And then, there were none

di CatherineC94
(/viewuser.php?uid=82008)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This is the sign you've been looking for ***
Capitolo 2: *** We wanted to be the sky ***
Capitolo 3: *** I can't explain and I won't even try ***
Capitolo 4: *** This is where the magic happens ***
Capitolo 5: *** Sinners ***
Capitolo 6: *** If we ever stop talking send me a song ***
Capitolo 7: *** Drunk enough to say I love you? ***
Capitolo 8: *** Forget the maps...follow your instincts ***
Capitolo 9: *** It's not you. It's me ***
Capitolo 10: *** Sweet dreams are made of this ***
Capitolo 11: *** Be naked when I get home ***
Capitolo 12: *** We see what we want ***
Capitolo 13: *** You are exactly where you need to be ***
Capitolo 14: *** I am the designer of my own catastrophy ***
Capitolo 15: *** People like you need to fuck people like me ***
Capitolo 16: *** ‘cause darling I’m a nightmare dressed like a daydream ***
Capitolo 17: *** To the moon and back ***
Capitolo 18: *** I licked it so it’s mine ***
Capitolo 19: *** It is what it is ***
Capitolo 20: *** What's your poison? ***
Capitolo 21: *** Relax. Nothing is under control ***
Capitolo 22: *** All we have is now ***
Capitolo 23: *** Find what you love and let it kill you ***
Capitolo 24: *** Late nights, early mornings ***
Capitolo 25: *** If you’re sad, add more lipstick and attack ***
Capitolo 26: *** It was all a dream ***
Capitolo 27: *** Trust me, you can dance-Tequila ***
Capitolo 28: *** Everything is connected ***
Capitolo 29: *** Unleash your demons ***
Capitolo 30: *** What did I do last night? ***
Capitolo 31: *** Bad decisions make good stories ***



Capitolo 1
*** This is the sign you've been looking for ***


 
And then, there where none
 
 
I
 
This is the sign you've been looking for
 
 
«Quando mi unirò con i Mangiamorte….».
 
Le orecchie di Sirius fischiano, per un istante non ricorda nemmeno il suo nome. 
Davanti c’è Regulus, il suo Reg.
Negli occhi così simili ai suoi lo ritrova bambino, tutto sorridente, che l’abbraccia dopo che sul tetto hanno acceso piccoli petardi Babbani sgraffignati.
«Sembrano una magia!» ha esclamato con gli occhi luminosi.
Sirius lo stringe forte, per poi alzare gli occhi, così da nascondere il tormento che prova un bambino  di dieci anni senza via d’uscita.
 
Adesso il segno che ha cercato disperatamente per anni è proprio davanti agli occhi.
Sirius sta fuggendo nella notte, nei suoi angoli remoti sente ancora qualche scoppio, lontano.



 
Inizio questo nuovo progetto, spero vi piaccia. Ogni capitolo avrà personaggi, coppie, contesti diversi; la caratteristica che li accomuna è un momento che cambia tutto. Spero che davvero vi piaccia l'idea. Grazie del tempo che dedicherete e se avete qualche idea, insomma feedback mi piacerebbe tanto sapere. Grazie di cuore.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** We wanted to be the sky ***


 
And then, there where none
 
 
II
We wanted to be the sky
 
 
«Hestia! È finita, finalmente!» 
Dedalus non riesce a contenersi, alza le braccia frenetico mentre la donna ridacchia estasiata.
Lui quasi saltella, fino a quando la donna non l’abbraccia radiosa.
«Non ci credo ancora» mormora Hestia.
Lui ride a pieni polmoni, osservando la grande distesa blu notte nel cielo e di scatto punta la bacchetta, tingendolo di mille colori.
«Promettimi che sarai sempre così felice» esclama lei con gli occhi brillanti.
 
Molti anni dopo, il cielo è muto sopra Dedalus.
«Hestia, adesso è finita davvero» mormora tremulo.
Nessuno risponde e Dedalus alza gli occhi, perso.
«Te lo prometto» dice.
Poco dopo il cielo è colmo di colori e dei suoi singhiozzi.

 
 

Grazie mille, davvero. Non so come esprimere la mia gratitudine e spero che vi piaccia il nuovo aggiornamento. Un abbraccio

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I can't explain and I won't even try ***


 
And then, there where none
 
 
III
I can’t explain and I won’t even try


 
 
Il suo tocco ricorda le lunghe notti di gelo davanti al fuoco della Sala Comune.
Harry non si volta, in realtà non vuole nemmeno parlare.
«Harry…» sussurra Ginny.
Non si muove, non sente questa necessità.
«Guardami negli occhi» dice con voce chiara, come quando sotto al sole gentile e caldo di giugno si sono abbracciati lenti, sotto i rami della grande quercia.
Quei tempi ormai sono finiti, celati da un buio che l’avvolge, come le spire di un serpente.
 
