Atelio e Simona

di Indignataspeciale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un arrivo inaspettato ***
Capitolo 2: *** Un amore antico che sboccia ***



Capitolo 1
*** Un arrivo inaspettato ***


Simona,una ragazza dai capelli castano scuri e occhi dello stesso colore,si incamminava fra i viali del paese triste e sconsolata. Aveva gli occhi spenti. Si,sentiva vuota e un po' persa. Ma a parte questo non era accaduto niente di brutto. Capiva che doveva andare avanti,ma sempre e solo senza una meta precisa. Ma mentre andava per proseguire ecco che una signora sui 30 anni dai capelli ricci e biondi e i capelli blu all'improvviso attirò la sua attenzione. "Ehilà Simona". "Ciao Valeria". "Mi sembri sempre sconsolata. C'è qualcosa che ti turba,cuginetta?"chiese Valeria. "Niente di particolare. Sto bene,cugina" rispose la moretta. Ho semplicemente bisogno di belle novità". "Belle novità eh?". "Si per ravvivare la mia psiche e la mia vita". "Uh non è che soffri per amore?"domandò audace la giovane riccia. "Ma no,fidati". "Ok,ok,sono certa che con quel tuo bel faccino farai colpo,prima di quanto pensi". "Può darsi,ma sinceramente l'amore è per perdenti,non mi interessa"disse la moretta". "Che tipa la mia cuginetta. Spero non abbia grossi problemi emotivi. Però mi sembra sempre apatica e pensierosa,come se cercasse qualcosa" pensò Valeria. A un tratto Simona si diresse verso la stazione. Dopo circa 10 minuti vide un treno che si fermava per poi ripartire pochi minuti dopo quando improvvisamente una voce famigliare la interruppe dai suoi sommessi pensieri. "AAAMICA!". Era sbucata di fianco a lei una graziosa ragazza dai capelli castano chiaro lunghini e gli occhi azzurri. "Giada,mi hai fatto spaventare!. Allora,che ci fai qui?". "Dovrei porti la stessa domanda cara signorinella triste e pensierosa. Che ci fai qui alla stazione a guardare i treni?e da almeno qualche minuto che ti osservavo ed eri così assorta a guardare il treno che sfrecciava via,tutta mesta e malinconica". "Oh beh,sai non sapevo che fare,volevo ammazzare un po' il tempo" disse Simona un po' imbarazzata "sai,guardare i treni e sentire il loro rumore mi rilassa". "Mah. Lasciatelo dire,cara amica,sei proprio strana". "Embe' lo so bene" disse Simona quasi fiera,sfornando un sorriso a 32 denti. "Simona,io sono venuta fin qui per andare al luminoso e stupendo bar di fronte alla stazione. Vuoi venire anche tu?"le chiese l'amica indicando una grande insegna blu in cui campeggiava scritto "il paradiso della golosità". "Perché no?volevo giusto andare in dei posti confortevoli per distrarmi un po`". Entrati nel bar ordinarono un te' delle patatine fritte e dei biscotti al cioccolato. Passò un po` di tempo e stavano per finire le patatine e la bevanda. Una volta finiti dopo qualche minuto le servirono i biscotti. "Uh,questo bar è proprio un paradiso. Il posto è colorato,ampio,luccicante e bellissimo. E poi fanno tante prelibatezze,si mangia benissimo" disse Giada entusiasta,incapace di trattenersi in lodi sperticate per quel locale prima di addentare il secondo biscotto. "E' vero,proprio così. E ricordo ancora la prima volta che ti invitai in questo posto,eri cosi estasiata. E da allora ci andiamo spesso qui"rispose Simona dopo aver finito di ingoiare uno dei biscotti. "Vero. Ero così felice. A onor del vero,conoscevo gia' questo posto,come ben sai la prima volta ci andai con la nostra Loredana"preciso' Giada. "La prossima volta che ne dici se ci andiamo di nuovo con lei?"chiese la moretta. "Oh certo. Sarà bellissimo" disse l'amica con tono gioviale. Fu così che finirono di mangiare anche i biscotti. Usciti dal bar Giada prese per mano la amica e la sollecito' ad andare sul retro della stazione,in un punto appartato e dove di fronte si vedevano alberi di campagna. "Amica,io non ho mai creduto alla storia che ti rilassa