Non è più il tempo di Obbligo, Giudizio o Verità, Grang... di DumbledoreFan (/viewuser.php?uid=13062)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "Indovinate chi viene a cena da noi domani?" ***
Capitolo 2: *** "Il mio non è disordine...è ordine sparso!" ***
Capitolo 3: *** Non me ne sono mai andato. ***
Capitolo 4: *** "Ricomincia ora" ***
Capitolo 5: *** Il fuoco mi si era riacceso dentro. ***
Capitolo 6: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 7: *** Immagini speculari l'uno dell'altra. ***
Capitolo 8: *** Draco connect to Hermione ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** "Indovinate chi viene a cena da noi domani?" ***
Hello
folks!! Ma sì, sono proprio io, la vostra amata Alexa! (W la
modestia sempre e comunque! NdTutti eh scusate ma sennò che
Serpeverde sarei NdMe).
Come
promesso, eccomi con il
continuo della FanFiction "Obligation, Judgment or Truth?".
Siete felici? Non vi ho fatto aspettare troppo dai...purtroppo non
riuscirò a postare più una volta al giorno, ma
vedrete che tutte le settimane avrete il vostro aggiornamento. Vorrei
cominciare ringraziando chi ha letto appunto Obligation, Judgment or
Truth, e che ora è qui, pronto a seguirmi di nuovo. Spero di
non deludervi, anche se conoscendovi un po', ho l'idea che le mie
scelte saranno azzeccate. Ora, premetto che questo storia non
sarà molto lunga, anzi penso che saranno tipo sei capitoli,
sicuramente non più di dieci. Come capirete in questo primo
capitolo, c'è uno stacco temporale di quasi quattro anni, e
per la vostra gioia, tutta la FF sarà narrata dal punto di
vista di Draco. Un Draco che ho cercato di mantenere il più
uguale possibile, anche se i segni della maturità cominciano
a farsi sentire, specie sull'argomento Hermione. Ma ora la smetto di
blaterare, e vi lascio al primo capitolo!
Enjoy
the chapter!
"Non è
più il tempo di Obbligo, Giudizio o Verità,
Grang..."
Capitolo
1:
Quando la porta del
mio ufficio si aprì con un inaspettato fervore alzai lo
sguardo confuso cercando di capire cosa stesse succendo. Mi venne
spontaneo sospirare appena incrociai gli occhi cobalto di Blaise
Zabini, il mio migliore amico nonché coinquilino; che era
entrato come un tornando con il suo solito ed esagerato modo di fare.
Aveva il fiato corto ma gli occhi brillanti e il sorriso un
po’ ebete. Non era cambiato affatto in questi tre anni che
avevamo lasciato Hogwarts. Sempre sclerato, sempre fissato con le
feste, sempre curioso, sempre comprensivo. Sempre il mio migliore
amico. Mi accusava di tanto in tanto di essere diventato un
po’ più serio, più maturo, e io gli
ricordavo sempre che lavorare al Minestero con una carica
già importante nonostante l’età non era
come fare il giornalista nella più famosa rivista di gossip
del mondo magico.
“E tu che
diamine ci fai qui? Avevo dato direttive precise di NON farti entrare
per nessuna ragione al mondo” dissi io con tono pacato
nonostante il sarcasmo, posando la piuma sulla scrivania. Il moro si
aprì in un espressione interdetta e offessa.
“Come?!?!
Sono il tuo migliore amico!! Perché non vuoi
vedermi?!” esclamò fintamente risentito,
gesticolando ampiamente.
“Perché
Blaise, non so se te lo ricordi, ma io e te viviamo insieme. Non voglio
sorbirmi la tua presenza anche a lavoro” gli feci notare
sempre composto. Lui scosse il capo e alzò gli occhi al
cielo.
“Ma stai
zitto, che non potresti vivere senza di me! E poi sono venuto
perché ho una notizia bomba!!” ribattè
tornando euforico senza accennare a sedersi e tranquillizarsi.
“E di
grazia, non potevi dirmela stasera a casa?” replicai io con
tono rassegnato. Lui scosse vigorosamente il capo.
“No
Draco, non potevo!! E’ importantissimo!!”
commentò elettrizzato battendo le mani. Io sospirai di nuovo
e mi passai una mano fra i capelli. Non avevo alcuna speranza di
liberarmi al più presto di lui, tanto valeva dargli udienza.
Le mie pratiche avrebbero aspettato. Anche perché Blaise non
aveva perso per niente l’insistenza che lo caratterizzava.
“Vediamo
se indovino…avete trovato del materiale pornografico su
Voldemort?” chiesi sarcastico mentre sul volto del mio
migliore amico si dipingeva un’espressione disgustata.
“Per la
barba di Merlino NO!” sbraitò schifato.
“E poi da
quando è stato sconfitto Voldemort non va più di
moda…” continuò con aria più
pensierosa. Già, Lord Voldemort era stato sconfitto circa
sei mesi fa da Harry Potter, che era stato ricoperto di onore e gloria.
Tutti i giornali avevano parlato dell’eroiche gesta del
salvatore del mondo magico, e nonostante Potter continuasse ad essere
una delle persone più odiose che abbia mai conosciuto,
nonché una delle più odiate, era per la prima
volta stato utile. Anche se i miei genitori avevano cercato di
proteggermi, erano sempre pericolosamente immischiati in una battaglia
che aveva perso di significato. Era stato meglio per tutti
così.
“Comunque
Draco non indovinerai mai…” fece il moro sedendosi
finalmente davanti alla mia scrivania.
“Neanche
con la mia mente terribilmente perversa?” domandai incerto.
“Neanche
con la tua mente terribilmente perversa” confermò
divertito.
“Via,
tanto che sei qui, sentiamo quest’incredibile
notizia”
Blaise, che non
aspettava di sentirsi dire altro, diventò euforicamente
raggiante.
“Allora,
devo scrivere un articolo…” cominciò il
moro.
“Nooo che
notizia sconvolgente non ci posso credere!! Un giornalista che deve
scrivere un articolo! Questo sì che è
incredibile!” ribattei con sarcasmo fingendomi infinitamente
sorpreso. Bla mi guardò impassibile e un po’
indignato.
“Non sei
spiritoso. Mi vuoi far finire di parlare dannazione?!”
sbraitò seccato. Io annuii distrattamente e aspettai che
continuasse.
“Questo
articolo s’intitolerà…” fece
lasciando un po’ di suspance. I suoi occhi cominciarono a
sprizzare scintille e il suo sorriso si fece raggiante.
“-Come ci
si sente a star per sposare il salvatore del mondo magico?-“
concluse quasi con un urletto di gioia. Io rimasi completamente
spiazzato. Dilatai gli occhi e dischiusi la bocca in
un’espressione incredula. Me ne stetti boccheggiante per
almeno un minuto cercando di metabolizzare quella notizia.
“Hermione”
bofonchiai appena con un filo di voce. Poi mi aprii in un sorriso
spontaneo.
Hermione.
Ormai, sembrava che
fossero passati secoli. Ormai mi ero abituato a vivere senza di lei.
Ricordavo con gioia la nostra storia, tutti i momenti che avevamo
trascorso insieme e tutte le esperienze vissute. Non mi vergognavo
certo a dire che Hermione era stata la miglior ragazza che avevo mai
avuto. La migliore per me, ovvio. Avevamo passato gli ultimi mesi del
nostro settimo anno in un groviglio di emozioni travolgenti, passione e
divertimento. Avevamo affrontato gli esami con tranquillità
e spensieratezza, condividendo studio e molto altro.
L’estate
che si era presentata davanti a noi fu memorabile. Organizzata da
Blaise nei minimi dettagli, in viaggio in giro per l’Europa,
ovviamente noi tre e gli altri nostri inseparabili compari, Pansy,
Theodore e Daphne. Ma poi, come ogni cosa del resto, l’estate
finì. Una mattina di settembre Hermione mi disse che sarebbe
partita con Potter alla ricerca degli Horcrux di Voldemort. Lei doveva
combattere in prima persona quella guerra da cui mi avevano tirato
fuori. Ero fiero della sua forza e del coraggio delle sue scelte,
pronta a seguire il suo migliore amico anche fino alla morte. Non si
sapeva però quanto la guerra sarebbe durata, cosa sarebbe
successo, e Hermione, un po’ per proteggere me e un
po’ proteggere sé stessa, decise che era meglio se
ci lasciavamo. Ed aveva ragione. Era la scelta migliore da prendere. La
lasciai andare sapendo di non avere rimpianti, che avevo potuto vivere
con lei tutte le migliori esperienze che c’erano da vivere.
Mi era piaciuto ogni singolo istante trascorso con lei, ed era stupido
rischiare solo per andare avanti. Una cosa non necessariamente deve
durare tanto tempo, specie se è qualcosa di così
intenso e indimenticabile. Perciò, mi ero convinto che era
stato meglio in quel modo, che lei mi lasciasse per una giusta causa
che non dopo che tutto era diventato scialbo e insignificante.
Così, Hermione andò in guerra, e mi
lasciò con tanti piacevoli ricordi, e tanta preoccupazione.
Ero più che consapevole del pericolo che stava correndo, e
anche se ci eravamo lasciati (consci del fatto che non saremo tornati
insieme), lei stava rischiando la vita in ogni istante, e io non potevo
evitare di preoccuparmi. Senza contare che vivevo con Blaise.
Sì, per Bla era stata una cosa molto più dura da
accettare. Quando t’innamori di qualcuno, e ci stai insieme,
sei consapevole del fatto che, prima o poi, finirà, e che
potresti addirittura odiare quella persona che ti sembra la
più importante di tutta una vita. Ma quando hai un amico, un
vero amico, non c’è certezza più grande
dell’eterna amicizia. Blaise dunque stava anche peggio di me.
Non riusciva a non pensare al pericolo che Hermione correva sempre, e
farsene una ragione era difficile. La Granger era diventata una parte
stabile e certa nella nostra vita, come Theodore, Pansy e Daphne, e
quando parlavamo, era quasi impossibile non nominarla o ricordarla. Ma
piano piano, giorno dopo giorno, finalmente riuscivamo a nominarla
sempre meno, fino ad arrivare ad un tacito ricordo. Sconfitti dal
destino, ed intenzionati ad andare avanti. Poi, successe quello in cui
non speravamo più: la guerra finì. La notizia si
sparse su tutti i giornali, Harry Potter aveva ucciso il Signore
Oscuro, dopo quasi tre anni, con l’aiuto dei suoi fidati
amici Ronald Weasley e Hermione Granger, che salutavano sorridenti
dalle foto in prima pagina. Mi sentii incredibilmente sollevato a
saperla viva, e pronto in tutto e per tutto a ricominciare, a
considerarla una bella parte della mia vita che però, non
sarebbe tornata. Specialmente perché le foto di lei che
baciava appasionatamente Potter erano dappertutto. La guerra, a quanto
dicevano, li aveva avvicinati più che mai, facendoli capire
che erano inevitabilmente fatti l’uno per l’altra.
Ma non ero triste, o arrabbiato, o amareggiato. Semplicemente contento
che lei fosse viva, e che fosse felice. Ero riuscito a farmene una
ragione in tutto e per tutto. Anche Blaise sembrava tranquillo,
nonostante si sentissi quanto le mancava. Ed era ovvio che in quel
momento, lui fosse al settimo cielo.
“Sì
Draco!! Hermione, Hermione!! La devo intervistare!”
esclamò euforico mentre sprigionava felicità da
tutti i pori.
“Wow
è fantastico!! E’ passato tantissimo tempo
ormai…” dissi con tono gioviale. Il fatto che mi
fossi abituato all’idea di vivere senza di lei non
m’impediva di essere felice all’idea di rivederla,
magari per una bella chiacchierata davanti ad una tazza di
thè, o perché no, ad un bicchiere di FireWhisky.
Come ai bei vecchi tempi.
“Infatti,
sono così contento di poterla rivedere! Era la mia migliore
amica, non avrei voluto separarmene, e dopo la guerra, i contatti erano
praticamente impossibili…ma questo è
destino!!” fece elettrizzato. Io sorrisi.
“Già…destino.
Effettivamente aveva un conto aperto con noi…”
commentai con tono più sereno di quanto pensassi.
“Quando
mi hanno detto dell’articolo non riuscivo a crederci!!
Insomma mi sembrava un sogno! Oggi le manderò personalmente
un gufo, la redazione l’ha già avvertita, ma non
le ha detto che sono io il giornalista, e devo comunque dirle dove
incontrarci…a proposito…va bene se la faccio
venire a casa nostra, vero?” mi chiese come se stesse
cercando di tastare il terreno. Io sorrisi bonario.
“Ma certo
Blaise, anche io voglio salutarla! E dobbiamo chiamare anche Theo,
Pansy e Daphne…ci vuole una rimpatriata con i fiocchi!
Dobbiamo festeggiare!” esclamai alimentando, a mio discapito,
l’euforia di Bla.
“Certo,
certo, sarebbe eccezionale!” ribattè a sua volta.
Era davvero raggiante. Io lo gurdai per qualche istante compiaciuto,
poi sospirai.
“Ci
avresti mai pensato che…beh che alla fine avrebbe sposato
Potter?” chiesi pensieroso. Lui fece spallucce.
“Beh, era
plausibile. Ma io facevo il tifo per voi” rispose il mio
migliore amico sorridendomi divertito. Io ghignai.
“Penso
che per le lunghe io e Hermione ci saremmo scannati
vivi…” commentai ridacchiando. Poi tornai
nuovamente pensieroso, e lanciai a Blaise uno sguardo eloquente.
“Sai, io
ero convinto che alla fine…avrebbe sposato te”
confessai con tranquillità. Il moro strabuzzo gli occhi
sconvolto.
“Me?! Che
ti sei fumato Draco, era la mia migliore amica, e la tua
ragazza” ribattè quasi indignato dalla mia
affermazione. Io sospirai di nuovo.
“Lo so,
ma tu eri perfetto per lei. Se non ci fossi stato tu, non so come
sarebbe andata fra me e la Grang. Tu mi hai sempre consigliato,
perché eri l’unico che la capiva davvero, che
sapevi quando essere dolce e quando sarcastico. Io potevo essere il suo
ragazzo per un po’, ma alla fine pensavo che si sarebbe
accorta che eri tu quello giusto…” spiegai con
tono bonario. Non era un’accusa, affatto. Sarei stato
più che felice se alla fine, Hermione avesse deciso di
stare, per sempre, con Bla, ed ero seriamente convinto delle mie
parole. Blaise continuò a guardarmi sbalordito, poi alla
fine ghignò.
“E’
proprio quello il punto Draco…io ero quello giusto, Potter
era quello giusto…ma alla fine Hermione voleva te. Non ha
mai voluto quello giusto, quello perfetto per lei. Voleva te, che la
facevi arrabbiare da matti, che ti facevi odiare e amare
contemporaneamente, che trattavi male i suoi amici, che la prendevi in
giro…la guerra ha cambiato tutto, ovviamente, la guerra
cambia sempre tutto, ma io penso che se non fosse
partita…voi stareste sempre insieme”
Ascoltai le parole
del mio migliore amico con attenzione, per poi annuire lentamente.
Infine, sorrisi.
“Va beh,
inutile rivangare su queste vecchie storie…è
controproducente. Ormai siamo tutti felici, e abbiamo di nuovo la
possibilità di condividere la felicità fra di
noi. Sono contento di poter rivedere Hermione” dissi con tono
deciso. Blaise annuì con il capo.
“Anche io
amico…anche io”
*
Quando la sera
tornai a casa, trovai Blaise seduto per terra, completamente
circondato, per non dire sommerso, da scatole di fotografie. Sospirai
scuotendo il capo divertito e posai la ventiquattrore accanto
all’attaccapanni. Il moro si girò verso di me e mi
salutò con un cenno della mano e un sorriso.
“Ti sei,
letteralmente, tuffato nei ricordi?” chiesi schernendolo
mentre mi levavo il mantello.
“Sì,
ne avevo voglia…” rispose quasi distrattamente
mentre sfogliava alcune foto che poi andavano ad ingrandire il mucchio
che c’era per terra. Mi avvicinai lentamente e mi abbassai
osservando velocemente le fotografie sparse per il pavimento. Erano
tutte foto del settimo anno che documentavano tutte le nostre
più pazze scorribande.
“Era
tanto che non le guardavamo” commentai senza nessun tono
particolare. Il moro annuì.
“Già,
era tanto…un peccato, perché rievocano ricordi
bellissimi…” rispose Bla sfogliandone altre.
Smosse dei piccoli mucchietti e lo sguardo mi cadde su una fotografia
familiare. La presi e la guardai sorridendo. Era del primo pigiama
party con Hermione, e si vedevano lei e Blaise che sfilavano con degli
assurdi vestiti ridendo di gusto. Notando che stavo osservando quella
foto Bla disse.
“Mi hai
risposto, sai?”
Io gli lanciai uno
sguardo bonario.
“Che ti
ha detto?” gli domandai mettendomi a sedere accanto a lui.
Lui sorrise e, cominciando a cercare fra le fotografie,
trovò una pergamena e me la porse.
Caro Blaise,
non riesco ancora a
credere che sto scrivendo proprio a te!! Avevo paura che fosse tutto
uno scherzo di pessimo gusto, invece è la realtà!
Sono così felice che mi sono messa a saltellare per casa
come una bambina il giorno di Natale! Quando ho letto la tua lettera,
non te lo nascondo, mi sono messa a piangere dalla gioia. Sono passati
anni, anni incredibilmente duri e crudeli, anni in cui ho rischiato la
vita e anche di più…eppure, scrivendoti, mi
sembra solo ieri che eravamo a scuola, o in vacanza insieme. Che eri il
mio migliore amico. Non ho smesso un istante di pensare a te Blaise, a
Draco, a Theo, a Pansy e a Daphne. Lasciarvi è stato un
dolore incredibile. Tornata dalla guerra, comunque, speravo di potervi
rivedere, anche se sapevo che era davvero difficile. Ma effetivamente,
il destino ce lo doveva. Ci aveva separato così bruscamente,
ora doveva farci ritrovare. Non so come la pensi te, ma per me sei
ancora il mio migliore amico, e ti voglio bene come te ne ho sempre
voluto. Sarò felicissima di venire da te a cena domani sera,
e di rivedere Draco. Ora che la nostra vita è più
tranquilla, spero di poter tornare tutti amici, perché mi
siete mancati davvero tantissimo. Oddio, sto per rimettermi a piangere,
quindi sarà meglio che vada. Ci vediamo domani alle sette e
mezzo a casa tua. Un bacio enorme a te e a Draco.
Ti voglio bene.
Hermione.
“Verrà
domani sera allora…” dissi mentre non riuscivo a
non sorridere. Mentre leggevo le sue parole, in quella calligrafia
così familiare, mi ero sentito vicino a lei come non mi
succedeva da tempo. Finalmente avevo più di una misera e
distante foto. Avevo le sue parole, avevo la certezza che non solo non
ci aveva dimenticato, ma che voleva vederci e riallacciare i rapporti.
Leggendo la sua lettera mi resi conto, più di quanto avevo
mai ammesso, che mi era mancata terribilmente.
“Sì,
l’ho invitata a cena…” rispose tutto
contento mentre continuava ad avventurarsi fra le fotografie dei bei
tempi andati.
“A
proposito di cena…sarà meglio che mi metta a
cucinare…tu metti in ordine qui e vieni a darmi una mano,
sfaticato” lo rimproverai divertito mentre alzandomi mi
dirigevo verso la cucina. Ovviamente non mi fidavo a far cucinare
Blaise. E poi era un po’ come fare le pozioni,
perciò mi rilassava tantissimo e mi riusciva terribilmente
bene.
“Sì
mamma arrivo…” mi prese in giro il mio migliore
amico mentre afferrava la bacchetta e riordinava le fotografie dentro
le scatole. Preparai la cena mentre Blaise non la smetteva di girarmi
intorno saltellante e per tutto il tempo parlammo di Hermione,
ripensando a tutti i momenti più divertenti trascorsi a
scuola, ridendo e schernendoci.
“Ma te lo
ricordi quando mi hai detto per la prima volta che ti eri scopato
Hermione?” fece ad un certo punto Bla. Io sorrisi.
“Certo
che me lo ricordo, io ero quasi sconvolto e tu ti preoccupavi solo di
Silente e della McGrannit, e di come era stato” ribattei io
divertito e indignato allo stesso tempo.
“Va beh
neanche Theo era stato particolarmente
comprensivo…” rispose il moro ridacchiando.
“Sai,
stavo pensando…dovevamo registrarle le lezioni di Slytherin
Way, magari facevamo soldi…” dissi io dopo un
po’.
“Beh in
effetti erano geniali…e poi con dei professori come noi! Chi
non vorrebbe essere un Serpeverde?!” esclamò Bla
sogghignando.
“Ovviamente…”
replicai io sorridendo sornione.
“E poi se
siamo riusciti a convertire la Grang…cioè siamo
stati dei grandi! Il nostro miglior successo…”
feci io ricordando con piacere quelle pazze giornate trascorse in
camera mia cercando d’insegnare a Hermione l’arte
dell’essere Serpeverde.
“Assolutamente!!
E la lezione che ho preferito è stata quella dei
vestiti!” commentò il moro ridendo. Io mi unii a
lui ripensando a quel pomeriggio in cui avevamo fatto sfilare la
Granger in tutti i modi possibili.
Finimmo di mangiare
e con un colpo di bacchetta misi in ordine la cucina. Proprio mentre
stavo per spaparanzarmi sul divano sentimmo bussare rumorosamente alla
porta. Non mi disturbai nemmeno a chiedere chi era, lo sapevo
già perfettamente.
“Avanti!!”
gridammo in coro io e Blaise. Come previsto, e ormai come era
d’abitudine, Theodore Nott, Daphne Greengrass e Pansy
Parkinson fecero letteralmente irruzione in casa nostra, bottiglie di
vino alla mano e la giovialità di sempre. Come quando
eravamo a scuola, non avevamo perso il vizio di ritrovarci la sera,
ovviamente da me, per divertirci e bere insieme. In quei momenti in cui
la guerra cercava di distruggere tutto, noi ci eravamo impegnati il
più possibile per mantenere i nostri modi di fare intatti, e
soprattutto, per rimanere amici come sempre. Niente ci doveva cambiare,
né l’età, né il lavoro,
né le nuove esperienze. Volvemo rimanere sempre noi.
“Amici
miei!!” esclamò gioviale Theo entrando allegro.
Pansy andò a baciare Blaise, visto che si erano decisi a
stare “seriamente” insieme invece di continuare a
spassarsela, e Daphne salutò sia me che il mio migliore
amico con un bacio sulla guancia.
“Ragazzi
ragazzi ho una notizia incredibile!!” fece Bla ad alta voce,
elettrizzato come al solito. Io sorrisi divertito.
“Indovinate
chi viene a cena da noi domani?” chiese euforico. I tre si
guardarono fra di loro prima di cominciare a rispondere con sarcasmo.
“Dio?”
“Piton in
reggicalze?”
“Un troll
di montagna?”
Il moro scosse il
capo ignorando l’ironia dei nostri amici. Io mi aprii in un
sorriso ancora più ampio e con tono quasi solenne risposi...
“Hermione”
Spazio dell'Autrice.
Allora,
allora...partiamo da principio. Sono passati più di tre anni
dalla fine della scuola, Draco lavora al Ministero della Magia, e
Blaise, ebbene sì, fa il giornalista di gossip.
Cioè, non so voi ma io ce lo vedevo troppo!! Uno come lui
relegat dietro scartoffie e responsabilità era un insulto, e
poi volevo essere un po' originale. Più in là
saprete anche i lavori che fanno gli altri tre xD Ho cercato il
più possibile di mantenere i personaggi e i rapporti fra
loro, come Draco sottolinea. Solo una cosa è cambiata:
Hermione. Sì, infatti partita per la guerra, aveva lasciato
Draco e gli altri, che ormai si erano abituati a vivere senza di lei.
Ma improvvisamente, il destino li vuole far rincontrare. Hermione sta
per sposare Harry, ma si dice felicissima di poter rivedere i suoi
amici Serpeverde. E allora, cosa succederà? Lo scoprirete
nelle prossime puntate xD
Spero davvero che come primo capitolo vi sia piaciuto, che
l'impostazione della storia sia di vostro gradimento (nelle recensioni
di Obbligation, Judgment or Truth, avevo letto che vi sarebbe piaciuto
qualcosa con i figli di Hermione e Draco, ma io avevo in mente idee
diverse...) e che continuerete a seguire questa pazza sclerata che
proprio non riesce a smettere di scrivere Dramione!!
Ci tengo a ringraziare le fantastiche, eccezionali, incredibili 45 persone (mio
dio mi sembra un sogno, eppure è così!) che hanno
commentato l'ultimo capitolo di "Obligation, Judgment or Truth", e che
davvero mi hanno commosso!! Le vostre parole sono state favolose, mi
avete dato una felicità talmente grande, che se l'universo
ne venisse a conoscenza, avrebbe una crisi d'inferiorità.
Semplicemente vi adoro.
That's all folks!!
|
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Capitolo 2 *** "Il mio non è disordine...è ordine sparso!" ***
Hello
folks!! Eccomi qui, tutta per voi. Come state? Spero bene. Io tutto
tranquillo, a scuola si va con calma, così ho il tempo di
rilasarmi e pensare a questa bella FF, e a voi naturalmente! Questo
capitolo sarà decisamente carino, e in fondo avrò
delle precisazioni da fare, anche se spero di aver chiarito
già alcuni vostri dubbi con la storia!
Enjoy
the chapter!
“Mio Dio ancora non riesco a crederci…”
commentò Theo buttando giù l’ennesimo
bicchiere di whisky, spaparanzato sul tappeto con la schiena appoggiata
ai piedi del divano.
“La vita è proprio
imprevedibile…” ribattè Pansy,
comodamente seduta sulla poltrona di pelle nera in collo a Blaise.
“Beh, inutile negarlo, la mancanza di Hermione
l’abbiamo sentita parecchio…sono felice di poterla
rivedere” replicò a sua volta Daphne, che se ne
stava mezza sdraita sul divano scuro accanto a me.
“Dovremmo organizzare qualcosa” proposi arricciando
appena le labbra. Blaise rizzò immeditamente il capo e
s’illuminò.
“Una festa!!” disse subito facendo ridacchiare
tutti.
“Del tipo?” chiese la bionda interessata e
divertita allo stesso tempo.
“Una specie di festa del “bentornata nel mondo
delle Serpi”, Pansy magari potremmo usare il tuo
locale!” spiegò entusiasta. La mora
annuì.
“Il Victrola sarà lieto di ospitare la
festa” acconsentì sorridendo.
Pansy poco dopo uscita da scuola aveva aperto un locale a Hogsmeade che
era velocemente diventato il più famoso dei dintorni magici.
“Sì ma prima meglio parlarne con la
Granger…ci sta che la troppa vicinanza con Potter
l’abbia rovinata” risposi io con una nota di
acidità.
“Tranquillo Dra…l’abbiamo fatta ridimere
una volta, possiamo farlo di nuovo…”
ridacchiò Theodore passandomi la bottiglia di FireWhisky.
“Già…” feci io con un
sorrisino divertito prima di buttare giù un sorso di quella
bevanda infuocata.
“In fondo noi non siamo cambiati affatto, sarà una
passeggiata di salute!!” insistette Daphne dandomi
un’affettuosa pacca sulla spalla.
“A parte Draco che è diventato noioso!”
mi schernì Blaise facendo scoppiare tutti a ridere. Io lo
guardai indignato.
“IO-NON-SONO-NOIOSO! Solo perché invece di
cazzeggiare dalla mattina alla sera come fate voi ho un lavoro con
delle responsabilità non significa che sono
noioso!” mi risentii mettendo un broncio orgoglioso.
“Ehi anche noi lavoriamo!!” disse con tono
fintamente offeso Theo. Io lo guardai storto.
