Fragments of memories

di stardust94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue of the Fragments (1) ***
Capitolo 2: *** Prologue of the Fragments (2) ***



Capitolo 1
*** Prologue of the Fragments (1) ***


Prologue of the Fragments (1)

Erano passati due mesi da quando era arrivata a Seul. La Corea era decisamente diversa dall'Giappone. Si guardava attorno percorrendo la strada principale che portava al suo nuovo posto di lavoro. Per sua grande sorpresa e gioia, ironicamente parlando, era stata assunta come segretaria di un noto CEO di un azienda molto famosa e con le mani in pasta in diversi campi tra i quali quello di suo padre. La C&R International svettava nel panorama di Seul tra i palazzi era quello più lussuoso e tecnologico, avrebbe tranquillamente potuto rivaleggiare con quello del primo ministro del Giappone. Il che la diceva lunga su quanto quello fosse un ambiente decisamente di tutt'altro livello. Si passò nervosa la mano tra i capelli neri aggiustandoli e si lisciò gli abiti. Aveva ricevuto ordini precisi: indossare abiti adatti, mostrare eleganze e professionalità, due delle qualità richieste in quel ambiente.

Gwendolyn Shepard era una persona solitamente tranquilla e pacata. ma c'erano volte nelle quali avrebbe voluto rispondere a tono, soprattutto a sua madre e le sue idee. Infatti era stata una sua idea quel improvviso viaggio. Un modo, aveva detto, per farle fare esperienza e farle fare soprattutto giudizio in vista di prendere il suo posto in azienda. Non che la cosa la entusiasmaste proprio così tanto. L'idea di diventare una “business woman” come sua madre Clorinde, noiosa e interessata solo a fare soldi non le dava di certo i brividi di felicità che avrebbe dovuto provare secondo sua madre. Ma quando arrivò davanti al ufficio dove ad aspettarla cera il suo nuovo datore di lavoro, un brivido decisamente diverso le percosse la spina dorsale.

Il brivido di non sapere cosa stesse per affrontare chi ci fosse dal altro lato di quella porta e a cosa avrebbe portato davvero quel viaggio e quel lavoro. Portò una mano al petto, la chiuse istintivamente a pugno e fece un profondo respiro prima di bussare alla porta così da calmarsi completamente, o almeno provarci. Sentendo una voce maschile e leggermente fredda invitarla a entrare, la ragazza varcò l'uscio e richiudendosi la porta alle sue spalle osservò una scena che aveva del incredibile.

Dentro l'ufficio era chiaramente ancora più lussuoso di quello che la giovane si aspettava. Era abituata a quel ostentare pomposamente lusso e ricchezza, ciò al quale non era assolutamente preparata però, era il bellissimo gatto dal candido manto bianco neve che salì con una certa aria nobiliare e un balzo elegante proprio sopra al tavolo mentre un uomo dal altro lato le faceva delle foto con il cellulare.

Quando suddetto uomo, notò la ragazza ripose il cellulare nella tasca del completo scuro ed elegante, elegante come lo era stato l'inchino che aveva fatto a Gwen prendendo tra le braccia la felina che guardando la ragazza con i suoi dolci occhi azzurri aveva miagolato.

Gwen esitò qualche secondo, era confusa dalla situazione dal gatto e soprattutto dal espressione algida e stoica del uomo davanti a lei.

Jumin Han, il direttore e figlio del CEO non che il suo nuovo datore di lavoro. La ragazza ricambiò il saluto e al “si sieda pure” del uomo prese posto.

Avrebbe tranquillamente potuto chiedere a quest'ultimo perché uno splendido gatto si trovasse nel suo ufficio, ma si limitò ad annuire e rispondere come una macchinetta alle domande del giovane uomo dai capelli neri.

-mi dica, perché ha scelto questo lavoro?- domandò lui
-perché penso di essere la persona giusta per l'incarico, signore- rispose lei
-e cosa le fa pensare di essere adatta? Questa azienda gestisce diversi progetti. Praticità, ordine, disciplina, professionalità. Crede di avere queste qualità signorina...Sato?-
-Shepard. Gwendolyn Shepard- replicò quasi immediatamente lei.

Non le piaceva usare il cognome del padre, preferiva quello della madre per motivi che non voleva di certo spiegare a quell'uomo. Cercò di rilassarsi di fare pensieri felici, pensieri che le calmassero i nervi.

-e cosa mi dice dei gatti? Cosa ne pensa lei?-

Gatti? Prima di giungere al colloquio, la ragazza si era ripassata mentalmente alcune cose da dire, ma mai si sarebbe aspettata che la conversazione sarebbe virata verso i felini. Non che li odiasse, le erano indifferenti. In un certo senso, era stata sempre definita lei come una gatta. Solitaria, indipendente, molto calma e con una mente analitica, priva di emozioni...già priva di emozioni. Quel pensiero le dava fastidio, quasi quanto lo sguardo di algida superiorità e fredda calma di Jumin che la stava osservando con sguardo critico, come se la stesse analizzando.

-sono belli. Non ho mai avuto animali. Mio nonno ha un cane- disse la ragazza
-un cane? ...capisco. Non ne ho mai avuti, ma penso possano essere animali altrettanto piacevoli- disse – ma vede signorina Shepard, quello che voglio sapere è come si troverebbe se dovesse creare qualcosa per loro? - le chiese subito dopo
-sarebbe un compito? E per loro intende i gatti?-
-affermativo signorina Shepard.- sentenziò Jumin in silenzio osservandola

Gwen era senza parole, la sua mente stava cominciando a macinare informazioni e cercare di comprendere come il lavoro di assistente potesse in qualche modo essere collegato a gatti e progetti. Normalmente avrebbe evitato ma decise di approfondire la cosa.

