La storia di un amore possibile

di Beatrux_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nathaniel Pietro Barton ***
Capitolo 2: *** Morgan Stark ***
Capitolo 3: *** Lutto in casa Stark ***
Capitolo 4: *** Affare di ricordi ***



Capitolo 1
*** Nathaniel Pietro Barton ***


29 MAGGIO 2015
Quel giorno, Anthony Edward Stark, si svegliò felice, avevano appena sconfitto Ultron e ed era il suo compleanno.
Nulla poteva andare storto, quel giorno compiva i suoi 45 anni, era contento, diciamo, solo pochi giorni prima aveva assistito alla morte di Pietro Maximoff, ci era rimasto molto male, ma non avrebbe dovuto pensarci a lungo, rimuginarci sopra, avrebbe dovuto pensare solo al compleanno...
Neanche il tempo di alzarsi che gli arrivò un messaggio da parte di Steve Rogers:
"Stark, metti l'armatura, ti spiego quando arrivi di fronte allo S.H.I.E.L.D."
"Oh! Ma porca...! Neanche il tempo di salutarsi, svegliarsi o un augurio!?"
Dopo essere diventato Iron Man, volò fino al punto prestabilito e incontrò Captain America:
"Stark" Cominciò a dire il biondo, avvicinandosi a lui "Barton-"
"Non dirmi che ha perso di nuovo l'arco!"
"No Tony, Barton sta per avere il terzo figlio!" continuò Rogers "Me lo ha appena detto Nat, era qui fino a 5 minuti fa, poi è andata a casa di Clint, farà nascere lei il bambino"
"Oh no! Ma che centriamo noi?" Replicò Iron Man
"Supporto!?" Mentì Steve, l'altro sarebbe dovuto essere il vice infermiere o una cosa così, insomma, avrebbe dovuto "aiutare".
"Ok, andiamo allora!"
"No, dobbiamo aspet-"
Ci fu un tonfo assurdo poco lontano da loro, era arrivato e Thor
"Adesso sì..."
Arrivati a casa Barton si sentivano urla già fuori dalla dimora.
"E io che pensavo fosse un posto tranquillo..." Disse Stark
"Mi sa che ti sbagliavi..." Gli rispose Thor
"Che facciamo... entriamo?" Chiese Iron Man
"No, guarda!" Disse Steve "Sbrighiamoci, dai!"
"Ok, ok, calma" Gli rispose Tony
Appena dentro, Natasha, dal piano supriore, urlò:
"Anthony Edward Stark! Sarà meglio che tu salga quelle cazzo di scale entro questo esatto istante! INTESI!?" Tony si guardò attorno confuso, indicando se stesso col dito. E tutti gli altri, al corrente di quello che avrebbe dovuto fare il loro amico da settimane, risero scuotendo la testa sù e giù.
"Avanti Stark, vai al piano di sopra!" gli disse ridendo Steve
"E per far che!?"
"Non sai far nascere un bambino?" gli chiese Cap
"No!"
"Imparerai!" Concluse Thor sorridendo, mentre Tony si irrigidiva, comincindo a salire le scale. Arrivato al piano di sopra, aprì la porta e Natasha gli urlò:
“STARK! RIMANI Lì IMPALATO O MI DAI UNA MANO!?”
"Rimango volentieri qui!"
"STARK!" Gli rispose la donna, voltandosi verso l'uomo con il volto rosso dalla rabbia
"Ok, ok!"
"VATTI A CAMBIARE! Non penso tu voglia sporcare l'armatura!"
"Eh va bene!"
Tolta l'armatura, Stark si impegnò al meglio per far nascere quel bambino, il figlio di un suo caro amico, ma per quanto avrebbe voluto capitanare l'impresa più strana della sua vita, dovette ammettere, tra se e se, che non aveva la minima idea di come farlo, doveva seguire gli ordini della rossa che gli stava accanto, soffocando nella mascherina che era stato obbligato a indossare.
Era ormai sera quando il terzo figlio di Clint Barton venne al mondo, lo stesso giorno di Tony Stark, quello si che era oggetto di vanto: nato lo stesso giorno di iron man e fatto nascere da Iron man, wow, quel bambino non aveva neanche un'ora ed era già fortunatissimo.
Stark non aveva mai visto Clint Barton piangere, lo aveva sempre definito senza cuore, come lui lo aveva sempre definito, ma in quel momento gli sembrava stranissimo, aveva visto una sola e unica lacrima rigare il volto dell'amico, quando era morto Pietro Maximoff, per salvare la vita al neogenitore, solo in quell'occasione, ma era troppo impegnato a combattere per metterci la testa sopra, e poi se lo era dimenticato, tipico di Stark.
Al piano di sotto, nel frattempo, vi erano due persone in trepidazione, che quando videro scendere dalle scale Clint Barton che teneva in braccio un bambino, si strinsero a lui, per congratularsi e vedere il bellissimo fagotto che teneva tra le braccia.
Qualche minuto dopo scesero dalle scale Tony e Natasha.
"Allora Barton, come lo chiamiamo questo bambino?" Gli disse la ragazza ridendo, ormai consapevole che il piccolo, già in principio, doveva chiamarsi come lei, però è maschio e quindi... non penso si possa
"Beh, Romanoff, direi Nathaniel" cominciò ridendo Clint. Poi si fermò a pensare... "Pietro" e provocò il silenzio nell'aula, finche Rogers non lo spezzò
"Wanda ne sarà felicissima"
"Già..." continuò Occhio di Falco "Barton"
Poi a Tony venne in mente un dettaglio che la mattina stessa gli sembrava la cosa più importante, ma che in quel momento gli sembrava la cosa meno rilevante del mondo. Il flusso di pensieri di Iron Man venne interrotto da Thor:
"Stark, tutto ok?"
"Sì, è che oggi è stata una giornata strana e... mi stavo quasi dimenticando che... è il mio compleanno!"

