Un mondo,uno specchio...

di AnotherAlice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Da anni quello specchio si trovava li , tra l'armadio e una vecchia cassettiera appoggiato al muro . Non veniva mai utilizzato e ormai si era riempito di polvere . Trovavo strano che mia nonna , maniaca del pulito quale è , non lo sfiorava neanche con lo spolverino ma lo evitava accuratamente . Non mi ero mai fermata a guardarlo poichè la cornice antica e lo spesso velo di polvere che lo ricopriva , mi avevano sempre dato un brivido , una sensazione non particolarmente cattiva ma neanche buona e angelica . 
Quella sera non riuscivo a dormire , mi ero appena vista la puntata di Once Upon A Time che avevano trasmesso in tv per poi infilarmi nel letto con aria sognante pensando al mio uncino. Non so pe quale buffo motivo andai dallo specchio , sembrava quasi come se il mio corpo ne fosse attratto , come una calamita ad un oggetto metallico . Mi sedetti sul pavimento davanti alla cornice e provai a scorgere il mio riflesso nel vetro ma con poco successo . Afferrai con le dita la manica della felpa tirandola fino a dopo la mano e cominciai a strofinare il vetro tirando via lo strato di polevere che vi si era adagiato durante il corso degli anni . Finalmente la mia immagine si specchiava rivelandosi ai miei stessi occhi . Mi fissai intensamente , non con fare  vanitoso ed egocentrico si intende  ma  fissai i miei stessi occhi , quelli che chiamano lo specchio dell'anima si riflettevano all'infinito gli uni sugli altri formando profonde gallerie che davano alla mia anima una fastidiosa sensazione di vuoto che , nonostante distolsi per pochi secondi lo sguardo , non timossi dallo stomaco . 
Tornai a posare lo sguardo nello specchio accorgendomi che sembrava liquido . 
-sono stanca , devo tornare a letto !-
Dissi facendomi per alzarmi , persi l'equilibrio e distinto tentai di appoggiarmi al vetro che cedette come se la sua consistenza fosse cambiata . 
Precipitai nel vuoto , intorno a me tutto era nero , guardai in basso ma l'unica cosa che vidi fu il nero più buio . Mi schiantai su qualcosa di duro , sembrava un pavimento ,  si confondeva col resto di quel luogo che ,completamente buio cominciava a farmi paura . Mi girai e mi rifirai nervosamente , avevo paura , dove diamaine ero finita ? Stavo diventando pazza , il silenzio penetrante regnava sovrano in quel luogo cosi oscuro , non c'era essere vivente con cui potessi parlare per capire dove mi trovavo . Mi girai nervosa , le lacrime avevano cominciato a pervadermi il viso e il panico si faceva sentire nel mio petto che cominciava a singhiozzare . Una mano apparve dal vuoto . Era maschile , e si protendeva verso di me . Ero disperata e pur di uscire da quel luogo orribile avrei fatto qualunque cosa . La afferrai e strinsi la presa mentre venivo trascinata fuori da quell'universo buio , la luce mi bruciò le palpebre facendomi perdere il poco equilibrio rimasto . Caddi su qualcosa di morbido , o meglio , su qualcuno . 
Mi misi a sedere , pobabilmente sulle sue gambe . La felpa copriva il bacino ma non le gambe che restavano scoperte e ben in vista . Mi stropicciai gli occhi e li aprii guardando su chi ero caduta . Un paio di occhi color del cielo mi si pararono davanti , erano profondi e intriganti ,tanto che non riuscii a distogliere lo sguardo . 
- Hei bambolina .... E tu da dove sbuchi ? - 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Le parole non sentivano ragioni di voler essere proferite , e i muscoli non accennavano a muorversi . 

Le avvicinò una mano al viso prendendole delicatamente il viso con le dita riportando la sua mente ,persa chissà dove,  alla realtà . 

- Hei ragazzina ? Ci vogliamo alzare da li ? Altrimenti potrei prendere la cosa sul serio ! - 

Scosse il capo cercando di riprendere il comntrollo della sua stessa mente , persa nel profondo blu oceano degli occhi di quell'uomo . Cercò di scendere dal suo ventre inciampando su se stessa rotolando sulle assi di legno del pavimento . 
Una risata divertita provenne dall'uomo , dolce , sincera , simile a quella di un bambino ma dal timbro virile e suadente . 

-Capitano siamo quesi arr...uh , chi é lei ? Una delle vostre amiche signore ? -
- Non sono una prostituta idiota ! -

Le parole le uscirono di bocca senza che si rendesse conto a chi le aveva rivolte . 

- Tipino ardente la vostra amica capitano ! -

L'uomo rise mentre lo sguardo di lei scrutava la sua figura indignata . La corporatura robusta e il viso paffuto gli  avrebbero fatto assumere sembianze fanciullesche se non fosse stato per la barba castana , portava una maglia blu coperta in parte da una leggera giacca color sabbia , il cappello rosso in lana gli copriva i capelli facendolo apparire quasi un mendicante . 

- Puoi dirlo forte Spugna ! E sai quale é il bello ? Non è nemmeno della foresta incantata ! -

- Allora che ci fa qui ? -

Il tono di Spungna si fece serio e in un 'attimo si ritrovò una spada puntata alla gola 

- O suvvia Spugna ! Rimane pur sempre un'ospite anche se clandestina .Levale quella lama dalla gola ! -

- Ma , ma capitano ! -

-Niente ma ! -

- Si capitano .-

Si arrese l'uomo rinfoderando la spada e guardando la ragazza con sospetto . Si guardò intorno cercando di capire dove si trovasse , il luogo le era terribilmente familiare ,come daltronde i due uomini , ma per quanto si sforzasse a ricordare ,per quanto la sua memoria provasse a riportare alla mente quel luogo e quei visi , sentiva che una parte di lei era stata bloccata , come se una parte di ciò che sapeva e che stava cercando di ricordare , fosse stata chiusa a chiave in una sorta di scrigno inespugnabile . Continuò a scrutare in giro nella disperata ricerca di qualcosa ,anche il piu piccolo dettaglio che le potesse riportare alla mente qualsiasi cosa potesse esserle utile ,qualsiasi ricordo di quel luogo o di quelle persone ,ma nulla . Una mano le si tese davanti al viso distraendola dalla sua ricerca e facendola sussultare ; 

- Su bambolina alza le chiappe , ho parecchie domande da farti ...-

Si scostò leggermente all'indietro diffidente , in fondo era in un posto che, almeno apparentemente , non conosceva, le avevano puntato una lama alla gola  ed era stata tirata dentro lo specchio dallo stesso uomo su cui era caduta , inciampata e che ora le tendeva la mano per portarla chissà dove ... Forse il dubbio che potesse aproffittarsi di lei poteva concederselo . 

- Perchè dovrei fidarmi ? -

- Bah ... forse perchè sei sulla mia nave e non ci sarebbe comunque altra via di fuga ? -

- Mmmh , cè sempre lo spec... -

Si girò ma vide soltanto il cielo limpido e il mare placido . Lo specchio era parito , nessun portale ,varco , passaggio di alcun genere , era bloccata li . 

- È inutile che guardi cara , non cè più nulla li .-

Un mezzo sorriso gli comparve sul viso facendo scorgere i denti bianchi e dandogli un'aria dannatamente sarcastica e seducente . 
Gli prese la mano e si issò fino a rimettersi in piedi facendo subito scorrere gli occhi sul corpo dell'uomo . I capelli erano corti , castano scuro quasi neri e formavano delle basette lunghe fino a poco sotto l'orecchio , gli occhi blu intenso , come il mare che circondava il veliero,  erano cerchiati di un velo nero che intensificava lo sguardo ( come se si fosse truccato ) . I lineamenti erano dolci e armoniosi e la mascella era ricoperta da una leggera barba che formava un pizzetto e dei baffi per nulla voluminosi attorno allesottili labbra ,a parer suo , estremamente sexy mentre all'orecchio destro portava un'orecchino con un pendente nero  . Indossava un cappotto in pelle nera lasciato aperto aperto , sul petto vide il gilet rosso decorato e un ciondolo in argento che pendeva dal collo, i pantaloni sempre in pelle coprivano gli stivali neri che portava ai piedi  . Fece scivolare velocemente gli occhi sulle braccia e sui polsi i quali erano ricoperti dalle pieghe della camicia nera . Sulla mano destra portava tre anelli : uno era argento ed era sul pollice mentre gli altri due sempre in argento ma con incastonata una pietra rossa si trovavano sull'indice e sull'anulare . 
I suoi occhi si posarono subito sulla mano sinistra , o meglio , sull'uncino che si trovava al posto della mano mancante . 
Ebbe un sussulto che venne captato subito ma che non produsse alcuna reazione da parte dell'uomo . 

Si diressero verso la cabina principale con passo deciso , l'uomo apri la porta e le fece cenno di entrare , cenno che lei accolse titubante entrando nella stanza . 

- Benvenuta nella cabina del capitano ! Spero che la cosa non ti spaventi Bambolina . -

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*angolo autrice * 
Ciaoooo a tutti ! Allora questa famfiction la sto scrivendo ,anzi descrivendo,  secondo un sogno che ho fatto qualce tempo fa . Indi per cui è mooolto probabile che vi apparirà parecchio strana XD 
Spero vi piaccia comunque , e vi prego di scrivere qualche recensione che fa sempre piacere ricevere opianioni e consigli ! ( benvenute anche le critiche si intenda ! ) 
Un abbraccio 

AnotherAlice <3 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Si sedette sulla sedia dietro la scrivania scusa e accese una lanterna . Mi fece cenno di sedermi ,cosa che feci senza pensarci due volte , soprattutto per il fatto che indosso avevo solo una felpa che ,per grazia divina era piu grande di almeno 4 taglie e mi arrivava poco sopra le ginocchia . 

- Allora , chi sei ? -

Lo scrutai qualche secondo prima di rispondere . La schiena appoggiata allo schienale sella sedia e la portura rilassata gli davano quell'aria di superiorità che lui stesso aveva intenzionamente cercato di assumere , probabilemente cercando di intimidirmi . 

- Potrei farti la stessa domanda . Sei tu che mi hai afferrato il polso e tirato dentro lo specchio ! -

Scoppiò in una risata fragorosa e si appoggiò con un gomito alla scrivania appoggiando il mento sulla mano rimasta ,mentre con l'uncino incideva il legno , ripassando alcuni simboli già incisi in precedenza . 

- Hai ragione - disse sorridendomi - allora , facciamo cosi , tu mi dici chi sei e perchè hai scelto questo mondo e la mia nave , e io poi presento me e la mia ciurma . -

Sospirai e mi strinsi sulla sedia infilando le ginocchia sotto la felpa e stringendomi in esse . 

