My best mistake is you di angeclear97 (/viewuser.php?uid=1161853)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
1.2
Prompt:
This is the sign you've been looking for (pumpNEON)
Levi era un poeta decaduto, ormai impossibilitato a vivere della
propria arte poiché l'ispirazione gli aveva voltato le
spalle.
Non era da lui rinunciare e rassegnarsi, ma le bollette e l'affitto di
certo non si pagavano coi sogni e la buona volontà, motivo
per
il quale stava pensando di rinchiudere carta e penna in un cassetto e
ricominciare a indossare le vesti di avvocato… Fino a quando
non
incontrò lui.
Eren aveva gli occhi verdi, ma di un verde particolare, così
brillante da accecare chiunque li ammirasse troppo a lungo.
E Levi si ritrovava
sempre a un passo dalla cecità, ogni giorno, ogni istante.
Eren era ciò che Levi stava cercando da tanto tempo: un
segno.
L'ispirazione assoluta.
Amava la poesia
perché poteva raccontare di lui.
Di loro.
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Capitolo 2 *** 2 ***
5.4
Prompt: Hospital (pumpAU)
Levi stava portando il pranzo a Eren anche quel giorno.
Era incredibile che quel ragazzo ci fosse ancora, nonostante il brutto male che lo stava divorando giorno dopo giorno.
Eren non doveva trovarsi in ospedale.
Nella sua carriera da infermiere,
Levi ne aveva visti tanti di ragazzi come lui la cui vita era stata
stroncata da un male senza cura, eppure nel caso di Eren doveva esserci
per forza un errore, perché davvero, non doveva trovarsi lì.
Eren aveva addirittura il coraggio di lamentarsi dei pasti… A maggior ragione, non doveva proprio trovarsi lì.
Quel giorno, però, Eren
mangiò tutto quanto senza mai lamentarsi e a fine pasto
ringraziò Levi con un sorriso.
C'era qualcosa di strano che
aleggiava nell'aria, qualcosa che non andava… Qualcosa che Levi
scoprì solo la mattina successiva.
Eren se n'era andato durante la notte, quando lui non c'era.
L'ultima volta che Levi l'aveva visto, era stato durante quel pranzo nel quale Eren non si era mai lamentato.
«Maledetto
moccioso…» sussurrò, osservando il letto vuoto.
«Avresti dovuto farmi sentire la tua voce per l'ultima
volta.»
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Capitolo 3 *** 3 ***
7.1
Prompt: Piccolo (pumpINK)
Eren provava sempre una sorta di strana soggezione quando aveva a che
fare con Levi.
Si sentiva estremamente piccolo…
E non si riferiva all'altezza, visto che tra i due era proprio lui il
più alto, bensì in un modo molto più
ampio e quasi
ultraterreno.
Il fatto che Levi non perdesse mai occasione di chiamarlo
“moccioso”, poi, di certo non aiutava!
Eppure, non poteva fare a meno di pensare che non era poi
così male sentirsi tanto piccolo nei confronti di quell'uomo
così grande:
con Levi, Eren aveva imparato a essere libero, a spiegare le sue ali, a
sentirsi grande pur essendo ancora così piccolo.
Era tutto meraviglioso.
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Capitolo 4 *** 4 ***
1.1
Prompt: Undici (pumpINK)
Non era da Levi concedersi una pausa tanto prolissa dal lavoro, ma si trattava di Eren
e allora avrebbe fatto un'eccezione.
Eren che gli aveva dato appuntamento alle undici davanti la biblioteca
e che quando lo vide gli sorrise in quel modo che, diverso tempo
addietro, aveva fatto innamorare Levi.
«Scusa se ti ho chiamato all'improvviso, ma... È
una cosa che devo dirti a voce.» parlò non appena
Levi lo raggiunse.
Era un miscuglio di emozioni che andavano dall'agitazione all'euforia.
Levi non sapeva quasi mai cosa passasse per la testa di Eren.
Era imprevedibile e il più delle volte molto impulsivo.
La prima cosa a cui pensò, infatti, fu che avesse deciso di
abbandonare l'università o di cambiare indirizzo di studi.
Non era affatto pronto a
ciò che Eren, invece, gli disse.
«Ho parlato di te ai
miei. Sei invitato a cena da noi questa sera… vorrebbero
conoscerti.»
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Capitolo 5 *** 5 ***
1.1
Prompt: Verde (pumpINK)
Levi non era mai stato
un tipo romantico.
Aveva un modo tutto
suo di
esprimere le proprie emozioni e spesso – anzi, sempre
–
andava in netto contrasto con la consueta normalità.
A Eren non importava
affatto,
conosceva Levi abbastanza bene ormai da sapere che non era tanto il
fatto che esprimesse le proprie emozioni in maniera particolare,
bensì che lo
facesse con qualcuno.
E
questo era un altro paio di maniche.
«Moccioso,
fatti guardare» gli disse Levi quella sera, prendendogli il
volto tra le mani.
Eren odiava essere
chiamato “moccioso”, ma se si
trattava di Levi poteva anche fare un'eccezione… Soprattutto
perché, nel guardarlo in quel
modo
prima di baciarlo con ardore, Levi gli aveva tacitamente fatto una
bellissima dichiarazione d'amore.
Amo i tuoi occhi verdi.
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Capitolo 6 *** 6 ***
16.ereri
Prompt: Teatro (pumpNIGHT)
Eren non era mai stato a teatro.
O meglio, c'era stato quando era bambino ed era sempre un'ottima
occasione per sonnecchiare senza seguire minimamente lo spettacolo, ma
ora era cresciuto e aveva una visione completamente diversa della
vita…
No, non era vero, lo faceva solo per Levi.
Levi che non si perdeva mai uno spettacolo teatrale in città ed Eren che per il loro primo appuntamento aveva avuto la geniale idea di proporgli di andare proprio a teatro.
Lui che a teatro dormiva sempre, fantastico!
Ma fortuna volle che quella sera accadde l'esatto opposto.
Forse perché gli attori – in particolare un certo Reiner
Braun – erano stati così virtuosi e coinvolgenti che Eren
si era lasciato completamente travolgere, tanto che una volta terminato
lo spettacolo si lasciò completamente andare.
«È stato incredibile» continuava a dire, gesticolando come un forsennato.
«Il monologo del protagonista è stato così profondo che…»
Levi lo interruppe sbattendolo con decisione contro il muro di un edificio lungo la via che stavano percorrendo.
Premette il corpo contro il suo, seguito a ruota dalle labbra.
«Ti conviene tenere per dopo una frase come “È stato incredibile”, ragazzino» sibilò a pochi millimetri dalle sue labbra, fissandolo col suo sguardo gelido.
Gelido ma, al contempo, maledettamente ardente.
Eren comprese cosa intendesse Levi e sorrise maliziosamente.
«Per ciò che accadrà dopo ho in mente altre frasi… professore.»
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