Grey Wolf - L'obbiettivo del lupo

di SterekIsTheWay120
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1; Sono un lupo ***
Capitolo 2: *** 2; Che facciamo con lui? ***
Capitolo 3: *** 3; Giaguaro mannaro ***
Capitolo 4: *** 4; Scomparso ***



Capitolo 1
*** 1; Sono un lupo ***


Liam

Quando mi sveglio, mi sento decisamente strano. Sento il corpo formicolare, come quando dopo essermi rotto qualcosa, si attiva il processo di guarigione, che generalmente mi fa provare formicolio nella parte di corpo in questione. Non mi è mai successo di provare questa sensazione in tutti gli arti contemporaneamente, per di più, ieri sera non ho fatto nulla a parte mettermi a letto, perchè mai dovrebbe attivarsi il processo di guarigione?

Sbadiglio pigramente, per poi aprire lentamente gli occhi. Rimango inorridito alla vista dell'erba davanti a me, dal fatto che poco più in là c'è la strada e dal fatto che mi ritrovo all'interno di una specie di parcheggio non curato e circoscritto da una staccionata malconcia. Come diavolo sono finito qui?

Osservando meglio il paesaggio, capisco che mi trovo a pochi isolati dalla scuola, ma non ricordo minimamente come mai io conosca questo posto, cosa mai ci sarò venuto a fare qui? Non capisco nemmeno perché ora, sia qui. Tuttavia, è giunto il momento di rincasare, non so che ore siano, ma mia madre si sarà preoccupata a non trovarmi a letto e Mason si farà paranoie se salto scuola senza avvisarlo con un messaggio o qualcosa.

Nel momento in cui faccio per alzarmi e andarmene, mi rendo conto che qualcosa non torna. In prospettiva, sto vedendo il paesaggio in maniera diversa, sembra tutto più grande. Come se un campanellino avesse suonato nel mio cervello, mi guardo il corpo e inorridisco, emettendo un gemito strozzato, che risulta un guaito, alla vista di me stesso. Capisco che non è il paesaggio ad essersi ingrandito, ma bensì sono io ad essere rimpicciolito, ma questa cosa non ha senso. Sono un lupo, un fottutissimo lupo. Tutto questo non ha il minimo senso per un semplice particolare: io non sono un lupo evoluto come Derek Hale.

Ma certo, è successa la stessa cosa a Derek, ora che ci penso. Due anni fa, lui era sparito da mesi e prima del suo ritorno, Stiles aveva adottato un cane, che successivamente si era rivelato essere proprio Derek. Ma la sua situazione era del tutto differente, lui aveva trovato la sua anima gemella!

E non ricordo che Hale avesse mai accennato ad un formicolio, come se per trasformarsi gli si fossero spezzate le ossa...

Provo ad andarmene da quel luogo, eppure qualcosa mi ferma, mi trattiene e mi impedisce di uscire da quel parcheggio, anzi, come se fossi posseduto, inizio a camminare verso una macchina, quella che ha tutta l'aria di essere la macchina di Theo, Theo Raeken.

Involontariamente, mi avvicino ed inizio ad emettere quelli che sembrano degli uggiolii, il rumore deve essere davvero insopportabile, perché una testa di capelli marroni, scompigliati come la paglia in una lettiera, fa capolino dall'auto quando la portiera si spalanca e un Theodore Raeken visibilmente incazzato, ringhia in cerca della fonte del suono che lo ha disturbato.

Alla vista del ragazzo, come sottoposto alla maledizione Imperius (che costringe chi ne è colpito a fare ciò che gli ordina chi l'ha scagliata), mi ritrovo a risvoltarmi a terra, mentre sono a pancia per aria, come in cerca di grattini. Ma che diamine!?

La chimera sembra non accorgersi subito di me, eppure quando mi nota, mi guarda accigliandosi. Annusa nella mia direzione e per un attimo, spero davvero che mi riconosca, in maniera che possa aiutarmi a tornare umano. Anche se non mi riconoscerà, mi aspetto che almeno mi accolga, no? Sono pur sempre un animale adorabile attualmente!

Lui sconvolge ogni mia aspettativa, quando dopo un'occhiata durata qualche minuto si mette a sbraitare "sparisci brutto sorcio, mi hai rovinato un magnifico sogno! Sei un lupo, un cane o una pappa molla? Vattene!"

Scioccato e vagamente offeso, riesco ad impormi di sgattaiolare dietro l'auto, dando l'illusione alla chimera che me ne sia andato.

Non riesco a credere alla maniera in cui mi ha trattato! E' scandaloso. Quale razza di orrenda persona si rivolge ad un animale in questo modo? Mi appiattisco fino ad accucciarmi sotto al veicolo, successivamente aspetto. Perché? Non ne ho la più pallida idea, però è come se il mio istinto mi dicesse di rimanere.

Non so quanto tempo passi effettivamente, se pochi minuti o addirittura un'ora, ma dopo quello che a me è sembrato un secolo, finalmente Theo esce dalla sua macchina, mentre si lava i denti. Quando dopo un po', ritiene di aver finito, estrae dalla portiera della macchina una bottiglietta di acqua e si sciacqua la bocca.

