Non è più il tempo di Obbligo, Giudizio o Verità, Grang...

di DumbledoreFan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "Indovinate chi viene a cena da noi domani?" ***
Capitolo 2: *** "Il mio non è disordine...è ordine sparso!" ***
Capitolo 3: *** Non me ne sono mai andato. ***
Capitolo 4: *** "Ricomincia ora" ***
Capitolo 5: *** Il fuoco mi si era riacceso dentro. ***
Capitolo 6: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 7: *** Immagini speculari l'uno dell'altra. ***
Capitolo 8: *** Draco connect to Hermione ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** "Indovinate chi viene a cena da noi domani?" ***


Hello folks!! Ma sì, sono proprio io, la vostra amata Alexa! (W la modestia sempre e comunque! NdTutti eh scusate ma sennò che Serpeverde sarei NdMe).
Come promesso, eccomi con il continuo della FanFiction "Obligation, Judgment or Truth?".
Siete felici? Non vi ho fatto aspettare troppo dai...purtroppo non riuscirò a postare più una volta al giorno, ma vedrete che tutte le settimane avrete il vostro aggiornamento. Vorrei cominciare ringraziando chi ha letto appunto Obligation, Judgment or Truth, e che ora è qui, pronto a seguirmi di nuovo. Spero di non deludervi, anche se conoscendovi un po', ho l'idea che le mie scelte saranno azzeccate. Ora, premetto che questo storia non sarà molto lunga, anzi penso che saranno tipo sei capitoli, sicuramente non più di dieci. Come capirete in questo primo capitolo, c'è uno stacco temporale di quasi quattro anni, e per la vostra gioia, tutta la FF sarà narrata dal punto di vista di Draco. Un Draco che ho cercato di mantenere il più uguale possibile, anche se i segni della maturità cominciano a farsi sentire, specie sull'argomento Hermione. Ma ora la smetto di blaterare, e vi lascio al primo capitolo!

Enjoy the chapter!


"Non è più il tempo di Obbligo, Giudizio o Verità, Grang..."


Capitolo 1:

Quando la porta del mio ufficio si aprì con un inaspettato fervore alzai lo sguardo confuso cercando di capire cosa stesse succendo. Mi venne spontaneo sospirare appena incrociai gli occhi cobalto di Blaise Zabini, il mio migliore amico nonché coinquilino; che era entrato come un tornando con il suo solito ed esagerato modo di fare. Aveva il fiato corto ma gli occhi brillanti e il sorriso un po’ ebete. Non era cambiato affatto in questi tre anni che avevamo lasciato Hogwarts. Sempre sclerato, sempre fissato con le feste, sempre curioso, sempre comprensivo. Sempre il mio migliore amico. Mi accusava di tanto in tanto di essere diventato un po’ più serio, più maturo, e io gli ricordavo sempre che lavorare al Minestero con una carica già importante nonostante l’età non era come fare il giornalista nella più famosa rivista di gossip del mondo magico.
“E tu che diamine ci fai qui? Avevo dato direttive precise di NON farti entrare per nessuna ragione al mondo” dissi io con tono pacato nonostante il sarcasmo, posando la piuma sulla scrivania. Il moro si aprì in un espressione interdetta e offessa.
“Come?!?! Sono il tuo migliore amico!! Perché non vuoi vedermi?!” esclamò fintamente risentito, gesticolando ampiamente.
“Perché Blaise, non so se te lo ricordi, ma io e te viviamo insieme. Non voglio sorbirmi la tua presenza anche a lavoro” gli feci notare sempre composto. Lui scosse il capo e alzò gli occhi al cielo.
“Ma stai zitto, che non potresti vivere senza di me! E poi sono venuto perché ho una notizia bomba!!” ribattè tornando euforico senza accennare a sedersi e tranquillizarsi.
“E di grazia, non potevi dirmela stasera a casa?” replicai io con tono rassegnato. Lui scosse vigorosamente il capo.
“No Draco, non potevo!! E’ importantissimo!!” commentò elettrizzato battendo le mani. Io sospirai di nuovo e mi passai una mano fra i capelli. Non avevo alcuna speranza di liberarmi al più presto di lui, tanto valeva dargli udienza. Le mie pratiche avrebbero aspettato. Anche perché Blaise non aveva perso per niente l’insistenza che lo caratterizzava.
“Vediamo se indovino…avete trovato del materiale pornografico su Voldemort?” chiesi sarcastico mentre sul volto del mio migliore amico si dipingeva un’espressione disgustata.
“Per la barba di Merlino NO!” sbraitò schifato.
“E poi da quando è stato sconfitto Voldemort non va più di moda…” continuò con aria più pensierosa. Già, Lord Voldemort era stato sconfitto circa sei mesi fa da Harry Potter, che era stato ricoperto di onore e gloria. Tutti i giornali avevano parlato dell’eroiche gesta del salvatore del mondo magico, e nonostante Potter continuasse ad essere una delle persone più odiose che abbia mai conosciuto, nonché una delle più odiate, era per la prima volta stato utile. Anche se i miei genitori avevano cercato di proteggermi, erano sempre pericolosamente immischiati in una battaglia che aveva perso di significato. Era stato meglio per tutti così.
“Comunque Draco non indovinerai mai…” fece il moro sedendosi finalmente davanti alla mia scrivania.
“Neanche con la mia mente terribilmente perversa?” domandai incerto.
“Neanche con la tua mente terribilmente perversa” confermò divertito.
“Via, tanto che sei qui, sentiamo quest’incredibile notizia”
Blaise, che non aspettava di sentirsi dire altro, diventò euforicamente raggiante.
“Allora, devo scrivere un articolo…” cominciò il moro.
“Nooo che notizia sconvolgente non ci posso credere!! Un giornalista che deve scrivere un articolo! Questo sì che è incredibile!” ribattei con sarcasmo fingendomi infinitamente sorpreso. Bla mi guardò impassibile e un po’ indignato.
“Non sei spiritoso. Mi vuoi far finire di parlare dannazione?!” sbraitò seccato. Io annuii distrattamente e aspettai che continuasse.
“Questo articolo s’intitolerà…” fece lasciando un po’ di suspance. I suoi occhi cominciarono a sprizzare scintille e il suo sorriso si fece raggiante.
“-Come ci si sente a star per sposare il salvatore del mondo magico?-“ concluse quasi con un urletto di gioia. Io rimasi completamente spiazzato. Dilatai gli occhi e dischiusi la bocca in un’espressione incredula. Me ne stetti boccheggiante per almeno un minuto cercando di metabolizzare quella notizia.
“Hermione” bofonchiai appena con un filo di voce. Poi mi aprii in un sorriso spontaneo.
Hermione.
Ormai, sembrava che fossero passati secoli. Ormai mi ero abituato a vivere senza di lei. Ricordavo con gioia la nostra storia, tutti i momenti che avevamo trascorso insieme e tutte le esperienze vissute. Non mi vergognavo certo a dire che Hermione era stata la miglior ragazza che avevo mai avuto. La migliore per me, ovvio. Avevamo passato gli ultimi mesi del nostro settimo anno in un groviglio di emozioni travolgenti, passione e divertimento. Avevamo affrontato gli esami con tranquillità e spensieratezza, condividendo studio e molto altro.
L’estate che si era presentata davanti a noi fu memorabile. Organizzata da Blaise nei minimi dettagli, in viaggio in giro per l’Europa, ovviamente noi tre e gli altri nostri inseparabili compari, Pansy, Theodore e Daphne. Ma poi, come ogni cosa del resto, l’estate finì. Una mattina di settembre Hermione mi disse che sarebbe partita con Potter alla ricerca degli Horcrux di Voldemort. Lei doveva combattere in prima persona quella guerra da cui mi avevano tirato fuori. Ero fiero della sua forza e del coraggio delle sue scelte, pronta a seguire il suo migliore amico anche fino alla morte. Non si sapeva però quanto la guerra sarebbe durata, cosa sarebbe successo, e Hermione, un po’ per proteggere me e un po’ proteggere sé stessa, decise che era meglio se ci lasciavamo. Ed aveva ragione. Era la scelta migliore da prendere. La lasciai andare sapendo di non avere rimpianti, che avevo potuto vivere con lei tutte le migliori esperienze che c’erano da vivere. Mi era piaciuto ogni singolo istante trascorso con lei, ed era stupido rischiare solo per andare avanti. Una cosa non necessariamente deve durare tanto tempo, specie se è qualcosa di così intenso e indimenticabile. Perciò, mi ero convinto che era stato meglio in quel modo, che lei mi lasciasse per una giusta causa che non dopo che tutto era diventato scialbo e insignificante. Così, Hermione andò in guerra, e mi lasciò con tanti piacevoli ricordi, e tanta preoccupazione. Ero più che consapevole del pericolo che stava correndo, e anche se ci eravamo lasciati (consci del fatto che non saremo tornati insieme), lei stava rischiando la vita in ogni istante, e io non potevo evitare di preoccuparmi. Senza contare che vivevo con Blaise. Sì, per Bla era stata una cosa molto più dura da accettare. Quando t’innamori di qualcuno, e ci stai insieme, sei consapevole del fatto che, prima o poi, finirà, e che potresti addirittura odiare quella persona che ti sembra la più importante di tutta una vita. Ma quando hai un amico, un vero amico, non c’è certezza più grande dell’eterna amicizia. Blaise dunque stava anche peggio di me. Non riusciva a non pensare al pericolo che Hermione correva sempre, e farsene una ragione era difficile. La Granger era diventata una parte stabile e certa nella nostra vita, come Theodore, Pansy e Daphne, e quando parlavamo, era quasi impossibile non nominarla o ricordarla. Ma piano piano, giorno dopo giorno, finalmente riuscivamo a nominarla sempre meno, fino ad arrivare ad un tacito ricordo. Sconfitti dal destino, ed intenzionati ad andare avanti. Poi, successe quello in cui non speravamo più: la guerra finì. La notizia si sparse su tutti i giornali, Harry Potter aveva ucciso il Signore Oscuro, dopo quasi tre anni, con l’aiuto dei suoi fidati amici Ronald Weasley e Hermione Granger, che salutavano sorridenti dalle foto in prima pagina. Mi sentii incredibilmente sollevato a saperla viva, e pronto in tutto e per tutto a ricominciare, a considerarla una bella parte della mia vita che però, non sarebbe tornata. Specialmente perché le foto di lei che baciava appasionatamente Potter erano dappertutto. La guerra, a quanto dicevano, li aveva avvicinati più che mai, facendoli capire che erano inevitabilmente fatti l’uno per l’altra. Ma non ero triste, o arrabbiato, o amareggiato. Semplicemente contento che lei fosse viva, e che fosse felice. Ero riuscito a farmene una ragione in tutto e per tutto. Anche Blaise sembrava tranquillo, nonostante si sentissi quanto le mancava. Ed era ovvio che in quel momento, lui fosse al settimo cielo.
“Sì Draco!! Hermione, Hermione!! La devo intervistare!” esclamò euforico mentre sprigionava felicità da tutti i pori.
“Wow è fantastico!! E’ passato tantissimo tempo ormai…” dissi con tono gioviale. Il fatto che mi fossi abituato all’idea di vivere senza di lei non m’impediva di essere felice all’idea di rivederla, magari per una bella chiacchierata davanti ad una tazza di thè, o perché no, ad un bicchiere di FireWhisky. Come ai bei vecchi tempi.
“Infatti, sono così contento di poterla rivedere! Era la mia migliore amica, non avrei voluto separarmene, e dopo la guerra, i contatti erano praticamente impossibili…ma questo è destino!!” fece elettrizzato. Io sorrisi.
“Già…destino. Effettivamente aveva un conto aperto con noi…” commentai con tono più sereno di quanto pensassi.
“Quando mi hanno detto dell’articolo non riuscivo a crederci!! Insomma mi sembrava un sogno! Oggi le manderò personalmente un gufo, la redazione l’ha già avvertita, ma non le ha detto che sono io il giornalista, e devo comunque dirle dove incontrarci…a proposito…va bene se la faccio venire a casa nostra, vero?” mi chiese come se stesse cercando di tastare il terreno. Io sorrisi bonario.
“Ma certo Blaise, anche io voglio salutarla! E dobbiamo chiamare anche Theo, Pansy e Daphne…ci vuole una rimpatriata con i fiocchi! Dobbiamo festeggiare!” esclamai alimentando, a mio discapito, l’euforia di Bla.
“Certo, certo, sarebbe eccezionale!” ribattè a sua volta. Era davvero raggiante. Io lo gurdai per qualche istante compiaciuto, poi sospirai.
“Ci avresti mai pensato che…beh che alla fine avrebbe sposato Potter?” chiesi pensieroso. Lui fece spallucce.
“Beh, era plausibile. Ma io facevo il tifo per voi” rispose il mio migliore amico sorridendomi divertito. Io ghignai.
“Penso che per le lunghe io e Hermione ci saremmo scannati vivi…” commentai ridacchiando. Poi tornai nuovamente pensieroso, e lanciai a Blaise uno sguardo eloquente.
“Sai, io ero convinto che alla fine…avrebbe sposato te” confessai con tranquillità. Il moro strabuzzo gli occhi sconvolto.
“Me?! Che ti sei fumato Draco, era la mia migliore amica, e la tua ragazza” ribattè quasi indignato dalla mia affermazione. Io sospirai di nuovo.
“Lo so, ma tu eri perfetto per lei. Se non ci fossi stato tu, non so come sarebbe andata fra me e la Grang. Tu mi hai sempre consigliato, perché eri l’unico che la capiva davvero, che sapevi quando essere dolce e quando sarcastico. Io potevo essere il suo ragazzo per un po’, ma alla fine pensavo che si sarebbe accorta che eri tu quello giusto…” spiegai con tono bonario. Non era un’accusa, affatto. Sarei stato più che felice se alla fine, Hermione avesse deciso di stare, per sempre, con Bla, ed ero seriamente convinto delle mie parole. Blaise continuò a guardarmi sbalordito, poi alla fine ghignò.
“E’ proprio quello il punto Draco…io ero quello giusto, Potter era quello giusto…ma alla fine Hermione voleva te. Non ha mai voluto quello giusto, quello perfetto per lei. Voleva te, che la facevi arrabbiare da matti, che ti facevi odiare e amare contemporaneamente, che trattavi male i suoi amici, che la prendevi in giro…la guerra ha cambiato tutto, ovviamente, la guerra cambia sempre tutto, ma io penso che se non fosse partita…voi stareste sempre insieme”
Ascoltai le parole del mio migliore amico con attenzione, per poi annuire lentamente. Infine, sorrisi.
“Va beh, inutile rivangare su queste vecchie storie…è controproducente. Ormai siamo tutti felici, e abbiamo di nuovo la possibilità di condividere la felicità fra di noi. Sono contento di poter rivedere Hermione” dissi con tono deciso. Blaise annuì con il capo.
“Anche io amico…anche io”