- Mi chiamo Clelia , e sono cad... Hem ... Sono stata trascinata dentro uno specchio , sono caduta e inciampata su un tipo strano , un'altro tizio mi ha dato della puttana per poi puntarmi una lama al collo , e ho notato che il primo tizio strano ,quello su cui sono caduta porta un uncino al posto della mano sinistra ... Basta ? -

Lo guardai mentre sorrideva divertito e gli feci cenno di cominciare a dare spiegazioni .

- Io sono Uncino ,Capitan Uncino e questa è la mia nave la Jolly Roger -

- uh alla Geronimo Stilton ! -esclamai ridendo dopo aver sentito la sua presentazione .

- Chi ? - chiese lui confuso .

Cercai di calmarmi prima di ripondere ,ma un sorriso divertito mi restò sulle labbra . 

- Nulla . -

- Non è carino lasciare i discorsi a metà bambolina -

- Neanche trascinare una ragazza in pigiama dentro un portale magico se é per questo . -dissi sarcastica 

- Io ho solo tirato ciò che ho afferrato ! -Si giustificò lui con un'occhiata  sarcastica . 

Si alzò  dalla sedia facendomi segno di seguirlo . Mi alzai tirando la felpa riportandola appena sopra le ginocchia e lo raggiunsi davanti ad un armadio . Apri le ante  e frugò tra i vestiti tieando fuori un'abito con corsetto color legno con le rifiniture color mattone . 

- Tieni indossalo , se esci cosi rischi grosso . -disse serio passandomi l'abito 

-Coooooosa ? - risposi io sconcertata da quell'affermazione 

- Nave pirata , una ciurma di soli uomini probabilemente poco lucidi per 
via del Rum , devo farti un disegno ?- 

Afferrai il vestito e lo portai al petto guardando il pirata 

-Che cè ? -

- Devo cambiarmi davanti ad un pubblico o vai a fare conpagnia all'albero maestro ? -

- Dipende da quanto sei brava come attrice - decretò sogghignando 

- Fuori ! - lo fulminai con lo sguardo avendo però la reazione contraria a quella desiderata . 

Si avvicinò pericolosamente , la distanza tra i nostri visi andava accorciandosi sempre più , strinsi gli occhi ritirandomi a malapena . Percepii il suo viso deviare e la sua guancia appoggiarsi sulla mia mentre la mano e la lama fredda dell'uncino mi stringevano le spalle . 
La sua voce calda e suadente con un sussurro mi rimbombò nella testa facendomi trasalire e sbarrare gli occhi . 

- Non darmi ordini Bambolina , non è carino ... -

Si allontanò e si diresse verso la porta senza voltarsi .

- Sono quà fuori . - disse richiudendosi la porta alle spalle . 
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*nota dell'autrice *  
Ciao a tutti !  Grazie di leggere e seguire la mia storia spero vi piaccia ! Vi chiedo solo un favore ... Ho due versioni da poter scrivere ,  ne scrivo una sola o con capitolo extra intermedi le butto dentro entrambi ? 
Fatemi sapere nelle recensioni ! 
Grazie in anticipo 
Un abbraccio 
A. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


- Maledette stringhe ! - imprecò cercando di stringere i nastri del corsetto .

Le mani volte dietro la schiena avevano afferrato i nastri e cercavano di tirarli con tutta la forza che gli era possibile utilizzare in quella posizione scomoda . Batté la fronta sull'anta dell'armadio in legno fissando il pavimento e lasciando pensolare le braccia esauste . 

- Basta mi arrendo ! - sbraitò irritata dirigendosi verso la porta battendo tre colpi e tornando poi davanti allo specchio . 

La manigia girò e il pirata entrò guardando incerto la ragazza alle prese con il corsetto . Si avvicinò afferrandola per le spalle e girandola verso la finastra per avere più luce . 

- Lascia faccio io . - disse partendo dal basso stringendo i nastri uno ad uno . 

- Gr...grazie - sussultò lei al contatto dell'uncino sulla pelle . 

Ci misero mezzora a finire di allacciare , a causa della poca manualità dell'uomo . 
Si girò mostrando l'abito . Il corsetto le stringeva la vita mentre la gonna correva lungo le gambe fermandosi a due centimetri dal pavimento . I capelli castani le ricadevano sulle spalle fino a raggiungere il petto e gli occhi verdi erano risaltati dai colori legnosi dela vestito e dai ricami rosso mattone della scollatura del corsetto . Il petto invece era sostenuto dalle stecche rigide del corsetto donandogli un'aspetto ottocentesco . 

La fissava senza la forza di proferire parola . 

- Allora ? Non avevi una ciurma a cui presentarmi Mr Capitano ? - disse lei cercando di alleviare la tensione 

- S...Si giusto ! Da questa parte -disse indicandole la porta 

Si incamminò aspettando che lui aprisse la porta e fecesse strada . 
Erano alemeno una ventina gli uomini che si trovò davanti , avevano l'aspetto di ..." Beh di pirati " pensò lei cercando di evitare gli sguardi poco socievoli che le erano stati puntati addosso . 

-Lei è Clelia , viene da un'altro mondo ed è un'ospite quindi , insegnatele come si lavora su questa nave ! 

-Cooosa ? Alla faccia dell'ospitalità ! - ribattè lei scioccata da quell'affermazione cosi improvvisa . 

- Cosa ti aspettavi bambolina , una permanenza servita e riverita ? O lavori per la nave o lavori per i marinai a te la scelta ! -ribadì con sorriso divertito 

Abbassò lo sguardo , fece un bel respiro e si girò verso l'uomo con l'uncino puntandogli il dito al petto .

- Senti sotto specie di Stoccafisso , non ho nulla contro il lavorare ma almeno dimmello prima con altri toni ! Sarò una qualsiasi piomabata qui da un momento all'altro , sarò una persona timida e riservata ma solo perchè sono una donna non mi farò mettere i piedi in testa da un Capitano donnaiolo  e da un gruppo di bifolchi alcolizzatti intesi ? -

Il silenzio era calato , se prima quel gruppo di pirati sghignazzava all'idea di avere una donna indifesa sulla nave , ora guardavano allibiti quella stessa donna che aveva appena fatto la ramanzina al loro temibile capitano . 
 Parti uno schiffo , la guancia di lei si arrossava facendo comparire il contorno della mano di lui mentre la dove avevano imapattato gli anelli l'alone violaceo cominciava gia a mostrarsi. Si zitti scioccata da quel gesto cosi impulsivo mentre tra i marinai cominciarono a diffondersi sussurri sull'accaduto . 
Le afferrò un polso e la trascinò dentro le sue stanze.

- Vieni ora imparerai che cosa comporta mettersi contro di me !- 
Ringhiò l'uomo adirato . 

-lasciami ! - cercava di liberarsi da quella stretta che,per sua sfortuna , non accennava a cedere 

Fece perno lanciandola dentro la stanza e chiudendosi la porta alle spalle . Il silezio calò per qualche minuto sulla nave ,poi si levarono le risate beffarde dei marinai divertiti al solo pensiero che il loro capitano fosse chiuso in una stanza con una donna . 

* angolo autrice ! * 
Chiedo scusa se nei capitoli precedenti non c'era lo stacco tra narrazione e dialoghi , ma non avevo notato che non mi permette di inserire gli spazzi tra una riga e l'altra -.- giuro che rimedierò il prima possibile ! Anzi mi ci metto subito ...
Fatevi sentire che mi fa piacere ! 
Un graaaande bacione 
A. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***



"Maledetto come osa ?"  Mi alzai dal pavimento andando verso di lui infuriata 

- Hei ciccio ! Senti un pò, non hai alcun diritto di trattarmi come se fossi la tua schiavetta personale hai capito ? - 

- Ah no ? E come dovrei trattarvi mia signora ? Sveglia bambolina ! Sei sulla mia nave sono io il capo qui ! Semmai sei tu che dovresti portarmi un po di rispetto soprattutto di fronte ai miei uomini ! - 

- Oh Oh Oh, il capitano della Jolly Roger teme per la sua reputazione ? Beh te lo puoi scordare ! Non sei il mio capo ! E finché non troverò un modo per uscire di qui e tornarmene a casa ti tratterò alla stregua di tutti gli altri ! Non starò di certo a fare favorismi perchè il signorino si sente importante . - conclusi . 

Aprii la porta dell'armadio e presi un paio dei suoi pantaloni di pelle e la mia felpa e uscii dalla stanza sbatendomi la porta alle spalle per poi gridare dal ponte .

- Appena il signorino si sarà calmato mi troverà a pulire l'albero maestro! - 

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Mi infilai i pantaloni e cominciai a slacciarmi il corsetto davanti alla ciurma di pitati che sbavavano all'idea di vedermi in reggiseno . 
Feci una smorfia si disgusto e li fulminai con lo sguardo mentre mi infilavo la felpa sopra il vestito sfilando quest'ultimo dalle gambe in modo tale che non si intravedesse nulla . Mi guardarono delusi mentre per ripicca gettavo il vestito in mare . 

-Allora - cominciai -  mi sembrate simpatici quindi , ricomonciamo da capo - dissi sicura - io sono Clelia , arrivo da un'altro mondo e sono finita qui per sbaglio ragion per cui  sono costretta a restare qui per un pò... Voi siete ? - chiesi . 

Un giovane ragazzo(sulla ventina forse poco più ) si avvicinò prendendomi per mano e trascinandomi sottocoperta . 


- Hai avuto fegato ragazzina ! Nessuno ha mai tenuto testa al capitano in quel modo ! - disse mentre tutti gli altri ,riunitesi intorno a noi , annuivano guardandosi . 

- Ah beh , quel damerino se l'è cercata ! - risi divertita mentre si presentava 

-io sono Jhonny - sorrise per poi cominciare a presntarmi tutti i membra della ciurma . - conosci già Spugna , e questi sono Jake , Barney , Tom , Izzy , Cubby , Winger , Flynn , 
Percy , Sandy , Bucky , Fiocco , Randa e l'ultimo è Clava veloce . 

-Piacere di conoscervi - mi inchinai scherzosamente - allora , cosa cè da pulire ? Avevo detto al damerino che mi avrebbe trovata a pulire l'albero maestro ma non credo sia possibile ! - annunciai battendo le mani e sfregandole soddisfatta di piacere agli unomini della Jolly Roger . 
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Cominciai a grattare le assi del ponte , l'acqua salina faceva odorare il legno di salsedine mentre il sale mi disidratava la pelle . 
Jhonny , Jake, Barney e tom stavano pulendo con me mentre gli altri si erano spapagliati a svolgere mansioni varie mentre spugna era al timone . 

- Jhonny ? - alzai la testa guardandolo e aspettando una sua reazione . 

