Una scommessa d'odio

di LadyPalma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #This is the sign you've been looking for ***
Capitolo 2: *** #Febbre ***
Capitolo 3: *** #I can't explain and I won't even try ***
Capitolo 4: *** #This is where the magic happens ***
Capitolo 5: *** #Forget the maps... follow your insticts ***
Capitolo 6: *** #It was all a dream ***



Capitolo 1
*** #This is the sign you've been looking for ***


#This is the sign you've been looking for

 

 

Sirius si annoiava, non c'era un altro modo per porre la questione; e fu così la noia, semplicemente la noia, a rappresentare il principio della fine.

"Vorrei, non so, un progetto, qualcosa da fare… una sfida perfino… un segnale, ecco! Mi segui, Lunasorta?" sospirava in tono malinconico ormai ogni singola sera, trangugiando l'ennesimo calice di vino elfico nel silenzio tetro di Grimmauld Place.

"Mmm" rispondeva senza troppa partecipazione Remus, sfogliando la Gazzetta del Profeta.

Il mancato supporto del suo migliore amico, però, non era sufficiente a distoglierlo dai suoi chimerici propositi; ne parlava, quindi, con qualcun altro: Ninfadora (quando si faceva vedere), i Weasley (quando dimenticavano di avere un'altra casa), Fierobecco (in tutte le altre occasioni).

L'unica persona con cui in effetti non si abbassò mai a parlare della sua noia era il nemico di sempre, Severus Piton, il quale, con i suoi acidi commenti e le puerili provocazioni, era il solo che a conti fatti riusciva senza neanche volerlo a strapparlo dal torpore. Bastava poco del resto, incontrarsi era sufficiente per imbastire un litigio inconsistente e sospendere almeno per una manciata di minuti quella maledetta noia.

"I miei ossequi alla Regina della casa, finalmente hai trovato la tua vocazione, Black! Anche se devo dire che ho trovato un po' di polvere dietro la porta…"

"La polvere che ti fumi, Mocciosus! Non esisterebbe altro modo, d'altronde, per sopportare la vita insulsa che conduci!"

"Ma davvero?" E immancabilmente il pozionista sollevava un sopracciglio, esibendo un ghigno divertito. "Vediamo: ho un lavoro, sono libero di andare ovunque io voglia e non ho trascorso tredici anni in prigione… Non penso di avere proprio nulla di cui lamentarmi, sai?"

Il solito copione, giorno dopo giorno, fino a che Sirius si ritrovò a decidere di non incassare il colpo e inserire una variazione.

"Quello che ti pare, intanto non riusciresti a conquistare una donna neanche se ti piovesse tra le braccia!" ribatté quel pomeriggio a differenza di tutte le altre volte, appigliandosi all'unico punto debole che gli sembrava di poter intravedere ancora nel rivale di sempre.

Ma Severus, dopo un'iniziale sorpresa, intensificò ancora di più il suo ghigno. "E tu forse sì? Triste, patetico e scheletrico come sei, credi di possedere il… peraltro discutibile fascino di un tempo?"

Quella risposta era proprio la reazione in cui Sirius aveva segretamente sperato. Non una vuota schermaglia di insulti, ma la scintilla per un'autentica competizione, una sfida.

"Ah, ti propongo una scommessa allora" ribatté allargando le braccia, un gesto che accompagnava il tono apparentemente casuale ma non la strana luce quasi pericolosa nel suo sguardo. "Il primo di noi due che riesce a conquistare qualcuno vince. Oppure hai paura, Mocciosus?"

In qualsiasi altra circostanza, Severus Piton si sarebbe tirato indietro con una certa distaccata alterigia, giudicando terribilmente infantile e perditempo una simile proposta. Tuttavia, di fronte a Sirius Black dimenticava sempre di essere un uomo adulto, come avrebbe dimenticato di essere un mago e di avere una bacchetta semmai lo scontro tra i due da verbale si fosse trasformato in fisico.