“Certo, voi lavorate!! Tu passi il tempo a fare le foto alle
modelle, Daphne una volta ogni tanto cammina su e giù su una
passerella con i vestiti più assurdi, con l’unica
responsabilità di non ingrassare; Blaise non fa quasi niente
per tutto il giorno se non scrivere qualche scemenza su qualcuno di
famoso, e Pansy ha un locale!! Lavora facendo feste!! Ma fatemi il
piacere tutti quanti…qui l’unico che si da
seriamente da fare sono io!!” sbottai fra il divertito e il
seccato. Si guardarono un attimo negli occhi per poi aprirsi in una
fragorosa risata, alla quale, dopo qualche istante, mi unii anche io.
“Comunque non è vero che non faccio quasi niente
per tutto il giorno…” brontolò dopo un
po’ il mio migliore amico beccandosi uno sguardo in tralice
da me e gli altri miei compari.
“E comunque la tua è invidia! Ti piacerebbe
passare tutto il giorno con delle modelle, come faccio io!”
mi prese in giro Theodore con un ghigno divertito. Io incrociai le
braccia al petto e feci una smorfia.
“Uno, Draco Malfoy non prova invidia per niente,
perché si da il caso che IO sia perfetto…e
secondo, le modelle sono tutte uguali…se ti sei fatto Daphne
te le sei fatte tutte!” ribattei combattivo. Mi voltai verso
la bionda al mio fianco e le sorrisi fintamente angelico.
“Senza offesa eh…” precisai
ridacchiando. Lei sogghignò e mi tirò una sonora
cuscinata.
“Troppo tardi!!” rispose continuando a picchiarmi
con il cuscino.
“Ehi ehi ferma ferma scherzavo!! Stavo scherzando!”
sbraitai cercando di difendermi dai colpi di Daph.
“Vedi Dra? Mai far arrabbiare una modella…sono
violente!” fece Theo con un sorrisino soddisfatto.
“Ok ok Daphne basta!” insistetti ignorando
Theodore. La bionda si sciolse in una risata cristallina e
lasciò cadere il cuscino sulle sue gambe.
“Draco…posso essere indiscreta?” mi
chiese d’un tratto Pansy facendomi girare con sguardo
interrogativo.
“Come se ti servisse il mio permesso…sei sempre
indiscreta!” borbottai io alzando gli occhi al cielo. La mora
feci spallucce.
“Cosa provi sapendo che rivedrai Hermione?” mi
domandò a bruciapelo senza il ben che minimo tatto. Non che
con me ce ne fosse bisogno, chiaro. Inclinai leggermente il capo e le
lanciai uno sguardo confuso.
“Sono contento, ovviamente…perché, cosa
dovrei provare?” risposi dubbioso. Lei arricciò la
bocca e lanciò uno sguardo incerto a Blaise. Io corrucciai
la fronte e mi accigliai.
“Voi pensate che io sia ancora innamorato della
Grang?!?!” esclamai stizzito fulminando Bla e Pansy.
“Non vogliamo insinuare questo Dra…è
che vi siete lasciati in una strana circostanza, è come se
in realtà non vi foste mai lasciati…non vorremmo
che…” rispose il moro dagli occhi cobalto
lasciando in sospeso una frase che non gli feci finire.
“Tzè, questa è bella!! Dannazione, IO
SONO DRACO MALFOY! Io e la Granger ci siamo lasciati più di
tre anni fa, lasciati definitivamente, non sono uno stupido bambinetto
padrone di quelle insignificanti cose chiamate sentimenti! Decido io
quando, come e dove provare delle emozioni, e ho smesso di amare
Hermione il giorno stesso in cui è partita! Ora sta per
sposare Potter, anche io probabilmente fra qualche anno mi
sposerò, e la nostra relazione sarà solo un bel
ricordo, come lo è ora, come lo era tre anni fa, come
sarà domani!” sbottai sdegnato dal fatto che i
miei più cari amici potessero anche sono pensare una cosa
del genere.
“Scusa Dra…hai ragione”
replicò immediatamente Blaise, beccandosi un’altra
occhiataccia da parte del sottoscritto.
“Ovvio, io ho sempre ragione!” mugugnai indignato.
Daphne mi posò una mano sulla spalla e mi scrollò
delicatamente.
“Dai, non te la prendere…lo sai che tendiamo a
pensare al peggio perché teniamo a te…ma sappiamo
benissimo di che pasta sei fatto!” disse sorridendomi. Io
annuii dopo qualche secondo e buttai giù un po’ di
FireWhisky. Per allentare la tensione Theo si alzò in piedi
e strusciandosi le mani esclamò.
“Allora…un giro di “Io
mai”?”
*
Guardai l’orologio con occhi stanchi. Quella giornata al
Ministero mi aveva stremato, e la sbornia della sera precedente non
aiutava di certo. Dovevo ricordarmi di
“ringraziare”, di nuovo, i miei incoscienti amici.
Mi stropicciai gli occhi e riavviai i capelli con un sospiro,
chiedendomi perché, nonostante fossi un mago, e anche
incredibilmente dotato, quei fascicoli non si stessero correggendo da
soli. Inutile magia!
D’un tratto la porta dell’ufficio si
spalancò rumorosamente facendomi sobbalzare. Alzai lo
sguardo e quando vidi che stanziato a me, in un’euforia
incontenibile, c’era il mio migliore amico, mi coprii il viso
con le mani.
“No!! No! Cosa ci fai ancora qui?! Non posso sopportare un
simile affronto!” mi lamentai scuotendo il capo. Sentii
Blaise sbuffare sonoramente.
“Non fare lo scontroso Draco…sono venuto a
prenderti! Forse te ne sei dimenticato, ma abbiamo un ospite a cena
stasera” ribattè il moro, mani sui fianchi e
sorriso smagliante fra le labbra.
Come potevo dimenticare. Anche se mi sembrava abbastanza surreale, il
pensiero di arrivare alla sera mi aveva accompagnato per tutta la
giornata. Non riuscivo nemmeno a capire come mi sentivo, era tutto uno
strano groviglio di sensazioni, e anche se le nascondevo con
accuratezza, c’erano. Nonostante lo sfogo della sera prima,
volevo rivedere Hermione, perché la sua presenza mi era
mancata terribilmente. E non m’importava se non
c’amavamo più: anche con Pansy avevo avuto una
storia e poi era diventata la mia migliore amica. E con la Granger
volevo che succedesse lo stesso. La vita ci aveva separato in modo
troppo brusco per non darci una seconda possibilità, la
possibilità di essere amici, quella che magari, ci era stata
destinata lo stesso.
“Devo finire di correggere queste
cartelle…” borbottai annoiato. Blaise
alzò gli occhi al cielo e mi si piazzò davanti
con aria decisa.
“Non stasera, Draco. Le sistemerai domani, forza, forza,
stasera è importante!” esclamò con
determinazione. Io mi massaggiai le tempie e lanciai uno sguardo
completamente privo d’entusiasmo ai fascicoli adagiati sulla
mia scrivania. Poi incrociai gli occhi cobalto di Blaise. Era da tanto
tempo che non li vedevo così scintillanti. Un piccolo
sorriso errò sulle mie labbra pensando che c’era
la possibilità che tutto tornasse perfetto come una volta. O
quasi.
“Va bene, andiamo. Ma evita urletti eccitati o grida
isteriche. Ho un mal di testa terribile, e oggi non ho avuto il tempo
nemmeno per respirare. Voglio una vacanza” dissi alzandomi
dalla mia scrivania e raccogliendo alcuni documenti da mettere nella
mia valigetta.
“Chiedi se ti danno un po’ di ferie, potremmo fare
quel viaggio in Australia di cui parlavamo un po’ di tempo
fa” rispose Bla bonariamente.
“Già…sole, mare e tante belle
surfiste…penso che domani parlerò con il
capo” ribattei sogghignando divertito. Il mio migliore amico
si lasciò andare ad una risata compiaciuta.
“E io vedrò di convincere il mio capo
redattore…però ora forza, andiamo, non
c’è tempo di pensare alla belle
surfiste!” mi sollecitò Blaise battendo le mani.
Afferrai il mantello e affiancato dal mio inseparabile (purtroppo)
amico, mi avviai fuori dal mio ufficio, verso l’ascensore.
Proprio lì accanto beccai il controllore che faceva la
guardia agli uffici.
“Mi scusi…sì, salve, per favore,
potrebbe assicurarsi che quest’uomo non entri più
nel mio ufficio durante il mio orario di lavoro?” feci
all’uomo indicando Blaise che sbuffò sonoramente.
La guardia mi osservò confuso.
“Signor Malfoy, ma è il suo migliore
amico” replicò dubbioso.
“Lo so, ma è anche un pazzo
sclerato…” risposi con tono ovvio.
“Ahhh, ma andiamo, non gli dia retta! E’ solo
contrariato perché quando vado in ufficio da lui capisce
quanto sarebbe meglio fare il mio lavoro rispetto al
suo…lasci perdere” ribattè Bla facendo
sogghignare il controllore. Io gli lanciai uno sguardo omicida.
“Io e lei ne riparliamo domani…” mi
rivolsi alla guardia per poi trascinare il mio migliore amico dentro
l’ascensore.
“Andiamo Dra non fare così! E poi il signore
è così simpatico!” fece il moro
sorridendo. Io alzai gli occhi al cielo.
“Non dovrebbe essere simpatico, è una guardia!
Dovrebbe far paura!” replicai seccato. Blaise scosse il capo
divertito.
“Ci sei già tu che fai abbastanza paura per tutti
quanti” mi schernì ridacchiando. Io storsi la
bocca in una smorfia indignata, e quando le porte si aprirono, mi
avviai verso il salone d’ingresso.
“Ehi Dra ascolta, è meglio se andiamo a piedi e
passiamo per il Paiolo Magico, devo passare a prendere dei fiori per il
centro-tavola” disse Bla mentre uscivamo in strada.
“Come vuoi…vediamo se almeno l’aria
fresca mi fa passare il mal di testa” risposi io atono.
Cominciammo a camminare nell’umida aria di Londra, mentre una
pioggerillina appena percepibile scendeva silenziosa e rilassante.
Adoravo la pioggia, ancor di più quella pioggia.
C’erano pochissime cose che riuscivano a tranquillizzarmi. La
pioggia era una di quelle. Senza fretta ci dirigemmo verso il Paiolo
Magico, passando per strade e marciapiedi pieni di babbani, che grazie
al cielo da quelle parti ignoravano i vestiti considerati da loro
“stravaganti”, sennò avrebbero
sicuramente notato i mantelli non proprio comuni. Certo, almeno erano
scuri, e non di sgarcianti colori come quelli che, per esempio, portava
sempre Silente. Forse quelli li avrebbero notati. Inoltre,
c’era da dire, che le ragazze che c’incrociavano
erano troppo prese ad ammirare la nostra bellezza (soprattutto la mia),
per concentrarsi sui vestiti. Arrivati davanti il locale entrammo
velocemente, e dopo qualche saluto, ci avviammo verso il retro, per
aprire l’accesso a Diagon Alley. Quando la famosa e
trafficata strada dei negozi apparì ci dirigemmo verso il
fiorista vicino al negozio di Madama McClain. Passando davanti ai
“Tiri Vispi Weasley”, notammo, come al solito, una
piccola folla accalcata alle vetrine, e, appoggiati alla porta che
chiacchieravano con uno dei due gemelli, Ron Weasley e Harry Potter. Io
e Blaise ci scambiammo un sguardo indecifrabile, per poi lanciare
un’altra occhiata ai tre. Sfortunatamente il più
piccolo dei Weasley incrociò il mio sguardo, e
inaspettatamente, ci fece un cenno con la mano. Io corrugai le
sopracciglia mentre Blaise ricambiava il gesto, cortese come sempre.
Potter si accorse del saluto e si girò a sua volta verso di
noi, osservandoci impassibile. Evidentemente però il rosso
non ne aveva abbastanza e ci venne incontro, lasciandoci decisamente
sorpresi.
“Ehi!” ci salutò sorridendo.
“Weasley” dicemmo quasi in coro io e il mio
migliore amico. Il Pezzente, durante il settimo anno di scuola, si era
dimostrato il più comprensivo e propenso a rendere
più semplici le cose a Hermione, cercando di essere civile e
gentile con noi. Nonostante l’antipatia, avevo apprezzato i
suoi goffi tentativi, specialmente perché rendevano la
Granger felice. Con me in realtà non aveva mai scambiato
tante parole, ma con Daphne e Blaise era andata meglio.
“Come va? Non pensavo
d’incontrarvi…” chiese cortese.
“Tutto tranquillo…beh noi in realtà
abitiamo qui vicino, stiamo andando a fare qualche
commissione…” rispose il moro dagli occhi cobalto.
Il rosso annuì.
“Sì, Hermione mi ha detto che sarebbe venuta a
cena a casa vostra stasera…” ribattè.
“E’ qui?” domandai incuriosito. Lui
scosse il capo.
“No, a quanto ho capito è andata a casa per
sistemare delle cose e prepararsi…era…beh molto
emozionata. Mi ha confessato che era davvero felice, anche se non
c’era bisogno che me lo dicesse: si vedeva lontano un miglio!
Spero che sarà una belle rempatriata. Le è
mancata in questi ultimi tempi un po’
di…normalità” replicò
Weasley senza smettere di sorridere. Sia io che Blaise annuimmo.
“Sai Weasley, una volta dobbiamo prendere un thè
tutti insieme…per tornare un po’ alla
normalità” propose il moro al mio fianco. Il
Grifondoro sorrise.
“Certo…ora devo andare. Ci vediamo”
ribattè il rosso tornando da suo fratello e da Potter. Io e
Bla tornammo sulla strada del fiorista abbastanza sorpresi.
“Sarà anche molto stupido, ma quando si tratta di
Hermione ci prende…” commentò il mio
migliore amico dopo un po’. Io lo guardai impassibile.
“Può darsi…magari è proprio
perché è stupido…vede le cose con
semplicità” risposi io atono. Effettivamente le
sue parole mi avevano colpito, più che altro
perché ero contento di sapere che la Granger voleva
ritrovare un po’ della sua vecchia normalità, e
che era emozionata all’idea. Lo eravamo tutti, in
realtà.
“Beh una cosa è certa: è decisamente
meglio di Potter” esclamò con un sorrisino
sarcastico. Io gli lanciai un’occhiata accigliata.
“Blaise, anche gli escrementi d’Ippogrifo sono
meglio di Potter…non hai detto una cosa rilevante”
ribattei sbuffando con sarcasmo. Il mio migliore amico
scoppiò a ridere di gusto.
“Giusta osservazione Dra…” fece mentre
entravamo nel famoso negozio di fiori, il migliore di tutta Diagno
Alley. Il moro cominciò ad aggirarsi fra vasi e piante, per
poi farsi dare dal commesso un bel bouquet di fiori sulle
tonalità del blu. Io me ne rimasi in disparte ad osservare
con curiosità tutte le specie di piante che vedevo. Blaise
pagò i fiori e tranquillamente ci avviammo verso il nostro
lussuoso appartamento, situato in una delle traverse della via centrale
di Diagon Alley. Per necessità e per piacere avevamo deciso
entrambi di abbandonare i sontuosi manieri di famiglia per un
bell’appartamento nel centro della vita magica. Per di
più, non so se sarei riuscito a vivere senza Blaise,
perché anche se era petulante, isterico e sclerato, era il
mio inseparabile compagno di scorribande, un fratello legato a me da
qualcosa di più forte dello stesso sangue. Sette anni avevo
vissuto 24 ore su 24 con lui, e la vita senza mi sarebbe sembrata
davvero vuota, e sapevo che il sentimento era reciproco.
Entrai in casa notai che Blaise aveva avuto il buon senso di riordinare
il salotto e la sala da pranzo, che a causa sua erano quasi sempre
molto disordinate, nonostante io m’impegnassi ad insegnare al
moro come essere precisi. La precisione ce l’avevo nel
sangue, era nella mia natura, il mio stesso modo di pensare era
preciso: catalogavo sentimenti, ricordi e sensazioni, le riordinavo
dando un senso a tutto, e mi comportavo di conseguenza. Blaise invece
era esuberante, un vulcano d’idee e pensieri, metteva tutto a
fuoco per poi rimescolarlo e confonderlo, dando spazio ad altro. E
anche lui si comportava di conseguenza.
“Dovrei invitare tutti i giorni Hermione…sarebbe
la volta buona che diventi ordinato!” lo schernii avviandomi
verso la cucina. Lui mi fece una smorfia.
“Il mio non è disordine…è
ordine sparso!” ribattè alzando il mento
orgoglioso. Io risi scuotendo il capo, e dopo essermi sistemato,
cominciai a cucinare mentre Blaise apparecchiava e sistemava in giro,
sotto il mio sguardo soddisfatto. Quando ebbe finito il moro si
adagiò su una sedia e cominciò a blaterarmi tutto
quello che gli passava per la testa, sfogando l’emozione che,
effettivamente, stava diventando contagiosa. Non avrei fatto scenate,
urletti isterici e saltelli per la casa, io avevo una
dignità da difendere…eppure quella strana
sensazione alla bocca dell stomaco non se ne voleva andare. Di solito
era la sensazione che provavo prima di un’importante partita
di Quidditch, e mi sentii un po’ sciocco: anche se non la
vedevo da anni, era pur sempre Hermione Granger. Non potevo ridurmi a
nodi allo stomaco e cose del genere, dovevo essere abituato. Abituato
non solo a controllare le mie emozioni. Abituato a Hermione.
Sorrisi fra me e me. Avrei dovuto essere abituato anche al Quidditch,
eppure tutte le volte il nodo allo stomaco si faceva sentire. Forse,
ero solo umano. Almeno un pochino.
Sia io che Blaise sentimmo chiaramente bussare alla porta e il mio
migliore amico saltò su come una molla. Mi guardò
con sguardo emozionato e si precipitò all’entrata.
Io mi affacciai dalla sala da pranzo appoggiandomi al muro con un
sorriso raggiante. Bla aprì la porta e in una frazione di
secondo venne letteralmente imprigionato in un abbraccio quasi
stritolare, sommerso da una ragazza di cui scorsi solo i capelli
boccolosi color cioccolato, mentre urletti di felicità si
propagavano nell’aria.
“Blaiiiiise! Blaise oh mio dio Bla!! Non posso crederci!! Sei
qui, proprio tu!” esclamò euforica una voce
inconfondibile, una voce che non sentivo da tempo, ma che era sempre
stata così vivida nella mia mente.
“Hermione!!” rispose emozionato il moro. Sentii il
nodo allo stomaco farsi più accentuato, ma lo ignorai.
Finalmente i due si staccarono senza però smettere di
ripetersi frasi del tipo “oddio, che bello, non ci posso
credere, è fantastico, mi sei mancato tantissimo”.
Dopo alcuni minuti e dopo aver alzato gli occhi al cielo parecchie
volte, mi schiarii rumorosamente la gola con sarcasmo, cercando di
attirare l’attenzione. A quel punto, Blaise si fece da parte
e finalmente riuscii a vedere Hermione in tutto il suo splendore. La
sua figura mi si parò davanti e non riuscii a trattenere un
sorriso ancora più ampio. Non era cambiata molto in quegli
anni. Appena più alta, i capelli più lunghi del
solito, stesse forme delicate, stessi lineamenti morbidi, stesse labbra
carnose. Incrociai i miei occhi di ghiaccio nei suoi di nocciola. Erano
brillanti, sprizzavano scintille, non l’avevo mai vista
così raggiante. Il suo sorriso era radioso, tutti il suo
viso era illuminato di una luce gioiosa.
“Malfoy…” mi salutò divertita
come mi salutava quando eravamo a scuola.
“Granger…” ricambiai con lo stesso tono
e la stessa ironia. Ci guardammo per qualche altro istante, poi
Hermione scosse il capo e mi corse incontro, buttandomi le braccia al
collo e stringendosi a me con una forza che non credevo nemmeno avesse.
Le cinsi i fianchi e la strinsi a mia volta, felicemente incredulo.
Sentii un piacevole quanto inaspettato calore invadermi a quel contatto
che per tanto tempo mi era mancato. Affondai il viso nei suoi capelli
così profumati, mentre lei si alzava in punta di piedi per
farsi ancora più vicina, se possibile. Rimanemmo
più di un minuto buono in silenzio, abbracciati, entrambi
troppo contenti per parlare. Riaverla fra le mie braccia era
un’utopia a cui non aspiravo più. Leggermente si
scansò per guardarmi negli occhi con un sorriso che le
occupava tutto il viso. Avendola così vicina, mi resi conto
che mi era mancato tutto di lei, e inaspettatamente mi sentii preda di
quella sensazione mista fra euforia, soddisfazione, felicità
ed eccetizaione che per la prima volta avevo provato quattro anni fa,
nel sottoscala della Sala d’Ingresso a Hogwarts, mentre un
“comincia ora” tornò a rimbombarmi nella
mente e una sola domanda mi si parò davanti:
Era davvero finita?
Spazio dell'Autrice.
Allora
allora...andiamo per ordine. La prima scena è una sana
rimpatriata delle serate che i Magnifici 5 (copyright by debby12 xD) di
solito passavano a scuola, e delle quali non si sono voluti mai
privare. Ho letto nelle vostre fantastiche recensioni che vi sareste
aspettati una reazione diversa da Draco, più disperata, o
comunque meno serena. Beh, se devo essere sincera, prima di tutto una
reazione così sarebbe stata incredibilmente banale, e
secondo avrebbe creato un Draco completamente OOC. Molti tendono a
pensare che Draco, dopo essersi messo con Hermione, inevitabilmente
cambi, e lo stesso per la riccia. No, no e no! Draco e Hermione sono
perfetti insieme così come sono, Malfoy non deve diventare
più sensibile!! Draco è orgoglioso fino allo
sfinimento, non si dispererebbe mai per una ragazza, lui segue la
dottrina di Oscar Wilde: "Solo
le persone superficiali impiegano anni per liberarsi da un'emozione.
Chi è padrone di sé può porre termine
a una sofferenza con la stessa facilità con cui inventa un
piacere. Non voglio essere in balia delle mie emozioni".
Appena ha capito che l'amore per Hermione l'avrebbe fatto soffrire l'ha
messo da parte, si è fatto una ragione di tutto e, piano
piano (si perchè ricordate che sono passati più
di tre anni) ha ricominciato a vivere tranquillamente. Ora
però ha rivisto Hermione, e qualcosa si è smosso,
perchè è tornata una realtà e non
più un illusione. Spero di aver ben chiarito questo
concetto. Oh e un'altra cosa: ecco spuntare Ronald! E' stata per di
più un'illuminazione momentanea, ce lo volevo infilare,
anche perchè Weasley era diventato civile con le Serpi a
scuola...insomma, spero che il chap vi sia piaciuto!!
Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, ovvero:
cecilia95
Ili91
debby12
stellabella
Rituzza_95
foxina
Hollina
sanguisuga
Ginsan89
musicmylife
Dark_angel
fandracofiction
Gemella Dramioncella
kia chan88
Piccola_Star
PinkFloydFan
renesmee cullen
kiamilachan
Kimaira Malfoy
Nyappy
e tutti quelli che hanno letto!! *-*
That's all folks!
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Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Non me ne sono mai andato. ***
Hello
folks!! Sono un po' in ritardo sulla tabella di marcia eh? Mi dispiace.
Avevo previsto due aggiornamenti per questa settimana, e invece
è solo uno. Spero che comunque il capitolo vi
permetterà di perdonarmi. In questi giorni purtroppo per la
FF, sono stata quasi sempre con la mia migliore amica, e quindi la sera
scrivevo poco...anche perchè la scuola mi fa svegliare tutte
le mattine troppo presto. Ecco comunque il vostro capitolo!!
Enjoy
the chapter!
“Draco! Sono così felice di rivederti!”
esclamò finalmente Hermione tenendo entrambe le mani strette
nelle mie. Io sorrisi bonariamente.
“Era tanto che non ci vedevamo…”
replicai con ovvietà mentre mi allontanavo un po’.
Lei annuì con il capo.
“Troppo, troppo!! Non potete immaginare quanto mi siete
mancati!” ribattè emozionata guardandosi appena
intorno.
“Io invece penso di poter immaginare…”
rispose Blaise affiancando Hermione che si girò verso di lui
sorridendogli dolce. Gli prese la mano e cominciò quasi a
trascinarlo in giro per la casa.
“Wow, il vostro appartamento è strepitoso!
E’ enorme!! E con arredamento di gran gusto
direi…” commentò la riccia mentre
osservava la stanza e buttava qualche occhiata di sfuggita alla cucina
e alla sala da pranzo.
“Avevi dubbi? E’ l’appartamento di Draco
Malfoy e Blaise Zabini. Per noi solo il meglio” dissi io con
un sorrisino tronfio sulle labbra. La Granger si girò nella
mia direzione e invece di lanciarmi uno sguardo infastidito, indignato
o rassegnato, mi guardò ancor più raggiante.
Sembrava…compiaciuta.
“Ti rendi conto?! Anche questo mi è mancato
terribilmente!! I tuoi insopportabili, altezzosi e presuntuosi modi di
fare! Ero proprio ridotta male!” sbottò divertita
la Grang facendo scoppiare a ridere Blaise mentre io mi limitavo a
sorridere. Quei modi erano una delle tante cose che amava di me. Non me
l’aveva mai detto, eppure lo sapevo. Sapevo che non poteva
resistere al mio sarcasmo e al mio egocentrismo, nonostante tutte le
volte mi aggredisse con orgoglio. Non poteva resistermi. Avevo un
ascendente su di lei che mi faceva sentire forte. Importante.
Chissà come sarebbe diventato il nostro rapporto ora che
quell’ascendente veniva a mancare.
“Beh sentiti ufficialmente parte di questa
casa…come se fosse la vecchia stanza di Draco nei
sotterranei! Ricordi? Era la nostra multiproprietà con
Daphne, Theo e Pansy. Ora abbiamo cambiato appartamento ma la
multiproprietà non è cambiata di una
virgola!” replicò gioviale e divertito il mio
migliore amico mentre Hermione si faceva piacevolmente stupita.
“Vuoi dirmi che ancora oggi, Theodore, Pansy e Daphne vi
assediano qui la sera? Come a scuola?” domandò la
riccia allegra.
“Precisamente Grang…ti rendi conto, non mi
libererò mai di loro” risposi con un ghigno dando
una pacca sulla spalla a Blaise.
“Lo dice solo per convenzione…in realtà
non potrebbe vivere senza di noi” ribattè il moro
dagli occhi cobalto.
“Sì, conosco Draco…è dura
ammetterlo per lui, e fidati è dura anche per me
dirlo…eppure la vita senza di voi
è…vuota. A parte la questione della guerra, che
sconvolge tutto, e quella è una cosa a sé. In
questi ultimi mesi, mentre cercavo di far tornare le cose come prima,
mi sentivo davvero vuota…e quando mi sono imbattuta in
quella foto del pigiama party ho capito cosa mi mancava. Mi mancavate
voi. Pazzi, sclerati, trasgressivi, immorali e incuranti ragazzi, che
sanno rendere la vita un po’ più
speciale” disse Hermione con un sospiro guardando entrambi
per poi, inaspettatamente, stringerci tutti e due in altro abbraccio.
Preso alla sprovvista m’irrigidii, poi appoggiai un braccio
sulle spalle della riccia mentre questa appoggiava la testa sul petto
di Blaise. Mi staccai poco dopo lasciando che il mio migliore amico
avvolgesse completamente la Granger che, voltò la testa
verso di me interrogativa. Poi sorrise.
“Sono felice che non siate cambiati…e poi voi due
vivete insieme!! Fantastico, penso che non avrei sopportato lo shock di
sapere che abitate in due luoghi diversi! Inconcepibile!”
fece staccandosi a sua volta da Bla.
“Lo so, talmente inconcepibile che non abbiamo considerato
nemmeno l’idea…” ribattè il
moro compiaciuto. Io fissai Hermione negli occhi, ignorando le parole
di Blaise.
