210 Days of Kings and Queens

di Allen Glassred
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Passerà ***
Capitolo 2: *** Giorni a letto ***
Capitolo 3: *** E' meglio così, credimi ***
Capitolo 4: *** Comportati bene ***
Capitolo 5: *** Narcisista ***
Capitolo 6: *** E ne è davvero valsa la pena? ***
Capitolo 7: *** Sei proprio uno stupido! ***
Capitolo 8: *** Cos'hai in tasca? ***



Capitolo 1
*** Passerà ***


Passerà ( continuo di “ E’ meglio così, credimi “)
Storia: La diciottesima Luna

 

Non è passato molto tempo dagli ultimi eventi: un giovane non ancora uomo ma neppure più così bambino dalla lunga chioma corvina si aggrappa al collo di colui che lo ha preso in braccio. Da parte sua invece, il più grande stringe il nipote e lo osserva qualche istante: ha ancora la bocca sporca di sangue ed uno sguardo apatico, come se nemmeno la cosa lo toccasse. Eppure è successo solo qualche istante fa: lui stesso ha posto fine alla vita di sua madre, lui stesso ha esaudito quella che è stato il suo ultimo desiderio. L’ha morsa per la prima ed ultima volta, ha consumato la sua vita ed ha divorato il suo immenso potere, che ora si riflette nei suoi occhi ancora tinti di una luce cremisi, malgrado lui non appartenga al clan della luna rossa ma a quello della luna blu. Dal canto suo invece, suo zio non smette di osservarlo. “ Stai bene? “. Chiede solamente, anche se non sarebbe nemmeno una domanda da fare: no. No, è ovvio che quel povero bambino non sta bene. È ovvio che qualcosa in lui si è irrimediabilmente spezzato, eppure quell’uomo non esita a fargli quella domanda quasi crudele. Una domanda alla quale Dominique Lunettes Hikari da prima non risponde, per poi posare il capo sulla spalla di Kaname Hikari, suo zio.

 

“ Non c’è motivo per star male, no? In fondo, la mamma sta solo dormendo… “. Sussurra solamente il più piccolo. “ E’ solo un momento, poi passerà! Io l’ho guarita zio, sapete? L’ho guarita “. Spiega come fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre Kaname entra in quella che è la propria stanza: si siede sul letto con in braccio il nipote, che lo guarda senza avere intenzione di pulire la bocca dal sangue della madre. “ Perchè sta solo dormendo, no? “. Chiede improvvisamente glaciale il corvino, mentre l’altro lo osserva ancora una volta: Dominique ha un potenziale notevole. Gli potrebbe davvero essere utile in futuro, ma cosa accadrebbe se scoprisse la verità dei fatti? Cosa accadrebbe, se mai scoprisse che è stato lui ad avvelenare Veronica con la Zydrate e che le ha sottratto tutto il potere, fino ad ucciderla? Cosa succederebbe se in fine, suo nipote si rendesse conto della verità? Il suo potere potrebbe ritorcersi contro di lui, di questo ne è consapevole.

 

“ La mamma… ecco, la mamma non tornerà, nipote: ma non devi essere triste. Devi essere fiero di ciò che hai fatto: hai posto fine alle sue sofferenze, hai esaudito il suo desiderio più grande “. Sentenzia il bruno, senza pietà o peli sulla lingua: non gli importa l’età del nipote, quella verità gli doveva essere messa davanti quanto prima. A sorpresa, Dominique non scoppia in lacrime o si infuria, no. Rimane immobile, freddo: è come se ancora una volta, la cosa non lo toccasse neanche.

 

“ La mamma è morta “. Sentenzia perentorio, come se sentirlo dire dalla propria voce lo avesse effettivamente posto davanti alla realtà. “ E’… morta. Non tornerà, né si sveglierà “. Continua. A quelle parole suo zio annuisce, eppure per la prima volta anche Kaname Hikari si sorprende: l’apatia non se n’è andata, come se suo nipote non fosse più in grado di provare sentimenti. Nessuno, nemmeno la rabbia, il rimorso o la tristezza. È come se il potere della Luna Blu avesse ora ghiacciato totalmente le sue emozioni. “ Allora, ora è una parte di me “. Sibila solamente il corvino, mentre Kaname gli pulisce la bocca dal sangue con un dito, per poi annuire.

 

“ Si: ora, la mamma è una parte di te. Il suo potere nipote mio, scorre nelle tue vene. La sua Zydrate si è unita alla tua e ti ha reso forse uno tra i più forti degli eredi del clan della Luna Blu “. Sentenzia, mentre il quasi ragazzino ma non più bambino annuisce, portando una mano accanto al cuore: è strano come, in quel momento, per lui sia come la prima volta che lo sente battere.

 

“ La mamma è dentro di me, ora… “. Sussurra poi, mentre un ghigno sadico e poco rassicurante compare sul suo viso. “ Questa, è una gran bella prova d’amore per un vampiro. Non trovate, zio? “. Ride lievemente e nervosamente il più piccolo, mentre Kaname annuisce lievemente.

 

“ Si… una grande prova d’amore “. Sussurra, mentre non può fare a meno di riflettere: solo lui può imbrigliare la crudeltà che percepisce nel nipote, solo lui può sfruttare la follia crescente in lui a suo favore. No: no, pensa poi. Non dovrebbe alimentare questi sentimenti in suo nipote, anzi: dovrebbe cercare di farlo rinsavire, questo sarebbe il suo compito. Scuote il capo qualche istante, continuando la propria riflessione: forse pensa, si sta facendo solo un mucchio di castelli in aria. Forse pensa, questo periodo, questa fase passerà in men che non si dica e lui non ha motivi né di gioire, se così può dire, né di preoccuparsi. È solo una fase, ripete a sè stesso: una fase che passerà presto. Deve essere così: perchè se da un lato, questa follia del nipote potrebbe fargli comodo dall’altra lo potrebbe rovinare, semmai l’erede di Veronica ed Antoine scoprisse che è in realtà lui l’assassino della madre, colui che l’ha avvelenata e fatta soffrire in modo indicibile per poterle sottrarre il potere. E se Dominique scoprisse questo, anche Kaname lo sa, niente e nessuno lo salverebbe dalla sua furia. “ Passerà… passerà… “. Sussurra poi il Re di Veritas, mentre prende tra le braccia il nipote e mentre la Luna Blu regna ormai sovrana in quel cielo che lentamente, inizia a piangere lacrime di pioggia.

