Ali d'Inchiostro

di ladyzaphira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il torneo degli elementi ***
Capitolo 2: *** Leonora ***
Capitolo 3: *** Solo uno può sopravvivere ***
Capitolo 4: *** Jay e Nora ***



Capitolo 1
*** Il torneo degli elementi ***


I ninja erano rimasti genuinamente sorpresi dalla quantità di individui dai poteri più disparati che si trovavano sul battello diretto all’isola di Chen.

Non avevano fatto che pochi passi lungo il ponte e ne avevano già visti diversi.
Un uomo in turbante che levitava ad un paio di metri da terra in posizione meditativa, un altro con una barba da uomo delle caverne ed un bastone che faceva crescere dei rampicanti lungo le fiancate della nave ed ancora un altro uomo dalla pettinatura afro e gli occhiali da sole che, pizzicando le corde del suo banjo, sembrava si stesse esercitando a controllare le onde sonore emesse dallo strumento …

“… Perché tu o Wu non ci avete mai detto che esistevano altre persone con poteri simili ai nostri?” domandò Kai stranito.

“Perché ritenevamo non foste ancora pronti” ammise Sensei Garmadon, appoggiandosi al parapetto della nave “Siete stati indotti a credere di essere speciali, ma non avete mai chiesto da dove venissero i vostri poteri”

“Uh, vuoi dire che non sono speciale?” sbuffò Jay incrociando le braccia sul petto.

“Tutti quelli che si trovano su questo battello sono, in un modo o nell’altro, discendenti dei primi maestri degli elementi” annuì il Sensei.

“I maestri degli elementi? Chi erano?” chiese Lloyd.

“I guardiani del primo maestro di Spinjitsu ed ognuno di loro possedeva un potere degli elementi che è stato poi trasmesso di generazione in generazione”

“Se questo è vero, ciò dovrebbe riguardare anche mia sorella Nya, ma lei non è come …”
“Ne sei davvero sicuro Kai?” lo interruppe Garmadon “Il potere si trova in ognuno di voi, in attesa delle circostanze giuste per essere risvegliato” seguitò, guardandosi intorno “I combattenti qui non hanno maestri eppure sono comunque riusciti a risvegliare il loro vero potenziale, ad esempio …”
Fece cenno a quelli che, ad una prima occhiata, sembravano essere un mucchio di vestiti fluttuanti, compresi di occhiali e cappello, che se ne stavano in disparte verso la prua della barca “Quell’uomo evanescente, è un lontano parente del maestro della luce” li informò “Se guardate con attenzione, capirete come ha fatto a rimanere nascosto per tutti questi anni”
Neanche a farlo apposta l’uomo invisibile scomparve del tutto dalla loro vista, probabilmente perché si sentiva osservato.

Una brezza improvvisa passò poi in mezzo al loro gruppo, lasciandosi dietro null’altro che una scia bianca.

“Oh, ed ecco Griffin Turner, nipote del maestro della velocità”

Il tipo in questione, un ragazzo apparentemente della loro età, forse di appena qualche anno più grande, vestito con un kimono bianco con dettagli rossi si esibì in una serie di mosse a metà tra le arti marziali e la break dance prima di mettersi nuovamente a correre da una parte all’altra del battello.
“Ah-ah!! Nessuno può prendermi!!” esclamò, fermando la sua corsa sulla cima al tetto dell’ultimo piano del battello “Sono troppo veloce!!”

“Maestro della velocità?” replicò Jay guardando perplesso nella direzione dove era corso Griffin prima di seguire il resto del gruppo verso la prua del battello “Ma non è un elemento”
“E questo lo afferma il maestro del fulmine?” ribatté Garmadon con un sorrisetto, facendo ridacchiare anche gli altri a spese del castano.

“Ehi, il fulmine è un elemento!!”

“Sì, e a quanto pare lo è anche la velocità” sbuffò Cole “Fattene una ragione Jay”

“Eee LEI chi è?” domandò Kai, indicando nel modo più discreto e, apparentemente, disinteressato possibile una ragazza con indosso un cappuccio color ambra che, in verità, aveva già notato prima di salire sul battello.
“Non lo so” ammise Garmadon “Molte di queste persone non le ho mai viste ma … devo avvertirvi” si rivolse a all’intero gruppo con un'espressione molto seria sul volto “E’ probabile che vi daranno tutte la caccia”
“Cosa? E perché?” chiese Lloyd per conto anche degli altri che apparirono altrettanto perplessi.
“Perché siete voi ninja” spiegò Garmadon serio “Voi prestate servizio con onore, e l’onore ha ben poco significato quando è coinvolto Chen”

Mentre il Sensei parlava la ragazza che aveva suscitato l'interesse di Kai venne avvicinata da un altro dei concorrenti, un uomo in armatura con indosso dei peculiari guanti di ferro dall’aria assai robusta e pesante, che per qualche motivo cominciò a strattonarla.

Una scena che non piacque affatto al ninja del fuoco.
“Beh, l’onore significa ancora qualcosa per me” dichiarò infatti, dirigendosi verso i due “Ehi tu!! Cosa pensi di fare?!”

La ragazza fu la prima a voltarsi verso di lui, scuotendo la testa “Va tutto bene, posso cavarmela da sola …” spiegò tranquillamente.

In effetti non sembrava granché turbata dall’approccio dell’altro concorrente del torneo.

Al contrario l’uomo parve alterarsi ancora di più.
“Stai lontano, questi non affari tuoi” ringhiò, esibendo un forte accento russo “Karlof ha freddo, Karlof vuole suo mantello!!”

“Con quei bei guantoni che ti ritrovi direi che sei coperto a sufficienza” ribatté Kai “Lascia in pace la ragazza”
“Questi non guantoni” sibilò l’uomo, facendo cozzare i suddetti tra loro con uno schiocco metallico “Questi distruggere ninja”
“Ah, mi piacerebbe vederti provare!!”

“Kai” intervenne Garmadon in tono d’avvertimento “Meglio aspettare il torneo”
Ma, OVVIAMENTE, nessuno dei due si prese la briga di ascoltarlo.

“Non pensare che Karlof ha paura di te!!”

“No, perché tu non sai nemmeno cosa significhi “pensare”, vero?” provocò il ninja rosso.

Karlof non apprezzò il sarcasmo, difatti non ci pensò due volte ad afferrarlo per il colletto del Gi e sollevarlo da terra “E-Ehi, io aspetterei anche ma lui è passato alle maniere forti” squittì Kai guardando i suoi compagni di squadra.
“… Hai detto che Karlof non intelligente?” sibilò l’uomo, visibilmente arrabbiato.

“Sono sicuro che Karlof è abbastanza intelligente da non cominciare qualcosa che non può finire” cercò di mediare Lloyd.
Per un attimo parve che la questione si fosse risolta quando videro Karlof gli rimettere il loro amico a terra, ma il pugno di metallo a tradimento che ne segui soffocò definitivamente quella speranza.
ARGH!!” il colpo fu talmente forte da scagliare Kai lontano di diversi metri.

“Ops, immagino che Karlof molto intelligente allora” ghignò Karlof, soddisfatto.

Vista la situazione Jay, Cole e Lloyd fecero per farsi avanti ma vennero fermati da Garmadon “No, Kai ha iniziato la discussione e lui deve finirla” disse severo, alzando le braccia per bloccar loro la strada.

“G-Gn, è così che vuoi metterla?” ringhiò intanto il ninja del fuoco che, seppur dolorante, si era rialzato subito in piedi “Bene, fatti sotto allora!!”

I ninja si tesero in vista del combattimento imminente a cui non potevano partecipare, chiedendosi che tipo di potere avrebbe mostrato l'avversario.
Kai evocò le sue fiamme e Karlof …

Diventò di ferro?

“Ehm, non sono certo che Kai riuscirà a finirla Sensei” commentò Cole, suo malgrado impressionato.

Non solo il corpo dell'uomo era rivestito di metallo ma sembrava perfino essere diventato più grosso, seppur non di molto.
In qualunque modo sarebbe finita, di certo non sarebbe stato uno scontro facile.

