Ricordi

di JuliaFaithMalfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Smistamento ***
Capitolo 3: *** Chi son io per negar tale ambiziosa ricerca? ***
Capitolo 4: *** Pause studio ***
Capitolo 5: *** Lettere ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

1 Settembre. Stazione di King's Cross, Binario 9 ¾

 

Era una mattinata prettamente soleggiata, con giusto qualche nuvola a ostacolare i raggi del sole e mi stavo incamminando insieme a mio padre, Draco e mia madre, Astoria, verso i binari del treno diretto a Hogwarts.

Avevo 11 anni e sarebbe stato il mio primo anno.

Non sapevo esattamente come sentirmi, da un lato ero esaltato dall'idea di iniziare finalmente le lezioni a Hogwarts dove, ovviamente, tutti i maghi che avevo conosciuto avevano studiato, e allo stesso tempo ero ansioso di sapere in quale casa sarei stato smistato.

Non che avessi mai avuto particolari pressioni da entrambi i miei genitori, rispettivamente Serpeverde e Corvonero, era più una sensazione di 'dovere' trasmessami da mio nonno Lucius per tutta l'estate appena passata.

Ogni volta che menzionava Serpeverde, mio padre mi toccava una spalla stringendola leggermente; un tocco che avevo interpretato come un modo per spingermi a ignorare tutte quelle chiacchiere.

A pochi passi di distanza vidi Harry Potter con la sua famiglia e sollevando lo sguardo notai mio padre rivolgergli un breve cenno di saluto poco prima di rivolgersi a me per abbracciarmi.

“Scorpius, questo sarà un anno importante. E non parlo della scoperta della tua casa durante lo smistamento...Incontrerai nuove persone e inizierai davvero a formare il tuo carattere. Sei un ragazzo intelligente e voglio che tu ti impegni sia nel crearti nuovi amici che nello studio per il tuo futuro. Mi prometti che farai del tuo meglio?”

Ammetto che rimasi sorpreso. Mio padre non era esattamente quel tipo di persona che esprimeva appieno i propri sentimenti e il fatto che la sua preoccupazione principale fosse che mi trovassi delle amicizie, sapendo che non ero esattamente un tipo estroverso, lì per lì mi commosse.

Cercai tuttavia di non darlo a vedere e gli dissi semplicemente “Te lo prometto papà”.

Mia madre mi fece un enorme sorriso e mi abbracciò stretto sussurrandomi teneramente un “ti voglio bene tesoro mio”.

Quando iniziai ad allontanarmi da loro con la mia valigia in pelle, un po' troppo pesante per la mia età, per avviarmi verso l'entrata del vagone, mi voltai a guardarli, sentendo per la prima volta la sensazione di essere solo e li salutai sorridendo un po' tristemente con la mano.

Salii sul treno e ricordo che andai subito alla ricerca di una cabina libera sperando di trovarla il più presto possibile considerando che il peso della valigia iniziava a farmi intorpidire il braccio e avrei voluto avere la possibilità di salutare i miei genitori ancora una volta dal finestrino prima che il treno partisse.

Avevo pur sempre 11 anni.

Finii per stufarmi di fare avanti e indietro e trovai una cabina del treno con un solo studente che, guardando un po' più attentantamente, aveva un viso già visto anche se non riuscii immediatamente a ricordare.

Aveva capelli scuri mossi, qualche spruzzo di lentiggine e gli occhi verdi e mi fece un mezzo sorriso quando mi vide entrare.

“Ciao! Tu devi essere il figlio di Draco Malfoy, vero?”

Disse, sporgendosi verso di me per allungarmi la mano.

“Mi chiamo Albus”

E fu in quel momento che ricordai di averlo visto poco prima sui binari con la famiglia Potter e di aver avuto occasione di sentire il suo nome nominato da qualcuno un paio di volte.

Strinsi la sua mano e mi presentai.

“Piacere Albus, io sono Scorpius”

Fu un incontro piacevole e iniziammo subito a chiacchierare, il che mi distrasse tanto che non pensai più a guardare fuori dal finestrino per salutare nuovamente i miei genitori.

Ci fu solo un istante in cui, una cioccorana fece un salto e nel cercare di prenderla guardai fuori, con la mano e il naso schiacciati contro il vetro freddo, e osservai fuori un ultima volta prima che il treno iniziasse ad avviarsi.

Tra le famiglie degli studenti c'era chi se ne stava andando, chi salutava e mandava baci e poco distante vidi la famiglia Potter, persa in chiacchiere con Ron Weasley e Hermione Granger, mentre annoiati da quei discorsi i figli più piccoli di entrambe le famiglie si rincorrevano girandogli attorno.

