La Leggenda del Signore del Tempo Vissuto sulla Terra

di Hannah1987
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I: Un Incontro Speciale ***
Capitolo 3: *** Capitolo II: Buon Compleanno Pearl ***
Capitolo 4: *** Capitolo III: La Rinascita di Pearl Jasmine Bartowski ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV: Frammenti di memoria parte I ***
Capitolo 6: *** Capitolo V : Frammenti di Memoria Parte II ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI : L' Alchimista ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII : L' Alchimista Parte II ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII : Fuga da Vertigo 5 ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX: Una Nuova Avventura ***
Capitolo 11: *** Capitolo X: Una Scelta Importante ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI: Strani Comportamenti ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII: Viaggio nel Passato ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII. Viaggio nel Passato Parte II ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV Una Serata Speciale ***
Capitolo 16: *** Capitolo XV: La Vendetta dei Cybermen ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVI : Le Verità Nascoste ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII: Salviamo Il Dottore !!! ***
Capitolo 19: *** Capitolo XVIII: Riunione di Famiglia ***
Capitolo 20: *** Capitolo XIX: La Fine del Tempo ***
Capitolo 21: *** Capitolo XX : Una Notizia Inaspettata ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXI: La Svolta ***
Capitolo 23: *** Capitolo XXIII: Rivelazioni ***
Capitolo 24: *** Capitolo XXII: Una Vecchia Amica (Parigi 2012) ***
Capitolo 25: *** Capitolo XXIV Tic-Toc Close The Clock ... ***
Capitolo 26: *** Capitolo XXV: Il Ritorno di River Song ***
Capitolo 27: *** Capitolo XXVI: La Visione si Avvera ***
Capitolo 28: *** Capitolo XXVII: Mito oppure leggenda ? ***
Capitolo 29: *** Capitolo XXVIII : Ultimatum ***
Capitolo 30: *** Capitolo XXIX: Doctor VS La Maledizione ***
Capitolo 31: *** Capitolo XXX: La Resa dei Conti ***
Capitolo 32: *** Capitolo XXXI Questioni in Sospeso ***
Capitolo 33: *** Capitolo XXXII: Il Gran Consiglio Oscuro ***
Capitolo 34: *** Capitolo XXXIII: Un' Avventura Triste ***
Capitolo 35: *** Capitolo XXXIV: Complicazioni ***
Capitolo 36: *** Capitolo XXXV : Benvenuti in Romania ***
Capitolo 37: *** Capitolo XXXVI: Il Risveglio del Dottore ***
Capitolo 38: *** Capitolo XXXVII : I Guardiani del Destino ***
Capitolo 39: *** Capitolo XXXVIII The Rabbit Gargoyle ***
Capitolo 40: *** Capitolo XXXIX Scontro Finale ***
Capitolo 41: *** Capitolo XL L’Inizio Di Una Nuova Era ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
 
Provate ad immaginare: è un giorno come tanti altri, quando all'improvviso vedete con i vostri occhi davanti al giardino di casa una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste?Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non sa ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio... Scoprirà di essere un'altra persona, che mai nessuno si sarebbe aspettato .
Questa storia è in realtà un omaggio alla Famosa serie televisiva Inglese della BBC Doctor Who; in occasione del suo 50° anniversario e la dedico a tutti i Whovians e non. Spero che vi piaccia e che non sia noiosa.
sono curiosa di leggere i vostri commenti!!! Auguro a tutti voi una buona Lettura .
Un Abbraccio dalla vostra Hannah1987 

Avete mai sentito parlare del Dottore? Io si !! Sapete … io conosco tante storie su di lui e vi posso giurare che sono tutte vere, come lo so ?
Beh è molto semplice : mia madre lo ha conosciuto quando aveva la mia età;
si chiamava Katy ed è morta quando io avevo 18 anni e la sua morte è 
stata causata da un grave tumore maligno al seno.
Aveva 40 anni quando è successo e da allora sono passati sei anni;
ma ora basta parlare del passato e parliamo del presente; parliamo di me.
Il mio nome è Pearl Jasmine Bartowski e sono una giovane ragazza di appena 24 anni. Il mio abbigliamento è sobrio e semplice ma anche femminile allo stesso tempo; infatti esso è costituito da un leggings ricamato di pelle nera ed un vestitino corto color ruggine; maniche a ¾, un cardigan nero ed un paio di stivali lucidi con il tacco a spillo; tutto qui !! Niente di complicato e scandaloso.
I miei capelli sono leggermente mossi e mediamente lunghi ed hanno il colore del biondo cenere,mentre i miei occhi hanno il colore della nocciola; l'unico mio difetto è l'altezza infatti sono alta un metro e sessantacinque e credetemi io odio la mia altezza.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo I: Un Incontro Speciale ***


 
Capitolo I
Un Incontro Speciale

 

Tutto è cominciato in una calda giornata di maggio a New York, nel quartiere di Brooklyn. Ero da poco ritornata dal mio giro di pattugliamento... sapete io sono un agente di polizia e, visto che quel giorno il mio turno era finito molto presto, avevo deciso di approfittare del mio tempo libero per dedicarmi alla casa, alla spesa e soprattutto a me stessa.
Il mio appartamento è situato nel quartiere di Windsor Terrace a Prospect Park, una zona di élite. Gli abitanti del quartiere sono molto ospitali, educati e soprattutto portano rispetto a chiunque si trovi a passare da queste parti. Sono sempre disposti a darti una mano se hai bisogno. Si dice che il nostro destino esercita la sua influenza su di noi anche quando non ne abbiamo appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi e che le nostre scelte siano condizionate dal destino stesso. Erano da poco passate le 19:40 ed io mi stavo organizzando per la cena quando all’ improvviso... un rumore strano e a quanto sinistro; catturò la mia attenzione e dal nulla sbucò una cabina blu della polizia. Doveva essere il famoso TARDIS che mia madre aveva descritto quando ero una bambina. Mi diceva che al suo interno c’era un enorme astronave e che la cabina blu della polizia era un mascheramento per nasconderla e per farla passare inosservata sotto gli occhi di chiunque. Il TARDIS era atterrato nel mio giardino che, sotto le luci del tramonto, sembrava un meraviglioso quadro di Van Gogh.
Quando la porta si aprì … uscì un uomo abbastanza giovane dalla corporatura esile, la sua altezza non superava il metro e ottanta ,i suoi capelli erano castani, ribelli e mediamente lunghi.
Il suo abbigliamento elegante era costituito da un completo di cotone nero abbinato a dei mocassini lucidi e ad un farfallino dello stesso colore e l’unica cosa che spezzava il completo era una camicia di seta bianca dalle maniche lunghe. Il suo sguardo serio, da intellettuale. Gli occhi verdi. All’ inizio, quando mi affacciai alla finestra per vedere meglio la sua figura misteriosa, ero intimorita. Ma subito mi resi conto che di lui ci si poteva fidare e poco dopo … me ne ritornai in cucina in silenzio e continuai a preparare la cena. Nel frattempo il Dottore si apprestava ad avvicinarsi alla mia porta d’ingresso, e bussava, in attesa che qualcuno lo aprisse.
“Ehi!! C’è qualcuno in casa? Sto cercando una persona che abita da queste parti. Potete aiutarmi? Ehilà mi sentite?”
“Un attimo … arrivo !!!” Mi affrettai a raggiungere la porta e a dare il benvenuto all’inatteso ospite. Appena aperta la porta vidi che sulla soglia c'era l'uomo che avevo notato prima.
Gli sorrisi e gli dissi: “ Buonasera signore. In cosa posso esserle utile?”
“Sto cercando una persona che abita da queste parti. Il suo nome è Pearl Jasmine Bartowski. La conosce per caso?”
“Sono io; chi è lei e che cosa ci fa qui?” Gli risposi, stupita che stesse cercando proprio me.
“Io sono il Dottore e sono venuto qui …. per l’anniversario. Ti ricordi? Te lo avevo promesso.”
“Promesso? Che cosa?”
“Possibile che non te lo ricordi? Io e te … ci siamo già incontrati. Conoscevo tua madre.”
“Davvero? No … non mi pare.” Cercavo di ricordare ma era inutile.
“Prova a scavare nei tuoi ricordi in modo approfondito e vedrai che ho ragione.”
“Stavo preparando la cena. Ti va di entrare in casa e dividerla con me Dottore?” Lo so, lo so... non sapevo nemmeno chi fosse ma già lo stavo invitando a cena... era strano, ma sapevo che potevo fidarmi di lui.
“Molto volentieri e … grazie per l’ospitalità.”
Il mio appartamento di Brooklyn è situato al piano terra ed esso è composto da circa 5 stanze tra cui: una cucina in stile antico come la Sala da pranzo. La camera degli ospiti e la mia erano in stile arcaico.
“E’ un piacere per me Dottore e poi gli amici di mia madre … sono miei amici. Accomodati nella Sala da pranzo mentre io finisco di preparare la cena e per ingannare l’attesa, potresti apparecchiare la tavola
se non ti reca troppo disturbo.”
“No, no... nessun disturbo anzi...farò in un attimo.” disse sorridendo.
Aveva ragione!! Il Dottore fu davvero veloce nell’apparecchiare la tavola che io non riuscivo a seguire con i miei occhi i suoi movimenti! Devo ammettere che mi fece rimanere talmente stupita che dissi:
“E’ incredibile!!! hai impiegato metà del tempo rispetto a me. I miei complimenti Dottore!!! Lei è un uomo da sposare …”
“Cosa?”
“Tranquillo Dottore!! E' soltanto un modo di dire... Niente di preoccupante. Forza!!! Andiamo nella Sala da pranzo, altrimenti la cena si fredda…”
Quando il Dottore entrò in quella stanza così ben organizzata, ne rimase talmente stupito che dalla sua sottile bocca non uscì nessuna sillaba... nemmeno una parola dallo stupore per qualche minuto …
“Wow!!! E’ incredibile!!! E’ da quando ho conosciuto tua madre Katy che non mettevo piede in questa casa. A quanto vedo … è stata completamente ristrutturata dopo la sua morte ...”
“Hai detto dopo la sua morte giusto?”
“Si. Perché?”
“Adesso mi ricordo dove e quando ci siamo incontrati … è stato sei anni fa, nel maggio del 2006. Il giorno del suo funerale. Avevo 18 anni quando ci siamo incontrati la prima volta. Sono contenta che tu abbia mantenuto la promessa Dottore. Mia madre diceva sempre che tu eri un uomo di parola. Allora dimmi un po’ Dottore. Che cosa hai fatto durante questi anni ? Quante volte hai salvato il mondo?”
“Tante di quelle volte … che ho perso il conto!!” mi disse sorridendo.
“Mia madre ha sempre detto che essere un Signore del Tempo … comporta molte responsabilità e che non hai mai il tempo per dedicarti a te stesso …”
“Si, infatti è così. Ma a volte riesco a svagarmi un po’ e staccare la spina. Vedo che tu sei diventata una bellissima donna, proprio come tua madre... hai i suoi occhi. Le somigli molto.”
“Dottore?! Stai forse flirtando con me?!”
“Non fraintendermi Pearl non era mia intenzione flirtare. Ti ho solo fatto dei complimenti per farti sentire a tuo agio. Perché ti ho dato forse questa impressione? ”
“No figurati!! È solo che.... sei il primo che mi fa dei complimenti carini ...”
"E non sarò l'ultimo..."
La cena passò, spensierata. Il Dottore mi raccontava le sue avventure, chiacchieravamo, ridevamo...
“I miei complimenti Pearl!! Questa cena è stata davvero squisita. Lo sai cosa ci vorrebbe adesso? Dell’ottimo tè?!”
“Quale preferisci? Un Twinings earl grey dal gusto raffinato oppure un Twinings java tè verde dal gusto classico?”
“Io opterei per il tè dal gusto raffinato.”
“Vado in cucina a prepararlo. Vuoi unirti a me oppure preferisci stare un po’ da solo?”
“Preferirei farti compagnia in cucina e darti una mano con le posate e le stoviglie se per te non è un problema … e magari chiacchierare ancora un po’ così, per conoscerti meglio … che ne dici?”
“Sarebbe un idea …”
Cosi io e il Dottore andammo in cucina. Lui si guardò un po' intorno.
“Hai una bellissima cucina. Complimenti! ” disse, mentre appoggiava le stoviglie nel lavandino. “Grazie!!!” Gli risposi mentre cercavo di prendere un servizio da tè di porcellana dipinto a mano dalla credenza di cristallo sopra la mia testa. Una volta prese le tazzine, riempii la teiera d’acqua e la posai sul fuoco. Poi mi accomodai su una sedia accanto al Dottore.
“Parlami un po’ di te Pearl? Che cosa fai nella vita?” mi chiese curioso.
“Sono un agente di polizia e lavoro al dipartimento di Brooklyn, sono single e mi godo la vita ogni giorno …”
“Che tipo sei?”
“Che tipo sono? Beh … sono un tipo abbastanza socievole, tranquillo e il mio hobby preferito è il giardinaggio … Scusami un attimo …”
Mentre stavamo chiacchierando, il fischio della teiera ci disturbò. Così mi alzai, mi avvicinai al fornello, spensi il fuoco, con una presina avvolsi il manico bollente e versai l'acqua nelle tazze.
“Gradisci dello zucchero ?”
“Due zollette. Grazie.”
Misi due zollette di zucchero nel tè del Dottore e altre due zollette nel mio.
“Dimmi Dottore. Come hai conosciuto mia madre?”
“La conobbi per puro caso, in un giorno d’estate. Aveva bisogno del mio aiuto per ritrovare una sua vicina che era scomparsa nel nulla … ”
Durante la conversazione con il Dottore … ogni tanto, una ciocca di capelli ricadeva davanti ai miei occhi chiari mentre io la spostavo dietro l’orecchio senza farmi notare; reggeva qualche secondo e poi ricadeva nuovamente sugli occhi. Il Dottore la notò e la sfiorò con le sue mani delicate, rimettendola dietro all’orecchio sfiorando cosi anche il mio volto.
“Hai una ciocca di capelli che ti copre gli occhi … ecco fatto !!”
“Ti ringrazio Dottore …”
“Di nulla …”
“Bene ora dobbiamo lucidare queste stoviglie e riporle nella credenza. Mi dai una mano?”
“Certo. Volentieri !”
“Facciamo così: io lavo le stoviglie mentre tu le asciughi e le rimetti al suo posto.”
Così sia io che il Dottore; ci rimboccammo le maniche e facemmo ritornare tutto al proprio posto: i piatti furono messi nella credenza di cristallo insieme al servizio da tè, le posate nei cassetti con la tovaglia e per quanto riguarda la sala da pranzo e la cucina divennero immacolate senza nemmeno l’ombra di un granello di polvere.
“Bene! Credo che ora possiamo andare al cimitero a salutare mia madre...vuoi venire con me?”
“Certo! Ti do un passaggio con il TARDIS … così impieghiamo meno tempo …”
“Sono proprio curiosa di vedere cosa c’è all’interno di quel TARDIS …”
“Allora? Che cosa aspetti? Entra e stupisciti …"
Quando entrai al suo interno, quello che vidi fu davvero sorprendente: l’astronave con cui viaggiava il Dottore era grandissima con le pareti di corallo ed una console multifunzionale e vi assicuro che quel magnifico
TARDIS mi aveva completamente rapita.
“Wow!! Quest’ astronave è davvero magnifica ed è proprio come mia madre me l’ha descritta. Scommetto che tu e mia madre avete fatto moltissimi viaggi nel tempo.
Una volta mi ha raccontato che siete stati nella Venezia rinascimentale del grande seduttore Casanova... è vero?”
“Verissimo!! E ti assicuro che il periodo con cui sono stato con tua madre è stato il più bello della mia vita. Ora.... preparati a vivere una serata diversa dalle altre che non dimenticherai facilmente … sii partee !!!” Il TARDIS si accese e la console s’illuminò. Mentre il Dottore stava prendendo il controllo della sua astronave, io osservavo con molta attenzione ogni suo singolo movimento per diverso tempo e poi di colpo con il TARDIS scomparimmo nel nulla e qualche istante dopo … ci ritrovammo al cimitero di Brooklyn a portare dei fiori freschi sulla tomba di mia madre Katy.
“Eccoci arrivati !” Aprii la porta del TARDIS... e mi ritrovai accanto alla tomba di famiglia dei Bartowski. Posai dei fiori freschi sulla sua lapide.
 
 Katy , Jessica Bartowski
Nata il 23 marzo 1966
Morta il 23 maggio 2006
 “Ehi!!! Ciao mamma! Come va? Io sto abbastanza bene e ti ho portato delle meravigliose violette del pensiero, i tuoi fiori preferiti. C'è anche un amico con me: è il Dottore. Ti ricordi? Mi parlavi sempre di lui quand’ero piccola e credo che voglia stare un po’ da solo con te.”
“E’ un vero onore per me rivederti ancora una volta dopo la tua morte anche se soltanto in una fotografia. Mi ricordo l’ultima volta che abbiamo viaggiato insieme nel Tempo... siamo stati sul pianeta Icarus a pattinare sul ghiaccio. Ci siamo divertiti un mondo e quella giornata fu la migliore che io abbia mai vissuto stando con te …” Il Dottore sembrava che stesse piangendo ininterrottamente che le lacrime gli inumidirono il suo candido e roseo viso; era la prima volta che vedevo un uomo piangere, soprattutto un Signore del Tempo come il Dottore. Mi accostai a lui e lo confortai con un forte abbraccio.
“E’ soltanto un po’ di polvere negli occhi; non sto piangendo.” cercò di giustificarsi lui.
“Dottore non mentirmi, riconosco quando un uomo piange e tu Dottore... stai piangendo.
Non devi vergognarti. È una cosa più che normale per noi esseri umani. Ora va meglio?”
A poco a poco le lacrime dai suoi occhi verdi scomparvero e sul suo volto imbronciato e triste comparve un leggero sorriso ed il suo animo tornò sereno …
“Sto molto meglio... ti ringrazio Pearl per tutto quello che hai fatto per me e prima di andare volevo farti una proposta …”
“Ti ascolto Dottore?”
“Ti piacerebbe diventare la mia compagna di viaggio?”
“Ne sarei felice ….”
“Benvenuta a bordo Pearl!”
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo II: Buon Compleanno Pearl ***


Capitolo II
Buon Compleanno Pearl
 
 
Stavo  sistemando la mia  camera del TARDIS che  il Dottore  mi aveva affidato e mentre ero immersa nei miei pensieri ed abituarmi alla mia nuova vita, il bussare in  modo insistente del Dottore alla mia porta mi fece tornare alla realtà e con garbo ed educazione mi accostai ad essa per aprirla in attesa che il Dottore entrasse.
"Buongiorno Pearl; posso entrare? Ho una cosa per te." mi disse lui con  educazione. 
"Certo entra pure!" gli risposi felice e allo stesso tempo curiosa.
Il Dottore una  volta  entrato nella mia stanza; si appoggiò allo stipite della porta sorridendomi mentre mi aveva allungato  un pacchetto regalo ma non capivo il perchè lo avesse fatto. 
“Tieni, oggi è un giorno speciale: compi 24 anni! Tanti auguri Pearl!! E' solo un pensiero e vorrei tanto che  lo accettassi come pegno della nostra amicizia.”
“Davvero é il mio compleanno? Scusami Dottore ma non me ne ero accorta; ti ringrazio.” Gli risposi con entusiasta mentre scrutavo con molta attenzione il regalo del Dottore. Cominciai a scartarlo sempre più curiosa. Una volta aperto … rimasi stupita.
“Wow!!! E’ un cacciavite sonico nuovo di zecca. Grazie Dottore è il miglior regalo che un Signore del Tempo possa mai fare.”
“E non è tutto mia cara; adesso chiudi gli occhi e non sbirciare che c'è un'altra sorpresa per te fidati di me; non te ne pentirai e stai tranquilla che ti guido io. Mi raccomando non sbirciare ok ?! Posso fidarmi? ”
“Si certo; puoi stare tranquillo Dottore. Parola di scout!!” Così mi feci guidare dal Dottore all’ interno del TARDIS senza batter ciglio fino a quando non si fermò all’improvviso in una stanza, mi tolse le sue mani lisce e vellutate davanti ai miei occhi e poi le spostò sul mio nudo collo per appoggiarmi qualcosa di freddo ed intrecciato che poi chiuse di scatto.
“Apri gli occhi Pearl e guardati allo specchio.”
“Perché?”
“Tu fallo e basta... dopo fai commenti.” Mi guardai con molta attenzione davanti allo specchio e notai qualcosa di diverso … indossavo una collana intrecciata d’argento con appeso un magnifico pendente di colore verde brillante.
“E’ un magnifico regalo Dottore! Che cos’è ?” chiesi io stupita ed incantata da quel magnifico gioiello che Il Dottore mi aveva regalato oltre al mio cacciavite sonico. Ero davvero molto contenta.
“Questa è una lacrima di giada. Si dice che questa pietra preziosa abbia dei poteri benefici e il suo nome deriva dallo spagnolo: Pedra de Hijada, che significa pietra dei fianchi. Tra gli antichi egiziani e gli antichi cinesi, attribuirono a questa pietra diversi poteri come: preservare i morti, portare fortuna ed essere un buon auspicio per la fertilità. Invece nelle civiltà preistoriche essa veniva apprezzata per la sua durezza e quindi, di conseguenza, veniva utilizzata per creare utensili utili oppure strumenti sacrificali. In più sembra che questa pietra preziosa avesse anche un dono: quello di eliminare le energie non pulite e rinvigorire le donne.”
“I miei complimenti Dottore! Oltre ad essere un Signore del Tempo sei anche un pozzo di conoscenza.” lo provocai, anche se in fondo lo ammiravo.
“E’ una delle mie doti.”
“Ti prometto che finché avrò vita; non mi separerò mai da questa meravigliosa collana.” Io e il Dottore ci guardammo negli occhi e qualcosa scattò all'improvviso fra di noi. Ci sentivamo come delle calamite. Eravamo attratti l’uno dall’ altro e le nostre labbra si sfiorarono con un bacio intenso ed appassionato che sembrava eterno. Quel bacio mi piacque molto e non sapevo per quale oscuro motivo mi ritrassi quasi subito, come se fosse stato uno sbaglio. Per giunta mi scusai senza sapere il perché.
“Mi dispiace. Non era mia intenzione baciarti. Scusa.”
“No, non ti devi scusare... è stata soltanto colpa mia... mi sono fatto trascinare un po’ troppo dalla situazione.”
“Tranquillo Dottore. Non è successo niente. E 'stato soltanto una debolezza da parte di entrambi. Dimentichiamo tutto.”
“Allora Pearl … dove ti piacerebbe festeggiare il tuo compleanno?”
“Non lo so Dottore … scegli tu! Basta che ci divertiamo.” gli dissi con rinnovato entusiasmo.
“Allora tieniti forte … perché andremo nel 1965 ad incontrare il grande Elvis Presley, il re del rock and roll.”
Il TARDIS si mosse ed attraversammo un tunnel spazio–temporale per arrivare nel 1965 ad un concerto di Elvis. Quando il TARDIS si fermò … Il Dottore si comportò come un vero gentiluomo aprendomi la porta e facendo la guida turistica della città di Memphis.
“Mia cara Pearl … benvenuta a Memphis la città del rock. La città di Memphis è una città degli Stati Uniti d'America, capoluogo della contea di Shelby dello stato del Tennessee ed è conosciuta nel mondo come culla di molti generi musicali americani fra i quali: blues, gospel e rock and roll; ed è qui che Elvis Presley ha iniziato la sua carriera. Forza! Andiamo a divertirci e mischiamoci fra la folla. Evviva Elvis! The King! ”
“In che periodo del 1965 siamo?”
“Il 25 maggio del 1965. Perché?”
“Nulla! Era solo per curiosità.” Wow Non potevo crederci. Ero nel maggio del 1965 ad un concerto di Elvis Presley, il mio mito.
“Dottore? E’ il miglior compleanno che io abbia mai vissuto. Adoro il rock. Adoro Elvis. Oh yes!!” esclamai, abbracciandolo. Mi sarebbe tanto piaciuto poter continuare a ballare delle ore con la musica di Elvis, ma cosa poteva rovinare il giorno migliore della mia vita? Un imprevisto.
“Dottore? Guarda un po’ sul palcoscenico. Che cos’è quella strana creatura?”
“Sembrerebbe un Satrax …”
“Un Satrax? Che cos’è un Satrax?”
“I Satrax sono delle creature molto pericolose, capaci di manipolare le menti delle persone fino a renderli schiavi del loro volere. Un consiglio? Mai guardare un Satrax diritto negli occhi. Seguimi Pearl e stammi vicino. Non dobbiamo assolutamente perdere di vista quel Satrax.”
Io e Il Dottore ci allontanammo dalla folla di quei giovani rocker per inseguire quella strana forma aliena, senza sapere dove ci stesse portando. La seguimmo a pari passo per tutto il suo tragitto fino a raggiungere un vicolo cieco e senza via d’uscita. Ci ritrovammo circondati dai Satrax.
“Bene. Perfetto Dottore. Siamo finiti in una trappola. Qualche idea per scampare questa situazione?”
“Si ce l’ho!” mi rispose, stupendomi.
“Ma davvero? E quale sarebbe?”
“Darci alla fuga. Via!”
“Si fermi Dottore! Non c’è bisogno di scappare. Vogliamo soltanto parlarvi.”
“ Parlarci? E di cosa?”
“Il mio nome è Taurus. Sono un ambasciatore Satrax e sono un portavoce del mio popolo.”
“Piacere di conoscerti Taurus. Io sono il Dottore.”
“Sappiamo chi sei e conosciamo la tua compagna.” L’ ambasciatore Satrax Taurus era un buffo omino di colore blu con delle enormi orecchie da cane, flosce, dalla pelle molliccia e rugosa come tutti i Satrax.
“Mi conoscete? Sapete chi sono?” chiesi.
“Il tuo nome è Pearl Jasmine Bartowski. Figlia di James e Katy Jessica Bartowski.”
“Com’ è possibile? Come fate a conoscere il suo nome? Spiegatemi. ” chiese il Dottore stupito ed impacciato, mentre io ero rimasta senza parole.
“Come lo sappiamo? Perché noi abbiamo visto. Noi conosciamo il suo presente, il suo passato ed il suo futuro.”
“Cosa sapete del mio futuro? Che cosa avete visto?” chiesi io curiosa.
“Ciò che abbiamo visto non può essere svelato. Possiamo soltanto dirti che molto presto scoprirai chi sei veramente e che il Dottore sarà li con te quando accadrà.” mi rispose Taurus in maniera vaga e misteriosa.
“Quando accadrà cosa?” lo incalzai. Non riuscivo a capire.
“La tua morte sarà la tua risposta.” mi rispose serio.
“La mia morte? Non capisco. Che cosa significa?”
“Voi venite dal futuro. Vero Taurus?”
“Si Dottore. Noi veniamo dal futuro e il futuro da dove proveniamo non è piacevole. Esso è un regno fatto di guerre, morti, schiavitù e desolazione. Presto il Male ritornerà e l’Oscurità diventerà  il padrone.”
“E’ per questo che siete qui! Per avvertirci degli eventi futuri.”
“Non solo per avvertirvi, ma anche perché abbiamo bisogno del vostro aiuto.”
“Il nostro aiuto; e per cosa ? Taurus Spiegati meglio.”
“Il grande sacerdote Satrax, Aquarius è stato rapito. Egli è un custode del Tempo. Senza di lui non possiamo ritornare nella nostra era, fino a quando non lo ritroveremo … resteremo per sempre bloccati nel 1965. Ti prego Dottore. Aiutaci!!”
“Avete qualche idea su dove possa essere? Conoscete chi l’ha rapito?”
“Sono stati degli Idra XB – 65: Cyborg umanoidi del Terzo tipo e lo hanno rinchiuso in un loro bunker sotterraneo che dista dieci minuti da qui. Seguiteci presto!” Così decidemmo di seguire quei Satrax senza dare troppo nell’ occhio, verso la strada che ci avrebbe portato, non solo al bunker sotterraneo dei Cyborg Idra XB - 65 ma anche ad una morte certa ed io sinceramente non volevo morire il giorno del mio 24° compleanno.
“Dottore? Questo è il peggior compleanno della mia vita... era meglio se me stavo a casa a guardare la televisione …” Ero spaventata.
“Non farti prendere dal panico Pearl. Fidati di me. Ti prometto che usciremo vivi ed illesi da questa situazione e tu … non morirai oggi.” mi disse il Dottore per tranquillizzarmi. Intanto all’interno del campo base dei Cyborg Idra XB - 65 … qualcosa stava accadendo e qualcuno stava architettando un piano di difesa contro il Dottore.
“Allora Aquarius. Hai intenzione di parlare oppure no?”
“Xen ... presto il Dottore arriverà e per voi sarà la fine. Presto colei che accompagnerà il Dottore verso il suo destino scoprirà la sua vera identità. Fra sei giorni esatti ella morirà come umana e rinascerà come Signore del Tempo e il Dottore sarà il suo testimone. La profezia diventerà reale e voi sarete finiti.”
“Non esiste nessuna profezia che narra di un umana che diventerà un Signore del Tempo...  è una bugia! Tu menti !!!”
“E’ la verità Xen. Sarai tu che la farai rinascere come Signore del Tempo, perché ella morirà oggi per mano tua. I sei giorni sono scaduti. Oggi è il 25 maggio ed ella ha compiuto 24 anni ed è proprio oggi che lei rinascerà come Signore del Tempo. La sua memoria ritornerà.”

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Capitolo 4
*** Capitolo III: La Rinascita di Pearl Jasmine Bartowski ***


Capitolo III
La  Rinascita di Pearl Jasmine Bartowski
 

"Dottore? Quanto manca al campo base degli Idra XB-65?"
"Se i miei calcoli sono esatti, e lo sono sempre, dovrebbe mancare poco..."
"Shh, fate silenzio! Che i cyborg di guardia potrebbero sentirci ed annientarci in un nanosecondo con quei laser distruttori. Ecco; quella laggiù dovrebbe essere la porta d'ingresso del bunker."
"Come facciamo ad entrare?! Il bunker è super sorvegliato; che è impossibile entrare."
"Creeremo un diversivo per distrarli mentre voi entrerete all'interno del bunker per cercare il grande sacerdote Satrax. Buona Fortuna Dottore."
"Grazie Taurus."
"Proteggi il Dottore, giovane Pearl."
"Lo farò Taurus. Promesso!"
I Satrax misero in atto il loro diversivo permettendoci così di entrare all' interno della base militare degli Idra XB-65 in grande stile e senza fare alcun rumore.
"Allarme evasi!!! I Satrax stanno scappando!!! Dobbiamo fermarli!!!"
"Ehi, teste di latta?! Perché non provate a prenderci."
Mentre i nostri amici Satrax cercavano di distrarre le guardie di sicurezza XB-65, il Dottore cercava di sbloccare la porta con il suo cacciavite sonico mentre io gli coprivo le spalle.
"Dottore quanto manca? " 
"Ci sono quasi .... ecco fatto! Vieni dentro Bartowski e aiutami a distruggere quegli Idra XB-65." Entrammo all'interno di quel bunker sotterraneo, sigillammo la porta e poi c'imbattemmo in quei Cyborg all'interno dell'anticamera. Li distruggemmo uno ad uno riducendoli in tanti piccoli rottami di metallo.
"Allarme intrusi!!! Eliminare ...."
Nel frattempo all'interno della sala di controllo... il Comandante Xen era seduto sul suo trono e nell' attesa di nuovi sviluppi, egli era impegnato ad ascoltare i suoi oscuri pensieri soprattutto dopo che il sacerdote Satrax gli aveva rivelato il suo futuro; era molto distratto e allo stesso tempo preoccupato per la sua sorte ma una voce di un suo sottoposto lo fece ritornare alla realtà dicendo: "Comandante mi sente? Comandante?"
"Che cosa succede Zin?"
"Le telecamere di sicurezza hanno rilevato degli intrusi nell'anticamera del bunker." Il comandante Xen si avvicinò al monitor delle telecamere di sicurezza per controllare e capire chi fossero gli intrusi .
"Zin chi sono quei due individui?"
"Il programma di riconoscimento facciale dice che il primo soggetto è il Dottore mentre il secondo soggetto, risulta inesistente." rispose l'alieno.
"Zin... dì ai Cyborg di intervenire!"
"Ai suoi ordini comandante." Zin fece il saluto militare e si allontanò.
Nel frattempo io e il Dottore eravamo nascosti dietro un muro. Avevamo raggiunto la porta dove era tenuto il sacerdote Satrax e l'unico ostacolo che  ci separavano  da essa;  erano le due guardie che lo sorvegliavano impedendoci cosi d'intervenire.
"Cavolo è adesso come facciamo a  farlo evadere  senza farci notare dalle  guardie di sorveglianza?! Spero che tu abbia  un piano Dottore…"  dissi io preoccupata.
"Certo che ho un piano giovane Pearl! Andiamo, seguimi e vedrai andrà tutto bene." mi disse il Dottore fiducioso e sicuro di sé."
"Dottore qual è il tuo piano?" gli chiesi io curiosa e nella speranza  che  mi rispondesse.
"Ascoltami Pearl Bartowski; il piano è questo: io distraggo le guardie mentre tu vai avanti ed apri la porta .  Stai tranquilla, troveremo un modo per liberarci di loro. Fidati di me." concluse il Dottore fiero.
"Ci vediamo dall'altra parte Dottore." detto questo, il  Dottore  uscì dal nostro nascondiglio e attirò l’attenzione delle guardie dicendo:
“Salve, io sono il Dottore. Sapete... abbiamo un problemino …” Le guardie mi davano le spalle, perciò uscii anche io dal nascondiglio a mia volta per dirigermi verso la porta intenta a salvare il sacerdote Satrax quando all’improvviso... durante il mio tragitto avevo urtato un  qualcosa  di  duro e metallico con il piede e senza  rendermene conto  ero riuscita  ad attirare l’attenzione sia  delle guardie che del Dottore... dovevo agire in fretta e in tempi brevi se volevo salva la vita.
"Corri Pearl! Corri più veloce che puoi!!" mi urlò contro Il Dottore in modo protettivo mentre estraeva il suo cacciavite sonico per difendersi e stordire i due militari alieni in modo che entrambi riuscissimo a scappare. Correvamo entrambi più veloce che  potevamo così raggiungemmo una porta d'acciaio che  grazie al mio cacciavite sonico ero riuscita a sbloccare ed una volta entrata  in una  zona  sicura,  feci cenno al Dottore di seguirmi ed una  volta entrati, sigillammo la porta subito dopo.
"Presto Dottore! Entra qui dentro e blocca la porta ..."
"Fatto. Muoviamoci!" Ricominciammo la nostra corsa senza sosta. Attraversammo diversi corridoi e diverse porte con il Cyborg Idra XB-65 alle calcagna fino a raggiungere il nascondiglio segreto, dove il grande sacerdote Satrax era stato imprigionato. Entrai, seguita dal Dottore ed una voce a noi sconosciuta ci  disse: "Ti stavo aspettando Dottore."
"Chi sei tu? "gli chiese  lui con  sospetto e  disinvoltura.
"Io sono il comandante Xen e tu Dottore ... sei giunto al capolinea." Rispose  orgoglioso.
Il Dottore provò ad avvicinarsi a lui, per parlargli ma fu tutto inutile perchè  non  era in grado 
di muoversi oltre la sua ombra e quando cercò di opporre resistenza; una forte scossa elettromagnetica lo scaraventò a terra rendendolo dolorante e quasi privo di sensi.
“Cosa vuoi da me?” continuò lui preoccupato:"Aaahhh!!! !!! La mia povera testa. Che cosa mi sta succedendo? Perché non riesco a muovermi!!! Aaahhh!!! Che cosa mi hai fatto Xen?"
"Nulla Dottore; ti sto semplicemente uccidendo. Lo vedi quel campo di forza che ti circonda?! Sta assorbendo tutta la tua energia vitale e fra qualche istante tu sarai morto e non potrai mai più rigenerarti. Ti consiglio di arrenderti e di prestare i tuoi servigi agli Idra XB-65 se vuoi salva la vita."
"Preferisco morire, piuttosto che diventare tuo schiavo Xen. Aaahhh!!!" Cercai di avvicinarmi a lui ma senza esiti positivi. Egli era  circondato da una  prigione  elettromagnetica  che  m'impediva di intervenire.
"Resisti Dottore! Sto venendo a prenderti. Ehi Xen; perché non provi a vedertela con me."Dissi io sfidandolo.
"No Pearl. Non ti devi sacrificare per me; so badare a me stesso! "Mi disse il Dottore orgoglioso.
"Non in questa situazione Dottore. Ehi sbruffone? Fammi vedere cosa sai fare."continuai io per provocarlo.
"Ti pentirai amaramente di avermi sfidato. Insignificante e stupida umana." mi disse il Comandante Xen furioso.
"Non mi hai dato altra scelta robot!!! Io non ho paura di morire."
"No, Pearl non farlo!" Il Dottore cercava di fermarmi, ma non avevo intenzione di obbedire. Per una volta toccava a me salvarlo e avrei fatto tutto ciò che era in mio potere. Lo scontro ebbe inizio ed entrambi sfoderammo le nostre armi migliori: io avevo il mio amato cacciavite sonico mentre il comandante Xen aveva il suo laser distruttore. Durante il combattimento, ci furono diverse esplosioni ed entrambi eravamo stati feriti. Stavo dando il meglio di me stessa pur di salvare Il Dottore; ero anche disposta a morire per lui. Ero allo stremo delle mie forze ma riuscii comunque ad evitare tutti i colpi, tranne quello che mi avrebbe uccisa. Un raggio mi raggiunse facendomi cadere a terra ferita e quasi priva di sensi ma continuavo a lottare consapevole del fatto che sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto il Dottore ma orgogliosa di averlo salvato.
"Ma guardati! Sei debole e sei ferita gravemente e pure… stai combattendo con l'estremo delle tue forze pur di salvare Il Dottore. Sei disposta a morire per lui . Perché?" mi chiese il Comandante Xen curioso mentre  io lo risposi a tono dicendo:
"Se proprio devo morire oggi ... almeno lui sarà salvo. Ne sarà valsa la pena e tu verrai all'inferno con me!!"
"Lo vedremo!!!" mi sfidò il comandante robot. I due laser (quello del comandante e quello del mio cacciavite) si scontrarono fra loro, creando una forte esplosione. Fummo coinvolti entrambi e il Dottore una volta liberatosi dal campo di forza che lo imprigionava, corse verso di me e mi avvolse nelle sue possenti braccia nella speranza di salvarmi in tempo.
"Ti prego Pearl resisti!"
"Dottore ce l'abbiamo fatta? Abbiamo sconfitto il comandante Xen?" gli chisi io morente.
"Si, Pearl. Ce l'abbiamo fatta ed è stato merito tuo se ora siamo salvi. Tu mi hai salvato la vita ed io farò lo stesso con  te." mi rispose fiero.
"E' stato un piacere conoscerti Dottore. Addio." gli  dissi  io  poco prima  di morire e mentre  stavo esalando il mio ultimo respiro, Il  Dottore mi sorrise e mentre  piangeva sul mio corpo ormai morente gli dissi: "Sapevamo entrambi che  sarebbe  stato rischioso. L'importante  è che  tu sia salvo e  che  stai bene. Il  resto non conta. " conclusi io addormentandomi per  sempre fra le sue  braccia. 
"Pearl, non lasciarmi ti prego . Ho bisogno di te!" Il Dottore si chinò sul  corpo ormai senza  vita  della giovane Pearl  dandole  il suo bacio di  addio con  l'intenzione  di  donarle tutte le sue rigenerazioni future e quando stava per farlo, egli fu bloccato dal sacerdote Aquarius che aveva assistito a tutta la scena e tirandolo a sé disse:
"Fermo Dottore; Non lo fare!"
"Cosa?! Perché?!"
"Allontanati subito da lei Dottore è ora!"
"No, non posso farla morire Aquarius. Io  devo salvarla!!" rispose Il Dottore adirato.
"Non puoi farlo Dottore; devi allontanarti da lei subito!"
"Perché non posso salvarla  Aquarius?" insistette.
"Fidati di me  Dottore, presto capirai."
Il Dottore alla fine si arrese e si allontanò dal corpo ormai immobile della sua giovane compagna piangendo. Il suo volto era cupo e triste e guardandola per l'ultima volta disse:
"Mi sarebbe piaciuto conoscerti meglio Pearl Bartowski e vivere un sacco di avventure insieme a te. Ti amo e ti amerò per sempre."
"E' giunto il momento miei cari Satrax… ciò che abbiamo visto sta per accadere. Ella si sveglierà, ella ritornerà dal regno dell'Oblio. Nella sua morte troverà la risposta..."Ripetevano i Satrax di continuo nel loro stato di trans. Il Dottore non era in grado di capire cosa stesse succedendo all'interno di quella stanza buia e gelida come il ghiaccio. Egli non conosceva la verità e non sapeva darsi una spiegazione logica fino a quando… dal nulla si materializzò una luce dorata che avvolse il corpo di lei. Pearl iniziò a volteggiare in aria come se fosse un balletto di danza classica mentre i Satrax continuavano a ripetere la stessa filastrocca:
"Ella si sta risvegliando, ella sta ritornando alle sue origini . Molto presto la sua memoria ritornerà. Il suo destino ed il suo futuro è legato al Dottore. Essi sono destinati a stare insieme."

Solo quando quella luce dorata smise di volteggiare; finalmente il miracolo avvenne: la giovane Pearl Jasmine Bartowski era ritornata dal regno dell' Oblio sotto un altro aspetto.
Ella era radicalmente cambiata: i suoi capelli erano lunghi e corvini ed i suoi occhi, che un tempo erano nocciola, divennero blu profondi. 
Il Dottore  quando  vide  la nuova Pearl davanti ai suoi occhi; si sentiva confuso e disorientato, aveva paura del cambiamento e delle sue conseguenze future.
"Ehi Dottore che cosa hai? Cos'è quello sguardo pietrificato? Sembra  che tu abbia appena visto un fantasma ..." gli disse la giovane  ragazza dai capelli corvini che  era spaventata  a sua volta incapace di capire  che  cosa le stesse  accadendo.
"Chi sei tu ?" chiese il Dottore spaventato con  in mano il suo cacciavite sonico per  difendersi dalla nuova arrivata.
"Ti ripeto la domanda: chi sei tu?" insistette lui mentre  cercava delle risposte  che  dessero un  senso all'accaduto.
"Ma come Dottore non mi riconosci? Sono io; la tua compagna di viaggio: Sono Pearl!" rispose lei  fiduciosa nella  speranza  che il Dottore la  credesse.
"No, tu non puoi essere lei; perché  è morta sacrificando la sua vita per salvare me." Gli rispose  orgoglioso e  sicuro di se; e quando la giovane  Time Lady si rese conto di quello che  le era  successo,  guardò il Dottore diritto negli occhi e lo sorrise dicendo: "Dottore ora ricordo chi sono veramente: io sono un Signore del Tempo e il mio pianeta d'origine non è la Terra ma è Gallifrey. Esso è collocato nella costellazione di Kasterborus e dista 250 milioni di anni luce dal pianeta che mi ha cresciuta!" Quando il  Dottore si rese conto di quello che  era  accaduto all'interno di  quella stanza buia,  fredda  e  senza finestre; egli rimase senza  parole ed incapace di agire.

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Capitolo 5
*** Capitolo IV: Frammenti di memoria parte I ***


Capitolo IV
Frammenti di memoria parte I

Il Dottore mi guardava, stupito. Non riusciva a credere a quel che stava accadendo. Io provavo la stessa cosa: mi sentivo diversa, strana, ero cambiata … ma non riuscivo a capirne il reale motivo! Rivolsi la mia attenzione al Dottore e agli alieni nella stanza … forse loro mi potevano aiutare.
"Oh cavolo!! Che posto deprimente è mai questo? E' pieno di rottami. Scommetto che quello sul trono doveva essere il loro capo. Poverino ... chi l'ha ridotto così male ?"
"Ma come? Non ricordi che sei stata tu a mettere KO il comandante Xen?"
"Sono stata io? Davvero? Mi spiace Dottore … ma io non ricordo nulla di ciò che mi è accaduto. Tutti i miei ricordi da umana sono spariti,li ho rimossi del tutto. Che cosa mi sta succedendo Taurus? Perché non ricordo nulla della mia vita umana ?"
"Che cosa le avete fatto? Perché ha dimenticato tutto ?"
"Noi non le abbiamo fatto nulla, Dottore. Semplicemente è in fase di transizione…  Sta diventando un Signore del Tempo a tutti gli effetti..." Il Dottore rimase senza parole, incapace di darsi una spiegazione logica.
"Signore del Tempo? Come può essere? Lei è un' umana o almeno lo era prima di morire...."
"Conosci la leggenda del Signore del Tempo vissuto sulla Terra?"
"Non l’ho mai sentita nominare … cosa dice? Avanti, dimmelo!!"
"La leggenda racconta che un milione di anni fa, un Signore del Tempo, dopo l'ultima grande Guerra Temporale tra i Signori del Tempo e i Dalek, sopravvisse e trovò rifugio sulla Terra dove si dice che abbia vissuto fino al giorno della sua morte. In una calda giornata d'estate egli s'innamorò di una giovane umana. A distanza di quattro anni si sposarono e diedero alla luce una bellissima bambina. L’uomo giurò a se stesso e alla sua adorata moglie che l'avrebbe protetta per sempre. La leggenda dice anche che un nuovo Signore del Tempo arriverà sulla Terra e se la porterà via con se. I loro destini s'incroceranno e le loro vite saranno legate per l'eternità..."
"Mi stai dicendo che Pearl Jasmine Bartowski è la donna della leggenda e che io, sono Il Signore del Tempo che  la porterà  con sé ? " chiese il Dottore. Era stupito … come anche io del resto … Mio padre un Signore del Tempo?! Mio padre era umano!!"
"Si Dottore è così. Tu e la giovane Pearl siete destinati a stare insieme..."
"Ne sei sicuro?" gli domandò, sempre più incredulo.
"Più che sicuro Dottore ...."
Mentre ascoltavo i due uomini parlare, continuavo a girare per la stanza, cercando qualcosa che mi aiutasse a ricordare il mio passato. Il Dottore si avvicinò a me e mi sfiorò con un tocco delicato la spalla, riscuotendomi dai miei pensieri. Non so per quale oscuro motivo, mi ritorsi contro di lui puntandogli contro il mio cacciavite sonico dalla luce viola, e mi rivolsi a lui dicendo con tono minaccioso ed adirato:
"Ehi tu? Tieni a freno le mani e manteniamo le distanze. Sai... io non amo essere toccata, soprattutto da uno sconosciuto che per giunta è anche un impostore che si spaccia per il Dottore. "incalzai io adirata e sospettosa.
" Io non sono uno sconosciuto e non sono affatto un impostore! Io sono il solo e unico Dottore; e tu Pearl Jasmine Bartowski dovresti saperlo!!" mi ripose  Il Dottore adirato.
"Come conosci il mio nome di battesimo? Non l'ho mai detto a nessuno; tranne al Dottore ovviamente. Soltanto lui lo conosceva e tu non sei lui."
"Invece ti sbagli! Sono  Io Il Dottore e posso provartelo."
"E Allora perché io non mi ricordo di te? Chi sono io? Che cosa mi sta succedendo?" Dissi piangendo ed urlando a squarciagola mentre la mia amnesia peggiorava sempre più e nella mia mente c'erano soltanto dei ricordi frammentari che non avevano senso che io non riuscivo a capire.
“Aiutami ti prego! Aiutami a ricordare!!" supplicai l’uomo che si era presentato come il Dottore.
“Vorrei tanto farlo, credimi. Ma non posso!!!" mi rispose. Vidi che stava soffrendo e quando stavo per perdere le speranze...  il volto dell’uomo cosi  garbato e gentile  s'illuminò e disse :
"Ma certo, la telepatia! Ascoltami Pearl: io posso aiutarti a recuperare la  memoria ma per farlo; ho bisogno che tu
abbi fiducia   in me."
Ero spaventata e paralizzata allo stesso tempo. I miei muscoli e le mie ossa si erano atrofizzati così  tanto che non riuscivo nemmeno a parlare ma solo ad annuire.
"Ora ti guarderò diritto negli occhi e mi connetterò telepaticamente a te, in modo che tu possa accedere alla mia memoria e ai miei ricordi."
"Sarà doloroso?"chiesi titubante.
"Forse soltanto un po'. Vedrai andrà tutto bene devi soltanto fidarti di me."  mi disse Il Dottore rassicurandomi.
La mia mente e quella del Dottore si connessero telepaticamente ed io iniziai a scrutare la sua mente in tutti i suoi minimi dettagli: vidi tutti i sui  ricordi dall'infanzia alla sua giovinezza e dalla sua adolescenza fino alla sua età adulta. Vidi il giorno del nostro  primo incontro, lo scontro con Xen e il mio cambiamento. Scrutare la mente di una persona attraverso la telepatia non era cosa da poco. Infatti quando le nostre menti si separarono, io persi i sensi e svenni fra le sue braccia a causa della stanchezza.
"Pearl mi senti? Rispondimi. Che cosa le succede Taurus?"
"Tranquillo Dottore è soltanto svenuta! Presto si riprenderà."
"Devo portarla subito via da qui, prima che i Cyborg Idra XB-65 si riprendano. Si ma come?"
"Tranquillo Dottore! Ci pensiamo noi."
"E come? Creando un altro diversivo?"
"Non ci occorre nessun diversivo. Vi teletrasporteremo fuori da qui in un baleno. Venga Dottore. Si avvicini."
Il Dottore si avvicinò a Taurus con in braccio la sua giovane compagna di viaggio ed un Satrax si strinse forte ad entrambi. In meno di cinque secondi vennero teletrasportati fuori da quel bunker sotterraneo, vicino al luogo in cui il TARDIS era stato parcheggiato.
"Grazie per il passaggio Taurus."
"Grazie a te Dottore che ci hai aiutato a salvare il grande sacerdote Satrax, permettendoci così di poter ritornare nel futuro. Arrivederci, Dottore."
"Buona fortuna Taurus. Fate buon viaggio."
"Abbi cura di te e della tua compagna Dottore."
"Lo farò!!!"
"Ricordati, Dottore, che tu e la tua giovane compagna siete legati da un unico destino..."
I Satrax attraversarono un tunnel spazio- temporale che li avrebbe riportati nel futuro, scomparendo nel nulla senza lasciare nessuna traccia del loro passaggio. Il Dottore rientrò all'interno della sua nave spaziale, con in braccio la giovane Pearl Jasmine Bartowski che al momento era priva di sensi e la portò in una delle stanze del TARDIS. Si sedette accanto al letto, in attesa del suo risveglio.

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Capitolo 6
*** Capitolo V : Frammenti di Memoria Parte II ***


Capitolo V
Frammenti di memoria parte II
 
Quando mi risvegliai, avevo un forte mal di testa e la prima cosa che vidi furono i suoi occhi verdi. Il suo sguardo compiaciuto mi sorrideva soddisfatto, in mano aveva un  piatto contenente qualcosa da mangiare.
"Ciao Pearl. Bentornata nel regno dei vivi..."
"Ahi! La mia testa . Che cosa mi è successo Dottore? "
"Ti va di mangiare qualcosa con me? Ho preparato questi deliziosi sandwich al tonno.
Avanti, prendine uno!! Ti assicuro che sono squisiti." Mi disse sorridendo.

Il Dottore mi aveva convinto. Presi un sandwich al tonno fra le mani e lo avvolsi in un tovagliolo, in modo da non sporcarmi. Prima di assaggiarlo, ne annusai l'odore  invitante. Finalmente gli diedi un piccolo morso, dicendo:
"Sai che hai proprio ragione Dottore. E’ davvero ottimo … I miei complimenti."
"Mi prendi in giro, vero?" mi chiese. Non credeva alle mie parole ma comunque non aveva smesso di sorridere.
"Per niente. Tu sei davvero un ottimo cuoco, Dottore."
Il Dottore era diventato rosso dall'imbarazzo: "Ti ringrazio Pearl … Sai è la prima volta che una ragazza mi fa un complimento..."
"No. Non ci credo!! E tutte le tue compagne con cui hai viaggiato in precedenza ? Non ti hanno mai fatto dei complimenti?"
"No mai … mi ritenevano poco interessante."
"Beh si sbagliavano … io invece ti trovo interessante ed attraente " dissi con un certo imbarazzo.
"Ho sentito bene? Mi trovi un uomo attraente ed interessante?" mi rispose, con una punta di ironia.
"Perché non lo sei?!"
"Sai... mi piace il tuo sarcasmo Pearl. Hai il senso dell'umorismo."
"Ti ringrazio. Posso farti una domanda?"
"Ti ascolto."
"Secondo te ... sono una ragazza carina?"
"Sei una ragazza più che carina anzi, ti trovo affascinante e radiosa anche dopo la tua prima rigenerazione..." mi disse sorridendo. Rimasi spiazzata: non mi aspettavo che il Dottore pensasse quelle cose di me … ma non capivo una cosa:
"La mia prima rigenerazione? Che cosa significa non capisco."
"Oh, già … non ricordi … Beh, vedi, durante la nostra avventura a Memphis sono successe molte cose...."
Il Dottore iniziò a raccontarmi tutto quello che avevamo vissuto nel maggio 1965, nei minimi dettagli, includendo la mia morte e rinascita come Signore del Tempo. Mi aveva detto che avevo subito una trasformazione radicale sia nell'aspetto fisico che nella personalità, sbalzi d'umore improvvisi, amnesia temporanea e svenimento, compreso il fatto che avevo tentato di ucciderlo. Quest’ultimo fatto mi turbò parecchio e cercai subito di scusarmi.
"Oh mio dio!! Ho davvero fatto questo? Mi dispiace Dottore. Non era mia intenzione tentare di ucciderti. Ti chiedo scusa."
"Tranquilla Pearl, è acqua passata... e poi non è successo niente."
Il Dottore mi abbracciò per consolarmi. Ad un tratto qualcosa scattò nella mia testa come un innesco: tutti i miei ricordi cominciavano ad emergere e l'amnesia scomparve del tutto.
"Adesso mi ricordo tutto Dottore, la mia amnesia è completamente scomparsa ed è tutto merito tuo se la mia memoria è ritornata.
Ti amo Dottore!!" Gridai con entusiasta e facendomi trasportare dalla situazione, decisi di baciare il Dottore sulla bocca con passione e desiderio. Egli rimase lì, impalato a fissarmi stupito e disorientato, incapace di reagire.
"Ops. L'ho fatto di nuovo vero?" gli chiesi dopo aver notato il suo stato.
"Fatto cosa?!"mi rispose ironico.
"Ti ho baciato e sta volta è stata tutta colpa mia... mi dispiace."
"Shh; fai silenzio non importa."
Il Dottore mi guardò diritto negli occhi e con un tocco delicato delle sue dita, mi sfiorò le labbra e mi baciò in modo intenso e passionale come se mi amasse da sempre mentre io non esitai a resistergli. Lo amavo e niente e nessuno poteva cambiarlo … questo era il nostro destino ed il destino non poteva essere cambiato. Il bacio durò abbastanza a lungo e, durante quell’attimo di pura follia, qualcosa di strano mi accadde: la mia mente si affollò di immagini spiacevoli, dove io e Il Dottore eravamo coinvolti in prima persona. Decisi che per il momento lui non doveva venirne a conoscenza. Nel frattempo il TARDIS vagava senza meta all'interno del tunnel spazio – temporale. Il Dottore mi stava insegnando a padroneggiare le mie doti parapsicologiche, come la telepatia e la percezione del tessuto di cui è costituito l'Universo. Soprattutto doveva farmi capire come distinguere i punti fissi dai punti in movimento (ovvero i punti nel tempo e nello spazio che non è possibile o che è possibile modificare). M’insegnava ad essere un Signore del Tempo.
 "Allora mia cara Pearl, essere un Signore del Tempo comporta delle grandi responsabilità e per questo bisogna essere addestrati a qualunque evenienza. La prima regola fondamentale di un Signore del Tempo è mentire. Bisogna mentire per sopravvivere. Ora vorrei che tu mi mostrassi le tue abilità come pilota del TARDIS. Avanti mostrami come si fa."
Incominciai con le funzioni di base su come si pilotava un TARDIS, cosi mi avvicinai alla console e, con mio stupore, notai che ero molto brava nel pilotarlo. Conoscevo ogni suo tasto, ogni sua leva ed ogni suo circuito a memoria come se lo guidassi da sempre e lo facevo ad una velocità tale che lo stesso Dottore rimase esterrefatto.
"Incredibile!!! Sai pilotare il TARDIS meglio di me, eppure... non te l'ho mai insegnato..."
"Non ce ne stato bisogno che tu lo facessi. Mi è bastato osservarti una sola volta ed ho memorizzato ogni tuo singolo movimento."
"E' ingegnoso Pearl! E' fantastico!"
"Grazie!!"
"Ho notato che anche tu sei in grado di vedere il cuore del TARDIS… Ho sempre creduto di essere l’unico in grado di farlo … come ci riesci?" mi chiese sempre più sorpreso.
"Non lo so Dottore. Non conosco il motivo."
Il Dottore mi allenò duramente … avevo sviluppato ogni mia singola dote, miglioravo ogni giorno di più fino a renderle perfette.
"I miei complimenti Pearl! In questi giorni sei migliorata tantissimo; brava. "
"Tutto merito di un buon Maestro e tu Dottore sei il mio maestro ed il mio Dottore."
"Wow!! Mi stupisco da solo... Ora la prova finale: tocca a te far atterrare il TARDIS!"
Eseguii la manovra perfettamente e, quando uscimmo dalla nave spaziale, ci ritrovammo sulla superficie di un pianeta rossastro ed umido, con qualche pianta sparsa in giro.
“Dove siamo Dottore? In quale epoca ci troviamo esattamente?”
“Non ne ho la più pallida idea. E tu?”
“Nemmeno io.”
Mentre io e il Dottore contemplavamo con molta attenzione l’ambiente che ci circondava, una strana creatura dagli occhi gialli come quelli di un gatto si avvicinò a noi. Aveva la pelle verdastra e rugosa come quella di una lucertola dopo la sua prima muta; la testa e le mani erano d’argento e con una di esse ci scannerizzò dicendoci : “Salve viaggiatori del tempo. Il mio nome è Zenit. Benvenuti su Vertigo 5. Prego
seguitemi; che vi mostro i vostri alloggi.”
Il Dottore ed io seguimmo quella strana creatura che all’apparenza sembrava gentile e tranquilla. Ma mentre Percorrevamo le strade di Vertigo 5, ebbi una brutta sensazione: qualcosa non mi convinceva. Avevo percepito delle vibrazioni negative in quel luogo ma non ne avevo la certezza.
“Dottore? Questo posto non mi convince per niente …”
“Perché? Sembra un pianeta innocuo come i suoi abitanti.”
“Tu credi? Beh … io continuo ad avvertire delle vibrazioni negative. Sarà meglio andarcene finché siamo in tempo …”
“Mi fido di te, Pearl. Raggiungiamo il TARDIS.”
Mentre stavamo pensando ad una scusa plausibile per lasciare in fretta quel pianeta, qualcosa di freddo ed appuntito ci colpì alle spalle. L’ultima cosa che ricordo fu il volto di Zenit che mi guardava fisso mentre diceva: “Sogni d’oro, bellezza …” e poi più nulla.

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Capitolo 7
*** Capitolo VI : L' Alchimista ***


Capitolo VI
 L’Alchimista 
 

"Capitano Grey? Che notizie mi porti ?"
"Abbiamo arrestato due Signori del Tempo clandestini..."
"Chi sono ? "
"Un uomo ed una donna mio Signore; sembrerebbero essere dei rinnegati..."
"Dove li avete rinchiusi ?"
"Nella zona d'isolamento Signore! In compagnia di un altro prigioniero.”
"Portatemi subito dai prigionieri capitano Grey!!"
"Obbedisco Signore !!"
Questa volta Il Dottore e la giovane Pearl erano nei guai fino al collo; erano stati imprigionati su di un pianeta sconosciuto e chissà in quale epoca spazio-temporale. Il Dottore aveva riaperto da poco i suoi occhi verdi; si sentiva intorpidito e disorientato; e con il suo sguardo curioso stava cercando di capire dove fosse. Era stato rinchiuso insieme alla sua compagna di viaggio; all'interno di una stanza spoglia e poco illuminata, che metteva i brividi. Doveva essere una grotta sotterranea, dove i prigionieri venivano rinchiusi per farli marcire fino alla morte. Il Dottore era preoccupato per la sua giovane compagna svenuta a terra, con delle catene ai polsi; si avvicinò a lei con l'intenzione di farla rinvenire con qualche sbuffo sul viso e dicendo:
"Pearl svegliati! Pearl, mi senti ?!" Dopo diversi colpetti sul viso, finalmente mi risvegliai. Ero ancora intontita ed intorpidita a causa del narcotico ma per fortuna stavo bene.
"Dottore dove siamo ? Che cos'è questo posto? Perché ho le catene ai polsi?"
"Non lo so. Tu come stai ?"
" Io sto bene, e tu ?"
"Sono ancora un po' intontito ma sto bene."
Quando scrutai con molta attenzione quella stanza, mi sembrava molto familiare come se io... ci fossi già stata. Mi resi conto che quel posto lo avevo già visto, nella mia testa.  Che cosa mi stava succedendo?
che cosa significavano quelle  immagini che  avevo visto? Le  nostre  vite  erano in pericolo ? Tutte  queste  domande, affollarono la mia  mente;  avevo paura  e il  mio animo era  turbato. 
Quando  la mia  mente tornò lucida,  rivolsi il  mio sguardo al  Dottore esponendogli tutte le mie  preoccupazioni e  quello che  avevo visto dicendo:
"Dottore; io sono già stata qui..."
Il Dottore quando ascoltò  le mie  parole, ne rimase  stupito che  disse :
"Che cosa  significa che  sei  già stata qui ?  E 'impossibile!"
"Dottore, ascoltami. Prima  che il  TARDIS atterrasse su  questo pianeta e ci  siamo baciati, nella mia mente sono comparse delle immagini senza alcun senso logico e non so che cosa vogliono dire. Dottore, che cosa  mi sta succedendo? Ho Paura." 
Il Dottore aveva notato il mio animo inquieto, cercò di  tranquillizzarmi con un abbraccio ma quando lo fece, una voce proveniente da un angolo della stanza, disse:
"Ci si rivede, Dottore!" Non sapevo chi fosse ma vidi il Dottore immobilizzarsi e voltare lo sguardo verso lo sconosciuto come se lo conoscesse e quando riconobbe la sua voce acuta  ed inconfondibile gli domandò:
"Che ci fai tu qui! Come sei finito in questo buco?" 
"Non ne ho idea Dottore. So soltanto che mi sono risvegliato in questa grotta sotterranea e mi sono ritrovato con  queste  catene ai polsi... e voi ? Ricordate qualcosa ?"
"Vuoto totale. Mi ricordo soltanto il volto di una strana creatura dagli occhi gialli che diceva:
" Sogni d'oro.... e poi nient'altro." Guardai il Dottore... la sua attenzione era completamente rivolta all'uomo nell'ombra.
"Dottore, chi è? Lo conosci?" gli domandai. Lui mi rispose:
"Pearl, ti presento il capitano Jack Harkness!"
il capitano Jack Harkness era un uomo affascinante dai capelli neri e gli occhi chiari; dall’altezza media e dalla corporatura massiccia. Il suo abbigliamento era sofisticato ed elegante allo stesso tempo e ciò che lo distingueva dal Dottore, era il suo inconfondibile cappotto lungo, nero e sbottonato della Seconda Guerra Mondiale.
“Onorato di conoscerla Mademoiselle.” Mi disse mentre mi baciava la mano.
“Il piacere è tutto mio” gli risposi. Nel frattempo il capitano Grey ed il suo anonimo capo stavano percorrendo il corridoio della zona d’isolamento, dove i nostri tre eroi erano stati rinchiusi.
“Capitano Grey? Quanto manca ?”
“Ci siamo quasi Signore. La prossima cella a destra, è quella dei nostri prigionieri. Eccoci arrivati …”
“Molto bene Grey. Adesso apri la porta.”
“Subito Signore !!”
Il capitano Grey prese il mazzo di chiavi fra le mani e cercò la chiave che avrebbe aperto la cella dove erano rinchiusi Il Dottore, il capitano Jack Harkness e la giovane Pearl Jasmine Bartowski.
"Ritornando al discorso di prima... Pearl posso spiegarti che cosa ti sta succedendo. Se non sbaglio, tu  hai detto che quando stavamo all’interno del TARDIS e mi hai  baciato, all'improvviso delle immagini disconnesse e senza  un filo conduttore logico come se fosse un  
Déjà-vu  giusto ?”
“Si, esatto Dottore!”
“Hai idea di cosa siano quelle immagini Pearl ?”
“Potrebbero essere dei ricordi assopiti nella mia memoria … non credi ?” Gli domandai mentre lo vedevo andare avanti e indietro per la stanza senza mai fermarsi e dopo qualche minuto mi rispose : 
“No. Non credo che siano dei ricordi assopiti …”
“Se non sono dei ricordi assopiti ... allora che cosa sono ?”
“Potrebbero essere dei sogni premonitori oppure potrebbero essere delle visioni.”
“ Visioni ? Che cosa sono le visioni ?”
Il Dottore ci pensò su per qualche minuto e quando stava per darmi la  risposta che  cercavo, un rumore catturò la nostra attenzione. La porta della cella si aprì  due soggetti inquietanti, si avvicinarono a noi : il primo soggetto aveva l’aspetto di un soldato che aveva combattuto diverse guerre. Aveva il corpo pieno di cicatrici ed una benda sull’occhio sinistro.  Il secondo invece  aveva l’aspetto di un uomo enigmatico e misterioso, la carnagione scura, i suoi lunghi capelli  brizzolati erano legati da una coda, i suoi occhi determinati avevano il colore della pece e l’unico indumento che indossava era una lunga mantella nera che gli copriva il capo.
“Bene, Bene. Che Cosa abbiamo qui? Due Signori del Tempo ed un Agente del Tempo, clandestini.”
“Chi diavolo sei?” Chiese il capitano Jack Harkness con tono cupo ed arrabbiato.
“Tutti mi chiamano L’Alchimista; ma il mio vero nome è Scorpio.” rispose l’uomo incappucciato con tono pacato e calmo.
“Che cosa vuoi ? Perché ci hai rinchiusi qui dentro?” intervenne Il Dottore mentre  lo guardava diritto negli occhi, L’Alchimista  sentendosi osservato rivolse io  suo sguardo accigliato verso il suo nemico rispondendogli :
“Cosa voglio? Voglio te Dottore …” gli rispose.
“Come mai sai chi sono ?” Disse Il Dottore con tono stupito e spaventato.
“La tua fama è nota da queste parti. Conosciamo tutte le tue grandi imprese …”
“Oh ma davvero ?! Non sapevo di essere diventato così famoso anche da queste parti.”
“Come ho detto … la tua fama ti precede Dottore …”
"Perché sono qui ? Che cosa vuoi da me ?"
L’Alchimista non rispose e lasciando Il Dottore senza una risposta … chiuse la cella e ci rivolse le spalle dicendo :
“Vi auguro una buona permanenza in carcere. Ci si vede!”
E poi scomparve nel nulla in compagnia del capitano Grey. Nel frattempo io ed il mio compagno di viaggio, riprendemmo la nostra conversazione da dove l’avevamo lasciata.
“Dimmi Dottore. Hai idea di cosa mi sta succedendo e per quale motivo ho queste immagini nella mia testa ?”
“Ora ti spiego: quelle che tu definisci immagini nella mia testa …. In realtà si chiamano visioni e si possono presentare sotto diversi aspetti come i sogni oppure di premonizioni. La premonizione indica una sensazione nella quale l'individuo sembra percepire informazioni su eventi futuri prima che accadano; nell'ambito della parapsicologia si indica come premonizione l'ipotetico potere paranormale che permetterebbe alle persone di vedere il futuro o ciò che accade in altri luoghi, sotto forma di sogni e/o visioni e assume il nome di chiaroveggenza.”
Quando Il Dottore mi disse quelle parole, io rimasi lì ferma a guardarlo fisso negli occhi con stupore, senza capire una sola parola di quello che diceva …
“Premonizioni ? Chiaroveggenza ? Non capisco una sola parola di quello che dici; mi sembra impossibile che io abbia acquisito questa capacità …”
“Mia cara Pearl … hai forse dimenticato che tu adesso sei un Signore del Tempo e per un Signore del Tempo nulla è impossibile!!! Quando sei diventata un Signore del Tempo … hai acquisito diverse abilità come la rigenerazione, la telepatia, l’ipnosi, il potere di assorbire, trattenere e rilasciare grandi quantità di elettricità e di alcuni tipi di radiazioni; la chiaroveggenza invece … è un abilità molto rara in un Signore del Tempo …”
Adesso mi sembrava molto più chiaro. Tutto quello che mi aveva detto Il Dottore, mi aveva fatto rimanere senza parole ma in compenso mi aveva fatto capire molte cose sui Signori del Tempo.
“Ora il nostro obbiettivo principale è quello di escogitare un piano di fuga da questo orrendo pianeta, prima che c’inceneriscano tutti. Dottore hai un piano ?”
“No, nessuno! Tu Jack? Hai qualche idea su come liberarci da queste catene ?”
“Mi dispiace Dottore! Sono a corto di idee a momento …”
“Se solo avessi il mio cacciavite sonico … potrei riuscire a spezzare queste catene …”
Vedevo Il Dottore sconsolato e pensieroso che cercava ogni possibile soluzione per poter scappare da Vertigo 5 e salvarci la pelle.
“Dottore ? Hai detto che ti serve un cacciavite sonico giusto?”
“ Si, esatto Pearl ma ce l’hanno sequestrati e quindi non abbiamo scampo; moriremo qui.”
“Io non credo ! “ gli dissi con un tono d’incoraggiamento e sicuro di me; mentre il mio compagno di viaggio si piangeva addosso … io avevo trovato un modo per liberarmi dalle catene. Infatti avevo ben nascosto il mio cacciavite sonico; in un posto dove mai nessuno l’avrebbe mai cercato; era avvolto nei miei capelli ed aveva l’aspetto di un fermaglio a forma di spillone; lo estrassi dai miei capelli e lo utilizzai sulle catene e … voilà … niente più catene ai polsi. Il Dottore si stupì quando lo vide e poi disse :
“Sbaglio … o quello che hai in mano è il tuo cacciavite sonico?”
“Si, esatto Dottore !”
“Come sei riuscita a nasconderlo dalle guardie Pearl ?”
“Semplice !! Lo nascosto nei miei capelli come fermaglio ed ho aspettato il momento giusto per utilizzarlo …”
“Sei un genio Pearl Jasmine Bartowski!!!”

