Scatti di vita quotidiana di Bombay (/viewuser.php?uid=156)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pulcini [Sakusa/Miya Atsumu] ***
Capitolo 2: *** Uovo di Pasqua [Ushiijma/Tendo] ***
Capitolo 3: *** Panni stesi [Bokuto/Akaashi] ***
Capitolo 4: *** Ascensore [Oikawa/Kageyama] ***
Capitolo 5: *** Confusione [Suna/Miya Osamu] ***
Capitolo 6: *** Quiete [Oikawa/Ushijima] ***
Capitolo 7: *** Torta [Oikawa/Iwaizumi] ***
Capitolo 1 *** Pulcini [Sakusa/Miya Atsumu] ***
Challenge: “Dashing through the
prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt:
“È un pulcino!”
“Lo
vedo, ma perché è qui?”
“Non
hai detto che ti sarebbe piaciuto un animale domestico?”
“Intendevo
un cane o un gatto” di darlene
Genere: romantico, comico
Tipo: flash-fic
Raccolta: Scatti di vita quotidiana
Personaggi: Kiyoomi Sakusa, Atsumu Miya
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: slice of life
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Pulcini
Doveva capirlo dalla faccia di Atsumu che era
qualcosa di strano e inaspettato.
Dopo anni che stavano insieme non dovrebbe
più sorprendersi delle idee geniali del suo compagno.
Su una cosa però doveva dargli atto riusciva
sempre a stupirlo in un modo e nell’altro, con trovate una più folle dell’altra.
Come quella, mentre gli porgeva una scatola e
gongolava letteralmente nell’attesa che Kiyoomi l’aprisse.
“Che cos’è?” domandò dubbioso vedendo che la
scatola era forata.
“Aprila” rispose tutto felice.
Con un sospiro Sakusa l’aprì e rimase
alquanto interdetto tanto che Miya esclamò: “È un pulcino!”
“Lo vedo, ma perché è qui?”
“Non hai detto che ti sarebbe piaciuto un
animale domestico?”
“Intendevo un cane o un gatto” rispose
scuotendo il capo.
“Non lo trovi adorabile?”
“Tra due giorni sarà brutto e spelacchiato”
gli fece notare.
Atsumu lo guardò non ci aveva proprio pensato,
sospirò pesantemente mettendo un broncio adorabile, tirando la scatola verso di
sé.
“Lo riporto al negozio” asserì mesto, ma Omi
tirò nuovamente la scatola verso di sé prendendo il pulcino in mano sfregandolo
contro la guancia, Miya lo guardava estasiato.
Gli occhi scuri di Sakusa si fecero sottili e
il suo sorriso tagliente. “Quando sarà abbastanza grande possiamo fare un bel
brodo” disse secco.
Rimasero in silenzio per un istante e poi
scoppiarono a ridere.
Miya sorprendeva sempre Sakusa, ma anche Kiyoomi
sorprendeva sempre Atsumu!
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Capitolo 2 *** Uovo di Pasqua [Ushiijma/Tendo] ***
Challenge: “Dashing through the
prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt: l’esperto di dolci di Musa07
Genere: romantico
Tipo: flash-fic
Raccolta: Scatti di vita quotidiana
Personaggi: Wakatoshi Ushijima, Satori
Tendo
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: fluff,
slice of life
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di
lucro.
Uovo di Pasqua
Parigi, 9 aprile 2023
“Hai fatto un uovo?” domandò Satori, sedendosi
sullo sgabello, osservando la creazione sghemba che gli proponeva Wakatoshi.
“Sì” rispose l’atleta senza scomporsi.
“Di cioccolato” aggiunse sempre più dubbioso.
“Sì” ripeté, perché confermare l’ovvio?
Tendo era davvero confuso: era appena
rincasato a notte fonda, da una giornata dove lui e i suoi collaboratori avevano
fatto uova di Pasqua come con ci fosse un domani e il suo ragazzo gli propinava
il suddetto uovo, che non aveva un bell’aspetto, ma che poteva pretendere, lì l’esperto
di dolci era lui, non Ushijima che giocava a pallavolo per vivere.
