Pokémon: Alba&Tramonto

di pikychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Fine o nuovo inizio? ***
Capitolo 2: *** Superare una crisi... ***
Capitolo 3: *** Tornare a credere ***
Capitolo 4: *** L'alba di un nuovo inizio ***
Capitolo 5: *** Il Giro delle Isole ***
Capitolo 6: *** Nuovi amici ***
Capitolo 7: *** Grotta Sottobosco ***
Capitolo 8: *** I love shopping! ***
Capitolo 9: *** Vai vai! Oricorio vai!! ***
Capitolo 10: *** Lo strano caso del ristorante sull'isola di Akala ***
Capitolo 11: *** Team Rocket alla riscossa! ***
Capitolo 12: *** Giungla Ombrosa ***
Capitolo 13: *** Litigi e incomprensioni ***
Capitolo 14: *** Battle Royale ***
Capitolo 15: *** Colpo di Fulmine (di Pikachu) ***
Capitolo 16: *** Baby sitting ***
Capitolo 17: *** Collina Scrosciante ***
Capitolo 18: *** La Valle dei Pikachu ***
Capitolo 19: *** Una bella rimpatriata a Kantai ***
Capitolo 20: *** Il tristissimo Clamperl ***
Capitolo 21: *** Vulcano Wela ***
Capitolo 22: *** Fine ***
Capitolo 23: *** Non c'è da preoccuparsi ***
Capitolo 24: *** Ash e Lucinda, fronteggiando una nuova avventura ad Alola! ***
Capitolo 25: *** Necrozma e l'Ultramondo ***
Capitolo 26: *** Lucinda e Luna? ***
Capitolo 27: *** Uovo misterioso ***
Capitolo 28: *** La Pokéball smarrita ***
Capitolo 29: *** Osservatorio Hokulani ***
Capitolo 30: *** Pokémon, cristalli Z, mosse combinate e strategie fino a ora ***
Capitolo 31: *** EXTRA - I misteri di ***
Capitolo 32: *** Una palestra di Kanto ad Alola?! ***
Capitolo 33: *** Diffida di chi non conosci ***
Capitolo 34: *** Monte Tepore ***
Capitolo 35: *** Plumeria, un'amorevole sorella maggiore ***
Capitolo 36: *** Supermarket Affaroni Abbandonato ***
Capitolo 37: *** Pikachu vs Mimikyu ***
Capitolo 38: *** Detective Piplup ***
Capitolo 39: *** Buon compleanno, Lucinda! ***
Capitolo 40: *** Il Vulpix misterioso ***
Capitolo 41: *** Poipole e altre Ultracreature ***
Capitolo 42: *** Ash e Lucinda, fronteggiando una nuova avventura ad Alola!! ***
Capitolo 43: *** Villaggio del Mare ***
Capitolo 44: *** Shellos Mare Ovest e Shellos Mare Est ***
Capitolo 45: *** L'Isola Exeggutor ***
Capitolo 46: *** Piccoli problemi di cuore - Prima parte ***
Capitolo 47: *** Piccoli problemi di cuore - Seconda Parte ***
Capitolo 48: *** Cosa c'è nel cellulare dell'allenatore di successo? ***
Capitolo 49: *** Canyon di Poni ***
Capitolo 50: *** Prato di Poni ***
Capitolo 51: *** Tempio del Passaggio ***
Capitolo 52: *** Solgaleo, Lunala e i protettori di Alola ***
Capitolo 53: *** Ash e Lucinda fronteggiando una nuova avventura ad Alola!! ***
Capitolo 54: *** EXTRA - Gli altri mondi dell'Ultravarco ***
Capitolo 55: *** L'incontro tra Barry e Serena ***
Capitolo 56: *** La partenza di Lylia ***
Capitolo 57: *** Provaci ancora Lem ***
Capitolo 58: *** L'intenditore di cestini da picnic ***
Capitolo 59: *** EXTRA - Parallel Brock ***
Capitolo 60: *** Il ritorno di Mewtwo ***
Capitolo 61: *** Ash e Lucinda fronteggiando una nuova avventura ad Alola e altrove!! ***
Capitolo 62: *** Tutti i nodi vengono al pettine ***
Capitolo 63: *** Fantasmi alla scuola di Alola ***
Capitolo 64: *** Una vita presente e una passata ***
Capitolo 65: *** Quello che non ti ho mai detto ***
Capitolo 66: *** Il viaggio inizia qui! Sono qui!! ***



Capitolo 1
*** Prologo - Fine o nuovo inizio? ***


Pokémon:
Alba&Tramonto


Prologo - Fine o nuovo inizio?

 

Tutto ciò che puoi immaginare è reale. 

- Pablo Picasso

 

Ash aveva appena spalancato la porta di casa sua dopo essere tornato da Kalos.

«Sono arrivato!» esclamò chiudendosi la porta alle spalle. 

«AUGURI ASH!» urlarono dei suoi vecchi amici balzando fuori all'improvviso. 

C'erano tutti quelli con cui aveva viaggiato in passato: Misty, Brock, Tracey, Vera, Max, Lucinda, Iris e Spighetto. 

«Ragazzi?» disse l'allenatore estremamente confuso guardandoli uno ad uno. 

«Sorpresa!» prese la parola Vera sorridendo. 

Lucinda fece un passo in avanti e prese la parola. 

«Sapevamo che tornavi oggi, in più è il giorno del tuo compleanno, te lo sei dimenticato?»

Il ragazzo ci pensò un po' su, poi fece un'espressione impanicata. 

«Non ti ricordavi, non è vero?» chiese retorica la coordinatrice di Sinnoh ridacchiando. 

«È proprio un bambino...» commentò Iris con aria sbruffona incrociando le braccia. 

«Buon compleanno Ash.» gli disse ancora Lucinda avvicinandosi di più. «Da parte di tutti noi.» aggiunse porgendogli un pacchetto. 

L'allenatore lo prese con aria sempre più spiazzata. 

Lo scartò subito e vi trovò una scatola contenente una medaglia. 

«Come vedi è simile alle medaglie che in genere si conquistano nelle palestre, ma questa non la trovi da nessuna parte.» spiegò la coordinatrice di Sinnoh. «È speciale e si conquista con il tempo, il suo nome è Medaglia Amicizia.» concluse sorridendo. 

Ash era sempre più incredulo. Non poteva credere che i suoi amici avessero fatto questo per lui. 

Guardava Lucinda come se fosse convinto si trattasse tutto di un sogno. 

«Tutto bene Ash?» gli domandò la ragazza dai capelli blu un po' preoccupata. 

«Ragazzi, non so davvero cosa dirvi.» iniziò finalmente a dire. «Anch'io vi ho pensato molto durante il mio ultimo viaggio... non è passato un solo giorno che non mi chiedessi dove eravate o cosa steste facendo.»

«È una mia impressione o Ash è maturato molto dall'ultima volta?» domandò Misty all'orecchio di Tracey. 

«Beh, è normale, dopotutto è passato tanto tempo.» rispose Brock sentendo mentre sorrideva e continuava a guardare l'amico. 

«Forse ora penserete che stia esagerando, ma la verità è che mi è pesata molto la vostra assenza.» continuò a dire Ash. 

«Ma certo che ti crediamo Ash!» esclamò Vera. 

«Abbiamo un'altra piccola sorpresa per te.» riprese a parlare Lucinda facendogli l'occhiolino. «Spighetto, portala dentro!» disse ancora voltandosi. 

Spighetto si stava preparando a spingere un carrello, con sopra una torta, dalla cucina. 

«È l'ora della torta!» esclamò cominiciando a spingerlo. 

«Ragazzi, non dovevate! Vi siete dati tanto disturbo per me... e io...»

Ormai l'intenditore aveva portato il carrello davanti ad Ash. 

«Non importa Ash, siamo felici che tu sia tornato!» lo rassicurò Lucinda con un sorriso. 

L'allenatore guardò la torta e si accorse che su di essa c'era una scritta con la glassa: Al nostro campione preferito!

Lasciando di sasso tutti i suoi occhi si inumidirono e fu solo questione di secondi prima che il suo pianto si intensificasse. 

«Ash...» mormorò Lucinda preoccupata.

«Spighetto, te lo avevo detto di cambiare quella scritta!» sussurrò Iris all'orecchio dell'intenditore. 

«Grazie ragazzi...» disse Ash a un certo punto sfregandosi gli occhi. «Grazie davvero.» aggiunse tornando a guardarli sorridendo. 

«Abbiamo seguito in TV le finali della Lega di Kalos, per noi anche se sei arrivato secondo hai dato prova di essere un campione su tutta la linea.» disse Lucinda per poi sorridere. 

«Tanto per la precisione la scritta è stata un'idea di Spighetto!» chiarì la ragazza dai capelli viola. 

«Tante grazie Iris... non mi pare che tu non fossi d'accordo!» disse l'intenditore offeso. 

«Siete degli amici davvero speciali.» disse commosso l'allenatore. «Non in molti avrebbero fatto quello che avete fatto voi...»

«Beh, non posso darti torto.» disse Lucinda mettendo le mani sui fianchi con aria furba. «Ma è il tuo sedicesimo compleanno, te lo meriti.» continuò sorridendo.

«Propongo di tagliare la torta!» esclamò Vera entusiasta alzando un braccio al cielo.

«Sì, torta! Torta!» le fece eco Max altrettanto entusiasta.

«Finalmente si mangia!» commentò Misty felice.

«Era ora!» le fece eco Iris.

«Va bene, ci penso io.» disse Brock sorridendo.

«Lucinda?» la richiamò Ash mentre tutti gli altri parlavano tra loro.

Lei si voltò stupita.

«So che è stata una tua idea radunarli tutti, grazie davvero.» disse per poi accennare un sorriso.

La ragazza arrossì un po', quindi per nascondere l'imbarazzo sorrise.

«Mi hai scoperta, ma non ho fatto tutto da sola... nono! Ne ho parlato con Brock e lui mi ha dato una mano a radunare tutti a casa tua il giorno prima del tuo ritorno!»

Il ragazzo non disse niente, forse non ascoltò nemmeno bene quali fossero le sue "giustificazioni". Continuava a guardarla con un'espressione carica di gratitudine... forse era anche un po' pensieroso a dirla tutta.

«Cosa c'è?» chiese lei sorpresa incrociando il suo sguardo.

«Nulla, sono contento.» disse lui sempre con un mezzo sorriso.

«Contento di cosa?»

«Di averti conosciuta.»

 

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Capitolo 2
*** Superare una crisi... ***


Superare una crisi...


Quella mattina gli amici di Ash erano quasi tutti partiti.

Misty, Vera, Max e Tracey erano sulla porta.

«Mi ha fatto piacere rivederti, ma ora devo proprio tornare alla palestra.» disse la capopalestra ad Ash.

«Lo stesso vale per me, devo tornare alle mie Gare Pokémon, ho lasciato anche troppo vantaggio a Drew.» disse a sua volta Vera sorridendo.

«Ash!» esclamò Max attirando l'attenzione su di sé. «Hai già deciso in quale regione intraprenderai il tuo viaggio ora?!»

L'allenatore continuò a guardarlo con aria stupita, ma poi si rabbuiò un po'.

«È un segreto.» rispose Lucinda con un sorriso raggiungendoli. «Ad Ash ultimamente piace fare il misterioso, altrimenti avrebbe cominciato a parlarne senza freni, non è vero?» continuò per poi guardarlo.

Il ragazzo era molto confuso dal suo comportamento... se non altro la confusione gli aveva fatto passare lo stato di tristezza in cui si trovava.

«Ash, volevo dirti una cosa.» disse Misty avvicinandosi al suo orecchio. «Sei molto fortunato ad avere Lucinda, è una ragazza adorabile, mi raccomando cerca di non rovinare tutto come tuo solito.»

Detto ciò si spostò.

Lo sguardo di Ash era alquanto perplesso. Anche Lucinda aveva uno sguardo strano... non aveva sentito quello che aveva detto Misty, però il fatto che gli si fosse avvicinata così tanto le faceva uno strano effetto...

«Ciao Ash! Ciao Lucinda!» salutò Vera con la mano mentre si allontanavano.

«Ciao ragazzi! Buon rientro!» salutò a sua volta Lucinda con un sorriso.

Una volta che sparirono all'orizzonte la coordinatrice si voltò verso Ash. Si accorse che aveva un'espressione molto strana...

«Qualcosa non va Ash?» domandò confusa.

«Eh?» si lasciò scappare voltandosi a guardarla.

«Non penso davvero che tu voglia fare il misterioso.» disse Lucinda. «Dimmi la verità, che ti succede?»

❤❤❤

I due si erano seduti sulla riva di un fiume.

L'allenatore inizialmente aveva esitato, ma poi si era persuaso a raccontarle cosa gli stava passando per la testa.

«È normale che tu sia un po' demoralizzato, ma devi cercare la forza di reagire e continuare a lottare.» gli disse Lucinda. «Dopotutto è quello che mi hai insegnato tu.»

Ash non disse niente subito, quando la coordinatrice smise di parlare spostò lo sguardo sull'acqua del fiume.
«Hai ragione... l'ultima cosa che volevo era farmi vedere così da te...» mormorò abbassando lo sguardo.

«Perché? Guarda che hai fatto bene invece!» esclamò lei offesa. «Bisogna sfogarsi, altrimenti si rischia di impazzire.»

Questa volta il ragazzo non disse proprio più niente mettendola in seria difficoltà... che cosa poteva dire? Le sembrava surreale quella situazione.

L'Ash che conosceva era sempre positivo, di certo non si abbatteva per una sconfitta... cominciava a pensare che Ash avesse sempre nascosto le sue vere emozioni per non farla preoccupare.

All'improvviso ebbe un lampo di genio.

«Ho un'idea!» esclamò raggiante. «Andiamo ad Aranciopoli!»

Anche il viso di Ash si illuminò.

«A trovare Ambipom!» esclamò a sua volta. «Hai avuto un'ottima idea!»

«Era da un po' che volevo andare a trovare Ambipom.» disse Lucinda tornando a guardare il fiume. «Ma mi sembra giusto che venga anche il suo primo allenatore.» aggiunse guardando Ash facendo un altro sorriso.

«Però come ci arriviamo ad Aranciopoli?» domandò diventando perplesso.

❤❤❤

Ora erano tornati davanti alla casa di Ash.

Lucinda stava sorridendo vittoriosa, mentre il ragazzo era piuttosto confuso.

«Ora sta a guardare!» esclamò digitando qualcosa sul suo PokéKron.

«Che cosa fai?»

«Chiamo un PokéPassaggio.» rispose con aria ovvia non smettendo di digitare.

«Un Pokécosa?»

La coordinatrice smise di digitare e tornò a guardarlo.

«Ash, tu sei un allenatore vecchio stampo.» disse. «Ad Alola ho comprato un aggiornamento per il PokéKron, grazie a questo posso chiamare dei Pokémon che mi aiutino negli spostamenti.»

«Quindi... sono tuoi Pokémon?» chiese ancora più confuso.

«No, ma è come se lo fossero.» rispose sorridendo di nuovo.

In quel momento il vento si alzò e si accorsero che il Charizard che Lucinda aveva chiamato stava volando verso di loro.

Charizard scese in picchiata e si posò davanti a loro.

«Ciao Charizard, da quanto tempo!» lo accolse Lucinda accarezzandolo e continuando a sorridergli.

Il Pokémon sorrise a sua volta e fu ben felice di ricevere tutte quelle attenzioni.

«Stupendo! Un Charizard!» esclamò Ash con gli occhi brillanti. «Perciò noi dovremmo salire in groppa a lui per arrivare ad Aranciopoli?»

«Esatto.» disse già salendo. «Che stai aspettando? Un invito scritto?» aggiunse in scherzo una volta seduta.

«Molto divertente.» disse l'allenatore facendo un mezzo sorriso e correndo verso il Pokémon.

♥ ♥ ♥

Nel frattempo la una mongolfiera a forma di Meowth stava attraversando il cielo di Aranciopoli.

«Accidenti... chissà dove sono Pikachu e il bamboccio...» mormorò Jessie distrutta guardando in basso.

«Li abbiamo persi quando sono partiti da Kalos...» le fece eco James con tono altrettanto mogio.

«Sentite.» prese a parlare Meowth. «Mi spiegate cosa ci facciamo ad Aranciopoli? La casa del bamboccio non si trova a Biancavilla?!»

«Oh, ma hai ragione!» esclamò il ragazzo sorpreso.

«Perché non siamo a Biancavilla?» domandò annoiata la ragazza.

«CERTO CHE NO ZUCCONI!» esclamò il Pokémon arrabbiato.

«Ops... errore mio...» mormorò mortificato James prendendo i comandi della mongolfiera.

In quel momento a terra Jessie vide Ash e Lucinda.

«FERMATI SUBITO!» esclamò ravvivandosi tutta d'un colpo.

Il ragazzo allarmato non mosse un muscolo.

«Ci sono i bambocci!» esclamò in maniera più precisa. «Cioé... due di loro... mi sembra che sia quella di Sinnoh...»

«Fa vedere...» disse James sporgendosi per vedere meglio. «Sì, sembra proprio lei... ma cosa ci faranno qui?»

«Che importa?» chiese retorico Meowth incrociando le zampe. «Quello che conta è che siamo stati fortunati, nonostante la vostra goffaggine li abbiamo trovati.»

«GOFFO SARAI TU!» strillò la ragazza del trio offesa e molto arrabbiata.

♥ ♥ ♥

Una volta scesi da Charizard Lucinda lo accarezzò.

«Grazie Charizard, il tuo aiuto è stato prezioso.» lo ringraziò sorridendo.

«Lucinda, sai dove si trova il centro di allenamento?» domandò Ash guardando la zona.

Lei sorrise e prese un foglietto dalla tasca.

«È tutto scritto qui!» esclamò per spostare lo sguardo sul pezzo di carta. «Ok, direi che andiamo a sinistra.» annunciò tornando ad alzare lo sguardo.

Cominciarono ad incamminarsi e con loro grande sorpresa lo trovarono subito, perché non c'erano molti edifici nella zona.

«Eccolo, deve essere questo!» esclamò la coordinatrice fermandosi.

L'allenatore si fermò accanto a lei e guardò il palazzo stupito. Era veramente grande... di certo non si aspettava fosse così.

«Siete proprio voi, Ash e Lucinda?» chiese retorico qualcuno avvicinandosi.

«Salve Mister O.» lo salutò la ragazza quando si fermò davanti a loro.

«Salve.» le fece eco Ash.

«Immagino siate qui per vedere Ambipom.»

«Esattamente!» esclamò Lucinda raggiante all'idea. «Speriamo di non disturbare, si sta allenando?»

«Beh, veramente...» cominciò a dire il Mister in difficoltà.

♥ ♥ ♥

Mister O aveva accompagnato Ash e Lucinda davanti ad una stanza all'interno dell'edificio.

«Quindi Ambipom si trova in questa stanza?» domandò la ragazza preoccupata.

«Esatto e si rifiuta di partecipare agli allenamenti da ieri.» spiegò il Mister. «È diventato triste all'improvviso, si rifiuta anche solo di uscire o mangiare, è una fortuna che siate venuti, magari la vostra presenza potrebbe tirarlo su di morale.»

«Che cosa gli sarà preso?» domando l'allenatore spontaneamente.

«Forse non si sente molto bene.» ipotizzò Lucinda spostando lo sguardo su di lui.

Mister O aprì la porta ed entrò nella stanza di pochi passi.

«Ambipom, ci sono visite per te.»

Il Pokémon era seduto sul suo letto con la testa bassa, ma appena sentì la voce del Mister si voltò incuriosito.

«Ciao Ambipom!» esclamò Lucinda sorridente sbucando dalla porta solo in quel momento.

Ash le era accanto e aveva abbozzato un mezzo sorriso.

«Ambipooom!» esclamò il Pokémon con un super sorrisone.

Si alzò in piedi e corse da loro.

«Ambipom!» esclamò di nuovo la ragazza al settimo cielo accarezzandolo.
«Ambipom, tutto bene?» gli domandò l'allenatore. «Mister O ci ha detto che ti rifiuti di partecipare agli allenamenti.»

L'espressione di Ambipom mutò immediatamente sentendolo, ma nessuno parve accorgersene.

«È molto strano... appena vi ha visti è tornato immediatamente lo stesso di sempre... forse gli mancavate.» ipotizzò Mister O.

I due si guardarono sorpresi, poi tornarono a guardare Ambipom.

«È vero Ambipom?» gli domandò Lucinda tornando un po' preoccupata.

«Ambi...» mormorò lui abbassando la testa.

«Mister O?» prese a parlare Ash. «Possiamo portare Ambipom a fare un giro qua fuori?»

«Certamente, penso che Ambipom non vedesse l'ora.» rispose.

«Tu Ambipom che ne dici? Ti va di uscire?» domandò la coordinatrice al Pokémon.

«Ambipom!» emise più raggiante che mai.

♥ ♥ ♥

Ash e Lucinda avevano portato Ambipom nel giardino davanti al centro di allenamento.

«Ambipom, perché ti rifiuti di prendere parte agli allenamenti?» gli chiese il ragazzo.

Il Pokémon in tutta risposta gli prese il cappello e cominciò a correre.

«Ehi Ambipom!» esclamò inseguendolo.

Ambipom scappava da tutte le parti e Ash faceva fatica a stargli dietro. La scena faceva morire dalle risate Lucinda che tuttavia si limitava a ridere con la mano davanti alla bocca.

Finalmente Ambipom cominciò ad annoiarsi, così lascio che l'allenatore lo riprendesse.

«Preso!» esclamò vittorioso rimettendoselo in testa.

Intanto la mongolfiera del Team Rocket era nei paraggi. Li avevano avvistati e li stavano osservando.

«Ora è tutto chiaro, sono venuti a trovare Ambipom.» osservò James sorpreso.
«Dovevamo immaginarlo, quei due hanno in comune quel piccolo combina guai pestifero.» commentò Meowth incrociando la zampe.

«È un'occasione che non possiamo lasciarci sfuggire!» esclamò Jessie improvvisamente entusiasta.

«Che vuoi dire?» domandò il Pokémon scettico.

«Voglio dire che dobbiamo catturare Ambipom!»

«Ma ci abbiamo già provato e non è andata bene...» mormorò il ragazzo.

«E poi il nostro brand è Pikachu, lo sanno tutti.» commentò ancora Meowth.

«Questo non c'è neanche bisogno di dirmelo!» strillò la ragazza alterata. «Ma bisogna perseverare se si vuole avere successo.» continuò a dire incrociando le braccia con aria saggia. «Sono ancora convinta che Ambipom sarebbe un degno membro della nostra squadra, vi ricordate che agilità e che grazia aveva?»

«Sono convinto che anche questa volta non finirà per niente bene...» mormorò Meowth già terrorizzato.

♥ ♥ ♥

«Ambipom, che ne diresti di farci vedere quanto sei migliorato?» domandò Lucinda al Pokémon.

«Ambipoom!» esclamò sorridendo.

Si avvicinò al tavolo da ping pong e prese la pallina per poi lanciarla.

«Cosa? Ha imparato a servire anche da solo?» domandò Ash incredulo.

Ambipom passava velocemente da una parte all'altra del campo riuscendo a colpire tutte le palle. Stava giocando da solo, ma era come se fossero in due.

«È straordinario!» esclamò Lucinda prima di accorrere. «Ambipom sei bravissimo!» esclamò ancora abbracciandolo.

«Sei davvero un campione.» commentò l'allenatore raggiungendoli. «Se continui così presto ti vedremmo partecipare a competizioni importanti.»

«Ambipooom!» esclamò il Pokémon al settimo cielo.

«Non avevo dubbi che questa fosse la tua strada!» esclamò Lucinda lasciandolo. «Hai un talento naturale!»

«È davvero tutto molto commovente, ma vi consiglio di guardare da questa parte!» esclamò Jessie per attirare l'attenzione.

Ash e Lucinda guardarono istintivamente in alto e videro la mongolfiera del Team Rocket.

«Il Team Rocket!» esclamò istintivamente Lucinda.

«Non vi è bastato segurirmi in tutti i miei viaggi precedenti? Anche a casa continuate a darmi il tormento?!» gridò Ash arrabbiato.

«Non ti libererai facilmente di noi.» disse James con le braccia sui fianchi.

«Inseguire te e Pikachu di regione in regione è il nostro sport preferito.» aggiunse Meowth.

«Ash, che ne dici? Meglio correre...» disse la coordinatrice con decisione guardandolo.

Lui fece solo un cenno del capo e in un attimo cominciarono a correre.

«Tornate qui!» strillò Jessie. «Non abbiamo fatto neanche in tempo a recitare il nostro motto!»

Ambipom si fermò all'improvviso per poi voltarsi verso la mongolfiera.

«Ambipom, che fai?! Vai via da lì!» urlò Lucinda preoccupata vedendolo.

Il Team Rocket ci era rimasto di sasso.

«Cosa fa Ambipom?» domandò Jessie.

«Non ne ho idea... forse vuole venire via con noi?» ipotizzò James.

«Sapevo che Ambipom in fondo al suo cuoricino ha sempre saputo quale fosse il suo posto!» esclamò la ragazza congiungendo le mani felice.

Il Pokémon sferrò un potentissimo attacco Comete che beccò il pieno la mongolfiera facendola volare in orbita.

«ANCORA UNA VOLTA PARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE!»

...e scomparvero in una stella.

I due si fermarono meravigliati.

«Ambipom!» esclamò Lucinda correndo ad abbracciarlo.

«Non sei migliorato solo al Pokémon PingPong, ma anche i tuoi attacchi sono molto più potenti!» osservò Ash raggiungendoli.

«Ambiiiii!» esclamò il Pokémon felice.

♥ ♥ ♥

Il sole stava tramontando, così per Ash e Lucinda era giunto il momento di tornare.

«In bocca al lupo per tutto.» disse Mister O di fronte a loro. «Ripartirete a breve per un nuovo viaggio?»

Nel sentire quella domanda la ragazza guardò istintivamente l'allenatore, poi prese la parola al suo posto.

«Ancora è presto per dirlo, ma chissà...!» disse sorridendo in modo vagamente a disagio.

«Spero di rivedervi alle competizioni, so che Ambipom ci terrebbe molto.» disse ancora il mister.

Ambipom aveva un'espressione triste e il capo leggermente chino.

«Ambipom?» lo richiamò Lucinda appoggiandogli una mano sulla spalla. «Torneremo presto a trovarti.» aggiunse sorridendo.

Il Pokémon alzò lo sguardo sorpreso.

«Certamente e sono sicuro che migliorerai ancora, perciò non buttarti giù e allenati sempre con passione!» disse Ash facendo un sorriso deciso.

«Ambipoom!» esclamò Ambipom tornando a sorridere.

♥ ♥ ♥

«Sai Ash? Non penso che quello che hai detto per Ambipom valesse solo per lui.»

«Che vuoi dire Lucinda?»

«Voglio dire che anche tu faresti bene a seguire il tuo stesso consiglio.»

Ash non disse più niente, così lei preoccupata decise di riprendere a parlare.

«Eh dai! Fallo un sorriso, la vita è bella e ci sono ancora moltissimi posti da visitare!» esclamò sorridendo. «Che ne dici, futuro Maestro Pokémon?»

A quelle parole finalmente l'allenatore sorrise.

 

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Capitolo 3
*** Tornare a credere ***


Tornare a credere


«Mamma, che c'è che non va? Stai bene?» domandò il piccolo Ash raggiungendo Delia.

Era seduta sul divano a testa china e si copriva gli occhi con le mani. Soffocava dei singiozzi disperati... lo faceva spesso... Ash l'aveva vista fare così da quando non aveva neanche un anno. Ora ne aveva tre e c'era abbastanza abituato, anche se non capiva ancora il perché delle sue lacrime.

La mamma si tolse le mani dagli occhi e lo guardò sorpresa.

«Grazie tesoro.» mormorò per poi sorridere e abbracciarlo.

Il bambino ci rimaneva sempre di sasso. Succedeva sempre così. La dinamica era sempre la stessa... perché? Perché succedeva ogni volta? Proprio non capiva...

♥ ♥ ♥

Ash si svegliò di soprassalto e confuso si alzò a sedere.

«Un sogno...?» mormorò tra sé e sé.

Continuava a guardarsi intorno, forse cercando la prova di essere effettivamente sveglio. La trovò quando vide Pikachu rannicchiato ai piedi del letto.

- Non ho dubbi che stessi sognando, però ho davvero vissuto una scena simile... -

♥ ♥ ♥

«Ash, pensavo ad una cosa.» gli disse Lucinda quando si ritrovarono a sedere l'una davanti all'altro per colazione. «Che ne diresti di venire ad Alola insieme a me? Sarebbe l'occasione giusta per rimettersi in gioco, ho sentito che ad Alola allenatori da tutto il mondo partecipano al Giro delle Isole, appena arrivo là penso di passare al Laboratorio Pokémon per chiedere più informazioni.» continuò sorridendo.

«Uhm... non lo so...» mormorò spalmando la marmellata su una fetta biscottata.

«Cosa? Non lo sai? Che significa?» chiese spontaneamente incredula.

«Significa che non lo so! Ok!?» gridò fermandosi, ma continuando a tenere lo sguardo basso. Gli era scivolato di mano anche il coltello e cadendo sul tavolo aveva prodotto un rumore acuto.

Ci fu un lungo momento di pausa, poi lo sguardo della ragazza da stupito diventò iracondo.

«Molto bene...» disse con chiara irritazione nella voce. Appoggiò pesantemente le mani sulla tavola e si alzò. «Grazie della colazione Delia, era squisita!» esclamò andando velocemente verso la porta per poi uscire.

«Pika pika!» esclamò Pikachu da terra.

L'allenatore lo guardò confuso come se fosse tornato lucido solo in quel momento. Si alzò goffamente facendo cadere il coltello di prima a terra.

«Aspetta Lucinda!» esclamò correndo a sua volta fuori dalla porta.

La ragazza intanto era avanti di qualche metro e digitò qualcosa sul suo PokéKron.

Quando Ash la raggiunse era già in sella a Charizard che stava per decollare.

«Lucinda aspetta! Io...!»

«Smettila Ash, non voglio più sentirti!» esclamò ancora arrabbiata. «Vai Charizard!»

Il Pokémon Volante decollò sotto gli occhi del ragazzo.

«Lucinda!» urlò mentre la vedeva allontanarsi.

Guardando in alto notò una molgonfiera, così gli venne un'idea.

«EHI!» esclamò muovendo le mani a semicerchio per farsi vedere.

«Uhm?» si lasciò sfiggire sorpreso l'uomo che comandava la mongolfiera. «Che sta facendo quel ragazzo?»

L'uomo decise di accogliere la richiesta di aiuto del ragazzo e scese in modo da farlo salire.

«La ringrazio molto!» esclamò una volta a bordo. «La prego, segua quel Charizard! È molto importante!»

L'uomo nonostante fosse ancora confuso decise di accontentarlo, così in men che non si dica la mongolfiera decollò di nuovo.

♥ ♥ ♥

«Che ne diresti di venire ad Alola insieme a me? Sarebbe l'occasione giusta per rimettersi in gioco, ho sentito che ad Alola allenatori da tutto il mondo partecipano al Giro delle Isole, appena arrivo là penso di passare al Laboratorio Pokémon per chiedere più informazioni.»

«Uhm... non lo so...»

«Cosa? Non lo sai? Che significa?»

«Significa che non lo so! Ok!?»

Lucinda stava ancora ripensandoci... si sentiva arrabbiata, triste, amareggiata... che stava succedendo ad Ash? Era cambiato radicalmente... non aveva mai avuto un carattere facile, era molto testardo e quando si impuntava non c'era verso di fargli cambiare idea, però non si era mai comportato in modo simile. Non avrebbe mai rifiutato di intraprendere un nuovo viaggio in una regione inesplorata.

«Molto bene...»

La ragazza teneva il capo chino e gli occhi stretti. Forse era per il vento, ma non era escluso fosse anche un vano tentativo di rendere tutta quella situazione un brutto sogno.

«LUCINDA!» urlò Ash dalla mongolfiera a pochi metri di distanza da lei. «TI PREGO, FERMATI!»

Lei aprì gli occhi sorpresa e istintivamente si girò.

«Lasciami in pace Ash!» gridò per poi tornare a girarsi.

«LUCINDA! PER FAVORE, PARLIAMONE!» insistette lui.

«Charizard, puoi accellerare?» domandò Lucinda al grande Pokémon Volante.

Charizard in tutta risposta accellerò sotto lo sguardo impanicato di Ash.

«Possiamo andare più veloci?!» chiese all'uomo voltandosi a guardarlo.

«Mi dispiace ragazzo...» rispose mettendo le mani avanti e sorridendo mortificato. «La mia mongolfiera non è fatta per raggiungere velocità troppo elevate...»

♥ ♥ ♥

Lucinda sospirò guardandoli in lontananza.

«Finalmente...»

Tuttavia era chiaro fosse triste... forse in realtà avrebbe voluto che la raggiungesse...

All'improvviso una rete intrappolò Charizard e di conseguenza anche la ragazza.

«Cosa sta succedendo!?» si domandò allarmata.

La rete era legata con una corda che li stava trasportando chissà dove.

«Preparatevi a passare dei guai.»

«Dei guai grossi.»

«Ehi Team Rocket! Si può sapere che cos'è questa storia!?» gridò Lucinda alterata.

I tre, dall'alto della loro mongolfiera, la guardarono perplessi.

«Ma guarda, abbiamo pescato la bamboccia...» commentò Jessie.

«Liberatemi subito o sarà peggio per voi!»

«Dite che possiamo usarla come merce di scambio con Pikachu?» domandò la ragazza del team.

Sorrisero in maniera diabolica guardandosi.

«Siete spregevoli! Liberateci subito! Sia me che Charizard!»

«Sono certa che il nostro capo apprezzerà molto il tuo amico.» disse Jessie sorridendo ancora in modo malefico.

«Non dovete neanche provarci! Charizard non è mio! E di certo non è vostro!»

«Certo che no bamboccia.» disse Jessie ovvia. «Sta per diventare proprietà del Capo, è lui il suo nuovo padrone!»

♥ ♥ ♥

«Non può andare più veloce!?» domandò Ash all'uomo martellando impaziente con il piede. «Li stiamo perdendo!»

«Ragazzo, te l'ho già detto, la mia mongolfiera non è fatta per...»

In quel momento l'allenatore vide la mongolfiera del Team Rocket, poi la rete che aveva intrappolato l'amica e Charizard.

«Ora però deve andare più veloce!» esclamò tornando a guardarlo.

L'uomo davanti a tanta determinazione non seppe obiettare e fece come richiesto.

Volarono sopra la mongolfiera del Team Rocket.

«Grazie di tutto.» ringraziò per poi balzare sul cornicione. «Lucinda! Arrivo!» esclamò lanciandosi sul pallone dell'altra mongolfiera.

L'uomo sconcertato corse a guardare giù.

L'allenatore atterrò proprio sul pallone, ma l'impatto finì per fargli mollare la presa e precipitare nel vuoto.

«ASH!» esclamò Lucinda allarmata vedendolo cadere.

Veloce come un fulmine chiamò un altro Poképassaggio dal suo PokéKron.

Un Machamp con un salto incredibile afferrò il ragazzo.

«Un Machamp?»

Il Pokémon lo riportò a terra e lo fece scendere.

«Ehi bamboccio?!» esclamò Jessie per attirare la sua attenzione. «Hai capito o no che abbiamo catturato la tua amichetta!?»

«Se la rivuoi indietro sana e salva ti consiglio di portarci Pikachu!» le fece eco James.

Il ragazzo tremava di rabbia... che poteva fare? Pikachu era rimasto in casa e lui non aveva con sé altri Pokémon per combattere.

Nella rete Charizard, stanco di essere rinchiuso, cominciò a dimenarsi.

«Charizard! Calmo...!» esclamò Lucinda allarmata.

Finì per spezzarsi e la ragazza, a differenza del Pokémon, precipitò.

«LUCINDA!» gridò Ash preoccupato accorrendo.

Fortunatamente la ragazza cadde tra le braccia di Machamp.

«Grazie Machamp!» lo ringraziò con un sorriso.

«Credo che sia il caso di battere la ritirata... anche stavolta è stato un fiasco totale...» mormorò Meowth.

Charizard però, ancora arrabbiato, volò loro incontro e sferrò un potentissimo Lanciafiamme.

Vennero prima abbrustoliti, poi spediti in orbita.

«RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE!»

Ash e Lucinda avevano osservato la scena contenti che anche quella volta avessero ricevuto quello che si meritavano.

«Dici che per un po' non ci daranno più fastidio?» domandò la ragazza continuando a guardare il cielo più retorica che altro.

L'allenatore distolse lo sguardo per posarlo su di lei.

«Lucinda, ti chiedo scusa...»

«Tu che chiedi scusa? Ma allora è vero che non sei il vero Ash.»

«Andiamo Lucinda, sono serio!»

«Anche questo non è molto da te... che ne hai fatto del vero Ash?» aggiunse continuando a scherzare.

«Va bene, credo di essermelo meritato.» disse dopo un po' con aria più pacata che mai. «Il punto è che non mi sembra così ridicola l'idea di andare ad Alola... il Giro delle Isole, giusto?»

«Mi stai dicendo che verrai con me!?» esclamò entusiasta.

Lui non rispose a parole, ma dopo un po' fece cenno di sì con la testa.

«Dici sul serio!?» esclamò sorridendo incredula. «Non ci credo che sono riuscita a convincerti! Forse è un bene che tu sia diventato meno testardo!»

E così alla fine Lucinda c'era riuscita. Era l'alba di una nuova avventura per i nostri eroi... e ancora non sapevano neanche tutto quello che li aspettava...

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Capitolo 4
*** L'alba di un nuovo inizio ***


L'alba di un nuovo inizio


La nave diretta ad Alola stava per raggiungere la meta. I passeggeri si trovavano per lo più al chiuso in modo da radunare i propri bagagli prima di scendere.

All'esterno erano rimasti solo Ash e Lucinda. Contemplavano il mare scambiandosi poche parole. Entrambi erano ansiosi di cominciare una nuova avventura.

«Tra cinque minuti dovremmo arrivare.» disse Lucinda non staccando gli occhi dall'orizzonte. «L'isola dove sbarcheremo si chiama Mele Mele, mi domando come sarà.» aggiunse sorridendo cercandolo con lo sguardo.

«Presto lo scopriremo.» disse Ash accennando un sorriso per poi tornare a guardare il mare.

Lucinda rimase molto sorpresa da quella reazione... forse avrebbe dovuto accettare il suo cambio di carattere, ma lo guardò sospettosa avvicinandosi per vedere se il suo viso tradisce un'emozione particolare.

«Cosa c'è?» chiese confuso accorgendosi della poca distanza tra di loro.

«Ti conosco.» disse solo la ragazza ancora sospettosa. «So bene a cosa stai pensando.»

«Sei troppo vicina.» commentò ridendo nervoso, visibilmente, in imbarazzo.

Lucinda però non si spostò e dopo pochi secondi Piplup balzò addosso ad Ash usando Bolleraggio. 

Lo face cadere a terra e non smise di attaccarlo.

«Ash!» esclamò la ragazza preoccupata.

Sentendo la voce della padroncina il Pokémon si fermò... il ragazzo era, però, ormai, ko.

«Piplup, non ti sembra di esagerare?» domandò Lucinda non staccando gli occhi da Ash preoccupata.

Si sentì un rumore forte e la ragazza capì subito che stavano per attraccare. Entusiasta tornò a guardare il mare. Ormai l'isola era vicinissima a loro.

«Ci siamo!» esclamò.

Anche Ash si riprese nel sentire la ragazza e balzò in piedi.

«Alola siamo qui!» esclamò lui altrettanto entusiasta.

Lucinda gli rivolse un'occhiata carica di affetto e tornò a guardare il mare.

Quando la nave si fermò anche la corda che teneva legata essa ad un sottomarino venne a galla. La forma del sottomarino era di un Magikarp dal quale uscì il Team Rocket felice come una pasqua.

«È valsa la pena pedalare così tanto!» esclamò Jessie. «Finalmente eccoci ad Alola!»

James intanto slegò la fune e quando finì sorrise raggiante.

«Sbrighiamoci se vogliamo precedere i bambocci!» ricordò Meowth serio.

«Hai ragione!» dissero in coro Jessie e James.

Aprirono di nuovo lo sportello del sottomarino fiondandosi dentro per poi sparire sott'acqua.

♥ ♥ ♥

Ash contemplò il paesaggio guardando il cielo, mentre Lucinda aveva preso in mano una mappa e la osservava attentamente.

«Per prima cosa dovremmo raggiungere il Villaggio di Lili, da lì sarà facile raggiungere la Periferia di Hau'oli.» disse non distogliendo lo sguardo dalla mappa. «Sai, il Villaggio di Lili è il posto più probabile dove avvistare il Pokémon protettore dell'isola, è lì che si trova il Tempio del conflitto

La ragazza guardò di nuovo Ash.

«Stai parlando di Tapu Koko?!» domandò l'allenatore sgranando gli occhi e illuminandosi. «Devo andarci subito!» esclamò iniziando a correre.

La ragazza sorrise intenerita. Questo era il suo Ash. L'Ash che conosceva. Pieno di vita e volenteroso di affrontare una nuova avventura.

«Sai almeno in che direzione stai andando?!» esclamò dopo un po' inseguendolo.

Mentre i due correvano via un ragazzo dai capelli rosa e dalla carnagione scura li spiava da dietro un albero. Aveva un ghigno disegnato in faccia che non permetteva di capire le sue intenzioni.

♥ ♥ ♥

«Ash, ti prego rallenta!» implorò Lucinda continuando a correre.

Graduatamente rallentava la sua corsa non vedendo più il ragazzo davanti a lei. La sua espressione si fece sempre più preoccupata.

Vide un cartello, così si fermò a leggerlo.

«Tempio del conflitto.» lesse sottovoce.

Face un'espressione sorpresa e ricominciò a camminare più adagio.

Dopo un paio di minuti vide una ragazza davanti a lei di qualche metro. Lucinda riuscì solo a vedere che aveva lunghi capelli biondi e un elegante vestito bianco.

Subito si fermò, ma quando vide che pian piano la ragazza misteriosa si allontanava, decise di seguirla.

La ragazza bionda procedette fino al ponte per poi fermarsi a guardarlo. 

Lucinda si fermò a sua volta stupita, poi notò che il ponte era malmesso e capì l'esitazione dell'altra.

Dalla borsa della ragazza bionda si sentì un verso simile a quello di un Pokémon. Tentò di calmare qualunque cosa ci fosse all'interno, ma invano. 

Un piccolo Pokémon blu, simile a una nuvola, uscì dalla borsa e volò sul ponte. Si fermò solo una volta raggiunta la metà e venne attaccato da tre Spearow che si scagliarono su di lui.

Lucinda era ancora incredula di quello che stava accadendo sotto i suoi occhi, tuttavia decise di avvicinarsi.

«Stai bene?» chiese alla ragazza bionda cercando di guardarla in faccia.

Aveva l'aria preoccupata e stava persino tremando dalla paura.

«È colpa mia...» mormorò quasi impercettibilmente.

Lucinda abbandonò lo stato di confusione in cui si trovava per fare spazio a un'espressione più decisa. Senza pensarci due volte corse sul ponte fino a raggiungere il Pokémon e lo riparò con la schiena per impedire che gli Spearow gli faccessero del male.

Dopo un paio di secondi il Pokémon sprigionò una luce abbagliante che spazzò via il ponte.

In lontananza Ash continuava a cercare Lucinda, quando vide il bagliore. Da subito lo guardò confuso, ma quando si spense la sua espressione si fece preoccupata.

«Lucinda!» esclamò.

Cominciò a correre veloce verso la direzione da cui credeva provenisse il bagliore. Aveva uno strano presentimento.

♥ ♥ ♥

Lucinda cadde nel vuoto. Strinse il Pokémon tra le braccia e tenne gli occhi chiusi. Pensò di essere spacciata, ma in quel momento sentì che qualcuno l'afferrò e la portò in salvo.

Aprì gli occhi e vide un Pokémon giallo che non aveva mai visto prima. 

La rimise a terra per poi fuggire via.

«S-stai bene?» chiese la ragazza bionda.

Lucinda cercò di non pensare più al Pokémon che l'aveva salvata e spostò lo sguardo su di lei.

Dalle braccia della ragazza dai capelli blu uscì il Pokémon che andò poi a posarsi nella borsa dell'altra ragazza.

«Quante volte ti devo dire che devi stare nella borsa!?» sgridò il Pokémon. «Grazie per aver salvato Nebulino.» spostò lo sguardo, carico di gratitudine, su Lucinda.

«Come ti chiami?» chiese la coordinatrice ancora seduta a terra.

«Già, il mio nome...» tentò di rispondere, ma una voce la interrupe.

«Lucinda!»

Le ragazze si girano stupite e nel vedere chi era e Lucinda si alzò sorridendo.

«Cos'è successo?!» domandò Ash allarmato fermandosi non distogliendo gli occhi da lei.

«Stavamo precipitando, ma un Pokémon che non avevo mai visto ci ha salvati.» risponse tranquilla.

«Quel Pokémon era Tapu Koko.» puntualizzò l'altra ragazza seria.

I due la guardarono confusi su come interpretare il suo tono.

«Scusate.» sorrise mortificata scuotendosi. «A volte parlo tra me e me.»

La guardarono di nuovo in modo strano. Ancora non sapevano cosa pensare di lei.

«Siete turisti?» domandò la ragazza bionda tentando di sciogliere la tensione.

«Chi sei?» le chiese Ash serio.

La ragazza rimase scioccata davanti a tutta quella durezza.

«Ash!» lo richiamò Lucinda severa. «Io sono Lucinda, piacere di conoscerti.» sorride tornando a guardarla.

«Il mio nome è Lylia.» si presentò finalmente.

«Devi scusare Ash, a volte è davvero maleducato.» disse Lucinda.

«Ehi!» esclamò lui.

Lylia soffocò le risate con una mano, ma loro due presi dai loro battibecchi non si accorsero neanche di lei. 

Ad un certo punto Lylia tornò seria e la sua espressione si fece decisa.

«Ora devo tornare dal professore.» annunciò.

Attirò, nuovamente, l'attenzione su di sé e sembrava che l'atmosfera si fosse gelata di colpo.

«Il professore?» ripeté Ash confuso.

«Il professor. Kukui.» precisò. «In questo momento si trova al Villaggio di Lili

«Anche noi dobbiamo andare dal professore!» esclamò Lucinda entusiasta. «Possiamo venire con te?»

Lylia li osservò per un lungo istante senza dire niente.

Ash era quasi terrorizzato, mentre Lucinda in enorme confusione.

«Seguitemi.» disse ancora in maniera seriosa girandosi e cominciando ad andare.

I due si osservarono per un momento, poi decisero di prendere a camminare a loro volta.

«Questa ragazza non ti sembra un po' strana?» domandò Ash a tono di voce basso.

«Non la trovo poi così strana, piuttosto...»

«Cosa ci fate ad Alola?» chiese con voce ancora dura. «Se non siete turisti che ci fate da queste parti?»

«Vogliamo partecipare al Giro delle Isole.» rispose Lucinda sorridendo. «Vero Ash?» aggiunse guardandolo.

«Come? Ah sì, certo!» esclamò in maniera impacciata.

«Capisco...» mormorò solo la ragazza bionda continuando a camminare.

Non lo faceva vedere, ma era pensierosa.

♥ ♥ ♥

Quando arrivarono al villaggio trovarono il Professor Kukui parlare con il Capitano di Mele Mele, Liam.

«Professore, perdoni l'attesa.» disse Lylia raggiungendolo.

Ash e Lucinda esitarono a fare lo stesso, aspettavano fosse lei a presentarli.

«Ah Lylia, eccoti finalmente.» disse voltandosi a guardarla.

Quando vide i due nuovi volti mise su un'espressione confusa.

«Loro sono Ash e Lucinda, due allenatori interessati al Giro delle Isole.» spiegò la ragazza bionda.

Liam sorrise, li aveva visti solo poco prima, ma chissà come sapeva che presto si sarebbero incontrati... era lui il ragazzo dai capelli rosa e dalla carnagione scura!

Il professore allora posò lo sguardo su di loro e sorrise.

«Ah davvero? E così venite da molto lontano, dico bene?»

«Esatto, io vengo da Duefoglie, a Sinnoh, e Ash da Biancavilla, a Kanto.» spiegò Lucinda.

«Conosco Sinnoh e Kanto, sono due gran belle regioni.» commentò il Professor Kukui. «Sentite, che ne dite di vederci al mio laboratorio? Non è lontano da qui e inoltre devo parlarvi delle regole che ci sono per completare il Giro delle Isole.»

«Eravamo proprio diretti là!» esclamò la ragazza dai capelli blu. «Nella Periferia Hau'oli, giusto?»

«Esatto, ci vediamo lì!» concluse per poi voltarsi e cominciare ad andare.

«C... ci vediamo più tardi!» farfugliò Lylia accennando un inchino per poi correre via.

«Così voi siete Ash e Lucinda?» domandò retorico il Capitano.

Lo guardarono entrambi confusi, ma l'allenatore era decisamente più seccato.

«Sì... ci conosciamo?» gli chiese Lucinda.

«Diciamo che io vi conosco, mi chiamo Liam, tempo fa ho letto un articolo su di voi.» spiegò. «Ancora stento a crederci che quella volta i Tre Pokémon Guardiani di Sinnoh avessero scelto proprio voi.»

Avevano capito benissimo di cosa parlava. Si trattava di un articolo che era uscito su scala internazionale riguardante il loro scontro contro il Team Galassia a Sinnoh.

«E con questo?» si lasciò scappare Ash irritato.

«Ash!» lo rimproverò Lucinda allarmata.

Liam sorrise di nuovo, anche se più che un sorriso sembrava un ghigno.

«Nulla, volevo solo congratularmi.» disse allargando le braccia. «Inoltre, intanto che ci sono, mi sento in dovere di fare i complimenti alla qui presente Lucinda per le sue doti di attrice.»

«C-cosa? Le mie d-doti di attrice?!» farfugliò visibilmente agitata.

«Sì.» confermò lui con un cenno del capo. «Ti sei finta la Principessa Salvia alla Gara Pokémon di Marantavilla.»

«Ma...? E tu come lo sai...?» domandò quasi spaventata.

«Tranquilla, il tuo segreto è al sicuro con me, sono un grande fan delle Gare Pokémon.» disse sorridendo. «E devo ammettere che, più nello specifico, sono anche un tuo fan.»

Lucinda ci era rimasta di sasso.

«Ok, ora basta!» esclamò Ash. «È stato un piacere conoscerti Liam, ma ora dobbiamo proprio andare!» aggiunse cominciando ad andarsene a passi pesanti. «ANDIAMO LUCINDA!» gridò già in lontananza.

«Ciao Liam!» salutò Lucinda con un sorriso per poi girarsi ed andare.

«A presto ragazzi.» salutò Liam tutto sorridente alzando un braccio. 

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Capitolo 5
*** Il Giro delle Isole ***


Il Giro delle Isole


Così Ash e Lucinda stavano percorrendo la Periferia Hau'oli per raggiungere il Laboratorio Pokémon del Professor Kukui.

«Tra poco dovremmo essere arrivati, non vedo l'ora di ricevere istruzioni sul Giro delle Isole!» esclamò la ragazza entusiasta.

«Sembri davvero al settimo cielo.» commentò l'allenatore.

«Siamo arrivati!» esclamò ancora fermandosi all'improvviso.

Ash istintivamente si fermò a sua volta e osservò l'edificio.

«Bene, chi è il più coraggioso?» chiese guardandolo sorridente.

«Eh? Di che parli?»

«Ma come Ash, non dirmi che non lo sai!» si lasciò sfuggire incredula. «Non hai mai sentito parlare della leggenda legata al Laboratorio Pokémon di Alola?»

«No...»

«Beh, devi sapere che...»

La leggenda narra di una ragazza che in una notte buia e tempestosa si trovava nei pressi della Periferia Hau'oli. All'epoca il Laboratorio Pokémon era una vecchia casa abbandonata.

Quando cadde esausta davanti alla porta, una signora la invitò ad entrare.

Da quel momento nessuno ha più sentito niente di quella ragazza, non si sapeva che fine avesse fatto... inoltre anche dopo anni non fu ritrovata alcuna traccia su di lei.

«Che storia da brivido!» esclamò Ash terrorizzato.

«Ora capisci perché ho chiesto: chi è il più coraggioso?» domandò con fare retorico. «Si dice che chi aprirà la porta di quel laboratorio sarà perseguitato in sogno dal fantasma di quella ragazza.»

«Basta Lucinda, mi stai spaventando!» esclamò allarmato.

«Non sapevo avessi così paura degli spettri.» disse l'altra soffocando una risatina.

In quel momento Lylia aprì la porta e guardò stupita i due.

«Ash, Lucinda, allora siete qui...» mormorò sorpresa.

♥ ♥ ♥

Il Professor Kukui li aveva fatti accomodare sul divano, mentre Lylia preparava il the.

«E così avete sentito la leggenda legata a questo laboratorio?» chiese retoricamente divertito.

«Mi dica una cosa, ma quella storia è vera?» gli domandò Ash curioso.

«Chi lo sa.» rispose lui vago. «Ma adesso parliamo del Giro delle Isole, siete qui per questo, no?»

«Certo! Per favore, ci dica tutto quello che dobbiamo sapere.» prese la parola Lucinda già emozionata.

«Molto bene, innanzitutto dovete sapere che le isole di Alola sono quattro, l'isola di Mele Mele, dove ci troviamo in questo momento, l'isola di Akala, l'isola di Ula Ula e l'isola di Poni.» spiegò. «Per completare il giro dovete superare tutte le prove imposte dai Capitani su ogni isola.»

«Chi sono i Capitani?» domandò l'allenatore.

«Dovrebbero essere come i Capopalestra, con la differenza che non basta sconfiggere loro in una lotta.» spiegò la coordinatrice al posto del professore. «Dico bene professore?» chiese, tornando a guardarlo, per conferma.

«Più o meno.» rispose il Professor Kukui. «I Capitani gestiscono le prove e quando gli allenatori le superano li premiano con un Cristallo Z.»

«Cosa sono i Cristalli Z?»

«Devono essere simili ai Megacerchi per la Megaevoluzione, hai presente?» disse Lucinda guardando l'amico.

«Certo che sai davvero un sacco di cose sul Giro delle Isole.» commentò il professore allegro. «È esattamente così, a Kalos è molto in voga la Megaevoluzione, invece qui conserviamo e portiamo avanti la tradizione delle Mosse Z, ormai tramandata da almeno sette generazioni.»

«Caspita...» si lasciò scappare Ash meravigliato. «Almeno sette generazioni?»

«Ci dica di più sulle Mosse Z!» esclamò Lucinda entusiasta. «Ne avevo già sentito parlare, ma non in modo molto approfondito!»

«Sarò felice di spiegarvi tutto.» disse. «Ma penso sia meglio parlarvi prima anche delle modalità proposte per il Giro delle Isole.»

Gli amici si guardarono un momento.

«Modalità?» ripeterono contemporaneamente tornando a guardarlo.

«Esistono la modalità singola e la modalità di coppia.» riprese a spiegare. «Dato che siete venuti ad Alola insieme immagino vogliate partecipare nella modilità di coppia.»

Tornarono a guardarsi confusi.

«Veramente noi non ne sapevamo niente.» disse Ash tornando a guardare il professore come Lucinda.

«Davvero? Beh, secondo me dovreste partecipare in questa modalità, partecipare singolarmente è divertente, ma partecipare in team può essere ancora più divertente.» disse il professore sorridendo raggiante.

In quel momento nel laboratorio entrò un ragazzino.

«C'è qualcuno?!»

Il Professor Kukui si alzò e in poco tempo il bambino li raggiunse nel soggiorno.

«Mark, che piacere rivederti! Hai già sostenuto la prima prova?» chiese il professore sorridendo.

«Sì, ma ho perso ed è tutta colpa sua!» esclamò puntandogli il dito contro.

«Mia?» si lasciò sfuggire indicandosi confuso.

«Sì!» confermò con aria arrabbiata. «Il Litten che mi ha dato non è abbastanza forte! Non è nemmeno capace di utilizzare mosse di fuoco!» 

«Ma è normale... lo hai ricevuto soltanto tre giorni fa...»

«Deve cambiarmelo! Non posso vincere con un Pokémon così debole!»

«Che storia è questa?» si lasciò sfuggire l'allenatore di Kanto chiaramente arrabbiato. «Ora Litten è un tuo Pokémon, anche se non è molto forte presto lo diventerà! Devi lavorare su di lui e sul tuo stile di allenamento!»

«MA CHI TI CREDI DI ESSERE!?» urlò il ragazzino con ira funesta. «Io non alleno i perdenti!» aggiunse per poi prendere la Pokéball del Pokémon e farlo uscire. 

«Litt?» emise il Pokémon guardandosi intorno confuso.

«Se non me lo vuole cambiare fa lo stesso, ho catturato altri Pokémon, mi basta che se lo riprenda!»

«Per favore, sii ragionevole...» tentò di persuaderlo il professore.

«Arrivederci!» salutò scocciato lui prendendo a camminare verso la porta a passi pesanti.

«Litt?»

«Quel ragazzino mi ha fatta proprio arrabbiare!» esclamò la ragazza tremando di rabbia.

«Dovrebbe vergognarsi! C'è chi pagherebbe per ricevere il suo primo Pokémon!» le fece eco l'amico altrettanto arrabbiato.

«Litt...» mormorò Litten guardando la porta triste.

Il Professor Kukui sospirò.

«Immagino non ci sia altra scelta... spero che presto arrivi un altro allenatore che si prenda cura di Litten...»

«Speriamo che non sia un altro antipatico come quel bambino!» esclamò Ash ancora alterato.

«Litt!» esclamò il Pokémon, con aria decisa, correndo verso la porta ancora aperta.

«Litten!» esclamò l'allenatore seguendolo.

«Ash! Aspettami!» esclamò a sua volta Lucinda seguendolo.

«Professore? Che sta succedendo?» domandò Lylia arrivando con il vassoio del the in mano.

♥ ♥ ♥

Ash stava correndo dietro a Litten da più di dieci minuti, ma non riusciva a raggiungerlo perché era davvero troppo veloce per lui.

«Litten! Per favore, fermati!»

A un certo punto il terreno venne a mancargli sotto i piedi e gli ci vollero pochissimi minuti per capire che era caduto in una buca.

«Ahi! La mia testa...» si lamentò massaggiandosela. «Litten, dove sei!?» urlò anzandosi in piedi e mettendo le mani a megafono. 

«Litt!» emise felice il Pokémon affacciandosi alla buca.

«Grazie al cielo.» disse dopo aver sospirato sollevato. «Ora devo solo trovare il modo per...» aggiunse mettendo una gamba su un pezzo di terra che però si sgretolò subito sotto il suo piede. «Niente da fare, spero solo che Lucinda e gli altri mi trovino presto...»

«Ehi bamboccio? Serve una mano?» domandò Jessie con fare calzonatorio.

Il Team Rocket era ai piedi della buca... era facile intuire che fossero stati loro a scavarla.

«Cosa?! Ancora voi!?» esclamò incredulo.

«Eh sì bamboccio, non te lo aspettavi?» continuò la ragazza.

«Francamente speravamo che fosse Pikachu a cadere nella buca.» disse James.

«Ma va bene anche così... e sai perché?» chiese Meowth con fare maligno.

All'allenatore non sfuggì Litten rinchiuso in una gabbia che si dimenava per uscire.

«Litten! Liberatelo subito!»

Jessie si mise una mano davanti alla bocca per soffocare le risate.

«Neanche per sogno! Questo Litten ha bisogno di nuovi padroni e chi meglio di noi potrebbe prendersi cura di lui?!»

«Piplup, usa Bolleraggio!»

«Lucinda!» esclamò istintivamente Ash felice di sentirla.

L'attacco Bolleraggio di Piplup era accompagnato dal Fulmine di Pikachu e insieme stavano tenendo testa bene al Team Rocket.

«Ash, ora ti tiro fuori da lì!» esclamò arrivando davanti alla buca. 

Senza aggiungere altro calò una corda, ma prima che l'allenatore si potesse aggrappare Meowth la spinse facendola cadere.

«Lucinda, va tutto bene?!» le chiese Ash allarmato chinandosi.

La ragazza si alzò immediatamente in piedi con espressione furibonda.

«Ora basta! Piplup, usa Mulinello!»

La mossa del Pokémon era talmente potente che non solo risucchiò al suo interno il Team Rocket, facendo loro compiere giri infiniti, ma a un certo punto riuscì a mandarli fuori rotta e farli finire in orbita.

«ANCHE STAVOLTA ABBIAMO FALLITO!»

Lucinda guardò in alto soddisfatta, ma pur sempre arrabbiata.

«Ben gli sta! La devono smettere di tormentarci!» commentò.

«Sai Lucinda, stavo pensando che la mossa Mulinello di Piplup è diventata davvero potente!» esclamò Ash entusiasta.

La ragazza allora spostò lo sguardo su di lui e sorrise.

♥ ♥ ♥

«Grazie per aver riportato Litten sano e salvo al laboratorio.»

«Si figuri, è il dovere di ogni allenatore di Pokémon.» disse Ash.

Litten iniziò a strofinare il muso contro il piede dell'allenatore.

«Che succede Litten?»

«Ho l'impressione che tu piaccia a Litten.» commentò il professore.

«Sì, lo penso anch'io.» disse a sua volta Lucinda.

«Quando un Pokémon si comporta così è sintomo di affetto.» spiegò Lylia.

Ash guardò per un attimo Litten, poi tornò a guardare il Professor Kukui.

«Professore? Mi permetterebbe di allenare Litten? Prometto di prendermene molta cura.»

«Ma certo Ash, mi fido di te.» disse sorridendo. «E Lucinda? Se vuoi ho un Pokémon anche per te.»

«Dice davvero?!»

♥ ♥ ♥

«Poppliiiio!»

«Oh! Ma è adorabile!» esclamò per poi prenderlo in braccio e sollevarlo come Simba.

«Ragazzi, non ho dubbi che vi prenderete cura di Litten e Popplio, siete degli ottimi allenatori e oggi lo avete dimostrato.»

«Grazie mille per la fiducia professore, siamo pronti ad iniziare questa nostra nuova avventura.» disse Ash facendo un mezzo sorriso.

«Molto bene, vi faccio portare da Lylia un paio di Pokédex.»

♥ ♥ ♥

I due si erano rimessi in cammino. Ormai il sole stava tramontando, ma non erano particolarmente agitati.

«Finalmente Ash ti stai abituando, eh?»

«Che vuoi dire?»

«Fino a ieri non ti volevi neanche più muovere di casa... sapevo che l'aria di Alola ti avrebbe fatto bene!»

«È che il Giro delle Isole mi mette di buon umore! Non vedo l'ora di sostenere la prima prova!»

«Abbi pazienza Ash! Abbiamo tutto il tempo del mondo! Supereremo le prove insieme!»

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Capitolo 6
*** Nuovi amici ***


Nuovi amici


Ash e Lucinda stavano attraversando un sentiero chiamato Sentiero Mahalo. Non stavano più nella pelle all'idea di sostenere la prima prova...

«Non vedo l'ora di arrivare alla Grotta Sottobosco!» esclamò la ragazza entusiasta.

«Anch'io, chissà in cosa consiste la prima prova.» disse l'altro curioso, ma tranquillo.

«Magari dovremmo risolvere un rompicapo... o magari danzare una sequenza particolare!»

«Non credo di essere un granché in nessuna di queste due attività...» commentò Ash stranito.

All'improvviso Lucinda si fermò, così lui accorgendosene fece lo stesso e la guardò confuso.

«È troppo carino!» esclamò con gli occhi scintillanti.

Stava guardando, rapita, un Cleffa poco più distante da loro che stava passeggiando allegramente.

«Un Cleffa? Ce ne sono anche da queste parti?» si chiese il ragazzo confuso guardando il Pokémon.

«Basta, ho deciso!» esclamò lei tirando fuori una Pokéball e facendo qualche passo in avanti. «Devo assolutamente catturarlo! Piplup, scelgo te!» aggiunse lanciandola.

Cleffa a causa del trambusto si girò in chiara confusione.

«Piplup, usa Bolleraggio!»

Nonostante il Pokémon pinguino avesse utilizzato l'attacco richiesto Cleffa scappò via, così andò a vuoto.

«Sta scappando!» esclamò Lucinda gettandosi all'inseguimento.

«Aspetta Lucinda!» le fece eco Ash facendo per correre a sua volta.

In quel momento il ragazzo vide un cespuglio muoversi e lo guardò confuso finché dai rami non emerse un Pokémon a lui sconosciuto fino a quel momento.

«È un Pokémon che non ho mai visto...» pensò a voce alta. «Vediamo cosa dice il Pokédex!» aggiunse prendendo velocemente l'oggetto dalla tasca.

«Ciao Ash! Come posso esserti utile?» disse la voce metallica del Pokédex.

Ash puntò l'oggetto nella direzione del nuovo Pokémon.

«Rowlet il Pokémon Aliderba.» disse l'oggetto. «Durante il giorno Rowlet riposa e genera energia tramite la fotosintesi. Di notte vola silenzioso per piombare sul nemico e colpirlo con una raffica di calci.»

«Forte, quindi ti chiami Rowlet!» disse tra sé e sé rimettendo via il Pokédex. «Beh, immagino che Lucinda starà via per un po', quindi penso proprio che proverò a catturarti... dunque, Rowlet dovrebbe essere un tipo d'Erba, quindi un tipo di Fuoco come Litten...» aggiunse prendendo una Pokéball dalla tasca.

Nel vederlo il Pokémon d'Erba-Volante si alzò in volo.

«Aspetta! Dove vai!?» esclamò seguendolo di corsa.

♥ ♥ ♥

«ROWLET! TORNA QUI!» urlò Ash correndo a perdifiato.

Lucinda intanto arrivò proprio in quel momento dalla direzione opposta, così si scontrarono.

«Ehi Ash! Sta un po' attento, fra un po' mi fai cadere!» esclamò arrabbiata.

«Io dovrei stare attento!? Ma se sei tu che mi sei venuta addosso!»

Intanto da un ramo alto, di un albero poco distante, Rowlet nel vedere la scena stava ridendo.

«Mi sta prendendo in giro...» mormorò Ash incredulo.

«ECCOLO! CLEFFA!?» 

Il Pokémon Stella utilizzò Canto e il ragazzo prontamente si tappò le orecchie.

«Che mi succede...? All'improvviso mi sento tanto...» disse la ragazza faticando a tenere gli occhi aperti. «Tanto stanca...» aggiunse per poi cadere a terra addormentata.

«LUCINDA!» esclamò Ash preoccupato.

♥ ♥ ♥

«Ehi Lucinda! Dai svegliati!»

La ragazza finalmente aprì gli occhi e si alzò a sedere confusa.

«Cosa mi è successo?» chiese.

«Cleffa ha utilizzato Canto su di te e sei caduta addormentata, stai bene?»

«Sì, benissimo.» rispose ancora un po' intontita dalla situazione.

«Senti, che ne dici di unire le forze?»

Lucinda lo guardò ancora più perplessa.

«Tu vuoi catturare Cleffa, giusto?»

«Giusto.»

«E io voglio catturare Rowlet, possiamo darci una mano a vicenda!» esclamò sorridendo entusiasta.

«È un'ottima idea.» sorrise lei a sua volta.

«Non datevi tanto pensiero, ci abbiamo già pensato noi!» strillò Jessie.

Il Team Rocket era apparso a bordo di un nuovo robot meccanico.

I due sentendoli scattarono immediatamente in piedi.

«Team Rocket!» esclamò Lucinda sprezzante.

«Preparatevi a passare dei guai.»

«Dei guai grossi.»

«Proteggeremo il mondo dalla devastazione.»

«Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione.»

«Denunceremo i mali della verità e dell'amore.»

«Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!»

«Jessie!»

«James!»

«Meowth!»

«Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!»

«Arrendetevi subito o preparatevi a combattere!»

«Meowth, proprio così!»

«Siete proprio dei buffoni!» esclamò Lucinda disgustata.

«Ma vi rendete conto che è la prima volta della stagione che riusciamo a recitare il nostro motto per intero?» domandò retorica Jessie ai compagni non credendo quasi alle sue stesse parole.

«Hai ragione!» esclamò James meravigliato.

«EHI TEAM ROCKET?!» urlò la coordinatrice con rabbia.

«Non la passerete liscia!» le fece eco Ash.

«Penso sia ora di tagliare la corda.» disse la ragazza del trio. «Meowth?»

«Agli ordini!» esclamò raggiante premendo un pulsante rosso sulla parete.

I tre si paralizzarono sul posto pallidi come dei cadaveri e pietrificati...

- Meowth, cosa hai fatto!? - strillò Jessie allarmata e terrorizzata.

- Hai premuto il pulsante dell'autodistruzione! - esclamò James arrabbiato, ma al contempo preoccupato.

- Se voi geni non mi aveste detto di installarlo non sarebbe successo! - disse il Pokémon in sua difesa.

Il robot esplose in mille pezzi dopo pochi secondi.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

Rowlet e Cleffa erano spaventati a morte mentre venivano sparati fuori bordo. C'era anche tantissimo fumo e una puzza di bruciato nauseante.

- Rowlet! - esclamò Ash preoccupato accorrendo.

- Cleffa! - esclamò poco dopo Lucinda correndo altrettanto velocemente.

Entrambi i ragazzi aprirono le braccia con preoccupazione e fortunatamente riuscirono a prendere i Pokémon al volo.

- Per fortuna state bene! - esclamò l'allenatore.

Lucinda abbracciò Cleffa tutta contenta. Sorprendentemente lui ricambiò altrettanto felice.

- Come va Rowlet? Niente di rotto spero. -

Rowlet in tutta risposta strofinò il muso sulla sua spalla facendolo sorridere.

❤❤❤

Era tramontato il sole e i due stavano raggiungendo il Centro Pokémon più vicino.

- Oggi è stata davvero una giornata intensa! - commentò Lucinda a un certo punto.

- Già, adesso abbiamo due nuovi amici. - disse Ash.

- Non vedo l'ora di arrivare alla Grotta Sottobosco e sostenere la prima prova! -

- Mi sembra di averla già sentita... -

- Eddai! Tu non sei impazziente? -

Alla fine del sentiero si fermarono. Il Centro Pokémon era ormai a pochi metri. Il primo ad essersi fermato era stato Ash, Lucinda si era fermata stupita poco dopo.

- Tutto bene Ash? - gli chiese perplessa.

- Certamente. - rispose sorridente, ma vagamente pensoso, dopo un po'. - Andiamo! Chi arriva ultimo è uno Snorlax! - aggiunse mettendosi a correre.

- EHI! - esclamò correndo a sua volta. - Non vale! Sei partito prima! -

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Capitolo 7
*** Grotta Sottobosco ***


Grotta Sottobosco


Era da poco passata l'alba e i nostri due eroi erano usciti dal Centro Pokémon. Stavano percorrendo i pochi metri che li saperava dalla fatidica Grotta Sottobosco, sede della prima prova.

- Ci siamo! Che emozione! - esclamò Lucinda raggiante.

- Certo che sei veramente entusiasta. - commentò Ash con un sorriso.

- È ovvio! - esclamò subito. - Ieri notte ho fatto fatica a dormire in vista di oggi. -

- Eh? Non starai esagerando? -

I due si fermarono a contemplare un momento la sede della prova.

- Cosa stiamo aspettando? - domandò la ragazza tutta sorridente iniziando a correre.

- Aspettami Lucinda! - esclamò l'altro seguendola poco dopo.

❤❤❤

- Benvenuti. - li accolse Liam con un sorriso.

- LIAM!? - esclamarono sorpresi all'unisono.

- Sono il Capitano dell'Isola Mele Mele, non lo sapevate? - domandò tranquillamente continuando a sorridere.

La ragazza era sempre più stupita, mentre l'allenatore iniziava ad essere irritato.

- E come avremmo fatto a saperlo? - chiese scocciato.

Liam continuò a sorridere come se niente fosse.

- In cosa consiste la prova, Liam? - gli chiese Lucinda quando si riprese.

- Vedete quelle tane? - domandò retoricamente voltandosi verso esse. - Ci sono tre Pokémon nascosti lì, dovete trovarli e sconfiggerli, solo allora vi porteranno dal Pokémon dominante... ah, naturalmente dovrete sconfiggere anche lui. - spiegò con un sorriso tornando a guardarli.

- Pokémon dominante? - ripeté Lucinda confusa.

- Hai detto che dobbiamo trovare tre Pokémon, ma esattamente di che tipi stiamo parlando? - domandò Ash.

- Questo non posso dirvelo, lo scoprirete da soli. - disse solo ancora sorridendo.

Il ragazzo abbozzò un broncio indispettito e incrociò le braccia.

- Ash, sarà meglio dividerci, io controllo le tane ad est della zona, tu pensa a quelle ad ovest. - disse la ragazza per poi allontanarsi nella sua direzione.

- Fate la modalità di coppia? - domandò Liam sorridendo come sempre. - Beh, era scontato considerando che state insieme. - aggiunse aprendo le mani.

Ora il suo sorriso sembrava quasi amaro ed aveva un po' abbassato la testa...

Ash lo guardò con chiara irritazione, ma non disse niente.

- ASH! - esclamò Lucinda.

- Sì, ho capito, arrivo! -

- No Ash! Intendo che c'è qualcosa qui! -

- Davvero!? - chiese l'allenatore sorpreso correndo.

Ash si fermò di fianco a Lucinda che era in ginocchio. Aveva chinato la testa per guardare nella tana.

- Hai trovato qualcosa? - le domandò.

La ragazza non fece in tempo a fermarsi ed indietreggiò. Un Pokémon sconosciuto era rotolato fuori a tutta velocità e l'avrebbe colpita se non si fosse spostata.

I due guardarono il Pokémon stupiti. Logicamente non lo avevano mai visto. Si trattava di un Yungoos, ma loro non potevano saperlo.

- Che Pokémon sarà? - si domandò Ash continuando ad osservarlo.

Lucinda invece tirò fuori il Pokédex dalla tasca.

- Yungoos, Pokémon Pattuglia: Durante il giorno Yungoos è sempre in movimento, alla ricerca di cibo, e non è per niente schizzinoso. Quando viene notte si addormenta all'istante, ovunque si trovi. -

La ragazza rimise via l'oggetto e tornò a guardare il Pokémon che non smetteva di correre su sé stesso.

- Va bene, vediamo di darci una mossa. - prese a parlare il ragazzo. - Pikachu, usa Fulmine! -
Il Pokémon utilizzò la mossa richiesta, tuttavia l'altro sgusciò via.

- Accidenti! - esclamò irritato. - Andiamo Pikachu! - aggiunse iniziando a correre.

- Aspetta Ash! - esclamò la coordinatrice tentando di fermarlo.

- Lucinda, intanto tu cerca l'altro Pokémon! - esclamò in corsa.

Lei si guardò intorno un po' disorientata. C'erano tante tane, ma apparentemente sembrava non esserci anima viva.

- Cavolo! - esclamò qualcuno in lontananza. - Possibile che questo Pokémon non si decida ad uscire?! -

La ragazza venne inevitabilmente attirata da quelle voci.

Guardò di chi si trattava... erano due ragazzi, chinati davanti a una tana, con i capelli bluastro e strani vestiti da rapper.

Forse sentirono di essere osservati, perché si voltarono.

- Ehi tu!? - gridò uno dei due con aria che avrebbe dovuto sembrare minacciosa.

Lucinda sgranò gli occhi.

Incredibile, si muovevano in modo... buffo... buffissimo! In vita sua non aveva mai visto niente di simile.

- Ehi, che hai da guardare? - domandò l'altro risultando minaccioso quando un Magikarp.

- Sì, che hai da guardare?! -

- Gira al largo ragazzina. -

- Sì, gira al largo ragazzina! -

- La vuoi smettere di ripetere tutto ciò che dico?! -

- Smettila tu di ripetere tutto ciò che dico! -

Lucinda era stranita...

- Da dove sono usciti questi due... - commentò tra sé e sé.

Mentre i due erano impegnati a tentare di intimidire la coordinatrice il Pokémon uscì dalla tana a tutta velocità colpendo sulla schiena uno dei due.

Naturalmente lui cadde a terra...

- Eccolo! È lui! - esclamò Lucinda.

Tirò immediatamente fuori il PokéDex.

- Gumshoos, Pokémon Sorveglianza: Quando sono a caccia, i Gumshoos restano in attesa per cogliere di sorpresa le prede. Sono nemici naturali dei Rattata, ma entrano difficilmente in contatto con loro perché sono svegli in momenti diversi della giornata. -

Gumshoos si accorse di lei, poi iniziò a correre velocissimo.

La ragazza lo seguì incurante dei due ragazzi minacciosi.

- Ehi, torna qui! - gridò offeso quello caduto.

- Le persone scappano da noi perché hanno paura, non perché hanno di meglio da fare! - urlò l'altro alzando un pugno in aria.

Tuttavia Lucinda era già lontana e non li sentiva neanche concentrata come era sul suo obiettivo.

❤❤❤

Lucinda dieci minuti dopo stava ancora correndo dietro al Pokémon. Non riusciva proprio a raggiungerlo.

- Torna qui! Smettila di scappare! - gridò ancora in corsa.

In quel momento Ash correndo nella sua direzione opposta la vide e si fermò.

- Lucinda, ho trovato un altro Pokémon, aiutami a prenderlo continua a sfuggirmi! -

- Anch'io ho trovato uno dei Pokémon! Lo sto seguendo da mezz'ora! -

In quel momento un Pokémon si scagliò su Ash facendolo finire a terra.

- È lui! - esclamò Lucinda meravigliata. - Piplup, usa Beccata! - aggiunse lanciando la PokéBall.

Piplup si scagliò su Pokémon selvatico spazzandolo via.

L'allenatore finalmente riuscì ad alzarsi.

- Tutto bene? - gli chiese la ragazza preoccupata.

- Benissimo! - rispose per poi voltarsi. - Pikachu, usa Codacciaio! -

- Pikaaa! - emise il Pokémon elettrico caricando la coda.

Pikachu assestò un colpo potente che alzò un gran polverone.

Sembrava che ormai il Pokémon fosse KO, ma emerse mentre la polvere si diradava.

- Cosa?! - esclamò Ash sorpreso.

- Ash guarda! Non è lo stesso! È l'altro! - esclamò Lucinda indicandogli il Pokémon KO.

Il Pokémon che era sbucato fuori era quello che aveva inseguito prima.

- Facciamola finita! Pikachu, usa Locomovolt! -

Pikachu prese la rincorsa e stavolta colpì il Pokémon con una potenza sovraumana causando una piccola esplosione.

Quando tutto tornò tranquillo Lucinda si rivolse al ragazzo.

- Ash hai esagerato! Liam ha detto che il terzo Pokémon ci avrebbe condotti dal Pokémon dominante! -

Lui in tutta risposta la guardò stupito. Aveva ragione, se ne era dimenticato...

Fortunatamente il Pokémon sbucò da dietro un masso lì vicino e corse in una direzione precisa.

- Presto! Seguiamolo! - esclamò Lucinda iniziando di nuovo a correre.

Ash ovviamente la seguì subito dopo.

❤❤❤

Gumshoos li aveva portati davanti ad una grotta gigantesca.

- Dev'essere qui che si trova il Pokémon dominante... - rifletté Lucinda contemplandola ammirata.

- Dai entriamo. - disse Ash iniziando a camminare a passo sicuro.

La coordinatrice si riprese dallo stato di stupore e lo seguì.

Camminarono fino alla fine della grotta, poi si fermarono perplessi.

- Non capisco... dove sarà il Pokémon dominante? - si chiese Lucinda guardandosi intorno.

- Lucinda, attenta! - gridò Ash allarmato.

Lei lo guardò stupita senza capire, fortunatamente ebbe l'intuizione di abbassarsi e coprirsi la testa con le mani. Il Pokémon dominante era alle sue spalle e stava per utilizzare una mossa.

- Pikachu, usa Codacciaio! - ordinò prontamente l'allenatore.

Pikachu spiccò un salto e utilizzò la mossa richiesta fermando Gumshoos.

- Grazie a tutti e due! - esclamò Lucinda grata rialzandosi e guardando Ash.

Si voltò poi verso il Pokémon seria.

- Lucinda, propongo di attaccarlo simultaneamente su più fronti! - esclamò guardandola.

- Sono d'accordo! - disse facendo segno di sì. - Piplup, ho bisogno di te! - aggiunse lanciando la PokéBall.

- Piplaa! -

- Attacca Gumshoos alle spalle! Usa Bolleraggio! -

- Pikachu, usa Fulmine! -

Il Pokémon dominante lanciò un grido e un Yungoos corse da lui. Bloccò l'attacco di Piplup, poi in seguito lui bloccò quello di Pikachu.

Alla fine quelli che subirono danni furono Piplup e Pikachu che finirono a terra.

- Cosa!? Yungoos?! - esclamò la ragazza sorpresa come non mai.

- Perché ha interferito nella lotta?! Non dovrebbe essere tra noi e lui? - si domandò Ash.

I due Pokémon utilizzarono Azione, Pikachu riuscì a riprendersi e a balzare via, ma Piplup non fece in tempo e andò KO.

- Oh no Piplup! - esclamò Lucinda preoccupata.

- Rowlet, scelgo te! - esclamò Ash lanciando la PokéBall.

Il Pokémon rivolse uno sguardo serio agli sfidanti.

- Usa Fogliame! -

- Popplio, Cleffa, scelgo voi! - esclamò la coordinatrice lanciando le PokéBall. - Popplio usa Pistolacqua e tu invece Cleffa usa Botta! -

I due attacchi però non sortirono l'effetto desiderato. Gumshoos saltò, mentre Yungoos venne colpito solo di striscio e contrattaccò con Riduttore.

- Presto! Spostatevi di lì! - gridò Lucinda nel panico.

- Rowlet, usa Azione! -

Il Pokémon saltò davanti a loro proteggendoli con l'attacco ordinato da Ash.

- Lucinda, forse ho un piano! - esclamò l'allenatore voltandosi a guardarla. - Ora chiamerò Litten, tu ordina a Popplio di usare ancora Pistolacqua! -

Lei fece cenno di sì con la testa convinta.

- Litten, aiutaci tu! - esclamò l'allenatore lanciando la PokéBall.

- Litt! -

- Lucinda, ora! -

- Popplio, usa Pistolacqua! -

Nonostante non capisse il piano del ragazzo fece come da lui richiesto.

- Usa Ruggito! -

Litten utilizzò Ruggito e questo fece sì che Pistolacqua si diramasse in più direzioni a causa della forza esercitata dal suono acuto. Gli schizzi confusero i Pokémon finendo per appannare loro anche la vista.

- Ora usa Sfuriate! -

Il Pokémon di fuoco riuscì con facilità a graffiare i Pokémon nemici a ripetizione.

Alla fine caddero sfiniti e Litten tornò a terra soddisfatto.

- Ce l'abbiamo fatta! - esultò Lucinda alzando le braccia al cielo. - Hai avuto davvero un'ottima intuizione Ash. - aggiunse voltandosi a guardarlo entusiasta.

- Fortunatamente ha funzionato alla perfezione, non sapevo cos'altro inventarmi. - disse lui.

- Siamo un'ottima squadra! - commentò la ragazza euforica.

I due felicissimi si scambiarono il cinque.

❤❤❤

Ash e Lucinda erano tornati al Villaggio di Lili. Come aveva detto loro Liam lì il Kahuna Hala gli consegnò la prestigiosa Normium Z.

- Ecco a voi ragazzi, è il premio e la prova che avete affrontato e superato la prova dell'Isola Mele Mele. -

Fu Ash a prendere la pietra e la guardò con orgoglio.

- Wow! La famosa Normium Z! - esclamò Lucinda adorante guardandola e congiungendo le mani portandole su una guancia.

- Sai Lucinda? - iniziò a dire Ash spostando lo sguardo su di lei. - Credo che la Normium Z sia perfetta per Cleffa. -

- Cosa? - emise spontaneamente sgranando gli occhi stupita.

- Io credo che Cleffa potrebbe diventare ancora più forte con questa Mossa Z. -

- Tu dici? - chiese ancora perplessa. - Beh, allora verifichiamo subito... esci Cleffa! - aggiunse recuperando il suo entusiasmo tipico e lanciando la PokéBall.

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Capitolo 8
*** I love shopping! ***


I love shopping!


Ash e Lucinda dovevano partire per l'Isola di Akala. Avevano sentito che lì vi erano ben tre prove e non vedevano l'ora di sapere in cosa consistevano.

Mancava, però, ancora molto all'imbarco, così avevano deciso di fermarsi al negozio di vestiti di Hau'oli beh, Lucinda aveva deciso.

Ash la stava aspettando fuori a braccia conserte. Era appoggiato a una delle pareti dell'atrio. Il suo sguardo era tra l'annoiato e l'irritato. Naturalmente Pikachu era sulla sua spalla.

- Uff, ma quanto ci mette? - domandò tra sé e sé.

- Sono qui! - esclamò in quel momento la ragazza aprendo la porta.

- Finalmente! - disse tirandosi su irritato.

Posò immediatamente lo sguardo su di lei, ma non poté non sgranare un po' gli occhi nel vederla...

- Scusami tanto Ash, c'era fila alla cassa

- Scusami tanto Ash, c'era fila alla cassa. - si inventò per giustificarsi quando in realtà era stata semplicemente distratta da tutti i bellissimi vestiti che aveva intorno.

L'allenatore non disse niente e continuò a guardarla sorpreso. Le sue guance erano diventate leggermente rosse.

- Ash? - lo richiamò confusa.

- Eh? Cosa?! -

La coordinatrice lo guardò ancora non sapendo più cosa dire... ma in quel momento...

- AIUTO! -

I due si voltarono. Una folla di gente stava correndo fuori dall'edificio.

- SI SALVI CHI PUÒ! -

Tornarono a guardarsi.

- Che sarà successo?! - chiese impulsivamente Ash.

- Non lo so, andiamo a vedere! - esclamò Lucinda.

E così dicendo i due si voltarono e iniziarono a correre.

♥ ♥ ♥

- Preparatevi a passare dei guai! -

- Dei guai grossi! -

- Proteggeremo il mondo dalla devastazione! -

Il Team Rocket stava recitando il proprio motto sul palco nel corridoio del certo commerciale. Le persone scappavano spaventate da tutte le parti... invece Ash e Lucinda arrivarono proprio in quel momento fermandosi confusi.

- Cosa? Il Team Rocket!? - esclamò l'allenatore.

- Capisco la loro preoccupazione... ma scappare così solo per il Team Rocket... - commentò la coordinatrice stranita.

I tre del Team Rocket non si erano accorti di loro e continuavano a recitare il motto come se niente fosse.

- Denunceremo i mali della verità e dell'amore! -

- Estenderemo il nostro potere fino alle stelle! -

In quel momento però un Pokémon gigantesco e minaccioso apparve alle loro spalle. Loro però non se ne accorsero.

- Meowth! Proprio così... AHHH! -

Meowth aveva come percepito di essere osservato, così si era voltato istintivamente. Inutile dire che ora aveva il terrore dipinto in volto.

- Eh?! - esclamarono istintivamente i due amici sorpresi.

- Meowth, è amico tuo? - gli domandò Jessie altrettanto terrorizzata.

- Mai visto in vita mia... - rispose il Pokémon parlante.

- Ehi piccolino, come ti chiami? - gli chiese James per fingere di non essere terrorizzato almeno quanto gli altri due.

Il Pokémon li guardò con aria impassibile per un lungo istante, poi allungò le braccia per prenderli.

- Ehi! Cosa sta facendo?! - esclamò Meowth impaurito.

- Guarda che noi non siamo dei giocattoli! - strillò Jessie allarmata, ma altrettanto spaventata.

Il grande Pokémon li strinse a sé ed iniziò a correre come un razzo. Passò anche vicino ad Ash e Lucinda facendo perdere l'equilibrio a quest'ultima, ma fortunatamente l'allenatore la sostenne per un braccio prima che potesse cadere a terra.

- Se ne è andato? - domandò, più a sé stesso che ad altri, un signore uscendo allo scoperto.

- Finalmente... - commentò una donna.

Un'altra sfilza di persone uscì dal proprio nascondiglio.

Ash e Lucinda si guardarono.

- Quindi quelle persone... - iniziò a dire il ragazzo.

- Non erano spaventate dal Team Rocket, ma da quel Pokémon! - terminò la frase l'altra. - Mi chiedo che Pokémon sarà... -

- Si chiama Bewear. - rispose loro un signore avvicinandosi per poi fermarsi a qualche metro.

- Bewear? - ripeté l'allenatore realizzando di non riconoscere neanche il nome del Pokémon.

- Vediamo cosa dice il PokéDex! - decise Lucinda tirando, immediatamente, fuori l'oggetto. - Bewear, Pokémon Fortebraccio: prima di diventare amico di Bewear pensaci bene. Questo fortissimo Pokémon è quasi più pericoloso per chi gli va a genio che per i nemici, perché tende a mostrare il suo affetto con abbracci davvero vigorosi. -

- È molto strano che un Bewear si trovi in questa zona. - disse l'uomo. - Una volta non sarebbe stato poi così stano, ma ora come ora sono presenti prevalentemente sull'Isola di Poni. -

- Allora perché mai si troverà qui? - gli domandò Ash confuso.

- Qualunque sia la ragione dobbiamo trovare il modo di riportarlo a casa! - esclamò Lucinda illuminandosi. - Ash, so che la nostra nave parte tra poco, però potremmo aiutare Bewear e tutti gli abitanti di Hau'oli? - aggiunse voltandosi verso di lui.

- Certo, anch'io voglio aiutare Bewear e tutti gli altri. - rispose Ash accennando un sorriso.

Lucinda sorrise a sua volta, ma subito dopo sgranò gli occhi stupita.

- Aspetta un attimo! Quindi questo significa che aiuteremo anche il Team Rocket... Bewear li ha catturati prima di correre via... -

- Già, pare proprio sia così... - commentò Ash sorridendo stranito.

Tutti e due pensavano che la vita fosse proprio ironica.

- Allora in bocca al lupo ragazzi. - disse il signore attirando nuovamente la loro attenzione. - Se lo trovate mi raccomando di avvisare l'agente Jenny e tutte le autorità. -

- Non si preoccupi! - esclamò Lucinda sorridendo.

♥ ♥ ♥

I due stavano setacciando tutto il perimetro del percorso. Ormai stavano camminando da più di un'ora, cominciava a farsi tardo pomeriggio...

All'improvviso, mentre continuavano a camminare, lo stomaco di Lucinda brontolò.

Ash non disse niente e la guardò confuso.

- Ops! - esclamò la ragazza arrossendo per l'imbarazzo e portandosi una mano sul retro della testa. - Credo di avere un po' fame... dopotutto sono ore che camminiamo! -

- Sei stanca? Vuoi che ci fermiamo? - le chiese l'allenatore un po' preoccupato.

- Ma no! Dobbiamo continuare le ricerche, tra poco sarà buio e dobbiamo assolutamente trovarlo... -

Mentre parlava lo stava guardando, ma dal momento che non si era fermata finì per sbattere contro qualcosa. Cadde a terra e Ash corse subito in suo aiuto.

- Lucinda! Tutto bene? - le chiese quando si inchinocciò per aiutarla.

Lucinda tuttavia non guardava lui, ma in avanti e aveva sgranato gli occhi... era Bewear! Stava schiacciando un pisolino seduto.

- È Bewear! - esclamarono meravigliati all'unisono.

- Bambocci, non urlate! - disse Jessie a bassa voce.

- Volete per caso svegliare Bewear?! - le fece eco Meowth altrettanto arrabbiato.

- Team Rocket!? -

- Allora lo fate apposta! - mormorò ancora la ragazza del team che si doveva trattenere molto per non urlare.

- Non parlate ad alta voce! - disse James.

- Non posso credere che vi abbia tenuti stretti per tutto questo tempo. - commentò la coordinatrice sbalordita.

- Il tuo commento è del tutto inutile bamboccia! Cosa pensate di fare ora che ci avete trovati!? -

Stavolta Jessie aveva urlato facendo svegliare Bewear di scatto. Appena vide Ash e Lucinda si alzò in piedi preparandosi a sferrare un potente Martelpugno. Fortunatamente i due lo schivarono in tempo, ma il Team Rocket, che si trovata proprio stretto a quel braccio, finì per decollare in orbita.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

Ash e Lucinda si erano riparati dietro un cespuglio e guardavano il Pokémon con severità.

Bewear prese la rincorsa per prepararsi ad utilizzare Riduttore.

- Cosa facciamo!? - esclamò Lucinda nel panico.

- Pikachu, usa Fulmine! - ordinò Ash al Pokémon parandosi davanti a Lucinda.

Pikachu utilizzò la mossa richiesta e si sforzò di trattenerla più allungo possibile. Era efficace, perché bloccava il Pokémon avversario dall'utilizzo della mossa, ma si vedeva quanta fatica stesse facendo.

-Pikachu... - mormorò la ragazza preoccupata.

- Che cosa possiamo fare? Bewear ha una potenza incredibile... se chiamassi uno dei miei Pokémon non migliorerei la situazione, a meno che... -

- Cleffa, ho bisogno di te! - esclamò lanciando la PokéBall.

- Cosa vuoi fare Lucinda? - le chiese Ash confuso e leggermente preoccupato.

- Sei pronto Cleffa? È il momento di utilizzare la nostra nuovissima Mossa Z! - esclamò preparandosi ad attivare il cerchio. - Cleffa, è il momento di usare Carica Travolgente! -

Il Pokémon rosa prese la rincorsa e utilizzò la mossa acquisendo man mano sempre più velocità. Fulmine di Pikachu si interruppe e quando si impattò contro Bewear originò una piccola esplosione. Naturalmente il Pokémon avversario cadde a terra KO.

Sia Ash che Lucinda avevano sgranato gli occhi. Il vento alzatosi aveva fatto volare via il cappello del ragazzo e scompigliato i capelli ad entrambi.

- Wow... - commentò l'allenatore.

- Fantastico! - esclamò Lucinda con occhi scintillanti, i suoi capelli magicamente erano tornati ordinati in un istante. - Quindi è questa la potenza misteriosa delle Mosse Z! Semplicemente fantastico! -

Ash, allora, la guardò e sorrise.

- Puoi dirlo forte! -

Cleffa si voltò verso di loro e sorrise.

♥ ♥ ♥

Avevano chiamato l'agente Jenny. Ormai il sole era quasi completamente tramontato. C'era una luce fioca e arancio.

- A nome di tutta l'Isola di Mele Mele, grazie. - disse l'agente Jenny facendo il saluto militare.

Un camion stava caricando Bewear.

- Si figuri, per noi è stato un piacere! - esclamò Lucinda sorridendo. - A proposito, dove porterete Bewear? - chiese sgranando un po' gli occhi.

- Il nostro inviato si occuperà di portarlo al porto più vicino. - spiegò. - Lo caricheremo sulla prossima nave diretta a Poni. -

Lucinda la ascoltò interessata, ma proprio in quel momento Ash si allarmò.

- Accidenti è vero! - esclamò. - Ci siamo totalmente dimenticati del nostro imbarco! -

- Pazienza, prenderemo il prossimo. - disse l'amica guardandolo. - Era molto più importante aiutare Bewear. -

- Dove siete diretti ragazzi? - domandò l'agente Jenny per attirare di nuovo la loro attenzione.

- All'Isola di Akala. - rispose per prima Lucinda.

L'agente si portò un dito vicino alla bocca pensosa.

- C'è un altro imbarco tra dieci minuti, se vi sbrigate riuscite a prenderlo e arrivereste ad Akala domani mattina presto. -

- Davvero? Allora dobbiamo muoverci! - esclamò l'allenatore cominciando a correre.

La coordinatrice subito esitò in difficoltà.

- Grazie infinite agente Jenny. - la ringraziò accennando un inchino. - ASPETTAMI ASH! - urlò poi iniziando a correre.

 

 

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Capitolo 9
*** Vai vai! Oricorio vai!! ***


Vai vai! Oricorio vai!!


Ash e Lucinda erano finalmente pronti a partire per Akala. Stavano attraversando il Percorso 3 alla fine del quale si sarebbero trovava la nave.

- Prima di andare ad Akala potremmo fare un salto al Parto Mele Mele. - disse Lucinda all'improvviso. - È proprio su questo percorso, ho sentito che ci sono dei Pokémon che non si trovano da nessun'altra parte! -

- È una buona idea e sarebbe un peccato non andarci ma... siamo sicuri che poi non perderemo l'imbarco come l'altra volta? - le disse Ash un po' in difficoltà.

- E che problema c'è? - chiese visibilmente perplessa. - Se lo perdiamo ce n'è sempre un altro l'ora dopo. -

- Beh è vero... però ieri per un motivo o per un altro abbiamo finito per perderli tutti... - sorrise a disagio.

- Sì, in effetti... - commentò lei con gli occhi sbarrati.

Era successo davvero... a dire il vero era stato così comico da sembrare assurdo. Quando uno dei due si allontanava un attimo la nave arrivava e partiva. Naturalmente succedeva perché era sempre o in anticipo o in ritardo. Comunque quando succedeva l'altro puntualmente si disperava e cominciava a cercare il compagno.

I due si fermarono quando sentirono in lontananza un verso mai sentito.

Sgranarono gli occhi sorpresi e si accorsero che si trattava di un Pokémon. Era giallo e scuoteva quelli che sembravano essere pom-pom. Sembrava seguire un ritmo silenzioso scandito solo dai suoi squittì.

- Eccolo! Dev'essere quello! - esclamò Lucinda giungendo le mani e portandosele vicino alla guancia con occhi brillanti.

- Fantastico! - le fece eco il ragazzo visibilmente colpito. - Voglio catturarlo, sembra forte! -

La coordinatrice tirò fuori il PokéDex per guardare la descrizione.

Oricorio, Pokémon Danza: Bevendo Nettare giallo, la danza di Oricorio diventa davvero elettrizzante. La carica elettrica generata dallo sfregamento delle piume gli permette di assestare colpi micidiali sotto forma di briose movenze. -

- Va bene, è il momento di agire. - disse l'allenatore. - Mi darai una mano Pikachu? - aggiunse voltandosi verso il Pokémon.

- Pika! - esclamò lui felici.

I due senza perdere tempo si misero a correre sotto lo sguardo stranito di Lucinda.

- Mi sa che anche oggi perdiamo la nave. - commentò prima di iniziare a camminare a sua volta.

In realtà era divertita dalla situazione. Aveva sperato tanto di tornare a vedere Ash felice e spensierato... dopotutto Il Giro delle Isole era molto di più che affrontare e superare le prove dei Capitani.

❤ ❤ ❤

- Ok, Pikachu stavolta ci siamo! - esclamò Ash. - Usa Attacco Rapido! -

Pikachu prese velocità e cominciò a correre verso Oricorio. Il Pokémon selvatico però utilizzò Agilità e con uno slalom velocissimo riuscì ad evitarlo e fuggire.

Lucinda si era seduta ad osservare la scena. Era visibilmente preoccupata davanti a quello che stava succedendo.

- Ormai ci sta provando da più di mezz'ora... - commentò tra sé e sé. - Forse dovrei cercare di aiutarlo, ma come? -

La ragazza iniziò a riflettere seriamente per qualche secondo con aria impressa.

- Trovato! - esclamò sorridente.

Così dicendo si alzò e corse fuori dal prato.

- Accidenti è veloce... - commentò Ash demoralizzato. - Le abbiamo provate tutte, ma sembra che nulla sia efficace. - aggiunse per poi cercarlo nuovamente con lo sguardo.

Lo trovò subito intento a saltare e ballare agitando i pom-pom spensieratamente.

- Sembra mi stia prendendo in giro... - commentò sorridendo amaramente.

- Forza Ash! Forza via! Sono certa lo catturerai! -

L'allenatore si voltò stupito... Lucinda si era vestita da cheerleader? Accanto a lei vi erano anche Piplup, Popplio e Cleffa ad aiutarla nel tifo.

Perché lo stava facendo? Aveva forse un piano? Non sarebbe stato difficile conoscendo Lucinda?

- Lucinda? - disse confuso.

- Coraggio non mollare, lo puoi catturare! Sembra difficile e lo so, ma sarà un successo stanne certo! - continuò a cantare e ballare.

Ash non sapeva cosa dire... Lucinda era molto carina a volerlo aiutare, ma quale piano stava cercando di mettere in pratica esattamente??

- Ho pensato che se balliamo come lui magari Oricorio si avvicinerà. - spiegò non smettendo di tenere il ritmo. - Anche tu dovresti unirti alle danze, sicuramente tu e Oricorio entrerete più in empatia l'uno con l'altro se avete qualcosa in comune! -

Ash non sembrava proprio convinto a vedere la sua faccia...

- Potrebbe funzionare, però... -

Oricorio si accorse di Lucinda e dei Pokémon e li guardò un po' confuso, dopo qualche secondo tuttavia sorrise spensierato e ricominciò a ballare.

- Visto? Che ti avevo detto? Se balli vedrai che si avvicinerà! -

Allora il ragazzo si voltò verso il Pokémon selvatico e iniziò a tenere il ritmo immaginario.

- Vai Oricorio! Vai! -

Il Pokémon si fermò un attimo a guardarlo. Pareva molto perplesso... Ash era davvero goffo... dopo pochi istanti il Pokémon cominciò a ridere divertito sempre più forte.

La ragazza smise di ballare istintivamente quando lo vide. Anche i suoi Pokémon naturalmente fecero lo stesso.

- Beh, non è andata proprio come avevo immaginato... - commentò sorridendo stranita.

In quel momento un'ombra scura coprì la figura di Oricorio che stava ancora ridendo. Accorgendosi di ciò smise di ridere e guardò in alto. Anche i ragazzi fecero lo stesso, ma in cuor loro già sapevano che...

- Sentite sentite, c'è nell'aria una voce... -

«Preparatevi a passare dei guai.»

«Dei guai grossi.»

«Proteggeremo il mondo dalla devastazione.»

«Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione.»

«Denunceremo i mali della verità e dell'amore.»

«Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!»

«Jessie!»

«James!»

«Meowth!»

«Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!»

«Arrendetevi subito o preparatevi a combattere!»

«Meowth, proprio così!»

- TEAM ROCKET! - esclamarono i due all'unisono.

I tre membri del team avevano teso le orecchie per sentire meglio.

- Musica per le mie orecchie... - commentò Jessie.

- Ci volete lasciare in pace?! Siete noiosi non ne possiamo più! - esclamò Lucinda arrabbiata.

- Noi noiosi? - domandò la ragazza del trio fingendo di soffocare una risata. - Se voi bambocci non aveste a che fare con noi morireste dalla noia! -

Nessuno dei tre si stava curando di pilotare la mongolfiera... e c'era un albero così... un ramo finì per bucare il pallone.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

- Come si dice selezione naturale... - commentò Lucinda sorridendo stranita.

Oricorio stava ancora guardando in alto con aria vagamente perplessa...

- Ash! È la tua occasione! - gli ricordò la coordinatrice.

- Giusto! - rispose prontamente. - Pikachu, usa Fulmine! -

Il Pokémon selvatico era distratto così la mossa lo colpì in pieno. Mentre ancora era avvolto nella nube elettrica...

- Pokéball, vai! - esclamò Ash lanciando la sfera.

Lampeggiò e ondeggiò per alcuni secondi, poi si fermò confermando la cattura.

- EVVAI! - esclamò Ash euforico lanciando un braccio al cielo.

Si mise a correre verso la Pokéball e Lucinda sorrise contenta.

- Congratulazioni Ash, sapevo che ce l'avresti fatta. - gli disse quando tornò con la sfera in mano.

- Grazie a te per l'aiuto. - disse lui. - Non so se ci sarei riuscito altrimenti. -

- Forse hai ragione, però diciamo che non è stato uno dei miei piani migliori... - disse sorridendo mortificata.

❤ ❤ ❤

Era tramontato il sole. Ash e Lucinda erano arrivati al porto, ma...

- COSA! Anche questa nave è partita!? - esclamò il ragazzo nel panico.

Perché Ash catturasse Oricorio avevano perso la nave che dovevano prendere. E quella dopo... e a quanto pare quella dopo ancora.

Appassò spontaneamente la testa afflitto.

- Mi dispiace Lucinda... -

- Non fa niente Ash, prenderemo la prossima... - gli sorrise cercando di essere di conforto, ma in realtà era stranita che tutte le volte succedesse una cosa del genere.

L'allenatore alzò di scatto la testa deciso.

- E va bene! Non ci muoveremo da cui fino all'arrivo della prossima nave! - esclamò con convinzione.

- COSA? Ma io ho fame! -

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Capitolo 10
*** Lo strano caso del ristorante sull'isola di Akala ***


Lo strano caso del ristorante sull'isola di Akala


- Mamma, raccontami ancora di papà! - chiese il piccolo Ash alla mamma. - Quando viene a trovarci? È il mio papà, non gli manco?? Non ci vediamo da quando sono nato! -

In quel periodo Ash aveva solo tre anni, ma la parlantina non gli mancava. Nonostante si presume fosse davvero triste per la scomparsa del padre parlava di lui con davvero tanto entusiasmo.

In quel momento Delia stava preparando il pranzo e non lo guardava. Ma a quelle domande attirò la sua attenzione.

Delia fece un sorriso sentendosi a disagio.

- Ehi Ash, vedo che sei in vena di domande oggi! - disse. - Mi pare di avertelo già detto, certo che gli manchi, ma lui adesso è in viaggio, è un allenatore molto famoso, non può deludere i suoi fan in tutto il mondo! -

- I suoi fan... - mormorò confuso. - Anch'io sono un suo fan! -

La mamma rise.

- Tu non hai bisogno di essere un suo fan, sei suo figlio. -

- Fa lo stesso mamma! - esclamò offeso. - Io sono già il suo fan numero uno! E quando sarò grande viaggierò insieme a lui per il mondo e diventerò un allenatore bravo quanto lui! -

❤ ❤ ❤

Dopo numerosi tentativi, da parte di Lucinda, per tentare di svegliare Ash decise di toccargli la guanci con un dito.

- Eh? - mormorò aprendo gli occhi.

Era davvero confuso... si guardò un po' intorno.

- Siamo arrivati adesso. - gli disse la coordinatrice. - Ti ho lasciato dormire fino all'ultimo perché sembrava che sognassi, ma ora dobbiamo proprio scendere. -

L'allenatore era ancora intontito, ma se non altro ora si era ricordato che era in nave.

- Di nuovo un sogno sulla mia infanzia... -

- Ash, che ti prende? Tutto bene? - gli chiese la ragazza leggermente preoccupata.

- Ho sognato un fatto che mi è accaduto quando ero piccolo. - le rispose. - È già successo un'altra volta di recente, mi chiedo che significhi... -

- Beh, non credo abbia un significato particolare, capita a tutti prima o poi. -

- A te è capitato? -

Lucinda ci pensò su guardando in altro.

- Non mi ricordo. - disse ancora sovrappensiero. - No... direi di no. -

L'allenatore si sforzò di sorridere, ma per la verità era un po' stranito. Con tutta la convinzione che aveva dimostrato si sarebbe aspettato facesse sogni del genere ogni notte.

❤ ❤ ❤

I due erano scesi e si erano incantati a guardare il posto. C'era un via vai di persone incredibile!

- In che città ci troviamo adesso? - domandò Ash non staccando gli occhi dalla zona.

- Se non sbaglio si chiama Konikoni. - rispose l'altra altrettanto ipnotizzata.

A spezzare l'atmosfera ci pensò un suono simile a un tuono...

- Cos'è stato? - chiese Lucinda sobbalzando. - Ash, è stato il tuo stomaco? -

- Può darsi... - disse portando la mano dietro la testa e sorridendo nonostante il chiaro imbarazzo.

La ragazza da un'espressione sorpresa passò a sorridere.

- D'altronde è comprensibile. - commentò per poi guardare i cartelli. - Guarda Ash! Dev'esserci un ristorante da queste parti! - aggiunse indicandone uno con coltello e forchetta.

- Allora andiamoci subito! -

- Non deve essere lontano, guardiamo se ci sono altre indicazioni. - disse la ragazza.

- Scusate. - si avvicinò a loro una donna. - State cercando il ristorante? -

- Sì. - confermò Lucinda. - Siamo appena arrivati, siamo venuti fin qui per sostenere le prove del Giro delle Isole! - esclamò sorridendo raggiante.

- Capisco, allora seguitemi, so dove si trova, vi accompagno io. -

I due erano molto sorpresi. La coordinatrice era super contenta, mentre l'allenatore, per qualche motivo, leggermente confuso.

- Davvero?! - chiese Lucinda con gli occhi brillanti.

La donna rise per la reazione.

- Davvero. - confermò per poi avviarsi.

I ragazzi la seguirono a ruota.

- A proposito, io sono Alyxia. -

- Io sono Lucinda. -

- Ah... io mi chiamo Ash. -

❤ ❤ ❤

Alyxia portò Ash e Lucinda in un locale molto spazioso. Vi era una buona illuminazione, inoltre c'era parecchio vociferare tra i tavoli.

- C'è una bella atmosfera! - esclamò la coordinatrice entusiasta.

Anche l'allenatore sembrava abbastanza soddisfatto del posto. Si guardava intorno incuriosito.

- Ah, eccola. - disse Alyxia di punto i bianco. - Ibis! - esclamò alzando la mano per evidenziare la sua posizione.

In quel momento una ragazza con i capelli verdi e gli occhi dello stesso colore sorrise. Le corse incontro senza pensarci due volte.

- Alyxia! Da quanto tempo! - esclamò quando si ritrovò a pochi passi da lei.

- Ciao Ibis, ti trovo bene, come vanno le cose? -

- Tutto bene! - rispose sorridendo entusiasta.

Si accorse poi dei due affianco all'amica, così li guardò da prima stupita ma subito dopo con uno smagliante sorriso.

- Benvenuti nel nostro ristorante! Siete turisti? -

Alyxia il precedette entrambi.

- Non dei semplici turisti Ibis. - spiegò. - Si chiamano Ash e Lucinda, sono arrivati fin qui per sostenere le tre prove del Giro delle Isole. -

- Davvero?! - esclamò entusiasta come non mai prendendo entrambe le mani di Lucinda. - È fantastico! Non vedo l'ora di vedervi allora! -

La coordinatrice era molto perplessa, ma si sforzava di sorridere. Ash invece era visibilmente confuso.

- Di vederci? -

A quel punto ci pensò la donna a fare chiarezza.

- Ibis è il Capitano della Giungla Ombrosa. - iniziò a dire. - Come ogni Capitano ha in compito di dirigere e sorvegliare la prova. -

- Esatto! - confermò l'altra con un sorriso. - Non vedo l'ora di vedere come sconfiggerete il Pokémon Dominante! Di recente non si sono presentati molti allenatori degni di nota. -

Ibis si era portata un dito al mento pensosa. I due pensavano che avrebbe ripreso a parlare a momenti, ma non fu così e diventarono piuttosto perplessi.

- Ibis? - la richiamò Alyxia. - Ash e Lucinda oggi sono cliente, perché non li fai accomodare ad un tavolo? -

- Sicuro! Seguitemi! -

Ai due crebbe un enorme gocciolone dietro alla testa. Quella Ibis era proprio un tipetto particolare.

❤ ❤ ❤

Ibis li accompagnò ad un tavolo per due dall'altra parte della sala.

- Ecco qui, vi mando subito qualcuno per ordinare! - esclamò per poi dirigersi verso la cucina.

Ash e Lucinda si sedettero.

- Sono curioso, chissà quali sono le specialità della casa! -

- Quando ci portano i menù controlliamo subito, scommetto che qui si mangia molto bene. - disse la ragazza sorridendo.

- NON È POSSIBILE! -

Un cliente aveva gridato attirando l'attenzione della coordinatrice che sgranò gli occhi.

- Questa zuppa è immangiabile! -

- C'è un capello nella mia minestra! - esclamò una donna quasi disgustata.

- Sto aspettando la mia bistecca di due ore! - gridò qualcun altro arrabbiato.

- Oh no! - esclamò preoccupata la ragazza dai capelli verdi tornando dalla cucina. - Perché i clienti fanno così? Cosa succede!? -

Ash e Lucinda non si dirono una parola, ma si facero un cenno decisi con la testa per poi alzarsi.

- Tutto bene Ibis? - le chiese Lucinda quando si avvicinarono.

- Ci sono problemi in cucina? - le fece eco Ash.

- Non capisco... sembra vada tutto bene, ma evidentemente non è così... - disse disorientata.

- Possiamo dare noi un'occhiata alla cucina? - le chiese la coordinatrice.

- Fate pure... - acconsentì perplessa.

I due allora entrarono. Videro un sacco di cuochi correre di qua e di là. C'era un gran movimento...

Avanzarono guardandosi cautamente intorno e... videro un cuoco che se ne stava fermo a fissare una pentola sul fuoco.

Si fermarono a qualche metro increduli.

- Scusi? - disse Lucinda iniziando ad avvicinarsi.

Ash la seguì a ruota.

- Scusi, mi sente? - aggiunse dopo essersi avvicinata.

Il cuoco si voltò solo dopo molti secondi.

- Di... - mormorò a denti stretti.

- Eh? - si lasciò sfuggire la ragazza.

- Ditto! - esclamò l'allenatore.

Allora il Pokémon si rilevò davanti ai loro occhi increduli.

- Cosa?! Ma Ditto non dovrebbe solo assumere le sembianze degli altri Pokémon!? - domandò la coordinatrice incredula.

- La vera domanda è come ha fatto un Ditto ad entrare... - commentò il ragazzo confuso osservando il Pokémon.

- Beh, avvertiamo Ibis, problema risolto. - disse Lucinda con aria fiera.

In quel momento una luce aveva annunciato la nuova trasformazione di Ditto. Aveva assunto il suo aspetto e si era messo vicino a lei... difficile dire quale delle due Lucinda fosse...

- Lucinda? - disse Ash confuso guardando prima l'una poi l'altra.

Lei lo guardò confusa, poi guardò la figura accanto a sé.

- Detesto quando succede! - esclamò. - Vieni qui piccolo insolente! - aggiunge facendo per afferrarlo.

Il Pokémon però sguscio via, si ritrasformò, poi si fermò a qualche metro. Vedendo Pikachu assunse il suo aspetto e utilizzò Attacco Rapido per correre rapidamente da un bancone all'altro.

I cuochi erano disperati. Quel piccolo combina guai travolgeva tutto facendolo cadere e provocando parecchio rumore.

- Che succede!? - esclamò Ibis entrando in cucina preoccupata.

- Ibis abbiamo scoperto cosa c'è che non va! Un Ditto ha preso le sembianze di un cuoco! - esclamò Lucinda.

- Un Ditto? - ripeté sorpresa. - Devo avvisare l'agente Jenny! - aggiunse dopo poco facendo per andare. - Intanto voi, per favore, cercate di prenderlo! - disse ancora per poi correre.

I due allora cercarono di acciuffare il Pokémon andando uno da una parte e uno dall'altra, ma finirono per scontrarsi. Fortunatamente rimasero in piedi e si portarono solo una mano alla testa per poi tornare a guardarlo.

- Ma non si stanca mai? - si domandò l'allenatore stranito.

- Ash, ho un'idea! - esclamò Lucinda guardandolo. - Facciamo in modo che si trasformi in qualcosa di facile da controllare! -

- E come facciamo? -

Lei si rivoltò verso il Pokémon sorridendo con aria furba.

- Ehi Ditto! - esclamò. - Scommetto che non sai trasformarti in un oggetto... diciamo in una penna! - aggiunse tirandola fuori dalla tasca.

Ditto allora si fermò, si ritrasformò e si trasformò nella penna che la coordinatrice teneva in mano.

Ditto trasformato in penna finalmente si fermò e la ragazza lo prese in mano vittoriosa.

- Grande! Ha funzionato! Sei stata bravissima! - esclamò Ash.

La ragazza si voltò verso di lui e sorrise.

❤ ❤ ❤

- Grazie davvero per aver smascherato Ditto. - disse loro l'agente Jenny. - Fa sicuramente parte della banda dei cinque Ditto che si diverte a trasformarsi in umani e a prendere il loro posto. -

- Non sapevo che i Ditto potessero trasformarsi in altro oltre ai Pokémon, i Ditto sono pieni di sorprese. - commentò Lucinda sovrappensiero.

- Oh beh, tutto è bene quel che finisce bene! - le fece eco Ash sorridendo.

Di lì a pochi secondi si sentì un suono simile a un tuono.

- Cavolo... alla fine non abbiamo mangiato niente... - commentò l'allenatore portandosi un braccio dietro la testa.

Ibis rise.

- Avete ragione, coraggio seguitemi! Offre la casa! -

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Capitolo 11
*** Team Rocket alla riscossa! ***


Team Rocket alla riscossa!


I tre membri del Team Rocket si erano seduti a gambe incrociate. Si trovavano in un sentiero vicino a Konikoni.

- Ultimamente le cose non vanno come dovrebbero. - disse Jessie incrociando le braccia. - Se vogliamo avere successo dovremmo impegnarci un po' di più... - aggiunse abbassando leggermente gli occhi con aria afflitta.

- Io posso costruire robot ancora più potenti! - esclamò Meowth alzando una zampa entusiasta.

- Giusto! Per catturare Pikachu abbiamo bisogno di un nuovo robot! - ribatté James con aria ingenua.

La ragazza si lasciò scappare un sospiro esasperata.

- Voi due proprio non ce la fate ad essere seri, vero? -

- Qual è il problema Jessie? - le chiese il Pokémon confuso.

- Sì, qual è il problema Jessie? Perché hai questi momenti di ombrosità?? - gli fece eco il ragazzo.

- Non lo capite? - domandò retorica. - Prima o poi il Capo si stuferà dei nostri continui fallimenti... e cosa ne sarà di noi allora? -

- Jessie, non devi preoccuparti troppo... - cercò di rassicurarla James pur non sapendo cosa dire.

- Pikachu è praticamente nelle nostre mani, dobbiamo solo aspettare il momento buono! - esclamò Meowth deciso.

Jessie non sembrava per niente convinta, anzi a guardarla sembrava preoccupata... in quel momento tuttavia furono distratti da una leggera raffica di vento.

Un Dragonite si posò davanti a loro e tese a Jessie un palmare nero.

Lei lo prese confusa e gli altri due le si affiancarono guardandolo altrettanto perplessi.

- Ragazzi, ci siete? -

I tre scattarono in allarme e a Jessie per poco non sfuggì di mano l'oggetto.

- CAPO! È LEI!? - esclamarono all'unisono.

- Molto bene, sono contento che Dragonite abbia effettuato la consegna con successo. - disse. - Ho un incarico per voi, al momento siete le mie uniche reclute ad Alola, ragion per cui voglio affidarvi una missione. -

- Ci dica tutto! - esclamarono sempre insieme.

Erano davvero tesi, era da molto tempo che non ricevevano una chiamata direttamente dal Capo.

- Voglio che troviate questo uomo. -

Sullo schermo apparve la foto di uno uomo insieme ad un Mr. Mime:

I tre amici guardarono la foto sorpresi

I tre amici guardarono la foto sorpresi. Quel tizio aveva una faccia famigliare...

- Si chiama Clayton, ha viaggiato per tutto il mondo assieme al suo Mr. Mime, voglio che lo catturiate e lo portiate da me il più in fretta possibile, potete farlo? -

- Certo! - risposero contemporaneamente.

- Ottimo. - disse Giovanni. - In questo momento dovrebbe trovarsi sull'isola di Akala, approssimativamente vicino a Kokoni. -

❤ ❤ ❤

- EVVAI! -

Ash era salito su uno Scouthland della fattoria Ohana e sembrava divertirsi parecchio.

- ASH! - lo chiamò Lucinda in lontananza scuotendo il braccio in alto per farsi vedere.

- Ehi Lucinda! - esclamò felice per poi balzare giù e raggiungerla.

- Cosa dici? Andiamo alla Giunga Ombrosa? Ibis è già partita. - gli disse quando si trovarono a pochi passi l'una dall'altro.

- Certo, fammi solo ritirare le Pokéball al Centro Pokémon. -

- Non sei ancora andato a riprenderle? -

- No, aspettavo che ripartissimo. -

I due non se n'erano accorti, ma alcuni rami alti di un albero si stavano muovendo e... un uomo e un Pokémon finirono davanti a loro!

L'uomo aveva incrociato le braccia, ma la sua espressione...

- COSA?! AshPika e LucindaPi?! Non posso crederci ragazzi, da quanto tempo! -

- Clayton! - esclamarono i due sorpresi.

- E così anche voi siete ad Alola? Per giunta ad Akala... era destino ci dovessimo rincontrare! - disse concludendo con un sorriso.

Ash e Lucinda si guardarono istintivamente. Era stata una bella coincidenza...

- Tu e Mr. Mime vi state ancora allenando per perfezionare le vostre tecniche di lotta? - chiese Ash curioso.

- Esatto, non si finisce mai di imparate! - rispose sorridendo a braccia incrociate.

- Sono curriosa di vedere la descrizione di Mr. Mime sul Pokédex di Alola. - disse Lucinda prendendolo. - Mr. Mime, Pokémon Barriera: Spesso Mr. Mime finge di essere intrappolato dietro un muro invisibile. È un trucco, ma Mr. Mime può rendere reali quei muri, e solitamente attacca quelli che non restano impressionati. -

Poi lo rimise via.

- Per caso siete in vacanza insieme? -

Si rivoltarono immediatamente entrambi rossi in volto.

- Stiamo facendo il Giro delle Isole! - rispose Lucinda seccata.

- Di coppia? -

A quella domanda la ragazza arrossì doppiamente e non riuscì a rispondere.

- Sì. - rispose Ash che sembrava invece tornato di un colore normale e sorrideva. - Stavamo andando alla Giungla Ombrosa per sostenere la prima prova dell'isola di Akala. -

- Davvero? In bocca al lupo allora. -

- Tu Clayton invece cosa ci fai qui? - gli domandò Ash curioso.

- Mi alleno per perfezionare le mie tecniche di arti marziali. -

Mentre parlavano il Team Rocket li guardava dietro una balla di fieno a qualche metro di distanza.

- Cosa facciamo? - sussurrò James ai compagni senza staccare gli occhi.

- È incredibile come i bambocci siano sempre tra i piedi... - commentò Meowth.

- Vedila dal lato positivo: due piccioni con una fava. - disse Jessie. - Abbiamo la possibilità di catturare sia Pikachu che Clayton! - aggiunse entusiasta.

I due al guardarono straniti e in difficoltà...

- Beh, cosa c'è? - chiese stupita sgranando gli occhi.

- Io abbasserei la mira... - mormorò il Pokémon.

- Chi troppo vuole nulla stringe. - gli fece eco il ragazzo aprendo le braccia.

Jessie il guardò ancora per un attimo stranita.

- Uff... - si lasciò scappare in un sospiro tornando a guardare i tre. - Va beh, vorrà dire che per stavolta ci concentreremo solo su Clayton. -

- Per stavolta? - domandò James confuso.

- Jessie, hai capito cosa ci ha detto il Capo? Se non ci concentriamo unicamente su Clayton potrebbe addirittura licenziarci. - spiegò Meowth.

- LICENZIARCI! - strillò la ragazza incredula.

- Ehi, avete sentito anche voi? - domandò Lucinda confusa.

Allora Meowth e James tapparono la bocca a Jessie.

- Cosa? Io non ho sentito niente... - disse Ash.

- LucindaPi, sei sicura di non avere le allucinazioni uditive? - chiese Clayton ridendo.

- No, io penso davvero di aver sentito qualcosa... -

Intanto il Team Rocket...

- Che cavolo fate!? - esclamò Jessie liberandosi dalla presa degli amici.

- Vuoi che ci scoprano? - le domandò retorico James abbassando la voce e portandosi un dito sulle labbra.

- Soci, dobbiamo agire adesso. - decise Meowth. - Facciamo una bella entrata ad effetto come solo noi sappiamo fare! -

- Sì, ma dopo? - chiese il ragazzo preoccupato.

- A dopo ci pensiamo. - rispose il Pokémon.

- Non mi piace molto questo piano... - mormorò James ancora meno convinto.

In quel momento lo sguardo di Jessie fu catturato da un Taurus che dormiva e le venne un'idea.

❤ ❤ ❤

I tre stavano ancora parlando, quando...

- Ehi bambocci? - disse Jessie attirando il loro sguardo. - Preparatevi a passare dei guai. -

- Dei guai grossi. -

- Proteggeremo il mondo dalla devastazione. -

- Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione. -

- Denunceremo i mali della verità e dell'amore. -

- Estenderemo il nostro potere fino alle stelle! -

- Jessie! -

- James! -

- Meowth! -

- Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce! -

- Arrendetevi subito o preparatevi a combattere! -

- Meowth, proprio così! -

- Quei tre non sono i tizi che vi seguivano anche a Sinnoh? - domandò Clayton ad Ash e Lucinda.

- Sono loro! - rispose l'allenatore guardandoli con rabbia.

- Peggio delle mosche! Non riusciamo a liberarcene! - gli fece eco la coordinatrice.

- Tranquilli bambocci, non ce l'abbiamo con voi. - informò Jessie.

- Si dà il caso che il Capo ci abbia incaricati di portargli Clayton. - aggiunse James.

Ash e Lucinda li guardarono straniti, lo sguardo di Clayton invece si era fatto più serio, forse pensieroso...

- Cosa?! Ma siete fuori!? - esclamò Lucinda con rabbia.

Meowth intanto zitto zitto passando in osservato si era avvicinato a Taurus, che continuava a dormire, e utilizzò Sfuriate. Inutile dire che il povero Pokémon si svegliò e cominciò a correre agitato.

- Che succede!? - esclamò Lucinda allarmata sentendo degli zoccoli avanzare dietro di lei.

- Lucinda, attenta! - esclamò Ash trascinandola a terra appena in tempo per lasciar passare il Pokémon impazzito.

Il Team Rocket approfittò del momento di confusione generale per sorprendere Clayton alle spalle e afferrarlo.

- Non hai scampo! - esclamò Jessie.

- Ora verrai con noi al quartier generale e il Capo ne sarà molto felice! - esclamò a sua volta Meowth.

- Mr. Mime, usa Psichico! -

Il Pokémon Barriera eseguì l'ordine e la presa del Team Rocket si sciolse. A quel punto Clayton, senza neanche voltarsi, con un colpo li spedì in orbita.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

I due ragazzi, ancora a terra, osservarono increduli il Team Rocket ripartire. Stavolta era successo davvero l'inverosimile... che forza Clayton...

- State bene? - domandò loro l'uomo avvicinandosi.

- Accidenti Clayton, che potenza! - commentò Ash alzandosi in piedi.

- Sì, sono davvero colpita che fenomeno! - gli fece eco Lucinda alzandosi a sua volta.

- Grazie ragazzi! - disse lui imbarazzato portandosi una mano sul retro della testa. - Anni e anni di duro allenamento. -

❤ ❤ ❤

Era tramontato il sole...

- A presto ragazzi! - li salutò Clayton in lontananza.

- Ciao Clayton! - esclamò Ash salutando a sua volta. - A presto! -

Anche Lucinda stava salutando.

Quando l'uomo sparì all'orizzonte i due continuarono a guardare fisso in avanti abbassando però le braccia.

- Clayton è proprio eccezionale. - commentò il ragazzo.

La coordinatrice si voltò a guardarlo sorpreso.

- Se potessi scegliere vorrei avere un padre esattamente come lui... -

- Ash... è la prima volta che parli di tuo padre... -

- Beh, sarà meglio incamminarsi! - esclamò mettendo le braccia sui fianchi e sorridendo entusiasta.

- Come!? A quest'ora?? Tu sei fuori! -

- Non dire così Lucinda! Se ci mettiamo in marcia ora arriveremo domani mattina presto! -

- Vorrei anche dormire, sai?! -

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Capitolo 12
*** Giungla Ombrosa ***


Giungla Ombrosa


- Ash, hai trovato qualcosa? - gli chiese Lucinda continuando a cercare nell'erba alta.

- Macché... tu invece? - disse proseguendo con le ricerche.

Stavano cercando una Baccamango, un Minifungo e una Vitalerba. Faceva parte della prova di Ibis. La prova consisteva nel portare alla Capitana quegli ingredienti in modo da preparare il piatto preferito del Pokémon Dominante.

Per il momento avevano trovato... ancora nessun ingrediente...

- Non perdiamoci d'animo e continuiamo a cercare! Sono sicura... -

Ma si fermò a metà frase perché in quel momento finalmente vide qualcosa molto somigliante ad un fungo in miniatura.

- Ash! Ho trovato il Minifungo! - esclamò al settimo cielo allungando un braccio per prenderlo.

Nello stesso momento, però balzò fuori uno Shiinotic dall'aria agguerritissima.

La coordinatrice dalla sorpresa e dallo spavento indietreggiò d'istinto.

L'allenatore le corse incontro curioso.

- Lucinda, allora!? - esclamò fermandosi affianco a lei. - E quello da dove spunta? - aggiunse confuso guardandolo.

- Non lo so, stavo cercando di raccogliere il Minifungo ed è saltato fuori dal nulla! - spiegò ancora scossa.

Shiinotic, Pokémon Luminescenza: Non è consigliabile vagare di notte per le foreste in cui vivono gli Shiinotic. Gli strani, sfarfallii di luce che le spore di questo Pokémon emettono possono disorientare i viaggiatori e fargli perdere la strada. -

Dopo aver guardato la descrizione Ash rimise il Pokédex in tasca.

- Facciamo attenzione, credo che a discapito dell'aspetto Shiinotic sia un Pokémon pericoloso. - disse non staccando gli occhi dal Pokémon. - Oricorio, scelgo te! - aggiunse lanciando la Pokéball.

Il Pokémon Danza uscì di lì a poco.

- Oricorio, usa Tifone! -

La mossa di Oricorio fece alzare un vento molto potente che spazzò via il Pokémon nemico.

Quando si placò l'allenatore raccolse il Minifuogo e prese Lucinda per mano per poi iniziare a correre.

- Presto Lucinda scappiamo! -

- Ci mancano ancora la Baccamango e la Vitalerba, dove possono essere? -

- Forse la Baccamango la troviamo sull'albero infondo alla foresta. - disse non smettendo un attimo di correre.

- Giusto! - esclamò illuminandosi. - Cerchiamo di arrivarci il prima possibile! -

Intanto lo Shiinotic di prima si era messo ad inseguirli, ma prima aveva chiamato aiuto con un grido. Un Fomantis era accorso in suo soccorso e ora li stava seguendo a sua volta.

- E ora quello che vuole!? - esclamò Ash terrorizzato cercando di correre ancora più forte.

La coordinatrice invece non sembrava per niente spaventata e mentre correva, sempre per mano con Ash, si voltò e puntò il Pokédex verso il nuovo Pokémon.

Formantis, Pokémon Mantiderba: Formantis dorme durante il giorno, crogiolandosi al sole. Emana un dolce profumo che a volte attira i Cutiefly fino al suo nascondiglio. Durante la notte cerca un posticino tranquillo dove dormire il giorno seguente. -

- Lucinda, ti sembra il momento di consultare il Pokédex!? -

- Ash, guarda! - esclamò indicando l'albero. - Avevi ragione! Ecco la Baccamango! È lassù! -

Superato l'entusiasmo iniziale però cominciò a impensierirsi.

- Però ora come ci arriviamo così in alto? Abbiamo dei Pokémon volanti con noi? Ma certo, Rowlet! - concluse sorridendo vittoriosa.

Neanche tempo di dirlo che il ragazzo aveva già ordinato al Pokémon di uscire.

- Rowlet, vai e usa Beccata per scaccare la bacca dall'albero! - gli ordinò l'allenatore.

Rowlet fece cenno di sì e si allontanò in volo.

Intanto Shiinotic aveva utilizzato Spore e Fomantis Foglielama... Ash e Lucinda li avevano evitati per miracolo.

- Cavolo! Ma quando si stancano?! -

- Ash! Credo che in questo punto cresca la Vitalerba! - esclamò la ragazza entusiasta.

- Credi o sei sicura? -

- Sono quasi sicura! Devo controllare! -

- Non esiste! Se ci fermiamo quelli ci raggiungono! -

- Non c'è nulla di cui preoccuparsi! -

- Certo che c'è da preoccuparsi! -

Senza volere la bacca sfuggì dal becco di Rowlet e rotolò in testa ad Ash che si fermò portandosi le mani alla testa. Anche la ragazza si fermò e guardò i due Pokémon selvatici con aria di sfida.

- E va bene, lo avete voluto voi... Cleffa, Carica Travolgente! - ordinò facendo uscire il Pokémon ed invocando la mossa Z.

La mossa fu micidiale come sempre lasciandoli KO...

- Certo che quella mossa è davvero micidiale... - commentò l'allenatore un po' stranito.

❤❤❤

- Li avete raccolti tutti! - esclamò Ibis vedendoli tornare. - Molto bene, dateli pure a me. -

I due fecero come diceva.

La Capitana prese una ciotola dalla borsa, ci mise uno a uno gli ingredienti e mise a terra la ciotola. Poi prese un cucchiaio di legno dalla borsa, si sedette a terra e cominciò a mescolare.

- Ibis, posso chiederti... - cominciò a chiedere Lucinda.

- Sto preparando il piatto preferito del Pokémon dominante per attirarlo. - rispose continuando a mescolare senza darle il tempo di terminare la frase.

- Immagino che ogni Capitano abbia i suoi metodi. - commentò Ash ricordando quanto fosse diversa la prova di Liam.

- Ok. - disse la Capitana soddisfatta rialzandosi in piedi. - Ci siamo, adesso dobbiamo solo attirare la sua attenzione. - disse mettendo le mani sui fianchi.

- Attirare la sua attenzione? - domandò, spontaneamente, Lucinda.

- Pokémon dominante, vieni a noi, ti abbiamo preparato il tuo piatto preferito! - esclamò alzando le braccia al cielo.

La coordinatrice era stranita, mentre l'allenatore...

- Non ho mai visto niente del genere... - commentò incredulo.

- Pokémon dominante, vieni...! - tuttavia Ibis non fece in tempo a finire che si accorse di un'ombra su di lei. - Ah, sei arrivato! - esclamò voltandosi allargando un sorriso. - Ragazzi, vi presento Lurantis, sarà lui il vostro avversario in questa prova. -

Il Pokémon ringniò minaccioso.

- Non serve che vi dica che contro di lui sono efficaci le mosse di tipo Fuoco e di tipo Volante. - disse. - Va bene, tre, due, uno, si comincia! -

- Lucinda! - la richiamò Ash voltandosi a guardarla. - Penso che stavolta Piplup e Popplio non possano essere d'aiuto, è meglio se chiami solo Cleffa, il suo potere Z potrebbe rivelarsi molto utile. -

La ragazza fece segno di sì.

- Cleffa, scelgo te! - esclamò lanciando la Pokéball.

L'allenatore tornò a concentrarsi sul Pokémon dominante.

"Rowlet dovrebbe essere in vantaggio contro Lurantis se usa mosse di tipo Volante, anche Litten potrebbe rivelarsi un valido alleato e non dimentichiamoci di Oricorio che, come Rowlet, utilizza attacchi di tipo Volante... mi domando quale di loro dovrei chiamare per primo..."

Lurantis utilizzò Foglielama verso i suoi avversari. Fortunatamente Cleffa saltò ed evitò l'attacco, ma Lucinda dovette coprirsi gli occhi con il braccio.

Ash tornò alla realtà rendendosi conto di cosa stava succedendo.

- Ok Litten, scelgo te! - esclamò portando in alto la Pokéball.

Stava per lanciarla, quando il Pokémon dominante utilizzò di nuovo l'attacco colpendolo in piena fronte e facendolo cadere per terra.

- Tutto bene Ash?! - gli chiese Lucinda, preoccupata, voltandosi verso di lui.

L'amico si rialzò con un bernocolo piuttosto sporgente.

- Ti piace il gioco duro, eh?! - esclamò alterato rivolto al Pokémon. - Litten, scelgo te! - aggiunse lanciando la Pokéball.

- Littte! -

- Litten, usa Braciare! -

L'attacco mise in seria difficoltà il Pokémon che tuttavia si riprese presto e utilizzò nuovamente Foglielama contro Cleffa.

- Lucinda, dì a Cleffa di schivare! - esclamò Ash allarmato.

- Cleffa, usa Canto! -

Il Pokémon tentennò e finì per inciampare, di conseguenza non utilizzò l'attacco e venne anche colpito in pieno.

- Rowlet, abbiamo bisogno di te! - gridò l'allenatore lanciando la Pokéball. - Usa Beccata! -

Rowlet sferrò una serie di attacchi Beccata uno dopo l'altro non dando il tempo al Pokémon di contrattaccare.

Lucinda si era inginocchiata vicino a Cleffa con aria preoccupata.

- Cleffa, come stai piccolo? - domandò prendendolo tra le braccia.

- Lucinda, si può sapere che fai? - La rimproverò con irritazione. - Perché non hai ordinato a Cleffa di schivare come ti avevo detto?! -

La ragazza irrigidì lo sguardo e si rialzò.

- Perché pensavo fosse meglio utilizzare Canto per addormentarlo, chi andava a pensare che Cleffa inciampasse? Sono cose che succedono! -

- Non se fai quello che ti dico! -

- E da quando sei tu il capo!? -

Mentre erano impegnati a bisticciare Lurantis fece un urlo e un Trumbeak accorse in suo aiuto.

- Un Trumbeak! - esclamò Lucinda nel panico.

- Ha chiamato i rinforzi. - commentò Ash stringendo i pugni. - Rowlet, Spennata! Litten, Lanciafiamme! -

I Pokémon si scagliarono verso il dominante e il suo alleato mettendoli in seria difficoltà.

- Lucinda, tu non fare altre sciocchezze per favore, ok? - le disse senza neanche guardarla.

La coordinatrice al contrario suo lo guardò con espressione piuttosto imbronciata e alterata.

❤❤❤

Lucinda si era seduta su un ceppo di albero tagliato e aveva appoggiato la testa alle mani.

- Uffa, ho capito che i Pokémon di Ash sono più adatti per questo confronto, ma chiedermi addirittura di non interferire... -

La battaglia tra i Pokémon di Ash e il nemico continuava senza esclusione di colpi. Le mosse di Rowlet, Litten e Oricorio erano davvero efficaci, però, per il momento, erano riusciti a sconfiggere solo gli alleati chiamati da Lurantis.

- Se Ash capisse che deve prima sconfiggere il Pokémon dominante per non permettergli di chiamare più alleati... -

Il quel momento un attacco Foglielama andò nella direzione di Lucinda e l'avrebbe colpita se...

- ATTENTA LUCINDA! -

Ash si buttò in suo soccorso trascinandola via e alzando un bel polverone.

- Tutto bene Lucinda? - le chiese preoccupato.

Lei si riprese dall'impatto e lo guardò con serietà.

- Senti Ash, perché non posso contribuire anch'io? Ho capito che i miei Pokémon non hanno il vantaggio del tipo su Lurantis, ma non è giusto che mi lasci all'angolo! Noi siamo una squadra! -

- Senti Lucinda, se tu mi avessi ascoltato Cleffa non sarebbe stato sconfitto! -

- Ancora? Sono cose che capitano! Perché ti intestardisci tanto con questa storia?! -

In quel momento sentirono Rowlet, Oricorio e Litten esultare, così i due amici si votarono.

Lurantis era stato sconfitto definitivamente e giaceva a terra esausto.

- L'hanno sconfitto! CE L'ABBIAMO FATTA! - esultò Ash.

- Ce l'avete fatta. - gli fece eco Lucinda incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo.

L'allenatore la ignorò completamente e corse ad abbracciare i suoi due Pokémon.

- Ma guardalo, mi ignora completamente... - brontolò alzandosi a sua volta.

Si soffermò un po' a guardarlo, forse più rossa del normale, ma, poi distolse lo sguardo irritata.

❤❤❤

- Ash, Lucinda, complimenti davvero. - disse loro Ibis. - Questa è la Herbium Z, mi raccomando, datela ad un Pokémon che conosce mosse di tipo Erba. - aggiunse sorridendo.

- Consideralo già fatto! - esclamò Ash sorridendo entusiasta.

Lucinda non aveva detto niente, continuava a tenere le braccia incrociate e lo sguardo altrove.

- Cos'ha Lucinda? - domandò Ibis perplessa.

- Ecco, non farci caso... - disse Ash sorridendo mortificato.

La coordinatrice decise di tornare a guardare Ibis con gli occhi colmi di gratitudine.

- Ibis, grazie di averci fatto sostenere la tua prova! -

L'allenatore si girò a guardarla, ma esitò a dire qualcosa. Proprio quando si stava decidendo a dire qualcosa la ragazza girò i tacchi e cominciò a camminare.

- Ehi Lucinda, LUCINDA!? - esclamò stupito girandosi. - Beh, grazie ancora Ibis. - disse voltandosi di nuovo sorridendo mortificato.

Anche sulla faccia di Ibis era comparso un sorriso mortificato.

Il ragazzo tornò, nuovamente, a voltarsi e cominciò a correre per raggiungerla.

- EHI LUCINDA, ASPETTAMI! -

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Capitolo 13
*** Litigi e incomprensioni ***


Litigi e incomprensioni


Ash e Lucinda stavano camminando. La ragazza era circa un metro più avanti. Camminava a ritmo regolare, ma dalla sua espressione si capiva bene quanto, ancora, fosse arrabbiata.

- Lucinda? - la richiamò l'allenatore senza saper bene cosa dire.

L'amica lo ignorò completamente e lui scoraggiato non disse più niente.

Ad un certo punto senza un reale perché si fermò stupita e il ragazzo si fermò a sua volta altrettanto sorpreso. Aveva sentito dei passi venire nella loro direzione, ma non era del tutto sicura.

- Ciao, siete voi Ash e Lucinda? -

Era un ragazzo che sembrava avere almeno un paio d'anni in meno di Ash.

- Sì, tu chi sei? - gli chiese la ragazza ancora sorpresa.

- Che fortuna ho avuto. - commentò il ragazzo sorridendo e mettendo le braccia dietro alla testa. - Mi chiamo Hau e sono il nipote del Kahuna dell'isola di Mele Mele. -

- Piacere di conoscerti Hau, perché ci stavi cercano? - domandò Ash.

- Mio nonno non ha fatto in tempo a venire da voi di persona, vi spetta un altro premio per aver superato la prova capitanata da Liam. -

- Ovvero? - chiese l'allenatore perplesso.

- La Luctium Z! Doveva essere mio nonno a consegnarvela, ma ha chiesto a me di farlo. - spiegò. - La Luctium Z permette di potenziare le mosse di tipo lotta di un Pokémon. -

Lucinda incrociò le braccia e si voltò di parte.

- Ash prendila tu, è la cosa più giusta visto che io ho dato a Cleffa la Normium Z. -

- Eddai, vuoi dirmi che sei ancora arrabbiata?! - esclamò incredulo.

- Vi sarei molto grato se accettaste di lottare contro di me e i miei Pokémon, sono rimasto davvero colpito dal fatto che abbiate superato la prova di Liam. -

- Combatti con Ash, io sono quella che non sa quello che fa in battaglia... -

Hau aveva un punto interrogativo sulla fronte.

- Lucinda! - la riprese l'amico incredulo.

- Comunque va bene, se per te va bene, Ash, ovvio. - disse guardandolo.

- Certamente! Non mi tiro mai indietro quando si tratta di una lotta Pokémon! - esclamò lui sorridendo entusiasta.

Lucinda aveva voltato leggermente lo sguardo su di lui, ma quando se ne accorse e stava per guardarla a sua volta lei distolse lo sguardo.

