La rinascita della Scuola della Gru!

di genbufan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Anno 771 (tre anni circa prima dell’arrivo di Majin Bu)

 

<< Ehilà, Chaoz, amico! >> disse Tenshinhan bussando alla casetta in legno a fianco alla sua.

Da anni i due amici abitavano fianco a fianco, nelle aspre terre a Est in cui erano cresciuti.

L’idea era sempre stata di vivere con le loro famiglie, ma non tutto era andato come previsto.

Anni fa, Lunch se ne era andata per sempre. Il campione di arti marziali non aveva ormai più notizie di lei ma sperava fosse felice. 

Aveva avuto due brevi storie dopo di lei, nessuna di queste andata oltre un certo punto.

Quanto a Chaoz, era decisamente stato molto più fortunato in amore!

Da più di tre anni andava avanti la sua storia con la grande top model e imprenditrice Maria Shen, famosissima nella Città dell’Est e non solo. 

Lei si separava di rado dal suo amato per più di un paio di giorni, nonostante i tantissimi impegni in giro per il mondo, e i suoi fan più accaniti mai avrebbero creduto che la sua dimora abituale fosse quella abitazione così modesta. Eppure lei stessa vedeva quel luogo come un rifugio quotidiano dai disagi della troppa popolarità, nonostante adorasse il successo.

Il destino di Chaoz sembrava davvero andare di pari passo con quello del suo antico rivale Crilin! Entrambi sembravano senza speranze dal punto di vista amoroso, ma avevano svoltato alla grande più o meno nello stesso periodo.

<< Dov’è Maria? >> chiese Ten, una volta fatto entrare in casa. Quella mattina indossava, come faceva di solito, la sua semplice tenuta da allenamento, fatta da un semplice pantalone nero e una canottiera bianca. Il piccolo guerriero indossava una tenuta più o meno simile, dato che la mattina avevano un appuntamento fisso per allenarsi. 

Per il resto del tempo, vivevano una vita molto semplice: coltivavano assieme un orto per alimentarsi, e di tanto in tanto svolgevano qualche incarico come guardie del corpo, o missioni di quel tipo, per ottenere i minimi guadagni necessari a sostenersi.

<< Oh, è partita prima questa mattina. Ha un photo shoot alla Città dell’Est. >> rispose Chaoz semplicemente, alzandosi e avviandosi verso la porta. << Andiamo! >>

Mentre iniziavano la loro corsetta, Ten iniziò il discorso che stava ronzando nella sua testa dalla sera prima

<< Sai, amico mio, stavo pensando una cosa. >> 

<< Che cosa? >> subito Chaoz si incuriosì.

<< Secondo me sarebbe l’ora di aprire una scuola tutta nostra! Pensaci. >> 

L’altro rimase qualche secondo in silenzio per elaborare il concetto, continuando a correre.

<< Uhm, non mi sembra una cattiva idea! Ma sei sicuro che troveremo degli allievi? >>

<< Io credo di sì, qui nell’Est siamo abbastanza conosciuti. Certo non come le palestre più blasonate, ma possiamo dire la nostra. E la qualità si vede! E poi possiamo portare avanti la tradizione. >> il suo sguardo cambiò leggermente.

<< Che tradizione, Ten? >>

Il combattente rimase in silenzio per un po’, proseguendo il riscaldamento. << … Quella della Scuola della Gru! La voglio chiamare Nuova Scuola della Gru. >> disse infine, risoluto.

<< Eeeh? >> questo fece stoppare all’improvviso Chaoz, che per l’impeto frenò per circa tre metri. << Ma sei impazzito? Quella era una scuola per assassini! >>

Anche Ten si era fermato. Aveva uno sguardo molto serio quando si rivolse al suo inseparabile amico. << Non necessariamente. Le nostre tecniche devono comunque essere tramandate, non sono solo utili a uccidere ma a difendersi e a combattere per il bene. >> << Possiamo riabilitare quel nome finalmente! Che ne dici? Ci stai? >> e tese la mano.

Chaoz rifletté ancora un poco, interdetto.

<< Con te andrei dovunque! Ci sto. >> rispose infine, stringendo la sua mano. << La Scuola della Gru è tornata, ed è qui per restare! >>.

 

Anno 771, due settimane dopo

 

Quella sera, dopo cena, Chaoz accolse in casa l’amico Ten. 

Questa volta era vestito di tutto punto, con un vestito tradizionale dell’Est. Al suo fianco, la bellissima Maria Shen, con i suoi lunghi capelli corvini, anche lei con un vestito tradizionale di colore blu, con intarsi argentati, che ne faceva risaltare il fisico perfetto.

<< Chaoz, Maria! >> esordì Ten sorridendo, << siete entrambi meravigliosi! Sembra che dobbiate dirmi qualcosa di importante… >>

I due si scambiarono uno sguardo di intesa << Sai, amico, ho riflettuto ancora sulla tua proposta di creare una scuola. Ha senso crearci un’occupazione più stabile, arrivati a questo punto delle nostre vite! E poi sarà utile per … >> e guardò nuovamente Maria Shen, stringendole la mano << crescere con più tranquillità nostro figlio… o nostra figlia >>

Ten trasalì per un attimo, ma fu entusiasta della lieta notizia << Amico mio, ma è meraviglioso! >> lo abbracciò con foga.

Poi prese le mani di Maria, dandole un bacio sulla guancia. << Congratulazioni! >>

<< Brindiamo, Ten! Sono felice. >> rispose Chaoz, sollevandosi a mezz’aria e andando a prendere dallo scaffale il liquore delle grandi occasioni.

 

Anno 778

 

I due amici Tenshinhan e Chaoz stavano volando verso casa, di ritorno dalla movimentata, a dir poco, festa di compleanno di Bulma.

<< Che giornata, eh? >> disse Ten al piccolo amico.

<< Già! >> rispose questi ridacchiando.

<< Ogni volta che Goku raggiunge un livello, poi fa un ulteriore salto impossibile >> proseguì << Il Dio della Distruzione… Un avversario inimmaginabile! Ormai la differenza con noi è incalcolabile… >> dovette ammettere, ancora una volta.

<< Bah! A livello terrestre tu sei sempre tra i più forti, Ten! >> lo tirò su il piccolo Chaoz.

<< A livello terrestre, eh? >> replicò lui pensieroso. Poi sospirò << Mi chiedo se la Terra possa ancora offrire combattenti di livello. Gli allievi della nostra scuola sono in gamba, ma non riesco a vedere ancora nessun vero talento, sai? Mi dispiace molto dirlo, sono tutti bravi ragazzi…>>

Era un giudizio un po’ duro, ma Chaoz non riusciva a controbattere.

<< Talenti… >> iniziò a rispondere, poi rifletté qualche secondo.

<< Che mi dici di mia figlia Sesame? >> disse poi, inaspettatamente.

<< Tua figlia? >> Tenshinhan si rese conto di non avere mai valutato quell’opzione. 

<< Sì. Vedo del potenziale in lei! So che ha solo sei anni, ma è abbastanza forte e sta acquisendo un ottimo controllo del ki. Da un mese ho preso ad allenarla in modo leggero, al pomeriggio, quando non siamo impegnati con la Scuola, e le lascio degli esercizi da fare. Sta crescendo giorno per giorno. >>

<< Giuro che non lo sto dicendo solo perché sono suo padre. Se ci rifletti, ti renderai conto che anche tu hai percepito la crescita del suo ki. >>

Ten rimuginò qualche minuto in silenzio, mentre continuavano sul loro percorso.

