Momenti di attesa

di Sunnydafne
(/viewuser.php?uid=1119162)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

Note 

Come promesso eccomi con il seguito di le 5 fasi del dolore, la mia personale interpretazione dei 3 anni di separazione. 

Spero che vi piaccia. 

Buona lettura!! 




Lo zaino giallo logoro fu adagiato delicatamente vicino all'entrata della capanna nuova. Il giovane hanyou rimase sulla soglia, la porta scorrevole ancora aperta, la luce del giorno morente entrava da quest'unica apertura alle sue spalle, creando un enorme ombra del padrone di casa, che torreggiava nell'ambiente. Con un passo esitate entrò nella grande stanza, chiudendo dietro di sé il mondo esterno.

Un sospiro stanco uscì dalle labbra screpolate del mezzo demone.

I suoi occhi si abituarono subito all'oscurità dell'abitazione, scrutando ogni angolo del luogo.

Era una capanna di recente costruzione, alla periferia del villaggio, una delle capanne ricostruite dopo la battaglia con Naraku. I suoi precedenti abitanti, due anziani usciti miracolosamente vivi dalle macerie, decisero, dopo il disastro, di ritirarsi dal figlio maschio, il quale abitava in un villaggio vicino, molto più ricco e grande del loro borgo. La capanna, rimasta quindi vuota, fu destinata in dono al mezzo demone che aveva protetto il villaggio e i suoi abitanti.

L'hanyou sbuffò a questo pensiero, sì, era vero, pochi persero la vita in quel combattimento e pochi furono i danni al villaggio, ma in cuor suo Inuyasha non si sentiva né un salvatore, né un protettore, era stato suo dovere distruggere oscuro hanouy, una vendetta personale, quindi nessuno aveva un debito con lui.

Accettò l'offerta del villaggio solo perché Miroku, il solito impiccione, non gli diede altra scelta.

Un altro sbuffò uscì dal petto di Inuyasha.

Entrando maggiormente nella dimora si sedette, gambe incrociate, contro il muro alla sua destra, davanti al focolare, l'unica cosa all'interno della capanna. Guardò lo spazio, era una capanna di discrete dimensioni, molto più grande di quella della vecchia Kaede, un abitazione atta ad una famiglia numerosa.

Ancora uno sbuffò uscì dalle labbra del mezzo demone.

Cosa avrebbe dovuto farsene lui di una capanna così grande! - questi erano i suoi pensieri.

Lui, che aveva vissuto una vita solitaria, fatta eccezione per l'anno appena trascorso, dove aveva trovato una famiglia disfunzionale e assurda. Una famiglia, i quali membri avevano una vita al di fuori di lui.

Shippo aveva iniziato gli studi presso la scuola delle volpi, tornava saltuariamente a far visita, ma la sua vita al momento era lì, tra studi e esami.

Sango e Miroku avevano da poco celebrato la loro unione con un piccolo matrimonio, al quale Inuyasha partecipò con un misto di gioia e invidia. Non era da lui crogiolarsi in festeggiamenti e riti tipicamente umani, non che ne fosse mai stato invitato prima di allora, quindi al mix di emozioni si aggiunse l'amaro dell'inadeguatezza e l'acido del emarginazione.

La vecchia sacerdotessa aveva tutti i suoi obblighi da svolgere, a volte, per i lavori pesanti, chiedeva l'aiuto di Inuyasha, ma per lui era chiaro che era un modo per farlo sentire utile e partecipe alla vita del villaggio.

E poi c'era lei; lei che era rimasta dall'altra parte del pozzo, nella sua era, circondata al sicuro dalla sua famiglia e dai suoi amici.

Un sospiro, triste e sconsolato gli uscì dal petto, accompagnato dall'abbassamento delle sue orecchie.

Cambiò posizione, allungando la gamba sinistra distesa davanti a sé, la destra piegata al ginocchio, dove poggiò il gomito per sostenere il viso con la mano.

Riportò l'attenzione all'ambiente che lo circondava, la grande capanna vuota, adornata solo da ragnatele, un focolare spento e uno zaino giallo proveniente dal futuro.

“dovrò trovarti un posto ” mormorò, parlando all'oggetto inanimato, spostando tutta la sua attenzione allo zaino. “un bel baule, come quello della vecchia megera.. Anzi meglio, più resistente! ” guardò l'ambiente valutando dove avrebbe posizionato il baule, decidendo alla fine che il fondo della capanna, lontano dalla porta e dal focolare, sarebbe stato il posto migliore. “poi cos'altro.. Oh Bhe, sì.. Pentole e ciotole per mangiare.. Non posso sempre approfittarmi della vecchia o di Sango e Miroku.. ” annuì a se stesso con la testa “forse anche un futon.. ” incrociò nuovamente gambe e braccia, piegando la testa di lato “potrebbe essere utile per scaldarmi nelle notti di luna nuova o se viene il marmocchio, non potrà sempre disturbare i due pincioncini, più sicuro qui con me per lui, solo i kami sanno in cosa potrebbe imbattersi lì.. E la vecchia.. Bhe, è vecchia, meglio risparmiarle un po' di lavoro! Sì, decisamente può essere utile! Quindi baule, futon, necessario per mangiare.. Mi sembra un buon inizio.. Ora, manca solo il denaro ” le orecchie dell’hanouy di abbassarono, aveva vissuto tutta la vita senza denaro, ma la compagnia degli altri gli aveva insegnato l'utilità di questo mezzo.

Lì prese la sua decisione “chiederò al bouzo” il quale aveva iniziato a fare qualche esorcismo e più di una volta aveva chiesto a InuYasha di accompagnarlo, ma fino a quel momento non aveva trovato in sé motivazione per farlo.

Adesso ne aveva una.

“ma prima.. ” si alzò con eleganza felina, recuperando da terra la spada che aveva lasciato vicino a sé precedentemente. Aprì le finestre e con l'ausilio della spada si sbarazzò delle ragnatele. Finito il suo lavoro rapidamente controllo nuovamente l'ambiente. Non ne sapeva assolutamente nulla sulla gestione di una casa, ma una cosa aveva imparato alle grandi pulizie del tempio di Muslin, aveva bisogno di attrezzature idonee. “quindi, aggiungere alla lista degli acquisti tutto ciò che serviva per la pulizia.. Beh, chiederò a Kaede o a Sango.. ”

Decidendo di rimandare le pulizie ad un altro momento recupererò lo zaino spostandolo nell'angolo della casa che aveva precedentemente occupato.

Con trepidazione aprì lo zaino, in esso il profumo di Kagome aleggiava come una brezza estiva. Dopo essersi concesso un momento per crogiolarsi nell'odore amato passò a esaminare il suo contenuto. 

Trovò un paio di confezioni di ramen, delle caramelle e dei biscotti, che accatastò alla sua sinistra. 

Tirò fuori una borsetta più piccola nella quale trovò spazzola per i capelli, creme dallo strano profumo e un fermaglio per capelli. Osservò quest'ultimo, pensando alle poche volte che lo aveva usato, in effetti lo usava solo quando faceva il bagno e non voleva bagnarsi i capelli. Rimettendo tutto al proprio posto, sistemò la pochette accanto al cibo, proseguendo la ricerca nello zaino. 

Trovò un libro, si chiese vagamente se ne avesse avuto bisogno per la sua scuola, ma accatastò il pensiero non potendo rimediare in nessun caso. 

Sul fondo c'erano tutto il necessario per il bagno, asciugamano e saponi dall'odore tipicamente e unicamente Kagome. 

Immancabile era il suo strano futon del futuro. Si portò il materiale fresco al viso, assaporando le tracce di Kagome come un assetato in cerca di acqua. 

Non c'era molto altro, qualche penna sparsa qua e là, un piccolo blocco per appunti e un sacchetto contenente gli abiti usati da Kagome prima della battaglia. Arrossí quando capì cosa ci fosse all'interno. Era intimo e privato, soprattutto la sua biancheria, i quali avevano un marcato odore di Kagome, l'odore più intimo di lei. Arrossendo e vergognandosi posò il sacchetto e prese l'ultimo sacchetto all'interno dello zaino. Trovò una divisa scolastica pulita di Kagome, la osservò, spiegandola e ricordando vivamente l'immagine di lei vestita in quegli strani abiti rivelatori — come poteva andare in giro nel sengoku vestita in questo modo? — pensò — ma è così da Lei!

Ripegando alla meno peggio i capi di abbigliamento gli appoggiò sulle sue ginocchia, tornando al contenuto del sacchetto trovandosi nuovamente di fronte alla sua biancheria intima, questa volta pulita è profumata di fresco, come se fosse stata appena lavata. Richiude velocemente anche questa borsa, sentendo di aver violato la privacy di Kagome anche solo sbirciando quei capi. Un pensiero lo colpì, se fosse qui mi farebbe sedere fine alla fine del mondo! —un brivido lo percorse al ricordo delle sedute, ma fu profonda la sensazione di nostalgia che provò. Cosa darei per sentirti anche solo urlare di sedermi.. Tutto, pur di averti qui..



Rintracciare il monaco la mattina seguente fu un'impresa facile, lo trovò intento nelle sue pratiche mattutine di meditazione seduto sotto l'albero di fronte a casa sua, mentre Sango, all'interno, preparava la colazione.

“buongiorno amico mio! ” esclamò il monaco “cosa ti porta così presto alla mia dimora questa mattina? Di solito arrivi quando la colazione è già pronta!”

Il primo istinto dell’hanouy fu di voltarsi e rinunciare alla missione guadagnare monete, ma si fece coraggio e si sedette accanto al prete vizioso.