                                                                           *

Quando la sera tornai a casa, trovai Blaise seduto per terra, completamente circondato, per non dire sommerso, da scatole di fotografie. Sospirai scuotendo il capo divertito e posai la ventiquattrore accanto all’attaccapanni. Il moro si girò verso di me e mi salutò con un cenno della mano e un sorriso.
“Ti sei, letteralmente, tuffato nei ricordi?” chiesi schernendolo mentre mi levavo il mantello.
“Sì, ne avevo voglia…” rispose quasi distrattamente mentre sfogliava alcune foto che poi andavano ad ingrandire il mucchio che c’era per terra. Mi avvicinai lentamente e mi abbassai osservando velocemente le fotografie sparse per il pavimento. Erano tutte foto del settimo anno che documentavano tutte le nostre più pazze scorribande.
“Era tanto che non le guardavamo” commentai senza nessun tono particolare. Il moro annuì.
“Già, era tanto…un peccato, perché rievocano ricordi bellissimi…” rispose Bla sfogliandone altre. Smosse dei piccoli mucchietti e lo sguardo mi cadde su una fotografia familiare. La presi e la guardai sorridendo. Era del primo pigiama party con Hermione, e si vedevano lei e Blaise che sfilavano con degli assurdi vestiti ridendo di gusto. Notando che stavo osservando quella foto Bla disse.
“Mi hai risposto, sai?”
Io gli lanciai uno sguardo bonario.
“Che ti ha detto?” gli domandai mettendomi a sedere accanto a lui. Lui sorrise e, cominciando a cercare fra le fotografie, trovò una pergamena e me la porse.

Caro Blaise,
non riesco ancora a credere che sto scrivendo proprio a te!! Avevo paura che fosse tutto uno scherzo di pessimo gusto, invece è la realtà! Sono così felice che mi sono messa a saltellare per casa come una bambina il giorno di Natale! Quando ho letto la tua lettera, non te lo nascondo, mi sono messa a piangere dalla gioia. Sono passati anni, anni incredibilmente duri e crudeli, anni in cui ho rischiato la vita e anche di più…eppure, scrivendoti, mi sembra solo ieri che eravamo a scuola, o in vacanza insieme. Che eri il mio migliore amico. Non ho smesso un istante di pensare a te Blaise, a Draco, a Theo, a Pansy e a Daphne. Lasciarvi è stato un dolore incredibile. Tornata dalla guerra, comunque, speravo di potervi rivedere, anche se sapevo che era davvero difficile. Ma effetivamente, il destino ce lo doveva. Ci aveva separato così bruscamente, ora doveva farci ritrovare. Non so come la pensi te, ma per me sei ancora il mio migliore amico, e ti voglio bene come te ne ho sempre voluto. Sarò felicissima di venire da te a cena domani sera, e di rivedere Draco. Ora che la nostra vita è più tranquilla, spero di poter tornare tutti amici, perché mi siete mancati davvero tantissimo. Oddio, sto per rimettermi a piangere, quindi sarà meglio che vada. Ci vediamo domani alle sette e mezzo a casa tua. Un bacio enorme a te e a Draco.
Ti voglio bene.
                                                                                               Hermione.

“Verrà domani sera allora…” dissi mentre non riuscivo a non sorridere. Mentre leggevo le sue parole, in quella calligrafia così familiare, mi ero sentito vicino a lei come non mi succedeva da tempo. Finalmente avevo più di una misera e distante foto. Avevo le sue parole, avevo la certezza che non solo non ci aveva dimenticato, ma che voleva vederci e riallacciare i rapporti. Leggendo la sua lettera mi resi conto, più di quanto avevo mai ammesso, che mi era mancata terribilmente.
“Sì, l’ho invitata a cena…” rispose tutto contento mentre continuava ad avventurarsi fra le fotografie dei bei tempi andati.
“A proposito di cena…sarà meglio che mi metta a cucinare…tu metti in ordine qui e vieni a darmi una mano, sfaticato” lo rimproverai divertito mentre alzandomi mi dirigevo verso la cucina. Ovviamente non mi fidavo a far cucinare Blaise. E poi era un po’ come fare le pozioni, perciò mi rilassava tantissimo e mi riusciva terribilmente bene.
“Sì mamma arrivo…” mi prese in giro il mio migliore amico mentre afferrava la bacchetta e riordinava le fotografie dentro le scatole. Preparai la cena mentre Blaise non la smetteva di girarmi intorno saltellante e per tutto il tempo parlammo di Hermione, ripensando a tutti i momenti più divertenti trascorsi a scuola, ridendo e schernendoci.
“Ma te lo ricordi quando mi hai detto per la prima volta che ti eri scopato Hermione?” fece ad un certo punto Bla. Io sorrisi.
“Certo che me lo ricordo, io ero quasi sconvolto e tu ti preoccupavi solo di Silente e della McGrannit, e di come era stato” ribattei io divertito e indignato allo stesso tempo.
“Va beh neanche Theo era stato particolarmente comprensivo…” rispose il moro ridacchiando.
“Sai, stavo pensando…dovevamo registrarle le lezioni di Slytherin Way, magari facevamo soldi…” dissi io dopo un po’.
“Beh in effetti erano geniali…e poi con dei professori come noi! Chi non vorrebbe essere un Serpeverde?!” esclamò Bla sogghignando.
“Ovviamente…” replicai io sorridendo sornione.
“E poi se siamo riusciti a convertire la Grang…cioè siamo stati dei grandi! Il nostro miglior successo…” feci io ricordando con piacere quelle pazze giornate trascorse in camera mia cercando d’insegnare a Hermione l’arte dell’essere Serpeverde.
“Assolutamente!! E la lezione che ho preferito è stata quella dei vestiti!” commentò il moro ridendo. Io mi unii a lui ripensando a quel pomeriggio in cui avevamo fatto sfilare la Granger in tutti i modi possibili.
Finimmo di mangiare e con un colpo di bacchetta misi in ordine la cucina. Proprio mentre stavo per spaparanzarmi sul divano sentimmo bussare rumorosamente alla porta. Non mi disturbai nemmeno a chiedere chi era, lo sapevo già perfettamente.
“Avanti!!” gridammo in coro io e Blaise. Come previsto, e ormai come era d’abitudine, Theodore Nott, Daphne Greengrass e Pansy Parkinson fecero letteralmente irruzione in casa nostra, bottiglie di vino alla mano e la giovialità di sempre. Come quando eravamo a scuola, non avevamo perso il vizio di ritrovarci la sera, ovviamente da me, per divertirci e bere insieme. In quei momenti in cui la guerra cercava di distruggere tutto, noi ci eravamo impegnati il più possibile per mantenere i nostri modi di fare intatti, e soprattutto, per rimanere amici come sempre. Niente ci doveva cambiare, né l’età, né il lavoro, né le nuove esperienze. Volvemo rimanere sempre noi.
“Amici miei!!” esclamò gioviale Theo entrando allegro. Pansy andò a baciare Blaise, visto che si erano decisi a stare “seriamente” insieme invece di continuare a spassarsela, e Daphne salutò sia me che il mio migliore amico con un bacio sulla guancia.
“Ragazzi ragazzi ho una notizia incredibile!!” fece Bla ad alta voce, elettrizzato come al solito. Io sorrisi divertito.
“Indovinate chi viene a cena da noi domani?” chiese euforico. I tre si guardarono fra di loro prima di cominciare a rispondere con sarcasmo.
“Dio?”
“Piton in reggicalze?”
“Un troll di montagna?”
Il moro scosse il capo ignorando l’ironia dei nostri amici. Io mi aprii in un sorriso ancora più ampio e con tono quasi solenne risposi...
“Hermione”

Spazio dell'Autrice.

Allora, allora...partiamo da principio. Sono passati più di tre anni dalla fine della scuola, Draco lavora al Ministero della Magia, e Blaise, ebbene sì, fa il giornalista di gossip. Cioè, non so voi ma io ce lo vedevo troppo!! Uno come lui relegat dietro scartoffie e responsabilità era un insulto, e poi volevo essere un po' originale. Più in là saprete anche i lavori che fanno gli altri tre xD Ho cercato il più possibile di mantenere i personaggi e i rapporti fra loro, come Draco sottolinea. Solo una cosa è cambiata: Hermione. Sì, infatti partita per la guerra, aveva lasciato Draco e gli altri, che ormai si erano abituati a vivere senza di lei. Ma improvvisamente, il destino li vuole far rincontrare. Hermione sta per sposare Harry, ma si dice felicissima di poter rivedere i suoi amici Serpeverde. E allora, cosa succederà? Lo scoprirete nelle prossime puntate xD
Spero davvero che come primo capitolo vi sia piaciuto, che l'impostazione della storia sia di vostro gradimento (nelle recensioni di Obbligation, Judgment or Truth, avevo letto che vi sarebbe piaciuto qualcosa con i figli di Hermione e Draco, ma io avevo in mente idee diverse...) e che continuerete a seguire questa pazza sclerata che proprio non riesce a smettere di scrivere Dramione!!

Ci tengo a ringraziare le fantastiche, eccezionali, incredibili 45 persone (mio dio mi sembra un sogno, eppure è così!) che hanno commentato l'ultimo capitolo di "Obligation, Judgment or Truth", e che davvero mi hanno commosso!! Le vostre parole sono state favolose, mi avete dato una felicità talmente grande, che se l'universo ne venisse a conoscenza, avrebbe una crisi d'inferiorità. Semplicemente vi adoro.

That's all folks!!

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Capitolo 2
*** "Il mio non è disordine...è ordine sparso!" ***


Hello folks!! Eccomi qui, tutta per voi. Come state? Spero bene. Io tutto tranquillo, a scuola si va con calma, così ho il tempo di rilasarmi e pensare a questa bella FF, e a voi naturalmente! Questo capitolo sarà decisamente carino, e in fondo avrò delle precisazioni da fare, anche se spero di aver chiarito già alcuni vostri dubbi con la storia!
Enjoy the chapter!