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Capitolo 2
*** Morgan Stark ***


Com'è strano il mondo...
Com'è possibile che le esperienze del passato influiscano così tanto sulle scelte del futuro?
Cosa sarebbe successo se Thanos non avesse schioccato le dita? Beh, di sicuro non sarebbe nata Morgan Stark... e di sicuro Clint Barton non avrebbe dato di matto.
Ma chi lo avrebbe mai detto che, prima o poi, in un fututo non molto lontano, queste due famiglie sarebbero state unite?

25 APRILE 2019
"COSA!?" Urlò Tony Stark, dopo aver sentito sua moglie, Pepper Potts, da poco in Stark, dirgli:
"MI SI SONO ROTTE LE ACQUE...!"
Dopo che Thanos aveva schioccato le dita, e Tony era tornato, a fine agosto/inizio Settembre, i due si erano sposati dopo qualche tempo, il 31 Ottobre 2018, provocando felicità nei cuori dei, restanti, Avengers. La donna rimase subito incinta, ma a fine Aprile, a soli 7 mesi di gravidanza le si ruppero le acque...
"Tony... cosa facciamo?"
Per la prima volta la mente geniale di Anthony Edward Stark era come quello che, secondo lui, era sempre presente nella testa di Steve Rogers, il NULLA.
"Lo facciamo uscire!" Le disse, con un filo di paura, lui
"Beh, direi Tony! Sei sicuro di star bene? Sembra quasi che tu stia peggio di me..."
"Si, si, sto... benissimo direi! Credo solo di aver bisogno di fare una cosa prima... tu sdraiati sul divano e rilassati!" Detto questi Iron Man si diresse nella cucina, per fare la chiamata più importante, forse, della sua intera vita!
"Pronto Tony, tutto bene?"
"No Rogers, non va tutto bene!"
"Perchè!? E' successo qualcosa a te, a Pepper o al bambino!?"
"Si! Le si sono rotte le acque!"
"MA E' A SOLI 7 MESI DI GRAVIDANZA!"
"Appunto!"
"Lo dico subito a Nat! Arriviamo in meno di 20 minuti!"
Quelle parole erano la realtà pura, meno di 20 minuti dopo il salotto di casa Stark era strapieno di persone:
Natasha Romanoff, Steve Rogers, Bruce Banner e Thor. Appena entrata in casa, la vedova nera corse verso la signora Stark, aiutandola a salire le scale, mentre gli altri tre uomini tranquillizzavano il povero Tony. Al piano di sopra, Natasha Romanoff allestì al meglio la stanza per far nascere quel bambino. Quando vide che la donna era, ormai, dilatata di 10 centimetri e il momento delle spinte era arrivato urlò al piano di sotto:
"Anthony Edward Stark! Sarà meglio che tu salga quelle cazzo di scale entro questo esatto istante! INTESI!?" Tony mandò giù la saliva a fatica, era come se avesse già sentito quelle esatte parole, era come se stesse vivendo un Deja vu.
"Avanti Stark, vai al piano di sopra!" gli disse ridendo Steve
"E per far che!?"
"Non sai far nascere un bambino?" gli chiese Hulk
"No!"
"Imparerai!" Concluse Thor sorridendo, mentre Tony si irrigidiva, comincindo a salire le scale. Arrivato al piano di sopra, aprì la porta e Natasha gli urlò:
“STARK! RIMANI Lì IMPALATO O MI DAI UNA MANO!?”