 
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo VII : L' Alchimista Parte II ***


Capitolo VII
L’Alchimista Parte II
 
“Posso farle una domanda Signore ?”
“Ti ascolto Grey …”
“Mi domandavo se lei e Il Dottore vi siete già incontrati ?”
“E’ stato molto tempo fa ; durante L’Ultima Guerra Temporale tra i Signori del Tempo e la mia gente; sul mio pianeta d’origine e a causa di quella guerra molte persone persero la vita.”
“Chi furono i vincitori , Signore?”
“Il Dottore pose fine alla Guerra, sterminando la sua stessa gente e la mia. Io sono riuscito a scappare all'ultimo minuto.
Ero l'ultimo della razza Nephilim , ero un profugo. Mi ritrovai su questo pianeta e i Katersauria 47 mi accolsero a braccia aperte... anche loro avevano un conto in sospeso con il Dottore.”
Quando l’Alchimista aveva raccontato la sua storia al suo fedele compagno ed amico:  il capitano Grey e le sensazioni che aveva provato nel raccontarlo era: terrore, rabbia, preoccupazione; tutto ciò che un uomo devastato dalla guerra poteva provare …Nel frattempo … io, Il Dottore e il capitano Jack Harkness; grazie al mio cacciavite sonico … riuscimmo a liberarci da quelle terribili catene.
Ora l’unica cosa che ci mancava … era sbloccare la serratura della nostra cella e fuggire; ma sarebbe stato facile riuscire a fuggire senza essere visti ? Chi lo sa. Mentre stavo cercando di sbloccare la serratura con il mio cacciavite sonico … una nuova premonizione occupava la mia testa … avevo visto combattere Il Dottore contro L’Alchimista, in una stanza dalle pareti rosse piena di quelle strane creature dagli occhi gialli ed il capo d’argento; avevo anche visto la morte del Dottore per mano dell’avversario incappucciato ed io dovevo assolutamente impedire che ciò accadesse. Dovevo salvarlo ad ogni costo e cambiare gli eventi futuri.
 Quando la mia visione scomparve dalla mia testa … avevo lo sguardo pietrificato dal terrore ed ero preoccupata per Il mio Dottore; il capitano Jack Harkness se ne accorse e disse:
“Va tutto bene Pearl ?”
“ No, Jack! Non va bene per niente …”Gli dissi con tono adirato e cupo.
“Che cosa hai visto ?”
“Il Dottore che combatte contro Scorpio, in una stanza dalle pareti rosse e piena di quelle creature dagli occhi gialli che assistono al combattimento dove Il Dottore morirà.”
Il capitano Jack Harkness quando sentì ciò che avevo visto; rimase pietrificato a guardare verso la direzione dove c’era Il Dottore … sapendo che forse sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe visto.
“Pearl dobbiamo subito avvertire Il Dottore! Lui deve sapere della tua visione … io vado a dirglielo. ” Disse mentre cercava di correre verso Il Dottore per avvertirlo, ma io lo presi per un braccio e lo bloccai dicendogli :
“No, Jack! Il Dottore non deve assolutamente sapere ciò che ho visto. Dobbiamo impedire che combatta contro Scorpio; altrimenti morirà ed io non posso permettere che questo accada …”
“Ti capisco perfettamente ! Pearl hai tutte le ragioni per salvarlo ed io ti aiuterò …”
“Davvero?”
“Ti do la mia parola.”
“Grazie Jack ! sei un vero amico …”
“E’ il minimo che posso fare dopo che tu mi hai salvato la vita …”
“Jack, promettimi che tu non rivelerai mai al Dottore la mia visione per nessun motivo …”
“Ma …Pearl…”
“Promettilo Jack ! Promettilo .”
“E va bene … lo prometto!”
Il capitano Jack Harkness aveva dato la sua parola , promettendo anche se in modo forzato; che non avrebbe mai rivelato la mia visione e la nostra conversazione al Dottore che nel frattempo … aspettava il momento giusto per scappare dalla zona d’isolamento e raggiungere il deposito degli oggetti dove erano stati rinchiusi tutti gli oggetti personali dei prigionieri compresi i nostri, in modo che potessimo recuperarli e con un cenno
della sua mano e un filo di voce disse :
“Via libera! Andiamo, forza.”
“Sei sicuro Dottore ?”
“Più che sicuro Pearl; vieni avanti ! " Esclamò Il Dottore  sicuro di sè. Cosi mi feci convincere ed io in compagnia del capitano Jack Harkness… lo raggiungemmo vicino alla porta d’ingresso della zona d’isolamento che ci avrebbe portati verso la libertà. Intanto nella zona di controllo della sicurezza … alcuni soldati Katersauria 47 stavano controllando tutte le telecamere a circuito chiuso di tutte le zone della loro base militare e un soldato semplice dagli occhi gialli; se ne accorse e di scatto si avvicinò al capitano Grey per avvertirlo della nostra  fuga improvvisata  nella speranza  che ci avrebbero fermati in tempo.
“Capitano Grey? Venga subito a vedere !"  esclamò agitato uno  dei  suoi  sottoposti. Il Sottoufficiale  Colin che  era  il  più  anziano dei  soldati Katersauria 47,  aveva la pelle   rugosa come tutti gli  altri  con una  sola  differenza:  il  suo  corpo  era  pieno di  cicatrici ed  aveva   molti anni  di  servizio  alle sue spalle  ed  era  uno  dei  fedelissimi  dell' Alchimista e  faceva  parte  di  una  cerchia  ristretta  d'elitè che non  avrebbe  mai  tradito il  suo  "Padrone." 
“Che cosa succede sottufficiale Colin ?”  chiese  curioso  Scorpio : " Che  notizie mi porti dalla prigione  d'isolamento ?"
“Dei prigionieri stanno  scappando dalla  zona  d'isolamento. Come  vuole  che  interveniamo mio  Signore?" gli  chiese il Sottoufficiale  Colin  nell'  attesa di   ricevere nuovi  ordini.
“Fate scattare l’allarme di sicurezza e catturate Il Dottore e la sua compagna di Viaggio. Non devono assolutamente fuggire.” disse  l'Alchimista infuriato.
“Ai suoi ordini Signore.” rispose a  tono il suo Sottoufficiale una  volta  congedandosi  dal  suo  Capo per eseguire i  suoi ordini.
Questa volta , si metteva davvero male per noi … ci avevano scoperti; avevano attivato l’allarme di sicurezza e purtroppo non c’era  più via di scampo e l’unico modo per fuggire era correre contro il tempo; all’improvviso il capitano Jack Harkness che era nel panico più totale disse :“Che cosa diavolo succede Dottore ?”
“Ci hanno scoperti Jack e fra meno di cinque minuti questa stanza sarà piena di guardie.” disse.
“Dobbiamo escogitare subito un piano di difesa; hai qualche idea Pearl ?” chiese 
“Ci sto pensando Jack; dammi qualche minuto …” risposi io per tranquillizzare entrambi mentre  io stavo cercando  una  soluzione che  ci avrebbe  aiutati a  risolvere l'inconveniente che  si  era  creato all' interno  della   base  militare  di  Vertigo 5.
“Non abbiamo tutto questo tempo!” esclamò Jack spaventato mentre il  Dottore  era  andato nel panico.
“Forza seguitemi da questa parte !!” Dissi  io mentre  attraversavamo il corridoio della zona d’isolamento più veloce che potevamo ma le guardie dell’ Alchimista  erano  troppo  veloci per i  miei gusti e in me  che  non   si dica  e in  poco  tempo   ci  avevano circondati impedendoci  di scappare.
“Ehi venite tutti da questa parte … che li ho trovati…” disse  all' improvviso un soldato  Katersauria 47 di  grado superiore  chiamando a  se  tutti i  suoi  sottoposti per impedirci  la  fuga  da  quel  pianeta  maledetto.
“E adesso ? Che cosa facciamo ? Siamo circondati…”  dissi  io spaventata mentre  il  Dottore m' incoraggiava  dicendo :“Stai  tranquilla Pearl; li affronteremo insieme. Siete pronti ? Via !”
Il primo a colpire fu il Capitano Jack Harkness con il suo laser deluxe compatto; poi fu la volta del mio cacciavite sonico e l’ultimo a sparare fu Il Dottore e in dieci nanosecondi avevamo ucciso molti soldati Katersauria 47, passando cosi in netto vantaggio; ma quanto sarebbe durato ? Nessuno lo sa . Come si dice: l’unione fa la forza e noi tre insieme eravamo un ottima squadra.
“Bene 1-0 per noi Dottore.”
Quando stavamo per fuggire dalla porta d’ingresso della zona principale d’isolamento … i soldati Katersauria 47 sopravvissuti … Ci bloccarono l’uscita impedendoci cosi di fuggire.
“Arrenditi Dottore !! Non avete più via di scampo. Arrendetevi e non vi sarà fatto alcun male. Mani in alto !!”
Io, Il Dottore e il Capitano Jack Harkness ci arrendemmo perché erano in troppi e non potevamo scappare. Per il momento la nostra fuga era stata rimandata.
“Seguiteci per favore. Da questa parte.”
“Dove ci state portando Capitano Grey ?”gli domandai con tono pacato ed accompagnato dalla mia curiosità di sapere le reali intenzioni di  quelle guardie   fino  a  quando non  raggiungemmo  una porta rossa  che ci  avrebbe  portati  al  cospetto  del nostro principale nemico.
“ Nella sala del trono … al cospetto dell’Alchimista.”
Uscimmo dalla zona d’isolamento ed imboccammo un lungo ed interminabile corridoio, seguito da una serie di porte che si aprivano elettronicamente fino a raggiungere una strana porta che si poteva soltanto aprire con un riconoscimento vocale e quando entrammo al suo interno ... la riconobbi subito : aveva le pareti rosse e il pavimento scuro; sul trono sedeva L’Alchimista con addosso la sua lunghissima mantella nera e questa volta non aveva il cappuccio e sugli spalti vi erano seduti quelle strane creature dagli occhi gialli e il capo argentato; era la stessa stanza che io avevo visto nella mia visione.
“Finalmente c’incontriamo Dottore! Era da tempo che aspettavo questo momento …”
“A cosa ti riferisci Scorpio?”
“Per anni … ho aspettato che tu ti facessi vivo e finalmente il mio desiderio è stato esaudito …”
“Che cosa vuoi da me Scorpio?”
“Un combattimento corpo a corpo; io contro l’ultimo Signore del Tempo … che ne dici ?”
“Vuoi un combattimento ? Bene ! Che combattimento sia …”
Il combattimento ebbe inizio mentre io e il capitano Jack Harkness stavamo escogitando un diversivo per far allontanare Il Dottore dal campo di battaglia; il primo ad attaccare fu Scorpio con la sua pistola laser; i primi tre colpi furono evitati dal Dottore … trovandosi così in netto vantaggio sull’ Alchimista. Quando tutto sembrava andare per il verso giusto …
Il Dottore era stato colto di sorpresa dall’Alchimista che gli puntava contro la pistola laser dicendo : “Sei finito Dottore! Di le tue ultime preghiere …”
Il Dottore cercò di contrattaccare con il suo cacciavite sonico l’avversario ma sfortunatamente gli cadde da mano e Scorpio con un calcio… lo allontanò da lui in modo che non lo recuperasse …
“Jack dobbiamo fare qualcosa per salvare il Dottore; altrimenti morirà …”
“Addio … Dottore …” Disse l’Alchimista poco prima di sparare il colpo che per Il Dottore sarebbe stato Fatale. Il colpo di grazia era stato sparato e per il mio compagno di viaggio non c’era più niente da fare; stava per morire ed io non potevo fare nulla per evitarlo … fino a quando non intervenne il capitano Jack Harkness che si lanciò su di lui per salvarlo. Aveva preso il colpo al posto suo e un attimo dopo l’Agente del Tempo era temporaneamente morto mentre il mio Dottore giaceva a terra svenuto a causa della caduta. Adesso toccava a me pareggiare i conti con Scorpio e porre fine al combattimento una volta per tutte …
“Bene Scorpio ! Adesso siamo soltanto io e te. Avanti , fatti sotto e fammi vedere quanto sei bravo a combattere …”
Quando l’Alchimista si avvicinò a me per guardarmi diritto negli occhi si mise a ridere e mentre giocherellava con la sua pistola laser mi disse : 
“Un umana che vuole sfidare un Nephilim ? Sembrerebbe una follia e poi … io non combatto con le donne …”
“Cosa c’è ? Hai forse paura di essere sconfitto da una donna …”
“Io sconfitto ?Aha! Baggianate . Nessuno mi ha mai sconfitto! Non c’è riuscito Il Dottore e non ci riuscirai nemmeno tu che sei un insignificante umana !”
“Aha ! Stento a crederci. Un uomo del tuo calibro non dovrebbe temere un umana giusto ? Sai cosa sei Scorpio ? Un codardo ! Ecco cosa sei !”
“Bada a come parli signorina o ti farò rimpiangere di essere nata !!”
“Oh ma davvero?! Uh … sto tremando di paura …”
Gli dissi con un tono di sfida mentre lo guardavo diritto negli occhi senza alcun timore.
“Avanti Scorpio … fammi vedere chi sei ; perché non vieni qui e non provi ad uccidermi codardo !!!”
“Smettila di chiamarmi codardo !! Non lo tollero!!”
“Codardo!!!”
“Smettila ho detto !!”
“Codardo!!”
“Finiscila Subito!!”
“Altrimenti che cosa fai… codardo!! Mi uccidi ?”
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e all’Alchimista gli salirono i nervi non solo dalla rabbia ma anche dalla bramosia di combattere e vendicarsi…
“Bene… visto che ci tieni tanto a finire all’altro mondo … ti accontento subito mia cara … ”
“Prima d’ iniziare il nostro combattimento…vorrei avere la possibilità di scegliere l’arma …”
“Come desideri dolcezza; con quale arma vorresti combattere ?”
“Che ne dici di un’affilatissima spada ?”
“Per me va bene . Capitano Grey ? Le spade per favore?”
“Subito, mio Signore !”
Le armi ci furono consegnate e il combattimento che era stato sospeso dal Dottore lo ripresi io con un unico scopo: sconfiggere l’Alchimista e fuggire al più presto da Vertigo 5 illesa; insieme al Dottore e il capitano Jack Harkness … devo ammettere che il mio avversario era molto bravo a maneggiare la spada ma mai quanto me …
“Touché ! 1- 0 per me …”
“I miei complimenti Madame ! Siete molto brava a maneggiare la spada; chi vi ha insegnato?”
“Beh ! Quattro anni di scherma sono serviti …”
Il combattimento proseguì a gran velocità ed io ero in netto vantaggio sul mio avversario : «Tre passi avanti e colpisci la cintura; quattro passi indietro e colpisci con la punta della spada il braccio dove brandisce l’arma e disarmalo; punta verso il cuore, guardalo diritto negli occhi e uccidilo a sangue freddo …»
“Che cosa aspetti? Uccidimi finché sei in tempo … giovane Pearl …”
“No. Non lo farò Scorpio ! Io non sono un’assassina a sangue freddo …”
“Io, invece si !”Cosi Scorpio … senza nemmeno pensarci due volte … estrasse un pugnale da sotto la manica destra della sua mantella e mi colpì a sangue freddo diverse volte all’addome lasciandomi a terra priva di sensi per poi scomparire nel nulla teletrasportandosi …
“Adieu Cherì !!”
Nel frattempo il capitano Jack Harkness … era ritornato nel regno dei vivi mentre Il Dottore riprese conoscenza e quando mi videro distesa per terra ferita … accorsero in mio soccorso ed entrambi erano preoccupati per le mie condizioni di salute …
“Oh mio Dio Pearl !! Chi ti ha ridotto cosi ? Rispondimi.”
“Che cosa le è successo Jack?”
“E’ stata gravemente ferita all’ addome; ha bisogno di cure.”
“Voglio sapere chi è il bastardo che l’ha ridotta cosi! Se lo trovo giuro… che lo uccido con le mie stesse mani anche a costo della mia vita stessa.”
Il Dottore era arrabbiato con se stesso perché non era riuscito ad evitare tutto questo scempio. Voleva ad ogni costo trovare colui che lo aveva colpito nel profondo ferendo quasi a morte la sua giovane Pearl e nel suo sguardo non c’era altro che odio per quello che gli aveva fatto.
“Dobbiamo subito portarla via da qui; presto Jack! Aiutami a riportarla all’ interno del TARDIS e scappare da Vertigo 5.”
  

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII : Fuga da Vertigo 5 ***


Capitolo VIII
Fuga Da Vertigo 5
 
Jack e il Dottore raggiunsero il TARDIS e mi adagiarono nel letto della mia camera.
Io ero in una specie di dormiveglia … ero cosciente di tutto ciò che mi accadeva intorno
ma non riuscivo a svegliarmi... era come se qualcosa mi impedisse di controllare il mio corpo.
 Vedevo il dolore e la disperazione del Dottore e non potevo farci nulla. Mi faceva male... era sempre al mio capezzale … non mangiava ne dormiva... rimaneva lì, a vegliare su di me.
Ogni tanto una lacrima solcava il suo volto.
Avrei voluto svegliarmi ed urlargli di reagire, dirgli che sarebbe andato tutto bene e che non doveva mollare. Invece rimanevo nel mio dormiveglia … senza la possibilità di fare nulla.
 Sentii Jack chiedere al Dottore se c'era stato qualche cambiamento.
“Qualche cambiamento Dottore ? ”
"Nulla. La ferita è molto grave e Pearl non è in grado di controllare la rigenerazione.
E' un Signore del Tempo solo da pochi giorni."
All'improvviso sentii un dolore atroce, che mi svegliò dal mio torpore.
"Dottore..." mormorai sofferente, "Che cosa mi succede?".
Il Dottore, che appena si era accorto che avevo ripreso conoscenza mi si era avvicinato,
cominciò a darsi delle pacche sulla testa:
"Pensa Dottore, pensa... l'energia rigenerativa sta prendendo il sopravvento... Pearl non è in grado di gestirla... come fare?
Mi servirebbe qualcosa... ma certo!!!! che stupido … la soffitta …"
Detto questo corse via. Ritornò dopo un attimo con in  mano un contenitore di plexiglass.
"Dottore … che succede? A cosa serve quel contenitore?" chiesi tra un lamento e l'altro.
"Pearl, non ti preoccupare... andrà tutto bene. Cercherò di invertire il tuo processo rigenerativo. Questo contenitore ha la capacità di contenere la tua energia rigenerativa. In questo modo potrò indirizzarla solo verso la ferita. Così potrai guarire e non ti rigenererai. "
Lo guardai negli occhi e vidi la sua determinazione a salvarmi ad ogni costo.
"Va bene Dottore, mi fido di te! " gli dissi, prima di svenire di nuovo...
 Quando aprii gli occhi mi sentii subito diversa. Quel dolore atroce era completamente svanito.
Alzai lo sguardo e vidi il Dottore seduto ai piedi del mio letto che mi sorrideva.
Con volto sereno mi disse :
“Buongiorno dormigliona! E’andato tutto bene. Ora devi soltanto riposare .”
"Grazie, Dottore! Mi hai salvato la vita. ”
Mi sentivo ancora debole e piano piano i miei occhi si chiusero. Poco prima di cadere tra le braccia di Morfeo sentii il Dottore accarezzarmi il volto dolcemente e dopo avermi dato un bacio sulla fronte, lo sentii mormorare:
"Sogni d'oro; riposa angelo mio."
I giorni passarono veloci come le ore. Mi sentivo sempre meglio, proprio come mi aveva detto il Dottore. Passavo le giornate con lui e Jack: loro mi facevano ridere, mi facevano rilassare. Non avevo più avuto visioni, così anche la mia mente poté riposare.
Una mattina mi trovavo in cucina, intenta a prepararmi un delizioso tè alla cannella
 (cosa c'è di meglio di una bella tazza di tè per riposarsi?!) quando la mia quiete fu interrotta dalla voce squillante e canterina del Dottore.
"Come siamo allegri oggi!" dissi sorpresa, "Che cosa succede?".
Il Dottore mi guardò, con uno stupendo sorriso stampato in faccia:
"Niente. Perché?".
“No, nulla … chiedevo solo! Gradisci una tazza di tè? L’ho appena preparato …”
Il Dottore si sporse verso la mia tazza:
"E' tè alla cannella?" mi domandò.
“Si, perché ?”
“ E’ il mio preferito!!” mi rispose, sempre sorridendo.
“Ne vuoi un po’?”
“Volentieri! Con due zollette di zucchero ed una goccia di latte.”
Dopo aver servito il tè al Dottore, ci sedemmo attorno al tavolo e chiacchierammo a lungo.
Improvvisamente gli chiesi: “Come mai sei così di buon umore?”
“Mia cara Pearl … io non sono di buon umore. Direi che sono di ottimo umore! "
“Perché? E' successo qualcosa di particolare che non so?”
Stupita vidi che il Dottore era in imbarazzo:
"Beh... Ecco... veramente io... diciamo che ho capito una cosa molto importante...
diciamo che ho notato di provare delle sensazioni nuove e... ecco... mi fanno sentire felice...”
"Che tipo di sensazioni? Dai Dottore!! Ora sono curiosa..."
dissi, cercando di spronarlo a parlare. Lui non rivelava mai niente di sé ed ora che
 aveva cominciato ero davvero curiosa di sapere qualcosa di lui.
"Beh Pearl... è complicato... direi che... mi sono innamorato... "
Rimasi molto stupita di questa sua rivelazione. Era innamorato? E di chi? Sentii improvvisamente un groppo a livello dello stomaco … cosa mi stava succedendo?
"Innamorato? Di chi?" chiesi. Mi resi conto che, nonostante volessi conoscere l'identità della persona che aveva rubato il cuore del Dottore, avevo paura della risposta.
E in un attimo realizzai: volevo essere io quella donna. Io ero gelosa di lei! Il Dottore mi guardò e sfoderò nuovamente il suo irresistibile sorriso: "Di te, Pearl ...e di chi altro? "
Il cuore cominciò a battermi all'impazzata. Avevo sentito bene? Lui era davvero innamorato
di me? Spensi il cervello, mollai la tazza lì sul tavolo e lo abbracciai, stringendolo forte a me.
Il Dottore mi strinse a sua volta poi si allontanò quel tanto che bastava per guardarmi negli occhi.
"Anch'io credo di essermi innamorata di te, Dottore" gli dissi sorridendo.
Ero al settimo cielo. Sempre armato del suo splendido sorriso, il Dottore si avvicinò al mio viso. Con una mano mi spostò una ciocca di capelli, continuando a guardarmi negli occhi.
Io mi persi nei suoi magnifici occhi verdi. Dopo quelle che mi parvero ore decise di porre fine allo spazio tra noi e posò le sue
labbra sulle mie. Fu un bacio molto dolce, che mi fece capire quanto profondo era il suo sentimento per me.
"Ti amo Dottore. Ti amo da impazzire ..."
gli dissi sorridendo mentre lo guardavo con occhi dolci e lo sguardo sereno.
"Ti amo anche io Pearl. Più della mia stessa vita..."
Mi rispose e poi mi baciò nuovamente sulle mie labbra con passione. Volevo che quel bacio durasse in eterno e mentre ci baciavamo e ci godevamo il nostro attimo d' intimità ...la voce di Jack c'interruppe dicendo : "I miei complimenti ! A quando le nozze ?"
Quando ci rendemmo conto della sua presenza ... io e il Dottore ci staccammo di botto; entrambi ci sentivamo imbarazzati come due liceali alla loro prima cotta.
"Era ora che ti dichiarassi! Non ti sopportavo più, ce ne voluto di tempo.... prima che decidessi di fare il grande passo; credimi Pearl .... non faceva altro che parlarmi di te. Quanto è bella Pearl, quanto è sexy Pearl , sono follemente innamorato di lei..."
"Che cosa vuoi Jack ? Perché sei venuto qui ?"
Disse il Dottore con un tono leggermente adirato mentre mi stringeva forte le mani.
"Niente...eravate spariti..."
"Beh... che ne dite di un viaggio? E' troppo che stiamo riposando..." propose il Dottore cercando di distogliere l'attenzione di Jack dalla situazione che aveva interrotto...
"Ci sto!! " esclamai io felice...
"D'accordo... andiamo..." disse a sua volta Jack...
"Perfetto!! Allora Allons-y!!! "
 

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Capitolo 10
*** Capitolo IX: Una Nuova Avventura ***


 
Capitolo IX
Una Nuova Avventura


 
Il TARDIS aveva iniziato a vagare all’interno del tunnel spazio-temporale; senza una meta precisa. Durante il nostro viaggio nel tempo …
il mio adorato Dottore, mi stava insegnando a controllare la rigenerazione. Facevo dei notevoli progressi e Il Dottore mi guardava incantato
e con il suo sguardo da innamorato; non faceva altro che ammirarmi di continuo in tutto ciò che facevo.
“Sembra che tu sia in grado di controllare l’abilità della rigenerazione;ma per verificarlo … devo fare un ultimo test …”
Il Dottore prese un coltello dalla tasca della sua giacca e mi fece un taglio profondo sulla mano ed io con tono alterato dissi :
“Ma dico … sei impazzito?! Mi hai appena ferito una mano.” ero davvero incollerita  per  quel  vile  gesto che Il Dottore aveva appena fatto.
“Avanti. Fammi vedere se sei in grado di rigenerarti senza cambiare l’aspetto e la personalità.“ disse lui incitandomi mentre io  mi concentrai al massimo sul mio obiettivo finale : quello di rigenerare una parte determinata del corpo senza cambiare l’aspetto e la personalità. Sapete non era cosa semplice da fare; infatti per riuscirci ci volevano anni di addestramento prima di poter essere in grado di gestire la rigenerazione e con mio stupore … notai che ci ero riuscita in grande stile. Ero strafelice di ciò che avevo appena fatto e dall’entusiasmo gridai :
“Non ci posso credere ?! Questa volta ci sono riuscita davvero !!!”
“ Si, Pearl . Ci sei riuscita; sono fiero di te. Vieni qui ed abbracciami amore mio …”mi disse Il Dottore sorridendo e dandomi un passionale bacio alla francese; quando tutto sembrava perfetto … Jack c’interruppe per avvertirci che il TARDIS era atterrato.
“Ehi piccioncini ? Vi volevo dire che il TARDIS è appena atterrato su di un magnifico prato fiorito. Venite a vedere …”
cosi ci allontanammo dalla zona di allenamento del TARDIS ed uscimmo all’ esterno per capire dove fossimo …
“Dottore ? Dove siamo ?”
“Sembrerebbe essere il Pianeta Terra Pearl …”
"Non è la Terra Dottore... Guardati intorno... sembrerebbe Londra ma non può essere... ci sono due Soli!!" lo corresse Jack.
"Già... non l'avevo notato..." confermò lui, grattandosi la testa. Il mio Dottore mi prese per mano, mi sorrise e mi disse:
"Dai Pearl!! Andiamo a scoprire dove siamo!!"La sua allegria era contagiosa, per cui non potei fare a meno di sorridergli a mia volta.
"Andiamo Dottore!! Jack vieni?".
Jack era rimasto sulla porta del TARDIS e rispose dicendo:
"No, no... Andate voi. Laggiù c'è una città... qualcuno deve pur andare a fare rifornimento. Ci vediamo qui al TARDIS questa sera. Buon divertimento!!" Detto questo si diresse dalla parte opposta rispetto alla nostra. Capii che Jack lo aveva fatto per lasciarci un po' da soli: "Grazie Jack..." sussurrai, consapevole che non mi avrebbe sentito.
"....Forza Dottore dove volevi portarmi?" gli chiesi  io sorridendo. Lui mi diede un rapido bacio sulle labbra e poi si diresse verso un bosco li vicino. Camminammo per un paio d'ore continuando a parlare, a ridere e a scherzare. Ad un tratto arrivammo in riva ad un magnifico lago... e ne rimanemmo incantati. Quel posto era davvero magnifico; l'ideale per un atmosfera romantica... così io e il Dottore, decidemmo di distenderci sulla riva del lago ed ascoltare ogni singolo suono della natura che ci circondava; sentivo il fruscio delle foglie che cadevano e mentre il vento soffiava sui nostri volti , Il Dottore con un fiore a me sconosciuto mi aveva sfiorato il volto ed i capelli mentre riposavo sull' erba rinfrescata dalla rugiada al tramontar del sole per due volte di seguito ed erano bellissimo.
"Pearl ? Non trovi che questo posto... sia magnifico?"
“Si, Dottore! Lo è davvero. Guarda il cielo; non ti sembra stupendo?”
“E’ davvero bellissimo; ma mai quanto sono i tuoi occhi blu profondi.” Mi disse mentre mi metteva una rosa fra i capelli e mi accarezzava il volto dolcemente.
“Lo sai, che ti sta proprio bene; questa rosa fra i capelli … s’intona con le tue labbra rosse, come la passione che ci unisce.” Quando sentì quelle intense parole d’amore; uscire dalla bocca del Dottore … il mio cuore umano,fece i salti di gioia e i miei occhi s’inumidirono dalla commozione e quelle lacrime che mi rigarono il viso … non erano lacrime di gioia, ma erano lacrime di felicità e una di quelle lacrime … bagnò la mano del mio Dottore che si preoccupò. 
“Pearl; perché stai piangendo ? Qualcosa non va ?”
“No, Dottore! Non c’è niente che non va; anzi, è tutto perfetto e solo che … sembra cosi stupido; piangere quando si è felici …”
“No, Pearl! Non è affatto stupido; sei bellissima e terribilmente sexy quando piangi che …mi viene voglia di saltarti addosso e coccolarti.” 
Il Dottore si mise su di me ed iniziò a farmi il solletico con un unico scopo: quello di farmi ridere e per tutto il tempo … ci rotolammo nell’erba; come se fossimo due bambini.
“Dai ! Smettila di farmi il solletico; non credo che potrò resistere ancora a lungo!!” Continuava a farmi il solletico. Non aveva nessuna intenzione di smettere e poi all’ improvviso … ci fermammo, ci guardammo negli occhi e … ci baciammo con passione e desiderio; quel bacio … fu il migliore che io avessi mai ricevuto dal Dottore; entrambi eravamo fortemente legati da un sentimento chiamato amore; e quel legame indissolubile … non poteva essere spezzato da niente e da nessuno; nemmeno dalla morte stessa. Nel frattempo … sul pianeta simile alla Terra, era calata la sera e Jack stava ancora vagando per la città; in cerca di qualche bar per i non – eterosessuali per soddisfare i suoi bisogni mortali anche se non lo era , quando lo trovò … vi entrò al suo interno per bere qualcosa . Il locale dove era entrato; era in stile moderno, con le pareti chiare e il bancone nero e dietro di esso … c’era un affascinante Barman alto e dalla carnagione dorata, con i capelli castani e gli occhi verdi con addosso una camicetta attillata di lino nero e a mezze maniche.
“Ehi, straniero ? Che cosa ti servo ?”
“Mi dia uno Scotch doppio con ghiaccio; per favore.”
“Tieni! Offre la casa !” Gli disse il giovane Barman,una volta versato lo Scotch nel suo bicchiere.
“Grazie! Come ti chiami ?”gli chiese.
“Antoine; e tu ?” gli chiese sorridendo.
“Jack; piacere di conoscerti.”
“Dimmi un po’ Jack; sei di queste parti ?”
“Ecco … veramente no; sono solo di passaggio. Devo fare qualche rifornimento per il viaggio."
Il tempo passò velocemente e Jack aveva perso la cognizione del tempo.
Doveva scappare altrimenti avrebbe mancato l' appuntamento con Pearl e il Dottore!
"Scusami Antoine.... sai dirmi che ore sono?"
"Le 21.00 circa, perché ?"
"Dio! Come è tardi!! Devo andare, ho un appuntamento e non posso mancare.
E' stato un piacere conoscerti. Addio." Jack tentò di alzarsi ma qualcosa lo fermò. All'improvviso sentì le gambe pesanti e  gli si annebbiò la vista. Di colpo cadde sul pavimento del locale, privo di sensi. Nel frattempo... io e Il Dottore, c'incamminammo sulla strada che ci avrebbe riportati al TARDIS, dove avevamo appuntamento con Jack. Ma quando arrivammo dove avevamo parcheggiato il TARDIS non c'era nessuno.
"Che strano... Jack non è qui... eppure sono le 21.30 passate. Lui è sempre puntuale..." dissi, cominciando a preoccuparmi.
"Arriverà vedrai ...dobbiamo soltanto aspettare." mi rispose il Dottore con tono rassicurante e speranzoso. Quando appoggiai la mia mano sulla porta del TARDIS ebbi una visione...mi sembrava diversa dalle altre... pareva che fosse ambientata nel passato … quando le immagini sparirono dalla mia testa mi sentii strana, intontita, come se fossi stata drogata con un sonnifero e fossi svenuta. Capii che era quello che era accaduto a Jack. Guardai il Dottore ma appena cercai di dire qualcosa le mie gambe cedettero. Il Dottore notò il mio mancamento e subito mi sorresse. Preoccupato mi chiese:
"Come stai Pearl ? Va tutto bene?"
"Tranquillo, Dottore! Io sto bene; è Jack ad essere in pericolo!!"
"In pericolo ? Come fai a saperlo?"
"Ho appena avuto una visione su Jack!" esclamai io preoccupata e spaventata;  per la  prima volta  le mie visioni erano molto confuse e poi mi sentivo stanca e disorientata come se  avvessi  vissuto per un attimo quello  che  aveva  vissuto il Capitano proveniente  dal 51nesimo secolo.
"Una Visione? Cosa hai visto?" mi chiese il mio compagno stupito e allo stesso tempo preoccupato.
"Dottore … Jack è stato rapito!" dissi io mentre cercavo di riprendere dallo spavento.
“Rapito? Da chi ?” mi chiese  lui  ansioso.“Dobbiamo subito andare a cercarlo!!!" concluse.
Cosi io e il Dottore ci allontanammo dal TARDIS e ci dirigemmo verso la città per cercare Jack, basandoci su ciò che avevo visto. Cercammo in lungo e il largo … dopo una mezzora di ricerca infruttuosa notai un bar … sembrava proprio quello dove Jack era entrato prima di  venire rapito! Quando vi entrammo notai subito il giovane Barman; era con lui che Jack aveva parlato … era stato lui a stordirlo!!
“ Dottore? E’ qui che Jack è stato drogato ed è lui" dissi, indicando il barman "la persona con cui parlava.”
Il Dottore si avvicinò a lui... e lo prese per il colletto della camicia! Rimasi molto stupita di questa sua reazione...il Dottore teneva molto a Jack...
“Ma sei pazzo?! Mettimi giù!! Che volete?” Il giovane si dibatteva, cercando di liberarsi dalla presa del Dottore … ma, con un impeto di orgoglio, notai che il mio uomo era molto più forte di lui!
“Dove hai portato il capitano Jack Harkness?” chiesi io con tono adirato; mentre Il  Dottore lo analizzava con il suo cacciavite  sonico; aveva notato un intensa  attività  telepatica proveniente dal retro del bancone alle spalle del giovane  Barista che  in quel momento  si sentiva  disorientato ed era  in  stato confusionale come se tutto quello  che gli avevamo ranccontato per lui non fosse mai successo. Soffriva di una forte Amnesia; ci stavano tutti i sintomi.
"Mmmh... che strano...ci  sono delle anomalie provenienti dal retro  del  bancone. I valori  sono  fuori  scala."  disse Il  Dottore mentre io infierivo sul giovane  Antoine  per scoprire la  verità su Jack.
 “Non conosco nessun Jack Harkness! Non so chi sia!!” cercava di difendersi lui … ma si vedeva nei suoi occhi: mentiva!
“Tu menti!!” gli urlai contro mentre lo guardavo fisso nei suoi occhi verdi, con lo sguardo colmo di rabbia e rancore.
“Mentire? Perché dovrei ?” Mi rispose in maniera  vaga e titubante  come  se non  ricordasse  nulla  di  quello  che  aveva fatto.
“Credi che non lo sappia che sei stato tu a drogarlo e a rapirlo?” ribattei  io adirata.
“Senta, io non ho rapito nessuno, e non ho la minima idea di cosa stia parlando! Ultimamente ho dei vuoti di memoria, come se soffrissi di una specie di amnesia.”
“Amnesia hai detto ?”chiese il Dottore con tono curioso al giovane Barman:“Da quanto tempo?”
“Tutto è cominciato all’incirca cinque giorni fa... è venuto un tipo strano; un buffo omino blu con delle enormi orecchie da cane. La sua pelle era molliccia e rugosa e i suoi occhi avevano il colore dell’ambra... non ricordo altro. ”
“Ne sei sicuro?” domandò Il Dottore  per avere  più dettagli sull' accaduto.
“Si, certo che sono sicuro!!”rispose il  giovane  Barista confuso. Appena sentita quella descrizione, vidi il Dottore irrigidirsi : "Dottore.. sai chi è??" gli chiesi. Lui annuì e mi disse:
"E' un Satrax... e quando c’è un Satrax in giro arrivano i guai!" Analizzai l'ambiente circostante con il mio cacciavite sonico per verificare la teoria del Dottore ed  aveva ragione: i valori erano fuori scala e il povero Barista  era soltanto  una  pedina da sacrificare che faceva parte un   gioco molto più grande  di  lui. 
“Hai ragione Dottore; in  questo bar  c'è qualcosa di molto losco e di  alieno. Che cosa c’è li dentro Antoine?” dissi  io  con sospetto.
“Non c’è nulla … è soltanto un innocuo sgabuzzino …”mi rispose lui   con tono molto pacato e rilassato.
“Dobbiamo entrare li dentro.. e scoprire cosa c’è …” insistette il  Dottore intento a scoprire la  vertità sul  nostro amico Jack Harkess.
“Non potete farlo !! Non ne avete il diritto!” incalzò mentre opponeva  resistenza  nei nostri confront;  intento a  proteggere il contenuto nello sgabuzzino.
“Facci entrare o saremo costretti ad usare la forza!" Il giovane barman, si mise davanti alla porta e non aveva nessuna intenzione di cedere a compromessi.
“Per passare dovete uccidermi!! ” esclamò orgoglioso.
“Non credo che sia necessario perché ci farai entrare di tua spontanea volontà …” lo informai io. Così accadde ciò che sospettavo. Infatti il giovane barman, ci fece entrare all’interno dello sgabuzzino di sua spontanea volontà come gli avevo gentilmente chiesto e senza opporre resistenza. Quando entrammo in quello sgabuzzino, ciò che vedemmo … fu davvero sconcertante: il bar dove Jack era entrato … in realtà era un nascondiglio segreto. I Satrax vi imprigionavano gli essere umani e li rendevano schiavi del loro volere e della loro mente... e tra quelle persone … c’era anche Jack!! Lo stavano torturando.
“Basta! Smettetela ! Non vi permetterò mai d’impossessarvi della mia mente !! Non lo farò! lasciatemi!!” si lamentava lui.
“Non possiamo restare qui fermi a guardare Dottore ! Dobbiamo fare qualcosa e in fretta; prima che sia troppo tardi!!” Dissi, con un tono forte, determinato.
“Lo salveremo Pearl! Te lo prometto!” mi rassicurò il Dottore.
 
 

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Capitolo 11
*** Capitolo X: Una Scelta Importante ***


Capitolo X
Una  Scelta Importante
 
 
Quando Jack aprì gli occhi sembrava quasi non l'avesse fatto tanto che era buio…Si accorse di essere incatenato al muro.
"Bene... pare che sia la nuova moda incatenare Jack al muro!!!" commentò sarcastico. Piano, piano i suoi occhi si abituarono all'oscurità e Jack poté notare un tavolo dall'altro lato della stanza: sopra erano posati molti arnesi strani. Jack capì subito dove si trovava. Quella non era solo una prigione … era anche una sala tortura!! Certo ... lui non poteva morire... ma il dolore lo sentiva eccome! Cercò di liberarsi, strattonando le catene … niente da fare. Erano ben fissate.  I suoi pensieri furono interrotti dal sibilo della porta che si apriva... la luce lo accecò... e una strana creatura dagli occhi ambrati e la pelle rugosa, molliccia e di colore blu si avvicinò a lui e gli disse : "Ben svegliato Signor Harkness ..."
"Chi sei tu ? " gli domandò con tono curioso ed interessato.
"Il mio nome è Taurus e sono un Sergente Satrax ..."
“Che cosa vuole da me sergente?" urlò Jack contro il suo carceriere :"Per quale motivo sono stato incatenato al muro?!”
“E’ soltanto una precauzione signor Harkness; per non farla scappare …” gli rispose l'alieno.
“Ah! Come se potessi tentare la fuga !” rispose sarcasticamente Jack.
“Sappiamo che lei e Il Dottore vi conoscete da molto tempo e che per un breve periodo siete stati compagni di viaggio, insieme a Rose Tyler durante la sua nona incarnazione e poi in compagnia di Martha Jones, durante la sua decima incarnazione …” continuò il Satrax, ignorando le lamentele di Jack.
“E con questo … che cosa vuole dire ?”
“Voglio dire che lei, signor Harkness, ci dirà tutto ciò che riguarda Il Dottore e la sua attuale compagna: la giovane Pearl Jasmine Bartowski. Dopo sarà libero di andare per la sua strada.”
"E se io... mi rifiutassi di collaborare ? Che cosa mi succede ? "
"Beh, in questo caso... la torturerò fino alla morte affinché non deciderà di parlare signor Harkness. "Udendo ciò Jack sorrise e disse: "Faccia pure sergente. Mi torturi se vuole ma le assicuro che dalla mia bocca non uscirà una sola parola sul Dottore e su Pearl. Preferisco morire piuttosto che tradire la fiducia dei miei compagni ..."
“Bene … visto che la mette così signor Harkness, dovrò farla parlare con la forza …”
Il sergente Satrax di nome Taurus si diresse verso il lato opposto della stanza, dove c’erano tutti i tipi di strumenti per la tortura, disposti in modo preciso ed ordinato sopra il tavolo. Ne scelse uno a caso e poi disse :
“Sa signor Harkness … io conosco ogni singolo metodo di tortura, dalla più lieve alla più atroce, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta. Allora … vediamo un po’… con quale potrei iniziare? Ci sono. Signori? Provvedete a privare il signor Harkness della sua camicia …” I soldati Satrax ubbidirono senza alcun indugio al loro capo. Jack rimase a torso nudo mentre Taurus stava riscaldando con l’accendino diversi oggetti, fino a renderli roventi.
“Mi dica signor Harkness. Quali sono i punti deboli del Dottore?”
Jack si rifiutò di rispondere e il sergente prese un oggetto arroventato fra le sue mani ben protette e lo marchiò a fuoco, bruciandogli prima una mano e poi un braccio ma Jack non dava segni di cedimento, anche se provava un dolore atroce.
“Fa male vero? E’ bello sentire l’odore della carne che brucia: mi eccita.
Ti ripeto la domanda : Quali sono i punti deboli del Dottore?”
“Non li saprà mai sergente! Non glieli dirò!” Il sergente lo continuava a torturare e a fargli del male. Io e il Dottore ci trovavamo all'esterno della sala tortura a guardare, incapaci di agire. Non avevamo ancora un piano, ma soltanto delle possibili ipotesi per salvarlo.
"Dobbiamo subito escogitare un piano per salvare Jack!" dissi, guardando il Dottore. Non sopportavo che una persona a me cara dovesse soffrire.
"Dobbiamo trovare un modo per distrarre le guardie di sorveglianza..." constatò il Dottore. Il mio uomo si grattava la testa da qualche minuto per cercare un modo per distrarre le guardie di sorveglianza, ci pensò per un po’e poi mi disse: “Ecco che cosa faremo: Io cercherò di distrarre le guardie mentre tu, di soppiatto, ci aggirerai e libererai Jack. Andiamo?” Anche lui non sopportava le grida di Jack: era ansioso di saperlo al sicuro. Fece per muoversi quando lo fermai, prendendolo per un braccio.  Lui mi guardò, curioso. Io scattai e gli diedi un rapido bacio sulle labbra:
"Sta attento, ti prego..." Il Dottore mi sorrise con amore e annuì. Poi entrò nella stanza.
"Salve a tutti!! Io sono il Dottore …" disse per attirare l'attenzione dei Satrax. Jack lo guardò.
"Che fai qui?? Loro vogliono te... scappa!!" esclamò stupito. Il Dottore scosse la testa e tornò a rivolgersi agli alieni: "Chi è il vostro capo? Voglio parlare con lui!" Il mio compagno si mise a camminare, in modo che gli alieni dessero le spalle alla porta: in questo modo potevo entrare senza essere vista! Sentii uno dei Satrax rispondere:
“E’ un vero onore per me conoscerti, Dottore. L’ultimo Signore del Tempo … unico superstite del pianeta Gallifrey. Ti stavamo aspettando. Io sono il sergente Taurus.”
“Che cosa volete da me?? Sono praticamente certo che noi non ci siamo mai incontrati..."
“Hai ragione. Ma molti anni or sono un Signore del Tempo, chiamato il Maestro, venne sul nostro pianeta : Satraxi. Egli lo distrusse e rese schiavi tutti i suoi abitanti. Io e i miei fratelli riuscimmo a scappare e a metterci in salvo su questo pianeta ma prima di fuggire gli giurammo che la nostra vendetta sarebbe ricaduta su tutti i Signori del Tempo, fino all’ ultimo. Ed è per questo che ti uccideremo senza pietà, Dottore!” disse Taurus, con la rabbia negli occhi.
"Mi dispiace per quello che vi ha fatto il Maestro … ma io non sono come lui!! Io riuscirò a fermarvi!"
Mentre diceva questo, il Dottore aveva fatto cadere con il piede una tanica di benzina, senza farsi vedere dai suoi avversari. La benzina si era sparsa per tutta la stanza; poi prese l'accendino sul tavolo e cominciò a giocarci.
"E cosa farai per fermarci, Dottore??" chiese il Satrax, sfidandolo.
“Fai un altro passo Taurus … e questo posto salterà in aria …” Il sergente si accorse della benzina e, sorridendo, disse:
“Stai bleffando Dottore! Non faresti mai una cosa del genere …”
“Tu credi?? Hai rapito un mio amico … e l'hai torturato davanti ai miei occhi … credi davvero che lascerò impunito tutto ciò?? Nemmeno io sono così paziente...” rispose con spavalderia. Nel frattempo io, grazie al mio cacciavite sonico, ero riuscita a liberare Jack dalle catene e portarlo in salvo.
“Come ti senti Jack? “ Gli chiesi con tono preoccupato.
“Uno schifo... ma me la caverò … grazie per avermi salvato, Pearl …” mi rispose con tono affaticato e sofferente.
“Ce la fai a camminare?”
“Si… credo di si…”
Ci avviammo verso la porta. Quando il Dottore ci vide, lasciò cadere l'accendino acceso sul pavimento e corse verso di noi. Purtroppo il fuoco divampato nella stanza era riuscito a fermare i Satrax solo per alcuni secondi, e ora erano dietro di noi.
“Dobbiamo trovare un modo per seminarli e raggiungere il TARDIS in fretta.”
dissi al Dottore mentre attraversavamo il corridoio che ci avrebbe portati verso la libertà. Ma proprio quando la fortuna sembrava girare dalla nostra parte, sentii degli spari.
Quando mi girai per vedere cosa fosse successo rimasi pietrificata. I miei occhi si riempirono di lacrime di dolore e di terrore. Il mio adorato Dottore si accasciò a terra privo di sensi. Era stato gravemente ferito da un soldato Satrax che lo aveva colto di sorpresa.
“Oh mio dio !! Dottore ? Rispondimi ti prego …” dissi piangendo ed inginocchiata sul suo corpo privo di sensi.
"Ti prego svegliati !!!" Jack prese in braccio il Dottore svenuto e mi disse:
"Andiamo Pearl... portiamolo al TARDIS!!"
"Tu vai Jack... io arrivo subito..."
“Che cosa hai intenzione di fare Pearl?”
Non gli risposi … guardando il mio sguardo determinato, Jack si decise ad andare, lasciandomi da sola ad affrontare i Satrax. Il mio unico scopo era riuscire a fermarli.
“Bene, bene!! E cosi … tu saresti la nuova compagna del Dottore. I miei complimenti! Sei davvero un ottimo bocconcino dolcezza! Peccato, però, che dovremmo ucciderti; ragazzi!? Uccidiamo l’ umana !!!” ordinò il sergente Taurus.
“Fossi in te … io non ci spererei troppo!”
Iniziai a combattere e a sparare proiettili a raffica con una desert eagle calibro 50 che portavo sempre con me; e che usavo soltanto in caso di necessità. In pochi secondi quasi tutti i soldati Satrax erano morti ed io avevo la pistola puntata contro la tempia del sergente Taurus.   Vidi il terrore nei suoi occhi ambrati ed, inginocchiato, m'implorava di risparmiargli la vita.
“Ti prego giovane umana … risparmiami la vita …” Mi credeva un'umana … non aveva capito che anche io ero un Signore del Tempo...
“Dammi un buon motivo per cui non dovrei spararti Taurus! Mi hai portato via la cosa più importante per me...” dissi con tono freddo e distaccato mentre lo guardavo fisso negli occhi con lo sguardo di una spietata assassina. Vidi il terrore negli occhi di Taurus. Ma non m'impietosiva affatto; aveva ferito il Dottore... rischiavo di perdere la persona più importante della mia vita. Ero davvero intenzionata ad ucciderlo! Stavo per premere il grilletto quando nella mia mente vidi il volto del mio Dottore che mi guardava. Il suo sguardo era molto deluso... capii subito che quella sarebbe stato lo sguardo che avrei visto se avessi davvero ucciso quel mostro... Ero stupita. Il Dottore non avrebbe mai voluto che io compissi un atto così violento: quello di giustiziare una persona. Lentamente abbassai la mia arma. Il Satrax subito ne approfittò dicendo: "Lasciami andare e giuro che non mi vedrai mai più … mi dispiace veramente per ciò che ho fatto!!"
"Va bene" dissi, sospirando, "ti lascerò vivere … ma solo se sparisci dalla mia vista!! Non dovrai più incrociare la mia strada o te ne pentirai amaramente."
"Lo giuro, lo giuro …" piagnucolò l'alieno. Gli voltai le spalle e mi diressi verso il TARDIS: volevo sapere come stava il mio Dottore... la persona più importante della mia vita... improvvisamente ebbi un'altra visione. Vidi Taurus estrarre, con un ghigno soddisfatto, un lungo coltello affilato dalla caviglia e lanciarmelo contro. All' improvviso mi voltai di scatto e quella visione che avevo avuto un attimo prima stava realmente accadendo. Riuscii a spostarmi … ma non abbastanza. La lama penetrò nel mio stomaco. Alzai la mia pistola e sparai al Satrax, uccidendolo. Con fatica mi trascinai verso il TARDIS: sentivo già l'energia rigenerativa attraversarmi. Questa volta non avrei potuto evitare la rigenerazione. Arrivai al TARDIS e appena Jack mi vide; corse verso di me per sostenermi.
"Pearl, che cosa è successo? Sei ferita!!" mi chiese preoccupato.
"E' finita Jack … Taurus è morto... il Dottore come sta?" biascicai, affaticata.
"Sta male; non si è ancora ripreso. E tu? Come stai? Cosa posso fare per te?"
"Non c'è niente da fare... mi sto per rigenerare … ma c'è una cosa che puoi fare …
portami vicino a lui... portami vicino all'uomo che amo … credo di poterlo salvare …"
Jack obbedì e mi distese vicino al corpo del Dottore. L'energia rigenerativa era ormai incontrollabile... avvolse completamente il mio corpo e anche quello del Dottore...
Improvvisamente la sua ferita svanì e lui aprì gli occhi... Lo guardai, sorridendo …
"Ciao amore …" gli sussurrai. Lui spalancò gli occhi: aveva capito cosa mi stava succedendo... ci era passato troppe volte... Si precipitò verso di me.
"Pearl!! Cosa ti è successo? Ti prego combatti... non puoi rigenerarti …"
I suoi occhi si riempirono di lacrime. Mi teneva la mano e con l'altra mi accarezzava i capelli.
"Non ti preoccupare, Dottore... non posso fare niente per impedire la rigenerazione...ma almeno, prima di morire, sono riuscita a salvare la persona più importante della mia vita: te...Ti amo, mio Dottore..." Lui si chinò su di me e mi baciò.
"Ti amo anch'io, mia dolce Pearl..."E poi successe... mi rigenerai.

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Capitolo 12
*** Capitolo XI: Strani Comportamenti ***


 
Capitolo XI
Strani Comportamenti
 
Cosa era successo? I miei ricordi erano confusi... Decisi di aprire gli occhi. Una luce fortissima mi abbagliò ma capii di essere distesa su un letto...Quando finalmente riuscii a mettere a fuoco vidi il Dottore chinato su di me, preoccupato. Il Dottore... ricordavo che mi piaceva chiamarlo il Mio Dottore... Ma perché non riuscivo a ricordare?
"Pearl! Finalmente ti sei ripresa … Come ti senti?"
"Dottore... sto bene... mi sento solo un po' affaticata... ma cosa è successo? Sono molto confusa..."
"Non ricordi davvero nulla? " mi chiese. Il suo sguardo era molto triste.
"Solo qualche sensazione … So di essere molto legata a te..." aggiunsi, sottovoce. I suoi occhi si riaccesero di gioia e spensieratezza.
"Ti fidi di me? Voglio provare a vedere se riesco a farti tornare la memoria..." mi chiese, speranzoso.
"Ti affiderei la mia vita" gli risposi, assolutamente certa di quello che provavo. Lui non attese oltre. Si avvicinò a me e posò le sue labbra sulle mie. Fu un bacio molto dolce, che mi trasmise tutta la preoccupazione e l'ansia che aveva provato per me... improvvisamente dei flash attraversarono la mia mente … rividi il mio primo incontro con il Dottore,il nostro primo bacio, tutte le nostre avventure, i suoi sorrisi, i suoi abbracci,il Dottore ferito, la mia rabbia, la mia ferita, la rigenerazione... non aspettai un secondo di più... saltai al collo del mio Dottore e lo abbracciai forte, il cuore che batteva a mille. Il Dottore ricambiò l'abbraccio, stringendomi forte a sé.
"Grazie, mio Dottore... ora ricordo tutto..."
"Mia dolce Pearl... mi hai fatto preoccupare a morte!! Ma … ti sei ricordata anche della …"
"Della rigenerazione … sì … io ... non so più chi sono... Dottore, ti … piaccio ancora?"chiesi, temendo un po' la sua risposta.
"Sei bellissima mia dolce Pearl … " mi rassicurò. Poi sciolse il nostro abbraccio e andò nella stanza accanto. Tornò con in mano uno specchio.
"Sei pronta?" mi chiese. Io annuii. Lui girò lo specchio verso di me ... e quel che vidi mi stupì molto. Avevo un viso ovale, di carnagione chiara. I miei occhi erano di un verde brillante, i capelli mossi,
di un castano rossiccio. Mi spuntò un sorriso … ero soddisfatta del risultato finale.
"Allora? Che ne pensi della tua trasformazione?" mi chiese il Dottore.
"Mi piace molto … " dissi, continuando a specchiarmi. Non riuscivo a togliermi gli occhi di dosso.
"Anche a me..." mi rivelò il Dottore, continuando a fissarmi sorridendo. All'improvviso si aprì la porta e Jack si precipitò nella stanza.
"Dottore … come sta P..." Jack aveva posato lo sguardo su di me: rimase completamente incantato.
"Mio Dio, Pearl.. sei veramente tu? Sei fantastica!" Detto questo mi abbracciò, facendomi fare un paio di giravolte. Non potei fare a meno di ridere, divertita.
"Sì Jack. Sono proprio io … ora mettimi giù, dai!!" Il Dottore mi continuava a fissare, meravigliato.
"A che pensi?" gli chiesi.
"Sei così diversa, Pearl... così solare, raggiante … non credevo di poterti amare di più di quello che già ti amavo!" Gli sorrisi e lo abbracciai nuovamente. Passarono i giorni. Il Dottore mi aveva costretta a riposarmi, perché :
“La rigenerazione è una faccenda complicata … porta via un sacco di energie …Devi riposarti, Pearl!”
In realtà mi sentivo in perfetta forma ma non obbiettai, per farlo contento. In fondo non mi dispiaceva un po’ di pace dopo l’avventura con i Satrax! Notai, però, che Jack si comportava in modo molto strano... sembrava essere felice, ma fingeva … si vedeva a un miglio di distanza che qualcosa lo turbava. Che cosa gli stava succedendo? Ero molto preoccupata per lui: non faceva altro che evitarci e noi non riuscivamo a capire il perché! Dovevamo fare qualcosa per aiutarlo. Ma che cosa? Chiesi al Dottore se l’aveva notato anche lui.
"L'ho notato eccome! Non fa altro che evitarci … " mi rispose, leggermente alterato.
“Vado a parlargli … vediamo se riesco a capire cos’ha … augurami buona fortuna …” aggiunsi, sorridendo.
Mi voltai per andare verso Jack quando il Dottore mi fermò, prendendomi per un braccio, e mi fece voltare. Mi diede un lungo, intenso, passionale bacio che sembrava infinito :
“Buona fortuna dolcezza !!!” esclamò sereno e sorridente. Mi avvicinai a Jack che si trovava accanto alla console del TARDIS.
“Ehi Jack! Tutto bene?” gli chiesi, ma lui non mi rispose. Aveva le mani appoggiate alla console, la testa bassa. Sembrava quasi che non mi avesse sentito. Decisi di riprovare.
“Jack? Che ti succede? Parlami, per favore … Io e il Dottore siamo preoccupati per te!”
Come dissi la parola “Dottore” in lui scattò qualcosa, come un innesco improvviso:
“Il Dottore? Dov’ è il Dottore? Non lo vedo !!!”
“Jack; che cosa hai ?” gli chiesi preoccupata, mentre gli sfioravo le spalle con le mani.
“Stai lontano da me, Pearl! Potrei farti del male …” urlò lui, all’improvviso.
Il tono di voce di Jack richiamò il Dottore, che preoccupato si precipitò nella stanza. Lo guardai, spaventata.
“Jack … Tu non mi faresti mai del male … ” gli dissi, ora un po’ impaurita.
“Pearl! Non è uno scherzo!! Mi è stato ordinato. Devo obbedire …”
“Ordinato ? Che cosa ?” gli domandai sempre più impaurita. Il Dottore mi si avvicinò.
“Io devo eseguire gli ordini! Devo rispettare il volere del mio padrone …” Il Dottore si mise davanti a me, per farmi da scudo.
“Jack... Chi è il tuo padrone?” intervenne lui. Appena Jack sentì la voce del mio Dottore, alzò la testa di scatto.
“Dottore!! Aiutami … non posso fermarmi … ” lo supplicò, cominciando ad avvicinarsi a noi.
“Ti aiuterò Jack, te lo prometto. Ma per farlo mi devi dire che cosa è successo … Chi ti controlla?”
“Sono stati i Satrax, Dottore! Mentre mi torturavano sono svenuto... e una volta ripreso conoscenza mi sono accorto di essere legato a
loro … Dovevo fare tutto quello che mi dicevano...Non so cosa mi abbiano fatto!! Ti prego, aiutami … siete voi i miei obbiettivi!!”.
Il Dottore tirò fuori il suo cacciavite sonico e analizzò Jack.
“Come pensavo...” disse.
“Jack... ti hanno inserito un chip dietro la nuca … appena sotto l’attaccatura dei capelli … è quello  che ti controlla!! Dobbiamo toglierlo!!”.
“Un chip?? Dio, cosa mi hanno fatto!! Non puoi avvicinarti a me … già sto lottando per non aggredirvi … non riuscirei a controllarmi se vi avvicinaste!!”
Il Dottore mi prese per mano e, insieme, corremmo verso una delle tante stanze del TARDIS.  Vidi il Dottore che prendeva una pistola. Rimasi molto stupita … Era o non era lui quello contro la violenza?! Che ci faceva con una pistola? Contro Jack, poi... Non feci in tempo a fargli nessuna domanda perché di corsa tornammo da Jack. Il Dottore gli puntò contro la pistola.
“Mi dispiace, Jack …” mormorò prima di premere il grilletto.
“Dottore no!!” gli urlai, ma troppo tardi. Jack si accasciò al suolo.
“Dottore!! Che cosa hai fatto??” gli chiesi. Ero sconvolta dal suo comportamento.
“Tranquilla, Pearl. E’ solo un sonnifero. E poi è di Jack che stiamo parlando … non sarebbe morto comunque! Questo è l’unico modo per avvicinarci a lui senza correre pericoli …” Tirai un sospiro di sollievo, rassicurata. Insieme ci avvicinammo a Jack. Il Dottore gli girò la testa e mi indicò un punto dove il chip era custodito.
“Ecco il chip … lo vedi?? Ora dobbiamo toglierlo!”
Prese un coltellino e fece una piccola incisione, attento a provocare meno dolore possibile. Finalmente riuscimmo ad estrarre il chip. Tenendolo in mano, gli puntò contro il suo cacciavite sonico e un attimo dopo... il chip sfrigolò e si fuse.
“Bene... ora dobbiamo solo aspettare che si riprenda … Portiamolo nella sua stanza.”
Detto questo, con uno sforzo enorme, prese in braccio Jack e lo adagiò nel suo letto.
“Vieni, Pearl … andiamo anche noi a riposare..” mi disse, tendendomi la mano.
“Vai tu … io vorrei stare qui un po’… non me la sento di lasciarlo solo … ”
Il Dottore annuì, sorridendomi. Mi diede un bacio e se ne andò. Presi la sedia della scrivania e la misi accanto al letto.
 Guardavo Jack, pensando a tutto quello che gli era accaduto da quando ci eravamo incontrati. Avrebbe finalmente avuto un attimo di pace? Lo accarezzai, spostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte. Poi gli presi la mano.
Volevo vegliare su di lui, assicurargli un sonno tranquillo. Ma la stanchezza prevalse quasi subito: mi appoggiai al materasso e mi addormentai.

