitoli mi raccomando!!!Byebye
Floriana333:
Grazie
mille per il commento, speriamo che anche questo cap. sia di tuo
gradimento!!!Byebye
Tensai86:
Tensaiucciaaaaa ^____^ susu non piangere non è ancora il
momento di tirar fuori
i fazzoletti, per cui fatti forza e incrocia le dita per i prossimi
capitoli
ihihihih!!! Si, Naru si salva ormai è ovvio però
non senza conseguenze come hai
detto tu stessa… resta solo da vedere quali saranno iihihih,
ma tu continua a
seguire mi raccomando!!!Byebye
Act:
Grazie
per i complimenti e su col morale che Narutino si salva dai
^____^!!!Byebye
|
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Capitolo 9 *** Nightmare ***
Ciao a tutti ^___^!!!
Passate bene le vacanze? Speriamo di sì!!!
Noi bene e abbiamo deciso di pubblicare con qualche giorno di anticipo,
anche
se in teoria avremmo dovuto farlo a settembre ^____^!!! Buona lettura!!!
Broken
Dream
9-
Nightmare
Sasuke
si girò lentamente verso Jiraiya, che seguito a ruota dalla
moglie si era
precipitato in ospedale non appena sentito il messaggio nella
segreteria
telefonica. Lo vide bloccarsi e sbiancare, ma non ne capì
subito il motivo,
solo dopo quando abbassò lo sguardo su sé stesso
notò che i propri abiti, così
come le mani, erano sporchi di sangue… il sangue di Naruto,
precisò la sua
mente e avvertì chiaramente lo stomaco contrarsi in un
spasmo doloroso.
- Sasuke
cos’è
successo?- chiese preoccupato.-
- Ha…ha avuto...
un incidente con la moto- riuscì a balbettare il ragazzo e
l’uomo avvertì
chiaramente un brivido freddo percorrergli tutto il corpo lasciandolo
di
ghiaccio.
- E’ STATA COLPA
TUA!!!- prese ad urlare Tsunade inveendo contro il marito -LO SAPEVO!
LO SAPEVO
CHE NON DOVEVI PRENDERGLI QUELLA MALEDETTISSIMA MOTO! E TU…-
tuonò indicando
Sasuke con odio mal celato -SO BENISSIMO CHE IN QUALCHE MODO CENTRI
QUALCOSA!-
L’Uchiha
abbassò
la testa, sapeva che Tsunade non lo vedeva di buon occhio; certo, lui
non aveva
mai fatto nulla per ingraziarsi la donna ed ora con quella storia
sarebbe stata
un impresa impossibile, senza contare che Tsunade avrebbe sicuramente
fatto di
tutto per impedirgli di frequentare nuovamente il figlio,
rifletté stringendo i
pugni.
- Tsunade, per
favore!- intervenne Jiraiya nel tentativo di calmarla -E’
inutile star qui a
perdere tempo, andiamo ad informarci…tu avviati io ti
raggiungo subito-
La donna sembrò
riflettere per alcuni minuti, poi prese un profondo respiro per cercare
di
calmarsi ed annuì dirigendosi verso la stanza dove avevano
condotto Naruto per
gli accertamenti, il tutto non prima di aver fulminato i due
“responsabili” con
lo sguardo. Appena
a Tsuande fu permesso
di entrare, Jiraiya sospirò pesantemente girandosi verso
Sasuke, gli tese la mano
tirandolo in piedi e gli fece cenno di sedersi al suo fianco.
- Sasuke ti prego
ho bisogno di sapere come sono andate le cose-
- Io… non so se-
- Non
preoccuparti, io non la penso come Tsunade- Sasuke non capì
e Jiraiya
intuendolo aggiunse -Secondo me tu sei la cosa migliore che
è capitata a
Naruto-
- Si sbaglia…-
sussurrò distogliendo lo sguardo.
- No che non mi
sbaglio! Prima di conoscere te era sempre solo, i ragazzi della sua
età lo
hanno sempre emarginato senza motivo prendendolo continuamente di mira;
certo,
aveva noi, ma non è la stessa cosa. Quando ti ha conosciuto
l’ho visto tornare
il bambino vivace di un tempo, è stato come se la sua vita
fosse ricominciata
con te. Tu sei il suo unico amico Sasuke e non solo a quanto pare- il
moro
s’irrigidì a quelle parole e Jiraiya
sorrise… sapeva benissimo che sotto tutta
quella scorza dura c’era un ragazzo buono e sensibile.
- Non fare così,
io so da tempo quello che mio figlio prova per te, così come
Tsunade e sono
fermamente convinto che sia quella l’origine della sua forte
antipatia nei tuoi
confronti… sai com’è, tu potresti
portargli via il suo adorato bambino!- rise
leggermente.
- Io…io
non…-
- Non
preoccuparti di nulla, cerca solo di non farlo soffrire più-
lo pregò Jiraiya e
Sasuke si chiese con quale coraggio avrebbe potuto promettere una cosa
simile
dopo che gli aveva appena fatto passare una settimana
d’inferno.
- Ora
raccontami!- lo incalzò Jiraiya guardandolo dritto negli
occhi e Sasuke,
incoraggiato dallo sguardo comprensivo dell’uomo, lentamente
si lasciò andare a
quello che divenne uno sfogo disperato fatto di rabbia, impotenza e
dolore.