il rumore dei treni". "Te lo assicuro,è cosi invece,il rumore dei treni mi culla". "Perché?c'è qualche motivo in particolare?". "Ecco,non proprio...". ''Di la verità,amica,aspetti qualcuno?a me puoi dirlo" la incalzò Giada. "Beh si,ma non so se tornerà mai"rispose mesta e malinconica Simona. "Non mi dire. Tu aspetti ancora il tuo amico d'infanzia?"chiese con stupore la ragazza dai capelli chiari. "Si. Proprio lui". "Ma io non capisco perché ci tieni tanto a quello lì. Voglio dire dopo qualche anno non ha risposto manco alle tue chiamate. Non si fa così con una vecchia amica" continuò Giada mentre proseguivano verso la stazione. "Hai ragione,ma io gli voglio sempre bene e poi sono preoccupata che possa essergli successo qualcosa"ammise candidamente Simona. E detto questo la moretta accelero' il passo dopo aver guardato il suo orologio. "Amica,perché corri così"domando' Giada mentre accelerava il passo anche lei per raggiungerla". "Beh,perché sto aspettando l'arrivo dell'ultimo treno che passa per oggi. Non voglio perdermelo". "Tu sei tutta matta" le rispose l'amica. Arrivarono in tempo,persino con qualche minuto di anticipo. A un certo punto dopo un po ' il grande orologio nei pressi della stazione segnò le 20,00. E fu proprio allora che Il treno arrivò e passò facendo il classico roboante rumore ma dell'amico d'infanzia di Simona neppure l'ombra. Giada stette circa cinque minuti ad abbracciare e consolare la amica. "Amica,scusami,ti riaccampognerei a casa,ma il mio fidanzato mi aspetta a casa sua" disse la ramata. "Vai pure. Io resto un altro po' qui"disse Simona sospirando. Rimase sola e fuori era buio. Ma dopo qualche minuto,come illuminato dalla profonda luce del grande cartellone apparve inaspettatamente lui,il suo amico d'infanzia dai capelli castani e sbarazzini,mentre usciva dal bar. Atelio spalancò gli occhi nel vedere Simona,e a Simona si illuminarono gli occhi nel vederlo. "Atelio,sei tu"?disse Simona con la voce rotta dalla commozione. "Simona" disse anche lui con la voce emozionata e rotta dalla commozione. Entrambi si abbracciarono fra le lacrime. "Ti voglio bene Simona" disse mentre continuava a stringerla a se". "Anche io Atelio. Ti aspettato per tutto questo tempo. Mi sei mancato". "Anche tu". Il tutto mentre continuavano ad abbracciarsi forte. Dopo' un po',finito l'abbraccio:"mi sento stanca,Atelio". "Tranquilla,ti riaccompagno a casa". Durante il tragitto:"ho osservato il primo e l'ulimo treno ma tu non c'eri.Quando sei arrivato alla stazione e al bar?. Forse col secondo treno?". "No,sono arrivato qui in paese con l'autobus stasera verso le 19,10. Mi sono diretto subito a casa tua ma non c'eri. Così sono venuto qui verso le 19,50. Ti ho cercato nei pressi della stazione e ho controllato se eri al bar ma non c'eri". "Capisco. Io evidentemente ero al retro della stazione con la mia amica". "Davvero?parlavate di cose segrete?". "Eh...ecco...". "Capisco non sono fatti miei"disse rammaricato lui mentre erano nei pressi di casa di lei. "Buona serata. Ci vediamo " disse lui. "Buona serata e grazie per avermi accompagnata" rispose la ragazza. "Di nulla". Una volta a casa,Simona parla al telefono con l'amica Giada e le racconta tutto. "Cooosa?cosi hai incontrato Atelio?". "Certo". "Dimmi tutto. Risvolti romantici?". "No,niente affatto. Abbiamo parlato un po',e mi ha riaccompagnato a casa tutto qui. Mi ha spiegato che è arrivato in paese in autobus e a quanto pare è arrivato in stazione mentre noi eravamo al retro". "E ti pareva che quello doveva arrivare mentre eravamo al retro" rispose l'amica". "Cercava di non farsi trovare" disse ironica l'amica". "Ora che farai con lui,intendi conquistarlo?"domandò Giada. "Ma smettila. È solo un amico,lo sai bene"rispose Simona un po' piccata e attaccò la cornetta. Simona sospirò prima di buttarsi senza coperte sul letto stremata.