«Lasciami andare, ti prego» le dice, la voce è rotta dal pianto e lui, macerie e cicatrici sente che sta per esplodere.
Di Hogwarts non rimane più nulla, come di Harry.


 
Evviva l'allegria! Spero che vi piaccia e devo essere sincera la prossima drabble sarà più simpatica. Siamo nel post guerra, subito dopo. Grazie per le vostre recensioni, vi abbraccio forte.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** This is where the magic happens ***


 
And then, there where none
 
 
IV
This is where the magic happens
 
«Quelli del primo anno da questa parte…».
Avanza piano, quasi inciampando e davanti a ciò che vede rimane a bocca aperta.
«Ti vuoi dare una mossa!» borbotta qualcuno alle sue spalle, ma lui per un altro secondo ammira ciò che ha di fronte.
Sulla piccola barca  che occupa da solo quella sera non ha più paura, sente invece dentro una forte gioia.
«Oh» bisbiglia ammirato quando vede il castello costellato dalle tante luci brillanti e dalla notte stellata.
 
Solo poco tempo prima ha trovato la lettera sul tavolo della cucina e saltellando ha afferrato suo padre e l’ha poggiato sopra.
«Ce l’hai fatta figliolo!» ha detto emozionato.
Hagrid ha sorriso.
 

Non so cosa dire, anzi vi rivelo che sono molto emozionata. Vi ringrazio per la vostra gentilezza, grazie davvero. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Sinners ***


 
And then, there where none
 

 
V
Sinners
 
«Stai ferma» biascica Aberforth annaspando.
Lei si piega lenta ma voluttuosa; chiude gli occhi persa poggiando le mani sul muro incrostato.
«Stai fermo tu» ribatte Augusta, ma Aberforth adduce il suo corpo a quello della donna che lo fissa penetrante.
«Il tuo bamboccio ti starà cercando» le dice con un sorriso sporco ma conscio del fatto che l’avrebbe schiantato se si fosse avvicinato.
Augusta non dice nulla, le sue mani stringono la schiena dell’uomo con voracità crescente.
 
Poco prima l’ha vista appollaiata sul bancone, persa nel suo bicchiere.
«Vattene» ha ringhiato lui.
Augusta l’ha perforato con lo sguardo, Aberforth ha sorriso.
Poco importa che il suo fidanzato la stesse cercando.
 

Ve lo posso dire? Mi mancava Abe xD Vi ringrazio davvero per la vostra gentilezza. Vi abbraccio.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** If we ever stop talking send me a song ***


 
And then, there where none
 
 
VI
If we  ever stop talking send me a song
 
 
«Questa sera sei particolarmente bella».
La Signora Purkiss arrossisce copiosamente, abbassa gli occhi puntandoli sulla candela con essenza di torta alle mele al centro del tavolino.
Stubby Boardman punta gli occhi azzurri in quelli cerulei della donna che ridacchia complice.
«Hai ancora male alla testa?» chiede la Signora Purkiss.
«È solo l’orecchio destro. Sai da quando mi hanno lanciato quella rapa non sono più lo stesso» ammette mesto Stubby.
I suoi occhi sono dolci e senza parole lei affoga dentro.
 
«Questa è per te» esclama dal palcoscenico degli Hobgoblin e la Signora Perkiss sa che il momento è arrivato; lei è l’unica che può salvare il suo finto Sirius Black.

 
 


Non so se ricordate ma nel capitolo (Cap. 10 Harry Potter 5) c’è questa parte:
«Quello che la gente non capisce è che Sirius Black è un nome falso» dice la signora Purkiss. «L’uomo che tutti credono Sirius Black è in realtà Stubby Boardman, il solista del popolare gruppo corale Gli Hobgoblin, che si ritirò dalla vita pubblica quasi quindici anni fa dopo essere stato colpito sull’orecchio da una rapa durante un concerto nell’Auditorium della chiesa di Little Norton. Io l’ho riconosciuto non appena ho visto la sua foto sul giornale. Ora, Stubby non avrebbe potuto commettere quei crimini, perché nel giorno in questione si stava godendo una romantica cenetta a lume di candela con me. Ho scritto al Ministero della Magia e mi aspetto che da un giorno all’altro esso conceda la piena assoluzione a Sirius». 

