La primina e i senpai

di ciosa82
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La primina e i senpai ***
Capitolo 2: *** I segnali dell'alzatore ***
Capitolo 3: *** La ragazzina del Karasuno ***
Capitolo 4: *** La bugia utile del libero ***



Capitolo 1
*** La primina e i senpai ***


LA PRIMINA E I SENPAI

Yoshiko Nishimoto è di ottimo umore e sale di corsa le scale che portano alle classi terze per andare da Sugawara quando vede Shimizu appoggiata alla parete, la ragazza si volta seria e le fa cenno di tacere. Lei si avvicina con passo silenzioso, si mette ad ascoltare e riconosce le voci di Koshi, Daichi e Asahi. I tre stanno discutendo del loro futuro scolastico e dell’intenzione di continuare a giocare a pallavolo per il torneo primaverile, appena si allontanano Yoshiko inizia a scendere lentamente pensierosa.

“Stavi andando da Sugawara poco fa?” la ferma Shimizu.
“In effetti si, senpai Shimizu. Hanno fatto vedere quasi tutta la partita in tv e volevo fargli i complimenti per come ha giocato e chiedergli come sta ma… ecco, non mi sembra il caso…” risponde senza voltarsi con tono dimesso
“Non ti capisco… perché?”
“Voi siete al terzo anno e io al primo e solo adesso vedo chiaramente la differenza. Sugawara vuole giocare ancora ma deve anche studiare per essere ammesso all’università con un buon punteggio…” sospira e riprende “e io sarei di troppo in questo periodo, non può avere tempo anche per me. Sparirò in silenzio così come vi ho conosciuti.”
Shimizu le si para davanti con uno sguardo più addolcito: “Credo, anzi sono sicura che dovresti far decidere a lui. Se lo eviterai, ti cercherà sicuramente perché ci tiene a te e lui non è uno che si arrende così.”
“Io gli voglio molto bene però finora abbiamo solo pranzato insieme qualche volta, ci scambiamo qualche messaggio e siamo usciti un pomeriggio quindi posso ancora fermare le cose per il bene di entrambi…”
“Lo fai per lui o perché pensi di non saper gestire la situazione? Non puoi cancellare quello che provate e commettere qualche errore non è un reato, pensaci bene.” Sentenzia la manager e si allontana.

Yoshiko torna a casa e, mentre ripensa alle parole di Shimizu, scrive un messaggio a Suga per fargli i complimenti e augurargli il meglio la prossima volta. “Oggi non credo che guarderà neanche il telefono, ha abbastanza cose per la testa… Forse ne parleremo domani.” pensa tra sé e sé.
È talmente assorta che non sente neanche il campanello e sua madre è costretta ad andare in camera per distoglierla dai suoi pensieri. “Yoshiko, sveglia! Non hai sentito che ti stavo chiamando? C’è un certo Koshi Sugawara del tuo liceo alla porta che vuole parlarti. È davvero un tipo carino e gentile.”
“Cosa? Come mai è qui?” sobbalza la ragazza sul letto e si alza di scatto.
“Vieni e chiediglielo tu.” Le risponde la madre mentre la osserva per cercare di capire la sua reazione improvvisa.
Yoshiko esce in ingresso e se lo ritrova davanti sorridente come sempre. “Nishimoto perché mi hai mandato un messaggio invece di passare in palestra? I ragazzi erano delusi per la sconfitta ma non hanno mai mangiato nessuno che io sappia.”
“Ecco, io… io non volevo intromettermi…”
“Perché non fate due passi prima che torni tuo padre, è una bella serata.” Li invita la signora Nishimoto vedendo la figlia in evidente imbarazzo.
I due obbediscono e si incamminano fino al ponte dove si fermano appoggiati al parapetto a fissare l’acqua che scorre sotto di loro.
“Sei strana, che ti succede oggi? Volevi evitare la squadra oppure solo me?” chiede diretto Sugawara.
“Un po’ tutti e due. Ecco penso che dovrei fare un passo indietro e tornare al mio posto di spia del Karasuno… tra lo studio e il torneo primaverile sei già abbastanza impegnato per avere altri pensieri. È il tuo ultimo anno ed è giusto che lo passi con i tuoi amici.”
“Tu non sei un impegno, sei una persona e sei un’amica che voglio continuare a conoscere finché saremo al liceo insieme. Quando smetterai di sottovalutarti e vederti solo come una timida primina? Sei molto di più e lo pensano anche gli altri, anzi mi hanno detto che puoi passare a trovarci quando vuoi perciò puoi toglierti la maschera da spia del Karasuno.”
Yoshiko si volta a fissarlo e lo vede serio ma tranquillo e rassicurante. “Dici sul serio?”
“Certamente, anzi Shimizu sta cercando un’aiutante… se te lo chiede pensaci. Potrebbe essere un’ottima occasione per farti conoscere da tutti e vedermi giocare al torneo.”
“Vederti giocare dal vivo mi piacerebbe molto però potrei aiutarla solo temporaneamente… Ecco, non te l’ho ancora detto, ma io sono una ginnasta. Ho avuto un infortunio al ginocchio durante l’ultimo campionato nazionale ed ho ripreso da poco ad allenarmi per cercare di entrare nella squadra di ginnastica del Karasuno. Ho poche probabilità che il mio ginocchio torni come prima ma la loro allenatrice mi ha visto gareggiare ed ha deciso di darmi una possibilità fra un mese. Se non ci riuscirò, valuterò qualche alternativa... molte ex-ginnaste sono passate all'atletica, al nuoto o ad altri sport di squadra.”
“Tu sei una ginnasta? E sei stata anche al campionato nazionale? Questo spiega i tuoi movimenti così fluidi, il tuo fisico e il passo felpato da spia!” sorride il ragazzo felicemente sorpreso. “Allora come fai a sapere tante cose sulla pallavolo? Solo chi gioca conosce i tipi di attacco e termini come asso.”
“Ho una sorella maggiore che ha giocato finché non si è sposata e anche due cugine molto brave al liceo perciò per giocare 2 contro 2 hanno insegnato un po’ di tutto anche a me.”
“Davvero? E posso sapere che ruolo avevi?” chiede sempre più curioso.
“Mia sorella era una bravissima schiacciatrice perciò io ho imparato a difendere e alzare ma sono decisamente mediocre…”
“Fossi in te lo farei giudicare a chi gioca e poi lo sai anche tu che Hinata ha cominciato praticamente da zero e guardalo ora.”
“Fermo lì, rimanda in palestra il senpai Sugawara e ridammi il mio amico Koshi. Io sono e resto una ginnasta fino a prova contraria.” Controbatte con fermezza.
“E’ la prima volta che ti sento così determinata e sono felice di sapere che hai anche tu un sogno da inseguire. Andiamo ti accompagno a casa e domani pranzi con me, Daichi e Asahi. Se non ti vedo in mensa, veniamo noi a prenderti, sappilo.”
“Va bene, va bene. Ci sarò.” Alza le mani in cielo in segno di resa.