Fu un attimo, appena prima che il treno iniziasse la sua marcia, in cui la figlia più piccola di Harry Potter e Ginny Weasley si fermò a guardarmi. Non guardava il fratello, ma me, con la testa leggermente inclinata e con quei grandi occhi che, sorpreso, notai fossero di due colori diversi, uno color nocciola e l'altro verde, dello stesso colore di quelli di Albus.

Mi ritrovai a sorriderle e lei fece altrettanto sventolando la mano mentre il treno si allontanava e la sua figura si fece mano a mano sempre più piccola.

 

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Capitolo 2
*** Smistamento ***


Lily Potter

Il viaggio in treno fu piacevole, iniziai a conoscere Albus e capii che nonostante si fosse presentato subito in modo intraprendente, non era esattamente una persona estroversa; similitudine che mi portò a crearci un legame senza che nemmeno me ne rendessi conto.

“In quale casa pensi ti metteranno?”

Ci pensai, riflettendo su ciò che mio padre mi aveva detto salutandomi e rendendomi conto che alla fin fine ci avevo pensato tutta l'estate.

“Sinceramente non lo so. La mia famiglia è stata smistata quasi tutta in Serpeverde... credo l'unica eccezione sia mia madre. Anche se ci ho pensato tanto non credo ce il capello parlante avrà dei dubbi. E tu Albus? Grifondoro?”

Albus fece una breve risatina.

“Penso sia quello che i miei nonni si aspettano. Mio padre mi ha detto che non ha importanza e che il Cappello Parlante ha tenuto conto delle sue scelte quando fu il suo momento...anche se...”

Il suo volto si rabbuiò per una manciata di secondi, mentre guardava pensieroso verso l'esterno.

“Qualcosa ti preoccupa Albus?”

“No. Penso solo che non credo vorrò scegliere. Credo che se il Cappello pensava che mio padre potesse trovarsi bene in Serpeverde, delle ragioni c'erano, tutto qui. Magari non negli anni in cui andava a scuola lui, ma può darsi che in una situazione divera sarebbe stato bene davvero.”

Ammisi che fosse un ragionamento logico, ma preferii non aggiungere nient'altro essendo che a quanto pareva il discorso Smistamento procurava una certa ansia ad entrambi.

“Albus guarda! Siamo quasi arrivati!”

Si era fatto buio e il treno aveva iniziato a rallentare, dandoci l'opportunità di goderci la vista del castello che si ergeva maestoso riflettendo la sua figura sul lago, con le finestre illuminate a rendere quell'immagine... magica.
Ci ritrovammo entrambi con i volti schiacchiati contro il finestrino, le bocche aperte con il respiro che appannava il vetro.
Il treno si fermò e velocissimi recuperammo le valigie per dirigerci verso le uscite, mentre da lontano iniziai a sentire una profonda voce gridare.

“Primo anno! Primo anno da questa parte!”

Scendendo, vidi da dove provenisse quella voce. Era un uomo enorme.
Alto e massiccio con capelli e barba grigio scuro, striati da filamenti più chiari.
Teneva una grossa torcia in una mano e gesticolava con l'altra, invitando gli studenti ad andare verso la sua direzione. Albus si girò nella mia direzione con un enorme sorriso stampato sul volto.

“E' Hagrid!” esclamò, come se comunicandomi il nome di quel gigante uomo io potessi comprendere la sua felicità.
Ma non diede il tempo di rispondere che si girò subito dopo per correre incontro ad Hagrid e abbracciarlo calorosamente.

“Ahah Piccolo Potter! È arrivato il tuo momento di studiare”

Non fece molto caso a me, probabilmente data la scarsa luminosità, e mi limitai a seguirli insieme a tutti gli altri studenti del primo anno. Attraversammo il logo con le barche, godendoci ancora un po' lo spettacolo di Hogwarts illuminata di notte e, una volta raggiunto l'ingresso, venimmo scortati verso una scalinata che portava ad un grande portone in legno decorato.
In cima alle scale, ad attenderci, trovammo la preside Minerva McGranitt.
Mi era già capitato di vederla sulla Gazzetta del Profeta e una volta mentre mi trovavo al Minestero della Magia con mio padre, ma vederla in quel momento davanti a me con lo sguardo severo, intenta a osservarci, mi mise soggezione.
Quando fu certa che ci fossimo tutti radunati e fossimo in ascolto, aprì le braccia a mò di invito.

