Una storia nella storia

di Vimi roronoa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova studentessa ***
Capitolo 2: *** Ora di pranzo ***
Capitolo 3: *** Alla ricerca del club ***
Capitolo 4: *** I delinquenti della scuola ***
Capitolo 5: *** Il club di arti marziali ***
Capitolo 6: *** Un mattino ***
Capitolo 7: *** Vimi aiuta Horuda ***
Capitolo 8: *** Ho fame.. ***
Capitolo 9: *** Budo è un bravo sensei? ***
Capitolo 10: *** Qualcosa di dolce nell'aria? ***
Capitolo 11: *** Scherzo di cattivo gusto ***
Capitolo 12: *** Sei incredibile ***
Capitolo 13: *** Saki... Kokona ***



Capitolo 1
*** La nuova studentessa ***


In una pacifica mattina di primavera con i fiori in sboccio, la strada che porta all’High school akademi è riempita dai giovani studenti che come ogni mattina si recano a scuola.
Ecco dunque la stradina che precede il cancello principale e i ragazzi che rumorosamente o meno, si accalcano dentro il cortile e edificio.

Quasi come ultima persona tra essi, c’è un volto nuovo, una giovane studentessa dai capelli biondi ornati da un piccolo fermaglio nero con la faccina di un gattino. Magra, poco alta e dalla carnagione chiara. Silenziosa cammina mentre studia con gli occhi verdi il pezzo di carta che tiene in mano. La sua attenzione visiva è poi richiamata da un petalo rosa che si posa leggero sul foglio.
Alzando la testa e gli occhi osserva così il tratto di strada ornato dai bellissimi alberi di ciliegio, agitati dolcemente dall’aria, piovono regalando un dolce spettacolo. Ferma il proprio passo studiando bene con gli occhi l’ambiente di quella scuola e le persone che lo affollano, osserva gli amici che si salutano e i gruppetti che chiacchierano rumorosamente, come quelle che sembrano le tipiche ragazze alla moda che ridacchiano tutto il tempo, oppure altri si uniscono semplicemente agli amici proseguendo il cammino in compagnia.
La biondina prende un respiro e cammina oltrepassando le porte di vetro, guarda le file di armadietti e le persone che si cambiano le scarpe, prestando come può attenzione a non urtare nessuno passa cercando il proprio, ad un tratto si scontra con una ragazza.
Vimi:- chiedo scusa-
Midori:- no scusa sono io che ti sono venuta contro- indica il cellulare con il quale era distratta e sorride lieve -oh ma tu sei nuova?- dice notando il foglietto informativo -stai cercando il tuo armadietto?- la ragazza annuisce -fa vedere- guarda le informazioni scritte sul foglietto per poi senza se e senza ma, afferrare per l’avambraccio la bionda e trascinarla di fronte all’armadietto, cui numero corrisponde a quello scritto.
Midori:- eccolo qua ahah -
Vimi:- grazie sei stata molto gentile- china capo educatamente.
Midori:- è stato un piacere ehehe e senti io mi chiamo Midori Gurin, e se hai ancora bisogno di aiuto puoi fidarti di me eheheh- il suo cellulare emette suono di notifica, risponde e dicendo un ciao distratto alla bionda, scappa via.

Nel frattempo il fiume in piena di persone che c’era all’inizio si è fortunatamente diradato, Vimi cambiate le scarpe esterne con quelle interne, decide di incamminarsi lungo il corridoio i suoi occhi sono ad un tratto richiamati dalla parete su cui sono affissi una serie di manifesti, capendo che rappresentavano i club scolastici riflette se deve entrare in uno e quale la attirerebbe particolarmente.
I suoi occhi si soffermano più volte su tre manifesti: pittura, cucina e arti marziali, su quest'ultimo i suoi occhi rimangono per un lungo momento come incantati.

Si ode il suono della prima campanella e risvegliata dai pensieri la ragazza fa per accelerare il passo, ma distrattamente finisce contro qualcuno.
Shiromi:- piano ragazza potevi rischiare di farmi cadere!- esclama guardando dalla testa ai piedi la ragazza.
Vimi:- le chiedo scusa non volevo urtarla – china il capo educatamente osservando poi con curiosità la divisa bianca che indossa, la fascia sul braccio rossa, poi la sua sciarpa stile tigre bianca e soprattutto il suo volto sorridente, dal canto suo la ragazza con i capelli platinati posa l’occhio sul foglietto che aveva in mano la bionda.

Shiromi:- in che classe sei?-
Vimi:- hm.. ehm – legge sul foglio – ecco sono nella 2 – 1 –
Shiromi:- arriva alle scale, sali e vai verso destra- detto ciò prosegue per la sua strada.
Vimi:- grazie mille – china nuovamente il capo per poi affrettarsi a correre in aula.

La campanella suona di nuovo e gli studenti si recano tutti nelle proprie classi, chi lo è già semplicemente si accomoda al banco attendendo l'inizio di lezione messaggiando o ripassando qualcosa.

Vimi percorse le scale guarda i due corridoi e rammentando l’indicazione percorre quello lungo, appena nota la porta con sopra il cartellino: 2-1 inizia a tirare sospiro di sollievo di non essere tarda, ad un tratto poi, una ragazza dai capelli corvini legati in una coda, spunta dalla scala anch’essa era di corsa ed entrambe quasi finiscono con lo scontrarsi.

Fortunatamente si fermano.

Una strana atmosfera cala nell’esatto momento che si inquadrano, la mora fissa in faccia la bionda e viceversa. Gli occhi verdi ed espressivi si infrangono nel buio degli occhi neri.

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Capitolo 2
*** Ora di pranzo ***


Le due ragazze rimasero per un lungo istante immobili a fissarsi senza pronunciare parola. Qualche istante e nell’udire l’ultimo suono di campanella, le due si muovono per entrare in aula.

La bionda osserva tutti i nuovi compagni seduti ai banchi, alcuni occhi si posano su di lei con curiosità, appena la ragazza dai capelli corvini si è seduta, gli occhi verdi di Vimi si spostano dunque sul solo banco libero vicino alla finestra e decide di accomodarsi.

Proprio in quel momento ecco entrare l’insegnante.

Prof. Rino: - Buongiorno studenti – si posiziona dietro la cattedra posando il registro e una piccola pila di fogli, tutti i ragazzi alzandosi in piedi salutano -mettete via i cellulari e preparate il materiale della lezione- mentre tutti con i propri tempi eseguono, la donna apre il registro e incomincia l’appello.

Prof. Rino:- Ayano Aishi – la mora mostra la mano dicendo presente, la donna annuisce e prosegue guardando in volto ogni ragazzo che dice presente -Osana Najimi- la si vede alzare mano e dire presente. Mano a mano che ogni nome e cognome viene pronunciato e una persona risponde, Vimi li osserva sperando di memorizzarli.

Prof. Rino:- oh ma abbiamo qualcuno di nuovo.. Vimi Koneko -

Vimi:- presente - alza mano un po’ timida.

Prof. Rino:- ti sei trasferita da poco in questa città?-

Vimi:- sì professoressa, per cause lavorative di mio padre… io la mia famiglia siamo venuti a vivere qui-

Prof. Rino:- spero riuscirai ad ambientarti bene, se avrai bisogno di aiuto i tuoi compagni saranno disponibili e inoltre ci siamo noi insegnanti, e le ragazze del consiglio studentesco – togliendosi un istante gli occhiali le sorride molto affabile e Vimi annuisce.

Dunque le lezioni scolastiche hanno inizio.


 

Finite le prime ore del mattino, suona la campanella della pausa pranzo.

Udito il suono, tutti gli studenti con i propri tempi si alza dal posto, la professoressa raccomanda loro di non fare troppa confusione e di non tardare all’inizio delle lezioni dopo pranzo.

Vimi alzandosi dalla sedia si concede un breve stiracchiamento, per poi prendere dalla cartella il suo cestino del pranzo e dirigersi fuori dall’aula, camminando vede la scala dal quale ricorda era sopraggiunta Ayano quando si sono incrociate e fatta piccola riflessione, vedendo anche altre persone scenderle, opta per cercare un posticino tranquillo dove pranzare al piano inferiore.

Nei corridoi il brusio di persone, rimbombava giusto un po’ e sceso l’ultimo gradino, Vimi si sofferma a guardare quale direzione prendere ora, quand’ecco una ragazza distratta dal cellulare arrivare nella sua direzione e solo qualche minuto dopo, i suoi occhi si alzano dal dispositivo.

Midori:- oh ciao – sorride allegramente -hai trovato la tua classe? E ti stai ambientando qui a scuola?- la bionda annuisce sorridendole di rimando -senti se hai bisogno di conoscere meglio tutto l’edificio, mi offro volentieri come gingerone-.

Vimi:- ehm.. gingerone? - la guarda parecchio confusa.

Midori:- si si da guida!! Ti va?-

Vimi:- ah cicerone –

Midori:- sì quello che ho detto – notando solo ora il cestino del pranzo della ragazza -oh vieni qui c’è un bel posto per pranzare tranquilli- prendendole la mano la conduce alla porta che da sul cortile interno.

Vimi osserva la fontana centrale, il prato, i cespugli, le panchine e soprattutto i ciliegi in fiore che rendono tale luogo una favola. La ragazza dai capelli verdi invita la bionda a pranzare in compagnia e dopo una buona riflessione, Vimi annuisce e le due si accomodano sotto uno dei ciliegi.

Nel mentre pranzano Midori racconta un po’ di tutto e Vimi mangia prestandole attenzione, senza farlo notare ogni tanto gira lo sguardo pensando tra se: ma quanto parla? Notando poi appena finito il proprio, che la ragazza fosse solo a metà.

Midori:- ah poi hai per caso deciso di entrare in un club scolastico? Sai ce ne sono tanti: giardinaggio, arte, cucina, light music, fotografia, teatro – riflette contando con le dita – poi c’è il club del gaming oh sarebbe super fantastico se tu decidessi di unirti a questo – fissa la ragazza molto entusiasta – perché vorrebbe dire che il destino ha voluto che ci incontrassimo per diventare migliori amiche!!-

Vimi:- ehm.. come?-

Midore:- perché io faccio parte del club e oltre a tipo pranzare cosi insieme, potremmo trovarci al club e giocare insieme e poi magari uscire per andare alle sale giochi e poi guarda tu hai gli occhi verdi! E io guarda – indica capelli, occhi, telefono, calze. Vimi alla fine di tutto si sente come se avesse un cerchio alla testa e quasi vorrebbe astenersi dal rispondere.

Ne osserva l’espressione felice con gli occhi luccicanti, per poi fare un breve respiro e decidersi a dire qualche cosa.

Vimi:- ci devo pensare… e questi sono tutti i club presenti? - alla domanda la verde riconta mentalmente quelli detti e aggiunge i mancanti.

Midori:- c’è anche il club dello sport, dell’occulto e delle arti marziali – a quel punto la bionda mentre chiude e risistema il cestino riflette.

Vimi:- non mi dispiacerebbe quello di arti marziali – la verde commenta che in quel club si fa solo fatica, la bionda portando le mani dietro la nuca spiega: - nella vecchia scuola avevo da poco incominciato ad apprendere qualcosa, nel cambio temevo non avrei potuto proseguire – Midori per la prima volta ascolta senza dire nulla.

Improvvisamente la calma è rotta dall’arrivo di una ragazza che correndo inciampa e cade, facendo cadere sul pavimento il pranzo, successivamente viene raggiunta da un ridacchiante gruppetto di ragazze appariscenti. La mora chinata a terra guarda tristemente il proprio pranzo rovesciato e tenta come può di recuperare qualche cosa, ma una delle ragazze decide di dare un calcetto alla scatola facendo si che il contenuto si rovesci del tutto. La povera ragazza portando le mani a nascondere il volto piange, mentre le cinque ridono prendendola in giro.

Diversi che assistono la scena sono increduli, ma allo stesso tempo hanno espressioni di chi è oramai abituato a simili avvenimenti nella scuola. Vimi fissa quella scena sentendosi come ribollire, e alzandosi in piedi fa per andare verso di loro, Midori vedendola si alza frenandola.

Sconsigliandole di fare azioni avventate, spiegandole che quelle erano un gruppo di ragazze che è meglio evitare, Vimi continua a fissare irata la scena mentre Midori cerca di spiegarle qualcosa trattenendola.