-vorrei, se fosse possibile avere maggiori informazioni. Che genere di prodotto cercate da me?- domandò educata

Jumin restò qualche secondo in silenzio, prima di spostarsi verso un mobile a schedario. Prese una cartellina azzurra che le poggiò davanti. Gwen afferrò la cartellina e iniziò a sfogliarla. Dentro vi erano differenti schede di progetti per merchandising basato su abitudini e gusti dei gatti. La scrittura era fitta ma decisamente molto ordinata e facilmente comprensibile.

-sono progetti che creo e commissiono solitamente per mio gusto personale. Vorrei che voi realizzasse uno di questi progetti, ha il permesso di apportare qualsiasi modifica del caso.- disse- si ricordi che ha una settimana- aggiunse poi

La ragazza annuì osservando la cartellina qualche secondo in più prima di chiuderla. Il resto delle domande del colloquio, erano molto più semplici e non traspariva alcun tipo di sfumatura dalle parole di lui, sembrava quasi che stesse compilando un questionario da quanto era distante e asettico.

-molto bene. Se non c'è altro che volete chiedermi, credo sia il caso di terminare il nostro incontro. Ho ancora molto lavoro da sbrigare e lei signorina Shepard, ha un progetto da creare-

“il ghiaccio del Circolo Polare è lava fusa in confronto a te” pensò la ragazza senza ovviamente dirlo. Si limitò ad annuire. Si alzò e porgendo verso Jumin la mano lo ringraziò per il colloquio nel modo più formale possibile. Si strinsero la mano e Gwen lasciò l'appartamento dirigendosi fuori dall'edificio.

Con la coda del occhio, vide una ragazza o forse un ragazzo giovane, non le era chiaro visto che era un po distante da lei. Stava parlando con Jumin e sembrava lo stesse rimproverando indicando la gatta bianca che dormiva placidamente tra le braccia del corvino. Gwen li osservò ancora qualche secondo prima di uscire e avviarsi verso casa. L'incontro le aveva dato modo di conoscere meglio l'uomo e di una cosa era certa, la sua avventura sarebbe stata molto più complicata d'ora in avanti.

Gwen passò il resto della giornata a pensare a che progetto mostrare a Jumin. Lesse diversi progetti alcuni non solo inusuali quasi assurdi, ma visto la passione del uomo per i felini, la cosa le sembrò quasi normale. Normale per gli standard del uomo. In quel momento, seduta sulla sedia nel appartamento che divideva con la sua coinquilina, la ragazza si era stiracchiata allungando le braccia verso l'alto. Quando improvvisamente, sentì i passi famigliari della sua coinquilina e dalla porta, sbucò la chioma argentea di una giovane.

-mi scusi se la disturbo al suo primo giorno come segretaria miss Shepard- ridacchiò la ragazza -ma stai lavorando da circa tre ore, dovresti proprio fare una pausa. Ho ordinato la pizza- aggiunse poi
-ti ringrazio. Finisco di scrivere la bozza e poi ti raggiungo. E comunque non sono ancora una segretaria

Kath era una ragazza sveglia, abbastanza da capire quando non era il caso di insistere sulle cose. Nonostante questo e nonostante non aggiunse altre parole, era comunque un po preoccupata per l'amica. Non che diventare segretaria di quel azienda fosse il suo sogno ovviamente, ma nel poco tempo che avevano trascorso insieme, Katherine aveva appreso quanto Gwen fosse una persona seria, metodica e decisamente concentrata sul proprio lavoro. Insomma erano l'una il giorno l'altra la notte. Kath era confusionaria, diceva spesso che fosse una cosa degli artisti ma in realtà, stava solo giustificando il non riuscire a fare ordine nella propria vita.

-ehi se ti può consolare, nemmeno il mio colloquio è andato bene- disse

Stavolta fu Gwendolyn a preoccuparsi. Ancora seduta alla scrivania sporgendo la testa osservò l'altra ragazza in piedi su l'uscio della porta. Kath era di due anni più giovane di Gwen, aveva una zazzera di capelli argento scuri, in quel momento erano trattenuti alla bene meglio con una coda sbarazzina dalla quale, immancabilmente sfuggiva qualche ciocca.

-non capisco assolutamente...tu sei la miglior artista che conosca! Chi è lo stupido che ti ha rifiutata?- domandò un po alterata Gwen
-nah...nel senso l'ho fatto io il danno. Ho rovesciato del caffè su degli importanti rullini delle ultime opere di un famoso fotografo- spiegò la ragazza -il mio capo si è infuriato da morire e mi ha licenziata- aggiunse poi

Gwen rimase in silenzio qualche secondo. Si alzò e la raggiunse facendole una buffa e quasi impacciata carezza sulla testa che fece ridere l'altra ragazza.

-questo cosa dovrebbe essere? - domandò Kath divertita
-rinforzo positivo. Come quando per aumentare l'autostima ti ripeti che sei brava. E Katherine credimi, tu lo sei. Devi solo trovare la persona che possa vederlo che veda il tuo talento- le disse l'amica
-wow allora spero di trovare presto quella persona. Dico davvero Gwenny grazie- le rispose lei sorridendo decisamente più positiva

Gwen incrociò le braccia al petto con aria severa, cosa che fece ridacchiare Kath. L'argentea ragazza sapeva benissimo che l'altra detestava quel soprannome. Ma lo usava proprio per questo per stuzzicare l'amica.

Alla fine le due si diressero in soggiorno, Kath andò a prendere la pizza e le due la mangiarono chiacchierando. Gwen raccontò lo strano colloquio e la sfida o meglio la prova che Jumin le aveva chiesto per poter essere la sua assistente. Kath che la stava ascoltando nel col tempo sfogliava il fascicolo dove erano descritti con una calligrafia ordinata e precisa, diversi strani prodotti per gatti.

