Un visitatore da Gotham

di Farkas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Cavaliere Oscuro ***
Capitolo 2: *** Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora! ***
Capitolo 3: *** Venom ***
Capitolo 4: *** Risposte ***



Capitolo 1
*** Il Cavaliere Oscuro ***


Un visitatore da Gotham

 

Capitolo 1: Il Cavaliere Oscuro

 
-Vediamo se ho capito bene: siete andati al matrimonio del vostro amico su un’altra Terra e siete stati aggrediti dalle vostre controparti naziste, che venivano da un’altra Terra ancora? - ripeté incredula Alex.
-La mia controparte veramente era a capo della resistenza- chiarì Winn.- E uno degli invitati veniva sempre da un’altra Terra*. La nostra è Terra-38 per la cronaca-.
-Be’ non vi siete di certo annoiati! – fece James.
-Poi ho conosciuto questo tipo Cisco che è davvero una forza! – proseguì Winn.
Kara sorrise. Era bello poter tornare a chiacchierare con i suoi amici e sua sorella. Mentre era su Terra-1 aveva davvero temuto di morire per mano della sua doppelganger. Quello con i nazisti era stato lo scontro più duro che avesse mai affrontato.
-Dovreste conoscere questi eroi di Terra-1. Sono certa che andreste d’accordo- commentò mentre prendeva un’altra fetta di pizza.
-In effetti qui ce ne sono pochi di eroi… e nessuno che possa aiutarmi a pilotare un’astronave che viaggia nel tempo come ha fatto Cisco-.
-Per quanto Winn si lamenterà che gli manca questo Cisco? - chiese James sottovoce.
-Due o tre settimane probabilmente- ridacchiò Kara. Comunque sono contenta di essere andata su Terra-1. Rischiare di farmi ammazzare dalla mia controparte nazista, mi ha fatto apprezzare di più la vita di tutti i giorni-.
-Sul serio? - chiese Alex.
-Sì. Mi dispiace per come è finita con Mon-El, ma non posso piangermi addosso in eterno. Barry ha appena perso la sua fidanzata, ma non sembrava affatto uno che vuole mollare. Farò come lui, non mi lascerò buttare giù! - dichiarò decisa la bionda.
Per la cronaca Barry Allen non si era lasciato devastare dalla morte di Iris West, perché aveva finalmente capito di amare Caitlin Snow e si era messo con lei durante l’attacco nazista, ma questo Kara non lo sapeva. In ogni modo si disse che avrebbe fatto un volo per la città quando tutti se ne fossero andati. Aveva voglia di entrare in azione.
 
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National City sembrava godere di una nottata tranquilla. Passando a volo radente sulla stazione, Supergirl udì un altoparlante annunciare un ritardo nella partenza del treno delle 23:45 per Gotham City e non poté non chiedersi chi potesse essere tanto pazzo, da andare di sua volontà in quell’Inferno in terra che era Gotham City.
In quel momento il suo superudito le fece captare un urlo di dolore.
-Basta ti prego! Pietà! -.
-Dimmi dov’è allora- ringhiò una voce feroce e modulata.
-Cosa? Ahhhhhhhhh!-.
-Il Venom! So che ti sei impadronito del carico! Parla! -.
Un altro urlo straziante. Qualcuno stava venendo torturato. La bionda si diresse a tutta velocità verso la fonte delle urla, sentendo in breve anche tonfi e colpi e in breve raggiunse un vicolo buio dietro un cinema.
Fu allora che Kara lo vide e rimase di stucco.
A sorprenderla non fu tanto il criminale a cui palesemente era stato spezzato un braccio, ma il fatto che a colpirlo con un tubo di metallo fosse un uomo con addosso un costume nero, un mantello nero, una maschera in tinta e un pipistrello disegnato sul torace.
-Tu?! Qui?!- fece allibita la bionda. – C-che stai facendo a quest’uomo? -.
-Fatti gli affari tuoi! - ringhiò Batman prima di premere un pulsante sul suo braccio. Immediatamente venne liberato un ultrasuono che si rivelò un’autentica tortura per i timpani super potenti della Kryptoniana.
La bionda strillò e cadde in ginocchio. Quando il suono terminò, Batman era scomparso e così il suo prigioniero.
-Maledizione! Dove si sarà cacciato? - imprecò Supergirl, mentre decollava.
-Qui-.
Incredula la supereroina si voltò. Era sul tetto del cinema, da solo.
-Dov’è quell’uomo? – fece atterrando di fronte a lui con i pugni chiusi.
-Non te lo dirò. Voglio solo darti un avvertimento: sta fuori dai miei affari-.
-Pensi davvero di potermi minacciare? -.
-Tuo cugino disse proprio la stessa cosa, quando lo conobbi-.
Un attimo dopo il pipistrello di Gotham le scagliò contro una sfera… che aprendosi rilasciò un gas alla Kryptonite. Kara boccheggiò e un attimo dopo Batman calò su di lei… e la cugina di Clark, rilevò che indossava dei tirapugni illuminati di verde.

Batman-VS-Supergirl

Supergirl tentò di lottare, ma fu inutile. Batman parò, o schivò tutti i suoi colpi. Ogni colpo che subiva era più doloroso del precedente. Ogni colpo che subiva centrava ogni singolo punto debole presente sul suo corpo. Dopo appena cinque minuti di quel trattamento, Kara si accasciò al suolo e la sua mente scivolò nel dolce oblio dell’incoscienza.
 
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-Kara! Kara! Svegliati Kara!- urlava Alex.
La ragazza riaprì gli occhi e scoprì di essere al D.E.O. sdraiata sotto delle lampade abbronzanti di fronte a J’onn, Alex e Winn. Cercò di muoversi, ma tutto il suo corpo era un inferno di dolore.
-Ti abbiamo trovata svenuta e ricoperta di lividi! Che razza di mostro ti ha conciata così?!- fece in tono concitato sua sorella.
-Ba… Bat… Batman- riuscì a rantolare Kara.
-Batman? - ripeté sconvolto Winn.- Cioè… quel Batman? Il Cavaliere Oscuro? Il vigilante di Gotham? -.
-Perché, ce n’è un altro? - chiese irata Kara cercando di rialzarsi, e crollando sul letto un attimo dopo.
-Vacci piano, ti ho dovuta portare qui io- fece J’onn.- E che ci faceva qui?-.
-Non me lo ha voluto dire. Aveva armi alla Kryptonite, e… e…-.
-Va bene, ora riposa-.
-Venom… ha parlato di una cosa che si chiama Venom-.
 
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Maggie stava finendo di compilare un rapporto quando il più ricercato trafficante di droga di National City si precipitò all’interno della stazione di polizia.
-Arrestatemi! - urlò terrorizzato l’uomo. -Vi supplico, sbattetemi dentro! Non lasciatemi alla mercé di quell’essere! -.
-Co… parli di Supergirl?- chiese perplesso un agente.
-Supergirl? Quella fa solo ridere a paragone con quel mostro! -.
 