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Capitolo 13
*** Capitolo XII: Viaggio nel Passato ***


Capitolo XII
Viaggio nel  Passato
 
Quando aprii gli occhi Jack dormiva ancora. Qualcuno mi aveva messo una coperta sulle spalle … sicuramente era stato il Dottore. Appoggiai una mano sulla fronte di Jack: era fredda … stava bene. Decisi di andare a farmi una tazza di tè. In cucina trovai il Dottore.
"Buongiorno amore … come sta Jack?" mi chiese, sorridendo.
"Dorme ancora. Faccio un po' di tè... ne vuoi?" Gli rispondo, tra uno sbadiglio e l'altro.
"Sai che non dico mai di no ad una bella tazza di tè! Hai dormito bene?"
"Ero un po' scomoda per la verità... ma tutto sommato non male; mi hai coperta tu?" chiesi curiosa  al  Dottore.
"Sì... Eri così carina..." mi rispose, accarezzandomi una guancia.
Nel frattempo avevo preparato il tè e lo stavo versando nelle tazze: una per me, una per il Dottore e una per Jack.   Gli avrebbe fatto bene. Lasciai il Dottore in cucina e mi diressi di nuovo verso la stanza di Jack: dormiva ancora. Mi sedetti vicino al suo letto e aspettai che  si svegliasse. Dopo poco iniziò a muoversi e, finalmente, aprì gli occhi.
"Bentornato tra noi, Jack! Come ti senti?"
"Sono un po' frastornato... ma sto bene... " mi rispose, sulle labbra un accenno di sorriso.   Mi sentii sollevata. Lo abbracciai, facendo attenzione a non fargli male, e gli diedi un bacio sulla fronte:
"Mi hai fatto preoccupare a morte … temevo di averti perso... per fortuna poi è andato tutto per il verso giusto!!"
"Mi dispiace, Pearl …"
"Ora è passato... tieni … ti ho portato una tazza di tè... ti farà bene … poi riposati ancora un po' mi raccomando!!"
"Va bene mammina..." mi prese in giro lui. Poi, sottovoce, aggiunse: "Grazie..." gli sorrisi e lo lasciai riposare. Jack dormiva per la maggior parte del tempo: era stata veramente una brutta avventura per lui... Così passarono un paio di giorni … poi finalmente riuscì ad alzarsi dal letto. Io e il Dottore eravamo nella sala di controllo del TARDIS quando lo vedemmo arrivare, barcollante...
"Jack!! Cosa ci fai in piedi? Devi riposare ancora!!" gli dissi, preoccupata.
"Sto bene, Pearl! Sono tre giorni che non faccio altro che dormire...non ti preoccupare... Dottore. Posso parlarti un attimo? "
"Certo. Vieni, andiamo di là."
Non mi dava fastidio che Jack non volesse rendermi partecipe della conversazione... ma ero curiosa...quindi mi avvicinai alla porta e rimasi in ascolto...
"Dottore... intanto volevo ringraziarti. Mi hai salvato."
"Ehi... siamo amici. Anche tu avresti fatto lo stesso per me …"
"Veramente ho cercato di ucciderti. E me ne vergogno molto...insomma... so che non è stata colpa mia, che ero sotto l'influenza
di quel chip … ma non posso farne a meno..." Improvvisamente Jack afferrò un polso del Dottore e gli sussurrò, in un orecchio.
"Stai attento... ci riproveranno … e sono pronti a tutto. Anche ad usare Pearl! Proteggila, Dottore!"
"Lo sai che lo farò … la proteggerò a costo della mia stessa vita!"
All' improvviso il TARDIS cominciò a sussultare... sembrava quasi che stessimo attraversando una qualche tempesta spaziale. Il movimento richiamò il Dottore e Jack. Eravamo tutti e tre nella sala di controllo.
"Pearl che sta succedendo? Hai toccato i comandi?" mi chiese il Dottore.
"Non lo so!! Io non ho toccato niente!!" Così come era cominciato, il movimento finì.
"Forse siamo atterrati..." propose Jack.
Il Dottore si precipitò verso la porta e l’ aprì. Eravamo finiti in un giardino dall'erba verdissima. Il cielo sopra di noi era limpido, senza neanche una nuvola. Uscimmo e fissammo la casa davanti a noi... rimasi molto stupita... sapevo perfettamente dove eravamo finiti. Ma come era possibile? Perché il TARDIS ci aveva portati qui?Jack interruppe i miei pensieri:
"Questo posto... sembrerebbe Cardiff … Dottore, sai dove siamo?"
"Non ne ho..." disse stupito Jack ed  incapace  di parlare.
"Sì Jack. Siamo a Cardiff … e precisamente siamo nella primavera del 1994... tre giorni prima del mio sesto compleanno!" dissi io, interrompendo il Dottore. Continuavo a fissare quella casa. Il Dottore e Jack, invece, fissavano me.
"Pearl, tesoro... come fai a saperlo? Un'altra delle tue visioni?" mi chiese il Dottore, curioso.
"No, no … niente visioni ... questa è la casa dove ho vissuto con i miei genitori... ci ho vissuto per 12 anni... vedete laggiù? Quell'albero, appena piantato? L'abbiamo piantato io e mio padre, qualche giorno prima del mio compleanno... una volta cresciuto volevamo appenderci un'altalena … ma non l'abbiamo mai fatto. Mio padre se n'è andato prima del mio settimo compleanno... non l'ho più rivisto da allora …" Il Dottore mi si avvicinò e mi abbracciò.
"Mi dispiace, Pearl..." Lo abbracciai anche io, felice di avere qualcuno da amare e che mi amasse.
"Non fa niente … è passato molto tempo. Venite … vi presento i miei genitori!!"
Io, il Dottore e Jack ci incamminammo verso la porta di quella che era stata casa mia e bussammo. Rimanemmo in attesa che mia madre ci aprisse. A quel tempo mia madre , era davvero una bellissima donna dai capelli biondi con lo sguardo dolce che sembrava quello di una bambina, gli occhi del colore del mare. Mio padre invece, era un uomo affascinante dai capelli castani e gli occhi color nocciola. Io adoravo mio padre. Aveva un carattere meraviglioso come quello di mia madre, entrambi erano stati degli ottimi genitori ed io li amavo per quello che erano.
“James? Dai un occhiata alla piccola Pearl; mentre io vado ad aprire la porta …”
“Va bene tesoro!”
Vedevo mia madre venirci incontro ed entrambi i miei cuori facevano i salti di gioia... i miei occhi si riempirono di lacrime... ero davvero felice. Avevo la possibilità di rivedere i miei genitori, dopo tantissimo tempo!! Il Dottore vide il mio sguardo e subito capì cosa stavo provando... in fondo anche lui poteva rivedere mia madre. Mi prese per mano e la strinse forte. Finalmente la porta d'ingresso si aprì. Mia madre ci guardava... ero come incantata... stavo per salutarla, quando notai che il suo sguardo si era posato sul Dottore. Vidi mia madre sorridere e abbracciare il mio uomo.
"Oh mio Dio!! Dottore, sei proprio tu?"
"Ciao Katy... Ti trovo davvero bene..." le rispose lui, con il suo solito sorriso affascinante. Mia madre finalmente posò lo sguardo su di me.
"Vedo che sei in compagnia, Dottore... non mi presenti i tuoi compagni?"
Non riuscivo a credere alle mie orecchie... mia madre non mi riconosceva!!
"Mamma... sono io... sono Pearl …" le dissi, disperata. Era da quando avevo incontrato il Dottore che sognavo questo momento... e niente era andato come speravo...
"Non dica sciocchezze per favore... mia figlia è bionda e ha gli occhi nocciola... non si permetta di mettere il mezzo la mia Pearl!! Dottore... Chi è questa donna?" Solo allora capii... ero diventata un Signore del Tempo... mi ero rigenerata … avevo cambiato aspetto... come avrei potuto farmi riconoscere?
"Katy …" intervenne il Dottore "... lei è veramente Pearl, tua figlia... sono successe tante cose... lei è … beh..."
"Lei è cosa? Come fa ad essere Pearl?"
"Mamma... io... sono diventata un Signore del Tempo... lo sono sempre stata in verità... ma solo
dopo aver incontrato il Dottore sono riuscita a tornare me stessa... ho cambiato aspetto perché  mi sono rigenerata..."
Vidi passare molte emozioni sul volto di mia madre: prima rabbia, poi confusione, incertezza ed infine stupore...
"Pearl..." sussurrò mia madre, prima di abbracciarmi forte... vidi che il Dottore e Jack mi guardavano sorridenti...
"Katy... Chi era alla porta?" un uomo si avvicinò a noi, con una bimba bionda in braccio... era mio padre.
"James non ci crederai!! Lei è Pearl... nostra figlia!! Viene dal futuro …"
"Ciao papà..." dissi, emozionata. Vidi mio padre sbiancare. Anche lui mi abbracciò, con il braccio libero.
"Venite, entrate..." disse mia madre "abbiamo un sacco di cose da raccontarci!"
"Io aspetto qui fuori... ho bisogno di respirare un po' di aria fresca dopo tutto il tempo passato a letto …" disse Jack. Noi annuimmo ed entrammo in casa. Mio padre sapeva benissimo cosa voleva dire essere un Signore del Tempo ma mia madre non conosceva la verità su di lui; le aveva sempre nascosto la sua vera identità.
“Un momento...” esclamò il Dottore "come fa Pearl ad essere un Signore del Tempo? E' vostra figlia, non c'è dubbio perché vi somiglia troppo. Ma allora uno di voi due... uno di voi due è un Signore del Tempo!!" Il suo ragionamento mi fece impallidire... non ci avevo mai pensato … Cosa mi avevano nascosto i miei genitori? Cosa mi era successo e perché non lo ricordavo?
“Non può essere Dottore! Nessuno di noi due è un Signore del Tempo... altrimenti lo saprei!! Vero James ?” esclamò mia madre, sicura. Mio padre ammutolì di colpo e non sapeva cosa dire.
Vidi mia madre impallidire, spaventata dal silenzio di mio padre. Finalmente ruppe il silenzio e disse:
"Sapevo che prima o poi ... sarebbe successo! Ascoltami Katy... io sono sempre stato un Signore del Tempo e fra la mia gente ero una leggenda. Tutti mi conoscevano con il nome di James il Temerario. Tutto è cominciato con l'Ultima Grande Guerra Temporale tra i Signori del Tempo e i Dalek su Gallifrey : il nostro pianeta di origine. La guerra si concluse con l'annientamento di ambo le parti e il nostro pianeta fu sospeso in un blocco temporale... io sopravvissi, mi resi umano e mi rifugiai sulla Terra. Oltre a me sopravvissero altri due Signori del Tempo, il Dottore e il Maestro, e un Dalek confinato sulla Terra dai meandri dello spazio – tempo. Ecco! Ora sai tutto!” concluse mio padre. Non ci potevo credere … mi aveva sempre mentito! Guardai il Dottore, in cerca di una spiegazione. Vidi che anche lui era stupito: capii che non l'aveva riconosciuto.
“Perché non me lo hai mai detto James?” esclamò adirata mia madre.
“L’ho fatto per proteggere te e la bambina Katy; per tenervi al sicuro...” le rispose con tono serio.
“Allora se lo hai fatto per proteggerci … perché io non mi ricordo di essere una Figlia del Tempo ed un Signore del Tempo? ” intervenni io con tono curioso e allo stesso tempo adirato.
“Quando eri una bambina … ti ho privato della tua essenza di Signore del Tempo e ti ho resa umana; l’ho rinchiusa in questo orologio …” mi disse, mostrandomi un orologio da taschino d’argento: “… si chiama orologio dell’ eternità; tutti i Signori del Tempo ne hanno uno! Esso racchiude tutta l’essenza del Signore del Tempo e tu … non lo hai mai ricevuto …”
“Che cosa? Perché lo hai fatto? “ gli chiesi stupita.
“L’ho fatto perché volevo che... non ti rintracciassero mai.”
“Chi papà? Chi non deve rintracciarmi?” lo incalzai. Mio padre stava per darmi una risposta ma … il bussare insistente alla porta catturò la nostra attenzione.
“James ? Ci sei? Sono il capitano Jack Harkness; ho bisogno di parlarti con urgenza …”
Perché Jack era così agitato? E cosa voleva da mio padre... l'aveva appena incontrato eppure sembrava si conoscessero. Non feci in tempo a chiederlo a papà che questi urlò:
“Nascondetevi, presto!! Il capitano Jack Harkness non deve sapere che siete qui!! se vi trova … rischiate di essere uccisi da loro!”
“Loro? Loro chi?” chiesi io, con tono preoccupato.
“L’oscurità è vicino e gli oscuri Signori del Tempo ritorneranno … loro vogliono te Pearl; ed io non posso salvarti! ”

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII. Viaggio nel Passato Parte II ***


Capitolo XIII
Viaggio nel Passato Parte II
 
 
Il capitano Jack Harkness continuava a bussare con insistenza alla porta, ma mio padre si ostinava a non rispondere.
"James, è inutile che ti nascondi! Tanto lo so che sei in casa, insieme a tua moglie e a tua figlia.  Ti consiglio di non fare storie e di aprire questa dannata porta... o saremo costretti a buttarla  giù con la forza!!!" gridava minaccioso. Poco prima che Jack sfondasse la porta, mio padre mi prese per un braccio e trascinò me e il Dottore in un nascondiglio, sotto le assi del pavimento.
"Rimanete qui... non fate rumore!" ci disse, prima di rimettere a posto le assi di legno.
Rimanemmo nel buio più totale. Mi strinsi al Dottore, impaurita. Non capivo più niente...
che cosa stava succedendo? Perché Jack ci voleva? E mio padre come ne era coinvolto?
 Il Dottore mi abbracciò e rimanemmo in ascolto di quello che accadeva sopra le nostre teste.
Appena Jack era entrato, aveva preso mio padre per il collo della camicia e, puntandogli
 contro una pistola, disse :
"Dove sono, James? Dove li hai nascosti?"
"Qui non c'è nessuno Jack..." rispose lui, con tono calmo e pacato.
"Ti ripeto la domanda: dove sono Il Dottore e la ragazza? Parla! " incalzò nuovamente Jack.
"Non so... di cosa tu stia parlando..." insistette mio padre, disposto a tutto pur di salvare me e il Dottore.
"James, non costringermi a spararti a sangue freddo ! Se vuoi salva la vita ... ti conviene vuotare il sacco e dirci la verità..."
Ma mio padre non aveva la minima intenzione di mollare la presa; voleva a tutti i costi salvarci la pelle ed io ero fiera di lui.
"Jack, credi che una semplice pistola possa spaventarmi? Beh ti sbagli! Perché io non ti dirò nulla e non ho intenzione di consegnarti mia figlia e il Dottore.
Preferisco morire, piuttosto che restarti fedele !!"
"Come vuoi... vorrà dire che ti ucciderò senza pietà... anzi no, sarai il mio ostaggio!! Mi senti Dottore? Venite fuori... oppure ucciderò il padre di Pearl!!!" esclamò Jack, mentre puntava la pistola contro la tempia di mio padre.
"Dottore!" esclamai spaventata "Dobbiamo fare qualcosa per salvare mio padre!"
"Ci sto pensando..." mi rispose, mentre andava su e giù per il nascondiglio.
"Rimani qui..." mi disse e, stando attento a non mostrare a Jack dov'era il nascondiglio, uscì. Non riuscii a fermarlo.
"Jack …" disse, per attirare la sua attenzione "Jack sono qui... non fare del male a James."
Jack, prevedendo questa mossa da parte del Dottore, sorrise e puntò la pistola contro di lui, lasciando James.
"No Dottore!!" esclamò James "Dovevi restare nascosto!!"
"Non potevo permettergli di farti del male... e poi devo capire. Che cosa ti succede, Jack? Pensavo che eliminato il chip avessimo risolto tutti i nostri problemi..."
"Avevano previsto tutto … " sospirò, sconsolato. "Sapevano che tu avresti trovato il chip e che lo avresti tolto. Non dovevate avere sospetti … dovevate pensare che fosse tutto a posto. Ma in realtà mi hanno fatto dell'altro … volevano controllarmi e mi hanno fatto una sorta di lavaggio del cervello... Loro vogliono te e Pearl!!"
"Perché? Perché vogliono noi??"
"Dicono che insieme... siete pericolosi e che dovete essere eliminati... dicono che voi siete il Male e che il Male deve essere sradicato..."
"E tu Jack? Che cosa centri con loro? Che cosa vogliono da te?"
"Loro ... mi hanno scelto come sicario. Devo fare il lavoro sporco... mi hanno mandato qui per uccidervi ed io lo devo fare ..."
"Jack, lascia che ti aiuti. Lascia che io ti salvi" disse il Dottore, mentre lo guardava diritto negli occhi.
"No, Dottore..." disse sconsolato. "Questa volta non puoi aiutarmi... ormai, sono uno di loro e devo eseguire gli ordini. Mi dispiace Dottore!! Ti chiedo perdono."
"No, non può finire cosi. Deve esserci un altro modo!!!" dissi fra me e me.
Dovevo fare qualcosa per salvare mio padre ed il mio uomo... dovevo impedire a Jack di commettere l'errore più grande della sua vita: uccidere una persona e finire in galera! Cosi decisi di agire d'istinto e di uscire allo scoperto per salvare la situazione.
"Ehi Jack?" lo chiamai per attirare l' attenzione su di me e distoglierlo dal Dottore.
"Perché non posi la pistola sul pavimento e parliamo un po'... Ti va?" Il Dottore mi vide e con il suo sguardo preoccupato mi disse : "Pearl, amore mio ... non dovresti essere qui , dovevi startene al sicuro ..."
"Tranquillo, Dottore! Ho la situazione sotto controllo. Ascoltami Jack! Devi riuscire a spezzare il legame mentale che hai con i Satrax se vuoi ritornare ad essere libero!! Tu non appartieni a loro, appartieni a te stesso !!!"
dissi con tono incoraggiante.
"Non posso Pearl!!" esclamò scoraggiato " Loro... hanno il controllo della mia mente ed io non posso fare nulla per impedirlo! Guardami! Sono diventato il loro burattino e non posso spezzare il legame ... è troppo forte!" Dovevo trovare un modo per far tornare Jack in sé.
"Jack … ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Eravamo entrambi prigionieri. Ma con il tuo aiuto, il tuo coraggio, la tua forza siamo riusciti a scappare. Grazie a te sono riuscita a salvare l'uomo che amo..."
vidi lo sguardo di Jack e capii che qualcosa stava cambiando dentro di lui... qualcosa si stava smuovendo. Perciò continuai:
"Jack noi ti vogliamo bene... io ti voglio bene!! Sei l'amico più caro che ho e non voglio perderti! Io credo in te e so che tu puoi liberarti da tutto ciò!! Ti prego Jack!!!" Lui era esausto... il suo spirito stava combattendo per tornare ad essere padrone del
proprio corpo. Con un urlo si inginocchiò e cominciò a tremare. Di corsa mi avvicinai a lui per sostenerlo, sia fisicamente che spiritualmente.
"Forza Jack!!" lo incoraggiai "ci sei quasi!!" 
All'improvviso Jack smise di tremare. Il Dottore si avvicinò a me e scannerizzò il nostro migliore amico con il suo cacciavite sonico.
"Ce l'ha fatta Pearl... è di nuovo padrone di se stesso... Sei stata bravissima..."
"Jack? Stai bene?" gli chiesi, preoccupata. Non aveva ancora pronunciato una parola. Jack alzò gli occhi e mi guardò.
"Sto bene. Pearl... e di nuovo è solo merito tuo … grazie..."
D'istinto lo abbracciai forte. "Bentornato, amico …" gli disse il Dottore.
Mia madre e mio padre ci fissavano: erano stupiti di quanto era successo...
non credevano a quello che ero riuscita a fare.
“Bene. Credo che sia giunto il momento di andare via e ritornare al TARDIS..." dissi io, mentre una lacrima mi rigava il viso.
"Aspetta ..." mi disse mio padre, mentre con una mano mi sfiorava una spalla. "Prima di andare... vorrei che tu prendessi questo..." continuò, mettendomi fra le mani l'orologio dell'eternità e chiudendole. "Credo che sia giunto il momento che tu riceva il tuo orologio dell'eternità!
Te lo sei meritato!!!”
“Grazie, papà!!!” esclamai felice e con gli occhi lucidi.
“Adesso, sei un Signore del Tempo a tutti gli effetti. Le mie congratulazioni Pearl!!!”
concluse, orgoglioso. Non ci potevo credere!!!Finalmente potevo ricordare... dovevo soltanto aprire quel l’orologio che mi avrebbe reso completa. E così feci: decisi di aprire l’orologio dell’eternità e di guardarci dentro e … all'improvviso, una serie d’immagini e di ricordi, affollarono la mia mente e tutto ad un tratto … tutto mi divenne più chiaro. Questa volta ogni mio singolo ricordo aveva ripreso il suo posto nella mia memoria.
“Ciao papà!! E’ stato davvero bello poter rivedere te e la mamma insieme, ancora una volta. Addio!!” dissi con tono sconsolato e triste. Mia madre mi abbracciò forte tra le sue braccia mentre delle lacrime di gioia, le bagnavano il suo angelico viso.
“Buona fortuna, figlia mia! Arrivederci Dottore... è stato un piacere rivederti …”
“Lo è stato anche per me Katy. Addio …”
Io, Il Dottore e Jack , c’incamminammo verso il giardino e raggiungemmo il TARDIS. Entrammo... ma Jack non ci seguì. “Jack … che cosa ci fai li impalato ? Vieni dentro!!!” gli dissi, stupita dal suo comportamento.
“Ascoltami Pearl! Innanzitutto … volevo dirvi grazie per tutto quello che avete fatto per me.
Insieme, abbiamo vissuto delle incredibili avventure ed io … vi sono davvero grato! Credo, però, che sia giunto il momento di separarci.”
“Che cosa stai cercando di dirci Jack?” lo interruppe curioso il Dottore.
“Dottore … io resto qui !!” esclamò “La squadra e l’Istituto Torchwood hanno bisogno di me …”
“Ne sei sicuro?” gli chiesi sbigottita.
“Più che sicuro, Pearl!! E’ giunto il momento che tu e il Dottore viviate le vostre avventure e la vostra vita insieme … senza di me.”
“Ci rivedremo un giorno?” gli chiese con tono serio, il mio adorato Dottore.
“Lo spero. Addio!!”
“Buona fortuna Jack !” intervenni io.
“Buona fortuna Pearl!! E’ stato un piacere per me conoscerti … addio.”
Lo abbracciai forte a me e gli diedi un tenero bacio sulla guancia mentre lui invece …
mi rispose con un bacio a stampo, sulla bocca, e la stessa cosa fece con il Dottore, che rimase impassibile a quella strana ed imbarazzante situazione. Rientrammo all'interno del TARDIS e ci chiudemmo la porta alle nostre spalle. Il Dottore si avvicinò alla console, abbassò la leva del freno a mano ed attivò i suoi pulsanti mentre all'esterno la luce blu della sua sirena e il rumore enigmatico e misterioso del suo freno si attivarono. Insieme ad esso scomparimmo davanti agli occhi del capitano Jack Harkness.
 
 
 

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Capitolo 15
*** Capitolo XIV Una Serata Speciale ***


Capitolo XIV
Una Serata  Speciale

  P.O.V. Dottore 
Erano passati circa tre mesi, da quando Jack non viaggiava più con noi.   Cominciavo a sentire la sua mancanza, come anche Pearl: la sua assenza iniziava a farsi notare.
Ora era tutto più tranquillo, ma sentivo che mancava qualcosa.  I ricordi affollavano la mia mente … ogni angolo del TARDIS era impregnato della sua immagine, di un ricordo.
Ne avevamo passate tante, forse troppe da quando eravamo stati imprigionati da Scorpio su Vertigo 5.  Intanto, la mia dolce metà sembrava essere felice, ma io riuscivo a vedere che non era così. 
Si impegnava nell'allenamento che le facevo fare e migliorava di giorno in giorno: i suoi poteri telepatici e le sue abilità come Signore del Tempo erano sempre più complete.
Da quando aveva ricevuto, il suo orologio dell' eternità e ci aveva guardato dentro, si era ricordata tutta la sua precedente vita. Era cambiata. Ultimamente, la vedevo fredda e distaccata nei miei confronti.
Dovevo fare qualcosa per farle tornare il sorriso. Non riuscivo a vederla così.
“Pearl, amore mio! Ti vedo turbata; che cos’hai?” le chiesi.


 

P.O.V. Pearl
 Il Dottore non poteva sapere che il mio turbamento era dovuto ad una visione che  avevo avuto subito dopo che Jack se n'era andato. Quello che avevo visto, non era per niente piacevole: una giovane donna, dagli occhi verdi  e dai lunghi capelli color biondo cenere, veniva inseguita dai Cyberuomini, una vecchia conoscenza del Dottore. Mi aveva raccontato che durante i suoi viaggi nel tempo, si erano scontrati spesso e in diversi universi paralleli. Come se non fosse abbastanza, avevo visto che il Dottore, la persona che amavo più di me stessa, veniva catturato davanti a molta gente. Il mio uomo continuava ad urlare:
"Mamma, papà!! Vi prego, dovete ricordare!!!Soltanto in questo modo, potete salvare  il Pianeta e tutto l’universo da un imminente catastrofe!”
Chi era quella ragazza della visione? Che cosa centrava con me e il Dottore? E per quale motivo il mio uomo aveva detto quelle parole? Mi girai verso il Dottore e lo vidi mentre mi osservava, in attesa di una risposta: Pearl, stai bene?" mi chiese ma io lo ignorai.
"Mi spieghi per favore che cosa ti turba? Lo sai benissimo che con me puoi parlare di qualsiasi cosa… Ti prego… non ce la faccio a vederti così..."
"Lo so, è solo che...mi sento a pezzi e ho bisogno di starmene per conto mio fino a quando non mi passa.
Sii comprensivo …" Il Dottore si sedette accanto a me con una sedia, e mi abbracciò da dietro per confortarmi.
"Lo so come ti senti, Pearl! Ci sono passato anche io e ti capisco. Ma non puoi continuare così!! Guardati… sei diventata uno spettro ed io non lo sopporto!! Devi reagire Pearl e voltare pagina… forse conosco un modo per farti ritornare il sorriso. Vieni !!" aggiunse, ritrovando l'allegria. Il Dottore mi prese per mano e mi trascinò fuori dal TARDIS.  Cercai di capire con lo sguardo dove eravamo atterrati.
“Dove siamo Dottore?” gli chiesi curiosa mentre sul mio volto sbucava un leggero sorriso.
“Benvenuta a Parigi! La città dell’Amur!!”
Il mio adorato compagno di viaggio, vedendomi sorridere, sorrise anche lui e il suo affascinante sorriso fu accompagnato da un tenero bacio che entrambi cercavamo disperatamente.  Quel bacio fu lungo ed intenso, tanto che le nostre bocche facevano fatica a staccarsi.
“Vedo che l’aria romantica di Parigi ti fa bene …” mi disse malizioso,  baciandomi nuovamente con passione e desiderio. Non esitavo resistergli. Io lo volevo, lo desideravo con tutta me stessa…  non vedevo l’ora di fare l’amore con lui e diventare un solo corpo ed una sola anima.  Ero disposta a tutto, pur di restare accanto al Dottore per sempre.
“Dottore … tu sì che sai conquistare il cuore di una donna …” gli dissi con tono malizioso.
“Dove mi stai portando?”
“In un posto davvero speciale!!” esclamò lui, sorridente. Io e il Dottore, tenendoci per mano, ci avventurammo all'esplorazione di Parigi, la città più romantica del mondo.
“Alla nostra sinistra troviamo gli Champs-Elysées, alla nostra destra abbiamo la Senna e  per finire, la famosa Tour Eiffel." disse il Dottore, imitando una colta e sapiente guida turistica.  
"Ti va di salirci e vedere dall’alto tutta la città?” mi chiese, prendendomi alla sprovvista.
“Dici davvero? Sarebbe stupendo!!” gli dissi con le lacrime agli occhi.  Ero davvero felice, in quel momento e l’unica cosa che volevo fare … era baciarlo e non m’importava di quello che pensava la gente! Io amavo il Dottore e volevo gridarlo al mondo intero.
“Ti amo Dottore!! Ti amo da impazzire e nessuno può cambiarlo!!!” dissi.
“Shh … smettila di parlare e godiamoci la nostra serata.”
Il Dottore mi posò un dito sulle labbra e mi zittì con un bacio.  Un bacio tenero ed appassionato che sembrava eterno. Poi mi prese per mano ed insieme ci avvicinammo alla Tour Eiffel, prendemmo l’ascensore e salimmo quasi in cima. Ci fermammo al 2°piano, a 125  metri da terra e da quell’ altezza  si vedeva tutta Parigi che, con le luci soffuse della sera, era un panorama mozzafiato, che metteva i brividi. Il mio compagno di viaggio mi abbracciò forte ed insieme ci godemmo il meraviglioso panorama: l’ideale per un po’ di romanticismo.
“Guarda, amore mio! Non è un panorama stupendo ?” mi chiese con dolcezza mentre, mi baciava sulla guancia. La mia schiena era appoggiata al suo petto, le sue mani mi cingevano la vita: mi sembrava di essere in paradiso!
“E’ davvero, un panorama meraviglioso!! Sai, io non ho mai visto Parigi. È davvero stupenda… soprattutto di notte …”
“Andiamo, mia cara …” mi disse, porgendomi il braccio “Ti porto a cena!!” esclamò sorridendo; e con il suo braccio possente mi avvolse le spalle. Entrammo all’interno del ristorante "Le Jules Verne", il più costoso della città.
Seduti al nostro tavolo, una vetrata immensa ci regalava un'indimenticabile vista su tutta Parigi.
“Dottore... è davvero magnifico qui…” esclamai emozionata.
“Lo so. Ti ho portata qui a Parigi perché voglio che tu passi una notte indimenticabile!  Soltanto io e te, senza nessun attacco alieno, senza nessun invasore che ci rovini, la nostra serata speciale.”
Mentre contemplavamo i nostri sguardi , un cameriere si avvicina al nostro tavolo per consegnarci i menù e la carta dei vini.
“Bonsoir Messieurs!!! Ecco i vostri menù e la carta dei vini. Torno fra dieci minuti per prendere l’ordinazione.”
Il cameriere si allontana da noi, per servire ad altri tavoli, lasciandoci così da soli e liberi di scegliere cosa ordinare. Il tempo passò in fretta e il cameriere ritornò da noi per le ordinazioni.
“Allora … i signori hanno deciso ?” ci chiese con garbo ed eleganza, mentre con una mano, recuperava dalla tasca
un block notes ed una penna :
“Come antipasto vorremmo una Terrina di foie gras, due Tourteau Fromager, degli Scampi Thermidor e per dolce
prediamo due Crème brûlé …” disse il Dottore.
“Da bere? Gradite lo Champagne oppure qualche vino in particolare ?”
“Lo Champagne va benissimo, grazie!!”
“Come desidera signor Smith …”concluse il cameriere, prima di andare.
“Mi sembra, di vivere un sogno. Cavolo!! Siamo a Parigi: la città più romantica del mondo ed è tutto merito tuo Mon Cher!”
gli dissi, stringendogli forte le mani mentre, gli sfioravo le labbra con un bacio. Il tempo passava velocemente e io e il mio amato Dottore,
ci godevamo la nostra cena in assoluto relax ed una volta pagato il conto, riprendemmo l’ascensore e ritornammo a terra in cerca di un posto dove riposare in prossimità del TARDIS.
“La cena è stata davvero squisita e la serata è stata la migliore di tutta la mia vita …”
“Sei stanca? Se vuoi … possiamo ritornare al TARDIS ed andare a riposare …”
“Sinceramente preferisco rimanere qui a Parigi e passare una notte come una coppia normale, dormire in un albergo per non dare troppo nell’ occhio …”
“Ne conosco uno qui nelle vicinanze. Si chiama Splendid Hotel Tour Eiffel.”
Una volta arrivati lì prenotammo una stanza matrimoniale con due bagni, un mini bar e con vista sulla Tour Eiffel e la Senna per una sola notte: la nostra notte speciale.
“E’ davvero, una magnifica stanza! Forse la migliore di tutto l’albergo. Chissà quanto ci verrà a costare …” dissi sospirando.
“Tranquilla Pearl. Ricordati che questa è la nostra notte speciale e voglio che sia perfetta per entrambi.”
“E lo sarà … Fidati!” lo incitai. Mi avvicinai alla finestra della camera e calai le tende scure, poi mi avvicinai al Dottore e iniziai baciarlo con foga mentre gli dicevo con malizia:
"Ho in mente … qualcosa di davvero speciale!!” Cosi ricominciai a baciarlo. Lo spinsi dolcemente sul letto e cominciai a spogliarlo. Gli tolsi prima la camicia poi i pantaloni ed infine il farfallino e la giacca.
La stessa cosa fece con me: mi tolse prima la giacca di pelle poi il vestito fino a privarci di ogni indumento. Le sue mani erano insaziabili…continuava ad accarezzarmi e a baciarmi. Il Dottore  si stese sopra di me e ricominciò a baciarmi delicatamente prima sulle labbra, poi sul collo, infine scese sul petto. Non ce la facevo più... volevo sentirlo dentro di me. Finalmente mi penetrò, dolcemente, per non farmi male. Provavo dolore, sì, ma il piacere era cento volte più forte!  Mi sentivo al settimo cielo… eravamo insieme… completamente, nella maniera più assoluta. Il mio Dottore cominciò a muoversi sempre più velocemente. Un attimo prima di arrivare  all'apice del piacere, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: "Ti amo, Pearl… Sei tutta la mia vita..."
"Ti amo anch'io, mio Dottore..." gli risposi con un sospiro. Insieme arrivammo in paradiso.
“E’ stata la miglior notte, che io abbia mai vissuto Dottore …” dissi sorridendo. Ero abbracciata a lui... non potevo stargli distante.
“Lo è stato anche per me Pearl. Sei stata fantastica …”mi disse, baciandomi sulla fronte. Volevamo che quella fosse la nostra "notte speciale", che tutto fosse perfetto. E lo era stato.  Esausti ci lasciammo andare fra le braccia di Morfeo e ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altro.
 

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Capitolo 16
*** Capitolo XV: La Vendetta dei Cybermen ***


Capitolo XV
La Vendetta dei Cybermen  
 
P.O.V. Pearl
Il mio risveglio di quella mattina fu davvero dolce.
Ero abbracciata al mio uomo, con la testa appoggiata sul suo petto.
Lui dormiva ancora beato e vederlo accanto a me, con quel corpo perfetto e senza veli,
mi faceva venire in mente la nostra notte speciale. Il sol pensiero mi eccitava e mi faceva sentire bene.
Mi alzai dal letto in punta di piedi per non svegliarlo e, con le lenzuola di lino addosso,
andai in bagno, decisa a farmi una doccia calda in attesa del risveglio del mio Dottore.
 
 
P.O.V. Dottore
La luce calda di un sole primaverile, m'illuminò il viso e con gli occhi assonnati, mi girai cercando lei:
la mia dolce e adorata Pearl. Non c'era da nessuna parte. Così, decisi di chiamarla:
"Pearl, amore mio? Dove sei?"
"Sono in bagno... sotto la doccia!!!" esclamò lei, dalla stanza accanto.
“Ne hai ancora per molto?” le chiesi. Non sopportavo di non averla con me.
“Ho quasi finito!!! Cinque minuti e ti raggiungo...” mi rispose. Passarono i cinque minuti e la mia amata uscì dal bagno, come promesso. Indossava uno splendido accappatoio di lino bianco che le stava divinamente,sembrava una dea.
“Lo sai … che stai proprio bene con quell’accappatoio addosso? Anche se … staresti meglio senza …” le dissi maliziosamente.
“Non provocarmi Dottore … lo sai benissimo che cosa succede; quando vengo provocata …”
mi rispose, le labbra piegate in un sorrisetto provocatorio. La mia metà, si avvicina a me con sensualità ed eleganza e … iniziò a baciarmi con dolcezza, prima sulle labbra, poi mi morse l’orecchio ed iniziò a chinarsi su di me. Aveva l’intenzione di provocarmi a tutti i costi mentre io cercavo di opporle resistenza con tutte le mie forze ma … le sue avances erano così gradevoli che, alla fine, cedetti senza esitazione:
“Certo che tu … non ti arrendi mai!! Riesci sempre ad ottenere quello che vuoi …” Le dissi con tono malizioso mentre le sorridevo.
Facemmo di nuovo l’amore e questa volta fui io ad incominciare: le slacciai la cintura dell’accappatoio di lino e glielo tolsi con delicatezza. La baciai con foga e le dissi con malizia:
“Ti desidero Pearl … ho voglia di fare l’amore con te …”
Ricominciai a baciarla con passione e l’attirai dolcemente sul letto, verso di me. Mi stesi sopra di lei e ricominciai a baciarla delicatamente prima sulle labbra, poi sul collo, infine scesi sul petto che continuai ad accarezzare. Io amavo quella donna... l’amavo più della mia stessa vita! Quando stavo con lei … mi sentivo al settimo cielo... quando diventammo una cosa unica sospirai, sia per il piacere che per la felicità. Cominciai a muovermi sempre più velocemente. Insieme arrivammo all'apice. Un attimo dopo aver toccato il cielo, fummo interrotti dal bussare insistente alla porta della nostra camera d’albergo.
“Chi è?” domandai allo sconosciuto che si trovava dall’altra parte della porta. Non avevo voglia di lasciare il mio posto: ero stanco, abbracciato alla donna che amavo.
“Monsieur Smith?! Servizio in camera … le ho portato la colazione …”
“Entri pure e la lasci vicino alla porta, grazie...”
La porta si aprì e si richiuse subito dopo. Quando mi alzai per andare a vedere cosa ci aveva portato, vidi che il carrello era ricco di squisite prelibatezze: cioccolata calda con panna, due brioches con marmellata, macedonia all'essenza di fiori d'arancio con una spolverata di cannella e per concludere uova strapazzate. La colazione ideale per cominciare una nuova giornata. Consumammo la nostra splendida colazione a letto, imboccandoci a vicenda e continuando a provocarci. Passammo un paio d'ore, tra coccole e chiacchiere. Poi sentii la necessità di uscire da quella stanza e lo proposi a Pearl:
" Che ne dici di fare due passi? Come due turisti... nessuna preoccupazione, nessun alieno...solo noi due …"Lei mi guardò e mi sorrise:
"Mi piacerebbe moltissimo!"Ci preparammo ed uscimmo.
 
P.O.V. Pearl
Una volta usciti dall'albergo dove avevamo alloggiato, io e il Dottore decidemmo di dedicarci unicamente alla nostra passeggiata romantica, come una semplice coppia di turisti. Camminammo lungo le strade di Parigi, mano nella mano. Per la prima volta potevamo vivere una giornata tranquilla! Senza nessun imprevisto che ce la rovinasse. Mi sentivo davvero felice quel giorno, mentre visitavamo la famosa reggia di Versailles e il Museo del Louvre... concludemmo poi con un giro romantico in barca sulla Senna ed attraversammo la Valle della Loira. Infine ci ritrovammo sulla terra ferma nei pressi della Tour Eiffel, vicino ad un'antica gelateria.
"Ehi Pearl! Ti va di mangiare qualcosa di... freddo e gustoso?" mi chiese con gentilezza il mio adorato Dottore.
"Certo, volentieri!" gli risposi sorridendo.
Ci accomodammo vicino ad un tavolo all'esterno della gelateria, in attesa dell'arrivo di un cameriere per le ordinazioni. Quando arrivò disse:
"Bon jour messieurs! Che cosa vi porto?"
Il Dottore ordinò per entrambi:
"Vorremmo due coppe bi gusto: nocciola e stracciatella, con sopra una spolverata di panna per favore..."
"Come desidera, monsieur. "
Il cameriere se ne andò e dopo cinque minuti tornò con in mano un vassoio con sopra le coppe di gelato e i cucchiaini. Lasciò tutto sopra il tavolo con accanto qualche tovagliolo e il conto. Mentre io ed il Dottore ci gustavamo il nostro pasto freddo con assoluta tranquillità,qualcosa disturbò la nostra quiete... sembravano delle urla di una giovane donna che diceva:
“Aiuto!! Qualcuno mi Aiuti!!! Aaaahhhh!!”
“Ma che diavolo …” intervenni io all’improvviso, con un tono seriamente preoccupato.
“Shh!! Ascolta!!” mi disse il Dottore e, con un semplice gesto della sua mano, mi zittì.
“Io, non sento niente!!!” conclusi, rivolgendomi al Dottore.
“Esatto, Pearl !!! Parigi è troppo silenziosa, per essere una città caotica! Dobbiamo scoprire che cosa sta succedendo. Seguimi!!” mi disse, con tono serio.
 

P.O.V. Dottore
Dovevo assolutamente scoprire che cosa, stava succedendo alla città più caotica d’Europa. Il silenzio che dominava le strade di Parigi …
“Dottore … questo silenzio spettrale.. mette i brividi …” esclamò spaventata Pearl.
“Niente panico Pearl!! Sono qui con te...” esclamai io per tranquillizzarla. Ci avventurammo lungo le strade di Parigi in cerca di risposte con lo sguardo vigile, pronti a scattare in difesa ma … nulla, nessun segno di vita. Sembrava che la città … stesse morendo a poco a poco. Poi all’improvviso … sentimmo una voce. La stessa voce che avevamo sentito nei pressi dell’antica gelateria poco prima. Decidemmo di seguirla, in cerca di risposte. Girammo in lungo e largo per la città per circa mezz’ora ma senza esiti positivi. Proprio quando tutto … sembrava perduto … una giovane donna dai lunghi capelli color biondo cenere e gli occhi verdi, si avvicinò a noi e ci disse:
“Aiutatemi, vi prego !!! Sono inseguita da alcuni Cybermen che mi danno la caccia!! vogliono uccidermi!! non posso salvare la Terra da loro se non mi aiutate a distruggerli. Ho un disperato bisogno del vostro aiuto. Mi aiuterete, vero?” Io e la mia compagna di viaggio Pearl, rimanemmo stupiti di ciò che, ci aveva detto quella giovane sconosciuta.Com’ era possibile che una giovane donna, originaria della Terra sapesse dell’ esistenza dei Ciberniani?
Chi era veramente quella donna? Qual’era il suo segreto ?
“Cosa sai dei Cybermen? Chi sei veramente ?” le chiesi con garbo e gentilezza, ma allo stesso tempo insistendo, in attesa di una risposta.
“Alla prima domanda ti rispondo subito: i Cyber uomini, sono originari di Mondas, il pianeta gemello alla Terra; sono degli umani artificialmente modificati per sopravvivere alle condizioni estreme del proprio mondo el'unica sostanza che può ucciderli è l’oro: li soffoca. Per quanto riguarda la seconda … posso soltanto dirti che siamo parenti e che il mio nome è Jasmine.”
“Parenti ? Non capisco!!” le dissi stupito.
“Lo scoprirai presto, Dottore …”
“Come sai chi sono?”
“Dalle mie parti, sei una leggenda. Tutti conoscono la storia dell’Ultimo Grande Signore del Tempo, che ha salvato l’Intero Universo dal caos.”
Nel frattempo i Cybermen, erano sulle tracce di Jasmine. Stavano setacciando l’intera città per riuscire a trovarla ma, non subito furono fortunati: eravamo nascosti dietro ad una macchina parcheggiata, in attesa d’intervenire.
“Dobbiamo fare qualcosa per attirare la loro attenzione …”
“Ci penso io!!” si propose Jasmine, uscendo per prima dal nostro nascondiglio.
“Sbaglio, o stavate cercando me!!!” disse sparando a raffica dei proiettili con una semiautomatica su di loro che non si facevano un graffio.
“Delete, Delete …” diceva uno dei Ciberniani con quella sua voce fredda e metallica mentre, si avvicinava a lei con fermezza e determinazione, con l’intenzione di ucciderla.
“Uccidere il soggetto difettoso … Delete, Delete …”
“Stammi lontano rottame arrugginito!” disse mentre continuava a sparare proiettili.
“Non ho intenzione di rinunciare alle mie emozioni e alla mia compassione... non accadrà mai.”
“Adesso o mai più! E’ giunto il momento d’intervenire!!” mi disse con determinazione la mia giovane compagna di viaggio.
Dovevamo fare qualcosa per salvare quella ragazza ed impedire ai Cybermen di ucciderla.
 

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Capitolo 17
*** Capitolo XVI : Le Verità Nascoste ***


Capitolo XVI
Le  Verità Nascoste




P.O.V. Pearl
 Dovevamo escogitare un piano, non soltanto per sconfiggere i Cyberman ma anche per salvare la vita di Jasmine da un crudele destino. Ma sarebbe stato così facile riuscirci?
“Hai in mente un piano?” chiesi al mio amato Dottore.
“Potremmo tentare di farli ragionare in modo civile … senza spargimenti di sangue …” mi rispose, sicuro di sé.
“E se non funzionasse ? Abbiamo un piano di riserva, Dottore ?” gli chiesi.
Avevo il presentimento che la sua solita tecnica “parliamo e facciamoli ragionare” non avrebbe funzionato.
“No, non ce l’ abbiamo un piano di riserva !!!” mi sbottò contro. Era agitato e preoccupato per la sorte di Jasmine.
“Che cosa?! Bisogna sempre avere un piano d’emergenza !!!” lo rimproverai.
“Credimi, Pearl! Non ne abbiamo bisogno … fidati di me, vedrai funzionerà.” ribatté lui, ostinato.
Nel frattempo la battaglia tra i Cyberman e Jasmine continuava.
“Arrenditi, giovane umana!! Non hai speranze contro i Ciberniani … siamo indistruttibili. Delete, Delete !!!”
“Scommettiamo ?!” disse la giovane Jasmine con determinazione. “ Sei finito ... rottame …” aggiunse, sparando con la sua semiautomatica. Sorprendentemente il colpo raggiunse il suo “cuore” e il Cyberman morì, davanti ai nostri occhi. Vidi che il Dottore era rimasto molto colpito.
“Wow, è incredibile quello che hai fatto Jasmine ! Come sei riuscita ad ucciderlo con un proiettile ?”
“Proiettili d’oro liquido concentrati … metodo semplice ma efficace !!” gli rispose con un sorrisetto beffardo sulle labbra. Guardando la sua espressione notai che mi era familiare… ma non sapevo proprio a chi collegarla!! Che strano, chi era questa ragazza??
 
 P.O.V. Dottore
 Sembrava incredibile che quella ragazza di umane origini, sapesse molte cose sui Cyberman...inoltre come sapeva dell’esistenza dei Signori del Tempo? Non andavamo certo in giro con un cartello sulla testa!! Che cosa sapeva su di me? Dovevo assolutamente scoprire la verità su Jasmine ad ogni costo e vederci chiaro.
“Quella ragazza, non mi convince per niente; non mi fido di lei…ci nasconde troppe cose…” dissi sottovoce, alla mia giovane compagna di viaggio che mi guardava fisso dallo stupore. Mentre camminavamo lungo le strade deserte di Parigi in cerca di un rifugio dove poterci nascondere decisi che era il momento di avere delle risposte.
“Dove ci stai portando Jasmine?” le chiesi.
“In un posto sicuro, lontano dai Cyberman. Devo a tutti i costi impedire ciò che sta per accadere. È in gioco il futuro dell’universo ed il mio…”
Rimasi sconcertato da quelle parole. Che cosa significavano e per quale motivo le aveva dette ? Le mie riflessioni furono interrotte da una voce fredda e metallica.
"Fermi dove siete!!! Siete circondati e non avete nessuna via di fuga e tu Dottore... sei in arresto !!!"La voce mi ricordava tanto quella di…no; non poteva essere. Quell’essere l’ho visto morire in un incendio di una versione alternativa della città di Londra!!!
“Dottore... ti ricordi di me?" continuò la voce metallica che echeggiava alle spalle dei Cyberuomini...
"Perché ? Dovrei? " gli chiesi, mentre una figura si faceva spazio fra la folla.
Era su di una specie di sedia a rotelle motorizzata e allora capii...chi era quel Cyberman: era proprio lui, John Lumic, il fondatore delle Cybus Industries. Ma com'era possibile? Come era riuscito a sopravvivere all'incendio?
"No. Non può essere?! Tu... tu sei morto!!!" dissi con tono stupito e allo stesso tempo spaventato.
"Sorpreso ... di vedermi Dottore?" mi chiese curioso, con quella sua voce tagliente.
"In effetti...si. Dimmi una cosa Lumic: come sei riuscito ad evitare la morte? " gli chiesi con tono arrogante e presuntuoso.
"Si svela il gioco ma non il trucco, mio caro Dottore. E di certo non lo dirò a te. Signori? Procedete con l'arresto!!"

 P.O.V. Pearl
 Due Cyberman si avvicinarono al mio Dottore che era rimasto immobile, impietrito dal terrore. Con la coda dell’occhio percepii
un movimento alle mie spalle: Jasmine, che era dietro di me, si era nascosta dietro ad un bidone. I Cyberman non si erano accorti di lei...con sommo stupore notai che era spaventata a morte, quasi si stesse avverando il suo peggiore incubo. Come era possibile che quella ragazza prima combattesse arditamente quelle creature di metallo e poi avesse paura di loro ? Mentre riflettevo i due Cyberman trascinarono il mio uomo tra le loro file e si girarono per andarsene.
“NOO !!! DOTTORE !!!!” urlai disperata. Alcune lacrime, solcarono il mio viso. Egli si girò e mi guardò. Mi sorrise. “Andrà tutto bene, Pearl. Ce la caveremo anche stavolta.” mi disse prima di scomparire dalla mia vista. In quel momento, il dolore che provavo era straziante; come se una forte lama d’acciaio, mi avesse trafitto il petto e mi avesse uccisa. La persona più importante della mia vita … era stata portata via come se fosse un criminale assassino, un condannato a morte e la colpa, era soltanto mia. Le lacrime continuavano a bagnare il mio viso e Jasmine mi si avvicinò per consolarmi ma la respinsi. All’improvviso sentivo un odio profondo verso di lei, senza sapere il perché.
“Posso fare qualcosa per te, giovane Pearl?"
Come faceva a sapere il mio nome? Non ci eravamo mai presentate.
“Mi chiedi se puoi fare qualcosa per me?!" esclamai in lacrime.
"Non puoi fare assolutamente nulla per me!! L’uomo più importante della mia vita è stato arrestato senza motivo, il mio futuro, i progetti che avevamo … sono andati perduti per sempre ed è stata tutta colpa mia!!” esclamai sconsolata. Vidi che Jasmine si era spaventata dalla mia rabbia. E in fondo ne ero contenta.
“Adesso che mi ricordo … la colpa non è stata mia … ma è stata la tua Jasmine! Sei stata tu che ti sei nascosta!! Sei tu, che non sei intervenuta per salvarlo !! È tutta colpa tua se il Dottore… è stato catturato!!! Tu non meriti la mia fiducia; tu meriti di marcire all’Inferno!!!”sbottai con aggressività.
“Voglio che tu mi dica … la verità adesso!! Se non vuoi che ti conficchi, un proiettile nella testa e che faccia del tuo corpo…cibo per i vermi !!!” la minacciai.
“Hai ragione Pearl !! Ti devo delle spiegazioni ed è giusto che tu le sappia: il mio vero nome è Katy, Jasmine Johansson Smith e vengo dal 51° secolo. Sono la figlia di due grandi Signori del Tempo che, hanno dato tutto per salvare il mondo dal caos e dalla distruzione dell’intero universo. Nella mia linea temporale … c’ è stata una Nuova Guerra del Tempo fra i Nuovi Signori del Tempo e i Cyberman e il pianeta Terra divenne,
il loro campo di battaglia .” mi disse.
“Una Nuova Guerra del Tempo fra i Cyberman e i Signori del Tempo; ma non erano scomparsi durante l'Ultima Grande Guerra del Tempo contro i Dalek?” le chiesi con stupore.
“Nel corso dei secoli... il pianeta Terra e gli umani; si sono evoluti grazie al progresso e con esso, sono anche ritornati i grandi Signori del Tempo e con loro, è nato il Secondo Impero di Nuova Gallifrey dove, per milioni di anni, ha regnato la pace e l’armonia fra tutti i pianeti e le galassie. Sulla Terra, alcuni Signori del Tempo si stabilirono con l’intenzione di proteggerla dalle invasioni aliene.
Durante la Nuova Guerra del Tempo… molti esseri umani persero la vita e i Nuovi Signori del Tempo ne uscirono sconfitti e i Cyberman salirono al potere; il loro capo: John Lumic, divenne il padrone assoluto dell’universo.
Negli anni avvenire … un Signore del Tempo, chiamato il Dottore…si ribellò a lui. Egli, fu arrestato e portato sul pianeta Mondas dove fu prima imprigionato; poi processato per tutti i crimini commessi ed infine, fu condannato a morte. Quattro giorni dopo, egli fu giustiziato senza pietà; in una piazza pubblica di Parigi dove, fu fucilato dai Cyberman stessi davanti agli occhi di sua moglie Pearl e sua figlia 12enne Jasmine. Aveva sacrificato la sua vita, per salvare quella degli altri; rifiutando di rigenerarsi.”  Concluse dicendo: “Guardami Pearl; guardami con molta attenzione … sono vostra figlia!!!”
 
 
 

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Capitolo 18
*** Capitolo XVII: Salviamo Il Dottore !!! ***


Capitolo XVII
Salviamo Il Dottore !!!
 
 
 
Il Dottore venne trascinato in una grande sala, piena di persone. Venne fatto sedere davanti a quello che sembrava un giudice. Il Dottore si guardò intorno: in effetti la sala sembrava quella di un Tribunale. Era ad un processo... un processo contro di lui!! Ma perché? Che cosa aveva fatto? Era abbastanza sicuro di non aver commesso reati... di recente. Il pubblico continuava a chiacchierare. Una persona entrò e si sedette nel posto più in alto, il posto d'onore, ma nessuno se ne accorse. Con un colpo di martello il giudice li richiamò al silenzio e cominciò:
"Siamo qui per verificare la fondatezza delle accuse contro il Dottore. Qualcuno ha qualcosa da dire prima di iniziare la seduta?"
Silenzio totale... nessuna obiezione da parte dei presenti. Così il giudice poté dare inizio al processo: "Signori della giuria! Siamo qui riuniti oggi, in data 15 luglio 2020, per decidere la sorte del qui presente Dottore. Egli è stato accusato di tentato omicidio del Governatore Lumic e di aggressione verso le sue guardie private, davanti a milioni di testimoni. Inoltre ha infranto alcune leggi che valgono la pena capitale. Come si dichiara Dottore?" chiese con garbo il giudice all'imputato.
"Assolutamente innocente vostro onore!! Temo mi abbiate scambiato per qualcun' altro!!!" rispose il Dottore con enfasi.
“Cosa vorreste insinuare? Che forse, abbiamo arrestato la persona sbagliata?” chiese incredulo il giudice, non ritenendo possibile questa  opportunità.
“Esatto vostro onore... ed ora, se non vi dispiace, vorrei tanto che qualcuno mi togliesse queste fastidiose manette; e mi lasciaste andare …” incalzò.
“Come osa parlarmi; in questo modo così spudorato?!” rispose il giudice adirato.
“Si ricordi che qui siamo all’interno di un’aula del Tribunale e che non è permesso all’imputato di proferire parola a meno che non venga interpellato dal sottoscritto o dagli avvocati di entrambe le parti. Continuiamo … come stavamo dicendo: l’imputato ha commesso molti reati penali e ha trasgredito la legge diverse volte. Ora bisogna esaminare, la gravità dei fatti, recentemente avvenuti.” Concluse il giudice.



P.O.V. Dottore 
Non potevo credere a quello che mi stava accadendo... per la prima volta in tutta la mia secolare vita mi ritrovavo davanti ad una Corte di Giustizia e la mia sorte è appesa ad un filo, fra la vita e la morte. Molte sensazioni mi stavano attraversando: stupore, rabbia, paura, terrore, dolore. Mi sentivo imprigionato e, non avevo nessuna via di fuga. Essere trattato come uno spietato assassino, un criminale qualsiasi, come se fossi un condannato a morte, non era nel mio stile. Certo, avevo commesso degli errori durante la mia lunga vita, avevo trasgredito la legge diverse volte. Tutto ciò che avevo commesso, tutto ciò che avevo fatto … era per una giusta causa: salvare il mondo da un crudele destino. Ed ora, chi salverà me? 907 anni di viaggi nel Tempo e nello Spazio a salvare vite in cambio di cosa? Un processo contro di me con dei giudici che, forse, mi condanneranno a morte!!! Se questo è il mio destino… sarò lieto di accettarlo... forse è giunto il momento di morire …
“Signori della Corte e signori Giurati … data la gravità dei fatti appena esposti, come dichiarate l’imputato: colpevole o innocente ?” chiese il giudice a tutti i presenti mentre io attendevo con ansia il verdetto. Il presidente e tutti i componenti della Giuria si alzarono in piedi. Uno di loro teneva un foglio fra le mani, lo aprì e disse: “Data la gravità dei fatti commessi e le prove a carico dell’imputato, riteniamo il Dottore... colpevole. Verrà giustiziato alle ore 10.00 del giorno 19 luglio in una piazza pubblica della città di Parigi tramite fucilazione.”
“Bene, allora è deciso! Il Dottore verrà giustiziato in pubblico fra quattro giorni esatti. La seduta è tolta!! Guardie? Scortate l’imputato nella sua cella, in prigione, dove passerà gli ultimi giorni della sua miserabile vita!!!” concluse il giudice battendo il martello sul tavolo del Tribunale.
“Non potete farlo!!! Io sono innocente! Avete commesso uno sbaglio !! Io sono il Dottore e non sono un assassino!!!!!!” Dissi urlando a squarciagola, sicuro della mia innocenza mentre le due guardie Cyberman mi trascinavano fuori dall’aula come se fossi un criminale.

P.O.V. Pearl
 Ero ancora li immobile, ad osservare con incanto Jasmine. I suoi capelli erano biondo cenere: lo stesso colore che avevo io, prima che mi rigenerassi per la prima volta. E i suoi occhi... erano gli stessi occhi che aveva il Dottore. Aveva il volto ovale e la carnagione dorata: era bellissima. In quel momento riuscii a spiegarmi la mia prima impressione … Mi ricordava qualcuno... mi ricordava il Dottore! Mentre la guardavo, delle lacrime di gioia solcavano il mio viso: ero felice. Jasmine invece, mi guardava fisso: sembrava preoccupata per me. Lei mi abbracciò per consolarmi e, questa volta, non la respinsi, anzi... l'abbracciai a mia volta e asciugandomi le lacrime le dissi: "E così... tu sei... nostra figlia!! Sei bellissima Jasmine... somigli così tanto a tuo padre e a me. Dimmi un po'... com'è il mondo nella tua linea temporale?" La vidi intristirsi.
"Il mondo è radicalmente cambiato. Viviamo sotto il dominio dei Cyberman e il loro spietato capo John Lumic. Dopo la morte di mio padre, ho continuato la sua lotta contro di loro e sono la ricercata n°1; i Cyberman e il Governatore mi vogliono morta!!!" esclamò con arroganza.
"E scappo di continuo da un universo parallelo all'altro per nascondermi. Fra un giorno esatto il Dottore verrà giustiziato in pubblico ed io... beh... ho raggiunto questa linea temporale per salvarlo!!! Non ho molti ricordi di lui... voglio solo che la me stessa del passato possa conoscere suo padre ed avere il privilegio di averlo accanto!" esclamò mia figlia convinta.
"Per salvarlo? Non Capisco!!!" esclamai incredula. 'Che cosa voleva dire?' pensai.
"Verrà giustiziato domani alle 10.00 in questa piazza ed io... noi... abbiamo 24 ore di tempo per salvarlo."
"Hai qualche idea? Ti ascolto..." dissi a mia figlia. Non potevo perdere l'uomo della mia vita ora che avevo scoperto che avremmo avuto dei figli. E non volevo nemmeno che questi crescessero senza il padre, in un luogo di morte e distruzione.
"Abbiamo bisogno di un piano." cominciò Jasmine "Le possibilità sono due: la prima è quella di raggiungere il TARDIS e viaggiare fino a Mondas, con un esercito. Oppure possiamo attendere l' esecuzione e salvarlo qui, sulla Terra!" Un'idea stava prendendo forma nella mia mente...
"Hai detto che abbiamo 24 ore di tempo, prima dell'esecuzione giusto?! sembrerebbero poche ma possiamo farcela. Ascoltami bene Jasmine... abbiamo bisogno di aiuto … dobbiamo reclutare quante più persone possibile ed essere in grado di formare un esercito che possa respingere i Cyberman. Inoltre ci servono delle armi che siano in grado di distruggerli... Conosci qualcuno ?"Mia figlia annuì, determinata:
“Seguimi, mamma... Conosco un posto perfetto...”


P.O.V. Dottore 
Qui a Mondas, il tempo passava veloce così come le ore che mi separavano dal giorno della mia esecuzione che si faceva sempre più vicino. Passavo i miei ultimi giorni rinchiuso in una cella a guardare le stelle e a pensare a ciò che avrei potuto fare, a quanti viaggi nel Tempo e nello Spazio avrei potuto percorrere con la mia adorata Time Lady Pearl; e a come avrei potuto vivere a pieno la mia lunga e immortale vita con la mia amata e farmi finalmente una famiglia mia: ad avere dei figli. I miei pensieri furono interrotti da due voci fredde e metalliche di due guardie Cyberman che citavano il mio nome dicendo:
"Ho sentito che il Governatore Lumic, vuole assistere all'esecuzione dell'Ultimo Signore del Tempo, in prima persona; vuole vederlo soffrire fino all'ultimo. La morte del Dottore sarà lenta e dolorosa..." conclusero sghignazzando, mentre si avvicinarono alla mia cella... Chiusi gli occhi fingendo di dormire. Non potevo morire senza combattere! Ero o non ero il Dottore? Colui che salvava i mondi e i popoli in ogni epoca passata o futura e sarei morto come un uomo qualunque. Prima o poi sarebbe accaduto... Ma non adesso! Con questa convinzione in testa mi misi ad ascoltare con attenzione i discorsi delle guardie tentando di ricavarne qualche informazione.
"Non sembra così spaventoso questo famigerato Dottore. L'Ultimo Signore del Tempo."
disse una guardia ridicolizzando l'ultima frase. La seconda rise, divertita: "Davvero! Penso che lui sia decisamente diverso da come si racconta, dev’essere solo un qualunque stupido che ha osato sfidare il nostro Governatore Lumic. Finirà come tutti gli altri!"
"Non sarà mai capace di scappare. Nessuno è mai uscito vivo da questa prigione."
Disse la prima guardia. Le mie speranze erano state distrutte da una semplice frase, quando...
"Non troverà mai il passaggio segreto nella camera di passaggio per andare alla forca. La conoscono solo le persone più fidate del Governatore e le guardie della prigione ovviamente!"
 
P.O.V. Pearl

"Dove siamo Jasmine?"
Mia figlia mi aveva portato all'entrata di quello che sembrava un magazzino trasandato non riuscivo a capire il perché.
Lei mi sorrise e si avvicinò all'entrata facendo segno di seguirla cosa che feci. Dentro il magazzino era esattamente come me lo aspettavo: una grossa stanza ricoperta di polvere e piena di scatoloni. Guardai ancora più dubbiosa mia figlia, ma lei si abbassò e con un gesto aprì una botola nel pavimento che non ero riuscita a notare poiché sembrava incastrata alla perfezione in un tappeto. Stupita; scesi le scale che erano appena comparse e ciò che vidi mi lasciò costernata: ero circondata da macchinari tecnologicamente avanzati con un via vai di persone che mi confuse un attimo.
"Jasmine! Ben tornata!” esclamò una voce a me molto familiare: “Che cosa ci fai qui ? E chi hai portato con te? Lo sai che non è permesso portare qui, degli sconosciuti !!! Potrebbe essere una spia di Lumic; identificati per favore !!!” aggiunse, puntandomi contro il suo laser deluxe compatto; la sua voce era inconfondibile. Era senza dubbio la voce di Jack.
“E’ così … che si salutano i vecchi amici?! Gli punti contro una pistola!!!” esclamai ringhiando.
“Pearl?! Che cosa ci fai qui?” mi chiese stupito.
“Mi sorge la stessa domanda: che cosa ci fai qui a Parigi Jack? L’ultima volta che ti ho visto … io e il Dottore, ti abbiamo lasciato a Cardiff nel 1994. Come mai qui e che cos’è questo posto?” gli chiesi curiosa.
“Mia cara Pearl … ti do il benvenuto alla sede parigina dell’ Istituto di Torchwood; ti presento …Torchwood 4 !!!”mi disse mentre, camminavamo lungo i corridoi dello stabilimento.
“Dimmi un po’ Pearl … come vanno le cose fra te e il Dottore ?” mi chiese curioso e allo stesso tempo interessato.
“Le cose fra me e il Dottore vanno a gonfie vele e solo che... è strano ... avere per me una relazione stabile con qualcuno; e non so se sono pronta ad affrontare il passo più lungo della gamba …”Io non ero capace di mentire, non è mai stato il mio forte anche ora, che sono diventata un Signore del Tempo... mi è difficile mentire.
“Sarai anche un Signore del Tempo Pearl Bartowski, ma mentire … non è mai stato il tuo forte !!!” esclamò ironico e in modo sarcastico Jack.
“Perché dovrei mentirti Jack !! Non conosco nessun motivo per cui dovrei farlo …” Gli risposi imbarazzata e rossa dalla vergogna; Jack notò il mio stato d’animo e mi disse:
“I tuoi occhi dicono il contrario; tu mi nascondi qualcosa. Avanti parla !!! Che cosa c’è?”
All’ improvviso … scoppiai in un pianto disperato che non aveva fine, gettandomi fra le sue braccia per cercare conforto e Jack guardandomi in quelle condizioni, si preoccupò e mi abbracciò a sua volta per consolarmi.
“Che cos'hai Pearl? Perché stai piangendo?” Mi chiese ansioso di ciò che gli avrei potuto rispondere.
“E’ tutta colpa mia !!! Non avrei mai voluto, che finisse così!!! Lui domani morirà, ed io non posso impedirlo !!!” urlai disperata e le lacrime sul mio viso erano ancora calde. Jack non riusciva a capire per quale motivo mi comportavo così, come se fossi una pazza isterica che soffriva per amore e che non riusciva a calmarsi.
“Per favore Pearl; calmati adesso!!! E dimmi che cosa succede ?”Jack mi aiutò a calmarmi e a smettere di piangere ed una volta che le lacrime scomparvero dal mio viso … feci un respiro profondo e dissi:
“ Il Dottore è stato arrestato quattro giorni fa da due guardie Cyberman …” Jack m’interruppe per farmi delle domande e capire in modo più approfondito la situazione.
“Perché tu e il Dottore siete venuti qui a Parigi e per quale motivo è stato arrestato?”
“Io e il Dottore eravamo qui a Parigi per passare una settimana romantica, come una coppia normale di turisti e dare una svolta alla nostra relazione sentimentale. Doveva essere tutto perfetto e senza imprevisti; e invece … ci ritroviamo in un universo parallelo dove i Cyberman, sono i padroni e dove il Dottore verrà giustiziato in pubblico a fucilate …”
“Dove si trova adesso ?”
“Imprigionato sul pianeta Mondas; che è impossibile da raggiungere.” Gli risposi fredda.
“Potresti raggiungerlo con il TARDIS insieme a Jasmine e salvarlo!!!”
“Potrei farlo… se non fosse che il TARDIS, ci ha abbandonato …”
“Che cosa vorresti dire?” mi chiese attonito .
“Voglio dire che il TARDIS ha bisogno di ricaricarsi; e che fino ad allora … siamo bloccati qui e noi abbiamo, giusto 24 ore di Tempo prima dell’esecuzione per organizzarci e reclutare un esercito di volontari capace di respingere i Cyberman, e procurarci delle armi per distruggerli in modo che questo universo parallelo si salvi da un futuro terribile di quanto non lo sia già!!!”conclusi agitata. Jack come sentii quelle parole così toccanti, rimase quasi paralizzato che non riusciva a parlare.
“Pearl … io ti giuro che farò tutto ciò che è in mio potere per salvare il Dottore; hai la mia parola!!!” mi giurò.

 
P.O.V. Dottore
18 luglio 2020, ore 2.00 del mattino:

Era notte fonda; e le ore che mi separavano dalla mia morte erano ormai poche. Ero seduto all'interno della mia cella, su di un letto ad attendere l'arrivo delle guardie che mi avrebbero trasferito dalla prigione di Mondas alle segrete del palazzo di Lumic a Parigi, dove mi avrebbero fucilato... era incredibile che in un momento come questo, la mia mente fosse assolutamente lucida. Ero calmo anche se rimanere in questo stato era molto difficile per me perché il pensiero, di aver abbandonato la giovane Pearl e la misteriosa Jasmine in quel vicolo mi assillava al tal punto che mi posi una serie di domande del tipo: Chissà cosa stava facendo la mia Pearl? Stava piangendo per la mia imminente morte? Ne era anche solo consapevole di ciò che mi sarebbe accaduto? Scossi la testa, non potevo pensare a quelle cose in quel momento. Io dovevo scappare. Ma come? Click, click … mi voltai appena in tempo per vedere le guardie Cyberman che aprivano la mia cella, ero talmente concentrato sui miei pensieri che non ero nemmeno riuscito a sentirle arrivare.
"Vieni con noi Dottore." Fredde come sempre erano le voci di quegli esseri metallici. Li seguii intento a pensare a come poter scappare...Uscimmo dalla Prigione di Mondas per raggiungere la strada che ci avrebbe condotti alla camera di passaggio per andare alla forca per poi raggiungere l’astronave, che mi avrebbe portato al quartier generale del Governatore Lumic. Camminammo per diverse ore attraverso un interminabile tunnel sotterraneo; che ci avrebbe portati verso l’uscita. All’improvviso … alcuni Cyberman si erano fermati vicino ad una porta che aprirono, e con mio stupore vidi che: mi avevano portato in una stanza abbastanza piccola e leggermente illuminata... ma... mi guardai intorno e vidi che in quella stanza non c'erano finestre né aperture di alcun genere e nemmeno luci artificiali, ma allora... da dove arrivava la luce? Un'idea balenò nella mia mente: il passaggio segreto! Da una porta entrò una delle guardie private di Lumic. Prima che potesse proferir parola io chiesi: "Siamo nella stanza di passaggio per andare alla forca, sbaglio?" La guardia rimase un attimo stupita e poi annuì. Si avvicinò a me pronta per portarmi fuori verso la mia morte, ma io avevo dalla mia parte le mani. Le guardie Cyberman quando mi avevano legato i polsi; non si erano accorte che avevo tenuto le braccia allargate in modo da poter sfilare le manette senza difficoltà. In un istante mi liberai e presi la pistola della cintura della guardia puntandogliela alla tempia, mentre con l'altra mano gli impedivo di parlare.
"Ora tu mi dirai dove si trova il passaggio segreto che solo persone più fidate del Governatore e le guardie carceriere conoscono; se non vuoi vedere il tuo cervello esplodere … ti conviene parlare." Lo minacciai.


 P.O.V. Pearl
 "Come va il reclutamento Jasmine?" chiesi interessata a mia figlia che la vedevo impegnata....
"Va tutto bene Mamma!!" esclamava lei decisa; Jack invece, ci guardava in modo strano e non riusciva a capire la connessione fra noi due :
"Mamma?! Che cosa significa Pearl ? Che cos’altro mi nascondi?” mi chiese adirato.
“Non significa nulla Jack; rilassati!!!” gli risposi, facendo finta di niente.
“Non mentirmi Pearl!!! Non lo sai fare; quindi per favore … dimmi tutto; non amo le mezze verità!!!” insistette lui, con l’intenzione di convincermi a parlare ma io …lo ignorai e questo comportamento, dava molto fastidio a Jack che si arrabbiò ancora di più.
“Ascoltami, Pearl!! Voglio che tu, mi dia delle spiegazioni adesso!!!” incalzò.
“Vuoi delle spiegazioni? Avrai le tue spiegazioni!!!” gli risposi secca.
“Jack; la verità è questa: Jasmine è nostra figlia e viene dal 51° secolo!” conclusi.
“Vostra figlia?!Cioè … tu e il Dottore … siete i genitori di Jasmine ?!” mi disse con tono stupito.
“Si … esatto …” gli risposi disinteressata, “Hai altre domande sulla mia vita privata; oppure posso esporti il nostro piano di
attacco? ”Jack non rispose; mentre io continuai a parlare dicendo:
"Bene. Il piano è questo: io e Jasmine creeremo un diversivo entrando all'interno del quartier generale di Lumic dalla porta principale e, distraendo le guardie Cyberman che sorvegliano l'entrata. Tu Jack, entrerai dal retro del palazzo e andrai a cercare il Dottore nelle segrete. Tobias, Lucas, Angie e Veronica..." Dissi indicando i quattro giovani: "voi vi occuperete delle guardie esterne, non occorre ucciderle, dovete stordirle; mentre Thomas e Viky si occuperanno delle guardie private di Lumic che devono essere uccise. Taurus e Acquarius..." I due mi fissarono attendendo ordini "voi sarete i nostri occhi e le nostre orecchie: dovrete comunicarci tutti gli spostamenti delle guardie e del Governatore: soprattutto se vedete arrivare il Dottore... e mi raccomando, siate discreti!"
Mi interruppi per un istante riprendendo fiato per poi concludere: "Ricordate: il nostro obbiettivo principale è quello di salvare il Dottore! La salvezza dell'intero universo e della Terra dipende soltanto da noi e per questo combatteremo fino alla morte! Siete con me?" Dissi con autorità e convinzione mentre gli altri gridarono con entusiasta con tutta l'aria che avevamo nei polmoni.


 P.O.V. Dottore
19 luglio 2020, ore 7.00:

I primi raggi solari dell’Alba filtravano attraverso il passaggio segreto che si trovava da qualche parte all’interno di quella stanza, dove passavano tutti i condannati a morte; forse sarei stato io: il primo a fuggire da quel luogo infernale e la guardia privata di Lumic che avevo in ostaggio… sarebbe stato il mio biglietto da visita verso la libertà. Lungo il nostro cammino, incrociammo diversi tunnel e cunicoli senza via di uscita; fino a quando… non intravedemmo una luce chiara ed affievolita in lontananza.
“Ecco. Quella laggiù è l’uscita …”mi disse la guardia indicandola … mentre con l’altra mano aveva dato l’allarme attraverso un particolare orologio da polso; senza che me ne accorgessi.
“Sei caduto nella mia trappola, Dottore !!”
“Ma … cosa?!” dissi incredulo, non capendo a cosa si riferisse.
“Credevi forse … che io sarei venuto con te, senza avere delle precauzioni ?
Lo vedi questo orologio…è un dispositivo di allarme a distanza; basta attivarlo e …”
Mi guardai intorno e all'improvviso, vidi che ero stato circondato da un esercito di Cyberman impedendomi così di riuscire a scappare. Due di quegli esseri metallici mi avevano bloccato con la loro forte presa e, invano, provai a divincolarmi.
“Tu mi hai ingannato !! Sei uno schifoso bastardo !!!” esclamai con tutta la rabbia che avevo in corpo.
“Hai un ultimo desiderio, prima di morire Dottore ?”mi chiese la guardia vittoriosa.
“Voglio che tu e il Governatore Lumic … bruciate all’ Inferno” dissi urlando a squarciagola.
“Preparatevi Signori; che ci aspetta un lungo viaggio e per precauzione … stordite il Dottore e legatelo per bene; in modo che non possa più scappare!!!”
“Ai suoi ordini, capitano Foster!!!” Questa volta... per me era proprio finita: il destino mi era avverso e non potevo più scappare dalla mia ormai imminente morte.
 
P.O.V. Pearl
19 luglio 2020, ore 9.00 :

Ormai mancavano soltanto due ore prima dell’esecuzione. Io, Jasmine e il capitano Jack Harkness stavamo ripassando per l’ennesima volta, il nostro piano di attacco e ci stavamo occupando degl'ultimi dettagli che, lo avrebbero reso completo.
“Tommy? A che punto siamo con le armi?”
“L’ultimo carico, è appena arrivato Signore!!!”
“Molto bene. Thomas? Come procede l’addestramento delle reclute?”
“Imparano in fretta, Lady Bartowski!!”
“Jack? Come se la sta cavando la squadra di Torchwood ?”gli chiesi, con tono curioso.
“Tengono sotto stretta sorveglianza il quartier generale di Lumic!!”mi rispose fiero.
“Molto bene; continuate a sorvegliare il palazzo, con discrezione …”
“Consideralo già fatto!!!”
“Taurus, Acquarius; Mi ricevete ?” dissi attraverso un auricolare a distanza che ci aveva dato Jack; in modo che potessimo comunicare all’esterno con gli altri.
“Ti sentiamo forte e chiaro, Pearl!”
“Vedete qualcosa? Ci sono dei Cyberman in giro?”
chiesi a Taurus che avevo in quel momento in contatto.
“Negativo Pearl!!Non ci sono Cyberman in agguato …”
“Mi raccomando Taurus; state in allerta!!!”
“Ricevuto !!! ” Mi rispose; chiudendo la comunicazione.
“Acquarius? Mi ricevi?”
“Perfettamente, Pearl!!”
“Com’è la situazione all’esterno?”
“Tutto tranquillo!!!”
“Avete avvistato qualche astronave Ciberniana in fase di atterraggio ?”
“Nessun avvistamento!!! Passo!!!”
Nel frattempo nella sala di controllo di Torchwood 4 …. Jack e Lisa Preston stavano controllando, non soltanto il palazzo del Governatore Lumic, ma anche ogni angolo della città di Parigi in attesa dell'arrivo dell'astronave che avrebbe trasportato il Dottore, per poi trasferirlo al quartier generale del Governatore, dove avrebbe atteso, invano, la sua morte.
“Lisa ? Com’è la situazione ?”
“Il nostro satellite ha appena intercettato un segnale: un oggetto non identificato; ha appena attraversato l’atmosfera terrestre!!!”
“ Ingrandisci l’immagine e cerca di capire che cos’è?”
“ Forse ci siamo Jack!!! Il velivolo non identificato … è una nave aliena Ciberniana!!!”
“Avverti subito Pearl; e dille che il Dottore è appena arrivato!!!”


P.O.V. Dottore
19 luglio 2020, ore 9.15 :

Sentivo che mi stavo muovendo; e a poco, a poco … i miei occhi verdi, ricominciavano a vedere la luce. Quando mi ripresi del tutto … capii subito dove mi trovavo: ero all’interno di un’astronave Ciberniana in movimento ; piena di Cyberman. Sapevo benissimo cosa voleva dire: pensavo che quel momento non arrivasse mai, e le ore che mi separavano dalla mia morte erano agli sgoccioli; stavo per morire e, continuavo ad essere calmo e rilassato, come se niente fosse. La mia anima, si sentiva serena.
“Comandante? Quanto manca all’atterraggio, sul pianeta Terra?” disse una delle guardie Cybermen, che mi tenevano in custodia al pilota.
“Mancano … meno di 15 minuti Signore!!”
“Mettimi, subito in contatto con il Governatore Lumic, devo avvertirlo del nostro arrivo.”
“E’ già in linea, capitano Foster!!”
“Governatore Lumic; mi sente? Passo!!!”Vedevo il capitano Foster, comunicare con una specie di apparecchio audiovisivo dalla tecnologia avanzata.
“Ti sento Foster !!! Dimmi!!!”rispose il governatore, dall’altra parte dell’apparecchio.
“Stiamo raggiungendo la Terra. Atterreremo sul tetto del palazzo fra 15 minuti.”
“Molto bene, Foster !!! Ci vediamo sul tetto; fra 15 minuti; passo e chiudo!!!”
“Ricevuto, Governatore!!” La comunicazione s’interruppe e l’astronave atterrò qualche istante dopo, sul tetto del quartier generale di Lumic, dove avrei passato i miei ultimi istanti di vita.