“Mio Dio ancora non riesco a crederci…” commentò Theo buttando giù l’ennesimo bicchiere di whisky, spaparanzato sul tappeto con la schiena appoggiata ai piedi del divano.
“La vita è proprio imprevedibile…” ribattè Pansy, comodamente seduta sulla poltrona di pelle nera in collo a Blaise.
“Beh, inutile negarlo, la mancanza di Hermione l’abbiamo sentita parecchio…sono felice di poterla rivedere” replicò a sua volta Daphne, che se ne stava mezza sdraita sul divano scuro accanto a me.
“Dovremmo organizzare qualcosa” proposi arricciando appena le labbra. Blaise rizzò immeditamente il capo e s’illuminò.
“Una festa!!” disse subito facendo ridacchiare tutti.
“Del tipo?” chiese la bionda interessata e divertita allo stesso tempo.
“Una specie di festa del “bentornata nel mondo delle Serpi”, Pansy magari potremmo usare il tuo locale!” spiegò entusiasta. La mora annuì.
“Il Victrola sarà lieto di ospitare la festa” acconsentì sorridendo.
Pansy poco dopo uscita da scuola aveva aperto un locale a Hogsmeade che era velocemente diventato il più famoso dei dintorni magici.
“Sì ma prima meglio parlarne con la Granger…ci sta che la troppa vicinanza con Potter l’abbia rovinata” risposi io con una nota di acidità.
“Tranquillo Dra…l’abbiamo fatta ridimere una volta, possiamo farlo di nuovo…” ridacchiò Theodore passandomi la bottiglia di FireWhisky.
“Già…” feci io con un sorrisino divertito prima di buttare giù un sorso di quella bevanda infuocata.
“In fondo noi non siamo cambiati affatto, sarà una passeggiata di salute!!” insistette Daphne dandomi un’affettuosa pacca sulla spalla.
“A parte Draco che è diventato noioso!” mi schernì Blaise facendo scoppiare tutti a ridere. Io lo guardai indignato.
“IO-NON-SONO-NOIOSO! Solo perché invece di cazzeggiare dalla mattina alla sera come fate voi ho un lavoro con delle responsabilità non significa che sono noioso!” mi risentii mettendo un broncio orgoglioso.
“Ehi anche noi lavoriamo!!” disse con tono fintamente offeso Theo. Io lo guardai storto.
“Certo, voi lavorate!! Tu passi il tempo a fare le foto alle modelle, Daphne una volta ogni tanto cammina su e giù su una passerella con i vestiti più assurdi, con l’unica responsabilità di non ingrassare; Blaise non fa quasi niente per tutto il giorno se non scrivere qualche scemenza su qualcuno di famoso, e Pansy ha un locale!! Lavora facendo feste!! Ma fatemi il piacere tutti quanti…qui l’unico che si da seriamente da fare sono io!!” sbottai fra il divertito e il seccato. Si guardarono un attimo negli occhi per poi aprirsi in una fragorosa risata, alla quale, dopo qualche istante, mi unii anche io.
“Comunque non è vero che non faccio quasi niente per tutto il giorno…” brontolò dopo un po’ il mio migliore amico beccandosi uno sguardo in tralice da me e gli altri miei compari.
“E comunque la tua è invidia! Ti piacerebbe passare tutto il giorno con delle modelle, come faccio io!” mi prese in giro Theodore con un ghigno divertito. Io incrociai le braccia al petto e feci una smorfia.
“Uno, Draco Malfoy non prova invidia per niente, perché si da il caso che IO sia perfetto…e secondo, le modelle sono tutte uguali…se ti sei fatto Daphne te le sei fatte tutte!” ribattei combattivo. Mi voltai verso la bionda al mio fianco e le sorrisi fintamente angelico.
“Senza offesa eh…” precisai ridacchiando. Lei sogghignò e mi tirò una sonora cuscinata.
“Troppo tardi!!” rispose continuando a picchiarmi con il cuscino.
“Ehi ehi ferma ferma scherzavo!! Stavo scherzando!” sbraitai cercando di difendermi dai colpi di Daph.
“Vedi Dra? Mai far arrabbiare una modella…sono violente!” fece Theo con un sorrisino soddisfatto.
“Ok ok Daphne basta!” insistetti ignorando Theodore. La bionda si sciolse in una risata cristallina e lasciò cadere il cuscino sulle sue gambe.
“Draco…posso essere indiscreta?” mi chiese d’un tratto Pansy facendomi girare con sguardo interrogativo.
“Come se ti servisse il mio permesso…sei sempre indiscreta!” borbottai io alzando gli occhi al cielo. La mora feci spallucce.
“Cosa provi sapendo che rivedrai Hermione?” mi domandò a bruciapelo senza il ben che minimo tatto. Non che con me ce ne fosse bisogno, chiaro. Inclinai leggermente il capo e le lanciai uno sguardo confuso.
“Sono contento, ovviamente…perché, cosa dovrei provare?” risposi dubbioso. Lei arricciò la bocca e lanciò uno sguardo incerto a Blaise. Io corrucciai la fronte e mi accigliai.
“Voi pensate che io sia ancora innamorato della Grang?!?!” esclamai stizzito fulminando Bla e Pansy.
“Non vogliamo insinuare questo Dra…è che vi siete lasciati in una strana circostanza, è come se in realtà non vi foste mai lasciati…non vorremmo che…” rispose il moro dagli occhi cobalto lasciando in sospeso una frase che non gli feci finire.
“Tzè, questa è bella!! Dannazione, IO SONO DRACO MALFOY! Io e la Granger ci siamo lasciati più di tre anni fa, lasciati definitivamente, non sono uno stupido bambinetto padrone di quelle insignificanti cose chiamate sentimenti! Decido io quando, come e dove provare delle emozioni, e ho smesso di amare Hermione il giorno stesso in cui è partita! Ora sta per sposare Potter, anche io probabilmente fra qualche anno mi sposerò, e la nostra relazione sarà solo un bel ricordo, come lo è ora, come lo era tre anni fa, come sarà domani!” sbottai sdegnato dal fatto che i miei più cari amici potessero anche sono pensare una cosa del genere.
“Scusa Dra…hai ragione” replicò immediatamente Blaise, beccandosi un’altra occhiataccia da parte del sottoscritto.
“Ovvio, io ho sempre ragione!” mugugnai indignato. Daphne mi posò una mano sulla spalla e mi scrollò delicatamente.
“Dai, non te la prendere…lo sai che tendiamo a pensare al peggio perché teniamo a te…ma sappiamo benissimo di che pasta sei fatto!” disse sorridendomi. Io annuii dopo qualche secondo e buttai giù un po’ di FireWhisky. Per allentare la tensione Theo si alzò in piedi e strusciandosi le mani esclamò.
“Allora…un giro di “Io mai”?”

                                                                        *

Guardai l’orologio con occhi stanchi. Quella giornata al Ministero mi aveva stremato, e la sbornia della sera precedente non aiutava di certo. Dovevo ricordarmi di “ringraziare”, di nuovo, i miei incoscienti amici. Mi stropicciai gli occhi e riavviai i capelli con un sospiro, chiedendomi perché, nonostante fossi un mago, e anche incredibilmente dotato, quei fascicoli non si stessero correggendo da soli. Inutile magia!
D’un tratto la porta dell’ufficio si spalancò rumorosamente facendomi sobbalzare. Alzai lo sguardo e quando vidi che stanziato a me, in un’euforia incontenibile, c’era il mio migliore amico, mi coprii il viso con le mani.
“No!! No! Cosa ci fai ancora qui?! Non posso sopportare un simile affronto!” mi lamentai scuotendo il capo. Sentii Blaise sbuffare sonoramente.
“Non fare lo scontroso Draco…sono venuto a prenderti! Forse te ne sei dimenticato, ma abbiamo un ospite a cena stasera” ribattè il moro, mani sui fianchi e sorriso smagliante fra le labbra.
Come potevo dimenticare. Anche se mi sembrava abbastanza surreale, il pensiero di arrivare alla sera mi aveva accompagnato per tutta la giornata. Non riuscivo nemmeno a capire come mi sentivo, era tutto uno strano groviglio di sensazioni, e anche se le nascondevo con accuratezza, c’erano. Nonostante lo sfogo della sera prima, volevo rivedere Hermione, perché la sua presenza mi era mancata terribilmente. E non m’importava se non c’amavamo più: anche con Pansy avevo avuto una storia e poi era diventata la mia migliore amica. E con la Granger volevo che succedesse lo stesso. La vita ci aveva separato in modo troppo brusco per non darci una seconda possibilità, la possibilità di essere amici, quella che magari, ci era stata destinata lo stesso.
“Devo finire di correggere queste cartelle…” borbottai annoiato. Blaise alzò gli occhi al cielo e mi si piazzò davanti con aria decisa.
“Non stasera, Draco. Le sistemerai domani, forza, forza, stasera è importante!” esclamò con determinazione. Io mi massaggiai le tempie e lanciai uno sguardo completamente privo d’entusiasmo ai fascicoli adagiati sulla mia scrivania. Poi incrociai gli occhi cobalto di Blaise. Era da tanto tempo che non li vedevo così scintillanti. Un piccolo sorriso errò sulle mie labbra pensando che c’era la possibilità che tutto tornasse perfetto come una volta. O quasi.
“Va bene, andiamo. Ma evita urletti eccitati o grida isteriche. Ho un mal di testa terribile, e oggi non ho avuto il tempo nemmeno per respirare. Voglio una vacanza” dissi alzandomi dalla mia scrivania e raccogliendo alcuni documenti da mettere nella mia valigetta.
“Chiedi se ti danno un po’ di ferie, potremmo fare quel viaggio in Australia di cui parlavamo un po’ di tempo fa” rispose Bla bonariamente.
“Già…sole, mare e tante belle surfiste…penso che domani parlerò con il capo” ribattei sogghignando divertito. Il mio migliore amico si lasciò andare ad una risata compiaciuta.
“E io vedrò di convincere il mio capo redattore…però ora forza, andiamo, non c’è tempo di pensare alla belle surfiste!” mi sollecitò Blaise battendo le mani. Afferrai il mantello e affiancato dal mio inseparabile (purtroppo) amico, mi avviai fuori dal mio ufficio, verso l’ascensore. Proprio lì accanto beccai il controllore che faceva la guardia agli uffici.
“Mi scusi…sì, salve, per favore, potrebbe assicurarsi che quest’uomo non entri più nel mio ufficio durante il mio orario di lavoro?” feci all’uomo indicando Blaise che sbuffò sonoramente. La guardia mi osservò confuso.
“Signor Malfoy, ma è il suo migliore amico” replicò dubbioso.
“Lo so, ma è anche un pazzo sclerato…” risposi con tono ovvio.
“Ahhh, ma andiamo, non gli dia retta! E’ solo contrariato perché quando vado in ufficio da lui capisce quanto sarebbe meglio fare il mio lavoro rispetto al suo…lasci perdere” ribattè Bla facendo sogghignare il controllore. Io gli lanciai uno sguardo omicida.
“Io e lei ne riparliamo domani…” mi rivolsi alla guardia per poi trascinare il mio migliore amico dentro l’ascensore.
“Andiamo Dra non fare così! E poi il signore è così simpatico!” fece il moro sorridendo. Io alzai gli occhi al cielo.
“Non dovrebbe essere simpatico, è una guardia! Dovrebbe far paura!” replicai seccato. Blaise scosse il capo divertito.
“Ci sei già tu che fai abbastanza paura per tutti quanti” mi schernì ridacchiando. Io storsi la bocca in una smorfia indignata, e quando le porte si aprirono, mi avviai verso il salone d’ingresso.
“Ehi Dra ascolta, è meglio se andiamo a piedi e passiamo per il Paiolo Magico, devo passare a prendere dei fiori per il centro-tavola” disse Bla mentre uscivamo in strada.
“Come vuoi…vediamo se almeno l’aria fresca mi fa passare il mal di testa” risposi io atono. Cominciammo a camminare nell’umida aria di Londra, mentre una pioggerillina appena percepibile scendeva silenziosa e rilassante. Adoravo la pioggia, ancor di più quella pioggia. C’erano pochissime cose che riuscivano a tranquillizzarmi. La pioggia era una di quelle. Senza fretta ci dirigemmo verso il Paiolo Magico, passando per strade e marciapiedi pieni di babbani, che grazie al cielo da quelle parti ignoravano i vestiti considerati da loro “stravaganti”, sennò avrebbero sicuramente notato i mantelli non proprio comuni. Certo, almeno erano scuri, e non di sgarcianti colori come quelli che, per esempio, portava sempre Silente. Forse quelli li avrebbero notati. Inoltre, c’era da dire, che le ragazze che c’incrociavano erano troppo prese ad ammirare la nostra bellezza (soprattutto la mia), per concentrarsi sui vestiti. Arrivati davanti il locale entrammo velocemente, e dopo qualche saluto, ci avviammo verso il retro, per aprire l’accesso a Diagon Alley. Quando la famosa e trafficata strada dei negozi apparì ci dirigemmo verso il fiorista vicino al negozio di Madama McClain. Passando davanti ai “Tiri Vispi Weasley”, notammo, come al solito, una piccola folla accalcata alle vetrine, e, appoggiati alla porta che chiacchieravano con uno dei due gemelli, Ron Weasley e Harry Potter. Io e Blaise ci scambiammo un sguardo indecifrabile, per poi lanciare un’altra occhiata ai tre. Sfortunatamente il più piccolo dei Weasley incrociò il mio sguardo, e inaspettatamente, ci fece un cenno con la mano. Io corrugai le sopracciglia mentre Blaise ricambiava il gesto, cortese come sempre. Potter si accorse del saluto e si girò a sua volta verso di noi, osservandoci impassibile. Evidentemente però il rosso non ne aveva abbastanza e ci venne incontro, lasciandoci decisamente sorpresi.
“Ehi!” ci salutò sorridendo.
“Weasley” dicemmo quasi in coro io e il mio migliore amico. Il Pezzente, durante il settimo anno di scuola, si era dimostrato il più comprensivo e propenso a rendere più semplici le cose a Hermione, cercando di essere civile e gentile con noi. Nonostante l’antipatia, avevo apprezzato i suoi goffi tentativi, specialmente perché rendevano la Granger felice. Con me in realtà non aveva mai scambiato tante parole, ma con Daphne e Blaise era andata meglio.
“Come va? Non pensavo d’incontrarvi…” chiese cortese.
“Tutto tranquillo…beh noi in realtà abitiamo qui vicino, stiamo andando a fare qualche commissione…” rispose il moro dagli occhi cobalto. Il rosso annuì.
“Sì, Hermione mi ha detto che sarebbe venuta a cena a casa vostra stasera…” ribattè.
“E’ qui?” domandai incuriosito. Lui scosse il capo.
“No, a quanto ho capito è andata a casa per sistemare delle cose e prepararsi…era…beh molto emozionata. Mi ha confessato che era davvero felice, anche se non c’era bisogno che me lo dicesse: si vedeva lontano un miglio! Spero che sarà una belle rempatriata. Le è mancata in questi ultimi tempi un po’ di…normalità” replicò Weasley senza smettere di sorridere. Sia io che Blaise annuimmo.
“Sai Weasley, una volta dobbiamo prendere un thè tutti insieme…per tornare un po’ alla normalità” propose il moro al mio fianco. Il Grifondoro sorrise.
“Certo…ora devo andare. Ci vediamo” ribattè il rosso tornando da suo fratello e da Potter. Io e Bla tornammo sulla strada del fiorista abbastanza sorpresi.
“Sarà anche molto stupido, ma quando si tratta di Hermione ci prende…” commentò il mio migliore amico dopo un po’. Io lo guardai impassibile.
“Può darsi…magari è proprio perché è stupido…vede le cose con semplicità” risposi io atono. Effettivamente le sue parole mi avevano colpito, più che altro perché ero contento di sapere che la Granger voleva ritrovare un po’ della sua vecchia normalità, e che era emozionata all’idea. Lo eravamo tutti, in realtà.
“Beh una cosa è certa: è decisamente meglio di Potter” esclamò con un sorrisino sarcastico. Io gli lanciai un’occhiata accigliata.
“Blaise, anche gli escrementi d’Ippogrifo sono meglio di Potter…non hai detto una cosa rilevante” ribattei sbuffando con sarcasmo. Il mio migliore amico scoppiò a ridere di gusto.
“Giusta osservazione Dra…” fece mentre entravamo nel famoso negozio di fiori, il migliore di tutta Diagno Alley. Il moro cominciò ad aggirarsi fra vasi e piante, per poi farsi dare dal commesso un bel bouquet di fiori sulle tonalità del blu. Io me ne rimasi in disparte ad osservare con curiosità tutte le specie di piante che vedevo. Blaise pagò i fiori e tranquillamente ci avviammo verso il nostro lussuoso appartamento, situato in una delle traverse della via centrale di Diagon Alley. Per necessità e per piacere avevamo deciso entrambi di abbandonare i sontuosi manieri di famiglia per un bell’appartamento nel centro della vita magica. Per di più, non so se sarei riuscito a vivere senza Blaise, perché anche se era petulante, isterico e sclerato, era il mio inseparabile compagno di scorribande, un fratello legato a me da qualcosa di più forte dello stesso sangue. Sette anni avevo vissuto 24 ore su 24 con lui, e la vita senza mi sarebbe sembrata davvero vuota, e sapevo che il sentimento era reciproco.
Entrai in casa notai che Blaise aveva avuto il buon senso di riordinare il salotto e la sala da pranzo, che a causa sua erano quasi sempre molto disordinate, nonostante io m’impegnassi ad insegnare al moro come essere precisi. La precisione ce l’avevo nel sangue, era nella mia natura, il mio stesso modo di pensare era preciso: catalogavo sentimenti, ricordi e sensazioni, le riordinavo dando un senso a tutto, e mi comportavo di conseguenza. Blaise invece era esuberante, un vulcano d’idee e pensieri, metteva tutto a fuoco per poi rimescolarlo e confonderlo, dando spazio ad altro. E anche lui si comportava di conseguenza.
“Dovrei invitare tutti i giorni Hermione…sarebbe la volta buona che diventi ordinato!” lo schernii avviandomi verso la cucina. Lui mi fece una smorfia.
“Il mio non è disordine…è ordine sparso!” ribattè alzando il mento orgoglioso. Io risi scuotendo il capo, e dopo essermi sistemato, cominciai a cucinare mentre Blaise apparecchiava e sistemava in giro, sotto il mio sguardo soddisfatto. Quando ebbe finito il moro si adagiò su una sedia e cominciò a blaterarmi tutto quello che gli passava per la testa, sfogando l’emozione che, effettivamente, stava diventando contagiosa. Non avrei fatto scenate, urletti isterici e saltelli per la casa, io avevo una dignità da difendere…eppure quella strana sensazione alla bocca dell stomaco non se ne voleva andare. Di solito era la sensazione che provavo prima di un’importante partita di Quidditch, e mi sentii un po’ sciocco: anche se non la vedevo da anni, era pur sempre Hermione Granger. Non potevo ridurmi a nodi allo stomaco e cose del genere, dovevo essere abituato. Abituato non solo a controllare le mie emozioni. Abituato a Hermione.
Sorrisi fra me e me. Avrei dovuto essere abituato anche al Quidditch, eppure tutte le volte il nodo allo stomaco si faceva sentire. Forse, ero solo umano. Almeno un pochino.
Sia io che Blaise sentimmo chiaramente bussare alla porta e il mio migliore amico saltò su come una molla. Mi guardò con sguardo emozionato e si precipitò all’entrata. Io mi affacciai dalla sala da pranzo appoggiandomi al muro con un sorriso raggiante. Bla aprì la porta e in una frazione di secondo venne letteralmente imprigionato in un abbraccio quasi stritolare, sommerso da una ragazza di cui scorsi solo i capelli boccolosi color cioccolato, mentre urletti di felicità si propagavano nell’aria.
“Blaiiiiise! Blaise oh mio dio Bla!! Non posso crederci!! Sei qui, proprio tu!” esclamò euforica una voce inconfondibile, una voce che non sentivo da tempo, ma che era sempre stata così vivida nella mia mente.
“Hermione!!” rispose emozionato il moro. Sentii il nodo allo stomaco farsi più accentuato, ma lo ignorai. Finalmente i due si staccarono senza però smettere di ripetersi frasi del tipo “oddio, che bello, non ci posso credere, è fantastico, mi sei mancato tantissimo”. Dopo alcuni minuti e dopo aver alzato gli occhi al cielo parecchie volte, mi schiarii rumorosamente la gola con sarcasmo, cercando di attirare l’attenzione. A quel punto, Blaise si fece da parte e finalmente riuscii a vedere Hermione in tutto il suo splendore. La sua figura mi si parò davanti e non riuscii a trattenere un sorriso ancora più ampio. Non era cambiata molto in quegli anni. Appena più alta, i capelli più lunghi del solito, stesse forme delicate, stessi lineamenti morbidi, stesse labbra carnose. Incrociai i miei occhi di ghiaccio nei suoi di nocciola. Erano brillanti, sprizzavano scintille, non l’avevo mai vista così raggiante. Il suo sorriso era radioso, tutti il suo viso era illuminato di una luce gioiosa.
“Malfoy…” mi salutò divertita come mi salutava quando eravamo a scuola.
“Granger…” ricambiai con lo stesso tono e la stessa ironia. Ci guardammo per qualche altro istante, poi Hermione scosse il capo e mi corse incontro, buttandomi le braccia al collo e stringendosi a me con una forza che non credevo nemmeno avesse. Le cinsi i fianchi e la strinsi a mia volta, felicemente incredulo. Sentii un piacevole quanto inaspettato calore invadermi a quel contatto che per tanto tempo mi era mancato. Affondai il viso nei suoi capelli così profumati, mentre lei si alzava in punta di piedi per farsi ancora più vicina, se possibile. Rimanemmo più di un minuto buono in silenzio, abbracciati, entrambi troppo contenti per parlare. Riaverla fra le mie braccia era un’utopia a cui non aspiravo più. Leggermente si scansò per guardarmi negli occhi con un sorriso che le occupava tutto il viso. Avendola così vicina, mi resi conto che mi era mancato tutto di lei, e inaspettatamente mi sentii preda di quella sensazione mista fra euforia, soddisfazione, felicità ed eccetizaione che per la prima volta avevo provato quattro anni fa, nel sottoscala della Sala d’Ingresso a Hogwarts, mentre un “comincia ora” tornò a rimbombarmi nella mente e una sola domanda mi si parò davanti:
Era davvero finita?