Quindi siccome sono esaurita l’ho scritta davvero questa storia, grazie per le recensioni e per l'affetto.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Drunk enough to say I love you? ***


 
And then, there where none
 

 
VII
Drunk enough to say I love you?
 
«Passami un’altra» biascica.
Remus sospira rassegnato, Sirius invece sorride arrogante.
«Sei ubriaco» gli dice, ma tanto è tutto inutile.
Sirius non l’ascolta, avvicina la bottiglia alle labbra e punta gli occhi sul viso di Remus.
Remus comincia ad avvertire un senso di calore, si gira piano verso la porta della tetra cucina di Grimmauld Place alla ricerca di un appiglio utile.
«Dovresti andare Lunastorta, la cara cugina Ninfadora ti starà cercando ovunque» mormora Sirius e Remus stringe gli occhi amareggiato.
«Non pensare a me, non più» aggiunge terminando la bottiglia.
 
Remus avvolto nel mantello scappa via, ma Sirius che ormai sopravvive di sbiaditi ricordi riempie la stanza di singhiozzi.

 

Grazie mille a tutti, vi abbraccio<3

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Forget the maps...follow your instincts ***


 
And then, there where none
 
 
VIII
Forget the maps...follow your instincts
 
James è disorientato.
Non è sicuro che quello sia il settimo piano e avverte quel senso di frustrazione dato dall’insicurezza.
Conosce ogni angolo del castello ma quella notte non si orienta; controlla la Mappa del Malandrino sbuffando sollevato quando si rende conto che si trova al quinto piano.
Procede spedito fino a quando non sente un lento singhiozzare dalla parte opposta; indeciso sul da farsi si interroga per poi dare ascolto a qualcosa che gli suggerisce di controllare.
Ritrova Lily Evans ai piedi della scala con gli occhi gonfi.
«Lily?» chiede preoccupato.
 
James si avvicina gentile, le dice che si è perso e mentre la segue mormora:« Fatto il misfatto».

 
Grazie mille per il vostro sostegno, davvero. Grazie <3

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** It's not you. It's me ***


 
And then, there where none
IX
It’s not you. It’s me
 
«Cosa direbbe ai suoi sostenitori? Orde di streghe e maghi stanno  quasi per ereggere altari votivi con il suo bel faccino…» chiede Rita,
inumidendo l’unghia scarlatta in bocca.
Il sorriso di Gilderoy la illumina.
«Direi che li comprendo. Mi guardi, insomma» esclama vellutato.
Rita ride complice, gli occhi maliziosi puntati sulla Penna prendiappunti.
«La vedo, eccome» risponde, la lingua fremente.
«Capisco che si senta intimorita, ma la prego si metta a suo agio. Suvvia, non deve mica lei salvare il mondo!» cinguetta Gilderoy.
«Quello è un parrucchino?» chiede Rita a bruciapelo.
 
«Non è colpa sua, l’invidia è terribile!» enfatizza stucchevole Gildeory che si alza sdegnato, il mantello color pesca vibrante.
 

 


Non ridevo da tempo, spero anche voi. Vi abbraccio e vi ringrazio immensamente <3

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Sweet dreams are made of this ***


 
And then, there where none
X
Sweet dreams are made of this
 
«Sshh» sussurra Andromeda.
Tra le braccia stringe sua figlia che muove energicamente le piccole mani.
Andromeda segue ogni curva del viso paffuto, ammirando la sottile filigrana delle sue guance.
Ninfadora ridacchia furba e all’improvviso il ciuffo di capelli diventa rosa.
Una risata irrompe in quel pomeriggio di giugno; Andromeda è sorpresa. L’abbraccia grata, gli occhi diventano lucidi e lei non vuole che sua figlia la veda così.
Ninfadora sta ormai dormendo, così la poggia nella culla trattenendo la commozione.
 
«Sarà tale e quale a te» ha detto Ted baciando le guance della bambina. Andromeda non risponde, ma mentre li vede giocare pensa che le andrebbe bene tutto, purché sia felice.