❤❤❤

Ash e Hau erano l'uno di fronte all'altro sul campo di battaglia. Lucinda, invece, era seduta su un tronco tagliato e aspettava con ansia l'inizio dell'incontro. Quando l'amico, però, incrociò il suo sguardo incrociò le braccia irritata.

L'allenatore demoralizzato distolse lo sguardo e tornò a posarlo sull'avversario.

- Ash, che ne dici di un quattro contro quattro? -

- Ok, per me va benissimo. -

- Molto bene. - disse facendo cenno di sì con la testa. - Se non ti dispiace scelgo prima io, Pikachu, scelgo te! - aggiunse lanciando una PokéBall.

- Fantastico! Così hai anche tu un Pikachu! - esclamò per poi girarsi verso il Pokémon giallo di fianco a lui. - Che ne dici Pikachu? Ti va di lottare per primo? -

- Pika! - emise entusiasta.

- Uno scontro tra Pikachu? Scelta interessante, sono proprio curioso di vedere cosa uscirà da questa lotta. - commentò lo sfidante sorridendo.

Il Pikachu di Ash raggiunse il centro del campo di battaglia.

- Ti lascio la prima mossa Ash, tanto lo so che abbiamo già la vittoria assicurata. -

- Quanta sicurezza, ne sei sicuro? - chiese, retoricamente, facendo un sorrisetto furbo. - Vai Pikachu, usa Attacco Rapido! -

- Schiva e usa Tuonoshock! -

- Usare una mossa di tipo Elettro contro Pikachu non è una mossa molto acuta. - commentò Lucinda tra sé e sé. - A meno che... - aggiunse sgranando gli occhi.

Pikachu di Ash si spostò appena in tempo e Tuonoshock andò a vuoto.

- Certo, Hau sta cercando di colpire Pikachu con un attacco Elettro per paralizzarlo, anche se gli attacchi elettrici non sono molto efficaci possono portare alla paralisi del Pokémon avversario. -

- Pikachu, usa Codacciaio! - ordinò Ash.

- Certo che se Ash ordina attacchi diretti sarà facile che Pikachu finisca paralizzato, per venire paralizzati da un Pokémon Elettro è sufficiente sferrare attacchi che entrino in contatto con l'avversario. -

Senza accorgersene la ragazza aveva stretto un pugno e continuava a stringere le dita molto forte.

- Pikachu, usa Tuononda! - esclamò Hau.

- Oh no! Con questo attacco lo paralizzerà di sicuro! - disse terrorizzata portandosi le mani sugli occhi per non vedere.

- Pikachu, usa Doppioteam! -

Grazie al comando di Ash comparvero molti Pikachu e il Pikachu avversaro, confuso, finì per indirizzare l'attacco sul bersaglio sbagliato.

La coordinatrice aveva sbirciato immezzo alle dita e una volta sicura che il pericolo fosse sventato si portò una mano sul cuore e sospirò.

- Pikachu, usa Elettrococcola! -

- Usa Agilità! -

- Se Ash continua ad usare solo attacchi difensivi mi domando come spera di vincere l'incontro. - commentò Lucinda. "Perché mi preoccupo tanto? Dopotutto io sono arrabbiata con lui! La mia è solo preoccupazione per Pikachu, sì, è proprio così!"

Pikachu di Ash era atterrato qualche metro dietro al Pikachu di Hau.

- Hai intenzione di continuare a scappare ancora per molto? Non ti fa onore scappare anziché affrontarmi. -

- Hai ragione, da adesso in poi basta scappare te lo prometto. -

Hau fece un sorriso di sfida.

- Pikachu, usa Tuononda! -

Pikachu, tuttavia, aveva l'aria davvero affaticata e cadde seduto a terra.

- Cosa?! - esclamò Hau sgranando gli occhi.

- Ma certo! Ecco la strategia di Ash! - esclamò Lucinda, a sua volta, sgranando gli occhi.

- È il momento Pikachu, usa Locomovolt! -

Pikachu utilizzò l'attacco richiesto colpendo in pieno l'avversario che non ebbe neanche la forza di spostarsi.

- PIKACHU! - esclamò Hau sgranando gli occhi dal terrore.

- Ora è chiaro, Ash voleva far stancare il Pikachu di Hau prima di attaccare. - commentò Lucinda colpita. - Così facendo si è assicurato di riuscire a batterlo utilizzando solo una mossa di tipo Elettro. - aggiunse per poi incrociare le braccia e tornare imbronciata. - Certo che è diventato davvero un'esibizionista, è sempre stato così? Non mi pare. -

- Bella lotta Ash, interessante la tua strategia, la terrò a mente per le prossime volte. - commentò lo sfidante.

- Grazie, non era nulla di speciale, volevo sperimentare qualcosa di nuovo. - disse Ash sorridendo.

- Pikachu, ritorna. - disse ritirandolo nella PokéBall.

Stava per rimetterla in tasca, quando...

«Preparatevi a passare dei guai.»

«Dei guai grossi.»

«Proteggeremo il mondo dalla devastazione.»

«Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione.»

«Denunceremo i mali della verità e dell'amore.»

«Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!»

«Jessie!»

«James!»

«Meowth!»

«Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!»

«Arrendetevi subito o preparatevi a combattere!»

«Meowth, proprio così!»

- Il Team Rocket! - esclamò Lucinda alzandosi e correndo dagli amici.

- Io ho fiuto e qua ci sono ben due Pikachu al prezzo di uno! - gridò Jessie entusiasta.

- Eh già, è il nostro giorno fortunato! - le fece eco Meowth.

- Come se avessimo vinto alla lotteria. - commentà James.

Un braccio meccanico della mongolfiera prese la PokéBall dalla mano di Hau.

- Il mio Pikachu! - esclamò il padrone saltando per arrampicarsi. - RESTITUITEMELO! -

- Oh no Hau! - esclamarono insieme Ash e Lucinda.

Un altro braccio metallico avvolse Pikachu e lo portò via.

- No Pikachu! -

- Ci vediamo bambocci! - esclamarono tutti i membri del Team Rocket.

La mongolfiera si stava allontanando con i loro Pokémon e Hau che era riuscito ad arrampicarsi sul braccio meccanico.

Ash e Lucinda si guardarono automaticamente.

- Presto Lucinda, andiamo! - esclamò Ash.

- Sì! - rispose lei facendo cenno di sì con la testa.

Così iniziarono a correre senza fermarsi.

Intanto Hau continuava a provare a liberare la sua PokeBall, ma sembrava essere tutto inutile. Ad un certo punto perse l'equilibrio e cadde in un cespuglio.

- Hau! - esclamarono Ash e Lucinda preoccupati arrivando.

L'allenatore si rimise subito il piedi. Era furioso.

- Ora gli faccio vedere io! - esclamò prima di cominciare a correre.

I due si guardarono, di nuovo, poi si voltarono e corsero a loro volta.

- Dove vai Hau, non fare pazzie! - esclamò Ash in corsa.

❤❤❤

Hau si era fermato di fronte alla mongolfiera del Team Rocket. Continuava ad allontanarsi, ma aveva diminuito la velocità. Forse perché credevano di averli ormai seminati.

- È il momento, uscite tutti fuori. -

Dalle sue PokéBall uscirono Popplio, Crabrawler e Flareon.

- Ci siamo. - disse calmo. - Popplio, usa Acquagetto! Crabrawler, usa Bollaraggio! Flareon, usa Lanciafiamme! -

Il pallone aereostatico scoppiò facendoli finire in aria.

I bracci meccanici si ruppero e Hau si gettò a salvare la sua PokéBall, incurante del fatto di essere caduto a terra. Ash e Lucinda, ancora, in corsa, videro Pikachu cadere. L'allenatore cercò di prenderlo, ma il Pokémon cadde tra le braccia dell'amica.

- Hau, tutto bene? - gli chiese Ash quando si avvicinarono.

Il ragazzo si rialzò in piedi.

- Tutto apposto, sono riusciuto a riavere indietro la mia PokéBall. -

- Pika pika! -

- Hai avuto molto coraggio Hau, hai affrontato il Team Rocket a viso aperto senza pensarci due volte. - commentò Lucinda sorridendo.

- Farei questo ed altro per i miei Pokémon. - disse sorridendo a sua volta. - Ash, che ne dici se rimandiamo l'incontro? Non sono più tanto in vena dopo quello che è successo. - aggiunse mortificato guardandolo.

- Certo, non ti preoccupare, sarà per la prossima volta. - disse sorridendo.

- Porterò i vostri saluti a Liam e al nonno, anche se non lo avete mai visto, beh, ci si vede ragazzi, buona fortuna con il Giro delle Isole! - li salutò con il braccio alzato per poi voltarsi.

- Ciao Hau! - salutarono loro all'unisono alzando entrambi un braccio.

Senza un reale perché dopo un po' i loro occhi si incontrarono. All'inizio si guardarono un po' perplessi, ma poi distolsero entrambi lo sguardo irritati.

- I-immagino che tu sia ancora arrabbiata! - esclamò Ash.

- Tu lo sei di sicuro, quando si tratta di lotte Pokémon sei fin troppo serio. - commentò Lucinda.

Ma neanche cinque secondi dopo tornarono a guardarsi scoppiando a ridere.

- Cosa stiamo facendo!? - chiese l'allenatore tra le risate.

La ragazza, invece, non riuscì a dire niente da quanto stava ridendo, ma quando riuscì a smettere sorrise.

- Finiamola qui, litigare non ha senso. - disse.

- Sono d'accordo. - approvò lui.

- Stiamo andando a sostenere la prova della Collina Scrosciante e dobbiamo essere più uniti che mai. -

- Ben detto! -

- In marcia, forza! Dai che dobbiamo arrivare al Centro Pokémon prima che faccia buio! -

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Capitolo 14
*** Battle Royale ***


Battle Royale


- È andata meglio di quanto credessi! - commentò, entusiasta, Lucinda.

- Già, non mi aspettavo risultati del genere. - disse Ash. - I nostri Pokémon sono stati grandi. -

I due avevano partecipato al Battle Royale e stavano chiacchierano mentre stavano uscendo dall'edificio.

- Soprattutto Buizel, la Luctium Z gli calza a pennello. - commentò la coordinatrice.

- È vero. - disse per poi posare lo sguardo sul Pokémon ancora accanto a loro. - La Luctium Z è veramente potente, la mossa Centripugno diventa cento volte più forte. -

- Bui bui! - esclamò il Pokémon entusiasta.

In quel momento lo sguardo di Buizel, però, venne attirato come una calamita dall'immagine di un suo simile.

Era un Buizel femmina senza ombra di dubbio, perché in testa aveva un fiore rosa.

Il Buizel si Ash rimase incantato dalla sua figura, tant'è che si fermò senza rendersene conto.

- Buizel, va tutto bene? - gli chiese l'allenatore confuso e un po' preoccupato.

Il Pokémon, però, non disse niente e continuò a guardare incantato davanti a sé. La ragazza, al contrario dell'amico, sembrava aver ben compreso la situazione, così si piegò sulle ginocchia per parlargli.

- È molto bella, vero Buizel? - gli chiese, retoricamente, sorridendo.

Il Pokémon a quelle parole si voltò verso di lei arrossendo.

- Eh? Cosa? Di cosa state parlando? - domandò Ash confuso.

- Ciao ragazzi, scusate se vi disturbo. - li salutò una ragazza avvicinandosi.

Era l'allenatrice della Buizel, infatti si erano avvicinate insieme.

- Ho visto che siete appena usciti dall'edificio dove si tiene il Battle Royale, volevo chiedervi come funziona dato che è la prima volta che io e la mia Buizel veniamo. -

Mentre parlava la sua Buizel stava guardando i loro interlocutori, ma quando si accorse dello sguardo del Buizel di Ash si voltò facendogli distogliere lo sguardo rosso in volto.

- Ciao! Anche per noi era la prima volta, va tranquilla che appena arrivi dentro ci sono delle incaricate che ti spiegano tutto quello che devi sapere. - disse Lucinda con un sorriso.

- Vi ringrazio davvero. - disse l'altra accennando un inchino con il capo. - Andiamo Buizel. - aggiunse, così lei e il suo Pokémon ripresero a camminare.

Buizel di Ash aveva ancora lo sguardo incantato e il rossore sulle guance.

- Tutto bene Buizel? Sei tutto rosso. - notò l'allenatore.

- Ash, davvero non lo capisci? - gli chiese la ragazza incredula. - Buizel è innamorato! - aggiunse chinandosi sulle gambe per fare una carezza al Pokémon.

- Innamorato? E di chi? -

- Come di chi? Di quella Buizel, di chi se no? - disse lei continuando ad accarezza Buizel orgogliosa.

Ash sembrava, immensamente, confuso.

- Bui bui... - emise Buizel posando lo sguardo su Lucinda.

- Tranquillo Buizel, troveremo il modo di farvi incontrare ancora. - lo rassicurò sorridendogli.

- Come pensi dei fare? Hai un piano? -

A quelle parole la ragazza si rialzò e lo guardò.

- Certo, lei è la sua allenatrice partecipano al Battle Royale, no? Partecipiamo anche noi, così Buizel potrà incontrarla di nuovo. -

- Ma abbiamo appena partecipato... -

- E allora? -

❤❤❤

Ash e Lucinda erano entrati di nuovo.

- Eccola! - esclamò la ragazza andando incontro all'allenatrice del Buizel. - Ehi scusa!? -

La ragazza si girò sorpresa.

L'allenatore, invece, esitò a raggiungerla. Era rimasto perplesso, ma dopo un po' si decise a raggiungerla.

- Se vuoi possiamo partecipare con te, ti va? - le chiese Lucinda.

- Pensavo che steste andando via. -

- Abbiamo cambiato idea, visto che ti servono altri tre allenatori possiamo unirci. - disse ancora la coordinatrice.

- Volentieri, io mi chiamo Lauren e questa è la mia Buizel. -

- Bui! -

- Io sono Lucinda è loro sono Ash, Pikachu e Buizel. - presentò con un sorriso.

- Scusate! - esclamò una ragazza con i capelli fucsia e gli occhiali scuri. - Avete bisogno di altri sfidanti, allora ci uniremo a voi. -

- Eh già, è il vostro giorno fortunato. - le fece eco il ragazzo accanto a lei che indossava gli stessi occhiali.

- Veramente noi siamo già in tre. - si lasciò scappare Ash incredulo.

- Solo uno di voi due può partecipare insieme a noi, servono quattro concorrenti. - aggiunse Lauren.

- È tutto ok, partecipate voi, resterò in panchina io. - disse Lucinda sorridendo.

I due sgranarono gli occhi sorpresi.

- Sicura? - si lasciò scappare Lauren.

- Sicura. - rispose lei.

- Lucinda, davvero per te va bene? - chiese l'amico preoccupato.

- Sì, va benissimo, vi guarderò dalla platea, buona fotuna a tutti. - li rassicurò con un sorriso. "L'importante è che Buizel possa partecipare con la Buizel di Lauren." pensò.

❤❤❤

Ash, Lauren e gli altri due avevano raggiunto il campo di battaglia. Il pubblico era in delirio.

- Signori e signore! Ha ora inizio la terza Battle Royale del pomeriggio! - esclamò il presentatore.

Il pubblicò applaudì ancora con più energia.

- Buizel, scelgo te! - gridò Ash lanciando la Pokéball.

- Buizel, ho bisogno di te! - la chiamò Lauren lanciando la Pokéball.

- Meowth, scelgo te! - esclamò il ragazzo dai capelli viola.

- Wobbuffet, anche tu! - esclamò la ragazza dai capelli fucsia.

Il pubblico stava ancora applaudendo, ma Lucinda si fermò confusa.

- Un Meowth non in forma Alola? - si lasciò scappare.

- Buizel, usa Acquagetto! - ordinò Ash.

- Buizel, vai con Sonicboom! - esclamò Lauren.

- Wobbuffet usa Specchiovelo! -

Wobbuffet si parò davanti a Meowth per utilizzare le mosse, bloccarle e rispedirle indietro. Fortuna che loro furono svelti a schivare.

- Finalmente possiamo uscire allo scoperto, non ne potevo più. - commentò la ragazza sciogliendosi i capelli e togliendosi gli occhiali.

Anche il ragazzo si era tolto gli occhiali, ora era chiaro che quei due fossero Jessie e James.

- Preparatevi a passare dei guai. -

- Dei guai grossi. -

- Proteggeremo il mondo dalla devastazione. -

- Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione. -

- Denunceremo i mali della verità e dell'amore. -

- Estenderemo il nostro potere fino alle stelle! -

- Jessie! -

- James! -

- Meowth! -

- Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce! -

- Arrendetevi subito o preparatevi a combattere! -

- Meowth, proprio così! -

Il pubblico era perplesso, regnava un silenzio tombale.

- Oh no, il Team Rocket! - esclamò Lucinda prima di correre via tra la folla.

Il Buizel di Ash si parò davanti alla Buizel di Lauren.

- Bui bui! - esclamò con rabbia.

L'altra Buizel sembrava spaventata.

- Pikachu, usa Fulmine! - ordinò Ash.

- Wobbuffet, usa Specchiovelo! - gridò Jessie.

Il corpo del Pokémon bloccò l'attacco di Pikachu rimandandolo indietro.

- Accidenti... - mormorò l'allenatore.

Pikachu era stato veloce e non si era lasciato colpire, tuttavia se continuava ad utilizzare quella mossa c'era ben poco da fare.

- Ash! - esclamò Lucinda che era riuscita ad arrivare ai bordi del campo di battaglia.

- Lucinda? - disse stupito voltandosi a guardarla.

- Ah, guardate, la bamboccia. - commentò Jessie. - Bene, attacchiamo prima lei, vai Wobbuffet, usa Corposcontro! -

- Meowth, usa Sfuriate. - disse James.

- Con vero piacere! - esclamò il Pokémon prima di saltare.

- ATTENTA LUCINDA! - esclamò l'amico preoccupato.

- Ash, ora! Una la mossa Z di Buizel! - esclamò lei.

Il ragazzo subito parve confuso, ma poi la guardò deciso e posò lo sguardo sul Pokémon.

- Buizel, usa Iperscarica Furiosa! -

La mossa fu ancora più micidiale di Carica Travolgente e dato che sia Meowth che Wobbuffet si stavano concentrando su tutto altro bersaglio furono più facili prede.

Come al solito finì che loro, Jessie e James vennero sparati in aria e sparirono in una stella.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

Ash stava guardando il polverone alzato su dalla mossa quando Lucinda corse da lui.

- ASH! - 

Lui, allora, spostò lo sguardo su di lei.

- Menomale, ha funzionato, ci speravo che il Team Rocket vedendomi se la prendesse con me in modo da darti una possibilità per attaccare. -

- Sei impazzita Lucinda!? Come ci speravi?? Farti attaccare di proposito non è una soluzione! - esclamò preoccupato e leggermente arrabbiato.

- Eddai, non è successo niente. - commentò sorridendo ad occhi chiusi.

- Sì, per fortuna... - mormorò Ash rassegnato.

- Ash, Lucinda, tutto bene?! - chiese Lauren correndo da loro mentre il polverone ancora si stava placando.

- Sì, stiamo bene, tranquilla. - le rispose la coordinatrice.

- Meno male, ma chi erano quelli? Che paura mi sono presa... -

- Quelli tre sono il Team Rocket, beh, diciamo che se avessero continuato a parlare avresti capito che sono tutto fumo e niente arrosto, come ladri di Pokémon fanno pena. - spiegò Lucinda un po' a disagio.

- Ladri di Pokémon? Ma è terribile! - esclamò stupita. - Dov'è la mia Buizel, BUIZEL! - aggiunse voltandosi e guardandosi velocemente da tutte le parti.

- Bui bui! - esclamò il Buizel di Ash vittorioso.

Il polverone si diradò totalmente e i due Buizel apparirono davanti a loro.

Il Pokémon di Ash era davanti e fungeva da scudo all'altra.

- Meno male! - esclamò Lauren sospirando con la mano sul cuore. - Avevo paura ti avessero portata via. -

❤❤❤

Erano tutti usciti dal Battle Royale. Lauren stava parlando con il suo Buizel più distante, mentre il Buizel di Ash le stava osservando. Naturalmente osservava il Pokémon rapito.

Ash sembrava distratto da qualcosa in generale, quando l'amica, che invece aveva ben notato Buizel, decise di parlargli. 

- Ash, posso parlarti un secondo? - gli domandò Lucinda.

- Certo. - rispose lui confuso.

Stava aspettando dicesse qualcosa, ma poi dai suoi occhi capì e si voltò verso Buizel.

- Buizel, noi andiamo un attimo a parlare in privato. -

- Bui? - disse, interrogativo, il Pokémon voltandosi.

❤❤❤

- Ash, io penso che Buizel debba rimanere vicino alla Buizel di Lauren. -

Il ragazzo, però, non rispose, stava pensando con la testa leggermente abbassata.

- Ash, allora? -

In quel momento tornò ad alzare la testa.

- Hai ragione, anche se mi costa separarmi da lui è la cosa giusta. -

La ragazza lo guardò sorpresa.

❤❤❤

I due tornarono da Buizel, tuttavia non si accorse di loro. Stava continuando a guardare la Buizel di Lauren in lontananza.

- Lauren, posso chiederti un favore? - le chiese Ash fermandosi.

- Certo, dimmi pure. - disse perplessa.

- Buizel adora questa tipologie di lotte, io sto facendo il Giro delle Isole con Lucinda in questo momento, ti sarei davvero grato se ti potessi prendere cura tu di lui. -

L'allenatrice era incredula, così come la sua Buizel... così come il Pokémon di Ash!

- Buizel, mi raccomando. - gli disse piegandosi sulle gambe davanti a lui. - Va con loro e sii felice, non importa quanto saremo lontani, io mi ricorderò sempre di te. -

- Bui... - emise il Pokémon con gli occhi lucidi.

❤❤❤

Poco dopo i tre se ne stavano andando, dopo aver salutato Ash e Lucinda. L'allenatore li stava guardando andare via ricordando i momenti passati con Buizel a Sinnoh.

- Ash, hai fatto la cosa giusta. - gli disse Lucinda appoggiandogli una mano sulla spalla.

Il ragazzo si voltò a guardarla e scoprì che le stava sorridendo.

- Spero che Buizel sia felice. - disse sorridendo a sua volta.

- Comunque mi stupisce, davvero hai capito cosa prova Buizel? -

- Certo, lui è il mio Pokémon e lo resterà per sempre anche se saremo lontani. -

La coordinatrice, improvvisamente, si fece pensosa, poi tornò ad alzare lo sguardo su di lui. Lui fece un'espressione perplessa.

- Sicuro che sia solo per questo? - gli chiese sospettosa avvicinando la sua faccia a quella di lui.

Lui divenne rosso come un peperone e, subito, distolse lo sguardo.

- Smettila di prendermi in giro Lucinda! - esclamò chiudendo anche gli occhi.

L'amica fece un passo indietro e cominciò a ridere.

- Lo trovi così divertente?! -

- Ash, sei sempre il solito! - commentò continuando a ridere.

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Capitolo 15
*** Colpo di Fulmine (di Pikachu) ***


Colpo di Fulmine (di Pikachu)


Lucinda era andata a visitare il negozio di vestiti. Lei e Ash sarebbero ripartito quel pomeriggio, quindi aveva deciso di approfittarne.

L'allenatore e Pikachu erano su una panchina davanti al negozio di Malsane.

- Questa Malsana è proprio buona Pikachu, che ne dici? - commentò addentando la sua.

- Pika! - esclamò il Pokémon entusiasta.

- AIUTO! - gridò qualcuno in quel momento.

I due sgranarono gli occhi confusi. Scoprirono subito che si trattava di un bambino che stava correndo nella loro direzione. Ash si alzò istintivamente e Pikachu gli saltò sulla spalla.

Il bambino dalla velocità con cui correva finì per sbattere contro l'allenatore e Pikachu utilizzò Fulmine istintivamente.

- Scusa... - disse Ash mortificato alla fine della mossa. - Ciao, tutto bene? Perché sei tanto di fretta? -

Il bambino dai capelli blu non rispose e arrossì, poi sentendo dei passi in lontananza si nascose dietro il ragazzo con sua grande confusione.

- Finalmente! - esclamò Jessie quando lei e gli amici arrivarono davanti a loro.

- Non hai scampo! - disse James poco dopo.

- Team Rocket! Cosa volete?! - esclamò Ash diventando serio.

- Ancora tu bamboccio? - domandò la ragazza retorica mettendo le mani sui fianchi.

- Fatti da parte, questa faccenda non ti riguarda! - prese la parola Meowth.

- Mi riguarda eccome! Quando ci siete voi di mezzo non si può stare mai tranquilli! Pikachu, usa Fulmine! -

Pikachu obbedì e la mossa mandò in orbita il Team Rocket.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

Ash seguì un po' con gli occhi lo strano trio, poi si girò verso il bambino.

- Cosa volevano quei tre da te? - domandò.

- Ad essere sincera non ho capito bene, continuavano a chiedermi informazioni su un certo Clayton... non so perché pensassero che io lo conoscessi. -

Ash era rimasto un bel po' sorpreso, perché il Team Rocket era così ossessionato da Clayton? Anche l'altra volta avevano tentato di rapirlo.

- Ti sono davvero grata per ciò che hai fatto. - disse sorridendo e arrossendo un po'.

Lui subito rimase confuso dalle sue parole, ma quando realizzò di aver sentito bene...

- GRATA!? - esclamò agitato. - Cioè vuoi dire che sei una ragazza?! -

- Ovviamente! Perché non lo pensavi scusa?! - esclamò lei arrossendo molto di più.

- Sono qua Ash! - esclamò Lucinda arrivando con molte buste in mano. - Scusami se ci ho messo tanto, ma sai com'è. - aggiunse sorridendo.

Quando la coordinatrice si accorse della nuova ragazza le sorrise.

- Ciao, come ti chiami? - le chiese ancora sorridendo.

Lei in risposta la guardò sorpresa.

- Ti presento Lucinda, facciamo il Giro delle Isole insieme. - disse Ash.

- Davvero?! Allora siete qui per partecipare alla Prova della Collina Scrosciante! Io sono la Capitana! - spiegò sorridendo ora più rilassata.

- Che fortuna incontrarti! Dicci, la tua prova com'è? - domandò Lucinda.

- È impegnativa, ma fattibile. - rispose. - Se mi mostrate i Pokémon che avete con voi posso indicarvi quali è meglio usare. -

- Lo faresti davvero? - chiese la coordinatrice sgranando gli occhi. - Grazie mille. - aggiunse sorridendo.

❤❤❤

Ash e Lucinda avevano fatto uscire tutti i loro Pokémon. Lana li osservò uno a uno pensierosa.

- Questi Pokémon non sono adatti ad affrontare la prova della Collina Scrosciante. - disse fissando i Pokémon.

- Davvero? - domandò l'allenatore deluso.

Suren allora distolse lo sguardo e lo posò su di lui.

- Però il tuo Pikachu potrebbe fare la differenza nel confronto con il Pokémon dominante, le mosse di tipo Elettro sono superefficaci contro i Pokémon di tipo Acqua! - esclamò mortificata. - Anche Oricorio se utilizzi le mosse giuste... alla fine il vantaggio del tipo è sopravvalutato! -

- Pensavo che nella prova della Collina Scrosciante il Pokémon dominante fosse di tipo Acqua e che di conseguenza un Pokémon come Rowlet fosse avvantaggiato. - disse Lucinda perplessa.

La Capitana si voltò verso di lei.

- Infatti è così, però, il problema... - disse lasciando in sospeso la frase per poi tornare a guardare il Pokémon in questione. - Il vostro Rowlet... come dire... non mi sembra molto allenato, se fosse un Dartrix sarebbe un altro discorso, ma... -

- Ho capito! - esclamò l'allenatore attirando l'attenzione delle due. - In questo caso l'unica cosa da fare è allenarsi e allenarsi finché non si riesce a superare sé stessi! - aggiunse stringendo i pugni. - Andiamo Rowlet, faremo un allenamento intensivo fino al calar del sole! -

Così dicendo iniziò a correre seguito, ovviamente, dai suoi Pokémon, che nonostante la confusione non protestarono.

Suren guardò la direzione da dove se ne era andato Ash.

- Senti Lucinda? - disse dopo un po' tornando rossa in volto. - Tu e Ash state insieme? -

- Eh? - si lasciò scappare sorpresa. - C-certo che no! - rispose agitata mettendo le mani avanti.

La Capitana non disse più niente, ma era ancora concentrata a guardare il punto dal quale sembrava essersene andato Ash. Lucinda provò una strana sensazione, lo sguardo che aveva... e poi perché era arrossita??

- LucindaPi! Ci troviamo anche qui vedo! - esclamò Clayton raggiungendole.

- Clayton, buongiorno! - lo salutò Lucinda sorridendo.

L'uomo si fermò di fronte a loro.

- AshPika non è con te? Strano. - commentò.

- È appena andato ad allenarsi, tra poco lo raggiungo, dobbiamo studiare una strategia per affrontare il Pokémon dominante della Prova della Collina Scrosciante. - 

- Capisco. -

- Signore, le indicazioni che le ho dato stamattina le sono state utili? - chiese Suiren.

Clayton si mise una mano sul retro della testa.

- In realtà mi sono perso, non era qui che dovevo andare, giusto? - disse mortificato.

La coordinatrice rise nervosa, perché notò che Suiren c'era rimasta davvero male.

- Q-quindi voi due vi siete già conosciuti? - chiese per cambiare argomento.

- Sì, questa signorina è stata molto gentile a darmi indicazioni dopo che mi ero perso, ma mi sa che mi sono perso di nuovo. - disse sorridendo per tentare di non far vedere quanto in imbarazzo fosse.

- Nessun problema, posso spiegarglielo di nuovo se vuole. - disse Suiren sorridendo a sua volta a disagio.

- Dato che AshPika e LucindaPi sono qui mi fermerò un po', sono proprio curioso di vedervi mentre vi allenate. - decise Clayton.

- D'accordo! Credo che anche Ash ne sarà entusiasta! - esclamò Lucinda al settimo cielo.

Sapeva bene quanto Ash ammirasse e stimasse Clayton.

- Se fossi in voi io non sarei tanto entusiasta! - esclamò Jessie dalla molgonfiera del Team Rocket.

- I tizi di prima! - urlò Suiren spaventata.

- Eh? - si lasciò scappare Lucinda guardandola confusa.

- Ancora non vi siete stancati di seguirmi!? - esclamò Clayton con rabbia.

- Mettitelo bene in testa, non avrai pace finché vivrai! - strillò la ragazza del trio.

- A questo punto immagino che recitare il motto sia superfluo. - commentò Meowth incrociando le zampe.

- Dateci Pikachu! Cioè, volevo dire, dateci Clayton! - fece loro eco James.

❤❤❤

Intanto Ash stava proseguendo il suo allenamento intensivo.

- Rowlet, usa Fendifoglia! -

Erano solo pochi minuti che si allenavano, eppure gli attacchi di Rowlet sembravano molto più potenti. Con tutto quello che avevano già vissuto insieme mancava poco perché si evolvesse in Dartrix.

Appena il Pokémon tornò a terra, dopo aver sferrato l'attacco, si illuminò.

- Ci siamo! - esclamò l'allenatore emozionato.

Quando tornò del colore normale il suo aspetto era mutato: Rowlet era diventato un Dartrix.

- Dartrix! - esclamò Ash felice correndo da lui. - Sono così contento, aspetta che ti vedano gli altri! -

In quel momento vide l'attacco Bollaraggio alzarsi in cielo.

L'allenatore guardò il Pokémon serio.

- Ho paura sia successo qualcosa a Lucinda e gli altri, questo è un chiaro SOS, andiamo! - disse prima di correre.

❤❤❤

- Bamboccia, ma ti sei accorta che noi siamo qui? - chiese calzonatoria la ragazza dai capelli fucsia.

- Mandare un attacco a vuoto non ti servirà a confonderci. - le fece eco il ragazzo.

- Hanno ragione Lucinda, perché lo hai fatto? - le domandò Suiren spostando lo sguardo su di lei.

- È un segnale, sono sicura che Ash lo ha visto e sta correndo qui. -

- Ottima idea LucindaPi. - disse Clayton, con le braccia incrociate, guardando il Team Rocket con astio. - Ma ho paura che al suo arrivo AshPika non troverà niente da fare, questi pagliacci mi hanno stancato, adesso ci penso io. - aggiunse. - Mr. Mime, scelgo te! - esclamò lanciando la Pokéball.

- Oh no, non di nuovo! - esclamò James nel panico.

- Mr. Mime, usa Psichico! -

❤❤❤

Ash si fermò sorpreso per via del rumore.

- Ehi, ma cosa? -

❤❤❤

Contrariamente a tutte le aspettative il pallone aveva resistito alla mossa.

- Cosa? - si lasciò sfuggire Clayton sgranando gli occhi.

Jessie iniziò a ridere.

- Non avrai pensato davvero che non avremmo preso le adeguate precauzioni? -

- Sì, lo confesso, ho solo finto di essere preoccupato per questa mossa. - disse James con vanto.

- Maledetti... - scappò all'uomo.

- Niente paura, Ash arriverà presto, vero? - domandò la Capitana incerta stringendosi le mani al petto preoccupata.

- Piplup, usa Bolleraggio! - esclamò Lucinda.

L'attacco colpì il pallone, tuttavia non gli fece niente.

- Ah, complimenti, ora hai preso bene la mira, peccato non serva a niente. - commentò la ragazza del trio ridendo.

- TEAM ROCKET! - esclamò Ash ancora in corsa.

- Ash! - esclamò Lucinda felice di vederlo.

- Ash... - mormorò Suiren sorpresa.

- Oh no, è il bamboccio! - esclamò Jessie preoccupata.

- Sta tranquilla, potrebbe anche essere Mewtwo, ma, non riuscirà a far scoppiare il pallone della nostra molgonfiera. - la rassicurò Meowth, con aria saccente, ad occhi chiusi e zampe incrociate. - A meno che non utilizzi una mossa di tipo erba particolarmente potente, questo materiale è fatto con la pelle di Manaphy. -

- Ehi genio! Quel Dartrix che è con il bamboccio non è di tipo Erba e Volante?! - ringhiò Jessie.

Il Pokémon, allora, riaprì gli occhi preoccupato.

- Problema. -

- Che cosa?! A cosa accidenti stavi pensando!? - esclamò lei.

- È colpa mia se il materiale ha qualche limite contro le mosse d'erba??! - si difese il Pokémon.

- Dartrix, usa Floriscoppio Sfolgorante! -

L'impatto fu micidiale e il Team Rocket venne sparato in aria.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

- Ash! - esclamò Lucinda correndo da lui.

- Ash... - mormorò Suiren con gli occhi scintillanti rimanendo però al suo posto.

- Fantastico! Rowlet si è evoluto in Dartrix! - esclamò l'amica sorridendo.

Dartrix sorrise portandosi un'ala sulla fronte orgoglioso.

- Eh già, ora possiamo sostenere la Prova della Collina Scrosciante e vincere. -

Clayton aveva buttato lo sguardo su Suiren, stava guardando Ash, il che lo fece sorridere, poi decise di distogliere lo sguardo e avvicinarsi ai due.

- Ehi AshPika! -

- Clayton! Quando sei arrivato? -

- Prima, volevo venire a vedere il tuo allenamento, ma poi sono arrivati quei tre. -

- Beh, penso che per oggi non ci alleneremo più, quello che è successo ci ha scombussolato, vero Dartrix? - disse sorridendo a disagio.

La Capitana era ancora rimasta indietro. Osservava Ash, ma non aveva proprio il coraggio di avvicinarsi.

L'uomo notò ancora una volta lo sguardo della ragazza.

- Ash, credo che tu abbia trovato un'ammiratrice. - gli disse abbassando la voce e sorridendo.

- Eh? - si lasciò scappare il ragazzo confuso.

L'amica non disse niente, ma sentire Clayton parlare così le aveva causato un po' di irritazione.

Finalmente Suren trovò il coraggio di raggiungerli.

- Grazie del tuo aiuto Ash, vedo che Rowlet si è evoluto, sono contenta. - disse sorridendo.

- Figurati, ti ringrazio. - disse sorridendo a sua volta. - Sta sicura che riusciremo a passare la tua prova, non avere alcun dubbio su questo. -

I sorrisi che si scambiavano quei due a Lucinda non piacevano per niente. Se ne vergognava, ma le dava proprio fastidio...

- Signorina, se non ti dispiace avrei bisogno che mi ripetessi quelle indicazioni. - chiese Clayton cercando di mascherare con un sorriso il fatto di essere a disagio non aver ancora capito.

- Certo, non si preoccupi. - disse Suiren sorridendo in modo molto simile al suo.

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Capitolo 16
*** Baby sitting ***


Baby sitting


- A tavola! - chiamò Lucinda.

- Urrà! - esclamò una delle due gemelline dai capelli blu.

- Finalmente si mangia! - le fece eco l'altra.

Le due senza fermarsi si sederono ai loro rispettivi posti.

- Avete fame? - chiese, retoricamente, loro la ragazza prendendo i piatti.

- Sì! -

- Oh sì! -

- Allora buon appetito. - disse sorridendo appogiando i piatti davanti a loro.

Ash si trascinò a fatica sulla colonna della porta, ma non riuscì a restare in piedi, infatti cadde esausto.

- Oh no, Ash! - esclamò preoccupata la coordinatrice correndo da lui.

❤❤❤

Ash e Lucinda erano fuori dalla cucina a parlare, lontano dalle bambine.

- Quelle due sono delle sadiche! Mi hanno fatto fare per tutto il tempo l'Horsea! Ho la schiena a pezzi!! - si lamentò l'allenatore.

- Porta pazienza, sono due bimbe pestifere, è vero, ma lo stiamo facendo per Suren! Tra poco tornerà e tutto tornerà come prima. -

- È facile per te, non sei tu quella che ha la schiena rotta! -

- Abbiamo finito! - esclamò una delle bambine apparendo affianco alla sorella.

- Sì e vogliamo giocare ancora all'Horsea! -

- No, l'Horsea non c'è più, facciamo un altro gioco. - disse l'allenatore irremovibile.

- Cattivo... -

- Allora a cosa giochiamo? -

Nessuno disse niente per un po', poi a Lucinda venne un'idea.

- Perché non giocate a nascondino? - disse sorridendo vittoriosa.

- Eh? Ma ci abbiamo giocato un sacco di volte. -

- Sì, ma con me e Ash mai, noi siamo dei veri geni a trovare i bambini che si nascondono. - disse mettendo le braccia sui fianchi con aria orgogliosa. 

- Oh sì, sapeste quanti bambini abbiamo trovato, una volta, addirittura, uno si era nascosto nel ropostiglio di una casa abbandonata, ma nulla sfugge a noi due. - disse per stare al gioco.

Tuttavia l'amica gli tirò una gomitata, perché sentire parlare di una casa abbandonata poteva spaventare due bambine così piccole.

Le due bimbe inizialmente erano perplesse, ma poi si illuminarono.

- Va bene, allora giochiamo! - 

- Ottimo, voi vi nascondete e io ed Ash vi cerchiamo. -

- No Lucinda, tu ti devi nascondere con noi! - esclamarono all'unisono le due prendendola per mano.

La ragazza era in difficoltà, ma quando vide Ash sorridere sorrise a sua volta e tornò a guardarle.

- Va bene, mi nascondo anch'io, contente? -

- Sì! - esclamò una alzando le mani al cielo.

- Conta fino a 100 e non barare! - disse l'altra iniziando a correre.

La coordinatrice gli sorrise ancora, poi corse via a sua volta.

❤❤❤

- 98, 99 e 100! - contò l'allenatore togliendo le mani dagli occhi. - Pronti o no sto venendo a cercarvi! - aggiunse, cercando di usare un tono minaccioso, cominciando ad andare. - Guarda te cosa mi tocca fare... -

Ash aprì la porta, aveva deciso di iniziare dal giardino. Neanche il tempo di aprirla del tutto che due spruzzi d'acqua lo colpirono in pieno volto.

- Ehi! - esclamò.

Erano le due gemelline. Entrambe avevano in mano una pistola d'acqua e sembravano divertirsi un mondo.

- Non si gioca così a nascondino, dovevate nascondervi! - 

- Ci siamo stufate! - disse una.

- Di già? - chiese Ash incredulo.

- Sì, vogliamo giocare a qualcos'altro... anzi, vogliamo il gelato! - disse l'altra.

- Prima dobbiamo cercare Lucinda. - disse già facendo per tornare in casa. "E pensare che si è nascosta per voi... queste due sono davvero terribili..."

- Vogliamo il gelato! -

- Sì, lo vogliamo ora! -

- Va bene! Va bene, ho capito... - disse esasperato. "Scusami Lucinda."

❤❤❤

Per fortuna il camioncino dei gelati si trovava nelle vicinanze. Ash aveva preso due coni monogusto alle bambine e ora li stavano mangiando sedute sull'impalcatura di legno davanti alla porta della casa.

"Devo ancora cercare Lucinda" pensò Ash guardando il cielo. - Bambine, fate le brave, io torno dentro a cercare Lucinda. -

- Tu e Lucinda vi sposerete? - chiese una delle due.

L'allenatore si fermò guardandola confuso.

- Come la mamma e il papà? -

- Bambine, ora smettetela. - disse voltandosi. - Fate le brave, tornerò presto. -

❤❤❤

- Accidenti, ma quanto ci mette a trovarmi? - si chiese Lucinda. - Eppure è un nascondiglio abbastanza facile. -

Si era nascosta nella camera di Suren, per essere precisi sotto al letto, ma vedendo che non era ancora arrivato decise di uscire allo scoperto.

Quando, però, sentì aprirsi la porta si nascose di nuovo.

- Lucinda, sei qui dentro? - domandò fermandosi sulla porta.

"Cosa sta dicendo? Pensa che se fosse glielo direi??" pensò confusa.

- Lucinda? - chiamò iniziando a camminare per la stanza. - Guarda che il gioco è finito, le bambine non vogliono più giocare! -

"Strategia originale, ma se spera di battermi con questo, semplice, trucchetto si sbaglia di grosso!" pensò facendo un sorriso furbo.

- Trovata! - esclamò, sorridendo, alzando un lembo della coperta.

Dalla sorpresa la ragazza sbatté la testa sull'alta del letto, ma poi sgusciò via dall'altra parte e iniziò a correre.

- Lucinda, aspetta! - esclamò l'amico.

La ragazza aveva calcolato davvero male la velocità da utilizzare in quella circostanza e finì per inciampare appena fuori dalla camera.

- Ahia. - si lasciò scappare con il viso incollato al pavimento.

- Lucinda! - esclamò Ash correndo da lei. - Va tutto bene?! - aggiunse preoccupato fermandosi.

- Sì, tutto apposto. - disse la ragazza tirandosi a sedere a fatica.

- Ce la fai ad alzarti? - le chiese per poi aiutarla, quasi subito dopo, tendendole una mano.

Lei la prese e lasciò che la aiutasse ad alzarsi.

- Grazie Ash. - disse lei con gli occhi incollati nei suoi.

- Figurati, sei sicura di stare bene? - le domandò lui con aria, anch'esso, decisamente, impressa.

Si era creata un'aura magica tutta intorno. Un'aura dal colore rosa delicato che, tuttavia, ebbe vita molto breve.

- Ash e Lucinda si vogliono bene! - esclamò una delle sorelline di Suren puntando il dito.

L'altra stava ridendo divertita.

Tutti e due arrossirono di botto, tuttavia il ragazzo...

- FILATE SUBITO IN CAMERA VOSTRA! -

Le due terrorizzare eseguirono l'ordine e corsero via.

- Ash, non ti sembra di aver esagerato? -

- Esagerato? - le domandò voltandosi di nuovo verso di lei. - È tutto il giorno che badiamo a loro, non ne posso più, sono stanco! -

- Cerca di non perdere le staffe, come farai quando avrai dei figli tuoi? -

Il ragazzo la guardò confuso per un momento, poi incrociò le braccia guardando il soffitto.

- Bella domanda. - poi tornò a guardarla. - Beh, per il momento non voglio pensarci, il punto è che quelle bambine sono pestifere! Le ho intrattenute facendo l'Horsea tutta la mattina e spaccandomi la schiena, ho contato fino a 100 quando loro neanche si sono nascoste, ho comprato loro il gelato... -

- Già, anch'io sono sfinita. - commentò Lucinda lasciando piegare la schiena. - Forse non dovevamo accettare di badare alle sorelline di Suren, evidentemente è troppo per noi. -

❤❤❤

Ash e Lucinda erano in cucina. L'allenatore era seduto e fissava un punto impreciso sul tavolo, mentre la coordinatrice asciugava un piatto sospirando affranta di tanto in tanto.

- Ash, Lucinda? - li chiamò una delle due gemelline.

Anche l'altra era con lei e avevano entrambe l'aria triste.

I due amici le guardarono stupiti.

- Ci dispiace tanto. - disse una.

- Davvero tanto tanto. -

- Perché siamo state cattive, voi volevate solo essere buoni con noi. - disse l'altra abbassando lo sguardo sul pavimento.

- Ci perdonate? -

Ash e Lucinda si guardarono colpiti e tornarono a guardarle sorridendo.

- Vi abbiamo già perdonate. - le rassicurò la ragazza.

- Davvero?! - esclamò una delle due sorpresa.

Anche l'altra aveva sgranato gli occhi.

- Davvero. - confermò l'allenatore.

- Evviva! - esclamarono portando le mani al cielo. - Però è vero che vi volete bene, vero? - domandò solo una delle due.

I due si guardarono di nuovo e arrossirono, così distolsero lo sguardo.

❤❤❤

- Grazie per aver badato alle mie sorelline oggi. - disse Suren ad Ash e Lucinda.

Aveva accompagnato fuori i due. Ormai stava tramontando il sole.

- Figurati, l'abbiamo fatto con piacere. - disse la coordinatrice con un sorriso.

- Mi avete salvata, né la babysitter né la nonna poteva occuparsi di loro oggi. - disse sorridendo mortificata. - Vi aspetto alla Collina Scrosciante per la prova. -

- Contaci! - esclamò l'allenatore con entusiasmo.

- Pensi che potremmo sostenere la prova già domani stesso? - domandò Lucinda.

- Domani dici? - domandò sorpresa. - Ok, credo si possa fare, dopotutto oggi mi avete dato una grossa mano. - aggiunse sorridendo.

- Grande! Allora preparati ad essere stupita, noi vinceremo di sicuro! - esclamò il ragazzo con convinzione.

La Capitana arrossì per la sua reazione. Trovava il lato coraggioso e intraprendente di Ash davvero affascinante.

- N-ne sono certa... - mormorò rossa come un pomodoro.

Inutile dire che l'amica si era parecchio infastidita, ma faceva di tutto per non farlo notare.

- Si sta facendo tardi, è meglio se andiamo, ciao Suren! - disse, sorridendo, alzando il braccio e cominciando ad allontanarsi.

- Ciao Suren, ci vediamo domani alla prova, aspettaci! - le fece eco Ash sorridendo a sua volta.

L'espressione della coordinatrice si incupì all'istante, ma non disse niente.

❤❤❤

- Evviva! - esclamò Ash stringendo I pugni mentre camminavano verso il Centro Pokémon. - Faremo un figurone alla prova di domani! -

Lucinda camminava accanto a lui con un'espressione indispettita. Sembrava voler sforzarsi di fingere di ignorarlo.

- Lucinda, va tutto bene? -

- Come mai ti importa tanto fare bella figura? Da quanto ti interessa impressionare gli altri? -

- Guarda che hai frainteso! Io intendevo...! -

- Non posso credere che tu abbia pensieri tanto frivoli. -

- Ma no... io... - mormorò incerto.

Non sapeva più come venirne fuori.

- Lucinda? -

Nel sentirlo la ragazza, finalmente, si decise a guardarlo.

- Facciamo del nostro meglio. - disse accennando un sorriso.

Allora la ragazza sorrise a sua volta.

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Capitolo 17
*** Collina Scrosciante ***


Collina Scrosciante


Ash e Lucinda erano finalmente arrivati nei pressi della Collina Scrosciante.

- Eccoci, dovremmo essere arrivati. - commentò la ragazza indicando davanti a sé.

Stavano continuando ad avanzare, ma avevano rallentato il passo.

- Ash, Lucinda, siete arrivati finalmente. - li salutò Suiren venendo loro incontro.

- Ciao Suiren. - La salutò a sua volta Lucinda sorridendo.

- Siamo prontissimi per la prova, da che parte dobbiamo andare? - domandò Ash ansioso di cominciare.

Alla Capitana scappò una risatina, ma si portò, immediatamente, la mano alla bocca.

La coordinatrice gli tirò una leggera gomitata e lo guardò avvilita.

- Ash... -

- Da questa parte, seguitemi. - disse quando riuscì a smettere di ridere.

❤❤❤

Suiren era davanti ai due amici per mostrare loro la strada. Stavano camminando da circa un paio di minuti.

- Ash, mi raccomando, non chiamare Litten a meno che non sia strettamente necessario. - gli disse la ragazza mentre camminavano.

- Certo Lucinda, sta tranquilla. - La rassicurò l'allenatore.

- Ci siamo. - annunciò Suiren fermandosi improvvisamente.

Anche Ash e Lucinda si fermarono sorpresi.

Si erano fermati davanti ad un altro laghetto nel quale vi erano alcuni punti dove l'acqua era più torpida.

- Il Pokémon dominante si troverà in un punto del lago che si trova più avanti, ma anche in queste acque ci sono dei Pokémon, prima di affrontare lui dovrete sconfiggere loro. -

- Molto bene, un gioco da ragazzi! - esclamò l'allenatore deciso. - Aspetta, ma come ci arriviamo al centro del lago? - aggiunse sorpreso per non averci pensato subito.

- Tranquillo Ash, ci penso io. - disse la coordinatrice già digitando sul PokéKron. - Chiamo un Poképassaggio. -

- Davvero?! - esclamò illuminandosi. - Chi chiamerai stavolta!? -

Quasi non fece in tempo a smettere di parlare che un Lapras arrivò dall'altra parte del lago.

- Fantastico, un Lapras! - esclamò Ash sempre più entusiasta.

- Buona fortuna ragazzi, sono certa che li sconfiggerete. - disse Suiren incoraggiante.

- A dopo Suiren. - le disse Lucinda salendo sulla groppa di Lapras. - Ash, andiamo? -

Il ragazzo si era incantato ad osservare il Pokémon d'acqua, ma sentendo le parole dell'amica tornò a guardarla.

- Sì, arrivo! - esclamò correndo.

❤❤❤

- Ash, mi raccomando, tieni gli occhi aperti, la zona deve essere questa. - gli disse Lucinda guardando l'acqua circostante.

- Eccolo! - esclamò il ragazzo puntando il dito.

Un Wishiwashi stava sfrecciando come una furia verso di loro.

- Fermati Lapras! - ordinò la coordinatrice.

Il Pokémon obbedì e si fermò all'istante.

- Pikachu, usa Fulmine! -

Pikachu fece un salto e utilizzò la mossa richiesta.

Un Dewpider, proprio in quel momento, saltò alle spalle di Ash.

- ATTENTO ASH! -

Grazie all'urlo dell'amica il ragazzo si spostò.

- Cleffa, scelgo te! - esclamò lanciando la PokéBall. - Usa Canto! -

Dopo l'utilizzo dell'attacco richiesto Dewpider cadde in acqua e venne portato via dalla corrente.

- Evvai! - esclamarono insieme Ash e Lucinda scambiandosi il cinque.

- Dov'è andato Pikachu? - domandò il ragazzo guardandosi intorno leggermente preoccupato.

- Pika! - emise entusiasta il Pokémon giallo tenendosi alle zampe di Lapras per tornare a bordo.

- Pikachu! - disse Ash sorridendo felice.

- Molto bene, abbiamo fatto, ora possiamo tornare da Suiren. - disse Lucinda guardandolo.

- Giusto. - convenne l'allenatore facendo cenno di sì con la testa.

❤❤❤

Lapras aveva riportato a terra i due giovani amici e se ne era andato.

- Ehi, questo cos'è? - domandò Ash raccogliendo un biglietto da terra.

Lo avevano trovato nello stesso punto dove Suiren li aveva salutati.

- Fa vedere. - disse Lucinda fermandosi vicino a lui per vedere il contenuto.

Cari Ash e Lucinda, sono sicura che ce la farete a superare il primo step della prova, scusate se non ve l'ho detto, ma, io vi aspetterò all'ingresso della prova, quando avrete sconfitto il Pokémon dominante tornate da me. Non preoccupatevi se pensate di non sapere la strada, vi ho scritto tutte le indicazioni su questo biglietto. In bocca al lupo.

- Suiren

- Cosa?! Aveva detto che ci avrebbe aspettati... - disse Ash confuso.

- Si vede che è la procedura. - disse Lucinda guardandolo. - Forza, andiamo. - aggiunse cominciando ad andare.

- Aspetta Lucinda! Sono io che ho le indicazioni! - esclamò cominciando a seguirla.

❤❤❤

- Ok, ci siamo, dovrebbe essere qui. - disse Lucinda osservando il lago accanto ad Ash. - Chiamo Lapras, così potremmo esplorare tutta la zona e trovare il Pokémon dominante. - aggiunse cominciando a digitare velocemente sul PokéKron.

Improvvisamente un'ombra gigantesca cominciò ad avanzare verso di loro.

- L-Lucinda? -

La ragazza sentendo il richiamo spaventato di Ash rialzò lo sguardo confusa e... non c'erano dubbi... ERA QUELLO IL POKÉMON DOMINANTE! Sembrava un agglomerato di Wishiwashi.

- Non lasciamoci intimorire! - esclamò risoluta nonostante la paura. - Cleffa, scelgo te! - aggiunse lanciando una PokéBall.

- Dartrix, scelgo te! -

- Pika pika!? - emise il Pokémon guardando l'allenatore.

- Aspetta Pikachu, aspettiamo di vedere prima se chiama un alleato. - gli disse lui tornando a guardare il nemico.

Il Wishiwashi dominante nella Forma Branco ringhiò ferocemente e si preparò ad utilizzare un attacco. Sferò un Idropompa micidiale e fortunatamente riuscirono tutti, Pokémon e allenatori, a schivare la mossa.

- Per un pelo. - commentò spontaneamente Ash stupito.

- Una sola mossa con quella potenza e i nostri Pokémon potrebbero finire KO. - commentò a sua volta Lucinda.

Entrambi continuavano a tenere gli occhi incollati sul Pokémon dominante.

- Dartrix, va tutto bene? - chiese alzando lo sguardo.

- Daartrix! - esclamò portandosi un'ala sulla fronte.

Mentre il ragazzo stava guardando ancora in alto Wishiwashi utilizzò di nuovo Idropompa.

- Ash! - esclamò l'amica preoccupata spostandolo da lì.

- Grazie Lucinda. - ringraziò un po' a disagio, poi tornò a guardare l'avversario deciso. - Ok, tanto è inutile girarci intorno, Dartrix, usa Floriscoppio Sfolgorante! -

Tuttavia Dartrix volò incontro al Pokémon nello stesso istante nel quale utilizzò Sub. A causa di ciò non poté fare altro che utilizzare la mossa che, di conseguenza, andò a vuoto.

Per completare il quadretto disastroso Wishiwashi dominante saltò fuori dall'acqua e spazzò via il povero Dartrix.

- DARTRIX! - gridò Ash prima di correre nella sua direzione.

❤❤❤

L'allenatore corse a più non posso, poi arrivato a capolinea si guardò intorno nervosamente.

- Dartrix! Dartrix! Dove sei!? - esclamò mettendo le mani vicino alla bocca per amplificare la voce.

- Dartrix... - mormorò il Pokémon.

Era impigliato tra i rami più bassi di un albero. Ash corse subito ad aiutarlo.

- Dartrix! - esclamò fermandosi vicino a lui. - Non preoccuparti, ora ti aiuto io! -

- Dartrix... -

Quando Dartrix venne liberato anziché volare si fermò a terra. Abbassò lo sguardo sull'erba abbattuto.

- Va tutto bene Dartrix? - gli chiese l'allenatore confuso.

Il Pokémon non emise un fiato e rimase con lo sguardo puntato in basso.

- Ehi Dartrix? - lo richiamò con voce comprensiva.

Il Pokémon Erba-Volante alzò solo ora la testa stupito.

- Non importa se è andata male, non è ancora finita, torniamo e facciamogliela vedere a Washiwishi! -

- Daartrix! - esclamò entusiasta ora più che mai.

Improvvisamente il Cerchio Z di Ash iniziò a brillare di una luce potentissima. Il ragazzo era più confuso che mai.

- C-che succede? -

Anche il corpo di Dartrix aveva cominciato a brillare in modo analogo.

- Daartrix? - si domandò il Pokémon guardandosi il manto e le ali.

L'allenatore tramutò la sua espressione stupida in un sorriso vittorioso.

- Forse ho capito. -

❤❤❤

La situazione era piuttosto critica. Lucinda aveva chiamato tutti i suoi Pokémon e anche Pikachu dava una mano nonostante l'allenatore non fosse lì a dargli degli ordini.

- Cleffa, usa Fogliamagica! Piplup, usa Bolleraggio! Popplio, usa Acquagetto! -

Anche il Pokémon giallo si rese utile lanciando l'ennesimo Fulmine.

Il Pokémon dominante utilizzò Sub per evitare le mosse e l'alleato utilizzò Acquagetto.

Nonostante la mossa non fosse particolarmente efficace tutti dovettero prepararsi a schivare e intanto il Pokémon dominante saltò fuori dall'acqua per poi utilizzare Idrondata.

- Ci mancava solo che chiamasse un alleato. - commentò la coordinatrice.

- LUCINDA! - esclamò Ash correndo da lei.

Lei si voltò immediatamente e anche Pikachu.

- Ash! - esclamò felice.

- Pika pikaa! -

Quando li raggiunse si fermò.

- Ash, hai trovato Dartrix? - gli chiese l'amica.

- Daartrix! - esclamò il Pokémon in volo.

Il Cerchio Z di Ash riprese a brillare e Lucinda se ne accorse così tornò a guardarlo.

- Ash, il tuo Cerchio Z, che succede? -

- Il Potere dell'amicizia è al massimo! - rispose il ragazzo guardando il Pokémon dominante.

- Il cosa? - domandò Lucinda confusa.

- Dartrix, usa Floriscoppio Sfolgorante! -

Dartrix volò sopra il Pokémon dominante e utilizzò la mossa. Stavolta riuscì a centrarlo in pieno.

- Ce l'avete fatta... - mormorò la ragazza a bocca aperta.

- Dartrix! - esclamò l'allenatore correndo ad accoglierlo tra le braccia.

- Non riemerge, forse è davvero finita. - commentò la coordinatrice.

- Non ancora. - disse Ash. - C'è ancora Wishiwashi, l'alleato del dominante. -

- Pika pika. - emise Pikachu deciso.

- Pronto Pikachu? Usa Fulmine! -

❤❤❤

Ash e Lucinda erano tornati all'ingresso da Suiren. Ormai era fatta, avevano superato la prova.

- Congratulazioni Ash e Lucinda. - disse la Capitana sorridendo. - Ecco la Idrium Z, ve la siete meritati. -

- Grazie Suiren. - la ringraziò l'allenatore prendendo la pietra.

La guardò per un altro po', poi si voltò verso l'amica.

- Lucinda, credo che questa debba averla tu, dalla a Piplup o a Popplio per potenziare le loro mosse. -

Lucinda in tutta risposta fece un cenno di sì convinto con la testa e la prese.

- Vi auguro di riuscire a superare anche la prova del Vulcano Wela. - disse Suiren sorridendo ancora.

- Non vediamo l'ora! - esclamò Ash deciso stringendo un pugno.

- Grazie Suiren, speriamo di rivederci prima o poi. - disse Lucinda sorridendo a sua volta.

- Ciao Suiren, grazie ancora di tutto. - disse il ragazzo facendo un cenno di saluto prima di allontanarsi.

- Ciao Suiren. - la salutò anche la ragazza.

- Lucinda, aspetta un momento per favore. - disse Suiren.

La coordinatrice allora si fermò stupita.

- Resta vicina ad Ash, mi raccomando. -

Lucinda arrossì dalla sorpresa, ma fece di tutto per nasconderlo.

- S-Suiren, cosa...? -

- Anche se vi conosco da poco ho capito che tu gli piaci molto, anche a te piace Ash, vero? - disse sempre con un sorriso.

L'altra non ce la fece a dire niente, era alle strette...

❤❤❤

- Di cosa avete parlato tu e Suiren? -

Lucinda non rispose, ad essere sincera non aveva neanche sentito bene così impressa nei suoi pensieri come era.

- Lucinda? Ehi? Terra chiama Lucinda! -

- Eh? - si lasciò scappare alzando la testa sorpresa.

- Lucinda allora? Di cosa avete parlato?? -

Senza neanche guardarlo arrossì come un peperone e accelerò il passo.

- Lucinda? Ehi Lucinda!? -

Mentre la ragazza camminava a passo veloce per allungare le distanze inevitabilmente le tornarono alla mente gli ultimi avvenimenti...

- Non devi imbarazzarti con me, credo che voi due formiate una splendida coppia. -

- S-smettila! Non è vero!! - esclamò Lucinda arrossendo.

A-allora scusami, io... -

La coordinatrice ora si sentì incolpa.

- Scusa se... - farfugliò Suiren incerta.

- Non scusarti. - disse spontaneamente Lucinda. - H-hai ragione, a me piace Ash. - aggiunse arrossendo come un peperone. - P-però non dirlo ad Ash... -

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Capitolo 18
*** La Valle dei Pikachu ***


La Valle dei Pikachu


Stavolta i nostri due inseparabili amici avevano una meta ben precisa, ma essa non riguardava una prova del Giro delle Isole.

- Dovremmo essere quasi arrivati, che bello, non vedo l'ora! - esclamò Lucinda emozionata.

- Hai avuto un'ottima idea a consultare la mappa, così abbiamo potuto scoprire che c'è un posto chiamato Valle dei Pikachu. - disse l'allenatore. - Anch'io sono curioso, vedere tanti Pikachu tutti insieme deve essere un fatto raro. -

- Pikachu! - emise il Pokémon giallo entusiasta dalla spalla dell'allenatore.

- Anche tu non vedi l'ora, eh, Pikachu? - gli chiese Ash retoricamente.

- Pikaa! -

- Pika pikaa! -

I due si fermarono appena sentirono i versi.

- Sono i Pikachu! - esclamò la coordinatrice sorridendo per poi correre.

Anche il ragazzo sorrise e dopo pochi secondi la seguì.

❤❤❤

- Che bello questo posto. - commentò Lucinda affascinata guardandosi intorno.

- Già, la casa dei Pikachu che abitano qui è un posto molto accogliente, vero Pikachu? -

La ragazza aveva lasciato uscire dalla PokéBall Piplup dato che sapeva quanto ci teneva a vedere la Valle dei Pikachu. Il Pokémon si era avvicinato all'unica roulette presente nella zona e dato che la porta era aperta aveva sbirciato dentro.

- Pikaa! - esclamò un Pikachu entusiasta lanciando le zampette in aria.

Uscì dalla roulette poco dopo e Piplup lo seguì con lo sguardo.

- Pikaa! - esclamò un'altro Pikachu comportandosi esattamente come il precedente.

Mentre uscì il Pokémon Pinguino lo seguì con lo sguardo sorpreso.

- Pikaa! -

- Pipla? - emise il Piplup confuso seguendo con lo sguardo l'ennesimo Pikachu.

- Pikaa! -

- Pipla? -

- Pikaa! -

Stavolta Piplup rinunciò a seguirlo con lo sguardo e mise su degli occhi a girandola per la confusione. Intanto altri tre Pikachu uscirono dalla roulette.

Lucinda andò si soccorso del suo Pokémon e lo prese in braccio. Il poverino era andato KO per la confusione.

- Povero Piplup, ma quanti Pikachu ci sono in quella roulette? O meglio, di chi è? - si chiese guardando, leggermente, preoccupata il Pokémon.

- È mia! - esclamò qualcuno.

I due guardarono immediatamente nella direzione della voce e scoprirono che era una ragazza di colore.

- Scusate se non mi sono presentata prima, mi chiamo Roxy. - aggiunse fermandosi di fronte a loro.

- Piacere di conoscerti Roxy, noi siamo Lucinda ed Ash. - presentò la coordinatrice sorridendo.

- Stiamo facendo il Giro delle Isole, sei un'allenatrice? - le chiese l'allenatore.

- Lo sono stata una volta. - rispose per poi spostare lo sguardo sulla roulette. - Ora mi sono stabilizzata qui e vivo in mezzo ai Pikachu. -

I due amici sembravano davvero incantati dalle parole di Roxy. Soprattutto perché il suo tono di voce faceva sembrare ogni frase una fiaba.

- Tutti i Pikachu nella roulette sono tuoi? - le domandò Lucinda.

- Oh no, sono miei amici, ma, non fanno parte della mia squadra. -

- Hai dei Pokémon? Posso vederli? - chiese Ash entusiasta.

La ragazza sembrava in difficoltà anche se si sforzò comunque di sorridere.

- Ash, non insistere, non è carino chiedere a qualcuno di mostrarti i suoi Pokémon se non lo fa spontaneamente! -

Il ragazzo sorrise mortificato.

- È vero, scusami Roxy. -

La ragazza soffocò una risatina. Aveva capito subito che tra quei due c'era una sintonia speciale.

❤❤❤

- Quindi nessuno di quei Pikachu è tuo? -

- Ash. - lo richiamò Lucinda tirandogli una gomitata.

- Va tutto bene Lucinda. - la rassicurò Roxy. - Una volta avevo un Pikachu, prima che lo catturassi abitava in questo viale. -

Flashback:

- Pikaa! - esclamò il Pikachu infuriato.

Era già pronto ad utilizzare un attacco. Avrebbe fatto di tutto per difendere il suo territorio e i suoi amici.

- Sta tranquillo Pikachu. - disse Roxy abbassandosi sulle ginocchia alla sua altezza. - Sono tua amica. -

- Pika? - emise sorpreso rinunciando ad attaccare.

- Voglio solo fare amicizia, va tutto bene. - disse ancora sorridendo.

Fine flashback.

- Purtroppo in seguito ad una lotta... - continuò a raccontare con fatica.

Flashback:

Roxy e Pikachu si erano iscritti al torneo del Parco Lotta di Kalos. Dopo aver sostenuto un incontro contro un Charizard megaevoluto il Pokémon di Roxy era stremato.

- PIKACHU! - esclamò nel panico.

Fine flashback.

- E da quel momento ho deciso di ritirarmi dalle lotte Pokémon, non dimenticherò mai quanto sono stata male nel vedere Pikachu in quelle condizioni. -

- Che storia... - mormorò Ash spontaneamente.

- Mi dispiace molto Roxy. - disse Lucinda.

- Come vi ho già detto ora mi sono stabilizzata qui nella Valle dei Pikachu e sto molto bene. - disse sorridendo. - Mi piace vivere in mezzo a loro. -

I due amici non sapevano che dire. Ash si sentiva davvero in colpa per aver insistito.

❤❤❤

Il Team Rocket era dietro ad un cespuglio che studiava attentamente la situazione. C'erano Pikachu che correvano e giocavano di qua e di là.

- Si può sapere cosa stiamo facendo? - domandò Meowth ai compagni. - Se non ci decidiamo a prendere sul serio la nostra missione di catturare Clayton il Capo si arrabbierà sul serio. -

- Oh su dai, non farla lunga. - disse Jessie annoiata. - Questa è l'occasione della nostra vita. -

- Ci sono così tanti Pikachu che compensano tutti i nostri fallimenti per catturare il Pikachu del bamboccio. - commentò James.

- In effetti. - disse il Pokémon incrociando le zampe. - Ma il Capo ci ha dato ordini precisi, potrebbe licenziarci se gli disubbidiamo. -

- Allora vorrà dire che dopo aver catturato tutti i Pikachu della Valle dei Pikachu torneremo a concentrarci su Clayton! - esclamò la ragazza spazientita guardandolo.

- Dobbiamo rimetterci subito a cercarlo! - disse il Pokémon arrabbiato guardandola.

Intanto Ash, Lucinda e Roxy avevano sentito vagamente...

- Cos'è stato? - domandò Roxy.

- Ho sentito anch'io, ma non lo so proprio. - disse la coordinatrice.

- Che cosa? Io non ho sentito niente. - disse l'allenatore guardandosi di qua e di là.

- Fate piano! - esclamò James sottovoce mostrando i palmi. - Vi farete sentire! -

- Team Rocket! - esclamò Lucinda.

I tre si voltarono sorpresi e senza sapere cosa fare.

- Se pensate di catturare i Pikachu vi sbagliate! Non ve lo permetteremo! - esclamò Ash.

- Ecco fatto, molto bravi, davvero. - disse Meowth incrociando di nuovo le zampe.

- Che cosa!? - strillò Jessie girandosi verso di lui. - Guarda che è anche colpa tua! Anzi, SOPRATTUTTO colpa tua! -

- E va bene! - esclamò Meowth tornando a guardarli e premendo un pulsante rosso su un telecomando.

La terra iniziò a tremare.

In poco tempo un robot con le sembianze di un Tentacrue ora era a pochi passi da loro.

- Com'è che hai cambiato idea? - domandò Jessie al Pokémon. - Pensavo che volessi utilizzare quel robot per la cattura di Clayton. -

- Sì, ma a questo punto ci hanno scoperti, quindi tanto vale lottare! - disse Meowth. - Attacca Tentacrue Bot! - aggiunse premendo un altro punsante sul telecomando.

Alcune zampe del robot si alzarono.

Prima che Ash, Lucinda e Roxy potessero accorgersene aveva già afferrato saldamente la maggior parte dei Pikachu presenti nella valle.

- Oh no! I Pikachu! - esclamò la coordinatrice preoccupata.

- Bel lavoro Meowth, hai visto? È stato facile. - disse la ragazza del trio mettendo le braccia sui fianchi.

- Poveri Pikachu... - mormorò Roxy con il pugno serrato.

Aveva la testa rivolta verso il basso e tremava di rabbia.

L'allenatore dalla confusione non era in grado di dire niente e continuò solo a guardarla perplesso.

- R-Roxy, va tutto bene? - le chiese Lucinda esitante.

La ragazza alzò lo sguardo e lanciò un'occhiata carica di odio al Team Rocket che iniziò ad impanicarsi.

- Pikachu. - lo richiamò sottovoce il padrone. - Dobbiamo fare qualcosa. -

- Ash, al volo! - esclamò Roxy lanciandogli qualcosa.

Anche se il ragazzo subito non capì, e rischiò di lasciarla cadere per terra, la prese. Osservò che si trattava di una Pietra Z.

- Questa cos'è? - chiese spontaneamente continuando a guardarla.

- Una Pikacium Z, grazie a questa pietra puoi potenziare la mossa Fulmine di Pikachu facendola diventare una mossa Z. - gli spiegò.

Ash la osservò incredulo, non credeva esistesse una Pietra Z del genere.

- Quella pietra potenzia la mossa Fulmine di Pikachu! - si lasciò scappare Jessie terrorizzata.

- Una mossa Fulmine di Pikachu normale è già capace di spedirci in orbita! Siamo impazziti?! - le fece eco James altrettanto spaventato.

- Con una mossa Fulmine potenziata potremmo arrivare in un'altra galassia!! - commentò a sua volta Meowth.

Ash guardò Pikachu con aria d'intesa, poi tornò a guardare il Team Rocket deciso.

- Fermo! - esclamò la ragazza mostrando i palmi. - Possiamo parlarne, non credi?! -

- Pikachu, usa Iperfulmine! -

Il Pokémon saltò all'altezza del padrone, si scambiarono il cinque, poi tornò a terra e guardò attentamente l'obiettivo. Saltò e raccolse tutte le energie per poi liberarle in un unico punto.

Le tre reclute del Team Rocket vennero sparate in aria a grande velocità.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

Il robot era andato fuori controllo. L'esplosione di Pikachu aveva disintegrato il telecomando e il robot anziché fermarsi si dimenava fuori controllo continuando a trattenere saldamente i Pikachu.

- Dobbiamo fermare il robot, Pikachu, sei pronto? - gli chiese guardandolo.

- Non preoccuparti Ash, ci pensiamo noi, Cleffa usa Carica Travolgente! - esclamò Lucinda alle sue spalle.

L'attacco andò a segno, i Pokémon vennero liberati e il robot distrutto.

❤❤❤

- Ash, vorrei che tenessi tu la Pikacium Z. -

Il ragazzo era sorpreso da una simile richiesta.

- Ma Roxy, non posso accettare! - esclamò a disagio.

Roxy gli posò una mano sulla spalla.

- Sono certa che tu e Pikachu ne farete buon uso. -

Il ragazzo non sapeva proprio cosa dire.

Quando si allontanò aggiunse qualcos'altro sorridendo.

- E poi se incontrate di nuovo quei tre dategli una lezione da parte mia. -

❤❤❤

Mentre Ash e Lucinda si stavano allontanando dalla Valle dei Pikachu...

- Caspita che avventura oggi! - commentò la ragazza.

Il ragazzo non disse niente. Era pensieroso, innegabilmente stava ancora pensando a Roxy e alla Pikacium Z.

- Ash, cos'hai? - gli domandò sorpresa fermandosi senza accorgersene.

- Eh? Hai detto qualcosa? -

La coordinatrice si portò una mano alla testa e socchiuse gli occhi.

- Ho una sorta di dejavu. - commentò per poi lasciar ricadere il braccio e riprendere a camminare. - Dai andiamo! - aggiunse.

Lui confuso si mise a correre per tornare al suo passo.

- Ehi! Che volevi dire!? -

L'amica non si fermò. Anche se erano ancora un po' lontani dalla metà stavano continuando a inseguire il sogno di completare il Giro delle Isole.

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Capitolo 19
*** Una bella rimpatriata a Kantai ***


Una bella rimpatriata a Kantai


Ash e Lucinda erano arrivati a Kantai.

- Siamo arrivati a Kantai! Dicono che il negozio di vestiti in questa città sia grandioso!! - esclamò la ragazza entusiasta mentre stavano ancora camminando.

- Quanto entusiasmo per dei pezzi di stoffa. - commentò l'allenatore incredulo.

- Pika pika... - emise Pikachu sulla spalla dell'allenatore perplesso.

- Ash, tu non capisci niente di moda. - lo rimproverò lei incrociando le braccia. - Passi Pikachu che è un Pokémon, ma dovresti aggiornarti, anche i ragazzi dovrebbero tenersi aggiornati sulle ultime tendenze. -

- Non ne vedo il motivo, è così frivolo pensare tutto il tempo a certe cose. - disse un po' indispettito.

- Scusate? -

I due si voltarono e si ritrovarono davanti ad un vecchietto. Aveva un foglietto in mano e sembrava essere piuttosto smarrito.

- Scusate, potreste aiutarmi a trovare il Resort Hau Hau? Devo incontrarmi con un paio di vecchi amici del liceo, ma non sono di queste parti e non so dove si trovi. -

Gli amici inizialmente lo guardarono sorpresi, ma poi Lucinda sorrise e prese la parola.

- Guardi, noi non siamo del posto, ma la aiutiamo volentieri, ci piace renderci utili. -

- Ne siete sicuri? Se per voi è un disturbo posso chiedere a qualcun altro. -

- Non si preoccupi, la aiutiamo volentieri. - disse lei sorridendo di nuovo.

- Sono proprio fortunato ad aver incontrato due giovani tanto gentili! - esclamò sorridendo a sua volta. - Ragazzo, lo so che preferiresti passare tutto il tuo tempo libero con la tua ragazza, ma cerca di sopportare questo vecchio burbero per un po'. - aggiunse rivolgendosi ora solo ad Ash in tono più confidenziale.

- G-guardi che ha frainteso! - esclamò Lucinda muovendo, nervosamente, le braccia un po' rossa in viso.

Il ragazzo aveva sgranato gli occhi sorpreso. Davvero non si aspettava un commento del genere.

❤❤❤

I due dopo aver girato un po' per la città avevano portato l'anziano signore davanti ad un edificio.

- Dev'essere questo. - commentò la ragazza.

- Coraggio entriamo. - disse Ash guardandola. - Andiamo a chiedere informazioni! -

Lei fece cenno con la testa di sì e il ragazzo cominciò ad avvicinarsi alla porta.

Prima di fare lo stesso Lucinda lo guardò, anche perché il signore non si era ancora mosso.

- Quindi voi due non siete una coppia? -

Lei si voltò a guardarlo da prima stupita, ma poi agitata.

- Certo che no! S-siamo amici!! -

- Per ora. - commentò lui a voce più bassa.

- Cos'ha detto? -

Il quel momento l'anziano iniziò a camminare lasciandola indietro.

❤❤❤

Ash si era fermato davanti alla reception.

- Mi scusi, questo è il Resort Hau Hau? -

- Esatto. - rispose l'operatrice facendo un sorriso.

- Ah, finalmente! - si lasciò scappare il signore facendo qualche passo avanti. - Dovrebbe esserci una prenotazione a nome di Paul William, può controllare? -

La donna digitò sulla tastiera del computer che aveva davanti, poi si formò e tornò a guardarli.

- Sì, le confermo che la prenotazione c'è. -

- Perfetto! Mi dica, sono già arrivati anche gli altri? -

- Mi scusi, ma non capisco di chi parla. - disse l'operatrice sorridendo mortificata.

- Sono gli amici del Signor. William. - spiegò Lucinda.

- Visto che andavano al liceo con lui significa che devono essere quasi coetanei, ha visto arrivare dei signori anziani prima di noi? - precisò l'allenatore.

La donna ci pensò su portandosi un dito sulla guancia, poi tornò a posare lo sguardo su di loro.

- Non mi pare, oggi, in realtà, voi siete i primi ad aver varcato quella porta. -

- Com'è possibile?? - pensò il Signor. William, ad alta voce, prendendosi il mento con una mano. - Mezz'ora fa mi avevano chiamato dicendomi che erano arrivati tutti insieme a Kantai. -

- Può darsi che si siano persi, se vuole andiamo a controllare in città. - propose Ash.

- Sì, ci pensiamo noi! Lei resti pure qui, torneremo il prima possibile con i suoi amici. - aggiunse Lucinda.

L'anziano signore fece un sorriso luminoso carico di gratitudine.

- Grazie davvero, conto su di voi allora. -

❤❤❤

Ash e Lucinda erano usciti dal resort, tuttavia si trovavano in difficoltà nella scelta su dove iniziare le ricerche. Non conoscendo neanche bene Kantai era piuttosto dura.

Cominciarono a guardarsi un po' intorno per farsi un'idea di tutte le strade che avrebbero potuto percorrere.

- Pensi che sia saggio dividersi? - gli chiese dopo un po' la coordinatrice.

- No, rischieremo di perderci anche noi, non conosciamo molto bene Kantai. - rispose l'allenatore.

- Hai ragione, ma allora dove andiamo?? Ci sono così tante strade... ho paura che ci metteremo fino a sera a controllarle tutte... -

I due erano molto preoccupati e quasi non si accorsero neanche che Clayton si era avvicinato a loro.

- Ehilà ragazzi, che succede? Vi vedo un po' smarriti. -

- CLAYTON! - esclamarono insieme sorpresi.

- Allora?? Cosa succede? - li incalzò lui.

- Stiamo aiutando il Signor. William. - cominciò a spiegare Lucinda.

- Lui e i suoi amici del liceo devono incontrarsi oggi, ma pare che si siano persi per la città. - completò la spiegazione Ash.

- Capisco. - disse l'uomo incrociando le braccia. - Forse posso aiutarvi, ho visto un gruppetto di anziani signori, prima, mentre entravo in città. -

- Davvero?? Grazie di avercelo detto! - esclamò l'allenatore per poi iniziare a correre.

La coordinatrice tornò a guardare Clayton e sorrise.

- Grazie davvero, eravamo persi, questa città è così grande. -

- Ah, a proposito, ho incontrato anche quello strano trio oggi. -

- Eh? Il Team Rocket?? -

- In realtà li ho incontrati spesso in questi giorni. - aggiunse. - Sono una bella scocciatura, non capisco perché mi abbiano preso tanto di mira. -

La ragazza rise mortificata.

- Ti capisco, per anni sono stati ossessionati con il Pikachu di Ash. -

❤❤❤

Ash e Lucinda erano andati nel posto indicato da Clayton. Seguendo le indicazioni sui cartelli era stato facile.

Si erano fermati a contemplare il posto, ma non riuscivano a vedere nessuno.

- Sembra non ci sia nessuno. - commentò l'allenatore.

- Magari sono un po' più avanti, ma secondo me potrebbero essere ancora qui! - esclamò la coordinatrice cominciando a correre. - Controlliamo! -

Il ragazzo fece cenno di sì, poi iniziò a correre a sua volta.

❤❤❤

Poco più avanti gli anziani signori che stavano cercando Ash e Lucinda erano intrappolati in una gabbia. Erano circa una decina, alcuni maschi e alcune femmine.

- Brutti ragazzacci! - esclamò uno tenendo le sbarre della gabbia. - Si può sapere cosa volete da noi!? Perché ci avete intrappolati?!! -

- Fa silenzio vecchio!! - gli strillò Jessie in tutta risposta.

- Jessie... - la riprese James stranito.

- Va bene che sono degli ostaggi, ma bisogna portare rispetto agli anziani. - disse Meowth.

- Dite davvero?? - domandò retoricamente lei guardandoli meravigliata. - Anche se sono dei prigionieri?? -

I due annuirono solo, così la ragazza del trio tornò a guardare l'anziano con mortificazione.

- Mi scusi, non intendevo mancarle di rispetto. - disse sforzandosi di sorridere con mortificazione.

- Mi scusi un corno!! Liberateci!! Dobbiamo incontrare il nostro vecchio amico del liceo al Resort Hau Hau!! -

Il ragazzo e il Pokémon sorrisero con mortificazione, mentre la ragazza continuò a sorridere, ma decisamente irritata anche se, naturalmente, non lo lasciava trasparire.

- Il Team Rocket? - disse Ash sorpreso vedendoli.

Lui e Lucinda si erano fermati a qualche metro di distanza da loro. Non potevano credere ai loro occhi.

- Ancora qui!? - esclamò Jessie esasperata.

- I bambocci spuntano come funghi. - commentò Meowth per niente sorpreso.

- Vi mettete a rapire le persone adesso?! Che cos'è questa buffonata!?! - esclamò la coordinatrice arrabbiata.

- Senti ragazzina! Siamo il Team Rocket!! - gridò la ragazza del trio.

- Esatto! E non dobbiamo rendere conto a nessuno!! Soprattutto a voi!! - le fece eco James.

- Anche perché sarebbe imbarazzante dire che in realtà la trappola era destinata a Clayton e abbiamo sbagliato solo obiettivo. - disse il Pokémon con aria orgogliosa incrociando le zampe.

Flashback:

- Sicuri che sarà proprio Clayton a finire nella nostra trappola? - domandò James.

- Sicurissimi! Al 100%!! - esclamò entusiasta Jessie lanciando un pugno al cielo.

Intanto Clayton era davanti ad un cartello che indicava due vie diverse...

- E adesso dove devo andare? Bah, provo da questa parte... -

Fine flashback.

- MEOWTH! - esclamarono all'unisono.

- Che c'è?? È la verità. -

- Non davanti ai bambocci... - disse Jessie isolando la voce con la mano.

- Ah! Hai ragione, mi sono lasciato prendere, scusa. -

- Alla fine è colpa tua e della tua troppa sicurezza Jessie. - disse James guardando Jessie.

- Mia??! Ma se eravate tutti e due d'accordo!! - esclamò la ragazza irritata guardandolo.

- Perché il Team Rocket è tanto ossessionato da Clayton? - domandò l'allenatore confuso.

- E chi lo sa... hanno delle fisse strane quei tre... - disse Lucinda aprendo le braccia rassegnata.

Il trio tornò a guardare i due e prese la parola Jessie.

- Non vi aspetterete una risposta spero!? -

- Le nostre bocche solo cucite. - le fece eco James.

- È un'informazione top secret. - disse Meowth mettendo le zampe sui fianchi. - In realtà non lo sappiamo, ma sono ordini del capo e gli ordini non si discutono. -

- MEOWTH!! - gridarono in coro i due complici.

- Oh accipicchiolina! - esclamò il Pokémon coprendosi immediatamente la bocca. - La mia bocca è più bucata delle nostre tasche! -

- Non biasimarti amico. - gli disse il ragazzo dai capelli viola per rincuorarlo. - Erano anni che Giovanni non ci dava un compito, sei solo orgoglioso del tuo incarico, è normale. -

- Sì, ma questo non vuol dire che dobbiamo spifferare tutto ai bambocci!! - strillò Jessie arrabbiatissima con tutti e due.

- Che Giovanni voglia Clayton lo sapevamo già, eppure mi chiedo quale sia il motivo. - disse Ash sempre più confuso.

- Non so che dirti, fino a pochi mesi fa non sapevo neanche che il Team Rocket avesse un capo. - commentò Lucinda.

- Beh, pazienza! - esclamò Jessie tornando a guardare l'allenatore e la coordinatrice. - Anche se ci avete scoperto non riuscirete a fermarci!! -

- Veramente ce lo avete detto voi... - commentò la ragazza dai capelli blu sempre più stranita. - Ehi, un attimo, ma quindi perché continuate a tenere in ostaggio gli amici del Signor. William?? -

- AIUTO! -

- AIUTATECI VI PREGO! -

Meowth aveva premuto un pulsante su un telecomando e la gabbia aveva tirato fuori dei piedini per cominciare a muoversi.

- Dobbiamo fare qualcosa! - esclamò Ash allarmato guardando la gabbia.

- Ash il telecomando! - esclamò Lucinda indicandolo. - Se lo distruggiamo la gabbia probabilmente si fermerà! -

- Hai ragione. - disse facendo cenno di sì con la testa. - Sei pronto Pikachu? Usa Fulmine! -

Il Pokémon saltò giù dalla spalla dell'allenatore e utilizzò la mossa richiesta colpendo in pieno il telecomando. Oltre all'oggetto colpì anche il Team Rocket che cominciò a volare alla velocità della luce.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

Tuttavia la gabbia non si era fermata e anzi ora andava di qua e di là senza un minimo di logica.

- Ash! - lo richiamò Lucinda nel panico. - La gabbia non si è fermata!! Che facciamo!? -

- Oricorio, usa Tifone! - ordinò l'allenatore lanciando la Pokéball.

Il Pokémon uscì e utilizzò la mossa richiesta facendo fermare la gabbia e in seguito, quando il vento si placò, si ruppe persino a metà lasciando illesi gli anziani.

- FINALMENTE SIAMO LIBERI! - esclamarono tutti insieme.

- Bel lavoro! - esclamò Lucinda guardandolo sorridendo entusiasta.

Lui la guardò a sua volta sorridendo facendo l'ok con il pollice.

❤❤❤

Ash e Lucinda avevano accompagnato gli anziani al Resort Hau Hau. Avevano trovato il Signor. William seduto sulla poltrona della reception che appena li aveva visti era andato loro incontro.

- Non so come ringraziarvi ragazzi. - disse il Signor. William.

- Si figuri, lo abbiamo fatto con piacere. - disse la coordinatrice sorridendo.

- Sono proprio due bravi ragazzi. - commentò una signora del gruppo.

- E sono anche carini. - commentò un'altra.

- Beh... g-grazie. - disse sempre la ragazza continuando a sorridere, ma sorridendo un po' imbarazzata.

- Siamo felici di esservi stati di aiuto. - disse Ash sorridendo a sua volta. - E ci dispiace per i problemi che vi ha causato il Team Rocket. -

- Non serve che ti scusi per loro, tu non c'entri. - disse William guardandolo, poi si avvicinò per dirgli una cosa nell'orecchio abbassando la voce. - Piuttosto, lo sai che la tua amica è proprio carina? Dammi retta, tienitela stretta, da grande quella ragazza diventerà bellissima. -

L'allenatore lo aveva ascoltato confuso e istintivamente aveva guardato Lucinda che aveva ricambiato il suo sguardo altrettanto confusa.

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Capitolo 20
*** Il tristissimo Clamperl ***


Il tristissimo Clamperl


Ash e Lucinda avevano deciso di visitare la spiaggia di Kantai prima di andare verso il luogo dove si trovava la loro prossima prova.

Avevano saputo che sulla Spiaggia di Kantai era possibile cimentarsi nello sport chiamato Surf Mantaine, inoltre uno stand permetteva di noleggiare canne da pesca.

Il ragazzo stava provando il Surf Mantaine. Era la ragione principale per la quale avevano deciso di visitare la spiaggia. Dopotutto solo poco prima Lucinda aveva voluto visitare il negozio di vestiti e Ash aveva dovuto aspettare pazientemente.

La coordinatrice per ingannare il tempo mentre lo aspettava aveva deciso di noleggiare una canna da pesca.

- YOOHOHOHUH! - esclamò Ash eseguendo l'ennesima acrobazia sul dorso di Mantaine.

- PIKA PIKA! - gridò Pikachu entusiasta dalla sua spalla.

Lucinda osservò, sorridendo, lui e il Pokémon saltare.

- Sembra si divertano un mondo. - commentò.

Quando tornarono a riimergersi lei tornò a guardare la sua canna da pesca.

- Non abbocca niente, che peccato. - disse tra sé e sé. - Beh, non importa, dopotutto sto solo cercando di ingannare il tempo. - aggiunse cercando di negare a se stessa il fatto di essere delusa.

Di lì a poco l'acqua del punto dove si trovava la sua canna da pesca si agitò. La lenza andò fuori controllo cogliendo alla sprovvista la ragazza. Appena se ne accorse cercò di tirarla, ma con molta fatica e alla fine venne trascinata nell'acqua.

- LUCINDA! - esclamò Ash quando se ne accorse.

Il Pokémon che aveva abboccato continuava a tirare trascinando Lucinda per tutto il mare.

- AAAAAH! - si lasciò scappare l'amica con gli occhi sbarrati.

- Mantaine, presto! -

Il Pokémon capì immediatamente e andò verso la ragazza.

La corda della lenza si ruppe facendola allarmare, ma fortunatamente Mantaine saltò e l'allenatore prese per mano l'amica trascinandola a bordo.

- Tutto bene Lucinda? - le domandò l'amico preoccupato.

- Sì, grazie mille. - rispose sorridendo grata.

Anche lui sorrise a sua volta e la aiutò a rimettersi in pieni.

❤❤❤

Tornati a riva ringraziarono Mantaine, poi il Pokémon se ne andò e loro due guardarono l'orizzonte.

- Accidenti, ho rotto la canna da pesca. - disse demoralizzata.

- Non preoccuparti Lucinda, non è stata colpa tua. - la rincuorò Ash.

- Sì... e come glielo spiego? - aggiunse sempre più demoralizzata abbassando la testa.

- Clamperl!? Clamperl!?! -

Sentirono qualcuno chiamare il nome di un Pokémon così si voltarono.

- Clamperl?! Clamperl!?! -

Era un bambino che si voltava da una parte all'altra con le mani a megafono.

Gli amici si guardarono per un attimo con aria complice, poi andarono verso di lui.

- Clamperl!? Clamperl?! Dove sei??! -

- Serve aiuto? - gli chiese Lucinda fermandosi assieme ad Ash di fronte a lui.

Il bambino li guardò sorpreso.

- Clamperl è un tuo Pokémon? - gli chiese Ash.

Il bambino fece cenno di sì con la testa con chiara preoccupazione.

- Sì, ho catturato Clamperl a Mele Mele, è nella mia squadra da mesi, però ha la tendenza a scappare appena lo lascio uscire dalla PokéBall. - rispose. - Non capisco davvero perché continui a comportarsi così, non siamo mai riusciti a fare un vero allenamento, penso di non stargli molto simpatico. -

- Non dire così. - gli disse Lucinda. - Possiamo aiutarti a cercarlo se ti fa piacere. - aggiunse sorridendo.

- Giusto, dove lo hai visto l'ultima volta? - domandò l'allenatore.

Il bambino alzò un braccio e indicò un punto della spiaggia.

- Da quella parte, ma, ho già controllato, non c'è. -

- Tranquillo, con il nostro aiuto vedrai che lo trovi! - esclamò Ash con convinzione.

- Noi siamo Ash e Lucinda. - presentò la ragazza indicando prima l'amico e poi se stessa. - Tu come tu chiami? -

- Mi chiamo Saimon. -

- Piacere di conoscerti Saimon, lascia fare a noi, non preoccuparti. - lo rassicurò Lucinda sorridendo.

❤❤❤

- Clamperl!? -

- Clamperl?! -

Ash e Lucinda stavano cercando per tutta la spiaggia con le mani a megafono per farsi sentire meglio.

- Niente da fare, ma dove sarà? - si chiese il ragazzo fermandosi.

- Clamperl!? - lo chiamò di nuovo la coordinatrice fermandosi improvvisamente.

- Signorina, ha dimenticato di restituire la canna da pesca. - le disse il ragazzo dietro il bancone.

Lucinda fece un sorriso mortificato.

- Lo so, scusi, adesso la riporto! -

- Accidenti, dobbiamo trovare il modo di restituire quella canna da pesca. - disse Ash fermandosi vicino a lei.

- G-già. - farfugliò l'amica guardandolo.

- Quanto dici che ci daranno di multa se non la riconsegniamo? -

- Non ne ho idea, ma ci conviene riconsegnarla! -

Dall'agitazione Lucinda indietreggiò senza rendersene conto e urtò qualcosa con il piede.

- Eh? - si lasciò sfuggire. - Una conchiglia? - aggiunse guardando in basso sorpresa.

Sulla spiaggia nel loro campo visivo, ora, vi era una conchiglia blu piuttosto grande.

- La trovo un po' strana, siamo sicuri che è una conchiglia? - commentò il ragazzo.

La coordinatrice si chinò per prenderla, ma appena la toccò si mosse e impressionata tornò a raddrizzarsi in piedi.

- Si è mossa? - domandò l'allenatore incredulo.

La conchiglia si schiuse e rivelò di non essere altri che un Clamperl.

- Un Clamperl? - disse sorpresa Lucinda prendendo il Pokédex.

- Clamperl, Pokémon Bivalve: Clamperl attacca serrando strettamente il suo avversario tra le due valve del guscio. Può resistere fino a quando l'avversario non si stanca e si arrende. La perla all'interno è molto preziosa. -

Alla fine della descrizione rimise il Pokédex in tasca.

- Credo che i Clamperl si trovino solo a Mele Mele, molto probabilmente questo è il Clamperl di Saimon. - disse Ash.

- Benissimo, avvisiamo Saimon! Sarà felice di sapere che lo abbiamo trovato! - esclamò Lucinda entusiasta.

In quel momento Clamperl si gettò tra le onde.

- È scappato di nuovo! - esclamò la ragazza incredula.

- Saimon non ne sarà felice, è meglio andare a parlargli. - commentò l'allenatore.

❤❤❤

Il Team Rocket stava pedalando per alimentare il proprio sottomarino a forma di Magikarp.

Si trovavano proprio nelle acque della della Spiaggia di Kantai. Non era un caso, infatti avevano deciso di seguire le ultime tracce lasciate da Clayton. Dopo il fallimento del giorno prima non potevano permettersi altri passi falsi. Uno dei sottoposti di Giovanni li aveva contattati e aveva fatto loro una bella ramanzina... se non altro sembrava chiaro che Clayton dovesse trovarsi ancora da qualche parte a Kantai.

- Forza!! Padalate con più energia! - li rimproverò Jessie continuando a pedalare.

- Smettila di darci ordini!! - esclamò Meowth. - È inutile che ti arrabbi con noi! Se abbiamo ricevuto una lavata di capo è anche colpa tua! -

- La vuoi smettere di dare la colpa a me!? - replicò la ragazza. - Siete voi che non mi ascoltate mai!! Per colpa vostra facciamo sempre brutta figura con il capo!! - aggiunse smettendo di pedalare e guardando il Pokémon.

- Eh no cara mia!! - esclamò lui smettendo di pedalare a sua volta. - La responsabilità è di tutti e tre! È troppo comodo prendersi solo i meriti quando le cose vanno bene!! -

Ormai anche James aveva smesso di pedalare rassegnato.

- Ma perché quei due litigano sempre? -

In quel momento si avvicinò a loro uno Sharpedo a tutta velocità. Se ne accorsero con terrore, tuttavia non poterono fare niente. Il Pokémon si schiantò contro il loro sottomarino facendolo balzare fuori dall'acqua alla velocità della luce.

❤❤❤

Ash e Lucinda stavano attraversando la spiaggia a ritroso, quando videro un'ombra gigantesca su di loro.

- Attenzione! - esclamò l'allenatore trascinando via con sé la coordinatrice per evitare venisse schiacciata. - Stai bene?? - le chiese una volta fuori pericolo.

Lei fece cenno di sì con gratitudine, poi si voltò a guardare e il ragazzo alzò lo sguardo a sua volta.

Il sottomarino del Team Rocket era, praticamente, distrutto e si intravvedevano loro tre sdraiati a terra semi-coscienti.

- Il Team Rocket?! - si lasciò sfuggire Lucinda sorpresa.

- Preparatevi... a passare... dei guai... - disse Jessie, debolmente, ancora a terra.

In quel momento qualcosa saltò fuori dall'acqua a gran velocità. Si trattava di Clamperl. Sembrava terrorizzato a morte.

- È Clamperl!! - esclamò Ash sorpreso.

Il Pokémon atterrò tra le mani della ragazza dai capelli blu.

- Sembra terrorizzato, chissà che gli prende... - commentò Lucinda.

In quel momento anche Sharpedo saltò fuori dall'acqua.

- È uno Sharpedo!! - esclamò l'allenatore. - Ecco perché Clamperl è così spaventato! -

Lucinda vedendo il Pokémon un po' si intimorì, poi, però, tornò a guardare il Clamperl che teneva tra le mani e tornò a guardare il nemico con decisione.

Sharpedo urtò il trio facendolo decollare alla velocità della luce.

- RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

Il Pokémon Squalo si stava per scaraventare sul Clamperl tenuto in braccio da Lucinda, così Ash decise di prendere in mano la situazione.

- Pikachu, usa Fulmine! - ordinò al Pokémon giallo che saltò, immediatamente, giù dalla sua spalla.

Pikachu saltò e utilizzò la mossa ordinatagli colpendo in pieno Sharpedo.

Sharpedo quindi cadde a terra, ma anziché finire KO una volta aver individuato il Pokémon tra le braccia dalla ragazza dai capelli blu iniziò a saltare con rabbia.

Lei terrorizzata iniziò a correre all'impazzata tenendo saldamente il Pokémon.

- Sta tranquillo... Clamperl! Ti proteggo... io!! - esclamò con fatica continuando a correre.

- Incredibile... - si lasciò scappare l'allenatore seguendo Sharpedo con lo sguardo.

- Pika pika! - lo richiamò Pikachu severo.

Il padroncino tornò a spostare lo sguardo su di lui.

- Hai ragione, dobbiamo aiutare Lucinda! - esclamò con decisione.

Clamperl guardava la ragazza con preoccupazione mista a stupore. Ad un certo punto, poi, Lucinda a furia di correre inciampò e cadde a terra.

- Pikachu, usa di nuovo Fulmine! -

L'attacco del Pokémon bloccò Sharpedo che si stava avventando su Lucinda e Clamperl.

A quel punto lo sguardo del piccolo Pokémon si fece deciso e saltò giù dalle braccia della coordinatrice per poi fare un paio di balzi.

- Eh? Clamperl, ma dove vai?! - gli chiese la ragazza preoccupata ancora a terra.

Clamperl si gettò nel mare e presto il punto dove si era immerso iniziò a brillare.

- Ma... cosa? - si lasciò scappare la coordinatrice confusa.

- Possibile che...? - si lasciò sfuggire Ash altrettanto stupito.

Il piccolo Pokémon si era, ora, evoluto in un imponente Gorebyss. Aveva fatto un salto fuori dall'acqua eseguendo una piroetta.

- Fantastico... si è evoluto in... - commentò Ash a bocca aperta.

- In Gorebyss! - esclamò Lucinda sorridendo entusiasta.

Sharpedo non appena si accorse di Gorebyss in mare si voltò e fece una serie di saltelli per poi buttarsi in mare.

- Gorebyss, fa attenzione! - esclamò la coordinatrice alzandosi in piedi preoccupata.

Intanto l'allenatore si era avvicinato alla ragazza e aveva tirato fuori il Pokédex per puntarlo verso il Pokémon d'acqua.

- Gorebyss, Pokémon Submarino: La pelle di Gorebyss contiene cellule speciali che cambiano colore a seconda della temperatura dell'acqua. Più calda è l'acqua, più brillante è il colore, quindi i Gorebyss di Alola sono particolarmente facili da individuare da lontano. -

Gorebyss utilizzò Incanto e il Pokémon rivale, essendo un maschio, rimase folgorato mettendo su gli occhi a cuoricino. A quel punto il Pokémon Submarino utilizzò Mulinello e riuscì a rispedire Sharpedo nelle profondità del mare.

- Ce l'ha fatta! - esclamò la ragazza sorridendo entusiasta.

❤❤❤

- Vi ringrazio molto per aver ritrovato il mio Pokémon. - disse loro Saimon facendo un inchino.

- Figurati, lo abbiamo fatto con piacere. - lo rassicurò Ash mettendo le mani sui fianchi.

- Mi raccomando, da adesso in poi cercate di andare sempre d'accordo. - gli fece eco Lucinda.

Il ragazzino tornò a guardarli sorridendo, poi guardò Gorebyss che si trovava ancora tra le onde.

- Gorebyss, è ora di andare! - esclamò mostrandogli la PokéBall.

Il Pokémon, però, si voltò verso Lucinda con aria triste. Lei, ovviamente, si sorprese molto di ciò.

Saimon, comunque, capì e lasciò ricadere la Ball lungo i fianchi. Rivolse al Pokémon d'acqua un ultimo sorriso, forse un po' amaro...

- Lucinda? - la richiamò tornando a guardarla sforzandosi di continuare a sorridere. - Ti andrebbe di prenderti cura di Gorebyss? -

- Eh? -

A quel punto il ragazzino abbassò lo sguardo, vagamente, in difficoltà, ma sforzandosi comunque di essere positivo.

- È evidente ci siano dei Pokémon più adatti a degli allenatori piuttosto che ad altri, con me Gorebyss non sarebbe mai felice, ma, con te ha fatto amicizia in poco tempo. - disse per poi tornare a guardarla sorridendo. - Sono convinto che tu e Gorebyss formereste una squadra imbattibile, avanti, ti va di prenderlo sotto la tua ala?? -

Lei si trovò visibilmente in difficoltà, tantoché non sapeva più cosa dire.

- Avanti, dì di sì! - le sussurrò l'allenatore isolando la voce con una mano.

A quel punto la ragazza si riprese e spostò lo sguardo dall'amico a Saimon.

- Certo che mi va! - rispose sorridendo raggiante.

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Capitolo 21
*** Vulcano Wela ***


Vulcano Wela


- Mi sembra evidente che questo Marowak ha il muso rivolto verso l'alto. - commentò Lucinda mentre lei e Ash stavano guardando, vicini, la foto che gli aveva dato in mano Kawe, il Capitano della prova.

- Sì, hai ragione, è molto evidente. - disse Ash.

In quel momento un'ombra si scagliò contro di loro a gran velocità. Fortunatamente l'allenatore se ne accorse e prese per mano la ragazza spostandosi.

- Attenzione! Pikachu, usa Fulmine! -

- È lo stesso Pokémon della foto! - esclamò la coordinatrice sorpresa per poi prendere dalla tasca il Pokédex e puntarglielo contro. - Marowak, Pokémon Guardaossi: l'osso fiammeggiante che Marowak fa roteare come un bastone apparteneva a sua madre, e lo spirito di lei lo protegge. Piange i compagni caduti visitando le loro tombe lungo il ciglio delle strade. -

Mentre Lucinda era ancora concentrata a consultare il Pokédex, un altro Marowak saltò alle loro spalle.

- Piplup, usa Bolleraggio! - esclamò la coordinatrice voltandosi.

Sia Pikachu che Piplup utilizzarono gli attacchi loro ordinati dagli allenatori, tuttavia i Pokémon nemici li evitarono e balzarono a terra di fronte a loro. Ash li osservò con aria di sfida e Lucinda si girò per poi guardarli in modo simile.

- Salve a voi allenatori, ja! - esclamò un uomo biondo con uno zaino sulle spalle. - Vi va di lottare con me? Ja? -

I due amici si guardarono confusi, poi il Capitano della prova fece qualche passo in avanti e prese la parola.

- Nella prima parte della prova dovrete sconfiggere i due Marowak e il montanaro Eric. -

- Ci sarà da divertirsi, ja! - esclamò Eric lanciando la sua Pokéball.

Dalla Pokéball del montanaro uscì un Magmar e Lucinda prese di nuovo il Pokédex per controllare.

- Magmar, Pokémon Sputafuoco: un buon bagno caldo è l'ideale per riprendere le forze, e Magmar lo sa. Solo che lui fa il bagno nella lava fusa! In battaglia sprizza fiamme dal corpo. -

- Lucinda, tu cosa ne dici? Direi di cominciare solo con Pikachu e Piplup, teniamo gli altri a riposo finché non arriva il Pokémon dominante. - disse Ash guardando i Pokémon nemici con aria di sfida.

- Ok! - esclamò Lucinda guardandolo e facendo cenno di sì con la testa per poi voltarsi a guardare a sua volta i Pokémon.

- Attacco per primo, ja, Magmar, usa Braciere! -

Il Pokémon di Eric restò fermo a lanciare l'attacco, tuttavia i due Marowak saltarono e si prepararono ad utilizzare Ossoclava.

- Piplup, usa Mulinello! -

Quando il Pokémon Pinguino scagliò la mossa mandò a terra i tre nemici.

- In una sola mossa! - esclamò Lucinda, voltandosi verso l'allenatore, sorridendo entusiasta.

- Fantastico! Piplup è stato grande! - gli fece eco altrettanto felice.

Quando, però, si scambiarono il cinque si accorsero che i due Marowak si erano rialzati. Stavano utilizzando Falsofinale. Fortunatamente Piplup e Pikachu avevano saltato.

I due amici si voltarono, immediatamente, allarmati.

- Pikachu, usa Attacco Rapido! -

- Piplup, usa Bolleraggio! -

Bolleraggio di Piplup colpì i due Pokémon, contemporaneamente, facendoli barcollare e Attacco Rapido di Pikachu li mandò KO definitivamente.

- CE L'ABBIAMO FATTA DAVVERO! - esclamarono, contenti, i due girandosi contemporaneamente l'uno verso l'altra.

Stavolta si scambiarono un cinque doppio. Uno con entrambe le mani.

- Molto bene. - disse Kawe facendo qualche passo e attirando la loro attenzione. - Ma non esultate troppo, perché lui sta arrivando. -

- Intendi il Pokémon dominante, non è così? - domandò Lucinda.

Pochi secondi dopo si sentirono avvicinarsi dei passi pesanti. Ash e Lucinda erano scattati in allarme, ma sapevano bene cosa aspettarsi. Nonostante Kawe non avesse risposto avevano capito che quella era l'ultima fase della prova.

Il Pokémon dominante si manifestò in tutta la sua importanza. Si fermò a qualche metro da loro, emettendo il suo verso, per poi guardarli con aria, tagliente, di sfida.

Lucinda decise di puntargli il Pokédex per sentire la descrizione.

– Salazzle, Pokémon Lucertossina: pare che i Salazzle siano tutti femmine. Attraggono molti Salandit maschi e vivono in gruppo. Il loro gas velenoso è ricco di feromoni, che talvolta vengono usati come ingrediente per i profumi. -

– Facciamo attenzione. - disse Ash guardando il Pokémon rivale con aria dura. - Ho l'impressione che non sarà per niente facile sconfiggerlo. -

Salazzle utilizzò Pirolancio, all'improvviso, su Piplup e lo mandò KO nel giro di pochi secondi.

– Oh no, Piplup! - esclamò Lucinda cominciando a correre, istintivamente, per raggiungerlo.

L'allenatore guardò per un attimo lei, poi tornò a guardare Salazzle. Era ancora preoccupato, ma si sforzava di mantenere uno sguardo duro.

– Piplup aveva il vantaggio del tipo, ma non è servito a niente… purtroppo è come pensavo… - disse a denti stretti continuando a guardarlo riflettendo, velocemente, su una possibile strategia. - Ok Pikachu! Usiamo la nostra mossa Z!! -

– Pika? - disse, confuso, il Pokémon giallo, girando, solo, lo sguardo verso di lui.

– Ma Ash! È troppo presto per usare, già, la mossa speciale! - esclamò Lucinda, in lontananza, in ginocchio vicino a Piplup.

– Pikachu, vai, usa Iperfulmine! -

Pikachu fece un salto verso di lui per battergli il cinque. Quando tornò a terra, di fronte al Pokémon dominante, cominciò ad immagazzinare energia e, in seguito, la liberò tutta insieme.

Salazzle venne colpito in pieno, tuttavia sembrò non risentirne minimamente.

– Com'è possibile?! - esclamò Ash sgranando gli occhi.

Pikachu, intanto, respirava affannosamente. Purtroppo aveva consumato, già, moltissime energie. In più, utilizzare una mossa tanto potente all'inizio della battaglia, non lo aveva aiutato di certo.

Salazzle utilizzò l'attacco Tossina su Pikachu e questo gli causò l'avvelenamento. Alla fine, il Pokémon giallo riusciva, a stento, a tenere gli occhi aperti.

– Dobbiamo intervenire. - disse la ragazza, con aria decisa, alzandosi in piedi e prendendo una Pokéball dalla tasca. - Cleffa, scelgo te! -

Tuttavia, Salazzle utilizzò ancora una volta la mossa Tossina e colpì Cleffa non appena toccò terra.

– Oh no, Cleffa! -

– Pikachu, ce la fai?! - esclamò il ragazzo allarmato.

– Pika…! - disse Pikachu, con fatica, sforzandosi di mostrarsi sicuro, guardando il Pokémon dominante.

– Coraggio, usa Attacco Rapido! -

Il Pokémon, però, si spostò molto più lentamente del previsto e questo, ovviamente, consentì a Salazzle di precederlo. Utilizzò Velenogas colpendolo in pieno e peggiorando il suo stato di salute.

– Si mette malissimo! - commentò Lucinda, terrorizzata, guardando Pikachu.

Salazzle, a quel punto, si avvicinò, velocemente, a Cleffa e utilizzò Doppiasberla.

– CLEFFA! - esclamò la padroncina tornando a guardare il suo Pokémon.

Ormai era finito KO, mentre Pikachu si reggeva in piedi a stento.

– E va bene, se proprio vuole la guerra… LITTEN, DARTRIX, ORICORIO, uscite tutti! -

– Aspetta, Ash! Ragioniamo per strategia!! Così non migliori niente!! - esclamò Lucinda sempre più preoccupata.

Lui, però, non sembrava neanche sentirla e cominciò ad ordinare loro un attacco dopo l'altro.

– LITTEN, USA GRAFFIO! DARTRIX, USA BECCATA! ORICORIO, USA AERASOIO! -

– Ash, ma che hai fatto?! Sono tutti attacchi diretti! Rischiano di beccarsi l'avvelenamento tutti!! -

E infatti, successe, esattamente, così. Gli attacchi dei Pokémon di Ash fecero poco o niente al rivale e, in più, finirono con il ritrovarsi il problema di stato dell'avvelenamento.

– Accidenti! - esclamò Lucinda, sempre più allarmata, spostando lo sguardo su Cleffa. - Cleffa, usa Canto! -

Tentò di salvare la situazione, tuttavia, presto, si rese conto che Cleffa non era in grado di fare niente. L'avvelenamento l'aveva paralizzato sul posto, non poteva agire e teneva a stento gli occhi aperti.

Salazzle con una serie ben assestata di Pirolancio mise KO tutti i loro Pokémon.

– Non l'avrà vinta! - esclamò con rabbia per poi voltarsi verso l'amica alle sue spalle. - Lucinda, chiama Popplio e digli di utilizzare la sua mossa Z! -

– No! Utilizzare la mossa Z così all'improvviso potrebbe fargli esaurire tutte le energie in un colpo solo!! -

– Fidati di me! Potremmo vincere con una sola mossa! Popplio ha il vantaggio del tipo!! -

– Salazzle è molto più forte di tutti i nostri Pokémon messi insieme! Come puoi aspettarti che il vantaggio del tipo possa essere un punto a nostro favore!? -

Intanto che parlavano, il Pokémon dominante utilizzò, di nuovo, Pirolancio. Ash si portò le mani sulla testa abbassandola leggermente, mentre Lucinda indietreggiò per, poi, prendere una Pokéball dalla tasca.

– E va bene, allora proviamoci… Popplio, usa Vortice Abissale! -

♥️♥️♥️

– I vostri Pokémon stanno tutti bene. - disse l'infermiera Joy, dietro al bancone, sorridendo a Lucinda. - Non hanno passato, indubbiamente, un bel momento, ma l'importante è che si siano ripresi. -

– Grazie, infermiera Joy. - disse la ragazza sorridendo.

Poi, però, istintivamente, si voltò a guardare Ash. Era ancora seduto, su una sedia in fondo alla stanza, e sembrava non guardare niente di particolare. In quel momento, si alzò e iniziò ad andarsene. La oltrepassò, mentre lei lo seguì con lo sguardo preoccupata.

– Tranquilla, gli passerà. - disse l'infermiera attirando, nuovamente, il suo sguardo. - Da una sconfitta si imparano molte cose… e non sai quanti allenatori hanno perso durante la prova al Vulcano Wela, mi hanno detto che è una delle prove più difficili del Giro delle Isole. -

L'infermiera sorrideva, così Lucinda si sforzò di sorridere a sua volta. Tuttavia, era ancora molto preoccupata. Un po' ce l'aveva con Ash per essere stato troppo avventato. Forse se fossero stati più prudenti sarebbero riusciti a ribaltare la situazione e a vincere.

♥️♥️♥️

Lucinda si era seduta su una panchina nell'atrio. C'era, praticamente, solo lei nella stanza. Aveva la testa abbassata, inutile dirlo, stava pensando a tutto quello che era successo nelle ultime ore.

"Cosa dovrei fare? Ash è andato chissà dove… non posso dire si stia allenando, perché le sue Pokéball le ho io… perché fa così? È tanto difficile per lui digerire una sconfitta?"

Ad un certo punto, però, il suo sguardo si fece più determinato. Lo alzò e si alzò in piedi decisa per poi iniziare ad andare verso la porta d'ingresso.

♥️♥️♥️

Ash, intanto, era nella sua stanza del Centro Pokémon. Era sdraiato sul letto e guardava il soffitto con aria assorta. Quando, però, sentì delle voci provenire da fuori, si alzò e andò a vedere alla finestra.

Vide Lucinda che si stava allenando con i suoi Pokémon. In particolare, in quel momento, Piplup stava usando Bolleraggio contro Cleffa.

L'allenatore non poté fare a meno di sorridere. All'inizio era rimasto sorpreso, ma era proprio da Lucinda reagire così ad una sconfitta. Nonostante, lo riconosceva, fosse stato lui ad aver maggiormente la colpa del loro fallimento nella prova, era lei quella che si stava allenando. Era lei che voleva trovare la strategia a cui lui non era stato in grado di pensare su due piedi. Era lei che si stava dando da fare per tutti e due… ma questo non poteva essere giusto. Ash voleva arrivare a prendersi le sue responsabilità. Magari ci sarebbe voluto del tempo, ma ci sarebbe riuscito perché ci teneva davvero tanto.

♥️♥️♥️

- Piplup, usa Mulinello! -

- Pi-piplaa! - esclamò il Pokémon alzando le pinne e creando un grandissimo vortice sulla testa.

Dopo pochi secondi, spostò le pinne davanti a sé e l'enorme mulinello restò a girare su se stesso sul posto.

- Perfetto! Gorebyss, tocca a te! - esclamò la ragazza puntando la Pokéball.

- Goreebyss! - emise il Pokémon d'acqua saltando nel mulinello.

- Usa Vortice Abissale! -

L'attacco di Gorebyss sprigionò una potenza unica. Grazie alla mossa Z, fu in grado di spostarsi all'interno del vortice a velocità incredibile.

- Ma è fantastico! - esclamò Lucinda sorridendo contenta. - Aspetta che lo veda Ash, abbiamo la vittoria in pugno!! -

Tuttavia non aveva pensato di spostarsi e... il Mulinello la colpì in pieno infrangendosi.

- AH! - esclamò per poi riprendere la Pokéball dalla tasca prima di cadere a terra. - Gorebyss, ritorna! -

Ovviamente Lucinda finì a terra. Non era stata una caduta particolarmente rovinosa, era caduta a sedere con le gambe piegate davanti a sé. Prima ancora che potesse ricollegarsi alla realtà Ash, apparso all'improvviso davanti a lei, le tese la mano. La ragazza era rimasta piuttosto sorpresa, lui, invece, sorrideva.

- Ottima prova, complimenti. - le disse prima ancora che prendesse la sua mano. - Hai avuto proprio un'idea geniale, in questo modo possiamo anche sfruttare l'effetto sorpresa. -

Lei arrossì un po' abbassando, istintivamente, lo sguardo, poi lo rialzò, tornando del suo colore naturale, e prese la sua mano per alzarsi.

- Ho pensato che magari potremmo sfruttare meglio il potere della Idrium Z, forse è quella la chiave per la vittoria. -

- È un'idea geniale, approvo in pieno! -

La coordinatrice sentendolo dire ciò sorrise ad occhi chiusi. In realtà, aveva faticato a non arrossire di nuovo.

- Che ne dici se ci alleniamo insieme? Lo so che a volte sono davvero fastidioso, mi demoralizzo e non mi si può dire più niente... sono fatto così e non posso farci niente, però vedere te che ti impegni così tanto mi da' una carica enorme! -

- Ok, alleniamoci insieme! - esclamò l'altra, in tutta risposta, continuando a sorridere e facendo cenno di sì con la testa.

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Capitolo 22
*** Fine ***


Fine


- Ancora non riesco a crederci, siamo stati grandi! - esclamò Ash lanciando un pugno al cielo chiudendo gli occhi.

Lui e Lucinda stavano camminando l'uno affianco all'altra sul sentiero. L'amica lo stava guardando sorridendo tranquilla con le mani sugli spallacci dello zaino.

- Visto che ce l'abbiamo fatta? Non c'è nulla di cui preoccuparsi. -

A quel punto, Ash tornò a guardarla, sorridendo, lasciando ricadere il braccio lungo il fianco.

- È merito tuo, è stato grazie alla tua strategia se siamo riusciti a vincere. -

- Dai, non esagerare. - disse Lucinda sorridendo, imbarazzata, ad occhi chiusi. - Diciamo che stavolta abbiamo saputo giocare meglio di squadra e a ribaltare la situazione a nostro vantaggio. -

- Scherzi?? È merito tuo! Grazie a te abbiamo vinto la prova e ora possiamo recarci sull'isola Ula Ula per disputare le prossime prove!! - esclamò l'amico per poi sorridere soddisfatto e mettere le mani sugli spallacci del suo zaino.

Lucinda continuò a guardarlo, ma, a differenza di prima, sorrise in maniera un po' timida e arrossì leggermente. Inconsapevolmente, aveva finito per abbassare un po' la testa, ma continuava a guardarlo.

Non dissero più niente e continuarono a camminare, semplicemente, l'uno affianco all'altra. Ash sorrideva guardando davanti a sé, mentre Lucinda guardava lui ancora, leggermente, rossa in volto. Non riusciva a distogliere lo sguardo. Negli ultimi tempi le era capitato spesso di ritrovarsi ad osservarlo con una certa concentrazione... e tutte le volte se ne accorgeva. Tutte le volte si imbarazzava e avrebbe, quindi, voluto distogliere lo sguardo, ma proprio non le riusciva. Infondo al suo cuore, aveva sempre saputo di non vedere Ash come un semplice amico. Se lo confrontava con Kenny ad esempio... lui sì che era un amico. Quasi un fratello a dirla tutta. Ash, invece... fin dal loro primo incontro, qualcosa le aveva detto che fossero simili. Che avessero sogni e speranze simili. Aveva avvertito che ci fosse qualcosa di familiare. A volte, era capitato che quando Ash le dicesse qualcosa, il cuore avesse iniziato a batterle più forte. Inoltre, quando c'era lui, avvertiva una strana sensazione allo stomaco, ma nei primi tempi aveva voluto negarlo, persino, a se stessa. Era stata Cetra a farle aprire gli occhi... e da quel momento aveva smesso di lottare contro se stessa.

Si era innamorata di Ash. All'inizio, come spesso accade, si era trattato di una semplice cotta. Neanche un colpo di fulmine scottante, semplicemente, la sensazione di una possibile affinità.

Da quando erano partiti per Alola, qualcosa era cambiato. Ora proprio sentiva di non farcela. Non voleva più negare. A se stessa aveva smesso da tempo, tuttavia, non voleva più mentire neanche a lui. Ad Ash. Cioè, perché doveva farlo? Perché doveva continuare a nascondere la verità? Era crudele... a volte aveva l'impressione che le potesse scoppiare il cuore. L'unica cosa che ancora la frenava, era la paura di rovinare l'amicizia con Ash. Però, ormai, neanche quella motivazione reggeva più. Non ce la faceva più... con la consapevolezza di quanto stessero diventando forti i suoi sentimenti, faceva fatica anche a guardarlo se lui la guardava a sua volta.

- A-Ash? -

Lucinda, senza accorgersene del tutto, lo aveva richiamato e, solo, quando lui si voltò a guardarla perplesso realizzò cos'avesse, effettivamente, fatto. Fece una faccia perplessa a sua volta, ma, al contrario di lui, che era, semplicemente, sorpreso, era, anche, un po' spaventata.

Era giunto il momento? Davvero doveva dirglielo??

"Oh mamma... il cuore mi sta per scoppiare... ho paura di cosa potrebbe succedere dopo! Se dico ad Ash cosa provo, poi non penso si possa tornare indietro!!"

Dal momento che Lucinda esitava, Ash le stava per chiedere se andasse tutto bene. Però, proprio in quel momento...

- Mr. Mime, adesso, usa Psichico! -

I due, allora, si fermarono stupiti guardando davanti a loro. Presto, tuttavia, Ash sorrise allegro.

- Questa è la voce di Clayton! - esclamò per poi iniziare a correre. - CLAYTON, BUONGIORNO! -

Con il suo ritmo di corsa, sparì in poco tempo e Lucinda sospirò affranta per poi andare nella sua stessa direzione. Ovviamente, a passo, decisamente, più lento. Oltretutto, dalla delusione di non aver potuto parlare, sentiva, anche, di non avere più energie. Non che avesse voluto dirglielo davvero... anzi, se Clayton non li avesse interrotti, forse, si sarebbe rivelato un disastro. Si figurava, già, l'imbarazzo che ne sarebbe conseguito... sempre che Ash, poi, avesse davvero capito le sue parole... nel caso contrario ci sarebbe rimasta troppo male... nonostante fosse un controsenso... cioè, lei voleva nascondergli i sentimenti che provava nei suoi confronti, ma, allo stesso tempo, voleva dirglielo e voleva che lui capisse?? Era, decisamente, confusa. Era meglio che ci pensasse meglio prima di prendere una decisione su cosa fare.

Ash, intanto, aveva raggiunto Clayton e continuava a sorridere, ad occhi chiusi, con aria allegra.

- Buongiorno Clayton! Che coincidenza trovarti qui, stai andando al porto? -

Clayton, a quel punto, si voltò accorgendosi del ragazzo.

- Ah, ciao AshPika, come va? -

- Molto bene, grazie, lo sai?? Abbiamo appena superato la prova del Vulcano Wela! -

- Mi fa molto piacere. - disse sorridendo per poi guardarlo con aria più perplessa. - E LucindaPi dove l'hai lasciata? -

In quel momento, tuttavia, arrivò la ragazza con aria, ancora, chiaramente, abbattuta. Aveva, addirittura, gli occhi sbarrati...

- Eccola qui! - esclamò Ash, forse in maniera un po' troppo teatrale, indicando Lucinda con entrambe le mani ad occhi chiusi.

- Ciao Clayton. - lo salutò lei sorridendo.

- Congratulazioni a tutti e due, AshPika mi stava dicendo che avete superato la prova del Vulcano Wela, se non sbaglio è l'ultima prova di Akala. Immagino che ora vi dirigerete all'isola Ula Ula. -

- Proprio così! - esclamò il ragazzo, entusiasta, sorridendo. - È merito di Lucinda se siamo riusciti a superare la prova! La strategia che ha messo appunto è stata decisiva! -

- Ash, ti ho già detto che non è così. - boffonchiò Lucinda imbronciata. - Non darmi tutti i meriti... -

Certamente non gli poteva dire che dicendo così le faceva battere il cuore a mille...

- Lucinda, prima volevi dirmi qualcosa? - le chiese, cambiando, totalmente, argomento, voltandosi a guardarla.

Così, la ragazza agitata si mise a muovere le mani, velocemente, chiudendo gli occhi.

- Nono! Niente d'importante! -

Clayton fece finta di niente, tuttavia, guardandoli aveva avvertito qualcosa. Aveva un'espressione seria, perché stava pensando a qualcosa di preciso... tuttavia era difficile dire, effettivamente, cosa.

- Ti posso parlare un momento, LucindaPi? -

- Eh? - si lasciò scappare Ash confuso.

- Certo. - disse Lucinda anche se confusa almeno quanto l'amico.

- Perché solo con lei? Voglio sentire anch'io quello che devi dire! -

- Con te, Ash, parlerò un'altra volta. - disse prima di voltarsi. - Andiamo LucindaPi, facciamo quattro passi. -

- V-va bene. - disse lei prima di prendere ad andare nella sua stessa direzione.

❤❤❤

Lucinda e Clayton, ora, camminavano vicini. Erano ben lontani da Ash e l'uomo si voltò a guardarla sorridendo orgoglioso.

- Di' la verità, altro che niente d'importante, ti stavi per dichiarare a lui! -

- Che cosa?! - esclamò lei, terrorizzata, fermandosi e guardandolo a sua volta.

- Tranquilla, è per questo che ho chiesto di parlarti da solo, me ne intendo di queste cose, sai? Se vuoi un consiglio, io sono qui! Sono dalla tua parte, onestamente, trovo te e Ash molto carini. Sareste una bellissima coppia... anzi, lo siete già!! -

Lucinda, rossa come un peperone, strinse gli occhi e mosse, velocemente, i palmi.

- Okok, ma parla piano!! Non voglio che tutto il mondo lo sappia!! -

- Ma chi vuoi che ci senta? Siamo in pieno bosco! - disse lui ridendo.

Intanto, Ash si era seduto su un ceppo di legno con il viso tra le mani e lo sguardo, imbronciato, abbassato.

- Uffa, non è giusto... che cosa c'è di tanto segreto? Io non capisco... -

Poi, alzò lo sguardo e guardò Pikachu, Mr. Mime e Piplup giocare nel fiume.

- Almeno loro si divertono... -

Tuttavia, dopo un po', senza un particolare perché, sorrise. Sarà stato l'entusiasmo dimostrato dai Pokémon a contagiarlo, però, in realtà, presto si era trovato a pensare a Lucinda. In particolare a quello che era successo poco prima di incontrare Clayton. L'aveva vista chiaramente. Anche se aveva fatto finta di niente, l'aveva sorpresa, con la coda dell'occhio, a guardarlo. Aveva un'espressione davvero carina, era pure, anche, un po' rossa sulle guance. Ultimamente l'aveva sorpresa spesso a guardarlo e tutte le volte aveva fatto finta di niente. Perché anche lui la guardava di nascosto... e, ogni volta, il suo cuore andava in tilt. Amava Lucinda. Si era innamorato di lei più di quanto potesse rendersene conto.

❤❤❤

- Quindi non mi volete proprio dire che cosa vi siete detti? - domandò Ash guardando Clayton di fronte a lui.

Lucinda, invece, era di fianco ad Ash.

- Te l'ho detto Ash, con te parlerò un'altra volta. - disse Clayton risoluto.

- Ah, ok, va bene allora... ciao Clayton, ci vediamo in giro! - esclamò facendo un cenno di saluto per poi voltarsi e andare via.

La ragazza, stranita, si voltò a guardarlo, poi tornò a guardare l'uomo.

- Che strano, non è molto da Ash. - commentò lei.

- Cosa vuoi dire? -

- Di solito si intestardisce, se vuole sapere qualcosa che non gli vuoi dire, può andare avanti per delle ore. -

- Forse Ash sta cambiando dopotutto, non trovi? - disse lui sorridendo con aria confidenziale.

Lucinda lo guardò sgrandando gli occhi. Cambiando? Ash? Il suo Ash? Forse, allora, il nuovo Ash... sì, forse il nuovo Ash avrebbe potuto ricambiare i suoi sentimenti... sì, forse... forse un giorno... sì, sicuramente, un giorno glielo avrebbe detto! Ora era troppo presto! Non sapeva come fare!! La cosa migliore era dimostrarglielo!! Piccole dimostrazioni che glielo avrebbero fatto capire! Ne era sicura. Era la soluzione giusta.

❤❤❤

Il sole tramontava e mentre i due si allontanavano, Clayton li guardava con un sorrisetto furbo stampato sul volto.

Flashback:

- Ascolta Clayton, c'è una cosa... sì, c'è una cosa che devo dirti! - esclamò Delia stringendo un pugno lungo il fianco.

Erano davanti alla casa di Delia. Clayton, che a quel tempo, come la ragazza, aveva diciotto anni, l'aveva riaccompagnata a casa dopo che erano stati al laboratorio del Professor. Oak.

La ragazza lo aveva richiamato quando, già, si trovava a diversi metri di distanza. Aveva esitato sulla porta a guardarlo con il cuore in gola. All'inizio, aveva stretto una mano, fortissima, sul cuore. Poi, aveva lasciato ricadere il braccio lungo il fianco e, finalmente, si era decisa.

- Fra-fra poco ripartirai, non è così?! - esclamò Delia con il cuore che sembrava volerle schizzare via dal petto.

- È così. - disse lui voltandosi del tutto e facendo un, rapido, cenno con la testa. - È così, non so, però, ancora dove. Ci sono diversi posti che voglio visitare, mi limiterò a vedere dove mi porterà il vento. -

- Bene... allora buon viaggio. - disse lei con gli occhi lucidi.

Non ci poteva fare niente. Gli occhi le si riempivano sempre di lacrime una volta saputo di una sua partenza. Aveva sempre pianto di nascosto da lui, ma non quella volta. No, quella volta avrebbe lasciato che i suoi sentimenti venissero tutti a galla.

Delia e Clayton erano amici da anni. Seppur a nessuno, di primo impatto, sembrassero amici. A loro per primi. Nessuno dei due si era mai dichiarato all'altro, tuttavia era innegabile. Tra di loro non vi era un semplice sentimento di amicizia. Era palese, seppur loro per primi, non sapessero spiegarsene il motivo.

Delia provava sentimenti contrastanti. Era orgogliosa di Clayton. Orgogliosa del fatto che fosse così tenace e seguisse, fedelmente, i suoi obiettivi. Però era anche triste. Triste ogni volta che ripartiva. Triste perché non sapeva quando sarebbe tornato. All'epoca, anche se non parliamo neanche di chissà quanti anni fa, non esistevano i cellulari. Si potevano scrivere lettere, ma era difficile se non si sapeva la destinazione precisa.

- Sono sicura che dovunque andrai... - disse, ancora, Delia non potendo fare a meno di abbassare lo sguardo. - Sarai bravissimo e verrai acclamato da tutti... il tuo talento come allenatore verrà riconosciuto in tutto il mondo... -

- Ti ringrazio. - disse lui abbassando lo sguardo.

Gli faceva male vederla così. Gli faceva male ogni volta che doveva ripartire. Lei si sforzava di mostrarsi allegra, ma era facile intuire la verità. Sapeva che Delia aveva a cuore il suo interesse per le lotte Pokémon. Restava ad ascoltare per ore, con interesse, i racconti sui suoi viaggi. Era felice che perseguisse i suoi obiettivi e il suo sorriso era così radioso... se solo avesse saputo che ad ogni suo sorriso corrispondeva un suo stra battito.

- Senti Delia, in realtà c'è una cosa che devo dirti. -

Non poteva vederlo, ma la ragazza aveva alzato lo sguardo con aria stupita.

- Io... veramente... -

Alla fine, le parole gli morirono in gola e rialzò lo sguardo. Abbandonò l'esitazione e tornò verso di lei per poi prenderle entrambe le mani.

- Io, veramente, sono innamorato di te. Ma questo ormai lo sai, vero? -

Gli occhi di una erano in quelli dell'altro e i loro cuori battevano all'unisono. C'era aria di magia nell'aria. Una sensazione che partiva dal cuore di ognuno di loro e si liberava tutt'intorno. Una sensazione che scombussolava tutto e che, allo stesso tempo, metteva apposto ogni cosa.

Fine flashback

Clayton sorrise nel ricordarsi di ciò che era successo quel giorno. Ecco perché aveva detto a Lucinda che certe cose le capiva. Voleva bene sia ad Ash che a Lucinda. Era, seriamente, convinto che sarebbero stati una coppia perfetta... ma, infondo, lo erano già. Forse non ufficialmente, ma i loro cuori si erano scelti.

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Capitolo 23
*** Non c'è da preoccuparsi ***


Non c'è da preoccuparsi


Stava piovendo e Lucinda si trovava a qualche metro da Ash. Aveva un'espressione stralunata, difficile dire, senza sapere i fatti avvenuti precedentemente, se fosse più stanca o più triste.

– Lu-Lucinda?! - esclamò il ragazzo sgranando gli occhi.

– Ash, finalmente... finalmente ti ho... - farfugliò, con gli occhi pesanti, barcollando un po'.

Non vece in tempo a completare la frase che cadde a terra. Era svenuta.

– LUCINDA! - esclamò Ash, preoccupato, correndo a soccorrerla.

Flashback:

Ash e Lucinda stavano andando verso il porto che li avrebbe portati all'isola Ula Ula. Il tempo non era dei migliori, stava piovendo, anche se, in quel momento, aveva un po' smesso. Fortunatamente i due avevano un ombrello, era stata l'infermiera Joy ad insistere che lo prendessero.

Il ragazzo teneva l'ombrello in modo da coprire anche lei. Erano, quindi, molto più vicini del solito.

– Oggi il tempo non è dei migliori, peccato. - commentò Ash guardando davanti a sé con aria, abbastanza, tranquilla.

– Adesso, però, sembra che non piova più. - commentò, a sua volta, Lucinda guardando avanti. - Puoi chiudere l'ombrello, ora non serve. - aggiunse girandosi a guardarlo.

Lui, inizialmente, la guardò confuso, poi tornò a guardare avanti e lo chiuse davvero. Non che fosse stata confusione nel vero senso della parola, la verità era che stava bene vicino a Lucinda in quel modo. Talmente bene che non avrebbe voluto finisse mai... tuttavia, per non darlo troppo a vedere, era giusto così.

Lei, invece, dal canto suo, si sentiva molto in imbarazzo. Essendo così vicina ad Ash non poteva fare a meno di ricordarsi delle parole di Clayton. Lui l'aveva capito subito... e se anche Ash avesse cominciato a intuire qualcosa??

Continuarono a camminare tranquillamente per un po'... oddio, Lucinda così tranquilla non era. Ora che si erano un po' allontanati il cuore le batteva forte. Teneva gli occhi, leggermente, abbassati sul terreno.

"Cosa faccio? Clayton l'altra volta ci ha interrotti, forse è un segno... forse non glielo dovrei dire, però..."

– Lucinda, la tua cuffia! - esclamò Ash fermandosi.

Lucinda, allora, tornò alla realtà. Sgranò gli occhi e alzò lo sguardo, poi si voltò di scatto. Intercettò, subito, la cuffia e vide che il vento la stava trascinando via.

– EHI! ASPETTA!! - esclamò buttandosi al suo inseguimento.

– Lucinda?! - la richiamò l'allenatore.

Stava per buttarsi, a sua volta, nell'inseguimento, ma, in quel momento, un soffio di vento più potente lo portò a socchiudere gli occhi e ad avvicinare un braccio. In quel momento, riprese anche a piovere e il cielo si rabbuiò di colpo.

– Ah, accidenti! - esclamò Ash correndo via.

❤️❤️❤️

– Finalmente ce l'ho fatta. - disse Lucinda guardando la sua cuffia, ora, tra le mani.

Era, già, zuppa. Era ricominciato a piovere senza che lei, neanche, se ne rendesse conto.

Di lì a poco, si voltò e guardò davanti a sé con aria perplessa.

– Sembra che abbia ripreso a piovere. - commentò.

Con aria pensierosa, continuò a guardare davanti a sé per un po'. Stava pensando che momento peggiore per separarsi da Ash non c'era. Si chiedeva dove fosse, se la stesse cercando o se fosse tornato al Centro Pokémon.

– Chiamo un PokéPassaggio! - decise, poi, piegando il braccio, con il PokéKron, e cominciando a digitare. - Ma come?? Non c'è segnale?! - aggiunse prima di tornare a guardare davanti a sé demoralizzata. - E ora come faccio?? - continuò a dire con gli occhi sbarrati.

Ci pensò su, per qualche istante, continuando a guardare la pioggia scendere dal cielo. Poi, fece un sospiro esasperato.

– Immagino di non avere scelta, devo trovare Ash. - disse, di mala voglia, per poi iniziare a camminare.

❤️❤️❤️

– Chissà dov'è Lucinda... - mormorò Ash, tra sé e sé, fermo con l'ombrello, aperto, in mano.

La stava cercando da una mezz'oretta buona. Iniziava, seriamente, a preoccuparsi.

– Dartrix! - esclamò il Pokémon volante per attivare la sua attenzione.

– Dartrix, sei riuscito a trovarla?! - domandò l'allenatore guardandolo.

Il Pokémon, in tutta risposta, fece cenno di no con il capo. Allora, Ash torno a guardare davanti a sé.

"Dove sei, Lucinda?"

❤️❤️❤️

Lucinda si stava abbracciando, mentre, a fatica, continuava a camminare. Stava un po' tremando a dirla tutta... ed era strano considerato che ad Alola faceva sempre, per lo più, caldo.

– Inizio ad avere freddo! Ma io dico, come è possibile?? Mi starò mica ammalando...? -

Proseguiva a fatica, ma proseguiva. Continuava a ripetersi che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Che presto avrebbe trovato Ash. Questo le dava forza, una forza incredibile. Una forza che, tuttavia, non era nuova per lei. Pensare ad Ash le dava una forza incredibile. Si sentiva in grado di poter fare tutto al suo fianco. Era così, finché sarebbero stati insieme, sarebbero stati in grado di superare qualsiasi difficoltà.

"Dove sei, Ash?"

In quel momento, il suo stomaco brontolò. Si fermò guardandolo, ma, proprio in quell'attimo, un tuono rimbombò nel cielo. Lei, così, si portò le mani sulle orecchie chiudendo gli occhi.

– Basta, devo trovare Ash! - esclamò, tornando a riaprire gli occhi, con uno sguardo terrorizzato. - P-provo di qua... - aggiunse tornando ad abbracciarsi e proseguendo.

❤️❤️❤️

Ash era sempre più preoccupato. Aveva perlustrato tutto il bosco e nemmeno Dartrix l'aveva avvistata... cominciava a pensare che fosse meglio rivolgersi all'agente Jenny.

– Pika pika... - mormorò il Pokémon giallo con aria spenta.

– Non lo so Pikachu, questa situazione non mi rende tranquillo. - disse guardando davanti a sé.

"Non è che Lucinda ha incontrato il Team Rocket? Lucinda è in gamba, però tutto questo è molto strano."

In quel momento, però, ecco che una figura iniziò ad avvicinarsi da lontano. Ash scattò sull'attenti, ma solo quando si fermò, a pochi metri da lui, capì.

– Lu-Lucinda?! - esclamò il ragazzo sgranando gli occhi.

– Ash, finalmente... finalmente ti ho... - farfugliò, con gli occhi pesanti, barcollando un po'.

Non fece in tempo, tuttavia, a completare la frase che cadde a terra. Era svenuta.

– LUCINDA! - esclamò Ash, preoccupato, correndo a soccorrerla.

Fine flashback

Ash, una volta raggiunta Lucinda, si era inginocchiato con le gambe vicino a lei. Dalla fretta, aveva lasciato cadere l'ombrello che era rotolato via.

– Lucinda, mi senti!? - esclamò allarmato. - Ehi?! - aggiunse sfiorandole, istintivamente, la fronte e le guance con le mani. - Devo chiamare aiuto, Pikachu, intanto tu precedimi, per favore. - disse deciso.

– Pika! - esclamò Pikachu facendo cenno di sì con la testa per poi scendere dalla spalla dell'allenatore.

Ash, così, caricò Lucinda in spalla e si alzò in piedi per cominciare ad andare.

❤️❤️❤️

Era passata quasi un'ora e Lucinda aveva riaperto gli occhi in una camera del Centro Pokémon. Non aveva capito subito, ovviamente, ma aveva, se non altro, intuito di non trovarsi più nel bosco. Aveva pure i capelli puliti e asciutti, sicuramente, sentiva molto meno freddo di poco prima.

Ricordava a stento di aver ritrovato Ash. Ricordava di aver pronunciato il suo nome, in piedi, davanti a lui, poi niente, vuoto totale. Allora era stato Ash ad averla riportata al Centro Pokémon? E come aveva fatto? In spalla?? Certo che Ash era proprio eccezionale. Nei momenti di bisogno, lui c'era sempre. C'era in molte altre occasioni, ma, sicuramente, nei momenti difficili, ti accorgevi di che grande persona fosse. Ash era Ash. Con i suoi difetti e i suoi pregi. Con la sua personalità allegra e spontanea che faceva, sempre, battere il cuore a Lucinda.

❤️❤️❤️

– Sta bene, aveva preso solo un po' di freddo ed era esausta, deve aver camminato a lungo. - disse l'infermiera Joy ad Ash. - Quando scenderà dovreste andare a mangiare qualcosa, le è brontolato lo stomaco diverse volte mentre dormiva. -

– Sarà fatto, grazie! - esclamò il ragazzo sorridendo.

Ora era molto più tranquillo. L'infermiera Joy l'aveva tranquillizzato fin dal loro arrivo. Già solo il fatto di aver ritrovato Lucinda e di averla riportata, al sicuro, al Centro Pokémon, lo aveva tranquillizzato molto. Ora sorrideva, non ne poteva fare a meno. Tra non molto, Lucinda sarebbe uscita dalla sua stanza e sarebbe tornato tutto come prima.

Proprio nel momento in cui si stava girando, ricevette una chiamata sullo Smartphone Rotom. Così, perplesso, lo prese dalla tasca.

– Ciao Ash, come state tu e Lucinda? - domandò Olga, dall'altra parte dello schermo, sorridendo.

– Olga, ciao! - esclamò lui sorridendo a sua volta.

Lei, allora, fece una debole risata ad occhi chiusi.

– Lucinda dov'è? È lì con te? -

– Ah, ecco. - disse, in chiara difficoltà, indirizzando gli occhi a lato del soffitto. - A questo proposito... - continuò tornando a guardarla.

Si sforzava di mantenere un tono di voce sicuro, ma, in realtà, non era per niente sicuro delle sue parole.

Intanto, in quello stesso momento, Lucinda aveva sceso le scale e aveva visto l'amico. Aveva sorriso, poi aveva notato che stava parlando con qualcuno in videochiamata. Stava ridacchiando nervoso, poi, ad un certo punto, aveva portato una mano sul retro della testa per poi lasciarla ricadere. La coordinatrice non poteva fare a meno di guardarlo e pensare a quanto fosse carino. Non aveva idea di che cosa stesse dicendo, né con chi stesse parlando, ma, in tutta onestà, non le interessava molto.