“è ancora valida la tua offerta? ”

“di quale offerta parli amico mio? Te ne ho fatte diverse nel tempo” iniziò ad elencare con le dita “insegnarti le vie del piacere femminile, farti conoscere il modo per eliminare la tua frustrazione, sperimentare le gioie della vita.. ”

“niente di perverso”

il mezzo demone interruppe le divagazioni del pervertito “mi riferisco al lavoro, monaco!“

”al lavoro dici? Quindi hai deciso di avviare con me un'attività di sterminio?“

”sì, sempre se non me ne fai pentire!“

Il monaco fece finta di non sentire l'Hanyou e continuò come se niente fosse ”bene, né sono molto felice, ma dimmi, cosa ti ha fatto cambiare idea? “

”Tsz! “ voltò il viso dalla parte opposta del santuomo ”beh, Kaede ieri mi ha fatto notare che la mia casa ha bisogno di essere più confortevole, quindi ho bisogno di denaro per comprare il necessario.. “

”ah, capisco... “ il tono saccente di Miroku fece infervorare Inuyasha

”cosa, esattamente, hai capito?!“

”niente di ché, solo l'ovvio, che hai deciso di utilizzare la casa e quindi renderla più vivibile, perché c'è dell'altro forse? “ a InuYasha non piaceva né il tono, né lo sguardo dell'amico, sapeva che era una trappola, il monaco aveva questo strano potere di rigirare e manipolare le conversazioni a suo piacimento, ma questa volta non ci sarebbe cascato.

”ma dimmi tu una cosa, come mai non hai avviato questa attività con Sango, è una cacciatrice di demoni molto abile, più di te se me lo chiedi! “ il mezzo demone cambiò abilmente discorso.

”hai ragione su questo“ rise il monaco ”ma vedi, ora che siamo sposati vogliamo far crescere la nostra famiglia, non posso permettere che Sango con il pancione combatta dei demoni, vero amico? “

”è incinta? “

”non ancora, ma spero presto“ gli fece l'occhiolino il monaco, disgustando il mezzo demone per lo sguardo lascivo e cospiratorio dell'amico.

 

*

 

Per il giovane hanyou la vita trascorreva in una strana normalità. Strana per lui. Che di normalità nella vita non ne aveva mai avuta.

Crescere come mezzo demone per lui fu una costante lotta per la sopravvivenza, sempre braccato e scacciato. Fino a quando tutto questo cambiò, senza che realmente se ne accorgesse, proprio così, da un momento all'altro si ritrovò circondato da una famiglia disfunzionale e da una routine impensabile fino a poco tempo prima. Adesso aveva un villaggio, una casa da chiamare sua, un lavoro, amici che lo cercavano e aiutavano. 

E proprio suddetti amici in quel momento erano il suo problema.

Gli sposi novelli avevano passato quella prima fase del matrimonio dove tutto era rose e fiori ed era iniziata la fase dei litigi, ma Inuyasha sapeva qual'era il problema e qui risiedeva il suo dubbio: farglielo sapere oppure no. Supponeva che con il tempo la coppia avrebbe capito la situazione e sarebbero passati oltre, ma conosceva anche il suo amico monaco e la sua capacità di fare arrabbiare la cacciatrice.

Poteva essere un disastro.

In verità, non solo si sentiva imbarazzato e fuori posto ad informarli della questione, ma, pur essendo immensamente felici per loro, una parte profonda di sé era irrimediabilmente gelosa e arrabbiata.

Sango era incinta, a pochi mesi dal matrimonio. Supponeva che la voglia di una famiglia di Miroku avesse fatto un miracolo in questa situazione, ma sapeva che in realtà era semplicemente tempismo azzeccato.

Tornando al problema presente il mezzo demone si concentrò nuovamente sulla discussione del duo. 

Sango continuava a ripetere al marito che voleva partecipare all'incarico appena accettato dalla nascente attività di sterminio, Miroku ribatteva che non c'era bisogno che la cacciatrice si unisse a loro perché il lavoro sarebbe stato facile e veloce.

Fu allora che tutto andò in frantumi.

La cacciatrice con occhi lacrimosi guardò il marito urlandogli contro

”almeno finché non sarò incinta posso lavorare con voi! “

fu allora che il suo cervello si stacco dalla sua bocca e parlò senza il suo permesso.

”ma tu sei incinta! “

il silenzio che ne seguì aveva un ché di sovrannaturale, se InuYasha non avesse saputo diversamente, avrebbe pensato che la minaccia demoniaca si fosse abbattuta su di loro.

”COSA? “ sbottarono i coniugi contemporaneamente, sguardi di shock e incredulità sul volto

”eh.. Bene..maledizione, avrei dovuto tenere chiusa la bocca!! “

”ne sei sicuro? “ intervenne Miroku

”eh.. Tsz, certo che lo sono, il naso non mente! “

”il naso? “ disse Sango ” oh, kami, puoi sentirne l'odore? “

”beh, il tuo profumo è cambiato lievemente, più dolce.. Un tono che di solito hanno le donne che aspettano un cucciolo.. “

Il sorriso di Sango era dolce e raggiante, un sorriso che raramente il mezzo demone aveva visto sulla donna.

”un cucciolo.. “ mormorò tra il divertito e l'entusiasta la donna

”bene“ intervenne Miroku ”questo chiude definitivamente la nostra discussione, rimarrai a casa! “

”MIROKU! “ Urlò indignata Sango

”mia dolce Sango, non sai quanto questo mi rende felice “ il monaco abbracciò la moglie con sentimento e calore ”finalmente.. Finalmente avremo la nostra famiglia.. La nostra nuova vita sta prendendo piede! “

Sango, che si era alterata all'affermazione del marito si addolcì nuovamente, ricambiando l'abbracciò con egual amore.

”sono così felice! “ pianse lacrime di felicità la cacciatrice.



I mesi passarono in fretta, il pancione di Sango era sempre più evidente e Inuyasha aiutava la coppia in ogni modo li fosse possibile. Portava a Sango carne magra e nutriente quasi ogni giorno, pesce fresco e saporito ogni tre giorni, primizie di stagione e frutti dolci.

Fu un pomeriggio qualsiasi, appena rientrati da uno sterminio di due giorni che il mezzo demone si ritrovò con un nuovo problema tra le mani.

Questi due creano più problemi di quel che valgano — pensò l'evidente bugia, sbuffando leggermente. Questa era una grande notizia, e non c'era modo che i due umani se ne accorgessero, se non alla nascita, quindi con la sua solita delicatezza sbotto la notizia mentre si sedeva per condividere con loro il pasto — come diceva Kagome, meglio strappare il cerotto velocemente, qualsiasi cosa significasse.

”sono due “

Gli sposi lo guardarono con sguardo confuso

”cosa sono due? “ chiese il monaco

Indicò con la testa Sango, pensando che bastasse per farsi capire

”io? “ Sango indicò se stessa ”Inuyasha ti senti bene? “

Fece un sospiro, ovviamente non avevano capito

”i cuccioli, sono due“

”due? “ chiese Miroku incredulo

”sì, sento due battiti cardiaci, oltre quello di Sango “

In quel momento la ciotola che la donna stava riempiendo di riso rotolo rumorosamente in terra, spargendo il contenuto intorno a lei

”due? “ ripeté Sango

”sì due! “ ripete L'Hanyou un po' spazientito guardando il cibo in terra

”ne sei..? No, certo che lo sei! “ continuò la cacciatrice.. Con gli occhi lacrimoni

Miroku si alzò per avvicinarsi alla moglie

”non è meraviglioso cara! “

”io.. Io.. “ Sango chiaramente stava iperventilando

”Sango, cosa c'è che non va? “ chiese il marito

”due! Miroku, sono due! Sai quanto può essere pericoloso! “ la voce in preda al panico di Sango fece destare il mezzo demone dai suoi pensieri sul cibo sprecato

”pericoloso? “

”certo! Già è pericoloso un parto normale.. Ci sono così tante cose che posso andare storte.. Ma.. Due.. Kami! E se non c'è la facessi?! E se i bambini avessero problemi? “ il suo sguardo si spostò sul marito in cerca di rassicurazioni.

”Sango, amore, sei una donna forte, hai combattuto battaglie più difficili di questa, te la caverai, come hai sempre fatto. “

L'Hanyou era sconcertato, non ne sapeva quasi nulla di nascite, ma aveva visto molti animali partorire e di solito parti con più cuccioli, qual'era la differenza? È vero, anche lui sapeva che per gli umani era raro un parto gemellare, e vivendo nel villaggio aveva capito che i parti per le donne erano dolorosi e pericolosi, ma non pensava che Sango sarebbe stata presa dal panico in quel modo, era davvero così difficile e spaventoso?

”i cuccioli sono forti“ cerco di calmare la donna, si sentiva in colpa per essere in parte causa della sua agitazione, non che dipendesse da lui, ma era stato lui ha darle la notizia.

”gli sentì? “ chiese Sango ” stanno bene? “

”sì, i loro cuori sono forti “

”me lo diresti se qualcosa non va, vero? “

”certo Sango, stai tranquilla. Se qualcosa cambia sarai informata“ una promessa facile da fare in quel frangente.

 

Mai si era pentito di una promessa fatta come in quel momento.

Si era appena accorto che il cuore di uno dei bambini nella pancia di Sango batteva meno forte dell'altro, batteva sempre identico all'altro, ma mentre uno era diventato più forte con il passare dei mesi, l'altro era rimasto un suono più delicato e basso. Ora, il mezzo demone non ne sapeva niente, forse era normale, infondo batteva costante e ritmato come sempre, ma se fosse stata un informazione importante?

cosa ne sapeva lui? Decise che la linea d'azione migliore era chiedere a Kaede, lei ne avrebbe saputo di più.