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Capitolo 2
*** Giorni a letto ***


Giorni a letto ( Primo capitolo della raccolta " Bite " )

Storia: La leggenda del Re dei vampiri 

 

La giovane dalla chioma bruna riapre gli occhi per un istante, ansimando pesantemente e portandosi una mano al capo: la testa! La testa le fa male, le sembra che possa esplodere da un momento all’altro. D’altra parte, chi la sta osservando da un po' sogghigna compiaciuto: l’ha visto! Ha visto il bagliore intenso che, seppur per un istante è passato negli occhi della sorella. Tea Kuran porta le mani al capo: sono giorni che le fa male, sono giorni che è bloccata a letto senza nemmeno riuscire ad alzarsi e muovere un singolo passo. D’altro canto suo fratello non sembra minimamente turbato dalla cosa: l’aveva messo in conto, anzi il malessere della sorella è parte del suo piano. “ Finalmente ti sei svegliata, sorellina: credevo volessi dormire in eterno! “. Quasi la deride colui che si è rivelato essere Angel Kuran, suo fratello maggiore.

 

“ Tu… “. Mormora solamente Tea. “ Che diavolo mi hai fatto? “. Fa, mentre le fitte alla testa tornano prepotentemente a farsi sentire.

 

“ Io non ho fatto nulla “. Risponde con nonchalance Angel che, quasi fosse la cosa più ovvia del mondo le si siede accanto, posandole una mano sulla gamba ancora coperta dalle lenzuola. “ Ma sei tornata a villa Kuran, il luogo dove sei nata come vampiro ed in cui la mamma sigillò il tuo potere. Ora che sei tornata a casa, anche le tue memorie stanno tornando. Ma finché sarai umana, la tua mente continuerà a rifiutarle e ti creeranno solo dolore “. Per qualche assurda ragione, a Tea quelle parole sembrano più veritiere che mai: di norma non si fiderebbe di Angel, o meglio non si sarebbe fidata, non fino a poco tempo fa. Ma ora… da quando è a villa Kuran, qualcosa in lei è cambiato: ha scoperto che il suo clan ed i Rosa Rossa condividevano il potere della Luna Argento ma che Geremia Rosa Rossa, un antenato dello stesso Dracula, sottrasse all’antenato dei Kuran la parte di potere che possedeva, divenendo così il solo ed unico pilastro della Luna Argento. Tutto ciò, sapere tutte queste cose l’ha veramente turbata e forse, inconsciamente, sta influendo sui suoi pensieri. Non fa in tempo a terminare: i suoi pensieri sono bruscamente interrotti. Una potente fitta, dei flashback confusi.

 

“ Basta! Basta! “. Grida solamente la bruna, mentre con un ghigno compiaciuto suo fratello ne approfitta per avvicinarsi a lei, posando le mani sulle sue e guardandola intensamente.

 

“ Tu sai qual’è il modo, Tea “. I loro occhi, o meglio gli occhi di lei e l’occhio di lui si incontrano, mentre forse per la prima volta lei non si sottrae a quella vicinanza.

 

“ Solo il morso di un Kuran può spezzare il sigillo. Ma… “. La bruna sembra davvero confusa: la soluzione ai suoi mali è una sola, ma sa bene che così facendo… non riesce più a pensare. D’altro canto Angel approfitta ancora una volta della situazione: posa entrambe le mani sul viso di Tea, costringendo la sorella a guardarlo ancora una volta.


“ I Kuran ed i Rosa Rossa non avrebbero mai dovuto unirsi, mai. Le persone che credevi ti amassero ti hanno sempre mentito, occultato la verità, perché ti temono “. Sussurra al suo orecchio, mentre alcune lacrime scendono dagli occhi di lei e mentre nella sua mente realizza che è vero: Angel ha ragione, tutti le hanno sempre mentito. La sua vita è stata una totale menzogna. “ Lascia che sia io ad interrompere la loro catena di menzogne: lascia che sia io a spezzare il sigillo della mamma sulle tue memorie “. Continua il discorso lui, percependo dal ritmo del suo sangue che Tea sta cedendo e scostandole i capelli dal collo.

 

“ Ma questo mi legherebbe a te in modo indissolubile! Non posso! “. Fa ad un certo punto la Regina di Costaluna, mentre a quella frase lui la blocca sul letto, guardandola intensamente e mentre, per un solo istante i suoi occhi si tingono dello stesso argento della luna al di fuori della finestra.

 

“ Credimi: quando ti avrò restituito la tua vera identità, capirai ogni cosa “. Sentenzia e, senza darle il tempo di reagire o prepararla, posa una mano sulla sua bocca per impedirle di gridare, mentre senza alcun preavviso afonda le zanne nel collo della minore e riuscendo di lì a poco a spezzare il sigillo imposto da Judith anni prima.

 

Quando finalmente Angel toglie le zanne dal collo di Gtea, il maggiore dei fratelli Kuran si accorge che la sorella è svenuta. I suoi capelli si sono lievemente allungati, probabilmente anche le zanne stanno rispuntando. Lo sa: il processo sarà lungo. Probabilmente Tea dovrà passare altri giorni a letto. Ma quando si sveglierà, lui lo sa bene, sarà davvero sua per sempre. Così come avrebbe sempre dovuto essere.