 
Pian piano il personaggio di Yoshiko è tornato a fare capolino nella storia ma non so ancora che ruolo avrà in futuro, questa primina riservata mi piace ma la sto ancora studiando anch’io come fa Sugawara. Ah ah ah!
Intanto mi piaceva farla interagire con il perno femminile della squadra e Shimizu si dimostra lapidaria ma comprensiva nelle sue parole. Poi il confronto in cui Yoshiko inizia a svelare qualcosa della sua famiglia e della sua vita che nessuno conosce e che porta Suga a cercare di farla sentire parte delle sue amicizie. Cosa succederà? Al momento non lo neanche io…

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Capitolo 2
*** I segnali dell'alzatore ***


I SEGNALI DELL’ALZATORE

Pranzare insieme a Sugawara, Sawamura e Azumane era così interessante che Yoshiko i giorni successivi ha ampliato l’invito anche a due sue nuove amiche così oggi ad un tavolo si trovano le primine con i senpai del terzo anno e a quello dietro di loro si sono posizionati in modo strategico Nishinoya, Tanaka e i loro compagni del secondo anno. Yoshiko però non sembra a suo agio come al solito e anche le sue amiche mangiano con la testa bassa guardandosi in modo imbarazzato.
“Nishimoto ti senti bene?” le chiede Daichi seduto di fronte a lei visibilmente preoccupato, non ottiene risposta però gli indica di voltarsi per scoprire il motivo: Nishinoya e Tanaka stanno fissando lei e le sue amiche con sguardo molto interessato e per nulla rassicurante.
Il volto del capitano inizia ad oscurarsi, i due colti sul fatto cercano di guardare altrove facendo finta di nulla ma l’esplosione è in arrivo: “Volete smetterla voi due? Possibile che non vi sapete comportare da persone normali e dovete spaventare ogni ragazza che passa?” lentamente Daichi ritorna calmo e inizia a grattarsi la testa mortificato “Scusateli ragazze, non è colpa nostra se sono fatti così… però Nishimoto potevi dirmelo subito! Se vi danno fastidio basta che mi avvisi e LI SISTEMO IO.” Alza la voce per farsi sentire dai colpevoli che, nel frattempo, si sono trasformati in due angioletti con tanto di aureola.
“Hai ragione Sawamura e ti ringrazio ma dovrei disturbarti spesso temo…” gli risponde Yoshiko titubante.
“Nessun disturbo, quando c’è di mezzo uno dei miei giocatori che potrebbe mettersi nei guai preferisco saperlo per primo. E poi pensavo di essere stato chiaro sul fatto che devono stare alla larga soprattutto da te.” Le risponde con un sorriso rassicurante che viene subito ricambiato calorosamente dalle tre ragazze.
Sugawara osserva tutta la scena in silenzio ma la primina sente il suo sguardo addosso come se stesse studiando il suo comportamento mentre continua a chiacchierare tranquillamente con Daichi.