“Benvenuti alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Verrete a breve smistati in una delle quattro case: Tassorosso, Grifondoro, Corvonero o Serpeverde.
La vostra casa di appartenenza sarà la vostra famiglia per i successivi anni di studio. Conquisterete punti per essa con i vostri successi, li perderete qualora non rispetterete le regole.
Alla fine di ogni anno la Casa con più punti vincerà la Coppa delle Case.
Ora, miei cari studenti del primo anno, vi invito a seguirmi all'interno della Sala Grande.”

Si voltò con un ultimo cenno del braccio e la seguimmo all'interno della sala che presentava quattro lunghe tavolate affollate da studenti e ognuna addobbata con stendardi di colori diversi per raffigurare le case, mentre in fondo vi era un ultimo lungo tavolo dove risiedevano gli insegnanti e di fronte al quale era stato posizionato il Cappello Parlante.
Cominciò tutto con una filastrocca che presentava tutte e quattro le case e che, da ciò che mi aveva detto mio padre, era la stessa da sempre.
Successivamente iniziarono a chiamare tutti gli studenti del primo anno e aspettai impaziente che arrivasse il mio momento.

“Scorpius Malfoy!”

Giurai di aver sentito qualcuno dire “Serpeverde”, ma, in quel momento, non volevo altro che avere quel cappello in testa e sentire cosa avesse da dirmi.

“Bene bene bene. Un Malfoy dopo molto tempo e sono piacevolmente sorpreso di avere l'opportunità di ponderare la mia decisione” mi sussurrò.
“Sei uno studioso signor Malfoy, ma anche ambizioso. Ami trovare soluzioni per conto tuo e hai determinazione da vendere per raggiungere i tuoi obbiettivi.
Voglio fare una scommessa con te, ragazzo...”

Fece una pausa, che a me sembrò infinita.

“Corvonero!”

Spalancai gli occhi incredulo e quando mi alzai e mi guardai intorno vidi sorpresa negli occhi degli altri studenti e un velo di perplessità nei volti di alcuni.
Gli studenti di Corvonero poi, a uno a uno, si alzarono e cominciarono ad applaudire fragorosamente.




Due anni dopo. Stazione di King's Cross.

Ero al settimo cielo. Dopo aver visto quella stazione per anni accompagnando i miei fratelli a prendere il treno finalmente era arrivato il mio turno!
Marciavo di fronte a tutta la mia famiglia, trascinando la mia valigia e tenendo il mio amato gufo, con mio immenso dispiacere, in una gabbia. Odiavo tenerlo lì dentro, ma circondati come eravamo da tutti quei babbani dovevamo evitare di dare nell'occhio il più possibile. James mi agguantò cingendomi con un braccio intorno alle spalle e sfregandomi una mano chiusa a pugno sulla testa.

“Allora sorellina, pronta per un infernale primo anno ad Hogwarts?”

Lo allontanai bruscamente e mi sistemai un po' i capelli che, per colpa sua, sembravano aver preso vita propria.

“Si da il caso James che è da tutta l'estate che provi a farmi paura cercando di convincermi che dovrò affrontare chissà quale prova per essere ammessa in una delle Case. Lo so che non è vero”

“Sarà comunque il tuo primo anno e non avrai vita facile” continuò, canzonandomi.

“Lo vedremo”

Una volta raggiunto il binario 9 ¾ iniziò la solita riunione di famiglia: arrivarono Hermione e Ron con Rose e Hugo, che avrebbe iniziato il suo primo anno con me e James ovviamente iniziò a infastidire pure loro.
Mi girai verso Albus cercando di impietosirlo con lo sguardo.

“Albus, posso stare con te in treno?”

“Non preoccuparti Lily, James ti ignorerà non appena metteremo piede sull'Espresso” mi rispose guardandosi intorno.

“Non è di James che mi preoccupo, ma di...ehy! Stai cercando qualcuno?”

Era stranamente distratto e di solito mi ascoltava pazientemente, ma il suo sguardo era chiaramente in cerca di qualcosa o qualcuno, al chè mi ritrovai a guardarmi intorno pure io.

“Cerchi lui Albus?” gli dissi indicando un punto poco più in là dove vi era un ragazzo biondo insieme a Draco Malfoy e sua moglie. Albus mi abbassò immediatamente il braccio.

“Si, non urlare per favore. È mio amico, ma tienitelo per te”

Decisi di non fargli altre domande, ma ebbi la certezza che conoscendo un suo segreto avrei potuto stare in sua compagnia durante il viaggio per Hogwarts.