”perché i cuori dei cuccioli di Sango non battono con la stessa forza? “

Kaede guardò Inuyasha con il suo unico occhio buono

”cosa intendi? “

”battono allo stesso ritmo, ma uno è più forte dell'altro “

Kaede rifletté sulla cosa

”beh, è comune alla nascita di gemelli che uno dei due sia più grande e più forte“

”ok, quindi è questo, posso stare tranquillo “

”hai paura di dirlo a Sango? “

”certo! Già piange ad ogni cosa, non voglio trovarmi in mezzo a urla isteriche e lacrime a cascata se non c'è ne è un vero motivo“

Kaede ridacchiò

”hai ragione Inuyasha, non è un'informazione di cui Sango ha bisogno, non posso sentire i battiti cardiaci come fai tu, ma se mi dici che entrambi battono insieme e che è solo un discorso di potenza del suono allora sono abbastanza certa che non ci sia da preoccuparsi e non dovremmo agitare una futura madre con preoccupazioni inutili.. Ma hai fatto bene a farmelo presente, starò molto attenta alle prossime visite“



Il rientro nella sua capanna era sempre un momento riflessivo per Inuyasha, rifletteva sulla sua giornata e sulla sua vita. 

La sua dimora aveva preso forma, aveva risparmiato abbastanza per acquistare il futon ed il necessario per la cucina e la pulizia, un'altra storia fu il baule, il legno lo tagliò lui stesso da un albero morente e commissionò il falegname del lavoro in cambio di carne di cinghiale e una fornitura di legna per gli altri suoi lavori imminenti. Un buon patto secondo Inuyasha, che nel giro di poco riuscì ad avere il baule che desiderava. 

Al suo interno aveva conservato lo zaino giallo e il futon nuovo, che ancora non aveva mai usato. Continuava a dormire nella sua solita posizione seduta, l'abitudine di rimanere allerta troppo radicata in lui per poter fare diversamente. 

E come sempre anche quella sera si sedette di fronte al fuoco scoppiettante, mentre ricordi di Kagome ballavano sulle fiamme ardenti. 

Le palpebre si abbassarono e le spalle si rilassarono davanti al ricordo di quel sorriso che gli scaldava il cuore più del focolare. 



Note 

Ho un altro capitolo pronto e ho iniziato il terzo, ma la scrittura di questa storia procede lentamente.. oltre al fatto che ho avuto una musa notturna per una storia AU completamente lontana dalla mia comfort zone, ma che voglio, anzi sento il bisogno, di scrivere, quindi mi sto dedicando anche a quella. 

Cercherò di aggiornare ogni 2 settimane e spero di rimanere nei tempi, non amo essere in ritardo, per questo mi concedo 15 giorni tra un aggiornamento e l'altro.. Conosco i miei limiti!! 

Spero che questo primo capitolo sia stato di vostro gradimento e che vi abbia incuriosito. 

 

Alla prossima 

 

Vi ricordo la mia pagina Facebook 

https://www.facebook.com/profile.php?id=100058520319484

 

E la il gruppo Facebook Inuyasha fanfiction italia

https://www.facebook.com/groups/462046265575833/?ref=share





Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


la luna era sorta da un po' di tempo quando Kagome salutò per l'ultima volta il suo tutor, la sera prima dell'esame di recupero. Avevano studiato intensamente per un mese e Kagome era sicura che sarebbe andato tutto bene.

Non era stato facile, aveva lavorato molto duramente, ma questo impegno costante l'aveva allontanata dalla sua autocommiserazione e depressione. Certo non mancavano mai i momenti di tristezza e malinconia, ma riusciva a superarli cercando di raggiungere il suo obbiettivo: rendere orgogliosa la sua famiglia.

Fu così che Kagome si ritrovò nella frenetica vita di una studentessa delle superiori. Aveva poco tempo libero, il quale passava per lo più con le amiche o con la famiglia, per il resto il tempo era impegnato tra le lezioni, lo studio e il corso di tiro con l'arco.

All'inizio era un po' indecisa su quale attività extra scolastica svolgere, ma dopo varie riflessioni decise di migliorare il suo uso con l'arco. Era agrodolce averlo in mano, mantenere la posizione e tendere la corda per poi scoccare, la sua mente continuava a tornare alle battaglie e ai suoi amici lontani, questo le spezzava il cuore, ma rafforzava la sua determinazione. Lo avrebbe fatto per loro, per renderli orgogliosa di lei, anche se non avrebbero mai visto i suoi risultati.

Le notti erano ancora un tormento per lei, si era fatta coraggio lasciando la sicurezza della camera della madre per tornare nella propria, ma la sua paura per il buio era soffocante, obbligandola a tenere ogni notte una lucina accesa nella sua stanza. Si sentiva un po' infantile, ma era un lenitivo verso le ombre dei suoi incubi. Sognava continuamente il vuoto all'interno della perla, e se non era quello era qualche battaglia dove i suoi amici perdevano la vita.

Sotto consiglio della madre si erano rivolte ad un medico, spiegarono che Kagome aveva avuto una brutta disavventura cadendo nel pozzo e rimanendo bloccata al buio per molte ore prima che fosse trovata,quindi il medico, che per fortuna non fece molte domande, segnò per lei degli ansiolitici e dei blandi sonniferi, che furono per la ragazza una manna dal cielo. Grazie alla cura riusciva a dormire per gran parte della notte e gli incubi erano notevolmente diminuiti. Non era assolutamente felice di prendere dei farmici per la sua salute mentale, ma i risultati furono così efficaci che dovette ammettere di averne bisogno, almeno per il momento.

Il sonno ritrovato fu una carica di energia per Kagome, la quale dopo essersi abituata al nuovo ritmo della sua vita studentesca decise che era finalmente arrivato il momento di dedicarsi ad un altro tipo di studio, quello spirituale.

Rispolverò il diario che il nonno le aveva consegnato, era vecchio e fragile a tal punto che Kagome aveva il vero terrore di rovinarlo.

“questo dovrebbe stare in una teca” borbotto tra sé sfogliando lentamente le pagine, seduta alla sua scrivania.

Carica di entusiasmo raccolte un quaderno nuovo, aprì la prima pagina e iniziò a scrivere.

Trascrizione del diario della sacerdotessa del tempio

Aprì la prima pagina del diario, l'inchiostro era leggermente sbiadito, ma leggibile.

Nelle prime pagine erano presenti ricette per cure influenzali, dolori articolari e fisici di ogni natura.

Era un guaritore- si trovò a dedurre Kagome.

Molti dei rimedi portarono alla mente di Kagome il ricordo di Kaede, la maggior parte delle erbe e misture descritte erano le stesse che aveva visto usare alla vecchia sacerdotessa.

Dedicò tutta la mattina di quel sabato alla trascrizione, era un lavoro lungo, ma era soddisfatta del risultato ottenuto in poche ore, era già riuscita a trascrivere un quarto del diario.

Andando avanti nelle pagine Kagome aveva trovato sempre più presenti sezioni dedicate al reiki e su vari modi per utilizzarlo, dalle barriere agli amuleti, passando per ofuda e benedizioni. Tutte cose molto interessanti. Quindi quel pomeriggio decise di sistemarsi nel cortile per fare pratica con il suo reiki, non aveva più utilizzato il suo potere dal suo ritorno forzato al presente quindi dedicò il suo tempo a tirare frecce magiche. Ormai la sua mira era molto migliorata, grazie al corso che frequentava ed era diventata brava a lanciare frecce senza potere, adesso invece si trovava in difficoltà a far uscire il suo potere, aveva lottato all'inizio del corso a non farlo uscire ora doveva fare il contrario.

Speriamo di non confondermi e lanciare frecce sacre in quelche gara pensò tra il divertita e il preoccupato.

Ritrovare la sintonia con i suoi poteri fu molto più facile di quello che credeva inizialmente, ma alla fine immaginò che fosse naturale per lei, come le era sempre stato.

Il sole stava tramontano quando, stanca e affamata, decise di smettere per la giornata. Sistemò l'arco di legno e il bersaglio di paglia nel capannone e si diresse al vecchio pozzo.

Aprì come in un rituale purificatorio la vecchia porta di legno, con attenzione scese ogni gradino fino ad arrivare al fondo delle scale, lentamente, quasi in preghiera, si avvicinò al pozzo. Eretta e con sguardo concentrato guardò nelle sue profondità, respirando in modo costante e lento. Con un movimento felino balzò discendendo nelle oscurità cavernosa, con il tempo e diverse fratture e slogature, aveva imparato lo stile perfetto per saltare dentro senza farsi male. Arrivò sul fondo, piegando le ginocchia per diminuire la pressione sulle gambe, e si accucciò nello stesso movimento, toccò la terra del fondo, umida e fredda, con le dita della mano destra e sospirò alzando lo sguardo alle travi del soffitto.

“mi sono allenata molto oggi... ” iniziò un monologo a voce bassa e sottile, con lo sguardo perso verso mondi lontani. Raccontò al pozzo tutto della sua giornata, dal diario al tiro con l'arco, sperando in cuor suo che almeno un sussurro della sua voce arrivasse dall'altra parte. Era diventato un rito frequente per lei, parlare nel pozzo come se i suoi amici e lui fossero lì ad ascoltarla. Raccontava delle sue giornate, di cose divertenti che aveva visto o di lezioni interessanti imparate. Tutto, qualsiasi cosa, pur di sentirsi ancora parte di quel gruppo, di quella famiglia.

 

La vita di Kagome era diventata frenetica, usciva spesso con le sue amiche per una cena o un cinema ma solitamente erano solo loro quattro, ma quella sera qualcosa cambiò. Eri aveva portato con sé il suo ragazzo, certo aveva avvertito le amiche, ma per Kagome fu comunque una sorpresa perché ciò portò uno sbilanciamento nel gruppo. Può sembrare strano, e forse egoista, ma avere una delle tue amiche fidanzata porta ad un inevitabile scissione, Eri e il suo ragazzo da un lato del tavolo, Kagome e le altre due dall'altra, una banalità, ma di un impatto enorme.

