Tales Of The Supernatural

di Swan Song
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Abbazia del Djinn ***
Capitolo 2: *** La Strega nel cimitero ***
Capitolo 3: *** Nella camera di un motel ***
Capitolo 4: *** Il tramonto e l'angelo ***
Capitolo 5: *** Legami indissolubili ***



Capitolo 1
*** L'Abbazia del Djinn ***



L'Abbazia del Djinn







C’era una volta un’abbazia antica, nascosta tra le nebbie e le piogge incessanti.
Si ergeva su un dirupo, le sue torri grigie e le finestre gotiche sfidavano il cielo tempestoso.
Era un luogo di mistero e oscurità, dove i segreti si annidavano tra le pietre scolpite e i corridoi bui.
Sam e Dean Winchester, i cacciatori di creature soprannaturali, giunsero all’abbazia seguendo una traccia. Avevano sentito parlare di un Djinn che infestava il luogo, un essere malvagio capace di plasmare la realtà secondo i desideri delle sue vittime.
Ma ogni desiderio aveva un prezzo, e spesso si trasformava in una trappola mortale.
La pioggia cadeva incessante mentre i fratelli si avventuravano nei corridoi umidi.
Le loro torce illuminavano affreschi sbiaditi e statue di Santi dai volti severi.
Il profumo d’incenso e muffa si mescolava nell’aria. Sam e Dean sapevano che il Djinn si nascondeva in qualche angolo oscuro, pronto a tendere la sua trappola.
Arrivarono nella sala principale, dove un grande camino crepitava. Sopra il mantello, un dipinto raffigurava un cavaliere in armatura che combatteva un drago. Era un’immagine familiare, ma qualcosa non andava. Il cavaliere sembrava vivo, i suoi occhi brillavano di luce propria.
Era un Djinn, e stava cercando di attirarli nel suo inganno.
«Desiderate qualcosa?» disse con voce melliflua «Qualunque cosa possiate immaginare, ve la concederò.»
Ma Sam e Dean non erano ingenui. Avevano imparato a non fidarsi delle illusioni.
«Vogliamo solo sconfiggerti.» disse Dean, e, con un gesto rapido, estrasse una lama d’argento.
Il Djinn si scatenò, creando illusioni di mostri e tesori.
Ma i fratelli rimasero saldi, concentrati sulla loro missione.
Alla fine, Dean riuscì a colpirlo al cuore. Il Djinn si dissolse in polvere e l’abbazia tornò al suo aspetto reale: fredda, umida e desolata.
Sam e Dean lasciarono la struttura, la pioggia ancora battente sulle loro spalle.
Avevano sconfitto il male, ma sapevano che altre creature aspettavano nei recessi del mondo.
Con passi decisi, continuarono la loro caccia, pronti a combattere ancora.
E così finisce la storia dell’abbazia, dove la realtà e l’illusione si intrecciano come fili di seta sotto la pioggia.

 








Angolo Autrice:

Ciao a tutti! ^^
Se siete arrivati fin qui, grazie di cuore. <3
L'idea mi è venuta la scorsa notte tipo illuminazione profetica, un'abbazia mi è apparsa in mente e alla fine ho deciso di mettere il tutto sotto forma di fiaba, molto breve, a tema soprannaturale.
Solitamente sono negata con le storie brevi, perché scrivo parecchio, quindi lo prendo anche come un esercizio.

Queste mini storie saranno assolutamente semplici, senza pretese e super leggibili se siete stanchi e non avete voglia di impegnarvi troppo nella lettura.
Il tema varierà di volta in volta, così come i personaggi, in base all'ispirazione del momento.

Ancora grazie e a presto! *-*

SwanXSong



 

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Capitolo 2
*** La Strega nel cimitero ***