I capelli castani con i riflessi rossi gli ricadevano morbidi sul viso con alcuni boccoli , il fisico robusto risaltava grazie ai movimenti energici impiegati nel raschiare le tavole umide e scricchiolanti , e gli occhi verde smeraldo si intravvedevano a pena durante il lavoro . 

I due smeraldi mi fissarono e l'avorio dei denti candidi si dischiudeva ai miei occhi . 

- si dimmi ? Ti serve aiuto ? - mi disse facendo cadere la spazzola nel secchio e sedendosi sui talloni . 

- quante di queste spazzole avete ? - chiesi pensando ad un'idea balenatami in mente . 

- una ventina perchè ? - chiese incuriosito dalla domanda 

-ho un'idea divertente ! - dissi sorridendo . 

- non credo sia una buona idea , il capitano non approverà ...- desistette lui 

- in mona quello stoccafisso due a testa e delle strisce di stoffa se possibile ...- intervenii entusiasta .

Si alzò dirigendosi sottocoperta . 

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Incastrai il piede dentro il laccio della spazzola , passai il nastro di stoffa tra le setole e lo fissai intorno alla caviglia e al dorso del piede . 
Afferrai la mano di Jhonny che mi issò in piedi guardandomi allibito . Persi l'equilibrio finendogli addosso, mi rimise in piedi imbarazzato dalla situazione mentre mi reggevo sul suo avambraccio menre bagnavo le spazzole nel secchio . 

- ma che vuoi fare ? - mi chiese seguendo i miei movimenti . 

- Portare un po di divertimento nel lavoro , sembra che manchi qui ... - risposi mollando la presa dal braccio del moro e cominciando a pattinare sulle assi prendendo sempre piu mano con i movimenti . 

Scivolai su e giu pattinado e tracciando cerchi attorno ai marinai che mi guardavano divertiti . 

- piu facile e meno faticoso ! Jhonny vuoi provare ? - chiesi andandogli in contro e frenando all'ultimo davanti a lui . 

- massi dai provare non costa nulla ! - disse andando a legarsi le spazzole ai piedi . 

Cercò di alzarsi in piedi facendo leva sul parapetto della nave rischiando un paio di volte di scivolare sulle assi bagnate . 

- prendi la mia mano - gli dissi ridendo e porgendogliela . 

- non è cosi facile come la fai sembrare maledetta - rise afferrandola e cencando di mettersi dritto . 

- lo è basta capire cosa fare - dissi sorridendogli e avvicinamdomi per dargli dargli piu stabilità - dai , ora devi fare scivolare il piede destro in avanti poi il sinistro come se camminassi - gli intimai 

Passarono circa  cinque minuti e il ragazzo già pattinava come un pattinatore provetto . 

-Avevi ragione ! È facile ! E parecchio divertente ! - esclamò prendendomi per mano e trascinadomi in tondo sul ponte . 

- Visto ?io non mento mai ! - 
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* angolo dell'autrice *  Heilà popolo della foresta incantata come va ? 
Questo capitolo é complicato , o meglio , è stato complicato scriverne la fine perchè sognarlo è un conto , descriverlo è un'altro . Nei sogni è tutto più veloce ed immediato mentre poi a descriverlo diventa tutto più lento e decisamente moooooooooolto più complicato . 
Spero tanto che vi sia piaciuto lo stesso . 
Un bacione 
A. F

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Il vento le soffiava tra i capelli mentre ,insieme a Jhonny , Tom e Barney scivolavano su e giù per il ponte pulendone le assi . 
A lucidare la nave  ci avevano messo la metà del tempo programmato ed ora si stavano divertendo a scivolare e a piroettare come dei quindicenni su un lago ghiacciato . 
Si voltò per qualche secondo scorgendo un'espressione preoccupata sul viso del giovane marinaio fermo vicino all'albero maestro . 
Qualcosa di duro la costrinse a fermarsi dopo esserci finita contro . Girò lo sguardo verso il gilèt rosso che le stava davanti mentre una mano e l'uncino le bloccavano le spalle . 

- che , stai , facendo ? - chiese l'uomo cercando di mantenere la calma . 

- oh il damerino si è calmato ?- rispose lei acida scuotendo le spalle  liberandosi da quella presa e scivolando robinosamente all'indietro . -ahio ! - sussurrò a sè stessa mettendosi seduta e massaggiandosi la testa . 

-stai bene ? - Jhonny le corse incontro aiutandola ad alzarsi . 

Era più alto di lei ,anche senza i sei centimetri di spazzole che si era prontamente tolto all'arrivo del suo capitano . 

La dovette sostenere di peso avvolgendole un braccio attorno alla vita . La testa le girava e le ginorcchia cedevano in continuazione , tanto che si dovette aggrappare alla camicia del ragazzonbsp;

- non ho chiesto la descrizione della scena ho chiesto cosa diavolo state facendo ! - sbraitò fulminando con lo sfuardo il giovane marinaio che abbracciava la ragazza sostenendola . 

Il ragazzo abbassò lo sguardo mentre lei , con gli occhi serrati e il fiso appoggiato al petto di lui , nascondeva una smorfia di dolore . 

- Ti avevo detto che mi avresti trovato a pulire no ? Beh la nave è pulita e ci stavamo solo divertendo ! Quindi non sta rompere tanto ... - 

Nessuno aveva mai osato parlare in quel modo al capitano perciò tutti assistecano alla scena in silenzio senza in coraggio di proferire parola . 

- Ascolta ragazzina ,adesso ne ho abbastanza del tuo comportamento arrogante ed irrispettoso ! - si rivolse a lei infuriato 

- ah il tempo della "bambolina sono già finiti ? " controbattè lei sorridendo appena e cercando di comattere il dolore della botta 

- tu - concluse facendo un cenno con il capo a Jhonny - legala sulla punta dell'albero . Magari ascoltare il canto delle sirene ti aiuterà ad imparare il rispetto ! - sentenziò tornando nella sua cabina con passo deciso mentre la ragazza perdeva i sensi per il dolore . 

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- Hei ! Cleo sveglia ! - 

Aprí gli occhi con una smorfia di dolore sentendo la testa bruciarle dell'onterno . 

-Ma che ....- si guardò intorno dovendo richiudere gli occhi per le vertigini . - woooow ma ca diavolo sta succedendo ? - 

-Sshhh ! Fa silenzio il capitano non sa che sono qui ! - le intimò Jhonny pogiandole sulle labbra una fiasca di acqua . 

- g... Glup ... Grazie - balbettò lei tra un sorso e l'altro - ma che cosa è successo ?- sussurrò poi.

- Stavolta lo hai fatto arrabbiare sul serio ! È stato parecchio intransigente , due giorni legata quassù senza cibo ne acqua ne visite . - 

- allora perchè diamine sei qui ? Se ti scopre per te non si metterà bene .- lo fulminò con lo sguardo scrutando la cabina del suo condannatore . 

- non è mai uscito da li . È stato chiuso li per due giorni . - 

- cosa ? Due giorni ? Io sono quassù da due giorni ? - chiese stupita e infastidita di non  essersi accorta di aver dormito tutto quel tempo . 

- eh già ... E anche se il capitano ha detto di no non potevamo lascisrti in queste condizioni con la botta che hai preso . Perciòòò ...- accennó sbiascicando la parola - abbiamo fatto a turni per vedere cone stavi e ...- 

- oh cazzo - arrossí - g...grazie .- balbettò cercando di nascondere il viso tra i capelli mentre tentava di muovere i polsi legati dietro ah palo massiccio . - beh scommetto che non proprio tutti siete venuti - rise cercando di sdraatizzare e facendo un cenno del capo verso Spugna che stava ancora al timone . 

-Spugna ? - domandò aggrappandosi ad una cima cercando di non cadere voltandosi a guardare.- Oh no ... Lui faceva tre turni da solo ! - disse guardando la ragazza che aprí la bocca stupita . 

- ma lui mi odia ! Non me lo aspettavo proprio ! - rispose incredula . 

- non ti odia ...- le rispose il ragazzo schioccandole un bacio sulla fronte e cominciando a scendere .- ci vediamo dopo ! Domani ti tiro giù sta tranquilla .- Salutò giardando dove poggiava i piedi . 

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La notte sovrastava il mare placido mentre la ebbia non lasciava vedere ad un palmo dal naso . 
La ragazza con la testa china non riusciva a prendere sonno mentre il dolore alla testa si era placato , almeno per il momento . 

Tutta quella nebbia le dava un senso di calma e il ruomore delle onde e delle assi scricchiolanti della JollyRoger la rilassavano nonostante la posizione scomoda . 

- ~ Upon one summer's morning 
       I carefully did stray 
       Down by the warls of wapping 
       Where i met a sailor gay ~ 
 
~  Conversing with a young lass 
    Who seem'd to be in pain 
    Saying ,William when you go i fear
     You'll ne'er retourn again ~

~ My heart is pierced by Cupid 
    I distain all glittering gold 
   There is nothing can console me 
    But my jolly sailor b...~ - 

Sussultò ritrovandosi di colpo una mano sulla bocca ad impedirle di cantare mentre una figura slanciata le si piazzava davanti .

Le tagliò le corde dei polsi lasciando che stirasse i muscoli intorpiditi . 

La ragazza si immobilizzò di colpo , la testa le girava e le doleva come una spada conficcata mel ventre . Sbarrò gli occhi ma fu inutile . Tutto si fece buio e le ginocchia cedettero dando l'opportunità alla terra di attirarla verso di sè . 

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*angolo dell'autrice * allora premettendo che , la canzone cantata da Clelia è la canzone delle sirene cantata in pirati dei caraibi 4 ,
Ho pensato che potesse starci bene come attira guai pescici ...hem ...pesciuti .... pescioluti ...pinnati ... Insomma SIRENE !
Per il resto spero tanto che vi piaccia ! 
A.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***



La cintura era tesa incastrata sull'incino mentre il corpo della ragazza pendeva ad una decina di metri d'altezza . Aveva perso i sensi cadendo dalla "torretta d'avvistamento " sull'albero maestro . 

Aveva rischiato grosso per prenderla ed ora si trovava in una situazione alquanto scomoda . La mano era ancorata alla cima mentre , senza l'appoggio dei piedi , con l'uncino aveva afferrato al volo la ragazza restando sospeso nel vuoto con un solo appiglio . 

- capitano é li dentro ?- chiese il marinaio Tom bussando alla porta della cabina . - capitano ? - 

Trattenne il respiro , non poteva farsi notare , non ora , non li , non con lei . 

La avvicinò alla scala di corde a cui era aggrappato cercando di incastrarla il tempo necessario ad organizzarsi per scendere . 
 