Ad un certo punto, decise di raggiungerlo. Sempre con un sorriso sulle labbra, andò spedita verso di lui... tanto, ormai, era abituata al suo cuore che accellerava il battito in sua presenza.

– Ciao mamma! - esclamò Lucinda, sorridendo, vedendo lo schermo.

– Ah, eccoti! Mi diceva Ash che ti stavi riposando in vista della partenza? Non starai un po' troppo esagerando con i tuoi eccessi di esuberanza?? Cerca di non far preoccupare le persone che hai intorno, soprattutto Ash, d'accordo?? -

La ragazza, sentendo le parole della madre, non poté fare a meno di lanciare un'occhiata, sorpresa, all'allenatore. Lui ricambiò lo sguardo con espressione simile, poi, lei, tornò a guardare la madre sorridendo.

– Non c'è nulla di cui preoccuparsi, mamma, va tutto bene! -

– Speriamo. - disse la donna un po' esasperata chiudendo gli occhi. - Ma quando dici così non è che mi trasmetti molta sicurezza. -

– Puoi stare tranquilla, Olga, davvero. - disse Ash, sorridendo, con tono risoluto e, allo stesso tempo, tranquillo. - Io e Lucinda siamo un team, insieme ai nostri Pokémon, naturalmente. Ci supportiamo e compensiamo l'un l'altra le nostre mancanze. È impossibile che ci accada qualcosa di brutto finché entrambi crediamo in noi stessi e nelle nostre capacità. -

– Ecco, grazie Ash, è questo che una madre si vuole sentir dire per stare tranquilla. - disse Olga sorridendo grata. - Allora vi lascio e ditemi qualcosa quando arrivate all'isola Ula Ula. -

– Certo. - disse Ash.

– Ciao mamma, a presto! - 

Così, la chiamata venne chiusa e il ragazzo rimise in tasca lo smartphone.

– Mi stavo riposando in vista della partenza, eh? - domandò, retoricamente, Lucinda ad Ash, mettendo le mani sui fianchi e sorridendo con aria furba.

– Beh, sì, ho pensato fosse meglio non dirle la verità. - rispose con aria un po' mortificata.

– Hai fatto bene. - disse, comprensiva, lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi. - Perché mi dice sempre che la faccio preoccupare. -

– A dir la verità, oggi hai fatto preoccupare anche me. -

– Eddai Ash, lo sai che non c'è niente di cui preoccuparsi, alla fine si sistema tutto. -

Lei sorrideva ad occhi chiusi, ma lui non sembrava convinto... e, infatti, la guardava un po' perplesso.

– Ok, ho afferrato il concetto, mi dispiace. - disse Lucinda riaprendo gli occhi e lasciando ricadere le sguardo sul pavimento.

– Lo sai, Lucinda? Penso che se dicessi "Andrà bene", anziché "Non preoccuparti", andrebbe bene davvero. - disse Ash portandosi una mano sul mento con aria pensosa.

– Dici? - chiese lei rialzando, stupita, gli occhi.

– È solo un'intuizione, ma potrebbe anche essere giusta, non ti pare? - rispose lasciando ricadere il braccio lungo il fianco.

Lucinda, in tutta risposta, lo guardò da prima un po' perplessa, poi sorrise. Ash, allora, sorrise a sua volta.

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Capitolo 24
*** Ash e Lucinda, fronteggiando una nuova avventura ad Alola! ***


Ash e Lucinda, fronteggiando una nuova avventura ad Alola!


Pokémon di Ash:

- Pikachu

- Litten

- Dartrix

- Oricorio

Pokémon di Lucinda:

- Piplup

- Popplio

- Cleffa

- Gorebyss

 

❤️❤️❤️

«Che dici Ash, cominciamo?»

«Ehi...? Un momento! Credevo che in questo capitolo avremmo continuato a raccontare il nostro viaggio ad Alola...»

«No.» dice facendo una risatina divertita. «Questo capitolo è dedicato al riassunto delle nostre avventure fino all'isola di Akala.»

«Uffa, ma sembra noioso...»

«Dai, non fare così! È divertente invece!»

«Sarà...»

«Va bene musone, allora intanto che tu ti lamenti inizio a raccontare io.» disse. «Ciao a tutti, mi chiamo Lucinda e vengo da Duefoglie, ma questo lo sapete... questo ragazzo di fianco a me, invece, è Ash e viene da Biancavilla... immagino sappiate anche questo...»

«Lucinda, taglia corto! Non penso che la gente continuerà volentieri a seguirci se dici cose tanto scontate!»

«Rilassati Ash! Dunque, so che sapete bene chi siamo, quindi vi risparmierò la lunga storia di come ci siamo conosciuti e del nostro viaggio a Sinnoh molto prima di venire ad Alola.»

«Perché, pensavi, davvero, di raccontarla tutta in questo spazio?»

«Partiamo dall'inizio di questa nuova avventura, ovvero da quando ho organizzato insieme agli altri una festa di compleanno a sorpresa per Ash.»

«L'hai ammesso finalmente! Eri tu la mente del piano, lo sapevo!»

«Sì, te l'ho anche detto... ci siamo nascosti a casa sua e quando è rientrato dal suo viaggio a Kalos abbiamo urlato: SORPRESA!»

«Mi avete proprio colto di sorpresa...» commenta sorridendo mortificato.

«Ti eri persino dimenticato del tuo compleanno, ma come si fa?! ... a proposito, di' quanti anni hai compiuto che se no non ci credono.»

«Sedici.»

«Incredibile! Anche Ash Ketchum cresce!» esclama fingendosi sorpresa per risultare buffa. «Comunque c'erano Brock, Misty, Tracey, Vera, Max, Iris e Spighetto.» disse. «Abbiamo deciso di regalargli tutti insieme una medaglia speciale chiamata Medaglia Amicizia.»

«È stato un pensiero carino da parte vostra, la porto sempre con me.»

«Ash, a volte penso che tu sia davvero cambiato, sai?» domanda, retoricamente, stupita. «Non so, però, se è un bene oppure un male...»

«Ehi!»

«Spighetto ha portato la torta che aveva preparato, ma quando Ash ha visto la scritta: Al nostro campione preferito, è scoppiato in lacrime.»

«Ero commosso!» precisa irritato.

«È la stessa cosa! Eravamo preoccupati fosse per via della sconfitta subita alle finali della Lega di Kalos, ma in realtà era, semplicemente, felice di tutto quello che avevamo fatto per lui.» concluse sorridendo.

«Lucinda?»

«So che è stata una tua idea radunarli tutti, grazie davvero.»

«Mi hai scoperta, ma non ho fatto tutto da sola... nono! Ne ho parlato con Brock e lui mi ha dato una mano a radunare tutti a casa tua il giorno prima del tuo ritorno!»

«Cosa c'è?»

«Nulla, sono contento.»

«Contento di cosa?»

«Di averti conosciuta.»

«Ooook!» esclama Lucinda agitata. «Ora direi di andare avanti!»

«Perché sei così agitata?»

«Il giorno dopo gli altri sono ripartiti, ma io ho preferito restare e parlare con Ash, soprattutto, dopo che il piccolo Max gli aveva chiesto verso quale regione sarebbe ripartito.»

«Guarda che non c'è bisogno che lo specifichi!»

«Beh, ma io lo faccio lo stesso.» disse chiudendo gli occhi con aria fiera. «Ash era cambiato da quando era tornato da Kalos, non aveva più stimoli... era quasi irriconoscibile...» aggiunge abbassando inconsapevolmente la testa. «Per fortuna io sapevo come aiutarlo!» esclama rialzando la testa entusiasta.

«E siamo andati ad Aranciopoli a trovare Ambipom.»

«Esatto!» conferma lei. «Per una strana coincidenza anche lui stava attraversando un momento di crisi, però, per fortuna, con la nostra presenza si è ripreso.»

«Raccontagli del Team Rocket!»

«No, penso che il pubblico ne abbia abbastanza di quei tre.»

«Come ti permetti?!» strillò Jessie apparendo all'improvviso.

«Per tua informazione, noi siamo molto amati dal pubblico.» disse James offeso.

«Siamo noi tre le vere star, voi al massimo ci potete fare da spina nel fianco.» aggiunse Meowth.

«E voi che ci fate qui?» chiese, istintivamente, Lucinda incredula.

«Pikachu, usa Fulmine!»

«Ripartiamo alla velocità della luce!»

«Meglio...» mormorò la ragazza guardandoli sparire.

«A questo punto fa raccontare qualcosa anche a me!»

«Sicuro? Vuoi, veramente, raccontare tu la parte in cui mi hai trattata male solo perché ti avevo proposto di venire ad Alola con me?»

«Non sono stato carino... me lo merito...»

«Va bene... allora fa pure...» disse un po' stupita.

«Per quanto mi avesse fatto piacere rivedere Ambipom... e per quanto Lucinda fosse stata gentile con me, non facevo che pensare alla mia clamorosa sconfitta in finale...» disse con il volto abbassato.

«Non direi proprio clamorosa, Ash...»

«Beh, comunque sia ho perso... e anziché cercare dentro di me la forza e reagire, mi sono buttato giù... avevo accumulato troppe sconfitte, tutte le volte che contava davvero non riuscivo mai a vincere... cominciavo a pensare, seriamente, di mollare tutto...»

«Oh Ash...» mormorò guardandolo preoccupata.

«Quando, però, Lucinda si è arrabbiata e ha minacciato di andarsene, ho capito.» disse rialzando lo sguardo deciso.

«Molto bene... grazie della colazione Delia, era squisita!»

«Pika pika!»

«In quel momento Pikachu aveva capito più di me, ma poi mi sono detto: Cavolo! Cosa sto facendo!?»

«Queste cose non me le avevi mai dette...» osservò Lucinda sospettosa.

«Ah, ma è la pura verità!» esclama lui mettendosi una mano sul cuore e alzando l'altra con aria ovvia. «Volevo fermarti, ma tu eri intenzionata ad andartene, avevi già chiamato un PokéPassaggio che ti riportasse a Sinnoh.»

«Beh, ero molto arrabbiata.»

«Per fortuna ho visto in lontananza un signore in mongolfiera e gli ho chiesto un passaggio.»

«EHI!»

Lucinda inizia a ridere coprendosi la bocca con una mano.

«Perché stai ridendo?» chiede Ash confuso.

«Diciamo che lo hai obbligato a darti un passaggio.»

«Va bene, diciamo pure così! Però mettiti nei miei panni, cos'altro avrei potuto fare?»

«Effettivamente è vero, ma avresti potuto pensarci prima.»

«Lo sai che sono impulsivo, Lucinda!»

«Scherzo.» dice ridacchiando ancora. - Poi è arrivato il Team Rocket. -

– Già, quella banda di scocciatori. - commento Ash, indispettito, incrociando le braccia. - Non ce ne libereremo mai, è una condanna. -

– A proposito, spoiler sulle anticipazioni, anche se ormai dovreste saperlo. - riprese a parlare Lucinda, incrociando le braccia con aria perplessa. - Pare che il loro capo li abbia incaricati di rapire Clayton… mi domando perché, non siamo ancora riusciti a scoprirlo. -

– E mai lo scoprirete! - esclamò il Team Rocket con aria canzonatoria.

– Ma siete ancora qui? - domandò, sorpresa, la ragazza voltandosi.

– Pikachu, usa Fulmine! -

– Ripartiamo alla velocità della luce! -

– Comunque. - disse Lucinda voltandosi di nuovo. - Era arrivato il Team Rocket e aveva intrappolato in una rete me e Charizard. -

– Charizard è uno dei Pokémon del PokéPassaggio di Lucinda! - esclamò Ash sorridendo entusiasta.

– Già, non è mio, ma è come se lo fosse. - precisò incrociando le braccia con aria orgogliosa.

– A questo punto, sappiamo tutti cosa succede. - disse il ragazzo.

"RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE!"

A quel punto, Lucinda si avvicinò di più a lui e sorrise con aria furba. Così, Ash la guardò confuso.

– Di' tutto tutto quello che è successo. -

– Eh? -

"Lucinda, ti chiedo scusa...»

«Tu che chiedi scusa? Ma allora è vero che non sei il vero Ash.»

«Andiamo Lucinda, sono serio!»

– Riuscite ad immaginarvelo Ash Ketchum che chiede scusa? - chiede, retoricamente, Lucinda sorridendo ad occhi chiusi e guardando il pubblico.

– Eddai Lucinda! Così mi metti in imbarazzo! - esclama Ash irritato, ma, al tempo stesso, in imbarazzo.

Lei, allora, si volta a guardarlo un po' perplessa.

– Che commento poco da te. -

– Che significa!? Io sono anche così!! -

– Va bene, va bene, non c'è nulla di cui preoccuparsi. - disse tornando a guardare davanti a sé con un sorriso.

«Il punto è che non mi sembra così ridicola l'idea di andare ad Alola... il Giro delle Isole, giusto?»

– E così: Journey begins here, il viaggio inizia qui! - esclamò Ash, sorridendo ad occhi chiusi, aprendo le braccia verso il cielo.

– Ecco, questa è più una reazione alla Ash Ketchum. - commentò Lucinda, sorridendo, guardandolo.

– Dopo viene il bello: abbiamo incontrato tanti nuovi amici, sia umani che Pokémon, abbiamo superato le prove delle isole Mele Mele e Akala, partecipato al Battle Royale… -

– Ehi Ash, aspetta, rallenta. - disse Lucinda, sorridendo mortificata, mostrando i palmi. - Sono troppe informazioni per una frase sola. -

– Uhm? Ah, probabilmente, hai ragione. - disse lui incrociando le braccia pensoso. - Beh. - aggiunse lasciandole ricadere lungo i fianchi. - Per riassumere, possiamo dire che sono successe diverse cose. -

– Sì, nei capitoli precedenti trovate tutti i particolari. - riprese a parlare lei avvicinandosi. - Questo spazio non è infinito, per raccontare la prima parte della storia ci abbiamo messo secoli. -

– E pensare che tu volevo cominciare il riassunto dai tempi di Sinnoh. - disse Ash guardandola.

– Ma non è vero, io non volevo, davvero, raccontare tutto il nostro viaggio a Sinnoh. - disse Lucinda guardandolo, a sua volta, un po' perplessa.

– Ash, Lucinda, dobbiamo chiudere! - esclamò una voce femminile dalla regia.

I due, allora, si voltarono, di nuovo, verso il pubblico.

– Ops, tempo scaduto. - disse Lucinda sorridendo ad occhi chiusi, leggermente, mortificata.

– Però voi continuate a seguirci. -

– Il prossimo capitolo è super! -

– Tu sei di parte. - disse Ash voltandosi a guardarla. - Anche se dici così, non ti credono. -

– Ma è veramente super. - disse lei senza distogliere lo sguardo e continuando a sorridere. - L'autrice si sta impegnando per realizzare un capitolo film. -

– Sì, si sta impegnando parecchio. - disse, allora, lui tornando a voltarsi a sua volta. - In realtà si impegna sempre molto per scrivere e la ringraziamo per scrivere questa storia. -

– Sì, così anch'io mi tengo impegnata, se no sai che noia. -

– RAGAZZI! - tornò a gridare la voce.

– Ok, ora dobbiamo proprio andare. - disse Lucinda alzando un braccio in segno di saluto.

– A presto! - esclamò Ash compiendo la medesima azione.

 

FINE PRIMA PARTE DI STORIA

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Capitolo 25
*** Necrozma e l'Ultramondo ***


Necrozma e l'Ultramondo


- Che cosa?? - domandò Ash, incredulo, davanti al bancone dell'imbarco di Akala. - Il prossimo imbarco è stato cancellato?! -

Lucinda era di fianco a lui e aveva un'espressione molto simile.

- Mi dispiace ragazzi, ma è una notizia dell'ultima ora, non ci si può fare niente purtroppo. - disse la receptionist con aria mortificata.

- Cavolo... - mormorò il ragazzo, demoralizzato, abbassando la testa. - Non c'è niente da fare... che brutto karma abbiamo con le navi... -

- Non si preoccupi e grazie per averci avvertito. - disse, invece, la ragazza, sforzandosi di sorridere, prendendo per mano l'amico e cominciando a trascinarlo via.

Quando uscirono dall'edificio, Lucinda lasciò la mano di Ash per metterle entrambe sui fianchi. Lo guardava con espressioni al tempo stesso severa e comprensiva, seppur in difficoltà. Ash sembrava, piuttosto, demoralizzato. Non aveva rialzato il capo e ora, per giunta, si teneva anche lo stomaco con le mani.

- Andiamo Ash... ho capito come ti senti, ma c'è bisogno di farla così lunga? -

- Non è questo, ho un crampo allo stomaco... -

- Cosa? Ti fa male la pancia?? Incredibile! Te l'avevo detto di non mangiare tutte quelle Malasade... - disse preoccupata, ma anche un po' arrabbiata.

Di lì a poco, però, la ragazza si accorse di due strani tizi in lontananza. Così, spostò lo sguardo su di loro confusa, ma, al tempo stesso, in allerta.

Ash, accorgendosene, rialzò lo sguardo con aria confusa.

- Chi sono? Che strani costumi... sono in cosplay? - commentò lui, senza distogliere lo sguardo, sempre confuso.

- Non so perché, ma ho una strana sensazione. - disse lei, guardandoli con aria critica, per poi posare lo sguardo su Ash. - Meglio tenersi alla larga. -

- Hai ragione, meglio. -

- Quindi non ti fa più male la pancia? -

In quel momento, però, si sentì un brontolio provenire dalla pancia dell'allenatore e... lui dovette stringersela, di nuovo, piegandosi in due con gli occhi chiusi.

- Mi sembra chiaro che ti fa ancora male. - commentò Lucinda rassegnata ma, indubbiamente, un po' preoccupata. - Meglio se andiamo al Centro Pokémon, magari l'infermiera Joy sa cosa fare. - aggiunse guardando dall'altra parte per individuare l'edificio.

Tuttavia, nel suo campo visivo apparve Lylia. Aveva un paio di buste in mano, era chiaro che avesse appena fatto compere.

- Ciao Lylia! - esclamò Lucinda sorridendo raggiante.

- Ash e Lucinda? - disse lei, stupita, fermandosi.

❤️❤️❤️

- È passato un po' di tempo, vero? - domandò, retoricamente, Lucinda a Lyla quando li raggiunse.

- Già, non mi aspettavo di vedervi qui, dove state andando? - chiese l'altra curiosa.

- Sull'isola Ula Ula, ma ci hanno cancellato l'imbarco. - rispose sorridendo demoralizzata.

- Ah, mi dispiace, e il prossimo quand'è? -

- Non lo sappiamo ancora. -

- Ma... che ha Ash? - chiese, confusa, spostando lo sguardo sul ragazzo.

Lucinda, allora, spostò lo sguardo su Ash, notando che era ancora piegato in due con le mani strette sulla pancia, per poi tornare a guardare Lylia, sorridendo con una certa mortificazione.

- Ha mangiato troppe Malasade. -

- Ho dello Zenzero nella borsa, magari può essere utile. -

In quel momento, passarono, in lontananza, i due tizi di prima. Da come si comportavano, sembrava che stessero cercando qualcosa.

Lylia, nel vederli, sembrava essersi innervosita di colpo. Si vedeva che stava cercando di farsi piccola piccola per passare inosservata. Lucinda lo aveva notato subito.

- Non temere, sono solo delle persone strane, se rimaniamo loro lontano non possono farci male. - disse la coordinatrice per tentare di rassicurarla.

- I-io quei due li conosco... - farfugliò Lylia, terrorizzata, continuando a guardarli. - A-avevano cercato di fermarmi quando sono scappata di casa... -

- Scappata di casa? - domandò, istintivamente, Lucinda.

Tuttavia, Lylia non rispose e continuò a guardarli con il terrore dipinto in volto. A peggiorare la situazione era stato Nebulino sbucando all'improvviso dalla borsa e facendo il suo verso. La ragazza tentò, subito, istintivamente, di spingerlo, di nuovo, giù, tuttavia i due strani tizi sentirono il rumore e si voltarono.

Lucinda prese, istintivamente, Lylia per mano e la trascinò via.

- Ehi, ma dove vanno? - si chiese Ash, ancora dolorante, raddrizzandosi, ma tenendosi, ancora, la pancia.

Intanto i due strani tizi, che in realtà non avevano capito niente, si stavano avvicinando.

- Salve, siamo dell'Ultrapattuglia. - disse uno dei due quando si fermarono.

- I nostri nomi sono Mirin e Syron. - disse l'altra.

- Ehm, salve... ultrapattuglia?? Come avete detto che vi chiamate?? - disse il ragazzo confuso.

- Curioso questo posto, c'è molta luce. -

- Da quando lo "Splendente" ha preso il controllo, non siamo più abituati a vedere chiaramente. -

Ash era sempre più confuso, ma preferì non dire niente, perché non sapeva da che parte cominciare.

- Per questo abbiamo bisogno di trovare il modo di sconfiggerlo, hai idee da proporci, giovane allenatore? -

- Ehm, ecco, dunque... chi è lo "Splendente"? Un Pokémon?? -

- Syron, ora dobbiamo proprio andare. - gli disse Mirin guardandolo.

- Hai ragione, Mirin. - le disse Syron, guardandola a sua volta, dopo aver fatto cenno di sì con il capo, per poi tornare a guardare il ragazzo. - Ora dobbiamo proprio andare, ci si vede giovane allenatore. - concluse prima di allontanarsi assieme alla donna.

- Ma che problemi hanno?! - esclamò Ash spazientito.

Quando, però, di lì a poco il suo stomaco brontolò, se lo strinse, di nuovo, e si piegò in due.

- Ah, accidenti, il mio stomaco! - esclamò dolorante. - Ci mancavano solo quei due strani tizi... ma cosa avranno voluto dire?? Chi è questo "Splendente"?! -

❤️❤️❤️

Lylia aveva invitato Ash e Lucinda nella sua camera all'hotel Voce di Mare. In quel momento, stava versando una tisana allo zenzero e limone ad Ash. Lucinda, invece, era seduta di fronte a lui e guardava l'amica.

- Spiegami una cosa, quando hai detto che sei scappata di casa... - cominciò a domandarle la coordinatrice.

La ragazza dagli occhi verdi, allora, ritirò indietro la brocca e, tornando dritta, abbassò lo sguardo.

- È la verità. - disse con tono triste. - Io... non sono pronta per parlarne... l'ho fatto per salvare Nebulino... non potevo più restare a casa... -

Entrambi, allora, la guardarono confusi e preoccupati. Sembrava che potesse mettersi a piangere da un momento all'altro... che cosa poteva essere successo di tanto terribile nella sua famiglia?

- Non c'è da preoccuparsi! - esclamò Lucinda, sorridendo ad occhi chiusi, per rincuorarla. - Quando te la sentirai ce lo dirai, tanto lo sai, no? Siamo amici e di noi ti puoi fidare. -

A quel punto, Lylia alzò lo sguardo e sorrise grata.

- Grazie, Lucinda. -

❤️❤️❤️

Ash e Lucinda avevano salutato Lylia e stavano tornando al Centro Pokémon. Ormai si stava facendo buio e, dopo gli ultimi avvenimenti, non avevano controllato gli imbarchi per l'isola Ula Ula.

- Quindi ti hanno parlato? Cosa ti hanno detto?? - chiese la ragazza, curiosa, all'allenatore.

- Mah, sinceramente non ho capito, parlavano di un certo "Splendente". Credo si riferissero ad un Pokémon, ma non ho capito quale. -

- Dubito che esista un Pokémon con quel nome. -

- Sì, anch'io, anzi, sospetto che neanche sapessero il suo vero nome. Dev'essere per questo che lo chiamavano così. -

- Certo che ce n'è di gente strana al mondo. -

Il ragazzo stava per ribattere, tuttavia, proprio in quel momento, qualsiasi luce presente lungo il sentiero, si spense. Fortunatamente non era ancora troppo buio, ma si potevano sentire le voci contrariate, in lontananza, di altre persone. La luce era saltata anche nelle abitazioni e negli altri edifici.

I due si fermarono, istintivamente, e Lucinda si guardò intorno.

- Che è successo così all'improvviso? - domandò lei spontaneamente.

- Dubito che i fusibili siano saltati tutti insieme, dev'essere successo qualcosa all'impianto tecnico principale. - disse lui continuando, tuttavia, a guardare davanti a sé perplesso.

- Torniamo al Centro Pokémon. - disse Lucinda guardandolo. - Tra poco sarà buio, almeno torniamo là e cerchiamo di capire cosa sta succedendo qui. -

Ash, in tutta risposta, fece un cenno di sì affermativo con la testa.

❤️❤️❤️

Tuttavia, la strada per tornare era lunga e in poco tempo si fece buio.

- Ash, fai attenzione a dove metti i piedi! -

- Non è colpa mia! Qua non si vede niente! -

Di lì a poco, però, a pestare i piedi ad Ash fu Lucinda.

- Fai attenzione tu, piuttosto!! -

- Non ho mica fatto apposta, sai!? -

A quel punto Ash prese dalla tasca il suo smartphone e accese la torcia per fare un po' di luce.

- Come ho fatto a non pensarci prima?? Adesso sì che va tutto bene! - disse sorridendo vittorioso.

- Me lo sto chiedendo anch'io, come hai fatto a non pensarci prima? - gli chiese Lucinda che, istintivamente, si era avvicinata molto a lui con gli occhi sbarrati. - È mezz'ora che siamo al buio, possibile che tu non ci abbia pensato prima?? -

L'amico, allora, smise di sorridere facendo una faccia un po' demoralizzata, ma, allo stesso tempo, anche, irritata.

Continuarono a camminare e, dopo poco, arrivarono al Centro Pokémon. Come avevano immaginato, era buio pesto. A dir la verità, una debole luce si intravedeva. Qualcuno, probabilmente l'infermiera Joy, doveva aver acceso un paio di candele.

Entrati dalla porta videro una persona, girata di spalle, dall'aria familiare. Stava parlando con i due strani tipi che avevano visto quel pomeriggio. Si resero subito conto di chi fosse e si fermarono meravigliati.

- Bellocchio!? - esclamarono entrambi sgranando gli occhi.

L'uomo si girò confuso e anche i due, con cui stava parlando, li guardarono perplessi.

- Ash e Lucinda? - si lasciò sfuggire.

❤️❤️❤️

- La luce dello Splendente donava un immenso potere a chiunque ne venisse in contatto, tuttavia, l'avarizia dell'uomo ha rovinato tutto. - spiegò loro Mirin.

Ash e Lucinda si erano avvicinati ai tre che, ora, gli stavano raccontando la storia di Necrozma. A quanto pare, era lui lo "Splendente", nonché causa del black-out in tutta la città.

- Egli è capace di usare dell'energia negativa per aprire degli Ultravarchi, questa capacità gli ha permesso di viaggiare in numerosi universi per illuminarli con la sua luce. - continuò a spiegare Syron.

- Il popolo di Ultramegalopoli lo adorava al punto da offrirgli dei sacrifici. - prese la parola Bellocchio. - Speravano, così facendo, che potesse aiutare il loro mondo. Infatti, sono riusciti ad ottenere un avanzamento tecnologico nettamente superiore al nostro. Tuttavia, con il passare del tempo, gli abitanti di quello stesso universo iniziarono a diventare avidi, pretendevano sempre più potere da Necrozma e questo lo metteva a dura prova. Alla fine, ciò lo portò ad indebolirsi al punto tale che gli abitanti distrussero il suo stesso corpo per avere più luce, facendogli assumere quello che oggi noi consideriamo la sua forma normale. -

La coordinatrice, allora, si portò le mani sulla bocca incredula.

- Ma è terribile! -

- È una storia agghiacciante, come hanno potuto fare una cosa del genere?! - esclamò, invece, l'allenatore arrabbiato e disgustato.

- Il punto è che lo Splendente ora è fuori controllo e va fermato il prima possibile! - esclamò Syron con una certa agitazione.

- Ha lasciato Ultramegalopoli nell'oscurità più totale per vendetta. - spiego Mirin cercando, invece, di mantenere la calma.

Lucinda era ancora, visibilmente, preoccupata, mentre Ash incrociò le braccia con aria sempre più irritata.

- Beh, è normale, chi la fa l'aspetti... cosa vi aspettavate?? Un comitato di premiazione?? -

- Ash. - lo richiamò Bellocchio. - Il punto è che anche il nostro mondo potrebbe ritrovarsi in serio pericolo. -

A quel punto, la ragazza si girò a guardarlo e lui ricambiò lo sguardo sciogliendo le braccia.

- Ash, capisco cosa provi, però questo black-out è un chiaro segno... dobbiamo fermare Necrozma! Può compromettere il nostro viaggio per il Giro delle Isole!! -

- Hai ragione, dobbiamo andare subito a cercarlo! -

- Voi non andrete da nessuna parte. - disse l'agente irremovibile. - È troppo pericoloso e, per inciso, non potrebbe solo compromettere il vostro viaggio ad Alola, ma la vostra stessa vita. -

- Il potere dello Splendido è devastante. - disse la donna dell'Ultrapattuglia.

- Non esiste nessuno che sia riuscito a tenergli testa. - gli fece eco l'altro.

I due rimasero senza parole per un istante, poi prese a parlare Lucinda.

- Beh, c'era d'aspettarselo da un Pokémon che ha illuminato e portato il progresso tecnologico ad un'intera civiltà. - commentò sorridendo un po' forzatamente.

- Lo Splendente non è un Pokémon. - disse l'uomo dell'Ultrapattuglia.

- E allora che cos'è? - domandò Lucinda dopo aver sbattuto gli occhi un paio di volte.

- È un'Ultracreatura. - rispose Mirin.

- E quale differenza c'è? - chiese Ash.

- È difficile da spiegare. - prese, di nuovo, a parlare Bellocchio. - Diciamo solo che le Ultracreature non appartengono a questo universo, del resto, è un argomento molto complesso. Ci sono diversi libri in merito. -

- È davvero così complicato? - domando la coordinatrice sorpresa.

- Comunque, lasciate perdere ragazzi. - riprese a dire l'agente. - So che siete dei giovani intraprendenti e coraggiosi, ma, per questa volta, lasciate fare agli adulti, ok? Questa faccenda è troppo pericolosa, tutta la polizia internazionale si sta mobilitando per far fronte alla minaccia. -

Ash e Lucinda, in tutta risposta, si guardarono poco convinti.

❤️❤️❤️

Era piuttosto tardi e nell'atrio del Centro Pokémon non c'era più nessuno. Il back-out continuava a persistere da ore, quindi anche se qualcuno avesse voluto accendere le luci, non ci sarebbe riuscito. Tuttavia, ad un certo punto, una figura scura cominciò a scendere le scale. Solo il debole scricchiolio degli scalini riuscì ad identificarla.

Quando la figura arrivò a terra, cominciò ad andare verso la porta d'ingresso... ma finì per sbattere contro qualcosa... o meglio, qualcuno.

- Cos- Ash?? Cosa ci fai qui?! - domandò Lucinda, dopo aver fatto un paio di passi indietro, fermandosi di fronte a lui.

- Lucinda?? Potrei farti la stessa domanda, sai? -

- Però te l'ho fatta prima io! Anche tu volevi uscire per andare a cercare Necrozma? -

- Sì. - rispose Ash incrociando le braccia con aria pensosa. - Questa situazione non mi piace, non riesco a stare tranquillo... ehi, un attimo. - aggiunse sciogliendo le braccia. - Quindi anche tu volevi uscire senza dirmi niente?? È troppo pericoloso Lucinda, cosa ti salta in mente?! -

- Guarda che la cosa è reciproca! -

- Sì, ma tu non puoi! È troppo pericoloso!! -

- Okok, non c'è da preoccuparsi, visto che ci siamo incontrati qua, io direi di andarci insieme. - disse lei per tagliare corto.

- Giusto. - disse lui facendo cenno di sì con la testa.

Così, tutti e due insieme cominciarono ad andare verso la porta.

❤️❤️❤️

Il Team Rocket, intanto, stava vagando per la stessa città senza una meta ben precisa.

- Perché è tutto buio? I miei occhi, ormai, si sono abituati, ma, non è un po' strano? - chiese James dubbioso.

- Devono essersi dimenticati di pagare la bolletta della luce. - ipotizzò Meowth.

- In tutta la città? -

In quel momento, però, Jessie finì per sbattere contro un albero.

- UFFA! Ma si può sapere che succede!? Qualcuno accenda la luce, no!!? -

I tre non se ne accorsero subito, tuttavia, davanti a loro, vi era, ora, un varco luminoso.

- Guardate! - esclamò il Pokémon indicandolo con la zampa.

- Eh certo! Come se fosse facile vedere con questo buio!! - strillò la ragazza seccata.

- Ma no, quel coso si vede! Splende più di 1000 diamanti! - replicò Meowth senza distogliere lo sguardo.

Allora gli altri due guardarono a loro volta e rimasero sorpresi.

- Sembra un varco che porta da qualche parte. - disse il ragazzo.

- Noi ce ne intendiamo di varchi, vi ricordate a Sinnoh? - chiese, con fare retorico, il Pokémon agli amici.

Jessie, tuttavia, dopo un po', distolse lo sguardo e sventolò la mano prima di iniziare a camminare sui suoi passi.

- Io, comunque, non voglio saperne niente. Finiscono sempre male queste storie extradimensionali. -

Gli altri due, allora, si guardarono stupiti, poi decisero di seguirla.

❤️❤️❤️

- Cosa facciamo quando lo troviamo? - domando Lucinda ad Ash mentre camminavano.

- Lo sconfiggiamo e portiamo la luce, di nuovo, in città. -

- Non credi che dovremmo prima cercare di parlargli? Voglio dire, giustamente è molto arrabbiato, ma se un tempo ha portato, davvero, fortuna e prosperità alla civiltà di Ultramegalopoli, cattivo cattivo non può essere. -

- Hai ragione, credo anch'io che sia meglio. -

A quel punto, si fermarono come se avessero percepito qualcosa. Guardarono davanti a loro e, infatti, videro un varco. Neanche a dirlo, sgranarono gli occhi meravigliati.

- Un varco! - esclamò la coordinatrice per poi voltarsi a guardare l'amico. - Dici che è stato Necrozma ad aprirlo?? -

- Probabilmente è già tornato nella sua dimensione. - disse l'allenatore guardandola a sua volta. - Quello che non mi spiego è perché, allora, non sia tornata la luce. -

All'improvviso, un vento potentissimo si alzò e i due dovettero chiudere gli occhi. I piedi di Lucinda si staccarono da terra e la corrente cominciò a trascinarla verso il varco.

- LUCINDA! - esclamò Ash aprendo gli occhi terrorizzato.

Allungò un braccio, facendo pressione sui piedi per rimanere ancorato a terra, per prendere la sua mano. Con fatica ci riuscì, ma, quando il vento si intensificò, poi, la mano di lei gli scivolò via.

- ASH! - esclamò la ragazza, terrorizzata, poco prima di sparire nel varco.

L'allenatore, con sguardo deciso, stava per lanciarsi e raggiungerla, ma qualcuno lo bloccò per un braccio.

- Ash, non fare pazzie, è troppo pericoloso! - disse Bellocchio con tono serio.

Di lì a poco, il varco si richiuse e la corrente di vento si placò.

Ash era senza parole. Era sconvolto. L'unica cosa che riusciva a fare era continuare a guardare, incredulo, il punto dove prima c'era il portale.

❤️❤️❤️

Ash era a testa bassa, seduto ad un tavolo del Centro Pokémon. Non aveva mangiato né a colazione, né a pranzo. Ora che era l'ora di cena, Lylia sperava che qualcosa lo avrebbe, quantomeno, assaggiato. Era molto preoccupata. Sia per Lucinda che per lui. Per questo si era presa il disturbo di passare al Centro Pokémon a trovarlo.

- Ash, non hai mangiato niente... se Lucinda fosse qui... - disse la ragazza guardandolo.

Aveva sperato che menzionare Lucinda si sarebbe rivelata una buona idea, ma non aveva scatenato nessuna reazione da parte dell'amico. L'unica cosa ad udirsi, era stata il verso di Nebulino dalla borsa di Lylia.

Ad un tratto, l'allenatore si alzò in piedi.

- Scusami Lylia, ma adesso vado a dormire. - disse per poi allontanarsi.

Lylia lo seguì con lo sguardo per un po'. Era preoccupata, certo, come sarebbe potuto essere altrimenti? Aveva sentito parlare di Necrozma. Si erano cacciati in un bel guaio... se non altro, dalla notte precedente, la luce era tornata. Non si sapeva se le due cose fossero collegate. La scomparsa di Lucinda, era avvolta, davvero, da una nuvola di mistero.

Nebulino, dalla borsa, fece un altro dei suoi versi. Così, Lylia rendendosene conto, guardò la borsa appoggiando le mani.

❤️❤️❤️

Ash si trovava in un luogo buio. Completamente buio, ma, stranamente, riusciva a vedere. I suoi occhi si erano abituati a quell'oscurità, anche perché aveva l'aria di essere lì da molto. Continuava a guardarsi intorno. Non sapeva, esattamente, perché. Sapeva che stava cercando qualcosa, ma cosa?

- Ash!? - esclamò la voce di Lucinda.

- Lucinda!? - esclamò Ash, a sua volta, cominciando a guardarsi intorno con più convinzione. - Dove sei?! Lucinda!! -

Però, in quel momento, vide Nebulino e lo senti fare il suo verso. Come era prevedibile, intorno a lui, si era creata una nuvola di luce potente che, a poco a poco, si espandeva.

- Nebulino? - si lasciò scappare l'allenatore con un filo di voce.

Quando la luce si intensificò al punto da mangiarsi, completamente, l'oscurità... Ash si svegliò all'improvviso. Aprì gli occhi e, senza farsi domande, balzò fuori dal letto.

❤️❤️❤️

Ash si era vestito in tutta fretta ed era corso all'hotel dove soggiornava Lylia.

- LYLIA!? - esclamò ancora in corsa verso la sua finestra.

La ragazza, allora, aprì gli occhi pigramente. Si alzò e andò alla finestra intontita. Quando vide Ash, però, sgranò gli occhi.

- Ash? - mormorò con un filo di voce.

❤️❤️❤️

Ash aveva spiegato la situazione a Lylia. Le aveva detto del sogno. Le aveva detto che Nebulino era la chiave! Doveva per forza essere così e... per quanto la ragazza sembrasse scettica, alla fine era dovuta scendere portandosi Nebulino dietro.

- Per favore Nebulino, aiutami a trovare Lucinda! -

Il ragazzo era di fronte al Pokémon che non aveva, esattamente, l'aria di capire cosa stesse dicendo. Nessuna reazione, infatti, da parte del Pokémon. Eppure Ash sembrava tanto convinto...

- Ash... - mormorò Lylia preoccupata.

Dopo un po', però, lo sguardo dell'allenatore si spense e abbassò la testa.

- Immagino fosse solo un sogno... -

Tuttavia, in quel momento, Nebulino fece il suo verso e compì una metamorfosi. Una trasformazione, con tanto di esplosione di luci, che mutò il suo aspetto. Era diventato il Pokémon leggendario Lunala.

Ash rialzò lo sguardo sorpreso e anche Lylia, ovviamente, sgranò gli occhi.

- Nebulino...? - mormorò la ragazza inconsapevolmente.

Lunala guardò Ash con un certo sguardo d'intesa. Come se stesse cercando di comunicargli qualcosa. Infatti, lui capì e fece un sorriso deciso. Salì in groppa a lui e, intanto, Lylia si avvicinò, ora, sorridendo meravigliata.

- Nebulino, sei diventato fortissimo! - esclamò per poi fare un'espressione più perplessa. - Anzi, ora è meglio se ti chiamo Lunala? -

- Ti ringrazio, Lylia. - disse Ash sorridendole entusiasta. - Non ti dispiace se prendo in prestito Nebulino per un po', vero? -

- Certo che no, fai pure! - disse Lylia continuando a sorridere. - Vai e trova Lucinda, mi raccomando. -

- Puoi contarci! Andiamo Lunala! -

Il Pokémon, allora, si alzò in volo. Cominciò a volare e, dopo un po', si aprì un varco a cui passò attraverso senza mai fermarsi.

- Sto arrivando, Lucinda! - disse Ash, deciso, mentre il Pokémon volava tra gli Ultravarchi secondari.

❤️❤️❤️

- Nebul... Lunala, sai dove si trova Lucinda? - domandò Ash, al Pokémon, dopo un po' che stavano volando.

- Lunnn! - esclamò il Pokémon prendendo velocità.

"Sembra che, ormai, siamo vicini, aspettami Lucinda, sto venendo a salvarti!"

❤️❤️❤️

Finalmente, erano arrivati ad Ultramegalopoli. Lunala aveva fatto capire ad Ash che poteva scendere. Lui, così, scese e si guardò intorno. Tuttavia, non vi impiegò molto tempo perché...

- LUCINDA! -

Trovò Lucinda tutta rannicchiata in un angolo e, naturalmente, accorse subito.

Lei, mentre ancora correva, lo guardò stupita, voltando appena lo sguardo. Non aveva una bellissima cera, sembrava piuttosto pallida...

- Ash... - mormorò con un filo di voce.

- Cosa succede, Lucinda?! Va tutto bene!? - esclamò l'allenatore, preoccupato, mettendosi in ginocchio vicino a lei.

- È tutto così buio... non riesco a sopportarlo... -

- È colpa di Necrozma, si nutre della luce interiore di umani e Pokémon. - disse qualcuno alle spalle di Ash.

Il ragazzo, così, si voltò rimanendo, tuttavia, in ginocchio.

Ovviamente, aveva capito subito. Quello doveva essere un altro dell'Ultrapattuglia. Indossava la stessa divisa dei tizi che avevano visto ad Alola.

Di colpo, una tremenda rabbia lo inghiottì.

- Per questo in giro non si vede nessuno?! -

- Esattamente. -

- È tutta colpa vostra! Avete costretto Necrozma a comportarsi così!! Siete dei vili! -

- Non so cosa intendi ragazzo, perché sei così arrabbiato? -

- Non lo sai?! Ma sei fuori!? -

- Ash, per favore... - disse Lucinda chiudendo gli occhi e portandosi le mani alla testa. - La testa mi fa un male tremendo, non urlare. -

Ash, allora, tornò a guardarla con aria preoccupata. Che cosa poteva fare?? Non poteva sopportare di vederla in quel modo... ma prendersela con loro non avrebbe risolto le cose... e allora che fare?? Che cosa poteva fare??

In quel momento, si sentì un verso e Ash non impiegò molto a capire che si trattasse di Necrozma. Lo individuò subito dopo con lo sguardo e, senza alcuna esitazione, si alzò per andare a raggiungerlo. Senza fretta, ma con decisione.

- Ash, che vuoi fare? - domandò la coordinatrice, preoccupata, ma con voce troppo stanca per lasciar trasparire le sue emozioni.

L'allenatore si fermò ad un paio di metri dalla Ultracreatura, poi, però, nonostante lo sguardo deciso, aspettò un po' prima di iniziare a parlare.

- Necrozma, ascoltami! - esclamò per attirare la sua attenzione. - So bene cos'hai passato, non dev'essere stato facile e capisco, perfettamente, che tu sia arrabbiato! -

Necrozma, ora, lo stava guardando. Sembrava incredibile, ma aveva tutta l'aria di ascoltarlo pure.

- Le persone a volte sono terribili, neanche loro sanno bene che cosa vogliono ottenere, non ci pensano ai danni che arrecano al prossimo e troppo spesso ci va di mezzo chi ha sempre cercato di fare del suo meglio per il bene comune! - continuò a dire. - Però, se adesso ti comporti così, stai scendendo al loro livello! Per tutto c'è una soluzione e la possiamo cercare insieme!! Per favore, rinuncia al tuo desiderio di vendetta, con l'odio non si va da nessuna parte! È l'amore l'arma più potente per sconfiggere tutto ciò che ti ha fatto male!! -

Necrozma, però, fece il suo verso e si preparò a sferrare un attacco. Fortunatamente, Ash capì e ordinò un attacco a Pikachu.

- Pikachu, usa Fulmine! -

Necrozma assorbì l'attacco e Ash strinse i denti pensando velocemente.

"Accidenti... e adesso?? Non so quante speranze di vittoria abbiamo contro Necrozma, ma me lo aspettavo che avremmo dovuto combattere... solo che non ho una reale strategia... come faccio??"

- Ok, Pikachu, proviamo così, usa... -

Tuttavia, ad interromperlo...

Goh is going in the future!! Il futuro è nelle mie mani! - esclamò un ragazzo arrivando a bordo di un Charizard.

Il ragazzo, capelli neri e occhi azzurri, balzò giù dal Pokémon ancora in volo e atterrò di fianco ad Ash. Aveva un sorriso dall'aria furba e risoluta sul volto, inoltre aveva le braccia sui fianchi.

L'allenatore dagli occhi scuri lo guardò perplesso e, al tempo stesso, meravigliato.

- E così ci si rivede, eh, Necrozma?? Molto bene. - disse il nuovo arrivato prendendo qualcosa dalla tasca.

L'enorme Pokémon fece ancora una volta il suo verso, ma questa volta sembrava, vagamente, preoccupato.

- Ora ho la Pokéball giusta, basta fare danni in giro, ok? - chiese retoricamente. - Hai già sofferto abbastanza, è ora di venire con noi! - aggiunse caricando e tirando la Pokéball.

Colpì in pieno la Ultracreatura. La sfera oscillò un paio di volte, poi fece un suono per segnalare la cattura definitiva.

Il ragazzo si avvicinò alla Pokéball e la prese con aria vittoriosa. La guardò con un sorriso soddisfatto, finalmente, aveva completato la sua missione.

Quando si voltò, notò Ash e lo guardò confuso almeno quanto lui.

- Ciao? - lo salutò, interrogativo, andando verso di lui. - E tu chi sei?? -

- Mi chiamo Ash. - gli rispose quando si fermò di fronte a lui. - Che forza, grazie davvero. -

- Figurati, dovere, io comunque mi chiamo Goh. - disse l'altro. - È la tua ragazza quella laggiù? - aggiunse, confuso, indicando la ragazza ancora rannicchiata nell'angolo.

- LUCINDA! - esclamò Ash, allora, correndo.

Si era ricordato improvvisamente. Non tanto che si fosse dimenticato, ma ne erano successe di cose negli ultimi minuti.

- Lucinda, va tutto bene, è tutto finito. - disse inginocchiandosi di fronte a lei.

Ora riusciva a sorridere di nuovo. Aveva trovato Lucinda ed erano riusciti a sistemare tutto. Beh, in un modo o nell'altro... era una fortuna che quel Goh fosse arrivato in un momento chiave.

Lucinda, allora, si tolse le mani dagli occhi e lo guardò con aria confusa. Lui, invece, continuò a sorridere con aria comprensiva.

- So bene che non sopporti il buio, lo si capisce già solo dal tuo nome*. - disse per poi continuare a sorridere ad occhi chiusi. - Però, e oltretutto lo dice anche il tuo nome, tu hai in te una luce unica e speciale. Sei in grado di risplendere, soprattutto quando sorridi. Non ti devi preoccupare di niente, va tutto bene. - aggiunse riaprendo gli occhi e accarezzandole, istintivamente, la fronte.

*Lucinda in lingua originale si chiama Hikari che significa luce

Neanche a dirlo, il cuore di lei aveva accelerato di molto il battito. Anche il cuore di lui non scherzava, naturalmente, tuttavia, nemmeno ci faceva più caso. Reputava, ormai da tanto tempo, che fosse normale.

"Oh Ash..." pensò Lucinda diventando, davvero, rossa in volto.

Ormai non sapeva più che fare. Era difficile far finta di niente... ma quando Ash le diceva quelle cose e quando le sfiorava il viso... davvero lui pensava che fossero dei semplici gesti amichevoli?

- Grazie per aver tenuto impegnato Necrozma fino al mio arrivo. - disse Goh andando verso di loro.

Ash, allora, si alzò in piedi e si girò verso di lui sorridendo.

- Figurati, grazie a te per l'aiuto. -

- Era, letteralmente, mio dovere. Ordini dall'assemblea del Progetto Mew. -

- Progetto Mew? Non ne ho mai sentito parlare. -

- Si trovano un sacco di cose online in proposito, se ti capita dacci un occhio. -

Mentre parlavano, Lucinda non poteva fare a meno di continuare a guardare Ash. Il suo sorriso era molto più che splendente... illuminava qualsiasi cosa intorno a sé. Pensò che aveva appena definito lei in grado di emanare una luce unica e speciale, ma, probabilmente, non si rendeva conto di quanto brillasse lui. Una luce in grado di illuminare tutti. Era così e... non poteva che essere lui a farle battere il cuore ad una velocità che sembrava essere tanto assurda. Neanche a dirlo, guance e cuore della ragazza, ormai, erano fuori controllo.

❤️❤️❤️

- Stavolta l'imbarco è confermato, tranquilli. - disse la donna dietro al bancone, ad Ash e Lucinda. - Potete, già, recarvi sul porto, la nave salperà tra mezz'ora. -

La ragazza osservò il suo biglietto, alzandolo al cielo, vittoriosa, mentre il ragazzo sorrise con aria cordiale.

- Grazie mille. - disse l'allenatore. - E scusi se le abbiamo chiesto conferma almeno tre volte, però sa... - aggiunse sorridendo con aria più mortificata.

- Non c'è problema. - disse la receptionist sorridendo. - Fate buon viaggio. -

- Ehi Ash? - lo richiamò Lucinda girandosi verso di lui. - Stiamo per andare sull'isola Ula Ula! -

- Chissà quante avventure ci aspettano! - esclamò lui guardandola a sua volta.

- E Pokémon! - esclamò lei entusiasta.

A quel punto, la donna dietro al bancone si schiarì la gola per attirare, di nuovo, la loro attenzione. Anche se era irritata non si capiva molto, perché... beh, sorrideva.

- Piacere che ci abbiate scelti per il vostro viaggio... IL PROSSIMO! -

❤️❤️❤️

- Mi sa che, alla fine, si era un po' spazientita. - disse Lucinda, mortificata, mentre camminavano.

- Ma no, dai, dopotutto è il suo lavoro. - disse Ash, decisamente, più tranquillo.

- Ash! Lucinda! - esclamò Lylia di corsa.

I due, così, si fermarono e si voltarono confusi.

- State partendo? Buon viaggio, allora! -

- Grazie ancora Lylia per avermi prestato il potere di Nebulino. - le disse l'allenatore sorridendo con aria amichevole. - Senza il vostro aiuto non so come avrei fatto. -

In quel momento, le guance della ragazza bionda si tinsero di rosso, ma lei fece di tutto per non darlo a vedere.

- F-figurati! Alla prossima!! - esclamò poco prima di girarsi e correre via.

Ash continuò a guardare davanti a sé con un sorriso. Aveva l'aria di non aver capito niente. Il rossore di Lylia era chiaro, cominciava a nutrire una simpatia particolare per lui.

Lucinda, invece, se ne era accorta subito guardando l'amica. Ora, però, guardava Ash di sottecchi. Come si sentiva in proposito? Non era, esattamente, gelosa, però... perché Ash doveva piacere tanto alle ragazze?? Non lo trovava giusto!

❤️❤️❤️

Arrivati al porto, incontrarono Alyxia. Era appoggiata alla nave e quando li vide andò loro incontro.

- Ash e Lucinda, finalmente. -

- Alyxia? - disse, spontaneamente, Lucinda.

- Cosa ci fai qui? - la domandò Ash.

- Devo ancora consegnarvi la Petrium Z, per questo vi stavo cercando. -

- Ah, in effetti anche il Kahuna di Mele Mele aveva un Cristallo Z da consegnarci a fine prova. - ricordò la coordinatrice facendo mente locale.

- È stato Hau, il nipote del Kahuna, a consegnarcela. - precisò l'allenatore.

- Proprio così, allora tenete. - disse aprendo la mano. - La Petrium Z dev'essere data ad un Pokémon di tipo Roccia, solo così potrete sprigionare il suo potere e utilizzare la mossa Z. -

- Ma noi, al momento, non abbiamo nessuno Pokémon di tipo Roccia in squadra. - rifletté Lucinda.

Ash, invece, prese il Cristallo Z e sorrise ad Alyxia.

- Grazie Alyxia, ne avremo cura! - esclamò sorridendo entusiasta.

- Ne sono sicura, buon viaggio allora. - disse lei sorridendo ad occhi chiusi.

In quel momento, il fischio della nave si alzò nell'aria.

- SI VA! - esclamarono, contemporaneamente, Ash e Lucinda voltandosi a guardarsi nello stesso momento. - A presto, Alyxia!! - aggiunsero iniziando a correre verso la nave.

La Kahuna continuò a sorridere salutandoli con la mano.

- Che carini quei due. - commentò tra sé e sé.

❤️❤️❤️

- Ash, volevo ringraziarti per avermi salvata. - disse Lucinda, un po' timidamente, guardando il mare, mentre si allontanavano dal porto.

- Uhm? - si lasciò scappare Ash, dubbioso, girandosi a guardarla. - Ma Lucinda, è normale, no? -

- Cosa è normale?? - domandò lei girandosi a sua volta.

- Che tu ti metti nei guai e io ti salvo. - disse, con aria un po' sbruffona, tornando a guardare davanti a sé.

A quel punto Lucinda, che stava già iniziando a sentirsi irritata alla domanda retorica dell'amico, si irritò tantissimo.

- Ma dici sul serio?! Sei così vecchio di mentalità!? Le ragazze sono in pericolo e i ragazzi le salvano?! -

- Beh, di solito succede così, no? - disse, confuso, tornando a guardarla.

- No! - esclamò, ormai, davvero, arrabbiata. - Siamo nel terzo millennio, Ash, cresci un po'! Guarda oltre il tuo naso!! -

- Beh, però, stavolta ti ho salvato io, no? - domandò, retoricamente, tornando a guardare davanti a sé. - E ti ho salvato un sacco di volte a Sinnoh, non puoi negarlo. - aggiunse con aria orgogliosa.

- E quando io ho salvato il tuo Pikachu, allora? - chiese, retoricamente, lei continuando a guardarlo. - In quel caso ti ho salvato io, no? -

Lui, allora, posò, di nuovo, lo sguardo su di lei dubbioso.

- Non sono sicuro che sia la stessa cosa. -

- E invece sì. - disse lei guardando avanti e chiudendo gli occhi orgogliosa. - So salvarmi da sola, è normale che a volte mi serva una mano, nella vita bisogna aiutarsi a vicenda. -

Ash, a quel punto, sorrise guardandola.

- Sai che ti dico? Anche tu mi hai salvato un sacco di volte, l'ultima è stata quando ero giù per la sconfitta alle finali di Kalos. Senza di te non so come avrei fatto. -

Lucinda, allora, aprì gli occhi sorridendo guardando l'orizzonte, mentre Ash spostò lo sguardo davanti a sé continuando a sorridere.

"Lucinda, se solo sapessi, tu mi salvi tutti i giorni anche solo con il tuo sorriso."

A questo pensò Ash guardando il mare. Tuttavia, per il momento, non aveva il coraggio di dirglielo.

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Capitolo 26
*** Lucinda e Luna? ***


Lucinda e Luna?


Finalmente la nave diretta a Ula Ula si era fermata al porto.

Ash e Lucinda scesero, ma si fermarono sulla soglia. La ragazza stava cercando qualcuno con lo sguardo.

- Finalmente, sorellona! - esclamò una ragazza poco più bassa di Lucinda, ma molto simile a lei.

La ragazza era a qualche metro di distanza da loro. Sventolava un braccio in aria ed era, visibilmente, entusiasta.

Aveva capelli blu, lunghi fino alle spalle, ed occhi dello stesso colore.

L'allenatore sgranò gli occhi disorientato.

- Sorellona?! - gli scappò.

La coordinatrice corse in contro alla sorella. Le strinse le mani e la abbracciò.

Ash, intanto, le raggiunse e, ancora confuso, le guardò molto attentamente.

Erano davvero molto simili.

Lucinda tornò a guardare lui.

- Ash, ti presento Luna! - esclamò sorridendo.

Anche la sorella era, altrettanto, sorridente, sapeva bene chi era Ash. La sorella gli aveva parlato molto di lui.

❤❤❤

– Com'è che scopro solo ora che hai una sorella? - chiese Ash a Lucinda seduto, di fronte a lei, ad un tavolo di un bar.

– È una lunga storia. - disse la coordinatrice sorridendo. - Luna è partita per Alola pochi mesi prima che iniziassi il mio viaggio di formazione a Sinnoh. Per questo tu e Brock non l'avete mai vista. -

L'allenatore continuò a guardarla dubbioso. Stava per parlare di nuovo, ma in quel momento…

– Scusate! - esclamò Luna arrivando e sedendosi vicino alla sorella. - Allora?? - disse con fare retorico, sorridendo e appoggiando la testa alle mani. - Dalla reazione che hai avuto prima al porto, Ash, immagino che tu, invece, non avessi idea della mia esistenza. Ti chiederai da dove sono sbucata così all'improvviso. -

Ash, in tutta risposta, continuò a guardarla confuso.

– Come ti stavo dicendo, Ash. - riprese a parlare Lucinda. - Luna è partita per Alola poco prima che io partissi per il mio viaggio a Sinnoh. Io e Luna abbiamo due anni di differenza, per cui, quando io sono partita, lei andava ancora a scuola. Aveva fatto domanda per una borsa di studio in una scuola per allenatori a Mele Mele e l'hanno presa. - spiegò attirando, di nuovo, lo sguardo dell'amico.

Dopo di che, però, il ragazzo tornò a guardare Luna.

– Ora anch'io sono in viaggio! - esclamò la sorellina di Lucinda, sorridendo con entusiasmo. - Ho compiuto 11 anni da un mese! Ad Alola iniziano il loro viaggio di formazione a 11 anni! -

– Cavolo… da sola? - domandò lui meravigliato.

– Certo! E ho già passato le prove a Mele Mele e Akala! -

– Però, sei in gamba. - disse Ash sorridendo. - Se penso, invece, a tua sorella… meno male che ha incontrato me e Brock, altrimenti, a quest'ora si starebbe ancora chiedendo da che parte andare. -

– Ehi! - esclamò Lucinda, irritata, chiudendo gli occhi e muovendo le mani. - Antipatico! Se non fosse stato per me, non avresti ritrovato Pikachu! -

– Sinceramente, non avrei mai pensato di iniziare il mio viaggio fuori dalla mia regione natale. - commentò l'allenatore continuando a guardare Luna.

– Beh, non è così male, almeno non rischio di incontrare gente antipatica… come quel Kenny… - disse lei per poi concludere la frase con gli occhi sbarrati.

– Eh? Conosci Kenny? -

– Certo, dopotutto sono la sorella di Lucinda… e Kenny le gira intorno da quando portavano, ancora, il pannolino. - rispose sempre con più aria di sufficienza.

– Dai, ma che dici? Kenny non mi gira intorno, è un mio amico d'infanzia, tutto qui. - disse Lucinda, leggermente, irritata.

– Sei sempre la solita ingenua, sorellona. - disse, con gli occhi sbarrati, appoggiando la testa su una mano. - Quello ti viene addietro da una vita, ti chiama pure Lulù per farti arrabbiare. -

– Le ultime volte, però, aveva smesso. - disse la sorella confusa.

– Fa lo stesso sorellona, cerca solo di stare attenta, ok? -

– Senti, Luna? - disse Ash, a bassa voce, all'orecchio dell'allenatrice. - Davvero pensi che a Kenny piaccia Lucinda? -

– Sì. - rispose lei, altrettanto piano. - Ma non ti preoccupare. -

– Cosa state confabulando voi due? - chiese l'altra ragazza, perplessa e un po' irritata.

– Niente di importante! - esclamarono i due, contemporaneamente, tornando a guardarla.

Lucinda, allora, sbarrò gli occhi con un'espressione incredula.

– Incredibile, questi due se la intendono già. -

❤️❤️❤️

– Pensavo di andare al Tempio del Raccolto, che ne dite? Vi va di venire con me?? - chiese Luna ai due.

Gli avevano portato le ordinazioni da un po' e avevano, tutti e tre, finito di mangiare.

– Volentieri! - esclamò Ash entusiasta.

– Ora che ci penso, ad Akala, non abbiamo visitato il Tempio della Vita! Come abbiamo potuto?? - gli fece eco Lucinda incredula.

– Davvero non l'abbiamo visto? - le domandò l'allenatore guardandola. - Ma no, ci siamo passati! -

– Sì, ma non è la stessa cosa! Dovevamo andare a visitarlo meglio! -

– E allora vorrà dire che ci andremmo, tutto bene. - disse Ash, leggermente seccato, incrociando le braccia ad occhi chiusi. - Adesso, però, siamo a Ula Ula, pensiamo a visitare i luoghi che ci sono qui. -

– Giusto! - esclamò la coordinatrice sorridendo ad occhi chiusi e lanciando un pugno verso il cielo.

Luna si portò una mano vicino alla bocca e fece una risatina a occhi chiusi.

– Non mi ricordavo che fossi così buffa, sorellona! - commento per poi aprire gli occhi e lasciar ricadere il braccio lungo i fianchi. - E con Ash, formate una coppia divertente e carinissima al tempo stesso! - esclamò, sorridendo entusiasta, chiudendo, di nuovo, gli occhi.

Nel sentirla dire ciò, i due presero colore all'istante. Istintivamente si guardarono, ma, poi, voltarono, immediatamente, lo sguardo.

❤️❤️❤️

Erano saliti a bordo del Charizard del PokéPassaggio di Luna e, in poco tempo, erano arrivati.

– Ci siamo! - esclamò la sorella di Lucinda, guardando davanti a sé, già, preparandosi a scendere dal Pokémon. - Il Tempio del Raccolto è davanti a noi, che emozione! -

Gli altri due, appena scese lei, la seguirono. Ash scese per primo e aiutò Lucinda a scendere a sua volta. Quando furono tutti a terra, andarono verso la porta. Luna sorrideva contenta, mentre gli altri due erano più che altro sorpresi. Era normale, Luna, a differenza loro, era abituata allo stile dei luoghi di Alola.

All'improvviso, però, cominciarono a sentire delle voci e le facce di tutti loro si fecero perplesse.

– Cos'è stato? - disse, istintivamente, Lucinda.

Si girarono, quasi, contemporaneamente e videro diverse persone avanzare verso di loro. Avevano un'andatura strana, muovevano le braccia come se stessero cercando di emulare uno strano balletto.

– Io quei tizi li ho già visti! - esclamò la coordinatrice sgranando gli occhi.

– Cosa? Quando?? - le domandò l'allenatore spostando lo sguardo su di lei.

– Nella Grotta Sottobosco! - rispose senza distogliere lo sguardo sempre più incredula di quello che stava vedendo. - Durante la prova… poi si sono volatilizzati! -

Il Team Skull si fermò a qualche metro da loro. Avevano, persino, smesso di fare le loro mosse con le braccia. Era chiaro che erano, piuttosto, confusi.

– E voi chi siete?? - disse uno.

– Sì, chi siete?? - gli fece eco un altro.

– Cosa volete? -

– Sì, cosa volete?? -

– Dovete smammare di qui, chiaro?! -

– Smammare!! -

– Questo è territorio del Team Skull!! -

– Sì, territorio del Team Skull! -

Ash, Lucinda e Luna si guardarono un po' intorno preoccupati, ma poi, fortunatamente…

– Che cosa fate qui? - domandò qualcuno, scocciato, alle spalle delle reclute.

– Signorino! - esclamarono, quasi, contemporaneamente, voltandosi e cambiando, totalmente, tono.

Lui si mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi. Sembrava sempre più scocciato.

– Non dovreste stare qui, mamma non ne sarebbe felice. -

– Ha ragione signorino Iridio, ce ne andiamo subito! - esclamò una recluta con tono spaventato.

– Sì, ce ne andiamo subito!! - gli fece eco un'altra.

Così, in poco tempo, le reclute presenti del Team Skull se ne andarono da dove erano arrivate.

– Ehm, grazie… - disse Ash, incerto e confuso.

Tuttavia il ragazzo, Iridio, non li degnò di uno sguardo. Si era già voltato e se ne stava andando.

– Cercate di fare più attenzione a dove andate. - disse lui senza fermarsi un attimo.

– Che tipo… hai visto? - commentò Lucinda, sorpresa, a bassa voce, guardando Ash.

– Ehm, senti!? - esclamò Luna correndo per qualche passo per poi fermarsi di nuovo. - Mi dici che cosa succede?? Io non capisco… chi siete, veramente, tu e il Team Skull?! Cosa c'entra l'Aether Paradise in tutta questa storia??! -

Iridio, però, non le rispose e continuò a camminare come se non l'avesse, neanche, sentita… lasciandola, ovviamente, con un palmo di naso.

❤️❤️❤️

Stava piovendo e i tre si erano recati al Centro Pokémon più vicino. Dopo gli ultimi fatti avvenuti, non erano neanche entrati a visitare il tempio. Avevano perso tutto l'entusiasmo ed erano tornati indietro.

Ora Luna stava raccontando, seduta sul divanetto, la storia di come aveva conosciuto Iridio. Ash e Lucinda non avevano mancato di chiederle cosa stesse succedendo… dal momento che sembrava saperne un po' più di loro.

– Ho incontrato Iridio ad Akala, precisamente, sul percorso 8. - iniziò a dire l'allenatrice, guardando la tazza di latte caldo che aveva tra le mani.

Flashback

Luna stava correndo e, come spesso le accadeva, era talmente concentrata da dimenticarsi di qualsiasi cosa intorno a lei.

Un ragazzo, intanto, stava uscendo dalla sua camera e i due finirono per scontrarsi…

– AHIA! Che male alla testa!! - esclamò l'allenatrice chiudendo gli occhi e portandosi le mani sulla fronte.

– Se fossi stata più attenta mentre correvi… - disse il ragazzo tranquillo, ma, allo stesso tempo, un po' scocciato.

La ragazza, allora, si tolse le mani dalla fronte e aprì gli occhi. Da subito li sgranò sorpresa… e arrossì, anche, un sacco. In un istante, lo scenario le sembrava essersi cosparso di bollicine e cuoricini rosa, tuttavia, a farla tornare alla realtà…

– Hai un bernoccolo in fronte. - osservò lui con tono neutro.

– C-come? - balbettò lei tornando, bruscamente, alla realtà.

– Hai un bernoccolo in fronte. - ripeté indicando la sua fronte. - Hai preso una bella botta. - aggiunse iniziando a tornare verso la sua camera. - Vieni con me, devi mettere del ghiaccio e una garza. -

Luna, sempre più rossa in volto, lo seguì con lo sguardo. Avrebbe voluto dirgli che non ce n'era bisogno, ma le parole le stavano morendo in gola.

❤️❤️❤️

Il ragazzo, Iridio aveva detto di chiamarsi, aveva finito di metterle la garza alla ferita sulla fronte. Luna era imbarazzatissima… aveva smesso di arrossire per miracolo, ma, se lo guardava troppo negli occhi, aveva paura che si leggesse qualcosa.

– Promettimi di fare più attenzione da adesso in poi. - disse lui ricercando il suo sguardo. - Sei un'allenatrice, devi dare l'esempio ai tuoi Pokémon, praticamente, sei un'eroina. -

L'allenatrice non sapeva più cosa fare. Le sembrava, anche, che avesse cambiato tono rispetto a prima. Sembrava più gentile di quello che volesse lasciare notare e… questo l'aveva capito subito. Dal primo, veloce, sguardo. Non sapeva perché, non lo aveva capito neppure lei… eppure era così. Strano, forse… eppure non le sembrava neanche, così, strano.

– Stavi andando alla Giungla Ombrosa, vero? - le domandò alzandosi dalla sedia e andando verso la porta. - È proprio a due passi da qui, se vuoi ti accompagno. -

Luna, allora, lo seguì con lo sguardo sorpresa. Era incredibile… ora si offriva, anche, di accompagnarla?? C'era poco da farci, Iridio era davvero gentile.

❤️❤️❤️

Luna si trovava nei pressi del Tempio della Vita ed era entusiasta. Continuava a guardarsi da tutte le parti sorridendo.

– Finalmente solo qui! Non vedevo l'ora! Chissà se riuscirò ad avvistare Tapu Lele!! -

All'improvviso, però, cominciò a sentire delle voci e si fermò confusa. Le voci provenivano dalla direzione dove stava andando… tra non molto si sarebbero incrociati.

– Come procede? - chiese uno dei due all'altro.

– Tutto nella norma, ma dobbiamo essere cauti, il Team Skull si sta occupando del resto. -

"Di cosa stanno parlando? Non mi piace… avverto una strana sensazione…"

Di lì a poco, uno dei due si accorse di Luna e si fermò, confuso, seguito subito dopo dall'altro.

– Tutto bene, ragazzina? Serve aiuto? -

A quella domanda, l'allenatrice sobbalzò interiormente. La sua prima reazione sarebbe stata quella di scappare, ma aveva i piedi di piombo dal panico.

– VIENI! - esclamò Iridio, correndo verso di lei velocissimo, prendendola per mano e correndo via.

– Che cosa? Il signorino Iridio?? -

– Presto, seguiamolo!! -

Luna guardava Iridio mentre la trascinava. Dal suo sguardo, sembrava proprio che la situazione fosse grave… cosa stava succedendo?? Era assurdo…

Ormai erano ben lontani dal percorso e, raggiungendo la città, c'erano abbastanza garanzie che non avrebbero più tentato di seguirli.

Durante l'ultimo tratto di corsa, la ragazza inciampò contro un sasso e rischiò di cadere. Fortunatamente, il ragazzo se ne accorse e si voltò in tempo per prenderla.

– Tutto bene? - le chiese un po' preoccupato.

Lei, allora, accorgendosene, rialzò lo sguardo e sgranò gli occhi sorpresa. Per un attimo, si dimenticò del perché fossero in quella situazione e cosa fosse successo poco prima… presto, però, indietreggiò nervosa diventando rossissima in volto.

– S-sto bene! G-g-grazie!! -

Iridio sbuffò e si portò una mano sulla fronte chiudendo gli occhi.

– Quelli della Aether Paradise non mollano. - disse con tono stanco. - Quando ti dico di fare attenzione, intendo anche in questi termini… pare che di questi tempi non si possa stare tranquilli. -

– La Aether Paradise? Tu cosa ne sai?? Che cosa vogliono? -

– Mia madre è la direttrice e… beh, diciamo che sono fuggito di casa per questo motivo. Quelli della Aether Paradise non si fanno scrupoli per realizzare i loro propositi. -

– Hanno parlato di un certo Team Skull… di loro sai qualcosa? -

– Sì, ma loro sono innocui. La vera minaccia sono la Aether Paradise e, mi duole dirlo, mia madre. -

"Sua madre?"

Luna era sempre più incredula. Quella situazione sembrava sempre più surreale.

Perché aveva l'impressione che Iridio non volesse dirle tutta la verità? Nel suo racconto, aveva omesso di dire molte cose. Perché lo faceva?? Prendeva, forse, ordini da qualcuno?? Ma, soprattutto… si poteva fidare? L'istinto le diceva di sì, tuttavia, i fatti… non riusciva a capirlo, qual era la verità? Chi era, davvero, Iridio??

Fine flashback

Al termine del racconto, Luna continuava a guardare, a testa bassa, la sua tazza di latte. Era, così, confusa… a cosa doveva credere? Faceva fatica a mettere insieme i pezzi, perché mancavano ancora troppe risposte.

Ash e Lucinda la guardavano stupiti con gli occhi sgranati. Per tutto il racconto non avevano detto niente… e cosa avrebbero potuto mai dire?

– Che storia… - disse, dopo un po', la coordinatrice.

– Quindi oggi hai rivisto Iridio per la prima volta dopo quel giorno? - le chiese l'allenatore.

– Esatto. - rispose lei senza, tuttavia, distogliere lo sguardo. - Sinceramente non mi aspettavo di rivederlo a Ula Ula, ma, immagino che ci siano molte cose che non so di lui. - aggiunse con lo sguardo ancora triste.

Era triste come non mai. Si chiedeva se anche lui, in realtà, stesse soffrendo. Tra le poche cose che sapeva, sapeva che era scappato di casa. Il perché non glielo aveva detto, ma c'entravano la madre e la Aether Paradise.

Cos'era la Aether Paradise? Forse, se l'avesse saputo, sarebbe stata in grado di collegare molte più cose.

– Secondo me è un tipo ok! - esclamò Lucinda, sorridendo ad occhi chiusi, attirando lo sguardo, sorpreso, della sorella. - Sembra scorbutico, ma è soltanto una facciata, dal tuo racconto si capisce che è un ragazzo sensibile. -

La sorella non seppe cosa dire. Davvero Lucinda la pensava in quel modo?

– Sì, anche secondo me, conoscevo un tipo a Sinnoh… lui sì che era sempre scorbutico e taciturno! - commentò l'allenatore, enfatizzando il tono, cercando di farla ridere.

– Fidati del tuo istinto, sorellina, vedrai che prima o poi riuscirai a capire che cosa gli passa per la testa. -

Luna la guardò stupita sgranando gli occhi, poi arrossì pensando che, infondo, il suo cuore doveva averci per forza visto giusto. Dopo poco, sorrise ad occhi chiusi. Ora aveva capito. Anche se le mancavano molti pezzi, aveva capito… o meglio, lo avvertiva.

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Capitolo 27
*** Uovo misterioso ***


Uovo misterioso


Clayton's dream

Il cuore di Clayton strabordava di felicità quel giorno. Il piccolo Ash sarebbe cresciuto forte e sano. Ne era sicuro.

In quel momento, era forse l'uomo più felice della terra. Era appena nato e già sentiva di amarlo con tutte le sue forze.

In quel momento, stava uscendo dalla porta della camera di Delia. Era davvero felice, poche cose avrebbero potuto rovinare il suo umore, ma quello che stava per succedere, purtroppo, era una di quelle…

– Allora?? Congratulazioni per la nascita di tuo figlio. - disse Giovanni, che si trovava nell'atrio, con un sorriso maligno.

Clayton, vedendolo, si fermò diventando serio.

– Che cosa ci fai qui? - chiese con tono duro. - Guarda che se solo ti azzardi… -

– Calma, calma, frena. - disse l'altro interrompendolo, mostrando i palmi in avanti. - Non ne ho intenzione, mi conoscerà quando sarà il momento. - aggiunse lasciando ricadere le braccia e recuperando il suo sorrisino.

– Allora non hai capito… stai lontano dalla mia famiglia! -

– È colpa tua che non vuoi prenderti le tue responsabilità. - disse Giovanni pacatamente. - Pensi di poter fare come ti pare e rinnegare le tue origini? No, caro figliolo, qualcuno dovrà pur prendere in mano l'intera organizzazione. -

– Devi andartene… o chiamo la sicurezza! - esclamò Clayton con tono, tuttavia, per forza di cose, più preoccupato.

– Fa pure, ma pensi, davvero, che questo possa servire? Scappare dai tuoi problemi non ti servirà a niente. Loro continueranno a tornare e tornare. Ti perseguiteranno anche in sogno finché non ti arrenderai all'evidenza. Chi nasci determina chi sei, ricordatelo sempre. Ogni sforzo per cambiare sembra essere fine a se stesso, ma sei liberissimo di provarci se vuoi. -

Fine Clayton's dream

Clayton aprì gli occhi di scatto. In quel momento, si trovava nel suo sacco a pelo, in una tenda, accampato nel bosco.

Era ancora notte fonda, ma, dopo quel brutto sogno, era normale che si fosse svegliato. Era piuttosto agitato, anche se non si notava. Negli anni, l'uomo aveva imparato a mantenere il sangue freddo, soprattutto, nei momenti di maggiore agitazione.

Era chiaro, però, che, ormai, fosse più preoccupato che mai.

Perché Giovanni aveva deciso di agire proprio ora? C'era un motivo particolare o semplice coincidenza?

Innegabilmente, pensava al suo piccolo. Il suo Ash. Ormai doveva aver compiuto 16 anni.

16 lunghi anni… 16 anni che erano separati, ma non poteva tornare a casa. Non poteva per lui e per Delia. Giovanni non li avrebbe lasciati in pace. Era il solo modo che aveva per vegliare su di loro. Tenendosi a debita distanza. Aveva capito il giochino di Giovanni. Voleva tenerlo lontano da ciò che amava. Dalla sua famiglia. Sapeva che per proteggerli si sarebbe tenuto a debita distanza. Lo sapeva e… stava sfruttando la cosa a suo vantaggio. Per distruggerlo psicologicamente.

Ash e Lucinda stavamo camminando sul sentiero del percorso 12. Per ingannare il tempo, in attesa di arrivare alla città, stavano parlando del più e del meno.

– Stavi parlando nel sonno, ieri notte? - gli chiese la ragazza.

– No, non credo. - rispose lui perplesso. - L'ho fatto? -

– Penso proprio di sì, cosa stavi sognando? -

– Bella domanda. - disse l'allenatore sorridendo un po' mortificato. - Ah, ora ricordo! - aggiunse, poi, sgranando gli occhi e guardando davanti a sé.

Ash's dream

Era il terzo compleanno di Ash e sua madre gli aveva preparato una torta con tanto di candeline. In quel momento, era davanti al bambino sul tavolo della cucina.

– Tanti auguri, tesoro! - esclamò Delia, sorridendo ad occhi chiusi, dopo aver applaudito per un po'. - Coraggio, ora spegni le candeline ed esprimi un desiderio! -

Il piccolo Ash, tuttavia, non sembrava molto felice. Continuava a guardare la torta con uno strano sguardo. Delusione? No, dopotutto, se lo aspettava… doveva aspettarselo… glielo avevano detto tutti. Persino quegli insopportabili bulletti a scuola.

– Cosa ti prende, Ash? Tutto bene?? - gli chiese la madre, preoccupata, riaprendo gli occhi.

Se lo aspettava. Non poteva finire diversamente. Lui… non ci stava rimanendo male…

Gli occhi marroni del bambino diventarono lucidi e, presto, iniziarono a scendere delle lacrime da essi. Continuò a mantenere lo sguardo sulla torta e, così, alcune lacrime si mischiarono a essa.

Ma chi voleva prendere in giro?? Certo che ci era rimasto male. Malissimo. Come aveva potuto pensare che quella volta sarebbe stato diverso?? Come aveva potuto pensare che suo padre sarebbe tornato a casa per il giorno del suo compleanno?!

Fine Ash's dream

– Cavolo… - si lasciò scappare Lucinda sorpresa.

– Però non è andata, esattamente, così quella volta. - disse Ash sorridendo mortificato ad occhi chiusi. - Ricordo che quella volta ero contento della torta che mi aveva preparato la mamma. - aggiunse, più tranquillamente, riaprendo gli occhi. - Me l'ero mangiata tutta in un sol boccone, era davvero buona! - aggiunse ancora sorridendo, entusiasta, ad occhi chiusi, spostando lo sguardo davanti a sé.

– Forse quel sogno esprime i tuoi sentimenti repressi. - ipotizzò la coordinatrice, continuando a guardarlo, attirando il suo sguardo. - Il come ti sentivi, realmente, anche se in parte, quel giorno. Forse il sogno non vuole neanche indicarti, solo, quella volta al tuo terzo compleanno. Forse è un segno che ti manca tuo padre… o meglio, una figura importante di riferimento nella tua vita. -

Lui, allora, si portò la mano vicino alla bocca con aria pensosa.

– Uhm… dici? - disse per poi lasciar ricadere il braccio. - In realtà, io penso di essere apposto così. Voglio dire, per tanto tempo mi è mancata la sua presenza, questo sì… però, ora come ora, non credo di sentirmi in nessun modo particolare in proposito. Sono sempre stato da solo con mia madre, il Professor. Oak e Gary, inoltre, ora ho tanti amici. Sono apposto così, mio padre, praticamente, non lo conosco. Probabilmente neanche si ricorda di me… se ci pensi siamo degli sconosciuti. -

Lucinda era rimasta abbastanza perplessa da quello che aveva detto. Dalle parole, certo, ma anche dal tono. Era come se Ash non riuscisse a rendersene conto. Come se riuscisse a mantenere un distacco emotivo, impressionante, dalla cosa.

– Però Ash… davvero non ti senti in nessun modo rispetto a questa storia? Ma come è possibile?? Non sei un po' arrabbiato, deluso… -

Ash non era più né arrabbiato né deluso. Una volta, tanto tempo prima, lo era stato, ma ora zero. Zero reazioni. Per troppo tempo si era domandato perché… perché a lui?? Perché a sua mamma?? Vedeva gli altri bambini mano nella mano con il loro papà e pensava: "Perché io non posso avere lo stesso? Che cos'ho di sbagliato??". Con il tempo, tuttavia, aveva capito che non aveva proprio niente di sbagliato. Se suo padre non c'era, non era di certo colpa sua. Se non era venuto ai suoi compleanni o se, semplicemente, non era mai venuto a prenderlo a scuola. Aveva imparato a lasciar andare le emozioni negative. Il suo viaggio e il suo sogno lo avevano aiutato tanto. Le persone che aveva conosciuto lo avevano aiutato. Aveva imparato, insomma, che aiutando gli altri puoi aiutare, davvero, te stesso. Puoi crescere molto e… ogni sorriso che ti viene donato, ti da' una carica incredibile per fare di più. Ogni parola gentile, ogni gesto cordiale.

Per questo gli piaceva molto, in particolare, Lucinda. Lei era sempre gentile con tutti… e sorrideva con la stessa intensità del sole. Come poteva, ancora, mancare qualcosa nella sua vita? Non era possibile, il suo cuore, ora, era pieno di felicità e speranza.

– Guarda, Ash! È un uovo Pokémon! - esclamò la coordinatrice fermandosi e indicandolo.

L'allenatore, allora, si fermò, a sua volta, confuso. Tornò, immediatamente, alla realtà e abbassò lo sguardo.

– Cosa ci fa un uovo Pokémon su questo sentiero? - domandò lui, retoricamente, perplesso.

– Non ne ho idea, c'è una pensione Pokémon da queste parti?? -

– A proposito, perché nessuno sembra mai sapere da dove provengano le uova Pokémon? -

– Ma Ash, non l'hai ancora capito?? Sono i Pokémon a deporle! -

– AshPika e LucindaPi? - si lasciò scappare qualcuno alle loro spalle. - Ci incontriamo di nuovo vedo!! - aggiunse sorridendo entusiasta.

I due, allora, si voltarono e… sì, avevano proprio sentito bene. Era Clayton.

– Clayton! - esclamò Ash sorridendo, a sua volta, entusiasta.

Lucinda, invece, si sforzò di sorridere e, in qualche modo, non si notò che il suo sorriso era forzato, ma… non poteva fare a meno di pensare al fatto che lui sapesse dei suoi reali sentimenti per Ash. Aveva paura che Ash potesse intuire qualcosa con lui nelle vicinanze.

L'uomo, così, si avvicinò a loro e notò subito l'uovo Pokémon.

– E questo uovo? - domandò guardandolo e mettendo le mani sui fianchi.

– Non lo sappiamo. - disse Ash tornando a guardarlo a sua volta. - Ci stavamo chiedendo se qua vicino c'è una pensione Pokémon, ma non ne siamo sicuri. -

– In alternativa l'ha perso qualcuno. - disse Lucinda. - Però, naturalmente, non possiamo essere certi nemmeno di questo. -

– A proposito, perché nessuno sembra mai sapere da dove provengano le uova Pokémon? - chiese Clayton.

– Pare che siano i Pokémon a deporle. - rispose l'allenatore all'orecchio dell'uomo.

Lui, però, lo guardò confuso.

– Sì, ma allora perché non lo dicono? -

– Comunque sia… - iniziò a dire la coordinatrice chinandosi per prendere l'uovo. - Questo lo prendiamo con noi. - aggiunse tornando il piedi per poi girarsi a guardare i due. - Lo portiamo al Centro Pokémon più vicino, forse l'infermiera Joy sa come contattare il suo allenatore. -

– Supponendo che ne abbia uno. - disse Ash, dubbioso, incrociando le braccia.

– Ha ragione LucindaPi. - disse Clayton facendo un mezzo sorriso. - E anche se non ha un allenatore, sarà molto meglio che l'uovo stia in un ambiente protetto. -

❤️❤️❤️

I tre del Team Rocket si trovavano a bordo della loro mongolfiera. Erano stanchi morti e non avevano mangiato niente. Era un miracolo già solo che si reggessero in piedi.

In quel momento, lo stomaco di Jessie brontolò.

– Ho una fame che non ci vedo. - disse con gli occhi sbarrati.

– È colpa di James, ha finito tutte le provviste. - disse Meowth con sguardo molto simile.

– Datemi tregua ragazzi, anch'io non sono messo meglio di voi. - disse James, anche lui, con gli occhi sbarrati.

Ad un certo punto, però, la ragazza riuscì a mettere a fuoco, con lo sguardo, quello che aveva davanti a sé. Quando realizzò si trattasse di Clayton, sgranò gli occhi.

– È Clayton, ragazzi! -

– Cosa? Qui? Davvero? - si lasciò scappare il ragazzo, sorpreso, sgranando gli occhi a sua volta.

Senza perdere tempo, Jessie, spinse un pulsante rosso vicino al pallone della mongolfiera. Pulsante che fece cadere una rete in direzione dei tre a terra. Finendo per intrappolare Clayton.

– Ehi, ma cosa?! - si lasciò scappare Ash.

Poi, lui e Lucinda si voltarono, in avanti, e videro in cielo la mongolfiera.

– Sentite sentite, c'è nell'aria una voce! - esclamò Jessie con il suo solito fare teatrale.

Tuttavia, passarono diversi istanti e James non disse niente. Così, la ragazza decise di ripetere la battuta.

– Sentite sentite, c'è nell'aria una voce! -

Ancora niente, così decise di posare lo sguardo sull'amico. Rimase confusa, aveva ancora gli occhi sbarrati… tornò a guardare davanti a sé e, dopo essersi schiarita la voce, recitò, di nuovo, la battuta.

– Sentite sentite, c'è nell'aria una voce! -

Però ancora niente, così decise di voltarsi, arrabbiata, a guardarlo.

– OH, MA INSOMMA! -

Però, ancora nessuna reazione, anzi, il Pokémon disse qualcosa… anche se aveva, anche lui, gli occhi sbarrati.

– Parla con me e dice: ho fame. -

– Non scherzate! - strillò guardandoli tutti e due con ira. - Il nostro motto è sacro! Che credibilità abbiamo senza!? -

– Che credibilità abbiamo CON, vorrai dire. - disse Meowth senza neanche guardarla, con lo stesso sguardo di prima.

– Io non penso che cambi molto, motto sì o motto no. - disse, finalmente, James.

Intanto, i tre rimasti a terra li guardavano con aria critica. Clayton tentava di liberarsi dalla rete, ma le corde erano solide e, in più, sembravano stringersi di più ad ogni suo movimento.

– Pikachu, usa Fulmine! -

L'attacco, però, venne parato da una manona meccanica installata sulla mongolfiera. Si parò davanti a loro, aprendo le dita, assorbendo il fulmine. Dopo l'attacco, andò verso Clayton e lo sollevò da terra.

– Grazie della consegna! - esclamarono i tre nemici preparandosi ad andare via.

– FERMATEVI! - esclamò Ash prendendo ad inseguirli.

Lucinda stava per fare lo stesso, tuttavia in quel momento l'uovo si mosse, velocemente, un paio di volte. Stupita, si fermò guardandolo.

– Che cosa? Si sta già per schiudere?? -

❤️❤️❤️

– Beh, alla fine siamo stati fortunati. - disse Jessie, ormai tornata in sé, mettendo le braccia sui fianchi. - E voi due la volete smettere di fare gli zombie?! - aggiunse, arrabbiata, girandosi verso gli amici. - Lo avete capito o no che abbiamo appena catturato Clayton!? -

A quel punto, i due sgranarono gli occhi, perplessi, tornando alla realtà.

– Davvero l'abbiamo catturato? - domandò Meowth confuso.

– Ma quando è successo? - chiese James disorientato.

– Mentre voi due stavate dormendo in piedi! - strillò lei, ancora, per poi rimettere le mani sui fianchi e calmarsi. - Beh, così va meglio comunque… ora dobbiamo solo arrivare al quartier generale principale. -

– È una parola. - disse il Pokémon. - È proprio quando siamo in viaggio per completare la missione che, di solito, si registrano i nostri maggiori fallimenti. -

– Non è assolutamente vero. - disse Jessie, chiudendo gli occhi, voltandosi e incrociando le braccia.

– Un po' sì in realtà. - mormorò James, confuso, continuando a guardarla.

– Beh, dai. - cominciò a dire Meowth, chiudendo gli occhi con aria fiera, incrociando le braccia. - Magari stavolta ci va bene, sarebbe la prima in… quanti? 5 anni? -

– TEAM ROCKET! - esclamò Ash, dal basso, che continuava a correre senza sosta.

I tre, a quel punto, sgranarono gli occhi preoccupati.

– Oh-oh… è il bamboccio. - si lasciò scappare il Pokémon.

– Si mette male… - gli fece eco il ragazzo.

– Ma non ha mai niente di meglio da fare, quello!? - esclamò la ragazza, arrabbiata, stringendo un pugno in aria come a volerlo stritolare.

❤️❤️❤️

Clayton, intanto, era ancora avvolto dalla manona robotica e aveva capito che era inutile tentare di liberarsi. Peggiorava, solo, la situazione. Allora, mentre meditava un piano, con una faccia che, davvero, non sembrava pensare intensamente a qualcosa, guardava Ash continuare a correre.

Il ragazzo correva da un tempo che sembrava infinito. Correva e correva allo stremo delle forze… ma non si sarebbe fermato per nessun motivo al mondo.

L'uomo era colpito. Perché un ragazzino si dava tanto da fare per una persona che conosceva appena? In realtà, lo aveva pensato spesso, bella coincidenza quella che si chiamasse proprio Ash. Come il suo piccolo Ash. E, in più, doveva avere, anche, quasi la stessa età.

"Com'è bizzarra la vita." pensò Clayton continuando a guardarlo.

❤️❤️❤️

Lucinda stava continuando a correre a perdifiato. Purtroppo, l'uovo che aveva tra le braccia rappresentava un ostacolo non indifferente. Le copriva la visuale per metà e, inoltre, pesava abbastanza.

Come se non bastasse, all'improvviso, si mosse, velocemente, ripetutamente e lo guardò senza fermarsi.

– Non è possibile, sta succedendo proprio ora! Come faccio!? - esclamò nel panico.

Tuttavia, fortunatamente, fece presto a recuperare la calma. Si fermò e lo appoggiò per terra, poi fece qualche passo indietro.

L'uovo si mosse un altro paio di volte, poi si illuminò sotto lo sguardo, meravigliato, della ragazza e… dal guscio uscì un Eevee tutto sorridente.

– Eeve! - esclamò raggiante.

La coordinatrice era sbalordita. Non che non avesse mai visto un uovo Pokémon schiudersi, certo. Però… come dire? Avvertiva un certo senso di appartenenza. Un certo feeling con quel Pokémon. Come se fosse certa che tra di loro ci fossero delle affinità caratteriali.

– Eeve? - si lasciò scappare il Pokémon, confuso, notando il suo sguardo.

– Ah! - si lasciò scappare agitata per poi ricomporsi e sorridere ad occhi chiusi. - Io sono Lucinda. - disse per poi decidere di avvicinarsi tendendo la mano. - Piacere di conoscerti, Eevee. - aggiunse abbassandosi sulle ginocchia e aprendo gli occhi, continuando a sorridere.

Gli occhi di Eevee, allora, si illuminarono e fece un'espressione meravigliata. Quella ragazza… sentiva di potersi fidare. Nonostante non la conoscesse, c'era qualcosa che gli diceva che fossero simili. Che non avesse nulla di cui preoccuparsi.

Di lì a poco, una forte esplosione attirò l'attenzione di Lucinda. Guardò in alto, poi si alzò in piedi sorridendo entusiasta. Se ci avesse fatto caso, avrebbe potuto, ancora, sentire la voce del Team Rocket in lontananza dire: "RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE!".

– Grande! Ce l'ha fatta ancora! Il mio Ash è eccezionale!! - esclamò, entusiasta, chiudendo gli occhi e stringendo le mani vicino al cuore.

Tuttavia, superato l'entusiasmo si rese conto di quello che aveva detto e… aprì gli occhi con sguardo, da prima, confuso, poi terrorizzato.

– C-cosa?! Ho detto il MIO Ash?? Ma sul serio??! Che dico!? Perché dovrei dire il mio Ash… non ha senso!! -

A farla tornare alla realtà, era stato il fatto che l'occhio le fosse caduto su Eevee. La guardava in confusione, era chiaro che non stava capendo cosa stava succedendo. Come ben sapeva, i Pokémon avvertono i sentimenti degli umani, ma, quando questi sono confusi o cercano di essere repressi, il contatto telepatico è difficile da stabilire.

– Non importa. - disse, continuando a guardare il Pokémon. - Raggiungiamoli. - aggiunse facendo un paio di passi verso il Pokémon e prendendolo in braccio.

Mentre riprendeva a correre, si rese conto che era una fortuna che ci fosse Eevee. Si conoscevano da pochissimo, eppure guardarlo la tranquillizzava molto. Non sapeva, esattamente, cosa fosse, eppure aveva tutta l'aria di essere così.

❤️❤️❤️

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

Ash aveva colpito la mongolfiera del Team Rocket con un bel fulmine di Pikachu, così, il Team Rocket era saltato in aria e Clayton era tornato libero.

I due, ora, guardavano, vittoriosi, i tre sparire in un angolo del cielo. Dopo di che, Clayton si voltò verso Ash.

– Ti sono debitore, AshPika. - disse incrociando le braccia e sorridendo con aria orgogliosa.

– Non dirlo neanche per scherzo. - disse l'altro sorridendo, in modo molto più infantile, chiudendo gli occhi.

I due non si dissero altro, ma continuarono a guardarsi con rispetto. Ash aveva riaperto gli occhi e avevano notato tutti e due che il sole stava tramontando.

Quante cose avrebbe voluto chiedergli Ash, stimava e ammirava tantissimo Clayton. E, comunque, il sentimento era reciproco. L'uomo non sapeva, esattamente, come fosse possibile, ma sentiva una certa vicinanza al ragazzo. Lo stesso era per Ash, ma, probabilmente, non ci faceva molto caso.

– Ash! Clayton! -

I due, allora, si voltarono e Ash sorrise all'istante.

– Lucinda! Finalmente! -

Clayton, continuando a tenere le braccia incrociate, osservò, attentamente, prima l'uno e poi l'altra.

– Senti una cosa, Ash? - gli domandò, ad un certo punto, lasciando ricadere le braccia. - Sei sicuro che tra te e Lucinda ci sia, solo, un sentimento di amicizia? -

Ash, che si era girato a guardarlo appena lo aveva chiamato, lo guardò confuso. Certo… i sentimenti che provava per lei erano, un tantino, diversi, ma, ufficialmente, era così che stavano le cose. Perché Clayton gli faceva quella domanda?

❤️❤️❤️

Ash e Lucinda, dopo aver salutato Clayton, si erano rimessi in marcia verso la città. La ragazza aveva ancora in braccio Eevee e stava discutendo della faccenda con l'amico.

– Dovremmo appendere dei volantini. - disse lui.

– Sì e chiedere all'infermiera Joy di spargere la voce. - disse lei. - Ricordo quando ho trovato il tuo Pikachu disperso, mi sono diretta subito al Centro Pokémon, appena ho capito che non era un Pokémon selvatico. -

Intanto che parlavano, Pikachu, dalla spalla di Ash, aveva sorriso, a occhi chiusi, con aria incoraggiante, a Eevee e aveva alzato una zampa.

– Pika! -

Eevee, in tutta risposta, aveva sorriso a sua volta.

– Proprio così, Pikachu. - disse Ash guardandolo con la coda dell'occhio. - Troveremo l'allenatore di Eevee. - aggiunse facendo un mezzo sorriso determinato.

– O l'allenatrice. - precisò Lucinda.

– Esatto, era per dire. -

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Capitolo 28
*** La Pokéball smarrita ***


La Pokéball smarrita


Ash e Lucinda erano tornati nella città di Malie in attesa di ripartire verso la prima prova dell'isola Ula Ula.

– Va bene Dartrix, ora una Fendifoglia e tu, Pikachu, schiva e usa Attacco Rapido! -

L'allenatore, intanto, si stava allenando con due dei suoi Pokémon. La ragazza, invece, era seduta su una panchina a mangiare una Malasada assieme ai suoi Pokémon Piplup e Eevee che la stavano mangiando a loro volta. Tutti e tre, comunque, stavano seguendo l'allenamento colpiti.

– Certo che Dartrix e Pikachu sono proprio in forma. - commentò Lucinda senza staccare gli occhi da loro. - Dovremmo allenarci anche noi, ormai, a breve affronteremo la prossima prova. -

– Piplaa! - esclamò Piplup alzandosi in piedi, all'improvviso, e mettendo le pinne sui fianchi chiudendo gli occhi.

La coordinatrice e Eevee lo guardarono con perplessità.

– Vuoi allenarti ora? Piplup, ma hai appena finito di mangiare! -

Il Pokémon, tuttavia, non la ascoltò. Iniziò ad utilizzare la mossa Bolleraggio con avvitamento e, stavolta, effettuò una variante alla mossa. Anziché restare fermo sul posto a girare, cominciò a spostarsi. Il risultato fu che le bolle andarono da ogni parte, praticamente, l'intera zona ne era stata invasa.

– Stupendo! - esclamò la padroncina, entusiasta, alzando lo sguardo. - La mossa Bolleraggio, così, raggiungerà un altro livello! -

A Piplup, tuttavia, girava la testa e, in più, gli faceva anche male la pancia… quindi si era fermato. A qualche metro da Lucinda e Eevee, tenendosi la pancia con aria dolorante.

– Oh, Piplup… te l'avevo detto di aspettare un po'! - esclamò la ragazza preoccupata, ma, al contempo, un po' arrabbiata.

Il Pokémon, però, non aveva l'aria di ascoltarla molto… anzi, per niente. Era finito al confine con il campo di battaglia, quindi, avrebbe decisamente fatto meglio a spostarsi, perché… l'attacco Fendifoglia di Dartrix finì per colpirlo di striscio.

– No! - esclamò Lucinda alzandosi in piedi. - Piplup! - aggiunse correndo da lui.

Piplup era finito KO e anche Ash se ne era accorto subito. Smise di ordinare mosse ai suoi Pokémon e andò verso di loro.

– Tutto bene? Mi dispiace tanto, non volevo. - disse, demoralizzato, guardando Piplup steso a terra e Lucinda chinata vicino a lui.

– Non ti preoccupare, Piplup starà bene. - disse lei, tuttavia, senza guardarlo. - Ha solo mangiato e si è mosso troppo velocemente, un po' di riposo gli farà bene. Piplup, ora ritorna. - aggiunse prendendo la Pokéball, dalla tasca, a fine frase, e ritirando il Pokémon.

Dopo di che, si alzò in piedi guardando l'amico.

– Mi dispiace che senza volere abbiamo finito per colpirlo. - disse Ash.

– Non preoccuparti, è stato un incidente, Piplup si era messo in mezzo, come potevate saperlo? - disse Lucinda sorridendo rassicurante.

In quel momento, però, cominciarono a sentire un frusciò proveniente da un albero lì vicino. Così, stupiti, si voltarono a guardarlo.

Dall'albero cadde e rotolò a terra una Pokéball. I due si guardarono, istintivamente, sorpresi.

– Una Pokéball? - disse, interrogativa, la coordinatrice.

Ash e Lucinda, senza dirsi altro, allora, corsero verso l'oggetto. Quando arrivarono, il ragazzo si chinò sulle ginocchia e la prese.

– Cosa ci faceva una Pokéball sull'albero? - domandò, più a se stesso che agli altri, guardando la sfera.

– Non ne ho idea… è evidente che qualcuno l'ha persa, però… perché, proprio, su un albero? - disse lei preplessa. - Cioè, come ha fatto? -

– Non ne ho idea, ma so che dobbiamo trovare il proprietario. - disse per poi guardarla, alla fine della frase, con aria convinta.

– Facile a dirsi, non abbiamo neanche trovato il proprietario dell'uovo. -

– Stavolta è diverso, il Pokémon contenuto in essa potrebbe aiutarci a trovarlo. -

– Giusto! - esclamò Lucinda illuminandosi. - Chissà di che Pokémon si tratta… sarà di queste parti? - aggiunse facendosi più perplessa.

– Lo scopriremo subito. - disse Ash lanciando la Pokéball.

Quando la sfera toccò terra, il Pokémon al suo interno uscì.

– È Decidueye! - esclamarono, sorpresi, entrambi contemporaneamente.

Successivamente, l'allenatore prese dalla sua tasca il Pokédex e lo puntò sul Pokémon.

– Decidueye, Pokémon Alifreccia: Tiratore scelto, Decidueye può scagliare le piume con impressionante precisione, colpendo un bersaglio minuscolo a metri di distanza. È di natura calma e composta, ma va nel panico se è colto alla sprovvista. -

Dopo aver ascoltato la descrizione, il ragazzo, rimise via l'oggetto per guardare Decidueye.

– Piacere di conoscerti Decidueye, io sono Ash e lei è la mia amica Lucinda. - disse indicando la coordinatrice per poi lasciar ricadere il braccio. - Abbiamo trovato la tua Pokéball in mezzo alle foglie di un albero, vorremmo aiutarti a ritrovare il tuo allenatore. -

– Hai idea di dove si trovi ora? - gli domandò Lucinda facendo un passo avanti per essere al pari dell'amico.

Decidueye li guardò con aria impressa, poi, senza dire niente, si voltò e cominciò a volare via.

I due amici sgranarono gli occhi sorpresi da quella reazione.

– Aspettaci, Decidueye! - esclamò Ash prendendo a correre seguito a ruota da Lucinda.

❤️❤️❤️

Decidueye si era fermato davanti alla porta di una casa e, di lì a poco, i due amici lo avevano raggiunto tutti trafelati.

– Finalmente! - esclamò Lucinda mentre percorrevano i pochi metri che li separavano da lui.

– Perché sei scappato in quel modo, Decidueye? Potevi aspettarci, noi vogliamo aiutarti… - le fece eco Ash confuso.

In quel momento, qualcuno aprì la porta. Si trattava di una bambina mora che portava un fiocco rosso in testa. Sgranò gli occhi nel vederli, poi posò lo sguardo, solo, sul Pokémon.

– Decidueye! Ma dov'eri finito?? Il nonno ti sta cercando! - esclamò la bambina preoccupata.

– Il nonno? - si lasciò scappare l'allenatore, confuso.

– Quindi Decidueye è di tuo nonno? - gli fece eco la coordinatrice con espressione molto simile.

Lei annuì facendo cenno di sì con la testa per poi tornare a guardarli.

– Sì, ed è uscito a cercarlo, è andato al Prato di Malie. -

A quelle parole, Decidueye, senza indugiare un attimo, si voltò e spiccò il volo.

– Aspetta, Decidueye! - esclamò Ash guardandolo.

– Veniamo con te! Rallenta! - esclamò, a sua volta, Lucinda.

– Ma voi due… - inizio a dire, la bambina, attirando il loro sguardo. - Siete degli allenatori? Come avete fatto a trovare Decidueye? -

– Era in una Pokéball su un albero. - rispose la ragazza.

– Ci stavamo allenando ed è caduta… perché si trovava lì? - le fece eco il ragazzo.

– Perché il nonno è un appassionato di volo in mongolfiera. - spiegò la bambina un po' demoralizzata. - A questo punto, suppongo che la Pokéball gli sia scivolata e che non se ne sia accorto. -

– Sta tranquilla. - disse Ash con aria incoraggiante, dal momento che vedeva la bambina preoccupata. - Ci pensiamo noi a riportargliela. -

– Veramente?? - si lasciò scappare lei sorpresa e meravigliata.

– Certo, lascia fare a noi! - esclamò Lucinda sorridendo ad occhi chiusi. - Siamo esperti nell'aiutare le persone! Soprattutto se hanno perduto qualcosa e hanno bisogno di una mano per ritrovarla! -

– Vi sono profondamente grata. - disse la bambina sorridendo.

– A proposito, puoi dirci dov'è il Prato di Malie? - le chiese l'allenatore, ricordando che non avevano idea di dove fosse quel luogo.

❤️❤️❤️

Ash e Lucinda, così, camminando un po', avevano raggiunto il Prato di Malie. L'allenatore aveva liberato Dartrix, così stava perlustrando la zona via cielo. Pensavano che, così facendo, sarebbero riusciti ad ottimizzare i tempi.

– Speriamo di trovare Decidueye presto. - commentò la ragazza, mentre continuavano a camminare.

– O il suo allenatore. - precisò il ragazzo.

Ad un certo punto, però, dovettero fermarsi perché da un cespuglio lì vicino saltò fuori un allenatore.

– Salute a voi viaggiatori, ja! State facendo il Giro delle Isole, ja? -

– Ma qui sono tutti tedeschi? - domandò Lucinda con fare retorico avvicinandosi ad Ash e isolando la bocca con la mano.

– Saranno turisti. - commentò l'altro altrettanto confuso.

– Come noi del resto, però mi fa strano. -

– Tutto bene, ja?? -

I due, allora, tornarono a guardarlo sentendosi colpevoli.

– S-sì! - esclamò la coordinatrice esitante.

– Ora dobbiamo proprio andare. - le fece eco l'allenatore tentando, anche, di sorridere.

– Ma come, ja? Io voglio fare una lotta Pokémon, ja. -

– Ci dispiace, ma ora proprio non possiamo. - disse Lucinda in difficoltà.

– Sì, stiamo cercando due nostri amici, sarà per un'altra volta, direi che non è proprio il caso. -

– Capisco, ja, capisco. - disse chiudendo gli occhi e facendo cenno di sì con la testa. - Avete paura e accampate scuse, ja, è comprensibile, ja. -

– Accampare scuse?! Ma come ti permetti!? - esclamò Ash infuriandosi già.

– Calmati, Ash… - disse Lucinda guardandolo preoccupata.

– Accetto la sfida! Vediamo se sei bravo a combattere quanto a parlare! - disse lui ignorandola totalmente.

– Cosa? Ash, no! Non abbiamo tempo!! - esclamò lei incredula e contrariata.

❤️❤️❤️

Intanto, Dartrix, continuando la sua perlustrazione, aveva trovato Decidueye. Si trovava a terra nei pressi di un laghetto, così aveva deciso di scendere e andare da lui.

– Dartrix! - esclamò, entusiasta, il Pokémon fermandosi vicino all'altro e facendo il saluto militare con l'ala.

Decidueye, che stava osservando il laghetto, si voltò a guardarlo con aria annoiata. Dopo di che, tornò a voltarsi, ma, stavolta, dandogli le spalle e preparandosi a spiccare il volo.

Dartrix, allarmato, volò davanti a lui il più velocemente possibile.

– Dartrix, Dartrix! - esclamò il Pokémon sperando di riuscire a farlo ragionare.

L'altro, in tutta risposta, lo scansò e si preparò a volare di nuovo.

– Dartrix! - disse, ancora, Dartrix andando davanti a lui per bloccarlo.

Decidueye, a quel punto, lo colpì con l'ala e lui rispose all'attacco… tuttavia, data la sua interiorità di livello, cadde a terra. Però, nonostante i graffi, si rialzò subito. Era pronto ad attaccare di nuovo, tuttavia, in quel momento, un fascio di luce lo avvolse lasciandolo spiazzato. Anche Decidueye era sorpreso.

Il bagliore si placò e, ora, al posto di Dartrix vi era un Decidueye.

Il Pokémon si guardò, meravigliato, il corpo e le ali, poi tornò a guardare l'altro. Stavolta si sforzò di fare uno sguardo più risoluto. Uno sguardo che pensava si adattasse di più al suo nuovo aspetto.

❤️❤️❤️

– Mi hai battuto, ja. - disse l'allenatore, che aveva appena finito di lottare con Ash, grattandosi il retro della testa con un sorriso mortificato. - Non me lo aspettavo, sei forte ragazzino, ja. -

L'allenatore dai capelli neri chiuse gli occhi e mise le mani sui fianchi con aria orgogliosa. Di solito non si atteggiava così, ma era, davvero, irritato. Reputava quell'allenatore un vero e proprio sbruffone.

La coordinatrice, invece, guardava l'amico incredula e rassegnata allo stesso tempo.

– Beh, ho perso, vi avevo giudicato male, a presto, ja! - disse lo sfidante, facendo un cenno di saluto, prima di andare via.

Ash continuava a mantenere la sua posa vittoriosa e Lucinda era sempre più incredula.

– Ash, è andato via, ora puoi smettere di atteggiarti. -

Allora l'amico, lasciò ricadere le braccia e tornò a guardarla facendo un mezzo sorriso.

– Ora dobbiamo proprio riprendere le ricerche, abbiamo perso anche troppo tempo. -

– Speriamo che Dartrix abbia avuto più fortuna di noi. - disse lui smettendo di sorridere e facendosi più preoccupato.

– Certo che se tu avessi evitato di metterti a combattere proprio in questo momento… -

– Ma lui mi aveva provocato! -

– Come diceva Iris? Che sei un bambino? Mi sa che aveva proprio ragione… -

– Lucinda! -

Intanto che i due discutevano, un uomo piuttosto anziano si avvicinò a loro.

– Scusate? -

I due, allora, si voltarono a guardarlo, confusi, e si ammutolirono.

– Mi rincresce disturbarvi, ma non so più dove cercare… avete per caso visto una Pokéball da queste parti? -

Ash e Lucinda, istintivamente, si guardarono poi tornarono a guardare lui.

– Non da queste parti. - prese a dire il ragazzo. - Ma abbiamo trovato una Pokéball su un albero, ci hanno detto che il suo allenatore la sta cercando in questo prato. -

– La Pokéball contiene un Decidueye. - precisò la ragazza.

A quella frase, gli occhi dell'uomo si illuminarono.

– Un Decidueye?! Il mio Decidueye?? -

I due si guardarono di nuovo, poi tornarono a guardare il signore.

– Non posso esserne certo, signore, ma a questo punto immagino di sì. - disse Ash un po' mortificato.

– Il problema è che Decidueye è scappato. - disse Lucinda con espressione molto simile. - Quando ha saputo che lei lo stava cercando su questo prato, è volato via senza aspettarci. -

– Il mio Decidueye… - commentò l'uomo facendo un sorriso caldo. - Non cambierà mai, sempre un'anima solitaria, ma mi vuole molto bene. -

– Ha idea di come possiamo trovarlo? - gli domandò Ash riportandolo alla realtà.

L'anziano, a quel punto, tornò a concentrarsi su di loro. Sì, un'idea ce l'aveva e ci stava già ragionando su.

❤️❤️❤️

Il Team Rocket si trovava sulla sua mongolfiera e stava perlustrando la zona del Prato di Malie.

– Che caldo… - mormorò, esausta, Jessie con la testa sprofondata sul cornicione della mongolfiera. - Siamo in inverno, ma non si direbbe per niente. -

– È il clima di Alola. - disse Meowth, affaticato, con gli occhi sbarrati. - Qua fa sempre caldo, che sia notte che sia giorno, che piova o che ci sia il sole. -

– Il risultato è sempre che ci si scioglie. - commentò James. - Come un gelato di Vanillite al sole… -

Dopo quello scambio di battute, tutto tacque, fino, però, a quando…

– Ah, ci sono i bambocci su quella mongolfiera. - commentò il Pokémon, tuttavia, avendo sempre gli occhi sbarrati.

– Bambolfiera che? - si lasciò scappare il ragazzo senza, tuttavia, neanche guardarlo.

– I bambocci in mongolfiera!? - esclamò la ragazza afferrando il binocolo e guardando.

Nel frattempo, Ash, Lucinda e l'uomo erano, davvero, il mongolfiera. La passione per i viaggi in mongolfiera dell'uomo si era rivelata utile. Così facendo avrebbero trovato i Pokémon molto prima.

– Quindi lei va in mongolfiera da quando era giovane? - gli domandò Lucinda affascinata dalle sue storie.

– Proprio così. - confermo lui. - Anni fa, io e il mio Decidueye abbiamo visitato tutta Alola così. -

Ash, intanto, aveva preso il cornicione della mongolfiera e guardava giù.

– Eccoli là! - esclamò, entusiasta, indicandoli. - Caspita! Ma quello è Dartrix! Si è evoluto in Decidueye!! Quanto avrei voluto esserci stato! -

– Fa vedere? - disse Lucinda, afferrando il cornicione, guardando giù a sua volta. - Certo che Dartrix… volevo dire, Decidueye, è proprio eccezionale. L'ha convinto a smettere di scappare e a fermarsi! -

Tornando al Team Rocket, Jessie si tolse il binocolo dagli occhi poco convinta.

– Sembra che stessero cercando qualcosa. - commentò Meowth, leggermente, perplesso.

– In effetti, cercare qualcosa dall'alto è sempre meglio. - disse James incrociando le braccia.

– Comunque sia! - esclamò Jessie, voltandosi e, andando verso i comandi. - L'importante è che non ce l'hanno con noi, possiamo continuare a farci i fatti nostri. -

– Hai ragione e poi dobbiamo ancora cercare Clayton. - le disse Meowth con aria molto tranquilla.

In quel momento, però, una forte corrente d'aria fece diventare scuro il cielo cominciando a trascinarli. Cercarono di opporre resistenza, ma non ci fu nulla da fare. Il Team Rocket… stava per partire, di nuovo, alla velocità della luce!

– MA NON È GIUSTO! -

Anche gli altri tre sulla mongolfiera erano in crisi. Lucinda aveva gli occhi chiusi e continuava a tenersi. Lo stesso valeva per Ash, naturalmente, invece, l'uomo stava cercando un modo per recuperare il controllo della situazione.

– Ma che succede?! Aiuto! - esclamò la ragazza preoccupata.

Di lì a poco, la parte di mongolfiera, alla quale si tenevano, si spaccò. I pezzi volarono via e Ash prese, prontamente, la mano di Lucinda. Tuttavia, purtroppo, l'aria li separò e lei cadde nel vuoto.

– LUCINDA! - esclamò Ash, immensamente, preoccupato.

Lei, durante la caduta, chiuse gli occhi, ma, fortunatamente, il Dartrix di Ash, volando, la prese in tempo. Allora, meravigliata, aprì gli occhi e sorrise.

– Decidueye, grazie! - esclamò per poi ricercare lo sguardo del ragazzo. - Tutto bene! -

– Grande, Decidueye! - esclamò l'allenatore sorridendo. - Ti ringrazio molto… - aggiunse abbassando il tono di voce.

Il vento, finalmente, si era un po' calmato. Il cielo stava cominciando a tornare chiaro. Ormai il peggio era passato.

❤️❤️❤️

Il sole, ormai, stava per tramontare. Decidueye aveva riportato Lucinda a terra e anche gli altri due erano atterrati.

– Lucinda! - esclamò Ash correndo da lei.

– Ash! - esclamò voltandosi e portandosi, istintivamente, una mano sul cuore.

– Come stai?? Tutto bene? - le chiese fermandosi.

Lei fece di sì con la testa ad occhi chiusi.

– Tutto bene, tutto bene. - disse riaprendo gli occhi. - E anche questa missione è compiuta brillantemente! -

– Puoi dirlo! -

Così dicendo, si scambiarono il cinque guardandosi e continuando a sorridere.

– Non so come ringraziarvi. - disse l'uomo avvicinandosi.

Loro due, allora, si voltarono a guardarlo sorridendo ancora.

– Si figuri. - disse Ash.

– Aiutiamo sempre gli altri volentieri. - disse Lucinda. - Siamo felici che lei e Decidueye siate riusciti a ricongiungervi. -

– Questa è la Pokeball di Decidueye. - disse l'allenatore prendendola dalla tasca e porgendola all'uomo.

L'uomo la prese, la osservò e tornò a guardarli con aria carica di gratitudine. Stava anche mezzo sorridendo, a dirla tutta.

– Allora ciao, alla prossima. - disse per poi voltarsi verso il Pokémon. - Decidueye, torniamo a casa! -

Mentre Pokémon e allenatore se ne stavano andando, Ash e Lucinda li guardarono con un sorriso compiaciuto sul volto.

Di lì a poco, tuttavia, l'allenatore venne costretto a fare un balzo avanti, perché…

– Decidueye! - esclamò, divertito, voltandosi a guardarlo.

Decidueye gli aveva beccato la spalla per richiamare la sua attenzione. Sorrideva con aria complice e orgogliosa.

– Ti sei evoluto! - esclamò Ash, ad occhi chiusi, abbracciandolo. - Non vedo l'ora di disputare la prossima prova con te! Sarai fortissimo!! -

– Dee! - esclamò il Pokémon chiudendo gli occhi contento.

Lucinda li osservava con aria felice. A dirla tutta, aveva gli occhi anche un po' lucidi… erano momenti come quello che le riempivano il cuore di felicità. Vedere Ash contento… per lei non aveva prezzo…

In quel momento, una delle Pokeball che aveva in tasca liberò un bagliore e lei rimase sorpresa.

– Eeve! - esclamò Eevee sorridendole.

La ragazza, dopo un altro momento di perplessità, sorrise e il Pokémon le saltò in braccio. Così, si abbracciarono in modo molto simile ad Ash e Decidueye.

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Capitolo 29
*** Osservatorio Hokulani ***


Osservatorio Hokulani


Proprio mentre si stava svolgendo la prova di Ash e Lucinda all'Osservatorio Hokulani, c'era stato un back-out che, ovviamente, aveva gettato nel panico tutti.

– Che succede?! Perché le luci si sono spente all'improvviso?? - domandò la coordinatrice confusa e spaventata.

– Chys, fa parte della prova? - gli chiese l'allenatore indirizzando lo sguardo su di lui, senza, tuttavia, vederlo granché bene.

Flashback

Ash e Lucinda avevano preso l'Exeggutorbus per raggiungere il Picco Hokulani. Una volta arrivati lì avrebbero potuto disputare la prima prova dell'isola Ula Ula.

– Guarda Ash! - esclamò la coordinatrice, entusiasta, indicando con il dito fuori dal finestrino. - Ci sono tantissimi Pokémon che non abbiamo mai visto! -

Lui, infatti, aveva il Pokédex in mano ed era concentratissimo a guardare le descrizioni di ognuno.

– Siamo fortunati ad aver preso questo autobus! - commentò, sorridendo ad occhi chiusi, sempre rivolta verso il finestrino. - Così abbiamo potuto vedere tanti Pokémon nuovi, chissà se qualcuno di questi ci capiterà di affrontarlo nella prova di oggi. -

Intanto, Ash stava guardando l'ennesima descrizione di un Pokémon sull'oggetto elettronico che teneva in mano.

– Charjabug, Pokémon Batteria: Quando Chajabug mangia, parte dell'energia si accumula nel suo corpo sotto forma di elettricità. Gli allenatori che amano il campeggio apprezzano la sua compagnia. -

– Siete degli allenatori? - domandò loro una donna, con un sorrisone stampato in faccia, seduta su un sedile della fila di fianco a loro. - State andando all'Osservatorio Hokulani per la prova, giusto? -

– Esatto! - confermò Lucinda sorridendo a occhi chiusi.

– Io sono un allenatore di Kanto, mentre la mia amica è una coordinatrice di Sinnoh. - disse Ash.

– Come mai così lontani da casa? - chiese sorpresa. - Siete proprio dei giovani intraprendenti, la nuova generazione è piena di sorprese. - aggiunse sorridendo orgogliosa.

I due, inizialmente, fecero uno sguardo confuso, poi, però, si guardarono e sorrisero ad occhi chiusi.

Passarono pochi altri minuti e, finalmente, l'autobus arrivò a destinazione. I due amici furono i primi a scendere.

– Finalmente eccoci qui! - esclamò Lucinda alzando le braccia al cielo e sorridendo a occhi chiusi. - Andiamo subito, vero? - aggiunse voltandosi a guardare Ash, riaprendo gli occhi.

– Certo, sai da che parte? -

La ragazza, allora, cominciò a guardarsi intorno e presto individuò l'edificio.

– Trovato! È laggiù. - disse sorridendo con aria vittoriosa.

– Ok, allora andiamo. – disse lui.

E così, dopo uno sguardo d'intesa, cominciarono ad incamminarsi.

Avevano, praticamente, raggiunto la porta, quando…

– Buon pomeriggio! - esclamò una ragazza con dei grandi occhiali rossi, sorridendo a occhi chiusi.

– Buon pomeriggio! - le fece eco un ragazzo, con la stessa espressione.

– Stavate per entrare?? Disturbiamo?? - chiese, retoricamente, un altro ragazzo più basso.

Ash e Lucinda, istintivamente, si guardarono confusi. E quelli chi erano? Erano comparsi, praticamente, dal nulla. I due ragazzi sulla sinistra della porta e la ragazza alla destra.

– Charjabug! TORNATE QUI!! -

In quel momento, però, un branco di Charjabug iniziò ad avanzare verso di loro. Ash e Lucinda furono veloci a spostarsi, uno da una parte e uno dall'altra, in modo da far passare i Pokémon che, tra l'altro, procedevano a grande velocità. Lo stesso, però, non riuscirono a fare gli altri tre… risultato, vennero spazzati via in aria.

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

I due, che, intanto, si erano riavvicinati, guardarono i tre decollare con aria confusa.

– Ma che? Era il Team Rocket? - si lasciò scappare la ragazza.

– SCUSATEE!? -

Ash e Lucinda, allora, si voltarono mantenendo la stessa aria confusa di prima.

Un giovane uomo si fermò davanti a loro piegandosi in due con il fiatone.

– Grazie… per… aver… fermato… i… Charjabug… - disse facendo delle pause tra le parole a causa del fiato corto.

– Si figuri… - disse Ash perplesso e un po' preoccupato.

– In realtà si sono fermati da soli, perché li stava inseguendo? Sono suoi Pokémon?? - domandò, invece, retoricamente, Lucinda.

A quel punto, il giovane si rialzò a guardarli e sorrise con gratitudine.

– Fanno parte del nostro allevamento del Picco Hokulani, sono la nostra riserva di energia. -

I due lo guardarono sorpresi.

– Ma è straordinario! - esclamò Lucinda entusiasta. - Perciò questi Pokémon da soli producono l'energia per l'intera città? -

– Esatto, proprio così. - confermò l'uomo sorridendo cordiale. - A proposito, mi chiamo Tapso, immagino che voi siate degli allenatori intenti a svolgere il Giro delle Isole, dico bene? -

– Esatto, siamo Ash e Lucinda. - disse Ash accennando un sorriso sicuro.

– Un allenatore e una coordinatrice, ma siamo ad Alola per affrontare tutte le prove e allenarci in vista dei nostri successi futuri! - spiegò la ragazza con aria, ancora, entusiasta.

– Vedo con piacere che siete due giovani promettenti con grandi sogni. - commentò Tapso sorridendo a occhi chiusi. - Dovete sapere che il Capitano della prova, Chys, è mio cugino. -

– Davvero?? - disse Lucinda, spontaneamente, mentre l'amico si limitò a guardarlo sorpreso.

– Quando terminerete la prova con successo, anch'io avrò una ricompensa da darvi, quindi passate a trovarmi. -

– Sul serio? Di che si tratta? - domandò Ash.

– Ve lo dirò al termine della prova, intanto vi auguro buona fortuna. - rispose lui sorridendo a occhi chiusi.

Anche i due sorrisero con gratitudine, poi si voltarono quasi contemporaneamente, ma… i Charjabug davanti alla porta costituivano un bel ostacolo. Risultato: sembrava che i due stessero camminando sulle uova.

– Charjabug! Ora basta!! Spostatevi di lì!! - esclamò Tapso, agitato e mortificato allo stesso tempo, urlando contro ai Pokémon che sembravano, tuttavia, ignorarlo.

La porta automatica si aprì davanti ad Ash e Lucinda, facendoli rimanere sorpresi.

– Benvenuti! - esclamarono, cordialmente, una serie di persone all'unisono.

Si trattava di uomini e donne, che indossavano la stessa uniforme, seduti a diverse scrivanie. Anche posizionate sui lati opposti, gli uni agli altri, della stanza.

Nonostante fosse ancora sorpresa, come del resto lo era lui, Lucinda, si avvicinò ad Ash per parlare in modo che gli altri presenti non sentissero. Non distogliendo, però, lo sguardo davanti a sé.

– Sbaglio o è la prima volta che succede? -

L'altro, invece, spostò lo sguardo su di lei.

– Beh, è anche la prima volta che svolgiamo la prova all'interno di un edificio. -

– Siete qui per sostenere la prova, vero? - domandò, retoricamente, una donna sorridendo a occhi chiusi. - Dovete prendere l'ascensore e andare al primo piano, la porta è la prima che incontrate. - aggiunse indicando con un braccio l'ascensore.

– Grazie mille! - esclamarono entrambi, già concentrati, facendo cenno di sì con la testa.

Iniziarono, così, a incamminarsi. Arrivati davanti a esso entrarono e, in poco tempo, arrivarono a destinazione.

– Ecco la porta! - esclamò Lucinda indicandola e correndo.

Ash la seguì, subito dopo, ma a passo, decisamente, più lento.

Nonostante la sicurezza dimostrata, Lucinda esitò ad aprire la porta. Rimase con la mano sul pomello della porta, ma la sua espressione non era più tanto convinta. Un po' si faceva rabbia, ma non poteva farci niente. Continuava a pensare all'ultima prova che avevano disputato. Avevano vinto, la seconda volta, per miracolo. Ash si era buttato molto giù in quell'occasione… e se fosse successo ancora?? Se non fosse stata all'altezza delle aspettative e Ash si fosse demotivato?? Dopotutto lei, principalmente, lo faceva per lui. Il Giro delle Isole era l'inizio della sua rinascita! Doveva esserlo, perché dopo quello che era successo a Kalos…

– Lucinda? - la richiamò l'allenatore fermandosi qualche metro dietro di lei.

Qualcosa non andava, era chiaro… e questo lo lasciava perplesso. Che cosa stava succedendo così all'improvviso?

La ragazza, allora, con uno sforzo immane, si voltò. Non staccò la mano dalla maniglia, semplicemente, la girò su se stessa. E posò anche l'altra.

I suoi occhi, ora, erano un po' lucidi. Forse era un'esagerazione e lei per prima lo pensava, ma, dopo tutto quello a cui aveva pensato, come poteva essere diversamente?

– Siamo davvero pronti? Forse sarebbe meglio che ci allenassimo ancora. -

– Ma che stai dicendo, Lucinda? Ci siamo già allenati tanto. -

– L'ultima volta… lo sai com'è finita al primo tentativo… - disse lei abbassando, istintivamente, la testa. - Vorrei solo che non ricapitasse. -

Il ragazzo per un po' continuò a essere confuso, poi, però, gli sembrò di capire. Lo riconosceva. Era colpa sua. Era stato lui a prendere così male il fatto che avessero perso. Era normale che, ora, Lucinda avesse paura che si ripresentasse la medesima situazione.

– Non succederà, vinceremo! - esclamò lui in maniera sicura, ma al tempo stesso incoraggiante.

L'amica, a quel punto, rialzò lo sguardo sorpresa. A sorprenderla tanto era stato il suo tono di voce. Sembrava intenzionato ad aggiungere qualcosa, ma che, prima, avesse modulato appositamente il tono per attirare il suo sguardo.

– Ma anche se non vincessimo al primo tentativo… riproveremo. E riproveremo ancora. Fino alla fine, finché non ci riusciremo! -

Ora gli occhi di Lucinda si erano illuminati. Il suo cuore si era riempito di gioia e sentiva una grande energia crescere, nuovamente, in lei sempre più.

– Bene! - esclamò per poi voltarsi di scatto e aprire la porta.

La stanza che si presentò davanti ai loro occhi era un vero e proprio laboratorio. Un po' piccolo e dallo stile, leggermente, infantile. Comunque sia, non impiegarono molto tempo a individuare Chys.

– Salute a voi, sfidanti! - esclamò, sorridendo, cominciando a camminare loro incontro.

I due si guardarono rapidamente, poi fecero alcuni passi all'interno della stanza simultaneamente.

– Ciao, tu devi essere Chys. - lo salutò Ash mentre camminavano.

Si incontrano, praticamente, a metà strada e si fermarono contemporaneamente.

– Esatto, il Capitano di questa prova. - disse Chys continuando a sorridere. - Siete pronti a giocare al mio quiz?? Non è mica semplice, sapete? A proposito, come vi chiamate? -

– Io sono Ash e lei è Lucinda. - disse Ash, tuttavia, già confuso per via di quello che aveva detto.

– Scusami, hai detto per caso quiz? - chiese Lucinda confusa almeno quanto lui.

Chys, tuttavia, era già corso da un'altra parte della stanza. Si era avvicinato a una strana cosa con sopra un drappo. Poi, li aveva guardati mentre sorrideva.

– TA-DANNN! - esclamò togliendolo di scatto restando, tuttavia, a guardarli. - Vi presento il PokéDomin_evoc_2.0! Allora, pronti?? -

– PokéDomin_evoc_2.0? - ripeté la coordinatrice perplessa.

– Prima domanda! - esclamò il Capitano leggendo da un quaderno che gli era apparso tra le mani. - Che Pokémon fa questo verso? -

La macchina, a quel punto, emise il verso di un Pokémon, ma Ash e Lucinda erano, ancora, confusi.

– Non ne ho idea. - disse Ash spontaneamente.

– Attento, Ash! - esclamò Lucinda guardandolo.

Grazie all'intervento di Lucinda, infatti, Ash riuscì a evitare di essere colpito. Era un Pokémon saltato giù dal soffitto che, ora, si era posato a terra.

– Ehi, ma è uno dei Pokémon che abbiamo visto prima! - commentò il ragazzo, ancora un po' spaventato, dopo aver indietreggiato parecchio.

La coordinatrice, invece, prese fuori il Pokédex per guardare la descrizione.

– Grubbin, Pokémon Coleolarva: I Grubbin hanno capito che stare vicini ai Pokémon di tipo Elettro li protegge dagli attacchi dei Pokémon di tipo Volante! Con le loro potenti mascelle possono staccare la corteccia dagli alberi per succhiare la deliziosa linfa. -

– Ok, Pikachu! - esclamò Ash stringendo un pugno con aria determinata. - Usa Codacciaio! -

– Pika! -

Pikachu saltò e sferrò un attacco ben assestato con la coda… spazzando via il Pokémon rivale che, praticamente, scomparve in aria in qualche parte del soffitto.

– Cosa? È stato così facile? - commentò l'allenatore, stranito, allentando il pugno e tornando più dritto.

Anche Lucinda, nonostante non avesse detto niente, era confusa.

Tuttavia, di lì a poco, dal soffitto caddero altri due Pokémon. Uno sulla testa della ragazza e uno su quella del ragazzo, fortunatamente, però, se ne accorsero in tempo e furono veloci a spostarsi.

– Sono due Chajabug! - esclamò Ash sorpreso.

Stavolta fu Lucinda la prima a fare uno sguardo deciso. Così, prese dalla tasca una Pokéball e la lanciò.

– Piplup, usa Bolleraggio! -

Il Pokémon utilizzò la mossa richiesta, tuttavia entrambi i Pokémon si spostarono.

– Aspetta, ma Charjabug è un Pokémon di tipo Elettro. - disse l'amico guardandola. - Piplup ha lo svantaggio del tipo, sarebbe meglio scegliessi qualcun altro… Cleffa ad esempio! -

– Non ti preoccupare. - disse lei continuando a guardare il campo di battaglia sorridendo determinata. - Ho intenzione di usare la nostra ultima strategia… successo garantito, sicuro! -

Piplup, infatti, iniziò a utilizzare la mossa Bolleraggio girando su se stesso e girando, anche, per tutta la stanza. Le bolle volarono dappertutto e, inevitabilmente, i Chajabug si ritrovarono circondati.

– Grande! - esclamò l'allenatore sorridendo. - Presto Pikachu, avvicinati e usa Fulmine! -

Il Pokémon giallo, così, si avvicinò e utilizzò la mossa richiesta dopo aver effettuato un salto. Ebbe successo e il risultato fu che i due Pokémon caddero a terra KO.

– Evvai, ha funzionato! - esclamarono Ash e Lucinda girandosi, l'uno verso l'altra, a occhi chiusi.

Pikachu e Piplup si sorrisero in modo molto simile.

– Pika! -

– Piplaa! -

Esclamarono, contemporaneamente, scambiandosi il cinque.

– Ma che succede? - disse Chys, confuso e allarmato, guardando la sua macchina da tutti i lati. - Perché non ha suonato quando sono arrivati i due Charjabug?? Non capisco… è rotta?? -

Di lì a pochi secondi, però, tutto diventò scuro. Capirono tutti subito che era saltata la luce.

Fine flashback

– Che succede?! Perché le luci si sono spente all'improvviso?? - domandò la coordinatrice confusa e spaventata.

– Chys, fa parte della prova? - gli chiese l'allenatore indirizzando lo sguardo su di lui, senza, tuttavia, vederlo granché bene.

– Non so cosa sia successo. - disse il Capitano chinando, istintivamente, il capo. - Dovrei andare a controllare, ma questo, purtroppo, comporterebbe sospendere la prova… -

– Che cosa?? - si lasciò scappare la ragazza.

– Possiamo continuare lo stesso, Chys! - esclamò, invece, il ragazzo.

– Ma Ash, non si vede quasi niente… - commentò Lucinda, demoralizzata, voltandosi verso di lui.

Ash, in tutta risposta, tirò fuori dalla tasca lo smartphone e accese la torcia.

– Perciò la tua idea sarebbe continuare la prova con quella piccola fonte di luce? - domandò, retoricamente, l'amica con gli occhi sbarrati.

– Dovrei avere delle candele da qualche parte. - disse Chys sorridendo in modo forzato.

In quel momento, però, sentirono un grido di un Pokémon alle loro spalle e si voltarono.

– È il Pokémon dominante! - esclamò, istintivamente, Lucinda.

Velocemente prese il Pokédex per leggere la descrizione… anche se fece fatica a capire dove doverlo puntare.

– Vikavolt, Pokémon Cervolante: Vikavolt usa le grandi mandibole per incanalare l'elettricità prodotta nel suo corpo, poi rilascia una potente scarica che stordisce l'avversario. I Pokémon di tipo Volante, che prima dell'evoluzione rappresentavano un pericolo, ora non hanno speranze. -

– D'accordo, Litten! - esclamò Ash lanciando la Pokéball. - Facciamo luce sull'intera situazione! -

Il Pokémon uscì e si posò a terra. Da subito, il suo sguardo, era determinato.

– Usa Fuococarica! -

Il Pokémon nemico, però, si spostò facendo andare l'attacco a vuoto.

– Ora ci penso io! - esclamò la coordinatrice. - Cleffa, usa Canto! - aggiunse lanciando la Pokéball.

Cleffa utilizzò la mossa richiesta ancora prima di toccare terra. Vikavolt non fece in tempo a controbattere e cadde addormentato.

– Ha funzionato! - esclamò Lucinda sorridendo entusiasta.

Anche Ash sorrise e stava per esultare, ma, proprio in quel momento, il Pokémon nemico si rialzò.

– Ma come? - disse lei confusa.

– Non è la prima volta che glielo vedo fare. - disse Chys con una certa mortificazione. - Vikavolt è un Pokémon piuttosto resistente ad attacchi di questo tipo. -

Vikavolt, a quel punto, utilizzò Ronzio e nella stanza cominciò a sentirsi un continuo suono fastidiosissimo.

Ash, Lucinda e, persino, Piplup e Pikachu chiusero gli occhi tappandosi le orecchie. Cleffa svenne persino e Litten chiuse solo gli occhi con aria infastidita.

– Tra il buio e questo ronzio non si capisce più niente! - esclamò il Capitano, a sua volta, con occhi chiusi e orecchie tappate.

– Litten, ce la fai?! - gli domandò l'allenatore sforzandosi di aprire gli occhi e guardarlo.

Quando ci riuscì notò che il Pokémon era in seria difficoltà. Aveva gli occhi chiusi e il vento alzato dalla mossa sembrava dargli molto da fare.

Decise, quindi, di spostare lo sguardo su Pikachu davanti a lui.

– Pikachu, dobbiamo trovare il modo di controbattere, pronto?! -

Il Pokémon si tolse le mani dalle orecchie e lo guardò deciso, tuttavia in quel momento…

– Litteen! -

Litten corse e con un balzo si scaraventò su Vikavolt. Purtroppo, però, venne facilmente respinto e cadde a terra quasi allo stremo delle forze. Il Pokémon nemico si stava già preparando a sferrare l'attacco Scintilla. Litten aveva gli occhi chiusi e un'aria che faceva pensare fosse quasi KO, tuttavia il suo corpo si illuminò di una luce azzurrina.

Tutti rimasero meravigliati e, quando il Pokémon tornò del suo colore naturale, alla fine, Ash sorrise entusiasta.

– Litten! Ti sei evoluto in Torracat! -

– Cleffa, ritorna! - esclamò Lucinda tendendo la Pokéball per ritirarlo. - Ok, non preoccuparti Cleffa, lascia fare a noi. - disse mettendo via la sfera e prendendone un'altra con aria decisa.

– Torracat, usa Rogodenti! -

– Popplio, vieni e usa Bolleraggio insieme a Piplup! -

Popplio si posò a terra.

– Prendetevi per mano e girate su voi stessi! - esclamò. - In questo modo sarà un doppio Bolleraggio e sarà due volte più potente! -

I due Pokémon, allora, si presero per mano. Piplup aveva uno sguardo più deciso e concentrato, forse in tensione per paura di non essere all'altezza delle aspettative. Popplio, invece, sembrava molto più tranquillo e spensierato. Come se quella situazione fosse tutta un gioco.

Iniziarono a eseguire un girotondo sferrando il loro attacco Bolleraggio.

A un certo punto, però, il corpo di Popplio si illuminò. Piplup smise di utilizzare la mossa confuso e si sarebbe anche fermato, ma… l'altro continuò a girare. Solo la mossa si interruppe, probabilmente automaticamente.

Il suo aspetto, neanche a dirlo, era mutato. Era diventato un Brionne e anche la sua forza era aumentata. Infatti il povero Piplup si era ritrovato a staccare i piedi da terra e avere i capogiri causati dalla velocità elevata.

– Sorprendente! Si è evoluto in maniera tanto spontanea e naturale! - esclamò Lucinda sgranando gli occhi. - Beh, come dire? È stato improvviso… - aggiunse sorridendo stranita.

– Una combo di evoluzioni! - esclamò l'amico andando accanto a lei, sorridendo e mettendo le mani sui fianchi. - Ok, Torracat, usa Lanciafiamme! -

La ragazza, che si era girata un momento a guardarlo, si girò di nuovo verso il Pokémon nemico.

– Brionne, usa Doppiasberla! -

Brionne, allora, lasciò le pinne di Piplup che cadde a terra ormai KO. Si preparò, quindi, a scattare in avanti e a usare la mossa richiesta.

Entrambi i Pokémon colpirono il rivale, ma lui contraccambiò, subito dopo, con Eterelama.

– Bene! È arrivato il momento! - esclamò l'allenatore sorridendo determinato e stringendo un pugno. - Torracat, usa Fiammobomba Detonante! -

La mossa colpì in pieno il Pokémon rivale e riuscirono, così, a metterlo KO.

– CE L'ABBIAMO FATTA!! - esclamarono contemporaneamente, sorridendo a occhi chiusi, poco prima di scambiarsi il cinque.

– Wow ragazzi, bravi! - disse Chys sorridendo. - Non era facile considerando che non si vede quasi niente. -

In quel momento, si sentì un rumore alle sue spalle e si voltò immediatamente.

– Cos'è stato?! - esclamò allarmato per poi voltarsi e sorridere mortificato ai due. - Meglio andare ragazzi… torniamo nell'atrio, qui non si vede niente. -

Appena dopo che aveva finito di parlare, la porta si aprì. Rivelò che la luce c'era, quindi, in qualche modo, il black-out si era verificato solo in quella stanza.

– Ragazzi, tutto bene?? - domandò Tapso allarmato. - Stando ai miei dati, in questa stanza c'è una pericolosa dispersione di elettricità! Dovete uscire subito! -

Ash e Lucinda, allora, si guardarono istintivamente.

– Una pericolosa…? - iniziò a dire l'allenatore.

– Dispersione di elettricità? - completò l'altra.

All'inizio si guardarono confusi, ma, ben presto, diventarono terrorizzati.

– Meglio uscire! - esclamò Ash.

– E subito! - esclamò subito dopo Lucinda.

I due, allora, tornarono e guardare in avanti per iniziare a correre.

– Abbiamo rischiato grosso! - esclamò, ancora, la ragazza continuando a correre.

❤️❤️❤️

– Che belle le stelle! Ash, guarda anche tu! - esclamò Lucinda.

Stava guardando le stelle in uno dei cannocchiali dell'osservatorio. Erano tornati al piano terra e ora sì che si vedeva bene. Il problema, come già si era capito, era nella stanza della prova.

Ash era circa un metro di distanza dietro a Lucinda. La guardava contento. Gli piaceva vedere Lucinda tanto entusiasta per qualcosa. Senza, probabilmente, neanche averci fatto realmente caso, stava sorridendo.

– Ash, ottima prova. - disse Tapso andando accanto a lui sorridendo. - Chys me lo ha detto, avete rischiato grosso quando il black-out si è verificato. -

– Già. - disse Ash, sorridendo mortificato, portandosi una mano sul retro della testa. - Meglio non pensarci… se avessi saputo del pericolo avrei abbandonato la prova molto prima. -

– Ash. - lo richiamo Chrys fermandosi accanto a lui. - Ecco la Electrium Z, il segno che avete superato la prova all'Osservatorio Hokulani. - aggiunse porgendogliela.

– Ah, giusto! - disse il cugino prendendo qualcosa dalla tasca. - Ecco la Metallium Z, ve l'avevo detto, no, che vi aspettava un premio anche da me? -

L'allenatore, istintivamente, guardò Lucinda. Sembrava ancora impressa a guardare le stelle. Non poteva fare a meno di sorridere.

Si girò, poi, di nuovo, verso i due.

– Grazie davvero. -

– E di cosa? - chiese, retoricamente, il capitano.

– Ve lo siete meritato, tu e Lucinda siete una squadra perfetta. - disse Tapso.

Ash, allora, istintivamente, guardò Lucinda. Stava ancora sorridendo.

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Capitolo 30
*** Pokémon, cristalli Z, mosse combinate e strategie fino a ora ***


Pokémon, cristalli Z, mosse combinate e strategie fino a ora


Pokémon di Ash:

Pikachu: Pikacium Z, Iperfulmine
Torracat: Pirium Z, Fiammobomba Detonante
Decidueye: Herbium Z, Floriscoppio Sfolgorante
Oricorio: Electrium Z, Gigascarica Folgorante

Pokémon di Lucinda:

Piplup
Brionne
Cleffa: Normium Z, Carica Travolgente
Gorebyss: Idrium Z, Vortice Abissale
Eevee (non è esattamente suo)

Cristalli Z: Normium Z, Luctium Z, Herbium Z, Idrium Z, Pirium Z, Pikacium Z, Petrium Z, Electrium Z, Metallium Z

Litten e Popplio, utilizzo della mossa Ruggito di Litten e della mossa Pistolacqua di Popplio: fa sì che Pistolacqua si diradi in più direzioni a causa della forza esercitata dal suono acuto. Gli schizzi confondono i Pokémon finendo per appannare loro anche la vista (mettono appunto questa strategia durante la battaglia contro il Pokémon dominante della Grotta Sottobosco, dal capitolo "Grotta Sottobosco").