Grazie davvero pr il vostro supporto, non so come ringraziarvi. Vi abbraccio <3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Be naked when I get home ***


 
And then, there where none
XI
Be naked when I get home

 
 
Minerva aspetta il lento proseguire dell’ascensore, per poi gettarsi nelle fiamme  color rubino.
Un’altra giornata esasperante al Ministero è finita e Minerva, che ancora sente le chicchere sterili della giornata in testa sogna di tornare a casa.
Quella sera tutto ciò che la circonda pare festeggiare; nell’aria avverte il dolce profumo del gelsomino e mentre l’acqua l’avvolge nella grande vasca da bagno a casa, finalmente si concede un sorriso.
Libera i lunghi capelli dalla crocchia severa, sfiora le guance e veloce si stende nuda sul letto aspettando.
 
«Oggi è il nostro anniversario» ha detto a colazione suo marito Elphinstone.
Minerva ha inarcato un sopracciglio interessata, continuando a sorseggiare del the.

 

Grazie davvero per il vostro sostegno, so che può essere noioso leggere le panzane che scrivo ma vi ringrazio di cuore <3

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** We see what we want ***


 
And then, there where none
XII
We see what we want
 
«Dov’è mio padre?».
Aberforth chiude gli occhi, borbottando amaro. 
In bocca il sapore stantio della colpa che da tempo lo perseguita.
Legge ancora quegli aloni confusi sullo specchio, afferrando la testa con le mani; i pensieri sono molti, come i sentimenti che ha provato a reprimere.
«Barista, un altro giro per di qua!» urla qualche ammasso di poltiglia umana sulla destra.
Aberforth nemmeno risponde questa volta, dopo aver portato la bevanda al cliente ritorna davanti allo specchio.
«Aiutami».
Butta repentino lo straccio logoro a terra, impotente.
 
Nello specchio adesso Aberforth vede solo un’immagine squallida e deformata. Un tempo ha intravisto un leggero spiraglio, adesso invece vorrebbe frantumarlo, in mille pezzi.


 

Allora io spero davvero che quest'idea bislacca vi piaccia, con questa vi saluto e vi rigrazio. Grazie di cuore <3

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** You are exactly where you need to be ***


 
And then, there where none
XIII
You are exactly where you need to be
 
«Parla pure, Severus».
Da quel momento in poi tutto è annebbiato. Solo bieche forme e rumori che diventano pochi chiari, indistinti.
Severus scandisce bene le parole, indugiando preciso sui dettagli più appropriati, per poi fare un cenno di riverenza.
Dopo iniziano le ciarle altrui e si perde nell’oblio dei suoi pensieri che tramuta in istinti piatti, senza valore.
Qualcuno gli poggia la mano sulla spalla, un tocco gelido che non lo scalfisce.
«Hai fatto un ottimo lavoro, Severus».
Non risponde, fa un breve inchino.
 
Esce veloce nella notte, si allontana da quel luogo. Quello è l’unico posto dove deve essere, che merita di occupare mentre il suo ricordo l’avvolge straziante.

 
Evviva l'allegria xD Grazie a tutti per la vostra pazienza e supporto; non sarei qua senza di voi <3

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** I am the designer of my own catastrophy ***


 
And then, there where none
XIV
I am the designer of my own catastrophy 
 
«Argh».
Poppy inizia già a borbottare.
La luce della candela illumina il volto grassoccio del ragazzo che si dimena come il Platano Picchiatore quando qualcuno passa da quelle parti.
«Succede questo, sì, succede sempre questo quando si passa il limite!» borbotta la donna rivolta al ragazzo.
Il suddetto urla ancora e la donna afferra una boccetta impaziente.
«Apri» intima Poppy.
Lui si ritrae indietro lamentoso.
«Sii collaborativo o finirai per esplodere!» ripete la donna sull’orlo di una crisi di nervi.
Il tizio si arrende e lei finalmente può fare il suo lavoro.
 
«Se continui a mangiare tutti questi pasticcini Goyle, finirai male» l’avverte sconsolata, ma il ragazzo sta già russando.

 

Oggi ho scritto questa drabble sorridente, spero che sia di conforto dopo la notizia di Robbie Coltrane. Vi ringrazio davvero per il vostro affetto, gentilezza <3 Vi sono eternamente grata <3

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** People like you need to fuck people like me ***


 
And then, there where none
XV
People like you need to fuck people like me
 
 
Aberforth l’ha tenuta d’occhio da quando ha messo piede nella stanza. Milly ha iniziato a puntare gli zoccoli, lui ha puntato gli occhi su di lei.
Chiede una bottiglia, la tracanna in mezz’ora  lamentandosi con quella voce sepolcrale che gli ha fatto saltare in aria il cervello.
«Hai degli occhi davvero enormi» le ha detto.
Lei ha mosso le mani colme di bracciali e pendagli sussurrando: «Avevo predetto la tua presenza, l’oracolo ieri notte è stato chiaro».
 