Tendo ignorò volutamente il piano di lavoro
sporco e incasinato, doveva insegnare le basi al compagno di come si lavorava
il cioccolato.
“È per te” disse spingendolo in avanti.
“Toshi, non ti offendere, ma ho la nausea a
pensare alle uova di cioccolato in questo momento”
“Non lo devi mangiare, lo devi aprire”
“Pasqua è domani”
“In realtà è Pasqua da tre minuti” commentò
occhieggiando l’ora sul microonde, con la sua solita flemma.
Satori sospirò e prese l’uovo tra le dita dandogli
un colpo sul bancone bianco, ovviamente non si ruppe a metà, ma a Tendo non
importava. Era rimasto senza fiato nel vedere cosa conteneva quella creazione
di cioccolato che assomigliava poco ad un uovo, ma non aveva importanza.
Staccò i pezzi di cioccolato attaccati al
metallo prezioso, sporcandosi le dita rivelando il cerchio d’oro… un anello…
una fede…
Spostò gli occhi in quelli di Wakatoshi che
stava sorridendo e l’unica cosa che Tendo riuscì a dire succhiandosi le dita
dal cioccolato fu “Sì!”
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Capitolo 3 *** Panni stesi [Bokuto/Akaashi] ***
Challenge: “Dashing through the
prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt: Biancheria
stesa fuori mentre diluvia di Musa07
Genere: romantico
Tipo: flash-fic
Raccolta: Scatti di vita quotidiana
Personaggi: Keiji Akaashi, Kotaro Bokuto
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: lime
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di
lucro.
Panni stesi
Non riusciva a sollevarsi da quelle labbra
calde e dolci, era inutile, nonostante avessero appena finito di fare l’amore
per lui era quasi impossibile staccarsi dall’altro.
Bokuto si allontanò da quella bocca giusto per
andare a tracciare scie umide sulla sua pelle salata.
Keiji sospirò piano mordendosi le labbra.
“Kou” lo chiamò posandogli le mani sul capo.
“Mh?”
“Cos’è questo rumore?” chiese tendendo l’orecchio.
“Ha iniziato a piovere” rispose noncurante,
riprendendo a baciarlo, lentamente facendolo sospirare ancora, scendendo sempre
più in basso.
“Aspetta” lo bloccò ancora anche se non era
semplice fermarlo.
“Che c’è?” sbuffò infastidito.
“Non possiamo lasciare la biancheria stesa
fuori mentre diluvia” spiegò scivolando da sotto il corpo caldo del compagno.
Bokuto si girò su un fianco, sostenendosi la testa
con una mano, mentre Keiji, nudo come mamma lo aveva fatto, usciva sul
terrazzino a recuperare la biancheria appesa fuori.
“Mi dai una mano o resti lì a guardare?”
L’altro uomo si stava già alzando per aiutarlo,
sghignazzando.
“Mi piaceva lo spettacolo, come sta piacendo
alla vicina!”
Uscì a sua volta, nelle stesse condizioni di
Akaashi, ad aiutare agitando la mano in segno di saluto!
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Capitolo 4 *** Ascensore [Oikawa/Kageyama] ***
Challenge: “Dashing through the
prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt: “Ti
voglio bene” “Non mi basta” di Trachemys LeggereQueer
Genere: romantico
Tipo: flash-fic
Raccolta: Scatti di vita quotidiana
Personaggi: Tooru Oikawa, Tobio Kageyama
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: slice of
life, angst
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di
lucro.
Ascensore
Il destino voleva che l’ascensore dell’hotel
dove alloggiavano si fermasse proprio in quel momento con l’unica persona con
cui Kageyama non voleva avere un confronto.
Erano anni che non si vedevano, che non si
parlavano, che si osservavano attraverso una rete.