"Rimango volentieri qui!"
"STARK!" Gli rispose la donna, voltandosi verso l'uomo con il volto rosso dalla rabbia
"Ok, ok!"
*ore dopo*
Tony stava baciando sua moglie sulle labbra, mentre Natasha avvolgeva il bambino, appena venuto al mondo, in un telo. Tony si girò verso la rossa, chiedendole:
"Allora, mi fai vedere mio figlio?"
"Beh Stark, mi sa che se vorrai un FIGLIO, dovrai aspettare la prossima volta..." Gli rispose lei, con un sorriso sulla faccia
Stark sgranò gli occhi quando Natasha gli passò una cosina che non pesava più di quattro chili nelle braccia
"Ti assomiglia, sai" Gli disse la moglie, vedendo che al marito stavano scendendo le lacrime a rigargli la faccia
"Si, quando fanno il broncio hanno la stessa ruga, qui, sulla fronte" Disse Romanoff, indicando la fronte della piccola
Pepper rise, mentre Tony accentò ancora di più la ruga.
Scesi al piano inferiore loro accorsero a vedere la nuova arrivata, e Nat chiese:
"Allora Stark, come la chiamiamo questa bambina?"
Stark sorrise, osservando Pepper, erano sicuri che sarebbe stato un maschio, e quindi il nome sarebbe stato Howard, in nome del padre di Tony, ma una femmina... a Iron Man tornò in mente un sogno, un figlio, un figlio di nome "MORGAN STARK!"
Nel frattempo, un'ombra, un'ombra che poteva vagamente ricordare il sesto Avengers, osservava la scena dalla finestra, voleva entrare, ma sapeva che se lo avesse fatto sarebbe, molto probabilmente, stato bombardato da domande e condoglianze... Lui osservò meglio la scena, non aveva mai visto Tony Stark piangere, lo aveva sempre definito senza cuore, come lui lo aveva sempre definito. Natasha distolse lo sguardo per qualche secondo dalla piccola, e osservò la finestra nella quale vi era l'ombra... uscì, senza farsi notare da nessuno, tanto meno da lui, prese un'ombrello dal porta ombrelli, perchè si era messo a piovere, e, sempre senza farsi notare, si diresse verso l''ombra.
"Che ci fai qui?" Cominciò lei, con uno sguardo impassibile
"Osservo" Le rispose lui, con lo sguardo impiantato all'interno
"Perchè sei scappato?"
"Secondo te?"
"Ascolta Cli-"
"Da oggi in poi puoi Ronin"
"Io ti chiamerò sempre come voglio io!"
"Quel nome non mi appartiene più."
"E perchè?"
"Perchè è morto, è morto insieme alla sua famiglia"
"Eppure qui lo vedo, sai?"
"E chi vedi?"
"Vedo l'uomo che ha sofferto di più, che ha salvato la mia vita, e che ora deve salvare la sua di vita."
Clint si alzò, pronto ad andarsene
"Vedo Clint Barton!" Continuò lei, mentre lui si irrigidiva a sentire quel nome, che ormai non gli sembrava più il suo, e lo abbracciò dalle spalle.
"Devo andare, Nat" Disse lui, mentre si girava per guardarla negli occhi
"Ti troverò, lo sai?"
"Lo so, solo non darmi false speranze..." Concluse lui, cominciando ad incamminarsi verso la parte opposta da cui era arrivata la ragazza, verso la sua nuova vita, verso il suo nuovo mondo.