- Credi davvero
che sia stata colpa tua?-
- Si che lo è! Se
gli fossi stato vicino…-
- Se quel ragazzo
era davvero intenzionato a fare del male a Naruto avrebbe trovato un
altro modo
per riuscirci, credimi! Io li conosco i tipi così e poi
è stata una scelta di
mio figlio quella di gareggiare, sapeva che era pericoloso, ma ha fatto
la sua
scelta. No, non è colpa tua Sasuke, caso mai la colpa
è mia; se non avessi
ceduto, se solo non gli avessi comprato la moto...- stava per finire la
frase
quando avvertì la voce della moglie da dietro la porta.
- Mi andresti a
prendere un caffè alla macchinetta che
c’è alla fine del corridoio?-
- Io vorrei
aspettare qui- disse Sasuke.
- Dammi retta,
fammi calmare prima Tsunade, ok?-
Sasuke
pensandoci concluse che era meglio
non avere a che fare con la donna in quello stato, così dopo
avere annuito si
diresse silenziosamente verso le macchinette e mentre aspettava il
caffè
ripensò alle parole di Jiraya “E’
come se la sua vita fosse ricominciata con
te”.
“No,
sono io quello che è riuscito a
ricominciare grazie a lui” pensò prelevando la
bevanda calda, poi lentamente
tornò indietro e svoltando l’angolo si
fermò ad osservare Jiraiya e Tsunade che
ancora discutevano tra di loro. Stava per muoversi quando vedendo un
medico
uscire dalla stanza si fermò tornando dietro
l’angolo in modo da poter
ascoltare la conversazione senza essere scacciato.
- Vostro figlio è
fuori pericolo- iniziò il medico e Sasuke tirò un
sospiro di sollievo -Ma
purtroppo sono costretto ad informarvi che i danni riportati alla
colonna
vertebrale sono stati importanti ed è perfettamente inutile
essere ottimisti…
la paralisi è evidente, le possibilità che
riprenda a camminare anche con un
intervento sono molto scarse, mi dispiace molto- alla sentenza del
medico il
bicchierino di caffè che Sasuke reggeva tra le mani cadde
istantaneamente a
terra riversando il liquido scuro sul pavimento, mentre il ragazzo si
appoggiava instabile alla parete portandosi una mano al petto che aveva
preso a
dolergli in modo insopportabile come se qualcuno gli avesse strappato
il cuore
lasciandolo lì agonizzante.
- No, non è vero-
prese a mormorare incapace di accettare la notizia.
- E’ al piano
superiore, nella stanza n° 35…-
Ancora
addossato al muro sentì il medico
proseguire dicendo a Jiraiya e Tsunade di seguirlo nel suo studio che
aveva
bisogno di parlare con loro in modo più approfondito delle
lesioni di Naruto,
ma ormai per Sasuke non aveva più importanza, la sola cosa
che voleva in quel
momento era vedere il suo dobe. Lentamente si allontanò da
loro dirigendosi
verso le scale per poi cominciare a correre come un matto verso la
camera di
Naruto, sperando con tutte le sue forze che ci fosse stato un equivoco
o che
magari fosse solo un brutto sogno, perché anche solo
l’idea di avere rovinato
la vita alla persona che amava lo faceva impazzire.
In pochi minuti arrivò a destinazione,
controllò che nessuna infermiera fosse nei paraggi e si mise
a fissare la
maniglia come se fosse incandescente… aveva una paura
fottuta di quello che
avrebbe potuto trovare al di la di quella porta.
-
Coraggio Sasuke, sei un Uchiha, no?-
si fece coraggio.
Naruto era sdraiato in un letto
troppo
grande per lui, era pieno di bende e fasciature varie, al braccio aveva
attaccato una flebo e aveva la gamba rotta ingessata e sollevata
leggermente,
così come il braccio. Però non era quello ad
agitarlo, ma bensì il bip continuo
che proveniva dalla macchina di fianco al letto del biondino: sentire
quel bip
che equivaleva ad ogni battito del cuore di Naruto lo metteva in ansia
e la
paura che si fermasse improvvisamente lo terrorizzava.
Cercò di calmarsi, in fondo il dottore
aveva detto che era fuori pericolo, poi sospirando si
avvicinò lentamente a
Naruto. Si mise di fianco al letto, ma non osò toccarlo: era
pallido, il suo
volto era orribile, ma non perché era tumefatto o pieno di
graffi, bensì per il
dolore che gli si poteva leggere, quel dolore che il suo angelo non
avrebbe mai
dovuto provare e che lui stesso ne era stato in parte causa. Dopo svariati minuti di
immobilità allungò
una mano mettendola a coppa su una guancia di Naruto e scrutandolo
meglio notò
quanto apparisse deperito rispetto alla settimana precedente.
- Cosa ti ho
fatto…- mormorò
a fatica.
- Il tuo amico si
riprenderà- disse un'infermiera facendolo sobbalzare.
- Come scusi?-
- Il tuo amico si
riprenderà- ripeté la donna avvicinandosi alla
flebo di Naruto ed infilandoci
tramite una siringa, un liquido trasparente, il tutto sotto lo sguardo
attento
di Sasuke.
