End of the Beginning, Beginning of the End

di Europa91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - This is the sign you’re be waiting for ***
Capitolo 2: *** 4 - This is where the magic happens ***
Capitolo 3: *** 6 - If we ever stop talking send me a song ***
Capitolo 4: *** 9 - It's not me. It’s you ***
Capitolo 5: *** 12 - We see that we want ***
Capitolo 6: *** 15 - People like you need to fuck people like me ***
Capitolo 7: *** 18 - I liked it so it’s mine ***
Capitolo 8: *** 23 - Find what you love and let it kill you ***
Capitolo 9: *** 25 - If you’re sad, add more lipstick and attack ***
Capitolo 10: *** 27- Trust me, you can dance. Tequila ***



Capitolo 1
*** 1 - This is the sign you’re be waiting for ***


Note autrice: allora, il mio Writober di quest’anno sarà abbastanza caotico. Ho deciso di dividere i prompt su tre fandom con dieci storie ciascuno, per concludere con il 31 a sorpresa. Inauguriamo la prima raccolta con My Hero Academia. Questo è un fandom che ho più volte evitato, seguito negli anni a fasi altalenanti e recuperato bene solo di recente. Da subito mi sono innamorata di Dabi (e di Shouto, Kacchan, Monoma e praticamente mezzo cast) ma i sono stati i drammi della famiglia Todoroki che più mi hanno affascinata, quindi mi sono detta, perchè non approfittare del Writober per scrivere qualcosa anche su di loro e soprattutto su Endeavor? So che ci sarebbe tanto, troppo da dire (e il tempo è tiranno) questo è solo un esperimento. Niente di che, anzi spero di riuscire ad essere puntuale con gli aggiornamenti. Buona lettura!!!















 

1 - This is the sign you’re be waiting for



 

Silenzio. C’era troppo silenzio intorno a lui. C’era stato un tempo in cui Endeavor avrebbe pagato per avere una simile quiete, ora invece la trovava semplicemente insopportabile. Rimanere da solo, in compagnia dei propri pensieri era più doloroso di qualsiasi ferita. 

Per un istante, aveva quasi sperato di chiudere per sempre gli occhi, così da non dover affrontare la realtà. 

Touya era vivo, ma era diventato un Villain, un assassino. 

Aveva confessato senza alcun pudore e davanti al mondo intero il proprio dolore, esibendo quasi con orgoglio le proprie cicatrici, arrivando a dipingerlo come un mostro. La cosa peggiore in tutta quella storia, era ammettere quanto in fondo suo figlio avesse ragione. Non era stato un buon padre, né un bravo marito, forse nemmeno un eroe degno di tale nome.

Endeavor si era ripromesso di cambiare. Voleva farlo per Shouto, ma anche per Natsuo e Fuyumi, perché potessero essere fieri di lui. Vedere Dabi, anzi Touya ed ascoltare le sue parole era stato peggio che ricevere un pugno in pieno petto o una coltellata.

Endeavor, il Flame Hero ormai non esisteva più. Aveva lasciato il posto ad un uomo sconfitto, schiacciato dal peso dei suoi stessi errori. 

Insieme ad un mare di rimorsi, solo una cosa appariva chiara nella sua mente: Todoroki Enji non sarebbe mai stato in grado di combattere contro il proprio figlio. Aveva perso quella battaglia in partenza, nel momento stesso in cui aveva udito il nome di Touya qualcosa dentro di lui si era spezzato per sempre.

Nel silenzio asettico di quella camera d’ospedale, l’eroe si abbandonò ad un pianto inconsolabile. Si vergognava di se stesso, di ciò che era diventato. L’ultima volta che aveva affrontato un dolore simile era stato proprio il giorno in cui aveva seppellito il primogenito. Sebbene una parte di lui avesse sempre sostenuto che Touya fosse ancora vivo, vederlo sotto le spoglie di Dabi lo aveva distrutto. 

Era stato in quell'istante, che Endeavor aveva realizzato la natura del proprio fallimento, non solo come padre ma anche come modello.

Il giudizio della società non sarebbe tardato ad arrivare e non gli avrebbe lasciato scampo. Come poteva un uomo che non era stato neppure in grado di allevare un figlio, vantarsi del titolo di Number One Hero, ricoprire quel ruolo che un tempo era stato di All Might. 

Anni di lavoro erano andati in fumo, bruciati dalle stesse fiamme che lui stesso aveva generato. C’era un'ironia di fondo in tutta quella storia. Era come se l’universo gli avesse presentato lo scotto da pagare per tutti i propri errori. Fu in quel momento che la porta della sua stanza si aprì rivelando prima Shouto, Natsuo, Fuyumi e infine, l’ultima persona che Endeavor si sarebbe mai aspettato di vedere al proprio fianco.

 

-Qualche anno prima-



 

Rei Himura era come il ghiaccio. Questo fu il primo pensiero che attraversò la mente di Todoroki Enji mentre osservava per la prima volta, la donna che da lì a un mese, sarebbe diventata sua moglie.

Rei aveva accettato di contrarre un matrimonio di Quirk per il bene della propria famiglia, ma fino a quel giorno, non si erano ancora incontrati di persona. Quando Enji si era recato a chiedere la sua mano, la ragazza era rimasta per la maggior parte del tempo seduta con lo sguardo basso, in segno di rispetto. Malgrado le apparenze, a quel tempo il Flame Hero non poteva vantare molta esperienza con il gentil sesso. La sua vita non era stata altro che un susseguirsi di allenamenti e missioni, con il solo scopo di diventare un eroe degno di tale nome. Un Hero in grado di superare anche All Might. Per questo, il numero dei suoi appuntamenti si poteva contare tranquillamente sulle dita d'una mano. 

Quando, grazie ad un impiegato della propria agenzia, Endeavor aveva scoperto della possibilità di contrarre un matrimonio simile, aveva pensato di approfittarne. 

Todoroki Enji apparteneva ad un’antica ed importante famiglia di proprietari terrieri. Suo padre gli aveva concesso di intraprendere la carriera di Hero ponendo una sola condizione: entro i trent’anni avrebbe dovuto sposarsi e generare al più presto un erede, che un giorno, si sarebbe occupato di gestire gli affari di famiglia. 

L’antico casato degli Himura era famoso per il proprio lignaggio e per il possedere un Quirk basato sul controllo del ghiaccio. Per questo la scelta era ricaduta su di loro. 

Enji ricordava perfettamente come Rei non avesse parlato per tutta la durata dell’incontro, limitandosi ad annuire alle parole del padre, mantenendo sempre un atteggiamento composto e rispettoso. Quando il capo famiglia aveva proposto ai due fidanzati una passeggiata per conoscersi meglio entrambi avevano sussultato.

Fu in quell’occasione, che si guardarono per la prima volta negli occhi, prima di ritrarsi imbarazzati. Enji pensò che anche lo sguardo di Rei fosse glaciale. Gli ricordò molto un cielo invernale, era davvero freddo, imperturbabile. Per la prima volta, Endeavor arrivò a dubitare di una propria decisione. Quella donna sembrava essere così diversa da lui, come avrebbe potuto un matrimonio simile avere un futuro? L’avrebbe mai resa felice? Non era troppo tardi per cambiare idea.

Camminarono per qualche minuto l’uno accanto all’altra, senza mai sfiorarsi, anzi quasi con il timore di farlo. Todoroki fu il primo a rompere il silenzio, notando come la donna si fosse fermata all’improvviso per osservare qualcosa;

“Ti piacciono i fiori?”

“Si. Sono molto belli” 

Rei gli regalò un sorriso appena accennato e ogni preoccupazione di Enji si sciolse come neve al sole.

 

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Capitolo 2
*** 4 - This is where the magic happens ***


4 - This is where the magic happens



 

Ci fu un periodo delle loro vite in cui accarezzarono il concetto di felicità. Durò solo qualche anno, eppure Todoroki Rei ne avrebbe conservato per sempre il ricordo nel proprio cuore. Fu quel sentimento che divenne l’argomento principale durante i suoi incontri con Shouto. La famiglia Todoroki era senza alcun dubbio complicata ma c’erano stati dei momenti in cui anche loro erano stati felici, e il più giovane dei suoi figli meritava di conoscere anche quella verità. 

Shouto doveva capire. Lui e i suoi fratelli erano nati dall’amore. Su questo Rei non aveva mai avuto il minimo dubbio. 

Il matrimonio di Todoroki Enji e Himura Rei venne celebrato in una tiepida giornata estiva con tutti gli onori. Sia il padre di Endeavor che quello della sposa, avevano concordato sul non badare a spese, per quello che sarebbe passato alla storia come l’evento dell’anno. Nonostante avesse aperto da poco un’agenzia, grazie alle proprie imprese, il giovane Flame Hero aveva ben presto scalato le vette delle classifiche, posizionandosi sempre al secondo posto, alle spalle di un inavvicinabile All Might. 

Enji avrebbe scoperto solo con il tempo di come sua moglie fosse forte, ma allo stesso tempo fragile. Rei era esattamente come il ghiaccio che governava ma in quanto tale, sarebbe bastato solo un poco più di calore per farla sciogliere e svanire. Per contro, la donna fu silenziosa testimone della sua ostinazione, dei suoi sacrifici per diventare il migliore degli eroi oltre che della frustrazione che giorno dopo giorno, stava germogliando in lui.