-attenta Gwenny il tuo principe azzurro è un gattaro della peggior specie! Scommetto che ha perfino un cuscino a grandezza naturale del suo gatto!- scherzò Kath
-prima di tutto non è il mio principe azzurro è il mio capo. E poi cosa ci sarebbe di male? Io mi porto sempre nel portafoglio la foto di Ryotaro quando era cucciolo- giustificò la corvina mentre raccoglieva le lattine di Coca-Cola e i cartoni delle pizze per andarli poi a buttare nel cestino in cucina.
-ma è diverso. Tu hai un sano rapporto sociale. Questo qui invece sembra una vecchia zitella. Forse dovresti proprio risvegliare i suoi bassi istinti maschili. Gli faresti un favore!- scherzò nuovamente Kath
-non essere ridicola. E adesso smettila di scherzare e vedi di pulire piuttosto. Sono stanca di tutto questo disordine!- la rimproverò Gwen
Kath fece spallucce, afferrò un cuscino lanciandolo contro Gwen che a sua volta, afferrò il cuscino rilanciandolo al mittente. Una risata lasciò le labbra di Katherine mentre una seccata e infastidita Gwendolyn la riprendeva con lo sguardo come una mammina.
---

 
Unknown
sei arrivata? Dovrebbe esserci un pannello.
le istruzioni sono semplici:
inserisci la password, entra e lascia il bigliettino. Poi potrai tornare a casa tua.
Ashley
onestamente non capisco perché non lo fai da solo.
E comunque se lo faccio cancellerai quel video?
Come faccio a fidarmi?
Unknown
non hai molte altre scelte o possibilità.
Cerca di fare in fretta e non osare fare nulla di cui sicuramente ti pentiresti
Ashley
sei uno stronzo.
Comunque mandami la password deficiente o non riesco a entrare
.

Qualche secondo che le sembrò interminabile, il ticchettio del orologio nel corridoio del quattordicesimo piano di quel edificio, era tutto quello che occupava la sua testa. Quel giorno quando tutto aveva preso a precipitare, quando quel video maledetto che pensava di aver seppellito nei recessi della memoria, era comparso sul suo cellulare insieme a quelle parole, parole che le avevano rivoltato lo stomaco.

Unknown
salve signorina Ashley Blaze.
Se vuoi che questo video non venga pubblicato ovunque tra 24 ore, allora dovrai aiutarmi.
Non ti è consentito avvisare nessuno. Ne la polizia, ne la tua rispettabile famiglia.
Anche se personalmente, dubito vorrai farlo.
Ashley
chi sei? Come hai avuto il mio numero?
Come fai a essere in possesso di quel video?
….
Cosa devo fare?
Unknown
vai al Quattordicesimo piano di questo indirizzo.
Devi lasciare semplicemente i miei dati
Ashley
solo? Cioè fare irruzione in una proprietà potenzialmente privata
lasciare dei dati sensibili di uno sconosciuto...insomma vuoi anche una fetta di culo?
Unknown

….
Ashley
qualcuno qui non ha il senso del umorismo
Unknown
qualcuno invece ne ha fin troppo

Sbrigati!
“Unknown è uscito dalla conversazione”
Ashley
va bene simpaticone/ona.
Ma sei maschio o femmina? Ehiiii oh vaffanculo!

 

E ora dopo tutto quello che era successo, era lì. Davanti a quella porta a digitare la password mentre il solo ripensare a quei messaggi e a quel misterioso hacker le faceva venire il nervoso e un principio di mal di testa. Quando finì di digitare, la porta si aprì con uno scatto. Prese la maniglia ed entrò nel piccolo appartamento, dentro era tutto molto in disordine, cassetti aperti che contenevano faldoni con documenti che Ashley non aveva alcuna intenzione di leggere, almeno non ora. L'arredamento che aveva colpito parecchio la rossa, era in stile moderno. C'era una piccola cucina ideale per preparare pasti molto essenziali, un bagno anch'esso molto semplice e un letto stranamente a due piazze. O la persona che abitava l'appartamento aveva un compagno o compagna o era una donna di facili costumi o meglio dire, una ragazza. e visti i vestiti che trovò nel armadio, capì subito che si trattava davvero di una ragazza. Erano tutto tranne che abiti che lei avrebbe potuto indossare. Ne osservò alcuni con pizzi, fiocchi e merletti, generalmente colori chiari, tinte pastello.

-ma chi è questa qui? Si veste come mia nonna!- disse la rossa riponendo con inaspettata cura i vestiti chiudendo l'armadio.

Quando un click improvviso attirò la sua attenzione, si voltò ma non fu abbastanza veloce da correre, nonostante lo scatto quando raggiunse la porta era troppo tardi. Questa si era chiusa con un forte rumore metallico.
-no,no,no,no! Ma stiamo scherzando?! Non è possibile!-

Sbraitò afferrando e tirando la maniglia per aprire la porta, ma questa non si spostò di un millimetro mentre la ragazza, lentamente sentiva le ginocchia venir meno al punto da scivolare a terra con la testa bassa. Prese con le mani tremanti il cellulare e con il dito pigiò su l'icona del app di messaggistica. Inizialmente le sembrò che il cellulare non andasse come doveva, una pagina si aprì, era quella del app ma di colpo un quadrato con colonne di date verdi apparvero davanti a lei che incredula iniziò a digitare su qualsiasi punto dello schermo un po in panico. Tirò un sollievo quando scomparendo la finestra di dati, apparve quella della app ma la felicità scomparve dal suo volto quasi al istante quando lesse il messaggio.

Unknown
grazie signorina Ashley Blaze.
Devo davvero ringraziarti, divertiti...
Questa è una scacchiera e tu...sei la regina. Se perdi sarà...
Scacco matto
Ashley
cosa sta succedendo cosa…bastardo che hai fatto!!!
hshvheskvr!

