In every other universe

di Ashla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hanahaki Disease!Au (DaiSuga) ***
Capitolo 2: *** Canon Divergence!Au (OiSuga) ***
Capitolo 3: *** Bodyguard!Au (IwaSuga) ***
Capitolo 4: *** Wrong Number!Au (UshiSuga) ***
Capitolo 5: *** Grishaverse!Au (KuroSuga) ***
Capitolo 6: *** Hunger Games!Au ***
Capitolo 7: *** Stranger Things!Au (DaiSuga) ***
Capitolo 8: *** Roommates!Au (OiSuga) ***
Capitolo 9: *** Bookstore!Au (IwaSuga) ***
Capitolo 10: *** Fantasy!Au (UshiSuga) ***
Capitolo 11: *** Fake Dating!Au (KuroSuga) ***
Capitolo 12: *** Hogwarts!Au (UshiOiSuga) ***
Capitolo 13: *** Soulmate!Au (DaiSuga) ***
Capitolo 14: *** Artist!Au ***
Capitolo 15: *** Spy!Au (IwaSuga) ***
Capitolo 16: *** Disney!Au (UshiSuga) ***
Capitolo 17: *** Pirate!Au ***
Capitolo 18: *** Omegaverse!Au (IwaOiSuga) ***
Capitolo 19: *** Wings!Au (DaiSuga) ***
Capitolo 20: *** Percy Jackson!Au (OiSuga) ***
Capitolo 21: *** Arranged Marriage!Au (IwaSuga) ***
Capitolo 22: *** Flower Shop!Au (UshiSuga) ***
Capitolo 23: *** Shape Shifter!Au (KuroSuga) ***
Capitolo 24: *** Avatar!Au (IwaOiDaiSuga) ***
Capitolo 25: *** Superhero!Au (DaiSuga) ***



Capitolo 1
*** Hanahaki Disease!Au (DaiSuga) ***


I: Hanahaki Disease!Au 

DaiSuga



 
Un colpo di tosse scuote Suga.
Si piega in avanti, portando la mano innanzi alle labbra.
Il gusto ferroso, sempre presente negli ultimi tempi, si fa più pressante.
Tossisce ancora e qualcosa risale lungo la gola.
Suga sgrana gli occhi e scatta in piedi.
Non può, non lì, non sotto gli occhi di Daichi.
Un ulteriore scoppio e la bocca è piena.
Corre via.
Nella bianca ceramica del lavandino, sputa camelie vermiglie intinse di sangue.
Un richiamo spaventato.
Daichi l’ha seguito e, ormai consapevole, lo guarda angosciato.
«C-chi?»
Suga tace, serra le labbra macchiate di rosso.
Si limita a fissarlo, stanco, incapace di mentire ancora.
Giunge infine la realizzazione.
Dopo la sorpresa, l’altro si affloscia affranto contro lo stipite della porta.
«Perché non me lo hai detto prima?»
«N-non volevo essere un peso. Io non…»
Daichi lo zittisce, stringendone il corpo tremante.
Può ancora salvarlo, non gli sarà difficile amarlo.
 

[150 parole]

 
NdA:
Ciao!
Quest'anno provo a partecipare anch'io al Writober2023 solo che...mi sono praticamente inventata la lista io! Anzi, togliamo quel praticamente.
Più che altro volevo provare a scrivere con cadenza giornaliera e l'idea di questo multiverso su Suga è già da un po' che ce l'ho, quindi...non potevo perdere l'occasione!
Come accennato nell'introduzione, in questa raccolta disomogenea ci saranno più ship con Suga dentro (6? Più un paio di poli) e nulla, so che su EFP vanno poco di moda le ship crack, ma va beh!
Non ho intenzione di fare spoiler sulle ship quindi non parlerò di questo!
Nel linguaggio dei fiori giapponese (Hanakotoba), la camelia rossa significa sia "innamorato" sia "perire con grazia" e mi pareva la scelta migliore!
Prima di chiudere e fare una piccola anticipazione... voglio ringraziare Amy_Hime che mi tollera nei miei disagi su questa raccolta (e sulle altre fic) e che mi ha aiutata a stillare la lista degli AU! Grazie!
Un grazie anche a chi è arrivato fin qui e, se ci sarà, anche a chi recensirà!
Ciao!
Aiko


Prossimamente...Canon Divergence!Au 

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Capitolo 2
*** Canon Divergence!Au (OiSuga) ***


II: Canon Divergence!Au

Aoba!OiSuga

 
 
Il palazzetto di Sendai esplode in una sonora esultanza.
L’Aoba Johsai ha battuto la Shiratorizawa.
Suga, ancora a terra dopo quell’ultima, miracolosa, ricezione, sente gli occhi inumidirsi.
Ce l’hanno fatta!
Hanno vinto!
Qualcuno si inginocchia al suo fianco.
Koushi alza lo sguardo e Oikawa gli sorride.
Il cuore di Suga salta un battito, poi aumenta il ritmo.
A sorpresa, Tooru allunga una mano per asciugargli le lacrime dal volto.
Le guance di Koushi si imporporano.
Vengono chiamati in fila per i ringraziamenti e le premiazioni.
Si separano e per Suga tutto sembra brillare meno.
Al termine della cerimonia succede l’inaspettato: Oikawa lo prende per mano e lo porta via.
Si fermano in un corridoio deserto.
I loro sguardi si incrociano e non servono parole per comprendere ciò che provano.
I cuori battono all’unisono mentre piano si avvicinano fino a far incontrare le labbra.
Non c’è migliore vittoria di quel bacio.
 
[150 parole]

 
NdA:
La mia capacità di ammalarmi nei momenti peggiori è qualcosa di assurdo!
Dunque... ecco a voi sta "drabble allungata" febbricitante.
Il canon divergence è che Suga è all'Aoba! In che posizione? Compie delle belle ricezioni quindi...ups!
Ammetto che questo Au ce l'ho da una vita e vorrei farci su una long ma dubito che qualcuno la calcolerebbe e allora niente!
Va beh, so che non è il massimo ma ci tenevo a non perdere il ritmo già oggi!
Ci vediamo domani!
Ciao,
Aiko

Prossimamente...Bodyguard!Au 

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Capitolo 3
*** Bodyguard!Au (IwaSuga) ***


III Bodyguard!Au

(IwaSuga)

 
Uno sparo in lontananza.
Come un cervo colto di sorpresa dai fanali della macchina, Suga si immobilizza in mezzo al corridoio mentre le sue guardie del corpo gli intimano di nascondersi.
È Iwaizumi a portarlo via da lì, al sicuro.
Si rifugiano in un piccolo ripostiglio.
Lì, avvolto dalla penombra, Suga trema con il cuore a mille.
La sua schiena è premuta contro il muro.
«Stai bene?»
A quel sussurro, Suga alza appena il capo.
Quasi gli sembra di riuscire a intravedere quelle splendide iridi verdi di Iwaizumi.
Di certo sente il suo fiato tiepido e il calore del suo corpo che lo sfiora mentre lo ingabbia contro la parete, mettendosi in mezzo tra lui e la porta.
«S-sì».
Cala il silenzio.
Suga posa la fronte sullo sterno di Iwaizumi, concentrandosi sul respiro tranquillo dell’altro.
Dopo un tempo che pare interminabile, la guardia del corpo deve ricevere una buona notizia dal proprio auricolare perché sospira e lascia scivolare le mani giù dal muro.
Una mette via la pistola e l’altra si posa su un fianco di Suga, stringendolo appena.
«Emergenza rientrata, possiamo uscire».
«E se restassimo qua? Infondo è un bello sgabuzzino».
Suga non ha bisogno di vederlo per sapere che Iwaizumi ha alzato gli occhi al cielo a quelle parole.
«Dai, Hajime, giusto per un bacio o due».
Sussurra Koushi implorante, staccandosi appena dalla guardia del corpo.
«Mi farai licenziare».
«È un sì?»
Suga sente Iwaizumi sbuffare, poi le loro labbra si incontrano.
Ogni paura è ben presto dimenticata.
 
[250 parole]

 
NdA:
Hello! Eccomi che ritorno, sempre malata, per la terza fic che sta volta si presenta come una mini flash.
Non so da quando shippo l'IwaSuga, forse è una ship un po' insensata, ma mi piace!
Fuggo perché oggi non è proprio giornata,
ciao!
Aiko
 
Prossimamente...Wrong Number!Au 

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Capitolo 4
*** Wrong Number!Au (UshiSuga) ***


IV: WrongNumber!Au

(UshiSuga)

 
Buttandosi sul letto, Suga digita in fretta il numero di cellulare di Oikawa.
Come al solito, non guada neppure lo schermo.
Appena l’amico accetta la chiamata, Koushi anticipa ogni suo commento.
«Tooru! Emergenza! Vediamoci tra un paio d’ore al nostro bar! Riguarda Wakatoshi. Sì, so che non ti piace, ma non puoi negare che sia bello. Lui è così...Tooru?»
Confuso dall'assenza di qualunque reazione da parte di Oikawa, Sugawara guarda lo schermo del cellulare.
Sgrana gli occhi.
Il numero digitato in precedenza è ancora sullo schermo, non sostituito dal contatto dell'amico.
Non ha chiamato Oikawa.
Impreca tra sé e sé.
Poi, preso un respiro profondo, riporta il cellulare all’orecchio.
«Non sei Oikawa, giusto?»
Attimo di silenzio.
«No».
Suga rabbrividisce a quella risposta secca.
Poi la realizzazione: quella voce l’ha già sentita! È quella di...
Sbiancando, impreca di nuovo.
«Sei Ushijima Wakatoshi, vero?»
Altra pausa.
«Sì».
Suga sente le guance andare a fuoco e si maledice in silenzio per la sua stupida abitudine di digitare i numeri di cellulare al posto di cercarli in rubrica.
«Mentre tu sei il palleggiatore di riserva del Karasuno».
Non è una domanda, ma Suga conferma lo stesso senza sapere cosa aspettarsi.
Per un attimo nessuno dei due parla, poi Ushijima rompe il silenzio.
«A quale bar vuoi che ci vediamo?»
 