Finito di mangiare Koshi accompagna le ragazze e finalmente si ritrova solo con Yoshiko in corridoio vicino alla finestra aperta da cui entrano un leggero venticello che smuove i capelli sciolti della ragazza e un raggio di sole che illumina i suoi occhi rendendola ancora più carina del solito.
“Suga, anche tu sei strano oggi, hai parlato pochissimo e non credo che il tuo problema sia Nishinoya.” butta lì sistemandosi i capelli con un mano mentre tiene l’altra sul parapetto della finestra tiepido.
“E’ che devo togliermi un dubbio ma non è facile…”
“Se posso aiutarti, ti ascolto volentieri.” Cerca di rassicurarlo vedendolo per la prima volta così titubante.
“Infatti riguarda te…” fa un sospiro profondo “Yoshiko ti interessa Daichi?” le chiede tutto d’un fiato e resta ad aspettare la risposta.
“Scusa, ho capito bene?” si mette a ridere ma poi, voltandosi, vede la sua faccia seria e si ferma di colpo.
“Sono molto serio perché ridi?” la fissa.
“Perché non ha senso! Io rispetto e ammiro Sawamura come faccio con la senpai Shimizu perché li trovo dei modelli di riferimento per imparare a rapportarmi con gli studenti più grandi, nient’altro. E poi, scusami, ma come alzatore esperto e bravo osservatore pensavo che fossi in grado di riconoscere i segnali in campo ma… anche nella vita.” Lo punzecchia rivolgendo di nuovo lo sguardo al cielo.
“I segnali delle ragazze non sono così facili da codificare, credimi.” Le sussurra avvicinandosi ed inizia a sfiorarle il dorso della mano con la punta delle dita. Yoshiko resta immobile ascoltando i battiti del suo cuore accelerare e Koshi vede le sue guance arrossire ma, quando sta finalmente per prenderle la mano, suona la campanella. “Dobbiamo andare in classe comunque hai ragione, i segnali funzionano anche fuori dal campo devo solo studiarli meglio.” Le sorride malizioso mentre si avvia verso le scale.
La ragazza si mette la mano sul cuore e rivive tutta la scena. “È geloso e mi stava per prendere la mano… stavolta non me lo sono sognata.”  Sussurra tra sé e sé andando in classe.

Finito l’allenamento Sugawara si cambia in fretta e raggiunge la palestra del club di ginnastica, si affaccia alla porta e vede Yoshiko stupenda col suo body attillato nero impegnata alla trave. Resta incantato dalla scioltezza con cui si muove con eleganza facendo salti e spaccate su uno spazio di forse 10 centimetri e da come sorride sempre felice anche durante il movimento più complicato senza perdere la concentrazione. Conclude l’esercizio scendendo con un lungo salto, si inchina di fronte ad una giuria invisibile e lo raggiunge con gli occhi che brillano.
“Ciao, hai già finito?”
“Si, domani c’è quell’amichevole perciò il mister ci ha mandati via prima. Sono rimasti solo Kageyama e Hinata come al solito.”
“Ho finito anch’io per oggi, mi cambio e arrivo.” E sparisce velocemente come era arrivata.
Suga resta ad aspettare in cortile, se la ritrova accanto dopo poco e si incamminano.
“Sei davvero bellissima durante quell’esercizio… adesso capisco perché sei già stata due volte ai nazionali. Sei diversa dalle altre ginnaste.”
“La mia allenatrice delle medie diceva che sono diversa perché, a causa della mia timidezza, riesco ad estraniarmi da tutto e divertirmi come se fossi sempre sola, pensa che non sento neanche il pubblico soprattutto quando faccio la trave e il corpo libero che sono le mie specialità.”
“Sono sicuro che entrerai nel club e io ti appoggerò tanto Shimizu ha trovato una nuova manager.”
“Davvero? Sono contenta che ce l’abbia fatta! E… com’è questa ragazza?” chiede osservando la reazione con la coda dell’occhio.
“E’ del primo anno ma è più timida e impaurita di te, quando ha visto Azumane pensavo che volesse scappare via.”
“Capirà presto che è un gigante buono e fisicamente com’è?”
Koshi si ferma un attimo consapevole che di dover misurare bene le parole per non ritrovarsi nei guai. “Ecco, è normale… cioè non si nota come Shimizu e poi, rispetto a te, sembra ancora alle medie… diciamo che deve ancora crescere.” Risponde pesando ogni parola ed inserendo lunghe pause. “Sei più tranquilla?”
“Io sono sempre tranquilla e sono anche arrivata casa. E poi sei libero di conoscere altre ragazze, non c’è niente di male…” controbatte guardando il portone per non mostrarsi gelosa ma basta che lui inizi di nuovo ad accarezzarle la mano per bloccarla e farle sentire le guance prendere fuoco.
“Io, da un po’ di tempo, non mi sento tanto libero però mi va benissimo così…” le sussurra dolcemente intrecciando le dita con le sue mentre anche il suo cuore aumenta i battiti “e poi sto iniziando solo ora a capire chiaramente come usare certi segnali ed è molto interessante.”
Di colpo il portone si apre e i due si allontanano vedendo comparire il signor Nishimoto: “Yoshiko, è tardi entra subito in casa! Grazie Sugawara, per fortuna ci siete tu e Shimizu che la accompagnate sempre quando fa buio, lei sarebbe così incosciente da tornare da sola.”
“Si figuri signore, lo facciamo volentieri.” Si inchina, saluta e torna a casa con un sorriso nuovo stampato in faccia.