- Tranquillo,
questo serve per attenuare i suoi dolori e farlo riposare meglio- gli
spiegò.
- Prova dolore?-
si azzardò a chiedere.
- Finché
è sotto
sedativo, no-
- Se...dativo?-
balbettò il ragazzo sentendosi sempre peggio.
- Lo faremo
dormire per qualche giorno, altrimenti per lui sarebbe un vero
calvario, i
dolori sarebbero troppo forti- spiegò la donna e vedendo
l’espressione
disperata del ragazzo aggiunse -Non preoccuparti è solo
questione di qualche giorno
e anche quando lo faremo svegliare sarà sempre sotto
antidolorifici-
Sasuke,
rimasto nuovamente solo, continuava a fissare il corpo di Naruto,
disteso
immobile in quel letto d’ospedale, lui che era il ritratto
della vitalità.
Quando la porta si aprì nuovamente non ci fece molto caso e
neanche gli
importava, almeno finché non registrò la voce
piena di astio di Tsunade.
- Tu,
cosa ci fai qui?-
-
Volevo
vedere Naruto-
-
Non ne
hai il diritto, è per colpa tua se lui… se il mio
bambino…- la donna non riuscì
a finire la frase che, sopraffatta dal dolore, dalla rabbia e dalla
frustrazione, scoppiò in lacrime.
-
Lei non
mi può impedire di vederlo!- reagì Sasuke con le
guance lievemente bagnate.
-
Questo…- cominciò indicando Naruto disteso sul
letto -E’ solo colpa vostra!-
concluse indicando Sasuke e Jiraiya.
-
Non
sarebbe ridotto così se tu…- indicò
l’uomo -Non gli avessi comprato quella
maledetta moto, e tu…- si riferì a Sasuke -Se non
fosse stato per te, lui non
avrebbe mai chiesto di avere quel maledetto aggeggio ed ora guarda cosa
gli hai
fatto!- Sasuke abbasso la testa senza dire nulla.
-
Non
potrà più camminare… lui…-
Tsunade crollo a terra in ginocchio e Jiraya fu
subito al suo fianco.
-
Tsunade
per favore non fare così!
Vedrai che si
sistemerà tutto- provò ad incoraggiarla, ma anche
lui sapeva benissimo che non
sarebbe successo, il dottore era stato chiaro… la frattura
era troppo grave.
-
Il mio
bambino, il mio bambino…- continuava a ripetere in lacrime
tra le braccia del
marito -Fuori… fuori di qui! Non avvicinarti mai
più a lui… MAI PIU' UCHIHA!-
-
Tsunade
non dire queste cose!- Jiraiya provò a placarla, ma lei era
irremovibile.
-
No, che
non sto zitta, lo ha ferito troppo!- disse rabbiosa -Non ti bastava
averlo
fatto soffrire per una settimana?- Sasuke s’
irrigidì a quelle parole.
-
Perché
sei così sorpreso? Cosa credi, che non mi sia accorta del
cambiamento
improvviso che ha avuto? Gli si legge immediatamente in faccia se
qualcosa non
va! Mangiava il minimo e se ne stava sempre chiuso in camera a piangere
a causa
tua…ed ora questo! Guardarlo… GUARDALO HO DETTO!-
urlò indicando il figlio.
Vedere
Naruto ridotto in quello stato, il peso delle accuse di Tsunade e la
consapevolezza che la donna aveva perfettamente ragione furono troppo
per Sasuke
che, senza indugio, uscì di corsa dalla stanza senza
guardarsi indietro, finché
giunto in prossimità dell’uscita non
finì per sbattere contro qualcuno.
-
E che
cavolo, Uchiha guarda dove vai! Ehi, ma che fa…-
iniziò Sai, bloccandosi
stupito alla vista delle lacrime dell’altro -E’
successo qualcosa?- domandò
titubante, preoccupato dall'espressione vuota di Sasuke; non era la
prima volta
che vedeva quello sguardo, l’aveva già visto su
Naruto per tutta la settimana
passata, ma quello dell’Uchiha era diverso, era lo sguardo di
uno che ha appena
perso tutto.
-
Lui…
lui…- le lacrime presero a scorrere più
velocemente.
-
Uchiha
mi stai spaventando!-
-
E’
paralizzato- sussurrò Sasuke -PARALIZZATO CAPISCI?-
-
Stai
scherzando, vero Sasuke-kun?- intervenne Hinata, ma guardando dritto
negli
occhi capì che il ragazzo era serissimo -E’ solo
colpa tua!- strillò dandogli
uno schiaffo e correndo via.
-Hinata
aspetta!- la richiamò Sai, poi si voltò un ultima
volta verso Sasuke e
vedendolo distrutto non se la sentì di infierire -Mi
dispiace Uchiha, davvero!-
affermò, poi gli diede le spalle e si affrettò a
raggiungere la Hyuuga, mentre
Sasuke, rimasto solo, si diresse lentamente verso l’uscita
dell’ospedale con lo
sguardo perso e una sola certezza… nulla sarebbe mai
più stato come prima.
Continua…
Sigh...sigh...
povero Narutuccio che
brutta sorte che gli abbiamo riservato ç___ç!!!