Le cinque bullette notano la presenza delle due vicine al ciliegio e denotando l’espressione di Vimi, le domandano se abbia qualche problema.

Midori decide di rispondere spiegando che Vimi è nuova e che le stava facendo fare un piccolo giro, ridendo da colpetto con il gomito alla bionda, che dopo un bel lasso di tempo che pareva infinito decide di seguire il gioco della verde e mostrare mezzo sorriso di circostanza, vedendo poi la vittima dei loro scherzi approfittare per alzarsi e scappare via.

Vimi seguita da Midori esce nel corridoio, tra poco sarebbe suonata la campanella del fine pranzo e inizio delle ultime lezioni.

Midori:- bene ti lascio tornare in classe e rifletti bene sul club in cui vuoi entrare – sorride per poi avere espressione lieve preoccupata -e non prendertela troppo… queste cose capitano frequentemente, ma se eviti di incappare in quelle persone... vai avanti senza problemi – sorride per poi dirigersi nella propria classe.

Vimi respira sentendosi infastidita da quel che ha assistito, poi non desiderando fare tardi corre in classe e sedendosi al proprio banco, osserva anche gli altri compagni essere già comodi o che arrivano.

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Capitolo 3
*** Alla ricerca del club ***


La ultime lezioni scorrono abbastanza velocemente, la campanella suona segnando la fine. Riposti libri e quaderni gli studenti si alzano mettendo in ordine l’aula, salutando al contempo l’insegnante che esce.

Alcuni già vanno, mentre chi rimane riordina l’aula e pulisce come prevedono le regole della scuola.

Vimi per rendersi utile inizia a spazzare il pavimento, ecco che nel posare la scopa per terra una ragazza diretta alla porta inciampa, fortunatamente non cade, subito la bionda fa per scusarsi, ma guardandone l’aspetto appariscente rammenta che era una di quelle cinque bulle.

Hana:- spero per te che non fosse fatto apposta, per poco potevo farmi male – dice fissando molto male la bionda, alcuni dei compagni presenti mentre puliscono guardano la scena -allora? Non sai neppure chiedere scusa?-.

Vimi:- chiedo scusa – pronuncia senza troppa enfasi – io stavo solo spazzando il pavimento sei tu che non stavi prestando attenzione mentre passavi- la bulletta sembra volersi arrabbiare, ma poi notando i compagni presenti accetta le scuse e se ne va. Alcune compagne si avvicinano dicendole di non badare al comportamento poco simpatico di quella ragazza e delle sue amiche.

Oramai ci avevano fatto l’abitudine a simili spettacoli. Ritornata diciamo la calma, Vimi aiuta i compagni nella pulizia dell’aula, avvicinandosi alle due che le avevano rivolto parola domanda come possa rendersi utile e queste dopo una piccola riflessione, le rispondono che serve il secchio riempito d’acqua per poter lavare, spiegato dove andare a prenderlo, la ragazza dunque si dirige nel bagno femminile e trovato il secchio, lo prende e riempie d’acqua.

Dopo di che con attenzione esce dal bagno tornando nell’aula, si guarda intorno vedendo che era praticamente già quasi finito, dando ognuno il proprio contributo ecco che finito il lavoro, possono rallegrarsi del buon risultato.

Vimi prende la cartella ed esce in corridoio, prima di scendere le scale si ferma ripensando a Midori e alle tante informazioni che le ha dato durante l’ora di pranzo. La ragazza volge gli occhi al corridoio che porta all’ala nord e dopo una breve indecisione, dato uno sguardo all’ora sul cellulare, decide di concedersi quel momento per conoscere meglio la scuola e vedere ad esempio i club presenti su quel piano.

Arriva dunque alla scala che aveva utilizzato la mattina e svoltando a destra, vede un aula dove alcuni studenti vestiti con grembiuli stanno dipingendo, Vimi osserva incuriosita i disegni poi al suo orecchio arrivano delle note musicali.

Vimi guarda la porta con sopra scritto: light music e avvicinandosi di poco senza voler disturbare, osserva il gruppetto di ragazze che stanno suonano e cantando come fossero sul palco di un concerto. La ragazza sorride trovando quelle ragazze molto brave. I suoi occhi vengono poi richiamati dalla stanza accanto e quasi si illuminano leggendo sul cartellino: Arti Marziali dunque si avvicina entusiasta, ma…

V: “non c’è nessuno…” osserva la stanza con le pareti verdi e strisce nere, il pavimento col tatami e i bambù negli angoli dandosi varie possibili ipotesi sull’assenza dei membri del club. Facendo lieve sospiro decide di scendere le scale, trovandosi così nel corridoio nord nel piano inferiore e qui trova il club dell’occulto, che oltrepassa senza darci neppure un occhio. Poi il club di teatro, ma anche qui i membri sembrano essere assenti, poi ad un tratto sente passare sotto il naso un dolce profumino.

A piccoli passi segue la fragranza che la porta di fronte al club di cucina, il buon profumo era dato dai dolci che stavano preparando, una ragazza con i codini lunghi azzurri notando la presenza porge saluto.

Vimi:- salve.. ehm scusate non volevo disturbarvi- subito china il capo, un po’ tutte le ragazze presenti porgono un allegro saluto. Vede poi l’altra che stava estraendo dal forno un vassoio.

Amai:- sei stata attirata dal profumo vero?- chiede guardandone l’espressione sognante -ahaha se vuoi puoi accomodarti e fare una piccola merenda con noi – le propone indicando il tavolo dove erano sedute altre due ragazze. Vimi dopo averci pensato accetta l’invito.

Dunque la studentessa con i codini azzurri le indica di seguirla al tavolo, e qui decidono di fare le presentazioni.

Saki:- io sono Saki Miyu – dice quella con i codini azzurri -lei è Kokona, è nel club di teatro ma capita che viene qui a fare merenda con noi- entrambe si sorridono come grandi amiche.

Kokona:- finché i dolci sono così deliziosi io non posso certo astenermi – ride facendo sorridere tutte.

Saki:- poi lei è Ajia Ashitomi- la ragazza china capo educatamente -e la nostra grande pasticcera è Amai Odayaka- esclama guardando arrivare quest’ultima con le tortine farcite.

Amai:- esagerata non sono così grande – sorride cercando di non mostrare imbarazzo e guarda l’ospite -e tu come ti chiami? Sei per caso nuova della scuola?- nel contempo che parla porge a ognuna una tazzina di tè.

Vimi:- sì infatti oggi è stato il mio primo giorno in questa scuola. Mi chiamo Vimi Koneko- prendendo la tazzina di tè ringrazia.

Il gruppetto dunque passa quel piccolo tempo in dolce allegria, bevendo tè, mangiando i dolcetti e chiacchierando del più e del meno.

Saki:- senti Vimi hai forse già pensato di entrare in un uno dei club della scuola? Se fa piacere potresti unirti al nostro -

Vimi:- uhm.. sarebbe davvero fantastico, il club di cucina era uno fra quelli che mi incuriosivano- le ragazze del club, soprattutto Amai sorridono felici -però ripensando alle mie.. doti.. ehm purtroppo la cucina non è tra quelle migliori- si massaggia capo dispiaciuta, ma loro non si mostrano tristi continuando a sorridere.

Amai:- e dunque a quale club aspiri?- chiede nel mentre si versa dell’altro tè.

Vimi:- ecco.. sarei interessata a quello di arti marziali – quasi tutte si stupiscono -però sembra che oggi i membri siano assenti-.

Kokona:- assenti? Ma loro a quest’ora si allenano sempre facendo una gran fatica-

Vimi:- davvero? Quando sono passata d’avanti la loro sede al secondo piano non c’erano- spiega e allora tutte sorridono, spiegandole che ci sono giornate nel quale i membri del club di arti marziali si trovano nel giardino giapponese.

Vimi a quel punto chiedendo scusa si alza dalla sedia, esprimendo il desiderio di andare a vedere il club di arti marziali. Le ragazze sempre gentili le dicono che non c’è problema e le spiegano come arrivare al giardino, la bionda si inchina ringraziandole di tutta la gentilezza e va.

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Capitolo 4
*** I delinquenti della scuola ***


Nelle vicinanze del locale immondizia cinque ragazzi dall’aspetto trasandato, se ne stavano nel silenzio della noia. Uno se ne stava in piedi con la schiena appoggiata alla grata di ferro, mani nelle tasche e sigaretta in bocca, uno pareva dormire con gli occhi coperti dal cappuccio, altri due stavano semplicemente seduti su di una panca e l’ultimo nella noia picchiettava con un bastone il bidone sul quale era seduto.

Dairoku:- sto morendo di noia – borbotta seduto sulla panca e l’amico accanto gli risponde

Hayanari:- sparati io non ho neppure una sigaretta- detto ciò si rivolge al ragazzo in piedi -hey Umeji dammene una!- il ragazzo non reagisce – hey! Ti addormenti come i cavalli?- gli tira un angolo della giacchetta -Hai sentito che ho detto?- ode quello che sembrava addormentato sull’altra panchina dire di far silenzio – e tu crepa! Io ho bisogno di una sigaretta!!!- a quel punto il ragazzo in piedi gli lancia quasi in faccia un pacchetto un poco rovinato, come soddisfatto ci guarda trovandovi una singola sigaretta.

Hayanari:- certo che sei egoista!! Potevi anche darmene due –.

Umeji:- la seconda è quella che sto fumando, fattela andare bene e non rompere!!- seppure ancora nervoso il ragazzetto si mette la sigaretta in bocca, lasciando cadere per terra il pacchetto accartocciato per poi cercarsi nelle tasche qualcosa, Umeji come già abituato alla scena accende il suo accendino accendendogli la sigaretta -soddisfatto adesso?-.

Il ragazzo fa un tiro e si mostra più tranquillo, dopo di che uno dopo l’altro esprimono il bisogno di procurarsi soldi, e qualcuno propone di rubacchiarne dai distributori nella scuola oppure dai parchimetri in città.

Gaku:- hey guardate un po’ là – i quattro odono il ragazzo seduto sul bidone e ne seguono lo sguardo. Un esile ragazza con i capelli biondi ornati di fermaglio nero e occhi verdi, stava passeggiando lungo il sentiero di quella zona.


 

Vimi seguendo la direzione indicata dalle ragazze con cui ha fatto merende nel club di cucina, sta camminando raggiungendo la zona dell’inceneritore, durante il percorso non può fare meno di studiare con gli occhi l’ambiente dietro l’edificio bianco. Tanti fiori, cespugli, intravvede poi in fondo sulla collina un bellissimo ciliegio. Era molto più grande di tutti quelli che aveva visto nel corso della giornata.

A un certo punto…

vede alcuni ragazzi che la fissavano, l’espressione dei loro occhi pareva come quella di lupi pronti ad attaccare, tutti tranne Umeji le si avvicinano.

Hayanari:- salve signorina nessuno ti ha detto che questa è zona nostra? - interroga fissandola in faccia, Vimi si limita a fissare lui e ognuno di questi biondi ragazzi, indossavano le divise della scuola ma con la giacca lasciata aperta a mostrare delle t-shirt – o forse sei praticamente una novellina che non sa niente?- scambia occhiata d’intesa con i compagni.

Gaku:- allora sarebbe il caso di spiegarglielo? - chiede mentre giocherella con il bastone che tiene poggiato sulla spalla. I quattro molto si fa per dire carinamente chiedono alla ragazza se abbia dei soldi con se e li volesse dare a loro.

Vimi:- cortesemente mi lascereste passare? - si limita a dire non tralasciando emozione, i quattro ragazzi si guardano inarcando di poco le sopracciglia.

Dairoku:- ragazza sei nel nostro territorio e chiunque passi di qui… deve pagarci se vuole andare oltre-

Vimi:- c’è forse scritto il vostro nome qui da qualche parte?- come a prenderli in giro cerca sulle mattonelle della strada, poi guarda male il ragazzo che le fuma addosso -scusa potresti allontanarti? Detesto il fumo – agita la mano per scacciare la nube grigia.

Hayanari per tutta risposta fa un tiro per poi soffiarglielo addosso, sorridendo poi in maniera antipatica, a quel punto senza se e ma, Vimi gli da una pacca sulla mano facendogli cadere la sigaretta per poi schiacciarla. Tutti e cinque a suo modo rimane spiazzato dal gesto.