Yoshiko sale in camera e appoggia il borsone. Poi prende il cellulare, si sdraia sul letto cercando in rubrica “Sugawara” e inizia a scrivergli un messaggio.
Y: “Sai, anch’io non mi sento tanto libera ma adesso sì che mi va benissimo così… i nuovi segnali dell’alzatore funzionano.
S: “Sei la prima ragazza che mi fa sentire così… così strano perciò preparati perché probabilmente sbaglierò, sarò impacciato e insicuro ma dammi tempo e spero di stupirti.
Y: “Sbaglierò sicuramente anch’io, tranquillo, e gli altri difetti già li sai… e comunque riesci già a stupirmi quasi ogni giorno. A domani.
S: “La tua timidezza sulla trave diventa la tua forza e, quando ne avrai bisogno, adesso ci sarò io a tenerti per mano. A domani.
 

Rieccomi! Alla fine mi è venuta voglia di dare un seguito al primo capitolo, nato come one-shot, e portare avanti questo rapporto tra il senpai Sugawara e la sua primina.
Koshi finalmente si accorge che, quella tenera amicizia nata per aiutarla ad inserirsi e proteggerla, sta diventando altro perché si ritrova ad essere geloso perfino del suo amico Daichi però ora deve capire come muoversi in questa situazione. L’universo femminile è complesso e, come gli spiega Yoshiko, soprattutto con una persona timida e insicura come lei è importante saper leggere i segnali e rispondere sempre nel modo giusto.
In questo capitolo ho messo miele a fiumi ma credo che Sugawara fuori dalla squadra abbia le stesse paure e ma anche gli stessi momenti di lucidità che ha quando gioca e sia naturalmente predisposto ad usare molto l’empatia, l’osservazione e i segnali del corpo.

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Capitolo 3
*** La ragazzina del Karasuno ***


LA RAGAZZINA DEL KARASUNO

Yoshiko e Sugawara hanno superato brillantemente gli esami di fine periodo ma, per studiare ed aiutare i rispettivi amici, si sono visti molto meno del solito per circa un mese perciò non vedevano l’ora di tornare alla routine e riprendere con le loro abitudini di pranzare da soli o in compagnia e di tornare a casa chiacchierando un po’ di tutto.
Durante questo periodo c’è stato anche l’incontro tra Yoshiko e Yachi, la nuova manager della squadra di pallavolo, nella speranza che si facessero coraggio a vicenda ma Sugawara e Shimizu hanno capito molto presto che è meglio lasciare poco le due primine da sole perché le loro insicurezze tendono a sommarsi creando situazioni imbarazzanti mentre Nishimoto è molto più tranquilla e sicura di sé quando è da sola con i senpai.
Infatti è diventata una specie di mascotte della squadra e il coach Ukai, anche se finta di nulla, è contento di vederla arrivare in palestra e la coinvolge con frasi del tipo “Ragazzina, ti vedo, dai entra!” oppure “Ragazzina , siediti qui guarda che non ho mai mangiato nessuno!” Per quanto il professor Takeda gli ricordi che si chiama Nishimoto per lui è sempre la “ragazzina” e lei ormai si è abituata.

