Storia di una straordinaria convivenza

di TatianaCovino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'appartamento ***
Capitolo 2: *** Regole di convivenza ***
Capitolo 3: *** Harry ti presento Sally ***
Capitolo 4: *** Torta al cioccolato ***
Capitolo 5: *** Gelosia ***



Capitolo 1
*** L'appartamento ***


“Uff”, esclamò Hermione togliendosi dalla faccia un ciuffo ribelle che le era ricaduto davanti agli occhi. Era china sul tavolo della cucina della Tana, intenta a leggere accuratamente un giornale, con una matita in mano che ogni tanto cerchiava delle parole.
“Ancora niente?”, chiese Ginny.
“No. È tutto troppo costoso per me”, rispose la riccia esasperata.
“Cosa state leggendo di così interessante su quel giornale?”, chiese Fred entrando in cucina.
“Oh, caro, sei venuto a fare colazione?”, chiese Molly abbracciando suo figlio.
“No mamma. Sono solo venuto a prendere delle cose”, rispose lui staccandosi dall’abbraccio di sua mamma. Da quando lui e George avevano lasciato la Tana per vivere da soli la signora Weasley era molto più dolce con i gemelli quando andavano a trovarla.
“Allora, cosa state leggendo?”, chiese nuovamente Fred afferrando una fetta di pane tostato.
“Hermione sta cercando un appartamento”, disse Ginny.
“Un appartamento? E perché? Cos’ha il vostro che non va?”
Hermione sbuffoò, esasperata da tutte quelle domande che la stavano chiaramente distraendo dalla sua ricerca. “Adesso che Harry e Ginny hanno deciso di vivere insieme non posso più permettermelo da sola.”
Ginny la guardò con espressione colpevole. “Mi dispiace di averti messa nei guai…”
Hermione le sorrise. “Oh, era ora che tu e Harry decideste di fare questo passo! Non preoccuparti, io me la caverò. Devo solo trovare un appartamento che non costi un occhio della testa…”
“Vieni a vivere con me?”
Hermione e Ginny si voltarono a guardare Fred.
“Dico davvero. George vive con Angelina e io… beh, non mi farebbe male avere una coinquilina con cui dividere le spese.”
“Ah-ah-ah”, disse Hermione. “Non essere ridicolo, Fred.”
Ginny la guardò. “Hermione… Non è una cattiva idea.”
La ragazza la linciò con uno sguardo. “Davvero non pensi sia una cattiva idea? Io e Fred Weasley nella stessa casa? Sarebbe un delirio!”
“Potremmo darci delle regole di base per la convivenza”, provò di nuovo Fred. Non aveva davvero bisogno di una coinquilina, il suo lavoro al negozio pagava bene. Ma quando si poteva risparmiare qualcosa e in più aiutare un’amica, perché non approfittarne?
Hermione sbuffò nuovamente e tornò a guardare gli annunci sul giornale.
“Hermione, davvero. Sono settimane che guardi quegli annunci e, o sono appartamenti troppo costosi, o sono buchi in cui neanche Dobby vivrebbe!”
Hermione guardò prima Ginny, poi Fred. Sapeva che la sua amica aveva ragione.
“E va bene”, disse infine. “Ma ti avverto Fred… al primo scherzo di cattivo gusto, ti affatturo!”
“Hei, Granger! I miei scherzi non sono mai di cattivo gusto!”, disse lui ridendo.
Guardando Fred ridere si rese immediatamente conto di una cosa: quella decisione di convivere con lui era stata la peggiore che avesse mai preso nella sua vita.
 
