Meraviglioso amore mio

di Epic89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Addio Sofferto ***
Capitolo 2: *** Un Addio Sofferto parte 2 ***
Capitolo 3: *** Non potrai farmi cambiare idea ***
Capitolo 4: *** Cosa farò senza di Te ***
Capitolo 5: *** Una nuova vita ***
Capitolo 6: *** Il primo incontro con Odile ***



Capitolo 1
*** Un Addio Sofferto ***


Se ne era andato questa volta per sempre. Quella sera Adelaide aveva fatto la sua scelta, e non sarebbe tornata indietro, non poteva e non voleva incatenarlo a lei. Marcello doveva rifarsi una vita, doveva essere felice. ___________________________________________________ Dopo che Marcello se ne fosse andato dalla Villa, lei si guardò attorno, ciò che vide le fece mancare il fiato. Non si rese conto che ovunque posava lo sguardo, vedeva Marcello. Marcello che le portava le rose, Marcello che la stringeva a sé, Marcello che la consolava, Marcello che la baciava, Marcello che la spogliava. Nella sua mente l'unico pensiero che la torturava era se aveva fatto la scelta giusta se era giusto aver tagliato tutti i rapporti con lui. Ma poi aveva chiuso davvero i rapporti con lui? Facendogli gestire il patrimonio poi? Aveva ragione Marcello nel dirgli che l'aveva fatto per tenerlo legato a lei. Lo sapeva, l'aveva sempre saputo che quel bel giovanotto era perspicace, intelligente e di buon cuore. Ed era sicura che non l'aveva potuto ingannare. Si alzò dalla sua poltrona, si diresse in camera e quando aprì la porta si bloccò. _________________________________________________ Lo vide, oppure era ciò che lei voleva credere. Ma era lì disteso nel suo letto che l'aspettava. Che le sorrideva, che la desiderava. ------------------------------------------------------------------------------ "Marcello che ci fai tu qui?" - "Sono qui per te Adelaide." - "Non puoi essere reale, ti ho visto te ne sei andato via pochi minuti fa, non puoi essere qui." - "Sono qui mia Amata, sono sempre stato qui." - Si avvicinò nel lato dove credeva ci fosse lui, quando poi non lo vide più. Si girò attorno e inizió a chiamarlo, "Marcello, dove sei, Marcello." - Nessuno rispose, lui non c'era, questa volta non c'era davvero. Si accasció a terra e inizió a piangere a dirotto. Rendendosi conto che aveva perso la persona che l amava, che l'aveva prospetta, che l'aveva spronata a non mollare con sua figlia Odile. Si destó dal torpore quando due mani la tirarono su, era Italo il suo fedelissimo maggiordomo. "Italo per favore, portami carta e penna, devo scrivere una lettera. Poi la dovrai consegnare a Marcello. Ti prego Italo mi fido solo di te." _____________________________________________________ Si sedette alla scrivania e inizió a scrivere. ------------------------------------------------------------------------------------- " Caro Marcello, So che in questo momento tu c'è l'abbia con me, ti ho ferito............................." _________________________________________________________________ Finito di scrivere la lettera, si sdraió, prese un cachet e poi si addormentó. Lho sognó. ________________________________________________________ Tornato a casa Marcello si diresse in camera sua, era distrutto, sperava di poterla convincere, aveva fatto leva sul loro amore ma non era servito. Capiva che doveva dare tutta sé stessa a Odile, ma buttare così la loro relazione? Non l'aveva lasciato perché non lo amava... Ma perché non poteva esserci per lui. Poteva questa spiegazione rovinare il loro amore? Si diede una risposta. No, non poteva. Aveva deciso, avrebbe ugualmente aspettata! Non importava quanto tempo doveva aspettare, se mesi, anni, non avrebbe mai avuto nessun'altra donna fin quando il suo cuore batteva per lei. Si sdraió e guardando il soffitto immaginó Adelaide tra le sue braccia. Con questo pensiero si addormentó. _________________________________________________________ C'era qualcosa di strano intorno a lui, Marcello si trovava in Villa, ma non era Villa Guarnieri, era quella di Rapallo? Non lo sapeva. Quando ad un tratto si ritrovó in salotto, non sapeva come ci fosse arrivato ma la vide, era Adelaide con il suo vestito rosso, quello che lui amava, quando si avvicinò la salutó. "Adelaide, che ci fai qui. Ti sto sognando, sono sicuro che sei un allucinazione, non puoi essere qui." - "E tu Marcello come sei arrivato qui. So solo che ero nella mia camera e mi sono addormentata. Ti sto sognando, sicuro è un sogno." - "Adelaide perché non vuoi dare una possibilità al nostro amore, perché non vuoi che io ti aspetti. Non è vero che lo fai perché non trovi tempo per me. Ma c'è dell'altro." - "Marcello è la verità, non posso costringerti ad una vita infelice con me. Non ho nulla da offrirti. Ti stancherai di me. E mi rinfacciarai di non averti lasciato libero quando potevo." - "Tu credi che lasciarmi sia la cosa migliore per me? O sia la cosa migliore per te Adelaide?........... Non ci credo che di me non te ne importi nulla, io ti amo, come tu ami me. Non voglio perderti, e non sarai tu a scegliere per me. Te ne andrai, ma non potrai impedirmi di smettere di amarti. Fin quando il mio cuore batterà per te non potrò essere libero." ___________________________________________________ Non riuscì a sentire la risposta, in quel momento inizió a squillare il telefono, rispose e quando sentì la voce di Adelaide rimanse sorpreso.