Rei non aveva potuto fare a meno di innamorarsi di quello spirito, di quella tenacia. Nonostante All Might rimanesse saldo nella propria posizione di Number One Hero, suo marito continuava a lottare con una determinazione tale da averla conquistata.

Durante i primi mesi, scelsero di dormire in camere separate. Enji avrebbe rispettato qualsiasi decisione della moglie, non volendo forzarla in alcun modo. Il loro contratto prevedeva la nascita di un solo erede. Una volta assolto quel compito, Rei sarebbe stata libera di condurre la vita che preferiva. Potevano sembrare pratiche antiquate ma i matrimoni per interesse erano più comuni di quanto non fossero prima dell’avvento dei Quirk. 

Nonostante le apparenze, Endeavor apprezzava molto la moglie. Era una donna premurosa che non mancava mai di mostrargli il proprio sostegno, oltre che essere bella e possedere un Quirk interessante.

Erano trascorsi quasi cinque mesi dal matrimonio, quando Enji venne gravemente ferito durante una missione. Fu il primo incidente serio della propria carriera; si era fratturato diverse costole e una gamba, salvando oltre trenta persone dal crollo di un palazzo. Mai prima di allora, Rei si era sentita tanto fiera di suo marito, del Pro Hero Endeavor. Gli rimase accanto durante tutta la durata della convalescenza. Sempre con il solito atteggiamento mite e remissivo che la contraddistingueva. Enji pensò che non avrebbe potuto trovare una compagna migliore. 

Quando venne dimesso dall’ospedale, per festeggiare, decise di invitarla fuori cena. Per certi versi quello fu il loro primo, vero, appuntamento. Enji era goffo e impacciato ma sua moglie lo trovò adorabile. Quando rincasarono fu Rei a prendere coraggio e fare la prima mossa, avvicinandosi per sussurrargli all’orecchio:

“Questa notte voglio dormire con te” Endeavor la fissò sconvolto per una manciata di secondi, sentendo il proprio volto andare letteralmente a fuoco;

“Ne sei sicura?” lei annuì con fermezza prima di prenderlo per mano e condurlo nelle proprie stanze.

Quello fu l’inizio del periodo più felice delle loro vite, allietato nove mesi dopo dalla nascita del piccolo Touya.






 

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Capitolo 3
*** 6 - If we ever stop talking send me a song ***


6 - If we ever stop talking send me a song



 

Dabi sapeva come riconoscere le menzogne, i suoi primi anni di vita non erano stati altro che questo. Una lunga serie di bugie mascherate da verità. Aveva fatto l’impossibile per mostrarsi degno di suo padre, degno di essere l’erede del grande Endeavor, ma non era servito a nulla. Le sue fiamme erano potenti ma il suo corpo rimaneva quello di un debole. Nessuno aveva mai capito il piccolo Touya. Né i suoi genitori né i suoi fratelli. Per questo aveva deciso di recidere qualsiasi legame con la propria famiglia arrivando a rinnegare anche il suo stesso nome. Todoroki Touya sarebbe risorto dalle proprie ceneri solo per assistere in prima fila alla caduta dell’uomo che gli aveva rovinato l’esistenza. Per questo odiava Hawks, quell’idiota stravedeva per l’ormai Number One Hero e non perdeva occasione di ricordarglielo. Sembrava essere diventato il suo passatempo preferito.

Il Pro Hero Takami Keigo, meglio conosciuto come Hawks. Dabi lo aveva odiato sin dal primo momento in cui se l’era trovato davanti agli occhi. Per farla breve, non si fidava di lui e mai lo avrebbe fatto. Hawks poteva ingannare chiunque con quel dannato e impertinente sorriso, ma non lui. Dabi sospettava che potesse trattarsi di una spia, ma non aveva ancora raccolto abbastanza prove per dimostrarlo.

“Visto come ha risposto alle mie provocazioni? È stato semplicemente magnifico”

Quel giorno, il Villain stava passeggiando annoiato per il loro nuovo quartier generale, quando per puro caso, era finito con l’incappare nell’ennesima conversazione tra Hawks e Twice. Quei due andavano fin troppo d’accordo per i suoi gusti ma non aveva tempo né voglia  di occuparsene. Il Wing Hero era impegnato con il raccontare nei minimi particolari la serata in cui era stata divulgata la nuova classifica della Billiboard, e del proprio intervento sul palco.

“Endeavor non mi è mai piaciuto. Ha una faccia spaventosa” Era stato il solo commento di Bubaigawara. L'accenno di sorriso comparso sul viso di Dabi venne spazzato via dalla pronta risposta di Hawks;

“Io l’ho sempre trovato affascinante. Da bambino avrei tanto voluto essere come lui, ma a quanto pare il destino aveva in serbo altri piani” concluse sbuffando per poi intercettare il suo sguardo. L’aveva scoperto, ma Dabi non ne era affatto sorpreso, malgrado l’apparenza quel pennuto rimaneva il N.2 Hero. Per quanto irritante, doveva riconoscere che sapeva il fatto suo. Sottovalutare Hawks avrebbe potuto essergli fatale, sotto molti punti di vista.

Strinse i pugni, avvicinandosi svogliatamente, cercando di nascondere la propria crescente irritazione. Il Villain non sapeva dire cosa gli desse più fastidio, se Hawks in sè o l’ammirazione che quell’idiota provava per Endeavor.

“I tuoi genitori non ti hanno mai insegnato che non è buona educazione origliare?” 

“Non stavo origliando ma solo facendo una passeggiata. Così trovi Endeavor affascinante” calcò volutamente l’accento sull’ultima parola, divertendosi nel prenderlo in giro.

“Non sono affari che ti riguardano”

Non sai quanto

Dabi avrebbe tanto voluto rispondere a tono, ma decise di trattenersi. Hawks poteva rivelarsi ancora una pedina preziosa per i loro piani ed era troppo presto per rivelare la propria identità. 

“Sta molto attento Hero. A giocare vicino al fuoco c’è il rischio di scottarsi” nessuno meglio di lui lo sapeva. Non era la prima volta che gli dava un avvertimento simile ma l’eroe non sembrava intenzionato ad ascoltarlo. Si lanciarono ancora un paio di occhiate ardenti prima di andarsene ognuno per la propria strada.

Per tutto il resto della giornata Dabi continuò a riflettere su quelle parole. Erano come una melodia fastidiosa, un ritornello che non ne voleva sapere di abbandonare la sua testa. 

Hawks e la società intera idolatravano Endeavor semplicemente perché non lo conoscevano davvero. Non sapevano cosa quell’uomo avesse fatto alla propria moglie o ai figli. Per il mondo esisteva solo Todoroki Shouto, l’erede perfetto. Nessuna parola era mai stata spesa per sua madre, da anni rinchiusa in una clinica psichiatrica o sul resto della famiglia. 

Loro non erano mai esistiti. Lui non era mai esistito.

Anche se era solo un bambino, Touya lo aveva sempre saputo, era stato Todoroki Enji con il proprio comportamento a spingere sua madre verso la follia. Se chiudeva gli occhi, poteva ancora udire il pianto di Rei perdersi nel silenzio della notte. 

Per come la vedeva lui, sua madre era colpevole di non essersi opposta ai desideri del marito, intenzionato a crescere un figlio in grado di superare il grande All Might. Loro in fondo non erano che nati per quello. Todoroki Touya era quasi morto per realizzare quel sogno, per compiacere suo padre. Dabi però non era più il bambino di allora. Era cresciuto ed era diventato molto più potente di quanto Endeavor stesso avesse mai potuto immaginare. 

Il tempo della resa dei conti era sempre più vicino. Grazie a Shigaraki Tomura avrebbe ottenuto la propria vendetta.

Tornò con la mente ad Hawks, chissà come avrebbe reagito l’Hero scoprendo la verità sull’uomo che tanto lo affascinava. In quel momento però, Dabi desiderava solo zittire quella voce che nella propria testa, continuava ad elencare, con una cantilena irritante, le doti di suo padre. Non aveva mai conosciuto nessuno di così fastidioso, in confronto a Hawks, anche Twice e Toga non sembravano più tanto molesti. Forse, quello che odiava maggiormente era se stesso, perché nonostante tutto, non riusciva a smettere di pensare al sorriso impertinente dell’Hero o alle sue ali. Si girò di scatto, avvertendo uno spostamento d’aria sospetto, solo per scorgere una piuma sparire oltre la finestra. 

Prima di accorgersene stava già sorridendo.









 

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Capitolo 4
*** 9 - It's not me. It’s you ***


9 - It's not me. It’s you



 

Enji Todoroki non riusciva a ricordare quando di preciso le cose avessero iniziato a degenerare. Fu un processo graduale, anche se probabilmente tutto ebbe inizio la mattina in cui lui e Rei scoprirono la verità sul Quirk di Touya. Il loro primogenito apparentemente sembrava avere ereditato le sue fiamme, ma possedeva un corpo adatto al freddo, che non era in grado di sopportare un tale calore. Mentre il medico spiegava la propria diagnosi, Rei scoppiò a piangere, Endeavor rimase impassibile. Era come se in un solo istante, tutte le sue speranze e i suoi sogni fossero stati ridotti in mille pezzi. Quando il Quirk del bambino si era manifestato, per la prima volta un’idea si era fatta largo nella mente dell’allora Number Two, avrebbe addestrato il figlio e lo avrebbe reso un eroe potentissimo, in grado di superare non solo se stesso ma persino il grande All Might. 