“Ci vorrà almeno mezz’ora perché arrivi il tecnico”
Tobio si riscosse prepotentemente dai suoi
pensieri alzando gli occhi in quelli dell’altro alzatore, che gli sorrise con quel
suo modo seducente ed affascinante.
“Il gatto ti ha mangiato la lingua?” gli
chiese tagliente avvicinandosi a pochi centimetri dal suo viso, si divertiva a
stuzzicarlo era tremendamente facile metterlo in imbarazzo e Oikawa gongolava
nel farlo, ma non aveva fatto i conti che Tobio non era più un ragazzino, ma
era cresciuto e aveva avuto le sue esperienze, infatti il giovane uomo dai capelli
neri colmò la distanza che li divideva.
Dapprima fu solo uno sfiorarsi di labbra, ma
Kageyama si fece più ardito e mosse la lingua fino a quando l’altro non schiuse
la bocca, approfondendo il bacio.
Quando si sollevarono avevano entrambi il fiato
corto.
“Che cosa provi per me, Tooru?”
Quegli occhi castani si allargarono per lo
stupore per quella domanda audace e nel sentir pronunciare il suo nome.
“Ti voglio bene” ammise in un soffio.
“Non mi basta”
“Tobio…” iniziò ma l’altro lo baciò ancora,
spinto da un ardore che non gli era proprio, non sarebbe mai stato tanto vicino
all’alzatore argentino come in quel momento.
Quando la sua mano fece scorrere la cerniera
della sua felpa, Oikawa lo fermò “Che cosa vuoi fare?” ansimò sulla sua bocca.
“Non lo immagini?”
“Sto con Iwaizumi” mormorò riacquistando
lentamente la lucidità.
“Sono certo che capirà” rispose sporgendosi
in avanti, Oikawa lo bloccò ancora “A Hinata non pensi?”
Gli occhi blu di Kageyama tremarono ed aprì
le labbra per rispondere, ma con uno scossone l’ascensore ripartì.
I due uomini si staccarono nel momento stesso
in cui le porte si aprirono.
“È meglio così, Tobio-chan, è meglio così” dichiarò
uscendo dall’ascensore lasciando Kageyama ai suoi tormenti.
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Capitolo 5 *** Confusione [Suna/Miya Osamu] ***
Challenge: “Dashing through the
prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt: “Non mi
ricordo più come si fa” di Trachemys LeggereQueer
Genere: romantico
Tipo: flash-fic
Raccolta: Scatti di vita quotidiana
Personaggi: Rintaro Suna, Osamu Miya
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: slice of
life, fluff
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di
lucro.
Confusione
Da che lo conosceva non aveva mai visto Rintaro
mangiare, ma soprattutto bere così tanto! Ora era riuscito a portarlo a casa e
adagiarlo sul loro letto; sperava solo che non vomitasse sul pavimento, o
peggio sul piumone.
“Ehi spogliati” gli sussurrò aprendogli la
felpa facendolo sedere lentamente, Osamu lo fissava preoccupato aiutandolo in
una cosa tanto elementare, come cambiarsi.
Quando fu solo con i boxer, Suna lo spinse
sul letto e gli si mise cavalcioni ridendo, posando la bocca su quella del
compagno in un bacio appassionato, che accese subito la passione nell’altro che
lo lasciò fare.
All’improvviso Rintaro si sollevò e lo fissò
accigliato.
“Che c’è?” gli chiese Osamu interdetto.
“Non mi ricordo più come si fa” biascicò strascicando
le parole, lasciandosi cadere al suo fianco.
“Come si fa cosa?”
“L’amore”
Miya sbatté le palpebre sbalordito per un
lungo momento, non sapendo come prendere quella affermazione, ma Rintaro era ubriaco,
aveva gli occhi lucidi e socchiusi.
“Dormi adesso, amore, domani ci rinfreschiamo
le idee”
Suna parve rasserenarsi, chiuse gli occhi e
un momento dopo russava quieto contro di lui.
