Qualcosa di romantico

di Sia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rosso di sera ***
Capitolo 2: *** Permesso ***
Capitolo 3: *** Gabbia ***
Capitolo 4: *** Puntuale ***
Capitolo 5: *** Mutual Pining ***



Capitolo 1
*** Rosso di sera ***



1. Rosso di sera

 

La Sala Comune è silenziosa – è notte, dopotutto. Cinque minuti prima, Harry e Ron hanno preso le scale in punta di piedi, lasciando Hermione, seduta al tavolo sotto la finestra, con il tema di Pozioni da finire. 

Cinque minuti dopo la loro fuga, l’ingresso della stanza si scosta e il rumore costringe la strega ad angolare lo sguardo verso sinistra; le sue pupille si fermano, una volta essersi abituate al buio, su uno dei gemelli. “Comincio a pensare che sia destino" le dice, allentando la cravatta da Grifondoro.

Hermione alza un sopracciglio. “Incontrarci a notte fonda in Sala Comune?” Picchietta la punta della piuma contro la carta, accavalla le gambe. 

Fred mugugna, mentre scansa la poltrona e il divano e le si siede davanti: il panorama di lei si tinge di un rosso accesso. “Incontrarci a notte fonda, piuttosto romantico.” 

“Non definirei romantici i tuoi illegali giri serali.” Hermione impiega trenta secondi per calcolare quale sia la distanza che li separa, ora che il gemello si è appoggiato al tavolo col gomito e che si è spinto in avanti: sono appena venti centimetri; torna a scrivere la sua pergamena. 

“Nemmeno io definirei romantico… qualsiasi cosa tu stia facendo.” Indica con l’indice il tema di Pozioni. 

“Non troveresti romantico ‘Introduzione ai filtri d’amore’?” Si mette a cercare un appunto sul libro di testo, prova a nascondere come può il sorriso che fa capolino sul suo volto. 

“Touché.” Fred fa aderire il capo al palmo della mano, la guarda scrivere. “Quindi non credi che sia destino?” 

“No, Fred.” 

“Peccato.” 

“E non penso nemmeno che ci sia qualcosa di romantico nel destino.” 

I loro occhi si scontrano, il silenzio inghiotte la stanza. “No? E in cosa lo trovi?” 

Nella casualità con cui tu esci tutti i mercoledì e i venerdì, che sono i giorni in cui resto sveglia a finire i compiti. O forse nella casualità con cui resto sveglia a finire i compiti tutti i mercoledì e i venerdì, che sono i giorni in cui tu esci a farti un giro di notte. Questo, Fred, è piuttosto romantico. “È un segreto.” 

Il gemello torna dritto contro la sedia, nasconde le mani nelle tasche. “Che mi dirai mai?”  

Non gli risponde subito, sta cercando un modo artistico per chiudere l’ultima frase del tema. “Forse” dice poi, pulendo il pennino della piuma con un incantesimo.  

Fred sbuffa divertito, l’osserva recuperare il resto delle sue cose. La ferma solo quando ha rimesso a posto la sedia sotto al tavolo. “Ci vediamo domani?” 

“Vuoi creare una falla nel destino?” 

Il gemello alza le spalle disinvolto, “È che non ci trovi nulla di romantico, dovrò pur cambiare strategia.” 

La strega sorride – avrà modo di arrossire in camera sua, lontano dal suo sguardo. “A domani, allora.” 

 

Buon writober a tutt* quant*! Non sarebbe ottobre, se non scrivessi qualcosina su questi due adorabili cuccioli: Fred e Hermione sono una ventata di aria fresca e mi piace un sacco muoverli di sera in una Sala Comune tutta vuota! (ringraziando il primo prompt, che è cascato davvero a pennello).
Credo che questa storia sarà piccina picciò – sia per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli, sia per la fanficition in generale –: non ho abbastanza idee per dedicare tutto il mese a loro, ma anche qualche giorno è meglio di niente. 

Vi ricordo che sono attivi anche gli Oscar della Penna sul Forum della Penna, nel caso qualcuno fosse interessato a darci un occhio! 

Vi ringrazio per la lettura, spero che vi abbia incuriositi!
Sia ❤

 

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Capitolo 2
*** Permesso ***


2. Permesso 

 

Nel cambio d’aula tra una lezione e l’altra, il corridoio del quinto piano diventa caotico. Hermione odia passarci, perché è costretta a fare i salti mortali nel tentativo di arrivare dall’altra parte illesa. Si stringe la tracolla al petto e prende la decisione di costeggiare il muro a sinistra. 

