You could be the one who listens to my deepest inquisitions

di MusicAddicted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1st April 1992 ***
Capitolo 2: *** 2nd april 1992 ***
Capitolo 3: *** 15th June 1992 ***
Capitolo 4: *** 3rd Jan 1994 ***
Capitolo 5: *** 18th April 1999 ***
Capitolo 6: *** 2nd April 2000 ***
Capitolo 7: *** 1st April 2001 ***



Capitolo 1
*** 1st April 1992 ***


Disclaimer: Non conosco i Muse, men che meno il caro Bells, è tutto inventato di sana pianta (tranne alcune informazioni di Wiki e alcune interviste) e ci guadagno meno di niente
E ovviamente il titolo è preso dalle lyrics della stupenda 'Unintended' dei Muse

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Teignmouth, Casa mia, 1st april 1992

 

Se lo scrivo poi si avvera: io, Matthew James Bellamy, avrò una band dal successo mondiale, ma che dico ‘mondiale’? Planetario, saremo la prima band a suonare sulla Luna!

 

Del resto con te posso spararle un po’ grosse, no? Sei il mio diario, a partire da oggi, perché ho deciso così.

Finalmente quello che pensavo fosse un regalo inutile di mio fratello Paul lo scorso Natale ha un suo senso.

Sarai il mio confidente, caro Diario, è così che ti chiamano il più delle volte no? A te racconterò tutti i miei pensieri più profondi.

E comincio proprio da oggi perché è successo qualcosa di epico.

 

Suono la chitarra da qualche anno, il piano da praticamente più di mezza vita e ancora non faccio parte di nessuna band, non stabile almeno… ma oggi qualcosa è cambiato.

Mi sono dato il coraggio necessario per andare da Dominic Howard, che è così popolare e sa suonare così bene, sia la batteria, sia la chitarra.
 

Sono stato così stupido per tutti questi mesi, bloccato da maledetti pregiudizi che si sono rivelati infondati: pensavo che fosse un montato, che se la tirasse, che facesse il sostenuto… e invece no, è la persona più disponibile e gentile del mondo.

 

Gli ho chiesto se mi poteva dare qualche lezione di chitarra per migliorarmi, ero sicuro rifiutasse, invece non solo ha accettato, con un gran sorriso, (comincio a credere che quel ragazzo sorrida sempre e rischia di abbagliarti quando lo fa, la prossima volta mi presento da lui con gli occhiali da sole!)  ma ha anche detto che gli serve giusto un chitarrista in più per la sua band, i Carnage Mayhem, vero che è un nome fighissimo?
E quindi, in un certo senso, ora posso considerarla anche la mia di band, non credi?

Beh sì, non è che mi abbia ancora detto di sì, ha solo detto che cerca e mi farà un’audizione domani, finita la scuola... un’audizione vera, come i musicisti professionisti, che figo!
Ma io ce la metterò tutta, deve capire che sono io l’elemento giusto per completare la band!

 

Sai, in genere io sono un pessimista cosmico su tutto, ma questa volta mi concedo il lusso di manifestare un po’ di ottimismo e considerarmi già uno di loro.

Quindi… sì, lo dico: farò parte di una band, ma stavolta in modo serio, sono certo che durerà!
 

Oggi è l’inizio di qualcosa di importante, me lo sento.

Ora devo chiudere qui.

 

Dominic ha detto che le lezioni di chitarra comincerà a darmele oggi stesso e sta venendo qui e non posso lasciare la mia stanza nel caos più totale, mi basta quello che ho nella mia mente, ma almeno la stanza posso riordinarla.


Sai, Dominic è… non credo di aver mai visto un ragazzo così… è biondo, sì, ma lui è proprio solare di suo!
Oddio… porta i capelli così lunghi che… forse è gay, magari me li faccio crescere anche io, per farlo sentire meno a disagio!

Arghh ma che sto facendo? Io dovevo smettere di scriverti, c’è una stanza devastata che mi aspetta!


TBC

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Capitolo 2
*** 2nd april 1992 ***


uhmm okay..
cosa sono tutte queste visite al primo capitolo?
Ci dev'essere un errore... o davvero siete così interessat* al diario del 'mio' (inteso quello di questa mia storia, si sa che l'originale è solo e soltanto di Dom ahahah ) Matt?

io opto più per la prima opzione, comunque vado avanti un altro po':






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Teignmouth, Casa mia, 2nd april 1992



Ciao, Dario, rieccomi,

ho così tanto da dirti ed è vero che dovrei andare per ordine…

no, non ce la faccio

SONO UFFICIALMENTE IN UNA BAAAAAANNNNDD WOOAAAHHHH!!!!
non vedevo l’ora di dirtelo… scrivertelo .. insomma, fartelo sapere!

 

Ti avevo lasciato a ieri pomeriggio, quando contro ogni più ostica previsione camera mia sono riuscito a ordinarla sul serio.

E quando poco dopo il campanello è suonato ho dovuto mantenere un certo contegno per non far trasparire il fiatone dopo la corsa fatta per aprire la porta.

 

Era Dominic. Era sempre sorridente. E ha portato con sé una chitarra.

 

Purtroppo non sono stato abbastanza rapido da portarlo su in camera mia e mia nonna gli è andata incontro già armata di biscotti appena sfornati.

 

“Tu sei l’amico del mio caro Matthew, che piacere conoscerti!” gli ha sorriso, allungando il piatto verso di lui.

 

Che figura di merda!
Ho scambiato con lui quattro parole in croce, solo per la sua estrema cortesia ha accettato di venire a casa mia e mia nonna se ne è uscita con questi appellativi pesanti e troppo classificatori.

 

Io ero a un passo dall’andare in giardino, prendere la vanga e sotterrarmi vivo… e invece lo vuoi sapere cos’ha risposto Dominic?

 

“Signora Nonna-di-Matthew, questo sarà il tempo a deciderlo. Per ora mi reputo solo un ospite molto ben accolto e molto fortunato per aver assaggiato dei biscotti così buoni!”

 

L’ho già detto che quel ragazzo è davvero adorabile?

 

Pensi che mia nonna fosse il pericolo maggiore?

Beh, è perché non conosci mia mamma, che è apparsa da non si sa dove e ha scrutato Dominic così a fondo come se volesse leggere la sua anima… e mamma è sensitiva, di queste cose se ne intende.