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Capitolo 2
*** Un Addio Sofferto parte 2 ***


"Marcello!" - "Adelaide, perché mi chiami a quest'ora è successo qualcosa?" - "Ti ho sognato Marcello, eri con me a Rapallo, e continuavi a dirmi che mi avresti aspettato, che non ti saresti arreso. Ma io......" - "Adelaide!" - Non senti più nulla. Ma solo un tonfo. "ADELAIDE! ADELAIDE!" La continuava a chiamare senza ricevere nessuna risposta. Con violenza riattaccó e non si accorse che dietro di lui c'era Armando, si scontró con lui. Armando preoccupato gli chiese cosa fosse successo, perché continuava ad urlare il nome di Adelaide per telefono. - "Armando non lo so! So solo che mi aveva chiamato e mi stava raccontato un sogno che aveva fatto poi non ho sentito più nulla solo un tonfo. Fammi andare Armando quando so qualcosa ti chiamo." - In quel momento anche Salvatore si sveglió e con disappunto chiese pure lui cosa fosse successo. Marcello in risposta disse:" Fattelo dire da Armando, ora devo andare, Adelaide ha bisogno di me." Prese le chiavi, scese la scale e salì sulla spider. Sfrecció per le vie di Milano, incurante su tutto ciò che lo circondava, non gli sarebbe importato nulla se avrebbe preso una multa per eccesso di velocità. Doveva arrivare in fretta. _____________________________________________________ Parcheggió la spider davanti la Villa, scese e corse, arrivato al cancello si ricordó che aveva le chiavi, aprì il portone, entró si precipitó in salotto e la trovó, era lì distesa a terra priva di sensi. "Adelaide, Adelaide, ti prego svegliati, Adelaide! Italoooo" - Il maggiordomo si affrettò a raggiungerlo e quando vide la contessa distesa si spaventó. "Marcello, cosa è successo? Contessa." - "Aiutami Italo, portiamola in camera." - La prese in braccio si avviò verso la camera, era leggerissima, era come se avesse perso peso. "Italo, da quanto tempo Adelaide non mangia un pasto completo?" - "Da quando Odile ha rifiutato di raggiungerla a Milano, poi quando ha accettato di vederla e di poter passare un po' di tempo con lei, di poter costruire un rapporto con la figlia aveva iniziato a mangiare, aveva iniziato ad essere finalmente felice. Ma poi si è resa conto che non poteva continuare ad avere una relazione con lei, ed è caduta di nuovo in uno stato depressivo. Ho tentato di farle cambiare idea, di non escluderla, ma la conosce sa che quando prende una decisione non le può far cambiare idea. Si riprenderà Signor Barbieri?" - "Italo si certo che si riprende." Lha adagió sul letto, e la sistemó con cura, capelli sparsi sul cuscino. E la coprì con le lenzuola di seta. "Italo, non si preoccupi è solo svenuta, forse ha avuto un calo di pressione, vede non mangiando adeguatamente il suo corpo non ha retto. Chiami subito il medico Italo fai presto." - " Si signor Barbieri lo chiamo subito." E come era apparso, scomparve. _______________________________________________________ La guardava, la vedeva così indifesa, perché voleva rinunciare a lui. Perché voleva soffrire così, perché voleva chiudere con il passato e andare avanti senza di lui. Avrebbero potuto in qualche modo far continuare questa relazione. Perché era così testarda, perché era convinta di non meritare il suo amore? ____________________________________________ Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse che era arrivato il medico. - "Mi scusi, non mi ero accorto del suo arrivo. Salve Dottore." - "Signor Barbieri giusto?" "Si, mi dica come sta la Contessa?" - "Per quello che posso vedere, ha avuto un calo di zuccheri, da quanto tempo non mangia?" - "Chieda al suo maggiordomo, io ogni volta che venivo qui ho sempre cercato di farla mangiare. Ma con scarsi risultati. Italo il Dottore sta chiedendo da quanto tempo non mangia la Contessa." - "Dottore, aveva ripreso a mangiare dopo aver avuto una bellissima notizia da Ginevra. Poi dopo aver scoperto che doveva chiudere la sua relazione con il Signor Barbieri è caduta di nuovo in uno stato di malessere. E ha ripreso a non mangiare." - "Ciò che posso fare ora è quella di darvi delle vitamine, e un qualcosa che la stimoli per farle venire appetito. Miraccomando conto su di voi." - E con questo Il Dottore prese la valigetta salutó sia Marcello che Italo e se ne andò. ______________________________________________ Marcello in quel frangente prese una decisione, non gli importava nulla di ciò che Adelaide gli aveva detto quel giorno, non gli importava nulla che al suo risveglio si sarebbe arrabbiata, voleva esserci, quando si sarebbe svegliata. Congedó Italo, chiuse la porta e quando stava per spogliarsi notò una busta con scritto il suo nome. La prese e lha aprì. ----------------------------------------------------------------- "Caro Marcello, So che in questo momento tu c'è l'abbia con me, ti ho ferito. Quando leggerai questa lettera io sarò già a Ginevra da mia figlia. Ti starai chiedendo perché ho deciso di scriverti e non di dirti le cose a voce. Per me è molto difficile esprime i miei sentimenti a voce, sai quanto ho sofferto per amore, sai quanto mi sono umiliata in questi anni, quanto tempo ho sprecato dietro ad Umberto. Ma quando ti ho incontrato, quando hai deciso di far parte della mia vita, ho iniziato a capire cosa significava essere rispettata da un uomo. Si tu mi hai rispettato, hai passato del tempo con me perché ne avevi voglia e non perché volevi approfittarti di me. Ed è così che ho iniziato a provare qualcosa per te. Era impossibile, la Contessa Adelaide di Sant'Erasmo si stava innamorando di un ex Galeotto, cameriere e proprietario di un bar. E invece si capii di provare qualcosa per te il giorno della festa di fidanzamento di Umberto e Flora. Poi ho avuto paura, paura della differenza d'età, paura di essere giudicata, ma sopratutto paura per te. Tu che nella guerra che si era scatenata tra me e Umberto potevi essere una pedina, una pedina per attaccare e umiliare Guarnieri. Poi di nuovo è cambiato tutto, quando ti per proteggermi hai rinunciato ad essere socio, e lì ho capito che pure tu provavi qualcosa per me. Ma il destino ha poi deciso per noi, sono dovuta partire, ti ho mentito, ti ho fatto credere che era morta una mia cara amica, invece avevo appena scoperto di avere una figlia, una figlia che credevo morta. E poi è cambiato tutto un'altra volta, ti sei precipitato quando ti ho chiamato, mi hai sorretto nei momenti di difficoltà, mi hai consolato quando Odile non voleva saperne di me, ma ora, ora devo lasciarti andare Marcello, devi essere libero, libero di essere felice, libero di trovare una donna che può darti ciò che io non posso darti. Le nostre strade si dividono, mi perdonerai quando capirai perché ho preso questa decisione, mi perdonerai quando verrai e non mi troverai. Ti conosco è so che non ti saresti arreso, lo so che saresti venuto a farmi cambiare idea, ma non succederà. Marcello ho ritrovato mia figlia grazie anche a te, Marcello anche se la mia vita sarà per metà infelice, sarò contenta se troverai una donna che ti ama come io ti ho amato. Sarò felice dei tuoi successi, è ciò che ti meriti. Io ti seguirò da lontano, ti porterò sempre nel mio cuore, e ti amerò in silenzio. Addio Marcello La tua Adelaide ___________________________________________ Ripose la lettera sulla scrivania, si spoglió, si distese e l'abbracció. Continuava a fissarla, il suo unico pensiero era quello di non rinunciare a lei. Avrebbe lottato con tutte le sue forze pur di non perderla. Le accarezzó il viso, le diede un bacio sulle labbra, e si addormentó.