<< Hai ragione, amico! E sua madre è d’accordo? >>

<< Certo, ne stiamo parlando da un po’ ovviamente! >> rispose Chaoz.

<< Domani portala alla scuola, faremo una prova con lei. Per un po’ dovrà allenarsi a parte comunque, gli altri sono tutti adulti… >>

<< Certo che sì. >>

Quella giornata si stava chiudendo con una nota di speranza per il futuro.

 

Anno 786 (due anni dopo il ventottesimo torneo Tenkaichi)

 

<< Bene così, Sesame! >> Tenshinhan spronò la giovane allieva, che stava in quel momento levitando, a gambe incrociate nella posizione del loto, rimanendo concentrata in meditazione. A un profano quello sarebbe sembrato un esercizio non così impegnativo, ma la ragazza stava concentrando il proprio ki fino al limite.

<< Sono sicuro che farai bene al prossimo Tenkaichi! >>

La ragazza quattordicenne sorrise impercettibilmente, senza perdere la concentrazione.

Crescendo aveva presto superato l’altezza di suo padre, aveva una corporatura slanciata presa dalla madre, così come i capelli nerissimi, che portava corti per praticità. Aveva la pelle chiara, ma non bianchissima come il padre, e sul volto una grande voglia rosacea a forma di mezzaluna, sul lato sinistro, che occupava dalla parte alta del collo fino al lato della fronte.

Indossava la tenuta attualmente portata dalla scuola, cioè un gi di colore “blu di Prussia”, con sul petto, inciso in colore rosso, l’ideogramma della Gru (che da tempo Tenshinhan e Chaoz avevano abbandonato, ma ora avevano nuovamente fatto proprio), sotto al quale portava una maglietta di colore rosso. Stesso colore rosso aveva la larga cintura, nello stile orientale, che chiudeva il gi. Il tutto era completato da corti stivaletti neri, ricoperti da piccoli gambali gialli, molto simili a quelli che Ten portava da giovane. 

Due anni prima, Tenshinhan si era decisamente pentito di non avere mandato il suo migliore elemento al torneo. 

Già allora Sesame era decisamente forte, in grado di affrontare pressoché qualunque avversario umano adulto. Tuttavia il suo maestro non era ancora così ambizioso da pensare a quell’opportunità. Era vero che il livello era ormai diventato scandalosamente basso, dato che i più forti atleti partecipanti provenivano dalle scuole di Mr Satan e di Re Chapa, che con le migliori intenzioni non avevano nulla a che fare con le vere scuole di arti marziali come la Gru e la Tartaruga. C’era ovviamente l’ostacolo insormontabile di Mister Bu, ma anche il secondo e terzo classificato potevano guadagnare dei premi in denaro.

E ovviamente non potevano nulla contro i guerrieri che Ten ben conosceva, ma questo era un altro discorso. In quel torneo si erano visti sia Goku, che ne aveva approfittato per prendere egli stesso un allievo, che sicuramente ora stava raggiungendo livelli inimmaginabili sotto la sua guida, sia sua nipote Pan, anch’essa fuori scala, e i giovani Goten e Trunks.

Detto tutto ciò, il maestro della Scuola della Gru stava pensando che era il momento di tornare a valorizzare anche i giovani terrestri “normali”, come una volta. 

Non esistevano solo i Tornei del Potere, esisteva anche tutto un mondo di arti marziali decisamente più al loro livello dove avrebbero certamente potuto eccellere.

C’erano state alcune novità incoraggianti oltretutto: le autorità regolatorie avevano deciso che il torneo Tenkaichi sarebbe tornato a essere disputato ogni tre anni, come una volta.

Mr Satan aveva annunciato il suo ritiro dalla competizione, cui avrebbe partecipato solo come ospite per combattimenti dimostrativi. Anche Mister Bu ovviamente si era ritirato, dato che partecipava unicamente per fare un favore al suo migliore amico.

Certo, sarebbe stato probabilmente impossibile battere il giovane Ub, se si fosse ripresentato, o la piccola Pan, tantomeno Goku o Vegeta (ma il maestro di arti marziali era convinto che ormai i tempi in cui Goku e amici partecipavano al torneo erano finiti, era arrivato il momento delle nuove leve). 

Ma la Scuola della Gru si meritava davvero quella ribalta internazionale, dopo tutti quegli anni di duro lavoro: Ten e Chaoz erano molto fiduciosi per il prossimo anno.

Uscito da quei pensieri, il maestro si rivolse nuovamente alla sua allieva: << Ottimo. Ora vai a fare i soliti giri di corsa, e poi passeremo alla parte pratica.

<< Sì maestro! >> scandì Sesame, mentre smetteva di levitare e con grande eleganza e padronanza si rimetteva in piedi, poi uscì.

Ovviamente, nel caso di quella atleta fuori dal comune, i “soliti giri di corsa” erano di diversi chilometri, che lei percorreva in circa mezz’ora.

Ten la salutò con un cenno del capo, mentre si preparava a fare qualche esercizio di colpo a vuoto.

In quel momento avvertì una presenza alla soglia. << Che succede, Sesa… >>

Ma non si trattava della sua allieva. Era un uomo adulto, dalla lunga treccia di capelli neri, che Tenshinhan conosceva bene.

<< Ta… Tao Bai Bai? >>

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


<< Tenshinhan. Da quanto tempo. >> lo salutò Tao Bai Bai, con tono estremamente calmo.

Tenshinhan non credeva ai propri occhi. Non solo il suo antico vice-maestro tornava dopo così tanti anni, ma il suo corpo era interamente umano e non più cyborg, ed era persino il corpo di un uomo giovane! Sembrava persino più giovane di lui. Ma che cosa stava succedendo?

Tao Bai Bai ridacchiò sardonicamente, evidentemente cosciente della sorpresa che aveva generato nell’altro.

Splendido in quel suo aspetto giovanile, indossava un'elegante tenuta da combattimento di stile antico orientale, simile a quella che aveva usato la prima volta che aveva affrontato Goku, ma di colore viola scuro e con il carattere della gru sul petto, realizzato con un intarsio dorato. A differenza della sua vecchia tenuta, questa lasciava scoperte le braccia, su cui portava dei polsini di colore rosso scuro. Ten notò sulla parte alta del braccio sinistro un tatuaggio particolare, a forma di lettera N.

Poi cambiò nuovamente tono, diventando sprezzante. << E’ così che onori il mio defunto fratello? Come osi appropriarti dei vessilli della Scuola della Gru, che avevi abbandonato? >> lo accusò.

Era vero. Tenshinhan aveva sentito della morte del suo vecchio maestro, da cui si sentiva ormai distantissimo. 

Per un attimo, Tao Bai Bai era riuscito a farlo quasi sentire in colpa…Poi si indurì, ricordando che tipo di uomo era il suo vice-maestro, così come suo fratello.

<< Perché sei qui? >> chiese spazientito.

Tao Bai Bai sorrise malvagiamente. << Ti basti sapere che sono qui per darti una lezione. Se mi sconfiggi potrei dirti di più…>> insinuò.

Tenshinhan rimase molto calmo << Darmi una lezione? Non ricordi che ti ho superato da tempo? Anche se sei riuscito a ringiovanire, non credo sia cambiato molto. Non voglio umiliarti di nuovo. >> disse in tono piatto << Tornatene da dove sei venuto, ho molto da fare. >>

L’ospite poco gradito emise un risolino. << Mi hai superato, dici? >>

Così dicendo, partì rapidamente all’attacco. Con una rapidità disarmante, raggiunse quello che per lui evidentemente non era il vero maestro della Gru, e lo colpì con un pugno in pieno stomaco, che l’altro non era riuscito in nessun modo a intercettare.