Hayanari:- CHE DIAMINE HAI FATTO? - nell’impeto l’afferra per il colletto della camicetta scolastica urlandole poi in faccia -QUELLA ERA L’ULTIMA!!! ADESSO TI ROVINO LA FACCIA A SUON DI CAZZOTTI!!!- i suoi compagni si portano mano sulla faccia conoscendo lo scarso controllo emotivo di quel ragazzo.

La confusione è tale da richiamare l’attenzione di orecchie non lontane dalla zona.


 

Hayanari urla di tutto e di peggio contro la ragazza che per un momento si limita a lasciarsi scorrere tali parole, ma poi, nel momento che il ragazzetto fa per alzare le mani, allora Vimi gli da un pugno dritto sul naso. I tre compagni sono increduli e anche quello che pareva il leader perde di bocca la sigaretta per la sorpresa.

Vimi:- ora mi lascereste passare?- pronuncia facendo per avanzare passo, ma ecco Gaku afferrarla per i capelli facendola andare contro la grata di ferro.

Gaku:- credi che ti lasceremo andare così adesso? - la costringe a stare contro la grata, Vimi vedendo il bastone che tiene nell’altra mano inizia a perdere un poco di coraggio iniziale, -non hai voluto darci i soldi, fatti tuoi. Ce li prendiamo subito dopo che ti avrò bastonata!!- fa per colpirla, ma lei istintivamente con entrambe le mani, gli blocca il braccio per poi colpirlo nella zona pelvica con una ginocchiata e una volta che per il dolore si è spostato, Vimi tenta di scappare.

Peccato che Dairoku e Hokuto subito l’afferrano da entrambi i lati.

Vimi:- lasciatemi andare!- guarda ora con molto timore tornare alla carica sia Gaku che un irato Hayanari. Il primo tenta nuovamente di colpire la ragazza… ma ecco che una mano ferma nuovamente il braccio del ragazzaccio. Tutti gli occhi a quel punto si rivolgono al ragazzo appena intervenuto. Una fascia bianca sulla fronte con dei caratteri giapponesi, capelli neri un po’ disordinati, occhi scuri, indossa una tuta bianca chiusa in vita da una cintura nera.

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Capitolo 5
*** Il club di arti marziali ***


A non troppa distanza dal locale immondizia, nel giardino giapponese, due membri del club di arti marziali si stavano esercitando in mosse di lotta, il loro leader in piedi con le braccia conserte e altri due compagni seduti su dei cuscini li osservavano.

Ad un tratto si odono arrivare degli schiamazzi, il leader gira di poco la testa guardando con la coda dell’occhio cosa stesse accadendo. Emette un lieve sospiro come avendo riconosciuto la situazione in atto, dice ai ragazzi di proseguire un momento senza di lui e si allontana.

Nel tragitto guarda con molta negatività la banda di teppisti infastidire l’esile ragazza, ma a un tratto il ragazzo ferma il proprio passo vedendo la biondina assestare un pugno sul naso di Hayanari. La vede poi liberarsi bene dalla presa di Gaku.

Poi però la situazione si fa più pericolosa, e dunque decide di avvicinarsi e proprio quando uno dei teppisti è in procinto di colpire, lui interviene bloccandogli il braccio.

Tutti gli occhi si alzano sulla sua figura.

Budo:- sono sicuro che potevate trovare altri modi per divertirvi – gira all’indietro il braccio di Gaku disarmandolo.

Hayanari:- Masuta gli affaracci tuoi non te li fai mai!- senza nemmeno riflettere fa per caricare un colpo di mazza, ma il ragazzo riesce ad afferrare pure lui per il polso per poi girargli il braccio disarmandolo.

Budo:- li richiami alla ragione o devo pensarci io? - interroga guardando Umeji che ancora se ne stava con la schiena contro la grata ad assistere come spettatore, ascolta giusto un minuto i due compagni lamentare il dolore al braccio, nel mentre gli occhi sono fissi sull’espressione ferma del leader di arti marziali.

Umeji:- dai ragazzi andiamocene che mi sto annoiando- fa un cenno ai due che trattenevano la ragazza, la lasciano per raggiungere il capo - senti ragazza – gli occhi verdi si alzano su di lui -ti faccio i miei complimenti per il fegato, ma che non ricapiti – detto ciò si allontana, Budo lascia i due che teneva ed anch’essi seguono i loro compari.


 

Passa giusto un minuto di silenzio, il ragazzo sta con le braccia incrociate e lei a fianco si massaggia le braccia sentendole leggermente indolenzite, guardano la banda di teppisti allontanarsi fino a sparire.

Budo:- mi è piaciuto il destro che hai piazzato sul naso di Hayanari – la ragazza si gira a guardarne il profilo – anche la mossa che hai utilizzato per liberarti non era male – a quel punto anch’esso la guarda e sorride.

Vimi sembrava come in un momento di trance e nel mentre lo scruta ha come un immagine flash del manifesto, del club di arti marziali. Aveva di fronte proprio quel ragazzo.

Budo:- ti ho osservata, volevano spaventarti ma hai saputo controllare la paura. Molto brava – mostra pollice in su.

Vimi:- grazie – finalmente destata dallo strano stato di trance risponde ricambiando sorriso -e ti ringrazio per avermi aiutata- fa inchino.

Budo:- non serve che ringrazi. Se qualcuno ha bisogno di aiuto, per me è naturale intervenire – la ragazza lo guarda colpita -il mio nome è Budo Masuta e sono il leader del club di arti marziali- fa inchino.

Vimi ascoltata la presentazione aumenta il sorriso, e dunque si presenta ricambiando inchino, per poi affermare che era diretta al giardino giapponese per trovare il club. A quel punto il moro le dice di aver trovato quel che cercava e indica il giardino poco distante dal punto in cui si trovano.

Budo incuriosito chiede alla ragazza se fosse interessata a entrare nel suo club, e Vimi risponde annuendo un paio di volte con la testa e il ragazzo ha espressione compiaciuta. E allora facendo cenno di seguirlo il ragazzo si incammina diretto al giardino, Vimi lo segue.


 

Raggiunto il giardino i membri del club accolgono subito il leader con il bentornato.

Budo:- bene spero avrete proseguito l’allenamento durante l’assenza- i quattro pronunciano un sì che però non sembra convinto, portando una mano al mento il moro li guarda tutti con sospetto.

Intanto a due passi indietro dal leader, Vimi nell’attesa vaga con lo sguardo ad ammirare quel posto, le lanterne, i ponti delle ringhiere rosse sopra il laghetto e si può ascoltare il tipico suono del shishi-odoshi. Ciò che la lascia quasi incantata è il rosso delle chiome degli alberi presenti qui.

Ritornando con l’attenzione in avanti vede Budo farle cenno di farsi avanti, pochi passi ed ecco Vimi affiancarsi e guardare i quattro membri del club: due ragazze e due ragazzi.

Budo:- vi presento Vimi Koneko- tutti e quattro osservano curiosi la ragazza.

Vimi:- piacere – pronuncia chinandosi educatamente.

Juku:- aspetta.. mi ricordo di te, sei la nuova arrivata- ascoltandolo e osservandone la figura, la bionda ha un mini flash di memoria.

Vimi:- sì e siamo nella stessa classe se ricordo bene – il ragazzo mostra due pollici alzati come risposta affermativa -caspiterina se lo sapevo, avrei potuto chiedere direttamente a te le informazioni sul club eheh – si massaggia dietro la nuca sentendosi sbadata, ognuno dei membri decide di fare la propria presentazione e Vimi cerca di memorizzarli: Mina, Shima e Sho Kunikida

Budo:- bene ragazzi, vi informo che la qui presente Vimi ha espresso il desiderio di unirsi a noi – i quattro esprimono sorpresa, il leader continua: - ho avuto modo di notarne il coraggio e una discreta base di autodifesa- accenna sorriso guardandola -dunque te lo chiedo Vimi Koneko – i suoi occhi fissano intensamente i verdi della ragazza -vuoi entrare nel club di arti marziali?-

Vimi:- sì – pronuncia annuendo anche con la testa, tutti sorridono alla risposta, e dunque le vengono spiegate le regole del club e gli orari nel quale si riuniscono.

Il mattino presto per preparare il corpo ad affrontare la giornata scolastica, e poi nel pomeriggio ci sono gli allenamenti.

Mina e Shima subito si approcciano a Vimi in modo molto amichevole, dicendosi contente che abbia deciso di unirsi al club e la stessa cosa affermano i due ragazzi, poi udendo il leader dire di riprendere le esercitazioni tutti e quattro si mettono in posizione sopra il tappeto di bambù.

Vimi felice rimane un altro po’ a fare da spettatrice, osserva piacevolmente sorpresa la bravura dei quattro allievi e soprattutto il loro sensei.


 

Giunta la fine dell’ora dei club scolastici, i membri del club salutano Vimi per recarsi agli spogliatoi per cambiare vestiti, Budo si sofferma giusto un secondo per rammentarle di presentarsi al mattino presto alla sede del club. Vimi annuisce per poi ricambiarne il saluto con inchino.

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Capitolo 6
*** Un mattino ***


Una nuova mattina sta avendo inizio con il sole regala i suoi primi raggi di luce sulla città, in una stanza del secondo piano di una casa bianca si sente il suono di una sveglia digitale.

Due occhi si aprono appena mettendo a fuoco il numero sul quadrante, sono quasi le sette, quasi all’istante si butta giù dal letto e con un poco di fretta si prepara lavando faccia, denti e pettinandosi.

Leva il pigiama e indossa la divisa scolastica e messo il fermaglio nero, afferra cartella correndo al piano inferiore, in cucina saluta la madre, mangia velocemente un toast quasi strozzandosi e per inghiottire tutto beve un bicchiere di latte. Soddisfatta si avvia all’ingresso, indossa le scarpe e fatto l’ultimo saluto esce.

Vimi:- accidenti a me.. potevo mettere la sveglia più presto! - borbotta tra se correndo più veloce che può.


 

Corre, corre arriva sulla strada dei ciliegi e nel tragitto verso l’ingresso, si stupisce di vedere già molti studenti che raggiungono l’edificio.

Raggiunto l’armadietto si cambia le scarpe, dopo prestando attenzione come può a non urtare persone, corre al secondo piano e raggiunta la sede del club di arti marziali si ferma di fronte la porta aperta. Ansimante cerca di riprendere il fiato.

Guardando poi la sede, si sorprende di trovarvi solo il leader che concentrato sta eseguendo alcuni movimenti del tai chi. Vimi per timore di disturbare si mette mano d’avanti la bocca, cercando di inspirare ed espirare con più silenzio possibile, rimanendo allo stesso tempo quasi incantata nel seguire con gli occhi i movimenti del ragazzo.

Budo:- buongiorno Vimi – pronuncia semplicemente senza voltarsi a guardare la ragazza, che ha un attimo l’espressione perplessa di chi si domanda: come ha fatto? A quel punto il ragazzo si volta e indica il quadro appeso alla parete -ti ho vista nel riflesso- mostra un ilare sorriso.

Vimi avvicinandosi nota che effettivamente il vetro del quadro ha un buon riflesso, si vede benissimo, e ride divertita dalla cosa, per poi massaggiarsi dietro la nuca, spiegando che non voleva disturbarne la concentrazione, ma Budo molto amichevole le dice di non preoccuparsi e che anzi è contento che sia riuscita ad arrivare, quasi precisa l’orario che aveva detto.

Vimi:- mi scuso di avere tardato un po’ -

Budo:- ahah non preoccuparti, sei tra le prime persone che vedo arrivare quasi puntuale al mattino – si mette mano sotto il mento riflettendo, per poi sorriderle -comprendo che svegliarsi troppo presto al mattino è difficile per alcuni – la ragazza si limita a ricambiare sorriso e ad ascoltare la sua voce, che era particolarmente piacevole. Pochi minuti e sulla porta della sede si presentano Mina e Shima, e poco dopo anche Juku e Sho che danno il buongiorno ai due.

Budo:- ben arrivati – incrocia le braccia mostrandosi arrabbiato -siete in ritardo- dice con tono severo. Ognuno degli allievi si scusa, lamentando allo stesso tempo che l’orario del mattino è troppo presto. Gli occhi neri si volgono sulla biondina accanto, Vimi come compreso lo sguardo, porta mano davanti la bocca soffocando un principio di risata.