 

“Mi fa piacere vedere che mio figlio ha deciso di allargare le sue conoscenze, è sempre così solo, io glielo dico sempre che, per quanto sia una cosa bella, chitarra e pianoforte non possono essere suoi amici nel senso fisico del termine!”

Se prima volevo usare la vanga per seppellrmi, dopo quello volevo prenderla e darmi un colpo secco in testa.

 

Dominic l’ha guardata quasi più a fondo di quanto abbia fatto lei e poi le ha risposto: “Fa bene a rallegrarsi, Mrs. Bellamy, troppa solitudine non fa bene a nessuno.”

Cioè, hai capito? Non se ne è andato, imbarazzato, o, peggio, infastidito, o, peggio del peggio, disgustato.

 

Almeno Paul era fuori casa, quindi finiti gli ostacoli, in camera mia ci siamo arrivati..

 

Ha detto che ho una bella stanza, soprattutto gli sono piaciuti i poster, ho scoperto che abbiamo un sacco di gusti musicali in comune, ma differiamo molto su altri.

 

Lui ha preso la sua chitarra, io la mia, un’acustica, come la sua, anche se trovo che l’elettrica sia più divertente. Ci siamo seduti sul mio letto e lui mi ha chiesto di suonargli qualcosa.

Siccome i Nirvana piacciono a entrambi, ho scelto ‘Come as you are’, ma senza cantarla.

 

Lui mi ha interrotto a metà, dicendo che il cambio di accordi era troppo brusco, mi ha fatto vedere come andrebbe fatto.. e devo ammettere che lui l’ha fatta in modo molto più armonioso.

 

Ha proposto che la suonassimo insieme e si è creata da subito una bellissima sinergia, solo che poi io ho anticipato un cambio accordo, sono stato troppo frenetico e ho rovinato tutto.

 

Dominic però non se le è affatto presa, ha posato la sua chitarra sul pavimento per scivolare verso me, posare la sua mano sulla mia, sul manico della chitarra e farmi capire l’esatto momento in cui va cambiato l’accordo.

 

Non mi aspettavo quel contatto, mi ha lasciato un po’ scombussolato e non capisco perché.. forse è stata l’incontenibile voglia che ho di perfezionarmi con la chitarra.

 

Dopo abbiamo di nuovo provato a suonarla insieme e stavolta la sincronia è stata perfetta.

Mi ha fatto una marea di complimenti e io ho gongolato come uno scemo.

 

Prima di andare via, mi ha detto che non gli era sfuggito il pianoforte che ho al piano di sotto e ha voluto che gli suonassi qualcosa.

Di solito non lo faccio per nessuno, se non mamma, nonna o Paul… invece mi sono seduto sullo sgabello, ho scelto di suonare il Notturno 1 in Fa diesis minore di Rachmaninov e mi è sembrata la cosa più naturale del mondo.

 

E questo era ieri, passiamo ad oggi… perchè te lo avevo anticipato no? Finite le lezioni, oggi c’è stata l’audizione.

Sono andato nell’aula che avevamo concordato, ormai deserta, dove mi aspettavano Dominic e altri tre ragazzi, i restanti componenti dei Carnage Mayhem, che però avevano più l’aria di chi ti sta facendo un favore a stare lì.

 

Ma non Dominic, avevo la sua più totale attenzione.

 

Stavolta ho scelto gli AC/DC con ‘Highway to Hell’  la mia amata elettrica, l’ho collegata all’amplificatore e non ho pensato più se stavo rispettando il passaggio degli accordi, se i riff che ho scelto erano troppo azzardati, nonché totalmente improvvisati, mi sono lasciato totalmente trasportare dalla musica. E ho pure cantato, mi sono divertito a fare quelle urla da posseduto, ahahah.

 

I tre ragazzi - se loro non si sono scomodati a imparare il mio nome non vedo perché lo dovrei fare io- hanno fatto un micro applauso sterile… ma Dominic, ooohhh, lui era letteralmente su di giri, ha urlato, mi ha acclamato, si è consumato le mani a forza di applaudirmi e poi mi è corso incontro, prendendomi per le spalle.

 

“I Carnage Mayhem hanno a tutti gli effetti un nuovo chitarrista!” ha annunciato, super sorridente. “E pure cantante, aggiungerei.” poi questa cosa l’ha detta solo a me, all’orecchio: “E dopo la tua performance ieri pomeriggio a casa tua, che è stata incredibile, di certo posso dire anche pianista.”

 

Io non ci sono abituato a tutte queste attenzioni, a veder il mio talento - perché sì, Diario, almeno con te non devo fare il modesto, io ho un cazzo di talento immenso e non può restare confinato né in camera mia, né tantomeno in questo schifo di buco di città. - riconosciuto, ma soprattutto così apprezzato.

 

E come se non ricoprissi già abbastanza ruoli, Dominic mi ha lasciato con una domanda che mi sta tampinando il cervello: “Sai anche scrivere canzoni?”

 

Sì, dài, io credo di poterlo fare… o almeno ci proverò.

 

Ah, lo sai che mi ha detto che posso chiamarlo ‘Dom’? E io gli ho detto che può chiamarmi ‘Matt’ … non lo so, rende tutto più confidenziale, mi piace di più.

 

E comunque Dom è troppo, ma troppo gentile… di sicuro è gay!

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Capitolo 3
*** 15th June 1992 ***


Grazie a chiunque legga:




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                                                                                                                                                                             Teignmouth, Il Den, 15th June 1992

Ciao Diario.
sì, lo so, sono pessimo, ero partito così bene, che sembrava dovessi scriverti ogni giorno e invece.. guarda te con che ritardo mi ripresento da te.
Ma ho le mie ragioni, sai?
Dovevo prima far chiarezza su cosa fosse importante scriverti.

E un po’, lo ammetto, sono stato travolto dagli eventi, ho vissuto giornate così intense che mi lasciavano su di giri, soddisfatto, ma troppo stanco per condividerle con te.

Ma ora, complice quest’aria fresca che si respira solo in questo parco dove innumerevoli volte abbiamo bigiato le lezioni (e poi non te l’ho detto, ma quel giorno fatidico dopo la scuola  è stato proprio qui che ho chiesto a Dom se mi poteva dare lezioni di chitarra), mi è venuta voglia di riprenderti in mano.
Sarà anche perché non c’è Dom, è partito per una gita di famiglia, ogni tanto lo fa, è molto attaccato ai suoi genitori, lui a differenza mia ha dei genitori che si amano moltissimo, ma io sono felice per lui.