“Scusate, permesso.” Potrebbe, solo per una volta, approfittare della sua nomina di prefetto per velocizzare la traversata. “Dovrei…, permesso.” Scuote il capo, persino il pensiero le fa gelare il sangue nelle vene. 

Fred la sta guardando arrivare dalla nicchia del corridoio, per un secondo contempla l’idea di salutarla e basta. Poi si ricorda che ha una cosa da dirle così, quando la strega arriva alla sua altezza, le picchietta sulla spalla e le intima di venirgli accanto. 

“Arriverò in ritardo…” 

Fred inclina il capo, sorride divertito. “Due minuti, prometto che ne vale la pena.” 

Hermione alza gli occhi al cielo come protesta finale, poi lascia aderire la schiena al muro della nicchia. “Cosa c’è?”

La voce degli altri studenti sovrasta il solo sussurrare, Fred si inclina in avanti per farsi sentire meglio. “Ho scoperto di avere una cosa da fare oggi.” 

“Una cosa che è meglio che non sappia?” 

Il gemello sorride, annuisce. “Temo che non avrò tempo per il nostro appuntamento serale.” 

Appuntamento. Che suono romantico che ha, pensa Hermione. Si sistema la tracolla sulla spalla, inclina il capo verso sinistra e una ciocca di capelli le scappa via dal volto. “C’è il rischio che ci incontreremo durante la ronda, ho dovuto fare cambio con il turno di un Tassorosso.” 

Fred sogghigna, si tira indietro e lancia uno sguardo al corridoio quasi vuoto. “Due minuti” le dice, indicando con il pollice lo spazio alle sue spalle. “Ti ho detto che ne valeva la pena, Hermione.” 

 



E via col numero 2!
Tento gli aggiornamenti mattutini perché la sera arrivo a casa mezza storta (almeno, tento finché riesco, perché ho la sensazione che questo writober sarà più caotico dell'anno scorso)
Io vi ringrazio per l'amore che date a Fred e Hermione, li riempite di belle parole e io sono costretta a portarmi fazzolettini per il pianto ovunque vada. Vi mando un abbraccio, spero che la lettura vi sia piaciuta!
Sia 

 

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Capitolo 3
*** Gabbia ***


3. Gabbia

 

La punta della bacchetta è illuminata da una calda luce – Hermione si è messa ad ascoltare le lamentele dei quadri e ha diminuito l’intensità del suo Lumus

Gli ultimi quindici minuti di ronda sono stati per lei silenziosi e noiosi. Lancia lo sguardo fuori dalla finestra, al cielo pieno di stelle. Pensa che ha girato tre angoli e che per tre angoli ha sperato di trovare Fred a fare su e giù per i corridoi. Invece non si è ancora fatto trovare. Le piacerebbe sapere che cosa sta facendo, scoprire almeno uno dei suoi mille segreti. Se glielo chiedesse, il gemello si metterebbe a ridere con le mani in tasca e le maniche tirate indietro sugli avambracci. Sospira, riprendendo a camminare. 

Lo trova nascosto dietro al quinto angolo, sta litigando con una armatura di metallo. “Ti ha mai detto qualcuno che dovresti metterci un po’ d’olio sulle tue giunture? Fai un fracasso del…” 

“Colto con le mani nel sacco.” Hermione sorride, incrocia le mani al petto e punta la luce sul soffitto del corridoio. 

“Sei venuta a mettermi in gabbia?” Fred inclina il collo verso sinistra, per poco il suo capo non si scontra con la spalla. “Quanti punti intendi togliermi?” 

“Dovrebbero essere cinquanta.” 

Hermione, con la sua dannata spilla da prefetto sul petto, gli provoca un subbuglio allo stomaco. “Ma?” Le chiede, tornando dritto a lisciarsi la camicia con il palmo della mano sinistra. 

“Farò dieci, se mi prometti di tornare subito in Sala Comune.” Fred sorride, la luce della bacchetta fa a gara con quella della luna per illuminargli il volto: non importa quale fonte vince, tanto Hermione lo trova bello lo stesso. Arriccia il naso, “Allora?” 

“Sì, signorina prefetto-perfetto, torno subito in Sala Comune.” Il gemello porta le mani ai fianchi e si sporge in avanti, ancora qualche centimetro e i loro nasi finirebbero per sfiorarsi. “Mi piacerebbe venissi con me.”  Che sia una proposta abbastanza romantica da farla vacillare? 