Dopo aver sputato l'acqua, si guarda attorno con un'espressione scocciata in volto, dà una generosa annusata all'aria e poi si accuccia a guardare sotto al suo veicolo, dove infine trova me.

«Sul serio? Sei ancora qua?» domanda sbuffando e guardandomi intensamente, come se si aspettasse una qualche risposta da me.

In risposta e del tutto involutamente, mi ritrovo ad abbaiare scodinzolando a colui che mi ha trattato non male, peggio. Vorrei veramente capire cos'è che a colpi, prende il sopravvento su di me, facendomi comportare in questa maniera assurda.

Visibilmente frustrato, si passa una mano sulla faccia, emanando puzza di disperazione da tutti i pori. Come se nulla fosse e non mi avesse mai arrecato alcuna offesa, inizia a fare i classici versi che si fanno ad un cane quando lo si vuole avvicinare.

Vorrei mandarlo a fanculo e rimanere dove sono, tuttavia, mi ritrovo a sgattaiolare esattamente nella sua direzione. Quando sono abbastanza vicino, mi afferra per le spalle e mi tira fuori in maniera definitiva dal mio nascondiglio. Per lo scatto, Theo si ritrova a ribaltarsi sulla schiena e io cado addosso a lui. E la cosa ancora peggiore, è che gli scodinzolo leccandogli il viso.

Vorrei morire. Cadere in una buca e sotterrarmici.

Quando tornerò umano, me lo rinfaccerà, se scoprirà che sotto questa adorabile massa di pelo, ci sono io.

La chimera mi scosta per alzarsi e fa una smorfia schifata, eppure non emana il tipico odore pungente che emanano le persone quando non tollerano o schifano qualcosa. Si alza da terra e recupera degli abiti puliti dalla macchina. Si guarda un momento attorno, per assicurarsi che nessuno lo veda, poi velocemente si sfila maglia e pantaloni. Mannaggia. Sbaglio o ha messo su altri muscoli negli ultimi mesi!? Possibile che io allenandomi costantemente non ottengo questi risultati?

Evidentemente deve aver percepito il mio sguardo addosso, oppure ha semplicemente udito il mio sbuffo, perché nel mentre che si sta infilando i pantaloni, mi guarda corrugando le sopracciglia. Dopo appena un attimo, torna ad ignorarmi, finendo di vestirsi completamente, successivamente si siede sul sedile del passeggero, con la portiera spalancata, mentre si infila le Converse bianche.

«Bene amico peloso, salta su» borbotta quando finalmente ha concluso, indicandomi il posto dove un momento prima era seduto lui.

Senza farmelo ripetere due volte, salto su e lui richiude la portiera. Fa il giro dell'auto e sale, mettendosi al posto di guida e con un gesto rapido gira la chiave, mettendo in moto la vecchia macchina.

Il ragazzo non mi rivolge più alcuna attenzione, mentre guida e batte l'indice sul volante, quasi come un tic. Solo nel momento in cui parcheggia nel parcheggio della Beacon Hills High School, si rivolge di nuovo a me.

«Senti palla di pelo, io ora devo andare a scuola. Tu, se hai famiglia o roba simile smamma, okay? -dice guardandomi severo- altrimenti resta nei paraggi, senza importunare nessuno come hai fatto con me. Quando uscirò, se sarai ancora qui, ti porterò dal veterinario. Lui saprà confermarmi se sei scappato da qualche bella casa o se sei un vagabondo come me» conclude e sembra davvero aspettarsi una risposta, quindi per accontentarlo emetto un abbaio appena accennato.

Lui sembra soddisfatto, quindi scende dal veicolo, fa il giro senza troppa fretta e apre la portiera del passeggero per farmi sloggiare.

Passo quasi tutta la mattinata a bighellonare attorno alla scuola, impietosendo un paio di vecchiette, che mi cedono dei pezzi di pane dalle loro borse della spesa, non è molto, ma almeno ho qualcosa nella pancia. All'ennesimo suono della campanella, deduco che per alcuni le lezioni sono finite, perché noto diverse persone del mio stesso anno, uscire dall'edificio. Deduco che Mason e Corey saranno tra di loro, quindi mi porto più vicino all'entrata per intercettarli.

Una processione di studenti esce dalla scuola, ma non scorgo i miei amici. Solo quando tutti sono usciti, vedo uscire anche Mason e Corey, il primo con un'espressione al quanto preoccupata e l'altro sembra intento a consolare il proprio ragazzo.

Mi avvicino velocemente, piantandomi davanti ai due e abbaiandogli per attirare la loro attenzione su di me. Corey sembra spaventato, mentre Mason si china ad accarezzarmi il capo.

«Ma ciao piccoletto -dice continuando a coccolarmi e giuro che questa è la prima cosa che mi piace, di questa mia forma- da dove vieni?» Domanda senza riflettere sul fatto che non posso rispondergli.

Come posso spiegargli che sono Liam? Che sono proprio io, qui, davanti a lui? Ci rifletto su un attimo, poi agisco, senza pensare al fatto che potrei spaventarli. Lascio le amabili coccole del mio migliore amico, per puntare direttamente al suo zaino, facendoglielo cadere. 