Le incastrò a fatica un braccio ed entrambe le gambe ,  tentò di riprendere l'equilibrio piombando su di lei e pingendola col petto contro la rete . 
Si girò a fissarla , li , inerme , e cosi ... zitta . 
Per una volta che stava zitta ! Quella parlava e parlava e parlava e parlava e parlava ....sempre. Dava libero sfogo ai pensieri noncurante delle conseguenze ed era estremamente cocciuta e presuntuosa . 
Le soffiò sul viso spostandole un ciuffo di capelli .
Era pallida , pallida come un cadavere ed altrettanto fredda. 

Riusci a caricarla sulle spalle e a portarla nella sua cabina , adagiandola sul letto e coprendola col cappotto . 

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Era perfettamente a conoscenza del mancato ascolto degli ordini da parte dei suoi marinai , in fondo erano uomini e , anche se luridi pirati e ropi di fogna , una donna in difficoltà l'avrebbero sempre aiutata , spesso con la vana speranza di ricevere qualche privilegio di natura poco decisamente poco innocente . 
La guardò dormire sul letto pallida mentre il respiro debole si udiva a malapena . Le passò una mano sulla testa avvertendo il bernoccolo 

- Accidenti ! Ma quando se l'è .......? - si interruppe bruscamente quando gli venne in mente il litigio di tre giorni prima . Era caduta ma non  era una caduta da niente a quanto pare. 

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Due specchi verde muschio gli invasero gli occhi, facendolo sussultare . 
Appena lo vide sdraiato di fianco a lei  sul letto , fece per alzarsi di colpo ma venne bruscamente rispinta giu da un uncino affilato che le premeva sul petto . 

- ferma li ! Dove pensi di andare ? Non puoi alzarti per tre giorni ... Ordini del medico .-disse senza aprire gli occhi . 

-ma...ma ...ma ? - sisse con tono di disappunto - va bene ma tu che ci fai qui ? E soprattutto ... Chi diavolo ti ha detto di sdraiarti qui senza il mio permesso ! - protestò cercando di allontanarsi . 

- è la mia nave , la mia cabina e il mio letto , non dormo sul pavimento se posso dormire sul materasso. È abbastanza grande per tutti e due .- rinbattè ma senza alcun risultato da parte di lei . 

Le scostò i capelli con l'uncino e aprì piano gli occhi per guardarla . 

- Almeno ora che sei sveglio scrostati da me ! - ribattè arrossendo a quel gesto impulsivo .

-No ! - rispose lui . 

Si tolse l'uncino dalla mano appoggiandolo sul materasso oltre il corpo della ragazza e , ritirando il braccio , fece pressione con ciò che restava del polso sul ventre di lei attirandola a se . 

" la punizione non è ancora terminata , manca ancora un giorno senza cibo . " disse,affondando il viso nei lunghi capelli castani e appoggiandolo nell'incavo del collo della straniera .- l'acqua te la concedo - ridacchiò serrando di nuovo gli occhi e rilassandosi al tiepido tepore della sua pelle . 

Non si mosse , non riusciva a rispondere spavalda come al solito e non capiva il motivo . Beh a dirla tutta il motivo lo sapeva , le era sdraiato affianco e la stringeva come se lei gli appartenesse ; avrebbe sfidato chiunque a non essere imbarazzato al suo posto . 
Si morse con forza il labbro, facendo una smorfia di disappunto ,sospirando di colpo e imprecando mentalemente contro sè stessa per non riuscire ad avere la forza e l'energia sufficente a spingerlo giù dal letto e a tirargli uno schiaffo . La testa le doleva ancora , quindi si limitò a stare ferma appoggiando la testa su quella di lui delicatamente nel tentativo  di non far notare quel piccolo gesto personalemente molto difficile da compiere . Chiuse gli occhi rilassandosi mentre secondo dopo secondo ricadeva tra le braccia di morfeo . 

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Aprii un occhio senza farmi notare . Avevo dovuto trattenere un sorriso quando , in modo del tutto inutile , aveva tentato di non farmi notare lo spostarsi e l'appoggiarsi della sua testa sulla mia . 
Si era addormentata da circa cinque minuti durante i quali ,a sua insaputa , mi stavo crogiolando nel tiepidio della sua pelle bianca . 
Sollevato dal fatto che non fosse più fredda come un cadavere , avevo finito per abituarmi al profumo della salsedine che si era incollato su di lei mescolandosi con il suo e inebriandomi le narici . L'avevo stretta a me senza pensarci e quel gesto mi aveva provocato uno strano brivido che mi corse l'ungo la schiena penetrandomi nel cervello , non gli diedi ascolto e mi accoccolai a lei sparando qualche battuta sarcastica per allentare la tensione e quella sensazione mai provata prima . Mi scostai lentamente ,facendo ricadere la sua testa sul cuscino e ci appoggiai la mia affianco . 

La guardai per un'istante dormire con una strana sensazione di malinconia. Alzai lentamente il braccio per non svegliarla e mi alzai dal letto , rimboccandole le coperte ripresi l'uncino e lo riattaccai al polso facendolo scattare per poi uscire dalla cabina dirigendomi verso la cambusa . 

-Finchè sarai  qui ti proteggerò io -pensò sorridendo mentre la nebbia calava nuovamente sul mare placido . 


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~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~*angolo dell'autrice *  heila! Buonsalve a tutti ! 
Questo capitolo é un po diverso dagli altri , la nostra protagonista finalmente si scioglie un po ma daltronde Kilian osa parecchio ! XD 
Nel prossimo capitolo ci sarà un bel colpo di scena ! Triste , ma bello secondo me . 
Ciao ciao :) 
A.



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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Le corde gli stringevano i polsi  lacerandogli la pelli ad ogni movimento . L'incudine , inchiodata alle spalle da un'imbracatura di corde ,lo stabilizzava a tal punto da non riuscire a rimanere in piedi legati anch'essi con cime robuste . 
Tom e Flynn , che lo sostenevano per le braccia evitando che cadesse sotto l'incudine , lasciarono il posto al loro capitano. Poco prima che cadesse di peso sulle assi del ponte , venne afferrato dall'uncino del pirata che lo issò fino ad altezza occhi . Si voltò verso la sua ciurma facendo un cenno col capo al quale i pirati risposero allontanandosi . 

" Bene bene , questo perciò é un addio a quanto pare ..." Disse , tornando a fissare il ragazzo e a spingelo lentamente verso la passerella . 

" posso almeno sapere la mia colpa capitano ? " rispose con voce tremante ma cercando di non far trapelare la paura di morire in mare . 

" dovresti saperla la ragione ragazzo mio ." Rispose sorridendogli e avanzado , facendo in modo che salisse il primo gradino che lo portava alla sua fine . -pensi che non me ne sia accorto ?" Continuò.

" ho disubbidito agli ordini capitano , mi giustifico però dicendo che se non l'avessi fatto le conseguenze sarebbero state delle peggiori signore . " continuò lui lanciando occhiate al pavimento attento a dove metteva i piedi indietreggiando . 

" resta comunque il fatto che hai disobbedito ai miei ordini . Questo io lo chiamo tradimento sai ?" Lo guardò negli occhi con un'espressione di scherno . 

" si capitano . " rispose lui 

Sapeva che era la fine , che non c'era nessuna possibilità di uscirne vivo e che ,anche se il motivo gli era oscuro ,  l'aver disobbidito agli ordini non era l'unica colpa di cui di era macchiato . Il capitano lo stava punendo ma non perchè avesse "tradito " ma per qualcos'altro . 
Fece per fare un passo indietro ma il terreno gli mancò sotto i piedi . Erano alla fine della passerella e sotto di lui solo il blu più profondo dell'oceano lo stava aspettando a braccia aperte . 
Il pirata lo attirò a sè con l'uncino , accostando la bocca all'orecchio . 

" La Jolly Roger è mia e lei con essa " 

Mollò la presa guardando il mare inghiottire la sua vittima . 

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*angolo dell'autrice * 

Capitolo corto corto ma con suspance ! 
Ci vediamo al numero 7 ;) 
A.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Il mio corpo sprofondava nel materasso come d'altronde la mia testa nel cuscino . 

La maniglia della porta girò ed un uomo terribilmente magro e con gli occhi incavati entrò nella stanza . Mi fissò con gli occhi nocciola semi coperti dai lunghi capelli corvini mentre si apriva in un sorriso malandato . 

- Hei ! - salutò porgendomi un sacchetto in tela bianco sporco con qualcosa all'interno - tieni ... Il capitano non lo sa quindi nascondilo sotto il letto e reggimi il gioco - mi chiese guardandosi alle spalle verso la porta . 

- Grazie Flynn - gli sorrisi i rimando ,lanciando il sacchetto sotto il letto dopo averne tirto fuori un pezzo di pane e averlo messo in bocca calmando finalmente l'appetito . 

La maniglia scattò e mi costrinse ad ingoiare di fretta il boccone che mi andò di traverso facendomi soffocare . 

Uncino entrò vedendo Flynn chinato  su di me nel tentativo di aiutarmi a riprendere fiato . Uno sguardo gelido come il ghiaccio dell'artide fulminarono il marinaio che lo guardò seriamente preoccupato per la sua incolumità . 

 - che succede qui ? - chiese l'uomo serio 

- si è soffocata parlando capitano , la stavo aiutando a riprendere fiato - si giustificò lui battendomi una mano sulla schiena . 

- va fuori marinaio - ribattè gelido con gli occhi fissi sul pavimento 

- ma capitano ! Lei si sta ...- 

- ho detto ..- sussurrò - VA FUORI !!! - urlò obbligando il pover uomo a correre fuori per la paura . 

- ma che diavolo ti prende ? - dissi tra un colpo di tosse e l'altro .- era venuto a vedere come stavo ! - ribattei una volta ripreso fiato . 

-tutto bene ?- chiese freddo 

- si, sto bene ora ... Credo che tornerò a lavorare per oggi - dissi io scendendo dal letto e dirigendomi verso la porta ,passandogli affianco imbarazzata dalla sua sola presenza. 

Delle dita affusolate mi si strinsero attorno al polso circondandolo completamente . 
In pochi secondi mi ritrovai stesa sulle coperte disfatte del letto . Il corpo di lui mi sovrastava a cavancioni all'altezza del mio bacino mentre con la mano e l'uncino mi bloccava le mani appena sopra la testa . Due agate blu mi fissavano , erano intense e, nonostante il colore freddo e lo sguardo distaccato , bruciavano a tal punto di impedirmi di sostenere quegli occhi cosi profondi . 

- Dimmi. La . Verità. - sillabò ringhiando e continuando a fissarmi 

Il mio sguardo tornò sul suo di scatto .
- è la verità ! E non darmi ordini ! Non sono tua figlia, ne tantomeno uno dei tuoi marinai . - distolsi ancora lo sguardo incapace di mantenere il contatto con il suo . 

