In a mirror darkly

di Plando
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indice ***
Capitolo 2: *** 01 - Like a hot knife through butter ***
Capitolo 3: *** 02 - Un'altra vacanza in montagna ***



Capitolo 1
*** Indice ***


Con questa raccolta voglio raggruppare tutti quegli scritti che per un motivo o per un altro alla fine ho deciso di cambiare in maniera radicale, in alcuni casi influenzando anche la continuazione della storia originale se tratta da una long, per farla ho deciso di modificare la mia terza storia sul fandom, che di fatto era già una versione con finale alternativo della seconda, per cui questo primo capitolo indice, che aggiornerò di volta in volta, conterrà il titolo dei capitoli successivi con link di rimando alla storia da cui sono tratti, di cui consiglio la lettura prima di questi, onde evitare spoiler.




01 - Like a hot knife through butter
Versione alternativa della storia "Behind me", datata 23/08/2016

02 - Un'altra vacanza in montagna
Versione alternativa del primo capitolo della storia "La vacanza in montagna", datata 24/08/2016

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Capitolo 2
*** 01 - Like a hot knife through butter ***


PREMESSA: Versione alternativa della storia "Behind me".

















La figura sulla volante fece cenno alla volpe di salire per ripartire subito dopo tra le strade trafficate della città.

“Com'è andata la visita a tuo cugino?”

“Tutto ok, Carotina” Gli rispose Nick sorridendo “Ti manda i suoi saluti”

Judy gli mandò prima un sorriso seguito da un'occhiataccia e poi gli disse “Certo che potevi anche avvisarmi che saresti tornato prima, avrei preso la giornata libera”

Ahhh quanto si divertiva la volpe ad istigare la partner “Ma tanto sapevo che eri di pattuglia nei paraggi, tes...”

La radio gracchiò e la tuonante voce di Bogo risuonò in tutta l'auto “È in corso una rapina alla banca centrale, Hoops sei la più vicina vai la e attendi rinforzi”

L'auto parti a razzo con le sirene spiegate e subito Nick aprì il porta oggetti in cerca di una pistola.

“Non se ne parla nemmeno” disse Judy con fare autoritario “Tu resti in auto, non ho un giubbotto anti-proiettili da darti” Gli spiegò indicandogli quello che aveva al petto lei.

Chissà poi perché disse così, tanto la risposta della volpe già la conosceva “Non mi interessa” Sospirò per poi lanciare un sorriso alla collega “In fondo non è compito di un marito proteggere la sua amata?”

Inutile dire che la cosa fece solo preoccupare di più Judy “Ok ma dovrai starmi dietro e non prendere iniziative idiote come al tuo solito” La volpe annui.

Non fecero nemmeno in tempo a fermarsi davanti alla banca che furono raggiunti da tre colpi di pistola che colpirono il parabrezza dell'auto senza però riuscire a penetrarlo.

Il delinquente era una donnola che agile come pochi scattò nel vicolo vicino per sfuggire ai due poliziotti che nel frattempo avevano iniziato l'inseguimento a piedi, dato che era troppo stretto per l'auto.

Judy sapeva di dover attendere i rinforzi, ma in fondo il malvivente era da solo e se avesse atteso oltre sarebbe riuscito a fuggire, Nick da parte sua aveva esperienza a riguardo e sapeva che non sarebbe mai riuscito a convincere la moglie ad aspettare, quindi si lanciò all'inseguimento convinto del fatto che avrebbe sacrificato tutto, anche la sua vita, fosse stato necessario a salvare la sua adorabile Carotina.

La donnola era sicuramente veloce ma i sacchi di refurtiva la rallentavano parecchio e quando capì che l'avrebbero presa si voltò di scatto sparando all'impazzata.