[215 parole]
 
NdA:
Rieccomi!
Questa drabble è fissa nella mia testa già da un po' e l'OiSuga regna anche come semplice amicizia.
La fic si colloca dopo la vittoria del Karasuno contro la Shiratorizawa.
Mi immagino la gioia di Oikawa nel sapere che il suo numero di cellulare è simile a quello di UshiUshi, povero Oikawa xD
Ciao,
Aiko

Prossimamente...Grishaverse!Au

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Capitolo 5
*** Grishaverse!Au (KuroSuga) ***


V: Grishaverse!Au

 

(KuroSuga)

 
Suga scivola leggiadro tra i battenti della finestra all’ultimo piano del club del Gatto Nero.
Scende dal davanzale senza emettere alcun rumore nel posare i piedi sul pavimento scricchiolante.
Inconsapevole del suo arrivo, Kuroo gli dà le spalle, seduto alla scrivania.
Suga sorride: può coglierlo di sorpresa.
Avanza silenzioso sul vecchio tavolato.
«Ciao, Suga-chan. Lo so che sei qui».
Kuroo si volta a guardarlo con un sorriso sbieco.
«Non c’è modo! Stai barando! Secondo me lo dici ogni due minuti».
Fingendosi offeso, Suga si blocca, incrocia le braccia al petto e gonfia le guance.
La risata sgraziata di Kuroo riempie la stanza.
Koushi sorride.
Vorrebbe solo poter imbottigliare quel suono.

[110 parole]
 
NdA:
Mi rendo conto che avrei potuto scrivere di più e contestualizzare meglio ma, purtroppo, oggi è andata così!
In ogni caso questi sono tutti Au su cui in futuro potrei scrivere qualcosa quindi...chissà!
Più che altro questa drabble è una Six of Crows!Au dove Kuroo e Suga sono, rispettivamente, una sorta di Kaz (per dirla semplice: il capo del club) e Inej (per dirla ancora più semplice: la persona estremamente silenziosa che enta dalle finestre), entrambi meno traumatizzati (o forse no) e più inclini a far sciocchezze del genere.
E forse anche più platonici? Possono passare come amici qua? Penso di sì.
Il Club del Gatto Nero sostituisce il Club dei Corvi per ovvi motivi.
Poi la frase finale rimanda a certi cari pensieri di Kaz sulla risata di Inej.
Io per oggi ho finito!
Ciao,
Aiko

Prossimamente... Hunger Games!Au 

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Capitolo 6
*** Hunger Games!Au ***


VI: Hunger Games!Au

 
 
Condividere il letto è un’abitudine presa tempo addietro nell’appartamento che condividevano nel Distretto Tredici.
In quel periodo, quando uno tra Suga o Oikawa svegliava l’intero gruppo con i propri incubi sugli Hunger Games, l’altro lo raggiungeva nel letto per aiutare a consolarlo fino a quando il sonno non coglieva entrambi, ancora abbracciati.
A quella vista, Sawamura e Iwaizumi si arrendevano a dormire tutti insieme, desiderosi di rimanere al fianco dei rispettivi compagni ma, allo stesso tempo, non volendo separarli, consci del loro legame per quella terribile esperienza comune.
 A mesi dalla fine della Rivolta, quell’usanza è rimasta e nessuno sembra desideroso di disfarsene.
Non Koushi e Tooru che, al centro del materasso, si addormentano rivolti l’uno verso l’altro per essere sicuri di vedersi al risveglio.
Non Daichi e Hajime che, stringendo i rispettivi fidanzati tra le braccia, promettono ogni sera di proteggere entrambi, senza distinzioni.
E se, in quella posizione, qualche mano si sfiora, nessuno si allontana: è la prova che sono ancora tutti lì, forse un po’ a pezzi, ma vivi e uniti.
Quello è tutto ciò che conta.

[180 parole]
 
NdA:
Eccomi qua!
Questo capitolo doveva essere un'IwaOiDaiSuga ma è fin troppo platonica per essere considerabile un'IwaOiDaiSuga, forse è precendente.
Nel caso lascio la scelta a chi legge che può decidere come vuole! 
Questa fic non è poi così originale visto che ho in testa una Hunger Games!Au dal 2020 e ho una 60ina di pagine scritte a riguardo, ma ammetto che ho cambiato qualche fatto per non adattarla almeno un po' alla IwaOiDaiSuga e per non fare grossi spoiler (magari un domani scriverò la long...non posso mica fare spoiler!).
Niente, scegliete voi!
Anticipo che da domani si riprende il giro con la DaiSuga.
Ciao,
Aiko

Prossimamente...Stranger Things!Au 

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Capitolo 7
*** Stranger Things!Au (DaiSuga) ***


VII: Stranger Things!Au
 

(DaiSuga)

 
È come un soffio freddo sul collo.
Suga rabbrividisce, portandosi una mano alla nuca.
Il significato gli è ormai chiaro: Vecna si sta muovendo.
Sta per attaccarli, lo farà con tutte le sue forze.
La paura si impossessa di Suga e sente il ringhio del Demogorgone.
Fatica a respirare come quando inspirava l’aria fetida del Sottosopra.
Davanti ai suoi occhi il paesaggio diventa una landa desolata.
Suga è solo.
È una stretta delicata che lo riporta alla realtà.
Koushi si volta di scatto.
Daichi, il suo Daichi, ha intrecciato le loro dita e lo sta guardando determinato.
«Possiamo farcela, Suga. Insieme, ricordi?»
Giusto, Daichi c’è sempre per Suga.
«Sì, insieme».

[110 parole]
 
NdA:
Sempre più tardi e sempre più corte! 
Perdonatemi! Sono stata fuori 13 ore e questa è l'unica cosa che sono riuscita a scrivere.
So che non sono capolavori, ma questa challenge vuole essere un esercizio di scrittura per dimostrarmi che posso scrivere un po' tutti i giorni, non una raccolta da candidare a qualche premio letterario!
Comunque qui Suga è un po' il Will di turno, con più fortuna perché almeno qui Daichi c'è (e prova sentimenti per lui), non come Mike che boh, dorme e non capisce!
Ora fuggo, 
ciao!
Aiko

Prossimamente... Roommates!Au
 

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Capitolo 8
*** Roommates!Au (OiSuga) ***


VIII: Roommates!Au

 (OiSuga)

 

Suga sbadiglia, osserva con sguardo vacuo le pagine del manuale di pedagogia aperto sulla scrivania davanti a lui.
I passi di Oikawa precedono il suo arrivo sulla soglia della camera che condivido.
«Stai studiando o hai tempo per guardare Adlers contro Falcons?»
Suga non ci pensa neppure e chiude il libro, grato di avere una scusa per porre fine a quella estenuante sessione di studio.
È così che si ritrovano semidistesi sul letto di Oikawa, intenti a seguire la partita dal computer poggiato sulle gambe del più alto.
Koushi resiste per due set, ma le sue palpebre si fanno sempre più pesanti, rendendogli difficile mantenere gli occhi aperti, e così si raggomitola su un fianco, posando il capo sulla spalla di Tooru.
Oikawa ridacchia, gli cinge il busto e con la mano libera abbassa il volume per non disturbarlo.
Piano Suga scivola nel sonno, cullato dal calore del corpo dell’altro.
Non può chiedere di meglio.
 