Il leader di arti marziali incita tutti di cambiarsi e mettere il proprio gi, guardando poi Vimi che ancora non aveva gli indumenti del club, chiede allora a una delle ragazze di aiutare la nuova compagna.

Mina e Shima sorridendo a Vimi, accettando di aiutarla le fanno cenno di seguirle vicino lo spogliatoio femminile nell’angolo destro della stanza. Accanto c’era un armadietto, Mina lo apre e si vedono impilati all’interno pacchetti trasparenti, contenente i tre elementi della divisa. Sicuramente era un modo per tenerli puliti e in ordine quando sono inutilizzati. Le due ragazze studiano le misure fisiche di Vimi, capendo che ha praticamente la loro taglia, esile e il seno di una taglia più grande rispetto alla loro. Mina di conseguenza cerca nella pila di pacchetti e trovato quello della misura giusta glielo porge.

Mine:- bene, adesso entra nel camerino – apre la tenda e una volta dentro Vimi richiude.

Passano pochi minuti d’attesa, Mina e Shima guardano i ragazzi già pronti che chiacchierano del più e del meno con il leader, che non si astiene dal fare qualche battuta e ridere insieme.


 

Si ode poi il suono della tendina che si apre, le due si girano e al contempo anche gli occhi neri di Budo si volgono in quella direzione.

Vimi esce dal camerino vestita con la tuta bianca, chiusa invita dalla cintura e la fascia sulla fronte.

Budo:- bene sei pronta – proferisce guardandola mettersi in posizione sul tatami come i due ragazzi, poco dopo ecco anche le due ragazze cambiarsi e raggiungere la zona centrale della stanza.

I cinque allievi del club di arti marziali, guidati e supervisionati dal leader, eseguono gli esercizi mattutini per poter avere mente e corpo pronti ad affrontare la giornata scolastica.

Vimi esegue abbastanza bene buona parte degli esercizi semplici, guardando ogni tanto i compagni accanto per capire se stia facendo giusto, per poi ascoltare le indicazioni di Budo.


 

Ore otto del mattino, si ode il primo suono di campanella e Budo ringraziando il tempo dedicato agli esercizio, incoraggia tutti a cambiarsi per andare a iniziare la giornata scolastica.

Tutti e cinque mostrano inchino del capo ringraziando il leader, per poi andare con ordine nei camerini i tre ragazzi in quello maschile e le tre ragazze in quello femminile.

Appena pronti ognuno lascia la sede dandosi appuntamento nel pomeriggio. Vimi è l’ultima delle ragazze ad uscire dal camerino e salutando Budo si accinge a uscire.

Budo:- aspetta ancora un secondo Vimi-

Vimi:- ehm va bene.. - lo guarda prendere una cartellina da un cassetto e farle segno di avvicinarsi.

Budo:- dovevo dartelo prima, ma ecco qua – dalla cartellina prende un foglio -per rendere effettiva la tua presenza nel club, ho bisogno che lo leggi e lo firmi – la ragazza lo prende facendo per leggerlo subito e Budo la ferma -non c’è bisogno che lo fai all’istante – sorride per poi dirle di correre subito in classe, si ode il suono della seconda campanella e salutato il ragazzo.

Vimi corre via. Budo vedendola gli viene da sorridere divertito, chiuse le porte della sede si dirige anch’esso nella propria classe.


 

Suona l’ultima campanella, gli insegnanti arrivano ognuno nell’aula di loro competenza e le lezioni iniziano.

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Capitolo 7
*** Vimi aiuta Horuda ***


Le prime ore del mattino scorrono abbastanza tranquilli, nell’aula 2-1 l’insegnante sta facendo lezione di storia, Vimi ascolta stando con il gomito poggiato sul banco e la testa sulla mano sinistra mentre con l’altra mano, mentre la destra ogni tanto giocherella con la penna e ogni tanto appunta qualcosa sul quaderno.

Suona la campanella della pausa pranzo, gli studenti si alzano dai propri banchi per uscire dall’aula.

Vimi fa per prendere il suo bento dalla cartella, ma non lo trova e solo adesso rammenta di essere uscita di casa talmente di corsa, da non averlo preso. Un poco tristemente decide di uscire dall’aula a passeggiare per la scuola, si reca anzitutto in bagno, fatto il bisogno primario si sofferma poi al lavandino, lavate le mani si da una sciacquata anche al viso. Chiuso il rubinetto rimane giusto un minuto guardandosi allo specchio.

Prende da una taschina della camicia un fazzoletto di stoffa asciugandosi, dopo di che lo rimette dentro ed esce. Prosegue la sua passeggiata scendendo al piano terra, percorrendo i corridoi poteva osservare alcuni ragazzi e ragazze seduti in compagnia degli amici, che pranzano allegramente, Vimi sospira dandosi mentalmente della stupida, ma poi un piccolo pensiero le fa accendere la speranza e accelerando di poco il passo, si reca alla sede del club di cucina.

Qui avrebbe forse potuto chiedere di poter mangiare almeno un qualcosa…

Peccato che, appena frenato il passo d’avanti la porta, la sua speranza svanisce vedendo che non c’è nessuno. Sospira triste, ma poi si ricorda di alcuni distributori di snack che aveva veduto il giorno precedente, esce dunque dalla porta che da sull’esterno dell’edificio, scelta la direzione corre in cerca dei distributori.


 

Dopo circa mezzo giro del cortile, trova la zona con i tavolini e i distributori che ricordava. Tira fuori dunque dal taschino due monetine, tutta speranzosa di poter mangiare qualche cosa frena la sua corsa proprio d’avanti il distributore.

Peccato che la macchina sia praticamente fuori servizio, sfasciata e vuota.

Vimi:- ma questa è sfortuna… - lasciando cadere le braccia lungo i fianchi fissa incredula l’oggetto, ripensando bene a come l’aveva veduta il giorno prima, funzionante con pochi snack, ma comunque c’erano. Poi ripensa alla banda di teppisti, probabilmente hanno rotto loro il distributore, rubacchiandosi forse i soldini e sicuramente i pochi snack che c’erano.

La ragazza china il capo sospirando tristemente, e non avendo altre idee opta per continuare la passeggiata.


 

Al terzo piano dell’edificio, il leader del club di arti marziali finito di mangiare, appoggiandosi al davanzale di una finestra aperta, si prende una boccata d’aria.

Budo era si un ragazzo socievole, ma tipicamente è di poche parole e apprezza molto i momenti nel quale può stare solo nella pace dei propri pensieri. Osservando il cielo limpido, respira a pieni polmoni l’aria fresca.

Dopo poco il suo sguardo vola verso il basso, i suoi occhi scuri si posano sulla figura di una ragazza dai capelli biondi. Sulle labbra di Budo si forma un semplice sorriso, poggiando la testa sulla mano sinistra il cui gomito rimane poggiato al davanzale, ne osserva il fare.


 

Vimi vedendo una fontanella per dissetarsi, decide di avvicinarsi e scostati i capelli del profilo sinistro dietro l’orecchio, inizia a bere. A un certo punto, sente un qualcuno urtarla e vede che è la stessa ragazza dall’aria fragile che aveva veduto il giorno prima, vittima degli scherzi di quelle cinque bullette.

In quel momento era come ricoperta di polvere bianca, la guarda scusarsi per averla urtata per sbaglio per poi correre a nascondersi in dei cespugli vicini.

Vimi nel cercare di capire cosa stesse accadendo, sente delle voci acute in avvicinamento. E riconoscendole, capisce. Volge una veloce occhiata ai cespugli, la povera ragazza si è nascosta bene.

Dunque Vimi torna a guardare le cinque bullette che stanno per arrivare, in cerca della loro… vittima.


 

Budo rimanendo poggiato al davanzale della finestra, si limita a fare da spettatore, quelle cinque ragazze lui le detestava quasi di più di Umeji e la sua banda. Questi avevano pessima reputazione, ma per lo meno se beccati a fare qualcosa di sbagliato, vengono richiamati e puniti. Invece quelle ragazze… anche se beccate a fare qualcosa di sbagliato, si salvano sempre, solamente perché la loro leader è la cocca del padre ricco.


 

Lui più volte era intervenuto in difesa delle vittime dei loro scherzi, ma loro non hanno mai mostrato interesse nel voler smettere di essere cattive.

Gli occhi di Budo osservano Vimi che in quel momento si rimette a bere dalla fontana, ecco poi il gruppo di ragazze che sta passando, che con nomignoli dispregiativi stanno chiamando la ragazza nascosta.

Ecco che senza aspettarselo minimamente, Vimi fa partire dalla fontanella, un improvviso getto d’acqua che va a inzupparle quasi tutte. Soprattutto le prime che guidavano il gruppo, soprattutto la leader si ritrovano fradice e con il trucco facciale colante.

Tutte e cinque come sotto shock fissano Vimi. Anche Budo rimane stupito e gli viene da ridere.


 

Vimi:- ops vi chiedo scusa ehm assicuro che non volevo schizzarvi con l’acqua -

Hana:- CI PRENDI IN GIRO?! L’hai fatto apposta ammettilo! Ieri quasi mi fai cadere e oggi questo!! - la biondina mostra i palmi alzati, mostrandosi innocente.

Vimi:- sono cose che capitano, vi assicuro che non era intenzionale – i suoi occhi si girano un pochino verso un punto indefinito mentre lo dice.

Musume:- cose che capitano?! NON CAPITA A CASO CHE DA UNA FONTANA PARTA UN INONDAZIONE – con uno specchietto si guarda -guarda la mia faccia e i miei capelli.. sono tutta fradicia!!-

Vimi:- dai in fondo era solo acqua, se vi mettete un po’ al sole vi asciugherete in un attimo, oggi è piuttosto caldo – osserva il bel cielo limpido facendosi aria con la mano -e anche per il trucco sarete capaci di rimediare in un battibaleno – sorride amichevole per poi guardare l’orario -forse vi conviene fare in fretta tra poco suona la campanella-.

Musume:- tu.. - la fissa come se potesse ridurla in briciole solo con gli occhi, ma le sue amiche affermano che tra un minuto suona la campana -presto andiamo a risistemarci il trucco!! Non voglio che mi vedano in questo stato!!!!- scappano via, ma la leader si volta un ultimo secondo puntando il dito contro Vimi -CHIUNQUE TU SIA SAPPI CHE NON LA PASSERAI LISCIA!!!- e tutte cinque lasciano la zona.


 

Vimi:- quante storie per qualche goccia d’acqua- borbotta alzando gli occhi al cielo per poi riabbassarli sui cespugli -puoi uscire adesso-, timidamente la studentessa nascosta gattona fuori dal suo nascondiglio. La bionda si avvicina offrendole una mano, la mora la fissa con molto timore ma guardandone il volto sicuro e amichevole decide di provare a fidarsi. Mani strette, Vimi l’aiuta ad alzarsi in piedi e al contempo si presenta.

Vimi:- mi chiamo Vimi Koneko – sorride -tu come ti chiami? -

Horuda:- Ho… Horuda Pu… Puresu – la scruta timidamente -perchè.. mi hai aiutata? Non mi.. conosci nemmeno.. - china il volto guardando per terra, Vimi si limita ad ascoltarne il dire -non ho mai.. visto.. Musume.. così arrabbiata- mettendosi le mani sul petto molto timorata -sai potrebbero prenderti di mira.. non sai quanto sono.. cattive e...- si ferma vedendo la mano della ragazza avvicinarsi con un fazzoletto di stoffa.

Vimi:- tieni così puoi toglierti la polvere di gesso dai capelli-.

Horuda guarda con molta sorpresa quella ragazza essere gentile, la sua mano tremola nell’indecisione se accettare o meno il fazzoletto. Suona la campanella, e a questo punto vedendola tanto indecisa, Vimi mette il fazzoletto nella mano di Horuda dicendole che potrà restituirglielo quando vorrà, le sorride salutandola e se ne va per tornare in classe.


 

La studentessa dai capelli neri rimane come imbambolata fissando il bel fazzoletto che ha in mano, bianco con dei ricami a ghirigori e un minuscolo gattino nero in un angolo.


 

Anche lo spettatore che guardava dalla finestra nell’osservare la scena, è rimasto colpito e con il pensiero che Vimi sia una brava persona, Budo torna in classe.

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Capitolo 8
*** Ho fame.. ***


Passate anche le ultime ore di lezioni, al suono della campanella c’è chi semplicemente saluta e se ne va, chi già si reca ai club e chi pulisce.