Ten ansimò << Ma… Ma come… >> riuscì a dire dopo qualche secondo. Si rese conto che l’altro aveva acquisito un potere e un’abilità completamente al di fuori di quelle che sarebbero dovute essere le sue possibilità.

Lo guardò, prendendolo più sul serio, e si rimise in piedi in posizione da combattimento.

Partì all’attacco con un pugno, che venne rapidamente intercettato. Allora insistette, con una raffica di pugni estremamente rapidi, che però il suo avversario riuscì a intercettare con le mani, oppure a evitare, uno per uno.

<< Tutto qui, giovanotto? Ti ricordavo migliore. >> lo derise.

Ten gli diede il calcio, che venne anch’esso intercettato e deviato con la gamba sinistra, e poi una pedata per allontanare l’avversario, che sembrò lasciarlo fare.

<< E va bene. Utilizzerò la tecnica che tu stesso mi hai insegnato. >> iniziò a concentrarsi. << Dodon…>> 

Tao Bai Bai non si lasciò ovviamente prendere alla sprovvista, assunse un volto truce e subito caricò lo stesso colpo.

Dissero quindi all’unisono << … Pa! >> 

Le due onde si incontrarono a metà strada, per un attimo parevano essersi bloccate a vicenda.

L’ospite sgradito sorrise, e con apparente poco sforzo fece sì che la sua onda prevalesse completamente su quella del suo avversario, che venne colpito al volto.

<< Uhmf! Come vedi non hai scampo, Ten! >> dichiarò, ma si accorse che il maestro usurpatore era sparito.

Non dovette cercare molto, perché Tenshinhan annunciò la sua presenza con un pugno alle sue spalle. Tao Bai Bai intercettò persino quel colpo, senza nemmeno doversi girare, grazie a una estrema mobilità del suo corpo.

Ten sbuffò, sembrava impossibile fargli danni seri. Rifletté che tra pochi minuti sarebbero arrivati i suoi allievi, che erano in un giro di allenamento intorno alla palestra insieme a Chaoz, e poco dopo la stessa Sesame.

Nessuno di loro poteva affrontare alla pari un avversario così inaspettatamente potente, e inoltre quell’uomo faceva parte del suo passato. Il maestro della Gru doveva assumersi la responsabilità di allontanare quel pericolo.

“E va bene” pensò.

<< Mi dispiace averti sottovalutato, Tao Bai Bai. >> così facendo, uscì nel grande spiazzo di fronte alla palestra.

La sua vecchia conoscenza lo seguì << Scappi, Ten? >> si rese conto che questi stava galleggiando in aria a diversi metri di altezza esattamente sopra di lui.

<< Non volevo rovinare la mia preziosa palestra. Ti mostrerò come ho perfezionato negli anni le tecniche dell’anima. >>

Tao Bai bai sorrise, apparentemente compiaciuto: dalla posizione che stava assumendo capì molto bene cosa stava per succedere. 

Ten allargò le braccia, poi unì le mani in posizione rituale e si concentrò profondamente, come si poteva vedere dal sudore sulla sua fronte. Si trattava della sua tecnica da combattimento più potente, che aveva ulteriormente sviluppato: ora per fortuna riusciva ad utilizzarla senza ricevere alcun effetto negativo per la propria salute, ma allo stesso tempo con ancora più precisione ed efficacia. 

Annunciò: << Kikoho! >>

Il raggio di luce che uscì dalle sue mani giunte non aveva un’ampiezza enorme come al solito, anzi era piuttosto ridotto, con un diametro di circa dieci centimetri, e l’energia di cui era composto era estremamente concentrata. Quel colpo avrebbe perforato il terreno e forse raggiunto il centro della Terra.

Nel frattempo anche Tao Bai Bai si era concentrato: giunse le mani concentrando la propria energia spirituale, con apparente calma.

Quel potentissimo e iper concentrato Kikoho raggiunse il bersaglio. Era estremamente luminoso, lo stesso Ten non riuscì a vedere del tutto l’avversario una volta colpito, ma aveva appurato fino a una frazione di secondo prima che la direzione era corretta.

Quel colpo avrebbe sicuramente ucciso un combattente di minore caratura, il guerriero sperò che non succedesse nonostante tutto.

Dopo pochi decimi di secondo, tuttavia, vide che Tao Bai Bai aveva disperso quell’onda potentissima, causando un’esplosione di luce ancora più intensa.

L’energia si disperse, e riapparve il malvagio guerriero, perfettamente calmo nonostante la parte alta del suo abito fosse andata completamente distrutta e la pelle sia del volto che del torace apparissero lievemente ustionate.

Ten era veramente disarmato, continuava a chiedersi come diavolo avesse fatto quell’assassino a ottenere un tale potere. Il nuovo maestro della Gru, nel tempo, aveva raggiunto un livello combattivo inimmaginabile per gli altri terrestri, paragonabile almeno a quello del cyborg 16, il più potente dei cyborg der Dottor Gero, andato purtroppo distrutto per mano di Cell.

Eppure lui aveva un livello ancora superiore. Sicuramente Goku, Vegeta o un qualunque altro saiyan, oppure Piccolo, avrebbero potuto sconfiggerlo facilmente, ma purtroppo Ten doveva riconoscere la propria sconfitta.

Tao Bai Bai lo osservò truce in volto, capendo cosa gli passava per la testa. 

<< Povero Tenshinhan. Se fossi rimasto all’interno della vera Scuola della Gru, ora saresti decisamente più forte. Mi dispiace per come è andata. >>

Detto questo, si concentrò. << Dodon… Pa!>>

Il Maestro della Gru aveva utilizzato tutte le proprie energie in quell’unico colpo, e non era in grado di fermare l’onda dell’avversario, che lo raggiunse al petto mentre era in aria.

Cadde giù rovinosamente.

<< Uccidimi e poi vattene. >> disse al suo avversario con voce rotta. Sperava in cuor suo di sacrificarsi, e che quel maledetto sparisse dalla sua vita prima dell’arrivo dei suoi preziosi allievi e del suo amico Chaoz.

<< Hm. Non così in fretta. >> disse Tao Bai Bai sorridendo.

In quel momento, gli allievi più grandi della Scuola, insieme a Chaoz, sopraggiunsero. 

Dal volto del suo amico, Ten capì che aveva percepito quanto stava accadendo e si era precipitato a salvarlo. Lanciò una maledizione dentro di sé.

<< Oh, ci sei anche tu, piccolo mostriciattolo. E hai portato altri perdenti con te. >> sentenziò l’assassino.

<< No… Scappate…. >> provò a dire Tenshinhan inutilmente.

<< Maestro! Cosa ti ha fatto questo maledetto! >> disse uno degli allievi, che si lanciò contro Tao Bai Bai. Venne subito atterrato con un pugno allo stomaco.

Allora gli altri dieci ragazzi, tutti di discreta abilità per degli essere umani, ma decisamente al di sotto delle possibilità del loro maestro o di Chaoz, si scagliarono tutti insieme. Tao Bai Bai li atterrò tutti con rapidità ed efficienza, con singoli pugni e calci ben piazzati.

Lo stesso Chaoz, che era rimasto a mezz’aria, provò disperatamente a lanciarsi in volo, simile a un missile, contro di lui, ma venne rapidamente intercettato con un violento calcio in pieno petto, che lo sbalzò a terra.

Tenshinhan e il suo vice si chiesero cosa sarebbe stato di loro. Avrebbero ottenuto una morte lenta o rapida?