[155 parole]

 
NdA:
Ciao!
In questo momento vorrei proprio fare come Suga e dormire ma non posso, decisamente una storia non molto allegra!
Quindi ecco un pochino di fluff che non fa mai male.
Non ho niente da dire!
Ciao,
Aiko

Prossimamente... Bookstore!Au

 

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Capitolo 9
*** Bookstore!Au (IwaSuga) ***


IX: Bookstore!Au 

(IwaSuga)

 

«Suga-chan, è arrivato il Iwaizumi! Vai tu a prendere i pacchi oggi!»
«Oikawa, sto facendo dell’altro».
«Può aspettare, ora vai da Iwa-chan. Fidati di me, non te ne pentirai».
Sospirando, Suga esce dalla libreria e osserva il furgone parcheggiato sul bordo della strada.
In quei giorni, Oikawa sembra aver deciso di dover trovargli un appuntamento e ogni scusa è buona per provarci ma, in tutta onestà, Suga vorrebbe solo essere lasciato in pace.
Tra lavoro part-time e università non ha tempo per un fidanzato.
Un rumore lo fa tornare alla realtà.
Suga batte le palpebre proprio mentre il fattorino scende dal retro del furgone.
Sgrana gli occhi a quella vista.
Iwaizumi, così l’ha chiamato Oikawa, sta portando un pacco dall’aria piuttosto pesante e la t-shirt che indossa mette in bella vista i bicipiti allenati.
Suga rimane a guardarlo finché l’altro non si gira e lo squadra con aria interrogativa.
«Hai bisogno di qualcosa?»
A quelle parole, Suga arrossisce e china il capo per nascondersi da quello sguardo verde.
«Sono venuto a ritirare i pacchi».
«A ritrarli? Sei nuovo, vero? Non ti preoccupare, faccio io».
Iwaizumi lo supera, lasciandolo sul marciapiede, e Suga rimane immobile per la scoperta.
Perché Oikawa lo aveva mandato fuori se non serviva?
Giusto… per cercare di procurargli un appuntamento.
Suga si gira e, al di là della vetrina, Oikawa gli mostra il pollice in su, sorridendo con aria angelica.
Koushi gli lancia un’occhiataccia e stringe i pugni: non uccidere l’amico non fa parte del contratto che ha firmato quando ha iniziato a lavorare lì, quindi forse…
«Sembri davvero arrabbiato, che ha combinato Oikawa questa volta?»
Suga sobbalza a quella voce: era così impegnato a guardare male l’altro da non accorgersi che Iwaizumi era uscito di nuovo e si era fermato a pochi passi da lui.
«Cosa? No, niente di che, solo il solito».
Per un attimo, Iwaizumi sembra sul punto di insistere, poi scuote la testa.
«Come vuoi t-come hai detto che ti chiami? Io sono Iwaizumi Hajime».
Suga si presenta e gli stringe la mano che il fattorino gli tende.
La presa dell’altro è forte e tiepida.
«Bene, Sugawara, se vuoi scusarmi ho ancora un paio di pacchi da portare e poi vado».
Suga annuisce e rientra in negozio per tenere la porta aperta al fattorino.
Cinque minuti dopo, Iwaizumi se ne va e Oikawa, scomparso in magazzino fino a quel momento, riappare con un sorriso sornione sul viso e gli passa un braccio intorno alle spalle.
«Allora? Che ne dici? Ci farai un pensierino?»
«Sì, diamine, sì. Quando ritorna?»
 
[425 parole]


NdA:
Ciao!
Eccomi qui con la fic più lunga di questi primi nove giorni! Ammetto che oggi avevo voglia di scrivere e mi è venuta facile!
Oikawa, caro lui, cerca di sistemare Suga con Iwaizumi e, l'ancora più caro, Suga rimane colpito da Iwaizumi (e come dargli torto).
Ora fuggo!
Alla prossima,
ciao!
Aiko

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Capitolo 10
*** Fantasy!Au (UshiSuga) ***


X: Fantasy!Au

 

(UshiSuga)

 
A risvegliare Suga è un potente battito d’ali.
Apre piano gli occhi solo per sgranarli alla vista delle candide nuvole di fronte a lui: sta volando su un drago.
Alla realizzazione sobbalza spaventato e un braccio estraneo rafforza la presa intorno al suo busto.
«Piano o farai cadere entrambi».
A quella voce calma, Suga inclina il capo all’indietro quanto basta per incontrane un impassibile sguardo verde oliva.
Per un secondo rimangono a fissarsi, poi Suga arrossisce quando si rende conto che è seduto di traverso su una sella ed è appoggiato al petto del possessore di quelle iridi chiare.
Si divincola appena ma l’altro scuote il capo.
«Fermati. Se stai male atterriamo».
Senza lasciargli il tempo necessario per rispondere, l’estraneo urla qualcosa in una lingua sconosciuta e un ruggito fa tremare Suga.
Cominciano a planare e in pochi secondi raggiungono il suolo.
Il cavaliere dei draghi, perché quello è, si assicura che Koushi abbia abbastanza forza da non cadere senza il suo supporto, smonta dal drago e poi si volta tendendogli le mani in un muto invito.
Suga arrossisce, ma annuisce e si fa aiutare.
Appena tocca terra, le sue gambe cedono e rischia di cadere.
Le braccia forti dell’altro lo stringono impedendogli di crollare.
«Stai attento, avevi la febbre».
Il cavaliere lo aiuta a sedersi contro le squame viola del petto del drago e poi si allontana per prendere le provviste.
All’improvviso Suga ha freddo e si rannicchia nel pesante mantello che indossa, sorridendo per il buon profumo che lo avvolge.
Si blocca realizzando a chi appartenga l’indumento e, ancora una volta, arrossisce.
«Ti sta tornando la febbre? Sei sempre rosso».
L’estraneo gli si era avvicinato in silenzio, in modo sorprendente vista la sua mole, e lo stava guardando con la fronte aggrottata.
Suga si chiede se si possa morire di imbarazzo perché, in caso di risposta affermativa, sarebbe sul letto di morte.
Tossicchia e si impone di calmarsi prima di annuire, tentando un piccolo sorriso.
«Forse, grazie per avermi salvato da quegli schiavisti».
L’altro fa un cenno affermativo con il capo.
«È il dovere di ogni cavaliere».
Per un istante, Suga prova una fitta di delusione per quella risposta, poi l’estraneo si presenta come Ushijima Wakatoshi facendogli sgranare gli occhi.
Persino lui conosce quel nome e le valorose gesta di chi lo porta.
Si affretta a chinare il capo in segno di rispetto e si presenta ad Ushijima.
«Vieni dalla regione di Karasuno. È molto lontana da qua. Ti hanno trattenuto per molto?»
Suga annuisce, stringendosi di più nel mantello alla ricerca di un po’ di conforto.
Il cavaliere si china davanti a lui e lo fissa serio.
«Appena starai meglio ti riporterò io stesso a casa».
Per un istante Suga è sorpreso da quelle parole, poi si rabbuia realizza che deve essere la norma per un cavaliere.
Quasi come se Ushijima gli avesse letto nel pensiero, l’altro gli posa una mano sulla spalla e gliela stringe piano.
«Koushi, non lo faccio solo perché sono un cavaliere».
Si sorridono e Suga si ritrova a sperare.
Dopotutto chi non vorrebbe un cavaliere per fidanzato?

[515 parole]

 
NdA:
Eccomi con il capitoletto di oggi!
Si può quasi definire un Eragon!Au vista la presenza dei cavalieri dei draghi ma restiamo sul vago.
In origine Suga doveva essere un elfo ma stava venendo troppo lunga e non potevo permettermelo quindi ho tagliato.
Scusate!
Ora scappo, alla prossima!
Aiko

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Capitolo 11
*** Fake Dating!Au (KuroSuga) ***


XI: Fake Dating!Au

 

(KuroSuga)

 

 
Era cominciato tutto per gioco.
Durante un campo di allenamento, Kuroo gli aveva proposto di fingersi fidanzati per attirare l’attenzione e la gelosia di Daichi e… di chiunque volesse Kuroo visto che Suga non ne aveva idea e l’altro non glielo aveva mai rivelato.
Il piano però non era andato per il verso giusto e Daichi si era messo con Michimiya, vanificando tutti i loro sforzi.
Dopo una tale débâcle, le persone normali avrebbero smesso, ma non Suga e Kuroo che hanno continuato con la loro finta relazione nonostante il fallimento.
È per questo motivo che Suga, all’ultimo anno di università, si sta dirigendo dall’amico per presenziare all’ennesima cena di famiglia in qualità di fidanzato.
Ormai ci ha preso l’abitudine e, nel corso del tempo, ha cominciato ad apprezzare situazioni come quelle che gli permettono di stare con l’altro e divertirsi insieme.
Poco importa cosa credono gli altri sulla relazione: sono solo semplici amici e nulla più.
O forse no.
Nell’ultimo periodo, Suga ha cominciato a provare qualcosa di diverso per Kuroo, ma non ha mai trovato il coraggio necessario per dare un nome a quei sentimenti e ha cercato di ignorarli, fingendo che non esistessero.
Ed è quello che prova a fare quando, entrando nel ristorante, il suo cuore comincia a battere furioso alla vista di Kuroo in giacca e cravatta.
Suga sorride, tentando di non far caso a quel battito troppo agitato, e gli si avvicina.
L’altro lo stringe a sé avvolgendolo in un caldo abbraccio e in un profumo ormai famigliare per Koushi che non può fare a meno di ricambiare felice.
Quando si separano, Tetsurou gli lascia un lieve bacio sulla punta del naso, facendolo arrossire, e poi gli passa un braccio intorno alle spalle, portandolo dal resto della famiglia poco più avanti per il solito giro di convenevoli.
Per tutta la cena parlano tra di loro, rintanati in un angolo del tavolo, e Koushi capisce che non avrebbe potuto chiedere di meglio.
Prima del dolce, Kuroo si alza e gli dice di seguirlo.
Confuso, Suga annuisce e si affretta a stargli dietro.
Raggiungono il deserto cortile sul retro e si siedono su un dondolo.
Per un attimo nessuno parla.
«Suga-chan, penso che sia meglio finirla qui, non trovi?»
Suga si volta di scatto a guardarlo mentre qualcosa dentro di lui si spezza.
«C-cosa? P-perché?»
Koushi non è uno stupido, ha sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato, solo che non vuole che sia già giunto.
Non lo sopporterebbe.
Non con quello che sta provando in quei tempi per l’altro.
«Questa finta relazione va avanti da troppo tempo, Suga».
Kuroo guarda davanti a sé, senza degnarlo di uno sguardo.
Le lacrime minacciano di uscire e Suga scatta in piedi desideroso di andarsene lontano da quel posto, da Tetsurou.
Una mano gli stringe il polso, bloccandolo.
«Intendo solo togliere quel finta dalla nostra relazione, renderla vera. Non lo vuoi anche tu, Koushi?»
Suga mette un attimo a comprendere quelle parole, ma poi si volta incredulo e Kuroo gli sorride prima di inginocchiarsi davanti a lui.
«Vuoi essere il mio vero, verissimo, fidanzato?»
 