Spazio dell'Autrice.

Allora allora...andiamo per ordine. La prima scena è una sana rimpatriata delle serate che i Magnifici 5 (copyright by debby12 xD) di solito passavano a scuola, e delle quali non si sono voluti mai privare. Ho letto nelle vostre fantastiche recensioni che vi sareste aspettati una reazione diversa da Draco, più disperata, o comunque meno serena. Beh, se devo essere sincera, prima di tutto una reazione così sarebbe stata incredibilmente banale, e secondo avrebbe creato un Draco completamente OOC. Molti tendono a pensare che Draco, dopo essersi messo con Hermione, inevitabilmente cambi, e lo stesso per la riccia. No, no e no! Draco e Hermione sono perfetti insieme così come sono, Malfoy non deve diventare più sensibile!! Draco è orgoglioso fino allo sfinimento, non si dispererebbe mai per una ragazza, lui segue la dottrina di Oscar Wilde: "Solo le persone superficiali impiegano anni per liberarsi da un'emozione. Chi è padrone di sé può porre termine a una sofferenza con la stessa facilità con cui inventa un piacere. Non voglio essere in balia delle mie emozioni". Appena ha capito che l'amore per Hermione l'avrebbe fatto soffrire l'ha messo da parte, si è fatto una ragione di tutto e, piano piano (si perchè ricordate che sono passati più di tre anni) ha ricominciato a vivere tranquillamente. Ora però ha rivisto Hermione, e qualcosa si è smosso, perchè è tornata una realtà e non più un illusione. Spero di aver ben chiarito questo concetto. Oh e un'altra cosa: ecco spuntare Ronald! E' stata per di più un'illuminazione momentanea, ce lo volevo infilare, anche perchè Weasley era diventato civile con le Serpi a scuola...insomma, spero che il chap vi sia piaciuto!!

Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, ovvero:

cecilia95
Ili91
debby12
stellabella
Rituzza_95
foxina
Hollina
sanguisuga
Ginsan89
musicmylife
Dark_angel
fandracofiction
Gemella Dramioncella
kia chan88
Piccola_Star
PinkFloydFan
renesmee cullen
kiamilachan
Kimaira Malfoy
Nyappy

e tutti quelli che hanno letto!! *-*

That's all folks!

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Capitolo 3
*** Non me ne sono mai andato. ***


Hello folks!! Sono un po' in ritardo sulla tabella di marcia eh? Mi dispiace. Avevo previsto due aggiornamenti per questa settimana, e invece è solo uno. Spero che comunque il capitolo vi permetterà di perdonarmi. In questi giorni purtroppo per la FF, sono stata quasi sempre con la mia migliore amica, e quindi la sera scrivevo poco...anche perchè la scuola mi fa svegliare tutte le mattine troppo presto. Ecco comunque il vostro capitolo!!
Enjoy the chapter!