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Capitolo 3
*** E' meglio così, credimi ***


E' meglio così, credimi ( Prequel di " passerà " )

Storia: La diciottesima Luna 

 

Per un istante il silenzio, un silenzio quasi irreale cade nella stanza: un ragazzo di pochi anni osserva la donna ancora stesa sul letto, ormai in punto di morte. Sono anni ed anni che è ridotta in quello stato, da quando qualcuno di misterioso sta sottraendo impunemente il suo potere e la sta, lentamente, portando alla morte. un non ancora undicenne Dominique Lunettes osserva la donna che lo ha dato alla luce: sua madre, Veronica Lunettes. La sola che gli abbia ed a cui abbia mai dato affetto, la sola persona per cui sarebbe anche disposto a morire senza rimpianti. Lei lo osserva intensamente, con quegli occhi celesti come la luna che ora brilla alta in cielo, luna che tuttavia sta lentamente assumendo un colore rosso. “ Madre… “. Sussurra solamente il corvino, stringendo nelle proprie la mano gelida della madre. Veronica si sente chiamare e, con le forze residue porta lo sguardo ormai stanco sul figlio, cercando di abbozzare un lieve sorriso.

 

“ Dominique, tesoro… “. Sussurra, prima di tossire nuovamente dell’altro sangue. Il figlio la guarda, frustrato dal non poter fare nulla per aiutarla e stringendo il pugno della mano libera. “ Tesoro mio, ti prego: ascoltami. È davvero importante… “. Sussurra la donna, mentre lui si riscuote bruscamente dai propri pensieri e scuote violentemente il capo.

 

“ No! Madre, qualunque cosa può attendere, ora… ora voi dovete solamente riprendervi! vi prego, smettete di parlare! “. Fa semplicemente il non ancora ragazzo, ma allo stesso tempo nemmeno più bambino. Ma la donna lo osserva qualche istante, per poi portare la mano libera sul suo viso e sforzandosi di continuare a sorridere.

 

“ Voglio che tu ponga fine a queste mie sofferenze. Ti prego: non c’è nessun altro al mondo, a cui lo chiederei. Non lasciare che il mio potere vada a quell’uomo… “. Tossisce altro sangue, mentre finalmente lui abbandona la sua maschera di freddezza e, senza quasi rendersi conto da sfogo alle lacrime trattenute per anni.

 

“ Come potete chiedermi di uccidervi?! Come potete chiedermi di divorare la vostra vita?! Se voi morite… se voi morite io… io… “. Si ferma qualche istante, il pugno che sta stringendo sta ormai sanguinando. “ … sarò solo di nuovo, madre… “. Mormora, mentre a quelle parole lei lo osserva intensamente.

 

“ E’ meglio così, devi credermi: poni fine alle mie sofferenze, ti supplico! Aiuta tua madre! “. Fa, sentendo indicibili dolori a causa della perdita continua del suo potere. Dominique ha già capito cosa dev’essere la causa: qualcuno ha avvelenato sua madre con la Zydrate, continuando a farlo indisturbato ed in piccole dosi. Le ha sottratto il potere lentamente e nessuno se n’è mai accorto, mai fino a quando non è stato troppo tardi per salvarla. Ed ora, eccola lì a chiedergli una cosa shoccante per chiunque: gli sta chiedendo di porre fine alle sue sofferenze e di divorare la sua vita, di prendere il suo potere prima che vada ad un qualcuno del quale non pronuncia ancora il nome.

 

“ Non voglio! Non voglio che voi moriate e mi lasciate solo! vi prego, madre! Dovete reagire! “. Sbrocca finalmente il giovane principe, dando sfogo ai suoi sentimenti e mentre la madre pone la mano dietro al suo collo, avvicinandogli lentamente il viso al proprio collo.

 

“ Ti supplico, fallo: dammi finalmente la pace. È meglio così, devi credermi “. Ripete la Principessa, mentre gli occhi di lui si tingono di un intenso rosso cremisi come, di riflesso, anche la luna piena alta nel cielo. “ Non ti lascerò solo: ci sarà lei con te “. Sussurra poi la Principessa, mentre suo figlio non capisce ma, di riflesso, l’odore del sangue puro della madre gli sta facendo perdere il controllo. “ Perchè credi che io e tuo padre ci siamo sempre presi cura di Mina Veghner? Perchè credi che, anche nelle mie condizioni, io abbia deciso di salvarla quella volta, in cui fu uccisa alla Terra di Nessuno? Perchè credi che io e tuo padre abbiamo reso i Veghner forse i più potenti tra gli Hunter? “. Chiede in un sussurro, mentre lui non smette di piangere e le sue lacrime, inevitabilmente, bagnano la guancia della donna. “ Lei è tua sorella gemella, figlio mio. È tua sorella gemella e tu devi ritrovarla. Devi… “. Non finisce la frase: tossisce sempre più sangue, sta sempre peggio ed il suo potere risulta quasi del tutto al termine.

 

“ Mia sorella…? Mia sorella gemella? Lei… lei è sopravvissuta… “. Sussurra semplicemente il corvino, mentre la donna mantiene il suo viso accanto al proprio collo.

 

“ Prendi la mia vita. Fallo! Uccidimi, rendimi libera da questo dolore e trova tua sorella! Ti prego! “. Continua la donna dalla chioma argento, ormai in preda al dolore. “ So che tra noi c’è un affetto speciale, credimi: so che peso abbia questa mia richiesta per te e non vorrei fosse così. Ma vuoi davvero lasciare che tua sorella rimanga ancora lontana da quella che è la tua casa? Vuoi davvero dare questo potere a quell’uomo? Lo stesso uomo che mi sta uccidendo lentamente? Vuoi davvero che sia lui ad avere la meglio? “. Chiede la Principessa, mentre lui riflette: ovviamente no. Ora che sa come stanno le cose, non vuole lasciare sua sorella in mano a dei cacciatori un secondo di più e, di certo, non vuole che il potere della madre vada al suo assassino. Ma anche realizzare il suo desiderio, per lui è impossibile!