Sotto allo sguardo stupito e vagamente scioccato dei due, mi metto ad armeggiare con la zip dello zaino, una volta aperto, con una zampa mi metto a raschiarne il fondo finchè non riesco a far uscire un quaderno e l'astuccio.

I due mi lasciano fare, capendo che qualcosa non è del tutto normale nel 'cane' che si ritrovano davanti, non appena apro l'astuccio coi denti, col naso e l'aiuto di una zampa, spalanco il quaderno, trovando degli appunti di chimica. Prendo in bocca un pennarello nero e non appena il mio migliore amico capisce le mie intenzioni, piagnucola un 'no' cercando di fermarmi, ma ormai il danno è fatto e i suoi appunti sono irrimediabilmente danneggiati dall'inchiostro nero.

Con grande difficoltà, traccio delle lettere un po' pastrocchiate, formando due semplici parole: "sono Liam."

Corey è ancora più scioccato e senza parole, mentre Mason sfoggia una delle sue migliori facce eccitate.

«Allora non sei stato rapito! Sei un lupo! Un vero lupo! Corey, ma quanto è intensa questa situazione?» esplode euforico l'umano che ho sempre considerato come un fratello. Eppure ora, che sembra gioire della mia disgrazia, ho dei seri ripensamenti a pensarlo tale...

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2; Che facciamo con lui? ***


Liam

Mason continua la sua dimostrazione di euforia, a sapermi vivo e vegeto, per almeno una decina di minuti, dopo avermi confessato, che temeva che la Monroe mi avesse fatto rapire, per attaccare Scott "da vicino". Naturalmente, Corey non ha mancato di ribadirgli che, in base alle ultime indagini svolte dal branco, i cacciatori guidati da quella donna, si trovavano ben lontani da Beacon Hills, mentre io con un sonoro sbuffo ho cercato di fargli capire a mia volta che trovavo esagerata la sua preoccupazione. Tuttavia, tutto ciò non ha minimamente bloccato Mason dallo scoppiare in una dimostrazione di affetto.

Quando finalmente, sembra aver concluso con le sue effusioni sdolcinate, torna ad avere un atteggiamento normale, per quanto la situazione non lo sia minimamente. «Presumo che tu non sappia come tornare umano» dice il ragazzo e non è una domanda, è un'affermazione e un dato di fatto, perché io non ho la minima idea di come mutare. Infatti, per simulare una risposta, gli faccio un cenno con la testa.

«Pensi che dovremmo portarlo da Deaton?» domanda la chimera camaleonte, guardando prima Mason, poi me.

«Penso sia l'unico che possa in qualche maniera aiutarlo, quindi si» gli risponde il suo ragazzo, poi si rivolge a me, facendomi segno di seguirli verso la sua macchina, tuttavia, qualcosa mi tiene ancorato dove sono.

Provo ad alzare le zampe da terra, spostarmi e seguire i miei amici, ma sono bloccato sul posto, quasi come pietrificato. Pensandoci bene, stamattina è successo qualcosa di simile, volevo andarmene dal parcheggio e invece sono andato dritto da Theo. Forse è questo il problema? Devo rimanere vicino alla chimera? Non so a capire quale sia effettivamente il problema, ciò che so, è che sono rimasto ancorato in questo punto, nonostante i richiami e le incitazioni dei miei amici, finché Theodore Raeken non è finalmente uscito dalla scuola.

Infatti, quando lui esce dall'edificio, solo allora riesco a muovermi e mi incammino proprio verso di lui, mentre Mason e Corey mi seguono a ruota, nonostante la confusione che li pervade.

Probabilmente sentendo il mio odore, il ragazzo si ferma ad aspettare che mi avvicini, scrutando perplesso i miei amici che mi seguono, ma naturalmente, lui non può capire.

«Uhm, ciao Theo» farfuglia Corey «tutto bene?»

«Sono tutto intero, presumo di sì» risponde, facendo successivamente un cenno di saluto a Mason, prima di chinarsi ad accarezzarmi la testa «deduco che questa palla di pelo vi abbia infastiditi.»

«Palla di pelo?» domanda Hewytt «lui è Li...» non riesce a concludere la frase, perché inavvertitamente scatto verso di lui, ringhiandogli contro e intimidendolo, mostrando le mie zanne.

«Suvvia coso» borbotta infastidito Theo prendendomi per il coppino, per tirarmi via dal mio migliore amico, chiaramente scioccato dalla mia azione.

«Diciamo che fin'ora è stato molto carino con noi, evidentemente l'ho spaventato» mi giustifica il ragazzo che ho appena aggredito, mentre il suo ragazzo lo aiuta a rialzarsi.

Raeken non sembra particolarmente convinto, sopratutto perché il mio migliore amico puzza di imbarazzo ed ha il battito cardiaco particolarmente accelerato, tipico di chi sta mentendo... tuttavia, Theo sembra sorvolare su queste stranezze.

«Bene ragazzi, scusate ma devo proprio andare, devo portare il signorino da Deaton» spiega la chimera, cominciando ad allontanarsi dalla coppia.