Salutai mamma e papà, Ron ed Hermione e seguii Albus sul treno, mentre con la coda dell'occhio scorsi il figlio di Draco Malfoy guardare nella nostra direzione e salire un paio di carrozze più in là. Raggiunsimo una cabina libera e quando finimmo di sistemare tutti i nostri bagagli e il treno fu partito si spalancò la porta e entrò il figlio dei Malfoy.
Il suo sguardo si posò su di me e poi su Albus, con un'espressione chiaramente perplessa.

“Posso sapere che cosa nascondete voi due?” domandai, rompendo quel silenzio.

Albus sbuffò e si alzò per chiudere la porta, dopo aver spinto, non troppo delicatamente, il suo amico all'interno.

“Scorpius, Lily, Lily, Scorpius. Ci siamo conosciuti due anni fa nel nostro primo anno e siamo diventati amici. Ti ho chiesto di non dire nulla perchè papà e Draco Malfoy non non hanno mai avuto un rapporto esattamente roseo e vorremmo evitare di tirare fuori vecchi dissapori”
“Credo non ci sia nulla di male, ma non mi voglio intromettere. Se pensate che sia giusto così, chi sono io per dirvi cosa fare?”

La verità è che li trovavo stupidi e per essere due che erano stati smistati rispettivamente uno a Corvonero e l'altro a Serpeverde era un ragionamento a dir poco idiota. Come dissi a loro tuttavia, l'amicizia era loro, e per quanto io potessi essere in disaccordo non spettava a me dir loro come comportarsi, soprattutto considerato che avevo 11 anni e non sapevo nulla di come fossero diventati amici.

Passai il viaggio leggendo il mio nuovo libro di Pozioni e giocando con loro a Scacchi Magici esaltata perchè nonostante ci avessi giocato solo un paio di volte, continuavo a battere mio fratello.

“Albus credo che questo sia un gioco per menti superiori, non fa per te, Serpeverde” lo schernì Scorpius.

E mentre ridevamo tutti e tre insieme, in lontananza iniziava a scorgersi il castello di Hogwarts e a mano a mano che ci avvicinavamo mi riscoprivo sempre più emozionata.

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Capitolo 3
*** Chi son io per negar tale ambiziosa ricerca? ***


Ci dividemmo una volta che il treno si fu fermato, con Albus e Scorpius che si dirigevano verso un ingresso del Castello e io che seguivo gli altri alunni del primo anno, un po' emozionata per l'attraversata sul lago che mi attendeva e un po' a malincuore per dovermi dividere da mio fratello, seppur solo temporaneamente.

Raggiunsi Hagrid che mi accolse con un grande sorriso e con una sfilza di domande su mio padre e tutto il resto della mia famiglia, per poi aiutarmi a salire su una delle barche che ci portarono dall'altra parte del lago nero.

Venimmo scortati di fronte all'entrata della Sala Grande, con il discorso di benvenuto da parte della professoressa McGranitt che ci fece poi strada tra le tavolate delle quattro Case ed io, entusiasta, iniziai a fare cenni e a salutare chiunque conoscessi, la maggior parte familiari.

Quando il mio nome fu chiamato, potei sentire chiaramente i battiti del mio cuore accellerare e nonostante il cappello coprisse gran parte della mia visuale, il mio sguardo si poso' su tutti quei volti cosi' significativi per me. Da James e Hugo seduti alla tavolata di Grifondoro, ad Albus con i Serpeverde, Rose con Corvonero.
Ero l'ultima della famiglia ad entrare ad Hogwarts e sentivo di dover dare qualcosa in piu', senza un motivo preciso. Erano tutti bravi in qualcosa, tutti speciali ai miei occhi, e io non mi sentivo in qualche modo alla loro altezza.

“Signorina Potter, quale sorpresa!” sussurro' il Cappello Parlante, con una certa ironia.
“Cosa devo aspettarmi da quest'ennesima testa rossa? Coraggio? Ambizione? Lealta'? Devozione? Onore?” fece un sospiro.
“O forse e' saggezza e sapienza che ambisci e chi son io per negar tale ambiziosa ricerca? Suvvia signorina, CORVONERO!!!”.

Con mia sorpresa, Rose mi corse incontro, abbracciandomi stretta, quasi in lacrime.
“Oh Lily come sono contenta! Te lo meriti!”

Non seppi come prendere quella frase, ancora un po' sconcertata dalla decisione del Cappello, ma la strinsi anche io, colpita da quel moto di affetto, che non donava cosi' facilmente.