Come so tutte queste cose su di lui? Perché dal giorno dell'audizione io e Dom abbiamo legato tantissimo. Dapprima ci vedevamo solo per le lezioni di chitarra che ogni tanto mi dà ancora, anche se dice che ho fatto progressi così notevoli che a breve sarò io a insegnare qualcosa a lui.

E poi per le prove col nostro gruppo, io, lui e Uno, Due, Tre,  perchè te l’ho detto che non mi sarei fatto lo sbattimento di imparare i loro nomi…e ho fatto bene, sai?
Se ne sono andati perché non motivati abbastanza, ci hanno piantato in asso senza tanti giri di parole e ora stiamo provando da qualche settimana con Quattro, Cinque e Sei,… e se li chiamo così sai già il motivo.

 

Ma io non stavo parlando di loro, ho già sprecato fin troppo inchiostro su queste pagine per loro, torniamo alle cose realmente importanti.
Dom e io abbiamo cominciato a cercarci l’un l’altro con una certa frequenza: io che mi offro di accompagnarlo a casa da scuola o viceversa, un film che esce al cinema e che entrambi vogliamo vedere, così finisce che lo andiamo a vedere insieme, io che invito Dom da me per fargli ascoltare qualcuno dei miei dischi, lui che fa altrettanto… e da sua nonna a sua sorella, non so chi di quella famiglia sia il più gentile con me, un’accoglienza calorosissima ogni volta, ma anche da me tutti stravedono per lui, io per primo, ahah.
E quando non possiamo vederci fisicamente, ci facciamo lunghissime telefonate, parlando di qualsiasi cosa, anche prima di scrivere te mi ha chiamato, ma visto che non era a casa sua aveva meno tempo da dedicarmi e lo capisco.

Il mese scorso, per la precisione il primo maggio, dopo un mese esatto che ci stiamo frequentando ho scacciato ogni tipo di timore o timidezza, l’ho preso in disparte e gliel’ho detto chiaro e tondo: ‘Dom, io credo che tu ormai sia il mio migliore amico.’
C’è stato un momento di silenzio da parte sua, che mi guardava serio in volto ed io ero già tutto disperato, credendo di aver fatto il passo più lungo della gamba, di averlo spaventato in qualche modo.


Ma poi lo sai che ha fatto? Mi ha sorriso, mi ha abbracciato forte e mi ha risposto: ‘Oh, Matteh, se non lo avessi detto tu lo avrei fatto io. Sei il mio migliore amico anche tu, ma io non lo credo, lo so a tutti gli effetti.’

‘Matteh’, non mi aveva mai chiamato così… mi piace che lui abbia un modo di chiamarmi soltanto suo, ora ne voglio trovare uno anche io.

Quindi, capisci, caro Diario? Non ho solo una band fissa, ma ho anche un migliore amico, il più speciale che ci sia.

E poi quell’abbraccio… mi ha smosso qualcosa dentro… voglio dire, io e lui siamo molto fisici, amiamo molto il contatto l’uno con l’altro, sia per farci qualche scherzo o quando abbiamo un po’ bisogno di affetto… ma così stretto a sé non mi aveva mai tenuto ed è stata una sensazione così bella…


Uh, è vero ti avevo lasciato con una bella questione in sospeso… sarei stato in grado di scrivere una canzone?
Beh, la risposta è sì, e ben più di una, è come aver scoperchiato un vaso di Pandora: non riesco più a fermarmi e tiro fuori un po’ di tutto, dal rabbioso, ancora meglio se farcito di parolacce che fa tanto figo, ahah, alla soglia del nonsense… e tutto con dei ritmi forsennati, che Dom sa gestire a meraviglia…e non c’è bisogno di dirti che Dom ha approvato le mie canzoni con un entusiasmo senza precedenti.
Solo che poi ho provato anche qualcosa di più serio, ragionato e, per l’inferno maledetto, mi fa paura scavare così a fondo nel  mio animo e scoprire che ne esce fuori.
Però è una di quelle paure che affascinano.
Nemmeno Dom ha letto quei testi, per ora rimangono lì dove sono.

Comunque in questi giorni c’è stato anche un evento che di sicuro è importante per me, il mio compleanno. E Dom ormai mi conosce così bene, sa le passioni di mia mamma che un po’ ha trasmesso anche a me,e mi ha regalato una tavola Ouija. Non che non ne avessi già una... o dieci, ma l’ho apprezzato tanto, ancora di più perchè ha voluto fare una seduta spiritica con me, anche se se la faceva sotto dalla paura!

Abbiamo evocato uno spirito, gli ho chiesto se saremo la band più straordinaria del pianeta e ha risposto: ‘Presto’.

Chissà  se ha ragione, secondo me sì e sarà il tempo a dircelo, tempo che non vedo l’ora di passare con Dom appena torna dalla sua gita.

Uhmm… ti ho appena riletto e ho come l’idea che Dominic lo stia nominando un po’ troppo.
A questo punto, spero davvero tanto che Dom sia gay, perchè forse lo sto diventando io.

Fantastico, ora ho pure voglia di scrivere una canzone che parla di lui.

  

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Capitolo 4
*** 3rd Jan 1994 ***


Grazie a chiunque legga:




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Teignmouth, Il Den, 3rd Jan 1994

 

Non lo so.
Dopo tutto questo tempo accetti ancora che io ti possa chiamare ‘Caro Diario’?

Non ti ho più aperto per quasi due anni, ma ho le mie motivazioni, me le lasci spiegare?
Approfitto di questo pomeriggio di insolito sole, mentre sono nel mio parco preferito con Dom che è qui accanto a me che sonnecchia…. e se avessi con me una macchina fotografica gli farei una foto, ha un’espressione così serena, sembra un angioletto!

Ma no, niente distrazioni, è di te che mi devo occupare adesso.

Avevo fatto un patto con me stesso: sarei tornato a scriverti solo quando e se avessi avuto una definitiva idea di stabilità per la mia, la nostra band.

Su Quattro, Cinque e Sei (e, sia chiaro, i loro veri nomi li so, ma non se lo meritano di essere nominati, ecco!) mi sbagliavo, sono rimasti con me e Dom per un bel po’.
Per quanto fossi affezionato a quel nome, eravamo tutti d’accordo che ne servisse uno nuovo, magari meno truculento e alla fine di quell’anno l’idea ce l’ha data proprio Emma, la sorella di Dom, mentre ero a casa sua: Gothic Plague.
Medievale, inquietante, cupo… insomma, perfetto.

