TUTTO NATO DA UN BACIO

di j_j_joker90
(/viewuser.php?uid=94676)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Italia è in fiamme ***
Capitolo 2: *** Questo arcangelo ***



Capitolo 1
*** L'Italia è in fiamme ***


Se in un solo bacio si potesse raccontare la storia del mondo, quel bacio sarebbe quello tra Aziraphale e Crowley. Ma troppi amori si sono susseguiti in 6000 anni, e altri ancora ne verranno prima che il loro possa essere riconosciuto. Ma nei meandri di un paesino del sud Italia qualcosa stava nascendo scatenato proprio da quel bacio.

Se la storia del mondo poteva essere risolta da un amore sarà quello che ancora deve nascere, ma basta una piccola scintilla, anche quando le vie del Signore sono misteriose.

16 anni dopo.

Per un demone 16 anni non erano niente, per questo dopo 16 anni si trovava ancora a piangere di notte in casa di Anathema e Newt. Oramai il demone era stanziato lì da almeno 10 anni. Aveva provato a dormire per i primi 5 anni, sperando di addormentarsi per sempre, ma senza riuscirci. Ha deciso di fare il giro del mondo in cerca di qualcosa che potesse tirarlo su di morale, ma uno aveva girato tutto il globo, e due ogni cosa gli ricordava il suo angelo. Quindi in un giorno di pioggia si presentò a casa dei due sposi del destino, chiedendo di poter entrare e da lì non si mosse più.

Anathema e Newt erano più che felici di accoglierlo, ma quando si resero conto che non aveva alcuna intenzione di andarsene, circa 3 mesi dopo, iniziarono a preoccuparsi e infastidirsi, ma una volta superati alcuni piccoli ostacoli logistici, di spazi e di regole non scritte, la sua presenza divenne motivo di abitudine. Infatti Crowley non era un ospite criticabile, aiutava in casa, si dedicava al giardino, che senza di lui non sarebbe mai stato così bello e rigoglioso, e sopratutto faceva da babysitter ai piccoli cuccioli della coppia.

Jonathan e Constance erano i due ragazzi nati dal loro amore.

Jon aveva oramai 17 anni, un periodo complesso per ogni adolescente e genitore, ma Crowley aveva sviluppato un bel legame con il ragazzo appassionato di storie creepy e di videogiochi, e quindi faceva da pacificatore in una maniera in cui i genitori non potevano permettersi.

La piccola Constance era però il fiore agli occhi di Crowley, l'aveva vista nascere, ora aveva 9 anni, ma quando ha posato gli occhi per la prima volta su di lei è stato amore a prima vista. La piccola aveva un cuore grande, il demone si sorprendeva sempre che non le scoppiasse nel petto, ogni volta che salvava un piccolo uccellino, ogni volta che lo aiutava con le piante; ogni volta che facevano merenda insieme, insistendo che fosse lei a imboccarlo, sapeva che quell'amore era ricambiato.

Erano due bambini normali e adorabili, così come lo erano i loro genitori. E a lui andava bene così. Almeno finché c'era la luce del giorno. Di notte era tutta un'altra storia.

Di notte sentiva un vuoto incolmabile, un buco in fiamme, che bruciava tutto e si allargava di giorno in giorno. Era ovvio che gli mancasse il suo angelo, ma non era ancora pronto a rivederlo, non dopo soli 16 anni, forse una paio di secoli avrebbero potuto appianare l'orgoglio e riparare le crepe di quella ferita aperta.

La cosa che aveva fatto più male non era l'abbandono da parte dell'angelo, quello poteva quasi capirlo (quasi...) Ma quella frase: ti perdono, come se ci fosse qualcosa di orribile nell'amore secolare di Crowley per Aziraphale. Bruciavano nel petto e non solo, anche nella testa perché non riusciva a pensare a nient' altro che a quel preciso istante, e più ci pensava più diventava reale e prendeva una forma solida. Quella di un peso enorme che portava sulle spalle e gli impediva di andare avanti. E come mai per l'inferno avrebbe potuto? C'erano stati molti amori, cavolo ne era stato testimoni lui stesso ad alcuni dei più struggenti e belli della storia del mondo e oltre. Quando sene fece una ragione, persino quello tra Belzebù e Gabriele gli era sembrato carino. Insomma se ce l'avevano fatta loro e tutti quelli precedenti, perché per loro le cose dovevano essere diverse?

A ogni modo non faceva mai trasparire niente dall'esterno, non aveva mai nemmeno detto nulla a Newt e Anathema di quello che era accaduto, e quando loro mostravano interesse per l'assenza di Aziraphale lui diceva semplicemente che aveva avuto una promozione ai piani alti.

Era strano non vederli insieme, il mondo stesso se ne accorse, tutto sembrava fuori posto, l'equilibrio era spezzato, qualcosa non andava. Un'energia diversa, e non per forza negativa, aleggiava nell'aria, e nonostante Anathema più di una volta lo faceva notare Crowley si limitava sempre a un'alzata di spalle. Se il mondo dovesse finire un'altra volta stavolta lui non avrebbe fatto nulla.