Ora quel sogno rimaneva un’utopia. Touya non sarebbe mai potuto diventare un Hero, per quanto difficile fosse da accettare, quella era la realtà. 

Giorno dopo giorno, il potere di suo figlio aumentava come l’intensità e il calore di quelle fiamme. Le ferite che quel piccolo corpo subiva erano sempre più gravi. Enji non sapeva cosa fare, Touya aveva ereditato la sua stessa testardaggine e nonostante i rimproveri, continuava a farsi del male.

Fu in una piovosa giornata autunnale che Rei gli comunicò di essere di nuovo incinta. Enji non se lo aspettava. Non avevano parlato di avere altri figli, dopo Touya avevano accolto Fuyumi, e lui era così preso dal primogenito da non aver preso in considerazione una simile eventualità. Nell’ultimo periodo si era gettato anima e corpo sul lavoro, tentando di superare in quel modo la delusione provata per il Quirk del bambino. Nonostante tutto, fu felice della notizia. Quello avrebbe potuto essere un nuovo inizio per tutti loro.

Natsuo emise il suo primo vagito in una calda mattina estiva. Ogni speranza che Endeavor aveva riposto sul figlio, venne cancellata quando divenne chiaro che anche il terzogenito aveva ereditato, come Fuyumi, solo il Quirk della madre. 

Per un istante Enji si sentì quasi sollevato dalla notizia. Ogni volta che guardava Touya vedeva il riflesso della propria delusione.

La situazione peggiorava di giorno in giorno. Endeavor pensò di mandare il primogenito da suo padre per qualche tempo, sperando in questo modo di estinguere quella fiamma che continuava ad ardere nel suo animo. Il vecchio Todoroki aveva riso di cuore quando aveva scoperto del Quirk problematico del nipote e aveva iniziato ad immaginarselo come nuovo capo famiglia. A Touya piaceva suo nonno, lo trovava divertente, ma non aveva ancora rinunciato al desiderio di diventare un Hero. Per questo continuava ad allenarsi di nascosto. Quando venne scoperto fu punito severamente.

“Sei tale e quale a tuo padre” il bambino lo aveva guardato senza capire.

“Non importa cosa dicono gli altri, quando vi ponete un obiettivo fate di tutto per raggiungerlo” 

“Guardami nonno. Un giorno renderò mio padre fiero di me” il vecchio Todoroki aveva sorriso,

“Non c’è nulla che possa dirti per convincerti a diventare il nostro prossimo capo famiglia?” fu il turno di Touya di sorridere;

“Per quello c’è Natsuo”


***


Endeavor non aveva tempo per occuparsi del figlio. La sua agenzia stava diventando sempre più grande, il numero dei Villain che affrontavano cresceva a dismisura. Il lavoro assorbiva quasi la totalità delle sue giornate mentre il divario tra lui e All Might non faceva altro che aumentare.

Todoroki Shouto nacque in un giorno di neve. Non appena lo vide Enji capì di aver finalmente ottenuto tutto quello che aveva sempre desiderato, un figlio con l’abilità di superare anche il Number One Hero. Touya era tornato a casa per le vacanze, in tempo per accogliere il nuovo fratellino e subire l’ennesimo rifiuto da parte di suo padre.

“Guardami papà” era stata una richiesta disperata. Un accorato appello arrivato alle orecchie di Enji forse troppo tardi. 

In uno scatto di rabbia Touya aveva rischiato di ferire Rei e Shouto. Quel bambino ormai era diventato un pericolo non solo per se stesso ma anche per gli altri.

“Non deve più rimanere solo. Io non posso occuparmene” Endeavor aveva liquidato in quel modo la questione. Rei aveva provato ad avvicinarsi, appoggiando una mano sulla spalla del marito ma era stata allontanata in malo modo.

“Non voleva farci del male” tentò invano,

“Non mi interessa. Touya non può rimanere insieme ai suoi fratelli a assolutamente deve restare lontano da Shouto” 

“Abbiamo altri due figli nel caso te ne fossi scordato” 

“Non mi interessa di quei fallimenti” 

Fu la prima volta in cui li definì in quel modo. Enji non lo pensava davvero. A modo suo amava Fuyumi e Natsuo ma sapeva bene che non avrebbero mai potuto seguire le sue orme. Il piccolo Shouto invece sarebbe diventato il suo orgoglio. Gli avrebbe insegnato a domare entrambi i propri Quirk rendendolo il nuovo Number One Hero.

Rei gli tirò uno schiaffo prima di ritirarsi in lacrime nelle proprie stanze. 

Touya sentì sua madre piangere per tutta la notte, nell’indifferenza di Endeavor.

Enji si limitò ad osservare Shouto che nonostante tutto, continuava a dormire nel proprio lettino, ignaro di cosa stesse accadendo intorno a lui. Il Number Two Hero avrebbe compreso solo in seguito il peso dei propri sbagli e cercato di porvi rimedio. In quel momento invece si trovava a fare i conti con una difficile realtà.

Quel sentimento che lo aveva legato a Rei stava svanendo. Il loro amore ormai era come la fiamma di una candela ormai consumata.


- Presente - 


Ora quella donna era di nuovo davanti a lui. 

“Che ci fai qui?” era da un paio di anni che non la vedeva di persona, ma non aveva tempo di dispiacersi anche per quello.

“Sono venuta a parlarti della nostra famiglia e di Touya”

 

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Capitolo 5
*** 12 - We see that we want ***


12 - We see that we want



 

Non era riuscito a fermare Touya ma soprattutto non lo aveva riconosciuto. Questo era il suo maggiore rimpianto, l’essere stato cieco di fronte ad una realtà ora fin troppo ovvia. Quelle fiamme avrebbero dovuto fornirgli qualche indizio sulla vera identità del Villain, ma come sempre, Endeavor aveva preferito scegliere cosa vedere e a cosa credere. 

Affrontare Rei e i suoi figli non era stato facile. Come non lo era stato ammettere le proprie colpe, ma ci stava lavorando. Todoroki Enji era intenzionato a diventare una persona migliore, un padre migliore.

Tutti loro avevano avuto un ruolo in quella storia e si sarebbero divisi equamente la propria parte di colpa, ma ormai la priorità era solo una, Dabi anzi Touya, andava fermato a qualsiasi costo. 

“Anche se hai il cuore distrutto noi ti sorreggeremo. Non hai altra scelta che combattere” 

Aveva guardato Rei negli occhi chiedendosi da dove avesse preso la forza necessaria per pronunciare quelle parole. Per un attimo Enji si ricordò di quanto l’avesse amata. Quel passato che aveva ricordato poco prima, non era costellato solo di dolore e sofferenza, c’era stato anche l’amore. Un sentimento che a lungo aveva accantonato e solo di recente riscoperto.

Quella breve parentesi familiare venne interrotta dall’arrivo delle due ultime persone che il Flame Hero si sarebbe mai aspettato di vedere, Hawks e Best Jeanist. Superata la sorpresa iniziale, Endeavor fu lieto di vedere che stessero bene, soprattutto il primo, anche se ricoperto di bendaggi dalla testa ai piedi. 

Hawks era stato dimesso da quello stesso ospedale solo il giorno prima ma già era volato alla ricerca di informazioni.

Durante le fasi finali dello scontro, Endeavor si era concentrato solo su Shouto e su Dabi tralasciando tutto il resto e venendo meno ai propri doveri. Ricordava in quel frangente, di aver chiesto perdono al Wing Hero, per non essere stato in grado di evitare quella situazione e per non aver seguito il piano.

Solo allora Enji realizzò di avere l’impellente bisogno di parlare da solo con lui. Come se gli avesse letto nel pensiero, Hawks gli fece un lieve cenno col capo. C’erano argomenti più urgenti da affrontare, come la questione del One for All ma per forza di cose, dovevano attendere il risveglio del giovane Midoriya.

Dopo che All Might aveva promesso di raccontare loro ogni cosa, riuscirono finalmente a ritagliarsi un pò di tempo. Enji notò subito che qualcosa in Hawks non andava, non riusciva a guardarlo negli occhi. Tutta la sicurezza ostentata in pubblico aveva lasciato il posto a una strana timidezza, che il Flame Hero non aveva mai sperimentato in sua compagnia.

“Così Dabi è tuo figlio” furono le prime parole che gli rivolse. Enji annuì. 

“Sai, credo di aver sempre avuto una specie di cotta per te. Sin da quando ero bambino” 

Endeavor rimase in silenzio. Aveva sempre saputo dei sentimenti di Hawks, se all’inizio si era trattato di semplici sospetti ne aveva ricevuto la conferma durante quel pranzo di lavoro, conclusosi con un’imboscata nemica. Anche per questo aveva cercato di fare il possibile per tenerlo a distanza, fallendo miseramente.