 
 P.O.V. Pearl
 19 luglio 2020, ore 9.40 :

Nella sala di controllo di Torchwood 4, l’esperta di computer Lisa Jane Preston, aveva seguito tutta la fase di atterraggio dell’astronave Ciberniana che trasportava il mio amato Dottore, e con l’auricolare a distanza mi avvertì dell’atterraggio appena avvenuto.
“Pearl, mi ricevi? Passo!!!Pearl se mi senti, rispondimi!!!”
“Dimmi, Lisa!!” La risposi, con tono interessato.”
“Un’astronave aliena Ciberniana, è appena atterrata … sul tetto del palazzo del Governatore Lumic; non più di 15 minuti fa. Hanno appena effettuato il trasferimento del Dottore, all’interno delle segrete di palazzo Lumic ed è stato rinchiuso. Come dobbiamo agire?”
“Non fate nulla, finché non vi do io l’ordine; manteniamo la nostra posizione …”
 “Ricevuto, Pearl!!!”mi risposero tutti, all’unisono.
“Al mio via … entreremo in azione; pronti? Si va in scena!!!”


P.O.V. Dottore
19 luglio 2020, ore 9.45 :
 Sono rinchiuso in una delle segrete del palazzo di John Lumic; dove con un’ armonica fra le labbra … suono un orecchiabile motivetto, per ingannare il Tempo e aspettare l’arrivo delle guardie Cyberman per portarmi alla Place de la Concorde, dove mi fucileranno davanti a milioni di persone dove vedrò per l’ultima volta la mia amata Pearl e non scoprirò mai la verità della misteriosa Jasmine. Sono trascorsi solo pochi minuti, ma sembra passata una vita... A momenti arriveranno le guardie a portarmi alla mia esecuzione e nell'attesa vago tra i mie pensieri... All'improvviso sento dei rumori provenire dal fondo del corridoio. Stanno venendo a prendermi ed io sono pronto ad andare... Contro la mia morte! Non ho paura di morire anzi, mi sento l’animo sereno e sulle mie labbra sorse un leggero sorriso.
“Vieni con noi Dottore; è giunto il momento !!! Goditi, i tuoi ultimi istanti di vita!”
C’incamminammo verso l’uscita ed io ero stato incatenato come se fossi un animale da macello, e mentre stavamo uscendo dal palazzo di John Lumic avevo l’impressione di essere seguito da qualcuno, che si muoveva con agilità nel buio quando... una voce disse:
“Ehi! Vecchi rottami? Perché non venite a prendermi …” Un Cyberman si girò verso, l’uomo nell’ ombra e disse:
“Chi sei straniero? Identificati!!!”
“Capitano Jack Harkness!!! Liberate subito il Dottore; oppure …assaggerete il mio piombo a base di oro liquido concentrato!!!!”
“Allarme intruso!!! Delete, Delete!!!”
I Cyberman si avvicinarono veloci e in pochissimi istanti lo circondarono con un unico scopo: ucciderlo ad ogni costo, non ci sarebbero mai riusciti.
“Non potrai mai sconfiggerci Jack Harkness, siamo uno contro dieci; come pensi di riuscirci Eh?!” esclamò il capitano Foster sarcastico.
“Uccidiamo l’intruso e dimostriamogli che cosa sono capaci di fare i Cyberman !!!” ordinò.
“Non così di fretta … rottame !!” Quella voce … era la voce della mia amata Pearl e con lei, c’era anche la giovane e misteriosa Jasmine. Come erano riusciti a rintracciarmi? E come pensavano di potermi salvare? Una scarica di proiettili a base di oro liquido concentrati; furono sparati, e i Cyberman che mi tenevano in custodia, erano tutti morti!!
 

P.O.V. Pearl

 Dopo aver sterminato, una decina di Cyberuomini grazie ai nuovi proiettili d’oro liquido concentrati; mi avvicinai al mio uomo per togliergli le catene sia ai polsi che alle gambe con il mio cacciavite sonico e liberarlo. Vidi che era debole, disidratato e malnutrito che a stento, si reggeva in piedi. Mi appoggiai a lui, e con l’aiuto di Jasmine e Jack, riuscimmo a portarlo fuori dal palazzo di Lumic e raggiungere il nostro rifugio: la sede parigina dell’ Istituto di Torchwood 4 mentre all’esterno, c’era una guerra in corso; fra i Cyberuomini e gli abitanti non solo della Terra ma anche di tutto l’universo per renderli liberi dagli invasori.
“Dottore; come ti senti? Stai bene?” gli chiesi preoccupata mentre gli toccavo la fronte calda e gli accarezzavo il suo viso cereo...
“Pearl, amore mio; sei davvero tu? Mi ero dimenticato di quanto, tu fossi così bella. A meno prima di morire, ti ho rivista un ultima volta.”
Quando disse quelle parole, era in fase di delirio ed aveva subito bisogno, di cure immediate e riabilitarsi in fretta, prima che il mondo e tutto l’universo, andasse in pezzi.
“Jack; dobbiamo subito portarlo fuori di qui e raggiungere al più presto, il nostro Quartier generale; ha bisogno  di cibo e acqua. Lisa? Mi ricevi?” dissi tramite, l’auricolare a distanza.
“Forte e chiaro, Pearl!!!”
“Ascoltami; il Dottore è salvo !! Lo stiamo portando al quartier generale, dì ai Satrax di allestire una camera di terapia intensiva per il Dottore; sta molto male ed è in condizioni critiche; ha bisogno di cure immediate. Siamo già qui fuori !!! Raggiungimi subito con una barella !!!”
“Sto arrivando Pearl !! Ti raggiungo!! Andiamo presto; il Dottore ha bisogno di noi !!” Ormai, non avevamo più tempo!! Correvamo contro di esso per raggiungere l’Istituto di Torchwood 4 e portare in salvo il mio amato Dottore. Una volta, raggiunto il luogo stabilito; la prima cosa che facemmo, fu quella di mettere sulla barella il mio uomo e portarlo in terapia intensiva, dove c’erano Taurus e il grande sacerdote Satrax Acquarius, che ci aspettavano con ansia ed insieme, lo spostammo molto lentamente; dalla barella al letto per curarloe metterlo sotto osservazione. Vedevo Taurus impegnato a visitare il Dottore come se fosse un vero medico, e grazie alle sue abilità mediche poté scoprire le sue reali condizioni di salute.
“Come sta Taurus? Quali sono le sue condizioni?” gli chiesi con tono, davvero preoccupato.
“Le sue condizioni di salute, sono abbastanza critiche; ma ciò non vuol dire, che stia morendo!!! Il Dottore è un osso duro!! Vedrai Pearl, si riprenderà presto.”
“Grazie Taurus; puoi andare!!!Io resto qui; voglio esserci al suo risveglio.”
Taurus, capendo le mie intenzioni … decise di andarsene per lasciarmi da sola con il mio amato Dottore. Guardavo il mio amato, pensando a tutto quello che gli era accaduto da quando ci eravamo incontrati. Lo accarezzai, spostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte e lo baciai. Poi gli presi la mano. Volevo vegliare su di lui, assicurargli un sonno tranquillo. Ma la stanchezza prevalse quasi subito: mi appoggiai al materasso e mi addormentai.
 

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Capitolo 19
*** Capitolo XVIII: Riunione di Famiglia ***


 
Capitolo XVIII
Riunione di Famiglia

 
P.O.V. Dottore
Quando aprii gli occhi, notai che mi trovavo all'interno di una stanza sterilizzata dalle pareti bianche, disteso in un letto attaccato ad un respiratore artificiale, con una flebo nel braccio collegata a delle sacche trasparenti. Mi sentivo debole e frastornato. Vidi la mia amata Pearl che riposava accanto a me e mi stringeva forte la mano, come se fossi un bambino. Mi girai verso di lei e le accarezzai dolcemente i suoi capelli castano rossicci, dandole un delicato bacio sulla fronte. Era una bella sensazione, svegliarsi e ritrovarsi accanto la propria donna che veglia su di te come se fosse il tuo angelo custode. Mentre guardavo la mia amata, mi tornarono in mente tutti gli spiacevoli eventi che mi erano accaduti prima che svenissi... i Cybermen, l'accusa di omicidio, l'inutile tentativo di fuga dalla prigione e poi la rinata speranza quando Jack e Pearl erano comparsi davanti ai miei occhi. Come avevano fatto a trovarmi? E da dove era spuntato Jack? Quest'ultima domanda fu la più pressante e ne seguirono molte altre... Perché Lumic mi voleva morto? E soprattutto come avevano fatto a condurmi davanti ad un tribunale quando Lumic doveva essere morto? Quella faccenda si faceva sempre più intricata... e poi c'era Parigi vuota e silenziosa... qualcosa non tornava, non tornava in tutto il mondo! O almeno in tutta Parigi... dovevo assolutamente vederci chiaro e, soprattutto, avevo bisogno di ricevere delle risposte che mi avrebbero aiutato a risolvere questo intricato e losco enigma.


P.O.V. Pearl
Delle mani calde che mi accarezzavano il volto e i capelli mi svegliarono dal mio torpore. Il tocco delicato, inconfondibile: era la mano del Dottore. Il miglior risveglio che una donna possa avere. Certo, non c'erano i cornetti caldi e il caffè, ma per me era perfetto così com'era; l'importante era che il mio uomo era sano e salvo. Mi avvicinai a lui e gli diedi un tenero bacio sulla bocca; mi mancavano le sue labbra, la sua voce seducente, il sapore dei suoi baci e le sue carezze senza fine. Avrei voluto che le nostre labbra non si staccassero mai e che quel bacio durasse in eterno.
"Finalmente ti sei svegliato, amore mio! Come stai?" gli dissi preoccupata.
"Jack? Taurus? Jasmine? Venite qui presto!! Si è svegliato!!" Urlai felice, con le lacrime agli occhi. Il Dottore cercò di alzarsi e di mettersi a suo agio nel letto, in una posizione comoda che gli permettesse di muoversi meglio. Lui mi sorrise ed io gli sorrisi a mia volta. Poi mi disse: "E' bello rivederti, amore mio! Se non fosse stato per te... a quest'ora sarei già carne per gli avvoltoi e avrei rinunciato a rigenerarmi mentre tu, saresti stata sola."
"Sono contenta che tu, sia vivo. Altrimenti... mi sentirei persa senza di te." Dissi convinta. Il Dottore mi accarezzò una guancia. Jack e Jasmine entrarono nella stanza.
"Dottore!! Sempre nei guai eh?" chiese Jack, prendendolo in giro.
"Senti chi parla... il signor 'Micacciosempreneiguai’!!" gli rispose a tono, con un sorriso sulle labbra. Notai che Jasmine lo fissava, imbarazzata. Anche il Dottore la notò e le disse:
"Grazie Jasmine per avermi salvato". Jasmine arrossì e gli fece un cenno con la testa.
"Ora ti lasciamo riposare." disse Jack, avviandosi verso la porta "Vieni Jasmine... potrai interrogarlo dopo." aggiunse con un pizzico di ironia.
Aveva infatti capito che Jasmine, nonostante continuasse a fissare il padre, voleva fargli un sacco di domande. Ma non era il momento... prima dovevo dirgli la verità. Il Dottore rimase perplesso da quest'ultima affermazione e, una volta soli, mi disse:
"Allora... penso che tu debba spiegarmi un po' di cose... cosa mi sono perso?"
Ecco... era arrivato il momento di dirgli tutto... mi domando: quale reazione potrà avere una volta che avrà saputo la verità?
 
P.O.V. Dottore
Nella mia mente ronzavano un sacco di domande: come mai Jack si trovava qui a Parigi? E cosa c'entravano l'ambasciatore Satrax Taurus e il grande sacerdote Satrax, custode del tempo, Acquarius? Avevo bisogno di saperlo ad ogni costo. Più guardavo Pearl e più mi convincevo che sarebbe stata lei a darmi le risposte che cercavo.
"Ascoltami, amore mio. Ci sono delle cose che tu dovresti sapere... quando i Cybermen ti hanno arrestato e ti hanno portato sul pianeta Mondas per essere processato ed imprigionato, sulla Terra è scoppiata una guerra fra gli umani e i Ciberniani. Per fortuna la maggior parte dei terrestri e alcune forme di vita aliene sono venuti in nostro soccorso. Alcuni hanno sacrificato la propria vita per salvare non soltanto l'universo dal caos, ma anche per salvare te da un crudele destino. La guerra è ancora in corso e noi stiamo facendo l'impossibile per sconfiggere il Governatore Lumic e le sue invincibili guardie Cybermen ma da soli non ce la facciamo. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per batterli..."
Come sentii quelle parole uscire dalla bocca della mia amata Time Lady, una forte scarica mi trafisse il petto, l'angoscia che sentivo era la stessa che provava Pearl: eravamo entrambi empatici. Il mio istinto diceva che c'era dell'altro oltre a ciò che mi aveva appena rivelato. Guardai Pearl fissa nei suoi occhi verdi brillante e notai che era tesa come una corda di violino. Strano non era da lei eppure... la tensione era fortissima e non riuscivo a capire il perché.
"C’è dell’altro vero?” le dissi, cercando di allentare la sua tensione.
"Riguarda Jasmine... il suo vero nome è Katy Jasmine Johansson Smith e proviene dal 51° secolo. Anche lei è una Time Lady. Mi ha detto che nella sua linea temporale è scoppiata una nuova Guerra del Tempo fra i Signori del Tempo e i Cybermen. Il pianeta Terra è diventato il loro campo di battaglia.” mi disse tristemente.
“Una nuova Guerra del Tempo? E' impossibile!!! I Signori del Tempo sono scomparsi durante l'Ultima Grande Guerra del Tempo contro i Dalek. Io c'ero.” esclamai con stupore.
"Che cos'altro ti ha raccontato Jasmine?!" esclamai. Quello che mi stava dicendo era assurdo.
“Mi ha raccontato che nel corso dei secoli, il pianeta Terra e gli umani si sono evoluti e con esso, sono anche ritornati i grandi Signori del Tempo. E' nato il Secondo Impero di Nuova Gallifrey. Per milioni di anni ha regnato la pace e l’armonia fra tutti i pianeti e le galassie ma poi tutto è cambiato. Durante la nuova Guerra del Tempo molti esseri umani persero la vita e i Signori del Tempo ne uscirono sconfitti. I Cybermen salirono al potere e il loro capo, John Lumic, divenne il padrone assoluto dell’universo. Alcuni signori del Tempo, furono localizzati ed uccisi. Jasmine ha perso suo padre a 12 anni ed è rimasta da sola con sua madre".
'Povera ragazza' mi ritrovai a pensare... nuovamente guardai Pearl e capii che le notizie sconvolgenti non erano ancora finite …
"Avanti Pearl... dimmi ciò che ti fa stare in ansia..."
"Dottore... i genitori di Jasmine... siamo noi! Lei è nostra figlia!"
Le ultime parole mi lasciarono di sasso... Per un attimo spensi il cervello e le emozioni che mi travolsero furono tante, forse troppe per un uomo della mia età. Non potevo crederci. Quella misteriosa ragazza dagli occhi verdi e dalla carnagione dorata … era mia figlia!!! L’emozione fu davvero forte per me e in quel momento provai gioia, felicità, rabbia e ancora felicità. Delle lacrime involontarie mi solcarono il viso. Mi sentivo sereno e felice come non mai. Era da molto, forse troppo tempo che non provavo delle emozioni così forti.
"Lei voleva salvarti a tutti i costi." continuò Pearl, stringendomi una mano per farmi sentire la sua vicinanza "Forse anche più di me... Voleva dare l'opportunità alla se stessa del passato di crescere con l'uomo straordinario che è suo padre. Lei ti ha visto morire nel suo passato... Ora ti ha salvato la vita..." Quelle erano le parole più belle che qualcuno mi avesse mai detto.
"Pearl... lei dov'è? Dov'è nostra figlia? Ho bisogno di vederla …"
Lei mi sorrise, capendo la mia necessità. Mi lasciò la mano e mi disse:
"Vado a chiamartela …" poi uscì dalla stanza.
 
P.O.V. Jasmine
Mia madre mi venne incontro, con un enorme sorriso stampato sulle labbra.
"Vieni Jasmine … tuo padre vuole vederti!"
Cosa? Era arrivato il momento? Mio padre mi stava aspettando... erano anni che non potevo più chiamarlo "papà...” ed ora finalmente avrei potuto farlo di nuovo... I miei cuori cominciarono a battere all'impazzata mentre mi avvicinavo alla porta della sua stanza. Mia madre mi seguiva. Quando mi voltai a guardarla mi sorrise, incoraggiandomi ad andare avanti. Entrai nella stanza. Mio padre era seduto sul bordo del letto. Appena mi vide entrare si alzò e mi rivolse uno splendido sorriso... erano anni che non ne vedevo uno simile...
"Papà..." sussurrai incerta. Lui fece qualche passo verso di me e mi abbracciò.
“Jasmine... figlia mia... non sai quanto sono felice... di conoscerti!" mi disse con tono gioioso e sereno. Delle lacrime cominciarono a bagnarmi il viso.
"Papà … mi sei mancato così tanto..."
 
P.O.V. Dottore
Avevo tra le braccia mia figlia... mia figlia!!! non potevo crederci.
"Papà … mi sei mancato così tanto..." sussurrò Jasmine. Mi allontanai quel tanto che bastava per guardarla. Piangeva. Asciugai le sue lacrime e le sorrisi. "Jasmine, mi dispiace che tu abbia dovuto soffrire così tanto... ma ora io sono qui!  Sono qui con te..."
L’abbracciai nuovamente mentre dava sfogo a tutte le sue lacrime. I miei occhi si posarono su Pearl, ferma accanto alla porta. Aveva voluto lasciarci un po' di spazio … una lacrima di commozione solcava anche il suo viso. Le sorrisi, riconoscente e le feci cenno di avvicinarsi. Abbracciai anche lei … la mia famiglia era riunita. Dopo quello che mi parve un tempo infinito ci separammo. Accarezzai il viso di Jasmine e, sorridendole, le dissi: "E così...tu vieni dal futuro e sei nostra figlia!! Ho sempre pensato che il destino di un Signore del Tempo fosse quello di restare da solo e vivere nella solitudine più assoluta. Guardandoti mi rendo conto di quanto io sia … terribilmente umano anche se non lo sono... vivere una vita quasi normale, farmi una famiglia e ad avere dei figli, prendermi cura di loro... sono sempre stato una frana con i matrimoni, specialmente con i miei: nessuno è andato a buon fine!!” dissi sconsolato.
“Forse in passato non sei stato un ottimo marito … ma ti assicuro che le cose cambieranno. Sarai un ottimo padre e il marito migliore che si possa avere, vedrai!!” mi disse Jasmine per rassicurarmi. Rimasi incantato a guardarla...
“Bene. Io ora dovrei andare. Jack mi sta aspettando in sala riunioni per ultimare il piano di difesa contro i Ciberniani, per distruggerli definitivamente e salvare il Futuro...vi lascio soli.” mi disse mia figlia, facendomi l'occhiolino mentre si allontanava dal mio letto, uscendo dalla mia stanza e chiudendo la porta. Improvvisamente mi sentii debole, le gambe non mi reggevano più. Pearl mi sostenne, abbracciandomi in vita.
"Vieni amore... sediamoci sul letto. Sei ancora debole..."Mi lasciai trascinare da lei, sempre con lo sguardo fisso sulla porta che aveva appena attraversato mia figlia. Poi abbassai lo sguardo sulla mia Pearl e le sorrisi: "Hai fatto un ottimo lavoro con lei... è una persona stupenda..."
"Abbiamo fatto... " mi corresse subito Pearl "Tu sei suo padre e anche se il destino con voi è stato avverso, in lei rivedo così tanto di te..." Dopo quelle parole capii di amarla ancora di più.
 
P.O.V. Pearl
Avevo assistito a quelle scene tra mia figlia e il mio Dottore … ero immensamente felice! Ma stavo completamente dimenticando che eravamo nel bel mezzo di una situazione critica. Avrei voluto che quei momenti non finissero mai ma, mio malgrado, mi sentii dire:
"Dottore … ora devi riposare... ci aspetta una battaglia molto dura. Ma ti prometto che al termine di tutto ciò passeremo del tempo insieme, solo noi tre..." Il Dottore mi sorrise e si rimise a letto. Gli diedi un bacio e lo lasciai riposare, diretta nella sala riunioni. Andai verso Jack, per essere aggiornata su quel che era successo. La sala riunioni dell’Istituto di Torchwood 4 era una stanza enorme dalle pareti chiare e il pavimento di Champagne. Sembrava una sala conferenza con al centro, un tavolo rettangolare di metallo, circondato da sedie. Su ogni parete della stanza vi erano appesi degli schermi piatti di ultima generazione. Quando entrai al suo interno, notai che Jack stava spiegando la situazione in tutti i suoi minimi dettagli. Quando notò la mia presenza disse:
“Signori … ho il piacere di presentarvi la giovane ed affascinante Pearl Jasmine Bartowski, colei che ci aiuterà a salvare il mondo.”
Tutti coloro che si trovarono all’interno della sala riunioni, mi accolsero come se fossi una specie di eroina, tipo Wonder Woman.
“Onorata di conoscervi!!!” dissi con enfasi e poi aggiunsi rivolgendomi a Jack con tono autoritario : “Jack … aggiornami sulla situazione.
Che aria tira al di fuori del nostro rifugio?”
“La situazione sembra essersi placata. I Ciberniani stanno battendo in ritirata, credo che per il momento non ci daranno più fastidio!!!” mi rispose determinato.
“Che strano... non è da loro ritirarsi così, all’improvviso. Secondo me, stanno escogitando qualcosa …” dissi con sospetto … “ Jack? Lisa? Voglio che voi due, sorvegliate 24 ore su 24 l’ufficio di John Lumic e scopriate che cosa ha in mente. Dovete controllare ogni sua mossa, ogni suo movimento, ogni sua conversazione … tutto! È in gioco il destino dell’intero universo e noi … faremo tutto ciò che è in nostro potere per salvarlo!!!” Conclusi decisa e determinata.
 

P.O.V. Dottore
I giorni qui a Parigi, passavano veloci come le ore ed io non ce la facevo più a stare rinchiuso in una stanza, a fare nulla e con le mani in mano. Stava diventando una tortura per me. Decisi che avevo riposato abbastanza: era arrivato il momento di scendere in campo. Mi alzai e indossai il mio solito completo, poi uscii da quella maledetta stanza. Cominciai a girare per i corridoi e mi persi un paio di volte: quello era proprio un labirinto!! Finalmente riuscii ad arrivare ad una porta: doveva essere la sala riunioni perché potevo sentire molte voci discutere. Aprii la porta ed entrai. La stanza era piena di gente; tra di loro notai Pearl, Jasmine e Jack. Era calato il silenzio, lo sguardo di tutti era puntato su di me. Pearl ruppe il silenzio:
“Dottore … che ci fai qui? Dovresti ripo …” La interrupi dicendo:
“Ohhh avanti Pearl … Ho riposato abbastanza!! E poi sai che mi annoio a non far nulla …”
Pearl mi guardò accigliata e poi si mise a ridere.
“Quando fai così sembri proprio un bambino …” Non potei fare a meno di sorriderle.
“Signori … lui è il Dottore!!” disse poi presentandomi agli altri.
“Salvee!!” esclamai io. Ma non feci in tempo ad aggiungere altro che un uomo, sulla trentina si precipitò nella stanza urlando.
“Jack! Pearl! Jasmine! Siamo nei guai … Ora siamo proprio nei guai!!”
“Ehi Sam … che succede? Perché sei così agitato?” Gli chiese Jack, preoccupato.
“Gli Oscuri … sono tornati!!” Che cosa?!? Come era possibile? Vidi che nessuno aveva capito la gravità della cosa … non potevano capire. Infatti Pearl disse. “Chi è tornato? Chi sono gli Oscuri?”
Prima che l’uomo che Jack aveva chiamato Sam rispondesse intervenni io:
“Gli Oscuri … è così che veniva chiamata la mia gente, secoli fa. Con il passare del tempo, il termine voleva indicare solo quei Signori del Tempo che facevano parte del Gran Consiglio, che pur di vincere la Guerra del Tempo volevano mettere fine al Tempo stesso … ma non possono essere tornati! Sono rinchiusi in una bolla temporale, senza vie di fuga! L’unico modo sarebbe … liberarli!”
Jasmine mi guardò: “Magari la bolla non è così sicura … magari hanno trovato il modo di uscire!”
“No Jasmine … l’ho visto con i miei occhi … Anzi, ho fatto di più. Sono stato io a imprigionarli!! Io ho messo fine alla razza dei Signori del Tempo!!”
 
 

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Capitolo 20
*** Capitolo XIX: La Fine del Tempo ***


 
Capitolo XIX
 La Fine del Tempo
P.O.V. Pearl
 Le ultime parole del Dottore continuavano a ronzarmi nella testa... Era davvero colpa sua se eravamo gli ultimi Signori del Tempo? Non potevo credere che fosse stato in grado di compiere un gesto tanto violento. Lui era la pace fatta a persona! Dopo quelle che mi parvero ore, Jack ruppe il silenzio:“Quindi … ehm … che cosa facciamo ora? ” disse incerto. Non voleva focalizzarsi sull’ultima rivelazione del Dottore.
“Voi andate … scappate da qui prima che sia troppo tardi! Io prima devo vederlo con i miei occhi … devo parlare con loro …”
“Cosa? Dottore! E’ pericoloso!! ” esclamai, stupefatta.
“Pearl … tu e Jasmine aspettatemi sul TARDIS … almeno li non sarete in pericolo...”
“Non esiste!! ” urlai “Io vengo con te!! Non riuscirei a stare tranquilla senza sapere che cosa ti succede! Ho già rischiato di perderti una volta … non lo farò di nuovo!!” conclusi determinata.
Il Dottore mi si era avvicinato. Mi prese le mani tra le sue e, guardandomi fissa negli occhi mi disse: “Pearl... non mi succederà niente questa volta, te lo prometto. Aspettami sul TARDIS … voglio essere certo che tu sia al sicuro … tu e Jasmine siete la cosa più importante per me … Oh … e va bene …” aggiunse dopo aver notato che il mio sguardo non era cambiato.
“Sei testarda come tua madre … Tutti gli altri! Sul TARDIS … Jasmine, tu sei una Time Lady, sai pilotarlo … quindi nel caso in cui ci succedesse qualcosa porterai tutti al sicuro, lontano da qui!” Mia figlia annuì, ma poi si avvicinò a noi.
“Papà ti prego … torna tutto intero …” disse abbracciandolo. Il Dottore la strinse forte a sé. “Tornate entrambi tutti interi …” si corresse Jasmine, abbracciando anche me.
“Non preoccuparti per noi, tesoro mio … ce la caviamo sempre!” la rassicurai, facendole l’occhiolino. Jasmine mi sorrise e poi disse:
“Avanti ragazzi, seguitemi … voglio proprio vedere la vostra espressione quando salirete sul TARDIS!” Nella stanza rimanemmo solo io e il Dottore. Lui mi guardò, mi prese per mano e mi disse: “Pronta? Andiamo … ti presento ai tuoi antenati!”

 
P.O.V. Dottore
 In pochi minuti ci trovammo davanti al palazzo di Lumic. Ero certo che fosse accaduto tutto a causa sua. Due Cyberman ci vennero incontro:
“Dottore… sei venuto a consegnarti ?!”
“In realtà no... voglio parlare con il vostro capo, John Lumic!” risposi autoritario.
“Seguici …” dissero i due uomini di metallo. Attraversammo parecchi corridoi poi, finalmente, arrivammo all’ufficio del Governatore.
“Dottore…” mi accolse una voce fredda: quella di Lumic.
“Lumic, sono venuto qui per chiederti una cosa, una soltanto … Mi è giunta voce del ritorno degli Oscuri … dimmi che non è opera tua … dimmi che non sei stato così ingenuo …” gli domandai. Prima che egli mi potesse rispondere una voce profonda parlò alle mie spalle: “Dottore … è tanto tempo che non ci vediamo …” La riconobbi ancora prima di voltarmi:“Rassilon…” sussurrai.
“Vedo che ti ricordi di me … L’ultima volta che siamo stati faccia a faccia tu hai rinchiuso me e tutta la tua gente in una bolla temporale, confinandoci nella Guerra del Tempo … menomale che il qui presente Lumic ha deciso di aver bisogno di noi …” Ero rimasto impietrito e Pearl con me …
“Ma vedo che sei in compagnia … chi è la giovane accanto a te? Ohhh … sento due cuori battere … è una Time Lady …” dicendo ciò si avvicinò a noi. Tirai Pearl dietro di me, per proteggerla. “Rassilon lasciala in pace! Lei non c’entra … questa è una faccenda tra me e te … Che cosa vuoi?!”Ero fuori di me dalla rabbia …
“Continuare da dove ero stato interrotto … l’Ultima Sanzione sta per arrivare a compimento … il Tempo sta per finire ...” Non potevo permetterlo!! Dovevo fare qualcosa … Mi guardai intorno … infondo alla stanza, in un angolo, c’era un grosso marchingegno. Mi ci volle un attimo per capire che era solo grazie a quello che il lampadario sopra le nostre teste rimaneva sospeso …
“Lo sai che non te lo permetterò … io ti fermerò!!” dissi nel tentativo di distrarre Rassilon … non doveva capire che stavo cercando una via di fuga. Una risata risuonò.
“E che vorresti fare? Non hai un piano … sei venuto qui, consegnandoti a me e mettendo in pericolo la tua compagna … Bel lavoro mio caro Dottore!!” Pearl mi strinse di più la mano, facendomi sentire la sua presenza … Era con me, aveva fiducia in me … Questo mi diede la carica. Continuai ad analizzare la stanza … sotto il marchingegno che avevo notato prima c’era un piccolo generatore di energia … forse, invertendo le polarità con il cacciavite sonico … Rassilon mi interruppe di nuovo: “Non sai cosa dire vero? Beh … credo sia arrivato il momento di agire!!” Detto questo puntò il suo guanto d’acciaio verso di me... Un raggio di energia uscì da esso. Io rimasi pietrificato,  non sapevo come uscire da quella situazione, mi aveva preso alla sprovvista … Improvvisamente mi sentii tirare all’indietro. Pearl si era messa davanti a me, facendomi da scudo.
“NOOOO!!” urlai disperato. Pearl si accasciò tra le mie braccia, svenuta. Le mie mani erano sporche del suo sangue. Non ci vidi più! La adagiai cautamente per terra e  poi mi alzai, pieno di rabbia.
“Rassilon!!” urlai “Potevi fare qualsiasi cosa... potevi torturarmi, persino uccidermi … Ma hai fatto un grave errore facendo del male a lei! Lei è tutto per me!” Rassilon mi guardava, soddisfatto. Gioiva nel vedermi soffrire. Decisi di agire. Puntai il mio cacciavite sonico verso il generatore che esplose, sovraccarico. L’esplosione, oltre che a distrarre i miei avversari, diede fuoco alla corda che teneva su il lampadario, che cadde. Rassilon era proprio sotto di esso. Non ebbe via di scampo. Presi in braccio Pearl e cominciai a correre, diretto verso il TARDIS. Avevo calcolato tutto: Rassilon sarebbe stato schiacciato dalla caduta del pesante lampadario e con lui si sarebbe chiuso il collegamento con la bolla temporale. Gli Oscuri sarebbero rimasti per sempre ai tempi della Guerra del Tempo. L’esplosione, inoltre, avrebbe ucciso anche Lumic, che aveva assunto il ruolo di Cyber-Controller.  In questo modo tutti i Cyberman si sarebbero disattivati.
Avevo salvato il mondo … ma rischiavo di perdere il mio! Arrivai al TARDIS, stremato. Aprii la porta e non mi curai di tutte le persone che volevano sapere cosa
fosse successo. Ordinai a Jasmine di partire e andai nella mia stanza. Delicatamente posai Pearl sul letto ed esaminai la sua ferita. Era grave, ma non mortale … altrimenti si sarebbe già rigenerata. La medicai e la coprii con le lenzuola: doveva riposare e recuperare le forze. Jasmine mi raggiunse, preoccupata per la madre.
“Stai tranquilla … E’ una ferita grave ma non rischia la vita …” la rassicurai, abbracciandola.
In qualche modo stavo rassicurando anche me stesso. Un movimento mi fece tornare alla realtà: Pearl stava riprendendo conoscenza. Mia figlia ed io ci precipitammo al suo capezzale. Le carezzai la fronte e le chiesi:
“Pearl, amore mio … come stai? Mi hai fatto preoccupare …”
La mia Pearl mi sorrise, rassicurandomi. “Starò bene, Dottore … Sono solo un po’ stanca …”
“Perché l’hai fatto … Perché mi hai fatto da scudo? Saresti potuta morire … e io cosa avrei fatto senza di te?”
“Non potevo permettere che ti accadesse qualcosa … ti amo …” La baciai sulle labbra.
“Ti amo anch’io … ora dormi … sarò qui a vegliare su di te …”
Pearl chiuse gli occhi e nel giro di un attimo si addormentò. Mi guardai intorno, in cerca di Jasmine, ma non c’era: non mi ero accorto che se n’era andata. Mi sdraiai sul letto, accanto a Pearl e l’abbracciai; lei nel sonno si strinse a me e mi posò la testa sul petto. Poco dopo caddi anch’io tra le braccia di Morfeo.

 
Note dell' autore:
Il capitolo 19 è stato ispirato dall' episodio della 4°stagione di Doctor Who La Fine del Tempo....
 

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Capitolo 21
*** Capitolo XX : Una Notizia Inaspettata ***


Capitolo XX
Una notizia inaspettata


P.O.V. Dottore
Quando aprii gli occhi ero solo. Pearl si era alzata ma nella stanza non c’era. Cominciai a cercarla ma non la trovai da nessuna parte. Stavo camminando per gli immensi corridoi del TARDIS quando, passando davanti alla piscina, sentii dei rumori: era l’unico posto dove non avevo ancora guardato! Mi affacciai: Pearl stava  nuotando tranquillamente. Era stupenda. Entrai e lei mi vide.
“Ciao amore …” mi salutò sorridente. Pearl si era avvicinata al bordo della piscina, così io mi abbassai e la baciai.
“Ciao Pearl … Cosa fai qui? Dovresti riposare … sei stata ferita …”Pearl mi accarezzò una guancia.
“Non ti preoccupare … mi sono ripresa completamente.” mi disse dolcemente “e ora… perché non mi raggiungi?”
Detto ciò mi tirò a sé e mi fece cadere in acqua. Non me l’aspettavo e, preso alla sprovvista bevvi non poca acqua. Risalito in superficie cominciai a tossire mentre Pearl se la rideva.
“Ah si? Ridi di me?” le dissi e cominciai a spruzzarle acqua in faccia. Continuammo a giocare  così per un po’ ma lei era invincibile.
“Va bene, va bene … hai vinto …” mi arresi. Le cinsi la vita e l’abbracciai.
“Ti amo.” le sussurrai prima di baciarla.
“Ti amo anche io.” mi rispose. Di comune accordo decidemmo di uscire dall’acqua (anche perché io ero completamente vestito!). Quando la vidi in costume rimasi pietrificato … Sembrava una Dea … era la Mia Dea! Mi sentii l’essere vivente più fortunato dell’intero universo, mondi paralleli compresi. Lei notò il mio sguardo e mi baciò, sorridendomi maliziosa. Mi riscossi dal mio torpore momentaneo:
“Ma dove sono tutti gli altri?” domandai alla mia amata.
“Jasmine sta organizzando la ricostruzione … il mondo deve superare la dittatura di Lumic.  E poi ci sono ancora dei Cybermen in giro … ci hanno lasciato un paio di giorni di tranquillità! Quindi questa sera ti aspetterà una sorpresa fantastica!!” mi disse eccitatissima.
“Vai a farti una doccia e a prepararti! Mi raccomando, vestiti eleganti e pronto per le 20.00!”

P.O.V. Pearl
 Avevo in mente una serata speciale: volevo cucinare per lui e poi … avevo una sorpresa. L’avevo scoperto solo un paio di giorni prima. Mi feci una doccia veloce e mi diressi in cucina. Volevo preparare una cena a base di pesce, afrodisiaca quanto basta: ostriche e capesante per antipasto, noodles piccanti con gamberi e taccole come primo e astice al forno per secondo. Ero molto brava in cucina (modestia a parte) e per dessert avevo deciso di sbizzarrirmi: cupcake ripieni al cioccolato fondente e torta di mele con marmellata di albicocche. Sapevo che il Dottore andava pazzo per le creme! Dedicai tutta me stessa e riuscii a finire per le 19.15. Andai a farmi una doccia e mi misi il vestito che avevo preso per l’occasione.   
Era bianco, con qualche tocco dorato. Mi lasciava le spalle scoperte ed aveva un grande spacco sul davanti.  Ero rimasta incantata appena l’avevo visto e speravo con tutto il cuore che a lui piacesse.
 Mi truccai e mi misi dei sandali argentati. Guardai l’orologio e vidi con piacere che ero in perfetto orario. Il Dottore mi aspettava ai piedi della scalinata, voltandomi le spalle. Aveva uno smoking nero che lo fasciava nei punti giusti: era una favola.  Cominciai a scendere le scale e lui si voltò. Vidi i suoi occhi aprirsi dallo stupore; ero riuscita nel mio intento.
Mi venne incontro e mi diede la mano, aiutandomi a scendere gli ultimi gradini, come un perfetto gentiluomo.
“Sei stupenda amore mio … sei la mia Dea …” mi disse un secondo prima di baciarmi.
“Grazie … anche tu sei favoloso …” gli dissi sorridendo. Ci dirigemmo verso la cucina, dove avevo apparecchiato un tavolo per due. Il mio Dottore mi scostò la sedia e mi fece accomodare al tavolo.
La cena fu perfetta: passammo la serata  migliore di sempre … ma io sapevo che non era ancora finita … dovevo dirgli un’ultima cosa …quella che avrebbe cambiato per sempre le nostre vite.
“Dottore … chiudi gli occhi. Per te non è ancora finita …” Mi assicurai che avesse chiuso gli occhi e poi mi alzai, andando a prendere il pacchetto regalo che avevo nascosto qualche ora prima … Lo posai davanti a lui e mi sedetti nuovamente.
“Apri gli occhi …”Lui lo fece e vide il pacchetto davanti a sé.
“Pearl … non dovevi … questa serata era già il miglior regalo che tu potessi farmi …”
“Avanti Dottore … aprilo …” Ero ansiosa di vedere la sua faccia, anche se già sapevo che
ne sarebbe stato contento … Il Dottore tolse velocemente la carta ed aprì la scatola,
scoprendo il suo contenuto … una piccola tutina bianca, con su scritto:  ‘I love my daddy !’ Il mio uomo mi guardò sorpreso … non capiva …
“Amore … sono incinta … fra qualche mese nascerà la nostra piccola Jasmine!”
Il Dottore si riscosse alle mie parole, si alzò, mi prese in braccio e mi fece volteggiare per la stanza:
“Pearl … mi hai reso l’uomo più felice dell’universo!!”

P.O.V. Dottore
Ero rimasto stupito. Quella notizia, avrebbe davvero sconvolto le nostre vite. Sapevo che sarebbe successo … Jasmine ne era la prova … Ma ora era molto più reale. Stavo per diventare ancora una volta padre e, questa volta era sangue del mio sangue … niente cloni e false speranze. Mi ricordo che l'ultima volta che sono stato padre fu durante la mia decima incarnazione, quando il TARDIS prese il controllo di se stesso e portò me, la giovane Martha Jones e la mia fedele compagna professionale Donna Noble sul pianeta Messaline, nel bel mezzo di una guerra genocida fra gli Umani e gli Hath. Lì un macchinario prelevò un frammento del mio DNA e da esso uscì una ragazza-soldato, Jenny, mia figlia. Subito non fui contento: lei era un errore … Ma poi rividi me stesso il lei … mi affezionai … Ma non finì bene: lei sacrificò la sua vita per salvare la mia … Soffrii molto … era solo colpa mia. Ma questa volta sarebbe stato diverso. Finalmente potevo avere una vera famiglia e avrei fatto di tutto, anche l'impossibile, per proteggerla. Avrei dato la mia vita stessa per tenere al sicuro Pearl e Jasmine. Tornai alla realtà. Abbracciai la mia Pearl e cominciai a farla volteggiare per la stanza ero il ritratto della felicità! Pensai che i miei cuori stessero per esplodere!!
“Pearl … mi hai reso l’uomo più felice dell’universo!!”
“Ti amo Dottore … e amo la nostra bambina …” mi disse Pearl, anche lei al settimo cielo.
Si era tranquillizzata dopo aver visto la mia reazione e ora anche lei manifestava la sua felicità. Volevo solo festeggiare: avevo in mente un finale di serata speciale, solo per noi due.
 
P.O.V. Jasmine
 I lavori per la ricostruzione della città di Parigi procedevano alla grande e Jack mi aiutava a tenere la situazione sotto controllo. Lo ammetto … avevo un debole per lui.
Era un uomo affascinante e sinceramente non mi sarebbe dispiaciuto averlo come compagno. Ero immersa nei miei pensieri quando la voce calda e sensuale di Jack catturò la mia attenzione:
“Ti vedo pensierosa Jasmine …Che cosa c’è?” mi chiese. Mi aveva presa con le mani nel sacco, mentre fantasticavo su di lui. Arrossii imbarazzata.
“Niente … niente … solo … beh, ecco …” cominciai a balbettare. Jack si avvicinò a me e mi accarezzò una guancia:
“Sei davvero carina quando arrossisci in imbarazzo …” Io arrossii ancora di più ma non riuscii a trattenermi: mi alzai sulle punte dei piedi e gli diedi un bacio sulle labbra. Mi allontanai subito, in imbarazzo. Jack mi sorrise e mi accarezzò di nuovo.

 

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Capitolo 22
*** Capitolo XXI: La Svolta ***


Capitolo XXI
La Svolta
 
La giovane Lisa Preston, non era una comune ragazza parigina. Lei aveva il dono della telepatia: poteva comunicare attraverso la trasmissione di pensiero con altri suoi simili. Era una bella ragazza, con occhi e capelli scuri. Indossava sempre spessi occhiali da vista che le davano un’aria da intellettuale. Era solita a vestirsi casual in modo da passare inosservata.
“Maestro Scorpio? Mi sente?”  pensò.
“E’ un piacere sentirti; mia cara Lisa …” le rispose una voce, nella sua testa.
“Il piacere è mio! Signore, l’ho contattata perché … ho delle notizie molto interessanti per lei … “
“Di cosa si tratta mia cara?”
“Il Dottore e la sua compagna … sono sopravvissuti all’attacco a sorpresa degli Oscuri Signori del Tempo e dei Cyberman come avevamo previsto e non è tutto … la giovane Time Lady, aspetta un figlio dal Dottore; presto lui sarà padre. “
“Molto bene … sembra che la fortuna stia girando dalla nostra parte … “
“Come ha intenzione di procedere mio Signore?”
“Attenderemo il momento giusto per attaccare. Mia cara, si ricordi che la Vendetta … è un piatto da servire freddo!!!”
“Cosa intende mio Signore … non capisco?!”
“Il suo tempo sta per finire … molto presto, la giovane Time Lady morirà e sacrificherà ancora una volta la sua vita per salvare il Dottore, durante un combattimento all’ultimo sangue contro i Dalek del culto di Skaro. La sua rigenerazione sarà violenta e dolorosa: avverrà all’interno del TARDIS che subirà dei danni gravi … il Dottore ne rimarrà coinvolto e ci sarai anche tu mia cara Lisa, quando ciò accadrà. Quello che ho visto … non può essere cambiato perché è un punto fisso nel Tempo e nello Spazio … che deve avvenire mentre noi, dobbiamo restare immobili a guardare che la Storia faccia il suo corso.”

 
 P.O.V. Pearl
Mi svegliai all’improvviso. Avevo fatto un sogno terribile: Lisa era in contatto con Scorpio? Come era possibile … lui era morto per mano mia! Mi sembrava troppo reale per essere un sogno. Che fosse una visione? Se così fosse; sarebbe stato davvero terribile. Rabbrividii terrorizzata. Presto sarei morta … non volevo andarmene … ero affezionata al mio corpo … Un dolce bacio mi riportò alla realtà. Ero abbracciata al mio Dottore, dopo la notte che avevamo passato per festeggiare … ero incinta … il sogno era sicuramente solo un sogno …
“Buongiorno amore …” dissi, abbracciando ancora di più il mio uomo.
“Buongiorno Pearl … e buongiorno anche a te Jasmine …” disse accarezzando dolcemente il mio ventre. Dopo esserci coccolati un altro po’, ci vestimmo ed insieme andammo a fare colazione.
 


P.O.V. Jasmine
 Il tempo passava e i lavori di ricostruzione continuavano alla grande: Parigi era quasi tornata come prima … anzi … era meglio di prima! La nostra squadra lavorava tutto il giorno … ormai erano passati mesi e potevamo prenderci un attimo di riposo. In più mia madre e mio padre erano più uniti che mai …Mamma era incinta … aspettava me! Era molto felice … finalmente aveva un po’ di tempo per la sua famiglia … Papà era ancora più felice di mamma, se possibile. Ci contagiava tutti con la sua allegria … ero riuscita a passare un po’ di tempo con lui: mi era mancato così tanto in questi anni … mi adora … e io adoro lui … con Jack c’è ancora un po’ di imbarazzo … dopo il bacio che ci siamo scambiati non è successo altro. Lui mi tratta affettuosamente, come sempre … non riesco a capire se le cose si potranno evolvere … chissà, staremo a vedere.
 
P.O.V. Pearl
 Ormai mancava poco. Presto sarebbe nata la nostra piccola Jasmine! Ero felice all’inverosimile … avevo una famiglia tutta mia … un uomo fantastico, che amavo alla follia … una bambina stupenda che stava per arrivare … cosa potevo volere di più? Ogni tanto ricordavo ancora quell’incubo, fatto mesi prima … non avevo più fatto sogni del genere e mi ero tranquillizzata. Ma quel ricordo se ne andò, veloce come era arrivato. La mia mente era affollata da altri quesiti. Mi girai, guardando il mio Dottore che dormiva, beato come un bambino. Gli accarezzai delicatamente il volto, facendo attenzione a non svegliarlo. Come sarà il mio Dottore una volta diventato padre? E come sarò io come madre? Jasmine ha già risposto a queste domande, tranquillizzandoci. Ma non posso fare a meno di farmele. Delle forti fitte mi distraggono dai miei pensieri. Che fossero contrazioni? Che fosse arrivato il momento?Decisi di svegliare il Dottore: avevo bisogno di lui.
“Amore … Amore svegliati! Mi sa che ci siamo …” Il Dottore ci mise un attimo a capire le mie parole … ma poi in un secondo fu più sveglio che mai:
“Pearl … che succede?” mi chiese con tono preoccupato.
“Tranquillo!! E’ soltanto una piccola contrazione … manca ancora un po’ di tempo …” gli dissi fra un respiro ed un altro.
 


P.O.V. Dottore
Controllai il mio orologio da polso e notai che fra la prima e la seconda contrazione erano passati cinque minuti e questo voleva dire soltanto una cosa: ALLARME ROSSO!!! Pearl stava per partorire ed io ero nel panico più totale…
non sapevo che cosa fare. La piccola Jasmine stava per nascere all’ interno del TARDIS… mi grattai la testa per capirci qualcosa e mi misi a pensare … corsi nella sala di controllo e controllai lo schermo: era il 9 marzo.
Dovevo agire in fretta e avevo bisogno di una mano perché … non avevo proprio idea di come si faceva nascere un bambino.
 

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Capitolo 23
*** Capitolo XXIII: Rivelazioni ***


 Capitolo XXIII
Rivelazioni  

 
 
P.O.V. Pearl
Mi alzai dal letto e mi diressi in cucina per preparare la colazione mentre la piccola Jasmine riposava nella sua culla di legno. L’aveva tirata fuori il Dottore, qualche giorno prima; la custodiva nella soffitta del TARDIS. Ci aveva lavorato per una giornata intera. Quando la vidi non potei non rimanere stupita … era bellissima … e su un lato c’era scritto il nome di nostra figlia in gallifreyano antico. Il Dottore mi aveva raccontato che quella culla era della sua famiglia da generazioni e che da piccolo ci aveva dormito anche lui.
Quando entrai in cucina, un odore invitante pizzicò il mio naso: sembrava quello delle frittelle ai mirtilli ma non c’era il Dottore ai fornelli, bensì Donna . Lei era veramente una persona speciale: mi piaceva e non mi sarebbe dispiaciuto se fosse tornata a viaggiare con noi. Il TARDIS, si era ormai completamente ricaricato e molto presto saremo di nuovo partiti alla scoperta dell’ Universo, a caccia di avventure. Mi avvicinai al mio uomo e lo salutai con un romantico bacio sulla bocca senza fare caso a Donna, che ci guardava serena.
Il Dottore, ricambiò il mio bacio, e mi disse:
“Bonjour, My Lady! Hai dormito  bene ?”
“Divinamente e tu?” gli risposi, sorridendogli.
“Come un angioletto. La bambina?”
“La piccola Jasmine sta dormendo beata nella sua culla. Dovrebbe svegliarsi fra poco per mangiare; sai che 
Il latte materno, è l'alimento principale e fondamentale sia per  il neonato che il bambino  nei suoi primi anni di vita . Aiuterà la nostra bambina a crescere sana e forte."  dissi io emozionata  mentre Il Dottore mi rassicurò dicendo : "Ne  sono più che sicuro Amore mio. " Detto questo, rivolsi il mio sguardo verso Donna per salutarla.
“Buongiorno Donna; scusa se non ti ho salutata subito …”
“Oh non preoccuparti,  avevi altre priorità!” mi disse facendomi l’occhiolino, poi continuò :“Per colazione, non sapendo quali fossero i tuoi gusti, ho pensato di preparare delle frittelle di mirtilli, spero che siano di tuo gradimento.”
“Vanno benissimo! Sei stata molto gentile a prepararci la colazione; grazie Donna .” le dissi, per incoraggiarla in modo da farla sentire a suo agio.
“Oh … non ho fatto niente di speciale …” mi rispose con tono garbato e gentile.
“Ora, se non vi dispiace … io andrei; così vi lascio da soli …”concluse prima di andare via ma io, la bloccai dicendole:
“Aspetta un attimo; perché non ti unisci a noi e fai colazione? Così parliamo un po’…che ne dici?”
“Certo, volentieri!” mi rispose con un sorriso. La colazione passò in fretta e fra una chiacchiera e l’altra, ci scappava anche qualche gradevole risata.
“Scusatemi ragazze! Io vado a controllare se il TARDIS si è ricaricato, così potremmo finalmente ripartire. Sta tranquilla Pearl … ti lascio in ottima compagnia, a dopo.”mi disse il mio adorato Dottore. Prima di andarsene, mi diede un appassionato bacio sulle labbra, che sembrava eterno. Donna ed io rimanemmo da sole … avevo bisogno di qualcuno con cui parlare prima d’informare il Dottore della mia visione, facendolo così preoccupare. Donna sembrava la persona più indicata, mi fidavo di lei.
“Ascoltami Donna Noble; sai mantenere un segreto?” le chiesi seria.
“Si, certo! Puoi fidarti di me...”
 
P.O.V. Donna Noble
 La giovane Pearl era davvero una donna molto elegante ed aggraziata. Era davvero una persona speciale … non mi stupiva che il Dottore si fosse innamorato di lei. Aveva sempre fatto fatica ad aprirsi con gli altri, mi faceva piacere sapere che aveva trovato qualcuno da amare, che a sua volta lo amava completamente … non so perché ma una domanda mi passò per la testa: lei è umana ? I miei pensieri vennero interrotti proprio da Pearl.
“Ascoltami Donna Noble; sai mantenere un segreto?” mi aveva chiesto seria.
“Si, certo! Puoi fidarti di me …” le risposi decisa.
“So che in questo momento ti starai facendo un sacco di domande a cui non sai dare una risposta … in fondo non sai chi sono … non sono umana. Sono un Signore del Tempo ma sono cresciuta sulla Terra, come umana …”
“Cosa?! Ma come hai fatto?” dissi stupita. Questa non me l’aspettavo proprio …
“Sono un Signore del Tempo … so cosa ti passa per la mente …” rispose orgogliosa. Ecco come faceva sempre il Dottore …
“Stammi a sentire Donna! Quello che sto per svelarti … rimarrà in questa stanza fra me e te.”Annuii decisa.
“Il mio tempo sta per finire … molto presto morirò durante un combattimento contro i Dalek del culto di Skaro. E’ una cosa che deve avvenire e nessuno può impedirlo, nemmeno il Dottore stesso.”
“Beh … come posso aiutarti?” chiesi. Avevo appena conosciuto quella ragazza fantastica e già doveva lasciare questo mondo.
“Quello che ti chiedo è semplice: devi proteggere nostra figlia ad ogni costo.” Era preoccupata.
“Ma io … non ho mai avuto un bambino … non so come si fa...” Mi aveva davvero spiazzata con quella richiesta … Pearl continuò: “Devi portarla in un luogo sicuro, lontano da noi, fino a quando non sarà necessario. Dovrai privarla della sua essenza di Signore del Tempo con questo …” Mi disse porgendomi tra le  mani uno strano orologio d’argento da taschino, con sopra delle iscrizioni in una  lingua a me sconosciuta . Pearl mi disse che quelle iscrizioni, erano  state trascritte in gallifreyano antico; la lingua dei Signori del Tempo.

“…è un orologio dell’ eternità.  Ogni Signore  del Tempo ne ha uno.  Questo orologio , ci permette di riscrivere e modificare biologicamente il nostro  DNA di Signori del Tempo in DNA umano, dandoci  così una nuova vita  e una nuova identità.
Mi raccomando Donna, custodiscilo con cura  e  proteggi nostra figlia. ” 

“Ma …” cercai di controbattere.
“Ti prego, Donna. Io mi fido di te; come anche il Dottore. A chi altri potremmo affidare nostra figlia?” mi supplicò.
“Il Dottore sa di tutto ciò?”
“Non ancora, ma glielo dirò presto …” mi rispose.
“D’accordo. Lo farò, proteggerò Jasmine …” acconsentii. Pearl tirò un sospiro di sollievo:
“Grazie Donna, davvero. ”

 P.O.V. Dottore
 Ero nella sala di controllo del TARDIS. Sapevo che era tutto a posto, che non c’era nulla che non andava ma avevo pensato che fosse una buona idea lasciare sole Pearl e Donna: entrambe ne avevano passate molte … e poi Pearl aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, di un’amica. Dopo qualche tempo vidi Pearl entrare: “Ciao amore …” la salutai “Jasmine dorme ancora?”
“No no, si è svegliata … è in cucina con Donna …” mi rispose sorridendomi.
“Davvero? Donna è una persona speciale …”
“Me ne sono accorta … abbiamo parlato un po’ prima … Dottore ascoltami” mi disse, diventando seria “devo parlarti di una cosa …”
“Pearl, sai che a me puoi dire tutto … ” le dissi, avvicinandomi a lei. Mi raccontò della sua visione, di Lisa e Scorpio …era preoccupata.
“Ho chiesto a Donna di proteggere Jasmine di portarla via e di renderla umana, esattamente come è successo a me;  non voglio che sia in pericolo.”  aveva cominciato a piangere. La presi tra le braccia e la strinsi forte. Stavo per perderla, di nuovo …
“Stai tranquilla Pearl. Io sono con te e  affronteremo tutto questo insieme .”
La sentii tranquillizzarsi tra le mie braccia. “Ora andiamo di là, da nostra figlia .”
In cucina Donna stava giocando con la piccola Jasmine. Appena entrammo e ci vide, nostra figlia allungò le manine contenta, per farsi prendere in braccio. La presi e guardai Donna.
“Grazie …” le sussurrai. Lei mi annuì di risposta: aveva capito a cosa mi riferivo.
“ Ciao principessa …” dissi a mia figlia “Ma come sei bella stamattina … il TARDIS è pronto … che ne dite di un nuovo viaggio? Ho in mente un posto fantastico!” chiesi sorridendo a Pearl e Donna.
“ Andiamo … mi è mancato viaggiare con te …” mi disse Donna. Tornammo nella sala di controllo e partimmo. Avevo affidato Jasmine a Pearl.
“ Eccoci Arrivati!  Benvenuti alla cerimonia di apertura delle  Olimpiadi di Tokyo 2020 . 
Chi vuole assistere ?”
Appena aprii la porta del TARDIS capii che c’era qualcosa che non andava … Una parola mi arrivò alle orecchie. Sbiancai. Come potevano essere lì ? Era già arrivato il momento ?
 

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Capitolo 24
*** Capitolo XXII: Una Vecchia Amica (Parigi 2012) ***


 
Capitolo XXII
Una Vecchia Amica (Parigi 2012)
 
 

 
P.O.V. Dottore
 Dovevo agire in fretta e avevo bisogno di una mano perché … non avevo proprio idea di come si faceva nascere un bambino. Nel TARDIS non era rimasto nessuno: Lisa Preston era irreperibile, da qualche parte nel mondo per conto di Torchwood, Jack era a caccia di Cyberman e Jasmine era ritornata dalla madre, nella sua linea temporale … maledetta sfortuna!!! Mi rimaneva un’unica possibilità …“Pearl … stai tranquilla. Calmati e continua a respirare …io vado a cercare aiuto …”le dissi, accarezzandole i capelli. Lei mi guardò sofferente ma annuì. Mi precipitai fuori dal TARDIS, tra le strade di Parigi. Non c’era molta gente … era mattina presto d’altronde! Una donna dai capelli rossi si stava avvicinando … Non era possibile … Era proprio lei, Donna Noble! Che cosa ci faceva qui  a Parigi? E come potevo chiederle aiuto senza farle ricordare? Io ero cambiato … mi ero rigenerato … Non volevo che soffrisse e rischiasse la vita … ma non avevo scelta! Mi avvicinai a lei e le dissi:
“Mi scusi signora … Ho bisogno d’aiuto!” Donna Noble  mi guardò, come se fossi un estraneo … ‘Bene’ pensai …
“Che succede?” mi chiese.
“La mia compagna sta per partorire … devo far nascere mia figlia … ma … non so come fare … ecco …”
“Va bene, va bene ragazzo … portami da lei … ah … comunque io sono Donna, Donna Noble …”
“Grazie, grazie, grazie … Io sono John Smith …” dissi prendendola per mano e correndo verso il TARDIS. Mi fermai all’improvviso, proprio davanti alla mia cabina blu … e se Donna entrando ricordasse tutto? Ormai non potevo fermarmi … mi voltai verso la mia ex-compagna e le dissi: “Ora… non fare domande … sarai stupita ma ti prego … niente domande … poi ti spiegherò tutto!” Lei era stupita ma annuì. Aprii le porte del TARDIS ed entrai, correndo verso la camera mia e di Pearl.
“Pearl!! Sono qui … sono qui con te …” le dissi, precipitandomi verso di lei e prendendole la mano. Le baciai la guancia e, senza farmi vedere da Donna, le sussurrai all’orecchio: “Non chiamarmi Dottore … chiamami John … poi ti spiego tutto …” Lei annuì.
 

P.O.V. Donna Noble
 Passeggiavo tranquillamente per le strade di Parigi … una meritata vacanza dopo un anno molto duro … avevo lavorato sodo ed ero riuscita ad avere un posto di tutto rispetto: segretaria personale del capo. Non sono più una precaria. Improvvisamente mi si avvicinò un uomo, un ragazzo … avrà avuto si e no trentacinque anni. Era agitato … aveva bisogno di aiuto, stava per nascere sua figlia … decisi di aiutarlo … Lui mi ringraziò e mi disse che si chiamava John Smith … John Smith … quel nome non mi era nuovo. Ricordavo un altro uomo che si era presentato con quel nome … ma non potevano essere la stessa persona … il John Smith di tanti anni fa era magro, fin troppo per i miei gusti, e aveva i capelli sempre in disordine … Questo invece era più in carne … sembrava più serio … L’uomo mi strappò alle mie riflessioni prendendomi per mano e cominciando a correre. Poco dopo si fermò, si voltò verso di me e mi disse: “Ora… non fare domande … sarai stupita ma ti prego … niente domande … poi ti spiegherò tutto!” Non capivo cosa voleva dire ma percepii l’urgenza di avere una risposta, per poter stare vicino alla sua compagna. Perciò annuii e lo seguii all’interno di una cabina blu della polizia. Non potevo crederci … l’interno era immenso …come poteva essere?
Ebbi una sensazione di déjà-vu … ma avevo promesso di non fare domande … per ora. Seguii John su per le scale,fino nella stanza dove lo aspettava la sua compagna. Lo vidi correre verso di lei, preoccupato e lo sentii dire: “Pearl!! Sono qui … sono qui con te …” La donna che rispondeva al nome di Pearl si tranquillizzò un po’ avendolo vicino a sé. Mi avvicinai.
“Ciao … Pearl giusto? Io sono Donna … stai tranquilla e continua a respirare … andrà tutto bene …” le dissi per rassicurarla. Lei respirò e mi annuì vigorosamente. Ad un tratto cominciò ad urlare … aveva sicuramente avuto una contrazione. John mi guardò preoccupato.
“Non preoccuparti paparino … è solo una contrazione … fra poco passa … Allora Pearl … alla prossima contrazione così forte devi cominciare a spingere … hai capito? Dai, forza … è quasi fatta …”
“Ok.” mi rispose lei, affaticata.
“Forza amore mio … ” le disse l’uomo, accarezzandole la fronte. Mi inginocchiai davanti a lei e aspettai il momento giusto.
“Ohhh … John … ci siamo …” sospirò Pearl.
“Avanti...” le dissi “...ora spingi!”
Tutto avvenne in pochi secondi. Delle urla disperate riempirono la stanza. La bambina era nata e stava bene.
“Ehi … ciao piccolina … Come la chiamerete?” chiesi ai genitori, visibilmente emozionati.
“Jasmine … ” mi rispose John “Lei è la nostra piccola Jasmine …”
La bambina continuava a piangere. Non appena la lasciai tra le braccia amorevoli del suo papà, si calmò immediatamente, come se l’avesse riconosciuto. Li lasciai e uscii dalla stanza … volevo delle spiegazioni ma non ora… questo momento era solo loro.
 

P.O.V. Dottore
 Avevo tra le braccia la mia piccola Jasmine … finalmente era nata! Mi avvicinai a Pearl e le sorrisi prima di passarle nostra figlia.
“Ciao tesoro mio … ” disse alla piccola, sorridendo.
“E’ perfetta amore mio …” dissi, incantato dalla dolcezza della scena che avevo di fronte agli occhi. Pearl mi sorrise.
“Chi è quella donna, Dottore?” mi domandò curiosa, continuando a cullare la nostra bambina.
“Lei … beh … E’ una mia ex-compagna di viaggio. E’ successo tanto tempo fa … ero un altro uomo allora. Donna è stata molto importante per me … mi ha salvato la vita in molti modi … e io ho rovinato la sua. E’ stata coinvolta in una metacrisi umana biologica … Lei è diventata unica: per metà umana e per metà Signore del Tempo. Lei aveva il mio cervello, ma non poteva gestirlo … Ho dovuto cancellare tutti i suoi ricordi su di me, per salvarle la vita. Per questo ti ho chiesto di non chiamarmi Dottore … lei potrebbe ricordare e rischiare la vita. Già averla portata sul TARDIS è stato molto pericoloso … ora dovrò rispondere alle sue domande. Non voglio farle ancora del male …”Pearl mi accarezzò la guancia, cancellando ogni traccia della lacrima che solcava il mio viso … non mi ero accorto che stavo piangendo.
“Amore mio … non è stata colpa tua … Ora vai a parlare con lei … Io e Jasmine abbiamo bisogno di riposare.” mi disse Pearl, per consolarmi.
Le diedi un dolce bacio sulle labbra:“Grazie.”
“Andrà tutto bene … va’ da lei …”Le sorrisi e uscii dalla stanza, alla ricerca di Donna. La trovai all’esterno del TARDIS, lo sguardo perso verso la Senna. Mi avvicinai a lei e notai che i suoi occhi erano lucidi per l’emozione.
"Signorina Donna; va tutto bene?" le chiesi preoccupato.
"E' tutto apposto signor Smith! La sua compagna e sua figlia come stanno?"
"Riposano e stanno bene. A proposito, grazie per quel che hai fatto 
 per me oggi; non ce l’avrei mai fatta da solo..."
“E’ stato un piacere, è stata un’emozione  davvero unica … non mi era mai capitato.” mi rispose sorridendomi. Quanto mi era mancato quel sorriso e   quanto mi era mancata lei, la mia migliore amica.
"Mi dica signor Smith ; come mai viaggia all'interno di una cabina blu della polizia? Chi è lei veramente ?"mi chiese. Nella sua voce riuscivo a cogliere curiosità ma anche sospetto.
"I suoi occhi, sono molto più vecchi di quanto sembrano...” continuò Donna :“... e inoltre ho la sensazione di averla già incontrata … come se fosse una specie di déjà-vu …" Era giunto il momento di dare delle spiegazioni a Donna, glielo dovevo.
"Donna Noble, ascoltami.  E' giunto il  momento che  tu sappia la  verità  e  recuperare   tutti i tuoi ricordi. Contatto.” le dissi io , poco prima  della  connessione telepatica fra di noi; guardandola fissa nei suoi occhi scuri  e prendendo fra le mie  mani il suo candido e roseo viso.


P.O.V. Donna  Noble 
 Quello strano ragazzo mi chiese di guardarlo negli occhi. Lo feci … mi fidavo di lui. Ma come potevo? Non sapevo nemmeno chi era!! Stavo diventando pazza … decisamente pazza! Improvvisamente ricordai delle cose … stavo per sposarmi con Lance, il mio ragazzo, quando mi ritrovai in un luogo stranissimo, con grandi colonne di corallo … E c’era un uomo, si era presentato come ‘il Dottore’…
“Dottore …” sussurrai.
"Ascoltami, Donna." disse John Smith “Noi ci siamo già incontrati, molto tempo fa; era la vigilia di Natale e tu sei apparsa nel TARDIS, con indosso un abito da sposa …”
“Il TARDIS… quella cabina blu, si chiama TARDIS…” sussurrai. Era come se avessi dimenticato tutto ed ora, piano, piano, tutto ritornava a galla.
“Esatto. E’ la mia nave spaziale …” mi confermò. “… e può anche viaggiare nel Tempo! Come ho fatto a dimenticarlo?”
“Mi dispiace Donna … quel che sto facendo è molto pericoloso … Ho dovuto rimuovere tutti i tuoi ricordi, per salvarti la vita …”mi disse, come per scusarsi.
“Metacrisi biologica umana … ero diventata per metà Signore del Tempo … ma perché non ricordo nulla di ciò? O meglio … mi ricordo cosa è successo … ma tutte quelle conoscenze no …” chiesi all’uomo che avevo davanti.
“Non ne ho la minima idea … Ma forse è un bene!” mi disse sorridendomi. Ricordo che pensai che aveva uno splendido sorriso.
“Forse in questo modo puoi ricordare tutto ciò che abbiamo fatto insieme … senza essere in pericolo!!” era euforico.
Ma io non capivo ancora una cosa …
“John … Ora riesco a ricordarmi tutto … il TARDIS, i viaggi nel tempo, i Dalek, i Cybermen, Pompei, gli Ood … tutto …Ma dov’è il Dottore? Dov’è il mio ragazzo dello spazio? Quello magro, quasi scheletrico, con i capelli sempre arruffati e sempre il solito vestito gessato addosso?” Vidi John Smith impallidire …
“Donna Noble, sono io; sono il Dottore ! Mi sono rigenerato e  ti ho ritrovato.”
Che cosa? Lui? Lo guardai nei suoi profondi occhi verdi … anziani …e capii … Quegli occhi avevano visto l’intero Universo ; era lui, non avevo più dubbi.
“Dottore!! Sei davvero tu!” dissi abbracciandolo “Sei tu Spaceman!” Il Dottore mi sorrise e mi strinse a sé:
“Quanto mi sei mancata Donna Noble. ”


 P.O.V. Pearl
 “Maestro? Mi sente?” pensò Lisa Preston.

“Forte e chiaro, tesoro … Dimmi, perché mi hai chiamato?” le rispose una voce profonda, maschile.
“Ci sono novità … Il Dottore e la sua compagna sono diventati genitori … la piccola l’hanno chiamata Jasmine …”
“Bene … è quasi arrivato il momento allora …”
“C’è dell’altro … c’è una donna con loro … non so chi sia ma sembra conoscere molto bene il Dottore …”
“CHE COSA?! Non è possibile … questo non era previsto!!” urlò Scorpio, adirato.
“Non importa … il loro destino è segnato … non si può cambiare …” riprese dopo essersi calmato un attimo.
“Che devo fare Maestro?” chiese Lisa.
“Nulla … procedi con il piano originario … e vedrai che andrà tutto come previsto …”
Mi svegliai all’improvviso. Era successo di nuovo, dopo tanto tempo. Che fosse davvero una visione ? Lisa era in contatto con Scorpio e congiuravano contro di noi; ero davvero preoccupata. Forse era giunto il momento di   dirlo al Dottore  e stare in allerta, prima che  sia  troppo tardi.
 

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Capitolo 25
*** Capitolo XXIV Tic-Toc Close The Clock ... ***


Capitolo XXIV
Tic-Toc Close The  Clock ...