Tuttavia, proprio quando i due avversari stavano per scagliarsi l’uno contro l’altro, una serie di strani viticci neri e lucidi, simili a dei nastri ma dalla consistenza quasi liquida, si avvolsero intorno alle spalle e le braccia di entrambi immobilizzandoli.
“EHI!! Ma che diavolo …?!” strillò Kai.
“… Cosa essere questa roba nera?” esclamò a sua volta Karlof.

Inutile dire che cercarono entrambi di divincolarsi ma, con sorpresa soprattutto di Karlof che era ancora nella sua forma metallica, neanche tirando con tutta la loro forza riuscirono a liberarsi dalla stretta.
“Cosa sta succedendo?!” domandò Jay a nome di tutti gli altri.

Sorprendentemente, la risposta a quel quesito giunse sotto forma di un tocco particolarmente leggero proprio sulla spalla del ninja del fulmine che sussultò, voltandosi di scatto.

Fu stupito di vedere una ragazza, la quale indietreggiò di un paio di passi alla sua reazione.

“Eh? E tu chi …? Woah!!”

L'esclamazione del ninja blu attirò l’attenzione di tutti gli altri.

Ad occhio e croce sembrava avere la loro stessa età, anno più, anno meno.
Aveva un fisico minuto ma grazioso, carnagione olivastra, lunghi capelli neri, folti e lucidi come le piume di un corvo raccolti in una coda di cavallo alta e grandi occhi color cioccolato impreziositi da appena una linea di eyeliner.
Indossava una maglia a collo alto viola sotto un poncho di lana grigio chiaro con le maniche a pipistrello dall’aria piacevolmente calda, più che adatto a proteggerla dall’aria fredda della serata, pantaloni neri pesanti e robusti stivali con tacco basso e spesso del medesimo colore.
Con sé aveva una custodia a tracolla contenente un grosso libro dalla copertina rilegata in pelle.

La manica destra della sua maglia era tirata su fino a quasi l’altezza della spalla, scoprendole il braccio e fu allora che realizzarono.

I viticci neri provenivano da LEI.
O meglio proprio dalla mano del braccio scoperto, la quale era completamente nera e gocciolante dello stesso materiale di quei viticci.

La giovane non rispose alla sua domanda, anzi, tutta quell’attenzione improvvisa sembrò quasi intimorirla.

“Tu!! Ragazzina, lasciare andare subito Karlof!!”

“Sì!! Quello che ha detto lui!!” si ritrovò a concordare Kai.
Le fiamme che aveva evocato dalle mani per affrontare testa di latta erano state del tutto inglobate e soffocate da quello strano liquido nero.

Garmadon osservò la situazione massaggiandosi il mento con fare pensoso.
Di nuovo, la ragazza non rispose, in compenso mise da parte quello che gli altri notarono essere un mantello di scorta nero e cominciò a muovere timidamente la mano libera, mimando una serie di gesti a cui la maggior parte dei presenti però non riuscì a dare un significato.
“Uhmm, dovrebbe significare qualcosa?” mormorò il maestro della terra confuso.

“Ehi!! Riconosco quei gesti” esclamò invece Jay, facendo sbattere le palpebre alla ragazza misteriosa “E’ l’alfabeto nel linguaggio dei segni, vero?”

Il modo in cui lei si illuminò alla domanda parve confermarlo.

“Conosci il linguaggio dei segni?” chiese Lloyd stupito, guardando il compagno blu.
“L’ho studiato alle medie, era uno dei corsi a scelta per ottenere crediti extra” raccontò Jay, sorridendo entusiasta al ricordo.
“Oh, quindi puoi tradurre?” domandò Cole.
“Beeeh, uh” il castano si sgonfiò un po', passandosi una mano sulla nuca con fare imbarazzato “E’ passato qualche anno, potrei essere po' arrugginito, ho riconosciuto solo alcune lettere”

“Forse posso aiutare” decise allora di intervenire Garmadon “Conosco la lingua dei segni”

La ragazza guardò speranzosa il Sensei e riprese a muovere la mano.
“Dice che non è sua intenzione fare alcun male” tradusse l'uomo, dopo aver osservato con attenzione i movimenti “Vuole solo dare una cosa a Karlof”

“A Karlof?” fece il maestro del metallo sorpreso.

“Sul serio?” si lagnò Kai “E avevi bisogno di bloccare anche me per questo?”

La ragazza gli lanciò un'occhiata di scuse per poi avvicinarsi ad entrambi.

Bastò un gesto.
I viticci lasciarono andare i loro prigionieri, riassorbiti dalla mano tesa della sconosciuta e tutti i presenti si ritrovarono ad osservare affascinati il modo in cui il colore nero prese a muoversi, strisciandole lungo tutto il braccio destro, finché non si fu stabilizzato in un tatuaggio.

“Wow” mormorò Lloyd impressionato “Che tipo di elemento è?”

Il disegno di un rovo decorato da rose avvolgeva il braccio della ragazza come un serpente mentre la mano era tornata del suo colore naturale svelando delle unghie smaltate di nero.

E’ inchiostro” realizzò Garmadon “Sei una maestra dell’inchiostro”

Le labbra della ragazza si piegarono in un sorriso di conferma prima di offrire a Karlof il mantello che aveva portato con sé.

“Questo essere per Karlof?”

La ragazza annuì con entusiasmo.

Karlof prese l’indumento e se lo avvolse sulle spalle, emettendo un sospiro di sollievo nel momento in cui la lana lo schermò dall’aria fredda della notte “Oh, ora Karlof non ha più freddo!!” dichiarò sorridendo, il conflitto di poco prima apparentemente dimenticato.

“Karlof ringrazia!!”

Ora che aveva entrambe le mani libere la giovane si voltò verso il maestro dei ninja, probabilmente dando per scontato che avrebbe tradotto per lei, e cominciò a muoverle velocemente.
“Dice che aveva sentito Karlof lamentarsi per il freddo, così è andata a cercare un mantello per lui” spiegò Garmadon “Ma quando è tornata e ha visto che lui ed il maestro del fuoco stavano per attaccarsi si è spaventata ed ha agito di conseguenza”
La ragazza si voltò nuovamente a guardare entrambi i contendenti, senza smettere di muovere le mani.
“Dice che le dispiace aver usato il suo potere contro di voi” continuò il Sensei “Spera che non le porterete rancore per questo”

“Quindi quella roba nera era inchiostro?” sorrise Jay avvicinandosi “Forte!! Sei stata fantastica e non preoccuparti per Kai, sono abbastanza sicuro che tu gli abbia salvato la faccia impedendo la rissa” aggiunse, cogliendo l’occasione per lanciare una frecciatina scherzosa al ninja rosso.
“Ehi!!” replicò Kai, incrociando le braccia offeso.
La ragazza arrossì al complimento del ninja blu, nascondendo timidamente il viso nel colletto lanoso del poncho mentre si risistemava la manica della maglia.

Subito dopo allontanò la mano dal mento, muovendola in avanti.
Gesto che Jay riuscì effettivamente a riconoscere scavando nei meandri dei suoi ricordi scolastici.

Aveva detto “Grazie”.

“Figurati” rispose il castano che venne ricompensato da un piccolo sorriso.

Karlof non si trattenne ulteriormente, dopotutto aveva ottenuto quello che voleva e se ne andò senza aggiungere altro a parte un’ultima occhiataccia a Kai.

“Come ti chiami?” domandò Jay.
Anziché affidarsi a Garmadon, la ragazza sembrava aver deciso che sarebbe stato più immediato utilizzare il libro che aveva con sé, il quale si rivelò essere uno sketchbook, scrivendo in una delle tante pagine bianche il suo nome.

Leonora Drew, puoi chiamarmi 'Nora.

“Piacere di conoscerti Nora” sorrise amichevole il ninja del fulmine offrendole la mano “Io sono …”

“Mi spiace interrompervi” giunse improvvisamente la voce di Clouse, il quale sembrava aver appena riunito tutti i partecipanti al torneo sulla prua della nave “Ma siamo finalmente arrivati …”
Un sorriso di malvagia soddisfazione incurvò le labbra del braccio destro di Chen.

“… Benvenuti sull’isola del Maestro Chen”

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Capitolo 2
*** Leonora ***


Questo così detto "Maestro Chen" era senza dubbio un tipo particolare, se la sua entrata in scena costituita da una drammatica discesa dal soffitto su di un trono laccato d'oro con tanto di musica pomposa era un indicatore.
 