-----*-----

Finalmente sono arrivate le vacanze estive perciò tutti possono allenarsi liberamente senza il peso dello studio. Suga accompagna a casa Yoshiko per l’ultima volta: “Ho una novità fantastica! Andremo ad allenarci in ritiro a Tokyo per una settimana grazie al professor Takeda.”
“Dai, che bello! Sono sicura che sarà molto utile prima del torneo preliminare e poi vi divertirete a vivere insieme.” gli sorride “Tanto io resterò qui ad allenarmi insieme ad altre ragazze perciò non mi annoierò.”
“Pensavo ti dispiacesse almeno un po’ non vedermi per una settimana…” la fissa Koshi un po’ triste.
“Che c’entra? Ovvio che mi mancherai ma voglio che tu parta tranquillo e ti concentri solo sulla squadra.”
“Anche tu mi mancherai… sarebbe stato bello passare le vacanze insieme…” e le prende la mano tra le sue quasi per memorizzare la sensazione di averla accanto.
“Avremo tempo di stare insieme, non ci sono date di scadenza in certe cose…”
“Hai ragione, comunque prometto che ti scriverò tutte le sere per tenerti aggiornata e sapere come procede la tua preparazione.” Le fa l’occhiolino.
“Ho già iniziato anch’io il conto il rovescia, la mia selezione sarà lo stesso giorno del vostro torneo preliminare perciò non ci sarete.”
“Ce la faremo tutti e due, ne sono sicuro! E, se ti senti giù, pensa che i bislacchi hanno superato gli esami al fotofinish e ti sentirai meglio!” e scoppiano a ridere.

La settimana è passata davvero in fretta e il ritiro a Tokyo è al suo penultimo giorno.
Prima di pranzo il professor Takeda scompare misteriosamente e si dirige al cancello d’ingresso. Lo raggiunge un’auto da cui scende una ragazza con una grande scatola in mano.
“Nishimoto, ben arrivata!” la raggiunge subito “Aspetta, ti aiuto! Ma cos’hai portato?”
“Salve, professore! Insieme a mia sorella abbiamo pensato che con questo caldo alla squadra farà bene mangiare una torta Minazuki bella fresca. Può metterla in frigorifero, per favore?”
“Sei stata davvero gentile, lo faccio subito. Tu raggiungi pure la palestra centrale lì in fondo, Shimizu ti aspetta.”
Yoshiko si avvia, raggiunge la porta e si ferma ad osservare cercando il Karasuno.
Due giocatori la notano e, estasiati da una nuova presenza femminile, la raggiungono subito: “Ciao! Entra pure. Possiamo aiutarti?” le sorridono con gli occhi illuminati.
“Ecco, io sono del Kar…” ma non riesce a terminare la frase perché si ritrova di fronte Nishinoya e Tanaka di corsa che fanno letteralmente scappare i due ragazzi solo guardandoli. “Nishimoto, che bella sorpresa! Sei venuta per noi?” la accolgono cercando di abbracciarla ma Yoshiko scivola lungo la parete fino a raggiungere velocemente Shimizu che la sta salutando con la mano.
“Eri un po’ di difficoltà? Cerca di stare sempre vicino a me.” le sorrise la senpai.
“Diciamo che stavolta Nishinoya e Tanaka mi sembrano quasi una protezione davanti a tutti questi ragazzi che non conosco.” Ricambia il sorriso.
Intanto dalla porta rientrano anche gli altri giocatori e Sugawara la raggiunge subito: “Yoshiko, che bella sorpresa? Perché ieri non mi hai detto niente?”
“Altrimenti non sarebbe stata una sorpresa, genio! Solo il professore e Shimizu sapevano che stavo pensando di passare un paio di giorni da mia sorella a Tokyo per staccare la spina dagli allenamenti e per… venire a trovarvi.”
“Ragazzina, sei arrivata!” il interrompe Ukai “Il prof mi ha detto che sei nostra ospite oggi pomeriggio e domani perciò accomodati.”
“Si, coach. Mio cognato si è offerto di farmi da autista così posso venire qui senza problemi.”

Le partite proseguono e arriva l’ora di pranzo. Tutti si fiondano in mensa, Yoshiko si siede vicino a Shimizu e magicamente con la coda dell’occhio vede sparire il ciuffo biondo di Noya e si ritrova di fianco Suga e di fronte Sawamura. “Ecco, questa sistemazione è perfetta!” esclama soddisfatto il capitano scrutando l’intero tavolo.
Quando stanno per finire di mangiare compare il professore con il vassoio della torta e lo appoggia a capotavola.
“Ragazzi, Nishimoto ha preparato questa torta Minazuki apposta per noi!”
Nishinoya, Tanaka, Hinata e Kageyama si fiondano subito a guardarla con la bava alla bocca e leggono sopra la scritta “Corvi volate!” “Grazie Nishimoto! Vinceremo, vero ragazzi!” urlano tutti insieme.
Intanto gli altri giocatori li guardano e girano frasi d’invidia: “Guarda, i ragazzi del Karasuno hanno pure il dolce…” “La vogliamo anche noi una ragazza così…” “Ma non poteva arrivare prima così la conoscevano anche noi?”
“Sei meravigliosa e ci stai facendo invidiare da tutti!” le sussurra Koshi all’orecchio.