“Draco! Sono così felice di rivederti!” esclamò finalmente Hermione tenendo entrambe le mani strette nelle mie. Io sorrisi bonariamente.
“Era tanto che non ci vedevamo…” replicai con ovvietà mentre mi allontanavo un po’. Lei annuì con il capo.
“Troppo, troppo!! Non potete immaginare quanto mi siete mancati!” ribattè emozionata guardandosi appena intorno.
“Io invece penso di poter immaginare…” rispose Blaise affiancando Hermione che si girò verso di lui sorridendogli dolce. Gli prese la mano e cominciò quasi a trascinarlo in giro per la casa.
“Wow, il vostro appartamento è strepitoso! E’ enorme!! E con arredamento di gran gusto direi…” commentò la riccia mentre osservava la stanza e buttava qualche occhiata di sfuggita alla cucina e alla sala da pranzo.
“Avevi dubbi? E’ l’appartamento di Draco Malfoy e Blaise Zabini. Per noi solo il meglio” dissi io con un sorrisino tronfio sulle labbra. La Granger si girò nella mia direzione e invece di lanciarmi uno sguardo infastidito, indignato o rassegnato, mi guardò ancor più raggiante. Sembrava…compiaciuta.
“Ti rendi conto?! Anche questo mi è mancato terribilmente!! I tuoi insopportabili, altezzosi e presuntuosi modi di fare! Ero proprio ridotta male!” sbottò divertita la Grang facendo scoppiare a ridere Blaise mentre io mi limitavo a sorridere. Quei modi erano una delle tante cose che amava di me. Non me l’aveva mai detto, eppure lo sapevo. Sapevo che non poteva resistere al mio sarcasmo e al mio egocentrismo, nonostante tutte le volte mi aggredisse con orgoglio. Non poteva resistermi. Avevo un ascendente su di lei che mi faceva sentire forte. Importante. Chissà come sarebbe diventato il nostro rapporto ora che quell’ascendente veniva a mancare.
“Beh sentiti ufficialmente parte di questa casa…come se fosse la vecchia stanza di Draco nei sotterranei! Ricordi? Era la nostra multiproprietà con Daphne, Theo e Pansy. Ora abbiamo cambiato appartamento ma la multiproprietà non è cambiata di una virgola!” replicò gioviale e divertito il mio migliore amico mentre Hermione si faceva piacevolmente stupita.
“Vuoi dirmi che ancora oggi, Theodore, Pansy e Daphne vi assediano qui la sera? Come a scuola?” domandò la riccia allegra.
“Precisamente Grang…ti rendi conto, non mi libererò mai di loro” risposi con un ghigno dando una pacca sulla spalla a Blaise.
“Lo dice solo per convenzione…in realtà non potrebbe vivere senza di noi” ribattè il moro dagli occhi cobalto.
“Sì, conosco Draco…è dura ammetterlo per lui, e fidati è dura anche per me dirlo…eppure la vita senza di voi è…vuota. A parte la questione della guerra, che sconvolge tutto, e quella è una cosa a sé. In questi ultimi mesi, mentre cercavo di far tornare le cose come prima, mi sentivo davvero vuota…e quando mi sono imbattuta in quella foto del pigiama party ho capito cosa mi mancava. Mi mancavate voi. Pazzi, sclerati, trasgressivi, immorali e incuranti ragazzi, che sanno rendere la vita un po’ più speciale” disse Hermione con un sospiro guardando entrambi per poi, inaspettatamente, stringerci tutti e due in altro abbraccio. Preso alla sprovvista m’irrigidii, poi appoggiai un braccio sulle spalle della riccia mentre questa appoggiava la testa sul petto di Blaise. Mi staccai poco dopo lasciando che il mio migliore amico avvolgesse completamente la Granger che, voltò la testa verso di me interrogativa. Poi sorrise.
“Sono felice che non siate cambiati…e poi voi due vivete insieme!! Fantastico, penso che non avrei sopportato lo shock di sapere che abitate in due luoghi diversi! Inconcepibile!” fece staccandosi a sua volta da Bla.
“Lo so, talmente inconcepibile che non abbiamo considerato nemmeno l’idea…” ribattè il moro compiaciuto. Io fissai Hermione negli occhi, ignorando le parole di Blaise.
“Spero che tu stessa non sia cambiata” commentai atono, intrecciando saldamente il mio sguardo tempestoso al suo di nocciola. Lei fece spallucce e mi si avvicinò. Posò una mano sul mio braccio e mi sentii stranamente attraversare da una scarica elettrica…una sensazione che non sentivo da tempo, che mi sembrava di aver dimenticato. I suoi occhi non accennavano a staccarsi dai miei. Non li ricordavo così grandi e caldi, quasi rassicuranti.
“Li unici cambiamenti che trovarai in me sono quelli causati dalla guerra. Per il resto, sono sempre io. La Grang” rispose quasi con dolcezza, come se volesse rincuorarmi. Era ancora più vicina, e improvvisamente mi sentii a disagio, una cosa che in sua presenza non mi era mai capitata. Lei era rimasta la stessa. Ma le cose erano cambiate. Terribilmente cambiate. E io non potevo permettermi di essere lo stesso con lei. Me ne convisi fortemente. E allora cos’era quella strana voglia che sembrava risorgere dalla più profonda parte di me? Una parte dimenticata, accantonata, messa sottochiave. Una parte che non dovrebbe più esistere.
Indietreggiai appena sedendomi sul bracciolo della poltrona, rivolgendo a Hermione un mezzo sorriso.
“Bene, Grang…allora suppongo che tu vada ancora matta per il cibo italiano…ho cucinato una cenetta completa a base di antipasti mediterranei, pasta al pesto e bistecca alla fiorentina” ribattei cercando di smorzare l’attenzione, e soprattutto di concentrarmi sul qualcosa di più futile.
“Wow è fantastico!! Ehi ma…hai detto “ho cucinato”? Da quando il signor Malfoy super viziato cucina?” fece sarcastica lanciando uno sguardo divertito a Blaise che se la rideva senza ritegno. Io feci una smorfia.
“Da quando, per esigenze lavorative, mi snoo dovuto trasferire in un appartamento dove non c’è posto per Elfi Domestici, con Blaise, che prima di farlo cucinare mi avveleno direttamente da solo…” replicai a mia volta con sarcasmo. Hermione si aprì in un’espressione ironicamente raggiante. (o forse l’ironia la vedevo solo io)
“Hai smesso di sfruttare quelle povere bestiole?!” esclamò con gli occhioni luccicanti.
“Ehi ehi, solo perché non ho posto e…” provai a giustificarmi, ma ormai la riccia mi era praticamente, anzi letteralmente, saltata in collo come se le avessi dato la notizia più bella del mondo. Le cinsi involontariamente i fianchi e m’imposi con la forza di NON pensare a qualsiasi cosa o ricordo poco casto.
“Granger, calma!!” cercai di farla rinsavire e di allontanarla appena. Ma lei non voleva saperne.
“Hermione dai smettila! Dobbiamo andare a cena” riprovai con tono più deciso. Si bloccò all’istante e mi guardò curiosa e compiaciuta.
“Avevo dimenticato quanto fosse bello il mio nome pronunciato da te” disse quasi in un sussurro, con un sorriso radioso. Un bellissimo sorriso. Rimasi impassibile anche se dentro di me si stava scatenando, piano piano, una tempesta. Una tempesta che mi faceva sentire debole, vulnerabile. Succube. Eppure non potei ignorare che anche io, anche io avevo pensato la stessa cosa quando lei mi aveva chiamato per nome. E ora, mi saltava in collo e mi diceva quelle parole, come se si fosse dimenticata che ora abbiamo due vite diverse, che lei sta per sposare Potter, che ora non dovremmo comportarci come eravamo abituati. Lei sembrava completamente serena, sembrava che non avesse un solo pensiero, che per lei fosse tutto normale. Forse lei non sentiva la nostalgia farsi un masso sempre più pesante e scomodo, forse lei non si sentiva ferita personalmente nell’orgoglio perché non riusciva a reprimere quell’inopportuno desiderio. Cercai di riordinare tutto con diligenza. Io avevo il controllo. Dovevo avere il controllo.
“Non ti ci abituare…Grang suona meglio! E ora forza…la cena ci sta aspettando!” ribattei ghignando. La riccia finalmente si alzò e Blaise le fece strada verso la sala da pranzo. Ci sedemmo al tavolo circolare apparecchiato con tutti i toni del blu, e con un colpo di bacchetta feci comparire nei piatti l’antipasto.
“Mione, ti dispiace se poso qui la penna prendi-appunti? Mi annoterà quello che dici, almeno non me ne dimentico…ti prometto che non userò affermazioni compromettenti contro di te!” fece il moro facendo ridere Hermione. Aveva una risata più cristallina, più pura. Una risata che forse aveva trattenuto a lungo.
“Anche se sei una Serpe, stranamente mi fido di te…ma bada bene…solo di te!” rispose lanciandomi un’occhiata con frecciatina annessa.
“Beh è ovvio…mai fidarsi di me. D’altronde…è sempre colpa mia, no?” replicai ironicamente facendo scoppiare entrambi in una fragorosa risata che contagiò anche me.
“Oddio quanto tempo che non lo sentivo! E’ colpa di Draco! Ormai era il nostro tormentone!” esclamò la Granger senza smettere di ridere.
“Va beh, era la verità in fondo…99 su 100, c’eri sempre tu nel mezzo, Dra!” ribattè il mio migliore amico. Io alzai gli occhi al cielo.
“Solo perché sono un genio…” bofonchiai fintamente indignato. Cominciammo a mangiare sempre ridacchiando di quella vecchia battuta (che era vecchia solo per Hermione visto che a me la ripetevano ancora almeno dieci volte al giorno). Poi Blaise si fece quasi serio e si rivolse alla ex Grifondoro.
“Lo so che magari non è uno degli argomenti più rosei ma…mi serve anche per l’intervista. Vorrei che tu ci raccontassi un po’…beh della guerra” disse il moro dagli occhi cobalto. La Granger annuì senza mostrare il minimo turbamento. Infatti, si girò verso di me con un sorriso intimando:
“Solo se il biondastro trattiene i suoi insopportabili commenti” 
Io alzai nuovamente gli occhi al cielo e acconsentii con il capo e con un sorriso. Hermione si portò il bicchiere alle labbra, poi lo posò e si voltò di nuovo verso Blaise.
“E’ stato qualcosa di…sconvolgente. Giorno e notte convivevamo con la paura, con la morte. Sempre a pensare a dove nasconderci, sempre dietro a piste inverosimili, senza indizi, senza notizie, senza esperienze, a rincorrere qualcosa che non sapevamo riconoscere, di cui non avevamo certezze. E intanto, intorno a noi, le persone morivano, così come se niente fosse, vite e vite venivano sottratte senza una vera ragione, senza un vero scopo, in un istante. Bastava solo un istanta a far finire una vita. E noi potevamo essere i prossimi. Ogni momento poteva essere l’ultimo. Non sono stati di certo bei giorni. Però ne è valsa la pena. E’ una cosa che dovevo fare. Non potevo permettermi di abbandonare Harry, non l’avrei lasciato per nulla al mondo. In una situazione tanto precaria, quanto crudele, per riuscire ad andare avanti lui aveva bisogno della cosa più certa che avesse: gli amici” raccontò Hermione atona, come se ormai avesse ripetuto troppo spesso quelle cose, come se ormai fossero solo un ricordo lontano e insignificante, come se fosse dovuto.
“Ecco questo è interessante…il rapporto fra di voi durante la guerra, parlami di quello…” fece Blaise per poi mettersi una mano sulla bocca e guardare desolato la Granger.
“Scusami, scusami tanto…parlo come un giornalista! Mi dispiace!” si affrettò a dire realmente mortificato. Hermione gli rivolse un sorriso bonario.
“Tranquillo Bla, non ti preoccupare…tu sei un giornalista! Lo so che non lo fai in cattiva fede…e poi ormai ci sono abituata” rispose tranquilla accarezzando la mano del moro. Poi fece un sospiro e ricominciò a parlare.
“Beh…all’inizio c’era tanta energia, eravamo affiatati e le difficoltà le affrontavamo con impeto. Le cose che sapevamo ci sembravano le più importanti, tutto quello di cui avevamo bisogno. Ma piano piano, ci siamo resi conto che non avevamo niente, se non mere ipotesi, il pericolo era sempre maggiore, la morte sempre più vicina…eravamo sempre più nervosi, più tesi, e sempre più…isolati. C’ è stato un periodo in cui addirittura ci siamo ritrovati a litigare come dei pazzi. Eravamo sfiniti, non ne potevamo più. Poi, grazie al cielo, siamo rinsaviti. Non potevamo abbandonare, dovevamo andare avanti, ed essere più uniti che mai. Se ci fossimo divisi saremmo stati ancora più vulnerabili, invece insieme eravamo forti. Ci siamo dunque calmati, impegnati veramente, e i nostri rapporti sono diventati indissolubili. Ci siamo arresi all’idea che eravamo gli unici su cui poter fare affidamento, da cui ricevere calore, amore, stima, affetto, tutto quanto di positivo poteva esistere mentre la guerra cercava di farlo sparire” raccontò Hermione. Non sembrava turbata, al contrario felice che potesse parlarne. Forse era felice che ci fosse Blaise ad ascoltarla. Provai ad immaginarmi in quella situazione, e ammisi fra me e me che doveva essere stato orrendo. Finalmente capivo appieno perché i miei genitori avevano combattuto con tutte le loro forze per tenermi lontano da tutto quello, per farmi vivere una vita normale. La riccia si voltò verso di me e mi lanciò uno sguardo insicuro.
“Mi…mi è capitato di…beh di…incontrare, se così si può dire…tuo padre. Tu eri al sicuro?” mi domandò incerta, come se avesse paura di dire qualcosa di sconveniente, che avrebbe potuto ferirmi. Io mi aprii in una risata cristallina, divertita ma con un pizzico di amarezza.
“Vuoi farmi credere Granger, che mentre combattevi con i tuoi amici, ti preoccupavi per me?” ribattei con sarcasmo. Lei mi guardò indignata.
“Certo che mi preoccupavo per te!! Come potevo non farlo?! Credevi che avessi semplicemente smesso di credere che esistevi?” replicò stizzita.
“Credevo semplicemente che avessi cosa più importanti a cui pensare…ed era vero” risposi impassibile fissandola negli occhi. Avevo dimenticato quanto era combattiva, quanto era determinata, quanto era orgogliosa. E quanto mi piaceva per quello. Alle mie parole, Hermione inarcò un sopracciglio.
“Non mi dire…Draco Malfoy che non si considera la cosa più importante del mondo…” esclamò sarcastica.
“Non mi dire…Hermione Granger che invece mi considera la cosa più importante del mondo…” esclamai a mia volta con sarcasmo.
“Non mi dire…Draco Malfoy e Hermione Granger che battibeccano ancora come due ragazzini…” replicò Blaise scoppiando a ridere insieme alla Hermione, mentre io scuotevo il capo ghignando.
“Comunque Grang, se t’interessa davvero, i miei genitori si sono impegnati per tenermi fuori da tutto questo…avevano fatto già abbastanza sbagli con me…volevano rimediare” spiegai atono con espressione impassibile. Lei mi guardò dispiaciuta.
“Non mi avevi mai parlato di questo…” rispose posando una mano sulla mia. Io la scansai dolcemente, sorridendole.
“Non avevi mai avuto il coraggio di chiedermi “allora Draco, quand’è che diventi un mangiamorte?”. E comunque odio parlare dei miei problemi, quelli sono miei, e s’è qualcosa che non riesco a tollerare…è la compassione” ribattei con tono leggermenta amaro, per poi aprirmi in un sorrisino sarcastico.
“Sai, non sono Potter, io…” commentai ironico mentre Hermione annuiva sorridendo.
“Oh lo so bene…” ribattè la riccia. Blaise s’intromise di nuovo nella conversazione.
“Ecco a proposito di Potter…com’è nata fra di voi?” domandò il moro riprendendo in mano le redini della conversazione. Un po’ perché gli serviva per l’intervista, un po’ perché io e la Granger avremmo potuto continuare a battibeccare all’infinito. Era sempre stato uno dei nostri passatempi preferiti.
Hermione a quella domanda si lasciò andare ad un sorriso sospirato.
“Non è che fra me e Harry è nata…fra me e lui c’era sempre stata. Dal primo giorno che lo incontrai, lui è stato il mio primo vero amico. Piano piano è diventato una delle persone più importanti della mia vita, condivedevamo un rapporto unico. Era qualcosa d’inspiegabile. Durante la guerra, eravamo soli più che mai, ma insieme riuscivamo a non sentirci soli…ci siamo resi conto che eravamo l’unica cosa di cui avevamo bisogno. E in quel momento avevamo un disperato bisogno di amore. Voleva, dovevamo sentirci amati, sennò non saremo sopravvissuti. E io amavo Harry, e lui amava me. Ogni delusione, ogni sconfitta, ogni paura, ogni perdita, veniva consolata dalla consapevolezza che eravamo insieme, e che niente ci avrebbe diviso. E’ con l’amore che siamo riusciti a vincere questa guerra” raccontò, questa volta con la felicità negli occhi, in un’espressione quasi sognante. Odiavo per principio le cose così sdolcinate, le manifestazioni dei sentimenti così palesi, una cosa che proprio non accettavo. Ma sentire la Granger parlare così di Potter era ancora peggio. Specialmente sapendo che, a suo tempo, lei aveva rinunciato a questo suo grande amore, che tanto decantava, per me. Sembrava che per lei, lui fosse sempre stato l’unico, che non ci fosse nessuno come lui, che non avesse bisogno di nessun altro. Ma invece, una volta, aveva avuto bisogno di me. Aveva preferito me a lui, nonostante il mio comportamento sbagliato, i miei insopportabili difetti, nonostante non fossi dolce, gentile e perfetto com Potter, aveva preferito me. Ora invece c’era solo Potter.
Il loro amore aveva fatto miracoli, a quanto diceva. E io mi sentivo stranamente…infastidito. Non era mai successo prima. Avevo accettato con il sorriso la notizia che Hermione si sarebbe sposata con Potter, era giusto così, dopo tutto quello che avevano passato. Era naturale. E io ormai l’avevo dimenticata da tempo. Per me rimaneva come una sfocata utopia. Ora invece era lì. Era lì a qualche centimetro da me. Che elogiava Potter come se fosse la cosa più bella che le fosse mai capitata. Come se non si ricordasse di me, del nostro amore, come se non si ricordasse che proprio io, a quei tempi il suo peggior nemico, l’avevo portata via da suo amato eroe. Era da egocentrici, eppure non accettavo di sentirmi messo in disparte da Potter. Mi astenei dal commentare comunque, come facevo di solito, come avevo promesso. Sarebbe stato patetico, il mio orgoglio me lo impediva. Se andava bene alla Granger…beh peggio per lei. Io avevo di meglio di cui occuparmi.
“E ora che siete tornati alla vita normale, cos’è cambiato?” chiese Blaise interessato. Guardava Hermione con occhi luccicanti, gli si leggeva in volto quanto era felice, e io non potevo non esserlo di conseguenza.
“Beh il punto sta proprio nella vita normale…entrambi stiamo lavorando per riconquistare quella quotidianità che ci era stata strappata via…riprendere le vecchie abitudini, i vecchi piccoli problemi…non vediamo l’ora di cominciare a litigare per il disordine, le dimenticanze, e questi problemucci domestici…per poi scoppiare a ridere ripensando a quando i problemi erano altri. Ridere perché un tempo litigavamo perché eravamo a pochi centimetri dalla morte senza sapere cosa fare dove andare, e possiamo raccontarlo. Perché insieme siamo sopravvissuti e niente è più così importante…” rispose Hermione dilungandosi particolarmente per far sì che Blaise potesse scrivere un bell’articolo. Mentre finevamo di cenare il mio migliore amico continuò a fare domande alla Granger che rispondeva sempre con qualcosa di toccante o dolce, rischiando di farmi venire il diabete. Ascoltavo mangiando tranquillamente mentre i due si scambiavano confidenze. Ogni tanto, quando Hermione diceva qualcosa di particolarmente sdolcinata nei confronti di Potter, alzavo gli occhi al cielo senza farmi vedere.
“Pensi di avere abbastanza per il tuo articolo? Mi sono stufata di parlare sempre di me! Sembro Draco!!” si lamentò la Grang girandosi verso di me con un sorrisino divertito.
“Ehi, io non parlo di me, io faccio parlare di me. E’ diverso” ribattei sarcastico. Hermione si mise a ridere.
“Giusto…comunque il concetto di egocentrismo è quello…” replicò ghignando.
“Sì, Hermione, tranquilla è abbastanza…farò il possibile per metterti in buona luce…una cosa praticamente nuova per me” rispose Blaise ridacchiando.
“Che ne dite di andare a gustarci il dessert in salotto, con un buon bicchiere di liquore invecchiato?” proposi alzandomi in piedi e sparecchiando con un colpo di bacchetta. Entrambi annuirono e ci spostammo in salotto. Blaise si spaparanzò senza ritegno sul divano, io invece mi accomodai più compostamente sulla poltrona. Con mia sorpresa Hermione, invece di accocolarsi sul divano con Blaise come faceva di solito, specie quando eravamo in Sala Comune di Serpeverde, si sedette sul bracciolo della poltrona passandomi il braccio intorno alle spalle e appoggiando il capo sul mio.
“Ti dispiace?” mi chiese girando appena il viso verso il mio. Sentii il suo caldo respiro infrangersi sulla mia pelle, e cercai di non pensare a quando quel respiro mi faceva impazzire.
“Se non dispiace a te…” ribattei facendo spallucce. Sentimmo un ticchettio alla finestra e Bla si alzò facendo entrare un piccolo gufo e raccogliendo la lettera che portava.
“Scusate, devo rispondere…torno subito” disse prima di sparire in camera sua.
“Draco…” mi chiamò la riccia dopo qualche istante.
“Dimmi…” replicai interrogativo. Lei si sedette sulle mie ginocchia e si strinse ancor di più a me, mentre io cercavo di rimanere impassibile e di non desiderare Hermione come la desideravo anni fa.
“Io voglio che tu torni a far parte della mia vita, come lo eri prima che partissi…” fece tirando fuori dalla maglia una catenina. Aprì il ciondolo e vidi che al suo interno c’era la foto che ritraeva me, lei e Blaise che dormivamo insieme.
“Ricordi? Quella sera capii più che mai che fra noi si era creato qualcosa d’indissolubile. Ho bisogno di voi per tornare alla mia normalità, specie di te. Vuoi tornare a far parte della mia vita?” mi domandò girando completamente il volto verso di me. Eravamo ad appena qualche centimetro, e la voglia di baciarla si faceva sentire fastidiosa. Sospirai appena e distolsi lo sguardo, cominciando ad accarezzarle i folti capelli ricci.
“Non me ne sono mai andato”