Era troppo vicino , troppo compromettente e troppo forte . Non riuscivo a liberarmi dalla sua presa , non riuscivo a guardarlo ... Ma che mi stava succedendo ? Non era da me comportarmi in quel modo ! 
Fino a poco tempo fa gli avrei sputato in faccia e mi sarei ribellata come , daltronde , avevo fatto appena arrivata . Ma in quel momento , non ancora rimessa dal tutto dalla caduta , le forze non mi bastavano a liberarmi o , forse , era la mia mente che non ci riusciva . 

-capitano ! - Spugna entrò affannato rimanendo ad occhi sbarrati vedendo la scena che gli si presentava davanti . - oh ... S.. Scusi capitano, mi dispiace averla disturbata ma cè una nave mercantile in vista a tribordo .- 

Uncino si alzò dirigendosi verso la porta . Mi alzai di scatto seguendolo e sussurrando a spugna

- nessun disturbo , era un'interrogatorio da donnaiolo - 

Il marinaio mi  sorrise divertito ( MIRACOLO ! Qualcuno chiami il papa !) e mi guardò sbattere contro la schiena del suo capitano . 

- tu resti qui - ringhiò - non è cosa da donne ! - concluse tentando di uscire . 

- eh no ! Pure maschilista no ! Ascolta bell'imbusto io voglio aiutare e sto bene perciò non osare neanche immaginare di convincermi a stare qui buona buona capito ? - sbraitai io infuriata . 

- che donna impossibile ! Avrei fatto meglio a lasciarti dentro il portale ! - sbuffò contrariato  

- almeno mi sarei risparmiata il pirata maniaco ...- risposi sovrapensiero sentendo le risatine di Spugna e notando lo sguardo gelido che il suo capitano gli aveva scoccato . 

-Spugna prepara gli uomini all'arrembaggio , tu invece prendi la spada che tengo dietro i vestiti nell'armadio .- mi intimò indicandomi il mobile in legno scuro  , probabilmente mogano . 

Corsi a recuperare la spada quando sentii la chiave girare nella toppa ... Una , due , tre volte . 

- Bastardo ...- inprecai andando a controllare la correttezza della mia previsione . 

Mi lasciai cadere sul materasso lanciando la spada pochi centimetri più in la . 

- Oh Oh ... - risi sarcastica - questa me la paga cara ! 
 ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ *angolo dell'autrice * Heilà eccoci al capitolo 8 ! Spero tantissimo vi piaccia ! Continuate a recensire e a scrivere le vostre impressioni che ne sono felice ! Un abbraccio A.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


-Hei Tom ! - lo chiamai dal ponte e lo vidi fare capolino da dietro una vela . - mi insegni a tirare di spada ?- gli chiesi strizzando gli occhi e portandomi una mando sulla fronte nel vano tentativo di ripararmi dal sole . 

Erano passate due settimane dall'assalto , sia personale che al mercantile , e io avevo ripreso le forze ed ero tornata al lavoro . 
Tra me e lo stoccafisso però correva parecchia tensione e meno ci parlavamo e meglio mi sentivo . Ero diventata a tutti gli effetti parte della ciurma tanto da essermi meritata un'amaca tutta mia sottocoperta . 

Tom scese velocemente aggrappandosi alle cime e mi venne in contro perplesso fermandosi con il viso a due centrimetri dal mio e fissandomi negli occhi . 

- c... Che cè ? - chiesi stupita e imbarazzata da quella diminuzione improvvisa della distanza tra noi 

Mi poggiò una mano sulla fronte portandola poi di colpo sulla guancia e appoggiandola con il torso . 

- hai la febbre ? Stai bene ? Sei stata attaccata e hai paura ? Se è cosi dovresti dirlo al capitano che lo getta in mare ... O a me , che lo getto in mare comunque ma prima lo torturo per bene cavandogli gli occhi e reinchiodandoglieli con chiodi e martello oppure potrei fargli lo scalpo un centimetro alla vol...- 

-Tom ! - lo interruppi divertita e impaurita allo stesso tempo da quelle parole cosi crudeli 

Era in piedi davanti a me . Si era allontanato e ora se ne restav li appoggiato all'albero maestro con le braccia incrociate al petto a fissarmi incuriosito . I capelli castani e crespi gli cadevano sulle spalle confondendosi con il colore della camicia . Il fisico magro e slanciato facevano sembrare come se non mangiasse da mesi nonchè gracile sopra ogni misura  apparenza che, vista la mole di lavoro che svolgeva da solo , risultava del tutto infondata . 

- comunque , certo che posso . Cominciamo oggi pomeriggio ? - chiese fregandosi le mani soddisfatto . 

- Si certo ! - risposi entusiasta - la spada me la dai tu ? -gli chiesi mentre risalva la scala di corse dietro la vela .

- si, te la porto io non preoccuparti !- 
Concluse sparendo dietro la tela bianca . 

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- Winger ti serve una mano a smistare il sacchetto saccheggio ?- chiesi scendendo la scaletta della stiva 

- mj faresti un favore ... Sacchetto saccheggio ? Si chiama cosi nel tuo mondo ?- chiese perplesso 

- No no , solo che tra i giovani nel mio mondo gira la simpatica abitudine di storpiare o unire parole per formarne di nuove .- risi io guardandolo aprirsi in un sorriso . 

Cominciai a frugare tra i sacchi pieni di refurtiva, avevo sentito che ne avevano prese di cose ma non avrei mai , e dico mai , immaginato che fosse cosi tanta . Ci mettemmo a separare gli oggetti utili da quelli inutili quando in fondo alla cima degli oggetti considerati inutili scorsi un violino sommerso da oggetti di ogni tipo . 
-wow ! Questo non si butta guai ! - esclamai meravigliata , frugando subito alla ricerca dell'archetto . 

- perché no ? - chiese curioso lui . 


-Vieni andiamo !- lo incitai io tirandolo per la manica e costringendolo ad alzarsi . 

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- Qualcuno sa suonare il violino ? - dissi dopo aver radunato tutti i pirati , tranne uno , sul ponte della nave . 

- io perchè ? - disse Cubby facendosi avanti . 

L'uomo ,di corporatura robusta e coccola , afferò il violino e l'archetto e cominciò ad accordarlo . 

- vi va di ballare ? - chiesi ,soerando vivamente in un consenso .

- massi ! Perchè no !?! - rispose Flynn prendendomi delicatamente la mano e invitandomi a ballare . 

-aspetta per favore ...- dissi dirigendomi verso Cubby pronto a ricevere ordini sulla murica . 

Gli chiesi di suonarmi una ballata allegra e non appena la musica cominciò a rimbombare nelle nostre orecchie partì il ballo . 
L'archetto correva veloce sulle corde mentre i piedi ,altrettanto veloci,  si muovevano sulle assi del ponte . 

Battiti di mani, giri in tondo a braccetto , tutto a ritmo di musica . 
Uncino era li sulla porta , ci osservava attento ma stranamente sembrava non avesse intenzione di mettersi a sputare sentenze e punizioni varie . Al momento del distacco delle coppie che giravano in tondo, in una coreografia piuttosto carina * devo ammetterlo , mi lanciai verso di lui afferrandogli l'uncino e incitandolo ad unirsi a noi . Rifiutò con un gesto della mano e ritirandosi leggermente quasi arrossendo ( Guastafeste ! )  . 

Tom mi afferrò la mano attirandomi a lui e trascinandomi di nuovo a ballare al ritmo di quella ballata irlandese . 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


La sera stava calando e le danze si erano ormai concluse. I marinai della Jolly Roger stavano sbrigando gli ultimi lavoretti mentre Clelia era intenta ad osservare il tramonto sul ponte di poppa . 

- Hei Cleo ! - fin le si avvicinò lanciandole una spada appena lei si girò a guardarlo . 

- presa ! Allora da dove si comincia ? - chiese entusiasta . 

- allora prima di tutto il colpo in alto , è quello che viene sferrato di meno ma può essere pericoloso ! - spiegeò portando in alto la spada e avvicinandola alla testa di lei mentre con l'altra mano le prendeva il poldo e portava la spada in posizione di difesa . 

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Divenne buio e ad illuminarevil ponte rimasero solo alcune torcie  e un paio di lampade ad olio . 

- Divolo se impari in fretta ! - 

Flynn le sorrise mentre cominciavano un vero e proprio duello con tanto di pubblico esultante . 

- mi sto divertendo ! Sarà per quello ! - disse riuscendo a togliere la spada di mano al pirata e afferrarla al volo . - touchè - 

-wow ! - sospirò ad occhi sgranati mentre osservava incredulo la ragazza , riuscita a batterlo dopo solo tre ore dall'inizio dell'insegnamento . - se continui in questo modo forse riesci a battere anche il capitano - ridacchiò dirvertito , riprendendosi la spada . 

- chi è che dovrebbe battere ? - una voce dal tono saccente risuonò nell'aria mentre la figura del pirata apparve appoggiata al timone . 

- te stoccafisso ! - gli rispose lei con un sorrisetto divertito e sicuro di sè .

- voglio proprio vedere ! - rise lui alzandosi e andandole in contro mentre il silenzio calava intorno a loro . - dato che hai potuto fare pratica solo 3 ore , ti darò due giorni di tempo per allenarti e battermi . Se ci riuscirai non ti metterò più limiti e sarai un membro della mia ciurma a tutti gli effetti - 

- e se invece vinci tu ? - chiese la ragazza tremante a causa della vicinanza del Pirata . 

- se vinco io .... - glielo bisbigliò all'orecchio facendola trasalire e salire un brivido lungo la schiena . 

- accetto ! - rispose di colpo senza pensare . 

Le condizioni non erano delle migliori , anzi , ma era convinta di poter vincere quella sfida e guadagnarsi la linbertà su quella nave . 

- Ottimo ! - sorrise allontanandosi e scendendo le scale verso la sua cabina - ci vediamo fra due giorni !- concluse poi chiudendosi la porta alle spalle . 

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-Cleo ? - cubby le si affiancò di fronte all'albero maestro con un vassoio in mano . - ora basta ! Cosí finirai per ammalarti . Devi mangiare qualcosa ,non puoi continuare ad allenarti a questi ritmi !- la rimproverò porgendole il vassoio in rame . 

- ma non posso perdere ! - gli rispose senza guardarlo e continuando a tirare colpi a vuoto nell'aria .

- posso sapere quale é l'altra condizione ?- chiese comprensivo .

- va bene ..- si fermò , aveva il fiato corto ma non aveva intenzione di mollare tutto . Lei non avrebbe perso . 
- Domani,  se perdo, divento sua per un giorno .- sputò come se le parole fossero troppo amare . 

- ooh ! Capisco ... Gli piaci .- 

- no che non gli piaccio ! Quello è un donnaiolo con i fiocchi ! Un casanova   ! Fa sentire amati ma non ama ! È solo un ...un ... - affondò un colpo all'albero maestro scalfendone il legno scuro 

- oooh ... Capisco ... Ti piace ! Ti piace e non vuoi ammetterlo ! Oh oh oh oh - rise divertito osservando la ragazza ormai su tutte le furie. 