Piplup e Gorebyss, utilizzo della mossa Mulinello di Piplup e della mossa Vortice Abissale di Gorebyss permessagli dalla Idrium Z: il Mulinello avanza con una potenza immensa fino a travolgere l'avversario (strategia messa appunto da Lucinda per affrontare il Pokémon dominante alla prova del Vulcano Wela, dal capitolo "Fine").

Piplup con la sua mossa Bollaraggio: prevede che Piplup giri su se stesso e, allo stesso tempo, per tutta la stanza. In modo, ovviamente, che le bolle circondino i nemici da tutti i lati (Lucinda mette appunto questa tecnica nel capitolo "La Pokéball smarrita").

Piplup e Popplio, utilizzo della mossa Bollaraggio: i due Pokémon si prendono per mano e simulano un girotondo utilizzando la mossa (Lucinda utilizza questa tecnica, per la prima volta, contro il Pokémon dominante della prova di Chrys, dal capitolo "Osservatorio Hokulani").

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Capitolo 31
*** EXTRA - I misteri di ***


EXTRA - I misteri di "Pokémon: Alba&Tramonto"


Perché Giovanni (il capo del Team Rocket) ha dato l'ordine di catturare Clayton?

I sogni di Ash sulla sua prima infanzia avranno un significato particolare?

Perché Lylia è scappata di casa?

Cosa nasconde Iridio?

Qual è il piano della Aether Paradise?

Chi è il Team Skull?

Perché sembra esserci la madre di Iridio dietro al piano della Aether Paradise?

Come si collegano le Ultracreature e gli Ultravarchi in tutto questo? E perché, persino, la polizia internazionale è coinvolta??

Di chi sarà l'Eevee uscito dall'uovo? Ash e Lucinda riusciranno a ritrovare il suo padrone??

Ciao a tutti, come avrete notato è raro che scriva commenti personali in questa storia (commenti personali o, comunque, il famoso angoletto dell'autore).

Oggi, però, ho deciso di scrivere un piccolo capitolo per fare ordine. Quindi ne approfitto per dire qualcosa. 

Dire che non mi aspettavo che i misteri si infittissero, con l'avanzare dei capitoli, non è esatto. In realtà è proprio voluto, nel senso che sapevo quando avevo iniziato a scrivere questa fanfiction che sarebbe successo. E non vi nascondo che ne sono entusiasta e orgogliosa. Posso garantire che riuscirò a portare avanti la loro storia al meglio. Lo so, perché, se potessi scriverei le avventure di Ash e Lucinda 24 ore su 24 (sforzandomi di pensare ai risvolti più originali e interessanti… ma ormai neanche devo sforzarmi più di tanto, ormai, Ash e Lucinda camminano nella mia mente e ho l'impressione di conoscerli anche troppo bene).

Ah, una cosa che volevo dire, il capitolo "Fine" è inteso più come "fine" in inglese. Da una parte "fine" perché riescono a sconfiggere il Pokémon dominante al Vulcano Wela (dopo aver perso una volta) e, dall'altra, "fine" in inglese perché ha una connotazione positiva. Ash supera la sua ennesima crisi e, insieme, lui e Lucinda, sconfiggono il Pokémon dominante!

Bene, è tutto, al prossimo capitolo! :)

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Capitolo 32
*** Una palestra di Kanto ad Alola?! ***


Una palestra di Kanto ad Alola?!


Ash e Lucinda erano tornati a Malie. Avevano deciso, come giusto, di allenarsi prima della prossima prova. La decisione di tornare a Malie era stata condivisa da entrambi. Tutti e due, infatti, pensavano servisse una base sicura su cui appoggiarsi prima di ripartire per altre parti, ancora sconosciute, dell'isola. A dirla tutta, poi, la coordinatrice aveva un obiettivo preciso in quella città… il negozio di vestiti, naturalmente.

L'allenatore la aspettava, spazientito, ma, allo stesso tempo, rassegnato, appoggiato al palo della luce alla destra del negozio.

– Uffa, ma quanto ci mette?? Sempre la stessa storia… -

A un certo punto, senza un particolare perché, il suo sguardo si indirizzò alla sua destra, un po' più indietro di lui.

Aveva sgranato gli occhi sorpreso… aveva qualcosa di famigliare quel posto, ma cosa?

– Eccomi qua! - esclamò Lucinda, sorridendo a occhi giusti, alzando le buste al cielo. - Uhm? Cosa stai guardando? - aggiunse lasciando ricadere le braccia e guardandolo con aria un po' perplessa.

– Non trovi anche tu che quell'edificio abbia un'aria famigliare? - le chiese lui, con aria retorica, spostando lo sguardo su di lei e staccando la schiena dal palo.

Lucinda, in tutta risposta, inizialmente, si limitò a guardare a sua volta l'edificio.

– Assomiglia a una Palestra Pokémon. -

Ash, che la stava ancora guardando, sgranò gli occhi e stava per ribattere. Tuttavia, lei si voltò di nuovo a guardarlo.

– Ma cosa ci fa una Palestra Pokémon ad Alola? -

– È molto strano in effetti. - rispose incrociando le braccia e chiudendo gli occhi per poi tendere la testa verso il basso. - Beh, andiamo a vedere, no?! - esclamò, illuminandosi, tornando a guardarla e sciogliendo le braccia.

– Sbaglio o sei molto entusiasta? - domandò lei, retoricamente, sorridendo un po' forzatamente a occhi chiusi.

– Beh, è naturale, mi conosci! - esclamò, in tutta risposta, cominciando a correre.

In poco tempo, arrivò davanti all'edificio e iniziò a sventolare un braccio in alto mentre con l'altra mano isolò la voce da una parte.

– Avanti, vieni! - esclamò con aria sempre più raggiante.

Lucinda lo stava guardando con una specie di sorriso incredulo e mortificato.

– Caspita, è proprio su di giri… - commentò tra sé e sé iniziando a camminare verso di lui.

❤️❤️❤️

Non appena i due avevano messo piede dentro all'edificio, avevano fatto appena in tempo a guardarsi un po' intorno meravigliati, una ragazza si era parata di fronte a loro.

– Alola! Siete qui per accettare la sfida, vero?? Sono curiosa… siete pronti a risvegliare il vostro spirito di Kanto?? -

Neanche a dirlo, entrambi erano perplessi.

– Spirito di Kanto? - mormorò Lucinda, probabilmente, inconsciamente.

– Sì. - confermò la ragazza continuando a sorridere, ma in maniera più comprensiva. - Dovete sapere che questa palestra si ispira a quelle di Kanto. -

– Io! Anch'io vengo da Kanto! - esclamò Ash, sempre più entusiasta, stringendo i pugni. - Accetto la sfida!! A suo tempo, ho affrontato e battuto tutte le palestre a Kanto! -

– Io, invece, passo… - disse la coordinatrice, sorridendo a disagio, chiudendo gli occhi. - Non che non mi piacciano… è solo che preferisco le Gare Pokémon, non ho mai partecipato a un incontro ufficiale in palestra. -

– In questo caso, ti chiedo gentilmente di aspettare fuori. - disse lei sempre sorridente. - Per una questione di ordine, solo gli sfidanti possono accedere alla palestra. -

Ash e Lucinda, allora, si guardarono confusi. Forse un po' tristi, ma nessuno dei due si sarebbe permesso di contestare le regole.

❤️❤️❤️

Lucinda, così, si era seduta sulla panchina davanti alla Casa della Malasada. Non aveva l'aria molto contenta, ma non avrebbe mai intralciato Ash. Sembrava, così, entusiasta di poter partecipare a una lotta in palestra… l'entusiasmo che, ora, dimostrava per le lotte Pokémon… l'entusiasmo che, finalmente, aveva ritrovato… doveva essere protetto a ogni costo. Doveva essere lei a proteggerlo. Ne era convinta!

Tuttavia, però, al momento, era la coordinatrice quella giù di tono. Aveva le braccia appoggiate alle gambe e la testa appoggiata sulle mani. Inconsapevolmente, probabilmente, aveva sbarrato un po' gli occhi e, a volte, si era lasciata scappare qualche sospiro malinconico.

– Uffa, ma perché io devo aspettare fuori? Forse avrei fatto meglio a partecipare anch'io… -

Di lì a poco, però, rimase sorpresa e tornò a raddrizzare la schiena, perché uno dei suoi Pokémon era uscito dalla Pokéball di sua spontanea volontà.

– Eve! - esclamò il Pokémon.

Aveva l'aria entusiasta e andò subito a strofinare il naso contro la sua spalla, tantoché, la ragazza, mise il braccio intorno a lui.

– Eevee! - esclamò la ragazza, sorpresa, sorridendo.

Di lì a poco, si avvicinò ai suoi piedi un Pikachu. Aveva corso, sorridendole, a quattro zampe dicendo ogni tanto un "pi" e un "pika" a bassa voce.

Il Pokémon si fermò, alzandosi su due zampe, e lei lo guardò stupita. Da subito notò la forma della sua coda. Era a forma di cuore. Risultava, quindi, logico si trattasse di una femmina.

– Pikachu, aspettami! - esclamò un ragazzo correndo.

Si fermò a qualche metro di distanza da Lucinda e la guardò confuso. Poi, forse con l'intenzione di correggersi, fece un sorriso imbarazzato chiudendo gli occhi.

– Scusami, questa Pikachu è mia. - disse, istintivamente, portandosi una mano sul retro della testa.

Lei all'inizio non disse niente e lo guardò, confusa, a sua volta. Tuttavia, dopo un po'...

– Non serve che ti scusi. - disse, probabilmente, senza rendersene davvero conto.

Il ragazzo, allora, aprì gli occhi e la guardò confuso. Presto, però, gli venne da arrossire… così fece del suo meglio per nasconderlo e tornare a sorridere a occhi chiusi.

– Mi chiamo Ben, piacere di conoscerti! -

– Mi chiamo Lucinda, piacere mio. - si presentò lei sorridendo, a sua volta, a occhi chiusi.

Ben riaprì gli occhi e incrociando, di nuovo, lo sguardo di Lucinda arrossì. Tuttavia, stavolta si corresse subito, mascherò bene, sorridendo, il fatto di aver preso colore.

– Scusa la domanda, ma hai bisogno di aiuto? Hai l'aria un po' smarrita, mi sembra che Pikachu l'abbia capito, per questo è corsa da te. -

La coordinatrice, ora, tornò a guardarlo confusa.

"È così evidente? Sarà che, da quando siamo ad Alola, io e Ash non ci siamo mai separati."

– Va tutto bene. - disse tornando a sorridere a occhi chiusi. - Ma sto aspettando una persona, sta combattendo una battaglia Pokémon alla palestra di questa città. -

– Ah, capisco… e non ti hanno fatto entrare, immagino. - disse lui un po' dispiaciuto.

– Esatto. -

La ragazza si sforzava di continuare a sorridere, ma, più passava il tempo, più il suo sorriso diventava amaro.

Il ragazzo, in qualche modo, lo notò e così…

– Senti… -

Lei, allora, aprì gli occhi confusa.

❤️❤️❤️

Ash aveva finito di affrontare un altro avversario. Ne aveva battuti due e, ora, stava andando verso il terzo.

"Bene così, ancora due e arrivo al boss finale!"

– Ciao ragazzo, complimenti per essere arrivato fin qui. - disse il suo nuovo sfidante, sorridendo, con le braccia incrociate.

– Ciao, piacere di conoscerti, sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla! - disse Ash sorridendo a sua volta.

– Nella regione di Kanto?? - domandò, retoricamente, sorpreso, sciogliendo le braccia. - Caspita, allora vieni da Kanto, che piacere incontrarti. -

Ash continuò a sorridere, ma, ora, si sentiva un po' a disagio.

– In questa palestra siamo tutti fan della regione di Kanto, ma, questo devi averlo capito dal momento che questa è una palestra in suo onore. -

– Ho viaggiato anche a Kanto, ma è stato anni fa, in realtà, prima di venire ad Alola, ho viaggiato in diverse regioni. -

– Immagino che, quindi, ora, tu stia facendo il Giro delle Isole… se posso chiedertelo, perché hai scelto proprio Alola? Tu sfidi il palestra, no? -

A quelle parole, l'espressione dell'allenatore, inevitabilmente, cambiò. Non poté fare a meno di pensarci. Lucinda. Era lei il motivo per cui era partito. Era lei che lo aveva incoraggiato… e, con la sua presenza, gli dava la forza di non mollare. Standogli accanto.

❤️❤️❤️

"Ma che ci faccio qua? Incredibile… perché mi sono fatta convincere??"

Lucinda, ora, si trovava alla biblioteca della città. Ben le aveva chiesto se le avrebbe fatto piacere andare con lui. Gli aveva detto che doveva consultare dei manuali e lei, scioccamente, aveva accettato. Tuttavia si era già allontanata con una scusa.

"Forse è solo per ingannare il tempo… non ci credo… io e la mia boccaccia…"

Si trovava tra le mensole enormi dei libri. Non riusciva, però, a concentrare la sua attenzione su di loro. Era troppo demoralizzata in quel momento.

❤️❤️❤️

– Mi ricordate perché siamo qui? - domandò, a bassa voce, Meowth agli amici.

– Come perché?? Dobbiamo studiare un piano, no?? - disse Jessie, retorica, già un po' spazientita.

I tre del Team Rocket erano seduti, camuffati, a un tavolo della biblioteca. Per mantenere meglio la loro copertura, avevano preso ognuno un libro davanti a sé e un altro paio di libri erano in centro al tavolo.

– Sì, ma perché siamo in biblioteca? - insistette il Pokémon.

– Oh, insomma! Un posto vale l'altro, va bene lo stesso! - esclamò la ragazza.

James fece segno di tacere con il dito. Fortunatamente, la collega non aveva alzato troppo la voce, però, dovevano comunque stare attenti… considerato dove si trovavano.

– Abbassate la voce! Ricordate dove siamo… comunque anch'io credo che sarebbe meglio andare da un'altra parte. -

– Già, Clayton, di sicuro, non è qui e studiare un piano per catturarlo e meglio farlo altrove. - disse Meowth.

– Ok, ma mi spiegate di chi è stata l'idea? Tutto questo non ha senso! - disse Jessie.

I due, in tutta risposta, si guardarono con aria confusa.

❤️❤️❤️

Lucinda, per ingannare il tempo, aveva preso un libro da uno degli scaffali della libreria.

"I protettori delle isole: Per lunghi anni, i Tapu assorbono l'energia della natura e la immagazzinano nel loro guscio robustissimo."

Le venne quasi automatico, leggendo questa pagina, ricordare di quando Tapu Koko l'aveva salvata. L'aveva salvata da una caduta assicurata… tutto perché era stata troppo avventata… e aveva fatto preoccupare Ash… già, Ash…

Cercò di non pensarci, scuotendo un po' la testa, e voltò la pagina.

"I Pokémon protettori e i re dell'antichità: Anticamente, i Tapu affiancavano i re delle quattro isole di Alola in battaglia. Tuttavia, poiché l'uso del Potere Z stava portando alla devastazione della regione, man mano smisero di intervenire nelle guerre degli esseri umani."

Pensò al fatto che non aveva mai visto gli altri Tapu. Certo, in realtà non era da tutti neanche vederne uno su quattro… però, come dire? Chissà quale segreto nascondevano. Chissà quale mistero li riguardava da vicino lasciando gli altri all'oscuro di tutto. Il fatto che anticamente lottassero al fianco dei re… per quale motivo?? Cosa poteva mai essersi verificato di tanto grave??

Decise, comunque, di voltare pagina e andare a leggere oltre.

"Nel cielo si aprì, all'improvviso, uno squarcio e apparve una creatura. Fu chiamata - la creatura che evoca la luna - e il re di Alola la onorò. La creatura che evoca la luna avvolse il mondo nell'oscurità sprigionando tutta la sua potenza e sottomise i protettori delle isole. Avvolse nel buio la dinastia di Alola e la guidò verso una vita oltre l'esistenza. I protettori delle isole furono incaricati di vegliare sulla nuova vita generata dalle creature del sole e della luna. La corte, riconoscente, suonò due flauti davanti all'altare e consacrò quella melodia alla creatura della luna: Lunala!"

Dopo aver letto ciò, pensare ad Ash fu inevitabile. Le vennero, anche, un po' gli occhi lucidi. Se lo ricordava perfettamente. Aveva l'immagine stampata dietro agli occhi… quella di Ash che accorreva dalla loro dimensione per salvarla. Quella di lui che, una volta finito tutto, si era chinata sulle ginocchia per consolarla. Per dirle che lei possedeva una luce unica… che tutto quel buio non la doveva spaventare…

Si sfregò gli occhi con un braccio e, successivamente, chiuse il libro. Lo rimise apposto, perché, ormai, aveva deciso. Basta stare lì. Sarebbe tornata da Ash. Avrebbe accettato di aspettare anche un po' davanti alla palestra se necessario. Tanto, ormai, si diceva, era questione di poco tempo.

Tornò sui suoi passi e, in poco tempo, raggiunse i tavoli. In particolare, ovviamente, quello di Ben. Stava leggendo un libro con aria impressa, mentre la Pikachu si trovava sulla sua spalla.

– Ben, scusami, ma io devo andare. - disse fermandosi accanto a lui, attirando il suo sguardo. - Il mio amico, a quest'ora, avrà già finito di lottare contro gli sfidanti e ho intenzione di raggiungerlo. -

– Ah, c-certo… allora ci vediamo in giro! - disse, agitato, sforzandosi di sorridere.

– Ciao Ben! - lo salutò, sorridendo a occhi chiusi, facendo un cenno di saluto per poi andarsene.

Il ragazzo, anche se cercò di non farsi notare, la seguì con lo sguardo fino alle scale. Poi, restò a guardarla scomparire. Sembrava avere un'espressione confusa, ma non era, realmente, confuso.

– Pika pika. - disse Pikachu, dalla sua spalla, sorridendo.

L'allenatore, allora, la guardò un po' nel panico.

– Cosa dici, Pikachu?? Amore è una parola grossa! -

Nonostante l'agitazione dell'allenatore, il Pokémon sorrideva a occhi chiusi. Presto, comunque, anche lui si calmò e tornò a guardare il libro davanti a sé con un mezzo sorriso.

❤️❤️❤️

Ormai il sole era in procinto di tramontare. Ash, infatti, aveva finito di affrontare gli sfidanti da circa mezz'ora. Era vicino al lato destro dell'edificio e stava guardando il premio che aveva ricevuto. Una medaglia… un po' strana a dirla tutta… considerando che non era originale e poteva essere solo una rivisitazione.

Anche Pikachu, sulla sua spalla, la stava guardando, poi, entrambi alzarono lo sguardo.

– Chissà dov'è Lucinda, è tardi. - commentò a voce, abbastanza, bassa, come se in realtà stesse solo pensando e i pensieri gli fossero venuti fuori dalla mente.

– ASH! - esclamò Lucinda, con un braccio alzato, correndo verso di lui.

– Lucinda! Dov'eri finita? - le chiese quando si fermò vicino a lui.

– Ah, ecco… dimmi piuttosto, com'è andata?? - disse, dopo un attimo di titubamento, sorridendo.

– Guarda. - disse lui, evidenziando la medaglia, sorridendo.

– Ti hanno dato una medaglia? Fantastico, bravo! - disse, prima un po' confusa, poi sorridendo di nuovo.

– Sì, anche se non ha valore ufficiale naturalmente. - disse Ash per poi riabbassarla.

– Come sono gli allenatori di Alola? In biblioteca ho letto di un allenatore di Alola che diceva che gli allenatori delle altre regioni sono molto più forti di loro in confronto. -

– Ah, allora, eri in biblioteca. - disse l'allenatore un po' confuso. - Non sapevo che, a parte i vestiti, ti interessassero i libri. -

– Beh… - disse solo lei sorridendo a disagio.

Non voleva dirgli la verità. Come avrebbe dovuto dirglielo? No, era stato uno sbaglio fin dall'inizio… non che fosse successo poi chissà che, ovviamente.

– Comunque è vero, in effetti, a Kanto e nelle altre regioni sono più forti, ma sono comunque a un buon livello anche qui. -

– Beh, bene! - esclamò la coordinatrice sorridendo. - È stato un buonissimo allenamento, ti ha fatto bene. - aggiunse chiudendo gli occhi.

– Già, mi ha fatto piacere sfidare una palestra, anche se in via non ufficiale. - disse sorridendo a occhi chiusi a sua volta.

Passarono un paio di secondi, poi Ash aprì gli occhi continuando, però, a sorridere.

– Comunque sia, cosa ci facevi in biblioteca? Ci sei andata per un motivo particolare? -

– N-no, c-cioè… - iniziò a farfugliare, ma, poi, sbarrò gli occhi e si rassegnò a vuotare il sacco. - Ci sono andata con un ragazzo che me lo ha chiesto, pensavo che era scortese dire di no. -

– Cosa?? - disse l'amico sorpreso.

– Il suo Pikachu mi aveva visto sulla panchina, in qualche modo, aveva capito che ero un po' giù. -

– Perché giù? Perché stavo sfidando la palestra? -

A quel punto, Lucinda sgranò gli occhi con aria colpevole.

"Io e la mia boccaccia!"

Tuttavia, Ash, presto, si mise a ridere e chiuse gli occhi.

– Non devi rimanerci male! Ma potevi dirmelo che ti sentivi esclusa! -

– Non esiste! - esclamò, ora, arrabbiandosi un po'. - Tu devi sentirti libero di andare dove ti porta il tuo sogno! Lo so quanto ami le lotte in palestra!! -

L'allenatore, allora, a quel punto, riaprì gli occhi.

– Beh, grazie. - disse sorridendo.

La ragazza, a quel punto, arrossì un po' in difficoltà… ragion per cui decise di voltarsi e cominciare ad andare.

– Sta per tramontare il sole, sarà meglio tornare al Centro Pokémon prima che faccia buio! -

Il ragazzo la guardò per un altro po' sorridendo, poi decise di iniziare a camminare a sua volta.

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Capitolo 33
*** Diffida di chi non conosci ***


Diffida di chi non conosci


– La chiamerò: mossa con Doppio Avvitamento! - esclamò Lucinda, entusiasta, lasciando le braccia al cielo.

– Wow, ti stai impegnando parecchio. - commentò Ash sorridendo e lasciandosi, anche, scappare una risatina.

– Brionne, scelgo te! - esclamò lei prendendo e lanciando una Pokéball.

Il Pokémon uscì e si posò a terra. Guardandola con la sua solita aria tranquilla e in attesa.

– Che cos'hai in mente ora? - le chiese l'allenatore curioso.

– Nella prova all'osservatorio ho chiesto a Piplup e Brionne di prendersi per mano, girando su loro stessi, mentre utilizzavano Bollaraggio. - iniziò a spiegare lei continuando, tuttavia, a guardare i suoi Pokémon. - Voglio vedere se funziona, anche, combinando in contemporanea Doppio Avvitamento. Se va tutto bene dovrebbe uscirne un Triplo Avvitamento, se non Quarto. -

– Wow. - disse l'amico, ora, sorridendo poco convinto. - Non sarà un po' troppo avventato? Voglio dire, stai allenando Piplup a utilizzare Doppio Avvitamento da solo pochi giorni... -

– Non c'è da preoccuparsi. - disse, sbrigativa, continuando a guardare i due Pokémon. - Allora, pronti? -

– Non ho un buon presentimento... - commentò Ash, spontaneamente, tuttavia, piano in modo da non essere sentito.

– Allora... prendetevi per mano, girate su voi stessi e, quando ve la sentite, cominciate a camminare spargendo Bollaraggio in tutta la zona circostante! - esclamò alzando le braccia al cielo al termine della frase.

Piplup e Brionne fecero come aveva detto... tuttavia, presto, gli occhi di Piplup assunsero l'aspetto di due spirali. Non avevano neanche iniziato a utilizzare Bollaraggio... Brionne, invece, non sembrava aver particolari problemi, ma, quando si accorse di Piplup, si fermò stupito. Lo teneva, ancora, per mano, ma aveva l'aria di essere molto perplesso.

– Oh no, Piplup, poverino! - esclamò la coordinatrice correndo dai due.

– Ecco, appunto... - commentò Ash sorridendo a occhi chiusi con aria mortificata.

Intanto dietro a dei cespugli...

– Certo che spiare i bambocci da dietro un cespuglio è un bello strappo di gioventù. - disse Meowth.

– Sì, ma noi non dovremmo cercare Clayton? Che cosa ci facciamo qui? - domandò James confuso. 

– Cambieremo strategia. - cominciò a dire Jessie senza staccare gli occhi dai due davanti a sé. - Finora cercare di catturare Clayton si è rivelato un fallimento, è tempo di cambiare. -

– Sì, ma cosa vorresti fare? - le chiese il ragazzo guardandola.

– Uno scambio. - rispose la ragazza guardandolo a sua volta. - Uno dei Pokémon dei bambocci per Clayton. -

– Sì, certo... - disse il Pokémon, scettico, guardandola con gli occhi sbarrati. - E pensi che funzionerebbe? Quando mai siamo riusciti a catturare i loro Pokémon? -

– In effetti, detta così, siamo un completo fallimento... - commentò James sbarrando, a sua volta, gli occhi.

– Oh, sentite! C'è una prima volta per tutto! Anche per i successi!! - esclamò Jessie arrabbiata.

– In effetti non è triste che questo potrebbe essere il nostro primo successo dopo quasi sette anni? - disse il ragazzo sempre più demoralizzato con gli occhi sbarrati.

– Amico, guardiamo in faccia la realtà, ma tu pensi davvero che questa volta riusciremo a completare davvero la nostra cattura? - disse Meowth, senza neanche guardarlo, con gli occhi chiusi e aria rassegnata.

– Se fate così, però, è inutile provarci... - commentò Jessie tornando a guardare in avanti e sbarrando, a sua volta, gli occhi.

Tornando da Ash e Lucinda...

La coordinatrice era piegata sulle ginocchia, preoccupata, per tenere la testa a Piplup.

In quel momento, un raggio di luce segnalò che un suo Pokémon era uscito dalla Pokéball.

– Eve! - esclamò il Pokémon, sorridendo, guardandoli seduto.

I due amici lo guardarono sorpresi.

– Perché Eevee è uscito dalla Pokéball da solo? - chiese Ash continuando a guardarlo.

– Non è la prima volta che succede, è già successo quando tu stavi combattendo alla palestra di Kanto. - spiegò Lucinda guardando anche lei il Pokémon.

– Forse a Eevee non piace molto rimanere nella Pokéball. - ipotizzò l'allenatore.

Tornando dal Team Rocket...

– TROVATO!! - esclamò, entusiasta, Jessie.

Entrambi gli amici le fecero, immediatamente, segno di fare silenzio, ma lei si voltò a guardarli come se niente fosse.

– Prenderemo Eevee! -

– Cosa? - disse James confuso.

– E quale sarebbe il piano, sentiamo? - disse Meowth, scettico, incrociando le zampe.

– Ricordate? - domandò, retoricamente, la ragazza alzando l'indice. - Eevee non è, davvero, un loro Pokémon, è uscito da un uovo che hanno trovato sul percorso 8. -

Voce fuori campo: "Lo sanno perché li hanno spiati, mentre parlavamo di come ritrovare il suo allenatore."

– Ci spacceremo per i veri allenatori di Eevee! - esclamò Jessie orgogliosa di se stessa.

– Il tuo piano non è male, però... - disse James, tuttavia, in qualche modo, un po' incerto.

– Quindi, immagino, che il tuo piano preveda anche che a un certo punto ci scoprano... giusto? - chiese, retoricamente, il Pokémon sempre con le braccia incrociate e l'aria scettica.

– Eh? - si lasciò scappare l'amica confusa.

A quel punto, Meowth sciolse le braccia e la guardò con aria più severa.

– Beh, mi sembra logico, non possono pensare che siamo i suoi veri allenatori... se no, mi dici come facciamo a usarlo come merce di scambio con Pikachu?! -

– Vuoi dire Clayton? - disse Jessie confusa.

– Meowth? - lo richiamo James dal momento che non rispondeva.

Il Pokémon, allora, fece un sorriso imbarazzato a occhi chiusi e si grattò una guancia.

– Forza dell'abitudine. -

– Ti capisco, amico. - disse il ragazzo comprensivo.

– Già, per anni abbiamo dato la caccia a Pikachu. - disse Jessie incrociando le braccia. - Mi piacerebbe proprio capire perché ora il capo voglia Clayton. -

– E chi lo sa, noi eseguiamo. - disse Meowth aprendo le braccia.

– Però sarebbe bello saperlo. - disse James.

– Immaginate se Clayton, in realtà, fosse a capo di un'organizzazione ancora più prestigiosa del Team Rocket! - esclamò Jessie stringendo un pugno. - Magari il Capo vuole costringerlo a collaborare con lui! -

– Oppure hanno un vecchio conto aperto da regolare. - ipotizzò James incrociando, a sua volta, le braccia. - Sono vecchi nemici e tra di loro è in corso una faida, Clayton è riuscito a sfuggirgli per anni, ma, ora, con il nostro intervento, non ha scampo! -

I due con i loro viaggi mentali erano approdati in una galassia tutta loro, tuttavia... ci pensò Meowth a rompere l'atmosfera e a riportarli con i piedi per terra. Si mise tra loro due e, con gli occhi sbarrati, aprì le braccia con aria saggia.

– Smettetela di fantasticare, le cose non sono mai come sembrano. -

– Però, tu, Meowth, non sei un po' curioso? - gli chiese la ragazza stupita e curiosa.

– Neanche un pochino pochino?? - gli chiese il ragazzo con espressione simile.

Il Pokémon aprì gli occhi e incrociò le zampe, poi abbassò un po' la testa riflettendo.

– E se Clayton fosse il figlio di Giovanni? -

Calò un silenzio tombale per alcuni secondi. Nessuno trovò il coraggio di dire niente. Sembrava essere calata una serietà pungente...

– Ma figurati! - esclamò Jessie, sorridendo a occhi chiusi, muovendo la mano verso il basso.

– Sì, non è possibile! - esclamò James con la stessa espressione. - Che siamo? In una sitcom degli anni 50'?? -

Meowth, allora, rialzò lo sguardo con aria più distesa.

– Ma sì! - esclamò, sorridendo a occhi chiusi, sciogliendo le braccia per portarsi una zampa sul retro della testa. - Come mi è venuto in mente?! Non potrebbe mai succedere nella vita reale!! -

E tra le risate generali... nessuno immaginava che Meowth ci avesse preso in pieno.

❤️❤️❤️

– Ora che ci penso, anche Oshawott usciva spesso dalla Pokéball di sua spontanea volontà. -

A quel punto, Lucinda, che continuava a guardare Eevee, si alzò in piedi prendendo Piplup in braccio. Passò, quindi, a guardarlo e fece un sorriso comprensivo.

– Avanti Piplup, ritorna. - disse prendendo la Pokéball. - Riposati pure. - aggiunse mentre il flusso luminoso inghiotteva il Pokémon.

Ash mise le mani sui fianchi, inclinando un po' la testa, per poi sorridere con una certa mortificazione.

– Mi sa' che vi dovrete allenare ancora molto per padroneggiare Doppio Avvitamento. -

L'amica, allora, si voltò a guardarlo sorridendo a sua volta, però, in maniera più furbetta.

– Triplo Avvitamento, comunque lo so, è questo che rende tutto più divertente. Il fatto di dover, ancora, allenarsi molto prima di raggiungere l'obiettivo. -

I due continuarono a guardarsi sorridendo, ma a un certo punto...

– Oh! Mio caro Eevee! Finalmente ti ho ritrovato!! - esclamò una donna, dagli occhiali da sole scuri, prendendo in braccio il Pokémon e abbracciandolo con energia.

– Eve? - si lasciò scappare Eevee confuso.

– Grazie davvero per averlo trovato! - esclamò un uomo, sorridente, vestito circa nello stesso modo. - Lo stiamo cercando dappertutto da giorni, meno male che siete stati voi a trovarlo. -

Ash e Lucinda erano, entrambi, confusi, ma, poi, l'allenatore fece uno sguardo serio e decise di prendere la parola.

– Siete gli allenatori di Eevee? E come fate a sapere che questo è proprio il vostro Eevee?? -

– Questo Eevee è uscito da un uovo Pokémon, vero? - chiese, retoricamente, con aria annoiata, aprendo le braccia, il bambino con loro. - L'Eevee che stiamo cercando noi era ancora un uovo che stava per schiudersi e questo ha tutta l'aria di essersi schiuso da poco, si vede lontano un miglio. - aggiunse incrociando le braccia.

La coordinatrice, allora, abbassò la testa con aria un po' triste.

– Beh, sì, è così che è andata... -

Ash, sentendo il tono dell'amica, la guardò con preoccupazione. Era palese che Lucinda fosse confusa e disorientata.

– Visto?? Lo sapevo! - esclamò la donna, raggiante, stringendo ancora Eevee e sfregando la sua guancia contro quella del Pokémon. - Andiamo piccolino, ti faccio conoscere i miei altri Pokémon!! -

I tre iniziarono a camminare via e la coordinatrice, sentendo i passi, alzò lo sguardo. I suoi occhi si erano riempiti, in un attimo, di malinconia. Non era per niente felice di vedere che lo portavano via. Sapeva che Eevee non era suo, eppure era stato così improvviso... a un certo punto, incrociò lo sguardo del Pokémon. Era disorientato, inutile dire che non ci stava capendo niente.

L'allenatore si accorse del suo sguardo e la guardò serio ma, al tempo stesso, preoccupato. Purtroppo immaginava fin troppo bene che non stesse passando un bel momento.

❤️❤️❤️

Lucinda era seduta, sui gradoni dell'ingresso del Centro Pokémon, con aria triste. Aveva lo sguardo perso in un punto, impreciso, dell'asfalto e Ash, notandola, decise di sedersi vicino a lei.

– Ehi, tutto bene? Qualcosa non va?? -

– Sì, non c'è nulla di cui preoccuparsi... -

– Però se mi dici così non è che mi ispiri tanta fiducia... dimmi la verità... è per la storia di Eevee? -

– N-no, perché dovrebbe, voglio dire... - disse, tuttavia, incerta. - Lo so che Eevee non era un mio Pokémon e che, quindi, non ho il diritto di restarci male, però... -

Mentre parlava, gli occhi le diventarono lucidi e cominciarono a scenderle delle lacrime.

– Lucinda... - mormorò Ash, preoccupato, guardandola.

Lucinda, allora, si portò un braccio sugli occhi e cercò di sfregarsi via le lacrime.

– N-non è niente! Mi è entrata solo della polvere negli occhi! -

L'allenatore, preoccupato e in difficoltà, continuò a guardarla per un po' senza dire niente. Poi, però, senza pensarci, perché altrimenti, probabilmente, si sarebbe fermato, si avvicinò per abbracciarla.

Lei, sorpresa, sgranò gli occhi e le lacrime le si fermarono. Ash la stava abbracciando forte, era un abbraccio caloroso e avvolgente... in quel momento, realizzò che non si erano mai abbracciati davvero... eppure sembrava così naturale. Lucinda non poteva saperlo, ma, al contrario suo, lui aveva chiuso gli occhi.

– Ora va meglio? - le chiese, dopo un po', spostandosi e accarezzandole la fronte d'istinto.

Stava sorridendo con aria tranquilla. Sembrava essere, davvero, intenzionato a tirarla su di morale... la coordinatrice fece fatica a non arrossire.

– S-sì, grazie... -

Perché Ash si comportava così con lei? Davvero non se ne rendeva conto? Davvero non aveva sentito il battito del cuore di lei accelerare?? Certo, d'altro canto, lei non aveva fatto caso a quello di lui... Ash e Lucinda erano proprio fatti l'uno per l'altra.

– Vi sembra il caso di fare i piccioncini!? - esclamò Jessie dalla mongolfiera che si trovava distante a loro di diversi metri.

I due amici, allora, si voltarono immediatamente.

– Team Rocket! - esclamò Ash con aria severa.

– P-piccioncini noi? - farfugliò Lucinda diventando un po' rossa.

– Non notate niente?? Guardate meglio. - disse la ragazza con un certo orgoglio.

– Abbiamo catturato Eevee, ma, in realtà, siete stati voi a darcelo. - aggiunse Meowth con tono molto simile.

– Se lo rivolete dovete portarci Clayton. - disse James a occhi chiusi.

– Eevee! - esclamò la coordinatrice alzandosi in piedi e iniziando a correre.

Anche l'allenatore fece lo stesso poco dopo.

– Accidenti... - mormorò per poi iniziare a correre.

Eevee si trovava in una gabbia di vetro infondo alla cesta. Aveva l'aria, davvero, terrorizzata...

– Piplup! - esclamò, con aria decisa, lanciando la Pokéball in corsa. - Usa Beccata sulla gabbia! -

Il Pokémon uscì mentre era ancora in aria e si scagliò con decisione sulla gabbia. Iniziò a colpirla ripetutamente, ma senza successo... almeno fino a quando anche Eevee non iniziò a tirare testate alla gabbia. Dopo una serie di colpi bene assestati da parte di entrambi, infatti, la gabbia si ruppe e i due si tirarono una testata. Questo, ovviamente, provocò la loro caduta nel vuoto senza controllo. Perché entrambi avevano perso i sensi.

– Piplup! Eevee! - esclamò, preoccupata, Lucinda continuando a correre.

– Oh-oh... - si lasciò scappare Jessie confusa.

– La gabbia non ha retto... - commentò Meowth un po' demoralizzato, ma, allo stesso tempo, confuso come l'amica.

– Pikachu, usa Fulmine! - esclamò Ash dal basso.

A quel punto, i tre si allarmarono, ma, era già troppo tardi! Il Team Rocket stava di nuovo per partire alla velocità della luce!

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

L'allenatore si fermò con aria soddisfatta, poco dopo il suo Pikachu.

– PIPLUP! EEVEE! - esclamò la coordinatrice cercandoli nel cespuglio dove erano caduti.

Non cercò allungo, fortunatamente, li trovò quasi subito e li prese in braccio.

– Meno male, eccovi qui. - disse, sorridendo a occhi chiusi, stringendoli a sé.

Stavano dormendo, ma si vedeva che stavano bene, avevano un'espressione rilassata.

La ragazza tornò verso Ash che le rivolse un caldo sorriso.

– Tutto apposto. - disse fermandosi con aria tranquilla. - Fortuna che non hanno fatto in tempo a portatarlo via. -

– Stavolta, però, ho avuto la sensazione che volessero farsi prendere. -

– Già, volevano Clayton per Eevee. -

– Mah... - si lasciò scappare Ash mettendo le mani sui fianchi stranito. - Solo loro possono pensare a piani del genere. -

– E il bello è che credono anche che possano funzionare. - commentò Lucinda sorridendo, tranquilla, a occhi chiusi.

L'amico la guardò un po' sorridendo intenerito, poi riprese a parlare.

– Meglio tornare al Centro Pokémon, ora. -

– Sono d'accordo. - rispose lei.

Così si voltarono e cominciarono a camminare. Con una coordinazione davvero simile, ma, si sa, quando due persone sono, davvero, in sintonia succede.

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Capitolo 34
*** Monte Tepore ***


Monte Tepore


Ash e Lucinda si trovavano sul percorso 12, precisamente ai piedi del Monte Tempore, vicino alla Centrale Geotermica.

– Lucinda, che cosa fai? - le chiese l'allenatore avvicinandosi.

Si trovava davanti a un enorme cancello e teneva lo smartphone rotom, vicino al viso, in orizzontale.

– Provo la nuova funzione dello smartphone rotom. - rispose lei senza guardarlo.

– La nuova funzione? - domandò sempre più confuso.

In quel momento, la coordinatrice scattò una foto. Poi, si portò l'apparecchio elettronico, soddisfatta, davanti agli oggi.

– Hai fatto una foto? Fa vedere! - disse Ash avvicinandosi. - Ah, è un Magneton! Perché lo hai fotografato? -

– Per provare la nuova funzione, te l'ho già detto! -

– Questa foto ti va bene, Lucinda? Vuoi condividerla con il Pokévisore? - domandò una voce metallica proveniente dal dispositivo.

Lucinda continuò a sorridere con un certo orgoglio, ma l'amico, capendoci sempre meno, spostò lo sguardo dal cellulare a lei.

– Condividerla?? Pokévisore?? -

– È la nuova funzione installata nello smartphone. - cominciò a spiegare continuando a guardare lo schermo. - Si possono fare foto ai Pokémon e postarle online, è la moda del momento. - aggiunse cliccando il tasto conferma e scorrendo i commenti. - Però… - ricominciò a parlare dopo un po' che scorreva con il dito. - Ci sono già parecchi commenti, non me lo aspettavo. -

– Ma come hanno fatto? È in tempo reale?? - domandò il ragazzo, sempre più confuso, cercando di sbirciare sullo schermo.

La ragazza in tutta risposta continuava a scorrere i commenti. Aveva un sorrisino che lasciava intendere quanto fosse compiaciuta. Le piacevano molto le novità tecnologiche.

Di lì a poco, un autobus si fermò e un sacco di ragazzini urlanti uscirono. Sembravano, veramente, entusiasti.

Ash e Lucinda alzarono lo sguardo confusi notando che, effettivamente, la zona a pochi metri da loro, si era riempita di bambini che non avevano avuto, sicuramente, più di otto anni.

L'autobus su cui avevano viaggiato si era fermato vicino all'erba alta e c'era una giovane donna che era scesa a ristabilire l'ordine.

– Sarà una scolaresca? - domandò, istintivamente, la coordinatrice continuando a guardarli.

– Penso proprio di sì. - commentò l'altro guardando a sua volta.

– Allora… bambini… bambinii! Ordine!! - esclamò la maestra da prima molto calma poi spazientendosi un po'.

I ragazzini, però, fortunatamente, la ascoltarono e si disposero tutti in riga sorridendo.

– Molto bene. - disse mettendo le mani sui fianchi e lasciandosi scappare un sospiro di sollievo a occhi chiusi. - Allora, eccoci qui alla Centrale Geotermica. Tra poco entreremo e ci sarà una guida che ci accompagnerà a visitarla. -

– Devono visitare la centrale! Che bello!! - esclamò Lucinda, continuando a guardarli, sorridendo.

– Se vuoi possiamo andare anche noi a visitarla, è, letteralmente, a due passi. - disse Ash voltandosi a guardarla.

– No, non importa. - disse mettendosi lo smartphone in tasca e guardando l'altra per prendere un bigliettino. - Visto che siano in questa zona di Ula Ula c'è una cosa che devo fare. - disse guardando il bigliettino.

Anche l'allenatore, allora, incuriosito, posò lo sguardo sul biglietto.

– Chi ti ha dato questo biglietto? -

– Una ragazza ad Akala. -

– Una lotta Pokémon?! Ehi, anch'io voglio fare una lotta Pokémon!! -

La coordinatrice, allora, rimise il biglietto in tasca.

– Allora io vado alla Spiaggia di Ula Ula per la sfida. - disse voltandosi solo ora a guardarlo. - Tu se vuoi vai pure a visitare la centrale, ti raggiungo appena ho fatto. -

– Va bene, forse è meglio. - disse con aria, però, poco convinta.

– Allora io vado, a dopo! - esclamò voltandosi e cominciando ad andare.

– A dopo! - esclamò Ash, tuttavia, poco convinto e un po' demoralizzato, facendo un mezzo cenno di saluto.

❤️❤️❤️

– Mi spiegate cosa stiamo facendo? - domandò Meowth, esasperato, guardando Jessie.

Si trovavano nella sala di controllo della Centrale Geotermica. Erano riusciti a far allontanare la guardia ed erano entrati.

– Fa silenzio, ci sentiranno… - mormorò James preoccupato.

La ragazza, intanto, stava guardando i fili con una certa aria impressa. Molto probabilmente non li sentiva neanche.

– Qua marchiamo male… mi spiegate cosa c'entra la Centrale Geotermica di Ula Ula con Clayton? Dobbiamo catturarlo, vi siete dimenticati?? -

– Meowth, stai pensando troppo nel quadrato, bisogna saper guardare oltre. - disse il ragazzo con aria comprensiva.

– Ma quale quadrato?? Direi, piuttosto, che non ha senso!! - esclamò il Pokémon sempre più spazientito.

– Non stai ragionando oltre il tuo naso, i piani migliori non sono mai troppo diretti e immediati. - disse, ora, lui incrociando le braccia e chiudendo gli occhi tendendo la testa verso il basso.

– Oh, insomma, un taglio netto e via! - esclamò la ragazza per poi tirare fuori delle cesoie (chissà da dove… dalla tasca? Saranno pieghevoli??).

– Ehi, aspet…! - disse James riaprendo gli occhi preoccupato… ma non fece in tempo.

Jessie, nel giro di pochi secondi, aveva tagliato i fili facendo ritrovare tutti, completamente, al buio.

– Complimenti, davvero… - disse Meowth rassegnato. - Adesso aspettatevi che arrivi Clayton… perché mi fido ancora di voi? -

❤️❤️❤️

Ash stava leggendo una didascalia in una teca di vetro e sembrava molto concentrato, quando… andò via la luce. Allora, istintivamente, guardò un punto del soffitto.

– Eh? È andata via la luce? -

Presto si cominciarono a sentire le voci impanicate della gente, in particolare quelli della scolaresca che avevano visto fuori.

– AshPika!? - lo richiamò Clayton mettendogli una mano sulla spalla.

– Clayton!? Tu qui?? - disse il ragazzo voltandosi istintivamente.

– Ero qui fuori, ho sentito le grida, che cos'è successo?! -

– Ecco… non ne sono sicuro in realtà… - rispose sorridendo mortificato.

– LucindaPi non è con te?? -

– No, lei è andata alla Spiaggia di Ula Ula. -

– Ho capito, meglio così allora… credo che questo sia opera del Team Rocket. - disse recuperando la sua solita risolutezza.

– Il Team Rocket?? - si lasciò scappare allarmato.

– Credo di averli visti sul percorso 12, li ho seminati, ma credo volessero tentare, nuovamente, di catturarmi. -

– A questo proposito Clayton, abbiamo saputo che quello di catturarti è un preciso ordine di Giovanni, il capo del Team Rocket. - disse diventando, a sua volta, più serio.

L'uomo, inizialmente, non disse niente. Dal suo sguardo non si capiva, a maggior ragione perché era buio… tuttavia, era preoccupato. E molto. Tutto quello che temeva… la cosa che temeva più di tutte…

– Ehm, Clayton? - lo richiamò Ash sforzandosi di sorridere.

– Sì, intanto facciamo uscire tutti. - disse voltandosi verso la scolaresca.

"Chissà perché fa così… ha ignorato, totalmente, quello che gli ho detto."

❤️❤️❤️

Ash e Clayton erano riusciti a radunare tutte le persone presenti nella sala per condurli fuori. Era stato un po' problematico con i bambini, ma, alla fine, l'insegnante era stata collaborativa ed erano riusciti a uscire tutti insieme senza intoppi.

– Devo tornare dentro a cercare quei tre. - disse Clayton già in procinto di tornare dentro. - Tu rimani qui con agli altri, stavolta hanno davvero esagerato. -

– Aspetta, Clayton. - lo richiamò Ash voltandosi a guardarlo. - Il Team Rocket ti sta cercando, volevano arrivare a questo, non stare al loro gioco. -

In quel momento, un'ombra nera si posò su di loro facendo alzare lo sguardo all'uomo e voltare il ragazzo.

– Ehilà, felici di rivederci!? - esclamò Jessie sorridendo, beatamente, a occhi chiusi.

– Il nostro piano alla fine ha funzionato. - disse James incrociando le braccia con aria soddisfatta. - Visto, Meowth? -

– Sì, ho visto. - disse solo con aria, davvero, rassegnata e stanca.

– Quindi… - iniziò a dire la ragazza alzando e aprendo un braccio.

– Caro il nostro Clayton… - disse il ragazzo alzando e aprendo il braccio opposto all'amica.

– SEI CADUTO NELLA NOSTRA RETE! - esclamarono, contemporaneamente, chiudendo gli occhi e sorridendo entusiasti.

– Pikachu, usa Fulmine! - esclamò Ash.

In poco tempo l'attacco arrivò alla mongolfiera, ma poco prima i due erano rimasti perplessi (si erano, completamente, dimenticati dal lato essenziale… ovvero completare il piano prima di essere attaccati e sconfitti!).

– Oh, wow, stiamo per partire di nuovo alla velocità della luce… - commentò Meowth, con gli occhi sbarrati, mentre volavano.

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

Mentre Ash e Clayton, più i presenti a pochi metri da loro, seguivano con lo sguardo il Team Rocket volare via, Lucinda arrivò di corsa.

– Tutto bene?? - chiese poco prima di fermarsi di fronte a loro. - Ho visto il Team Rocket volare via, cos'è successo?? -

– Ciao, Lucinda! Com'è andato l'incontro?? - le chiese l'amico, curioso, felice di rivederla.

– Ciao, LucindaPi! - la salutò Clayton, sorridendo, accennando un saluto con la mano. - Piacere di rivederti. -

– Ah, Clayton ci sei anche tu. - disse, sorpresa, spostando lo sguardo su di lui.

– Allora, Lucinda?! - chiese Ash sorridendo e stringendo i pugni impaziente. - L'incontro! Com'è andato?? -

– Tutto bene. - disse per poi fare il segno della vittoria e sorridere a occhi chiusi. - Ho vinto. -

– Grande, Lucinda! -

– Aspettate, un incontro Pokémon? - chiese l'uomo perplesso.

– Sì. - rispose il ragazzo guardandolo. - Lucinda era andata alla Spiaggia di Ula Ula per sostenere una battaglia Pokémon! -

– Me l'aveva chiesto un'allenatrice di Akala. - precisò lei.

– A proposito! - esclamò il giovane allenatore tornando a guardarla. - Hai visto se alla Spiaggia Ula Ula c'è la possibilità di fare surf Mantine?? -

– Mi sembra ci fossero degli stand in effetti. -

– Allora andiamoci subito!! - esclamò, entusiasta, prima di tornare a guardare Clayton. - Ciao Clayton, alla prossima! -

– Arrivederci, Clayton. - disse poco dopo la coordinatrice accennando un inchino.

– Ciao ragazzi, alla prossima! - li salutò lui, sorridendo, facendo un cenno di saluto con la mano.

I due avevano ricominciato, così, a correre sotto lo sguardo sorridente di Clayton.

– Mi scusi? - lo richiamò la maestra della classe elementare che era risalita sul pullman. - La ringrazio, davvero, per il suo aiuto. L'autista mi ha chiesto se le serve un passaggio. -

L'uomo, inizialmente, era rimasto perplesso poi aveva sorriso cordiale.

– La ringrazio, ma no, in realtà sono in viaggio. -

– Ah, capisco, comunque se le va potremmo prendere un caffé una volta di queste. - disse diventando, leggermente, rossa in volto, ma sorridendo comunque.

– La ringrazio dell'invito, ma non credo di averne proprio il tempo. - disse continuando a sorridere cordiale.

Era vero. Aveva molte altre cose per la testa: Giovanni lo stava cercando, si era messo alla ricerca di suo figlio (fonti incerte gli avevano detto che si trovava proprio ad Alola)... e, soprattutto, non aveva ancora dimenticato Delia. Anche se erano separati da molto, ormai, a causa di forza maggiore… anche se forse lei lo odiava per essere sparito per anni… lui la amava ancora. Forse anche più di prima. I sentimenti che provava per lei erano tutt'altro che spenti. Nonostante la lontananza. Nonostante gli eventi sfavorevoli.

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Capitolo 35
*** Plumeria, un'amorevole sorella maggiore ***


Plumeria, un'amorevole sorella maggiore


– Sono riuscita a raccogliere delle bacche bellissime! - esclamò Lucinda, entusiasta, mentre tornava al Centro Pokémon. - Era da tanto che non facevo dei poffin e queste bacche mi sembrano perfette… non vedo l'ora!! -

Si trovava sul percorso 13 e si era allontanata dal Centro Pokémon per andare a raccogliere delle bacche, mentre Ash, appunto, era rimasto là.

– Chissà se anche Ash vorrebbe preparare dei poffin, devo chiederglielo quando torno. - continuò a dire a se stessa sorridendo a occhi chiusi.

Tuttavia, a un certo punto, senza un particolare motivo si fermò e alzò lo sguardo confusa. Aveva intravisto un'ombra poco distante da lei o, comunque, sentito un minimo rumore.

– Ehi, ragazzina, dove vai? -

– Sì, dove vai? -

In poco tempo si ritrovò accerchiata da diverse reclute del Team Skull, sbucate dai diversi cespugli del percorso.

Istintivamente, si strinse al cestino, nel quale vi erano le bacche, con aria seria… che cercava di nascondere la sua reale preoccupazione.

“Sono loro… alcune reclute del Team Skull!”

– Che cos'hai in quel cesto? -

– Sì, che cos'hai in quel cesto? -

– DICCELO SUBITO! - esclamarono tutti in coro.

La coordinatrice, invece, non disse proprio niente e strinse a sé, con più energia, il cestino. Non sapeva che fare, che dire… come uscire da una situazione del genere??

– Ehi, ma cosa state facendo? - chiese, retoricamente, con aria annoiata, una ragazza arrivando di fronte a Lucinda a distanza di diversi metri.

❤️❤️❤️

Come al solito Ash si era alzato ben dopo Lucinda.

Stava uscendo dalla sua stanza al Centro Pokémon, con Pikachu sulla spalla, quando si accorse di un biglietto attaccato alla porta. Senza pensarci si fermò e lo staccò per portarselo vicino agli occhi.

Non c’erano dubbi, era la scrittura di Lucinda.

Sono andata nel bosco a raccogliere delle bacche!
– Lucinda

L’allenatore sorrise nel leggere il messaggio. Ci mise un po’ a distogliere lo sguardo e a rialzarlo, poi riprese anche a camminare.

– Certo che poteva anche aspettarmi. - disse continuando a sorridere.

In realtà non voleva per nulla essere un commento arrabbiato o qualcosa di simile. Rimaneva sempre colpito dal carattere intraprendente e originale di Lucinda. Ogni volta ne combinava una nuova… e poi aveva lui la fama di essere iperattivo.

Questo accentuava solo quanto quei due fossero simili.

❤️❤️❤️

– Non vedete che la state spaventando? - domandò, sempre retoricamente, con aria sempre più stanca.

– PLUMERIA! - esclamarono le reclute tutte insieme.

La ragazza, Plumeria, decise ora di avvicinarsi.

– Per l'ultima volta, la dovete finire di spaventare la gente. - disse fermandosi e guardando uno per uno tutti.

– Ma Plumeria! - esclamarono, di nuovo, contemporaneamente.

– Niente ma. - disse mettendo le mani sui fianchi. - Dei veri leader non si comportano così. -

– Scusaci, Plumeria! - esclamarono, ancora, insieme abbassando il capo mortificati.

Lucinda non sapeva se continuare a essere spaventata o stranita.

“Ma cosa sto vedendo…?”

– Scusali davvero, per favore. - disse Plumeria, ora, fermandosi più vicino a lei. - Le reclute devono averti scambiata per un'altra persona, succede spesso. -

Stranamente quella ragazza, dall'aspetto un po' discutibile a dire il vero, sembrava gentile. Aveva lo sguardo un po' serio, ma il suo tono non era molto duro. Almeno non come, la coordinatrice, si sarebbe aspettata. Continuo a guardarla con una certa confusione dipinta nel volto. Era incredibile, chi era Plumeria?? Faceva parte del Team Skull?? E se sì, perché la stava trattando con tanta gentilezza??

❤️❤️❤️

– Buongiorno, Ash! - esclamò Hau entrando a passo sicuro nel Centro Pokémon.

– Ciao, Hau! - esclamò l’altro girandosi e andandogli incontro.

– Che fortuna che anche voi siate su questo percorso! Non vedevo l’ora di incontrarti per riprendere la nostra lotta interrotta dell’altra volta. - disse sorridendo a occhi chiusi.

– Certo! Anch’io non vedevo l’ora! -

– Ci avrei giurato, adori davvero le lotte Pokémon, vero? Partecipare al Giro delle Isole non è esattamente la stessa cosa. -

– Già. - ammise, ora, sforzandosi un po’ di più per sorridere e risultando un po’ mortificato. - È stata Lucinda a propormi di partecipare, ha fatto bene, mi ha aiutato a superare la mia ennesima crisi… tuttavia mi manca partecipare agli incontri ufficiali. Lottare contro i Capopalestra e vincere le medaglie… -

– Ti capisco. - disse l’altro con aria comprensiva. - Anch’io vorrei partire per il mio viaggio di formazione, ma il Giro delle Isole non è esattamente il mio sogno. Stavo pensando di andare a Kanto o magari a Sinnoh, ho sentito che molti allenatori importanti hanno cominciato viaggiando in quelle regioni. -

– Wow, davvero!? In bocca al lupo allora!! - esclamò Ash, con aria entusiasta, colpito. - Sono sicuro che riuscirai a ottenere ottimi risultati! -

– Per ora è solo un proposito. - disse l’altro sorridendo a occhi chiusi un po’ a disagio per l’entusiasmo dell’altro. - Ma intendo realizzarlo, sono convinto che la mia strada sia diventare un allenatore importante. - aggiunse con aria più risoluta guardandolo.

– Sono convinto che ci riuscirai, come io riuscirò a diventare un Maestro Pokémon! - disse l’amico sorridendo con aria decisa.

– Certo, ce la faremo tutti e due, garantito al 100%. -

❤️❤️❤️

– Ehm, sì, non preoccuparti… - disse Lucinda cercando di risultare convincente, ma, tuttavia, strinse con le mani il cestino e il suo sguardo era, alquanto, smarrito.

Plumeria, anche se a suo modo, la guardò perplessa. Perché quella ragazza sembrava così spaventata? Eppure lei aveva cercato di essere gentile. Probabilmente, non dovette neanche rifletterci allungo, era per il suo aspetto. Era consapevole del fatto che incutesse timore… ma pensava che fosse giusto. Era un aspetto che ci si aspettava da un esponente importante di una banda criminale.

Ma lei era, veramente, sicura di voler ricoprire quel ruolo? In realtà era un po’ stanca che tutti la temessero e cercassero di evitarla. Lei non era così… o meglio, non lo sapeva. Non sapeva come voleva essere davvero.

– Cos’hai lì? - le chiese Plumeria indicando il cestino.

Voce narrante: “Un maldestro tentativo di fare conversazione.”

Infatti Plumeria era molto impalata e, nonostante il suo tono non fosse tanto duro, sembrava più un’accusa che altro (insomma, se non si fosse capito, Plumeria è una vera Kuudere).

– Ah, queste… l-le ho raccolte nel bosco! -

Così non andava. Plumeria proprio non capiva. Sembrava che quella ragazzina avesse paura di lei, ma perché? Superata l’impressione iniziale, l’impatto fisico iniziale, dovrebbe cominciare a capire, in base alle sue parole, che non ha cattive intenzioni.

❤️❤️❤️

– Torracat, usa Lanciafiamme! - esclamò Ash.

Lui e Hau si trovavano l’uno di fronte all’altro sul campo di battaglia, all’aperto, del Centro Pokémon.

Il Pokémon di Fuoco prese velocità girando su se stesso e poi utilizzò la mossa ordinata. Il risultato fu che, a partire dal suo corpo, si originò un incredibile vortice di fuoco che andò a colpire Dartrix.

– Wow! Stupenda quella mossa! - esclamò Hau colpito.

– È la mossa Avvitamento di Lucinda, ho preso spunto per vedere se si addiceva anche alle mosse di tipo Fuoco.

– Sono colpito! E quindi tu e Lucinda, oltre che a essere partner nel Giro delle Isole, vi scambiate consigli e strategie?? - domandò sempre più colpito.

Nel sentirlo Ash arrossì chiudendo gli occhi e portandosi una mano sul retro della testa.

– Beh, sì, diciamo che tra di noi le cose vanno avanti così da un po’. - rispose riaprendo gli occhi e facendo del suo meglio per ributtare indietro il rossore. - Già quando viaggiavamo a Sinnoh, spesso, ci capitava di studiare delle strategie insieme… di solito le idee migliori venivano a lei e, dato che avevo un po’ più di esperienza in battaglia, cercavo di migliorarle e “portarle al livello successivo”. - aggiunse in maniera più distesa.

– A proposito, ma Lucinda dov'è? -

A quella domanda, l’amico sgranò gli occhi come a ricordarsi solo ora una cosa molto molto importante (come in effetti era)!

Lucinda! Era incredibile, come aveva potuto non pensarci?! Ormai era passata un’oretta buona e, considerando che probabilmente era uscita presto, senza considerare che lei in genere ci metteva poco a raccogliere bacche nella foresta, era strano che non fosse ancora tornata!! Le era successo qualcosa?? Ash non poteva neanche pensarci! Doveva andare subito a cercarla!!

– Hau, mi dispiace, ma ora dovrei proprio andare a cercare Lucinda! - esclamò, ormai, nel panico.

– Perché? Lucinda dov’è?? - chiese lui confuso.

– Non lo so! È per questo che devo andare a cercarla!! -

– Come non lo sai? -

– So solo che era andata a raccogliere delle bacche, ma saranno passate ore! -

– Ok, ora calmati, sono sicuro che non è successo niente. - disse l’amico per poi voltare lo sguardo con aria pensosa. - Però aspetta… su questo percorso non c’è la roulette di Plumeria? - domandò a se stesso, con aria impressa, guardando un punto impreciso.

– Chi è Plumeria? - chiese più confuso che spaventato.

Hau prima di rispondere tornò a guardarlo.

– Una degli esponenti più importanti del Team Skull. - disse serio. - Se Lucinda ha incontrato lei è nei guai. -

– Cosa?! Non è possibile!! - disse, ora, davvero, terrorizzato.

❤️❤️❤️

Lucinda era seduta su un divanetto della roulette di Plumeria. Aveva l’aria molto confusa, ma, se non altro, non si sentiva più tanto spaventata. Plumeria era gentile. Non sembrava cattiva… non giudicare dalle apparenze. Allora perché faceva parte del Team Skull?

“Che situazione… è stata gentile, ma perché ho accettato?”

Di lì a poco, alzò gli occhi, perché, due reclute del Team Skull le si fermarono di fronte. Inutile dire quanto fosse stupita.

– Tieni. - disse uno porgendole un bicchiere d’acqua… senza molto tatto a dire il vero.

– Plumeria vuole scusarsi per la brutta figura che abbiamo fatto. - disse l’altro.

– Anche se non ne capisco il motivo, insomma, noi siamo i cattivi. -

– Già. -

– Allora?? La volete piantare di spaventarla con i vostri discorsi insensati?? - chiese loro, retorica, Plumeria, fermandosi diversi metri alle loro spalle con le mani sui fianchi.

Le due reclute, allora, si voltarono con aria terrorizzata.

– Scusaci, Plumeria! -

– Non lo facciamo più! -

La ragazza sospirò e poi tornò a guardarli.

– Grazie e ora tornate dagli altri, dai. -

– Subito, Plumeria! - esclamarono correndo via.

Quando uscirono dalla porta, Plumeria la guardò con una certa aria malinconica. Persino le reclute del Team Skull avevano soggezione di lei… ma perché?? La ragazza proprio non lo capiva. Tra l’altro, avevano il suo stesso aspetto spaventoso… certo, loro molto spesso si comportavano in maniera più stupida, però… nonostante questo, Plumeria, li considerava la sua famiglia. Era come una sorella maggiore per tutti loro… chissà cosa pensavano, esattamente, di lei.

La coordinatrice la guardò con aria perplessa. Ora ne aveva la conferma. A giudicare dal suo sguardo, Plumeria non poteva essere davvero cattiva. Non sapeva chi era davvero e ne perché faceva parte del Team Skull… però era sicura che non fosse cattiva. Si vedeva da come trattava gli altri, da come trattava il Team Skull e da come aveva trattato lei.

– Senti, Plumeria? - la richiamò Lucinda senza rendersene, davvero, conto.

La ragazza girò solo ora lo sguardo confusa. A giudicare dalla sua voce… sembrava che non avesse più timore, ma che fosse, comunque, confusa da tutti quegli eventi. E come biasimarla, dopotutto?

– Perché fai parte del Team Skull? - la chiese, finalmente, la coordinatrice.

❤️❤️❤️

Ash e Hau si erano affacciati a un albero. Era stato Hau a condurre l’amico, lo aveva portato nei pressi della roulette di Plumeria.

– Molto bene, ci siamo, la roulette è quella. - disse Hau guardandola. - Se la mia previsione è giusta, Lucinda è stata portata là dentro. -

– Ok allora, andiamo! - esclamò, a mezzo tono, Ash iniziando a camminare.

Tuttavia non fece molti passi, perché l’amico lo bloccò con un braccio.

– No Ash, dobbiamo essere cauti! - disse guardandolo.

– Ho passato di peggio. - disse l’altro, continuando a guardare la roulette con rabbia, liberandosi con uno strattone dalla presa dell’amico. - Organizzazioni criminali, universi paralleli e ultradimensionali… non mi farò di certo spaventare da una ladra che ha rapito la mia amica! - aggiunse, tuttavia, non ricominciando a camminare subito.

L’amico stava per fermarlo di nuovo, ma in quel momento…

Viedero Plumeria e Lucinda uscire una di seguito all’altra. Non sembrava che l’avesse rapita e questo, in un primo momento, mandò in confusione i due.

Quando le due si fermarono l’una di fronte all’altra, però, Ash decise che, rapimento o no, ora, era il momento di portare Lucinda lontano da quella ladra!

Lo sguardo dell’allenatore di Biancavilla divenne più deciso e strinse i pugni lungo i fianchi.

– Ash, aspetta! - esclamò Hau vedendolo riprendere a camminare.

Intanto, Lucinda stava sorridendo grata a Plumeria.

– Grazie della ricetta, la proverò di sicuro contro l’avvelenamento. -

L’altra, in tutta risposta, sorrise a sua volta. Era contenta che non avesse più alcuna paura di lei. Non ci aveva sperato molto in realtà. Di solito le persone tendono a prendere un’idea e a portarla fino alla fine nonostante tutto.

– Lucinda! - esclamò Ash arrivando vicino a lei.

Poteva sembrare arrabbiato, ma, in realtà, era molto preoccupato.

– Ash? - lo richiamò lei guardandolo confusa.

– Ero preoccupato da morire! - esclamò sbrigandosi a prenderla per mano. - Andiamocene via da qui! - aggiunse già voltandosi e iniziando ad andare.

– Un attimo, Ash! - esclamò, però, lei facendo resistenza.

Il ragazzo accorgendosene si fermò, confuso, voltandosi. Senza accorgersene le aveva lasciato la mano da quanto era perplesso.

– Plumeria, ti presento il mio amico Ash. - disse sorridendo a occhi chiusi a Plumeria.

– Piacere. - disse Plumeria con le braccia incrociate.

Ash pensò subito che il tono di voce della ragazza faceva a cazzotti con il suo aspetto. Aveva un tono di voce neutro, ma tutt’altro che apatico. In realtà traspariva proprio calore e protezione, ma era come se fosse distante. Come se non permettesse a nessuno di avvicinarsi troppo.

Continuando a guardarla, si avvicinò a Lucinda per isolare la voce con una mano e parlarle a un orecchio.

– Lo sai, vero, che fa parte del Team Skull? - domandò, tuttavia, continuando a guardare Plumeria.

– Lo so, ma dopo ti spiego. - disse, altrettanto piano, prima di fare un passo in avanti. 

La cosa più strana per Ash era che Lucinda continuava a sorridere tranquilla. Non era un sorriso da buon viso a cattivo gioco, sembrava che lei sorridesse in modo sincero!

– Ora dobbiamo andare, Plumeria. Grazie ancora! -

Neanche a dirlo, l’allenatore era sempre più confuso.

❤️❤️❤️

Ash e Lucinda avevano salutato Hau e stavano tornando al Centro Pokémon.

– Allora? - chiese l’allenatore all’amica, impaziente, mentre camminavano.

– Allora cosa? - domandò lei, guardandola a sua volta, perplessa.

– Cosa mi dovevi dire riguardo a Plumeria? -

– Ah, giusto. - disse per poi tornare a guardare in avanti accennando un sorriso. - Lo so che fa parte del Team Skull, ma secondo me non è per niente cattiva. -

– Perché? Cos’è successo?? - le chiese Ash, sempre più curioso, continuando a guardarla.

– Ho visto come si comporta con le altre reclute del Team Skull, sembra una sorella premurosa. -

– Una sorella amorevole? - si lasciò scappare, confuso, guardando, ora, avanti. - Questa non me l’aspettavo proprio. -

– Ci siamo incontrate quando il Team Skull mi aveva accerchiata, ha detto loro di scusarsi e che i veri leader non si comportano così. - raccontò sorridendo a occhi chiusi.

– Cosa?! - esclamò lui, allarmato, guardandola. - Ti avevano accerchiata?? Non me l'avevi detto!! -

– Ma va tutto bene, grazie a Plumeria! - esclamò lei guardando ancora in avanti e continuando a sorridere.

– Sì… - disse Ash, demoralizzato, guardando avanti a sua volta. - Evviva a Plumeria… -

Dopo il racconto di Lucinda, Plumeria iniziava anche a stargli simpatica. Era solo triste che, al momento del bisogno, ci fosse stata lei ad aiutare Lucinda e non lui… la verità era che Ash voleva esserci sempre e comunque per Lucinda. Non importava la distanza.

❤️❤️❤️

Ciao a tutti!

Ci tenevo a dirvi che questo sarà l'ultimo capitolo di questa fanfiction che pubblicherò quest'anno.

Inoltre ci tenevo a dirvi un'altra cosa, in collaborazione con @fanpage_libri_2 su Instagram abbiamo organizzato un frieebe. Uno dei testi l'ho scritto io, se volete partecipare andate a vedere il suo post su Instagram. Se non avete Instagram, ma vi interesserebbe leggerlo potete scrivermi la vostra email in messaggio privato.

Mi sono impegnata molto a scrivere quella storia breve e mi fa piacere se qualcuno la legge.

Bene, è tutto, buon Natale e buon anno nuovo!

A presto :)

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Capitolo 36
*** Supermarket Affaroni Abbandonato ***


Supermarket Affaroni Abbandonato


Ash e Lucinda stavano andando verso il luogo dove si sarebbe tenuta la prossima prova. Stavano percorrendo il percorso 14, infatti, avevano chiesto informazioni al Centro Pokémon, la prova si sarebbe svolta in un edificio su quel percorso.

– Ecco, il posto dovrebbe essere questo. - disse l'allenatore fermandosi.

– A me mette un po' i brividi, a essere sincera. - disse la coordinatrice un po' in soggezione.

– Sembra che una volta fosse una specie di negozio, tu che dici? - le chiese Ash guardando bene l'edificio.

– Un supermarket, forse? Beh, può essere in effetti. - disse guardandolo a sua volta. - Non si chiama Supermarket Affaroni Abbandonato? -

– Scusateee!? -

I due si girarono confusi ed ebbero un attimo di dejavu. Solo che stavolta a dirlo era stata una ragazza che sorridendo aveva alzato un braccio in segno di saluto.

– Ciao, siete qui per la prova?? - chiese loro fermandosi.

– Tu chi sei? - chiese il ragazzo, confuso, guardandola.

La ragazza appena arrivata, prima di rispondere, fece un paio di passi indietro e mise le mani sui fianchi facendo un sorriso furbo.

– Mi chiamo Malpi e sono il Capitano di questa prova! -

I due sgranarono gli occhi un po' sorpresi, mai successo che un Capitano arrivasse nel luogo della prova dopo gli allenatori che vi dovevano partecipare... a quanto ne sapevano, ovvio.

– Voi siete Ash e Lucinda, giusto?? Che aspettate?? Entriamo pure!! -

E così con un sorriso a occhi chiusi cominciò a marciare a passo sicuro verso l'edificio.

I due amici si guardarono confusi come a chiedersi, telepaticamente, come facesse a conoscere i loro nomi. Presto, tuttavia, decisero di lasciar perdere e di seguirla.

❤️❤️❤️

– Abbiamo perso le tracce di Clayton. - disse Jessie, demoralizzata, con le braccia e il volto tendente verso terra, continuando a camminare.

– Già e il Capo non ne sarà felice... - commentò James nella stessa posizione.

– Fallimenti su fallimenti... mi chiedo perché continuiamo a insistere. - commentò Meowth, a sua volta, nella medesima posizione.

Di lì a poco, videro un Pokémon di fronte a loro.

Rimasero sorpresi, era molto simile a Pikachu... beh, come forma. Il viso e l'espressione non gli assomigliava per niente. Era tutt'altro che carino... era, decisamente, inquietante!

– Che Pokémon sarebbe quello? - chiese la ragazza, confusa, continuando a guardarlo.

- Assomiglia, vagamente, a un Pikachu. - commentò James guardandolo, confuso, a sua volta.

– Dovrebbe chiamarsi Mimikyu, se non sbaglio. - disse Meowth per poi aprire le braccia e chiudere gli occhi con aria di chi la sa lunga. - Una volgare imitazione di Pikachu. -

In quel momento Mimikyu utilizzò un attacco e, persino, Meowth aprì gli occhi confuso. Dal corpo del Pokémon si era liberata una strana luce scura e, prima che i tre se ne fossero potuti accorgere, si erano ritrovati a decollare alla velocità della luce.

– ANCHE STAVOLTA RIPARTIAMO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE! -

❤️❤️❤️

L'edificio non aveva l'aria molto accogliente, infatti sia Ash che Lucinda non si sentivano molto a loro agio... soprattutto Lucinda che continuava a guardarsi intorno con aria sofferente.

– Ci siamo! - esclamò Malpi fermandosi di fronte a loro.

I due che erano qualche passo più indietro rispetto a lei, allora, si fermarono.

Malpi aveva un largo sorriso stampato sul viso e aveva messo le mani sui fianchi.

– Da qui inizia la prova. - annunciò. - Dovete fotografare i Pokémon con la funzionalità Pokévisore installata nel vostro Smartphone Rotom. -

– Che cosa? Dobbiamo fare un servizio fotografico ai Pokémon?? - domandò Ash un po' scettico e deluso.

– Oh, mi piace! Sono abbastanza brava!! - disse Lucinda, decisamente più entusiasta, alzando un braccio istintivamente.

– Bene. - disse la Capitana ridendo debolmente per via dell'entusiasmo dimostrato dalla ragazza. - Avete tutto il tempo che vi serve e ricordate che non dovrete abbandonare la prova per nessun motivo. -

– Proprio nessuno? - chiese l'allenatore confuso cominciando, però, a essere un po' preoccupato.

– Se lo dici così però è un po' preoccupante. -

– Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi! -

– Se dici così mi fai preoccupare di più. - disse Lucinda perplessa e un po' preoccupata.

– Visto che effetto fa quando sono gli altri a dirtelo? - domandò, retoricamente, Ash isolando la voce con la mano.

– Già... - rispose l'amica guardandolo ancora con un certo timore.

Presto, tuttavia, tornarono tutti e due a guardare Malpi.

– Dico sul serio! - esclamò di nuovo la Capitana sorridendo. - Allora in bocca al lupo, ci vediamo a prova conclusa! - aggiunse prima di sorpassarli per andarsene.

Ash e Lucinda si guardarono poco convinti, ma presto sentirono un verso.

– Cos'è stato?! - chiede la coordinatrice, terrorizzata, tornando a guardare davanti a sé.

– Dev'essere stato un Pokémon della prova. - disse Ash con tono risoluto prendendo lo smartphone dalla tasca e guardando di fronte a sé. - Lucinda, dividiamoci così faremmo prima. - aggiunse cominciando a camminare a passo deciso.

Lei lo guardò, con aria poco convinta, stringendo una mano vicino al cuore.

– Ma sei sicuro? Ash...? -

Tuttavia era già andato e di lì a poco si sentì un altro verso.

Lucinda sobbalzò dalla sorpresa e tornò a guardare davanti a sé sempre più terrorizzata.

– Sarà anche un Pokémon, ma questo eco fa paura... - commentò dopo un po'.

Presto, tuttavia, una delle sue Pokéball dalla tasca liberò il suo bagliore facendola restare sorpresa. Guardò a terra e notò che si trattava di Eevee.

– Ah, Eevee! - esclamò sorpresa. - Bene, così mi fai compagnia... l'atmosfera che c'è in questo posto non è proprio il massimo. - aggiunse contenta.

Il Pokémon, allora, si guardò intorno per poi fermarsi a guardare davanti a sé e abbassare le orecchie.

– Eve... - disse con aria un po' smarrita guardando davanti a sé.

– Tranquillo Eevee. - disse Lucinda prendendolo in braccio. - Andrà tutto bene, non c'è nulla di cui preoccuparsi. - aggiunse accarezzandolo con aria rassicurante.

Eevee allora si girò a guardarla e sorrise ad occhi chiusi.

– Eve! -

Vedendo il suo entusiasmo anche la ragazza sorrise a sua volta a occhi chiusi.

♥♥♥

– Uffa... e dire che l'ho sentito bene. -

– Pika pika! - esclamò Pikachu prima di correre.

– Dove vai Pikachu?? Aspettami! - esclamò seguendolo confuso.

Mentre Ash seguiva Pikachu, intravide un Gastly volare tranquillamente in linea verticale, così si fermò di scatto.

– Eccone uno, finalmente! - esclamò portandosi lo Smartphone Rotom davanti al viso.

Fece appena in tempo a scattare che il Pokémon si voltò confuso. Vedendolo, tuttavia, presto il suo sguardo si fece crucio.

– Pikachu, usa Fulmine! -

Il Pokémon giallo fece un salto verso Gastly e utilizzò la mossa che, tuttavia, venne bloccata da Palla Ombra del Pokémon rivale.

Pikachu, dopo il salto, ricadde a terra in piedi.

– Usa Codacciaio! -

Tuttavia, prima che potesse utilizzare la mossa richiesta, Gastly utilizzò l'attacco Stordiraggio. Il Pokémon giallo, allora, iniziò a barcollare e il suo sguardo si fece più cupo.

– Pikachu! - esclamò Ash allarmato. - E va bene, Torracat, scelgo te! - aggiunse prendendo la Pokéball e lanciandola. - Usa Lanciafiamme! -

Tuttavia il Pokémon rivale schivò con facilità con tanto di boccaccia.

– Usa Sfuriate! - esclamò l'allenatore.

Torracat, allora, fece un salto per avventarsi sul Pokémon Spettro.

Questa volta Gasty utilizzò di nuovo Palla Ombra il che bloccò l'attacco di Torracat, ma alla fine lo raggiunse comunque e riuscì ad attaccarlo con successo.

– Ci siamo! E ora usa Rogodenti! -

Il Pokémon di Fuoco utilizzò la mossa richiesta con successo e Gastly cadde a terra esausto.

– Benissimo! - esclamò l'allenatore entusiasta alzando un braccio chiuso a pugno. - Bene, continuiamo! - aggiunse voltando lo sguardo, lasciando ricadere il braccio, e riprendendo a correre.

♥♥♥

Lucinda stava continuando a camminare con Eevee in braccio. Nonostante quel posto le mettesse i brividi cercava di non pensarci e si stava guardando intorno. Non aveva ancora avvistato nessun Pokémon, il che le faceva strano dal momento che stava camminando da un po'.

– Continuo a vedere solo scatoloni... tra l'altro cosa ci sarà dentro? - disse a se stessa continuando a guardare di qua e di là. - È da un po' che non sentiamo quel verso, ci sarà davvero un Pokémon? -

Tuttavia, proprio in quel momento, sentì un leggero colpo di vento freddo e si fermò all'improvviso. Perplessa tornò a guardare davanti a sé e, finalmente, lo vide. Si trattava di un Haunter.

– Eccolo! Un Haunter! - esclamò ancora sorpresa prendendo fuori il Pokédex.

"Haunter, Pokémon Gas: Essere leccati dalla fredda lingua di Haunter non è solo disgustoso, ma pericoloso: può sottrarre l'energia vitale. Questi Pokémon vivono nelle tenebre e le luci della città li tengono lontani."

– Però... - si lasciò scappare Lucinda. - Ah, la foto! È vero! - aggiunse nel panico cercando di sbrigarsi ad aprire l'applicazione. – Fatta! - esclamò, entusiasta, dopo aver scattato. - Meno male... e una è fatta!! -

Haunter, però, in quel momento utilizzò Neropulsar e la ragazza fece appena in tempo a spostarsi. Fu più che altro istintivo, diciamo.

– Ok. - disse seria guardando il Pokémon rivale e rimettendo il dispositivo in tasca. - Sarà il caso di tornare coi piedi per terra. -

– Eve! - esclamò il Pokémon tra le sue braccia deciso.

Con un salto ben assestato saltò giù e si posò a terra.

– Eevee, usa Azione! -

Eevee iniziò a correre, ma presto venne bloccato dall'attacco Neropulsar di Haunter. Questo attaccò non solo lo bloccò, ma lo colpì in pieno procurandogli diverse ferite sul corpo.

– Oh no, Eevee! - esclamò la padroncina preoccupata. - Forse è meglio se chiamo qualcuno ad aiutarti... ma chi chiamo?! - aggiunse nel panico.

Quell'atmosfera non le permetteva di ragionare bene. Le ricordava troppo quando si era ritrovata sola a Ultramegalopoli. Quando aveva attraversato l'Ultravarco contro la sua volontà.

Quella volta aveva sentito proprio il peso delle tenebre che la inghiottivano. Aveva sentito come di scomparire poco a poco. Era stato come vivere in un incubo senza potersi svegliare.

Per questo quando Ash le aveva parlato di dividersi avrebbe voluto opporsi. Però non voleva fare la figura della fifona. Lei non lo era mai stata, ma aveva paura di esserlo diventata dopo quell'esperienza...

– Eve! - esclamò Eevee con aria decisa.

Nonostante le ferite evidenti, aveva fatto di tutto per resistere e continuare a reggersi in piedi. Aveva uno sguardo davvero deciso e anche se la padroncina non poteva vederlo, perché era girato di spalle, dal suo tono l'aveva avvertito bene.

Di lì a poco il corpo del Pokémon iniziò a risplendere di una luce bianca candida. Poco a poco si fece sempre più intensa assumendo le tonalità dell'argento e dell'oro.

– Eve... - mormorò, meravigliata, Lucinda.

– Eve! - esclamò il Pokémon per poi liberare dal suo corpo delle comete.

Delle comete che andarono dritte verso Haunter e lo centrarono. Il poveretto si ritrovò a guardare da tutte le parti senza sapere quale cominciare a respingere.

– È l'attacco Comete... - mormorò ancora stupita. - Eevee ha imparato l'attacco Comete! Grande Eevee!! -

Haunter era caduto a terra, tuttavia non era finita perché presto si rialzò e volò, velocemente, verso Eevee.

Utilizzò di nuovo l'attacco Neropulsar e il Pokémon di tipo Normale chiuse gli occhi.

– Eevee! - esclamò Lucinda allarmata.

– Eve! - esclamò Eevee allontanandolo da sé con Colpocoda.

– Grande! - esclamò ora la coordinatrice tornando entusiasta.

Haunter con l'aria un po' stordita scosse la testa velocemente, ma quando tornò a guardare di fronte a sé si accorse che i rivali stavano scappando.

– Non importa se dovevamo sconfiggerlo! - esclamò Lucinda con Eevee in braccio correndo. - La foto l'abbiamo fatta, andiamocene di qui! -

♥♥♥

Nel frattempo Ash aveva trovato Gengar e lo stava affrontando.

– Torracat, usa Braciere! Pikachu, usa Codacciaio! -

Prima che i Pokémon potessero utilizzare le mosse richieste, però, Lucinda correndo andò a sbattere dritta contro Ash. Fortunatamente lui se ne accorse in tempo e la sostenne evitando che finissero entrambi a terra.

– Lucinda? - disse l'allenatore confuso.

– Ciao, Ash. - disse lei in maniera un po' timida e imbarazzata. - Haunter ci insegue. - aggiunse tornando saldamente in piedi e andando dietro di lui con aria un po' timorosa.

Infatti, neanche a dirlo, il Pokémon Spettro raggiunse l'altro e si fermò di fianco a lui. Entrambi, ora, li guardavano con aria beffarda e di sfida, ma Ash non si fece intimorire... anzi.

– Beh, a questo punto direi di usare il nostro asso nella manica. - disse l'allenatore non distogliendo lo sguardo dai Pokémon. - Pikachu, usa Iperfulmine! -

Pikachu effettuò un salto e utilizzò la mossa richiesta... sappiamo tutti come andò a finire. I due Pokémon Spettro finirono entrambi a terra KO.

– Grande, Pikachu! - esclamò Lucinda entusiasta.

Ash, allora, voltò appena la testa per guardarla. Lo aveva notato anche senza bisogno di guardare. Aveva appoggiato le mani alla sua giacca. Non si era proprio appoggiata, ma aveva posato le mani. Questo l'aveva fatto sorridere (perché come al solito era stato invaso da una sensazione di calore), ma aveva anche avvertito che c'era qualcosa che non andava. Di solito la coordinatrice era più sostenuta.

– Ehi Lucinda, tutto bene? - le domandò con tono calmo.

– Come? Sì, benissimo. - rispose un po' perplessa.

Aveva parlato in maniera un po' esitante. Forse non ci aveva neanche poi fatto tanto caso.

– Non è da te, quel Pokémon non era poi così minaccioso. -

– Ecco... - mormorò, ora, abbassando lo sguardo. - È l'atmosfera di questo posto... mi scombussola dentro... non so perché mi succede... - aggiunse lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi.

L'allenatore, allora, decise di voltarsi per guardarla meglio. Ora aveva uno sguardo più enigmatico. Era sicuro che non potesse essere veramente così. Lucinda, probabilmente, sapeva che cosa la turbava e perché... solo che non voleva dirlo.

In effetti aveva ragione. Era per via della questione dell'Ultravarco. Ormai il buio le sembrava insopportabile.

Non era paragonabile, certo. Però era simile... e questo, purtroppo, bastava a rievocarle delle sensazioni che non avrebbe voluto mai più rivivere.

– No, in realtà lo so. - disse stringendosi una mano sul cuore. - Da quando siamo stati a Ultramegalopoli... sarà vero che la nostra luce interiore è sufficiente a illuminare tutti? Voglio dire, guarda Necrozma... lo hanno sfruttato e privato della sua luce. Hanno mutato il suo aspetto in qualcosa di mostruoso e hanno pure il coraggio di dagli la colpa per essersi ribellato. -

Ash pensò che fosse meglio restare ad ascoltare e basta. Era convinto che Lucinda avesse ancora qualcosa da dire. Anche se esitava.

– Non so se ce la faccio. - continuò a dire la ragazza. - Il buio... le tenebre... se cerchi di fare la cosa giusta sbagli, se fai quello che ti senti sbagli lo stesso... come possiamo uscire, definitivamente, dal buio del nostro cuore? -

– Non possiamo. - disse l'allenatore con tono risoluto.

La convinzione dimostrata dall'amico fece rialzare lo sguardo di Lucinda. Era confusa e vedendo il suo sguardo lo era ancora di più.

– Non si può scappare dal buio, possiamo solo fare luce. - disse il tono più disteso e quasi ridente. - Quando dici il buio del nostro cuore... in realtà c'è tanta luce che lo circonda, dobbiamo solo vederla. -

La coordinatrice continuava a non capire del tutto, però, forse, al di là delle sue parole le stava comunicando molto. Doveva, comunque, ricordare che anche Ash stava cercando di ritrovare la sua luce. Aveva accettato di ripartire con lei per ritrovarla. Dopo un periodo buio passato a Kalos.

Ash fece qualche passo verso di lei e la prese per mano sorridendo.

– Lucinda, anche per me è lo stesso. - disse guardandola negli occhi. - Anch'io cerco la mia luce interiore e quando la perdo di vista faccio di tutto per ritrovarla. È così di continuo e lo è per tutti. Perciò non preoccuparti, continua solo a cercare. Insisti e insisti. Vedrai che troverai senz'altro il tuo modo di star bene. -

Si era creata un'atmosfera davvero magica. I cuori di entrambi avevano accelerato il battito e la sensazione che provavano guardandosi negli occhi era indescrivibile. Avevano entrambi gli occhi un po' lucidi, ma non se ne erano accorti. Loro due erano così. Provavano forti sentimenti, soprattutto l'uno per l'altra, ma non se ne rendevano conto. Era il loro approccio alla vita. Puro e semplice come i bambini di 10 anni. Poteva sembrare che non fossero cresciuti di una virgola dall'inizio del loro primo viaggio di formazione.

Eppure non era assolutamente così.

– Finalmente! - esclamò Malpi sorridendo.

I due si voltarono e videro la Capitana davanti a loro.

Inutile dire che rimasero sorpresi... che cosa ci faceva lì?

– Avete fotografato e sconfitto tutti e tre i Pokémon della prova! - disse sempre sorridendo. - Ora vi rimane solo da sconfiggere il Pokémon dominante, venite con me all'ingresso! -

– Che cosa?? - si lasciò scappare confusa la coordinatrice.

– Ma non ci avevi detto che non dovevamo abbandonare la prova per nessun motivo? - domandò l'allenatore confuso ma, ugualmente, scettico.

– Sciocchezze! Chi ha parlato di abbandonare?? Voglio solo che torniate con me all'ingresso un attimo!! -

I due, allora, si voltarono per guardarsi poco convinti.

– Potrebbe essere come quella volta che Suiren ci ha lasciato il biglietto, ricordi? - disse Lucinda, tuttavia, non del tutto convinta.

– Sì, ma questa storia non mi convince. - disse, invece, Ash ora più scettico e irritato.

Tornarono a voltarsi e stavolta l'allenatore rivolse a Malpi uno sguardo un po' truce.

– Senti Malpi, noi non ci muoviamo. - le disse senza mezzi toni.

– Come sarebbe? - chiese lei confusa. - Non potete disubbidire a un mio ordine! -

– Questa storia è strana, anche se fosse la procedura non avrebbe comunque senso. -

– Ash... - lo richiamò Lucinda guardandolo con aria preoccupata.

– Dovete tornare all'ingresso con me! Non ci sono scuse!! -

– No Malpi, noi rimaniamo qui! -

– DOVETE TORNARE ALL'INGRESSO!! -

La figura della Capitana cominciava a... laggare? Ok, ora era chiaro che qualcosa di strano c'era davvero.

– Ma è...? - disse solo Lucinda stupita.

– Non è Malpi, ecco spiegato tutto. - disse Ash ancora un po' irritato da tutta quella situazione.

L'immagine di Malpi scomparve e i due notarono che dietro di lei era apparsa una porta.

Si guardarono istintivamente con entusiasmo.

– Dev'essere la porta che conduce alla stanza del Pokémon dominante! - esclamarono contemporaneamente.

Così tornarono a voltarsi in avanti e cominciarono a correre.

♥♥♥

Una volta nella sala si guardarono intorno.

– Dove può essere?? - domandò Lucinda impaziente.

– Ehi, quel telo si muove. - disse Ash indicando un panno di dimensioni ridotte in fondo alla stanza.

Anche l'amica, allora, tornò a guardare davanti a sé stupita.

Il telo continuò a muoversi ancora per un po', poi fece un giro su se stesso e rivelò il suo volto.

Esatto, non era un telo ma un Pokémon.

– Ma cosa? - si lasciò scappare Ash.

– È un Pokémon? - disse Lucinda sorpresa.

Entrambi lo pensarono, ma nessuno lo disse. Quel Pokémon assomigliava vagamente a un Pikachu. Vagamente, insomma... era molto più inquietante. Ma lo ricordava.

Il corpo del Pokémon rivale di colpo si circondò di una luce scura e saltò per avventarsi contro Pikachu, ma lui, fortunatamente, con un salto lo evitò in tempo.

– Pikachu, usa Fulmine! - esclamò Ash.

Il Pokémon giallo, allora, accumulò energia e la liberò con un balzo.

– Ma che Pokémon è? Non credo di averlo mai visto. - disse Lucinda un po' allarmata dalla potenza e dalla brutalità del Pokémon rivale.

Tuttavia l'amico la precedette prendendo il Pokédex. Pensava che fosse necessario per trovare una strategia su come sconfiggerlo.

"Mimikyu, Pokémon Fantasmatico: Qual è il vero aspetto di Mimikyu? Nessuno lo sa, ma dev'essere terrificante: infatti si nasconde sotto un vecchio straccio per non spaventare gli altri quando cerca di fare amicizia."

Dopo aver ascoltato la descrizione, Ash, abbassò l'oggetto e guardò Mimikyu con aria critica.

– E così è Mimikyu, un Pokémon di tipo Spettro e Folletto. -

– Coraggio Eevee! È ora di far vedere di che pasta siamo fatti! - esclamò Lucinda con convinzione.

– Eve! - esclamò il Pokémon posato a terra.

– Usa Comete! - esclamò allungando un braccio davanti a sé.

– Eve! - esclamò Eevee per poi utilizzare la mossa richiesta.

– Fantastico! Eevee ha imparato a usare l'attacco Comete! - esclamò l'allenatore, entusiasta, guardando la scena.

– Certo. - disse lei facendo l'occhiolino, ma restando a guardare davanti a sé. - E ora guarda questo... Eevee, usa Comete con Doppio Avvitamento! -

Eevee, allora, cominciò a girare su se stesso e per tutta la stanza utilizzando l'attacco Comete. L'effetto era davvero sorprendente. Tantissime comete che volavano e cadevano da tutte le parti. Sarebbe stata di sicuro anche un'ottima strategia di gara.

– Meraviglioso! - esclamò l'amico sinceramente colpito.

Mimikyu, naturalmente, si trovò in estrema difficoltà guardandosi da tutti i lati. Tuttavia dopo un po' intorno al suo corpo si liberò di nuovo una luce scura. Utilizzò Doppioteam e questo, in qualche modo, gli permise di confondere le comete e non farsi colpire.

– Com'è possibile?? - si lasciò scappare la coordinatrice confusa e allarmata.

Mimikyu fece un verso e dal cielo arrivò in suo aiuto Haunter.

– Oh no, un altro Haunter! - esclamò Lucinda terrorizzata.

– Lucinda, mantieni la calma! Le sue mosse di tipo Spettro sono immuni su di Eevee, ordina di nuovo a Eevee di utilizzare comete! - esclamò Ash guardandola.

– Hai ragione. - disse continuando a guardare davanti a sé e regolando il suo respiro. - Eevee, usa di nuovo Comete con Doppio Avvitamento! -

Stesso effetto della volta precedente. La stanza si riempì di comete facendo ritrovare Haunter in seria difficoltà. Chi non sembrava molto in difficoltà, invece, era Mimikyu che aveva effettuato un salto per scagliarsi su Eevee.

– Pikachu, usa Codacciaio! - esclamò l'allenatore.

Pikachu, allora, effettuò un salto per bloccarlo e utilizzare la mossa richiesta. Funzionò bene, ma non servì ad arrecare danno a Mimikyu. Ricaddero entrambi a terra a diversi metri di distanza.

Intanto, l'attacco Comete si era esaurito. Haunter era caduto a terra esausto e Mimikyu accorgendosene fece di nuovo il suo verso. Stavolta ad apparire in suo aiuto fu Gengar.

– Non è ancora finita! - esclamò la coordinatrice preoccupata.

– Oricorio, scelgo te! - esclamò Ash lanciando la Pokéball.

Il Pokémon uscì e si posò a terra.

– Usa Tifone! -

Oricorio si alzò in volo e utilizzò la mossa richiesta. Sia Gengar che Mimikyu erano bloccati e infastiditi dal vento. Il primo aveva chiuso gli occhi, mentre all'altro rischiò di volare via il panno che lo copriva.

– Lucinda! - esclamò il ragazzo voltandosi a guardarla. - Chiedi a Eevee di utilizzare Comete un'ultima volta! -

Lei si girò a guardarlo e fece cenno di sì convinta per poi tornare a girarsi in avanti.

– Eevee, ancora Comete con Doppio Avvitamento! - esclamò stendendo un braccio davanti a sé.

Questa volta la mossa ebbe effetto su entrambi i Pokémon rivali. Caddero entrambi a terra e i due amici rimasero sorpresi.

Le comete erano scomparse e in un attimo regnava il silenzio.

– È finita davvero? - chiese Lucinda sorpresa.

Entrambi non potevano fare a meno di continuare a guardare Mimikyu a terra davanti a loro. Gengar dopo essere finito KO era scomparso così come era apparso... ma Mimikyu?

Presto detto, Mimikyu tornò ad alzarsi in piedi con uno scatto e questa volta la luce scura intorno al suo corpo si era fatta anche più intensa. Spiccò un salto diretto verso Pikachu e lo attaccò con l'attacco Ombrartigli prima che se ne accorgesse.

– Eevee, usa Copione! - esclamò Lucinda allarmata.

Eevee, allora, saltò a sua volta e si scaraventò su Mimikyu... ma venne scacciato in malo modo.

– Pikachu, usa Fulmine! -

Pikachu liberò la mossa e questo fece balzare via il Pokémon rivale.

Era di nuovo a qualche metro da loro, perfettamente, in piedi.

– Cosa dobbiamo fare? Accidenti! - si lasciò scappare Lucinda sempre più preoccupata.

– Lucinda, l'attacco Canto di Cleffa! - esclamò Ash guardandola. - Se Mimikyu si addormenta avremmo più tempo per agire! -

– Proviamo così! - esclamò lei, decisa, prendendo la Pokéball e lanciandola. - Cleffa, usa Canto! -

Tuttavia, Mimikyu, con una mossa veloce si nascose dietro Pikachu e la mossa destinata a lui colpì il povero Pokémon Elettro. Non solo, lo attaccò questa volta con Lacerazione e sarebbe andato avanti a colpirlo se...

– Eevee, usa Comete! -

Mimikyu balzò via evitando l'attacco, ma almeno Pikachu era salvo.

– Quel Pokémon è un demonio! - esclamò la ragazza colpita, ma al tempo stesso seccata.

– Ce l'ha a morte con Pikachu, è palese... capisco la lotta, ma sembra che il suo sia risentimento sul piano personale. - commentò il ragazzo, invece, solo scocciato.

– Beh, cerchiamo di finirla! - esclamò Lucinda stendendo un braccio decisa. - Eevee, usa Comete con Doppio Avvitamento! -

Mimikyu si guardò intorno e utilizzò Doppioteam. Le comete colpivamo mano a mano i suoi cloni facendoli sparire e mano a mano se ne creavano di nuovi.

– Ora Cleffa! - esclamò stendendo di nuovo il braccio. - Usa Carica Travolgente! -

L'atmosfera era molto confusa e Mimikyu si fece, involontariamente, riconoscere da Cleffa. Lo centrò in pieno facendolo finire di schiena contro la parete.

Era veramente finita... finalmente!

– CE L'ABBIAMO FATTA! - esclamarono Ash e Lucinda all'unisono battendosi il cinque con entrambe le mani.

Tuttavia, superato l'entusiasmo e finito di parlare, si accorsero che in realtà le mani le avevano strette le une alle altre. Era stato istintivo, non capivano perché.

Si guardarono confusi, poi, imbarazzati, le lasciarono andare chiudendo gli occhi. Sorrisero imbarazzati ed entrambi fecero del loro meglio per non arrossire.

– Quindi, ora, è veramente finita? - chiese la coordinatrice tornando a guardare davanti a sé.

– Pare proprio di sì. - disse l'allenatore con un'espressione molto simile a quella di lei.

– Non è che adesso si alza e torna ad attaccarci? -

Non appena la ragazza terminò di parlare, Mimikyu alzò la testa. Si guardò intorno e si alzò con la schiena dal muro.

I due amici erano già allarmati, tuttavia il Pokémon li guardò a stento e si voltò alla sua destra per correre via.

– Eh?! - si lasciarono scappare, entrambi, sorpresi.

Nella corsa aveva lasciato cadere un oggetto brillante a terra. Un oggetto che dopo un po' Ash era andato a raccogliere.

♥♥♥

– Si tratta della Mimikyum Z. - disse Malpi loro quando, all'ingresso, gliela mostrarono. - Si vede che Mimikyu riteneva giusto che foste voi ad averla. -

Ash fece un paio di passi indietro e guardò Lucinda confuso. Anche lei guardò lui con la stessa espressione, ma non disse niente.

– Comunque. - disse Malpi sorridendo, a occhi chiusi, mettendo le mani sui fianchi. - Bravi, avete superato la mia prova, non era facile! -

– Sì, specie quando la tua proiezione voleva che tornassimo all'ingresso. - commentò la coordinatrice sorridendo ad occhi chiusi e disagio.

– Già, ci stavo per cascare all'inizio. - ammise l'allenatore con espressione uguale.

– Ed ecco il vostro premio! La Spectrium Z! - disse tenendola con entrambe le mani e staccando un piede da terra.

– Grazie, Malpi! - esclamò Lucinda sorridendo.

– Figuratevi, ringraziate voi stessi e i vostri Pokémon piuttosto. - disse la Capitana tornando con entrambi i piedi per terra.

I due allora si guardarono sorridendo.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Primo capitolo del nuovo anno, spero che si possa considerare un buon nuovo inizio.

Sono veramente contenta di vedere quanto la fanfiction stia iniziando a prendere forma (è dal 2019... quanti saranno? 4 o 5 anni circa??).

Non vedo l'ora di iniziare quelli della Aether Paradise, ma non spoiler (comunque ormai non manca molto).

Molto bene, spero che il primo capitolo dell'anno 2023 vi sia piaciuto.

Alla prossima! :)

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Capitolo 37
*** Pikachu vs Mimikyu ***


Pikachu vs Mimikyu
 

Ash e Lucinda si erano rimessi in cammino molto presto quel giorno. Volevano arrivare alla città successiva sulla mappa prima che facesse sera. Avevano sentito dall’infermiera Joy che la strada su quel percorso era piuttosto lunga.

 

A un certo punto, il Team Rocket sbucò fuori da un cespuglio e loro si fermarono.

 

– Trovati! - esclamò Jessie con un sorriso orgoglioso.

 

– Non avete scampo! - le fece eco Meowth con lo stesso tono.

 

– Sì, ora diteci dove si trova Clayton. - disse poco dopo James.

 

– Sono ancora loro. - commentò Ash, rassegnato, con una faccia stranita.

 

– Dopo un po’ diventano davvero noiosi. - commentò, invece, Lucinda mettendo le mani sui fianchi senza un vero tono particolare (come se stesse criticando oggettivamente la situazione).

 

– Insomma, un po’ di rispetto… - mormorò la ragazza del trio indispettita e stranita.

 

– Sì, almeno dateci la soddisfazione. - disse il ragazzo un po’ demoralizzato.

 

– Scusate, ma davvero vi aspettate riconoscenza dai bambocci? - chiese, retoricamente, il Pokémon voltandosi a guardarli. - Sono passati anni e ancora non hanno capito che è grazie a noi se non cadono nella noia e nella monotonia. -

 

– Questa è bella. - commentò la coordinatrice sgranando un po’ gli occhi incredula.

 

– I loro dialoghi stanno diventando sempre più assurdi… - commentò l’allenatore, sorridendo forzatamente, sempre più stranito.

 

In quel momento da quelle parti passò un Pokémon selvatico. Un Mimikyu.

 

– Ehi, è lo stesso Pokémon che abbiamo affrontato alla prova. - osservò Lucinda continuando a guardarlo.

 

– Sì, Mimikyu. - disse Ash.

 

Anche il Team Rocket si era girato a guardarlo. Era rimasto sorpreso nel vedere che si era fermato e li guardava a sua volta.

 

– Non c’è dubbio. - disse Meowth continuando a guardarlo. - È lo stesso che ci ha spedito in orbita l’altro giorno. -

 

– Dici davvero?? - gli chiese Jessie, allarmata, guardandolo.

 

Mimikyu disse qualcosa e dal suo corpo si liberò una strana luce scura.

 

I tre del Team Rocket erano terrorizzati e non riuscivano a distogliere lo sguardo.

 

– C-cos’ha detto…? - domandò la ragazza dai capelli fucsia spaventata.

 

Il Pokémon disse di nuovo qualcosa, stavolta forse con più energia, e la luce intorno a lui divenne più intensa.

 

I tre, ormai, tremavano come delle foglie.

 

– H-ha detto… - disse il Pokémon parlante balbettando. - “Io non sono Pikachu!” -

 

– Questo lo avevamo capito anche noi! - esclamò Jessie guardandolo.

 

Sembrava arrabbiata, ma in realtà era solo agitata.

 

– Che vuoi da me!? Io ti ho solo detto testuali parole! - esclamò lui guardandola a sua volta.

 

Il Pokémon, a quel punto, utilizzò un attacco e li fece finire di nuovo in orbita.

 

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

 

La strana luce intorno a Mimikyu scomparve, ma quando vide Pikachu a terra disse di nuovo qualcosa. Il Pokémon Topo rimase perplesso, perché sembrava avercela tanto con lui?

 

– Io non sono Pikachu… - mormorò Lucinda riflettendo. - Beh, in effetti il suo aspetto ricorda Pikachu. -

 

– Già. - convenne Ash guardandola. - C’è una vaga somiglianza. -

 

A quel punto, Mimikyu disse qualcos’altro e intorno al suo corpo si materializzò di nuovo la luce scura. 

 

Ora erano i due a essere terrorizzati.

 

– Che facciamo?! - esclamò Lucinda allarmata con entrambe le mani strette vicino al cuore.

 

– Pikachu, usa Attacco Rapido! - esclamò Ash, deciso, aprendo una mano davanti a sé.

 

Il Pokémon Topo, con aria altrettanto decisa, cominciò a correre. Tuttavia, prima di arrivare a Mimikyu, venne fermato dall’attacco Mazzuolegno. Il Pokémon rivale si scaraventò contro Pikachu a tutta velocità facendolo cadere a terra e lui non aspettandoselo cadde a terra… e l’impatto fu tremendo.

 

– Pikachu…! - si lasciò scappare Lucinda, preoccupata, portandosi le mani vicino alla bocca.

 

– Pikachu, alzati e usa Fulmine! - 

 

Però prima che Pikachu potesse, effettivamente, alzarsi Mimikyu lo attaccò di nuovo utilizzando la mossa Ombrartigli.

 

– Povero Pikachu! - esclamò la coordinatrice sempre più allarmata. - Basta così! Eevee, scelgo te! - aggiunse lanciando la Pokéball presa dalla tasca.

 

– Pikachu, cerca di liberarti! - esclamò l’allenatore. - Accidenti, ma che ha Mimikyu?? Non gli abbiamo fatto niente ed è così aggressivo… -

 

– Usa Morso! - ordinò la ragazza.

 

Tuttavia, prima che il Pokémon potesse saltare su Mimikyu, questi balzò via e si allontanò in poco tempo di diversi metri.

 

Si fermò guardandoli e i due amici erano sempre più confusi.

 

– Perché ce l’avrà così tanto con noi? - domandò, spontaneamente, Ash continuando a guardarlo.

 

– Ho il sospetto che non sopporti molto Pikachu. - disse Lucinda continuando, a sua volta, a guardare davanti a sé. - Ricordi che anche il Mimikyu della prova si era accanito contro di lui? -

 

– Già, chissà come mai… -

 

In quel momento Mimikyu decise di voltarsi e correre via. I due rimasero sorpresi dalla velocità con cui aveva levato le tende. Inizialmente non riuscirono neanche a distogliere lo sguardo.

 

– Se n’è andato? - si lasciò scappare Ash, perplesso, sbattendo le palpebre due volte.

 

Lucinda, però, non disse niente e al contrario prese a correre.

 

– Lucinda, dove corri?? - chiese il ragazzo sempre più confuso.

 

– Vieni, Eevee! - esclamò aprendo le braccia verso il Pokémon ancora in corsa. - Vado a vedere dov’è andato! - aggiunse senza fermarsi e tornando a guardare davanti a sé.

 

– Cosa?! - esclamò incredulo prendendo a correre a sua volta. - Che pessima idea è mai questa?? Finalmente ce ne eravamo liberati! -

 

La ragazza, però, non gli rispose più. Così entrambi continuarono a correre.

 

♥♥♥

 

Avevano raggiunto un’area del bosco un po’ tetra. A dominare quasi l’intero scenario vi era una roulette semi distrutta che i due amici rimasero a contemplare perplessi.

 

– Ha un’aria familiare tutto ciò. - commentò Ash.

 

– Non ti ricorda vagamente la Valle dei Pikachu ad Akala? - gli domandò Lucinda.

 

– Sì in effetti hai ragione, è quello che pensavo. -

 

In quel momento dalla roulotte iniziarono a sentirsi dei versi di Pokémon e si voltarono, contemporaneamente, a guardarsi.

 

– Hai sentito?? - chiese l’allenatore all’amica.

 

– Sì, mi è sembrato un Pichu. - disse lei.

 

Tornarono a guardare davanti a loro e si misero a correre per avvicinarsi alla roulotte.

 

Effettivamente era un Pichu, anzi tre Pichu e… Mimikyu aveva portato un piccolo cumulo di bacche a tutti loro!

 

– Eh? - si lasciarono scappare sorpresi.

 

Il Pokémon Fantasmanto, allora, alzò lo sguardo su di loro e presto il suo corpo si contornò della solita luce scura.

 

– Oh no, ancora! - esclamò Lucinda allarmata.

 

– Mimikyu, parliamone ok? - disse Ash sorridendo a disagio ad occhi chiusi e mostrando i palmi.

 

Fortunatamente uno dei Pichu alzò lo sguardo, confuso, su Mimikyu.

 

– Pichu? -

 

Sia Mimikyu che gli altri Pichu lo guardarono e iniziarono a parlare. In realtà furono solo Mimikyu e il primo Pichu a parlare, mentre gli altri guardavano incuriositi.

 

– Chissà cosa si stanno dicendo. - commentò l’allenatore guardandoli.

 

– Come vorrei capire il linguaggio dei Pokémon. - disse la coordinatrice. - Chissà perché Mimikyu ce l’ha tanto con Pikachu. -

 

Mimikyu disse qualcos'altro, poi si girò verso il Pikachu sulle spalle di Ash come a indicarlo. 

 

I tre Pichu sobbalzarono terrorizzati.

 

– Perché adesso fanno così? - si chiese Ash sempre più confuso continuando a guardarli.

 

– Hanno paura di Pikachu? - ipotizzò Lucinda confusa. - Ma questo non ha senso! Pikachu è l’evoluzione di Pichu, sono dei simili! -

 

– Non penso che questi Pichu sappiano di essere dei Pokémon di tipo Elettro. - disse l’amico sorridendo a occhi chiusi con aria mortificata.

 

– Dici? - gli chiese l’amica, confusa, guardandolo.

 

– Magari pensano di appartenere alla stessa specie di Mimikyu. - ipotizzò lui riaprendo gli occhi.

 

– Può darsi, ma mi sembra strano. - commentò lei.

 

Così tornarono a voltarsi per guardarli di nuovo.

 

– È la verità, Pichu? Credete che Mimikyu sia vostro fratello? - domandò loro Lucinda.

 

– Perché proprio fratello? - le chiese Ash guardandola perplesso.

 

– Beh, perché si comporta da fratello maggiore no? - chiese lei retoricamente voltandosi a sua volta.

 

– Pika pikachuu! -

 

I due sentendo il verso si voltarono. Avevano capito subito che si trattava di un Pikachu, tuttavia dal verso sembrava molto diverso dal Pikachu di Ash. 

 

A qualche metro da loro vi era un Pikachu dall’aria furba e spavalda. Sembrava prepotente e aveva una corporatura massiccia. Li guardava con un ghigno e le braccia sui fianchi… incuteva un po’ timore in effetti.

 

– Un Pikachu?? - si lasciò scappare Lucinda.

 

– Di solito i Pikachu sono socievoli, questo non sembra tanto. - commentò Ash un po’ intimorito.

 

Mimikyu con uno scatto corse davanti a loro e disse qualcosa rivolto al Pikachu.

 

– Ho l’impressione che quei due siano rivali. - commentò l’allenatore.

 

– Ash, guarda! - esclamò la coordinatrice indicando la coda del Pikachu.

 

Aveva la coda diversa dal Pikachu di Ash, infatti, era a forma di cuore.

 

– Quel Pikachu è una femmina? - si lasciò scappare sorpreso continuando a guardare il Pokémon. - Non me l’aspettavo proprio. -

 

– Anch’io, sembra così arrogante… inoltre fa abbastanza paura. -

 

Infatti i Pichu dietro di loro avevano cominciato a tremare, ma non se ne accorsero subito. Se ne accorse Lucinda girandosi perché aveva avuto una strana impressione. Anche Ash si girò poco dopo di lei accorgendosene.

 

– Guarda i Pichu, Ash… ho l’impressione che conoscano bene quel Pikachu. - commentò per poi tornare a voltarsi.

 

– Quindi è per questo che ce l’aveva tanto con il mio Pikachu? - domandò, retoricamente, tornando a voltarsi a sua volta.

 

– Probabilmente pensa che i Pikachu siano tutti come questo. -

 

Guardavano entrambi davanti a loro con preoccupazione. Ormai stavano cominciando ad apprezzare e capire Mimikyu. Soprattutto Lucinda.

 

Il Pokémon Fantasmanto utilizzò Mazzuolegno per scagliarsi a tutta velocità contro Pikachu, tuttavia lui si spostò con una velocità impressionante. Utilizzò Doppioteam e Mimikyu non capì più da che parte guardare. Subito dopo utilizzò Codacciaio e poco dopo Fulmine. 

 

Il povero Mimikyu era caduto al tappeto, ma con fatica si stava alzando. Purtroppo in quel momento venne colpito di nuovo con Fulmine e cadde a terra di nuovo.

 

– No, Mimikyu! - esclamò Lucinda preoccupata.

 

– Vorrei poterlo aiutare, ma quel Pikachu è tosto… forse Decidueye o Torracat potrebbero tenergli testa, ma ho paura che non siano così veloci. -

 

Mimikyu non sembrava più in grado di rialzarsi. Non era totalmente KO perché qualche minimo movimento lo faceva. 

 

Pikachu, però, stava per tornare alla carica con Locomovolt e questo non prometteva per niente bene.

 

– Mimikyu, devi reagire! - urlò la coordinatrice ormai troppo coinvolta emotivamente.

 

– Sai, Lucinda? Forse c’è un modo per aiutare Mimikyu! - esclamò Ash guardandola. - Ricordi la Mimikyum Z che abbiamo trovato alla prova di Malpi?? Con quella Pietra Z che potenzia le mosse di Mimikyu, quel Pikachu non potrebbe mai vincere!! -

 

– Sì, ma non posso far usare la Pietra a Mimikyu se non è un mio Pokémon! -

 

– Appunto, lo devi catturare! -

 

– Eh? -

 

Poi, però, tornò a guardare davanti a sé con aria più decisa. Il Pikachu stava correndo a gran velocità contro Mimikyu e non c’era più tempo. Doveva agire!

 

– Pokéball, vai! - esclamò lanciandola verso Mimikyu.

 

Lo colpì e scomparve proprio quando Pikachu lo stava per colpire… e la cosa lo lasciò perplesso.

 

Con un balzo la Pokéball tornò tra le mani di Lucinda e lei la guardò in ansia. Oscillò un paio di volte per poi fare il clic definitivo.

 

– Ce l’ho fatta! - esclamò, entusiasta, continuando a guardarla per poi rialzare lo sguardo. - Molto bene, vai! - aggiunse caricandola dietro alle spalle per poi lanciarla.

 

Il Pokémon uscì ancora in aria.

 

– Usa Dolcesacco di Botte! -

 

Pikachu continuava a guardarsi da tutte le parti confuso e venne colpito in pieno dalla mossa. La potenza fu tale da farlo finire in orbita. Alla fine come il Team Rocket era partito alla velocità della luce ed era sparito in una stella.

 

♥♥♥

 

– Pichu pichu! - esclamarono i Pichu entusiasti.

 

Erano tutti e tre usciti di pochi passi dalla roulotte e sorridevano a occhi chiusi muovendo le braccia su e giù.

 

– Prego, non c’è di che. - disse Ash sorridendo intenerito con le braccia incrociate.

 

Anche Lucinda sorrideva in modo molto simile, tuttavia, a un certo punto, si voltò ricordandosi di Mimikyu. Il suo sguardo incontrando quello del Pokémon si fece più confuso, ma poi sorrise di nuovo e si avvicinò.

 

– Sono contenta che tu sia riuscito a tenergli testa. - disse abbassandosi sulle ginocchia alla sua altezza. - Vedrai che non vi disturberà più. -

 

Mimikyu la guardò solo non sapendo cosa dire. Era un po’ perplesso? O magari imbarazzato?? Dopotutto non era così strano considerando i precedenti. Lui li aveva attaccati in malo modo. Li aveva considerati nemici senza nemmeno conoscerli. Aveva avuto dei pregiudizi… ma lo aveva fatto solo per difendere i suoi amici Pichu.

 

– Ah… e riguardo alla cattura. - disse sorridendo ad occhi chiusi a disagio. - Fai finta che non sia successo, avevi bisogno di una mano e avevamo pensato che quello fosse il modo migliore di dartela. -

 

Mimikyu continuò a guardarla, poi disse qualcosa.

 

– Come? - si lasciò scappare lei riaprendo gli occhi confusa. - Mimikyu, ho capito bene? -

 

Le era sembrato di sentire Mimikyu dire che non ne aveva intenzione. Che voleva diventare un suo Pokémon e viaggiare con lei. Si chiedeva come fosse possibile… forse aveva interpretato solo male.

 

Il Pokémon disse qualcos’altro, poi fece qualche passo verso di lei.

 

La coordinatrice inizialmente rimare confusa, però, poi sorrise.

 

– Va bene allora, benvenuto in squadra. -

 

♥♥♥

 

Il sole, ormai, stava tramontando e Ash e Lucinda stavano facendo ritorno al Centro Pokémon.

 

La loro attenzione a un certo punto venne catturata da quelli che sembravano essere dei lavori in corso. Si fermarono, quindi, confusi e continuarono a osservare la scena senza capire.

 

– Ash! Lucinda! - esclamò il Professor. Kukui raggiungendoli a braccia aperte.

 

– Professore? - disse la coordinatrice confusa.

 

– Che cosa ci fa lei qui?? - domandò l’allenatore.

 

– Sto supervisionando i lavori. - rispose lui.

 

– Ah ecco, in effetti mi sembrava che ci fossero dei lavori in corso. - commentò la ragazza.

 

– Di che lavori si tratta? Cosa stanno costruendo? - chiese Ash.

 

– Tenetevi forte, perché questa è una notizia bomba. - disse, sorridendo orgoglioso, mettendo le mani sui fianchi. - Il Monte Lanakila sarà la sede della prima Lega Pokémon della storia di Alola! -

 

– Che cosa?! - dissero i due, contemporaneamente, sgranando gli occhi. 

 

Si guardarono, poi tornarono a guardare il professore.

 

– Ma qui non ci sono palestre! - esclamò Ash.

 

– E il Giro delle Isole!? - esclamò Lucinda preoccupata.

 

– State calmi. - disse il professore incrociando le braccia con aria distesa. - Questo non ha nulla a che vedere con il vostro Giro delle Isole e con quello di qualcun altro. Vedetela come una possibilità in più. Se al termine di tutte le prove vorrete sfidare anche la nostra Lega Pokémon ne saremo più che felici. -

 

– Sì, ma come la mettete con il fatto che non avete nessuna palestra?? - domandò Ash curioso e un po’ ansioso.

 

– Sarà un po’ diverso almeno nei primi tempi. - spiegò il Professor. Kukui incrociando, nuovamente, le braccia. - Gli allenatori sfideranno i Kahuna e la palestra sarà l’isola stessa dalla quale provengono. -

 

Ash e Lucinda si guardarono di nuovo con una certa confusione, poi tornarono a voltarsi.

 

– Vediamo come va questa prima edizione. - riprese a dire il professore sciogliendo le braccia. - Se avrà successo, forse, otterremo le autorizzazioni necessarie per la costruzione delle palestre. -

 

– Mi sembra un’iniziativa davvero lodevole. - commentò Lucinda sorridendo.

 

– Già, così anche gli aspiranti allenatori di queste parti avranno la possibilità di cimentarsi in un torneo ufficiale! - esclamò Ash entusiasta.

 

– Chissà quanto sarà contenta Luna. - mormorò la coordinatrice chiudendo gli occhi e mettendosi una mano sul cuore.

 

Prima di rivedersi poco tempo prima, non si erano viste per anni. Luna era un po’ simile ad Ash, era per questo che aveva cominciato a provare una simpatia particolare per lui fin dall’inizio. 

 

Desiderava il meglio per sua sorella e anche se, forse, non si sarebbero viste ancora per un po’, era contenta di sapere di quella nuova possibilità che Alola aveva da offrirle.

 

– Anche a me piacerebbe partecipare. - disse Ash rivolto al professore (attirando anche l’attenzione di Lucinda). - Quando avrò terminato il Giro delle Isole, naturalmente. -

 

La coordinatrice continuò a guardarlo con una certa sorpresa. Era bello sentirlo parlare così. Era chiaro che il Giro delle Isole gli stava facendo bene. Stava recuperando il solito entusiasmo e i giusti stimoli.

 

Sì, ma allora perché un po’ si sentiva triste? Si sentiva un verme, ma non poteva fare altrimenti. Una parte di lei pensava che se non avrebbe avuto più bisogno di lei si sarebbero allontanati. Di nuovo. Allontanati di nuovo e chissà per quanto tempo ancora.

 

Non voleva che succedesse, ma non voleva neanche dirglielo.

 

Amare qualcuno significa volere il meglio per lui. Amare qualcuno è amare la sua libertà.

 

E lei amava Ash. Sì, era convinta di sì. 

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Capitolo 38
*** Detective Piplup ***


Detective Piplup
 

– Oh, cavoli… - mormorò Lucinda guardando la finestra della stanza.

Era rimasta chiusa in una delle sale più grandi della Residenza Aether e non sapeva che fare.

– Lucinda, mi senti?? Tutto bene?! -

La coordinatrice sgranò gli occhi sorpresa.

– È Ash! - esclamò, istintivamente, tornando alla realtà.

– Lucinda, mi senti!? -

– Io lo sento, ma lui a quanto pare no. - disse tristemente per poi guardarsi intorno. – Accidenti, che faccio? -

L’occhio le cadde sull’impianto di ventilazione più in alto verso il soffitto. Una mezza idea cominciava a farsi strada nella sua testa. Tuttavia, in quel momento, a distrarla…

Una delle sue Pokéball si aprì rivelando un Pokémon, ovvero Eevee. La ragazza lo guardò confusa, ma neanche tanto dal momento che non era la prima volta che succedeva.

– Eve! - esclamò il Pokémon sorridendo ad occhi chiusi. 

– Eevee, siamo chiusi dentro… - mormorò, tristemente, abbassandosi per prenderlo in braccio. - Dobbiamo cercare di andarcene di qui, ma non so come. -

In quel momento, un’altra delle sue Pokéball lasciò uscire uno dei suoi Pokémon e lei guardò la scena confusa. In poco tempo, a terra vicino a lei, si materializzò Piplup.

Aveva l’aria orgogliosa con gli occhi chiusi e le pinne sui fianchi.

– Pipla. - disse con aria saccente.

– Cosa? Non c’è nulla di cui preoccuparsi? Piplup, stai scherzando?? - domandò Lucinda confusa.

– Pipla piplaa. - disse Piplup girandosi a guardarla e portandosi una pinna vicino al petto.

– Ci pensi tu? Com’è che ho la sensazione che questo non ci porterà a niente di buono? -

– Pipla! - esclamò voltandosi e iniziando a camminare.

Aveva alzato una pinna e stava seguendo la direzione da lui indicata. Sempre con aria orgogliosa… sembrava molto sicuro di quello che stava facendo, ma la padroncina non ne era, invece, così sicura. Tuttavia, decise di seguirlo e vedere cosa aveva intenzione di fare.
 

Flashback:

Ash e Lucinda stavano camminando sul percorso 15 quando…

– Ash, guarda, è la residenza della Aether Paradise! - esclamò la ragazza indicandola e fermandosi. - Ricordi cosa ci aveva detto Luna a proposito della Aether Paradise? - aggiunse voltandosi a guardarlo.

Lui ricambiò lo sguardo confuso.

– Non era stata molto chiara in realtà. -

Entrambi ripensarono alle parole di Luna. Aveva raccontato con parecchia preoccupazione che cosa le aveva detto Iridio. Un ragazzo misterioso che avevano visto a stento… tuttavia c’era qualcosa di grosso in ballo. Ash e Lucinda cercavano di non pensarci troppo per concentrarsi sul Giro delle Isole, ma erano parecchio preoccupati.

– Dovremmo andare alla fondazione della Aether Paradise e investigare. - disse Ash con aria più seria.

– Perché aspettare tanto? - domandò Lucinda con fare retorico.

Tornò a guardare davanti a sé e prese a camminare con aria decisa. Si potrebbe dire che dopo un po’ la sua camminata divenne una corsa a tutti gli effetti.

– Dove vai, Lucinda?! - esclamò l’allenatore confuso.

Lei, allora, si voltò sorridendo furbamente.

– A investigare, naturalmente. - rispose per poi tornare a girarsi e riprendere a correre.

– Certo, ovviamente… - mormorò lui prendendo a camminare a sua volta.

In qualche modo sapeva già che si sarebbero cacciati nei guai… però sapeva anche che era impossibile far cambiare un’idea a Lucinda se si metteva in testa qualcosa… quindi si rassegnò a darle corda. Comunque, alla fine, anche a lui interessava abbastanza scoprire qualcosa in più.
 

♥♥♥
 

Lucinda era arrivata in cima alla rampa di scale e si stava guardando intorno. Ash la raggiunse poco dopo e si fermò a sua volta.

– Quindi qual è il piano? -

– Entrare nella residenza, naturalmente. - rispose continuando a guardare in alto, di qua e di là. - Eh? - si lasciò scappare per poi sorridere. - Che fortuna! Una finestra aperta! -

– Non vorrai entrare da là? - osservò l’allenatore, dubbioso, guardando la finestra.

– Perché no? - gli domandò lei, guardandolo, dubbiosa e un po’ irritata.

– Lucinda, è una violazione di domicilio. - disse lui tornando a guardarla. - Se ci scoprissero potrebbero arrestarci. -

– Non ci scopriranno. -

– Come fai a dirlo? -

– Senti, io non ti ho chiesto di venire con me, puoi aspettare fuori e fare il palo. -

– Ma quale palo… Lucinda!? -

Tuttavia la ragazza non lo ascoltava già più e si era voltata a guardare la finestra con le mani sui fianchi.

– Servirebbe una scala… o in alternativa… -

– Lucinda! Ci cacceremo nei guai!! -

Ma lei non lo ascoltava neanche…

– Qui mi serve un Poképassaggio. - mormorò prima di iniziare a digitare sul PokéKron. 

– Lucinda, mi stai ascoltando?? Non ignorarmi! -

Tuttavia lei continuò a non dargli retta e, quando vide l’ombra di Charizard posarsi su di loro, alzò lo sguardo sorridendo.

– Ciao, Charizard! - esclamò quando si posò a terra.

La coordinatrice gli salì in groppa e Ash capì, definitivamente, che non c’era speranza di farla ragionare.

Quando il Pokémon si alzò in aria, il ragazzo lo seguì con lo sguardo.

– Almeno fa attenzione!! -

– Ash, non preoccuparti! - esclamò lei, ormai, in lontananza.

– Mi preoccupo di più così. - disse lui sbarrando un po’ gli occhi rassegnato.

Come stabilito, Charizard portò Lucinda fino alla finestra e lei scese.

– Grazie mille, Charizard! - esclamò sorridendo ad occhi chiusi. - Se mi serve ancora aiuto ti chiamo. - disse riaprendo gli occhi, ma continuando a sorridere.

Il Pokémon fece il suo verso, poi si voltò e cominciò a volare via.

– Molto bene! - esclamò la ragazza voltandosi con le mani sui fianchi. - Vediamo cosa riesco a scoprire… che stanza è questa? -

Intanto che, però, stava parlando a se stessa sentì un rumore alle sue spalle. Si girò di scatto e notò che la finestra si era chiusa.

– OH NO! - esclamò agitata. - Come faccio!? Non posso più andarmene! Dovevo immaginarlo!! Qua è tutto tecnologico, probabilmente le finestre hanno un sensore o qualcosa del genere! - aggiunse nel panico più totale.

– LUCINDA!? - 

– Forse ha notato che la finestra si è chiusa. - mormorò Lucinda portandosi una mano vicino al cuore.

Tristemente cominciò a guardarsi intorno. Le era passata totalmente la voglia di investigare, voleva solo andarsene via il prima possibile.

“Accidenti… non mi sembra di vedere altre vie di fuga…”

Fine flashback
 

Lucinda continuava a seguire Piplup, anche se non era molto convinta. Il Pokémon continuava a camminare con aria orgogliosa per la grande sala. Lei, invece, era meno convinta ogni passo di più.

– Senti, Piplup? Io non credo che… -

– Eve?! - esclamò il Pokémon tra le braccia di lei.

Si fermò a guardarlo con sorpresa e lui balzò giù. Senza esitazione corse verso il lato della sala con il condotto di aerazione.

– Eevee!? - si lasciò scappare, interrogativa, seguendolo di corsa.

Lo raggiunse quando lui era già fermo ad osservare il tubo.

– Ecco, questa sarebbe la nostra unica via di fuga. - disse la ragazza osservandolo a sua volta. - Però non è tanto semplice raggiungerlo, mi chiedo se, effettivamente, ci porterà all’uscita. -

– Eve! -

La padroncina, allora, spostò lo sguardo su Eevee confusa. Aveva fatto il suo verso in modo piuttosto strano… era veramente quello che aveva supposto che voleva dirle?

– Pipla… - si lasciò scappare Piplup voltandosi a guardarli.

Dal suo sguardo si capiva che era un po’ indispettito. Inoltre aveva un gocciolone vicino a un lato della fronte. Non riusciva proprio a capire perché non volessero fidarsi, semplicemente, di lui e seguirlo.

– Ancora una volta ci vorrebbe una scala… - mormorò Lucinda guardando il tubo. - Se fossimo all’aperto chiamerei un Poképassaggio, ma è impossibile che un Pokémon riesca ad entrare qui. -

– Piplaa! - esclamò Piplup con aria orgogliosa.

Lucinda si voltò perplessa, ma sgranò gli occhi meravigliata quando si accorse che teneva in mano una scala.

– Piplup, l’hai trovata davvero! -

Il Pokémon Pinguino aveva gli occhi chiusi e la pinna libera appoggiata sul fianco.

– Bene! - esclamò la coordinatrice dopo essere andata da lui e averla presa in mano. - Vediamo di darci una mossa, è da troppo tempo che siamo qui. - aggiunse posizionandola vicino al tubo e iniziando a salire.

Arrivata in cima tolse il coperchio senza, particolari, problemi ma… si trovò davanti la faccia di un Bewear e rimase spiazzata dalla sorpresa.
 

♥♥♥
 

– LUCINDA! - gridò ancora Ash con le mani a megafono.

Aveva anche chiuso gli occhi per cercare di sforzare maggiormente la voce.

– Pika pika… - commentò Pikachu demoralizzato dalla sua spalla.

– Sta tranquillo amico, troveremo un modo. - disse guardandolo per poi tornare a voltarsi davanti a sé. - A questo punto è chiaro che non mi sente, meglio se non urlo più o qualcuno potrebbe sentirmi. -
 

♥♥♥
 

Lucinda era tornata a terra, ma continuava a guardare il tubo con le braccia sui fianchi. Non aveva rimesso il copertone perché aveva capito che, probabilmente, quel Bewear era rimasto bloccato. Doveva trovare il modo di aiutarlo.

– Forse, dopotutto, non è vero che qui non riescano ad entrare i Pokémon. - commentò senza distogliere lo sguardo. - Che facciamo? Ha bisogno di aiuto! Ma che ci fa un Bewear incastrato nel condotto di aerazione di questa residenza?? -

– Piplaa! - esclamò Piplup con aria saccente.

La ragazza si voltò confusa. Il suo Pokémon, ora, aveva in testa un cappellino simile a quelli dei detective.

– Pipla pipla! - esclamò con gli occhi chiusi e l’aria orgogliosa. - Pipla pipla… pipla pipla! - aggiunse alzando una delle pinne.

Mentre parlava, nella sua testa, si erano formate delle immagini. Secondo il suo racconto, Bewear doveva essere finito nel tubo da una voragine nel pavimento al piano terra. C’era entrato per recuperare una bacca caduta, ma questa era rotolata via e qualche metro più avanti si era incastrato.

Lucinda lo guardava sempre più stranita e con una gocciolona dietro la testa.

– Piplup, dove hai preso quel cappello? -

Aveva capito poco e, comunque, pensava che la storia fosse strana. Non si aspettava di certo che Piplup potesse averci preso.

All’improvviso, Bewear cominciò ad agitarsi e questo mandò in allarme la ragazza che tornò a spostare lo sguardo su di lui. Sembrava che stesse scalciando. Urlava e si dimenava… fino a che… non si sentì un botto. Il condotto si era sfondato facendolo cadere a terra.
 

♥♥♥
 

Intanto Ash sentendo il botto si era allarmato.

– Cos’è stato!? LUCINDA! -
 

♥♥♥
 

– Che botta… - mormorò Lucinda notando che si era alzata pure la polvere. - Stai bene, Bewear? - aggiunse, preoccupata, stringendosi una mano vicino al cuore.

Bewear si rialzò in piedi e la guardò. Le sembrò avesse una vaga aria di gratitudine, ma non ne era certa… inoltre presto lo notò: aveva una bacca pesca in mano.

– Non ci credo… allora c’entrava davvero una bacca. - commentò non riuscendo a distogliere gli occhi dalla bacca.

– Piplaa! - esclamò Piplup con orgoglio.

In quell’istante si sentì un forte rumore provenire dal condotto dell’aria spaccato… di lì a poco una valanga di bacche precipitarono e riempirono la stanza.

– AHHH! - gridò Lucinda spaventata.

Stavamo, letteralmente, navigando tra le bacche.
 

♥♥♥
 

– LUCINDA!? - esclamò ancora Ash preoccupato. - Senti che roba! Qua sta succedendo qualcosa di pericoloso e io non posso lasciarla sola!! Ma come faccio?! - aggiunse guardando, attentamente, l’edificio.

– Pika! - esclamò il Pokémon sulla sua spalla indicando un buco tra l’esterno e il pavimento.

Detto ciò non si fermò e balzò giù per poi correre.

 

– Pikachu, dove vai?! - esclamò l’allenatore seguendolo.

Non aveva capito cosa il Pokémon gli aveva indicato. Infatti, quando si fermò, rimase sorpreso.

– Un buco? -

– Pika pi! - esclamò Pikachu andando a passo sicuro verso di esso.

– Aspetta Pikachu, ma io non credo di riuscire a passarci. - disse l’allenatore piegandosi sulle ginocchia.

Il Pokémon Topo si girò verso di lui e sorrise in modo rassicurante.

– Pika pi! - esclamò indicandosi.

Allora Ash sorrise.

– Grazie mille amico, trovala! -

Pikachu si voltò e corse via. Ne era certo. Certo che l’avrebbe trovata.
 

♥♥♥
 

– Oh mamma… - mormorò Lucinda guardando il cumulo di bacche con preoccupazione. - Questa sala è grande, ma adesso le bacche occupano quasi il 70% della stanza… - aggiunse sempre più stranita.

– PIKA! - esclamò Pikachu terrorizzato.

A un certo punto della sua corsa, si era accorto che il tubo era interrotto… così non potendosi fermare, a causa della velocità, stava precipitando.

– Pikachu?! - esclamò la ragazza alzando lo sguardo confusa.

Per fortuna grazie al cumulo di bacche, Pikachu, scivolò su di esse e volò tra le braccia di Lucinda sorridendo a occhi chiusi.

– Pikachu! - esclamò contenta di vederlo.

– Pikaa! -

Quando lo mise a terra, Piplup lo raggiunse sempre con aria fiera e occhi chiusi.

– Pipla piplaa. -

– Pika pika… - disse Pikachu poco convinto.

Poi si avvicinò anche Eevee, anche se non disse niente.

– Bene. - disse Lucinda tornando a guardare davanti a sé con le braccia sui fianchi. - Rimane da capire come uscire di qui… Bewear non passa per il condotto, quindi dobbiamo per forza trovare un altro modo.  -

Bewear, però, spazientito, iniziò a utilizzare l’attacco Martelpugno sul pavimento… e lo stava colpendo a ripetizione con una potenza incredibile. Di lì a poco, infatti, cominciarono a volare pezzi e pezzi di pavimento.

– Bewear, che fai?! Rimani calmo! -
 

♥♥♥
 

Nel frattempo al piano di sotto, il Team Rocket stava perlustrando la zona. A differenza dei nostri eroi, avevano pensato di giocare in modo “più pulito”. Erano stati alla Aether Paradise e si erano fatti assumere dalla direttrice. Era stato Giovanni in persona a raccomandarli. Non sapevano i particolari, ma c’era un’alleanza, ora, tra la Aether Paradise e il Team Rocket… sapevano solo che anche un certo Team Skull era invischiato nella storia.

Non sapevano neanche che il loro capo aveva mentito alla direttrice. Aveva accettato di allearsi con il Team Rocket, perché pensava che anche loro fossero interessati alla ricerca sulle Ultracreature. Non immaginava, però, che l’obiettivo di Giovanni fosse solo prendere il controllo di Alola!

– Queste divise sono così fuori moda! Mi sento un maschiaccio!! - strillò Jessie mentre camminavano.

– Piantala di lamentarti, santo Arceus… - mormorò Meowth con l’aria stanca.

– Jessie, ma io penso che ti si addica. - disse James sforzandosi da sorridere a occhi chiusi.

– COOSA!? - esclamò la ragazza saltandogli in faccia. - Quindi mi stai dando del maschiaccio!? -

– Beh, non che tu sia esattamente una ragazza fine ed elegante. - disse il Pokémon con le braccia incrociate.

– Ma che vuoi!!? - esclamò arrabbiatissima voltandosi a guardarlo.

Si videro, letteralmente, crollare il soffitto addosso. All’inizio non capirono, ma poi guardarono in alto con aria allarmata. Iniziarono a saltellare sul posto e poco più lontano in tremendo stato di agitazione.

– ODDIO! IL SOFFITTO VIENE GIU’!! - gridò Jessie.

– SI SALVI CHI PUO’! - le fece eco Meowth.

– MORIREMO TUTTI!! - esclamò James.

Lucinda, intanto, cadde a terra a sedere con aria un po’ dolorante e confusa.

– LA BAMBOCCIA!! - esclamarono tutti insieme fermandosi.

Erano stupiti almeno quanto lei.

– Il Team Rocket? -

– PIKAA CHUU! - esclamò Pikachu, accanto a lei, utilizzando la mossa Fulmine.

– MA NOO! NON AVEVAMO FATTO NIENTE!! - esclamarono tutti insieme in volo sparendo in un lato del cielo.

– Chissà cosa ci facevano qui. - commentò Lucinda, ormai, in piedi guardandoli sparire.

In quel momento una grata del soffitto stava per colpirla, ma per fortuna Eevee utilizzò prontamente Comete.

– Grazie, Eevee! - esclamò, sorridendo, spostando lo sguardo su di lui.

Mentre aveva abbassato la guardia, però, un’altra serie di grate la stava per colpire. Per fortuna Bewear la circondò con le braccia e la riparò con la sua schiena. 

Anche gli altri Pokémon si avvicinarono e fece da barriera a tutti loro da terra.
 

♥♥♥

 

Era finita. La residenza della Aether Paradise era finita. 

Se non altro Lucinda e i Pokémon stavano tutti bene, ma l’edificio era distrutto. Irrecuperabile con qualsiasi lavoro di ristrutturazione.

- Lucinda! - esclamò Ash felice di vederla.

Le stava correndo incontro e lei, accorgendosene, decise di correre a sua volta per far sì che si incontrassero prima.

- Ash! - esclamò lei fermandosi a pochi passi da lui.

- Meno male, ero così preoccupato, stai bene? -

- Sì, grazie a Bewear. - rispose facendo un sorriso.

Il Pokémon si fermò alle spalle della ragazza.

- Non so come ringraziarti, Bewear. - disse l'allenatore accennando un sorriso.

Bewear, in tutta risposta, spinse Lucinda contro l'amico e, colta alla sprovvista, finì per sbilanciarsi, fortuna che Ash la afferrò prontamente.

- Lucinda, tutto apposto? - le chiese preoccupato. 

Quando si spostò e tornò a guardarlo, si guardarono negli occhi come incantati. In quei momenti, tutti i loro sentimenti venivano sempre a galla. 

Lucinda si sentiva sempre in imbarazzo tremendo nonostante le facesse piacere. Non aveva ancora capito come comportarsi in certi casi. Nonostante tutto era ancora parecchio confusa. 

Ash, invece, non provava così tanto imbarazzo. L’unico motivo per cui continuava a non dichiararsi era per non rischiare di rovinare la loro amicizia. Ormai aveva capito bene che Lucinda per lui era speciale. Lo aveva capito perché, Lucinda era l'unica delle sue amiche delle quali sentisse, davvero, la mancanza. Ovviamente sapeva che presto o tardi si sarebbero rivisti, ma non saperla sempre al suo fianco era dura da sopportare. Quando c'era lei sentiva di essere la versione migliore di se stesso. Quando e solo con lei.

- PIPLAAA! - esclamò Piplup scaraventandosi sull'allenatore utilizzando Beccata.

Ash cadde a terra e il Pokémon continuò a beccare. 

- Ash... - mormorò Lucinda coprendosi per metà gli occhi mortificata.

♥♥♥

Ash e Lucinda avevano ripreso la loro marcia sul percorso. Ormai si era fatto tardi e stava tramontando il sole.

– Questa volta l’abbiamo fatta grossa. - commentò l’allenatore tenendo le mani sugli spallacci del suo zaino.

Aveva l’aria preoccupata… e per forza. Avevano, praticamente, distrutto una proprietà privata.

– Non pensarci, è stato un incidente! - esclamò Lucinda guardandolo nonostante lui guardasse davanti a sé. - Bewear si era incastrato nel condotto… anzi, se non fossimo intervenuti noi forse sarebbe ancora là! -

– Sarà anche vero, ma come lo vuoi spiegare? - chiese poco convinto guardandola.

– E a chi vorresti spiegarlo, scusa? - gli chiese lei retoricamente. - Lo sai che ho visto il Team Rocket al piano di sotto?? Quelli della Aether Paradise non me la contano giusta… ha ragione Luna. -

– Pensi che possano essere una minaccia per Alola come il Team Galassia lo era per Sinnoh? - 

– Non lo so, ma prima o poi dobbiamo andare alla Aether Paradise e vederci chiaro. -

– Ma non sarebbe meglio lasciare fare alla polizia? -

– Sul serio, Ash? Da quando hai così paura?? - gli domandò Lucinda confusa.

– Io non ho paura! - disse un po’ irritato… senza darlo a vedere… voltandosi a guardare il cielo davanti a sé. - E va bene, faremo anche questa! D’altronde se c’è da fare giustizia…!! -

– Questo è parlare! - esclamò lei guardando a sua volta davanti a sé. - Così mi piaci!! - aggiunse entusiasta.

Da quando aveva preso più consapevolezza dei suoi sentimenti una parte di lei era più trattenuta dal dire certe cose. Aveva un significato tutto nuovo… forse tutto tutto no, ma un po’ sì.

Comunque era vero e se glielo doveva dire in quella maniera… in modo un po’ mascherato, diciamo… andava bene lo stesso. L’importante erano i sentimenti… e i suoi si attivavano quando lui si comportava in modo così coraggioso e positivo.

 
 
 

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Capitolo 39
*** Buon compleanno, Lucinda! ***


Buon compleanno, Lucinda!