"Scommessa accettata" sibilò infatti tra i denti. "Ma ti chiederei di non provare a barare, per quanto la cosa ti sarà difficile. Ci tengo, quindi, a sottolineare che la tua mogliettina lupacchiotta è esclusa dal bilancio delle conquiste" aggiunse poi, recuperando il consueto ghigno e lanciando un'occhiata al terzo uomo presente nella stanza.

Soltanto una volta che il pozionista aveva lasciato la stanza nel suo svolazzante mantello nero, Remus si decise a esprimere la sua opinione. La Gazzetta del Porfeta giaceva adesso dimenticata al suo fianco, mentre sul suo volto stanco si apriva un sorriso che non si sarebbe potuto definire in altro modo se non come malandrino.

"Che dire, Felpato? Sembra proprio che tu abbia trovato il segno che stavi aspettando!"








 
NDA: Scrivere su Sirius e Severus insieme è folle e sono certa di fare un pastrocchio, però è un duo che mi diverte tantissimo ed è da tempo che volevo dedicare una raccolta al loro rapporto in chiave da commedia. "Una scommessa d'amore" è il titolo di un romanzo rosa che mi è capitato spesso di vedere in libreria e che mi ha fornito l'idea per il titolo (con un cambiamento più che doveroso!).

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Capitolo 2
*** #Febbre ***


#Febbre

 

 

"Emmeline, sei in anticipo per l'incontro con Remus, lui non è ancora tornato". Non appena le parole uscirono dalle labbra di Sirius, un'idea gli balenò nella testa e la sua espressione apatica (e anche un po' assonnata, visto che si era appena svegliato) si tramutò in una maliziosa. "Ma ne sono lieto, naturalmente, è sempre un piacere vederti e trascorrere del tempo con una donna meravigliosa come te".

"S-sì" balbettò la donna, chiaramente confusa. "Posso entrare, quindi?"

Il mago si accorse solo in quel momento di essere rimasto fermo davanti alla porta, impedendole di fatto il passaggio, per cui si scostò di scatto. "Ma certo, entra pure e fai davvero come fossi a casa tua, posso offrirti un calice di vino, intanto? Puoi dare pure a me il tuo scialle, per stare più comoda…"

Per tutta risposta Emmeline si strinse lo scialle ancora di più a sé. "Ho smesso di bere alcolici ormai da anni".

"Ah sì, è vero, ora sei astemia, una saggia decisione tra l'altro" disse lui, annuendo vigorosamente, sebbene si fosse tracannato due shots di Whisky Incendiario proprio qualche ora prima per conciliarsi il sonnellino pomeridiano. "E lo scialle? Lo tieni tu… va bene. Del resto, è un indumento che trovo perfetto addosso a te, non so se ho avuto modo di dirtelo mai. Tanto per cominciare si intona con i tuoi brillanti occhi verdi".

"Sirius, i miei occhi sono marroni" lo interruppe lei senza mezzi termini. E a quel punto la sua diffidenza, che ben si accordava al suo naturale carattere riservato, aveva ceduto il posto alla preoccupazione. Non la stupiva tanto il fare galante di Sirius Black – era stato un ragazzo che faceva girare la testa a tutte, ai tempi – quanto più che altro che quei tempi fossero ormai passati e quel tentativo di corteggiamento era davvero imbarazzante e goffo. "Ma sei sicuro di stare bene? Hai la febbre?"

L'uomo sgranò gli occhi sorpreso, e forse anche un po' offeso, per poi sforzarsi di tirare fuori una specie di risata. "Mai stato meglio, Emmeline cara, mai stato meglio". Anche se, per tutta la serata, non si arrischiò più ad aprire bocca, e addirittura la salutò quasi a mezza bocca al momento del congedo.

Aveva la febbre, forse, sì, una strana febbre che si manifestava con brividi di eccitazione e un unico pensiero nella testa: vincere quella scommessa. Pazienza se il primo tentativo era stato deludente – non si era preparato in anticipo, era trascorso del tempo dall'ultimo approccio, e comunque Emmeline Vance non era stata mai una donna collaborativa in fatto di tecniche di abbordaggio –, la prossima volta sarebbe andata meglio. Del resto, aveva tutto il tempo del mondo, era impossibile che il suo rivale stesse ottenendo più successo di lui... o perlomeno questa era la convinzione di Sirius.