“Spero che tu stessa non sia cambiata” commentai
atono, intrecciando saldamente il mio sguardo tempestoso al suo di
nocciola. Lei fece spallucce e mi si avvicinò.
Posò una mano sul mio braccio e mi sentii stranamente
attraversare da una scarica elettrica…una sensazione che non
sentivo da tempo, che mi sembrava di aver dimenticato. I suoi occhi non
accennavano a staccarsi dai miei. Non li ricordavo così
grandi e caldi, quasi rassicuranti.
“Li unici cambiamenti che trovarai in me sono quelli causati
dalla guerra. Per il resto, sono sempre io. La Grang” rispose
quasi con dolcezza, come se volesse rincuorarmi. Era ancora
più vicina, e improvvisamente mi sentii a disagio, una cosa
che in sua presenza non mi era mai capitata. Lei era rimasta la stessa.
Ma le cose erano cambiate. Terribilmente cambiate. E io non potevo
permettermi di essere lo stesso con lei. Me ne convisi fortemente. E
allora cos’era quella strana voglia che sembrava risorgere
dalla più profonda parte di me? Una parte dimenticata,
accantonata, messa sottochiave. Una parte che non dovrebbe
più esistere.
Indietreggiai appena sedendomi sul bracciolo della poltrona, rivolgendo
a Hermione un mezzo sorriso.
“Bene, Grang…allora suppongo che tu vada ancora
matta per il cibo italiano…ho cucinato una cenetta completa
a base di antipasti mediterranei, pasta al pesto e bistecca alla
fiorentina” ribattei cercando di smorzare
l’attenzione, e soprattutto di concentrarmi sul qualcosa di
più futile.
“Wow è fantastico!! Ehi ma…hai detto
“ho cucinato”? Da quando il signor Malfoy super
viziato cucina?” fece sarcastica lanciando uno sguardo
divertito a Blaise che se la rideva senza ritegno. Io feci una smorfia.
“Da quando, per esigenze lavorative, mi snoo dovuto
trasferire in un appartamento dove non c’è posto
per Elfi Domestici, con Blaise, che prima di farlo cucinare mi avveleno
direttamente da solo…” replicai a mia volta con
sarcasmo. Hermione si aprì in un’espressione
ironicamente raggiante. (o forse l’ironia la vedevo solo io)
“Hai smesso di sfruttare quelle povere bestiole?!”
esclamò con gli occhioni luccicanti.
“Ehi ehi, solo perché non ho posto
e…” provai a giustificarmi, ma ormai la riccia mi
era praticamente, anzi letteralmente, saltata in collo come se le
avessi dato la notizia più bella del mondo. Le cinsi
involontariamente i fianchi e m’imposi con la forza di NON
pensare a qualsiasi cosa o ricordo poco casto.
“Granger, calma!!” cercai di farla rinsavire e di
allontanarla appena. Ma lei non voleva saperne.
“Hermione dai smettila! Dobbiamo andare a cena”
riprovai con tono più deciso. Si bloccò
all’istante e mi guardò curiosa e compiaciuta.
“Avevo dimenticato quanto fosse bello il mio nome pronunciato
da te” disse quasi in un sussurro, con un sorriso radioso. Un
bellissimo sorriso. Rimasi impassibile anche se dentro di me si stava
scatenando, piano piano, una tempesta. Una tempesta che mi faceva
sentire debole, vulnerabile. Succube. Eppure non potei ignorare che
anche io, anche io avevo pensato la stessa cosa quando lei mi aveva
chiamato per nome. E ora, mi saltava in collo e mi diceva quelle
parole, come se si fosse dimenticata che ora abbiamo due vite diverse,
che lei sta per sposare Potter, che ora non dovremmo comportarci come
eravamo abituati. Lei sembrava completamente serena, sembrava che non
avesse un solo pensiero, che per lei fosse tutto normale. Forse lei non
sentiva la nostalgia farsi un masso sempre più pesante e
scomodo, forse lei non si sentiva ferita personalmente
nell’orgoglio perché non riusciva a reprimere
quell’inopportuno desiderio. Cercai di riordinare tutto con
diligenza. Io avevo il controllo. Dovevo avere il controllo.
“Non ti ci abituare…Grang suona meglio! E ora
forza…la cena ci sta aspettando!” ribattei
ghignando. La riccia finalmente si alzò e Blaise le fece
strada verso la sala da pranzo. Ci sedemmo al tavolo circolare
apparecchiato con tutti i toni del blu, e con un colpo di bacchetta
feci comparire nei piatti l’antipasto.
“Mione, ti dispiace se poso qui la penna prendi-appunti? Mi
annoterà quello che dici, almeno non me ne
dimentico…ti prometto che non userò affermazioni
compromettenti contro di te!” fece il moro facendo ridere
Hermione. Aveva una risata più cristallina, più
pura. Una risata che forse aveva trattenuto a lungo.
“Anche se sei una Serpe, stranamente mi fido di
te…ma bada bene…solo di te!” rispose
lanciandomi un’occhiata con frecciatina annessa.
“Beh è ovvio…mai fidarsi di me.
D’altronde…è sempre colpa mia,
no?” replicai ironicamente facendo scoppiare entrambi in una
fragorosa risata che contagiò anche me.
“Oddio quanto tempo che non lo sentivo! E’ colpa di
Draco! Ormai era il nostro tormentone!” esclamò la
Granger senza smettere di ridere.
“Va beh, era la verità in fondo…99 su
100, c’eri sempre tu nel mezzo, Dra!”
ribattè il mio migliore amico. Io alzai gli occhi al cielo.
“Solo perché sono un genio…”
bofonchiai fintamente indignato. Cominciammo a mangiare sempre
ridacchiando di quella vecchia battuta (che era vecchia solo per
Hermione visto che a me la ripetevano ancora almeno dieci volte al
giorno). Poi Blaise si fece quasi serio e si rivolse alla ex Grifondoro.
“Lo so che magari non è uno degli argomenti
più rosei ma…mi serve anche per
l’intervista. Vorrei che tu ci raccontassi un
po’…beh della guerra” disse il moro
dagli occhi cobalto. La Granger annuì senza mostrare il
minimo turbamento. Infatti, si girò verso di me con un
sorriso intimando:
“Solo se il biondastro trattiene i suoi insopportabili
commenti”
Io alzai nuovamente gli occhi al cielo e acconsentii con il capo e con
un sorriso. Hermione si portò il bicchiere alle labbra, poi
lo posò e si voltò di nuovo verso Blaise.
“E’ stato qualcosa di…sconvolgente.
Giorno e notte convivevamo con la paura, con la morte. Sempre a pensare
a dove nasconderci, sempre dietro a piste inverosimili, senza indizi,
senza notizie, senza esperienze, a rincorrere qualcosa che non sapevamo
riconoscere, di cui non avevamo certezze. E intanto, intorno a noi, le
persone morivano, così come se niente fosse, vite e vite
venivano sottratte senza una vera ragione, senza un vero scopo, in un
istante. Bastava solo un istanta a far finire una vita. E noi potevamo
essere i prossimi. Ogni momento poteva essere l’ultimo. Non
sono stati di certo bei giorni. Però ne è valsa
la pena. E’ una cosa che dovevo fare. Non potevo permettermi
di abbandonare Harry, non l’avrei lasciato per nulla al
mondo. In una situazione tanto precaria, quanto crudele, per riuscire
ad andare avanti lui aveva bisogno della cosa più certa che
avesse: gli amici” raccontò Hermione atona, come
se ormai avesse ripetuto troppo spesso quelle cose, come se ormai
fossero solo un ricordo lontano e insignificante, come se fosse dovuto.
“Ecco questo è interessante…il rapporto
fra di voi durante la guerra, parlami di quello…”
fece Blaise per poi mettersi una mano sulla bocca e guardare desolato
la Granger.
“Scusami, scusami tanto…parlo come un giornalista!
Mi dispiace!” si affrettò a dire realmente
mortificato. Hermione gli rivolse un sorriso bonario.
“Tranquillo Bla, non ti preoccupare…tu sei un
giornalista! Lo so che non lo fai in cattiva fede…e poi
ormai ci sono abituata” rispose tranquilla accarezzando la
mano del moro. Poi fece un sospiro e ricominciò a parlare.
“Beh…all’inizio c’era tanta
energia, eravamo affiatati e le difficoltà le affrontavamo
con impeto. Le cose che sapevamo ci sembravano le più
importanti, tutto quello di cui avevamo bisogno. Ma piano piano, ci
siamo resi conto che non avevamo niente, se non mere ipotesi, il
pericolo era sempre maggiore, la morte sempre più
vicina…eravamo sempre più nervosi, più
tesi, e sempre più…isolati. C’
è stato un periodo in cui addirittura ci siamo ritrovati a
litigare come dei pazzi. Eravamo sfiniti, non ne potevamo
più. Poi, grazie al cielo, siamo rinsaviti. Non potevamo
abbandonare, dovevamo andare avanti, ed essere più uniti che
mai. Se ci fossimo divisi saremmo stati ancora più
vulnerabili, invece insieme eravamo forti. Ci siamo dunque calmati,
impegnati veramente, e i nostri rapporti sono diventati indissolubili.
Ci siamo arresi all’idea che eravamo gli unici su cui poter
fare affidamento, da cui ricevere calore, amore, stima, affetto, tutto
quanto di positivo poteva esistere mentre la guerra cercava di farlo
sparire” raccontò Hermione. Non sembrava turbata,
al contrario felice che potesse parlarne. Forse era felice che ci fosse
Blaise ad ascoltarla. Provai ad immaginarmi in quella situazione, e
ammisi fra me e me che doveva essere stato orrendo. Finalmente capivo
appieno perché i miei genitori avevano combattuto con tutte
le loro forze per tenermi lontano da tutto quello, per farmi vivere una
vita normale. La riccia si voltò verso di me e mi
lanciò uno sguardo insicuro.
“Mi…mi è capitato di…beh
di…incontrare, se così si può
dire…tuo padre. Tu eri al sicuro?” mi
domandò incerta, come se avesse paura di dire qualcosa di
sconveniente, che avrebbe potuto ferirmi. Io mi aprii in una risata
cristallina, divertita ma con un pizzico di amarezza.
“Vuoi farmi credere Granger, che mentre combattevi con i tuoi
amici, ti preoccupavi per me?” ribattei con sarcasmo. Lei mi
guardò indignata.
“Certo che mi preoccupavo per te!! Come potevo non farlo?!
Credevi che avessi semplicemente smesso di credere che
esistevi?” replicò stizzita.
“Credevo semplicemente che avessi cosa più
importanti a cui pensare…ed era vero” risposi
impassibile fissandola negli occhi. Avevo dimenticato quanto era
combattiva, quanto era determinata, quanto era orgogliosa. E quanto mi
piaceva per quello. Alle mie parole, Hermione inarcò un
sopracciglio.
“Non mi dire…Draco Malfoy che non si considera la
cosa più importante del mondo…”
esclamò sarcastica.
“Non mi dire…Hermione Granger che invece mi
considera la cosa più importante del
mondo…” esclamai a mia volta con sarcasmo.
“Non mi dire…Draco Malfoy e Hermione Granger che
battibeccano ancora come due ragazzini…”
replicò Blaise scoppiando a ridere insieme alla Hermione,
mentre io scuotevo il capo ghignando.
“Comunque Grang, se t’interessa davvero, i miei
genitori si sono impegnati per tenermi fuori da tutto
questo…avevano fatto già abbastanza sbagli con
me…volevano rimediare” spiegai atono con
espressione impassibile. Lei mi guardò dispiaciuta.
“Non mi avevi mai parlato di questo…”
rispose posando una mano sulla mia. Io la scansai dolcemente,
sorridendole.
“Non avevi mai avuto il coraggio di chiedermi
“allora Draco, quand’è che diventi un
mangiamorte?”. E comunque odio parlare dei miei problemi,
quelli sono miei, e s’è qualcosa che non riesco a
tollerare…è la compassione” ribattei
con tono leggermenta amaro, per poi aprirmi in un sorrisino sarcastico.
“Sai, non sono Potter, io…” commentai
ironico mentre Hermione annuiva sorridendo.
“Oh lo so bene…” ribattè la
riccia. Blaise s’intromise di nuovo nella conversazione.
“Ecco a proposito di
Potter…com’è nata fra di
voi?” domandò il moro riprendendo in mano le
redini della conversazione. Un po’ perché gli
serviva per l’intervista, un po’ perché
io e la Granger avremmo potuto continuare a battibeccare
all’infinito. Era sempre stato uno dei nostri passatempi
preferiti.
Hermione a quella domanda si lasciò andare ad un sorriso
sospirato.
“Non è che fra me e Harry è
nata…fra me e lui c’era sempre stata. Dal primo
giorno che lo incontrai, lui è stato il mio primo vero
amico. Piano piano è diventato una delle persone
più importanti della mia vita, condivedevamo un rapporto
unico. Era qualcosa d’inspiegabile. Durante la guerra,
eravamo soli più che mai, ma insieme riuscivamo a non
sentirci soli…ci siamo resi conto che eravamo
l’unica cosa di cui avevamo bisogno. E in quel momento
avevamo un disperato bisogno di amore. Voleva, dovevamo sentirci amati,
sennò non saremo sopravvissuti. E io amavo Harry, e lui
amava me. Ogni delusione, ogni sconfitta, ogni paura, ogni perdita,
veniva consolata dalla consapevolezza che eravamo insieme, e che niente
ci avrebbe diviso. E’ con l’amore che siamo
riusciti a vincere questa guerra” raccontò, questa
volta con la felicità negli occhi, in
un’espressione quasi sognante. Odiavo per principio le cose
così sdolcinate, le manifestazioni dei sentimenti
così palesi, una cosa che proprio non accettavo. Ma sentire
la Granger parlare così di Potter era ancora peggio.
Specialmente sapendo che, a suo tempo, lei aveva rinunciato a questo
suo grande amore, che tanto decantava, per me. Sembrava che per lei,
lui fosse sempre stato l’unico, che non ci fosse nessuno come
lui, che non avesse bisogno di nessun altro. Ma invece, una volta,
aveva avuto bisogno di me. Aveva preferito me a lui, nonostante il mio
comportamento sbagliato, i miei insopportabili difetti, nonostante non
fossi dolce, gentile e perfetto com Potter, aveva preferito me. Ora
invece c’era solo Potter.
Il loro amore aveva fatto miracoli, a quanto diceva. E io mi sentivo
stranamente…infastidito. Non era mai successo prima. Avevo
accettato con il sorriso la notizia che Hermione si sarebbe sposata con
Potter, era giusto così, dopo tutto quello che avevano
passato. Era naturale. E io ormai l’avevo dimenticata da
tempo. Per me rimaneva come una sfocata utopia. Ora invece era
lì. Era lì a qualche centimetro da me. Che
elogiava Potter come se fosse la cosa più bella che le fosse
mai capitata. Come se non si ricordasse di me, del nostro amore, come
se non si ricordasse che proprio io, a quei tempi il suo peggior
nemico, l’avevo portata via da suo amato eroe. Era da
egocentrici, eppure non accettavo di sentirmi messo in disparte da
Potter. Mi astenei dal commentare comunque, come facevo di solito, come
avevo promesso. Sarebbe stato patetico, il mio orgoglio me lo impediva.
Se andava bene alla Granger…beh peggio per lei. Io avevo di
meglio di cui occuparmi.
“E ora che siete tornati alla vita normale,
cos’è cambiato?” chiese Blaise
interessato. Guardava Hermione con occhi luccicanti, gli si leggeva in
volto quanto era felice, e io non potevo non esserlo di conseguenza.
“Beh il punto sta proprio nella vita
normale…entrambi stiamo lavorando per riconquistare quella
quotidianità che ci era stata strappata
via…riprendere le vecchie abitudini, i vecchi piccoli
problemi…non vediamo l’ora di cominciare a
litigare per il disordine, le dimenticanze, e questi problemucci
domestici…per poi scoppiare a ridere ripensando a quando i
problemi erano altri. Ridere perché un tempo litigavamo
perché eravamo a pochi centimetri dalla morte senza sapere
cosa fare dove andare, e possiamo raccontarlo. Perché
insieme siamo sopravvissuti e niente è più
così importante…” rispose Hermione
dilungandosi particolarmente per far sì che Blaise potesse
scrivere un bell’articolo. Mentre finevamo di cenare il mio
migliore amico continuò a fare domande alla Granger che
rispondeva sempre con qualcosa di toccante o dolce, rischiando di farmi
venire il diabete. Ascoltavo mangiando tranquillamente mentre i due si
scambiavano confidenze. Ogni tanto, quando Hermione diceva qualcosa di
particolarmente sdolcinata nei confronti di Potter, alzavo gli occhi al
cielo senza farmi vedere.
“Pensi di avere abbastanza per il tuo articolo? Mi sono
stufata di parlare sempre di me! Sembro Draco!!” si
lamentò la Grang girandosi verso di me con un sorrisino
divertito.
“Ehi, io non parlo di me, io faccio parlare di me.
E’ diverso” ribattei sarcastico. Hermione si mise a
ridere.
“Giusto…comunque il concetto di egocentrismo
è quello…” replicò
ghignando.
“Sì, Hermione, tranquilla è
abbastanza…farò il possibile per metterti in
buona luce…una cosa praticamente nuova per me”
rispose Blaise ridacchiando.
“Che ne dite di andare a gustarci il dessert in salotto, con
un buon bicchiere di liquore invecchiato?” proposi alzandomi
in piedi e sparecchiando con un colpo di bacchetta. Entrambi annuirono
e ci spostammo in salotto. Blaise si spaparanzò senza
ritegno sul divano, io invece mi accomodai più compostamente
sulla poltrona. Con mia sorpresa Hermione, invece di accocolarsi sul
divano con Blaise come faceva di solito, specie quando eravamo in Sala
Comune di Serpeverde, si sedette sul bracciolo della poltrona
passandomi il braccio intorno alle spalle e appoggiando il capo sul mio.
“Ti dispiace?” mi chiese girando appena il viso
verso il mio. Sentii il suo caldo respiro infrangersi sulla mia pelle,
e cercai di non pensare a quando quel respiro mi faceva impazzire.
“Se non dispiace a te…” ribattei facendo
spallucce. Sentimmo un ticchettio alla finestra e Bla si
alzò facendo entrare un piccolo gufo e raccogliendo la
lettera che portava.
“Scusate, devo rispondere…torno subito”
disse prima di sparire in camera sua.
“Draco…” mi chiamò la riccia
dopo qualche istante.
“Dimmi…” replicai interrogativo. Lei si
sedette sulle mie ginocchia e si strinse ancor di più a me,
mentre io cercavo di rimanere impassibile e di non desiderare Hermione
come la desideravo anni fa.
“Io voglio che tu torni a far parte della mia vita, come lo
eri prima che partissi…” fece tirando fuori dalla
maglia una catenina. Aprì il ciondolo e vidi che al suo
interno c’era la foto che ritraeva me, lei e Blaise che
dormivamo insieme.
“Ricordi? Quella sera capii più che mai che fra
noi si era creato qualcosa d’indissolubile. Ho bisogno di voi
per tornare alla mia normalità, specie di te. Vuoi tornare a
far parte della mia vita?” mi domandò girando
completamente il volto verso di me. Eravamo ad appena qualche
centimetro, e la voglia di baciarla si faceva sentire fastidiosa.
Sospirai appena e distolsi lo sguardo, cominciando ad accarezzarle i
folti capelli ricci.
“Non me ne sono mai andato”
Spazio dell'Autrice.
Draco
comincia a rendersi conto che prova ancora qualcosa per Hermione, ma,
guarda che strano, non vuole ammetterlo!! E dice che è tutta
questione di orgoglio se è infestidito dalla Grang che parla
di Potter...e sicuramente è vero. Ma non è solo
quello!! Ovviamente Dra ancora non lo capisce...ma vedrete che piano
piano se ne accorgerà. In questo capitolo Hermione racconta
abbastanza dettagliatamente della guerra e del suo rapporto con
Potter...e non ha fatto venire il diabete solo a Draco, fidatevi. Non
avete il dubbio però che, visto che ha preferito Malfoy a
Potter già una volta, questo non possa ripetersi? Ma no,
Hermione è una brava ragazza, ama Harry e lo sta per
sposare...Harry è il ragazzo giusto per lei, no? NO!! Eh, ma
farglielo capire è dura!! Vedrò che posso fare xD
Che carina poi Hermione che cerca il contatto con Draco *-* Si siede
anche sulle sue ginocchia!! *.* Ok la finisco!! Spero che questo
capitolo vi sia piaciuto!!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, ribadendo che vi adoro
follemente:
pikkola_Lilith
Beckyx
mv3028
Rima_Brandon
kikkina malfoy
anna96
debby12
Ili91
cocochanel87
foxina
kiamilachan
sanguisuga
musicmylife
ginsan89
zamby88
PinkFloydFan
Dark_Angel
Rituzza_95
fandracofiction
flydreamer
renesmee cullen
laretta
_Polla_
Piccola_Star
e tutti quelli che hanno letto!!
That's all folks!
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Capitolo 4 *** "Ricomincia ora" ***
Hello
folks!! Eccomi qui, di nuovo un po' in ritardo, ma almeno riesco a
mantenere il ritmo di un aggiornamento a settimana. Come va? Io
benissimissimo, anche se un paio di giorni fa sono stata male, oggi mi
sono completamente consolata, visto che finalmente, dopo tanto, ho
rivisto giocare la mia vera squadra del cuore, ovvero la Nazionale di
Calcio Tedesca, che ha vinto contro la Russia e si è
qualificata definitivamente per i Mondiali!! Sono letteralmente
ubriaca, i miei bimbi tedesci mi rendono talmente felice che mi ubriaco
di loro! xD Ma a voi ovviamente non importa dei miei deliri
germano-calcistici. V'interessa del capitolo, ed eccolo qui!
Enjoy
the chapter!
“Te lo giuro Mione, sembrava una ragazza!! Aveva la voce di
una ragazza!” stava sbraitando Blaise mentre io e Hermione ci
contorcevamo dalle risate, per merito di esilaranti ricordi e di
un’abbondante dose di alcohol.
“Guarda Bla che non c’è niente di male,
puoi ammetterlo…” lo punzecchiai divertito,
stringendo di più Hermione che stava per cadere dalla mia
ginocchia, troppo presa dal ridere convulsamente per tenersi alla
poltrona.
“Ma ammettere cosa?!?! Era una stramaledettissima festa in
maschera e quello scemo era vestito da donna, parlava come una donna,
che ne potevo sapere io?!” continuò il mio
migliore amico gesticolando ampiamente. La Granger non accennava a
smettere di ridere, gli occhi cominciarono addirittura a diventarle
lucidi.
“Grang, almeno potresti trattenerti dal prendermi in giro
così palesemente…” borbottò
il moro.
“Scusa Bla…ma non riesco a
smettere…solo immaginarmi la scena”
bofonchiò la riccia con il respiro mozzato dalle risa.
“Comunque devi sapere che da quel giorno non facciamo
più una festa in maschera…onde evitare che Blaise
diventi definitivamente gay…” feci io ghignando in
direzione del moro.
“Definitivamente? Ma quanto sei spiritoso
Draco…cosa c’è, ce l’hai
ancora perché l’altro giorno Pansy ha detto che
sono meglio di te a letto?” mi schernì il mio
migliore amico facendo finalmente calmare Hermione che si
voltò verso di me divertita. Io sbuffai stizzito.
“L’ha detto solo per ripicca, lo sanno tutte che IO
sono il Dio del Sesso” ribattei alzando gli occhi al cielo.
“Il fatto che tu sia bravo non toglie che io sia
più bravo…” replicò
compiaciuto. Io sbuffai di nuovo.
“E’ deltutto impossibile…”
dissi con tono deciso, alzando il mento offeso.
“Che ne sai, non sei mai venuto a letto con
me…” rispose scoppiando a ridere insieme alla
Granger.
“La Grang si però…forza Hermione,
dillo, sono o non sono il Dio del Sesso?” feci chiamando in
causa la riccia che mi guardò accigliata.
“Non sono stata con Blaise però, quindi non
saprei…” se ne tirò fuori con maestria,
ma non abbastanza.
“Va beh, ma potresti mai immaginare qualcuno più
bravo di me?” ribattei arrogante lanciandole uno sguardo
malizioso, proprio come facevo quando ero a scuola. Lei si
mordicchiò il labbro ma non abbassò gli occhi, al
contrario mi sfidò quasi.
“Non è una cosa molto da te, andare a cercare in
giro consensi…non sei la persona più sicura di te
stessa in tutto il mondo?”
“E non è una cosa molto da te, aggirare
così le domande…che c’è
Grang, paura di ammettere quanto sia eccezionale sotto le lenzuola?
Paura di ammettere che Potter non è bravo neanche la
metà, e che un altro giro su di me lo faresti
volentieri?”
In gran parte era l’acohol che mi feceva parlare
così. Era l’alcohol che mi permetteva di esternare
quei pensieri che mi erano balenati in testa durante tutta la sera,
specialmente mentre avevo Hermione sulle mie gambe come se niente fosse
mai cambiato. La sua reazione mi stupì. Invece di risentirsi
dell’acidità che avevo messo nella frase, o del
tono che avevo usato, la Granger scoppiò a ridere.
“Sempre il solito…sempre il
solito…” mugugnò fra le risa.
“Se potessi, fidati, andrei a letto con Blaise per darti una
valida risposta…ma dovrai accontentarti di quella di
Pansy…per consolarti, posso dirti
che…sì, effettivamente…eri
bravo” rispose Hermione con una smorfia divertita. Io inarcai
le sopracciglia scherzosamente indignato.
“Ero bravo?! Ero bravo?!?! Non provare a sminuirmi
così sai!! Fasulla ingrata!” sbraitai puntandole
contro l’indice. Lei si aprì nuovamente nella sua
solita risata cristallina e mi buttò le braccia al collo.
“Lo sai che mi vergogno a parlare di queste
cose…ma sai anche quanto sei
strepitoso…” mi sussurrò ad un orecchio
senza smettere di ridere genuinamente. Mi aprii in un sorrisino
compiaciuto, ma nel mentre sentii uno strano brivido lungo la schiena,
mentre l’acohol che avevo in corpo faceva abbassare le mie
“difese”. I ricordi delle notti passate con
Hermione m’investirono senza pietà e mi ritrovai a
chiedermi se in quel momento, mentre mi sedeva un po’ brilla
sulle ginocchia e mi sussurrava all’orecchio, anche lei
avesse pensato a quei ricordi. Ricordi che in quelle condinzioni si
stavano facendo davvero pesanti. Bastava così poco per
risvegliare sensazioni archiviate da tempo?
Passammo un’altra oretta a ridere e scherzare quando la
Granger guardò l’orologio e quasi saltò
per aria.
“Oh mio Dio ma è tardissimo! E’
più che tardissimo! E sono anche mezza
ubriaca…” esclamò passandosi una mano
fra i capelli.
“Puoi rimanere a dormire qui Grang…sbattiamo
Blaise nella camera degli ospiti e tu dormi nella sua
stanza…” ribattei io.
“Questa è bella…abbiamo apposta una
stanza degli ospiti per gli ospiti e ci mandi a dormire me!”
borbottò il moro ironicamente indignato. Io gli lanciai uno
sguardo di sufficienza.
“Vuoi far dormire la Granger nella stanza degli ospiti come
una comune ospite?” replicai a mia volta scuotendo il capo.
“Ragazzi siete molto gentili, ma non posso
rimanere…” rispose alzandosi in piedi e
rassettando i pantaloni.
“Perché no?” domandò
accigliato il mio migliore amico. Lei si voltò verso di lui
e si aprì in un sorriso bonario.
“Bla, voi siete rimasti dei ragazzini…ma io sto
crescendo. La prossima settimana mi sposo. Non posso rimanere da
dormire da voi” ribattè Hermione quasi divertita
dalla nostra “ingenuità”. Ci alzammo a
nostra volta e ci avviammo verso la porta.