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Capitolo 2
*** Un amore antico che sboccia ***


"Ciao Pedro,ciao Solilette,ciao Ringo" disse Simona accarezzando i suoi cani uno ad uno,prima di aprire la porta di casa e uscire per andare a scuola. A scuola:"Ragazzi,da oggi avrete un nuovo compagno. Si chiama Atelio. Si è trasferito qui da New York,viveva lì da 3 anni,ma prima di allora già viveva qui. Vi prego,siate gentili". "Sono Atelio Giletti,molto piacere. Amo la musica,e il mio hobby è il canto. Infatti vorrei iscrivermi anche qui a un corso di canto. Ah,guai a chi tocca gli animali". Fu seguito un fragoroso e scrosciante battito di mani. "Ah,il mio Atelio!"esclamò adorante Simona. "Puoi accomodarti Giletti. Dovrebbe esserci un banco vuoto vicino alla signorina Gabelli". Intanto Loredana Gabelli,una ragazza dai capelli lunghi e neri,esclamò un "wow" tutta contenta mentre lo guardava adorante,a bocca aperta. Una volta seduta continuava a guardarlo con aria sognante e con un sorriso un po' malizioso di chi sa quel che vuole. "Signorina Gabelli non fissi così il suo nuovo compagno. Rimanga concentrata sulle lezioni su". Intanto anche Simona guardava triste e malinconica i suoi due amici cosi vicini e seduti insieme in banchi accanto. Passarono lentamente e stancamente alcune mentre i pensieri di Simona e Loredana erano altrove. Così ci fu la ricreazione. "Simona,ciao. Non mi saluti?". "Ciao". "Che ti succede?vuoi che ti offro qualcosa?". "No grazie". "Ok,come vuoi. Ci sentiamo". Simona lo scruto',si protese in avanti,aveva mezza idea di parlargli ma poi si interruppe. Un ragazzo si stava avvicinando a Atelio. "Ciao Atelio. Sono Mirco. Ho apprezzato troppo la presentazione. Condivido il tuo amore per gli animali e abbiamo entrambi la passione per la musica. Possiamo essere amici?". "Certo Mirko,molto piacere". E si dettero la stretta di mano. A un tratto però una giovane fanciulla sfacciata la prese per una mano. "Allora Atelio. Sei proprio un ragazzo interessante sai. Perché non ti unisci al mio club?io faccio la cantante e ci sono anche tanti cantanti che fanno la voce maschile?ma tu potresti fare la voce maschile?che te ne pare?". "Oh accidenti" disse Atelio un po' disorientato "ci dovrei pensare, è stata una proposta improvvisa". "D'accordo,d'accordo,fammi sapere al più presto ". Simona sospirò. Mirko le chiese senza tanti fronzoli. "Ma a te piace Loredana?". "No,per niente". "Ma davvero?è la ragazza più ammirata e corteggiata della scuola". "Sai,non mi interessano le ragazze. Preferisco essere single". "Sei gay per caso?"chiese Mirko. "Mi spiace non sei il mio tipo" rispose ironico Atelio. "Che spiritoso" replicò l'amico,che non sembrava affatto aver apprezzato la battuta. Simona si avvicinò a Atelio. "Eh,Atelio...ecco...". Soppraggiunse all'improvviso Loredana che abbracciò forte Simona "Oh ti prego,cara amica,aiutami,aiutami a convincere Atelio a venire al club di canto". "Ma Loredana,se non lo hai nemmeno sentito cantare. Perché ci tieni tanto a volerlo nel club?". "Perché lo apprezzo. Ha passione nel canto e sicuramente ci divertiremo insieme". "Ok,d'accordo,cercherò di convincerlo". "Oh,grazie amica mia" disse baciandola sulla guancia. Ma intanto nuove paure si fecero spazio nel suo cuore. Nel mentre