 
P.O.V. Dottore
Appena aprii la porta del TARDIS capii che c’era qualcosa che non andava … Una parola arrivò alle mie orecchie. La riconobbi subito:
l’avevo sentita tante, troppe volte. Sbiancai. Come potevano essere lì ? Era già arrivato il momento?
“STERMINARE!! STERMINARE!!” disse una voce cupa e metallica. Era senza dubbio la voce di un Dalek.
Che cosa ci facevano dei Dalek alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2020 in piena Tokyo? Dovevo scoprirlo ad ogni costo, dovevo capire le loro reali intenzioni. Per fortuna non si erano accorti di me. Mi nascosi dietro ad un muro e ascoltai con molta attenzione i loro discorsi: 
“Dalek Supremo … quali sono i nostri ordini?” chiese uno dei Dalek del culto di Skaro al suo capo.
“Dobbiamo assicurarci che il nostro piano di conquista della Terra funzioni. Dobbiamo rapire la bambina e renderla una spietata assassina … Solo così riusciremo a vendicarci.”
Rapire una bambina? Stavano parlando di mia figlia? Non l’avrei permesso! E contro chi volevano vendicarsi? Li conoscevo meglio delle mie tasche (che sono molto più capienti delle tasche normali... stesso principio del TARDIS.)...Ohhh …
beh, sarei dovuto arrivarci prima … sono io il loro nemico più grande... volevano usare mia figlia contro di me! Sentii la rabbia accrescere dentro di me: dovevo assolutamente escogitare un piano … e in fretta ! La posta in gioco era troppo alta come anche il rischio a cui stavo andando incontro. Mentre ero immerso nei miei pensieri una voce cominciò a canticchiare alle mie spalle uno strano motivetto:

“Tick-tock goes the clock
And all the years they fly.
Tick-Tock  and too soon
You and I must die…”


Rimasi impietrito. Mi voltai e vidi  Pearl con  in braccio nostra figlia Jasmine;  la  stava cullando fra le sue braccia per  farla addormentare, ma non capivo ne il come e ne il perché conoscesse la canzone  dell' orologio. Un tempo quella  canzone, era stata usata su River Song per controllare la  sua mente e la sua volontà facendola diventare un'arma per uccidere me; perchè avevano paura. 
“Quella canzone … perché hai cantato quella canzone Pearl? Che cosa significa?” le chiesi.
“Quale canzone Dottore?” Mi chiese stupita, come se non si ricordasse di averla cantata. “Quei versi sull’orologio... dici ?! Non lo so ... è una canzone che mi cantava sempre mio padre quando ero una bambina, per farmi addormentare. Mi diceva spesso che scacciava via gli incubi notturni. Perché? Ha un significato particolare per te?” mi chiese lei stupita.
“Soltanto dei brutti ricordi che vorrei cancellare dalla mia memoria …” le risposi, cupo.
“Mi dispiace amore mio. Non lo sapevo!!” mi disse, sfiorandomi una spalla per consolarmi.
“Tranquilla Pearl … è acqua passata.”

P.O.V. Pearl
Quella canzone inquietante mi era entrata nella testa, come se fosse un veleno sottile che a piccole dosi poteva ucciderti. Che fosse un avvertimento per entrambi? Mi avvicinai al Dottore, nascosto dietro ad una parete, intento ad ascoltare con molta attenzione il discorso che si stava svolgendo fra i Dalek e il loro Dalek Supremo. Lasciai la piccola Jasmine che riposava fra le calde braccia di Donna e ritornai dal mio uomo, per ascoltare insieme a lui quell’ interessante discorso. All’ improvviso … vidi intervenire una donna dai capelli scuri e gli occhiali: era senza dubbio la giovane Lisa. Continuai ad ascoltare: “Dalek Supremo?! La giovane donna dai capelli scuri vorrebbe parlarle …”
“Falla passare e sentiamo che cosa ha da dirci!” esclamò curioso.
“Ossequi, Dalek Supremo. Mi manda l’Alchimista. Mi ha detto di riferirle questo messaggio: il Dottore è arrivato!! Molto presto sarà qui! Siete autorizzati a procedere con il piano di conquista della Terra, con effetto immediato.” L’Alchimista? Ma come era possibile … era morto! All’improvviso un Dalek si avvicinò, interrompendo la conversazione.
“Dalek Supremo?! Abbiamo trovato la cabina blu a pochi isolati da qui, ma nessuna traccia del Dottore e della sua attuale compagna!! Al suo interno abbiamo trovato una donna dai capelli rossi con in braccio una neonata. Li abbiamo presi in ostaggio, nel caso il Dottore si facesse vivo per salvarle.”
Oh mio Dio! Avevano preso Donna e Jasmine! Mi voltai verso il Dottore e notai che non distoglieva lo sguardo dai Dalek. Nei suoi occhi riuscivo a leggere solo odio e rabbia. Gli misi una mano sul braccio, per calmarlo. Il suo odio verso i Dalek avrebbe potuto spingerlo a fare qualche pazzia … lui mi guardò e si tranquillizzò.
“Molto bene, procedete con il piano …” disse con tono autoritario il Dalek Supremo.
“Ai suoi ordini Signore!”
“Identificati umana!!!” intervenne all’improvviso uno dei Dalek del Culto di Skaro, rivolgendo il suo unico occhio verso Donna, che rispose con decisione e autorità: "Il mio nome è Donna Noble; e farò di tutto per proteggere questa bambina. Non l’avrete mai!!!”
“Bene, bene … sembra che qui qualcuno, si diverta a fare l’eroe!!! Mi dispiace mia cara; ma sei arrivata troppo tardi!!! Ed ora, dammi subito la bambina senza fare storie… se vuoi salva la tua miserabile vita !!!” intervenne con fermezza ed autorità la giovane Lisa, minacciandola con la sua inseparabile calibro 22, puntandogliela contro e pronta a sparare il colpo di grazia che l' avrebbe uccisa.
“Se vuoi la bambina Lisa, dovrai uccidermi!!!” rispose Donna protettiva.
“Adesso basta !!! Questo è troppo !!! Devo assolutamente intervenire !!!” esclamai adirata fra me e me. Sapevo che quella sarebbe stata la mia fine, l’avevo visto … ma non potevo permettere che accadesse qualcosa a Donna o a Jasmine. Decisi di uscire allo scoperto e salvarle anche al costo della mia vita stessa ma il Dottore mi prese per un braccio e  mi bloccò dicendomi:
“Aspetta qui! Non ho intenzione di perderti un’ altra volta, non lo sopporterei.”
“Non puoi intervenire e cambiare un punto fisso nel Tempo e nello Spazio. Creeresti un paradosso temporale!!!” lo rimproverai io adirata.
“Ricordati sempre Pearl, che la linea del Tempo può essere riscritta e io farò l’impossibile per salvare Donna e nostra figlia, te lo giuro.”
“Sei un folle Dottore; sai che lasciarmi andare è l’unico modo!!!”incalzai.
“Sarò anche un folle mia cara … ma quando la posta in gioco è alta sono disposto a tutto, specialmente quando sono in gioco tutte le persone a me care!!!” Il Dottore prima di uscire allo scoperto e salvare la situazione, mi strinse forte a se dandomi un intenso e passionale bacio di addio sulle labbra. Mentre mi teneva stretta al  suo petto abbracciandomi forte egli si avvicinò a me; e  con una voce calda e sensuale mi sussurrò 
il suo vero nome all’orecchio e poi mi disse: “Ti amo e ti amerò sempre Pearl.”

P.O.V. Donna Noble
“Se vuoi la bambina Lisa, dovrai uccidermi!” intervenni protettiva nei confronti della piccola Jasmine. Avevo una paura folle, ma sapevo qual era il mio compito: proteggere la figlia del Dottore ad ogni costo! Ne aveva già persa una … non avrebbe sopportato un altro dolore. Avevo dato la mia parola e non potevo più tornare indietro… e lottare fino in fondo. Come dice sempre il Dottore: “Non bisogna mai arrendersi quando è in gioco il proprio destino, bisogna lottare fino all’ ultimo!!” Ero preoccupata per la sorte della bambina …se le fosse successo qualcosa di spiacevole non me lo sarei mai perdonato. Vedevo avvicinarsi sempre più Lisa, mentre continuava a fissarmi e, a puntarmi contro la sua arma carica pronta a sparare il colpo di grazia che mi avrebbe uccisa.
“E’ un vero peccato sai … saresti stata un’ottima complice. Addio, Donna Noble! Fa un buon viaggio di sola andata verso l’Inferno!!!” esclamò con cattiveria. Ma un attimo prima che potesse premere il grilletto … dal  nulla  era comparso il Dottore e  sentendo la  sua  voce  alle mie spalle, mi sentivo al sicuro.
“Lisa Preston … da te non me lo sarei mai aspettato. Ah … Povero me. Sto proprio invecchiando!”
Il Dottore era uscito da dietro un angolo … ma che stava facendo?! Era impazzito?! Così si sarebbe fatto uccidere! La piccola tra le mie braccia si svegliò sorridendo; aveva riconosciuto la voce di suo padre.  Lisa si voltò verso il Dottore e  gli disse :“E io non ti facevo così stupido Dottore … forse stai invecchiando davvero! Sei caduto nella mia trappola!” aggiunse sghignazzando vittoriosa: “Sei un uomo morto Dottore. Addio!!”


P.O.V. Dottore
“E io non ti facevo così stupido Dottore … forse stai invecchiando davvero! Sei caduto nella mia trappola!” aggiunse sghignazzando vittoriosa:
“Sei un uomo morto Dottore. Addio!! Uccidetelo!!” ordinò la giovane Lisa. Subito dopo scomparve: si era sicuramente teletrasportata con il suo manipolatore Vortex dal suo capo, l’Alchimista. Ormai avevo i secondi contati; dovevo assolutamente proteggere Donna e Jasmine ad ogni costo, anche se ciò  mi avrebbe portato alla mia morte.
“Hai un ultimo desiderio, prima di morire Dottore?” mi chiese il Dalek Supremo, guardandomi fisso negli occhi.
“Il mio ultimo desiderio? L’unica cosa che voglio è vedervi tutti bruciare all’Inferno! Voglio cancellare per sempre dal Tempo e dallo Spazio la vostra odiosa razza!!! Avanti?! Che cosa aspettate? Io sono qui … mi avete preso … forza uccidetemi e poniamo fine a questa guerra ancor prima che inizi!” dissi, sputandogli contro tutta la mia rabbia e la mia determinazione.
“Lo faremo Dottore … tu morirai, questo è certo … Prima però assisterai alla distruzione della tua amata Terra. Guarda gli umani che proteggi da secoli morire … i tuoi amici, la tua famiglia!” mi disse il Dalek con la sua voce metallica.
“Iniziare processo di sterminio degli umani fra: 5…4…3…2… 1… STERMINARE !!!!”
“Non permetterò mai che la Terra venga distrutta dai Dalek!!! Donna prendi la bambina e va subito via da qui...  ADESSO!!!” le urlai contro mentre lei cercava di controbattere dicendo:
“No, Dottore! Io non ti lascio … voglio aiutarti!!!”
“Ascoltami, Donna : il tuo compito non è quello di proteggere me, ma quello di proteggere la bambina!!! Donna Noble! Sei stata la migliore compagna di viaggio che io abbia mai avuto e farai sempre parte della mia vita. Ora va e raggiungi il TARDIS; andate via da qui e mettetevi in salvo.” dissi io; consapevole del fatto che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto mia figlia Jasmine e senza sapere se un giorno avrei fatto ritorno.
“Non ti dimenticherò mai Uomo dello Spazio. Addio Spaceman!” mi disse mentre si allontanava via e correndo contro il tempo raggiunse il TARDIS che l'avrebbe portata in salvo a Chiswick, dalla sua famiglia e con in braccio mia figlia. Rimasi solo a combattere con i Dalek nella speranza di rivedere presto la mia piccola principessa.


 P.O.V. Pearl
La situazione stava degenerando e il mio amato Dottore era lì da solo, a combattere contro i Dalek. Voleva salvare a tutti i costi la Terra e cambiare il corso della Storia, riscrivendo la linea
del Tempo e creando un paradosso temporale. Sapevo che l’unico modo per evitarlo era la mia morte; il Dottore ne era consapevole e avrebbe fatto l’impossibile per impedire che ciò accadesse. 
Lui era un folle, lo ammetto, ma mai quanto me!!! Decisi di uscire allo scoperto ed intervenire al posto suo, nella speranza di salvarlo. Conoscevo il Dottore! Sapevo che sarebbe stato contrario al mio sacrificio ma non m’importava … ero disposta  a tutto, anche sacrificare la mia vita per lui … un vecchio pazzo, che ha rubato una cabina magica ed è scappato, viaggiando per l’intero Universo, visitando stelle e pianeti, salvando persone e popoli interi.  
 

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Capitolo 26
*** Capitolo XXV: Il Ritorno di River Song ***


Capitolo XXV
Il Ritorno di River Song
 
 
                           Seems I'm getting out of control 
Feels like I'm running out of soul 
You're getting heavy to hold 
Think I'll be letting you go 
  (Lupe Fiasco Ft Sarah Green-Letting  go)
 
P.O.V. Dottore
 La situazione stava precipitando ed io ero lì, in attesa del mio destino … ormai era finita per me, non c’era più via di scampo … ero solo, felice di poter salvare le mie donne. Un rumore di passi mi distrasse. 
Mi voltai e vidi lei: la mia compagna di viaggio e di  vita Pearl Bartowski pronta  a tutto pur  di  salvare sia me che  l'intero Universo; aveva deciso di  uscire allo scoperto e di combattere al 
mio fianco per impedire l'avanzata  dei Dalek e  salvare il  pianeta  Terra  dallo  sterminio totale  degli esseri umani fino all' estinzione. Cercai di fermarla ma era tutto inutile, voleva a tutti i costi proteggermi  e con tono preoccupato  le dissi: “Pearl che fai ? torna subito indietro!” esclamai urlando. Lei mi corse incontro e sorridendo mi disse: 

“Non temere Dottore … so a cosa vado incontro! E’ l’unico modo che conosco che mi consenta di limitare i danni.”  
Una lacrima mi scendeva sulla guancia: voleva sacrificarsi per salvare me, Jasmine e soprattutto voleva  salvare il  futuro dell' Universo.
“No, Pearl! Non ti permetterò di farlo!! Sei troppo importante per me e l’idea di perderti mi ucciderebbe. "dissi io con tristezza. Sapevo bene cosa significava sacrificarsi per gli altri e il sol pensiero di perdere la mia amata; sarebbe stato peggio della morte. Io amavo davvero Pearl: era il mio mondo, la mia vita, il mio tutto. Il nostro amore infinito sarebbe durato in Eterno.
 
P.O.V. Pearl
Il Dottore non riusciva a capire cosa volessi fare. Gli accarezzai la guancia, asciugandogli la lacrima, poi strinsi la sua mano. All’improvviso una donna si materializzò davanti a noi. Aveva i capelli ricci e biondi. Si voltò verso di noi, e guardando il Dottore disse: “Ciao Dolcezza.” Il mio uomo, sentendosi chiamare si girò verso la sconosciuta e La guardò con stupore dicendo:
“River?! Che cosa diavolo ci fai qui?”
“Sono venuta a salvarti tesoro …” disse, rispondendolo a tono.
“Quante volte ti ho detto che io odio essere salvato.”
All’improvviso uno dei Dalek con cui stavamo combattendo, interruppe in modo brusco l’accesa conversazione che si stava svolgendo fra River e il Dottore, dicendo: “STERMINARE!! STERMINARE!!”
“Fa silenzio, stupido Dalek!!!” aggiunse lei adirata, sparandogli contro un colpo di pistola che gli fece esplodere la testa … poi si rivolse nuovamente con lo sguardo verso il Dottore: “Me lo dici ogni volta che c’incontriamo … mentre cerco di salvarti la pelle!” Chi era quella donna? Più la guardavo e più mi convincevo che entrambi si conoscessero abbastanza bene.
 Nel frattempo l’esercito dei Dalek avanzava verso di noi a gran velocità. Ci circondarono con l’intenzione di ucciderci tutti.
“E adesso? Che cosa facciamo? Suggerimenti?” chiese con tono agitato il Dottore.
“Di solito quando la situazione sta per diventare critica ti viene sempre una brillante idea!!” intervenne determinata River, rivolgendosi al mio uomo con il suo sguardo seducente ed accattivante da gatta.
“Tesoro… sai che con quel vestito nero, sei davvero molto sexy!!!”
“Ti ringrazio River.”
“Di nulla dolcezza!!” concluse sorridendo.
Brutta sgualdrina!!! Come osi flirtare con il mio uomo!’ pensai fra me e me.  Quella donna iniziava davvero a darmi sui nervi. Ci aveva appena provato con il Dottore, il mio Dottore e l’idea non mi piaceva per niente.
“Ehi, voi due?! Perché non la smettete di flirtare e venite qui a darmi una mano a salvare il mondo?!” dissi, con tono adirato ed autoritario rivolgendo il mio sguardo accigliato soprattutto verso il Dottore.
I due si avvicinarono e in un momento in cui River non poteva sentire, mi sussurrò: “Scusami Pearl! Non era mia intenzione farti arrabbiare.”
“Lascia perdere!” gli risposi io sospirando.
 
 
 P.O.V. River
Conoscevo il Dottore e sapevo a cosa saremmo andati incontro, affrontando questa guerra. Dovevamo rischiare tutto pur di salvare l’intero pianeta dal caos e dal dominio assoluto dei Dalek. 
I Dalek si stavano avvicinando sempre di più, pronti a fare fuoco su di noi per ucciderci. Sapevo benissimo che, se uno di quei raggi laser mi avrebbe colpita sarei morta all’istante e non sarei riuscita
a rigenerarmi  in  tempo e comunque sarei morta  in ogni caso. Il Dottore e la giovane ragazza dai capelli castano-rossicci dipendevano da me. 
Molte domande affollavano la mia mente: saremmo mai riusciti a salvarci da questa situazione ed uscirne illesi? Quante persone dovranno morire a causa di questa guerra oltre i confini del Tempo e dello Spazio?  Chi di noi riuscirà a sopravvivere? Ero in  preda al panico e non sapevo se lavorando insieme, saremmo riusciti a distruggere  l'esercito Dalek  una   volta  per tutte.
 

P.O.V. Dottore 
 L’armata dei Dalek avanzava sempre di più e noi combattevamo con tutte le nostre forze per riuscire a salvare noi stessi, la Terra e i suoi abitanti. Era la prima volta che vedevo Pearl così decisa e combattiva.
Provava un forte disprezzo verso di loro: lei più di tutti voleva la loro estinzione. Lo ammetto, ho un debole per le cattive ragazze e Pearl Bartowski, era la donna ideale per me. Credo che molto presto le chiederò di sposarmi; se sopravvivo a questa guerra lo farò e finalmente potrò essere felice. Potrò avere una vita quasi normale con lei e nostra figlia, che spero di rivedere molto presto. Il tempo stava ormai scadendo ed io stavo dando il meglio di me stesso pur di vincere questa guerra e limitare i danni con l’aiuto sia di Pearl che di River … potevamo essere un ottima squadra se non fosse che, fra la mia donna e la dottoressa Song non scorreva buon sangue … avevo notato una certa rivalità fra loro.  Durante la battaglia contro i Dalek morirono molte persone e la colpa era solo mia. Ormai mancava poco. Presto la guerra sarebbe finita ed io conoscevo soltanto due modi in cui poteva finire: con la nostra resa oppure con uno sterminio di massa dei Dalek. Mi avvicinai al loro capo supremo e lo guardai fisso e con la rabbia negli occhi dissi: “Che cosa sperate di ottenere distruggendo la Terra e i vostri stessi simili? Un tempo, anche voi eravate degli umani. Per quale motivo volete vendicarvi su di loro?”
“Gli umani sono esseri deboli e devono morire. La suprema razza Dalek vincerà questa guerra; diventerà padrone dell’intero universo e tu Dottore … non potrai fare nulla perché morirai.  E con te finirà anche la razza dei Signori del Tempo.” Dovevo escogitare un piano al più presto. Mi guardai un po’ intorno e lo notai: lo strumento che i Dalek avevano costruito per rendere la Terra Nuova Skaro aveva bisogno di un generatore ad energia nucleare per essere attivato. Pearl e River si trovavano proprio accanto ad esso. Volsi il mio sguardo verso Pearl che mi lesse nel pensiero mentre io lessi nel suo; entrambi volevamo la stessa cosa. Eravamo consapevoli di ciò che  stava  per  accadere e di  quello  che  sarebbe successo dopo.
“E così … volete rendere la Terra un pianeta inabitabile per gli umani ed abitabile per voi …” dissi rivolto al Dalek Supremo. Volevo distrarli in modo che voltassero le spalle verso la loro arma. In questo modo Pearl e River potevano agire indisturbate.
“Noi faremo della Terra un nuovo campo di addestramento Dalek e diventerà Nuova Skaro …” disse il Supremo Dalek, rivolgendosi a me.
“E come ci riuscirete, sapendo che io farò di tutto per rovinare i vostri piani?! Ricordatevi che io sono il Dottore. Vi consiglio di scappare, finché siete in tempo. Ed ora… godetevi i fuochi d’artificio … adesso Pearl! Attiva l’interruttore!” Pearl, senza pensarci due volte  attivò l’interruttore dell’arma, che esplose. Durante l’esplosione, nessun Dalek sopravvisse o almeno così credevo. Quando sembrava tutto ok, una voce cupa e metallica di un Dalek morente disse: “STER-MI-NA-RE!!!” Dal nulla sbucò un raggio di luce che mi abbagliò gli occhi per qualche secondo e poi … sentì Pearl urlare: “Dottore, stai attento!!!” Un attimo dopo, vidi la mia amata mettersi fra me e il raggio della morte che ci stava raggiungendo a gran velocità. La scena che vidi dopo fu la peggiore che io avessi mai visto: il raggio colpì Pearl in pieno e la scaraventò a terra. Quando si rialzò per stabilizzarsi, il suo apparato circolatorio binario e il suo corpo ne subirono le conseguenze. Corsi subito da lei per aiutarla e metterla in salvo all’interno del TARDIS prima che la rigenerazione avvenisse.
“River? Ti prego, aiutami a riportarla in salvo all’interno del TARDIS… dobbiamo andarcene subito da qui!” esclamai.
 

P.O.V. River
Guardavo il Dottore con stupore. Il suo comportamento, era molto strano. Perché dovevamo portare con noi il corpo senza vita di una stupida umana? Per quale motivo era così importante per lui?
Avevo un sacco di domande da fargli, volevo delle risposte. Mi rivolsi a lui con lo sguardo e gli dissi per dissuaderlo dall’idea: 
“Ascoltami, per lei non c’è più niente da fare …mi dispiace ma la tua compagna di viaggio è morta!”
“Ti sbagli River!! Lei non è morta! Lei può ingannare la morte!” mi rispose ostinato. Non aveva la minima intenzione di ascoltarmi, per nessun motivo.
“Lei non è un essere immortale! Non è un Signore del Tempo come me e te … e soprattutto non ha la capacità di rigenerarsi in un nuovo corpo. Lei è stata uccisa da un Dalek. Lei era soltanto una comune e stupida umana e non ritornerà dal Regno dei Morti. Devi guardare avanti e voltare pagina.” gli dissi. Sapevo di essere stata brutale ma dovevo farlo ragionare … dovevamo andarcene da lì immediatamente.
“Mi dispiace River ma tu non la conosci come la conosco io; quindi non hai il diritto né di sputare sentenze tanto meno di giudicarla! Se non vuoi aiutarmi a salvarla, lo farò da solo!!” mi rispose adirato.
“Mi dispiace … non volevo ferirti …” dissi per scusarmi. L’avevo fatto davvero arrabbiare e questa volta sapevo che non mi avrebbe perdonato facilmente.
“Allora mi aiuti o no?!” mi urlò contro con le lacrime agli occhi. Se davvero per lui era tanto importante lo avrei aiutato.
Mi avvicinai a lui ed insieme riportammo il corpo della ragazza nel TARDIS.
“River guida tu... portaci lontano da qui!” mi disse il Dottore. Non mi aveva mai lasciato guidare il TARDIS; che cosa stava succedendo? Impostai le coordinate e mi voltai verso di lui.  Era inginocchiato a terra e teneva tra le  sue braccia, il corpo senza vita di quella  ragazza a  me  sconosciuta  nell'attesa  di  un  miracolo. Egli stava  piangendo  senza sosta  mentre io, ero rimasta li ferma in  disparte con le mie  convinzioni;  poi  all’improvviso... un bagliore dorato avvolse il suo corpo. Che  cosa  Stava succedendo ? 
Chi  era  davvero quella ragazza?
 

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Capitolo 27
*** Capitolo XXVI: La Visione si Avvera ***


Capitolo XXVI
La Visione si Avvera
 
 
P.O.V. River
 All'improvviso un bagliore dorato avvolse il suo corpo. Che cosa significava? Chi era veramente quella ragazza ? Rivolsi il mio sguardo stupito prima al Dottore e poi alla ragazza, distesa sul pavimento del TARDIS e priva di sensi. In pochi istanti si riprese e si rialzò sulle sue gambe. Quella luce dorata che le aveva avvolto il corpo divenne più forte e violenta. Sembrava proprio … energia rigenerativa! Ma questo voleva dire che il Dottore non aveva mentito, quella ragazza era  davvero un  Signore del Tempo ma  com' era possibile ? Rimasi allibita. 
Pensavo che il Dottore fosse l’ultimo. Io lo sono in parte solo perché i miei genitori mi hanno concepita sul TARDIS. Credevo non ne esistessero altri. Improvvisamente la situazione mutò: l’energia rigenerativa nell’aria s'intensificò  ed era   diventata incontrollabile;  presto o tardi ci sarebbe stata un'esplosione violenta  da  compromettere  tutte  le  funzioni del TARDIS.
“Dottore! Che sta succedendo? Chi è quella ragazza?” chiesi incredula. Il Dottore non mi considerò nemmeno: la sua attenzione era rivolta a Pearl, che si stava agitando, in preda al dolore.
"Dottore!!! Che cosa mi sta succedendo? Ho paura!!!" urlava. Il Dottore si avvicinò a lei  e stringendole  la  mano forte le disse :
"Sta tranquilla Pearl, andrà tutto bene. Sentir dolore durante il processo di rigenerazione è una cosa più che normale per 
 i Signori del Tempo, soprattutto  dopo essere  stati  feriti a  morte da un  Dalek e sono  sicuro che ci  riuscirai a superare tutto questo, come  hai sempre fatto ed io ti starò vicino tutto il tempo necessario." disse  il Dottore  per  rassicurarla.
“Dottore! Allontanati da lei, presto! E’ iniziata e  fra poco ci sarà una  forte esplosione!” gli urlai contro, cercando di farlo ragionare. Il Dottore mi fulminò con lo sguardo:
“Non la lascio sola, River! Ha bisogno di me!” Feci per avvicinarmi a lui;  nella speranza  di allontanarlo in tempo dal processo di  rigenerazione della giovane  Pearl Bartowski  che ormai era fuori controllo e  proprio quando ero riuscita  a  portarlo in salvo un  forte boato attirò la mia  attenzione : il TARDIS era in fiamme, il Dottore era svenuto mentre io ero l'unica rimasta cosciente e pochi istanti prima che  la  nave  spaziale  esplodesse, mi avvicinai alla  console  giusto in tempo per attivare un  atterraggio d'emergenza   da  riuscire a salvarci tutti.
 
P.O.V. Dottore
L’esplosione prevista da River mi scagliò lontano da Pearl, contro le pareti del TARDIS. Persi conoscenza per qualche minuto. Appena mi risvegliai mi guardai intorno: anche River era stata sbalzata via, ma stava bene. Il TARDIS era in fiamme e Pearl era ancora là, dove l’avevo lasciata, che urlava per il dolore. Quel suono mi spezzava entrambi i cuori: avrei voluto fare qualcosa per lei, per alleviarle il dolore. Ma era la sua battaglia … doveva combatterla da sola. Il TARDIS in fiamme, vagava attraverso l’Universo, in cerca di un ancoraggio. River si rialzò in piedi e si avvicinò alla console dei comandi: voleva cercare di fare un atterraggio d’emergenza. Purtroppo fu tutto vano … perse il controllo della nave, che divenne incontrollabile. Poco dopo ci schiantammo in un posto sperduto del pianeta Terra e in un' epoca storica sconosciuta. Appena mi ripresi dal violento atterraggio, uscii per cercare di capire dove eravamo finiti. Eravamo atterrati nel bel mezzo di una fitta boscaglia, lontani dalla città. River uscì dal TARDIS in fiamme con in braccio Pearl, avvolta in una coperta di pile beige; mi avvicinai a lei e con lo sguardo preoccupato. Non urlava più dal dolore, ma non riuscivo a capire se fosse un bene o un male. Evidentemente River capì ciò che stavo pensando perché mi disse:  
“Non preoccuparti … Non è nulla di grave; è soltanto svenuta dopo essersi rigenerata. Ora ha bisogno di un letto caldo dove dormire. Dobbiamo trovare qualcuno che sia disposto ad ospitarci: il TARDIS è inutilizzabile e ci metterà un bel po’ a ripararsi; l’esplosione ha causato moltissimi danni.” concluse leggermente adirata. Odiavo quando faceva la sapientona … ormai stava calando la sera e il cielo sopra le nostre teste, si stava oscurando; presi in braccio Pearl e m'incamminai insieme a River in cerca di un rifugio dove  riposare. Una leggera pioggia autunnale, mi bagnò il volto e i capelli. Nel giro di pochi istanti divenne fitta e talmente forte che m’impedì di vedere la strada … Incrociammo un uomo di mezza età, dai capelli brizzolati, vestito di stracci e con una lanterna accesa in mano.
Quest'ultimo ci vide in difficoltà e si avvicinò a noi per  prestarci   soccorso dicendo: “Buonasera signori; io mi chiamo George. Vi serve aiuto?”
“Grazie per l’interesse George ma … non ci serve alcun aiuto; sappiamo cavarcela benissimo da soli.” dissi infastidito mentre River, mi diede una gomitata accompagnata da un rimprovero.
“Signor George, le saremmo molto grati se sapesse dirci dove possiamo trovare qualcuno che ci ospiti per un po’. Noi siamo dei viaggiatori ed è da molto tempo che siamo in viaggio; abbiamo bisogno di un posto dove stare ma soprattutto abbiamo bisogno di cibo e di acqua .” rispose River, cercando di essere più educata possibile.
“Stia tranquilla signorina …” rispose l’uomo sorridendo “....vi ospiterò a casa mia; per tutto il tempo necessario." Decidemmo di fidarci di quell’uomo, senza sapere nemmeno chi fosse … ma in fondo … quale altra scelta avevamo? Ci allontanammo dal TARDIS e dalla fitta boscaglia sotto alla pioggia che non smetteva di cadere; imboccammo un sentiero lungo e fangoso avvolto da una nebbia fitta, fredda ed umida che ti penetrava nelle ossa, fino a soffocarti. Camminammo per diverse miglia fino a quando non vedemmo in lontananza un’abitazione rudimentale, immersa fra gli alberi. Un cane dal pelo corto e rossiccio
ci corse incontro. George ci disse che era il suo. Si chiamava Tobias.
“Ciao Tobias! Vieni qui da papà!”
“Prego signori, accomodatevi. Fate come se foste a casa vostra!!”ci disse mentre ci faceva da guida all’interno della sua abitazione, mostrandoci le nostre stanze.
 
P.O.V. River 
 
Mi guardai intorno ed analizzai con molta attenzione, ogni angolo e ogni stanza di quella abitazione: era una casa in stile rudimentale e dalle pareti fatte di mattoni. Ogni stanza di quella casa era diversa dalla precedente: ognuna aveva un proprio stile e un proprio arredamento. Analizzai attentamente la camera, sia con il mio cacciavite sonico che con lo sguardo.
Era una stanza di media grandezza, dalle mura antiche. C’erano due letti, uno singolo e uno matrimoniale, a baldacchino. Il Dottore adagiò delicatamente Pearl al centro di quest’ultimo. Poi si sedette accanto a lei, deciso a vegliarla.
“E’ davvero una casa molto accogliente.” dissi al padrone di casa “forse un po’ troppo grande per un uomo che vive da solo con un cane …” Dovevo distogliere la mia attenzione dal Dottore; mi faceva male vederlo così preoccupato .
“Un tempo questa casa, la condividevo con mia moglie ed i miei due figli … lei si chiamava Nadine. Era la donna più bella ed affascinante che io avessi mai conosciuto.” Mi rispose. Mentre parlava tornammo in cucina, lasciando soli i due “piccioncini”. Ci sedemmo al tavolo.
“E che cosa le è successo?” chiesi curiosa a George.
“Nadine era originaria di Bucarest e faceva la cuoca presso la corte di Vlad Dracul II, governatore della Transilvania. La conobbi a Bucarest, nella primavera del 1438. Ricordo che era seduta su di una panchina, vicino ad una fontana, intenta a leggere un libro. Ogni tanto si spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Ogni volta che la guardavo ne rimanevo incantato. Mi resi conto di essermi innamorato di lei. Eravamo felici insieme, ci amavamo. Poi, in un giorno d’estate, un essere malvagio e senza volto me la portò via con la forza. La uccise davanti a miei occhi, affondando i suoi denti aguzzi nella sua pelle candida, fino a prosciugarle anche l’ultima goccia di sangue che aveva nelle vene. Aveva lo sguardo freddo come il ghiaccio e la sua anima era gelida come la neve. Sento ancora le sue grida mentre quella misteriosa creatura me la portava via. Ah, povera Nadine … è morta di una morte orribile.” 
 
 

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Capitolo 28
*** Capitolo XXVII: Mito oppure leggenda ? ***


Capitolo XXVII
Mito oppure  leggenda ?
 
P.O.V. Dottore
 Era mattina presto e la mia dolce amata Pearl riposava nel letto beata. Sembrava un angelo quando dormiva. Lei era il mio angelo custode e aveva sempre vegliato su di me. Era da quando ci eravamo incontrati al funerale di Katy: capii subito che lei sarebbe stata il mio destino ma anche la mia distruzione. Mi voltai verso di lei per guardarla riposare … all’improvviso ebbi un forte impulso di accarezzarle il volto ed i capelli. Aveva sacrificato la sua vita troppe volte per salvare me: un vecchio pazzo che viaggia attraverso gli Universi a bordo di una magica cabina blu, che scappa di continuo da se stesso e dal suo destino. Per anni, non ho fatto altro che scappare da un Universo all’altro, in cerca di un posto dove potesse regnare la pace e l’armonia fra i popoli. Un posto lontano dal Mondo e dall’ intero Universo dove nessuno sa chi sono e vivere la mia lunga ed immortale vita, come un comune essere umano. Per tutta la vita, ho sempre pensato che il mio destino fosse quello di restare da solo e senza nessuno con cui condividere la mia immortalità. Poi, in una calda giornata di maggio al calar del Sole, ho incontrato una giovane ragazza di Brooklyn che mi ha invitato ad entrare e a condividere la cena con lei. Nonostante fossi un perfetto sconosciuto, si è fidata di me. Quello è stato l’attimo in cui mi sono innamorato di lei, l’attimo in cui mi resi conto di amarla più della mia stessa vita. Delle lacrime involontarie mi bagnarono il viso: “Tu sei la mia unica ragione di vita. Senza di te, mi sentirei perso e poi c’è la piccola Jasmine … che ha bisogno di entrambi per sopravvivere a questo mondo così crudele e fatto di pregiudizi. Devi svegliarti e rimetterti al più presto … ho bisogno di te per sopravvivere. Se muori adesso, io morirò con te.” Quando dissi quelle parole tristi, un groppo alla gola m’impedì di respirare e le lacrime mi scendevano di continuo, senza sosta, sul mio volto. Guardavo la mia amata, pensando a tutto ciò che avevamo vissuto da quando ci eravamo incontrati. Aveva rischiato troppe volte la sua vita, per salvare la mia. Adesso toccava a me vegliare su di lei e ricambiare il favore. Presi il suo volto fra le mie mani e glielo accarezzai, spostandole un ciuffo di capelli dalla fronte e la baciai. Poi le presi la mano. Volevo vegliare su di lei ed assicurarle un sonno tranquillo.
 

P.O.V. Pearl
 Sentivo delle lacrime calde bagnarmi il volto e la voce di un uomo che chiamava il mio nome dicendo: “Pearl, ti prego svegliati. Ho bisogno di te per sopravvivere. Senza di te, mi sentirei perso e mi lascerei morire.” Dalla sua voce triste ed incupita riuscivo a capire quanto io fossi importante per lui e di quanto fosse preoccupato per me. Per quale motivo era così preoccupato per me, se non ci conosciamo nemmeno? Chi era veramente costui e che cosa voleva da me? Mi voltai verso di lui e lo guardai con molta attenzione: aveva un volto famigliare. Mi sembrava di averlo già conosciuto ma non ne conoscevo il motivo.
“E’ molto generoso da parte sua occuparsi di una sconosciuta. Il mio nome è …”
“Pearl, lo so. Io sono John Smith; lieto di conoscerla di nuovo. ” mi disse con garbo ed eleganza mentre, mi baciava la mano con galanteria. Fu proprio quel gesto ad innescare qualcosa nella mia testa: nella mia mente, riaffiorarono dei ricordi nitidi, quasi reali come se fosse un déjà-vu. Ero confusa e spaventata. Il signor Smith aveva notato la mia reazione a quel gesto e con tono preoccupato mi disse:
“Che cos’hai amore mio? Stai bene?” Mi sentivo confusa e disorientata in quel momento e mi scoppiava la testa. Dovevo assolutamente uscire da quella stanza e schiarirmi le idee, ne avevo bisogno. Provai ad alzarmi dal letto ed uscire dalla porta quando all’improvviso mi sentii tirare un braccio. John mi bloccò dicendo : “Pearl? Dove stai andando?”
“Vado a fare due passi. Vuole unirsi a me Signor Smith ?” gli chiesi con garbo ed educazione.
“Certo, volentieri infondo ... camminare fa bene. Permette ?” mi disse porgendomi il suo braccio per accompagnarmi.
“Volentieri!!” gli risposi io ed insieme c’incamminammo verso l’esterno per dedicarci alla nostra passeggiata.
 
P.O.V. Dottore
 “Questo posto, è davvero meraviglioso. Non trova Signor Smith?” mi disse la mia amata mentre mi teneva la mano stretta e mi guardava con ardore e desiderio attraverso i suoi teneri occhi azzurri.
Io ero davvero innamorato di quella donna ed ero disposto a tutto pur di proteggerla.
“Concordo pienamente con lei, signorina Pearl: questo posto è davvero stupendo ed è l’ideale per mettere su famiglia e crescere una bambina insieme alla donna che si ama.”
“Sarebbe perfetto, per far crescere una figlia. Se ne avessi una penso che la chiamerei Jasmine e condividerei questa gioia, con il mio uomo e farei di tutto per proteggere entrambi.”
“Anche io, farei lo stesso. Sacrificherei la mia vita per loro; sarei disposto a tutto pur di assicurare ad entrambe un mondo e un futuro migliori.” dissi io  piangendo; Pearl se ne accorse e mi si avvicinò per consolarmi e riuscire  a  farmi   sorridere  come  ha  sempre fatto.
“Non preoccuparti Dottore. Presto rivedremo la nostra piccola Jasmine; è una promessa!” Rimasi davvero stupito dopo aver ascoltato quelle parole. Forse le stava ritornando la memoria. Se così fosse molto presto sarebbe ritornata ad essere lei; la mia amata Time Lady dai teneri occhi azzurri di cui mi ero innamorato e la madre della nostra piccola principessa. Presto o tardi la  nostra  famiglia si sarebbe  di nuovo  riunita e  questa  volta  per sempre.
Nel frattempo, al quartier generale dell’ Alchimista, la giovane Lisa Preston, è stata convocata con urgenza da Scorpio, per essere aggiornato sull’attuale situazione e sugli sviluppi della missione.
 “Mi ha mandata a chiamare, mio Signore?”
“Vieni, cara. Entra pure …” le disse, facendole cenno con la sua mano .
“Hai delle novità per me? Che cosa dice la nostra spia, quella che abbiamo mandato sulla Terra per seguire il Dottore e la giovane
Time Lady?”
“Qualche giorno fa la nostra spia Omega, mi ha comunicato che, nei pressi di una foresta nei Carpazi Orientali, è stata avvistata una cabina blu della polizia in fiamme e tre soggetti. Due di essi corrispondono alla descrizione del Dottore e della sua compagna.”
“Che mi dici del terzo soggetto Lisa; è stato identificato?” chiese con tono curioso ed interessato l’Alchimista.
“Ho cercato nel database. Tramite una ricerca incrociata di profili siamo riusciti a risalire alla sua identità: Il suo nome è River Song.
Il soggetto in questione è una nota archeologa proveniente dal 51esimo secolo. Ha avuto dei legami in passato con il nostro obbiettivo. Figlia  di genitori terrestri conosciuti come i coniugi Pond; ex- compagni di viaggio del Dottore ed  è stata concepita all’ interno del TARDIS durante la loro luna di miele;  poi la signora Pond fu rapita e sostituita subito dopo da un suo clone. Per tutta la sua gravidanza, fu messa al sicuro su di un asteroide chiamato Demon’s Run. Una volta che la neonata, fu messa al mondo, fu strappata via alla madre per poi essere allevata ed educata da un’ affiliata dell’Ordine del Silenzio, Madame Kovarian, in una delle sue strutture. Il Silenzio, è un ordine religioso che fu fondato dai Silenti; una razza aliena superiore. Lo scopo di quest’ Ordine era quello di uccidere il Dottore e di prevenire la profezia secondo cui «sui campi di Trenzalore, alla caduta dell'undicesimo, dove nessuna creatura vivente è in grado di mentire o di non rispondere se interpellata, verrà posta la più antica domanda dell'universo a cui non si dovrà mai dare una risposta. » Essa è legata al Dottore stesso. Nell’aprile del 2011, il Dottore intraprese il suo ultimo viaggio fino alle coste del Lago Silencio nello Utah, ed era consapevole del fatto che la sua morte sarebbe stata l’unica cosa che avrebbe impedito la distruzione dell’universo. L’omicidio fu commesso con successo e l’artefice della sua morte, fu la stessa River Song. Due anni dopo, il Dottore era misteriosamente ritornato dall’Oltretomba e si presentò il giorno della Vigilia di Natale dai coniugi Pond. E’ rimasto con loro fino a quando non hanno compiuto l’ultimo viaggio insieme. Entrambi i coniugi, furono vittima degli Angeli Piangenti … li hanno riportati indietro nel tempo. E’ il loro modo di uccidere. Da allora il Dottore non è stato mai più lo stesso fino a quando non ha incontrato Pearl …”
“Molto bene, a quanto pare abbiamo appena scoperto il suo punto debole. Lisa? Contatta subito la nostra spia e digli di procedere con la fase due del nostro piano …” disse sghignazzando.
“Come desidera, mio Signore!” concluse la giovane Lisa, facendo il saluto militare prima di congedarsi dal suo capo.

 
P.O.V. Pearl
 Durante la nostra passeggiata romantica, io e il Dottore ci dedicammo un po’ a noi mentre facevamo dello shopping lungo le strade innevate di Bucarest; avevo bisogno di evadere in qualche modo.
“Dimmi un po’ Dottore … in quale epoca storica ci troviamo esattamente?” gli chiesi all’improvviso con curiosità.
“Dovremmo essere … nella Romania del 1466. Quattro anni dopo la battaglia di Târgoviste avvenuta fra la notte del 16 e la mattina del 17 giugno 1462; il peggior periodo storico che io abbia mai
vissuto …” mi disse il Dottore, con tristezza.
“Perché? Che cosa è successo esattamente in quell’anno?” gli chiesi interessata e stupita.
“Nell’inverno tra il 1461 e il 1462, il Principe di Valacchia Vlad Ţepeş III Drăculea (Dracula) sferrò un attacco a sorpresa a Sud del Danubio durante il quale vennero uccisi oltre 20.000 turchi, impalati e impiccati a comporre una terrificante foresta di cadaveri. Nell'aprile del 1462, il sultano Maometto II sferrò una controffensiva attraversando il Danubio con un esercito di 60.000 uomini, dirigendosi verso Târgoviste. L'armata di Dracula attaccò i turchi la notte tra il 16 ed il 17 giugno provocando il panico nell'accampamento turco ed il loro ritiro. Fu la goccia che fece traboccare il vaso: il legame tra Dracula ed il re di Ungheria si deteriorò e Mattia Corvino invase la Valacchia ed imprigionò Dracula a Buda, dove passò quattro anni di prigionia (dal 1462 al 1466), sostituito al trono dal fratello Radu il Bello. Nel 1474, anche grazie all'influenza di Stefano il Grande, Dracula venne riabilitato e gli venne assegnato il comando di un esercito con il quale si batté nuovamente contro i Turchi, ma nel 1475 Dracula verrà ucciso in circostanze misteriose ed il suo corpo sepolto di fronte all'altare del Monastero di Snagov, su di un'isola vicino Bucarest.” Concluse sospirando. “ Sai Pearl, alcune teorie dimostrano che Vlad Ţepeş III, avesse trovato un modo per sopravvivere. Altre invece credono che fosse un immortale o peggio ancora, che fosse un vampiro …” Rimasi stupita da quelle parole, le ritenevo assurde e senza senso.
“Che cosa?! Un vampiro? Ma dai è assurdo che tu creda a quelle teorie così bizzarre e poi, diciamo la verità, i vampiri non esistono e anche se fossero esistiti non ne abbiamo la certezza !” Dissi sarcastica e allo stesso tempo seria. In realtà lo stavo prendendo in giro e me la ridevo sotto “i baffi”. Ma il mio comportamento scorretto, fece arrabbiare il Dottore tantissimo, tanto che non mi rivolse la parola per tutto il giorno.
 
 P.O.V. Dottore
 Il comportamento che Pearl aveva avuto nei miei confronti mi aveva fatto arrabbiare tantissimo e con la rabbia in corpo le dissi: “Sai una cosa Pearl? Avrei preferito non averti mai incontrata.
Sarebbe stato meglio se ti avessi impedito di sconvolgermi la vita. Mi dispiace Pearl, ma io e te non siamo fatti per stare insieme. Ed ora lasciami in pace, ho bisogno di restarmene un po’ da solo …” conclusi poco prima di andarmene. Mentre lo stavo facendo, mi sentì tirare un braccio da Pearl che con i suoi occhi, chiedeva il mio perdono e stringendomi forte la mano mi disse: “Mi dispiace tanto Dottore. Non era mia intenzione ferirti. Ti chiedo scusa …” Quando sentì uscire quelle parole dalla bocca di Pearl, la guardai in modo intenso nei suoi profondi occhi azzurri dicendole: “Mi dispiace Pearl, ma il tempo per le scuse è finito. Addio per sempre!” Quando le dissi quelle parole forti, la rabbia che provavo in quel momento era salita alle stelle e poi ... non avevo voglia di vedere nessuno. Avevo assolutamente bisogno di starmene un po’ per conto mio. Quando decisi di rincasare da solo dalla passeggiata … sulla soglia della porta dell’appartamento del signor George, c’era River che mi stava aspettando adirata e con il volto incupito mi chiese che ore fossero: “Sai dirmi che ore sono?”
“Le 17.40 presumo. Perché?” le chiesi in modo sarcastico. River mi si avvicinò e, con lo sguardo fisso su di me; senza nemmeno pensarci due volte, mi diede un forte schiaffo in pieno volto e il dolore che avevo provato, era davvero atroce che dissi: “Ma dico … sei impazzita per caso? Perché diavolo lo hai fatto River?” ma lei ignorò la mia domanda dicendo: “ Se non sbaglio tu e Pearl siete usciti insieme stamattina. Dimmi un po’ Dottore; per quale oscuro motivo non siete ritornati insieme? È successo qualcosa?”mi chiese River preoccupata.
“Niente che ti possa interessare River. Ti prego, lasciami stare che non ho voglia di vedere nessuno …” dissi salendo le scale mentre, andavo in camera mia per distendermi sul letto e riposare.
 

P.O.V. Pearl 
Era ormai calata la sera; e la neve stava incominciando a cadere sulla città. Mentre mi stavo incamminando sulla strada che mi avrebbe riportato verso la casa del signor George, un rumore di passi distolse la mia attenzione. Avevo la strana sensazione che qualcuno mi seguisse. Quando mi voltai per guardare: un losco individuo vestito di nero, mi mise le mani sulla bocca per impedirmi di urlare ed  io per difendermi, avevo deciso di  reagire e riuscire   a salvarmi ma  senza  successo.  L'assalitore era riuscito a  prevalere su di me e qualche secondo dopo,  la mia  vista  si annebbiò, le mie gambe  divennero pesanti mentre le  forze mi stavano lentamente abbandonando. Mi  sentivo  debole  e stanca. Che cosa mi stava succedendo? Perché mi sentivo così strana?
Mi  ricordo che  prima  di  perdere i sensi avevo  attivato il mio cacciavite  sonico  per  registrare un  messaggio  per il Dottore nella  speranza  che lo avrebbe ascoltato: 
Dottore, se stai ascoltando questo messaggio significa che mi è successo qualcosa. Ascoltami con molta attenzione: L’Alchimista ci ha trovati e ha mandato una spia qui sulla Terra per cercarci ed ucciderci. Il suo nome è ... chi sei tu? Che cosa vuoi da me? Lasciami stare! Aiuto Dottore! “  poi all'improvviso divenne  tutto buio.
 

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Capitolo 29
*** Capitolo XXVIII : Ultimatum ***


Capitolo XXVIII
Ultimatum
 
Quando la giovane Pearl aprì gli occhi sembrava quasi non l'avesse fatto tanto era buio. Si accorse di essere legata ad una sedia, un bavaglio davanti alla bocca le impediva sia di parlare che respirare.
"Ma dove diavolo mi trovo? Che posto è mai questo?” pensò.
Piano, piano i suoi occhi si abituarono all'oscurità e Pearl poté notare un tavolo dall'altro lato della stanza: sopra erano posati molti arnesi strani. Pearl capì subito dove si trovava. Quella non era solo una semplice stanza isolata ma era anche un laboratorio! Cercò di liberarsi dalle corde ma niente da fare, era tutto inutile, i nodi erano troppo stretti. I suoi pensieri furono interrotti dal sibilo della porta che si apriva. La luce l’aveva accecata e non  appena i suoi occhi si riabituarono ad essa...riuscì ad individuare un uomo in lontananza: la sua carnagione era scura mentre il sua aspetto enigmatico e misterioso le faceva paura ed indossava una lunga mantella nera con il cappuccio che gli copriva il volto sfigurato da una cicatrice sull’occhio destro. Quest' ultimo le si avvicinò dicendogli: "Ben svegliata signorina Pearl, è un vero piacere per me poterla rivedere ancora una volta..."
"Chi sei tu? " gli domandò la giovane Time Lady curiosa.
"Ma come; non mi riconosce? Sono l’Alchimista!!! Scommetto che si ricorda di me!" Pearl sbarrò gli occhi; lo  aveva  riconosciuto e con  il  volto pietrificato dalla  paura disse:
“No, non può essere!!! Tu sei morto Scorpio, sono stata io ad ucciderti!!!”
“No, mia cara è qui che ti sbagli. Come vedi sono io ed è grazie a te, se sono riuscito a scappare e a salvarmi la pelle!!! ” precisò lui orgoglioso di  se  stesso; aveva  la  vittoria in pugno. Presto la sua vendetta si sarebbe  compiuta e chi meglio della compagna del Dottore poteva essere in grado di raggiungere il suo scopo? Nessuno.  Adesso  la giovane Pearl si sentiva terrorizzata voleva  delle  risposte e cosa stesse  succedendo.
“Come ci sei riuscito Scorpio? Come sei riuscito a scappare da Vertigo 5 ?” 
“La spiegazione è molto semplice: quando stavamo su Vertigo  5 e ci siamo battuti tu hai esitato all’ultimo minuto. Questo mi ha dato la possibilità non soltanto di scappare attraverso il teletrasporto, ma anche di ferirti a morte. Ovviamente ti sei rigenerata. Ora è successo di nuovo ed io ho deciso che era arrivato il momento di agire: con la rigenerazione ogni Signore del Tempo come te e il Dottore, affronta un periodo di instabilità fisica e parziale amnesia. E’ successo nel TARDIS vero?” Quando disse quelle parole, Pearl rimase impietrita dal terrore. Com’era possibile tutto questo e con quali mezzi Scorpio, ne era venuto a conoscenza? Alla fine la giovane Time Lady ne venne a capo e con stupore disse: “Tu sapevi che sarebbe successo: l’avevi previsto. Tu sei … come me!!”
“I miei complimenti, giovane Time Lady. Mi hai beccato! Sai, anche io ho il dono della chiaroveggenza, come anche il dono della telepatia.”
“Che cosa vuoi da me Scorpio? Perché non mi hai ucciso quando ne hai avuto l’occasione?"
“E’ molto semplice mia cara. Tu mi servi per realizzare il mio scopo: uccidere il Dottore!”
“Scordatelo Scorpio! Non lo farò mai!”
“Sarai costretta a farlo invece!!! Sai … ho dimenticato di dirti una cosa: quando ti ho ferita a morte, mia cara e dolce Time Lady, il pugnale che ho usato non era un semplice pugnale d’acciaio incastonato di diamanti. E’ un pugnale originario del mio pianeta, Nephlilia, ed è stato forgiato dai miei avi. Ha la capacità di rendere vulnerabile chiunque. Se qualcuno viene ferito oppure trafitto dalla sua speciale lama, il suo immenso potere si manifesta e permette ad un Nephilim di diventare il padrone assoluto del destino della persona che è stata colpita. Ed avere fra le mani la vita di un Signore del Tempo … beh, è il miglior modo per diventare il padrone dell’ intero Universo. Il legame non può essere spezzato a meno che il proprietario non venga ucciso e il pugnale distrutto. Mi dispiace per te Pearl … ma non hai nessuna chance con me, hai perso! ”
“Che tu sia maledetto Scorpio!!! Ti prometto che farò di tutto per rovinare i tuoi piani! Preferisco morire piuttosto che essere il tuo burattino!”
 
P.O.V. Dottore
 Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte. Avevo fatto un sogno terribile: Scorpio era riuscito a rapire la mia adorata e dolce Time Lady. Com’ era successo e per quale motivo lo aveva fatto? Che cosa significava quel sogno? Spensi per un istante le mie emozioni ed analizzai con molta attenzione quel sogno ma nulla; non riuscivo a venirne a capo. Mi alzai dal letto con gran velocità ed indossai il mio solito abito ed un cappotto grigio e corsi fuori dall’appartamento del Signor George, per andare a cercarla in tutta Bucarest, sotto la neve che fioccava lenta. Fu tutto inutile, non la trovai da nessuna parte. Un piccolo bagliore attirò la mia attenzione: vidi un cacciavite sonico; il suo cacciavite sonico immerso nella neve. Lo presi fra le mie mani e lo notai; nella sua memoria c'era un messaggio vocale che Pearl mi aveva lasciato e con decisione lo feci partire: “Dottore, se stai ascoltando questo messaggio significa che mi è successo qualcosa. Ascoltami con molta attenzione: L’Alchimista ci ha trovati e ha mandato una spia qui sulla Terra per cercarci ed ucciderci. Il suo nome è … Chi sei tu? Che cosa vuoi da me? lasciami stare! Aiuto Dottore! “ La luce viola del cacciavite sonico si spense. Ero impietrito. Dentro di me, il sangue mi si gelò nelle vene mentre all’interno del mio petto, dove erano posizionati i miei due cuori, si aprì una profonda voragine. Era tutta colpa mia se Pearl era stata rapita e messa in pericolo. La colpa era solo e soltanto mia e di nessun altro. Se le fosse successo qualcosa di spiacevole, non me lo sarei mai perdonato. Il sol pensiero di poterla perdere di nuovo e per sempre … mi avrebbe distrutto. Dovevo assolutamente escogitare qualcosa, e in fretta, se volevo ritrovare la mia amata Time Lady e riportarla indietro ad ogni costo e con qualsiasi mezzo. Era quasi l’alba quando rincasai. La mia mente lavorava frenetica, poi … all’improvviso, una voce nella mia testa mi parlò e mi disse:
“Salve Dottore! Come andiamo?” La riconobbi subito.
“Scorpio? Come hai fatto a contattarmi? Chi sei tu veramente? ” gli risposi adirato e allo stesso tempo curioso, attraverso la telepatia …
“Chi sono non ha importanza. Quello che conta davvero è ciò che entrambi vogliamo: io voglio la mia vendetta mentre tu, tu rivuoi indietro la tua dolce ed adorata Time Lady...”
“Se le torcerai un solo capello Scorpio, ti verrò a cercare e ti ucciderò senza pietà, te lo assicuro!”
“Sta tranquillo Dottore. Non lo farò … per il momento. Hai 24 ore di tempo per consegnarti a me. Se non lo farai allora la ucciderò.”
“Sei un viscido, lurido, schifoso bastardo Scorpio! Giuro solennemente, qui e ora che farò l’impossibile, per trovarti. Ti cercherò, in ogni angolo dell’Universo e ti ucciderò senza esitare. Farò il tuo corpo in mille pezzi e ne brucerò i resti. È una promessa!!!”
“Stai molto attento Dottore: non fare promesse che non puoi mantenere. Avrai presto mie notizie …”La conversazione telepatica si concluse e Scorpio, svanì dalla mia mente che riprese a lavorare.
 
P.O.V. River
 Nei giorni successivi alla scomparsa di Pearl, il Dottore non era più lo stesso. Era cambiato. Passava le sue intere giornate chiuso a chiave nella sua stanza. Non mangiava né dormiva. Era sempre rinchiuso a piangersi addosso e il senso di colpa lo stava lentamente consumando. Non riuscivo a vederlo così … mi faceva male ed io non potevo fare nulla per aiutarlo. Non me lo permetteva. Aveva deciso d’isolarsi e di farsi terra bruciata intorno a sé.
Dovevo fare assolutamente qualcosa per aiutarlo e farlo ritornare ad essere se stesso.
 Decisi di bussare alla sua porta per incoraggiarlo ad uscire. Cominciai a picchiettare sul legno, prima piano e poi sempre più forte ma nulla. Dopo un paio di minuti, il Dottore finalmente rispose: “Signor George, la prego … mi lasci stare. Non sono in vena. Quindi la supplico, se ne vada e mi lasci da solo.”
“Ehi, dolcezza! Perché non apri questa porta e mi fai entrare, così parliamo un po’...” gli chiesi preoccupata mentre continuavo a bussare con insistenza alla sua porta.
“Per favore River, vattene. Non mi va di parlare … Soprattutto con te!” mi rispose acidamente.
“Dottore smettila di fare il bambino! Apri subito questa porta ed esci dalla stanza, come un adulto!” lo rimproverai spazientita. Ma il Dottore m’ignorò completamente. Sospirai, preoccupata.
“Ti prego Dottore … lascia che ti aiuti. Ne hai bisogno …”
“Non ho bisogno di nessuno aiuto River, sto benissimo così!” ribatté lui ostinato.
 
 P.O.V. Pearl
 Adesso ero davvero nei guai e in guai seri: Scorpio era in vantaggio e aveva il coltello dalla parte del manico. Mi domandavo quale fosse il suo piano per distruggere il Dottore. E per quale motivo aveva scelto proprio me per fare il lavoro sporco al posto suo ? Dovevo fare assolutamente qualcosa, dovevo impedire a Scorpio di farmi il lavaggio del cervello e realizzare il suo scopo. Cercai nuovamente di liberarmi da quelle dannate catene con i metodi tradizionali ma era tutto inutile, sembravano essere state incantate. Improvvisamente quelle catene presero vita e mi ritrovai davanti un enorme serpente alieno a due teste e dalla pelle grigiastra che mi stritolava forte e più mi muovevo, più la sua presa diventava stretta mentre il mio respiro s’indeboliva sempre di più.
“Basta così Reddie. La ragazza mi serve viva ...”
“Come desidera padrone, obbedisco!” rispose il rettiliano prima di congedarsi mentre io ripresi a respirare.
“Piaciuta la mia sorpresa Miss Pearl? Non le trova adorabili?” mi chiese lui, con spavalderia.
“Argh!!! Maledetto!!! Che cos’è questa storia Scorpio? Perché queste corde hanno cercato di uccidermi? Parla!!!” lo incitai io, con rabbia.
“Oh … le mie adorabili creature dice? Non sono delle semplici corde mia cara, sono una razza aliena mutaforma. I Rettiliani provengono dai pianeti della costellazione del Drago. Loro non hanno soltanto la capacità di trasformarsi in qualunque cosa ma hanno anche la capacità di uccidere in pochi istanti la propria vittima senza che nessuno se ne accorga e una volta che raggiungono il proprio scopo, assumono la forma di un Umanoide viscido e squamoso, in attesa di riprodursi e cambiare la muta.
“Tu sei un folle psicopatico Scorpio che merita di essere rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, per restarci tutta la vita!” dissi alzando la voce e con convinzione.
“Sono un folle l’ho ammetto e ne sono fiero ma … sono anche un genio del Male e nessuno può competere con me. Ahahahah!! Presto sarai la mia schiava My Dear: domani, quando il Sole calerà, dimenticherai chi sei e il tuo amato Dottore non potrà fare nulla perché perderà la sua amata Time Lady e si ritroverà davanti ai suoi occhi non più Pearl Bartowski ma il suo lato Oscuro. Ormai la tua trasformazione è quasi completa, manca poco …”
“Che cosa mi hai fatto Scorpio?” dissi spaventata.
“Guarda tu stessa …” mi disse. Lui girò lo specchio verso di me ... e quel che vidi mi stupì molto. Avevo un fisico formoso e sodo, molto tonico e giovanile. Folta e ribelle chioma rosso rame. Occhi dolci di un azzurro chiaro: doveva essere la mia terza rigenerazione. Ero davvero molto sexy in quel corpo ma poi, di colpo, il mio aspetto cambiò: i miei occhi divennero nerissimi come la pece e iniettati di sangue, la mia pelle era diventata bianchissima come quella dei vampiri. Il mio sguardo era freddo come il ghiaccio e al posto dei denti avevo degli aguzzi canini. Il dolore che provavo era lancinante … Che cosa mi stava succedendo? Per quale motivo Scorpio mi aveva fatto questo? Che cos’era quella maledizione e come sarei riuscita a spezzarla?
“Ti ho fatto una maledizione che soltanto un uomo dopo di me, sarà in grado di spezzare. Pearl Bartowski, da questo momento tu sei condannata per il resto della tua immortale vita a vagare senza meta nell’ombra. Ogni volta che la Luna raggiungerà il suo plenilunio tu subirai questa trasformazione: sarai una creatura della notte, un cacciatore notturno, un assassino. La tua sete e la tua fame diventeranno irrefrenabili e l’odore del sangue ti manderà in estasi e sarai destinata ad uccidere il tuo uomo...” mi disse sghignazzando mentre se ne andava via.
 
 P.O.V. Dottore
 “Ehi, dolcezza! Perché non apri questa porta e mi fai entrare, così parliamo un po’...” mi disse River, preoccupata.
“Per favore River, vattene. Non mi va di parlare … Soprattutto con te!” le risposi. Sapevo che era ingiusto da parte mia, ma non potevo farne a meno.
“Dottore smettila di fare il bambino! Apri subito questa porta ed esci dalla stanza, come un adulto!” mi rimproverò. Era   stata  ferita dalle mie parole  ed io  potevo sentirlo . L' avevo completamente ignorata e poi ero troppo sconvolto per  quello che  era  successo alla mia amata e il dolore che  stavo vivendo era  troppo grande  per me. Nella  mia  lunga  ed immortale  vita  avevo sofferto a  causa  del mio passato turbolento. Troppe vite perse a causa  della  mia  misericordia. Troppe  guerre  avevo vissuto, troppe ferite da  sanare che  nemmeno tutta   la  mia  immortale vita basterebbe.
“Ti prego Dottore … lascia che ti aiuti. Ne hai bisogno." insistette River.
“Non ho bisogno di nessuno aiuto River, sto benissimo così!” ribattei ostinato.
“Dottore, se continuerai così non otterrai nessun risultato. Il tuo orgoglio e la tua arroganza ti rovineranno. E’ il momento di reagire, altrimenti perderai tutte le persone che ti sono care.”
Detto questo sentii i suoi passi allontanarsi mentre io mi misi in un  angolo a pensare .
“Bel modo di consolarmi, River. I miei complimenti!” sospirai, ferito “Se solo Jasmine e Pearl fossero qui.”
                          
P.O.V. Donna Noble
 A Londra, nel quartiere di Chiswick, la piccola Jasmine, cresceva sana e forte.
“Pronta per il tuo primo giorno di scuola, piccola mia?” chiesi alla bambina.
“Si, zia Donna. Lo sono e solo che … ho un po’ paura …”
“Paura?! E di cosa? Non c’è nessun bisogno di avere paura piccola mia. Vedrai, andrà tutto bene. Adesso è giunta l’ora di andare a letto a dormire che domani, ci aspetta una lunga giornata. Buonanotte piccola mia!!” le dissi mentre le accarezzavo dolcemente il volto ed i capelli, baciandole la fronte.
“Buonanotte zia Donna” mi disse lei poco prima che me ne andassi dalla sua camera da letto color salmone, chiudendole la porta e spegnendo la luce.
Andai in camera mia e presi in mano il diario. Lo avevo iniziato da quando la piccola Time Lady era entrata nella vita della Famiglia Noble: mia madre Sylvia Noble era cambiata radicalmente. Si è presa cura di lei quando era una neonata. Anche nonno Wilfred si era affezionato a lei: quando non era impegnato, la portava a fare passeggiate, a guardare le stelle o le raccontava delle storie. Accesi la piccola lampada sulla scrivania, presi una penna e cominciai a scrivere:
 -Caro Diario, in questi giorni ho notato che la piccola Jasmine somiglia moltissimo a sua madre Pearl e ha gli occhi verdi come suo padre, il Dottore. Dio come mi mancano. Vorrei tanto rivederli, parlargli della loro figlia e dir loro che sta crescendo sana e forte come i suoi genitori … Ho promesso che l’avrei protetta, anche a costo della mia stessa vita. Ho giurato loro che non le avrei mai svelato la verità sulle sue origini, soprattutto su di lei e sul fatto che in un prossimo futuro sarebbe diventata un Signore del Tempo fino a quando non sarebbe stato necessario… spero tanto che non dovrò mai arrivare ad infrangere il giuramento. Buonanotte. - Chiusi il mio diario a chiave in un cassetto e una volta spenta la luce mi misi a dormire in attesa dell’alba di un nuovo giorno.
 



 

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Capitolo 30
*** Capitolo XXIX: Doctor VS La Maledizione ***


Capitolo XXIX
Doctor VS La Maledizione
 

P.O.V.  Donna Noble
 -Caro Diario,come vorrei che il Dottore e Pearl fossero qui ad assistere la piccola Jasmine per il suo primo giorno di scuola elementare. L’ultima volta che ha visto i suoi genitori era ancora in fasce. Lo scorso 9 marzo ha compiuto 8 anni e molto presto … diventerà un’adolescente. Tutto ciò che desidero è che i suoi genitori tornino presto; avevamo deciso che al compimento dei 16 anni le racconterò la verità, le racconterò dei suoi genitori, delle sue origini e le consegnerò l’orologio dell’eternità. So che manca ancora molto tempo ma non posso fare a meno di pensarci.
Ha già cominciato a chiedermi perché lei non ha un papà come tutte le sue amiche. Io ho sempre risposto in modo vago. Spero tanto che il Dottore e Pearl stiano bene; Jasmine ha già sofferto abbastanza. Ora ti saluto caro diario, spero tanto di riscriverti presto.- 
Chiusi il mio diario e lo posai all’interno della mia borsa di pelle nera. Fu allora che notai una cosa strana: una scatolina di velluto blu che non avevo mai visto era apparsa tra le mie carte. Ma cosa più importante … era blu TARDIS! La presi e notai un biglietto. Il messaggio diceva: “Tanto più un sogno è impossibile, tanto più realizzarlo ti renderà felice. Il Dottore. Rimasi stupita. Che cosa voleva dirmi il Dottore con quelle parole? Stava bene? Jasmine era salva? Stava tornando? Dato che non riuscivo a darmi delle risposte decisi di fare la cosa più sensata e aprire la scatola. Al suo interno vi trovai una collana d’argento con appeso un particolare punto luce a forma di goccia e un diamantino incastonato al centro. Ma quello non era un semplice diamante; quelle erano particelle di huon! Sgranai gli occhi e capii immediatamente. Il Dottore era nei guai e aveva bisogno di me! Non ci pensai due volte, presi la collana e me la misi al collo. Come la indossai sentii una strana sensazione. Chiusi gli occhi … mi sentivo leggera … mi sembrava quasi di volare … poi tutto tornò normale. Quando aprii gli occhi  vidi  davanti a me il TARDIS ed entrando  al suo interno  notai il Dottore e  la  dottoressa River Song che discutevano animatamente.  Che cosa ci faceva lei qui e che cosa c’entrava con il Dottore e la giovane Time Lady? Mi avvicinai a loro e per farmi notare decisi di  fare un leggero colpo di tosse per  attirare la  loro attenzione.
“Dottore! Possibile che ogni volta che c’incontriamo è perché ti cacci nei guai?”
“Donna? Che cosa ci fai qui? Come mi hai trovato?” mi disse con tono veramente stupito.
 
 P.O.V. Dottore
 “Dottore! Possibile che ogni volta che c’incontriamo è perché ti cacci nei guai?” Sgranai gli occhi e mi voltai di scatto, dando tutta la mia attenzione alla nuova arrivata.
“Donna? Che cosa ci fai qui? Come mi hai trovato?” esclamai. Com’era possibile? Come aveva fatto a trovarmi e a raggiungermi nel 1466 senza il TARDIS? Doveva essere a Londra a proteggere la piccola Jasmine e invece era qui, insieme a me e a River. Non  riuscivo a capire come  fosse accaduto; per la prima volta non  ero in grado  di  dare una  risposta.
“Donna Noble!! Non dovresti essere qui ma a Chiswick a proteggere e vegliare su mia figlia!” 
la rimproverai io.
“Un ciao Donna, come stai?’ sarebbe più gradito. Dimmi un po’ Dottore … che cosa ci fa qui la dottoressa River Song? Dov’è finita la giovane Pearl che oltre ad essere la tua compagna è anche la madre di tua figlia e futura moglie?” mi disse lei adirata e soprattutto furiosa.
“Tu piuttosto!! Come sei arrivata qui senza il TARDIS?” replicai io per cambiare argomento e avere delle risposte certe.
“Sono arrivata con questa collana fatta di particelle di huon, sei stato tu a lasciarmela nella mia borsa non ti ricordi?” mi disse lei mostrandomela.
“Io? Non ricordo di averlo fatto. Deve essere qualcosa che deve ancora succedere … fammi vedere il biglietto e la scatola di velluto blu in cui era contenuta la collana .”
“Ma come fai a saperlo se non te ne ho ancora parlato?” mi chiese Donna stupita.
“Non lo so … forse lo stavi pensando …”dissi io, disorientato e confuso.
 