[515 parole]
 
NdA:
Wow, per una volta non mi riduco alle 23 di sera...miracolo!
Niente, questa fic si è allungata un po' troppo ma è ok perché dovevano chiarirsi.
Ciao,
Aiko


Prossimamente... Hogwarts!Au

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Capitolo 12
*** Hogwarts!Au (UshiOiSuga) ***


XII: Hogwarts!Au

 

(UshiOiSuga)

 

Sospirando, Suga esce dalla Sala Grande e comincia a camminare per il corridoio deserto.
Il Ballo del Ceppo è magnifico, la musica stupenda e Daichi, il suo accompagnatore di Grifondoro, un vero tesoro, ma lui ha bisogno di un po’ di pace.
Con tutta onestà si è stufato di stare al centro dell’attenzione, gli sembra che la gente dentro a quel salone non abbia mai visto un campione del Torneo Tremaghi e, soprattutto, un discendente veela.
Va bene che i maschi con tale discendenza non sono comuni, ma davvero alla gente basta un suo sguardo per rimanere incantata? O è solo un metodo per provare ad uscire con uno dei partecipanti a quel tanto famoso quando assurdo torneo?
Nel corso della serata ha dovuto rifiutare con gentilezza chissà quante offerte di appuntamenti e nei mesi che precedevano il Ballo era arrivato al punto di nascondersi in camera per evitare di venir fermato ad ogni passo.
Le uniche persone da cui avrebbe accettato volentieri l’invito non l’avevano mai fatto, ma come potevano?
Dopotutto loro…
«Già stufo di ballare?»
A quella voce, Suga si ferma per guardarsi intorno mentre il cuore accelera.
Seduto sul davanzale della finestra, con le gambe a penzoloni e la cravatta slacciata, c’è Oikawa Tooru, serpeverde e campione di Hogwarts per il torneo.
Koushi finge indifferenza e fa spallucce.
«Potrei fare la stessa domanda a te».
A quella risposta, Oikawa sorride divertito mentre Suga si affretta ad avvicinarsi senza staccare gli occhi dall’altro che, vestito elegante, sembra ancora più bello del solito.
«Il mio migliore amico mi ha abbandonato e non ho voglia di dover ballare con tutte le mie fan. Tu, Suga-chan, che scusa hai?»
Koushi si ferma di fronte all’altro e si ritrova a trattenere una risatina a quelle parole.
«Lo stesso tuo motivo: mancanza della persona giusta».
Un sorrisetto compare sul volto di Oikawa.
«Ma davvero, Suga-chan? E chi sarebbe la persona giusta?»
Suga finge di pensarci, anche se la risposta gli è già chiara, e poi sorride come l’altro.
«Chissà… ho due candidati in mente: uno per Hogwarts e uno per Durmstrang».
Si guardano per un istante.
«E ovviamente il migliore è quello di Hogwarts».
«No».
A quella voce che giunge da dietro di lui, Suga sobbalza e si volta: Ushijima Wakatoshi, campione di Durmstrang, è fermo a pochi passi da loro e li fissa serio, imponente nel suo completo ben ordinato.
Koushi ha la bocca secca.
Lo stesso non si può dire di Oikawa.
«Mi spiace per te Ushiwaka, ma è evidente che gli studenti di Hogwarts siano superiori a quelli di Durmstrang sia nel torneo sia nel cuore del nostro Suga qui».
Suga si perde la risposta di Ushijima, troppo impegnato nel gustare quel nostro pronunciato dalle labbra di Oikawa.
Quel nostro suona così giusto nella sua mente che vuole solo sentirlo ancora e ancora.
Quando ritorna in sé, gli altri due presenti nel corridoio stanno discutendo su chi vincerà il torneo e Suga alza gli occhi al cielo, sospirando.
La rivalità tra Ushijima e Oikawa è molto più forte di quella che entrambi hanno con lui e a volte si chiede se arriveranno tutti e tre alla fine del Torneo perché quei due sembrano sempre sul punto di saltarsi addosso e lui non sa bene se per antipatia o attrazione, forse non compresa ma presente.
Tossicchia e attira la loro attenzione per poi sorridere con aria angelica.
«Gli italiani dicono: tra i due litiganti il terzo gode. Vincerò io il Torneo, quindi è inutile che vi affanniate o litighiate».
Alle parole di Suga, Oikawa ride e un piccolo sorriso compare sul volto di Ushijima.
«E come farai per la persona giusta, Suga-chan?»
«Non puoi trarre beneficio se i tuoi contendenti litigano».
Suga sorride furbo e annuisce, incrociando le braccia al petto.
«E invece sì! Perché vuol dire che entrambi cercheranno di conquistare il mio cuore e lo faranno al meglio delle loro capacità. Per esempio, se vi contendeste il mio amore, quale sarebbe vostro miglior complimento sul mio outfit?»
Koushi fa una piccola giravolta per farsi ammirare nell’abito azzurro carta da zucchero.
Per un istante nessuno dei due parla e lui teme all’idea di aver fatto il passo più lungo della gamba: sarebbe un problema visto che si è sempre vanto di essere in grado di leggere bene le persone che lo circondano.
«Ti direi che ti sta molto bene».
A rompere il silenzio è Ushijima e la sua risposta fa esultare in silenzio Suga mentre le sue guance arrossiscono appena.
Oikawa sbuffa e alza gli occhi al cielo.
«Davvero il migliore corteggiatore dell’anno».
La sua voce è grondante di sarcasmo, ma il campione di Durmstrang non si scompone.
«E cosa diresti tu?»
Oikawa ignora Ushijima per rivolgersi a Suga mentre lo guarda negli occhi con aria seria.
«Sei incantevole, ma te lo devo proprio chiedere…»
Per un attimo il silenzio riempie tutto il corridoio e Koushi attende non sapendo che aspettarsi.
«Hai dei vestiti che non ti facciano sembrare lo sponsor di un deodorante?»
Oikawa gli sorride furbo e Suga, dopo un breve istante di confusione, scoppia a ridere, ignorando l’occhiata di sdegno che Ushijima lancia al campione di Hogwarts.
Una volta calmatosi, Koushi li guarda entrambi con aria maliziosa.
«Perché non venite a scoprirlo?»
 
 
[875 parole]

 

NdA:
Avete capito il nostro caro Suga? Che furbacchione che è!
Vuole i complimenti e li ottiene!
E ottiene pure di invitarli entrambi in camera sua... chissà cosa faranno i nostri tre campioni nella carrozza di Beauxbatons (che, ricordiamocelo, comprende anche i maghi dall'Italia e quindi è per questo che Suga sa il nostro proverbio).
Ora fuggo!
Ciao,
Aiko

Prossimamente... Soulmate!Au (anche se non ho chiaro quale dei tanti, se avete suggerimenti... io li accetto!)

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Capitolo 13
*** Soulmate!Au (DaiSuga) ***


XIII: Soulmate!Au

 

(DaiSuga)

 

Quella notte, la prima dell’anno, per Suga e Daichi non è semplice riuscire a chiudere gli occhi.
Stesi nella penombra della camera del maggiore dei fratelli Sawamura, i due si fissano in silenzio, incapaci di compiere un gesto così semplice.
Se si addormenteranno, scopriranno la verità che fin da giugno attendono.
Solo che non sono più così sicuri di volerla scoprire, non quando può significare che non sono anime gemelle.
Sono sempre stati consapevoli di quel rischio eppure avevano cercato di non pensarci, di convincersi che tutto sarebbe andato bene e la loro relazione sarebbe stata confermata dal destino.
Il momento della rivelazione però è arrivato: Daichi ha compiuto diciotto anni e quella notte sognerà insieme al proprio soulmate o non sognerà affatto se l’altro non è ancora maggiorenne.
L’ansia è diventata più pressante che mai, mescolandosi alla speranza di poter condividere i propri sogni con l’unica persona che gli interessa, con Suga.
Koushi non sogna dal suo compleanno e desidera solo poter ricominciare a farlo insieme a Daichi.
Le loro mani si cercano per stringersi e Daichi se le porta vicino alle labbra per baciare le nocche pallide dell’altro.
«Indipendentemente da sta notte, ti amerò sempre».
Suga accenna ad un piccolo sorriso, in cuor suo sa che il suo ragazzo dice sul serio, ma la paura è forte e teme di diventare ben presto un intruso nella vita della persona che ama.
Sospira e si accoccola più vicino a Daichi, rannicchiandosi in modo da aver il capo sotto il suo mento.
Koushi può sentire il battito regolare dell’altro e piano si tranquillizza, prendendo anche il coraggio necessario per chiudere gli occhi.
«Ti amo. Ti aspetto di là».
Sussurra a Daichi che annuisce, gli lascia un leggero bacio sulla testa e poi lo stringe a sé, provando a dormire.
Il sonno infine arriva.
 