Spazio dell'Autrice.

Draco comincia a rendersi conto che prova ancora qualcosa per Hermione, ma, guarda che strano, non vuole ammetterlo!! E dice che è tutta questione di orgoglio se è infestidito dalla Grang che parla di Potter...e sicuramente è vero. Ma non è solo quello!! Ovviamente Dra ancora non lo capisce...ma vedrete che piano piano se ne accorgerà. In questo capitolo Hermione racconta abbastanza dettagliatamente della guerra e del suo rapporto con Potter...e non ha fatto venire il diabete solo a Draco, fidatevi. Non avete il dubbio però che, visto che ha preferito Malfoy a Potter già una volta, questo non possa ripetersi? Ma no, Hermione è una brava ragazza, ama Harry e lo sta per sposare...Harry è il ragazzo giusto per lei, no? NO!! Eh, ma farglielo capire è dura!! Vedrò che posso fare xD Che carina poi Hermione che cerca il contatto con Draco *-* Si siede anche sulle sue ginocchia!! *.* Ok la finisco!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, ribadendo che vi adoro follemente:

pikkola_Lilith
Beckyx
mv3028
Rima_Brandon
kikkina malfoy
anna96
debby12
Ili91
cocochanel87
foxina
kiamilachan
sanguisuga
musicmylife
ginsan89
zamby88
PinkFloydFan
Dark_Angel
Rituzza_95
fandracofiction
flydreamer
renesmee cullen
laretta
_Polla_
Piccola_Star

e tutti quelli che hanno letto!!

That's all folks!

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Capitolo 4
*** "Ricomincia ora" ***


Hello folks!! Eccomi qui, di nuovo un po' in ritardo, ma almeno riesco a mantenere il ritmo di un aggiornamento a settimana. Come va? Io benissimissimo, anche se un paio di giorni fa sono stata male, oggi mi sono completamente consolata, visto che finalmente, dopo tanto, ho rivisto giocare la mia vera squadra del cuore, ovvero la Nazionale di Calcio Tedesca, che ha vinto contro la Russia e si è qualificata definitivamente per i Mondiali!! Sono letteralmente ubriaca, i miei bimbi tedesci mi rendono talmente felice che mi ubriaco di loro! xD Ma a voi ovviamente non importa dei miei deliri germano-calcistici. V'interessa del capitolo, ed eccolo qui!
Enjoy the chapter!


“Te lo giuro Mione, sembrava una ragazza!! Aveva la voce di una ragazza!” stava sbraitando Blaise mentre io e Hermione ci contorcevamo dalle risate, per merito di esilaranti ricordi e di un’abbondante dose di alcohol.
“Guarda Bla che non c’è niente di male, puoi ammetterlo…” lo punzecchiai divertito, stringendo di più Hermione che stava per cadere dalla mia ginocchia, troppo presa dal ridere convulsamente per tenersi alla poltrona.
“Ma ammettere cosa?!?! Era una stramaledettissima festa in maschera e quello scemo era vestito da donna, parlava come una donna, che ne potevo sapere io?!” continuò il mio migliore amico gesticolando ampiamente. La Granger non accennava a smettere di ridere, gli occhi cominciarono addirittura a diventarle lucidi.
“Grang, almeno potresti trattenerti dal prendermi in giro così palesemente…” borbottò il moro.
“Scusa Bla…ma non riesco a smettere…solo immaginarmi la scena” bofonchiò la riccia con il respiro mozzato dalle risa.
“Comunque devi sapere che da quel giorno non facciamo più una festa in maschera…onde evitare che Blaise diventi definitivamente gay…” feci io ghignando in direzione del moro.
“Definitivamente? Ma quanto sei spiritoso Draco…cosa c’è, ce l’hai ancora perché l’altro giorno Pansy ha detto che sono meglio di te a letto?” mi schernì il mio migliore amico facendo finalmente calmare Hermione che si voltò verso di me divertita. Io sbuffai stizzito.
“L’ha detto solo per ripicca, lo sanno tutte che IO sono il Dio del Sesso” ribattei alzando gli occhi al cielo.
“Il fatto che tu sia bravo non toglie che io sia più bravo…” replicò compiaciuto. Io sbuffai di nuovo.
“E’ deltutto impossibile…” dissi con tono deciso, alzando il mento offeso.
“Che ne sai, non sei mai venuto a letto con me…” rispose scoppiando a ridere insieme alla Granger.
“La Grang si però…forza Hermione, dillo, sono o non sono il Dio del Sesso?” feci chiamando in causa la riccia che mi guardò accigliata.
“Non sono stata con Blaise però, quindi non saprei…” se ne tirò fuori con maestria, ma non abbastanza.
“Va beh, ma potresti mai immaginare qualcuno più bravo di me?” ribattei arrogante lanciandole uno sguardo malizioso, proprio come facevo quando ero a scuola. Lei si mordicchiò il labbro ma non abbassò gli occhi, al contrario mi sfidò quasi.
“Non è una cosa molto da te, andare a cercare in giro consensi…non sei la persona più sicura di te stessa in tutto il mondo?”
“E non è una cosa molto da te, aggirare così le domande…che c’è Grang, paura di ammettere quanto sia eccezionale sotto le lenzuola? Paura di ammettere che Potter non è bravo neanche la metà, e che un altro giro su di me lo faresti volentieri?”
In gran parte era l’acohol che mi feceva parlare così. Era l’alcohol che mi permetteva di esternare quei pensieri che mi erano balenati in testa durante tutta la sera, specialmente mentre avevo Hermione sulle mie gambe come se niente fosse mai cambiato. La sua reazione mi stupì. Invece di risentirsi dell’acidità che avevo messo nella frase, o del tono che avevo usato, la Granger scoppiò a ridere.
“Sempre il solito…sempre il solito…” mugugnò fra le risa.
“Se potessi, fidati, andrei a letto con Blaise per darti una valida risposta…ma dovrai accontentarti di quella di Pansy…per consolarti, posso dirti che…sì, effettivamente…eri bravo” rispose Hermione con una smorfia divertita. Io inarcai le sopracciglia scherzosamente indignato.
“Ero bravo?! Ero bravo?!?! Non provare a sminuirmi così sai!! Fasulla ingrata!” sbraitai puntandole contro l’indice. Lei si aprì nuovamente nella sua solita risata cristallina e mi buttò le braccia al collo.
“Lo sai che mi vergogno a parlare di queste cose…ma sai anche quanto sei strepitoso…” mi sussurrò ad un orecchio senza smettere di ridere genuinamente. Mi aprii in un sorrisino compiaciuto, ma nel mentre sentii uno strano brivido lungo la schiena, mentre l’acohol che avevo in corpo faceva abbassare le mie “difese”. I ricordi delle notti passate con Hermione m’investirono senza pietà e mi ritrovai a chiedermi se in quel momento, mentre mi sedeva un po’ brilla sulle ginocchia e mi sussurrava all’orecchio, anche lei avesse pensato a quei ricordi. Ricordi che in quelle condinzioni si stavano facendo davvero pesanti. Bastava così poco per risvegliare sensazioni archiviate da tempo?
Passammo un’altra oretta a ridere e scherzare quando la Granger guardò l’orologio e quasi saltò per aria.
“Oh mio Dio ma è tardissimo! E’ più che tardissimo! E sono anche mezza ubriaca…” esclamò passandosi una mano fra i capelli.
“Puoi rimanere a dormire qui Grang…sbattiamo Blaise nella camera degli ospiti e tu dormi nella sua stanza…” ribattei io.
“Questa è bella…abbiamo apposta una stanza degli ospiti per gli ospiti e ci mandi a dormire me!” borbottò il moro ironicamente indignato. Io gli lanciai uno sguardo di sufficienza.
“Vuoi far dormire la Granger nella stanza degli ospiti come una comune ospite?” replicai a mia volta scuotendo il capo.
“Ragazzi siete molto gentili, ma non posso rimanere…” rispose alzandosi in piedi e rassettando i pantaloni.
“Perché no?” domandò accigliato il mio migliore amico. Lei si voltò verso di lui e si aprì in un sorriso bonario.
“Bla, voi siete rimasti dei ragazzini…ma io sto crescendo. La prossima settimana mi sposo. Non posso rimanere da dormire da voi” ribattè Hermione quasi divertita dalla nostra “ingenuità”. Ci alzammo a nostra volta e ci avviammo verso la porta.
“Va bene, allora ci vediamo domani. Gli altri tre pazzi non vedono l’ora di vederti! Pensavamo di andare a prendere un gelato da Florian, e poi fare un giro…che ne dici di vederci qui verso le tre e mezzo?” fece Blaise. Hermione annuì vigorosamente.
“Non vedo l’ora…” rispose per poi abbracciare con slancio il moro, che ricambiò con forza l’abbraccio.
“Sono così felice Blaise…felice in una maniera incalcolabile” confessò la riccia al mio migliore amico che sorrise ampiamente.
“Anche io Hermione…incalcolabilmente felice” replicò accarezzandole la schiena. Dopo poco si staccarono e la Granger si voltò verso di me con un grande sorriso. Si avvicinò e mi abbracciò con dolcezza.
“Mi mancavi davvero Draco…non avevo semplicemente smesso di credere che esistevi, tutt’altro. Ti pensavo davvero” mi confessò Hermione senza lasciare andare la presa. Io sorrisi senza farmi vedere.
“Ci credo Hermione…ma ora basta parlare di questo. Ora sono qui, e possiamo essere amici” la rincuorai quasi, cercando di convincere anche me stesso. Lei si scansò appena e mi guardò negli occhi.
“Ricomincia ora?” mi chiese con un sorriso che io ricambiai in pieno.
“Ricomincia ora”