L’ultimo giorno di partite d’allenamento Yoshiko riesce ad inserirsi ancora meglio e si sente ancora più parte della squadra visto che finalmente ha condiviso con loro i momenti di esultanza per un punto ben riuscito ma anche le sconfitte più dolorose per ogni errore.
Dopo l’ultima partita accompagna Shimizu, Yachi e le altre manager a preparare una fantastica grigliata che i coach hanno deciso di regalare a tutti i giocatori. “Grazie dell’aiuto Nishimoto ma sei venuta qui per distrarti e riposare…” le fa notare la senpai.
“Figurati Shimizu, io adoro cucinare e mi fa piacere rendermi utile anche per ringraziarvi di tutte le emozioni che ho vissuto in questi due giorni. Mi ha ricordato molto quando andavo a vedere le partite di mia sorella.” Risponde con un sorriso.
Dopo un breve discorso dei coach, i giocatori si fiondano sul cibo con la bava alla bocca decisamente affamati dopo tanta fatica. Suga si ritrova di colpo Yoshiko accanto con un piatto pieno di carne e verdure: “Ma come hai fatto? Stavo per cercarti in mezzo a questi cannibali.”
“Ehm… ho chiesto gentilmente aiuto ad Azumane e mi sono ritrovata in prima fila come in mensa a scegliere mentre gli altri mi riempivano il piatto.”
“Suga, quella ragazza del Karasuno invece mi sembra strana, guarda…” indicano due ragazzi accanto a loro.
“Yachi!” esclama la coppia quasi contemporaneamente vedendola circondata da un gruppo di giocatori alti quasi il doppio di lei.
“Vado io e poi raggiungiamo Shimizu e le altre ragazze, tranquillo.” Yoshiko raggiunge la piccola manager, chiedendo gentilmente si fa spazio e riesce a portare via Yachi con un piatto pieno e un bicchiere d’acqua grazie all’aiuto di tutti che non riescono a dirle di no.
Suga osserva tutta la scena e, quando le vede raggiungere Shimizu, finalmente tira un sospiro di sollievo.
“La tua ragazza è davvero meravigliosa e dolcissima, quanto ti invidio…” “E poi hai visto che torta ha preparato ieri?” commentano i due accanto a lui.
“Veramente, lei non è…” sta per dire ‘la mia ragazza’ ma si ferma e gli viene più spontaneo mentire “non è sempre così a suo agio, comunque sono molto fortunato.”
Nishinoya, che ha sentito tutto, lo prende con forza per un braccio e lo trascina in un angolo. “Yuu che ti prende?”
“Che sei un cretino Suga! Yoshiko qui è come una palla in gioco e tutti vorremmo prenderla perciò datti una svegliata e chiediglielo! Altrimenti mi faccio avanti io e… chissà com’è prendere uno schiaffo da una ginnasta con quelle mani forti ma morbide?” e si allontana con la faccia soddisfatta di chi sa il fatto suo.

La giornata è terminata perciò Sugawara e gli altri salutano Yoshiko che sale in auto per tornare a Tokyo con sua sorella e il marito mentre loro salgono sul pulmino. Lui la osserva per un po’ dal finestrino, ripensa alle parole di Nishinoya e si ritrova a pensare “Si, sono un vero cretino! Io non voglio perderla!”

 
E’ passato un po’ tempo… Yoshiko si sta integrando sempre più nella squadra di pallavolo ed è simpatica perfino ad Ukai che l’ha ribattezzata la “ragazzina”.
Decidere di passare due giorni a Tokyo in ritiro con loro è una specie di prova di coraggio per la sua timidezza ma riesce a superarla brillantemente con l’aiuto dei suoi senpai molto protettivi e se la sente perfino di aiutare Yachi.
Nel frattempo Nishinoya mette Suga con le spalle al muro e lo fa riflettere sui suoi veri sentimenti perché non capisce come mai non si dichiari… cosa nasconde?

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Capitolo 4
*** La bugia utile del libero ***


LA BUGIA UTILE DEL LIBERO

9 Agosto mancano due giorni ai preliminari del torneo primaverile e Sugawara è sveglio dall’alba ma la sua preoccupazione oggi non riguarda la pallavolo. Ieri sera si è fatto coraggio ed ha dato appuntamento a Yoshiko davanti al liceo prima degli allenamenti del mattino.