“Ah, ho dimenticato di dirvelo …” sussurrò Garmadon ai suoi allievi, mentre si riunivano tutti nella stanza dove erano stati fatti accomodare da Clouse.
Un’ampia sala rotonda dalle pareti rosse, circondata da colonne bordate d’oro che avevano il compito di sorreggere una struttura simile a quella che troveresti all’interno di un faro di svariati piani, ognuno dei quali ospitava i diversi alloggi.
 
“… Chen adora gli effetti teatrali”
 
Già, se ne erano accorti.
 
“Sembra che adori anche i brutti vestiti” mormorò Kai a Lloyd, facendo scappare a quest'ultimo una risatina che riuscì a mascherare con un colpo di tosse.
Il costume di Chen non era semplicemente eccentrico, era a dir poco assurdo.
 
Indossava una veste rossa foderata d’oro ed accessori fatti di ossa e zanne.
Difatti sulla sua testa portava un copricapo procurato dal un teschio di una Serpentina (wow, per nulla inquietante) e, cosa diavolo era quella? Una specie di sciarpa? Con costole che spuntavano dai lati e un bordo di tessuto viola che, forse, secondo il punto di vista di Chen doveva ricordare un serpente drappeggiato attorno al suo collo, ma in realtà faceva sembrare che avesse orecchie di elefante viola flosce.
 
Il Maestro Chen fece loro un sorriso amichevole che trasudava falsità da ogni piega “Un caloroso benvenuto a tutti voi!!” disse “Al Torneo degli Elementi, adesso tutti possono morir …”
 
Le porte verso l'esterno si chiusero di colpo con un rimbombo, facendo sobbalzare tutti.
 
“… Morigeratamente sedersi ed ascoltarmi!!” concluse Chen, chiaramente divertito dallo spavento che aveva indirettamente procurato ai suoi ospiti.
 
L’uomo si alzò al suo trono, dirigendosi verso il centro della sala.
 
“Mai prima d'ora così tanti combattenti degli elementali si sono riuniti sotto lo stesso tetto” dichiarò grandiosamente Chen “Vedo il Maestro del Fuoco, della Terra, dell'Ombra, della Velocità …” continuò “… Oh, e dell’inchiostro, sono così felice che alla fine tu abbia deciso di accettare il mio invito cara, diversamente dagli altri, Clouse mi ha detto che ti sei fatta desiderare”
 
I ninja lanciarono un’occhiata incuriosita in direzione della ragazza che aveva scongiurato lo scoppio di una rissa tra Kai e Karlof.
 
Furono sorpresi di vedere il modo odioso con cui questa guardò Chen, stringendo con rabbia i pugni sopra le cosce, come se lui l’avesse offesa in qualche modo prima di distogliere lo sguardo.
 
Chen rise e a Garmadon non sfuggì il sorriso malizioso di Clouse davanti alla scena.
In effetti l’ex maestro della Distruzione non poteva negare che, ad una prima occhiata, la giovane maestra dell’Inchiostro tutto sembrava essere meno che una combattente, specialmente se messa a confronto agli altri partecipanti.
Tuttavia non sarebbe stato così superficiale da sottovalutarla,  specie dal momento in cui aveva già dimostrato di possedere un controllo notevole del suo elemento riuscendo ad immobilizzare sia Kai che Karlof CONTEMPORANEAMENTE sul battello.
 
Leonora Drew.
 
Drew.
 
Era più di un decennio che Garmadon non sentiva quel cognome, poteva essere che quella ragazza fosse …
 
… La figlia di Audrey?
 
Venne strappato alle sue riflessioni da Chen, il quale riprese il suo monologo.
“Il simbolo che vedete davanti a voi …” indicò il grande gong con cui i due dei suoi scagnozzi avevano annunciato il suo arrivo, sul quale vi era inciso il disegno dello scheletro di un serpente “… E’ per gli Anacondrai, i più feroci guerrieri Serpentine che abbiano mai vagato su questa terra!! Il loro credo era: Solo UNO può sopravvivere”
 
Uno degli uomini tatuati suonò il gong in modo che si spaccasse in due, rivelando in modo scenografico la divisione in gruppi dei concorrenti che indicava chi avrebbe combattuto contro chi.
 
I ninja sospirarono di sollievo nel vedere che nessuno di loro al momento era stato messo l'uno contro l'altro “Meno male, siamo finiti tutti in gruppi diversi” considerò infatti Kai “Non ci dovremo affrontare per ora”
 
“Sì, ma è comunque una situazione temporanea” fece notare Lloyd “Il che significa che dobbiamo trovare Zane il prima possibile”
 
“Guardate!!” esclamò Chen, invitandoli a guardare in direzione di Clouse, il quale aveva appena sollevato un pugnale verde dalla lama riccamente lavorata “Una lama di giada, rappresenta la vita” li informò “Se la conquisterete, andrete avanti, ma se la prenderà il vostro avversario PERDERETE …!!” 

“Deve essere per forza così drammatico?” borbottò Cole.
 
“Ve l’ho detto che ama gli effetti teatrali” replicò Garmadon facendo le spallucce.
 
“… Le regole sono semplici: Ogni partita sarà diversa, non ci saranno due combattimenti uguali” concluse Chen “I vostri poteri vi permetteranno di andare avanti nel torneo, usateli come si deve e non perderete”
 
Karlof emise un grugnito annoiato “Che cosa vince Karlof?”
 
Chen parve felice della domanda.
“Oh, chi vincerà il torneo riceverà tesori al di là dei suoi più rosei sogni eee …” girò su sé stesso “Una fornitura a vita di noodles del Mr. Chen!! Ma nessuno di voi è qui per i noodles, non è vero?” rivolse a tutti un sorriso da squalo.
 
“Voi volete la conferma di essere il più grande combattente di tutta Ninjago!!”
 
Tutti i concorrenti, fatta eccezione dei Ninja e la ragazza dell’inchiostro, applaudirono.
 
“E cosa succede a quelli che perdono?” sfidò Garmadon.
 
“Che perdono? Chi di voi vuole perdere?” liquidò Chen, sviando la domanda con ironia “Ora, godetevi pure la mia isola” disse, tornando al suo trono “È un posto molto divertente … soprattutto per me
 
“Adesso ciascuno di voi verrà condotto alla propria stanza” disse Clouse prima di battere le mani.
 
La porta alle sue spalle si spalancò permettendo l’ingresso di diverse ragazze e ragazzi in costume con il viso pitturato di bianco e rosso che puntarono ognuno un concorrente “Uh, fantastico, proprio quello di cui avevamo bisogno” gemette Jay, inquietato “Dei pagliacci inquietanti”

“Non sono pagliacci” lo corresse Garmadon, per niente impressionato “Sono Kabuki, attori e attrici teatrali”
 
All'unisono, i kabuki afferrarono ciascuno il braccio di un partecipante ed iniziarono a condurlo via.
 
“Sì, beh, qualunque cosa siano, non mi piacciono” commentò Cole mentre veniva trascinato via dai suoi amici “Meno male che dovevamo stare insieme”
 
 
***
 

“… La sua suite dell’inchiostro Maestra Leonora”
 
Nora sbatté le palpebre un paio di volte, meravigliata, quasi spaesata, dalla magnificenza della stanza in cui la ragazza Kabuki l’aveva appena condotta.
 
Era davvero una suite ed era ENORME, oltre che bellissima, personalizzata in modo che richiamasse il suo elemento.
 
Finte colonne verniciate d’oro impreziosivano le pareti, color viola intenso, decorate da una serie di lunghe pergamene appese a mo’ di arazzi, ognuno recante un disegno diverso, ritratti, paesaggi, esercizi di calligrafia elegante e Kanji.
Tutti realizzati rigorosamente in inchiostro nero.
Le diverse aree erano divise da dei pannelli di legno intagliato dai disegni intricati, in stile giapponese, neri bordati d’oro.
Un lussuoso letto a baldacchino occupava il lato sinistro vicino all’entrata mentre più avanti, oltre il primo pannello, vi era una zona ospitante un ampio tavolo circolare pieno di piatti e leccornie varie dall’aria squisita.
 