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Capitolo 3
*** Non potrai farmi cambiare idea ***


Quando si sveglió vide Marcello sdraiato affianco a lei, credeva fosse un allucinazione, e invece lui era lì. Adelaide ricordava solo che aveva avuto la brillante idea di chiamarlo, ma come poteva essere stata così stupida? Doveva allontanarlo e invece si era precipitata al telefono, aveva alzato la cornetta e l'aveva chiamato. Sapevi che sarebbe corso, sapevi che quando avevi bisogno di lui, lui si sarebbe precipitato da te. Lo guardó per un attimo, catturando tutti i dettagli di quel bellissimo viso, di quelle labbra così carnose che conosceva così bene. Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta. L'ultima volta che poteva restare tra le sue braccia. Spostò il braccio di Marcello che le cingeva la vita, si mise la vestaglia e si alzó, si stava avvicinando alla finestra quando vide che la lettera che aveva scritto era fuori posto, anzi era lì aperta sulla sua scrivania. Spaventa si girò, Marcello aveva letto ciò che a voce non riusciva a digli. Improvvisamente pensó che il suo piano era andato in fumo, come poteva allontanarlo ora, come poteva fargli capire che lei non era la donna giusta per lui? Ciò che pensó la fece disgustare. Si avviò in salotto, chiamò Italo e gli spiegó cosa doveva fare. Il piano avrebbe funzionanto? Non lo sapeva, ma doveva provarci. Si diresse nuovamente in camera si vestì e quando stava per uscire dalla stanza sentì Marcello chiamarla. "Adelaide!" - "Marcello buongiorno." - "Adelaide come ti senti? Vedo che ti sei ripresa benissimo, mi sono spaventato ieri sera quando mi hai chiamato e poi ho sentito quel tonfo. Perché non mi ascolti? Perché hai deciso di rovinarti l'esistenza? Perché continuamente decidi per entrambi? La vita è la mia Adelaide, sono io che decido per me stesso. Sono io che decido se amarti o lasciarti andare. Perché devi escludermi? Lhai fatto quando hai scoperto di avere una figlia, lo stai facendo anche ora. Sono stanco Adelaide, ti amo più della mia vita! Farei qualsiasi cosa per te! Ti seguirei fino in capo al mondo e tu inventi la scusa che non puoi dedicarmi più tempo?....................................... Lho letta la lettera sai, so che tu vuoi lasciarmi andare perché credi di tapparmi le ali, che tu non sia abbastanza per me. Ma ti sbagli! É grazie a te se sono quello che sono, è grazie al tuo amore che sono diventato l'uomo di ora. Vuoi andartene? Fallo pure, ma sappi che anche se sarai a Ginevra il mio cuore non smetterà mai di battere per te." Era così scioccata da quella confessione che non disse una parola, per la prima volta Adelaide non sapeva cosa dire, non sapeva come ribattere. Marcello era riuscito a zittirla, di solito lo faceva con i suoi baci appassionanti. Ora lo fece con quelle parole taglienti e sincere. Aveva ragione, lo stava escludendo di nuovo, aveva deciso tutto lei di nuovo. Lo guardó negli occhi, quando non riuscì a sostenere il suo sguardo, si girò e se ne andò. Aveva gli occhi lucidi Adelaide quelle parole erano una lama che le avevano trafitto il cuore. Credeva che dopo ciò che le aveva detto se ne sarebbe andato e invece................ _____________________________________________ Marcello si alzó dal letto si mise i pantaloni e la rincorse, la fermó di nuovo la giró e inizió a baciarla. L'emergenza, il desiderio, la speranza c'era tutto in quel bacio. Quando si staccarono, negli occhi di Marcello c'era si paura, ma anche un barlume di luce, forse era riuscito a farle cambiare idea? - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "Marcello ti prego non rendere le cose ancora più difficili di quelle che sono, non cambierò idea. È vero non è solo perché non potrò avere più tempo per te, ma perché tu sei giovane, hai tante possibilità, puoi trovare una ragazza che può darti ciò che io non posso, potrai essere padre, non perdere il tuo tempo con me." - " Ma Adelaide!" - " Va Marcello!" - " Non mi arrenderò mai Adelaide, ti aspetterò, ti amerò, capirai di aver scelto la via più facile. Hai deciso di non meritare il mio amore, hai deciso di essere infelice, hai scelto tu di rendere infelici entrambi. Non ti perdonerò mai per ciò che stai facendo. Sono stato comprensivo, ti ho sempre sostenuta, ti ho retto quando sei crollata, ti sono stato vicino quando tua figlia ti ha voltato le spalle, è ciò che mi merito è questo? Ho perso Roberta, ho perso Ludovica e ora sto perdendo pure te." - " Sei ingiusto Marcello." - " Hai ragione, sono stato ingiusto, sopratutto dopo aver letto quella lettera, dove dichiari di amarmi, ma come posso sopportare il dolore che sto provando in questo momento?" - "Marcello io............" - "Farò ciò che desideri, spariró dalla tua vita, ti contatteró solo per tenerti informata sugli affari e su come gestisco il tuo patrimonio, anzi lo farai tu. Ti lascio andare, spero che con Odile tu possa essere felice, che recuperare il rapporto con lei ti basti, io cercherò di andare avanti, di riuscire a dimenticarti, di riuscire a trovare la mia strada, una strada dove tu non ne farai più parte."- "Marcello........Tu non capisci......." - "Adelaide sei stata tu, hai scelto tu, io faccio ciò che mi è stato detto, sto obbediendo ad un tuo ordine. Ci sentiremo solo per come sto gestendo i tuoi affarri. -------------------- Addio Adelaide." - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "So dov'è l'uscita, non c'è bisogno che che si disturbi, faccio da solo." La guardó un ultima volta, non gli importava nulla se lo vedeva piangere, non gli importava nulla far vedere il dolore che gli aveva procurato. Era ciò che voleva, era ciò che in quel momento Adelaide meritava, vederlo soffrire, era quello l'ultimo ricordo che voleva darle. Marcello uscì, si girò e guardó per l'ultima volta quella Villa maestosa e sottovoce disse: "Adelaide, non ti dimenticheró mai, ti penserò ogni istante, non volevo ferirti, non era ciò che meritavi, ma dovevo proteggermi, dovevo proteggere il mio cuore. Ti aspetterò, ti amerò per sempre!" ________________________________________________________________ Lasciata sola in mezzo al salotto Adelaide si sentiva a pezzi. Il suo cuore era andato in frantumi. Era lei che aveva avuto la brillante idea di ferirlo con l'aiuto di Italo. Voleva allontanarlo e invece fu Marcello a ferirla. Le sue parole rimbombavano in quella stanza, nella sua testa. "Quell Addio Adelaide" la tormentava, quello sguardo addolorato, sconfitto, arrabbiato, l'avrebbero tormentata per mesi. Quelle lacrime che scendevano sul viso di Marcello le avrebbe sognate. Poteva ripetersi che sarebbe riuscita ad andare avanti, che con il tempo il dolore diminutivo, che mettendo distanza tra di loro il suo amore sarebbe diminutito. Ma sapeva che non era così, sapeva che aveva perso un uomo meraviglioso, sapeva che non avrebbe mai più incontrato un uomo che l'amava come era riuscito a fare Marcello. Le lacrime scendevano copiose, il dolore era troppo forte, quella Villa in quel momento per lei era una trappola, troppi ricordi. Voleva andarsene il prima possibile. Chiamò Italo. "Italo, la prego prepari la macchina, metta le valige, faccia infretta, non voglio rimanere un minuto di più in questa Villa." - E così quando fu tutto pronto salì in macchina si girò e guardó piangendo per l'ultima volta la Villa e partì. Una nuova vita l attendeva, sua figlia Odile la stava aspettando.