Ed ora cosa accadrà? Cosa farà
Sasuke? Come reagirà Naruto al suo risveglio? Tsunade e
Jiraiya? Tutto questo
nel prossimo ed ultimo capitolo... “10-Broken
Dream”.
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Vale_cullen1992: La
cosa delle gambe come hai visto non va
a buon fine, ma d'altronde questa è una ff drammatica,
purtroppo nella vita le
cose non vanno sempre bene U___U!!! Se le cose si sistemeranno un
minimo o meno
lo scoprirai nel prossimo capitolo!!! Byebye
Miiky: Thank you ^ ^ come sempre per il
commento, siamo contente
che la ff continua a piacerti, ormai manca pochissimo alla fine,
continua a
seguire mi raccomando!!! Byebye
Krikka86:
E facevi bene a preoccuparti per il fatto
dell'ambulanza, come hai visto le cose non sono andate bene per il
povero
Narutino, ma ora anche Sasuke avrà il suo bel fardello da
portare... il senso
di colpa pesa, pesa, pesa!!! Byebye
Ryanforever:
Beh, suppongo che dobbiamo andare a nasconderci onde evitare di
essere affettate dalla tua micidiale ascia uhuhuhuh, ma la storia non
poteva
che andare così, è stata pensata fin dall'inizio
in questo modo e ti consiglio
di tenerti forte per il finale!!!
Prima di giudicare però dovrai leggerlo tutto fino alla fine
(pure quello che
diremo noi alla fine ^__^) e tranquilla pubblicheremo in massimo una
settimana
e mezza, dipende se avremo pronto l'altra mini ff o meno!!!Byebye
Diegotiamo: OMG
o____O un'altra da cui fuggire che vuole la nostra pelle
muahahhahaha *______*!!! Dispiace anche a noi per quello che
è successo a
Naruto, ma sono cose che capitano, purtroppo nella vita non va sempre
tutto
come vorremmo!!! Byebye
Damis:
Naruto è grave purtroppo, o meglio, come hai visto si salva,
ma i
danni saranno gravi!!! Jira e
Tsu non la prenderanno affatto bene, anche se ognuno la
vedrà a modo suo e
affronterà in modo diverso il dolore, mentre per Sasuke
sicuramente sarà quello
che soffrirà di più eheh!!! Byebye
Kiby
chan: Siamo contente che nonostante preferisci l'IC segui
questa storia
che IC probabilmente lo è poco, visto che noi adoriamo
Naruto un po' fragile e
puccioso ^___^!!! Deidara è stato scelto un po' forzatamente
per il ruolo, ma
era l'unico che ci stava bene, almeno secondo noi!!! Naruto se la cava
sempre è
vero, però bisogna vedere il “come”!!!
Byebye
Kellyvideomaniacatv:
Naruto purtroppo resterà paralizzato, è molto
triste come cosa
però è anche bella drammatica come piace a noi
*ç* ahahahhaha... emm, scusa lo
sclero!!! Parlando di Sasuke invece, noi lo vediamo come uno zuccone di
prima
categoria e se guardi anche il Sasu del manga si rende conto delle cose
solo
quando ci sbatte contro il muso, poi si che ci sta di un male cane e
così sarà
anche per il Sasuke di questa ff!!! X Jira e Tsu sappi solo che Tsu non
la
prenderà affatto bene!!!Byebye
Act:
Grazie per il commento, Naruto si è verissimo che non si
merita
una fine così, ma le sfighe capitano sempre ai migliori
*_____* ahahahhah,
scusa, scusa non volevamo dire questo... spero che seguirai anche il
prossimo
capitolo, anche se poi alla fine con tutta probabilità
vorrai le nostre teste
su vassoio d'argento!!! Byebye
Shizue
Asashi: Oh
si, Tsunade non perdonerà mai Sasuke per quello che
è successo
a Naruto, ma anche Sasuke stesso non finirà mai di maledirsi
per l'accaduto...
sarà molto triste ç___ç!!! Sai alla
fine era buono, solo un po' violento nel
porsi riguardo a Naruto, mentre per la SaiHina... beh, mai dire mai,
potrebbe
anche esserci, ma purtroppo manca il tempo materiale per farla evolvere
dato
che siamo alla fine ormai!!! Byebye
|
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Capitolo 10 *** Broken Dream ***
Ciao a
tutti!!! Eccoci finalmente all’ultimo capitolo di questo
delirio eheheh ^____^…
speriamo entrambe che siate pronti per il gran finale e vi preghiamo di
leggere
anche le nostre note finali, prima di
giurare vendetta contro di noi uhuhuhuh!!! Buona lettura
Broken
Dream
10-Broken
Dream
Sasuke sfrecciava per le vie
della città sulla
moto “presa in prestito” al componente della banda
di Deidara, guidando come un
pazzo, spaventando a morte gli autisti che lo incrociavano e rischiando
appunto
di finire anch'esso sotto una macchina o peggio. Aveva bisogno di
riflettere e
quale posto era meglio di “quello”,
pensò dando più gas alla moto ed andando ad
imboccare una delle strade che l'avrebbero portato fuori
città. Ci mise una buona mezzora ad
arrivare nel
posto prescelto, spense la moto e scese da essa senza preoccuparsi di
legarla,
tanto li non l'avrebbe presa nessuno visto che solo in due conoscevano
quel
posto.