 Si girò di scatto fermandosi con la lama ad un centimetro dal collo dell'uomo che deglutì dospreso. 

- NON.MI .PIACE ! - scandí ogni singola lettera congelando con lo sguardo gli occhi di lui . 

Scostò la lama con la mano e appoggiò il vassoio per terra per poi girarsi e tornare veso la cambusa . 

- ho detto la verità , un giorno capirai che ho ragione .- disse salutandola con un cenno della mano mentre si chiudeva la porta alle spalle . 

-mai - susurrò .

Riprese ad allenarsi mentre a farle compagnia rimaneva solo il rumore delle onde che si scontravano contro la chiglia della Jolly Roger . 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


-Allora bambolina, sei pronta ? -

La sua espressione spavalda e determinata mi prese di sorpresa , non l'avevo mai vista cosi determinata . Forse era la convinzione di potermi battere a renderla cosi tenace o forse , più semplicemente , si trattava dellasua volontà che si faceva strada stra le paura di perdere la scommessa accettata . 

- e tu ? -

Mi sferrò un colpo che parai facilmente , aveva imparato a tirare di spada ma non mi avrebbe mai battutto , le mancava l' esperienza , la velocità ( probabilmente per la stanchezza ) e sopratutto era acecata dal desiderio di vincere che la portava inevitabilmente ad attaccare senza logica . 

-oh , più pronto di te di sicuro ! Se vai avanti di questo passo ...- mi sferrò un'altro colpo al fianco con forza - ...non mi batterai mai bambolina !-

-staremo a vedere stocafisso ! - 

A quell parole cominciò il vero duello . Gli stridii delle lame che si scontravano rieccheggiavano nell'aria mentre la mia ciurma esultava , probabilmente a favore della dilettante , con foga e divertimento . Schivai alcuni colpi , a differenza di Clelia , io non mi stavo affaticando molto . Dopo circa 15 minuti di suoi tentativi di disarmarmi o bloccarmi , presi l'iniziativa e conclusi il duello . 

- ok è ora di concludere . Mi prendo il premildella scommessa .....- 

########################################################################


Mi ancorò il braccio al legno della porta con l'uncino facendomi cadere di mano la spada , mentre con la lama della sua mi bloccava l'atro braccio infilzandomi la manica sul legno scuro . 

Il silenzio era calato , avevo perso . Dopo tutto quello che avevo fatto per riuscire a battere quel damerino , mi ritrovavo sconfitta e costretta a sottostare al suo volere per un giorno intero come patuito . 

- so che per te é un duro colpo bambolina , perciò ,ti concedo di dimezzare il tempo stabilito dalla scommessa . Sarai mia sono fino a domani  mattina - mi suurrò nell'orecchio mentre ,dopo un suo cenno di mano , il resto dell'equipaggio si ritirava sottocoperta. 

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Staccò l'uncino dal legno ,osservando per un'attimo il foro l'asciato dalla punta in ferro , per poi staccare anche laspada rinfoderandola abilmente . 

Le afferrò il polso tirandola a se per aprire la porta prima di spingelrla dentro la cabina . 
Era buio e ad illuminare la stanza c'erano  solo una lanterna e qualche candela mezze sciolte sulla scrivania scura . Dalle vetrate la luce della luna entrava illuminando solo una parte della stanza e lasciando il letto completamente al buio . 

Spinse sul materasso stropicciando le lenzuola mentre lei tentava inutilmente di liberarsi e di farsi sempre più piccola sul letto morbido del pirata . 

Era girata , rivolta verso il muro pregando che non accadesse il peggio e tentando di apparire forte mentre sapeva bene che il suo corpo tremante mostrava tutt'altro stato . 

Lo sentí salire sul materasso e distendersi dietro di lei mentre un braccio le avvolgeva la vita tracinandola di colpo a se . 

- vieni qua , devi mantenere gli accordi fatti ! - sorrise mentre la trascinava a se rendendo vani i suoi tentativi di fuga 

- mai senza lottare ! Maniaco Casanova che non sei altro ! -

 si dimenava con tutte le sue forze ma si ritrovò sdraiata accando al pirata dandogli le spalle . 
Non si muoveva , non la tocava da nessuna parte se non per il braccio avvolto attorno alla vita e la fronte appoggiata contro la sua scapola .
La stava semplicemente abbracciando, piano piano cominciò anche ad alleggerire la presa senza però dare segno di volerla mollare , le diede un bacio nell'incavo del collo per poi accoccolarsi a lei sospirando . 

- pff ... Illusa ... -


*nota dell'autrice * 

Hehehe già ... Uncino non è proprio freddo come vuole apparire ... 
Beh spero che vi sia piaciuto ! Io vi aspetto al prossimo capitolo ! 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


- Capitano ! Abbiamo attraccato al porto, a quando la part...-

-shhh !!! - 

-oh , scusa , mi ero scordato che..- 

-shhhhhhhhhhhhhh !!!!! - 

Si scusò con un cenno e uscí dalla porta richiudendola cercando di dfare il meno rumore possibile 

Clelia si girò guardando il pirata profondamente addormentato sul cuscino imbottito di piume accanto a lei . 

Non aveva chiuso occhio per tutta la notte , chiusa , bloccata in quella stretta abbastanza dolce da non varle male ma abbastanza tenace da impedirle la fuga . Aveva passato l'intera nottata a cercare di rilassarsi nonostante viso ,dello stesso pirata che l'aveva fatta legare in cima all'albero maestro per tre giorne in uno stato di incoscenza, accoccolato nell'incavo del suo collo mentre i loro corpi sembrava riuscissero a combaciare perfettamente . Aveva trascorso le ore ad ascoltare ilrumore del suo respiro che andava all'unisolo con quello di lui tiepido sul collo , era rimasta a sentire la pressione di quel braccio che le cingeva i fianchi , imprigionandola, e a passare le dita sul metallo freddo dell'uncino ,che sbucava da da sotto il suo corpo , immersa nei suoi pensieri . 

Ma ora doveva per forza riuscire a sfuggire quella presa intestardita nel volerla tenere per sè . 
Scivolò sotto il braccio del pirata , contorcandosi come una contorsionista per riuscire ad uscire da quella prigione umana nel modo più silenzioso possibile .
Si drizzò seduta sul materasso , sistemandosi i capelli mentre con lo sguardo studiava un modo per superare l'ostacolo ed arrivare al pavimento . Il corpo del pirata si mosse velocemente , senza lasciarle il tempo di capire ciò che stava succedendo e di reagire . Impattò sul cuscino mentre una ciocca di capelli le fini sulla guancia , mentre il suo sguardo si posava in quello oltremare di lui che la fissava sovrastandola a cavalcioni su di lei .

-tentaci di scappare bambolina ?- rise divertito di essere riuscito a prenderla di sorpresa .

- ora basta! Il tempo che dovevo passare con te l'ho passato ! Ora lasciami andare , non hai più nessun diritto su di me . - lo spinse per le spalle facendolo cadere di lato sul letto mentre lei si alzava in fretta sistemandosi la felpa sopra i pantaloni di pelle . 

- heheh ... Dove pensi di adare ? - sfoderò un sorriso forzato che accennava chiaramente irritazione per il rifiuto .

Era convinto di averla in pugno mentre quella ragazzina bisbetica non accennava a cedere ; continuava ad irritarlo connquel suo comportamento testardo ed irrispettoso e , soprattutto , per una ragione a lui incomprensibile , continuava a tirare fuori diritti da tutte le parti . Non sapenva come funzionasse nel suo mondo , ma nelle acque che circondavano il regno della foresta incantata le donne non avvano tutti questi diritti ... Figurarsi sulle navi pirata ! 
Come aveva potuto pensare che non prendersi il premio della scommessa ma tenerla semplicemente prigioniera accanto a sè per una notte , l'avrebbe fatta cadere ai suoi piedi ? 
Questa era complicata e troppo testarda per i suoi gusti impazienti . D'ora in avanti non si sarebbe fermato davanti alla pietà , avrebbe usato qualsiasi arma per farla sua . Ormai non era più una questione di voglia , era diventata invece una gara in piena regola . Una gara verso il suo stesso orgoglio di pirata donnaiolo quale era . 

- vado a fare un giro , magari trovo un fiume dove farmi un bagno ...- 

- cos..?- 

-siamo a terra imbecille ! Io vado ...- 

Afferrò la maniglie e uscì di fretta cercando di evitare lo sguardo del pirata che ,però , aveva già fissato sulla finestra illuminata dal sole . 

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Era immersa nell'acqua limpida mentre nelle orecchie risuanava solo lo scroscio dell'acqua che precipitava dalla cascata . 

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Le voci nella locanda rimbombavano ,mescolandosi alla musica che creava allegria tra gli uomini e le donne ubriache . Clelia si sedette al bancone ,frugò nelle tasche dei pantaloni e ne tirò fuori due monete d'argento . Le aveva prese dalla scrivania di Uncino mentre non guardava , non aveva intenzione di considerarlo un furto ma , piú semplicemente , un drink geltimente da Mr. Casanova degli stoccafissi . 
Ordinò una bottiglia di rum e mandò giù qualche sorso senza pensarci . Era mi minorenne , ma , in quel mondo cosí lontano da casa , non importava poi molto.Il rum cominciava già a fare effetto , non lo aveva mai retto l'alcool e ormai il bruciore,  che il liquido ambrato le lasciava lungo la gola , era quasi sparito . Uno , due ,tre 
sorsi . Metà della seconda bottiglia di rum era andata e sembrava essere finalmente riuscita a togliersi dalla mente i momenti passati a fare da "premio" per quella stupida scommessa con lo stoccafisso; al loro posto, però , avevano cominciato ad insediarsi quelle scene cosi ...compromettenti ... Quei momenti in cui non riusciva a dibattersi , in cui non riusciva a tirare fuori quel lato del suo carattere che la rendevano testarda , saccente e terribilmente sarcastica in tutto ciò che faceva , che la rendevano irraggiungibile da qualunque uomo donnaiolo presente sulla terra ... O dovunque si trovasse ora . Tutto ciò che era diventata , tutto ciò che aveva costruito in 17 anni sull'idea fissa di odiare gli uomini , tutte le affermazioni sul suo futuro da fidanzata sdolcinata a cui aveva negato nel più assoluto dei modi  , convinta , tutto svaniva davanti allo sguardo di ghiaccio di colui che l'aveva trascinata li , che l'aveva ripetutamente stuzzicata con battute sarcastiche , che l'aveva ,per dispetto , legata e lasciata a digiuno , che l'aveva chiusa in cabina , che l'aveva aiutata a legare il corsetto chiedendole perdono per l'uncino freddo sulla pelle , che l'aveva abbracciata tutta la notte dopo averla tirata giù dall'albero maestro , che l'aveva stretta a se la notte prima provocandole con un singolo bacio sul collo assurdi brividi lungo la schie.... BASTA ! BASTA ! BASTA !!!! 