A Judy parve di vedere la scena al rallentatore e rabbrividì vedendo il compagno appena davanti a lei “idiota stai indietro” pensò tra se e se. Senza neppure sapere come fece uno scatto che aveva dell'incredibile e portatagli di fianco con una spallata mandò Nick a schiantarsi contro dei bidoni della spazzatura ribaltandoli e seppellendo il marito in un mare di rifiuti.

La volpe, ancora frastornata, cerco una via di fuga da quella trappola maleodorante e quando sbucò fuori, non del tutto conscio di cosa fosse successo, disse “Amore, prima o poi sono sicuro che mi uccider...” Non riuscì a finire la frase.

Non aveva tutti i torti, dato che la vista che gli si parava davanti effettivamente avrebbe potuto ucciderlo, la sua Carotina, la sua amata, l'unica cosa per cui avrebbe dato la vita per difenderla era a terra e non si muoveva.

Se non fosse che era ancora in piedi avrebbe detto che il cuore gli si fosse fermato, non riusciva a muovere un solo muscolo del corpo, nonostante volesse correre a verificare le condizioni della persona più cara che aveva al mondo non riusciva a muoversi. “Muoviti deficiente, lei è la ed ha bisogno di te”

Davanti a lui passarono veloci tutte le vicende che avevano cambiato in maniera così radicale la sua vita a partire da un ghiacciolo gigante fino ad arrivare alla sua finta aggressione alla coniglietta per incastrare la Bellwether. Poi venne il turno di Judy che gli applicava il distintivo sul petto, l'orgoglio stampato sugl'occhi dell'amica e le serate passate assieme che gli fecero capire quanto l'amasse. Ricordò poi la impallinata nei glutei ad opera di Stu Hoops quando gli chiese la mano della figlia, fu un'impresa più dell'addestramento ma alla fine riuscì nel suo intento, poi venne il matrimonio e successivamente l'adozione di una piccola lupetta di 5 anni che ora era a Bunnybarrow accudita dai suoi nonni e duecentosettantacinque zii e zie, i pensieri di Nick andarono alla figlia, come avrebbe potuto dirgli che sua madre non c'era più? che non era riuscito a proteggerla e anzi che lei si era sacrificata per salvarlo

“JUDY!!!” Gridò alzandosi di scatto e correndo dall'amata riversa a terra.

La prese tra le sue braccia e si rese conto che il giubbotto anti-proiettili della sua compagna non era servito a niente, i colpi lo avevano trapassato come un coltello rovente nel burro e una pozza di sangue cominciava ad ingrandirsi sempre più sotto il piccolo corpo della coniglietta, che in lacrime lasciò un sorriso a suo marito vedendolo incolume. Nick tolse il giubbotto alla moglie e con la sua camicia gli fece una sorta di fasciatura sperando di rallentare un po’ il sanguinamento fino all'arrivo dei soccorsi. Con le poche forze che gli rimanevano Judy tirò a se Nick e gli sussurrò all'orecchio. “Ti amo!”

“NO NO NO NON FARMI QUESTO RESISTI” Senza che se ne rendesse conto Nick stava urlando come un pazzo e i suoi colleghi arrivati alla banca non faticarono a trovarlo.

Tra di loro c'era anche il capitano Bogo, da molto tempo non gli capitava una scena del genere e questo lo spiazzò quel tanto che basta da lasciarlo senza parole.

A sirene spiegate arrivò l'ambulanza che dovette aspettare sulla strada principale a causa del vicolo troppo stretto, quando i medici arrivarono però era troppo tardi. Judy giaceva li, in mezzo alla strada con gli occhi sbarrati al cielo e Nick chino su di lei a piangere.

Il funerale si tenne a Bunnybarrow, con la presenza di tutto il distretto di polizia a commemorare la collega. Bonnie Hopps era in lacrime fin dall'inizio del funerale assieme ad alcune delle sorelle di Judy, Stu non poté fare altro che starle vicino e lasciarle sfogare il dolore.