“Ora, improvvisamente riesco a capire molti dei suoi atteggiamenti, anche tutto quel rancore e risentimento nei tuoi confronti. Io continuavo a parlare di quanto tu fossi fico e affascinante e lui mi minacciava di morte. Ora tutto ha un senso”

“Cosa stai cercando di dirmi Hawks?” Endeavor sentiva di essersi perso un pezzo del discorso. Non capiva come dalla cotta per lui si fosse tornati a parlare di Touya. 

“Sono andato a letto con lui, con Dabi” l’Hero si sarebbe aspettato di tutto, tranne quella confessione. Fu come ricevere una doccia fredda o uno schiaffo in pieno volto.

“Non hai nulla da dire?” lo incalzò il Wing Hero vedendo come l’uomo fosse rimasto in silenzio per parecchi minuti.

“Vuoi forse la mia benedizione?” riuscì a dire, cercando di mascherare quanto quella notizia gli avesse fatto male.

“Sapevo che ti saresti arrabbiato”

“Sono arrabbiato, ma con me stesso. Tutta questa situazione è colpa mia

“Non è questo ciò che voglio sentire e lo sai”

“Dammi tregua. Tu sei davvero troppo veloce. Non puoi piombare qui, dirmi che sei andato a letto con mio figlio e…” lasciò la frase volutamente in sospeso, cercando di fare ordine tra i propri pensieri. Cosa poteva dire? Che era arrabbiato perché ormai aveva iniziato a considerare Hawks come suo? Così avrebbe solo dimostrato quanta verità ci fosse nelle parole di Touya. 

Gli ci era voluto del tempo per realizzare cosa provasse realmente nei confronti del Number Two Hero. All’inizio, Hawks non era altro che uno dei tanti ragazzini fin troppo entusiasti ed energici che gli ronzavano intorno. Iniziando a collaborare insieme, aveva avuto modo di scoprire altre sfaccettature del suo carattere, come il suo coraggio e determinazione. Non c’era mai stato niente tra di loro, se non una forte attrazione reciproca ma a quanto pare, alla fine, Hawks aveva scelto Touya. Aveva nuovamente perso contro suo figlio.

“Hai mai provato qualcosa per me Endeavor-san?” ed eccola la domanda che più di ogni altra aveva temuto da quando quella conversazione era iniziata. Enji odiava quel suo modo diretto di esprimersi. Hawks non girava mai intorno ai problemi, li affrontava di petto, come un vero eroe.

“Cosa importa ora?” tu hai scelto lui

Hawks gli si avvicinò sfiorandogli il viso con una leggera carezza. Finalmente lo stava guardando,

“Quando per la prima volta, ho visto da vicino gli occhi di Dabi, ho pensato a quanto fossero simili ai tuoi. Forse era solo una parte di te quella che stavo cercando. Quando ho scoperto la verità…”

“Cosa provi per lui?” Questa volta fu Endeavor a interromperlo. 

“È complicato” ammise il Wing Hero abbassando di colpo lo sguardo

“Se i tuoi sentimenti possono in qualche modo compromettere la tua posizione…”

“Ti importa solo di questo?” ruggì arrabbiato, anzi ferito da quelle parole

“Sei andato a letto con mio figlio mentre un’ora fa ti riempivi di belle parole su come lo avremmo affrontato e sconfitto insieme. Spiegami che sta succedendo Hawks perchè non riesco a starti dietro” 

Il ragazzo si gettò su di lui dopo essersi abbassando parzialmente la maschera che gli copriva il volto, baciandolo a tradimento. Endeavor superato lo stupore iniziale lo spinse via;

“Ora smettila ragazzino”

“Non so cosa provo, ma sono innamorato di te Enji, credo di esserlo da tutta una vita” ammise tornando a sistemarsi il dispositivo medico sul viso;

“Te lo chiederò di nuovo Hawks, cosa provi per Touya? Cosa faresti se dovessi trovartelo davanti?” il Wing Hero si abbandonò ad un sospiro prima di voltarsi e volgere lo sguardo verso una finestra,

“La prossima volta che ci vedremo, Dabi cercherà sicuramente di uccidermi. Ho scelto te Enji, potevo andarmene con lui, essere un Villain come mio padre ma ho scelto te, ho scelto di essere un Hero. Non potevo semplicemente buttarmi tra le tue braccia e dimenticare il passato. Touya è tuo figlio. Non posso cambiare questa realtà ma se voglio costruire un qualche futuro con te era necessario che lo sapessi”

“Mi hanno raccontato di tuo padre” fu la sola cosa che Endeavor riuscì a dire prima che il biondo riprendesse a parlare;

“In un certo senso io e Dabi siamo simili. Lui da figlio di un eroe è diventato un Villain, io invece ho scelto il cammino opposto. Sono sicuro che tu ti sia colpevolizzato abbastanza per questa storia, però almeno hai il sostegno del resto della tua famiglia” 

Todoroki alzò gli occhi al cielo, aveva capito cosa Hawks stava cercando di dire. Aveva completamente frainteso la situazione.

“Tra me e Rei è finita molti anni fa. C’è del vero nelle parole di Touya, il nostro è stato fin dall’inizio un matrimonio di Quirk. L’ho amata ma quel sentimento si è spento da tempo.”

Tornarono a guardarsi negli occhi.

“Ho bisogno di tempo Hawks, cerca di capire la mia posizione”

“Hai ragione, lo comprendo ma sappi che non intendo rinunciare a te. Sconfiggeremo Touya insieme



 

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Capitolo 6
*** 15 - People like you need to fuck people like me ***


15 - People like you need to fuck people like me



 

Aveva messo alla prova Hawks. Lo aveva fatto sin dal principio. Dabi sapeva che era solo questione di tempo prima che entrambi gettassero la maschera per iniziare a fare sul serio. 

In quei mesi di convivenza forzata si erano a lungo rincorsi, avvicinati e respinti con una forza e un’intensità che aveva lasciato il resto dei presenti senza parole. Twice era stato il primo a intuire che ci fosse qualcosa tra loro, un’attrazione che li spingeva a cercarsi, trovarsi e odiarsi senza un’apparente ragione. Toga invece aveva incrociato Hawks uscire all’alba dalla camera di Dabi e diffuso la notizia in tutta la base, rischiando di incorrere ad una accidentale morte per combustione.

Dabi non si era mai fermato troppo a riflettere su cosa l’Hero rappresentasse per lui. Non si fidava di Hawks e mai lo avrebbe fatto. Questa era la sua unica certezza. Non poteva negare di provare una crescente irritazione per l’eroe alato, soprattutto perché nessuno, a parte lui, sembrava metterne in discussione la lealtà. 

Hawks non era come loro, ma era come Shouto, come Endeavor. Sarebbe sempre rimasto un eroe, anche se le sue parole e i suoi gesti gridavano l’opposto.

Quando i suoi sentimenti divennero troppo complicati da gestire, Dabi decise di togliersi ogni sfizio e baciarlo. Sperava che cedendo a quella tentazione avrebbe potuto andare avanti con la propria vita e concentrarsi sulla vendetta. Il tempo dei giochi stava per finire e presto il Fronte di Liberazione avrebbe fatto la propria mossa. 

Il problema si presentò quando capì di non averne abbastanza. 

Al primo bacio ne era seguito un altro, ed un altro ancora. Avevano raggiunto le sue stanze quasi senza sapere come. Hawks aveva alimentato fiamme che non sapeva di possedere. Il Villain non credeva di desiderarlo tanto, ma a quanto pare i loro corpi erano più onesti delle loro menti.

Erano amanti da circa un mese quando gli Heroes iniziarono il loro attacco. Per Dabi non fu una vera sorpresa, come non lo fu scoprire il tradimento di Hawks. 

Non si era mai fidato di lui. 

Takami Keigo era esattamente come Endeavor, come tutti gli eroi, si nascondeva dietro una facciata di belle parole quando in realtà si comportava alla stregua di un Villain. 

Quando lo trovò, Hawks aveva messo facilmente al tappeto quell’ingenuo di Bubaigawara, che in quei mesi gli aveva fornito un sacco di informazioni. Dabi sapeva che non gli avrebbe mai dato il colpo di grazia, tutti gli eroi erano deboli e votati ad un senso di giustizia che amavano utilizzare a proprio piacimento. Per questo si prese il suo tempo prima di intervenire. 

“Mi avevi scoperto?” 

“Più che altro non ti ho mai creduto sin dall’inizio” 

Non si era mai aspettato nulla di diverso da Hawks. Sin dal primo istante aveva capito fosse una spia ma non aveva mai trovato delle prove concrete a sostegno della propria tesi. Fino a poche ore prima avevano dormito nello stesso letto e ora si stavano combattendo su di un campo di battaglia.

Dabi era arrabbiato. Lo era con se stesso, con suo padre, con il Fronte di Liberazione ma soprattutto con Hawks. 

Nessuno lo avrebbe mai compreso. Era come essere tornato indietro nel tempo, si sentiva improvvisamente un ragazzino alla disperata ricerca di attenzione e amore. Aveva visto la sorpresa attraversare lo sguardo del Wing Hero quando aveva pronunciato il suo nome poi la sua rabbia era esplosa travolgendo ogni cosa.