Tuttavia ciò che catalizzò completamente l’attenzione di Nora fu uno splendido scrittoio in legno di mogano lucido, in stile antico, posto sul lato destro.
Il ripiano era rivestito da una superficie in pelle viola su cui erano stati riposti diverse boccette d’inchiostro di vari colori, messe ordinatamente in fila con i rispettivi calamai provvisti di penna.
 
Wow, avrebbe tanto voluto comprarsi uno scrittoio così.
 
Magari, se fosse riuscita a risparmiare abbastanza …
 
Fece qualche timido passo in avanti prima che la Kabuki se ne andasse, chiudendosi la porta alle spalle.
Attese qualche momento, accertandosi di essere completamente sola prima di posare con delicatezza una sacca da viaggio che si era portata con sé, la quale, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, conteneva ben altro oltre che un paio di cambi d’abito per il soggiorno.
 
Qualcosa, o meglio, QUALCUNO, di molto più prezioso.
 
“Puoi uscire ora, non c’è nessuno” sussurrò Nora, facendo sentire la sua voce per la prima volta da quando era partita “Mi dispiace di averti fatto aspettare, Bendy
 
La testa di un piccolo demone dall’aspetto cartoonesco fece capolino dal bordo della sacca rivolgendole un sorriso tutto denti.
 
Era piccolo, completamente in bianco e nero, con indosso nient’altro che un paio di guanti bianchi, un farfallino del medesimo colore e scarpette da danza nere lucide.
Bendy saltò fuori dalla sacca, gettandosi dritto tra le braccia di Nora.
La ragazza sorrise, accarezzando la testa del piccolo cartoon vivente “Lo so, devi esserti annoiato a morte chiuso lì dentro”
 
Bendy annuì vigorosamente con la testa, movimento che emise un suono simile a quello che fa una paperella di gomma quando schiacciata, prima di darsi un’occhiata attorno.
 
Agitò un dito, puntando le diverse aree della suite ed una serie di piccoli punti interrogativi fatti d’inchiostro si sollevarono dal suo corpo.

“Sì, questa è la nostra stanza” rispose Nora “Almeno finché non torneremo a casa”
 
Bendy continuò a guardarsi intorno finché non notò il tavolo pieno di cibo.

I lucidi occhietti neri assunsero una forma a cuoricino a quella vista.
Indicò il cibo poi sé stesso, guardando la sua amica, come se le stesse chiedendo silenziosamente il permesso.
 
“Serviti pure” disse semplicemente lei, ridacchiando.
 
Il diavoletto non se lo fece ripetere due volte e zampettò rapidamente verso il tavolo.
 
Nora approfittò delle buffonate di Bendy per potersi cambiare in abiti più comodi per la notte, dopo di che sistemò ordinatamente quelli che aveva portato specificatamente per il combattimento sopra al comodino accanto al letto.
 
Pronti per l’uso.
 
Una maglietta viola senza maniche con sopra un giacchetto, anch’esso privo di maniche cosicché non le coprisse i tatuaggi, dello stesso colore ma con un tono più chiaro, vicino al lilla.
Pantaloni neri più leggeri di quelli con cui era arrivata, confortevoli e resistenti, guanti senza dita lilla, e stivali da combattimento.
 
La ragazza fece una smorfia al pensiero.
Odiava combattere, e ancor più odiava l’idea di dover usare i suoi poteri contro qualcun altro, ma non le era stata data scelta.
 
Un lieve bussare la colse di sorpresa, facendola sussultare.
 
Avrebbe voluto dire a Bendy di nascondersi ma l’improvvisa ondata di ansia le aveva serrato la gola, soffocando la sua voce.
 
Così prese ad agitare freneticamente le mani in direzione del suo amico d’inchiostro, il quale, attirato dal rumore alla porta, la stava già guardando.
Non ebbe difficoltà a capirla ed obbedì tuffandosi in modo “scenico” sotto il letto.
 
Solo quando fu sicura che Bendy fosse del tutto sparito alla vista Nora andò ad aprire.

Clouse entrò nella stanza senza nemmeno preoccuparsi di chiederle il permesso.
“Ah, vedo che ti sei già sistemata mia cara” commentò, lanciando un’occhiata di sufficienza alla camicia da notte a tema Betty Boob che Nora aveva indossato “Presumo che la stanza sia di tuo gradimento? Il Maestro Chen ci ha tenuto ad assicurarsi che ogni suite venisse personalizzata secondo le specifiche di ogni maestro elementare”
 
Nora mosse con stizza le mani, rossa di rabbia e imbarazzo, per il modo prepotente con cui la sua intimità era stata violata.
 
*Sì, davvero adorabile* le dispiaceva solo di non essere in grado di trasmettere abbastanza sarcasmo tramite il linguaggio dei segni.
 
“Avrei voluto accompagnarti io stesso qui, ma ho dovuto occuparmi prima della sistemazione di un’ospite non previsto” spiegò Clouse storcendo la bocca al pensiero del suo ex rivale, Garmadon.
 
Nora roteò gli occhi, chiaramente disinteressata *Comunque non è per il lusso che sono venuta qui specificò Né per qualsiasi altro premio che Chen ha promesso* 
*Voglio solo che mi restituiate ciò che mi avete rubato*
 
“Ah, sì” Clouse le rivolse un sorriso subdolo “L’incentivo, me ne ero quasi dimenticato”
 
La stava provocando apposta, Nora lo sapeva e avrebbe tanto, TANTO, voluto urlargli contro tutta la sua rabbia.
Tuttavia non importava quanto si sforzasse, le parole si rifiutavano di lasciare le sue labbra lasciandola muta e tremante con nient’altro mezzo che le sue mani per esprimere il suo rancore.
 
*Sei un maledetto ladro*
 
“Dovresti stare più attenta a ciò che dici, o segni in questo caso” replicò Clouse per niente impressionato “Le parole hanno un peso, perciò mi auguro che non infastidirai gli altri concorrenti con le tue insinuazioni, dopotutto …”
Il suo tono si fece più minaccioso.
“… La reputazione di una persona può essere rovinata così facilmente, proprio come certi oggetti” 
 
Nora si irrigidì alla minaccia.
 
*Non oseresti*
 
Clouse ridacchiò, scuotendo la testa.
“Suvvia, non hai motivo di essere così tesa mia cara, in fin dei conti il Maestro Chen non vuole altro che la tua partecipazione al torneo”
 
La ragazza lo fissò scettica.
 
“Dico davvero, non ha importanza che tu vinca o perda ti restituirò in ogni caso ciò che ti appartiene anche se, devo ammetterlo …”
Per la prima volta da quando era entrato Clouse la guardò effettivamente con interesse misto a curiosità accademica “… Resterei piuttosto deluso se venissi sbattuta fuori troppo presto, considerando le potenzialità del tuo elemento e, soprattutto, sapendo chi era COLEI da cui lo hai ereditato”
Le sue labbra si incurvarono in un sorriso cattivo.
“Un vero peccato come si sia ridotta, una donna così forte, ed ora è malapena un’ombra di ciò che è stata” concluse con fare fintamente cospiratorio “Ossessionata da uno sciocco ritratto
 
Doveva aver colpito nel segno con quell’ultima provocazione perché notò i tatuaggi sulle braccia della giovane animarsi, spostandosi lungo la pelle mentre un bagliore nero le oscurava gli occhi.
 
Fu questione di un attimo, il tempo di sbattere le palpebre e l’inchiostro era nuovamente immobile.
 
Doveva riconoscerlo, la ragazza aveva un buon autocontrollo, o quello o, forse, era davvero troppo timida e paurosa come sembrava per fare qualcosa di più.
In entrambi i casi, sarebbe stato interessante vedere come se la sarebbe cavata nel torneo.

Aveva letto cose assai interessanti sull'inchiostro nei testi antichi.
 
“Beh, è ora che me ne vada” disse Clouse, avviandosi verso la porta “Ti augurò buona fortuna per la gara mia cara, a presto”
 
Detto questo se ne andò, lasciandola finalmente da sola.
 
Nora inspirò profondamente, le mani strette a pugno così forte da sbiancarle le nocche.
Passò diversi minuti a fissare la porta, come se temesse che Clouse potesse decidere di rientrare da un momento all’altro, finché una manina guantata non si posò sulla sua gamba.
 