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Capitolo 3
*** Lutto in casa Stark ***


Quando la piccola Morgan Stark aveva solo 4 anni, nell'ottobre 2023, il suo papà, Anthony Edward Stark, venne a mancare, inizialmente le dissero che era semplicemente morto, come dire a una bambina che il suo vecchio aveva sacrificato la propria vita per miliardi e miliardi di persone, era infattibile!
Intorno alle 18 del 13 ottobre 2023, la piccola Morgan Stark era nella sua tenda, a giocare a nascondino con uno dei migliori amici di suo padre, Happy Hogan. La piccola stava ridendo quando il suo compagno di gioco non si incupì, trovandola e portandola nel salotto.
"Piccola... è successa una cosa brutta brutta..." Disse allora Harold
"Cosa?"
"Non spetta a me dirtelo Morgan... ma lo scoprirai presto"
"Ok..." Conccluse lei guardandolo male
Casa Stark non era mai stata così affolata, vi erano uomini che lei non conosceva, ad esempio un uomo con la cresta, dei tatuaggi, gli occhi lucidi e con del sangue che gli colava dalla fronte, all'apparenza sembrava grave, ma lei non lo sapeva, essendo una Stark in piena regola, la piccola si avvicinò a lui...
"Ehy! Come ti chiami? Sei un'amico del mio papà? Se si perchè non ti ho mai visto?"
"Ehy piccoletta... si, sono Clint, un'amico del tuo papà... e tu gli assomigli così tanto, sai?" Le rispose, piangendo
"Si, me lo ripetono tutti! Ma perchè piangi?" Gli chiese "Ma perchè c'è tutta questa gente in casa mia? Non c'è mai stata...!"
"Tu sei sveglia ragazzina, continua così!" Concluse lui, dandole un bacio sulla testa, osservando la bambina fare una faccia perplessa.
Poco dopo entrò dalla porta Pepper Stark, ora vedova, tutti le fecero gesti sconsolati, mentre la bambina le correva incontro con le braccia aperte. La madre prese in braccio la piccola, ma, prima che riuscisse a parlare Morgan scappò fuori, guardandosi attorno in cerca di qualcuno, andò alla sua tenda, niente. Andò in garage, nulla. Cercò sul retro, nulla. Tornò dentro, dove la sua mamma stava abbracciando un vecchio amico di Tony, un uomo alto, biondo, con in mano uno strano scudo spaccato, con del sangue che gli colava dalla bocca e con le lacrime agli occhi... la piccola Stark entrò e si diresse verso i due.
"Zio Steve... che succede?" Gli chiese, mentre l'uomo guardava Pepper, che gli faceva un cenno con la testa
"Piccola... è successa una cosa brutta brutta"
"Lo so! Se vi comportate così sarà morto qualcuno! Ora faccio una domanda a tutti voi, chi mi dice dov'è il mio papà? Ho voglia di un ghiacciolo!"
"Tu sei una Stark piccoletta, sei identica al tuo papà, di aspetto e di carattere, sfortunatamente non hai preso nulla da tua mamma" Disse Bruce Banner
"Tesoro... tuo papà è partito per un lungo viaggio" Disse Rogers, mentre gli occhi di Morgan cominciavano a diventare rossi come non mai
"Non serve che mi mentite, già lo sospettavo che fosse morto... non ditemi che è partito, perchè non ci casco a questi trabocchetti!" Disse lei mentre si girava verso l'uscita, dirigendosi alla tenda.
"Morgan non voglio tirarti fuori con le maniere forti, per favore esci di lì!"
"No!"
"MORGAN STARK!"
"Ti ho detto che non voglio uscire, mamma!"
"Per favor-" Una mano si posò sulle sue spalle, era quella di Thor
"Morgan, ti va di vedere una magia?"
"NO!" Si avvicinò un ragazzo con un costume da ragno, che entrò nella tenda con lei, era l'unico che ci entrava effettivamente
"Piacere, Peter Parker!"
"Lo so, papà mi diceva sempre che tu sei il mio fratellone!"
"Tony era un uomo dal grande cuore"
"Grazie Pete!"
E' allora che conobbi mio fratello, in un momento di lutto. Ad oggi posso dire di non considerarlo più un fratello, ma quasi un padre, da quel giorno sono passati esattamente 20 anni, e le storie intersecate a questo primo incontro sono molteplici, ma preferisco raccontarvi solo questa... per il momento