“Hei, ma cosa ci hai messo in questi scatoloni?”, disse Fred.
“Libri”, rispose Hermione seccamente.
Dopo averne parlato due giorni prima, i due avevano deciso che era arrivato il momento di portare nell’appartamento di Fred tutte le cose di Hermione. Il ragazzo le aveva proposto il suo aiuto per il trasferimento, così avevano iniziato a far salire tutti gli scatoloni. In realtà Hermione non aveva molte cose: una scatola per i vestiti, una per le sue cose personali e dieci scatole piene zeppe di libri.
“Dovrai comprare una libreria”, disse Fred osservando tutti quei manuali vecchi e polverosi. “Non ne abbiamo in casa.”
“Passerò a Diagon Alley più tardi. Devo comprare anche altre cose”, rispose lei.
“Se vuoi seguirmi…”, disse Fred iniziando il tour della casa. “Questo è il salotto, di là c’è la cucina, ma spero per entrambi che desisterai dal voler cucinare qualcosa…”, disse lui ricordando di quella volta in cui Hermione aveva voluto cucinare una torta nel modo dei babbani e aveva fatto venire il mal di pancia a tutta la famiglia.
Hermione arrossì, ma non si lasciò trarre in inganno da quella frecciatina. Iniziare una convivenza con una litigata non era il massimo.
“Qui c’è il bagno, quella porta lì è la mia camera… Sai, casomai ti sentissi sola e volessi un po’ di compagnia…”
“Non verrei comunque a cercarla da te Fred!”, esclamò lei.
“E questa è la tua stanza”, disse Fred ignorando quello che la ragazza aveva detto. “Era di George, quindi non c’è molto dentro, a parte un letto e un armadio. Si è portato tutto quando è andato a vivere con Angelina…”
Nella sua voce c’era una leggera nota di tristezza, che non passò inosservata ad Hermione. Avrebbe voluto abbracciarlo, digli che sapeva cosa si provava a sentirsi così soli, quando tutti gli altri si erano creati un’altra famiglia… Ma resistette all’impulso di abbracciarlo e disse solamente: “Beh, vuol dire che dovrò arredarla come una vera stanza! Inizierò a tirare fuori le cose dagli scatoloni!”
Fred la seguì di nuovo in salotto, dove le scatole erano poggiate a terra. Fece per aprirne una, ma Hermione lo fermò, arrossendo. “NO! Quella no!”
“Cosa c’è dentro di cosi compromettente, Granger?”, chiese Fred sorridendo.
“Lì ci sono… beh, lì c’è il mio intimo. Quindi ti pregherei di lasciarla stare.”
Fred sorrise e aprì un’altra scatola, iniziando a tirare fuori tutto quello che c’era dentro. “Cosa sono queste?”, chiese mostrando una scatolina piena di pillole.
“Quelli sono sonniferi. Sono delle pillole babbane per dormire. Sai, soffro di insonnia e senza non riesco proprio ad addormentarmi”, spiegò Hermione con fare sbrigativo.
Fred le osservò ancora una volta, poi le mise da parte. “E questo cosa diavolo è?”
“Quello è un televisore. Per guardare i film”, rispose la ragazza scoppiando a ridere per l’espressione del rosso.
“Un cosa? Per guardare cosa?”
“E’ un televisore. Si attacca alla corrente, che io creerò con la magia. Poi si accende e si guardano i film. Vieni, ti faccio vedere.” Con un colpo di bacchetta fece accendere il televisore e subito, sullo schermo, vi apparvero delle immagini di un uomo e una donna che camminavano per le strade di una città.
“Ma loro… ci vedono? Ci sentono?”, chiese Fred confuso.
Hermione scoppiò a ridere. “No, Fred. È una pellicola, una registrazione…” Vedere l’espressione del ragazzo sempre più confusa, cercò di spiegare. “E’ un po’ come i sogni che avete inventato tu e George. Non sono reali, sono delle… mh, diciamo che sono delle “illusioni” che puoi vedere. Con la differenza che nei film il protagonista non sei tu.”
Fred, ora, sembrava interessato. “E cosa ti mostrano questi… film?”
“Dipende. Ci sono i film d’amore, quelli dell’orrore, di avventura…”
Quella spiegazione sembrò convincere Fred. “Quindi tu… insomma, ti siedi sul divano e guardi queste storie?”
“Esatto. E’ uno dei passatempi preferiti dai babbani.”
“Non farlo vedere a mio padre, o se lo porterebbe a casa per analizzarlo!”, disse Fred scoppiando a ridere. Poi guardò l’orologio. “E’ tardissimo! George mi ucciderà! Ce la fai a finire da sola?”
“Si, non preoccuparti! E, Fred… grazie.”
“Di nulla, Granger.”
“Credo che, ora che viviamo insieme, potresti anche smetterla di chiamarmi per cognome.”
Fred sorrise. “Hai ragione, potrei smetterla… ma penso che non lo farò, per ora!”
Hermione sbuffò. “Già so che me ne pentirò…”, disse chinandosi su una scatola e iniziando a tirare fuori i suoi amati libri.

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Capitolo 2
*** Regole di convivenza ***