 
 
  • Intende Harry Wells originario di Terra-2.
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
“Batman, l’uomo, proprio l’uomo pipistrello.
Batman, cavaliere della notte.
Batman, col suo inconfondibile mantello.
Batman, cavaliere della notte.
Si mimetizza nell’oscurità e si muove con agilità. Lui ha sete di giustizia e di libertà”.
Non ci hanno dato Batman nell’Arrowverse? E ce lo metto io! Questa storia è un sequel di “Crisi su Terra-X Reload” che trovate nella sezione di The Flash. Come avrete capito è una riedizione del crossover ufficiale, ma non è fondamentale averla letta per poter seguire questa storia. Se vi andasse di darci un’occhiata però a me farebbe molto piacere.
Ecco a voi il Batman di Terra-38 in tutto il suo splendore. In una storia futura vedremo anche la sua controparte di Terra-1, ma ora limitiamoci a questo. Ha menato Supergirl di brutto già all’inizio della storia, ma ehi è Batman!
Spero che abbiate gradito questo prologo. Ci si vede nelle recensioni.

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Capitolo 2
*** Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora! ***


Un visitatore da Gotham

 

Capitolo 2: Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora!

 
Il mattino dopo Kara si risvegliò tutta dolorante, malgrado non avesse più lividi. Mentre usciva di casa si imbatté nella sorella.
-Prima di andare al lavoro volevo darti un’occhiata. Sicura di stare bene? - chiese Alex.
-Sì. Però non ho mai visto nessuno combattere come quel tipo… credo di immaginare come è finita se ha lottato conto Clark-.
-Ti va se ti accompagno in ufficio? -.
-Guarda che non sono un’invalida- sbuffò la bionda.
Mentre passava davanti al Four Seasons Kara vide una limousine davanti e decine di suoi colleghi anche di altri media di fronte a essa. Ne uscì un uomo, che venne immediatamente sommerso dai paparazzi.
-Ma cos’è tutto quest’assembramento? Chi è quello? - chiese esterrefatta l’aliena a una donna dai lunghi capelli neri.
-Ma da dove vieni? Quello è Bruce Wayne! –.
-Bruce Wayne?! E che ci fa a National City? – domandò sorpresa Alex.
Kara allungò il collo per vedere il famoso miliardario, ma quello era già riuscito a sparire dentro l’albergo, così alle due non rimase altro che dirigersi verso la Catco.
-Come stai? Winn mi ha detto cos’è successo- fece James quando la vide arrivare.
-Tutto ok. Hai sentito che Bruce Wayne è in città? -.
-Lo so, lo so. Alcuni dei giornalisti davanti al suo albergo ce li ho mandati io. La domanda che tutti si fanno di certo è “Con quale fotomodella è venuto?” -.
Il tono di James era insolitamente scocciato e Kara chiese perché.
-Sono diventato giornalista per parlare dei fatti. Non di ricchissimi playboy che si divertono a trovare modi eclatanti di spendere i loro soldi-.
-Sei un po’ ingiusto. Sanno tutti che fa un sacco di beneficenza-.
James fu costretto a riconoscere che era vero. -Comunque pare che sia venuto per stipulare un affare con Max Lord… e con Lena. Di certo ne approfitterà per cercare di allungare le mani-.
James sembrava quasi geloso dal tono. In ogni caso Kara si mise a scrivere, ma non poteva non pensare al suo scontro con il Cavaliere Oscuro. Non aveva mai subito una sconfitta così totale. Passi che aveva delle armi di Kryptonite, ci era già passata, ma il modo di battersi di quell’individuo… era incredibile. Aveva previsto ogni sua mossa e l’aveva contrastata con estrema facilità.
Suo cugino le aveva detto di conoscere quel tipo, ma non era mai entrato tanto nel dettaglio. Forse avrebbe potuto chiedere ulteriori lumi a James.
 
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Al DEO il pipistrello era l’argomento di conversazione principale, così come la batosta che aveva rifilato a Supergirl.
-Non capisco che ci faccia qui Batman. Gotham City ha crimini a sufficienza- commentò J’onn.
-È l’eufemismo del secolo- borbottò un agente.
-Ah, io una volta l’ho visto, mia sorella si è sposata con uno di Gotham. Al ricevimento siamo stati aggrediti dalla gang di Cappuccio Rosso e lui è intervenuto… quell’uomo è poesia in movimento. Non mi sorprende che abbia battuto Supergirl[j1] - rilevò una sua collega.
-Potremmo evitare di nominarlo di continuo? - protestò Winn.
-E perché? - chiese perplesso il primo che aveva parlato.
-Be’… dicono tutti che può comparire all’improvviso, in un istante…-.
-Agente Schott, questo è probabilmente il luogo più segreto del mondo- s’inserì irato J’onn.-Abbiamo armi e sistemi di sicurezza che gli autori dei fumetti di supereroi nemmeno se li sognano, gli agenti sono armati con tecnologia aliena e ci sono io… secondo te, c’è davvero la possibilità che un uomo vestito da pipistrello possa infiltrarsi qui dentro?-.
Il marziano aveva appena finito di parlare quando tutte le luci si spensero di colpo.
-Cosa succede? Attivate il generatore di emergenza! - ordinò l’ultimo figlio di Marte.
-Tutti i sistemi sono offline! - dichiarò Winn.
Un attimo dopo un gas cominciò a diffondersi dai condotti di areazione.
-Ma cosa…- fece J’onn, prima di accasciarsi al suolo scosso da violenti colpi di tosse.
Silenziosa come una piuma che cade, una figura nera scese dal condotto di areazione.
-Aspetta…- rantolò J’onn. Con un sforzo sovrumano riuscì a rimettersi in piedi, solo per essere atterrato da un gancio. Ansante, cercò di inviare una sonda mentale contro l’intruso... e se ne pentì amaramente. Pensate alla cosa più dura contro cui siate mai andati a sbattere e alla cosa più bollente che abbiate mai toccato. Unitele e moltiplicate per… be’ almeno per diecimila. Avrete una vaga idea dell’agonia che in quel momento provò J’onn J’onnz. L’ultimo figlio di Marte cacciò un urlo disumano che fece sobbalzare tutti i presenti eccetto il Crociato Incappucciato, per poi accasciarsi al suolo scosso dai colpi di tosse e preda di una terribile emicrania.
Winn assistette alla scena paralizzato. Quando l’uomo in nero si voltò verso di lui, si sentì mancare.
-Non intendo farti del male signor Schott. Ho solo bisogno di adoperare i terminal-.
-Sono là- fece Winn indicando con la mano.
-Lo so-.
 
