Scatti di vita quotidiana

di Bombay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pulcini [Sakusa/Miya Atsumu] ***
Capitolo 2: *** Uovo di Pasqua [Ushiijma/Tendo] ***
Capitolo 3: *** Panni stesi [Bokuto/Akaashi] ***
Capitolo 4: *** Ascensore [Oikawa/Kageyama] ***
Capitolo 5: *** Confusione [Suna/Miya Osamu] ***
Capitolo 6: *** Quiete [Oikawa/Ushijima] ***
Capitolo 7: *** Torta [Oikawa/Iwaizumi] ***



Capitolo 1
*** Pulcini [Sakusa/Miya Atsumu] ***


Challenge: “Dashing through the prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom

Prompt: “È un pulcino!”

“Lo vedo, ma perché è qui?”

“Non hai detto che ti sarebbe piaciuto un animale domestico?”

“Intendevo un cane o un gatto” di darlene

 

 

Genere: romantico, comico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Scatti di vita quotidiana

Personaggi: Kiyoomi Sakusa, Atsumu Miya

Coppia: yaoi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Pulcini

 

Doveva capirlo dalla faccia di Atsumu che era qualcosa di strano e inaspettato.

Dopo anni che stavano insieme non dovrebbe più sorprendersi delle idee geniali del suo compagno.

Su una cosa però doveva dargli atto riusciva sempre a stupirlo in un modo e nell’altro, con trovate una più folle dell’altra.

Come quella, mentre gli porgeva una scatola e gongolava letteralmente nell’attesa che Kiyoomi l’aprisse.

“Che cos’è?” domandò dubbioso vedendo che la scatola era forata.

“Aprila” rispose tutto felice.

Con un sospiro Sakusa l’aprì e rimase alquanto interdetto tanto che Miya esclamò: “È un pulcino!”

“Lo vedo, ma perché è qui?”

“Non hai detto che ti sarebbe piaciuto un animale domestico?”

“Intendevo un cane o un gatto” rispose scuotendo il capo.

“Non lo trovi adorabile?”

“Tra due giorni sarà brutto e spelacchiato” gli fece notare.

Atsumu lo guardò non ci aveva proprio pensato, sospirò pesantemente mettendo un broncio adorabile, tirando la scatola verso di sé.

“Lo riporto al negozio” asserì mesto, ma Omi tirò nuovamente la scatola verso di sé prendendo il pulcino in mano sfregandolo contro la guancia, Miya lo guardava estasiato.

Gli occhi scuri di Sakusa si fecero sottili e il suo sorriso tagliente. “Quando sarà abbastanza grande possiamo fare un bel brodo” disse secco.

Rimasero in silenzio per un istante e poi scoppiarono a ridere.

Miya sorprendeva sempre Sakusa, ma anche Kiyoomi sorprendeva sempre Atsumu!

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Capitolo 2
*** Uovo di Pasqua [Ushiijma/Tendo] ***


Challenge: “Dashing through the prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom

Prompt: l’esperto di dolci di Musa07

 

Genere: romantico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Scatti di vita quotidiana

Personaggi: Wakatoshi Ushijima, Satori Tendo

Coppia: yaoi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: fluff, slice of life

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Uovo di Pasqua

 

Parigi, 9 aprile 2023

“Hai fatto un uovo?” domandò Satori, sedendosi sullo sgabello, osservando la creazione sghemba che gli proponeva Wakatoshi.

“Sì” rispose l’atleta senza scomporsi.

“Di cioccolato” aggiunse sempre più dubbioso.

“Sì” ripeté, perché confermare l’ovvio?

Tendo era davvero confuso: era appena rincasato a notte fonda, da una giornata dove lui e i suoi collaboratori avevano fatto uova di Pasqua come con ci fosse un domani e il suo ragazzo gli propinava il suddetto uovo, che non aveva un bell’aspetto, ma che poteva pretendere, lì l’esperto di dolci era lui, non Ushijima che giocava a pallavolo per vivere.

Tendo ignorò volutamente il piano di lavoro sporco e incasinato, doveva insegnare le basi al compagno di come si lavorava il cioccolato.

“È per te” disse spingendolo in avanti.

“Toshi, non ti offendere, ma ho la nausea a pensare alle uova di cioccolato in questo momento”

“Non lo devi mangiare, lo devi aprire”

“Pasqua è domani”

“In realtà è Pasqua da tre minuti” commentò occhieggiando l’ora sul microonde, con la sua solita flemma.

Satori sospirò e prese l’uovo tra le dita dandogli un colpo sul bancone bianco, ovviamente non si ruppe a metà, ma a Tendo non importava. Era rimasto senza fiato nel vedere cosa conteneva quella creazione di cioccolato che assomigliava poco ad un uovo, ma non aveva importanza.

Staccò i pezzi di cioccolato attaccati al metallo prezioso, sporcandosi le dita rivelando il cerchio d’oro… un anello… una fede…

Spostò gli occhi in quelli di Wakatoshi che stava sorridendo e l’unica cosa che Tendo riuscì a dire succhiandosi le dita dal cioccolato fu “Sì!”