“Va bene, allora ci vediamo domani. Gli altri tre pazzi non
vedono l’ora di vederti! Pensavamo di andare a prendere un
gelato da Florian, e poi fare un giro…che ne dici di vederci
qui verso le tre e mezzo?” fece Blaise. Hermione
annuì vigorosamente.
“Non vedo l’ora…” rispose per
poi abbracciare con slancio il moro, che ricambiò con forza
l’abbraccio.
“Sono così felice Blaise…felice in una
maniera incalcolabile” confessò la riccia al mio
migliore amico che sorrise ampiamente.
“Anche io Hermione…incalcolabilmente
felice” replicò accarezzandole la schiena. Dopo
poco si staccarono e la Granger si voltò verso di me con un
grande sorriso. Si avvicinò e mi abbracciò con
dolcezza.
“Mi mancavi davvero Draco…non avevo semplicemente
smesso di credere che esistevi, tutt’altro. Ti pensavo
davvero” mi confessò Hermione senza lasciare
andare la presa. Io sorrisi senza farmi vedere.
“Ci credo Hermione…ma ora basta parlare di questo.
Ora sono qui, e possiamo essere amici” la rincuorai quasi,
cercando di convincere anche me stesso. Lei si scansò appena
e mi guardò negli occhi.
“Ricomincia ora?” mi chiese con un sorriso che io
ricambiai in pieno.
“Ricomincia ora”
*
“Blaiiiiise!!” sbraitai dalla mia camera. Ero
davanti al mio armadio con addosso solo i boxer perché non
riuscivo a trovare i jeans nuovi che avevo comprato appena qualche
settimana fa. Il mio armadio era perfettamente ordinato, pantaloni,
camice e giacche appese in ordine di colore, e se una cosa non era al
suo posto voleva dire solo due cose: o si era sporcato, o
l’aveva preso Blaise. E la seconda opzione era decisamente
tragica.
Appena non vidi i miei meravigliosi jeans appesi mi venne in mente che
avevo avuto la malaugurata idea di prestarli a Blaise.
“Dimmi Draco…” mi rispose con tono un
po’ timoroso.
“Dove sono i jeans scuri con le rifiniture argentate che ti
avevo prestato? Quelli nuovi?” chiesi con tono minaccioso
mentre andavo in salotto, dove il moro era bellamente spaparanzato. Si
alzò in piedi e si avviò verso camera sua.
“Mi sa che li ho messi per sbaglio…nel mio
armadio” disse con tono colpevole mentre apriva il suo
guardaroba. Io mi passai una mano fra i capelli esasperato. Il fatto
che fossero nel suo armadio equivaleva ad averli persi. Infatti quando
lo aprì il caos mi si parò davanti agli occhi. I
vestiti di Blaise erano buttati alla rinfusa dappertutto, ordinati dal
caso. Sospirai ressagnato e afferrai la bacchetta di Bla.
“Devo ricordarmi di ringraziare il genio che ha inventato
l’incantesimo d’appello…”
bofonchiai prima di esclamare: “accio jeans”. Da
una pila di vestiti non ben identificati, che vennero prontamente
ribaltati, sfrecciarono i miei pantaloni. Li aprii davanti a me e con
orrore constatai che erano tremendamente spiegazzati, e
anche…sporchi. Mi voltai lentamente verso il mio migliore
amico con sguardo decisamente minaccioso e questo cominciò a
indietreggiare pericolosamente, finchè non
ritornò in salotto.
“Blaise Zabini, preparati a morire!” esclamai con
rabbia.
“Dai Draco, calmati, sono solo un paio di
pantaloni…” balbettò cercando di
tranquillizzarmi. Io strabuzzai gli occhi.
“Un paio di pantaloni?! Un PAIO DI PANTALONI?! Questi sono i
miei nuovissimi e costosissimi pantaloni che non ho mai messo, ma che
ti ho gentilmente prestato, e guarda come li ritrovo!! Stropicciati e
sporchi!!” sbraitai alterato avvicinandomi pericolosamente a
Blaise. In quel momento bussarono alla porta e Bla saltò su
come una molla.
“Avanti” esclamammo entrambi, io con tono irato e
il mio migliore amico con tono invece impaurito ma allo stesso tempo
grato. Pensavamo che, come al solito, fossero Daphne, Theodore e Pansy.
Invece dalla porta spuntò un testa riccia. Hermione
entrò sorridente per poi bloccarsi di colpo.
“HERMIONE!!” urlò quasi il moro
buttandosi fra le sue braccia, per poi nascondersi dietro di lei. La
Granger mi lanciò uno sguardo stupito.
“Per caso…per caso sono
in…anticipo?” borbottò con una nota
d’imbarazzo, evidentemente dovuto a come ero vestito, o
meglio…a come NON ero vestito.
“Anticipo? Sei in perfetto orario Grang…in
perfetto orario per assistere alla morte di Zab” risposi
avvicinandomi di nuovo con aria minacciosa al moro, nascosto appena
dietro l’esile figura di Hermione.
“Mione salvami!!” esclamò Blaise
stringedosi dietro le sue spalle.
“Neanche Dio ti salverà…”
ribattei con una solennità quasi lugubre.
“Che ha combinato?” chiese la Granger senza
abbandonare l’espressione leggermente intontita. Io le
mostrai i pantaloni.
“Li vedi questi fantastici jeans Grang?! Questi miei nuovi e
meravigliosi jeans?! Bene, senza neanche averli messi una sola volta,
li avevo prestati a Blaise…ed ecco come li ritrovo!! Nel
fondo del suo armadio, spiegazzati e sporchi!! Ma io
dico…non c’è più
rispetto!!” sbottai lanciando occhiate omicide al mio
migliore amico.
“Draco, mi dispiace, davvero…”
bofonchiò Blaise.
“Non è abbastanza!! Non è
abbastanza!” replicai adirato. Hermione sbuffò
sonoramente.
“Quanto la fai lunga per dei jeans…”
mugugnò, per poi estrarre la bacchetta, e sistemare i miei
amati pantaloni con due colpi di bacchetta. Io inarcai un sopracciglio
e le lanciai uno sguardo stizzito.
“Questo, Granger, lo sapevo fare egregiamente da
solo…ma così Blaise non imperarà mai
che, finchè si tratta della SUA roba può fare
quello che vuole…ma la MIA roba la deve trattare con
rispetto!! Anche perché io la tratto benissimo!”
ribattei seccato. Poi lanciai uno sguardo compiaciuto ai miei jeans
nuovi. Me li posai addosso e tornai a guardare Hermione.
“Che dici Grang, ti piacciono?” le chiesi
riassumendo un normale tono di voce. Lei annuì con un
sorriso, mentre la sua espressione tornava imbarazzata. Io sospirai
divertito.
“Lo so, lo so…stai pensando che starei meglio
senza…ed è vero! Ma non voglio dare troppo
scalpore, capisci no?” feci prendendola in giro mentre
avvampava in viso. Balbettò qualcosa
d’indecifrabile ma io la interruppi.
“Io vado a vestirmi…Granger, bada bene di non
guardarmi troppo…mi consumi…e poi stai per
sposarti” le dissi, lasciando trasparire una nota di velata
amarezza. Sì, ero amareggiato da quel fatto,
c’avevo ragionato tutta la notte. Hermione stava per sposare
quell’imbecille di Potter che non solo non la meritava, ma
nemmeno la capiva. Il paragone con me veniva spontaneo, eppure io ero
fermamente convinto di essere migliore di Potter. Specialmente per lei.
Quella notte, mi chiesi più di una volta: “se mi
avesse rincontrato in un’altra circostanza, se Potter non le
avesse chiesto subito di sposarla…avrei avuto
speranza?”. Sì, perché era una speranza
quella che avrei voluto. Speranza di poter assaporare di nuovo quella
sensazione di combattivo compiacimento, di orgoglioso piacere, di
frizzante novità, di sapere che stavo infrangendo tutte le
regole, che stavo facendo qualcosa di proibito, qualcosa che
però mi rendeva forte, mi faceva sentire forte, che mi dava
il potere. Qualcosa che mi faceva stare bene, che mi faceva sentire
vivo. Terribilmente vivo. Così mi ero sentito, con Hermione.
Nessun’altra ragazza aveva scatenato in me sensazioni del
genere. E ormai, me n’ero fatta una ragione. Ora, invece,
piombava di nuovo lei. Lei che mi aveva fatto vivere tutto questo. Lei,
che quando mi era così vicina, mi faceva ricordare tutto
questo. E mi faceva chiedere “come sarebbe ora se non fosse
andata in guerra?”. Ebbene sì, cominciavo ad avere
dei rimpianti. Perché ora lei era reale, e io non potevo
averla. Inconcepibile, per Draco Malfoy. Io potevo avere tutto quello
che volevo. Io conquistavo sempre tutto quello che volevo. Il punto
era: la volevo davvero? O era solo ripicca, rimpianto, orgoglio?
Con quei pensieri che mi vorticavano furiosamente nella testa lasciai
Hermione e Blaise in salotto per andare a vestirmi in camera mia. Dopo
aver indossato i miei amati pantaloni e una camicia verde smeraldo,
andai allo specchio per pettinarmi e sistemarmi. Tornai in salotto da
loro, e li trovai a parlottare allegramente. Mi avvicinai a Hermione e
le posai un bacio sulla guancia.
“Scusa, non ti ho salutata a dovere…ero troppo
preso dai miei piani di vendetta verso Bla” le dissi
giustificando il mio mancato saluto.
“E dalla tua presuntuosa vanità”
rincarò la dose. Io aggrottai le sopracciglia.
“Intendi i commenti sul mio corpo eccezionale? Quelle erano
solo costatazioni della verità…azzardati a negarlo! Spero di non averti messo troppo in imbarazzo
comunque…ma ora sei mia amica. E fra di noi funziona
così” ribattei cercando di mantenere un tono
impassibile. In realtà avevo mentito: era un po’
che mi ero reso conto di avere una gran voglia di metterla in
imbarazzo, di farle ricordare quando stavamo insieme, per sapere se
fosse consapevole di cosa si perdeva. Le mie magari erano egocentriche
manie di protagonismo, ma da quando avevo rivisto Hermione mi sentivo
quasi come se avessi dovuto rivendicare il mio orgoglio. O qualcosa di
simile.
“Tranquillo Draco…nessun imbarazzo,
figuriamoci” rispose lei con un sorriso. In quel momento
bussarono una seconda volta alla porta. Questa volta non
c’erano dubbi si chi fosse.
“Avanti!!” urlammo io e Blaise. La porta si
spalancò letteralmente e i nostri tre pazzi amici irruppero
in casa nostra ad un unico grido:
“GRAAAAANG!”
Il primo a correre incontro alla Granger fu Theodore, che
l’abbracciò con forza e la sollevò da
terra, mentre la riccia ricambiava con entusiasmo.
“Theo!!!” esclamò a sua volta euforica.
Quando finalmente il moretto si decise a mettere giù la
Grang accorsero le altre due che l’abbracciarono
contemporaneamente.
“Hermione!! Che bello rivederti!”
commentò Daphne quando finalmente lasciò andare
la riccia.
“Wow, ha un che di…surreale” disse a sua
volta Pansy, sorridendo ampiamente.
“Invece è più che reale!! Sono
qui!” fece entusiasta Hermione aprendo le braccia ironica.
“Ci sei mancata Grang…” rispose Theodore
dandole un’affettuosa pacca sulla spalla.
“Anche voi, mi siete mancati da morire!! Le serate con voi,
la chiacchierate, le pazzie…ma non vi ho dimenticato,
neanche per un’istante!” ribattè la
Granger.
“Beh questo è normale…noi siamo
indimenticabile!!” replicò Pansy ridacchiando.
Hermione acconsentì con una risata leggera.
“Anche se ammetterlo accrescerà solo il vostro
ego…è così. Siete indimenticabili! Ma
anche incorreggibili!” rispose con un ghigno. Io sospirai fra
me e me.
“Incorreggibili e insostituibili” sussurrai
incrociando i caldi occhi color nocciola di Hermione, che
ricambiò il mio sguardo con intensità.
Evidentemente gli altri non notarono questo intenso scambio di sguardi
perché un saltellante Blaise invitò tutti ad
uscire per dirigerci nella via principale di Diagon Alley, dove avremmo
preso un bel gelato. Cominciammo a camminare e Hermione si mise in
mezzo fra me e Bla, stringendo la mano a quest’ultimo, e
parlando animatamente con gli altri tre.
“Allora, voglio sapere tutto!! Che avete fatto in questi
anni, dove lavorate, siete fidanzati? Forza forza ho un bel
po’ di arretrati!” esclamò la Granger.
“Beh, uscita da Hogwarts io sono entrata nel campo della
moda, infatti ora lavoro come modella…e Theodore lavora con
me, fa il fotografo per riviste o comunque per gli
stilisti…” rispose Daph.
“Wow ma che lavori fantastici!” commentò
Hermione compiaciuta.
“Lavori…se così si possono chiamare!
Non fanno quasi mai niente” borbottai io ironicamente
indignato.
“Ignora Draco…è geloso
perché lui è l’unico a fare un lavoro
noioso!” replicò Blaise schernendomi. Io lo
guardai male.
“Il mio lavoro non è affatto noioso, anzi mi da
tante soddisfazioni!” ribattei stizzito alzando il mento
orgoglioso.
“Immagino…” mugugnò
sarcastico Theodore.
“Invece io ho aperto un locale a Hogsmeade, ed è
diventato molto famoso! Si chiama il “Victrola”, e
hanno pure dato il permesso agli studenti più grandi di
Hogwarts, di venirci una volta al mese…”
s’intromise Pansy nel discorso, cercando di arginare i
commenti sarcastici.
“E’ incredibile!!” esclamò
Hermione guardando la mora ammirata.
“E a proposito del mio locale…avevamo pensato di
organizzare una festa in tuo onore…una specie di
“bentornata fra le Serpi”. Che ne dici, ti
piacerebbe?” continuò Pansy. La Granger si
aprì in un sorriso accondiscendente.
“Sarebbe eccezionale, ne sarei davvero onorata!”
rispose con entusiasmo. Tutti, men che me, applaudirono compiaciuti.
“Vedrai Hermione, sarà
indimenticabile…cominceremo subito a darci da fare!!
Dovrà essere qualcosa di sensazionale!”
esclamò Blaise elettrizzato, come tutte le volte che veniva
nominata una festa.
“Sì, devi assolutamente buttarti di nuovo nella
mischia, assaporare un’altra volta i fantastici piaceri di
una festa tutta Serpeverde…” disse Daphne
soddisfatta solo all’idea.
“Non hai dimenticato le lezioni di Slytherin Way,
vero?” fece Theodore divertito facendo tornare a galla i
ricordi di quei pazzi pomeriggi, e neanche a dirlo, scatenando le risa
generali.
“No, grazie al cielo no, ho ancora tutto vivido nella mia
mente!” replicò Hermione quando ormai eravamo
arrivati alla Gelateria Florian. Ci sedemmo ad un tavolino ombreggiato.
“Meno male, sennò dovevamo rifarle
tutte…” ribattè Theo.
“Oddio no!! Non penso che sopporterei una seconda volta la
visione di te serio con l’aria da professore! Già
è stata dura una volta!” rispose la riccia
scoppiando di nuovo a ridere.
“Tranquilla, non ti sottoporremo un’altra volta ad
una cosa così atroce…” disse Pansy con
sarcasmo.
“Pensavamo di fare la festa sabato prossimo, è un
problema per te?” chiese Daphne. Hermione
corrucciò la fronte e fece una smorfia.
“Beh…veramente sì. Sabato sera avevo
organizzato il mio addio al nubilato, perché domenica mi
sposo…v’inviterei volentieri, ma non è
una cosa…molto nel vostro stile ecco. E’ una
riunione fra vecchie amiche, piuttosto” replicò la
riccia facendo spallucce.
“Non ti preoccupare Grang, facciamo
venerdì…e comunque sabato non potrei venire in
ogni modo, non posso lasciare il locale…”
ribattè Pansy.
“Facciamo così…sabato avrai il tuo
normale addio al nubilato, con le tue vecchie amiche…ma
venerdì avrai il tuo addio al nubilato come si addice ad una
vera Serpe!!”
Spazio dell'Autrice.
Hermione,
preparati, perchè un addio al nubilato come si addice ad una
vera Serpe, sarà esplosivo! Già me l'immagino!!
Non vedo l'ora di scrivere quel capitolo!! Va beh, ma ora parliamo di
questo capitolo! La prima scena è davvero carina, e anche un
po' nostalgica...loro tre mezzi brilli che ridono, si prendono in giro,
e fanno battutine maliziose, sono DELIZIOSI! E poi Draco...Draco si sta
accorgendo che probabilmente, rivuole Hermione...anche se non ne sembra
proprio così convinto, infatti le dice che possono essere
amici. E poi c'è quella frase: "Ricomincia ora". Una nuova
era dove sono amici, e anche se Draco è un po' indignato dal
fatto di essere stato superato da Potter, sembra felice di questo. O
forse no? O forse è solo orgoglio? O forse quel "ricomincia
ora" significa molto di più? Questo lo scopriremo
più avanti! Poi, la scena di Draco che vuole uccidere Bla
per i pantaloni è esilarante, solo a immaginarla ridevo come
una scema!! Ce lo vedo proprio Dra isterico che minaccia Blaise di
morte perchè gli ha sporcato i pantaloni nuovi!! E Hermione
che entra quando Draco è in mutande, e questo la mette in
imbarazzo...forse si smuove qualcosa anche nel cervellino della Grang?
E alla fine eccoli, gli altri tre, più pazzi e scatenati che
mai!!
Mi stavo chiedendo...avevo immaginato di scrivere questa storia
interamente dal punto di vista di Draco, ma ho paura che sia un
po'...incompleta ecco. Voi che dite? Volete anche un capitolo dal punto
di vista di Hermione o non ve ne po' fregà di meno
perchè tanto lo sapete che pensa quella bischera e volete
concentrarvi su Dracucciolo bello? Ditemelo voi!
Altra cosa, che mi ero dimenticata di specificare, ma che, con mio
grande piacere, ha notato Greta (erigre): il nome del locale di Pansy
è ispirato al locale di Chuck Bass di Gossip Girl
(sì, perchè ultimamente mi sto drogando di quel
telefilm, una cosa incredibile). Non che il locale di Pansy sia uguale
a quello di Chuck, anzi, è molto più...normale xD
Volevo solo rendere omaggio a quel fantastico telefilm e soprattutto a
Chuck (*-*), nella mia FF.
Per ultimo, ma non per meno importante, anzi è la cosa
più importante di tutti, ringrazio le fantastiche persone
che hanno recensito, e mi scuso vivamente se non rispondo
più singolarmente. Avete tutte le ragioni del mondo, ma come
vedete già aggiorno poco i capitoli, perchè
davvero non ho tempo...però, visto che voi mi siete sempre
così fedeli, vi prometto che il prossimo capitolo
risponderò singolarmente ad ognugno di voi!! A costo di
passarci un pomeriggio intero!! Perchè ve lo meritate
davvero, e io vi adoro con ogni singola cellula del mio corpo!
Ringrazio dunque:
erigre
foxina
XerikaX
hope_dreams_love
Rima_Brandon
renesmee cullen
giu94
SlytherinAngel
IOesty
_Giuli95_
kikkina_malfoy
KatyAniFrancy
kiamilachan
Rituzza_95
ella96
fandracofiction
_Polla_
Ili91
fratwi
flydreamer
musicmylife
e tutti quelli che hanno letto!!
Ps: la mia mente malata a partorito un nuovo video Dramione, se volete
vederlo: http://www.youtube.com/user/MrsPotter7#p/a
Troverete anche l'ennesima cazzata ispirata alla precedente FF, ovvero
lo spot mastercard ispirato a Draco/Hermione.
That's all folks!
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Capitolo 5 *** Il fuoco mi si era riacceso dentro. ***
Hello
folks!! Sono in ritardo, lo so e mi dispiace, ma dovete capirmi! Ce la
metto tutta ma lo stress della scuola, il dover pensare a compiti,
interrogazioni e quant'altro non mi permette di dedicarmi in tutto e
per tutto alle FF, anche mentalmente!! Ma ce l'ho fatta! Ecco a voi
questo bel capitoletto narrato dal punto di vista di Hermione.Vi
avverto che ho contato, e se tutto va come procede mancano tre capitoli
più l'epilogo. Sì, è venuta un pochino
più lunghina di come avevo immaginato, ma ho rispettato le
mie previsioni di meno di dieci capitoli. Ora vi lascio alla lettura!!
Enjoy
the chapter!
Davanti ad un’enorme coppa di gelato, che sembrava non finire
mai, ascoltavo quasi estasiata le chiacchiere e le risa dei miei amici.
I miei amici ritrovati. Ancora non riuscivo a credere a quel desiderio
tanto bramato quanto rassegnato. Avevo smesso di sperare di riavere
quella normalità che tanto amavo, quell’equilibrio
che mi aveva resa felice come mai. Sì, perché nel
mio ultimo anno a Hogwarts la mia vita era perfetta, ero felice come
probabilmente non lo sarò mai più. Non avevo
ancora combattuto quell’atroce guerra, ancora non conoscevo
da vicino la crudeltà e la morte, e avevo tutto quanto si
poteva desidere. Molto poi era cambiato, e io mi ero imposta di non
farmi illusioni, ormai arrendendomi alla realtà. Ma il
destino evidentemente mi aveva ripagato. Seduta al tavolo con Blaise,
Draco, Theodore, Daphne e Pansy, a parlare e ridere come sempre, con un
sorriso che non voleva andarsene per niente al mondo. Avevo ritrovato
quegli amici così cari ad una settimana dal mio matrimonio
con Harry, il mio ragazzo ideale, e quella felicità che
avevo già assaporato tornava a farsi sentire.
“No Blaise ti dico che non è
così!!” stava ripetendo Draco mentre Bla cercava
di sminuirlo. Lanciai uno sguaro al biondo che sedeva alla mia sinistra
e il sorriso si allargò ancor di più, se
possibile. Piano piano questo affievolì mentre certi
pensieri tornavano, indesiderati a farsi vedere nella mia testa. Quando
poco fa ero entrata in casa loro avevo trovato Draco solo in boxer, e
mi si era bloccato il respiro per non so quanto. Ricordavo ovviamente
quanto fosse bello e perfetto il corpo del Principe delle Serpi, ma non
potevo neanche lontanamente immaginare come ora fosse diventato ancora
più eccezionale. Più scolpito e tonico, linee
più accentuate, e quel modo di camminare e muoversi
assolutamente irresistibile. Da donna quasi sposata mi sarei dovuta
impedire di fare certi pensieri, ma non mi è stato
possibile. Draco era bello in una maniera disumana, e in un attimo
tutti i ricordi delle notti passate insieme erano riaffiorati facendomi
bruciare dentro. Ma, c’era di più. Avevo
ricominciato a bruciare già prima. Appena Blaise si era
scostato ed ero riuscita a vedere Draco, sfavillante, con i suoi
capelli biondi più lunghi del solito, il sorriso
indecifrabile, gli occhi di ghiaccio luccicanti, la pelle
così chiara da brillare, in una posa assolutamente sexy.
Sì, avevo dimenticato, oppure avevo voluto dimenticare,
quanto Dra fosse sensuale fino allo sfinimento in qualunque cosa
facesse. Quando l’avevo abbracciato, stretto forte per
sentirlo di nuovo vicino, il cuore stranamente aveva cominciato a
martellare, e il fuoco, il fuoco mi si era riacceso dentro. Draco mi
era mancato terribilmente, i primi mesi erano stati un strazio,
perché io amavo seriamente Dra, lo amavo come si ama
qualcuno che ti da la vita, o cosa ancor più importante, la
libertà. Dopo mi ero convinta che non sarebbe stata comunque
la scelta giusta, ma prima…prima avevo sofferto
incredibilmente la sua mancanza. Con il tempo, me n’ero fatta
una ragione. Avevo riscoperto Harry, avevo cominciato ad amarlo
incondizionatamente come si meritava, e Draco era diventato un
piacevole ricordo. Ora invece era vero. E mi faceva bruciare come
quando mi tirò nel sottoscale della Sala
d’Ingresso, e buttandomi al muro mi aveva baciato come solo
lui sapeva fare, per poi asserire al mio “comincia
ora”. Sì, cominciava allora quella storia in cui
nessuno avrebbe scommesso, quella storia che mi aveva fatta sentire
viva come non mai. Mi sono spesso chiesta come mi sarei sentita se, non
avessi vissuto con Draco quell’anno prima della
guerra…come mi sarei sentita se in quella guerra fossi
morta, rendendomi conto di non aver mai vissuto.
Ora, però la mia vita era un’altra, e in quelle
ultime ore me lo ripetevo di continuo. Me lo ripetevo perché
Draco me lo faceva dimenticare. Mi sentivo una stupida ragazzina in
balia di ricordi e sentimenti, che anche se si stava per sposare con il
ragazzo perfetto, non riusciva a controllare gli istinti verso il suo
ex-ragazzo, ora migliore amico, o qualcosa di simile. In mie discolpa
potevo dire che essendo Draco l’incarnazione del sesso, anche
se non lo avessi amato sarebbe stato lo stesso. Eppure nel profondo
sapevo che era un po’ una bugia. Vederlo sorridere, sentirlo
parlare, guardarlo muoversi, mi provocava una sensazione speciale.
Questo però non mi spaventava: la guerra mi aveva resa
emotivamente debole, forse non ancora pronta per ritrovare Draco (anche
se lo desideravo intensamente), e dovevo semplicemente farci
l’abitudine. In fondo erano stati sentimenti forti,
incredibilmente forti, era normale che fossero rievocati. Ma quando
poco fa avevo visto Draco quasi completamente nudo tutto era cominciato
a diventare…fastidioso.
“Ehi Grang, sei pensierosa…” mi
sussurrò quasi il biondo sporgendosi appena verso di me. Il
suo familiare odore di tabacco e menta m’invase le narici con
prepotenza.
“Sì…sì scusa, è
che ho tanto a cui pensare…” risposi scuotendo il
capo, come a scacciar via tutti i pensieri. Lui annuì
distrattamente e posò una mano sulla mia. Era gelata, ma non
mi scostai.
“Sì, avevo intuito…spero siano bei
pensieri almeno…” ribattè prima
abbassando gli occhi, poi incrociandoli con i miei quasi
inaspettatamente. Ecco un’altra cosa a cui dovevo abituarmi
di nuovo. I suoi occhi.
“Oh sì, bellissimi pensieri in
realtà…stavo pensando a quanto ero felice di star
con voi…” replicai quasi fra me e me. Draco si
aprì in un sorriso sospirato e un po’ sghembo che
mi fece quasi girare la testa. Perché la sua bellezza doveva
essere così inebriante?!
“E’ reciproco” bofonchiò
lanciandomi uno strano sguardo. Mi sentii quasi arrossire e mi diedi
mentalmente della stupida. Anni fa il solo pensiero di arrossire
davanti a Draco Malfoy ero intollerabile, ma nonostante fossimo
entrambi molto orgogliosi, anche se eravamo stati insieme, ora tutto si
era un po’ allentato, e io mi sentivo
quasi…vulnerabile, debole dinnanzi a lui che avevo amato, e
che per il nostro amore avevo rinunciato ai miei più saldi
ideali.
“Grang, allora come la vorresti la festa?” mi
chiese Pansy facendo distogliere sia me che Draco, presi dai nostri
sguardi reciproci.
“Oh non lo so, siete voi gli esperti!! Non organizza tutto
Blaise come sempre?” risposi sorridendo al mio migliore amico.
“Va beh ma è la festa in tuo onore, devi decidere
te…” ribattè il moro.
“Addirittura una festa in tuo onore fanno…gli sei
proprio mancata!”