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Alex era nella stanza attigua quando era mancata la luce e mentre si dirigeva nella sala terminal per cercare di riattivare manualmente il generatore, la luce tornò di colpo. In quel momento vide una figura in nero armeggiare coi terminal, la riconobbe e la attaccò. Il più grosso errore della sua vita. Si mosse più silenziosa che poteva, per prenderla di spalle, ma lui in qualche modo si accorse della sua presenza e contrattaccò.
Alex aveva più o meno le stesse possibilità di un passerotto che aggredisse un falco, cosa che capì fin dalle prime battute. Il DEO costringeva tutti gli operativi ad imparare le arti marziali, ed Alex era stata tra le migliori del corso… ma Batman era qualcosa aldilà di ciò che si imparava nell'aula di formazione del DEO. Era rapidissimo, implacabile, e aveva una guardia priva di qualunque apertura.
Il suo avversario le era superiore sotto ogni punto di vista concepibile, ma dopo qualche istante sembrò rallentare il ritmo, così la bruna tentò un calcio alla mascella, che fu la sua rovina. Il pipistrello di Gotham le colpì la gamba alzata con un calcio, facendole perdere l’equilibrio. Un attimo dopo la centrò al collo un colpo di taglio, e mentre lei ansimava la atterrò definitivamente con un montante.
Una trappola…” fu l’ultimo pensiero che attraversò la mente dell’agente Danvers.
Soddisfatto Batman tornò a osservare lo schermo. Pochi attimi dopo tirò fuori una chiavetta dall’apertura in cui l’aveva infilata, e balzò verso una grata aiutandosi col suo rampino sparendo nel condotto di areazione.
 
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Kara chiamata da Winn si era precipitata al DEO a tutta velocità, ma era stato comunque inutile. Un rapido controllo svelò che Batman ormai se n’era andato. Sul letto dell’infermeria ora c’erano J’onn e Alex vegliati dal giovane Schott.
-Non so come ha introdotto nel sistema di areazione un gas che mi ha messo fuori combattimento-borbottò dopo averle assicurato che stava bene. - Doveva essere composto da un silicato tossico per noi marziani. Come diamine faceva a conoscere quel mio punto debole? -.
-Non potevi leggergli la mente? – chiese la bionda.
-Ci ho provato, ma non sono riuscito a sfondare il suo scudo mentale- ammise. Vedendo le espressioni confuse dei suoi interlocutori aggiunse: - È possibile imparare e proteggersi dai telepati e dagli empatici… e quel tipo ci è riuscito fin troppo bene. Cercare di entrare nel suo cervello è come fare il bagno nella pece bollente-.
-Be’ ora capisco perché quando lo vede arrivare la criminalità a gambe se la dà- commentò Winn.- Che c’è? È una melodia orecchiabile! -.
-Aspetta stai dicendo che hanno dedicato una canzone a Batman? - chiese incredula Kara.
-Veramente gliene hanno dedicate due-.
-Due?!- fece stupita Supergirl.- Comunque… che è venuto a fare qui?-.
-Si è introdotto nei terminal-.
-E cosa ha fatto? -.
-Non lo so. Ha cancellato ogni traccia dell’operazione-.
Kara si voltò verso Alex. Non aveva ancora ripreso i sensi, anche se non aveva subito danni gravi.
-Quel sottospecie di roditore volante me la pagherà! - sbottò.
-Non sarebbe molto meglio, evitarlo il più possibile fino a che non se tornerà a casa sua? - azzardò Winn.
-Quindi dovremmo avere paura di lui?! È solo un… è solo un… è solo un uomo! - ringhiò Kara.
-Già. Un uomo che ha battuto te e Superman. Un uomo a cui Martian Manhaunter non è riuscito a leggere la mente e che si è infiltrato nel DEO come se niente fosse, per non parlare del fatto che sono anni che combatte gente come Joker, Due Facce, Bane, Poison Ivy e così via. Direi che è speciale, anche se non si muove a supervelocità, non vola e non spara raggi dagli occhi- commentò scocciato Winn.
Kara fu sorpresa dal suo tono stranamente duro usato dall’amico, ma non ci fece troppo caso e mandò uno SMS a James per chiedergli di coprirla.
 
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“Se posso permettermi signor Wayne, forse sarebbe stato più produttivo parlare con Supergirl. Sarebbe potuta nascere una buona collaborazione. Magari anche di più” commentò Alfred Pennyworth dopo aver saputo dell’ultimo exploit del suo principale.
-Cerchi di sistemarmi con un’aliena adesso? -.
“Non sarebbe la sua relazione più bizzarra sir. Mi accontenterei di vedere nascere in lei genuino interesse per una donna che non sia una ladra* o un’assassina”.
-Risparmia i commenti Alfred. Novità a casa? -.
“Tutto nella norma signore... per quanto riguarda questa città s’intende. Robin e Oracle fanno buona guardia”.
-Dille che ho completato l’istallazione- concluse il pipistrello chiudendo la comunicazione. Ovviamente le entrate del Four Seasons erano sorvegliate, ma per lui sarebbe stato un gioco da ragazzi tornare senza farsi vedere nella suite occupata da Bruce Wayne. Batman aveva fatto la sua parte. Ora toccava a Bruce.
 
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James provò un certo sollievo nel veder rientrare Kara in ufficio.
-Allora? -.
-Ho girato tutta la città sei volte, ma non ho trovato la benché minima traccia- fece irata la bionda. -Alex riesce a malapena a stare in piedi e J’onn tossisce ancora. Aspetta che quel mostro dalle orecchie a punta mi capiti tra le mani… -.
Lo sguardo di James era funereo.
-Kara… dammi retta. Meglio non mettersi contro di lui-.
-Ti ci metti anche tu?! E solo uno che se ne va in giro vestito da pipistrello! -.
-Una volta chiesi a Clark quale fosse l’essere più letale dell’intero universo secondo lui. Mi aspettavo che citasse chissà quale mostro alieno e invece lui disse “Batman” – svelò l’uomo. Kara fece per replicare, ma lui la fermò alzando una mano: - Rimasi sbalordito, e dissi quello che hai appena detto tu. E Clark mi rispose che la pensava così anche lui, fino a quando non lo aveva incontrato. Non mi ha raccontato nel dettaglio cos’è successo, mi ha solo detto che lo scontro con lui è stato il primo in cui ha davvero creduto di morire. Te lo chiedo per favore Kara: non metterti contro quell’uomo-.
Una telefonata di Lena diretta alla sua amica, impedì ai due di continuare la conversazione. La donna dopo averla salutata chiese alla bionda di raggiungerla nel suo ufficio.
 