«Dovresti fare due salti di sopra con me, vediamo se il tuo dannato oracolo ha predetto bene» propone.
«Non è che ci sono topi, lassù?» chiede Sibilla.
Aberforth assicura che c’è di peggio.
 

 
Ho provato in tutti i modi a scriveer questa drabble con altri personaggi, ma niente loro uscivano prepotenti e quindi vi dovete beccare una Siberforth qualunque. Vi ringrazio davvero, per il vostro supporto, per la vostra gentilezza. Grazie <3

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** ‘cause darling I’m a nightmare dressed like a daydream ***


 
And then, there where none
XVI
‘cause darling I’m a nightmare dressed like a daydream
 
«Aggiungi pure dello zucchero» chiosa lei.
Evan annuisce allegro, assaporando le note olfattive della bevanda.
Alecto si alza diretta nell’altra stanza; di là, dolce e fumante una torta alle pesche attende di essere assaggiata.
«Sei stata brava ieri, Alecto» dice Evan.
«Lo fai solo per avere una fetta in più» esclama Alecto iniziando a tagliare la torta con dolcezza parsimoniosa.
Evan ride di gusto.
 
«Strillavano in modo insopportabile, ieri» ammette poco dopo Alecto masticando la pietanza.
«Tipico di loro» aggiunge comprensivo Evan.
«La prossima volta non gli lascerò il tempo di fiatare» conclude lei tutta sorridente.
Pare pensarci un po', ma alla fine si concede  anche lei la seconda fetta.
 

 

Ciao a tutti, che dire? Sono fuori di zucca. Spero che questo capitolo vi piaccia, ebbene non so come sia venuto fuori in effetti. Vi sono grata per la vostra presenza e pazienza, grazie <3 Dedicata a Bluebell <3
 
 


 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** To the moon and back ***


 
And then, there where none
 XVII
To the moon and back


 
 La prima volta che l’ha incontrato non ha avuto il tempo di conoscerlo bene.
Poco dopo Sirius ha capito che in realtà è solo un gran permaloso e per conquistarlo ha faticato un bel po'.
Sirius ha scoperto che ama la tiepida brezza primaverile; poi spesso s’incanta davanti al pallore della luna emettendo qualche suono di pigro apprezzamento.
Ogni tanto si lamenta del cibo, in quei momenti Sirius quasi perde la staffe e anche se ormai è umano quasi ringhia nevrotico.
Non dimenticherà mai quelle notti perdute, quando stretto alle sue ali ha quasi toccato il cielo.
«Vola più in alto Fierobecco! Forza amico!» ha urlato, per un attimo libero.

 
Vi ringrazio davvero di cuore e scusatemi se non scrivo tante drabbles romantiche, non ci riesco proprio secondo me non è il mio forte. Grazie per il vostro supporto <3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** I licked it so it’s mine ***


 
And then, there where none
 XVIII
I licked it so it’s mine


 
Lo sta fissando da due ore.
Gira intorno, ogni tanto si sposta per non dare nell’occhio.
Lui non se ne accorge, dopo qualche pinta già non ricorda alcunché e lei,
che ha in mente di divorare le sottane della donna vista ieri, aspetta il momento giusto.
Lui tracanna, lei medita.
Si accuccia dietro il bancone e finalmente l’avverte, quell’odore dolce che fin da prima ha puntato.
Milly si avvicina, afferra il parrucchino di Mundungus Fletcher e bela vittoriosa.
 
«Dammelo, bestia mostruosa!» urla lui rabbioso quando si rende conto.
«Ormai l’ha leccato, stupido scarafaggio» bofonchia Aberforth maligno.
Milly bela nella sua direzione beffarda, pregustando già le urla isteriche della donna moscone.

 

Ho qualche problema, come mi vengono in mente queste cose? Grazie per il vostro supporto <3

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** It is what it is ***


 
And then, there where none
XIX
It is what it is
 
«Non ti aspettavo, Horace!».
Pomona l’osserva attenta, trotterellando di qua e di là alla ricerca di qualche tisana per l’ospite.
Lumacorno fa spallucce, un sorriso cristallino sul volto.
«Devo proprio approfittare di una collega così talentuosa!» cinguetta lui puntando gli occhi in direzione dell’immensa dispensa della donna.
«Non dire così, altrimenti potrei pensare male di te!» esclama lei maliziosa con una pinta fumante.
Lumacorno accavalla le gambe e ridacchiando le chiede: «Ho sentito dire da Bathilda che metà delle specie trovate è merito tuo».
Pomona sogghigna.
 