Sobbalzammo tutti, colti di sorpresa dalla voce di un nuovo arrivato
che senza farsi notare si era avvicinato al nostro tavolo. Io mi girai
e rivolsi un sorriso raggiante a Harry Potter. Il mio futuro marito. Mi
alzai quasi saltellante e gli buttai le braccia al collo, per poi
baciarlo delicatamente. Harry mi aveva sempre fatto questo strano
effetto, riusciva a mettermi di buon umore solo con la sua presenza.
Ora che ci amavamo e ci stavamo per sposare mi bastava anche solo
pensarlo per aver voglia di cominciare a cantare e saltellare
dappertutto.
“Harry, che ci fai qui?” gli chiesi mentre il
Salvatore del Mondo Magico ricambiava il mio sorriso con espressione
allegra.
“Fred e George. Vogliono usarmi come sponsor del loro
negozio, o qualcosa del genere…sai a quanto pare faccio
buona pubblicità” mi rispose per poi voltare lo
sguardo verso i miei amici Serpeverde, che erano rimasti perfettamente
impassibili.
“Ciao, come va?” fece Harry cortese. Sapevo che per
lui era un bello sforzo, ma dopo aver visto quanto ero felice dopo
averli rincontrati era ben lieto di mettere da parte vecchi screzi e
cercare almeno di essere gentile.
“Tutto bene grazie” rispose prontamente Blaise, che
era sempre stato il più propenso a cercare di far funzionare
le cose fra Serpeverde e Grifondoro. Harry fece un sorrisino quasi
imbarazzato e dopo qualche istante di silenzio tornò a
concentrarsi su di me.
“Ah amore, visto che sono qui…il fiorario mi ha
mandato un gufo dicendomi che è successo
un’incidente con i gigli, dobbiamo cambiare tipo di
fiore…quale ti piace di più?” mi
domandò il mio futuro marito. Io stavo per rispondere quando
fui interrotta da una voce quasi mozzata.
“Tulipani bianchi”
Mi voltai stupita verso Draco che, nonostante fosse rimasto immobile e
impassibile, scambiò con me uno sguardo intenso. Io
boccheggiai quasi.
“Come scusa?” chiesi incredula.
“Ho detto tulipani bianchi…sono i tuoi fiori
preferiti” ribattè atono. Io spalancai gli occhi.
“Come…come fai a ricordarlo?!” sbottai
sbalordita. Lui sospirò divertito.
“Ti ci ho riempito la stanza una volta…non te lo
ricordi? Volevo farti dimenticare una lite particolarmente
brutta…”
Io sorrisi involontariamente. Ricordavo alla perfezione quel giorno. Me
ne ero andata da camera sua sbattendo la porta con violenza, dopo aver
litigato con lui furiosamente, e mi ero rintanata in biblioteca. La
sera, tornai in camera mia, e quando entrai vidi che c’erano
tulipani bianchi dappertutto, che emanavano un odore delizioso. Il gira
dischi suonava la mia canzone preferita, e Draco mi citò una
frase del mio libro preferito. Era seduto sul mio letto e mi disse che
mi aveva portato tutte le cose che amavo. Lui compreso. Il tempo di un
bacio e già avevo dimenticato perché avevamo
litigato. La cosa che mi faceva davvero impazzire era che, anche se
poteva sembrare un gesto sdolcinato, Draco l’aveva fatto
passare per un gesto dovuto all’orgoglio, vantandosi di
quanto mi conosceva bene. Dra aveva un romanticismo tutto suo che mi
faceva diventare pazza. Pazza di lui.
“Sì…certo” mugugnai. Dopo
qualche istante tornai a guardare Harry cercando di scacciare i ricordi
di quella sera.
“I tulipani bianchi sono perfetti. Li adoro”
acconsentii mentre sul volto del Prescelto si dipingeva
un’espressione incerta e un po’ amara. Sorrise
accondiscendente ma per niente convinto.
“Ok…allora andrò a dirlo al
fioraio…ci vediamo dopo a casa ok?” fece prima di
sporgersi su di me e baciarmi. Salutò gli altri
cortesemente e se ne andò. Io mi rimisi a sedere e
guardai Draco che non aveva cambiato minimamente espressione o postura,
eppure i suoi occhi brillavano. E il fuoco continuava ad ardermi
dentro. Dovevo distrarmi.
“Allora ragazzi…lo so che magari
l’anticipo non è grande e che probabilemente siete
già impegnati…ma, se volete, sarei lieta se
veniste al mio matrimonio, domenica…” dissi
cercando di tornare a concentrarmi su quello. Il mio matrimonio. Con
Harry Potter.
“Ah, ovviamente per te Blaise non è una richiesta
ma un obbligo…” precisai con un ghignetto
divertito che il mio migliore amico ricambiò. Daphne, Pansy
e Theodore annuirino prontamente, e le due cominciarono
all’istante a parlare di cose avrebbero indossato.
“Io purtroppo non potrò venire” disse
Draco facendo ruotare lo sguardo verso gli altri. Io rimasi delusa ma
non lo diedi a vedere. Ci tenevo ad avere Draco vicino in un giorno
così importante, ma evidentemente lui non ce la faceva. E
lì mi venne il dubbio: non era forse che Draco provasse
ancora qualcosa per me?
Fra me e me pensai che era impossibile, Draco sapeva controllare
perfettamente i suoi sentimenti, me l’aveva dimostrato
più di una volta, eppure…
“Che ne dite se andiamo a fare un giro per i negozi? Magari
ci viene qualche idea per la festa” propose Pansy alzandosi
in piedi. Tutti la imitammo, e dopo aver pagato, ci avviammo per le
strade della famosa cittadina magica che aveva ripreso vita quando
finalmente la guerra era finita.
“Beh sinceramente…sapete che non è
proprio nel mio stile fare feste trasgressive come
voi…però è nel vostro stile, e visto
che celebrate il mio ritorno fra di voi, davvero vorrei che faceste
tutto di testa vostra…mi fido di voi. Per le feste siete
infallibili, specie Blaise” dissi mentre camminavamo per le
strade principali.
“Sì, Hermione ha ragione…puoi stare
tranquilla, sarà la festa più eccezionale che
abbia mai organizzato!” ribattei con entusiasmo il mio
migliore amico. E così lui e Pansy si misero a parlare quasi
con foga coinvolgendo anche Daphne, Theodore e di rado Draco.
D’un tratto però mi sentii strattonare la manica.
“Scusa!” disse una vocina acuta. Tutti ci fermammo
e ci voltammo verso due ragazzine, avranno avuto 12 anni, che mi
guardavano curiose e ammirate.
“Tu sei Hermione Granger vero?” mi chiese la prima
che aveva parlato. Era bassina, con i capelli biondi legati in una coda
e gli occhi grandi di un bel verde-acquamarina. La secona invece aveva
i capelli castani tagliati a caschetto e gli occhi azzurri. Io annuii
sorridendo cordiale. Ormai ero abituata a scene del genere.
“Sì sono io” acconsentii mentre le due
si aprirono in un’espressione raggiante.
“Wow è fantastico, è tanto che
desideriamo incontrarti!! Abbiamo letto un sacco di cose su di te, sei
la nostra eroina!” esclamò euforica la ragazzina
con i capelli castani. Io ridacchiai.
“Grazie, siete molto gentili…” risposi
lusingata dalle loro parole. Poi le due si voltarono e sulla loro
faccia comparve un’espressione sbalordita e incredula.
“Oddio non ci posso credere!! Tu sei Draco
Malfoy!!” urlarono quasi in contemporanea indicando il biondo
che mi aveva appena affiancata. Lui sorrise tronfio.
“Sì sono io” rispose gongolandosi
appena. Si abbassò appena e porse la mano alla biondina.
“E voi?”
Questa gliela strinse emozionata e rispose quasi tremante.
“Susanne”
Draco fece lo stesso anche con la seconda che rispose con lo stesso
tono.
“Monique. Io sono Serpeverde!” disse come per
aggiudicarsi qualche punto in più. Draco inarcò
le sopracciglia compiaciuto.
“Bravissima” si complimentò senza
smettere di sorridere.
“Io sono Corvonero, ma sappiamo comunque tutto di te! A
scuola sei una leggenda!” replicò Susanne.
“Specialmente a Serpeverde!! Il tuo boicottaggio a Grifondoro
è rimasto nella storia!” esclamò con
euforia Monique.
“Ehi ma quella era stata una nostra idea!”
sbottò Blaise sbuffando, mentre Theo faceva una smorfia. Le
due ragazzine si lanciarono uno sguardo complice.
“Blaise Zabini e Theodore Nott giusto? Tranquilli, anche voi
siete leggenda a Serpeverde!” affermò la brunetta.
“Quale boicottaggio?!” chiesi io interdetta. Draco
mi lanciò uno sguardo di sufficienza e mi diede una pacca
sulla spalla.
“Te lo racconterò quando sarei più
grande Grang…” rispose prendendomi in giro.
Monique e Susanne si scambiarono un altro sguardo, questa volta incerto.
“Ehi ma…voi due quando eravate a scuola stavate
insieme vero?” chiese la biondina. Io la guardai
interrogativa.
“E tu come fai a saperlo?” chiesi dubbiosa. Lei
fece spallucce.
“L’ho letto su StregaOggi…”
rispose con noncuranza. Io mi voltai verso Blaise e gli lanciai uno
sguardo fulminante, mettendo le mani sui fianchi.
“Ehi non mi guardare così!! Io scrivo per
VanityWitch” ribattè alzando le mani con fare
innocente.
“E poi anche a scuola lo dicevano…”
continuò Monique annuendo con la testa.
“Comunque è vero, anni fa stavamo
insieme…ma ora siamo buoni amici…anche se lui non
perde mai l’occasione di farmi arrabbiare!” dissi
io bonariamente lanciando uno sguardo divertito al biondo. Le due
spalancarono di nuovo gli occhi come se avessi appena detto una
bestemmia.
“Non si può essere amici degli ex!!”
esclamò quasi indignata Susanne.
“Specie se l’ex…è Draco
Malfoy” replicò Monique con tono sospirato e
sguardo sognante. Io stavo per scoppiare a ridere, per come le due
ragazzine sembravano venerare Draco e per come lui se ne compiacesse
incredibilmente, gli si leggeva in viso.
“Oh non fatevi ingannare dal suo bel faccino e dalla sua fama
sicuramente immeritata…Draco è
insopportabile!” commentai ridacchiando mentre il biondo mi
fulminò con lo sguardo.
“Grazie Granger, le tue parole sono sempre così
carine nei miei confronti…ma per insopportabile intendevi
che la mia bellezza è talmente grande che non si
può sopportare? Perché se è
così hai ragione!” ribattè il Principe
delle Serpi con fare altezzose. Le due ragazzine risero
accondescendenti senza smettere di guardare Draco ammaliate.
“Malfoy quando la finirai di essere così pieno di
te? Tra un po’ scoppierai” lo presi in giro
tirandogli una pacca sulla spalla.
“Ma è vero che voi due a scuola prima di mettervi
insieme vi odiavate?” chiese Monique curiosa. Io e il biondo
ci scambiammo uno sguardo complice.
“Sì, ci odiavamo da matti, ce ne dicevamo e
facevamo di tutte. Io al terzo anno l’ho preso a pugni e lui
al quarto mi ha fatto crescere i denti a smisura. Non potevamo stare
nella stessa stanza senza litigare o scagliarci
incantesimi…al settimo anno, quando il Preside ci ha
nominato entrambi Caposcuola, pensavo che non saremmo usciti
vivi…” raccontai con entusiasmo. La nostra era una
bella storia.
“E invece non ricordo di essere stato più
vivo…” continuò Draco con un mezzo
sorriso. Sentii stranamente il respiro mancarmi incrociando gli occhi
del biondo dopo quelle parole.
“Ma come è successo?” chiese intrigata
Susanne. Io sospirai.
“E’ una storia complicata…e anche un
po’ contorta…e magari siete ancora un
po’ piccole…la versione breve è che io
dovevo fare una pozione, e avevo bisogno del suo aiuto, lui in cambio
mi chiese di fargli i compiti per più di un
mese…e passando tutti i giorni insieme ci rendemmo conto
che…beh che alla fine non eravamo così
diversi…” risposi anche un po’
imbarazzata.
“Sì ma…quello che intendevamo
era…perché? Era il tuo peggior nemico, cosa ti
piaceva di lui?” domandò con schiettezza Monique.
Si vedeva che era una Serpeverde. Sorrisi senza accorgermene e
incrociai gli occhi con Draco che ricambiò il mio sorriso.
“Mi piaceva il fatto che fosse imprevedibile, schietto, che
non si preoccupasse troppo di quello che dicesse o
facesse…mi piaceva come vedeva la vita…mi piaceva
quanto fosse dannatamente orgoglioso, testardo e
competitivo…era una sfida continua, la novità
assoluta…era proibito, era qualcosa che non conoscevo,
qualcosa di teoricamente sbagliato ma in pratica
fantastico…mi piaceva come mi tenesse testa, come mi
prendeva sempre in giro…mi piaceva quanto fosse realmente
insopportabile e intrattabile…quanto non fosse giusto per
tutti…ma giusto per me” confessai quelle parole
senza neanche rendermene conto, mi vennero spontanee, senza pensarci.
Avvertii una certa emozione nell’esternare quei pensieri,
anche perché Draco era proprio lì accanto a me
che mi guardava intensamente con un sorriso irresistibile e
compiaciuto. Perché avevo detto quelle cose? Erano solo
ricordi. Ora Draco Malfoy non era più quello giusto per me.
Era Harry. Harry era quello giusto.
“Scusate, ora dobbiamo andare” dissi come se fossi
stata scossa da qualcosa. Strinsi la mano alle due ragazzine e le
salutai.
“Congratulazioni per il matrimonio” mi disse
gentilmente Susanne. Io sorrisi, ma sentii come se quel sorriso fosse
un po’ sforzato. Anche Draco salutò le due
ragazzine dando ad ognuna due baci sulle guance che le fecero avvampare
le gote. Tornammo a camminare per le strade, guardando i negozi e
parlottando animatamente, ma io ero inevitabilmente sovrappensiero. Era
come se qualcuno avesse preso la mia testa e scuotendola avesse confuso
tutti i miei pensieri. Sì, cominciavo ad essere seriamente
confusa. La mia stessa reazione mi aveva scombussolata.
Perché dire quelle parole, che significato avevano? Non
potevo provare ancora qualcosa per Draco. Era finito tutto anni fa,
come potevo in due giorni anche solo pensare quelle cose, specie se
quei due giorni erano capitati ad una settimana dalle mie nozze con
l’uomo che amavo alla follia.
“Uh ho un’idea!! Draco, che ne dici di andare a
casa con Hermione, mentre noi andiamo da Pansy a
prendere…beh è una sorpresa!! Forza forza andate,
ci vediamo fra un quarto d’ora…”
esclamò Blaise tutto pimpante. Il biondo annuì e
appoggiando una mano sulla mia vita m’invitò ad
andare verso casa sua. Salutai distrattamente gli altri tre mentre la
mia mente si stava concentrando sul tocco di Draco. Sentivo il suo
sguardo addosso ma nessuno dei due parlò finchè
non arrivammo a casa. Mi sedetti sul divano con un piccolo sospiro e
Dra si sedette accanto a me.
“Belle parole Grang…”
commentò quasi con noncuranza. Io lo guardai insicura e feci
un piccolo sorriso imbarazzato.
“Beh era vero…” ribattei facendo
spallucce. Draco si avvicinò al mio orecchio e quando sentii
il suo respiro sul mio collo mi prese una stretta allo stomaco.
“Quanto sei sicura che fosse corretto usare il
passato?”
Spazio
dell'Autrice.
Oh
mia cara Hermione, lo vuoi capire che è Draco quello
giusto?! Oh meglio, lo vuoi capire che se anche hai quello giusto tu
vuoi quello sbagliato?! Va beh, allora in questo capitolo torna il
nostro "amatissimo" Potter, immagino vi siate strappati i capelli dalla
gioia!! Sì sì già vi vedo
lì a saltare tutti felici quando Hermione ha baciato il suo
futuro marito! Mio dio, stavo per vomitare. E anche Draco, ve lo
assicuro. E poi le due mitiche ragazzine!! Sapete, questa scena mi
è venuta in mente guardando una puntata di Gossip Girl, in
cui Dan e Serena vengono fermati da tre ragazzine che leggono il blog
di Gossip Girl e li dicono tipo "no Dan non ti dovevi rimettere con
lei" e cose così...beh le due ragazzine non si rendono
ancora conto del bene che hanno portato a questa storia! Ed Hermione
rimane perplessa da come risponde alla domanda dell'impertinente
Monique...tanto che a Draco viene il dubbio che la Grang provi ancora
qualcosa per lui...e viceversa. Che succederà? Vi ho
incuriosito? Prometto che il prossimo chap, scuola permettendo, non
tarderà!
E
ora, come promesso, rispondo singolarmente alle recensioni!
musicmylife:
tranquilla, siamo in ritardo in due!! Spero che questo capitolo ti sia
piaciuto e che basti per farmi perdonare il ritardo!! Grazie mille per
la recensione.
VeraAuxilia 04:
ma figurati, non devi mica scusarti per il ritardo, anzi io devo!! Sono
pessima lo so, ma non sono riuscita a fare prima. Ti ringrazio per i
bei complimenti e come hai potuto vedere, ho seguito il tuo consiglio:
effettivamente per una storia completa ci voleva anche qualche capitolo
dal punto di vista di Hermione, specie per capire meglio che passa per
la sua testolina Grifondoro xD Ho letto la tua FF e ti ho lasciato una
recensione, spero ti abbia fatto piacere e se avrai bisogno di consigli
sai dove trovarmi! Grazie mille per la recensione.
valeego:
ciao! Benvenuta fra i miei commentatori allora, sono molto felice! Di
questo e del fatto che i miei lavori ti siano piaciuti! Sì,
il fatto che abbiano riscosso questo successo mi riempie di gioia ogni
volta, anche perchè è vero, dall'alto dei miei
quindici anni, quasi sedici ormai, non mi aspettavo di riuscire ad
arrivare a tanto. Felice di sapere anche che come me condividi la
passione per i personaggi cattivi, concordo sul fatto che sono sempre i
più interessanti! Grazie mille per la recensione.
sam05:
ciao! Una nuova commentatrice che bello! Sono felice che la mia storia
ti piaccia, e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo
gradimento! Grazie mille per la recensione.
Rima_Brandon:
Blaise è effettivamente un mito, sono molto fiera di come
l'ho creato, e sinceramente davvero mi piacerebbe tantissimo avere un
amico così. Draco è sempre il solito, e chi lo
cambia lui!! xD E soprattutto chi vorrebbe che cambiasse? E'
così eccezionale! Sinceramente anche la mia mente malata
aveva pensato ad un suo spogliarello, ma poi sono quasi svenuta solo a
pensarci...puoi immaginare xD Sono contenta che il capitolo ti sia
piaciuto! Grazie mille per la recensione.
hope_dreams_love:
grazie per i complimenti, sono davvero felice che apprezzi
così tanto la mia FF e i "miei" personaggi! Cara, non posso
anticiparti niente su quello, ma ti dico solo che ormai un po' mi
conosci...puoi avere fiducia in me che farò andare la storia
come è giusto che sia. Grazie mille per la recensione.
XerikaX:
sono in ritardo, mi dispiace davvero!! Spero almeno che il capitolo ti
sia piaciuto, come avevi suggerito ho messo il punto di vista di
Hermione che sta cominciando ad aprire gli occhi! Grazie mille per la
recensione.
ella96:
detto fatto il capitolo dal punto di vista di Hermione!! Sai che anche
io stavo pensando di fare un pezzetto dal punto di vista di Blaise?
Deve essere interessante! Per quanto riguarda il matrimonio...abbi
fiducia in me! Grazie mille per la recensione.
_Polla_:
al diavolo la Sicilia, la mia FF è più
importante!! bwhuahuaha no va beh...eccoti il capitolo dal punto di
vista di Hermione! Perchè, anche se l'autrice sono io, ci
tengo a quello che pensate, anche più di quello che penso
io...e vi chiedo consigli proprio per quello!! Grazie mille per la
recensione.
sasyherm:
hahaha mi piace il tuo "Draco deve passare all'attacco". Vedrai che non
tarderà. Grazie mille per la recensione.
Ili91:
ciao!! Sono contenta che i capitoli ti siano piaciuti! Sì la
rimpatriata fra Serpeverde è stata decisamente bella, e
anche in questo capitolo sì vede. Grazie mille per la
recensione.
flydreamer:
beh hai visto che tecnicamente qualcosa è successa anche
prima...e Draco se ne accorge eccome. Il matrimonio però
incombe, ed ecco a farsi sentire anche la presenza di Potter...Hermione
riordinerà le idee? xD Sì anche io non vedo l'ora
di scrivere il capito dell'addio al nubilato, anche perchè
immaginare una festa del genere organizzata dalle Serpi è un
autentico spasso! xD Oh mio Dio Chuck e Draco nello stesso locale
morirei seduta stante! (ma almeno morirei felice xD) Spero che il
capitolo ti sia piaciuto! Grazie mille per i complimenti e per la
recensione. (XOXO A.)
Rituzza_95:
eh chi lo sa se lo sposa o no! xD Per la tua gioia (sì me lo
immagino xD) te l'ho anche messo nel capitolo l'imbecille! Spero che
nonostante questo ti sia piaciuto! Grazie per la recensione.
foxina:
il discorso contorto era stranamente chiaro, comunque come promesso
eccomi qui a rispondervi, perchè è vero, ve lo
meritate proprio! Non so come farei senza di voi! Comunque...per il
fatto dell'orgoglio, beh non sottovalutare l'orgoglio di
Draco...è una delle cose a cui tiene di più,
quindi anche se fosse orgoglio sarebbe lo stesso una cosa grande.
Neanche io sinceramente so come faccia a sposare Potty, ma va
beh...come hai visto ho messo il doppio POV perchè
sinceramente senza il punto di vista di Hermione mi sembrava di
scrivere una storia incompleta, a metà, invece volevo far
sentire i pensieri di entrambi. Spero che comunque il capitolo ti sia
piaciuto! Grazie per la recensione.
erigre:
ciao Greta! Sììì che carina Hermione
in collo a Draco, davvero come ai vecchi tempi! La scena di Dra che
rincorre Bla minacciandolo di morte per i pantaloni non potevo non
metterla, appena l'ho immaginata ho capito che era perfetta! Molto da
loro! xD Eh sì il matrimonio sì avvicina...ma in
questo capitolo c'è una piccola svolta. Spero ti sia
piaciuto! Grazie per la recensione. (XOXO A.)
debby12:
ciao cara! Oh sono felice che ti sia piaciuto il capitolo!
Effettivamente, diciamo che era più nel "mio" stile...specie
appunto la prima scena dei tre brilli, e Hermione e Draco insieme!!
Come sono carini! La festa sarà di sicuro uno spettacolo, e
come non potrebbe essere? E' organizzata dalle Serpi! Già
m'immagino!! Via ti lascio, mi raccomando anche con la tua FF, che
aspetto l'aggiornamento! Grazie mille per la recensione.
Piccola_Star:
ecco fatto cara, il capitolo dal punto di vista di Hermione! Avevi
completamente ragione, ci voleva il suo POV e i suoi pensieri...e penso
che questi ti siano piaciuti! uh un'altra fan di GG! Grande anche io
amo Chuck xD (Ovviamente, è quasi del tutto Draco xD).
Grazie mille per la recensione. (XOXO A.)
renesmee cullen:
ciao carissima!! Ormai io e te parliamo tutti i giorni, ma la risposta
ci sta comunque xD Allora è vero, anche a me la scena
iniziale mi è piaciuta molto, perchè rievoca
quelle passate della prima storia, quell'atmosfera spensierata,
adorabile e...Serpeverde! Ho scritto il capitolo con il POV di
Hermione, e non vedo l'ora di scrivere quello dell'addio al nubilato!
Ti ringrazio veramente per tutto il supporto e i complimenti, ogni
volta mi lusinghi e mi rendi felice in una maniera incredibile! Un
milione di grazie! XOXO A.
kiamilachan:
ciao! Eh sul matrimonio ovviamente non posso dirti niente, ma vedrai
che farò ciò che è giusto per la FF.
La scena dei jeans di Draco è esilarante, ce l'ho proprio
nella mente e se ci penso mi scompiscio perchè è
fantastico! Sì anche io approverei il Pottericicio, ma hai
imparato che so fare di peggio xD Grazie mille per la recensione.
Hollina:
felice che ti sei rimessa in pari!Eh a quanto pare Hermione
è un pelino confusa...che farà? xD (Se non lo sai
te, mi dirai giustamente xD) Grazie mille per la recensione.
fandracofiction:
bwhuahuahuauahauahua fantastico quando hai detto che se non si
rimettono insieme usi la tua mastarcard per comprare la storia! Vedrai
che ti piacerà quello che scriverò! Felice che tu
abbia apprezzato capitolo e video! Grazie mille per la recensione.
anna96:
guarda, neanche io riesco a crederci, e considerando che è
venuta a me l'idea, è notevole. Il carciofo
baccalà, ma che mi è preso? xD Alle feste
sì, ne vedrai delle belle!! Grazie mille per la recensione.
(XOXO A.)
kikkina_malfoy:
wow mi hai lasciato una recensione davvero lunghissima! Sappi che io le
adoro!! Sono felice che ti sia piaciuto sia il capitolo che come ho
impostato i pensieri di Draco, ci tengo che non vada OOC. Non ti posso
dire niente su cosa succedere, ma puoi fidarti di me, farò
quel che è giusto per la FF. Mi dispiace per il ritardo ma
davvero sto facendo del mio meglio. Grazie mille per la recensione.
Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto!
That's all folks!
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Capitolo 6 *** La quiete prima della tempesta ***
Hello
folks! Sono in ritardo eh? Ho una valide scusa: ho avuto la febbre per
giorni, anche altissima! (Nel week-end l'avevo due linee a 40!!) La
tachipirina era diventata la mia migliore amica, pensate che non sono
riuscita nemmeno a vedere tutta la partita del Chelsea, mi facevano
troppo male gli occhi! (Sentivo solo la telecronaca, grazie al cielo
non commentava Marianella -.-) Però ora eccomi qua
finalmente, con un capitolo che io trovo assolutamente fantastico! E'
sempre dal punto di vista di Hermione, e cominciamo a vedere la fine.
Infatti dopo questo ci saranno solo altri due capitoli, più
l'epilogo. E, ho deciso di mettere un paio di...novità, ma
non voglio anticiparvi niente. Vi lascio al capitolo piuttosto, avete
già aspettato abbastanza.
Enjoy
the chapter!
Incrociai gli occhi di Draco mentre il respiro mi si mozzò
in gola. Il biondo era ad appena qualche centimetro da me, troppo
vicino. Mi faceva lo stesso effetto dell’alcohol, mi
annebbiava la mente, non riuscivo a pensare, a parlare, nemmeno a
respirare. Ma ora non ero più una ragazzina diciassettenne.
Perciò con grande autocontrollo mi allontanai appena e
distolsi lo sguardo, cercando di rimanere impassibile, cercando
d’ignorare il fuoco che mi bruciava dentro.
“Tra una settimana mi sposo, Draco. Con Harry”
dissi come se fosse qualcosa che mi scagionasse.
“Lo so. Infatti non era quella la mia domanda”
ribattè con serenità. Voltai di nuovo lo sguardo
di lui e mi lasciai andare ad un sospiro. Che cosa potevo dirgli? Che
effettivamente in sua presenza sentivo delle strane emozioni? Che
effettivamente quando mi stava così vicino mi sentivo
bruciare dentro? Che effettivamente quando avevo spiegato che cosa mi
piaceva di lui era stata percorsa da brividi dappertutto? Che
effettivamente mi stavo chiedendo come sarebbe baciarlo di nuovo,
un’altra volta, un’ultima volta, intrecciare le
mani nei suoi capelli color dell’oro e stringermi a lui
più forte che potevo? Per cosa? Una risata di scherno, una
risposta sarcastica, una presa di giro verso Harry e sentirlo dire che
era tutto per il suo orgoglio, per la sua soddisfazione? Oppure, per
mandare all’aria la storia della mia vità, il mio
grande amore, romantico, dolce e favoloso, per un vecchio amore, troppo
impulsivo, troppo orgoglioso, troppo egocentrico per essere definito
tale? Non ero più una ragazzina, ora avevo delle
responsabilità, dovevo pensare anche al mio futuro. Draco
era troppo imprevedibile, troppo inaffidabile.