-
Io e …- sussurrò tristemente dirigendosi
a passo lento tra la fitta boscaglia fino a spuntare su uno spiazzo.
Era
un vecchio osservatorio abbandonato
ormai in rovina e nascosto quasi completamente dalla fitta vegetazione,
tranne
in quel punto. S'avvicinò alla ringhiera malandata senza
appoggiarsi e guardò
il paesaggio; da li si godeva un ottima vista dell’intera
città, anche
dell’ospedale, notò Sasuke, poi fece qualche passo
indietro e si sedette su una
vecchia panchina in muratura ormai erosa dal tempo.
Naruto era in ospedale da circa tre
maledetti giorni, Tsunade aveva dato ordine di non fargli oltrepassare
la porta
della camera del figlio, ma fortunatamente, davanti alla finestra della
stanza
di Naruto, passava proprio la scala antincendio che lui non esitava
certo ad
usare. S'intrufolava furtivamente la notte, quando non c’era
nessuno e, avendo
imparato a memoria anche gli orari delle flebo di Naruto, sapeva
perfettamente
quando nascondersi. Sospirando afflitto si
guardò intorno e un
timido sorriso si dipinse sul suo volto spossato, chiuse gli occhi e
lasciò
che i ricordi
affiorassero alla sua
memoria.
-Ti
faccio vedere il mio posto segreto!- gli aveva detto un
sabato mattina... era
estate, faceva caldo, ma nonostante le sue continue lamentele, Naruto,
lo aveva
trascinato a piedi per chissà quanti chilometri fino a quel
posto.
-Allora
non è bellissimo?- gli aveva chiesto sorridendo.
- Tsz,
ho visto di meglio!- aveva
risposto lui con presunzione, anche se in realtà era rimasto
affascinato da
quel posto... la vista era spettacolare.
Alla sua
risposta Naruto si era intristito per un secondo, ma gli era passata
subito e
aveva preso a raccontargli di come suo padre nelle rare volte che
tornavano in
città lo portava lì a farlo giocare.
-
Venendo qui è come se sentissi mio padre ancora vicino- gli
aveva detto e Sasuke era rimasto
spiazzato da quell'affermazione.
Lui non
aveva mai avuto un posto del genere e certamente suo padre non perdeva tempo a farlo giocare, ma
riflettendo bene a
distanza di tempo non era stato quello a metterlo a disagio,
bensì l'espressione
triste di Naruto. Se fosse potuto tornato indietro
l'avrebbe sicuramente stretto forte tra le
braccia sussurrandogli che ora c'era lui al suo fianco, ma ai tempi si
limitò
semplicemente a sbuffare.
- Che
ne dici, se dividessi questo posto con te? Potrebbe diventare il nostro
posto,
dove nessuno ci disturberà mai!- gli
aveva detto di punto in bianco e lui l'aveva guardato in quei suoi
profondi
occhi azzurri restando incantato per un attimo.
Ci aveva
visto qualcosa di sconosciuto a cui solo ora sapeva dare un nome e dopo
quel
primo incastro tutti i pezzi del puzzle andarono perfettamente a posto:
Naruto
che lo osservava sempre,
che faceva
esattamente quello che gli chiedeva senza mai lamentarsi, che ad ogni
sua
chiamata correva da lui. Naruto l'aveva
sempre amato in silenzio e lui invece, cosa aveva fatto
per il dobe?
Nulla, solo farlo soffrire nel peggior dei modi, fu la risposta che si
diede.
Si
ricordò di come aveva rifiutato l'amico, di quanto dolore
aveva visto in
quegli occhi e si chiese con quale
diritto ora diceva di amarlo e di volere stare al suo fianco. No, lui
non aveva
diritti, lui aveva fatto soffrire la persona più importante
che aveva al mondo
e come risultato finale Naruto non poteva più... una rabbia
feroce lo pervase:
contro Deidara, che era stato l'esecutore di quella tragedia; contro
Naruto,
perché troppo preso da lui non aveva
pensato prima a sé, ed infine contro se stesso,
perché se solo non fosse
stato cosi codardo ora sarebbe lì, con il suo dobe
sorridente tra le braccia.
-
Il suo
sorriso...- mormorò Sasuke prendendosi il volto tra le mani,
poi i momenti
felici passati lì con Naruto iniziarono ad affollarsi nella
sua testa con
sempre maggiore insistenza costringendolo ben presto ad alzarsi e
levare le
tende il prima possibile... faceva troppo male rivivere quei giorni che
non
sarebbero mai più tornati.
-
Ci
mancava solo questo!- ringhiò guardandosi intorno.
Consapevole
di essersi perso nella fitta boscaglia cercò di avanzare in
direzione dei
rumori delle macchine, ma a giudicare dai toni ovattati doveva essersi
allontanato parecchio, rimuginò, notando solo in quel
momento la strana
struttura in pietra che si ergeva alla sua destra. Beh, più
che una vera
costruzione avrebbe dovuto dire ciò ne restava,
constatò osservando quattro
colonne di pietra senza copertura che, ricoperte di piante selvatiche,
si
ergevano su una base anch'essa in pietra a cui si accedeva tramite tre
gradini
ormai erosi dalle intemperie, mentre all'interno si
era conservata abbastanza in buono stato una
specie di panca in marmo decorata con strane incisioni, che guardando
meglio
notò essere in realtà una specie di altare.