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-Secondo te quale è meglio tra questi due? Questo mi fa le forme, ma quest’altro è più adatto a una manager di successo- fece la mora mostrando due abiti da sera che dovevano costare più di tutto il guardaroba di Kara.
-Lena, stai iperventilando-.
-Ho appuntamento con Bruce e Max per definire i termini della partnership…-.
-Tu conosci già Bruce Wayne? -.
-Ma certo. Tutti i miliardari si conoscono- rispose Lena sorridendo. -Ci siamo visti in qualche salotto, ed anche dopo l’arresto di Lex è sempre stato gentile con me. Un paio d’anni fa per esempio eravamo a un party tenuto da Rex Leech… be’… quella è stata una serata davvero particolare… mi ricordo che Bruce era venuto accompagnato da una certa Diana…-.
-Rex Leech? Sua figlia non è tipo la protetta di Camila Mendes? -.
-Sì, si chiama Roxy*. Simpatica- fece Lena. Comunque quale vestito mi consigli? -.
-Il secondo. Tu sei una scienziata e una grande amministratrice delegata Lena. Non devi cercare di blandire Lord e Wayne-.
-Lo so, lo so… e che ci tengo a questa partnership. Dovresti vedere i progetti del capo della Wayne Tech, Lucius Fox… lavorare con quell’uomo sarebbe l’avverarsi di un sogno-.
Nel vedere Lena così elettrizzata, Kara sorrise. Era bello vedere qualcuno di buonumore… lo smacco subito aveva reso tutti loro abbastanza nervosi.
-La cosa strana è che quando c’era Lex a capo della società, la Wayne Enterprises ci faceva una concorrenza spietata, da quando sono subentrata io… be’ resta una delle nostre maggiori concorrenti, ma non cerca più di soffiarci tutti gli affari migliori- rivelò Lena. -Lex voleva anche acquistare certi progetti, ma per vantaggiose che fossero le sue offerte Wayne ha sempre rifiutato… non potevo crederci quando mi ha contattato-.
-Be’ sono certa che andrai alla grande. Però Lord…-.
-È un cinico, arrogante che si crede Dio sceso in terra. Lo so, lo so. Conosco anche lui. E devo ammettere che la sua superbia si fonda su una reale bravura. Una collaborazione tra noi tre potrebbe portare a sviluppi interessanti-.
Kara rimase in silenzio. Era così abituata a Lena che a volte scordava che era una miliardaria. Era logico che conoscesse persone importanti e famose come Bruce Wayne e Max Lord.
-Signorina Luthor, il signor Wayne è qui- fece una voce proveniente da un interfono.
-Digli di aspettare un minuto- fece Lena mentre si dirigeva in bagno per cambiarsi. Poco dopo il famoso miliardario fece il suo ingresso. Aveva i capelli neri corti e gli occhi azzurro ghiaccio, ed era alto e atletico. Per un attimo Kara dimenticò tutto il resto.
-Ciao Lena. È tanto che non ci si vede-.
-Bruce! - cinguettò la ragazza alzandosi in piedi. – Non ti aspettavo così presto. La mia amica e collaboratrice Kara Danvers-.
-Piacere di conoscerla signor Wayne-.
-Piacere mio. Lei è una reporter della Catco, giusto? -.
Incredula che una come Bruce Wayne la conoscesse Kara annuì, non rilevando che l’uomo l’avesse fissata intensamente per qualche istante.
-Allora che ne te ne pare di National City? Di certo la troverai più allegra di Gotham- domandò Lena.
“Dire più allegra di Gotham è come dire più umida del deserto” pensò Kara.
-Bella città, anche se ammetto che l’architettura anni ’30 di Gotham mi sembra abbia più classe…-.
-Già ricordo come Silver* non dovette nemmeno sforzarsi per trovare una buona location per quella sua festa a tema…- fece Lena ricordando chissà quale party per gente altolocata. - Spero vorrai scusarmi Kara, ma ora devo proprio andare. Certo, saremmo felici se tu volessi unirti a noi-.
-Sicuramente- confermò Wayne.
-Oh no grazie. Mia sorella si è sentita poco bene oggi, preferisco passare da lei- rispose Kara. Una mezza verità. Voleva davvero accertarsi delle condizioni di Alex, ma soprattutto non voleva affatto cenare con Max Lord potendo evitarlo.
-Capisco. Be’ allora alla prossima- fece Lena mentre si dirigeva verso la porta a braccetto con il famoso gothamita.
Kara li seguì e si allontanò dopo i saluti di rito. Almeno c’era un visitatore da Gotham che rendeva felice qualcuno a cui teneva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Alfred si riferisce a Selina Kyle/Catwoman e a Talia al Ghul interessi amorosi di Batman.
 
 
  • Roxy Leech è una giovane ricca, alleata di Superboy. Se in questa serie ci sarà un Superboy, per ora non lo so.
 
  • Silver St. Cloud è una socialite di Gotham City, che spesso organizza feste a cui partecipano le persone più ricche e influenti della città; in seguito, è diventata una delle maggiori organizzatrici di eventi fuori da Gotham.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Rieccomi. Se avete notato ora la storia fa parte di una serie, in cui troverete il prequel che ripeto non è affatto essenziale leggere per godersi questa storia. Mi piacerebbe realizzare una serie sull’Arrowverse inserendovi personaggi che purtroppo non hanno avuto una raffigurazione in modo da poter alterare meglio gli avvenimenti, ma si vedrà.
Batman solo contro tutto il DEO… era fin troppo superiore. Il nostro Crociato Incappucciato per ora sta avendo vita facile (per i suoi standard s’intende) a National City, ma non è detto che continuerà così. Il capitolo mi è venuto bello lungo, ma mi pareva inutile dividerlo in due.
Colgo l’occasione per augurare a tutti voi buon Natale e felice anno nuovo