Vimi come il giorno precedente da il proprio contributo alla pulizia dell’aula, e appena finito di pulire, Juku la invita a raggiungere insieme il club di arti marziali. La ragazza entusiasta annuisce e salutati i compagni, prende la cartella e segue il ragazzo in corridoio.

Juku:- ti senti pronta ad affrontare una dura sessione di arti marziali? - chiede mentre cammina tenendosi le mani in tasca.

Vimi:- sì non vedevo l’ora – afferma mostrandosi molto determinata, il ragazzo ne vede gli occhi e sorride alzando pollice.

Juku:- bene e ora ascolta bene – ferma il proprio passo, abbassando il volto in una sorta di penombra riflessiva -concentrazione uguale forza!- risolleva il volto fissandola con il sorriso, gli occhi brillanti e il pugno.

Vimi lo guarda con espressione tipica di: dove ho sentito quelle parole e c’era bisogno dell’effetto scenico? E accennando sorriso, per tutto il percorso lo ascolta.

Juku racconta così qualche aneddoto riguardante il club, passando poi per raccontare il perché si è appassionato a quella disciplina.


 

I due arrivati nella sede salutano i compagni già presenti e ovviamente Budo. Tutti ricambiano i saluti, dopo di che sia Juku nel camerino maschile, sia Vimi in quello femminile entrano cambiando la divisa della scuola con quella del club.

Pochi minuti e tutti gli allievi sono disposti sul tatami di fronte a Budo.

Budo:- bene iniziamo la lezione con un poco di riscaldamento, dopo di che esercitazione di combattimento uno contro uno- guarda ogni persona negli occhi come per chiedere se hanno capito, tutti annuiscono, anche la nuova recluta -Vimi potrebbe essere difficile per te, ma potrà essere un modo per valutare il tuo livello di conoscenza e abilità – la ragazza annuisce.


 

Passano pochi minuti, ed ecco tutti gli allievi sotto supervisione di Budo fare riscaldamento, preparando il corpo a ciò che faranno più tardi.

Come la mattina, Vimi eseguie ogni esercizio cercando di stare allo stesso ritmo dei compagni, poi ci sono momenti che Budo decide di lasciare la sua posizione di sola osservazione.

Camminando nella stanza, si avvicina a ogni allievo controllando che faccia i giusti movimenti, e per chi nota qualche imperfezione non si astiene da aiutare a correggersi.

Vimi mentre si esercita nel colpire con i pugni l’aria, con la coda dell’occhio osserva il leader che finito di controllare Shima, adesso si avvicina a lei.

Budo:- Vimi non male, presta però attenzione a non lasciare punti scoperti nell’esecuzione – la ragazza lo ascolta, ma non riesce a capire l’errore. Allora Budo avvicinandosi, l’aiuta a capire la posizione giusta del corpo e delle braccia durante l’attacco, e per difendere i punti che potrebbero essere colpiti se lasciati scoperti.

Vimi:- hm.. così va bene?- in posizione tira un destro replicando quanto appena appreso e Budo approva compiaciuto.

Budo:- se apprenderai tutto così facilmente, diventerai bravissima in poco tempo – sorride ricambiato dalla bionda, dicendole di proseguire da sola continua il proprio lavoro.

Shima e Mina nel mentre si esercitano, avevano osservato con curiosità tutta la scena, iniziano a farsi scambi di occhiate e sorridere divertite, poi appena incontrano lo sguardo di Budo tornato alla sua solita posizione subito tornano serie.


 

Passata mezz’ora di riscaldamento ed esercizio, Budo chiede a tutti di accomodarsi sui cuscini disposti esternamente al tatami.

Vimi sedendosi sul cuscino, attende paziente riprendendo nel contempo un po’ di fiato dopo gli esercizi, il fatto di non aver mangiato nulla a pranzo, comincia a farsi sentire. Cerca però di non mostrare problema, deve solo resistere fino alla fine di quell’ultima ora e potrà correre a casa.

Mina che era seduta sul cuscino accanto, nota la bionda massaggiarsi l’addome e dimostrandosi premurosa, decide di chiederle…

Mina:- ti fa male la pancia? -

Vimi:- eh? No – ferma la mano con cui si massaggiava, e sorridendo cerca di tranquillizzare la ragazza.

Mina:- ti stavi massaggiando, sicura di stare bene? - la bionda annuisce dicendole che va tutto bene.


 

A quel punto Budo dopo aver dato un piccolo momento di ripresa, riprende parola chiamando Mina e Sho al centro del tappeto, i due ragazzi si alzano dal cuscino e si mettono in posizione una di fronte l’altro.

Budo:- Vimi tu osserva bene quello che faranno- la ragazza annuisce e osserva i due ragazzi farsi anzitutto un inchino, dopo di che assumono ognuno una posizione e iniziano a esercitarsi del combattimento.

Vimi guarda stupita la bravura di entrambi, sopratutto Mina assesta colpi particolarmente veloci, gli occhi verdi vanno poi a osservare l’ottima difesa di Sho.

Qualche minuto dopo Budo dice ai due si fermarsi e sedersi a riprendere fiato. Mina e Sho si scambiano inchino, per poi accomodarsi sui cuscini ansimanti per la fatica dell’esercizio fisico.

Budo:- Vimi te la senti di provare? -

Vimi:- sì – annuisce e il leader le fa cenno di mettersi sul tatami, per poi chiedere a Juku di fargli da avversario.

Shima:- Budo potevi scegliere me!!- esclama imbronciandosi -posso misurarmi io con Vimi- come risposta il leader indica con il pollice uno dei manichini per allenarsi, appoggiato alla parete rotto.

Budo:- dobbiamo parlarne? - la ragazza protesta facendo il broncio, il moro incoraggia Juku e Vimi a iniziare l’esercizio di lotta.


 

Juku:- tranquilla Vimi non ci andrò troppo pesante – ammicca simpatico, per poi fare inchino.

Vimi:- va bene – incalza mostrandosi tranquilla, ricambiando poi l’inchino.

Il ragazzo fa per colpirla, Vimi mettendo le mani a x blocca il pugno, dopo di che Juku prova uno ad uno una serie di attacchi che vengono fermati o sviati bene dalla ragazza.

Mina, Shima e Sho osservano un po’ stupiti l’abilità di Vimi, e allo stesso modo Budo è compiaciuto di poter vedere meglio quella ragazza in azione. Ecco che Vimi tenta il contrattacco, Juku preso dalla foga riesce ad assestarle un colpo sull’addome, per poi con una sorta di sgambetto farla cadere.

Budo:- JUKU ma che stai facendo! - esclama fissandolo arrabbiato, il ragazzo massaggiandosi dietro la nuca chiede scusa, Vimi sorridendo afferma che non fa niente e vedendosi offrire una mano a tornare in piedi, accetta.


 

Si avvicinano le sei e Budo fatto i complimenti a tutti per il meglio che hanno dimostrato, saluta dando appuntamento al giorno successivo. Tutti allora si cambiano rimettendo la divisa scolastica e lasciano la sede del club.

Vimi è l’ultima a entrare nel camerino, nel mentre si toglie il gi per poi indossare la divisa scolastica, a tratti sente come la testa girarle, soffermandosi un secondo respira piano e finito di vestirsi esce dal camerino.

Guarda Budo che nell’attesa riponeva i cuscini in un mobile, poi come avuto un piccolo baleno, la ragazza estrae dalla cartella il foglio che le aveva dato la mattina, lo aveva compilato e firmato nel corso delle prime lezioni.

Vimi:- Budo.. -si avvicina mentre il ragazzo udendola si volta -dovevo consegnartelo prima.. scusa stavo per dimenticarmi–

Budo:- ah l’hai compilato – lo prende studiandolo -bene allora è tutto a posto – ripone il documento nella cartellina che rimette poi nel suo cassetto, dopo di che si gira a sorriderle -sei ufficialmente del club-.

Vimi:- evvia.. - ha come un cedimento -sono molto contenta...-

Budo:- hey che ti succede?- appena in tempo riesce a prenderla tra le braccia evitandole di cadere sul pavimento -Vimi.. - sospira sollevato vedendola riaprire quasi subito gli occhi.

Vimi:- scusa.. è stato un capogiro – cerca di tornare dritta in piedi, vedendola così Budo la tiene su chiedendole ancora cosa le succede, a quel punto vedendolo tanto preoccupato Vimi decide di rivelargli il problema, anzi è lo stomaco a farlo per primo emettendo il tipico rumore.

Piccolo lungo minuto di silenzio quasi tombale, durante il quale le guance di Vimi si colorano di rosso per l’imbarazzo e Budo sta metabolizzando cosa è appena successo.

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Capitolo 9
*** Budo è un bravo sensei? ***


Qualche tempo più tardi, Budo e Vimi sono seduti al tavolino di locale vicinissimo alla scuola.

Arrivato ciò che hanno ordinato, Vimi può finalmente saziare la fame del suo stomaco, mangiando un bel panino con carne e insalata e Budo le tiene compagnia bevendo un frullato.

Budo:- va meglio adesso?-

Vimi:- hm..– mastica per poi ingoiare il boccone che aveva in bocca – sì grazie.. - china il capo molto imbarazzata -e mi spiace.. di essere svenuta in quel modo -.

Budo:- per fortuna è successo in quel momento, pensa se ti succedeva più tardi – beve un sorso per poi continuare -saresti svenuta svenuta per strada, e magari nel cadere ti facevi pure male- la ragazza tiene lo sguardo basso, continuando a mangiare il panino.

Budo:- adesso vorrei capire come ci sei arrivata ad avere così fame, da svenire – detto ciò bocca sulla cannuccia sorseggiando il frullato.

Vimi:- ehm ecco.. ho praticamente scordato il cestino del pranzo e me ne sono accorta.. proprio l’ora di pausa- il ragazzo sorseggia nel mentre ascolta -poi nel pensare, mi è sorta l’idea di provare ad andare al club di cucina. Peccato che arrivata alla porta, la cucina non era operativa e c’era addirittura un foglio appeso con scritto che oggi non c’era club-.

Il moro continua a prestare ascolto, nel contempo beve e scruta Vimi, fissa come se potesse scavarle dentro. La ragazza molto in imbarazzo continua a raccontare quel che le è capitato durante la giornata.

Vimi:- allora mi ero ricordata di alcuni distributori esterni all’edificio, avevo dei soldini, ma quando sono arrivata per prendere qualcosa – china di più la testa toccando la superficie del tavolo -ma erano rotti -.

Budo:- capita spesso che quelli siano rotti – dice finito di sorseggiare – opera della banda di Umeji- guarda la ragazza sconfortata -ma tu non sei nell’aula 2-1 con Juku? - si ode un flebile sì -allora potevi andare nella zona pausa interna, praticamente accanto alla tua aula- Vimi alza il volto dal tavolo per fissarlo -ci sono gli stessi distributori dell’esterno, ma essendo in un posto interno sono meno soggetti a venire rotti – riprende a bere.

Vimi dopo aver ascoltato non sa che dire riabbassa la testa sul tavolo, nascondendola con le braccia super imbarazzata.

Vimi:- come ho fatto a essere così stupidaa… la soluzione era praticamente lì.. ma ero cieca in quel momento? - rendendosi poi conto di star facendo scena, si ritira su per ricomporsi e dire: -scusa.. mi sto comportando da stupida...- a quel punto Budo le mette una mano sulla testa, sui morbidi capelli biondi.

Budo:- no non sei stupida. Capitano i momenti nel quale si ha una dimenticanza o si è un po’ distratti, oppure è una giornata sfortunata- le sorride sincero per poi tornare serio incrociando le braccia -la cosa importante è che tu non salti i pasti delle giornata. Per un corpo sano e forte questa è una delle basi fondamentali. Mangiare sano, fare attività e riposo -

Vimi gli da ascolto annuendo.

 

Finiscono il piccolo spuntino, pagato ciò che è stato ordinato i due escono dal locale.

Vimi:- ti ringrazio Budo per avermi aiutata – dice chinando il capo -ora è meglio che torno a casa, prima che mia madre si preoccupi -

Budo:- va bene ti faccio compagnia fino a casa-

Vimi:- eh? Ma non serve.. i tuoi famigliari non si preoccuperebbero se fai tardi? - il ragazzo nega sorridendo semplice.