Simona cercò di parlare a Atelio,un ragazzo dai capelli neri e gli occhi neri però le si avvicinò "Oh,Simona,eccoti qui. Vuoi due stecche di cioccolato?". "Oh certo,Gioele. Evviva". "Conosco ormai l'esca golosa con cui attirarti"disse il ragazzo. "Gia`,tu sai sempre come prendermi. Vero Gioe?" "Certo bellezza" confermò lui avvicinandosi al suo viso. E risero insieme con complicità. Nel mentre Atelio li guardava torvo,in un misto fra disgusto e fastidio. La campanella interruppe tutto scandendo la fine della ricreazione. "Tutto a posto,Atelio?"chiese Loredana nel mentre andavano a sedere. "Si certo" fu la sua laconica risposta. Attese ansie e pensieri si susseguirono. Finché la campanella decretò la fine delle lezioni. In aula: "Atelio,Atelio,ti porgo aspettami"disse Simoma inseguendolo. "Uei,dimmi tutto". "Ti accompagno a casa?oggi è il tuo primo giorno di scuola qui. E ci tenevo ad accompagnarti come ai vecchi tempi". "Beh perché no?"disse Atelio che sembrava molto contento all'idea". "Simona,aspettami,mi accompagni a casa?non mi sento bene". "Loredana può accompagnarti?". "Oh si,cara amica ti accompagno io" disse lei sforzando a esternare gioia ma rodendo dentro. "Mi piaci un sacco Atelio. Non ti credere,avremo modo di stare insieme. Ti conquistero`"sibillo` lei con occhi maliziosi e cattivi. "Che bello passeggiare con te,Atelio. Non sai quanto mi rende felice"disse Simona gioiosa,con un sorriso radioso. "Lo stesso vale per me. Sono felice di passeggiare con te. Mi mancava. È una vita che non lo facevamo". "Atelio,seguimi ti mostro un posto". Alla loro vista dopo un po' di strada si apri un vastissimo e incantevole prato pieno di tanti fiori colorati,fra cui margherite,rose blu,viole e nonsticordardime". "Che meraviglia Simona. Non sapevo esistesse questo prato". "Eh si,l'ho scoperto da un paio di anni". Ci furono una decina di gatti che gli vennero incontro,fra cui uno arancione una bianconera,uno grigio,una tricolore,uno biancoegiallo,uno nero,e due gatte tigrate". I gatti coccolone si strusciavano fra tante fusa e baci e davano tanti baci,col classico rumore simile a un vibrare degli angeli. Simona dalla borsa cacciò tanto cibo,e Atelio aiutò a distribuirlo. Anche i gatti più paurosi si avvicinavano. E almeno una ventina altri gli facevano festa ai due umani benefattori. "Mi piacerebbero ogni giorno aiutarti a dare il cibo ai gatti. Non solo a distribuirli. Possiamo dividere a metà la spesa per la compera del cibo". "Grazie Atelio". "Grazie a te Simona,per quello che fai. Sei un angelo. Un vero angelo in tutti i sensi. Sei di una bellezza unica e incredibile,dentro e fuori. Simona io ti amo". "Ti amo anche io,mio bellissimo e dolcissimo Atelio". M E si abbracciarono in una stretta tenera ma stretta e di guardarono intensamente,mentre i gatti si strusciavano e alcuni li guardavano intonando un "MIAO MIAO MIAO" che pareva una dolce serenata. Persino delle tenere e meravigliose farfalle danzavano intorno a loro come a festeggiare l'evento. E mentre erano avvolti da miagolii e fusa e circondati da miei e farfalle i due innamorati suggellarono la loro unione da un bacio bramato e agognato da tanto tempo da entrambi,e che ogni cosa,e la stessa atmosfera sembrava suggerire.

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