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Capitolo 3
*** Venom ***


Un visitatore da Gotham

Capitolo 3: Venom

 
Il “Black Swan” era il ristorante più costoso di National City. Era semplicemente ovvio che al tavolo migliore fossero seduti, Bruce Wayne, Max Lord e Lena Luthor.
-Ti stai godendo l’atmosfera tranquilla Bruce? - commentò Max, mentre il cameriere portava in tavola le ostriche. - Mi sembra di ricordare che quando hai inaugurato la nuova nave della Wayne Shipping, siate stati attaccati da quel clown svitato…-.
-L’inaugurazione è andata perfettamente, ma la nave è stata dirottata da alcuni uomini di Pinguino, il maggior boss criminale di Gotham- lo corresse tranquillamente Bruce.
-E il Cavaliere Oscuro l’ha riportata indietro, suppongo-.
-No, ci ha pensato Robin-.
-Non ho idea di come quello possa portarsi dietro un ragazzino mentre si batte con quei pazzi- s’inserì Lena scuotendo il capo. - Un altro adulto lo capirei, ma si vede benissimo che Robin è un adolescente… e secondo me neppure Batgirl quando ha iniziato doveva essere maggiorenne. Supergirl non metterebbe mai qualcun altro in pericolo-.
-Tu ti fidi troppo di lei secondo me. E se -impazzisse come quella volta che ha buttato Cat Grant giù da un palazzo? * - sbuffò Max. –Gli alieni possono essere un pericolo. Non tutti, ma alcuni sì. Dovremmo prendere precauzioni… hai visto com’è potente-.
-Tu che ne dici Bruce? - chiese Lena.
-Io penso che abbiate ragione tutti e due- commentò Bruce. - Gli alieni sono un potenziale pericolo, ma fino a che non fanno nulla di male rischiamo di indisporli con i nostri sospetti. Non posso dire che sbagli a prendere precauzioni Max, ma non dovresti sbandierarlo eccessivamente, né essere troppo duro nei tuoi giudizi-.
-O provare a dare fiducia a chi dimostra di meritarla- aggiunse tagliente la giovane Luthor.
-Le persone cambiano Lena e non necessariamente in meglio. Credimi so di cosa parlo- sospirò Bruce. Odiava pensare che Joker potesse avere ragione in qualcosa, ma uno dei punti di cui il suo arcinemico era convintissimo era che chiunque potesse diventare come lui, dopo aver subito un trauma abbastanza forte e triste a dirsi la sua teoria non era priva di fondamento. Harvey Dent* ne era la prova vivente. Certo, non tutte le persone erano uguali… ma c’è chi ce la fa e chi non ce la fa. E se uno come Clark non ce l’avesse fatta, sarebbero stati guai per tutti. E lui doveva essere pronto.
Lena tacque. Non aveva mai pensato che Lex e Lilian potessero arrivare a tanto e invece si erano rivelati entrambi dei criminali… eppure non credeva che Supergirl potesse rivelarsi come loro.
-Be’ non siamo qui per parlare di supereroi, ma di affari. L’idea di una collaborazione tra le nostre società mi intriga e devo dire di essere interessato al progetto che mi ha proposto Fox, ma vorrei dei chiarimenti su certi fattori-.
-Certamente Max, sono qui per questo. Lena, se non erro la L-Corp stava lavorando ad alcuni sistemi di lavorazione del cobalto…-. 
 
 
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Una notte tranquilla quella. Non sembrava esserci bisogno di Guardian. Meglio, perché James non riusciva a non pensare a quel giorno anni prima al Daily Planet, quando Clark era entrato in ufficio con gli occhi neri e il naso rotto.
-Kent! Ma che ti è successo? - aveva fatto incredulo Perry White.
-Ho… ho fatto una rissa signor White. Ho perso-.
-Una rissa?! Tu? Ma che ti è saltato in mente?! Non dovevi mai aver fatto a botte in vita tua, prima! –.
-Cre… credevo di vincere facilmente signore-.
-Be’ ti sbagliavi. Senti è ovvio che ti fa male, tornatene a casa-.
-Posso comunque…-.
-Non fare l’eroe Kent. Non puoi scrivere un articolo decente, con mezzo chilo di carne tritata al posto della faccia-.
Clark era sempre stato evasivo su come si fosse ridotto in quel modo, ma un sospetto James cominciava ad averlo. Kara era stata ridotta più o meno in condizioni simili da Batman a detta di Winn.
Batman. Clark non ne aveva mai parlato molto e lui non si era mai interessato tanto alle peripezie di quell’individuo… eppure che un umano riuscisse a fare tanto era incredibile. Sapeva che razza di pazzi girassero per Gotham… c’era chi diceva che il pipistrello fosse il più folle di tutti, ma si sapeva che era lui a tenerli a bada. Per certa gente era solo merito di Batman se la città che proteggeva era ancora in piedi… Guardian faceva qualcosa di significativo per National City o sarebbe stato lo stesso anche senza di lui? Influiva sulla sicurezza della gente quanto Batman? Kara e Clark avevano i loro poteri, ma Batman era normale a detta di tutti... James sapeva di non poter competere con i suoi amici, ma l’idea di essere inferiore al Pipistrello di Gotham cominciava a insinuarsi maligna nel suo cervello.
 
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J’onn si era completamente ripreso. Anche Alex stava meglio, ma aveva un grosso livido sulla fronte e zoppicava ancora, così aveva deciso di passare la serata sul divano di Kara davanti a Riverdale.
-Ci vorranno almeno tre giorni prima che la gamba guarisca- imprecò Alex, quando un movimento sbagliato le fece storcere il viso dal dolore. -Maledizione… ma dove avrà imparato a combattere così? Non sono riuscita a infilare un colpo-.
-Comincio a capire perché Clark non mi ha mai parlato molto di quel tizio- sospirò Kara scuotendo il capo.
-A proposito di tuo cugino, perché non lo chiami? Magari potrebbe convincere Batman a dirci perché è qui… o almeno a smettere di menarci- borbottò la castana.
-Ci ho provato, ma risponde sempre la segreteria-.
 
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Superman usò la vista calorifica per colpire a distanza un’idra dalla pelle verde. Accanto a lui una donna che indossava un bikini di metallo, colorato come la bandiera americana e che aveva una tiara in testa, respinse con un pugno un drago azzurro che le si era lanciato addosso.
Tutto si poteva dire di Clark Kent, meno che avesse paura di uscire dalla sua confort zone: amava fare squadra con Diana, anche se questo spesso lo portava a fare i conti con una delle cose che poteva ferirlo, la magia.
 
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“Finalmente un po’ di azione!” si disse Guardian precipitandosi verso la gioielleria doveva dei ladri avevano appena fatto irruzione a detta di Winn.
Quando arrivò, tuttavia perse per un attimo la sua baldanza: l’uomo che aveva di fronte era enorme e i suoi muscoli sembravano sul punto di scoppiare, tanto erano gonfi.
Non importa. Posso farcela” si disse Guardian assalendolo. Spiccò un balzo e gli sferrò un calcio sul torace… ma l’uomo non fece una piega e lo colpì con una manata che lo scaraventò lontano, malgrado indossasse l’armatura. Un attimo dopo partì alla carica e calò i pungi su James, che fece a malapena in tempo ad alzare lo scudo… che dopo aver ricevuto il colpo si sbriciolò come un biscotto.
-Meglio della biondina! Scommetto che con questo upgrade potrei farle inghiottire il suo mantello! – rise l’uomo. - Per ora però, mi accontenterò di fare a pezzi te-.
Un attimo dopo il criminale afferrò l’elmetto di James e sollevò il suo antagonista con una mano sola, ignorando i pugni e calci che riceveva, per poi farlo girare e scaraventarlo lontano. Con un balzo lo raggiunse dopo che si fu schiantato al suolo e sfondò l’elmetto con un calcio.
 