Sorrisi ad Albus che da lontano sollevo' il suo bicchiere di succo di zucca a mo' di brindisi, sorridendomi di rimando.
Sedetti a fianco a Rose, che presa da quel moto di contentezza continuava ad accarezzarmi una spalla, e osservai la mia tavolata, incontrando lo sguardo di Scorpius che mi fece provare una strana sensazione di deja vu. Distolsi lo sguardo, arrossendo appena, godendomi poi quella cena buonissima, degna delle migliori cene di mia nonna Molly.




Dopo cena mi separai un po' prima dai miei compagni di Casa, e raggiunsi Albus che mi aspettava fuori dall'ingresso.
Fin dal primo anno, prima di raggiungere le nostre Sale comuni, ci ritrovammo per caso, nel cortile ad osservare il cielo, e da quel momento era diventato di comune accordo, un momento chiave per iniziare il nostro anno ad Hogwarts.
“E cosi' Lily sara' in Corvonero...Ah! Penso che i miei genitori abbiano sempre pensato sarebbe finita a Grifondoro. Buffo che solo uno di noi tre sia effettivamente entrato in quella Casa” ridacchio' Albus.

“Mmm...non so Albus, non mi sembra una ragazzina che si troverebbe bene tra i leoni”

“Caro Scorpius, amico mio, ti do un consiglio molto sentito: non farti mai sentire da lei chiamarla ragazzina. E' la piu' giovane di tutta la famiglia e anche se non lo da a vedere, ne mai lo ammetterebbe, odia essere vista come la tenera piccolina di casa Potter. Ha 11 anni, vero, ma e' molto piu' matura di qualsiasi altra 'ragazzina' della sua eta' abbia mai conosciuto”

Sorrisi di sbieco, riflettendo su quanto affetto sentii provenire da quelle parole. Doveva essere una cosa in comune tra i due fratelli, ma anche Albus aveva delle caratteristiche che non dava mai a vedere, e tra quelle vi era l'emotivita'. D'altra parte era un Serpeverde, e il Cappello parlante aveva deciso che quella fosse la Casa giusta per lui, vedendoci, a mio parere, benissimo.

“Dobbiamo rientrare Albus, non vorrai che il vecchio Gazza trovi una buona scusa per farci togliere dei punti ancora prima di iniziare le lezioni, giusto?” gli dissi con un ghigno per poi mettermi a correre verso le scalinate.

Raggiunsi la mia Torre, ritrovandomi di fronte alla porta con il batacchio a forma d'acquila, il quale dopo che ebbi bussato mi pose al solito, un quesito.

“La mia vita può durare qualche ora, quello che produco mi divora. Sottile sono veloce, grossa sono lenta e il vento molto mi spaventa. Chi sono?”

Udii dei passi dietro di me e voltandomi vidi la schiera di nuovi ragazzini del primo anno fronteggiati da Hermes Grant, il nostro Prefetto.

“Molto bene signor Malfoy, capiti al momento giusto! Hai l'opportunita' di mostrare ai nostri nuovi compagni come accedere alla Sala Comune di Corvonero, che, cari ragazzi, se studierete Storia di Hogwarts con attenzione, scoprirete essere il piu' astuto di tutti gli ingressi!” esclamo' con una pomposita' a dir poco irritante.

“Hermes non e' il caso che usi tutta questa formalita'...da quando in qua mi chiami 'signor Malfoy?'. Comunque, tutto cio' che dovete fare e' ragionare sulla domanda che vi viene posta. Se il Cappello Parlante non si e' bevuto un barile di Whisky Incendiario prima del vostro Smistamento, non dovrebbe essere un grosso problema dare la risposta corretta. Ricordate, sbagliate risposta e dormirete qui fuori. Con questo, CANDELA e' la risposta”

E la porta si spalanco' offrendo una meravigliosa visuale della vasta sala, adornata da grandi tende color bronzo e un soffitto stellato, il cui motivo veniva ripreso anche sul pavimento.
Era una sala stupenda e il coro di “oh” che udii alle mie spalle mi ricordo' la prima volta che io stesso ci misi piede. Dopo tutti i racconti di mio padre su quanto fosse bella e imponente la Sala Comune di Serpeverde, rimasi ipnotizzato per svariati minuti ad osservare quel soffitto reso cosi' reale dalla magia.

Dopo un momento passato a godermi di nuovo quello scenario e gli sguardi sorpresi mi diressi verso la scalinata che conduceva al mio dormitorio, rivolgendo un ultima occhiata a quel volto pieno di lentiggini. Sorrideva beata contemplando la sua nuova Casa, ma fu quando giro' il suo sguardo nella mia direzione che proseguii sulla mia strada distogliendo la mia attenzione su di lei.