Era un giorno come tanti, il 19 marzo per la precisione... ma per un allenatore di nostra conoscenza non era un giorno, poi, così comune. Infatti si trovava in un negozio in cui, solitamente, non avrebbe mai messo piede.

Si trattava di un negozio di vestiti e il motivo era che doveva cercare un regalo per il compleanno di Lucinda del giorno dopo.

Era in alto mare, perché non sapeva dove sbattere la testa. Continuava ad osservare i vestiti più disparati con un perenne punto interrogativo stampato sulla fronte.

- Stai cercando un regalo per la tua ragazza? - gli domandò una donna apparendogli davanti all'improvviso.

Ash sorrise in imbarazzo.

- Diciamo di sì... - disse. - Si chiama Lucinda e domani è il suo compleanno, ma non me ne intendo molto di moda, ha qualche consiglio da darmi? -

La donna ci pensò su per qualche istante.

- Vediamo un po'. - disse avvicinandosi ai vestiti.

❤❤❤

Ash uscì dal negozio e si fermò sul lato destro.

Controllò ancora una volta la busta dell'acquisto con aria indecisa.

- Chissà se ho fatto la scelta giusta, Pikachu. - disse dubbioso. - Per il mio compleanno, lei e gli altri, mi hanno regalato una medaglia speciale personalizzata da loro... mi domando se... -

In quel momento Lucinda arrivò tutta sorridente verso di lui, così nascose la busta dietro la schiena di scatto.

- Eccoti, finalmente! Che cosa stavi facendo? Stavo pensando che potremmo cominciare ad avviarci verso il prossimo percorso, che ne dici? -

- E-ecco veramente... - non sapeva cosa inventarsi... - Tra poco il sole tramonterà, meglio andare subito al Centro Pokémon e organizzarci bene per domani... -

- Hai ragione. - disse triste abbassando un po' la testa demoralizzata. - Prima ho provato a controllare la mappa di questo percorso, ma lo sai che il senso dell'orientamento non è il mio forte. -

- Lucinda, ma Piplup non era con te? -

- Eh?! - si guardò intorno. - Dov'è finito!? PIPLUP! - aggiunse per poi correre via.

Ash sospirò sollevato che non l'avesse scoperto.

- Pika. -

Il ragazzo, allora, tornò a guardare la busta dubbioso.

❤❤❤

- Brock, domani è il compleanno di Lucinda, lo sapevi? -

Ash stava facendo una videochiamata a Brock dal Centro Pokémon.

- Certo, le ho già spedito un biglietto di auguri, dovrebbe arrivarle domani mattina. -

- Io non ho proprio idea di che regalo prenderle... - disse, demoralizzato, abbassando un po' il capo. - Pensavo ad un vestito dato che le piace la moda, ma non è niente di speciale... -

- Sono sicuro che Lucinda apprezzerà il pensiero. - disse sorridendo.

Ormai capiva e sosteneva i sentimenti reciproci di Ash e Lucinda. Era convinto che quei due fossero fatti l'uno per l'altra.

- Sì, ma vorrei regalarle qualcosa che le faccia capire davvero quanto è importante per me. - disse l'allenatore. - Al mio compleanno, voi mi avete regalato la Medaglia Amicizia e so che è stata un'idea sua. -

- Credo che dovresti concentrarti su tutti i momenti che avete passato insieme, sia belli che brutti, solo così puoi trovare un'idea originale per un regalo speciale. -

- Come sempre hai ragione, Brock! - esclamò entusiasta. - Farò così! Grazie del consiglio! -

- Prego. - rise lui. - Posso dartene anche un altro? Chiedi anche un parere femminile a Vera, a Misty o Iris, conoscono Lucinda e magari il loro punto di vista può tornarti utile. -

❤❤❤

- Un regalo per il compleanno di Lucinda? - gli domandò Misty confusa. - Non lo so, ma farai meglio a scegliere bene! Non hai idea di quanto quella ragazza ti voglia bene! Non so neanche come faccia! - aggiunse arrabbiata.

❤❤❤

– È vero che domani è il compleanno di Lucinda! - esclamò Iris entusiasta. - Ash, non fare il bambino! - aggiunse cambiando tono e mettendo le mani sui fianchi. - Devi pensarci bene e fare la scelta giusta! Dimostra di essere maturo al punto tale da poter prendere una decisione da solo una volta tanto... hai già 16 anni!! -

– Così non mi sei molto d'aiuto, Iris. - disse lui sorridendo a occhi chiusi con aria mortificata.

♥♥♥

- Domani è il compleanno di Lucinda? - chiese Vera sorpresa. - Non lo sapevo! Vado subito a comprarle un biglietto di auguri! - aggiunse agitata correndo via.

Ash sorrise stranito.

- Beh, Brock poteva fermarsi al primo consiglio... -

Si voltò a guardare la busta che aveva appoggiato a qualche metro da lui.

- Concentrarmi sui momenti che abbiamo passato insieme... -

Così il ragazzo si impensierì. Pensò a tanti momenti in realtà. In particolare a quando avevano aiutato Shaymin. Il Pokémon Gratitudine... ma certo! I fiori di Gracidea!

❤❤❤

La mattina dopo...

- Ciao, Ash! - esclamò Lucinda con un sorriso. - Che carini! Brock, Iris, Spighetto, Vera e Misty mi hanno mandato dei biglietti di auguri! Brock mi ha anche inviato un buono per il PokéMarket spendibile in qualsiasi Centro Pokémon... beh, c'era da aspettarselo da lui! -

Il ragazzo si voltò mettendole un mazzo di fiori di Gracidea sotto gli occhi.

- Buon compleanno, Lucinda! -

- Ash... ma questi...? -

- Sono fiori di Gracidea. - disse Ash. - Sono come Il boutique del cielo, ricordi? -

La coordinatrice era lievemente arrossita e non sapeva cosa dire, ma in quel momento si sentì uno scossone...

– Cos'è stato!? - esclamò Lucinda subito dopo.

Miracolosamente erano rimasti in piedi entrambi e anche tutti i presenti che avevano, però, preso a mormorare con preoccupazione.

– Un terremoto?? - si lasciò scappare l'allenatore sorpreso.

– Sembrava quasi che qualcuno stesse trivellando il terreno!! - esclamò l'amica sempre più agitata guardandolo.

– Andiamo fuori a vedere! - esclamò Ash.

Entrambi fecero cenno di sì con la testa e corsero fuori.

♥♥♥

Si trattava del Team Rocket, ovviamente. Erano alla guida di un macchinario gigante a forma di Excadrill.

Ash e Lucinda si fermarono e li guardarono con rabbia.

– Ancora voi!? - esclamò la ragazza severa.

– Bambocci, siete noiosi... come al solito potremmo dire la stessa cosa di voi. - disse Jessie guardandoli con un ghigno beffardo.

– Beh, veramente questa volta siamo proprio qui per dare loro fastidio. - disse James guardandola.

– Ehi, bamboccia?! Quanti anni è che compi?? Siete sempre uguali voi bambocci, ma mangiate per crescere? - disse Meowth guardandoli con aria dispettosa.

– Il bamboccio era in crisi con il regalo da farti... che carini, vi preoccupate tanto l'uno per l'altra e non sapete neanche dichiararvi i vostri reciproci sentimenti! -

Quelle parole avevano fatto riempire di rabbia gli occhi di Lucinda. Non solo, tremava anche... e aveva stretto tantissimo il mazzo di fiori che teneva in mano.

Ash se ne era accorto ed era preoccupato, ma non sapeva cosa dire.

– Bene e ora continuiamo a fare danni! - esclamò la ragazza del trio sorridendo ad occhi chiusi e alzando un braccio.

– Si aprano le danze!! - le fece eco il Pokémon premendo un pulsante.

Le braccia meccaniche del macchinario si unirono e cominciarono a fare effetto trivella sul terreno. Questo ovviamente lo fece tremare sempre più forte, fino a quando... a Lucinda caddero i fiori e non fece in tempo a riprenderli. Perché i forti scossoni li sballottarono da tutte le parti e, alla fine, vennero risucchiati nella trivella.

Dopo di che il macchinario si fermò. Evidentemente il Team Rocket era già contento così. Di aver distrutto quei fiori tanto importanti per lei. Di aver rovinato il suo compleanno...

Lucinda continuò a guardarli incredula con gli occhi un po' lucidi, mentre Ash guardò lei con preoccupazione. Sentiva che avrebbe dovuto dire qualcosa per confortarla, ma non sapeva proprio cosa. Non ne aveva nemmeno il coraggio.

– Lucinda...? - riuscì solo a mormorare dopo un po'.

Però era stato inutile, perché i tre del Team Rocket avevano cominciato a ridere. Sembravano molto soddisfatti e si sentivano furbi.

La coordinatrice, a un certo punto, alzò lo sguardo con aria truce. Nei suoi occhi fuoco e fiamme... e anche intorno a lei si percepiva un'aria strana.

Il trio smise di ridere e sbiancò rimanendo di sasso.

– Come vi siete permessi!!? - esclamò furente. – Sono stanca di voi, Piplup usa Bollaraggio! - aggiunse lanciando la Pokéball. - Eevee, usa Comete! Brionne, usa anche tu Bollaraggio! Cleffa, Fogliamagica!! - aggiunse ancora lanciando le Pokéball una dopo l'altra.

L'allenatore era sorpreso e preoccupato. Non gli piaceva per niente come l'amica stava gestendo la cosa... anche se era in parte colpito dalla sua potenza e forza di volontà.

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

Alla fine il macchinario si era distrutto e il Team Rocket era volato via, ma Lucinda sembrava non vederlo neanche. Era accecata dalla rabbia. Ad Ash ricordava tanto quando Infernape utilizzava Aiutofuoco.

– Mimikyu, usa Ombrartigli! Gorebyss, usa Mulinello!! - esclamò la ragazza preparandosi a lanciare le Pokéball.

– Lucinda?? - la richiamò Ash appoggiandole una mano sulla spalla. - Lucinda, va tutto bene... è finita. -

Allora lei, confusa, lo guardò.

– Ho esagerato, vero? - disse dopo un po' ancora con aria stordita.

– Solo un pochino. - disse lui. - Ma ti capisco, il Team Rocket è davvero seccante a volte. -

In quel momento lo sguardo della ragazza ricadde sui fiori. Ormai chiamarli così era un'esagerazione. Erano distrutti e ne rimanevano pochi petali sparsi e i gambi.

– Mi dispiace per i fiori. - disse Ash guardandoli a sua volta.

Allora lei voltò lo sguardo per tornare a guardare lui un po' confusa.

– Sai, in realtà ti avevo comprato un vestito. - disse lui. - Ma poi ho pensato che non potesse reggere il confronto con la Medaglia Amicizia che mi avevate regalato tu e gli altri, quindi ho pensato a qualcosa dal significato più simbolico. -

Quasi non fece in tempo a finire di parlare che l'amica lo abbracciò di slancio.

Ash arrossì un po' sorpreso, ma anche lei non era da meno, anzi... infatti chiuse gli occhi strettissimi per evitare di pensarci e tirarsi indietro a causa dell'imbarazzo.

– Grazie, Ash! - esclamò con il cuore che batteva fortissimo. - Però, vedi... a me... - aggiunse cercando di calmarsi un po' e di tornare a parlare normalmente.

L'allenatore era sempre più confuso. Gli sembrava un miraggio che lo stesse abbracciando così all'improvviso. Aveva superato l'imbarazzo e la sorpresa, non era neanche più rosso in faccia... però anche il suo cuore stava battendo forte... e come sarebbe potuto essere altrimenti??

Dopo un po' Lucinda sciolse l'abbraccio. Da una parte le era dispiaciuto, ma dall'altra voleva tornare a guardarlo in volto... anche se un po' le costava... sentiva che era giusto così.

Il cuore continuava a batterle forte. Era forse quello il momento giusto per dichiararsi e dirgli tutto??

– Vedi, a me... basta la tua presenza... un abbraccio! - farfugliò agitata. - Va tutto bene, il Team Rocket non mi ha rovinato la festa, perché siamo ancora insieme. - aggiunse chiudendo gli occhi e sorridendo orgogliosa.

Ora si sentiva meglio. Finalmente in un certo senso glielo aveva detto. Gli aveva detto che la sua presenza per lei era importante.

Ash, senza esitare troppo, le diede un veloce bacio sulla guancia e questo le fece aprire gli occhi confusa.

Tornò a guardarla sorridendo e lei guardò lui con una strana sensazione in tutto il corpo... più il cuore che continuava imperterrito a martellare.

– Anche per me è sempre una festa quando siamo insieme. - disse lui continuando a sorridere a occhi chiusi. - Tutto è più bello quando sono con te. -

Lucinda non disse niente e continuò a guardarlo di sasso. Sentiva di non capire più niente. Era andata davvero il tilt.

– Tutto bene, Lucinda? - disse riaprendo gli occhi confuso e un po' preoccupato.

– C-certo, t-tutto bene. - disse lei sforzandosi di sorridere.

In quel momento realizzò che non gli aveva dichiarato proprio niente. Anche dei semplici veri amici stanno bene a passare il tempo insieme. Doveva trovare il modo di dirglielo una volta per tutte, ma sembrava così difficile.

Anche perché non sapeva per quanto tempo ancora il suo cuore avrebbe accettato di tacere.

 

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Capitolo 40
*** Il Vulpix misterioso ***


Il Vulpix misterioso


In una roulotte del percorso 16, un Vulpix stava riposando rannicchiato a ciambella su un tavolino di vetro. Si trattava di un Vulpix in forma Alola. Era stato portato lì da una ricercatrice che lo aveva trovato sul Monte Lanakila. Al momento del ritrovamento era ferito. Sospettava che fossero stati dei bracconieri di Pokémon. Lo aveva quindi portato nel suo laboratorio a Ula Ula e aveva fatto rapporto ai suoi superiori. All’inizio non era stato facile per lei conquistarsi la fiducia del Pokémon. Si vedeva quanto fosse spaventato… questo, purtroppo, confermava sempre di più l’ipotesi della ricercatrice.

 

Comunque in quel momento Vulpix era solo… o meglio, avrebbe dovuto esserlo. A un certo punto un’ombra scura si posò su di lui, così alzò gli occhi confuso.

 

♥♥♥

 

– Oricorio, usa Gigascarica Folgorante! - esclamò Ash.

 

Il Pokémon, allora, con aria decisa utilizzò la mossa ordinatagli.

 

– Fantastico! - esclamò Lucinda colpita giungendo le mani, mentre guardava la mossa. 

 

L’allenatore soddisfatto mise le mani sui fianchi guardando ancora Oricorio.

 

– La Electrium Z si addice molto a Oricorio. - gli disse l’amica guardandolo con aria entusiasta.

 

– Già, bel lavoro Oricorio! - esclamò il ragazzo alzando un pollice diretto al Pokémon.

 

Oricorio in tutta risposta si voltò e sorrise con aria grata.

 

In quel momento, però, sentirono il grido di un Pokémon in lontananza.

 

– Cos’è stato?! - esclamò Lucinda, allarmata e confusa, andando vicino ad Ash.

 

– Sembrava un Pokémon. - disse lui guardando a sua volta davanti a sé.

 

– Anche a me è sembrato! - esclamò lei guardandolo. - Ma che Pokémon potrebbe essere? -

 

– A me sembrava un Vulpix. - disse guardandola a sua volta.

 

– Un Vulpix di Alola? Che carini! Non ne ho mai visti!! -

 

– Neanch’io li ho mai visti dal vivo. - disse ancora. - Comunque quel verso non prometteva niente di buono. -

 

– Giusto! Dobbiamo andare a vedere che succede! -

 

E così tornarono a guardare davanti a loro per poi correre via. Pochi secondi prima Lucinda e subito dopo Ash.

 

♥♥♥

 

Vulpix era esausto. Aveva corso e corso… e alla fine era crollato a terra. Era riuscito a lanciare un ultimo grido di aiuto nella speranza di essere soccorso… ma non ce la faceva più. Aveva chiuso gli occhi esausto.

 

Intanto i due amici erano arrivati nella stessa zona. Ash si era fermato confuso, mentre Lucinda senza fermarsi era corsa da lui mettendosi in ginocchio.

 

– Poverino! - esclamò prendendogli le zampe. - Che sarà successo?! È terribile! -

 

– Respira!? - chiese l’allenatore altrettanto allarmato.

 

– Sì. - rispose prendendolo in braccio e alzandosi in piedi. - Dobbiamo portarlo subito al Centro Pokémon, Ash! - esclamò voltandosi a guardarlo. - Dopo cercheremo di capire che cos’è successo, ma ora dobbiamo sbrigarci prima che la situazione peggiori!! -

 

– Certo, andiamo subito! - esclamò Ash facendo cenno di sì con la testa deciso.

 

♥♥♥

 

Così erano andati al Centro Pokémon e l’infermiera Joy aveva preso in cura il Vulpix. Era passata circa mezz’ora e l’infermiera Joy stava parlando con i due giovani allenatori.

 

– Vulpix sta bene, è solo esausto. - disse comprensiva. - Ha corso moltissimo, non saprei dire quanti chilometri abbia fatto in questi giorni. -

 

– Meno male… - mormorò Lucinda chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo sospirando.

 

– Si trattava solo di questo allora, meglio così… però perché avrà percorso tutti quei chilometri? - ragionò Ash ad alta voce.

 

– Joy, mi ricevi? - domandò una voce proveniente dallo schermo sul bancone. 

 

L’infermiera Joy e i due ragazzi guardarono lo schermo confusi. Solo Joy, naturalmente, sapeva chi era la ragazza che stava parlando.

 

– Janette, ti ricevo, c’è qualche problema? - le chiese Joy confusa e un po’ allarmata.

 

– Sì, un problema purtroppo c’è. - disse seria, ma al tempo stesso mortificata. - Avevo preso in custodia un Vulpix dal Monte Lanakila, sospettavo che dei bracconieri di Pokémon gli avessero dato la caccia… ora è sparito, la porta della roulotte era aperta e non ho capito come sia stato possibile. In ogni caso devo trovare quel Pokémon il prima possibile, puoi avvisare le tue colleghe degli altri Centri Pokémon? -

 

– Certo, tranquilla Janette, lascia fare a me. -

 

– Un Vulpix? - domandò Ash per attirare l’attenzione.

 

– In forma Alola, immagino. - disse Lucinda un po’ confusa da tutta la situazione.

 

Joy, allora, si voltò a guardare i ragazzi e sorrise per poi tornare a guardare Janette.

 

– Credo che non ci sarà bisogno di avvisare nessuno, Janette. - disse continuando a sorridere. - Questi ragazzi hanno trovato Vulpix. -

 

– Meno male. - disse lei tirando un sospiro di sollievo. - Non so come ringraziarvi. -

 

– Figurati. - disse Ash sorridendo cordiale.

 

– Vulpix era così affaticato… davvero stava scappando dai bracconieri di Pokémon? - le chiese Lucinda preoccupata.

 

– È solo un’ipotesi, ma, sì, è probabile. - rispose Janette facendo cenno di sì con la testa. - Come vi ho già detto l’ho trovato vicino al Monte Lanakila e non era messo bene… -

 

– Che odio i bracconieri di Pokémon! - esclamò la ragazza arrabbiata.

 

– Janette, possiamo aiutarti? Vuoi che ti riportiamo Vulpix? - le domandò, invece, il ragazzo.

 

– Lo fareste? Ve ne sarei molto riconoscente! - 

 

– Dicci solo dove. - disse Ash.

 

– Sul percorso 16. -

 

– Quindi siamo vicini. - ragionò la coordinatrice portandosi una mano vicino al mento. - Lascia fare a noi! - aggiunse, entusiasta, chiudendo gli occhi e alzando lo stesso braccio.

 

– Lucinda, i tuoi cambi improvvisi di umore mi preoccupano un po’... - mormorò l’allenatore stranito.

 

♥♥♥

 

Poco dopo Ash e Lucinda si erano rimessi in marcia. La ragazza teneva Vulpix tra le braccia e il ragazzo era leggermente più avanti per fare strada.

 

All’improvviso sentirono un verso, così si fermarono per guardarsi disorientati.

 

– Un Pokémon? - si lasciò scappare la coordinatrice.

 

– Mi sembra di conoscere questo verso, eppure non riesco a ricordare… - commentò l’allenatore.

 

Si sentì di nuovo lo stesso verso ed entrambi si girarono in avanti confusi.

 

Vulpix, tra le braccia di Lucinda, chiuse gli occhi e cominciò a tremare come una foglia. Lei se ne accorse e lo guardò con preoccupazione.

 

– Vulpix è terrorizzato… sembra che sappia a chi appartiene questo verso. -

 

– Com’è possibile? Non dovrebbe conoscerlo. - disse Ash sempre più perplesso.

 

– Vulpix, va tutto bene. - disse Lucinda sorridendogli. - Non hai nulla da temere, ci siamo noi. -

 

Nel sentirla il Pokémon riaprì gli occhi sorpreso. La ragazza gli trasmetteva calma e sicurezza. In qualche modo si fidava nonostante fosse poco tempo che si conoscevano.

 

– Amico, calma, parliamone! -

 

Era la voce di Meowth del Team Rocket e i due guardarono davanti a loro confusi.

 

– Questa voce…? - mormorò la coordinatrice.

 

– È il Team Rocket? - le fece eco l’amico altrettanto confuso.

 

♥♥♥

 

Il Pokémon che aveva emesso il verso era Zygarde forma 50%. Il Team Rocket si era messo sulla sua strada e aveva tentato di catturarlo. Per questo era tanto arrabbiato.

 

Ora che avevano fallito se ne volevano andare, ma lui non voleva lasciarli andare via impuniti.

 

– Non c’è bisogno di essere così suscettibili. - disse Meowth anche se un po’ intimorito. - Sei un Pokémon, è normale che la gente voglia catturarti. -

 

– Giusto! - esclamò Jessie molto meno intimorita. - Smettila di fare tanto la prima donna! -

 

– Jessie, non mi sembra il momento… - le disse James guardandola a disagio.

 

– Team Rocket! - esclamò Ash, mentre lui e Lucinda correvano verso di loro con aria arrabbiata.

 

I tre si voltarono a guardarli confusi, poi la ragazza si girò esasperata.

 

– Ah, ma certo… i bambocci… come potevano mancare? -

 

– Però stavolta forse potrebbero essere di aiuto. - commentò il Pokémon continuando a guardarli.

 

– Come no… un aiuto dai bambocci! Preferisco decollare di nuovo alla velocità della luce. - disse Jessie incrociando le braccia.

 

– Jessie ha ragione Meowth, come possiamo pensare che ci vogliano aiutare oltretutto dopo che ci siamo alleati con la Aether Paradise? - disse il ragazzo guardando il Pokémon.

 

– Non ho detto che ci aiuteranno ufficialmente, parleranno con Zygarde e lo calmeranno… sono infallibili in questo. - disse Meowth chiudendo gli occhi e incrociando le zampe con aria orgogliosa.

 

Ash e Lucinda si fermarono a pochi metri da loro e Zygarde. Erano sorpresi dall’imponenza del Pokémon, ma l’allenatore lo conosceva già. Ora gli era tornato in mente vedendolo.

 

– È Zygarde nella sua forma al 50%. - disse lui continuando a guardarlo.

 

– Lo conosci? - chiese retoricamente l’amica prendendo dalla tasca il Pokédex per poi puntarlo sul Pokémon.

 

“Zygarde forma 50%, Pokémon Nucleo Rosso: Quando Zygarde ha aggregato il 50% delle sue Cellule, assume questa forma serpentina. Si dice che questo Pokémon sia il guardiano dell’ecosistema e che possa diventare ancora più potente.”

 

– Mi chiedo cosa ci faccia Zygarde qui… - commentò confuso l’allenatore.

 

La coordinatrice guardò il ragazzo, poi tornò a guardare davanti a sé rimettendo in tasca il Pokédex. 

 

– Ma tu quando l’hai visto? - gli chiese lei continuando a guardare davanti a sé.

 

– A Kalos. -

 

Intanto tutti e tre i membri del Team Rocket erano tornati a guardare il Pokémon Nucleo Rosso.

 

– Senti, lasciaci andare e amici come prima… OK!? - esclamò Jessie spazientita.

 

– Nemici, vorrai dire. - la corresse James.

 

– Ma i bambocci quanto si mettono a fare qualcosa? - domandò Meowth impaziente.

 

– Allora sei ottuso! - esclamò la ragazza guardandolo irritata. - Se ti aspetti aiuto dai bambocci sei solo un illuso!! -

 

– Forse, ma la speranza è l’ultima a morire, no? - domandò retoricamente girandosi di spalle, chiudendo gli occhi e aprendo le braccia.

 

Zygarde, definitivamente scocciato, utilizzò l’attacco Battiterra e fece volare via i tre alla velocità della luce.

 

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

 

L’attacco, ovviamente, fece tremare la terra anche sotto ai piedi di Ash e Lucinda. Barcollarono e fecero fatica a restare in piedi, ma intanto lo sguardo di Vulpix si fece deciso. Aveva deciso di abbandonare tutti i suoi timori. Doveva fare qualcosa per difendere i suoi amici.

 

Utilizzò l’attacco Geloscheggia e balzò a terra.

 

– Vuulp! -

 

– Vulpix, cosa!? - esclamò Lucinda allarmata.

 

– Penso che stia cercando di comunicare con lui. - disse Ash più tranquilla, ma ugualmente all’erta.

 

– Vulp, vulp, vulp! -

 

Lucinda era sorpresa, ma sforzandosi riusciva a capire un po’ di più la situazione. Ash, invece, ormai aveva capito. 

 

– Vulpix non ha intenzione di combattere contro Zygarde, vuole che capisca che siamo suoi amici. - spiegò l’allenatore.

 

Anche Pikachu scese dalla spalle del suo allenatore. Raggiunse Vulpix e insieme parlarono a Zygarde. Lui guardò entrambi e li ascoltò senza dire nulla. Quando smisero di parlare, il corpo del Pokémon Nucleo Rosso si illuminò. Presto al posto della sua forma 50% apparve la sua versione alla forma base lasciando tutti i presenti sorpresi. Tuttavia non fece caso al loro stupore e sorrise. Aveva un’aria totalmente diversa da poco prima.

 

– Zygarde è in grado di cambiare forma. - disse Ash sorridendo e continuando a guardarlo.

 

– Che forza… tipo una megaevoluzione? - chiese Lucinda.

 

– Tipo, ma è ancora diverso. - spiegò lui. - Sono le Cellule che gli permettono di cambiare forma. -

 

La coordinatrice lo aveva guardato stupita, però poi era tornata a guardare davanti a sé.

 

– I Pokémon sono un vero mistero. - commentò lei.

 

– Già ed è questo a renderli tanto speciali. - commentò lui.

 

♥♥♥

 

Ash e Lucinda avevano riportato Vulpix da Janette. Si trovavano davanti a una roulotte di fronte a lei che, ora, teneva in braccio il Pokémon.

 

– Vi ringrazio per averlo riportato da me. - disse Janette. - È sotto la protezione di noi ricercatori. - 

 

– Figurati. - disse Ash accennando un sorriso sicuro.

 

– Janette, sulla strada per arrivare al percorso abbiamo trovato Zygarde. - disse Lucinda facendo, inconsapevolmente, un passo avanti. - L’abbiamo trovato un po’ strano, Zygarde è un Pokémon di Kalos. -

 

– Davvero Zygarde è qui?! - esclamò la ricercatrice sgranando gli occhi. - Accidenti, significa che qualcosa non va come dovrebbe… - aggiunse distogliendo lo sguardo di fianco in un punto impreciso.

 

– Che cosa non va come dovrebbe? - domandò l’allenatore confuso.

 

Janette, allora, tornò a guardarli sforzandosi di sorridere.

 

– Ma no, niente di grave. -

 

Anche se dentro di sé era un po’ preoccupata. Sapeva che Zygarde si doveva trovare in un laboratorio di ricerca a Kalos. Che cosa doveva essere successo? Perché si trovava ad Alola?

 

– Noi ora andremo Janette, se non hai bisogno di altro… - disse il ragazzo cordialmente.

 

– Ma no, figurati! - esclamò sorpresa per non essersi staccata ancora del tutto dai suoi pensieri. - Avete fatto già moltissimo, ancora grazie mille. -

 

– Prego per mille. - disse la coordinatrice sorridendo ad occhi chiusi.

 

– Ci vediamo, Janette. - disse l’allenatore sorridendo e facendo un cenno di saluto.

 

Mentre se ne andavano, però, il sorriso della ricercatrice scomparve. Non le avevano dato una grande notizia. Certo, era meglio saperlo piuttosto che no… però sarebbe stato ancora meglio se non fosse stato vero. Doveva avvisare i suoi colleghi ricercatori a Kalos e il giorno dopo sarebbe dovuta mettersi di persona in cerca del Pokémon. Doveva anche contattare i Pokémon Ranger… se davvero il leggendario Zygarde era in libertà senza la supervisione di nessuno, c’era il rischio che i bracconieri di Pokémon potessero tentare di catturarlo.

 

♥♥♥

 

Ciao a tutti!

 

Il prossimo è uno dei capitoli speciali (non mi sembra vero di esserci finalmente arrivata).

 

Sono sempre più orgogliosa. Sta uscendo una bella fanfiction (la metafora del fatto che le cose più belle si conquistano passo passo).

 

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.

 

Alla prossima! :)

 

 

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Capitolo 41
*** Poipole e altre Ultracreature ***


Poipole e altre Ultracreature


Ash e Lucinda avevano appena finito di visitare il Prato Ula Ula e stavano proseguendo il loro cammino. Volevano arrivare al prossimo Centro Pokémon prima che facesse buio. Sulla mappa avevano visto che si trovava nella città dopo il percorso 17.

– Non vedo l'ora di arrivare al Centro Pokémon e dare a Oricorio il Nettare Rosso. - commentò l'allenatore guardando davanti a sé.

Infatti tra le braccia aveva una bottigliona di Nettare Rosso. Era stata un'allenatrice del posto a dargliela quando aveva saputo che anche lui aveva un Oricorio.

– Rosalba è stata davvero gentile a darti quella bottiglia, sono proprio curiosa di vedere Oricorio in stile flamenco! - esclamò la coordinatrice entusiasta guardandolo. - Però la bottiglia è troppo grande... non ti pesa portarla? - aggiunse un po' preoccupata.

– Ma no, va tutto bene. - disse lui sforzandosi di sorridere continuando a guardare davanti a sé.

Avevano sbagliato strada, ma non se ne erano ancora accorti. Il termine sbagliare non è proprio esatto... diciamo solo che erano arrivati in un punto che non portava da nessuna parte... in realtà da una parte sì, ma non di certo dove volevano andare loro.

– Comincio a pensare che abbiamo sbagliato qualcosa. - commentò Lucinda guardandosi intorno preoccupata, mentre continuavano a camminare.

– Ma no, sono sicuro che è di qua. - disse Ash continuando a guardare davanti a sé.

– Sarà... - mormorò la ragazza poco convinta tornando a guardare avanti. - Ma questo percorso sembra infinito e in più il tempo è spettrale... ma è possibile che in questo punto la nebbia sia così fitta?? -

Continuarono a camminare per un po', poi videro un'allenatrice che li guardò e si fermarono.

– Chissà cosa sarà accaduto nel lontano passato a questo tempio. - disse con una mano stretta sul cuore. - Voi siete dei turisti, vero? State attenti da qui in poi. -

I due amici la guardarono stupiti, poi si guardarono tra loro. Di cosa stava parlando? Un tempio??

♥♥♥

Nonostante ormai fossero consapevoli di aver sbagliato strada, volevano proseguire e vedere il famoso tempio. Vedere era una parola grossa dal momento che la strana nebbia era sempre più fitta. Però avevano pensato che ormai avevano sbagliato strada e tanto valeva andare fino in fondo.

– Wow... - si lasciò scappare Lucinda vedendo l'edificio. - Un tempio abbandonato dall'aria antica... -

– Ad Alola ci sono un sacco di luoghi dall'aria antica, sembra di vivere in un'altra epoca. - commentò Ash.

Entrambi stavano guardando il palazzo, ma poi a Lucinda cadde l'occhio su due persone che parlavano e anche Ash, accorgendosene, guardò nella stessa direzione. Erano Mirin e Syron. Come scordarsene. Erano loro due che avevano parlato loro di Necrozma e dell'Ultramondo.

Chissà cosa ci facevano in quel luogo. Necrozma era stato catturato da un allenatore forte e coraggioso che quella volta era intervenuto per salvare la situazione. L'Ultracreatura non doveva rappresentare più un pericolo per loro. Se erano ancora sulla terra doveva essere di sicuro per un altro motivo.

– Quelli sono Mirin e Syron. - disse la coordinatrice guardandoli e isolando la voce all'orecchio dell'amico.

– Di cosa staranno discutendo? Pensavo che fossero rimasti ad Ultramegalopoli e che non li avremmo mai più rivisti. - disse lui guardando a sua volta in avanti.

Continuarono a guardare per un po' i due parlare, poi il loro sguardo venne catturato da un altro signore dall'altro lato. Stava osservando il lago che costeggiava l'entrata del tempio. Aveva l'aria davvero impressa, si capiva seppur fosse di spalle...

– Vorrei chiedere informazioni a quel signore. - disse Lucinda per poi iniziare a camminare verso di lui. - Scusi!? -

Ash decise di seguirla a ruota senza dire niente. Anche lui era curioso di sapere dove si trovavano. Sulla mappa doveva essere segnato, ma era chiaro ormai che erano andati fuori percorso.

– Sa dirmi il nome di questo posto? Io e il mio amico ci siamo persi. - spiegò lei fermandosi.

L'uomo si era girato a guardarli ed era rimasto un po' sorpreso.

– Voi siete degli allenatori, giusto? - domandò per poi sorridere. - Questo luogo è piuttosto suggestivo, non trovate? Si direbbe sia abbandonato, ma in realtà... non lo so. -

– Non lo sa? - disse Lucinda confusa.

– Che cosa vuole dire? - domandò Ash altrettanto confuso.

– Ho come l'impressione che qualcosa debba ancora accadere qui. - cercò di spiegare l'uomo.

– Per esempio? - domandò la coordinatrice confusa.

– Comunque dove ci troviamo? Lo sa, vero? - chiese, invece, l'allenatore.

– Ci troviamo di fronte al tempio del Lago Solare. -

– Il Lago Solare? - ripeté la ragazza sorpresa dal fatto di non averci fatto caso sulla mappa.

– Solgaleo abitava qui una volta. -

– Davvero?? - si lasciò scappare Lucinda.

– Esattamente, il Lago Solare era la casa di Solgaleo così come il Lago Lunare lo è per Lunala. -

Appena disse quella frase ad entrambi tornarono alla mente due diversi ricordi. Ad Ash di quando aveva implorato Nebulino di aiutarlo a trovare Lucinda e si era trasformato in Lunala, mentre alla ragazza di quando aveva letto alla biblioteca di Lunala. Entrambi, tuttavia, erano arrivati a domandarsi la stessa cosa. E cioè che cosa si celasse davvero dietro alla sua figura. In quel momento si trovavano al cospetto del Tempio Solare, tuttavia i due Pokémon Leggendari erano legati. Solgaleo era il Pokémon del sole, mentre Lunala quello della notte. Notte e giorno servono l'uno all'altro. Convivono in pace e armonia. E così doveva essere anche per i due Pokémon.

Però se davvero era così, perché dimoravano in due diversi templi? E dove si trovava esattamente il Lago Lunare??

– Conoscete la leggenda di Alola, vero? Volete che ve la racconti? -

– Grazie davvero per la sua disponibilità, ma ora è meglio che andiamo. - disse Ash accennando un sorriso.

– Sì, grazie mille per le informazioni. - disse Lucinda sorridendo a sua volta.

– Figurarsi, un vero piacere! - esclamò per poi voltarsi e ricominciare a guardare il lago con aria impressa.

I due rimasero straniti con un enorme gocciolone dietro la testa. Il ragazzo si sforzò di sorridere e la ragazza sbarrò un po' gli occhi.

– Ash e Lucinda vedo, da quanto tempo. - disse Syron, mentre lui e Mirin si avvicinavano.

– Non così tanto, Syron. - commentò Mirin.

Ash e Lucinda li guardarono stupiti dal fatto che alla fine si fossero avvicinati loro.

– Ancora grazie per averci aiutalo con lo "Splendente", l'altra volta. - disse Syron fermandosi.

– Va tutto benissimo ad Ultramegalopoli da quando siete intervenuti. - gli fece eco Mirin.

– Sappiate, però, che non era colpa di Necrozma... - commentò Ash cominciando ad essere un po' scocciato al ricordo di cos'era successo.

– Ash... - mormorò Lucinda preoccupata che potesse scaldarsi troppo.

– Hai ragione Ash, non abbiamo giustificazioni in merito. - disse Syron alzando le braccia al cielo. - Lo "Splendente" era un nostro alleato, ma noi siamo stati troppo accecati dalla nostra sete di potere. - aggiunse riportando le braccia lungo i fianchi.

– Speriamo di cuore che lo "Splendente" possa trovarsi bene e iniziare una nuova vita con il suo nuovo allenatore. - disse Mirin.

I due rimasero sorpresi. Dal loro tono sembravano molto coinvolti. Non se lo sarebbero mai aspettato... forse era vero, dopotutto, che era solo sfuggita loro di mano la situazione. Probabilmente non avevano voluto arrecare danni di proposito, era stata solo la degenerazione degli eventi. Anche se non era giustificabile. Si erano comportati in modo immaturo ed era giusto che lo riconoscessero.

– Comunque cosa ci fate qui? - decise di domandare l'allenatore anche se ancora un po' confuso.

– Siete qui per svolgere delle ricerche? - gli fece eco la coordinatrice.

– Sembra che Alola sia collegata a un mondo parallelo simile in tutto e per tutto. - disse Syron con una certa enfasi. - Non è straordinario?? Sarà dovuto all'influsso degli Ultravarchi? I misteri di questa regione non finiscono mai... è molto interessante. -

I due rimasero ancora una volta di sasso.

Un mondo parallelo? Per Ash era stato abbastanza automatico pensare al mondo parallelo che aveva raggiunto a Kalos nella Grotta dei Riflessi. E se le due cose fossero state collegate? Sia lui che Lucinda sapevano bene cos'era successo a Sinnoh a causa del Team Galassia. Il fatto che ora Syron e Mirin parlassero di un mondo parallelo sembrava c'entrare qualcosa con il famoso mondo idealizzato da Cyrus. Non avevano avuto occasione di sapere com'erano finite ufficialmente le cose al tempo. E se Cyrus alla fine ce l'avesse fatta e avesse ricreato un nuovo mondo simile a quello originale, ma con delle modifiche che ai suoi occhi l'hanno reso migliore?? Oppure magari non c'entrava niente, ma Ash aveva una strana sensazione in merito.

– Fosse per me potremmo anche concludere le indagini e andare alla Lega Pokémon. - prese la parola Mirin. - Ho sentito che ne stanno costruendo una ed è eccezionale considerando che questa è più che altro una regione turistica, ma naturalmente è un privilegio accompagnare il comandante Syron nelle indagini sul campo. -

Entrambe le reclute dell'Ultrapattuglia sorridevano con aria un po' ingenua. Era chiaro che non avevano ancora molte conoscenze riguardo al mondo. Sembrava che tutto potesse stupirli... e non il genere di stupore di chi viaggia e vede posti nuovi.

– Beh... già che siamo qui pensavamo di visitare un po' il tempio. - disse Ash un po' a disagio.

Quei fiumi di parole e i conseguenti pensieri che avevano scaturito, lo avevano un po' intontito.

– Pensate che sia possibile? - domandò Lucinda incerta se dover chiedere permesso o meno.

– Certo. - disse Syron allungando un braccio verso il palazzo. - State solo attenti a dove mettete i piedi. -

– Ma voi state solo qui fuori? - domandò l'allenatore già pronto ad andare.

– Già, non siete curiosi di visitare l'interno? - gli fece eco l'amica.

– Ci siamo stati giorni fa. - disse il comandante.

– Adesso stiamo analizzando i dati qui fuori. - spiegò l'altra. - È un processo lungo e complesso. -

Gli amici rimasero ancora una volta di sasso e pensarono quasi in contemporanea:

"Ma da quanto tempo sono qui!?"

♥♥♥

L'interno non era particolarmente degno di nota. Aveva l'aria antica e polverosa, inoltre le porte erano tutte bloccate da delle rocce. La via che si poteva percorrere era una sola. Un lungo, infinito, corridoio che sembrava da non portare da nessuna parte.

– Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio. - disse Lucinda guardandosi intorno, mentre continuava a camminare. - Ora torniamo indietro e chiamiamo un Poképassaggio, va bene? -

– Ehi, guarda! - esclamò Ash indicando davanti a sé senza distogliere lo sguardo. - Un'uscita! - aggiunse per poi mettersi a correre.

– No, Ash! - esclamò fermandosi offesa dal fatto che non l'avesse ascoltata. - A parte che ha ancora la bottiglia in mano... beh, contento lui. - aggiunse riprendendo a camminare rassegnata.

♥♥♥

L'esterno era molto verdeggiante. C'era pace, peccato solo per la nebbia ancora fitta e il fatto che ormai si stesse facendo buio.

Ash prese a camminare a passo spedito, mentre Lucinda fece lo stesso ma con decisamente meno energia. Tra l'altro iniziava ad avere una strana sensazione. Non sembravano esserci Pokémon nei paraggi e questo le sembrava strano. Era un bel posto per i Pokémon... non c'erano umani e c'era molto verde. Ora più che mai si chiedeva perché quel tempio fosse abbandonato.

– Ci sono delle scale, saliamo! - esclamò l'allenatore prima di iniziare a correre.

– Ancora scale? Ma quanta energia hai?? - disse demoralizzata continuando a camminare al suo passo.

Una volta in cima, notarono che vi era una piattaforma con un altare. Vi era dipinto un sole ed era facile pensare che fosse un riferimento a Solgaleo.

– Dev'essere l'altare dedicato a Solgaleo. - commentò Lucinda guardando davanti a sé come del resto Ash.

– Chissà perché non è più qui. - si chiese il ragazzo con aria pensosa.

– Beh, ma è normale, no? - gli domandò retorica l'amica guardandolo e attirando il suo sguardo. - Non poteva restare qui, è un Pokémon Leggendario, deve preservare la sua incolumità. -

– Forse hai ragione. - disse lui. - Però mi fa strano che in un luogo del genere non ci sia nessuno... secondo te dove si troverà in questo momento? -

– E chi so sa. - disse lei per poi voltarsi. - Coraggio, torniamo giù che chiamo un Poképassaggio e ce ne andiamo di qui. - aggiunse iniziando ad andare.

Lui la seguì con lo sguardo, poi tornò a guardare l'altare.

Non poteva fare a meno di chiedersi se sarebbe successo davvero qualcosa.

Si voltò e finalmente si decise ad andare. Era meglio lasciare da parte tutti quei pensieri per il momento. Era quasi buio e dovevano arrivare al Centro Pokémon della prossima città.

♥♥♥

Grazie al Poképassaggio di Charizard erano tornati al Prato Ula Ula e avevano proseguito fino al percorso 17. In realtà non era stato per niente difficile trovare la strada, non sapevano proprio come avessero fatto prima a sbagliare. Cominciavano a convincersi che fosse stato il destino che aveva voluto che loro visitassero il tempio del Lago Solare.

– Accidenti, piove sempre di più. - disse Lucinda riparandosi con le mani mentre camminava.

– Piove da quando abbiamo messo piede nel percorso 17. - disse Ash un po' indispettito per via della pioggia. - E non è stato graduale, secondo me in questo posto piove da ore. -

– Dici?? Ma com'è possibile? -

– Non lo so, ma ormai mi aspetto di tutto. -

All'improvviso, però, si fermarono perché videro una recluta del Team Skull davanti al portone che in teoria li avrebbe condotti alla prossima città. Continuava a fare i soliti strani gesti con le braccia. Sembrava che ballasse.

– Non ci credo. - si lasciò scappare la coordinatrice incredula.

– Una recluta del Team Skull alle porte della città? Non promette nulla di buono. - commentò l'allenatore.

– Ma perché sembra sempre che danzano?? Si esercitano per uno spettacolo o qualcosa del genere?? -

Un'altra recluta in quel momento si avvicinò. Si dissero qualcosa, poi presero ad andare via.

– È il nostro momento! - esclamò Lucinda sorridendo raggiante per poi correre.

– Come mai adesso hai tutta questa energia?! - le chiese Ash colpito e confuso seguendola.

♥♥♥

Quando attraversarono il portone che divideva il percorso dalla nuova città, videro chiaramente che la pioggia era aumentata. In pochi secondi erano bagnati fradici.

– Questa città è strana... - commentò Lucinda contemplandola dubbiosa.

– È strano questo tempo. - commentò a sua volta Ash. - Piove ancora di più, sembra che non abbia mai smesso di piovere da giorni. -

– Oh, cavolo! - si lasciò scappare la ragazza.

Due reclute del Team Skull, facendo il loro solito strano balletto, stavano venendo verso di loro. Il passo non era particolarmente veloce, sembrava che non avessero fretta di raggiungerli. Non sembravano neanche particolarmente arrabbiati, ma forse era solo un'impressione dei due amici.

– Che ci fate qui!? - esclamò una delle due reclute fermandosi.

– Dovete smammare, CAPITO?! - disse l'altra fermandosi a sua volta.

– CAPITO!? -

– Sentite... - disse l'allenatore un po' intimorito. - Cercate di darvi una calmata. - aggiunse per niente convinto.

– Dobbiamo passare su questo percorso per raggiungere la prossima destinazione. - disse la coordinatrice recuperando un po' di coraggio grazie all'amico.

– A noi non importa! -

– Sì, non importa! -

– Dovete smammare! -

– SMAMMARE! -

– Quando lo verrà a sapere Guzman, per voi saranno guai! -

– Sì, saranno guai! -

Ash e Lucinda si guardarono perplessi. Era difficile avere davvero paura di loro. Subito entrambi avevano provato un po' di timore, ma sentendoli parlare le cose erano molto cambiate.

Tornarono a guardarli con l'aria ancora perplessa.

– Allora!? -

– Dovete SMAMMARE, chiaro!?! -

– SMAMMARE!! -

In quel momento non fu molto chiaro quello che successe, le due reclute caddero a terra subito dopo aver chiuso per metà gli occhi ed essere diventati un po' viola in faccia.

– Cos'è successo? - si lasciò scappare Ash confuso e spaventato.

– Non lo so, ma non mi piace... - commentò Lucinda guardandoli a sua volta.

Erano svenuti e i due amici non sapevano cosa fare. Non avevano capito che erano stati vittime dell'attacco Tossina.

– Sembrava l'attacco di un Pokémon, ma io non ne vedo nei paraggi. - disse l'allenatore rialzando lo sguardo e guardandosi un po' intorno.

– Lo so, neanch'io. - disse la coordinatrice tornando a guardare a sua volta davanti a sé. - Ma qualcuno dev'essere pur stato, mi rifiuto di credere che si trattava di un fantasma. -

– Beh. - iniziò a dire lui guardandola. - Esistono i Pokémon, le Ultracreature... perché non dovrebbero esistere i fantasmi? -

– Ash, non mi fare più paura di quella che già ho! - esclamò lei guardandolo con aria irritata.

Dopo poco, però, tornarono a guardare le due reclute ancora a terra.

– Comunque anche se sono nemici non mi piace l'idea di lasciarli qui. - disse il ragazzo.

– Si prenderanno un accidente con questa pioggia. - gli fece eco l'amica.

Dopo di che la ragazza alzò lo sguardo e l'occhio le cadde su un cartello.

– Un Centro Pokémon! - esclamò iniziando a correre.

Ash la seguì a ruota e dopo poco si fermarono entrambi davanti al cartello. Era malridotto. Coperto in buona parte da chiazze di vernice e di sporcizia. Anche l'edificio non era messo meglio.

– Perché il cartello è così sporco? - si lasciò scappare l'allenatore perplesso.

– Qui dice: Territorio del Team Skull! - lesse la coordinatrice.

– Che cosa!? - esclamò l'amico guardandola con gli occhi sgranati.

– Quindi quando ci hanno detto di andarcene è perché questo è il loro territorio? - domandò, stupita almeno quanto lui, guardandolo.

– Non penso che sia in via ufficiale, penso piuttosto che si siano autoeletti a suoi proprietari. - disse Ash.

– E con questo?! -

– Sì... e con QUESTO?? -

Ash e Lucinda si girarono e notarono che i due avevano ripreso i sensi e si erano alzati in piedi. Facendo i loro soliti gesti con le mani, naturalmente.

– Non siete ancora andati via, peggio per voi! -

– Sì, peggio per voi! -

– Ora vedrete!! -

– Sì, ora vedrete!! -

Presero entrambi una Pokéball dalla tasca, ma non fecero in tempo a lanciarle... perché vennero atterrati di nuovo dalla mossa Tossina.

– Ok... ora sto iniziando davvero a spaventarmi! - si lasciò scappare Lucinda con gli occhi pieni di confusione portandosi le mani vicino al volto.

– Quello era l'attacco Tossina, ok, mi sembra chiaro che qui ci sia un Pokémon che riesce a rendersi invisibile. - disse Ash continuando a guardare davanti a sé con aria risoluta. - Fatti vedere! -

Il Pokémon... o meglio l'Ultracreatura non se lo fece ripetere due volte. Si trattava di Poipole, ma i due non potevano saperlo. Si trattava della più socievole tra le Ultracreature, infatti nell'Ultramondo era uno degli starter di inizio viaggio.

– Ma... che Pokémon sarebbe? - si lasciò scappare l'allenatore.

L'Ultracreatura sorrideva con aria socievole. Aveva aiutato i due perché gli sembravano simpatici.

– Lo scopriamo subito. - disse la coordinatrice prendendo il Pokédex dalla tasca e puntandolo verso l'Ultracreatura.

Tuttavia nessuna descrizione era disponibile e sul Pokédex apparve un punto interrogativo.

– Che cosa?? - si lasciò scappare lei sgranando gli occhi.

– Quindi è un Pokémon ancora non identificato? - domandò, retoricamente, Ash spostando lo sguardo dal Pokédex a Poipole.

– Però che strano. - disse Lucinda guardandolo. - Pensi che l'infermiera Joy del centro lo sappia? -

– Non credo, forse il Professor. Kukui potrebbe sapere qualcosa. -

Intanto Poipole continuò a sorridere, poi chiuse gli occhi ed effettuò una giravolta su se stesso.

– Giusto, andiamo dentro a telefonargli. - propose la coordinatrice.

Così entrambi alzarono lo sguardo sull'edificio.

– Cavolo... è il Centro Pokémon più malconcio che io abbia mai visto. - commentò Ash.

– Mi chiedo come stiano l'infermiera Joy e i Pokémon dal momento che il Team Skull ha preso il controllo di questo posto. - commentò Lucinda un po' preoccupata.

♥♥♥

– Ehi, yo! Attenti a dove andate! Che ci fate qui? Siete in cerca di guai? - disse, cantando in stile rap, una recluta del Team Skull davanti al bancone.

I due erano increduli. Dietro al bancone vi era una ragazza che aveva tutta l'aria di essere una recluta del Team Skull. Davanti al bancone vi era un'altra recluta e poco più a destra un'altra recluta che dormiva sul pavimento.

– Del Team Skull avete trovato il covo. - cantò la recluta dietro al bancone. - Cade a pezzi! È da rimettere a nuovo! - continuò a dire. - Ora vi chiedo: vi porta qui quale vento? Spara, sorella, spara, fratello, qual è il vostro intento? Il vostro aspetto mi fa uno strano effetto... volete vedere l'inventario del nostro vestiario? -

– Sp-sp-sp-spinda-da-da! - esclamò un Pokémon lì vicino al bancone.

– Ehi! Yo! - riprese a dire l'altra recluta. - Fatevi un giro in passerella! Vi trasformo in veri modelli! -

– Tentennate, siete indecisi, ma non indugiate. - riprese l'altra. - Siete fortunati: un tesoro vi voglio mostrare! -

– Il Team Skull presenta la sua canottiera. Dello stile è l'ultima frontiera! Una moda da avanscoperta che lascia a bocca aperta! Credete a me: con questa addosso vi sentirete più grandi di un colosso! -

– Sp-sp-spinda-da-da! -

– Onesto! Vince il più lesto! 10.000€ è un costo modesto! Perciò insisto: è un ottimo acquisto! - concluse sempre rappando. - Per inciso, 10.000 a testa, non c'è l'offerta prendi due e paga uno. - aggiunse più seria e forse vagamente scocciata.

I due amici erano scioccati.

– Ma non ci volevano mandare via? - domandò, retoricamente, Lucinda isolando la voce verso Ash senza tuttavia distogliere lo sguardo davanti a sé. - Cos'è questa scena?? -

– Ehm, no grazie... - disse Ash un po' a disagio.

– Capisco... e in fondo me ne infischio... ma se ci ripensate, fateci un fischio! - esclamò la recluta davanti al bancone.

Intanto la recluta che stava dormendo aveva cominciato a russare sempre più rumorosamente e la recluta dietro al bancone si era voltata a guardarla irritata.

– Basta così, Recluta! Torna nella PokéBall! - farfugliò lui nel sonno.

– Ash, andiamocene da qui, questi tizi non mi piacciono. - mormorò Lucinda all'amico.

– Ehm, noi andiamo... ciao! - esclamò Ash facendo un cenno di saluto con il braccio e sforzandosi di sorridere.

– Speriamo di no, ciao! - esclamò la ragazza irritata dietro al bancone.

– Che modi... - commentò Lucinda incredula seguendo l'amico.

♥♥♥

– Ok... e ora che facciamo? - domandò Lucinda, ferma di fronte ad Ash, davanti al Centro Pokémon.

– Penso che sia molto meglio tornare indietro, sembra che qui ci siano solo reclute del Team Skull. -

– Ma non possiamo tornare indietro... dobbiamo arrivare alla prossima città! -

– Non puoi chiamare un Poképassaggio, scusa? -

– Sì. - rispose pensosa. - Ma fammi controllare una cosa. - aggiunse prendendo la cartina nello zaino e spiegandola. - Noi adesso siamo a Poh... ah, ma dobbiamo tornare a Malie! -

– Stai scherzando? Abbiamo fatto tutta questa strada e ci siamo inzuppati per niente?? -

– Non direi per niente. - disse rimettendo via la cartina. - Abbiamo scoperto che il Team Skull si nasconde qui, dobbiamo avvertire l'agente Jenny. -

– Mi domando se in realtà non lo sappia già. - commentò il ragazzo. - Dopotutto se questa città è stata presa sotto il controllo del Team Skull, significa che hanno cacciato tutti gli abitanti... e io non credo che nessuno di loro sia andato a denunciarli alla polizia. -

– In questo caso dobbiamo pensarci noi! - esclamò Lucinda facendo un sorriso furbo ad occhi chiusi. - Forza, andiamo a trovare questo Guzman... credo che sia il loro capo da come ne parlavano. - aggiunse voltandosi e cominciando ad andare.

– Lucinda, no! - si lasciò scappare Ash tendendo un braccio nella sua direzione confuso.

Tuttavia, rassegnato, presto lo lasciò ricadere. L'occhio, poi, gli cadde su Poipole e notò che sorrideva. Effettuò una giravolta e poi scomparve nel nulla.

L'allenatore tornò a guardare davanti a sé e assunse un'aria decisa prima di iniziare a correre.

♥♥♥

– Che edificio enorme, hai visto? - chiese, retoricamente, Lucinda osservando il grande edificio alla fine della città.

Ash era accanto a lei e lo guardava a sua volta, però senza dire niente. Era andato perché non l'avrebbe mai lasciata andare da sola, ma non era ancora molto convinto.

– Dici che anche questo è proprietà del Team Skull?? Andiamo a vedere dentro! - esclamò riprendendo a camminare.

Tuttavia l'allenatore le posò una mano sulla spalla e questo la fece fermare.

– No Lucinda, non dobbiamo impicciarci. - disse con tono sicuro.

La coordinatrice voltò lo sguardo e si ritrovò ad arrossire. Quando Ash sorrideva il suo cuore si riempiva di gioia e calore, ma anche quando era serio e ostentava sicurezza le faceva un bell'effetto.

– Però... -

– È molto meglio se ce ne andiamo adesso. -

– Gli intrusi sono ancora qua! -

– Sono ancora qua! -

Due reclute del Team Skull si avvicinarono di fronte a loro, così i due amici tornarono l'una di fianco all'altro con sguardo truce.

– Non vi avevamo detto di smammare!? -

– GIÁ, smammare! -

Altre due reclute li circondarono. Uno sulla destra e una sulla sinistra.

I due, allora, si ritrovarono a guardare allarmati da tutte le direzioni. Quando si accorsero che un paio di reclute erano spuntate anche dalla porta dietro di loro, realizzarono di essere in trappola.

– DOVETE SMAMMARE! - esclamarono tutti insieme.

– Sì, SMAMMARE!! - esclamarono ancora tutti insieme.

Pikachu balzò giù dalle spalle del suo allenatore e Eevee uscì dalla Pokéball di Lucinda, entrambi avevano un'aria truce... ma a salvare la situazione... fu Poipole tornando visibile, utilizzando Tossina. Tutte le reclute finirono a terra all'istante.

– È l'attacco Tossina! - esclamò Lucinda sorpresa.

– Grazie mille, Poipole. - disse Ash sorridendo ad occhi chiusi. - Ci hai salvati già tre volte. - aggiunse aprendo gli occhi. - Ora capisci perché è meglio andarsene? Loro sono in netta maggioranza. - aggiunse voltandosi verso l'amica con aria comprensiva.

– Già. - disse lei ancora un po' spaventata dall'accaduto.

– Va bene, ora andiamo davvero. - disse lui prendendola per mano e iniziando a camminare.

L'amico guardava davanti a sé, eppure Lucinda non riusciva a fare altrettanto. Le dispiaceva essersi comportata così e aver messo in pericolo tutti. Oltre a questo l'aveva sorpresa il fatto che l'avesse presa per mano. Non poteva sapere che fosse stato simile anche per lui, ma le aveva fatto battere il cuore più velocemente. Ora che invece guardava il suo profilo mentre camminava, sentiva solo una sensazione di calore e di pace. Come accadeva spesso in quel periodo, dopotutto.

♥♥♥

Erano tornati sul percorso 17. Per fortuna nessun'altra recluta li aveva fermati.

Continuavano a camminare mano nella mano. Stavano tornando indietro e quindi nel percorso del Prato Ula Ula.

– Ash? -

– Sì? - disse interrogativo lui guardandola.

Lucinda lo aveva chiamato perché era sorpresa dal fatto che la stesse ancora tenendo per mano. Ma adesso che lui la guardava si rendeva conto di non aver il coraggio di dirlo.

– Nu-nulla! - esclamò lei distogliendo lo sguardo.

Ora era rossa in volto e infatti cercava in tutti i modi di mascherarlo.

L'allenatore continuò a guardarla confuso. Non aveva pensato minimamente al fatto di tenerla per mano. Era così naturale che se ne era pure dimenticato. Cioè, difficile da dire, lo sapeva ma non lo sapeva. Diciamo che si era abituato a quella situazione.

– Ragazzini, questo sentiero non è sicuro. - disse un uomo sul lato sinistro.

I due si fermarono confusi quasi contemporaneamente.

– Da quando il Team Skull ha preso il controllo della città di Poh, nessuno dovrebbe stare in questa parte dell'isola. - continuò a dire l'uomo.

– Lei chi è? - chiese Ash ancora confuso.

– Mi chiamo Augusto, ex agente di polizia. -

I due, allora, si guardarono. Pensarono la stessa cosa e cioè che non avevano mai visto un'agente di polizia che non fosse l'agente Jenny.

– Però a volte sorveglio ancora la zona. - disse Augusto. - Sapete, il fatto di voler proteggere l'isola e la sua gente è prima di tutto una missione oltreché un lavoro. -

– Noi non veniamo da Ula Ula. - disse Lucinda.

– Sì, stiamo facendo il Giro delle Isole, per questo non sapevamo che questo è territorio del Team Skull. - precisò Ash.

– Non è sempre stato così. - disse l'ex poliziotto. - È da qualche tempo che si sono stabilizzati a Poh e nessuno riesce a mandarli via. -

– Capisco... - si lasciò sfuggire la ragazza perplessa.

– Lo avevamo intuito, il Team Skull ha ridotto la città piuttosto male. - disse il ragazzo.

– Per questo supervisiono la zona, è meglio che nessuno si avvicini alla città fintanto che non abbiamo risolto il problema. -

– Ma noi dobbiamo proseguire per arrivare alla prossima città! - esclamò Lucinda facendo un passo avanti.

– Sì, conosce un percorso alternativo? - gli chiese Ash.

– Ragazzi, se siete arrivati fin qui significa che siete pronti a lasciare Ula Ula. - disse Augusto sciogliendo le braccia. - Dovete tornare a Malie e prendere una nave per il Villaggio del Mare sull'isola di Poni. -

– Come immaginavo, questa era l'ultima città. - disse la coordinatrice sorridendo ad occhi chiusi soddisfatta.

– Poni è l'ultima isola di Alola, dico bene? - chiese l'allenatore sorpreso.

– Certo che ne abbiamo fatta di strada... - commentò Lucinda sorpresa almeno quanto loro.

In contemporanea si guardarono sorridendo ad occhi chiusi, poi tornò in mente a tutti e due che si stavano ancora tenendo per mano. Riaprirono gli occhi e arrossirono agitati, poi distolsero entrambi lo sguardo.

– Se volete posso chiamarvi un Poképassaggio. - si propose Augusto.

– La ringrazio, ma posso fare da sola. - disse Lucinda evidenziando il PokéKron. - Non è la prima volta che ne chiamo uno. -

– Allora fate attenzione ragazzi, mi raccomando. -

♥♥♥

Circa una mezz'ora dopo i due amici erano al Centro Pokémon di Malie.

Ash, finalmente, aveva potuto chiamare Oricorio e dagli da bere il Nettare Rosso. La trasformazione era stata evidente. Il Pokémon aveva cambiato colore e forma dopo essersi illuminato prima di giallo e poi di rosso. Questo aveva fatto sì che per un momento, uno soltanto, la luce risultasse rosa.

– Fantastico! - esclamò l'allenatore sorridendo. - Oricorio, come ti senti? -

Il Pokémon lo guardò solo con aria di approvazione. Certo che gli piaceva quella forma. Come tutti i suoi simili aveva una propensione a cambiare forma.

– Wow! - esclamò Lucinda arrivando a fianco a lui. - Oricorio stile flamenco è così elegante! -

La ragazza non indossava la cuffia. Si era appena lavata e sistemata i capelli, per questo si era persa la parte della trasformazione.

– E non hai ancora visto niente! - esclamò lui entusiasta guardandola. - Domani faremo un allenamento speciale super!! - aggiunse tornando a guardare Oricorio.

Il Pokémon approvò con lo sguardo e poco dopo al suo fianco Poipole ritornò trasparente. Fece un sorriso ed effettuò una giravolta.

– Avete visto? -

– Ma quello che Pokémon è?? -

– Non l'ho mai visto... -

Ash e Lucinda misero su uno sguardo impanicato. Cominciarono a guardarsi un po' intorno e sembrava proprio che avessero attirato l'attenzione di molti dei presenti.

Fortunatamente Poipole tornò trasparente, ma il danno era già fatto.

– Credo che ora sia meglio chiamare il professore... - mormorò Lucinda.

– Credo anch'io... - mormorò l'altro.

♥♥♥

– Ash, Lucinda! Allora?? Come state? - li salutò il Professor. Kukui con un sorriso.

Ash e Lucinda erano in piedi, l'uno di fianco all'altra, davanti alla macchinetta per le videochiamate.

– Tutto bene, salve anche a lei professore. - disse l'allenatore accennando un sorriso.

– Il Giro delle Isole procede bene, sa che stiamo per partire per Poni? - gli fece eco la coordinatrice.

– Sul serio?? Complimenti ragazzi, ne avete fatta di strada. -

– Grazie. - disse Lucinda sorridendo ad occhi chiusi.

– In realtà, professore... - cominciò a dire Ash un po' esitante. - C'è un motivo particolare sul perché l'abbiamo chiamata... si tratta di un Pokémon. -

– Lo abbiamo trovato a Poh, riesce a rendersi visibile e invisibile a suo piacimento. -

– Come? Ragazzi, ma siete stati a Poh?? - domandò, retoricamente, allarmato. - Il Team Skull ha occupato Poh! È molto pericoloso quello che avete fatto!! Ma non c'era Augusto a supervisionare il sentiero?? -

– Lo abbiamo incontrato dopo. - disse Lucinda.

– Per fortuna non è successo niente di grave, ma ci hanno circondato. - spiegò Ash.

– Ragazzi, dovevate stare attenti... - disse il Professor. Kukui mortificato.

– Ed è stato così che è intervenuto il Pokémon. - continuò a spiegare l'allenatore.

– Quale Pokémon? -

– Non lo sappiamo. - disse la coordinatrice. - Il Pokédex non lo identifica. -

– Un Pokémon che diventa invisibile avete detto... ed è lì con voi? -

Poipole, così, si rese di nuovo visibile e sorrise. Ma fu solo per un momento, aveva già capito che era meglio mantenere un profilo basso dato il luogo in cui si trovavano.

– Per tutte le isole! Quello è un Poipole!! - esclamò sgranando gli occhi.

– Poipole? - ripeté Lucinda perplessa per non aver mai sentito quel nome prima.

– Sì, è il suo nome. - disse tornando più calmo. - Si tratta di un'Ultracreatura, nell'Ultramondo è uno degli starter iniziali per via del suo carattere docile e pacifico... mi chiedo cosa ci faccia un Poipole qui. -

– Se le cose stanno così... - si lasciò scappare Ash sorpreso guardando Lucinda per poi tornare a guardare il professore. - Non è che Poipole è venuto nel nostro mondo in seguito all'apertura del portale da parte di Necrozma?? -

– Voi che cosa ne sapete del portale e di Necrozma? - chiese il professore sospettoso.

– Beh... - farfugliò la coordinatrice in difficoltà.

– Sappiamo che Necrozma era venuto sul nostro mondo e che aveva provocato un black-out generale. - disse l'allenatore sicuro.

– No ragazzi, escludo che sia andata così. - disse l'uomo facendo di no con la testa a braccia conserte.

I due sgranarono gli occhi.

– Ma come? Bellocchio e quelli dell'Ultrapattuglia...? - si lasciò scappare Ash.

– Quindi li avete incontrati, ecco come lo sapete allora. - disse sciogliendo le braccia con aria più distesa. - Vi garantisco che non è andata così, Necrozma non ha mai lasciato l'Ultramondo... il portale è stato aperto in un altro modo. -

– Ma allora, scusi. - disse Lucinda per attirare la sua attenzione. - Perché il black-out ha colpito anche la terra?? Se Necrozma non ha mai lasciato il suo mondo come ha potuto togliere la luce anche a noi?? -

– Perché il portale è stato aperto e di conseguenza in quelle ore i due mondi si sono fusi tra di loro. - spiegò il Professor. Kukui con aria seria. - Questo fatto ha reso i due mondi più collegati che mai, ora il portale è chiuso, però, l'influenza dell'Ultramondo ha cambiato per sempre anche il nostro mondo. -

– Che cosa?! - si lasciò scappare Ash allarmato.

Temeva sempre di più di averci visto giusto. Il mondo parallelo di cui avevano parlato Syron e Mirin... forse si trattava di quello.

– Ma non è tutto. - riprese a dire il professore. - Circa 4 anni fa, a Sinnoh, è successo un fatto grave ed è solo un'ipotesi... ma l'Ultramondo sembrerebbe essersi originato da quel fatto. La causa è stato un certo Cyrus che ha sfruttato i poteri di Dialga e Palkia per creare un nuovo mondo. -

A quel punto i due amici si guardarono di nuovo, ma stavolta più allarmati e serii.

– La sua idea era creare un nuovo mondo e distruggere questo. - continuò a dire il Professor. Kukui. - Alla fine il suo piano non è riuscito, ma un altro mondo è stato creato e la sua influenza continua a dare problemi al nostro. -

– Conosciamo la storia, professore. - disse Ash serio.

– Sì, eravamo a Sinnoh in quel periodo. - precisò Lucinda.

– Quello che non mi è chiaro è perché il portale si è riaperto proprio ora... cioè, qual è stato il fattore scatenante di tutto questo? - chiese l'allenatore.

– La Aether Paradise. -

– La Aether Paradise? - ripeté la coordinatrice incredula.

– Ne siamo quasi certi, ma non abbiamo prove per accusarli. - disse lui. - Inoltre dobbiamo essere cauti, non abbiamo ancora capito quali siano i loro reali intenti. -

– Ma la Aether Paradise... - rifletté ad alta voce la ragazza. - Non è un'azienda di Alola? -

– È la loro copertura. - rispose. - Una volta erano solo un'azienda come tante, si occupavano di ricerche comuni e venivano commissionati loro progetti dai clienti, ma ora come ora siamo quasi certi che laggiù stia succedendo qualcosa di grosso. -

– Che cosa per esempio? - domandò Lucinda spaventata.

– Non lo sappiamo, ma se vogliono aprire il portale e raggiungere l'Ultramondo c'è sicuramente un motivo non fine a se stesso. -

Gli occhi di Lucinda erano ancora pieni di preoccupazione. Aveva già sospettato una cosa del genere da quando Luna le aveva parlato della Aether Paradise. Ma sentirselo dire faceva tutto un altro effetto.

L'amica si calmò un po' solo quando Ash ricercò il suo sguardo.

Anche lui era preoccupato. Solo poco tempo prima al Lago Solare si era chiesto se fosse possibile che la storia del mondo parallelo si ricollegasse a quella di Cyrus. Ora che aveva sentito le parole del professore non c'erano più dubbi. Sicuramente anche quella volta a Kalos lui e gli altri erano finiti nell'Ultramondo. Ne sapeva ancora poco, ma aveva capito che oltre a Ultramegalopoli c'erano altri mondi minori. Non era escluso che si trattasse di mere illusioni, nonostante ciò i fatti parlavano chiaro. Qualcosa c'era e in tutto ciò le Ultracreature come Poipole rappresentavano un'ulteriore quesito. Come si erano originate? Quale scopo aveva la loro presenza??

♥♥♥

Ash e Lucinda erano saliti su un ascensore della Aether Paradise. Sì, proprio così. Alla fine all'imbarco di Ula Ula c'era la possibilità di andare a Kantai o alla Aether Paradise. Era stata la coordinatrice a prendere la parola e a dire che andavano alla Aether Paradise. L'allenatore non era molto convinto in realtà. Avrebbe preferito che si fossero tenuti lontani da quella storia.

– Continuo a pensare che sia una pessima idea. - disse lui a bassa voce avvicinandosi all'amica.

– Massì che è una buona idea, non preoccuparti! - disse lei altrettanto piano.

– Siamo felici che abbiate scelto di visitare la nostra azienda. - disse Ciceria sorridendo. - Così state facendo il Giro delle Isole, eh? Quante prove vi mancano? -

– Solo quella sull'isola di Poni! - rispose Lucinda sorridendo a sua volta.

– Però. - disse colpita. - Nella modalità di coppia presumo. -

– Già, proprio così. - disse la ragazza sorridendo ancora.

L'allenatore, invece, non diceva niente. Faticava a non mostrare quanto in realtà fosse teso. Tutto quel contesto gli faceva anche un po' rabbia a dirla tutta. Pensare che facessero la bella faccia quando in realtà chissà cosa tramavano...

L'ascensore si fermò e tutti loro scesero dall'impalcatura.

Pochi passi vicino ad essa vi era un uomo con uno strano sorrisino sul volto. Uno scienziato da come era vestito. Si chiamava Vicio.

– Buongiorno, Vicio. - disse Ciceria raggiungendolo.

In quel momento, per fortuna Ash e Lucinda non li notarono, passarono i tre del Team Rocket. Erano vestiti come gli altri impiegati e a differenza loro si accorsero subito della loro presenza.

Jessie era stata la prima ad accorgersene e si era fermata di scatto. Anche gli altri l'avevano imitata... Meowth le era sbattuto contro, mentre James si era fermato un po' prima. Comunque alla fine la ragazza li aveva trascinati dietro il muro.

– Che cosa ci fanno i bambocci qui!? - strillò Jessie guardando gli amici.

James ricambiò lo sguardo, ma Meowth stava spiando le loro mosse da dietro il muro.

– Non lo so, forse ci hanno scoperti? - disse il ragazzo un po' agitato.

– Ma figurati... e come?! - ribatté la ragazza, tuttavia, un po' nervosa anche lei.

– Sembra che siano qui solo per visitare la fabbrica. - disse il Pokémon continuando a spiarli di nascosto. - Guardateli, non hanno l'aria di aver capito cosa sta succedendo da queste parti. Hanno la stessa aria tonta di sempre, stanno parlando con Ciceria e Vicio. E immagino sia per il loro Giro delle Isole. -

– Sì, probabilmente sono così tonti da aver confuso la Aether Paradise con una delle isole. - disse Jessie, chiudendo gli occhi, con aria di sufficienza.

– Sì, è facile confondersi. - disse James sorridendo. - A Ula Ula c'è un traghetto che ti porta direttamente qui. -

– Esatto, non c'è da preoccuparsi. - disse Meowth chiudendo gli occhi e incrociando le zampe.

♥♥♥

– È un vero piacere conoscervi ragazzi, spero che la nostra agenzia vi piaccia... chissà che in futuro non decidiate di lavorare qui. - disse Vicio sorridendo.

– Chissà, forse. - disse Lucinda sorridendo a sua volta.

– No. - disse Ash in tono decisamente più freddo e secco. - Io diventerò un grande Maestro Pokémon, non sono per niente interessato. -

Lo scienziato era rimasto sorpreso dalla risposta del ragazzo. Anche l'amica non sorrideva più e dopo averlo guardato sorpresa gli tirò una gomitata.

– Ahu! - si lasciò scappare lui.

Vicio si girò verso Ciceria.

– Beh, dato che sono qui fai visitare loro la Zona Protetta. -

– Certo, pensavo la stessa cosa. - disse lei sorridendo per poi tornare a guardare i due. - C'è anche la direttrice, le farebbe piacere conoscervi. -

I due si guardarono.

Finalmente sembrava che si stesse loro presentando l'occasione di capire di più su quella storia. Il fatto che avesse detto direttrice indicava che c'era una donna a capo di tutto il progetto. Si chiedevano ancora di più perché e che motivi potesse avere. In genere avevano affrontato uomini con assurdi piani di conquista, era la prima volta che si trattava di una donna.

Avevano l'impressione che, stando così le cose, dovesse essere ancora più complicato di come sembrava.

♥♥♥

La Zona Protetta era proprio un bel posto. Verdeggiante e soleggiato. Non era però chiaro se la fonte di calore fosse del tutto naturale.

– Direttrice Samina! - esclamò Ciceria scendendo dall'ascensore e andandole incontro.

La direttrice si voltò poco dopo e rivelò di essere una bella signora dai lunghi capelli biondi e dagli occhi verdi.

– Ciceria. - disse lei sorridendo.

– Le presento Ash e Lucinda. - disse l'altra fermandosi. - Stanno facendo il Giro delle Isole. -

La direttrice fece qualche passo verso di loro e si fermò a guardarli come se volesse analizzarli.

– Ash e Lucinda? Così vi chiamate? -

I due cominciarono a sentirsi un po' in soggezione. Non sorrideva più. Sembrava pensare a qualcosa in particolare.

– Molto bene Ash e Lucinda. - disse per poi voltarsi e cominciare ad andare. - Se volete vedere qualcosa di sorprendente seguitemi. Avete familiarità con le Ultracreature? -

I due si guardarono confusi.

– La direttrice Samina è una grande fanatica delle Ultracreature. - disse Ciceria sorridendo e riattirando i loro sguardi. - Ha svolto parecchie ricerche su di loro e tuttora continua a condurne. -

– È una fanatica delle Ultracreature? - ripeté Lucinda confusa.

– Esatto, per lei le Ultracreature sono come dei figli. - disse la donna continuando a sorridere.

Ash e Lucinda si guardarono di nuovo. Era quindi questo che nascondeva la Aether Paradise? Nascondeva il fatto che conducevano ricerche sulle Ultracreature??

♥♥♥

– Ci siamo quasi. - disse Samina mentre continuava a camminare. - Fra poco la vedrete. -

I due erano l'uno a fianco all'altra poco più dietro. Avevano entrambi uno strano presentimento, ma preferivano aspettare prima di parlare.

La donna si fermò e loro pochi secondi dopo. A qualche passo di distanza da lei.

Samina si era girata a destra guardando un punto impreciso della staccionata del labirinto.

– Mostrati Nihilego, per favore! - esclamò la direttrice aprendo le braccia.

Ash e Lucinda sgranarono gli occhi. Il cielo aveva cominciato a farsi scuro e un vento pazzesco si alzò nel giro di pochissimo tempo.

Si aprì un varco proprio davanti a Samina e da questo... uscì Nihilego. Un'Ultracreatura estremamente violenta e aggressiva.

– Eccola finalmente! Non è bellissima!? -

Anche il Team Rocket li aveva seguiti. Si erano nascosti e li avevano spiati nell'ombra. Si erano nascosti dietro l'angolo e ora anche loro non potevano credere ai loro occhi.

Nihilego sferrò l'attacco Psiconda diretto verso la direttrice e i due amici si allarmarono all'istante.

– Stia attenta, direttrice! - esclamò Lucinda.

Fortunatamente l'attacco venne bloccato dall'attacco Dragopulsar di Poipole. Era ancora invisibile, ma l'attacco arrivò dritto a segno. L'Ultracreatura fece il suo verso, poi divenne pian piano trasparente... e anche il portale scomparve contemporaneamente.

– Sta bene!? - esclamò Ash allarmato accorrendo.

Anche Lucinda corse ed entrambi si fermarono una da una parte e uno dall'altra.

– Direttrice, la stava per attaccare! - esclamò a sua volta la coordinatrice.

La direttrice aveva sgranato gli occhi incredula. Probabilmente non aveva neanche capito bene quello che era successo, ma provava una certa irritazione.

– Non mi avrebbe mai fatto del male. - disse seccata guardando Lucinda. - Nihilego è come una figlia per me. -

Ash andò accanto all'amica e continuò a guardare la donna perplesso.

– Lucinda, credo sia meglio se ce ne andiamo. - disse cercando di non farsi sentire troppo. - Questa storia non mi piace... quell'Ultracreatura sembrava parecchio arrabbiata. -

– Spero che non vi abbia spaventato. - disse Samina sorridendo. - Nihilego stava solo giocando, mi sembra palese. -

– Signora, grazie di averci mostrato la Zona Protetta, ora noi andremmo. - disse Ash.

– Certo, tornate pure quando volete, siete i benvenuti. - disse sorridendo ancora.

♥♥♥

– Come ho già detto, questa storia non mi piace per niente. - disse Ash mentre scendevano con l'ascensore.

– Nihilego la stava per attaccare e lei sembrava contenta! - esclamò Lucinda.

– È davvero assurdo. - commentò l'allenatore. - Chissà che cavolo c'è dietro a tutta questa storia! Sembra che il punto sia capire perché si materializzano questi portali Ultradimensionali. -

– Il Professor. Kukui ha detto che forse è opera della Aether Paradise. -

– È un serpente che si morde la coda. - disse lui. - Effettivamente sembra che poco fa il portale l'abbia chiamato lei... il punto è: come fa? -

– Non ne ho idea, se fosse un Pokémon capirei. -

– Ma non lo è, quindi la causa dev'essere un'altra. -

I due erano entrambi molto seri. Ora anche Ash si era convinto che fosse molto meglio investigare. Era necessario, perché sembrava proprio che la situazione fosse grave.

– Ora vedremo! - esclamò Lucinda correndo via dalla piattaforma quando l'ascensore si fermò.

– Dove siamo? Pensavo tornassimo al Molo. - disse Ash prendendo a camminare a sua volta.

– Avevo visto che c'è il piano dedicato ai laboratori, immagino che potremmo scoprire qualcosa di utile. - disse la ragazza prendendo a camminare più lentamente.

– Qua in giro non c'è nessuno, meglio così ma mi chiedo perché. - commentò lui guardandosi intorno.

Poipole, allora, ne approfittò per tornare visibile. Sembrava allegro nonostante tutto.

– Questo posto mette i brividi... - commentò ancora il ragazzo.

– Ecco una porta, andiamo a vedere. - la indicò Lucinda.

Si fermarono e prima di dire qualsiasi cosa Ash ricercò il suo sguardo.

– Lucinda, ne siamo davvero sicuri? -

– Certo, è inevitabile, dobbiamo scoprire qualcosa in più di tutta questa storia. -

Così dicendo entrambi aprirono la porta lentamente, cercando di sbirciare bene se c'era qualcuno.

– Non c'è nessuno. - commentò Ash sollevato.

– Bene! - esclamò Lucinda per poi entrare e andare verso la libreria.

Venne attirata in particolare da un libro e lo prese in mano.

– P. C. C. Rapporto n. 2. - lesse.

– Per cosa sta P. C. C.? - le domandò Ash raggiungendola e fermandosi.

Lei alzò lo sguardo confusa.

– Non so, non c'è scritto... progetto...? -

– Hai ragione, la prima parola dev'essere progetto, ma non ho idea di cosa potrebbero essere le altre due. -

– Potrebbero essere tantissime cose. -

In quel momento sentirono dei passi. O meglio, Ash li sentì e trascinò Lucinda con sé nell'armadio.

– Ehi, Ash! Che modi! -

– Qualcuno è entrato nella stanza. - disse l'allenatore guardando dalla fessura dell'armadio. - È Iridio! -

– Cosa? Non ci credo... - mormorò avvicinandosi. - Fa vedere! - aggiunse scansandolo un po'.

Era veramente Iridio e aveva tutta l'aria di star cercando qualcosa. Controllava nei cassetti, nella libreria...

– Che cosa sta cercando Iridio? - domando, retoricamente, la coordinatrice.

– Ci sono ancora tante cose che non sappiamo di lui, ma Luna pensa che sia dei buoni. -

– Starà indagando sulla Aether Paradise come noi? Siamo sicuri che sia tutto apposto? -

L'allenatore biondo si guardò un altro po' intorno a se ne andò. Ora che il campo era libero Ash e Lucinda uscirono.

– Dobbiamo dirlo a Luna, magari lei ha scoperto qualcosa in più. - disse Ash con convinzione.

– Sì, credo che sia la cosa migliore. - disse Lucinda.

Poi realizzò cos'era appena successo e le venne da arrossire. Era stata vicinissima ad Ash dentro l'armadio di quella stanza... per non essersene resa conto in tempo reale, la situazione doveva essere grave. Comunque scosse la testa mentalmente e tornò a guardare il libro.

– Credo che questo lo dovremmo portare con noi. -

– Ma no, non possiamo... e se lo scoprissero? -

– Hai ragione. - disse lei per poi prendere lo smartphone dalla tasca. - Mi annoto solo la sigla R. C. C. Magari il professore e gli altri sanno cosa significa. - aggiunse digitando sullo smartphone.

♥♥♥

I due più Poipole erano sulla nave diretta al Villaggio del Mare. Ormai era quasi del tutto buio. Il sole era tramontato da un po'.

– Chissà, è un vero mistero quello che succede alla Aether Paradise. - commentò Lucinda guardando il cielo.

– Già, tutto ciò non mi fa stare molto tranquillo a dire il vero. - commentò Ash guardando a sua volta il cielo.

In quel momento Poipole tornò visibile e andò davanti a loro sorridendo.

– Ci aiuterai tu come hai fatto oggi, vero? - gli chiese l'allenatore sorridendo.

L'Ultracreatura divenne prima perplessa, poi tornò a sorridere effettuando una giravolta. Tornato nella sua posizione iniziale continuò a sorridere per poi salutare con la mano e sparire.

– Ciao, Poipole! - lo salutò la coordinatrice sorridendo e salutando a sua volta.

– Ero convinto che volesse stare con noi per aiutarci. - commentò l'amico perplesso.

– Magari tornerà quando ci sarà una minaccia in agguato. - disse Lucinda guardandolo e continuando a sorridere a occhi chiusi.

– Forse, sarebbe bello averlo dalla nostra parte. - disse Ash per poi sorridere a sua volta.

♥♥♥

Quando scesero dalla nave trovarono Augusto appoggiato al recinto del pontile.

– Augusto?! - esclamarono contemporaneamente raggiungendolo.

– Come va, ragazzi? - chiese, retoricamente, tirandosi su. - Errore mio, dovevo consegnarvi la Obscurim Z quando ci eravamo visti sul percorso verso Poh. -

– Significa che lei è il Kahuna di Ula Ula? - disse Lucinda sorpresa.

– Non si preoccupi. - disse Ash sorridendo in modo cordiale. - Con il fatto del Team Skull ci eravamo un po' destabilizzati. -

– Sì, però questo non significa che si possono dimenticare le cose veramente importanti. Il Team Skull è un piantagrane, ma voi dovete pensare al vostro Giro delle Isole e a divertirvi. -

– Senta... - disse la ragazza.

Tuttavia si pentì subito di aver parlato. Sia Augusto che Ash la guardavano perplessi, oltretutto sembrava che l'amico non fosse molto d'accordo che proseguisse.

Forse non era saggio dirgli che erano andati alla sede della Aether Paradise. Volevano scoprire cos'era il P. C. C., tuttavia non potevano semplicemente chiedere. Non avrebbero mai dovuto andare là. Ancor più non avrebbero mai dovuto cercare indizi o prove.

♥♥♥

Ciao a tutti, che faticaccia, stavolta è stata dura (non tanto per lo scrivere in sé, ma è un capitolo stra lungo).

È bello vedere che tutto pian piano prende forma <3

Tengo molto a questa fanfiction e spero di scriverla al meglio. Mi piace collegare tutti i fatti che a mio parere meriterebbero una continuazione (collegare il fatto del nuovo mondo di Cyrus con l'Ultramondo di Pokémon Sole e Luna, ad esempio).

Però posso ritenermi soddisfatta, spero che anche a voi piaccia :)

Ok, ora vado, ho già scritto abbastanza... ciao, alla prossima! :)

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Capitolo 42
*** Ash e Lucinda, fronteggiando una nuova avventura ad Alola!! ***


Ash e Lucinda, fronteggiando una nuova avventura ad Alola!!

(Ringraziamenti per la continuazione)

Pokémon di Ash e Lucinda (aggiornati a oggi):

Ash's Pokémon:

Pikachu: Pikacium Z, Iperfulmine

Torracat: Pirium Z, Fiammobomba Detonante

Decidueye: Herbium Z, Floriscoppio Sfolgorante

Oricorio: Electrium Z, Gigascarica Folgorante

Lucinda's Pokémon:

Piplup

Brionne

Cleffa: Normium Z, Carica Travolgente

Gorebyss: Idrium Z, Vortice Abissale

Eevee

Mimikyu: Mimikyum Z, Dolcesacco di Botte

Cristalli Z: Normium Z, Luctium Z, Herbium Z, Idrium Z, Pirium Z, Pikacium Z, Petrium Z, Electrium Z, Metallium Z, Mimikyum Z, Spectrium Z, Obscurium Z

Litten e Popplio, utilizzo della mossa Ruggito di Litten e della mossa Pistolacqua di Popplio.

Piplup e Gorebyss, utilizzo della mossa Mulinello di Piplup e della mossa Vortice Abissale di Gorebyss.

Piplup con la mossa Bollaraggio, Lucinda l'ha chiamata "Doppio Avvitamento".

Piplup e Popplio, utilizzo della mossa Bollaraggio, Lucinda l'ha chiamata "Triplo Avvitamento".

Eevee con la mossa Comete, Lucinda riadatta "Doppio Avvitamento" per Eevee.

♥♥♥

– Ciao a tutti! Come vedete oggi la mia sorellona Lucinda e Ash non ci sono, quindi ci devo pensare io a mandare avanti il programma!! -

Luna con un largo sorriso mette in evidenza i fogli che ha in mano, per poi riportarli alla sua altezza e leggerli.

– Allora, voi siete arrivati al punto in cui Ash e Lucinda hanno visitato la Aether Paradise e hanno scoperto molte cose interessanti sulle Ultracreature e il loro scopo. -

Torna a guardare davanti a sé e accenna un sorriso.

– Beh, avete passato una bufera di eventi. Da qui in poi le cose si fanno più chiare... o meglio, molti nodi verranno alla luce. -

– Si dice al pettine. -

La ragazza, allora, volta lo sguardo confusa e vede Iridio con le braccia incrociate.

– Ah, ciao Iridio, anche tu qui? -

– Sì, tu sostituisci Lucinda e io Ash. - dice avvicinandosi. - Anche se come carattere siamo praticamente opposti. - aggiunge fermandosi.

– Davvero? E di chi è stata l'idea?? -

– Dell'autrice. -

– Ah già, dovevo immaginarlo. - dice sorridendo per poi tornare a guardare davanti a sé. - Allora, oggi io e Iridio siamo qui per chiarire alcuni dubbi che possono essere emersi in questa seconda parte della storia. -

– A differenza della prima le parti sono meno, ma sono più concentrate. -

– Iniziamo subito con alcune domande guida che l'autrice vi ha lasciato in una delle parti precedenti. - dice Luna tornando a leggere sul foglio. - A parte la storia di Clayton e i sogni di Ash all'inizio della storia, rimane da capire perché Lylia è scappata di casa. -

– Questo fatto sembra scollegato da tutto il resto, ma ricordatevi che Lylia si era innervosita molto vedendo l'Ultrapattuglia nel primo capitolo speciale. -

– A proposito dell'Ultrapattuglia, anche loro sembrano scollegati... eppure in alcuni momenti chiave tornano sempre a essere presenti... sarà un caso?? -

– Oppure c'è la questione della Aether Paradise, oppure sulla vera identità del Team Skull. -

– Anche sulla tua identità, caro Iridio. - dice lei guardandolo con aria sorniona. - Che cosa ci nascondevi ben 4 anni fa? -

– Quasi 5 in realtà. - dice guardandola per poi distogliere lo sguardo e chiudere gli occhi. - Comunque non posso dirlo, rovinerei la suspense che l'autrice ha cercato di creare con questa fanfiction. -

– Certamente. - dice Luna tornando a guardare avanti a sua volta. - Non voglio che tu lo dica, è solo per sottolineare l'importanza del quesito. -

(nota bene: io, ovvero l'autrice, sto solo giostrando gli eventi. In realtà esistono già e ho molto rispetto per gli autori che ci sono dietro)

– Ora, però, sapete di più sulle Ultracreature. - dice Iridio. - Sembra proprio che uno degli scopi della Aether Paradise sia collegato a esse. -

– Sarà stata proprio la Aether Paradise ad aprire gli Ultravarchi e di conseguenza a permettere a creature come Necrozma e Poipole di evadere? -

– Queste e molte altre domande minori come la verità sull'Eevee che si porta dietro Lucinda o il Vulpix che si presume essere stato attaccato dai bracconieri di Pokémon. -

– Ma soprattutto... la domanda che molti di voi sicuramente si stanno ponendo. - dice l'allenatrice prima di isolare la voce con la mano. - La mia sorellona e Ash riusciranno a superare l'imbarazzo e a dichiararsi i loro reciproci sentimenti? -

– Sono anch'io un Pearlshipper. - dice Iridio incrociando le braccia e chiudendo gli occhi. - Ma credo che i lettori siano stanchi di aspettare. -

– Ma è necessario che aspettino. - dice Luna guardandolo. - È necessario che aspettiate. - aggiunse tornando a guardare davanti a sé sorridendo. - La storia è questa e come per tutte le belle storie c'è bisogno di tempo perché fiorisca. -

– Con i suoi tempi. - dice Iridio sciogliendo le braccia. - Tanto chi è interessato davvero aspetta, è così che funziona. -

– E poi non manca molto. -

In quel momento a Luna suona il cellulare e lo prende dalla tasca per portarselo all'orecchio.

– Pronto? - dice interrogativa per poi sorridere sentendo la voce. - Ah, sorellona! Come stai?! Come? L'autrice ha detto questo?? Aspetta un attimo. - aggiunge confusa.

Torna a guardare davanti e toglie un po' il dispositivo dall'orecchio.

– Dobbiamo chiudere, ma tranquilli che il prossimo capitolo arriverà presto. -

– Immagino che l'autrice ora sia molto impegnata, ma se Lucinda ha chiamato significa che l'autrice le ha risposto. -

– Esatto. - dice Luna guardando Iridio. - Ha detto proprio così. -

– Quindi vi aspettiamo presto con la terza parte della storia. -

– Esatto!! Non è fantastico!? -

– Cosa ti ha detto esattamente Lucinda? - chiede lui voltandosi a guardarla.

– Ah, ora ti spiego. - dice lei guardandolo a sua volta. - Alla prossima con un nuovo fantastico capitolo! - aggiunge guardando davanti a sé con un sorriso.

– A presto. - dice Iridi accennando un sorriso e salutando con la mano.

 

FINE SECONDA PARTE DI STORIA

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Capitolo 43
*** Villaggio del Mare ***


Villaggio del Mare


– Questi Tagliolini Z Classic sono la fine del mondo! - esclamò Ash sorridendo a occhi chiusi.

Lui e Lucinda stavano pranzando nell'unica locanda del Villaggio del Mare. Non era un luogo molto grande.

– Ash, non ti ingozzare, i tagliolini non scappano mica. - disse l'amica stranita.

– Ash, Lucinda, anche voi qui? -

I due voltarono lo sguardo confusi, ma presto sorrisero. Era Clayton e stava sorridendo loro a trentadue denti.

– Clayton! - esclamarono contemporaneamente.

– Buongiorno. - aggiunse Lucinda.

– Deduco quindi che dobbiate sostenere la prova sull'isola di Poni. È l'ultima, vero? -

– Esatto. - disse la ragazza facendo un segno affermativo con il capo.

– Sembra ieri che siamo partiti. - commentò l'altro guardando Clayton.

– Non proprio ieri, Ash. - disse l'amica guardandolo. - È passato comunque molto tempo e ne abbiamo passate di ogni. -

– È vero, hai ragione. - disse lui guardandola a sua volta.

– Voi siete Ash e Lucinda, dico bene? -

I due spostarono lo sguardo e videro una ragazza vestita in modo piuttosto eccentrico. Non l'avevano mai vista, quindi si chiedevano come lei potesse conoscere loro.

– Sì, siamo noi. - disse Lucinda confusa.

– Ciao, chi sei? - le chiese invece Ash.

– Sono Rika, la Capitana della prova di Poni. -

– Fantastico! - esclamò l'allenatore.

– Ma la prova non è al Canyon? - domandò la coordinatrice.

– Sì, io però abito qui. - spiegò Rika. - Non ci sono molti sfidanti ultimamente, quando volete partecipare alla prova ditemelo. -

– Dove abiti? - chiese la ragazza.

– Non potete sbagliare, uscendo dal locale è la prima casa dopo il molo. - disse la Capitana guardando la finestra.

– Grande, allora a presto! - esclamò il ragazzo sorridendo a occhi chiusi.

– Prima di disputare la prova. - disse Lucinda guardandola. - Ci sono posti interessanti da visitare in questo villaggio? Non è molto grande, ma sembra molto misterioso. -

– Ci sono l'Isola Exeggutor e la Spiaggia di Poni. - disse Rika guardandola. - Per andare sull'Isola Exeggutor dovete prendere un traghetto, mentre la spiaggia è a pochi passi dal sentiero. -

– Ok, andiamo! - esclamò Ash alzandosi e sorridendo. - Ciao a tutti, ci vediamo! - aggiunse correndo via. - Andiamo, Lucinda! - aggiunse ancora non smettendo di correre.

– Arrivederci. - disse la ragazza alzandosi e sorridendo mortificata. - Scusatelo... -

– Figurati, LucindaPi! - esclamò Clayton ridendo.

– Fatemi sapere poi per la prova. - le disse Rika sorridendo.

– Certo. - disse la coordinatrice sorridendo ad occhi chiusi. - A presto! - aggiunse iniziando a correre via.

♥♥♥

Ash stava correndo entusiasta e Lucinda stava facendo fatica a rimanere al passo. Era a diversi metri di distanza.

– Ash! Fermati un attimo! - esclamò spazientita continuando a correre.

L'allenatore non si fermò per il suo richiamo, ma dopo un po' si fermò davvero. Sul suo volto comparve un enorme punto interrogativo e il suo sorriso, ovviamente, scomparve.

– Ah, finalmente ti sei fermato! - esclamò Lucinda fermandosi al suo fianco.

Tuttavia divenne perplessa quando vide che cosa c'era davanti a loro.

Galleggiava una Pokéball nel mare. Era immobile dal momento che l'acqua era calma.

– Una Pokéball? - si lasciò scappare la coordinatrice.

– Lucinda, puoi chiamare un Poképassaggio? La vado a prendere. - disse l'allenatore guardandola.

L'amica fece cenno di sì con la testa, ma in quel momento un forte vento si alzò. Istintivamente tornarono entrambi a girarsi davanti a loro chiudendo gli occhi. Dovettero tenersi stretti i cappelli per non rischiare che volassero via.

Il vento tuttavia si dissolse presto e quando aprirono gli occhi notarono che la Pokéball era arrivata a riva. Così Ash si chinò a prenderla e quando si rialzò la guardò.

Anche Lucinda la guardò a sua volta con una certa perplessità.

– Ma è una Pokéball vuota o c'è un Pokémon all'interno? - chiese lei.

– Lo scopriamo subito. - disse l'amico voltandosi dalla direzione opposta alla sua. - Esci! - esclamò lanciando la Pokéball.

Dalla ball uscì un Rufflet. I ragazzi non lo conoscevano ancora, ma era un Pokémon che si trovava spesso sull'isola di Ula Ula.

– Di che Pokémon si tratta? - si chiese la coordinatrice prendendo il Pokédex.

"Rufflet, Pokémon Aquilotto: Rufflet non ha ancora imparato a controllare i suoi impulsi aggressivi e si azzuffa praticamente con tutti. Ogni sconfitta lo rende più forte, ma anche più spericolato."

Ash che fino a quel momento aveva guardato il Pokédex, tornò a guardare il Pokémon davanti a sé.

– Un Rufflet, eh? -

– Deduco quindi che dobbiamo stare attenti? Dalla descrizione sembra essere un Pokémon aggressivo. -

L'allenatore, però, accennò un sorriso e andò verso di lui.

– Ciao Rufflet, io mi chiamo Ash. - gli disse dopo essersi chinato sulle ginocchia.

Il Pokémon sorrise emettendo il suo verso, così Lucinda prese coraggio e si avvicinò.

– Non sembra aggressivo, forse il Pokédex si sbaglia. -

– Credo dipenda dalla sua natura. - disse il ragazzo non smettendo di guardarlo.

– Dici? - si lasciò scappare sorpresa.

– Comunque. - disse lui alzandosi e voltandosi. - Dobbiamo andare al Centro Pokémon, magari l'infermiera Joy riesce in qualche modo a contattare l'allenatore di Rufflet. -

– Sono d'accordo, andiamo. - disse lei guardandolo.

♥♥♥

Ash e Lucinda erano andati al Centro Pokémon diretti al bancone dell'infermiera Joy.

– Una Pokéball nel mare? Sarà un po' difficile contattare l'allenatore con così poche informazioni. - disse l'infermiera mortificata.

– Per favore... è importante! - esclamò la coordinatrice preoccupata.

– Quella Pokéball è la casa di un Rufflet, magari il suo allenatore l'ha persa da una nave. -

– In tal caso sarà meglio informare i comandanti delle ultime navi salpate e attraccate in porto. - disse Joy già con il telefono fisso in mano vicino all'orecchio. - Pronto? Sono l'infermiera Joy del Villaggio del Mare... sì, volevo chiedervi... qualche allenatore ha per caso reclamato di aver perso una Pokéball durante il viaggio? Come?! -

I due si guardarono confusi, perché aveva fatto una faccia tanto allarmata?

– Ho capito, grazie mille. - disse l'infermiera mettendo giù il telefono per poi tornare a guardare loro. - Sembra che la nave di oggi diretta ad Akala sia stata attaccata. -

– Attaccata?! - esclamò Lucinda allarmata.

– E da chi!? - le fece eco Ash.

– State tranquilli, non è ancora chiaro se sia stato un Pokémon o se si sia verificato solo un guasto. - spiegò lei. - Sta di fatto che i passeggeri stanno tutti bene, ma molte Pokéball sono state disperse. -

– Cosa?? - si lasciò scappare la coordinatrice preoccupata.

– Quindi ci potrebbero essere altre Pokéball in questa parte di mare?? - le chiese l'allenatore, invece, molto più allarmato.

– Temo proprio di sì. - rispose lei mortificata.

– Io vado a vedere! - esclamò Ash correndo via.

– Aspettami Ash, vengo anch'io! - esclamò voltandosi a guardarlo per poi tornare a guardare l'infermiera Joy. - Le facciamo sapere se troviamo altre Pokéball. - aggiunse prima di tornare a voltarsi e correre via.

♥♥♥

Nessuno lo sapeva, ma il Team Rocket si trovava nel mare di Poni. Erano nel loro sottomarino a forma di Magikarp e ne avevano già combinata una delle loro. Erano loro gli artefici del danno arrecato alla nave diretta ad Akala, ma avevano sbagliato bersaglio. Infatti nello stesso momento era attraccata in porto la nave proveniente da Malie su cui viaggiava Clayton. L'obiettivo era lui per poterlo finalmente rapire, ma appunto avevano sbagliato. Se ne erano accorti subito, ma era già troppo tardi.

– Bel lavoro, se non volevamo dare nell'occhio ci siamo riusciti! - esclamò Meowth pedalando con rabbia.

– La colpa è tua che te ne sei accorto troppo tardi! - esclamò Jessie in modo molto simile.

– La smettete di litigare. - disse James, invece, con aria arrendevole. - Ormai il danno è fatto, che senso ha accusarsi a vicenda? -

– Anche tu potevi accorgertene! - esclamò l'amica voltandosi a guardarlo.

– Già! - esclamò il Pokémon voltandosi a sua volta.

– Ora non vorrete passare la patata bollente a me! - esclamò lui cominciando ad arrabbiarsi. - Io faccio sempre come volete voi... è ridicolo che adesso ve la prendiate con me! -

– Appunto, non hai un briciolo di personalità! - strillò la ragazza.

– Sì, avere personalità è tutto! - le fece eco Meowth.

– Ah sì? Io non avrei personalità?? -

Nonostante James fosse nell'ultimo posto e in genere fossero quelli nei primi a dare la direzione, la sua rabbia e determinazione fece sì che fosse lui a decidere la direzione. Svoltò bruscamente e cominciò a pedalare con una super energia... venuta dalla sua rabbia repressa, probabilmente.

– J-James? - disse Jessie un po' confusa.

Anche il Pokémon era confuso e dal tanto che lo era non disse niente.

– Ora allora si fa come dico io! - esclamò senza guardarli, ma continuando a guardare davanti a sé. - E non voglio sentire storie! -

♥♥♥

Eccome se c'erano delle Pokéball. Doveva essersi alzato il vento, perché erano state trascinate a pochi metri dalla riva.

– Come facciamo?? - chiese Lucinda sempre più preoccupata.

– Chiama un Poképassaggio, ne puoi chiamare uno per tutti e due? - disse Ash continuando a guardare il mare con altrettanta preoccupazione.

– Posso chiamare Lapras e Sharpedo, ma anche così temo che ci metteremo ore. - rispose lei guardandolo. - Sono troppe! -

In quel momento Rufflet uscì dalla Pokéball che Ash aveva in tasca e si alzò in volo.

– Ma certo! - esclamò l'allenatore illuminandosi. - Rufflet volando può recuperare le Pokéball dall'alto! -

– Anche Decidueye! - esclamò Lucinda voltandosi a guardarlo. - Io posso chiamare Piplup, Brionne! Poi chiamo i Poképassaggi per noi!! In qualche modo ce la faremo! -

I due erano entusiasti, ma non avevano considerato che...

– Voi non farete proprio niente, perché è il nostro turno! - esclamò James con aria maligna.

Ash e Lucinda, allora, si voltarono confusi.

Era al centro con i due amici sui lati che lo guardavano intimoriti e perplessi. Alla fine aveva portato in superficie il sottomarino. In quel momento si trovavano sulla testa del grande Magikarp e il ragazzo aveva le mani sui fianchi, mentre sorrideva con aria soddisfatta ad occhi chiusi.

– Credo che James si sia fumato il cervello. - disse Jessie a Meowth isolando la voce con la mano.

– Non l'ho mai visto prendere un'iniziativa da quando lo conosco, mi fa un po' paura. - disse il Pokémon.

– Amici, acciuffiamo quelle Pokéball. - disse James non togliendosi dalla sua posa eroica.

– Cosa?! - si lasciò scappare l'amica.

– Ma il nostro obiettivo è Clayton. - le fece eco il Pokémon.

Il ragazzo, a quel punto, riaprì gli occhi e li guardò scocciato.

– E allora? Sarebbe un peccato non rubare quelle Pokéball. -

– Meglio non mischiare le cose. - disse Meowth.

– Già! - gli fece eco la ragazza.

– State scherzando? - disse lui irritato. - Quelle Pokéball compensano i nostri fallimenti di una vita! -

– Una vita criminale molto intensa... ci stanno i fallimenti. - precisò il Pokémon.

– Io non credo che li coprano proprio tutti tutti. - disse Jessie.

– Ehi, Team Rocket?! - li richiamò Ash seccato.

I tre allora si girarono confusi.

– Che ci fate qui?! Volete rubare le Pokéball, è così vero!? - esclamò l'allenatore arrabbiato.

Anche Lucinda era arrabbiata almeno quanto lui, ma non disse niente. In quel momento Eevee uscì dalla Pokéball nella sua tasca e lo guardò.

– Non ve lo permetteremo! - esclamò Ash mentre Pikachu cominciò a correre giù dalla sua spalla. - Pikachu, usa Fulmine! -

Pikachu utilizzò la mossa richiesta saltando verso il Team Rocket.

– Meowth, quando Pikachu atterra usa Sfuriate. - disse James tranquillo guardando Pikachu con le braccia incrociate.

– Ma... -

– Ho detto usa Sfuriate. - disse il ragazzo guardandolo severo.

Il Pokémon lo guardò stupito poi distolse lo sguardo per tornare a guardare davanti a sé.

– Non darmi ordini... - farfugliò un po' offeso.

Tuttavia si preparò a sferrare l'attacco e Fulmine di Pikachu non causò molti danni.

– Usa Codacciaio! -

Fu però Meowth il più veloce e la sua serie di Sfuriate... incredibilmente fece cadere a terra Pikachu.

– No! PIKACHU! - esclamò Ash sorpreso e preoccupato.

Per fortuna Rufflet corse in suo soccorso utilizzando Attacco d'Ala. Eevee per aiutarlo utilizzò Comete e insieme riuscirono a far indietreggiare Meowth. Poi il Pokémon Volante caricò il Pokémon giallo sulla schiena e volò via.

– No! - si lasciò scappare James. - Stava andando così bene... perché non hai insistito!? - aggiunse guardando il Pokémon con rabbia.

– Mi ha colpito sul naso. - commentò Meowth tenendosi il naso.

– E capirai! -

– È proprio irriconoscibile. - disse Jessie isolando la voce verso il pubblico.

Rufflet era tornato verso Ash e Lucinda che ora sorridevano contenti. Pikachu si era ripreso ed era saltato tra le braccia del suo allenatore.

– Amico mio! - esclamò lui contento.

Rufflet, allora, tornò a guardare il Team Rocket e la sua espressione divenne truce.

– Complimenti! - esclamò James guardando gli amici arrabbiato. - Avete rovinato tutto come vostro solito! -

– Comunque sei irriconoscibile. - commentò Jessie stranita.

– Già, prenditi una camomilla. - le fece eco Meowth.

Rufflet utilizzò Aeroassalto e i tre del Team Rocket vennero spazzati via... alla velocità della luce, naturalmente.

♥♥♥

– Sono tutte. - disse Ash appoggiando il sacco con le Pokéball sul bancone del Centro Pokémon.

– Non so come ringraziarvi, ragazzi. - disse l'infermiera Joy con un sorriso.

– Rufflet! - esclamò un ragazzino entrando in quel momento nel centro.

Ash e Lucinda lo guardarono confusi.

– Sei l'allenatore di Rufflet? - gli chiese Lucinda.

– Sì, mi chiamo Matthew. - si presentò lui con un sorriso.

– Ho chiesto alla nave se per caso uno del passeggieri aveva un Rufflet della stessa natura di questo. - disse l'infermiera attirando gli sguardi dei due. - E in qualche modo si è scoperto che Matthew è l'allenatore di Rufflet. -

A quel punto i due tornarono a guardare il ragazzino sorridendo.

– Allora sei tu. - disse Ash. - Complimenti, è un gran bravo Pokémon. -

– Grazie! - esclamò lui sorridendo ad occhi chiusi e facendo un cenno affermativo col capo. - Andiamo, Rufflet! Dobbiamo prendere la prossima nave per Akala!! -

I due seguirono per un po' Matthew e il suo Pokémon, poi si guardarono e sorrisero ad occhi chiusi.

♥♥♥

Oh mamma...

Allora, ciao a tutti!

Non vedo l'ora di arrivare a scrivere il terzo capitolo speciale. Faccio fatica a trovare il tempo in questi giorni.

Comunque tranquilli. "Pokémon: Alba&Tramonto" vedrà la sua conclusione molto presto.

Va beh, ora vi lascio e alla prossima! :)

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Capitolo 44
*** Shellos Mare Ovest e Shellos Mare Est ***


Shellos Mare Ovest e Shellos Mare Est


Ash e Lucinda si erano messi in marcia alla Piana di Poni. Prima di sostenere l'ultima prova volevano visitare un po' la zona circostante. Si erano detti che non avesse senso andare di fretta dal momento che quella era l'ultima prova del Giro delle Isole. Forse non se ne accorgevano neanche del tutto, ma dispiaceva a entrambi che ormai fosse quasi finita.

– Shellos Mare Ovest è molto più forte di Shellos Mare Est! -

– Stai scherzando!? Shellos Mare Est è molto più carino ed elegante di Shellos Mare Ovest! -

I due, allora, si fermarono confusi. Si guardarono, poi decisero di proseguire.

Videro due ragazze, una bionda con le treccine vestita da cowgirl e una mora con lunghi capelli lisci con un cappello di paglia e un lungo vestito azzurro.

– Che succede qui? - si lasciò scappare l'allenatore guardandole.

– Il mio Shellos è migliore in tutto e per tutto! - esclamò la mora.

– Ti sbagli, è il mio ad essere migliore! - esclamò, invece, la bionda.

– Ehm, scusate? - decise di richiamarle Lucinda.

Le due si voltarono a guardarle, ma non avevano l'aria decisamente tranquilla.

– Come non detto... - disse la coordinatrice sorridendo a occhi chiusi intimorita.

– Perché state litigando? - chiese loro Ash.

– Perché lei dice che il suo Shellos è più forte del mio! - disse la mora guardando l'altra con rabbia.

– È un dato di fatto! - esclamò l'altra guardandola a sua volta. - Shellos Mare Ovest è più forte e maestoso di Shellos Mare Est! -

– Shellos Mare Ovest e Shellos Mare Est... mi ricorda qualcosa. - commentò Ash continuando a guardarle.

– Non sono dei Pokémon che abbiamo già visto a Sinnoh? - chiese l'amica, retoricamente, guardandolo.

– Hai ragione, ci sono due tipologie di Shellos diverse. - disse lui voltandosi a sua volta sorpreso.

– Il mio Shellos è superiore! -

– No, il mio è superiore! -

– Dai, smettetela! - esclamò la coordinatrice guardandole preoccupata.

– A proposito, chi siete? Noi siamo Ash e Lucinda, stiamo facendo il Giro delle Isole. - disse l'amico.

– Piacere ragazzi, io sono Gaia. - disse la mora voltandosi a guardarli e sorridendo.

– Io mi chiamo Alice, piacere. - disse la bionda sorridendo a sua volta, guardandoli.

– Caspita che cambiamento d'umore. - commentò Lucinda sorpresa.

– Comunque ci fate vedere i vostri Pokémon? Sono curioso di vedere la descrizione del Pokédex di qui. - disse Ash accennando un sorriso.

Ora entrambe diventarono perplesse.

– Non siete di Alola, quindi? - chiese Gaia.

– No, io vengo da Kanto e Lucinda da Sinnoh. - rispose l'allenatore. - Ora ci fate vedere i Pokémon? -

– Certo! - dissero entrambe per poi lanciare le Pokéball.

I due Pokémon apparvero l'uno di fianco all'altro e Ash e Lucinda decisero di prendere i loro Pokédex.

L'allenatore puntò il Pokédex su Shellos Mare Est, mentre Lucinda su Shellos Mare Ovest.

"Shellos Mare Est, Pokémon Lumacomare: gli Shellos del Mare Est sono di un blu brillante, che riflette i colori dell'oceano in cui vivono. Anche se le due varianti di Shellos sembrano piuttosto diverse, hanno le stesse capacità di lotta e le stesse attitudini."

"Shellos Mare Ovest, Pokémon Lumacomare: gli Shellos abitano lungo le coste a hanno colori che cambiano a seconda di cosa mangiano e di dove vivono. Gli Shellos del Mare Ovest sono di un bel rosa acceso."

– Voi quale preferite dei due? - chiese Gaia sorridendo.

– È ovvio che preferiscono Shellos Mare Ovest. - disse Alice chiudendo gli occhi orgogliosa e mettendo le mani sui fianchi. - Shellos Mare Est non è altro che una volgare imitazione. -

– Come ti permetti!? - disse l'altra voltandosi a guardarla con rabbia.

– Mi permetto eccome! Sei tu che hai cominciato!! -

I due erano sempre più confusi. Lucinda era preoccupata, mentre Ash era più che altro irritato.

– Basta litigare... - mormorò la coordinatrice a disagio.

– Smettetela! Dalle mie parti queste cose si risolvono con una lotta Pokémon e non continuando a dire le stesse cose all'infinito! - esclamò l'amico.

La sua irritazione era soprattutto dovuta al fatto che Lucinda si stava preoccupando e sentendo a disagio. Poi non riusciva a credere che litigassero per una sciocchezza simile. Anche se l'aspetto era diverso, lo aveva detto anche il Pokédex che le loro abilità nella lotta erano uguali!

♥♥♥

– Shellos, usa Fangosberla! -

Shellos Mare Est di Gaia, allora, andò verso l'avversario e utilizzò la mossa richiesta. Andò a segno, ma l'altro non aveva dato alcun cenno di cedimento.

– Shellos, usa Pantanobomba! -

– Rispondi con Idropulsar! -

Intanto Ash e Lucinda osservavano la lotta piuttosto colpiti.

– Sembrano piuttosto abili entrambi. - commentò l'allenatore.

– Difficile dire chi sia il più forte, a me sembrano alla pari. - commentò a sua volta la coordinatrice.

– Hai visto?! - chiese, retoricamente, la bionda all'altra. - È Shellos Mare Ovest il più forte, ti conviene ritirarti prima di fare una figuraccia! -

– Ma cosa stai dicendo!? - esclamò l'altra irritata. - Questa lotta sta dimostrando solo la superiorità di Shellos Mare Est! -

– Certo che quelle due litigano parecchio... - commentò Ash stranito continuando a guardarle.

– Sai, Ash? Io credo che siano sorelle. - disse Lucinda continuando a guardarle a sua volta con un sorriso convinto.

– Cosa? - disse l'amico guardandola sorpreso. - Come hai fatto a capirlo?? -

– Beh, non ce l'hanno detto. - disse lei guardandolo a sua volta. - Però il loro modo di litigare mi fa capire che sono molto in confidenza, mi ricordano me e Luna da piccole. -

Flashback:

Lucinda aveva 7 anni e Luna ne aveva 5. Come spesso accadeva stavano litigando per il telecomando della televisione.

– Ora è il mio turno di scegliere cosa guardare! - esclamò Luna afferrandolo.

– No! - esclamò Lucinda afferrandolo dall'altra parte. - Devo finire di vedere il programma! -

– Non è giusto, Lucinda! - disse l'altra arrabbiata. - Scegli sempre tu! -

Nessuna delle due aveva intenzione di lasciare il telecomando e continuavano a tirarlo. A un certo punto arrivò Olga arrabbiata che posò le mani sui fianchi.

– Ora basta bambine, smettetela. - disse seria facendole girare sorprese. - Il telecomando lo prendo io e siete in punizione. - aggiunse prendendolo.

– Ma uffa! - esclamò la sorella maggiore.

– Mamma, ma è colpa sua! - esclamò la più piccola.

Fine flashback

Lucinda aveva raccontato quell'anedoto ad Ash, poi era tornata a guardare in avanti sorridendo. Non stava veramente guardando qualcosa. Era solo impressa nei suoi pensieri.

– Succedeva spesso e non solo per il telecomando della TV. - continuò a raccontare senza distogliere lo sguardo. - È normale che i fratelli o le sorelle bisticcino, soprattutto quando sono piccoli. Però ci sono anche i momenti in cui si supportano. -

Flashback:

Lucinda aveva 6 anni e aveva cominciato a frequentare le elementari, Luna invece ne aveva 4 e frequentava ancora la scuola materna. I mondi delle due sorelle non erano mai stati così diversi. La scuola elementare era molto diversa da quella materna.

Le due avevano una camera condivisa e un pomeriggio, tornata da scuola, la maggiore era da sola in stanza. Avrebbe dovuto iniziare i compiti, invece si era seduta a testa bassa sul suo letto.

Le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento non ne volevano più sapere di restare dietro ai suoi occhi.

– Sorellona? - disse confusa Luna entrando dalla porta.

Si fermò sulla soglia aspettando che rialzasse lo sguardo, ma niente. Così dopo un po' decise di avvicinarsi.

– Che cos'hai? - le chiese fermandosi vicino a lei.

A quel punto la maggiore alzò lo sguardo e rivelò di aver pianto. Non avrebbe voluto, dopotutto lei era la maggiore. Comunque sapeva che Luna non l'avrebbe giudicata o presa in giro.

– Cos'è successo? È per colpa di quegli stupidi dei tuoi compagni?! - chiese un po' arrabbiata.

Lucinda gliene aveva parlato. Le aveva detto che molti suoi compagni spesso prendevano in giro gli altri. Lucinda era una di quelle bambine che tendeva a prendere le difese di tutti. Per questo spesso ci andava di mezzo lei.

– Mi hanno detto che i miei capelli sono brutti. - ammise con tono flebile.

– Ma non è vero! - esclamò Luna. - Devi dirlo alla mamma! Perché non l'hai detto subito alla maestra!? Quelli fanno i furbi, ma sono solo cattivi!! -

Vedere che la sorella se la prendeva tanto e che prendeva tanto le sue difese, l'aveva fatta rimanere sorpresa. Si chiedeva perché. Riconosceva di essere spesso ingiusta nei suoi confronti, come quando voleva sempre guardare i suoi programmi alla TV o quando le rubava i giocattoli che stava usando. Però forse in quel momento iniziava a capire. I bisticci tra sorelle o in famiglia sono normali, ma è normale anche volersi bene e supportarsi. È qualcosa di perfettamente naturale. D'altronde cosa avrebbe fatto senza la sua sorellina?

Allora sorrise grata. Luna era anche più piccola di lei, ma a quanto sembrava l'aveva capito prima. L'importanza del supportarsi a vicenda.

Fine flashback

– Sai, non mi dispiacerebbe avere una sorella o un fratello. - disse Ash guardando davanti a sé. - Forse più un fratello... faremmo un sacco di lotte Pokémon. -

– Mi reputo fortunata ad avere una sorella come Luna. - disse lei guardando davanti a sé. - Sai, lei mi ricorda un po' te. - aggiunse guardandolo accennando un sorriso.

– Davvero? - si lasciò scappare l'amico sorpreso.

– Sì, è stato per questo che ho chiesto a te e a Brock di viaggiare con voi a Sinnoh. - spiegò lei. - Il tuo coraggio nell'affrontare il Team Rocket per salvare Pikachu, mi ricordava molto l'atteggiamento di Luna nel prendere le mie difese. - aggiunse sorridendo nuovamente.

– Se non sbaglio a Sinnoh ci avevi raccontato che all'asilo era stata la tua amica Leona ad aiutarti contro i bulli. - ricordò l'amico.

– È così, io ero quella che voleva sempre dare una mano agli altri... infatti in quel caso il bambino in questione non permetteva a nessuno di andare su una giostra nel cortile... però molto spesso non ci riuscivo e ci rimanevo male. - spiegò lei. - È poi finiva che scoppiavo a piangere e qualcun altro finiva per prendere le mie difese. - aggiunse sorridendo ad occhi chiusi mortificata. - È per questo che adesso cerco di aiutare chi è in difficoltà senza cedere alle lacrime, mi rendo conto che con il mio comportamento creavo più problemi che altro! -

– Sei proprio una forza, Lucinda. - disse Ash accennando un sorriso. - Anche tua sorella, siete due ragazze davvero eccezionali. -

Lucinda a quel punto riaprì gli occhi sorpresa, ma poi sorrise a sua volta.

– Grazie, Ash. -

– Però devo ammettere che anche a me hai dato questa impressione la prima volta che ci siamo visti. - disse con tono più scherzoso tornando a guardare davanti a sé. - Quello della ragazza che recita la parte della forte, ma che in realtà ha bisogno di essere accompagnata e supportata. -

– E con questo cosa vorresti dire? - disse lei guardandolo, ma ridacchiando.

Una piccola, piccolissima parte di lei era offesa. Ma perché avrebbe dovuto arrabbiarsi quando sapeva che era la verità? In fondo non poteva modificare la sua natura. Poteva solo sforzarsi di comportarsi come meglio poteva... o meglio, come voleva. Era convinta che come volesse far andare le cose era più importante di come sarebbero potute andare lasciandole al caso.

– Shellos, usa Idropulsar! - esclamò Alice.

– Shellos, usa Fangata! - esclamò Gaia.

Proprio in quel momento arrivò Clayton e per un attimo Ash e Lucinda non riuscirono a credere ai loro occhi.

– AshPika, LucindaPi! -

– Clayton!? - esclamarono i due allarmati.

Venne colpito in pieno dalle mosse dei due Pokémon. Fortunatamente fece in fretta a spostarsi e non venne colpito in faccia... ma il suo sorriso scomparve per fare spazio a un'aria perplessa.

– Complimenti! - esclamò la bionda guardando la sorella.

– È stato il tuo Shellos a spostarsi! -

L'allenatore e la coordinatrice senza perdere tempo presero a correre verso Clayton.

– Tutto bene?! - esclamò Ash poco prima di fermarsi.

– Tranquilli, è tutto ok. - rispose l'uomo sorridendo e alzando il pollice.

– Meno male... - commentò Lucinda ancora un po' preoccupata.

Intanto il Team Rocket era nei paraggi a bordo della mongolfiera. Meowth stava controllando la zona dal binocolo, mentre Jessie e James erano accanto a lui uno dalla parte opposta rispetto l'altra.

– Allora, lo vedi?? - lo incalzò la ragazza.

– Aspetta... pare ci sia un incontro in corso tra Shellos Mare Est e Shellos Mare Ovest. - disse il Pokémon senza distogliere lo sguardo.

– Davvero? - si lasciò scappare Jessie sorpresa.

– E chi vince? - domandò il ragazzo curioso.

In quel momento, però, l'attacco Fangata colpì il binocolo. Meowth distolse lo sguardo confuso e anche gli altri due sembravano molto perplessi.

Fangata colpì ancora e questa volta vennero ricoperti da capo a piede. Il tempo di aprire gli occhi e vennero spazzati via dall'attacco Idropulsar.

– NON AVEVAMO ANCORA FATTO NIENTE! -

Ma, ovviamente, le loro lamentele non servirono. Stavano di nuovo decollando alla velocità della luce!

Il cielo si oscurò e iniziò a piovere. Questo perché uno dei due Shellos aveva utilizzato l'attacco Pioggiadanza.

– Stai facendo una pessima figura! - esclamò Gaia guardando l'altra. - Ti conviene ritirarti ora! -

– Ritirati tu! - esclamò Alice guardandola a sua volta. - La pessima figura la stai facendo tu! -

Clayton osservava le due con aria confusa e i due amici lo guardavano senza sapere cosa dire.

– Chi sono queste due signorine? - chiese l'uomo continuando ad osservare le due ragazze.

– Alice e Gaia, sono sorelle. - rispose Lucinda.

– Stanno combattendo per stabilire quale dei due Shellos sia il più forte. - precisò Ash.

– Shellos Mare Est e Shellos Mare Ovest, anche se a parte l'aspetto non sembrano presentare altre differenze. - disse ancora la coordinatrice.

– Ho capito. - disse Clayton per poi tornare a guardare le due. - Certo che litigano parecchio. È un peccato. -

– Cosa intendi dire? - chiese l'allenatore confuso.

– Sono sorelle, no? - disse lui con aria retorica. - In quanto tali non dovrebbero perdere tempo a litigare per simili sciocchezze. -

– Lo penso anch'io. - concondò Lucinda.

– Ehi, signorine?! - esclamò Clayton alzando la voce per farsi sentire dalle due.

La bionda e la mora allora lo guardarono confuse.

– Gaia e Alice, vero? - riprese a parlare lui. - Non dovreste litigare. Sono certo che i vostri Pokémon sono entrambi forti. Va bene combattere per confrontarsi, ma dev'essere fatto in modo costruttivo altrimenti è tutto inutile. -

Mentre lo ascoltavano, un ramo sulla testa della mora si spezzò. Fortunatamente la bionda si gettò in suo aiuto per tirarla via in tempo.

– Attenta! -

Entrambe finirono a terra e il ramo cadde nel punto in cui pochi secondi prima erano.

Alice guardò confusa la sorella.

– Grazie, sorellona... -

– Insomma, stai più attenta no?! -

Gaia era la maggiore, tuttavia molto spesso non si capiva neanche bene chi fosse effettivamente la più grande. Per certi versi era Alice la più matura, ma era un po' influenzabile. La bionda, invece, aveva un temperamento più diretto e a volte aggressivo. Non faceva apposta. Era proprio il suo modo di essere.

– Ma il ramo ha ceduto da solo! Come facevo a prevederlo?? -

– Ti sei fatta male alla caviglia!? -

Senza perdere tempo Gaia aveva abbassato lo sguardo sulla caviglia della sorella. Alice era rimasta sorpresa. Non aveva ancora capito bene quanto il modo di fare della sorella fosse più che altro una facciata per sembrare forte.

– Un po'... - mormorò solo pensosa.

– La mamma si arrabbierà un sacco... -

– Sorellona? -

L'altra, allora, tornò a guardarla con aria confusa.

Alice prima di continuare sorrise.

– Penso che Shellos Mare Ovest sia molto forte, credo non ci siano poi grosse differenze tra Mare Est e Mare Ovest. -

Gaia chiuse gli occhi e distolse lo sguardo con aria altezzosa.

– Certo che Shellos Mare Ovest è forte, ci credo che lo pensi. -

– Pensavo che avresti detto che anche Shellos Mare Est è forte... - mormorò la mora con gli occhi un po' sbarrati.

Gaia, allora, tornò a guardarla e sorrise.

– Certo che è forte, i nostri Shellos sono i migliori. -

Alice allora sorrise a sua volta.

Anche i tre in lontananza sorrisero nel vederle.

Alla fine le due sorelle non avevano mai veramente litigato. Anzi, la vera ragione che le spingeva al confronto non erano gli Shellos o i Pokémon in generale. Entrambe si sentivano in dovere di mostrarsi forti. Entrambe pensavano di dover essere in grado di esserlo abbastanza da proteggere l'altra. Gaia lo pensava in quanto sorella maggiore e Alice non voleva di certo essere da meno. Erano entrambe forti a modo loro come i loro due Shellos. Con alcune differenze, ma molto simili. Con ideali simili e nobili.

♥♥♥

Le due sorelle avevano salutato Ash, Lucinda e Clayton. Si erano scusate con loro per il fastidio e in particolare con l'uomo per averlo colpito con i loro attacchi.

– Ci si vede AshPika e LucindaPi. -

– Dove sei diretto, Clayton? - gli chiese la coordinatrice curiosa.

– Voglio visitare l'Isola Exeggutor, voi ci siete già stati? -

– Non ancora, ma anche noi abbiamo in programma di visitarla presto. - disse Ash.

– Allora andiamoci insieme, no? - domandò sorridendo per poi fare un'espressione un po' più mortificata. - Che sciocco, forse voi due preferite andarci da soli. -

Entrambi presero fuoco in una velocità disarmante. Avevano capito benissimo il motivo del commento di Clayton.

– Ci si vede, ragazzi! - esclamò l'uomo facendo un cenno di saluto e cominciando ad andare.

– A presto! - esclamò Lucinda sorridendo e salutando a sua volta.

Entrambi avevano cercato di far finta di niente e di smettere di arrossire. Ormai provavano così tanto imbarazzo da pensare che fosse normale, ma entrambi sapevano che presto sarebbe arrivato il momento di gettare la maschera.

– Che giornata insolita, vero? - disse, retoricamente, Ash guardando Lucinda.

Lei lo guardò a sua volta.

– Già, non capita tutti i giorni di assistere a un bisticcio tra sorelle. -

– Anche a me sarebbe piaciuto avere una sorella o un fratello. -

– Davvero? -

– Sì, considero Brock un po' un fratello... oppure Misty che nonostante sia più grande di me, a volte mi sembra più piccola... non sai che litigate quando viaggiavamo a Kanto. -

Concluse ridendo ad occhi chiusi e la coordinatrice rimase perplessa.

– Non so perché, ma non ti credo tanto... -

Infatti faceva bene a dubitare, Ash diceva così per darsi un tono. Era chiaro che tra i due Misty era quella più matura e responsabile. Però era innegabile che bisticciassero proprio come fratello e sorella.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Finito anche questo capitolo... con molta fatica, lo devo ammettere (non tanto per lo scrivere in sé, ma sopporto poco lo stare davanti al computer ultimamente).

Dedico questo capitolo a tutti quelli che hanno fratelli e sorelle. In particolare a mia sorella a cui mi sono ispirata molto per il litigio insensato (un po' simile a quelli che avevamo davvero da piccole, a parte che io bionda e lei mora... in realtà castana, ma ho preferito mettere mora per accentuare le differenze).

Nel prossimo capitolo pioggia di Pearlshipping <3 (ancora non lo so neanch'io, ma ho in programma di dedicarlo molto alla Pearlshipping)

Ok, per ora è tutto, grazie dell'attenzione e a presto! :)

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Capitolo 45
*** L'Isola Exeggutor ***


L'Isola Exeggutor​


Lucinda stava guardando Ash arrampicato sul collo di un Exeggutor. Stava sorridendo a occhi chiusi divertito.

La ragazza per un po' di tempo era rimasta perplessa, ma poi aveva sorriso. Le piaceva molto vedere l'amico così sereno.

A un certo punto un Exeggutor vicino alla coordinatrice si abbassò e lei lo guardò confusa.

– Eh? Vuoi dirmi che posso salire? - si lasciò sfuggire, agitata, mostrando i palmi. - Fa lo stesso Exeggutor, davvero, non serve! -

Però il Pokémon non si spostò così lei lo guardò in difficoltà.

– E va bene, allora. -

Decise quindi di salirgli sulla testa... più che altro per non offenderlo, non ne aveva molta voglia a dirla tutta.

Non fece, però, quasi in tempo a salire del tutto che Exeggutor si alzò e cominciò a camminare.

– Aspetta un attimo, Exeggutor! Così cado! - esclamò lei barcollando.

Per miracolo riuscì a rimanere in piedi e per fortuna Ash si accorse di lei.

– Exeggutor, presto! - esclamò lui tornando a guardare il Pokémon.

Così l'allenatore salì sulla testa del suo Exeggutor e lui cominciò a camminare verso l'altro Exeggutor. Ash riuscì a prendere la mano di Lucinda. Lei lo guardò sorpresa, ma allo stesso tempo meravigliata. Non riusciva a distogliere lo sguardo. In quel momento pensò che Ash fosse davvero il suo eroe. Lui era un eroe in generale, certo, ma per lei era speciale. Perché nei momenti più difficili lui c'era sempre.

A un certo punto le venne da arrossire. Dopo tutto quello che aveva pensato sembrava normale.

– Grazie, Ash. -

Il cielo si era scurito all'improvviso, così il ragazzo aveva guardato in alto.

– Sta per piovere. - commentò.

Lucinda non se ne era neanche accorta, ma quando l'amico aveva parlato era riuscita a distogliersi dai suoi pensieri. Realizzò che se non avessero trovato un riparo subito, probabilmente si sarebbero bagnati da capo a piede.

♥♥♥

Ash e Lucinda fortunatamente avevano trovato riparo in una grotta. Erano in piedi all'entrata e stavano osservando la pioggia cadere. In poco tempo era aumentata a vista d'occhio, sembrava che fossero incappati proprio nel mezzo di un bel temporale.

– Peccato, sembrava una giornata così bella... - commentò la coordinatrice tristemente.

– Il tempo ad Alola cambia in fretta. - commentò a sua volta l'allenatore.

– Speravo di passare una gita tranquilla, ma a questo punto è completamente rovinata. -

L'amico non distolse lo sguardo davanti a sé, tuttavia l'aveva ascoltata con attenzione. Gli dispiaceva molto fosse così contrariata. Certo, lui non poteva dire di esserlo altrettanto. Quando poteva stare vicino a lei, qualsiasi fosse il tempo o la situazione gli andava più che bene. Non poteva saperlo, ma anche per Lucinda era esattamente lo stesso. Solo che le piaceva il sole. Per poter passeggiare vicini tra i sentieri o in città.

Ash così decise. Strinse i pugni e sorrise convinto iniziando a correre.

– Ash, ma cosa...? - si lasciò scappare la ragazza quasi impercettibilmente.

L'attentatore si fermò a diversi metri di distanza e si voltò a guardarla. Sorrideva con aria entusiasta, cosa che lasciò l'amica ancora più perplessa.

– Coraggio! Che sarà mai un po' di acqua?? Non è rovinato proprio niente, possiamo ancora divertirci!! - esclamò per poi voltarsi di nuovo e riprendere a correre.

Lucinda, allora, strinse i pugni a sua volta e prese a correre. Dopotutto Ash aveva ragione, un po' di pioggia non poteva certo fare male.

♥♥♥

Avevano corso per un po', poi aveva smesso di piovere. Il tempo ad Alola cambiava proprio velocemente.

– Cavolo, Lucinda hai i capelli zuppi. - commentò Ash ridacchiando.

Si erano fermati l'uno di fronte all'altra.

– Perché i tuoi come sono? - domandò, retorica, un po' indispettita mettendo le mani sui fianchi.

– Sono più corti rispetto ai tuoi e si asciugano prima. - disse per poi prenderle una ciocca. - I tuoi invece rischiano di diventare orribili... anzi, ho paura che ormai sia tardi. -

L'allenatore, ovviamente, stava scherzando. Gli piaceva prenderla un po' in giro... certo, senza esagerare. Tra di loro le cose funzionavano spesso così e forse era il motivo per cui andavano tanto d'accordo.

– Cosa!? - disse lei toccandosi i capelli terrorizzata. - Sono molto in disordine?! -

– No, tranquilla. -

– Meno male... - disse per poi abbracciarsi rannicchiandosi un po' e chiudere gli occhi. - Comunque io comincio a sentire freddo, accidenti. -

Ash si guardò un po' intorno, poi si fermò a guardare un punto preciso.

– Là c'è più sole, andiamoci per asciugarci più in fretta. -

♥♥♥

Lucinda era seduta sul prato e aveva sulle spalle la giacca di Ash. Lo stava osservando da un po'. Si era appostato vicino a un cespuglio e sembrava che stesse guardando qualcosa con una certa attenzione.

– Cosa sta facendo Ash? È lì da un po'. - si disse per poi alzarsi e iniziare ad andare verso di lui.

Quando si fermò vicino a lui notò che stava guardando un Pokémon a terra. Un Rufflet, riuscì a riconoscerlo subito.

– Quello è...? -

– Sì, un Rufflet. - rispose lui senza distogliere lo sguardo dal Pokémon.

– Strano vederne uno da queste parti. - commentò lei continuando a guardare davanti a sé. - Dici che è selvatico? -

– Lo spero, voglio catturarlo. -

– Mi sembra una buona idea. - disse guardando, ora, lui. - Sembra un buon elemento per la tua squadra! -

– Ok, è il momento di agire! - esclamò Ash a mezza voce continuando a guardarlo. - Pikachu, vai e usa Codacciaio! -

Pikachu scese dalla spalla dell'allenatore e corse velocemente verso Rufflet. Tuttavia lui se ne accorse in tempo e si alzò in volo.

– Oh no, è scappato... - mormorò Ash demoralizzato abbandonando la schiena in avanti.

– Guarda, Ash! - esclamò Lucinda guardando in alto e indicando con il dito indice. - Sta tornando! -

L'allenatore guardò a sua volta e notò che Rufflet stava volando verso di lui. Aveva un'espressione davvero truce. Si stava preparando a utilizzare Attacco d'Ala.

– Attento! - esclamò la ragazza abbassando istintivamente la testa.

L'allenatore, terrorizzato, cominciò a correre.

– Ma perché se la prende così?! Io cos'ho fatto!? - esclamò correndo.

– Beh, hai provato a catturarlo. - disse l'amica abbastanza forte per farsi sentire da lui in lontananza.

– Sì, ma è troppo aggressivo! -

– Penso che sia per questo che il Pokédex dice che Rufflet non ha imparato a controllare i suoi impulsi aggressivi... - commentò la ragazza per poi prendere una Pokéball dalla tasca. - E va bene, diamogli una mano noi... -

In quel momento, però, dalla sua tasca uscì un bagliore che materializzò Eevee. Stava sorridendo guardandola.

– Ah, Eevee, mi dai una mano tu? - disse perplessa guardandolo.

– Fate presto, per favore! - esclamò l'amico continuando a correre disperatamente.

– Bene! - esclamò Lucinda decisa guardando davanti a sé. - Eevee, usa Comete! -

Eevee utilizzò la mossa restando sul posto e Rufflet, sorpreso, si ritrovò intrappolato nel vortice di Comete.

Ash allora la raggiunse sorridendo entusiasta.

– Grazie Lucinda, grazie Eevee. -

– Non è ancora finita. - disse l'amica indicando, preoccupata, davanti a sé. - Torna! -

Il ragazzo, allora, tornò a guardare davanti a sé.

– Pikachu, usa Fulmine! -

Prima che Pikachu utilizzasse l'attacco richiesto, però...

– RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

– Eh? - si lasciò scappare Ash confuso raddrizzando la schiena.

Il Team Rocket era passato in lontananza in un angolo del cielo. Non li avevano visti, ma sentirli li aveva lasciati perplessi.

– Ma che? Il Team Rocket era qui? - si lasciò scappare Lucinda.

– Ragazzi! - esclamò Clayton in lontananza.

– Clayton!? - dissero, sorpresi, in contemporanea.

L'uomo oltrepassò un cespuglio per raggiungerli, poi aspettò di fermarsi prima di riprendere a parlare.

– Che combinazione! Mi avevate detto che sareste venuti a visitare l'Isola Exeggutor, ma non pensavo che ci saremmo ritrovati qui. -

– Ma abbiamo visto male o c'era il Team Rocket poco fa? - gli chiese Lucinda.

– Stavano ripartendo alla velocità della luce, ti hanno dato fastidio? - gli domandò Ash.

– Sì, sono dei piantagrane. - rispose Clayton. - Ma Mr. Mime li ha sistemati. -

– Bene. - disse il ragazzo sorridendo.

– Meglio così. - gli fece eco la coordinatrice sorridendo a sua volta.

♥♥♥

Più tardi Ash e Lucinda si trovavano sulla nave. L'allenatore stava guardando la Pokéball del suo nuovo amico Rufflet, mentre la coordinatrice stava osservando l'orizzonte.

– Mi chiedo perché Clayton non sia tornato con noi, è quasi buio. - commentò la ragazza.

Poi, però, distolse lo sguardo per posarlo sull'amico. Sorrise intenerita vedendo che stava guardando la Pokéball sorridendo anche lui.

– Non ci credi ancora, vero? - domandò, retoricamente, per poi chiudere gli occhi con aria orgogliosa. - Beh, dopotutto se non ci fossi stata io con Cleffa non so se ce l'avresti fatta. -

A quel punto lui guardò lei continuando a sorridere.

– Già, continuava a sferrare attacchi potentissimi di qua e di là. Solo Canto è riuscito ad avere effetto. -

– Naturale. - disse lei riaprendo gli occhi e sorridendo con aria più distesa. - Siamo una squadra, dopotutto. -

– Un'ottima squadra! -

– Esatto. -

♥♥♥

(Stavolta sono partita sparata)

Ciao a tutti!

In realtà non so se è molto veritiera la parte dove corrono sotto la pioggia e non si beccano il raffreddore (è lo stesso motivo per cui recentemente ho preso la febbre e non sto ancora proprio bene. Ho un grande raffreddore)

Finalmente un po' di Pearlshipping <3 (in realtà non quanta vorrei, ma va beh. Motivi di trama)

I prossimi due capitoli sono super almeno per come la vedo io. Diciamo che ci sarà un collegamento con la serie originale che darà in un certo senso delle spiegazioni (secondo questa fanfiction che vi ricordo non ha nulla di ufficialmente riconosciuto... ne approfitto per ricordarvi che questa è una fanfiction "What if?" che segue la fantrama ideata da me dal punto di vista della gestione degli eventi. In realtà è la trama del videogioco di Sole e Luna con qualche modifica e aggiunta... vedi la storia di Clayton e Luna).

Ok, allora alla prossima. I prossimi due capitoli arriveranno presto.

Ciao e alla prossima! :) 

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Capitolo 46
*** Piccoli problemi di cuore - Prima parte ***


Piccoli problemi di cuore - Prima parte


Ash e Lucinda avevano deciso di fare sosta alla Spiaggia di Poni.

Il ragazzo era andato a fare Surf Mantine, mentre la ragazza osservava l'orizzonte a riva del mare. Era una bella spiaggetta, piuttosto piccola e non c'era molta gente.

– Oh uffa! E ora dove devo andare?? Non riesco a capire!! -

Lucinda si voltò confusa e vide una ragazza bionda dagli occhi azzurri. Stava guardando qualcosa sullo schermo di un apparecchio elettronico rosa. Le ricordava un po' il Pokédex che aveva a Sinnoh, ma era più grande.

– Ciao, scusa, serve aiuto? - le domandò decidendo di andare verso di lei.

La ragazza bionda alzò gli occhi sorpresa. Nessuna delle due poteva saperlo, ma c'era un collegamento tra di loro... e quel collegamento era Ash.

La ragazza dai capelli biondi e dagli occhi azzurri era Serena. La stessa Serena che aveva viaggiato a Kalos con Ash e i suoi amici.

– Ciao, grazie. - disse Serena sorridendo cordiale. - In effetti sono un po' in difficoltà. - aggiunse chiudendo gli occhi mortificata.

– Sono Lucinda, piacere. - disse la ragazza dai capelli blu sorridendo.

– Io mi chiamo Serena, piacere mio. - disse l'altra in modo molto simile.

– Cos'è quello? - chiese Lucinda indicando il dispositivo.

– Serve per vedere le mappe dei luoghi in formato digitale, è molto comodo. -

– Wow, ma è geniale! - esclamò entusiasta. - Adoro le trovate tecnologiche! Io ho un PokéKron per chiamare i Poképassaggi!! -

– Cos'è il PokéKron? - le chiese Serena confusa.

L'altra, allora, tornò a guardare lei.