Quando la ragazza arriva lo trova che fa avanti e indietro all’ingresso. “Buongiorno! Adesso posso sapere perché hai deciso di farmi alzare così presto proprio gli ultimi giorni di vacanza?”
La prende per mano e la porta all’ombra sotto un gruppo di alberi. “Si, hai ragione, so che odi svegliarti a quest’ora ma non potevo aspettare… quando sei arrivata al ritiro a Tokyo ero convinto di aver detto una bugia agli altri, invece poi ho capito di essere stato finalmente sincero soprattutto con me stesso.”
Yoshiko lo fissa confusa: “Ferma tutto e riavvolgi, Koshi! Non riesco a capire niente…”
“Al ritiro girava una voce su noi due e, bhe, io non me la sono sentito di smentirla anzi ne ero contento…” comincia a grattarsi il capo guardandosi i piedi.
“Aspetta, forse ti riferisci al fatto che Nishinoya ha detto a tutti che stiamo insieme? Dai, non è una cosa grave anche perché il tuo comportamento è spesso fraintendibile.”
Lo sguardo di Suga diventa un po’ minaccioso: “Che c’entra Yuu, adesso?”
“Dato che non poteva controllare sia me che Shimizu contemporaneamente, ma era preoccupato per entrambe, mi ha avvicinato e mi ha detto che quando vedevo il suo ciuffo girare potevo stare tranquilla e, quando stavate giocando, non mi dovevo preoccupare perché aveva avvisato tutti che sono impegnata col vicecapitano e al Karasuno i senpai vengono MOLTO rispettati! Perciò, se qualcuno si fosse avvicinato per provarci, poi doveva vedersela con lui e Tanaka.”
“Ah, davvero? E bravo Yuu, questa me la paga.”
“No, prima tu devi una spiegazione a me! Cosa significa che pensavi di aver detto una bugia e, invece, eri sincero?” mette il dito nella piaga in cerca della conferma che spera.
Suga comincia ad arrossire, poi fa un respiro profondo e la guarda negli occhi: “Significa che ho capito che sei speciale, che ti amo e… ti sto chiedendo di essere la mia fidanzata.”
“Certo che sì!” risponde con gli occhi che brillano come mai prima. Koshi si avvicina e appoggia le labbra sulle sue in un dolcissimo primo bacio mentre Yoshiko gli mette le braccia intorno al collo e ricambia il bacio con tutto l’amore che porta nel cuore da mesi e restano lì abbracciati a godersi il momento.
Quando si staccano, Suga si ritrova davanti il suo sguardo curioso e malizioso: “Adesso mi spieghi perché hai aspettato così tanto a chiedermelo?”
“Ehm, avevo paura della differenza d’età tra di noi… insomma sono il tuo senpai perciò cercavo di tenere un po’ di distacco per non farti fretta… però al ritiro mi sono reso conto sei molto più matura e responsabile degli altri primini, hai fatto subito amicizia con le altre manager più grandi ed eri veramente a loro agio sia con loro che con i giocatori. E poi hai retto benissimo il gioco a Yuu recitando la parte della fidanzata che non è appiccicosa e sdolcinata ma sa essere sempre presente al momento giusto.”
“Non stavo affatto recitando… Io voglio essere così e te ne accorgerai col tempo.”
“Pensi che tuo padre vorrà ancora che ti accompagni a casa?” chiede preoccupato.
“Ah ah ah! Non dirmi che hai paura di mio padre! Lo so che sembra iper protettivo ma fa così perché mia sorella, ai tempi del liceo, usciva con dei ragazzi un po’ particolari… diciamo che il migliore è stato uno del terzo anno che sembrava il fratello alto di Nishinoya quindi puoi immaginare gli altri! Ancora non riusciamo a capire come abbia fatto a sposare un ingegnere informatico serio come mio cognato!”
“Questo significa che, se ti faccio accompagnare da uno dei bislacchi, poi mi adoreranno…” riflette Koshi a voce alta.
“Ti prego, non pensarci neanche, se mi vedono con uno di loro potrebbero mandarmi in un altro liceo a Tokyo! Lo sanno già che sei affidabile, attento, hai ottimi voti, vuoi andare all’università e sei il vicecapitano della squadra. Non credo cambieranno idea perché hai due anni in più.” I due si abbracciano continuando a baciarsi e coccolarsi teneramente.
“Nishimoto, vieni ad allenarti stamattina o no?” le urla una ginnasta insieme ad altre atlete.
Yoshiko si stacca immediatamente: “Sono le mie senpai, devo andare!”
Suga le afferra la mano prima che vada via e le bacia il palmo: “Ci vediamo a pranzo?”
“Oggi e domani non dipende da me, purtroppo. Cercherò di passare appena posso però togliti quello sguardo dolcissimo altrimenti mi fai sentire in colpa!” e corre via.