-
Devono
essere resti di un
tempio! A Naruto
piacerà mol...- si bloccò dandosi dell'idiota...
Naruto ormai non avrebbe
potuto vedere un bel niente.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Sasuke,
come da tre giorni a quella parte, entrò senza far rumore
nella stanza del
dobe. La luce era spenta, ad illuminare il viso
del biondino era una
semplice e piccola lampada nella parte opposta della stanza; lo
rimirò un
attimo da lontano e poi si avvicino lentamente.
-
Ti
hanno appena dato gli antidolorifici, vero?- gli chiese
spostandolo leggermente per farsi un po' di
spazio.
Puntò
l'allarme del cellulare in modo che suonasse alcuni minuti prima
dell'arrivo
della solita infermiere incaricata di somministrare l'antidolorifico a
Naruto,
poi salì piano sul letto mettendosi su un fianco con la
testa poggiata sul
cuscino vicina a quella di Naruto e una mano poggiata sul viso
dell'amico
accarezzandolo con riverenza.
-
Sei
proprio bellissimo, lo sai?- gli sussurrò in un orecchio,
sperando che in
qualche modo quelle parole lo raggiungessero.
-
Oggi
sono andato al nostro posto, ma non era lo stesso senza di te- disse
tristemente, prendendo a giocare coi capelli biondi del ragazzo.
-
Guarda
come ti ho ridotto! Potrai mai perdonarmi? Tu, per tutto questo tempo,
mi sei
sempre stato vicino ed io non ho fatto altro che ferirti... sono
proprio un
bastardo!- inveì contro se stesso.
-
Ti ho
rovinato la vita... Dio, per colpa mia non potrai più
camminare- si disperò
stringendo maggiormente Naruto a sé.
Nei
giorni precedenti rimaneva in silenzio cercando di prendere sonno
cullato dal
leggero respiro di Naruto, ma quel giorno sarebbe stato diverso e
voleva
imprimersi nella mente ogni minimo particolare. Lo rimirò
tutto il tempo
chiudendo gli occhi solo per un secondo in modo da registrare a pieno
la
sensazione di avere quel corpo tra le braccia, poi li riaprì
e si concentrò sul
viso, soffermandosi sopratutto su quelle labbra biricchine che con un
solo
sorriso erano in grado di farlo star bene.
-
Sarai
ancora in grado di sorridere?- domandò sfiorandogli le
labbra con un dito,
poi ipnotizzato dal
suo stesso movimento
si calò piano facendo combaciare la sue labbra con quelle di
Naruto.
Si
dedicò
alla bocca dell'altro a lungo perdendo la nozione del tempo: la
baciava, ne
percorreva piano i contorni, ne succhiava le labbra morbide
mordicchiandole di
tanto in tanto e più lo faceva più si sentiva
male all'idea di quello che
avrebbe dovuto fare a breve. Fu
costretto a staccarsi dal suono del cellulare, scattò
giù dal letto, si
nascose in bagno
lasciando la porta
socchiusa ed attese che l'infermiera finisse di cambiare la flebo.
Quando la
donna se ne andò, dimenticandosi di chiudere la porta,
Sasuke s'innervosì e
fece per andare a chiuderla lui stesso, ma fortunatamente
avvertì in tempo la
voce di Jiraiya proveniente dal corridoio e tornò a
nascondersi.
-
Ciao
moccioso- lo salutò con voce stanca, prima che anche Tsunade
facesse il suo
ingresso accendendo la luce ed avvicinandosi immediatamente al letto
del
figlio.
-
Tsunade
ti avevo detto di stare a casa- l'ammonì.
-
Tu stai
zitto! Ti devo ricordare ancora di chi è la colpa di tutto
questo?- sibilò la
donna senza alzare lo sguardo da Naruto.
-
Adesso
basta! Lo sai che già mi sento in colpa, se tornassi
indietro non la...-
-
Se
tornassi indietro... SE TORNASSI INDIETRO!- Urlò Tsunade.
-
Abbassa
la voce !- cercò
di calmarla Jiraiya.
-
Non
dirmi quello che deve fare, è tutta colpa vostra...- Sasuke
sobbalzò a quella
frase, sapeva che parlava anche di lui -Come credi che la
prenderà quando verrà
a sapere che non potrà più camminare, eh? -
-
Ce la
farà, lui è forte!-
-
Ce
la farà, lui è forte!- lo
canzonò, per poi proseguire -E se non fosse
cosi?- Jiraya non sapeva cosa risponderle, non voleva pensare a una
cosa
simile, così le si avvicinò e le
poggiò una mano sulla sua spalla.
-
Non
toccarmi!- sibilò a denti stretti -Finché Naruto
non si sarà svegliato non
osare neanche guardarmi!-
-
ORA
BASTA!-Urlò improvvisamente Jiraya -MINATO ERA COME UN
FRATELLO MINORE PER ME,
QUANDO E' MORTO HO GIURATO CHE MI
SAREI
PRESO CURA DI SUO FIGLIO, CHE L'AVREI PROTETTO DA TUTTO E INVECE SONO
STATO LA
CAUSA DELLA SUA ROVINA... COME CREDI CHE POSSA SENTIRMI?- Tsunade
rimase in
silenzio allo sfogo del marito, mentre Sasuke sbarrò gli
occhi... era la prima
volta che sentiva Jiraya alzare la voce.