La luce del primo sole entra nella stanza, svegliando Hermione. La ragazza ci mette qualche secondo a capire dove si trova: è nella sua nuova stanza, nell’appartamento di Fred Weasley con il quale, adesso, convive. Si intente, solo come coinquilini per dividere le spese, tra loro due non c’è nulla di romantico.
La ragazza si alza dal letto e, prima di tutto, decide di andare in cucina a farsi un caffè. Senza non riesce proprio a svegliarsi. Esce in pigiama, con il suo pigiama rosa con le papere, sperando di non trovare Fred già sveglio. Non voleva sentirsi prendere in giro di prima mattina.
Con quest’ultima speranza entra in cucina, ma non la trova vuota. Una figura di staglia vicino al tavolo.
“E tu chi sei?”, esclama Hermione.
“Oh, tu devi essere la nuova coinquilina di Fred”, risponde la ragazza con una punta di astio nella voce. “Io sono Melanie. Sono… emh… un’amica di Fred.”
Hermione le stringe la mano controvoglia. Non voleva fare conversazione con quella sconosciuta prima ancora di aver preso il suo caffè. “Piacere, Hermione.”
“Allora…”, continua Melanie. “Tu e Fred siete….?”
“Amici. Siamo solo amici.”
Il volto della ragazza si distese in un sorriso. “Oh, bene. E come vi siete conosciuti?”
“Suo fratello minore è il mio migliore amico. Ci siamo conosciuti ad Hogwarts.”
“Fred ha un fratello?”, chiese lei stupita.
Hermione si voltò a guardarla, con espressione interrogativa. Davvero quella ragazza usciva con Fred e non sapeva che aveva un fratello? O meglio, sei?
“Veramente ha tre fratelli, un gemello e una sorella”, rispose.
“Un gemello? Davvero?”, chiese stupita.
“Da quanto tempo conosci Fred?”
“Oh, l’ho conosciuto ieri sera. Sono entrata nel suo negozio per acquistare… beh, un filtro d’amore..” Arrossì.
“Buongiorno!”, esclamò in quel momento Fred entrando in cucina. “Melanie, sei qui. E hai conosciuto Hermione!”
Melanie sorrise, mentre Hermione gli lanciò uno degli sguardi alla Prefetto-Perfetto.
“Melanie, sono davvero felice di aver passato la sera con te, ieri è stato bellissimo. Ma adesso devi proprio andare. Scusa ma sai, devo andare a lavoro.”
“Posso restare con lei…”, disse Melanie indicando Hermione.
“No, anche Hermione deve andare a lavoro. Sai, lei lavora al Ministero!”
“Mi chiamerai?”, chiese speranzosa.
“Certo Melanie, certo che ti chiamerò. Questa settimana sono un po’ indaffarato con il lavoro, ma ti chiamerò appena mi libero, va bene?”, disse sospingendola verso la porta.
“Beh, ciao allora”, disse lei scoccandogli un bacio sulla guancia.
Non appena rientrò in cucina Hermione lo guardò in cagnesco. “Quindi è così che andrà ogni mattina? Mi sveglierò e mi troverò in cucina una delle tue… amiche?”
“Gelosa Granger?”, chiese lui ammiccando.
“Non sono gelosa. Ma non voglio dovermi trovare sconosciute in casa prima ancora di aver preso il mio caffè.”
“So già cosa vuoi dire, e no. Non smetterò di portare le mie ragazze a casa”, disse Fred. “Ti ricordo che fino a ieri questa era una casa di un single!”
“E io ti ricordo che adesso ci vivo anche io qui. E che sei stato tu a propormelo!”
“Puoi portare anche tu i ragazzi se vuoi.”
“Io non… Non poterei mai un ragazzo qui… sapendo che tu sei nell’altra stanza”, disse lei arrossendo.
Fred sorrise. “Ti giuro che non mi metto ad ascoltare.”
“Smettila”, disse lei riprendendo un certo contegno. “E comunque, io non porterei mai un ragazzo che conosco da neanche due ore a casa. Non sapeva neanche che avessi dei fratelli!”
“Si, non gliel’ho detto”, rispose Fred alzando le spalle.
“Fred, l’hai conosciuta nel tuo negozio. Dove lavora anche George, il tuo gemello. Si sarà resa conto che eravate due, no?”
“Beh, non è molto sveglia…”, rispose Fred.
Hermione sospirò. “Fred, dobbiamo darci delle regole.”
“Ora devo scappare a lavoro, ci vediamo dopo”, rispose il ragazzo eclissandosi prima che Hermione potesse dire altro.
 
 
“Hermione, sei in casa? Sono io!”, esclama Fred entrando nell’appartamento. Subito si rese conto di una cosa: Hermione aveva pulito e risistemato tutto. Il televisore era stato sistemato davanti al divano, in cucina c’era odore di pulito e il bagno era limpido come non lo era mai stato. Non che lui e George non ci tenessero alla pulizia, ma quella era tutt’un’altra cosa. Neanche sua madre puliva così a fondo.
Hermione apparve nel salotto, vestita di tutto punto. Aveva addosso un vestito nero che le arrivava al ginocchio, i capelli sciolti sulle spalle e stava cercando di indossare un paio di orecchini di perle. Nonostante fosse preparata in tutto, Fred notò che sul viso non aveva neanche un filo di trucco e pensò che poche ragazze riuscivano ad essere belle ed eleganti come lei così al naturale.
“Esci?”, chiese.
“Si, ho un appuntamento con Victor”, rispose lei.
“Victor? Esci ancora con Victor Krum?”
“Beh, si. È arrivato a Londra cinque mesi, ci siamo rivisti e… Niente, abbiamo deciso di riprendere i vecchi rapporti.”
Fred sorrise. “Mi è sempre piaciuto Victor.”
Hermione notò solo in quel momento le buste della spesa che il ragazzo aveva tra le mani. “Cenetta romantica?”, chiese.
“Esattamente”, rispose lui.
“Con Melanie?”
“Melanie? No!”
“Non hai intenzione di richiamarla, vero?”, chiese Hermione esasperata.
“Neanche per sogno!”
“Io vado. E, Fred. Tornerò per mezzanotte quindi vedi di spostare… emh… il post cena in camera tua per quell’ora. Non vorrei vedere cose che… Insomma, hai capito.”
“Non preoccuparti, Hermione!”, rispose lui ridendo.
 