                                                                          *

“Blaiiiiise!!” sbraitai dalla mia camera. Ero davanti al mio armadio con addosso solo i boxer perché non riuscivo a trovare i jeans nuovi che avevo comprato appena qualche settimana fa. Il mio armadio era perfettamente ordinato, pantaloni, camice e giacche appese in ordine di colore, e se una cosa non era al suo posto voleva dire solo due cose: o si era sporcato, o l’aveva preso Blaise. E la seconda opzione era decisamente tragica.
Appena non vidi i miei meravigliosi jeans appesi mi venne in mente che avevo avuto la malaugurata idea di prestarli a Blaise.
“Dimmi Draco…” mi rispose con tono un po’ timoroso.
“Dove sono i jeans scuri con le rifiniture argentate che ti avevo prestato? Quelli nuovi?” chiesi con tono minaccioso mentre andavo in salotto, dove il moro era bellamente spaparanzato. Si alzò in piedi e si avviò verso camera sua.
“Mi sa che li ho messi per sbaglio…nel mio armadio” disse con tono colpevole mentre apriva il suo guardaroba. Io mi passai una mano fra i capelli esasperato. Il fatto che fossero nel suo armadio equivaleva ad averli persi. Infatti quando lo aprì il caos mi si parò davanti agli occhi. I vestiti di Blaise erano buttati alla rinfusa dappertutto, ordinati dal caso. Sospirai ressagnato e afferrai la bacchetta di Bla.
“Devo ricordarmi di ringraziare il genio che ha inventato l’incantesimo d’appello…” bofonchiai prima di esclamare: “accio jeans”. Da una pila di vestiti non ben identificati, che vennero prontamente ribaltati, sfrecciarono i miei pantaloni. Li aprii davanti a me e con orrore constatai che erano tremendamente spiegazzati, e anche…sporchi. Mi voltai lentamente verso il mio migliore amico con sguardo decisamente minaccioso e questo cominciò a indietreggiare pericolosamente, finchè non ritornò in salotto.
“Blaise Zabini, preparati a morire!” esclamai con rabbia.
“Dai Draco, calmati, sono solo un paio di pantaloni…” balbettò cercando di tranquillizzarmi. Io strabuzzai gli occhi.
“Un paio di pantaloni?! Un PAIO DI PANTALONI?! Questi sono i miei nuovissimi e costosissimi pantaloni che non ho mai messo, ma che ti ho gentilmente prestato, e guarda come li ritrovo!! Stropicciati e sporchi!!” sbraitai alterato avvicinandomi pericolosamente a Blaise. In quel momento bussarono alla porta e Bla saltò su come una molla.
“Avanti” esclamammo entrambi, io con tono irato e il mio migliore amico con tono invece impaurito ma allo stesso tempo grato. Pensavamo che, come al solito, fossero Daphne, Theodore e Pansy. Invece dalla porta spuntò un testa riccia. Hermione entrò sorridente per poi bloccarsi di colpo.
“HERMIONE!!” urlò quasi il moro buttandosi fra le sue braccia, per poi nascondersi dietro di lei. La Granger mi lanciò uno sguardo stupito.
“Per caso…per caso sono in…anticipo?” borbottò con una nota d’imbarazzo, evidentemente dovuto a come ero vestito, o meglio…a come NON ero vestito.
“Anticipo? Sei in perfetto orario Grang…in perfetto orario per assistere alla morte di Zab” risposi avvicinandomi di nuovo con aria minacciosa al moro, nascosto appena dietro l’esile figura di Hermione.
“Mione salvami!!” esclamò Blaise stringedosi dietro le sue spalle.
“Neanche Dio ti salverà…” ribattei con una solennità quasi lugubre.
“Che ha combinato?” chiese la Granger senza abbandonare l’espressione leggermente intontita. Io le mostrai i pantaloni.
“Li vedi questi fantastici jeans Grang?! Questi miei nuovi e meravigliosi jeans?! Bene, senza neanche averli messi una sola volta, li avevo prestati a Blaise…ed ecco come li ritrovo!! Nel fondo del suo armadio, spiegazzati e sporchi!! Ma io dico…non c’è più rispetto!!” sbottai lanciando occhiate omicide al mio migliore amico.
“Draco, mi dispiace, davvero…” bofonchiò Blaise.
“Non è abbastanza!! Non è abbastanza!” replicai adirato. Hermione sbuffò sonoramente.
“Quanto la fai lunga per dei jeans…” mugugnò, per poi estrarre la bacchetta, e sistemare i miei amati pantaloni con due colpi di bacchetta. Io inarcai un sopracciglio e le lanciai uno sguardo stizzito.
“Questo, Granger, lo sapevo fare egregiamente da solo…ma così Blaise non imperarà mai che, finchè si tratta della SUA roba può fare quello che vuole…ma la MIA roba la deve trattare con rispetto!! Anche perché io la tratto benissimo!” ribattei seccato. Poi lanciai uno sguardo compiaciuto ai miei jeans nuovi. Me li posai addosso e tornai a guardare Hermione.
“Che dici Grang, ti piacciono?” le chiesi riassumendo un normale tono di voce. Lei annuì con un sorriso, mentre la sua espressione tornava imbarazzata. Io sospirai divertito.
“Lo so, lo so…stai pensando che starei meglio senza…ed è vero! Ma non voglio dare troppo scalpore, capisci no?” feci prendendola in giro mentre avvampava in viso. Balbettò qualcosa d’indecifrabile ma io la interruppi.
“Io vado a vestirmi…Granger, bada bene di non guardarmi troppo…mi consumi…e poi stai per sposarti” le dissi, lasciando trasparire una nota di velata amarezza. Sì, ero amareggiato da quel fatto, c’avevo ragionato tutta la notte. Hermione stava per sposare quell’imbecille di Potter che non solo non la meritava, ma nemmeno la capiva. Il paragone con me veniva spontaneo, eppure io ero fermamente convinto di essere migliore di Potter. Specialmente per lei. Quella notte, mi chiesi più di una volta: “se mi avesse rincontrato in un’altra circostanza, se Potter non le avesse chiesto subito di sposarla…avrei avuto speranza?”. Sì, perché era una speranza quella che avrei voluto. Speranza di poter assaporare di nuovo quella sensazione di combattivo compiacimento, di orgoglioso piacere, di frizzante novità, di sapere che stavo infrangendo tutte le regole, che stavo facendo qualcosa di proibito, qualcosa che però mi rendeva forte, mi faceva sentire forte, che mi dava il potere. Qualcosa che mi faceva stare bene, che mi faceva sentire vivo. Terribilmente vivo. Così mi ero sentito, con Hermione. Nessun’altra ragazza aveva scatenato in me sensazioni del genere. E ormai, me n’ero fatta una ragione. Ora, invece, piombava di nuovo lei. Lei che mi aveva fatto vivere tutto questo. Lei, che quando mi era così vicina, mi faceva ricordare tutto questo. E mi faceva chiedere “come sarebbe ora se non fosse andata in guerra?”. Ebbene sì, cominciavo ad avere dei rimpianti. Perché ora lei era reale, e io non potevo averla. Inconcepibile, per Draco Malfoy. Io potevo avere tutto quello che volevo. Io conquistavo sempre tutto quello che volevo. Il punto era: la volevo davvero? O era solo ripicca, rimpianto, orgoglio?
Con quei pensieri che mi vorticavano furiosamente nella testa lasciai Hermione e Blaise in salotto per andare a vestirmi in camera mia. Dopo aver indossato i miei amati pantaloni e una camicia verde smeraldo, andai allo specchio per pettinarmi e sistemarmi. Tornai in salotto da loro, e li trovai a parlottare allegramente. Mi avvicinai a Hermione e le posai un bacio sulla guancia.
“Scusa, non ti ho salutata a dovere…ero troppo preso dai miei piani di vendetta verso Bla” le dissi giustificando il mio mancato saluto.
“E dalla tua presuntuosa vanità” rincarò la dose. Io aggrottai le sopracciglia.
“Intendi i commenti sul mio corpo eccezionale? Quelle erano solo costatazioni della verità…azzardati a negarlo! Spero di non averti messo troppo in imbarazzo comunque…ma ora sei mia amica. E fra di noi funziona così” ribattei cercando di mantenere un tono impassibile. In realtà avevo mentito: era un po’ che mi ero reso conto di avere una gran voglia di metterla in imbarazzo, di farle ricordare quando stavamo insieme, per sapere se fosse consapevole di cosa si perdeva. Le mie magari erano egocentriche manie di protagonismo, ma da quando avevo rivisto Hermione mi sentivo quasi come se avessi dovuto rivendicare il mio orgoglio. O qualcosa di simile.
“Tranquillo Draco…nessun imbarazzo, figuriamoci” rispose lei con un sorriso. In quel momento bussarono una seconda volta alla porta. Questa volta non c’erano dubbi si chi fosse.
“Avanti!!” urlammo io e Blaise. La porta si spalancò letteralmente e i nostri tre pazzi amici irruppero in casa nostra ad un unico grido:
“GRAAAAANG!”
Il primo a correre incontro alla Granger fu Theodore, che l’abbracciò con forza e la sollevò da terra, mentre la riccia ricambiava con entusiasmo.
“Theo!!!” esclamò a sua volta euforica. Quando finalmente il moretto si decise a mettere giù la Grang accorsero le altre due che l’abbracciarono contemporaneamente.
“Hermione!! Che bello rivederti!” commentò Daphne quando finalmente lasciò andare la riccia.
“Wow, ha un che di…surreale” disse a sua volta Pansy, sorridendo ampiamente.
“Invece è più che reale!! Sono qui!” fece entusiasta Hermione aprendo le braccia ironica.
“Ci sei mancata Grang…” rispose Theodore dandole un’affettuosa pacca sulla spalla.
“Anche voi, mi siete mancati da morire!! Le serate con voi, la chiacchierate, le pazzie…ma non vi ho dimenticato, neanche per un’istante!” ribattè la Granger.
“Beh questo è normale…noi siamo indimenticabile!!” replicò Pansy ridacchiando. Hermione acconsentì con una risata leggera.
“Anche se ammetterlo accrescerà solo il vostro ego…è così. Siete indimenticabili! Ma anche incorreggibili!” rispose con un ghigno. Io sospirai fra me e me.
“Incorreggibili e insostituibili” sussurrai incrociando i caldi occhi color nocciola di Hermione, che ricambiò il mio sguardo con intensità. Evidentemente gli altri non notarono questo intenso scambio di sguardi perché un saltellante Blaise invitò tutti ad uscire per dirigerci nella via principale di Diagon Alley, dove avremmo preso un bel gelato. Cominciammo a camminare e Hermione si mise in mezzo fra me e Bla, stringendo la mano a quest’ultimo, e parlando animatamente con gli altri tre.
“Allora, voglio sapere tutto!! Che avete fatto in questi anni, dove lavorate, siete fidanzati? Forza forza ho un bel po’ di arretrati!” esclamò la Granger.
“Beh, uscita da Hogwarts io sono entrata nel campo della moda, infatti ora lavoro come modella…e Theodore lavora con me, fa il fotografo per riviste o comunque per gli stilisti…” rispose Daph.
“Wow ma che lavori fantastici!” commentò Hermione compiaciuta.
“Lavori…se così si possono chiamare! Non fanno quasi mai niente” borbottai io ironicamente indignato.
“Ignora Draco…è geloso perché lui è l’unico a fare un lavoro noioso!” replicò Blaise schernendomi. Io lo guardai male.
“Il mio lavoro non è affatto noioso, anzi mi da tante soddisfazioni!” ribattei stizzito alzando il mento orgoglioso.
“Immagino…” mugugnò sarcastico Theodore.
“Invece io ho aperto un locale a Hogsmeade, ed è diventato molto famoso! Si chiama il “Victrola”, e hanno pure dato il permesso agli studenti più grandi di Hogwarts, di venirci una volta al mese…” s’intromise Pansy nel discorso, cercando di arginare i commenti sarcastici.
“E’ incredibile!!” esclamò Hermione guardando la mora ammirata.
“E a proposito del mio locale…avevamo pensato di organizzare una festa in tuo onore…una specie di “bentornata fra le Serpi”. Che ne dici, ti piacerebbe?” continuò Pansy. La Granger si aprì in un sorriso accondiscendente.
“Sarebbe eccezionale, ne sarei davvero onorata!” rispose con entusiasmo. Tutti, men che me, applaudirono compiaciuti.
“Vedrai Hermione, sarà indimenticabile…cominceremo subito a darci da fare!! Dovrà essere qualcosa di sensazionale!” esclamò Blaise elettrizzato, come tutte le volte che veniva nominata una festa.
“Sì, devi assolutamente buttarti di nuovo nella mischia, assaporare un’altra volta i fantastici piaceri di una festa tutta Serpeverde…” disse Daphne soddisfatta solo all’idea.
“Non hai dimenticato le lezioni di Slytherin Way, vero?” fece Theodore divertito facendo tornare a galla i ricordi di quei pazzi pomeriggi, e neanche a dirlo, scatenando le risa generali.
“No, grazie al cielo no, ho ancora tutto vivido nella mia mente!” replicò Hermione quando ormai eravamo arrivati alla Gelateria Florian. Ci sedemmo ad un tavolino ombreggiato.
“Meno male, sennò dovevamo rifarle tutte…” ribattè Theo.
“Oddio no!! Non penso che sopporterei una seconda volta la visione di te serio con l’aria da professore! Già è stata dura una volta!” rispose la riccia scoppiando di nuovo a ridere.
“Tranquilla, non ti sottoporremo un’altra volta ad una cosa così atroce…” disse Pansy con sarcasmo.
“Pensavamo di fare la festa sabato prossimo, è un problema per te?” chiese Daphne. Hermione corrucciò la fronte e fece una smorfia.
“Beh…veramente sì. Sabato sera avevo organizzato il mio addio al nubilato, perché domenica mi sposo…v’inviterei volentieri, ma non è una cosa…molto nel vostro stile ecco. E’ una riunione fra vecchie amiche, piuttosto” replicò la riccia facendo spallucce.
“Non ti preoccupare Grang, facciamo venerdì…e comunque sabato non potrei venire in ogni modo, non posso lasciare il locale…” ribattè Pansy.
“Facciamo così…sabato avrai il tuo normale addio al nubilato, con le tue vecchie amiche…ma venerdì avrai il tuo addio al nubilato come si addice ad una vera Serpe!!”