E per tutto il 1993 siamo andati avanti così, fra prove che la maggior parte delle volte saltavano perché Quattro, Cinque o Sei avevano di meglio da fare, dissapori continui fra loro tre da una parte, io e Dom dall’altra, perché quei tre non approvavano mai le nostre idee e a noi facevano schifo le loro!

E ancora prima che l’anno terminasse, ci hanno abbandonato, uno dopo l’altro, ma meglio così sai?

Ormai le prove, quelle poche che riuscivamo a fare tutti quanti insieme, per il 10% erano fatte di musica, la nostra, per il restante 90% di litigate e momenti di alta tensione… non era un bel vivere.

Dom e io ne abbiamo discusso a lungo, chissà perché ci siamo intestarditi sul voler essere cinque elementi: sono troppi!
Però è anche vero che, per quanto le jam session fra me e Dommeh (ti ho detto che avrei trovato un modo speciale di chiamarlo!) sono fantastiche… non possiamo essere solo un duo, ci serve un elemento in più: un bassista, per la precisione.

Come potrai immaginare, non siamo l’unica band della scuola, ad esempio ci sono anche i Fixed Penalty, che si definiscono post rock.. ma secondo me non andranno molto lontano.

Se non fosse che in quella band c’è un batterista coi controattributi, oltre che con il cognome più difficile del mondo: Chris Wolstenholme, un mio coetaneo, di qualche mese più giovane.

Io e Dom ci siamo ‘innamorati’ di lui a prima vista, nel senso artistico del termine, eh.

C’era solo un problema: è un batterista, accidenti, e io ho già il migliore del pianeta!
Dom se n’è uscito con un’idea talmente assurda che forse avrebbe potuto funzionare: “Chiediamogli se vuole imparare a suonare il basso per entrare nella nostra band.”

E, Caro Diario, non mi crederai mai, ma è quello che abbiamo fatto, oggi, dopo le prove della sua band.
Lo abbiamo avvicinato e, non ci credo, ha accettato!
Forse pure lui non credeva molto nel futuro della sua band.

Chris ci ha solo chiesto qualche giorno per imparare il basso e ovviamente noi glielo abbiamo concesso.

Io so già che sarà grandioso, lo so e basta, come so che è lui il terzo elemento che ci completerà.

Una tale abnegazione, uno spirito di sacrificio così grande, una forza di volontà così notevole… Basta, non mi serve sapere altro, è lui il nostro candidato ideale, ha già fatto molto per la nostra band ancora prima di cominciare!

E poi è un ragazzo così simpatico, molto alla mano, ci piacerà passare del tempo con lui.

 

Se mi mancheranno i momenti solo fra me e Dom?

Sì, un sacco… ma tanto so che lui ed io troveremo sempre del tempo solo per noi.

Sai, Diario, ti ho ripreso così come ti avevo lasciato, ossia con Dominic che è sempre il mio chiodo fisso, non faccio che pensare a lui, non so più come mascherarlo, si accorgerà dei miei occhi a forma di cuore quando lo guardo?

No dài, sono bravo a mascherarlo… DEVO essere bravo!
 

Siamo diventati così intimi dopo tutto questo tempo… il contatto fisico fra noi due ormai è routine, ci guardiamo a lungo negli occhi, senza che nessuno dei due abbassi lo sguardo, siamo l’uno il confessionale dell’altro, conosciamo i reciproci stati d’animo, ridiamo insieme nei momenti felici e ci facciamo forza in quelli più duri.

Insomma, siamo anime gemelle, senza nemmeno stare insieme… nel senso amoroso del termine.
 

Anche se ci sono dei momenti in cui sono quasi certo lui sia a un passo dal baciarmi, ce ne sono altri in cui sto per cedere e vorrei tanto baciarlo io.

Probabilmente è solo tutto nelle mia testa. Lui non può ricambiare quello che provo io, lo devo custodire nel mio cuore, chiuderlo a doppia mandata e accontentarmi di quello che mi dà: la più splendida delle amicizie.
 

Anche se non faccio che perdermi nelle mie fantasie: chissà come sarebbe un suo bacio? Deve avere delle labbre così morbide, cioè, lo so che sono morbide… un giorno beveva un latte macchiato e gli era rimasta della schiuma e allora col pollice gliel’ho tolta… avrei voluto farlo con la mia bocca, meglio ancora con la mia lingua.

Chissà come bacia… mi dà l’idea di essere impetuoso, ma a tratti anche molto dolce.. e secondo me è uno che accarezza molto, lo immagino prendermi il viso fra le mani, oppure mentre fa scorrere le dita fra i miei capelli… o che mi stringe per le spalle.. oppure mi palpa il sedere… io glielo palperei di sicuro, poi avvicinerei il mio bacino al suo, pressandolo, per fargli capire quanto la cosa mi stia piacendo… e magari scoprirei che piace anche a lui.

 

No, no, Matt, datti una calmata che qui i tuoi  jeans si stanno facendo un po’ troppo stretti!

Parliamo di altro… tipo dei compleanni passati: al suo primo compleanno, a Dicembre, visto che ho scoperto che gli piace un sacco disegnare gli ho regalato un blocco e delle matite colorate… e lui ha detto che prima o poi vorrà farmi un ritratto… sto ancora aspettando… lasciamo perdere l’immaginario osceno che si scatena nella mia mente al pensiero!

Ti dico solo che i vestiti non sono inclusi, né i miei, né tantomeno i suoi.

 

No, per l’inferno maledetto, io dovevo calmarmi!

 

Lo scorso anno invece lui al mio compleanno mi ha regalato una chitarra acustica, bellissima, rosso fuoco, dicendomi che anche se sono diventato super bravo con l’elettrica non devo trascurare nemmeno quel modo di suonare.
Io invece il mese scorso gli ho regalato una bici nuova, è un tale sportivo lui.

Certo l’ideale sarebbe stato un tandem, io e lui che ce ne andiamo in gita per le pianure del Devon, sarebbe così romantico…

 

Poi l’ho scritta una canzone su di lui, sai?

Cioè ‘scritta’ è una parola grossa. La sto abbozzando.

Parla di me che ho rotto con una tipa con cui uscivo e capisco che lei non sarebbe mai potuta essere piacevole quanto lui.. per il momento ho scritto solo questo e nemmeno benissimo.. c’è ancora molto lavoro da fare.