“Vieni con me Keigo” 

Hawks era ancora a terra con le ali quasi completamente carbonizzate. Nonostante il dolore lo fissava con un astio che Dabi non poté non amare. Loro due erano uguali e prima o poi anche quel testardo di un eroe lo avrebbe compreso. Entrambi si erano sentiti traditi dai propri genitori, abbandonati da una società ingiusta e fin troppo classista. Hawks era stato reso un Hero e lui era diventato un cattivo, ma la decisione non era mai stata veramente loro. Erano altri che avevano determinato quale ruolo avessero dovuto interpretare in quella commedia, uno spettacolo che si sarebbe presto concluso in tragedia.

“Non posso. Io sono un Hero” quelle parole lo riportarono alla realtà.

“Perdonami Endeavor” sussurrò prima di svenire.

Per Dabi fu come ricevere uno schiaffo.

Aveva fatto quella proposta per puro egoismo, per soddisfare un capriccio. Hawks non lo aveva mai veramente amato, lo aveva solo usato. Era un dato di fatto. Faceva parte della sua missione.

Touya si sentì uno stupido per aver creduto che almeno una cosa della sua vita fosse stata reale. 

Aveva ragione a pensare che gli eroi non erano tanto dissimili dai Villain. Aveva abbassato le proprie difese, portandosi letteralmente a letto il nemico. Era sceso a patti con la propria coscienza, mettendo a tacere quel sesto senso che gli aveva sempre urlato di non fidarsi. Fissò per una manciata di secondi l’Hero ai suoi piedi, privo di sensi. 

Qualche mese prima non avrebbe esitato, lo avrebbe incenerito con le proprie fiamme. Ora però le cose erano ben diverse. Hawks gli aveva lentamente fottuto il cervello e per questo non l’avrebbe passata liscia, ma ucciderlo sarebbe stato fin troppo semplice. Lo avrebbe risparmiato solo per farlo assistere in prima fila allo spettacolo che aveva preparato. 

Hawks meritava di conoscere la verità su Endeavor, su quell’eroe che tanto adorava, chissà cosa avrebbe fatto una volta scoperto il vero volto di Todoroki Enji. 

Stava accarezzando distrattamente i capelli dell’eroe quando venne disturbato dall’arrivo di un altro moccioso alato che non faticò a riconoscere come studente dello Yuei. Un leggero fastidio si fece largo nel Villain mentre osservava il ragazzino avvolgere il corpo di Hawks con fare protettivo. 

Non lo avrebbe lasciato andare così facilmente.




 

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Capitolo 7
*** 18 - I liked it so it’s mine ***


18 - I liked it so it’s mine



 

In un certo senso Touya aveva vinto. Grazie al video che aveva realizzato, la società ormai conosceva tutta la verità su Endeavor e la sua famiglia. Il Flame Hero era stato messo alla gogna dall’opinione pubblica e costretto a prendersi la responsabilità delle proprie azioni.

Dabi però non aveva gioito come si sarebbe aspettato. Aveva pianificato tutto nei minimi particolari e il suo piano era stato un successo. Quello sarebbe passato alla storia come il giorno in cui finalmente aveva ottenuto la propria vendetta verso l’uomo che gli aveva rovinato la vita. Eppure non riusciva a ritenersi soddisfatto. Continuava ad osservare lo schermo del televisore, dove le immagini della conferenza stampa si susseguivano una dopo l’altra. Subito dopo l’ennesimo primo piano di Endeavor, la figura di Hawks comparve davanti ai suoi occhi, facendogli nascere una spiacevole sensazione all’altezza dello stomaco.

Il Wing Hero sembrava esausto, tuttavia capace di rispondere senza esitazione alle parole d’accusa dei giornalisti. Anche il suo passato era stato divulgato, ma in quel caso si era trattato solo di una ripicca. Dabi era stato scaricato, e come un bambino capriccioso, aveva voluto vendicarsi verso la fonte del proprio dolore. Incolpare Hawks per la morte di Twice gli era sembrata al momento, un’idea geniale.

Tutto ciò che aveva sempre desiderato si stava avverando, allora perché non riusciva ad esserne felice? Era questa domanda che continuava a frullargli per la mente. 

Fece un lungo sospiro prima di abbandonarsi sul divano logoro e impolverato. Aveva trovato rifugio in un appartamento fatiscente, il lusso o la comodità dei mesi passati erano solo un lontano ricordo. Tutto ormai lo era.

Avrebbe dovuto festeggiare quella vittoria ma non si sentiva dell’umore per farlo. Fu in quel momento che la telecamera curvò, tornando a riprendere Hawks e suo padre. Dabi sgranò gli occhi pensando di esserselo solo immaginato, ma era certo di aver visto la mano del Flame Hero accarezzare distrattamente quella dell’altro. Preso dalla rabbia carbonizzò uno dei cuscini.

Hawks aveva scelto suo padre. Quella era la verità. Ancora una volta aveva perso contro Endeavor.

Dabi aveva abbassato la guardia, ceduto ai propri impulsi. Si era lasciato coinvolgere fin troppo da quel doppiogiochista alato e ora sembrava essere il solo a pagarne il prezzo. 

Poteva aver distrutto la reputazione di entrambi eppure quei due non gli erano mai sembrati tanto affiatati. 

“Vieni con me Keigo” quella richiesta era sfuggita dalle sue labbra con una facilità disarmante. Erano nel bel mezzo di un inferno di fiamme e calore eppure Dabi non era mai stato certo dei propri desideri. Hawks era il solo che volesse al suo fianco, il solo che potesse seguirlo in quella spirale di follia, che potesse ballare insieme a lui.

Keigo però aveva preferito suo padre. Lui non era stato altro che un ripiego, un misero premio di consolazione. Sorrise immaginandosi la faccia di Endeavor nello scoprire della sua relazione con il Wing Hero, perchè, Dabi ne era certo, quell’idiota doveva avergliene parlato.

Immaginarli insieme faceva male. Era un tipo di dolore che non aveva mai sperimentato prima, così diverso da quello fisico che per anni si era abituato a sopportare. Era più simile ad un fastidio, alla sensazione che si prova quando si vede qualcuno toccare qualcosa che non gli appartiene.

Hawks era suo o forse non lo era mai stato realmente. Quei mesi insieme erano solo l’ennesima menzogna alla quale aveva voluto aggrapparsi.

Fu in quel momento che lo schermo del proprio cellulare si illuminò richiamando la sua attenzione. Quando lesse il nome del mittente per poco non cadde a terra dalla sorpresa.

 

Dobbiamo parlare. 

Keigo

 

Forse era l’ennesima trappola ma poco importava. 

Hawks era suo e se lo sarebbe ripreso.

Lanciò un’ultima occhiata allo schermo;

“A quanto pare non ti ho tormentato abbastanza”

Si infilò la giacca preparandosi alla prossima battaglia.





 

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Capitolo 8
*** 23 - Find what you love and let it kill you ***


23 - Find what you love and let it kill you



 

Riprendersi dalle proprie ferite era stata la parte più facile. Pure affrontare i giornalisti e le loro accuse non era stato particolarmente difficile, anche se Hawks doveva ammettere che la maggior parte del merito su quel fronte andava ricercato nella presenza costante di Endeavor al proprio fianco.

Erano stati dei giorni caotici, per tutti loro. Prima, la scoperta di cosa fosse One for All appresa direttamente dalle labbra di All Might e poi tutto il resto. In soli due giorni il mondo intorno a loro era cambiato. Radicalmente. I Villain stavano guadagnando sempre più terreno, mentre gli eroi avevano perso il sostegno popolare. 

Tuttavia c’erano ancora persone pronte ad ergersi in difesa del bene. 

Hawks ormai passava le proprie giornate a destreggiarsi tra l’agenzia di Endeavor e la casa del Number One Hero. I top three avevano deciso di collaborare e lui si era fatto carico come sempre della stra grande maggioranza del lavoro. Enji gli aveva lasciato carta bianca, avvertendo la sua necessità di tenersi con la mente occupata. 

Non avevano più parlato dopo quel giorno in ospedale. Il Flame Hero gli aveva chiesto del tempo e Hawks glielo aveva concesso. Non c’era stata nemmeno l’occasione per un confronto, la realtà era tornata a bussare alla loro porta, obbligandoli a tornare ad indossare i propri ruoli.

Durante la conferenza stampa, dopo aver assistito impotente all’umiliazione pubblica del proprio eroe, Hawks aveva avvertito la mano di Endeavor sfiorare la sua. Non era stato che un tocco leggero, ma tanto era bastato per rassicurarlo. Non servivano parole, quei piccoli gesti erano sufficienti a fare la differenza. 

L’idea di utilizzare la residenza della famiglia Todoroki come quartier generale provvisorio venne a Fuyumi.

“Noi ce ne andremo per un pò a trovare il nonno. Con tutto quello che sta succedendo vi saremmo solo d’intralcio” aveva concluso la maggiore dei figli di Endeavor mentre gli mostrava ogni stanza di quella abitazione, che a Hawks aveva sempre ricordato una reggia.

“Grazie” il Wing Hero l'aveva osservata inizialmente senza capire.