 

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Capitolo 3
*** #I can't explain and I won't even try ***


#I can't explain and I won't even try



 

Appena dopo aver accettato la scommessa di Sirius Black, spinto da una ben poco usuale impulsività, la mente di Severus era stata occupata soltanto da due pensieri: come poter aggirare il problema, e come – in mancanza di alternative – poterlo invece risolvere portando letteralmente a compimento una operazione di seduzione. Per rispondere ai due quesiti si era gettato sui suoi strumenti migliori: la sua mente e i libri, ma nessuno dei due (neanche i romanzi sentimentali Babbani che aveva ritrovato sepolti nella sua biblioteca di Spinner's End) si era rivelato essere un concreto aiuto. Dopo tre giorni interi di riflessioni e ricerche, infatti, si ritrovò a dover ammettere la sua completa ignoranza e, soprattutto, la necessità di una guida esperta, o perlomeno più esperta di lui. A conti fatti, nel numero poteva rientrare praticamente chiunque, incluso Argus Gazza che in quei primi giorni di scuola già sembrava aver perso la testa per la nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure.

Tuttavia, il qualcuno che andava cercando doveva avere due caratteristiche principali: sarebbe dovuto essere discreto e, soprattutto, non avrebbe mai dovuto ridergli in faccia. Fortunatamente per Severus, quel qualcuno lo trovò abbastanza presto, senza neanche cercarlo, durante una visita di cortesia a Malfoy Manor, quando le parole gli uscirono di bocca quasi senza rendersene conto.

"Ipoteticamente, se volessi conquistare una donna quale pensi possa essere… l'approccio migliore?"

Narcissa Black Malfoy non aveva riso in effetti, anche se rimase per almeno due minuti in silenzio con gli occhi sbarrati prima di riprendere il controllo della propria persona. E, quando lo fece, contrariamente ad ogni aspettativa dell'uomo, sorrise con una sfumatura di affetto.

"Oh, finalmente hai deciso di dichiararti alla tua collega di Babbanologia!"

Severus, forse per la prima volta in vita sua, fu preso alla sprovvista. "Che cosa vorresti dire?" domandò, caricando la domanda con più furia di quanto, in realtà, ne provasse. Più di ogni altra cosa era, in effetti, sorpreso.

"Nulla, Severus, semplicemente che ti è capitato di nominare la professoressa Burbage più volte di recente e sempre in modo molto positivo, per cui ho pensato che… Ma, se non si tratta di lei, a chi ti riferisci?"

Nomino ancora di più Albus Silente se è per questo, si ritrovò a pensare con una punta di sarcasmo, ma non lo disse ad alta voce perché la sua attenzione era stata portata subito sull'evidente curiosità della donna – curiosità che doveva essere ridimensionata al più presto.

"Lo sto chiedendo per puri fini accademici" rispose racimolando quel poco di serietà che gli era rimasta ma, rendendosi presto conto che neanche quel tentativo era convincente, finì per sbottare: "Non posso spiegare e non ci proverò neanche. Allora, puoi darmi una mano oppure no?"

E Narcissa si rivelò ancora una volta la persona giusta. Da brava Serpeverde sapeva cosa significava supportare gli amici, così come trovare i sotterfugi migliori.

"Mi stupisce che tu me lo chieda a dire il vero. Da pozionista, possibile che tu davvero non abbia pensato all'Amortentia?"




 
NDA: Un giorno in ritardo (cominciamo molto male!), è probabile che salterò qualche prompt del Writober e quindi non saranno 31 capitoli... ma in qualche modo questa raccolta strampalata procede e voglio arrivare fino alla fine!