Doveva smetterla di pensarci ! Ma come poteva ? Era ubriaca,  e , anche se non lo avrebbe mai ammesso a sè stessa , " Vino Veritàs" 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Scusate il ritardo ! Sono incasinata con la scuola e ho avuto un piccolo "blocco dello scrittore" comunque ora eccomi tornata ! Vi auguro una buona lettura ... Spero vi piaccia *^* 


Uscì dalla locanda. Aveva detto di no a molti quomini quella sera e ,per sua fortuna , nessuno aveva insistito eccessivamente o le aveva messo le mani addosso. Si incamminò lungo la strada deserta. Era notte fonda e, per sua fortuna, sarebbero ripartiti il pomeriggio seguente perciò non le restava che aspettare che l'efetto dell'alcool sparisse. 
Era veramente unbriaca, tanto che a malapena si reggeva in piedi. 
Dondolò per le strade della città alla ricerca di un vicolo che la riportasse alla spiaggia per raggiungere il molo . Svoltò in una stradina ,seguendo il rumore delle onde. Era buio pesto e le venne il dubbio che, ciò che pensava essere il rumore del mare, fosse in realtà frutto della sua mente o, peggio, semplicemente il rumore dell'alcool che sbatteva sulle pareti del suo stomaco vuoto. Una figura le sbarrò la strada sorridendo. 

- hei bellezza ! Ti va di divertirti un po con me ?- 

Fece retrofront ma anche l'altro lato del vicolo era stato sbarrato da altre due figure nere.

Alzò lo sguardo quando il primo la prese per il polso sttirandola a sè.

-eddai che sarà divertente!- 

Aveva i capelli castani e lunghi fino alla mandibola. Non era più giovane dello stoccafisso , ed era anche di bella presenza, ma nei suoi occhi brillava una luce particolare, una luce che non presagiva nulla di buono. 

Si dimenò ma la testa le girava tremendamente e otenne solo un'incontro con la strada. 

Provò ad urlare ma gli altri due uomini la issarono bloccandola e tappandole la bocca. 

Avevano i capelli neri e fisici scolpiti come il terzo . I lineamenti erano pressochè identici anche i sorrisi maliziosi erano uguali come uguale era anche la luce quasi "malvagia" che speizzava nei loro occhi. 

- che sei proprio carina ? E... Mmm ... Abbiamo bevuto un pochino eh ? Bene cosi sarà più facile.- 

L'uomo si avvicinò mentre lei tentava inutilmente di liberarsi dalla presa dei gemelli. 

- e questa ? Che strano idumento ...- 

Guardò perplesso la felpa Grigia mentre a lei cominciavano a scendere lacrime silenziose sulle guance.

L'uomo alzò lo sguardo verso i gemelli perplesso e ottenendo solo spallucce e un sorriso complice. Le alzò la felpa fino sopra il seno rimanendo ancora più perplesso vedendo il reggiseno nero della ragazza . 

- ma che diavolo ..? - 

La risposta lo illuminò di colpo guardando i compagni per poi spostare lo sguardo su Clelia che stava acora piangendo inerme . 

- oh oh ... La signorina non è di questo mondo .- 

I due mori si guardarono per poi tornare sul loro compagno . 

- beh meglio ! -

-almeno ci divertiremo con qualcuno di diverso! - concluse , finendo la frase iniziata dal fratello. 

Le mani fredde di lui le toccavano la pelle della schiena correndo giù lungo i fianchi e provocandole brividi di paura che, mescolati alla sbornia ,creavano il terrore puro. 
Le slacciò i pantaloni e glieli abbassò fino alle ginocchia per poi fare segno ai gemelli di alzarla . I pantaloni caddero a terra mentre il vento estivo la faceva rabbrividire ancora di più. Ricominciò i tentativi di farsi notare da qualcuno,quando l'uomo cominciò ad avvicinarsi agli slip  ma ne uscì soltanto un'urlo , soffocato dal lembo di stoffa che le copriva la bocca.  
Lo sapeva. Sarebbe morta li, violaentata come una prostituta qualunque in quel vicolo. L'alcool che circolava bruciandole le vene, le consumava anche le forze anche per una tentata fuga. Appoggiò la testa al muro chiudendo gli occhi per cercare invano di nascondere le lacrime terrorizzate che le scendevano lungo le guance;ma bastava il tremore del suo corpo a trapelare le emozione del momento. 
Le mani dell'uomo le spostarono gli slip neri,notandone la strana consistenza sorpreso. Si slacciò la cintura avvicinandosi sempre più fino ad esserle tra le gambe. Strinse le palpebre in attesa del dolore,almeno non avrebe visto quell'essere schifoso in faccia. 
Sentí due colpi di piatola accompagnati dal tipico odore di bruciato della polvere da sparo. Un fragoroso rumore di una bottiglia frantumata le tuonò vicino alle orecchie facendole aprire di colpo gli occhi. L'uomo che la bloccava aveva gli occhi sgranati e in nemmeno un millesimo di secondo cadde a terra lasciandola di colpo. Cadde a terra tradita dalle sue stesse gambe mentre tremando siraggomitolò su sé stessa cercando di coprirsi il basso ventre come poteva. Un soprabito le cadde addosso coprendola quasi interamente. Rimase nascosta tremando. Ormai aveva paura e cominciava ad averne anche per il suo salvatore, chiunque esso fosse.
Un braccio le passò sotto le gambe mentre l'altro le cinse la vita e venne sollevata nel più totale silenzio. Fece per dimenarsi ma non fece in tempo ad aprir bocca per cominciare ad urlare che venne stretta anora si più al petto dell'uomo. Riconosceva quell'abbraccio, le era già capitato di testarlo sulla sua pelle. Si calmò improvvisamente appoggiando esausta la testa sul gilè dell'uomo sospirando. 

-sei in ritardo- 

Sentì un ghigno divertito da parte dell'uomo mentre i suoi passi la cullavano fra le sue braccia.

- e a te servirebbe un microcip mio gattino randagio- 

Sorrise ,al buio della notte sotto il copricapo del pirata mentre,con le palpebre rilassate e socchiuse si godeva il dondoliio di ogni singolo passo. 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Gli attaccapanni scorrevano lungo il palo di legno dell'armadio stridendo leggermente. 

-un microcip .... Sul serio ? Sei stato troppo nel mio mondo caro capitano ..- 

Non aveva avuto le forze di controbattere quando,la sera prima, si trovava tra le sue braccia ma , ora che si era riposata, il pensiero le era tornato a quella frase che le suonava alquanto possessiva. 

- hai presente quanto ti ho cercata? Ritieniti fortunata che mi sono limitato a quello, almeno sono stato più originale del vostro solito "c'era traffico "- 

Ridacchiò annuendo continuando a guardare nel grande armadio. 

- ok basta ! Sei troppo lenta bambolina e a me serve il cappotto ! - 

Si alzò di scatto dal letto dov'era seduto. Clelia svampò vedendoselo venire incontro e indietreggiò d'istinto.  Il pirata si diresse verso le ante e andò a colpo sicuro con l'unico vestito da donna rimasto. 

-tieni, veloce che poi te lo devo allacciare. Siamo in ritardo. - 

Il vestito le arrivò tra le braccia e lei lo prese al volo arrossendo, se possibile, ancora di più. 

- in ritardo per cosa ?- 

- in ritardo ... Sbrigati ! - 

Sorrisee uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosici in attesa di rientrare . 

Rientrò nella stanza di scatto. Erano dieci minuti ce aspettava e non aveva segni di vita da parte della ragazza. 

- ma quanto ci mettete voi donne a vestirvi ?- 

La trovò intenta a tentare di allacciarsi il corsetto da sola e sorrise quando ,guardandola , la vide arrossire in maniera parecchio evidente.

- lascia ...- le si avvicinò dandole dei piccoli schiaffi sulle mani per poi armeggiare con i mastri . 

Con la mano ne  avvolse uno attorno alla base dell'uncino che agganciò al primo incrocio, mantre con l'altra afferrava l'altro nastro. Cominciò astringere i nastri con pazienza cercando di non far slegare quello dalla parte dell'uncino. Stava andando a memoria. Si era persino dimenticato di colore fossero i nastri. I suoi occhi erano impegnati a a fissare la pelle candida della ragazza che la rendeva una perfetta bambola di porcellana. 

-Ahi ! - sussultò. 

Scosse la testa per riprendersi e tornò con lo sguardo sul lavoro. Si accorse che la sua pelle perfetta ora era macchiata di un rosso scarlatto, leggermente più chiaro del vestito che stava allacciando. L'aveva tagliata con l'uncino senza accogersene. Si era distratto troppo e aveva agganciato troppo forte l'incrocio dei nastri andando a tagliare la pelle con la punta affilata. 

- scusami.- la sua voce tremava ma mai quanto aveva fatto il corpo della ragazza per l'imbarazzo di quel momento- vieni, mi siedo cosi vedo meglio.- 

Serrò la presa sui nastri e la trascinò verso il letto  sedendosi poi sul materasso avvicinandola fino a tritrovarsela in piedi tra le sue gambe. 
Prese una fascia dal cassetto del comodino e slacciò un pezzo del corsetto in modo da vedere il taglio. 

- uhhh, è profondo ! Chiedo perdono.- disse ridacchiando 

Clelia divampò e scattò in avanti quando qualcosa di caldo e viscido le toccò la pelle,facendole bruciare la ferita. 

- p... Perchè mi hai leccato ?- balbettò fissando il pirata che si leccava il sangue dalle labbra. 

Aveva il viso rosso come un pomodoro, forse addirittura come un'autopompa. 

- stavo solo disinfettando! Ammeno che tu non voglia ammalarti per l'infezione ! Ma in quel caso sappi che non ci penserò due volte a buttarti in pasto agli squali.- sorrise tentando di nascondere l'imbarazzo- torna qui che finisco. Dobbiamo andare.- 

- non ci penso neanche ! - disse indietreggiando e se possibile arrossendo ancora di più. 

- eddai! Non fare la timida bambolina! Devo solo disinfettarlo e bendarlo!- 

- No ! Scordatelo ! -

 si girò cercando un angolino della stanza che fosse abbastanza lontano dall'uomo. 
Una mano le afferrò la spalla girandola di scatto e caricandola sulla spalla. Si mise ad urlare picchiando con i pugni sulla schiena del pirata che intanto si dirigeva verso il letto. La lasciò cadere sul materasso voltandola sulla schiena intercettando la sua espressione di dolore dovuta al taglio. Allargò il corsetto scoprendo la ferita ancora sanguinante. 