L’uomo malvagio, capendo cosa passava loro per la testa, sorrise. Quanto amava riuscire di nuovo a incutere terrore nelle sue vittime, come un tempo.

<< E’ stato bello darvi una lezione. >> annunciò << Ma non è solo per questo che sono qui. >> ed estrasse dalla tasca una capsula Hoi Poi, di un modello un po’ sorpassato. La lanciò a terra, e questa rivelò il suo contenuto: una strana e rudimentale anfora, bassa e di forma orizzontale.

Tenshinhan notò che l’anfora recava lo stesso simbolo della N che Tao Bai Bai portava al braccio, ma soprattutto si ricordò dove aveva già visto quella forma. Fu terrorizzato.

<< Ma… Quella è….>> 

<< Oh, vedo che la testa ti funziona ancora. >> replicò l’assassino, compiaciuto.

Quell’anfora non era altro che quella utilizzata anni prima da Yamu e Spopovich al torneo Tenkaichi, per raccogliere l’energia dei migliori guerrieri con cui risvegliare Majin Bu!

Tenshinhan e Chaoz, pur non essendo presenti alla competizione, l’avevano vista nelle scene terribili trasmesse in televisione. Ma perché ricompariva ora? Come era arrivata nelle mani di quell’uomo malvagio?

Non fece in tempo a proseguire con i suoi ragionamenti, che sentì un dolore estremo in tutto il corpo. Una presenza oscura sembrava essergli entrata dentro, mentre Tao Bai Bai teneva l’anfora nelle mani. Dalla bocca gli uscì una strana essenza bianchissima, e Ten si rese conto con terrore che si trattava della sua anima.

L’assassino, che stava ora ridendo selvaggiamente, diresse l’anfora man mano verso ciascuno dei guerrieri a terra, che subirono lo stesso terribile trattamento.

<< Bene così. Ora me ne andrò, non ho bisogno di finirvi. La vostra anima mi donerà il vostro potere combattivo, che andrà a sommarsi al mio. >>

Finalmente Ten capì come il suo vecchio vice-maestro era riuscito a ringiovanire e ottenere tutta quella forza: si trattava ovviamente di un trucco. Mai avrebbe pensato che sulla Terra potesse esistere un mago capace di recuperare e sfruttare in quel modo gli artefatti da Babidi…

Nel frattempo l’assassino proseguì. << Come dicevo, non ho bisogno di finirvi. Questo piccolo trattamento farà sì che tra non più di sette giorni voi tutti morirete…>> 

Così facendo, godendosi l’effetto che quelle parole orribili avevano ottenuto nel suo uditorio, concluse l’estrazione delle anime e, in silenzio, decollò per andarsene, finalmente.

Ten in quel momento pensava solo una cosa: per fortuna la giovanissima Sesame era riuscita a scamparla! Perse conoscenza con quella consapevolezza dentro di sé, unico aspetto positivo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sesame sorrise tra sé e sé. 

Sua madre girava costantemente per il mondo a causa del suo lavoro, ma in generale preferiva lasciarla a casa per darle maggiore stabilità. 

La ragazza, dal canto suo, non aveva nessuna voglia di risplendere della luce riflessa della sua famosa madre, piuttosto non vedeva l’ora di avere l’opportunità di girare il mondo grazie alla sua abilità e incontrare avversari fortissimi, nonostante adorasse la sua terra natale e le sue tradizioni.

Quello era il suo ultimo giro di corsa, aveva percorso una distanza di circa cento chilometri in mezz’ora, non male per un buon riscaldamento. I panorami che vedeva durante quell’esercizio erano meravigliosi, grandi praterie, villaggi, montagne…

Stava intravedendo la palestra della Scuola della Gru, quando avvertì nell’aria qualcosa di strano. Stava ancora imparando come avvertire le aure ed effettivamente le sembrava che quelle del maestro, del vice-maestro e dei suoi compagni fossero… spezzate? Poi vide che tutti erano a terra, nel cortile.

<< Maestro Tenshinhan! Papà! Ragazzi! >> urlò disperata.

<< Sesame… Vieni qui. >> rantolò Tenshinhan.

<< Che cosa è successo, maestro? >> le disse la ragazza, dopo che era accorsa presso di lui.

<< Prima vediamo di darci una sistemata, eh? >> disse sorridendo, con la sua scarsa voce << Ecco, mentre io mi concentro, premi forte questo punto qui, alla base del collo. Ti ricordi come ti ho insegnato? >>

Negli anni, il Maestro della Gru non era stato con le mani in mano: non solo aveva ulteriormente approfondito le tecniche di combattimento e si era allenato costantemente, ma insieme all’amico Chaoz aveva approfondito la medicina tradizionale, basata sui punti di pressione e altre metodologie, di cui erano diventati grandi esperti. Ora sapevano come curare le ferite e contusioni di bassa e media entità, far riprendere il corpo da un grande sforzo e ripristinare la forza combattiva.

Una volta ripreso, mentre interveniva su Chaoz e gli altri allievi, spiegò a Sesame, a grandi linee, cosa era successo.

<< Che cosa facciamo, maestro? >> Sesame era entrata nel panico nel sapere che i suoi compagni erano apparentemente condannati.

<< Niente paura, Sesame. Ho un piano. >> Le rispose Ten, strizzando due dei suoi tre occhi, una cosa che l’aveva sempre fatta ridere da bambina.

Chiamò il più anziano dei suoi allievi. << Tu, ti va di guidare la navicella? Dobbiamo andare in un posto, ma meglio riposarci un po’ nel frattempo. Meglio non spendere energie inutili volando. >>

<< Sì, maestro! Dove andiamo? >> rispose lui, mentre posava a terra e azionava una capsula Hoi Poi con la navicella. Ten dentro di sé apprezzò ancora una volta lo spirito dei suoi allievi, che riuscivano a mantenere la calma e la concentrazione persino in quei frangenti.

<< Ti do subito le coordinate. So come fermare Tao Bai Bai. Andremo, io, Chaoz e Sesame. Mi dispiace, ragazzi, ma servono i combattenti più forti. >> disse, con un po’ di durezza dovuta alla situazione, davanti alle calme proteste degli altri allievi.

<< Dove andiamo, Ten? >> gli chiese Chaoz, tornato apparentemente in forma.

<< Dobbiamo unire le forze con altri combattenti, ci servono alleati. E’ un bel po’ che non rivediamo i nostri amici, eh? >> gli rispose, poi rivolto alla figlia del suo migliore amico << Sesame, ti va di andare a visitare la Scuola della Tartaruga? >> 

Lei, nonostante l’ansia, si lasciò prendere dall’entusiasmo. << La famosa Scuola della Tartaruga? Certo che sì! >> gli occhi le si erano illuminati.

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Mentre volavano verso la destinazione, Tenshinhan aveva spiegato come intendeva affrontare il malvagio assassino. 

La sua forza derivava dall’avere assorbito la forza combattiva dei più grandi combattenti terrestri (perlomeno quelli umani), per cui bisognava innanzitutto estrarre quelle anime estranee dal loro corpo ospite, così che potessero tornare dai rispettivi proprietari.

Sapeva come farlo: nei suoi studi , aveva molto perfezionato la Mafuuba, l’antica tecnica usata un tempo per sigillare il Grande Mago Piccolo, unendola ad altre pratiche simili conosciute dai maestri che aveva frequentato. Ora era in grado di estrarre gli spiriti estranei dal loro avversario, e in questo caso non era nemmeno necessario sigillarli, il che rappresentava il limite della Mafuuba, dato che sarebbero spontaneamente tornate nel loro luogo originario.