P.O.V. Donna Noble
 “Io? Non ricordo di averlo fatto. Deve essere qualcosa che deve ancora succedere … fammi vedere il biglietto e la scatola di velluto blu in cui era contenuta la collana.”  Come era possibile  tutto questo? Forse la Linea  del Tempo  era stata compromessa? Troppe domande affollavano la mia mente, troppe  risposte da  cercare. Più il  tempo passava  e  meno possibilità avevamo di salvare Pearl, il futuro sia del  pianeta Gallifrey che dell'intero Universo.
“Ma come fai a saperlo se non te ne ho ancora parlato?” gli chiesi io stupita.
“Non lo so … forse lo stavi pensando …” mi rispose lui, disorientato e confuso.
All'improvviso qualcosa di strano accadde: la scena cambiò. Davanti a me il Dottore aveva preso un foglio, una penna ed una scatola di velluto blu identica alla mia e con gli occhi spalancati lo vidi che stava parlando con la dottoressa River Song e diceva: “River? Abbiamo bisogno di rinforzi. Forse Donna Noble è l’unica in grado di farlo … ma senza il TARDIS non possiamo raggiungerla. Dobbiamo trovare un modo per portarla qui. Qualche idea su come farle avere questa scatola?” vedevo il Dottore  confuso  e  in  piena  difficoltà.  Sapevo  quanto sarebbe  stato  difficile affrontare  questa  situazione  e io non potevo fare nulla per  accelerare i tempi; altrimenti la linea  temporale  e la  Storia  sarebbero stati compromessi.
“Di solito sei tu quello dalle soluzioni brillanti ! "disse la  dottoressa Song per sdrammatizzare la situazione e riuscire ad  aiutarlo ma sembrava  un' impresa  impossibile.
“Lo so River ma... a momento sono a corto d’idee !!” concluse  il  Dottore disorientato. 
 
P.O.V. Dottore
 “Allora River! Ti dai una mossa! Ho bisogno di un’idea!” esclamai adirato, distogliendo River dai suoi pensieri. 
Più il  tempo passava  e  meno possibilità avevo di salvare la  mia  amata Pearl. Mi mancava  molto. Dovevo  fare qualcosa  e  in  fretta  se  volevo riuscire a  distruggere la mia  nemesi e  proteggere la  linea  temporale,  il futuro dell'intero Universo e riportare indietro il  pianeta  Gallifrey e per farlo; avevo  bisogno di  rinforzi immediati. L' unica  persona che era in grado  di  farlo era proprio  Donna  Noble che aveva  dato tutta se stessa per proteggere la mia famiglia  rischiando  la sua  vita .
“Più il tempo passa e meno possibilità abbiamo per salvare Pearl.”   dissi io con tono agitato. Dovevo trovare e provare ogni soluzione  possibile per rintracciare  Donna  e far sì che  mi raggiungesse nella  Romania del 1466; avevo bisogno di aiuto e in fretta prima  che  sia  troppo tardi.
  “Ci andrò io Dottore, con il mio manipolatore vortex. Augurami buona fortuna !” mi disse  lei per tranquillizzarmi e riuscire  ad aiutarmi.
“Buona fortuna River, fa buon viaggio !” gli dissi io  mentre River lo mise  in funzione inserendo le coordinate esatte  per poi sparire nel nulla raggiungendo Donna nel presente; e riuscire  a  consegnare la mia  richiesta di aiuto  nella  speranza  che  l'avrebbe ricevuta in tempo ed  io nell' attesa  del suo ritorno... studiavo un  modo per  prepararmi alla  battaglia finale contro l'Alchimista.
 

P.O.V. Pearl
 “Bene, bene … il Sole è ormai calato e le 24 ore stanno per scadere. Il Dottore non si è fatto ancora vivo.
Si vede che non ha intenzione di sacrificare la sua vita per salvare la sua amata Time Lady … forse perché è un codardo!” mi disse Scorpio intenzionato a  provocarmi  per riuscire  ad ottenere  il suo terribile scopo e  realizzare  la  sua vendetta letale per  distruggere il Dottore  per  sempre.
“Smettila Scorpio!” dissi io, adirata e furiosa : “Il Dottore verrà, ne sono certa! Lui non abbandona mai i suoi compagni di viaggio e non abbandonerà me. Lui spezzerà la maledizione ed io sarò di nuovo libera!” Scorpio rise : “Presto sarai mia schiava Pearl e quando accadrà e vedrà ciò che ti ho fatto … lui ti ucciderà se non lo farai tu e la maledizione non verrà spezzata fino a quando io non sarò morto. Anzi no; mi correggo: la maledizione non si spezzerà mai, nemmeno dopo la mia morte!  Sarai maledetta per sempre!” disse lui, con tono orgoglioso e sicuro di sé.
“Che Dio ti maledica Scorpio! Possa la tua anima marcire all'Inferno!” gli dissi io, urlandogli contro con tutta la rabbia che avevo in corpo per quello che mi aveva fatto.
 
P.O.V. Donna Noble
 Nel frattempo... i grandi Signori del Tempo stavano ritornando e il pianeta Gallifrey stava rinascendo da qualche parte nell’ Universo. All’improvviso Donna sentì 
 la voce del signor George sussurrarle: “Il Tempo è ormai giunto. Presto i grandi Signori del Tempo ritorneranno e il pianeta Gallifrey rinascerà dalle sue ceneri Il Tempo delle guerre e dei tumulti è finito e regnerà di nuovo la pace. Molto presto un nuovo Signore del Tempo sarà svelato; quando compirà 8 anni e nell'ora più buia la sua essenza si manifesterà e il giuramento verrà infranto!”! Il mio tempo da umano è finito; è tempo di ritornare alle mie origini e raggiungere i miei fratelli gallifreyani. Ora va Donna Noble. Salva il Dottore e la giovane Time Lady dai capelli rosso rame e riportali indietro dalla loro figlia. Spezza la maledizione dell’ Alchimista e salva il futuro di Gallifrey. Addio Donna Noble e ricorda di riferire il mio messaggio al Dottore: lui capirà.”
Aprii gli occhi, svegliandomi di soprassalto e sentii la voce preoccupata del Dottore che mi diceva:
“Donna? Ti prego svegliati!!! Ti prego svegliati e fammi capire che stai bene … Donna, mi senti?”
“Cosa c’è? Abbiamo trovato il nascondiglio segreto dell’Alchimista? La giovane Pearl è salva?” chiesi  io spaesata: 
“Il destino e il futuro di Gallifrey dipende da me.” conclusi  con fierezza.
Il Dottore mi guardò stupito quando nominai il nome del suo pianeta d’origine, chiedendomi poi delle spiegazioni.
“Gallifrey? Che cosa centra Gallifrey? Donna, cos’è successo?” mi disse lui agitato.
“Non lo so Dottore … non mi ricordo con certezza. So soltanto che ho sentito una voce che mi ha detto di riferirti un messaggio: Il Tempo è ormai giunto. Presto i grandi Signori del Tempo ritorneranno e il pianeta Gallifrey rinascerà dalle sue ceneri. Il Tempo delle guerre e dei tumulti è finito e regnerà di nuovo la pace. Molto presto un nuovo Signore del Tempo sarà svelato; quando compirà 8 anni  e nell' ora più buia , la sua essenza si manifesterà e il giuramento verrà infranto."

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Capitolo 31
*** Capitolo XXX: La Resa dei Conti ***


Capitolo XXX
La  Resa dei Conti
 
P.O.V. Dottore
 “Il Tempo è ormai giunto. Presto i grandi Signori del Tempo ritorneranno e il pianeta Gallifrey rinascerà dalle sue ceneri. Il Tempo delle guerre e dei tumulti è finito e regnerà di nuovo la pace. Molto presto un nuovo Signore del Tempo sarà svelato: al compimento del suo ottavo anno di vita, la sua essenza si manifesterà e il giuramento verrà infranto!” 
Quelle parole rimbombavano di continuo nella mia testa, come dei tamburi e mentre cercavo di capire il loro significato e dare una risposta ai   miei dubbi, i miei pensieri furono interrotti dalla voce tuonante di Scorpio che diceva:

“Allora Dottore … che cosa hai deciso?”
“Hai vinto Scorpio … mi consegnerò a te e avrai la tua vendetta …” risposi rassegnato.Non sapevo come altro risolvere la situazione.
“Saggia decisione Dottore. Raggiungimi su Vertigo 5 e c’incontreremo nella Sala del Trono, dove tutto è cominciato. Porremo fine al nostro combattimento e libererò la tua compagna. Hai la mia parola!”
“Spero tanto che tu lo faccia Scorpio, altrimenti il tuo corpo diventerà cibo per i vermi!” gli risposi, la rabbia che aumentava dentro di me.
“Tranquillo, Dottore. Noi Nephilim, manteniamo sempre la parola, fa parte della nostra natura …”
La conversazione telepatica si concluse e Scorpio scomparve dalla mia testa senza lasciare nessuna traccia. Nel frattempo io e Donna eravamo preoccupati per River che non era ancora ritornata dal suo viaggio nel presente.
“Donna, ho bisogno di parlarti di una cosa …”
“Va bene Dottore. Ti ascolto!" mi disse lei, curiosa ed attenta.
“Mi dispiace davvero tanto per tutto quello che hai sopportato per anni a causa mia e ti chiedo scusa. Ti prego Donna Noble, accetta le mie più sincere scuse.” le dissi io, implorando il suo perdono mettendomi in ginocchio e le mani giunte come se pregassi. Lei mi guardò e con il suo sguardo bonario mi disse: “Sta tranquillo Dottore; l'ho già fatto. ”
 
P.O.V. Donna Noble
 Dopo aver accettato le scuse del Dottore decisi di convincerlo ad alzarsi da terra e per cambiare argomento dissi:
“Forza alzati in piedi e togliti da quella posizione scomoda ed umiliante …”
“Aha, Finalmente !!! Non ce la facevo più a stare in quella posizione scomoda. Devo dire che è stato davvero umiliante per me chiederti perdono in quel modo.” disse lui, alzandosi da terra ironizzando sull’ accaduto in modo davvero divertente. Ridemmo entrambi, come i vecchi tempi, ma la preoccupazione per Jasmine e sua madre era sempre presente.
“Dimmi un po’ Dottore. Come ti vanno le cose? Come stai?” gli chiesi.
“Come vuoi che vadano le cose Donna? Va tutto male ed io non sto per niente bene. Sono preoccupato per Pearl e poi mi manca moltissimo mia figlia che vorrei tanto riabbracciare e sentirmi chiamare papà per la prima volta e sapere come sta.” disse il Dottore preoccupato; e con voce triste e spenta piangeva.
“Dottore. Non hai nessun motivo per piangere e poi, la piccola Jasmine sta bene ed è in ottime mani. Adesso c’è nonno Wilfred e mia madre con lei, faranno le mie veci durante la mia assenza; e fino a quando non salveremo la giovane Pearl, io resterò al tuo fianco insieme alla dottoressa River Song fino alla fine. Sono disposta a sacrificare la mia vita pur di proteggere la Famiglia del Dottore per sempre.” Dissi io, con enfasi e con tono rassicurante.
“Voglio prometterti una cosa Donna Noble: se mai riusciremo a sopravvivere a questa avventura, ti prometto che sarai la mia testimone di nozze e chiederò a Pearl Jasmine Bartowski di diventare mia moglie per l’eternità e vivere il resto della mia vita da immortale sulla Terra insieme a mia moglie e mia figlia.”
Il Dottore mi aveva fatto una promessa: quella di sposarsi e di ritirarsi per sempre sulla Terra e vivere la vita che aveva sempre sognato; avere una famiglia con cui vivere la sua immortale vita in un mondo dove avrebbe regnato la Pace e la Serenità per l’eternità. Ma per il momento avevamo altro a cui pensare: salvare la giovane Time Lady e il futuro di Gallifrey. Dovevamo rintracciare l’Alchimista e distruggerlo per sempre.
“Dottore, ho bisogno di sapere ogni cosa sull’Alchimista; ti ha contattato di recente? Avete avuto una conversazione telepatica per caso?” gli chiesi io, con determinazione in attesa di una sua risposta.
“Si , Donna. L’Alchimista mi ha contattato; ed abbiamo avuto una conversazione telepatica poco fa."
“Aha si?! E che cosa ti ha detto?” lo incitai io.
“Ha detto che vuole uno scambio equo: una vita per una vita; la mia vita per quella di Pearl …” mi disse lui con tono serio e preoccupato.
Come sentii quelle terribili parole, m’infuriai con lui dicendo: “ Una vita per una vita? Scherzi vero? Non avrai mica intenzione di accettare lo scambio?”
“L’ho già fatto Donna; ormai e troppo tardi !!!” mi rispose lui, con determinazione mentre io mi arrabbiai ancora di più dicendo: “Ma dico... ti sei bevuto il cervello per caso? Non ci posso credere! Hai deciso di farti ammazzare e di sacrificare la tua vita per quella di Pearl? Non puoi assolutamente farlo Dottore, non puoi morire proprio adesso che sei a un passo dal realizzare il tuo sogno. Puoi avere una famiglia e vivere una vita quasi normale sulla Terra; non esiste un’ altra soluzione per evitare l’inevitabile?” conclusi io, con tono serio e pacato, nella speranza che tutto si sarebbe risolto come sempre nel migliore dei modi.
“Non questa volta, Donna Noble! Non c’è altra soluzione; è una questione d’onore fra gentiluomini.” Mi disse il Dottore mentre metteva in moto il suo TARDIS; nell’ attesa del ritorno della dottoressa River Song che arrivò in tempo per l’inizio di una nuova avventura: l’Ultima avventura del Dottore.
 
P.O.V. Pearl

 Ormai non avevo più tempo. Molto presto il Sole sarebbe tramontato e con esso, sarebbero scomparsi per sempre la mia forza di volontà e la mia umanità; presto sarei diventata schiava della mia maledizione.
“Ecco, ci siamo mia cara e dolce Pearl. Il Sole sta per calare …” mi disse Scorpio all’improvviso avvicinandosi a me, con aria seria e determinata mentre io, sentivo la pelle bruciare e il mio corpo irrigidirsi come il ghiaccio. Il mio tempo era ormai scaduto e la trasformazione completa mi avrebbe fatto diventare colei che avrebbe ucciso il Dottore.
“Lo senti Pearl? Lo senti il dolore che ti affligge il corpo e la mente? La Maledizione sta per compiersi e fra qualche istante arriverà il Dottore con la sua magica cabina blu nella speranza di riuscire a salvarti mentre tu... lo ucciderai per me e contribuirai alla mia vendetta.” mi disse lui sghignazzando.
“Scordatelo Scorpio ! Io non ucciderò mai il Dottore; preferisco morire di fame piuttosto che uccidere l’uomo che amo e il padre di mia figlia!!!” gli dissi io con rabbia.
“Se non lo farai… morirai di sete. Presto te ne renderai conto da sola giovane Time Lady che per sopravvivere, dovrai uccidere il Dottore. Ricorda: Non si può resistere al richiamo del Sangue … mai!!! ” Concluse l’Alchimista con convinzione , mentre stava andando via.

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Capitolo 32
*** Capitolo XXXI Questioni in Sospeso ***


Capitolo XXXI
Questioni in Sospeso
 
 P.O.V. Dottore     
 All’interno del TARDIS eravamo rimasti in tre e la mancanza di Pearl diventava ogni giorno sempre più forte. Da solo, in un angolo, non potevo fare a meno di pensare a come sarebbe stata la
mia vita una volta riunita la mia famiglia. Mentre ero immerso  nei miei pensieri; Donna e River pilotavano il TARDIS al posto mio e per tutta la durata del viaggio verso Vertigo 5, passarono la  maggior parte del tempo a fare conversazione che  era anche il miglior modo per conoscersi e  fare amicizia. Chissà forse un giorno non molto lontano diventeranno grandi amiche. 
“Donna Noble; la miglior compagna di viaggio che il Dottore abbia  mai avuto.  ” disse River con  ammirazione.
“Lo sono stata Dottoressa Song e insieme abbiamo vissuto delle grandi avventure. Ma la più bella di tutte è stata quando ho aiutato lui e alla sua giovane compagna a dare alla luce la loro figlia; il suo nome è Jasmine  ed  è davvero bellissima. Vorrei tanto che  smettesse  di soffrire.” disse  Donna Noble sospirando. River sentendo quelle parole uscire dalla sua bocca, ne rimase davvero stupita che disse: “Allora è vero!! Il Dottore ha avuto una figlia, ora capisco tutto: quella bambina … che abbiamo salvato 8 anni fa dai Dalek … era sua figlia.”
 
  P.O.V. River
 Non potevo crederci ! Il Dottore aveva avuto una figlia da un’altra donna che non ero io. Mi aveva tradito con la sua compagna di viaggio e il sol pensiero …  mi faceva ribrezzo. Come aveva potuto farmi questo, ero sua moglie per la miseria! Dovevo avere delle risposte subito e chi meglio del Dottore stesso poteva darmele?! Decisa, mi diressi verso di lui e dissi: “Ehi, dolcezza? Posso parlarti un attimo!”
“Certo River, dimmi … ahi!!” Ero così furibonda che la mia mano aveva agito da sola, diretta verso la sua guancia.
“Per quale motivo lo hai fatto? Deve essere per qualcosa che devo ancora fare!” mi disse lui stordito.
“No, Dottore!!! Questa volta è per qualcosa che hai già fatto !!!” precisai io mentre il Dottore non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
“Oh ma davvero?! E … che cosa sarebbe?" mi chiese lui confuso.
“Mi hai tradito ecco cosa sarebbe! E hai pure avuto una figlia con lei! Dimmi Dottore, perché me lo hai tenuto nascosto?” Dissi io, arrabbiata e schifata per quello che mi aveva fatto.
“River ? Io non ti ho nascosto proprio nulla e poi non ti ho tradito; semplicemente non è venuto fuori l’argomento, tutto qui.”
“Avresti dovuto dirmelo invece, sono tua moglie per la miseria!!! "incalzai io  arrabbiata.
“Ex-moglie River; ricordi? Abbiamo divorziato molto tempo fa, quindi la mia vita privata  non è più affar tuo.” precisò lui.
“Quanti anni ha adesso tua figlia Dottore? Come si chiama e chi è Pearl Bartowski?” domandai io con la dannata voglia di conoscere la verità. Il Dottore stava per rispondere ma fu Donna Noble a precederlo, bruciandolo sul tempo.
“Si chiama Jasmine e ha 8 anni ed il suo tempo sta per scadere …” Come io e il Dottore sentimmo quelle parole … entrambi ne rimanemmo esterrefatti. Come  poteva  essere  successo? Mi  sentivo in  colpa;  per la prima volta  mi  sentivo  uno schifo. Avevo  trattato  male il  Dottore  senza sapere  cosa  stesse passando e non avevo idea  di quanto stava soffrendo lontano  dalla famiglia .
“Come il suo tempo sta per scadere Donna? Che cosa significa?” chiese lui. Lo sguardo di Donna si rabbuiò:
“Significa che tua figlia sta morendo Dottore; è da un paio di mesi che soffre di una malattia incurabile e a noi sconosciuta … i dottori hanno deciso di ricoverarla in ospedale e di metterla sotto osservazione per capire la causa della sua malattia.”
“Quanto le resta ancora da vivere?” le chiesi io, con tono serio e sincero.
“Non lo so; forse ore, mesi, giorni, settimane; nessuno lo sa …” Disse Donna Noble, con serietà e preoccupazione.
 
 P.O.V. Dottore
Non potevo crederci! Mia figlia Jasmine stava morendo ed io non potevo fare nulla per salvarla; a cosa serve essere un immortale Signore del Tempo e avere una macchina del Tempo quando non si può fare nulla per impedire che la storia faccia il suo corso; soprattutto quando è in gioco la vita delle persone a cui tieni! Dovevo assolutamente vedere mia figlia Jasmine prima che fosse troppo tardi altrimenti non me lo sarei mai perdonato.
“Donna! Dove si trova Jasmine? In quale ospedale è stata ricoverata? Ho bisogno di vederla …” dissi io, con tono disperato e triste.
“Si trova al Royal London Hospital Trust di Whitechapel. Mio nonno è con lei .”
“Allora? Che cosa aspettiamo? Partiamo subito. River? Metti in moto il TARDIS. Jasmine, piccola mia... resisti, che papà sta arrivando! Londra, preparati che il Dottore sta tornando!!!”
La dottoressa River Song, senza nemmeno pensarci due volte, mise in moto il TARDIS e via come il vento, attraversammo l’intero Universo per raggiungere il Royal London Hospital Trust di Whitechapel per rincontrare mia figlia Jasmine dopo 8 lunghi anni passati lontano da lei per proteggerla.
“Dottore? Eccoci arrivati. Benvenuto a Whitechapel!” Disse River, una volta parcheggiato  il TARDIS in un vicolo poco distante dall’ospedale. Uscii dalla mia nave in tutta fretta e mi precipitai alla reception mentre Donna si avvicinò ad una infermiera per chiedere di Jasmine; che come la notò quasi subito e rivolgendole lo sguardo le disse : “Buonasera signorina Noble, come posso aiutarla?”
“Sto cercando la stanza di mia nipote Jasmine; sa dirmi qual’ è? ” chiese Donna, con tono gentile ed educato.
“Si, certo. Il numero della camera è la 112 e si trova nel reparto di pediatria al secondo piano: il primo corridoio sulla sinistra.”
“Ti ringrazio Louise. Sei stata davvero gentile.” Disse Donna, ringraziandola.
 
P.O.V. Donna Noble
 Appena scoperto dove si trovava sua figlia, il Dottore si precipitò di corsa attraverso i corridoi dell’edificio, districandosi tra le persone presenti. Io e River gli andammo dietro. Arrivammo in pediatria in meno di 10 minuti.
Il Dottore si fermò di scatto davanti alla stanza 112: dopo più di 8 anni stava per rivedere sua figlia! Quando aprimmo la porta … la scena che avevamo davanti era davvero orribile: la piccola Jasmine aveva una mascherina sulla faccia perché faceva fatica a respirare e, accanto a lei, nonno Wilfred era seduto su una poltrona. Le stringeva forte le mani mentre piangeva. Mi avvicinai a lui per consolarlo. River si appoggiò allo stipite della porta ad aspettare.
“Ciao, nonno. Come stai?” gli chiesi io, preoccupata.
“Oh, Donna! Ringraziando al cielo sei viva.” Disse lui, con entusiasmo e felicità ma, subito dopo, il suo volto divenne cupo e serio. Il suo sguardo era diretto al Dottore, quest’ultimo paralizzato davanti al letto della bambina.
“Che cosa ci fai tu qui? Non dovresti mettere a rischio né la tua vita né quella di tua figlia. Invece con la tua presenza è esattamente quello che stai facendo.”
disse nonno Wilfred per rimproverarlo. “Lo so Wilf ma quando ho saputo che stava male; ho sentito il forte bisogno di vederla.” disse lui, con tono serio come se volesse chiedere il permesso a mio nonno che, acconsentì alla sua richiesta con un cenno di approvazione del suo capo.
“Ciao, Jasmine. Sono Il Dottore. Sono il tuo papà e mi dispiace davvero tanto se in questi ultimi 8 anni non ti sono stato vicino come volevi ma ti prometto che molto presto staremo insieme io, tu e la mamma, come una vera famiglia e lo sarà per sempre.” disse Il Dottore piangendo mentre con le mani, la strinse  forte a sé e non aveva la minima intenzione di lasciarla andare.

P.O.V. Dottore
 La mia piccola Jasmine, era davvero bellissima: il suo viso era ovale e ben definito, la sua carnagione era chiara, mentre la sua pelle era liscia e vellutata come la seta. I suoi occhi, erano verdi come i miei ed i suoi lunghi e mossi capelli color biondo cenere, erano come quelli di sua madre Pearl; erano due gocce d'acqua e mentre guardavo  mia figlia con amore una lacrima involontaria mi aveva rigato il viso; La mia  adorata Time Lady dagli occhi azzurri non c'era. Mi mancava tantissimo. Spero tanto che stia  bene.
“Wilfred? Che cosa dicono i medici? Quanto le resta da vivere?” gli chiesi io preoccupato e nella speranza di avere notizie.
“Dicono che la malattia sta progredendo velocemente e in meno di due settimane potrebbe morire; mi dispiace tanto Dottore ma non c’è più nulla da fare .” mi disse Wilfred con rassegnazione mentre  mi  abbracciava  tra le sue forti e possenti braccia per consolarmi. Dovevo accettare la dura realtà: mia figlia stava morendo ed io non riuscivo a fare altro che pensare a come l’avrei detto a sua madre una volta liberata dalla prigionia dell’Alchimista. Non potevo credere che la mia piccola principessa dagli occhi verdi, sarebbe morta in meno di due settimane e che non c’era più nulla da fare.
Il dolore era straziante ed io non riuscivo a controllarlo; avrei preferito morire io al posto suo, pur di salvare lei e sua madre.
 

P.O.V. Donna Noble
 Mentre vedevo quella scena così commovente, all’improvviso un lampo di genio attraversò la mia mente: “Ma certo! Che stupida che sono! Perché non ci ho pensato prima. La profezia di George!"
-Il Tempo è ormai giunto. Presto i grandi Signori del Tempo ritorneranno e il pianeta Gallifrey rinascerà dalle sue ceneri. Il Tempo delle guerre e dei tumulti è finito e regnerà di nuovo la pace. Molto presto; un nuovo Signore del Tempo sarà svelato: al compimento del suo ottavo anno di vita, la sua essenza si manifesterà e il giuramento, verrà infranto. –
Adesso mi era tutto chiaro: era giunto il momento in cui la piccola Jasmine doveva ritornare ad essere un Signore del Tempo. Era il momento giusto per infrangere il giuramento fatto 8 anni prima; forse avevamo risolto la prima parte del mistero.
“Dio, siamo davvero degli stupidi!” dissi io, urlando ad alta voce e a battere la mano destra contro il muro. L’attenzione di nonno Wilfred e del Dottore adesso era rivolta a me.
“Donna, sei impazzita per caso? Non vedi che Jasmine sta dormendo!” mi disse Il Dottore rimproverandomi e Jasmine, sentendo quel frastuono, si svegliò dal suo torpore.
“ Che cosa succede qui? Che cos’è questo baccano?” disse la piccola, spostando la mascherina.
“Hai visto Donna? L’hai svegliata!” ribatté mio nonno.
“Hai ragione nonno, scusa!” dissi io, per scusarmi.
“Zia Donna? Come sono contenta di vederti!! Sei tornata a trovarmi!!! Come stai ?”
“Ciao, mia piccola principessa … dammi un bacio.” Abbracciai la bambina che mi ricambiò, felice.
“Che regalo mi hai portato oggi? Una nuova bambola? Un nuovo libro?” disse lei con entusiasta e sorridendo serena.
“Oggi mia cara Jasmine, ti ho portato una super sorpresa …”
“Uh che bello! Che cos’è zia Donna? Dai dimmelo!” disse lei, curiosa.
“Guarda un po’ chi ti è venuto a fare visita …” dissi io, indicando il Dottore : “...lui si chiama John Smith ed è il tuo papà.” Jasmine lo guardò con molta attenzione e, con un sorriso radioso: “ Che bello!! Finalmente sei venuto, non sai quanto ho desiderato questo momento. Grazie zia Donna, è la sorpresa più bella che tu e nonno Wilfred potevate farmi. Vieni qui papà voglio abbracciarti!” disse lei, serena e felice di averlo incontrato.
 
P.O.V. Dottore
 Abbracciai la mia bambina. Era una bellissima sensazione e le emozioni mi travolsero completamente: mi sentivo davvero felice e i miei due cuori erano colmi di gioia.
“Ehi piccolina come te la passi? Ho saputo che stai male e sono venuto  a trovarti.” dissi io, con tono sereno e  felice.
“Come mai sei stato via per tutto questo tempo? Dov’eri?” mi chiese lei curiosa
“Sono stato in giro per lavoro insieme alla mamma. Sai … io e la mamma salviamo il Mondo tutti i giorni dalle persone cattive …” dissi io, mentendola spudoratamente.
“Wow! I miei genitori sono dei supereroi! Sono la figlia di due supereroi! Dimmi papà qual’ è il tuo nome di battaglia? E quello della mamma?”
“Io sono Il Dottore mentre quello della mamma è super Pearl!”
"Dov’è la mamma adesso? Perché non è qui con te? Mi piacerebbe tanto vederla prima di … ” disse lei, triste.
“No, piccola mia tu non morirai; ti prometto che la mamma tornerà presto. Ora mettiti a letto e cerca di riposare che io, zia Donna e nonno Wilfred dobbiamo parlare.”
“Va bene papà lo farò, te lo prometto.” disse lei addormentandosi poco dopo.
“Buonanotte principessa.” Dissi io, baciandola sulla fronte ed accarezzandole i capelli.
“Finalmente si è addormentata.” disse nonno Wilfred abbassando la voce: “Donna, adesso vuoi spiegarmi che succede per favore?” disse, con tono curioso ed interessato.
“Se te lo dicessi forse, non capiresti …” dissi io per cambiare argomento; ma conoscendo Wilfred  Mott e la  sua incredibile determinazione, non si  sarebbe dato per vinto facilmente.
“Tu provaci e vediamo che succede …” mi disse  lui con insistenza nella speranza che io; lo rispondessi dandogli delle spiegazioni logiche che ci avrebbero aiutato ad attenuare le nostre divergenze collaborando insieme per salvare madre e  figlia  al più presto.
“Ti ricordi dell’ invasione dei Dalek alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo 2020?” 
“Si, certo che me ne ricordo: è stato il giorno in cui tu e il Dottore avete salvato il mondo da una morte certa e da uno sterminio di massa. E’ stato anche il giorno in cui Jasmine è entrata nella nostra vita. Mi domando chi sia sua madre e perché non è mai venuta a cercarla. Sai, mi piacerebbe davvero tanto conoscerla quella donna sciagurata e snaturata che è sua madre!” disse Wilf, leggermente adirato.
“Come osi parlar male di lei se nemmeno la conosci? Ti ricordo che in quella stanza c’è sua figlia e credo che non le farebbe piacere sentire quelle cose brutte su sua madre! E poi tu non hai il diritto di giudicarla visto che è anche la mia compagna di viaggio!” dissi io per difenderla. Ero davvero molto arrabbiato con Wilfred Mott come lui era arrabbiato con me che finimmo per discutere animatamente fino a  quando non ci saremmo calmati entrambi: “Oh, ma davvero?! Che bella compagna di viaggio ti sei scelto Dottore: una donna irresponsabile e viziata, nonché una madre snaturata.” controbatté adirato; mentre io continuavo a  risponderlo  a tono dicendo:
“Wilf, ti sbagli di grosso! Pearl Jasmine Bartowski è la migliore compagna di viaggio che io abbia mai potuto sperare di avere, senza offesa Donna, e poi lei è diversa dalle altre, lei è come me!”
 
P.O.V. Wilfred
 “Wilf, ti sbagli di grosso! Pearl Jasmine Bartowski è la migliore compagna di viaggio che io abbia mai potuto sperare di avere, senza offesa  Donna, e poi lei è diversa dalle altre, lei è come me!" Le ultime parole  che aveva detto il Dottore mi avevano  davvero stupito: “Che cosa significa che è diversa dalle altre? Non capisco!!  Spiegati meglio e aiutami a dare un senso alla nostra conversazione.”
Volevo delle spiegazioni e capire la situazione. Mia nipote Donna con il suo sorriso bonario e la sua calma apparente, mi rispose in modo davvero esauriente:
“Ecco vedi nonno;  la verità è questa: Pearl Jasmine Bartowski e mia nipote Jasmine, in realtà sono come il Dottore: sono dei Signori del Tempo.”
“Che cosa? Ne sei sicura Donna?” dissi io, stupito e disorientato.
“Più che sicura nonno.” Disse lei con certezza.
“Allora se è cosi … la piccola Jasmine dovrebbe rigenerarsi prima di morire.” dissi io titubante e allo stesso tempo preoccupato  per la salute  della figlia del Dottore che era anche  la mia  bisnipote ormai da troppo tempo, mi ci ero affezionato ed eravamo molto legati; il sol pensiero che potevamo perderla per sempre.... ci avrebbe uccisi. Dovevamo fare qualcosa e in fretta  se volevamo salvarla in  tempo per  compiere il suo destino.
“Si, è esatto. Ma Jasmine non può farlo in questo momento.” mi disse mia  nipote Donna con la sua  calma apparente.
“Che cosa vuoi dirmi Donna? Dottore?” Nessuna risposta: “Per la miseria! Qualcuno mi spieghi che succede!” esclamai, furibondo.
“Ascoltami Wilf...” Il Dottore  cominciò a  raccontare  la sua storia  commovente ed interessante che  io non esitai ad ascoltare: “... Otto anni fa, io, tua nipote Donna e la mia compagna di viaggio Pearl, poco prima di salvare l’ intero Universo dai Dalek, facemmo un giuramento solenne: quello di proteggere la piccola Jasmine ad ogni costo e l’unico modo per farlo era quello di affidarla a Donna e di privarla della sua essenza di Signore del Tempo attraverso l’orologio dell’ eternità, riscrivendola biologicamente e modificando il suo DNA di Signore del Tempo in DNA umano, dandole così una nuova identità.”
 “Oddio, che cosa orribile!! Povera Jasmine: le avete privato della sua vera identità; che brutta razza siete voi Signori del Tempo!!” dissi io, disgustato: “Perché lo avete fatto? Non potevate evitare che accadesse?”
“Non potevamo farlo Wilf. Era l’unico modo che avevamo per proteggerla dal suo destino. E' stata la decisione più dolorosa che io abbia mai fatto in vita mia ...” ribatté il Dottore in modo veramente serio.
“Guardala, Dottore. Guardala con molta attenzione … tua figlia sta morendo e se non recuperiamo al più presto il suo orologio dell’eternità rischi di perderla per sempre. Pensaci bene Dottore e fa la scelta giusta.” detto questo, rivolsi il mio sguardo verso mia nipote Donna e le dissi: “Tua madre sa di questa storia? Glielo hai mai detto?”
“No, nonno. Non gliel’ho mai detto e mai lo dovrà venire a sapere, altrimenti metterei a rischio la vita non soltanto nostra, ma anche la vita dell’intero Universo." concluse Donna con serietà.
 
 
 

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Capitolo 33
*** Capitolo XXXII: Il Gran Consiglio Oscuro ***


 
Capitolo XXXII
Il Gran  Consiglio Oscuro
 
 
Nel frattempo, su Vertigo 5, all’interno della Sala del Trono, Scorpio era in riunione insieme a Lisa Preston e ai componenti del Gran Consiglio Oscuro. Questo era formato da tutti i nemici del Dottore, per la prima volta alleati. Scorpio, grazie al suo fascino e alle sue proprietà linguistiche, era riuscito a salire la scala gerarchica arrivando al gradino più alto: egli era, infatti, il Presidente del Gran Consiglio Oscuro e, come tale, godeva di tanti privilegi. Uno di questi era poter convocare una Seduta Straordinaria per fare il punto riguardante la situazione che l’intero Universo stava vivendo.
“Buonasera signori e benvenuti alla decima riunione del Gran Consiglio Oscuro. Vi ho convocati qui stasera per informarvi che la figlia del Dottore è nata e che molto presto diventerà un Signore del Tempo. Attualmente la nostra situazione sembra nettamente migliorata rispetto agli anni precedenti. A quanto pare il nostro “caro e amatissimo” Dottore è molto vulnerabile in questo momento: sua figlia Jasmine di 8 anni, sta morendo mentre la sua amata compagna di viaggio Pearl Bartowski, nonché la sua compagna di vita e madre di sua figlia, è sotto il mio completo controllo. Sarà proprio lei ad uccidere il Dottore e quale momento migliore di questo per agire?”
Tutti i componenti del Gran Consiglio Oscuro tacquero. Solo uno ebbe il coraggio di alzarsi: era un uomo non molto alto ma forte, di costituzione robusta, con un'espressione crudele e terrificante in viso, il lungo naso affilato, le guance magre di colorito rossastro, grandi occhi verdi sovrastati da sopracciglia nere e folte, che accentuavano il lampo minaccioso dello sguardo. Il suo viso era molto curato e ben rasato, ma decorato da lunghi baffi spioventi. Aveva un'ampia fronte, il suo capo era sorretto da un collo muscoloso, quasi taurino e sulle sue spalle larghe scendevano in voluto disordine “una cascata di riccioli neri.” Si identificò come Vlad Ţepeş III , detto Dracula. Egli si distingueva dagli altri, parlava poco ed aveva un portamento quasi regale: lui era il Principe di Valacchia e Grande Signore della Guerra, Cavaliere dell’ordine del Drago e figlio del Drago (Figlio del Diavolo in rumeno). Lui era come il Dottore: aveva vissuto molte guerre ed era sopravvissuto nel Tempo e nello Spazio.
“Agire ora sarebbe un grande errore. Ora il Dottore soffre ed è vulnerabile, è vero. Ma una volta che la ragazzina sarà morta … allora sarà il momento giusto per colpire. Oltre ad aver appena perso la figlia, si vedrà a dover affrontare la sua adorata compagna. Sarà troppo pure per lui, ve lo assicuro. Non ci combatterà e noi avremo la nostra vendetta!” disse l’uomo, spietato. L’aula rimase in un silenzio tombale per qualche secondo. Scorpio valutò attentamente le parole del Principe di Valacchia, poi sorrise.
“Buona osservazione la vostra signor Ţepeş. Voi cosa ne pensate?” aggiunse rivolto agli altri partecipanti. La stanza si riempì di mormorii d’assenso.
“E’ deciso quindi!”.
 
P.O.V. River
 I giorni qui a Londra, passavano veloci come le ore e Jasmine,  la figlia  del  Dottore … peggiorava ogni  giorno  sempre di più. Presto  sarebbe  morta e  un  altro  dolore  come  questo; dopo la  dipartita  dei  coniugi Pond,  avrebbe  distrutto  il  Dottore a tal punto da  fargli perdere la  fiducia  in  se  stesso. Per troppo tempo,  aveva vissuto con  i sensi  di  colpa  e  da  secoli,  combatteva  contro  i suoi demoni  ed i  suoi  fantasmi; troppe  persone, sono  morte a  causa  della  sua  misericordia e la  morte  di sua figlia, lo  avrebbe  ucciso e   si  sarebbe aggiunto  alle  sue innumerevoli  ferite  che, si  porta  dietro con se da secoli ormai. Passava  le  sue  intere  giornate insieme  a  Jasmine accanto  al suo letto e per  renderla felice, viaggiava spesso  con  lei  all’ interno  del TARDIS e  le  faceva  vedere tutte le  meraviglie dell’ intero  Universo  attraverso  il  Tempo  e  lo Spazio. Lui ne risentiva  molto  della  situazione  che  stava  vivendo, ne  soffriva  molto ma non lo  dava mai  a vedere  soprattutto,  quando  era  presente  sua  figlia. Qualche  volta lo vedevo di  sera,  seduto su  di  una  panchina nei  giardini dell’ospedale;  una  volta lo vidi piangere. Aveva  la  testa  chinata in avanti e le  mani  giunte,  e il   suo sguardo  era  rivolto   verso il  cielo,  per la  prima  volta stava  pregando  Il  Signore Dio,  anche  se non  credeva  pienamente  in Lui.
“Povero il  mio  Dottore. Non  l’ho  mai  visto  cosi   legato  ad  una  persona che  conosce  da poco;  è  la  prima  volta  che  soffre  così  tanto  per  un  essere  umano …”  dissi io con  voce malinconica  e  triste che  una lacrima, solcava  il  mio  volto e   senza  che me ne  accorgessi, Donna Noble ... era  accanto  a  me,  pronta  a  consolarmi  con parole dolci  e  tono rassicurante.
“Si, è vero. Il  Dottore è  molto  legato   a  sua  figlia come è  legato molto  anche  a  sua madre Pearl ;  da  quando l’ha  conosciuta è  molto   cambiato. Io  l’ho visto  e  sono contenta  per  lui ma,  allo  stesso  tempo sono  preoccupata : in  questi  giorni mentre l’osservavo, ho  notato che  per  quanto   lui  sia  forte  ed  orgoglioso, è  anche molto vulnerabile,  infatti, si  sta  lasciando  andare  e  si  sta  abbandonando  a  se  stesso ed io, non sopporto di vederlo  in quello  stato e  più  lo  guardo ,  e  più mi  rendo conto  che  si  sta allontanando  da  noi e  dalle  persone  che  lo  vogliono bene e  questo  non posso  assolutamente  accettarlo; dobbiamo fare  qualcosa prima  che  sia  troppo  tardi !!!”
Donna Noble aveva  ragione.  Dovevamo  fare  qualcosa  per  salvarlo  da  se stesso, e  farlo in fretta altrimenti si sarebbe rovinato  con  le  sue  stesse mani.  
 
P.O.V. Jasmine
 I giorni qui a Londra, passavano veloci come le ore ed  io, passavo  la  maggior parte del mio  tempo all’ interno  della mia camera da letto  in ospedale;  non  ricevevo  spesso  molte  visite. Da quando avevo scoperto  di soffrire  di  una malattia sconosciuta  e  terminale, mi sono  sentita  crollare  il  mondo  addosso; poi  all’improvviso … quando tutto   sembrava essere perduto, finalmente avevo  rivisto  mio  padre  dopo  tanto tempo;  non mi  sembrava  vero e  invece … era li  accanto  a me, per rendere  felici i miei giorni  tristi e  solitari in  ospedale.
Passavamo  spesso  delle  giornate  insieme e ogni  volta  vivevamo delle incredibili avventure:   viaggiavamo  attraverso  il  Tempo e lo  Spazio  con   una  cabina blu  della  polizia magica …
“Si  chiama TARDIS ,  ed  è  una macchina  del  tempo, che  ti  porta  lontano e  in  giro  per l’Universo …”  mi  aveva detto. Spesso  e  volentieri;  viaggiavamo  insieme  a  zia Donna   e zia  River e ogni  giorno,  scoprivamo  delle  cose  nuove:  pianeti,  razze  aliene … una  volta  ho conosciuto Marilyn Monroe e  la  Principessa di Monaco  Grace Kelly i miei  idoli ; ed era stata una  cosa  meravigliosa,  soprattutto  per  una  bambina di  8 anni  come  me.  Mi  piaceva  molto  viaggiare con mio  padre  anche  se, mi  mancava  da  morire  la  mamma:  volevo  tanto  vederla ed  abbracciarla  per  dirle  ti  voglio bene prima  che  la  mia  malattia, mi  avrebbe  uccisa. Mio  padre evitava sempre  l’argomento mentre io, ne  ero pienamente  consapevole. Presto  sarei  morta e  prima  di morire,  volevo  vivere  ogni  attimo,  ogni  secondo  della mia  vita fino  al mio  ultimo  sospiro  vitale.    
“Buongiorno,  mia  piccola principessa. Come  ti  senti  oggi?” mi  chiese  sorridendo  all’improvviso  mio  padre,  distogliendomi  così  dai  miei oscuri  e  tristi pensieri.
“Sto  bene,  grazie. Tu papà? Come stai  invece? Hai  dormito  bene?” gli  chiesi  io, con  tono curioso   e  sincero.
“Sto bene, piccola mia. Non  preoccuparti  per me. Senti  mia  piccola  principessa,  ti  piacerebbe  fare  colazione nella  Londra  ottocentesca insieme  alla  Regina  Vittoria a Buckingham 
Palace ?”
“Sarebbe  fantastico;  ho  sempre  desiderato  conoscerla. Dai  papà,  mi  ci porti?  Ti prego …”  dissi  io,  con  entusiasta.
“ Che  cosa  aspetti ? Va  a  prepararti  che  ti  ci porto  subito !!! Sai  la  Regina  Vittoria  non  ama  i  ritardi !!!”
Non  stavo  più  nella  pelle,  non vedevo l’ora di partire  insieme  a  mio  padre e  la  sua  macchina  del  tempo.  Stavo per  conoscere  la  Regina  Vittoria  in persona. Il  mio  sogno stava  per diventare  realtà:  infatti mise  in  moto  il TARDIS  ed  insieme  a  lui  scomparimmo  nel  nulla  e  davanti  agli  occhi  di  zia  Donna,  zia  River  e  nonno  Wilfred che  ci    salutarono  con  la  mano e sorridendo.
 
P.O.V. Dottore
 Avevo  promesso  a mia  figlia Jasmine, che  avremmo  fatto  colazione  insieme  alla Regina Vittoria a  Buckingham  Palace  e  nella  Londra  ottocentesca, infatti  dopo  aver  salutato  Donna   Noble , River e nonno  Wilfred, misi in  moto  il  TARDIS  e  attraverso  il  Vortice  del  Tempo raggiungemmo  la  nostra  meta. Durante  i  nostri  viaggi  nel  tempo,  insegnavo  a mia  figlia, le  tecniche  di  base  per  saper  pilotare  il  TARDIS  come  avevo  fatto  in  passato  con  Pearl ,  sua  madre. Jasmine era molto  brava,  ed  apprendeva  in modo  veloce  tutti   i  miei  insegnamenti  come  un  vero e proprio  Signore  del Tempo. Mi  ricordo che  l’ultima  volta che  sono  stato  nella  Londra  Vittoriana, era stato durante  la  mia  decima  incarnazione; insieme  a Rose  Tyler  che  adesso  è  intrappolata  in un  Universo  Parallelo con  sua  madre  Jackie, suo  padre  Pete Tyler e  la  versione umana  di me stesso : Il  Dottore  Umano  che  Donna Noble  aveva  creato durante  il  suo periodo di  metà crisi umana biologica con cui  ha  rischiato  la  vita. Ma ora basta parlare  del  passato,  adesso  bisogna  affrontare  il presente : mia  figlia  Jasmine,  stava  diventando  impaziente e  nervosa; voleva  incontrare  la  Regina Vittoria  e  fare colazione  con  lei  ma,  non sapeva  che  vestito  indossare  e  dalla   stanza  del  guardaroba del TARDIS ; mi   chiamò per un  consiglio ed io,  la  raggiunsi  subito  per  aiutarla.
“Papà? Puoi  venire  qui  un momento ?  Ho bisogno  di  un consiglio  ...”
“Arrivo, subito piccola  mia.” Dissi  io mentre  attraversavo  correndo, gli  immensi corridoi  del TARDIS per  raggiungere  la  stanza  del guardaroba  e una  volta  raggiunto  la  mia  meta,  entrai  e dissi : 
“Che  cosa  c’è Jasmine? In  cosa  ti posso essere utile?”
“Papà  secondo  te,    quale  di  questi  due  vestiti  è il più adatto per una  colazione  con  la  Regina  Vittoria in  persona a Buckingham  Palace:  questo  di seta rosa e con la  gonna aderente con   fiori che  scende a  sirena oppure   quello  azzurro  con le maniche  velate e la gonna che  scende  larga  sui fianchi; quale preferisci?” mi  chiese, mia  figlia seria  e  con lo  sguardo  fisso  su  di me.
“Secondo  me  per una principessa  del  tuo  calibro piccola mia, il  vestito  perfetto  sarebbe  quello azzurro con le  maniche  velate e  la  gonna  ampia. Su,  che cosa  aspetti … indossalo e  fammi  vedere  come  ti sta …” Dissi  io, per incoraggiarla e per  farle  indossare  il  vestito  che  le  avevo  scelto.
“Okay,  va bene papà; mi  hai  convinto.” Detto  questo, la  piccola Jasmine  andò  a  cambiarsi d’abito all’interno della  stanza  del  guardaroba immensa  del TARDIS mentre io, l’aspettavo  fuori alla  porta tutto il  tempo necessario che  le  serviva  per cambiarsi e,  dopo  qualche  ora  di  lunga  attesa, mia  figlia  uscì  dalla  stanza  e  quello  che  vidi  fu  davvero una  cosa  meravigliosa :  aveva un viso ovale, di carnagione chiara. I suoi  occhi erano di un verde brillante, aveva  un sorriso  splendido e i  suoi lunghi capelli biondi , erano  avvolti in una  treccia legata  da  un nastro  di  seta  bianca  mentre  il  suo  adorabile  vestito  azzurro le stava  così  bene  che  sembrava  davvero una principessa. Lei  era  la  mia  principessa ed  era  davvero  bellissima  che  rimasi  senza  parole.
 


P.O.V.  Jasmine
 Mio padre, quando mi  vide uscire dalla  stanza del guardaroba del  suo TARDIS, con  addosso il  vestito che aveva  scelto  per me, lui  ne rimase  davvero molto  stupito da rimanere  in silenzio fino a  quando non  decisi io  di rompere il  ghiaccio  dicendo : “Papà  che  cos’hai ?Perché  stai  piangendo?”
“No, Jasmine non sto piangendo e solo che sei … sei bellissima  come  tua madre … le  somigli  cosi  tanto che a  volte  penso  che  tu,  sei  la sua  reincarnazione; mi manca  cosi  tanto ...” Mi disse  lui  piangendo,  ed io  mi  avvicinai  a lui  per  consolarlo, con   un  semplice  abbraccio in  modo  da mandare via  la  tristezza  e  goderci  la  nostra  colazione  in  compagnia  della  Regina  Vittoria, nella  speranza  di  vederlo  sorridere  di nuovo.
“Dai  papà non  piangere; sono sicura  che la mamma ritornerà  presto e  ritorneremo  ad  essere  una  famiglia;  ed  ora  usciamo  da  questo  TARDIS, altrimenti  faremo  tardi per  la  colazione  a  Buckingham  Palace    con la  Regina  Vittoria …” dissi  io, sorridendo e con tono  sereno e  felice.
“Avete ragione,  vostra altezza; altrimenti  la  Regina Vittoria  si  arrabbierà tantissimo se  faremo  tardi al nostro appuntamento.” Mi  disse  mio  padre sorridendo e  con la  sua infinita  ed  immensa gioia che non  aveva  limiti, mi  aveva  contagiata  a tal  punto che  dimenticai  la  mia  malattia,  godendomi  insieme a mio  padre   una  giornata  diciamo “quasi normale”  tra  padre  e  figlia,  senza  che  nessuno  c’è l’avrebbe  rovinata. La giornata  passò in fretta  e la  Regina  Vittoria, rimase  contenta  della  nostra  visita  di cortesia e poco  prima  di  andare  via, mi  fece  un piccolo  regalo, come simbolo  della  sua  amicizia e  per la sua  bontà  sincera e generosa.
“Vieni  Jasmine,  vieni  con me che  devo  darti una  cosa …”
Io  non  capivo  il  perché  mi  avesse detto  quelle  parole, infatti  spinta  dalla  curiosità decisi  di  seguirla nella  sua  camera  da letto insieme  a mio  padre  che  mi  teneva  per mano ed  una  volta  entrati  nella  Stanza  della  Regina,  lei  si  avvicinò  ad un  piccolo porta gioia e prese un  piccolo bracciale  bianco, mi  disse  che  era  un  bracciale di  madre perla  e me lo  porse  dicendo:
“Tieni Jasmine, voglio  che  tu prenda  questo bracciale come  simbolo della  mia amicizia …”
“Vostra Altezza, mi dispiace ma  non  posso accettarlo, appartiene  a voi e non  mi  sembra  giusto  di privarvene …”
“No, Jasmine, insisto,  voglio  che  lo  prenda  tu e poi  ho  talmente tanti  gioielli che posso  indossare tutte le  volte  che  voglio;  sarei molto felice  ed orgogliosa  se  tu lo accettassi …”
“Molte  grazie  Vostra  Altezza per  la  vostra  immensa  generosità.  Avete  un  cuore  grande e  ricco  di  bontà. Arrivederci  Regina  Vittoria; non  vi  dimenticherò mai …” Detto  questo, io  e  mio  padre  lasciammo  Buckingham  Palace per  ritornare alla  nostra  magica  cabina blu   telefonica  degli  anni 50 e ritornare  nella  Londra  del  Presente da  zia  Donna,  zia  River e  nonno  Wilfred all’ Ospedale di Whitechapel,  dove mi stavano  aspettando.
 
P.O.V. Dottore
 Avevamo passato una magnifica e meravigliosa  giornata io e Jasmine ed eravamo felici insieme. Ogni  tanto mi  chiedeva  di  sua  madre Pearl e io, le rispondevo  sempre e spesso in modo vago, dicendo che era sempre in  viaggio per lavoro e che  sarebbe ritornata  presto da  noi,  facevo di  tutto per  nascondergli   la verità per proteggerla dal  suo destino che era ormai prossimo; perché  avevo  paura che  se  le  avessi raccontato tutto, l’avrei messa in grave pericolo mettendo a  rischio la  sua  innocente  e piccola  vita.
“Allora, piccola mia. Come  ti è sembrata la  Regina Vittoria e  la  sua  Londra  Ottocentesca? A me  è sembrata  fantastica;  incredibile di come  gli  esseri umani siano  imprevedibili. Non mi  sarei  mai  aspettato che  la Regina  Vittoria, mi  avrebbe  accolto in modo  cosi  benevolo  dopo  tanti  anni … mi  aspettavo   di  peggio …”
“Dai papà, non  essere  così cattivo con lei  e poi, la  Regina Vittoria è una  bravissima  donna e  una  meravigliosa persona e poi  scusa,  perché  non  doveva  accoglierti bene,  mica  le  hai  fatto qualcosa di  male? Vero?”  mi  chiese mia figlia curiosa. 
“Ehm ... diciamo solo che  molto tempo fa, l’ho  fatta arrabbiare un pochino troppo da farmi bandire  dal  suo  regno;  dopo  aver affrontato  un enorme e  grosso lupo mannaro insieme ad  un amica …
“Parli di Rose Tyler vero?” rimasi stupito quando fece il  suo  nome che le dissi:
“E tu  come lo  sai? Chi te lo ha raccontato?”
“E’ stata zia Donna a  raccontarmelo, quando ero molto piccola. Sai ,  ho  sempre  sognato di  poter  conoscere Rose Tyler. Zia  Donna  mi  raccontava  spesso di lei,  che era una  ragazza molto coraggiosa e  che  ha  combattuto  al  tuo  fianco fino all’ultimo. Non l’hai mai dimenticata fino  a quando  non  hai  incontrato  mia  madre. Raccontami  di lei; è  un  Signore del Tempo come te?”  Da quel  momento in  poi, non potevo  più nasconderle nulla  era  giunto il momento di  dirle la  verità su  sua madre nella speranza  di  non perderla  mai più.
   
 

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Capitolo 34
*** Capitolo XXXIII: Un' Avventura Triste ***


Capitolo XXXIII
Un' Avventura Triste

P.O.V. Pearl
Ormai  non  c’era più tempo. L’Ultimatum che Scorpio, aveva dato al  Dottore era quasi  scaduto e  con  esso,  la  mia  umanità sarebbe scomparsa per  sempre; molto presto sarei diventata la donna che ucciderà  il Dottore ancora  una  volta dopo River Song. La sua maledizione  si era  compiuta in me: l’Alchimista aveva vinto. Presto il  Dottore sarà morto ed io … non potrò fare nulla per impedirlo. Ormai era  troppo  tardi.
“Buongiorno, mia  cara. Come ti senti ?” disse  una voce a  me molto familiare che io, riconobbi quasi subito. La  sua voce assordante  echeggiava nella stanza dove io, ero stata rinchiusa
ed imprigionata contro il  mio volere.
“Dove  sei  Scorpio? Fatti vedere in modo che io possa ucciderti con le mie mani; torcendoti contro la tua maledizione!!”  Dissi io, con tono arrabbiato e minaccioso.
“Ormai manca poco; il  Dottore verrà presto  a  cercarti e quando succederà … tu sarai qui ad aspettarlo e lo ucciderai solo quando ti verrà ordinato.”
“No,  mai !!  Non ucciderò il Dottore; non lo farò. Preferisco morire piuttosto, che piegarmi al tuo volere. Riuscirò a  spezzare la  maledizione e ti  ucciderò Scorpio; lo  giuro!!”
“Uccidermi non  sarà facile mia cara Time Lady e sai   perché …” s’interruppe per  avvicinarsi a  me  mostrandomi il suo pugnale sacro dicendo : “Questo pugnale non è come gli altri . Esso contiene un  grande potere; e chiunque ne entri  in possesso dominerà  l’Intero Universo. Se  qualcuno viene ferito  dalla sua lama, sarà  legato per sempre all’ anima  del suo possessore fino alla  morte.
Ti ricordi quando abbiamo combattuto su Vertigo 5 e  ti ho ferito ? Adesso la  mia  vita e la tua sono legati in eterno. Quindi  se muoio io … morirai anche tu ...”
“Allora  è cosi che funziona: l’unico modo che ho per liberarmi della tua maledizione; è la morte. “ quando ascoltai quelle parole, io rimasi pietrificata. L’Alchimista con il suo pugnale, aveva firmato la mia condanna a morte.
Ero stata sconfitta due  volte e con animo rassegnato dissi:
“Congratulazioni Scorpio! Hai vinto!!”
“Vedi Pearl … la vita è come un orologio svizzero; con una sola differenza: una volta che smette di funzionare, non si può più riparare. Il tempo scade per tutti; e quello di tua  figlia Jasmine  è scaduto.”
“ Che  cosa significa che  il suo tempo è scaduto? Lurido verme schifoso! Che cosa hai fatto a mia figlia?”
Dissi io, sconvolta dal dolore e con la  rabbia nel cuore.
“Significa che tua  figlia  Jasmine sta morendo; i miei uomini in questo momento  si  trovano a Londra e si stanno dirigendo all’ Ospedale di  White Chapel dove la uccideranno; la sua morte sarà lenta e  dolorosa e quando succederà … Il Dottore non potrà fare nulla per salvarla. 
Scacco Matto al Re
.”
“Che tu sia dannato Scorpio !! Possa la tua anima bruciare all’ Inferno !!!”
"E  tu Pearl Bartowski … verrai all’Inferno con me!!!” Disse lui, con  tono minaccioso, mentre andava via lasciandomi sola.
 

P.O.V. Dottore
Le  condizioni di salute e la situazione clinica della mia piccola principessa stavano peggiorando ogni giorno sempre di più; a un  mese di distanza dal nostro ultimo viaggio che avevamo fatto insieme con il TARDIS nella Londra vittoriana e in una  fredda giornata di dicembre, la piccola Jasmine aveva avuto una forte crisi respiratoria e i medici che la tenevano in cura, avevano  deciso  di attaccarla ad un respiratore artificiale perché non era più in grado di respirare  autonomamente; da allora non ho più viaggiato mentre il  TARDIS , lo avevo abbandonato. Passavo le  mie giornate accanto  a mia figlia sofferente. Non mangiavo ne dormivo; il dolore che provavo, diventava ogni giorno sempre più forte e le mie speranze … erano ormai vane. Mi ricordo che una sera, mentre stavo dormendo accanto alla mia bambina mi  era  sembrato di sentire  la voce  dei Coniugi Pond: Amy e Rory che mi parlavano.
“Ehi, Uomo Stropicciato? Perché piangi?”
“Amy? Rory? Siete voi come state?” dissi io nel sonno, convinto che fossero reali.
“Noi stiamo bene anzi, stiamo alla grande!! Tu invece, come stai? Chi è quella meravigliosa bambina dai capelli d’oro?”
risposero entrambi all’unisono.

“Lei è mia figlia  Jasmine ha 8 anni e l’ amo più della mia stessa vita.”
“Congratulazioni, Dottore !!! E’ davvero bellissima. Sono sicura che ha una  mamma straordinaria e la sua più grande fortuna, è quella di avere un padre speciale come te. Dovresti essere felice e invece, sei triste e non riesco a capire il perché. Hai River che è una moglie fantastica e una figlia che ti vuole bene; cos’altro vuoi dalla vita …  sorridi. “ Mi disse Amy Pond per consolarmi e  tirarmi su il morale, ma  era tutto inutile.
“Amy … mia figlia sta morendo e poi River, non è più mia moglie. Abbiamo divorziato molto tempo fa.”
“Mi dispiace, non lo sapevo. Scusami.”
All’improvviso mi svegliai di soprassalto, con la  voce  di River che mi diceva :
“Buongiorno Dolcezza ! Dormito bene?”
“Si, abbastanza  bene. Grazie !”
“Tieni. Ti ho portato la  colazione. Hai bisogno di rimetterti in  forze e  rialzarti per affrontare la  battaglia finale e salvare l’ Universo.”
“No, ti ringrazio River. Sono apposto.” Dissi io, con freddezza e rassegnazione continuando a rifiutare cibo e acqua.
“Dottore, ascoltami: so benissimo quanto sia  difficile per te questa  situazione; tua figlia sta morendo mentre la giovane Pearl  è rinchiusa chissà dove  e per  quanto riguarda Scorpio, non hai più sue notizie. Il suo Ultimatum sta per scadere …  a proposito, che  cosa  hai deciso? Ti consegnerai a lui oppure salverai la giovane Time Lady?” mi chiese River preoccupata mentre io non la risposi perché la mia decisione l’ avevo già presa.
“Dottore; perché vuoi rischiare la  tua vita per lei e per una piccola umana ? “ mi chiese River adirata.
“River , perché io la amo e ho intenzione di  passare il resto della mia immortale vita con lei e mia figlia ; ed  avere finalmente una vita felice come ho sempre desiderato.”
“Dottore tua figlia sta morendo e per riuscire a salvarla, dobbiamo recuperare il suo orologio dell’ eternità in  modo che lei  possa rinascere come Signore del Tempo ma per farlo;  bisogna trovare Scorpio ed ucciderlo prima  che lui uccida te.” Mentre io e River stavamo facendo conversazione, la piccola  Jasmine si svegliò dopo aver riposato un intera giornata, decise di togliersi la  maschera dell’ ossigeno che la teneva in vita e con  voce flebile disse :
“Buongiorno, Papà. Come state tu e zia River?”
“Noi, stiamo bene. Tu invece, come ti senti?”
“Abbastanza bene. Dove è andata zia Donna? La  vorrei tanto vedere …”
“Arriva subito!  E’ Andata a prendere la  colazione.”
 
P.O.V.  River
“Abbastanza bene. Dove è andata zia Donna? La  vorrei tanto vedere …”d
isse la piccola Jasmine sorridendo, mentre  io  e il Dottore ci mettemmo a chiacchierare nell’attesa  che arrivasse Donna  Noble, con una calda  e fresca colazione per tutti e  per ingannare il tempo dissi:  “Arriva subito!  E’ Andata a prendere la  colazione."
All'
 improvviso,  la sua voce squillante echeggiò  nell' aria come il  suono delle campane in festa: “Ehilà, squadra come va? Vi ho portato la colazione; spero che sia di vostro gradimento.”  disse lei   serena e sorridente pur  sapendo  la  verità  sulla  figlia del Dottore; trovava  sempre  il  modo giusto per  rendere  le  cose  migliori soprattutto nelle  situazioni difficili. La  sua  gioia e  la  sua  serenità aveva contagiato tutti per sino il Dottore era  felice; seppur  vivendo  un' esperienza  molto forte  che avrebbe cambiato la  sua persona  e  la  sua  vita immortale come Signore  del Tempo per sempre.
“Grazie, Donna. Sei stata molto gentile a portarci la colazione.” Disse il Dottore, con un leggero sorriso che si schiuse sulle sue labbra.  Per un attimo, sembrava essere felice. Mi ricordava molto il Dottore con il  farfallino che avevo sposato tanto tempo fa; prima  di affrontare Il Silenzio ma pochi istanti dopo, quel gioioso sorriso svanì. Il suo volto ritornò cupo e triste come  quello di un padre che  stava per perdere sua figlia.  Aveva perso ogni speranza ed io, l’ho visto spesso perdere la speranza e in tutte le sue vite precedenti. Quando il Dottore perde la  speranza, state lontani. Diventa una scheggia impazzita e fuori controllo. Una  mina vagante che nessuno può fermare, nemmeno il  Dottore stesso. Dovevamo salvarlo da  se stesso e  in  fretta; altrimenti si sarebbe  rovinato con  le  sue  mani  corrompendo la  sua  anima   spezzata dal  dolore  e  dalla sofferenza impedendogli di  fare  qualcosa  di irreparabile  e  pericoloso  da  distruggere ogni cosa;  compreso  il  Tempo stesso  per  sempre.
 

P.O.V. Donna Noble
Avevo portato la colazione a tutti nella stanza della piccola  Jasmine che ormai …  stava morendo. La sua vita era attaccata ad un respiratore e  i dottori del White Chapel  Hospital, lavoravano senza  sosta e riuscire a  trovare una  cura per  la sua  malattia,  ma era tutto inutile. Negli ultimi mesi, le sue condizioni di salute erano molto peggiorate e le sue crisi respiratorie, diventavano sempre più frequenti da  compromettere tutte le sue funzioni vitali. La malattia di mia nipote stava degenerando in fretta; la stava uccidendo e insieme a lei, anche il Dottore stava morendo. Il dolore e la  sofferenza nel vedere morire la sua unica figlia, lo stava distruggendo.  Io  e  River Song, non potevano fare altro  che  stargli  vicino e pregare  sia per lui  che  per sua figlia. Ogni giorno andavamo a  pregare all’ interno della  Cappella  dell’ Ospedale nella speranza di un miracolo soffrendo in silenzio. Era  notte  fonda quando:  io, nonno Wilfred e River Song ci stavamo recando in Cappella a pregare, i miei occhi avevano notato un affresco diverso dagli altri. Quest’ ultimo ritraeva un monaco benedettino dal volto coperto e la  tunica scura, con in  mano un pugnale tutto d’oro con incisa una  frase in latino che diceva: -Quicumque in Pugionem Destinatum venerit, Salvator Mundi fiet, ac totius Universitatis Protector in Aeternum erit; soli mundo corde aditus ad immensam potentiam habebit usque ad consummationem saeculi-"
 “Che cosa  significa? Pensa Donna Noble, pensa.”  Dissi fra me e me. Avevo bisogno di tradurre quella frase e in fretta.

P.O.V. Wilfred
 Era  la prima volta che vedevo Donna così sveglia  ed  intelligente. La sua breve  esperienza vissuta insieme  al  Dottore come sua compagna di viaggio l’ aveva  molto cambiata. La sua scoperta fatta in quell’ Ospedale di Londra fuori dal comune, avrebbe cambiato sia  il destino dell’ uomo  che  quello dell’ intero Universo per sempre. Grazie all’ intervento della dottoressa River Song e della  matrice del TARDIS;  entrambe riuscirono a decifrare la trascrizione in latino lasciata dall’ autore anonimo del quadro in questione e quest’ultimo, era soltanto l’inizio di un  enigma ancora più complesso che ci avrebbe portato  alla soluzione finale.
“Donna ? Dottoressa Song? Siete riuscite a tradurre  la trascrizione in latino del quadro? "chiesi io, spinto dalla curiosità .
“Si, nonno. Ci siamo quasi … ancora qualche secondo … ecco fatto! River, a te l’onore ...” disse mia nipote, entusiasta della scoperta  e nella  speranza che  ogni cosa  si sarebbe  sistemato una  volta salvato l' intero Universo dal caos  e  dal   dominio  totale  dell' Alchimista ossia la  nemesi  del  Dottore e  nemico giurato  della  Terra. Il  Dottore  aveva bisogno di noi se voleva  riuscire a salvare la sua  famiglia e realizzare il suo sogno  più grande: Essere felice. 

P.O.V. River
Io e Donna Noble  riuscimmo entrambe a  tradurre quella  iscrizione scritta in latino dal suo autore con l’aiuto della  matrice del TARDIS. Quando lessi quelle parole, io rimasi stupita ma ero anche spaventata da esse : “Secondo la traduzione del TARDIS il testo  dice che: -Chiunque entri in possesso del Pugnale del Destino, diverrà il Salvatore di Mondi e sarà il Protettore
dell’ intero Universo per l’eternità; soltanto i puri di cuore, potranno avere  accesso al suo immenso potere fino alla  fine dei tempi-

“Il Pugnale del Destino? Ma che razza di storia è mai questa : un pugnale sacro capace di cambiare il destino dell’ Universo; impossibile che esista una  cosa  del
genere …” disse Donna Noble incredula.
“Mettiamo il caso che questo pugnale mistico esista davvero; come facciamo a trovarlo senza conoscere la  sua  storia e le sue origini?” disse Wilfred interessato.
“Quello che ci servono sono delle informazioni e gli unici indizi che abbiamo sono: un quadro, dei monaci e una frase scritta in  latino che  non ha senso eppure sono convinta che  manchi ancora qualcosa per  completare l’enigma.” Disse la  giovane  Donna Noble con tono  sicuro e determinato.
  All’ Improvviso, mentre stavo osservando il quadro per la  seconda volta e in diverse  angolazioni, la  mia  mente s’illuminò e un' idea prese forma  e urlando dissi: “Eureka!! Il  quadro che abbiamo di fronte a  noi … non  è un semplice dipinto ma  è qualcosa di molto più complesso: Se osserviamo con molta attenzione i monaci indicano una  via  e noi dobbiamo soltanto trovarla.” Conclusi io fiera. 

P.O.V. Donna Noble
La dottoressa River Song, aveva ragione. La soluzione dell’enigma è stata sempre davanti ai  nostri occhi, e noi non  riuscivamo a vederla eppure,  ci   siamo cosi vicini.  “Pensa Donna Noble, pensa  e alla svelta.” Dissi fra me e me. Dovevamo sbrigarci se  volevamo salvare il Dottore da  un crudele destino e  distruggere Scorpio per sempre. Osservai il quadro ancora una volta e, avevo notato qualcos’altro, un dettaglio fondamentale che ci avrebbe aiutato nella  nostra  ricerca.
“Guardate il quadro con  molta  attenzione  e  ditemi che cosa vedete …” dissi io, con tono rassicurante. Nonno Wilfred, fu la prima  persona a notare  lo stesso  dettaglio  che  avevo notato poco prima  io e  disse: “Io vedo soltanto dei semplici monaci con in mano uno scrigno, che  s’incamminano su  una  strada infinita e tortuosa …”  River lo interruppe dicendo :
“Quelli non  sono dei semplici monaci; loro sono i Monaci del  Destino: uno  degli Ordini Religiosi più antichi e longevi della Storia. Si racconta che … loro fossero i Primi Signori del Tempo  e che  nel corso dei secoli, abbiano viaggiato  per l’intero Universo per cercare un rifugio che  poi sarebbe  diventata la  loro casa . Oggi è a noi nota come  Gallifrey il pianeta  dei Signori del Tempo; l’ultima volta che sono apparsi sulla Terra è stato nel 1775 a Desești in  Romania …” disse  la  dottoressa  River Song con  disinvoltura e determinazione.
 “Ma certo; la Romania ! adesso capisco tutto !!! Nonno? River? Forse possiamo riuscire a salvare la piccola Jasmine, la giovane Pearl e anche il  Dottore da se stesso. Devo subito parlare con lui prima che sia troppo tardi. Il  Destino del Mondo e  dell’intero Universo dipende da noi.”dissi io  con entusiasta e  fiera  di me stessa.
 