Per quanta forza ci metto, non riesco a bloccarmi e finisco col seguire Theo. Mason ci blocca, chiedendo di poter venire con noi, perché 'potrei avergli mangiato le chiavi di casa', mentre rovistavo nel suo zaino. Corey appoggia maldestramente la folle e palese menzogna del proprio ragazzo.

Dopo una breve discussione ed un viaggetto in auto, ci troviamo finalmente nello studio di Deaton. L'uomo mi studia attentamente, non rilevando anomalie nel cane che ha davanti, chiaramente non riconoscendomi.

«Ehm Theo, credo che Mason debba dirti una cosa» dice Corey, accorgendosi che il veterinario sembra aver concluso la sua visita, senza rendersi conto della verità «credo sia meglio che voi due usciate dalla clinica per discutere di quella cosa, giusto caro?» chiede rivolvendosi al proprio ragazzo, lanciandogli un'occhiata d'intesa. Mason, seppur con un po' di disappunto conferma e in un attimo lui e la chimera lasciano la stanza.

«Deaton questo è Liam» esclama senza filtri il ragazzo.

Il veterinario spalanca la bocca, per poi passare lo sguardo incredulo su di me, studiandomi attentamente, sul serio sta volta.

«Non può essere» risponde «è rarissimo che succeda una cosa simile. Insomma, Liam non è evoluto come Derek!»

L'uomo inizia a camminare avanti e indietro nella piccola stanza, mentre con una mano tiene il mento e farfuglia frasi che nemmeno il mio udito sviluppato, riesce a captare chiaramente. Il breve momento di sorpresa è letteralmente stato sconvolto da una miriade di ipotesi e pensieri sconnessi, a cui nemmeno lui è in grado di dare un senso, a quanto pare.

Dopo qualche minuto, sembra avere la situazione un po' più chiara e si ferma, rivolgendosi a me e a Corey: «credo ci sia un solo motivo per cui, in un licantropo non evoluto, il proprio lupo prenda il comando» esclama in tono grave.

«Io credo che tu abbia inconsapevolmente trovato colei o colui, che il tuo lupo ritiene degno di diventare il tuo compagno» spiega.

Cosa? Io avrei trovato il mio compagno? Se è così, perché non l'ho capito? Derek sapeva di Stiles, già da prima di evolversi, seppur senza esserne certo. Per lo meno, da quel poco che è stato disposto a dirci, lui ha percepito il legame.

«Compagno?! Che diavolo sarebbe?» domanda confuso Corey, che non ha mai saputo la vera storia di Derek e Stiles, avendoli conosciuti solo dopo e poco.

«Vedi Corey, i lupi sono animali monogami di natura, ciò vuol dire che nella vita hanno un solo partner. Nel caso dei licantropi, non è quasi mai così, tuttavia, ci sono le eccezioni» comincia Deaton, raccontando successivamente di come sia difficile, per un lupo mannaro trovare il proprio compagno per la vita.

«Per quanto pazzesco, ritengo che Liam abbia trovato la propria anima gemella. Probabilmente, è da diverso tempo che il lupo ha stabilito il o la prescelta e altrettanto probabilmente» dice guardandomi negli occhi «hai infastidito il lupo in qualche maniera, con un atteggiamento, un gesto o delle parole non opportune.»

«E come facciamo a far tornare Liam normale?» domanda la chimera camaleonte, perplessa per tutte le informazioni appena ricevute.

«Non c'è un modo, in questi casi sta tutto all'istinto del lupo. Se Liam è così, c'è un motivo che solo il suo lupo conosce e finché non avrà raggiunto il suo obiettivo, lui rimarrà mutato» Corey non sembra ancora del tutto convinto «ma toglimi una curiosità, perché tu e Mason avete voluto allontanarela Theo?» domanda incerto il veterinario.

«Liam ha aggredito Mason quando lui ha cercato di dire a Theo la verità» spiega il giovane.

Deaton ha la faccia di chi ha appena capito qualcosa di rilevante, tuttavia, quando parla mi lascia di stucco: «credo che la cosa migliore sia lasciarlo con lui allora. Fin tanto che Liam non avrà capito cosa disturba il suo lupo.»

.

«Il giovanotto qui è un vagabondo a quanto pare, non ha una famiglia ad attenderlo» esordisce Deaton, accarezzandomi delicatamente il capo. E non posso negare di non amare queste attenzioni. 

«Quindi che facciamo con lui?» domanda Corey, lanciando un'occhiata a Mase e facendo il finto tonto. 

Theo mi guarda, con uno sguardo indecifrabile, mentre Deaton risponde: «purtroppo non conosco nessuno che possa prenderlo con sè e qui in clinica ho tutto pieno. L'unica destinazione per questo povero animale è il canile temo.»

Mason fa un'espressione triste e quel punto parla Theo: «oh andiamo, a questo punto lo prendo io. Meglio in una macchina per strada che in un canile» conclude con uno sbuffo.

Deaton a quel punto reprime un sorrisetto compiaciuto «ne sei sicuro? Indubbiamente è un'opzione ottimale per lui. Tu però te la senti di prenderti cura di lui e di averlo a torno?»

«Non vedo come possa peggiorarmi la vita, no? Al limite ci guadagno, appunto, una compagnia costante che potrebbe diventare snervante, ma credo di essere pronto a correre il rischio.»