 

“ Madre, vi prego: non fatemi fare una cosa simile! Non fatemi perdere l’ultimo briciolo di umanità che ancora mi è rimasto! Non fatemi diventare il vostro assassino! “. Sbrocca, mentre lei non accenna a lasciarlo andare.

 

“ Tesoro mio, stanotte la luna è davvero splendida. Non trovi? “. Chiede semplicemente, mentre lui non può fare a meno di sbarrare gli occhi sconvolto: sa il senso di quella frase. Dopo essersi calmato lievemente, mette a sua volta una mano dietro il capo della madre.

 

“ Si: la luna è davvero bellissima stanotte, madre “. Mormora solamente, prima di decidersi: affonda le zanne nel collo di lei, che invece di dar retta all’iniziale dolore non fa altro che sorridere, sentendo un misto di gratitudine ed amore verso il figlio al quale ha - letteralmente - dato la vita per due volte: quando lo ha dato alla luce, quasi undici anni prima ed assieme alla sorella, ed ora che gli ha chiesto di prosciugare fino alla sua ultima goccia di sangue e dopo quella dichiarazione che solo i vampiri possono comprendere. Una dichiarazione d’amore ricambiato, una dichiarazione che, insieme al pensiero all’amata figlia Mina, è l’ultima cosa che passa nella mente della donna che lentamente, oltre al sangue perde anche la vita.

 

Dominique si stacca bruscamente dal collo della madre: ormai è fatta, pensa: i suoi occhi sono iniettati di una luce rossa, luce che per qualche istante si tinge di blu per poi far tornare i suoi occhi di colore naturale. È fatta, pensa: è ormai fatta, ha divorato la vita della madre della quale tiene ancora il corpo senza vita tra le braccia. Le accarezza dolcemente il viso, guardandola intensamente: è così bella, sembra quasi che stia dormendo. Anzi, si corregge: sta dormendo. Sta solo dormendo pensa, tenendola in braccio in quel modo la disturberà! Posa lentamente il suo corpo sul letto, scostandole i capelli dal viso e mentre il morso, ovviamente, non si rigenera dato che il sangue di Veronica ha smesso di scorrere, per tanto non può attivare il potere della guarigione. “ Avrete freddo, madre. Dovete coprirvi… “. Sussurra semplicemente il corvino, accarezzando dolcemente quel corpo senza vita e, al tempo stesso, coprendola con le coperte e guardandola intensamente, per poi posare un lieve bacio all’angolo delle labbra della donna. “ Ecco, proprio come piace a voi: vi ho dato il bacio della buonanotte, ora riposate “. Sussurra semplicemente il corvino, prima di alzarsi e volgersi come se nulla fosse, verso la porta. Forse, in un angolo ella sua mente sa che la madre è morta e che non sta dormendo. O forse, semplicemente, lo shock gli ha causato un grosso trauma ed un crollo emotivo, non permettendogli di rendersi conto che effettivamente, ha divorato la vita della donna che lo ha dato alla luce. Ma una cosa rimane bene imprese anella sua mente. “ Quando vi sveglierete, vedrete, ci sarà anche Mina ad aspettarvi: io e mia sorella ci riuniremo e rimarremo per sempre al vostro fianco, noi quattro uniti: io, Mina, voi e mio padre. Per sempre “. Mormora solamente il giovane principe e futuro capitano della guardia reale, prima di uscire dalla stanza e ripromettendosi una cosa: riportare sua sorella al suo fianco e vivere, finalmente, con lei, sua madre e suo padre come una vera famiglia.

 

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Capitolo 4
*** Comportati bene ***


Comportati bene ( Secondo capitolo della raccolta " Bite " )

Storia: Pink Lightning and red cobwebs 

Attenzione: seguito di " ragno "

 

Succede tutto in un attimo: Aya si ritrova bloccata, paralizzata. Allarmata muove la sola cosa che ancora le è possibile: gli occhi. Un ragno, una sorta di vedova nera è posata sulla sua mano, il suo morso improvviso l’ha letteralmente immobilizzata sul posto. Dietro di lei, il giovane dalla chioma argento passa un dito sul suo collo ghignando sadicamente. “ Che cosa… mi succede…? “. Mormora solamente la fanciulla dalla chioma arancione, mentre il principe Rui passa un dito sul suo collo trasmettendole un brivido di terrore.

 

“ Comportati bene, mia cara Aya: se ti opponi, ti farà solo più male “. Ghigna malignamente il fratello di Zenitsu, colui che non è mai riuscito a diventare re di Deisian malgrado sia il fratello maggiore e quindi primo in linea di successione.

 

“ L… lasciatemi… “. Mormora solamente la donna, mentre lui la stringe maggiormente a sé e mentre il ragno non si discosta di un millimetro dalla mano della donna.

 

“ Ho visto che siete diventata molto intima con mio fratello Zenitsu “. Inizia il discorso lui, sussurrando all’orecchio della fanciulla per la quale ha ormai perso completamente la testa. “ E la cosa mi disturba “. Prosegue, mentre lei avvampa vistosamente: dire che lei e Zenitsu sono intimi, non le pare proprio il caso. Più che altro sono buoni amici, anche se da un po' di tempo a questa parte lei si è accorta di provare più di una semplice amicizia per il giovane re. “ Sapete? Sono più che sicuro che molto presto, mio fratello affonderà le zanne nel vostro candido collo, trasformandovi e rendendovi sua. In molti sensi “. Prosegue malignamente ed un po' infastidito lui: non gli piace il solo pensiero, detesta pensare che la ragazza possa appartenere ad un altro uomo, specie se quell’uomo è suo fratello!