E poi non so nemmeno su che musica metterla.. ma immagino qualcosa di dolce, magari proprio con quella chitarra che mi ha regalato.

 

Uh, devo smettere di scriverti, credo che Dommeh si stia per svegliare.

Un po’ mi pento per non aver scattato quella foto…

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Capitolo 5
*** 18th April 1999 ***


HAPPY BIRTHDAY, BELLS!!!!!

a dire il vero la shottina del bday la devo ancora scrivere e nemmeo so se farò in tempo , ma intanto aggiorno il 'suo' diario ;)





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                                                                                         London, RAK Studios 18th April 1999

 

Gli altri  mi stanno aspettando per andarci a fare un bel giro per Regent’s Park e io che faccio?
Ho detto loro che volevo prima discutere alcune questioni con il regista, ma la verità è che volevo solo appartarmi in un angolo e scrivere a te.
Ho un sacco di emozioni a caldo che vanno subito impresse nero su bianco.

Quindi, la domanda è: sono più ignobile con i miei due amici o con te, visto che mi ripresento dopo … anni?

Non sono più quel ragazzino insicuro che sognava di avere una band famosa.

Sono ormai un giovane uomo che si affaccia ai suoi vent’anni,, forse a livello di costituzione non è che mi sia irrobustito un granchè, questo lo ammetto, ma quel che più conta, non devo più sognare.

La mia, no, la nostra band, famosa lo diverrà sul serio.

Stiamo per finire la produzione del nostro album con una casa discografica, un album che ascolteranno in tutto il mondo!

E suoneremo in ogni parte del mondo, porteremo la nostra musica e la nostra carica, la nostra follia ovunque!
 

Oh, Diario mio, ho così tante cose da raccontarti e, lo so, sono uno stupido, avrei dovuto farlo prima, ma sono stato travolto dagli eventi!
Cerchiamo un po’ di riassumerti questi eventi.

 

Su Chris ci avevamo visto giusto, sai? Quando è venuto da noi per dimostrarci quello che aveva imparato col basso siamo rimasti stupefatti: quello strumento è nato apposta per essere suonato da lui… e quando abbiamo provato a suonare tutti e tre, una jam session improvvisata sul momento… accidenti, che sound, abbiamo subito capito che quella era la strada.

Una nuova formazione richiedeva anche un nuovo nome ed è stato un cartone Giapponese a tratti pornografico a ispirarmi: Rocket Baby Dolls. è piaciuto a entrambi, appena lo hanno sentito.

 

Giusto un mese dopo ci sarebbe stato un evento importantissimo a Teignmouth: The Battle of the Bands e noi ci siamo iscritti.
Dovevamo scontrarci con band che suonano assieme dal primo giorno di scuola, se non addirittura prima, noi - intendo tutti e tre- lo facevamo sì e no da un mese.. che possibilità avremmo mai avuto di vincere? Per questo che l’ho presa con gran leggerezza e ho dato istruzioni ben precise a Dom e Chris, divertendoci al massimo, non solo per l’aspetto, ci siam fatti truccare più o meno come i Cure, ma anche nell’atteggiamento, sai quelle rockstar maledette? Ahahah, anche perché gli strumenti che abbiamo usato mica erano i nostri, quale migliore occasione per spaccarli a fine esibizione?

Beh, non ci crederai mai, ma la giuria ha scelto proprio noi, per la nostra energia.

 

E da lì abbiamo capito che potevamo davvero fare le cose in grande, se ci prendevamo più sul serio, a partire dal nome.

Ne serviva uno più breve, immediato, facile da ricordare, evocativo.

Muse.

Vero che è il più figo dei nomi che potessimo scegliere?

Ed è ancora più figo il modo in cui ho dato il titolo al terzo estratto di Showbiz, che è il nostro primo album ufficiale, praticamente ho preso un vocabolario e ho scelto la parola che viene prima di Muse e quella subito dopo…. geniale, non trovi?

 

Ma non credere sia stato così facile, dalla vittoria della Battle of the Bands al produrre il nostro album ne abbiamo fatta di gavetta, suonato nei posti più degradanti, pernottato in certe bettole che è un miracolo se ci siamo svegliati ancora vivi… e il pubblico dei nostri concerti… alcuni così menefreghisti e maleducati.. ma quello che ricorderò sempre è quando l’unica persona venuta a vederci era un tizio con il suo cane… te lo giuro! E noi abbiamo suonato comunque per loro due.

 

Un altro traguardo importante è che abbiamo finalmente lasciato quel buco di Teignmouth.

Dom e io da qualche mese viviamo insieme, in un appartamento economico a Camden Town, è microscopico, è squallido, è una catapecchia, ma a noi sembra un castello.

E comunque, vorrei farti notare, ti ho portato con me nel trasloco, quindi anche se non ci sentiamo spesso, significa che a te ci tengo, tanto che ti tengo sempre nella tasca interna della giacca, se dovesse mai capitare di scriverti subito qualcosa di importante, come ora.
E poi, è vero, non ti avrò scritto, ma ho riempito le tue pagine di foto di noi tre, anzi, quattro.

 

Stavo dicendo? Ah, sì.

Vivere con Dommeh è … wow.

No, Diario, non farti strane idee. Non viviamo lì da coppia di amanti, solo da amici.

E non intendo dire che non provo più nulla per lui, al contrario: sono sempre più cotto, ogni giorno che passa, lui poi non fa che diventare sempre più bello e di certo questo non aiuta.

 

Comunque adesso non ho più un solo migliore amico, ne ho due, anzi tre,

Beh, uno lo avrai capito da te, è Chris.

Come lo posso definire? Un orsachiottone dal cuore d’oro? Perchè all’inizio lo vedi così imponente, con l’aria un po’ burbera, invece poi lo conosci meglio ed è il ragazzo più socievole, protettivo e generoso che esista, e poi è un po’ la guardia del corpo mia e di Dom, con tutte le volte che ci cacciavamo nei guai a scuola o eravamo presa di mira dai bulli…anche se nel nostro piccolo ci sappiamo difendere, i nostri morsi alle loro caviglie scommetto che ancora se li ricordano  quei bastardi!
E poi fra me, Chris e Dom c’è un’intesa davvero perfetta, sopra il palco, ma anche fuori, ormai siamo sempre a stretto contatto, ne abbiamo vissute di esperienze assieme!

E poi c’è un altro amico che sta diventando sempre più importante per noi: Tom, Tom Kirk, anche lui lo abbiamo conosciuto a scuola.