«Allora è fatta!» esclama il mio migliore amico sbattendo le mani felice «Il piccolo Cross è accasato.»

Cross? Che diamine gli è venuto in mente? Lo guardo dubbioso, mentre lui mi rivolge un'occhiolino. «Cross? Mi piace, anche se palla di pelo sarebbe stato più azzeccato» dice la chimera che mi terrà finchè non riuscirò a tornare umano. 

A quel punto, Theo mi fa scendere dal tavolino su cui sono stato appollaiato tutto il tempo, saluta tutti e mi rischiama affinchè lo segua all'uscita della clinica. E' proprio in quel momento che il cellulare di Deaton squilla.

«Deaton credo proprio che tu debba vedere quello che abbiamo appena trovato. Non siamo sicuri della specie, ma questo ragazzo è indubbiamente non umano e morto... Lo sceriffo Stilinski vorrebbe che ci raggiungessi quanto prima sul posto» conclude la voce appena udibile di Parrish.

Theo si blocca e si volta a fissare il dottore che si sta muovendo a scriversi la posizione della scena del crimine, anche Corey sta fissando l'uomo, mentre Mason che non ha sentito la conversazione si sta domandando come mai tutti nella stanza si siano zittiti in un clima di gelida attesa.

«Forse dovremmo venire con te» esordisce Theo, non appena il veterinario conclude la chiamata.
 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3; Giaguaro mannaro ***


Liam

«Beh, Scott non è in città, nemmeno "gli adulti" del branco, rimaniamo solo noi... e Liam» fa una breve pausa, aggrottando le sopracciglia, probabilmente notando la mia palese assenza «se c'è la remota possibilità che si stia per abbattere l'ennesima sciagura sulla città, forse dovremmo vedere da subito la situazione, no?»

«Forse hai ragione, dovreste contattare Liam anche» concorda il veterinario. Presumo voglia che Theo abbia la conferma della mia 'sparizione', ma perché? 

Mezz'ora dopo incontravano finalmente lo sceriffo e il suo vice sulla scena del crimine.

«Buongiorno sceriffo» salutò Deaton stringendogli la mano.

«Vorrei tanto lo fosse» disse, contraccambiando il saluto.

«Una coppia di escursioni ha trovato il corpo circa due ore fa, in un'ora circa siamo riusciti ad arrivare sul posto, dopo il primo sopralluogo abbiamo deciso di chiamarti. Considerando la portata del caso vorrei anche chiederti se conosci un coroner che possa non riportare determinati dettagli... noi ci siamo impegnati affinché nessuno di indiscreto vedesse e ci siamo già occupati degli escursionisti» spiega lo sceriffo, grattandosi il capo imbarazzato. 

Il druido lo tranquillizza, dicendo che gli avrebbe fatto avere un suo contatto, poi finalmente ci fa scortare verso la vittima. La puzza di paura, dolore e morte mi brucia il naso all'istante mentre ci avviciniamo.

Resto colpito nel vedere il povero ragazzo steso a terra con gli occhi sbarrati e le zanne e gli artigli sguainati. Ha l'addome nudo fasciato di sole bende sporche di sangue e il dettaglio più preoccupante è la spirale, incisa a livello del cuore.

Deaton scruta il cadavere, poi finalmente parla, mentre con dei guanti studia il corpo inerme: «è un'adolescente, ma questo si vede. Dalle zanne oserei dire si tratti di un giaguaro mannaro, non so dire con certezza la causa della morte, dovrei visitarlo meglio in un ambiente più consono. Posso solo dire che quella spirale non preannuncia nulla di buono.»

«E' lo stesso simbolo che trovammo su quel cervo, anni fa... cos'è che simboleggiava?» 

«Vendetta» sospira il dottore, chiaramente preoccupato. Evidentemente sperava fosse una semplice morte senza conseguenze, ma la spirale cambiava tutto.

Qualche ora dopo, mentre sonnecchio su un tavolo nella clinica veterinaria, un odore pungente attira la mia attenzione. Un odore che conosco fin troppo bene, ma non riesco a credere sia vero.

Avendo fatto il tragitto sul furgone di Deaton, tornammo alla clinica con lui.

«Theo se ti fa piacere terrei qui in clinica Cross, solo per stanotte. In modo da fargli i vaccini obbligatori, magari anche ad installargli il micro chip se sei sicuro di volerlo tenere» disse il dottore. Theo era un po' dubbioso, ma alla fine accettò, lasciandomi alla clinica.

Appena tutti se n'erano andati Deaton mi aveva avvisato che aspettavamo qualcuno, ma non credevo lui! Appena la porta si apre rivelando il mio alpha gli salto addosso scodinzolando e leccandolo in viso.

Scott ride e mi accarezza la testa, ma si fa serio nel momento in cui capta il mio odore «Liam?» Si mette a sedere e mi studia continuando ad accarezzarmi.

«Vedo che vi siete già incontrati» esordisce il veterinario entrando nella stanza.

«Questo è Liam? Ma com'è possibile?» domanda e a quel punto l'uomo gli spiega tutto quello che il pomeriggio aveva spiegato a Corey.