“ Cosa? No! Zenitsu… lui non lo farebbe mai! “. Fa semplicemente l’arancione, riflettendo: non ha mai pensato alla possibilità di farsi mordere da Zenitsu, ma al tempo stesso è curiosa: chissà pensa, cosa proverebbe ad essere morsa e trasformata dal re? Ad essere sua in ogni senso, come poco prima ha affermato Rui?

 

“ Vuoi davvero saperlo? “. La voce di Rui interrompe i suoi pensieri, che pare quasi aver letto. “ Vedete, dolce Aya: non posso proprio permettere che mio fratello abbia questo onore “. Ghigna, la sua stretta si fa quasi dolorosa mentre Aya inizia seriamente a spaventarsi. “ Devo essere io a mordervi e farvi mia “. Conclude. Aya fa per parlare, ma lui la precede: le tappa la bocca e la spinge alla parete, bloccandola tra lui ed essa e bloccandole i polsi con la mano libera. “ Esaudirò il vostro desiderio, Aya “. Sussurra al suo orecchio, leccandole lentamente il collo e mentre lei non può far altro che sgranare gli occhi. Eppure, non è il disgusto la principale sensazione che prova. “ Proverete il brivido e l’eccitazione del morso “. Continua a sussurrare al suo orecchio, mentre lei si trova letteralmente schiacciata contro la parete. “ Sentirete il vostro corpo morire, poi rinascere. Rinascere come mia creatura “. Continua, sfoderando le zanne affilate. “ E dopo tutto questo, diventerete mia. In ogni senso possibile “. Un intenso dolore, poi l’ultima cosa che Aya vede è il suo stesso sangue cadere a terra e macchiare il pavimento. Poi, l’oblio totale.

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Capitolo 5
*** Narcisista ***


Narcisista
Storia: Violent Yellow 

 

La giovane dalla chioma bionda osserva colui che, con noncuranza, si è seduto sul trono di fronte a lei: quel dannato narcisista ed egocentrico di un Re, pensa Martha. Quel dannato narcisista ed arrogante che tutti chiamano “ Lower rana numero uno “ o numero otto, dipende da quanto timore ha chi parla delle lune maggiori, dei così detti ranghi superiori. Quel maledetto Re, la cui luna crescente brilla di un intenso giallo nei cieli di Imperia, il suo regno. Il regno in cui anche lei è stata portata, praticamente con la forza. “ Rilassatevi, Martha: più vi agitate, più vi indebolirete “. Ghigna sprezzante Re Muzan, sedendosi a gambe accavallate come se nulla fosse, ghignando in direzione della sorella minore di Re Zenitsu. “ Dopo tutto, qui non siamo a Deisian: la luna sovrana è la mia, la luna gialla. E sicuramente vi indebolirà “. Continua, mentre lei scuote il capo con enfasi.

 

“ Siete solo un narcisista infame “. Sibila acida la sorella di Re Zenitsu, scuotendo il capo e stringendo forte tra le mani la pregiata stoffa del suo lungo abito rosa. “ Vi ricordo che non sono qui di mia volontà “. Prosegue Martha, mentre Muzan la osserva lievemente accigliato.

 

“ Ma ci siete: non importa perchè, conta che in fine vi siete piegata al mio volere. Avete accettato di sposarmi, altrimenti a farne le spese sarebbe stato vostro fratello “. Commenta fiero il re del clan della Luna Gialla, mentre a quelle parole la futura moglie non toglie quell’espressione colma di sdegno.

 

“ Siete un infame “. Commenta acida, senza paura della reazione che il corvino potrebbe avere. Reazione che, con sua sorpresa non arriva: Muzan si limita ad osservarla ora gelidamente, un bagliore giallo passa in quegli occhi fino a quel momento rimasti azzurri. Sembra impossibile capire se sia arrabbiato o meno, neanche dallo scorrere del suo sangue si può capire le sue reali emozioni.

 

“ Sarò l’infame che voi sposerete “. Continua semplicemente, fiero di sè e provocando ancor più sdegno nella donna. “ Sarete mia, Martha: ricordate le regole “. Continua poi il più grande, mentre lei scuote il capo: sa benissimo che si è volontariamente infilata lei stessa in questo guaio, tuttavia quelle parole le fanno accapponare la pelle.

 

“ Solo se voi manterrete gli accordi: Zenitsu ed il nostro regno non dovranno essere attaccati da voi, in alcun modo. E fornirete sostegno in caso mio fratello venisse attaccato. Altrimenti, il matrimonio salta “. Assicura, mentre a quelle sue parole il re sogghigna: si alza dal suo trono sicuro di sè, arrivando a pochi millimetri di distanza dalla sua futura sposa. Martha indietreggia istintivamente, fino a trovarsi immobilizzata tra lui e la parete.

 

“ Mademoiselle, io mantengo sempre la parola data “. Commenta solamente Muzan, prendendole il mento tra due dita e sogghignando, osservando attentamente ogni singolo lineamento della sua futura sposa. “ Se voi farete la brava moglie, io farò il bravo marito. Non dimenticate: state per sposare il più potente dei re, anche se ancora non sono un uppercut rank. Per ora “. Precisa, mentre a quelle parole la bionda deglutisce, annuendo.

 

“ Non verrò meno alla mia parola “. Sussurra, mentre lui sogghigna lievemente: sa di averla in pugno, sa benissimo che non gli può sfuggire. È riuscito ad ottenere la donna che desiderava con un’astuta strategia, pensa: una strategia che solo il migliore tra i re poteva elaborare.

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Capitolo 6
*** E ne è davvero valsa la pena? ***


E ne è davvero valsa la pena? 
 