 
Lo stadio è gremito di gente.
Il rumore delle suole sul parquet e del rimbalzo dei palloni si mescola con il vociare allegro degli spettatori seduti sugli spalti.
Suga è in tribuna e il suo sguardo zizzaga ansioso sui presenti, ma nessuno sembra accorgersi della sua presenza.
Comincia a salire dalle scale nella speranza che, cambiando punto d’osservazione, riesca a trovare chi sta cercando.
Daichi, perché non può essere nessun altro se non lui, deve essere lì da qualche parte, lo sa.
Lui lo troverà, ne è sicuro.
La salita sembra non finire mai e intorno a Suga nulla cambia.
Dopo un tempo che gli sembra infinito, arriva all’ultimo gradino.
All’improvviso è al centro del campo da gioco e tiene tra le mani un pallone.
Gli urlano di fare punto ma lui non riesce a capire chi sia a farlo e, dall’altra parte della rete, i suoi avversari paiono sfocati.
Obbedendo all’istinto, Suga batte e rimane ad osservare la Mikasa che si schianta a terra nel campo dei rivali.
Il pubblico esulta e lui capisce che ha vinto.
«Suga».
Koushi sgrana gli occhi mentre il cuore pare sul punto di esplodere: riconoscerebbe quella voce dovunque e sa che è più reale di tutte quelle che si sono ammutolite in quel momento.
Un sorriso gli compare in viso e lui si gira.
Il campo è scomparso e nell’erba alta, sotto ad un ciliegio in fiore, Daichi lo aspetta sorridente.
«Daichi!»
Koushi gli corre incontro ma, invece di abbracciarlo, gli tira un pugnetto sul petto, scoppiando a ridere per la felicità per poi abbracciarlo.
«Sei tu! Sei proprio tu!»
Per entrambi non ci fu mai sogno migliore di quello.


[580 parole]

 

NdA:
Ciao! 
Ci sono troppi soulmate!Au e quindi è stato difficilissimo scegliere ma alla fine ho usato è "condividere i propri sogni con il soulmate mentre si dorme" con l'aggiunta di "dai 18 anni perché sì".
Niente, fuggo che sono stanchissima!
Ciao, 
Aiko

Prossimamente... Artist!Au

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Capitolo 14
*** Artist!Au ***


XIV: Artist!Au

 

(OiSuga)

 
Il pennello scorre rapido sulla tela, riempiendola di colore.
Suga ne guida i movimenti e, di tanto in tanto, lancia delle occhiate al proprio modello per assicurarsi di renderlo al meglio delle proprie capacità.
Indugia spesso più del necessario sul fisico ben allenato di Oikawa Tooru che, quando se ne accorge, sorride malizioso.
«Mi chiedo se ti piaccia così tanto quello che vedi».
I loro sguardi si incrociano e sul volto di Suga compare un’espressione gemella a quella dell’altro.
«Quanto ti piace farti guardare da me».
Oikawa inclina il capo.
«Tanto allora. Ma sai che cosa mi piace di più? Anzi chi? Tu. Quindi vieni qui e baciami».
Suga alza gli occhi al cielo divertito e abbandona il pennello per raggiungere il fidanzato sulla chaise longue.
«Non sei la mia musa, sei la mia rovina».
Sussurra Koushi prima di far incontrare le loro labbra.
Il dipinto viene ben presto dimenticato.
 
[150 parole]
 
NdA:
Ritorniamo ad una drabble allungata perché questi giorni saranno un caos, mannaggia!
Grazie a chi è arrivato fin qui!
Ciao,
Aiko

Prossimamente... Spy!Au

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Capitolo 15
*** Spy!Au (IwaSuga) ***


XV: Spy!Au

 

(IwaSuga)

 
 
La missione doveva essere semplice, eppure qualcosa era andato storto, terribilmente sorto.
Sugawara Koushi, spia e assassino del Karasuno, si era innamorato di Iwaizumi Hajime, vicecapo del Seijoh.
Suga non avrebbe saputo dire quando era accaduto, forse tra una riunione e l’altra mentre gli faceva da segretario per rubargli informazioni di lavoro.
O forse duranti le notti passate a casa dell’altro quando, mentre Iwaizumi dormiva dopo averlo amato, lo fissava per un attimo in silenzio prima di alzarsi per intrufolarsi nel suo studio privato.
A dire la verità non aveva neanche importanza il quando.
Ormai era accaduto e Suga non avrebbe mai potuto portare a termine la sua missione.
Non avrebbe avuto la forza necessaria per ucciderlo.
«Hajime, baciami».
Sussurra Suga, ricacciando indietro le lacrime.
Non vuole pensare al suo compito e a cosa succederà se non lo svolgerà.
Iwaizumi lo bacia e in quel momento il resto scivola nell’oblio.
 

[150 parole]
 
NdA:
Io non so se si possa considerare una spy!Au, non ho approfondito tanto ed era solo per dare un contesto alla drabble allungata.
Suga fa parte del Karasuno, tipo associazione criminale?, e Iwaizumi di una grossa compagnia? Di un'altra associazione criminale? Non so!
Lascio a voi la scelta perché avevo pochissimo tempo e volevo scrivere della missione fallita di Suga, non del contesto che meriterebbe una narrazione più ampia!
Ripeto che vuole solo essere un esercizio per dimostrami che posso scrivere qualcosa tutti i giorni quindi alcune fic (probabilmente molte) possono non essere un capolavoro, ma non è quello il mio intento.
Ciao!
Aiko

Prossimamente...Disney!Au

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Capitolo 16
*** Disney!Au (UshiSuga) ***


XVI: Disney!Au

 
(UshiSuga)
 
 
Seguendo il principe Ushijima nel cortile del palazzo, Sugawara non riesce ancora a credere a ciò che gli è successo quella sera.
Incontrare una fata, vedere una zucca diventare una carrozza e andare al ballo reale sono già eventi straordinari, ma ballare con l’erede al trono di cui è innamorato da quando l’ha visto al mercato? Uscire a passeggiare insieme?
Ogni minuto che passa diventa tutto più incredibile.
Si siedono sul bordo di una fontana e Ushijima, a sorpresa, gli sposta un ciuffo ribelle dietro l’orecchio, fermandosi poi a guardare la chioma grigia.
Suga distoglie lo sguardo, vergognandosi per quel colore inusuale.
Si è guadagnato il soprannome di “Cenere” dalla matrigna e i fratellastri proprio a causa di quei terribili capelli.
«Bellissimi».
Suga torna a guardarlo di scatto, gli occhi sgranati e il cuore a mille.
Ushijima non può averlo detto sul serio, giusto?
Eppure l’altro pare serissimo.
Koushi si sente arrossire.
«Non sono niente di eccezionale, maestà. Sono color cenere».
«Forse, ma ti donano».
Le guance di Suga divampano ancor di più a quelle parole gentili, pronunciate come se fossero ovvietà.
Koushi odia quei capelli un po’ di meno.
 
[190 parole]
 
NdA:
Hiii!
Oggi non è giornata e pure sta cosa è brutta ma avevo bisogno di svagarmi ed è venuta fuori così.
Diciamo che è un Cinderella!Au.
Ci doveva essere anche un accenno ai topini, in questa versione corvi, interpretati da Hinata e Noya.
Niente, vado!
Ciao,
Aiko

Prossimamente...Pirate!Au

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Capitolo 17
*** Pirate!Au ***


XVII: Pirate!Au

 

(KuroSuga)

 
 
Il profumo della salsedine li inebria.
La brezza marina carezza i capelli.
Lo stridio dei gabbiani pare loro una canzone.
Rannicchiati sulla coffa dell’albero maestro, Kuroo e Suga si godono un momento di meritata pausa dalle loro incombenze quotidiane.
Koushi, con il capo poggiato sulla spalla dell’altro, si sposta leggermente indietro e tossicchia, cercando di attirare l’attenzione del suo capitano.
«Che ne dici: un altro bacio?»
Kuroo ridacchia prima di unire le loro labbra.
Dal ponte della nave, qualcuno li chiama e i due si separano sospirando.
«Prima o poi getterò Lev in pasto agli squali».
Suga sorride divertito e scuote il capo.
«No, capitano, non lo farai. È un fidato membro dell’equipaggio».
Kuroo sbuffa, apre la botola e scende dalla scala di corda, seguito subito da Suga.
Non possono far aspettare la loro ciurma.
 