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Capitolo 4
*** Pause studio ***


Di tutte le lezioni che avevo frequentato dopo solo due settimane di scuola, pozioni era decisamente la mia preferita. Nonostante il professor Lumacorno iniziasse ad avere una certa eta' non perdeva mai lucidita' nel spiegare nuovi antidoti o l'utilita' di alcuni particolari ingredienti.

In piu', aveva notato la mia predisposizione alla materia e mi adorava.

“Lily Potter, sei proprio la degna figlia di tuo padre e onori di certo il nome che porti! Chissa' che tu decida di far parte del mio club un domani!”

Nonostante fossero passati anni, il professor Lumacorno era rimasto ignaro del fatto che mio padre in realta' non fosse mai stato un asso in Pozioni o comunque aveva preferito ignorare la verita'. Per quanto riguardava il Club Lumacorno, me lo aveva proposto fin dalla primissima lezione e con il piu' imbarazzato dei sorrisi gli risposi che probabilmente mi avrebbe distratto dagli studi e che preferivo dedicare quel tempo ad affinare la mia conoscenza anche su altre materie.

“Oh cara! Dimentico che sei pur sempre una Corvonero. Chissa', magari un giorno cambierai idea”

Quando si dice che le convinzioni non muoiono mai...

Adoravo passare il tempo in biblioteca,non che la cosa mi sorprese particolarmente considerato l'enorme ammontare di libri che negli anni avevo raccolto nella mia camera.
Cio' che mi sorprese fu, tuttavia, il tempo prezioso che mi ritrovai a spendere con mia cugina Rose.

Non che non ci volessimo bene prima d'allora, ma essendo entrambe non particolarmente esuberanti (non come James insomma, se vogliamo fare un paragone), il nostro rapporto era sempre stato lievemente distaccato. Con il mio ingresso nella sua stessa casa, Rose vide probabilmente una similitudine tra noi che non aveva mai notato prima e senza essere invadente aveva iniziato lentamente ad avvicinarsi a me piu' come un'amica che come una persona con un grado di parentela come era sempre stato fino a quel momento.

Fu un pomeriggio, durante il quale ci ritrovammo insieme a studiare in biblioteca, in cui dopo aver notato Albus e Scorpius sedersi in un angolo della biblioteca anch'essi intenti a studiare che interruppi il 'silenzio studio'.

“Rose...non trovi che Scorpius Malfoy sia un Corvonero piuttosto...anomalo?” sussurrai coprendomi in parte la bocca con il libro di pozioni che avevo in mano.

Mia cugina fece spallucce.

“Non credo, no. E' piuttosto introverso, questo e' vero, ma si impegna nello studio come pochi e gli insegnanti stravedono per lui. Come me e te i Corvonero non sono noti per essere socievoli” e qui fece una risatina.
“Continuo a non capire questa testardaggine nel voler nascondere la sua amicizia con Albus, tuttavia..”

“Gliel'ho detto anche io!” risposi alzando un po' la voce e sbattendo leggermente il libro sul tavolo.
“Ops. Dicevo...” ripresi sussurrando e arrossendo un poco. “Quando ho scoperto, sull'Espresso per Hogwarts,che fossero diventati amici due anni fa, ho detto loro che trovo stupido tenerlo nascosto. Insomma, si e' vero, papa' e Draco Malfoy non sono mai stati amiconi, ma sono passati moltissimi anni e si sono creati una famiglia, e vedendo Scorpius, non mi sembra esattamente un ragazzo che e' stato cresciuto a pane e mangiamorte!”.

Rose fece un sospiro “Concordo con te Lily, ma per come sono entrambi, insistere li farebbe solo chiudere in se' stessi ancora di piu'”.

Decisi di concludere il discorso con un'alzata di spalle, giusto per sottolineare il mio disappunto, ma come aveva detto Rose, per come stavano le cose, non era il momento giusto di rigirare il coltello nella piaga.





“Scorpius sai che preferisco andare a studiare nella Stanza delle Necessita'...” insisteva Albus lamentoso.

“No, Albus, non e' che tu preferisca, semplicemente non vuoi minimamente rischiare che qualcuno venga a sapere che siamo amici!” sbottai, girandomi per guardarlo male.
“E poi, sono le 4 di pomeriggio, nessuno e dico nessuno, va in biblioteca a quest'ora. Per altro, siamo studenti nello stesso anno e interessati alla stessa materia, non c'e' nulla di sospetto”.