“Sto … S-Sto bene Bendy …” balbettò Nora, sforzandosi di sorridere malgrado la voce le tremasse.
 
Il cartoon le lanciò un’occhiata dubbiosa.
 
*Sei sicura?*
 
“S-Sì, ho solo … solo bisogno di un momento” fece una breve pausa, persa nei suoi pensieri.
Vista la situazione, avrebbe anche potuto perdere al primo combattimento, insomma perché avrebbe dovuto impegnarsi a rimanere in gara se ciò che le era stato promesso le sarebbe stato consegnato in comunque?
Però …
 
“Cosa succede a quelli che perdono?”
 
La domanda che Sensei Gamadon aveva posto a Chen nel salone prese a martellarle nella testa.
 
Il Maestro Chen ... aveva tutta l'aria di aver evitato DI PROPOSITO la domanda ...
... Perché?
 
Nora sospirò, non aveva senso rimuginare ora.
Si guardò intorno, incerta su cosa fare, prima di adocchiare lo scrittoio “Credo che disegnerò un po' prima di andare al letto, sì, farò così …”
 
Disegnare l’aveva sempre aiutata a rilassarsi.  
 
“… Ti va di farmi da modello?” chiese, recuperando il suo Sketchbook.
 
Bendy annuì entusiasta, saltellando.
 
Sì, era una buona idea.
Avrebbe potuto anche fare qualche schizzo della stanza già che c'era, per quanto essere obbligata a stare qui la disgustasse oggettivamente era una bella suite e chissà, magari più tardi sarebbe riuscita a dormire un po'. 

.......................................

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Capitolo 3
*** Solo uno può sopravvivere ***


Ok, forse avere Skylor come vicina di stanza sarebbe stato meno piacevole di quanto Kai si aspettasse.

“QUELLA LAMA E’ MIA!!”
Avevano appena avuto il tempo di vedersi sui rispettivi balconi e presentarsi quando la voce di Chen aveva preso a risuonare per tutta la struttura mediante l’uso di altoparlanti.

“Amici combattenti!!” aveva dichiarato, facendo sobbalzare tutti per la sorpresa “Nascoste nella mia umile dimora ci sono lame di Giada sufficienti per tutti i partecipanti tranne uno!! Quello che tornerà all'arena del palazzo a mani vuote avrà perso!! Il torneo inizia ADESSO!!”

Fu per puro caso, nell’atto di guardarsi intorno spaesati dall’annuncio, che entrambi si erano accorti della presenza di una lama di Giada incastrata innocentemente tra le tegole del tetto sopra di loro.


Skylor si era mossa per prima, saltando agilmente sul balcone del castano così da poterlo spingere a terra e guadagnare qualche prezioso secondo di vantaggio.

Gli occhi color ambra bruciavano di pura determinazione sotto la frangia rosso fuoco.

Fosse stato un altro momento Kai l’avrebbe trovato quasi sexy, tuttavia non si permise di perdere un solo istante a saltarle dietro.

Riuscì a raggiungerla e non ci volle molto prima che finissero in un incontro corpo a corpo su uno dei balconi superiori.

“Vattene, ti ho detto che quella è mia!!” sbottò la rossa, schiaffeggiandolo in faccia.

“Oof!! E chi l’ha detto che devo lasciartela?” replicò Kai, cercando di immobilizzarla.
Nell’enfasi del combattimento il ninja del fuoco non fece caso al modo in cui una delle mani di Skylor venne avvolta da un alone ambrato nel momento in cui entrò in contatto con la sua pelle.

La ragazza riuscì a distanziarlo e cercò di saltare sul balcone successivo, ma non fu abbastanza veloce poiché Kai riuscì ad afferrarla per la caviglia.

Tuttavia anche quella di Kai non si rivelò una buona mossa perché, fermandola in quel modo, a mezz’aria, rischiò quasi di farla cadere da un’altezza di ben quattro piani.

Era una fortuna che avesse una buona presa.

“Aiuto!!” guaì Skylor, impaurita quando si trovò improvvisamente a penzolare nel vuoto.

Kai rafforzò la stretta sulla sua caviglia e, istintivamente, nella paura che potesse cadere si accertò di farla oscillare verso il balcone successivo.
 

Lo slanciò fu abbastanza forte da portarla sul bordo del piano superiore, proprio vicino alla lama.

“Scusa, tamales bollente” ebbe quantomeno la decenza di scusarsi, per quanto il tono suonasse scherzoso “Sono certa che ne troverai un’altra, ci si vede all’arena” dopo di che si arrampicò verso la finestra più vicina per completare la sfida.

“Come no, grazie per la fiducia” borbottò Kai imbronciato.

“GRR, ARRIVA KARLOF!!” il rumoroso arrivo di Karlof nel cortile sottostante attirò la sua attenzione, dandogli un nuovo bersaglio …
… Oltre che l’occasione di pareggiare i conti.
 

***

Nel momento in cui Nora era riuscita a tranquillizzarsi abbastanza da poter riflettere in modo lucido sulla situazione, alla fine aveva concluso che non poteva fidarsi della parola di un ladro ricattatore come Clouse.

Se poi si teneva in considerazione il fatto che Chen avesse accuratamente evitato di rispondere alla domanda di Garmadon, era evidente che la migliore linea d’azione era cercare di rimanere nel torneo il più a lungo possibile.
O, quanto meno, il tempo sufficiente da permettere a Bendy di trovare il ritratto di papà.

Per tal motivo, seppur controvoglia, la ragazza si era subito alzata dal letto all’annuncio improvviso di Chen.

Seriamente, che problemi aveva quel tipo? Dare inizio al torneo così, di punto in bianco.

Il povero Bendy aveva avuto la sfortuna di trovarsi proprio davanti ad uno degli alto parlanti (sì, ce ne erano anche all’interno delle stanze) mentre giocava a restare in equilibrio su una delle travi del soffitto.
Gli occhi gli erano usciti fuori dalle orbite con un effetto scenico tipico di quei cartoni animati in stile “Tom e Jerry”.

Poi era caduto e, una volta rimessosi in piedi, sfoggiava un grosso cerotto bianco sulla testa.

Nora si cambiò a tempo di record, di certo gli altri concorrenti erano già partiti alla ricerca delle lame e poteva solo sperare che anche loro avessero perso qualche minuto per prepararsi a quella caccia alle uova inaspettata.

Mentre si vestiva l’occhio le cadde sullo scrittoio o, ancor meglio, sulle boccette d’inchiostro poste su di esso ed un’idea le venne in mente.

Determinata, Nora si avvicinò allo scrittoio.
Prese tutte boccette contenenti inchiostro nero, avrebbe potuto lavorare anche con quelle colorate ma l’inchiostro di quel tipo le risultava più impegnativo da controllare.
Una alla volta, versò tutto il contenuto delle boccette sul parquet fino a formare una piccola pozzanghera.

La superficie nera si increspò sotto l’ombra delle sue mani tese.

Bendy si avvicinò, osservando incuriosito il modo in cui l’inchiostro si sollevò in aria modellato dai movimenti delle mani di Nora.
 

Una figura nera a quattro zampe prese lentamente forma, accompagnata da un ringhio cupo.

 

***

L’euforia iniziale provata da Jay alla prospettiva di soggiornare in una suite era sciamata abbastanza rapidamente quando il Maestro della Natura aveva fatto irruzione nella sua stanza proprio mentre lui si stava godendo la vasca idromassaggio.
Col senno di poi, avrebbe dovuto aspettarselo conoscendo la sua fortuna.

Di sicuro gli altri non erano stati colti nel bel mezzo di un bagno.

“Uhg, questa stanza avrebbe proprio bisogno di un po' d’aria fresca” dichiarò Bolobo, squadrandolo con sufficienza “Fulmine, ti presento la Natura!!”

Fu quasi comico il modo in cui Jay riuscì a schivare il primo attacco di rampicanti scivolando sul bordo bagnato della jacuzzi da cui era frettolosamente uscito.
Afferrò di volata uno degli asciugamani blu che aveva preparato vicino alla vasca, avvolgendoselo alla bell’e meglio attorno alla vita “Di tutte le stanze in cui potevi andare dovevi proprio scegliere la mia?!”