«Come mai l'ho riconosciuto però? Quando era successa la stessa cosa a Derek non avevo sentito nulla nel suo odore, dipende dal fatto che Liam non ha lo stesso livello di trasformazione, normalmente?»

«Oh no, Scott. E' una questione di legame Alpha e Beta. Ti ricordo che al tempo Derek era stato riconosciuto solo da Erica e Isaac, nonostante Derek non sia più un alpha ha comunque con loro un legame molto forte, dettato dal morso e dalla loro precedente gerarchia. Per questo tu ora senti Liam.» spiega «ma non ti ho fatto venire fin qui per questo...»

Un po' mi offendo. Capisco magari di non avere la precedenza su possibili minacce verso Beacon Hills, ma nemmeno venire accantonati cosi! Chissà, magari Scott ruggendo potrebbe sottomettere il mio lupo e obbligarlo a ritrasformarmi. Sbuffo sonoramente, ma i due non mi degnano di uno sguardo.

«...c'è stato un omicidio, appena fuori dal bosco ed è ricomparso un simbolo che annuncia solo guai»

«Il corpo è già all'obitorio?» domanda Scott. Deaton annuisce. «Vado a dare un'occhiata, porto con me Liam.»

Gli scodinzolo, come a ringraziarlo di essersi ricordato della mia presenza e a quel punto usciamo insieme dalla clinica. Attraversiamo le strade deserte di Beacon Hills con la Jeep che Stiles ha affidato all'alpha e arriviamo in poco tempo all'ospedale. Sono davvero felice di scendere dal mezzo, perché l'odore di lussuria che vi ho scorto dall'interno non mi ha per nulla fatto impazzire e non avevo mancato modo di farlo notare all'altro lupo sbuffando. Evidentemente cogliendo a cosa mi riferivo era arrossito ed aveva continuato a guidare.

Entrando nella reception, per fortuna nessuno disse nulla riguardo la mia presenza canina. Ci fermiamo al centralino, davanti ad una Melissa intenta a controllare qualcosa al computer che però appena ci vede lascia uscire un piccolo gridolino, prima di alzarsi per andare ad abbracciare il figlio.

«Oh tesoro! Non mi avevi avvisata che saresti tornato» staccandosi dall'abbraccio mi nota e cambia repentinamente espressione «ti prego Scott dimmi che questo è solo un cane. Che hai deciso di adottare un adorabile cucciolone che solo per caso ricorda un lupo e oh... che idiota sei venuto qui per il ragazzo vero? Non per salutare e portare la cena a tua madre.»

Scott fece un sorriso imbarazzato scusandosi «ecco si, Deaton mi ha chiamato per il ragazzo morto e lui... ecco be, lui è Liam.»

Melissa guarda sbarrando gli occhi prima il figlio e poi me. Scodinzolo un po' e avvicino il muso alla sua mano, come a dirle 'sono io, ma sto benone al momento, non sono ancora andato in panico'

Nel volto della donna vedo apparire una montagna di domande, ma dopo aver preso un respiro profondo sembra decidere che non ne vuole sapere nulla, poiché anziché parlare ci fa segno di seguirla nel corridoio. Dopo aver evitato alcune infermiere e aver sbagliato per un soffio il mio patrigno, e wow, non pensavo lo avrei mai detto, ma visto come stanno andando le cose sono davvero preoccupato del fatto che se non riuscirò a capire cosa vuole da me il lupo, non tornerò mai umano, non tornerò mai dai miei genitori... 

Per ora Mason gli ha detto che sarei stato via un po' di giorni per andare a trovare i miei amici al college. E sembrano essersela bevuta, o forse preferiscono credere alla palese bugia, piuttosto di preoccuparsi per cosa potrei essere in giro a fare...

Arriviamo finalmente alla camera che funge da obitorio ed entriamo. Melissa si avvicina ad uno dei tanti sportelli e lo tira, rivelando il corpo a Scott, io dalla mia posizione ahimè non riesco a vederlo.

«Alan ha detto che si tratta di un giaguaro mannaro, la causa del decesso è la ferita sul petto...» la donna toglie le bende per mostrare la ferita nel suo intero, cerco di allungarmi per vedere meglio ma nulla da fare, per fortuna Scott se ne accorge e prende una sedia dall'angolo della stanza.

Guardo grato il lupo, per poi salire sulla sedia e osservare l'enorme buco presente sull'addome del ragazzo. «...vedi? qualcuno lo ha aperto, questo povero ragazzo è stato maneggiato da qualcuno con la grazia di un macellaio. Tuttavia c'è tutto, non hanno asportato alcun organo. Credo che lo abbiano semplicemente aperto, fatto quel che volevano e lasciato lì... Data la portata della ferita credo che neppure la guarigione soprannaturale abbia potuto fare nulla e di conseguenza è stato il banchetto dei batteri.»

«Ma è parzialmente trasformato» fa notare Scott.

«Lo so bene Scott. Penso abbia fatto un tentativo disperato di scacciare il suo aggressore e magari l'eccessivo consumo di energia sommato alla ferita gli sia stato fatale.»