“Allora… emh…”
“Clara!”
“Si, Clara!”, disse in fretta Fred. “Di cosa ti occupi nella vita?”
“Oh, io lavoro ai Tre Manici di Scopa. Mi piace molto stare a contatto con gli altri maghi e lì si ascoltando storie davvero molto bizzarre!”, rispose la ragazza facendo un risolino.
Fred sorrise, non voleva essere scortese. “Ancora un pezzo di torta?”
In quel momento un gufo entrò nella cucina, atterrando vicino a Fred e porgendogli la zampa, dove era legalo un biglietto. Il ragazzo lo prese e lo aprì.
“FRED, SONO AD HOGSMEADE E NON POSSO SMETERIALIZZARMI. SONO BLOCCATA QUI. PUOI VENIRMI A PRENDERE CON LA TUA SCOPA? HERMIONE.”
Fred osservò per qualche secondo quel messaggio, poi si rivolse alla ragazza. “Scusami, ma devi andare.”
“Ma… il nostro appuntamento?”
“E’ una cosa urgente, davvero. Mi dispiace, ma adeso devi proprio andare.”
La ragazza, molto contrariata, prese la sua borsa e uscì dall’appartamento, giurando a Fred che nessuno l’aveva mai cacciata via in quel modo e che non l’avrebbe mai più rivista. Ma Fred non stava neanche ascoltando. Prese la sua scopa e si diresse velocemente verso Hogsmeade.
 
 
“Oh Fred, sei arrivato”, disse Hermione.
“Certo, cosa pensavi? Non ti avrei mai lasciata qui. E Victor?”
“Victor… è andato via”, rispose lei. Poi, subito aggiunse. “Mi dispiace di aver interrotto la tua cena romantica, ma davvero non sapevo cos’altro fare.”
“Non preoccuparti, mi rifarò domani.” Poi le tese una mano, invitandola a salire sulla scopa.
Hermione non si mosse, osservandolo impaurita.
“Andiamo Granger, hai ancora paura di volare?”
“Non ho paura di volare… È che non mi piace molto l’altezza.”
“Altezza o no dovrai salire su questa scopa se vuoi tornare a casa. A meno che tu non voglia rimanere qui tutta la notte.”
“No, arrivo, arrivo…”, rispose lei facendosi coraggio e sedendosi dietro al ragazzo.
“Puoi aggrapparti a me se ti fa sentire più sicura”, disse Fred.
Hermione non se lo fece ripetere due volte e si strinse intorno alla sua vita, ringraziandolo mentalmente di aver lasciato una ragazza per correre ad aiutarla. Era davvero un buon amico.
 

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Capitolo 3
*** Harry ti presento Sally ***