[135 parole]

 

NdA:
Mannaggia a What di you meme... mi sono completamente persa via!
Quindi ecco una drabble allungata senza molto senso.
Ammetto che doveva essere un'altra cosa, ma mi sono resa conto che: 1. sarebbe stata troppo lunga 2. avrei utilizzato un secondo Au che comparirà anche in seguito.
Ciao,
Aiko

Prossimamente... Omegaverse!Au

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Capitolo 18
*** Omegaverse!Au (IwaOiSuga) ***


XVIII: Omegaverse!Au

 

(IwaOiSuga)

 
A risvegliare Suga è un leggero tocco sulla spalla.
L’omega apre gli occhi solo per vedere le iridi verdi del suo alfa.
Sorride e solleva appena il capo in una muta richiesta che Iwaizumi subito soddisfa con un bacio.
Suga, avvolto dal profumo del compagno dopo tanto tempo, si ritrova a fare le fusa, felice che quella lunga separazione sia giunta al termine.
«Mi siete mancati, non lo fate più».
Sussurra Koushi, una volta che si sono separati, prima di mettersi a sedere sul divano per permettere a Iwaizumi di imitarlo.
«Tranquillo, non capita tutti gli anni che ci siano sia la VNL che le Olimpiadi. Magari la prossima volta riuscirete a venire anche voi due».
Dice Hajime mettendosi comodo accanto a lui che ridacchia e lancia uno sguardo dolce all’ovetto posizionato vicino al bracciolo del sofà.
Il loro cucciolo dai capelli argentati pare un angioletto e dorme tranquillo con i pugnetti chiusi.
«Forse… dov’è Tooru?»
A quella domanda, Iwaizumi fa spallucce.
«Fuori. Ha ricevuto una chiamata, arriva subito».
Suga sbuffa deluso: voleva ricevere subito l’abbraccio di entrambi i suoi compagni, non voleva aspettare.
Quando esprime ad alta voce il pensiero, il suo alfa si appoggia con la schiena ad un bracciolo e lo tira con delicatezza a sé facendogli posare il capo contro il petto mentre gli passa una mano tra la chioma cinerea.
«Va così, ma non ci metterà tanto, tranquillo».
Koushi annuisce e chiude gli occhi, beandosi del battito regolare del cuore dell’altro, del suo profumo e delle sue carezze.
Le labbra di Iwaizumi gli sfiorano la testa e poi l’alfa si irrigidisce, cominciando ad annusarlo.
Suga si rimette seduto, allontanandosi dall’altro che lo fissa con la fronte aggrottata.
«Suga, tu…»
«Kou-chan!»
Iwaizumi non fa in tempo a finire la frase che Oikawa, terzo membro della relazione, piomba in salotto con un sorriso smagliante e quasi si tuffa sul divano per stringere poi a sé Koushi.
«Mi sei mancato, quasi tre mesi senza di te è una tortura. Iwa-chan è così cattivo quando non ci sei».
Suga può sentire Hajime sbuffare a quella frase, ma si limita a ridacchiare e a baciare Tooru, grato di avere tutti i compagni al suo fianco.
«Anche voi due mi…ci siete mancati».
Quasi a confermare le parole di Suga, un leggero pianto riempie la sala e l’attenzione dei tre si sposta sull’ovetto e il suo abitante.
Oikawa, con un sorriso, scatta in piedi per andare a salutare il figlio.
Koushi si deve trattenere dallo scoppiare a ridere quando vede l’esatto momento in cui l’altro, chinatosi verso il bambino, cambia espressione.
«Ma guardalo! Piccolo traditore!»
Alla voce piena di sdegno del compagno, l’omega non riesce più a contenere le risa, ben consapevole di quale sia il problema di Oikawa.
Iwaizumi però non ne ha idea e, confuso, si affretta a raggiungere Tooru e il loro cucciolo.
Hajime si ferma, fissando il figlio in silenzio e poi si lascia scappare un sorriso intenerito prima di prenderlo in braccio mentre due iridi del suo stesso colore lo fissano incantate.
«Che traditore. Sei proprio un traditore».
Sussurra Tooru, con un piccolo sorriso sul volto, toccando con un dito il naso del bambino che, non capendo le sue parole, scoppia a ridere e cerca di afferrargli la mano.
«E vale anche per te, Kou-chan».
Suga, appena calmatosi dalle risate, ritorna a sghignazzare ottenendo in risposta uno sguardo tra lo scandalizzato e il tradito da parte di Oikawa.
«Bene! Ferito e offeso vado a farmi la doccia! Tsk…traditori! Tutti e tre!»
Il giocatore dell’Argentina abbandona la stanza a passo di carica e l’omega infine si tranquillizza, rimanendo a fissare in silenzio Hajime che, incurante della finta sceneggiata dell’altro, gioca con loro figlio.
Suo figlio.
Dopo l’annuncio della gravidanza di Suga, nessuno dei suoi compagni aveva voluto scoprire chi fosse il padre naturale, accettando il fatto di venirne a conoscenza durante la crescita, ma Tooru era convinto fin dall’inizio che il bimbo fosse suo.
Purtroppo per lui, quello splendido colore degli occhi, stabilizzatosi durante la loro assenza, non lascia dubbi sull’identità del padre naturale.
Non che, alla fine, importi più di tanto: lo amano tutti e Oikawa sta solo facendo il drammatico per divertimento.
Suga sorride consapevole di ciò.
«Pensi che dobbiamo dirglielo subito?»
Iwaizumi si volta guardandolo confuso e l’omega si porta una mano al ventre carezzandolo piano.
A quel gesto, l’alfa capisce, si inginocchia davanti all’altro e gli lascia un lieve bacio sul dorso.
«Magari più tardi, quando smetterà di fare l’infantile».
 
 
Mesi dopo, Tooru, gongolante, stringe delicato a sé un fagottino dai radi capelli castani chiari.
«Tu sì che ragioni. Sei la mia figlia preferita».
Hajime, con in braccio il primogenito, lancia un’occhiata a Koushi ed entrambi scuotono il capo con un lieve sorriso sul volto.
A volte si chiedono chi sia il vero bambino di casa.


[805 parole]

 
NdA:
Le corseeee!
Manca pochissimo alla mezzanotte ma ci sono!
Ho questa fic in mente da una vita e probabilmente ci scriverò su ancora un po' prima o poi!
Ovviamente Oikawa ha un figlio preferito e una figlia preferita, se avrà altri figli... saranno comunque i suoi preferiti!
Scappo!
Ciao e grazie a chi è arrivato fin qui!
Aiko


Prossimamente... Wings!Au
 

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Capitolo 19
*** Wings!Au (DaiSuga) ***


XIX: Wings!Au

 

(DaiSuga)