-
Non è solo colpa tua...- aggiunse la
donna.
-
Ora non
mettere in mezzo Sasuke-
-
Non lo
dovrei mettere in mezzo? Tsé, è colpa sua quanto
tua!- insistette stringendo i
pugni.
-
Tu lo
incolpi per altro...- disse Jiraiya assumendo un'espressione
stranamente seria.
-
Non...
non è vero!-
-
Certo
che lo è! Non puoi mentire a me Tsunade-
-
Basta,
chiudiamo qui il discorso!-
-
Sì,
forse è meglio e ora torna a casa-
-
No!-
ringhiò la donna.
- Devi
riposati, domani starai qui con Naruto tutto il giorno, ma ora torna a
casa-
ripeté e alla fine la moglie annuì facendo come
il marito le aveva suggerito.
-
Tua
madre mi sta facendo diventare matto, continua a incolparmi e ha
ragione, se io...
lasciamo stare, cerca di riprenderti
in fretta!- si sfogò una volta che Tsunade se ne fu andata,
poi si abbassò su
Naruto posandogli un lieve bacio sulla fronte, sorridendo si
tirò su e
abbandonò momentaneamente la stanza per recarsi a parlare col medico.
Appena
tutto sembrò calmo, Sasuke, uscì dal suo
nascondiglio, s'avvicinò a Naruto e
cercò di imprimersi bene in mente quegli ultimi attimi, poi
si portò una mano
del biondino alla bocca baciandola piano e cercò di trovare
la forza per
parlare.
-
Devo
andare Naruto, questa sarà l’ultima sera che
verrò, da adesso in poi le nostre
strade si divideranno! E' meglio così... per te e...- si
dovette fermare, era
troppo doloroso -Kami, non sai quanto ti amo Naruto, se solo non
l'avessi
capito così tardi!- si maledì inghiottendo a
stento un singhiozzo.
-
Forse
mi odierai quando ti sveglierai, ma sono convinto che questa
è la scelta
migliore. Senza di me non soffrirai più e forse riuscirai a
trovare qualcuno
che saprà amarti come meriti- disse a fatica, anche se la
sola idea lo faceva
impazzire di dolore -Per quel che riguarda me, sono certo solo di una
cosa...
ti amo e questo non cambierà mai Naruto...mai...- mormorò
scostando la mascherina dal viso di
Naruto per poter baciare
un ultima volta
il ragazzo.
-Addio
usuratonkachi- dicendo questo, con la morte nel cuore, uscì
silenziosamente
dalla finestra, non accorgendosi di Jiraiya che, dietro la porta
socchiusa,
aveva sentito tutto
e aveva abbassatola
testa sconsolato... Sasuke stava facendo un grosso errore, ma se quella
era la
sua volontà lui
l'avrebbe rispettata.
O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O
Un
ragazzo dagli occhi azzurri aprì a fatica gli occhi
ritrovandosi di fronte
varie macchie informi che identificò subito come persone, si
affrettò a
metterle a fuoco sperando di specchiarsi in due pozze nere che tanto
amava, ma
quando riuscì a delineare i contorni riconobbe solo i suoi
genitori adottivi e
del personale medico... LUI non c'era.
-Sa...Sasuke...-
furono le sue prime parole.
-Non
hai
bisogno di lui, ci siamo noi!- rispose secca la madre.
-Papà...
vo...glio Sasuke- tentò col padre.
-Naruto
vedi... Sasuke, lui ecco...- iniziò sedendosi a fianco del
figlio.
Quando
l'uomo finì il racconto e sollevò il viso
incrociando gli occhi del figlio
avvertì chiaramente il sangue gelarsi nelle vene: i vispi
occhi azzurri erano
vuoti, le guance rigate dalle lacrime, le labbra leggermente dischiuse
da cui
uscivano dei risolini isterici, mentre
scuoteva la testa da un lato all'altro.
-Sono
bugie... Sa...suke... voglio Sasuke... ti prego papà , io...
ho bisogno di lui,
solo ed esclusivamente di lui- lo pregò cercando di alzarsi
per poi bloccarsi
di colpo -Le gambe... perché non sento più le
gambe?-
Dopo
la
spiegazione del medico a Naruto restarono solo le lacrime, il dolore ed
un nome
ripetuto all'infinito come se in tal modo quella persona lo potesse
sentire,
mentre nell'altro lato della città un ragazzo moro camminava
per la strada
senza meta, gli occhi vuoti, il cuore straziato dalla lontananza del
suo
angelo... quell'angelo che era stato la sua salvezza e di cui ora gli
restava
solo il ricordo... il ricordo di un sogno infranto.
_The end_
Finitaaaaaaaaaa,
waaaaaa la nostra prima
ff in coppia terminata che bello ihihihihihihih!!! E’
sì, è proprio finita male
questa prima storia, ma ci teniamo a dire che era già tutto
deciso fin
dall’inizio e che non avremmo mai cambiato il finale.