Lui non suona ma è un organizzatore nato, è stato il primo a trovarci ingaggi un po’ importanti, da Exeter fino ad arrivare a Londra. E poi fa delle foto pazzesche ed è il re delle videocamere… praticamente è un quarto Muse.

Senza contare che è simpaticissimo e ci fa divertire un sacco.

 

E poi che dire? Proprio a una di queste sere organizzate da Tom qualcuno di importante ci ha notato, ci hanno chiesto un’audizione, siamo piaciuti… siamo piaciuti tanto! Ed ora eccoci qua.

 

Questo è già il quinto singolo estratto dall’album, riesci a crederci, Diario mio?

E, per la cronaca, si tratta proprio di quella prima canzone che avevo abbozzato pensando a Dom.. dico prima, perchè poi ne sono seguite tante altre, specie una ancora in stato embrionale, dove praticamente elenco ogni suo pregio….

Il punto è che oggi il regista ci ha chiamato per farci visionare il risultato finale del videoclip che abbiamo girato per questa canzone, una cosa fichissima, noi tre che facciamo cose normalissime tipo star seduti o in piedi in una stanza, e tante altre persone, modelle e comparse varie che fluttuano e diventano un po’ deformi… il risultato finale è spettacolare sarà un successo lo so.

 

Tutto fantastico, eh, se non fosse per un certo tipo di montaggio.. sai quella parte che ti avevo accennato, quando dico che quell’ipotetica lei non potrebbe mai essere piacevole quanto il ‘te’ a cui mi riferisco nella canzone? Ecco, proprio in quel momento c’è lo stacco da me a Dom.. ma che cazzo?

Non è che il regista ha capito qualcosa, vero?

Non è che guardandolo lo hanno capito Chris.. o Tom?

Per l’inferno maledetto, non è che lo avrà capito Dom?

 

Ora li raggiungo fuori per la nostra passeggiata e cerco di indagare un po’, ma come al solito fingerò indifferenza assoluta!

Prometto che non farò passare degli anni prima di scriverti ancora…

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Capitolo 6
*** 2nd April 2000 ***





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Albany, New York, Quality Inn Central, 2nd April 2000

 

Beh, dài, sono stato quasi di parola, è stato prima di un anno.

Io mi devo riprendere… non ci credo a quello che è successo, non so nemmeno come dirtelo

Okay, facciamo qualche passo indietro.

Dal 1999 abbiamo iniziato a girovagare prima per buona parte dell’Europa e poi anche in America, per lo più ospiti a festival, calcando lo stesso palco con artisti immensi e altri che stanno muovendo i primi passi, come noi.

 

Quest’anno invece stiamo portando avanti un tour come opening act dei Red Hot Chili Peppers e dei Foo Fighters, riesci a crederci?

Io quei gruppi, specie il primo, ero abituato ad andare a vederli o godermi i loro concerti alla TV e adesso… dove finirà per portarci tutto questo?
 

Ma, sai, non è questo a mandarmi così su di giri.

A fine mese scorso, vale a dire due giorni fa, abbiamo suonato al Value City Arena dell’Ohio. Come sempre, eravamo carichi a mille, abbiamo suonato da dio, solo che quando sono tornato nel camerino (una stanza microscopica che dividiamo in tre, non credere a un trattamento da super star, ahah, siamo ancora lontani anni luce da quello!) ho avuto un’amara sorpresa: non ti ho trovato più, probabilmente mi dovevi essere scivolato dalla tasca.

Ti ho smarrito.

 

Lo so che starai pensando (perché anche voi Cari Diari dovrete pur pensare) : ‘Ma cosa diavolo va blaterando? Se mi sta scrivendo…’ e infatti hai ragione, ma, lascia che ti spieghi per bene tutto quanto.

 

E quindi, come potrai ben immaginare, quella sera ero disperato: il mio diario perduto per sempre, lungo il tragitto per arrivare lì: forse lasciato sul taxi, forse buttato via da qualche inserviente che l’avrà trovato in un corridoio, forse rubato da chissà chi.

O, peggio, il mio diario aperto da chissà chi… il solo pensiero di un estraneo che si impicciasse di tutti gli affari miei intimi personali … credimi, non ho chiuso occhio quella notte.

 

Se ne sono accorti anche Chris, Dom e Tom il giorno dopo, cioè ieri, ma non me la sono sentita di dire loro che tengo un diario, è una cosa troppo imbarazzante, così ho inventato una scusa, dicendo che avevo perso un plettro a cui tenevo molto.

Ne ho tipo, non lo so, una ventina, tutti uguali uno all'altro… ma non dimentichiamoci che avevo A* in Arte Drammatica, qualcosa  è rimasto, se la sono bevuta e non hanno fatto più domande e io ho finto di non pensarci più.
 

Nel pomeriggio c’è stato il viaggio che ci ha portato qui ad Albany dove suoneremo domani, siamo andati a riposarci nelle stanze (ne abbiamo due e prova a indovinare con chi la divido io? Sì, bravo, proprio LUI!)

Anche a cena tutto tranquillo, abbiamo cazzeggiato un po’ fra noi quattro, come sempre, poi verso le undici siamo tornati in stanza.

Di solito facciamo le ore piccole, ma il viaggio e il concerto del giorno prima erano stati particolarmente intensi.

 

“E così hai perso il tuo plettro…” è tornato sul discorso Dom, con tono casuale.

“Già, non ci far pensare, mi viene un nervoso…”

 

E poi ha fatto il più inaspettato dei gesti, ha tirato fuori dalla tasca interna della sua giacca qualcosa che mai mi sarei immaginato: te.

 

“Matt, meno male che non hai messo un lucchetto al tuo plettro!” mi ha canzonato, gettandoti sul letto.

“Come sai che è mio?” mi sono messo sulla difensiva io.

“L’ho trovato sotto il sedile del taxi che ci ha portato alle prove ieri… quindi o era di Chris, o di Tom o tuo… e aprendolo l’ho scoperto.”

 

Ho cominciato a sudare freddo.

“Hai… hai letto solo la prima frase.. per capire di chi era.. vero?”

“Volevo, ma poi… non ho resistito, Matthew. Sono andato avanti a leggere. Ho letto tutto. Tutto.”

 

Mi si è congelato il sangue nelle vene, specie per il modo serio e glaciale in cui mi stava guardando.

 

“Matthew James Bellamy, è tutto vero quello che hai scritto?”