 

Quella sera Kagome si mise a letto con molti pensieri nella testa e per una volta non erano incentrati su Inuyasha ma bensì sulla coppia di amici che aveva lasciato nel passato, Miroku e Sango. Si chiese a che punto della loro relazione fossero, dava per scontato che ormai fossero sposati, ma avevano figli? Vivenano nel villaggio di Kaede o si erano trasferiti nel vecchio villaggio degli sterminatori? O forse da Musclin?

Con questi pensieri chiuse gli occhi e si addormentò.

 

Sfortunatamente il tempo che poteva dedicare al diario era rilegato al fine settimana, durante la settimana aveva troppi impegni con la scuola.

Quel sabato mattina si dedicò nuovamente al vecchio diario, una tazza di tè fumante in mano mentre leggeva e rileggeva un paragrafo.

L'inchiostro era particolarmente sbiadito in quella pagina e i Kanji eranano praticamente inlleggibili.

Sforzava gli occhi mentre scarabocchiava su un foglio volante quello che riusciva a decifrare, poche parole qua e là, riempiendo il vuoto con quello che le sembrava assonanante o simile. Un lavoro davvero snervante.

“cosa hai scritto? ” chiese alle pagine, rivolgendosi alla sacerdotessa.

Sembrava un punto importante del diario, probabilmente letto molte volte, da qui la sua maggior usura. Stava per arrendersi, alzandosi dalla scrivania per portare la tazza vuota al piano di sotto, quando, guardando quella pagina dall'alto si rese conto di un cambiamento. La calligrafia era diversa dalle pagine precedenti, forse anche questo aveva reso più difficile l'interpretazione. Sapendo questo, si risedette, lasciando la tazza da parte, concentrandosi maggiormente su quello che poteva vedere e capire. Scrisse di getto, quello che le sembrava e solo alla fine della pagina si fermò per rileggere. Forse non aveva ricopiato i Kanji alla perfezione ma il discorso filava ed era logico, quindi si sentì soddisfatta. Era una pagina molto interessante, anche se Kagome non era sicura completamente della riscrittura che aveva fatto, ma sembrava parlare dell'utilizzo del reiki in campo medico, come concentrare l'energia per guarire.

Non aveva mai visto in passato questa pratica, ne dà Kaede ne dà Miroku, ma pensò che in fondo l'utilizzo energetico era una pratica utilizzata anche nei tempi moderni, quindi qualcuno avrebbe dovuto conoscerlo anche in passato. Finì di ricopiare anche le pagine seguenti, che continuavano la spiegazione di questa pratica. Ne fu affascinata, quindi decise che nel pomeriggio sarebbe andata in biblioteca per saperne di più.

Scoprì un nuovo mondo, un modo diverso di utilizzare le forze che lei stessa aveva, pensò che non sarebbe stata una cattiva idea informarsi maggiormente, impararne l'utilizzo. Con quello che aveva capito dal diario non sembrava molto diverso all'utilizzo che ne aveva fatto fino a quel momento quindi, prendendo il nonno come cavia e i suoi dolori articolari, decise di provare.

Si sedette con lui sul tatami, e posizionò le mani sulla sua schiena, un po' come fece con Kohaku quando purificò il suo frammento, si concentrò e una luce rosa uscì dalle sue mani per concentrarsi sulle spalle del nonno.

Si concentrò qualche minuto, cercando di sentire quella sensazione che le facesse capire dove agire. Con i frammenti era sempre successo in modo naturale, sentiva una sensazione di disagio e si concentrava su quella fino a quando in pochi secondi, non spariva. Ovviamente il male nella sfera era molto, quindi facilmente rintracciabile, con un dolore articolare era decisamente diverso. Si concentrò più duramente fino a quando non sentì un pizzicore ai palmi delle mani, lì, quello lo riconobbe come qualcosa che non doveva esserci, quindi si concentrò su quella sensazione, fino a quando non la sentì svanire. Abbassò le mani, riposandole in grembo, alzò lo sguardo sul volto del nonno che la stava guardando da dietro,mentre Muoveva il collo e poi le spalle e le braccia.

Kagome aspettava il verdetto in silenzio.

“beh” iniziò il nonno “incredibile! Non sento più quel peso sulle spalle!! ”

“davvero? Ti senti meglio? ”

“sì, molto! Non mi scricchiolano più le ossa!! ”

“ne sono contenta! ”

In quel momento la madre entrò nella stanza, facendo conoscere la sua presenza

“beh, sembra qualcosa su cui potresti lavorare! ”

“sì, credo di sì, sarebbe davvero bello imparare di più ”

“so che hai già molti impegni, ma potresti seguire un corso, o forse lasciarla come specializzazione dopo il diploma.. ”

La mamma si perse per un momento nei suoi pensieri, guardando fuori dalla finestra, ma riprese subito dopo “sono sicura che ci sono dei corsi che puoi già seguire adesso, potremo informarci”

“sì, certo.. ” non capiva bene il perché ma il comportamento della madre la incuriosì, come si era persa nei suoi pensieri era strano, Kagome si chiese a cosa stesse pensando, ma non le sembrò importante in quel momento.

 

Trovarono un corso sull'utilizzo del reiki in un centro culturale, dove veniva insegnata la medicina tradizionale. Avevano molti corsi interessanti, notò Kagome, quando si presentò per informazioni, dalla medicina cinese, ai vari massaggi curativi fino ad arrivare appunto all'utilizzo del reiki. Si chiese vagamente quanti di loro avessero davvero del reiki forte, forse per la maggior parte era solo suggestione da parte dei pazienti.

Era un corso di sei mesi e prevedeva una prima fase teorica e una seconda fase pratica. Questo solo per il primo livello. C'è ne erano tre. Le lezioni erano nel fine settimana, otto ore il sabato, 5 la domenica. Per sua fortuna il corso sarebbe iniziato il mese seguente.  Questo non le avrebbe lasciato praticamente tempo libero. Anche il costo era abbastanza elevato, motivo per il quale disse al receptionist, una simpatica signora sui cinquant'anni, che avrebbe dovuto parlarne con sua madre.

“certo cara” la rassicurò la signora “parlane con tua madre, ma tieni presente che con il tuo livello di energia spirituale sarebbe davvero un peccato non usarlo ”

“lei sente il mio potere? ” non era sicura se fosse la verità o una semplice trovata per vendere il corso.

“certo cara, non ne ho viste molte così forti nella mia vita, e faccio questo lavoro da trent'anni, io stessa non ne ho neanche la metà del tuo.. Oggi giorno pochi hanno un potere così forte, ragazza mia”

Davvero Kagome non sapeva come rispondere, quindi ringrazio la gentile signora e si avviò a casa.

Mentre stava per uscire sentì una strana energia alle sue spalle, si voltò per capire cosa fosse ma tutto ciò che vide fu una ragazza che si era avvicinata alla reception per parlare con la signora con cui lei stessa aveva appena parlato.

La ragazza era poco più grande di Kagome, forse un allieva, ma quando si girò verso di lei la guardò con uno sguardo ben più maturo della sua età.

“signorina” la richiamò la receptionist “Se le fa piacere, questa è l'insegnante del corso di cui ha chiesto informazioni”

“Emm.. Piacere ” Kagome si inchinò al sensei

“spero di vederti al mio corso.. La tua energia è così brillante che faresti grande cose.. ”

Gli occhi della donna si persero nel vuoto, probabilmente sentendo o vedendo la sua energia, ipotizzò Kagome dubbiosa.

Appena il suo sguardo tornò a fuoco si avvicinò a lei, con un dolce sorriso.

“se avessi problemi a convincere tua madre dille di chiamarmi, possiamo risolvere qualsiasi inconveniente o reticenza possa avvere, il tuo è un dono che non va sprecato”

“Emm.. Sì, ok.. Grazie.. ”

“a presto ” la salutò l'insegnante

“a presto ” ricambiò il saluto incerta.



“sono a casa”

“ben tornata Kagome, allora cosa ti hanno detto? ”

“È stato strano.. ” si fermò a ripensare ai complimenti che le avevano fatto “beh, comunque il corso è costoso e impegnativo” lasciò il foglio della descrizione a sua madre “ma mi hanno detto che ho una grande energia e che sarebbe uno spreco non farlo.. Forse però lo dicono a tutti... ”

“o forse dicono la verità, in fondo è vero, no Kagome?! Tu hai un grande potere”

“sì, ma non sono sicura che loro ne siano consci veramente o se sia solo strategia di marketing ”

“da quando sei così scettica? ”

“io.. Non lo so.. È solo una sensazione.. Non so.. ”

“e questa sensazione è spiacevole? ”

“no, non direi.. È solo, come se mi mancasse qualcosa.. Come se in quel posto ci fosse di più.. Non so spiegarmi.. ”

“beh, è vero.. è sicuramente costoso, ma abbiamo un po' di soldi da parte se vuoi farlo.”

“l'insegnante ha detto che se avevi dubbi potevi chiamarla”

“oh, meraviglioso, lo farò sicuramente, vedo che abbiamo qualche giorno per pensarci”

“sì, inizia il mese prossimo”

“Kagome? Tu vuoi farlo? Non devi se non ti senti.. ”

“no, voglio farlo.. In realtà sono curiosa di sapere di più su questa sensazione che ho provato in quel posto.. ”

“finché non ti metti nei guai.. ”

“penso sia finito il tempo in cui i guai mi correvano dietro ” disse in tono sconsolato e lontano

“oh, cara, non volevo.. ”

“no, tranquilla mamma, certo ho sicuramente avuto la mia bella dose di guai che mi correvano dietro. Adesso vado a farmi un bel bagno! ” con un sorriso finto stampato in volto uscì dalla stanza.

Avrebbe sicuramente fatto il corso, le interessava lo studio del reiki curativo e non guastava questa curiosità che il luogo aveva scaturito in lei. 



Note 

Ben trovati! 