“Io ti voglio bene Draco…saremo grandi
amici” dissi con tono convinto. Lui fece una piccola smorfia
con la bocca e inclinò leggermente la testa. Poi sorrise
lievemente. Mi passò una mano fra i capelli cominciando ad
accarezzarli con delicatezza. Non la smetteva di fissarmi con i suoi
occhi di tempesta, e io avvertii di nuovo quella fastidiosa sensazione,
mi sentii di nuovo…vulnerabile.
“Grandi amici” confermò annuendo. Io
sospirai senza accorgermene.
Quante bugie che ci dicevamo. Bugie per salvarci, per salvare
l’orgoglio, il raziocinio, il futuro. Bugie per convincerci
di qualcosa di teoricamente giusto. Ma praticamente sbagliato. Entrambi
sapevamo che ci stavamo mentendo, ma ci volevamo contemporaneamente
convincere che un giorno sarebbero diventate realtà. Ci
dovevamo provare. Per orgoglio, per morale, per fare ciò che
era giusto. In quel momento mi tornarono in mente i discorsi che
più di una volta Draco e Blaise mi avevano fatto:
è giusto fare quello di cui abbiamo voglia. Sempre. Guardai
il biondo fissa negli occhi. In quel momento, avevo voglia di baciarlo.
Ma, quei discorsi potevano andare bene quando si era ragazzini, non
adulti. Perciò decisi di scacciare quel pensiero e
concentrarmi sull’amicizia che stavo costruendo con il
Principe delle Serpi. E la scena appena trascorsa delle due ragazzine
mi piombò davanti facendomi ridacchiare.
“Ti rendi conto che io ho salvato il mondo, ma tu sei
comunque più famoso e acclamato di me. Questo è
comico!!” esclamai facendo ridere Draco a sua volta. La sua
risata era cristallina, ed anche se non capitava spesso di sentirla,
era adorabile.
“E’ la vita Grang” ribattè con
ironia.
In quel momento la porta si aprì e in nostri quattro amici
entrarono dando un tocco d’allegria all’atmosfera.
“Eccoci!! Come al solito a casa di Pansy non si trovava
niente, era tutto un casino…” disse Blaise ridendo
di gusto mentre la mora lo fulminava con lo sguardo. Io gli lanciai uno
sguardo interrogativo.
“Ma Bla, proprio tu lo dici? Non sei tu quello che prima ho
dovuto salvare dalla furia omicida di Draco perché aveva
buttato i suoi pantaloni nuovi nel suo disordinatissimo
armadio?” fece con ironia. Lui si fermò e mi
guardò di sbieco.
“Grang, tu sei la mia migliore amica, dovresti stare dalla
mia parte, te ne sei dimenticata?” ribattè facendo
una smorfia.
“Ma ora è anche la mia migliore amica, ed
è anche la loro migliore amica,
perciò…” replicò Draco
divertito.
“Seee poi?! Cos’è qui, il club
“tutti amici della Granger”? Beh, fatevi da parte,
l’ho vista prima io!” esclamò alzando il
mento con un gesto stizzito.
“Invece di star a battibeccare per queste stronzate mi dite
dove devo appoggiare questa scatola?” chiese Theodore
attirando l’attenzione su di sé. Infatti il bel
moretto aveva in mano una grande scatola blu. Bla fece segno di
appoggiarla per terra.
“Blaise, si da il caso che se non era per me, tu e lei
nemmeno vi conoscevate” insistette Draco incrociando le
braccia al petto come un bambino capriccioso. Sembrava un principino
viziato con l’aria spocchiosa. Ma incredibilmente adorabile.
“Beh, se la mettiamo così è merito di
Lavanda” m’instromisi io divertita in
quell’allegra discussione.
“No no è proprio merito mio!!”
continuò il biondo. Io lo guardai interrogativa.
“Merito tuo?” domandai confusa. Non capivo dove
voleva arrivare. I tre ragazzi si lanciarono uno sguardo complice
mentre le ragazze sospirarono alzando gli occhi al cielo.
“Che dite, è ora di raccontarle la vera
storia?” fece il biondo con un ghignetto divertito. Gli altri
annuirono.
“Vieni, sediamoci per terra Grang…”
disse Theodore mettendosi sul soffice tappeto. Lo imitammo e Draco si
schierì teatralmente la voce.
“Hai presente il boicottaggio di cui parlavano le due
ragazzine prima?”
Io annuii aggrottando appena le sopracciglia.
“Beh, si riferivano alla festa di Grifondoro”
continuò Blaise. Io spalancai gli occhi.
“La nostra festa di Grifondoro? Quella che c’ha
fatto perdere tutti i punti? Pensavo fosse stato un
incidente!” esclamai indignata. Le Serpi scoppiarono a ridere
di gusto.
“Ma quale incidente! Siamo stati noi a
boicottarvi!” ribattè Theo compiaciuto.
“L’idea dei coriandoli è stata mia,
modestamente…” si gongolò Draco.
“Anche se all’inizio non era sicuro di volerlo
fare…infatti l’idea era stata mia e di Theodore,
ma poi come al solito siamo riuscito a
convincerlo…” raccontò Blaise.
“E meno male, le migliori idee sono state mie, a parte quella
dei coriandoli, se non avessi pensato di chiedere l’aiuto di
Goldestein, a quest’ora non ci saremo
riusciti…è stato un ottimo complice, devo
ammettere…” continuò il biondo.
“Oh mio Dio siete stati voi! Avete organizzato tutto
voi!” ribettei sconvolta. Quei ragazzi erano tremendi! Non
avrei mai e poi mai potuto immaginare una cosa del
genere…cioè era una festa fra di noi, come
avevano potuto pensare tutto quello?!
“E’ ovvio, e come vedi siamo passati alla storia
per questo…in effetti era geniale!” insistette
Draco gongolando con gli altri.
“Quindi fatemi capire…avete pagato Goldestein
perché scoprisse dove tenevamo le cose, per poi manometterle
e farci scoprire?” chiesi dubbiosa e stizzita. Tutti
annuirono.
“Ah, no Anthony ha fatto il lavoro gratis…un
favore ad un amico, sai…” rispose Dra sorridendo.
Io mi passai una mano fra i capelli.
“Siete…siete…perfidi, subdoli, maligni,
machiavellici…” bofonchiai indignata. Draco,
Blaise e Theodore si scambiarono uno sguardo interrogativo e poi
all’unisono esclamarono.
“Siamo Serpeverde!!”
Io li fissai per qualche istante e poi scoppiai a ridere divertita.
Già, come potevo dimenticare…loro erano
Serpeverde. Incorreggibili, certo. Ma anche insostituibili.
“E…c’è
dell’altro” disse Draco dopo che ebbi finito di
ridere. Lo guardai leggermente intimorita: quello che stava per dirmi
poteva essere solo peggio.
“Ti ricordi che t’incontrammo nel negozio di
vestiti insieme alla Weasley? E litigammo?” chiese il biondo.
Io alzai gli occhi al cielo.
“Noi litigavamo sempre” sottolineai rassegnata.
“Almeno siete stati un divertente passatempo! Scommettevamo
anche sulle vostre liti!” ribettè allegra Pansy.
“Scommettevamo su tutto…vero Theodore?”
replicò divertita Daphne facendo scoppiare tutti a ridere.
“Perché dovete sempre metterci me nel mezzo? E poi
è colpa di Draco!” si ribellò il
moretto. Il Principe delle Serpi sbattè le mani con
rasegnazione.
“Beh sarà stato divertente per voi, ma non per me
che dovevo sorbirmi le lagne di tutti e due!”
mugugnò Blaise scuotendo il capo. Io e Draco sbuffammo
contemporaneamente.
“Dannazione mi fate finire sì o no?!”
sbottò il biondo cercando di riprendere le redini del
discorso. Calò il silenzio e Dra ricominciò a
parlare.
“Beh, dopo che avevamo litigato nel negozio, io, Blaise e
Theodore andammo ai Tre Manici di Scopa e lì…beh
c’era Lavanda che diceva un sacco di cattiverie su di te,
così a me venne in mente un’altra geniale
idea…mi misi d’accordo con lei, per vendetta
personale, di farti ubriacare…”
Io spalancai letteralmente la bocca incredula e sbigottita.
“Quindi, se fra noi è cominciato tutto,
è effettivamente merito mio!” concluse con un
gesto borioso, facendo poi una smorfia a Blaise che sbuffò
indignato. Io rimasi qualche istante interdetta, cercando di
metabolizzare come le Serpi riuscivano ad essere davvero
così subdole e meschine, poi mi sporsi verso Draco e
l’abbracciai inaspettatamente.
“Allora è te che devo ringraziare…e io
che ero sempre convinta di dover fare un regalo a Lavanda! Mi hai tolto
un bel peso!” esclamai allegra. Poi mi alzai in piedi e feci
finta di tenermi la testa dolorante.
“Ho bisogno di alcohol, queste rivelazioni mi hanno dato alla
testa” feci divertita.
“Grande Grang, così sì
ragiona!” ribattè Theodore applaudendo. Si
alzò in piedi e mi accompagnò in cucina dove
prese una bottiglia di FireWhiskey e dei bicchieri. Lo aiutai a
portarli in soggiorno e a distribuirlo, poi tornammo a sedere con gli
altri.
“Wow, devo ancora riprendermi da queste
scoperte…” sospirai buttando giù un
abbondante sorso.
“Praticamente tutte le cose cattive che succedevano a
Hogwarts erano a causa vostra?” feci sarcastica.
“Beh ora proprio tutte tutte no…”
rispose Blaise.
“Quelle ai Grifondoro di sicuro…”
replicò Pansy annuendo con il capo.
“Oh sì, mentre voi Polli passavate il tempo a
studiare e…beh a fare cose da Polli, noi passavamo il tempo
cercando di rovinarvi la vita, e rendere la nostra migliore,
ovviamente…mi manca la vita a Hogwarts!”
raccontò Theodore con ironica nostalgiai. Io ascoltavo
sbalordita. Credevo di aver imparato a conoscere il mondo dei
Serpeverde in tutto e per tutto…ma evidentemente mi ero
persa un pezzo, è il motivo era chiaro: io non ero una
Serpeverde, potevo imparare ad andare alle loro feste e ridere con
loro, ma per il resto…non ero una Serpeverde. Era una cosa
ovvia, eppure mi sentii come infastidita scoprendo che ero stata
esclusa da quella parte di loro. Mi diedi della stupida, come ormai
facevo spesso, e cercai di concentrarmi su altro.
“Effettivamente ora che non dobbiamo più attentare
alla vita dei Polli abbiamo molto più tempo
libero…” commentò Daphne con sguardo
pensieroso.
“Forse dovremmo trovare qualcun altro a cui rovinare la
vita…” fece Theodore quasi fra sé e
sé.
“Forse dovremmo far vedere la scatola alla
Grang…” s’intromise Pansy sbuffando.
“Giusto!” esclamò Blaise appellando la
scatola blu che strisciò verso di lui. La
posizionò meglio nel mezzo a quella specie di cerchio che
avevamo creato e mi guardò divertito.
“Pronta a vedere che c’è dentro la
scatola blu?” chiese con ironia. Io annuii vigorosamente,
così il moro tirò su il coperchio. Guardai dentro
e notai, non solo che era una scatola magica, e quindi molto
più grande di quello che sembrava, ma che era piena di foto
e altri oggetti che riconobbi subito.
Tutti ricordi della nostra estate insieme. Quella che io chiamavo
“la quiete prima della tempesta”.
“Wow” esclamai sommessamente. Infilai una mano
dentro la scatola e tirai fuori le prime foto che mi capitarono a tiro.
Parigi. Tutti impazziti per i negozi, i croissaint e lo champagne, non
facevamo altro che farci foto con vestiti nuovissimi e tremendamente
costosi, quando sulla Senna, quando davanti alla Tour Eiffel, quando
sugli Champes Ellisè. La comunità magica parigina
si mescolava molto meglio nella città di quanto noi facevamo
a Londra, anche se alcuni c’avevano raccontato che molti
babbani stavano per scoprire dell’esistenza dei maghi e che
moltissimi sospettavano. Parigi era stata la prima tappa del nostro
viaggio e ne eravamo rimasti entuiasti. Le foto che avevamo preso erano
tutti di noi ragazze, che sfilavamo su e giù sulle sponde
della Senna come delle vere dive. Blaise tirò fuori un basco
nero e me lo lanciò divertito. Io lo guardai e risi
compiaciuta. Quello era il mio bellissimo basco che avevo comprato poco
dopo essere arrivata, tutta felice perché ne desideravo
tanto uno. Peccato che due sere dopo Theodore si ubriacò di
brutto e mi ci vomitò dentro. Pensavo l’avessero
buttato, invece l’avevano tenuto. Tutti cominciarono a tirare
fuori qualcosa.
“Uhuh guardate cos’ho trovatooo!”
esclamò divertita e compiaciuta Daphne sventolando con aria
soddisfatta una fotografia. La presi e vidi che era la foto mia e di
Draco che ci baciavamo davanti alla Tour Eiffel, in una strana posa,
infatti avevamo entrambi le braccia dietro la schiena ed eravamo
piegati in avanti fino a far incontrare le labbra. Sembrava una
cartolina romantica. Era la foto che avevamo dovuto fare dopo aver
perso una scommessa indetta da Blaise, ovviamente.
“Aaaah dovevate bruciarlaaa!!” urlò con
una nota d’isterismo Draco, mettendoi teatralmente una mano
fra i capelli.
“No no, che bruciarla, avevate perso, e questa era la
punizione…se non si conserva che punizione
è!!” lo rimproverò il moro con fare
divertito. Il Principe delle Serpi sbuffò e con un gesto
stizzito congedò Bla e il discorso “scommessa
persa a Parigi”.
“Dai però siamo carini” commentai io
guardando la foto. Era vero, eravamo carini da vedere, come quelle foto
che si vedano nei cataloghi. Solo che noi eravamo molto più
veri. Bastava vederci per sapere che la nostra storia era incredibile.
Nel vero senso della parola: non ci si riusciva a credere.
“Carini? Vuoi farmi venire il diabete Grang? Io sono sexy,
non sono carino…ora falla sparire”
ribattè indignato tornando a frugare nella scatola. Io misi
da una parte la fotografia dopo avergli lanciato un’ultima
occhiata e mi rimisi a cercare a mia volta. Tirai fuori un pallone da
calcio, una cosa molto comune per me ma che a gli altri era sembrata
stranissima. Ricordavo benissimo com’era entrato in nostro
possesso quel pallone. La nostra seconda tappa era stata la Germania,
nella quale avevamo speso ben venti giorni, in lungo e in largo, spinti
più che altro dal fatto che quello era il paese della birra
(ovviamente, cosa poteva spingere quei cinque pazzi se non la birra?).
Eravamo capitati nella bellissima Berlino, una città piena
di storia e di atmosfera, proprio nella settimana dei Mondiali di
Calcio. Ovviamente gli altri non sapevano neanche cosa fosse il calcio,
come potevamo pensare che quello fosse uno degli eventi più
importanti per la popolazione babbana? La città era
assediata da turisti e tutti erano completamente presi dalle partite.
Tre ragazzi tedeschi, babbani, beccarono i miei compari che si
chiedevano che diamine fosse il calcio e, dopo essere quasi svenuti,
decisero bene d’insegnarglielo, e ci mettemmo a giocare con
quella palla. All’inizio i miei amici erano inizialmente
scettici, ovviamente l’idea di mettersi a giocare con quei
babbani non gli andava, poi però riuscii a convincerli, e
dunque finimmo per strada in uno strano cinque contro quattro, e alla
fine i tre ci trascinarono in una birreria a vedere la partita della
Germania. Da allora i cinque s’innamorarono letteralmente del
calcio, e ci portammo in giro, per tutto il resto del viaggio quel
pallone, e appena ci fermavamo da qualche parte, lo tiravamo fuori dalla borsa e via
rincorrerci come degli ossessi, con tanto di esultanze da Coppa del
Mondo, per l’appunto. I giorni trascorsi in Germania li
ricordavo come i migliori, sembrava che tutta quella birra e quel
calcio ci avesse fatto dimenticare una volta per tutte chi eravamo, in
ogni senso, e riuscivamo a pensare solo a quello che ci andava. Inoltre
in Germania c’erano tantissimi luoghi bellissimi e sempre
qualcuno pronto ad offrirti un bel boccale di birra.
“Oddio quanto tempo” esclamai rigirandomi la palla
fra le mani. Ovviamente non avevamo più giocato a calcio
insieme tornati dal viaggio, anche perché io ero partita
subito dopo. Tutti si girarono quasi con sguardo solenne verso il
pallone. Sapevano benissimo cosa rappresentava, era il simbolo della
nostra vera libertà e indipendenza. Non ricordavo di essermi
sentita mai tanto libera come quando correvo con loro dietro a quel
pallone. Blaise tirò fuori le fotografie della Germania,
erano tantissime, ed erano assolutamente deliranti, forse
perché eravamo così euforici, o forse
semplicemente per la troppa birra. Cominciò a cercare
freneticamente finchè non trovò le foto che
avevamo fatto con i ragazzi del pallone, e cominciammo a sfogliarle con
un sorriso enorme, commentando ogni volta e ridacchiando.
“Dovremmo fare una partitina in questi giorni…mi
piaceva così tanto questo gioco” disse Pansy
facendo rimbalazare un po’ la palla.
“Già…” bofonchiò
Blaise rimirando le fotografie. Io sospirai solennemente e ricominciai
a frugare nella scatola. Sapevo che era arrivato il momento di Austria
e Svizzera, infatti non mi stupii quando tirai fuori una scatoletta di
matite, tutte verdi, di tanti verdi diversi. Scoppiammo a ridere
all’unisono, quella era una cavolata assurda ma avevamo
passato giornate a riderci su: l’Austria era una dei posti
più verde che avessimo mai visto, e ci eravamo fissati di
voler trovare il verde preciso, così avevamo cominciato a
girare nei negozi comprando tutte le matite verdi che trovavamo.
Ricordavo in maniera chiara e vivida le risa e le occhiate stranite che
ci lanciavano, sei pazzi inglesi alla ricerca di matite verdi. E poi in
Svizzera, sempre a chiederci come si potessero parlare tutte quelle
lingue in uno stato così piccolo. Venne fuori la foto che
più temevamo. Appena Theodore la vide e la tirò
fuori tutti scoppiammo in risa quasi convulse. La foto infatti ritraeva
noi sei con i volti completamente sporchi di cioccolata, ed eravamo uno
spettacolo. Specie Draco, che sempre così precisino e
perfetto, si era fatto convincere a sporcarsi tutto, ed era adorabile.
Per convincerlo comunque, avevo dovuto dirgli che poi l’avrei
pulito io personalmente…e potete immaginare come. Io
preferii non pensarci.
Arrivammo in fondo alla scatola dove c’erano tutte le foto e
gli oggetti presi nell’ultima tappa del nostro viaggio:
l’Italia.
Anche in Italia avevamo impiegato molti giorni, specie
perché girandola ci eravamo resi conto che ogni posto era
diverso, e quindi valeva la pena visitarla tutta. Inoltre, il cibo era
qualcosa di paradisiaco, specie perché accompagnato sempre
da del buon vino. La più grande sbornia che prendemmo
infatti fu in Toscana, in un bellissimo agriturismo sui colli pisani,
dove ci scolammo non ho idea di quante bottiglie di Chianti.
Un’altra cosa di cui ci beammo allegramente in Italia, una
cosa che non avevamo trovato negli altri luoghi, fu il mare. Passamo
molti pomeriggi in spiaggia e a fare il bagno, e diventammo tutti molto
abbronzati (cosa molto strana per gli inglesi, più di tutti
per Draco, che aveva una carnagione pallidissima).
Tirammo fuori dalla scatola oltre ad un sacco di foto divertenti e
altrettanto compromettenti, un matterello professionale (Blaise si era
fissato che voleva diventare un pizzaiolo), una moka per fare il
caffè e la sdraio da spiaggia verde, bianca e rossa comprata
il primo giorno che andammo al mare. Avevamo portato via da tutti i
luoghi un sacco di souvenir e oggetti che c’avrebbero
ricordato quei giorni, proprio per ritrovarci un pomeriggio intorno a
quella scatola rendendoci conto di non aver dimenticato nulla,
specialmente le emozioni.
Era stato come fare quel viaggio un’altra volta, ed ero
riuscita ad assaporare di nuovo sensazioni incredibili, intense e
travolgenti, sensazioni forti, che sapevano di legami unici e
indissolubili, che sapevano di un'amicizia infinita e
impareggiabile...e che sapevano di amore. Un amore unico, senza
precedenti e senza inibizioni. Un amore che mi mancava.
“Wow è bellissimo” commentai guardando
intorno a me tutti quei ricordi. Osservai i miei amici e un folle
desiderio si fece strada nella mia mente. Un desiderio che ad una
settimana dal mio matrimonio non avrebbe dovuto sfiorarmi neanche per
gioco. Eppure ripensando a quel viaggio, mi venne l’assurda
voglia di prendere le prime cose che mi capitavano a tiro e partire,
ricominciare a girare per il mondo con loro e una macchina fotografica,
nient’altro. Ritornare in quell’universo dove la
più grande preoccupazione era trovare una matita verde, o
trovare un posticino per mettersi a giocare a calcio. Rivolevo quel mio
mondo un po’ Serpeverde.
E per la prima volta da quando avevo detto sì a Harry, mi
venne il dubbio che fosse lui la scelta giusta.
Spazio dell'Autrice.
Allora
allora sono molto impaziente di sapere cosa ne pensate di questo
capitolo! Io l'ho personalmente adorato, raccontare del loro viaggio mi
è sembrato assolutamente fantastico, un'esperienza
così intima, e poi immaginarmi quei sei pazzi in giro per
l'Europa! L'idea geniale mi è venuta immaginandoli che
giocano a calcio! Cioè, assolutamente fantastico!! E poi a
sbronzarsi di birra come dei pazzi, insomma mi piaceee!! E alla fine
Hermione giunge ad una verità, e al suo primo dubbio.
Finalmente, penserete tutti. Lo so, lo so, ma l'avete ormai capito che
la Grang non è un asso in queste cose...c'ha messo 23
capitoli a capire che Potter era innamorato di lei, nell'altra storia,
e solo perchè lui si è dichiarato -.- Vi sembra
intelligente?
Insomma spero che il capitolo sia piaciuto a voi quanto a me!
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito, scusandomi se non mi
posso soffermare, e lasciandovi la promessa che lo farò al
prossimo capitolo!
Perciò grazie mille a:
pamelinda
musicmylife
XerikaX
Rituzza_95
flydreamer
ella96
Gemella Dramioncella
_Polla_
Ili91
erigre
sam05
valeego
Rima_Brandon
deaselene
fandracofiction
hermione12
dublino
PiccolaStar
kiamilachan
kikkina_malfoy
renesmee cullen
e a tutti quelli che hanno letto!!
That's all folks!
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Capitolo 7 *** Immagini speculari l'uno dell'altra. ***
...ehm...salve xD Come va?
*alexa parla tirandosi nervosamente il colletto* ...ok ok sono una
persona orribile, va bene?!?! Sono mesi che prometto di aggiornare e
non lo faccio, ma ho le mie ragioni, e so che voi, al contrario di me,
siete tutte persone meravigliose e mi capirete! Ho avuto un po' di
problemi a scrivere, non perchè il pc non andava o altro,
semplicemente la mia mente ha deciso di prendersi una pausa, anche
contro la mia volontà. Dopo un po' però mi sono
resa conto che non aveva tutti i torti: questa estate ho scritto una FF
di quasi 40 capitoli, in praticamente un mese, e dopo neanche una
settimana ho cominciato a scrivere il continuo. Ad un certo punto la
mia testa è andata in stand by chiedendo riposo assoluto.
Aggiungete la scuola, un fantastico 4 a latino (xD) e una cosa e
un'altra...ah!! In realtà potete rifarvela con qualcuno: con
i Tokio Hotel!! Sììì, rifatevela con
loro, proprio loro, i quattro bei tedeschi che cantano "running through
the Monsoon"!! E' colpa loro se non mi concentro più su
Draco e Hermione! Sì ragazzi, ve lo devo confessare: mi sono
innamorata di loro, ma follemente proprio!! Cioè caspita ma
con tutti che ne parlavano malissimo mi aspettavo uno schifo, invece
sono magici *__* Alla faccia degli stupidi che nemmeno li hanno mai
ascoltati e ne parlano male -.-'' Li adoro, mi regalano infinite
emozioni, e fra soli 54 giorni li vedrò dal vivo, e questo
pensiero mi leva il respiro!! *___* Ok non ve ne importa niente della
mia love-story con i Tokio Hotel vero? xD No v'importa del capitolo
della FF che è qui sotto!! Perciò buona lettura!!
Enjoy the chapter!
“Forza, dobbiamo mettere in ordine”
Sbuffai sonoramente e lanciai uno sguardo annoiato al mio migliore
amico.
“Tu e il tuo stupido ordine” borbattai facendo un
gesto stizzito con la mano. Mi misi di nuovo a sedere per terra
cominciai a riordinare le foto.
“Perché non usi la bacchetta?” mi chiese
Draco interrogativo.
“Perché le voglio rivedere” risposi
sovrappensiero. Il biondo allora si affiancò a me e
cominciò a sua volta a guardarle e rimetterle a posto. Con
la coda dell’occhio vidi che si soffermò
particolarmente su una foto e prima che potesse rimetterla nella
scatola mi sporsi a guardarla. Era una foto di lui e Hermione, a
Vienna. Non erano messi in posa, gliel’avevamo fatta senza
dirglielo. Stavano battibeccando come al solito, ma ridevano e si
guardavano con uno sguardo scintillante. Evitai di sospirare e di fare
qualunque tipo di espressione, tornai a sedere composto e per un attimo
non dissi niente. Poi, senza guardare Draco negli occhi, gli chiesi.
“Hai qualcosa da dirmi?”
Lo sguardo del biondo slittò velocemente dalle foto a me, ma
io non lo incrociai. Per un po’ rimase in silenzio, poi
sospirò.
“Tu hai già capito tutto, non è
vero?”
Solo allora alzai gli occhi incontrando quelli del mio migliore amico.
Gli sorrisi bonariamente.
“Quando si tratta di te, Draco, io capisco sempre tutto. Lo
capisco anche prima di te. Perciò, dimmi allora cosa hai
intenzione di fare” risposi tranquillamente. Eh
sì, io avevo capito prima di Draco che cosa sarebbe successo
fra lui e Hermione. Il loro amore non era mai finito, Draco
l’aveva solo dimenticato, e Hermione l’aveva
rimpiazzato, ma non aveva mai cessato di esistere. E ora era tornato,
glielo si leggeva negli occhi, a entrambi. Nessuno dei due voleva
ammetterlo, troppo convinti che avessero già preso la scelta
giusta. Come al solito, avevano bisogno di un aiutino. Il mio aiutino.
Perché l’unica scelta giusta che potevano
prendere, era tornare insieme, anche se Hermione si stava per sposare,
anche se Draco era troppo orgoglioso, non c’era niente di
più giusto.
“Che cosa posso fare, Blaise? Lei ha Potter, non hai visto
come sono felici? Io non sono così egoista”
Lanciai uno sguardo scettico e sarcastico al mio migliore amico che
sbuffò indignato.
