3 mesi e 12 giorni

di TatianaCovino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quindi ti piaccio ***
Capitolo 2: *** Tu mi piaci ***
Capitolo 3: *** Si, mi piaci! ***



Capitolo 1
*** Quindi ti piaccio ***


La sala comune di Grifondoro era immersa nel silenzio dei pochi studenti che si erano trattenuti oltre l’orario solito per godersi il tepore del camino.
Al tavolo nell’angolo c’era Hermione, china su una pergamena. Di fianco a lei, Ginny, che fingeva di concentrarsi nella lettura del libro Storia della magia. La riccia aveva costretto la sua amica a fermarsi dopo cena per un ripasso in vista degli esami. Ci aveva provato anche con Harry e Ron, ma i due si era dileguati nel nulla.
Crac. Il rumore fece fare un piccolo sobbalzo a Hermione, che non ebbe bisogno di voltarsi per sapere che, a materializzarsi dietro di lei, era stato Fred. Lo sapeva dal profumo di erba tagliava che gli solleticava il naso ogni volta che il ragazzo era nelle vicinanze.
“Quindi io ti piaccio”, disse il ragazzo.
“Cosa?”, chiese lei senza alzare lo sguardo dalla pergamena.
“Io ti piaccio.”
“Non dire sciocchezze Fred.”
“Precisamente da 3 mesi e 12 giorni.”
Hermione alzò finalmente la testa dalla pergamena e guardò Ginny.
“Io non ho detto nulla!”, disse la rossa. Ma prima che potesse finire la frase aveva già raccolto la sua roba e si era dileguata verso il dormitorio delle ragazze.
Fred prese posto davanti a lei. “Un tempo davvero molto preciso, non trovi?”
Hermione non disse nulla. Ricordava perfettamente quella sera di 3 mesi e 12 giorni prima. Lei si era attardata in sala comune per terminare un compito e Fred era rientrato da chissà quale giro notturno per il castello. Erano rimasti a scherzare e ridere per tutta la notte, alla sola luce del fuoco che scoppiettava nel camino. Era lì che Hermione si era innamorata di lui. Lo aveva sentito ridere, una risata rivolta soltanto a lei, e aveva pensato che fosse il suono più bello del mondo. Poi aveva notato dettagli nel suo volto che non si era mai soffermata ad osservare, come le leggere sfumature ambrate negli occhi o la curva che prendevano le labbra ogni volta che sorrideva. Il modo in cui il ragazzo si arrotolava le maniche della camicia e si passava la mano tra i capelli l’aveva fatta arrossire. E poi il profumo… Quel profumo così dolce che, adesso, per lei inconfondibile.
“Perché lo dici a Ginny e non a me? Ho il diritto di sapere che ti piaccio.”
“Non c’è nulla da dire, Fred.”
“Ne sei sicura?”
“Sicurissima. Ora lasciami studiare, devo finire il tema di Pozioni per domani.” Tornò a concentrarsi sulla sua pergamena. O almeno, fingeva di concentrarsi su qualcosa che non fosse il sorriso di Fred.
Il gemello restò in silenzio ad osservarla per qualche secondo. “Allora buonanotte, Granger. Ma non finisce qui. Prima o poi dovrai dirmelo che ti piaccio.”

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Capitolo 2
*** Tu mi piaci ***