“Per essere rimasto al fianco di mio padre. Per averci fornito il tuo aiuto dopo quanto successo con Touya” si premurò di aggiungere la ragazza, abbassando il capo in un inchino.

Hawks abbozzò un sorriso imbarazzato.

“Conosco tuo fratello” Fuyumi non sembrò sorpresa da quell’affermazione.

“Non so quanto del Touya che conoscevo sia rimasto in Dabi”

“Sono sicuro che tuo fratello sia ancora lì. Da qualche parte” sotto uno strato di cenere.

Fuyumi gli sorrise grata e per un attimo ad Hawks sembrò di rivedere Dabi. 

Per quanto si sforzasse, non riusciva a levarselo dalla mente. Hawks aveva fatto la propria scelta. Aveva deciso di essere un Hero, di combattere al fianco di Endeavor, eppure il ricordo di quello che aveva condiviso con il Villain tornava a tormentarlo.

Continuava a rivivere nella propria mente quelle notti di travolgente passione. Baci disperati. Sospiri mischiati. Lenzuola ricoperte di piume e sudore. Era come osservare il film di una vita che ora gli sembrava di non aver mai vissuto.

Una volta, Hawks aveva sognato una realtà diversa. Si era visto accettare la proposta del Villain e seguirlo in quella guerra che avevano contribuito entrambi a scatenare. Nonostante le apparenze, la sua non era stata una scelta facile e non l’aveva presa a cuore leggero. Una parte di Hawks non avrebbe mai voluto lasciare Dabi. Il suo senso del dovere però aveva avuto il sopravvento, facendolo schierare da quel lato della trincea.

Il Villain aveva sempre avuto ragione sul suo conto. Un eroe resta sempre tale, a dispetto di cosa succeda intorno a lui. Eppure il Wing Hero non riusciva a darsi pace. 

Era innamorato di Endeavor, allora perché gli risultava così difficile dimenticarsi di Dabi? Di ciò che avevano condiviso?

Per la prima volta in vita sua, Hawks non aveva la minima idea di cosa fare. Del passo successivo da compiere.

“Penso di avere un problema Jeanist” il collega lo aveva scrutato a lungo, sinceramente sorpreso. Il Wing Hero non sapeva a chi altro rivolgersi e il N.3 era quanto di più simile avesse ad un amico. Jeanist si era già affidato a lui in passato, sapeva di potersi fidare.

“Se riguarda Endeavor-san…”

“No, per una volta non c’entra lui” aveva risposto forse troppo frettolosamente e alzando il tono di voce, non facendo che aumentare la curiosità dell’altro.

“Che sta succedendo Hawks?” il biondo si lasciò scivolare sfinito sul divano, ritirando le proprie ali.

“A parte la fine del mondo e della società degli Hero così come lo conosciamo?”

“Ero serio”

“Anche io. Non lo so. Ho realizzato il sogno di combattere a fianco di Endeavor, del mio idolo”

“Ma?”

“Continuo a pensare a Dabi” ammise portandosi entrambe le mani a coprirsi il volto.

“Immagino che non sia facile per te” si trovò ad annuire. Jeanist non conosceva neppure la metà di tutta quella storia, eppure ci aveva azzeccato. Per il Number 3, come per il resto degli Hero, Dabi non era altri che Todoroki Touya.

“Mi ha chiesto di unirmi a lui, diventare un Villain. Ovviamente ho rifiutato” in quel momento non riuscì a guardare il collega negli occhi.

"Perché lo avrebbe fatto?” L'espressione sul viso di Hawks fu abbastanza eloquente. Best Jeanist abbassò lo sguardo improvvisamente imbarazzato.

“Beh posso capire che durante una missione sotto copertura..” 

“Ti sbagli” Si guardarono negli occhi, ma il Wing Hero fu abile nel distogliere subito lo sguardo;

“Ogni cosa che ho fatto, non è stata per la missione, ma perchè lo volevo

“Endeavor-san?”

“Lui sa tutto”

“Cosa pensi di fare Hawks? Sei emotivamente coinvolto” l’Hero incurvò le labbra in una pallida imitazione del suo solito sorriso scanzonato,

“Trovami qualcuno che non lo sia in questa storia”

“Sai cosa voglio dire. Endeavor-san è disposto a combattere contro suo figlio ma tu? Riuscirai a tenere testa al tuo ex amante?” le perplessità di Jeanist erano lecite, erano questioni sulle quali si era interrogato fino a perdere il sonno.

“Sono un incorreggibile ottimista” fu la sola risposta che gli concesse, alzandosi per stiracchiarsi meglio le ali

“Grazie per la chiacchierata" disse prima di andarsene volando dalla finestra dell’appartamento del N.3. 

Parlarne con Jeanist gli aveva solo mostrato la realtà. Hawks non era affatto pronto ad affrontare Dabi. Nonostante fosse stato proprio lui a spronare e incoraggiare Endeavor. Si sentiva un completo idiota.

Gli venne un’idea. Prese velocemente il vecchio cellulare che utilizzava durante la missione di infiltrazione nel covo dei Villain. Aveva solo pochi numeri salvati memoria ma era solo uno quello di cui in quel momento aveva bisogno. Si soffermò in particolare su quello di Bubaigawara. Non avrebbe mai voluto che andasse a finire in quel modo. Era un azzardo. Una follia. Lo sapeva, eppure la voglia di rivedere Dabi, di avere un confronto con lui era troppo forte. Non gli era mai piaciuto lasciare le cose in sospeso.

Scrisse poche righe e premette il tasto di invio.

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Capitolo 9
*** 25 - If you’re sad, add more lipstick and attack ***



25 - If you’re sad, add more lipstick and attack


 

-In quello stesso momento -

-Dall’altra parte della città-



 

Endeavor fissò lo schermo del proprio cellulare indeciso se avvisare o meno Hawks. Non sarebbe rincasato per cena, aveva appena ricevuto l’ennesima segnalazione riguardo ad alcuni pericolosi Villain evasi di prigione e si stava recando per fornire il proprio supporto a Deku, già all’attivo sul posto. Si mise ad osservare distrattamente il panorama attraverso i finestrini oscurati della propria auto, forse avevano preteso troppo da quel ragazzino che aveva la stessa età di Shouto. 

I Pro Hero veterani come lui non erano stati in grado di proteggere la nuova generazione, ma anzi l’avevano coinvolta in una guerra che non sarebbero mai stati in grado di vincere da soli. Izuku Midoriya era l’erede di All Might, possedeva One for All,  ma restava pur sempre un ragazzino di sedici anni. Si era sobbarcato un peso enorme sulle spalle e sembrava intenzionato a volerne sostenere da solo la responsabilità. Enji ripensò alla prima volta che lo aveva visto. Non avrebbe scommesso un centesimo su quel ragazzino, eppure ora Izuku Midoriya era diventato parte centrale della loro strategia oltre che l’obiettivo principale dei loro nemici.

Il Flame Hero si rigirò il cellulare tra le mani. Alla fine si decise, compose il numero che conosceva a memoria. Attese qualche secondo prima che una voce registrata lo informasse di come il telefono fosse spento o irraggiungibile. 

Prese un lungo respiro. Se Hawks aveva spento il proprio dispositivo sicuramente c’era sotto qualcosa. Sperò non l’ennesimo incarico segreto.

Quei mesi di convivenza privata e lavorativa non erano stati male. Keigo nonostante una facciata di esuberanza e perenne buon umore sapeva quando fermarsi. Gli aveva chiesto del tempo per riflettere sui propri sentimenti e il Wing Hero glielo aveva concesso. La situazione intorno a loro era semplicemente evoluta troppo in fretta e non avevano più toccato l’argomento Dabi/Touya ma nemmeno parlato di una relazione.

Come era successo con Rei anche Hawks aveva preferito dormire da solo, in una delle numerose camere dell’abitazione. Per uno strano scherzo del destino, aveva finito con lo scegliere di occupare la stanza accanto a quella che un tempo era stata di Touya.

Dabi restava un pericoloso argomento in sospeso tra loro, su cui era meglio tacere. Entrambi si erano ripromessi di combatterlo, sconfiggerlo, la realtà però era decisamente più complicata. Quando Hawks gli aveva rivelato di essere andato a letto con Touya era stato come se il mondo di Endeavor avesse improvvisamente smesso di girare. Si era sentito tradito anche se sapeva di non averne motivo. Non poteva avanzare pretese sul Number Two.

Takami Keigo non era mai stato suo. C’erano state così tante volte in cui avrebbe potuto allungare una mano per afferrarlo, ma non lo aveva mai fatto. Per timore, rispetto, non lo sapeva.

Touya non aveva mai avuto paura di esternare i propri sentimenti, di sfidare lui o la società. In questo erano diversi. In quel preciso istante, il cellulare che teneva ancora tra le mani prese a vibrare. Era sua moglie.

Dopo l’ospedale, Endeavor non aveva più avuto molti contatti con Rei, la maggior parte delle volte era Fuyumi a chiamarlo o inondarlo di messaggi anche per il resto della famiglia. Per quanto fosse incredibile anche sua figlia aveva ereditato la sua testardaggine.

“Allora come vanno le cose? Ti stai comportando bene con Hawks?” quando un paio di giorni prima aveva letto quel messaggio per poco non aveva preso un infarto. 