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Winn deglutì, mentre vedeva sullo schermo il pestaggio che subiva il suo amico. Era come durante l’attacco nazista su Terra-1… anzi peggio, perché lì era a casa sua, nel suo mondo. Non poteva abbandonare James, ma anche Kara non avrebbe mai fatto in tempo… era una pazzia, ma doveva passare all’azione.
Il criminale aveva ignorato completamente tutti i colpi ricevuti da Guardian… ma non poté ignorare il furgone che lo investì a tutta velocità, costringendolo a mollare la sua vittima.
Winn per quanto rintronato dalla botta, cercò di uscire dal veicolo… ma alcuni sordi grugniti gli fecero capire che il loro misterioso nemico non era ancora fuori combattimento. Con immenso orrore lo vide rialzarsi… solo per poi cadere di nuovo e cominciare a restringersi, sotto gli occhi increduli del giovane Schott. I muscoli si sgonfiarono come palloncini colpiti da un ago, mentre l’uomo strillava di dolore.
Per quanto sconcertato Winn ebbe comunque la presenza di spirito di raccattare James e di metterlo sul furgone, per poi partire a tutto gas.
 
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Era notte fonda ormai, ma Kara appena ricevuta la notizia si era precipitata all’ambulatorio del DEO e dopo essersi assicurata che James non si fosse ferito gravemente sbottò: -Te l’avevo detto: un solo errore umano, e…-.
-Non è stato proprio un umano a riempirti di botte appena l’altro ieri? - ringhiò James. - E quel tipo che lancia le frecce di cui mi hai parlato è a sua volta un umano, no? -.
-E questo che centra? -.
-Centra Kara. Il problema è che io ho creduto in te fin dall’inizio, mentre tu non credi affatto in me. Pensi che io possa essere solo la tua spalla, ma non è così-.
-James…-.
-Sono adulto e conosco i rischi. Non mi importa cosa pensi Kara. Non cambierò idea-.
C’era qualcosa nella voce di James che portò Kara a capire che era inutile insistere. In quel momento entrò Winn.
-Se vi interessa ho scoperto perché quel tipo era tanto forte-.
-Era un alieno, no? - fece Kara.
-Niente affatto. Si chiama Brock Edwards ed è una vecchia conoscenza della polizia. La prima volta che hai… incontrato Batman, lui stava pestando un criminale per sapere dove si trovava una cosa chiamata Venom. Ho fatto qualche indagine… ed ecco qui-.
Un attimo dopo Winn mostrò il suo telefono che mostrava l’immagine di un uomo grande e muscoloso con indosso una maschera e una specie di respiratore.
-Quest’uomo è Bane, un nemico di Batman. Il Venom è un super-steroide che usa per ottenere forza e velocità a livelli quasi sovrumani, ma l’effetto è solo temporaneo. Brock deve averlo assunto in qualche modo… pare che una partita gli sia stata sottratta…-.
-… ed è finita qui! E Batman è venuto a National City per recuperarla- realizzò Supergirl.-Avverto J’onn… James… noi dopo… parleremo-.
-Ti devo ringraziare Winn. Sei un amico con i fiocchi- fece il giornalista non appena la bionda fu sparita.
-Grazie. Ma quello che hai detto a Kara vale anche per me. Voglio dare di più. Posso dare di più. Se una versione di me, ha guidato per anni una resistenza contro i nazisti, perché questa versione di me non può fare altro che pigiare tasti? -.
-E quindi cosa vorresti fare? -.
-Diventerò come Cisco… l’amico di Barry- chiarì. Presto verrà a trovarmi e gliene parlerò. Sono certo che mi aiuterà-. 
 
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Bruce Wayne ritornò nella sua suite moderatamente soddisfatto. Il più era fatto, domani stesso avrebbe avuto accesso alla L-Corp. Quanto alla Lord Technologies… ci sarebbe stato tempo.
Acceso il suo portatile googlò prima Supergirl e poi Kara Danvers, ma una notifica su un misterioso crimine superumano distolse per un attimo la sua attenzione.
Era già cominciata pensò con rabbia. Doveva stringere i tempi.
 
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Albeggiava, quando lo spacciatore Coop Puckett si ritirò per chiudere i conti, mentre i suoi scagnozzi facevano la guardia. Doveva agire rapidamente; adesso che la gang di Tom era stata smantellata aveva la possibilità di impadronirsi del suo territorio e allargare i suoi affari. Ma doveva fare in fretta, prima che arrivasse qualcun altro.
In quel preciso istante, qualcosa lo afferrò per il collo, i suoi piedi sparirono da sotto di lui e Coop Puckett si trovò faccia a faccia con un uomo vestito di nero, che indossava un mantello in tinta e una maschera che gli lasciava scoperta solo la bocca.
-Possiamo farlo in due modi: quello doloroso e quello molto doloroso. Decidi tu-.
Coop Puckett aveva imparato a valutare la pericolosità della gente e gli occhi dell’uomo di fronte a lui gli fecero scendere un brivido lungo la schiena.
Erano gli occhi di un predatore. Erano gli occhi di chi non avrebbe mai deviato dal proprio cammino.
 
 
 
 
 
  • Vedi l’episodio 1x16 di Supergirl “Kryptonite rossa”.
 
  • Harvey Dent era un procuratore distrettuale ben deciso a ripulire Gotham dal crimine e dalla corruzione ed era amico e alleato di Jim Gordon e Batman. Dopo essere stato orribilmente sfregiato da un delinquente, divenne Due Facce, spietato e folle boss criminale.
 
 
 
  • In quanto a “prendere precauzioni” nessuno batte Bruce Wayne, dato che ha creato armi per fermare qualunque membro della Justice League in caso di necessità. Va detto che in effetti nei what if in cui Superman va fuori di testa a fermarlo in genere è Batman, quindi non si può dire che faccia male.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Be’ mi auguro che abbiate apprezzato il cameo di Wonder Woman. Morivo dalla voglia di citare Joker e sono felice di esserci riuscito.
Si comincia a svelare qualcosa, ma il motivo della presenza di Batman a National City non è tutto qui.
Spero che il 2024 finora vi sia andato bene. Alla prossima e grazie per essere arrivati fin qui!

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Capitolo 4
*** Risposte ***


Un visitatore da Gotham

 

Capitolo 4: Risposte

 
Lilian Luthor si avvicinò a uno dei suoi ricercatori.
-Ci sono risultati? -.
-Deve avere pazienza signora Luthor. Abbiamo cominciato gli esperimenti solo qualche settimana fa. I risultati sono promettenti, ma siamo lontani dagli scopi che abbiamo prefissato-.
Un altro agente le si avvicino: -A proposito del progetto… c’è qualcosa di cui dovrebbe essere informata…-.
Lilian storse la bocca con irritazione. Se i suoi subordinati la prendevano così alla lontana, voleva dire che c'erano complicazioni in arrivo.
-Ci sono problemi? -.
-Ecco pare che… Batman sia in città. E che stia indagando sul Venom. Buona parte degli spacciatori a cui avevamo ceduto la formula, sono già stati arrestati-.
-Batman? Qui? – fece sorpresa Lilian. Aveva sentito parlare di quell’uomo, e chi non ne aveva sentito parlare? Era uno dei rari casi in cui non c’era nemmeno bisogno di ricamare su un argomento per farle passare di bocca in bocca.
Pareva che fosse contrario alle loro operazioni… eppure non credeva fosse un sostenitore degli extraterrestri… ma in fondo chi poteva sapere cosa gli passasse per la testa? A differenza dei due cugini alieni, non era uno che rilasciasse interviste.
Non importava. Cadmus non si sarebbe fermato davanti a niente e a nessuno. Di certo non si sarebbero fatti mettere in difficoltà da un uomo vestito da pipistrello.
Molti avevano concepito lo stesso pensiero… e tutti se n’erano pentiti, anche i due cugini che tanto Lilian odiava.
 