– È questo. - disse evidenziando il braccio. - Ad Alola ho acquistato un aggiornamento per i Poképassaggi, è molto comodo. Io e il mio amico lo usiamo spesso per gli spostamenti. -

– Wow, sembra molto comodo. - commentò l'altra sorpresa.

In quel momento arrivò Ash fermandosi e sorridendo a occhi chiusi. Tuttavia quando si accorse della presenza di Serena rimase di sasso.

Anche Lucinda e Serena erano rimaste sorprese... in modo molto diverso, ovviamente. La bionda era a disagio. Non si aspettava di ritrovarselo davanti così all'improvviso. Cosa ci faceva lì? Non aveva il minimo senso logico. In quanto alla ragazza dai capelli blu... non lo sapeva bene neppure lei. La cosa che l'aveva sorpresa era stata vedere le facce di Ash e Serena, ma aveva comunque una strana sensazione. Non sapeva spiegarlo bene. Era come se avvertisse che tra due due fosse successo qualcosa... ma com'era possibile?

♥♥♥

Erano tornati tutti e tre insieme al Centro Pokémon. L'evoluzione degli eventi era stata insolita, ma dopotutto nessuno avrebbe potuto prevedere un incontro diretto tra i tre.

Ash era andato ad allenarsi, seppur non se ne rendesse ben conto si sentiva a disagio. Realizzò che era quella la ragione principale per cui non riusciva a parlare dei suoi sentimenti a Lucinda. Sapeva bene che prima doveva chiarire le cose con Serena. Lì per lì non ci aveva capito niente, ma aveva realizzato che non poteva semplicemente fare finta di niente. Solo che non aveva idea di come affrontare la situazione.

Così Serena e Lucinda, ignare di avere in comune Ash come amico, erano nella cucina del centro. Avevano deciso di preparare insieme un dolce... beh, era stata la bionda a proporlo. Quando aveva parlato alla nuova amica dei Varietà e lei le aveva parlato dei Poffin.

Serena aveva indossato un vestito che aveva acquistato poco tempo prima. Ne aveva prestato uno anche a Lucinda... perché così non rischiava di sporcare quello che indossava. Anche se l'altra aveva esitato ad accettare.

– Lucinda, stai benissimo con quel vestito. - le disse Serena sorridendo.

– Dici? Grazie, anche tu stai molto bene. -

– Facciamo una foto, ti va? - disse già prendendo il cellulare dalla tasca e guardandolo per sbloccarlo.

– Eh? -

– Non ti piacciono le foto, Lucinda? -

– Non è questo... è solo che non ne faccio spesso. In genere fotografo i Pokémon o i paesaggi. -

– Beh, ma è un peccato non fare una foto per immortalare il momento. -

Detto ciò si voltò e alzò il cellulare sorridendo. Si assicurò di avere attivato la fotocamera interna e inquadrò anche l'altra. Sorrise, ma scattò solo quando anche Lucinda sorrise e fece il segno della vittoria con le dita.

– È venuta molto bene, tu che dici? - commentò tornando a portare il cellulare giù per guardarlo.

La coordinatrice si avvicinò per vedere. Inizialmente era perplessa, ma presto abbandonò quell'espressione.

– Sì, è carina. - disse lei. - Potresti mandarmela? - aggiunse tornando a guardarla.

– Sicuro! - esclamò l'altra sorridendo.

– A proposito, che modello è il tuo cellulare? Non mi sembra di aver mai visto questo modello. -

– Ah, non è in commercio. - rispose sorridendo un po' mortificata. - L'ha progettato un mio amico, si chiama Smartphone Lemmatico 1.0. È ancora in fase sperimentale, ma me lo ha dato per vedere come va. -

– Wow! Il tuo amico è un inventore!? -

Lucinda aveva messo su gli occhi brillanti e la cosa lasciò perplessa Serena. Tuttavia dopo un po' ridacchiò a occhi chiusi e si portò una mano vicino alla bocca.

– Mi ricordi tanto una persona che conosco, sei uguale. -

– Cosa? Il tuo amico? -

– Sì, è un amico ma non quello del cellulare. -

– Ah. -

La bionda aveva faticato a mantenere il tono di sempre. In realtà parlare di Ash per lei non era facile. Dopo il bacio che gli aveva dato era tutto molto complicato. Non sapeva neanche lei perché lo aveva fatto. Aveva agito d'istinto.

Ora che lo aveva incontrato lì ad Alola, però, doveva parlargli e chiarire una volta per tutte le cose. Non sapeva bene in quali rapporti fossero lui e Lucinda. Da quello che vedeva sembravano amici... comunque era una questione che doveva chiarire con l'allenatore. Non se la sentiva di dire alla ragazza dai capelli blu che anche lei lo conosceva. Prima avrebbe parlato con Ash, poi avrebbe pensato a tutto il resto.

♥♥♥

Le due avevano finito di cucinare. Avevano preparato una splendida crostata farcita con bacche pesca. Nutriente e buona anche per i loro Pokémon. Avevano fatto apposta quella scelta.

– Pikaa! - esclamò Pikachu saltando sul tavolo.

Sembrava entusiasta e le ragazze sorrisero.

– Pikachu! - esclamò Lucinda sorridendo a occhi chiusi e portandosi la mano vicino alla bocca.

Serena la guardò continuando a sorridere. Trovava la coordinatrice molto simpatica, era felice di averla conosciuta.

Tornò a guardare davanti a sé e vide Ash passare nel corridoio. Decise così che era il momento di parlargli. Irrigidì un po' lo sguardo e strinse i pugni lungo i fianchi, ma in realtà era solo spaventata all'idea di affrontare la situazione.

– Lucinda, io vado un attimo di là. Ci pensi tu alla torta? -

– Certo. -

L'altra sorrise, ma quando se ne andò si fece perplessa. Aveva visto chiaramente che aveva guardato Ash. Come giù in spiaggia, aveva ancora l'impressione che ci fosse qualcosa di strano. Qualcosa che non sapeva... e che collegava Ash e Serena.

♥♥♥

Serena aveva chiesto ad Ash di parlare con lui in privato. Gli aveva chiesto solo un po' di tempo per cambiarsi. Il luogo per parlare era vicino al campo di allenamento del Centro Pokémon. A qualche metro dall'ingresso.

– Sono qui, Serena. - disse l'allenatore sorridendo e raggiungendola.

Si fermò di fronte a lei.

– Grazie di aver accettato di venire a parlare con me in privato. -

– Figurati, che succede? -

Notava che il ragazzo si comportava nello stesso modo amichevole di sempre. Non c'erano variazioni né nel suo atteggiamento né nel suo tono. Era quindi chiaro... e purtroppo doveva accettare quella amara verità. Quel bacio non aveva significato niente per lui. Di certo non quello che aveva significato per lei.

Serena, a quel punto, si avvicinò ad Ash per poi fermarsi a pochi centimetri dal suo viso. Lui era rimasto perplesso e aveva sgranato gli occhi. Lei, invece, era arrossita lievemente. Aveva gli occhi un po' brillanti e sorrideva, ma sembrava più un sorriso amaro che altro.

- Come immaginavo, non è cambiato niente eh? -

- Eh? -

Intanto, Lucinda era uscita dal Centro Pokémon. Dal momento che non aveva più visto né Ash né Serena, per distrarsi aveva deciso di andare a fare un giro. Era un po' indispettita a dirla tutta... ma in fondo neanche tanto.

"Certo che però me lo avrebbero potuto dire che si conoscevano..."

Non era troppo arrabbiata, ma un po' delusa sì. Eppure c'era ancora qualcosa che non le tornava. Era convinta di dover aspettare che fossero loro a decidere di dirle la verità.

Di certo non immaginava che... li avrebbe visti mentre si stavano baciando... sì, perché dalla traiettoria in cui li stava vedendo sembrava. Vedeva la ragazza di spalle e il ragazzo vicinissimo di fronte a lei.

Gli occhi della ragazza dai capelli blu erano diventati lucidi. Non ci poteva fare niente. La vista le si era appannata e... aveva deciso impulsivamente. Doveva correre via. Andarsene di lì... perché vederli le faceva troppo male.

Ecco spiegata la strana sensazione che aveva avuto dal primo momento in cui avevano incontrato Serena. Ora sentiva una morsa incredibile allo stomaco...

In quel momento, neanche l'allenatore aveva capito bene il perché. Sta di fatto che era passato dal guardare Serena allo scorgere in lontananza Lucinda. Stava correndo via... forse vedendoli così vicini si era fatta un'idea sbagliata.

E ora che cosa poteva fare? Era un bel guaio... seppur non se ne rendesse del tutto conto coscientemente, quel fatto lo aveva turbato moltissimo.

La bionda tirò indietro il rossore e continuò a sorridere con aria comprensiva. Presto decise di fare un paio di passi indietro.

- Sai Ash, io ci speravo, ma è evidente. Tu non ricambi i miei sentimenti ed è giusto che io mi faccia da parte. -

Ash continuava a guardarla con aria sempre più perplessa. Non era ingenuo come allora... nonostante non fosse passato poi molto tempo. Ma da quando aveva capito di provare certi sentimenti per Lucinda, aveva capito molte cose che prima ignorava. Come quando Serena lo aveva baciato all'aeroporto di Kalos. Ora capiva perfettamente le sue parole... eppure... perché sembrava esserci qualcosa che gli sfuggiva?

- Grazie ancora di aver accettato di parlare con me, ora devo andare. - disse la ragazza per poi cominciare ad andarsene.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Non è passato molto dall'ultimo aggiornamento, ma ormai sono lanciata! Incredibile pensare che solo pochi giorni fa ero in crisi... sapete che c'è? Io in realtà ho degli sbalzi di umore tremendi. Ho imparato un po' a conviverci, ma non è facile. Immagino che anche tra di voi ci sia qualcuno che è lunatico (forse è per questo che mi piace molto Lucinda, perché ricordiamoci che lei è anche famosa per essere: "Lunatica Luccicante"... anche se nel suo caso lunatica sembra indicare più che altro luna... e sua sorella si chiama Luna, avete capito il gioco di parole?? No, beh è capitato a fagiolo. Perché ho saputo che la sorellina minore di Lucinda nel manga dovrebbe essere la protagonista femminile del videogioco di Pokémon Sole e Luna... ovvero Moon e dato che Lucinda in inglese è Dawn, ho pensato di tradurre anche il nome della sorella... ovvero Luna... mi piacerà sempre l'effetto che fa).

Comunque questo è uno dei capitoli che avevo progettato di scrivere quasi dall'inizio. Finalmente è arrivato il momento di pubblicarlo. Volevo aspettare quasi la fine sostanzialmente per due motivi: per dare tempo a Serena di riflettere sul bacio dato ad Ash e perché mi piaceva l'idea di far passare un po' di tempo... un po' di suspense dopo i fatti avvenuti nelle serie precedenti e in particolare a Kalos.

Ora è chiaro: Ash non se la sente di dichiararsi a Lucinda, perché ha ancora una questione irrisolta con Serena. Ma ora in un modo o nell'altro la dovrà affrontare... che cosa succederà?? (mi sento un po' il presentatore di "A Tutto Reality!" a scrivere questa frase... con la differenza che "Pokémon: Alba&Tramonto" è carina caruccia... una fanfiction di amicizia, amore e avventura... e ho sempre paura che non sia così, ma spero anche che sia divertente e spiritosa).

Per ora dal profilo di pikychan è tutto.

Ciao e alla prossima! :)

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Capitolo 47
*** Piccoli problemi di cuore - Seconda Parte ***


Piccoli problemi di cuore - Seconda Parte


Quella notte Ash non riusciva a dormire a causa dei troppo pensieri, così continuava a rigirarsi nel letto.

A causa del rumore, Pikachu aprì gli occhi e lo guardò confuso.

- Pika pika? - emise alzandosi pigramente su due zampe.

- Scusami tanto, Pikachu. - disse voltandosi verso di lui sorpreso. - Ti ho svegliato? -

Il Pokémon giallo sbadigliò e non riuscì a tenere gli occhi aperti stabilmente.

- Pika pika... - disse facendo segno con una zampa di non preoccuparsi.

- Sei stanco riposati, non preoccuparti per me. -

Pikachu non se lo fece ripetere due volte anche perché crollò a terra.

- Pika pi... - emise nel sogno.

- Buon riposo, amico. - sussurrò l'allenatore intenerito.

Poi il suo sguardo venne catturato dalla luna. Splendeva alta e luminosa dal balcone della sua stanza.

Si sedette su un lato del letto e si alzò intenzionato a raggiungere il balcone. Fece anche attenzione a non fare troppo rumore per evitare di svegliare di nuovo Pikachu.

Una volta raggiunta la porta-finestra l'aprì e pian piano uscì.

Si appoggiò al corrimano continuando a guardare davanti a sé.

Pensò molto a quello che gli era successo durante la giornata. A quello che gli aveva detto Serena e alla fuga improvvisa di Lucinda.

Lucinda aveva forse pensato che lui e Serena si fossero baciati? In effetti da quello che aveva visto poteva sembrare...

Alla fine i suoi pensieri lo portarono più indietro nel tempo. Precisamente al giorno della sua partenza da Kalos...

Flashback:

- Ash! Devo dirti ancora una cosa! -

- Eh? -

La ragazza tornò indietro di corsa sulle scale mobili e si avvicinò a lui...

Fine flashback

Si domandava come avesse potuto essere stato tanto ingenuo. Per tutto il tempo passato a Kalos non si era, minimamente, accorto dei sentimenti di Serena per lui... anzi, addirittura, a volte aveva pensato ci fosse un rapporto speciale tra lei e Lem.

Flashback:

L'aereo che avrebbe portato Serena a Hoenn era decollato e, ora, stava sparendo all'orizzonte.

Quell'occasione aveva risvegliato un altro ricordo nella mente del giovane allenatore. Si era ricordato di quando era partito da Sinnoh. Di quando lui e Brock si erano imbarcati per tornare a Kanto.

Aveva salutato Lucinda ed era salito sulla nave con l'amico. Quando aveva cominciato a muoversi, però, aveva notato che la coordinatrice era molto triste. Stava piangendo e, per non darlo a vedere, aveva abbassato la testa.

A un certo punto aveva iniziato a correre seguendo la nave.

- LUCINDA! NON C'È NULLA DI CUI PREOCCUPARSI! -

L'amica sentendolo aveva sorriso e quel sorriso riscaldò il cuore del ragazzo.

In quel momento si sentiva sereno nonostante tutto. Sapeva che, qualsiasi cosa fosse successa, loro sarebbero rimasti insieme. In qualche modo i loro destini erano collegati. Le loro strade erano destinate a incrociarsi di nuovo.

Quando una vita incontra un'altra vita nasce sempre qualcosa, aveva detto Camilla.

Fine flashback

Ash, Lem e Clem continuavano a guardare l'aereo allontanarsi a vista d'occhio.

"Perdonami Serena, ma non posso proprio ricambiare i tuoi sentimenti. Vedi, il mio cuore appartiene già a una persona. Te ne ho parlato qualche volta.

Credo che tra di noi ci sia un sentimento che va al di là della distanza e del tempo.

Tutti e due inseguiamo degli obiettivi precisi, quindi questo ci porta talvolta a separarci. Però so che, fondamentalmente, noi due siamo legati dal filo rosso del destino.

Quando ci siamo incontrati la prima volta, nessuno dei due ne aveva idea, ma con il tempo tutto ci è stato più chiaro.

È lei che amo. Perdonami."

- Ash? - lo richiamò Lem.

Fine flashback

Tutti quei ricordi gli erano passati davanti agli occhi in un istante. Sempre e comunque continuando a osservare la luna... a dire il vero, ora, incominciavano a intravedersi le prime luci dell'alba.

Il cielo stava pian piano cambiando e il sole roseo stava nascendo sotto il suo sguardo.

Ash fece un mezzo sorriso, forse ora aveva capito cosa doveva fare...

- Pika pi? - emise il Pokémon raggiungendolo confuso.

- Pikachu, guarda che bella alba. - commentò non staccando gli occhi dall'orizzonte.

❤❤❤

Lucinda si era nascosta dietro una colonna dell'atrio per controllare la situazione. Se avesse incontrato Ash e Serena, ma soprattutto Ash, sarebbe stato troppo imbarazzante.

- Ciao, Lucinda! - la salutò Ash, sorridendo, apparendo appena voltò lo sguardo.

La ragazza sobbalzò dallo spavento.

- A-Ash!? -

- Perché stai qui? Sembra quasi che tu voglia nasconderti. -

In realtà, anche se faceva il finto tonto, sapeva bene perché lo faceva... il giorno prima aveva visto lui e Serena parlare in privato vicini, era normale fosse scossa.

- Nascondermi? Io?? Ma che dici... - disse sorridendo non sapendo come gestire una situazione simile.

- Lucinda? - la richiamò afferrandola per mano istintivamente. - In realtà dovrei parlarti, posso? -

I due si guardarono negli occhi, sorpresi, senza dire niente.

Ash aveva sentito solo l'eco di quello che aveva detto. Non capiva davvero cosa gli stava succedendo così all'improvviso.

- Ah... - gli cadde l'occhio sulle loro mani. - Scusa. - aggiunse lasciando la presa.

- N-non fa niente! Ora devo andare! - esclamò rossissima in viso correndo via.

Inizialmente il ragazzo la guardò andare via stupito e forse un po' deluso, ma dopo poco si lasciò andare a un sorriso.

- Ash? - lo richiamò Serena arrivandogli alle spalle.

Lui si voltò perplesso.

❤❤❤

Lucinda aveva corso a più non posso fuori dal Centro Pokémon, per tutto il percorso.

Ora si era piegata esausta sulle ginocchia e si tratteneva la testa.

- AH! Accidenti! Ma cosa mi prende!? -

- Lucinda. - disse Serena in lontananza avvicinandosi rapidamente.

La coordinatrice si lasciò la testa e, dopo un attimo di confusione, si alzò.

- Serena! Ciao! - esclamò voltandosi, cercando di sorridere come se niente fosse.

- Rilassati Lucinda, so cos'hai visto ieri. - disse sorridendo a sua volta.

- Lo sai? - chiese confusa. - Intendi che sai...? -

- Che hai visto me e Ash. -

Lucinda continuò a guardarla confusa, poi abbassò la testa pensosa. Come faceva a saperlo?

- Ash me l'ha detto poco fa. - disse. - Beh... in verità già lo sospettavo, così gliel'ho chiesto e lui me l'ha confermato. -

Lucinda, ora, aveva rialzato la testa ancora più confusa. E Ash come lo sapeva?

- Tranquilla Lucinda, non c'è problema. - disse continuando a sorridere. - Ash mi ha rifiutata, credo gli piaccia un'altra ragazza. -

La coordinatrice faticava a credere che la ragazza bionda riuscisse a sorridere come se niente fosse. Doveva essere molto triste in realtà se le stava dicendo la verità.

- Anche a te piace Ash, non è così? -

Lucinda era sempre più incredula e forse, ora, era anche un po' arrossita. Inconsapevolmente, però, le venne da fare un cenno affermativo con la testa.

- Lo sapevo! - esclamò sempre con il sorriso sulle labbra, però, un po' amaro... - Mi raccomando, metticela tutta! -

- Ehm, sì... -

❤❤❤

Più tardi, Lucinda rientrò nel Centro Pokémon e vide subito Ash seduto su un divanetto a leggere una rivista.

Subito pensò di fare finta di niente, ma poi decise di avvicinarsi.

- C-ciao, Ash! - lo salutò avvicinandosi, facendo del suo meglio per nascondere l'imbarazzo.

- Ciao, Lucinda! - la salutò lui, a sua volta, accennando un sorriso.

Serena li aveva osservati dalla colonna dove Lucinda si era nascosta prima. Vedendo la ragazza avvicinarsi, si girò alzando lo sguardo e sospirando esausta.

Le era costato molto, ma era così che dovevano andare le cose...

Flashback

- Ash, ti piace Lucinda non è così? -

- Eh? - si lasciò scappare stupito. - Insomma, Serena! Sono domande da fare!? -

Serena rise. Non aveva mai visto quel lato di Ash. Era pure arrossito. Che carino. Doveva piacergli davvero molto Lucinda.

- Rilassati Ash, l'ho capito sai? -

L'allenatore la guardava davvero sorpreso. Sorrideva come se sembrasse felice...

Fine flashback

Mentre la ragazza tirava l'ennesimo sospiro afflitto, qualcosa nella sua tasca squillò.

Sorpresa prese l'oggetto elettronico e osservò lo schermo... era Lem. La stava chiamando. Succedeva spesso. Molte volte la chiamava semplicemente per sentire come stava. Si domandava come mai lo facesse.

Era stato sempre lui a spedirgli quell'apparecchio elettronico. Lo aveva inventato lui, si chiamava Smartphone Lemmatico 1.0. Era molto simile a un comune cellulare, ma molto più semplice da utilizzare. Inoltre cantava la canzoncina degli auguri di compleanno se veniva inserita la data... quella di Serena l'aveva inserita lui.

- Pronto, Lem? - rispose avvicinandosi lo smartphone all'orecchio e cominciando a raggiungere l'uscita.

❤❤❤

- Cosa stai leggendo? - domandò Lucinda ad Ash.

- Vuoi vederla? È interessante, parla degli ultimi avvistamenti a Mele Mele di Pokémon cromatici. -

- Cosa?! - esclamò, sorpresa, andando a sedersi senza pensarci due volte. - Non ho mai visto un Pokémon cromatico! -

L'allenatore sorrise.

Flashback

- Se ti piace davvero Lucinda, per favore, promettimi che farai di tutto per conquistarla. - disse Serena continuando a sorridere.

Ash era sempre più sorpreso...

Fine flashback

Ora guardandola aveva, finalmente, capito appieno le sue parole.

"Lo farò Serena, stanne certa. Grazie."

♥♥♥

Ho preferito non dirlo direttamente nel capitolo, ma Serena alla fine dice ad Ash di fare il possibile per conquistare Lucinda perché è quello che aveva provato a fare lei con lui. O che almeno avrebbe voluto fare se fosse stata sicura di avere davvero una chance con lui. Ho sempre pensato che Serena nella serie avesse avvertito un po' che ad Ash piacesse un'altra ragazza... seppur non se ne rendesse conto nemmeno lui. Non so se questa è solo la mia interpretazione da fan della Pearlshipping, ma comunque... questa è una fanfiction. Non c'è nulla di ufficiale, quindi va bene così.

Ricontrollando il capitolo mi sono accorta che prima e seconda parte sarebbero anche potute andare insieme considerata la lunghezza degli ultimi capitoli che ho pubblicato (in realtà non sono corti quelli da 1.500/2.000 parole... sono gli altri che sono lunghi! Quando avevo iniziato a scrivere questa fanfiction volevo fare capitoli di una lunghezza discreta... poi come spesso accade mi sono fatta prendere un po' la mano).

Quindi anche con questa parte che rimanda alla serie ci siamo. Credo che riuscirò ad aggiornare un po' più spesso in questi giorni. Vedremo.

Ciao, alla prossima! :)

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Capitolo 48
*** Cosa c'è nel cellulare dell'allenatore di successo? ***


Cosa c'è nel cellulare dell'allenatore di successo?


Applicazioni del cellulare di Ash:

Pokédex

Pokébook

Pokémon Map

PokéCenter (Centro Pokémon Assistenza)

PokéGuida (Guida agli strumenti)

PokéMarket (Negozio degli strumenti Pokémon online)

Note Pokémonbook (Blocco note)

Applicazioni del cellulare di Lucinda:

Pokédex

PokéStargram

Pokébook

Pokémon Map

PokéCenter (Centro Pokémon Assistenza)

PokéGuida (Guida agli strumenti)

PokéMarket (Negozio degli strumenti Pokémon online)

Note Pokémonbook (Blocco note)

 

– Ciao a tutti! - esclama Lucinda sorridendo a occhi chiusi.

– Benvenuti. - le fa eco Ash sorridendo, però, a occhi aperti. - Questo è un capitolo fuoriserie, un'idea dell'ultimo momento per prendersi un attimo una pausa dai numerosi eventi che si stanno susseguendo. -

– L'autrice ha avuto l'idea dopo aver parlato negli scorsi capitoli del cellulare di noi allenatori, coordinatori e performer. -

– Perciò tiriamo fuori il cellulare e sveliamo i segreti di noi allenatori di successo! - esclama prendendo il cellulare dalla tasca ed evidenziandolo.

Che cosa si cela nel cellulare di un allenatore di successo?

Intanto anche Lucinda ha tirato fuori il suo.

– Vediamo le applicazioni, sono queste che distinguono chi è un allenatore di successo e chi no. -

– Lucinda aveva ragione, quando l'avevamo conosciuta non davo il giusto peso alla tecnologia. Ma è molto utile di questi tempi. -

– Quindi... - dice la coordinatrice per poi guardare lo schermo e scorrere. - Nel mio cellulare sono installate Pokédex, PokéStargram, Pokébook, Pokémon Map, PokéCenter, PokéGuida, PokéMarket e Note Pokémonbook. -

- Spieghiamo che applicazioni sono. - dice l'allenatore continuando a guardare avanti. - Anche vi dico già subito che PokéStargram è inutile. -

– Ehi! - lo guarda arrabbiata. - Non c'è niente di inutile! Mi serve per trovare ispirazione per i costumi e le strategie di gara! -

– Certo. - dice lui guardandola. - Ma se è un social basato sulle mode e sulle tendenze? Ti fa perdere delle ore che potresti invece dedicare all'allenamento. -

– Ok, lo ammetto. - dice tornando a guardare davanti a sé con aria mortificata. - A volte ci spendo troppo tempo, ma non ne posso fare a meno! Ci sono delle foto e dei video troppo carini!! -

– Sì, tutti uguali. - continua a guardarla lui con un sorriso saccente.

– Smettila, tu sei troppo antiquato per queste cose. - dice lei guardandolo irritata.

– Ok, passiamo oltre. - dice Ash tornando a guardare davanti a sé. - L'applicazione del Pokédex ci permette di utilizzare il cellulare per sentire la descrizione dei Pokémon che incontriamo, l'avete visto negli scorsi capitoli. -

– In pratica. - dice Lucinda guardando a sua volta in avanti. - È come avere un Pokédex che però ha anche altre funzioni, è veramente fantastico. - aggiunge sorridendo a occhi chiusi.

– C'è poi Pokébook, tutti gli allenatori di successo hanno quel social. -

– Sì, è un PokéStargram un po' più obsoleto. - prende parola l'amica. - Però non è male, anch'io la uso spesso. -

– Come puoi dire che Pokébook è come PokéStargram?? - chiede l'altro guardandola. - È completamente diversa! -

Torna, allora, a guardarlo confusa.

– Perché scusa? È la verità. -

– No! Su Pokébook ci sono foto e commenti seri!! A volte gli allenatori pubblicano anche consigli e strategie utili! -

– Ora che ci penso anche tu ti perdi spesso... alla fine non puoi dirmi proprio niente! Sei come me! -

– Ma mi ascolti?? Io la uso per studiare. -

– Sì, certo. - dice tornando a guardare avanti con un sorriso saccente. - Comunque è molto utile, perché PokéStargram raccoglie foto e video più dal punto di vista estetico. Pokébook è simile al Pokédex, ma con spiegazioni più dettagliate da parte degli utenti. -

– Spieghiamo meglio, è il connubio tra spiegazioni dal punto di vista oggettivo e soggettivo. -

– E non riguardano solo strettamente i Pokémon, ma anche gli allenatori e le situazioni che affrontano. -

– Naturalmente essendo che è una persona in carne e ossa non si ferma alla pura spiegazione scientifica. -

– Esatto, ed è tutto un ciclo! -

– È un flusso continuo di informazioni che vengono scambiate tra le parti, lo scopo è migliorare... migliorarsi! -

– In modo da poter migliorare così anche il mondo. -

– A proposito, ora vediamo la PokéGiuda. Perché è un altro strumento utile per ricevere informazioni stavolta sugli strumenti da viaggio. -

– È un'applicazione di ricerca collegata a internet, si può scrivere lo strumento su cui si cercano informazioni oppure fare una foto. -

– Anche con le bacche funziona bene. -

– Giusto, strumenti e alimenti utili ai Pokémon. -

– Immagina se durante il nostro viaggio Brock avesse avuto queste applicazioni. - dice Ash guardando Lucinda. - Sarebbe stato troppo felice. -

– Già. - dice l'amica guardandolo a sua volta. - L'ho pensato spesso, ma penso che gli saranno utili anche adesso che studia Medicina Pokémon. -

– Sicuro! -

Pokémon Map

– Allora, la Pokémon Map non è altro che la mappa cartacea in formato digitale. - dice l'allenatore mostrando l'app sul cellulare.

– Con la grande possibilità di cercare mappe di tutte le regioni! Praticamente possiamo controllare la strada da fare giorni prima! Non c'è più posto che sia abbastanza sconosciuto per noi allenatori di nuova generazione!! -

– Naturalmente le mappe cartacee agli inizi dei percorsi le prendiamo anche noi. -

– Sono comode nel caso non ci sia campo o il percorso non sia chiarissimo. -

– Anche con questa applicazione Brock sarebbe stato entusiasta. - commenta il ragazzo guardandola.

– Ash, scommetto che la usa anche lui per arrivare in facoltà. - dice lei guardandolo a sua volta un po' seccata.

– Non penso solo per andare in facoltà... - commentò lui sorridendo un po' stranito.

PokéCenter

– È come avere un Centro Pokémon nel cellulare. - spiega Ash guardando avanti.

– Beh. - dice Lucinda guardandolo poco convinta per poi guardare in avanti. - Spieghiamo meglio, si può chiedere assistenza al Centro Pokémon più vicino in caso di difficoltà. -

– Si può chattare direttamente con l'Infermiera Joy e si può prenotare alloggio per la notte. -

– Ti ricordi quanto era difficile ai tempi di Sinnoh? - dice l'allenatore guardandola.

– Eccome. - dice la coordinatrice guardandolo a sua volta. - Quante notti passate ad accamparsi fuori perché non avevamo fatto in tempo a raggiungere il Centro Pokémon più vicino... -

– Pensa che io anche a Kanto, Jhoto e Hoenn passavo la notte spesso fuori... anzi, anche a Unima e Kalos... spesso saltava la connessione a Unima e a Kalos stavano ancora cercando di instaurare una base tecnologica stabile... molti erano contro il progresso... -

– Immagino che tu fossi uno di loro. -

– No, io ho rivalutato molto le trovate tecnologiche nel corso del tempo. Sei stata tu a farmi cambiare idea. -

Sorride e Lucinda sorride a sua volta.

PokéMarket

– Altra applicazione che avrebbe fatto impazzire Brock. -

– Oh, sì. - dice Lucinda guardandolo. - Ti ricordi quando ci lasciava spesso con i Pokémon mentre andava a comprare le cose al PokéMarket? -

– Già. - dice lui guardandola a sua volta sorridendo un po' mortificato. - Avrà fatto esplodere il contapassi semi analogico... e non dimentichiamoci di quando il PokéMarket era lontano. -

– Naturalmente sul Pokémon Store c'è anche l'applicazione del contapassi. - dice la coordinatrice tornando a guardare davanti a sé.

– Solo che non è indispensabile per un allenatore di successo. - dice l'allenatore guardando a sua volta in avanti.

– Tu l'hai installata? - gli domanda lei guardandolo.

– Io? - chiede guardandola a sua volta. - No. -

Note Pokémonbook

– Un semplice blocco note, però targato Pokémon. - dice Lucinda guardando in avanti.

– Molti allenatori veterani di Pokébook lo consigliano. - dice Ash. - Serve per annotare appunti e strategie diciamo un po' più top secret. -

– O ancora in fase di miglioramento. D'altronde fa comodo avere un foglio virtuale sempre a portata di mano per annotazioni varie. -

– Bene, ora vediamo più nello specifico. Ovvero la galleria dei nostri cellulari. -

La galleria dei cellulari di Ash e Lucinda:

– Questo sarebbe un secondo extra, ma l'autrice preferisce metterlo come seconda parte del primo. - spiega Lucinda.

– Iniziamo da quello di Lucinda! - esclama Ash evidenziandolo in alto.

– Perché adesso ce l'hai tu? - chiede lei guardandolo con gli occhi un po' sbarrati.

L'allenatore lo sblocca e va sulla galleria.

– Un sacco di foto condivise con la funzionalità Pokévisore di PokéStargram... -

– Ehi, non le ho condivise tutte! -

– Ah. - disse fermandosi a guardare una foto. - Tu e Serena vi siete fatte una foto insieme? Dove avete preso questi costumi? -

– Sono di Serena, ha buon gusto in fatto di moda. -

– Già. - dice guardandola. - Sapevo che sareste andate d'accordo. -

– Ok, è il mio turno! - esclama Lucinda sorridendo ed evidenziando il cellulare di Ash per poi guardarlo.

– Come hai fatto a prenderlo? - gli domandò lui, confuso, guardandola.

– Anche tu un sacco di foto di Pokémon, come mai non le condividi mai su Pokébook? - si ferma su una foto e ridacchia. - Che faccia buffa che hai qui, Pikachu invece è venuto molto bene. -

– Solo Pikachu? - domandò deluso continuando a guardarla.

– Anche tu, dai. - dice lei guardandolo e sorridendo.

– Bene, questo capitolo fuoriserie finisce qui! - esclama Luna entrando in scena con un salto pazzesco.

– Luna!? - esclama la sorella sorpresa.

– Cosa ci fai qui? - le domanda l'allenatore.

– L'autrice mi ha chiamata. - disse guardandoli con le braccia sui fianchi. - Ha detto che il capitolo finisce qui e a breve ne pubblicherà un altro. -

– Questa è una buona notizia. - commenta Ash sorridendo e mettendo le mani sui fianchi a sua volta.

Tutti sorridono a occhi chiusi, poi arriva Iridio con le braccia incrociate.

– Dobbiamo chiudere. -

– Ah, è vero. - dice Lucinda guardando l'orario dal telefono di Ash. - Abbiamo già passato l'orario... beh, alla prossima allora! - aggiunge guardando avanti e sorridendo ad occhi chiusi.

– Alla prossima! - dicono gli altri tutti in coro.

– Vi va un gelato? - domanda la coordinatrice.

Tutti la guardano con l'intenzione di dire sì... ed effettivamente sarà così, solo che il capitolo chiude qui. Lasciamo i nostri amici prendere il gelato in pace.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Tutti questi aggiornamenti abbastanza ravvicinati lusingano in primis me. Sono troppo contenta di poter finalmente pubblicare i capitoli finali. In un certo senso sono i più belli, ma in realtà tutti lo sono. Mi è piaciuto scrivere e pubblicare anche i primi, anche se ero più incerta. Non ero sicura di trovare il tempo e di mettere insieme tutte le idee in modo che mi piacesse.

Però sono molto orgogliosa. Finalmente posso dire di essere davvero orgogliosa di me e della mia fanfiction <3

Comunque siamo ancora in viaggio. Ash e Lucinda sono ancora in viaggio. Quindi andiamo con loro e scopriamo ancora cosa succederà!

Ciao, alla prossima! :)

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Capitolo 49
*** Canyon di Poni ***


Canyon di Poni


Ash e Lucinda avevano avvertito Rika, così stavano andando insieme verso la sede della prova.

Per buona parte della strada i due erano stati soli. La Capitana aveva dato loro delle indicazioni, ma aveva detto che si sarebbero incontrati sul ponte dopo la grotta. Ci avevano impiegato un po', ma alla fine l'avevano trovata. E ora lei li stava accompagnando per l'ultimo tratto di strada. Per fare strada era qualche passo avanti a loro.

– Eccoci arrivati. - disse Rika voltandosi e mettendo le mani sui fianchi guardandoli. - Da qui potete proseguire da soli, la prova si svolge in questa grotta. -

I due si guardarono confusi, poi tornarono a guardare lei.

– Non capisco, tu non vieni con noi? - disse Ash.

– Di solito il Capitano non supervisiona la prova? - gli fece eco Lucinda.

– Già, ma non ho avuto tempo per pensare a una prova. Sono un'artista spesso in viaggio. -

Gli amici tornarono a guardarsi, poi tornarono a guardare lei.

– Però potete affrontare il Pokémon dominante lo stesso e completare il Giro delle Isole. Questa è una prova ufficiale in tutto e per tutto. -

L'allenatore e la coordinatrice, allora, tornarono a sorridere.

– Va bene, grazie, abbiamo capito. - disse Ash.

– Vinceremo senz'altro. - disse Lucinda.

Anche Rika sorrise, poi tolse le mani dai fianchi per metterle a cornice dirette verso i due.

– Se foste un quadro vi chiamerei: "La coppia alla conquista di Alola". -

– Noi un quadro? - si lasciò scappare la coordinatrice confusa.

L'allenatore, invece, continuò a sorridere.

– Grazie di averci accompagnati fin qui, Rika. - disse il ragazzo.

– Figurati. - disse lei sorridendo e tornando a mettere le mani sui fianchi.

L'allenatore tornò a guardare Lucinda.

– Andiamo, Lucinda?! -

Senza aspettare la risposta, però, si voltò e iniziò a correre.

– Aspetta, Ash! - esclamò l'amica sorpresa. - Ci vediamo, Rika! Grazie di tutto! - aggiunse preparandosi a correre via.

– Aspetta, Lucinda! -

La coordinatrice rilassò l'espressione confusa.

La Capitana prese qualcosa dalla tasca e si avvicinò a Lucinda.

– Questa è la Follectium Z, dalla a Eevee quando si evolverà. Ormai non dovrebbe mancare molto. -

– Ma tu come lo sai? -

Rika sorrise.

– Sono un'artista. Noi artisti le sentiamo certe cose. C'è una connessione speciale tra te e Eevee, è uscito da un uovo e te ne sei presa cura fino a questo punto. Il vostro legame è destinato ad evolversi, a diventare qualcosa di nuovo. -

In quel momento alla ragazza dai capelli blu tornarono in mente le parole di Camilla. Quando una vita presente ne incontra una passata nasce sempre qualcosa. Erano pensieri simili. Ed era davvero sorpresa che nonostante il tempo e il luogo, qualcuno le avesse ricordato una cosa simile.

– Grazie, Rika. - disse Lucinda sorridendo e facendo cenno di sì con la testa.

Finalmente si decise e prese il Cristallo Z.

– In bocca al lupo, sono certa che andrà tutto bene. - disse la Capitana.

♥♥♥

Dopo aver salutato Rika, Lucinda era entrata nella grotta.

– Ash!? - esclamò fermandosi.

Lo vide poco più avanti concentrato a guardare un cartello inciso sulla pietra.

– Che cos'è? - chiese lei avvicinandosi.

– Dice: "Oltre questo punto inizia l'area della prova. Solo chi intende affrontarla può passare oltre. Coloro che non hanno il coraggio di sfidare il Pokémon dominante che protegge questo territorio non sono degni di avanzare. La fiducia nei propri Pokémon è la chiave per il trionfo.". -

– Però... perché tanta formalità? - commentò lei sgranando gli occhi.

– Dici che è formale? - le chiese l'amico guardandola confuso.

– Un po', non abbiamo mai trovato un cartello del genere all'inizio di una prova. -

– Sì, questo è vero. -

– Pika pika! - esclamò allarmato Pikachu.

I due, allora, guardarono davanti a loro. Erano due Pokémon apparsi e i loro sguardi si fecero subito decisi. Però sorridevano convinti. Era l'ultima prova, i sentimenti erano tanti e contrastanti. Però quello che sapevano era che avevano intenzione di superarla al meglio.

– Pikachu, usa Fulmine! - esclamò Ash mentre il Pokémon scendeva dalla sua spalla.

– Piplup, ho bisogno di te! - esclamò Lucinda lasciando la Pokéball.

 

Jangmo-o utilizzò Fulmisguardo e Hakamo-o protezione. Quindi Fulmine di Pikachu non ebbe molto effetto.

– Piplup, usa Bollaraggio! -

– Pikachu, usa ancora Fulmine! -

I due Pokémon rivali, allora, decisero di scappare vedendo la potenza delle mosse.

I due amici sorrisero. Lucinda fece un piccolo saltino battendo una volta le mani e poi si guardarono per battersi il cinque.

Tornarono a guardare davanti a loro e si misero a correre. Poco più avanti trovarono una specie di altarino. Sembrava antico, probabilmente appartenente a un Pokémon.

– Ok e ora? - chiese Lucinda guardando la scultura. - C'è scritto qualcosa?? -

– Non riesco a leggere. - disse Ash guardandolo a sua volta. - Le scritte sono consumate. - aggiunse per poi guardarla.

Lei ricambiò il suo sguardo, poi cominciarono a sentire dei passi pesanti. Tornarono, quindi, a guardare davanti a loro. Si era fermato a diversi metri da loro un un Kommo-o. Ovvero il Pokémon dominante che fece il suo verso con aria minacciosa.

– Il Pokémon dominante! - esclamò la coordinatrice sgranando gli occhi allarmata.

– Come fai a saperlo?? - chiese, confuso, l'allenatore guardandola.

L'amica lo guardò a sua volta un po' perplessa.

– È di sicuro lui! -

Entrambi tornarono a guardare in avanti con aria decisa.

– Pikachu, usa Fulmine! -

– Piplup, Bollaraggio! -

I loro attacchi non ebbero molto effetto e il Pokémon dominante gridò di nuovo per poi usare Visotruce.

– Rufflet, scelgo te! - esclamò Ash lanciando la Pokéball. - Usa Attacco d'Ala! -

Rufflet volò verso Kommo-o per usare la mossa, ma lui utilizzò Bottintesta e lo mandò KO.

– No! Rufflet!! - esclamò Ash preoccupato.

Il Pokémon dominante utilizzò Oltraggio e riuscì a infliggere diversi danni a Piplup e Pikachu. Tuttavia rimasero in piedi... anche se a un certo punto chiusero gli occhi. Poi li riaprirono con aria decisa.

– Eevee, ho bisogno di te! - esclamò Lucinda lanciando la Pokéball. - D'accordo, proviamo così! - aggiunse stringendo un pugno. - Eevee, usa Comete con Avvitamento! Piplup, usa Bollaraggio con Avvitamento!! -

Kommo-o utilizzò Urlo, poi utilizzò ancora una volta Oltraggio. Fortunatamente i Pokémon di Ash e Lucinda si scansarono tutti.

Il ragazzo guardò la coordinatrice.

– Non utilizza mai attacchi diretti, hai visto? -

– Sì. - disse lei guardandolo a sua volta. - Sembra che più che in attacco giochi in difesa. -

– Proviamo a fare così anche noi! - esclamò per poi tornare a voltarsi e stringere un pugno. - Pikachu, usa Energisfera! -

Tuttavia il Pokémon rivale usò Protezione e l'attacco si disperse.

– Brionne, scelgo te! - esclamò Lucinda lanciando una Pokéball. - Tu e Piplup prendetevi per mano! Usate Triplo Avvitamento!! -

Kommo-o, però, ribatté con Oltraggio e causò molti danni ai due tanto che si lasciarono le mani.

– Decidueye, Oricorio! - esclamò Ash lanciando le due Pokéball. - Decidueye, usa Foglielama! Oricorio, usa Tifone! -

Il Pokémon rivale utilizzò di nuovo Oltraggio e i due vennero spazzati via.

– Mimikyu, scelgo te! - esclamò la coordinatrice lanciando la Pokéball.

– Torracat, esci! - esclamò l'allenatore lanciando una Pokéball a sua volta.

Kommo-o gridò di nuovo e arrivò un Hakamo-o.

– Ha chiamato un alleato. - osservò la ragazza seria.

– Torracat, usa Lanciafiamme! -

– Mimikyu, Doppioteam! -

Hakamo-o, però, individuò subito il vero Mimikyu e utilizzò Dragartigli facendolo finire KO.

– OH NO! Mimikyu!! -

– Torracat, usa Fuococarica! Decidueye, usa Fogliame! -

L'alleato del Pokémon dominante utilizzò Oltraggio facendoli finire KO.

– Oh no... - mormorò Lucinda.

Ash invece non disse niente, ma guardò i due Pokémon rivali con rabbia.

"È terribile!" pensò la coordinatrice allarmata. "È come quella volta!!"

Si riferiva alla volta in cui avevano perso alla prova del Vulcano Wela. Aveva paura che ormai il destino della prova fosse segnato.

– Va bene, volete il gioco duro!? Pikachu, usa Fulmine! -

Lucinda guardò l'amico preoccupata e perplessa. Purtroppo sembrava proprio che Ash cominciasse a sentirsi alle strette. Quando si comportava così non era un buon segno.

L'attacco di Pikachu non ebbe molto effetto sui due Pokémon rivali.

– Cosa!? - si lasciò scappare l'allenatore sgranando gli occhi.

Sembrava non ci fosse modo di contrastare quei due. Il ragazzo era davvero a corto di idee. Non riusciva più neanche a rimanere molto concentrato... perché era rimasto spiazzato! Erano riusciti a mandare KO molti dei loro Pokémon, ma loro erano perfettamente integri senza neanche un graffio... nonostante i loro sforzi.

– Eevee, attento! - esclamò la coordinatrice preoccupata.

Hakamo-o era di fronte a Eevee con aria minacciosa... il Pokémon di Lucinda era molto intimorito.

– Brionne, usa Acquagetto! -

L'alleato del dominante, però, lo notò e utilizzò Oltraggio su di lui mandandolo KO.

– Brionne! -

Lo sguardo di Eevee si fece deciso e usò Comete di sua spontanea iniziativa. Tuttavia poi venne attaccato da Oltraggio.

– Eevee, no!! - gridò la ragazza preoccupata.

Il corpo di Eevee iniziò a brillare. Entrambi gli amici ne rimasero molto sorpresi... il Pokémon si era evoluto in Sylveon!

– Eevee si è evoluto in Sylveon! - esclamò Lucinda sorridendo entusiasta. - Proprio come aveva detto Rika!! -

Ash aveva ancora gli occhi spalancati. Non si sarebbe minimamente aspettato un simile colpo di scena.

– Ok, adesso vediamo! - esclamò la coordinatrice stringendo un pugno. - Sylveon, usa Vento di Fata!! -

Stavolta l'attacco ebbe più effetto e i due Pokémon rivali chiusero gli occhi.

– Certo! - esclamò l'allenatore sorridendo entusiasta. - I tipi Folletto come Sylveon sono più efficaci contro i tipi Drago! -

Tuttavia il dominante e il suo alleato si ripresero quasi subito. Stavolta avevano uno sguardo molto più arrabbiato. Utilizzarono Oltraggio entrambi e mandarono KO Pikachu, Oricorio e Rufflet.

Lucinda era bloccata. Bloccata dalla paura. Quella situazione continuava a ricordarle quello che era successo nella prova al Vulcano Wela. Il Pokémon dominante aveva sconfitto uno a uno tutti i loro Pokémon. Cominciava ad avere davvero paura di perdere.

Ash si era buttato molto giù quella volta e lei non voleva assolutamente che ricapitasse.

– Lucinda? Lucinda, ti prego, non fare così! Dobbiamo reagire! Lucinda!!? -

Le parole dell'amico sembravano così lontane. Era come se non riuscissero a raggiungerla.

La coordinatrice era persa nei suoi pensieri. Aveva ancora sotto gli occhi quello che era successo durante la prima volta che avevano provato a sconfiggere il Pokémon dominante al Vulcano Wela.

Flashback:

Popplio aveva utilizzato Vortice Abissale, ma Salazzle aveva ribattuto con Ira di Drago. Il povero Pokémon di Lucinda era finito a terra KO.

– No! Popplio!! -

Poi però la sua attenzione si era spostata su Ash. Stava guardando la scena stringendo un pugno lungo il fianco. Aveva il presentimento che stesse rivivendo la sua sconfitta alla lega di Kalos... e questo la faceva preoccupare molto. Si sentiva anche un po' in colpa a dirla tutta. Per non essere stata all'altezza.

Fine flashback

– Lucinda! Che cosa ti prende?? -

In quel momento però... sgranò gli occhi.

Era vero. Avevano perso la prima volta, ma poi si erano allenati e avevano vinto... e in quel momento le tornò in mente cos'era esattamente successo.

Flashback:

– Gorebyss, è il momento! - esclamò Lucinda lanciando la Pokéball. - Usa la tua mossa Z! Usa Vortice Abissale!! -

Il Pokémon saltò nel Mulinello di Piplup e cominciò ad avanzare velocemente verso Salazzle. Spazzò via il Pokémon dominante che si ritrovò a terra KO.

Fine flashback

– Lucinda, tutto bene!? -

La coordinatrice strinse i pugni e guardò Piplup.

– Piplup, salta sulla testa di Sylveon! -

– Piplaa! -

– Usa Bollaraggio con Avvitamento! -

Il Pokémon Pinguino, allora, utilizzò la mossa cominciando a girare su se stesso. Il risultato fu che lui e Sylveon vennero avvolti in un vortice di Bollaraggio.

– Ora salta e usa Beccata! -

Piplup saltò verso il Pokémon alleato del dominante e utilizzò la mossa richiesta. Anche se ebbe effetto non fece granché danno. Ma il vero intento di Lucinda...

– Ok, Sylveon! - esclamò la ragazza prendendo il Cristallo Z. - È il momento di usare la mossa Z! Astroimpatto Fatato!! -

Il vero intento della ragazza era creare un diversivo. Un diversivo che permettesse di distrarre i Pokémon rivali e permettere a Sylveon di utilizzare la mossa Z in modo che avesse effetto.

– Cavolo, che potenza... - commentò l'allenatore sorpreso.

Entrambi i Pokémon restarono in piedi con aria truce dopo l'attacco, ma erano pieni di graffi e crollarono a terra poco dopo. Erano finiti KO.

Ash e Lucinda guardarono la scena increduli, poi sorrisero e si voltarono contemporaneamente per guardarsi.

– Ce l'abbiamo fatta! - esclamò la coordinatrice.

Kommo-o, però, si alzò in piedi poco dopo attirando la loro attenzione. Fece il suo verso, poi corse via.

– Come dire...? - si lasciò scappare l'allenatore perplesso guardando davanti a sé.

– Anche se lo abbiamo sconfitto non perde mai il suo stile. - commentò l'amica guardando a sua volta davanti a sé.

Qualcosa su l'altarino di prima stava brillando e Lucinda se ne accorse. Così anche Ash, accorgendosene, guardò nella stessa direzione.

– Guarda, Ash... -

Iniziarono di nuovo a correre e si avvicinarono.

– Questa è...? - disse Ash sorpreso prendendola.

– Se non sbaglio è la Draconium Z. - completò la frase Lucinda.

L'allenatore guardò l'amica leggermente confuso. Non erano abituati a quella procedura. Era del tutto insolito.

– CONGRATULAZIONI! - esclamò una voce registrata facendoli allarmare. – AVETE COMPLETATO LA PROVA! L'uscita è sempre dritto davanti a voi. -

– Che paura... - si lasciò scappare Lucinda chiudendo gli occhi e portandosi una mano sul cuore.

– Ma non era meglio mandare qualcuno a dircelo? - domandò Ash stranito.

Presto lo sguardo del ragazzo venne catturato dalla figura di Hakamo-o. Era ancora accasciato a terra incosciente. Anche quello era strano. Di solito i Pokémon rivali delle prova si riprendevano e scappavano via.

– Ma Hakamo-o? - chiese la ragazza un po' preoccupata guardando il Pokémon.

– Non lo so, ma mi fa preoccupare. - disse lui guardandolo a sua volta. - Ho deciso, lo porto con noi al Centro Pokémon. - aggiunse cominciando ad andare verso di lui.

– Come? - si lasciò scappare l'amica, confusa, seguendolo. - Pensi di catturarlo? -

Si fermarono entrambi davanti al Pokémon.

– Non posso lasciarlo così. -

Ash continuava a guardare Hakamo-o, ma Lucinda si girò verso di lui e sorrise.

– Hai ragione, come io non avrei mai lasciato solo Eevee mentre era ancora un Uovo. -

– Allora è deciso. - disse l'allenatore prendendo una Pokéball dalla tasca. - Pokéball, vai! -

La Pokéball oscillò un paio di volte, poi si sigillò.

♥♥♥

Mentre uscivano dalla grotta, Lucinda stava digitando sul suo PokéKron per chiamare un Poképassaggio. Ash, invece, stava guardando bene davanti a sé e rimase sorpreso di vedere una bambina in groppa a un Pokémon.

– Siete dei turisti? - chiese la bambina senza girarci intorno. - O magari avete appena finito di disputare la prova dell'isola di Poni, dato che siete usciti dalla grotta. -

Anche Lucinda era tornata a guardare davanti a sé confusa. Entrambi si erano fermati.

– Esatto. - disse l'allenatore ancora un po' perplesso.

– È la seconda. - disse la coordinatrice con espressione molto simile.

La bambina senza dire altro scese dalla groppa del suo Pokémon. Aveva un'aria molto severa, forse non molto adatta a una ragazzina della sua età. Ma non sembrava cattiva. Ad Ash ricordava molto Iris la prima volta che si erano visti.

– Sono Hapi, la Kahuna dell'isola di Poni. - disse con le mani sui fianchi.

– Noi siamo Ash e Lucinda. - disse il ragazzo.

– Quindi la prova è finita davvero così? - domandò l'amica.

Hapi fece cenno di sì ad occhi chiusi, ma non si scompose e tornò a guardarli.

– Infatti io e Mudsdale siamo venuti a prendervi. - rispose. - Da questo punto è difficile tornare alla Via Antica, rischiate di perdervi. -

– Tranquilla, ho già chiamato un Poképassaggio! - esclamò Lucinda sorridendo a occhi chiusi.

– Posso controllare sul Pokédex la descrizione del tuo Mudsdale, intanto? - le fece eco Ash.

– Ah, queste diavolerie moderne. Io preferisco camminare o andare a spasso con il mio Pokémon. -

I due, ora, erano un po' mortificati. La Kahuna non sembrava cattiva, ma era una bambina ed era molto severa. Una combinazione un po' strana e difficile da gestire.

In quel momento, però...

– Degli intrusi! - disse una recluta del Team Skull.

– Smammate, non siete i benvenuti! - gli fece eco un'altra.

Si erano fermate tutte e due di fronte a loro. Naturalmente facendo i loro soliti movimenti con le braccia.

– Chi siete voi, siete voi gli intrusi. - disse Hapi con tono duro lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi.

– No, sbagliato. - disse una delle due con aria di sfida.

In quel momento si erano fermate, ma altre reclute cominciarono ad arrivare da tutte le parti. Erano stati circondati, solo alle spalle di Ash e Lucinda non c'era nessuno.

– Siamo in netta maggioranza, smammate. - disse una recluta sentendosi in dovere di infierire.

– Tra poco arriverà Guzman... e allora sì che per voi saranno guai! -

I due amici si guardarono un po' intorno con aria severa. In realtà erano preoccupati, non come la Kahuna che aveva rimesso le mani sui fianchi guardandoli quasi con aria annoiata.

Un altro uomo cominciò ad avanzare verso i due e al suo passaggio le reclute si spostarono.

Era lui Guzman. Parlò solo quando si fermò.

– Bene, bene. - disse con uno strano sorrisetto mettendo le mani sui fianchi. - Chi abbiamo qui?? Un allenatore e la sua amichetta? - aggiunse guardando prima Ash e poi Lucinda.

– Ehi, sono un'allenatrice anch'io! - esclamò la ragazza irritata.

– Coordinatrice per l'esattezza. - disse l'allenatore sorridendo con mortificazione a occhi chiusi.

– Beh, a me non interessa chi siete. - disse Guzman smettendo di sorridere indispettito. - Alzate i tacchi, questo ora è territorio del Team Skull. -

– Ma che cavolo vai blaterando?! - esclamò Hapi attirando l'attenzione su di sé.

Aveva tornato a mettere le braccia sui fianchi e aveva ancora un'espressione rigida.

– Ah, la Kahuna dell'isola di Poni. - disse l'uomo guardandola e rivolgendole un sorrisetto beffardo. - Che piacere. -

– Per me non è un piacere. - disse lei senza scomporsi di una virgola. - Andatevene subito o dovrò avvertire l'agente Jenny. -

– No, non c'è bisogno di chiamare l'agente Jenny. - disse lui continuando ad avere quella strana espressione.

Intanto che parlavano alcune reclute avevano sorpreso alle spalle Mudsdale.

– Il mio Mudsdale! - esclamò Hapi girandosi. - Mudsdale, usa Doppiocalcio! -

Il Pokémon utilizzò la mossa richiesta con successo e molte reclute fecero dietrofront.

– Pikachu, vai! - esclamò Ash mentre il Pokémon scendeva dalla sua spalla. - Usa Fulmine! -

– Vi piace fare i duri. - disse Guzman incrociando le braccia.

Tuttavia l'espressione strafottente non l'aveva abbandonata. Anche se in numero maggiore erano nettamente più forti loro. Però questo non preoccupava Guzman, forse preoccupava le altre reclute che si limitavano ad eseguire degli ordini. Però il loro capo sapeva bene che il loro piano era molto più complesso. Non ne aveva capito tutti i particolari, ma sapeva di avere le spalle parate dalla Aether Paradise. Anzi, era la Aether Paradise stessa ad aver bisogno di loro come diversivo.

In quel momento il Charizard chiamato da Lucinda arrivò e lei lo indicò felice.

– Ecco, Charizard! -

Il Pokémon scese e si posò sul terreno.

– Presto! - disse la coordinatrice correndo.

L'amico la seguì a ruota e intanto Hapi salì in groppa al suo Mudsdale.

– Dite a Charizard di raggiungere la Via Antica! -

Tutti e tre levarono il disturbo, ma a Guzman non sembrava interessare. Era soddisfatto. Sollevato.

– Capo, che facciamo? Stanno scappando!! - esclamò una recluta agitata.

– E lascia che vadano. - disse lui quasi infastidito, ma senza scomporsi.

– Cosa?? Ma sono nemici!! - esclamò un'altra recluta.

– Dì un po', il nostro obiettivo era fermarli? - disse il capo sciogliendo le braccia spazientito.

– Non lo so, ma... -

– No che non era il nostro obiettivo. - disse distogliendo lo sguardo e tornando a incrociare le braccia. - Il nostro obiettivo è controllare che nessuno raggiunga l'altare in cima alle scalinate. -

Guardò la prima scalinata e pensò che mancava pochissimo alla realizzazione dei loro propositi. Alla realizzazione dei propositi della sua amata Samina. Era lei il motivo per cui aveva accettato di collaborare con la Aether Paradise. Samina lo aveva stregato. Colpito. Era una donna di classe. Molto elegante e con dei modi molto fini.

♥♥♥

Hapi aveva invitato Ash e Lucinda a casa sua. Aveva qualcosa che voleva che leggessero.

– e sono apparsi ad Alola diversi anni fa attraverso un . - iniziò a spiegare la bambina con un libro in mano. - Gli antichi re della regione si inginocchiarono al loro cospetto . -

I due amici si erano seduti uno sulla poltrona e l'altra sul divano. La Kahuna era in piedi vicino al tavolino lì vicino.

– Ricevettero i come ricompensa. Il Pokémon leggendario creò diversi come suoi eredi per Alola, dando ai Pokémon protettori il compito di controllarli fino a quando non si sarebbero evoluti completamente. In segno di gratitudine, i re di Alola lo ringraziarono con una canzone suonata con il e il sull', poi i Pokémon leggendari tornarono nell'. -

– I Tapium Z sarebbero i Cristalli Z? - chiese Lucinda alzando la mano.

Hapi non la guardò nemmeno al contrario di Ash che fece un sorriso un po' stranito. Realizzò che l'amica si era parecchio lasciata coinvolgere in quella "lezione".

– I Cosmog che Pokémon sono? - domandò l'allenatore tornando a guardare la Kahuna.

– C'è una foto nel libro se non mi sbaglio. - disse cominciando a sfogliarlo. - Ah, ecco! - aggiunse fermandosi su una pagina in particolare.

Per la prima volta aveva sorriso e la cosa aveva sorpreso molto i due amici.

Hapi appoggiò il libro sul tavolino ed entrambi si avvicinarono a guardarlo.

– È Nebulino! - esclamò la coordinatrice.

– Il Pokémon che si porta sempre dietro Lylia. - le fece eco l'allenatore stupito.

– I Cosmog sono praticamente dei figli per Solgaleo e Lunala. - disse la bambina riprendendo il libro e chiudendolo. - Si dice che abbiano la capacità di assumere il loro aspetto, ma non si sa se sia vero. -

– Hanno la capacità di assumere il loro aspetto... - si lasciò scappare Ash.

In un attimo si era fatto pensoso. Pensò a quando Nebulino si era trasformato in Lunala per raggiungere l'Ultramondo. Allora non se l'era chiesto, ma sapeva che doveva esserci una spiegazione. Era impossibile che quella trasformazione fosse stata casuale. Nebulino si era trasformato perché era un Cosmog e aveva la facoltà di farlo.

– Non è come uno Zoroark o un Ditto che assumono l'aspetto di un Pokémon, di un umano o di qualcos'altro. - continuò a spiegare. - Loro assumono quell'aspetto in via definitiva grazie a uno strumento speciale di cui ignoriamo il nome. Solo che dal momento che lo assumono non possono più fare ritorno su questo mondo. È la regola. Forse è per questo che ci sono tante dimensioni nell'Ultramondo. -

– O quando si dice che tutti noi siamo un universo. - commentò Lucinda.

– Giusto, Lucinda. - approvò Hapi facendo cenno di sì con la testa soddisfatta. - Mi sembra che tu abbia capito bene. -

Il ragazzo, invece, era pensieroso. Non riusciva neanche più ad ascoltarle bene. Fissava un punto impreciso sul pavimento. Come poteva essere tutto ciò? E il Nebulino di Lylia che si era ritrasformato??

– Tutto bene, Ash? - chiese l'amica guardandolo preoccupata.

– No. - disse lui guardandola. - Ho una strana sensazione. -

– Cosa c'è che non va, Ash? - gli domandò la Kahuna attirando il suo sguardo. - Non ti convince la storia della leggenda di Alola? -

– Sì, però c'è qualcosa che non mi torna. Sono del tutto sicuro di aver visto un Cosmog che si è trasformato. - disse guardandola con convinzione. - Ma senza l'aiuto di nessuno strumento e non ha mantenuto la sua nuova forma. -

– Ti riferisci a quando Nebulino si è trasformato in Lunala? -

Lucinda, però, sgranò gli occhi realizzando. Ecco perché l'amico era tanto allarmato. Hapi aveva appena detto che i Cosmog che cambiano il loro aspetto non possono rimanere nel loro mondo.

– Chi è Nebulino? Ne avete parlato anche prima. -

– Nebulino è il Pokémon di Lylia, una nostra amica. - rispose Lucinda.

– Hapi, ma tu hai appena detto che i Cosmog che cambiano il loro aspetto non possono rimanere sul nostro mondo! Che significa?? - riprese a dire l'allenatore.

– Non lo so, ma è vero anche che nessuno ha mai visto un Cosmog trasformarsi. - disse mettendo il libro sottobraccio. - Forse la leggenda è vera per metà, forse i Cosmog sono in grado di trasformarsi e ritrasformarsi. - aggiunse alzando le spalle.

– Lylia ha detto che è scappata di casa. - disse Lucinda, seria, guardando Ash.

– E ha detto che quelli dell'Ultrapattuglia hanno tentato di fermarla. - disse lui guardandola a sua volta.

– Ma allora questo significa!? -

– Sì, è tutto legato all'Ultramondo... stanno cercando Nebulino! -

– Scusate? - prese di nuovo parola Hapi. - Posso sapere anch'io? -

I due, allora, tornarono a guardarla.

– Te la faccio breve, Hapi. - disse Ash. - La Aether Paradise sta cercando di catturare la nostra amica e il Pokémon che è con lei... e probabilmente si servono del Team Skull e dell'Ultrapattuglia per coprire i loro loschi affari. -

– Oh no, ma è terribile. -

– Più che terribile, Hapi... - mormorò Lucinda sconsolata.

– E non credo che l'agente Jenny possa fare molto in merito, ecco perché la polizia internazionale è qui... -

Sembrava che ogni parola che diceva Ash gli pesasse. Sembrava che stesse realizzando sempre di più in che enorme pasticcio erano finiti. Ora mancava da capire che cosa volessero quelli della Aether Paradise da Nebulino. E perché l'aveva con sé Lylia?? Era tutto così complicato, ma la realtà era molto più semplice di quello che sembrava.

Semplice, ma complicata. Il caso di dire che per un banale errore egoistico, ora, si ritrovavano in guai seri.

Sarebbe stato meglio se il motivo fosse stato la sete di potere.

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Allora, spieghiamo... cioè, in realtà la fanfiction parla da sola. È una grande possibilità. Ecco quello che mi piace di Pokémon. È una storia che va oltre le apparenze. Qualsiasi metafora con i Pokémon in realtà può significare moltissime cose.

Scrivendo questa fanfiction sapevo che sarebbe venuto fuori qualcosa di magnifico. È la ragione per la quale da circa cinque anni la sto scrivendo.

Questo capitolo poi porta una serie di morali nell'ultima parte. Possono essere riassunte semplicemente dicendo che ogni persona è un universo. In realtà ogni essere vivente lo è. È come se tutti noi fossimo i Cosmog del nostro universo, ma questi Cosmog convivono. Siamo tutti nello stesso universo. È per questo che è molto importante che andiamo d'accordo e che ci rispettiamo. Alla fine il nostro universo interiore aiuta a rendere il mondo quello che è. Per questo le buone intenzioni sono fondamentali e nessuno mai dovrebbe permettersi di calpestare la libertà altrue.

Adesso che siamo fuori capitolo posso dirvelo. Non è un grande spoiler dato che io sto solo giostrando gli eventi. Lo sappiamo dal videogioco, il Cosmog che Lylia chiama Nebulino è speciale. Se non speciale comunque diverso. Non so se sono io che non ci ho fatto molto caso o se effettivamente non l'hanno spiegato bene, ma... mi sono sempre chiesta perché proprio quel Cosmog. Certo, quando ho scoperto che Cosmog è un Pokémon più comune di quello che sembra. Nel videogioco forse non sarà così, ma il Nebulino di questa fanfiction ha di sicuro qualcosa di speciale rispetto agli altri. Qualcosa che lo distingue e quel qualcosa... è di avere un DNA instabile. Di essere in grado di sentire i sentimenti e di riconoscerne l'intensità. Di trasformarsi per aiutare gli altri. Ecco perché Ash ha potuto aiutare Lucinda nel capitolo speciale di Necrozma.

Anche questo rappresenta una grande metafora e credo che voi siate sensibili come me, quindi avete capito. Se devo essere sincera tutto ciò mi rende contenta, ma anche un po' triste...

Comunque alla prossima, speriamo il prima possibile! Ciao! :)

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Capitolo 50
*** Prato di Poni ***


Prato di Poni


– Cosa fai, Lucinda? - le chiese Ash avvicinandosi.

Aveva deciso di interrompere l'allenamento dopo aver visto l'amica appostata vicino al torrente. Aveva lo smartphone in orizzontale e lo stava guardando concentrata.

– Voglio fotografare quell'Oricorio. - disse senza distogliere lo sguardo.

– Un Oricorio che vola? Davvero?? Dove? - chiese lui, sorpreso, cercando il punto preciso dove guardare.

– Ce l'ho fatta! - esclamò la coordinatrice entusiasta guardando la foto.

– Davvero? Io non l'ho visto. - disse l'allenatore guardandola confuso.

– Ora la condivido con il Pokévisore, voglio vedere cosa dicono. Secondo me è venuta molto bene. - disse digitando.

Il cellulare di Ash nella tasca suonò e lui lo prese. Non era tanto sorpreso, anzi sapeva che era la notifica della foto pubblicata da Lucinda.

– Hai ragione, è una foto molto bella! - commentò guardandola. - Ehi, certo che sa come attirare l'attenzione su di sé. - aggiunse ridacchiando senza distogliere lo sguardo.

– Hai scaricato PokéStargram? - domandò la ragazza sorpresa.

– Sì. - rispose il ragazzo guardandola e sorridendo. - Ho letto che molti allenatori su Pokébook l'hanno scaricata. Così ho pensato di scaricarla anch'io. -

– Ash, sei troppo influenzabile. - disse l'amica con gli occhi un po' sbarrati.

– Oh, Nosepass stai ancora dormendo! -

I due sentirono la voce e si girarono contemporaneamente confusi. Era stata una ragazza a parlare. Riuscirono a individuarla subito. Doveva avere la loro età o essere un po' più piccola. Stava guardando in difficoltà e con le mani sui fianchi quello che doveva essere il suo Pokémon.

Gli amici si guardarono, poi decisero di avvicinarsi.

– Ciao, tutto bene? - le chiese Lucinda fermandosi.

Anche Ash si fermò accanto a lei, ma non disse niente.

La ragazza era castana con gli occhi scuri. Indossava una tuta azzurra e portava una visiera per ripararsi dal sole.

– Ciao, voi chi siete? -

– Ash e Lucinda. - rispose l'allenatore.

– Stiamo facendo il Giro delle Isole... beh, in realtà l'abbiamo finito da poco. - disse la coordinatrice sorridendo con mortificazione a fine frase.

– Strano dirlo. - commentò l'amico sorpreso.

– Vero? - disse Lucinda guardandolo e sorridendo.

Sorrise anche lui, poi entrambi tornarono a guardare l'allenatrice di fronte a loro.

– Beh, ora come ora siamo dei semplici turisti. - disse Ash.

– Capisco... - mormorò la castana tornando a guardare il suo Pokémon rammaricata. - Non riesco a svegliare Nosepass, è la quarta volta oggi che si addormenta... -

– Forse è molto stanco. - ipotizzò l'allenatore.

– Avete fatto un allenamento particolarmente intenso di recente? - chiese, invece, la coordinatrice.

– Comunque io mi chiamo Clarissa. - disse l'allenatrice tornando a guardarli sorridendo. - Avete detto Ash e Lucinda? Perdonami Lucinda, forse mi sbaglio ma sei tu @lucindaepiplup su PokéStargram?? -

– Sì, sono io. -

– Davvero??! - esclamò Clarissa mettendo su gli occhi scintillanti.

Sia Ash che Lucinda si fecero sorpresi... la coordinatrice era anche un po' spaventata a dirla tutta.

– Mi ha parlato di te mia cugina, i tuoi post sono stupendi! -

– Beh, grazie. - disse sorridendo un po' a disagio.

– Prego! Anch'io voglio diventare una coordinatrice come te!! Voglio viaggiare e partecipare alle Gare Pokémon! Beh, ma ad Alola non ci sono... per questo pensavo di andare a Hoenn o a Sinnoh... o magari a Kanto!! -

I due sorrisero entrambi un po' a disagio. A vederla non sembrava, ma era davvero vivace.

– Faresti una lotta Pokémon con me?? - domandò giungendo le mani. - Una lotta in stile gara? -

– Vuoi lottare? Va bene, nessun problema. - disse l'altra ancora un po' perplessa.

– Perfetto! - esclamò Clarissa con gli occhi ancora scintillanti. - Nosepass, hai sentito?? Svegliati subito!! - esclamò voltandosi verso il suo Pokémon.

I due la guardarono di nuovo sorridendo un po' mortificati.

♥♥♥

– Ok, sarà una lotta uno contro uno. Va bene, Lucinda? - disse la castana di fronte a lei sul campo di battaglia.

– Va bene. - disse Lucinda decisa. - Cleffa, scelgo te! -

– Ma è la scelta migliore? - si chiese Ash perplesso.

Neanche il tempo di atterrare che venne circondato da un bagliore familiare.

– Si sta evolvendo! - esclamò la coordinatrice entusiasta.

– Così? All'improvviso?? - commentò l'amico. - Beh, in effetti è da un po' che mi chiedevo quando sarebbe successo. -

Il bagliore scomparve e al posto di Cleffa, ora, vi era Clefairy.

– Stupendo! L'evoluzione di uno dei Pokémon di Lucinda!! - commentò Clarissa con gli occhi scintillanti. - Va bene Nosepass, usa Cadutamassi!

– Clefairy, schiva e usa Cosmoforza! -

Entrambi i Pokémon schivarono la mossa dell'avversario e si ritrovarono alla pari.

– Nosepass, usa Sassata! -

– Clefairy, usa Incantavoce! -

La mossa di Clefairy ebbe più effetto, non colpì l'avversario ma spazzò via le rocce.

– Usa Scintilla! -

– Salta e usa Canto! -

Clefairy saltò e usò Canto, così Scintilla di Nosepass non lo raggiunse... e cadde addormentato.

– NO! Nosepass! -

– Usa Forza Lunare! -

La mossa colpì in pieno Nosepass che tuttavia continuò a dormire.

– Usa Meteorpugno con Avvitamento! -

Nosepass a quel punto cadde a terra KO e Clarissa accorse in suo soccorso.

– Nosepass, stai bene!? -

– Non ho esagerato, vero? - si chiese Lucinda un po' preoccupata.

La ragazza dai capelli castani si voltò a guardarla con aria un po' mortificata.

– Grazie di aver accettato di lottare con noi Lucinda, però siamo ancora molto indietro... ne abbiamo di strada da fare. -

– È vero, ma Nosepass mi sembra portato. - disse la coordinatrice avvicinandosi. - Siete una squadra molto affiatata, vero? -

Clarissa si voltò verso il suo Pokémon che intanto aveva ripreso conoscenza. Sorrise e cominciò ad accarezzarlo.

– Sì, pensa che una volta mi ha letteralmente salvato la vita. -

Flashback:

Pioveva e c'era un forte vento.

Nosepass aveva preso in braccio Clarissa e stava correndo verso il Centro Pokémon. Era caduta e aveva perso conoscenza. Era molto preoccupato, la padroncina aveva sbattuto la testa.

– Nosepass...? - disse confusa aprendo un po' gli occhi.

Fine flashback

– Fortunatamente era meno grave di quello che sembrava. - disse continuando ad accarezzare il Pokémon. - E mi sono ripresa subito. - aggiunse voltandosi a guardarla.

– Però... - si lasciò scappare Lucinda sorpresa.

Intanto Ash si era avvicinato e si era fermato vicino all'amica.

– Che cos'è "Avvitamento"? - domandò la castana.

– È una strategia che ho adottato durante il mio viaggio di formazione a Sinnoh. - rispose la coordinatrice. - L'ho riadattata per diversi miei Pokémon anche qua ad Alola. -

– Stupendo... - mormorò Clarissa con gli occhi brillanti.

– Lucinda, perché non le fai vedere alcune delle tue mosse di gara? - disse Ash guardandola. - Potrebbe essere un buono spunto per lei e Nosepass. -

Lucinda lo aveva guardato perplessa, poi si era girata per tornare a guardare l'allenatrice.

– Ti va di vederci all'opera? -

– Certo! - esclamò l'altra giungendo le mani con gli occhi scintillanti.

♥♥♥

– Ok, Piplup salta sulla testa di Sylveon e usa Mulinello! -

Piplup fece come richiesto e a quel punto la padroncina lasciò una Pokéball.

– Gorebyss, tocca a te! Usa Vortice Abissale! -

Gorebyss saltò nel Mulinello e utilizzò la mossa, poi Lucinda lo ritirò subito nella Pokéball.

– Sylveon, usa Comete con Doppio Avvitamento! -

Sylveon iniziò a girare su se stesso e contemporaneamente in tondo per la zona. Naturalmente utilizzò l'attacco e... Mulinello venne colpito da Comete. L'effetto che si era creato era molto scintillante. Sembrava che gli schizzi d'acqua fossero in realtà residui di polvere di stelle... merito dei due attacchi che avevano colliso e si erano mescolati.

Clarissa aveva congiunto le mani entusiasta.

– È un effetto fantastico! - esclamò con gli occhi scintillanti.

– Grazie. - disse lei avvicinandosi e sorridendo a occhi chiusi. - Ora vuoi provare tu? -

– Io? -

– Sì, è solo con la pratica che si riesce a migliorare. - disse fermandosi e riaprendo gli occhi.

– Beh... - disse l'altra per poi guardare Nosepass in difficoltà. - Però Nosepass non può usare quelle mosse, dovrei pensare prima a una strategia. -

Lucinda tornò a sorridere a occhi chiusi mettendo le mani sui fianchi.

– Esatto e l'unico modo che hai per riuscirci è provare! Non temere di far brutta figura. -

– No! Assolutamente! -

♥♥♥

– Ok, Nosepass usa Frana! -

Nosepass utilizzò la mossa richiesta.

– Usa Scintilla e poi usa Tuononda! -

– Ma questi sono solo attacchi uno dopo l'altro. - commentò Lucinda sorridendo a occhi chiusi.

Era mortificata e aveva un gocciolone dietro la testa, però...

– Ehi, aspetta un attimo! - esclamò sgranando gli occhi sorpresa. - Clarissa, dì a Nosepass di usare Frana e poi Scintilla con Avvitamento! -

– Ok, Nosepass usa Frana e poi Scintilla con Avvitamento! -

Scintilla passò intorno ai massi e si creò un effetto niente male. Le scintille facevano illuminare i massi.

– Sylveon, usa Comete! -

I massi frantumarono le comete e l'effetto scintillante che si creò risultò essere molto suggestivo.

L'allenatrice castana congiunse le mani con gli occhi scintillanti.

– Stupendo! -

– Questa ad esempio sarebbe stata una buona mossa di gara. - disse la coordinatrice andando verso di lei.

– Ti ringrazio tantissimo Lucinda, mi sarà di sicuro utile. -

– Figurati, è stato un piacere. -

Anche Ash si avvicinò a loro e si fermò vicino a Lucinda.

– Voi ora dove siete diretti? - domandò loro Clarissa.

– Al Tempio del Passaggio. - rispose la coordinatrice.

– Abbiamo concluso il Giro delle Isole. - disse l'allenatore. - Quindi possiamo prendercela comoda. -

– Ah ho capito, anch'io ci sono stata! Ma non ho visto il Pokémon Tapu dell'isola... c'era da aspettarselo, immagino che non sia così semplice. -

I due amici, allora, si guardarono e sorrisero a occhi chiusi.

♥♥♥

Il Team Rocket si trovava alla Aether Paradise. Indossavano tutti e tre le uniformi. Erano lì perché avevano ricevuto precisi ordini. Si avvicinava sempre di più l'ultima fase del piano. Non sapevamo esattamente in cosa consistesse, sapevano solo che per una volta avrebbero dovuto fare tutto il possibile per non fallire.

– Non vi sembra di essere fuori posto? - disse Meowth annoiato con gli occhi sbarrati.

– Già, non ne posso più... - disse Jessie con espressione molto simile.

– Non riesco a capire perché il capo abbia stretto un'alleanza con la Aether Paradise. - disse James.

– C'entra la questione dell'Ultramondo e degli Ultravarchi. - commentò l'amica guardandolo.

– Sicuramente. - disse il Pokémon incrociando le zampe e chiudendo gli occhi.

In quel momento squillò il cellulare e Jessie lo prese dalla tasca.

– È il capo. - disse con tono neutro guardando il display.

– Avanti, rispondi. - disse Meowth guardandola.

Jessie guardò entrambi e lanciò il dispositivo.

– Rispondi tu! -

– Sei matta? Rispondi tu! - esclamò il Pokémon lanciandolo di nuovo.

Fu James a prenderlo e a premere il tasto di risposta.

– Buongiorno, capo... - disse sorridendo a disagio a occhi chiusi.

– Ho una missione per voi. -

Gli altri due, allora, si avvicinarono per vedere meglio. Tutti loro erano confusi. Il loro capo non aveva esitato ed era andato dritto al punto... avevano sempre di più l'impressione che la missione fosse entrata nel vivo.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Quanto mistero, eh? L'alleanza tra il Team Rocket e la Aether Paradise... non so se qualcuno di voi ha già una teoria (quello che ha detto Jessie sull'Ultramondo è vero in parte).

Spero che vi piaccia il capitolo. Per scriverlo mi sono ispirata un po' all'allenatrice e al suo Nosepass che sono al Prato di Poni nel videogioco. In realtà in molti capitoli ho fatto più o meno così (ad esempio in quello delle sorelle con gli Shellos, mi era venuto in mente di scrivere un capitolo così perché al Villaggio del Mare un personaggio parla di Shellos Est e Shellos Ovest).

Per quanto riguarda la parte dove Lucinda scatta foto con il Pokévisore, mi è venuta in mente perché recentemente ho scattato diverse foto nel gioco (mentre cercavo ispirazione per scrivere i capitoli... e ho anche battuto il mio record personale diverse volte!! Se solo riuscissi a fare le altre cose con lo stesso entusiasmo con cui gioco a Pokémon... le fanfiction fanno eccezione ovviamente).

Comunque... ok, ora vado. Non vedo l'ora di scrivere anche il prossimo. La missione è entrata nel vivo, quindi ora le cose si fanno davvero interessanti (pubblicare in realtà, in questi giorni l'ho scritto... avevo scritto questo angolo prima).

Comunque no spoiler for now.

Ciao, alla prossima!

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Capitolo 51
*** Tempio del Passaggio ***


Tempio del Passaggio


Ash e Lucinda stavano camminando lungo il sentiero della Scogliera di Poni. Avevano deciso di visitare il Tempio del Passaggio prima di andare via dall'isola. Ora che avevano finito le prove del Giro delle Isole, non rimaneva loro che visitare alcuni luoghi tipici di Alola.

Certo, erano curiosi... ma in verità entrambi stavano cercando di rimandare il più possibile il momento della ripartenza. Il momento di separarsi.

Momentaneamente, certo. Tuttavia non sapevano quando si sarebbero rivisti dopo. Lucinda doveva tornare alle sue Gare Pokémon, mentre Ash aveva la mezza idea di iscriversi per partecipare alla Lega di Alola.

– AAAH! Accidenti a questi geyser!! - esclamò qualcuno con rabbia.

I due si fermarono confusi. Non c'erano molte persone in quella zona. Eppure qualcuno alle loro spalle c'era, perché la voce proveniva da lì...

– Hai sentito? - chiese, retoricamente, l'allenatore senza guardarla.

– Non ti sembra familiare? - domandò l'amica a sua volta senza guardarlo.

Si voltarono praticamente contemporaneamente e infatti capirono subito.

Era Barry. E aveva l'aria piuttosto indispettita... stava guardando uno dei geyser della zona.

L'allenatore di Sinnoh si accorse di loro vedendoli con la coda dell'occhio e si voltò sorpreso.

– Ash, Lucinda! - esclamò entusiasta. - Non ci credo! Da quanto tempo!! - aggiunse per poi cominciare a correre verso di loro.

I due si guardarono confusi, poi tornarono a voltarsi verso di lui.

– Che ci fate qui?? - domandò mettendosi le mani sui fianchi. - Dovrei multarvi per non avermi detto che anche voi eravate qui, sapete? - aggiunse sempre con aria allegra.

Ash e Lucinda si guardarono sorridendo un po' a disagio. Ora sì che lo riconoscevano... anche se sembrava leggermente diverso da quando lo avevano visto l'ultima volta a Sinnoh.

– Cosa ci fai tu, piuttosto. - disse l'allenatore di Kanto ancora perplesso.

– Partecipi anche tu al Giro delle Isole? - chiese invece la coordinatrice.

– Partecipate al Giro delle Isole?? - domandò l'altro sorpreso. - Di coppia?? -

Lucinda rise a occhi chiusi con una certa mortificazione, mentre Ash prese parola.

– Sì, ma abbiamo completato tutte le prove. -

– Anche quella di Poni. -

– Già, prima di ripartire volevamo visitare anche il Tempio del Passaggio. - disse Ash.

– Capisco, allora vi accompagno io. - disse Barry.

– Non ci hai detto perché sei qui. - disse Lucinda perplessa.

Il ragazzo dai capelli biondi chiuse gli occhi e sorrise un po' mortificato portandosi una mano sul retro della testa.

– È un po' complicato da spiegare. - disse per poi riaprire gli occhi e lasciare il braccio ricadere lungo il fianco. - Conoscete il Team Skull? -

I due non dissero niente, ma si guardarono.

– Ne avete sentito parlare... - osservò attirando di nuovo il loro sguardo. - Sembra che il Team Skull sia alleato della Aether Paradise, un'organizzazione che punta a studiare l'Ultramondo e le Ultracreature. -

– Barry, noi lo sappiamo. - disse l'allenatore dai capelli scuri. - Abbiamo incontrato il Team Skull e abbiamo seguito la storia di Necrozma nell'Ultramondo... Lucinda è stata anche catturata. -

– Più che catturata il portale mi ha risucchiata. - precisò l'amica.

– Però... - mormorò l'allenatore dai capelli biondi. - Certo che voi, ragazzi, siete sempre in prima linea quando si tratta di queste cose. - aggiunse sorpreso dalle sue stesse parole.

– Già, come darti torto... - commentò la ragazza sorridendo a occhi chiusi con mortificazione.

– Sappiamo che anche la polizia internazionale è ad Alola. - disse Ash.

– Siamo stati anche alla Aether Paradise. - gli fece eco Lucinda.

– Ehi, un attimo! - esclamò Barry confuso. - Com'è che voi siete tanto coinvolti?? Immagino che a questo punto le mie spiegazioni non vi servano. -

– Ma cosa c'entra tutto questo con te? - domandò l'allenatore moro.

– Sì, che cosa ci fai tu qui? - chiese la coordinatrice.

– Faccio parte delle Unità speciali di Pasio. -

– Unità speciali? - si lasciò scappare Ash confuso.

– Dove si trova Pasio? - domandò Lucinda.

– È un'isola artificiale. - rispose Barry. - Dopo aver viaggiato a Sinnoh, Unima e Kalos ho sentito parlare delle Unità di Pasio, così sono andato e ho chiesto di unirmi a loro. -

– Sei stato a Unima e Kalos?? - disse l'amico sgranando gli occhi.

– Bello, ma come mai la vostra squadra è ad Alola? Siete una squadra di soccorso e difesa, giusto?? -

– Esatto Lucinda, non tutta la mia squadra è ad Alola. Ma siamo distribuiti in tutte le isole. Alcuni di noi sono già riusciti ad entrare alla Aether Paradise. -

– Quindi la vostra missione...? - cominciò a dire la ragazza.

– Ha a che fare con la Aether Paradise, il Team Skull e l'Ultrapattuglia. - spiegò il biondo. - Anche se dell'Ultrapattuglia si occupa già la polizia internazionale... - aggiunse distogliendo lo sguardo e toccandosi la testa. - È troppo per noi, ci sono molte questioni legate al caso che non sappiamo. - disse tornando a guardarli.

– Da quanto abbiamo capito l'Ultrapattuglia si fida della Aether Paradise, ma non sono stati onesti con loro. - disse Ash.

– Già. - disse Lucinda facendo cenno di sì con la testa.

– Certo che sapete proprio tutto di questa storia. - commentò Barry con un gocciolone dietro la testa.

– Una cosa che invece non ho capito bene. - disse la coordinatrice guardandolo. - Anche il Team Rocket c'entra con questa storia? -

– Il Team Rocket?? - chiese Ash guardando lei.

– Sì, ricordi? - disse l'amica guardandolo. - Ti avevo detto che mi sembrava di aver visto il Team Rocket nella residenza della Aether Paradise. -

– Ah, già. -

– Uhm... - pensò l'allenatore di Sinnoh portandosi una mano sulla testa. - Questo non lo so, mi spiace... però adesso andiamo, vi faccio strada io. -

I due lo guardarono sorpresi.

– Davvero? - chiese Lucinda.

– Certo, i Tapu sono un po' suscettibili in questo periodo... credo avvertano che ci sia una minaccia in agguato. -

Ash e Lucinda si guardarono confusi, poi tornarono a guardare Barry.

♥♥♥

– Siete fortunati che ci sia io in questa area. - disse Barry facendo strada ai due. - I miei amici vi avrebbero fatti evacuare, non è molto sicuro. Come vi ho già detto i Tapu sono fuori controllo in questi giorni. -

Ash e Lucinda, continuando a camminare, si guardarono confusi per poi tornare a guardare davanti a loro.

– In che senso sono fuori controllo? - domandò la coordinatrice.

– Attaccano e distruggono tutto, sono fuori controllo in tutti i sensi... cioè, hanno proprio perso il senso della realtà. - rispose l'allenatore dai capelli biondi.

I due tornarono a guardarsi preoccupati, poi tornarono a guardare lui davanti a loro.

– Vuoi dire che attaccano e distruggono senza rendersi conto dei danni che stanno causando? - chiese l'allenatore di Kanto.

– Esatto, proprio così. - confermò Barry. - Io sono stato assegnato al Tempio del Passaggio per controllare la situazione, ma se le cose si metteranno male dovrò allertare gli altri. -

L'allenatore di Sinnoh continuò a camminare con passo sicuro. Non lo lasciava trasparire, ma era piuttosto preoccupato. Era una situazione davvero preoccupante e non sapeva ancora se aveva un collegamento con il nuovo mondo che a suo tempo aveva provato a creare Cyrus. All'epoca non aveva seguito la faccenda in prima linea, inoltre riconosceva che a quel tempo era più impulsivo e immaturo. Al contrario di Ash, Lucinda e Brock che invece avevano partecipato in prima persona agli avvenimenti. Era grazie a loro se aveva intuito quel collegamento con quello che stava succedendo ora ad Alola.

– Accidenti, qua è tutto distrutto. -

Sentendo quella voce Lucinda si fermò stupita e Ash si fermò a sua volta confuso. Anche Barry si era fermato sorpreso, ma anche un po' allarmato a dirla tutta.

– Io conosco questa voce. - disse la coordinatrice.

L'amico accanto a lei la guardò solo in confusione.

– Ma come?? C'è una persona?? Nessuno può stare qui, è pericoloso! -

La ragazza prese a correre e l'allenatore di Kanto, invece, andò di fianco all'amico.

– Mi sa, Barry, che dovevate mettere dei cartelli. -

– Non fare lo spiritoso! - esclamò irritato guardandolo. - Però hai ragione... - aggiunse guardando un punto impreciso in alto e portandosi una mano vicino al mento. - Sarebbe complicato multare tutti, meglio mettere un cartello. -

Ash sorrise a occhi chiusi a disagio.

– Credo che comunque multarli non servirebbe a niente. - disse con un gocciolone dietro la testa.

♥♥♥

Intanto Lucinda era andata più avanti e aveva trovato l'ingresso del tempio. Aveva visto una figura familiare di spalle, così aveva sorriso fermandosi.

– Leona! Allora avevo ragione!! -

L'altra ragazza si voltò stupita, poi sorrise a sua volta.

– Lucinda! -

La coordinatrice iniziò a camminare verso di lei senza smettere di sorridere.

– Sono così contenta che tu sia qui!! - esclamò Lucinda prendendole le mani. - Come stai?? È da un po' che non ci vediamo! Cosa ci fai ad Alola!? -

– Quante domande, Lucinda. - disse Leona sorridendo a occhi chiusi mortificata. - Ti rispondo per gradi, ok? - aggiunse riaprendo gli occhi.

Nel frattempo anche Ash e Barry erano arrivati in quel punto.

– Leona! - esclamò l'allenatore di Kanto fermandosi.

– Ciao Ash, sei qui insieme a Lucinda vedo. - disse lei sorridendo cordiale. - Lui chi è? - chiese spostando lo sguardo su Barry.

– Sono quello che ti multerà, non hai visto il cartello?! -

– Eh? - si lasciò scappare l'amica d'infanzia di Lucinda quasi impercettibilmente.

– Non c'era nessun cartello... - commentò Ash stranito guardandolo.

– Barry, Leona è mia amica! Non farebbe mai nulla di sbagliato consapevolmente!! Garantisco io! - esclamò la coordinatrice un po' arrabbiata.

– Lucinda, le raccomandazioni non servono a niente. - disse l'allenatore di Sinnoh mettendo le mani sui fianchi. - Anche se è tua amica non è giustificata. -

– Senti un po'. - disse Leona irritata mettendo a sua volta le mani sui fianchi. - Chi sei tu per multarmi?? Un vigile!? -

– Ma no Leona, Barry scherza. - disse l'amica sorridendo a disagio a occhi chiusi.

– Anche se nessuno capisce davvero il suo umorismo... - commentò Ash sempre più stranito.

– Non sto affatto scherzando. - disse Barry non mutando di molto l'espressione e restando con le mani sui fianchi. - Non puoi stare qui, nessuno può stare qui. I quattro Tapu dei tempi sono fuori controllo. Mi è stato dato l'ordine di controllare quest'area. -

– Ecco perché qui è tutto distrutto... -

– Ora capisci? I Tapu sono fuori controllo da quando la Aether Paradise ha cominciato a fare sul serio. Non sappiamo ancora quale sia di preciso il loro piano, ma comunque... -

– Certo che Barry è irriconoscibile quando dà spiegazioni. - disse Lucinda all'amico isolando la voce con la mano.

In quel momento il cellulare dalla tasca di Barry suonò e lui lo prese.

– Barry, com'è la situazione? -

Era stata Rina ad aver parlato. Appena l'allenatore biondo aveva premuto il tasto di risposta, era apparsa una videochiamata a quattro. Le altre due erano Misty e Ornella.

I tre amici si erano avvicinati.

– Ornella!? Da quanto tempo! E c'è anche Misty!! Ciao!! - esclamò Ash sorridendo a occhi chiusi.

– Ash!? - si lasciò scappare Ornella.

– Ash, Lucinda? Voi che ci fate lì?? - domandò Misty confusa e un po' allarmata.

– Ciao, Misty. - la salutò Lucinda sorridendo.

– Ciao, Lucinda. - disse la capopalestra di Celestopoli per poi guardare Barry. - Barry, ma non sei al Tempio del Passaggio?? - aggiunse un po' irritata.

– Beh, sì... - rispose lui sorridendo a occhi chiusi e portandosi una mano alla testa.

– Lo sai che non dovevi portare nessuno con te. - disse ancora lei sempre irritata.

– Sei sempre il solito! - esclamò Rina arrabbiata. - Non ascolti e fai sempre quello che ti pare!! -

L'allenatore di Sinnoh preferì non dire nulla. Sorrise solo mortificato a occhi chiusi. Lo sapeva di essere in torto marcio.

– Andiamo Rina, non ti sembra di esagerare adesso? - le chiese un po' sorpresa Ornella.

Proprio in quel momento si sentì un forte rumore. Istintivamente tutti i presenti guardarono la porta del tempio. Si stava sgretolando come se fosse un castello di carta.

– Che succede?? - chiese Misty allarmata.

Barry tornò a guardare lo schermo deciso.

– Devo andare, per qualunque cosa vi chiamo! -

Detto ciò chiuse la chiamata e mise via lo smartphone rotom tornando a guardare la porta.

– Entriamo?! - esclamarono praticamente in coro i tre.

– Voi no, dovete tornare all'uscita. -

– Ma... - cercò di dire Ash.

– Ho fatto male a portarvi con me, qua la situazione può diventare davvero seria. -

L'allenatore di Kanto era perplesso, ma la coordinatrice sorrise vedendo quanto era determinato l'amico.

– Va bene Barry, torniamo indietro. -

– Davvero?? - si lasciò scappare l'amico accanto a lei guardandola.

Tuttavia l'amica continuò a guardare Barry.

– Ma promettimi che farai il possibile per proteggere questo posto. -

– Promesso... anche se non posso garantire niente. -

A fine frase aveva fatto un'espressione un po' perplessa e si era portato una mano alla testa. Non era sicuro di poter combattere Tapu Fini e di averla vinta. Quello a cui lui e gli altri puntavano era contenere i danni... ovvero fare in modo che i Tapu non si allontanassero dai loro tempi.

– Ma non è un controsenso? - chiese l'allenatore di Kanto confuso.

– Forza Ash, Lucinda! - esclamò Leona già parecchio lontana sventolando un braccio.

L'amica d'infanzia andò senza dire niente, ma l'allenatore esitò un po' perplesso.

"E lei quando è andata così lontana?"

♥♥♥

Ash e Lucinda erano di fronte a Leona. Erano tornati alla scogliera e sembrava essere tutto così normale...

– Cavoli, vorrei proprio sapere che cosa succede... - commentò l'allenatore.

– Il vostro amico fa parte di una squadra speciale o qualcosa del genere? - chiese l'amica di Lucinda.

– Delle Unità speciali di Pasio. - disse la coordinatrice.

– Ah, ne ho sentito parlare. - disse Leona portandosi una mano vicino al mento. - Non pensavo che fossero così giovani. -

– Dici davvero?? Dove l'hai sentito?? - chiese Lucinda sorpresa.

– Ho letto qualcosa online, non mi ricordo quando. - rispose l'altra lasciando ricadere il braccio.

– Spero che tu non ti sia spaventata troppo. - disse Ash mortificato.

– Già, ultimamente ad Alola succedono delle cose inimmaginabili... sempre quando viaggiamo noi in una nuova regione, sembra che le attraiamo. - disse Lucinda con espressione molto simile.

– Ma va! - esclamò Leona chiudendo gli occhi e muovendo la mano su e giù. - Sono una ragazza forte e coraggiosa, comunque. -

♥♥♥

Il Team Rocket era ancora alla Aether Paradise. Precisamente in uno dei laboratori.

Il compito che aveva dato loro Giovanni era quello di trovare informazioni delle ricerche effettuate sulle Ultracreature. Aveva dato preciso ordine di controllare nelle cartelle cartacee dei laboratori.

– Dite che è questo il file che cerca Giovanni? - disse Jessie guardando i fogli della cartella lasciata sul tavolo.

– Non lo so, mi chiedo come facciamo noi a saperlo. - disse Meowth incrociando le zampe in difficoltà.

– Ci saranno più di mille cartelle solo in questo laboratorio. - disse James con le mani dietro la testa. - Io dico di mandarglielo e vedere cosa dice, magari è proprio quello che cerca. - aggiunse lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi.

– Ok, prendiamo questo allora. - disse le ragazza prendendo la cartelletta.

Erano pronti ad andarsene, quando un impiegato della Aether Paradise aprì la porta.

– E voi che ci fate qui? - chiese sulla porta.

I tre iniziarono a tremare e non riuscirono a dire niente dall'agitazione. Prontamente Jessie era riuscita a nascondere la cartelletta dietro la schiena.

– Non è permesso stare qui. - disse dopo aver tirato un sospiro esasperato abbassando lo sguardo. - Filate via. -

– SUBITO! - esclamò Jessie correndo via.

– SUBITISSIMO! - le fece eco Meowth correndo a sua volta.

– Non stavamo facendo niente! - esclamò James... correndo a sua volta ovviamente.

Per fortuna le parole del ragazzo erano state camuffate da quelle degli altri due.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Ok, ce l'abbiamo fatta. Il prossimo è il terzo capitolo speciale e sarà una bomba (in senso positivo ovviamente) <3

Non so quanto sia lungo, però credo tanto (non finivo mai di scriverlo ^^"). Spero che vi piacerà almeno la metà di quanto è piaciuto a me scriverlo.

Una volta li chiamavano capitoli di passaggio i capitoli come questo (tra l'altro questo è il capitolo del Tempio del PASSAGGIO... vi giuro che ci ho pensato adesso... almeno a livello conscio). Comunque chissà quanti capitoli di passaggio ci sono su "Pokémon: Alba&Tramonto". Ora che ho scritto un bel po' di capitoli un po' ci penso.

Comunque dai, alla prossima, ho già scritto abbastanza. A presto! :)

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Capitolo 52
*** Solgaleo, Lunala e i protettori di Alola ***


Solgaleo, Lunala e i protettori di Alola


Ash e Lucinda avevano visitato il Prato di Akala. Dopo aver lasciato Poni avevano deciso di tornare ad Akala. Su quell'isola avrebbero voluto visitare anche il Tempio del Raccolto, ma non potevano. Barry era stato chiaro. Nessuno poteva accedere a quelle aree. I Tapu erano fuori controllo e probabilmente avevano mezzo distrutto quelle zone. Ancora non potevano sapere quanto la situazione si sarebbe aggravata...

Stavano camminando tranquillamente, quando videro Hau in lontananza. Si fermarono a guardarlo. Sembrava agitato.

– Hau? - si lasciò scappare l'allenatore di Kanto.

– Va tutto bene, Hau? - gli fece eco la coordinatrice.

– Ash, Lucinda! - esclamò lui fermandosi e accorgendosi di loro sorpreso. - L'ho appena saputo, Lylia è stata rapita!! -

– COSA!? - esclamarono, contemporaneamente, allarmati.

♥♥♥

Si erano seduti con il Professor. Kukui su delle poltroncine. Era la sede del suo laboratorio ad Akala appena aperta.

– È stato sicuramente il Team Skull. - spiegò il professore guardando davanti a sé. - Purtroppo temevo una mossa del genere, non avrei mai dovuto lasciarla sola. -

– Sappiamo tutto, professore! - esclamò Ash guardandolo con convinzione.

– Beh, non proprio tutto. - disse Lucinda guardando l'amico perplessa. - Il Team Skull l'ha rapita per via di Nebulino, vero? Perché è con lei? Ha a che fare con la sua fuga da casa?? - aggiunse tornando a guardare il professore.

– Che cosa, come fate a sapere queste cose? Io non ne sapevo nulla! - esclamò Hau guardando loro.

Era agitato. Lylia era una buona amica e le voleva molto bene. Probabilmente non se ne accorgeva, ma i suoi sentimenti per Lylia erano simili a quelli di Ash per Lucinda all'inizio del loro viaggio. Lo avrebbe imparato con il tempo.

– Sapete che Lylia è scappata di casa? - domandò sorpreso il Professor. Kukui guardando Ash e Lucinda.

– Sì. - confermò l'allenatore.

– Lylia ce l'ha detto tempo fa. - gli fece eco la coordinatrice.

– A Poni abbiamo incontrato il Team Skull, poi Hapi, la Kahuna dell'isola, ci ha fatto vedere un libro... e il Pokémon raffigurato era uguale a Nebulino. -

– Perché Lylia ha con sé Nebulino? C'entra qualcosa con la sua fuga, vero? -

Il professore colpito, ma allo stesso tempo confuso e rammaricato abbassò lo sguardo.

– Sì... in breve Lylia è la figlia di Samina, la direttrice della Aether Paradise. -

– Cosa!? - si lasciarono sfuggire entrambi.

L'uomo non tornò a guardarli. Si sentiva terribilmente in colpa e non se la sentiva.

I due si guardarono confusi.

– Questo spiega molte cose in effetti. - disse il ragazzo tornando a voltarsi.

– Spiega tutto in realtà. - disse la ragazza voltandosi a sua volta. - Lylia è scappata di casa per proteggere Nebulino... quindi la Aether Paradise... -

– C'entra l'Ultramondo, non è così?? - chiese, retoricamente, Ash guardandola convinto.

Il professore tornò ad alzare lo sguardo confuso.

– Quanto sapete dell'Ultramondo? -

– Abbastanza. - disse l'allenatore. - Lucinda è stata rapita da Necrozma. -

– Non direi che mi ha proprio rapita. - disse lei guardandolo un po' perplessa.

- Dev'essere perché siete allenatori giovani e pieni di sogni. - ipotizzò il Professor. Kukui. - Il portale deve averti percepita come fonte di energia e calore. -

– Beh, in effetti mi chiamo Hikari (Lucinda si chiama Luce in giappone). - commentò lei ridacchiando mortificata a occhi chiusi.

– Era il periodo in cui Necrozma aveva lasciato al buio l'intera città di Ultramegalopoli... c'era da aspettarselo che si sarebbero verificate delle anomalie spazio-temporali. -

– Perché siamo sempre coinvolti in certe cose? - domandò Lucinda più a se stessa il realtà.

Aveva chiuso gli occhi con aria rassegnata. Anche sforzarsi di sorridere non serviva a migliorare il suo stato d'animo.

– Lo sappiamo, sappiamo anche che la polizia internazionale e l'Ultrapattuglia stanno indagando. - disse Ash continuando a guardare l'uomo. - Quello che non capisco è qual è l'obiettivo di tutto ciò? -

– PROFESSORE! - esclamò Luna arrivando di corsa.

Ash e Lucinda si alzarono sorpresi e anche Hau e il professore fecero lo stesso.

– Luna? - si lasciò scappare Ash.

L'allenatrice continuò a guardare il professore.

– Come il Team Skull ha rapito Lylia, PERCHÉ?! -

Lui distolse lo sguardo non avendo il coraggio di guardarla negli occhi.

– Mi dispiace, è colpa mia... dovevo stare più attento. -

– Professore, non faccia così. - mormorò Lucinda preoccupata con una mano stretta sul cuore.

– Professore, non si preoccupi. - disse Ash stringendo un pugno. - La ritroveremo noi. -

Era molto convinto e soprattutto arrabbiato... la sua determinazione attirò l'attenzione di tutti.

– No, è troppo pericoloso. - disse l'uomo guardandoli. - Voi dovete rimanere fuori da questa faccenda. -

– Ho preso parte a faccende più pericolose. - disse l'allenatore di Kanto senza abbandonare la sua determinazione.

– Inoltre ci sentiamo abbastanza coinvolti. - disse la coordinatrice con espressione un po' afflitta e con la mano sempre sul cuore. - A Sinnoh un certo Cyrus ha provato a creare un nuovo mondo. Alla fine ha fallito... o almeno questo è ciò che pensavamo... quando l'Ultrapattuglia ci ha parlato di un mondo parallelo che sarebbe uguale in tutto e per tutto al nostro, non potevamo crederci... -

– Quando ero a Kalos io ho paura di averlo attraversato. - raccontò l'amico. - Non è vero che è uguale in tutto e per tutto... è esattamente opposto. -

– Perciò... - mormorò il professore in modo quasi impercettibile. - Voi credete che i fatti di oggi siano ricollegabili a quelli di qualche anno fa? -

– Ash, Lucinda, ditemi. - disse Luna guardandoli. - Non sono troppe informazioni tutte insieme? Quante cose vi sono successe in questi anni? Dovrete raccontarmi tutto, sapete? -

– Hai ragione, Luna. - disse Lucinda sorridendo mortificata a occhi chiusi. - Ma non so che dirti, è così. -

– Comunque, professore. - disse l'allenatrice guardandolo. - Io mi associo ad Ash, vado a cercare Lylia! -

– Ehi, anch'io voglio venire con voi! - esclamò Hau iniziando a sentirsi un po' escluso.

– Vi ho detto che è troppo rischioso. -

– Sono riuscita a costringere Iridio a dirmi dove si trova, ha detto che è alla Aether Paradise. - disse Luna dimostrando di averlo ignorato. - Ci farà entrare lui, la salveremo! -

– Perché Iridio dovrebbe sapere dove si trova Lylia? - domandò Ash.

Anche Lucinda avrebbe voluto intervenire, ma cominciava ad essere troppo in balia degli eventi.

– Perché Iridio è il fratello. - rispose l'allenatrice tornando a guardarli. - Anche lui è scappato di casa per lo stesso motivo... Samina è pazza! -

– Cosa!? Iridio il fratello di Lylia?? - esclamò Ash sorpreso.

– Questo sì che è un colpo di scena. - commentò la sorella guardando in alto perplessa per poi tornare a guardarla. - In effetti come aspetto si somigliano. -

– Samina non è pazza. - disse l'allenatore di Alola facendola voltare. - Lylia ha detto che è così da quando ha scoperto le Ultracreature. -

– Sì! - esclamò lei guardandolo con severità. - E ti sembra normale che una considera più figli loro che i suoi figli!! -

– Comunque sia. - disse il professore attirando di nuovo tutti i loro sguardi. - Il vostro piano è troppo rischioso, non ve lo lascio fare. -

– Ma lei deve lasciarci andare! - esclamò Lucinda supplicante.

– Ci dia solo un giorno. - disse Ash convinto. - Se entro un giorno non avremo completato il piano di soccorso, lasceremo che siate voi adulti a occuparvene. -

Il Professor. Kukui sbuffò rassegnato chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo. Poi tornò a guardarli.

– E va bene, ma siate prudenti... almeno con voi ci sarà anche Iridio. Ha già tenuto testa alla Aether Paradise e il Team Skull lo teme... sembra che siano convinti che lui sia alleato della madre. -

– Grande! Partiamo subito! - esclamò Luna guardando gli amici contenta.

– Dove ci aspetta Iridio? - chiese Ash.

– Alla fondazione della Aether Paradise, seguitemi! - esclamò l'allenatrice già iniziando a correre.

Tutti la seguirono e il professore li guardò uscire con preoccupazione.

– Speriamo il bene... - mormorò quasi impercettibilmente.

♥♥♥

Ash, Lucinda, Luna e Hau erano arrivati alla fondazione della Aether Paradise con la nave. Al loro arrivo avevano trovato Iridio ad aspettarli e tutti e quattro si erano nascosti dietro una delle tante casse bianche.

Stavano guardando alcuni impiegati che camminavano nei paraggi. Aspettavano il momento buono per uscire allo scoperto e correre alla piattaforma dell'ascensore.

Iridio, Ash e Lucinda erano molto concentrati a studiare la situazione... Luna e Hau erano un po' più distratti. D'altronde avevano iniziato il loro viaggio di formazione solo da pochi mesi. Probabilmente non avevano capito del tutto la gravità della situazione.

– Dobbiamo andare a salvare Lylia! Non possiamo stare qui in eterno! Se non se ne vanno dobbiamo affrontarli!! - esclamò l'allenatrice guardando il ragazzo dai capelli biondi in prima linea.

– Fa silenzio, Luna! Ci farai scoprire!! - esclamò l'allenatore di Alola guardando l'amica.

– Non fatemi pentire di avervi portati con me. - disse Iridio voltandosi irritato. - Lylia è mia sorella, potevo benissimo cavarmela da solo. -

– E Lucinda è mia sorella. - disse Luna più seria attirando il suo sguardo. - So bene cosa significa avere una sorella... e poi Lylia è mia amica! -

– Va bene. - disse lui voltandosi. - Ma ora parla piano. -

Fortunatamente nessuno si era accorto minimamente di loro. Tutti gli impiegati sembravano ormai lontani, così lo sguardo dell'allenatore dagli occhi verdi si fece più deciso.

– Ora, andiamo. -

Lui e tutti gli altri uscirono allo scoperto, ma sfortunatamente uno degli impiegati li vide con la coda dell'occhio. Si voltò per poi iniziare a correre e un'altro se ne accorse iniziando a correre a sua volta.

I ragazzi erano corsi all'ascensore, ma presto si accorsero che due nemici li stavano raggiungendo.

– Voi andate, qui ci penso io! - esclamò Iridio guardando davanti a sé irritato, ma mantenendo il sangue freddo. - Tipo Zero, scelgo te! - aggiunse lanciando una PokéBall presa dalla tasca.

I tre salirono sull'ascensore per andare ai laboratori, ma lo guardarono con preoccupazione. In particolare Luna che si strinse anche una mano sul cuore. La sorella accorgendosene si preoccupò parecchio, ma non seppe proprio come consolarla.

– Tranquilla, Luna. - disse dopo un po' attirando il suo sguardo. - Andrà tutto bene. - aggiunse sorridendo a occhi chiusi.

Alla sorella costò fatica, ma riuscì a sorridere a sua volta facendo anche cenno di sì con la testa.

L'ascensore si fermò al piano dei laboratori e notarono subito che l'area era libera.

– Dove sono tutti? - commentò Ash guardandosi intorno.

– Beh, meglio così... ora andiamo! - esclamò Luna scendendo dalla piattaforma e correndo. - LYLIA!? -

– Luna! - esclamò Lucinda allarmata seguendola. - Fa silenzio! -

Anche Ash e Hau cominciarono presto a correre.

Passarono tutta l'area avvicinandosi alla porta del laboratorio che i due amici del Giro delle Isole avevano già visitato precedentemente. Speravano che prima o poi avrebbero sentito Lylia gridare... e infatti...

– ASH, LUCINDA! Siete voi!? -

Si fermarono tutti immediatamente e guardarono la porta.

– Sì! - esclamò Lucinda.

– Come ha fatto a capire che c'ero anch'io? Io non ho parlato... - commentò Ash confuso.

– CI SONO ANCH'IO, LYLIA! - gridò Luna mettendo le mani a megafono.

– Luna, fa silenzio! - la richiamo la sorella seria. - Devo dirtelo di nuovo? Questa non è una gita. -

La sorellina la guardò perplessa e forse un po' mortificata, ma in quel momento...

– LYLIA, SONO VENUTO ANCH'IO A SALVARTI! - gridò Hau mettendo le mani a megafono come poco fa aveva fatto l'amica.

Lucinda si voltò a guardarlo stranita con un enorme gocciolone dietro la testa. Non ci poteva credere... ma dopotutto aveva capito l'interesse di Hau per Lylia da quando l'aveva visto tanto preoccupato all'inizio di tutta quella storia.

– Ora ti liberiamo! - esclamò l'allenatore di Kanto. - Decidueye, scelgo te! - aggiunse lanciando la PokéBall.

– Sono qui! - esclamò Iridio correndo verso di loro. - Ho le chiavi! - aggiunse non fermandosi e correndo alla porta per aprirla.

Gli amici rimasero sorpresi, ma dopotutto Lylia era sua sorella. Anche se si sforzava di mostrarsi forte, ormai doveva sentirsi troppo coinvolto dalla situazione. Voleva solo che la sua sorellina fosse sana e salva al più presto.

Aprì la porta e la ragazza dagli occhi verdi non fece in tempo a uscire che Luna si precipitò ad abbracciarla.

– LYLIA! - esclamò stringendola forte con le lacrime agli occhi. - Stai bene! -

– Luna, meno male! - esclamò l'altra. - Avevo tanta paura! -

Quando le due si lasciarono Iridio fece un passo in avanti sorridendo.

– Sono contento di vedere che stai bene. -

– Grazie, Iridio. - disse lei sorridendo a occhi chiusi.

Anche gli altri sorrisero... tutti tranne Luna...

– VOSTRA MADRE È FUORI! - esclamò l'allenatrice guardando l'amica. - Come può farti questo!? -

– Luna, adesso basta. - disse Lucinda seria mettendo le mani sui fianchi. - La devi smettere di alzare troppo la voce o ci farai scoprire. -

– La mamma non è cattiva... - disse Lylia evitando di guardarla troppo negli occhi. - È solo che in questo periodo... -

– Si è messa in testa che Nihilego è sua figlia. - disse l'allenatore biondo facendo qualche passo in avanti. - In realtà si è messa in testa che tutte le Ultracreature sono suoi figli. -

– La mamma dice che siamo dei figli ingrati. - disse la bionda guardando sempre più basso. - In particolare io... e quando ho scoperto che stavano conducendo degli esperimenti su Nebulino... -

– Ti sei preoccupata e hai deciso di fuggire con lui di casa. - disse la coordinatrice attirando il suo sguardo.

– Il Professor. Kukui ci ha detto tutto. - disse l'allenatore di Kanto. - Beh, quello che ancora non sapevamo. -

Lylia guardò i due in silenzio confusa. Stringeva gli spallacci del suo zaino in modo davvero forte. Era tutto vero... ma ora Nebulino era con loro e lei doveva salvarlo!

– Ma Lylia, questo nuovo outfit? - le domandò Hau sorridendo.

Lei lo guardò confusa. Possibile che in un momento del genere facesse un'affermazione simile? Però doveva ammettere che si sentiva meglio.

– Sono abiti comodi che mi si addicono di più. - rispose lei. - Non voglio essere una bambolina delicata, non più. -

– Beh, anche per me ti si addicono molto. - disse lui sorridendo a occhi chiusi.

Lei sorrise a sua volta. Un sorriso convinto. Era convinta di partire per il suo viaggio. Quando tutta quella storia sarebbe finita, lei sarebbe partita. Per rinascere.

♥♥♥

Stando molto attenti erano tornati giù al molo. Avevano intenzione di prendere di nuovo la nave e tornare ad Akala, ma...

– Hapi! - esclamarono Ash e Lucinda.

– Ragazzi, si va a Poni. - disse lei con le braccia sui fianchi. - Dobbiamo suonare il Flauto Lunare e il Flauto Solare, non c'è tempo da perdere. -

– Il Flauto Lunare? - ripeté la coordinatrice confusa.

– E quello Solare? - le fece eco l'allenatore di Kanto.

La Kahuna fece solo cenno di sì chiudendo gli occhi. Poi guardò Lylia.

– Li hai tu, Lylia... non è così? -

Tutti guardarono la ragazza dagli occhi verdi. Lei chiuse gli occhi, poi li riaprì e fece cenno di sì.

– Sì. -

– Cosa davvero? - si lasciò scappare Iridio sorpreso.

Tutti erano sorpresi. Tanto che non sapevano cosa dire.

– Quando la Aether Paradise ha catturato Nebulino con lui hanno trovato due flauti. - spiegò Lylia. - Ero certa che avevano qualcosa di speciale, così quando sono scappata con Nebulino ho preso anche loro. -

– E hai fatto bene. - disse la Kahuna facendo un sorrisino orgoglioso. - Hai dimostrato un coraggio invidiabile, ti sei preoccupata per Nebulino e hai capito che i due flauti sono magici... di più, sono l'arma più potente in nostro possesso per salvare il mondo. -

– Grande, Lylia! - esclamò Hau sorridendo a occhi chiusi e mettendo le mani dietro la testa.

– Aspetta... salvare il mondo? - domandò Ash confuso.

– Siamo in pericolo?? - chiese Lucinda più allarmata.

Hapi chiuse gli occhi, poi li aprì. Aveva sempre l'aria seria e risoluta di sempre, ma persino lei iniziava a cedere alla preoccupazione.

– Ora andiamo, vi spiego meglio mentre siamo in viaggio. -

♥♥♥

Durante il tragitto Hapi aveva raccontato meglio i particolari agli amici. Al loro arrivo avevano trovato un Charizard per il Poképassaggio e sulla sua schiena vi era il professore. Erano quindi saliti ed erano anche arrivati abbastanza presto all'Altare Lunare.

– Luna, tu suonerai il Flauto Solare e Lylia il Flauto Lunare. - disse la Kahuna guardandole con le mani sui fianchi.

– Devo suonarlo io? - chiese spontaneamente Luna indicandosi.

– Ma non sarebbe meglio il contrario? - si lasciò scappare Ash attirando lo sguardo di Lucinda. - Voglio dire, si chiama Luna. -

– Ash, ma ti sembra il momento di fare certi commenti? - chiese l'amica stranita.

Senza farselo ripetere due volte, la bionda prese i due flauti dallo zaino.

– Ok, Luna! - esclamò correndo dall'amica per darglielo. - Facciamolo! -

L'altra sorrise e fece cenno di sì convinta.

Sorridevano entrambe. Erano convinte che facendo ciò tutto sarebbe andato bene. Era scritto nel loro destino che sarebbe andata così.

– Dovete mettervi sulle due piattaforme e suonare. - spiegò la bambina.

– Piccola domandina. - disse Luna sorridendo a occhi chiusi con aria mortificata. - Se io non so suonare bene? -

– Non dovete preoccuparvi. - rispose senza scomporsi. - Quando inizierete a suonare, le note si comporranno da sole. -

Le due amiche, allora, si guardarono stupite.

♥♥♥

Sia Lylia che Luna erano in posizione. Avvicinarono entrambe il flauto e suonarono a occhi chiusi. Come diceva Hapi, le note si componevano in modo del tutto spontaneo. La melodia era soave. Il suono era gradevole. Si riusciva a percepire la pace che si insinuava pian piano nelle ossa.

Si sentirono delle grida e un varco si aprì alle loro spalle. Le urla erano dei Pokémon leggendari Solgaleo e Lunala. Non provenivano dal varco, apparvero ognuno in un angolo del cielo... e presto andarono verso di loro. Solgaleo davanti a Luna e Lunala davanti a Lylia.

– Nebulino... - disse la bionda con un filo di voce.

Non credeva ai suoi occhi. Lo avvertiva chiaramente. Il suo adorato Nebulino... il Nebulino fragile che aveva protetto... era un Pokémon leggendario. Quando si era trasformato la prima volta non ci aveva capito molto... ma ora le era tutto più chiaro. Nebulino glielo stava trasmettendo.

– Piacere di conoscerti, Solgaleo! - esclamò l'altra sorridendo, entusiasta, a occhi chiusi.

Al contrario dell'amica era molto contenta e orgogliosa. Ora sì che sentiva che tutto sarebbe andato bene.

– Dovete andare. - disse Hapi guardandole ancora con le mani sui fianchi. - Luna, tu sali in groppa a Solgaleo. Lylia, invece tu a Lunala. -

– Veniamo anche noi! - esclamò Ash correndo seguito dagli altri.

– Sì, anche noi vogliamo aiutare! - gli fece eco Lucinda.

Si fermarono e guardarono la Kahuna decisi.

– Facci andare con loro ti prego, Hapi. - disse l'allenatore di Kanto con aria risoluta.

– Sì. - gli fece eco la coordinatrice facendo cenno di sì decisa. - Se questa storia ha a che fare con il nuovo mondo idealizzato da Cyrus, noi vogliamo fare la nostra parte! -

– Per chiudere questa storia una volta per tutte! -

Hapi chiuse gli occhi e abbassò lo sguardo. Non era chiaro se quello fosse un cenno affermativo o un accenno di inchino. Quei ragazzi avevano proprio un animo nobile. C'era poco da fare.

– Un attimo! - esclamò l'allenatrice guardando un po' tutti per poi guardare Hapi. - Non è giusto! Le eroine di questa storia siamo io e Lylia!! -

– Luna, che discorsi sono? - chiese la sorella, irritata, mettendo le braccia sui fianchi. - Non hai sentito quello che ha detto Ash?! -

Nonostante la situazione, Hapi sorrise. Un sorrisetto accennato, ma se lo lasciò scappare. Non poteva fare a meno di pensarlo. Quelle due sorelle erano molto diverse, ma entrambe avevano qualcosa di speciale a loro modo. Una, Luna, era più immatura. L'altra, Lucinda, era maturata nel corso del tempo. I suoi viaggi di formazione l'avevano permesso... ma entrambe volevano stare in prima linea per aiutare. Entrambe avevano un senso di giustizia invidiabile. E lo stesso valeva per Ash e Lylia. Uno allenatore veterano e l'altra una ragazza desiderosa di scoprire il mondo. Che presto sarebbe partita per il suo viaggio di formazione. Seppur non fossero parenti tra loro, Lylia era la sorella di Iridio... e Ash era stato una guida per molti. Un punto di riferimento per amici e conoscenti. A Sinnoh aveva persino aiutato diversi bambini alle prime armi coi Pokémon.

A volte il grado di parentela non significa, perché ciò che importa davvero... è il coraggio. Il coraggio di affidarci agli altri. Di affidare loro i nostri sentimenti. Di fidarci e di buttarci. Semplicemente di buttarci.

♥♥♥

Gli amici avevano attraversato l'Ultravarco ed erano arrivati nell'Ultramondo. Guzman e Samina si trovavano qualche metro davanti a loro. Erano di spalle di fronte a un Nihilego.

– Mamma! - esclamò Lylia, preoccupata, facendo qualche passo in avanti per poi fermarsi.

Samina si girò stupita, ma presto la sua irritazione prese il sopravvento.

– Lylia, ma tu... -

Anche Guzman si girò sorpreso. Rimase perplesso vedendoli, era convinto che i figli di Samina l'avessero tradita.

– Mamma, ora basta. - disse la ragazza bionda avvicinandosi un po' di più per poi fermarsi di nuovo. - Stai causando danni a tutti. -

– Silenzio, non intendo ascoltare un'altra parola! Siete solo dei figli ingrati!! -

La figlia non seppe cosa dire. In quel momento si sentiva in estrema difficoltà. Non era così. Lei voleva bene alla madre ed era convinta che valesse lo stesso per suo fratello. Era scappata di casa per proteggere Nebulino... la madre era cambiata da quando aveva conosciuto le Ultracreature. Ma Lylia aveva ancora speranza che potesse capire e tornare a comportarsi come prima.

– Mamma, ragiona. - disse Iridio facendo a sua volta qualche passo per poi fermarsi. - Nihilego non è tua figlia. Devi mettere fine a questa follia! -

– Ma che ne sai tu dei sentimenti che provo per questi Pokémon!? - esclamò aprendo le braccia. - Vostro padre è scomparso all'improvviso e voi due siete scappati di casa lasciandomi sola!! -

– Sono convinto che papà non sia lontano, dovremmo cercarlo anziché perdere tempo con queste cose! -

– Non voglio sentire un'altra parola! - esclamò Samina sempre più arrabbiata. - Ora il mio posto è questo! La mia casa è questa!! Qui insieme alle Ultracreature!! -

Dopo le sue parole, Nihilego andò verso di lei per poi fondersi. I bei capelli biondi di Samina diventarono neri con qualche ciocca gialla. I suoi occhi, invece, divennero gialli.

Si fuse con la Ultracreatura e i presenti restarono completamente di sasso.

– Cosa!? - si lasciò scappare Ash.

– Si è fusa con Nihilego? - gli fece eco Lucinda.

– Come Kyurem con Zekrom e Reshiram. - aggiunse l'allenatore di Kanto. - E Zygarde con le cellule! -

Lylia vedendo la madre si strinse una mano sul cuore. Era sempre più in difficoltà. Forse era difficile da credere, ma era convinta che la madre stesse soffrendo.

– Mamma... - mormorò quasi impercettibilmente.

– E ora andatevene dal mio mondo!! - esclamò con una voce che sembrava modificata al computer.

Molto probabilmente era stata la mutazione ad alterarla.

Nihilego avanzò verso di loro preparandosi a sferrare un attacco.

Lylia si coprì gli occhi pensando di essere spacciata, ma fortunatamente...

– Pikachu, usa Fulmine! -

Pikachu saltò utilizzando l'attacco, ma non causò molti danni. Almeno, però, aveva bloccato l'attacco dell'Ultracreatura.

– Come? - disse l'allenatore di Kanto confuso.

Reputava Fulmine un attacco davvero forte. Gli faceva strano che non avesse sortito quasi nessun effetto.

– Tipo Zero, scelgo te! - esclamò l'allenatore biondo parandosi davanti alla sorella e lanciando una Pokéball.

– Tipo Zero, usa Ira! -

La mossa stavolta ebbe un po' più effetto, ma pochissimo.

– Poveri sciocchi! - esclamò Samina facendo una risata maligna. - Pensate davvero che i vostri ridicoli attacchi possano avere qualche effetto su di me!? -

– Tipo Zero, usa Tritartigli! -

Stavolta l'attacco ebbe più effetto e Samina chiuse gli occhi. Poi, però, li riaprì quasi subito e li guardò con rabbia.

– Mi avete proprio stancato! -

Fortunatamente Solgaleo e Lunala sferrarono ognuno un attacco. Solgaleo utilizzò Astrocarica, mentre Lunala utilizzò Cosmoforza. Si combinarono e separarono Samina da Nihilego facendola cadere a terra.

– Mamma! - esclamò Lylia correndo da lei preoccupata.

– Samina! - esclamò Guzman facendo, istintivamente, un passo avanti.

Nihilego stava per tornare alla carica, ma l'allenatore dagli occhi verdi ordinò un Forbice X al suo Pokémon. Stavolta ebbe più effetto. Nessuno degli amici a parte Iridio lo sapeva, ma Tipo Zero era stato creato apposta per combattere le Ultracreature.

– Dobbiamo andarcene di qui. - disse Ash guardando Lucinda.

Lei lo guardò a sua volta.

– Samina non sta bene! Ma come facciamo con Nihilego?! -

– Andate! - esclamò Iridio guardandoli con la coda dell'occhio. - Resto io! -

– Resto con te! - esclamò Luna mettendosi di fianco a lui e guardando davanti a sé decisa.

– Luna... - mormorò la sorella dai capelli blu colpita.

La sorellina si girò a guardarla sorridendo.

– Va tutto bene, sorellona... ricordi? Sono una delle eroine della leggenda. - disse per poi tornare a voltarsi.

Accanto a lei, dalla parte opposta al ragazzo biondo, si era messo Lunala.

– Mi aiuterai tu, vero Nebulino? - gli chiese retoricamente l'allenatrice guardandolo sorridendo.

Non glielo aveva chiesto a voce, ma era come se l'avesse fatto. Si era instaurata una sintonia così bella e particolare con gli amici, che ormai comunicavano telepaticamente. Gli aveva chiesto se poteva continuare a chiamarlo così... perché ormai per loro era Nebulino.

– In bocca al lupo... - mormorò Lucinda stringendosi una mano sul cuore.

Era un po' preoccupata, ma aveva fiducia nella sorella. Sapeva che lei e Iridio sarebbero riusciti a tenere testa bene a Nihilego.

Lylia, Guzman e Hau caricarono Samina su Solgaleo. Ash, invece, era salito davanti per controllare meglio la situazione... ricordiamoci che in passato aveva cavalcato molti altri Pokémon leggendari.

Lucinda era salita dietro di lui e ricercò il suo sguardo.

– Ash... -

Lui, allora, si voltò e le sorrise.

– Andrà tutto bene. -

Dopo un po' anche lei sorrise. Lo sapeva, ma sentirselo dire soprattutto dall'amico... la faceva sentire cento volte meglio e più fiduciosa.

♥♥♥

Erano così tornati nel loro mondo. Ash, Lucinda, Hau e Guzman erano stati i primi a scendere da Solgaleo. Lylia aveva aiutato la madre che, fortunatamente, stava recuperando i sensi.

Notarono che molte reclute del Team Skull erano in fila su due linee. Erano tutti caduti addormentati... era davvero la cosa più strana successa quel giorno! Perché non sembrava molto sensato...

– Che cosa è successo qui? - chiese Ash confuso guardando davanti a sé.

– Perché stanno dormendo?? - gli fece eco Lucinda guardando a sua volta.

– Mamma! - esclamò Lylia tenendo la spalla di Samina.

La madre si stava riprendendo, stava aprendo piano piano gli occhi. Quando si aprì del tutto si voltò verso la figlia.

– Lylia, tesoro... - mormorò quasi impercettibilmente.

– Mamma, stai bene! -

Si lanciò ad abbracciarla. Era così contenta! Quel brutto incubo era finalmente finito.

Guzman vedendo la scena si grattò il retro della testa sentendosi a disagio. Si rendeva conto di essersi comportato male. Accecato dai suoi sentimenti verso Samina, aveva cercato di separarla da ciò che più aveva di caro. Aveva cercato di separarla dai suoi figli.

La ragazza dagli occhi verdi lasciò la madre e la guardò con gli occhi lucidi.

– Che cosa è successo? - chiese Samina guardando a sua volta la figlia. - Non ho ricordi degli ultimi avvenimenti. -

– Fa lo stesso, mamma! L'importante è che stai bene! -

Ash e Lucinda le guardarono contenti, poi, però, il ragazzo si accorse di Barry. Era più distante e stava guardando alcune reclute grattandosi la testa con aria confusa. La coordinatrice accorgendosene lo guardò a sua volta.

– C'è Barry... - si lasciò scappare l'allenatore di Kanto continuando a guardarlo.

♥♥♥

Ash e Lucinda erano andati vicino a Barry. Gli avevano chiesto spiegazioni. Non erano tanto sorpresi di vederlo, quanto di tutto il resto.

– Sono qua in rappresentanza delle Unità, ci siamo divisi in luoghi strategici. - disse l'allenatore biondo. - Gli altri sono qui alla Aether Paradise e sulle altre isole. A quanto mi hanno detto, mentre voi eravate nell'Ultramondo si sono verificate diverse anomalie. Le Ultracreature avevano invaso la Aether Paradise e i Tapu erano andati fuori controllo. -

– È terribile... - mormorò la coordinatrice.

– Non posso credere che abbia causato tanti danni... - mormorò, invece, l'allenatore dai capelli scuri.

Barry, a quel punto, distolse lo sguardo da loro per guardare le reclute con preoccupazione.

– Mi chiedo perché questi continuino a dormire, quando sono arrivato erano già così. -

I due amici del Giro delle Isole si guardarono, poi tornarono a guardare lui.

– Forse c'entra con lo svenimento di Samina nell'Ultramondo. - ipotizzò la coordinatrice.

– La direttrice?! Perché è svenuta? Cos'è successo?? - domandò l'allenatore di Sinnoh sgranando gli occhi.

– Si era fusa con Nihilego. - rispose Ash.

– La sua ossessione per le Ultracreature l'ha spinta a questo. - disse Lucinda.

L'allenatore biondo si toccò un lato della testa e tornò a lasciare il braccio lungo il fianco.

– Immagino che dovrà andare a Kanto da un certo Bill, era stato lui a costruire un macchinario per unirsi con un Pokémon. Deve eliminare le tossine. -

– Mi ricordo vagamente. - disse l'allenatore di Kanto.

– Anche io ne ho sentito parlare! - esclamò la coordinatrice sorpresa di essersene ricordata.

In quel momento lo smartphone nella tasca di Barry suonò e lui lo prese sorpreso.

– Qui Barry, cosa succede? - domandò premendo il tasto di risposta e inquadrandosi con il dispositivo.

Gli altri due si guardarono un po' perplessi.

– Certo che Barry è molto diverso dai tempi di Sinnoh. - commentò Lucinda.

– È maturato molto. - disse Ash. - Chi se lo aspettava da lui? -

♥♥♥

Lylia stava guardando il cielo. Si trovava in un angolo in disparte da tutti gli altri. Aveva accompagnato sua madre a riposarsi nel suo appartamento. Era uscita e si era fermata a lato dell'edificio.

Per lei era la prima volta. Iniziava a chiedersi cosa ci fosse aldilà dell'orizzonte.

Luna la vide e decise di avvicinarsi.

– Lylia! -

L'amica si voltò perplessa, poi sorrise. Senza dire niente tornò a voltarsi e l'altra si mise di fianco a lei guardando il cielo a sua volta.

Le espressioni delle due erano uguali, ma allo stesso tempo diverse. Che Lylia avesse suonato il Flauto Lunare e Luna quello Solare non era un caso. Le due ragazze provavano sentimenti simili. Entrambe amavano la giustizia e aiutare gli altri, ma avevano due approcci alla vita molto diversi. Lylia era più introversa e insicura, mentre Luna era estroversa e solare. Tuttavia le loro differenze non erano poi tanto tali. Stavano crescendo. E come Lylia aveva deciso di partire... Luna sapeva che avrebbe continuato a viaggiare. A imparare. Per diventare più forte.

– Finalmente è finita, eh? Credo che i due Pokémon leggendari non potessero scegliere eroine migliori di noi. - disse l'allenatrice continuando a guardare il cielo.

– Io non mi sento un'eroina. - disse la bionda continuando a guardare il cielo a sua volta.

– Scherzi? È grazie a te se tutto si è risolto per il meglio. -

– Io non sono forte e coraggiosa come te, ma voglio diventarlo. Ho intenzione di andare a Kanto. Voglio diventare forte e coraggiosa come te, Lucinda e Ash. -

– Lylia, tu sei forte e coraggiosa. - disse guardandola e attirando il suo sguardo. - Guarda cos'hai fatto: hai salvato Nebulino e tutto ciò ti ha portata anche a salvare tua madre! -

– Dici? -

– Ma certo! -

Detto ciò, tornarono entrambe a guardare davanti a loro.

– Mia madre starà bene. - disse Lylia sorridendo. - Iridio l'accompagnerà a Kanto da Bill. -

– Ne sono sicura, il peggio è passato. - disse Luna sorridendo a sua volta. - E lo dobbiamo a Solgaleo e Lunala. -

– Sì, Solgaleo e Nebulino. -

♥♥♥

Intanto Barry era in videochiamata con Rina. Una ragazza di Unima che faceva parte delle Unità di Pasio. Era una coetanea di Ash. Quando lui era partito per il suo viaggio di formazione a Kanto, lei era partita a Unima.

– Barry, basta perdere tempo... ok!? - esclamò un po' arrabbiata. - Lo so che stai battendo la fiacca!! -

L'allenatore biondo si portò una mano a un lato della testa.

– Ma no! Sono alla Aether Paradise con gli altri, ma nel punto dove sono io ci sono delle reclute del Team Skull addormentate. Non so cosa fare, forse dovrei chiamare Kelian. -

Ash e Lucinda si guardarono.

– Chi è Kelian? - chiese, istintivamente, l'allenatore di Kanto.

La mora in videochiamata chiuse gli occhi rassegnata per poi riaprirli.

– Fai quello che devi fare, ma fallo in fretta. Appena posso vengo anch'io alla Aether Paradise. -

Rina aveva un carattere Tsundere... e una cotta per Barry anche se non voleva ammetterlo. E lui non sospettava niente. Anche perché gli piacevano ragazze dal carattere molto diverso, la mora era troppo aggressiva e diretta.

– Ma non serve! - esclamò il biondino confuso.

– Serve eccome, invece. -

Barry era demoralizzato. Non capiva perché Rina si comportasse così con lui... cosa che invece avevano capito subito i due amici lì presenti. Infatti si guardarono e sorrisero mortificati.

♥♥♥

Il Team Rocket si trovava in zona dietro una colonna a spiare. Erano alla Aether Paradise dall'inizio di quella storia... ma avevano preferito nascondersi appena erano arrivate le Unità di Pasio. Per non parlare di quando erano arrivate le Ultracreature... avrebbero dovuto sottrarre alcuni documenti per conto di Giovanni... ma con tutto il trambusto che c'era stato non ce l'avevano fatta.

– I bambocci? - si lasciò scappare Jessie vedendo Ash e Lucinda parlare con Barry.

– Ci mancavano solo loro, oggi è successo di tutto... - disse Meowth chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo.

– Le Unità speciali di Pasio, le Ultracreature... - commentò James.

– Mi dispiace dirlo. - disse la ragazza guardando gli amici e cambiando espressione. - Ma credo che il piano di Giovanni sia saltato. -

Anche perché se il piano di Giovanni era rubare dei documenti, probabilmente erano andati distrutti. I laboratori erano devastati. Erano state le Ultracreature a creare tanto scompiglio.

– Ma cosa succederà ora? - chiese il Pokémon.

– Me lo sto chiedendo anch'io. - disse il ragazzo. - Il capo non ci ha dato istruzioni. -

– Ehi, avete notato che non siamo ancora decollati alla velocità della luce? - domandò, retoricamente, l'amica stupendosi da sola.

In quel momento il cielo divenne scuro e si alzò un forte vento. Un sacco di foglie volarono via, presto poi anche il Team Rocket si sollevò da terra. Vennero trascinati via senza controllo... e presto si ritrovarono a sparire in una angolo del cielo.

– ANCHE STAVOLTA ABBIAMO FALLITO! -

♥♥♥

Fantastico! <3

Stavolta lo è davvero, perché con questo abbiamo concluso le vicende clandestine della Aether Paradise. Certo, i danni che hanno causato si rifletteranno ancora in parte nei prossimi capitoli. Magari non troppo, ma un po' si sentirà.

È la prova di quanto i fraintendimenti a volte possano creare danno. Ma sono convinta che agli sbagli in buona fede si possa porre sempre rimedio. Dopotutto se ci pensate il periodo di pazzia di Samina è stato determinato dalle Ultracreature.

A un certo punto mentre scrivevo mi sono venuti i brividi. Credo che sia perché mi sono resa conto di tutti i significati che sta tirando fuori questa fanfiction. E tutto perché gli elementi e i personaggi capitano a pennello. Dando la mia interpretazione alle cose la fanfiction sta prendendo una forma che adoro. Credo che sia questo il vero senso di scrivere fanfiction... anche di scrivere in generale immagino... sta tutto nel trovare la storia giusta.

Non ci credo quasi, ma ormai era inevitabile. Quanto è passato? È da dicembre 2018... comunque la fanfiction non è ancora finita. Vi annuncio già che il prossimo capitolo è un riassunto. Per annunciare la fine della terza parte della storia. Incredibile pensare che siamo alla quarta. Questo capitolo sembrava non finire mai.

Appunto che ho scritto un sacco, ora mi prendo una bella pausa.

Ciao, alla prossima! :)

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Capitolo 53
*** Ash e Lucinda fronteggiando una nuova avventura ad Alola!! ***


Ash e Lucinda fronteggiando una nuova avventura ad Alola!!


– Eccoci qui! - esclama Hau sorridendo a occhi chiusi.

– Oggi ci siamo noi a presentare il riassunto delle ultime vicende. - dice Lylia sorridendo.

Hau aveva incrociato le mani dietro la testa continuando a sorridere a occhi chiusi, ma li apre e sposta lo sguardo sull'amica un po' perplesso.

– Ah, Lylia! Prima di iniziare dobbiamo annunciare i Pokémon!! -

Lei lo guarda facendo un cenno affermativo con il capo, poi torna a guardare davanti a sé.

– Eccovi la lista dei Pokémon catturati da Ash e Lucinda nel corso della storia con relative informazioni collegate ad essa. -

– Wow, Lylia! - commentò Hau che aveva tornato a incrociare le braccia dietro la testa sorridendo a occhi chiusi. - Sei portata per le dirette!! -

L'amica si voltò a guardarlo un po' in difficoltà.

– D-dici? -

Ash's Pokémon:

Pikachu: Pikacium Z, Iperfulmine

Torracat: Pirium Z, Fiammobomba Detonante

Decidueye: Herbium Z, Floriscoppio Sfolgorante

Oricorio: Electrium Z, Gigascarica Folgorante

Rufflet

Hakamo-o: Draconium Z, Dragoschianto Finale

Lucinda's Pokémon:

Piplup

Brionne

Clefairy: Normium Z, Carica Travolgente

Gorebyss: Idrium Z, Vortice Abissale

Sylveon: Follectium Z, Astroimpatto Fatato

Mimikyu: Mimikyum Z, Dolcesacco di Botte

 

Cristalli Z: Normium Z, Luctium Z, Herbium Z, Idrium Z, Pirium Z, Pikacium Z, Petrium Z, Electrium Z, Metallium Z, Mimikyum Z, Spectrium Z, Obscurium Z, Draconium Z, Follectium Z, Terrium Z

 

– Come avete visto di cose ne sono successe parecchie. - dice Lylia continuando a guardare davanti a sé. - Le vicende si sprecano è quasi difficile rimanere al passo. -

– Comunque il fatto più degno di nota, secondo me, è stato il cambio di abiti di Lylia. - commenta Hau sorridendo con le mani dietro la testa.

– Da questo momento la storia si stabilizza. - dice ancora la ragazza guardando davanti a sé. - Ma ci sarà un altro capitolo dove ci sarà una resa dei conti... per ora non posso dirvi niente, è spoiler. -

L'amico toglie le mani da dietro la testa e apre gli occhi.

– Ricordiamoci, poi, che c'è ancora la questione di Clayton. -

– Esatto, riuscirà a scoprire che Ash è suo figlio? Comunque per adesso non diciamo nient'altro, anche questo sarebbe uno spoiler. -

– Quello che vi possiamo dire, però, è che succederanno ancora alcune cose riguardo alla questione che vi stupiranno. -

– Il capitolo successivo è un extra sugli Ultramondi, poi ci sono altri capitoli che l'autrice ha voluto scrivere dove i protagonisti non sono Ash e Lucinda. -

– Sono comunque personaggi che conoscete bene, poi vedrete. - aggiunse Hau per poi sorridere e incrociare le braccia dietro la testa.

– Vi ringraziamo per essere stati con noi e per aver seguito fino a questo punto. - dice Lylia continuando a guardare davanti a sé. - Adesso Ash e Lucinda hanno finito il Giro delle Isole, riusciranno a dichiararsi finalmente i loro reciproci sentimenti? -

– A forza di aspettare mi sono fatto una mezza idea di come potrebbe andare. - dice l'amico sempre con le braccia incrociate dietro la testa.

– Di sicuro vi stupirà... o almeno lo speriamo. -

– L'autrice ci tiene molto. - dice Hau lasciando ricadere le braccia e aprendo gli occhi.