In questo capitolo vediamo come procede la vita di Kagome, non penso che Kagome nei tre anni si sia mai lasciata perdere d'animo e sono convinta che ha lavorato duramente, per sé è per la sua famiglia, quindi eccoci qui, a quello che penso sia più o meno il percorso che avrebbe potuto intraprendere. 

 

Spero vi sia piaciuto, e che mi facciate sapere cosa ne pensate 

 

Alla prossima 

 

Vi ricordo la mia pagina Facebook 

https://www.facebook.com/profile.php?id=100058520319484

 

E il gruppo Facebook Inuyasha fanfiction italia

https://www.facebook.com/groups/462046265575833/?ref=share







Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Rumiko Takahashi. 

Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. 

 

Una mattina, perlustrando le zone della sua foresta, Inuyasha percepì l'aura di suo fratello, erano stati alleati nella lotta contro Naraku e non cercava più attivamente tessaiga, ma il suo livello di guardia si alzò pensando che nulla di buono poteva portare suo fratello al villaggio che chiamava casa.

I passi che lo portarono verso Sesshomaru erano in direzione della capanna della vecchia sacerdotessa, appena Inuyasha realizzò la destinazione del demone completo accelerò la sua andatura.

Fu sorpreso della scena che lo accolse al suo arrivo da Kaede. La donna stava conversando con Sesshomaru in modo cortese e gentile, sorridendo allo storico demone. Poco distante, seduta sotto un albero, c'era la ragazzina che accompagnava suo fratello nell'ultimo periodo, era imbronciata con occhi lacrimosi, le ginocchia abbracciate strettamente al petto mentre osservava i due parlare.

Un moto di compassione si svegliò in Inuyasha per Rin, la ragazzina sempre allegra e sorridente adesso sembrava un’altra, così affrante e delusa. Dedusse che la colpa fosse del demone stesso, ma cosa ci facevano lì?

Il suono del suo nome lo distrasse dallo studio sulla ragazzina

”Inuyasha “ il tono di suo fratello era freddo e distaccato come al solito

”Sesshomaru, cosa ci fai qui? “

”non che siano tuoi affari, ma sono venuto per parlare con la sacerdotessa di questo villaggio “

”questo lo vedo anche da me“ in pochi passi Inuyasha si avvicinò al duo di adulti

”su via Inuyasha “ interruppe Kaede ”non essere maleducato “ lo riproverò lasciandolo senza parole, ma la vecchia continuò senza darci peso ”vedrai tu stesso comunque il motivo che ha portato Sesshomaru Sama qui da me, giusto mio signore? “ chiese rivolgendosi a Sesshomaru per la domanda.

Sesshoumaru annuì

” da oggi in poi il nostro villaggio avrà un membro in più, la piccola Rin“

”Tsz! Quindi te ne vuoi sbarazzare? “ chiese senza tante cerimonie al fratello. Un orecchio peloso colse un singhiozzo mal celato da parte della ragazzina - quindi era questo il motivo della sua tristezza.

”non ti devo alcuna spiegazione “ così dicendo il demone si voltò allontanandosi dal piccolo gruppo, lasciando dietro di sé una ragazzina in lacrime.

”che bastardo“ commentò Inuyasha davanti alla scena.

”non essere così severo nei confronti di tuo fratello Inuyasha, in realtà ha valide motivazioni, non che alleggeriscono il cuore di quella ragazza “

”Tsz! “

”Rin sta crescendo“ continuò la vecchia ”ha bisogno di conoscere il mondo umano per quello che è, non solo il lato malevolo della vita, qui potrà vivere in pace e serenamente “ concluse avvicinandosi alla ragazza che ancora sedeva piangendo sotto l'albero.

Inuyasha guardò il duo parlare per un po', ma decise di lasciarle da sole a risolvere il guaio emotivo che aveva creato Sesshomaru.

 

Qualche giorno dopo Inuyasha e Miroku partirono per uno sterminio in un villaggio vicino, lavoro che avrebbe richiesto solo una giornata, dato che il monaco non voleva allontanarsi dalla moglie quasi a fine gestazione.

"Quindi Inuyasha, cosa ne pensi dalla graziosa aggiunta al nostro viaggio? “ intonò una conversazione il monaco

”ti riferisci a Rin? “

”a chi altro, amico mio! “

”Tsz! “

”ne ho parlato con Kaede ieri“

”sì, e quindi? Mio fratello è il solito stronzo, non so neanche perché se la sia portata dietro così a lungo! “

”potrai non crederci, ma si è sicuramente affezionato alla ragazzina “

”Tsz, bel modo per dimostrarlo “

”lo ha fatto per il suo bene, non ti ricorda qualcun'altro?! “

”cosa?! Era diverso! “

”certo! “

”certo che sì, io volevo mandarla via per le battaglie e il pericolo, cosa? Sesshomaru l'ha tenuta in giro quando ancora c'era Naraku e ora che è tutto tranquillo la scarica! “

”non è della sua sicurezza che si stava preoccupando, amico mio “

”e quindi cosa? Non crederai alla fesseria che ha girato a Kaede! “

”non credi che voglia farle conoscere i modi umani? “

”cosa? “

”ah! A vollte sei proprio cieco Inuyasha, fattelo dire, non vedi più il là del tuo naso “

”cosa vorresti dire“

”non pensi che Rin stia diventando una giovane donna molto avvenente? “

”è questo cosa c'entra? “

”penso che lo vedremo in futuro, fatto sta che Rin sta crescendo, forse non voleva ricoprire una figura paterna per lei“

”parli parli, ma non dici niente monaco“

Miroku sorrise cambiando discorso.



*



Erano poche le cose che spaventavano Inuyasha, Sango che partoriva si era appena aggiunta alla corta lista.

Le urla erano iniziate in piena notte, anche dalla sua capanna, non proprio vicina alla loro, aveva sentito le grida di dolore della donna. Correndo velocemente passò da Kaede, svegliandola e caricandola sulle spalle per portarla alla casa dei coniugi.

Incontrarono Miroku, vicino alla sua capanna, in corsa per chiamare la sacerdotessa del villaggio. Ringraziò l'amico hanyou per aver portato la donna, cercando di nascondere la sua velata preoccupazione.

I due uomini rimasero fuori dalla capanna per un tempo infinito, il sole sorse e la luce illuminò la brina depositata sul terreno. L'inverno non era ancora finito, ma le notti erano ancora fredde e le mattine gelate. I due sedevano su dei tronchi di fronte allo porta, un piccolo fuoco tra loro per scaldare e illuminare le ore buie.

”vado dentro! “ affermò il monaco alzandosi, il suo sguardo preoccupato ma deciso

”Kaede ha detto di non disturbare“ lo riprese Shippo che era tornato recentemente dalla scuola, in previsione dell'imminente nascita.

”Sango ha bisogno di me“ il tono sconsolato e afflitto del monaco toccò una corda nel cuore del mezzo demone. Pensò a quanto fosse difficile sentire la propria donna in preda ai dolori e non poter fare niente. Per un attimo pensò di trovarsi lui stesso nella situazione, Kagome che partoriva i suoi cuccioli. Lui avrebbe preteso di essere al suo fianco.

”vai monaco“ disse con tono sicuro ”sono anche i tuoi cuccioli, devi essere accanto alla tua donna “ le sue parole erano sicure, niente al mondo lo avrebbe tenuto lontano da Kagome se fossero nella situazione. Cercò di scacciare il pensiero malinconico dalla mente, troppo doloroso anche solo soffermarsi su esso.

Miroku, ignaro dei suoi pensieri, acconsentì con un rapido movimento della testa e ringraziò velocemente l'amico.

Con coraggio spostò la tenda di canne che fungeva da porta ed entrò.

La voce di Kaede suonò forte e risoluta spiegando al monaco che sarebbe andato tutto bene e che sarebbe presto finita.

Sconsolato Miroku uscì nuovamente all'esterno della capanna.

Ci volle un eternità, ma alla fine fuori dalla capanna il trio di maschi sentì finalmente il primo vagito. Miroku fu pronto ad entrare subito dopo, ma una Rin sorridente apparve alla porta impedendo l'avanzata del monaco.

”oh, Miroku Sama, è una splendida bambina, Kaede la sta pulendo, tra un po' portai incontrarla, ma per adesso aspettiamo il secondo quindi non puoi ancora entrare“ sorrise e si girò per tornare dentro.

Miroku tornò al suo posto con sguardo sognante, ripetendo tra sé e sé ”ho una figlia “,Inuyasha poté solo sorridere di cuore al suo amico.

Non passò molto tempo quando anche la seconda bambina fece il suo primo strillo al mondo.

Miroku aspettò scalpitando di avere il permesso per poter entrare e vedere la sua nuova famiglia. Rin dopo la seconda nascita uscì nuovamente per comunicare al mocaco che aveva due bellissime figlie, entrambe sane e forti.

L'unica cosa che InuYasha riuscì a pensare era che il karma era decisamente a lavoro qui.

”beh, congratulazioni.. Due femmine.. Proprio la giusta punizione divina per i tuoi comportamenti lascivi“ sorrise il mezzo demone

”il Buddha è misericordioso con me, regalandomi così tanta gioia“ disse ancora stordito dall'evento gioioso

”avrò un bel po' da fare, certo“ continuò ”se hanno preso la bellezza dalla loro madre“ Inuyasha riconobbe il momento che il monaco realizzò le sue parole precedenti ”beh, comunque queste ragazzine avranno uno zio protettivo, quindi nessun maschio sano di mente si avvivinerebbe mai a loro con intento malevevolo.. Giusto? “ chiese conferma tra la minaccia e la speranza.

”giusto, giusto“ rise di lui l'amico, realizzando un secondo più tardi di essere stato definito zio.



*

 

Le gemelle erano rumorose, appena nate non smettevano un momento di piangere. Quando una era tranquilla, l'altra attaccava la sinfonia di strilli facendosi seguire subito dopo dalla sorella. Se non avesse saputo di meglio avrebbe pensato che fossero possedute o maledette.