“Granger, quella è la mia felpa?”, chiese Fred entrano nel salotto dell’appartamento.
Hermione lo guardò. “Si, beh ho lavato tutti i miei vestiti e sono ancora bagnati. Ho preso una tua felpa, tanto le presti sempre alle ragazze che ti porti a casa. Non è un problema, vero?”
“Quella è la mia felpa preferita, nessuna ragazza ha il permesso di indossarla.”
Hermione arrossì. “Scusami io… beh, adesso me la tolgo, la lavo e te la lascio in camera…”
Fred la guardò, seduta sul divano con la sua felpa addosso che le arrivava fino alle ginocchia, il resto delle gambe lasciato scoperto. Le stava bene quella felpa. Sorrise. “Puoi tenerla, te la regalo. A te sta meglio che a me.”
Hermione sorrise. “Grazie, Fred.”
“Io esco, ho un appuntamento.”
Hermione annuì senza dire niente. Prese un’altra cucchiaiata dalla vaschetta del gelato e se la mise in bocca.
“Hermione, stai bene?”
“Oh si! Certo!”, disse con troppa enfasi. “Vai, non preoccuparti, io sto bene!”
Fred annuì, poco convinto, e iniziò a prendere le sue cose. Quando era quasi sulla soglia, Hermione lo chiamò.
“Fred?”
“Si?”
“Cosa ho di sbagliato?”
Fred la guardò. “Non hai niente di sbagliato, Hermione.”
“Krum mi ha chiesto di sposarlo e io ho rifiutato.”
Fred restò in silenzio per qualche secondo. “Il fatto che tu gli abbia detto di no non significa che hai qualcosa di sbagliato. Significa soltanto che non era l’uomo giusto a cui dire di sì.”
“Forse dovrei iniziare a fare come te. Insomma, uscire, conoscere più uomini possibili… Così potrei incontrare l’uomo giusto.”
Fred sorrise, amareggiato. “Hermione, non è la strada giusta… Guarda me, esco con una ragazza diversa ogni sera, eppure sono… solo…”
“Già”, disse semplicemente lei.
Fred poggiò sul tavolino le chiavi che aveva appena preso in mano, si tolse il cappotto e si andò a sedere sul divano, di fianco ad Hermione.
“Hei, ma che fai?”
“Beh, se devo farti compagnia dammi almeno un po’ di gelato!”, esclamò lui rubandole la vaschetta dalle mani.
“E il tuo appuntamento? Non dovresti avvisare?”
“No, quando non mi vedrà arriva capirà”, disse semplicemente lui.
“Grazie, Fred.”
Il ragazzo sorrise, poi, voltandosi verso la tv, disse: “Allora, cosa stiamo guardando?”
“Harry ti presento Sally. Vedi, loro sono due amici. Migliori amici. Si amano, ma ancora non se ne sono resi conto…”
 
 
“Ma è assurdo! Come si fa a stare per anni vicino ad una persona e non accorgersi di amarla?”, esclamò Fred quando finì il film.
“Non è così facile capire quando ami qualcuno. Soprattutto se è il tuo migliore amico!”
Fred la guardò. “Sai, tutti i famiglia abbiamo sempre pensato che tu e Ron sareste finiti insieme.”
“Già… Per un po’ l’ho pensato anche io….”
Fred le accarezzò i capelli, abbracciandola. Restarono così, distesi sul divano, per qualche minuto.
“Fred, pensi che mi innamorerò mai di qualcuno?”
“Certo che ti innamorerai.”
“Come si fa a capire quando si è innamorati?”
“Io… non lo so. Non mi sono mai innamorato...”
“Davvero? Neanche una volta? Eppure esci con tutte quelle ragazze!”
“Si ma non mi sono mai innamorato di nessuna di loro. Neanche una singola volta.”
“E allora perché ci esci insieme?”
Fred sembrò pensarci su. Non si era mai davvero chiesto perché lo facesse. Semplicemente, le ragazze gli cadevano ai piedi e lui coglieva la palla al balzo. “Credo… perché mi sento solo. Perché vedo Harry e Ginny insieme, vedo George, che ha sposato Angelina e sono così felici… Forse anche io cerco quella felicità, ma non riesco a trovarla…”
“Già. Angelina e George sembrano davvero molto felici insieme. Non dovrei dirlo, ma quando li vedo, quando vedo Harry e Ginny… beh, sono un po’ invidiosa.”
Fred sorrise. “Anche io.”
“Siamo dei pessimi amici!”, esclamò lei ridendo.
“Sai che George e Angelina avranno un bambino?”
“Davvero?!”, squittì Hermione. Poi vide l’espressione di Fred, una leggera tristezza gli velava gli occhi. Gli prese la mano. “Fred, tu non sarai mai solo. George ci sarà sempre per te.”
Fred l’abbracciò forte. “Grazie Hermione. Grazie perché non mi stai giudicando.”
La ragazza sorrise. “Arriverà anche per noi il momento di innamorarci.”
Restarono abbracciati e in silenzio per molti minuti. Fino a quando Fred non si accorse che la ragazza si era addormentata sul suo petto. Sorrise pensando che era la prima volta che riusciva a dormire senza dover prendere i sonniferi. Restò a guardarla per molto tempo prima di addormentarsi anche lui, senza accorgersene. Si sentiva meno solo.
 

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Capitolo 4
*** Torta al cioccolato ***