Nick portava in braccio la figlia davanti alla lapide dove era stata seppellita sua moglie, la piccola non capiva bene cosa succedeva ma sentiva la tristezza aleggiare nell'aria.

“Papà dov'è la mamma?”

“Eccola” Pensò lui “L'unica domanda che non avrei mai voluto sentirgli fare, almeno non ora”

Nick fissò la figlia senza sapere che dire, lei lo guardava con occhi che volevano capire perché fosse tanto triste. Quando gli ripropose la domande il suo cuore cedette e scoppiò a piangere.

Passò un mese e in centrale la vita proseguiva, Nick fino ad allora non si era fatto vedere e il capitano Bogo stava assegnando i compiti ai suoi agenti quando qualcuno bussò alla porta.

“AVANTI” Urlò infastidito per essere stato interrotto. Era Nick, in abiti civili, che si incamminò lungo i tavoli coi suoi colleghi e il bufalo che lo osservavano in silenzio. La sua espressione era di totale sconforto. Arrivato al suo tavolo si mise in piedi sulla sedia, aprì il cassetto e tirò fuori una penna a forma di carota, premette un pulsante.

“Sono duecento bigliettoni al giorno sciocchina, trecentosessantacinque giorni all'anno da quando avevo dodici anni” E poi “è vero sono soltanto una coniglietta ottusa” la frase riecheggiò in tutta la stanza e una piccola lacrima scese dai suoi occhi dopo di che mise la penna in tasca.

Si avvicino al capitano Bogo e appoggiò il distintivo sul leggìo e se ne andò come era arrivato, in silenzio, senza voltarsi, in modo da abbandonare quel posto dove ci stavano tanti bei ricordi, ma troppi di brutti.


Note
Sicuramente ci saranno errori, io lo ho letto e riletto ma più di così non riesco a fare, avevo appena la sufficienza in grammatica quindi perdonatemi eventuali omicidi dell'italiano


1269 parole

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Capitolo 3
*** 02 - Un'altra vacanza in montagna ***


PREMESSA: Versione alternativa del primo capitolo della storia "La vacanza in montagna".

















Il suv scalava senza problemi le ripide salite, interrotte continuamente dai tornanti, dal finestrino del passeggero Judy guardava meravigliata il paesaggio intorno a sé, boschi a perdita d'occhio, scarpate di cui non se ne vedeva il fondo e soprattutto era la prima volta che vedeva la neve, quella vera almeno, molto diversa da quella artificiale di Tundratown, questa era più soffice, più fredda, più bianca, la amava.

Nick invece fissava la strada senza badare alla compagna, conscio del fatto che se l'avesse vista in quello stato si sarebbe perso nelle iridi viola di quegli occhioni pieni di stupore che amava tanto, andando probabilmente fuori strada.

“Ahh Carotina, prima o poi il tuo meravigliarti di tutto mi porterà ad una fine prematura” Pensò la volpe facendo un largo sorriso.

“Che hai da sorridere tu?” Chiese Judy conoscendo troppo bene quegli sguardi “Non sono mai stata in montagna, che c'è di strano?”.

Ci fu un po’ di silenzio poi continuò “Piuttosto, quanto manca?”.

“Mmmmh coniglietta impaziente, non tanto tranquilla, appena arriviamo alla baita possiamo riposarci come si deve”.

“Lo spero bene e prega che ci sia la stufa, non ho intenzione di dividere il mio sacco a pelo con te” Poi aggiunse “Come cavolo hai fatto a dimenticartelo?”.

“Lo sai carotina, quando preparo i bagagli con te mi perdo e non capisco più niente”.

Judy si voltò di scatto verso il finestrino, ma il riflesso su di esso tradì il rossore comparso sulle guance che aveva tentato invano di nascondere alla volpe.

“Signora Wilde, sarebbe così gentile da darmi un bacio?” Disse la volpe girandosi verso di lei.