Quella mattina, una delle tante, portò un po' di pescato all'allegra famiglia, sembrava un momento raro di tranquillità a casa dei suoi amici, nessun suono di urla o pianti arrivava alle sue orecchie mentre si avvicinava, facendo per un momento pensare al mezzo demone che non ci fossero, ma i loro odori erano forti quindi accantonò questa idea.

Entro lentamente nella capanna, ad accoglierlo fu la scena di pace totale che percepiva dall'esterno.

Sango riposava distrutta sul futon, Miroku aveva una bambina addormenta tra le braccia e Rin aveva l'altra con sé mentre canticchiava una canzoncina alla bambina semi cosciente, mentre passeggiava per la capanna.

Miroku gli fece un cenno di ringraziamento quando notò il pesce che aveva portato, Inuyasha lo posò in un angolo per dopo e si sedette accanto all'amico osservando Rin.

”è stata di grande aiuto“ mormorò Miroku all'orecchio sensibili ”ci ha aiutato tutta la mattina, permettendo così a Sango di recuperare un po' di sonno arretrato“

Inuyasha annuì, vedendo la ragazzina avvicinarsi a lui.

”Inuyasha sama“ bisbigliò lei porgendoli il fagotto addormentato ”dovrei andare ad aiutare un po' Kaede, se non ti dispiace tenere la piccola, non penso che sia ancora disposta a essere lasciata“

Inuyasha osservò Rin e poi la piccola tra le sue braccia, il suo sguardo stupito e incredulo. Davvero l'avrebbe data a lui? Si girò verso l'amico, sicuramente il monaco non avrebbe permesso che la prendesse, ma si sbagliava quando il suddetto fece un segno affermativo con la testa.

È fu così che si ritrovò con un cucciolo umano di pochi giorni tra le braccia.

La bambina profumava di buono, l'odore dei suoi genitori era addolcito dall'odore di pulito e di fiori, ricordava a InuYasha quei dolcetti che portava Kagome dal suo tempo. Si ritrovò incantato nell'analizzare ogni minuscolo dettaglio del corpicino che tratteneva. Era incredulo nel pensare che solo fino a pochi giorni prima quelle creature viventi fossero all'interno del corpo della sua amica.

Miroku osservò le emozioni giocare sul volto del mezzo demone. La prima fu incredulità, sostituita da un lampo di paura, dopo avvenne il cambiamento: stupore e meraviglia sostituiritono ogni altra emozione.

”Sango ha fatto proprio un bel lavoro, non trovi Inuyasha “

Inuyasha, troppo rapito dalla magia della piccola vita poté solo annuire, impaurito di spezzare l'incantesimo che lo stava avvolgendo, mai in vita sua avrebbe pensato che qualcuno avesse voluto fargli tenere il suo bambino appena nato. Questa consapevolezza lo commosse a tal punto che sentì gli occhi pizzicare.

Era accettato, era voluto, era qualcuno di cui ci si poteva fidare per la cosa più preziosa che si avesse.

Inuyasha guardò il suo amico, con sguardo carico di gratitudine e affetto, non avrebbe mai detto niente a parole, ma Miroku sembrava aver letto ogni singolo messaggio che gli stava inviando mentre annuiva con un sorriso affettuoso verso di lui.



*

 

Le notti di luna nuova erano sempre tese per Inuyasha, anche se ovviamente non viveva più in uno stato perenne di fuga e l'ambiente che lo circondava era sicuro e familiare.

Sedeva a gambe incrociate nel suo solito posto davanti al fuoco, Shippo, come quasi ogni mese era lì seduto con lui dalla parte opposta del focolare. Il kitsune da quando Inuyasha aveva rivendicato la sua dimora aveva saltato poche notti di luna nuova, spiegando con orgoglio che era suo compito proteggerlo quando era umano. InuYasha sbuffava sempre a questa affermazione, ma in cuor suo lo riscaldava l'affetto del cucciolo.

Avevano da poco finito di mangiare un coniglio che Shippo aveva cacciato prima del suo arrivo, pratica in cui stava migliorando con l'aiuto di Inuyasha. Il cucciolo era intento a fare un disegno, la scena era famigliare anche se i pastelli colorati del futuro erano ormai finiti da tempo e doveva ripiegare su carboncini scuri.

Era calato il silenzio tra loro, ognuno perso nei propri pensieri, non era scomodo, ma familiare e ben accolto da entrambe le parti. A rompere il silenzio fu uno sbuffo triste di Shippo, che fece alzare gli occhi di Inuyasha dal fuoco tremolante. Il cucciolo rimase in silenzio con le braccia incrociate al petto e lo sguardo triste sul suo disegno, Inuyasha dalla sua posizione non riusciva a vedere su cosa stesse lavorando, ma capì che qualsiasi cosa fosse era il cruccio del cucciolo.

”forse dovresti fare una pausa, è da un po' che ci sei sopra“ intervenne la figura del l'umano

”non risolverebbe comunque il mio problema“ rispose con tono sconsolato il cucciolo

Inuyasha sapeva che si trovava davanti ad un problema che non avrebbe saputo risolvere, non era il tipo che sapeva dare buoni consigli al cucciolo, non sapeva come fare, quello era il compito di Sango, lasciatole da Kagome.

Si grattò la guancia incerto su come rispondere, ma sapendo di dover almeno provare a dire qualcosa

”qual'è il problema? “

”io.. “ il piccolo fece un sospiro pesante, spostando la sua attenzione dal foglio all'adulto seduto davanti a lui ”ricordi ancora il suo volto? “

La domanda spezzo l'aria dai polmoni di Inuyasha, non c'era bisogno di definire di chi stesse parlando, era lei, Kagome, sempre lei.

”sì “ fu la risposta concisa di lui, ma provò ad elaborare per cercare di capire cosa avesse il cucciolo ”perché, tu non la ricordi? “

”poco.. È come se fosse avvolta da una nebbia.. È così anche per i volti dei miei genitori.. Tua madre la ricordi? “

”sì “ doveva ammettere che il trucco di suo fratello qualche anno prima aveva sicuramente rinfrescato la sua memoria ” ero un po' più grande di te quando l'ho persa“

”forse è per quello.. “ annuì sconsolato ”sto cercando di riprodurre i loro volti, ma proprio non ci riesco, manca sempre qualcosa che non potrò mai raggiungere.. “ Inuyasha poteva sentire chiaramente le lacrime nella voce del piccolo e il suo cuore si strinse alla tristezza del cucciolo — maledette emozioni umani, si disse — rilasciò un sospiro portando una mano al medaglione al collo, sotto i suoi vestiti. Valutò il cucciolo, pensando se condividere o meno quel ricordo con lui. La battaglia tra i pro e i contro fu veloce e a favore dei pro, non gli avrebbe portato via il ricordo, ma lo avrebbe condiviso regalando al piccolo un immagine fresca da poter riprodurre e ricordare.

Lentamente e con attenzione si sfilò il pendente dal collo, alzandosi sotto gli occhi attenti e incuriositi di Shippo. Gli si avvicinò, sedendosi al suo fianco, sbirciò il disegno, che anche se incompleto, ricreava perfettamente tre figure, una maschile e due femminili, i corpi erano ben proporzionati e pieni di dettagli, mentre i volti rimanevano vuoti, privi di caratteristiche o forma. Era triste vedere quel vuoto della mente di Shippo interfacciata sul foglio.

Shippo rimase in silenzio, guardando Inuyasha che studiava il suo lavoro.

”è molto bello“ disse Inuyasha ”sei diventato davvero bravo “

”grazie “ Shippo gonfiò il petto alla lode

Inuyasha si rigirò tra le mani il medaglione che Shippo notò solo in quel momento, ma nel momento in cui aprì la bocca per chiedere cosa fosse Inuyasha lo aprì rivelando il suo contenuto. Shippo perse ogni suono della voce.

Inuyasha avvicinò il medaglione a Shippo, girando la testa lontano dal ragazzo. Shippo allungo tremante una mano, insicuro se prendere o meno l'oggetto offerto

”posso? “ chiese senza parole

”sì, ma non romperlo “

Annuì silenziosamente mentre le sue dita entravano in contatto con il metallo ancora riscaldato dal calore corporeo del mezzo demone diventato umano. Guardò nuovamente Inuyasha con le lacrime agli occhi, si scontrò con uno sguardo scuro confortante e caldo, che poche volte aveva visto nell'amico. InuYasha annuì con la testa lasciando intendere al cucciolo il suo permesso per prendere l'oggetto.

Il sorriso di Shippo si allargò tra le lacrime mentre lo prendeva e lo ammirava da più vicino. Si asciugò le lacrime con la manica per schiarirsi la vista, non poteva credere a ciò che aveva davanti.

”come..? “ fu tutto ciò che riuscì a formulare, tutte le sue parole inghiottite dall'emozione e dal vortice delle mille domande che aveva.

”me lo ha dato lei.. “ era tutto ciò che riuscì a dire Inuyasha, il nodo in gola sempre più spesso e intricato.

Shippo non chiese altro, sapeva che InuYasha avrebbe spiegato con i suoi tempi.

”posso disegnarlo? “ gli chiese invece

Inuyasha annuì alzandosi poi per tornare al suo posto, con gli occhi lucidi e il cuore pesante.

Shippo prese subito un foglio nuovo, decidendo di dedicare un opera nuova al volto dell'amica lontana, un disegno dove avrebbe cercato di catturare ogni dettaglio e ogni sfumatura del volto della ragazza.

Stava già lavorando da un po' di tempo quando la voce di InuYasha parlò di nuovo.