Storia: La leggenda del Re dei vampiri 
 

Ed eccoli lì: dopo quindici lunghi anni, il re del clan della Luna Argento e la sua sposa sono di nuovo faccia a faccia. Tra di loro il piccolo Hendrik, figlio della Regina e di un Hunter. “ Ci si rivede, dunque “. Mormora solamente l’eterno giovane dalla chioma azzurra, con un tono quasi di stizzo.

 

“ Hendrik, vai da papà “. Fa solamente lei: anche il suo sguardo è indecifrabile, mille e più pensieri passano nella sua mente. Quando suo figlio è stato rapito, una parte di sé ha sempre sospettato che dietro a tutto questo vi fosse Strauss, anche se la parte più razionale di lei rifiutava di credere che, colui che ancora oggi è suo marito potesse arrivare a compiere una simile nefandezza, prendersela addirittura con un bimbo indifeso. Dal canto suo Hendrik vorrebbe protestare, ma lo sguardo della madre glielo impedisce. “ Vai! “. Quasi gli ordina, mentre il figlio non può far altro che obbedire ed allontanarsi. Una volta rimasti soli, Tea Kuran volge nuovamente lo sguardo verso il marito. “ Strauss “. Lo chiama solamente la donna, mentre lui incrocia le braccia al petto come nulla fosse, sfoggiando un ghigno dei suoi.

 

“ Oh, quale onore! Vedo che ti ricordi ancora il mio nome! Eh, Tea? “. Fa in tono ironico, cosa che inevitabilmente fa alterare la Regina del Clan della Luna Argento.

 

“ Conosco il tuo nome, ma non conosco più te “. Ammette amareggiata, mentre lui si limita a sollevare un sopracciglio. “ Come hai potuto? Prendertela con un bambino indifeso e senza motivo, quale Re farebbe una cosa del genere? “. Fa per proseguire la frase, ma lui la blocca subito.

 

“ Dimentichi chi hai sposato, tesoro? Uno dei quattordici pilastri, uno dei quattordici… anzi, tredici re “. Precisa, andando a sedersi sul proprio trono come se nulla fosse e ricordando che, moltissimo tempo prima, il pilastro della luna Oro è caduto e per tanto, non ne esiste più né un regno né un re. “ In quanto al motivo, c’è eccome. O hai scordato ciò che hai fatto, quasi sedici anni fa? “. Continua il figlio di Dracula, con malcelata ironia. “ Hai abbandonato me ed il figlio che avevi appena messo al mondo. Liuva, in caso non ti ricordassi il suo nome “. Prosegue tagliente, mentre pur non essendo vampira lei percepisce la sua rabbia salire sempre di più, ad ogni sprezzante parola che le rivolge, ad ogni sguardo. “ Dimmi, mia cara moglie: ne è almeno valsa la pena? “. Sibila poi lui, mentre a quelle accuse lei scuote il capo per poi, solo in seguito trovare la forza di ribattere.

 

“ Tu avevi distrutto il nostro regno, i ribelli ti avevano imprigionato! Che avrei dovuto fare?! Forse restare, è vero! Ma ho avuto paura! Sono umana, Strauss! Sono umana, non sono un vampiro! Non avrei potuto difendere né me stessa né nostro figlio, in caso di attacco! Sarei stata solo un pericolo per lui! “. Si giustifica, ma questo non fa altro che che far infuriare maggiormente Strauss.


“ Sei umana per scelta tua! Per colpa tua, che non hai mai voluto che ti trasformassi! “. Ribatte alterato il Pilastro dell’Acqua, mentre nei suoi occhi passa, per un istante, un bagliore argento. Argento, come la luna che quando compare, regna sovrana nei cieli di Costaluna da ormai millenni ma che, in quella notte, sembra sorta più luminosa che mai. “ Ora, dimmi: ne è valsa la pena?! Abbandonare la tua famiglia per un maledetto Hunter, ed avere pure l’ardire di farci un figlio?! Ne è davvero valsa la pena?! “. Sbrocca il giovane dalla chioma azzurra, mentre lei sussulta per poi abbassare lo sguardo per un solo istante, rialzandolo subito dopo e stringendo forte i pugni.

 

“ Io amo Lukas ed amo Hendrik, esattamente come ho amato te e come amo Liuva! “. Continua l’ancora regina di Costaluna, mentre a quelle parole lui sembra perdere totalmente le staffe: il bagliore argento si riaccende nuovamente nei suoi occhi, mentre a velocità sorprendente si avvicina a lei e l’afferra violentemente per le spalle, scuotendola un paio di volte.

 

“ Hai amato?! Hai amato?! “. Grida, su tutte le furie. “ Stai forse insinuando che non mi ami più?! Che è bastato uno stupido Hunter, per scordare il tuo amore per me?! “. Continua nervoso ed agitato, mentre fuori si scatena un violento acquazzone e mentre, al tempo stesso, lei cerca vanamente di liberarsi da quella presa.

 

“ Io non lo so! “. brocca in fine la bruna, trovando il coraggio di puntare lo sguardo in quello di lui e non trattenendo alcune lacrime. “ E’ come se il passato ed il presente si fossero incontrati! Io amo Lukas e la famiglia che ho costruito con lui, amo nostro figlio… ed amo anche te! Non ho cancellato il mio amore per te, come puoi pensare questo?! “. Chiede. Lui fa per dire altro, ma una scossa improvvisa la fa sussultare e mentre, per istinto lui la stringe forte a sé. “ Cos’è stato? “. Chiede solamente la fanciulla, mentre una seconda scossa fa intuire qualcosa a Strauss.

 

“ I ribelli sono tornati “. Sussurra intuendo di essere, proprio come quasi sedici anni prima, nuovamente sotto attacco nemico. Ma stavolta pensa, stavolta non lo coglieranno impreparato: il suo sguardo torna sulla sua amata regina: il loro battibecco dovrà attendere, persino il suo odio per Lukas. Perchè lo sa bene, ora dovrà proteggere non solo Tea ma anche il figlio del cacciatore, che sicuramente è ancora a palazzo e non ha ancora raggiunto il padre. Eppure lo sa, non può sottrarsi: quel bambino è figlio di Tea e fratellino del suo Liuva, per tanto è anche suo dovere proteggerlo. Nonostante tutto.