«La spirale poi...» dice spostando l'attenzione su di essa «non è opera di artigli, ma di qualche strumento, sai se è stata incisa pre o post mortem?»

Melissa prende la cartella del cadavere e controlla «post mortem, ma non credo che come dettaglio possa essere poi così rilevante.»

Scott annuisce continuando a studiare il giaguaro «ha dei segni sui polsi, lo devono aver legato con qualche corda intrisa di strozzalupo, di conseguenza era debole... ne aveva anche in circolo per caso? Magari anche il veleno ha contribuito alla sua fine.»

«In effetti, ne abbiamo trovata una piccola percentuale nel sangue, ma ho già consultato sia Alan, sia Chris, entrambi concordano non sia sufficiente per uccidere direttamente un mannaro, ma solo a stordirlo. Direi che è tutto, non c'è altro da aggiungere» dice Melissa.

«Va bene, grazie mamma» i due si  salutano e a quel punto lasciamo l'ospedale per tornare alla clinica.

«Non so chi sia la prescelta dal tuo lupo, ma spero che lo capirai presto» dice guardandomi «ne hai passate tantissime da quando ti ho morso e ti meriti il meglio» a quel punto non aggiunge altro, scende dalla Jeep e aspetta che io lo segua.

Lo spero anch'io Scott... 

Quando entriamo troviamo Deaton ad aspettarci: «allora che ne dici?»

«Spero solo si tratti di un caso isolato e che non abbia nulla a che fare con Monroe» risponde semplicemente l'alpha. 



/Spero la storia vi piaccia, i capitoli li trovate sempre in anteprima su wattpad sul mio profilo: @ aloneinthedark120. Man mano li sposto pure di qui

 

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Capitolo 4
*** 4; Scomparso ***


Theo

Arrivato nello spiazzo che solitamente uso come "casa", parcheggio l'auto e spengo il motore. E' stata una giornata particolarmente lunga, come non succedeva da un po' di tempo, circa dal periodo dell'anuk ite... Prima quel fastidioso impiastro che si è messo a stalkerarmi, poi quel giaguaro morto.

Di certo non mi ero mai sognato con la vita che conduco di adottare un animale, l'idea era proprio quella di rifiutare di tenerlo con me, ma ho percepito qualcosa in quella palla di pelo. Per quanto non mi piaccia, in lui c'è qualcosa e sento che tenerlo vicino sia la cosa giusta da fare. 

Il giaguaro mannaro morto invece è stata un po' una sorpresa, da dopo la battaglia condotta da Gerard contro tutti noi, molti degli esseri soprannaturali avevano cominciato ad avere un profilo ancor più basso, per la paura di non essere accettati, nonostante diverse persone in città ormai sapessero. I giaguari, almeno in questo lato della California, sono davvero pochi e prediligono le zone dal mexico in giù, quindi è curioso come qualcuno sia riuscito a stanarne uno e ad ucciderlo senza lasciare molte tracce.

Dovrei decisamente dormire. Tutta la mole di informazioni raccolte oggi mi vortica per la testa, ho davvero la neccessità di sconnettere il cervello per un po' di ore, ma prima dovrei decisamente informarne quell'idiota di un beta. E' strano che oggi non si trovasse con i suoi migliori amici, in effetti con la scusa degli esami è da un po' che non ci vediamo, ma di solito dove c'è Mason, c'è anche lui.

Non essendo stato presente oggi, non ho idea se ne sia stato messo al corrente. Prima di dirirgerci sulla scena del crimine gli avevo mandato un messaggio, un semplice "chiamami", ma non lo ha visualizzato. Compongo il suo numero e resto in attesa, finchè la segreteria non scatta. A quel punto aspetto un po', per poi ritentare a telefonargli un altro paio di volte, senza successo. 

Scocciato gli lascio un messaggio in segreteria: "devo parlarti, ti sarei veramente grato se mi richiamassi, una volta finito di fare quello che evidentemente è così importante da impedirti di rispondere ad una telefonata o ad uno stupidissimo messaggio."

Scendo dall'auto e recupero una coperta dal bagagliaio, per poi adagiarmi sui sedili posteriori della macchina e finalmente chiudere gli occhi per bearmi un po' di sonno.

Qualcuno bussa al finestrino e sto già per sbraitare contro chiunque sia di andarsene, tuttavia alzando la testa, il mio sguardo incontra un paio di occhi azzurri che conosco fin troppo bene. Fisso il mio sguardo nel suo, mentre in maniera calma e controllata esco dalla mia vettura, posizionandomi dinanzi a lui.

Mi guarda e sorride, mi ci vuole tutto il mio autocontrollo per trattenermi dal prenderlo a calci per avermi ignorato. dico sbuffando.

Liam si limita a continuare a sorridere come un ebete, prima di avvicinarsi pericolosamente a me. Faccio qualche passo indietro, ma mi ritrovo 'intrappolato' tra la mia auto e lui che continua ad avanzare. Appoggia le mani sulla portiera, intrappolandomi definitivamente e resto impietrito dalla situazione.

domando, sforzandomi di sembrare irritato, ma si sente lontano un miglio che la mia voce risulta quasi stridula per il nervosismo che comincia ad attanagliarmi. Il lupo continua ad ignorarmi, avvicinando il viso al mio collo, annusandolo e cominciando a tracciare una scia di baci caldi e umidi, passando dalla mandibola fino ad arrivare alla guancia. Si stacca appena per guardarmi e per poi puntare alle mie labbra.