La Strega nel cimitero








C’era una volta, in un mondo oscuro e misterioso, una coppia di cacciatori di mostri.
Sam e Dean Winchester, con i loro occhi stanchi e le loro anime tormentate, vagavano per le strade buie alla ricerca di creature sovrannaturali da combattere.
Una notte, mentre la luna splendeva alta nel cielo, i Winchester ricevettero una strana segnalazione. Una strega malvagia si aggirava per un antico cimitero, lanciando incantesimi e terrorizzando i poveri abitanti del villaggio. La gente diceva che chiunque si avventurasse nel cimitero non sarebbe mai più tornato.
Naturalmente si avventurarono nel cimitero, armati di coltelli d’argento e pentacoli.
La nebbia avvolgeva le tombe e gli alberi sembravano sussurrare segreti.
Sam, il più razionale dei due, disse: «Dean, questa strega potrebbe essere pericolosa. Dobbiamo stare attenti.»
Dean, con il suo sorriso sarcastico, rispose: «Sammy, non preoccuparti. Ho affrontato demoni, vampiri e licantropi. Una strega? È solo una passeggiata nel parco.»
Ma quando si avvicinarono alle tombe, sentirono un freddo gelido avvolgerli.
La creatura, con i suoi capelli neri come la notte e gli occhi rossi come il fuoco, apparve davanti a loro «Chi osa interrompere il mio operato?» disse con voce sinistra.
Dean si fece avanti, il suo cuore batteva forte nel petto «Siamo i Winchester, cacciatori di mostri. Vogliamo sapere perché terrorizzi il villaggio.»
La strega rise, un suono che faceva gelare il sangue «Ho sete di vendetta.» rispose «La mia famiglia è stata sterminata dai vostri antenati. Ora è il vostro turno.»
I Winchester si guardarono negli occhi.
«Non vogliamo combattere.» disse Sam «C’è sempre un’altra strada.»
La strega li fissò «Forse avete ragione. Ma solo se rispondete ad un indovinello. Se sbagliate, vi trasformerò in pietra.»
Dean annuì, indicando il fratello minore «E’ lui il cervellone.»
La strega sorrise «Ecco la mia domanda: cosa è più potente di tutte le magie, ma non può essere visto o toccato?»
Sam ci pensò a lungo, Dean nemmeno ci provò.
Poi Sam disse «L’amore.»
«Esatto. L’amore è la risposta. Ma ora, cacciatori, dimostrate la vostra forza.»
Con un movimento rapido, la strega scatenò un vortice di energia oscura.
Sam e Dean si tuffarono ai lati, schivando l’attacco. Dean estrasse il coltello e Sam pronunciò un incantesimo di protezione.
La strega rise ancora, con rabbia «Pensate di poter vincere? Siete solo uomini.»
Con un grido di sfida, i cacciatori si lanciarono contro l’avversaria.
Le loro lame brillavano alla luce della luna.
Sam tagliò l’aria con il suo coltello, mentre Dean affondava la sua lama nel cuore della strega.
Questa urlò e si dissolse in una nuvola di fumo nero.
I Winchester avevano vinto, ma non avevano usato solo la forza fisica; avevano usato l’amore per proteggere il villaggio e sconfiggere il male, quello stesso Amore protagonista dell’indovinello.
Quella notte, si addormentarono con il cuore leggero, sapendo che avevano fatto la cosa giusta.
E la luna li guardò dall’alto, come una madre orgogliosa che veglia sulle sue creature.
 








Grazie a tutti! <3
 

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Capitolo 3
*** Nella camera di un motel ***