 

Proprio in quel momento lo schermo sembrò avere un Glitch, un altra finestra con una serie di numeri poi di nuovo la finestra della sua app ma cera qualcuno collegato e il background che di solito presentava uno sfondo di fiamme era cambiato in un cielo terso
Ashley
scusate chi siete?!
“Yoosung✮ entra nella conversazione...”

Yoosung✮
l'università è davvero dura! Ho fallito di nuovo l'esame. Aiutooo!




 
“ZEN entra nella conversazione...”
ZEN
forse dovresti studiare un po.
Almeno quel che serve. Comunque dai che ce la fai!
Yoosung✮
ma io studio! Solo che ieri è partito l'evento del gioco!
non potevo non farlo!

 
“Jumin Han entra nella conversazione”

Jumin Han
Yoosung devi studiare.
Se continui a sottovalutare la situazione finirai per non realizzare i tuoi propositi
ZEN
non ascoltare il figlio di papà!
Tu non hai qualche bestia pelosa a cui dare fastidio?


 
Jumin Han
mi dispiace deluderti Zen.
Elizabeth 3rd sta riposando nella sua stanza in questo momento
sono stanco, voglio riposarmi. non tediarmi Zen
.


 
ZEN
SEI INSOPPORTABILE!
TOGLI QUELLA COSA DALLA CHAT! STO GIà STARNUTENDO!!


Yoosung✮
ragazzi ehm...chi è Ashley?
Mi sono perso qualcosa?


Jumin Han
non ne ho la più pallida idea.
È una tua conoscenza Zen o forse una tua fan?
ZEN
che io sappia no.
Ma è sicuramente una bella ragazza!
Signorina tu chi sei?




 

Ashley stava per rispondere alla chat e tempestare quei tre di domande in merito a quello che stava succedendo. Quando qualcun altro entrò nella chat. Ancora la ragazza non lo sapeva, ma sarebbe stato quel misterioso individuo a cambiare per sempre la sua vita con dei risvolti che nemmeno la stessa ragazza si sarebbe mai immaginata.
 
“707 entra nella conversazione”

707
ALLARME HACKER! ALLARME HACKER!

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Capitolo 2
*** Prologue of the Fragments (2) ***


Prologue of the Fragments (2)

 

Ashley stava guardando la chat sdraiata scompostamente sul letto. Aveva ribaltato l'intero appartamento per scoprire dove fosse e se ci fosse, una chiave per uscire. Ovviamente senza successo. Ora stava osservando i tre ragazzi parlare tra di loro. I messaggi erano troppi e nonostante avesse una voglia matta di spegnere le notifiche e farsi un bagno, ogni volta che ci provava il suono fastidioso di un messaggio in arrivo, la interrompeva. Alla fine quasi esasperata rientrò nella chat.

 

“Ashley entra nella conversazione”

 

Ashley

okay ragazzi TIME OUT!
 

707
allarme allarme! La hacker malvagia ha parlato!


 

Ashley

non sono una hacker!

ZEN

Seven lasciamola spiegare.

E poi a me non sembra una cattiva ragazza.

A proposito! Io sono Zen

Ashley

io mi chiamo Ashley Blaze.

Non sono una hacker solo una sfortunata.

Qualcuno mi ha detto di raggiungere questo posto

 

Yoosung✮

ciao Ashley, io sono Yoosung :3

devi scusare Seven. A lui piace sempre...

707

ZITTO YOSSALGO!

Piuttosto adesso ti faremo delle domande.

Se risponderai bugie guarda che lo scoprirò!

Niente sfugge al geniale e fantastico hacker!

Ashley

ah-ah! Quindi TU sei un Hacker!

Beccato!

707

oh no! Sono stato scoperto

game over

la fine. ragazzi...ricordatevi che vi ho voluto bene

Jumin Han

Seven...potresti risparmiarci tutto questo?

Io sono Jumin Han.

Vorresti spiegarmi cortesemente perché sei nel appartamento di Rika?

 

Ashley

Rika? Chi è Rika?

 

Yoosung✮

… ….

 

“Yoosung✮esce dalla conversazione”

Ashley

ho detto qualcosa che non va?

L'ho offeso?

707

nono non è colpa tua.

È che Yossi bello è troppo delicato.Lol

l'unico qui che può fare la parte del eroe oscuro...

bello, tenebroso, affascinante...è il sottoscritto.

Lol

 

ZEN

da quando Rika è passata...oltre lui è così.

Yoosung è...era il cugino di Rika.

 

Ashley rimase senza parole. Non era abituata a parlare di certe cose. Non era da lei, sopratutto perchè la rossa non era brava nel capire gli altri. Tuttavia non aveva mai preteso che gli altri capissero lei. Aspettò qualche secondo poi scrisse la sua risposta. In quel preciso momento doveva riuscire a radunare più informazioni possibili su quello che stava succedendo.

 

Ashley

va bene. Quindi l'hacker (che non sono io)

mi ha ingannata.

Mi trovo nel appartamento di una ragazza morta da...

707

circa due anni.

Lol se la cosa non fosse tragica, sarebbe divertente

lol

Ashley

io direi più inquietante.

Comunque....posso tornare a casa?

707

….

Ashley

cosa c'è?

ZEN

dovresti dirglielo Seven.

Non è meglio che scoprire le cose da sola?

Sarà meno...

Jumin Han

traumatico. Sono d'accordo

 

Ashley

dirmi cosa? Posso tornare a casa no?

Alla fine ve l'ho detto, non conosco questa Rika.

Mi hanno incastrata e non ho fatto nulla di male

707

questo non spetta a me deciderlo.

Spetta a V è lui il nostro capo

Ashley

bene. Fatemi parlare con questo V.

oh dio ma è quello di DMC?

707

nah quello è simpatico

lol lol

V è il nostro...dirigente, capo supremo!