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-Una droga che dona superforza… Lilian se la deve essere procurate per rendere più pericolosi gli uomini di Cadmus- ragionò J’onn mentre si massaggiava la fronte.
-E sta cercando renderne gli effetti più intensi e più duraturi- chiarì Winn.- Scommetto che ha cominciato le modifiche e ha messo in circolazione il prodotto tra gli spacciatori, in modo da poterlo testare sugli umani, senza rischiare la vita dei suoi agenti-.
-È una buona teoria, ma non possiamo esserne sicuri. Sarà meglio sguinzagliare i nostri uomini per le strade… certo combattere lo spaccio di droga non è la loro specialità-.
-Informo anche Kara- fece il giovane Schott. Dopo aver mandato uno SMS alla bionda, riaprì il suo computer e tornò ai progetti del blaster che stava studiando.
 
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-Ehi, Kara, come va? Spero che tua sorella si senta meglio- commentò Lena non appena ebbe raggiunto la scrivania dell’amica.
-Un po’, ma a detta del medico ne avrà ancora per un paio di giorni. A te come vanno le cose? -.
-Decisamente bene! Ormai la partnership è quasi fatta… ma dov’è James? -.
-È malato anche lui-.
-Caspita mi dispiace. Mi sarebbe piaciuto festeggiare tutti insieme stasera…-.
-Posticipiamo di qualche giorno… anch’io sono molto occupata. Sto indagando su una storia di droga…-.
-Immagino che il pezzo conterrà parecchie notizie su Batman-.
-Batman? - ripeté Kara.-Perché dovrei scrivere di Batman?-.
-Ma… scusa la ragazza di tua sorella non è una poliziotta? Pare che ci sia lui dietro alla cattura di tanti spacciatori negli ultimi giorni… se poi stai indagando sulla droga, dovresti saperlo-.
-Ho appena cominciato… e sinceramente non saprei cosa dire su quello lì- brontolò Kara. In realtà avrebbe avuto un sacco di cose da dire sul Cavaliere Oscuro, ma nulla che si potesse pubblicare sui giornali. In quel momento Bruce Wayne fece il suo ingresso nella stanza.
-Quindi è questa la CatCo, eh? -.
-Sì, il mio piccolo impero mediatico- si schernì Lena.
-Piacere di rivederla signorina Danvers- commentò Wayne.
Sorpresa che il miliardario si ricordasse di lei, Kara gli strinse nuovamente la mano.
-L’ho convinto a concederti un’intervista... farà parte dell’articolo sulla nostra partneship-.
L’idea di intervistare uno come Bruce Wayne, non aveva mai attraversato la mente di Kara. Si sentì la gola secca. Era probabilmente il suo lavoro più importante da quando era diventata giornalista.
 
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Dopo una giornata di riposo, James si sentiva tornato alla normalità e stava abbastanza bene per rallegrarsi della visita di Kara.
-Ti sei perso la visita in redazione di Bruce Wayne. Lena era entusiasta… dice che ormai la partnership è cosa fatta. Wayne mi ha anche concesso un’intervista- annunciò la bionda dopo i saluti di rito.
-Non mi dire! Deve proprio tenerci a levare le mutande a Lena- fece con acredine il vigilante.
-Sinceramente, non mi è proprio parso-. Le pareva invece che James fosse troppo preoccupato da un’eventuale flirt tra Lena e Bruce Wayne… non che fosse gelosa per carità, la cotta per James le era passata da un pezzo…
-Senti, pare che Lilian abbia diffuso un super-steroide per la città, in modo da testarlo sui criminali, prima di usarlo sui suoi agenti… viene da Gotham, quindi probabilmente è per questo, che Batman è venuto qui-.
-Kara, apprezzo le informazioni, ma se mi stai dicendo di non intervenire perché è troppo pericoloso, scordatelo. Ho fatto la mia scelta-.
-E che ho paura per te- mormorò l’aliena.
-Lo so. E lo apprezzo. Ma non posso stare in panchina. Io ho scelto di essere Guardian. Puoi non approvare questa scelta, ma la devi rispettare-.
 
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Lo spacciatore Tony Bjurman non riusciva a capire cosa gli fosse successo. Cinque minuti prima era nel suo covo, circondato dai suoi scagnozzi, adesso era a terra, con uno stivale premuto sul collo-.
-Conterò fino a uno! - abbaiò Batman.
-Tu non capisci… lei mi ucciderebbe…- balbettò Tony. Un attimo dopo si beccò un calcio nello stomaco che gli tolse il fiato.
-Al diavolo! Ti ucciderà prima lui, se non gli dici quel che vuole sapere! È stato lui a mettere dietro le sbarre Coop, è stato lui a mettere fuori uso il boss peggiore della città… tu dagli le informazioni che vuole e vedrai che “Miss odio gli alieni” non uscirà dalle sue grinfie abbastanza in salute da poterti impensierire! – urlò suo fratello Arno.
-È evidente chi è il cervello della famiglia. Fai come dice lui e potresti uscirne con qualche osso sano-.
-Ti dirò tutto quello che so-.
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-Novità? - chiese Kara a Winn una volta tornata nella sede del DEO.
-Sì. Un altro spacciatore e stato spedito dietro le sbarre dal Crociato Incappucciato-.
Kara sapeva che la cosa non avrebbe dovuto darle sui nervi in quel modo, ma era comunque inferocita.
-Il DEO non potrebbe torchiare quegli spacciatori per trovare informazioni? -.
-Abbiamo già inviato degli agenti- fece J’onn entrando nella stanza.
 
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-Allora Oracle che mi dici? -.
-Che abbiamo un punto di vista privilegiato sulla L-Corp. La Wayne Enterprises potrebbe anticiparla sul punto di vista degli affari per i prossimi due anni-.
-Non mi interessa lo spionaggio industriale. È palese che Lilian abbia ancora dei fedelissimi all’interno della società che spiano Lena per suo conto… o più probabilmente per conto di Lex-.
-Sto facendo del mio meglio, ma la L-Corp è una multinazionale con un migliaio di dipendenti a National City. Le tue indagini sul campo non hanno portato a niente? -.
-Lilian non è così stupida da portarsi degli spacciatori nel covo. Tuttavia mi sono fatto un’idea dei posti che sceglie per le consegne, e delle aree di influenza degli spacciatori ancora a piede libero-.
-Il programma fantasma che hai installato nel software del DEO, sta iniziando a funzionare. Ben presto avremo accesso ai loro dati-.
-Ottimo- rispose Batman interrompendo poi la comunicazione.
 