Detto ciò, riuscì a colpirlo con una scarica elettrica a media potenza che lo scagliò a terra.

L’improvviso cambio d’espressione del Maestro elementare che, seppur sdraiato a terra, prese a sorridere spinse Jay a seguire il suo sguardo verso la plafoniera della stanza principale della suite.
Gli occhi blu elettrico sgranarono alla vista di una lama di giada nascosta proprio lì.

Roba da non credere, Chen era davvero stato così sadico da nascondere alcune delle lame nelle stanze personali dei maestri?

Ma non ebbe tempo di rimuginarci troppo sopra poiché Bolobo tornò all’attacco intrappolandolo dietro un muro di rampicanti.

“EHI!!” protestò Jay, cercando di farsi strada tra di essi.

Non poteva bruciarle con il suo fulmine senza rischiare di dare fuoco anche alla stanza quindi non aveva altra scelta che procedere a tentoni.

Inutile dire che quando riuscì ad uscirne fuori Bolobo aveva già preso la lama di giada.
Ebbe anche la faccia tosta di rivolgergli un sorrisetto compiaciuto prima di darsi alla fuga, ma non prima di averlo chiuso dentro con un’altra serie di rampicanti.

“La mia solito fortuna” sospirò il ninja blu.

Beh, se non altro ora avrebbe potuto vestirsi senza rischiare di essere strangolato.
 

***

L’atmosfera si era scaldata abbastanza in fretta.
Ben sei concorrenti, tra cui Lloyd, si stavano affrontando tutti nello stesso momento per la STESSA lama di giada in uno dei corridoi del palazzo e Cole non era esattamente nelle condizioni migliori per affrontare una zuffa.

“Ugh, non posso combattere con la pancia piena …” si lamentò difatti il ninja nero, sentendosi nauseato anche solo a guardarli.

Per di più, c’era già Lloyd che puntava a quella lama.

Cole si diede un’occhiata attorno mentre decideva da che parte provare a cercarne il suo premio e, neanche a farlo apposta, finì per adocchiarne una riposta dentro un vaso al piano di sotto.
“Oh, perfetto” commentò, avviandosi con una certa calma dal momento che nessun’altro concorrente sembrava averlo notato.

Peccato per lui però che la sua presenza non passò del tutto inosservata.

Difatti proprio il Maestro della Velocità, Griffin, lo aveva visto muoversi nella direzione opposta al combattimento, fatto che lo spinse a seguire il suo percorso con lo sguardo finché non vide anche lui la lama di giada.
Vedendo un’occasione, il velocista si sbarazzò dei due concorrenti che lo stavano placcando e scattò.
Una scia bianca delineò la sua corsa, che concluse afferrando la lama di giada appena un’istante prima che potesse prenderla Cole.
“Ahah!! Troppo lento pietruzza!!” schernì Griffin.

“Ehi, fermo …!!” protestò Cole.

Inutile dire che Griffin era già sparito.
 

Cole sospirò, rassegnandosi a dover cercare un’altra lama.

Per fortuna ne notò subito una, anche quella già contesa da altri tre maestri nella sala centrale del palazzo.

Avrebbe potuto provare a prendere quella.

Il Maestro della Terra si lanciò direttamente giù dal primo piano, provocando con il suo atterraggio un piccolo terremoto che fece perdere l’equilibrio a tutti gli avversari nelle vicinanze.
Ne seguì una colluttazione che, nonostante i crampi alla pancia, non ebbe troppi problemi a gestire.

“Scusate ragazzi” dichiarò Cole, sforzandosi di ignorare le proteste del suo stomaco “Ma quella è mia!!”

Tuttavia, di nuovo, non fece in tempo a prendere a raccogliere la lama da terra che questa cominciò a “fluttuare” misteriosamente.

Non ci voleva un genio per capire che un certo Maestro della Luce si era appena unito alla lotta, approfittando della sua invisibilità per sgattaiolare verso il suo premio indisturbato.

Ma il furbacchione non aveva tenuto conto della rapidità di pensiero di Cole.

Il moro diede un potente pugno ad una delle colonne e la vibrazione che ne scaturì fece cadere dal controsoffitto una nuvola di polvere proprio dove stava scappando il concorrente.

“Eccoti là” ghignò il ninja nero.

Il Maestro della Luce perse la presa sulla lama, la quale venne scagliata lontano dal vortice di Spinjitsu con cui Cole lo mise K.O.

Fece un paio di rotazioni nell’aria, pronta a cadere nella mano tesa di Cole.

Fu allora che un verso minaccioso, a metà tra l'abbaiare ed il ruggito riecheggiò nella sala ed una macchia nera balzò sopra la testa del ninja.

“Ma che diavolo …?!” l’esclamazione di Cole venne seguita dai sussulti spaventati di quei pochi altri concorrenti che erano ancora presenti.
“COS’E’ QUELLA COSA?!” strillò una ragazza dai lunghi capelli viola, Camille, la Maestra della Forma, indietreggiando.

La “Cosa” si era rivelata essere una specie di grosso coyote nero dall’aspetto malnutrito, scarno e gocciolante di …
“… Ma … quello è … inchiostro?!” balbettò il maestro della Mente.
Macchie nere sporcavano il pavimento segnando il passaggio della creatura, il cui intero corpo sembrava proprio essere composto da quel liquido nero.

Gli unici cenni di colore erano il giallo bruciante degli occhi, lo scintillio bianco delle fauci e il verde dalla Lama di Giada rubata a Cole che giaceva tra quest’ultime.

“Deve averlo mandato LEI” sibilò Camille, la paura in parte sostituita dall’indignazione “Anziché combattere lei stessa ha preferito mandare un mostriciattolo a farlo per lei, codarda”
Il coyote d’inchiostro ringhiò un’ultima volta minaccioso prima di scappare via dalla sala, lasciando il ninja ed i suoi tre avversari a bocca asciutta.
 

***

Una sana inquietudine montò nel petto di Jay quando, dopo essere riuscito ad uscire dalla sua stanza superando i rampicanti di Bolobo, venne accolto dalla vista di un corridoio mezzo distrutto.
Segni d’artigli sfiguravano muri e pavimenti, insieme a tende strappate e diversi mobili distrutti o rovesciati.
Jay sperò con tutto il cuore che quelli fossero semplicemente i segni di un combattimento un po' movimentato tra maestri e non un qualche strano, grosso e spaventoso animaletto domestico di Chen.

Il torneo era già abbastanza pericoloso così com’era.

Camminò con cautela, in cerca di una lama di cui potersi appropriare e tenendosi pronto a lanciare un fulmine in caso di attacco.
Non poté fare a meno si sentirsi come Belle quando si era introdotta nell’ala Ovest del castello della Bestia, di certo il livello di tensione era lo stesso.
Alcune delle lampade sui tavolini erano state rovesciate a terra, provocando una parziale oscurità nell’ambiente a causa dello sfarfallio morente delle lampadine e piume provenienti da cuscini strappati fluttuavano ancora nell’aria come se tutto quel macello fosse accaduto da poco.

“Sperò che Chen non decida di indebitare i danni a noi” scherzò tra sé e sé, nel tentativo di tirarsi su di morale.

Camminò per un po', non incrociando nessuno dei suoi amici o degli altri partecipanti il che cominciava ad essere preoccupante.
Possibile che avessero tutti già trovato le proprie Lame di Giada?

Sarebbe stato il primo eliminato?

Prima che potesse lasciarsi andare all’isteria un rumore di passi attirò la sua attenzione spingendolo a guardare vicino ad una delle rampe di scale che portavano ai piani superiori del palazzo.

Una figura familiare stava curiosando dietro ad una delle poltroncine decorative.
 

“Oh, Leonora?


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Capitolo 4
*** Jay e Nora ***


“… Leonora?”

Attirata dalla voce del ragazzo, Nora si voltò di scatto verso di lui sbattendo le palpebre sorpresa mentre, da parte sua, il ninja parve ancora più sorpreso di vedere una Lama di Giada brillare tra le sue mani.

Jay sgranò gli occhi.

La Maestra dell’Inchiostro ne aveva trovata una …!!

… Avrebbe dovuto provare a rubargliela?