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Capitolo 4
*** Cosa farò senza di Te ***


Marcello salì sulla spider, rimase fermo immobile, stremato ed esausto, aveva lottato con tutte le sue forze, aveva fatto di tutto per farle cambiare idea, aveva fatto leva sul loro amore, sulla lettera che aveva scritto, ma era come parlare al vento, era stata chiara, la sua decisione era irremovibile. Preferiva soffrire che essere felice, voleva lasciarlo andare piuttosto che cercare di organizzarsi per vedersi. L'aveva fatto per lui diceva, ma cosa farò ora senza di te? Come riuscirò a vivere, come potrò andare avanti senza sentire la tua risata, il tuo profumo, senza vedere il tuo viso, o i tuoi occhi, le tue labbra carnose?.................................... Sorrise pensando a quante volte aveva baciato quelle labbra, ogni volta che lo faceva si sentiva a casa. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Scosse il capo, le lacrime scendevano, Marcello non voleva arrendersi voleva tornare in Villa parlarle di nuovo e farle capire che si sbagliava, ma rassegnato accese il motore, si avviò verso il cancello svoltó a destra e si allontanó. Era sfinito, stanco di lottare avrebbe condotto la sua vita, aveva un patrimonio da gestire, il suo patrimonio. Le aveva confessato che non si fidava di Umberto, il suo patrimonio e la gestione della quote del Paradiso delle signore erano al sicuro nelle sue mani, aveva spiegato benissimo il motivo, so che tu non mi tradiresti mai, e lo sapeva lui non l'avrebbe tradita, come poteva? Ma allora perché farglielo gestire se non voleva avere a che fare con me? Tenermi legato, questo lei aveva fatto, quel filo non voleva spezzarlo. Come aveva scritto nella lettera? - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - " Sarò felice dei tuoi successi, è ciò che ti meriti. Io ti seguirò da lontano, ti porterò sempre nel mio cuore, e ti amerò in silenzio. Addio Marcello La tua Adelaide" ---------------------------------------------------------------- Ti amerò per sempre, si era soffermato a quelle due parole, mi amava diceva, come può essere amore quando mi lasci libero di rifarmi una vita, mi amava e poi aveva deciso lei per me, l'avevo persa per sempre e questo non sarebbe cambiato. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Concentrandosi sulla strada, Marcello si promise di fare bene il lavoro che le aveva assegnato, era deciso di non sprecare questa opportunità, voleva renderla orgogliosa. Voleva farle capire che aveva sbagliato. Mi hai lasciato andare? Ora vedrai come ti farò rimpiangere di averlo fatto. Riuscirò ad andare avanti, riuscirò a guarire, riuscirò ad essere di nuovo felice, anche senza di Te. __________________________________________________________________________ Arrivato a casa, era sollevato non c'era nessuno, Salvo era al bar, Armando era andato a lavorare. Si diresse in camera da letto, si spoglió, entró in bagno e si diresse verso la doccia. Ci si infilò e rimase lì immobile, immerso nei suoi pensieri. Si sentiva in colpa, l'aveva ferita, e non voleva, sapeva che era fondamentale per lei costruire un rapporto con la figlia, ma perché farlo rinunciando al loro amore? Era questo quello che non capiva, voleva far soffrire entrambi per quale motivo poi? Tante domande senza capire bene il motivo, si non poteva dagli figli, non poteva sposarlo perché non voleva, ma a lui bastava solo averla, poterla stringere tra le braccia, amarla, non gli importava nulla se non poteva essere padre, marito. Aveva lei e questo era ciò che desiderava. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Talmente era perso nei suoi pensieri che non si accorse che qualcuno stesse suonando il campanello. Chi poteva essere a quest'ora? In quel momento non voleva vedere e ne sentire nessuno ed ignoró quel fastidioso suono. Quando vide che chiunque sia non la smetteva di suonare il campanello, uscì dalla doccia, si mise un asciugamano attorno alla vita, e sbuffando si avvió alla porta. Urlando disse: "Arrivoooooooooooooo" - Convinto fosse Armando o Salvatore disse in modo sprezzante "Vi siete di nuovo dimenticati le chiavi, dove c'è l'avete la testa dico io. Menomale che sono tornato, almeno non restavate fuori casa." Poi un barlume di speranza fece capolino nella mente di Marcello e se fosse Adelaide? E se aveva cambiato idea? E se .......................... Quanti se che gli frullavano nella testa. Raggiunse la porta la aprì e si ritrovó davanti un uomo alto, capelli castani, occhi penetranti. Un bell imbusto. Rimase deluso, ci aveva creduto, credeva davvero che fosse lei, ma quando lo vide si chiese chi fosse questo ragazzo e chi stesse cercando. ------------------------------------------------------------------- "Salve mi chiamo Matteo, Matteo Portelli, sto cercando un certo Marcello Barbieri." - "Cosa desidera dal signor Barbieri?" - "Lei lo conosce? Vorrei parlargli è una cosa urgente." - "Sono io Marcello Barbieri. Chi le ha detto dove trovarmi? - "Un giorno lo vista entrare in un bar, e questa mattina sono entrato e ho chiesto ad un certo Salvatore Amato dove trovarla. Mi fa entrare?" - "Salvatore non tiene mai chiusa quella boccaccia. Come posso esserle utile?" - "La prego mi faccia entrare, ciò che vorrei dirle non può essere detto qui sul pianerottolo di casa, giuro che non le faccio