“Fred Weasley!”, urlò Hermione entrando in cucina, con in mano una mutandina nera di pizzo. “Cosa ti avevo detto? Non voglio svegliarmi e trovare le mutandine delle ragazze che ti porti in giro per casa!”
Fred la guardò senza dira una parola, trattenendo una risata.
“Cosa c’è da ridere?!”, sbottò lei.
“Hermione, non ho portato nessuna ragazza. Quella è tua.”
La riccia guardò l’indumento che aveva in mano, rendendosi conto soltanto in quel momento che, effettivamente, quella era una delle sue mutandine. “Oh. Deve essermi caduta mentre stendevo la lavatrice…”
Cercò di nasconderla, ma con un grande sorriso Fred disse: “Non affannarti a nasconderla, l’ho vista molto bene.”
“Fred!”
“Oh andiamo, stavo scherzando. Te lo sei meritata, per avermi accusato ingiustamente.”
“Ingiustamente? Questa forse non sarà di una delle ochette che ti porti a casa, ma non è la prima volta che le tue amichette lasciano il loro intimo in giro per il corridoio! Cos’è, non sanno aspettare di arrivare in camera prima di svestirsi?”
“Sei gelosa per caso?”, ammiccò il ragazzo.
“Gelosa? Di quelle lì? Neanche per sogno! Io almeno ho abbastanza cervello da non venire a letto con te!”
Il ragazzo scoppiò a ridere: “Si, sei proprio gelosa!”
Hermione aprì la bocca per rispondere ma fu colta da un pesante capogiro e dovette reggersi al tavolo per non cadere a terra.
“Che hai? Ti senti bene?” Fred accorse da lei per sorreggerla, prendendola da dietro.
“Si sto bene… Solo un capogiro…”
Fred le mise le labbra sulla fronte e poi, con tono cupo, disse: “Non stai bene. Hai la febbre.”
“Sto bene, davvero.”
“Adesso ti metti a letto, subito. Io devo per forza in negozio, ma salirò ogni ora a controllarti.”
“Ma Fred, sto bene…”, protestò lei.
“Niente da fare, Granger. Fila a letto, subito.”
 
Come aveva promesso, Fred era salito nell’appartamento ogni ora per controllare che Hermione stesse bene. Ogni volta l’aveva trovata addormentata e questo lo tranquillizzava. Aveva bisogno di riposo. Fred avrebbe tanto voluto restare a casa a controllarla, ma George e Angelina erano dovuti andare dal ginecologo e il negozio era in mano a lui.
Quando finalmente arrivarono le 19.00, Fred cacciò via i due clienti ritardatari che stavano osservando i filtri d’amore e salì in silenzio nell’appartamento, per non svegliare la ragazza. Ma Hermione era in piedi, in cucina, che preparava una tazza di tè.
“Cosa ci fai tu in piedi?”
“Mi sento molto meglio!”, aveva detto lei. E, in effetti, aveva ripreso un colorito normale.
Fred storse il naso. “Hai comunque bisogno di riposare. Non avresti dovuto alzarti.”
“Sembra di sentire Madama Chips! Mi ero annoiata a stare a letto, senza fare nulla”, disse la ragazza scoppiando a ridere. Anche Fred rise, sentendosi alleggerito nel vederla così in forze.
“Vuoi un pezzo di torta? È al cioccolato.”
Fred guardò la torta. “No grazie… Non ho molta fame.”
“L’ha cucinata tua madre, non io.”
“Oh beh, allora in questo caso…”, rispose lui prendendone una fetta molto abbondante.
“Sei un idiota!”
“Si, ma tu rimani una pessima cuoca, cara la mia prefetto!”
Hermione ignorò quell’ultima parola. Non le piaceva sentirsi chiamare prefetto, soprattutto perché sapeva che, detto da Fred, non era per niente un complimento.
“Com’è andata la giornata? Il negozio?”
“Alla grande! Abbiamo venduto un sacco di filtri d’amore. Non immagini neanche quante anime in pena ci siano!”
“Già, e immagino che la metà siano tutte quelle ragazze a cui spezzi il cuore!”
Fred assunse un’aria offesa. “Mi descrivi peggio di quello che sono in realtà!”
“Tu sei pessimo, Fred Weasley, devi ammetterlo!”
“Non è colpa mia se mi cadono tutte ai piedi!”, rispose ridendo.
“Stasera chi sarà la sfortunata?”, chiese lei.
“Nessuna. Stasera non ho nessun appuntamento, me ne starò tranquillo a casa.”
Hermione sorrise. Sapeva che Fred lo stava facendo soltanto per assicurarsi che lei stesse bene. In tempi diversi la cosa l’avrebbe infastidita, lei era in grado di prendersi cura di sé. Ma abitando con lui aveva capito che quello era il suo modo di volere bene e di questo Hermione gliene era grato.
“Perché mi stai fissando?”, chiese.
“Hai soltanto un pezzo di cioccolata, qui”, rispose lui indicandosi con il dito le labbra.
Hermione si pulì subito con un tovagliolo.
“No, è ancora lì… Aspetta.” Fred le su avvicinò e con il dito, le toccò le labbra. Lo fece scorrere su tutto il labbro inferiore prima di fermarsi a guardarla negli occhi. Erano a pochissimi centimetri l’uno dall’altra e, in un impeto improvviso, Fred si chinò su di lei, azzerò ogni distanza, e la baciò.
Tutto si sarebbe aspettato, tranne quello che venne dopo. Hermione si staccò da lui e gli piazzò uno schiaffo in piena faccia. Poi scappò in camera sua senza lasciargli in tempo di dire altro.
 