<< Spero che siamo in tempo… >> stava dicendo, quando videro la sagoma della grande isola semi-tropicale dove erano diretti.

Anche la Scuola della Tartaruga si era evoluta, ultimamente.

Da quando non aveva più dovuto difendere attivamente la Terra più di tanto, Crilin aveva inizialmente intrapreso una carriera da poliziotto, ma aveva poi pensato di mettere a frutto anche la sua esperienza nel combattimento in qualche modo, facendo rivivere la Scuola in cui si era formato.

Da ormai troppo tempo il Maestro Muten non accoglieva nuovi allievi, e data la sua età era senz’altro arrivato il momento per lui di diventare il nuovo Maestro, considerando che gli altri allievi avevano preso altre strade.

Yamcha aveva da tempo abbandonato il combattimento e lavorava come maestro di yoga e tecniche di rilassamento nella Città dell’Ovest, il che gli permetteva del resto di conoscere persone importanti, frequentare le feste più “in” e conoscere molte donne bellissime.

Goku, dal canto suo, si dedicava sì alle arti marziali, ma il suo livello era ormai completamente fuori scala rispetto a quello dei terrestri. E poi aveva già come allievo fisso Ub, così come suo flglio Goten e sua nipote Pan anche se non con continuità, per cui era come se avesse una piccola scuola, seppure senza un nome…

Toccava a Crilin assumersi gli oneri e gli onori di quella posizione. 

Ma c’erano stati anche altri cambiamenti: la moglie di Crilin, 18, era una donna che aveva sempre adorato il denaro e aveva un forte senso degli affari. Da quando aveva iniziato la sua vita civile, negli stessi tempi in cui iniziava la sua relazione con quello che era poi diventato suo marito, aveva intrapreso una piccola attività come parrucchiera, avendo capito quanto l’appassionavano l’estetica e la moda.

Nel tempo quell’attività si era ingrandita, diventando un grande salone di bellezza, e poi - grazie al premio in denaro ottenuto grazie all’accordo con Mr. Satan - aveva finalmente effettuato un ulteriore investimento, creando una grande rete di centri estetici e poi anche di palestre che si stava diffondendo sempre più nel mondo.

I terrestri e le terrestri, che avevano inizialmente temuto la cyborg quando si era presentata come nemica, ora la adoravano per la sua bellezza e il suo senso dello stile.

Proprio 18, quindi, una volta saputo del desiderio del marito di riaprire la Scuola, aveva suggerito alcune innovazioni di un certo peso: non era più il tempo della Kame House, anche quell’attività poteva generare un buon profitto. Era arrivato il momento di creare qualcosa di più grande, che chiamarono “Kame Academy”.

A differenza della Scuola della Gru, la Kame Academy accoglieva ben cento studenti. Crilin aveva però preferito non creare una catena in giro per il mondo, il che aveva funzionato da ogni punto di vista, perché non solo dava al Maestro la possibilità di dare un reale insegnamento di arti marziali in prima persona, senza delegare, ma dava anche un certo senso di esclusività.

Ovviamente quei cento allievi, mediamente, non avevano affatto un livello degno di nota per quelli che erano gli standard cui Tenshinhan e i suoi amici erano abituati, tuttavia lui era sicuro che il suo vecchio amico seguisse anche qualche giovane con del vero talento.

Nell’atterrare sul grande spiazzo di fronte all’Academy, si resero conto che qualcosa non andava: il grande palazzetto a due piani, in stile moderno con grandi vetrate, aveva la porta di ingresso completamente divelta. Di fronte alla porta, al di sopra dei pochi gradini di ingresso, campeggiava l’insegna con il carattere della tartaruga, rimasta miracolosamente illesa.

<< E’ già passato di qua. Del resto, avrà preso da qualche parte tutta la sua forza…>> commentò Chaoz, una volta sceso a terra e contemplata la scena.

<< Crilin! Sei qui? >> disse Tenshinhan, bussando alla porta, per pura cortesia dato che era inservibile.

La sala centrale, dove trovarono Crilin, ospitava una bella palestra di arti marziali con tatami a copertura del pavimento, purtroppo danneggiata dall’invasione di Tao Bai Bai.

Il nuovo Maestro della Tartaruga era al centro, insieme a 18, con la sua testa magnificamente rasata a zero come usava fare una volta, e con la sua classica uniforme della Scuola, che non era cambiata negli anni. 

Lei invece indossava il suo abbigliamento più casual, una semplice tuta. Insieme stavano cercando di mettere a posto quanto possibile e forse valutare i danni, con volti decisamente gravi.

Ma l’arrivo di quegli ospiti decisamente più graditi aveva riacceso il sorriso: << Tenshinhan! Chaoz!  Da quanto tempo! >>

<< E quella è la piccola Sesame! ti sei fatta grande! >> aggiunse rivolto alla ragazza, che si inchinò rispettosamente.

<< Crilin! Dovremmo davvero vederci più spesso! Il nostro destino è incontrarci solo quando succede qualcosa di grave! >> lo salutò Ten, cercando di smorzare la tensione.

<< Bene, la situazione è chiara. E’ evidente che il mio vecchio senpai è passato di qua, giusto? >>

<< E’ successo ieri. >> gli rispose Crilin. << Quel maledetto! Pensi che le Sfere del Drago riusciranno a riportarci in vita in questo caso? Anche se sono un po’ stanco di essere resuscitato… >>

<< Non così in fretta. So come risolvere la situazione. >> disse il Maestro della Gru << Ti ricordi, vero, la tecnica della Mafuuba? L’ho perfezionata nel tempo, creando una nuova tecnica che fa al caso nostro. Tao Bai Bai dovrà restituire le anime ai legittimi proprietari. >>

<< Tuttavia sarà necessario tenerlo fermo mentre attuerò questo trattamento, quindi dovremo agire insieme. Servono i migliori combattenti disponibili. Siete con noi? >>

<< Certo che sì! Ma dov’è quel maledetto? Il mio radar non riesce a individuarlo, e nemmeno Crilin percepisce la sua aura. Deve avere utilizzato qualche strano trucco. >> intervenne 18.

<< Nessun problema per questo. >> qui il tono di Tenshinhan si abbassò << I miei vecchi contatti del mondo criminale sanno bene dove si trova il castello di Tao Bai Bai. Lungo la strada ho fatto qualche chiamata a dei vecchi “amici” che mi hanno fornito le coordinate. >> << Non si tratta di un mistero, semplicemente siamo noi che non gli abbiamo prestato molta attenzione, ma le persone interessate sanno benissimo dove si trova. Non si sta nascondendo. >>

Crilin e 18 si guardarono, scambiandosi un cenno d’intesa. << Ovviamente ci stiamo! Verremo noi due, e per quanto riguarda i migliori allievi, c’è nostra figlia. Vado a chiamare Marron. >>

<< C’è anche quel ragazzo nuovo… >> suggerì 18.

<< No, lui no. Purtroppo non è ancora pronto per questo. >> la convinse subito il marito.

<< Bene, allora è deciso! La squadra di difesa della Terra è formata anche questa volta! >> annunciò Tenshinhan.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Evidentemente Tao Bai Bai aveva ripreso a guadagnare molto bene dalle sue attività criminali, e non lo nascondeva di certo.

La sua residenza riprendeva le sembianze, in piccolo, di un sontuoso castello cinese a tre piani, con grandi tetti a falde spioventi e decorazioni dorate. Sopra il portone di ingresso, che a sua recava la scritta fluorescente “Kill you!” campeggiava il carattere della Gru: la sfida era chiara, solo loro avrebbero potuto utilizzare quel simbolo d'ora in poi, nessun altro. 