Vimi percorre quindi la strada di casa, con Budo che le cammina a fianco. Entrambi sembrano assorti nel silenzio dei propri pensieri, ogni tanto gli occhi verdi accennano un’occhiatina al ragazzo. Non era di certo un brutto ragazzo… anzi.

Vimi:- sei sicuro che non ti crei disturbo accompagnarmi?- domanda per rompere un po’ il silenzio.

Budo:- assolutamente no– sorride -mi assicuro che tu arrivi a casa senza problemi. Mi riterrei un pessimo sensei, se non lo facessi – dice con espressione seria, quasi solenne.

Vimi sorride piacevolmente colpita, Budo sembra un bravo ragazzo, per non parlare di quale forza avrà in quel suo fisico scolpito.

 

Dopo minuti di passeggiata, Vimi indica di essere arrivati. Si soffermano d’avanti il cancelletto principale di una casetta con giardino, dalle pareti bianche con tetto rossiccio strutturata in due piani.

Budo:- bella casa – dice e la ragazza ringrazia per poi vedersi toccare la fronte con l’indice -ti raccomando... domani non uscire di casa senza prima aver fatto colazione- la fissa negli occhi con decisione -e non scordarti del pranzo. Capito? - Vimi annuisce -bene e allora ci si vede domattina – si incammina salutandola.

Vimi resta giusto un momento come imbambolata a fissare Budo andare via. Sulle sue labbra si dipinge un timido sorriso, per poi decidersi a entrare in casa.

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Capitolo 10
*** Qualcosa di dolce nell'aria? ***


La mattina del giorno seguente.

Un ragazzo dai capelli scuri, occhi neri e un fisico ben allenato, si è appena svegliato e alzato dal suo letto. Si stiracchia facendo al contempo piccoli movimenti per svegliare tutto il corpo, sistemato il letto. Si prepara indossando la sua uniforme scolastica con in più la fascia rossa sul bicipite sinistro, sistemati poi i capelli indossa sulla fronte la sua fascia bianca.

Budo finito di prepararsi esce dalla stanza recandosi nel soggiorno, si accomoda su uno dei cuscini posti attorno a un tavolino, fa così colazione e una volta soddisfatto, salutato suo nonno esce.

Stringendo il nodo della fascia sulla fronte, respira a pieni polmoni l’aria fresca e parte di corsa.


 

I cancelli e le porte principali dell’Akademi high school si sono aperte, permettendo alle prime persone di entrare.

Budo arrivato al solito orario raggiunge di corsa il suo armadietto, cambiate le scarpe, saluta l’insegnante di ginnastica che passava nel corridoio e si reca al secondo piano. Arrivato alla sede del club, entra nel camerino e ne esce, con indosso il suo gi bianco e la cintura a chiuderlo in vita.


 

Qualche minuto dopo essere arrivato, ecco Budo in piedi al centro del tatami. Immerso nella pace e concentrazione del tai chi, seguendo il proprio respiro, esegue movimenti lenti e precisi.

Se prima la corsa e l’aria fresca l’hanno completamente svegliato, ora tale attività lo rendeva pronto ad affrontare l’intera giornata, sia fisicamente che mentalmente. Pochi minuti più tardi, Budo guarda il quadro che ha di fronte, nel riflesso del vetro vede arrivare sulla porta di destra una ragazza dai capelli biondi. Era visibilmente affannata come avesse corso una maratona.


 

Un piccolo sorriso si forma naturale sul viso del leader.

Budo:- buongiorno Vimi -

Vimi:- b.. - sta riprendendo fiato -buongiorno Budo – inspira ed espira piano, piano prende a respirare normale -ehm.. scusa ho tardato ancora.. - dice vedendo l’ora sul cellulare.

Budo:- non c’è bisogno che ti scusi – dice nel mentre continua a rimanere nella calma della concentrazione, Vimi rimane un istante ferma a osservarlo incantata dai movimenti, quando poi gli occhi scuri e sicuri del ragazzo la guardano, lei si ridesta decidendosi a entrare nel camerino femminile a cambiarsi -sei partita con il piede giusto questa mattina?-.

Vimi:- hm? Ehm sì.. prima di uscire ho fatto colazione e stavolta non ho dimenticato il cestino per il pranzo – risponde mentre indossa la tuta bianca, chiudendola bene in vita con la cintura nera per poi togliere il fermaglio dai capelli, per mettersi la fascia bianca. Esce dal camerino.

Budo:- bene mi fa piacere che oggi non mi farai preoccupare come ieri – le sorride venendo ricambiato -vuoi provare questo esercizio?- interroga vedendone lo sguardo molto catturato, Vimi annuisce e il ragazzo spostandosi di poco verso sinistra le fa cenno di mettersi accanto.

La ragazza si mette dunque alla sua destra e Budo inizia a insegnarle le basi del tai chi.

Non avendo mai fatto tai chi, Vimi è un attimino incerta, ma ascolta e osserva con attenzione Budo imitandone i piccoli movimenti.


 

In quel momento fuori dalla porta della sede del club, arrivano al loro solito orario Mina, che fa per entrare ma si blocca e Shima, che fa per esclamare qualcosa, ma la prima ragazza le mette mano sulla bocca. Semi nascoste osservano con curiosità il loro leader e la nuova ragazza allenarsi nel tai chi… insieme….

Shima e Mina si scambiano occhiate di sorpresa, per poi sorridersi e continuare a osservare la curiosa… coppia. A rovinare il momento ecco Sho e Juku arrivare dando il buongiorno a tutti.

Budo e Vimi ricambiano il saluto dei due ragazzi, guardando poi con perplessità le due ragazze che crollano per terra.

Budo:- ehm state bene voi due? - domanda guardandole confuso, e anche Vimi e i due ragazzi non comprendono cosa fosse successo. Mina e Shima si rialzano praticamente subito, affermando che è tutto ok -bene ora cambiatevi cosi possiamo incominciare – esorta il leader confidando poi a Vimi, che se vorrà, potrà insegnarle ancora altre volte l’arte del tai chi e la ragazza interessata annuisce.


 

Qualche minuto d’attesa ed ecco tutti gli allievi pronti a fare gli esercizi mattutini.

E su incoraggiamento del leader incominciano con il riscaldamento, per poi compiere qualche movimento di lotta. Come ad esempio colpire l’aria con un pugno in avanti.

Come il giorno prima Vimi segue gli esercizi con attenzione, guardando ogni tanto le posizioni dei compagni e ascolta i consigli che le vengono dati. La piccola ora di club vola quasi in un soffio ed ecco il primo suono di campanella.


 

Budo si complimenta e ringrazia tutti di aver partecipato agli esercizi della mattina, esortandoli poi a cambiarsi e raggiungere le proprie aule. Mina, Shima, Vimi, Sho e Juku facendo l’inchino ringraziano della lezione e non facendoselo ripetere. In ordine entrano nei camerini, uscendone quasi subito con la divisa scolastica e salutando corrono in classe.

Vimi:- ciao Budo ci vediamo oggi – proferisce per poi lasciare la sede, il ragazzo ricambiato il saluto rimane giusto un secondo appoggiato allo stipite della porta, seguendo con gli occhi la ragazza che percorre il corridoio e appena sparisce dalla visuale. Lui chiude gli occhi sospirando.

Mina:- ti piace? - accorgendosi solo ora della presenza Budo riapre gli occhi di scatto fissandola come fosse colto alla sprovvista.

Budo:- ehm che hai detto? - chiede confuso mentre la invita a oltrepassare l’ingresso, per poi chiudere la porta e accingersi entrambi a raggiungere il terzo piano dove sta la loro aula.

Mina:- è la prima volta dopo che l’ex leader se ne andò, che ti vedo così… interessato a qualcuno -

il ragazzo sembrando vago, risponde di non capire il senso di ciò che ha appena detto -Budo… non mi sei mai apparso un ragazzo ottuso, forse testardo e ami tenere le tue cose per te.. ma -

Budo:- ma… ti sei già risposta da sola, ora è meglio che affrettiamo il passo se non vogliamo arrivare tardi!- detto questo corre distanziandosi dalla ragazza che dopo un primo momento di perplessità, decide di sorridere divertita dalla cosa.

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Capitolo 11
*** Scherzo di cattivo gusto ***


È appena suonata la campanella che segna la fine delle lezioni mattutine e l’inizio della pausa pranzo.


 

Fuori dall’edificio il tempo è sereno, con il cielo azzurro ornato da qualche nuvoletta bianca e da una piacevole brezza che fa ondeggiare armoniosamente le chiome dei ciliegi in fiore.


 

Vimi preso dalla cartella il proprio pranzo, esce dalla porta sinistra dell’aula e soffermandosi rammentando cosa le aveva detto Budo il giorno prima. Curiosa decide di vedere la zona pranzo, che è praticamente accanto la sua classe.

Vi stavano un paio di tavolini tondi e due distributori di snack e bibite, riflettendo però se pranzarci le torna in mente il cortile bello con i ciliegi e la fontana. E decide così di voltarsi e percorrere il corridoio come i giorni precedenti e scendere al piano inferiore.

Nel mentre scende gli ultimi gradini, d’un tratto viene urtata da una ragazza con i codini viola che subito le chiede scusa. Vimi risponde gentile che non fa nulla, riconoscendola poi come una delle ragazze con cui aveva fatto merenda il primo giorno di scuola.

E anche Kokona ammette di rammentare quel giorno, e nel mentre lo dice il suo volto si abbassa come non sicura.

Vimi:- sai devo ringraziarvi, è grazie a voi che ho trovato il club di arti marziali – sorride nel mentre lo dice.

Kokona:- sei riuscita ad unirti nel club come volevi?- la bionda annuisce felice -bene fa piacere che tu sia soddisfatta Vimi.. - accenna un lieve sorriso che scompare subito, mentre i suoi occhi fissano in basso. La ragazza vedendola così inizia a osservarla dubbiosa.

Vimi:- ehm.. c’è qualcosa che non va? Ti senti poco bene? - chiede leggermente titubante.

Kokona guarda lo schermo del suo cellulare sospirando, la bionda rimane silente vagando giusto un po’ con lo sguardo nel corridoio. Forse non doveva farle la domanda, nessuno confiderebbe i propri fatti a una perfetta sconosciuta.

Kokona:- no io sto bene – risponde continuando a fissare il cellulare per poi alzare di poco lo sguardo a sorridere -grazie di avermelo chiesto -

Vimi:- è solo che si vede che sembri in pensiero per qualche cosa..- a quel punto la viola vede il cestino del pranzo della bionda.

Kokona:- stavi andando a pranzare nel giardino interno? - domanda e vedendola annuire sorride -ci facciamo compagnia? - chiede mostrando il proprio bento.

Vimi ci pensa un secondo, per poi accettare sorridendo e dunque le due ragazze oltrepassano una delle porte, andando poi a sedersi su una delle panche bianche con tettoia di legno.

Scartano e aprono i cestini, entrambe danno un occhio curioso al contenuto dell’altra.

Il bento di Kokona era riempito di riso con verdure, gamberetti e salsicciotti a forma di polpo, mentre in quello di Vimi ci sono semplici sfiziosi tramezzini, un paio erano con insalata e pollo e l’altro paio insalata e pesce.


 

Nel mentre pranzano Kokona spiega il motivo della sua aria preoccupata: sono un paio di giorni che non vede o sente Saki, la ragazza dai codini lunghi e azzurri.

Vimi:- hm me la ricordo, c’era anche lei al club di cucina – dice per poi continuare a mangiare con gusto uno dei tramezzini.

Kokona:- già, lei fa parte del club – la bionda annuisce rammentando -l’ultima volta che ci siamo viste e parlate è stato proprio quel giorno che abbiamo fatto merenda insieme – si sofferma mangiando un boccone di riso, e una volta ingoiato continua: - il giorno dopo non si è vista a scuola, e ho pensato...- altra pausa per mangiare – che si fosse sentita poco bene. Capitano le volte che ha un po’ di febbre o l’influenza. E ieri nei momenti in cui potevo, ho provato a contattarla per sapere qualcosa, ma non ha risposto e anche oggi sta succedendo la stessa cosa-.

Vimi:- forse potrebbe stare così male da non poter rispondere alle chiamate?-

Kokona:- non è da lei.. fin da bambine siamo state amiche e è troppo strano che non mi risponda – china il viso sospirando -mi basta anche solo un ciao sto bene, per tranquillizzarmi -.