“Draco, tu sei egoista, il punto sta, e lo sai bene, nel tuo
orgoglio” ribattei con più fervore.
“Il punto sta che lei non mi vuole più!”
“Il punto sta che non vuoi nemmeno provarci!”
Le mie parole sembrarono scuotere il biondo inaspettatamente, che non
ribattè. Io sospirai e gli misi una mano sulla spalla.
“Non c’è bisogno di trovare scuse con
me…puoi farlo con te stesso, ma non con me Draco. Tu la
rivuoi, ed è giustissimo. Lo sai, l’hai sempre
saputo: non c’è nessuno al mondo che sia giusto
per Hermione come te, e viceversa. Basta
solo…ricordaglielo” gli dissi con
tranquillità.
“Certo, facile parlare per te Bla…pensi che sia
tutto così semplice? Pensi che semplicemente possa andare
dalla Grang e dirgli “sai, dovremmo tornare insieme, lo sai
che sono l’unico giusto per te”, a pochi giorni dal
suo matrimonio!! Pensi davvero che lascerebbe Potter prima di sposarlo,
per me? Tu vivi nel mondo dei sogni!” sbuffò quasi
con una nota di isteria. Io arricciai la bocca.
“Conosco Hermione molto meglio di te…anche lei
vuole tornare con te. Fidati” ribattei cercando di convincere
il mio migliore amico, che però non mollava la presa.
“Un tempo conoscevi Hermione…sono passati anni da
quel tempo, lei è andata in guerra ed è cambiata,
e ora vuole Potter!”
“Non è cambiata affatto, glielo si legge negli
occhi! Vuole te, e lo vuole perché è giusto
così, se lo sente dentro! Dannazzione Draco, vuoi ascoltarmi
per una buona volta?!” sbottai irritato. Non sopportavo
vedere Draco buttare via un’opportunità del genere
per l’orgoglio. In quegli anni gli ero stato accanto in ogni
momento, avevo conosciuto le ragazze che avevano avuto una chance con
Draco, e nessuna era anche lontanamente paragonabile a Hermione. Lui
questo lo sapeva bene, ma non l’aveva mai accettato
né tanto meno ammesso. Né a me, né a
sè stesso.
“Quindi vuoi che io sfasci una quasi famiglia?” mi
chiese indignato. Io mi aprii in una risata amara.
“Come si è rammollito il Principe delle
Serpi…ora ti fai anche fermare dalla morale?
Dalla…coscienza?!” lo schernii duramente sapendo
che avrebbe reagito nel modo più giusto. Il biondo infatti
fece una smorfia quasi dolorante e voltò il capo di scatto.
Dopo pochi istanti la sua espressione si fece più dura e
decisa.
“Sì, io sono il Principe delle Serpi. E
riavrò Hermione”.
*
“Sei sicura di non avere…esagerato
Pansy?” chiesi arricciando le labbra dubbioso dopo che la
mora aveva brevemente spiegato come si sarebbe svolta la serata.
“Esagerato?! E’ un addio al nubilato Draco, e la
grande rimpatriata della Grang!” ribattè Pansy con
fare quasi indignato. Io mi passai distrattamente la mano fra i capelli
biondissimi e mi strinsi nella spalle.
“Ma sì, in fondo la Grang in questi giorni
è rientrata nello spirito di una volta” dissi
cercando di convincere più me che gli altri. In quei giorni
non facevo altro che chiedermi come mi sarei dovuto comportare con
Hermione, cosa avrei dovuto dire, quando, e cosa avrebbe potuto capire.
Sì, perché ormai mi ero convinto che avrei dovuto
riconquistare Hermione, e quest’idea mi creava non pochi
grattacapi. Non eravamo più dei ragazzini, e lei si sarebbe
sposata a giorni. Questa situazione mi faceva avvampare di timore,
avevo paura che una cosa detta di troppo l’avrebbe
allontanata, fatta infuriare, o chissà che altro.
In quei giorni in realtà non ci eravamo visti molto spesso,
tutti troppo indaffarati tra lavoro e preparativi, e questo mi lasciava
più tempo per riflettere e incasinarmi ancor di
più. Sentivo la testa pesante e troppi problemi che mi
ruotavano intorno. Di questa mia piccola crisi ovviamente era al
corrente solo Blaise, che aveva capito prima di me quello che mi stava
succedendo, e come al solito cercava di sostenermi e di non farmi
mollare.
Se dovevo essere sincero però, quel giovedì sera
con in mano l’ennesimo bicchiere di vino e attorniato dalla
confusione dei miei migliori amici, mi sentivo come se avessi fallito.
La Granger si sarebbe sposata fra appena tre giorni, e io mi sentivo
l’ultima persona che avrebbe potuto farle cambiare idea.
Perché avrebbe dovuto cambiare idea poi? Aveva il perfetto
Potter, il salvatore del mondo magico, maturo e affidabile, sempre
dolce e disponibile. L’uomo perfetto per trascorrerci tutta
una vita.
“Draco, che ne pensi della sorpresa?” mi distolse
dai miei pensieri Pansy. Io arricciai la bocca.
“Non penso che lo farò…non mi pare il
caso” risposi un po’ incerto.
“Non ti pare il caso?! Ma andiamo Dra!!”
ribattè seccata la mora.
“E’ eccessivo!! Non abbiamo più 17
anni!” sbottai stizzito. Pans sbuffò sonoramente.
“Sei diventato noioso!! La Grang non avrebbe mai dovuto
lasciarti!” replicò alzandosi in piedi e
liquidandomi con un gesto stizzito della mano. Poi si voltò
di nuovo verso di me e mi puntò il dito contro.
“E non provare a tirar fuori la storia dell’essere
maturi! Qui non si sta parlando dell’essere maturi, si sta
parlando dell’essere Serpeverde! E sembra proprio che tu
abbia dimenticato come si fa! Abbiamo perso il nostro
Principe!”
La mora sembrava davvero alterata, ma in parte lo faceva solo per far
riscattare il mio orgoglio e convincermi a mettere in pratica la sua
idea. E ci riuscì!
“Voi non avete perso un bel niente…e se proprio ci
tieni lo farò, brutta vipera!” risposi sbuffando
seccato. Pansy ghignò soddisfatta e si andò a
versare un po’ di vino. Io mi alzai dal divano e sospirando
indignato andai a chiudermi in camera mia. Dannazione alla Granger!
*
“Dracooo!! Ma sei ancora qui?!”
Questo era Blaise, che già nel corridoio stava sbraitando.
Sospirai sommessamente e aspettai che il mio migliore amico irrompesse
nel mio ufficio, per l’ennesima volta. Se non fossi stato un
Malfoy, il suo comportamento mi avrebbe fatto licenziare!
Quando la porta si aprì io ero già pronto a
fulminarlo con lo sguardo, ma con mia grande sorpresa al suo fianco
c’era Hermione, con un’incantevole sorriso e
un’espressione decisamente divertita, che inizialmente mi
spiazzò.
“Ciao Draco!! Siamo venuti a prenderti!” disse
allegra la riccia venendo direttamente a salutarmi dietro la scrivania.
Le posai un bacio sulla guancia e le lanciai uno sguardo un
po’ enigmatico che mascherai con un sorriso.
“Fantastico! Hai portato i rinforzi Blaise? Ammettilo avevi
paura che ti buttassi fuori a calci…o peggio!”
ribattei schernendo il mio migliore amico.
“Solo un pochino…ma io ho la guardia dalla mia
parte!” replicò facendomi una smorfia divertita.
Io lanciai uno sguardo all’orologio e sospirai.
“Non è un po’ presto?” tentai
di guadagnare un altro po’ di tempo per il mio lavoro, ma
sapevo che non avevo speranze.
“Dobbiamo fare shopping, Draco” rispose con
ovvietà il moro. Scossi il capo con rassegnazione e mi alzai
sbuffando. Incrociai di nuovo lo sguardo con Hermione che mi sorrise
raggiante.
“Dai Dra, lo so che muori dalla voglia di andare in giro per
i negozi!” esclamò strattonandomi appena. In quel
momento qualcun altro bussò alla porta.
“Avanti” dissi voltandomi appena. La segretaria del
viceministro entrò educatamente.
“Salve Signor Malfoy. Questi sono i documenti che mi aveva
richiesto” fece porgendomi due rotoli di pergamena.
“Grazie mille Jasmine…efficentissima”
risposi sorridendole con cortesia. La ragazza si girò e
lanciò uno sguardo interrogativo a Blaise e Hermione.
“Salve…buon giorno Signorina Granger! E’
successo qualcosa?” chiese, evidentemente stupita di vedere
l’eroina del momento nel mio ufficio.
“Tutto tranquillo…sono solo i miei migliori amici
che sono passati a trovarmi” risposi facendo spallucce. Lei
spalancò gli occhi sbalordita e fece scorrere lo sguardo
velocemente da me alla Grang. Si stava palesemente chiedendo come io e
lei potessimo essere migliore amici, cosa potessimo avere in comune, o
come semplicemente potessimo stare nella stessa stanza senza scannarci.
“Non chiederlo a me…anche io mi domando sempre
come sia possibile” la anticipai ghignando divertito.
“Ehm scusate se mi intrometto ma…Draco, dobbiamo
andare” fece Blaise che fremeva per andare a fare shopping.
“A quest’ora?” chiese Jasmine guardando
l’orologio.
“Oh sì non si preoccupi, ho già fatto
sistemare le cose dal Signor Potter” rispose prontamente
Hermione lasciandomi a bocca aperta.
“Granger…cosa hai fatto?!” sbottai
incredulo.
“Ho detto a Harry di sistemare le cose…insomma non
volevo che magari passassi dei guai perché uscivi
prima…” rispose con ovvietà la riccia.
Io boccheggiai per qualche istante.
“Tu…non puoi aver fatto una cosa del genere!!
Io…io sono Draco Malfoy!! Io ho un onore da difendere!! Cosa
diranno ora i miei amici o le persone che conoscono sapendo che mi
faccio parare il culo da Potter?! Tu sei impazzita Grang,
impazzita!!” sbraitai mettendomi le mani nei capelli.
“Oh Malfoy dannazione non fare il bambino capriccioso, anzi
dovresti ringraziare che ti aiuto!! Non dirmi che ancora stai dietro
alle diatribe fra Grifondoro e Serpeverde!”
ribattè indignata Hermione.
“Certo!! Ma stai scherzando?! Oddio…Jasmine puoi
andare…” dissi congedando la ragazza che se
andò decisamente stranita.
“Dai Dra non te la prendere…ti tireremo su con un
bel po’ di shopping, contento?” fece Blaise
sorridendomi bonario e prendendomi sottobraccio per invitarmi ad
uscire. Io sospirai e lanciai uno sguardo interdetto alla Granger,
accompagnato da una bella smorfia, che non si sa perché la
fece scoppiare a ridere.
“Draco non sei cambiato proprio per niente!! E non so se
è un bene o un male”
Io inarcai le sopracciglia e feci spallucce.
“Penso che non cambierò mai…mi piaccio
troppo così come sono” ribattei fra il serio e il
sarcastico. Poi incrociai lo sguardo con Hermione mormorando.
“E non piaccio solo a me stesso”
*
Non ricordavo veramente quanto fosse snervante e stancante lo shopping
con Draco Malfoy. Non ricordavo quanto fosse indeciso, preciso,
maniacale, borioso, incontentabile, pretensioso. E non ricordavo quanto
tutto questo mi piacesse. Come si potevano amare delle cose tanto
antipatiche?! Insomma, era insostenibile, quelle poche ore con lui mi
avevano fatto venire il mal di testa, non faceva altro che lamentarsi
ed elogiarsi, eppure io non riuscivo a smettere di guardarlo sorridendo
come un ebete. Forse perché era bellissimo, forse
perché sapevo quanto non fosse solo questo, forse
perché ricordavo che era stato proprio quel suo lato diverso
da tutti gli altri ad attrarmi.
Non c’era nessuno paragonabile a Draco Malfoy.
Mi buttai sul letto e cominciai a battere i pugni sul letto come una
stupida. Dovevo scaricare la tensione che mi si accumulava dentro,
dovevo espellere tutti quei pensieri indesiderati.
Sì, perché a soli due giorni dal mio matrimonio
con Harry Potter di certo non potevo starmene a pensare a quanto,
effettivamente, mi mancasse Draco Malfoy e tutto quello che gli ruotava
attorno. Era una sensazione atroce, perché il mio buonsenso
e le mie emozioni se ne andavano per due strade opposte e non
c’era modo di conciliarle. Ancora una volta
quell’insopportabile biondino aveva scombussolato la mia
vita, ma quella volta l’aveva fatto in un momento cruciale
della mia esistenza. E non potevo permettermi dubbi.
Mi sollevai a sedere e dopo qualche istante andai ad aprire
l’ultimo cassetto del mio comodino. Era stregato,
lì tenevo tutti i miei ricordi. C’erano per la
maggiorparte foto e oggetti di scuola, ma quello che stava cercando
riposava in un angolino. Era un ciondolo rotondo con incisa la frase:
“Gli amici sono coloro che entrano quando il resto del mondo
esce”. Me l’ero tolto il giorno prima di partire
per la guerra. Lo presi fra le mani e sorridente lo aprii. Da una parte
c’era una foto mia con Harry e Ron. Erano stati loro a
regalarmelo, ed era stato un gesto meraviglioso. Dall’altra
parte però, io avevo aggiunto un’altra foto. La
foto a cui stavo pensando e che volevo rivedere. Io, Draco e Blaise
addormentati insieme. L’avevo messa lì dentro
quando finalmente mi ero resa conto che erano entrati completamente
nella mia vita e che non ne potevo fare a meno.
Rimisi il ciondolo nel cassetto proprio quando sentii aprire la porta
di casa. Chiusi velocemente il cassetto e mi rimisi in piedi appena in
tempo per sorridere distrattamente ad Harry che era entrato in camera
per salutarmi.
“Ehi Mione…ma non hai ancora cominciato a
prepararti?” mi chiese prima di darmi un bacio a fior di
labbra. Io scossi il capo.
“Stavo andando proprio ora…sennò
finisco che faccio tardi…” risposi e mi allontanai
con un ultimo sorriso chiudendomi in bagno.
*
Arrivai a casa Malfoy/Zabini con qualche minuto di ritardo e con
addosso un semplice vestitino bianco senza spalline con qualche
increspatura all’altezza della scollatura. Ai piedi avevo un
paio di sandali sempre bianchi e una poschette del medesimo colore.
Bussai un paio di volte e mi aprì la porta Blaise, raggiante
come sempre, gli occhi blu cobalto luccicanti e vestito in maniera
assolutamente impeccabile.
“Grang!! Eccoti! Preparati, stasera sarà la
miglior serata di tutta la tua vita!” esclamò
abbracciandomi con slancio.
“Questo non mi rassicura per niente, lo sai vero?”
ribattei con ironia entrando in casa. In piedi davanti allo specchi
dell’ingresso c’era Draco che si stemava la
cravatta bianca sulla camicia nera. Risaltava incredibilmente visto che
era completamente vestito di nero. Era sfavillante come sempre e rimasi
quasi incantata. Il biondo si girò dopo qualche istante e mi
sorrise squadrandomi dalla testa ai piedi. Mi fece segno con il dito di
aspettare, s’incamminò verso camera sua e
tornò dopo qualche minuto con in mano un nastro di raso
nero. Si avvicinò a me e me lo legò al collo
facendo un elegante fiocchino, per poi guardarlo soddisfatto.
“Ora ci siamo Granger…”
affermò sorridendo. Mi voltai verso lo specchio e osservai i
nostri riflessi. Capii immediatamente perché mi aveva legato
quel nastro nero al collo: per essere immagini speculari
l’uno dell’altra. Incrociai i suoi occhi e in quel
momento tutto mi sembrò assolutamente ovvio: io e lui
eravamo veramente immagini speculari l’uno
dell’altra, e non c’era motivo per non stare
insieme.
“Forza ragazzi, ci stanno aspettando tutti da
Pansy” fece Blaise invitandoci ad uscire per smateriallizarci
a Hogsmeade. Io e Draco distogliemmo lo sguardo e con Blaise ci
materalizzammo davanti al locale di Pans. Mi resi immediatamente conto
che il locale assomigliava molto alla Sala Comune di Serpeverde quando
era adibita alle feste. Seguiva molto lo stile e la
personalità di Pansy: l’arredamento era per la
maggiorparte scuro, ma erano presenti tanti dettagli bianchi che
illuminava a tratti l’ambiente. Luci da una parte soffuse e
da una parte accese e lampeggianti, un enorme bancone scuro ed
elegante, tantissimi specchi appesi alle pareti. Era splendido.
La padrona del locale ci accolse calorosamente, mi abbracciò
presa dall’euforia e mi trascinò immediatamente da
Daphne e Theodore.
“Grang non ti puoi immaginare, abbiamo organizzato tutti nei
minimi dettagli per questa sera…deve essere tutto perfetto
per te!” esclamò la mora eccitata. Mi condusse su
un soppalco dove c’era tutto l’occorrente per la
musica e dietro ad un grande stereo vidi i due in questione che mi
salutavano allegri.
“Grangeeer, vieni vieni!! Oh che bello finalmente sei qui!
Non dimenticherai questa serata per niente al mondo!” disse
la bionda stringendomi forte. Lo stesso fece il moretto che poi
afferrò il microfono.
“Gente buona sera!! Spero proprio per voi che siate
carichissimi, perché stasera festeggiamo il ritorno delle
nostre migliore amica nel suo vecchio mondo…ben tornata
Grang!!” esclamò elettrizzato mentre tutti nel
locale cominciarono ad urlare e battere le mani. Io sorrisi contenta e
anche un po’ imbarazzata da tanta attenzione, ma non ebbi il
tempo di metabolizzare davvero le parole di Theo che Daph mi
trascinò in pista a ballare. Pansy dopo un po ci
portò da bere così ci decidemmo a raggiungere
Blaise e Draco seduti su un divanetto. Cominciammo a ridere e scherzare
come degli stupidi, la pancia mi faceva male per le troppe risa e la
testa era leggera come non lo era da anni. Sentivo forte in bocca il
sapore della felicità, e della mia normalità.
“Allora Grang, me lo concedi un ballo sì o
no?” chiese Draco alzandosi in piedi e porgendomi
educatamente la mano. Io la strinsi senza esitazione e gli sorrisi
raggiante. Niente ripensamenti, niente rimpianti, niente rimproveri.
Stasera era la nostra sera.
Spazio dell'Autrice.
Non
l'ho nemmeno riletto perchè ero troppo impaziente di
postarlo, lo farò dopo con calma, perciò mi scuso
per i sicuramente presenti errori di battitura. Allora via ci siamo
quasi! xD Questi due ce la stanno quasi quasi facendo a tornare
insieme...ma alla fine ci riusciranno? Allora giuro sul mio onore
Serpeverde che per il prossimo e ultimo capitolo non vi farò
aspettare 4 mesi...ma, allora venerdì vengono i Tokio Hotel
a SanRemo, perciò la mia mente sarà fuori uso per
un po'...diciamo comunque che appena lo sclero mi sarà
passato mi metterò subito a scrivere, fate passare comunque
il 22 che inizia il loro tour e sarò completamente impazzita
xD Insomma via contate il prossimo fine settimana o giù di
lì...
Spero che abbiate apprezzato il capitolo, ringrazio tutti i miei
lettori e tutte le persone che mi lasciano le fantastiche recensioni
che mi spingono ad andare avanti!
Ah a propositooo!! No questa ve la devo dire per forza!!
Sto scrivendo una storia originale...e qui voi: chi se ne frega brutta
barbona scrivi le Dramione!! xD Ok è vero, ma...se tutto va
bene, se sarà una bella storia, se troverò i
fondi necessari e tutti: QUESTA STORIA DIVENTERA' LIBRO!!
Sììììì un libro
vero pubblicato con sopra il mio nome! E' un po' presto per dirlo visto
che la storia l'ho appena cominciata (anche questo mi ha tenuto un po'
impegnata), ma potrebbe succedere!! Potrei diventare una vera
scrittrice, ed è fantastico!! *_*
Dopo questa notizia mi eclisso e spero di leggere tante belle
recensioni!!
Grazie mille a tutti!
That's all folks!! (Ah, quanto mi mancava scriverlo!! xD)
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Capitolo 8 *** Draco connect to Hermione ***
Ce l'ho fatta, finalmente!!
xD Dopo che ho anche ricevuto discrete minacce di morte, ecco qui, con
l'ultimo, ahimè sì, capitolo di questa FF!! Avevo
una mezza intenzione di scrivere anche l'epilogo comunque, un
capitolino breve per dare uno spunto alla vostra fantasia *_* Mmmmh
sono un po' in ritardo, come l'altra volta è colpa dei Tokio
Hotel u.u Sì sì colpa loro u.u (Al concerto a
Milano sono stata in seconda e prima fila sotto Georg, vi rendete
contooo?! Ho toccato la bacchetta di Gustav *_* *_* Insomma via sono
rimasta emotivamente sconvolta) Va beh, ora non importa
perchè sono quiiii con il capitoloooo siete felici? Buona
lettura! Ps: Nel capitolo è presente una canzone, che poi gli da anche il titolo, che vi consiglio di ascoltare mentre leggete la particolare scena dove viene usata! Spiega un sacco di cose! xD La canzone è "Human connect to Human" dei Tokio Hotel, la dovreste trovare su youtube con testo annesso, in caso contrario o vi adoperate personalmente o mi contattate.
Enjoy the chapter!
Ballavamo lentamente nonostante tutti intorno a noi si muovessero
velocemente. Hermione mi cingeva il collo con le braccia mentre io
avevo le mani appoggiate sulla sua vita e la indirizzavo delicatamente
nei movimenti. Era un’atmosfera quasi surreale, mi sentivo
estraniato dal resto del mondo, imprigionato negli occhi color nocciola
di Hermione. Mi chiedevo cosa stesse pensando, mi chiedevo se anche lei
stesse provando quella strana sensazione di beatitudine, come se stessi
esattamente nel posto giusto, al momento giusto, con la persona giusta.
Non ci dicemmo una parola per tutto il tempo che ballammo, e fu tanto.
Non avevamo bisogno di parole, ormai c’eravamo detti tutto.
Dovevamo semplicemente seguire i nostri istinti, e tutto sarebbe andato
per il meglio. Per questo la natura ci aveva dato gli istinti: per
farci fare quello che è giusto.
“Mi mancava tutto questo sai?” disse finalmente
Hermione, mentre se ne stava con la testa appoggiata alla mia spalla.
“In che senso?” chiesi dopo qualche istante.
“Il mondo che mi avevate creato intorno. Anche se non
c’avevo trascorso poi così tanto tempo, lo sentivo
mio. Voi eravate parte di me, e non lo consideravo un tradimento, ma
semplicemente un’aggiunta. Un’aggiunta a cui non
potevo fare a meno” raccontò lentamente.
“Nessuno ti chiede di fare a meno di noi, tu sei tornata nel
tuo mondo e nessuno te lo toglierà” ribattei con
fermezza. La sentii sospirare.
“E’ tutto confuso da quando vi ho ritrovato,
però sono felice” rispose semplicemente.
“E allora che problema c’è?”
insistetti insospettito da quei suoi discorsi. Lei alzò il
capo e mi fissò intensamente negli occhi.
“Basta mentirci, Draco” disse arricciando la bocca.
“C’ ancora qualcosa che ci lega profondamente, e
non è amicizia. Ma io mi sto per sposare, non posso avere
dubbi, non ora. Non è giusto né per Harry,
né per te, né tanto meno per me”
Io alzai gli occhi al cielo e feci una smorfia.
“Beh allora ti devi dare una mossa e chiarire la cosa. Devi
scegliere” ribattei quasi indispettito. Lei sbuffò.
“La fai facile tu!!” esclamò alzando le
mani con un gesto stizzito.
“Perché è facile! A me sembra la cosa
più ovvia del mondo” replicai scuotendo il capo.
“A te, perché per te tutto ruota alla tua persona
e per te è scontato che lasci Harry per buttarmi di nuovo
fra le tue braccia!” esclamò indignata.
“Ad essere sincero?! SI!”
A quella risposta Hermione mi dette una botta sul braccio.
“Tu sei il solito insopportabile, arrogante, egocentrico e io
non vedo davvero ragioni per cui mandare all’aria il mio
perfetto matrimonio con il mio perfetto fidanzato!” disse
irata e stizzita.
“Io sì! Io ne vedo anche troppe…tu non
vuoi il tuo perfetto matrimonio con il tuo perfetto fidanzato, tu adori
quanto io sia insopportabile, arrogante ed egocentrico, tu sai che con
me non ti annoierai mai, tu rivuoi il passato che ti ha portato via la
guerra, tu vuoi di nuovo partire in viaggio con me e tutti gli altri,
tu rivuoi assaggiare quel sapore di sfida e soddisfazione…ti
sei arrabbiata con me eppure non ti sei allontanata, e sai
perché?! Perché noi siamo abituati a litigare, e
per questo niente può scalfirci! Hermione, tu non sei fatta
per Potter!” spiegai con fervore.
La Granger dopo quelle parole distolse lo sguardo dai miei occhi, ma
dopo poco si strinse più forte a me. Stavo per alzarle il
mento e darle un bacio quando qualcuno mi bussò sulla
spalla. Mi girai e vidi Pansy che con un gesto svelto della testa
m’indicò Blaise e Theodore che si stavano avviando
nel retro del locale. Io annuii e mi staccai da Hermione.
“Devo andare, abbiamo una…beh sorpresa per te.
Torno presto” dissi prima di allontanarmi. La riccia
annuì e mi sorrise dolcemente. Forse ce l’avevo
fatta.
*
Rimasi immobile in mezzo alla pista guardando Draco che spariva nella
folla. Le sue parole mi avevano fatto aprire gli occhi.
Chi volevo prendere in giro, io ero innamorata di Draco, ancora, forse
più di prima. E probabilmente non avrei mai smesso di
esserlo, perché non c’era niente di lui che mi
annoiava. Tutt’altro! Anche il solo farmi arrabbiare
costantemente mi teneva in vita, nel senso più profondo.
Probabilmente avevo sottovalutato la situazione, sottovalutato quei
sentimenti per Draco che non avevo mai abbandonato.
Tornai a sedere con Daphne che sghignazzava un po’ troppo
vistosamente, e questo cominciò a preoccuparmi non poco. Le
Serpi ne hanno sempre in mente una più del
diavolo. Ad un certo punto vidi Pansy salire sul palchetto
che c’era nel mezzo alla sala e prendere il microfono.
“Allora gente vi divertite?! Bene bene siamo pronti per fare
una piccola sorpresa alla nostra amica Grang. Dovete sapere, ma penso
proprio che lo sappiate tutti visto che la maggiorparte dei giornali
magici parla di questo, che la cara Granger domenica si
sposerà! Questo perciò lo consideriamo anche come
un addio al nubilato in pieno stile Serpeverde. Ora, di solito addio al
nubilato equivale a spogliarellisti, non vi pare?! E poi è
anche una festa Serpeverde…per questo abbiamo deciso di far
esibire i tre migliori ragazzi che la casa verde-argento ha mai offerto
in tutta la storia! Un caloroso applauso dunque a Draco, Blaise e
Theodore!” esclamò la mora cominciando a battere
forte le mani. Io spalancai la bocca pregando che fosse tutto uno
stupido scherzo alla Serpeverde, ma quando vidi i tre sopracitati
salire sul palco vestiti alla “Full Monty” mi
passai una mano sulla fronte e scossi il capo con espressione
rassegnata e divertita. La sala era in delirio, specialmente il
pubblico femminile, mentre io non sapevo se scoppiare a ridere di gusto
o sprofondare dalla vergogna.