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Capitolo 3
*** Panni stesi [Bokuto/Akaashi] ***


Challenge: “Dashing through the prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom

Prompt: Biancheria stesa fuori mentre diluvia di Musa07

 

Genere: romantico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Scatti di vita quotidiana

Personaggi: Keiji Akaashi, Kotaro Bokuto

Coppia: yaoi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: lime

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Panni stesi

 

Non riusciva a sollevarsi da quelle labbra calde e dolci, era inutile, nonostante avessero appena finito di fare l’amore per lui era quasi impossibile staccarsi dall’altro.

Bokuto si allontanò da quella bocca giusto per andare a tracciare scie umide sulla sua pelle salata.

Keiji sospirò piano mordendosi le labbra.

“Kou” lo chiamò posandogli le mani sul capo.

“Mh?”

“Cos’è questo rumore?” chiese tendendo l’orecchio.

“Ha iniziato a piovere” rispose noncurante, riprendendo a baciarlo, lentamente facendolo sospirare ancora, scendendo sempre più in basso.

“Aspetta” lo bloccò ancora anche se non era semplice fermarlo.

“Che c’è?” sbuffò infastidito.

“Non possiamo lasciare la biancheria stesa fuori mentre diluvia” spiegò scivolando da sotto il corpo caldo del compagno.

Bokuto si girò su un fianco, sostenendosi la testa con una mano, mentre Keiji, nudo come mamma lo aveva fatto, usciva sul terrazzino a recuperare la biancheria appesa fuori.

“Mi dai una mano o resti lì a guardare?”

L’altro uomo si stava già alzando per aiutarlo, sghignazzando.

“Mi piaceva lo spettacolo, come sta piacendo alla vicina!”

Uscì a sua volta, nelle stesse condizioni di Akaashi, ad aiutare agitando la mano in segno di saluto!

 

 

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Capitolo 4
*** Ascensore [Oikawa/Kageyama] ***


Challenge: “Dashing through the prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom

Prompt: “Ti voglio bene” “Non mi basta” di Trachemys LeggereQueer

 

Genere: romantico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Scatti di vita quotidiana

Personaggi: Tooru Oikawa, Tobio Kageyama

Coppia: yaoi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life, angst

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Ascensore

 

Il destino voleva che l’ascensore dell’hotel dove alloggiavano si fermasse proprio in quel momento con l’unica persona con cui Kageyama non voleva avere un confronto.

Erano anni che non si vedevano, che non si parlavano, che si osservavano attraverso una rete.

“Ci vorrà almeno mezz’ora perché arrivi il tecnico”

Tobio si riscosse prepotentemente dai suoi pensieri alzando gli occhi in quelli dell’altro alzatore, che gli sorrise con quel suo modo seducente ed affascinante.

“Il gatto ti ha mangiato la lingua?” gli chiese tagliente avvicinandosi a pochi centimetri dal suo viso, si divertiva a stuzzicarlo era tremendamente facile metterlo in imbarazzo e Oikawa gongolava nel farlo, ma non aveva fatto i conti che Tobio non era più un ragazzino, ma era cresciuto e aveva avuto le sue esperienze, infatti il giovane uomo dai capelli neri colmò la distanza che li divideva.

Dapprima fu solo uno sfiorarsi di labbra, ma Kageyama si fece più ardito e mosse la lingua fino a quando l’altro non schiuse la bocca, approfondendo il bacio.

Quando si sollevarono avevano entrambi il fiato corto.

“Che cosa provi per me, Tooru?”

Quegli occhi castani si allargarono per lo stupore per quella domanda audace e nel sentir pronunciare il suo nome.

“Ti voglio bene” ammise in un soffio.

“Non mi basta”

“Tobio…” iniziò ma l’altro lo baciò ancora, spinto da un ardore che non gli era proprio, non sarebbe mai stato tanto vicino all’alzatore argentino come in quel momento.

Quando la sua mano fece scorrere la cerniera della sua felpa, Oikawa lo fermò “Che cosa vuoi fare?” ansimò sulla sua bocca.

“Non lo immagini?”

“Sto con Iwaizumi” mormorò riacquistando lentamente la lucidità.

“Sono certo che capirà” rispose sporgendosi in avanti, Oikawa lo bloccò ancora “A Hinata non pensi?”

Gli occhi blu di Kageyama tremarono ed aprì le labbra per rispondere, ma con uno scossone l’ascensore ripartì.

I due uomini si staccarono nel momento stesso in cui le porte si aprirono.

“È meglio così, Tobio-chan, è meglio così” dichiarò uscendo dall’ascensore lasciando Kageyama ai suoi tormenti.

 

 

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Capitolo 5
*** Confusione [Suna/Miya Osamu] ***


 

Challenge: “Dashing through the prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom

Prompt: “Non mi ricordo più come si fa” di Trachemys LeggereQueer

 

Genere: romantico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Scatti di vita quotidiana

Personaggi: Rintaro Suna, Osamu Miya

Coppia: yaoi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life, fluff

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Confusione

 

Da che lo conosceva non aveva mai visto Rintaro mangiare, ma soprattutto bere così tanto! Ora era riuscito a portarlo a casa e adagiarlo sul loro letto; sperava solo che non vomitasse sul pavimento, o peggio sul piumone.