Il castano non poté fare a meno di sentirsi un po' in colpa per quel pensiero istintivo che gli aveva attraversato la mente.

Per quanto avesse paura di essere cacciato fuori dal torneo, Nora non gli aveva fatto niente di male, anzi si era mostrata solo amichevole fino a quel momento (oltre ad aver impedito fisicamente a Kai di azzuffarsi con Karlof con chissà quali conseguenze, cosa che non era affatto tenuta a fare).

E comunque, dal momento che si trattava di un round tutti contro tutti avrebbe anche potuto permettersi di non combatterla e provare a cercare un’altra lama per sé.

Ad ogni modo, lei doveva aver intuito che l’altro stesse rimuginando sull’ipotesi di attaccarla perché lo stava guardando con circospezione, come se fosse pronta a scappare in qualsiasi momento.

Dopo qualche secondo di silenzio carico di tensione alla fine Jay sospirò, indietreggiando con i palmi alzati “Tranquilla, non ti ruberò la lama” dichiarò, e sembrava sincero.
Nora sbatté le palpebre stupita e, pur mantenendo la guardia alzata, si avvicinò.
Come aveva detto sul battello, Jay era un po' arrugginito con il linguaggio dei segni ma facendo un piccolo sforzo di memoria riuscì a cogliere più o meno il senso di una domanda tra i gesti di lei.

“Perché? Beh, diciamo che è il mio ringraziamento per aver fermato quella testa calda di Kai sul battello” rispose “Voglio dire, non eri obbligata ad intervenire ma lo hai fatto e poi noi, intendo io e gli altri del mio gruppo, in verità non siamo neanche interessati a questo stupido torneo, vogliamo solo ritrovare un nostro amico …”

Un’espressione comprensiva addolcì i lineamenti della ragazza che, ormai sicura di potersi fidare, prese il suo sketchbook.

Ti ringrazio per la cortesia, sei davvero un ragazzo gentile.

Jay Walker.

“Aspetta” ora fu il turno di Jay a stupirsi “Sai come mi chiamo?”

Sì, scusami per non avertelo detto prima.

Clouse ha interrotto le presentazioni ma in effetti io sapevo già chi siete tutti voi, specialmente tu.

“Oh, specialmente io?” ripeté il ninja con fare civettuolo, gonfiando il petto.

Malgrado fosse palese che la sua fosse semplicemente una battuta giocosa, Nora arrossì comunque sentendo il bisogno di scrivere velocemente una spiegazione.

Non è così incredibile, chi è che non conosce i valorosi eroi che hanno salvato Ninjago da quel gigantesco essere nero? Non sapevo i vostri nomi ma ho visto il funerale di colui che è stato battezzato “il ninja di titanio” in televisione.

La calligrafia era un po' disordinata per quanto stava scrivendo veloce.

Tu sei l’unico di cui ho scoperto il nome perché ho visto il tuo show un paio di volte, infatti sono rimasta sorpresa quando ti ho visto salire sulla nave.

Pensavo avessi smesso di fare il ninja per diventare un conduttore televisivo.

Il sorrisetto compiaciuto di Jay si fece visibilmente più debole alla menzione dei funerali di Zane per poi scomparire del tutto in una smorfia a metà tra l’imbarazzo ed il fastidio a quella riguardante lo show che aveva accettato di condurre “Ah sì, quello” sospirò, passandosi una mano dietro la nuca “Pensavo di essere portato per le luci dei riflettori ma alla fine ho deciso di licenziarmi”

Come mai?

“Diciamo che alla fine ho realizzato che quella non era la strada giusta per me” ammise vagamente Jay.

A tal proposito, avrebbe dovuto ricordarsi di ringraziare Lloyd una volta ritrovato Zane.

Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma gli erano mancati i suoi amici …

… E sì, perfino quella testa dure di Cole, per quanto tra loro ci fosse ancora della tensione irrisolta per quanto era successo con Nya.

Nora sorrise scherzosa.

Hai realizzato che condurre un Talk Show non è eccitante come saltare da un palazzo all’altro per combattere dei mostri?

“Ahah” Jay scosse la testa, sorridendo alla battuta “Nah, credimi se c’è un ninja che più di tutti preferirebbe evitare le emozioni troppo forti quello sono io …”
Si interruppe dando un’occhiata sbrigativa ad un orologio situato su di una parte lì vicino.
“Oook, bella chiacchierata, sarà meglio che vada adesso però o rischierò sul serio di essere buttato fuori per pr-… IIIIIIHH!!

Il verso acuto che uscì dalle sue labbra sembrò a tutti gli effetti il grido di una ragazzina.

A sua discolpa, l’improvvisa apparizione di un GROSSO CANE bavoso fatto D’INCHIOSTRO che aveva tutta l’aria di volergli saltare addosso per sbranarlo avrebbe spaventato chiunque!!

“M-Ma che …?!” squittì il Maestro del Fulmine saltando sopra un divanetto a due posti lì vicino, le mani scintillanti di elettricità pronta a colpire “Che cos’è quella cosa?!”
Nora si spostò velocemente davanti alla sua creazione alzando le mani e scuotendo con forza la testa.

“C-Cosa?” balbettò Jay.

Nora si affrettò a scrivere sullo sketchbook.

NON ATTACCARE.

NON E’ PERICOLOSO.

Scrisse a lettere maiuscole, così grandi da occupare un’intera pagina, per essere sicura che recepisse il messaggio.

“A-Ah, no?” fece l’altro stranito, tenendo comunque le mani alzate.

Nora scosse la testa e riprese a scrivere.

L’ho creato io come piano B al solo scopo di aiutarmi a cercare una lama di giada nel caso in cui io non ne avessi trovata nessuna.

“Hai … Hai creato TU quella cosa?!” mormorò Jay ancora visibilmente nervoso nonostante le rassicurazioni.

Sì, per questo scopo l’ho autorizzato a fare “un po’ di disordine”, il che includeva eventualmente gli oggetti ma NON AD AGGREDIRE le persone.

La ragazza smise di scrivere per un attimo, incerta su come continuare.

Le mie creazioni non sono sempre state così macabre, erano-

afflosciò le spalle

-diverse una volta.

Mi dispiace che ti abbia spaventato.

Non ti farà del male, davvero, a meno che non sia io stessa ad ordinarglielo e non ho alcuna intenzione di farlo.

“O-Oh, ok” sussurrò il giovane, scendendo lentamente giù dal divano “Scusa per la reazione esagerata, non … non volevo giudicare …”

Va bene, posso capire, se non l’avessi creato io stessa sono certa che avrei anch’io paura.

Nora sorrise debolmente prima di posare lo sguardo sulla creatura gocciolante d’inchiostro.
Contrariamente a quanto Jay si aspettava, nel momento in cui la padrona gli rivolse la sua attenzione, il coyote prese a scodinzolare come un cagnolino mostrando orgoglioso ciò che le aveva portato.

Ovvero un’altra Lama di Giada!!

Piacevolmente sorpresa, Nora lasciò che il coyote le consegnasse il prezioso oggetto il quale cadde nella sua mano sporco, macchiato d’inchiostro nero.

Poi guardo il ninja blu e le venne in mente un’idea.

Senza pensarci troppo, gli porse la lama che aveva trovato dietro la poltroncina decorativa.

“Cosa …? Vuoi che la prenda?” domandò Jay stupito “Davvero?
La ragazza annuì vigorosamente con il capo, accennando con gli occhi all’altro pugnale, quello macchiato, che strinse vicino al petto.

“Wow!! Grazie, io …” esclamò il castano, prendendo la lama “Non eri obbligata ad aiutarmi”

La Maestra dell’Inchiostro si limitò a sorridergli, timida, agitando una mano come a voler dire che non era niente di che.

Consideralo un risarcimento per lo spavento di poco fa ed un ringraziamento per non aver cercato di rubare la Lama di Giada che avevo trovato.

L’ho apprezzato molto.

“Ma figurati, e poi sono certo che mi avresti dato fin troppo filo da torcere perché ne valesse la pena” minimizzò il Maestro del fulmine con una risatina che però suonava ironica solo a metà.