P.O.V. Dottore
Ormai mancava poco. Mia figlia stava morendo e con lei, sarei morto anche io. Il  dolore  che provavo mi stava  uccidendo e non sopportavo vederla  cosi: la  sua  vita era appesa ad un  filo fra la vita e la morte; la  sua malattia degenerativa peggiorava ogni giorno sempre di più, l’avrebbe uccisa ed io, non potevo fare nulla per impedirlo: era un punto fisso nel tempo e nello spazio e non poteva  essere cambiato; doveva morire per poi rinascere come Signore  del Tempo e senza il suo orologio dell’ eternità che io e Pearl gli avevamo donato alla sua nascita la piccola Jasmine sarebbe morta. Mentre ero assorto nei miei pensieri, fui interrotto dalla  voce cupa  di Scorpio che aveva occupato la mia  mente che diceva :
“Salve Dottore; finalmente ti ho trovato.”
“Che cos’altro vuoi  da  me Scorpio? Non  ti è bastato quello che mi  hai già fatto;  quando smetterai di torturarmi...”
“Lo farò Dottore; ma  a tempo debito.  A proposito … come  sta tua figlia? Sta morendo,  non è vero …” disse lui, con interesse.
“Conosci mia figlia e il suo destino? Come è possibile!!” dissi io, con tono stupito e allo stesso tempo terrorizzato.
“Vedi Dottore, io sono sempre un passo avanti a  te mentre tu …. rimani sempre indietro. 
Tick-tock goes the clock
And all the years they fly.
Tick-Tock  and too soon
You and I must die…

La riconosci ? il suo tempo è scaduto. Chi  salverai Dottore; tua figlia oppure la  giovane Time Lady? A te la scelta …”
“Che tu sia maledetto Scorpio! Riuscirò a trovarti e  ti ucciderò. Lo giuro!!!!”
“Ed io … sarò lì ad aspettarti e finiremo quello che abbiamo iniziato. Ci rivedremo molto presto Dottore.” Il collegamento psichico con l’ Alchimista s’interruppe ed io esausto, rimasi lì fermo a pensare ad una soluzione per salvare l’ intero Universo e  la mia  famiglia nella  speranza che tutto  si sarebbe sistemato. Quando decisi di ritornare da mia figlia, era già troppo tardi: aveva avuto un’altra delle sue crisi respiratorie. I medici fecero l’impossibile per salvarla ma era tutto inutile.  Era successo, la piccola Jasmine era morta ed io, non potevo fare nulla per riportarla indietro. Un  medico si avvicinò a me per comunicarmi la triste notizia:
“Mi dispiace Signor Smith; sua figlia Jasmine è morta.” Come appresi la notizia, un forte  senso di angoscia aveva occupato il mio petto e quello che sentivo dentro di me, era un dolore straziante mai provato prima. I miei due cuori smisero di funzionare e le mie gambe vennero meno e di colpo mi ritrovai a terra privo di sensi e non riuscivo a capire il perché; l’ultima cosa che ricordo era la voce rassicurante di River Song che diceva : “Stai tranquillo Dottore, andrà tutto bene.” Poi più nulla.
 

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Capitolo 35
*** Capitolo XXXIV: Complicazioni ***


Capitolo XXXIV
Complicazioni
 


P.O.V. River
 Quando il Dottore aveva appreso la notizia della morte di sua figlia Jasmine, era  crollato. Il dolore e la sofferenza, lo  avevano distrutto. L’ultima  cosa  che  ricordo era  la caduta improvvisa  del  Dottore  sul pavimento dell’ Ospedale privo  di  sensi. I medici soccorritori  erano  riusciti a  salvarlo in  tempo con una  sola  differenza:  dopo  la  sua caduta; il  Dottore  era  entrato in coma  diventando lui  un paziente. Lo  avevano ricoverato  nel  reparto di terapia  intensiva e rianimazione  del  White  Chapel Hospital dove mesi prima, era  stata  ricoverata Jasmine prima  di  morire. I medici che lo avevano in cura, mi  avevano  comunicato che la caduta  del  Dottore(Alias John Smith)  e il suo  ricovero nella  terapia intensiva era  stato provocato da un doppio infarto fulminante dovuto dalla morte prematura della figlia compromettendogli tutte le sue funzioni vitali; spero tanto che si svegli presto.
“Dottoressa Song  mi dispiace tanto per il suo amico John Smith;  ma  è entrato in coma. Le sue condizioni di salute  sono molto gravi e l’unica  cosa   che  possiamo fare è aspettare che  si  svegli e  sperare che si riprenda  presto.”
“Dottore si salverà?” chiesi io preoccupata  e  con le  lacrime agli occhi che non riuscivo a trattenere.  Avevo voglia  di urlare e  riuscire a liberarmi da quel dolore  straziante che mi soffocava il petto.
“Sinceramente non so dirvelo con certezza signorina  Song. Tutto dipende dal Signor Smith . Buona giornata.” Concluse il medico mentre stava andando via. Povero il mio Dottore;  non potevo crederci. Amava davvero sua figlia e la giovane Time Lady dai capelli  rossi. Per la  prima volta in  tutta la mia  vita, finalmente  mi resi conto di quanto fosse importante il vero amore per il Dottore; lo aveva davvero cambiato ed io , dovevo fare qualcosa per rimediare i miei errori e l’unico modo per farlo, era quello di riuscire a  recuperare il pugnale del destino. Mentre ero assorta nei miei pensieri … la voce squillante  di Donna Noble mi  fece  ritornare alla vita  reale domandandomi  come stavo io  e di come stava  il Dottore.
“Buongiorno River, come stai?”
“Sto bene grazie e tu invece? "le chiesi io, interessata.
“Tutto bene ti ringrazio. Hai novità sul  Dottore? Come sta?”
“Le  sue condizioni sono molto gravi: ha avuto un  doppio infarto fulminante ed  è  entrato in coma. I medici lo hanno portato nel reparto di terapia intensiva  e rianimazione e non sappiamo se  e  quando si sveglierà …” mentre  cercavo di parlare con Donna, all’ improvviso scoppiai in lacrime; mi sentivo a pezzi e  soffrivo  per il Dottore.
Il mio dolore diventava ogni giorno sempre più forte fino a  diventare incontrollabile; non sopportavo vederlo così. Stavo male e il sol pensiero  che rischiava la vita mi  uccideva e mai come  ora, mi ero resa conto di quanto ci tenessi a lui. Lo avevo amato e lo rispettavo; per la prima volta finalmente avevo capito il vero significato  di perdere qualcuno.  Donna Noble lo aveva  notato e per consolarmi si avvicinò a me e  con  voce  rassicurante mi disse : ”Stai tranquilla  River Song . Il Dottore ha la pelle dura. Sono sicura  che si sveglierà e  che tornerà più forte e più energico che mai. Andrà tutto bene.” Concluse lei per calmarmi.
 

P.O.V. Donna Noble
 Erano passate due settimane  da quando il Dottore era entrato in coma. La sua situazione clinica era stabile ma lui … non  dava ancora  nessun segno di vita.
“Dottore, lo so che puoi sentirmi e  mi  dispiace per tutto quello che  stai passando a  causa  dell’ Alchimista; lo odio così tanto da scatenare il peggio di me. Dopotutto quello che  ti ha  fatto,  merita di morire di una morte orribile.” Dissi io, con tono arrabbiato e triste. Ogni giorno e ogni notte andavamo a pregare nella cappella  dell’ Ospedale nella speranza che un giorno non molto lontano, il  Dottore si sarebbe svegliato e che molto presto; avrebbe  fatto  da noi ritorno e che saremmo riusciti   a salvare sia  il Mondo che l’intero Universo ancora una volta insieme con un unico scopo: quello di ristabilire l'equilibrio universale e creare una nuova era; quella della Pace .
 
P.O.V. Dottore
 Che cosa  mi è successo? Perché non riesco a muovermi? Sono morto e non sono riuscito a rigenerarmi in tempo? Sento delle voci nella mia stanza ma non ne riconosco nessuna. Chi sono queste persone  e che  cosa vogliono da me ?
“Dottoressa Song … le  condizioni  del Signor Smith sono molto gravi …”
“Mi dica  Dottore; si sveglierà? Si riprenderà?”
“Lo speriamo tutti Signorina Song. Guardando la sua cartella clinica e  dopo aver avuto un doppio infarto fulminante, è un  miracolo che sia ancora vivo. Stia tranquilla, il suo amico è un osso duro! Se la  caverà; ne sono sicuro.”  Disse il medico per  rassicurarla . Man mano, sentivo le voci   diventare sempre più chiare e  una  di quelle voci era  quella di River Song mentre l’ altra era quella di Donna Noble che diceva : “Che cosa ha detto il medico River? Quali sono le sue reali condizioni di salute?”
“Ha  detto che il Dottore è vivo per miracolo e  che  dobbiamo aspettare che  si svegli presto dal coma.  Donna,  ho molta paura e sono spaventata. E’ tutta  colpa di Scorpio se il Dottore è quasi morto e si trova in un letto d’Ospedale a rischiare la propria vita ed è colpa sua se la piccola  Jasmine  è morta prima di compiere il suo destino:  quello di diventare un Signore  del Tempo.”
“River stai tranquilla, sono sicura che  molto presto si sistemeranno le cose. Nel frattempo, noi dobbiamo pensare a  come ritrovare il pugnale  del destino e dei suoi guardiani. Sono sicura che quel quadro che abbiamo visto  nella cappella  dell’Ospedale è in realtà un passaggio interdimensionale fra i due mondi e se quello che  mi hai detto è vero;  allora  significa che  siamo molto vicini alla soluzione …”  di che  cosa stavano parlando?  Che  cosa centravano gli Antichi Signori del Tempo e la  storia delle nostre origini?
 

 P.O.V. Donna Noble
 “Se quello che  mi hai detto è vero; allora significa che  siamo molto vicini alla soluzione … River?! Dobbiamo  recuperare il TARDIS e la sua chiave prima possibile che  ci aspetta un lungo viaggio verso l’ ignoto. Nonno; vuoi venire con noi?” chiesi io, nella  speranza che lui mi rispondesse.
“Ti ringrazio per l’invito Donna  ma... devo rifiutare mi dispiace e poi non posso lasciarlo da solo. Lui ha bisogno di me. In  bocca al lupo ragazze  e mi raccomando ... ritornate tutte intere.” disse lui poco prima  della partenza.
“Stai tranquillo nonno; te lo prometto.” conclusi io abbracciandolo e baciandolo sulla fronte come segno di rispetto mentre  River … salutava il  Dottore  addormentato dicendogli: “Resisti Dottore; che noi torneremo presto  e mi raccomando non morire che  la  tua  famiglia ti aspetta.” E  mentre lo salutava  con un bacio sulla fronte …  delle  lacrime involontarie  le rigarono il volto. Povera River Song, non  sopportavo vederla in quello stato; mi faceva  stare male ed  io pur di dare  la  forza agli altri avevo deciso di non soffrire se non in  silenzio e da sola quando nessuno mi vedeva e per consolarla con un abbraccio le dissi: “ Sta tranquilla River, il Dottore  si sveglierà e  si salverà come ha sempre fatto. Adesso non perdiamoci d’animo che abbiamo un lungo viaggio da affrontare. River metti in moto il TARDIS che si parte  per la Romania!!! Desești stiamo arrivando!!!” conclusi io fiera.
 
 P.O.V. Pearl
 Ormai la  mia vita e la mia anima erano state condannate. Presto  o tardi  il  Dottore sarebbe venuto a salvarmi, ignaro di quello che sarebbe accaduto, ignaro della mia maledizione e soprattutto ignaro del fatto  che io lo avrei ucciso. Scorpio mi aveva maledetto e la sua maledizione mi avrebbe uccisa. Ogni volta che subivo la trasformazione, il mio corpo e la  mia mente venivano devastati a tal punto da rendermi debole. La mia lotta  contro l’Alchimista, era all’ ordine  del giorno. Volevo a tutti i costi riuscire a raggiungere i miei obbiettivi : quello di spezzare la maledizione  e distruggere Scorpio per sempre  ritornando ad  essere libera.
“Scorpio, non vincerai mai!! Farò tutto il possibile per impedire che la tua  vendetta si  compia;  anche al costo della  mia  stessa vita!!” dissi io, con animo combattivo ed ostinato.
“Ma guardati giovane Time Lady; sei ostinata come tuo padre e combattiva come tua madre, la somiglianza è impressionante. Peccato che i tuoi genitori non sono riusciti a vedere come sei diventata un forte e determinato Signore del Tempo; perché sono  andati via troppo presto. Katy e James  Bartowski erano davvero due grandi e valorosi soldati dell’ Esercito del Tempo; entrambi morti in circostanze misteriose. Per anni, i Grandi Signori del Tempo hanno cercato i loro assassini ma senza mai riuscire a trovarli.”
“Come conosci la verità sulla morte dei miei genitori?” chiesi io stupita al mio carceriere, intenta a scoprire la verità.
“Tutto quello che ti ho detto, tu già lo sai tranne il nome del loro assassino perché sono stato io mia cara Pearl. Sono io che ho ucciso i tuoi genitori molto tempo fa e con lo stesso pugnale con cui ti ho ferita durante il nostro combattimento su Vertigo 5 otto anni fa, prima che tua figlia Jasmine nascesse ed è con questo pugnale che ti ucciderò una volta che tu eseguirai i miei ordini.” Mi disse lui sghignazzando orgoglioso. Come  ascoltai quelle terrificanti parole, il sangue mi ribolliva nelle vene mentre  la mia rabbia ed il mio  disprezzo che provavo nei confronti dell’ Alchimista erano alle stelle e con  tono sprezzante dissi:
“Maledetto Bastardo!!! Giuro solennemente che riuscirò a liberarmi da queste catene e ti ucciderò senza esitare e farò il tuo corpo in mille pezzi bruciandone i resti. Hai la mia parola.”
“Non fare promesse che non puoi mantenere giovane Time Lady; presto sarai mia. il Dottore sarà morto ed io avrò finalmente la mia vendetta !”mi disse lui orgoglioso mentre  andava via.
 
P.O.V. River
 Dopo  tante ore  di ricerca, ero riuscita finalmente a  trovare il TARDIS ed impostare le giuste coordinate per iniziare il  nostro lungo viaggio verso la Romania  del 1700 alla  ricerca del pugnale  del destino e dei suoi  guardiani nella  speranza di poter salvare l’intero Universo dal caos, Il Dottore da una morte certa e riportare indietro la piccola Jasmine in modo che sarebbe riuscita a compiere il suo destino e diventare un  Signore del  Tempo. Sapevo che quello  che stavamo per affrontare sarebbe stata un’ impresa  molto difficile e rischiosa, senza conoscere le conseguenze. Era giunto il  momento di ricambiare il favore. Il  Dottore aveva bisogno di noi; i suoi amici più cari disposti a tutto pur di salvarlo e pagando il prezzo sacrificando le proprie vite per un bene superiore e aldilà  della  nostra  comprensione. Stavo ultimando gli ultimi dettagli prima della partenza e la voce  squillante di  Donna, mi fecero ritornare alla realtà.
“ Buongiorno River, come stai?” mi domandò interessata.
“Bene grazie.” Le risposi io con calma e tranquillità come  non  facevo da tempo e per continuare la conversazione
le  domandai delle condizioni di salute  del  Dottore nella speranza di buone notizie:
“ Come sta il Dottore? Quali sono le sue reali condizioni?”
“Le sue  condizioni cliniche sono stabili ma non è ancora riuscito a svegliarsi. I medici dicono che quando si sveglierà non sarà facile riprendersi;  a  quanto pare il suo processo di rigenerazione localizzata sta  agendo a rilento. La sua guarigione sarà molto dolorosa, ci vorrà del tempo prima che si riprenda del tutto.”
Aveva ragione; il suo processo rigenerativo di guarigione sarebbe stato lento e doloroso e  mi domando spesso semmai si sveglierà e quando. Ormai stavo a un passo dal perdere la  speranza.
Stavo per crollare ma non potevo farlo. Dovevo continuare a sperare e non arrendermi glielo dovevo.
“Adesso l’unica cosa importante da fare,  è mettere in  moto il TARDIS e raggiungere Desești per iniziare la  nostra ricerca del pugnale del destino e salvare il mondo.”
Una volta impostate le coordinate e la nostra destinazione: Desești 1775, Romania; e poco prima di abbassare la leva di accensione dissi:
“Preparati Donna Noble e reggiti forte che … si partee!!!”  una  volta abbassata la leva del TARDIS si era  attivato e la  nostra avventura, la più difficile di tutte era iniziata.

 

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Capitolo 36
*** Capitolo XXXV : Benvenuti in Romania ***


Capitolo XXXV
Benvenuti In Romania
 
P.O.V. Donna Noble
 Era Ormai Passato un  mese da quando eravamo partite dall’Ospedale di White Chapel di Londra  con il  TARDIS e alla scoperta della  Romania del  1700 per iniziare  la  nostra  ricerca sul  Pugnale del Destino e dei suoi custodi persi nel Tempo. Durante il nostro lungo  viaggio attraverso il  Tempo e  lo Spazio, io  e la  Dottoressa River Song eravamo diventate amiche  da  quando il  Dottore era entrato in coma; il nostro rapporto si era  rafforzato grazie al fatto  che condividevamo lo stesso dolore: Il Dottore era appeso ad un  filo tra  la Vita  e  la  Morte. Lui era stato sempre forte. Aveva affrontato diverse battaglie durante la sua immortale vita e  la  battaglia più difficile di tutte;  era quella  di salvarsi e per farlo doveva risvegliarsi al più presto e  ritornare dalla sua famiglia.
“River; che novità ci sono dal Pianeta Terra? Il Dottore sta bene?” Chiesi io all’improvviso per rompere il  silenzio spettrale e  l’aria tesa che  si erano creati all’ interno  del TARDIS.
“Le condizioni  del Dottore sono stabili e che  molto presto si risveglierà dal coma così potremmo finalmente riabbracciarlo!!” mi rispose River distogliendo lo sguardo dalla  console di comando dell’ astronave mentre delle lacrime di gioia involontarie le rigarono il volto. Presto il Dottore  si sarebbe risvegliato e molto presto sarebbe ritornato da noi ed insieme avremmo salvato il Mondo ancora una  volta.
“Ah, finalmente una bella notizia ! Ne  avevamo proprio bisogno dopo tutto questo tempo.  Vediamo un po’… a  quanto pare il nostro viaggio è più lungo del previsto. "conclusi io sospettosa.   Mentre stavamo per raggiungere la nostra destinazione …   qualcosa  di strano accadde:  River aveva perso il controllo  del  TARDIS  per poi ritrovarsi a bordo di una nave a noi sconosciuta.  Il  Capitano della nave era una  donna di mezza età  dai capelli  scuri; il corpo esile, occhi chiari e  ben   vestita  che chiedeva aiuto. Era sotto assedio. Aveva lanciato un SOS poco prima  che la sua astronave  esplodesse  e l’unico modo per salvarla  era  quello di farla salire all’ interno  del TARDIS e portarla con  noi in viaggio.
 
P.O.V. Pearl 

 Nel Frattempo su Vertigo 5… la giovane Pearl Bartowski soffriva mentre L’Alchimista infieriva su di lei dicendole che la sua vittoria era prossima e che molto presto il Signore  del Tempo sarebbe stato sconfitto.
“Buongiorno mia cara Time Lady. Vedo che  non  hai mangiato nemmeno oggi. Stai soffrendo  la fame eppure continui a resistere lottando  contro di me. La  tua  forza  di volontà e a pezzi. Prima o poi ti arrenderai a me ed io vincerò la mia battaglia.” Mi disse lui provocandomi.
“Ho una  forza  di  volontà molto potente Scorpio e farò di tutto per impedire  che la  tua  Vendetta si compia e ci riuscirò, stanne certo!” sbottai adirata.
“Spero davvero  tanto che tu ci riesca giovane Time  Lady ma   morire di fame non  serve. Molto presto … la tua  sete di sangue diventerà implacabile e  dovrai scegliere  se salvare Te Stessa oppure salvare il tuo Cuore.”  Mi disse poco prima di andare via.
Scegliere fra la  mia  Vita ed il mio Cuore, sarebbe stata la scelta più difficile da fare. Mi domando cosa avrebbe fatto Il Dottore al posto mio e  quale decisione avrebbe  preso. Se dovevo scegliere tra  la  mia  Vita  ed il mio Cuore; dovevo fare la  scelta giusta  che  avrebbe  per  sempre  cambiato il mio destino.
 
P.O.V. Wilfred
 Erano da poco passate le 9:00 di sera e i medici del White Chapel Hospital monitoravano le funzioni vitali del Dottore che sembrava migliorasse. Lui stava bene e sono sicuro che molto presto si  sarebbe  ripreso; sapevo che il Dottore era un osso duro. L’unica cosa che mi preoccupava di più  era il fatto che mia nipote Donna e la  dottoressa  River  Song  avevano intrapreso un   viaggio attraverso il  Tempo e  lo Spazio da sole con  il TARDIS e  alla ricerca di una reliquia leggendaria  senza  sapere  a   cosa andavano incontro. Mentre ero assorto nei miei pensieri,  dei passi felpati di un medico sospetto si aggirava in prossimità   della stanza  dove  era ricoverato il Dottore intenzionato ad ucciderlo e per   capire meglio chi fosse, decisi di voltarmi e  di sorprenderlo alle  spalle in modo da colpirlo con un oggetto per tramortirlo. Analizzando con discrezione il soggetto sconosciuto notai che era una  giovane ragazza aliena  dalla pelle argentea di media statura. Aveva lunghi capelli corvini e gli occhi neri, bocca carnosa con addosso un  abito elegante di seta rosso. Camminava  a  piedi nudi e portava con sé una  boccetta di vetro contenente una sostanza liquida di colore viola che versava direttamente sulla bocca semichiusa del Dottore per fargliela ingerire e mentre lo versava la giovane ragazza aliena disse fra se e se : “Speriamo che funzioni. Forza Dottore svegliati che l’Universo ha bisogno di te …” Io nel frattempo la  continuavo ad osservare nel silenzio più totale avvicinandomi di soppiatto e con voce grossa dissi:
“ Buonasera signorina.  Come si chiama  lei e che cosa ci fa  qui?”
“ Il mio nome è Selene e sono una guaritrice. Lei piuttosto chi è e come conosce il  Dottore?” mi rispose lei in  modo garbato e  con  voce  calma.
“Il mio nome è Wilfred Mott e sono un  amico del Dottore ed ho il compito di proteggerlo fino al suo  risveglio. Lei piuttosto come conosce il Dottore e quali sono le sue reali intenzioni signorina Selene? Se è venuta qui per ucciderlo farò  di tutto per impedirlo.” Dissi io  con determinazione mentre  la giovane donna in rosso  mi rispose con disinvoltura dicendomi:
“Stia  tranquillo signor Mott, non ho intenzione di uccidere nessuno. Sono venuta qui per salvarlo!!”
“Ora capisco la boccetta vuota. Mi dica signorina Selene; che cosa conteneva?” le chiesi io  curioso.
“Un elisir  che guarisce i cuori spezzati e il Dottore ne  ha due di cuori, quindi ha bisogno di una dose massiccia per riprendersi. Speriamo  che funzioni.” Concluse lei speranzosa.
 
P.O.V. River 
 Nel frattempo io e Donna Noble eravamo in viaggio con il  TARDIS  verso la  Romania del  1700 in compagnia  della nuova arrivata ; il suo nome era Helena  ed era un viaggiatore del tempo anche lei, veniva dal futuro. Mi aveva  raccontato che in uno dei suoi viaggi aveva incontrato un Signore  del Tempo  a noi molto noto che gli aveva salvato la vita diventando così fonte d’ispirazione.  Il nostro viaggio  nel passato era più lungo del previsto fino a quando il TARDIS  non si era fermato; fu allora che mi resi conto che eravamo giunti a destinazione e una volta atterrati... avevo deciso di scendere per curiosare e capire dove ci trovassimo ed effettuare tutte le verifiche necessarie prima  di dare il via libera per uscire dall’ astronave. Una volta eseguiti tutti i controlli necessari con un cenno della mia mano e con voce sottile dissi:
“ Donna Noble, Helena potete uscire via libera.”
“River?!  Sai dirmi dove siamo?” Mi chiese Donna Noble  curiosa mentre Helena  se ne stava in silenzio ad ascoltare la nostra conversazione.
“Desești  20 giugno  1770; il luogo dove i monaci del  Destino sono stati avvistati l’ultima volta con la reliquia e in prossimità della chiesa  ortodossa di Santa Parascheva; la più antica della città ed e situata su quella collina laggiù. Forza andiamo a dare
un’ occhiata e cerchiamo di trovare qualche indizio che ci conduca al pugnale del destino.” Così senza nemmeno pensarci due volte, decidemmo d’ incamminarci verso la collina con molta cautela sul sentiero che ci avrebbe portato verso la chiesa rudimentale e raggiungere il nostro obiettivo  finale: quello di salvare il Mondo e l’ Universo dal  caos.
 
 

 P.O.V. Pearl
 Nel  frattempo su Vertigo 5… la giovane Time Lady; stava affrontando una lotta contro se stessa per riuscire a dominare il suo Alter-ego : quello dell’assassina spietata e senza cuore che avrebbe ucciso il suo amato senza esitare con lo scopo di compiacere al suo padrone.
“Buongiorno My Dear; come stai?” mi chiese l’Alchimista mentre io ero assorta nei  miei pensieri; la voglia di vendicare i miei genitori era diventata sempre più forte e ogni giorno   riuscire a dominare il mio lato oscuro diventava sempre più  difficile da controllare. La voce  tuonante di Scorpio echeggiava nella stanza senza farsi vedere.
“ E così … il tuo lato oscuro è diventato dominante sul tuo lato umano che non sei più in grado di gestire da sola.”
“Lurido verme schifoso; come osi entrare nella mia stanza! Sai  benissimo che non sei più  il benvenuto.” Dissi io adirata mentre gli giuravo vendetta.
 

P.O.V. Donna Noble
Nel Frattempo nella Romania settecentesca io, la dottoressa River Song e la nuova arrivata Helena  dopo  molte ore di cammino senza sosta finalmente avevamo raggiunto la chiesa ortodossa di Desești e la prima cosa che avevo notato era l’immenso giardino che circondava la chiesa e scavando nella memoria, mi resi conto che quest’ ultima era  identica al quadro che  diversi mesi prima avevo notato all’ interno della cappellina  dell’ Ospedale di Londra, dove il  Dottore era stato ricoverato in attesa del suo risveglio e questo poteva soltanto significare una cosa : che molto presto la nostra ricerca sarebbe giunta a termine e  con essa la possibilità  di salvare il Dottore diventava  sempre  più vicina e l’equilibrio Universale ristabilito.
 

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Capitolo 37
*** Capitolo XXXVI: Il Risveglio del Dottore ***


Capitolo XXXVI
Il Risveglio del Dottore
 
P.O.V. Selene
Dopo aver utilizzato l'elisir dei cuori spezzati sul Dottore; sia io che il Signor Mott aspettavamo con ansia e preoccupazione  il suo risveglio nella speranza  che egli migliorasse ma la sua guarigione tardava ad arrivare eppure,  era già passato un  mese da  allora ma  dal Dottore nessun segno di vita.  Cominciavamo a perdere la speranza  e temere il peggio.
“Forza Dottore; resisti che l’intero Universo ha bisogno di te.” Dissi io con le  lacrime agli occhi mentre Wilfred  Mott soffriva in silenzio e per consolarmi diceva: “Stia tranquilla signorina Selene; sono sicuro che Il Dottore si sveglierà  e riuscirà a salvarsi.” Concluse con tono ottimista mentre piangeva e soffriva  in silenzio e rivolgendo il suo sguardo addolorato  verso  il  Dottore aggiunse delle parole dicendo:
“Dottore amico mio, ritorna presto da noi che la tua  famiglia ha bisogno di te.”

P.O.V. Dottore
Ormai era passato un mese  da  quando sono entrato in coma. Volevo a tutti costi riuscire a svegliarmi e gridare  all’ intero universo che  ero vivo e   che stavo bene; ma la forza di reagire e  di combattere ogni giorno fra la Vita e  la  Morte diventava sempre più difficile. Avevo deciso di arrendermi per  andare incontro al mio fatale destino; almeno se non potevo più ricongiungermi con la mia  famiglia  in vita  mi  sarei ricongiunto con loro nella morte e proprio quando tutto  era andato perso per sempre …  una voce a  me molto famigliare mi chiamava dicendo: “Papà Perché sei qui; non è ancora giunto il tuo momento.”
“Jasmine sei tu? Sei venuta a prendermi? Sono morto e non  sono riuscito a rigenerarmi?” mi chiesi fra me e me  mentre viaggiavo con la mia mente durante il mio coma senza sapere dove fossi ne dove stessi andando.

“Si papà sono io e non sono morta; anzi sono ancora viva. "mi disse lei mentre io ero incapace di reagire a quelle parole. Com’era possibile che mia  figlia Jasmine fosse viva?! Era impossibile. Spensi per un’ attimo le mie reazioni involontarie ed iniziai a ragionare sull’ accaduto e ponendo le domande giuste avrei trovato  tutte le mie risposte.
“Viva?! No, non può essere. Tu sei morta Jasmine; ti ho vista morire.”dissi io con stupore mentre lei mi ripeteva la  stessa  frase: “Svegliati Papà! Non è giunto il tuo momento. L’ intero Universo ha bisogno di te e poi devi salvare la tua famiglia; soprattutto me.”
 “Come posso riuscirci se non so nemmeno dove ti trovi?” incalzai io mentre cercavo delle risposte utili che mi avrebbero aiutato a risolvere la situazione.
“Trova il mio corpo e portalo in un posto sicuro e fa in modo che io sia completa...”
“Completa? Non capisco!!!”
“L’orologio dell’ eternità è  la risposta. Ritrovalo al più presto prima che sia tardi. Salvami Papà e cambia il mio destino.” Mi disse mia figlia poco prima di scomparire; all’ improvviso un forte dolore pervase il mio corpo immobile e  non capivo che cosa  mi stesse accadendo: ogni muscolo del mio corpo ed ogni singolo osso che lo componeva si contorse e quel dolore che provavo s’intensificava sempre di più da diventare ingestibile da farmi urlare forte.
 

P.O.V. Wilfred
 Sentivo  e  vedevo  il Dottore che si contorceva  dal dolore incapace di reagire.
“Selene che cosa gli sta succedendo? Perché  sta soffrendo cosi tanto? “ chiesi io spaventato e allo stesso tempo  stupito mentre  la  giovane donna in rosso era nel panico  più totale  che diceva : “Non  ne ho  la più pallida idea.”
Il Dottore continuava ad urlare e diceva: “Aha!! Che cosa mi succede e  perché  il dolore  che sento è così  forte? Aha! Non credo che lo sopporterò tanto a lungo; mi ucciderà!”
“Che cosa gli ha fatto signorina Selene?” chiesi io furioso mentre facevo pressione sulla giovane  donna aliena  nell’ attesa di avere delle risposte in tempi brevi. Quando entrambi comprendemmo la situazione e ci calmammo, la giovane donna in rosso mi disse: “ Dev’essere l’effetto dell’ elisir dei cuori spezzati che ha accelerato il processo di guarigione; sfruttando l’ abilità della Rigenerazione dei Signori del Tempo. A  quanto pare sta funzionando.”
“Speriamo bene.” Intervenni io tranquillizzandomi.  Nel frattempo il dolore aumentava e il Dottore continuava  ad urlare fino  al completamento della sua guarigione e quando smise di urlare allora capii che lui aveva vinto la sua battaglia; aveva deciso di sconfiggere la  Morte scegliendo la  Vita salvandosi ed una volta che si era stabilizzato,  lo abbracciai forte e dissi :” Ce l’hai fatta Dottore! Bentornato fra noi.” Conclusi io felice del fatto che il  Dottore era sopravvissuto e stava bene.
 
 
P.O.V. Dottore
 Il Dolore che sentivo era davvero lancinante ed  ero sicuro che mi avrebbe ucciso; non lo avevo mai provato prima e l’ultima cosa che ricordo era il volto di una donna aliena vestita di rosso che mi stringeva forte la mano per tranquillizzarmi. Non conoscevo il suo nome ma una cosa è certa; mi aveva salvato la vita ed io le sarò grato per sempre. Nella stanza oltre  alla donna  vestita in  rosso avevo notato il mio caro e fedele amico Wilfred Mott che mi era stato vicino fino alla mia completa guarigione; piangeva dalla gioia e stringendomi forte fra le sue braccia mi disse: “Dottore che bello rivederti.  Ci sei mancato così tanto. Vieni qui e fatti abbracciare.” Concluse lui emozionato mentre io lo abbracciavo a mia volta contento di vederlo e felice di essere vivo.
 

P.O.V. River
Finalmente dopo tanti sforzi e  molte ricerche approfondite, eravamo riusciti a trovare  l’ Antica Chiesa Ortodossa di  Santa Parascheva : la sua portentosa struttura era in stile barocco dall’Ingresso fino all’ Altare ed era  davvero bellissima che io  ne rimasi incantata. La cosa più difficile da fare adesso era quella di ritrovare il Sacro Pugnale Del Destino e dei suoi Custodi persi nel tempo. Una volta entrati al suo interno iniziammo la nostra ricerca ma non la riuscimmo a trovare da nessuna parte fino a quando  non notammo che la  nuova arrivata  Helena si avvicinò  nei pressi della statua della Santa a cui le era stato dedicato il santuario in questione. Ella iniziò a parlare  un’ antica lingua a noi sconosciuta dopodiché si avvicinò sia a me che  a  Donna Noble dicendo:” Seguitemi e troverete le risposte che cercate...”
 

P.O.V. Pearl  
 Nel frattempo su Vertigo 5, i giorni passavano veloci come le ore ed io mi dimenavo di continuo perché il mio lato oscuro ogni  giorno diventava 
sempre più forte quasi incontrollabile . Ormai era troppo tardi e ogni mia speranza era perduta per sempre poi in un giorno di settembre; una voce a me molto familiare mi aveva contattato telepaticamente e chiamava il mio nome dicendo:
“Pearl amore mio come stai? Sono io; sono il Dottore. Mi senti?!” Non potevo crederci era lui; il mio uomo, il mio amato che aveva rischiato la sua vita per salvare me e sentire la sua  voce calda dopo tanto tempo; i miei due cuori erano colmi di gioia mentre i miei occhi piansero dalla felicità.
“Dottore che bello sentirti; pensavo che mi avessi abbandonata al mio crudele destino.”
Il Dottore ascoltando le mie parole s’insospettì e disse:
“Quale crudele destino Pearl?! Non  capisco; spiegami!”
Era giunto il momento che Il Dottore doveva sapere la verità e di quello che L’Alchimista ci aveva fatto.
“Dottore ascoltami con molta attenzione: L’Alchimista  è vivo e ci ha ingannati;  mi ha maledetto e mi ha fatto del male. Ti  prego Dottore salvami e promettimi che qualunque cosa accada tu mi ucciderai.” Il mio amato  Dottore sentendo quelle parole forti uscire dalla mia bocca, gli s’incupì il volto e la sua reazione a quelle parole fu davvero molto forte che mi disse : “Ucciderti? No Pearl; non posso farlo!!”
“Devi farlo invece; è l’unico modo che hai  per salvarmi altrimenti sarò io ad uccidere te e non voglio farlo! "esclamai io adirata e triste allo stesso tempo.
“No, Pearl non può finire in questo modo! Troveremo un altro modo per salvarti lo giuro!” insistette lui adirato.
“Non esiste altro modo Dottore mi dispiace. Dovrai uccidermi per salvarmi e spezzare la maledizione che Scorpio mi ha fatto ed è l’unico modo per sconfiggerlo per sempre. Se non lo farai l’intero Universo verrà distrutto e regnerà il caos.” Dissi io concludendo la conversazione telepatica con Il Dottore in modo tale che l’Alchimista  non l’avrebbe mai scoperto.
 
P.O.V. Dottore
Non potevo crederci. Scorpio  mi aveva tradito infrangendo la parola data e quello che aveva fatto a Pearl mi faceva ribrezzo.
“Che tu sia maledetto Scorpio! Giurò solennemente che ti ucciderò senza esitare; farò il tuo corpo in mille pezzi e ne brucerò  i resti. È  una promessa!!” dissi io con tono arrabbiato e allo stesso tempo disgustato e Wilfred Mott sentendo quelle forti parole uscire dalla mia bocca si spaventò e con tono preoccupato mi chiese : “Che cosa succede Dottore? Chi è Scorpio?”
“Una carogna! Ha rapito la mia amata Time Lady e gli ha fatto del male e merita di morire di una morte lenta e dolorosa.” Dissi io con rabbia mentre i miei due cuori soffrivano in  silenzio; dovevo scegliere chi e che cosa salvare se la mia vita oppure il mio amore ma per il momento avevo altro a cui pensare: ritrovare l’orologio dell’ eternità di mia figlia Jasmine e riportarla indietro con un unico scopo : quello di fare in modo che lei compi il suo destino e rinascere come Signore del Tempo come era stato scritto.
 

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Capitolo 38
*** Capitolo XXXVII : I Guardiani del Destino ***


Capitolo XXXVII
I  Guardiani del  Destino
P.O.V. Pearl
Ormai sapevo ed ero consapevole del  fatto che  il mio  destino … si  stava avvicinando sempre di più ed io non potevo fare nulla per impedirlo perché era un punto fisso nel tempo e  nello spazio;  la  mia storia stava per essere riscritta. Durante il mio lungo periodo di prigionia su Vertigo 5 avevo avuto delle visioni sul mio futuro ed ognuna  di  esse facevano riferimento ad un  unico evento: quello  della mia  morte e  su chi mi avrebbe uccisa. Quando il volto del mio assassino era stato svelato … il mio cuore si fermò ed il  sangue mi si gelò nelle vene. Non  potevo crederci; il mio uccisore  sarebbe stato lui: il mio amato Dottore mi avrebbe uccisa e  mentre  riflettevo  sulla mia morte e sul mio  destino, la  voce possente dell’ Alchimista distorse la mia  attenzione.
“Notte insonne giovane Time  Lady?” mi chiese fingendosi interessato alle mie  condizioni di salute sia  mentali  che fisiche.
“Ma guarda  un po’ chi si vede ?! Il mio carceriere è venuto a trovarmi. Che cosa vuoi Scorpio ? Sai  Benissimo che  qui non  sei il benvenuto.  Esci subito dalla mia stanza se non  vuoi essere ucciso prima  del tempo.”  Dissi io con tutta la rabbia e il disprezzo che provavo nei suoi  confronti.
“Oh, povera  Time  Lady sembra che tu abbia  avuto una  visione  del tuo futuro.  Dimmi che cosa hai visto?” mi chiese lui con insistenza mentre io mi  rifiutavo di conversare.
“Non  sono affari tuoi;  perché non  vai all’ Inferno ?! “risposi io adirata.
“Tanto per essere chiari  Pearl … io non  te lo sto chiedendo in maniera formale …  è  un ordine; obbedisci !!”
“No,  Scorpio! Non  ti obbedirò. Presto Il  Dottore sarà qui ed io sarò libera.”
“ Questo lo vedremo. Nel frattempo io continuerò a  torturarti fino allo sfinimento e riuscirò a  spezzare il tuo volere   e sarai mia per sempre!”
"Scordatelo Scorpio. Io non  sarò mai tua. Il mio cuore appartiene  al  Dottore e lo sarà  sempre!!!”  dissi io  fiera  di me stessa e felice  di morire per una  giusta causa.
“Se non posso averti io … nessuno ti avrà; nemmeno il  Dottore. Reddie?”
“Si padrone.”
“Divertitevi miei cari… è tutta vostra. Ci vediamo presto giovane Time  Lady!”
“ Il  Dottore verrà presto a cercarti e quando lo farà … ti ucciderà senza esitare!!”
dissi io con la rabbia negli occhi e  con l’odio nel cuore.
“Aha, ne dubito mia  cara perché sarò io ad ucciderlo per primo stanne certa!!” concluse l’Alchimista mentre assaporava il gusto della vittoria.
 
P.O.V. Wilfred
Nel  Frattempo  al White Chapel Hospital di  Londra; il Dottore si stava  riprendendo dopo il suo lungo mese di coma  che aveva vissuto ed io ne ero davvero contento perché il mio amico ce l’aveva fatta ed era guarito. Ho ancora le lacrime agli occhi dalla gioia;  ma in cuor mio sapevo che quel momento di felicità sarebbe durato poco. Il  Dottore  si era  ripreso e  stava bene ma doveva prepararsi per  affrontare la battaglia  finale e salvare l’intero Universo dal Caos.
“Dottore, amico mio. Ti trovo bene e in  buone condizioni; che cosa hanno detto i medici? Spero ottime notizie.” Chiesi io, per fare conversazione e rompere il ghiaccio. Egli mi sorrise e  disse : ” I medici hanno detto che la mia  guarigione è stata un miracolo ed  hanno deciso di  dimettermi oggi e  mi hanno dato  l’autorizzazione di portare il  corpo di Jasmine a casa per fargli i funerali che  non  avverranno perché lei stanotte rinascerà come Time  Lady una volta recuperato il suo orologio dell’ eternità che  per  ritrovarlo  bisogna  ascoltarlo prima  che  smetta di sibilare il suo nome in  gallifreyano e restituirlo al legittimo proprietario prima  dello  scadere  del tempo.” Concluse lui mentre si  stava preparando per  firmare le dimissioni una  volta archiviata la  sua  cartella clinica e  prima  di  andare via Il Dottore abbracciò il suo medico e lo salutò dicendo: ”L’Ha  ringrazio Dottore; lei mi  ha  salvato la vita.”
“Ho fatto soltanto il mio dovere Signor Smith. Arrivederci e mi raccomando abbi cura di lei perché la  vita è un dono prezioso. “Concluse il medico che lo aveva curato andandosene via.
 
P.O.V. Dottore
Ero davvero felice, per la prima volta in vita mia  soprattutto dopo essere stato salvato da un umano. Sapevo benissimo che  c’era  stato un’ aiuto extraterrestre e  la  cosa  che  mi  rendeva più felice  di tutti;  era il fatto di  essere ancora vivo e mai mi sarei  aspettato di  amare la vita più di ogni altra cosa. Sapete, quando è in  gioco la propria vita ed  è sospesa ad un filo, ti rendi conto che tutto quello che vivi e  che  hai vissuto diventa importante.
“Wilfred, per la prima  volta in tutti questi anni non mi  sono mai sentito così vivo. Sai Will... quando  sono stato ricoverato in  Ospedale ed ero in coma; ho sognato mia figlia Jasmine e mi ha parlato  dicendomi che  era viva e   che io  dovevo salvarla e  cambiare il suo destino; e l’unico modo per farlo è quello di recuperare l’orologio dell’ eternità e farla rinascere  come  Signore  del Tempo  ed impedire che l’Universo entri  nel caos.” Conclusi io felice di essere vivo.
 
P.O.V. Donna Noble
 Ormai era passato più di un  mese  da  quando io  e  River Song avevamo intrapreso il  nostro viaggio verso l’ignoto e  con  il TARDIS del Dottore. Non avevamo più notizie dalla Terra e  non  sapevamo nemmeno se il Dottore si  fosse svegliato oppure se fosse ancora vivo.
“Spero che il  Dottore si sia svegliato e  che  sta bene. Mi  manca così tanto.” Dissi io sospirando mentre Helena e River Song stavano facendo conversazione con i  Guardiani del  Destino in  gallifreyano antico e  dopo mesi  di  ricerca  intensa  e senza  sosta, finalmente avevamo trovato  tutte le risposte  che  cercavamo e  molto presto saremmo state in grado di ristabilire l’ equilibrio universale.
“Il  Pugnale del Destino è custodito presso l’ antico castello di Bran; l’ultima dimora storica del Conte Vlad Ţepeş III  di Valacchia: ultimo discendente della  Casa dei Drăculești(Dracula) conosciuta dopo la  sua scomparsa.  Si  racconta che il Conte fosse l’ultimo custode  della reliquia e che prima  di morire, l’abbia nascosto in un  ala segreta del  suo castello sotto mentite spoglie circondato e custodito  da delle  strane creature aliene chiamate Rabbit Gargoyle : enormi statue  di  pietra inquietanti dall’ aspetto misterioso ed enigmatico dalle sembianze simili a  dei conigli alati con in mano  delle armi antiche che  nessuno conosce ed hanno il compito di sorvegliare e  proteggere la  sacra reliquia ad ogni costo. Mi raccomando fate molta  attenzione alle  apparenze  miei  cari  viaggiatori del tempo perché qui in Romania niente  e come sembra. Buona fortuna.” Concluse  Helena poco prima  di salutarci.
 
 P.O.V. River
Era calata la sera; ed insieme a Donna Noble stavamo cercando una  sistemazione temporanea per rinfrescarci e riposare prima di ricominciare il nostro viaggio per  la Transilvania alla ricerca del Castello di Bran.
“Spero soltanto che non  sia troppo tardi.”  Pensai fra me e me mentre ci stavamo incamminando verso una  struttura poco distante dalla città  che ci avrebbe ospitato per la notte; ed una volta entrati al suo interno … una  donna molto elegante sui 50 anni di età ci accolse. Aveva i capelli grigi e avvolti in uno chignon e i suoi occhi erano corvini. Il suo abbigliamento era molto semplice ed ordinato dell’ epoca.  Non conoscevo il suo nome ma era davvero gentile e la sua accoglienza fu  la migliore di tutte.
“Buonasera viaggiatori  del  tempo. Io  sono  Zelina; in cosa posso essere utile ?” ci  chiese.
“Stavamo cercando degli alloggi per riposare ed un  pasto caldo per riscaldarci in  questa fredda giornata invernale.” Dissi io con disinvoltura e in maniera educata.
“Siete nel posto  giusto. Prego accomodatevi che vi faccio subito servire la cena. Andrei?”
“Si, madame?”
“Come  vedi abbiamo due viaggiatori del tempo come ospiti stasera. Servigli  un pasto caldo mentre io... vado a sistemare il loro alloggi per la notte.”
“Come  desiderate mia signora.”
Il garzone che portava  il  nome di Andrei era poco più giovane di me. Non  superava i 38 anni di età. Aveva gli occhi e i capelli scuri mentre il suo abbigliamento era sobrio ed elegante; molto inerente al contesto storico in cui ci eravamo imbattuti. La struttura dove io e  Donna Noble eravamo ospiti … era in  stile rustico con qualche rifinitura dorata  dell’  Arte Barocca settecentesca.
“I miei complimenti Zelina;  questa locanda è  davvero bellissima.” Intervenne Donna Noble stupita mentre io ne rimasi davvero incantata dalla sua bellezza senza tempo.
 
P.O.V. Dottore
Era  già passata una settimana dalla mia dimissione dall’ Ospedale di Londra ed avevo iniziato il programma di riabilitazione post- coma. I medici mi avevano consigliato di stare a riposo ed iniziare la convalescenza a  casa  di  Wilfred Mott in  attesa  che River Song e  Donna Noble ritornassero dal loro viaggio dalla Romania del “700” con il TARDIS   alla  ricerca di  una reliquia leggendaria che ci  avrebbe aiutato nella battaglia finale  contro L’ Alchimista.
“Non ci posso credere che Scorpio, abbia  fatto del  male  a Pearl infrangendo così il nostro accordo e il sol pensiero che  per salvarla dovrò ucciderla mi fa  soffrire. Già l’ho persa una volta. Non voglio perderla di nuovo.” Dissi io con rabbia mentre sorseggiavo del tè in  compagnia del mio amico  Wilfred Mott che mi consolava dicendo: “Sta tranquillo Dottore. Andrà tutto bene; ne sono sicuro.”  Nel frattempo avevo altro a cui pensare. Dovevo ritrovare assolutamente l’ orologio dell’ eternità di mia figlia Jasmine e riportarla da me ma il mio corpo stanco e debilitato aveva bisogno di riposo. Quando mi stavo preparando  per la notte … dei rumori al quanto sinistri avevano catturato la mia attenzione. Era gallifreyano antico e proveniva dalla stanza di Jasmine. Spinto dalla curiosità andai a controllare cosa fosse e più mi avvicinavo ad essa più le parole che sentivo divennero più chiare. Fu allora che capì: la voce che avevo sentito in realtà era l’orologio dell’ eternità di mia figlia che la chiamava con il suo nome in gallifreyano; esso cercava la sua proprietaria per ricongiungersi e quest' ultimo diceva:
“ Svegliati Signore del Tempo è giunto il momento di rinascere. Svegliati Signore del Tempo e  abbraccia il tuo destino.” Finalmente l’avevo ritrovato. Molto presto Jasmine si sarebbe risvegliata  e compiere il suo destino ma per farlo mancava la cosa più importante :  eseguire il rituale del Signore del  Tempo Dormiente. Questo rituale era molto difficile da eseguire. Consisteva nel risvegliare un  Signore del Tempo Dormiente ed unire  le due anime esistenti attraverso il legame di sangue della famiglia in questione e riunirla in un unico corpo recitando una preghiera  in gallifreyano antico che  diceva: Il Sangue vincolato è stato liberato; il sangue dei nostri avi è  stato versato. La nostra stirpe è stata benedetta. Jasmine Figlia mia; svegliati e risorgi che il tuo destino ti attende.” Finalmente il rituale era stato completato ed il processo rigenerativo attivato. Ora era soltanto una questione di tempo. Presto la piccola Jasmine si sarebbe risvegliata e diventata una Time Lady  a tutti gli effetti come era stato scritto.
 

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Capitolo 39
*** Capitolo XXXVIII The Rabbit Gargoyle ***


Capitolo XXXVIII
The Rabbit Gargoyle
 
P.O.V. Donna Noble
Era mattino presto   quando io e la  Dottoressa River Song ci eravamo alzate per fare  colazione prima di prepararci ed affrontare il  nostro viaggio verso la regione della Transilvania e raggiungere il Castello di Bran per recuperare il sacro pugnale  del destino che ci  avrebbe aiutati a stabilire l' equilibrio universale  e  riuscire a  sconfiggere l'Alchimista per  sempre. Sapevo che l'avventura che stavamo per affrontare sarebbe stata ardua e difficile ma  di una cosa ero certa : che  Il Dottore sarebbe  stato fiero di noi e che insieme saremmo riuscite a  salvare l'intero Universo dal Caos.
"Buongiorno, River. Dormito Bene?" Le  chiesi io per rompere il ghiaccio e riuscire  a  creare una  conversazione : "Che   notizie ci sono dal pianeta  Terra? Hai parlato con mio nonno Wilfred?"  continuavo io con  insistenza nell' attesa di  una  sua  risposta che  tardava  ad  arrivare; quando  all'improvviso...River iniziò  a  balbettare e  a  dire  frasi senza senso che  io  a stento riuscivo a capire.
"Donna non ci  crederai a  quello che  sto per dire: stamattina ho chiamato tuo nonno Wilf e mi  ha  dato una bella notizia sul Dottore…" iniziò  a  balbettare e  fu allora  che capii : Il  Dottore  si era  svegliato ed  aveva sconfitto  la Morte scegliendo di  Vivere.
"Non  dirmi che....Il Dottore..."  iniziai a balbettare  anche io contenta della bella  notizia  ricevuta.
"Si, Donna. Il  Dottore  si  è  svegliato e sta bene; l' hanno  dimesso dall'Ospedale di  Londra  stamattina e adesso  si trova a  casa  di tuo nonno Wilfred per la  convalescenza  e riabilitazione."
Entrambe  ci  abbracciammo e  scoppiammo in  lacrime  di  gioia con  un  susseguirsi  di  forti emozioni mai provate  prima che  per  lungo tempo avevamo sopperito pensando che fosse la cosa migliore per tutti e  invece  mi sono resa conto che le emozioni non sono mai una debolezza ma bensì sono un punto di forza e  con  esse possiamo diventare  dei grandi eroi.
 
P.O.V. River
Non potevo crederci ! Il Dottore si era svegliato e stava  bene ed  io  ne ero davvero contenta ma allo  stesso tempo ero triste perchè il  mio  cuore  non  poteva accettare il fatto che adesso Il Dottore apparteneva alla giovane  Time Lady dai capelli rossi. Aveva voltato pagina ed iniziato una nuova  vita  senza di me ; forse era giunto il momento di cambiare  vita anche per me  ma  per  farlo; dovevo chiudere per sempre con il mio passato e ricominciare da zero; pensando al mio presente ed al mio futuro. Le nostre priorità erano cambiate e la prima cosa da fare era riprendere il  nostro viaggio verso la Transilvania e recuperare il sacro pugnale del destino custodito all’interno del Castello di Bran; dovevamo trovarlo in fretta se volevamo riuscire a salvare il Mondo dal caos e ripristinare l’equilibrio universale.
 
P.O.V. Pearl
Il mio destino era oramai segnato mentre la mia vita dipendeva da Scorpio e dal suo pugnale maledetto ed io non potevo fare nulla perchè ero prigioniera della mia  stessa maledizione. L’Alchimista aveva vinto. Mi domando spesso se Il Dottore e la mia bambina stessero bene; all’ improvviso mentre ero  immersa nei miei pensieri.... la voce del Dottore mi fece ritornare alla realtà attraverso la Telepatia :
“Pearl, amore mio mi senti?”
“Dottore, sei tu? "Chiesi io serena.
“Si, sono io e sono in  dolce compagnia.” mi disse il mio amato Dottore sorridendo mentre volgeva lo sguardo verso la giovane donna a me molto familiare: aveva dei lunghi e folti capelli biondi, il fisico asciutto, la  pelle chiara, il viso ovale ed era davvero bellissima; ella mi somigliava molto e quando notai i suoi splendidi occhi verdi come il mare … mi  resi conto e realizzai che quella giovane donna era lei; la mia adorata bambina.
“Jasmine piccola mia; come stai? "le chiesi io con entusiasta mentre piangevo dalla gioia.
“Sto bene mamma. Non vedo l’ora di rivederti e di riabbracciarti.” era felice: “Preparati mamma; che io e papà stiamo venendo a prenderti !” esclamò sicura di sè.
“Stai tranquilla mia dolce Pearl. Sto venendo a salvarti!!” concluse Il  Dottore determinato. Una volta interrotta la connessione telepatica, l’Alchimista entrò  nella mia stanza con l’intenzione di torturarmi e tentare  qualsiasi cosa per riuscire a piegarmi al suo volere.
“Buongiorno, mia cara Time Lady. Come ci sentiamo oggi? Sei pronta a prestare i tuoi servigi a me?” mi chiese lui con arroganza e determinazione.
“Scorpio, puoi torturarmi quanto ti pare. Uccidermi se è necessario ma sta sicuro che non  sarò mai tua ne tanto meno ti obbedirò; verrà giorno in cui pagherai per quello che mi hai fatto. Il Dottore sta arrivando e la resa dei conti è vicina. Hai le ore contate Scorpio ed io sarò presto riscattata.” dissi io ridendo orgogliosa.
“Sai Pearl...non vedo l’ora che Il Dottore arrivi così finiremo quello che abbiamo iniziato ed una volta ucciso Il tuo amato sarai mia per sempre.” disse con tono vittorioso accompagnato da una losca risata.
“Non ci sperare troppo. Il Dottore sarà presto qui ed io sarò finalmente libera da te e dalla tua maledizione.” conclusi io orgogliosa e sicura di me.
“Non vedo l’ora che tutto questo accada giovane Time Lady; è vero che  la  resa dei conti si  sta  avvicinando ma ricordati una cosa : che io vinco sempre.” concluse l’Alchimista fiero ed orgoglioso di se stesso.
 
 P.O.V. Dottore
Finalmente la resa dei conti era vicina e ormai Scorpio aveva le ore contate mentre la mia adorata Time Lady  dai capelli rossi sarebbe tornata presto libera. L’unica cosa che mi preoccupava era come l’avrei affrontata una volta trasformata dalla maledizione dell’ Alchimista; la temevo e avevo paura.
“Speriamo che non sia troppo tardi; amore mio!” Dissi io all’improvviso ad alta voce e inconsciamente senza sapere che mia figlia Jasmine aveva sentito tutto. Mi sentì in imbarazzo mentre mia figlia invece; si avvicinò a me e disse :
“Tardi per cosa papà? Spiegati meglio…” io non risposi. Volevo cercare di evitare la domanda ma era giunto il momento che Jasmine sapesse la verità.
“Si tratta della mamma vero? Di cosa hai paura?” mi chiese lei con insistenza ;  era uguale a sua madre ed io ne ero fiero.
“Temo e ho paura che tua madre quando la incontreremo sarà diversa da come la ricordi. Molto tempo fa...io, la mamma e zia Donna facemmo un giuramento vincolante; avevamo giurato che ti  avremmo protetta per sempre dal tuo destino privandoti della tua vera identità facendoti  dimenticare le tue origini e la tua natura di Signore del Tempo rendendoti un umana. Per otto lunghi anni io e la mamma non abbiamo fatto altro che proteggerti poi in un giorno invernale tua madre è stata rapita da una persona malvagia chiamata L’ Alchimista e l’ha maledetta con un oscuro sortilegio che si può soltanto spezzare con la morte e l’unico modo per salvarla è ucciderla. Il sol pensiero di perderla di nuovo e per sempre mi distrugge ed io non voglio che accada.”
Mia figlia ascoltando quelle parole struggenti e tristi si commosse e invece di evitarmi come avevo fatto io; si avvicinò a me per abbracciarmi e consolarmi dicendo:
“Sta tranquillo Papà. Sistemeremo tutto e salveremo la Mamma. Ne sono certa ed insieme riusciremo a riunire la nostra amata famiglia .” mi disse  lei speranzosa.
“Lo spero tanto piccola mia!” esclamai io con tono rassicurato e sereno. Sapevo che quello che stavo per affrontare e riscrivere era la mia linea del tempo; conoscevo i rischi e le conseguenze ma non potevo impedire la morte di Pearl perchè era un punto fisso nel Tempo e nello Spazio che  non poteva essere cambiato e con lo sguardo fisso su mia figlia dissi :
“Quello che stiamo per affrontare è un impresa ardua e difficile. Stiamo per riscrivere la nostra storia e tu figlia mia devi essere pronta per qualsiasi evenienza. Pearl amore mio, resisti che sto venendo a prenderti !!!” Così spinto dalla forza di volontà e dal coraggio di mia figlia Jasmine… mettemmo in moto il TARDIS ed inserimmo le coordinate per Vertigo 5 ed iniziare finalmente il nostro viaggio alla ricerca di nuove avventure.
 
P.O.V. Donna Noble
Nel frattempo io e la Dottoressa River Song; avevamo iniziato il nostro viaggio nella Romania del settecento alla ricerca  del Pugnale del Destino e i suoi custodi di pietra persi nel tempo e dopo diverse ore di cammino; raggiungemmo il Castello Gotico di Bran nella speranza di ritrovare la famosa reliquia sacra.
“Quanto dista il Castello di Bran e dove si trova esattamente?” chiesi io spinta  dalla curiosità e nell’ attesa che River mi rispondesse.
“Eccolo ! Quello laggiù è il Castello di Bran e sorge sull’ antico confine fra la Transilvania e La Valacchia. Costruito nell’ epoca medievale tra il 1377e il 1388 a strapiombo su di un dirupo ed è stato proprio qui che il grande scrittore gotico Bran Stoker che ha dato vita al vampiro più famoso di tutti i tempi: il Conte Dracula.”
“Wow, interessante e poi io adoro Dracula di Bram Stoker; è il mio libro preferito.” dissi io con entusiasta. Finalmente diverse ore di cammino, raggiungemmo la nostra destinazione : il Castello Gotico di Bran. Esso era in stile gotico medievale circondato da un fitto bosco ed un sentiero antico costituito da pietre ornamentali e pietrisco e l’ unico modo per raggiungere l’ingresso principale del Castello erano degli enormi scaloni di pietra mentre una possente porta di legno con incise le iniziali del suo ultimo proprietario ci attendeva. Bussammo quest’ultima si aprì e fummo accolti da un uomo anziano sui cinquant'anni vestito con abiti eleganti e capelli brizzolati, occhi color ghiaccio. Il  suo nome  era Igor e con voce flebile ci disse:
“Buonasera Signore e benvenute in Transilvania. Io sono Igor e il mio padrone il Conte Vlad Țepeș III Drăculea (Dracula) vi sta aspettando nella sala da pranzo.”
Il  Conte Dracula era un uomo non molto alto ma forte, di costituzione robusta, con un'espressione crudele e terrificante in viso, il lungo naso affilato, le guance magre di colorito rossastro, grandi occhi verdi sovrastati da sopracciglia nere e folte, che accentuavano il lampo minaccioso dello sguardo. Il suo viso era molto curato e ben rasato, ma decorato da lunghi baffi spioventi. Aveva un'ampia fronte, il suo capo era sorretto da un collo muscoloso, quasi taurino e sulle sue spalle larghe scendevano in voluto disordine “una cascata di riccioli neri dal portamento quasi regale come  quello  di un Principe dall’ abbigliamento impeccabile. Egli era seduto nella sala da pranzo ad aspettarci con in mano un bicchiere di vino rosso rumeno di ottima qualità. Il suo maggiordomo ci aveva accompagnate attraverso un corridoio dalle mura antiche che ci separava  dal sala dalla sala da pranzo lussuosa e prima di entrare ci fece cenno di aspettare che ci annunciasse.
“Signor Conte; le vostre ospiti sono appena arrivate.”
“Grazie Igor ! Puoi Andare.” Il maggiordomo una volta aver comunicato al Conte Dracula del nostro arrivo ci fece cenno di entrare ed accomodarci in compagnia del Conte che con garbo educazione ci accolse e baciando entrambe la mano ci disse :
“Buonasera signore e benvenute nella mia umile dimora. Io sono il Conte Vlad Țepeș III Drăculea (Dracula); Principe di Valacchia. Prego accomodatevi e dividete la cena  con me. Igor?! Puoi servire la cena.”
“Subito Signor Conte.” disse prima di congedarsi.
“Onorata di conoscerla Signor Conte. Io sono Donna Noble mentre lei è la Dottoressa River Song.” dissi io per rompere il ghiaccio e creare una conversazione civile.
“Conosco i vostri nomi e chi vi manda e il perchè siete qui; i Guardiani del Destino mi avevano avvisato del vostro arrivo.” ci disse  il Conte Dracula con tono serio e disinvolto.
“Se  sai chi siamo e che cosa ci facciamo qui. Spiegami per quale motivo hai fatto queste moine nei nostri confronti?!” imprecò River con sospetto: “Dacci subito la  reliquia senza troppi convenevoli.” il  comportamento di River Song era molto strano e alquanto sinistro come quasi provasse ribrezzo nei confronti del Conte Dracula.
“Stia tranquilla Dottoressa Song avrà la sua reliquia a tempo debito e poi...io non ho tutta questa fretta; ho un intera eternità davanti ai miei occhi da stare solo un intera vita. Ho soltanto bisogno di condividerla con qualcuno. Sapete essere immortali è la cosa più triste del mondo ed io non voglio sprecarla e farla diventare una vita vuota e piena di solitudine.”
“Mi dispiace Signor Conte non lo sapevo.” dissi io per consolarlo e fargli ritornare un sorriso e un barlume di speranza.
“So che state cercando il pugnale  del destino ma non conoscete il luogo dov’ è custodito. Io vi posso aiutare a cercarlo ma sappiate una cosa;  che  una  volta trovato bisogna pagare un prezzo…” continuò il Conte scrupoloso.
“Che tipo di prezzo Signor Conte?” chiesi io seria.
“Nessuno lo sa. Diciamo solo che può essere qualsiasi cosa ma con una sola differenza: che al momento del pagamento sarà il pugnale a decidere.”
La cena passò in fretta e in maniera piacevole fra conversazioni e risate che entrambe ringraziammo al Conte Dracula sia per la  cena  che per la sua ospitalità.
“La ringrazio Signor Conte; la cena era squisita e il cibo ottimo.” Disse River con lo sguardo compiaciuto mentre io mi ero ritirata nelle mie stanze per andare a riposare:
“Credo che sia meglio che io e la mia amica andiamo a riposare. Buonanotte Signor Conte a domani.”
“A  domani Signorina River Song; buon riposo.” concluse il Conte Dracula mentre io e River ci congedammo per riposare.
 
P.O. V. River
Il mattino seguente sia  io che  Donna Noble ci eravamo alzate presto per fare colazione e come  di  sua abitudine; il Conte Dracula ci  stava aspettando. Sapevo benissimo che del Conte non ci si poteva mai  fidarsi del tutto. Conoscevo la sua  storia  ed  il suo passato.  Avevo i miei dubbi questo e sicuro ma avevo un debole per lui; mi  piaceva molto che ogni volta  che lo guardavo  con interesse oppure facevo conversazione,  mi  riempivo dall’ imbarazzo. Chissà forse era giunto il momento anche  per me  di voltare pagina e cambiare per sempre la mia vita.
“ Buongiorno Dottoressa River Song;  dormito bene?” Mi chiese il Conte interessato.
“Abbastanza bene grazie e voi invece;  come avete dormito?”  chiesi io a mia volta e allo stesso tempo interessata.
“Divinamente; l’ ha ringrazio per l’interessamento Signorina Song.” mi rispose con eleganza e disinvoltura  poi mi  chiese dove  fosse  la mia amica  e  compagna di viaggio Donna Noble visto che  non  era ancora  scesa per fare colazione con noi :
“Dov’ è la sua   amica  Donna  Noble?! Spero tanto che il discorso sul Pugnale del Destino che abbiamo affrontato ieri sera non l’abbia turbata.” Mi disse il  Conte Dracula rammaricato; mentre l’aspettavamo con impazienza all’ improvviso la  voce squillante  di Donna, risuonò  nella sala da pranzo che diceva: “Scusatemi per l’attesa; ma avevo delle faccende da sbrigare.”
“Non  si preoccupi Signorina Donna; la  stavano aspettando. Prego si accomodi; che  ci aspetta una  lunga giornata. Igor?”
Si, mio signore ?!” chiese.
“Va nelle stalle a sellare i cavalli e preparali per il viaggio;  mentre  io … mi occuperò della colazione.”
“Ai suoi ordini Signore. Vado subito!” disse  poco prima  di congedarsi ed una volta fatto si  allontanò da noi per lasciarci da sole in compagnia  del Conte  in modo che potevamo completare il  resto della  colazione  senza nessuno che ci disturbasse e prepararci  alla giornata  di fuoco che stavamo per affrontare.
 
P.O.V. Pearl
Ormai il mio tempo era scaduto ed il mio destino segnato. Ogni giorno il mio lato oscuro diventava sempre più dominante rispetto al mio lato umano mentre  la mia forza di volontà stava crollando; Scorpio  avevo vinto  ed io non potevo fare più nulla per impedire la sua  ascesa. Lo scontro finale  fra l’Alchimista ed Il  Dottore  non si poteva più evitare perchè era un punto fisso  nel tempo e nello spazio che non poteva  essere cambiato come  anche la mia imminente morte per mano del mio amato.
“Buongiorno, mia cara Time Lady come  stai?” Mi chiese Scorpio con tono completamente disinteressato mentre io provavo soltanto  disprezzo nei suoi confronti.
“Tieni mia cara; ti  ho portato la  colazione.”  Mi  disse porgendomi fra le mani una  sacca  di sangue e dei biscotti;  strano abbinamento per una colazione  per un condannato a morte.
“Che cosa vuoi Scorpio; hai deciso di torturarmi anche oggi?” Esclamai io adirata.
“Veramente, no. Oggi non  sono dell’ umore giusto per farlo;  anzi ho deciso di liberarti invece...”  
“Liberarmi?! Non  capisco per  quale motivo lo fai?” chiesi io incredula.
“Nessun motivo in particolare mia cara  e dolce Time Lady. Vieni con me; che ti mostro il tuo nuovo alloggio molto più adatto  a te e poi  una  donna  del tuo calibro merita un posto migliore di una prigione.” mi disse con carineria e gentilezza mentre  attraversavamo un lungo ed immenso corridoio pieno di stanze e  di alloggi di tutti tipi ;  dal più semplice al più raffinato e per tutti i gusti. Quando l’Alchimista mi mostrò il mio nuovo alloggio… quello che  vidi fu davvero stupendo: aveva un enorme armadio ricco di abiti lussureggianti e  scarpe di tutti colori,  dalle pareti color salmone con rifiniture dorate, un  favoloso letto matrimoniale soltanto per me e  per  concludere un meraviglioso bagno padronale con vasca idromassaggio Jacuzzi incorporata da far perdere la testa.
“Piaciuta la sorpresa Time Lady?! Spero che sia di tuo gradimento.” mi disse  con  tono calmo  e pacato prima  di  congedarsi e andare via.
 
PO.V. Jasmine
Finalmente il nostro viaggio verso  Vertigo 5 era iniziato. Io ed Il Dottore mio padre, eravamo pronti a tutto pur di salvare la nostra famiglia e ritrovare la nostra felicità perduta. Ogni giorno il mio papà lo vedevo sempre più preoccupato;  aveva paura e temeva la mamma e su quello che  l’Alchimista le aveva fatto. Da quando avevo saputo la verità sul mio passato non  ero più la stessa. Ero cambiata ed io non potevo fare nulla per farsi che la  situazione  migliorasse.  Sapevo quanto era stato difficile per lui  gestirla tutto da solo e  senza  nessuno aiuto. Aveva bisogno di aiuto; aveva bisogno  di me e l’unica cosa che potevo  fare per lui era  stargli vicino  fino a  quando sarebbe stato necessario.
“Buongiorno papà;  come  stai?” gli chiesi io preoccupata.
“Sto bene piccola mia. Sono solo preoccupato e poi mi manca tantissimo la mia amata Pearl. Come  vorrei  che  fosse qui in questo momento.”
“Stai parlando  della mamma vero?!Anche a me mi manca moltissimo. Se fosse  qui adesso… ci abbraccerebbe forte e  ci  direbbe che  andrà tutto bene e che  presto si aggiusteranno le cose. "Dissi io per confortarlo e adi incoraggiarlo a non arrendersi mai.
 