Nella camera di un motel








C’era una volta, in un motel decrepito ai margini di una strada polverosa, un giovane cacciatore di mostri di nome Dean.
Era un bambino coraggioso, con gli occhi smeraldo e i capelli biondo scuro.
La pioggia batteva contro i vetri sporchi della finestra, creando un ritmo monotono che sembrava sussurrare segreti e minacce.
Dean era seduto sul letto, con le gambe penzoloni e un libro aperto sulle ginocchia.
Il libro era vecchio e logoro, con pagine ingiallite e disegni sbiaditi. Conteneva storie di creature sovrannaturali: vampiri assetati di sangue, licantropi affamati e fantasmi vendicativi.
Dean amava leggere quelle storie, anche se spesso gli davano i brividi.
Accanto a lui, nel letto a castello, c’era suo fratello minore, Sam. Sam aveva gli occhi curiosi, e il suo viso era illuminato dalla luce fioca della lampada da comodino. Aveva solo cinque anni, ma già intuiva che il mondo nascondeva segreti oscuri.
«Dean.» disse con voce flebile «I mostri esistono davvero?»
Dean si voltò verso di lui, con un sorriso amaro «No, piccolo Sammy.» rispose «I mostri non esistono. Sono solo storie per spaventarti.»
Sam annuì, ma Dean poteva vedere la delusione nei suoi occhi.
Sam voleva credere che ci fosse qualcosa di più là fuori, qualcosa di magico e misterioso. Ma Dean non poteva permetterlo. Non poteva lasciare che suo fratello sapesse la verità.
«Ma papà dice che dobbiamo stare attenti.» disse Sam «Dice che ci sono cose cattive là fuori.»
Dean annuì «Sì, ci sono cose cattive.» sospirò «Ma non sono mostri. Sono solo persone.»
Sam sembrava confuso «Allora perché papà porta sempre con sé quella pistola d’argento?»
Dean prese una profonda boccata d’aria «Per proteggerci.» disse «Perché ci sono persone là fuori che possono farci del male. Ma non sono mostri. Sono solo…cattivi.»
Sam si strinse nelle spalle e si accoccolò sotto le coperte «Va bene, Dean. Ti credo.»
Dean gli strinse la mano «Andiamo a dormire, Sammy. Domani sarà un altro giorno.»
E così, nel buio del motel, Dean raccontò a Sam una favola della buonanotte.
Una favola di cacciatori coraggiosi, di mostri sconfitti e di segreti nascosti.
Dean sapeva che il mondo era molto più oscuro di quanto Sam potesse immaginare, ma voleva proteggerlo. Voleva che Sam continuasse a credere che i mostri fossero solo storie, anche se lui stesso aveva visto cose che avrebbero fatto rabbrividire chiunque.
E così, nel silenzio della notte, Dean sussurrò a Sam una promessa: «Ti proteggerò sempre, piccolo Sammy. Anche se il mondo è pieno di mostri, io sarò qui per te.»
Sam sognò di avventure sovrannaturali, di cacciatori coraggiosi e di un fratello che lo avrebbe protetto da ogni male. E nel suo sogno, Dean sorrideva, sapendo che quella promessa sarebbe stata mantenuta.
Così finisce la storia di due bambini che, nel buio di un motel, si aggrappano l’uno all’altro, cercando conforto e speranza in un mondo che non smette mai di nascondere segreti.

 

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Capitolo 4
*** Il tramonto e l'angelo ***



Il tramonto e l'angelo








C’era una volta un angelo di nome Castiel.
Egli aveva vagato per millenni tra i mondi, osservando gli esseri umani con occhi penetranti.
Era stato testimone di guerre, ingiustizie e sofferenze, ma anche di bellezza, bontà, altruismo e fedeltà.
In una calda giornata d’estate, al tramonto, Castiel si sedette su una panchina in un piccolo parco. Le foglie degli alberi danzavano al vento, e il cielo si tingeva di sfumature dorate e rosa.
Il suo sguardo si posò sui passanti: giovani innamorati, anziani che si tenevano per mano, bambini che ridevano mentre giocavano.
“Perché gli umani sono così complicati?” si chiese Castiel “Sono fragili, ma anche incredibilmente forti. Hanno il potere di distruggere e di creare. Sono capaci di odio e amore, di egoismo e sacrificio.”
Mentre il sole scendeva all’orizzonte, Castiel rifletté su ciò che aveva vissuto. Aveva visto re e regine cadere, eroi e cattivi emergere...gli umani erano sempre stati al centro di tutto.
Erano loro a plasmare il destino del mondo.
“Non sono solo creature fatte di carne e ossa,” mormorò Castiel “Sono fatti di sogni, speranze e paure. Sono imperfetti, ma anche meravigliosi.”
Un vecchio signore si avvicinò alla panchina e si sedette accanto a lui «Guardi il tramonto?» chiese.
«Sì.» rispose Castiel «È un momento di bellezza fugace.»
L’uomo annuì «Gli esseri umani sono come il tramonto.» disse «Vivono nel presente, ma sanno che tutto è destinato a finire. Eppure, continuano a cercare la bellezza, a lottare per la giustizia, ad amare.»
Castiel osservò il vecchio con occhi curiosi «Perché mi dici tutto questo?»
L’uomo sorrise «Perché credo che tu possa imparare molto dagli umani, angelo. Nonostante le loro debolezze, sono capaci di grandi gesti. E forse, proprio questa fragilità li rende speciali.»
L’angelo Castiel ascoltò le parole dell’uomo con attenzione, il suo sguardo ancora rivolto verso il tramonto «Come fai a sapere che sono un angelo?» chiese, la voce appena un sussurro tra le foglie degli alberi.
L’uomo sorrise, gli occhi rugosi e pieni di saggezza «Ho visto molti tramonti nella mia vita. E ho imparato a riconoscere le anime speciali che si nascondono tra le ombre.»
Castiel annuì «Sono qui per osservare gli umani.» ammise «Li ho visti commettere errori, ma ho anche visto la loro capacità di redenzione. E tu? Chi sei?»
L’uomo sorrise ancora «Sono solo un vecchio che ha vissuto abbastanza per vedere il mondo cambiare.» rispose «Ma ho imparato che la bellezza risiede nelle piccole cose.»
Castiel si alzò «Grazie per le tue parole. Forse un giorno capirò davvero cosa significa essere umano.»
L’uomo gli strinse la mano «Non smettere mai di cercare. E ricorda, anche gli angeli possono imparare dai mortali.»
Mentre il sole si eclissava dietro le colline, Castiel si allontanò dalla panchina, portando con sé la consapevolezza che gli umani, con tutte le loro contraddizioni, erano la cosa più preziosa di tutte.
Così finisce la storia di un angelo che ha imparato che l’amore e la compassione non conoscono confini, neanche tra cielo e terra.