Il gruppo formato da Tenshinhan, Crilin, 18, Sesame e Marion scese dalla navicella, su cui rimase di guardia l’allievo della Gru che li aveva accompagnati, intorno alle 19. A quell'ora, in quel punto del mondo e in quella fase dell'anno era quasi il momento del tramonto.

Subito vennero attaccati dagli scagnozzi del criminale, ma non fu certo difficile per loro sbarazzarsene, si trattava di persone capaci solo di terrorizzare povere famiglie umane, non certo in grado di impensierire dei veri combattenti. 

Vennero uno dopo l'altro, erano circa una decina, ma vennero tutti sconfitti in un colpo solo, ben assestato. 

Entrarono quindi nel grande atrio al piano terra, decorato con grandiose opere d'arte, generalmente molto kitsch e fastose, frutto di compravendite clandestine e furti in giro per il mondo. 

<< Qui non c'è più nessuno, saliamo? >> disse Crilin, con volto serissimo e pronto all'azione. Sapeva di avere affrontato di peggio nella vita. 

Gli altri fecero un rapido cenno di intesa. 

Salite le scalinate, anch'esse sfarzose e decorate in modo vistoso, si ritrovarono al secondo piano, più piccolo e leggermente più spoglio. 

C'era una scrivania in fondo alla stanza, che seppur più piccola aveva le dimensioni di una piccola palestra. << Che volete? >> disse l'uomo seduto alla scrivania, alzandosi. 

<< Mio padre ha rubato il talento anche a voi? Mi spiace, ma il vostro viaggio è già finito. Tornate a casa e godetevi questi ultimi giorni... >> continuò , uscendo dalla lieve penombra e rivelandosi in tutta la sua figura. 

<< Il... Figlio di Tao Bai Bai? >> fece Tenshinhan, leggermente impressionato. Certo, non avendo per nulla seguito la vita del suo ex vice-maestro, era normale ora avere qualche sorpresa. 

Si trattava di un ragazzo che poteva avere circa vent'anni e dall'aspetto era in effetti possibile trovare somiglianze con il padre. A differenza sua, non portava quegli antiquati baffi, né la treccia, anche se i capelli erano abbastanza lunghi, almeno fino all'altezza del collo, e della stessa tonalità bruna. 

Aveva una corporatura più robusta e il suo abito era una curiosa via di mezzo tra un elegante completo occidentale, con una giacca viola e vistosa recante le insegne della Gru e tanto di papillon che richiamava il fiocco portato da suo padre, e una tuta da combattimento formata da una semplice canotta blu e un paio di pantaloni viola come la giacca. 

<< Ci penso io a lui, maestro. >> annunciò Sesame osservandolo negli occhi con aria di sfida. 

<< Sei sicura? Sembra abbastanza forte. Non è come il padre. >> le disse il suo maestro, che aveva percepito l'aura del nuovo nemico. Ovviamente il paragone con il padre era relativo a quella che sarebbe stata la sua abilità senza i talenti che aveva rubato, quindi abbastanza trascurabile per persone come loro.

<< Lascia fare a me. >> gli rispose lei. 

Crilin guardò il vecchio amico, cercando di capire dalla sua espressione se potevano fidarsi, e ricevette un cenno di intesa. Del resto, era importante andare da Tao Bai Bai con più combattenti possibile.  Tutti a parte Sesame iniziarono a correre verso le scale. 

<< Ehi, non così in fretta! >> gridò il ragazzo, scagliandosi incautamente contro 18, ma in cambio venne scagliato indietro con un rapido calcio all’addome. 

Sesame osservò la scena, poi insistette << Sono io la tua avversaria. Mi chiamo Sesame, della Scuola della Gru. >> annunciò, mentre si metteva in posizione, sapendo quanto l'ultima parte della frase lo avrebbe irritato.

Il ragazzo si era rialzato rapidamente, pur lasciando che gli invasori proseguissero, mostrando una certa abilità: un normale umano non avrebbe potuto reagire così facilmente a un attacco della potente cyborg. 

<< E va bene. >> sospirò.

<< Mi chiamo Xiong Shu*, dell'unica e vera Scuola della Gru. >> replicò, mettendosi in posizione da combattimento. << Non temere, penserò anche ai tuoi amici dopo averti sistemata. >>

Xiong Shu partì all'attacco, sferrando un pugno che Sesame intercettò con la mano, che sentì formicolare per l’impatto: quel ragazzo non era solo uno sbruffone. 

Anche lei rispose con una raffica di pugni, che vennero evitati o parati, poi approfittò di un momento di distrazione dell'avversario per fargli una "spazzata" con la gamba sinistra, che gli fece perdere l'equilibrio. L'avversario non si arrese, e nel cadere provò a indirizzarle una rapidissima Dodonpa verso il petto, con incredibile precisione. Qui però fu lei a mostrare una straordinaria agilità, facendo un rapido salto mortale all'indietro che le fece evitare in pieno quella tecnica assassina, che causò un buco nel muro. 

<< Merda, papà si arrabbierà per questo >> commentò il figlio di Tao Bai Bai nel notare quel minuscolo danno alla struttura. 

Fece quasi per rialzarsi, ma volle invece mostrare la sua abilità sferrando calci mentre stava a terra, mirando all'addome dell'avversaria, che si era rialzata ed evitò quei colpi con rapidi spostamenti laterali del bacino. 

Xiong Shu parve apprezzare, con un mezzo sorriso, la sfida che gli era stata offerta: evidentemente non gli capitava spesso di affrontare combattenti degni di questo nome. 

Si rialzò: << Vedo che hai ricevuto un addestramento quasi decente. Ti mostrerò qualcosa di interessante, allora. >>

<< Tecnica della Pallacanestro! >> annunciò. 

"Tecnica della Pallacanestro?" pensò la giovane guerriera della Gru, preparandosi con concentrazione. Il suo maestro le aveva parlato di una "Tecnica della Pallavolo" che aveva usato da giovane, nel suo periodo da malvagio, ma non gliela aveva mai insegnata, forse perché preferiva cadesse nel dimenticatoio. 

Xiong Shu la guardò come se volesse squadrarne a grandi linee le misure, poi partì a testa bassa per darle una testata all'addome. Fu molto rapido questa volta, lei riuscì solo in parte a evitarla.

Poi lui la issò con le braccia in modo abbastanza brutale, facendo in modo che non potesse muovere gambe e braccia liberamente anche grazie alla sua maggiore ampiezza fisica. Inoltre, lei avvertiva di essere avvolta all'interno di una specie di "bolla" di energia spirituale, che la teneva bloccata in una forma di palla. Maledizione... 

Lui sorrise, e iniziò a palleggiarla come una palla da basket, causandole molte contusioni e forse qualche danno interno, poi si concentrò, creando nell'aria un cerchio formato del suo ki, sfrigolante di elettricità. Ovviamente lei capì cosa stava per succedere...

Venne schiacciata nel canestro, rimanendo folgorata da quell'ingente energia, e subito dopo rimanendo schiacciata al suolo. 

Solo allora si sentì libera dalla sfera di energia che l'aveva avvolta. Evidentemente non sarebbe potuta durare per sempre, per fortuna... 

Si rialzò con una certa difficoltà, dopo essersi concessa qualche secondo a terra, emettendo dei sonori colpi di tosse. Aveva davvero sentito questo colpo. 

<< Piaciuta? >> le chiese lui, ridacchiando. Stava anche ansimando: evidentemente il tutto aveva richiesto un bello sforzo anche da parte sua. E forse si sarebbe aspettato un effetto maggiore... 