del male, non è mia intenzione." - "Prego si accomodi." - A disagio Matteo si sedette sulla poltrona. Non sapeva da dove iniziare, poteva digli che erano fratelli e che aveva bisogno di soldi? Gli avrebbe creduto, dubitava, ma quel giorno aveva fatto una promessa a sua madre, una donna molto malata che aveva bisogno di cure, e lui non riusciva a parmettersele. Marcello rendendosi conto che era solo con un asciugamano addosso lo fece accomodare, gli offrì da bere e si diresse in camera per vestirsi. Ritornato in salotto con addosso un paio di pantaloni, e un maglioncino si accomodó di fronte a lui e aspettó che parlasse. .................................................................... Matteo fece un lungo respiro e inizió - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "Sono venuto a cercarla perché abbiamo una cosa in comune, anzi abbiamo una persona in comune." - "Chi sarebbe mi scusi. Non mi piacciono i giri di parola, vada dritto al punto." - "Io sono tuo fratello, mio padre si chiama Maurizio Barbieri." - "Impossibile, mia madre me ne avrebbe parlato. Ma sentiamo hai detto di essere mio fratello, come mai dopo tutti questi anni sei venuto a cercarmi ora?" - "Perché ho bisogno di soldi, mia madre è molto malata, e la clinica dove alloggia non riesco a permettermela, ci vogliono troppi soldi e sono indietro con le rate. Se non pago sospendono le cure, ed io non posso perdere anche lei. Non ho mai chiesto niente a nessuno, me la sono cavata sempre da solo dopo che mio padre ci ha abbandonato. Ma ha bisogno del tuo aiuto. So che è difficile credermi, so che è una richiesta folle, ma è la verità noi siamo fratelli." - "E io dovrei crederle? Sparisca da casa mia, e non si faccia rivedere mai più." - Matteo si alzó e si avvió verso la porta, lo guardó e................................. "Quando avevo 7 anni, un giorno vi ho seguito, eravate tu, tua sorella Angela, papà e tua madre. Eravate andati al parco giochi, da lontano eravate felici e io dall'altro lato della strada a guardavi. Ero geloso e invidioso, volevo esserci io al tuo posto sai, poi quando sono tornato a casa, casa la chiamavo io, ma era una catapecchia quello ci potevamo permettere, visto che mio padre non ci aveva lasciato nulla, dissi a mia madre di avervi visto e che eravate felici.................................................... Sai cosa mi disse? Non essere invidioso dei tuoi fratelli, anche loro hanno sofferto per colpa di quell'uomo. Io non le credevo, vedervi ridere insieme per me è stato un brutto colpo, mi resi conto di quanto fossi solo. Quel giorno promisi a me stesso di essere forte e di non aver bisogno di nessuno, e ora essere di fronte a te e chiederti un prestito per me, è umiliante." - Marcello rimase colpito e sconcertato da quelle parole, ricordava che suo padre era un poco di buono e che la sua storia poteva essere vera, non voleva credergli. Vedeva qualcosa di simile a lui, la sfacciataggine, l'orgoglio, la prestanza fisica, lo sguardo, vedeva se stesso, il Marcello che giocava a poker per saldare i debiti. Era questo che lo spaventava. Rimase per un attimo in silenzio poi lo guardó negli occhi e ripetè: "Esca fuori da casa mia, e non si faccia più vedere, non importuni i miei amici, se no se la vedrà con me." - Matteo deluso aprì la porta si girò e disse: "sei tale e quale a nostro padre." - E se ne andò. ____________________________________________________________________ Rimase solo in salotto, quel giorno Marcello non se lo sarebbe dimenticato facilmente. Adelaide che se ne era andata, questo Matteo che diceva di essere suo fratello, cosa doveva fare? Con chi poteva parlare? Chi poteva aiutarlo ora? Si sentiva così solo e così disperso in quel momento. Si sedette sul divano prese la bottiglia di whisky e si riempì il bicchiere, voleva dimenticare, voleva cancellare tutto su quel giorno. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Era rimasto così tanto tempo sul divano che quando sentì la porta di casa aprirsi non si accorse che era già sera. - "Ciao Marcello." - "Armando" - "Hai una brutta cera, non è andata bene con la contessa vero?" - "Armando non ne voglio parlare, voglio dimenticare, cancellare questa giornata infinita, Adelaide se ne andata, non ne ha voluto sapere, aveva già deciso tutto, come sempre. Abbiamo chiuso, Armando, voglio andare avanti, voglio dimenticarla." - "Spiegati meglio Marcello." "Quando ieri sera sono andato da lei, era svenuta." - "O Signur." - "Abbiamo chiamato il medico, ha avuto un calo di pressione, Adelaide aveva smesso di mangiare di nuovo dopo aver avuto la brillante idea di lasciarmi, ero convinto che sarei riuscito a farle cambiare idea, ma non è stato così! Anzi sono stato io a chiudere definitivamente, lo ferita Armando, le ho detto cose che non volevo, ma era necessario. Mi capisci?" - "Ti capisco Marcello e ora cosa farai?" - "Andrò avanti, ho un patrimonio da gestire, il suo. Mi metterò a lavorare come un matto, terrò così la mente occupata e cercherò di non pensarla. Funzionerà? Non lo so! Ma ci proverò." - In quel momento anche Salvatore fece ritorno, aprì la porta e la prima cosa che chiese era se lo sconosciuto era venuto a casa loro. Armando chiese chi fosse questo ragazzo. "Nel pomeriggio è venuto, Matteo si chiama così, questo signor Portelli dice di essere mio fratello."