Grazie a tutti! <3

 

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Capitolo 5
*** Legami indissolubili ***



Legami indissolubili








C’era una volta un cacciatore di nome Bobby Singer.
Bobby sedeva sulla poltrona logora, la luce fioca del lampadario illuminava la stanza.
Era una notte come tante altre alla sua vecchia casa, ma quella sera qualcosa lo faceva riflettere.
Dean e Sam, i cacciatori che aveva visto crescere, erano diventati parte di lui. Non solo compagni di avventure, ma figli che non aveva mai avuto.
Guardò il tavolo, dove c’era una foto sbiadita di John Winchester, il loro padre. Aveva conosciuto John quando era solo un ragazzo, e poi aveva visto i suoi figli crescere.
Dean, il più grande, con quel suo sorriso sarcastico e gli occhi che nascondevano un mondo di dolore.
Sam, il più sensibile, con la sua sete di conoscenza e la sua lotta interiore tra il bene e il male.
Bobby si passò una mano sulla barba ispida. Aveva fatto di tutto per proteggerli, insegnando loro a non fidarsi mai troppo di nessuno.
Aveva visto Dean sacrificarsi per Sam, e Sam fare lo stesso per Dean. Aveva visto il loro legame, forte come una catena di ferro, resistere alle tempeste più violente.
La famiglia non è solo sangue, pensò Bobby. E’ qualcosa di più profondo, qualcosa che va oltre le parentele.
Il calore di una casa, il suono delle risate intorno al fuoco, la certezza che qualcuno sarebbe sempre stato lì per te.
E Dean e Sam erano la sua famiglia. Avevano condiviso momenti di gioia e di dolore, avevano riso e pianto insieme. Avevano combattuto contro demoni, angeli e creature che nessun altro avrebbe mai creduto esistessero.
La casa di Bobby era diventata il loro rifugio, il posto dove potevano essere se stessi senza giudizi. Avevano condiviso segreti, speranze e paure. Avevano litigato e si erano riconciliati, come ogni famiglia. Ma alla fine, erano sempre tornati l’uno dall’altro, perché erano legati da qualcosa di più forte di qualsiasi incantesimo o maledizione.
Bobby si alzò e andò verso la finestra. Guardò fuori, nel bosco che circondava la casa.
Dean e Sam erano là fuori, probabilmente a caccia di qualche creatura malvagia. Si sentiva orgoglioso di loro, ma anche preoccupato. Avevano scelto quella vita, una vita pericolosa ed incerta.
Ma sapeva che non avrebbero mai smesso di combattere, perché erano Winchester, e i Winchester non si arrendono mai.
Si girò e tornò verso la poltrona.
Prese la foto di John Winchester e la strinse tra le mani «Dean, Sam.» sussurrò «Siete la cosa più importante per me. Siete la mia famiglia.»
Sapeva che, anche quando non ci sarebbe stato più, il loro legame sarebbe rimasto indissolubile.
La casa di Bobby era silenziosa, ma dentro di lui c’era una pace che non aveva mai provato prima.
Aveva imparato che la famiglia non è solo sangue, ma anche amore, fiducia e sacrificio.
E Dean e Sam erano la sua famiglia, i suoi figli. Non c’era nulla al mondo che avrebbe potuto separarli.

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