 
“Hermione, aprimi la porta per favore!”
Nessuna risposta.
Fred bussò nuovamente. “Hermione, per favore. Fammi spiegare. Mi dispiace di averti baciata.”
La porta si spalancò. Hermione, con lo sguardo di fuoco, gli puntò un dito contro. “Non farlo mai più, intesi?”
“Hermione io…”
“Hermione niente! Non sono una di quelle ochette senza cervello che ti porti dietro, intesi? Non puoi prendere e baciarmi come ti pare! Io vivo in questa casa, domani mattina non potrai cacciarmi via come se nulla fosse!”
“Non sei…”
“Né tanto meno puoi crede che facendo così io cada ai tuoi piedi!”
Fred le mise una mano sulla bocca, per zittirla. “Non ti ho baciata perché voglio venire a letto con te, chiaro? Né tanto meno ti ho paragonata alle ragazze che mi porto a letto! L’ho fatto senza nessun doppio fine. Perché mi andava di baciarti, punto.”
Hermione lo fissò per qualche secondo, senza dire nulla. Poi aprì la bocca, la voce tornata normale. “Non farlo mai più, chiaro?”
“Va bene…”
“Sono seria Fred. La prossima volta ti affatturo!”, disse chiudendo nuovamente la porta della camera.
Il ragazzo sorrise e disse tra sé: “E’ pazza di me!”

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Capitolo 5
*** Gelosia ***


Dopo il piccolo “incidente” del bacio, i due amici avevano continuato a comportarsi come se nulla fosse successo. Facevano colazione insieme, guardavano i film la sera e si addormentavano sul divano per la maggior parte delle volte. Una cosa però era cambiata: Hermione si era resa conto che Fred aveva smesso di portare a casa tutte quelle oche che lasciavano i loro vestiti in giro per il corridoio.
“Buongiorno”, disse Fred sbadigliando.
“Giorno. Caffè?”, chiese la ragazza.
“No sono in ritardo. Oggi tocca a me aprire il negozio”, rispose lui facendo una smorfia.
“Stasera hai impegni?”
Fred la guardò sorridendo. “Nulla in particolare.”
“Avevo pensato di preparare io qualcosa per cena.”
All’espressione disgustata del ragazzo cercò di trattenere un sorriso. In realtà aveva passato le ultime settimane a cucinare con la signora Weasley, per cercare di imparare qualcosa di semplice. Di solito era sempre Fred a cucinare per entrambi, ma per una volta voleva essere lei a fargli trovare la cena in tavola.
“Hai qualcosa da dire, Fred?”
“No, nulla…”, rispose lui. “Allora a sta sera… Sei sicura di voler cucinare tu?”
“Sicurissima! Oggi ho il giorno libero, voglio fare qualcosa per ringraziarti per tutte le volte che mi hai sfamata.”
“Mi accontento di un semplice grazie…”, provò lui.
“Insisto!”
“Va bene allora… Ci vediamo stasera.”
 
Hermione si era già pentita di quella proposta. Aveva provato a cucinare delle semplici polpette, ma le prime si erano bruciate e le seconde erano rimaste crude all’interno. Spazientita si sedette al tavolo della cucina e decise di fare una pausa.
Senza neanche rendersene conto si ritrovò a pensare a quel bacio che le aveva dato Fred due settimane prima. Ultimamente ci pensava sempre, in continuazione. Non era stato così male e, se non fosse stata così orgogliosa, probabilmente non l’avrebbe rifiutato così. Era da tanto che non baciava nessuno e quel bacio le aveva risvegliato qualcosa dentro.
Sospirò, poi prese una decisione: avrebbe preparato dei biscotti e li avrebbe portati a Fred. Si, sarebbe scesa in negozio, gli avrebbe dato i biscotti e poi l’avrebbe aiutato nel negozio.
Sorrise, pensando che quella era proprio una bella giornata.
 