“Ehi spogliati” gli sussurrò aprendogli la felpa facendolo sedere lentamente, Osamu lo fissava preoccupato aiutandolo in una cosa tanto elementare, come cambiarsi.

Quando fu solo con i boxer, Suna lo spinse sul letto e gli si mise cavalcioni ridendo, posando la bocca su quella del compagno in un bacio appassionato, che accese subito la passione nell’altro che lo lasciò fare.

All’improvviso Rintaro si sollevò e lo fissò accigliato.

“Che c’è?” gli chiese Osamu interdetto.

“Non mi ricordo più come si fa” biascicò strascicando le parole, lasciandosi cadere al suo fianco.

“Come si fa cosa?”

“L’amore”

Miya sbatté le palpebre sbalordito per un lungo momento, non sapendo come prendere quella affermazione, ma Rintaro era ubriaco, aveva gli occhi lucidi e socchiusi.

“Dormi adesso, amore, domani ci rinfreschiamo le idee”

Suna parve rasserenarsi, chiuse gli occhi e un momento dopo russava quieto contro di lui.

Il mattino seguente Rintaro non rammentava assolutamente nulla di quello che era accaduto la notte prima ma, come si faceva l’amore, lo ricordava eccome!

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Capitolo 6
*** Quiete [Oikawa/Ushijima] ***


Challenge: “Dashing through the prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom

Prompt: Viaggio intercontinentale di Trachemys LeggereQueer

 

Genere: romantico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Scatti di vita quotidiana

Personaggi: Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima

Coppia: yaoi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life, fluff

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Quiete

 

La luce dell’alba filtrava dalle tende tirate, lui non aveva chiuso occhio, era rimasto sveglio tutta la notte, con Wakatoshi premuto addosso, ne ascoltava il respiro quieto, che si infrangeva tra i suoi capelli castani, il battito forte e regolare del suo cuore sotto il suo orecchio, la pelle calda sotto la sua guancia, il suo corpo solido e nudo intrecciato al suo.

Era rimasto senza parole quando lo aveva visto sugli spalti del palazzetto, non aveva creduto ai suoi occhi, il suo cuore aveva preso a battere più forte e non perché era nel bel mezzo di una partita.

Ushijima si mosse cambiando leggermente posizione e Tooru gli si aggiustò contro, dopo tutto un alzatore si adattava allo schiacciatore per tirare fuori il meglio.

Oikawa lo guardava riposare e sorrise, ogni anno, da più di dieci anni a quella parte, Wakatoshi affrontava un viaggio intercontinentale per andare da lui e fargli gli auguri di compleanno, se non era amore quello.

Tooru lo ricambiava e gli aveva promesso che presto sarebbero stati insieme nello stesso continente per vivere la loro vita insieme.

 

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Capitolo 7
*** Torta [Oikawa/Iwaizumi] ***


Challenge: “Dashing through the prompt! - Ester edition” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom

Prompt: A non sa come dire a B che si sente male dopo aver mangiato il suo dolce di Jeremy Marsh

 

Genere: comico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Scatti di vita quotidiana

Personaggi: Tooru Oikawa, Hajime Iwaizumi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life

PoV: terza persona

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Torta

 

Camminavano l’uno accanto all’altro e Tooru lanciava occhiate nervose a Iwaizumi che si era fatto scuro in volto.

“Iwa-chan” lo chiamò con la sua solita vocetta petulante.

“Sta zitto” sbottò respirando a fondo e deglutendo un paio di volte “Torniamo indietro” decise all’improvviso, girando i tacchi così in fretta che Oikawa impiegò qualche istante per recuperarlo.

“Iwa-chan, mi dici che cos’hai?” lo pregò standogli dietro, ma l’altro aveva accelerato il passo dirigendosi verso casa. Tooru si rese conto del pallore del suo viso e del lieve velo di sudore che gli copriva il volto.

Un atroce dubbio attraversò la mente di Oikawa: aveva fatto una torta per festeggiare la fine della scuola e dopo averne mangiato una bella fetta Iwaizumi gli aveva chiesto di fare due passi per digerire e ora stavano tornando a casa praticamente correndo.

Oikawa si sentì terribilmente in colpa quando entrarono in casa e Hajime si precipitò in bagno.

“Mi dispiace” mormorò mortificato “Perché non me lo hai detto?” chiese porgendogli un bicchiere d’acqua.

“Non mi sembrava carino, ci hai messo un sacco a preparare quel dolce, era anche buono” disse poggiandosi contro il water.

“Stupido, Iwa-chan” lo rimproverò mettendo su il solito adorabile broncetto.

“Ehi dovrei essere io quello arrabbiato e non tu”

Questo strappò a Tooru un sorriso che fece stare subito meglio Iwaizumi.

 

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