 
Quando Suga riprende conoscenza di sé, un dolore pulsante lo avvolge.
Il suo corpo giace su un fianco, così pesante da non riuscire a muoverlo.
Sta bruciando e ha la gola così secca che il solo respirare gli dà fastidio.
Apre piano gli occhi per poi richiuderli, sibilando per la troppa luce.
Rimane con le palpebre serrate fino a quando non trova la forza necessaria per portarsi una mano tremante davanti al viso e solo allora ci riprova, schiudendo lento le dita per abituarsi al chiarore.
L’ambiente è avvolto nella penombra, ma gli sembra illuminato a giorno.
Si guarda intorno e riconosce la camera che, con il tempo, ha cominciato a considerare sempre più sua e non solo di Daichi, l’umano che ha cominciato a frequentare contro la volontà della sua gente.
Ci vuole un po’, ma poi si rende conto che c’è qualcosa che non va e aggrotta le sopracciglia mentre si concentra per capire che cosa sia.
Smette di cercare di ignorare il dolore pulsante per trovarne la provenienza.
Il male si irradia dalla schiena, lì dove si trova l’attacco delle sue ali.
Ali che non sente.
Sgrana gli occhi e allunga un braccio tremante.
All’inizio, sotto il suo tocco c’è una fasciatura ruvida, poi sfiora qualcosa e una scarica di dolore lo percorre togliendogli il fiato per qualche istante.
Per qualche istante lotta per rimanere cosciente mentre il suo corpo si incendia e il cuore gli rimbomba nel petto.
Piano la sofferenza si attenua lasciandolo ad ansimare.
Le sue ali.
Cosa è successo alle sue ali?
Non riesce a pensare ad altro che non sia trovare uno specchio per capire cos’abbia che non va.
A fatica si tira a sedere e una volta fatto la stanza comincia a vorticare mentre lui viene scosso da un forte tremore.
Serra le palpebre, stringendo le lenzuola nella speranza che tutto si plachi.
Gli sembra passata una vita ma, alla fine, si sente abbastanza stabile da posare i piedi giù dal letto.
Il pavimento è fresco sotto al suo tocco e lui sospira per quella sensazione gradita.
Prende un respiro profondo e si alza.
Le sue gambe tremanti cedono facendolo cadere e tutto diventa buio.
Quando riapre gli occhi è ancora a terra e la sua schiena gli duole.
Sente le lacrime scivolargli giù dalle guance.
Cosa c’è che non va in lui?
Cosa gli è successo?
Un singhiozzo lo scuote e così fanno molti altri provocandogli fitte di dolore.
Dei passi frettolosi gli giungono ovattati alle orecchie e una porta sbatte.
«Suga!»
Suga vorrebbe rispondere, invocare il nome di Daichi, ma la gola gli brucia quanto la schiena.
Il suo ragazzo lo solleva piano da terra e se lo adagia in grembo, stringendogli la vita con un braccio mentre con la mano libera gli carezza i capelli.
Daichi gli sta sussurrando qualcosa con voce gentile, ma Koushi non riesce a comprendere appieno quelle parole sempre più ovattate.
Infine tutto tace.
Suga batte le palpebre.
Deve essersi addormentato perché la stanza è ancora più buia e, pur essendo ancora tra le braccia dell’altro, è tenuto al caldo da una coperta.
«Daichi…»
Sussurra e subito fa una smorfia di dolore sia per il mal di gola che per il sussulto di Daichi.
«Suga, sei sveglio».
La voce di Daichi è piena di tristezza e di dolcezza.
«Daichi… le mie ali. Cos’hanno le mie ali?»
Anche in quell’istante Suga è consapevole che ci sia qualcosa di sbagliato in lui: è rannicchiato contro l’altro e dovrebbe essere infastidito da quella posizione ma non prova nulla.
Daichi gli stringe di più la vita.
«Mi dispiace. Mi dispiace da morire, Suga. Io ho dovuto… mi dispiace!»
«Daichi, che è successo?»
Domanda Suga, non riuscendo a capire di cosa si scusi l’altro che pare quasi sul punto di piangere.
«Io... i bracconieri…»
Daichi si interrompe e prende un respiro profondo.
«Mi spiace, Suga, ma saresti morto se non lo avessi fatto. Ho dovuto tagliarle. Io-»
Suga non ascolta più Daichi.
Riesce solo a sentire quelle tre parole
«Ho dovuto tagliarle».
Daichi gli ha tagliato le ali.
Gli ha tagliato le ali perché…
All’improvviso i ricordi riaffiorano.
Aveva litigato con Daichi e, contro ogni buon senso, era fuggito nella foresta dove aveva incontrato un gruppo di bracconieri ed era stato sopraffatto.
Quanto era stato stupido!
Per quelli come lui non era sicuro andarsene in giro da soli: le sue piume erano ricercatissime, lo avrebbero perfino ucciso per avercele.
Ed era quasi successo.
Quegli uomini gli avevano strappato piuma dopo piuma, incuranti del dolore che gli stavano arrecando, e lui a un certo punto doveva essere svenuto per il male perché quando era rinvenuto era l’unico presente nella radura, inzuppato per la pioggia.
Aveva provato a tornare a casa ma il dolore era troppo forte e, dopo l’ennesima caduta nel fango, si era arreso.
Le ultime cose che ricordava prima del suo risveglio nel letto erano la voce angosciata di Daichi e il suo volto nella nebbia, poi oblio.
Qualcuno lo sta chiamando.
Suga batte le palpebre mentre ritorna alla realtà e sussurra il nome del proprio ragazzo che gli posa le labbra sul capo, continuando a scusarsi.
«Daichi. Perché?»
«Erano troppo rovinate e infette, ti stavano uccidendo. So che saresti potuto morire lo stesso per il dolore ma era meno probabile e non potevo perderti. Mi dispiace, Suga. Ti prego scusami».
Daichi comincia a piangere e Koushi tace, incapace di parlare mentre lacrime salate gli rigano le guance.
Nulla sarà più lo stesso.
 
 
[915 parole]


 
NdA:
Ciao!
Passo con un filino di angst dopo il fluff di ieri!
Devo dire che alla fine sta mini one shot mi convince abbastanza, potrebbe essere migliore ma è già qualcosa! Magari sarà la mia prossima storia a capitoli perché mi sono venute un sacco di idee che non ho potuto inserire in questa fic.
Grazie a chi è arrivato fin qua!
A domani!
Ciao,
Aiko

Prossimamente... Percy Jackson!Au

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Capitolo 20
*** Percy Jackson!Au (OiSuga) ***


XX: Percy Jackson!Au

 

(OiSuga)

 

Il falò brilla ai canti allegri dei semidei.
Suga non si sarebbe perso quella serata per nulla al mondo e così, seppur stanco per la missione appena compiuta, siede con i propri fratelli e sorelle semidivini.
Resta però ai margini del gruppo, senza unirsi alla festa, accontentandosi di essere lì a rilassarsi.
Una mano gli sfiora la sua mentre qualcuno gli si siede a fianco.
Senza esitare, Suga poggia il capo sulla spalla del nuovo arrivato.
«Sono felice che tu sia tornato».
La voce di Oikawa è un sussurro appena udibile.
«Ne dubitavi?»
Domanda Suga, intrecciando le loro dita.
«Non credevo che saresti tornato in tempo per la caccia alla bandiera e sarebbe stato un peccato non poter sfruttare le tue strategie».
A quelle parole, Koushi sbuffa e tenta di allontanarsi.
Oikawa lo trattiene con la mano libera.
«E soprattutto mi mancavi. È tremendo quando vai in missione senza di me. Meglio?»
Suga annuisce.
«Meglio. Ma un bacio renderebbe tutto migliore».
Tooru ridacchia e lascia Koushi che si allontana appena.
Con i volti a mala pena illuminati dal falò, i due rimangono a fissarsi per qualche istante, poi si uniscono in un bacio.
Suga si sente di nuovo a casa.
 
 
[200 parole]

 
NdA:
Eccomi qua!
Non era affatto la fic che avevo intenzione di pubblicare, ma il mese è volato e non sono riuscita a scrivere quella che volevo!
So che è ognuno ha la propria idea quindi lascio a voi immaginare le discendenze di Suga e Oikawa.
Se ve lo chiedete, per me sono: Suga figlio di Atena e Oikawa figlio di Afrodite (più alla figlio di Venere però).
Ciao,
Aiko


Prossimamente... arranged marriage!Au

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Capitolo 21
*** Arranged Marriage!Au (IwaSuga) ***


XXI: Arranged Marriage!Au
 

(IwaSuga)

 
«Possiamo farlo funzionare. Condivideremo la casa come amici».
Sussurra Suga, sedendosi sul letto matrimoniale.
Iwaizumi gli lancia un’occhiata rabbiosa, ma Koushi sa bene che quell’ira non è a causa sua.
«Si aspettano dei figli da noi».
Suga sospira.
Lui è un omega e Iwaizumi un alfa e quel nuovo governo dispotico, capace di intromettersi perfino nelle unioni, li ha destinati l’uno all’altro per ottenere da loro una discendenza ideale.
«Giusto. Amici con benefici? E… bambini urlanti?»
A quelle parole, Iwaizumi annuisce e poi abbandona la stanza.
«Bene, amici con benefici da domani. Oggi dormo sul divano».
Dice andandosene e Suga sospira lasciandosi cadere supino sul materasso.
Sarà difficile farlo funzionare.
 
*

Non è stato complicato come credevano.
O almeno, è quello che pensa Suga stringendo a sé il loro ultimo genito, addormentato, mentre osserva Iwaizumi rimboccare le coperte dei gemelli.
Certo, l’inizio è stato duro, ma con il tempo le cose sono andate sempre meglio.
Iwaizumi deve sentirsi osservato perché alza lo sguardo e, notatolo, gli sorride per poi affrettarsi a raggiungerlo.
Hajime gli lascia un bacio leggero sulla fronte.
Koushi sorride e inclina in alto il capo in un muto invito subito colto.
Amarsi non è stato poi così impossibile.
 


[200 parole]

 
NdA:
Distopia... fatta!
Omegaverse... (ri)fatto!