- non ci provare maniaco! Lasciami !- 

- è inutile che urli tanto non cè nessuno. Sono tutti alla locanda a bere . E poi, non ci penso neanche, quando mi ricapiterà di vederti arrossire cosi ?- rise 

Si stava divertendo. E non poco. Ce l'aveva in pugno e stavolta nessuno dei suoi uomini sarebbe venuto in suo soccorso. Non sapeva il perchè però il suo sangue aveva un sapore talmente dolce che il desiderio di assaggiarne ancora stava cominciando a salire piano piano, sinuosamente come un serpente tentatore. 
Baciò la ferita impremiandosi le labbra di sangue e sentendo la schiena di lei irriginirsi di colpo. 
Si passò la lingua sulle labbra assaggiando quel rosso denso dal retrogusto ferroso. Clelia aveva smesso di agitarsi e aveva cominciato a tremare, aveva smesso di insultarlo come di solito faceva e aveva cominciato a respirare affannosamente, aveva smesso di tenergli testa come aveva fatto dal momento in cui gli era atterrata seminuda addosso... Quando per la prima volta l'aveva vista arrossire. In quella giornata d'agosto aveva smesso di lottare e .... Aveva cominciato a piangere ? 

Si riprese prendendole le spalle e girandola a viso insù. No non poteva piangere! Era sempre stata testarda , saccente, sarcastica e terribilmente irritante, non poteva proprio ora essere debole ... Piangeva. Le lacrime le scendevano lungo le guance solcandole il viso e lasciando il segno del loro passaggio sulla pelle candida. Gli occhi gonfi, arrossati. Si scostò raddrizzandola e mettendola seduta, pulí con un fazzoletto la ferita e la vendò velocemente prima di rimettersi al lavoro con gli ultimi incroci del corsetto. Si alzò velocemente uscendo dalla cabina e lasciandola seduta sul materasso immobile come una bambola senz'anima. 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Il cuore le batteva a mille e il respiro era frenetico e incessantemente agitato. Doveva calmarsi o sarebe andata in iperventilazione. Cominciò a trettenere il respiro, sforzandosi di rallentare il su e giù del suo petto. Il corsetto che le costringeva le costole però non le rendeva la vita tanto facile. Si sdraiò sul materasso con le mani sul ventre cominciando a dondolare le gambe per distrarsi. Chiuse gli occhi. Doveva calmarsi assolutamente. Si, ne era sicura. Non le avrebbe maifatto del male. Le stava solo disimfettando la ferita. Non aveva motivo di farle del male. L'aveva salvata la sera prima, di certo non aveva senso proteggerla per giorni e poi farle del male cosi all'improvviso. Forse...

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Entrò nella stanza di colpo chiudendosi la porta alle spalle e si diresse verso il letto. Si bloccò di colpo. Aveva pianto a lungo e ora si era addormentata con gli occhi gonfi e la trapunta stretta in un abbraccio. Si era rinchiusa a riccio e i suoi capelli coprivano in parte il viso candido e addormentato.  
Si sedette accanto a lei scostandole i capelli e scoprendo il viso.  La osservò per qualche secondo per poi schioccarle un bacio all'estremità dell'occhio e uscire dalla stanza di fretta lasciandola di nuovo sola immersa nei suoi sogni. 

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Tre giorni. Erano passati tre giorni e di quello stocafisso donnaiolo nemmeno l'ombra. Non era arrabbiata per quello che era successo. Non poteva esserlo. Era riuscita ad autoconvincersi che quello che era successo tre giorni prima fosse stato solo un incidente, un'incomprensione enorme che aveva finito per imbarazzare entrambi per un semplice gesto medico non convenzionale. Insomma, la questione era semplice : lui l'aveva tagliata con l'uncino e aveva tentato di disinfettarla. Insomma non c'era il napisan o l'amuchina li, doveva cercare di comprendere e adattarsi ! Lei, per qualche strana ragione, si era fatta prendere dal panico e aveva cominciato ad agitarsi in maniera inverosimile. Una cosa non si spiegava; il batticuore, o meglio, lo aveva subito attribuito all'attacco di panico in corso in quel momento anche se lo sentiva strano. Insomma lui doveva disinfettarle il taglio. L'aveva immobilizzata per riuscire a tenerla ferma e l'aveva medicata per poi mollarla vedendola piangere per la crisi isterica, lasciando la stanza per farla calmare. 
E lei cme una stupida si era addormentata esausta dimenticandosi che erano in ritardo per qualcosa che neanche sapeva. Come diamine aveva fatto ? Adesso di sicuro quell donnaiolo era sceso a cercare qualcuno a cui venderla e sarebbe diventata la schiava o la concubina di qualche signore da strapazzo. Aaaaaah non voleva pensarci ! Non si vederva proprio a spazzare e strofinare e lucidare e rifare il letto dove probabilmente era stata costretta a ..... Si diede uno schiaffo per riprendersi e smettere di viaggiare  con la fantasia. Che poi probabilmente sarebbe stata rinchiusa da qualche parte con la scusa di incapacità.Non puliva neanche la sua stanza, figuriamoci un castello ! BASTA ! Fantasia vattene ! 

- perché ?- 

PERCHÉ SI ! 

- ok ok.....guastafeste - 

Nessuno sapeva nulla e il capitano continuava a lasciare il suo equipaggio in attesa di ripartire per qualche strana rotta. 

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Usci dalla cabina in preda al panico. In tanti anni che ero al suo servizio non lo avevo mai visto ridotto cosi. Aveva le punte dei capelli visibilmente umide dal sudore e il viso completamente rosso. Persino dopo l'ultimo combattimento con Peter Pan,da cui era stato avvelenato, non ne era uscito con cosi tanti danni psicologici come in 20 minuti dentro quella stanza con lei. Restò appoggiato alle assi di legno della cabina per qualche minuto a riflettere. Di me non si era neanche accorto, pensando probabilmente ch fossi alla locanda con gli altri. Si asciugò la fronte accennando con la testa ad un segno di consenso edentrò di nuovo sbattendo la porta alle spalle. Adesso la mette in riga quella mocciosetta dalla lingua d'argento!.... E invece no. Uscì pochi secondi dopo chiudendo la porta dolcemente e scendendo dalla nave in direzione della città, sparendo tra gli edifici. 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Il chiacchiericcio in sottofondo gli ronzava in testa come uno sciame d’api impazzito. Appoggiò il bicchiere sul bancone e lo fissò con sguardo vuoto fino a quando il liquido ambrato non smise di ondeggiare.

Seduto su quello sgabello la sua mente vagava tra le immagini di quei giorni passati con quella ragazzina. Si chiedeva ripetutamente cosa avesse di tanto speciale per riuscire a fargli perdere la testa in quel modo. Ma, ancora, non riusciva a darsi una risposta plausibile.

Schienò il liquore godendosi il caldo bruciore dell’alcool lungo la gola.

  • -  Fammene un altro!-

  • -  Certo che reggi bene... è già il decimo!-

    Ridacchiò senza alzare lo sguardo.

    Eccola lì, l’ultima locanda del paese. Dopo mezz’ora di cammino in salita, finalmente l’aveva trovata in cima quell’unica collina. Se non lo avesse trovato nemmeno lì sarebbe dovuta tornare alla nave da sola, di notte senza uno straccio di buona notizia per la ciurma preoccupata.

    Sospirò e aprì la porta. Lo vide, seduto al bancone della locanda mentre sorseggiava un bicchiere di whisky.

    Si diresse verso di lui cercando di ignorare i fischi e i richiami di uomini ubriachi che cercavano di attirare la sua attenzione. Si sedette sullo sgabello di fianco a lui e ordinò, anche lei, un bicchiere di quel liquore ambrato. Il silenzio regnava sovrano e, per quasi un’ora, nemmeno i loro sguardi si incontrarono.

- Cosa ci fai qui ? 

Finalmente la voce dell’uomo ruppe il silenzio. Lo guardò con la coda dell’occhio e vide che il suo sguardo era rimasto fisso sul bicchiere ormai vuoto. Alzò le spalle sospirando.

Potrei farti la stessa domanda...non penso sia ora di smetterla di scolarti tutta la riserva di whisky della locanda?-

Non rispose alla domanda ma lo vide accennare un sorriso. “ doveva essere proprio ubriaco per non controbattere” Pensò.

Si alzò dallo sgabello allontanandosi per un minuto dal capitano. Sussurrò qualcosa al locandiere e gli passò un sacchetto. Lui le chiese qualcosa, lei rispose innescando una risata sotto i baffi da parte dell’anziano signore che spiò con la coda dell’occhio quell’uomo che da tre giorni era seduto nella sua locanda.

Tornata dal suo capitano gli prese un braccio e se lo passò attorno al collo afferrando con una mano l’uncino mentrecon l’altra, gli sostenne la vita cercando di fare forza sulle gambe per rimetterlo in piedi. Lui si alzò a fatica, brontolando che avrebbe potuto benissimo camminare da solo nonostante le sue ginocchia dimostravano il contrario.

Cominciarono a salire le scale un gradino alla volta, gli girava la testa e la vista era offuscata dall’alcoolL’unica cosa a cui riusciva a pensare era come la sua dignità di uomo, in quel momento, fosse svanita. Dover essere accompagnato in una camera da una ragazzina era frustrante.

Girò lo sguardo. Quegli occhi verde smeraldo fissi sui loro piedi e i denti che mordevano leggermente il labbro, delineavano una certa concentrazione. Vederla così attenta a non inciampare su qui gradini pericolanti, gli suscitò un sentimento tenero che nemmeno lui riuscì a spiegare. Cercò di scacciare quel pensiero cercando qualcosa da dire per interrompere il silenzio che si era creato.

- Tu e quel vecchio sembravate abbastanza complici poco fa ...-

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disse con tono serio.
Ridacchiò sentendolo sbiasciare le parole.

- Si beh, vedi, ho saldato il conto della camera e di tutto quello che ti sei bevuto in tre giorni e mi ha chiesto come facessi ad avere tutto quel denaro...-

Uno sguardo interrogativo gli apparve sul volto mentre guardava lo sguardo divertito di Clelia. - ... Gli ho detto che non me ne preoccupavo dato che erano soldi tuoi...-

Lo sguardo interrogativo si tramutò in uno sguardo sottile che per un’istante le fece raggelare il sangue. Erano ormai arrivati davanti alla camera quando, in meno di un secondo, si ritrovò con le spalle schiacciate contro la porta di legno. L’uncino le premeva sulla spalla mentre l’altra mano dell’uomo era appoggiata sulle assi in legno della porta a pochi centimetri dal suo viso. Due possi azzurro cielo la fissavano lucidi e pieni di rabbia.

Ora sei proprio nei guai ragazzina...-

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