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Capitolo 4
*** #This is where the magic happens ***


#This is where the magic happens
 

 

"Questo è il posto dove avviene la magia, la vera magia si intende" esordì Sirius, entrando a passo deciso nella cucina di Grimmauld Place, momentaneamente monopolizzata da Molly Weasley. "Il modo in cui cucini è davvero divino e credo, sì, credo proprio tu dovresti essere apprezzata di più per quello che di speciale riesci a creare".

La cuoca apparve per un attimo confusa, e il sorriso sulle sue labbra era esitante. Considerando gli screzi che avevano avuto ultimamente durante le riunioni, il loro rapporto non era affatto idilliaco, e sapeva benissimo che quel ramoscello di ulivo (se di questo si trattava) si sarebbe potuto spezzare facilmente.

Per cui, per quanto mai avrebbe pensato in altri contesti una cosa del genere, l'entrata in scena di Severus Piton si rivelò una utile distrazione. "Severus, resti a cena con noi?" domandò, sforzandosi di suonare tanto cordiale quanto Silente l'aveva esortata a essere.

"No" rispose l'uomo, ma era una risposta di riflesso, automatica, che fu subito pronto a rimangiarsi. "Anzi, sì, penso proprio che resterò. Mi è capitato di assaggiare la tua zuppa ed è un'autentica meraviglia, gli uomini potrebbero uccidere per mangiarla".

Se davanti alle parole gentili di Sirius, Molly si era sentita a disagio, nulla poteva spiegare la sensazione che provava adesso. Probabilmente erano le parole più carine che avesse mai sentito pronunciare dal pozionista, e anche la frase più lunga che avesse mai detto rivolto a lei. Con gli occhi sbarrati, restò a fissarlo in completo silenzio, indecisa su come interpretare quell'evento rarissimo.

Fortunatamente per Molly, però, anche questa volta fu dispensata dal rispondere. Per un qualche motivo che non riusciva bene a comprendere, i due uomini avevano iniziato a parlarsi sopra ("Ho appena detto io che come cucina Molly è delizioso, non c'è bisogno che lo dica anche tu, Mocciosus!" "È proprio perché lo hai detto tu, cagnaccio, che c’è bisogno che lo  dica anche io, piuttosto”.) e finirono per uscire dalla stanza senza più degnarla di un secondo sguardo.

Quanto a lei, rimase in cucina a prendere una dopo l'altra almeno tre cucchiaiate di zuppa.

Severus Piton non poteva averle fatto un complimento, eppure non riusciva proprio a capire per quale motivo la sua zuppa – eccezionale come sempre – meritasse così tanto sarcasmo…





 

NDA: Pian piano tutti quanti rimangono più o meno coinvolti nel delirio, chi sarà il prossimo personaggio?

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Capitolo 5
*** #Forget the maps... follow your insticts ***


#Forget the maps... follow your insticts

 



Il piano di Sirius era semplice: tentare di rispolverare il suo fascino su tutte le donne che transitassero a Grimmauld Place e aspettare che una di loro – o magari anche più di una, perché no? – si mostrasse interessata a sufficienza da poter ostentare la cosa al suo rivale.

Il piano di Severus era addirittura ancora più semplice: mettere a punto una versione più leggera dell’Amortentia (quella originale avrebbe generato effetti troppo artificiosi per essere credibili) e somministrarla a qualcuno che Black potesse avere davanti agli occhi. Il vantaggio che all’apparenza Severus aveva, ovvero poter tentare le sue inesistenti armi di seduzione anche al di fuori dei membri dell’Ordine della Fenice, ai fini di sbandierare il suo successo si rivelava dunque inconsistente.

Eppure, seguire i piani era praticamente impossibile quando le loro strade si incrociavano. Lo stesso oggetto della contesa, conquistare qualcuno per primo, sembrava diventare un semplice mezzo per dare nuova linfa vitale ai loro consueti litigi. Nessuno dei due, del resto, aveva pensato sul serio di poter sedurre Molly Weasley, ma questo non aveva impedito loro di provarci per il semplice gusto di darsi fastidio a vicenda – come adesso, durante la cena, non impediva di tentare di rivolgere le loro deliranti attenzioni addirittura alla professoressa McGranitt.