P.O.V. Dottore
 Io e mia  figlia  Jasmine eravamo seduti nella  cucina  all’ interno del TARDIS a sorseggiare  dell’ ottimo tè  serale dopo un’ abbondante  cena  alla  francese  accompagnato da una  lunga conversazione che  come  argomento della serata si  parlava della  mamma e  di  quanto entrambi fossimo innamorati di lei  e  che molto presto la nostra famiglia si sarebbe  riunita. Nel frattempo però… eravamo  sulla  rotta che  ci  avrebbe  portati verso Vertigo 5 e alla  resa dei conti che  diventava  sempre più vicina.
“Non  vedo l’ora di  arrivare  su Vertigo 5 e dare una  bella lezione  all’ Alchimista che  presto o tardi avrà quello  che  si merita. Non ho mai conosciuto  una  persona così spregevole!!”  dissi io con tutta la rabbia che negli occhi;  odiavo Scorpio e lo disprezzavo per quello che ci aveva  fatto che non meritava nemmeno la mia misericordia.
“Ho giurato sia a me che a tua madre che avrei reso giustizia e mi  sarei vendicato ed  è quello che farò ma  secondo le mie regole.” sbottai adirato mentre  parlavo con mia figlia Jasmine che era fiera di me come  io lo  ero di lei.
“Papà ; voglio che tu mi  faccia una  promessa.” mi  disse mia  figlia  seria.
“Ti  ascolto piccola mia;  qual è la promessa che io ti faccia. Dimmi.” gli risposi io curioso ed interessamento.
“Promettimi che una  volta salvata la  vita della  mamma, riunito la  nostra  famiglia e ristabilito  l’equilibrio universale… tu e la mamma vi sposerete e sarete felici.” concluse  sorridendo. Quando ascoltai la promessa; i miei due cuori si fermarono per un istante e poi risposi  dicendo: “Si, Jasmine lo prometto.” mia figlia  come sentii le mie  parole  sincere lei mi sorrise  ed era contenta che  trasportata  dall’entusiasmo mi saltò fra le mie  braccia dicendomi: “Grazie, papà. Ti voglio bene.” e  sentendo quelle  parole  dolci e  abbracciandola per la prima volta dopo otto lunghi anni di sofferenza, di lacrime e dolori mi commossi a  tal punto che delle lacrime involontarie che  un  tempo erano tristi  adesso quelle  stesse  lacrime divennero lacrime  di gioia e mi sentivo davvero felice.
 
P.O.V. Donna Noble
Una volta finita l  colazione… io, il Conte Dracula e la  Dottoressa River Song issammo i cavalli  che  Igor ci aveva  preparato ed iniziammo il nostro cammino verso il cimitero di Bran dove il  pugnale del destino era custodito. Il  Conte aveva  rivelato il  luogo dove la  reliquia era  stata conservata. Mentre  stavamo cavalcando il  Conte  Dracula  disse: “Quello che  state  cercando si trova al Mausoleo all’ interno  della Cappella di Famiglia  dei Dracula (Drăculea in  Rumeno).  Venite con me e seguitemi che il  resto del cammino bisogna farlo a piedi.”  ci  disse il Conte una volta scesi da cavallo ed incamminarci verso il Mausoleo e raggiungere la  Cappella di Famiglia del Conte. Quando raggiungemmo la nostra destinazione… un  rumore a quanto sinistro catturò la nostra attenzione: all’ingresso  della  Cripta notai delle strane  creature dalle lunghe e  cadenti orecchie pelose come quelle  dei conigli dalle  armature splendenti e  di diversi colori. Gli occhi erano chiusi come  se dormissero da secoli; fra le loro zampe  c’erano delle  armi  antiche che nessuno conosceva e  mentre eravamo attenti nell’osservare la  stanza che ci circondava  per  capire dove fosse la reliquia che stavamo cercando. All’improvviso alle mie spalle sentii uno sfarfallio di ali e una  voce cupa e misteriosa disse:
“Buonasera Signori. Il mio nome  è  Rodolfo e  sono uno degli ultimi Guardiani  del Destino insieme  al Conte  Dracula ed  entrambi custodiamo da secoli la  famosa reliquia. Per molti anni abbiamo aspettato  delle persone degne  del suo immenso potere.” Concluse Rodolfo fiero. Quando tutto sembrava perfetto e stavamo per raggiungere il  nostro obiettivo... un  rumore di ali al quanto sinistro catturò l’attenzione di tutti i presenti  compresa me  e  quando mi voltai  per capire  cosa  fosse, rimasi pietrificata  dalla paura.  Un gruppo di  Rabbit Gargoyle presero vita e si  avvicinarono a  noi ed il più anziano più anziano di essi ci  parlò e  disse :
“Buonasera signori.  Io  sono il  Grande Vasile,  capo supremo dei  Rabbit Gargoyle e voi  siete  giunti al capolinea.” Dovevamo fare qualcosa se volevamo salvare sia noi  che l’intero Universo dal caos  e dalla distruzione.
 
P.O.V. River
Era calata la  sera quando lo scontro avvenne. Eravamo tre contro un intero esercito di Rabbit Gargoyle e non conoscevamo ne  sapevamo come  affrontarli. Se Dovevamo riuscire a prendere il Pugnale  del destino;  dovevamo sconfiggere un intero esercito di pietra.
“E  adesso...come facciamo?” Domandai io spaventata e spazientita. Era la prima volta che affrontavamo dei conigli di pietra speziali e non avevo la minima idea di come bisognava sconfiggerli.
“Si  racconta che anticamente i  Gargoyle proteggessero le Chiese e gli  esseri umani dagli spiriti maligni; si dice  anche che per distruggerli bisognava  essere  esperti di una  magia antica :  quella  degli elementi.” Disse il Conte  Dracula con tono intelligente  e con lo  sguardo da intellettuale. Il combattimento contro i Rabbit Gargoyle ebbe inizio ed erano in netto vantaggio su di noi. Erano veloci l’ho ammetto ma  un solo difetto: Erano stupidi e quando la  fortuna sembrava girare dalla nostra parte uno  dei Rabbit Gargoyle più anziani ci  attaccò alle  spalle  dove il Conte era stato  ferito.
“Bene, bene. Finalmente il Conte Dracula è stato sconfitto;  e adesso per concludere la  serata ucciderò anche voi mie care signore. Addio!!!” disse con un  sorriso beffardo Vasile ed orgoglioso mentre si gustava la vittoria. Ormai io e  Donna  Noble avevamo le ore contate; presto saremmo morte e  quando stavamo per esalare il nostro ultimo respiro… una  forte e abbagliante luce ci accecò e un attimo dopo di  Vasile non  era rimasto più niente; soltanto un mucchio di pietra.
“Aha, finalmente c’è l’abbiamo fatta; I Rabbit Gargoyle  sono stati sconfitti.” dissi io  con entusiasta mentre  Donna Noble felice  di essere viva.
“Mi  domando chi sia  stato a salvarci; Volevo tanto ringraziarlo.” dissi io curiosa.
“Chiunque sia stato;  sapeva  che eravamo qui. Aha, quasi dimenticavo … il Conte Dracula?! Andiamo a cercarlo.”  dissi io con voce preoccupata.
 
P.O.V. Donna  Noble
Io  e la  Dottoressa River Song iniziammo  a  cercarlo all’ interno della Cappella  di  Famiglia dei Drăculea nella speranza di ritrovarlo ancora vivo. Mentre continuavo a cercarlo … una  voce a noi molto famigliare chiamò i nostri nomi.
“Signorina Noble; Dottoressa Song venite da questa parte e seguite la mia voce che  vi condurrà dal Conte.”  Seguimmo la voce come  ci aveva chiesto e  quando  quella voce divenne più forte con nostro stupore notammo che il suo proprietario era Rodolfo.
“Salve Rodolfo! Cosa ci fa qui? Pensavo foste andato via lasciandoci sole insieme al Conte ad  Affrontare  quei disgustosi ed antipatici Rabbit Gargoyle. Stavamo per morire  e poi boom;  una  luce abbagliante  e  forte ci aveva  acciecate e un  attimo dopo Puff … i Rabbit Gargoyle sono diventanti un mucchio di pietre.” Esclamai stupita.
“Dimmi  un po’ Rodolfo; centri forse tu qualcosa  con  la  morte dei Rabbit Gargoyle?!” disse River con sospetto.
“Non  so di cosa le stia parlando Dottoressa Song; io ero qui ad assistere  il  Conte ferito e poi non  potevo essere in due posti contemporaneamente.” disse Rodolfo con tono disinteressato e con  disinvoltura.
“Grazie Rodolfo; ci ha salvato la vita. Il Conte Dracula come  sta ?” chiesi  io  con interesse.
“Tranquilla Dottoressa  Song il Conte è un osso duro se la caverà. “ Concluse sereno.
“Prima  di Andare via; vi consegno  il Pugnale  del destino. Mi raccomando una  volta utilizzato deve ritornare al suo posto e con  esso;  anche il nuovo custode  dovrà  tornare.”
“Il nuovo custode non capisco.” dissi io attonita.
“Il nuovo custode è stato scelto e tu Donna Noble sai chi è...”  mi disse  Rodolfo guardandomi fissa negli occhi e congedandosi da noi disse : “Arrivederci Viaggiatori del Tempo;  ci  rivedremo presto.”
Una  volta  salutati; ritornammo verso il  TARDIS e senza  voltarci indietro entrammo al suo interno in compagnia  del Pugnale del  destino, chiudemmo la porta , abbassammo la  leva di accensione ed inserendo le  coordinate esatte ci dileguammo nel nulla e ricominciare il nostro viaggio verso Vertigo 5; dove Scorpio attendeva  con  ansia lo scontro finale.

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Capitolo 40
*** Capitolo XXXIX Scontro Finale ***


Capitolo XXXIX
Scontro Finale
 
 
 P.O.V. Dottore
Lo scontro finale era vicino e per Scorpio non c’era più via di scampo. Aveva le ore contate. Sapevo ed ero consapevole del fatto che per salvare la mia amata; dovevo ucciderla altrimenti avrei creato un paradosso temporale e  cambiato l’ intera  storia riscrivendola. Nel frattempo mia  figlia  Jasmine… stava  rispolverando le sue abilità di Time Lady allenandosi duramente giorno e notte fino a  renderle perfette. Durante uno dei suoi allenamenti, ci capitarono diverse avventure e in una  di esse ci imbattemmo in un salvataggio d'emergenza di un  gruppo di viaggiatori del tempo provenienti dal 51esimo secolo nell’ iperspazio dopo una forte esplosione di una  supernova alla fine  dell’ universo dove io e Jasmine ne  eravamo i protagonisti; fu davvero una bellissima esperienza soprattutto formativa.
“Ehi Jasmine piccola mia; che ne dici di un’ abbondante  e deliziosa colazione fra  padre  e  figlia  dopo una giornata di duro lavoro?” mia figlia annuì e disse:
“Dico che sarebbe perfetto papà. Ti vanno bene latte e biscotti?! Preparo tutto io.”
Mentre Jasmine preparava la  colazione con entusiasta; io nel frattempo cercavo invano una soluzione per evitare l’inevitabile. Non potevo accettare il fatto che per  ristabilire l’Equilibrio Universale; dovevo uccidere la mia amata Time Lady dai capelli rossi e il sol pensiero di doverlo fare io stesso mi faceva impazzire.  Ero  assorto nei miei pensieri quando la voce tenera  di mia  figlia, mi fece ritornare alla realtà:
“Papà vieni; che  è pronta la colazione!” esclamò. La colazione passò in fretta e fu davvero piacevole; quando all’improvviso... una voce a me sconosciuta iniziò a  canticchiare una canzone a me molto familiare che  diceva :
“Tick-tock goes the clock

And all the years they fly.
Tick-Tock  and too soon
You and I must die...  il tempo è scaduto Dottore; fa la tua scelta: cosa sceglierai di fare? Salverai il tuo amore oppure salverai l’intero universo?” mi disse poco prima di scomparire.
 

P.O.V. Pearl
La mia lunga prigionia su Vertigo 5; mi aveva resa una spietata assassina senza cuore. Scorpio era riuscito ad ottenere ciò che voleva : la  vendetta mentre la sua  maledizione si era compiuta in me; molto presto avrei ucciso il Dottore ed io non potevo più fare nulla per evitarlo. Era troppo tardi ormai. Nel frattempo  l’Alchimista era in riunione con il Gran Consiglio Oscuro per annunciare la lieta notizia:
“Signori e Signore del Gran Consiglio Oscuro; la  resa  dei conti è vicina. Molto presto  qui e ora la  nostra  vendetta finalmente sarà compiuta. Il Dottore presto morirà e saremo i padroni dell’ intero universo. Quello che dobbiamo fare adesso  è aspettare che la storia faccia il suo corso. Caro Dottore  la  resa  dei conti è vicina e sarò io  a vincere questa battaglia.” disse l’Alchimista sorridente e sicuro di sé mentre attendeva  con  ansia lo scontro finale fra lui e Il Dottore con la convinzione che sarebbe stato il vincitore.
 



P.O.V. River
Dopo aver sconfitto i Rabbit Gargoyle e recuperato il pugnale del destino; io e Donna Noble dovevamo raggiungere il TARDIS ed iniziare il nostro viaggio verso  Vertigo 5 e sconfiggere L’Alchimista per sempre e salvare la giovane Time Lady  dai capelli rossi dalle sue grinfie e renderla libera. Ma sarebbe stato così facile mi domando. Finalmente dopo una lunga ed intensa camminata serale raggiungemmo il TARDIS ed una volta  entrate al suo interno; impostai le coordinate  sul pannello di controllo ed abbassai la leva di accensione per poi scomparire nel nulla ed iniziare il nostro ultimo viaggio che ci avrebbe portati verso il nostro  destino incerto.
“Speriamo di arrivare in  tempo prima  che sia troppo tardi.” dissi io speranzosa.
“Lo spero tanto anche io River.” disse Donna  Noble con tono rassicurante.
“Resisti Dottore; che stiamo arrivando!” esclamai io fiera.
 
P.O. V. Donna Noble
Avevamo raggiunto finalmente il TARDIS ed eravamo pronte  a tutto pur di salvare Il Dottore e Pearl; soprattutto eravamo disposte  a  sacrificare le nostre vite per ristabilire l’ Equilibrio Universale. Sapevamo che l’avventura che stavamo per affrontare sarebbe stata ardua e difficile e che ci avrebbe portate verso una morte certa. Nel frattempo River Song aveva impostato le giuste coordinate per raggiungere Vertigo 5; il pianeta dove la giovane Pearl Bartowski era prigioniera ed impedire la vittoria  di Scorpio. Il nostro viaggio era lungo e tortuoso e mi domando se saremmo riuscite ad arrivare in tempo e salvare la situazione.
 

P.O.V. Jasmine
 Il viaggio verso Vertigo 5 sarebbe stato lungo, tortuoso e pieno d'imprevisti che ci avrebbero impedito di portare a termine la nostra ultima avventura e salvato la mamma dalla prigionia e sotto il controllo dell’ Alchimista che io detestavo. Sapevo che una  volta  raggiunto il pianeta mia  madre non sarebbe stata più la stessa. Io la temevo mentre mio padre  aveva paura  di lei;  ma non  avevamo altra scelta :  dovevamo ucciderla per salvarla e  ristabilire l’Equilibrio Universale ed evitare di  creare un paradosso temporale che  avrebbe compromesso l’intera storia  e messo in pericolo l’universo. Quello che stava per accadere era un’ evento storico, un punto  fisso nel  tempo e  nello  spazio che non poteva  essere cambiato in nessun caso. Mio padre  lo sapeva  ed  anche io. Entrambi ne eravamo consapevoli; dovevamo soltanto accettarlo.
“Papà, ascoltami ti prego. So quanto è difficile  per te accettare questa  situazione ma non possiamo fare nulla per evitarlo. Questo evento che stiamo vivendo è storia, un punto fisso nel  tempo e  nello spazio che noi non possiamo cambiare e... tu lo sai.”
“Hai ragione piccola mia non possiamo cambiare la storia ma possiamo riscriverla e noi troveremo il modo giusto per farlo stando insieme.” mi disse sospirando.
 
P.O.V. Dottore
Era oramai calata la  sera ed io insieme a  mia figlia dai capelli d’oro eravamo pronti ad affrontare il nostro destino. Sapevo  che l’avventura che stavamo per iniziare avrebbe cambiato la  linea  del tempo per sempre ed ero consapevole dei rischi a cui stavamo andando incontro affrontando Scorpio e non m'importava delle  conseguenze  perchè avrei combattuto con onore e per un bene superiore. Finalmente il  TARDIS atterrò sul pianeta Vertigo 5; la sua superfice umida e rossastra l’avevo riconosciuta subito  e mentre i  soldati Katersauria47 mi davano il benvenuto… uno di loro mi accolse dicendo :
“Benvenuto Signore del Tempo che lo scontro finale ti attende.”
“Dite all’ Alchimista che Il Dottore è arrivato per  completare  ciò che abbiamo iniziato.” conclusi io serio mentre  con  ansia attendevo il suo arrivo.
 
P.O.V. River
Nel frattempo io e Donna  Noble avevamo raggiunto anche noi Vertigo 5 nella  speranza d’ incontrare Il Dottore dopo un lungo ed intenso viaggio attraverso l’iperspazio  e attendavamo con  ansia lo scontro finale fra il  Dottore e l’Alchimista. Una volta atterrati sul quel pianeta freddo e buio che  metteva i brividi vedemmo Il Dottore e  ci  tranquillizzammo;  ma  sapevo che quella  calma apparente sarebbe durata poco. Presto  lo scontro finale avrebbe avuto luogo e l’unica cosa  che  potevamo fare era non interferire per nessuna ragione  e  sperare che tutto sarebbe andato come  previsto. Mentre ero assorta nei miei pensieri... la dolce  voce  del Dottore mi distrasse :
“Sono contenta di vedervi.”  ci disse con tono calmo e pacato mentre ci sorrideva.
“E tu non sai quanto ci sei mancato Dottore.” dissi io con  tono sereno e  felice di saperlo vivo. Quando tutto sembrava perfetto... la voce cupa e possente di Scorpio disturbò la  nostra armonia  familiare  dicendo:
“Buonasera viaggiatori del tempo e  benvenuti su Vertigo 5.”
 
P.O.V. Dottore
Finalmente l’Alchimista si era presentato al nostro appuntamento e sapendo ciò che aveva fatto alla mia adorata e amata Pearl; lo disprezzavo ed ero rabbioso con lui che  dissi :
“Come hai potuto farmi questo Scorpio?! Hai tradito la mia fiducia ed hai infranto il nostro accordo facendo del male alla mia  amata. Sei un uomo spregevole  e ti disprezzo per quello che  hai fatto.  Finiamola  adesso  e che vinca il migliore.”
“ Con  vero piacere Dottore.” il  combattimento ebbe inizio e  per la  prima  volta giocavamo ad  armi pari e  ad ogni colpo sferrato c’era sempre una reazione dovuta.
“Come hai potuto Scorpio farmi una cattiveria simile e per quale motivo mi odi così tanto da non poter rimediare.” gli chiesi io mentre stavamo combattendo.
“Hai sterminato la mia razza, ucciso la mia famiglia  e distrutto la mia casa. Per  anni non  ho  fatto  altro che  pensare  a come  mi sarei vendicato e come ti  avrei ucciso. Mi hai tolto ogni cosa ed io farò lo stesso con te.”
“Cosa speri di ottenere con la vendetta Scorpio...”
“Il mio riscatto Dottore.” disse orgoglioso di se, mentre sferrava il colpo di  grazia che forse mi avrebbe ucciso. Il combattimento andò per le lunghe e  quando entrambi eravamo stati feriti a morte; L’Alchimista cacciò il suo asso nella manica : Pearl la mia amata.
“Pearl?! Uccidi il Dottore è sarai libera.” le ordinò.
“Sarà fatto mio Signore.” Obbedì. Quando la  guardai diritta negli occhi mi resi conto che non era più lei. Ero arrivato tardi e  questa volta l’avevo persa per sempre.
“Oh mio  dio Pearl!  Che cosa ti ha fatto !!!” esclamai con stupore; poi rivolsi il mio sguardo pieno di lacrime  verso Scorpio e con rabbia gli dissi :
“Che tu sia maledetto Scorpio! Ti ucciderò e farò il tuo corpo i mille pezzi.”
“Per uccidere me, dovrai uccidere la tua amata. Che  cosa farai Dottore : salverai te stesso oppure salverai il tuo cuore?! Uccidere  o essere uccisi? Vittima o Carnefice ?  Fa la tua  scelta e in fretta  prima  dello scadere del Tempo.” mi disse  una  volta  scomparso nel nulla.
 

P.O.V. Pearl
Quando Scorpio si  allontanò da me  per riprendersi, io ritornai ad  essere temporaneamente me stessa  e poco prima  che  la  maledizione prendesse di nuovo il controllo del mio corpo; rivolsi il mio sguardo sul Dottore  e  con le lacrime  agli occhi dissi:
“Salvami Dottore! Prima che sia troppo tardi. Uccidimi è sarò di nuovo libera.”
Il Dottore mi guardò fisso nei miei occhi azzurro chiaro  e piangendo dal dolore mi disse:
“Non costringermi a  farlo ti prego! Non  voglio.”
“Se vuoi  salvarmi e ristabilire l’ Equilibrio Universale dovrai farlo; altrimenti sarò io ad uccidere te e credimi Dottore non sarà affatto piacevole. Ti prego Dottore salvami e ti sarò grata per sempre.”
Dopo quella breve conversazione il  mio lato oscuro si manifestò e riprese il controllo del mio corpo e la mia  missione era  quella di uccidere il Dottore e sconfiggerlo per sempre. Ero in netto vantaggio sul Signore del Tempo e stavo per ucciderlo quando… una forte lama d’acciaio mi trafisse il petto  uccidendomi ed il mio uccisore piangendo mi disse :
“ Perdonami amore mio ma  era l’unico modo per salvarti. Mi dispiace.”
Quando stavo per esalare il mio ultimo respiro volsi il mio sguardo verso Il Dottore sorridendo. Ero davvero felice e quell’ istante  sembrava non finisse mai e con un filo di voce dissi :
“Grazie per avermi ascoltato  amore mio. Mi hai liberato. Ci vediamo presto. "Sussultai morente e felice di essere di nuovo libera.
 

P.O.V.  Dottore
“Pearl amore mio. Mi dispiace tanto  ma era l’unico modo per salvarti e farti ritornare  da me.” dissi piangendo mentre ero chinato sul corpo oramai morente e  senza vita della mia amata Time Lady dai capelli rossi.
“Non hai motivo di dispiacerti mio amato. Hai fatto solo la cosa giusta ed è tutto merito tuo se adesso sono  di nuovo libera.” mi  disse mentre moriva fra le mie braccia e poco prima  di morire  ci baciammo con amore e quel bacio sarebbe stato eterno perchè entrambi i nostri corpi si unirono per diventare uno solo. Fu allora  che  il reset rigenerativo avvenne e senza esitare mi allontanai da lei che mi disse:
“Ora va mio amato. Allontanati da me che  fra  qualche  istante il processo  di reset rigenerativo avverrà ed io non potrò più controllarlo. Il tuo aiuto non è più necessario. ”   Una  volta iniziato il  processo rigenerativo non poteva più essere fermato;  così raggiunsi sia River che Donna Noble   e stabilire la giusta  distanza di sicurezza  e  mentre  conversavamo amorevolmente  fra  di noi  River ruppe il  silenzio dicendo :
“Sono contenta che tutto   sia andato per il meglio Dottore  e  grazie al pugnale del destino la giovane  Pearl è  salva  mentre l’Equilibrio Universale è stato ristabilito.”
“Se non  fosse  stato per  te… forse  a  quest’ ora eravamo tutti morti. L’ importante è che  andato tutto bene e la  famiglia  del Dottore  si è riunita.” disse Donna Noble entusiasta mentre River Song si preparava ad  affrontare il suo destino; quello  di essere il nuovo custode del sacro pugnale del destino e  diventare un nuovo guardiano di quest’ ultimo.
“Bene credo che sia giunto il momento di andare incontro al mio destino. Buona fortuna Dottore. Ci vediamo presto. “
“Dove andrai River? Qual’ è il tuo destino? “ gli chiesi.
“Andrò in Romania perchè è lì che si trova il mio destino. Addio!!”
Quando stava andando via notai un uomo che conversava  con lei e diceva:
“Sei pronta River Song; ad affrontare il tuo destino?”
“Si lo sono.” rispose mentre io feci la fatidica domanda dicendo :
“E Tu chi sei? Ti Conosco?”
“Non ancora ma mi conoscerai molto presto. Un giorno ci incontreremo Dottore e  saprai chi sono.”
Rimasi allibito da  quelle  parole. Chi era costui e che cosa centrava  con la mia storia?  River  si diresse verso l’ uomo  misterioso e vestito di nero ed insieme mano nella mano scomparvero al chiaro di luna  e dalle nostre vite per  sempre.
 

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Capitolo 41
*** Capitolo XL L’Inizio Di Una Nuova Era ***


ATTENZIONE NEL PARAGRAFO CI STA UNA SCENA REATING ROSSO

Capitolo XL

L’Inizio Di Una Nuova Era
 
P.O.V. Scorpio (Alias L’Alchimista)
Dopo aver combattuto contro Il Dottore  ero rimasto gravemente ferito ed ero sicuro che sarebbe stata la fine per me e invece mi  era stata  concessa un’ altra possibilità, ma non  sapevo come sfruttarla  e mentre vedevo la mia vita scorrere davanti ai miei occhi mi misi a pensare; quando all'improvviso la voce telepatica di Lisa Preston mi fece ritornare alla realtà :
“Mio Signore come sta; mi sente? Siete riuscito a vendicarvi del Dottore?”
“No, mia Cara ho fallito e  sono stato sconfitto. Aiutami Ti prego ho bisogno di cure urgenti. Sono stato gravemente ferito.”
“Arrivo subito mio Signore! La  prego resista; sto venendo a salvarla!”
La  conversazione telepatica  si concluse e in  me che non si dica; mi ritrovai la  giovane Lisa Preston al mio fianco pronta a tutto pur di salvarmi. Nessuno l’aveva  fatto prima  ed insieme scappammo da Vertigo 5 poco prima  che il  reset rigenerativo della giovane Time  Lady dai capelli rossi si completasse ed una volta concluso sia il pianeta  che i suoi abitanti avrebbero subito dei danni gravi e permanenti che avrebbero dato l’inizio di una nuova era.
 

P.O.V. Dottore
Il processo di reset rigenerativo era iniziato e la mia  amata Time Lady dai capelli rossi stava soffrendo a causa del forte dolore provocatogli dalla ferita mortale  della lama del destino guidata dalla mia mano e mentre osservavo con molta attenzione quello che stava accadendo nell’ambiente circostante;   mi resi conto che la superficie del pianeta tremava sotto i miei piedi: Che  fosse un terremoto? Nel frattempo sia Donna  che mia  figlia Jasmine erano  entrate nel panico più totale ed entrambe erano spaventate che iniziarono a porsi delle domande per cercare di capire quanto era grave la situazione; la prima a porsi delle domande fu proprio Donna Noble che disse :
“Dottore; che cosa sta succedendo e perché la superficie del pianeta  sta tremando?”
Jasmine intervenne subito dopo dicendo : “Papà che cosa facciamo adesso? Spero che tu abbia un piano per scampare da questa situazione.”
“Jasmine! Donna! Rientrate subito nel TARDIS  che è pericoloso!!!” dissi  per metterle entrambe in  salvo:” Fra qualche istante questo pianeta esploderà; dovete andarvene subito da qui! Io vi raggiungerò appena posso.” Conclusi io con determinazione.
“Ma papà .... “ mi disse mia  figlia per  controbattere.
“Obbedisci. Donna prendi il TARDIS e porta mia figlia lontano da qui mentre io salverò
Pearl. “dissi io con tono autoritario.
“Mi raccomando Dottore sii prudente... e ritorna tutto intero.” mi disse Donna con tono preoccupato.
“Ora andate e mettetevi in salvo. “ conclusi io mentre il TARDIS scompariva  davanti ai miei occhi poi la voce flebile di Pearl catturò la mia attenzione : “Che cosa sta succedendo non capisco...” subito dopo svenne e poco prima che perdesse i sensi io dissi:
“Tranquilla Pearl andrà tutto bene; ci sono qua io e ti proteggerò fino alla fine.” conclusi io fiero.
 
P.O.V. Donna Noble
Gli ordini del Dottore erano stati chiari : dovevo mettere in salvo me e mia nipote Jasmine nel TARDIS e  allontanarci più possibile dal pianeta Vertigo 5 e ritornare sulla Terra e stare al sicuro fino al suo ritorno; mi aveva  anche detto che una volta ritornati a Chiswick dovevo dare al  TARDIS  l’ ordine di ritornare su Vertigo 5  prima della sua esplosione in  modo  che entrambi si salvassero; e mentre viaggiavamo  sulla via del ritorno, io e mia nipote iniziammo a conversare: “Zia Donna dove stiamo andando e perché  papà non è venuto con noi?” Mi chiese mia nipote curiosa.
“E’ rimasto sul pianeta per salvare tua madre e sono sicura che molto presto ritornerà da noi e finalmente riuniremo la nostra famiglia.” dissi io per rassicurarla ma sapevo sarebbe stata dura ed io non avevo la minima intenzione di arrendermi.
“Lo spero tanto zia Donna; mi mancano tantissimo.” mi disse abbracciandomi mentre io cercavo le parole giuste per tranquillizzarla.
“Lo so piccola mia ; mancano anche a me. Stai tranquilla Jasmine; andrà tutto bene. “ dissi io per calmarla. Spero tanto che tornino presto; così finalmente  porremo fine alla sofferenza ed essere di nuovo felici. Entrambe avevamo bisogno l’uno dell’altra e mai come  ora eravamo più unite che mai.
 
P.O.V. Pearl
Dopo una lunga ed intensa lotta contro me stessa  e fra il Bene e il Male; ero ritornata ad  essere libera anche dalla maledizione dell’Alchimista. Sapevo che una volta completato il processo rigenerativo  di reset non sarei più stata la stessa. Quello che avevo vissuto durante i miei otto anni di prigionia su Vertigo 5; mi avevano profondamente cambiata sia nel corpo che nell’anima. La mia guarigione e  riabilitazione sarebbe stata lunga e difficile. Durante il mio status di processo rigenerativo avanzato... il dolore che provavo in quel momento era atroce e la mia rigenerazione sarebbe stata violenta rispetto alle mie rigenerazioni precedenti.
Cercavo aiuto e qualcuno che venisse  in mio soccorso ma non c’era nessuno fino a quando non sentii la voce  del Dottore preoccupato che diceva :
“Oh no! Questo non va bene; devo fare qualcosa e in fretta altrimenti rischio di perderla. Pearl resisti; sto arrivando!”
“Dottore, aiutami ti prego! Ho bisogno di te !” dissi io mentre mi contorcevo dal  dolore.
“Resisti Pearl; arrivo!!!” mi urlò contro mentre cercava di venirmi incontro per salvarmi.
All’ improvviso il dolore atroce che provavo in quel momento s’intensificò mentre l’energia rigenerativa divenne incontrollabile e difficile da gestire; l’ultima cosa che mi ricordo era il volto preoccupato del Dottore che mi diceva:
“Tranquilla amore mio ... andrà tutto bene; te lo prometto.” poi più nulla.
 
P.O.V. Dottore
Quando il processo  rigenerativo della mia amata Time Lady divenne incontrollabile e difficile da gestire; corsi in suo aiuto per salvarla mentre il pianeta di Vertigo 5 stava cadendo a pezzi a causa  del forte terremoto creatosi a causa dell’intenso potere della rigenerazione che lo avrebbe portato verso la distruzione; quando all’ improvviso il tempo si fermò e una voce misteriosa chiamava il mio nome e diceva : “Ascoltami Signore del tempo; una nuova minaccia incombe sull’intero Universo. Molto presto  una Nuova Guerra del Tempo avrà luogo: dove luce ed oscurità si scontreranno e dove la Terra e i suoi abitanti saranno il premio da riscattare...”
“Una nuova minaccia... qual è il suo nome?” Chiesi io alla voce misteriosa che mi rispose dicendo: “ Dall’ epoca da cui provengo è conosciuta come la Venere Rossa. Ella  è la  Regina degli Astri, Dominatrice di mondi e portatrice di male e sofferenza. Ella proviene dal Passato. Ricordati  Dottore che per proteggere il Futuro bisogna scavare nel Passato.” dopo aver ascoltato quelle parole inquietanti rimasi stupito; ed ero incuriosito dalla voce misteriosa senza volto. L’unica cosa che mi ricordo era una tonaca chiara con sopra  ricamati dei simboli di una lingua che ancora non conoscevo.
“Come mi  conosci se non ci siamo mai incontrati?! Chi sei tu? “ chiesi curioso allo sconosciuto senza nome.
“C’incontreremo molto presto e  quando accadrà , la  mia  identità sarà svelata.”  

Quella voce avvolta  nel mistero scomparve  nel nulla mentre il Tempo riprese a camminare e il processo rigenerativo della mia amata si concluse con  la  caduta di Pearl fra le mie braccia svenuta e portata in salvo all’ interno del TARDIS ed incominciare il nostro viaggio verso casa.
 
P.O.V. Donna Noble
Finalmente io  e mia nipote Jasmine eravamo ritornate a casa. Eravamo tornate a  Chiswick da mia madre Sylvia Noble e da mio nonno Wilfred  che  erano contenti di vederci dopo diversi mesi.
“Donna, bambina mia... che bello rivederti; l’ultima volta che ti ho visto è stato 6 mesi  fa a Londra all’ Ospedale di White Chapel. Venite qui e fatevi abbracciare.” ci disse nonno Wilf vicino a me  e  alla piccola Jasmine che ormai era  cresciuta ed era diventata una piccola donna; aveva 13 anni quando il suo destino era  stato cambiato per sempre diventando così una Time Lady come i suoi genitori. Mi mancavano tantissimo e speravo tanto che sarebbero tornati presto a casa   dalla loro famiglia. Nell’attesa  del loro ritorno bisognava preparare una  grande festa di bentornato al Dottore e Signora.
“Ho bisogno del vostro aiuto;  presto il Dottore e Pearl saranno qui e  quello che ci vuole è una splendida festa di bentornato ad entrambi. Mamma? Nonno? Voi vi occuperete della  spesa  e  del rinfresco mentre io e la piccola Jasmine penseremo ad organizzare l’evento più spettacolare che la Terra non ha mai visto.”  Ero davvero felice e non  vedevo l’ora che il Dottore e la sua amata Pearl ritornassero finalmente dalla loro famiglia e  dai loro amici   per sempre.
 
P.O.V. River
Finalmente avevo trovato la mia strada. Dopo lo scontro finale  avvenuto su Vertigo 5 fra il Dottore e l’ Alchimista; sono ritornata in Romania ad abbracciare il mio destino: quello di diventare un Guardiano del Destino ed incontrato l’amore; il Conte Dracula. Adesso  ci siamo sposati e siamo felici. Avevo chiuso definitivamente con il mio passato ed iniziato una nuova vita. Sono davvero felice  ora  e non ho rimpianti ne mi pento della scelta che ho fatto, in fondo era  ed è quello che ho sempre voluto. Durante  una  delle  nostre  conversazioni serali dissi :
“ Sai Vlad... non rimpiango nulla  della mia vita passata anzi è stata proprio quella vita che mi ha  resa quella  che sono ora : una  donna migliore e un Guardiano del Destino degno del mio compito.”
“Lo so mia cara e sono fiero della  donna  che ho sposato. Sai River; ci aspetta un anno molto duro e noi dobbiamo prepararci: una nuova minaccia incombe su di noi e sull’Equilibrio  Universale. Molto  presto ci sarà una nuova guerra  del tempo e questa volta il nemico proviene dal Passato. Ogni Signore  del Tempo ha una vita passata  anche il Dottore e la minaccia di cui ti sto parlando proviene dal suo passato.” mi disse il Conte Dracula preoccupato.
“Bisogna subito avvertirlo. Devo andare  da lui.” dissi io con tono davvero agitato ma il Conte mi prese per mano e mi tranquillizzò dicendo :
“Il Dottore è stato già avvisato; molto presto capirà e si renderà conto e quando lo farà allora sarà pronto.  Noi  nel  frattempo ci organizzeremo e raduneremo più alleati possibile sia  fra i suoi amici che fra i suoi nemici. Il Dottore avrà bisogno d’aiuto perché quello che stiamo  per affrontare vive nell’Oscurità e lo faremo insieme.” mi  disse il  Conte con tono determinato e sicuro di  se.
 
P.O.V. Dottore
Una volta che il processo rigenerativo di Pearl si concluse; la mia amata era svenuta fra le mie braccia a causa della stanchezza perché la rigenerazione che aveva subito il suo corpo era stata la più forte e la più violenta che io avessi mai visto. Non c’era nulla da preoccuparsi. Avevo già messo le giuste  coordinate  e messo in moto il TARDIS per ritornare a  casa dai nostri amici e  dalla nostra famiglia dopo tanto tempo e vivere una vita tranquilla sulla Terra con nostra figlia Jasmine ma in cuor mio sapevo che questa tranquillità sarebbe durata poco perché una nuova minaccia sorgeva all’ orizzonte : “Ricordati  Dottore che  per proteggere il Futuro bisogna scavare nel Passato.”  quelle parole che avevo ascoltato dalla voce misteriosa mi avevano sconvolto ma non trovavo  un  nesso fra il Passato ed il Futuro.
“Che cosa significa non capisco...” dissi fra me e me. Mentre cercavo il significato di
 quell’avvertimento; la  voce tremante di Pearl distolse la mia attenzione facendomi ritornare alla realtà.
“Mi dispiace amore mio se ti ho ucciso! Non  volevo;  è stato Scorpio che mi ha costretta...”  era agitata e piangeva in ginocchio davanti a me che mi chiedeva perdono per avermi ucciso anche se non lo aveva mai fatto. Così per calmarla mi avvicinai a lei e dissi: “Perdonami amore mio ma era l’unico modo che avevo per salvarti e riportarti da me; mi dispiace.”
Quando Pearl ascoltò le mie parole e la mia voce, ella si tranquillizzò poi all’ improvviso qualcosa scattò in lei come se avesse ricordato qualcosa ma la sua reazione  a quelle parole fu davvero preoccupante.
“Quella frase... io conosco quella frase. Mi ricorda qualcosa.”
 
 P.O.V. Pearl
Quella frase mi aveva davvero fatto ricordare qualcosa: un ricordo molto triste e sfocato quasi vivido come  se fosse un déjà-vu dove una persona a me cara e che conoscevo bene mi aveva tradito ed ucciso pugnalandomi al petto. Quando mi ricordai il suo volto e il suo nome ...  la mia reazione fu  la peggiore che io avessi mai visto.
"Tu?! Sei stato tu che mi hai ucciso. Come hai potuto farmi questo!!" sbottai io adirata :" Io ti amavo Dottore e tu mi hai ucciso. Muori brutto verme schifoso." conclusi io  furiosa mentre  gli sparavo contro con una pistola trovata per caso nel  TARDIS cercando di colpirlo ma  senza successo. Lo odiavo per  quello che mi aveva fatto mentre Il Dottore cercava invano il mio perdono implorandomi di farlo.
"Mi dispiace Pearl per averti ucciso ma era l'unico modo per salvarti dalla maledizione e farti ritornare  da me. Ricordi?! Sei stata tu a chiedermelo..." mi disse lo sconosciuto dai capelli castani e vestito elegante.
"Perchè mai lo avrei fatto se nemmeno ti conosco." Incalzai io curiosa di sapere la  verità.
"Ascoltami Pearl... io e te ci siamo già conosciuti e stiamo insieme..." mi disse  mentre io cercavo di ricordare il mio passato e scoprire  chi  ero e chi sono.
".... Abbiamo una figlia di 13 anni; si chiama Jasmine  che ci sta aspettando a casa." continuò lo sconosciuto mentre io non riuscivo a capire di cosa stesse parlando.
"Una figlia dici?! Impossibile io non ho figli; anche se ce l'avessi... tu non saresti il padre perchè io e te non siamo mai stati insieme."
"Ti sbagli invece. Io e te abbiamo davvero una figlia e veramente stiamo insieme.  Nostra figlia Jasmine è nata il 9 Marzo del 2012 a Parigi ed è stata Donna Noble a farla nascere all' interno del TARDIS. Ti prego Pearl cerca di ricordare chi sei e ritorna da me." La parola TARDIS fu l’innesco della mia memoria. All’improvviso mi sentivo scoppiare la testa e il dolore che  provavo in quel momento fu talmente forte che le mie gambe cedettero facendomi cadere a terra in lacrime  che dissi:
“Ahi, la mia povera testa! Sento che sta per esplodere. Aiutami Dottore; aiutami a  farlo smettere.”
“Pearl, calmati ! Andrà  tutto bene. Ci sono qua io adesso.”  Il dolore che provavo in quel momento era davvero insopportabile ma sapevo che stando fra le braccia del Dottore mi sentivo al sicuro e che molto presto sarebbe tutto tornato alla normalità nella  speranza di un lieto fine.

 
P.O.V. Dottore
La situazione che  stavo vivendo insieme alla mia amata Time Lady  era  davvero straziante; per la prima volta in tutta la mia immortale vita... non avevo  mai visto una rigenerazione cosí forte e  violenta da far tremare un intero pianeta. Ero davvero preoccupato. Quando Pearl smise di urlare; mi resi conto che il processo di reset rigenerativo della mia amata si era concluso ed il suo risultato mi stupì molto : aveva i capelli  corti e scuri, sguardo felino con occhi verde brillante, il corpo  sodo e sinuoso come quello di una diva dal carattere forte e seducente che al momento sembrava una bambina molto  confusa e disorientata. Lei aveva paura ed era spaventata dopo quello che aveva vissuto così mi avvicinai e la strinsi forte a me per calmarla.
“Tranquilla amore mio... andrà tutto bene. Ci sono qua io adesso e ti prometto che nessuno ti farà mai più del male."
“ Grazie Dottore; se non fosse stato per te... forse a quest'ora io sarei morta dal dolore e ti avrei ucciso.”
Dopo quella brutta esperienza vissuta su Vertigo 5 ci aveva profondamente cambiati ad entrambi. Eravamo rimasti traumatizzati e ci aveva lasciato un segno indelebile all’interno delle nostre anime. Spero  che un giorno non molto lontano il tempo guarisca le ferite e che molto presto avrebbe regnato la pace.
 

P.O.V. Pearl
Dopo il processo di reset rigenerativo mi sentivo diversa e strana. Non ricordavo nulla di quello che mi fosse successo ma ero soddisfatta  della mia nuova rigenerazione: avevo i capelli  corti e scuri, sguardo felino con occhi verde brillante, il corpo  sodo e sinuoso come quello di una diva ed ero una ragazza dal carattere forte e seducente che poteva anche essere affettuosa. Mi piaceva molto il mio  nuovo look in stile Dark Angel; lo adoravo e poi ne avevo proprio bisogno. Il Dottore quando vide la nuova me e il mio nuovo look dark mi guardava stupito  che mi disse :
“Wow Pearl! Sai che questo nuovo look  stile Dark Angel ti dona tantissimo. Ci voleva proprio e poi... sei fantastica.”
“Ti ringrazio Dottore. Se questo nuovo look ti piace allora piace anche  a me. Andiamo My Dear che il  mio nuovo corpo ha bisogno di un Restyling. Dov’è il TARDIS ?”chiesi io curiosa.
“Lo hanno preso Donna e Jasmine e molto presto sarà qui!!” esclamò ed  aveva ragione; il TARDIS era ritornato dal suo legittimo proprietario poco prima che esplodesse il pianeta per salvarci dalla sua distruzione. Entrammo al suo interno  ed impostammo le coordinate che ci avrebbero riportate a casa  nostra e dalla nostra nuova famiglia. Mentre stavamo viaggiando sulla via del ritorno; Il Dottore mi abbracciò forte e mi baciò.
“Pearl amore mio; non sai quanto mi sei mancata in questi mesi e quanto ho sofferto stando lontano da te  senza sapere ne dove fossi e se eri ancora viva.” mi disse con voce tremante e mentre mi abbracciava e mi stringeva forte a se, io lo guardai fisso nei suoi splendidi occhi verdi e il suo volto bagnato dalle lacrime mi faceva tenerezza e con tono rassicurante gli dissi:
“Lo so che è stato dura per entrambi soprattutto per me: Scorpio mi aveva maledetta e poi ho tentato di ucciderti; mi dispiace.”
“Non è stata colpa tua anzi  è stata tutta colpa mia; sono stato io che ti ho uccisa per salvarti e spezzare la maledizione.”
“Lo so amore mio; sono stata io a chiedertelo. Ora ricordo tutto e finalmente sono ritornata ad essere me stessa. Sai la maledizione e tutto quello che ho vissuto  su Vertigo 5 mi ha profondamente cambiata sia nel corpo che nell’anima e mi sono resa conto di quanto io possa essere fragile e che l’amore è  la forza più grande che si possa avere...”conclusi io fiera del mio uomo: “Credo proprio che entrambi dopo tanto tempo che abbiamo passato a combattere le nostre battaglie; abbiamo bisogno di un po’ di meritato riposo.” dissi poco prima di andare a dormire  e  quando stavo per farlo... Il Dottore mi raggiunse e mi fermò dicendo:
“Aspetta; prima di andare volevo darti una cosa e parlare un po’ con te di una cosa molto importante per me.”
“Spara Dottore; sono tutta orecchi.” dissi io con tono sicuro.  All’improvviso vidi Il Dottore inginocchiarsi davanti a me ed aveva in mano una scatola rossa di velluto contenente un regalo per me ma non conoscevo la ragione per cui lo avesse fatto.
“Che cosa stai facendo? Perché ti sei messo in ginocchio; per caso hai perso il tuo cacciavite sonico?” chiesi io ingenua ed ignara di quello che stava per succedere.
“Pearl ho un regalo per te; e sono sicuro che ti piacerà... Pearl Bartowski, vuoi diventare mia moglie?” Quando il Dottore aprì la scatola davanti a miei occhi mi commossi : mi aveva regalato un bellissimo anello di fidanzamento  in oro bianco e diamanti accompagnato da una stupenda ed improvvisa proposta di matrimonio. Non riuscivo a credere che l’avesse fatto davvero così con le lacrime agli occhi e colmi di gioia gli risposi un timido e tenero “Si.”
“Si Dottore, lo voglio. Finalmente  possiamo essere  una famiglia come abbiamo sempre desiderato.” Il Dottore mi prese in braccio con l’intenzione di festeggiare tutta la notte.
 

P.O.V. Dottore
Finalmente  io e Pearl dopo tante difficoltà eravamo riusciti a realizzare il nostro sogno: quello di essere felici e vivere una vita quasi normale come avevamo sempre desiderato; così per festeggiare insieme la bella notizia decidemmo di fare l’amore per la prima volta dopo che il Tempo ci aveva a lungo separati e mai come quella sera ci sentivamo davvero uniti.
“Non sai quanto a lungo ho desiderato questo momento. Questa sarà la notte dove ci apparterremo per sempre. Ti amo Pearl e lo sarà per tutta la vita.” Mi avvicinai a lei e iniziai a baciarla con passione. Mentre la stuzzicavo e la provocavo con malizia; lei cedette alle mie avance, le nostre bocche e i nostri corpi si avvicinarono per poi spingerla dolcemente sul letto e  spogliarla. La stessa cosa fece lei  con me ed entrambi ci privammo di  tutti i nostri indumenti. Io amavo quella donna; volevo che mi appartenesse e quando fu tutto perfetto io e la mia amata iniziammo  a fare l’ amore. Così iniziai ad accarezzarla e a baciarla. Sentivo il suo  dolce respiro su di me; il suo corpo sinuoso mi faceva impazzire. Desideravo essere suo soltanto e quando la sentivo muoversi su di me; il desiderio di lei e di averla mia per sempre diventava più forte.
“Ti desidero Pearl. Voglio che tu sia mia e di nessun altro. “ dissi io fra un respiro ed un altro mentre Pearl mi sussurrò dicendo :
“Dottore io ti amo e tu mi appartieni e nessuno può cambiarlo.”
All’improvviso i nostri ruoli cambiarono: io mi stesi sopra di lei  mentre lei era sotto di me; ricominciai a baciarla delicatamente prima sulle labbra, poi sul collo, infine scesi  sul petto per provocarla. Non ce la facevo più... volevo sentirla urlare dal piacere ed entrare nelle sue grazie.   Finalmente lo feci dolcemente, per non farle del male. I nostri corpi  erano in sintonia mentre i nostri movimenti divennero sincroni. Mi sentivo al settimo cielo ed  eravamo insieme… completamente e nella maniera più assoluta. Così  cominciai  a muovermi sempre più e più Pearl urlava più mi muovevo velocemente. Un attimo prima di arrivare  all'apice del piacere, mi avvicinai  al suo orecchio sussurrandole: "Ti amo, Pearl… Sei tutta la mia vita..."
"Ti amo anch'io, mio Dottore..." mi rispose lei sospirando. Insieme arrivammo in paradiso.
“E’ stata la miglior notte, che io abbia mai vissuto Dottore.” mi disse sorridendo.
“Lo è stato anche per me Pearl. Sei stata fantastica …”le dissi io, baciandole la fronte. Volevamo che quella fosse la nostra "notte speciale", che tutto fosse perfetto. E lo era stato.  Esausti ci lasciammo andare fra le braccia di Morfeo e ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altro fino all’Alba del giorno dopo.
 

P.O.V. Pearl
Era mattino presto quando mi alzai dal letto e la notte che avevamo passato insieme io e Il Dottore era stata la più bella che avessimo mai vissuto. Ero felice e soprattutto non  vedevo l’ora di organizzare il nostro matrimonio da favola come avevo sempre desiderato. Mentre Il Dottore dormiva beato in camera da letto io mi allontanai di soppiatto per andare a preparare in cucina un abbondante colazione romantica per due e quando tutto sembrava perfetto ed ero immersa nei miei pensieri mi sentii all’improvviso  delle possenti braccia maschili avvolgermi la vita accompagnate da dolci e teneri baci sul collo per provocarmi e in quel momento Il Dottore iniziò a parlarmi con voce sensuale dicendomi:
“Buongiorno Splendore; dormito bene?” mi chiese.
“Come un angioletto e tu?” gli chiesi io a mia volta mentre continuavo a baciarlo mentre lui continuava a provocarmi : “Ho preparato una splendida ed abbondante colazione per due; sai... dopo la meravigliosa notte che abbiamo passato insieme abbiamo bisogno di ricaricarci prima di ricominciare il secondo round.” conclusi io maliziosa. Ricominciammo a fare l’ amore ma questa volta fummo interrotti dal bussare in modo insistente  alla porta del TARDIS e quando andai ad aprire con mia  sorpresa notai che era Donna insieme a nostra figlia Jasmine che aspettavano con ansia il nostro ritorno contente di rivederci dopo tanto tempo.
 
P.O.V. Donna Noble
Ero davvero  felice quando finalmente il  TARDIS  era atterrato nel vialetto di casa mia. Il Dottore e Pearl erano ritornati dalla loro famiglia. Erano  passati mesi dall’ultima volta che ci eravamo incontrati e per l’occasione, avevo organizzato una festa di benvenuto per entrambi.
“Bentornati a casa! Come state?” chiesi io interessata e per cominciare la conversazione, poi mi nipote Jasmine mi seguì  dicendo:
“Mamma?! Papà?! Come sono contenta di vedervi; mi siete mancati così tanto.” concluse abbracciandoli. Nel frattempo la giovane Pearl e Il Dottore si erano commossi vedendoci tutti insieme a  festeggiare il loro ritorno; e vedendo tutta la famiglia riunita mi commossi anche io; mi erano mancati tantissimo.
“Jasmine bambina mia. Perdonami se per tutto questo tempo io e tuo padre ti abbiamo lasciata sola. Ti prometto che non ti lascerò mai più.” disse Pearl piangendo mentre la piccola Jasmine la consolò con un tenero  abbraccio.
“Tranquilla mamma; tu e papà non avete bisogno del mio perdono perché l’ ho già fatto e so che qualunque cosa voi abbiate fatto lo avete fatto solo per proteggermi; sono fiera di voi e vi voglio bene.” Ero fiera di mia nipote; l’avevo proprio cresciuta bene da diventare abbastanza matura.
 
P.O.V. Jasmine
Ormai mancava poco. La festa di bentornato dei miei genitori fu un grande successo; fra gli invitati c’erano tutti i compagni di viaggio di mio padre e di mia madre  e soprattutto tutte le persone che  erano sopravvissuti a  questa avventura. Mi sentivo a casa e  quando tutto stava andando alla grande: Il Dottore (alias mio padre) si avvicinò al DJ e gli sussurrò qualcosa all’ orecchio, si mise al centro dell’attenzione ed iniziò a parlare dicendo: “Prima di iniziare vorrei al mio fianco  la mia adorata Pearl perché quello che  sto per dire è molto importante:  per anni non ho fatto altro che  correre senza mai fermarmi. Ho combattuto diversi nemici ed  ho affrontato diverse battaglie per proteggere  gli essere umani e salvaguardare l’intero Universo. Poi in una  calda giornata di maggio ho incontrato una donna che mi ha sconvolto la vita senza saperlo e mi sono reso conto che  l’unica avventura che non ho ancora vissuto è quella di fermarmi ed andare avanti vivendo ogni istante della mia vita con la donna che ho deciso di sposare.” Non  ci credevo. Finalmente dopo tanti sacrifici e battaglie i miei genitori potevano realizzare il loro sogno : quello di diventare una vera famiglia. Ero davvero felice che le mie gambe tremavano dall’emozione.
 
 P.O.V.  Dottore
Dopo una  settimana dalla festa di bentornato; io e Pearl avevamo iniziato i preparativi per il nostro matrimonio ed ognuno svolgeva i propri compiti: Io mi occupavo dell' organizzazione della Chiesa e lo svolgimento del rito nuziale; la  scelta dell’auto ma nel nostro caso non era necessario. 
Mentre lei si occupava invece dell’allestimento floreale , la scelta e la cadeaux de marige e per finire l’allestimento della Location del matrimonio  e la disposizione dei tavoli e commensali e Il colore predominante delle nozze;  entrambi volevamo fare una cerimonia  molto semplice e raffinata unendo sia la tradizione degli esseri umani che  quella dei Signori del Tempo in modo  da renderlo unico e speciale.


 
P.O.V. Pearl
I preparativi del matrimonio stavano procedendo in fretta ed io non vedevo l’ora che quel giorno arrivasse e più si avvicinavano le nostre nozze più la mia ansia cresceva a  dismisura.   Avevamo deciso di sposarci poco prima  di Natale seguendo entrambe  le tradizioni: sia  quelle degli esseri umani che quelle del nostro pianeta di origine Gallifrey; ma mancavo gli ultimi dettagli; ossia il vestito della sposa e quello delle damigelle. Avevo optato per uno splendido vestito lungo  e stretto a sirena con maniche in cristalli Swarovski della collezione Urban Chic completo di una meravigliosa corona di strass retrò da principessa e mentre stavo ultimando i dettagli del matrimonio il giorno prima io e Donna passammo tutta la serata a chiacchierare in fondo era la mia damigella d’onore nonché anche la mia testimone di nozze.
“Donna riesci a crederci; domani io e il Dottore ci sposiamo e sono davvero emozionata. Mi domando come si sente il Dottore.” quando Donna stava per aprir bocca, sentì la porta a bussare stavo per alzarmi ed andare ad aprire ma fui bloccata.
“Aspetta qui Pearl. Non ti muovere; potrebbe essere il Dottore...”
“Ma...” dissi io per controbattere ma Donna Noble non volle  sentire obbiezioni
“Niente obbiezioni. Vado io ad aprire. Tu  va in  camera da letto che qui ci penso io.”
Donna  si avvicinò alla porta per vedere chi fosse e con mio stupore notai che era Il Dottore che mi cercava insistentemente.
“Pearl mi fai entrare? Volevo darti la buonanotte.”  disse Il Dottore che si trovava all’ esterno  della mia camera  da letto.
 

P.O.V. Dottore
Prima di andare a dormire avevo bisogno di vedere la mia amata Pearl per darle il bacio della buonanotte ma  quando mi avvicinai alla porta della sua camera da letto a bussare,  ad aprire la porta non fu  la mia amata ma la  mia cara amica Donna che mi guardava con sospetto e in modo curioso.
“Pearl mi fai entrare? Volevo darti la buonanotte. Pearl; ci sei?”
“Che piacere vederti Dottore; che cosa ci fai qui e perché cerchi Pearl? É  successo qualcosa per caso...” mi disse Donna Noble curiosa.
“Veramente... volevo vedere Pearl per darle la buonanotte. Mi fai entrare?” chiesi io con garbo e gentilezza ma Donna non aveva nessuna intenzione di farlo.
“Mi dispiace Dottore ma questa sera dovrai fare a meno della tua amata Time Lady.”
“Perché non posso vederla ; non capisco.” chiesi io indispettito.
“Come vuole la tradizione degli esseri umani lo sposo non può vedere la sposa prima del matrimonio e bisogna rispettarla. Quindi vai in camera tua e restaci fino domani mattina; ed ora se non ti dispiace io andrei dalla futura sposa che ha bisogno di me. Buonanotte e mi raccomando riposati che domani ti aspetta una lunga ed intensa giornata.”
Non obbiettai e con tono rassegnato dissi:
 “Buonanotte Donna Noble, ci vediamo domani.”
 Cosi dopo aver salutato la mia amica Donna dandole la buonanotte ritornai in camera mia  dove c’era il Capitano Jack Harkness che mi aspettava a braccia aperte con in mano una bottiglia di Whisky e due bicchieri con ghiaccio.
“Ehi Dottore, che bello rivederti e congratulazioni per il matrimonio. Ti va di bere un goccio di Whisky insieme a me; credo proprio che tu ne abbia bisogno.” mi disse Jack mentre me ne versava uno.
“Grazie Jack; ne avevo proprio bisogno.” dissi io con tono teso.
“Preoccupato per domani?” mi chiese lui interessato.
“Si vede così tanto?!” dissi io con un tono d’ ironia.
“Mm... forse solo un pochino. Sei emozionato vero?!”
“Sono cosi emozionato che mi tremano le gambe. Mi domando se è una cosa normale...”
“Sta tranquillo Dottore è una cosa normale; fidati ci sono passato anche io quando mi sono sposato con Ianto. È stato davvero un matrimonio bellissimo anche se breve.”
“Mi dispiace non lo sapevo. Speriamo solo che domani vada tutto bene.” dissi io con tono ansioso mentre mi  dondolavo avanti e in dietro su di una sedia.
“Rilassati Dottore; andrà tutto bene ne sono sicuro. Ora andiamo a riposare che domani ci aspetta una meravigliosa giornata.” Concluse Jack  ed insieme  andammo a riposare in camere separate fino all’ alba del mattino dopo.
 
P.O.V. Donna Noble
Dopo essere riuscita a dissuadere Il Dottore dall’idea di vedere Pearl la notte prima  del matrimonio; ritornai in camera sua per riprendere la nostra  conversazione lasciata in sospeso.
“Ti va di bere una camomilla insieme  a me?” le chiesi io interessata.
“Grazie Donna; ne ho proprio bisogno.” dissi io sospirando.
“Vado a prepararla così parliamo un po’.” Donna in  seduta stante era andata in cucina a preparare e un attimo dopo era accanto a me con in mano due tazze fumanti di camomilla ed iniziammo a parlare.
“Allora  dimmi la verità Pearl: sei preoccupata per il grande giorno; non è così?!”
“Si, infatti è così: sono preoccupata per il matrimonio; ho paura che  possa succedere qualcosa e che vada tutto storto.”
“Ansia prematrimoniale scommetto. Pearl mia cara devi stare tranquilla; sono sicura che andrà tutto bene.” dissi io per incoraggiarla e calmarla.
“Donna, perché non mi racconti di  quando  tu e  Shaun Temple vi siete sposati: com’è stato?“
“Io e Shaun ci siamo sposati nella primavera del 2010 e da allora non ci siamo mai più separati. Il matrimonio fu un successo e molto presto saremo genitori.”
“Dici davvero; le mie congratulazioni!! Shaun lo sa ?!” mi chiese con entusiasta.
“Non ancora, ma glielo dirò molto presto.”
“Sai Il Dottore mi raccontato il periodo in cui  sei stata la sua compagna di viaggio; soprattutto quando durante la sua decima incarnazione gli hai salvato la vita fondendoti con la sua energia rigenerativa nel vostro ultimo viaggio diventando così una Time Lady umana.”
“Si, infatti è così ma il prezzo che ho pagato è stato troppo alto. Ma ora sono felice; presto sarò madre e mio bambino sarà fiero di me.” conclusi io serena.
“Ne sono sicura.” mi disse Pearl contenta.
“Credo che sia giunto il momento di andare a dormire che domani ci aspetta una grande giornata. Buonanotte Pearl; ci vediamo domani mattina.” dissi io poco prima di congedarmi dalla futura sposa.
“Notte Donna; a  domani.” concluse Pearl ed entrambi ci andammo a riposare fino ognuna  nel proprio fino all’ alba del giorno delle  nozze.
 
 P.O.V. Dottore
Il giorno del mio matrimonio con Pearl mi svegliai  quasi all’alba per prepararmi. L’abito che avevo scelto era il classico vestito nero, con la camicia bianca ed il papillon con mocassini di velluto nero e gemelli d’oro abbinati.
“Jack non posso crederci fra poche ore io e Pearl ci sposeremo e diventeremo Marito e Moglie; sono così emozionato.” dissi io felice. Finalmente dopo aver passato un intera vita a correre senza mai fermarmi e dopo aver combattuto diverse battaglie  mi sono riscattato  e sono stato premiato dalla vita con la realizzazione del mio sogno.
“Congratulazioni Dottore! Oggi finalmente tu e Pearl vi sposerete e sarete felici. Auguri e in bocca al lupo.”
“Ti ringrazio Jack, sei un amico. Complimenti hai proprio un bellissimo vestito.” dissi io con tono ironico per  sdrammatizzare la situazione.
“Anche il tuo vestito non è male. Sai cosa ti dico Dottore; che il vestito classico ti sta proprio bene. Dovresti usarlo più spesso.” mi rispose Jack a tono ironizzando anche lui sulla situazione imbarazzante che si era creata. Ero teso come una  corda di violino; non mi succedeva  spesso ma questa volta era diverso perché era la mia  storia ad essere riscritta e stava per cambiare per sempre in senso positivo e il mio matrimonio era solo l’inizio.
Quando guardai il mio orologio e  vidi l’orario; mi resi conto di  essere in ritardo.
“Cavolo! È tardissimo! Il matrimonio è fra un’ ora ed io non sono ancora pronto.
Jack aiutami con il vestito che non c’è tempo da perdere!” esclamai io preoccupato
ed  ansioso. In pochi secondi io e Jack ci preparammo e ci vestimmo per poi andare in chiesa in tempo per la cerimonia.
“Tranquillo Dottore ce la faremo ed arriveremo in tempo per il vostro matrimonio.” mi disse Jack per calmarmi.
“Jack hai controllato tutto? "gli chiesi.
“Si ho controllato tutto tranquillizzati ed ho anche le fedi; quindi possiamo andare.” mi rispose con tono rassicurate mentre lasciavamo la casa dei Noble per andare in chiesa ed aspettare l’ arrivo della sposa.
 
P.O.V. Pearl
Ormai mancava meno di un’ora al matrimonio ed io ero nel panico più totale perché non era  ancora pronta a causa della truccatrice che tardava ad arrivare.
“Com’è possibile che la truccatrice non è ancora arrivata eppure gli avevo dato un appuntamento per le 8.00 di mattina  mentre il matrimonio è  fra meno di un’ora ed io non sono ancora pronta. Devo sbrigarmi altrimenti rischio di fare tardi il giorno del mio matrimonio.
“Pearl calmati. Sono sicura che presto la truccatrice sarà qui  e andrà tutto bene.” mi disse Donna per tranquillizzami mentre io  aspettavo con ansia l’arrivo  della truccatrice che finalmente arrivò scusandosi e subito si mise all’opera iniziando a truccare prima le damigelle poi la damigella d’onore, la testimone ed infine truccò anche me: il trucco che mi scelse era molto semplice e naturale inerente alla mia nuova personalità. Una volta conclusa la fase preparatoria della sposa; passammo alla fase successiva : quella nell’indossare l’ abito da sposa dove Donna Noble e River Song  mi aiutarono a prepararmi ed una volta indossato il mio splendido abito da sposa mancavano gli ultimi dettagli prima di raggiungere il mio sposo all’altare.
“Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu e qualcosa di regalato. Queste sono le 5 cose che ogni sposa deve avere nel giorno più importante della sua vita.” mi disse sorridendo Donna Noble mentre ognuno mi metteva un oggetto e la prima a farlo fu proprio Donna dandomi qualcosa di vecchio ossia il velo da sposa di mia madre dicendo:
“Qualcosa di vecchio che rappresenta il tuo passato.”
Qualcosa di nuovo era il mio abito da sposa; che rappresentava l’inizio di una nuova vita che attendeva agli sposi, un simbolo di speranza, di fiducia nel futuro e di ottimismo. Poi fu il turno di River che mi aveva prestato un suo bracciale che aggiunse a mio outfit:
“Qualcosa di prestato che rappresenta il cambiamento e il supporto di avere accanto le persone care.”  E per finire qualcosa di blu  e qualcosa di regalato; avevo tutto ed ero pronta per il giorno più importante della mia vita.
“Possiamo andare; ho tutto e sono pronta per sposarmi; Dottore preparati che la tua  sposa sta arrivando. River; è arrivata l’auto che mi deve accompagnare in Chiesa?” chiesi io preoccupata.
“Si, Pearl. La macchina è già arrivata e ci sta aspettando; quindi possiamo andare.”
 
P.O.V. Dottore
Ormai mancavano soltanto 20 minuti ed io non vedevo l’ora di sposarmi ma l’unica cosa che mancava era la sposa che doveva ancora arrivare.
“Odio i ritardi. Il matrimonio inizierà fra meno di 20 minuti e la sposa deve ancora arrivare. Sto iniziando a preoccuparmi; spero tanto che Pearl arrivi in tempo.” Ero davvero preoccupato.
“Tranquillo Dottore; la sposa  sta arrivando e vi sposerete.” menomale che ci stava Jack come Testimone di Nozze; trovava sempre il modo giusto per alleviare la tensione ed io quel giorno ero teso all’inverosimile e guardavo fisso l’ingresso aperto della Chiesa nella speranza che la sposa arrivasse  da un momento all’altro e che ci saremmo sposati presto. Quando stava per scoccare l’ ultimo rintocco della campana finalmente la macchina della sposa era arrivata.
“Dottore puoi girarti che la tua amata sposa è qui!” mi disse Jack sorridendo. Quando  vidi la mia amata Pearl varcare la navata centrale della Chiesa ; ne rimasi incantato e le uniche parole che mi vennero in mente e dissi furono:
“Pearl sei bellissima!” Lo era davvero; poi ci guardammo negli occhi e ci sorridemmo a vicenda.
 
P.O.V. Pearl
Finalmente dopo una serie d'imprevisti, ero riuscita  a raggiungere la Chiesa dove io  e il Dottore ci saremmo sposati. Ero davvero così emozionata che le mie gambe  avevano cominciato a tremare e  stavo per cadere ma fu Donna Noble a salvarmi mentre River Song mi aiutava  a portare lo strascico del mio abito da sposa impreziosito dagli Swarovski e quando varcai la navata centrale della Chiesa; fu allora che l’emozione divenne più forte e mentre venivo accompagnata verso  l’altare Donna si avvicinò a me e disse:
“Emozionata ?”
“Si, tantissimo che mi tremano le gambe e ho paura di cadere.”
“Tranquilla Pearl; rilassati e raggiungi il tuo sposo all’altare. Vedrai andrà tutto bene.” mi  disse River Song per tranquillizzarmi e per farmi calmare. Così piano, piano e con le gambe tremanti mi avvicinai all’altare per raggiungere il mio amato mentre i musicisti suonavano la marcia nuziale; ormai era  fatta e molto presto  io e Il  Dottore saremmo diventati marito e moglie per l’eternità. Quando la cerimonia ebbe inizio tutti gli invitati si sedettero sulle panche e  sugli spalti  all’interno della Chiesa  ed assistere al nostro matrimonio. Al mio fianco c’era Donna Noble con suo marito 
Shaun Temple mentre al  fianco del Dottore  c’era il Capitano Jack  Harkness insieme alla nuova fiamma erano entrambi i nostri Testimoni di Nozze. La  cerimonia proseguì fino allo scambio delle fedi e lo scambio delle promesse nuziali. Il primo ad eseguire il rito fu proprio Il Dottore e guardandomi negli occhi iniziò a  recitare la formula di unione. Era emozionato come lo  ero anche io.
“Io Dottore, accolgo te Pearl, come mia sposa. Con la  grazia di Cristo Prometto di  esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. E di amarti e onorarti Tutti i giorni della mia vita.” La  stessa formula  la  recitai  anche io e con voce tremante dissi:
“Io Pearl, accolgo te Dottore, come mio sposo. Con la  grazia di Cristo Prometto di  esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. E di amarti e onorarti Tutti i giorni della mia vita.”
Una volta recitata la  formula di  unione; nostra figlia Jasmine in  veste di damina, ci consegnò le  fedi nuziali  e  per completare la  cerimonia il sacerdote ci  diede la  benedizione e con voce emozionata  disse:
 “ Potete baciarvi e che  Dio vi benedica.”
Dopo  aver concluso il  Rito Nuziale e firmato il  registro dei matrimoni insieme  ai Testimoni; io e il Dottore uscimmo dalla  Chiesa per raggiungere tutti gli invitati che ci  aspettarono a braccia aperte  per farci gli  auguri e tirarci il  riso addosso come  segno di buon auspicio.
“Hai visto Dottore; ce l’abbiamo fatta! Finalmente ci siamo sposati e non vedo l’ora di passare tutta la mia eternità con te. Ti amo e ti amerò sempre; tutti i giorni della mia vita.” dissi io emozionata  e con gli occhi bagnati da lacrime  di gioia mentre il Dottore mi consolò con  un bacio il nostro primo bacio come marito e moglie.”
“Dove vogliamo andare per il viaggio di nozze?”  ironizzò Il Dottore mentre entrambi correvamo verso il TARDIS per iniziare una  nuova  avventura.
“Ovunque,  l’importante è che siamo insieme.” Quando fu  tutto perfetto ed ogni cosa era al suo posto; una voce a  me molto famigliare disse:
“Dottore? Pearl? Un nuovo nemico è all’ orizzonte e gli  essere umani sono tutti impazziti. Abbiamo bisogno del vostro aiuto!!”
“Tesoro ? Mi sa che  dobbiamo rimandare la nostra Luna di Miele. Scusami!” disse il mio amato con tono serio e con un pizzico d’ironia mentre io sospirai dicendo:
“Aha, Non è possibile. Non si smette mai correre con te. Andiamo!!”Conclusi io ironica.

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