Ma il mondo, nonostante tutto, andava avanti, adattandosi a questi nuovi equilibri che si andavano lentamente a formarsi.

Evidentemente l'operato di Aziraphale si stava rivelando più proficuo di quanto immaginasse, forse era giusto così, forse è così che dovevano andare le cose. Per quei 16 anni niente di straordinario accadde.

Tutto questo cambio quando una mattina prese il giornale dal punto in cui il ragazzo dei giornali lo aveva lanciato.

Leggeva ogni giorno il giornale, egoisticamente per vedere se qualche disastro era all'orizzonte, ma fino a ora nulla era accaduto, almeno fino a quel giorno.

Sfogliava il giornale pigramente non aspettandosi nulla di particolare, quando un titolo sensazionalistico lo colpì: l'ITALIA è IN FRANTUMI.

Iniziò allora a leggere con rinnovata passione solo quell' articolo per scoprire che il titolo non era poi così esagerato.

L'Italia stava cadendo appezzi sia figuratamente che non.

L'articolo riportava: l'Italia è 20esima tra i Paesi occidentali: ha lo stesso punteggio della Romania. Solo in 4 fanno peggio. L'Italia è ventesima su 24 Paesi dell'Occidente per il rispetto dello stato di diritto. Solo Bulgaria, Ungheria, Grecia e Croazia sono meno in grado dell'Italia di rispettare le proprie leggi.

Il mondo era preoccupato per la piega politica chiaramente fascista che stava prendendo l'Italia, nuovi movimenti neo fascisti nascevano ogni giorno, I diritti più basilari venivano sempre più calpestati. Inoltre è uno dei paesi con il più alto tasso di omicidi per femminicidio. I giovano sono spauriti e disallineati, persi e sconfortati dal futuro a tal punto che I suicidi sono all'ordine del giorno tra I giovani tra I 9 e I 17 anni.

A questa notizia in particolare Crowley pensò ai ragazzi di cui si prendeva cura e la cosa gli fece orrore, dei giovani con tutta la vita davanti vedevano un futuro talmente nero da decidere di non viverlo mai.

L'articolo continuava evidenziando tutti i lati negativi che erano comparsi negli ultimi anni, e non per ultimo d'importanza il clima.

Il cielo piangeva lacrime in continuazione da una parte, lasciando I poveri italiani in balia di tempeste e d esondazioni, e il fuoco bruciava tutto al suo passaggio da una parte, è come se tutto si fosse rotto.

Crowley aveva visitato l'Italia spesso, e si era sempre meravigliato di quel piccolo angolo di mondo, dove paradiso e inferno vivevano in simbiosi. Un paese contraddittorio e per questo complesso e stupendo. Dove l'arte aveva avuto il tempo di prosperare, dove il pensiero si era sviluppato in magnifici pensieri, quali per esempio il Dolce stil novo, dove la poetica aveva trovato sempre spazio tra le pieghe del tempo, e ciò che era bello era esaltato, ma anche ciò che era peccaminoso e carnale, un paese da amare per un demone come Crowley che amava le sfumature di grigio.

Quindi si stupì notevolmente di sentire queste critiche così accanite, quindi decise che era il caso di fare una visitina al bel paese per indagare su ciò che stava accadendo.

Il giorno dopo salutò i coniugi, che per 10 anni si erano presi cura di lui, salutò I bambini che per tutto quel tempo avevano aiutato a dimenticare le ferite partì alla volta dell'Italia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Questo arcangelo ***


Tutto andava bene. Lui stava bene, cioè lei...insomma loro stavano bene. Stavano facendo un ottimo lavoro e non sentiva minimamente la pressione del mondo sulle spalle.
Gli attacchi di panico, tipici degli esseri umani con cui aveva convissuto per più di 6000 anni, erano normali. Il tutto andava come aveva previsto, in effetti non stava andando così male come arcangelo superiore. 
Certo il suo nuovo aspetto creava non poche problematiche in se stessi, ma non lo avrebbe ammesso mai, nemmeno a se stesso. 
A volte un lampo di rosso e nero gli compariva nei ricordi, ma nulla di cui preoccuparsi, se solo avesse perso il bisogno di respirare appreso dagli umani le cose sarebbe andata meglio, ma poteva farcela, un giorno per volta, per l'eternità...A volte quando ci pensava credevano di avere paura.
Ma un arcangelo non poteva provare paura, giusto? 
Aziraphale, l'arcangelo superiore andava bene, potrebbe andare meglio? Per il paradiso certo, per Dio genitore di tutti loro e unico punto di riferimento? Non lo sapeva perché con loro non parlava mai. 
Sperava di poter avere con Dio un colloquio privato per poter discutere di alcuni cambiamenti che aveva in mente, ma fino a ora, in 16 anni circa, non ci erano riusciti, la cosa li frustrava...NO! Non poteva permetterselo, non doveva pensare a queste cose, cosa sarebbe successo al mondo se avesse avuto di questi pensieri e qualcuno lo avesse scoperto? E se fossero caduti? No, il paradiso e di conseguenza il mondo avevano bisogno che rimanessero lucidi.