Ma io sono più bello

lol

Ashley

oh non lo so.

Non ti ho ancora visto ;)

707

per foto e autografi bisogna pagare, signorina

anche in natura se vuoi lol

Jumin Han

possiamo concentrarci sulla situazione?

La signorina Blaze giusto?

In tutta franchezza non possiamo fidarci di te.

ZEN

detesto essere d'accordo con il figlio di papà.

Ma voglio dire...sei nel appartamento di Rika.

Perchè?

Ashley

perchè un maledetto hacker mi ha incastrata!

Non ci potrebbero mai essere altri motivi.

Sicuramente non voglio i suoi vestiti...

 

Jumin Han

...sospetto. Perchè hai frugato tra i suoi oggetti personali?

È dimostrazione di grande maleducazione.

707

però c'è da ammettere che si vestiva un po da vecchia.

Lol non si parla male dei morti!

Ashley

ma io non ho detto niente!

Sei stato tu a farlo

707

davvero? Nahhhh

io sono un bravo ragazzo per niente sospetto

 

Ashley

l'ultima volta che ho controllato...

chi diceva di non essere sospetto era DECISAMENTE

il più sospetto 707!

707

senti senti, disse la ragazza che invade la proprietà altrui!

Lol sei una mitomane?

Ashley

ma tu hai problemi seri

sai il TSO è gratis ;)

707

ne faccio uno al mese, ah no...alla settimana!

Lol stellina farò qualche ricerca su di te

se dovessero sparirti i soldi dal conto, sicuramente non è colpa mia

 

ZEN

Seven...

Ashley

sono povera ;)

707

fatti prestare i soldi dal nostro Jumin.

Lui è ricco, di buona famiglia e noioso

Jumin Han

sento dovrei offendermi per il noioso

 

Ashley

una domanda...ci sono telecamere? Se si...

quante e dove?

707

nuova quest! Trova le telecamere lol

se ci riesci ti do una matriosca

Ashley

vaffanculo.

707

LINGUAGGIO! Teniamo la chat PEGI-Yossung

che poi...

seriamente perchè sei nel appartamento di Rika?

Ashley

perchè esisti?

 

“Ashley è uscita dalla conversazione”

 

 

 

Gwen bussò alla porta, era vestita differentemente dal giorno prima. Indossava un raffinato tailleur nero elegante con una camicia bianca, tacchi che facevano rumore ogni volta che faceva un passo e che in quel momento, stava maledicendo per il dolore a caviglie e piedi e aveva trattenuto i capelli legati in un elegante chignon. Quando sentì la voce di Jumin Han ordinarle di entrare, la ragazza strinse con più forza la cartellina che teneva contro il petto e cercando in se la calma per affrontare quel vero primo giorno di lavoro, non contando il colloquio, entrò.

 

L'ufficio era come sempre in perfetto ordine. Ma questa volta Jumin non era solo. Una ragazza o una donna dal aspetto molto giovanile, vestito con eleganza e dallo sguardo serio e affidabile, osservava Gwen. Era in piedi accanto a Jumin e gli stava mostrando alcuni documenti, quando Gwendolyn si era avvicinata le si era subito rivolta con un sorriso rassicurante e gentile, benché da esso, si denotava serietà e professionalità invidiabili, almeno questo pensò Gwen porgendole la mano.

 

-signorina Shepard, lei è l'assistente capo Kang. Sarà lei a spiegarle in cosa consisterà il suo lavoro.- disse per poi intercettare subito una possibile domanda di Gwen -Ovviamente se il progetto di oggi, soddisferà gli standard qualitativi della nostra azienda.- aggiunse poi quasi calcando volutamente il tono al “se”

 

-Jaehee Kang. Sono lieta di poter lavorare con lei, signorina Shepard-

 

non era solo ben vestita. Quando Gwen le aveva stretto la mano, si era sentita rincuorata dal suo sorriso che sebbene calmo sembrava quasi darle il benvenuto. Cosa che il suo assillante capo, non aveva nemmeno fatto. Certo non era ancora il suo capo, ma l'educazione, si diceva, stare bene anche a casa del diavolo. Jaehee al contrario, era stata educata e gentile o almeno stava provando ad esserlo e di questo, Gwen le era profondamente grata.

 

-lo stesso vale per me. Spero che la nostra collaborazione, renda più facile il lavoro per il signor Han- le disse e a Gwen parve per un solo incredibile istante, di vedere l'ombra di un lieve sorriso sul volto stoico di Jumin.

 

“allora anche lui ogni tanto si concede un briciolo di umanità” pensò scherzosamente, trovando quel sorriso impercettibile quasi carino.

-se, se signorina Shepard. Ma veniamo al dunque-

 

il modo felino in cui l'uomo si era leggermente allungato davanti al tavolo in finissimo mogano antico protendendo le braccia in avanti con lo sguardo fisso in quello di Gwen, la fece sussultare. Strinse forte la cartellina e quando Jumin con tutta la naturalezza e calma di questo mondo, si sedette alla scrivania incrociando le mani davanti al suo viso, la ragazza poggiò la cartellina con il suo progetto davanti a lui.

 

Nonostante la corvina fosse abbastanza sicura di aver fatto un bel lavoro, molto valido per l'azienda. Il modo in cui con la penna l'uomo sembrava pasticciare sui fogli e segnare qualcosa, emettendo ogni tanto versi indecifrabili simili a “hmm” riflessivi, la mise un po nel panico. Alla fine Jumin lanciò svogliatamente la cartella davanti a lei, il suo sguardo era duro.