 

Non credo mi abbia mai chiamato col mio nome per intero. Mai. Stava a sottolineare la solennità della domanda.

 

“Dominic, io…”

 

“Matthew, ti ho fatto una domanda: è la verità?” mi ha messo alle strette lui, serio come mai l’ho visto in questi otto anni.

 

“Sì, perdonami, Dom, è più forte di me, non posso controllare come mi fai sentire, non voglio controllarlo! Ma capisco se ne sei disgustato, se ora mi odi, se vuoi che sciogliamo la band, se mi vuoi fuori dalla tua vita, se…” ho cominciato a iperventilare.

 

Non mi sono nemmeno accorto di quanto si fosse fatto vicino a me.

 

“Matteh… hai finito?”

 

Di nuovo ‘Matteh.’

 

E poi quel tono di voce, che si è fatto dolcissimo.

Come il modo in cui mi ha avvolto le braccia attorno al collo.

Non sono riuscito a dire nulla, soltanto a guardarlo.

Dio, non credo sia mai stato più bello!

 

“Sai, Matthew, sul tuo diario dovresti anche aggiungere che in materia di sentimenti non ci capisci un accidenti di niente!” ha ridacchiato, stringendomi più a sé.

 

“Do-DomDom mi stai dicendo che tu.. tu…”

 

“Ti amo, Matt. Non lo so più nemmeno io da quanto, ma pensavo che tu non avresti mai accettato mai nient’altro più di una semplice amicizia. Beh, più che semplice, la nostra è l’amicizia più bella che ci sia… però ora ti va se proviamo a farla diventare qualcos’altro?” ha mormorato, sorridendomi.

 

Di tutto quello che avrei potuto fare, l’ho respinto, indietreggiando.

 

“Matt, ma…”

 

“Un momento. Non è ancora mezzanotte, è ancora il Primo Aprile… e io stavo per cascarci!” ho controbattuto, indietreggiando, mentre lo guardavo con diffidenza.

 

Prima che me ne potessi rendere conto, le sue labbra erano sulle mie, pressate, leggermente dischiuse, la punta della sua lingua a stuzzicarmi il labbro inferiore.

Ho fatto la cosa più irrazionale e la più logica al tempo stesso: ho ricambiato il bacio.

 

L’ho tirato più a me, cingendolo per i fianchi, ho dischiuso le mie labbra.

Due esploratori in preda alla smania di conoscersi come ancora non avevamo fatto.

Lingue, denti, saliva, labbra, sospiri e la voglia di non smettere più.

 

Se non fosse che Dom si è separato da me.

 

“Bells, se dopo questo pensi ancora che sia uno scherzo… giuro che ti picchio!” mi ha minacciato, poi siamo scoppiati a ridere.

 

E, ovvio, ci siamo baciati di nuovo… probabilmente siamo andati avanti per più di un’ora.

 

Sono al settimo cielo, no, ancora più su… mi sembra tutto un sogno, ma nemmeno nelle mie fantasie più sfrenate è stato così bello e perfetto.

 

“Dommeh, ti amo, voglio stare con te, voglio scrivere un miliardo di canzoni su di te, su di noi…” gli ho detto quando le nostre bocche gonfie e doloranti hanno implorato un po’ di tregua.

 

“E io non vedo l’ora di ascoltarle, anche se credo che non riuscirai mai a farne una più meravigliosa di ‘Bliss’” mi ha sorriso lui, accarezzandomi il viso.

 

Se ti ha letto ormai lo sa che quella canzone è per lui.

 

“Non sfidarmi, potrei stupirti.” ho ammiccato, scompigliandogli i capelli. “Però ora devi concedermi qualche minuto perché devo fare una cosa importantissima!”

 

“E cosa? Per l’Inferno Maledetto, Bells, mi stai prendendo in giro, vero?”

 

Lui non ha più finito di borbottare quando mi ha visto prenderti dal letto e mettermi seduto a scriverti… e mi sta guardando male tutt’ora sai, mentre cerco di non fargli sbirciare nemmeno una frase.

 

Però, ora che ho finito di dirti tutto, caro Diario, ti lascio perché credo proprio che farò l’amore con il mio ragazzo per la primissima volta.

 

p.s. Visto che avevo ragione? Dom è gay! O meglio, non lo so se è davvero gay, come non so se lo sono io, ma di certo lui, è MatthewBellamySessuale, come io sono DominicHowardSessuale … e non ci potrebbe essere cosa più bella.



Per chiunque legga, ma ho i miei dubbi ci sia ancora qualcuno, questo è il capitolo che più ho amato scrivere, spero vi sia piaciuto, ormai manca solo il finale

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Capitolo 7
*** 1st April 2001 ***


Ed eccoci alla fine





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                                                                                                                                                                                                                     Teignmouth, The Den 1st April 2001

 

Caro Diario,

per i Muse le cose non potrebbero andare meglio di così, fra un tour intenso e la preparazione del nostro secondo album di studio che esce fra poco più di due mesi e, sì, conterrà anche quella canzone per Dom.

 

Mentre fra me e Dominic le cose sono cambiate, sai? Non siamo più fidanzati…









 

Siamo… sposati!

Scusa lo spazio, volevo creare un po’ di suspense.

Siamo marito e marito!

Ti rendi conto?

 

Eh sì, ti sto scrivendo durante la nostra prima notte di nozze… che no, per quanto sarebbe stato romantico, non sarà qui.

In una tenda all’aperto in Aprile? Rischiamo una broncopolmonite e con tutti gli impegni che ci aspettano non è proprio il caso, anzi sarà meglio che mi avvolga meglio la sciarpa attorno al collo e mi abbottoni meglio il piumino.

Dominic mi aspetta nella mia vecchia casa, che per l’occasione mamma, Paul e nonna mi hanno lasciato libera.

Sì, loro sanno tutto, così come lo abbiamo detto anche alla famiglia di Dom e sono stati tutti davvero empatici e meravigliosi con noi, ci siamo fatti mille problemi per nulla, forse avremmo dovuto dirlo fin dai primi giorni.

 

Però c’è stato qualcuno a cui lo abbiamo detto il giorno dopo la nostra prima e indimenticabile notte insieme.

Sì, abbiamo confessato la verità a Chris e Tom e vuoi sapere come hanno reagito?

Pare che loro addirittura lo avessero capito prima di noi e avevano scommesso su chi lo avrebbe confessato prima all’altro.