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Supergirl volava sulla città alla ricerca di spacciatori. In effetti il modo più logico di trovare Lilian, era tramite coloro a cui consegnava il Venom, ed aveva dedotto che Batman stesse seguendo quella pista. Sperava proprio di imbattersi in lui. Era pronta per una rivincita. 
Sfruttando la vista a raggi-x e il superudito stava cercando di trovare ogni sospetto, ma anche di notte i trafficanti di droga non concludevano certo i loro affari in mezzo alla strada.
Dopo quasi tre ore, Kara stava per rassegnarsi e tornare a casa, quando udì una voce bassa e alterata da un modulatore vocale e si diresse in quella direzione alla massima velocità.
 
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Al porto di National City, Batman torreggiava su una dozzina di criminali a terra.
-So perché sei qui. Stai cercando il Venom- fece Kara atterrando di fronte a lui.
-E tu non mi intralcerai-.
-No, aspetta… anch’io voglio che sparisca dalle strade… possiamo collaborare-.
-Lavoro meglio da solo signorina Danvers-.
Kara fissò il suo interlocutore allibita.
-Gli occhiali non sono una gran copertura. Meglio indossare una maschera… dovresti prendere esempio da Olsen: almeno questo lo ha fatto bene-.
Supergirl era esterrefatta. Come poteva quel tipo sapere chi erano lei e Guardian? Non poteva averglielo detto Clark.
Un attimo dopo Batman lanciò un rampino e fece per allontanarsi. Kara lo placcò spingendolo contro una parete vicina.
-Vuoi iniziare uno scontro? Non è una mossa furba-.
-Avrai battuto mio cugino, ma ciò non vuol dire che tu possa battere me. Cioè… non vuole dire che lo farai di nuovo-.
Per tutta risposta Batman schiacciò di nuovo il pulsante sulla tuta rilasciando l’impulso sonico. La bionda urlò e la sua presa s’indebolì, permettendo al pipistrello di sfuggirle.
-Hai trovato un ostacolo e non hai pensato a una contromisura. Un errore da dilettante- ringhiò Batman, mentre le sue nocche si illuminavano di verde e centrava la cugina di Superman con un montante impeccabile.
Kara tentò un calcio, ma Batman lo schivò, per poi lanciarle contro un Batrang che le trafisse la spalla destra. Il dolore le mozzò il fiato e lo estrasse a fatica… scoprendo che brillava di una luce rossa. Era stato imbevuto di radiazioni che simulavano quelle di un sole rosso.
Ansimante lanciò un colpo di vista calorifica, colpendo il suo nemico a un fianco, e approfittò del suo sbandamento per fiondarsi su di lui.
-Se… ti tengo le braccia ferme… non potrai usare altri gadget- rantolò, mentre immobilizzava Batman.
-Meno quelli ad attivazione vocale… e quelli già attivi! -.
La bionda udì un sibilo e un attimo dopo un drone calò verso di lei, crepitando di elettricità. Lo spinse via con il super-soffio, ma quello per tutta risposta esplose illuminando la zona di luce rossa, che la privò dei poteri. Un secondo dopo Batman si liberò della sua presa e la avvolse nel mantello facendola inciampare.
-È questo il problema dei superpoteri. Ci fai completo affidamento e quando non funzionano ti trovi spiazzata- commentò il Cavaliere Oscuro.
Con un ringhio Kara partì all’attacco, ma era uno scontro impari. L’abilità in combattimento di Batman era infinitamente superiore alla sua e difatti, dopo pochi minuti, un colpo di taglio sulla fronte, la spedì nel mondo dei sogni.
-Stai lontano da lei! - urlò una voce alle sue spalle.
Guardian era lì con lo scudo levato.
-Lei almeno ha i poteri. Tu sei solo uno che gioca al supereroe-.
-La vedremo- fece James scattando verso di lui. Non era proprio sicuro di vincere quello scontro, ma se non ci avesse provato non ci sarebbe mai riuscito.
Batman non aveva nulla contro James Olsen. Trovava che fosse un buon giornalista. Ma in quella circostanza era un ostacolo. E gli ostacoli dovevano essere eliminati.
Guardian era ben preparato atleticamente… ma contro Batman aveva più o meno le stesse possibilità di vittoria, di un gatto che aggredisse una tigre. I suoi pugni vennero parati con facilità, e subì un calcio alla caviglia destra che non era facile da difendere con lo scudo. Irato partì alla carica, tenendo levato lo scudo, proprio come Batman sperava, provando a travolgerlo. Il vigilante di Gotham, afferrò lo scudo e sfruttando la spinta di James, riuscì a capovolgerlo, facendolo finire a terra.
-Il tuo stile di combattimento si basa solo sulla forza bruta. Non basta. Non è minimamente sufficiente per fare questa vita. Quando cadi cerca un punto d’appoggio e se non lo trovi, cerca un modo per rialzarti- fece sprezzante il pipistrello, prima di afferrare l’altro uomo per la gola togliendogli l’aria. Guardian raspò alla ricerca di ossigeno per qualche secondo, per poi afflosciarsi nella stretta mortale di Batman. A quel punto l’uomo in nero lasciò andare la presa  e lo depose a terra.
 
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Un ansante Guardian si avvicinò a Supergirl tossicchiando e prese a scuoterla.
-Coff… coff… Supergirl… Kara… svegliati-.
Ci volle un po’, ma la ragazza riaprì gli occhi e ansimò: -Sa chi siamo io e te. Non so come, ma lo sa-.
-Ci penseremo dopo… adesso andiamo via di qui-.
Kara annuì, ma le girava ancora la testa. Avrebbe dovuto esporsi alle lampade solari del DEO o aspettare l’alba per riavere i poteri. Di nuovo fu dominata da una sensazione di rabbia e di impotenza… a cui però si era mescolava in qualche modo l’ammirazione… ed anche la paura. Malgrado tutti i suoi poteri era stata battuta con facilità da un uomo vestito da pipistrello per due volte di fila.
Chi era Batman? Da dove veniva, e cosa c’era all’origine della sua crociata?
Presa dai suoi pensieri, la bionda si lasciò guidare fino al furgone in cui attendeva Winn.
-Hai ragione- disse quando vide l’amico. -Non è un uomo normale. Ed è più che alla mia altezza-.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Mi spiace per il ritardo, ma ultimamente non ho avuto né il tempo di scrivere, né molta ispirazione.
Bruce si è fatto intervistare da Kara per trovare conferma ai suoi sospetti e analizzarne la voce, la postura e altri dettagli che confermassero che è lei Supergirl (il miglior detective del mondo non può certo farsi fregare da un paio di occhiali), quanto a James… be’ lo saprete poi.
Ringrazio fenris che finora ha commentato ogni capitolo e tutti voi che avete letto fin qui.

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