La notte dopo, Horace in silenzio atterra fuori dall’ufficio di Pomona.
«Con te farò dei bei soldoni» dice al Grinzafico che stringe nella mano.


Beh che dire, solo un immenso GRAZIE <3

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** What's your poison? ***


 
And then, there where none
XX
What's your poison?
 
Florian è rapido.
Li sente sogghignare dall’altra parte del locale satolli.
Non ha tempo, in tutti i modi prova a racimolare gli ingredienti che ha nascosto il pomeriggio prima.
Mescola bene il composto, aggiunge gli ultimi pezzi di radice di valeriana.
Annusa interessato, il liquido ormai è rosa pallido.
«Muoviti! Non hai sentito?!» urla rauco uno di quelli.
«Mi dia il tempo, gentile signore» replica, il sudore che già imperla il viso e il sapore caramella mou che si lega alla pozione.
 
«Inutile uomo, come hai osato?» urla un decerebrato di quelli.
«A cosa si riferisce, caro signore?» risponde ingenuo.
Un colpo secco alla nuca, una bacchetta puntata.
Florian sorride.

 
Ho pensato, ma perché zio Voldy ha rapito Florian? Ecco lui era con la resistenza e metteva fuorigioco i Mangiamorte. Infatti mescola al gelato il Distillato per la Morte Vivente.Grazie di cuore, per il vostro supporto. Davvero <3

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Relax. Nothing is under control ***


 
And then, there where none
XXI
Relax. Nothing is under control
 
 
«Di qua, presto» bisbiglia James guardandosi intorno.
Sirius è teso, non riesce a trovare l’amico e da lontano avverte l’andirivieni di Gazza alla ricerca di qualche trasgressore.
«Vi avevo espressamente detto che questa è una cattiva idea, ma figuriamoci se qualcuno mi prende sul serio» bofonchia Remus afflitto.
«Sshh Lunastorta, non fare il guastafeste» lo rimbecca James.
«Inutile, non sta mai zitto» ribatte Sirius.
«Stai zitto tu» borbotta Remus stizzito.
James alza gli occhi esasperato.
«Amico, questo è lo scherzo del secolo rimarremo nella storia!» esclama mistico James.
 
«Ragazzi, correte! Il gatto mi voleva divorare!» urla Peter correndo a perdifiato.
I tre trattengono le risate e afferrando Peter scappano via.

 

Sentivo che dovevano essere presenti, davvero. Vi ringrazio per il vostro supporto, dal profondo del mio cuore vi abbraccio <3

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** All we have is now ***


 
And then, there where none
 XXII
All we have is now
 
Solo il lento divenire del vento li abbraccia, quieto.
È il tramonto di un pigro giugno che li coglie, solo raggi tiepidi che fanno da eco ad un altro momento giunto al termine.
«Vedi, questo mondo è così complesso…» sono le sue prime parole che Albus coglie e subito dopo assorbe.
«Loro non riescono a cogliere tutto. Le sfumature più profonde che per noi sono così semplici, ecco, per loro sono invisibili» conclude Gellert, la voce suave, lo sguardo fisso.
 
Albus si limita a sfiorare il suo braccio e quelle frasi scivolano lente in angolo remoto del cervello. Ritrova Gellert troppo vicino e senza pensarci lo stringe forte.
È sera.
 

Grazie di cuore per il vostro supporto, vi sono immensamente grata <3

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Find what you love and let it kill you ***


 
And then, there where none
XXIII
Find what you love and let it kill you
 
Incontra il nero profondo, muto.
Non indietreggia Sirius, non ha mai avuto paura.
Lei non fa un piega, lo fissa dallo spiraglio cupo della grande porta.
Lui non parla, si stringe nella giacca imposta dalla madre.
A cena Sirius non rivela nulla, nessuno saprà mai e lei, che si ciba dell’oscurità rimane sorpresa.
«Sei un codardo» lo provoca.
Non risponde.
 
Sirius la ritrova in un vortice.
Bellatrix sorride, quel nero negli occhi sembra ormai immenso. Quando punta la bacchetta contro suo cugino sembra voler vendicarsi di quel lungo silenzio.
Sirius invece ride sprezzante, folle. 
Mentre il velo lo divora Bellatrix sussurra: «Sei un codardo», ma Sirius preferisce gettarsi nel nulla.
 