D’altronde non tutte le
storie possono finire bene… tuttavia… visto che
nello scorso
capitolo in molti hanno chiesto un
seguito, stiamo valutando seriamente l’idea di farlo, lo
volete? Se sì, con
tutta probabilità lo faremo, quindi abbassate quelle forche
*_____*!!!Byebye
RISPOSTE
AI COMMENTI:
Miiky: Grazie per i
complimenti!!! Sì, è stato un
capitolo molto triste, ma questo lo è stato anche di
più secondo me, non trovi?
Byebye
Krikka86: Beh, Tsunade era ovvio
reagisse così,
Naruto è come un figlio a tutti gli effetti per lei e
considera poi che Sasuke
le è sempre stato sulle scatole per cui credo sia normale la
sua reazione,
anche se questo, unito ad altro, porterà Sasuke a prendere
una decisone
dolorossima come hai visto!!! Guarda per il continuo ci stiamo
pensando, perché
in effetti anche noi amiamo l'happy end e questa ff finisce proprio
male c'è da
dire!!!Byebye
Damis: Grazie
mille, sì, Sasuke se le meritava vero, ma la cosa che
Tsunade non capisce, al
contrario di Jiraiya, è che Sasuke è ancora un
ragazzino e che all'età di 15
anni essere confusi è abbastanza normale!!! Non è
finita bene come hai visto,
Sasuke ha preso una decisione dolorosa per entrambi facendo
probabilmente
l'ennesimo errore, forse il più grave, ma per lui era la
cosa giusta da fare e
da bravo Uchiha, quando prende una decisone è quella!!!Byebye
Sarhita: Parole
sante ed infatti Sasuke ha realizzato troppo tardi cos'era la cosa
più
importante per lui... troppo tardi appunto, tornare indietro
è impossibile!!!
Non molto suvvia, come vedi non abbiamo aspettato tanto per aggiornare
^___^,
anche se forse vista la fine non ti sarà piaciuto
moltissimo, però visto il
desiderio dei lettori per un happy end con tutta probabilità
faremo un
seguito!!!Byebye
Kellyvideomaniacatv: Fanno
pena entrambi direi, Naruto per le sue condizioni e Sasuke per essersi
svegliato tardi ed essere ora preda del rimorso =___=!!! Deidara se ti
capitasse tra le grinfie farebbe proprio una brutta fine mi sa eheh, ma
sarebbe
ciò che si merita senza dubbio!!!Byebye
Yume_Dark: Invece
era proprio grave, ma un bel colpo di scena ci voleva proprio!!! Anche
tu ci
vorrai morte suppongo, visto il finale, ma il titolo già
diceva tutto,
no?Bybeye
Ryanforever:
Tsunade ha reagito come farebbe una vera madre suppongo, mentre Jiraiya
è più
comprensivo, riesce a capire bene i sentimenti di Naruto per Sasuke e
li
accetta!!! Alla fine di questo capitolo suppongo ci vorrai vedere sul
patibolo
non solo per il fatto che Naruto resta paralizzato, ma anche per come
finisce
ahahahahha... per il seguito ci stiamo pensando e con tutta
probabilità ci
sarà!!!Byebye
Xx_kira_xx: Eheheh
spero che tu non ti sia davvero sparata, anche se il finale
è proprio triste
dobbiamo ammettere, ma d'altronde è stata pensata
così fin dall'inizio e come
hai notato anche tu, il titolo era tutto un programma!!! Ora non ti
abbattere
però che stiamo pensando seriamente ad un eventuale seguito
come avrai letto a
fine capitolo ^__^!!!Byebye
Diegotiamo: Si,
che capitano, la vita non è tutta rose e fiori,
c'è a chi va bene e c'è a chi
va male!!! Su, su abbassa tutte quelle armi affilate ed esci da quel
carro
armato, la storia finisce male è vero, però chi
lo sa potrebbe spuntare un
seguito...vedremo!!!Byebye
Aurora_Cullen:
Ahahah no, no! Non odiamo Naruto, è solo che lo troviamo
così dannatamente
puccioso che ci viene voglia di torturarlo fino allo sfinimento *_____*
ihihihi, come vedrai anche nelle nostre future ff U__U!!! Sasuke ha
sbagliato,
però ricordiamoci che è pur sempre un ragazzino
di 15 anni in questa ff, è normale
che si faccia prendere da certe paure, anche se ora dovrà
pagare un prezzo
molto caro!!!Byebye
Aki
chan:
Oh,
grazie dei complimenti! Naruto ha avuto proprio un brutto incidente per
colpa
di Sasuke, ma d’altronde la scelta di gareggiare è
stata sua, di certo non
poteva sapere a cosa sarebbe andato in contro, ma per come è
fatto Naruto
probabilmente avrebbe gareggiato lo stesso!!!Byebye
Act: Sì, era
l'ultimo capitolo e come hai visto non è finita per niente
bene U___U, ma
d'altronde le cose non vanno sempre bene!!! Broken Dream finisce
così, poi
forse faremo un seguito ^___^!!! Byebye
Yum: Ahahaha
tranquilla non ci sono problemi ^____^!!! Chi non li adora SasuNaru?
Spero il
finale ti piaccia anche se triste e facci sapere se anche tu, come
altre
lettrici, gradiresti un seguito o meno!!!Byebye
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