La bionda osserva dispiaciuta lo stato emotivo della viola, e cerca di trovare parole buone per poterla aiutare a non pensare tristi presagi.


 

In quel momento nei pressi di una delle porte del giardino passano tutte insieme, il gruppo di bullette che discutevano e ridacchiavano tra loro animatamente, quando una di essere butta l’occhio al cortile si sofferma richiamando l’attenzione delle compagne e Musume.

Tutte allora guardano ciò che indica… Vimi e rammentando ciò che aveva fatto il giorno precedente, iniziano a confabulare su come vendicarsi e una di esse propone la sua idea, tirando fuori dalla borsetta un pacchettino contenente come dei palloncini bianchi.

Musume e le altre la guardano un attimo turbate, per poi sorridere quando indica la fontanella nel corridoio, decidono così di assecondarne l’idea e prestando attenzione alle persone che potevano rovinare il momento. Si raggruppano intorno la fontanella.

La ragazza che ha avuto l’idea si mette a riempire uno alla volta i palloncini, chiudendoli con un nodo e consegnandoli alle amiche. Una volta pronte tornano alla porta e con un sorriso diabolico dipinto sulla faccia, fissano il loro obiettivo.


 

Vimi nel frattempo è riuscita un poco a risollevare il morale di Kokona, e conversando del più e del meno hanno praticamente finito il proprio pranzo.

Kokona:- ti devo ringraziare Vimi, sei stata molto gentile a farmi sentire un po’ meglio – sorride.

Vimi:- tranquilla è stato un piacere. E spero la tua amica si faccia sentire e vedere -

Kokona:- lo spero davvero – dice prendendo il cellulare per controllare se ci sono chiamate o messaggi, in quel momento cinque figure femminili e appariscenti si addentrano nel giardino.

Musume:- guardate un po’ non è forse la stessa ragazzetta del giorno prima?- Vimi e Kokona rimanendo sedute le guardano posizionarsi tutte praticamente d’avanti loro.

Kashiko:- sì è proprio lei -

Hana:- carina.. se credi di averla passata liscia ti sbagli – Vimi scruta una ad una quelle cinque ragazzacce, aspetta paziente di capire dove vogliono arrivare.

Mentre Kokona è confusa e preoccupata allo stesso modo, Musume e le sue amiche erano conosciute da tutta la scuola per la loro cattiveria, se decidevano di prendere di mira qualcuno… quel qualcuno poteva non avere vita facile all’interno dell’edificio.


 

Alcuni studenti nel camminare lungo i corridoi, udendo e intravvedendo la scena, si soffermano per capire cosa stesse accadendo.

Musume notando la cosa allarga di più il sorriso, scambiando poi sguardi d’intesa alle compagne.

Hoshiko:- bene noi abbiamo deciso di ripagarti adeguatamente! - detto ciò le cinque ragazze caricano e tirano i palloncini pieni d’acqua.

Kokona vedendo la cosa si è alzata e spostata, ma Vimi fa solo in tempo ad alzare le braccia a difesa del viso. I palloncini le esplodono tutti addosso inzuppandola.


 

Budo terminato il proprio pranzo stava passeggiando per la scuola, scambiando parola con un altro ragazzo dai capelli corti scuri. Quando scendono gli ultimi gradini di una scala, si soffermano notando il gruppetto di studenti accalcati alla porta del cortile interno.

Taro:- che fanno tutti lì? - si chiede perplesso e vedendo un paio di ragazze allontanarsi da quel gruppo -scusate.. che sta accadendo? - le due si scambiano occhiate un poco vaghe, preoccupate.

Budo con le braccia incrociate esorta le due a parlare, ed entrambe le ragazze dunque rispondono, che le bulle della scuola hanno forse trovato una nuova vittima per i loro scherzi. Il leader di arti marziali oramai abituato a quei momenti di protagonismo delle bulle, sospira seccato.

Taro ringrazia le due studentesse per aver risposto, e vedendo Budo incamminarsi lungo il corridoio decide di seguirlo.

I due ragazzi si fermano a un altro degli ingressi del cortile, e vedono quale scena si presenta all’interno.

Le cinque ragazze che se la ridevano ridicolizzando una ragazza che se ne stava seduta, bagnata e ricoperta di strani palloncini bianchi. Il suo viso era come oscurato dalla vergogna o rabbia.


 

Diverse persone che assistono sono in parte sorprese, o dispiaciute, o si lasciano coinvolgere dalle risate delle cinque. Kokona che non si aspettava un simile scenario, sposta i suoi occhi a guardare le persone che ridono, quelle che confabulano tra loro, Musume e le sue amiche che rendevano pesante l’atmosfera con i loro pessimi commenti.

Kokoro:- poverina secondo me sta per scoppiare a piangere -

Hana:- hai ragione... oppure vorrà scappare a nascondersi dalla vergogna -

Musume:- coraggio pivellina se hai voglia di piangere come una bambina.. puoi farlo – tutte scoppiano a ridere. La biondina inzuppata pareva visibilmente in procinto di scoppiare da un momento all’altro.


 

A un certo punto si decide ad alzarsi dalla panca, alcuni dei palloncini bianchi rimasti addosso cadono per terra. Nei commenti generali c’è chi fa notare la forma ambigua dei suddetti palloncini, c’è chi ha imbarazzo reputandolo come uno scherzo di cattivo gusto, mentre altri semplicemente ridono.

Tutti gli studenti presenti sulla porta a un tratto si ammutoliscono udendo come un piccolo tonfo e volgendo gli sguardi nella direzione che proveniva il suono, e riconoscono Taro il ragazzo più carino della scuola per poi rimanere giusto un poco impauriti dal secondo.

Budo li aveva zittiti battendo un pugno sul muro e ora li fissava molto severo.

Taro:- vuoi intervenire? - chiede vedendolo particolarmente colpito da quella scena, i due erano compagni di classe e amici quasi dall’infanzia, e una delle cose che conosceva bene di Budo: è il suo odio per i bulli e i teppisti.

Budo dopo aver silenziato il pubblico curioso, stava lì fissando prima le cinque ragazzacce che non smettono di ridere e prendersi gioco della malcapitata. Per poi volgere i suoi occhi su Vimi.

Il suo istinto gli dice.. di andare lì e difenderla all’istante, allo stesso modo avendo assistito precedentemente, alle reazioni particolari della sua allieva… rimane ancora un momento in attesa per vederla reagire.

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Capitolo 12
*** Sei incredibile ***


L’attenzione era centrata sulla figura di Vimi che stava lì in piedi, con il viso scuro come fosse piena di vergogna o di rabbia pronta a esplodere.

Le cinque bullette trovandola inutile e debole continuano a riderle in faccia. Ecco però ad un tratto, udirsi a poco, poco una nuova voce cominciare a ridere. Musume e le sue amiche perplesse smettono di ridacchiare, guardandosi tra loro e poi gli studenti che assistevano al momento, per poi tornare con gli sguardi in avanti… Vimi solleva il viso e con sorpresa generale stava ridendo.

Kokoro:- ma.. cosa sta facendo? - tutte le bullette sono parecchio perplesse, si scambiano occhiate come ricercando una possibile ragione in quella reazione… decisamente non abituale in simile contesto. Anche tra chi assisteva, c’è chi si fa varie domande o semplicemente non sa cosa dire.

Solitamente chi è vittima di scherzi da parte delle bullette non ha di certo una simile reazione. Nessuno si aspetterebbe che si metta a ridere… ma questo è quello che ora tutti hanno d’avanti gli occhi.


 

Vimi stava ridendo addirittura con gusto, come se si fosse divertita quanto Musume e le sue amiche.

Musume:- si può sapere perché stai ridendo?!!! - esclama non comprendendo minimamente quella reazione.

Vimi:- ahah rido perché siete molto simpatiche ragazze – mostra sorriso largo spiazzando tutti, soprattutto le cinque bulle che addirittura arrossiscono lievemente -e vi devo anche ringraziare – continua a parlare la biondina che si da giusto alcune sistematine ai punti della divisa scolastica e ai capelli bagnati -avevo giusto un poco di caldo e grazie a voi ora sono bella fresca – e accenna nuova risata.

Musume:- ma.. ma.. - la leader del gruppetto non sa che dire, Vimi tranquillamente si leva da sopra la testa, l’ultimo palloncino vuoto che le era rimasto addosso. Lo guarda tenendolo tra le punte delle dita indice e pollice.

Vimi:- magari la prossima volta scegliete dei palloncini colorati, almeno lo scherzo risulterà ancora più allegro – muove pochi passi avvicinandosi a Musume e le consegna il palloncino bianco, per poi metterle una mano sulla spalla -complimenti, scherzo riuscito eheh ci si vede- detto ciò prosegue oltre uscendo dal cortile. Le cinque ragazze sono completamente paralizzate dall’incredulità.


 

Anche tra gli studenti che hanno guardato tutto c’è chi non ha parole e chi si chiede… chi è quella ragazza, seguito poi da svariati commenti.


 

Da un altro ingresso del giardino, anche Taro e Budo hanno assistito a tutta la scena. Il primo è rimasto sorpreso.

Taro:- è forse la prima volta che assisto a una cosa simile – proferisce mentre si tocca il mento con una mano con fare riflessivo – tu cosa dici? - chiede guardando Budo che però non risponde, l’espressione del suo volto era come di chi ha visto un qualcosa di incredibile bellezza.

Taro lo osserva perplesso, sventolandogli una mano davanti la faccia cerca di richiamarlo alla realtà.


 

Vimi entrata in uno dei bagni femminili, cerca di asciugare i capelli, il viso o parte delle vesti con della carta per le mani. Rispetto a prima che sorrideva e rideva, adesso fissava il proprio riflesso allo specchio decisamente seccata.

Kokona:- hai bisogno di aiuto? - la bionda si volta a guardare la viola e il fazzoletto di stoffa che le offre -sei stata incredibile a reagire in quel modo- accenna sorriso amichevole – mi spiace ti abbiano attaccata… quelle ragazze sono delle vere arpie – commenta amareggiata.

Vimi:- grazie sei molto gentile Kokona – accenna sorriso, senza però rispondere al commento sulle bulle -ma sono già a posto, l’acqua si asciuga in fretta eheh -

Kokona:- figurati, tu sei stata gentile con me – sorride sincera -questo è il minimo per ricambiare-


 

La campanella suona.

Alunni e insegnanti fanno ritorno in classe, anche Vimi salutata Kokona corre in aula.

Entrando e sedendosi al proprio banco, viene osservata con curiosità un poco da tutti i compagni presenti, soprattutto, l’insegnante nota che ha la divisa umida e la interroga sul motivo di ciò.

Vimi prima da una veloce occhiata alla bulletta Hana, seduta anch’essa al proprio banco che era ancora shockata da quanto era successo. Dopo di che la biondina risponde all’insegnante di essersi per sbaglio bagnata mentre beveva da una fontanella.

La donna la scruta attentamente per poi consigliarle di fare più attenzione la prossima volta.

Vimi annuisce comprendendo e la lezione comincia senza problemi.


 

Come i giorni scorsi a una certa ora suona la campanella segnando la fine delle lezioni. Alcuni ragazzi rimangono a fare le pulizie, mentre altri escono subito dall’edificio e c’è chi raggiunge i club scolastici.

Vimi e Juku si recano al loro club. Oltrepassato una delle porte, salutano Mina, Shima, Sho e ovviamente Budo, che ricambiano felici. Fatto il cambio di divisa scolastica con il completo del club, si comincia l’allenamento.

Prima di tutto seguono il riscaldamento con un poco di stretching, per poi passare ai classici esercizi di arti marziali. Mosse eseguite colpendo l’aria.

Budo come sempre scruta ogni allievo, non mancando di far notare qualche imperfezione o esternare approvazione per la buona esecuzione. Soffermandosi poi sulla nuova arrivata, ne denota una certa foga nel colpire l’aria.

In effetti in quel momento Vimi stava tirando il destro e il sinistro, come se di fronte a se non ci fosse solo aria, ma un qualcosa che l’aveva fatta arrabbiare e ora lo stava colpendo ripetutamente con discreta rabbia.

Budo toccandosi il mento la guarda con fare riflessivo, ripensando poi a ciò che aveva assistito durante l’ora di pranzo… si sente di comprendere il possibile nervosismo di Vimi.