Lei non si lasciò scoraggiare e sorrise beffarda <<  Una bellissima tecnica da bullo, degna di te. Ma io so come trattare i bulli. >>.

Poi portò le mani in avanti, chiudendole a pugno e tirando in alto gli indici << Questo è un potere ereditato da mio padre. >> disse, con un certo orgoglio. 

Lui sputacchiò, mentre sentiva le fitte paralizzati all'addome << Tsk, mi hanno parlato di questa tecnica da perdenti. Non è così difficile da sopraffare. >> disse, con un po’ di sforzo, e si concentrò per liberare al massimo il suo ki. 

<< Già. Basta avere più forza di volontà del tuo avversario. >> gli rispose Sesame in tono piatto. Non lo disse esplicitamente, ma era cosciente di avere superato di molto il livello di suo padre Chaoz, per cui quella tecnica usata da lei era molto più difficile da annullare. 

Fece un mezzo sorriso soddisfatto, vedendo che Xiong Shu, nonostante lo sforzo, non riusciva a liberarsi. Tuttavia, sapeva che non avrebbe potuto usare quella tecnica in eterno, era dispendiosa anche per l’utilizzatrice.

<< Questo invece l'ho imparato dal mio maestro Tenshinhan, il Maestro della Gru! >> annunciò con orgoglio, piegandosi leggermente in avanti e concentrandosi ancora. Dalla schiena iniziarono a spuntarle quattro bozzi, che strapparono la parte posteriore della maglietta (si ripromise di usare un top sportivo dalle prossime volte) e si trasformarono presto in quattro braccia aggiuntive, persino più lunghe e muscolose delle sue. 

Al contrario del suo maestro, lei riusciva ad ottenere quindi ben sei braccia: non male come potenza offensiva.

Guardò l'avversario con decisione. Mentre con le braccia principali manteneva la presa psichica che lo teneva bloccato, lo bersagliò con pugni rapidi e potenti con le altre quattro braccia, e quei colpi andarono tutti a segno.

Finito quel trattamento brutale, atterrò l'avversario con un ulteriore calcio.

A quel punto dovette purtroppo mollare la presa della tecnica di paralisi psichica, ma si accorse con soddisfazione di avere colpito nel segno: Xiong Shu era allo stremo.

<< E va bene. Dodonpa! >> disse con rabbia, e questa volta si prese qualche secondo in più e creò un'onda in cui aveva concentrato tutta la sua energia spirituale residua.

Sesame non si deconcentrò. All'ultimo secondo evitò quel colpo letale, poi disse anche lei in tono piatto, facendo la forma della pistola con la mano <>

Quella sua onda andò a segno, colpendo l'avversario in pieno petto. Lei però non era un'assassina, ed evitò attentamente di colpire punti vitali.

Il figlio di Tao Bai Bai crollò, sconfitto definitivamente.

Sesame lo osservò, scura in volto. 

Quel ragazzo era davvero abile. Che peccato che avesse avuto un così cattivo maestro.

Ma era arrivato il momento di raggiungere i suoi compagni, non aveva altro tempo da perdere.

 

*”Assassino” in cinese… Perlomeno secondo Google Traduttore! E comunque suona molto bene… Scusatemi, lettori di origine cinese… XD

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Eccolo nuovamente lì.

Tenshinhan si rivide ancora una volta di fronte quel passato che pensava non sarebbe mai più tornato, incarnato da quell’uomo così malvagio che, da ragazzo, era arrivato persino ad ammirare. Sperava davvero che quella fosse l’ultima volta.

<< Ci tenete alla vita, eh? Anch’io. E’ l’unica cosa che conta, vivere, e vivere bene, a dispetto di tutto. Senza vergognarsi di quello che si toglie agli altri per farlo. >> li salutò Tao Bai Bai, serio.

La sua stanza era riccamente decorata, con arazzi orientali, in uno stile un po’ meno kitsch del resto della residenza. Lui li stava aspettando al centro.

<< Non ti chiederò di arrenderti questa volta, Tao Bai Bai. So che tipo di persona sei. >> gli replicò il Maestro della Gru.

Lui sbuffò beffardamente: << Siamo intesi! >>

<< Allora, Chi vuole essere il primo a morire? >> chiese poi il malvagio combattente.

<< Sarò io la tua prima avversaria! >> annunciò 18, scagliandosi all'attacco. Per l'occasione, tutti avevano dedicato le loro divise alla scuola di appartenenza, per cui Crilin e Marron indossavano i classici gi da combattimento, mentre 18 indossava una tuta sportiva sempre recante il carattere della Tartaruga.

<< Uhm! Già, ho sentito parlare di te nel mondo criminale! Sei un cyborg giusto? Ecco perché non sono riuscito a rubarti l'anima. >>

<< Già. Io non ce l'ho un'anima. >> rispose secca 18, affondando un pugno sul mento dell'assassino. Lui scattò all'indietro con il collo, ma parve non avere ricevuto molto danno.

<< Bene. Sarai perfetta per verificare le capacità di questo corpo ulteriormente potenziato dai poteri dei miei ex compagni. >> disse.

18 non era mai stata una persona che si arrende: proseguì l'attacco con un calcio, che venne bloccato dalla mano dell'altro, poi con l'altra gamba calò un ulteriore calcio dall'alto sulla testa dell'avversario.

Lui sembrava non evitare molto i colpi, voleva giocare un po' con le proprie abilità che erano state ulteriormente incrementate. Bene così, faceva comodo a tutti guadagnare un po' di tempo.

<< Vedo anche il piccolo Chaoz! Che ci fai qui? Lo sappiamo tutti che sei il più debole! Ringrazia di avere contribuito alla mia forza... >> lo derise Tao Bai Bai, senza deconcentrarsi dal combattimento.

Chaoz non si lasciò scoraggiare << Lo so. Ecco perché ho imparato a dare una mano. >> gli spiegò.

Fece alcuni elaborati e velocissimi gesti con le mani, poi con la mano destra fece un gesto simile a quello dell' "OK" verso di lui << Mato Mato** Ken! >> annunciò. Un circolo di luce del diametro di circa venti centimetri, con all'interno una croce, gli si posò sul petto.

L'esperto nemico intuì di cosa si trattava, e per un attimo una gocciolina di sudore gli solcò la fronte.

Contemporaneamente, Tenshinhan aveva iniziato a concentrare l’energia spirituale nel dito indice: << Dodonpa! >> annunciò subito dopo.

Il raggio di luce che arrivò sul petto del malvagio guerriero, colpendolo esattamente sul bersaglio tracciato poco prima, lo scagliò all'indietro.

<< Piaciuta questa? La mia nuova tecnica rende impossibile far mancare l'obiettivo alla Dodonpa lanciata successivamente, e ne triplica l'effetto.

Tao Bai Bai si rialzò. Il suo vestito recava un vistoso buco nel punto in cui aveva ricevuto il colpo. Si passò una mano sul viso, finalmente contrariato << E va bene, basta giocare. >>

Fece un salto mortale, poi calò con la gamba su 18, prendendola in pieno e buttandola a terra. Poi con un ulteriore calcio la scagliò via.

<< Ora, Marron! >> sentì dire a Crilin, che era riuscito evidentemente a mantenere il sangue freddo nonostante il trattamento riservato alla moglie.

Padre e figlia erano in posizione. << Kamehameha! >> dissero, unendo le onde che colpirono in pieno il bersaglio.

Nemmeno questo bastò ad atterrare il vecchio esperto, che appariva giovane, il quale si scagliò contro la giovane Marron con un pugno verso il volto.