Non aveva solo preso la brutta abitudine di respirare dagli esseri umani, ma anche la mania per il proprio aspetto fisico.
Ogni tanto, non sapeva se era mattina o sera (in paradiso c'è sempre luce, cosa che lo infastidiva senza nemmeno rendersene conto), si specchiava allo specchio del suo ufficio e in automatico il viso prendeva una smorfia di disgusto.
Aveva deciso di cambiare leggermente la sua forma. Credeva che un corpo più...materno, lo avrebbe reso più accogliente e che gli altri angeli sarebbero stati più disposti a venire da lui per parlargli dei loro problemi, ma così non accadde. 
Tutti sembravano intimoriti da loro, nonostante la sua nuova forma. In effetti era passato per il traditore, per essere intoccabile dalle fiamme infernali, e infine ad arcangelo superiore, tutto nel giro di pochi anni, non li biasima per provare un po di riverenza nei suoi confronti. Cercava di convincersi che un po di rispetto ci volesse per mantenere l'ordine stabilito delle cose, ma senza nessuno con cui interagire amichevolmente, con cui bere un bicchiere di vino, condividere un croissant, e dare da mangiare alle anatre dei pisellini nel parco, l'eternità non sembrava così affascinante. E di nuovo quei flash di rosso e nero, il rumore di una macchina potente, e degli occhi profondi e gialli tornavano a tormentali, ma subito li scacciava via.
Erano cose di poco conto in confronto alla salvezza del mondo, e poi non sapeva nemmeno da quale parte della sua memoria provenissero.

Erano intenti a firmare scartoffie, quando dalla porta senti il chiaro suono di un bussare (si perché una delle cose che fece cambiare sin da subito erano gli uffici, troppo aperti, c'era poca privacy, tanto Dio se avesse voluto avrebbe visto attraverso qualunque porta).
"Prego, puoi entrare" Finalmente qualcuno li disturbava, sembravano passati anni da quando qualcuno, che non fosse Metatron, gli rivolgesse la parola.
"Buongiorno Azraphale, sono venuta a portarti delle notizie importanti" Michele si interruppe drammaticamente. "Dalla Terra" 
A questo punto ebbe tutta la mia attenzione, non mi arrivavano notizie dalla Terra da molto tempo. Non voleva ammetterlo, ma gli mancava così come gli mancava l'aria, la notte e tutti gli amici che aveva lasciato lì. 
"Esponimi pure queste notizie Michele" Forse lo chiesi con troppa eccitazione, ma mi si poteva biasimare, avevo passato una parte essenziale della mia esistenza in quel puntino verde e blu.
"A quanto pare ci sono dei disordini, cosa comune per gli umani, e tu stesso ci hai detto di intervenire solo in caso di gravi complicanze, cosa di cui io, personalmente non ero d'accordo ma se dici che gli umani si fanno influenzare oramai con molta difficoltà poco possiamo fare per loro. Ma ci hai anche detto di interpellarti personalmente se qualcosa di strano fosse accaduto" Nella sue parole potevo sentire il veleno, in fondo la capivo, le avevo praticamente rubato il posto di lavoro in paradiso.
Avevo turbato molti nell'accettare il compito datomi da Metatron, ma sentivo fosse la cosa giusta da fare e non provavo un vero rammarico, solo che a volte quando siamo soli (cioè la maggior parte del tempo) provo una profonda tristezza.
"Qual è la problematica?" Chiedemmo incuriositi ed eccitati.
"L'Italia, sta cadendo"
"in che senso?" La frase mi stupì e allarmo nello stesso tempo.
"Al nord sta piovendo da settimane in maniera anormale e, ancora più preoccupante, al sud sta bruciando tutto. Crediamo ci sia lo zampino di qualche demone, perché il fuoco sembra inestinguibile."
La cosa mi preoccupò non poco. Per quanto amassi Londra e avessi passato lì gran parte del mio tempo sulla Terra, dell' Italia avevo dei bellissimo ricordi. Aspetta perché non me ne viene in mente nemmeno uno, ma so per certo di averci passato dei momenti magnifici.
"La cosa preoccupa terribilmente anche me, dobbiamo intervenire subito!"
"Bene allora mando Uriel..."
"No!" Non so cosa mi fosse preso, ma sentivo il bisogno impellente di...di andarci io.
"Io credo di doverci andare di persona per verificare, Non solo perché sono l'angelo con più esperienza sul campo, ma perché..." E non riuscì a concludere la frase. Credo che non volessi espormi troppo, se fossi andato avanti con quella linea di pensiero forse avrei svelato troppo i miei pensieri.
Pensieri e sentimenti che in realtà erano molto confusi, sentivo il bisogno di andare in quel sud Italia che mi reclamava a gran voce. 
Come se una forza gravitazionale mi attirasse a se, io dovevo essere lì per qualche motivo.
Michele mi guardava con un misto di scetticismo e orrore, come per dire "ma sei seria." Ma noi eravamo particolarmente seri. Potevo essere stato l'angelo amichevole di quartiere, ma ora ero l'arcangelo superiore e tutti dovevano starmi ad ascoltare.
Questi angeli sarebbero andati in Italia, e nessuno li avrebbe fermati!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4059588