”era poco prima che andassimo al castello di Kaguya.. “ iniziò la sua storia ”mi dette quel medaglione ed è stato grazie a quello che il blocco temporale non mi coinvolse.. “

”per noi furono i prodotti curativi “ sorrise Shippo al ricordo

Inuyasha annuì ”nel suo mondo ci sono queste piccole strane capanne dove si entra e... poi ci sono dei lampi di luce.. E.. Poi ci sono quelle immagini.. “

”che mangia insolita! Ma sono felice ci sia!! Il mio ritratto rimarrà un ricordo perenne, come questo! Grazie per avermelo mostrato“

Inuyasha sbuffò, mente le sue guance arrosivano

”come sta venendo? “

”bene, guarda tu stesso! “ l'orgoglio nella voce di Shippo era ben riposto, Inuyasha si stupì di quanto fosse accurato il ritratto.

”sta venendo davvero bene.. “

Shippo riprese il suo lavoro, impiegò la maggior parte della notte nel suo ritratto, ma il risultato fu eccezionale, anche Inuyasha dichiarò senza mezzi termini il buon lavoro che il cucciolo aveva fatto, ed in uno slancio di emozioni umane, chiese al cucciolo di farne uno anche per lui la prossima volta che fosse tornato.




Note

Salve! È buon San Valentino! 

Questa storia sta procedendo a rilento.. Non so davvero quanto riuscirò a essere puntuale con gli aggiornamenti, è più difficile di quel che pensavo! 

Comunque questo è decisamente il mio capitolo preferito finora, adoro il momento con Shippo!! 

Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere. 

 

Come sempre vi ricordo la mia pagina Facebook 

 

https://www.facebook.com/profile.php?id=100058520319484

 

E il gruppo Facebook Inuyasha fanfiction italia

https://www.facebook.com/groups/462046265575833/?ref=share







Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La maggior parte dei giorni erano buoni, ma a volte capitavano momenti così pesanti che mi impedivano persino di muovermi.

Oggi era uno di quei giorni, mi sono svegliata con una strana fitta al petto, senza alcun motivo o preavviso, così è arrivato il dolore intenso che mi ha svegliato prima della sveglia. Era un giorno feriale, avrei dovuto alzarmi per la scuola, ma oggi, dopo tanto tempo, non mi sentivo in grado di affrontare il mondo.

Rimasi a letto, calmando il mio cuore, il dolore cessò quasi immediatamente ma rimase l'eco di quella sensazione sgradevole. Mi massaggiavo la zona per lenire il dolore fittizio, ma niente sembrava funzionare.

Mia madre entrò bussando, non vedendomi scendere per colazione, la preoccupazione era palpabile nel suo tono

“Kagome, cara, non ti senti bene? ”

Feci un sospiro, non volevo causare ulteriori preoccupazioni a mia madre

“solo mal di testa mamma, posso restare a casa oggi? ”

“certo cara, riposa un altro po' e quando ti sentirai pronta per mangiare qualcosa, scendi così potrai prendere la medicina”

“certo, grazie mamma”

Sempre così comprensiva, sempre così dolce, a volte pensavo che lei fosse il mio premio per i dolori che Kikyo aveva vissuto. Era sola, con Kaede di cui prendersi cura, non ho mai chiesto che fine avessero fatto i loro genitori, ma non sono mai stati ricordati, il che mi fa presupporre che fossero scomparsi quando le due erano ancora piccole. Quindi sì, una madre così perfetta era sicuramente la ricompensa del karma. Strano riflette sulle verità che per altri sono semplicemente congetture. Sono sicuramente la prima e unica persona ad aver potuto conoscere la propria reincarnazione, nel bene e nel male.

 

Dopo un breve pisolino scesi per mangiare qualcosa, la sensazione al petto era completamente sparita, ma aveva lasciato in me un forte senso di disagio. Giocai con il cibo nel piatto più che mangiarlo. Mia madre lo notò ma non disse niente, sono sicura che avesse capito.

“che ne dici di una passeggiata Kagome, sono sicura che un po' di aria fresca può solo che farti del bene”

“grazie mamma, ma preferisco riposare, sono stanca con tutti gli impegni.. Ho solo bisogno di dormire un altro po' ”

È così feci, dormii per la maggior parte della mattina, forse avevo davvero bisogno solo di ricaricare le batterie, infondo non era una bugia, ho molti impegni quotidiani e nessun vero giorno di riposo, quindi posso concedermi una giornata di ozio per crogiolare nelle mie sensazioni.

Erano così molteplici e deliranti, emozioni contrastanti che mi riempivano la mente in ogni angolo. C'era la soddisfazione della strada che stavo percorrendo, c'era la desolazione del passato che mi ero lasciata dietro, c'era l'incapacità di riuscire a tornare nel sengoku, c'era la felicità di essere con la mia famiglia. 

Non mi è stata data scelta vero? Non ho potuto scegliere, ma se il pozzo non si fosse chiuso scegliendo per me, sarei stata in grado di prendere questa decisione?

Le probabilità che il pozzo fosse rimasto ai miei desideri sarebbero comunque state basse a ben pensarci. È logico, il pozzo mi faceva passare di là perché avevo un compito assegnatomi dai kami stessi per quel che ne so, quindi ha senso che finito il mio lavoro si sia richiuso.

Questa era la spiegazione che mi sono sempre data.

Io appartenevo a questa epoca, lui a quella.

Ma poi mi chiedo, i kami, nella loro infinita saggezza e lungimiranza, non avevano previsto che mi sarei affezionata?

Capisco che il bene del mondo è più importante delle mie relazioni e sentimenti, ma dopo tutto quello che ho fatto, non mi meritavo qualcosa di più?

Ma poi in fondo, il mio compito non era quello di redimere i peccati della mia anima? Quindi dove mi lascia?

Ho corretto l'errore di Kikyo, l'errore di quel pezzo di anima che condividiamo, quindi adesso, non dovrei avere una sorta di credito cosmico per il resto della mia anima? Io sono Kagome, non Kikyo, tutto ciò che sono io, esclusivamente io, non merita un po' di sollievo?

In momenti come questo vorrei poter parlare con Miroku, so che lui avrebbe qualche saggia risposta per i miei quesiti filosofici, accompagnati ovviamente da qualche ammiccamento o commento perverso, ma sfortunatamente le sue parole sono perse per me nel tempo.

Tornare a riposare è un'impresa difficile, i miei pensieri vorticavano in un turbinio costante e inarrestabile. 

Decido di dedicarmi un po' al diario della sacerdotessa, ho avuto ben poco tempo per studiarlo ultimamente, tra la scuola, le lezione extrascolastiche e il corso reiki. 

Il diario descriveva sempre più metodi curativi, sempre più utilizzo di energie e aura, sicuramente era una grande curatrice. Mi chiedo che donne fossero, la prima sacerdotessa aveva un rapporto con la cura basato più sulle erbe, la seconda invece si concentrava molto sulle capacità spirituali, anche se univa sempre i rimedi della prima nelle procedure. 

Probabilmente la seconda aveva studiato dalla prima, ma era molto più potente, aveva doti e poteri diversi.

Mentre leggevo il diario quel giorno trovai il testo più strano, iniziava con una prefazione, cosa che di solito mancava. Una sorta di spiegazione, dove di solito c’era solo un titolo che indicava a cosa servisse il rimedio.

Parlava della freccia sigillante. La prefazione faceva intendere che chi scriveva aveva remore o non amasse particolarmente questa pratica, anche se ne sottolineava l'importanza quando si fosse in una situazione di impossibilità di finire il nemico.

Kagome non aveva mai saputo scoccare frecce di questo tipo, non ne aveva mai voluto conoscere la pratica, il ricordo vivo di Inuyasha inchiodato all'albero era un deterrente enorme. Ma poteva capirne l'utilità, e soprattutto ringraziava i kami e Kikyo per aver utilizzato su di lui quel tipo di freccia, non una mortale.

Molte volte si era chiesta come mai Kikyo avesse deciso di usare quel tipo di freccia quel giorno, se era così decisa a portarlo con lei all'inferno, perché non l'aveva fatto quando era in vita? È vero sì, che quando fu riportata al mondo dei vivi era contaminata dall'odio, cosa che probabilmente non era al momento della morte, certo era delusa e tradita, ma infondo Kagome pensava che lei realmente non fosse riuscita ad odiare Inuyasha, lo amava, e il suo amore aveva prevalso su tutto.

Si chiese anche cosa sarebbe successo se lei non fosse tornata indietro nel tempo, avrebbero avuto un mezzo demone sigillato all'albero in questa era? Sarebbe stato strano.. Ma d'altro canto, il suo arrivo nel sengoku era già avvenuto prima che lei nascesse.

Pensiero da far perdere la testa!

Lesse e riscrisse con attenzione il metodo, era una conoscenza persa nel tempo, importante da ricordare, anche solo per il valore storico.

Kagome si chiese come fosse possibile che demoni reali e vivi, fossero diventati solo leggende e miti con il passare dei secoli.

Cosa era successo a tutti i demoni? Si erano estinti? Si erano nascosti?

Troppo persa nei suoi pensieri non si accorse della madre che la stava chiamando.

“Kagome? ”

“sì? ” sobbalzò alla voce

“ti stavo chiamando.. C'è Yuka al telefono per te”

“ok, grazie mamma.. Ero concentrata! ”

“lo vedo.. ” rise la madre

 

Il giorno dopo ripresi i miei impegni, e così quello seguente, al terzo giorno tornò al pozzo, non che si aspettasse un risultato diverso dal solito,ma un pensiero si fece strada nella mia mente quel giorno.

Quel giorno era sabato, ero stata la corso reiki, la lezione fu molto interessante, ma quello che più mi colpì fu una frase che disse l'insegnante il reiki è il miracolo della pulizia del karma, che essi siano debiti o crediti, portandoci ad un nuovo inizio.

Non avevo pensato ai miei crediti karmici proprio l'altro giorno?! 

Questo mi portò a riflettere su tutto quello che mi era successo, ai miei crediti e ai miei debiti karmici.