Ciao!
Questa fic è cambiata 3000 volte ma ora ci siamo!
E mi piace anche abbastanza dai!
Ho evitato la frse "chiamali benefici, i bambini" perché onestamente era OOC da parte di entrambi ma Iwa deve averlo pensato almeno all'inizio, poi è stato conoquistato dai figli (sempre senza nome perché sì).
Ora fuggo!
Ciao,
Aiko


Prossimamente... Flowershop!Au

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Capitolo 22
*** Flower Shop!Au (UshiSuga) ***


XXII: Flower Shop!Au

 

(UshiSuga)

 

 
«Dai, Kou-chan! Guarda in faccia la realtà! Quello è cotto di te!»
Alzando gli occhi al cielo, Suga sospira.
«Oikawa, non è niente, ti sbagli».
«Non è niente? Non viene a comprare rose, camelie rosse e gardenie? Sono tutti fiori che significano amore e, guarda un po’ che caso, li compra solo da te. Settimana scorsa non eri malato, non c’eri e non li ha presi! E poi…»
Suga smette di ascoltare l’amico che continua imperterrito il suo discorso insensato.
Deve ammettere però che Tooru ne ha di immaginazione.
Quel bel cliente dagli occhi verdi oliva dovrebbe essere innamorato di lui? E glielo starebbe comunicando tramite hanakotoba?
Forse Oikawa deve dedicarsi alla scrittura di romanzi rosa, potrebbe riscuotere successo.
Ridacchia all’idea e l’amico gli lancia un’occhiataccia risentita.
«Sghignazza pure, tanto ride bene chi ride per ultimo e sarò io a farlo. Tra cinque minuti il tuo spasimante, quell’Ushijima, sarà qua e non mi presterà attenzione, scommettiamo?»
Suga scuote il capo in segno di diniego e si allontana per sistemare delle margherite.
Quell’uomo che arriva sempre allo stesso orario del venerdì pomeriggio e che si rivolge solo a lui per comprare quei fiori lo incuriosisce, certo, ma è più probabile che sia solo un fidanzato premuroso piuttosto che un suo corteggiatore.
Non che gli dispiacerebbe, anzi…
Suga stringe le palpebre e scuote il capo, cacciando quel pensiero intrusivo.
Il campanello d’ingresso suona e lui subito si gira verso l’entrata.
È arrivato, il bel cliente dagli occhi verdi oliva è lì.
Oikawa si affretta a raggiungere il nuovo visitatore, ma Ushijima cerca Suga con lo sguardo e, trovandolo, si avvia verso di lui.
Koushi vede l’amico incrociare le braccia al petto con aria offesa prima di dire un silenzioso: “te l’avevo detto”.
«Stai meglio, ne sono felice».
Suga sorride alle parole di Ushijima.
«Grazie. Cosa posso fare per te oggi?»
«Mi servirebbero delle gardenie e delle habenaria radiata».
Koushi pensa in fretta al significato di quei fiori: amore segreto e la promessa di pensare all’altra persona anche nei sogni.
Arrossisce appena e distoglie lo sguardo.
Tooru gli lancia un’occhiata che vale più di mille parole e Suga si morde l’interno guancia prima di andare a prendere i fiori richiesti per poi dirigersi al bancone per sistemarli in un bouquet.
Lì c’è una singola camelia bianca e un bigliettino.
Si volta di scatto verso Oikawa che sorride e gli fa l’occhiolino prima di sparire sul retro.
Suga riporta lo sguardo sulla superficie di lavoro e sospira.
Ci mette un secondo, ma poi decide.
Scrive il proprio numero di cellulare sul foglietto e lo inserisce nel mazzo insieme alle tre specie di fiori.
Alla peggio farà una brutta figura e perderà un cliente.
Alla meglio… chissà!
 
 
Quella sera, 09:30 PM - Chat LINE:
Sconosciuto: La camelia bianca significa attesa, lo sai?
Suga: Gestisco un negozio di fiori, ovvio che lo so.
E non ho sbagliato ad inserirla.
Ushijima: Quindi domani sera verresti ad un appuntamento?
Suga: Non aspettavo altro che me lo chiedessi :)
 
[500 parole]


NdA:
Questa fic è una di quelle che volevo scrivere di più!
Non sono soddisfatta al 100% del risultato finale ma ok, fingiamo di sì!
Ora fuggo, ciao!
Aiko


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Capitolo 23
*** Shape Shifter!Au (KuroSuga) ***


XXIII: Shape Shifter!Au

 
(KuroSuga)

 
 
Un corvo vola in cerchio sopra una radura mentre con i suoi occhi ambrati sonda con attenzione lo spazio sottostante.
Solo quando è sicuro che non ci sia nessun altro, si decide ad atterrare.
Non appena tocca il suolo, l’uccello svanisce lasciando al suo posto un ragazzo dai capelli cinerei.
Suga si guarda intorno e aspetta.
Pochi istanti dopo un gatto nero spunta da dietro gli alberi.
Koushi sorride e si affretta ad andargli incontro.
Nel tragitto il felino diventa un giovane che, appena ha l’altro a portata, lo tira a sé in un bacio.
«Mi mancavi, Suga-chan».
Sussurra il nuovo arrivato staccandosi da lui e Suga lo abbraccia.
«Anche tu, Kuroo. Quanto vorrei poterti vedere quando voglio, senza doverlo nascondere».
Kuroo lo stringe a sé e si dondola appena, carezzandogli la chioma chiara per confortarlo.
Suga inspira il profumo dell’altro, beandosi di quel poco tempo che ha a disposizione per vederlo.
Fra i loro popoli c’è la guerra, ma nulla può cambiare i sentimenti che provano l’uno per l’altro.
 

[170 parole]


 

Prossimamente... Avatar!Au (quello bello con le quattro nazioni, non i tipi blu)

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Capitolo 24
*** Avatar!Au (IwaOiDaiSuga) ***


XXIV: Avatar!Au

 

(IwaOiDaiSuga)

 
Suga si lascia sfuggire un lieve sospiro e apre gli occhi.
Fuori dalla finestra la luna splende piena, rendendogli quasi impossibile prendere sonno.
Suga rimane immobile, ad ascoltare i respiri calmi degli altri occupanti del letto, in particolare quello di Oikawa che, con il volto nascosto nell’incavo del suo collo, dorme sereno.
Ad essere sincero, Koushi un po’ lo invidia in quel momento: sono entrambi dominatori dell’acqua, ma Tooru riesce a dormire pacifico, non risentendo così tanto dell’astro come fa lui.
Nel sonno, Daichi si stringe di più a lui, facendo aderire meglio il suo petto contro la schiena di Suga che sorride confortato dalla vicinanza dei due.
Innamorarsi di Tooru era stato qualcosa di lento e graduale, come quando da bambini si immergevano nella vasca d’acqua calda, mentre lo stesso non si poteva dire per Daichi che era entrato nella sua vita come un terremoto, sconvolgendo le sue certezze per poi fornirgli un appoggio saldo, come la terra che domina.
«Non riesci a dormire?»
Sussurra Iwaizumi, steso oltre Oikawa, e Suga quasi sobbalza non aspettandosi che ci fosse qualcuno sveglio.
Alza lo sguardo verso di lui e sa che l’altro sta ricambiando.
«Già».
«Vuoi che…posso fare qualcosa?»
«No, tranquillo, mi addormenterò prima o poi».
Iwaizumi sbuffa alle sue parole e poi con una mano gli prende una delle sue, cominciando a fargli piccoli cerchi concentrici sul dorso.
Suga si lascia scappare un piccolo mugugno d’approvazione e chiude gli occhi mentre una sensazione di benessere lo pervade.
È la stessa che prova ogni volta che Hajime si prende cura di lui, facendolo sentire come vicino ad una fiamma dopo tanto tempo passato al freddo.
Piano scivola nel sonno, confortato dalla presenza dei suoi ragazzi stretti intorno a lui.


 
NdA:
Non so che dire!
Ho un intera fic multicapitolo Avatar!Au ma non trovo mai la fiducia di sistemarla (tranqui, lì ci sarebbereo sole le coppie "canon").
Ciao,
Aiko

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Capitolo 25
*** Superhero!Au (DaiSuga) ***


XXV: Superhero!Au 

 

(DaiSuga)

 
In attesa, Suga siede a gambe incrociate sul letto di Daichi.
La finestra si apre e lui si volta di scatto; subito il suo respiro si ferma al vedere il nuovo arrivato che, immobile, lo fissa in silenzio.
«Daichi».
A quel sussurro di Koushi, l’altro si irrigidisce, poi entra nella stanza, chiude le tapparelle e si toglie la maschera, rivelando la sua identità.
Si guardano senza parlare.
Suga si sente colpevole per avergli teso quel vile agguato, ma già da tempo sospettava che il misterioso supereroe fosse Daichi, il suo Daichi, e voleva una conferma, solo che, ottenutala, non sa cosa fare.
L’altro si appoggia al muro, circondandosi il busto con un braccio, e Koushi sgrana gli occhi.
«Daichi! Stai bene?»
Domanda, scattando in piedi, ma non fa in tempo a fare un paio di passi che Daichi lo immobilizza con un cenno di mano.
«P-perché, Suga? Perché?» 
«Scusami, dovevo sapere. Voglio aiutarti Daichi».
Daichi tace e abbassa lo sguardo; dopo qualche istante Suga riprova ad avvicinarsi, chiamandolo con un sussurro in cui preoccupazione e tenerezza si mescolano.
A quel suono, l’eroe si stacca dalla parete e, barcollando, avanza quel che basta per posargli la fronte su una spalla.
Kosuhi sorride appena e con un braccio gli cinge la vita, mentre porta la mano libera tra i capelli della nuca del ragazzo che, sotto il suo tocco, trema appena.
«Ti prego, lascia che mi prenda cura di te».
Sussurra dolce Suga, stringendolo di più a sé, e Daichi annuisce piano contro la sua spalla.
In silenzio Koushi lo porta sul letto, lo aiuta a stendersi e poi gli carezza una guancia, prima di chinarsi in avanti per lasciargli un bacio veloce sulle labbra.
«Non ti preoccupare, ci sono io ora».
 
[290 parole]

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