Come le persone che erano presenti sul momento, anch’esso era rimasto particolarmente sorpreso della reazione che aveva mostrato, poi sul suo volto si era aperto il sorriso. Il cuore di Budo ha sussultato nel momento che Vimi ha mostrato il suo largo sorriso, ed espresso il suo complimento verso Musume e le sue amiche. Spiazzando completamente tutti.

 

Giunge il termine della giornata scolastica, praticamente le sei e fatti i soliti ringraziamenti dandosi appuntamento al giorno dopo. Tutti i membri di arti marziali si avviano per fare ritorno a casa.

Budo e Vimi sono quasi tra gli ultimi a oltrepassare il grande cancello principale dell’edificio.

La ragazza sorridente saluta incamminandosi.

Budo:- Vimi – pronuncia facendola voltare -ti dispiace se facciamo un poco di strada assieme?- le chiede leggermente titubante.

Vimi:- hm.. va bene – risponde e i due camminano insieme.

Budo:- quest’oggi hai mostrato molta energia rispetto a ieri, sei stata brava –

Vimi:- grazie – sorride – beh oggi non avendo scordato il pranzo, avevo l’energia per affrontare gli esercizi ahah – si massaggia dietro la nuca.

I due ragazzi stanno ora camminando lungo un marciapiede pieno di negozietti, gli occhi di Vimi vagano ogni tanto a osservare le vetrine. É la solita strada che ha fatto ogni mattina, ma passandoci con meno fretta poteva guardare meglio quei piccoli locali.

Budo:- ho però notato che eri giusto un po’ nervosa durante gli esercizi – ascoltandone il dire la biondina torna a guardarlo con leggera perplessità, l’espressione di lui era seria -ero lì quest’oggi… ho visto ciò che è successo – volgendole gli occhi, la vede abbassare il volto come non desiderando toccare l’argomento - sei stata incredibile nel reagire in quel modo. Hai un buon controllo di te stessa -

Vimi:- qualcuno mi spiegò che questo era uno dei metodi efficaci per… combattere certe persone- risolleva il viso -non lasciarsi condizionare e fare ciò che non si aspettano- gli occhi verdi incontrano i neri, ed è come se Budo la stesse scrutando all’interno.

Budo:- tuttavia un poco di rabbia per come hanno cercato di umiliarti credo sia normale da parte tua- parla con fare comprensivo.

Vimi:- sì – sospira chinando il volto quasi sconfortata -semplicemente non ho voluto dare loro la soddisfazione che si aspettavano – ora il suo volto era imbronciato -quelle persone sono detestabili - il ragazzo la fissa quasi sorpreso, per poi lasciarsi sfuggire una risata.

Vimi:- hm? - sbatte le palpebre come a chiedergli il motivo della risata divertita.

Budo:- scusa, ma hai praticamente detto la stessa cosa che dico sempre io- compreso il motivo anche Vimi ora scoppia a ridere divertita. Erano praticamente in sintonia.

 

La camminata continua dunque nella simpatia reciproca e arrivati di fronte all’abitazione di lei, quasi non hanno voglia di separarsi all’istante.

Uno di fronte l’altra, occhi neri fissi in quelli verdi e sulle loro labbra un semplice sorriso.

Vimi:- bene.. adesso devo entrare, ci rivediamo domani- il moro annuisce -ciao e passa una buona serata Budo – si avvia ad aprire il cancelletto.

Budo:- Vimi… - la richiama con voce quasi dolce, la ragazza si gira -mi è piaciuto il tuo modo di essere. Se puoi… non cambiarlo mai. D’accordo?- forse per la prima volta il leader di arti marziali mostrava un lato di se… incredibilmente dolce.
 

Il viso di Vimi si colora quasi interamente di rosso, mentre Budo con del lievissimo rossore sulle guance, saluta e se ne va. La ragazza senza parole supera il cancelletto, poi la porta di casa,si ode la voce della madre che la saluta vedendola passare nelle vicinanze del salotto. Però Vimi prosegue la sua strada fino in camera come non avendo volontà.

Entrata nella sua stanza, chiusa la porta, ci rimane attaccata con la schiena lasciandosi scivolare sul pavimento. Sedendosi.

Le parole di Budo e la sua espressione nel mentre le diceva, sono rimaste impresse nella sua mente e i suoi verdissimi occhi sono ora come delle preziose gemme che stanno brillando di felicità.

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Capitolo 13
*** Saki... Kokona ***


Il mattino del giorno seguente…

Vimi sta uscendo dal cancelletto della sua abitazione, facendo per partire nella sua solita corsa per raggiungere la scuola con sorpresa trova Budo poggiato di schiena a un lampione, con una mano nella tasca e l’altra a tenere la cartella.

Budo:- buongiorno Vimi –

Vimi:- b.. buongiorno Budo – ripensando al momento carino avvenuto il giorno precedente, le sue gote si colorano lievemente.

Budo:- penso che una mattina, possiamo godercela senza tutta quella fretta- sorride -andiamo?- chiede e la ragazza ricambiando il sorriso annuisce.

I due ragazzi si avviano a raggiungere insieme la Akademi high school. Scambiandosi qualche parola in modo tranquillo e allegro allo stesso tempo, Vimi e Budo raggiungono quasi subito la stradina principale ornata dai ciliegi rosa.

Come altre mattine, già molte persone percorrono tale strada per entrare a scuola. C’è chi si sofferma in attesa degli amici e vengono quasi subito raggiunti, i membri di alcuni club si riuniscono salutandosi e proseguono in compagnia. Mentre altri sono semplicemente solitari o con qualche amico compagni di classe.


 

Alcuni occhi curiosi non mancano di notare i particolari nuovi, come ad esempio il leader del club di arti marziali che per una rara volta non corre dritto nella sua sede o che al suo fianco c’è quella ragazza bionda. Quella che il giorno prima aveva subito uno scherzo di Musume e il suo gruppo.


 

Sia Budo che Vimi continuano a camminare nella totale tranquillità non badando a qualche occhio che li fissava.

Budo:- hey Taro – esclama vedendo il ragazzo dai corti capelli neri che conversava in compagnia di una ragazza -e buongiorno Osana –.

Osana:- buongiorno! - pronuncia con tono decisamente stizzito e incrociando le braccia fa per guardare da un altra parte.

Taro:- buongiorno Budo.. ehm non badare al suo comportamento – si massaggia dietro la testa, per poi notare la ragazza che è al suo fianco – buongiorno.. - Osana volge la coda dell’occhio a guardare Vimi.

Budo:- Vimi ti presento Taro Yamada e lei..-

Vimi:- Osana Najimi – sorride amichevole -siamo nella stessa classe- la ragazza dai codini lunghi si limita ad annuire, poi la biondina guarda il ragazzo -piacere di fare la tua conoscenza Taro – educatamente china il capo.

Taro:- il piacere è tutto mio Vimi – ricambia il gesto -mi ha sorpreso molto come hai affrontato quelle ragazze- la biondina sorride, per poi guardare Osana che in quel momento rammenta a Taro di farsi trovare sul tetto della scuola all’ora di pranzo. Il ragazzo fa per chiederle perché, ma lei dando la buona giornata se ne va come infastidita.

Budo:- la solita Osana – proferisce ormai avendo appurato da tempo che quella ragazza abbia un bel caratteraccio -obbedirai come al solito? - domanda fissando l’amico che si massaggia dietro la nuca, il leader si lascia andare in un sospiro per poi mettergli un braccio intorno le spalle -sei proprio prevedibile amico- entrambi ridono come grandi amici. Guardandoli così anche Vimi non trattiene una piccola risata divertita, poi i suoi occhi sono catturati da un altra figura: Kokona che con aria abbattuta camminava per entrare a scuola.

Vimi:- ehm vi lascio un secondo... devo parlare con una persona- informa e i due ragazzi annuendo la seguono con lo sguardo raggiungere la studentessa dai codini viola, riprendono così a conversare tra loro.


 

Vimi:- Kokona – sentendosi chiamare la studentessa le rivolge l’attenzione -come va? Hai sentito la tua amica?- la ragazza china lo sguardo per terra -Kokona.. -.

Kokona:- niente non l’ho ancora sentita… e.. - si ferma vagando con lo sguardo come insicura, le fa poi cenno di andare vicino ai cespugli decorativi e qui prosegue: -ieri lasciata la scuola sono andata a casa di Saki-.

Vimi:- e l’hai vista?

Kokona:- ho visto i suoi genitori… - si sofferma di nuovo abbassando lo sguardo -ma lei non c’era… e loro stessi mi hanno fatto domande se l’avessi vista- la bionda ascolta comprendendo la sua afflizione -io non so cosa pensare… è praticamente sparita- Kokona porta le mani sul viso a nascondere le lacrime che iniziano a sgorgare.

Vimi si porta in una posizione per nascondere come può la ragazza dagli sguardi curiosi degli studenti che passano, e mettendole mano sulla spalla la lascia sfogare.

I due occhi verdi a un certo punto si sollevano avendo notato come un ombra nascosta al di là dei cespugli, e ad un tratto sgranano.

Vimi:- Kokona.. - la chiama -Kokona.. guarda- la viola toglie il viso dalle mani per guardare la bionda che le indica di guardare vicino i cespugli. Kokona volge il proprio sguardo e si sorprende di vedere Saki, era visibilmente provata ma era lei.

Kokona:- Saki.. che sollievo ho temuto ti fosse accaduto qualcosa di brutto- si avvicina subito per abbracciarla.

Saki:- uccidere… - sussurra flebile -uccidere- ripete mentre viene abbracciata dall’amica -devo uccidere- la viola si distacca di poco per capire cosa stesse ripetendo.

Kokona:- Saki.. cosa ti prende? Cosa stai dicendo?- la guarda preoccupata e facendo appena in tempo per notarlo, l’amica la pugnala allo stomaco con un grosso coltello da cucina -aaaaa…. Sa..Saki.. -

Vimi sgrana gli occhi vedendo del sangue versarsi per terra, per poi indietreggiare vedendo Saki inveire su Kokona pugnalandola più volte al torace. La ragazza vedendole così e tutto quel sangue che schizza inizia ad urlare di smettere.

Gli studenti distanti da quel punto sentendo le urla rimangono fermi dove sono, qualcuno intravvede e si spaventa consigliando di non avvicinarsi.

Budo e Taro che stavano conversando al di là del cancello, udendo le urla si voltano entrambi a voler capire cosa stesse accadendo.


 

Vimi:- SAKI… - non sapendo bene come intervenire istintivamente prova a richiamare alla ragione la ragazza -SAKI FERMATI COSÌ UCCIDERAI KOKONA- come avendo capito l’azzurra si ferma e si alza dal corpo oramai esanime dell’amica.

Saki:- uccidere… devo uccidere… - ripete alzando gli occhi sulla figura di Vimi, pareva come fosse un animale privo di pensiero desideroso di sangue – devo uccidere – avanza minacciosa con il coltello grondante di sangue sollevato.

Vimi decisamente preoccupata indietreggia, cercando al contempo con la voce di farla ragionare, ma Saki fa per colpirla col coltello.

Vimi:- NO SAKI!! - in qualche modo riesce ad afferrarle il polso cercando di trattenerla -FERMA.. SAKI FERMATI!!-.


 

Budo e Taro che si erano avvicinati a capire quello che stava succedendo, rimangono spiazzati alla vista di Kokona distesa in un lago di sangue.

Vimi:- aiuto… - urla e il leader lasciata cadere la cartella si avvicina a prendere Saki, disarmandola e spingendola sul terreno per tenerla ferma.

Budo:- c’è bisogno di un ambulanza e della polizia. PRESTO QUALCUNO LI CHIAMI!!!- incalza e alcuni muniti di cellulare eseguono.

Saki:- devo uccidere! Devo uccidere lasciami… io devo.. - la ragazza si agita piangendo disperata, ma la presa del leader di arti marziali la trattiene senza sforzo.

Taro:- l’ambulanza e la polizia arriveranno tra qualche minuto- informa per poi chiedergli se riesce ad attendere e Budo annuisce, entrambi guardano con amarezza la ragazza morta, poi Saki che ora sembrava essersi calmata e semplicemente versa lacrime di tristezza.

Budo volge poi l’attenzione su Vimi che stava lì in piedi come paralizzata... come non riuscendo a esprimere le emozioni che in quel momento correvano dentro di lei.

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