Potevo solo contare quelli miei e di Kikyo, ma chissà quante altre vite avevo avuto prima e dopo di lei. Quindi come potevo pensare di essere ripulita da tutti i debiti?! come potevo pensare di avere un credito quando in realtà aveva solo estinto un debito passato.

 

Dopo lezione mi diressi direttamente al pozzo, non aspettandomi certamente un risultato diverso, ma proprio lì mentre parlavo ad amici lontani una realizzazione mi colpì.

Quello che lei voleva fare era al di là di ogni norma, sia fisica che spirituale. Tornare nel passato, nella mia attuale forma di vita avrebbe sconvolto il mio stesso equilibrio karmico, la conseguenza del viaggio della mia anima, in un certo senso. Quindi forse, solo forse, prima di fare un salto del genere i kami avrebbero preteso da lei l'azzeramento karmico di cui parlava la sensei. Aveva senso, contorto, ma sicuramente c'era del senso in questo pensiero. Forse non era un caso che mi fossi imbattuta nel corso reiki, forse non era un caso che il nonno mi avesse dato il diario, forse niente di tutto ciò era un caso, ma solo i kami che le mostravano la via da percorrere.

Doveva provare. Questa era, forse la mia unica possibilità per tornare nel passato: chiudere tutte le cose in sospeso, della mia anima e mie personali, per poter ricominciare da zero, o almeno una specie.

Con questo nuovo obiettivo, sono uscita dal vecchio pozzo, pronta a dare tutta me stessa per realizzarlo.



Note 

 

Momento riflessivo per Kagome, penso che ad un certo punto sarebbe scattato in lei una scintilla, una sorta di comprensione, questo poteva portare in due direzioni diverse, arrendersi o lottare più durante. 

Ho optato per la seconda. 

 

Spero vi sia piaciuto. 

 

Alla prossima

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 epilogo ***


Il tempo sembrò volare per Kagome, piena come era la sua vita. Le sue giornate era fitte di impegni scolastici e il corso reiki impegnava tutti i suoi fine settimana, non aveva tempo per la vita sociale, non aveva tempo per pensare.

Quando giunse il momento di scegliere quale università scegliere fu difficile per lei prendere una decisione. Visitò le varie università con le sue amiche, una buona scusa anche per rilassare la mente dai mille impegni, ma per quanto diversi indirizzi l'avevano incuriosita, niente sembrava essere il futuro che avrebbe voluto. Si rese conto che, per quanto le sarebbe piaciuto studiare storia, non si vedeva come un insegnante o qualcosa del genere, aveva valutato medicina, ma il caos che poteva rappresentare un ospedale la spaventò. Dopo varie riflessioni e consigli con sua madre, decise di non iscriversi a nessuna università. Sarebbe diventata operatrice olistica, affinanfo le sue capacità curative e spirituali. Era il percorso migliore per lei. L'unico che la soddisfaceva e nel quale si riusciva a vedere per il futuro. Aveva già deciso che appena finito le superiori avrebbe fatto un corso di specializzazione sulle cure naturali, sull'erbologia e Narutoparia.

Con questo piano in mente si preparò per i suoi esami finali.

Nel tempo aveva finito di ricopiare anche il diario, che era stato fonte di ispirazione e aiuto nelle sue abilità curative.

I giorni dell'esame furono estenuanti, ma riuscì a passare con voti eccellenti. Tutti gli anni di studio sono stati ripagati.

Il giorno del diploma fu emozionante. La sua famiglia era lì a festeggiare i suoi successi accademici, questo la rendeva orgogliosa e in pace con sé stessa. Aveva finalmente onorato la sua famiglia. Adesso era un adulta e d'ora in poi il futuro era nelle sue mani.

Ma nel momento di ritirare il suo diploma, mentre riceveva l'applauso del pubblico una punta di malinconia si insinuò nella sua gioia. Mancava qualcosa. Si ritrovò, senza accorgersene, a cercare tra la folla volti che sapeva non potevano essere lì. Le mancavano i suoi amici. Le mancava lui.

La cerimonia si concluse tra chiacchiere e risate, la sua famiglia aveva prenotato un pranzo in un ristorante di lusso per festeggiare Kagome; anche se imbarazzata, era felice che la sua famiglia volesse dedicarle tutta questa attenzione.

Tornati dal ristorante Kagome si cambiò velocemente e passeggiò fino al pozzo, voleva condividere con i suoi amici del sengoku il suo successo, e come sua abitudine, si diresse lì per confidarsi con il pozzo.

Mentre cammina ripensò a come era cambiata in quei tre anni, era cresciuta, sia fisicamente che mentalmente, era diventata una donna relativamente soddisfatta. Si sentiva in pace, come se un peso le fosse stato tolto dalle spalle. I suoi obblighi, i suoi doveri, erano conclusi, da ora poteva essere chi voleva.

Persa nei suoi pensieri non si accorse che qualcosa era cambiato intorno al tempio del pozzo.

 

*

 

Gli anni stavano passando in una routine quasi piacevole per Inuyasha, in vita sua non aveva mai provato la sensazione di far parte di qualcosa, ma adesso era un cittadino effettivo del villaggio e la sua attività insieme a Miroku andava a gonfie vele.

Sango era attualmente alla fine della sua seconda gravidanza, questa singola, per loro fortuna. Era grossa quasi come la prima e lei non credeva possibile che ci fosse solo un bambino dentro, ma dopo le varie volte in cui lui le aveva assicurato di sentire solo un cuore battere oltre al suo, si rassegnò all'evidenza, le furono di conforto le parole di Kaede, la quale le aveva spiegato che era comune nelle seconde gravidanza, di raggiungere la stessa dimensione della prima.

Rin stava crescendo in una donna, ancora ragazzina, ma si poteva già intravedere la maturità sbocciare in lei. InuYasha aveva capito le motivazioni del fratello a lasciarsi in dietro la ragazzina. Fu un giorno, qualche mese dopo il suo arrivo al villaggio, che tutto gli fu chiaro. Arrivato nei pressi della capanna della vecchia sacerdotessa sentì chiaramente i singhiozzi di Rin, mentre Kaede le parlava dolcemente. Rin era diventata donna, l'odore del suo sangue mensile era intorno alla capanna, suo fratello non avrebbe mai potuto gestire questa fase di crescita. Forse Kaede aveva ragione, Rin aveva bisogno di conoscere il mondo degli umani e il mondo delle donne.

Sesshomaru veniva frequententemente a trovare Rin, portandole doni di vario tipo, non riusciva ancora a capire cosa Rin vedesse in lui, ma supponeva che forse la ragazzina fosse riuscita a conoscere un lato del fratello che nessun'altro conosceva.

Shippo stava avanzando velocemente nella scuola delle volpi, ormai gli mancavano pochi esami, ed era molto indaffarato, ma ancora non si perdeva una luna nuova.

Mentre tutti andavano avanti con le loro vite, lui aveva trovato una certa serenità, anche se a volte ancora provava malinconia per ciò che gli mancava. Continuava ad andare al pozzo ogni tre giorni, ma si consolava sapendo che Kagome era al sicuro e circondata da persone che l’amavano. Si chiedeva cosa stesse facendo, se ancora era afflitta da quei demoni che chiamava esami, o come fosse cambiata negli anni passati. Aveva ancora speranza di rivederla, in un modo o nell'altro, anche se avesse dovuto vivere 500 anni per farlo, avrebbe trovato il modo di rivedere il suo sorriso.

Il figlio di Miroku e Sango naque in una mattina assolata di primavera, un maschietto sano, coccolato da entrambe le sorelle maggiori. Erano una bella famiglia. InuYasha era veramente felice per loro.

Fu proprio in una mattina tranquilla, condivisa con la famiglia dei suoi amici, che il suo mondo si riallineò nuovamente.



*

 

Un cielo azzurro risplendeva sul fondo del vecchio pozzo, la luce del sole dell'altra parte filtrava nel buio del piccolo tempio. La brezza le muoveva i capelli e Kagome si deliziò dell'odore di fresco e pulito che la circondava.

Sua madre la chiamò, risvegliandola dallo stato di stordimento in cui era caduta.

Si scambiarono uno sguardo, non c'erano parole, gli occhi di Kagome parlavano ad alta voce. Era sicura della strada che avrebbe intrapreso e la madre poté solo augurale tuta la felicità del mondo. Un abbraccio acquoso e un sorriso di condego dopo, Kagome stava saltando verso il suo futuro.

 

Dall'altra parte del pozzo, mentre le due donne si salutavano, un mezzo demone frenetico correva il più velocemente possibile. L'odore che il vento gli aveva portato poteva appartenere solo ad una persona. Con cautela e speranza si avvicinò al bordo di legno e l'immagine più bella mai vista si realizzò davanti a lui. Lì c'era Kagome intenta nell'arduo compito di risalire le piante che crescevano sui lati del muro. Allungò una mano per aiutarla, e lei senza esitazioni l'afferrò.

Il mondo era luce e calore.

La vita era bella.

Il futuro splendente.



Note 

Ho fatto un salto temporale, in effetti ci potrebbero essere mille sfaccettature nei tre anni, ma per il momento sono soddisfatta di aver descritto il loro modo di riorganizzarsi nella vita.. E poi mi piaceva l'idea di rimanere nei 5 capiti, la stessa lunghezza di “Le cinque fasi del dolore” 

Spero che vi siate divertiti leggendo questa storia. 

Sono in lavorazione con un altro paio di storie, queste AU. Pubblicherò il prima possibile il prologo della storia che ho deciso ha la priorità nella mia mente!! 

Restate sintonizzati!! 

 

Come sempre vi ricordo la mia pagina Facebook 

 

https://www.facebook.com/profile.php?id=100058520319484

 

E il gruppo Facebook Inuyasha fanfiction italia

https://www.facebook.com/groups/462046265575833/?ref=share



A presto

 

Sunnydafne 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4073407