“Fred?”, Hermione entrò in negozio facendo silenzio. Non voleva disturbarlo nel caso fosse impegnato con qualche cliente. In effetti, Fred era impegnato, ma non con un cliente, bensì con una ragazza dai lunghi capelli biondi che aveva la divisa del negozio. Una commessa, probabilmente.
I due erano appoggiati al bancone, vicinissimi. Ridevano e lei continuava a toccare il braccio di Fred, che le sorrideva mentre raccontava qualche aneddoto divertente.
Quando la vide, Fred si allontanò dalla ragazza, avvicinandosi a lei. “Hermione, che ci fai qui? Ti annoi e vuoi provare qualche scherzetto?”
La ragazza non sorrise, né tanto meno si mosse, intenta a guardare la commessa. “Quella chi è?”
“Oh, lei è Clara. Lavora con noi da un paio di settimane. George è impegnato con l’arrivo del bambino e a me serviva una mano in negozio.”
“E’ molto carina”, rispose lei.
“Si, devo ammettere che lo è.”
“Me la ritroverò in casa una di queste mattine?”, chiese lei sforzandosi di fare una risata.
“Mh, effettivamente ci sta provando con me da quando è arrivata…”
La risata di Hermione divenne ancora più stridula. “Però scordati che sia io a cacciarla via la mattina dopo!”
Fred sorrise. “Oh, non credo che ce ne sarà bisogno. Ti ricordi di quella conversazione che abbiamo avuto dopo quel film? Si, quello dei due amici…”
“Harry ti presento Sally?”
“Si, proprio quello! Beh, ci ho pensato e… sono stanco di stare da solo. Di cambiare una ragazza ogni giorno. Insomma, ho una certa età e dovrei pensare a sistemarmi. Clara è carina, dolce, intelligente. Certo, non quanto te Hermione, ma è comunque intelligente. E penso che possa essere lei quella giusta…”
Hermione si sforzò di sorridere e tornò a fissare la ragazza dai capelli biondi, intenta a spiegare gli effetti collaterali dei sogni svegli a due clienti.
“Hermione?”
“Eh?”, fece lei come risvegliandosi da un lungo sonno.
“Ti ho chiesto se ti serve qualcosa.”
“Ah no… Sono venuta perché…” Allungò una mano e porse a Fred il sacchetto con i biscotti. “Ti ho fatto dei biscotti. Pensavo avessi fame.”
“Che gentile!”
“E sono venuta a dirti che stasera non devi aspettarmi per la cena. Ho un appuntamento.” E prima che il ragazzo potesse dire altro si smaterializzò.
 
 
“Tuo fratello mi ha baciata!”
“Davvero?”, chiese Ginny.
“E gli ho tirato uno schiaffo.”
“Meglio che affatturarlo…”
“E prima sono stata in negozio, e vuoi sapere cosa stava facendo? Ci stava provando con la commessa!”
“Con Clara?”
“E ha detto che lei potrebbe essere quella giusta!”
Ginny scoppiò a ridere.
“Cosa c’è da ridere?”, chiese Hermione guardandola in tralice.
“Hermione tu lo sai che Clara è fidanzata… con una ragazza?”
Hermione la fissò a bocca aperta. “Lei è…. Oh, Fred è un idiota!”
“No, Fred è un genio! L’ha fatto per farti ingelosire!”
“Io non sono gelosa!”
“Oh si, amica mia, lo sai. Tu sei innamorata di Fred!”
“Io non sono innamorata di Fred! Harry, diglielo anche tu che non sono innamorata di Fred!”
Harry, che fino a quel momento se n’era stato in silenzio, disse: “Hermione io ti voglio bene. Ma tu sei innamorata di Fred.”
La ragazza sbuffò. “Non sono innamorata proprio di nessuno!”
Harry la guardò negli occhi. “Hermione. Ti ho vista in queste condizioni solo una volta, ed è stato quando avevi una cotta per Ron.”
La ragazza lo fissò per qualche secondo, poi vuotò in un sorso il suo bicchiere di vino e disse: “Sono nei casini.”
 
 
Appena rientrò nell’appartamento, la prima cosa che vide fu Fred, addormentato sul divano. Non voleva svegliarlo ma il ragazzo, come avvertendo la sua presenza, aprì gli occhi.
“Hermione… che ore sono?”
“Sono quasi le due.”
“Umh”, mugugnò lui. Si stiracchiò e si alzò dal divano. “Com’è andato il tuo appuntamento?”
“Non era un appuntamento romantico. Sono andata da Harry e Ginny. E poi ho fatto una lunga passeggiata per schiarirmi le idee.”
“Quali idee?”
La ragazza sospirò. “Fred. Sto per fare una cosa, ma prima devi promettermi che non mi schiaffeggerai.”
“Perché dovrei schiaffeggiarti?”, chiese confuso lui.
“Tu promettimelo.”
“Hermione, non ti alzerei mai un dito, neanche per scherzo.”
La ragazza sorrise. “Allora promettimi che non mi affatturerai.”
“Lo prometto.”
La ragazza lo guardò negli occhi per qualche secondo, poi si avvicinò e lo baciò.
Fred rimase immobile per qualche secondo, poi la strinse a sé e ricambiò il bacio con voracità. Erano due settimane che sperava di poter assaporare di nuovo quelle labbra. Le aveva sognate, guardate, desiderate. E adesso, finalmente, poteva baciarle. Divorarle.
Quando si staccarono Hermione scoppiò a ridere. Fred la strinse forte a sé.
“Adesso chi lo dice a Clara che non sono più disponibile?”
“Oh, sta zitto Fred!”, rispose Hermione baciandolo di nuovo.

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