 
Grazie davvero <3

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Late nights, early mornings ***


 
And then, there where none
XXIV
Late nights, early mornings
 
«Non mi hai tolto gli occhi di dosso» sussurra Dorcas.
Pare soppesare le parole, in mano un calice di vino e gli occhi rivolti verso il cielo notturno; dentro la festa continua, chiassosa.
Fabian non risponde, scompiglia i lunghi capelli meditabondo.
«Non potevo farne a meno» ammette dopo un po’ lui ricordando il bisogno di seguirla in ogni istante.
Fabian la stringe all’improvviso, Dorcas sorride alla notte.
 
«Lo sai che questo divano è troppo piccolo?» le dice il giorno dopo.
Dorcas osserva le lunghe gambe di Fabian, curiosa.
«Dovremmo andare a lavoro» ammette lei che poggia il capo contro il suo petto.
Fabian osserva la filigrana della sua pelle.
«Dovremmo».

 
Oggi pensavo che sono grata. Grata della vostra presenza, della vostra gentilezza. Vi ringrazio.
Volevo dire che qualche anno fa ho scritto questa storia; non ve lo dico per qualche recensione in più, ma solo per farvi capire il miio headcanon se magari la drabble non è chiara. Vale a dire che Fabian e Dorcas stavano insieme, che entrambi erano due tipi ganzi. Un bacio <3

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** If you’re sad, add more lipstick and attack ***


 
And then, there where none
XXV
If you’re sad, add more lipstick and attack
 
Trova l’immagine riflessa perfetta.
L’accarezza con estrema cura, un tocco di cipria e leviga ogni angolo che magari ha trascurato prima.
«Potresti farti da parte piccolo rospo, devo passare».
Sospira piano provando in qualche modo a calmare un leggero tremolio che l’assale.
Afferra un po’ di raso agganciandolo al piccolo chignon sulla nuca riconoscendo che finalmente è pronta.
 
«Ad Hogsmeade?»  sogghigna Alphard Black.
«Ehm ehm per un Black io sono una valida opzione» ha detto convinta.
Alphard ha sghignazzato, andando via.
 
 
Dolores quella mattina si rimira nello specchio.
Aggiunge un leggero strato di rossetto, pronta a confinare gli ibridi.
C’è una leggera crepa sulla superficie, ma a Dolores non interessa.
 

 


In realtà per me Dolores è solo con Alastor Moody. Infatti la grandissima Lady Palma li ha creati e ormai sono per me Canon( aproposito passate dalle sue parti e leggete le cose belle che scrive); quindi questo vuole essere un esercizio. Vi ringrazio davvero e vi abbraccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** It was all a dream ***


 
And then, there where none
XXVI

It was all a dream
 
«Corri, forza cagnaccio!».
Sirius ride di gusto, seguendo Marlene.
Lei sorride, le immense pozze blu dei suoi occhi illuminano ogni cosa. Quel giorno indossa un leggero abito a fiori gialli che Sirius ama, i folti ricci rossi  si muovono irruenti.
«Appena ti afferro non riderai più» la minaccia divertito.
Marlene muove le braccia entusiasta, nel prato colmo di gerbere sembra risaltare ancora di più.
Poco dopo Sirius la sta stringendo a terra, il suo corpo che l’avvolge.
«Presa» mormora.
«Mi arrendo» risponde.
 
«La cena» borbotta qualcuno.
Sirius scatta all’improvviso, lo sguardo fisso sul nero della cella.
Gli occhi grigi si riempiono di lacrime, affranto.
«Presa» singhiozza.
Urla forte, nessuno risponde.

 
Che dire solo che vi ringrazio <3
 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Trust me, you can dance-Tequila ***


 
And then, there where none
XXVII
Trust me, you can dance-Tequila
 
«Disturbo?».
«Devo risponderti?» sbotta Aberforth.
Lei sorride invitante.
«Sono Madama McClan. Da quanto tempo siamo vicini?» esclama.
«Che m’importa? Sei mesi?» ringhia Aberforth.
«Comunque, ti ho portato il mio dolce preferito: torta di pesche e zenzero.
Se ti va qualche volta potresti passare da me» chiede tutta ammiccante.
Aberforth mastica una rispostaccia e lei entra di soppiatto.
 