Sugawara sia avvia allo spogliatoio in uno stato di beatitudine ma per le scale viene travolto da Hinata e Kageyama che fanno a gara come ogni mattina a chi arriva prima. I due bislacchi vengono frenati dallo sguardo scuro di Sawamura che li aspetta sulla porta con le chiavi in mano insieme ad Azumane, Tanaka e Nishinoya: “Sempre i soliti voi due, vero? Suga potevi almeno cercare di fermarli!”
L’alzatore entra e poi si ricorda di rispondergli: “Non me ne sono accorto, scusa Daichi, e poi non fanno niente di male.”
Vedendolo troppo strano e assente Nishinoya inizia a fissarlo, gli gira intorno, lo annusa e poi gli si ferma di fronte indicandolo col dito: “Tu hai baciato Yoshiko! Ma sei un grande!” sentenzia con lo sguardo orgoglioso.
“Come fai a dirlo?” chiede titubante Asahi che ha osservato tutta la scena.
“Perché posso sentire il suo profumo un po’ dappertutto perciò si sono abbracciati e anche parecchio e poi continua a leccarsi le labbra che sapranno sicuramente del suo lucidalabbra.”
Tanaka gli si inchina davanti illuminato: “Come sei bravo maestro! Insegnami!”
“Ah ah ah! Tutto istinto e osservazione.” Gli risponde il libero sfoggiando le sue qualità.
Intanto tutti si spostano attorno a Suga e Daichi viene spinto a fare la domanda che tutti aspettano: “Quindi, se Yuu ha ragione, finalmente state insieme?”
“Si, stiamo insieme! Quindi, da oggi, massimo rispetto e giratele al largo TUTTI!” risponde con sorriso che illumina l’intera stanza.
Nishinoya e Tanaka gli saltano subito addosso per festeggiarlo. “Vogliamo sapere ogni dettaglio! Vero che ce lo racconti?”
“SCOR-DA-TE-VE-LO!” li guarda severo, i due si allontanano tristi e tutti iniziano a cambiarsi.

I giocatori hanno finito di pranzare e cercano un po’ di frescura negli angoli della palestra quando Yoshiko fa il suo ingresso e raggiunge velocemente il gruppo del terzo anno. Suga le mette subito un braccio intorno alla vita e la attira al suo fianco.
“Nishimoto ti senti bene?” le chiede Daichi vedendola stranamente guardarsi intorno a disagio.
“Più o meno, è che oggi mi sento un po’ osservata…” poi si volta verso Koshi e dal suo sguardo luccicante capisce tutto “Aspetta, lo sanno già tutti, vero? Per questo mi guardano con quelle facce strane?”
“Ehm, si! Non volevo dirlo subito subito a tutti ma che ne sapevo che Yuu riconosce il tuo profumo a distanza?”
E, quando parli del diavolo, dal lato opposto della palestra si sente urlare: “Nishimoto come sei bella oggi!” Nishinoya e Tanaka si fiondano verso la ragazza ma le basta allungare una mano in segno di “Alt!” perché si fermino di colpo a un metro di distanza.
Yoshiko li fissa un attimo lì immobili perplessa: “Che gli succede?” chiede a Koshi e Daichi ma entrambi fanno cenno di non capire.
“Nishimoto io ti prometto solennemente che ti proteggeremo sempre anche se… non hai scelto me!” la fissa serio con i suoi grandi occhioni lucenti il libero.
“Ecco, io… io ti ringrazio Nishinoya…” risponde imbarazzata.
“Ryu senti con che voce soave mi ha ringraziato… ho ancora un po’ di speranza!” inizia ad illuminarsi sentendosi un dio e con un paio di salti raggiunge Ennoshita e gli altri del secondo anno tutto soddisfatto. Chikara lo fissa serio e lo blocca: “Yuu guarda che Nishimoto è semplicemente gentile e ringrazia sempre tutti, non hai speranze.” Dichiara lapidario.
Il libero si affloscia di colpo e si mette a palleggiare da solo. “Sei crudele, così mi spezzi il cuore…”

Nel frattempo Suga accompagna fuori Yoshiko: “Ma dovevi proprio ringraziarlo così?”
“Dovresti ringraziarlo anche tu invece di fare il geloso, se non fosse per la sua bugia non sarei qui con te e più tardi dobbiamo riprendere da dove siamo stati interrotti stamattina.”
“Va bene, hai ragione, senza di lui avrei aspettato ancora. Ma stasera mi farò perdonare e recupererò con gli interessi.” La guarda dolcemente.
“Suga, stai concentrato oggi mi raccomando! Se scopro che ti distrai per colpa mia torno a casa con Shimizu.”
“Ma sei tremenda! Tranquilla, mi sto allenando meglio del solito perché adesso so che sei solo mia.”
Un ultimo bacio ed ognuno ritorna alla sua palestra.

 
Finalmente Sugawara, dopo mille dubbi e giri di parole, si dichiara per la gioia di Yoshiko e anche di tutta la squadra che non vede l’ora di prenderlo in giro.
Questa coppia sta tirando fuori tutta la parte più dolce di me con le loro incertezze, la gelosia, le coccole…
Teoricamente questa storia dovrebbe finire qui ma non escludo che mi venga qualche altra idea per raccontarvi qualcos’altro più avanti. Intanto grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno letta e recensita finora! 

PS: per chi non mi conosce, nella vita reale, sono una creativa della carta e realizzo oggetti a tema anime giapponesi che potete vedere sui miei social nella descrizione del mio profilo. Vi aspetto!

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