“Spero tu sia un buon padrone di casa con i tuoi colleghi” aveva poi aggiunto la ragazza, facendo così tornare le sue pulsazioni ad un ritmo regolare.

“Hawks è così simpatico” aveva aggiunto nella conversazione successiva. Enji si era limitato a rispondere a monosillabi.

Non aveva ancora preso una vera e propria decisione nei confronti del Wing Hero. Provava una forte attrazione per lui e anche affetto, ma la sola idea che lui e Touya… Scosse la testa. Hawks gli aveva confessato i propri sentimenti, ora la decisione di cosa farne spettava solo a lui. Endeavor non avrebbe mai pensato di innamorarsi di nuovo. Eppure contro ogni previsione o pensiero logico e razionale, Hawks era diventato un pensiero fisso nella sua mente. Ricordava ancora le notti insonni a preoccuparsi per la sua sorte prima dell’attacco ai Villains, come di quel bacio che l’Hero gli aveva rubato in ospedale. 

Fissò nuovamente il cellulare e rispose senza esitazione.

“Enji” la voce di Rei dall’altro capo della linea lo fece sussultare,

“Sono al lavoro” tagliò corto, pentendosi subito del tono usato per quella risposta. Non voleva essere brusco.

“Lo immaginavo. Avevo solo voglia di sentire la tua voce. Ormai non mi fido più dei notiziari”

“E fai bene”

“Come sta Shouto?” chiese dopo una breve pausa;

“Bene. Non parliamo ancora molto”

“Un passo alla volta Enji”

“Con Hawks però si confida” si lasciò scappare inconsciamente. Dall’altro capo della linea Rei sorrise.

“Hawks mi piace” Endeavor alzò gli occhi al cielo. Tutta la sua famiglia sembrava innamorata di Takami Keigo. Era incredibile.

“Ha un modo di fare che la maggior parte delle volte mi dà sui nervi ma è un ottimo Hero” concesse. Giurò di averla sentita ridacchiare. Erano anni che non udiva quel suono.

“Fuyumi mi ha detto che ora vive da noi”

“Casa nostra è diventata una sorta di quartier generale provvisorio. Stiamo ancora definendo la situazione”

“Lui tiene molto a Touya” quella fu solo l’ennesima pugnalata.

“Ma tiene anche a te” Endeavor sbuffò.

“Sai Enji, tra di noi non poteva funzionare. Siamo sempre stati troppo diversi. Ci abbiamo provato ma abbiamo fallito. Touya è solo il risultato dei nostri innumerevoli errori. Mi ha chiamato mamma ma sono colpevole quanto te per ciò che è diventato. Riportalo indietro Enji. Salvalo. Non mi fido di nessun altro. Non voglio piangere di nuovo su di una tomba vuota”

“Lo farò, salverò nostro figlio” 

“Prenditi cura di Shouto e anche di Hawks” 

Endeavor rimase in silenzio mentre la moglie interrompeva la chiamata. Lo avrebbe fatto. Era intenzionato a recuperare il rapporto con il minore dei suoi figli come lo era con Hawks. Non avrebbe permesso a nessuno di interferire. Provò nuovamente a contattare il Wing Hero. Ancora nessuna risposta.

“Signore siamo arrivati. Deku sta combattendo poco più avanti”

Appoggiò il cellulare e richiamò il proprio Quirk.

Avrebbe vinto quella guerra, riportato indietro Touya e conquistato nuovamente Hawks.

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Capitolo 10
*** 27- Trust me, you can dance. Tequila ***


27- Trust me, you can dance. Tequila



 

Si incontrarono nel solito posto, un magazzino abbandonato in periferia. Hawks ripensò con una sorta di nostalgia alla prima volta in cui il Villain gli aveva dato appuntamento lì, arrivando ben due ore dopo l’orario stabilito e rimanendo sorpreso nel trovarlo ancora in attesa. Ora però il tempo dei giochi era finito. In tutta onestà, il Wing Hero non credeva che Dabi anzi Touya, avrebbe accettato il suo invito. Il messaggio che gli aveva inviato poteva sembrare una trappola, ma sapevano entrambi che se davvero fosse stato così, Hawks non l’avrebbe firmato con il proprio nome. 

Avanzarono incerti fino a trovarsi l’uno di fronte all’altro. Erano passati mesi dall’ultima volta in cui erano stati così vicini. La tensione nell’aria era palpabile. Fu Dabi a spezzare l’impasse.

“Parla. Hai cinque minuti di tempo, poi non sarò responsabile delle mie azioni Hero”. Hawks non si era aspettato nulla di diverso. Sapeva di averlo ferito scegliendo Endeavor. Considerava già una piccola conquista personale il non essere stato carbonizzato all’istante.

“Non avrei mai voluto che le cose andassero a finire in questo modo” ammise con sincerità facendo qualche passo in avanti. L’espressione sul viso di Dabi non mutò di una virgola.

“E come pensavi sarebbe finita? Mi sembra che comunque tu non te la stia passando troppo male. Allora, come è il sesso con Endeavor?”

“Non sono mai andato a letto con lui, Touya” rispose con calma, cercando il suo sguardo.

“Non usare quel nome e non farmi passare per uno stupido. Ho visto la conferenza stampa. Come ti guardava. Era disgustoso” quella confessione colpì il Wing Hero più del dovuto.

“Se proprio vuoi saperlo, mi sono dichiarato ma tuo padre ha voluto del tempo per riflettere” rispose grattandosi la testa ed abbassando lo sguardo. Aveva risposto di getto, quasi senza pensare.

“Gli hai detto di noi” fu la pacata osservazione del Villain.

“Non avrei dovuto?” Dabi scoppiò a ridere;

“Chissà che faccia ha fatto”

“Sembrava deluso”

“Ora avrà solo un motivo in più per odiarmi”

“Quindi sei venuto a letto con me per colpire lui?” Hawks si era domandato più volte se per Dabi fosse stato solo questo, l’ennesima vendetta nei confronti di Endeavor. In fondo la sua ammirazione verso il Flame Hero era sempre stata palese. 

“No. Sono venuto a letto con te perchè non riuscivo a toglierti dalla testa. Eri diventato un pensiero fisso, costante. Pensavo che assecondando questo desiderio mi sarebbe passata e mi avresti finalmente lasciato in pace”

“Ed è stato così?” aveva bisogno di saperlo. 

“No, è stato solo peggio. Ora comunque non ha più importanza, tu hai scelto mio padre”

“Cosa avrei dovuto fare, seguirti?”

“Non giocare a fare l’eroe virtuoso ora. Infiltrarti tra i Villain è stato semplice per te perché in fondo condividi molte delle nostre idee. Anche tu odi questa società Keigo e non provare a negarlo” Hawks prese un lungo respiro

“Hai ragione. Siamo simili sotto molti punti di vista, io però sceglierò sempre di essere un Hero”

“Anche tu vuoi riparare agli sbagli di tuo padre. Dimostrare di essere una persona diversa da lui. Io voglio la stessa cosa. Noi non siamo simili Keigo, siamo uguali”

“Endeavor ha sicuramente sbagliato ma…”

“Non una parola” lo intimò richiamando il proprio Quirk. Hawks ricordava bene quella sensazione sulle sue piume, il gelo di quelle fiamme contro propria pelle. Quel fuoco era solo il riflesso del dolore provato da Dabi, lo stesso che ogni volta lasciava delle cicatrici indelebili nella sua carne.

“Non provare a difendere quel mostro” Hawks alzò entrambe le braccia a mo’ di resa. Per quanto si sforzasse, rimanevano sempre fermi allo stesso punto. Continuavano a ballare sul bordo di un precipizio, sarebbe bastato così poco per perdere l’equilibrio a cadere. Bastava solo nominare il Flame Hero, che confrontarsi con Touya diventava un’impresa. Tentò un approccio diplomatico;

“Endeavor è indifendibile. Ho visto il tuo video e lui stesso mi ha raccontato quanto è successo. Non sei il solo ad aver sofferto, anche tuo padre…”

“Sta zitto. Tu non sai niente”

“So che sei venuto qui da solo per incontrarmi. Questo può pur voler dire qualcosa”

“Volevo chiudere questa storia una volta per tutte”

“Allora perché non mi hai ancora attaccato? Sono disarmato”

“Non prendermi in giro. Basterebbe una sola di quelle piume per tagliarmi la gola”

“Esagerato”

“Penso solo di voler capire perché tu abbia scelto lui. Perché tutti scelgano sempre lui” era la prima volta che Dabi abbassava tanto le proprie difese. A Hawks ricordò se stesso, il bambino spaventato che un giorno Endeavor inconsapevolmente aveva salvato. Azzardò un passo in avanti;

“Non ti avvicinare” ma quella minaccia si perse nell’aria.

“Vieni con me Dabi. Non è troppo tardi” e gli tese la mano. 

“Per andare dove? Gli eroi ormai non esistono più. Shigaraki Tomura sta vincendo questa guerra. È finita Hawks.”

“La tua famiglia ti sta aspettando”

"E dove era questa famiglia quando avevo più bisogno di loro? Mia madre non ha mai alzato un dito per difendermi, come i miei fratelli. E Shouto, beh lui è l’erede perfetto per il nuovo Number One” Hawks si concesse un sorriso stanco, tirato.