Lei schivò quel pugno, ma in cambio ricevette una ginocchiata al fianco che avvertì in tutta la sua potenza. La giovane artista marziale ercò di non arrendersi, e restituì un calcio di lato all'avversario, il quale lo schivò senza problemi torcendo il tronco, per poi cercare di colpirla con un pugno.

Crilin osservava la scena preoccupato: sapeva bene che il livello di sua figlia era ancora molto lontano da quello della madre, per cui poteva fare poco in uno scontro diretto. "Resisti ancora qualche secondo, figlia mia." pensò.

Poi anche lui fece alcuni gesti elaborati e infine chiuse le mani a pugno lasciando i pollici alzati << Kame no koura ken! >> annunciò (Tecnica del Guscio di tartaruga)

Tao Bai Bai si ritrovò un guscio sulla schiena, composto di energia spirituale.

Marron ridacchiò << Quella tecnica la usiamo per allenarci! Normalmente il guscio pesa circa una tonnellata, ma nel tuo caso molto di più! Spero ti piaccia! >> disse con soddisfazione.

Tao Bai Bai iniziò a innervosirsi.

<< Ten! È il momento! >> urlò Chaoz al suo migliore amico.

Tenshinhan fece un cenno di assenso. Non se lo sarebbe certo fatto ripetere: << Manipolazione dell'anima! >> annunciò, allungando le braccia verso il suo antico senpai e concentrandosi.

Subito una potente onda di energia scaturì dalle sue mani e andò a colpire il nemico, che cadde in ginocchio e spalancò la bocca: pian piano, un flusso di colore bianco uscì da quella bocca, si trattava delle anime rubate.

<< Funziona! >> si lasciò scappare Crilin, mentre tutti osservavano come Tao Bai Bai progressivamente acquisiva un aspetto più anziano, i capelli si ingrigivano e le rughe solcavano sempre più il volto.

Stavano per tirare un sospiro di sollievo, quando improvvisamente il loro malvagio avversario emise dei raggi di energia dagli occhi, colpendo prima Crilin e poi Chaoz, che caddero a terra inermi.

<< Papà! >> gridò Marron.

Sfruttando il momento, Tao Bai Bai si mosse e si liberò sia dalla tecnica che gli stava sottraendo le anime rubate, sia dalla tecnica vincolante di Crilin.

<< Maledizione! >> imprecò il Maestro della Gru. Poi, rivolto a Marron, di cui aveva percepito l’ansia: << Non preoccuparti, sono entrambi ancora vivi. >>

Osservò quindi il malvagio assassino, ora con i capelli mezzi neri e mezzi brizzolati: << È ancora potente, ma la sua aura è scesa molto. Possiamo batterlo in tre. >> proseguì verso la giovane allieva della Tartaruga e sua madre.

Il fratello dell’Eremita della Gru non rispose, ma la sua espressione corrucciata pareva confermare questo.

Improvvisamente corse via, con passo incredibilmente rapido nonostante l’aspetto: << Non è detta l'ultima parola! >> disse, aprendo al volo la capsula Hoi Poi con la famigerata anfora.

I tre guerrieri rimasti ci misero qualche secondo a realizzare: << Vuole rubare l'anima di suo figlio! >> urlò 18. Lui bofonchiò qualcosa, continuando a correre.

<< Arrivi anche a questo, maledetto? >> gli urlò Tenshinhan, che non credeva di potere perdere ulteriormente stima in quell'uomo.

In quel momento Sesame stava correndo verso la stanza all'ultimo piano, e venne buttata a terra dal malvagio guerriero.

<< Sesame! >> gridò Tenshinhan temendo per la giovane allieva. Sia lui che 18 e Marron si lanciarono all'inseguimento, raggiungendolo quando stava per indirizzare l'anfora verso Xiong Shu.

Lui stava ridendo di soddisfazione, stava per rubare il potere che gli sarebbe servito, quando sentì una fitta bloccante all'addome: << Ma che... Il nanerottolo era ancora cosciente? >> disse, poi si rese conto che era proprio la ragazza che non aveva degnato di uno sguardo a imprigionarlo in quella morsa.

<< Finalmente mi noti? Ti pentirai di avere sottovalutato i poteri della mia famiglia! >> lo stuzzicò Sesame, mentre si sforzava nel mantenerlo imprigionato.

<< Ti conosco da poco, ma mi sei già simpatica! >> le urlò Marron.

18 si spostò rapidissimamente, rubò l'anfora a Tao Bai Bai prima che potesse fare ulteriori danni e la distrusse con un pugno colmo di rabbia.

<< Ora! >> urlò quindi a Tenshinhan, che ricominciò a manipolare le anime prigioniere dentro quell'uomo malvagio.

Questa volta la tecnica riuscì a completare il suo scopo.

Tao Bai Bai, bloccato dalla tecnica di Sesame, soffriva visibilmente per quel processo in cui man mano divenne ancora più anziano nell'aspetto, con i capelli bianchissimi, seppure ancora lunghi e folti.

Finalmente anche i buoni si sentirono meglio, sentendo che anche le loro anime erano tornate al proprio posto, mentre l'uomo malvagio crollò al suolo, sfinito. Solo allora Sesame allentò la presa, anche lei senza più forze residue.

Contemplarono l’uomo che li aveva tormentati fino a quel momento: << Finiamolo. Non c'è speranza per uno come lui. >> disse 18, ancora in collera per ciò che aveva fatto a suo marito, sua figlia e tutti i loro allievi.

<< No! Vi prego. >>

Si chiesero chi avesse parlato: capirono che era stato Xiong Shu, da terra. 

<< Ho capito che razza di uomo è, ma è pur sempre mio padre. >> disse, alzandosi con fatica in piedi, sforzo che gli causò qualche colpo di tosse.

<< Lo lascerò da un medico che conosciamo, poi tornerò da mia madre, sperando che mi perdoni. Vi prego, lasciatelo in vita. Tanto non gli rimane molto tempo, né molte armi, ora che non ha più l'anfora. >>

Di certo, in quei minuti concitati, quel ragazzo aveva avuto un turbinio di emozioni dentro di sé, ma era difficile, se non impossibile, capire come si sarebbe evoluto il suo legame con il padre da lì in avanti.

Tenshinhan, Marron, 18 e Sesame si guardarono, mentre cercavano di comprendere se fidarsi o meno.

<< Io credo che sia sincero. >> disse Sesame dopo un attimo, causando una piccola smorfia di incredulità nel giovane combattente che era stato suo nemico fino a poco prima.

Tenshinhan sospirò << E va bene, fai come dici. Ma l’impero criminale di tuo padre finisce qui. Fermeremo sul nascere ogni possibile riorganizzazione, sia chiaro. Passa parola agli altri. >> 

Lui annuì, inchinandosi profondamente << Avete la mia parola. >>

Il Maestro della Gru continuò a osservarlo severamente, accettando quell’inchino, poi guardò con la coda del terzo occhio la sua giovane allieva. << Mi fido molto del suo giudizio. Ragazzo, se un giorno vorrai usare le tue abilità per qualcosa di buono, vienici a trovare nella nostra scuola. Sesame, andiamo a curare tuo padre e i nostri amici e poi torniamo a casa. >>

<< Sì, maestro! >> esultò lei.

Il giorno dopo, sia nella nuova Scuola della Gru che in quella della Tartaruga si tenne una grande festa: la prima missione sul campo, in cui avevano partecipato anche le due allieve più giovani, era vinta!


**Mato=Bersaglio (giapponese)

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