Già, perché tra i tentacoli ed il cane demoniaco una cosa era certa: Leonora Drew NON era un’avversaria da sottovalutare e, vibrazioni positive o meno, l’avrebbe tenuto a mente se mai più avanti nel torneo si fossero trovati abbinati per uno scontro uno contro uno.

La mora scosse leggermente il capo.

E’ meno scontato di quel che credi.

Un sorriso amaro le sbocciò sulle labbra.

Onestamente, mi sento più a mio agio in un’aula di Belle Arti che in un combattimento.

Quell’ultima precisazione fu abbastanza curiosa da far corrucciare la fronte di Jay in un’espressione perplessa.

Se non le piaceva combattere, allora perché aveva deciso di partecipare al torneo?

Fu tentato di chiederglielo ma poi pensò che non erano abbastanza in confidenza per mettersi ad indagare troppo sulle sue ragioni.

“Beh, ciò non cambia il fatto che potresti avermi appena salvato dall’essere eliminato al primo round” decise invece di sottolineare “Perciò grazie, davvero” fece una breve pausa prima di continuare “So che tecnicamente lo sai già ma …”

Le offrì una mano.

“… Che ne dici di renderlo ufficiale? Mi chiamo Jay, Jay Walker, Maestro del Fulmine, Ninja Blu e MAI PIU’ conduttore televisivo”
Nora annuì, dopo di che indicò la scala che conduceva ai piani inferiori, verso la sala dove probabilmente Chen stava aspettando i concorrenti che avevano trovato le lame.
Poi accennò con la testa verso la stessa direzione.

*Andiamo?*

Quando i due maestri raggiunsero la sala dove si trovava il Maestro Chen videro che arano già molti i concorrenti che erano già riusciti a reclamare una Lama di Giada e Jay fu preoccupato di notare che di tutti i suoi amici soltanto Lloyd era presente.
Escludendo la sua e quella di Leonora, soltanto due lame mancavano all’appello.

Due lame per tre combattenti, il che dava per certo che almeno uno, fra Cole e Kai, avrebbe rischiato di non farcela.

“Jay, sei arrivato finalmente!!” esclamò Lloyd visibilmente sollevato nel vederlo.
Il ninja blu annuì con la testa prima di consegnare la sua lama a Clouse, il quale seppur contrariato non mancò di riporla, insieme a quella di Nora, su uno dei bracci dell’imponente statua che presidiava il centro della sala.

Fun Fact!! Per qualche ragione il braccio destro di Chen esibiva un vistoso occhio nero il che, unito al modo odioso con cui stava fissando un Sensei Garmadon pieno di soddisfazione, lo fece sorridere malgrado la situazione al momento non fosse tra le più rosee.

“Credevo di essere l’ultimo” commentò infatti Jay, avvicinandosi al biondo “La tua stanza e quella di Cole non erano fra le più vicine? Pensavo vi avrei trovati insieme”

“Sì, ma a quanto pare la situazione è degenerata troppo in fretta per fare lavoro di squadra” Lloyd sospirò, abbassando la voce mentre parlava con lui “Possiamo solo sperare che Cole e Kai riescano a superare entrambi questa prova, è troppo presto per poterci permettere che qualcuno di noi venga buttato fuori”

“Restano solo due Lame di Giada” ribadì Clouse, a titolo informativo.

“Aspettate!! Io ne ho una!!” e neanche a farlo a posta, pochi secondi dopo la sua affermazione, il portone della sala si spalancò lasciando entrare proprio il Maestro della Terra.

“COLE!!” gridò Lloyd, entusiasta.

“Ce l’hai fatta!!” si aggiunse Jay, ignorando le occhiatacce che, per qualche motivo, gli tutti gli altri concorrenti stavano rivolgendo al loro gruppo.

“Ma dov’è Kai?!” chiese Cole perplesso, riaccendendo la preoccupazione negli altri.

“Resta una sola Lama di Giada” proclamò difatti Chen ridacchiando come un maniaco.
I ninja dovettero macerare nel dubbio per circa un’altra decina di minuti prima che l’ultimo concorrente ancora in gioco facesse il suo ingresso nell’arena, il quale, con loro sommo orrore, non fu Kai.

“AH!! KARLOF VINCE!!” fu il Maestro del Metallo a sollevare trionfante il premio conquistato all’ingresso della sala.

“No …” esalò Lloyd dando voce ai pensieri dei compagni.

Dov’era Kai? Stava bene?!
Karlof aveva semplicemente trovato la lama ed era venuto lì o i due si erano affrontati in combattimento per ottenerla?
Tuttavia, prima che Karlof potesse attraversare la stanza e infilare la sua lama nella statua, una familiare figura rossa appare alle sue spalle brandendo … un cacciavite?! Incredibile ma vero, Kai svitò la chiusura di uno dei guanti di metallo di Karlof (più precisamente, quello che reggeva il pugnale) il quale cadde rumorosamente a terra cogliendo di sorpresa il maestro.

“UH?!”

“Ehi, sembra che tu abbia perso un pezzo” commentò Kai ironico prima di agguantare velocemente la lama ed usare il suo fuoco per darsi una spinta che gli permise di attraversare la stanza senza che Karlof avesse la possibilità di fermarlo.
Alcuni concorrenti batterono effettivamente le mani davanti a quell’inganno dell’ultimo secondo mentre Chen sorrise deliziato “Abbiamo un perdente!!” annunciò, balzando in piedi dal suo trono.

A quel punto tutti si voltarono per guardare Karlof, curiosi.

“Non è giusto!!” protestò Karlof, indicando il ninja del fuoco “Lui ha imbrogliato!!”

“Ho fatto quello che andava fatto per rimanere in gioco” replicò Kai sulla difensiva.

“Non è così che si vince Kai” dichiarò Sensei Garmadon con tono chiaramente deluso che fece abbassare la testa non solo a Kai ma anche agli altri ninja.

Jay lanciò un’occhiata in direzione di Nora e notò che anche la ragazza per qualche motivo sembrava delusa, se non perfino indignata per il comportamento del ninja rosso.

“Bene, ho perso …” mormorò Karlof, afflosciando le spalle sconfitto.

Poi la sua espressione passò rapidamente dalla delusione alla rabbia “Karlof non vuole restare su quest’isola puzzolente!!”

“Aawwh, mi dispiace che non ti sia goduto la permanenza” tubò Chen beffardo tornando a sedersi “Ora ADDIO!!” detto ciò, premette rapidamente un pulsante sul suo trono.
Una botola si aprì sotto Karlof, facendolo precipitare con un urlo.

Versi di sgomento riempirono la sala, specialmente da parte dei ninja.

“Come potete vedere” incominciò Chen compiaciuto, agitando una mano verso uno dei suoi scagnozzi che stava accanto al grafico della divisione dei gruppi “Se perdete, siete fuori …

L’uomo tatuato staccò la foto di Karlof dal tabellone e la schiacciò nella sua mano per enfatizzare ulteriormente il concetto.

… Se infrangete le regole, siete fuori!! Non mordere mai la mano che ti nutre, specialmente se con le deliziose tagliatelle del Maestro Chen!!”
Fu pazzesco il modo in cui il suo tono passò da minaccioso a amichevole con quell’ultima aggiunta scherzosa.
“Ora andate pure a godervi la cena e riposate, domani il torneo ricomincerà!!”

E con questo i concorrenti iniziarono a disperdersi.
Alcuni si diressero verso le proprie suite, forse per andare a darsi una rinfrescata, mentre altri si lasciarono condurre da un paio di Kabuki verso la sala ristorante.

Prima di seguire i suoi amici, lo sguardo di Jay indugiò nuovamente su Nora e si preoccupò nel notare che la mora stava ancora fissando il punto su cui era sparito Karlof, pallida.

Sembrava davvero scossa, forse avrebbe dovuto avvicinarsi e chiederle se stava bene …

“Ehi Jay!! Che aspetti?!” lo chiamò Cole “Andiamo a mangiare!!”
Sobbalzando, il ninja blu guardò prima l’amico poi Nora che però dava l’impressione di essersi ripresa e, se non del tutto, quantomeno abbastanza da dirigersi a passo svelto verso il ristorante.
“JAYYY!!”
“Ok, sto arrivando!!” sbottò il castano raggiungendo il Maestro della Terra e con questo la prima sfida del torneo poteva considerarsi conclusa.

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