 

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Capitolo 7
*** Sei proprio uno stupido! ***


Sei proprio uno stupido!
Storia: Roccia viva

 

La giovane dalla chioma mogano osserva in ira colui che le si trova di fronte. D’altro canto, il giovane dalla lunga chioma bionda, raccolta in una treccia, osserva la donna di fronte a sè con strafottenza innata. “ Sei proprio uno stupido! “. Tuona la ragazza, mentre d’altro canto lui continua a fissarla con noncuranza.

 

“ Si, lo so! Ma ho anche dei difetti, cara Grace “. Continua a prenderla in giro, cosa che manda la fanciulla decisamente in ira: tutto è successo quando, per farle uno scherzo di pessimo gusto, Re Oz ha scambiato il suo liquore con uno ancora più forte, creato con un’erba che nasce e cresce solo nel regno di Taiviel. Un’erba così rara che solo il re conosce il nome ma, per un’ancora umana come Grace, ha avuto un’effetto devastante.

 

“ Ma la smetti di fare l’idiota?! “. Tuona infuriata la bruna, stringendo i pugni in ira: non le importa se quello è il fratello della sua amica e non le importa nemmeno se è il re! Ha fatto uno scherzo di pessimo gusto, ha rischiato davvero di farla stare più male di quanto sia stata. “ Come hai potuto fare una carognata simile? Perchè? “. Chiede, perdendo ogni forma di rispetto: non gli da più del voi, ora gli parla come se fosse suo pari. A quelle domande tuttavia, il Re della Luna Acquamarina perde istantaneamente il proprio ghigno: non sono tanto le parole in sè ad averlo colpito, più che altro sono le risposte a turbarlo: perchè ha fatto questo a Grace? Ok, era uno scherzo ma è stato davvero pesante. Perchè pensa, si è spinto a tanto? “ Perchè mi odi tanto? Solo perchè sono umana?! “. Sbrocca alterata la fanciulla dal caschetto bruno. A quelle parole gli occhi di lui bruciano, quello sguardo che sembra volerla trafiggere: uno sguardo che, per una crudele ironia della sorte è davvero di colore identico al colore di quella luna che ora brilla sovrana nei cieli di Taiviel. “ Perchè…? “. Sibila solamente la fanciulla mentre, non sa nemmeno lei quando sia successo o come, a dire il vero, si ritrova improvvisamente spalle al muro. Oz la fissa intensamente, uno sguardo carico d’ira, un’ira che lei non si sa spiegare minimamente. Non le fa paura né la fa stare tranquilla, non sa bene cosa suscita in lei quello sguardo. “ Oz? Basta, mi fai paura… “. Sussurra semplicemente la giovane umana, mentre a quelle parole lui stringe maggiormente la presa sulle sue spalle, inchiodandola tra sè e la parete.

 

“ Io non ti odio, Grace. Non ti odio, come lo puoi pensare? “. Chiede, anche se sa che il suo comportamento può aver indotto Grace a pensare quelle cose. D’altra parte, cos’avrebbe pensato lui se la situazione fosse stata inversa, si chiede? “ Io provo cose totalmente opposte, per te “. Ghigna poi il Re di Taiviel, mentre la fanciulla fa per ribattere.

 

“ Oz, cosa… “. Mormora solamente, prima che lui le metta entrambe le mani sul viso, attirandola a sè.

 

“ Zitta e baciami “. Commenta solamente, prima di posare le labbra su quelle di lei. Colta di sorpresa, la fanciulla finisce spalle al muro con lui davanti, senza mai interrompere il bacio. Un bacio che, di lì a poco e chiudendo gli occhi anche lei ricambia istintivamente: porta una mano tra i capelli di lui, mentre il bacio si fa carico di una travolgente passione e mentre, nei cieli di Taiviel, l’ultimo quarto di luna brilla di un’intensa luce acquamarina.

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Capitolo 8
*** Cos'hai in tasca? ***


Cos'hai in tasca?
Storia: La diciottesima Luna 

 

Ivy Hikari osserva per qualche istante il fratello, nonché marito. D’altro canto, Vanitas non sembra nemmeno accorgersi di essere osservato: è da quando lui e la moglie sono stati al castello della Luna Nera che sembra essere turbato, d’altro canto è perfettamente comprensibile pensa la Regina di Veritas. “ vanitosa… “. Sussurra solamente, mentre il corvino parrebbe uscire dai suoi pensieri e porta lo sguardo su colei che l’ha appena chiamato, lasciando semplicemente che prosegua la frase. Ivy sospira pesantemente, posandogli una mano sulla spalla. “ Sapevamo che sarebbe finita così “. Sussurra semplicemente, mentre a quella frase lui scuote il capo.

 

“ E quell’uomo si definisce nostro padre e nonno di Kevin? “. Chiede quasi in un sibilo, mentre la moglie non dice nulla ma, d’altra parte, non gli può nemmeno dare torto. “ Una volta! “. Sbrocca il re Bambino, mentre una parete ghiaccia istantaneamente. “ Una sola, maledetta volta! Gli ho chiesto di aiutarmi una sola volta, Ivy! Anzi: glielo abbiamo chiesto, tu ed io! “. Sbrocca, non togliendo mai la mano dalla tasca e mentre lei nota questo dettaglio, seppur in quel momento la priorità è dar forza al marito.

 

“ Lo so: so che in fondo, forse speravi nel suo aiuto. Ma da uno come lui, non ci si può aspettare nulla “. Fa, mentre a quella frase il marito da un forte pugno al muro con la mano libera, facendosela sanguinare.