Di malavoglia si lascio' convincere dal mio discorso e varcammo la soglia della biblioteca, per poi dirigergi in un angolo isolato che ci copriva dagli occhi di chiunque avesse potuto entrare successivamente. Una volta seduti con il libri davanti, avvertii Albus agitarsi sulla panca.

“Che c'e' ora?” esclamai scocciato.

“Ci sono Rose e Lily la' in fondo. Non avevi detto che non viene nessuno qui a studiare a quest'ora?”

Roteai gli occhi e d'istinto mi voltai a dare uno sguardo alle due ragazze. Erano intente a studiare e Lily Potter sembrava tenere in mano il libro di pozioni del primo anno mentre Rose leggeva attentamente un volume enorme che mi dissuase dal cercare di decifrarne il titolo.

“Albus, in tutta onesta', non vedo di cosa ti preoccupi essendo che tua sorella e tua cugina sono le uniche due persone in tutta la scuola a sapere”

Potter junior non era un gran chiaccherone, ne si lasciava andare un granche' nell'esprimere le sue emozioni, tuttavia non era molto bravo a nascondere le sue espressioni facciali e quella che fece in quel momento era un chiaro “hai ragione” che non necessito' di parole.

Rimasimo in silenzio a studiare per un'oretta circa, durante la quale io faticai a concentrarmi sul tomo di trasfigurazione che avevo in mano, ritrovandomi a leggere la stessa pagina piu' e piu' volte.

“Albus...”

“Scorpius...?”

“Penso dovremmo dire ai nostri genitori la verita'”

Albus sgrano' gli occhi e chiuse il libro di scatto.

“Dimmi che stai scherzando!”

“No”

“Scorpius forse non ti e' chiaro che mio padre e tuo padre si odiano” sibilo'.

“Forse non e' piu' cosi' e noi ci stiamo facendo tanti problemi per nulla”.

Albus si alzo' iniziando a raccogliere le sue cose e quando ebbe finito fisso' il suo sguardo nel mio assottigliando gli occhi.

“Io non ho intenzione di perdere il mio unico e vero amico in questa scuola per una stupida faida che si sono creati i nostri padri anni fa. E se tu hai tutta questa voglia di comunicarglielo forse quest'amicizia interessa davvero solo a me.” mi disse serafico, lasciandomi a bocca spalancata.

“Pensaci Malfoy” concluse per poi girarmi le spalle e andarsene.

Voltai il mio sguardo di nuovo verso le mie compagne di casa e i miei occhi si incrociarono con quelli verdi e nocciola di Lily che mi osservava, ero certo, da quando io Albus avevamo cominciato a discutere.

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Capitolo 5
*** Lettere ***


 

Erano passati due giorni dal nostro litigio in biblioteca e Albus non mi aveva dato nessun segnale di aver intenzione di riappacificarsi, né nessun altro segnale di alcun tipo a dirla tutta.

Orgoglioso e testardo come un vero Serpeverde, mi stava totalmente ignorando, come se nemmeno esistessi.

Un giorno, ricordo stessi cercando di studiare, seduto di fronte al camino della sala comune di Corvonero, ma tutto ció che avevo in mente erano le parole che mi aveva sputato addosso, accusandomi di non aver davvero a cuore la nostra amicizia, con il risultato che non riuscivo a mettermi in testa nemmeno mezza riga di testo.

Ero talmente frustrato che ad un certo punto chiusi violentemente il libro di Erbologia che tenevo tra le mani, facendo girare di scatto tutti gli altri studenti che stavano tranquillamente (fino a quel momento) badando ai fatti propri.

Qualcuno mi toccò una spalla delicatamente e girandomi notai uno sguardo inusuale, ma ben noto: Lily Potter.

“Hei” le dissi quasi sbuffando e posando il mio sguardo sul fuoco del camino.

“Tutto bene?” mi chiese lei venendo a sedersi sul divanetto di fianco a me.

“Perché dovrebbe interessarti? Non hai paura anche tu che qualcuno spifferi ai nostri padri che abbiamo chiacchierato in pubblico?” sentenziai serafico, sfogando la mia frustrazione su di lei che mi guardó inarcando un sopracciglio.

La sua espressione in quel momento mi fece pensare a ciò che Albus mi disse ad inizio anno, parlando di Lily come una ragazza piú matura di ció che puó sembrare ed in quel momento il suo sguardo in effetti sembrava piú quello di una madre piuttosto che di una ragazza di undici anni.