“Minerva, ti ho mai detto quanto il verde ti si addica? Il colore dei Serpeverde assume tutto un nuovo valore se associato a te” disse Sirius, sempre il primo ad aprire le danze, ma soltanto dopo che la strega gli avesse chiesto espressamente come mai la stava fissando.

“Devi essere proprio ossessionato dal verde ultimamente, Sirius, è un complimento che hai fatto giusto un paio di giorni fa anche a me" intervenne la Vance con una punta di ironia.

“Oh, beh, nel caso di Minerva si rivela particolarmente vero, si intona magnificamente ai suoi occhi" ribatté il mago senza farsi scomporre troppo. Del resto, almeno questa volta, la strega in questione aveva davvero gli occhi verdi.

Ma Emmeline, ovviamente, non fu l’unica a intervenire.

“È inutile sprecare il fiato, Black, Minerva è una donna troppo superiore e intelligente per essere sorpresa da un complimento sulle scelte di abbigliamento”.

Dal sorrisino che spuntò sulle sue labbra, sembrava che Sirius non aspettasse altro che udire la voce del suo nemico di sempre. “Dev’essere quello che dici a te stesso, dal momento che tu indossi sempre lo stesso colore da tutta la vita, anzi forse è proprio lo stesso vestito”.

“Non preoccuparti per la mia igiene, non sono io ad avere le pulci in questa stanza”.

“Ah, ecco le pulci di nuovo. Non sei proprio capace di aggiornare il tuo repertorio? Attenzione, Mocciosus, il tuo celebre humour sta perdendo colpi".

"Nemmeno tu aggiorni da tempo il tuo repertorio: la signorina Vance lo ha appena confermato".

"Ti stupirò, ma in effetti so fare tanti altri complimenti. La stessa Minerva può testimoniare le volte in cui è arrossita di fronte alle mie parole".

La professoressa di Trasfigurazione, che in effetti ricordava le lusinghe sfacciate del suo ex allievo ai tempi di Hogwarts ma anche la propria reazione al massimo divertita, sollevò le sopracciglia.

"Questo non è mai successo, Sirius".

"Ne sono certo, Minerva" riprese Severus ed esitò solo qualche istante prima di aggiungere anche lui qualche dettaglio in più. "Forse l'unica volta in cui ti ho vista arrossire è stato durante una delle nostre lunghe serate intellettuali nel mio ufficio".

Le sopracciglia della donna erano adesso la cornice agli occhi sgranati. "Neanche questo è mai successo, Severus".

Intanto, l'intera tavolata era precipitata nel silenzio alla luce delle nuove ambigue dichiarazioni. Non che credessero che la professoressa McGranitt fosse coinvolta in un improbabile triangolo con i due maghi, quanto più che altro perché i due uomini si stavano comportando entrambi in maniera strana quella sera. La maggior parte dei presenti fissava il piatto a capo chino, compresa Molly che però appariva più che imbarazata irritata, forse per essere stata la donna contesa al centro dell'attenzione soltanto per poco tempo.

Gli unici a sorridere in maniera malcelata erano Remus Lupin e Albus Silente. Il primo perché sapeva, il secondo perché forse, come sempre, sapeva perfino più di lui.








 
NDA: Qui per confessare candidamente che non so come procedere; ho due finali in mente che divergono del tutto. Per fortuna ho ancora un paio di capitoletti per pensare a quale strada intraprendere, sappiate solo che quelle ship "Sorpresa" segnalate nell'introduzione saranno una sorpresa perfino per me ahahah

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Capitolo 6
*** #It was all a dream ***


 