 

“ Non lo speravo. Non credevo che avrebbe aiutato me, ma quanto meno speravo volesse rimediare con te! O ancora meglio, con Kevin! Credevo che volesse almeno provare ad essere un buon nonno, visto che come padre ha fatto completamente schifo! “. Grida, ripensando a quanto accaduto: per riportare in vita Kevin, il terzogenito suo e di Ivy e spezzare definitivamente la maledizione del Re pazzo che ha indirettamente ereditato dal padre, serve la Zydrate di tutti i quattordici Re demoniaci. Kaname, loro padre e re del clan della Luna Nera, sembrava disposto ad aiutarli e li ha in fine convocati al palazzo della Luna Nera, ponendo a sorpresa una strana condizione: avrebbe accettato di aiutare il nipote, solamente se i figli lo avessero riammesso a palazzo e nel regno della Luna Blu, se si fossero alleati al Clan della Luna Nera e lo avessero perdonato. In caso contrario, non avrebbe concesso il suo aiuto e, ovviamente, al rifiuto deciso di entrambi i sovrani ha semplicemente sentenziato che allora, loro figlio sarebbe rimasto morto.

 

“ Ce la faremo lo stesso. Vedrai, ce la faremo lo stesso… “. Sussurra la giovane dalla chioma corvina, appoggiandosi al marito e lasciando andare qualche lacrima: la situazione è insostenibile. Cerca di far forza a lui, ma dentro di sè sente di stare crollando pezzo dopo pezzo: suo figlio è morto e se non otterranno tutte le Zydrate, la maledizione non sarà mai spezzata e lui non tornerà in vita. “ Ma… che cos’hai in tasca? “. Chiede ad un certo punto la regina, mentre lui la osserva qualche istante per poi scuotere il capo.

 

“ No davvero, non è nulla “. Taglia corto il Re Bambino, ma quella risposta insospettisce ulteriormente la donna.

 

“ Allora fammi vedere entrambe le mani! Perchè la tieni in tasca? È da quando siamo usciti dal palazzo della luna nera che l’hai nascosta: cosa c’è? “. Chiede lievemente spazientita la minore: detesta che le cose le siano tenute nascoste, soprattutto detesta quando lo fa il marito: sa che se Vanitas le nasconde qualcosa, non c’è niente di buono dietro.

 

“ Non è niente, davvero! “. Fa semplicemente lui, facendo per allontanarsi dalla moglie che invece, fiuta l’odore di una ben precisa emozione venire da lui.

 

“ Stai mentendo… “. Sibila solamente la Regina, per poi afferrare bruscamente il marito per un braccio. “ Perchè mi stai mentendo?! Avevamo giurato: niente più segreti tra noi! “. Sentenzia arrabbiata, mentre lui stringe forte l’oggetto nella sua tasca. “ Te lo ripeto: cos’hai in tasca? “. Chiede risoluta la corvina, stanca di tergiversare: vuole sapere la verità e lo vuole ora. Da parte sua il maggiore rimane in silenzio qualche istante, per poi osservare negli occhi la sorella: hanno davvero lo stesso sguardo pensa, quello sguardo che purtroppo, hanno ereditato da quell’uomo che tanto detestano.

 

“ Siamo proprio uguali, io e te. Eh, Ivy? “. Chiede solamente lui, sorridendo lievemente. I legato viene subito ricambiato da lei, che molla la presa sul suo braccio e lo guarda intensamente.

 

“ Non per nulla, siamo fratello e sorella “. Fa semplicemente, mentre lui esita un momento. In seguito sospira pesantemente.

 

“ Giurami che non ti arrabbierai “. Fa, mentre lei lo guarda lievemente spazientita da tutto quel tergiversare.

 

“ Se non sputi subito il rospo, mi vedrai veramente molto infuriata! “. Fa, mentre a quelle parole lui sbuffa sonoramente per non aver ottenuto la promessa desiderata.

 

“ E va bene, va bene! “. Fa, mentre dalla tasca estrae un oggetto che lascia Ivy sconvolta: istintivamente la Regina si porta una mano alla bocca, mentre una pietra nera e brillante di luce propria compare nelle mani del marito. Una pietra che ovviamente, entrambi conoscono sin troppo bene.

 

“ La pietra nera! La pietra di nostro padre! Come…? “. Sussurra, poi la risposta arriva spontanea: suo fratello ha rubato la pietra nera di Kaname, ed intende usarne il potere per sostituirlo a quello della Zydrate. “ Vanitas! Nostro padre ci darà la caccia fino all’inferno, quando lo saprà! Hai rubato la sua pietra! “. fa poi la corvina, mentre lui stringe forte l’oggetto nella mano.

 

“ E che venga, non mi interessa! Questa pietra, Ivy, potrà aiutarci! Potrà sostituire la Zydrate di nostro padre e così aiutarci a riportare in vita Kevin! Non mi interessa niente delle conseguenze: per il bene di nostro figlio ,per il bene dei nostri figli sono pronto a tutto! “. Sentenzia, mentre invece di arrabbiarsi lei si fionda tra le sue braccia, stringendolo forte ed annuendo.
 

“ Sono con te, comunque vada: non sei solo. Tutto per il bene di nostro figlio, della nostra famiglia “. Sentenzia la Regina, rassicurando così il suo re che ovviamente, ricambia l’abbraccio. “ Anche io, per il bene dei nostri figli sono pronta a tutto. Anche a questo “. Assicura, mentre finalmente lui non si sente più solo: ora pensa, sa di avere un’alleata che lo aiuterà nel bene e nel male. Ora pensa, saghe sua moglie non lo abbandonerà anche se un atto gravissimo come il furto della pietra di un Re si è reso necessario. Ed ora sa che, se servisse, lo aiuterebbe a rubare anche le pietre degli altri Re. Tutto, pur di salvaguardare la loro famiglia. Tutto, pur di riavere indietro loro figlio,

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