La strega arrossisce, mentre l’aria si riempie del profumo di polvere da sparo. “Devo finire la ronda.” Perché profuma di polvere da sparo? Che ci faceva fuori? Che ci fa sempre fuori dal dormitorio? 

“Lo immaginavo.” Una smorfia contrariata dipinge il volto di Fred, che si tira indietro. “Buonanotte, Granger.” Potrebbe anche restare, ma ha la sensazione che lo fulminerebbe con lo sguardo fino a renderlo polvere sul pavimento. Domani è venerdì, pensa, girandosi di spalle e procedendo verso la Sala Comune: avranno tutto il tempo del mondo.

Hermione resta accanto all’armatura, lo guarda percorrere almeno sette metri prima di richiamarlo. “Weasley” sussurra più forte, consapevole che presto qualche quadro si lamenterà con lei per il troppo rumore, “fanno dieci punti in meno per Grifondoro.” 

Il gemello si mette a ridere, alza un braccio verso l’alto e scuote la mano a mo’ di saluto. 

 
 

Eccoci qui!

Terzo capitolo in tre giorni: non sembra vero finché non succede. Fred a questo giro, ma anche la mia Hermione, sono molto più consapevoli e io amo muoverli anche così. Vi ringrazio come sempre per le bellissime parole che mi raggiungono in recensione: leggo tutto, spero di arrivare a rispondere, anche! 

Un abbraccio super stretto!

Sia ❤

 

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Capitolo 4
*** Puntuale ***


4. Puntuale

 

La biblioteca è un luogo sacro, pieno di storie che sono state tramandate. Pieno di libri che sono pozzi di conoscenza e fiumi di saggezza: Hermione, nel corso dei suoi cinque anni a Hogwarts, ha avuto modo di leggerne tanti, ma non tutti; sa anche che non avrà, tolta la sezione di Divinazione, il tempo di farlo: è un’amara consapevolezza, ci convive ogni giorno. 

“Non mi fai nemmeno i complimenti?” Fred le si siede davanti, ha avuto la decenza di sussurrare – che Madama Pince l’abbia intercettato al suo arrivo? 

L’amara consapevolezza di Hermione si fa più scomoda, ora che ha una nuova fonte di disturbo a rallentare le sue letture. “Per cosa?” Chiede, alzando un sopracciglio. 

“Per essere arrivato puntuale.” Sorride, incrociando le mani sul piccolo tavolo di legno. 

Fred finirà per mandarla al manicomio: cosa diavolo ci fa il venerdì pomeriggio in biblioteca? Cosa diavolo è venuto a farci senza tracolla, senza libri, senza pergamene da riempire? “A cosa?” 

Il gemello alza le spalle con fare disinvolto. “A questa cosa.” Una cosa che è potenzialmente qualcosa di molto romantico, no?

Hermione boccheggia per un secondo, poi si riprende. “Non sapevo nemmeno che avessimo questa cosa.” Non adesso, perlomeno: si stava mentalmente preparando alla sera, lei. Ha i gomiti appoggiati al tavolo, l’indice e il pollice della mano destra che tengono sollevati la pagina che sta per finire di leggere. 

Fred sorride – che maledetta sia la sua fossetta che fa capolino sulla guancia e si mangia tutte le lentiggini –, “Oh, ma non ce l’avevamo: se l’avessimo avuta, sicuramente sarei arrivato in ritardo.” Gli occhi ambrati del gemello non le danno tregua, la costringono a guardare l’immagine sul libro di testo. “Ma siccome ho appena inventato questa cosa, allora ho appena inventato che sono anche arrivato puntuale.” 

“Fred, sto studiando.” 

“Ho tutto il tempo del mondo oggi, ti aspetto.” Le risponde e quando lei alza lo sguardo nota che sta salutando un ragazzo della squadra di Quidditch di Corvonero e un altro paio di studenti del settimo anno che sono seduti con lui.  

La strega arrossisce sulle guance, si mordicchia un labbro. “Sei sleale.” 

“Da che pulpito viene la predica, signorina ti dovrei togliere cinquanta punti, ma facciamo solo dieci.” 