“Prima di tutto, come puoi ben vedere” iniziò indicandosi con le mani aperte dalla testa al busto “io non sono Albus. Secondo, vi ho fatto chiaro fin da subito che questa storia del mantenere segreta la vostra amicizia la trovo una scelta idiota e onestamente davvero poco sensata…Non so quali idee si sia fatto Albus, ma non penso che né mio papá né il tuo, vi impedirebbero di essere amici. Magari non ci saranno Natali tutti insieme, ecco, ma penso che nessuno di voi sia interessato a questo, giusto?”

“Lily ció che dici è esattamente ció che penso io, ma tuo fratello è convinto che la mia intenzione di smettere di nascondere anche solo il fatto che studiamo insieme voglia dire che non vedo l’ora di sbarazzarmi della sua presenza” risposi quasi sconsolato accasciandomi sul divano.

Lily si fece seria e si mise seduta piú composta.

“Io ti propongo una cosa Scorpius Malfoy: per dimostravi che sono sicura che ai nostri genitori interessi solo che viviate sereni, scriverò una lettera a mio padre, raccontandogli le cose come stanno, incluse le stupide idee di Albus. Mio fratello di sicuro andrá su tutte le furie, ma sará arrabbiato solo con me e durerá il tempo di rendersi conto che tutto questo tempo passato a farsi inutili paranoie è stato tempo sprecato. Ci stai?”

Le sue parole mi provocarono diverse emozioni contemporaneamente.

Paura che Albus avesse ragione e che sarebbe andato tutto a rotoli, rovinando il nostro rapporto e incrinando i rapporti dei nostri genitori.

Esaltazione all’idea che invece, Lily avesse ragione.

Ammirazione, per quella ragazza dagli occhi verdi e nocciola che mi tendeva la mano, pienamente sicura delle sue parole, ed io, sentendomi un pó un bambino, non potei far altro che stringerle la mano sigillando quel patto.







Ammetto che mi ritrovai un pó in difficoltà dopo l’accordo tra me e Scorpius. Ovviamente non volevo mettere lui in una situazione complicata affinché la temporanea, ero sicura, ira di Albus cadesse solo su di me e non influisse sul loro rapporto, ma al tempo stesso non avevo ancora iniziato a scrivere la lettera per mio papá.

Quel pomeriggio di Novembre dopo la lezione di Pozioni, decisi di andare a fare una passeggiata lungo il lago per prendere una boccata d’aria dopo quelle due ore passate nei sotterranei, e per prendermi il tempo, a mente libera, di scrivere.

Mi sedetti sotto ad un albero e presa dall’ispirazione iniziai a far scorrere la mia piuma sulla pergamena e quando finalmente finii e sollevai lo sguardo stava tramontando... il tempo era volato e tra correzioni e ripensamenti ci misi decisamente piú tempo di quanto sperassi.

Quella lettera mio padre tutt’ora la conserva e di recente ebbi la possibilitá di rileggerla.

“Caro papá,

Questi primi due mesi ad Hogwarts sono stati fantastici. Nonostante tu e mamma mi abbiate sempre raccontato tante cose del castello, scoprire passaggi e camminare tra un'aula e un’altra o semplicemente passare del tempo nella sala comune mi fa amare Hogwarts sempre di piú.

Volevo parlarti di una situazione che riguarda Albus. Durante il suo primo anno, ha fatto amicizia con uno studente di Corvonero, ma nessuno ne ha mai saputo nulla perché non vuole dire chi sia.

Come sempre mio fratello si dimostra incredibilmente testardo e in questo caso anche non molto intelligente (continua a leggere perché ti assicuro che ho tutte le ragioni del mondo per dirlo).

L'amico in questione è Scorpius Malfoy. Albus è convinto che tu e il signor Malfoy non approvereste questa amicizia e anzi, gli impedireste perfino di salutarsi.

Non so cosa Albus pensi di te, papá, ma io non penso che dopo tutto ció che hai passato nella tua vita impediresti a tuo figlio di essere amico di una persona semplicemente perché tu e suo padre non andavate d’accordo quando frequentavate la scuola insieme.

Spero che tu possa essere d’accordo con me, e fargli capire che così rischia di perdere una vera amicizia che potrebbe durare tutta la vita, cosí come te con zia Hermione e zio Ron.


Ti voglio bene,

Lily”





Sono passati ben 3 anni dall'ultima volta che ho aggiornato. Sono affezionata a questa storia, ma nel frattempo Covid, un bambino e impegni vari non hanno aiutato. Finalmente sono riuscita a ritagliarmi un po' di tempo per me e a scrivere un nuovo capitolo di questa storia. Non é un capitolo lungo, ma un passaggio importante per il continuo.

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