Poco dopo stanno trangugiando Tequila.
La donna ride di gusto e Aberforth schiocca le labbra, gli occhi puntati verso la scollatura della veste.
«La torta fa schifo» sputa lui.
Madama McClan ride e versa ancora nel calice.
«Dovremmo ballare» suggerisce brilla.
Aberforth ha un sorriso sporco e dice: «Fidati, dovremmo fare ben altro»
 

Questa follia sta volgendo quasi al termine e vi ringrazio per il vostro supporto. Grazie di cuore <3

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Everything is connected ***


 
And then, there where none
XXVIII
Everything is connected
 
Ha un viso arrogante.
Lo vede quasi sbeffeggiarlo davanti a tutti, con quel sorrisetto da ebete.
Lui sa come stanno le cose in verità, l’ha sempre saputo e quello stupido ragazzo si illude di poter fare qualcosa.
Davanti ha solo un moscerino, lo ricorda con un sorriso glaciale   inerme, quando tra le braccia di quei due ficcanaso non ha potuto nemmeno ribellarsi contro la sua immensa maestosità.
Lord Voldemort sorride ancora, stringe la sua potente arma e aspetta di ridurre in cenere Harry Potter.
Harry avverte che il momento è vicino e non ha più timore. Se chiude gli occhi può ritrovare chi ha perso, chi lo sostiene.
La fine.


Continuano i vaneggiamenti, continuano le mie storie psichedeliche. Vi ringrazio, davvero e vi chiedo scusa se vi obbligo a leggere queste cose assurde. Grazie

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Unleash your demons ***


 
And then, there where none
XXIX
Unleash your demons
 
 
«Confessa» sibila Dawlish.
«Non so nulla!» risponde Stan.
Dawlish l’immobilizza.
«Lasciatemi andare!» piagnucola.
Nessuno prende in considerazioni quelle urla, la notte è sempre più cupa e l’unico spiraglio proviene dalla porta a destra.
«Ministro» dice Dawlish.
Rufus si avvicina circospetto, la scena che trova non è una novità; si sofferma sul viso dell’uomo madido di sudore e sangue.
«Confessa, Picchetto e forse potrò aiutarti» mormora.
«Non so nulla , signore capo la prego mi aiuti!» urla quello.
«Peccato» ribatte lui gelido.
 
Poco dopo è chiuso nel suo studio a doppia mandata; versa del Whisky, posiziona la gamba ferita.
Fuori è ormai mattina, Rufus si convince che purtroppo tutto è necessario.

Non ci credo che siamo quasi alla fine. Che dire, solo ringraziarvi e forse è tutto riduttivo; vi sono grata <3 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** What did I do last night? ***


 
And then, there were none
XXX
What did I do last night?
 
Muove le labbra, sono impastate e nella bocca avverte uno strano retrogusto amaro.
Le braccia sono intorpidite, sul viso un raggio di sole rovente.
Punta gli occhi verso il soffitto di pietra, subito dopo ritrova il kilt col furetto sgualcito.
Si chiede dove si trova, in effetti quella non sembra la sua camera da letto abituale anche se somiglia vagamente.
Prova ad alzarsi, la testa gira vorticosamente.
Si muove furtivo alla ricerca della bacchetta quando vede una lunga massa di capelli dorati.
«Excusez-moi monsieur quelle heure est-il?» chiede una voce femminile.

Tutto è chiaro, Barty ricorda perché ha una gamba sola. 
Stringe le natiche della donna, la lingua che scatta repentina.
 
 
Grazie di cuore <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Bad decisions make good stories ***


 
And then, there where none
XXXI
Bad decisions make good stories
 
Sulla pelle l’acqua lo trafigge come spilli affilati, lame che arrivano fino in profondità.
Questa è una decisione terribile eppure necessaria, Regulus lo sa bene.
Annaspa, vorrebbe tanto tornare in superficie ma non può, non deve.
Qualcosa lo stringe dietro, la vista è annebbiata.
Un gorgoglio sordo.
 
 «Oh no, adesso anche il cane pulcioso» esclama James affranto.
Sirius sghignazza e afferrando una bottiglia si schiarisce la gola.
«Un brindisi al mio migliore amico, fratello, capra con la parrucca. Auguri Jamie!» dichiara solenne.
I presenti scoppiano a ridere felici, James mette per un attimo il broncio.
Una repentina fitta coglie Sirius al petto.
«Tutto bene?» chiede James.
«Sì, fratello» risponde Sirius.

 
Questa raccolta finisce proprio come in realtà è iniziata. Che dire, questo viaggio è stato davvero bello, difficile, interessante. Vi ringrazio per la vostra presenza, gentilezza e pazienza; so che ho scritto uan raccolta strana a tratti no sense. Spero di non avervi annoiato, vi porto tutti nel cuore con affetto <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4034710