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Capitolo 5
*** Una nuova vita ***


Era in macchina, il viaggio che la portava a Ginevra era appena iniziato. Adelaide ripensava alle parole che Marcello le aveva detto, erano taglienti come lame. Non aveva mai visto il Suo Uomo così arrabbiato da quando lo conosceva. Il Suo Uomo pensó, non lo è più Adelaide sveglia. In testa continuava a rimbombarle l'ultima frase che Marcello disse: - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "Ti lascio andare, spero che con Odile tu possa essere felice, che recuperare il rapporto con lei ti basti, io cercherò di andare avanti, di riuscire a dimenticarti, di riuscire a trovare la mia strada, una strada dove tu non ne farai più parte." - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Non era ciò che voleva? È perché faceva così male? Perché si sentiva soffocare? Il cuore inizió a batterle all'impazzata, tremava, gli occhi le divennero lucidi, voleva resistere e non essere così debole ma non ne aveva più la forza. Una lacrima le scese lungo la guancia. Prima una, poi un altra, fino a quando iniziò a singhiozzare silenziosamente. ____________________________________________ Cullata dalla musica che usciva dalle casse della macchina Adelaide si addormentó. Fu un sonno senza sogni. Quando si svegliò si rese conto che erano quasi arrivati a Ginevra. Una sensazione di malessere la invase, era terrorizzata. Per la prima volta Adelaide era spaventata da questa nuova fase della sua vita. Lei che aveva scoperto da poco di essere madre di un adolescente, lei che non sapeva come comportarsi con Odile, come rapportarsi con lei, e se sbagliava qualcosa? In quel momento si rese conto che l'unica persona che poteva chiamare, l'unica persona che sarebbe corsa da lei, l'unica persona che l'avrebbe sorretta se fosse crollata non c'era più. E in quell'istante nella sua mente le tornarono in mente gli occhi di Marcello, quegli occhi tristi pieni di lacrime che la guardavano, che la incolpanvano, quegli occhi sarebbero stati il suo tormento e la sua tortura. _____________________________________________________________________ Prima della sua partenza Adelaide aveva dato ordine ad un amico che conosceva da tempo di comprarle casa. Aveva appena saputo che sua figlia voleva darle una possibilità di farsi conoscere, non voleva invadere i suoi spazi, non voleva essere un peso per lei. Aveva sbagliato già una volta non voleva fare lo stesso errore. Così aveva chiamato Daniel e si era raccomandata di trovargli una casa comoda, vicino a dove abitava Odile. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Arrivata davanti casa, guardó la maestosa dimora che il suo amico Daniel le aveva acquistato. Lui era lì che l attendeva. Scese dalla macchina e lo salutó. "Buon pomeriggio Caro!." - "Buon pomeriggio Adelaide. Hai fatto un bel viaggio?" - "Certamente Daniel , ma ho bisogno di farmi una doccia e di riposarmi. Stasera dovrebbe venire mia figlia Odile a cena e vorrei essere presentabile." - "Sei sempre meravigliosa Adelaide, ma tranquilla, ti faccio portare le valigie in camera. Vedrai che ti troverai benissimo qui, ma sopratutto vedrai che riuscirai a recuperare il tempo perduto con tua figlia. Ma ricordati se hai bisogno sai che puoi contare su di me." - " Grazie Caro per tutto." - " Arrivederci Adelaide!" __________________________________________________________________ Salita in camera si spoglió, si diresse in bagno, aprì il rubinetto dell'acqua calda e riempì la vasca. Si immerse, finalmente dopo ore di tensione accumulata poteva rilassarsi e godersi quel bagno. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Da quando aveva lasciato Marcello, Adelaide lo continuava a vedere, era diventata un abitudine, credeva di essere pazza ormai, ma ogni cosa che lei faceva le ricordava Marcello e tutte le volte se lo ritrovava davanti. Quante volte avevano fatto il bagno insieme? Quante volte l'aveva insaponata, coccolata e baciata nella vasca? Tantissime volte, ed ora che lei era lì se lho ritrovó in piedi davanti a lei! "Marcello!" - "Adelaide" - "Cosa ci fai qui, come hai fatto a trovarmi? Non ho dato a nessuno questo indirizzo, se non a Italo. È stato lui a dirti come rintracciarmi?" "Adelaide non prendertela con Italo, sai che ti vuole bene, lho costretto a dirmi dove trovarti, dovevo parlarti assolutamente........................................... Volevo chiederti perdono, sono stato un perfetto idiota, non volevo trattarti in quel modo, non volevo dirti quelle cose. È solo che............" - "Cosa Marcello." - "................ che mi hai spezzato il cuore Adelaide, e devo e voglio proteggermi da questo dolore che sento. Il mio amore per te non muterà, non cambierà capisci?" - "Marcello io........." - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Marcello prese la spugna, o la Contessa credeva che fosse così e si bloccò quando Adelaide chiese cosa stesse facendo. Marcello in tutta risposta disse: "Non hai in mente cosa voglia farti?" - Così inizió ad insaponarla. Partì dalle spalle, scese fino al seno, e poi sempre più giù fino ad arrivare alle gambe. La guardava con quegli occhi pieni di lussuria, di desiderio, voleva possederla. Lasció andare la spugna, inizió a togliersi la camicia, si slanció i pantaloni, e quando stava per calarseli, Adelaide lo fermó di nuovo. "Cosa stai facendo Marcello?" - "Cosa pensi io voglia fare Adelaide? Voglio immergermi nella vasca insieme a te. Ti ricordi quante volte l'abbiamo fatto? Quante volte eri appoggiata sul mio petto a raccontarmi le tue giornate, ed io per distrarti iniziavo a stuzzicarti? Ti ricordi come finivano le nostre docce? Io si......." - Adelaide tutta rossa in viso si ricordava cosa facevano apposto di lavarsi. Tutte le volte finivano per baciarsi, uscivano dalla vasca e lui la sollevava da terra. Lei gridava divertita e cinceva le sue gambe alla vita di Marcello e camminavano fino a sbattere contro il letto. Lui non l adagiava mai, no lui la scaraventava su quel letto e ci si fiondava. La baciava dappertutto, cominciava sempre dalla palpebre degli occhi fino a lasciarle una scia incandescente di baci in tutto il corpo. La torturava, amava torturarla, è quando sentiva che lo implorava, Marcello la possedeva. Facevano l'amore in modo disperato e passionale, pieno di parole romantiche e di silenzi. E quando arrivavano all'apice della passione urlavano i loro rispettivi nomi. E si giuravano amore eterno. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Quando si destó dai suoi ricordi Adelaide si girò e non lo vide più, Marcello si era spostato in camera da letto, urlando disse: "Non farmi aspettare troppo Amore mio, questo letto è comodissimo, perché non lo proviamo?" - Ultimamente era diventato così sfacciato e insolente che la cosa piuttosto che innervosirla la divertiva molto. "Marcello da quando sei così sfacciato e insolente? Dammi almeno il tempo di sciacquarmi e di mettermi su un asciugamano. Ma poi non eri venuto per insaponarmi tutta?" - "Contessa, da quando è diventata così insolente e sfacciata?" - Era diventata tutta rossa in viso, ed era grata di non essere vista così da Marcello. Dal bagno infine Adelaide gli rispose: "Dammi 10 minuti e sono subito da Te!" - Non ricevette nessuna risposta, preoccupata uscì dalla vasca, si recó in camera da letto, si guardó attorno e non c'era nessuno, Marcello non c'era, si era immaginata tutto, la conversazione, lui che la insaponava, lui che la prendeva in giro, lui che la guardava con quegli occhi pieni di lussuria. Si avvicinò al letto, vide la sua camicia da notte, lha indossó e si sdraió. Rannicchiata sotto le lenzuola di seta, Adelaide si rese conto di quanto le sue scelte che reputava giuste la resero una donna sola. Con questa consapevolezza gli occhi gli si riempiono di lacrime e iniziò a piangere, pianse per aver lasciato l'uomo che nell'ultimo periodo l'aveva resa la donna più desiderabile, più amata di tutta Milano. Quando si tranquillizzó si appoggiò alla tastiera del letto si girò e vide che la domestica per sua istruzione aveva posato sul comodino la boccetta di sonniferi. Ne mise 5 di gocce nel bicchiere. Ingerì l'acqua con il sonnifero, si distese e appoggiò la testa sul cuscino e si addormentó. Doveva essere riposata, quella sera aveva sua figlia a cena e doveva essere impeccabile. Il dolore che provava, doveva racchiuderlo in un angolino e tenerlo nascosto. Sua figlia non doveva scoprire che Marcello non faceva più parte della sua vita.

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Capitolo 6
*** Il primo incontro con Odile ***


APRILE 1964 Dopo aver ricevuto la notizia di un amica che era in fin di vita, Adelaide andò in confusione più totale. Quel telegramma che aveva ricevuto fu un pugno allo stomaco... Oltre alla notizia della sua amica che stava morendo scoprì che suo padre le aveva mentito. Aveva scoperto che la figlia che credeva morta 22 anni addietro in realtà era viva. Lo sgomento di quella notizia la fece andare nel pallone, non sapeva con chi parlare, non sapeva cosa fare. Improvvisamente si era trovata ad essere una madre, una madre di una ragazza che non sapeva della sua esistenza. Come avrebbe reagito questa ragazza sapendo che la donna che credeva sua madre in realtà non lo era? Che era stata affidata a loro per evitare che la famiglia Sant'Erasmo finisse su tutti i giornali? Che la reputazione della Comtessina era compromessa. _____________________________________________ Fu così che il giorno in cui ricevette il telegramma prese una decisione. Doveva partire, doveva andare a Ginevra. Voleva parlare con questa conoscente prima che morisse, voleva vedere sua figlia, voleva costruire un rapporto con lei e magari portarla a Milano. Ma in quel momento non ci pensava, in quel momento doveva riordinare le idee e preparare tutto nei minimi dettagli. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - In quel momento arrivó Marcello. Adelaide si era completamente dimenticata del loro appuntamento. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "Marcello, cosa ci fai qui?" - "Adelaide, cos'è si è dimenticata del nostro appuntamento? Non si ricorda che le avevo promesso in giro in motoretta?" - "Marcello, me ne sono dimenticata, ti prego siediti che vorrei parlarti." - "È successo qualcosa? Mi devo preoccupare?" - "No Marcello, ho saputo che una mia cara amica non sta bene, è molto malata, non so quanto tempo le resta di vivere." - "Mi dispiace Adelaide,vuoi che faccia qualcosa? Perché non la vai a trovare? Forse la tua presenza le allevia le sofferenze." - "Marcello abbiamo avuto un brutto scontro tanti anni fa, non so quanto le possa far piacere la mia visita." - "Adelaide cara, se vuoi ti accompagno. Magari con me al tuo fianco ti senti più sicura, più protetta. Posso preparare oggi stesso la valigia e partiamo domani mattina all'alba." - "Lo faresti davvero?" - "Si tesoro." - "Oh Marcello, chiamo Italo e dico di preparare i bagagli, ci vediamo domani mattina." - "A domani mia cara." - E se ne andò. Marcello non aveva idea che fosse l'ultima volta che vide Adelaide. ________________________________________________ La Contessa chiamó Italo, disse di preparare i bagagli, ma quando vide che non se ne andava chiese cosa lo turbasse. "Contessa, è sicura di voler far venire con lei anche il signor Barbieri?" - "Cosa vuoi dirmi Italo che non è pronto? Non è pronto a sapere che ho una figlia?" - "Contessa, la situazione è molto delicata e lei deve affrontare questa cosa da sola. Come reagirebbe sua figlia nel vederla con il signor Barbieri? Come lo presenterà a questa ragazza? Provi a cercare di creare un legame con sua figlia e magari in futuro può chiamare il signor Barbieri e si faccia raggiungere a Ginevra." - "Hai ragione Italo, prepari i bagagli e la macchina, voglio partire stasera stessa." - Italo si congedó e lei inizió a vagare per il salotto. Aveva mille pensieri in testa. La paura di conoscere sua figlia, la speranza di riuscire a costruire un rapporto con lei, e la tristezza nel dover lasciare Marcello. Non avevano ancora definito il loro rapporto, ma lì univa un sentimento unico e profondo e deluderlo la rendeva tremendamente triste. __________________________________________________ Arrivata la sera Adelaide uscì di casa salì in macchina e si diresse verso l'aeroporto. Una nuova sfida l attendeva. __________________________________________________ Fu un viaggio tranquillo, arrivó a Ginevra. Prima di partire Adelaide chiese ad Italo di prenotarle una stanza in un albergo, doveva riposare, sapeva che il giorno dopo sarebbe stato intenso e pieno di emozioni contrastanti. Arrivata in albergo salì in stanza aprì la porta, entró, chiuse la porta si guardó attorno e in un momento di sconforto pianse. Si sentiva tremendamente in colpa per essere partita senza avvertire Marcello, sapeva che il giorno dopo quando si sarebbe diretto in Villa e non l'avesse trovata ci sarebbe rimasto male, ma aveva ragione Italo, doveva affrontare quello che sarebbe venuto da sola. Non sapeva come avrebbe reagito Odile vedendola, non sapeva cosa sarebbe successo quando sua figlia avrebbe scoperto la verità. Stanca com'era si sdraió e si addormentó all'istante. ________________________________________________ Adelaide si svegliò presto, aveva fatto uno strano sogno, non se lo ricordava con precisione. Ma nella sua mente gli era rimasta impressa l espressione triste di Marcello. Nel suo sogno Marcello era triste e sconsolato. Si alzó, non poteva e non voleva pensare a ciò che aveva lasciato a Milano anzi ora si doveva concentrare al presente, a sua figlia alla sua amica che avrebbe visto tra poco. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Si preparó ed uscì. Il taxi l attendeva davanti la hall dell'albergo, salì diede l indirizzo è il taxi si immerse nel traffico. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Adelaide era agitata non sapeva come la sua amica avrebbe reagito nel vederla, come avrebbe reagito Odile nel vederla e nel rendersi conto che erano praticamente identiche. Cosa le avrebbe detto, come doveva affrontare questa situazione che si era creata. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Arrivata alla clinica, scese ed entró, si presentó, e l'accompagnarono in stanza. Fece un respiro ed entró. La sua amica era distesa nel letto al suo fianco c'era una ragazza con gli occhi verdi, capelli chiari, labbra carnose. Rimase sorpresa, era un Adelaide Di Sant'Erasmo in miniatura. Si avvicinò e salutó. - "Ciao Elvira, quando ho saputo sono subito corsa da te." - "Adelaide ti presento Odile." - "Odile ti ho parlato di questa mia vecchia amica, lei è Adelaide, la Contessa Di Sant'Erasmo." - "Piacere Contessa, mi fa piacere che lei sia venuta a salutare mia madre. Mi ha parlato molto di lei." - "Odile cara potresti lasciare me e la Contessa da sole? Vorrei parlarle prima che me ne andrò." - "Mamma non dire così. Va bene vi lascio sole, ma non ti stancare troppo. Contessa la prego non la faccia stancare troppo è molto debole." - "Non ti preoccupare Odile, non starò molto." - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Odile uscì dalla stanza si diresse verso l'uscita. Vide una panchina si sedette e si chiese come mai la Contessa Di Sant'Erasmo fosse venuta fin lì. _____________________________________________________ "Adelaide mi fa piacere che tu sia venuta, il mio tempo sta per finire, e vorrei che tu ti occupassi di Odile. È tua figlia sai." - "Ma non è possibile, mio padre mi disse che era nata morta. Non può essere mia figlia." - "È così Adelaide, mi contattó tuo padre. Un giorno si presentó a casa nostra con un fagottino, era Odile. Ci pagó, avevamo bisogno di soldi a quei tempi e accettammo. Sai era una ragazzina ribelle, capricciosa e vizia. Assomigliava in certi versi a te. La facemmo studiare, è laureata in giurisprudenza. Ma ora che sto morendo non potevano più tenermi questo segreto, è giusto che tu sappia cosa fece tuo padre. Sei una madre Adelaide, dovrai farti forza e avere tanta pazienza, sarà difficile farti accettare da lei, ma non devi mollare, devi combattere per costruire un rapporto con lei. E vedrai che quando si fiderà di te ti amerà alla follia. Ma promettimi Adelaide non lasciarla sola, aiutala ha bisogno davvero di te." - Con le lacrime agli occhi Adelaide le promise di non abbandonare Odile che l'avrebbe aiutata e amata. Che non si sarebbe mai arresa difronte a tutte le difficoltà che non pensava di dover provare. ___________________________________________ Uscì dalla stanza e si diresse in giardino. Seduta sulla panchina vide sua figlia le si avvicinò su sedette e rimase anche lei a pensare a quello che l'aspettava, a Marcello e alla sua amica. Non si accorse che Odile le stesse parlando. - "Contessa, Contessa!" - "Scusami Cara, cosa stavi dicendo?" - "Mi chiedevo come mai lei è qui, e come conosce mia madre." - "È un amica di famiglia, lho conosciuta tanti anni fa. Poi ci siamo allontanate e ci siamo perse di vista. Qualche giorno fa mi ha inviato un telegramma e sono corsa subito qui per chiuderle perdono." - "Perdono?" - "Si perdono. Era venuta a parlarmi 22 anni fa. E io non le ho creduto." - "Oh! È adesso lei cosa farà, tornerà a Milano?" - "Tua madre mi ha fatto promettere di prendermi cura di te, e che ora vorrebbe parlarti. Ti sta aspettando in stanza. Io ti aspetto qui." - Odile si alzó e si diresse in stanza. ________________________________________________________ Aperta la porta Odile si sedette vicino a sua madre la guardava preoccupata e attendeva che parlasse. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "Odile cara, c'è una cosa che non ti ho mai detto. È difficile per me parlatene. Ti stai chiedendo come mai la Contessa Adelaide Di Sant'Erasmo sia qui. Lho fatta venire io da Milano, come te anche lei è stata ingannata." - "Mamma, ma cosa stai dicendo, non capisco." - "Vedi Odile 22 anni fa, si presentó a casa nostra tuo nonno. Ci disse di prenderci cura di te. Era una bambina vivace, e chiassosa. Ti abbiamo voluto subito bene sai, ti abbiamo amato fin dalla prima volta che ti abbiamo visto. Non so come dirtelo tesoro, io non sono la tua vera mamma, la Contessa Adelaide Di Sant'Erasmo è tua madre." - "Non è possibile, se è davvero lei mia madre perché mi ha abbandonato? Perché non mi ha voluto?" - "Non è colpa sua, ti ho detto che è stata ingannata anche lei, quando sei nata, tuo nonno le ha fatto credere che eri nata morta, e che non poteva avere più figli. Il Conte è stato crudele con lei, non voleva che la sua famiglia finisse sui giornali per colpa di questa gravidanza fuori dal matrimonio. E così ti hanno affidato a noi. E ti abbiamo cresciuta come se fossi nostra figlia, ma ora che sto morendo devevi sapere la verità, dalle una possibilità di conoscerti, dalle la possibilità di provare ad essere tua madre." - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - A queste parole Odile scappó. Uscì dalla stanza corse, non sapeva dove sarebbe andata in quel momento tutto ciò che credeva non esisteva più, la sua vita stava andando a rotoli.

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