Partì una canzone che già dall’inizio
non era incoraggiante. I tre cominciarono a ballare a tempo, avevano
preparato addirittura una coreografia. La prima cosa che lanciarono
furono i capelli, dopo aver fatto una giravolta. Dopo di che
cominciarono a stropicciarsi i colletti della camicia per poi levarsi
la cravatta. Cominciarono a far ruotare quest’ultima e
strusciarsela addosso in una maniera talmente esplicita che arrossii da
capo a piedi, mentre tutti applaudivano. E il testo della canzone che i
tre cantavano con voce decisamente sexy di certo non aiutava:
A kiss,
A touch,
Never enough!
So soft, so hard,
Don’t stop, you start!
Instinctive skills like animals.
Cominciarono a sbottonarsi lentamente la camicia, erano belli e
sensuali ma la cosa non mi sorprendeva. Loro non avevano bisogno di
fare spogliarelli per sembrare sexy, Draco specialmente…lo
erano in tutto ciò che facevano. Ammettevo però
che vederli così era piacevole, superata
l’incredibile vergogna. Lo spogliarello continuava mentre io
non facevo che scuotere la testa divertita. Erano proprio dei
pazzi, pieni di vita che amavano farsi notare e non prendersi troppo
sul serio, e io ormai non potevo negare che rivolevo quel mondo. E
rivolevo Draco.
Arrivò il momento di sganciarsi la cintura dei pantaloni,
cosa che tutti e tre fecero con infinita sensualità.
Sospirai fra me e me, rassegnata. Rassegnata a quella situazione alla
quale non potevo oppormi. Io ormai facevo parte di loro. La canzone
terminò e i ragazzi ormai rimasti solo in boxer si presero
l’applauso, per non dire standing ovation, di tutto il
locale. Anche io applaudii compiaciuta e sorridente, mentre Theodore mi
urlava “Questo era per te Grang!!”. I ragazzi
scesero dal palco e si rivestirono velocemente, per poi corrermi
incontro tutti contenti come dei bambini usciti da un negozio di
caramelle.
“Allora piaciuta la sorpresa Grang? Che dici, siamo andati
bene?” mi chiese con un sorriso enorme Blaise, passandomi un
braccio sulle spalle. Io risi compiaciuta.
“Siete stati grandiosi ragazzi, grandiosi…i
migliori spogliarellisti che potessi chiedere! E’ stato
davvero un addio al nubilato in piena regola” esclamai mentre
il mio sguardo veniva catturato da quello di Draco e il sorriso mi si
spegneva lentamente. Il biondo mi si avvicinò e
appoggiò la mano sulla mia schiena.
“Vuoi venire a fare due passi con me?” mi chiese
con voce bassa. Io annuii leggermente con il capo e dopo un cenno agli
altri che stavano già tornando in pista ci avviammo fuori
dal locale. L’aria era pungente, ma non fredda. Si sentiva il
lontananza il rumore della musica, ma fuori tutto era silenzioso.
“Non pensavo avresti gradito la sorpresa” disse
Draco facendo spallucce.
“Perché non avrei dovuto?” chiesi
dubbiosa. Lui storse appena la bocca.
“Credevo non fossi più la Grang di una
volta” rispose atono. Si fermò e si
appoggiò ad un muro, fissandomi negli occhi. Io mi avvicinai
a lui.
“Sono cambiate tante cose, Draco. La guerra cambia le
persone” feci con una nota di malinconia nella voce.
“Ma non i sentimenti. Non quelli veri”
ribattè mettendomi delicatamente un ciuffo di boccoli dietro
all’orecchio. Io mi morsi leggermente il labbro inferiore e
abbassai lo sguardo.
“Inutile girarci intorno con tutti questi discorsi Malfoy.
Io…noi…siamo ancora innamorati l’uno
dell’altra” sbottai senza incrociare i suoi occhi.
“Questo lo sapevo già. Quello che non so
è perché ancora non ti sei buttata fra le mie
braccia” replicò con la sua solita spavalderia,
che mi fece alzare di scatto lo sguardo, combattiva. Uno dei tanti
motivi per cui mi piaceva Draco.
“Siamo cresciuti Dra! Non possiamo più fare solo
quello che ci va…le nostre azioni hanno delle conseguenze!!
E io…oddio io mi sto per sposare!” dissi
improvvisamente presa dal panico. Ma che diavolo mi passava per la
testa?! Potevo davvero annullare tutto così?
Il biondo distolse gli occhi di ghiaccio e sospirò.
“Hermione, il destino ci ha fatto rincontrare prima che tu ti
sposassi, e mi rifiuto di credere che sia solo un caso. Io e te siamo
fatti l’uno per l’altra, non
c’è dubbio. Siamo ancora legati come lo eravamo
anni fa. Ora, il destino ha fatto il suo lavoro, ma adesso tocca a noi.
Anzi, tocca a te. Devi solo scegliere: fare quello che è
giusto per te, o fare quello che è giusto per gli altri. Io
non sono Potter, Hermione. Non posso assicurarti una vita tranquilla e
perfetta. Non posso garantirti che sarò sempre dolce e
gentile con te. Ma posso farti fare follie, farti sentire viva e mai
annoiata. Posso farti svegliare ogni mattina con la consapevolezza che
ogni giorno non sarà mai uguale al precedente. Posso
assicurarti che sarò sempre Draco, quando tu sarei sempre
Hermione. Questo è tutto quello che ho da offrirti Grang: me
stesso. L’incontentabile, egocentrico, sarcastico Principe
delle Serpi”
In quel momento il suo sguardo catturò il mio. Ci guardammo
per un tempo che mi parve infinito. Alla fine, intrecciai una mano con
la sua e una lacrima mi scese sulla guancia.
“Non posso Draco…non posso” risposi con
voce triste. Anche sei avrei voluto con tutto il mio cuore, non potevo
farlo. Lui annuì malinconico.
“Già…chissà
perché credevo che sarei riuscito a farti abbandonare Potter
sull’altare. Hai ragione tu. Non è più
il tempo di “Obbligo, Giudizio o
Verità”, Grang. Lui sarà il marito
ideale. E vi auguro di essere felici, anche se sono assoultamente certo
che lo sarete. Ma ti avverto Hermione…dovrai convivere con
qualcosa più grande di te. Fra un bel po’ di
tempo, forse, ci avrai fatto l’abitudine. Ma per un
po’ andrai a letto, ti accocolerai con tuo marito dai capelli
corvini e gli occhi verdi, lo osserverai a lungo, poi chiuderai gli
occhi e ti chiederai come sarebbe stato se avessi scelto me. Come
sarebbe stata la tua vita se ora al suo posto ci fossi stato io.
Conviverai con il rimpianto di aver scelto la strada più
facile. Di non aver rischiato. Ma sarei felice comunque,
Grang”
Draco disse queste parole senza una particolare espressione sul viso,
tranquillamente, e questo mi fece ancora più male. Mi diede
un bacio sulla fronte e se andò, lasciandomi solo, con gli
occhi traboccanti di lacrime silenziose.
*
Blaise era andato da Pansy, così io mi apprestavo a passare
il sabato sera da solo in casa, leggendo un buon libro.
Le cose non erano andate come avevo sperato, ma non mi permettevo di
soffrire per questo. Era tanto tempo che non mi permettevo
più di farlo. Hermione aveva fatto la sua scelta, ma ero
troppo orgoglioso per piangermi addosso. Fosse mai detto.
Ad un tratto, mentre me ne stavo comodamente seduto sul divano e la
lettura mi distoglieva da tutto quel vortice di pensieri, qualcuno
bussò alla porta. Mi alzai sbuffando e già pronto
ad inveire contro i miei amici. Aprii la porta seccato e mi trovai ad
incrociare un paio di occhi nocciala.
Davanti a me, con sguardo un po’ triste, coperta da un
anonimo completino beige, c’era Hermione.
“Non posso, non posso farcela davvero! Sono le 11 e il mio
addio al nubilato ufficiale è appena finito, assolutamente
patetico! Tutte intorno ad un tavolino con il thè e dei
vestiti noiosi, a parlare di cose noiose in una maniera assolutamente
noiosa ridendo in modo noioso. Era straziante, specialmente
perché tutte si sono divertite! Questa però
purtroppo è il divertimento che mi aspetta in questa vita
che ormai ho scelto. Ma per affrontarla, ho bisogno di
un’ultima volta Draco. Ne ho un bisogno convulso, disperato.
Non posso avviarmi verso tutto questo senza aver sentito per
l’ultima volta il sapore di quello che vorrei davvero. E non
venire fuori con i discorsi che volere e potere. Non posso tirarmi
indietro, non più. E per questo, più che mai, ho
bisogno di te. Una notte, un’ultima notte.
Un’ultima notte da Draco e Hermione”
La riccia disse questo quasi tutto d’un fiato, guardandomi
con gli occhi scintillanti. Le presi la mano e la tirai dentro,
chiudendo la porta. Poi la feci appoggiare al muro e avvinai la mia
fronte alla sua, mentre con una mano le accarezzavo il viso.
“Sei sicura Granger? Il ricordo ti
ossessionerà” le dissi in un sussuro, con voce
strascicata. Vidi i suoi occhi infiammarsi.
“Preferisco essere ossessionata dal ricordo che dalla
fantasia e dal rimpianto” rispose con convinzione. Io sorrisi
leggermente. Mi avvicinai al suo orecchio e biascicai.
“Sarei ossessionata da uno stupendo ricordo”
Mi spostai appena e feci toccare le nostre labbra. La sentii trattenere
il respiro e poi lasciarsi andare. La strinsi a me mentre mi cingeva le
braccia con il collo. Venni investito da capo a piedi da una sensazione
che non provavo da tempo, un piacere che credevo di aver dimenticato,
che però sentii subito familiare, e questo mi fece stare
ancora meglio.
Approfondii il bacio e trovai subit l’intesa con Hermione. Le
nostre lingue si intrecciarono e cominciarono a giocare con
naturalezza. Ogni gesto, ogni tocco, ogni carezza, ogni brivido, era
così spontaneo e naturale, che potevamo concentrarci solo
sulle nostre emozioni. Emozioni che turbinavano furiosamente, che si
accendevano e ci facevano bruciare di vita. Feci interrompere il
contatto fra le nostre labbra e presi Hermione in braccio. La portai in
camera mia e l’adagiai delicatamente sul letto, senza
smettere i guardarla. Ripresi a baciarla mentre lentamente cominciavo a
spogliarla di quel completo che non le rendeva giustizia. Una sua mano
finì fra i miei capelli mentre l’altra
ripercorreva la linea della mia schiena.
Era diventato tutto così semplice ormai fra noi. Si era
creata un’alchimia perfetta. Un’alchimia che non si
poteva spezzare.
La liberai della camicetta e lei non aspettò a sfilarmi la
maglia. Mi osservò attentamente, e con la mano mi
disegnò tutto il petto. Io cominciai a baciarla sul collo,
cosa che sapevo la faceva impazzire, infatti si lasciò
immediatamente andare a sospiri di piacere. Le mie mani scorrevano il
suo corpo senza esitazione, conoscevo e ricordavo ancora ogni piccolo
dettaglio di lei. Ascoltavo i suoi respiri e i battiti dei nostri
cuori, che si rincorrevano e scalpitavano. Quando le tolsi la gonna, e
cominciai ad accarezzarle le cosce, le si strinse ancor più
a me. Ci desideravamo e ci completavamo come nessun altro avrebbe mai
potuto fare.
Facemmo l’amore tutta la notte. Lo facemmo in un modo
assolutamente perfetto. Niente di casuale, niente di forzato. Il mio
nome sussurato e poi quasi urlato da Hermione non mi era mai sembrato
più melodioso. Avevamo condiviso un piacere che andava ben
oltre il banale sesso, anche oltre il banale amore, fra di noi
c’era qualcosa in più. I nostri corpi fra di loro
creavano una sintonia ineguagliabile, difficile da descrivere.
Era una cosa da Draco e Hermione.
Come potevamo spiegarci a parole? Come potevamo spiegare e giustificare
quello che c’era fra noi? E come potevamo distruggerlo?
Nessun altro al mondo avrebbe mai trovato l’intesa che noi
condividevamo. Forse perché noi c’eravamo odiati
tanto e poi avevamo imparato ad amarci. Forse perché fra di
noi non c’era appiccicose smancerie, noi vivevamo il
romanticismo in un modo tutto nostro. Forse perché
apparentemente non avevamo nulla in comune, e a lungo andare
l’abbiamo creato. Forse perché siamo entrambi
pieni di difetti che ci sopportiamo a vicende. Forse perché
entrambi diamo un gran valore all’orgoglio. Forse per tutte
queste ragioni.
Forse perché eravamo Draco e Hermione.
Semplicemente Draco e Hermione.
Restammo un sacco di tempo a fissarci negli occhi, le mani incrociate e
la consapevolezza che quella notte stava per finire. Hermione
sospirò con forza e lasciò andare le mie mani. Si
alzò e si rivestì senza dire una parola. Quando
si voltò per guardarmi, vidi che il suo volto era rigato
dalle lacrime. Io mi alzai a mia volta e mi avvicinai un po’
a lei. Con un dito le asciugai le guance e sorrisi.
“Non piangere, Grang. Le lacrime non ti donano per niente.
Non rendono giustizia alla tua forza” le dissi mentre anche
lei mi restituiva il sorriso.
“Sto abbandonando la cosa più giusta che esista
per me, e lo sto facendo per gli altri” rispose con
tristezza. Io avrei tanto desiderato dirle di ripensarci, di restare,
di fregarsene di tutti gli altri. Ma, per orgoglio, non lo feci.
“Sei una Grifondoro Grang, anche se abbiamo cercato di
fartelo dimenticare” feci cercando di farla ridere, e ci
riuscii. Dopo qualche istante le feci una carezza sul viso.
“Nonostante tutto comunque, non dimenticarlo. Noi saremo
sempre Draco e Hermione”
La riccia mi sorrise tristemente e senza dire altro si voltò
e uscì dalla stanza.
*
La mattina successiva, ancora scosso ma sereno, mi svegliai presto e
cominciai a riordinare la casa. Lo facevo sempre quando volevo
riordinare anche i miei pensieri. Bussarono di nuovo alla porta e io
sbuffai seccato.
“E’ aperto Blaise!! Non ho capito perché
bussi a casa tua!! Guarda che c’è già
l’incantesimo, non abbiamo bisogno di chiudere la
porta!!” sbottai alterato.
“Non sono Blaise”
Alzai lo sguardo di botto. Hermione Granger se ne stava sulla soglia
della mia porta, gli occhi sereni e uno strano sorriso sul viso. Io
piegai leggermente la testa e la guardai pensieroso.
“E tu che ci fai qui? Non dovresti essere al tuo
matrimonio?”
Lo strano sorriso sulle sue labbra si aprì ancor di
più.
“Sì. Sono solo venuta a prendere lo sposo
giusto”
Fine.
Spazio dell'Autrice.
*_*
Che posso dire? E' finita come doveva finire *_* Oddio non ho davvero
parole, ditemi voi qualcosa perchè non so davvero che dire o
addirittura pensare!! Vi ringrazio tantissimo per aver seguito anche
questa storia, siete dei fan meravigliosi, e quando posterò
l'epilogo vi ringraziarò singolarmente *_* Vi amo *_*
Ora, se v'interessa, i miei progetti sono i seguenti: la storia
originale che potrebbe diventare libro *-* (Su cui vi terrò
aggiornati sul mio profilo, facebook, o altro. In realtà ho
già scelto il titolo, dovrebbe essere "Nella tua ombra"),
una nuova Dramione (in realtà sarebbero due, ma siccome per
una non ho molte idee intanto ne porto avanti una soltanto) e qualche
storia sul Fandom dei Tokio Hotel, paring Bill/Gustav (ho
già scritto un paio di one shot, se magari vi va di leggerle
*_*).
Ne riparliamo comunque nel capitolo dell'epilogo se avete domande o
altro *_*
Grazie mille a tutti.
That's all folks!
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Capitolo 9 *** Epilogo ***
Ehm...salve *si allenta il
colletto imbarazzata*. Ok, ok, sono passati...mmm sei mesi, e solo ora
mi decido a postare l'epilogo. Sono una persona orribile. Molto, molto
orribile. Però ora sono qui. Con l'epilogo. E che dire,
spero che vi piaccia.
Enjoy **
“Draco ma sei ancora lì?! Devi sbrigarti
dannazione!” mi spronò Blaise appena entrato nella
mia stanza, mentre io mi sistemavo il nodo alla cravatta.
“Non vorrai far tardi anche al tuo matrimonio, non
è vero?” disse affiancandosi a me davanti allo
specchio.
“Non sono io che sono in ritardo, sono gli altri che sono in
anticipo” ribattei senza smettere di ammirare la mia immagine
riflessa. La scelta degli abiti non era stata affatto casuale: ero
vestito con un completo interamente nero, e l’unica cosa che
risaltava era la cravatta bianca. Sbuffai andando a prendere sul mobile
lì davanti il fazzoletto che avrei dovuto mettere nella
tasca davanti del mio smoking. Era a strisce rosse e oro.
“Blaise, puoi ricordarmi come ho fatto ad accettare un simile
accordo?” chiesi al mio migliore amico guardando riluttante
il famigerato pezzo di stoffa.
“Eri ubriaco, e la Grang ti faceva gli occhi
dolci…e poi non vedevi l’ora di vederla con
addosso qualcosa di verde e argento” rispose Blaise
sorridendo divertito. Io scossi il capo.
“Devo smetterla di ubriacarmi. Sì, dovrei proprio
smetterla” borbottai fra me e me sistemandomi il fazzoletto
perché si potesse veder fuoriuscire dalla tasca. Il moro mi
diede una pacca sulla spalla e mi riservò un sorriso
emozionato.
“Visto che avevo ragione? Sposerà te” mi
disse con soddisfazione.
“Non è ancora detta l’ultima parola.
Potrebbe mollarmi sull’altare” ribattei sarcastico
e il mio migliore amico scoppiò a ridere.
“Fidati, non lo farà” replicò
Bla, per poi sporgersi verso di me ed abbracciarmi calorosamente.
“Il mio migliore amico che si sposa con la mia migliore
amica. Che cosa potrei desiderare di più?” mi
disse senza mollare la stretta. Io sorrisi.
“Non starai per piangere, vero Bla?” lo scimmiottai
allegramente.
“I Serpeverde non piangono” disse tirando su con il
naso. Allora mi sciolsi in una risata genuina e mi staccai da lui.
“E’ tutto merito tuo amico” gli confessai
con sincerità. Era vero. Non so come sarebbe andata se non
ci fosse stato lui ad aiutarmi, a guidarmi in questa pazza storia. Lui
mi aveva consigliato e indirizzato verso quello che ora mi rendevo
felice. In realtà, non sapevo cosa sarebbe stata la mia vita
se non ci fosse il mio migliore amico. Di sicuro però,
sapevo che sarebbe stata peggiore.
“Uh, Draco Malfoy che non si mette al centro del mondo!
Incredibile!” ribattè ridacchiando. Io lo imitai.
“Ti voglio bene” mi disse dandomi una pacca sulla
spalla. Io gli sorrisi.
“Anche io Blaise” risposi annuendo. Il moro
guardò l’orologio.
“Sei in ritardo, ovviamente, perciò
sarà meglio avviarsi” mi spronò. Io
annuii con il capo e fianco a fianco con Blaise mi diressi fuori da
Malfoy Manor. Il giardino era completamente addobbato a festa, con
gazebi, grandi nastri di raso e tulipani bianchi dappertutto.
Sì, i miei genitori avevano acconsentito all’idea
che facessimo il matrimonio a casa nostra. E avevano acconsentito al
matrimonio. Certo, erano rimasti sbalorditi. Più che
sbalorditi. Ma la guerra era finita, e loro erano pronti a buttarsi
tutto alle spalle, anche se mio padre era da un po’ che si
autoconvinceva con discorsi tipo “i loro figli saranno
comunque figli di due maghi”, “tutte le famiglie
ormai sono contaminate”, “lei era la studentessa
più brillante di tutta la scuola, e ha salvato il
mondo”. In un certo senso era anche divertente.
Hermione non dispiaceva ai miei, specie per l’incredibile
personalità. Ed era inutile negare che le erano grati per
aver posto fine a quella guerra che aveva perso ogni scopo, che era
diventata folle, e che ci metteva tutti in grande pericolo, me
specialmente. Non erano i suoceri amorevoli e affettuosi che si
facevano chiamare mamma e papà, ma non ci si poteva
lamentare.
Quando mi videro arrivare tutti si misero a sedere e la cerimonia
potè cominciare. Accanto a me i miei inseparabili migliori
amici Blaise e Theodore, che avevo scelto come testimoni di nozze. La
marcia nuziale cominciò a suonare ed entrarono le damigelle
di Hermione, Pansy, Daphne e la piccola Weasley. Dei suoi vecchi amici,
pochi avevano acconsentito a partecipare al matrimonio, tutti indignati
di come lei avesse mollato Potter il giorno del matrimonio, per sposare
il figlio di due ex Mangiamorte. Quasi tutti avevano seguito il povero
fidanzato abbandonato all’altare, che dopo pochi mesi aveva
deciso di trasferirsi e lasciare il lavoro al Ministero. Weasley ci
aveva poi raccontato che aveva deciso di dare una svolta alla sua vita,
e mettere la parola fine a quella storia che durava da troppo tempo
senza successo.
Sì, Weasley era rimasto accanto a Hermione, fedele e
comprensivo. Non aveva di certo abbandonato Potter, a cui era
immensamente legato, ma aveva anche sostenuto la Grang e appoggiata
nella sua scelta. Fu lei una volta a confessarmi che Weasley aveva
sempre creduto nella storia fra me e lei, aveva sempre creduto che
nonostante tutto, fossi io quello giusto per lei. Infatti era in prima
fila e sembrava sprizzare gioia. Hermione nell’ultimo periodo
si era legata ancor di più, se possibile, al suo rosso
amico, l’unico a quanto diceva lei che aveva sempre
incoraggiato la nostra storia, e che anzi, l’aveva sempre
trovata eccezionale.
Finalmente, sulla soglia si fece vedere Hermione. Si
affacciò lentamente e nel vederla non potei fare a meno di
aprirmi in un sorriso luminoso. Inutile dire che era bellissima:
avvolta in un grazioso vestito bianco senza spalline, con la gonna di
chiffon che dal corpetto scendeva dritta e un po’ a campana
fino alle caviglie. I capelli erano acconciati e tenuti su da una
scintillante spilla, che però le lasciava sfuggire qualche
boccolo ai lati del viso. Ai piedi aveva un paio di sandali con il
tacco alto argentati, ed al collo aveva legato un foulard verde e
argento.
Quello era stato il nostro patto. Io avrei indossato un po’
del suo mondo, e lei un po’ del mio. Solo così
avremmo potuto unirci davvero. Attraversò il corridoio
creato dalle file di sedie e mi affiancò
sorridendomi raggiante. La presi a braccetto e insieme ascoltammo
attentamente la cerimonia. Quando arrivò il momento di
scambiarci gli anelli e le promesse, ci guardammo un po’
emozionati ma allo stesso tempo divertiti. La Granger mi aveva
confessato di voler un discorso come quello che le feci al settimo anno
dopo la finale di Quidditch, e quel ricordo ci ispirava sempre allegria.
“Draco Malfoy. Se me l’avessero detto qualche anno
fa, non c’avrei creduto. Come potrei io sposare uno come te?
Ho passato quasi tutti gli anni a scuola ad odiarti. In alcuni momenti
non potevo addirittura tollerare di stare troppo a lungo nella stessa
stanza con te. Ma è questo che rende così
emozionante la vita: la sua imprevedibilità. Forse ad un
certo punto, siamo arrivati ad odiarci tanto, che l’unico
modo per sopportarlo era cominciare ad amarci. Non lo so di preciso, so
solo che ora non riesco ad immaginare nessun altro al mio fianco. Non
riesco ad immaginare nessun altro con cui attraversare il percorso
della vita, e soprattutto non riesco ad immaginare nessun altro che
renda la mia vita degna del suo nome. Viva. Tu, i tuoi difetti, i tuoi
modi di fare ed essere, il tuo orgoglio, il tuo sarcasmo, mi costringi
a passare ogni giorno in maniera differente al precedente, mi riempi
tutto con il sapore della novità, della
curiosità, dell’eccitazione. Mi costringi ogni
giorno ad una nuova sfida, ad una nuova avventura.
Quest’avventura, è il nostro amore. Completamente
folle. Completamente insensato. Un amore su cui nessuno scommetterebbe.
Un amore, che come ogni avventura che si rispetti, è
avvincente, appassionante, pieno di colpi di scena. Un amore che vale
la pena essere vissuto. Una storia che vale la pena essere scritta. La
nostra storia. La storia di Hermione e di Draco”
Hermione pronunciò queste parole con decisione ed enfasi,
senza smettere di fissarmi negli occhi, e appena finito mi
infilò la fede al dito sospirando e sorridendomi. Ora, era
il mio turno.
“Hermione Granger. Io ho sempre potuto ottenere tutto quello
che volevo senza sforzo. Tutti mi rispettavano, le ragazze si
concedevano a me senza che nemmeno glielo chiedessi. L’unica,
l’unica che faceva eccezione, eri tu. Con te dovevo lottare.
Con te, niente era scontato e dovuto, come lo era tutto il resto. Tu
sei sempre stata l’unica capace di tenermi testa, di
prendermi a pugni, l’unica che mi facesse provare entusiasmo.
Di solito, tutto mi annoia. Tutto tranne te. Sei stata capace di dare
alla mia vita un aspetto nuovo ed eccitante, capace di farmi capire che
le cose migliori non ti piovono dal cielo. Le cose migliori sono quelle
per cui vale la pena lottare. Quelle che ti tengono sveglio e vigile,
quelle che ogni giorno bisogna riconquistare. Tu sei tutto quello che
non sono e quindi tutto quello di cui ho bisogno. La nostra storia
è cominciata con un inganno, un inganno che era diventato
reale, anche se non volevamo ammetterlo. Estinto il primo contratto che
avevamo firmato, ti dissi che non era mai cominciata. Ora che ne stiamo
per firmare un altro ti dico che non era mai finita. E che non
finirà mai”
Le feci indossare la fede e mi sporsi per baciarla. Tutti gli invitati
cominciarono ad applaudire calorosamente ed Hermione mi cinse il collo
con le braccia. Quando ci staccammo, lei mi passò due dita
sulla guancia e mi regalò un sorriso che parve illuminare
tutto intorno a noi.
“E’ così dovrò sopportarti
per un’intera vita, Malfoy” mi disse divertita.
“Sei ancora in tempo per scappare, Granger” le
risposi sorridendo alla mia volta.
“Non ci si libera mai di te” ribattè
prendendomi le mani. Io sospirai.
“Perché sono la persona più fantastica
che esista”
Hermione rise.
“Ecco una cosa che abbiamo in comune”
esclamò gioiosa.
“Siamo entrambi innamorati di te”
Io le sorrisi e le diedi un altro bacio.
“Io invece sono l’unico ad amarti”
replicai appongiando la mia fronte sulla sua. Il suo volto assunse
un’espressione sorpresa.
“Hai appena detto che mi ami!” fece lei sbalordita
e compiaciuta. Io alzai gli occhi al cielo.
“Sì ma non ti ci abituare Grang”
THE END.
Spazio dell'autrice.
Oddio, è finita del tutto. Che cosa triste! E' l'ultima cosa
che ho scritto su questi Draco e Hermione. Ma non di certo l'unica
Dramione che scriverò! Non so quando tornerò a
postare, perchè come vi avevo già raccontato, sto
scrivendo un'originale fantasy che mi impegna particolarmente, ma vi
dico sinceramente che non credo resisterò lontana dai miei
amati Draco e Hermione. E visto che ho già tante idee,
probabilmente mi rivedrete fra poco ^^
Che altro dire se
non G R A Z I E? Non avete idea di quanto io vi sia grata per aver
seguito e vissuto un po' con me questa storia ** E per questo non
smetterò mai di ringraziarvi.
Ci vediamo gente ^^
That's all folks!
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