 



Eccomi qui, quasi in ritardo sull'orario giornaliero! 
Mi limito a dirvi che vi abbraccio tutti quanti: sono contentissima che Fred e Hermione vi stiano piacendo nella loro semplicità. Sono una mamma molto proud dei suoi bimbi! 
Vi auguro una buona giornata, 
Sia 

 

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Capitolo 5
*** Mutual Pining ***


5. Mutual Pining

 

Hermione sta guardando le spalle di Fred con sospetto. “Tutto il giorno?” Sono appena usciti dalla Biblioteca, ci sono rimasti giusto il tempo di far finire a lei un tema per la settimana prossima. 

Il gemello volta di poco il capo per guardarla, sul viso ha dipinta un’espressione confusa. “Tutto il giorno cosa?” Incrociano Katie Bell per il corridoio, le fanno un saluto e tornano a camminare vicini. 

Fred non ha niente con sé, lei si sta portando dietro una tracolla mezza vuota e tiene i libri di testo di Aritmanzia tra le braccia. “Sei davvero libero tutto il giorno?” 

Le sorride maliziosamente. “Sono occupato tutto il giorno con te, in verità: pomeriggio, sera e anche notte se vuoi.” Il suo cambio di strategia è disarmante per Hermione, che prende un lungo respiro nel tentativo di far tornare a battere il cuore. Merlino, come è sleale. 

Arrossisce sulle guance e si schiarisce la gola. “Fred, comincio a pensare che io ti piaccia.” Se Fred è libero di cambiare tattica come gli pare, lo farà anche lei. Forse funziona, perché lui si mette a ridere e si porta un braccio all’altezza dello stomaco. “Cosa, cosa c’è?”

La sua risata è stata una delle prime cose che ha colpito Hermione: quel suono si è aggiunto in fretta alla lista dei suoi preferiti. Adesso, tra il frusciare delle pagine di un vecchio libro e la pioggia che cade contro il vetro delle finestre, c’è anche Fred che ride per una cosa che ha detto lei. “Certo che mi piaci.” 

È costretta a lanciare lo sguardo fuori dalla finestra, per il poco tempo che ci passa a fianco. “Fred, questo è qualcosa di romantico.”

“Non è che posso passare la vita a confessarti i miei sentimenti.” 

Hermione scuote il capo, trova il coraggio – non sa nemmeno dove lo tenesse nascosto, considerato che Fred le ha appena detto di voler passare tutta la vita insieme – di guardarlo: le iridi ambrate brillano per poco sotto la luce che entra da fuori. “Stavo parlando del tuo essere così sincero.” E anche del modo in cui si presenta e le dice che ha deciso di passare tutte le sue ore libere con lei – al diavolo lo studio, per quel giorno. “In effetti, tu sei qualcosa di romantico.” 

Fred le ruba la tracolla dalla spalla e la indossa: sta cercando di equilibrare il peso del suo corpo, che dopo l'ultima rivelazione di Hermione è tutto concentrato nel petto. “Mi hai sempre aspettata alzata, vero?” Hermione annuisce. “Ti piaccio da così tanto?” Sono esattamente quattro mesi che si ritrovano in Sala Comune la notte, nei giorni in cui lei non è fuori di turno per la ronda. Ed è da esattamente tre mesi e una settimana che Hermione è innamorata del gemello. 

“Sì.” 

Solo grazie alla Mappa del Malandrino, Fred sa che girando immediatamente verso sinistra e poi a destra al secondo incrocio si arriva in una nicchia appartata. Le prende la mano, è fredda in confronto alla sua. “Dove stiamo andando?” 

“A fare qualcosa di romantico.” 

La strega alza gli occhi al cielo, sarebbe inutile ricordargli che basta che ci sia lui. Così si lascia trascinare, passa il prossimo minuto a studiare la sua tracolla addosso a Fred – è conveniente, che gli stia anche così bene. “Che cosa ci sarebbe di romantico in quest…” 

La borsa di Hermione cade nell’incavo del braccio di Fred, se l’è tirata contro – i libri di Artimanzia sono duri contro il petto – e le ha preso il volto tra le mani. Le labbra della strega sono morbide contro le sue.  

Tante cose, Hermione. Godiamoce tutte, va bene?

 

Mandiamo a nanna Fred e Hermione, d'accordo? Solo per un pochino. 
Tornare da loro per scrivere silly things è sempre un comfort e sono felicissima che la storia vi stia piacendo e che vi sia piaciuta fin dove l'avete letta. Grazie della compagnia e degli scleri su questo wrtiober appena iniziato – non finisce domani, eh? sigh! 

Un abbraccione, 
Sia 

 

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