Hermione si stava facendo largo tra la folla di ragazzi che si dirigevano verso le lezioni, quando una mano l’afferrò per la tracolla e la trascinò dietro l’angolo del corridoio del terzo piano. Ancora una volta, Hermione non ebbe bisogno di voltarsi per sapere di chi fosse quella mano. Erba tagliata.
“Fred che vuoi? Mi farai fare tardi a lezione.”
“Niente, avevo l’impressione che volessi dirgli qualcosa in privato.”
“Non ho nulla da dirti, Fred. Smettila di importunarmi in continuazione.”
“Perché non vuoi dirmi che ti piaccio? Tanto lo so, Ginny, me l’ha detto.”
“Bene, se lo sai perché devo dirtelo io?”
“Perché voglio sentirlo dire dalle tue labbra.”
L’allusione alle sue labbra la fece arrossire. L’unica cosa che voleva Hermione dalle labbra di Fred era baciarle.
Il ragazzo sembrò cogliere quel suo pensiero, perché disse: “Per avermi devi solo dirmelo.” Le passò un braccio intorno alla vita e l’attirrò verso di sé. Pochi centimetri la dividevano dalle labbra di Fred.
“Io… Non voglio dirtelo!”
Il ragazzo la lasciò andare. “Peccato. Perché anche tu mi piaci, Hermione. Esattamente da 3 mesi e 12 giorni.”
Fred la ricordava perfettamente quella sera passata con Hermione nel silenzio della sala comune. C’era stato un momento, un preciso momento, cui aveva capito di essere innamorato di lei. Nell’esatto istante in cui la ragazza si era sciolta i capelli la luce del fuoco le aveva illuminato il volto, mostrando le piccole lentiggini sul naso. Fred aveva avuto l’istinto di sfiorarle con il dito e contarle. Si era accorto che avrebbe passato l’intera vita a contarle. E ancora adesso, ogni volta che si trovava vicino al viso di lei doveva frenarsi per non sfiorarle il naso.
“Quando sarai pronta a dirmelo, sai dove trovarmi”, disse lasciando la ragazza sola, confusa da quella dichiarazione.
 

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Capitolo 3
*** Si, mi piaci! ***


La piccola festicciola organizzata dai gemelli in sala comune aveva innervosito non poco Hermione. E non soltanto perché stavano infrangendo un bel po’ di regole, ma perché aveva sperato di potersene stare seduta tranquilla in un angolo ad osservare Fred da lontano mentre fingeva di leggere uno dei suoi tanti libri.
Dal giorno in cui Fred le aveva detto dei suoi sentimenti non si erano più parlati, anche se sentiva lo sguardo del ragazzo addosso ogni volta che gli passava di fianco. Aveva passato quegli ultimi tre giorni a cercare di farsi coraggio per parlare con Fred. Poteva averlo, poteva baciarlo. Doveva solo dirgli quello che provava. Eppure, ogni volta che si avvicinava a lui, il coraggio le veniva e scappava via in modo impacciato. Dal canto suo, il gemello era divertito nel vedere quei suoi buffi tentativi.
“Un po’ di whisky incendiario?”, chiese Ginny porgendole un bicchiere.
Hermione lo afferrò e lo vuotò tutto d’un fiato. Poi prese l’altro dalle mani della sua amica e fece la stessa cosa. Non riusciva a staccare gli occhi dal gemello, che la stava guardando dall’altro lato della sala.
“Tuo fratello è un idiota.”
“Quale dei tanti?”
“Fred. Fred è il più idiota di tutti.”
“Non so, ho sempre pensato che fosse Ron quello più idiota…”
“Dammene un altro”, disse indicando un bicchiere pieno.
“Hermione, vacci piano! Questo è veramente forte!”
“Non mi importa. Ho bisogno di coraggio.” Afferrò un altro bicchiere e lo vuotò.
“Coraggio per cosa?”
“Per parlare con quell’idiota di tuo fratello!”
Si incamminò a passo spedito verso Fred, intento in una conversazione con Angelina.
“Fred, sei un idiota.”
“E’ sempre bello sentirtelo dire”, disse il ragazzo voltandosi verso di lei.
“Fred Weasley, sei un grande, un gigantesco idiota. E mi piaci. Esattamente mi piaci da 3 mesi e 12 giorni”, disse tutto d’un fiato.
Tutta la sala si era voltata a guardarli, anche perché Hermione aveva pronunciato le ultime parole urlando. Ma a lei non importava. Finalmente era riuscita a dirglielo.
Fred l’afferrò per la vita e la tirò verso di sé. Questa volta non rimase neanche un centimetro tra di loro, la bocca del ragazzo si poggiò su quella di lei e la travolse in un bacio appassionato.
Quando si staccarono Hermione si guardò intorno. Li stavano tutti fissando a bocca aperta.
“Visto? Bastava solo che me lo dicessi. Adesso posso passare tutta la vita a contarti le lentiggini sul naso”, disse Fred accarezzandola con la punta delle dita.

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