Judy non aspettava altro “Allora, tanto per cominciare sono ancora signorina, poi dato che la dichiarazione te l'ho fatta io d'ora in poi sarai Nicholas Piberius Hopps, inoltre ti vorrei ricordare che devi ancora chiedere l'onore della mia mano a mio padre”.

“E io ti vorrei ricordare, tesoro, che l'ultima volta che ci ho provato mi sono trovato il culo impallinato col sale” Rispose Nick, indicandosi il fondoschiena “Fa ancora male sai?”.

“Però mi pareva che eri soddisfatto, quando ti ho prestato soccorso, volpe sporcacciona”.

“Sto ancora aspettando il bacio appassionato” Disse il volpone allungando le labbra verso di lei.

“Che scemo che sei, va bene arriv...NICK ATTENTO!”.

Dal tornante arrivò un'auto dalla direzione opposta, che a causa della troppa velocità allargò troppo la curva, invadendo l'altra corsia colpendo sul fianco il suv che, dopo aver urtato il guard rail, si fermò poco più avanti.

Nick, furioso, scese dall’auto, allargando le braccia ed imprecando contro il conducente dell’altra vettura, che non si era nemmeno preso il disturbo di fermarsi a vedere se fosse tutto a posto.

“Mannaggia a te e a quella zozza che t’ha messo al mondo!!”.

Glie ne avrebbe urlate ancora parecchie di maledizioni, se non fosse che ormai era lontano e non lo poteva più sentire, si avvicinò all’auto, posandosi coi gomiti sul finestrino aperto del conducente, osservando la coniglietta ancora seduta sul lato del passeggero.

“Tutto a posto, Carotina?”.

Lei stava guardando fuori dal finestrino, appena di là del guard rail ci stava una scarpata di cui non se ne vedeva la fine, non voleva neppure immaginare cosa sarebbe successo se la barriera non avesse retto l’urto, probabilmente si sarebbero ammazzati; alzò una zampina per posarsela al petto, il battito era talmente accelerato che avrebbe giurato che il cuore le avrebbe sfondato la cassa toracica da un momento all’altro.

“N…no, ho quasi rischiato l’infarto”.

“Adesso tranquillizzati, in fondo stiamo bene entrambi, arriviamo a quella dannata baita, almeno ci potremo riposare come si deve”.

Judy annuì, osservando il compagno rimontare in vettura, prendendo poi respiri profondi “Ok, appena arriviamo accendiamo il fuoco e poi vado a dormire, basta emozioni per oggi”.

La volpe si voltò nuovamente verso la strada dove era sparita la vettura, per poi accendere il motore e partire.

“Grazie mille, bastardo, per colpa tua, stasera vado in bianco”





Note
OK, so cosa state pensando “Plando, ma porco Giuda, invece di continuare ad iniziare roba finisci quello che già hai, tra l’altro a parte il finale hai spudoratamente copiato il primo capitolo della tua prima long”.

Lo so, lo so, ma ultimamente lo stimolo a scrivere è quello che è, accontentatevi, tra l’altro la maggior parte dei capitoli che inserirò in questa raccolta sono idee per così dire “tagliate” che magari stavano alla base della storia e che poi ho deciso di punto in bianco di cambiare con la versione definitiva, in questo caso ad esempio la storia che inizialmente avevo in mente era proprio di una vacanza della coppia, poi dopo aver scritto il mancato incidente mi sono chiesto “mmmhhh, e se il guard rail non fosse così resistente?” ed ecco spiegato come è venuto fuori quell’abominio della mia prima long XD (Ovviamente scherzo, semplicemente rileggendola dopo anni mi rendo conto di essere un po' migliorato nella scrittura, resta comunque la mia prima storia multicapitolo).

Per ora finisce qua, se poi in futuro deciderò di aggiungere qualcosa per far capire come sarebbe dovuta andare farò un capitolo continuativo sempre in questa raccolta.

650 parole

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