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Capitolo 4
*** Affare di ricordi ***


Peter e Morgan uscirono dalla tenda, lei era saltata in braccio a lui, continuava a sussurrargli
‘Sono felice che tu sia qui’ Lui continuava a camminare, si sentiva gli occhi di tutti addosso, per poco non incrociò gli occhi con Happy Hogan, che era strabordo di lacrime in viso. La portò nella sua cameretta, che era (ovviamente) disordinata, era o no una Stark.
“Assomigli al papà, lo sai?”
“Lo so… ma… Pete… mi spieghi perchè se n’è andato?”
“Ha scelto… migliardi di persone, oppure la sua… ha scelto la prima…”
“Ora… tu sei il mio fratello e…?”
“Si… te lo prometto”
“Ti amo 3000!” Concluse la piccola abbracciandolo

Gli anni passarono, mentre la piccola Morgan cresceva, conobbe il terzo figlio dei Barton, si conobbero a Natale 2023, ufficialmente. Ufficialmente perché si erano visti ad ottobre, al funerale del padre di lei, ma non avevano scambiato parola.
Si erano conosciuti perché Peter aveva deciso di trascorrere il Natale con gli Avengers:
“Ehm… Ehy…?” Azzardò Nathaniel
“Ehy…! Chi sei?”
“Nathaniel Pietro Barton” Gli rispose, ma poi pensò: ‘cavolo… perché ho detto il mio nome completo…? Lo odio…!’
“Piacere Nate, io sono Morgan Stark!”
“Sai che mi sa che i nostri genitori si conoscevano?”
“Anche secondo me…! Vado a chiedere a mia mamma…! Vieni?”
“Ok…!” E i due si diressero verso Pepper Pots che stava guardando una foto di suo marito con affianco Nick Fury, che le stava parlando
“Mamma…!” Urlava Morgan, per essere sicura che la sentisse arrivare
“Dimmi piccola…” Disse lei asciugando al volo le lacrime dai suoi occhi
“Mamma ma tu conosci…” cominciò lei, per poi girarsi verso Nathaniel “Come si chiama tuo papà…?”
“Clint Barton” Rispose lui
“Clint Barton?” Nick Fury non fece a meno di ridere, poi si mise in ginocchio di fronte ai due bambini
“Voi due mi sembrate i vostri genitori” poi si soffermò verso Nathaniel “Anche se questo giovanotto mi ricorda una mia vecchia amica…” Concluse poi, guardando verso il basso
“Chi?” Chiede il bimbo
“La zia Nat…”
“Oh… mi dispiace signore…”
“Per cosa…?”
“Per averglielo ricordato…!”
“Oh piccolo, non è colpa tua…”
“Ok…”

Clint Barton e Wanda Maximoff erano nel giardino, stavano parlando, sembravano dei bambini, piangevano come dei bambini, anche alla giornata di Natale stavano pensando a chi avevano perso…

Qualche anno dopo nessuno ricordava più Peter Parker, ma Morgan, la prima volta che lo rivide, gli corse attorno come sempre, era come se lei non si fosse dimenticata, e poi disse la parola che fece scendere le lacrime. Indicò col suo ditino Peter (che l’aveva presa in braccio) e disse: “Fratello…”
Qualche giorno dopo, mentre controllava la segreteria d telefono, trovò un messaggio da Stephen Strange, recitava così:
“Peter… sto registrando questo audio perché tra qualche minuto nessuno si ricorderà di te… ho pensato che fosse un destino troppo crudele per un ragazzo della tua età… ho pensato di cambiare un’ultima volta l’incantesimo, ma era troppo rischioso e non c’era tempo… ma se posso dirtelo… penso che la piccola Stark ti riconosca nel suo cuore, ti sta vedendo come un fratello me da qualche anno… tu provaci, ah e… fammi ascoltare questo audio, forse ti crederò… ricorderò”

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