– Ci ha confessato che non pensava di riuscire a scrivere tutti i capitoli che ha scritto finora. -

– Sì, sta migliorando come scrittrice e noi siamo molto contenti per lei. -

– Bene, questo angolo si chiude qui. -

– È probabile che ce ne sarà un altro prima della fine di questa storia, ma in fondo chi può dirlo? -

– L'autrice è imprevedibile... un po' disorganizzata a volte, ma adora inventare e trovare idee nuove. - dice Lylia sorridendo. - Bene, spero che continuerete a seguirci. -

– Già! - esclama l'amico chiudendo gli occhi e allargando il suo sorriso. - Continuate a seguirci, perché adesso viene il bello. -

– Non letteralmente stavolta. -

– Era una battuta? - le chiede Hau perplesso guardandola.

Lei lo guarda a sua volta un po' perplessa.

"Grazie a tutti e continuate a seguire la fanfiction per sapere come finisce!" si sente in lontananza la voce dell'autrice...

FINE TERZA PARTE DI STORIA

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Eccoci qui con il capitolo riassuntivo che annuncia la fine della terza parte :)

Credo che dalla prima alla seconda ci fosse stato un botto di tempo "morto". Dalla seconda alla terza molto meno... e vedrete anche dalla terza alla quarta (no spoiler).

Comunque non è importante tanto quello che è stato o per meglio dire come è stato... a proposito, chiariamo anche questa. In realtà dall'inizio di questa fanfiction sono passati circa 4 anni e qualcosa. A dicembre (se ho contato bene) dovrebbero essere 5, perché ho iniziato questa fanfiction a dicembre 2018 (anche se non l'ho scritta costantemente da subito... anzi, mi sono persa molto... se potessi cambiare qualcosa vorrei essermi concentrata più su questa che sulle altre... nei limiti del possibile e della mia volontà, ovvio).

Bene bene, ora vado e vi lascio dicendovi che il prossimo capitolo arriverà presto (non è un sogno far uscire un capitolo di "Pokémon: Alba&Tramonto" quasi ogni settimana? Spero che a voi faccia piacere vedere un aggiornamento circa ogni settimana).

Grazie ancora, a presto! :)

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Capitolo 54
*** EXTRA - Gli altri mondi dell'Ultravarco ***


EXTRA - Gli altri mondi dell'Ultravarco


Lo straordinario mondo dei Pokémon. In ogni regione ce ne sono diversi e diverse sono le storie e le leggende che si celano dietro a essi.

Ma se ci pensate non abbiamo mai parlato degli altri mondi originatasi da Samina e dalla Aether Paradise e prima ancora da Cyrus nella regione di Sinnoh.

Ne vedremo uno in particolare. Precisamente quello che gli autori originali avevano brevemente introdotto quando Ash e compagni avevano attraversato il portale nella regione di Kalos.

♥♥♥

Serena stava per partire per Hoenn. Aveva già preso le scale mobili, ma all'ultimo aveva deciso di tornare indietro e baciare Ash.

In questo caso l'espressione di Ash è stata la stessa. Ovvero è rimasto stupito e impietrito. Non ci capiva più niente in quel momento.

È cambiata, invece, l'espressione di Serena. Era sempre arrossita, ma l'aveva guardato con espressione dura seppur sempre arrossendo (ricordiamoci che Serena in quel mondo è Tsundere).

– Vedi di fare attenzione... e non ti far mettere i piedi in testa da nessuno! -

Ash aveva fatto cenno di sì con la testa velocemente.

♥♥♥

Vediamo ora come si erano comportati i nostri Ash e Lucinda in una loro scena tipica:

– Dopo di te, Lucinda... - disse l'allenatore in modo molto timido.

Si trovavano entrambi davanti alla porta di un Centro Pokémon ed erano lì da un po'. Erano tutti e due un po' rossi in volto.

– No, davvero... dopo di te...! -

– Insisto, prima le ragazze! -

Anche in questo universo Ash e Lucinda sono cotti l'uno dell'altra, ma sono entrambi timidissimi.

In un'altra scena tipica, Ash aveva preso per mano Lucinda e avevano camminato per un po'. L'aveva fatto d'istinto, altrimenti non ne avrebbe mai avuto il coraggio.

Dopo un po' la coordinatrice se ne era accorta, però non aveva detto niente ed era arrossita.

L'allenatore camminò ancora per un po', poi se ne accorse. Così si fermò ritraendo la mano arrossendo.

– S-scusami tanto! -

– F-figurati... -

Ovviamente erano entrambi felici del contatto, però avevano troppo timore di ammetterlo.

Questi Ash e Lucinda avrebbero bisogno di uno chaperone. Eppure anche loro piano piano arriveranno al punto di dichiararsi i loro reciproci sentimenti.

♥♥♥

Vediamo quando Ash era andato a parlare con Lucinda dopo la storia del bacio:

L'allenatore era di fronte a lei. Aveva lo sguardo basso ed era un po' rammaricato. Aveva paura che l'amica non avrebbe capito e avrebbe frainteso ancora di più.

Anche la coordinatrice aveva lo sguardo abbassato ed espressione simile.

– Lucinda, io... - mormorò per poi stringere i pugni per prendere coraggio e guardarla. - So cosa pensi di aver visto, ma non è così! -

Lei alzò lo sguardo con sorpresa.

– Ash... -

Lucinda era rimasta colpita soprattutto dal tono dell'amico. Raramente, infatti, in quel mondo ostentava un tono di voce tanto sicuro.

♥♥♥

Naturalmente ci sono tante altre differenze, ma servirebbe una fanfiction intera per raccontarle tutte.

Bene, chiudiamo qui... ah, aspettate. Vi facciamo vedere com'è Brock in questo universo:

Una ragazza era di fronte a lui ed era arrossita.

– Brock, mi piaci. Vorresti metterti con me? -

– Sono lusingato, ma non posso accettare. -

Intanto alle sue spalle c'era un'altra ragazza con espressione molto simile.

– E con me? -

Il ragazzo si voltò senza scomporsi (ormai c'era abituato).

– Mi dispiace, neanche con te. -

A quel punto alle sue spalle era apparsa una folla di ragazze. Tutte con occhi sognanti ed espressioni adoranti.

– E con noi!? -

Il povero Brock si voltò di nuovo e stavolta la sua espressione sicura cadde. Gli era cresciuto anche un gocciolone dietro la testa. Era in difficoltà... si chiedeva perché continuasse a succedere.

– Oh, mamma... -

Però è sempre responsabile e serio. E sta studiando per diventare un bravo medico Pokémon.

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Ma voi ve lo immaginate un Brock non interessato al fatto di piacere a molte ragazze?? Praticamente diventerebbe in protagonista di un manga Shojo XD

A parte gli scherzi, scriverò un capitolo dedicato a questo Brock (mi piace troppo l'idea), ve lo annuncio già.

Ci tenevo a scrivere questo capitolo extra, non era previsto, ma molti capitoli di questa fanfiction non erano previsti (probabilmente ve l'ho già detto).

Beh dai, dopo tanti capitoli intensi ce ne sta uno più tranquillo e ironico.

Alla prossima, ciao! :)

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Capitolo 55
*** L'incontro tra Barry e Serena ***


L'incontro tra Barry e Serena


Serena si trovava a Hau'oli sull'isola di Mele Mele. La sua meta era il Fotoclub di Alola. Ne aveva sentito parlare molto bene. Con il cellulare era possibile fare foto, certo. Però era curiosa di vedere come sarebbe stato al fotoclub.

Stava camminando tranquillamente, quando un forte vento la fece fermare confusa. Si voltò di parte e vide un ragazzo correre.

– Accidenti, sono in ritardo! In ritardo!! Va a finire che dovrò multarmi da solo!! -

La ragazza continuò a guardarlo confusa. Era sparito in un attimo... le era venuto naturale chiedersi dove stesse andando così di corsa.

Si accorse in qualche modo che c'era qualcosa che non andava... e infatti...

– Il mio cappello! - esclamò portandosi le mani alla testa.

Senza perdere tempo iniziò a correre. Era stato istintivo capire che era stato il vento provocato dalla corsa di quel ragazzo a portarglielo via.

♥♥♥

Barry si era fermato molti metri più avanti senza fiatone e con uno sguardo perplesso. Si era perso... di nuovo. Immaginava già la ramanzina di Rina sul fatto che era troppo distratto e sbadato.

– E ora? - si chiese portandosi una mano alla testa. - Dove vado? Non me lo ricordo più. -

Continuando a guardare davanti a sé con aria smarrita, finì con il notare un cappello rosa a terra.

– Ah, un cappello... -

– SCUSAA! -

Il ragazzo si voltò confuso e vide una ragazza bionda con gli occhi azzurri in lontananza. Pensò subito che fosse molto carina, ma allo stesso tempo si chiede chi fosse.

Si fermò di fronte a lui un po' con il fiatone. Anche se cercò di non darlo troppo a vedere.

– Il mio cappello... -

– Il tuo cappello? -

Inizialmente rimase sorpreso, forse era anche per via del suo aspetto. Non gli si avvicinavano molte ragazze carine. Comunque non ci mise molto a ricordarsi del cappello ancora a terra.

– Ah, intendi questo! - esclamò distogliendo lo sguardo e prendendolo un po' agitato. - Ecco, scusa! - aggiunse tornando a guardarla e tendendoglielo sorridendo a occhi chiusi. - Credo che sia colpa mia... sono corso via così velocemente che il vento dev'essersi portato via il tuo cappello. -

– Ti ringrazio. - disse Serena prendendolo.

Se lo rimise in testa e tornò a guardare il ragazzo sorridendo.

Barry rimase di sasso.

"Che cosa mi succede?"

Le sue guance avevano preso colore e si era ritrovato a dover distogliere lo sguardo di parte. Si stava vergognando da morire!

"Che mi prende?? Non riesco a guardarla in faccia... perché sono rosso come un peperone, mi vergogno!"

– Tutto bene? -

– Sì. - disse lui voltando di poco lo sguardo e sforzandosi di sorridere a occhi chiusi. - Non ti preoccupare! -

– Io sono Serena, comunque. - disse lei tendendogli la mano.

Continuava a sorridergli in modo cordiale, così Barry si sforzò di tornare a guardarla. Le strinse anche la mano, ma sempre con timore di essere scoperto... non capiva esattamente perché, ma pensava di doversi vergognare di aver pensato che fosse carina.

– Barry... -

– Dove stavi correndo così di corsa? - gli domandò Serena mentre sciolsero le mani. - Avevi appuntamento con qualcuno e sei in ritardo? -

– Sì. - disse sorridendo a disagio a occhi chiusi. - Con i miei amici dell'Unità speciale di Pasio, ma ormai sono abituati ai miei ritardi... Rina mi sgriderà così forte che la sentiranno fino a Sinnoh. -

– Sinnoh? -

– Sì, io vivo lì. - disse lui tornando ad aprire gli occhi.

– Come Lucinda! Anche lei viene da Sinnoh!! -

– Lucinda di Duefoglie? -

– Sì, proprio lei. La conosci anche tu?? -

– Sono uno dei suoi vicini di casa, ma quindi la conosci anche tu? -

– Ma dai! Che coincidenza!! -

– Sono confuso, come mai la conosci? - chiese perplesso portandosi una mano a un lato della testa.

– L'ho conosciuta poco tempo fa a sull'isola di Poni. È molto simpatica. -

– Sì, Lucinda è amichevole con tutti. - commentò lasciando ricadere il braccio lungo il fianco. - Stavi andando in un posto in particolare? -

– Sì, ma non sono sicura di sapere dov'è. -

– Beh, se vuoi ti accompagno io. Sono abbastanza bravo ad orientarmi. -

– Davvero?? Io stavo andando al fotoclub, ho sentito che ce n'è uno in questa città. -

– Ok, allora ti accompagno io! - esclamò sorridendo a occhi chiusi e stringendo un pugno convinto. - So dov'è. -

– Sicuro che per te non è un problema? Voglio dire, se non sbaglio quando sei corso via hai detto di essere in ritardo. - disse Serena perplessa.

Barry riaprì gli occhi e accennò solo un sorriso.

– Sono già in ritardo, Rina mi sgriderà comunque. Tanto vale che me la prenda comoda. -

– Ah, ok... - disse stupita e poco convinta.

♥♥♥

Grazie all'allenatore erano arrivati in poco tempo al famoso fotoclub.

Serena era andata davanti al bancone della reception per chiedere informazioni, mentre Barry era rimasto qualche passo indietro.

– Molto bene, siete due vero? - chiese la donna dietro al bancone digitando qualcosa al computer.

– No, io l'ho solo accompagnata qui. - disse l'allenatore in difficoltà.

La performer a quel punto si voltò a guardarlo sorridendo.

– Dai, dovresti provare anche tu... magari ti diverti! -

– Sì... - disse poco convinto. - Però io non sono il tipo di allenatore a cui piacciono queste smancerie... -

– Smancerie? - disse lei sorpresa e confusa.

– Sì, foto con i propri Pokémon e roba simile... sono più per creare un solido legame lottando. -

– Ah. - si lasciò scappare sempre più confusa.

– Fatto. - disse la receptionist attirando la loro attenzione e facendo voltare Serena. - Vi ho registrati, se volete laggiù in fondo ci sono dei camerini. - aggiunse indicandoli. - Ci sono diversi costumi che potete provare e indossare per fare le foto. -

– Grazie mille! - esclamò Serena già iniziando a correre nella direzione indicata. - VESTITI! -

Barry la seguì sorpreso. Pensò che quella ragazza sembrava posata senza scomporsi mai, ma in fondo doveva essere vivace. L'esclamazione entusiasta correndo via la diceva lunga.

♥♥♥

– Come mi sta?? - chiese Serena uscendo dal camerino.

Aveva provato diversi vestiti prima di uscire, ma solo quello la convinceva davvero.

Barry diventò un po' rosso dall'imbarazzo e si ritrovò a sgranare gli occhi.

– M-molto bene... - rispose sorridendo a occhi chiusi un po' a disagio.

"Perché reagisco così?? Penserà che io sia strano, ma non posso farne a meno..."

Non aveva mai pensato al suo tipo ideale di ragazza, ma era arrivato alla conclusione che fosse molto simile a Serena. Per giunta anche il suo carattere equilibrato e calmo lo colpiva molto... da quando poi aveva intuito che fosse anche più vivace di quello che in genere sembrava... era entrato in confusione come quando utilizzano la stessa mossa in una lotta Pokémon.

– Mi piace molto. - disse facendo un giro su se stessa. - Ho deciso, metto questo. - aggiunse fermandosi. - Ora tocca a te, ci sono tanti abiti belli anche per ragazzi ho visto. -

– No, io passo. - disse perplesso.

Gli era cresciuto un enorme gocciolone dietro la testa. Già era molto che avesse accettato di partecipare, non intendeva mettersi un vestito di scena.

– Dai, coraggio! - esclamò andando dietro di lui e spingendolo verso il camerino.

L'allenatore non oppose resistenza e rimase sorpreso. Anche se si conoscevano da poco lei si comportava in modo davvero amichevole. Si chiedeva se centrasse il fatto che entrambi conoscevano Lucinda.

Era chiaro che lei non si faceva tutti i problemi che si stava facendo lui. Probabilmente lo vedeva come una sua amica... e questo un po' gli dispiaceva.

♥♥♥

Barry uscì dal camerino un po' a disagio. Evitava anche di guardare Serena negli occhi. Stava guardando un punto impreciso della parete accanto a loro.

– Anche tu stai molto bene! - disse Serena giungendo le mani sorridendo.

– Grazie, ma non è proprio il mio stile... - commentò lui evitando ancora di guardarla.

– Invece stai molto bene, credo che voi gente di Sinnoh stiate bene su tutto. - disse sorridendo a occhi chiusi. - Anche quando ho fatto provare il vestito da cuoca a Lucinda stava molto bene. -

L'allenatore prese coraggio e spostò lo sguardo su di lei. Era un po' arrossito, non ne poteva fare a meno... gli aveva fatto un complimento, eppure lui pensava che fosse lei quella talmente bella da stare bene su tutto.

♥♥♥

– Ok Delphox, esci! - esclamò Serena lanciando la Pokéball.

Erano andati nella stanza verde per fare le foto. Erano solo loro due, perché il sistema automatizzato della struttura permetteva che la fotocamera scattasse le foto da sole quando si mettevano in posa.

– Wow, questo è uno degli starter di Kalos vero? Non ne ho mai visto uno dal vivo, posso controllare la descrizione con il Pokédex? - disse Barry passando dal guardare il Pokémon al guardare lei.

– Fa pure. - disse lei sorridendo e mettendo le braccia sui fianchi.

L'allenatore prese lo smartphone rotom e lo puntò sul Pokémon.

"Delphox, Pokémon Volpe: il mistico Delphox usa un rametto infuocato per focalizzarsi sulle visioni e predire il futuro."

– Ok, ora è il mio turno! - esclamò Barry rimettendo via il cellulare guardando davanti a sé. - Empoleon, scelgo te! - aggiunse lanciando la Pokéball.

– Lui, invece, è uno starter di Sinnoh giusto? -

– Sì. - disse con un certo orgoglio mettendo le mani sui fianchi. - Vuoi controllare la descrizione con il Pokédex? -

– Magari dopo! - esclamò lei correndo in fondo alla sala. - Delphox, vieni! Iniziamo noi! -

L'allenatore la guardò perplesso, ma presto sorrise. Pensava che la performer fosse davvero fantastica. Aveva un carattere davvero interessante che canalizzava l'attenzione su di lei.

 

Il set fotografico continuò per un sacco. Serena si sentiva molto più a suo agio, mentre Barry era più imbarazzato e spesso impacciato. Cambiarono anche diverse volte i costumi... sì, la performer era riuscita a convincere l'allenatore... probabilmente se non avesse avuto una piccola cotta per lei non sarebbe riuscita a convincerlo.

Alla fine si erano anche scattati alcune foto insieme con i loro Pokémon. Molte non erano venute bene a causa della rigidità del ragazzo... ma alla fine la bionda gli aveva fatto il solletico e aveva capito che non c'era niente di cui preoccuparsi. Avevano sorriso insieme a occhi chiusi ed era venuta una bellissima foto.

♥♥♥

Era quasi calato il sole e i due erano usciti dallo studio. Si trovavano l'una di fronte all'altro.

– Grazie per avermi accompagnata e aver anche partecipato con me. - disse lei accennando un inchino col capo.

– Ah, figurati. - disse Barry portandosi una mano dietro la testa un po' a disagio.

– Oggi mi sono divertita, era da tanto che non mi divertivo così. - disse Serena guardando la foto dove c'erano entrambi con i loro Pokémon.

L'ultima foto l'avevano fatta sviluppare, mentre le altre se le erano fatte mandare sui loro smartphone.

Il tono della performer si era fatto triste e la cosa non era sfuggita all'allenatore. La guardò confuso, ma sapeva di dover aspettare che fosse lei a dire qualcos'altro.

– Tempo fa, durante il mio viaggio di formazione... viaggiavo con delle persone stupende... uno era il ragazzo che mi piaceva. -

Per Barry fu un duro colpo da digerire. Quindi le piaceva qualcuno?? Ecco perché si comportava in maniera disinvolta. Aveva già qualcuno per la testa! No, però aveva detto che le piaceva... quindi al passato...

– Però lui non ricambia i miei sentimenti e ne ho avuto conferma poco tempo fa. -

Serena continuava a tenere gli occhi sulla foto, ma non la guardava davvero. Aveva lo sguardo perso... per quanto si mostrasse forte era ancora una ferita aperta.

L'allenatore era sempre più di sasso. Si chiedeva chi potesse essere tanto scemo. Avrebbe solo dovuto ritenersi fortunato invece.

– Gli piace un'altra ragazza e io non posso farci niente... non mi sogno neanche di mettermi in mezzo, io non sono così. -

– Mi dispiace molto. - disse Barry attirando il suo sguardo. - Non te lo meriti. -

Era molto dispiaciuto e anche se gli dava un po' fastidio che le piacesse un'altra... a lui piaceva lei e gli dispiaceva vederla triste.

– Grazie. -

Lei era un po' perplessa. Non sapeva se fosse la cosa più giusta da dire, ma comunque... sorrise a occhi chiusi.

– Grazie di questa giornata, spero di rivederti ancora Barry. -

Il ragazzo sorrise a sua volta, ma con gli occhi aperti. Si stava anche affezionando velocemente, Serena era proprio una bella persona.

– Sicuramente, stanne certa. -

♥♥♥

Ciao a tutti!

Mi piacerebbe che ci fosse una serie su di loro, sono così carini <3 (almeno secondo il mio punto di vista)

Anche se ho una chiara preferenza per Lucinda dovuta soprattutto al fatto che Pokémon DP è la saga che ho seguito di più (riguardandola spesso compresi i film), non è che non mi piaccia Serena. Certo, non mi piace come hanno strutturato il suo personaggio e odio il fatto che abbiano sprecato una serie che aveva un immenso potenziale come Pokémon XY. Su Pokémon XY mi pare che si siano concentrati molto sulla parte grafica, ma per tutto il resto... cioè la canzone DoriDori di Serena (che tra l'altro ho incluso anche nel capitolo) e la canzone KiraKira di Lem sono fantastiche. Si vede che la loro idea era di sviluppare molto i personaggi e di farli crescere, ma di fatto... io ho visto solo un grande caos. Ash che era il protagonista spesso mi sembrava che "sparisse". Hanno dato molto spazio a Lem e Clem e questa è una cosa che ho apprezzato. Ho sempre pensato che siano tutti e due dei grandi personaggi, però a un certo punto mi pare che "scompaiano" anche loro e diventa un minestrone di eventi e di personaggi d'occasione che a mio parere hanno fatto perdere il senso stesso della serie.

Cioè, come spiegarvi... a un certo punto mi sembrava che si fosse perso di vista il senso del loro viaggio. Come se fossero solo in balia degli eventi.

Tra l'altro sono stata allungo arrabbiata perché non capisco perché farci credere che ci sarebbe stata una storia d'amore tra Ash e Serena. Se ci fosse stata una love story parallelamente all'avventura Pokémon non ci sarebbe stato niente di più bello.

Anche il fatto delle Chiavi della Principessa e dei Varietà Pokémon... spiegato malissimo secondo me. L'unica cosa che ho capito è che i varietà sono l'opposto delle Gare Pokémon. Zero strategie. Serena e le altre andavano sul palco a lanciare attacchi a caso... la questione dei varietà è stata trattata dopo tantissimi episodi con solo tre chiavi... a un certo punto non ce l'ho fatta neanche più a guardare la serie. Mi sembrava di perdere tempo e mi sentivo anche un po' a disagio a dirla tutta.

Credo che quella che meriterebbe una serie dedicata sia Serena. Per quanto adori Lucinda e per quanto per molto tempo avrei voluto vedere una serie dedicata a lei, Serena ne ha più bisogno. Non capisco perché fare una cattiveria simile a un personaggio. Quando le hanno fatto tagliare i capelli e i vestiti... ok, ha un suo perché... ma è sbagliato come l'hanno gestita! Farle tagliare i capelli e rovinarsi i vestiti... non sarebbe stato meglio farla andare dalla parrucchiera e poi a comprare dei nuovi vestiti? Magari con lei che cerca di sorridere davanti agli amici quando in realtà è molto triste (e gli amici che sono preoccupati, ma non sanno cosa fare).

E poi perché cavolo dovete farla innamorata di Ash se poi le fate prendere il due di picche?? Veramente, quello mi ha deluso molto. Da come avevano presentato la serie sembrava che Ash e Serena sarebbero diventati fidanzati. Mi ricordo che in quel periodo sebbene aspettassi gli episodi in italiano (ora li guardo prima in giapponese di volta in volta) avevo letto diversi articoli online. Le mie aspettative si erano alzate tantissimo. Effettivamente anche i primi episodi rilasciati mi erano piaciuti molto. Anche quando Serena ha visto Ash alla TV ero felicissima, sembrava proprio l'inizio epico di una serie epica! Ma poi... Serena finalmente raggiunge Ash, gli chiede se si ricorda di lei... e poi mi crollano tutte le aspettative. Per molto tempo ho aspettato dicendomi: "Va beh, dai, magari non si ricorda subito ma pian piano standole accanto si ricorda e realizza di provare dei sentimenti per lei"... e invece no!! Anzi, addirittura ho avuto anche l'impressione che pian piano stessero spostando l'attenzione. E allora basta. Cioè, come vi ho detto non trovavo più senso nella serie. Voglio dire, succede che ci possa piacere una persona che non ricambia i nostri sentimenti... ma perché fare una cosa del genere soprattutto dopo aver fatto intendere al telespettatore che sarebbe nato qualcosa di reciproco??

Ok, forse sono stata un po' polemica, ma me lo tenevo dentro da anni. Certo, a volte ne ho un po' parlato con mia cugina. Però penso che alla fine di questo capitolo ci stia parlare chiaro una volta per tutte. Sono davvero convinta che i caratteri di Barry e Serena stiano bene insieme. Sarà perché Serena mi ricorda un po' Ash e Barry un po' Lucinda. Cioè, come dire? Serena è una che alla fine della serie non si farebbe problemi a partire da sola, mentre Barry è un po' sbadato come Lucinda. Però allo stesso tempo Serena è più introversa e tende a nascondere le sue emozioni negative... anche se sono convinta che con Barry si lascerebbe andare. Come è successo a fine capitolo dopotutto.

Ho scritto tantissimo in questo angolo. È meglio che vada, ma prima un'altra cosa. Barry in questa fanfiction ha l'età di Lucinda e Serena l'età di Ash. Mi sembra giusto, perché Barry doveva avere 10 anni a Sinnoh e Serena dovrebbe avere la stessa età di Ash (essendo andati al campo estivo insieme).

Ok, ora vado davvero.

Alla prossima! :)

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Capitolo 56
*** La partenza di Lylia ***


La partenza di Lylia


Lylia stava guardando il mare. Scrutava oltre l'orizzonte.

Lo aveva deciso da giorni, l'indomani sarebbe partita. Quello stesso mare... l'avrebbe portata fino a Kanto.

Quante avventure avrebbe vissuto? Quante persone nuove avrebbe incontrato??

L'importante era voltare pagina una volta per tutte. Dimenticare gli ultimi eventi brutti... o meglio metterli da parte e cominciare a crearne di nuovi più felici.

Era finita bene. Sua madre e Iridio erano partiti per Kanto per andare da Bill. Aveva in preventivo di andare a trovarli presto. Quando sarebbe andata anche lei a Kanto. Da quanto aveva capito sarebbe arrivata ad Aranciopoli, una città portuale della regione.

Suo fratello si era messo in testa di trovare il padre. Prima di partire le aveva assicurato che in qualche modo ci sarebbe riuscito. Si sarebbe rivolto alla polizia internazionale se fosse stato necessario.

– Lylia, sono qui! -

La ragazza si voltò sorpresa. Non di certo perché non se lo aspettasse. Lo aveva chiamato lei dopotutto.

Per dirgli della partenza.

Lo guardò in difficoltà con le mani strette sugli spallacci rosa.

Aveva detto solo a suo fratelli e a Luna che sarebbe partita per Kanto.

Hau l'aveva salutata sorridendo a occhi chiusi sventolando un braccio, ma quando riaprì gli occhi notò che sembrava tesa. Lui la guardò perplesso e in difficoltà riabbassando pian piano il braccio.

– T-tutto bene? - le chiese incerto.

– Hau, io domani partirò per Kanto. -

Il ragazzo sgranò gli occhi. Era stato un duro colpo, non se lo aspettava.

♥♥♥

Hau si era seduto su una panchina di un giardinetto della città. Aveva lo sguardo basso ed era visibilmente triste.

– Va tutto bene? -

L'allenatore alzò lo sguardo sorpreso. Era Liam e ne ebbe la conferma quando spostò lo sguardo su di lui.

Il Capitano lo stava guardando con un braccio sul fianco e con l'aria di sapere già che cosa stesse passando per la testa all'amico.

– Ciao Liam, cosa ci fai da queste parti? -

– Facevo un giro, è un giorno festivo anche per me dopotutto. -

– Capisco. - disse Hau spostando lo sguardo davanti a lui.

Sorrideva con una certa mortificazione. Dopotutto avrebbe potuto immaginarlo. Tutti avevano dei giorni di pausa dal lavoro.

– Hai un'aria... c'entra Lilya per caso? -

L'allenatore dai capelli scuri tornò a guardarlo sorpreso.

– Come lo sai? -

– Hau, io ormai ti conosco. - disse Liam chiudendo gli occhi con aria ovvia. - È da quando mi hai presentato Lylia che so che ti piace molto. -

Hau era sempre più sorpreso. Non sapeva cosa dire. Non aveva capito che Liam intendeva dire che avesse una cotta per lei. Non si rendeva ancora bene conto dei suoi reali sentimenti.

– Mi ha detto che domani parte. - disse triste tornando a guardare davanti a sé.

– Per dove? -

– Per Kanto... -

– Da sola? -

– So che sua madre e suo fratello sono andati da un certo Bill, ma da quanto ho capito lei intende viaggiare da sola... ha detto che vuole scoprire se stessa. -

– Hai detto che parte domani, no? Beh, allora cosa ci fai qui a deprimerti? -

Hau tornò a guardarlo sempre più sorpreso e confuso.

– Dovresti regalarle qualcosa che le ricordi di te quando sarà via. Così saprà sempre che le stai pensando. -

L'amico lo guardò sgranando gli occhi ancora di più. Non era più tanto perplesso, quella era un'ottima idea ma... che cosa poteva regalarle??

♥♥♥

Così Hau aveva ufficialmente iniziato la sua ricerca in città per trovare il regalo perfetto. Non doveva essere perfetto nel vero senso della parola, ma lo doveva essere per Lylia. Doveva trovare qualcosa che le si addicesse... o meglio ancora che le piacesse!

Fortunatamente si trovava nella zona commerciale dell'isola. Quale città meglio di quella per trovare un regalo??

Tuttavia aveva già visitato diversi negozi, ma non riusciva a prendere una decisione. Il negozio di vestiti, poi, l'aveva messo davvero in crisi. La commessa gli aveva proposto un sacco di alternative, ma era servito solo a farlo entrare ulteriormente in crisi.

Cominciava a perdere le speranze, quando passando a testa bassa vide con la coda dell'occhio una vetrina particolarmente colorata. Alzò lo sguardo stupito e fece subito marcia indietro.

Nella vetrina erano esposte una serie di bambole Pokémon. Sembravano antiche, da collezione probabilmente. Erano di stoffa morbida, si vedeva a occhio.

All'allenatore cadde da subito l'occhio sulla bambola Clefairy. Il suo visino neutro gli ricordava molto Lilya. Pensò che i Clefairy hanno un aspetto delicato, però sono anche forti. Proprio come lei... sì, si convinse che era quello in regalo adeguato.

♥♥♥

– LYLIA!? -

La ragazza si girò immediatamente.

Era al porto. Stava aspettando che arrivasse la nave che l'avrebbe portata a Kanto.

Le venne naturale sgranare gli occhi vedendo Hau correrle incontro. Un po' ci aveva sperato di vederlo un'ultima volta prima di partire. Erano amici dopotutto.

– Non hai visto il messaggio che ti ho mandato?! - disse fermandosi un po' con il fiatone.

– N-no, scusa... avevo il telefono in silenzioso. - rispose lei confusa e un po' intimorita.

L'allenatore in realtà non era minimamente arrabbiato con lei. Aveva alzato solo il tono perché gli era venuto naturale. Aveva fatto una corsa pazzesca e per tutto il tempo aveva temuto di non fare in tempo.

– Ti ho preso questo pensiero, ti prego di accettarlo! - esclamò portando la sportina di carta davanti a sé e chinando, istintivamente, il capo a occhi chiusi.

Era arrossito senza neanche accorgersene. Provava un certo imbarazzo, ma non si accorgeva neanche di quello. Hau era un po' ingenuo, un po' come Ash all'inizio del suo viaggio. È così, no? Per qualcuno che prende coscienza dei suoi sentimenti c'è anche qualcuno che ancora non se ne rende conto... e il ciclo ricomincia. La presa di conoscenza dei propri sentimenti è la fine, ma per tutti c'è la fase iniziale. Ovvero quando i sentimenti sono incerti e confusi.

Anche Lylia era arrossita, ma per un motivo diverso. Non si aspettava un gesto così carino dall'amico. Si sentiva un po' a disagio a ricevere un regalo se non era il suo compleanno.

♥♥♥

"Mi ha ricordato te, pensami qualche volta quando sarai a Kanto... ok??"

L'aspirante allenatrice era sulla nave e guardava l'orizzonte. Continuavano a tornarle in mente le parole di Hau e intanto stringeva la bambola che gli aveva regalato.

Certo che avrebbe pensato a lui, anzi... aveva già iniziato.

Quel regalo inaspettato... l'inizio di una nuova avventura. Un'avventura che solo lei poteva vivere. Tante scoperte nuove l'aspettavano e... non vedeva l'ora di arrivare.

Distolse lo sguardo e portò la bambola davanti a sé. La guardò attentamente.

Quella bambola... probabilmente assomigliava a entrambi. Anche Hau aveva un visino neutro e nonostante fosse carino aveva un bel caratterino a volte.

Sorrise nel pensare ciò.

Tornò ad alzare lo sguardo sull'orizzonte davanti a sé. Smise di sorridere pian piano. Un'aria un po' malinconica forse aveva cominciato a farsi strada sul suo viso. Tuttavia presto la sua espressione si fece più decisa.

 

"Mamma, papà, Iridio, io... diventerò più forte. Presto torneremo ad essere la famiglia unita di un tempo... è una promessa."

♥♥♥

Ciao a tutti!

Secondo capitolo dedicato a un'altra delle coppie che shippo il maniera minore.

Trovo Hau e Lylia carini. Più che altro mi piace come si comporta Hau con Lylia. Mi riferisco al videogioco, sempre che abbia una cotta per lei. Ma non so se lei ricambia. Possono esserci due casi: o non le piace in quel senso o non ha ancora capito i suoi reali sentimenti (come Ash e Lucinda all'inizio del resto). Tra l'altro in questo periodo sto valutando, perché Lylia sta molto bene anche con Elio a vederli. Non ci ho mai pensato o quasi perché nel videogioco non appaiono mai insieme (sempre se non scegli come protagonista Elio invece di Selene, ma io avevo scelto appunto Selene).

Comunque anche da questo capitolo infatti non si capisce bene cosa prova Lylia. Forse non lo sa ancora neanche lei, dopotutto è ancora molto presa dal pensiero di riunire la sua famiglia e dal suo nuovo viaggio a Kanto.

Al prossimo capitolo con un'altra ship diciamo un po' crossover.

Ciao e alla prossima! :)

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Capitolo 57
*** Provaci ancora Lem ***


Provaci ancora Lem


Misty aveva preso l'autobus Exeggutor per raggiungere il Picco Hokulani. Aveva caricato con sé la sua bici. Molti prima della sua partenza per Alola l'avevano criticata per la sua scelta, però alla fine si era rivelata molto utile. Lei e le altre Unità si erano dovute spostare in diverse parti della regione con una certa urgenza. Certo, a volte avevano dovuto prendere delle navi o degli autobus.

Alcuni si erano abbonati a i Poképassaggi, ma lei no. Preferiva sentire il vento sulla pelle quando si spostava. Preferiva assaporare bene in prima persona ogni momento per quanto drammatico.

– Mamma, hai visto quella ragazza con la bici? - domandò a sua madre un bambino indicando la capopalestra.

– Tesoro, non indicare la gente, non sta bene. -

A Misty crebbe un gocciolone dietro la testa e sbarrò un po' gli occhi. I bambini di Alola sembravano tutti così spensierati... non riusciva a capire se era il luogo o se erano così proprio le nuove generazioni.

L'autobus si fermò e l'allenatrice prese a camminare verso l'uscita. Portandosi ovviamente la sua bicicletta a mano. Non poteva certo lasciarla lì.

Non scesero molte altre persone. Quel giorno praticamente non ce n'erano.

La ragazza si guardò un po' intorno sorpresa. In realtà non era così sorpresa, ma un po' da se stessa sì. Alla fine perché con tutti i luoghi aveva scelto proprio quello? Pensò che probabilmente era perché la attiravano le questioni riguardanti l'elettricità e l'energia. Non sapeva bene neanche lei perché, pensava che dipendesse dall'aver conosciuto Ash e Pikachu. Era molto affezionata al Pikachu di Ash, inoltre aveva una potenza incredibile. Conoscendoli si era convinta che fosse davvero l'elettricità a mandare avanti il mondo.

Comunque tornando al luogo, in quella parte di percorso aveva sentito che si originava buona parte dell'energia dell'intera isola. Non aveva capito ancora in che modo, ma era curiosa di scoprirlo.

A un certo punto notò due persone davanti alla porta di un edificio a diversi metri. Si trattava di un ragazzo e di una bambina. Entrambi biondi con gli occhi azzurri e soprattutto simili. Misty pensò subito che dovessero essere fratelli.

Rimase un po' sorpresa, perché non riusciva a capire cosa si stavano dicendo. Vedeva solo che la bambina sorrideva con entusiasmo, mentre il ragazzo sembrava in difficoltà e mostrava i palmi.

Comunque sia la sua attenzione si spostò immediatamente quando si accorse di una folla di Pokémon. Si erano radunati ai suoi piedi e lei non sapeva che fare se non guardarli perplessa. Erano Charjabug, ma lei non lo sapeva. Come avrebbe potuto? Il solo motivo per cui si trovava ad Alola era la missione di Kelian. Si era concessa una piccola pausa solo perché la missione era terminata e non avevano dato loro nuovi incarichi.

A un certo punto uno dei Chajabug utilizzò Scarica e colpì all'istante la bicicletta di Misty. Colpì solo la bici, ma la ragazza la guardò allarmata per poi tornare a guardare i Pokémon.

– Ehi! - esclamò offesa.

Loro tuttavia avevano già preso ad andare e la ragazza non poté fare altro che continuare a guardarli sempre più confusa.

Alla capopalestra crebbe nuovamente un gocciolone dietro la testa. Sbarrò pure un po' gli occhi rassegnata.

– Ho questo strano karma con gli attacchi elettrici... -

Tornò a guardare i due davanti alla porta e questa volta il ragazzo si accorse di lei. Si voltò a guardarla sorpreso, così anche la bambina lo imitò.

Lei sentendosi in colpa esitò un po', poi decise di andare verso di loro. Naturalmente portando con sé anche la bici bruciacchiata.

– Ehm, ciao sono Misty. - disse fermandosi.

Si sentiva ancora un po' a disagio a dirla tutta, ma pensava che dopo essere stata beccata ad osservarli presentarsi fosse d'obbligo.

– Ciao, io sono Lem, tutto bene? - chiese il ragazzo ancora un po' confuso.

Era una situazione un po' strana... e poi aveva una bici dalle condizioni un po' strane a mano. Che cosa stava succedendo? Eppure se non presentarsi in maniera "normale"... cosa??

– Sì, grazie. - disse lei sbrigativa. - Anche se quei Pokémon hanno ridotto male la mia bici... e non è neanche la prima volta che mi succede una cosa del genere. -

– Ah, mi dispiace. -

– Ok, ehi!? - esclamò la bambina bionda prendendo la parola irritata. - Che cosa sta succedendo qui?! Sembra che vi conosciate da una vita!! -

I due guardarono lei sorpresi per poi tornare a spostare lo sguardo l'uno sull'altra ancora confusi.

– Questo non va bene! Signorina, sei pregata di non provarci con il mio fratellone!! -

A quel punto la ragazza spostò lo sguardo sulla bambina bionda. Era arrabbiata, ma anche lei non era da meno dopo quello che aveva detto.

– Provarci? Io non ci sto provando! -

– Sì, certo. - disse lei incrociando le braccia e chiudendo gli occhi con aria ovvia. - Come se non ti avessi visto guardarlo da lontano. Te lo stavi mangiando con gli occhi. -

La capopalestra era ancora arrabbiata e in più ora era anche rossa dall'imbarazzo. Era più forte di lei. La rabbia le stava crescendo dentro e...

– Clem! - esclamò Lem allarmato guardando la sorella.

– Senti piccola peste, ma stai scherzando?! Cosa ti salta in mente!? Vi guardavo perché ci siete solo voi da queste parti e avete attirato la mia attenzione!! -

Misty era furiosa...

– Sì, certo. -

Ma Clem non si scomponeva. Aveva ancora le braccia incrociate e gli occhi chiusi.

La rabbia della ragazza dai capelli rossi cresceva ancora. Non è esagerato dire che tremava di rabbia.

– Clem, hai esagerato. - la rimproverò il fratello con tono mogio. - Chiedi immediatamente scusa, avanti. -

– Uffa! - esclamò lei aprendo gli occhi con irritazione. - Tu non capisci, fratellone! Questa è una strega!! -

– Cosa?! - esclamò Misty sempre più infuriata.

– Clem, ora smettila! - esclamò con tono così severo da farla voltare. - È molto offensivo quello che stai dicendo ed è contro ogni nostro principio che ci basiamo sulla scienza. Chiedile immediatamente scusa! -

– Ma...! - farfugliò lei in difficoltà.

Il fratello però non disse niente e continuò a guardarla in maniera severa. Non voleva spaventarla o intimorirla, ma voleva che capisse. Non c'era niente che gli desse più fastidio. La magia o la stregoneria non esistevano, o almeno non erano quello che in genere gli altri credevano. Esistevano solo la scienza e la tecnologia. Persino l'astrologia aveva una base scientifica e i tarocchi o i talismani erano solo amuleti porta fortuna.

– Scusa... - mormorò Clem abbassando il capo tornando a guardare Misty.

In realtà lei neanche pensava davvero a quello che aveva detto. Era solo arrabbiata perché pensava che quella ragazza avesse molta affinità col fratello. Non capiva perché.

La capopalestra rimase sorpresa e ammorbidì l'espressione. Ora la bambina sembrava un'altra. Com'era possibile? Si vedeva che rispettava davvero suo fratello. Non avrebbe mai pensato neanche che lui fosse in grado di farsi obbedire dopo averlo visto parlare in difficoltà con la sorella. Si vedeva che nelle questioni davvero importanti sapeva puntare bene i piedi per terra.

In quel momento qualcuno aprì la porta dell'edificio davanti a cui erano i fratelli, così spostarono tutti lo sguardo su essa confusi.

– Buongiorno, voi siete...? - disse Chrys perplesso.

Aveva usato un tono di voce un po' intimorito e timido. Non si sarebbe mai aspettato di trovare qualcuno davanti alla porta.

– Buongiorno, ti chiedo scusa se ci siamo fermati davanti alla porta. - disse Lem prendendo immediatamente la parola.

Misty era rimasta molto sorpresa dal suo tono di voce. Sembrava un ragazzo molto maturo, responsabile e rispettoso... e dir che dalla sua aria timidina non l'avrebbe mai detto all'inizio.

Era un po' arrossita, ma non se ne era accorta.

♥♥♥

– E così i Chajabug vi hanno dato dei problemi? Mi dispiace. - disse Taspo mortificato a occhi chiusi portandosi una mano sul retro della testa.

– Non si preoccupi, sono io che ho questo karma con i Pokémon Elettro. - disse Misty sorridendo a occhi chiusi a sua volta con aria mortificata. - Un mio antenato deve aver infastidito dei Pokémon di tipo Elettro. -

Si trovavano nella sala principale dell'edificio. Lem aveva chiesto degli attrezzi a Chrys. Aveva intenzione di aggiustare la bici a Misty.

La capopalestra lo guardò stupita avvitare un bullone della bicicletta. Sembrava così concentrato... la sua espressione era ancora una volta diversa. Davvero non riusciva a capire il suo vero carattere... possibile che fosse così diverso nelle diverse situazioni?

– Il fratellone vuole diventare un inventore. - disse Clem accanto a lei guardandolo a sua volta. - Beh, lui lo è già. Però deve migliorare molto, le sue invenzioni non sono sempre perfette... anzi! -

Nonostante a un certo punto avesse chiuso gli occhi sorridendo mortificata, poi li aveva riaperti e aveva continuato a guardare il fratello sorridendo con ammirazione.

Anche Misty, nonostante avesse ascoltato Clem, non aveva distolto gli occhi da lui. Era davvero sorpresa. Quel ragazzo tra l'altro sembrava più piccolo di lei. Forse aveva l'età di Ash, ma sembrava molto diverso da lui.

Sembrava che gli piacesse molto aggiustare e creare le cose. Il suo sguardo concentrato era qualcosa che aveva visto molto di rado. Anzi, le sembrava addirittura di non aver mai visto uno sguardo così sul volto di nessuno.

♥♥♥

– Finito! - annunciò Lem alzandosi in piedi e chiudendo gli occhi orgoglioso. - Oggi trionfa la scienza, il futuro è qui! - aggiunse mentre la sorella e la nuova amica si avvicinarono.

– Grande, fratellone! - esclamò Clem entusiasta stringendo le mani vicino al mento.

– Grazie mille, così non devo rottamare di nuovo una bici. - disse Misty sorridendo a occhi chiusi.

Il capopalestra riaprì gli occhi diventando perplesso.

– Di nuovo? -

– Sì, quando ero ragazzina un cafone mi ha rubato la bici e l'ha ridotta a un cumulo di macerie. - spiegò riaprendo gli occhi. - L'ho perdonato solo perché dopo siamo diventati amici, non è così male in fondo... è un po' un cuginetto diciamo. -

– Un incontro un po' irruento, insomma, ma è finita bene. - commentò la bambina.

L'espressione di Lem si fece di nuovo determinata e la capopalestra rimase confusa... quasi spiazzata.

Si voltò di nuovo verso la bicicletta e finalmente parlò.

– In realtà vorrei apportare qualche modifica se me lo permetti. -

Misty rimase ancora più sorpresa.

Perché sembrava essersela presa tanto a cuore?

♥♥♥

Ora i tre erano fuori dall'edificio.

Lem continuava a lavorare sulla bici di Misty. Aveva preso alcuni pezzi metallici dal suo zaino.

La capopalestra e la sorella continuavano a guardarlo in lontananza. Ormai era quasi tramontato il sole, ma lui continuava imperterrito a lavorare.

 

– Sai? Non ti biasimo se ti sei presa una cotta per il mio fratellone. -

Misty spostò lo sguardo su di lei confusa. Continuava a guardare Lem sorridendo con ammirazione. Non aveva mai visto una bambina ammirare tanto il fratello.

– Se ci fossero ragazzi come lui della mia età penso che li sposerei. -

– Tutti quanti?! -

La ragazzina, allora, spostò lo sguardo su di lei seccata.

– Ma che dici, solo uno. -

– Ah... -

Tornarono entrambe a guardare davanti a loro. Clem sempre sorridendo e Misty sorpresa. Forse in fondo lo avrebbe fatto per chiunque. Lem era gentile e sapeva ascoltare. Per quanto poco lo conoscesse aveva capito che era una persona degna di fiducia. Si faceva in quattro per aiutare e aveva una dedizione di ferro per quello che stava facendo.

♥♥♥

– Finito. - disse Lem soddisfatto con la bici in mano di fronte alle due. - Le modifiche che ho apportato sono per prevenire gli attacchi elettrici, anche se ti colpiranno da adesso in avanti non dovrai preoccuparti che la bici si danneggi. -

– Non ci credo. - disse Misty sgranando gli occhi. - Come alcuni macchinari del Team Rocket! È sorprendente che tu ci sia riuscito!! -

– Conosci il Team Rocket? - disse lui sgranando a sua volta gli occhi.

– Ricordi quando ti ho detto del ragazzino che considero come un cuginetto? Abbiamo viaggiato insieme a Kanto. -

– Come?? Aspetta! Ma quindi tu sei Misty!! - esclamò sgranando ancora di più gli occhi.

La capopalestra lo guardò confuso. Da quando aveva conosciuto Ash anche lei era un po' più tonta... ma non lo avrebbe mai ammesso.

– Ehm, Misty...? - disse Clem attirando il suo sguardo. - Perdona il fratellone, in realtà voleva dire che anche noi abbiamo viaggiato a Kalos con Ash. -

– Cosa!? Conoscete Ash?? -

La bambina allora sbarrò un po' gli occhi con un gocciolone dietro la testa.

"Alla fine Misty e il mio fratellone sono uguali, si fanno trascinare dagli eventi..."

– Quindi sei anche la capopalestra di Celestopoli? - disse lui accennando un sorriso.

La ragazza tornò a guardarlo con espressione molto simile.

– Esatto, proprio io. -

– Mi piacerebbe andare a Kanto, un giorno magari. -

– Sì, è una bella regione. -

– Pronto!? - esclamò Clem irritata attirando i loro sguardi. - Se è un appuntamento almeno portatemi a mangiare il gelato! - aggiunse sempre più seccata chiudendo gli occhi.

I due arrossirono sentendosi colpevoli, poi cercarono di cacciare indietro l'imbarazzo e tornarono a guardarsi.

– Comunque ho aggiunto un motore incorporato! - esclamò Lem, in fretta, sorridendo mortificato a occhi chiusi. - Ti basta schiacciare il bottone sul manubrio per attivarlo!! -

– Grazie! - disse Misty con la stessa espressione.

– Quindi proviamo, no!? -

I due riaprirono gli occhi confusi. Ormai entrambi avevano superato l'imbarazzo. Li aveva aiutati il tono di Clem... sembrava curiosa ma allo stesso tempo irritata.

Sì... in fondo la bambina non aveva proprio accettato l'idea che il fratello potesse avere una cotta per una ragazza. Il che, ovviamente, era paradossale con il fatto che tentasse di accasarlo... ma in fondo era solo una facciata. Non voleva separarsi da lui.

♥♥♥

Misty aveva preso la sua bici dal manubrio. Si era allontanata un po'. Dato che non sapeva come avrebbe reagito il motore era meglio tenersi lontano dagli altri presenti.

– Fratellone? - disse Clem continuando a guardare la capopalestra in lontananza.

Lui la guardò confuso e continuò a guardarla nonostante non ricambiasse il suo sguardo.

– Se ti piace Misty dovresti dirglielo. -

Sorrise mentre lo diceva. Sapeva che il fratello non ne avrebbe mai avuto il coraggio.

– Clem, cosa cavolo dici!? - esclamò diventando rosso come un peperone. - La stimo in quanto amica di Ash e capopalestra, dovresti sapere quello che Ash ha detto di lei!! -

– Sì, come no... e allora perché ti scaldi? -

Lem smise di agitarsi e diventò confuso.

Giusto, perché si agitava? Che senso aveva??

Misty salì in sella alla sua bici, posizionò il piede sul pedale e schiacciò il pulsante ma... la bicicletta partì a razzo. Più veloce di un motorino alla sua massima velocità.

– Aiuto! Va troppo veloce!! -

I due fratelli partirono subito all'inseguimento allarmati.

– MISTY! - esclamò Clem preoccupata.

– C'è il regolatore di velocità! Perché è al massimo!!? -

– QUALCUNO MI AIUTI! -

E il capitolo finisce così. Con una scena molto comica... ma chiedete a loro se c'è da ridere. Forse quando si fermeranno riusciranno a riderci su, ma fino ad allora...

– E per una volta non ci rimettiamo noi! - esclamarono i tre del Team Rocket su una mongolfiera in un angolo del cielo.

In quel momento però si alzò un forte vento che li spazzò via.

– NON È POSSIBILE! - esclamarono Jessie e James.

– Questa è una cattiveria!! - fece loro eco Meowth.

Nel dubbio il Team Rocket partì di nuovo alla velocità della luce.

 

♥♥♥

Perché ci vuole sempre il Team Rocket che parte alla velocità della luce, era da un po' di capitoli che non si facevano vedere XD (tanto tra un paio di capitoli torneranno... allerta spoiler)

Ciao a tutti!

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. In realtà questi non sono proprio dei capitoli extra. Sono capitoli che spostano l'attenzione su altri avvenimenti e hanno, appunto, come protagonisti altri personaggi (mi piace scrivere a volte anche sugli altri, sarà perché negli anni sono stati inclusi molti personaggi che poi sono stati lasciati a loro stessi... questo dà un po' giustizia a tutti diciamo).

A me una ipotetica coppia tra Lem e Misty piacerebbe. Cioè, secondo me caratterialmente ci stanno come coppia. Entrambi sono molto responsabili, certo a modo loro (ricordiamoci che Misty aveva praticamente preso in gestione la palestra da sola perché le sue sorelle non volevano occuparsene). Sarà una mia impressione, ma Misty la vedo un po' come un personaggio buffo un po' sfortunato (il fatto degli attacchi elettrici contro la sua bici lo conferma). Mentre anche Lem lo vedo un po' buffo, ma secondo me più che altro è per via di Clem.

Come si potrebbe chiamare la ship tra loro due? Ho visto su internet che quella tra Barry e Serena potrebbe essere RushCrushShipping (un po' lungo, ma unendo le due parole corsa e cotta. Non l'ho inventato io il nome, l'avevo visto sotto un'immagine modificata).

Boh, penserò a un nome e nel caso vi farò sapere.

Alla prossima! :)

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Capitolo 58
*** L'intenditore di cestini da picnic ***


L'intenditore di cestini da picnic


Ash e Lucinda stavano camminando sul percorso 1 da un po'. A un certo punto, però, si erano fermati sorpresi perché avevano visto diversi stand in lontananza e un'insegna che passava tra due pali posti all'ingresso.

– Che cosa sta succedendo laggiù? - si lasciò scappare l'allenatore perplesso.

– Sembra che ci sia un festival di qualcosa. - commentò la coordinatrice con decisamente più entusiasmo. - C'è scritto: "Sagra del cesto da picnic"... beh, non ho mai sentito niente del genere in vita mia. -

La ragazza aveva chiuso gli occhi sorridendo mortificata. A quanto pare ad Alola c'erano degli eventi insoliti.

L'amico la guardò sorridendo.

– Che dici? Andiamo a vedere?? -

Lei lo guardò a sua volta riaprendo gli occhi e sorrise.

– Certo, sarà divertente. - rispose accennando di sì con la testa.

♥♥♥

I due stavano facendo il giro del festival. Erano rimasti sorpresi dagli stand. I cestini da picnic che ragazzi e adulti presentavano erano molto particolari. Alcuni erano decorati e i tavoli erano bene allestiti. Non c'era solo il cestino da picnic sui tavoli, ma la vera e propria presentazione della storia che c'era dietro alla loro scelta di utilizzare determinate decorazioni!

– Wow! - esclamò Lucinda con gli occhi scintillanti e le mani congiunte vicino al cuore. - Queste persone sono degli artisti!! -

Lei e l'amico si erano fermati.

Ash, si era portato una mano sul retro della testa decisamente più confuso.

– Tutto questo mi ricorda qualcosa... - commentò cercando di ricordare cosa effettivamente fosse.

– Ash, Lucinda! -

Si voltarono e subito sorrisero. Era stata Iris a parlare e accanto a lei c'era Spighetto.

 

– Che bello, anche voi qui! - esclamò Iris davvero entusiasta.

– Iris! - esclamò la coordinatrice andandole incontro e prendendole le mani.

Sorrisero entrambe a occhi chiusi.

– Ciao ragazzi, che cosa ci fate qui? - domandò l'allenatore sgranando gli occhi sorpreso.

– Aehm. - disse l'allenatrice un po' esitante aprendo gli occhi. - Sto accompagnando Spighetto... anche se sto cominciando a pentirmene... - aggiunse sbarrando un po' gli occhi rassegnata.

Ash e Lucinda la guardarono sorpresi. Le era persino cresciuta una goccia dietro la testa.

Le due ragazze ormai si erano lasciate le mani.

– Devo valutare ogni singolo cestino da picnic esposto a questo evento. - disse Spighetto chiudendo gli occhi con aria orgogliosa, incrociando le braccia. - Da grandi poteri derivano grandi responsabilità ed è il mio dovere da intenditore. -

– Ecco, appunto... - disse la ragazza dai capelli viola continuando a guardare i due davanti a lei.

– Dovere da intenditore? Gli intenditori di Pokémon si occupano anche di queste cose?? - chiese Lucinda confusa.

Era davvero interessata e la cosa lasciava molto perplessi gli altri due.

– Si dà il caso, cara Lucinda. - disse il capopalestra aprendo gli occhi con aria sicura e sciogliendo le braccia per metterle sui fianchi. - Che il sottoscritto sia anche intenditore di cestini da picnic. -

– Oltre che di diverse altre diavolerie che non hanno senso. - commentò Iris sempre più rassegnata.

– A Unima rilasciano attestati davvero su tutto. - commentò a sua volta Ash perplesso... e sorpreso dalle sue parole... in vita sua non avrebbe mai pensato di dirlo, ma dopo anni persino lui aveva capito che ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato alla base.

Lo sguardo di Lucinda rimase confuso per un po', poi le scappò una piccola risatina. Chiuse, quindi, gli occhi portandosi una mano davanti alla bocca.

Spighetto era scioccato.

– Cosa?? Perché ridi?? -

Tuttavia le sue parole non si sentirono granché, perché la risata della ragazza si stava intensificando di secondo in secondo.

– E cosa vuoi che faccia, Spighetto?! - esclamò Iris seccata e un po' alterata voltandosi a guardarlo. - Non mi far fare brutte figure, Spighetto! Cosa ti ho detto prima di partire?? -

– Che non dovevo mostrare troppo l'intenditore che è in me... - disse un po' provato.

– Esatto e cos'hai fatto invece tu?! -

Tuttavia non aspettò neanche che rispondesse e si girò di nuovo verso gli amici.

– È andato da ogni singola persona del festival ad esordire con: "È ora della valutazione"! -

Entrambi gli amici non dissero niente e continuarono a guardarla confusa. Poi si girarono contemporaneamente e sorrisero a occhi chiusi con una certa mortificazione.

♥♥♥

Avevano deciso di separarsi per un po'.

Spighetto si era fermato a contemplare un altro cestino e Iris non aveva detto niente, ma aveva incrociato le braccia con aria indispettita. Allora Ash se ne era accorto e aveva detto a lei e Lucinda che potevano andare e che restava lui con l'amico.

– Accidenti, Spighetto mi fa proprio arrabbiare. - commentò l'allenatrice con le mani dietro la testa.

Aveva gli occhi chiusi e la testa tendente al cielo. Sembrava indispettita, ma lo era meno di quello che sembrava... avrebbe solo voluto che Spighetto capisse e contenesse un po' il suo entusiasmo!

– Eppure voi due sembrate così amici. - disse Lucinda guardandola sorridendo con una certa mortificazione.

L'amica, allora, riaprì gli occhi e la guardò togliendo anche le mani da dietro la testa.

– Lo siamo. - disse addolcendo un po' il tono. - Però a volte mi fa davvero arrabbiare. -

Era in difficoltà, perché non sapeva spiegare bene ciò che provava. Non sapeva neanche se avesse senso. Voleva bene e Spighetto, gliene voleva come alla maggior parte dei suoi amici. Forse più che un amico si sentiva di considerarlo il suo migliore amico. Dopotutto quando Ash era ripartito loro due si erano sentiti spesso. Avevano parlato diverse volte dei vecchi tempi trascorsi in viaggio. Ridendo anche di gusto.

– Beh, anche a me a volte Ash fa arrabbiare. - disse l'altra più sorridente. - Ci sono delle volte che lo strangolerei da quanto è testardo. - aggiunse ridacchiando a occhi chiusi.

– Non sono sicura che sia la stessa cosa. - disse l'amica non molto convinta. - Tu hai una cotta per Ash, non è così? -

– C-cosa?! - esclamò arrossendo in difficoltà.

– Ma sì, dai, è palese. - disse Iris chiudendo gli occhi con aria ovvia. - L'ho capito da quando vi ho visti a Unima, ma in realtà anche dalle parole di Ash, prima che ti incontrassimo, avevo capito. -

– C-che cosa...? - si lasciò scappare praticamente terrorizzata.

– Che avete una cotta l'una per l'altro, è così evidente. -

La coordinatrice spostò per un attimo lo sguardo davanti a sé e lo abbassò anche un po'. Il rossore era passato, eppure...

– Mi stupisce che non vi siate ancora messi insieme. - commentò l'allenatrice. - Avete un feeling eccezionale, non so neanche come fa Ash ma quando è con te si trasforma. -

– E va bene! - esclamò Lucinda tornando a spostare lo sguardo. - Sì, ho una cotta per Ash... però smettila di dirlo ad alta voce... è imbarazzante! - aggiunse un po' irritata.

– Perché? - disse Iris fermandosi istintivamente. - Ti imbarazza ammettere i tuoi sentimenti o che qualcuno ti possa sentire? - aggiunse confusa.

– Tutte e due! -

– Ehi, Lucinda! -

Entrambe spostarono lo sguardo nella direzione verso la quale avevano sentito provenire la voce, ma solo la coordinatrice sorrise.

– Kenny! -

Cominciò ad avvicinarsi a lui e l'amica la seguì a ruota.

Kenny era dietro uno stand e anche lui presentava un cestino. Anzi, il suo era particolarmente decorato.

– Cosa ci fai ad Alola?? - gli chiese Lucinda sempre con un certo entusiasmo.

– Stavo per chiederti la stessa cosa. - disse lui mettendosi un braccio sul fianco.

– Wow! - esclamò Iris piegandosi sulle ginocchia per vedere meglio il cestino. - Questo cestino è stupendo!! Al mio amico piacerebbe un sacco! Gli faccio una foto per fargliela vedere! - aggiunse prendendo lo smartphone rotom dalla tasca.

– Allora? -

– Ho fatto il Giro delle Isole. -

– Ne ho sentito parlare, com'è? -

– Molto divertente. - rispose Lucinda sorridendo. - E soprattutto istruttivo, ho messo appunto diverse strategie di gara. Ho partecipato con Ash, anche lui è al festival. -

– Come?? -

Il tono del coordinatore aveva attirato l'attenzione di Iris. Infatti aveva raddrizzato le gambe e lo aveva guardato. Aveva sgranato gli occhi e aveva un'aria strana... lo sguardo attento dell'allenatrice si era fatto perplesso. Credeva di sapere cosa stesse succedendo.

♥♥♥

Spighetto aveva fatto delle foto ai cestini da picnic e ora che con Ash stava camminando per tornare dalle amiche, le stava guardando scrollando con il dito nella galleria.

– Devo scrivere le valutazioni, magari dovrei aprire un blog. -

– Chissà dove sono Iris e Lucinda. - disse Ash preoccupato. - Il festival è così grande, potrebbero essere ovunque. -

C'era anche Leona al festival e quando notò l'allenatore alzò un braccio in segno di saluto.

– Ciao, Ash! - esclamò per poi andare verso di lui.

I due si fermarono e il capopalestra alzò lo sguardo confuso.

– Ciao Leona, cosa ci fai qui? -

– Faccio un giro, questo festival è molto singolare. -

– Perdonatemi, ma voi vi conoscete? Io sono Spighetto, comunque. -

– Piacere. - disse Leona sorridendo per poi tornare a guardare Ash. - E la mia amica? -

– Lucinda è con Iris. -

– Un'altra nostra amica. - precisò Spighetto.

– Sì, le stavamo giusto cercando. - riprese a dire l'allenatore. - Cerchiamole insieme. -

– Certo. -

♥♥♥

– Non me lo aspettavo. - disse Kenny. - Tu e Ash qui insieme da soli? -

– Perché? - domandò Lucinda sgranando gli occhi.

– Lucinda, forse è meglio andare. - disse Iris attirando il suo sguardo. - I ragazzi ci staranno cercando. -

– Ah, forse hai ragione. - disse per poi tornare a guardare l'amico. - Dobbiamo cercare i nostri amici, ti va di venire con noi? -

– Non posso abbandonare lo stand, saluta Ash da parte mia. -

– Ah, ok... - mormorò confusa.

– Ok, allora andiamo! - esclamò l'amica prendendola a braccetto. - Ciao! -

La coordinatrice rimase confusa, ma non disse niente e si limitò a guardarla dubbiosa.

♥♥♥

– Ah, però. - disse Leona colpita mentre camminava accanto a Spighetto. - Quindi sei intenditore Pokémon, di cestini da picnic e anche un capopalestra? -

– Sì... e sono solo una parte delle mie competenze. - rispose lui orgoglioso chiudendo gli occhi. - Diciamo che mi piace variare. -

Ash, invece, era qualche passo davanti a loro e a un certo punto si fermò all'improvviso. C'era Kenny in lontananza e vederlo così all'improvviso gli faceva uno strano effetto.

In un attimo aveva realizzato la sua cotta per Lucinda. All'epoca non l'aveva capito, almeno non coscientemente. Ma se ci ragionava ora... c'erano stati molti comportamenti ambigui da parte del ragazzo. Tutti gli sguardi di sfida che gli aveva lanciato... quando gli aveva chiesto di non dire a Lucinda quanto fosse stato spaventato una volta...

Alola era stata una grande parentesi della loro vita. C'erano stati allungo solo loro e avevano conosciuto un sacco di persone e nuovi amici. Ma ora che il Giro delle Isole era terminato si tornava alla realtà. E nella realtà... c'erano molte persone che avevano una cotta per Lucinda. Kenny, Conway... era naturale. Lucinda era una bella ragazza, ma quanti di loro sapevano andare oltre l'aspetto fisico? Era preoccupato più che altro di questo. Essere rifiutato sarebbe stato il meno.

Lui voleva solo che Lucinda fosse serena e felice.

– Ash, tutto bene? - gli chiese l'amico fermandosi a sua volta.

Anche Leona si era fermata e cercò di capire in quale direzione stesse guardando Ash. Sorrise quando lo capì e cominciò ad andare.

– Quello è Kenny! Ciao, Kenny!! - esclamò sventolando un braccio.

Mentre si allontanava, Spighetto andò accanto all'allenatore continuando a guardarlo con una certa preoccupazione.

– C'è qualcosa che non va? -

– Non posso mentirti, Spighetto. - disse stringendo i pugni e guardando in basso. - Credo di aver appena realizzato che non ho speranze... -

L'amico continuò a guardarlo preoccupato. Non pensava che insistere fosse la cosa giusta. Ash non era molto in sé in quel momento.

♥♥♥

– Bello il tuo cestino! - esclamò Leona raggiante. - L'hai fatto tu?? -

– Certo. - disse Kenny orgoglioso con le mani sui fianchi.

– È molto più di questo! - esclamò Spighetto guardandolo con occhi scintillanti. - Questo è il cestino da picnic supremo!! La tipologia più ricercata dagli intenditori!! -

– Davvero? - disse la ragazza, confusa, guardandolo.

– Certo! - esclamò lui guardandola. - Un cestino da picnic così può arrivare a costare migliaia di dollari!! -

– Cosa?! -

– Beh, con la firma giusta. - aggiunse chiudendo gli occhi e sorridendo mortificato.

– Ah, certo... avere le conoscenze giuste è importante. - commentò lei ancora colpita.

Kenny spostò lo sguardo su Ash e notò che aveva un'aria strana. Non lo guardava negli occhi. Sembrava che i suoi pensieri fossero persi chissà dove.

– Ash, prima ho visto Lucinda sai? -

– Davvero?? - chiese lui, sorpreso, guardandolo.

– Ho saputo che avete fatto il Giro delle Isole insieme. - continuò a dire. - È buffo pensare che in passato non abbia accettato di partire con me neanche dopo averti battuto. Pensavo che dopo aver viaggiato con te e Brock sarebbe voluta partire solo da sola, ma evidentemente per te fa un'eccezione. -

Il tono del coordinatore sembrava carico di astio e la cosa lo faceva sentire sempre più a disagio. Ricordava a stento il combattimento avuto con Kenny nel quale aveva perso. Quindi in caso di vincita aveva proposto a Lucinda di partire con lui? Ma lei si era rifiutata... perché l'aveva fatto? E se non l'avesse fatto?? Se quella volta fosse partita con lui??

Ash cosa avrebbe fatto allora? Non sapeva neanche che lui e Lucinda avessero fatto una scommessa del genere. Perché tenerlo all'oscuro??

♥♥♥

– Ah, ecco Ash e Spighetto! - esclamò Iris indicandoli sorridendo a occhi chiusi. - Ehi, chi è quella ragazza con loro? - aggiunse riaprendo gli occhi confusa.

L'allenatrice corse, ma l'amica rimase ferma sul posto. Aveva anche abbassato un po' lo sguardo. Perché aveva una strana sensazione riguardo all'incontro di poco prima con Kenny?

– Ciao, io sono Iris. - si presentò la ragazza dai capelli viola quando anche gli altri si fermarono. - Tu come ti chiami? -

Mentre parlavano Ash si accorse di Lucinda. Proprio non capiva che cosa le prendesse, ma pensava di doversi avvicinare. Anche lui era un po' giù. Non sapeva come farci i conti. Non sapeva come sopportare di aver perso contro Kenny. Non gli era sembrato grave all'epoca, perché non sapeva che Lucinda sarebbe potuta ripartire con lui.

Anche se con timore decise di avvicinarsi.

– Lucinda, va tutto bene? -

Lei alzò lo sguardo e lo vide fermarsi a un paio di metri.

– Ash... io... ecco... va tutto bene! -

– Sai, prima ho incontrato Kenny. -

Lei lo guardò sorpresa... un po' sentendosi in colpa, in realtà.

– Mi ha raccontato di quella volta che mi ha battuto e tu saresti dovuta partire con lui. -

– Ah...! Davvero te l'ha detto!? - esclamò, ora, terrorizzata.

– Mi dispiace molto non aver vinto quella volta, ma perché non me l'hai mai detto? -

– Beh... -

– Comunque io Kenny non lo capisco, tu non sei certo un trofeo. -

A quel punto l'amica riabbassò lo sguardo arrossendo. Reputava che fosse molto carino a parlarle così. Le venne un po' da sorridere.

– Se dovesse succedere di nuovo una cosa del genere per favore dimmelo. -

Lucinda, allora, rialzò lo sguardo sorpresa. Lui le stava sorridendo. Aveva detto l'ultima frase addolcendo molto il tono... e questo le aveva scaldato il cuore.

– Andiamo dagli altri ora. -

– D'accordo. - disse lei, finalmente, sorridendo.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Sono contenta di aver scritto un capitolo del genere. È da anni che ho in testa di aver sentito dire a Spighetto in uno dei film che è anche intenditore di cestini da picnic XD (ma dai, come si fa??)

E comunque non è neanche colpa sua, ma l'hanno creato troppo saccente e so tutto io per i miei gusti. Però mi fa ridere, anche se ci sono comunque risate e risate (quando una cosa è demenziale e una cosa è comica... tipo le scene di Clem sono comiche o la bicicletta di Misty fulminata). Comunque Iris e Spighetto sono un duo comico perfetto XD (no, se ve lo state chiedendo loro non li shippo. Li vedo proprio come amici amici, come dice Iris migliori amici... come dire? Ci sono dei casi in cui credo che l'amicizia tra ragazzo e ragazza possa restare amicizia anche dopo molto tempo... e Iris e Spighetto me ne danno proprio l'impressione. Shippavo un po' Spighetto con Burgundy, però non è una mia grande ship anzi... Burgundy mi sta forse più antipatica di Spighetto. Iris invece non l'ho mai shippata con nessuno. Avevo appunto valutato con Spighetto, ma non mi sembra quindi non saprei. Forse in un certo senso la vedrei bene con Paul, perché hanno dei caratteri quasi opposti. Ok, è un'altra storia sorvoliamo).

Ve lo aspettavate che sarebbe riapparso Kenny?? Ecco chi non sopporto davvero... rendiamoci conto che io mi dimentico pure di lui a volte. Non è Spighetto quello che mi piace meno. È proprio lui. Kenny... non capirò mai i Penguinshipper, Lucinda merita di meglio (certo, anche Ash ha i suoi molti difetti, però lui e Lucinda sono così carini insieme <3 come dice Iris, Ash si trasforma quando è con Lucinda <3).

Ok, per ora qui da pikychan è tutto, ciao e alla prossima! :)

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Capitolo 59
*** EXTRA - Parallel Brock ***


EXTRA - Parallel Brock


Brock era al terzo anno di Medicina Pokémon. Stava svolgendo un tirocinio al Centro Pokémon della città di Aranciopoli. Dal momento che si era distinto per il suo ottimo rendimento, l'università gli aveva permesso di avere a che fare direttamente con la clientela. Di svolgere il suo tirocinio in prima linea al bancone.

Era voltato e stava cercando qualcosa su una mensola, quando una ragazza entrò nell'edificio e dopo qualche passo si fermò sorpresa.

– Brock? -

Il ragazzo si voltò altrettanto confuso e rimase ancora più sorpreso nel vedere chi era.

– Holly? -

Si trattava di una ragazza che aveva conosciuto a Sinnoh. Non si sarebbe mai aspettato di rivederla... men meno di rivederla proprio in quel luogo.

La ragazza accantonò l'espressione sorpresa per sorridere e riprendere a camminare.

– Sei il medico di questo centro? -

– No, sono ancora un tirocinante. - rispose sorridendo con aria cordiale.

– È il piccolo Happiny? Vedo che è cresciuto. - disse fermandosi davanti al bancone.

– Chansey! - esclamò il Pokémon accanto a lui voltandosi in quel momento.

Si trattava del Chansey di Brock. Lei non lo sapeva, ma era già da un po' che si era evoluto da Happiny.

Holly spostò lo sguardo dal Pokémon per tornare a guardare Brock.

– Studi per diventare medico Pokémon? -

– Esattamente, l'ho deciso alla fine del mio viaggio a Sinnoh. -

– Capisco, che bravo. - commentò sorridendo a occhi chiusi.

– Beh, grazie. Ti posso chiedere tu invece cosa ci fai qui? Se non sbaglio abiti a Sinnoh, dico bene? -

– Dici bene. - disse riaprendo gli occhi. - Il mio viaggio mi ha portata lontana da casa, sto continuando ad allenarmi in vista delle competizioni future. -

– Fai bene, ti ricordi di Ash? -

– Il tuo amico un po' timido e pauroso?? -

– Sì, lui... beh, sarà un po' timido, ma anche adesso immagino sia in viaggio verso non so quale regione. Un po' mi manca. -

Holly era rimasta colpita, Brock aveva fatto un sorriso molto tenero a fine frase. Sembrava molto fraterno... e in più aveva spostato lo sguardo in un punto impreciso. Sottolineava solo quanto affetto provasse nei suoi confronti. Si vedeva che doveva mancargli molto.

– E Lucinda? -

– Anche lei è in viaggio, chissà magari si sono ritrovati e stanno viaggiando insieme. - disse tornando a guardarla.

"Ci ha preso, anche in questo mondo Ash e Lucinda stanno viaggiando insieme ad Alola." si sente la voce dell'autrice telepaticamente in lontananza...

– Ma scusa, non puoi contattarli?? - domandò la ragazza un po' stranita.

– Mi piacerebbe, ma non ho i loro numeri. - disse lui con un'espressione un po' in difficoltà. - Quando ci siamo separati gli smartphone rotom e gli smartphone porygon erano una rarità. Nessuno di noi li aveva. -

– Contattali sui social, no?? -

– Non ho nessun social, non ho molto tempo libero. -

– Davvero?? - disse lei sgranando gli occhi. - Nessun social?! -

– È così strano? - si lasciò scappare Brock con un gocciolone dietro la testa.

♥♥♥

– Ecco fatto, il tuo nuovo profilo su Pokébook! - annunciò Holly entusiasta.

Stava digitando sullo smartphone porygon di Brock.

"Gli smartphone rotom e gli smartphone porygon sono come l'iphone e il samsung." sempre la voce dell'autrice.

– Bene, ora cerchiamo i tuoi amici! - esclamò continuando a digitare.

Brock la guardava con aria un po' scettica. Più che altro era a disagio... lui non si sentiva un tipo molto da tecnologia. Invece Holly sembrava perfettamente a suo agio.

– Ho trovato Lucinda! - esclamò entusiasta. - Mi piace il suo profilo... va bene! Invia una richiesta d'amicizia!! - aggiunse digitando l'apposito pulsante.

– Davvero l'hai trovata così in fretta? - chiese sempre più confuso con un gocciolone dietro la testa.

– Ora cerchiamo Ash... ah, eccolo... Ash Ketchum. - lesse sorpresa. - Davvero si chiama così di cognome?? Non lo sapevo. - commentò per poi tornare a sorridere. - Beh, ovviamente invio anche a lui una richiesta d'amicizia! -

– Grazie del tuo aiuto. -

Provava sentimenti molto contrastanti. Da una parte si sentiva ancora un po' a disagio e dall'altra era contento. Finalmente poteva riprendere i contatti con i suoi amici lontani. Riconosceva che la tecnologia era molto buona per quello.

– Ma figurati! - esclamò lei tornando a guardarlo per poi sorridere a occhi chiusi. - Vuoi che ti scarichi anche PokéStargram?? -

– Per ora va bene così, grazie. - disse ancora un po' stranito.

– Comunque sembra che i tuoi amici siano tutti e due ad Alola. - disse riaprendo gli occhi. - Alola è un posto turistico, dici che sono in vacanza?? -

– Ne dubito. - disse Brock tornando a guardare davanti a sé. - Se ci sono delle palestre e una Lega Pokémon non credo che Ash se ne stia fermo a guardare. - aggiunse guardando il cielo e sorridendo con la stessa aria carica di affetto di prima.

 

– In effetti sui loro profili ci sono diverse foto di Pokémon. - disse Holly pensosa. - E ho visto che parlano di un certo Giro delle Isole... forse ha qualcosa a che fare con le lotte Pokémon. -

– Ah, probabile. - disse lui senza distogliere lo sguardo dal cielo.

La ragazza lo guardò con una certa attenzione. Quel ragazzo l'aveva colpita subito quando si era presentato. Nonostante fosse più giovane di lei sembrava molto maturo. Era stato una guida per Ash e Lucinda, per quanto poco lo avesse visto era palese.

All'inizio aveva provato un forte batticuore, poi aveva capito. Le piaceva perché caratterialmente era il suo tipo ideale. Meno fisicamente, ma solo perché non riteneva di avere poi un prototipo preciso.

– Brock? -

Lui spostò lo sguardo su di lei sorpreso. Non capiva perché avesse usato un tono del genere così all'improvviso.

Holly era un po' tesa, ma dopo un po' le venne spontaneo sorridere.

– Tu mi piaci. -

Brock ci era rimasto di sasso. Molte ragazze gli si erano dichiarate, ma quella volta c'era qualcosa di un po' diverso. Il tono con il quale lo aveva detto era diverso.

– Quando abbiamo combattuto insieme all'incontro di Cuoripoli... non so. - disse per poi tornare a guardare davanti a sé e abbassare lo sguardo sulle ginocchia. - Il tuo carattere mi ha colpito. Sei serio, ma sei anche divertente e premuroso. Con i tuoi Pokémon, con i tuoi amici... io sono anche più grande... ragazzi come te sono rari da incontrare. -

La ragazza premeva le mani sulle ginocchia come per farsi forza. Non voleva distogliere lo sguardo per nessun motivo, era anche arrossita... non sapeva cosa fare. Si sentiva davvero in difficoltà.

Il futuro medico Pokémon era ancora di sasso. Non sapeva cosa fare, cosa dire... era la prima volta che una ragazza gli parlava in modo tanto profondo. L'aveva colpita il suo carattere? Fino a quel momento le ragazze l'avevano rincorso soltanto per il suo aspetto. Non si riteneva neanche bellissimo, quindi aveva sempre pensato che fosse strano. A volte aveva pensato che lo prendessero solo in giro.

Tuttavia decise di lasciare da parte tutti i suoi dubbi e sorrise.

– Ti ringrazio per le tue parole. -

L'allenatrice, allora, trovò finalmente il coraggio di tornare a guardarlo. Era ancora un po' tesa, ma il suo tono di voce l'aveva aiutata a sciogliersi. Anche incontrare i suoi occhi le era stato molto d'aiuto. Non capiva perché, ma era capace di calmarla. Il suo tono calmo e la sua espressione neutra erano unici.

– Se hai tempo un giorno di questi potremmo uscire insieme. - disse lei sorridendo. - Lo so che sei occupato con gli esami e il tirocinio, ma se ti va qualche volta mi farebbe piacere. -

– Volentieri. -

In un mondo dove Brock è corteggiato e conteso da diverse ragazze... ehi, no! Aspetta!! Sto rovinando l'atmosfera.

Comunque queste sì che sono rose e fioriranno... con il loro tempo.

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Allora precisiamo, Holly è una ragazza apparsa in alcuni episodi di Pokémon DP. Come scritto nel capitolo ha partecipato con Brock a un torneo organizzato a Cuoripoli. Nel primo episodio dove appare (il 50), Brock le fa la sua solita scenata e lei lo fredda dicendo di non essere interessata ai ragazzi più piccoli di lei XD

Anche se poi vedendo il suo stile nella lotta cambia totalmente idea. Penso che nel mondo Pokémon si diventa più carini quando si è degli abili allenatori (in generale quando si fa con passione qualcosa probabilmente si risulta più belli/carini). Comunque poi anche se si piacciono a vicenda la loro storia d'amore non decolla perché perdono una lotta, così Holly si incolpa e se ne va senza dire niente a Brock (ma lasciando detto all'infermiera Joy che è partita per allenarsi e diventare una compagna migliore per lui... quindi mai una gioia, insomma... tutte lo rifiutano e quando trova quella potenzialmente giusta se ne va XD ^^").

Bene, dopo questo breve momento vediamo. Nell'universo "normale", ovvero in quello di "Pokémon: Alba&Tramonto", è Brock a chiederle di uscire e lei accetta. Anche se la cosa dello smartphone sarebbe molto simile. Me lo immagino Brock a non aver installato neanche un social. Molto avanti nello studio, ma poco coi tempi. Beh, in fondo usare poco i social è la scelta migliore a volte.

Ok, il prossimo è... attenzione attenzione: il quarto capitolo speciale! Curiosi?? Aspettatevi che alcuni avvenimenti ritornino a far sentire la loro influenza. Mi riferisco agli eventi della Aether Paradise.

Alla prossima, ciao! :) 

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Capitolo 60
*** Il ritorno di Mewtwo ***


Il ritorno di Mewtwo


– È successo di nuovo. Di nuovo gli umani hanno causato problemi al mondo. Hanno causato problemi ai Pokémon e addirittura a loro stessi. Non sapete quante volte ho provato. Ho provato a mettere da parte le differenze. I pregiudizi! Però loro continuano a deludermi!! Perché lo stanno facendo, eh? Mi stanno prendendo in giro?! Si stanno prendendo gioco di me?? La razza umana non merita di continuare a vivere. Finché loro causeranno problemi al prossimo non ci sarà nulla da fare per noi... ho intenzione di occuparmene personalmente. Andrò ad Alola e consumerò la mia vendetta. Il tempo della delusione è finito. Ora sono così arrabbiato che la mia ira parla da sola. Gli umani devono SCOMPARIRE. -

Era stato Mewtwo a dire queste parole. O meglio a pensarle.

Non importa quale fosse il luogo nel quale si trovasse al momento. Una caverna, un prato... la verità era che pensava a queste parole da giorni. Da quando aveva saputo degli ultimi fatti avvenuti ad Alola.

♥♥♥

Ash e Lucinda erano tornati al Lago Solare. Avevano scoperto che il tempio era stato distrutto. Non completamente, ma cadeva a pezzi. Non c'era più alcuna traccia dell'Ultrapattuglia. Immaginavano che fossero tornati nel loro mondo ora che tutto era finito.

I due stavano guardando l'orizzonte. Appena oltre l'altare.

– Sembra incredibile, vero? - commentò l'allenatore senza distogliere lo sguardo.

– Già. - disse la coordinatrice. - Questa è senz'altro l'avventura più intensa di tutte. -

– Fosse solo quello. Questo ha spiegato molte cose lasciate in sospeso, se Cyrus quattro anni fa non avesse tentato di ricreare il mondo tutto questo non sarebbe mai successo. -

– Hai ragione. - disse con una certa preoccupazione, così decise di guardarlo. - Però ora è tutto finito, giusto? Non c'è motivo di preoccuparsi, vero?? -

Lui la guardò a sua volta e abbandonò la sua espressione dura per rassicurarla. Accennò anche un sorriso.

– Penso di sì, non vedo cos'altro potrebbero inventarsi per arrecare altri danni. -

– Meno male, anche io la penso così. - disse l'amica sorridendo a sua volta, però, con aria un po' mortificata.

– EHI, VOI!? -

I due amici si girarono confusi.

Un ragazzo e una ragazza stavano venendo loro incontro camminando a passo lento, ma deciso. Il ragazzo aveva un'espressione più rigida, mentre la ragazza sembrava perplessa.

– Non potete stare qui. - disse il ragazzo fermandosi di fronte a loro. - Nessuno può stare qui, non dopo tutto quello che è successo di recente. -

– Non lo sapevamo... - mormorò Lucinda sempre più confusa.

– La tua faccia non mi è nuova... - commentò Ash pensoso. - Ma certo! Sei l'allenatore che ha fatto quel l'entrata pazzesca nell'Ultramondo!! - aggiunse sgranando gli occhi entusiasta.

– Uhm? - disse l'altro senza scomporsi. - Ma certo! Siete i ragazzini che hanno affrontato Necrozma!! - aggiunse sgranando gli occhi sorpreso.

– Ragazzini? - ripeté la coordinatrice sbarrando un po' gli occhi.

Le crebbe una goccia dietro la testa e l'altra ragazza le sorrise con comprensione un po' stranita.

– Ti ricordi di noi?? Forte!! - esclamò l'allenatore dagli occhi scuri sempre più entusiasta.

– Certo che il vostro è proprio un vizio, vi piace ficcare il naso in questioni che non vi competono. -

– Ehi! Guarda che io e Lucinda siamo una squadra speciale in difesa di tutte le regioni!! -

– Ash, lascia stare. - disse Lucinda sorridendo mortificata a occhi chiusi. - Ha ragione, sembra proprio che ci troviamo sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. - aggiunse mentre le crebbe una goccia dietro la testa.

– Ash e Lucinda, dico bene? - chiese Goh incrociando le braccia.

– Ti ricordi i nostri nomi?! - esclamò Ash sempre più colpito.

– Certo, non ho mai visto nessuno con il vostro coraggio: siete entrati nell'Ultravarco e avete sfidato Necrozma. - disse per poi sciogliere le braccia e chiudere gli occhi sorridendo. - Qualcuno direbbe che o siete troppo stupidi o troppo coraggiosi. -

– Direi tutte e due. - commentò la coordinatrice sbarrando di nuovo un po' gli occhi con una goccia che le cresceva di nuovo dietro la testa.

– Goh? - disse la ragazza dagli occhi verdi guardandolo. - Non possiamo stare qui. -

Goh l'aveva guardata, poi era tornato a guardare gli altri due.

– Non possiamo stare qui, andiamo al Centro Pokémon. -

♥♥♥

– Perché non potevamo rimanere al Lago Solare? - chiese Ash quando si trovarono tutti seduti sulle poltroncine del Centro Pokémon.

– Perché è pericoloso, dopo l'attacco delle Ultracreature non sappiamo più cosa aspettarci. - rispose Goh.

L'allenatore dagli occhi scuri e la coordinatrice si guardarono per poi tornare a guardare lui.

– Però ora è tutto finito, giusto? - domandò il ragazzo. - Quando potremo dire di essere tornati alla normalità?? -

– Vorrei tanto saperlo, ma non ci hanno dato risposte certe. - rispose l'altro.

Il suo sguardo all'erta faceva preoccupare molto i due. Da chi avrebbero dovuto ricevere queste risposte? Quante persone erano davvero coinvolte in quella storia??

– Comunque io sono Chloe. - disse l'amica di Goh attirando il loro sguardo. - L'amica d'infanzia di Goh. - aggiunse sorridendo a occhi chiusi.

– Sei un'allenatrice? - le chiese Lucinda.

– Chi? Chloe?? - disse l'allenatore dagli occhi azzurri ridacchiando. - No, a Chloe non piacciono neanche i Pokémon! -

– Come? - disse l'altro allenatore, sorpreso, sgranando gli occhi.

– Smettila, Goh! - disse irritata guardolo per poi tornare a guardare gli altri. - Non è vero che non mi piacciono i Pokémon. È solo che ci sto pensando prima di catturarne uno. -

– Sì, certo. - commentò l'amico senza guardarla e continuando a ridacchiare. - Abbiamo visitato tanti luoghi e visto tanti Pokémon. Se ti piacessero davvero i Pokémon ne avresti catturato almeno uno... dai ammettilo, non ti piacciono i Pokémon! -

– Non è vero!! -

Ash e Lucinda erano di sasso. Entrambi con una goccia dietro la testa. Chloe era chiaramente irritata, tanto che aveva chiuso gli occhi. Mentre Goh... era palese, la stava prendendo in giro. Forse solo lei non se n'era accorta.

– Comunque volete vedere alcune foto di Necrozma? - domandò l'allenatore dagli occhi azzurri prendendo il cellulare e scrollando le foto nella galleria.

– Certo! - esclamò Ash entusiasta.

– Guardate. - disse mostrando loro il cellulare. - Ora è in un ambiente protetto. Il professor. Cerasa, nonché padre di Chloe, si sta personalmente occupando del caso. Necrozma sta molto meglio. Pian piano sta riacquistando anche il suo aspetto originale. -

– Sorprendente... - si lasciò scappare l'allenatore dagli occhi scuri a bocca aperta.

La coordinatrice, allora, lo guardò sorridendo.

– È proprio segno che Necrozma aveva bisogno di allontanarsi da Ultramegalopoli. -

L'amico la guardò sorridendo a sua volta.

– Già. - disse facendo anche cenno di sì con la testa.

– Quando recupererà del tutto valuteremo se liberarlo. - disse Goh tornando a guardare il cellulare e digitando qualcosa. - Per adesso si è integrato bene, temevamo che potesse scontrarsi con gli altri Pokémon, ma si comporta talvolta in maniera protettiva con loro. Anche con il professore e gli altri si comporta correttamente. -

– Lo sapevo. - disse Lucinda guardando davanti a sé sorridendo contenta. - Necrozma non è cattivo. -

– Aveva solo bisogno di vivere in un ambiente che non percepisse come una minaccia. - disse Ash con espressione molto simile.

– A proposito di questo. - disse Goh alzando gli occhi dallo schermo per tornare a guardarli. - Abbiamo paura che un'altra minaccia sia in agguato. - continuò mettendo il tasca il cellulare. - Mew è riapparso e sembra che si trovi in quest'area. -

– Come? - si lasciò scappare Ash sgranando gli occhi. - Un'altra minaccia?? -

Anche Lucinda aveva sgranato gli occhi.

– Potrebbe anche non essere così, però... è strano che Mew sia riapparso proprio ora... e per giunta ad Alola... sembra quasi che voglia metterci in guardia. - continuò a dire Goh.

– Che cosa può succedere di peggio?? - chiese l'altro allenatore. - Voglio dire, mi sembra che la storia dell'Ultramondo e degli Ultravarchi sia complicata... che cosa ci può essere di peggio e, soprattutto, da chi potrebbe essere portata la grande minaccia di cui parli?? -

– Ne sono successe già troppe. - disse la coordinatrice. - È inverosimile che ci sia ancora qualcosa di peggio. -

– Lo so. - disse l'allenatore dagli occhi azzurri incrociando le braccia e chiudendo gli occhi. - Però purtroppo le cose brutte sono sempre accompagnate da qualcosa di più brutto prima di stabilizzarsi. -

– Cioè vuoi dire che... - disse Lucinda senza neanche riuscire a completare la frase da quanto era spaventata.

– Goh! - lo richiamò Chloe irritata guardandolo. - Basta così, li spaventi e basta! Non lo sai neanche tu se è come dici! -

L'amico d'infanzia riaprì gli occhi, ma non la guardò e sciolse le braccia.

– Io li sto preparando, non sappiamo quello che potrebbe succedere. -

– Appunto, non lo sappiamo! Quindi non dovresti neanche parlare! -

– Ma stai scherzando, vero? Me l'hanno chiesto. -

Ash e Lucinda li guardarono di nuovo straniti. Pensavano che quei due fossero proprio una strana coppia.

♥♥♥

Goh e Chloe erano usciti dal Centro Pokémon per andare a perlustrare la zona. L'allenatore era diversi passi in avanti con il cellulare in mano. Grazie a una specifica applicazione, infatti, aveva l'opportunità di sapere in anticipo quali Pokémon avrebbe probabilmente incontrato. Era quindi concentrato a guardare un po' davanti a sé e un po' lo smartphone.

L'amica era, invece, più indietro e aveva l'espressione imbronciata. Come al solito non la considerava nemmeno un minimo. Sembrava che ormai le uniche volte che le parlava fossero per rimproverarla... certo che riconosceva che anche lei lo rimproverasse spesso. Non sapeva neanche lei perché lo faceva. Forse cercava solo di attirare la sua attenzione.

All'improvviso Goh si fermò distogliendo gli occhi dal cellulare sorpreso. Guardava davanti a sé con un'aria un po' in attesa e un po' disorientata.

– Goh, va tutto bene? - gli chiese Chloe fermandosi a sua volta confusa.

– Mew è qui nei paraggi! - esclamò cominciando a guardarsi intorno. - Però non riesco a vederlo!! -

– Davvero!? - esclamò lei raggiungendolo.

Si fermò di fianco a lui e poco dopo videro Mew apparire davanti a loro. Era in volo a qualche metro che ridacchiava con le mani sulla bocca.

– Eccolo! - esclamò l'allenatore fermandosi a guardarlo e indicandolo. - Mew, che succede!? Davvero sta per succedere qualcosa di terribile in questo luogo?! -

Il Pokémon lo guardò storcendo un po' la testa. Non sembrava esattamente confuso, sembrava aver capito molto bene le parole di Goh ma... fece una giravolta e tornò a ridacchiare portandosi le mani vicino alla bocca.

– Perché fa così?? - domandò Goh demoralizzato e un po' indispettito. - Ok, allora vorrà dire che prima lo catturerò e poi gli chiederò di portarci nel luogo dove sta per succedere qualcosa! - aggiunse prendendo una Pokéball e caricandola dietro le spalle per prepararsi a lanciarla.

– Goh, aspetta!! - esclamò l'amica allarmata guardandolo. - Così lo spaventerai! -

– Meew! -

Infatti il Pokémon scomparve sotto i loro occhi. Non sembrava spaventato, ma un po' allarmato sì.

– Aspetta, Mew! - esclamò Goh allungando, istintivamente, un braccio.

Purtroppo non servì a niente. Mew era già scomparso e l'allenatore chiuse la mano con espressione affranta. Lasciò ricadere il braccio lungo il fianco e abbassò il capo.

– Goh... - mormorò Chloe guardandolo preoccupata.

– Il destino dovrebbe essere nelle mie mani. - mormorò lui quasi impercettibilmente. - Tuttavia come posso costruire il mio futuro giorno dopo giorno se continuo a fallire quando è più importante!? -

– Goh, smettila! Lo ritroveremo!! -

L'amica avrebbe voluto essere arrabbiata, ma era solo molto preoccupata. Era raro vedere Goh così triste. Rarissimo.

Il ragazzo sollevò il capo e tornò a guardarla. La sua espressione era rigida, ma si vedeva che non era arrabbiato. Non con lei almeno. Era arrabbiato con se stesso. La guardava eppure... non poteva fare a meno di continuare ad essere concentrato su se stesso e sul suo fallimento.

- Tu non capisci! - esclamò Goh. - Catturare Mew è il mio desiderio più grande!! Per questo catturo tanti Pokémon, per allenarmi e poter catturare un giorno anche lui!! -

- E ci riuscirai! - esclamò Chloe non sapendo più come farlo ragionare. - Dammi retta!! Lo abbiamo incontrato anche da piccoli, no?? Prima o poi lo catturerai di sicuro!! -

– C'è in ballo qualcosa di immensamente più grande! Potrebbe andarne del futuro del nostro mondo e tu mi dici solo che non importa se ho fallito!!? -

– Io non ho detto questo! Stai dicendo cose senza senso, ora calmati!! -

- Ah, è così che la pensi? Beh, mi dispiace molto per te Chloe, ma io sono fatto così!! Perché continui a seguirmi nei miei viaggi!? Fossi in te non sprecherei così il mio tempo!! Tu non sei un'allenatrice, i Pokémon ti lasciano indifferente e segui per tutto il mondo un ragazzo che ha, probabilmente, uno scopo più irraggiungibile di se stesso!! -

Nel sentirlo la ragazza era diventata rossa e furente di rabbia che aveva accumulato in corpo, ma anziché rispondergli per le rime aveva accorciato le distanze balzando e aveva unito le labbra alle sue.

Chloe aveva chiuso gli occhi ancora rossa in volto, ma Goh aveva sgranato gli occhi diventando a sua volta rosso. La Pokéball che teneva in mano gli era scivolata, ma sembrava non essersene nemmeno reso conto.

Dopo parecchi secondi la ragazza si allontanò correndo via senza mai fermarsi.

Il ragazzo rimase lì impietrito con gli occhi pieni di dubbi e di sorpresa. Forse avrebbe dovuto seguirla, ma non riusciva neanche a muoversi da quanto era confuso.

♥♥♥

Ash e Lucinda erano rientrati al Centro Pokémon. Stavano parlando in piedi a qualche metro dalla porta di ingresso.

Goh entrò proprio in quel momento. Aveva lo sguardo assente e tendente verso il basso. Stava ancora rimuginando su quanto accaduto... non ci poteva credere.

L'allenatore dagli occhi scuri si accorse di lui e lo guardò stupito.

– È Goh. - osservò, confusa, la coordinatrice voltandosi. - Cos'ha? -

– Goh? - lo richiamò l'amico.

Il ragazzo si fermò, ma alzò lo sguardo notandoli solo dopo. Iniziò, quindi, a raggiungerli e finalmente si sentiva di essere tornato un po' in sé.

– Ragazzi, avete visto Chloe? - chiese fermandosi di fronte a loro.

– Perché?? - chiese Lucinda confusa e un po' allarmata.

– Cos'è successo? - chiese, invece, Ash più tranquillo ma sempre un po' allerta.

Goh distolse lo sguardo in difficoltà. Non se la sentiva di dirlo guardandoli negli occhi.

– Abbiamo litigato, è stata colpa mia... è scappata e non so dov'è andata. -

Istintivamente si era portato una mano sul retro della testa. Si sentiva davvero in colpa.

– Avete litigato? - ripeté l'amico confuso.

– Perché?? - chiese l'amica sempre più allarmata.

– Abbiamo visto Mew, ma è scomparso poco dopo. -

– E avete litigato per questo? - chiese Ash.

– Sì, perché io ho dato di matto... non pensavo neanche alle cose che ho detto! -

Ora aveva spostato di nuovo lo sguardo su di loro. Chissà come gli era tornato un po' di coraggio.

– E quindi lei è scappata così?? Oh, no! - si lasciò scappare Lucinda.

– Non proprio... - disse cominciando a diventare un po' rosso in difficoltà.

– Non proprio? - ripeté l'altro allenatore sempre più confuso.

– M-mi ha urlato contro e mi ha baciato. - rispose distogliendo di nuovo lo sguardo.

Sembrava irritato mentre lo diceva, ma in verità non sapeva come gestirla. Non gli aveva dato fastidio che Chloe l'avesse baciato... quello che gli dava fastidio era... non lo sapeva bene neanche lui.

I due erano rimasti sbalorditi da quella rivelazione. Praticamente di sasso. In un altro momento di sicuro Lucinda avrebbe commentato con quanto fosse romantica una scena del genere.

– Io vado a cercare Chloe! - esclamò la coordinatrice già iniziando a correre.

Si allontanò in fretta, mentre Goh era tornato ad abbassare lo sguardo sul pavimento.

Ash continuava a guardarlo sorpreso, ma sapeva che doveva dire qualcosa.

– Amico, forse non ci crederai, ma anche a me una volta è successa una cosa del genere. -

Goh, allora, alzò il capo stupito.

– Cosa?! Lucinda ti ha baciato all'improvviso ed è scappata via!? È così che vi siete messi insieme?? -

– Cosa?? No! - esclamò arrossendo un po'. - Si trattava di un'altra ragazza, ma è solo un'amica... è un po' complicato da spiegare. -

– Eh? - si lasciò scappare l'altro quasi impercettibilmente.

– Il punto è cosa provi tu per lei. - disse con tono più tranquillo. - Cosa provi quando la vedi sorridere? Oppure quando ti parla della sua giornata?? -

L'allenatore dagli occhi azzurri rimase sorpreso. A quel punto sembrava strano da ammettere, ma non ci aveva pensato. Stava realizzando di dare troppo per scontata la presenza di Chloe. Come se fosse normale che lei rimanesse sempre al suo fianco.

Flashback:

Goh e Chloe si erano fermati in un campo fiorito. L'allenatore si era seduto su un tronco e stava controllando con l'applicazione gli ultimi Pokémon catturati. Era entusiasta.

– Grande! Sono riuscito a catturare molti Pokémon in questa zona! -

A un certo punto la sua attenzione venne catturata dell'amica. Era a diversi metri da lui. In ginocchio nel prato che stava realizzando una coroncina di fiori. Sembrava molto contenta e rilassata, oltreché concentrata su quello che stava facendo.

Goh la guardò con una certa sorpresa, ma quando se ne accorse distolse lo sguardo chiudendo gli occhi. Iniziava a sentirsi in imbarazzo. Era già molto che non fosse arrossito.

– Ma per favore, cosa sto facendo!? - esclamò irritato ancora con gli occhi chiusi.

Tuttavia riaprì un solo occhio e stavolta un po' arrossì davvero. Era irritato dal suo stesso comportamento. Tuttavia non seppe che fare e tornò ad aprire entrambi gli occhi. Spostò lo sguardo di nuovo sul cellulare con aria sconsolata, ma non lo guardò davvero.

– Che mi prende...? -

Il cuore gli batteva forte. Ultimamente gli succedeva spesso quando osservava Chloe da lontano. Soprattutto quando la vedeva contenta. L'amica aveva un'espressione davvero luminosa. Lo sapeva da sempre, da quando erano piccoli.

Una volta non gli faceva battere il cuore, era semplicemente contento che lei fosse contenta, ma da qualche tempo...

– Goh! -

Il ragazzo alzò lo sguardo e si ritrovò Chloe di fronte. Sorrideva a occhi chiusi e aveva la coroncina di fiori che aveva fatto in testa.

Il suo sorriso la faceva sembrare così luminosa e Goh si sentì davvero spiazzato. Distolse lo sguardo sentendosi in colpa e chiuse gli occhi. Aveva paura di essere arrossito, così aveva deciso di dare l'impressione di essere irritato.

– M-mi hai spaventato! -

La ragazza sbarrò un po' gli occhi scocciata.

– Dici sul serio? Ma piantala... - commentò mentre le cresceva anche una goccia dietro la testa.

Fine flashback

Quel ricordo fece prendere finalmente consapevolezza a Goh. Si stupì anche di se stesso a dirla tutta. Era palese. Chloe per lui non era una semplice amica d'infanzia... era la sua unica amica d'infanzia, ma i sentimenti che provava per lei erano diventati più profondi con il tempo. Non sapeva come e non capiva il perché, ma ormai era palese... e il bacio non aveva fatto altro che confermargli quello che provava.

– Sono innamorato di Chloe... - mormorò quasi impercettibilmente con lo sguardo perso nel vuoto.

– Cosa? Non ti ho sentito. -

Tuttavia l'altro non ripeté e, invece, tornò a guardarlo con aria decisa.

– Devo andare a cercarla! -

– Ti accompagno, forse Lucinda è riuscita a trovarla. -

– Sono stato sciocco a non accorgermene prima, anche se Chloe è la mia migliore amica ciò non toglie che io sia innamorato di lei. -

– Innamorato? Non è una parola un po' grossa? -

– No Ash, io ultimamente non riesco a levarle gli occhi di dosso. Anche se sono concentrato a catturare i Pokémon e tutto il resto non posso fare a meno di pensare a lei. La osservo da lontano per assicurarmi che sia contenta e stia bene... e sono stato un vero idiota a dirle che mi dava fastidio che mi seguisse durante i miei viaggi! -

Ash rimase colpito, però non poté fare a meno di impensierirsi un po'. Era esattamente lo stesso che provava lui per Lucinda, ma allora... allora era innamorato dell'amica! Però la cosa lo rendeva confuso. È così? Ci si può innamorare anche se la cosa è a senso unico?? Anche se l'altra persona non ricambia i tuoi sentimenti?? Aveva pensato di avere solo una cotta, ma ora non ne era più tanto sicuro in realtà.

♥♥♥

Chloe aveva corso per un po' per allontanarsi il più possibile dal Centro Pokémon, ma poi aveva rallentato il passo. Stava camminando con la testa bassa. Aveva le lacrime dietro agli occhi, ma stava facendo di tutto per trattenerle.

– Goh, sei uno stupido! Non capisci niente!! -

Si fermò e si rese conto di non farcela più a trattenersi. Rialzò lo sguardo e si portò un braccio sugli occhi per sfregarseli.

– Accidenti! - esclamò a occhi chiusi lasciando ricadere il braccio. - Perché mi sono innamorata di te!? -

– Meew! -

La ragazza sentì il verso e sgranò gli occhi meravigliata. Lo aveva riconosciuto subito e fu automatico trovarlo con lo sguardo.

– Meew? -

Mew la stava guardando in lontananza e lei non poteva crederci. Era rimasta completamente di sasso.

Tuttavia il Pokémon, presto, distolse lo sguardo da lei e volò via.

Chloe rimase ancora immobile a osservarlo. Poi, però, si rese conto che se ne stava andando... e questo non voleva che accadesse!

– A-ASPETTA! -

Cominciò a inseguirlo tutta trafelata. Purtroppo andava molto più veloce potendo volare.

♥♥♥

– Pronto, Lucinda? Dove sei? Hai trovato Chloe? - le domandò Ash con lo smartphone rotom all'orecchio. - Ah, ho capito... beh, ti raggiungiamo aspettaci. - aggiunse per poi chiudere la chiamata e rimettere il dispositivo in tasca.

– Che cos'ha detto? -

– Che non l'ha trovata. - disse guardandolo. - Ma mi ha detto dov'è, la raggiungiamo e continuiamo a cercarla insieme. -

– Capisco... - disse Goh un po' deluso.

– Non hai provato a chiamarla? -

– Non credo proprio che mi risponderà... -

♥♥♥

Chloe stava continuando a correre e intanto il cellulare nella sua tasca squillò. Lo prese senza neanche guardarlo digitando il tasto di risposta per poi portarselo all'orecchio.

– Pronto!? -

Era stato l'amico d'infanzia a chiamarla, Ash era riuscito a convincerlo. Era contento che gli avesse risposto, ma non sapeva se essere più confuso dal fatto che gli avesse risposto o dal tono che aveva usato.

– Sono io Chloe, tutto bene? -

– Goh, ho trovato Mew! -

– Cosa!? - esclamò sgranando gli occhi.

L'altro allenatore era confuso vedendolo.

– Sono fuori città, verso il Prato di Ula Ula! -

– Ho capito, arriviamo subito! -

Detto ciò chiuse la chiamata e rimise in tasca il dispositivo guardando Ash.

– Mew è riapparso, si dirige verso il Prato di Ula Ula. -

– Cosa!? -

– Chloe lo sta seguendo, vado! - esclamò già iniziando a correre.

– Trovo Lucinda e vi raggiungiamo! - disse l'altro mettendo le mani a megafono per farsi sentire.

♥♥♥

Chloe si trovava nel Prato di Ula Ula e si stava guardando intorno per trovare Mew. Doveva essersi reso invisibile, ma lo aveva visto chiaramente accedere a quell'area.

– Dove si sarà cacciato?! -

– Umana, che cosa stai cercando? -

La ragazza spostò lo sguardo e notò un Pokémon che non aveva mai visto. Non lo sapeva, ma era Mewtwo e non sapeva che aveva usato la telepatia per comunicare con lei. Era un po' spaventata... quel Pokémon la guardava male. Non sembrava come tutti gli altri.

– Il giorno è quindi giunto, gli ultimi eventi successi ad Alola hanno sconvolto il mondo... non posso credere che voi umani siate tanto stupidi. Il mondo era perfetto così com'era, ma a quanto pare per voi non era sufficiente. -

– CHLOE! - esclamò Goh correndo come una saetta verso di lei.

– GOH! - esclamò lei con gli occhi lucidi.

Si presero entrambi le mani istintivamente. Era stato Goh a prendere quelle di Chloe e lei le aveva strette alle sue. Per un momento sorrisero anche.

– Gli umani non meritano niente, HANNO DISTRUTTO IL MONDO CHE CONOSCEVO! -

Mewtwo utilizzò Miracolvista e i due amici si ritrovarono a chiudere gli occhi a causa del vento alzato. Goh tenne una mano a Chloe e con l'altro braccio cercò di farle un po' scudo per ripararla.

– Gli umani sono la rovina dell'umanità stessa e chi ci rimette siamo noi Pokémon! Ho cercato di capire il loro punto di vista e capire il legame che si crea tra Pokémon e allenatori per dare loro una possibilità!! Ma il loro spirito autodistruttivo è esasperante!! L'unica soluzione per riportare la pace e l'armonia è che tutti gli umani SCOMPAIANO!! -

Detto ciò utilizzò di nuovo Miracolvista. La potenza era incredibile, degna di Mewtwo.

– GOH! CHLOE! Siamo qui!! - esclamò Ash correndo.

Lui e Lucinda si fermarono accanto ai due guadagnandosi un'occhiata sorpresa da parte loro. Tuttavia entrambi guardavano davanti a loro increduli.

– È... - disse la coordinatrice non riuscendo neanche a terminare.

– Cosa!? Mewtwo!?? -

A quel punto Mewtwo si accorse dei due nuovi arrivati e si voltò di nuovo. Il suo sguardo era carico di rabbia... proprio non tollerava gli umani. Non dopo aver saputo gli ultimi eventi accaduti ad Alola a opera della Aether Paradise.

Il Pokémon utilizzò Miracolvista e Goh, Chloe e Lucinda chiusero gli occhi. Invece Ash ne chiuse solo uno e si fece istintivamente scudo con il braccio.

Quando il vento passò l'allenatore dagli occhi scuri guardò l'altro, mentre le altre due guardarono loro.

– Che cosa ci fa Mewtwo qui!? Perché ce l'ha tanto con noi?! -

– A quanto pare c'entrano gli ultimi eventi accaduti ad Alola. - rispose l'allenatore dagli occhi azzurri. - Mewtwo ce l'ha con gli esseri umani per aver causato problemi al mondo... come biasimarlo per certi versi. -

– Goh, non è il momento di considerare le ragioni di entrambe le parti. - lo rimproverò Chloe.

– Eppure ci dev'essere un modo per fermarlo! - esclamò Lucinda preoccupata.

Ash tornò a guardare il Pokémon con rabbia. Non era esattamente arrabbiato con lui, ma tutto quello che stava succedendo non era accettabile. Quali erano le intenzioni di Mewtwo? Forse non lo sapeva bene neanche lui. Era accecato dalla rabbia e andava fermato.

– Gli umani devono SCOMPARIRE! -

Si alzò un forte vento prima ancora che utilizzasse un attacco. Portò le braccia al cielo e utilizzò Miracolvista.

– Che succede!? - esclamò Lucinda chiudendo gli occhi.

– È molto più forte! - esclamò Ash riparandosi sempre con un braccio.

Anche Chloe aveva chiuso gli occhi, ma ora Goh lo osservava pensoso. Forse la loro unica salvezza era Mew. Anche lui doveva essere lì da qualche parte, anche se doveva essersi reso invisibile.

– Distruggerò io gli UMANI! -

Stava tornando ad alzare le braccia verso il cielo, quando...

– Meew! -

Mewtwo si girò con aria minacciosa. Era Mew.

– Meew! -

– Mew, cosa vuoi? Non puoi essere dalla loro parte, gli umani sono dei mostri! -

– Meew! -

– Mi hai stancato pure tu! -

Mewtwo stava per prepararsi a sferrare un nuovo attacco. Stavolta diretto a Mew.

– Attento, Mew! - esclamò Ash istintivamente.

Fortunatamente Mew saltò in tempo. Utilizzò Barriera, poi sparì.

Mewtwo allora tornò a voltarsi verso gli amici. Era sempre più arrabbiato. Ormai la rabbia lo aveva accecato completamente.

– Voi SCOMPARIRETE! -

Alzò di nuovo le braccia e utilizzò Miracolvista. Il vento era sempre più forte e violento.

Gli amici si ritrovarono di nuovo a chiudere gli occhi.

– Non va bene! - esclamò Lucinda.

– Siamo spacciati se non ce ne andiamo! - le fece eco Chloe.

– Ma non possiamo andarcene! - esclamò Goh. - Se ce ne andiamo e ci segue creeremo ancora più danni! E poi sono convinto che gli attacchi di Mewtwo stiano arrivando anche in altre parti dell'isola!! Persino sulle altre!! -

Infatti aveva ragione. Intanto gli attacchi di Mewtwo avevano portato il brutto tempo praticamente ovunque ad Alola. Non lo avrebbero immaginato, ma la situazione non era molto migliore nel resto del mondo. Sembrava che la furia distruttiva del Pokémon non potesse essere placata in alcun modo.

Ash si sforzò di aprire gli occhi, ma il vento forte gli permetteva a stento di riconoscere l'immagine di Mewtwo. Voleva dire qualcosa, eppure non ci riusciva. Il vento, la situazione... si faceva rabbia da solo.

Si sentì un verso e finalmente il vento si placò.

L'allenatore dagli occhi scuri sgranò gli occhi e lo stesso fecero gli amici.

Mewtwo si girò arrabbiato e confuso, ma non fece in tempo a dire niente che Zygarde utilizzò Dragospiro su di lui.

Dopo l'attacco dalla sua schiena scese un Vulpix. Lo stesso Vulpix che Ash e Lucinda avevano già incontrato. Quello preso di mira dai braccoglieri Pokémon.

– Guarda Ash, credo che quello sia il Vulpix che abbiamo incontrato sul percorso 16! - esclamò la coordinatrice indicandolo.

– Che occhio. - commentò l'amico colpito restando, però, a guardare loro. - Ehi, un attimo... ma Janette non aveva detto che Zygarde non dovrebbe trovarsi qui? Forse era questo il motivo. -

– I Pokémon se lo sentono quando qualcosa non va. - disse Goh guardando davanti a sé. - Sono sicuro che presto arriveranno anche gli altri. -

Infatti di lì a poco arrivarono i Tapu delle varie isole. Si fermarono in volo e Mewtwo li guardò ad uno ad uno disorientato. Nonostante lo smarrimento la sua collera era ancora molto viva in lui. Però cominciava a spegnersi... si chiedeva se fosse lui quello nel giusto dal momento che tutti sembravano volerlo fermare.

– Siete dalla parte degli UMANI!? Com'è possibile!?? -

In quel momento anche Arceus scese dal cielo. Lentamente si avvicinò a Mewtwo e si fermò a qualche metro da terra rispetto a lui.

– Mewtwo, è da un po' che ti osservo. -

– Arceus! - esclamò Mewtwo nel panico.

Per la prima volta traspariva un'emozione che non fosse rabbia. Ora ne era quasi sicuro, stava sbagliando qualcosa.

– Quello che stai cercando di fare è sbagliato. Lo so che sei molto arrabbiato a causa degli ultimi eventi e hai tutto il diritto di arrabbiarti. -

– Arceus...! -

– Però stai sbagliando tutto. Vedi, non tutti gli umani sono cattivi. Certo, alcuni fanno scelte discutibili. Ma so che dobbiamo dare fiducia alle nuove generazioni. -

Detto ciò fece una pausa per guardare i ragazzi dietro a Mewtwo. Li guardò con gratitudine. Soprattutto Ash che capì subito che Arceus si ricordava di lui.

– Ascolta, loro sono la forza futura di questo pianeta. Anche se gli adulti non sempre fanno scelte giuste, loro troveranno sempre il modo di rimettere le cose apposto. -

– Arceus mi dispiace, io...! -

– Non ti devi dispiacere, Mewtwo. - disse Arceus fermandolo subito. - So bene quanto hai sofferto e so anche quanta fatica fai a passare oltre le apparenze e a fidarti. Però credimi quando ti dico... - fece una piccola pausa per tornare a guardare Ash e il suo Pikachu sulla spalla. - Che il potere dei giovani è eccezionale. -

♥♥♥

Erano tornati al Centro Pokémon e Chloe stava sistemando qualcosa nello zaino. Goh, in lontananza, aveva sorriso vedendola e aveva deciso di avvicinarsi.

– Chloe, grazie. -

– Eh? - si lasciò scappare lei voltandosi perplessa. - Di cosa?? -

– Di aver trovato Mew. - disse lui mettendo un braccio sul fianco. - Ora è chiaro, Mew era qui perché sapeva che Mewtwo sarebbe arrivato. Comincio a pensare che non fosse necessario neanche il nostro intervento, ma è stato un bene che fossimo qui per accertarcene. -

– Credi che sia stato Mew a chiamare i Tapu e Arceus? -

– Io credo di sì, sì, è sicuramente andata così. -

Calò un attimo il silenzio. A dirla tutta la ragazza si sentiva anche un po' in imbarazzo. Con tutto quello che era successo non aveva avuto tempo per pensare al bacio. Il bacio a stampo che gli aveva dato all'improvviso. Aveva agito e basta, la sua rabbia si era trasformata in esasperazione e non ci aveva capito più niente. Quello che ancora non capiva era che di solito si tende a essere più spontanei quando si perde le staffe. Quante volte avrebbe voluto che tra di loro scattasse un bacio? Probabilmente più di quante aveva pensato di confessargli i suoi reali sentimenti per lui. Non l'aveva fatto solo per paura... per quello e perché pensava che fossero i ragazzi a dover fare il primo passo. Era la società che sembrava dire così.

L'allenatore la prese delicatamente per mano continuando a guardarla sorridendo. A lei sarebbe piaciuto sorridere a sua volta, ma era troppo confusa in quel momento.

– Non è vero che mi dà fastidio la tua presenza, non ragionavo quando l'ho detto. -

– Non hai detto proprio così, tu hai detto... -

Tuttavia Goh la abbracciò prima ancora che potesse terminare la frase. Chiuse gli occhi e la strinse forte. Realizzò solo in quell'istante di aver voluto che ciò accadesse probabilmente da prima ancora di accorgersi dei suoi sentimenti. Di prenderla per mano e di abbracciarla.

Chloe rimase con gli occhi sgranati e arrossì anche un po'. Probabilmente era stato un bene che fosse andata così. La frase su cui l'aveva interrotta l'aveva iniziata a dire solo per nascondere di essere imbarazzata.

Che cosa voleva dire quell'abbraccio? L'amico ricambiava i suoi sentimenti??

– Chloe, anch'io sono innamorato di te. - disse lui ancora con gli occhi chiusi diventando un po' rosso. - Non l'avevo capito, ma quel bacio mi ha chiarito ogni cosa. -

A quel punto non c'erano più dubbi. Anche Chloe chiuse gli occhi e lo strinse forte. Erano ancora entrambi rossi in volto, ma non gli importava per niente. Anzi, l'imbarazzo aveva assunto un altro significato. Era diventata una sensazione piacevole e più consapevole. Le famose farfalle nello stomaco... Butterfree in questo mondo... erano la conferma dei loro sentimenti. Era come se potessero sentire entrambi quelle dell'altro attraverso i battiti del cuore.

Ash e Lucinda intanto erano in lontananza. La coordinatrice aveva congiunto le mani vicino al cuore ed era rossa in volto. Gli occhi le scintillavano anche e stava sorridendo.

– Che carini, sono adorabili! Che bella scena!! -

L'allenatore guardò lei confuso, poi sorrise. Guardò Pikachu sulla sua spalla e chiuse gli occhi continuando a sorridere.

Anche il Pokémon aveva iniziato a sorridere chiudendo gli occhi. Vedendo Lucinda era diventato perplesso, ma poi aveva sorriso... e quando si erano guardati entrambi avevano pensato la stessa cosa. Anche lei era carina a emozionarsi in quel modo davanti alla scena. Anche se probabilmente le veniva naturale dato il suo temperamento.

Ash tornò a guardare Lucinda. Il suo sorriso si era fatto più tenero e anche il suo sguardo. Pensò che prima o poi anche lui ci sarebbe riuscito. Le avrebbe confessato i suoi reali sentimenti. Esitava ancora, ma presto l'avrebbe fatto davvero. Ormai avevano finito il Giro delle Isole e voleva assolutamente dirglielo. Ne avevano passate tante e, probabilmente, era il momento giusto.

♥♥♥

circa 2 anni dopo

Ash stava aspettando Lucinda appoggiato al muro del Centro Pokémon.

- Scusa! - esclamò lei uscendo di corsa e subito individuandolo con lo sguardo. - Non riuscivo proprio a sistemarmi i capelli stamattina. -

- Come al solito. - sghignazzò lui tornando con la schiena dritta.

- Ehi! - disse offesa.

- Ma dai, ti prendo in giro! - disse lui ancora ridacchiando.

Di lì a poco si baciarono.

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Che carini Goh e Chloe <3

Ovviamente sono super carini anche Ash e Lucinda... lo sapete bene che io li adoro, sto scrivendo questa fanfiction dopotutto (e non solo, non è esagerato dire che finora buona parte della mia vita sia stata dedicata alla Pearlshipping... detta così non sembra un granché, eppure io ho molti interessi, la Pearlshipping è "solamente" il mio motore motivazionale... diciamo così... ovviamente solamente, che tra l'altro è appositamente tra "", perché è proprio il contrario. Ma voi ve lo immaginate un mondo senza Pearlshipping?? Che noia...). Comunque Goh e Chloe sono la mia seconda ship di Pokémon preferita solo per ordine numerico. In realtà ci sono le altre un po' crossover, diciamo, degli ultimi capitoli prima di questo (non considerando quella tra Brock e Holly anche se il capitolo si svolge in un altro mondo... comunque anche se fosse nello stesso della fanfiction non cambia... cambia solo il modo in cui si svolgono i fatti).

Ah, comunque in realtà ce n'è una che non è crossover ma non è dell'anime. È più sul videogioco di Pokémon Sole e Luna in realtà. Si tratta della coppia tra Lylia e Hau, però in realtà non so se mi piace davvero. Cioè, nel videogioco li shippavo perché sembrava che dai dialoghi Hau avesse una cotta per Lylia. Però non so se Lylia ricambia, non sembra tanto in realtà. In questi casi bisogna vedere se è perché effettivamente non gli piace in quel senso o se vuole essere solo sua amica per il momento. Solo che purtroppo non c'è modo per accertarsene dato che non sono neanche nell'anime. In questi casi va molto a istinto, anche perché c'è la questione di Elio... ma sorvoliamo.

Grazie per aver letto anche questo capitolo e spero che vi sia piaciuto. Mi è piaciuta soprattutto l'idea che Arceus parlasse a Mewtwo (oltre che a riconoscere Ash). Anche questa è una grande metafora/morale, Mewtwo era accecato dalla rabbia e Arceus ha capito il suo punto di vista ma l'ha fatto ragionare.

La parte di Ash e Lucinda ambientata nel futuro può far pensare a un finale. Però "Pokémon: Alba&Tramonto" è unica nel suo genere. No, se ve lo chiedete non è il finale. Vi pare che dopo tutti questi capitoli vi lascio una scena proiettata nel futuro come finale??

Va bene, alla prossima! :)

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Capitolo 61
*** Ash e Lucinda fronteggiando una nuova avventura ad Alola e altrove!! ***


Ash e Lucinda fronteggiando una nuova avventura ad Alola e altrove!!


Ash, Lucinda, Luna, Lylia, Iridio e Hau sono posizionati a semicerchio. Sorridono guardando davanti a loro. La coordinatrice anziché i soliti vestiti indossa un kimono viola lungo fino al ginocchio.

– Vi ringraziamo per essere arrivati fino a questo punto della storia. - dice Lucinda chiudendo gli occhi e continuando a sorridere.

– Già, grazie. - le fa eco Lylia, invece, sorridendo e guardando davanti a sé stringendo gli spallacci dello zaino.

– Lucinda, ma perché indossi il vestito del prossimo capitolo? - le chiede Ash guardandola confuso. - Non è spoiler?? -

– Tranquillo, Ash. - dice lei voltandosi a guardarlo sorridendo. - Qualche piccolo spoiler qua e là non fa male. -

– Adesso arrivano i capitoli più belli! - esclamò Luna mentre la sorella torna a guardare davanti a sé.

– Non direi i più belli. - disse Iridio portandosi una mano sulla parte davanti dei capelli a occhi chiusi. - Però di sicuro sono i capitoli che molti di voi stanno aspettando. -

– Esatto, intendevo quello! -

– Sono certo che vi piaceranno! - esclama Hau chiudendo gli occhi e mettendo le mani dietro la testa.

– Lo penso anch'io. - dice Lucinda facendo un cenno affermativo con il capo.

– Lucinda, ti ricordi? - dice Ash guardandola. - Quelli sì che erano bei tempi. -

Lei si volta a sua volta a guardarlo.

– Anche adesso non ce la passiamo male... però è innegabile che siano stati dei bei momenti. -

Diventa rossa a fine frase e chiude gli occhi imbarazzata sorridendo.

Anche l'allenatore di Kanto fa un'espressione molto simile.

– Già, finalmente eravamo riusciti a confessarci i nostri sentimenti dopo tanto tempo... francamente avevo una gran paura che mi dessi il due di picche. -

In un attimo l'atmosfera ha acquisito una certa tonalità rosa pastello. Sembra quasi di vedere dei cuoricini rossi e fucsia tra di loro.

– Per il momento, però, vi tocca aspettare un po'. - dice Lylia.

– Non troppo. - dice Iridio tornando a lasciare il braccio sul fianco. - Ormai ci siamo e stavolta nel vero senso della parola. -

– È una fase epica della storia di questa fanfiction. - commenta Hau sempre sorridendo con le mani dietro la testa.

Nessuno dice niente per un po'. Solo Lylia fa un cenno affermativo con il capo. Poi Luna si volta verso Ash e Lucinda sorridendo entusiasta.

– Ash, sorellona, siete così teneri! -

– Alla prossima, allora. - dice la ragazza dai capelli biondi.

– Ci salutiamo già. - dice l'allenatrice dai capelli blu voltandosi. - Ma voi continuate a seguirci, ok?? -

– CI VEDIAMO PRESTO! - esclamano tutti in coro compresi Ash e Lucinda che tornano a guardare davanti a loro.

FINE QUARTA PARTE DI STORIA

(Inizia la quinta e sarà l'ultima)

♥♥♥

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Praticamente finita la seconda parte di storia mi è stato quasi spontaneo scrivere anche le altre. Se potessi tornare indietro l'unica cosa che cambierei (nei limiti del possibile) è l'organizzazione. Dato che sono 4 anni e qualcosa che scrivo questa fanfiction, mi sarebbe piaciuto finire le parti in ogni anno (più la quinta che sarà più cortina e quindi ci sta che non sia proprio un anno). Mi sarebbe piaciuto, ma va beh è così e va bene uguale. Adesso va veramente bene.

Questo quindi è l'ultimo capitolo riassuntivo, penso che sia anche il più corto dei 4 (ci tenevo a includere Ash, Lucinda, Luna, Lylia, Iridio e Hau perché loro sei sono un po' gli eroi della leggenda in questa fanfiction. In realtà in questa fanfiction così come nel videogioco... a patto che abbiate scelto Moon/Selene... le vere eroine sarebbero solo Luna e Lylia. Cioè, sono loro ad aver suonato il flauto. Ma la leggenda non ha tenuto conto di una cosa... e cioè di Ash e Lucinda. Sono loro che in quel periodo sono andati ad Alola e hanno incontrato Lylia al Tempio del Conflitto. Tapu Koko ha salvato Lucinda dopo che lei era quasi caduta per salvare Nebulino. I loro destini si sono intrecciati e sono stati inevitabilmente coinvolti. Stessa cosa per Hau che, per motivi di trama si è visto poco ma, è diventato amico di Lylia. Iridio invece è il fratello di Lylia e avendo destini simili era inevitabile che fosse coinvolto).

Alla fine della fanfiction ve ne parlerò meglio e chi vorrà potrà leggere il pensiero che mi sono fatta scrivendo questa fanfiction. Ora che, però, siamo in tema voglio iniziare a parlarvene. Si chiama "Pokémon: Alba&Tramonto", ho sempre saputo che Lucinda fosse l'alba e Ash il tramonto. A dire il vero è proprio il pensiero con cui ho iniziato a scrivere. Ho scelto questo titolo appositamente. Poi però mi sono accorta, soprattutto scrivendo il terzo capitolo speciale, che i protagonisti non possono essere solo Ash e Lucinda. Cioè, di fatto lo sono ma, ognuno è protagonista della sua storia no? (è una citazione di un altro anime che adoro) Come ho già detto i loro destini ad Alola si sono incrociati con quelli di altri. Dato che i videogiochi da cui è tratta questa fanfiction sono Pokémon Sole e Pokémon Luna mi è sembrata abbastanza automatica l'associazione. Lylia suona il Flauto Lunare, quindi è la luna; Luna suona il Flauto Solare e quindi è il sole... Iridio in quanto fratello di Lylia (e soprattutto per via del suo carattere) è la notte, mentre Hau è in giorno (infatti è attratto da Lylia che è praticamente opposta a lui).

A parte che secondo me (magari appunto è solo una mia impressione) l'alba e il tramonto simboleggiano bene come gli altri siano all'inizio rispetto a loro. L'alba precede il giorno e succede la notte e il tramonto fa l'opposto. Come dire? Sono la fase che precedono, ma allo stesso tempo accompagnano prima della fase vera e propria... lo so, probabilmente penso troppo. Ma mi piace fare questi ragionamenti.

Beh dai, diciamo che l'angolo dell'autrice lungo era per compensare il capitolo un po' breve.

A presto, ciao! :)

Comunque Lucinda indossa questo vestito nel capitolo e come scritto lo indosserà anche nel prossimo

Comunque Lucinda indossa questo vestito nel capitolo e come scritto lo indosserà anche nel prossimo.

Ok, ora ciao davvero! :)

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Capitolo 62
*** Tutti i nodi vengono al pettine ***


Tutti i nodi vengono al pettine


– Ciao, mamma! - salutò Ash, entusiasta, sua madre dalla macchinetta per le videochiamate del Centro Pokémon. - Come stai?? -

Accanto a lui, ovviamente, c'era Lucinda che sorrideva alla madre dell'amico.

– Ciao, tesoro mio e ciao anche a te Lucinda. - disse Delia sorridendo a occhi chiusi.

– Ciao, Delia. - rispose al saluto la coordinatrice continuando a sorridere e chiudendo gli occhi.

– Ragazzi, come procede? - chiese riaprendo gli occhi. - Spero che vi divertiate. -

– Eccome! - esclamò il figlio.

– Abbiamo terminato tutte le prove. - disse la ragazza con aria più pacata. - Siamo tornati sull'isola Mele Mele perché abbiamo sentito che ci sarà un festival al Villaggio di Lili. -

– Un festival? - ripeté la donna sorpresa. - Uh, che bello! - commentò sorridendo e chiudendo gli occhi per poi riaprirli. - Ash ti sei comportato bene, vero? -

– Certo mamma, uff! - esclamò lui un po' indispettito.

Delia, però, lo considerò poco e sorrise a occhi chiusi.

– Lucinda, dice la verità? -

– Mamma! -

Lucinda chiuse gli occhi sorridendo un po' a disagio. Non sapeva proprio cosa dire in una situazione del genere.

– Ragazzi, li ho trovati. -

Era stato Clayton ad aver parlato. Si era fermato accanto ai due con un vassoio contenente tre gelati Vanillish in piedi. Sorrideva orgoglioso a occhi chiusi, non era stato semplice trovarli.

– Prefetto! - esclamò Ash prendendone uno entusiasta.

– Grazie! - gli fece eco Lucinda prendendone uno a sua volta.

– Mamma, lui è Clayton! - esclamò l'allenatore indicandolo.

– Tanto piacere, così è lei la madre di Ash? - chiese l'uomo in maniera cordiale.

La madre di Ash era rimasta di sasso. Aveva sgranato gli occhi, ma poi aveva sorriso a occhi chiusi come se niente fosse.

– Sono Delia Ketchum, piacere. -

A quel punto era stato Clayton a rimanere di sasso. Non poteva essere vero... quel cognome...

– Mamma, Clayton è un grande! - esclamò l'allenatore sempre più entusiasta. - Ha messo in fuga da solo il Team Rocket diverse volte!! -

– Sì, il Team Rocket ce l'ha con lui. - disse la coordinatrice. - Anche se non sappiamo bene il perché. -

– Ragazzi, vado un attimo di là. - disse Clayton attirando la loro attenzione.

– Va bene... - disse Ash un po' confuso.

Si voltò e lo seguì per un po' con lo sguardo, ma poi tornò a voltarsi per guardare la madre.

– Mamma, cos'hai? - chiese sempre più confuso. - Hai un'aria un po' strana... -

Non riusciva a interpretare bene lo sguardo della madre, ma era diverso. Era cambiato più o meno da quando era arrivato Clayton. Pensava che fosse solo una coincidenza, però...

– Un po' strana? Ma va! - esclamò chiudendo gli occhi e sorridendo.

Fortunatamente Delia era una donna forte. Aveva imparato ad esserlo, perché a volte la vita non ti lascia scelta. Scoprire che l'uomo che ami è il figlio del capo di un'organizzazione criminale internazionale non è facile per niente. Specie se avete un figlio e lui è costretto a fuggire per evitare che gli facciano del male. Delia aveva perso le speranze ormai da tempo di rivederlo, eppure... ora se lo ritrovava lì di fronte. Insieme al suo Ash. Il loro Ash.

Da una parte era felice, ma dall'altra aveva davvero paura. Paura che potesse succedere loro qualcosa.

Intanto Clayton si era fermato dietro un muro. Era sotto shock. Aveva lo sguardo perso in un punto impreciso del pavimento.

– Ma com'è possibile? Io non sapevo che il cognome di Ash fosse Ketchum... -

Davanti agli altri aveva fatto finta di niente. Cosa avrebbe mai potuto dire in proposito??

Non sapeva che cosa fare. Ora era davvero in crisi... poteva anche essere tutta una grossa coincidenza... non sapeva se sperarlo...

♥♥♥

Il festival sarebbe iniziato nel tardo pomeriggio. Così Ash e Lucinda avevano deciso di andare alla spiaggia di Mele Mele.

L'allenatore stava facendo Surf Mantine e sembrava divertirsi molto, mentre la coordinatrice era seduta su un tronco vicino alla riva. Aveva la testa tra le mani e osservava l'amico con un mezzo sorriso... non se ne rendeva neanche del tutto bene conto a dirla tutta. Le veniva naturale pensare cose carine su di lui.

– Ehilà LucindaPi, come va?! - esclamò Clayton con un sorriso.

Lei spostò lo sguardo su di lui stupita e lasciò ricadere le braccia. Lui decise di sedersi lì vicino e guardare Ash a sua volta.

– Osservi ancora Ash da lontano?? Ma voi due non vi raccontate tutto?? Gli hai già detto che ti piace? -

La confusione di Lucinda svanì e divenne agitata. Un po' irritata e soprattutto rossa in volto.

- No! O meglio... n-non nel senso che intendi tu!! Te l'ho detto noi siamo AMICI! -

– Davvero? - disse continuando a guardare davanti a sé.

Il tono calmo di Clayton aveva colpito molto Lucinda. Era calmo, ma insolito... come se sapesse che la verità era un'altra. Come se sapesse che era innegabile.

La ragazza tornò a sua volta a guardare davanti a sé.

– Ash è una bella persona. - disse l'uomo senza distogliere lo sguardo. - È un bravo ragazzo e sono convinto che anche da grande sarà un'ottima persona... purtroppo temo che abbia sofferto molto nella vita. -

Ora sapeva e dal momento che sapeva non poteva non pensarci. Era lui il padre di Ash... il ragazzo era cresciuto senza padre. Doveva essergli mancata una figura fondamentale e lui purtroppo non aveva potuto farci niente. Purtroppo il destino era stato ingiusto con loro. Forse avrebbe fatto ancora in tempo a dirgli tutto... ma non aveva la garanzia che l'avrebbe mai perdonato.

Lucinda, ora, distolse lo sguardo per posarlo su Clayton un po' triste.

– Ash non ha mai incontrato suo papà, lo sapevi? All'inizio del nostro viaggio qui ad Alola mi ha raccontato che a volte l'ha sognato. - spiegò la ragazza. - Ha fatto dei sogni su di lui, ma neanche in sogno l'ha visto in volto. -

– Davvero Ash ha fatto questi sogni?? - chiese lui guardandola a sua volta.

Tornarono a girarsi in contemporanea. Lucinda non poteva sapere cosa provava Clayton, così come lui non poteva intuire cosa provasse lei... nonostante avesse capito che avesse una cotta per Ash.

Il destino forse era stato ingiusto, ma in qualche modo aveva provato ad aggiustare le cose. Era un miracolo che Lucinda e Clayton fossero su quel tronco insieme a guardare Ash che faceva Surf Martine. Era un miracolo che la ragazza che amava e suo padre l'avessero trovato.

♥♥♥

La festa al Villaggio di Lili era quasi cominciata e Ash stava aspettando che Lucinda si finisse di preparare.

L'allenatore aveva incrociato le braccia indispettito guardando un punto impreciso, ma quando aveva sentito i passi dall'amica si era girato sorpreso. La ragazza indossava un kimono viola lungo fino alle ginocchia e si era fatta la coda.

– Scusa se ti ho fatto aspettare. - disse, sorridendo, fermandosi.

L'amico non aveva parole. Si sentiva la lingua congelata e le braccia gli erano ricadute sui fianchi. Trovava che stesse benissimo. Si era legata i capelli in una coda di cavallo e il vestito che indossava le si addiceva alla perfezione.

Pian piano il sorriso della coordinatrice scomparve. Non riusciva a capire il motivo della reazione dell'amico. Alla fine si era ritrovata con la sua stessa espressione.

– Ash? - lo richiamò perplessa.

Nel sentirla lui si riprese scuotendo anche un po' la testa. Sorrise con una certa mortificazione e chiuse gli occhi.

– Ah, non preoccuparti! Non sto aspettando da molto!! Comunque stai molto bene con questo vestito!! -

Lucinda continuò a guardarlo un po' confusa, poi arrossì rendendosi conto di quello che aveva detto. Abbassò lo sguardo sul suo kimono e sorrise anche un po' restando rossa.

– Ah, ti ringrazio... -

A quel punto arrossì un po' anche lui, ma restò ugualmente a sorridere a occhi chiusi.

– Prego, è quello che penso! -

La coordinatrice tornò a guardarlo sorridendo solo. Il rossore sulle sue guance si era dissolto, ma il cuore le batteva più velocemente rispetto a prima. Non poteva farci niente, quando Ash le diceva qualcosa di carino per lei era sempre un'emozione.

L'allenatore riaprì gli occhi sorridendo, ma al contrario di lei era ancora leggermente rosso. Anche il suo cuore batteva più forte. Quando ce n'era occasione gli veniva naturale farle dei complimenti su come era vestita o su come era pettinata. Non sapeva bene neanche spiegarlo, ma era qualcosa che gli veniva naturale.

– Il festival inizierà a momenti, che dici andiamo? -

– Andiamo. - disse l'amica tornando a sorridere a occhi chiusi.

♥♥♥

Delia era in ginocchio con la testa sprofondata sul divano e stava piangendo da diversi minuti.

Era stato troppo. Rivedere Clayton così all'improvviso era stato veramente troppo. Non riusciva neanche a capire se le lacrime che stava versando erano di tristezza o di felicità. Provava sentimenti troppo contrastanti. Era sparito per anni. Quasi 16... aveva capito che non aveva detto niente ad Ash. La sua espressione era cambiata quando l'aveva vista. Era normale che non lo avesse riconosciuto, lo aveva visto solo nel suo primo giorno di vita.

– Che succede, Delia?! - esclamò il Professor. Oak allarmato entrando in quel momento nella stanza.

Senza esitare un attimo andò vicino a lei che alzò la testa prima ancora che si fermasse del tutto.

– È stato così improvviso, come dovrei prenderla Samuel?? - gli domandò retoricamente guardandolo. - Non mi aspettavo che lo avrei rivisto proprio ora, non avevo sue notizie da anni! -

– Non starai dicendo... -

Lei, però, fece un cenno affermativo con il capo. I suoi occhi si riempirono di lacrime, ma sembrò non darci peso.

– Sto dicendo che Clayton è ad Alola e ha incontrato Ash. -

– Non posso crederci... - mormorò portandosi una mano alla testa.

Si voltò su un lato e si sedette con lo sguardo fisso in un punto impreciso. Era un vero shock. Il padre di Ash si era fatto vivo dopo anni. Ragionò che erano circa 16, perché il ragazzo aveva ormai quell'età.

– Samuel, dici che lui e Ash sono in pericolo?! - chiese Delia attirando nuovamente la sua attenzione.

Era preoccupata come non mai. Il figlio e Clayton erano quello di più caro che aveva. Da tempo aveva perso le speranze di rivedere l'amato, ma ora che sapeva dov'era desiderava abbracciarlo come non mai. E voleva dire tutta la verità al figlio. Ne era sicura. Forse, finalmente, sarebbero potuti essere la famiglia che tanto allungo aveva sognato.

– Perché dovrebbero esserlo, scusa? - disse Samuel un po' contagiato dalla sua ansia. - A meno che... aspetta, tu intendi...! -

C'era un motivo che aveva spinto Clayton a scappare facendo perdere le sue tracce... e noi lo sappiamo già bene. Quel motivo era Giovanni, suo padre. Il fratello minore di Samuel Oak.

Samuel non aveva potuto fare niente e se ne era rammaricato molto. La sola cosa che era stato in grado di fare era stata restare vicino a Delia e a suo figlio. Aveva pensato che così sarebbe riuscito a proteggere almeno loro... ma sapeva che Giovanni cercava Clayton. Anche lo stesso Clayton lo sapeva. Per questo era scappato, perché sapeva che così il padre avrebbe lasciato in pace la donna che amava e suo figlio. Era stato un atto molto coraggioso e molto nobile da parte dell'uomo, il professore aveva pieno rispetto per lui. Sapeva che anche il figlio, Ash, sarebbe diventato un uomo saggio e responsabile come lui.

♥♥♥

Al Villaggio di Lili erano cominciati i fuochi d'artificio.

Ash e Lucinda avevano trovato un luogo perfetto per guardarli. Così si erano fermati l'uno accanto all'altra.

- Che spettacolo... guarda che bei colori! - commentò Lucinda guardando il cielo.

- Già! - le fece eco Ash entusiasta.

 

- Sai Ash, ti devo confessare una cosa. - gli disse la coordinatrice voltandosi verso di lui. - Sono felice di aver potuto viaggiare ad Alola con te... mi sono sentita molto sola quando io, tu e Brock ci siamo separati alla fine del nostro viaggio a Sinnoh... ho cercato di essere forte, ma non è così facile. -

L'allenatore era sorpreso. Non era molto da Lucinda parlare così a cuore aperto. Era spontanea, certo, ma aveva imparato che era anche molto riservata a volte.

- Ammetto che ti ho trascinato ad Alola con me per farti ritrovare il tuo spirito combattivo... ma l'ho fatto anche per me, viaggiare da soli non è come viaggiare in compagnia... certo, con me ci sono sempre Piplup e gli altri Pokémon, però... -

- Ti sentivi davvero così sola? -

- N-non così tanto! - esclamò nel panico mostrando i palmi, probabilmente accorgendosi solo ora di essersi esposta tanto. - Solo un po'! - aggiunse sorridendo imbarazzata.

- Mi dispiace... - mormorò il ragazzo abbassando il capo.

- Dai alza la testa! Non c'è nulla di cui preoccuparsi... davvero! - esclamò in difficoltà.