Resto semplicemente immobile, fissandolo in attesa, con i nervi a fior di pelle. Ormai le nostre labbra sono le une ad un soffio dalle altre e stanno per sfiorarsi.

Il rumore di un'auto con un motore evidentemente danneggiato mi risveglia di sopprassalto. E' stato tutto uno stupido sogno, anche se era talmente vivido che pensavo si trattasse della realtà. Di rado mi capita di sognare, per lo più quando non riesco a dormire semplicemente, mi ritrovo ad avere degli incubi, tuttavia, le poche volte in cui mi capita di sognare qualcosa, Liam ne fa sempre parte. 

Non era mai successo che in un sogno ci toccassimo ed anche la situazione non era mai sembrata veramente reale, di solito ci limitavamo a litigare, pure nella realtà dei sogni era in grado di farmi perdere le staffe, o semplicemente a conversare. Non era mai successo quello che era successo la notte passata...

Ancora leggermente scosso dalla realtà appena sognata, mi passo una mano sul viso nel tentativo di svegliarmi per bene per poi alzarmi definitivamente e prepararmi per andare a scuola. 

Dovrei andare a prendere Cross da Deaton, ma andandolo a prendere subito avrei solo due alternative, primo lasciarlo rinchiuso in auto per ore e ore, fino alla fine di scuola, o secondo, dovrei lasciarlo libero di girovagare per strada fuori dal liceo, col rischio che combini o gli succeda qualcosa. Decido che è decisamente meglio lasciarlo alla clinica un po' di più, per poi avviarmi verso la Beacon Hills High School.

Arrivato cerco Liam, senza successo, così rinuncio dirigendomi a lezione. Lo cerco di nuovo in pausa pranzo, nuovamente senza progressi, incontro però Mason.

«Mason hai sentito Liam? E' da ieri che cerco di contattarlo per riferirgli del giaguaro. Non  risponde nè ai messaggi, nè alle chiamate.»

L'umano mi guarda come se non sapesse cosa dire: «non l'ho più sentito dall'altro giorno, in effetti è quasi come scomparso.»

Il suo battito cardiaco accelera un po', tuttavia so che ha un compito piuttosto importante dopo, quindi presumo sia semplicemente agitazione di routine dettata dal test scolastico e non una menzogna, soprattutto perché non avrebbe motivo di mentirmi se fosse successo qualcosa al beta.

Finita scuola, prima di dirigermi alla clinica veterinaria, passo a casa Dunbar. Sembra essere tutto normale e quieto dall'esterno, decido quindi di bussare per chiedere notizie ed è proprio la madre di Liam ad aprirmi la porta.

«Buongiorno signora, sono Theo un amico di suo figlio, è in casa?»

«Oh piacere caro, Liam non te l'ha detto? E' andato a trovare i suoi amici al college.»

I suoi amici al college? Ne dubito, avrebbe avvisato Mason altrimenti e magari sarebbero partiti insieme «cavolo, lo avevo dimenticato! Sono passato perchè gli avevo prestato un libro di scuola ed ora ne avrei bisogno per studiare per un test...»

«Non ti preoccupare, vieni pure con me» dice invitandomi e scortandomi al piano superiore, dritto in quella che dev'essere la stanza di Liam a giudicare da com'è impregnata del suo odore e per i poster affissi alle pareti, «Liam tiene tutti i suoi libri su quello scaffale, se non ti dispiace devo scendere a controllare il sugo, tu fa pure come fosse casa tua!»

La donna lascia la stanza e a quel punto comincio a guardarmi attorno, il letto è disfatto, la scrivania in disordine, con il libro di biologia aperto casualmente sul capitolo richiesto per il test di oggi, vari fogli accartocciati e cartacce di cibo buttate nell'angolo, vicino ad una foto che ritrae lui e Hayden abbracciati. Ignoro il familiare senso di fastidio e proseguo l'ispezione, finchè non mi imbatto in niente meno che il suo cellulare. Quale adolescente partirebbe senza di esso? 

Mi sembra evidente che Liam non è partito. Illumino gli occhi da coyote, per captare eventuali indizi che ad occhio umano mi sfuggirebbero, ma non trovo nulla. Tutto sembra normale, eppure non lo è, perchè il piccolo beta non si fa sentire da giorni... 

E se fosse incappato in quel pazzo che ha ammazzato il giaguaro mannaro? 

Frustrato e preoccupato lascio la casa, salutando la donna che mi ha accolto calorosamente e mi dirigo alla clinica, dove trovo Cross in fremente attesa del sottoscritto.

Lo accarezzo e lui scodinzola in risposta, leccandomi la mano libera. «Ti sono mancato eh?» domando e in risposta emette degli strani versi, continuando a sprizzare gioia da tutti i pori.

Quando usciti dalla clinica stiamo per salire in macchina, il mio telefono squilla, «ciao Theo, è fatta, tutto a posto, puoi venire.»

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