E viste le dinamiche, ossia Dom che è stato il primo a dirmi che mi ama, solo perché ha letto da te quanto io amassi lui… beh, si sono pagati 50 sterline a testa, quindi non ci hanno perso nulla, ahahah, un motivo in più per approvare la nostra relazione.

 

Scherzi a parte, Dom e io abbiamo degli amici davvero stupendi, i migliori che potessimo desiderare.

 

Ma torniamo a noi, secondo te perché ho chiesto a Dom se potevo appartarmi per un po’ qui al Den a scriverti?

Perché è proprio qui che questo pomeriggio Dom è diventato mio marito e io il suo.

Doveva essere una sorpresa per lui e lo è stata.

Ho calcolato tutto alla perfezione: abbiamo appena finito un concerto e fino al 4 aprile non ne sono previsti altri, quindi doveva per forza essere oggi, perché il primo aprile è la nostra data: il nostro primo incontro ufficiale, il nostro primo bacio e oggi il nostro matrimonio.
E soprattutto perché è in questo posto che è cominciato tutto fra di noi.

 

Con la complicità di Chris e Tom che sapevano tutto, abbiamo convinto Dom a fare una passeggiata al Den in nome dei vecchi tempi, solo che poi l’ho portato in un angolo più riservato, dove nascosti c’erano degli abiti che ho fatto ordinare per me e per lui: grigio argento, effetto lucido per lui, rosso damascato per me.

Ovvio, rimaneva da capire se quegli abiti li avremmo usati.

 

Ci siamo seduti all’ombra di un albero, dove ha visto le due fedi d’oro, abbandonate sull’erba.

 

“Oddio, Matt… ma quelle, quelle sono…” si è emozionato un sacco, portandosi le mani al viso, tutto paonazzo.

 

“Sì, amore mio. Ti va di sposarmi?” gli ho chiesto, meno agitato di quanto avrei immaginato, mentre gli infilavo l’anello al dito e aspettavo che lui facesse altrettanto.

Tanto con quel sorriso mi aveva già risposto.

 

“Sì, Matteh, sì, certo che ti sposo, amore!” mi è saltato al collo, sdraiandosi sull'erba con sé, sporcandoci tutti i vestiti.

 

“Beh, poco male, tanto non ci sposeremo certo in jeans e felpa!” mi sono alzato, indicandogli il posto dove un Tom sorridente faceva bella mostra di quei vestiti.

 

“Oddio, Matt.. ma tu intendi proprio qui, ora?” mi ha guardato sbalordito il mio Dom.

 

“Esattamente, Dommeh, non potrei aspettare nemmeno un giorno in più.” gli ho sorriso.


“Tu sei pazzo, Bells.” è scoppiato a ridere lui.

 

“Pazzo com’è Aprile. E ho scelto proprio oggi, il Primo, per dimostrarti che il nostro amore non è uno scherzo.” gli ho mandato un bacio a distanza, prima che ci andassimo a cambiare.

 

Una volta pronti, entrambi bellissimi e raggianti di gioia Dom ha scoperto chi ci avrebbe sposati.
 

“Chris?”
 

“Proprio così, amico mio. Bells ci teneva che fossi io, ma prima di tutto ci tenevo io. Vi ho visti morire l’uno dietro all’altro fin da ragazzini, me lo merito di unirvi in matrimonio!” ci ha sorriso  lui. 

 

“Io invece sono il vostro fotografo, datemi i vostri migliori sorrisi, tra-poco-Sposi!” ha detto tutto tronfio Tom, prima di immortalarci in uno dei suoi incredibili scatti.

 

“Che poi, lo sapete, non può avere una reale validità, ma a quello potete pensarci in futuro…” ci ha tenuto a precisare Chris, dei quattro da sempre quello coi piedi più piantati a terra, la nostra ancora.

 

“Ho qui con me il ragazzo che amo e i migliori amici dell’universo… non me ne fotte una sega della validità!” ha commentato Dom, col sorriso più radioso che potesse sfoderare.

 

“Va bene la non validità, ma almeno facciamo le cose fatte bene, che ci fate già con quegli anelli?” ci ha rimproverati Chris.

 

“Uh, è vero, non abbiamo resistito…” ho ridacchiato io imbarazzato, prima che ce li sfilassimo.

 

“Su, su, dateli a me e fatevi sposare come si deve.” ce li ha confiscati Tom, che è stato un po’ anche il testimone di entrambi.

 

E seguendo tutte le fasi del rito, che Chris si è studiato alla perfezione, è avvenuto il nostro matrimonio.

 

Anche se i voti che gli ho fatto non sono stati convenzionali.

 

Gli ho promesso  che la nostra non può essere una relazione normale, svelata a tutti, perchè c’è troppo in gioco con la nostra musica e tutte le persone che hanno creduto in noi e nel nostro progetto.

Gli ho promesso che presto o tardi ci saranno anche delle ragazze, perché non possiamo fare gli eterni single, perchè ora che i media cominciano ad avere un interesse sempre più accentuato nei nostri confronti, la gente finirebbe col farsi qualche domanda.

Gli ho promesso che non è nemmeno da scartare a priori l’eventualità che, copertura o no, di queste ragazze non finiamo per innamorarcene sul serio.

Dom ha annuito, comprensivo e paziente, forse perchè queste cose le sapeva già, ne abbiamo già parlato a lungo.

Ma soprattutto gli ho promesso che, nella buona o nella cattiva sorte, in salute o in malattia, in ricchezza o in povertà, io per lui ci sarò sempre, lui sarà sempre la mia principale ragione di vita, come io mi impegno ad essere la sua.

Gli ho promesso che continuerò a scrivere quel miliardo di canzoni che gli avevo accennato.

 

Una ce l’ho giusto in mente ora e parla di me che lo amerò senza fine, disperatamente, che gli darò tutto, che non lo lascerò mai andare, anche se quel momento dovesse arrivare, perchè tanto so che quel momento non arriverà mai.

 

E ora ti saluto, Diario, probabilmente appunterò su di te le prossime canzoni, ma non ora, devo andare a far l’amore con… mio marito!

 

--

 

FINE

Grazie a chiunque abbia letto.. se qualcuno ha letto, boh, magari avete cliccato per sbaglio ^^'
Comunque sia, sono piuttosto fiera di questa storiella e niente mi impedisce di credere sia andata davvero così (un matrimonio segreto e simbolico fra quei due puccini lo vedo cooooooosì canon <3)
alla prossima... suona come una minaccia, lo so XD

 

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