“Se ti fossi preso un momento per parlare con lui scopriresti che non è così. Shouto è diverso da Enji”

“Meno male o ti saresti innamorato anche di lui”

“Ora stai esagerando”

"Perché sei venuto a letto con me Takami Keigo? Ho confessato le mie motivazioni ora voglio sentire le tue”

“Non lo so”

“Troppo facile”

“All’inizio volevo solo avvicinarmi a te, tenerti d’occhio. Dopo Shigaraki eri, anzi sei, il più pericoloso”

“Grazie”

“Non era un complimento. Comunque non so dirti perché l’ho fatto. Una volta poteva essere catalogata come errore, il problema è che non ci siamo fermati ad una”

“No, decisamente no”

“Io sono innamorato di Endeavor”

“Si questo l’ho capito. Continui a ripetertelo Hawks, eppure ora sei qui con me. Perché?”

Erano di nuovo l’uno davanti all’altro. Due predatori in attesa della prossima mossa.

“Se non vuoi dirlo ad alta voce va bene” concluse il Villain sorridendo

“Non so di cosa tu stia parlando”

“Credo invece che tu lo sappia benissimo, solo che non lo vuoi ammettere”

“Smettila Touya”

“Todoroki Touya è morto”

“Non è vero”

"Penso che dovresti andare ora. Endeavor sarà in pensiero” Hawks non credeva alle proprie orecchie

“Mi lasceresti davvero andare così?”

“Non abbiamo più nulla da dirci”

“Dabi” contro ogni raziocinio il Wing Hero gli afferrò una mano, strattonandolo verso di sé fino a far collidere le loro labbra.

Per entrambi fu come essere tornati a respirare dopo un lungo periodo di apnea. Da quel momento in poi fu solo passione, una danza consumata prima contro una parete poi sul pavimento.

 

***

 

“Ora tornerai da lui” furono le prime parole di Touya mentre osservava Hawks ancora appoggiato sul proprio petto, giocando distrattamente con alcune delle sue piume

“Io…”

“Lo capisco Keigo. Dopotutto lo ami”

“Penso di essermi innamorato di te” quella risposta spiazzò entrambi. Per primo Hawks, per essersi reso conto solo in quel momento di una verità quasi ovvia.

Lui amava Dabi. 

Per questo non era mai riuscito a levarselo dalla mente. Aveva confuso l’ammirazione provata per Endeavor con l’amore. L’aveva solo capito troppo tardi. 

Amare Touya era una follia. Non avrebbe più potuto combattere contro di lui. Avrebbe finito con il tradire i suoi stessi principi.

“Dovresti tornare indietro” Fu la voce del Villain a riportarlo alla realtà 

“Cosa?” 

“Devi tornare da Endeavor” specificò cercando il suo sguardo. Hawks sembrò deluso oltre che confuso.

“Perchè?” Touya scoppiò a ridere;

“Non è abbastanza ovvio? Siamo ad un passo dalla fine. Tra poco avverrà la battaglia decisiva e non fingere di non saperlo. Tu devi combattere al fianco degli Heroes”

“Allora vieni con me”

“Per me è tardi. Per entrambi lo è. Va bene così Keigo”

“No che non va bene. Ho promesso a tua madre che ti avrei salvato”

“Cosa c’entra mia madre ora?”

“L’ho incontrata una volta, eravamo in ospedale, ma non divaghiamo. Vieni con me Touya. Non è mai troppo tardi per ricominciare”

“Ho superato il punto di non ritorno”

“Non è vero”

“Penso che Endeavor tenga molto a te. L’ho capito dal modo in cui ti guarda. Non credevo che quel bastardo potesse mai amare qualcuno”

“Touya” 

“E smettila di pronunciare il mio nome, sembri un disco rotto. La prossima volta che ci incontreremo sarà sul campo di battaglia e lo faremo da nemici”

“Quindi questo è un addio?” Dabi si sporse per baciarlo. Fu un contatto dolce, intimo, così diverso dal solito, entrambi non erano abituati a gesti simili.

“Questo sarà il nostro ultimo ballo insieme” fu il turno di Hawks di reclamare nuovamente le sue labbra.

“Non provare ad essere romantico sul finale. Sei inquietante, non ti si addice”

“Potrei ancora bruciarti queste bellissime ali” sussurrò sfiorandogli le piume e provocandogli un brivido lungo la schiena

“Devi solo provarci” 

 

***

 

Fecero l’amore ancora e ancora. La consapevolezza che quella sarebbe stata l’ultima volta rendeva tutto ancora più difficile oltre che eccitante.

Mancavano pochi minuti allo scoccare della mezzanotte quando Hawks prese la propria decisione.

“Vuoi che dica qualcosa ai tuoi genitori o ai tuoi fratelli?” Domandò afferrando la propria giacca finita sul pavimento.

“Così saprebbero che sei stato qui” gli fece notare.

“Dopo questa notte come potrò guardare ancora Endeavor in faccia?”

“Te la caverai come sempre, hai un vero talento per la recitazione”

“Innamorarmi di te non era previsto”

“Molte cose non lo erano Hero

“Se mai dovessi cambiare idea Touya, sappi che non è tardi”

“Non sai mai quando arrenderti vero?”

“Non intendo gettare la spugna. Ho fiducia in te”

“Ti sei già dimenticato di cosa ho fatto a Bubaigawara?”

“Lo abbiamo ucciso insieme”

“Non farlo Hawks. Non provare ad assurmerti il peso di colpe non tue”

“Sono un eroe, è il mio lavoro”

“Allora smettila di esserlo”

“Non ci riuscirei neanche volendo” ammise prima di baciarlo un’ultima volta.

“L’epilogo di questa storia non è ancora stato scritto Touya” gli sussurrò a qualche centimetro dalle labbra;

“Todoroki Touya è morto. Io sono Dabi”

 

***

 

Hawks rimase per qualche minuto immobile a fissare l’ingresso della residenza di Endeavor non trovando il coraggio di varcare quella soglia. Era scappato per andare da Dabi. Aveva ammesso di amarlo ed aveva fatto il miglior sesso della propria vita. Con quale faccia poteva presentarsi al cospetto del Number One dopo aver dichiarato il suo amore anche a lui?

“Che stai facendo?” Enji era alle sue spalle. Dall’aspetto sembrava essere appena tornato da una missione.

Hawks si sforzò di sorridere.

“Non trovavo le chiavi”

“Che è successo?” sapeva che non poteva ingannarlo, come di non potergli confessare la verità.

“Scusa ma non ne voglio parlare” mormorò abbassando il capo. Era un codardo ma in quel momento poco gli importava. Stavano combattendo una guerra, Endeavor doveva essere nella sua forma migliore. Non potevano permettersi di perdere anche lui.

“Ho riflettuto sulle tue parole” Hawks si bloccò a metà del corridoio.

“Scusa ma sono molto stanco” 

“Va bene” pensò di averla scampata.

“Accetto i tuoi sentimenti Keigo” Erano le ultime parole che avrebbe voluto udire. Si sentì mancare. Era tutto sbagliato

Non poteva raccontare a Endeavor la verità, come non poteva ricambiare quell'amore. Era stato uno stupido. 

“Scusami” mormorò cercando di nascondersi dallo sguardo indagatore del Number One “Questa notte sono molto stanco” 

Non avrebbe voluto trattare in quel modo il Flame Hero ma in quel momento il panico aveva preso il sopravvento. Aveva bisogno di pensare, riflettere. Sentiva ancora il calore di Dabi su di sé, il tocco nelle sue mani contro la propria pelle.

Si diresse nella sua stanza lasciando uno sbigottito Endeavor sulla soglia.

Perdonami Enji, l’ultima cosa che vorrei fare è ferirti. Sei sempre stato il mio eroe.

Quella notte Hawks si addormentò piangendo.




 

Una settimana dopo ci fu la battaglia decisiva.

Dopo quel giorno nulla sarebbe più stato come prima. 









 

Note autrice: allora lo so, sono una persona orribile ad aver concluso la raccolta in questo modo, ma almeno una è finita. Per prima cosa, ringrazio chi ha avuto il coraggio di seguire questo esperimento fino alla fine (siete voi i veri eroi) e chi ha speso del tempo per lasciare un commento, mettere tra le seguite, preferite, ricordate. Grazie!!!

La mia prima idea su questa storia era totalmente diversa, ma nell’inserire Dabi e Hawks si sono presi la scena e non sono stata capace di fermarli. Le loro vicende in realtà vengono riprese in un’altra storia che spero un giorno di finire e postare. Lì il triangolo DabixHawksxEndeavor è spiegato decisamente meglio (vengono chiariti alcuni passaggi e si scoprirà anche chi sceglierà Hawks alla fine). Con questa raccolta ho cercato di essere più esaustiva possibile ma per mancanza di tempo e incombenze della real life, tante cose non sono riuscita a renderle come avrei voluto. Anche il finale in realtà non mi ha convinto. Non sono ancora molto pratica nel fandom di My Hero quindi mi scuso per eventuali errori o altro. Grazie ancora per essere arrivati fino a qui!!! <3

 

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