 

-...bocciato. Questo progetto è completamente sbagliato. Non solo non ha capito il vero motivo di questa prova, ma questo...non porterà assolutamente il profitto che speravo-

 

la doccia fu più fredda del dovuto. Gwen si sentiva la testa completamente vuota e quelle parole continuavano a risuonare. Cosa aveva che non andava il suo progetto di una lettiera auto-pulente per gatti? Strinse i pugni e si accorse di farlo con troppa forza. Le nocche erano diventate bianche esattamente quanto era pallida lei.

 

-potrebbe dirmi cosa non va? Così aggiusterò il progetto secondo le sue direttive- disse ammettendo velatamente di aver compreso lo sbaglio umilmente

 

passò qualche secondo dopodiché Jumin si alzò lasciandosi sfuggire un sospiro. La sua espressione era fredda e nel tono della sua voce, si poteva notare fastidio quasi delusione.

 

-signorina Shepard, se avessi voluto un progetto di questo tipo, avrei chiesto a chiunque altro che lavora qui di progettarlo. Mi aspettavo molto di più da lei-

 

Gwen stava per replicare ma l'uomo la freddò quasi immediatamente con uno sguardo. Il corvino si diresse verso la porta e voltandosi osservò qualche secondo la ragazza prima di rivolgerle nuovamente parola.

 

-signorina Shepard, non metto in dubbio che lei abbia entusiasmo. Ma per fare questo lavoro, ci vogliono delle doti diverse, qualcosa che non può imparare da altri- disse Jumin- mi dispiace ma questo progetto approssimativo...non vale il mio tempo. Se volete scusarmi ho una riunione- aggiunse poi

 

Gwen rimase immobile con l'eco di quelle parole che le martellava in testa e il bruciare insistente di una terribile delusione che le rodeva lo stomaco. Sentiva gli occhi bruciare aveva bisogno di sfogarsi di piagere, quando sentì la mano di qualcuno posata sulla spalla. Sollevò lo sguardo trovando Jahee che le sorrideva con gentilezza.

-non voglio giustificare il suo comportamento. Ma il signor Han stava solo cercando di...avvertirla. Per fare questo lavoro ci vuole...-

 

Gwen non ne poteva più. Ora anche la capa segretaria cercava di giustificare il caratteraccio di Jumin Han? La ragazza si passò il braccio su gli occhi ormai lucidi, era sul punto di piangere quando decise che non l'avrebbe fatto. Non poteva permettersi di crollare così facilmente non dopo aver passato gli ultimi tre giorni e tre notti a lavorare sul progetto con impegno.

 

-per questo lavoro...ci vuole qualcosa che io non ho vero?- domandò con una certa punta di sarcasmo e tristezza nella voce.

 

-non so esattamente cosa manca ma...una cosa la so. Non vedevo il signor Han entusiasta di un nuovo dipendente, da molto tempo.- disse la donna -non arrendetevi so che può essere dura soddisfare le aspettative del signor Han, ma lui lavora e ha responsabilità molto più grandi di noi- aggiunse poi Jaehee

 

Jumin Han aveva delle grandi aspettative su di lei? Era entusiasta di vederla in quella azienda? Erano tutte cose alle quali Gwen non credeva più di tanto. Eppure dentro di lei, risuonava una vocina che diceva continuamente: “l'hai deluso perchè non sei abbastanza. Ti manca qualcosa, qualcosa che non puoi avere o forse che hai già ma non vedi”

 

-signorina Shepard ascolti, non getti la spugna. Vada a casa si riposi e ricominci da capo.- le disse la castana aiutandola e riprendersi un po, dandole un fazzoletto.

-ricominciare? Ma il progetto non andava bene- disse Gwen sconfortata asciugandosi gli occhi.

-forse. L'unico consiglio che mi sento di darle è di cambiare la sua prospettiva. Sono certa che capirà come agire nel modo più appropriato- le disse Jaehee prima di andarsene, raggiungendo Jumin fuori dal edificio.

 

 

Con il morale sotto le scarpe e l'orgoglio ferito, Gwen se ne tornò a casa. Era triste e continuava a pensare a cosa non andasse bene nel suo progetto. Ma più ci pensava più il nervosismo, la delusione e la rabbia prendevano il sopravvento. La ragazza cominciò a strappare fogli su fogli in un impeto di rabbia, li accartocciò gettandoli a terra quando Kath, tornata a casa la vide seduta a gambe incrociate circondata da cartacce e con le mani tra i capelli.

 

-ehi...vuoi parlarne?- domandò l'argentea

-ha detto che sono una delusione...che è un progetto mediocre, approssimativo che non vale il suo tempo, Kath io l'ho deluso- singhiozzò la corvina

 

la ragazza si avvicinò al amica in lacrime, si abbassò prendendo la prima cartaccia in vista e srotolandola la osservò. Era il progetto per una lettiera auto-pulente. Disegni e appunti erano così precisi e scritti con ordine che lei non avrebbe certo potuto fare di meglio. Sospirò e disse al amica di alzarsi aiutandola dopodiché le due si spostarono sul divano.

-credo che il tuo progetto sia fantastico. È preciso e funzionale. È un qualcosa che puoi vendere secondo me- le disse Kath

-allora per quale motivo non gli piace!? Dove sto sbagliando?- domandò Gwen

-forse perchè...è qualcosa che tutti potrebbero pensare. È poco creativo. Io non me ne intendo ma...penso che tu possa fare molto di più che tu abbia molto più da dare.- le rispose Kath asciugandole una lacrima gentilmente. -dai prendi la giacca. Qui bisogna fare delle ricerche sul campo e mangiare qualcosa di dolce!- aggiunse poi sorridendo

 

le due ragazze convinta con qualche difficoltà Gwen, troppo abbattuta per uscire, si recarono in città. Era una giornata come tutte le altre, eppure Seul sembrava più rumorosa più caotica. Kath condusse l'amica per una serie di negozi per poi fermarsi davanti ad un locale. Stando in Corea anche se da pochi mesi, Gwen era riuscita ad imparare un po la lingua. Sollevò il capo guardando con attenzione l'insegna del locale una zampa felina e la scritta: Keopi happy bal

era qualcosa che nella sua lingua poteva somigliare a: caffè Zampe felici.