Il mattino seguente Rintaro non rammentava
assolutamente nulla di quello che era accaduto la notte prima ma, come si faceva
l’amore, lo ricordava eccome!
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Capitolo 6 *** Quiete [Oikawa/Ushijima] ***
Challenge: “Dashing through the
prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt: Viaggio intercontinentale di Trachemys LeggereQueer
Genere: romantico
Tipo: flash-fic
Raccolta: Scatti di vita quotidiana
Personaggi: Tooru Oikawa, Wakatoshi
Ushijima
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: slice of
life, fluff
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di
lucro.
Quiete
La luce dell’alba filtrava dalle tende
tirate, lui non aveva chiuso occhio, era rimasto sveglio tutta la notte, con
Wakatoshi premuto addosso, ne ascoltava il respiro quieto, che si infrangeva
tra i suoi capelli castani, il battito forte e regolare del suo cuore sotto il
suo orecchio, la pelle calda sotto la sua guancia, il suo corpo solido e nudo
intrecciato al suo.
Era rimasto senza parole quando lo aveva
visto sugli spalti del palazzetto, non aveva creduto ai suoi occhi, il suo
cuore aveva preso a battere più forte e non perché era nel bel mezzo di una
partita.
Ushijima si mosse cambiando leggermente
posizione e Tooru gli si aggiustò contro, dopo tutto un alzatore si adattava
allo schiacciatore per tirare fuori il meglio.
Oikawa lo guardava riposare e sorrise, ogni
anno, da più di dieci anni a quella parte, Wakatoshi affrontava un viaggio
intercontinentale per andare da lui e fargli gli auguri di compleanno, se non
era amore quello.
Tooru lo ricambiava e gli aveva promesso che
presto sarebbero stati insieme nello stesso continente per vivere la loro vita
insieme.
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Capitolo 7 *** Torta [Oikawa/Iwaizumi] ***
Challenge: “Dashing through the prompt!
- Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non
solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt: A non
sa come dire a B che si sente male dopo aver mangiato il suo dolce di Jeremy
Marsh
Genere: comico
Tipo: flash-fic
Raccolta: Scatti di vita quotidiana
Personaggi: Tooru Oikawa, Hajime
Iwaizumi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: slice of life
PoV: terza persona
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Torta
Camminavano l’uno accanto all’altro e Tooru
lanciava occhiate nervose a Iwaizumi che si era fatto scuro in volto.
“Iwa-chan” lo chiamò con la sua solita vocetta
petulante.
“Sta zitto” sbottò respirando a fondo e
deglutendo un paio di volte “Torniamo indietro” decise all’improvviso, girando
i tacchi così in fretta che Oikawa impiegò qualche istante per recuperarlo.
“Iwa-chan, mi dici che cos’hai?” lo pregò
standogli dietro, ma l’altro aveva accelerato il passo dirigendosi verso casa.
Tooru si rese conto del pallore del suo viso e del lieve velo di sudore che gli
copriva il volto.
Un atroce dubbio attraversò la mente di
Oikawa: aveva fatto una torta per festeggiare la fine della scuola e dopo averne
mangiato una bella fetta Iwaizumi gli aveva chiesto di fare due passi per digerire
e ora stavano tornando a casa praticamente correndo.
Oikawa si sentì terribilmente in colpa quando
entrarono in casa e Hajime si precipitò in bagno.
“Mi dispiace” mormorò mortificato “Perché non
me lo hai detto?” chiese porgendogli un bicchiere d’acqua.
“Non mi sembrava carino, ci hai messo un
sacco a preparare quel dolce, era anche buono” disse poggiandosi contro il
water.
“Stupido, Iwa-chan” lo rimproverò mettendo su
il solito adorabile broncetto.
“Ehi dovrei essere io quello arrabbiato e non
tu”
Questo strappò a Tooru un sorriso che fece
stare subito meglio Iwaizumi.
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