#It was all a dream




Erano soltanto le prime luci dell'alba ma Sirius era stato in piedi per tutta la notte a pensare, beh, a pensare alla scommessa con Piton, ovviamente – a che altro poteva mai pensare nelle sue lunghe e solitarie giornate a Grimmauld Place? Per questo, aveva colto immediatamente il rumore sospetto proveniente dalla cucina e, per qualche strana ragione, non si stupì di trovarvi l'oggetto stesso dei suoi pensieri fissi.
"Mocciosus, buongiorno, non dovresti essere a Hogwarts a giocare a fare il maestro?" lo apostrofò con la solita ironia.
L'altro uomo accennò un sorriso, un sorriso quasi reale, posando sul tavolo un bicchiere di caffè da asporto e spingendolo nella sua direzione.
"Sono venuto con un'offerta di pace, Black. Non sarebbe forse il caso di rinunciare alla nostra sfida e dichiarare resa?"
Sirius era stupito, abbastanza da essere dubbioso – sia del caffè, sia della proposta inaspettata.
"Lo dici solo perché hai paura di perdere".
Ma Severus allargò ancora di più il suo sorriso – una immagine inedita su cui Sirius avrebbe avuto modo di riflettere in seguito – e si avvicinò lentamente, senza rispettare alcun confine. La cosa più strana è che non sembrava volesse ucciderlo, anzi continuava ancora a sorridere.
"Non lo capisci ancora, Sirius, ho già vinto?"
Prima che l'Animagus potesse rendersi conto di essere stato chiamato dal suo nemico di sempre per la prima volta per nome, un'altra sorpresa catturò completamente la sua mente, o meglio le sue labbra. Severus Piton lo stava baciando e la sensazione era molto (ma molto molto) meno sgradevole del previsto. Al contrario, le labbra del pozioniste erano asciutte e sottili, ma molto abili e la sua lingua, poi…

 

Sirius urlò con tutto il fiato che aveva in gola, nemmeno ad Azkaban aveva fatto un sogno così vivido e assurdo. In preda alla frenesia, si passò le dita sopra le labbra con forza, come se potesse cancellare i segni di un bacio che, lo sapeva, non c'era mai stato, eppure… Era solo un sogno, si disse, cercando di tornare calmo. Tuttavia, non chiuse occhio per tutto il resto della notte, letteralmente spaventato dal riavere di nuovo proiettata nella testa una simile scena. Lui e Moccious che si baciavano era qualcosa che non aveva mai e poi mai anche solo ipotizzato per gioco, era qualcosa di disgustoso… ma ancora di più era disgustoso che non lo trovasse così tanto disgustoso. Doveva essere colpa della noia e della reclusione e del fatto che, a causa di quella maledetta scommessa, Severus Piton era la persona a cui pensava di più.
"Sto impazzendo?" si chiese, mentre sbatteva la testa contro il cuscino più e più volte.
"Sto impazzendo?" chiese la mattina dopo a Fierobecco, che per tutta risposta emise un verso poco comprensibile e poco rassicurante.
"Sto impazzendo" disse la sera, dopo un'intera giornata a rimuginare sul sogno, e non era più una domanda ma una onestà constatazione.
"Finalmente sei arrivato alla verità a cui io sono giunto da un pezzo, Felpato… A cosa dobbiamo la rivelazione?" lo canzone Remus bonariamente, anche se era evidente nel suo sguardo una certa preoccupazione. Forse perché il suo amico appariva un po' più pazzo del normale per davvero.
Sirius esitò, non avrebbe mai raccontato ad anima viva quello che di notte aveva immaginato, ma visto che in parte era in effetti impazzito non riuscì a non condividere un brandello della follia che lo stava possedendo, perlomeno nella sua conclusione.
"Penso che Mocciosus mi abbia dato dell'Amortentia e so dirti anche quando: me l'ha messa nel mio piatto della zuppa di Molly. Secondo te è possibile?"













 

NDA: Secondo voi è possibile, visto che in effetti Severus stava pensando all'Amortentia? E chiedo anche: sto impazzendo pure io insieme a Sirius?
Purtroppo, per vari motivi, non sono riuscita a scrivere per questa raccolta tanto quanto avrei voluto, ma ci tengo tantissimo a portarla a termine entro la fine del mese, per cui eccomi qui, sperando che questo twist vi sia piaciuto!

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