 

“Un nome strano e particolare per un locale” pensò la ragazza

 

-benvenute al Keopi happy bal!-

 

davanti alle due appena entrate nel locale, si presentò una ragazzina saltellante. Indossava una uniforme da maid con l'ampia gonna in velluto rosa e tulle piena di merletti e pizzi e un cerchietto con delle adorabili orecchie da gattina bianche che sembravano molto morbide. Ad ogni suo movimento, il sonaglio attaccato al collarino dondolava con un tintinnio delicato.

 

La ragazza davanti a Gwen aveva un sorriso allegro e vivace stampato su un viso dai tratti morbidi e fanciulleschi. I capelli rosa che arrivavano quasi alle spalle erano in tinta con la sua uniforme. Gentilmente la maid mostrò un tavolo alle due ragazze, questo era vicino alla finestra dalla quale potevano vedere il giardino del locale.

 

-ho scovato questo posto l'altro ieri mentre facevo spese. Credo sia poco conosciuto in compenso fanno dei dolci meravigliosi- disse la ragazza

 

Gwen osservò il menù, era molto colorato e nello stile semplice. Mostrava diversi dolci come aveva anticipato l'argentea amica. Uno in particolare attirò la sua attenzione. un parfait alle fragole con panna e una ciliegia in cima, la cosa però che non si aspettava erano gli zuccherini a forma di zampe di gatto e il biscotto che presentava la forma della testa di un gatto sorridente. Gwen non pote che sorridere quasi sollevata da quella giornata terribilmente pesante.

 

-è un peccato per questo posto...i dolci sono buoni e c'è pure una bella atmosfera. Vero? -domandò uno dei clienti ad un amico.

 

I due ragazzi erano seduti ad un tavolo poco distante e Gwen, non pote fare a meno di concordare con quanto detto dai due. L'atmosfera allegra, la musica vivace, la gentilezza della maid che aveva portato loro dei dolci deliziosi, tutto in quel posto era carino e capace di risollevare l'animo. Peccato solo che le due ragazze e i due ragazzi che stavano ancora parlando tra loro, fossero gli unici clienti del locale. Gwen si chiedeva il perchè di questa poca fama?

 

E fu allora che il campanellino della porta dondolando trillò di nuovo. Era il segno che qualcun altro era entrato nel locale.

 

Il ragazzino in questione non era molto alto, aveva degli scomposti capelli biondi e occhi viola cerchiati da occhiaie come se non dormisse da mesi. La giovane maid poggiò un parfait al tavolo dei due ragazzi per poi raggiungere quasi trotterellando il nuovo arrivato esibendo un sorriso allegro e vivace, lo stesso che aveva fatto a Gwen quando erano entrate.

 

-benvenuto al Keopi happy bal nya nya!- disse la rosa mettendo le mani come fossero zampine di gatto. Cosa che fece arrossire Yoosung.

 

La maid lo accompagnò al tavolo, Gwen li osservò qualche secondo prima di guardare verso Kath occupata a bere un milkshake con decorazioni di gatti e molta panna, anche questo era alla fragola con però dei lamponi al suo interno che galleggiavano nella parte gelatinosa di glassa alla fragola sopra a gelato alla ciliegia.

 

-allora hai qualche idea da suggerire? È per questo no che mi hai portata qui?- domandò Gwen punzecchiando la panna del suo gelato con il cucchiaino e una mano che premeva sulla guancia.

-dovresti trovare un progetto innovativo! Devi stupirlo, pensare in grande. Ad esempio...-

 

in quel momento, guardando i pochi clienti del locale, riflettendo su l'atmosfera si ordinaria ma anche accogliente, sulla maid, gentile e amichevole e sul cibo ottimo e particolare rispetto al resto dei locali di Seul, alla ragazza venne un idea. Fu come se una lampadina brillasse metaforicamente sulla sua testa. Gwen si alzò di scatto processando in ordine ciò che aveva davanti.

 

Un luogo che accoglie in modo confortevole le persone, una maid allegra e colorata che risolleva il morale, colori vivaci e caldi e ottimo cibo.

 

-Kath ho capito! So quale sarà il progetto che mostrerò a Jumin Han!- disse Gwen con un ritrovato entusiasmo nello sguardo

dal canto suo, l'amica sembrava soddisfatta del suo operato e naturalmente non si sarebbe tirata indietro dal aiutarla a realizzare i suoi propositi. Dopo tutto questo voleva dire essere amici, aiutarsi a vicenda.

 

---

quando Kath lasciò Gwen, era da poco passato mezzogiorno, la corvina era ritornata alla sede dell'azienda dopo aver passato ore ad ideare il nuovo progetto. Quando varcò l'ingresso percorrendo con una sicurezza che non credeva di avere, il corridoio che portava al ufficio di Jumin, la ragazza si sentì decisamente più motivata. Certo la preoccupazione di fallire una seconda volta era lì, la aspettava dietro l'angolo. Ma Kath le aveva dato il suo sostegno e perfino Mana, così qualche ora prima aveva scoperto chiamarsi la maid del Keopi happy bal e il proprietario erano stati entusiasti di collaborare al suo progetto, sempre che Jumin Han avesse accettato di realizzarlo.

 

Bussò al ufficio del uomo e la sua voce dal altra parte le ordinò stancamente di entrare.

 

Jumin era seduto alla scrivania, la capo segretaria non era presente, forse, pensò la ragazza, il signor Han doveva averla mandata ad occuparsi di qualcosa lontano dalla sede. Gwen fece un profondo respiro e si diresse a passo deciso verso la scrivania dove poggiò la cartellina. Aveva il cuore in gola, una parte di lei le stava dicendo che avrebbe fallito che Jumin Han non avrebbe mai lodato il suo lavoro. L'altra al contrario, le diceva di crederci di buttarsi e dimostrargli che se l'aveva scelta vi era sicuramente un buon motivo.