- Se lo avessi saputo prima... ci siamo parlati tante volte tramite videochiamata, sarei potuto venire a trovarti... -

- Ormai è acqua passata! - disse sforzandosi di sorridere di nuovo.

In quel momento Ash alzò lo sguardo.

- Va bene, vorrà dire che viaggeremo insieme nella prossima regione! -

- Cosa!? Sul serio hai intenzione di ripartire? - chiese sgranando gli occhi.

- Sicuro, cosa dovrebbe fare un aspirante Maestro Pokémon se no? - domandò retorico accennando un sorriso.

Lucinda lo abbracciò di slancio senza pensarci.

- Sono così contenta! Questo è l'Ash che conosco! -

Lui le accarezzò i capelli continuando a sorridere. Poteva giurare, anche se non vedeva la sua espressione, che finalmente stesse sorridendo.

In quel momento si sentì un forte rumore e i due sgranarono gli occhi. Lucinda balzò indietro sciogliendo la presa e guardò confusa davanti a sé. Anche Ash fece lo stesso quasi nello stesso momento.

– Cos'è stato? - chiese l'allenatore.

– Andiamo a vedere! - esclamò la coordinatrice preoccupata iniziando a correre.

Naturalmente l'amico la seguì a ruota.

♥♥♥

– Clayton, pensavi di riuscire a sfuggirmi per sempre? Accetta il tuo destino, non hai scelta! - esclamò Giovanni con un ghigno malvagio.

Clayton era di fronte al padre che aveva chiamato uno dei suoi Pokémon, Rhyhorn. Poco più dietro il figlio di Giovanni vi erano Hala e il Professor. Kukui. Erano in difficoltà, ma per non lasciarlo trasparire troppo sembravano arrabbiati.

– Mai! Tu hai fatto delle scelte di vita che io non condivido affatto!! - esclamò lui a pieni polmoni. - Non accetterò mai di andare a comando del Team Rocket! -

– Come vuoi, allora dovrò convincerti con la forza... anzi, no. - disse continuando ad avere quel suo insopportabile ghigno. - Tre dei miei sottoposti mi hanno detto una cosa interessante. Sono anni in realtà che vanno avanti con questa storia, ma io non li ho mai ascoltati con la giusta attenzione. Pare che ci sia un giovanotto che se ne va in giro con un Pikachu particolarmente potente e indovina un po'? Dalle ricerche risulta che il suo cognome combaci con quello della madre... naturalmente sappiamo tutti e due cosa significa, giusto?? -

In quel momento lo sguardo di Clayton si smarrì. Divenne quasi terrorizzato e si ritrovò con lo sguardo perso nel vuoto.

– Ash... -

– Certo, potrebbe comunque trattarsi di una coincidenza... se non fosse che il piccolo aveva prima il cognome del padre. È stato cambiato in un secondo momento, probabilmente per confondere le acque. -

A quel punto il ghigno sul volto di Giovanni sparì e irrigidì molto l'espressione. Iniziava a trasparire tutto l'astio e il rancore che aveva provato in quegli anni.

– Ora basta giocare, so dov'è il ragazzo e se non accetti tu di seguire le mie orme lo farà lui. -

– Lascia mio figlio lontano da questa storia! Lui non c'entra niente con queste questioni!! -

– CLAYTON! - avevano gridato Ash e Lucinda contemporaneamente.

Si erano fermati poco più indietro rispetto a lui. Avevano entrambi un'espressione rigida.

– Giovanni?! - si lasciò sfuggire, tuttavia, l'allenatore perplesso vedendolo.

L'uomo fece un ghigno malvagio, ma subito non disse niente.

– Ash Ketchum, finalmente. -

– Eh? - si lasciò scappare la coordinatrice confusa. - Aspetta, chi è?? - aggiunse voltandosi verso l'amico.

– Il capo del Team Rocket. - rispose lui guardandola a sua volta.

– Puoi chiamarmi così, oppure... puoi chiamarmi nonno. -

Il suo ghigno malvagio si era marcato sempre di più. Provava un'immensa soddisfazione a poterlo dire. A poter finalmente rovinare la vita a Clayton.

I due amici si erano voltati di nuovo. Erano di sasso.

– Cosa? - si lasciò scappare Ash con un filo di voce.

– Nonno? - gli fece eco Lucinda.

– SMETTILA! - esclamò Clayton esasperato e disperato. - Mr. Mime, usa Psiconda! - aggiunse lanciando la Pokéball.

– Rhyhorn, usa Riduttore - disse Giovanni, invece, mantenendo la calma.

La mossa del Pokémon di Giovanni respinse quella del Pokémon di Clayton senza sforzo. Mr. Mime balzò, quindi, indietro accanto al suo allenatore.

– Sei una delusione sia come allenatore che come figlio. -

– FIGLIO?? - esclamò Lucinda scoccata.

Giovanni spostò lo sguardo su Ash riprendendo il suo ghigno.

– Unisciti a me, ti istruirò personalmente... diventerai il futuro capo del Team Rocket e nessuno potrà contestare la potenza della nostra organizzazione!! -

– Cosa? Aspettate... - disse la coordinatrice confusa spostando lo sguardo sul cielo. - Giovanni è il padre di Clayton? Ed è il nonno di Ash?? Significa che...!! - aggiunse tornando a guardare davanti a sé e a portarsi le mani sulla bocca. - Clayton è il padre di Ash!! -

– Non credo di aver capito bene questa storia! - esclamò Ash stringendo un pugno e piegandosi leggermente di parte. - Ma non mi unirò mai al Team Rocket!! Pikachu, usa Fulmine! -

Pikachu corse e utilizzò la mossa su Rhyhorn. Chiuse gli occhi, ma quando l'attacco finì li riaprì come se niente fosse.

– Questo era potente. - commentò il capo del Team Rocket senza scomporsi. - Ma ci vuole ben altro per batterci... Rhyhorn, usa Furia -

Il Pokémon di Giovanni, però, cadde a terra di parte. Dai suoi occhi era chiaro. Era KO. Fulmine di Pikachu l'aveva colpito in pieno e nonostante ci avesse messo un po' era caduto KO. Dopotutto Pikachu di Ash era diventato potentissimo nel tempo.

– EH?? - si lasciarono scappare Ash e Lucinda in coro.

– COSA?! - esclamarono quasi al loro stesso tempo gli altri.

– Capisco, è la potenza dei Ketchum... dovevo ascoltare i miei sottoposti di più. - commentò Giovanni a voce medio bassa senza scomporsi.

"Dopotutto è il capo del Team Rocket, la mela non cade mai troppo lontana dall'albero... o forse è il contrario?" (questa è l'autrice che parla, scusate ma ci stava proprio XD)

– Vattene, Giovanni! - esclamò Clayton allungando un braccio di fianco e aprendo la mano. - Ash non si unirà mai a te! Anche i suoi principi sono molto diversi dai tuoi!! -

– Clayton... - disse Ash quasi impercettibilmente.

Era stupito, ma era anche ammirato. Clayton sembrava non avere minimamente paura di Giovanni. Era come se avesse un'aura scintillante intorno.

Giovanni non disse niente, ma chiuse gli occhi e abbassò il capo. Il suo ghigno era sparito. Ormai aveva capito, aveva perso. Anche se fosse riuscito a vincere, Ash non si sarebbe mai unito a lui. Avrebbe dovuto aspettarselo. Ash era esattamente come il padre... non erano loro ad essere una delusione. Aveva sbagliato tutto. Fin dall'inizio. Aveva preferito un'organizzazione criminale alla sua famiglia e ora cosa si aspettava? Che suo figlio e suo nipote accettassero di unirsi a lui?? Che così avrebbe potuto ricostruire la sua famiglia?? In realtà lo sapeva benissimo. Forse aveva avuto solo bisogno di sbatterci la testa.

♥♥♥

– Sono così contenta che tutto sia risolto ora. - disse Delia sorridendo a occhi chiusi in videochiamata. - Ma davvero ha accettato di andarsene così? - aggiunse confusa riaprendo gli occhi.

– Certo! - esclamò Clayton sorridendo a occhi chiusi per poi prendere sottobraccio Ash e sfregargli la testa con energia. - Quando ha visto la potenza di Ash e Pikachu si è intimorito ed è scappato con la coda tra le gambe! -

– Eddai, papà! - esclamò Ash.

Tuttavia anche lui sorrideva. O meglio rideva a occhi chiusi.

Finalmente aveva un papà. Per lui era qualcosa di totalmente nuovo, tuttavia sapeva esattamente cosa aspettarsi.

Aveva letteralmente sognato quel momento praticamente da sempre.

Anche per Clayton era una novità. L'ultimo ricordo che aveva avuto di lui fino a quel giorno risaliva al suo primo giorno di nascita. Il primo e solo giorno in cui aveva potuto tenerlo in braccio. Dopo era dovuto scappare. Lontano... finalmente quella lunga sofferenza era finita.

Lucinda era parecchi metri più lontana. Osservava i due sorridendo. Prima aveva chiuso gli occhi intenerita, poi li aveva riaperti con aria pensosa.

"Sono contenta per Ash, non immaginavo minimamente che Clayton fosse suo padre. Il destino ha voluto che ci incontrassimo a Sinnoh anni fa e ora a quanto pare ha voluto che la verità venisse a galla qua ad Alola. Ricordo come se fosse ieri quando Ash mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto avere un padre come Clayton. O di quando mi aveva parlato dei sogni che aveva fatto su suo padre... questo è proprio un lieto epilogo. Non c'è che dire. Sa tanto di nuovo inizio."

Lo sguardo di Ash era ricaduto su Lucinda e lei lo aveva guardato a sua volta. Per un attimo si erano guardati confusi, poi la coordinatrice aveva sorriso a occhi chiusi facendo un cenno di saluto. Cominciava a sentirsi un po' tesa, pensava di avercelo scritto in faccia quello che aveva pensato.

Clayton prese di nuovo sottobraccio Ash e lui lo guardò. Tornò ad essere confuso quando lo vide sorridere a occhi chiusi con aria sorniona.

– Senti, Ash? Mi spieghi quando hai intenzione di dirglielo?? Non l'hai ancora fatto, vero?? -

– Di dire cosa? -

– Come cosa?? Che sei innamorato di lei. - disse riaprendo gli occhi.

L'allenatore prese immediatamente colore. Praticamente le guance gli erano andate in fiamme e non riusciva più a parlare.

– Sei diventato tutto rosso, ma come sei tenero. - osservò il padre tornando a chiudere gli occhi continuando a sorridere. - Mio figlio è un tenerone! -

– A-abbassa la voce, ti prego! - esclamò chiudendo gli occhi irritato.

Ormai non riusciva a fare niente contro il rossore che si era impossessato della sua faccia. Aveva capito che opporre resistenza era inutile, a un padre era difficile mentire. Si chiedeva se sarebbe stato lo stesso anche con la madre.

♥♥♥

Ash e Lucinda stanno camminando sul percorso 1.

A un certo punto la coordinatrice aveva guardato l'amico con la coda dell'occhio. Lui non se n'era accorto. Continuava a guardare davanti a sé con espressione tranquilla e anche un po' sorridente.

"In realtà... anche se non lo voglio ammettere né con Clayton né con altri... a me piace molto Ash. Sento che non posso più nasconderglielo, glielo dovrei dire... ma come faccio?? Non so se questo si possa considerare amore o meno, ma sono così felice quando siamo insieme. Anche se camminiamo senza dirci una parola, mi sento così serena e in pace con me stessa. Vorrei che questi momenti durassero per sempre..."

– Ehi, Lucinda? - la chiamò lui posando lo sguardo su di lei.

– C-cosa c'è!? - chiese allarmandosi.

– Sei silenziosa, va tutto bene? -

– C-certo! -

L'allenatore la guardò perplesso, poi tornò a guardare davanti a sé abbassando un po' il capo.

– Sai, Lucinda? Prima alla festa ho parlato con il Professor. Kukui. -

– Davvero?? -

Era sorpresa, non tanto per quello che le aveva detto. Era sorpresa per il tono che stava usando così all'improvviso.

– Mi ha detto che hanno finito i lavori al Monte Lanakila. -

– Hanno fatto presto... -

Forse sapeva dove voleva arrivare a parare e la sola idea la rendeva davvero triste.

Ash tornò a spostare lo sguardo su di lei consapevole del fatto che probabilmente avesse capito. Cercò di mostrarsi deciso, ma si sentiva molto in difficoltà in quel momento.

– Ho intenzione di partecipare alla prima edizione della Lega di Alola. -

– Lo sapevo e sono contenta per te. - disse lei sforzandosi di sorridere. - Significa che ripartirò da sola. -

– Comunque ti accompagnerò finché non avrai preso la nave! - esclamò in fretta un po' agitato. - Tra l'altro anch'io devo prenderne una per Ula Ula. -

– Quindi prima non devi affrontare i Kahuna delle varie isole? -

– No, il professore mi ha detto che sarà un torneo tra allenatori che hanno già affrontato il Giro delle Isole. Il primo classificato sfiderà il campione di Alola. -

– Il campione di Alola? Sai chi è?? -

– No, ma ho intenzione di scoprirlo. - disse determinato. - Vincerò io e lo sfiderò! -

Senza rendersene realmente conto si erano fermati. L'aria leggera contribuiva a rendere l'atmosfera che si era creata particolare. Era raro che ad Alola il tempo fosse tanto mite.

Lucinda sorrise a occhi chiusi. Il suo era un sorriso decisamente amaro, ma da una parte era molto contenta che Ash avesse ritrovato una grinta simile. Voleva vederlo vincere e realizzare i suoi sogni.

– Ce la farai, ne sono certa. -

L'amico la guardò stavolta sorridendo in modo, decisamente, più tenero. Era così con Lucinda. Era abbastanza sicuro che lei fosse in grado di tirar fuori la sua parte migliore.

Quando gli sorrideva in quel modo provava sempre il forte desiderio di abbracciarla. Non lo faceva solo perché non era certo che a lei avrebbe fatto davvero piacere.

Era molto combattuto, ma in fin dei conti vederla sorridergli in quel modo gli bastava. Avrebbe fatto di tutto per un suo sorriso.

E così anche questo capitolo volge al termine. La conclusione è sempre più vicina. Restate con noi per sapere come si concluderà questa avventura (e per sapere soprattutto se Ash e Lucinda finalmente si dichiareranno i loro reciproci sentimenti).

– Ehi, un attimo! - esclamò Jessie, irritata, insinuandosi nella scena. - Com'è possibile che noi non sapessimo niente!? Il capo ci ha tenuto allo scuro di un'informazione tanto importante!!? -

– Io l'avevo detto che c'era la possibilità che Clayton fosse il figlio di Giovanni. - commentò Meowth e incrociando le zampe chiudendo gli occhi con il capo abbassato.

– Sì. - disse James poco convinto con l'aria un po' smarrita. - Ma chi si immaginava che lo fosse davvero?? Non siamo in una sitcom degli anni 20. -

– Capisco il vostro stupore, ma cercate di prenderla con filosofia. - disse il Pokémon senza spostarsi di una virgola. - Il capo avrà pensato solo che non fosse importante dircelo. -

I due allora lo guardarono perplessi per poi sorridere.

– Giusto! - esclamò la ragazza.

– Hai ragione! - le fece eco il ragazzo.

"Team Rocket?" si sentì la voce dell'autrice fuori campo e i tre guardarono davanti a loro confusi. "Non sono riuscita a includere il pezzo nei capitoli, però avete capito, sì, che il vostro capo si è alleato con la Aether Paradise solo per la questione di Clayton? Pensava gli potesse essere utile per riprendere il proposito di Cyrus e ricreare il mondo. Così che il "nuovo" Clayton decidesse di unirsi a lui... certo, non aveva considerato che con un mondo diverso anche lui stesso sarebbe cambiato... diventando probabilmente l'opposto di quello che già è. Ovvero uno dei buoni."

– Cosa!? - esclamò Jessie scioccata e ormai furente.

– Non ci posso credere! - esclamò Meowth riaprendo gli occhi e sciogliendo le braccia.

– Perché nasconderci anche questo?? Cioè... avrebbe intaccato anche le nostre vite!! - esclamò James incredulo.

– Basta, io mi licenzio davvero stavolta!! - esclamò l'amica voltandosi di parte e pestando, rumorosamente, con un piede.

– Ma non puoi! - esclamò l'amico Pokémon guardandola in difficoltà. - Che faremo poi? -

– Già... - commentò l'amico guardandola a sua volta in difficoltà. - Abbiamo versato pochi contributi e l'età per la pensione è lontana! -

– Pazienza. - disse lei più calma tornando a guardarli. - Ci troveremo un altro lavoro, siamo giovani e in gamba dopotutto. -

– E chi ci prende con il nostro curriculum? - domandò Meowth scettico.

– Non sarei molto sicuro della seconda cosa. - commentò James chiudendo gli occhi con espressione mortificata.

– Ragionate, ragazzi! - esclamò stringendo un pugno determinata. - Finora abbiamo fatto una serie incredibile di fallimenti!! È chiaro che non siamo portati per fare i cattivi!! Dobbiamo trovarci un'altra attività... magari dobbiamo aprirla noi!! -

– Ma su cosa? - disse James sempre più confuso.

"Team Rocket? Anzi, ragazzi." si sentì ancora la voce dell'autrice che richiamò la loro attenzione. "Jessie, tu non volevi fare l'infermiera Pokémon?? James, tu non collezionavi tappi rari?? Ragazzi, potete essere migliori di come siete stati fino a oggi. Non lasciatevi condizionare dagli eventi e soprattutto da quello che pensano le persone. Appunto siete giovani, potete costruirvi una strada solo vostra."

– GRAZIE, AUTRICE! - esclamarono in coro sorridendo.

E fu così che iniziò una nuova fase per Jessie, James e Meowth. Direi che era proprio ora. Meritano di meglio, non sono così cattivi in fondo.

– STAVOLTA NON DECOLLIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE! -

– Anzi, stiamo per iniziare una nuova fase MOLTO positiva! - aggiunse Meowth sorridendo.

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Che sagome il Team Rocket, vero? XD Io li amo e li odio, lo so che sono i nemici, ma non sono i classici nemici (tempo fa avevo visto un video dove la stessa doppiatrice di Jessie li ha definiti idioti e non cattivi XD io la penso uguale).

E poi sono seriamente convinta che la loro strada sia un'altra. Dopo tutti quei fallimenti per rapire Pikachu?? Andiamo, sembrava quasi che facessero apposta a fallire XD

Avevo letto online e mi pare che l'abbiano anche detto in qualche episodio, Jessie voleva fare l'infermiera Pokémon e prima ancora la idol con un gruppetto di sue amiche (questo è sicuro, l'hanno detto in un episodio di Pokémon DP). James invece collezionava/colleziona tappi e quindi una loro possibile attività potrebbe partire da queste cose. Poi dai... hanno un Meowth parlante! Potrebbero diventare famosi senza grandi sforzi e io proprio non capisco perché ridursi a fare i criminali (Meowth è l'unico Pokémon parlante che non usa la telepatia a quanto ne sappiamo... potrebbe fare il traduttore da Pokémon a umani).

Credo che vi abbia stupito ancora, ma finalmente diamo una locazione anche al Professor. Oak. Voglio dire: certo, ha un grande legame con Ash e Delia perché Gary è l'amico d'infanzia di Ash. Però mi sono sempre chiesta perché sembri in particolare molto vicino a Delia quando Ash parte. Allora, i casi sono sempre stati sostanzialmente tre: o è l'amante (che poi non ci sarebbe niente di male dato che il marito se n'è andato), o è il padre di Ash (e non lo vuole dire perché si sente troppo vecchio(?)), o è il nonno. E onestamente per quanto le altre due non siano male preferisco adottare la terza (certo, è la soluzione più equilibrata per una fanfiction dove tutto è bello e colorato. Se avessi iniziato a scrivere fanfiction con trame cupe probabilmente avrei smesso anni fa... perché i primi due casi avrebbero portato ad Ash che si arrabbiava come una furia. E ovviamente la storia di Clayton non ci sarebbe stata).

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, purtroppo sembra che le strade di Ash e Lucinda si separeranno a breve. Cosa succederà?

Alla prossima per saperlo, ciao! :)

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Capitolo 63
*** Fantasmi alla scuola di Alola ***


Fantasmi alla scuola di Alola


– Che sorpresa vederti qui, Luna. - disse il Professor. Kukui sorridendo a occhi chiusi. - Mi dispiace solo che a quest'ora ci siano pochi dei tuoi ex compagni di classe. -

Luna si era fermata sulla porta della scuola di Alola e il professore era andato ad aprirle. Era rimasto sorpreso di vederla. Era passato un po' dall'ultima volta che aveva messo piede lì.

– Non fa niente. - disse lei sorridendo chiudendo brevemente gli occhi per poi riaprirli. - Dopo gli ultimi eventi ho pensato di tornare un po' nella residenza di mio padre qui ad Alola. Ho pensato anche che potrei tornare a Sinnoh, immagino che mia sorella a breve parteciperà a una competizione nella nostra regione natale e io non l'ho mai vista gareggiare. -

– Lucinda è una coordinatrice, vero? Sta ambendo al titolo di super coordinatrice immagino. -

– Esatto. - rispose facendo orgogliosa un cenno affermativo con il capo. - Vuole seguire le orme della mamma... io invece ho optato per seguire quelle del papà anche se non lo vedo spesso. - aggiunse sorridendo chiudendo gli occhi.

– Tu e tua sorella siete proprio come il sole e la luna. - commentò il Professor. Kukui facendo un sorrisino un po' orgoglioso.

A quel punto l'allenatrice riaprì gli occhi confusa. Il sole e la luna? Beh, forse in un certo senso si poteva dire così però...

– Non credo che siamo come il sole e la luna, piuttosto direi che siamo come la luna e l'alba. -

– Forse hai ragione. - disse il professore sul punto di ridacchiare.

Trovava che Luna fosse proprio una giovane promettente e sveglia. L'alba segue la notte e precede il giorno. Nonostante fosse sua sorella la maggiore era chiaro che fosse lei quella che tendeva a tenere le redini nelle situazioni. Luna era più un tipo da sole in realtà, ma il suo nome faceva pensare l'opposto. Però era innegabile... perché alla fine l'alba precede il sole. Era una grande coincidenza, ma di questo si trattava. Lucinda era più riflessiva, ma la sua personalità rappresentava la perfetta via di mezzo tra sole e luna.

– LUNA! - esclamò Ibis venendo loro incontro.

Appena arrivata si precipitò a prendere entrambe le mani dell'amica. Era entusiasta, sorrideva a occhi chiusi.

– Che bello che tu sia qui! -

– Ibis! - esclamò lei sorridendo a sua volta chiudendo gli occhi. - Sono contenta anch'io! -

– Vieni, andiamo dagli altri! - esclamò poi la Capitana iniziando a trascinarla.

♥♥♥

Luna era uscita e si stava dirigendo all'entrata, quando vide una bambina e si fermò confusa. Accanto a lei vi era un Drifloon. Sembrava avere meno di 11 anni, quindi si chiedeva se quello fosse davvero il suo Pokémon.

– Ehm, ciao! - esclamò ancora un po' perplessa decidendo di avvicinarsi. - Sei un'alunna di questa scuola? È molto tardi, perché sei ancora qui?? -

– Oh, ciao! - esclamò la bambina mora sorridendo a trentadue denti. - Sto investigando, hai mai sentito parlare dei fantasmi della scuola di Alola?? -

– I fantasmi? -

– Sì, proprio così. - confermò lei per poi cambiare totalmente espressione. - Da quando c'è in giro questa voce nessuno viene più qui... - aggiunse abbassando leggermente il capo triste.

– Beh, però ora è notte fonda... - commentò la ragazza sempre più perplessa.

– Mi aiuti a investigare?? Ti prego! - esclamò giungendo le mani.

– C-cosa?! - si lasciò scappare l'altra in difficoltà.

– Ti prego! Aiutami a investigare!! Io molto triste!! -

– Ecco, io veramente...! - disse chiudendo gli occhi e sorridendo in difficoltà.

– Luna, cosa succede?? -

L'allenatrice dai capelli blu, allora, riaprì gli occhi. Si girò perplessa, aveva riconosciuto la voce. Era Ibis.

– Pensavo fossi tornata a casa. -

– Ecco, io... sì, stavo uscendo ma... -

Senza completare la frase si voltò di nuovo. La bambina, però, era sparita e questo la fece andare in tremenda confusione.

– Dov'è andata? -

– Dov'è andato chi? -

Tornò a voltarsi verso l'amica. Ora anche lei era confusa.

– La bambina con il Drifloon. - disse Luna.

– Una bambina qui a quest'ora?? Sei sicura? -

Tuttavia in quel momento si alzò un forte vento. Si ritrovarono a dover chiudere gli occhi, ma fortunatamente fu solo un momento.

– E questo vento improvviso?? - si lasciò scappare Luna un po' allarmata.

– Bruciare... bruciare tutto! -

– C-cos'è stato!? - esclamò Ibis terrorizzata.

– Non lo so, ma non mi piace! -

L'allenatrice era allarmata, ma non tanto spaventata quanto la Capitana. Aveva capito che qualcosa non andava, ma doveva esserci per forza una spiegazione.

– Non... uscire... non... uscire!! -

– E questo?! - esclamò Ibis abbracciandosi quasi con le lacrime agli occhi.

– Sembra una voce registrata! - osservò l'amica guardandosi intorno con aria critica.

Si alzò di nuovo un vento potente e Luna decise di correre verso la scuola.

– Rimani qui! Io vado a controllare!! -

– Aspetta, Luna! -

La Capitana aveva allungato un braccio d'istinto, tuttavia non era servito a niente. Luna era già entrata nell'edificio e non aveva potuto far altro che lasciar ricadere il braccio preoccupata.

♥♥♥

– E questo? -

Luna aveva trovato un diario ai piedi delle scale. Così si era avvicinata e lo aveva preso.

– È da pochi giorni che sono in questa stanza... - lesse a bassa voce. - COSA?! La stanza è maledetta!? -

Istintivamente alzò lo sguardo con gli occhi sgranati, tuttavia presto li chiuse e fece una risata mortificata.

– Ma no che sciocca, non si riferisce alla scuola! Chi avrà portato qui questo diario? -

Si sentì un soffio di vento gelido e la ragazza riaprì gli occhi decisa.

– Devo andare a controllare gli altri piani! - decise lasciando ricadere il diario per poi iniziare ad andare.

Però le scale sembravano infinite. Ogni volta che finiva una rampa ce n'era un'altra e poi un'altra... forse aveva iniziato a capire che qualcosa non andava anche troppo tardi.

– O ma dai! - esclamò continuando a salire l'ennesima rampa. - Quando finisce?? - aggiunse salendo un'altra rampa. - Non finiscono più!! -

Decise di fermarsi sul piano al quale era arrivata. C'era solamente una porta e decise di correre per raggiungerla.

Fece per aprirla, ma presto si accorse che era chiusa a chiave.

Si guardò un po' intorno e vide qualcosa di scintillante vicino degli armadietti. Corse a vedere e notò che si trattava proprio di una chiave.

– Eccola! -

La prese e tornò verso la porta per poi aprirla.

– Dove sei!? Dove ti nascondi!!? - esclamò con espressione seria.

Gastly apparve dal nulla di fronte a lei e fece il suo verso.

– Lo sapevo, un Gastly! - esclamò prendendo una Pokéball dalla tasca. - Decidueye, scelgo te! -

Il Pokémon di Luna uscì dalla Pokéball in volo e subito capì di dover andare verso Gastly.

– Decidueye, usa Fogliame! -

Il Pokémon nemico utilizzò solo Palla Ombra per poi sparire. I due attacchi avevano colliso e si erano praticamente annullati a vicenda.

– È scappato! - osservò l'allenatrice stringendo un bugno per poi lasciarlo ricadere e tornare più dritta. - Beh, meglio così. - aggiunse sorridendo per poi alzare lo sguardo su Decidueye ancora in volo. - Grazie Decidueye, ora ritorna! - aggiunse ancora ritirandolo nella Pokéball.

Luna rimise in fretta la Pokéball in tasca e si girò per correre verso la porta.

– Bene, anche questa è fatta! Ora torno fuori!! - esclamò senza mai fermarsi.

♥♥♥

Luna era uscita dall'edificio e subito si era allarmata. Non aveva visto Ibis nel posto dove prima l'aveva lasciata, così cominciò a guardarsi intorno allarmata.

– Ibis, dove sei?? -

Cominciava anche a essere un po' spaventata a dirla tutta. A quanto sembrava il vento era stato prodotto da un Gastly, però ancora non si spiegavano le voci che si erano sentite.

– Bruciare... bruciare tutto! -

L'allenatrice smise di guardarsi intorno e cominciò a correre. Non aveva la garanzia che fosse la direzione corretta, tuttavia...

Vide una sagoma avanzare, ma era troppo tardi per indietreggiare perché pensava di essere stata vista. Chiuse gli occhi istintivamente con aria spaventata.

– Iridio?! Mi hai spaventata a morte! - esclamò Luna sgranando gli occhi. - Che cosa ci fai qui? Non eri partito per Kanto con tua madre?? -

– Lo ero, tuttavia ho saputo dalla polizia internazionale che potrebbero aver avvistato mio padre. -

– Davvero?! -

– Dovrebbe trovarsi qui a Mele Mele, tuttavia sono stato nel luogo che mi avevano indicato ma non l'ho trovato. - spiegò. - Dev'essersi spostato. -

– Questa è una buona notizia Iridio, però... perché tuo padre non torna da voi? Magari non sa dove siete e vi sta cercando anche lui. -

– Lo escludo. - disse chiudendo gli occhi e facendo un cenno negativo con la testa. - Nostro padre ha perso la memoria. -

– Cosa?? E com'è successo?! - esclamò lei sgranando gli occhi.

– Durante una ricerca nell'Ultramondo, lui e mia madre erano andati insieme. All'inizio sembrava solo una lieve amnesia, poi un giorno ci siamo svegliati e abbiamo scoperto che se n'era andato. -

– Cavolo... mi dispiace... -

– È molto pericoloso che se ne vada in giro da solo in quelle condizioni. -

– Sì, immagino... - disse lei distogliendo lo sguardo in un punto impreciso.

Era molto preoccupata. Perché la famiglia di Iridio sembrava essere colpita da tutti i mali del mondo?? Però almeno lo avevano avvistato. Era probabilmente questione di tempo prima che lo ritrovassero.

– Luna, sei qui?! -

Era Ibis con una torcia. La puntò verso i due e l'amica si voltò confusa, mentre Iridio la guardò a sua volta confuso. Anche la Capitana era confusa e, istintivamente, tolse la torcia da loro.

– Cosa?? Ci sei anche tu, Iridio?? -

– Ibis! - esclamò Luna sorridendo a occhi chiusi e balzando ad abbracciarla. - Ero così preoccupata!! - aggiunse anche con una gamba alzata.

– Ehi, Luna... - mormorò Ibis sorridendo a sua volta a occhi chiusi iniziando a sentirsi un po' a disagio.

– Bruciare... bruciare TUTTO! -

– Ma ancora?? - si lasciò scappare l'allenatrice stranita.

– Oh, no! - esclamò la Capitana lasciandola e sgranando gli occhi terrorizzata. - Il fantasma!! - aggiunse portandosi entrambe le mani chiuse vicino al mento.

Tuttavia... si avvicinò una ragazza. Aveva una pila di lettere in mano e si fermò a guardarli sorpresa.

– Ciao? - disse perplessa. - Siete della scuola?? -

Luna e Ibis fecero una faccia epica, mentre Iridio la guardò incrociando le braccia con un'espressione che sembrava scocciata.

– Piuttosto tu! - esclamò la Capitana. - Cosa ci fai qui a quest'ora di notte, eh!? -

– Ibis... - mormorò l'amica sorridendo mortificata a occhi chiusi.

La ragazza li guardò ancora perplessa, poi spostò lo sguardo sulle lettere.

– È per queste. -

– Delle lettere? - disse Luna confusa.

– Sono le lettere che avevo scritto per il ragazzo che mi piace... ma non ho mai avuto il coraggio di dargliele e ora ho scoperto che a lui piace un'altra. - disse senza distogliere lo sguardo dalle lettere.

– Perciò le vuoi bruciare? - chiese l'allenatrice.

La ragazza, allora, rialzò lo sguardo contraendo l'espressione.

– Non prenderti gioco di una ragazza col cuore spezzato! -

– Ma no... io...! - farfugliò Luna mortificata e terrorizzata.

Pensò che quasi quasi il fantasma sarebbe stato meglio a quel punto.

– Ehi! - prese la parola Ibis guardandola male. - La mia amica non ha detto niente di offensivo!! -

– Grazie, Ibis. - disse l'amica chiudendo gli occhi e sorridendo.

– Luna ti sta solo consigliando di non mollare. - disse Iridio. - Non abbatterti se quel ragazzo non ricambia i tuoi sentimenti. E le lettere, comunque non dovresti bruciarle. -

La ragazza, allora, guardò le lettere con aria triste ma al contempo pensosa.

– Le hai comunque scritte tu, non dovresti rinnegare quella fase della tua vita. -

La ragazza, a quel punto, rialzò lo sguardo determinata.

– Avete ragione, una delusione non mi butterà giù! - esclamò per poi voltarsi e iniziare a correre. - Ho deciso che partirò per il mio viaggio! Alla ricerca del mio vero amore!! -

Le due amiche erano rimaste di stucco con un gocciolone dietro la testa, mentre Iridio aveva incrociato di nuovo le braccia con aria impassibile.

♥♥♥

Luna, Ibis e Iridio si trovavano in un'aula insieme al Professor. Kukui. Gli avevano raccontato degli strani fatti appena successi. Della bambina scomparsa all'improvviso e di quelli che avevano pensato essere fantasmi.

– Capisco, ragazzi. - disse il professore alla fine. - Mi dispiace per quello che è successo, avrete avuto paura immagino. -

– Non si preoccupi! - esclamò Luna chiudendo gli occhi e sorridendo. - Io l'avevo capito subito che non potevano essere fantasmi... i fantasmi non esistono! -

– Io un po' di paura l'ho avuta, in realtà. - disse Ibis con espressione demoralizzata.

Il Professor. Kukui fece un mezzo sorriso, poi spostò lo sguardo su Iridio.

– E tu, Iridio? Cosa ci fai qui? Non eri partito per Kanto?? -

– Sì, ma poi ho ricevuto notizie dalla polizia internazionale. -

– Dalla polizia internazionale? - ripeté confuso.

– Pare che abbiano avvistato mio padre su quest'isola, ma sul luogo indicato non l'ho trovato. - spiegò con tono pacato e neutro. - Così non sapendo dove altro andare sono venuto qui. -

– Beh, sei sempre il benvenuto qui Iridio. - disse il professore sorridendo. - Ti daremo una mano noi, da domani iniziamo le ricerche. -

L'allenatore biondo era molto grato per le sue parole, però dal suo volto non sembrava. Probabilmente dipendeva dal fatto che non fosse molto abituato a ricevere aiuto.

– Ti aiuterò anch'io! - esclamò l'allenatrice dai capelli blu ricercando il suo sguardo. - Vedrai che insieme lo troveremo! - aggiunse chiudendo gli occhi e sorridendo.

Lui la guardò inizialmente perplesso, ma presto sorrise. Gli piaceva molto il carattere di Luna. Era una ragazza che non aveva paura di mostrare le sue vere emozioni. Molto diversa da lui che tendeva sempre a tenerle a bada.

♥♥♥

La nave di Lucinda stava partendo e Ash osservava la scena stringendo i pugni lungo i fianchi. Aveva un'espressione seria, ma in realtà stava solo cercando di trattenere le lacrime. Si tratteneva con fatica, ma non voleva assolutamente farsi vedere piangere da lei.

– ASH!? - esclamò la coordinatrice sventolando un braccio in alto. - NON C'È NULLA DI CUI PREOCCUPARSI! Ci rivedremo presto!! -

Allora anche lui alzò un braccio per salutare e si sforzò di sorridere con aria decisa.

– Ci vediamo presto!! -

La nave sparì all'orizzonte e l'allenatore lasciò ricadere il braccio. Aveva gli occhi lucidissimi, ma nonostante tutto continuava a sorridere. Pikachu dalla sua spalla lo guardò con preoccupazione, ma il padroncino non ricambiò lo sguardo.

 

Continuò a guardare il punto dove era sparita la nave. Ripensò a tutti i momenti passati ad Alola. Anche quelli a Sinnoh e a Unima... in particolare pensò al loro primo incontro. Era come se riuscisse a vedere la scena.

Lucinda gli era piaciuta fin dal primo istante. Il suo carattere spontaneo, l'allegria che bene o male contagiava chiunque le fosse vicino... sì, c'era poco da dire. Ormai era proprio cotto. Se n'era accorto troppo tardi forse... ma in fondo neanche troppo. C'è da dire che si fossero comunque conosciuti da piccoli.

Qualche lacrima era sfuggita al suo controllo, però continuava a sorridere. 

Sapeva che si sarebbero rivisti presto. Doveva solo affrontare la Lega di Alola, poi sarebbe andato a trovarla.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Non credo che avrei mai scritto questo capitolo se non avessi giocato qualche giorno fa all'evento di Pokémon Ultraluna alla scuola degli allenatori (dove c'è una bambina con un Drifloon che parla di sette misteri e ti chiede di investigare).

Però mi è piaciuta l'idea, anche perché è stata un'occasione per la ship tra Luna e Iridio <3

Certo, non è stato il fulcro di questo capitolo. Anche perché sono dell'idea che ci voglia ancora molto tempo prima che i loro sentimenti crescano. Però mi è piaciuto in particolare scrivere la parte dove Iridio sorride a Luna pensando che abbia un bel carattere (di solito chi ha il carattere molto diverso dal nostro ci piace in particolar modo, ma non è detto perché ci può piacere anche chi è simile a noi).

E poi... purtroppo Ash e Lucinda si sono separati per il momento. A me per prima è dispiaciuto scrivere quel pezzo... cioè, ero molto combattuta in realtà. Perché è una parte che richiama molto l'ultimo episodio di DP. Una sorta di ripresa invertita che chiude il cerchio dopo tanto tempo (spero di essermi spiegata). Il fatto che sia Lucinda che parte in nave e Ash che la saluta è un'idea che mi ha sempre affascinato. Ovvio che non vorrei mai che si separassero, ma credo che sia nel loro destino. Separarsi un po' per seguire le loro strade e i loro sogni, ma ritrovarsi sempre (perché alla fine uno dei loro sogni sono proprio loro due <3).

Ok, alla prossima ciao! :)

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Capitolo 64
*** Una vita presente e una passata ***


Una vita presente e una passata


- Quando una vita incontra un'altra vita nasce sempre qualcosa. - disse Lucinda leggendo l'incisione sulla lastra. - Ti ricordi di questa frase, Ash? - gli chiese subito dopo voltandosi a guardarlo.

Tuttavia Ash non fece in tempo a rispondere, perché...

- La frase della leggenda della nascita dei due Pokémon Leggendari, Dialga e Palkia. - disse Conway.

La ragazza si prese un bello spavento...

- Naturalmente, le due vite che si incontrano e danno origine all'universo sono proprio loro. - spiegò con aria saccente. - Ma questo non significa che il significato sia univoco, perché... -

- Scusa, Conway!? - esclamò l'allenatore alterato. - Guarda che Lucinda stava parlando con me! -

Conway ci rimase di sasso... non era da Ash comportarsi in quel modo, che stava succedendo?

Ash prese, istintivamente, la coordinatrice per mano e cominciò ad andarsene a passo normale, ma deciso.

La ragazza era sorpresa forse, almeno, quanto Conway... non tentò di liberarsi dalla presa, ma cercò quantomeno di attirare nuovamente la sua attenzione, perché da quanto sembrava pareva essere, inspiegabilmente, irritato. Non la degnava di uno sguardo e puntava solo ad allontanarsi il più possibile.

- Ash? - disse, forse, troppo piano. - Insomma Ash, che ti prende?? -

All'improvviso il ragazzo si fermò e si voltò.

- Accidenti, Conway mi fa davvero arrabbiare! - esclamò sorridendo mortificato.

Lucinda era sempre più sbalordita. Non poteva dire di non aver mai visto quel lato di Ash, ma era la prima volta che reagiva così davanti a Conway.

Neanche ora il ragazzo aveva lasciato la mano della coordinatrice. Forse non se ne era neanche accorto... o forse lo faceva di proposito.

- Mi ricordo bene di quella frase, è stata Camilla stessa a parlarcene! -

Ora l'allenatore sembrava essere tornato in se stesso. Chissà cosa era successo prima... tuttavia Lucinda non aveva molta voglia di pensarci, così sorrise a sua volta.

- È vero! Incredibile quante ne siano successe dall'ora! -

Lucinda, invece, si era ben accorta che si tenevano ancora per mano, ma era contenta fosse così quindi non disse niente.

♥♥♥

– Ciao Kenny, che coincidenza incontrarti qui! - aveva esclamato Lucinda entusiasta.

Lei e Ash passeggiando sul percorso avevano incontrato Kenny, così si erano fermati a parlare con lui.

– Sono sorpreso quanto voi, non sapevo neanche che foste tornati a Sinnoh. - disse l'amico d'infanzia della coordinatrice incrociando le braccia con aria sorniona.

L'allenatore, invece, sembrava un po' infastidito. Era qualche passo più indietro rispetto all'amica. A differenza delle altre volte la sua irritazione traspariva bene sul viso... ma gli altri due non se ne erano accorti, perché si stavano guardando tra di loro.

– Cosa stai facendo su questo percorso?? Ti alleni per una gara?? -

– Per favore, guarda che non sempre mi alleno in vista delle competizioni... Lulù. -

– Kenny, piantala di chiamarmi in quel modo!! -

– Intendi Lulù? Ma non ti piaceva? -

– No!! Te lo dico da una vita! -

Lucinda era diventata rossa dalla rabbia, sapeva che Kenny lo faceva apposta e non riusciva a tollerarlo.

Ash aveva guardato la scena indispettito, poi aveva girato i tacchi e se n'era andato. Pikachu, sulla sua spalla, era rimasto sorpreso. Eppure lo aveva solo guardato senza dire niente.

♥♥♥

– Non capisco... - mormorò Lucinda camminando e guardandosi intorno. - Dov'è andato Ash? Perché non mi ha aspettata?? -

Stava cercando l'amico da un po'. Non poteva credere che se ne fosse andato mentre parlava con Kenny.

Non aveva idea di dove cercarlo.

Era nei pressi di un fiume e a un certo punto si fermò a guardare la sua immagine riflessa nell'acqua. Era giù e in difficoltà...

– Oh Ash, dove sei? -

Non aveva capito che Ash se n'era andato perché irritato dal fatto che litigasse con Kenny. L'allenatore aveva sempre pensato che quei due fossero molto legati, soprattutto per quegli sciocchi litigi. Non riusciva a sopportarlo. Lui non si sentiva tanto unito con Lucinda, non si attentava a scherzare con lei rischiando di farla un po' arrabbiare. Aveva paura che si sarebbe arrabbiata davvero e che decidesse di non parlargli più.

Si alzò un soffio di vento e Lucinda alzò lo sguardo sorpresa.

Vide Ash. Era poco più distante, seduto in riva al fiume.

Si fece coraggio stringendo i pugni e decise di avvicinarsi. Si sedette accanto a lui, ma lui non la vide perché stava guardando la sua immagine riflessa nell'acqua con aria un po' scocciata.

- Ash, finalmente! - esclamò Lucinda. - Cosa ti prende? Perché sei scappato così? - gli chiese dopo essersi avvicinata.

Aspettò un po', ma il ragazzo non rispose. Decise così di sedersi a sua volta.

- Non ho capito bene cos'è successo. - riprese a parlare dubbiosa. - Stavamo parlando, perché te ne sei andato? -

- Tutte le volte è la stessa storia con Kenny. - parlò, finalmente, senza però guardarla. - Ti stuzzica continuamente e tu gli dai corda... -

Lucinda sgranò gli occhi, ma poi sorrise a disagio.

- Beh, tra di noi le cose vanno avanti così dall'asilo quindi...! -

- Intendo che non è giusto! - esclamò, invece, ora posando lo sguardo su di lei. - Anche noi ci conosciamo da molto tempo! Perché con me non ti comporti come con lui!? -

- Che cosa?! Stai scherzando!? - esclamò a sua volta, ora, irritata.

- Certo che no! Sono serissimo! -

- Allora evidentemente hai dei problemi, perché se credi che io mi diverta ti sbagli! Dovresti essere contento, invece, che non mi comporto con te come con Kenny! -

Sembrava tutto così assurdo. Ora Lucinda era davvero arrabbiata... come accidenti ragionava Ash?! In quel momento gli avrebbe tirato una sberla se non fosse stato lui.

- Vuoi dire che non ti diverte neanche un po' fingere di arrabbiarti quando Kenny ti chiama Lulù? -

- Fingere di arrabbiarmi? - ripeté incredula. - Guarda che io mi arrabbio sul serio! - aggiunse tornando ad essere irritata.

- Dici sul serio? -

Seguì una breve, ma lunga pausa. Passarono almeno una manciata di secondi nei quali i due continuarono a guardarsi negli occhi con sorpresa.

Entrambi per motivazioni diverse. Lucinda perché non poteva capacitarsi dei pensieri contorti di Ash e lui perché faticava a credere che la ragazza non si divertisse quando Kenny la chiamava con quel buffo soprannome.

- Mi sa, allora, che comincerò anch'io a chiamarti Lulù. - disse sorridendo in modo sornione.

- Non ci provare, Ash! - esclamò lei già con il piede di guerra.

- Lulù! Lulù! Lulù! - esclamò sorridendo entusiasta.

- Ash, smettila subito! - esclamò dandogli dei leggeri pugni sulla spalla.

Lui iniziò a ridere con aria davvero molto divertita.

Lei, prendendo coscienza delle sue azioni, arrossì e si ritrasse un po' senza però smettere di guardarlo. Poi sorrise.

- Non immaginavo che fossi così terribile... -

- Ma come? Ormai dovresti conoscermi! - disse ancora sorridendo.

Adesso anche la coordinatrice fece un sorriso sornione e tornò all'attacco... a suon di solletico!

- Va bene, vorrà dire che se tu mi chiamerai Lulù allora io ti farò il solletico! -

Il ragazzo cominciò a ridere molto rumorosamente.

- Basta! Basta! - esclamò tra una risata e l'altra.

Allora la ragazza smise.

- Soffri tantissimo il solletico... buono a sapersi! - commentò sorridendo beffarda.

- Lucinda? -

Al suo richiamo cambiò espressione e sgranò un po' gli occhi confusa.

- Al di là degli scherzi, sono contento che tra te e Kenny non ci sia niente. -

- Beh siamo amici, ma cosa pensavi che ci fosse? -

Senza dire altro il ragazzo la baciò sulla guancia.

Lei subito, persa tra i suoi pensieri, neanche se ne rese conto... ma poi, quando si allontanò, arrossì tantissimo.

Lui la guardò abbozzando un sorriso e lei non poté fare a meno di continuare a guardarlo spiazzata e più rossa in volto di secondo in secondo.

- E-ecco...! - esclamò Lucinda.

Non sapeva esattamente cosa dire, ma si sentiva in dovere di dire qualcosa... qualsiasi cosa.

- Lucinda volevo dirtelo da tanto. - disse lui diventando un po' più serio, ma con espressione dolce. - Io ti voglio bene. -

A quelle parole la ragazza arrossì ancora di più.

- A-anch'io ti voglio bene, Ash! - esclamò buttandosi tra le sue braccia istintivamente.

Era così felice... dire che aveva aspettato quel giorno da molto non era corretto. Aveva 14 anni e non ne sapeva molto dell'amore. Però con Ash stava davvero bene... e sì, aveva provato diverse volte il forte desiderio di abbracciarlo o di tenerlo per mano.

♥♥♥

– Era solo un sogno... - mormorò Lucinda aprendo gli occhi pigramente.

Certo, Ash era rimasto ad Alola per affrontare la lega. Non poteva essere stato che un sogno.

Si tirò su a sedere.

Era nella sua stanza. Sarebbe restata per qualche tempo ad allenarsi. Tra poco c'era un'altra edizione del Gran Festival e doveva studiare qualche nuova strategia di gara.

Senza un reale perché guardò la finestra. Era ancora un po' intontita, ma vedendo il cielo si riprese in fretta.

Si alzò e cominciò a raggiungerla.

♥♥♥

Ash si stava allenando nell'area di allenamento del Centro Pokémon. Aveva chiamato fuori tutti i suoi Pokémon e aveva ordinato a tutti loro degli attacchi.

– Bene! - esclamò stringendo un pugno entusiasta. - Continuate così!! -

Tuttavia poco dopo lasciò ricadere il braccio e guardò il cielo.

Non capiva bene neanche lui perché proprio in quel momento. Stava di fatto che era inevitabile che ci pensasse.

Lucinda.

Chissà dov'era e cosa stava facendo.

Era sicuro, comunque, che qualunque cosa stesse facendo si stava impegnando al massimo. Era così. Ne era sicuro. Anche lui si stava impegnando al massimo... in attesa di poterla finalmente rivedere.

♥♥♥

Dopo essersi preparata Lucinda era corsa fuori.

Dopo un po' si era fermata e aveva guardato il cielo con occhi speranzosi.

Pensò che era molto meglio vederlo così piuttosto che alla finestra.

 

Non poteva fare a meno di sorridere, era sicura che Ash si stesse impegnando al massimo. E lei doveva fare lo stesso.

Era una promessa silenziosa che si erano fatti entrambi. In attesa di reincontrarsi e, finalmente, parlare dei loro sentimenti.

"Ci vediamo presto, Ash."

"Ci vediamo presto, Lucinda."

♥♥♥

Ciao a tutti!

Questo capitolo fa parte di quelli che avevo programmato molto tempo fa. Con qualche modifica per adattarlo alla trama attuale (non che sia cambiata poi molto in corso d'opera, però qualche revisione la devo pur sempre fare).

L'ultima parte che stavo scrivendo era quella di Kenny e non mi andava per niente... già il fatto di averlo dovuto mettere nel capitolo dei cestini da picnic non mi attirava per niente... non c'è niente da fare, Kenny non lo sopporto. Non è come Spighetto che almeno mi fa ridere, Kenny mi sta proprio antipatico.

Non è tanto per il fatto che gli piaccia Lucinda che va beh (se gli piace non può farci niente), non è neanche per il fatto che la chiami Lulù per farla arrabbiare che va beh (se l'unico modo che ha per attirare la sua attenzione è quello...), ma il fatto che abbia proposto a Lucinda di partire con lui se avesse vinto contro Ash?? Ma stiamo scherzando?! Kenny è un troglodita!! In quale epoca passata vive quel ragazzo? Nell'età della pietra?? Come fai a trattare una ragazza come un trofeo?? Soprattutto se è la ragazza che ti piace che prima di piacerti è tua amica d'infanzia?!!

Ok, forse alla fine gli scrittori non volevano tirare in ballo la questione del maschilismo e il fatto che gli uomini siano possessivi nei confronti delle donne che amano... però di fatto lo hanno fatto! Cioè, io sarò troppo sensibile, ma ho letto commenti di persone che hanno estremizzato molto di più la cosa. Come la questione del bacio di Serena ad Ash... anzi, diciamolo chiaro una volta per tutte: bisogna avere spirito critico. Io ero arrivata quasi a convincermi che fosse stato Ash a baciare Serena... nonostante avessi visto la scena, infatti ero entrata in crisi perché sembrava che tutto il mondo avesse visto invece Ash baciare Serena.

Io non so perché riguardo Pokémon ci siano tante notizie false e teorie campate per aria. Io però adoro Pokémon e non voglio certo farmi rovinare l'umore da loro. È per questo che avere spirito critico è importante. A volte l'effetto maggioranza non è quello che conta, perché se la maggior parte delle persone non pensa e ripete a pappagallo... e poi soprattutto chi commenta spesso non guarda neanche l'anime. Cioè, come si fa ad andare per sentito dire o letto dico io?? Guardate l'episodio almeno prima di parlare.

Tornando a noi, cosa credete che succederà ora?? Potrebbe succedere di tutto. I nostri Ash e Lucinda non sono più ad Alola. Non si sono neppure dichiarati i loro reciproci sentimenti. Si sono separati solo con la promessa silenziosa di impegnarsi al massimo fino al momento in cui si rivedranno...

Ok, per ora è tutto, a presto con... IL GRAN FINALE! <3 (finalmente)

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Capitolo 65
*** Quello che non ti ho mai detto ***


Quello che non ti ho mai detto


Ash e Lucinda erano sulla nave. Stavano salutando gli amici conosciuti ad Alola che avevano festeggiato con loro il giorno prima.

- Ricordati quello che mi hai detto l'altra sera. - gli disse dopo un po' la ragazza.

- Certo, appena torno a casa andrò a chiedere al Professor. Oak in quale regione ci consiglia di andare. -

- Deve avere almeno otto palestre! -

- E le Gare Pokémon per accedere al Gran Festival! -

- Già... il Gran Festival... - mormorò lei guardando basso.

- Che ti succede, Lucinda? - le chiese confuso avvicinando il viso al suo automaticamente.

Piplup allora indispettito utilizzò Bollaraggio su di lui per poi balzargli in testa e atterrarlo.

- Ehi, Piplup! Che ti prende?! Ash, stai bene!? -

- Non preoccuparti... - disse sorridendo stranito. - Perché ti sei intristita prima quando ho nominato il Gran Festival? - domandò alzandosi.

- Diciamo che è una ferita ancora aperta... so che per tutto il tempo ti ho detto di non pensare al passato e guardare al futuro, ma quando si tratta di me io... non so... -

- Sta tranquilla, andrà tutto bene, ripartiamo per questo: obiettivo diventare più forti e superare le cose che ci hanno reso tristi! Finché siamo insieme non c'è nulla di cui preoccuparsi! - esclamò sorridendo.

Lucinda arrossì lievemente, ma sorrise a sua volta. Non vedeva l'ora di ripartire verso nuove avventure... soprattutto accanto al suo Ash.

♥♥♥

Era una nuova mattina e Lucinda aprì gli occhi nel letto della sua stanza confusa. Si alzò a sedere e realizzò subito.

Un sogno.

Sognava spesso Ash da quando si erano separati. Lui avrebbe affrontato la prima edizione della Lega di Alola, mentre lei si stava allenando in vista delle sue prossime competizioni. Aveva messo a punto diverse strategie. Sia con i suoi Pokémon di Sinnoh che con quelli di Alola. Aveva preparato una serie di mosse combinate una più bella dell'altra. Sua madre era molto orgogliosa di lei.

Però la coordinatrice da una parte si sentiva davvero a terra. Aveva sentito raramente Ash in quel periodo... e quelle poche volte la distanza le era pesata molto. Videochiamarsi non era come vedersi di persona. Non potevano andare a prendere un gelato insieme e non potevano fare un giro. Potevano solo parlare e discutere dei progressi che avevano raggiunto.

A Lucinda questo non bastava. Era felice che entrambi stessero perseguendo i loro obiettivi, ma gli mancava molto.

♥♥♥

Passò qualche settimana e Lucinda seppe da Ash che a breve ci sarebbe stata la fase finale al torneo della Lega di Alola. Aveva sfidato diversi allenatori e naturalmente vinto. Ora non mancava che lo step finale.

La coordinatrice aveva deciso di fargli una sorpresa. Si era recata sul posto senza dirgli niente. Si immaginava che faccia avrebbe fatto, era sicura che non se l'aspettasse.

Era in mezzo alla folla di persone e si guardava intorno ansiosa. Era sorpresa dal fatto che ci fossero così tante persone, ma non ci faceva molto caso. L'unica cosa che le interessava era trovare Ash. Non vedeva l'ora di vederlo dal vivo, era passato diverso tempo.

Finalmente lo vide, così sorrise entusiasta. Corse da lui e lo abbracciò da dietro le spalle.

– ASH! - esclamò sorridendo a occhi chiusi.

Lui inizialmente rimase sorpreso, poi sorrise e si voltò.

Lei allora sciolse la presa e continuò a guardarlo sorridendo.

– Ciao, Ash. - disse sorridendo a occhi chiusi, giungendo le mani dietro la schiena.

– Lucinda! Che bello vederti. - disse lui accennando un sorriso.

L'amica riaprì gli occhi, ma continuò a sorridere. Anche lui continuò a sorridere. Sembrava che in quel momento i loro sguardi stessero dicendo qualcosa. Che si stessero comunicando qualcosa.

Lo sapevano tutti e due molto bene. C'era ancora una faccenda in sospeso. I loro sentimenti erano in sospeso. C'era qualcosa che mancava... e finalmente entrambi avevano capito cosa.

– Lucinda, ci sei anche tu! -

Si girarono entrambi sorpresi, era Liam.

– È un piacere rivederti, sei venuta a vedere la finale? - domandò alla coordinatrice avvicinandosi un po' di più.

Si fermò di fronte a loro sorridendo con aria cordiale. Lucinda ricambiò, ma Ash era un po' indispettito... sembrava anche un po' imbronciato a giudicare dall'espressione.

– Lucinda! - esclamò Ibis.

Spostarono lo sguardo e videro tutti i Capitani delle prove. Quasi tutti in realtà, mancava Rika, ma in compenso vi erano alcuni Kahuna. Alyxia, Hapi e in più Tapso.

– Sei tornata a fare il tifo per Ash! - esclamò Malpi entusiasta.

– Ash ci ha detto che eri tornata a Sinnoh a esercitarti per il Gran Festival. - disse Kawe prendendo la parola. - Come procedono gli allenamenti? -

– Gli allenamenti vanno bene. - disse Lucinda sorridendo per poi chiudere gli occhi. - L'esperienza del Giro delle Isole mi è servita, ho molte nuove idee in mente per delle combinazioni. -

Quando riaprì gli occhi notò che Suiren a differenza degli altri la guardava in maniera un po' differente. Sorrideva sempre, ma sembrava sentirsi più in confidenza. La coordinatrice all'inizio restò un po' perplessa, ma poi in qualche modo capì. Suiren era l'unica di loro a conoscenza della sua cotta per Ash. Probabilmente stava pensando che aveva fatto bene a decidere di venire a vedere l'amico.

Lucinda, allora, arrossì un po' riprendendo a sorridere a occhi chiusi. Si sentiva un po' a disagio a dirla tutta, ma in fondo neanche tanto.

– Ragazzi, stringetevi. - disse Rika arrivando improvvisamente. - Vi faccio una foto. -

Aveva una fotocamera in mano e fece segno con la mano di mettersi vicini.

La foto che scattò fu molto bella. Ash e Lucinda leggermente davanti e tutti gli altri dietro. Era una foto che più avanti sarebbe diventata un ricordo molto prezioso. Il ricordo del loro viaggio ad Alola. Il ricordo di come Ash aveva ritrovato fiducia in se stesso. Il ricordo di tutte le loro avventure passate che in qualche modo avevano inciso su quelle di Alola. I luoghi meravigliosi che avevano visto, le persone che avevano conosciuto... tutte cose che sarebbero rimaste per sempre con loro. Vicino al loro cuore.

♥♥♥

Il pubblico stava applaudendo rumorosamente. Anche Lucinda aveva già preso posto sugli spalti. Si era portata con sé Piplup, Buneary e Pachirisu. Indossavano i vestiti da cheerleader ed erano sulla ringhiera.

– Sta per iniziare! Che emozione!! - esclamò con le mani congiunte vicino alla guancia.

L'arbitro della lotta fece un ingresso pazzesco con un monopattino e poi si alzò in volo con l'oggetto.

– Signori e signore, ha ora inizio l'incontro che decreterà il Campione della Lega di Alola! - esclamò senza perdere tempo. - Prima di iniziare ci tengo a fare una precisazione, questo è il primo torneo ufficiale ad Alola e lo sfidante che gareggia per il titolo di Campione si scontrerà con LUI. -

Il pubblico applaudì se possibile ancora più forte, mentre Lucinda guardava l'arbitro perplessa.

– Lui chi? - mormorò confusa.

– Lo conosciamo tutti! - esclamò ancora l'arbitro mentre un uomo mascherato faceva il suo ingresso sul campo di battaglia. - L'allenatore più forte di Alola che ha totalizzato una serie incredibile di vittorie al Battle Royal! Colui che indossa una maschera per non farsi riconoscere!! Eppure finalmente oggi si toglierà finalmente la maschera e rivelerà chi è! -

Il pubblico sembrava in delirio e intanto l'uomo si era fermato sulla sua postazione. Aveva aspettato un po', poi si era levato la maschera.

La coordinatrice rimase spiazzata.

– È proprio lui signori e signore! È il Professor. Kukui!! - esclamò l'arbitro.

– Alola a tutti!! - urlò il professore salutando con entrambe le mani.

Il pubblico continuava ad applaudire e, finalmente, Lucinda sembrava aver superato il suo stato di shock. Aveva sorriso un po' a disagio a occhi chiusi.

– Beh, credo che non volesse rivelare la sua identità per via della sua posizione... anche se a me non sembra che sia molto a disagio. -

– E ora facciamo entrare lo sfidante, Ash Ketchum! - annunciò poi. - Lo abbiamo già visto sconfiggere gli avversari in questo torneo e arrivare alla vetta! Chissà se anche oggi riuscirà a vincere la sfida!! -

Il pubblico applaudì di nuovo, mentre Ash attraversò il campo fino ad arrivare alla sua postazione.

– Ora i due sfidanti si stringeranno la mano come simbolo di pace e sportività! Ricordiamo che le lotte Pokémon sono la massima espressione del legame tra Pokémon e allenatore!! Dell'amicizia che ci lega a loro e del rispetto verso il nostro rivale e i suoi Pokémon!! -

Mentre il pubblico applaudì di nuovo, Ash e il Professor. Kukui si erano raggiunti. Si erano fermati l'uno di fronte all'altro per stringersi la mano.

– Complimenti per essere arrivato fino a qui. - gli disse il professore. - Facciamo del nostro meglio, Ash. -

– Certo. -

– Come tutti gli incontri ufficiali sarà un sei contro sei! -

– Che emozione, sta per iniziare! - esclamò Lucinda portandosi le mani congiunte vicino alla guancia. - Voi tenetevi pronti a fare il tifo! - aggiunse spostando lo sguardo sui suoi Pokémon sorridendo sempre entusiasta.

Tutti loro emisero il loro verso contemporaneamente guardandola. Anche loro erano molto entusiasti.

– Incineroar, scelgo te! -

– Fantastico! - esclamò Lucinda meravigliata. - Il Torracat di Ash si è evoluto in Incineroar! -

Aveva anche un po' gli occhi scintillanti. Senza distogliere lo sguardo prese lo smartphone dalla sua tasca per controllare la descrizione con il Pokédex.

– Incineroar, Pokémon Colpibassi: allenare un Incineroar richiede pazienza, se non è dell'umore giusto mostrerà il massimo disinteresse per qualsiasi ordine. Durante la lotta scaglia terribili calci e pugni, poi conclude l'attacco lanciando fiamme dall'addome. -

– Lycanroc, scelgo te! - esclamò il Professor. Kukui.

– Se non sbaglio quello è Lycanron nella forma giorno. - disse la coordinatrice portandosi un dito vicino alla bocca. - Ci sono diverse forme di Lycanroc, questa è la prima volta che lo vedo dal vivo. -

Intanto Piplup, Buneary e Pachirisu sorridevano entusiasti facendo il tifo. Scuotevano i loro piccoli pompon e sembravano proprio essere al settimo cielo.

– La prima mossa spetta allo sfidante! - esclamò l'arbitro su un monopattino in volo. - Saranno permesse sostituzioni in qualsiasi momento della lotta, inoltre chi vincerà il round avrà il diritto alla prima mossa nel round successivo!! -

– Molto bene, Incineroar! - esclamò Ash stringendo un pugno. - Usa Sfuriate! -

Incineroar corse verso il Pokémon rivale e utilizzò la mossa richiesta.

– Lycanroc, usa Attacco Rapido! -

Lycanroc fu più veloce e riuscì a colpirlo per poi correre lontano.

L'allenatore di Kanto rimase impressionato da quella velocità. Non ci poteva credere.

– Lycanroc è velocissimo. - osservò Lucinda. - Nonostante Incineroar avesse la prima mossa è riuscito a colpire per primo e ha anche evitato il suo attacco. -

I tre Pokémon della ragazza iniziavano ad essere preoccupati. Non scuotevano più i pompon.

– È velocissimo. - commentò Ash tra sé e sé guardando il campo di battaglia. - Non so se possiamo tenergli testa a queste condizioni... -

– Che succede, Ash? - gli domandò il professore non tanto preoccupato quanto curioso. - Non mi dire che ti arrendi già. -

Sorrideva un po' a dirla tutta. Sapeva che il modo migliore per spronarlo era provocarlo un po'.

– ASH! - esclamò Lucinda con le mani a megafono.

L'amico si voltò sorpreso.

– Ce la puoi fare, REAGISCI!! -

Allora il ragazzo sorrise. Si girò e, continuando a sorridere, si voltò il cappello.

– Incineroar, usa Lanciafiamme! -

– Lycanroc, usa Frana! -

Lycanroc, però, schivò e utilizzò la mossa richiesta colpendolo in pieno.

– Incineroar, usa Oltraggio! -

– Lycanroc, usa Pietrataglio! -

Le due mosse si scontrarono e dopo un po' ad avere la meglio era stata quella di Lycanroc. Tuttavia prima che potesse raggiungere Incineroar...

– Incineroar, usa Braciere! -

Alla fine Braciere e Pietrataglio si scontrarono, così si annullarono a vicenda.

"Così non va, sia attaccando direttamente che non siamo comunque troppo lenti!" pensò Ash stringendo i denti.

– Che ti prende, Ash? Pensavo che ormai avessi superato il momento di crisi. - disse il professore. - Tutto qui quello che sai fare?? -

– Professore? - lo richiamò l'allenatore confuso. - Davvero se la sta prendendo così a cuore?? -

Il Professor. Kukui sorrise stranito a occhi chiusi.

– Cerco solo di spronarti, Ash. -

– Ah... ho capito! - esclamò il ragazzo sorridendo deciso e stringendo un pugno. - Incineroar, usa di nuovo Sfuriate! -

– Lycanroc, usa Morso! -

Il Pokémon di Ash raggiunse l'altro per primo, ma utilizzò Lycanroc la mossa per primo. Incineroar non riuscì neanche ad usare la sua. Il Pokémon del professore era già corso via.

"Non c'è niente da fare, è troppo veloce... però prima o poi si stancherà, non dovrebbe volerci molto se continua a correre avanti e indietro così."

– Lycanroc, usa Azione! -

– Incineroar, aspettalo e schiva! -

Lycanroc corse per attaccare Incineroar, ma lui si spostò. Si spostò una serie di volte, mentre il Pokémon rivale continuava a correre velocissimo per colpirlo.

Il Pokémon del professore non era riuscito a colpire quello di Ash e cominciava a stancarsi. Respirava affannosamente guardandolo più o meno a un paio di metri di distanza.

– Incineroar, usa Fulmisguardo! -

Vedendolo Lycanroc si intimorì molto. Riuscì anche a nasconderlo poco... lo sguardo di Incineroar, più il fatto che si sentisse stanco, lo aveva un po' demoralizzato.

– Usa Rogodenti, ora! -

Il Pokémon di Ash corse, mentre il rivale cercò di scappare. Ma non era più veloce come prima, quindi Incineroar riuscì a raggiungerlo e a usare la mossa.

– Ora usa Colpo Infernale! -

L'attacco andò a segno magnificamente e Lycanroc finì KO.

Il pubblico era in subbuglio.

– Si aggiudica questo round lo sfidante Ash Ketchum!! - annunciò l'arbitro.

– Ce l'ha fatta! - esclamò Lucinda, sorridendo, chiudendo gli occhi e congiungendo le mani vicino alla guancia. - Fuori uno, ne mancano 5! -

Piplup, Buneary e Pachirisu erano entusiasti. Scuotevano i pompon e cantavano sorridendo a occhi chiusi.

– Grande, Incineroar! - esclamò Ash mentre il pubblico continuava ad esultare.

– Niente male, Ash. - disse il Professor. Kukui guardandolo e intanto cercando una Pokéball nella tasca. - Ma come te la caverai con il mio prossimo Pokémon? Ninetales, scelgo te! - aggiunse lanciandola.

– Incineroar, ora ritorna! - esclamò Ash ritirando il Pokémon nella Pokéball per poi guardarla. - Sei stato bravissimo, ora riposati un po'. -

– Come?! - si lasciò scappare Lucinda sgranando gli occhi. - Lo sostituisce?? Ma aveva il vantaggio del tipo con Incineroar. -

La coordinatrice era perplessa e continuava a guardare il campo di battaglia di fronte a sé. Intanto Buneary e Pachirisu stavano scuotendo i pompon entusiasti sulla ringhiera davanti a lei. Piplup, invece, era stato preso il braccio dalla padroncina e guardava l'incontro da lì. Lo aveva preso in braccio istintivamente dalla gioia quando l'amico aveva sconfitto il Pokémon rivale.

– Decidueye, scelgo te! -

– Scelta interessante. - disse il professore incrociando le braccia. - Incineroar aveva il vantaggio del tipo, eppure tu hai scelto di sostituirlo lo stesso. Sicuro della tua scelta? -

– Sono sempre sicuro di quello che faccio! - esclamò l'allenatore determinato e buttando un braccio in avanti puntando il dito indice. - Decidueye, usa Spennata! -

– Ninetales, usa Geloraggio! -

L'attacco di Ninetales riuscì a colpire Decidueye ancora prima che lo raggiungesse.

"Anche lui è molto veloce..."

– Oh no! - si lasciò scappare Lucinda. - Perché i Pokémon del Professor. Kukui sono così veloci?? Si vede che ha esperienza nelle lotte Pokémon... -

Ash era arrabbiato. Non tanto nei confronti del Pokémon rivale o del professore, ma con se stesso. Non sapeva cosa fare, anche se aveva vinto il round precedente si sentiva in tremendo difetto.

"Non va bene... se non riesco a fronteggiare la sua velocità non riuscirò mai ad avere la meglio. Abbiamo vinto il round di prima, ma è innegabile che il nostro avversario sia molto più forte di noi."

– Ninetales, usa Geloraggio! -

– Decidueye, contrastalo con Fogliame! -

Fortunatamente Fogliame bloccò in tempo Geloraggio e i due attacchi si annullarono.

– Ninetales, usa di nuovo Geloraggio! -

L'attacco colpì in pieno il Pokémon di Ash facendolo cadere.

– No! Decidueye!! -

– Oh mamma... - mormorò la coordinatrice guardando la scena con preoccupazione.

Senza accorgersene aveva stretto troppo a sé Piplup e...

– Piplaa! -

Allora la padroncina lo guardò subito preoccupata.

– Oh scusa, Piplup! -

– Pipla. -

Tornò poi a guardare davanti a sé in difficoltà.

– Sono preoccupata per Ash e Decidueye, Ninetales è davvero velocissimo. -

Decidueye fortunatamente si era rialzato in piedi poco dopo e non sembrava neanche aver riportato danni particolarmente pesanti.

– Ninetales, usa Stordiraggio! -

– Decidueye, schiva e usa Cucitura d'ombra! -

Tuttavia il Pokémon d'Erba non fece in tempo a schivare. Cercò lo stesso di utilizzare l'attacco richiesto, ma dopo che Stordiraggio lo aveva colpito si sentiva confuso. Cercò di scagliare una penna come con l'arco, ma si ritrovò a barcollare e a cadere.

– Ninetales, usa Geloraggio! -

Lo colpì in pieno proprio mentre era riuscito a rimettersi in piedi. Al termine dell'attacco cadde di nuovo e chiuse gli occhi KO.

Il pubblico cominciò ad applaudire.

– Round finito! - annunciò l'arbitro aprendo le braccia. - Si aggiudica questo round Ninetales!! -

– Oh no... - si lasciò scappare Lucinda triste. - Ora sono pari. -

– Decidueye, ritorna! - esclamò ritirandolo nella Pokéball per poi guardarla. - Scusami, ma non ho saputo contrastare la sua velocità. Ce la caveremo lo stesso, vedrai. -

– Ash, senti un po'. - gli disse il Professor. Kukui con uno sguardo di sfida. - Mi dici perché te ne stai tanto sulla difensiva?? Hai sconfitto molti avversari prima di me e so quanto ti sei allenato. Quindi ora non capisco. Avrai una tua strategia in mente, sembra solo che tu ti stia limitando ad essere in balia degli eventi. -

L'allenatore restò un po' perplesso all'inizio, ma poi fece un'espressione decisa e prese una Pokéball dalla tasca.

Il professore aveva ragione. Si stava lasciando condizionare troppo dalla paura di fallire. Si era preparato molto in vista di quel giorno e doveva dimostrarlo.

– Oricorio, scelgo te! -

– Grazie, Ninetales. - disse il Professor. Kukui ritirando il Pokémon. - Braviary, scelgo te! - aggiunse lanciando un'altra Pokéball.

– Oricorio e Braviary sono entrambi dei Pokémon Volanti. - osservò Lucinda seria. - Mi domando se anche stavolta la velocità del Pokémon del professore sia molto marcata. -

– Braviary, usa Baldeali! -

– Oricorio, usa Eterelama! -

I due Pokémon si scontrarono, utilizzarono entrambi le mosse richieste poi balzarono indietro in volo. Sembravano essere perfettamente alla pari.

– Oricorio, usa Tifone! -

Questa volta il Pokémon di Ash utilizzò la mossa richiesta restando sul posto. Dopotutto Tifone era una mossa indiretta e poteva scagliarla a distanza.

– Braviary, usa Lacerazione! -

Braviary riuscì a resistere bene e prima ancora che l'effetto finisse riuscì a volare verso l'avversario. Oricorio purtroppo non riuscì a fare nulla per contrastarlo, né a schivare.

– Oricorio, usa Doppiasberla! -

– Braviary, usa Tritartigli! -

Il Pokémon del professore riuscì a precedere quello di Ash. Utilizzò la mossa richiesta e lo fece cadere.

– Oricorio! - esclamò l'allenatore istintivamente.

– Oh mamma... - mormorò Lucinda demoralizzata.

Continuava a stringere Piplup, mentre gli altri due Pokémon continuavano a fare il tifo con energia.

Ash ci era rimasto malissimo. Non sapeva come reagire.

"Anche Braviary è molto veloce. Ora è chiaro, i Pokémon del professore sono molto veloci... se voglio batterlo non c'è scelta, devo contrastare la sua velocità... ma come?!"

– Ok Oricorio, ora usa Trespolo! -

Il Pokémon di Ash si alzò con fatica e utilizzò la mossa richiesta per recuperare un po' le forze.

– Braviary, usa Attacco d'Ala! -

– Oricorio, usa Agilità! -

Oricorio saltò usando la mossa richiesta, ma alla fine Braviary lo colpì. Oricorio cadde di nuovo e finì KO.

– Round terminato, vince Braviary! -

– Oh no... - mormorò la coordinatrice.

– Ho visto il tuo impegno, ma dovrai impegnarti di più per battermi. - disse il Professor. Kukui.

Tuttavia Ash non lo aveva ascoltato neanche, stava pensando a una strategia. Doveva trovarla in fretta. Era in netto svantaggio.

– Braviary, scelgo te! - esclamò Ash lanciando la Pokéball.

– Il Rufflet di Ash si è evoluto in Braviary! Fantastico!! - esclamò Lucinda sorridendo, poi però si fece più pensosa. - Quindi adesso è Braviary contro Braviary? Speriamo il bene... Ash deve recuperare. -

– Ah, vedo che anche tu hai un Braviary. - commentò il Professor. Kukui. - Vediamo se sei all'altezza del mio! - aggiunse stendendo un braccio e indicando con il dito indice. - Braviary, usa Ventoincoda! -

Il Pokémon del professore raggiunse velocemente quello di Ash e lo colpì ancora prima che potesse rendersene conto. Il Braviary di Ash chiuse gli occhi, ma tutto sommato fu più la sorpresa che il danno.

– La sua velocità sta aumentando ancora. - commentò l'allenatore a denti stretti. - Braviary, ritorna! - aggiunse tendendo la Pokéball per ritirarlo.

Il pubblico sussultò sorpreso.

– Colpo di scena!! - esclamò l'arbitro. - Lo sfidante Ash ha deciso di sostituire il suo Braviary senza avergli ordinato alcuna mossa, proprio all'inizio del round! -

– Cosa?? - si chiese la coordinatrice. - Mi chiedo perché... Ash ha una strategia...? -

La preoccupazione cresceva in lei, voleva che l'amico vincesse. Sarebbe stata una bella rivincita per lui. Avrebbe capito finalmente quanto valeva come allenatore e forse avrebbe iniziato a vedersi un po' come lo vedeva lei.

– Incineroar, scelgo te! -

– Ash ha scelto di rimettere in campo Incineroar!! - annunciò l'arbitro.

Tutto il pubblico esultò di nuovo.

– Una mossa saggia. - commentò il professore tra sé e sé facendo un sorrisetto. - Braviary, usa Turbine! - aggiunse stendendo un braccio.

– Incineroar, usa Fuococarica! -

Le due mosse si scontrarono e alla fine si annullarono, praticamente, a vicenda.

– La velocità di Incineroar sembra cresciuta rispetto al round precedente. - osservò Lucinda sorpresa. - Certo! - esclamò illuminandosi e sgranando gli occhi. - Ash deve averlo capito!! Più il Pokémon va avanti nella lotta più acquisisce velocità! -

Piplup tra le sue braccia sorrise a occhi chiusi. Fecero lo stesso anche Buneary e Pachirisu scuotendo i pompon con energia.

– Braviary, usa Lacerazione! -

Braviary si avvicinò velocemente, tuttavia Incineroar restò fermo al suo posto.

– Incineroar, usa Sfuriate! -

L'attacco del Pokémon di Ash riuscì perfettamente. Il Pokémon rivale lo colpì di striscio, ma lui lo colpì in pieno. Dovette volare via per limitare i danni.

Il pubblico applaudiva entusiasta. Ora sì che l'incontro si faceva interessante.

– Fantastico! - commentò Lucinda sorpresa e felice. - Ha capito!! I Pokémon del professore sono molto bravi in attacco, quindi è meglio che lui stia in difesa! Inoltre la velocità di Incineroar è aumentata molto, ma quella di Braviary è superiore... però in quanto a potenza in attacco è superiore Incineroar!! -

La ragazza aveva allentato molto la presa, così il Pokémon tra le sue braccia balzò vicino agli altri due. Sorrisero ancora a occhi chiusi scuotendo i pompon con energia.

– Incineroar, usa Boato! -

Il Pokémon dell'allenatore utilizzò l'attacco e Braviary venne sostituito con Ninetales.

– Altro colpo di scena!! - esclamò l'arbitro mentre il pubblico era in delirio. - Incineroar ha utilizzato Boato per sostituire il Pokémon del professore! -

– Ninetales, usa Stordiraggio! -

L'attacco fu veloce, ma non così veloce. Infatti Incineroar riuscì a schivarlo con un minimo movimento.

– Usa Lanciafiamme! -

Il Pokémon di Ash riuscì a colpire in pieno Ninetales. Presto risultò chiaro che si fosse anche ritrovato affetto dalla scottatura.

– Incineroar, usa Rogodenti! -

Incineroar corse velocemente verso Ninetales. Lo raggiunse presto, perché lui non era in grado di muoversi molto bene. Alla fine riuscì a schivare con fatica.

– Ninetales, usa Stordiraggio! -

Tuttavia presto risutò chiaro. Il Pokémon del Professor. Kukui non era più in grado di usare attacchi.

– Incineroar, ora! Usa Colpo Infernale!! -

Lo colpì in pieno e lo mandò KO.

Il pubblico ricominciò ad applaudire.

– Ninetales non è più in grado di combattere, vince Incineroar! - annunciò l'arbitro.

– Grande, Incineroar! - esclamò Ash guardandolo entusiasta.

– Ha vinto! Sta recuperando!! - esclamò l'amica entusiasta.

I suoi Pokémon, intanto, continuavano a sorridere e scuotere i pompon.

Il Professor. Kukui guardava Ash con un sorrisetto compiaciuto.

– Sei davvero in gamba, Ash. - commentò ad alta voce per farsi sentire. - Lo sapevo dal primo giorno che ti ho incontrato, ti ricordi?? Quella volta hai accettato di prenderti cura di Litten e tutto perché il suo allenatore si era disinteressato di lui e voleva ridarmelo indietro. -

L'allenatore rimase sorpreso. Non che non si ricordasse, ma lo aveva archiviato. Da quel giorno Litten per lui era stato in tutto e per tutto suo compagno di squadra. Non considerava il passato, il vero inizio per lui era quello.

– Ora quel Litten è cresciuto fino a diventare un Incineroar e mi ha battuto. - continuò a dire con un certo orgoglio. - Non ti sei preso solo cura di Litten, ma l'hai accompagnato con te verso la strada per diventare un vero guerriero... e come tuo professore non posso che essere orgoglioso di te. -

Aveva chiuso gli occhi al termine della frase. Di quei tempi si vedevano pochi allenatori come Ash. Sapeva che aveva ancora molta strada da fare, ma le qualità le aveva tutte. Aveva capito che l'amicizia e il prendersi cura è importante. Aveva capito che il legame tra Pokémon e allenatori è essenziale.

– Ma non è ancora finita! - esclamò il professore sorridendo e stringendo entrambi i pugni con convinzione. - L'incontro non è ancora finito! Primarina, scelgo te! -

– Incinerator, usa Oltraggio! -

– Primarina, usa Acquagetto! -

I due attacchi si scontrarono, ma alla fine ad avere la meglio era stato quello di Primarina. Anche perché aveva il vantaggio del tipo su Incineroar.

– Primarina, usa Canto! -

Il Pokémon di Ash finì addormentato prima che l'allenatore potesse accorgersene.

– Primarina, finiscilo con Idropompa! -

L'attacco lo colpì in pieno e lo mandò KO.

– Cavolo! - esclamò Lucinda portandosi una mano alla fronte con energia. - Incineroar era andato tanto bene nello scorso round. - commentò tornando a guardare il campo preoccupata. - C'era da aspettarselo, il vantaggio del tipo non è tutto ma è comunque molto importante... gli attacchi d'Acqua, poi, sono micidiali contro quelli di Fuoco... come quelli Fuoco contro quelli di Erba, dopotutto. -

– Round terminato, vince Primarina! - annunciò l'arbitro.

Ash guardò il Pokémon rivale con serietà.

"Non è possibile, ho perso ancora... forse avrei dovuto giocare meglio le mie carte..."

– Primarina, ritorna! Maghezone, scelgo te! -

– Braviary, scelgo ancora te! -

– Maghezone, usa Tuonoshock! -

– Braviary, usa Attacco d'Ala! -

Il Pokémon di Ash non fece in tempo ad avvicinarsi che dovette allontanarsi per non rischiare di essere colpito. Anche Maghezone era molto veloce.

– Braviary, usa Turbine! -

– Maghezone, usa Tuononda! -

Anche se l'attacco di Braviary andò a segno non ebbe granché effetto. Anzi, il Pokémon del Professor. Kukui non riportò alcun danno e utilizzò la sua mossa senza problemi.

Tuononda aveva paralizzato Braviary.

– Braviary!? - esclamò l'allenatore preoccupato. - Va tutto bene?! -

Il Pokémon era ancora in volo, tuttavia aveva diminuito molto la velocità. Inoltre si vedeva che stava facendo molta fatica a continuare a volare.

– Si mette male!! - esclamò Lucinda sorpresa e terrorizzata. - Eppure stava andando così bene! Che cos'è successo!? -

Ash strinse i denti guardando il professore e il suo Pokémon.

"Non c'è niente da fare, tutti i suoi Pokémon sono velocissimi! Ha la velocità dalla sua e anche le sue strategie sono migliori!!"

Braviary dopo un po' era caduto a terra. Si era rialzato, ma non era riuscito a rialzarsi in volo. A stento aveva fatto un piccolo voletto per poi ricadere a terra sulle zampe.

– Braviary, ritorna! -

L'aveva ritirato proprio quando stava riprovando ad alzarsi in volo. Dopo aveva spostato lo sguardo sulla Pokéball.

– Datti tempo, amico mio, ora riposati. - disse a voce un po' più bassa per poi tornare a guardare davanti a sé con aria decisa. - Pikachu, scelgo te! - aggiunse mettendo via la Pokéball e stendendo un braccio per poi aprire la mano.

Il Pokémon giallo corse avanti con aria decisa.

– Pika! -

Lucinda si portò entusiasta le mani vicino al cuore sorridendo.

– È arrivato Pikachu! -

I suoi tre Pokémon, ovviamente, continuavano a fare il tifo entusiasti. Buneary però a un certo punto si era portata le mani sulle guance arrossendo un po' incantata.

– Maghezone, usa Supersuono! -

– Pikachu, usa Doppioteam! -

Per una volta un Pokémon di Ash riuscì a essere più veloce di quello del professore. Corse verso Maghezone e utilizzò Doppioteam spargendo la sua immagine a cerchio.

– Pikachu, ora usa Fulmine! -

Mentre il Pokémon del Professor. Kukui era concentrato a cercare di capire quale fosse quello giusto, il vero Pikachu utilizzò Fulmine colpendolo in pieno.

– Maghezone, usa Voltexspalla! -

– Pikachu, usa Energisfera! -

Ancora una volta il Pokémon giallo ebbe la meglio. Fu più veloce e fu il primo a colpire. Oltretutto si vedeva che Maghezone stava iniziando a subire sempre più danni.

Dopo l'attacco Maghezone riuscì a tenere gli occhi aperti per poco. Presto li chiuse finendo a terra KO.

– Maghezone non è più in grado di combattere! Vince questo round Pikachu!! -

– Pikachu è unico! - esclamò Lucinda sorridendo a occhi chiusi.

Aveva congiunto le mani e se le teneva vicino una guancia. Aveva anche una gamba leggermente alzata da terra.

– Dunque... - disse riaprendo gli occhi tornando alla realtà leggermente perplessa. - Se non sbaglio dovrebbero essere pari... sono certa che Ash ce la farà stavolta! - aggiunse sorridendo a fine frase.

– Complimenti, Ash. - gli disse il professore. - Sapevo che tu e il tuo Pikachu siete molto affiatati, si vede a occhio. -

– È vero, io e Pikachu ne abbiamo passate molte insieme. - disse chiudendo a un certo punto gli occhi.

– Si vede. - disse il Professor. Kukui orgoglioso. - Ma ora torniamo a noi! Braviary, scelgo di nuovo te! -

– Pikachu, cambiamo di nuovo. - disse il padroncino guardandolo.

– Pika! - esclamò lui deciso tornando da lui.

– Kommo-o, scelgo te! - esclamò Ash lanciando un'altra Pokéball.

– Sorprendente! - esclamò Lucinda arrossendo anche un po' ammirata. - Hakamo-o catturato da Ash si è evoluto!! -

– Kommo-o, usa Oltraggio! -

– Braviary, usa Attacco d'Ala! -

La mossa di Kommo-o, purtroppo, andò a vuoto. Perché Braviary si spostò molto più velocemente verso di lui.

– Kommo-o, usa Bottintesta! -

– Braviary, usa Baldeali! -

Si colpirono entrambi quasi nello stesso momento, poi nessuno si allontanò.

– Kommo-o, usa Dragartigli! -

Ora sì che Braviary si allontanò in volo per non essere colpito. Tuttavia Kommo-o non lo seguì.

– Kommo-o è il momento! Usa Dragoschianto finale!! - esclamò l'allenatore stendendo un braccio e stringendo il pugno.

Il Pokémon rivale, però, riuscì ad evitarlo saltando all'ultimo.

– Cosa!? - esclamò Ash incredulo.

– COSA?? - si lasciò scappare l'amica quasi nello stesso momento.

– Pipla... -

– Bun bun... -

– Cipa... -

Piplup, Buneary e Pachirisu erano preoccupati vedendo la scena.

– Braviary, usa Eterelama! -

Braviary raggiunse Kommo-o e utilizzò la mossa richiesta e lo mandò KO. Probabilmente era andata così sia perché l'aveva colto di sorpresa che perché aveva esaurito buona parte delle sue energie con la mossa Z.

– NO! Kommo-o!! -

– No, cavolo... ora è di nuovo in vantaggio il professore... - commentò la coordinatrice un po' preoccupata.

– Con la vittoria di Braviary, siamo quattro a tre per il Professor. Kukui! - annunciò l'arbitro. - Siamo quasi a metà dell'incontro!! Il professore ha a disposizione ancora tre Pokémon, mentre Ash solo due. -

– Che ansia... - commentò Lucinda congiungendo le mani sul cuore e guardando il campo di battaglia con preoccupazione. - Ma Ash ce la farà di sicuro... garantito!! -

Tuttavia una parte di lei non riusciva del tutto ad esserne convinta. Era preoccupata soprattutto perché non voleva che Ash si buttasse di nuovo giù. Perdere quell'incontro sarebbe stato come annullare tutti i progressi fatti ad Alola... annullare forse no, però non sapeva come avrebbe reagito l'amico. Era molto radicale in certe situazioni.

– Pikachu, te la senti? - gli chiese l'allenatore guardandolo.

– Pika! - esclamò il Pokémon deciso per poi correre in avanti.

Anche Ash tornò a guardare davanti a sé con aria decisa. Non dissero niente sia lui che il professore, ma era chiaro che entrambi avevano uno sguardo di sfida. Leggermente diverso, soprattutto dovuto dall'età e dagli obiettivi di ognuno. L'obiettivo di Ash era vincere. Vincere per dimostrare a sé stesso e agli altri quanto valesse. Ne aveva passate tante durante i suoi viaggi e non ne poteva più di perdere agli incontri ufficiali quando avrebbe dovuto dimostrare a tutti quanti progressi aveva fatto. Grazie a Lucinda si era risollevato in un momento molto buio del suo percorso. Ora era il momento di dimostrare quanto era cresciuto accanto ai suoi Pokémon.

L'obiettivo del Professor. Kukui, invece, era molto diverso. Doveva spronare Ash. Doveva spronare tutti i suoi allenatori a dare il meglio di loro e a migliorarsi. Ash non era un principiante, aveva iniziato il Giro delle Isole ben dopo il suo primo viaggio di formazione. Non era un esperto, ma non era certo un principiante... era un veterano! Ma come tutti aveva ancora molto da migliorare. Poi lui era così giovane... sicuramente avrebbe fatto ancora molte esperienze positive.

– Braviary, usa Attacco d'Ala! -

Braviary volò veloce verso di lui, ma Pikachu corse via ancora prima. Era veloce, certo, ma mai come il Pokémon Topo.

– Pikachu, usa Doppioteam! -

Senza mai fermarsi si sdoppiò. Molte immagini di lui che correva, quindi, diventarono protagoniste della scena. Il Pokémon del Professor. Kukui non poté che continuare a correre dietro a tutte loro. Non riusciva a raggiungerle e non riusciva neanche a capire quale fosse quello vero.

– Pikachu, usa Attacco Rapido! -

Il Pokémon si fermò bruscamente e si voltò. Si preparò a saltare verso Braviary e intanto le altre sue immagini scomparvero. Colpì il Pokémon rivale senza lasciargli il tempo di rispondere all'attacco e balzò indietro. Finì a terra a quattro zampe guardandolo con aria di sfida.

– Braviary, usa Beccata! -

– Pikachu, Energisfera! -

Il Pokémon del professore non fece in tempo a raggiungerlo. Pikachu si alzò su due zampe e utilizzò la mossa richiesta colpendolo in pieno.

Braviary venne paralizzato e faticò sia a tenere gli occhi aperti che a continuare a volare. Era stato paralizzato, si capiva da tutti i lampetti intorno a lui che si erano creati.

– Pikachu, usa Fulmine! -

L'attacco andò a segno perfettamente e il Pokémon rivale cadde a terra. Era andato KO e il pubblicò scoppiò in un sonoro applauso.

– Giusto Pikachu poteva batterlo in velocità! - esclamò Lucinda portandosi di nuovo le mani vicino alla guancia entusiasta. - Bene, ora sono di nuovo pari. - aggiunse soddisfatta lasciando ricadere le braccia.

– Bel lavoro, Ash. - gli disse il Professor. Kukui sorridendo compiaciuto.

– La ringrazio. -

– Sono proprio curioso, terrai Pikachu anche per il prossimo round o lo sostituirai di nuovo? -

Ash in tutta risposta sorrise deciso. Prese una Pokéball dalla tasca e si preparò a lanciarla.

– Braviary, scelgo te! -

Il Pokémon uscì in volo guardando davanti a sé.

– Pikachu, ti sostituisco di nuovo, per ora grazie. - disse il padroncino guardandolo.

– Pika! - esclamò deciso correndo di fianco a lui.

– Snorlax, scelgo te! -

– Braviary, usa Baldeali! -

– Snorlax, usa Corposcontro! -

Braviary fu molto più veloce, lo colpì e volò via. Anche perché riposandosi era guarito un po' dalla paralisi. Era indubbiamente lui il più veloce nonostante non fosse al pieno della forma.

"Allora c'è un Pokémon del professore che non è veloce... però devo fare attenzione. Di solito i Pokémon lenti sono molto forti in attacco."

– Speriamo che Ash abbia capito che deve cambiare strategia. - commentò Lucinda appoggiata alla ringhiera. - Snorlax è più lento rispetto agli altri Pokémon, per Ash sarà più semplice attaccarlo... ma ho paura che se dovesse colpirlo lo stenderebbe con un colpo. -

Era preoccupata. Ora che aveva recuperato non voleva che andasse tutto a rotoli. Ash era un bravo stratega, ma il professore aveva molta esperienza... si augurava solo che riuscisse ad andare tutto bene.

– Snorlax, usa Amnesia! -

– Braviary, usa Lacerazione! -

Braviary era stato più veloce, ma non aveva causato molti danni. Inoltre Amnesia lo aveva colpito lo stesso. Si notò quando volò via. Volava sempre più basso, era chiaro che fosse per via della confusione.

– Snorlax, usa Rotolamento! -

Il Pokémon di Ash si era posato a terra e dallo stordimento si era fermato. Snorlax lo colpì in pieno con la mossa, fortunatamente però all'ultimo Braviary si era un po' spostato. Alla fine l'aveva beccato di striscio e in più aveva superato il suo stato confusionale.

– Braviary, usa Turbine! -

Il Pokémon del professore guardò confuso davanti a sé. La mossa lo colpì, ma non fece molto effetto.

– Usa Eterelama! -

Lo colpì in pieno e lo mandò KO. Anche se l'attacco non era stato particolarmente potente, gli attacchi precedenti si erano sommati e ora si trovava senza energie.

– Snorlax non è più in grado di combattere, vince Braviary! - annunciò l'arbitro.

– Fantastico! Ora sono di nuovo pari!! - esclamò la coordinatrice illuminandosi. - Forza, Ash! Sei tutti noi!! - aggiunse mettendo le mani a megafono.

– Complimenti, Ash. - commentò il Professor. Kukui. - La velocità di Braviary è aumentata velocemente nel corso della lotta, dovresti allenare sempre i tuoi Pokémon in velocità. È molto più facile avere la meglio quando si può contare su una buona coordinazione fisica. -

– Lo terrò a mente, grazie del consiglio professore. -

– Prego... molto bene. - disse prendendo dalla tasca un'altra Pokéball. - Primarina, scelgo te! -

– Ancora Primarina... - commentò Lucinda guardandoli con aria pensosa. - Prima ha sconfitto Incineroar in fretta, credo che non sarà facile per Ash batterlo... un attimo, Primarina è la terza evoluzione di Popplio! È la prima volta che la vedo dal vivo!! È stupenda!! Chissà che mosse fantastiche ha per le gare! - aggiunse, entusiasta, con gli occhi scintillanti.

– Braviary, usa Ventoincoda! -

– Primarina, usa Bollaraggio! -

Il Pokémon di Ash venne fermato dalle bolle. Il risultato fu che utilizzò l'attacco su di loro per contrastarle. Alla fine era stato tutto inutile, nessuna delle due mosse aveva avuto la meglio.

– Primarina, usa Canto! -

– Braviary, evitalo! -

Braviary volò lontano e l'attacco non lo raggiunse. Anche una volta lontano non smise mai di volare. Voleva assicurarsi che anche gli attacchi dopo non lo colpissero.

– Primarina, usa Acquagetto! -

Braviary lo evitò ancora. Sembrava perfettamente padrone della situazione, era incredibile. Il pubblico era entusiasta.

– Primarina, usa Campo Nebbioso! -

Una fitta nebbia si alzò e ora si che il Pokémon Volante si fermò.

– Usa Pistolacqua! -

Primarina invece sapeva bene dove si trovava. Voleva approfittarne e colpirlo proprio quando lui non riusciva a vedere.

– Braviary, usa Spacciabruna! -

Finalmente tornò a vedersi e riuscì anche a evitare che Pistolacqua lo colpisse.

– Che grande strategia! - commentò Lucinda colpita diventando un po' rossa e illuminandosi. - Si vede proprio che adesso la situazione si è capovolta!! È Ash ad avere le redini della lotta!! E dire che all'inizio sembrava il contrario. -

– È il momento di fare sul serio! - esclamò il Professor. Kukui. - Primarina, vai con la mossa Z! Usa Vortice Abissale!! -

Braviary cercò di evitarlo volando più in alto, ma venne colpito di striscio e la potenza fu talmente tanta da farlo cadere. Si era ferito a un'ala, ma con fatica si era mantenuto in piedi.

– Primarina, usa Idropompa! -

Questa volta venne colpito in pieno e finì KO.

Il pubblico ricominciò ad applaudire.

– Vince Primarina! - annunciò l'arbitro.

– Oh, cavolo... - si lasciò sfuggire la coordinatrice facendo una smorfia demoralizzata. - Ora sono di nuovo pari... non ci credo, questa lotta sembra infinita! Che ansia!! - aggiunse abbandonando la testa davanti a sé.

Si stava di nuovo tenendo alla ringhiera e stringeva con energia. Un po' le facevano male le mani, ma non se ne rendeva ben conto.

Ash stringeva i denti. Non poteva permettersi di perdere... non arrivati a quel punto! Aveva un solo Pokémon da sconfiggere. Uno solo e sarebbe diventato il Campione di Alola. Uno solo e avrebbe messo da parte la delusione di aver perso a Kalos una volta per tutte!! (sì, nonostante tutto non l'aveva ancora superata... Ash è così...)

– Coraggio, Ash. - richiamò la sua attenzione il Professor. Kukui sorridendo. - Fammi vedere fin dove riesci a spingerti. -

– Pikachu! - esclamò lui spostando lo sguardo sull'amico Pokémon. - Tocca a noi, sei pronto?! -

– Pika pika! - esclamò il Pokémon con convinzione.

Sorrideva mostrando il braccio. Era chiaro quanto fosse motivato, non vedeva l'ora di scendere in campo e lottare.

Pikachu corse sul campo di battaglia e Ash tornò a guardare davanti a sé. Erano entrambi decisi più che mai. Era il momento di giocarsi il tutto per tutto. Quella era l'ultima sfida.

– NON POSSO GUARDAREE! - esclamò Lucinda ondeggiando ansiosa con le mani sugli occhi. - Se Ash e Pikachu non vincono adesso perdono l'incontro!! - aggiunse per poi togliere le mani con aria più seria fermandosi. - E invece sì! Certo che guardo!! Ash vincerà di sicuro!! GARANTITO! -

Aveva rimesso le mani sulla ringhiera per stringerla. Stranamente, ma neanche tanto in fondo, si sentiva più confortata così.

Pachirisu era l'unico dei suoi Pokémon che stava facendo il tifo ancora entusiasta. Buneary era preoccupata e Piplup le toccò una spalla per rassicurarla.

– Piplaa. -

Anche lui però sorrideva a occhi chiusi. Era sicuro che i due insieme sarebbero riusciti a trionfare.

– Primarina, usa Campo Nebbioso! -

Pikachu tornò su due zampe e si guardò intorno disorientato. La decisione dimostrata poco prima sembrava essere sparita. Era già in difficoltà.

– Primarina, usa Idropompa! -

La mossa lo colpì in pieno trascinandolo anche per qualche metro. Non poté fare altro che chiudere gli occhi.

– PIKACHU! -

A quel richiamo il Pokémon giallo girò la testa allerta. Aveva capito da dove proveniva la voce del padroncino, tuttavia ancora non riusciva a vedere niente... e questo lo mandava in bestia!

– Pikachu, rimani calmo! - esclamò Ash. - Ce la faremo! Come abbiamo sempre fatto! Ne abbiamo passate tante insieme!! Vinceremo noi, questo è sicuro!! -

Pikachu, allora, tornò a guardare davanti a sé con aria decisa. Anche se non vedeva a causa della nebbia, l'allenatore era comunque lì con lui. Questo gli bastava, gli dava forza. Una forza incredibile.

– Pikachu, usa Scintilla! -

La mossa riuscì a dissolvere la nebbia. Sembrava incredibile, eppure era così che era andata. La forza di Ash e Pikachu insieme era sorprendente. Non veniva tanto dall'abilità e dalla strategia, quanto piuttosto dalla loro determinazione. La determinazione di chi non ha intenzione di soccombere agli eventi o di farsi mettere i piedi in testa.

– Com'è possibile? - si lasciò scappare il professore quasi impercettibilmente.

Tuttavia superò lo stato confusionale e sorrise. Ash era anche più in gamba di quanto pensasse.

– Cosa? - si lasciò scappare stupita la coordinatrice.

Anche i suoi Pokémon erano sorpresi almeno quanto lei.

L'attacco di Pikachu in realtà non aveva dissolto la nebbia. Era come se l'avesse assorbita o meglio ancora inghiottita... neanche a farlo apposta, segno che la luce può contrastare le tenebre.

– Pikachu, usa Scarica! -

– Primarina, usa Canto! -

Primarina evitò l'attacco spostandosi e utilizzò la mossa richiesta.

– Pikachu, Doppioteam! -

Pikachu saltò per evitare l'attacco e intanto apparvero molte sue proiezioni. Il Pokémon rivale, però, riuscì a individuarlo. Perché lo aveva tenuto d'occhio con aria molto vigile.

– Primarina, usa Incantavoce! -

Il Pokémon giallo venne colpito e cadde a terra, tuttavia rimase sulle quattro zampe. Anche se era chiaramente in difficoltà. Aveva subito diversi danni anche provocati dai round precedenti. Non erano molto evidenti, ma stava cominciando ad esaurire le energie.

Ash strinse i pugni e i denti.

"Accidenti, questa non ci voleva!"

– Non posso guardare! - esclamò Lucinda con gli occhi coperti dalle mani.

Tuttavia l'espressione di Ash cambiò quando notò un bagliore intorno a Pikachu. Era una luce gialla che si era sparsa tutta intorno... non poteva vederlo, però il Pokémon aveva recuperato la sua espressione combattiva. Si sentiva ricaricato.

L'allenatore continuò a guardarlo con gli occhi sgranati. Presto si accorse che lo stesso bagliore aveva colpito anche lui. Non ci poteva credere. Si guardò le mani con aria incredula, poi tornò a guardare l'amico Pokémon sempre più confuso.

– Pikachu e Ash stanno brillando... - commentò Lucinda incredula senza riuscire a distogliere lo sguardo. - Ehi, un attimo! - esclamò scuotendosi mentalmente e tornando più seria. - Questo è impossibile! Che cosa sta succedendo?! -

L'allenatore aveva continuato a guardare davanti a sé, poi aveva sorriso. Aveva capito. Era come quella volta con Decidueye, solo che ora brillava anche lui. Probabilmente dipendeva dal grande legame che aveva con Pikachu.

– Il potere dell'amicizia è al massimo! - esclamò per poi stendere un braccio e indicare con l'indice. - Pikachu, usa Iperfulmine!! -

Primarina non ebbe scampo e la mossa lo colpì in pieno. Finì KO nel giro di poco.

Il pubblico scoppiò in un sonoro applauso.

– Primarina non è più in grado di combattere! Vince l'incontro Pikachu!! Vince la lotta lo sfidante Ash Ketchum!! IL NUOVO CAMPIONE È ASH KETCHUM!! - esclamò l'arbitro tutto d'un fiato.

Il pubblico applaudì ancora più rumorosamente, mentre Lucinda... cominciò a saltare entusiasta sorridendo a occhi chiusi. Aveva anche stretto entrambe le mani vicino al cuore.

– HA VINTO! Ash ha vinto!! -

Piplup, Buneary e Pachirisu continuavano a scuotere i pompon. Anche i loro versi entusiasti si confondevano con gli applausi.

A un certo punto la coordinatrice aprì gli occhi sorpresa.

– Devo andare da lui! - esclamò frettolosamente. - Tornate tutti!! - aggiunse prendendo la Pokéball di Buneary e Pachirisu da entrambe le tasche.

Una volta ritirati rimise le Pokéball in tasca e prese in braccio Piplup per poi iniziare a correre.

Corse per un bel po' e poi venne bloccata da una folla di persone proprio vicino al campo. Non si dette per vinta e con fatica l'attraversò. Fu difficile, certo, ma in quel momento voleva solo che la vedesse. Aveva realizzato un sogno. Il suo grande sogno. Quello di vincere un torneo ufficiale e ora era un passo più vicino a realizzare il suo sogno di diventare Maestro Pokémon.

Finalmente era riemersa dalla folla e non dovette guardarsi neanche troppo intorno per trovare l'amico. Sorrise quindi entusiasta.

– ASH! - esclamò Lucinda alzando un braccio entusiasta.

L'amico la cercò un po' confuso con lo sguardo, ma poi la vide e diventò entusiasta a sua volta. Era a pochi metri da lui. Era riuscita a superare la numerosa folla di persone per farsi vedere.

Sorrise a sua volta alzando anche lui un braccio.

– LUC...! -

Tuttavia proprio in quel momento una folla di persone si precipitò di fronte a lui. Erano giornalisti e intervistatori televisivi.

– Una domanda! -

– Ash Ketchum, può rilasciare una dichiarazione!? -

– Signor. Ketchum!! -

La coordinatrice fece una faccia delusa e riabbassò il braccio. In realtà non ci aveva pensato, il braccio le era proprio caduto e l'espressione mutata.

Se lo sarebbe dovuta aspettare. Ora Ash era il Campione di Alola, il vincitore della prima edizione. Temeva già che avrebbe dovuto prendere appuntamento per vedere il suo amico.

Era felice per lui, ma... si chiedeva quanto le cose sarebbero state destinate a cambiare da quel momento.

♥♥♥

– Via libera, Pikachu? - chiese Ash attaccato al muro con la schiena.

Erano quasi fuori dall'edificio, non era stato semplice. Il Pokémon giallo era stato la salvezza dell'allenatore, era grazie a lui se era riuscito a sfuggire alla maggior parte dei giornalisti. Pikachu, infatti, era sul lato opposto al suo e controllava la zona.

– Pika pika. - disse tornando a guardare il padroncino.

Ash non se lo fece ripetere due volte e corse fuori. Il cancello non era lontano e prima ancora di raggiungerlo vide Lucinda.

Si fermò sorpreso, era seduta su una panchina e non aveva un'aria molto allegra. Aveva gli occhi chiusi e la testa tra le mani.

Si dovette sforzare un po', ma neanche troppo in fondo... sorrise e riprese a camminare verso di lei.

– Ehi, ciao. - la salutò fermandosi di fronte a lei.

L'amica aprì gli occhi sorpresa, poi si alzò in piedi.

Pikachu si avvicinò ai Pokémon di Lucinda che erano a terra.

– Pika pika! -

– Chipa! - esclamò Pachirisu sorridendo a occhi chiusi.

– Piplaa! - esclamò Piplup alzando una pinna sorridendo a occhi chiusi.

Il Pokémon giallo alzò la sua zampa per battergli il cinque con espressione molto simile.

– Buneery! - esclamò Buneary avvicinandosi a lui e appoggiandosi chiudendo gli occhi con le guance rosse.

– Pika... - mormorò Pikachu un po' a disagio portandosi una zampa dietro la testa.

– Ash. - disse sorridendo. - Come hai fatto a sfuggire a tutti quei giornalisti?? Sembravano posseduti. - aggiunse ridacchiando un po' a fine frase.

– È stato merito di Pikachu, senza di lui non ce l'avrei mai fatta. -

– Allora grazie, Pikachu! - esclamò sorridendo a occhi chiusi spostando lo sguardo su di lui.

Tuttavia tornò a sentirsi tesa poco dopo e riaprì gli occhi tornando a guardare Ash.

– Senti, Ash? -

– Sì? -

All'improvviso la sua voce si era fatta più esitante. Prima che se ne accorgesse del tutto il suo sguardo era anche ricaduto a terra ed era un po' arrossita.

– Ecco, veramente... veramente c'è una cosa che ti vorrei dire. -

"Che mi succede? Io non mi comporto così in genere, non capisco..."

– Certo, dimmi pure. -

Il tono di Ash invece non era cambiato. Continuava a sorridere e la coordinatrice si sforzò di rialzare lo sguardo. Anche se in quel momento lei era tesa, per l'allenatore non era di certo lo stesso... dopotutto sarebbe sempre rimasto un po' ingenuo!

Tuttavia continuando a vedere l'espressione di Lucinda anche Ash alla fine capì che c'era qualcosa di strano. Più che strano insolito. Era rossa come un peperone e sembrava in difficoltà sul come articolare bene le parole. Anche se ancora non capiva, senza accorgersene si ritrovò anche lui con un'espressione molto simile. Più un insieme tra la sorpresa e lo stupore a dirla tutta... però era diventato anche lui tutto rosso. Forse anche più di lei.

– Beh... - disse lei esitante per poi chiudere gli occhi e sorridere. - Congratulazioni per la vittoria! -

"Ok congratularsi, ma non è quello che volevo dire!"

– Ti ringrazio. - disse lui sorridendo a occhi chiusi.

Lucinda riaprì i suoi e un po' si sentiva delusa. Alla fine non c'era riuscita... i sogni che aveva fatto non l'avevano aiutata. Esitava ancora.

Senza dire altro alzò un braccio sorridendo. Quando l'amico riaprì gli occhi capì subito cosa intendeva. Si avvicinò per fare lo stesso e batterle il cinque... però, quasi contemporaneamente, appoggiò anche le labbra su quelle di lei. Aveva chiuso gli occhi e sembrava essere tutto così naturale.

Lei, inizialmente, rimase sorpresa e sgranò gli occhi. Dallo stupore il suo rossore si era impossessato, prepotentemente, delle sue guance.

Presto, tuttavia, si rilassò e si abbandonò a quella situazione. Chiuse quindi a sua volta gli occhi.

Intanto le loro dita si erano intrecciate e le loro braccia erano ricadute lungo i fianchi. Non lasciandosi mai per nessun motivo.

...

"Eh? Cosa??"

Ash scosse la testa istintivamente. La coordinatrice era ancora davanti a lui con il braccio alzato. Sorrideva ed era chiaro cosa intendesse.

Se l'era immaginato. Si era immaginato la scena in cui si erano battuti il cinque e baciati... PERCHÉ SI ERA IMMAGINATO UNA COSA DEL GENERE??

Dallo shock gli era persino passato il rossore sulle guance.

– Alla grande! -

Si erano, quindi, battuti il cinque come al solito. Solo Lucinda aveva continuato a sorridere... ma in realtà dentro di sé non si sentiva così tranquilla... anzi...

– Ti va di andare a mangiare un gelato?? - chiese la coordinatrice al ragazzo.

Non sapeva neanche lei come facesse. Aveva il cuore che batteva fortissimo, eppure... non sapeva come altro comportarsi se non come stava facendo! Seppur con fatica...

– Certo, volentieri! - esclamò l'allenatore sforzandosi di sorridere.

Anche lui aveva capito che era meglio... più che altro anche lui non sapeva come comportarsi altrimenti.

♥♥♥

Avevano preso il gelato e stavano camminando. Entrambi continuavano a nascondere la loro vera espressione, ma quella volta che sfuggivano uno allo sguardo dell'altra era evidente. Per quanto ancora avrebbero continuato così? Non sapevano neanche loro bene il motivo del loro comportamento. Era chiaro anche se non l'avrebbero capito... erano così cotti che non riuscivano ad affrontare la questione. Entrambi si chiedevano come uscirne... ma ovviamente non potevano permettersi di dirlo.

Lucinda aveva ritirato Piplup e Pachirisu. L'unica che aveva lasciato fuori era Buneary, perché si era appiccicata a Pikachu. L'aveva preso a braccetto e aveva la testa appoggiata alla sua a occhi chiusi. Sorrideva con le guance leggermente rosse.

Anche il Pokémon giallo era un po' arrossito. Più che altro dall'imbarazzo, ma in realtà non gli dispiacevano neanche così tanto le attenzioni del Pokémon di Lucinda.

– È proprio buono questo gelato, vero? - le chiese Ash in tono per lo più normale.

Ormai si era stranamente abituato. A nascondere le sue reali emozioni e a parlare come sempre. Però quello che non si era abituato era il suo cuore.

– Sì, hai ragione. - rispose Lucinda sorridendo a occhi chiusi.

Lei, invece, non si era abituata altrettanto. Ma faceva del suo meglio per fingere... nei limiti del possibile... soprattutto cercava di non dare troppo retta ai battiti del suo cuore.

– Ci sediamo su quella panchina? - domandò il ragazzo fermandosi e guardandola.

Anche l'amica si era fermata sorpresa e subito aveva notato la panchina. Era a qualche metro da loro, ma l'idea di sedersi al suo fianco con il cuore che batteva a mille non la attirava per niente. Già era un miracolo che stesse riuscendo a mangiare il gelato.

– No, camminiamo un po'. - disse, sbrigativa, riprendendo a camminare.

– Lucinda!? - esclamò Ash allungando un braccio.

Lei si fermò e si voltò confusa.

L'allenatore lasciò ricadere il braccio e incrociare il suo sguardo lo mandò in confusione. Sapeva che non poteva continuare così. Non ce la faceva più... aveva deciso che glielo avrebbe detto al termine del Giro delle Isole, ma poi erano successe tante cose. Aveva scoperto che Clayton era suo padre, aveva deciso di partecipare alla Lega di Alola dopo che il Professor. Kukui gliene aveva parlato...

– Ascolta... - disse Ash un po' esitante distogliendo lo sguardo di parte.

Lucinda divenne nuovamente rossa e l'espressione confusa non voleva saperne di abbandonarla. Il suo cuore aveva un po' diminuito la velocità dei battiti, ora cominciava invece a sentire una sensazione di calore nascere dal cuore e diffondersi in tutto il suo corpo.

– Io veramente volevo dirtelo già da un po', ma sono successe molte cose da allora. - disse per poi spostare lo sguardo su di lei con aria decisa. - Credo, anzi sono sicuro... di essere innamorato di te! -

A fine frase era diventato un po' rosso, ma mai quanto Lucinda.

 

I sogni della coordinatrice non erano mai arrivati a tanto. Ash... lui era innamorato di lei?? E glielo stava urlando?? Beh, in realtà non era sicura che una confessione d'amore urlata fosse il massimo. Istintivamente, comunque, si era stretta la mano libera vicino al cuore.

Entrambi non sapevano proprio descrivere cosa provavano in quel momento. Una sensazione di calore. Dolce e calma. Come una melodia che si diffondeva delicata e solleticava i loro cuori.

L'allenatore non poteva credere di essere riuscito davvero a dirlo. Cosa ne sapeva lui dell'amore? Continuava a non capire, eppure se non lo era come chiamare quella strana sensazione?

La coordinatrice era ancora rossa, ma sorrise ugualmente a occhi chiusi.

– Ash, anch'io ti amo. -

– Cosa?! -

In quel momento la pallina di gelato di Ash cadde a terra, ma lui non sembrò notarlo. Era troppo scioccato da quella rivelazione. Non ci poteva credere... come aveva fatto a non accorgersi di niente?? Da quando?! (già Ash, come hai fatto a non accorgertene?)

– Ash, il tuo gelato... - mormorò l'amica riaprendo gli occhi confusa.

Lo indicò istintivamente. Sembrava che l'atmosfera si fosse spezzata in un attimo.

Ash accorgendosi della scena e vergognandosi un po' di se stesso, sorrise arrossendo e chiudendo gli occhi.

– Scusa, ho esagerato... per il gelato non fa niente. -

Lucinda continuò a guardarlo con una certa confusione. Quella situazione sembrava sempre più surreale.

– Ehm, Lucinda? Credo che il tuo gelato si stia un po' sciogliendo. - disse, perplesso, indicandolo.

La coordinatrice, allora, spostò lo sguardo sul cono allarmata. Non lo voleva più mangiare, ma non voleva neanche che le si sciogliesse in mano!

Senza che se ne accorgesse, Ash si avvicinò a lei e le prese la mano libera.

All'improvviso si calmò e spostò lo sguardo su di lui diventando un po' rossa in volto. L'allenatore stavolta, invece, non era arrossito e le sorrideva con aria molto tenera.

– Ti ringrazio per essere qui, io verrò sicuramente al Gran Festival e dopo se vorrai ripartiremo insieme verso un'altra regione. -

– Davvero?? -

Gli occhi della coordinatrice brillavano un po'. Ammirava e amava Ash. Forse era un amore un po' infantile, dopotutto aveva solo 14 anni... ma in fondo per il momento andava bene così.

Ash fece solo cenno di sì con la testa e nessuno dei due disse più niente. Restarono a guardarsi per un po', fino a che... Lucinda decise di annullare la distanza tra loro due. Si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia. Non era stata una decisione impulsiva, ci aveva pensato un po'. Aveva valutato bene prima, però anche Ash aveva detto di amarla quindi non c'era niente di male.

Che fosse una ragazza a prendere l'iniziativa? Non ci vedeva poi niente di male.

♥♥♥

Ciao a tutti!

Non me la sono sentita di farli baciare sulle labbra. Dopotutto negli Shojo che leggevo (e leggo ancora a volte, ma decisamente meno), anche se i due protagonisti si mettono insieme passa molto tempo prima che si bacino in quel modo. Che dire? Poi Lucinda ha 14 anni, lo so che ai giorni d'oggi ci sono ragazzine più piccole che hanno il fidanzatino. Però per l'idea che ho io di Lucinda, lei non è una che brucia le tappe. Il bello di scrivere fanfiction è che i personaggi hanno la mentalità che io penso per loro... forse è per questo che mi piace scriverle in effetti.

Tra parentesi Ash l'avrebbe anche baciata, ma è molto rispettoso. Vuole essere sicuro che anche lei se la senta, perché prima di tutto è suo amico. Inizio a pensare che sia per questo che molti reputano Ash e Lucinda come fratelli (o addirittura qualcuno che pensa che Ash si comporti da padre con Lucinda). Questo negli anni ha fatto riflettere anche me, nonostante comunque io sia restata dalla parte della Pearlshipping. Vedete, potrei anche sbagliarmi ma sono abbastanza convinta che il famoso "Pearlshipping spirit" si basi proprio sul senso del contrario. Ovvero, molti pensano che siano le scene plateali che dimostrano interesse e attrazione... ma in realtà è esattamente il contrario. È quello che non dici ad essere importante. Come la lettera che Lucinda scrive a Kenny dove dice che l'ha trovato carino a battere Ash. Come quando Ash dice sottovoce che la vera ragione per cui vuole perfezionare una mossa è perché l'ha ideata Lucinda.

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Capitolo 66
*** Il viaggio inizia qui! Sono qui!! ***


Il viaggio inizia qui! Sono qui!!


Stavo camminando verso casa con la testa leggermente abbassata. Era stata una giornataccia... succedeva troppo spesso in quegli anni. A scuola facevo fatica a socializzare e anche con lo studio non andava, esattamente, bene. Quel giorno avevamo avuto una verifica ed ero sicura che non fosse andata bene.

Sospirai continuando comunque a camminare poi, ad un certo punto, sentii tirare un soffio di vento e mi fermai sorpresa. Quel vento, anche piuttosto forte, aveva cominciato a soffiare all'improvviso... pensai che era davvero strano.

Il vento cominciò a soffiare sempre più forte scompigliandomi tutti i capelli e costringendomi a chiudere gli occhi. Dopo poco, senza che nemmeno me ne fossi resa conto, mi ero ritrovata a girare su me stessa con i piedi staccati da terra. La corrente d'aria mi stava trascinando via, ma, in quel momento, non riuscii neanche a realizzare cosa stava accadendo.

♥♥♥

Ricordo solo che quando, finalmente, riaprii gli occhi mi ritrovai in piedi in un posto insolito. C'era un'atmosfera tranquilla e allo stesso tempo vivace. Una cosa era sicura, non ero più dove mi trovavo pochi minuti prima.

Ero davvero confusa e continuavo a guardarmi intorno. Non sembrava esserci nessuno nei paraggi, così, istintivamente, posai lo sguardo sui miei vestiti.

- Cosa? E da quando io indosserei questi vestiti? -

Sempre più confusa rialzai lo sguardo e, dopo pochi secondi, mi voltai.

Vidi finalmente qualcuno. Si trattava di... un Fantallenatore e un Ponyta?? Ok era ufficiale, stavo sognando. Pensai che era la prima volta che facevo un sogno così realistico, ma, in fondo, quando sogni può accadere di tutto.

Quello che però non riuscivo a spiegarmi era perché esitassi tanto. Solitamente quando sogni le azioni che compi sono veloci. La tua mente non può in alcun modo interferire... invece quella volta sembrava proprio il contrario.

Decisi di entrare in quello che sembrava essere il classico Centro Pokémon. Un po' diverso in realtà. La cosa non mi stupiva troppo, nei sogni può succedere di sognare cose esistenti leggermente modificate.

Quando entrai nell'edificio mi fermai a bocca aperta. Vidi di fronte a me una donna dai capelli e l'uniforme rosa, una uguale a lei nella versione blu sul lato sinistro e una verde sul lato destro... ma a farmi rimanere di sasso erano stati gli allenatori e i loro Pokémon. Come faceva a sembrare tutto, dannatamente, reale?? Volevo darmi un pizzicotto, ma avevo paura di svegliarmi.

- Oh Betty, puoi avvicinarti un momento? - chiese la donna dai capelli rosa rivolta a me.

Io esitai, ma neanche troppo e mi avvicinai al bancone.

- Sembra che un'allenatrice abbia ritrovato il tuo Pokémon, dovrebbe arrivare a momenti, magari potresti raggiungerla fuori. - mi disse quando mi fermai.

- Lei è l'infermiera Joy? - le domandai istintivamente.

La donna sorrise.

- No, io sono la cugina di secondo grado, Tish, come anche Tricia e Tilia. -

Rimasi a guardarla con gli occhi sgranati.

- Tutto bene, Betty? Mi sembri un po' stanca. - commentò un po' preoccupata.

- S-sto benissimo! G-grazie dell'informazione! - esclamai prima di voltarmi e andare, a passo veloce, verso la porta.

Ok, era tutto davvero strano... ma perché mi sembrava strano? I sogni non dovrebbero essere la realtà del momento?? Decisi che era il momento di smettere di ripetersi quanto fosse strano. Dopotutto finire in un simil mondo dei Pokémon era sempre stato il mio sogno.

Uscita dall'edificio feci solo in tempo a fare un paio di passi, perché qualcuno mi chiamò facendomi fermare confusa.

- Ciao, sei tu Betty vero? - mi chiese Lucinda fermandosi di fronte a me con un sorriso.

Teneva il suo fedele Piplup tra le braccia e un Pikachu sulla spalla. Io ero, semplicemente, euforica. Mi brillavano gli occhi e avevo le guance calde. Il mio idolo degli anime era lì di fronte a me. Non ci potevo credere!!

- La Professoressa Bellisperia mi ha detto che stavi cercando il tuo Pikachu. - disse lei. - Meno male che si è tutto risolto, fai più attenzione d'ora in poi, ok? -

- S-sì! - esclamai io non riuscendo a smettere di guardarla come se fosse una leggenda.

- Pika! -

Il Pikachu che aveva sulla spalla sorrise e saltò sulla mia con un salto ben assestato. Mi stupii molto, ma decisi di accarezzarlo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Mi sorprese molto scoprire quanto fosse morbido il suo pelo. Accarezzare il manto dei Pokémon era fantastico... sorrisi senza nemmeno rendermene conto.

- Uhuh, ecco due unità sole solette. - disse una donna a qualche metro da noi.

Io mi girai a guardare confusa, mentre Lucinda indurì lo sguardo nel vederla. Si trattava di tre tipi mascherati. Una donna, un ragazzo alto e un uomo parecchio paffuto.

- Team Break! - esclamò Lucinda sempre con espressione rigida. - Che cosa volete da noi!? -

- Uhuh, ma che domande fai? Vogliamo i vostri Pokémon, naturalmente. -

- Crobat, usa Eterelama! - ordinò il ragazzo al suo Pokémon che volò verso di noi.

L'attacco scagliato dal Pokémon alzò un vento pazzesco e dovemmo coprirci gli occhi per il fastidio.

- Piplup, usa Bollaraggio! - esclamò Lucinda riuscendo a riaprire parte dell'occhio destro.

- Beautifly, usa Ventargenteo! - ordinò la donna.

- Bibarel, Rotolamento! - disse a sua volta l'uomo.

L'attacco di Piplup non era sufficiente e si era beccato in pieno gli attacchi dei nemici. Era già stremato e pieno di graffi, ma era in piedi nonostante si vedesse che faceva fatica.

Decisi che dovevo aiutarli. Dopotutto era il mio sogno e dovevo prendere in mano la situazione.

- Lucario, usa Zuffa! - esclamò qualcuno precedendomi.

- Starmie, usa Idropompa! -

- Serperior, usa Gigassorbimento! -

Davanti a noi erano spuntati tre Pokémon che avevano, completamente, ribaltato la situazione con i loro attacchi. Infatti avevano tenuto testa a quelli dei nemici e, in pratica, li avevano resi nulli.

La donna del trio fece una smorfia irritata e allo stesso tempo disorientata.

- Non ci voleva... - mormorò per poi girarsi verso i compagni. - Ritiriamoci per il momento! -

- Che succede Team Break? Avete paura che vi rifili una multa da un milione di dollari?! - esclamò qualcuno alle nostre spalle con aria divertita.

Mi voltai a guardare, curiosa, e notai che Lucinda mi aveva preceduta.

- Ehi Barry, ciao, da quanto tempo! - esclamò sorridendo.

- Lucinda?? - disse lui confuso. - Anche tu a Pasio?! Pensavo ti stessi allenando per il Gran Festival! -

- Ciao, Lucinda. - disse un'altra ragazza, sorridendo, fermandosi vicino all'amico. - Ci rivediamo, ti trovo in forma. -

La ragazza in questione altri non era che Misty... e non solo lei! C'erano un sacco di allenatori di Pokémon e io, bene o male, li conoscevo tutti!!

- Chi è la tua amica? - chiese Ornella a Lucinda, fermandosi vicino a Misty e Barry.

- Lei è Betty, ho trovato per caso il suo Pikachu e gliel'ho riportato. - spiegò. - Purtroppo il Team Break ci ha attaccate all'improvviso e ci ha colte alla sprovvista. -

- ASPETTA! - esclamò un'altra ragazza dai capelli mori, fermandosi vicino agli altri, con gli occhi scintillanti. - Vuoi dire che quella è Betty?! Ho sentito parlare di lei! È un'allenatrice di poca esperienza, ma pare che la Professoressa Bellispera l'abbia raccomandata per partecipare al WPM!! Dev'essere una giovane promessa della nuova generazione!! - aggiunse mettendosi le mani congiunte vicino al viso. - Piacere! Io sono Rina e vengo dalla regione di Unima!! -

Io una giovane promessa tra gli allenatori Pokémon? Certo che stavo sognando davvero in grande... mi sforzai di sorridere pensando di peccare un po' di superbia.

- Hai già una squadra? - mi chiese Misty apparendomi di fianco. - Se vuoi puoi unirti alla nostra. -

- Sì! - esclamò Ornella, spuntando dalla parte opposta, facendomi voltare. - Ci divertiremo un sacco tutti insieme! -

- Stavamo giusto andando a sfidare Erika per vincere la nostra prima medaglia. - disse Barry arrivando verso di noi con le mani sui fianchi.

- Ovviamente prima dobbiamo batterla, ma non avremmo problemi con un'allenatrice promettente come te! - esclamò Rina sorridendo entusiasta.

- Pika! - esclamò il Pikachu sulla mia spalla con energia.

Io, sentendomi in difficoltà, abbassai lo sguardo.

- Sentite... grazie davvero per le vostre parole, tuttavia io non sono l'allenatrice eccezionale che credete... questo è un sogno, sarebbe bello fosse reale... io sono solo una ragazza insicura che non eccelle neanche a scuola... -

- Pika? - emise il Pokémon sulla mia spalla con tono triste.

Seguì un momento di silenzio, forse li avevo lasciati di sasso. Non vedevo le loro facce e non immaginavo le loro espressioni in quel momento. L'unica cosa che avvertivo era un soffio di vento leggero.

- Beh, io sono stato bocciato all'asilo, quindi... - disse Barry facendomi rialzare lo sguardo confusa.

Notai che aveva incrociato le braccia. Sembrava serio...

- Ma non è vero. - disse Rina guardandolo stranita.

- Ok, lo ammetto, era solo per farla sentire meglio... - ammise lui con un sorriso mortificato portandosi una mano vicino alla testa.

- Stai cercando di dire che il tuo sogno è diventare un'allenatrice molto forte? - mi domandò Brock.

Io lo guardai confusa. Ovviamente era un'altra cosa quella che volevo dire, ma forse era davvero così. Se stavo davvero sognando, significava che in quel momento era reale. Pensai che, in effetti, Pokémon mi avesse sempre preso tanto. Purtroppo con la scuola e l'età che avanzava, nel senso che i miei e mia nonna pensavano fossi stupida a impiegare il mio tempo così, non avevo più avuto molto tempo per giocare a Pokémon.

- I sogni possono diventare reali. - prese la parola Misty. - Basta crederci e impegnarsi a fondo per raggiungere il traguardo, capita di sbagliare, ma se punti all'obiettivo che importa quante volte cadi? -

A quel punto sorrisi con convinzione.

- Avete ragione... forse non sono l'allenatrice eccezionale che credete voi, ma potrei diventarlo. Per cui vi chiedo se posso comunque unirmi alla vostra squadra, vi prometto che mi impegnerò al meglio delle mie possibilità! -

- Non c'è bisogno che tu ce lo chieda, sei la benvenuta. - disse Misty sorridendo.

- Che bello! Betty si unisce alla nostra squadra! Abbiamo la vittoria del WPM garantita!! - esclamò Rina entusiasta.

- Rina, se parli così le metti solo pressione. - le disse Misty stranita.

♥♥♥

Sorrisi davanti al computer.

Quella era l'ennesima fanfiction che scrivevo. Eppure ogni volta sembrava la prima. Adoravo e adoro i Pokémon. Per me sono molto di più di un anime o di un cartone animato come lo chiamano in Italia.

Per me rappresentano una parte importante della mia vita. Non saprei neanche spiegarvi quanto, perché quello che provo probabilmente non si può esprimere a parole.

Mi aveva dato l'idea per scrivere quella fanfiction un gioco per cellulare su Pokémon. Avevo potuto scaricarlo solo anni dopo il suo lancio ufficiale, ma ne ero rimasta incantata.

A un certo punto la mia attenzione si era spostata sul mio peluche di Piplup. In quel momento era sulla scrivania e mi fissava con quei suoi occhi neri.

Sorrisi ancora. Mi ricordavo ancora perfettamente quando lo avevo acquistato. Che ricordi...

Ricevetti una notifica sul cellulare e spostai lo sguardo confusa. Tolsi il computer dalle gambe e lo appoggiai sul letto.

Presi il cellulare dal comodino e tirai giù il menù a tendina.

– E questo? -

Sembrava una notifica da un canale Youtube... ancora non capivo perché a volte mi arrivassero notifiche del genere. Non mi sembrava di essere iscritta a molti canali Youtube di cui mi arrivavano le notifiche.

https://www.youtube.com/watch?v=5MrsNGy383s&list=PLT13ReTL9-FrOUF7c5eIdVkniUPCEQDSK&index=47

– È FORTISSIMO! - esclamai entusiasta a occhi chiusi. - La nuova serie Pokémon sembra super carina!! Non vedo l'ora che inizi! -

Per fortuna in quel momento ero sola in casa... anche se probabilmente mi avevano sentito tutti in città.

 

♥♥♥

Ciao a tutti!

Sarà un epilogo particolare, ma ho voluto fare così. Questo riassume il senso stesso della fanfiction. Il perché c'ho tenuto a scriverla e da quattro anni circa la stavo continuando.

È palese, adoro Pokémon più di qualunque altra cosa. Tengo ai personaggi come se fossero reali. A dispetto di quello che sembra ho un grande senso di realtà, per questo a volte cerco di evadere con la mia fantasia.

La parte ispirata a "Pokémon Masters EX" l'avevo scritta tempo fa per un'altra idea... però ormai mi sono detta che non importa. Cioè, questa fanfiction è stata così impegnativa che mi merito una pausa (che poi non mi fermo mai, se no mi annoio. Mi piace tenermi impegnata, ma a volte le energie mancano a forza di dai e dai... e poi finisce che mi ritrovo KO come un Pokémon ^^").

Tanto Pokémon è sempre lì. Nel mio cuore e... tra l'altro hanno iniziato una nuovissima serie! La me della fanfiction rispecchia la me originale: la trovo semplicemente troppo carina!! <3

È fantastico che dopo anni abbiano deciso di rendere Pokémon più anime e meno cartone americano (che poi trattandosi di un anime era strano). Hanno talmente limitato la storia che i fan si sono convinti che Ash sarebbe diventato Maestro Pokémon vincendo a una sola lega (o che i Centri Pokémon fossero anche ospedali per umani... anche se in effetti nella prima generazione c'è un episodio su un ospedale).

Beh, comunque anch'io ci ho creduto per anni... comunque va beh. La prossima parte sono i ringraziamenti, ve la pubblico già.

Se a dicembre 2018 mia cugina non mi avesse regalato la "Super Guida dei Pokémon di Alola" non penso che avrei scritto questa fanfiction.

Questa fanfiction è molto importante per me, perché vedete... io per molto tempo ho desiderato di leggere una fanfiction del genere su Ash e Lucinda. Circa nel 2011/12 (quando ho iniziato a scrivere fanfiction su EFP) avevo letto un sacco di fanfiction su Ash e Lucinda, ed è stato per quello che avevo iniziato a scrivere la mia. Quelle che avevo letto erano per di più brevi e non poi così avventurose. Cioè, un po' sì e mi piacevano. Però una fanfiction su un viaggio in una regione di Ash e Lucinda non l'ho mai trovata... credo ce ne siano diverse in inglese e ne ho anche letta qualcuna breve in inglese aiutandomi con il traduttore, ma mi piacerebbe che ce ne fosse una in italiano. Mi ricordo che su EFP sempre più o meno in quel periodo c'era un account che aveva pubblicato una fanfiction del viaggio di Ash, Lucinda e altri a Kanto, ma che io sappia non ha mai finito di pubblicarla.

C'erano più fanfiction su Ash e Misty (e più tardi su Ash e Serena), avevo anche provato a leggerle ma mi sembrava tipo di tradire la Pearlshipping (e poi mi annoiavo, cioè... se shippo Ash e Lucinda è proprio per il rapporto unico tra loro due che prima di innamorati sono amici... onestamente tra Ash e Misty o Ash e Serena o Ash e chiunque altra non vedo niente del genere).

Quindi avevo iniziato a scrivere "Pokémon: Black Diamond and White Pearl" (anche se all'inizio aveva un altro nome). Era in sostanza per due motivi: uno non accettavo l'allontanamento di Lucinda dalla serie e due non mi piaceva più di tanto BW... la trovavo un po' fiacca, non certo all'altezza di DP. Poi altre cose... mi sono vergognata di quello che avevo scritto e poi non trovavo il finale perfetto... insomma, è come se la mia prima fanfiction sia scomparsa per molto tempo. Anche se nel mio cuore sapevo che c'era e che un giorno l'avrei finita.

Comunque ora stiamo parlando di "Pokémon: Alba&Tramonto", quindi la smetto di tirare in causa "Pokémon: Black Diamond and White Pearl". Però sapete che c'è? In realtà è impossibile dividere le due faccende. È un dato di fatto che io abbia iniziato a scrivere "Pokémon: Alba&Tramonto" mentre scrivevo gli ultimi capitoli di "Pokémon: Black Diamond and White Pearl". O meglio, avevo iniziato a scrivere "Pokémon: Alba&Tramonto" a dicembre 2018 o gennaio 2019 (più o meno quando mia cugina mi aveva regalato la super guida comunque). Poi c'era stato un periodo dove mi ero dovuta concentrare molto sull'università e avevo scritto poco. Nel 2020, però, avevo trovato lo stesso tempo per riprendere "Pokémon: Black Diamond and White Pearl". L'avevo ritrovata nella chiavetta che mi avevano regalato da piccola e in cui avevo salvato molte mie fanfiction. Quindi mi ero detta: ma se la finissi? Tanto adesso come adesso dovrei riuscirci, in fondo a me piace anche se forse è un po' infantile.

Ecco perché "Pokémon: Black Diamond and White Pearl" e "Pokémon: Alba&Tramonto" sono collegate. Certo, a collegarle ci sono io (infatti non sarebbero mai state pubblicate se non le avessi scritte). Il punto è che non sono neanche sulla stessa linea temporale. "Pokémon: Black Diamond and White Pearl" è una fanfiction autoconclusiva, Ash e Lucinda si mettono insieme, Ash vince alla Lega di Unima... negli anni invece ho proprio capito che non c'è mai fine. La vita è un viaggio costante. Tant'è che in "Pokémon: Alba&Tramonto" mi immagino benissimo come continuerà: Ash e Lucinda andranno a Galar a vivere nuove ed emozionanti avventure targate Pokémon. Non stanno proprio insieme, ma poco manca (nel senso che nessuno dei due ha ancora capito esattamente cosa voglia dire essere una coppia). E dopo Galar andranno a Paldea e dopo Paldea in qualche altra regione... ah, prima di andare a Galar Lucinda parteciperà al Gran Festival a Sinnoh.

Insomma, come si dice: "Quello che conta è il viaggio, ma quello che importa di più è sapere dove vai" (lo dice anche Annalisa, la mia cantante preferita italiana, in una sua canzone). Ash e Lucinda hanno viaggiato ad Alola e completato il Giro delle Isole. Ash ha recuperato il suo spirito combattivo e Lucinda è riuscita nell'impresa di tirarlo su di morale. Poi è stata una grande esperienza anche per lei. Ha studiato nuove strategie e ha trovato maggiore ispirazione per le sue combinazioni.

Poi anche le storie di altri personaggi della fanfiction me le immagino: Lylia (soprattutto), Luna, Iridio... insomma, una volta pensavo che Ash sarebbe diventato Maestro Pokémon vincendo una Lega Pokémon però non è così. Ash diventerà Maestro Pokémon con il tempo, con l'esperienza e allenandosi. In realtà non serve neanche che arrivi necessariamente primo a una o più Leghe Pokémon, perché... quello che conta sono le strategie. Acquistare sicurezza e abilità. Devo dire che questo conforta anche me (io voglio diventare una brava scrittrice, anche se non arriverò prima ai concorsi di scrittura se non mi demotivo riuscirò a farcela).

Come vi avevo già un po' scritto in un angolo dell'autore, all'inizio il pensiero di questa fanfiction era che Lucinda fosse come l'alba e Ash come il tramonto. Infatti continuo a crederlo, solo che non avevo considerato una cosa. E cioè che gli eroi principali di questa fanfiction non sono mai stati loro. Sono stati comunque essenziali, ma le vere eroine sono Lylia e Luna. Lylia come la luna e Luna come il sole (trovo fortissimo che Luna sia il sole nonostante il nome. Dà un senso del contrario che fa riflettere molto). Iridio come la notte (misteriosa che accompagna la luna, quindi sua sorella) e Hau come il giorno (vivace e allegro, attratto dalla luna perché di giorno non c'è). Sono delle metafore che fanno molto riflettere. Sono stupende e secondo me anche un bel tributo all'opera originale.

Ci sarebbero mille altre cose da dire, ma sicuramente mi dimenticherò di scrivere qualcosa. Grazie a tutti voi che avete seguito questa fanfiction. Grazie di cuore e spero che vi abbia aiutato a crescere almeno un po' (dopotutto molte esperienze che facciamo ci aiutano ad aggiungere un tassello). Credo che quello che mi mancava era qualcosa che sapevo già, ma che mi ero dimenticata/non riuscivo ad ammettere. Quello che vi ho scritto prima, non riuscivo a capire cosa fosse un Maestro Pokémon. Ero in crisi, perché non ce l'avevano detto, ma con il tempo (e soprattutto scrivendo questa fanfiction) credo di averlo capito. Vuol dire padroneggiare al meglio le strategie nelle battaglie Pokémon. Vuol dire sentirsi padroni di quello che si sta facendo.

Adoro Pokémon non tanto per l'anime, non tanto per il videogioco... ma perché da piccola passavo molto tempo a giocarci con mia cugina. Oppure a guardare i film della prima generazione. Non ho mai seguito molto quella serie, ma da più grande ho guardato alcuni episodi. Pokémon Advanced, invece, non me la ricordo molto. Avevo visto qualche episodio giusto qualche anno fa, però non ho più ripreso. La prima vera serie che ho seguito è quella di Pokémon DP ed è scontato che sia tanto importante per me. Ve lo dico, per me non ha senso che Tobias abbia battuto Ash con un Latios e che la serie sia ripartita, praticamente, da zero a Unima. Ma va beh, questa ormai è storia stra-vecchia.

Ciò che conta è che nell'universo di questa fanfiction ha tutto senso. Ash era giù e chi meglio di Lucinda avrebbe saputo risollevargli il morale?? Ha anche disputato un incontro pazzesco e alla fine ha vinto. È il Campione della Lega di Alola, questo lo avvicina un gradino in più al suo sogno. Sono sicura che adesso anche lui ha più consapevolezza. Non si diventa Maestri Pokémon dall'oggi al domani, così come non si diventa bravi scrittori senza scrivere spesso e così come qualsiasi altra cosa.

Io sono molto orgogliosa di questa fanfiction. Sì, questa volta posso dire di essere davvero orgogliosa.

Vi ringrazio ancora per aver letto questa fanfiction e spero che anche chi la leggerà in futuro la apprezzerà. Vi confesso che questa fanfiction (così come la mia storia originale "Zodiac Stars: Insegui i tuoi sogni") si ispira molto, ok al videogioco e all'anime ma anche, a un manga che ho letto per la prima volta a 15-16 anni circa. Si tratta di Shugo Chara, non so se qualcuno lo conosce (hanno fatto anche l'anime). È un manga che parla di sogni e coraggio, anche lì la protagonista si demotiva in molte occasioni. Il bello è che l'uscita ufficiale di quel manga è quasi la stessa di Pokémon DP. Le Peach-PIT, le autrici, alla fine di tutti i volumi dicono che sperano che nei momenti di difficoltà qualcuno possa trovare conforto rileggendoli e io ora faccio questo augurio anche a voi. Spero davvero che rileggendo questa fanfiction possiate ritrovare fiducia. O magari anche solo ricordando... dopotutto a me è servito scriverla (anche a me sono capitati molti momenti di sconforto). E non è escluso che qualcosa di mio personale possa emergere dalle parole dei capitoli, ma non importa. Tanto siamo tutti sulla stessa barca. La grande barca della vita.

Bene, detto ciò... ora vado, ma non sarà mai un addio. Mi piace scrivere su Wattpad ed EFP, solo che devo cominciare una nuova fase della mia vita. In realtà non vedo l'ora, finalmente mi sembra di iniziare a capire. Non devo avere così paura, posso farcela.

Ok, ciao, alla prossima! :) 

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