 

-signorina Shepard, non credevo di vederla di nuovo così presto-

 

da come lo aveva detto, Gwen era certa che quelle parole, volessero dire ben altro. Qualcosa tipo: “hai altre idee stupide che mi faranno perdere soldi e tempo?” la ragazza però era determinata a credere che stavolta il progetto che aveva pensato anche grazie al aiuto del amica Kath, era valido.

 

-si è così. Se mi concede cinque minuti del suo tempo, potrei illustrarle la mia idea- cominciò la ragazza educata e composta.

-va bene signorina Shepard. Mi illustri il suo progetto ma lo faccia in fretta. Tra poco ho una riunione- le rispose l'uomo.

 

Gwen annui e cominciò mostrando delle foto del locale dove lavorava Mana. Le aveva scattate Kath con il cellulare quindi la loro qualità non era altissima. Mentre Jumin le visionava, Gwendolyn cominciò a spiegare il progetto sperando che non si sentisse che la voce le tremava un po mentre parlava.

 

-a Seul sono presenti molte attività commerciali di grande rilievo per la città. Molte delle quali vengono finanziate da aziende famose del settore- spiegò la ragazza. -io sono certa che la vostra azienda potrebbe trarre un grande profitto, nel finanziare una attività interessante e particolare- aggiunse.

-e mi dica signorina Shepard come mai è convinta che la mia azienda potrebbe decidere d sponsorizzare questo locale? Quale profitto potremmo trarne?- domandò Jumin serio. Dal tono come sempre freddo e controllato, la postura elegante e lo sguardo tanto deciso quanto calcolatore, la ragazza poteva dedurre che Jumin la stesse mettendo alla prova.

-al giorno d'oggi sopratutto tra i giovani che ricercano interessi diversi, particolari e innovativi. Va molto di moda tutto ciò che è fuori dal ordinario. La particolarità intrinseca di questo locale, sta nel ottimo servizio, nel calore di chi serve i clienti sempre con un sorriso, nella gentilezza e nel dare importanza a colori che possano rendere più gioviali e allegri i clienti- spiegò portando l'attenzione di Jumin sulle foto.

-sono più che convinta che se la C&R sponsorizzasse questo locale, grazie ad esso lei guadagnerebbe il triplo di quello che andrà speso per una inaugurazione!- disse decisa.

Jumin sembrò pensarci osservando critico le foto. Probabilmente aveva notato la scarsa qualità, almeno pensò Gwen.

-e che cosa intende fare per questa inaugurazione?- domandò a quel punto a braccia incrociate ma senza interrompere il contatto visivo con Gwen.

-una festa. Dal momento che il locale è poco conosciuto, loro ci guadagnerebbero in grande visibilità. La C&R potrebbe gestire sia la comunicazione e il marketing sia un eventuale crescita finanziaria del locale e la sua espansione- rispose la ragazza

-...e come farà ad attirare clienti? Da quello che vedo il locale non ha attirato nessuno negli ultimi due mesi- le rispose

 

Gwen restò in silenzio, sentiva il criceto nella sua testa correre sulla ruota mentale ad una velocità impressionante. Eppure mancava ancora qualcosa.

Cosa poteva attirare clienti in un locale?

-un grande artista. Contatteremo un grande artista perchè si esibisca! Che ne pensa?- domandò.

-no. Convincere un artista già affermato è controproducente. Quel genere di artisti per esibirsi chiedono sempre il doppio e la maggior parte di loro sono cantanti che vogliono un pezzo di celebrità. Nessuno che sarebbe interessato ad un ingaggio superiore.- disse Jumin pensieroso

-allora...che ne pensa di Zen? Ho visto il suo ultimo musical è un grande artista e non è ancora abbastanza famoso da permettersi il rifiuto di un ingaggio prestigioso.- disse la ragazza mostrando la locandina di suddetto artista

-dico che sarebbe perfetto. Inoltre questo aiuterà anche la sua carriera e metterà ancora più in buona luce la nostra azienda. Mi ha convinto signorina Shepard-

 

per la prima volta da quando lo aveva incontrato, Jumin le stava sorridendo. E non un sorriso di circostanza ma un vero, autentico quasi orgoglioso sorriso. La ragazza strinse la cartellina e ricambiò quel fugace gesto annuendo decisa.

 

-molto bene si tenga libera in questi giorni, avrà molto da fare. Si occuperà di dirigere i preparativi. Voglio che sia lei la principale organizzatrice. Sarò franco, pensa di poterlo fare?- le chiese dopo essersi alzato avvicinandosi a lei con una mano in tasca

-certo signor Han! Può contare su di me. Non la deluderò signore, questa inaugurazione sarà un successo che arricchirà il prestigio della C&R- disse con un sorriso la ragazza.

 

Jumin annuì e prese la giacca osservando una confusa Gwen. Si lasciò sfuggire un altro sorriso e le diede una leggerissima pacca sulla spalla.

 

-cosa sta aspettando? Ho un tavolo per due prenotato, mio padre ha disdetto la nostra cena. Useremo quel tempo per parlare dei dettagli del progetto- le disse pratico

-c-certo signore- rispose un po sorpresa la ragazza seguendolo.

 

Era fatta. Il progetto era stato approvato. Cera riuscita finalmente! E ora...andava a cena con Jumin? Il solo pensiero le provocava uno strano nodo allo stomaco, tanto che quando lui si voltò improvvisamente verso di lei, la ragazza trasalì.

 

-solo una cosa...le piace la cucina Italiana Gwendolyn?-

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