Spazio dell'Autrice.

Hermione, preparati, perchè un addio al nubilato come si addice ad una vera Serpe, sarà esplosivo! Già me l'immagino!! Non vedo l'ora di scrivere quel capitolo!! Va beh, ma ora parliamo di questo capitolo! La prima scena è davvero carina, e anche un po' nostalgica...loro tre mezzi brilli che ridono, si prendono in giro, e fanno battutine maliziose, sono DELIZIOSI! E poi Draco...Draco si sta accorgendo che probabilmente, rivuole Hermione...anche se non ne sembra proprio così convinto, infatti le dice che possono essere amici. E poi c'è quella frase: "Ricomincia ora". Una nuova era dove sono amici, e anche se Draco è un po' indignato dal fatto di essere stato superato da Potter, sembra felice di questo. O forse no? O forse è solo orgoglio? O forse quel "ricomincia ora" significa molto di più? Questo lo scopriremo più avanti! Poi, la scena di Draco che vuole uccidere Bla per i pantaloni è esilarante, solo a immaginarla ridevo come una scema!! Ce lo vedo proprio Dra isterico che minaccia Blaise di morte perchè gli ha sporcato i pantaloni nuovi!! E Hermione che entra quando Draco è in mutande, e questo la mette in imbarazzo...forse si smuove qualcosa anche nel cervellino della Grang? E alla fine eccoli, gli altri tre, più pazzi e scatenati che mai!!

Mi stavo chiedendo...avevo immaginato di scrivere questa storia interamente dal punto di vista di Draco, ma ho paura che sia un po'...incompleta ecco. Voi che dite? Volete anche un capitolo dal punto di vista di Hermione o non ve ne po' fregà di meno perchè tanto lo sapete che pensa quella bischera e volete concentrarvi su Dracucciolo bello? Ditemelo voi!

Altra cosa, che mi ero dimenticata di specificare, ma che, con mio grande piacere, ha notato Greta (erigre): il nome del locale di Pansy è ispirato al locale di Chuck Bass di Gossip Girl (sì, perchè ultimamente mi sto drogando di quel telefilm, una cosa incredibile). Non che il locale di Pansy sia uguale a quello di Chuck, anzi, è molto più...normale xD Volevo solo rendere omaggio a quel fantastico telefilm e soprattutto a Chuck (*-*), nella mia FF.

Per ultimo, ma non per meno importante, anzi è la cosa più importante di tutti, ringrazio le fantastiche persone che hanno recensito, e mi scuso vivamente se non rispondo più singolarmente. Avete tutte le ragioni del mondo, ma come vedete già aggiorno poco i capitoli, perchè davvero non ho tempo...però, visto che voi mi siete sempre così fedeli, vi prometto che il prossimo capitolo risponderò singolarmente ad ognugno di voi!! A costo di passarci un pomeriggio intero!! Perchè ve lo meritate davvero, e io vi adoro con ogni singola cellula del mio corpo!

Ringrazio dunque:

erigre
foxina
XerikaX
hope_dreams_love
Rima_Brandon
renesmee cullen
giu94
SlytherinAngel
IOesty
_Giuli95_
kikkina_malfoy
KatyAniFrancy
kiamilachan
Rituzza_95
ella96
fandracofiction
_Polla_
Ili91
fratwi
flydreamer
musicmylife

e tutti quelli che hanno letto!!

Ps: la mia mente malata a partorito un nuovo video Dramione, se volete vederlo: http://www.youtube.com/user/MrsPotter7#p/a
Troverete anche l'ennesima cazzata ispirata alla precedente FF, ovvero lo spot mastercard ispirato a Draco/Hermione.

That's all folks!

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Capitolo 5
*** Il fuoco mi si era riacceso dentro. ***


Hello folks!! Sono in ritardo, lo so e mi dispiace, ma dovete capirmi! Ce la metto tutta ma lo stress della scuola, il dover pensare a compiti, interrogazioni e quant'altro non mi permette di dedicarmi in tutto e per tutto alle FF, anche mentalmente!! Ma ce l'ho fatta! Ecco a voi questo bel capitoletto narrato dal punto di vista di Hermione.Vi avverto che ho contato, e se tutto va come procede mancano tre capitoli più l'epilogo. Sì, è venuta un pochino più lunghina di come avevo immaginato, ma ho rispettato le mie previsioni di meno di dieci capitoli. Ora vi lascio alla lettura!!
Enjoy the chapter!


Davanti ad un’enorme coppa di gelato, che sembrava non finire mai, ascoltavo quasi estasiata le chiacchiere e le risa dei miei amici. I miei amici ritrovati. Ancora non riuscivo a credere a quel desiderio tanto bramato quanto rassegnato. Avevo smesso di sperare di riavere quella normalità che tanto amavo, quell’equilibrio che mi aveva resa felice come mai. Sì, perché nel mio ultimo anno a Hogwarts la mia vita era perfetta, ero felice come probabilmente non lo sarò mai più. Non avevo ancora combattuto quell’atroce guerra, ancora non conoscevo da vicino la crudeltà e la morte, e avevo tutto quanto si poteva desidere. Molto poi era cambiato, e io mi ero imposta di non farmi illusioni, ormai arrendendomi alla realtà. Ma il destino evidentemente mi aveva ripagato. Seduta al tavolo con Blaise, Draco, Theodore, Daphne e Pansy, a parlare e ridere come sempre, con un sorriso che non voleva andarsene per niente al mondo. Avevo ritrovato quegli amici così cari ad una settimana dal mio matrimonio con Harry, il mio ragazzo ideale, e quella felicità che avevo già assaporato tornava a farsi sentire.
“No Blaise ti dico che non è così!!” stava ripetendo Draco mentre Bla cercava di sminuirlo. Lanciai uno sguaro al biondo che sedeva alla mia sinistra e il sorriso si allargò ancor di più, se possibile. Piano piano questo affievolì mentre certi pensieri tornavano, indesiderati a farsi vedere nella mia testa. Quando poco fa ero entrata in casa loro avevo trovato Draco solo in boxer, e mi si era bloccato il respiro per non so quanto. Ricordavo ovviamente quanto fosse bello e perfetto il corpo del Principe delle Serpi, ma non potevo neanche lontanamente immaginare come ora fosse diventato ancora più eccezionale. Più scolpito e tonico, linee più accentuate, e quel modo di camminare e muoversi assolutamente irresistibile. Da donna quasi sposata mi sarei dovuta impedire di fare certi pensieri, ma non mi è stato possibile. Draco era bello in una maniera disumana, e in un attimo tutti i ricordi delle notti passate insieme erano riaffiorati facendomi bruciare dentro. Ma, c’era di più. Avevo ricominciato a bruciare già prima. Appena Blaise si era scostato ed ero riuscita a vedere Draco, sfavillante, con i suoi capelli biondi più lunghi del solito, il sorriso indecifrabile, gli occhi di ghiaccio luccicanti, la pelle così chiara da brillare, in una posa assolutamente sexy. Sì, avevo dimenticato, oppure avevo voluto dimenticare, quanto Dra fosse sensuale fino allo sfinimento in qualunque cosa facesse. Quando l’avevo abbracciato, stretto forte per sentirlo di nuovo vicino, il cuore stranamente aveva cominciato a martellare, e il fuoco, il fuoco mi si era riacceso dentro. Draco mi era mancato terribilmente, i primi mesi erano stati un strazio, perché io amavo seriamente Dra, lo amavo come si ama qualcuno che ti da la vita, o cosa ancor più importante, la libertà. Dopo mi ero convinta che non sarebbe stata comunque la scelta giusta, ma prima…prima avevo sofferto incredibilmente la sua mancanza. Con il tempo, me n’ero fatta una ragione. Avevo riscoperto Harry, avevo cominciato ad amarlo incondizionatamente come si meritava, e Draco era diventato un piacevole ricordo. Ora invece era vero. E mi faceva bruciare come quando mi tirò nel sottoscale della Sala d’Ingresso, e buttandomi al muro mi aveva baciato come solo lui sapeva fare, per poi asserire al mio “comincia ora”. Sì, cominciava allora quella storia in cui nessuno avrebbe scommesso, quella storia che mi aveva fatta sentire viva come non mai. Mi sono spesso chiesta come mi sarei sentita se, non avessi vissuto con Draco quell’anno prima della guerra…come mi sarei sentita se in quella guerra fossi morta, rendendomi conto di non aver mai vissuto.
Ora, però la mia vita era un’altra, e in quelle ultime ore me lo ripetevo di continuo. Me lo ripetevo perché Draco me lo faceva dimenticare. Mi sentivo una stupida ragazzina in balia di ricordi e sentimenti, che anche se si stava per sposare con il ragazzo perfetto, non riusciva a controllare gli istinti verso il suo ex-ragazzo, ora migliore amico, o qualcosa di simile. In mie discolpa potevo dire che essendo Draco l’incarnazione del sesso, anche se non lo avessi amato sarebbe stato lo stesso. Eppure nel profondo sapevo che era un po’ una bugia. Vederlo sorridere, sentirlo parlare, guardarlo muoversi, mi provocava una sensazione speciale. Questo però non mi spaventava: la guerra mi aveva resa emotivamente debole, forse non ancora pronta per ritrovare Draco (anche se lo desideravo intensamente), e dovevo semplicemente farci l’abitudine. In fondo erano stati sentimenti forti, incredibilmente forti, era normale che fossero rievocati. Ma quando poco fa avevo visto Draco quasi completamente nudo tutto era cominciato a diventare…fastidioso.
“Ehi Grang, sei pensierosa…” mi sussurrò quasi il biondo sporgendosi appena verso di me. Il suo familiare odore di tabacco e menta m’invase le narici con prepotenza.
“Sì…sì scusa, è che ho tanto a cui pensare…” risposi scuotendo il capo, come a scacciar via tutti i pensieri. Lui annuì distrattamente e posò una mano sulla mia. Era gelata, ma non mi scostai.
“Sì, avevo intuito…spero siano bei pensieri almeno…” ribattè prima abbassando gli occhi, poi incrociandoli con i miei quasi inaspettatamente. Ecco un’altra cosa a cui dovevo abituarmi di nuovo. I suoi occhi.
“Oh sì, bellissimi pensieri in realtà…stavo pensando a quanto ero felice di star con voi…” replicai quasi fra me e me. Draco si aprì in un sorriso sospirato e un po’ sghembo che mi fece quasi girare la testa. Perché la sua bellezza doveva essere così inebriante?!
“E’ reciproco” bofonchiò lanciandomi uno strano sguardo. Mi sentii quasi arrossire e mi diedi mentalmente della stupida. Anni fa il solo pensiero di arrossire davanti a Draco Malfoy ero intollerabile, ma nonostante fossimo entrambi molto orgogliosi, anche se eravamo stati insieme, ora tutto si era un po’ allentato, e io mi sentivo quasi…vulnerabile, debole dinnanzi a lui che avevo amato, e che per il nostro amore avevo rinunciato ai miei più saldi ideali.
“Grang, allora come la vorresti la festa?” mi chiese Pansy facendo distogliere sia me che Draco, presi dai nostri sguardi reciproci.
“Oh non lo so, siete voi gli esperti!! Non organizza tutto Blaise come sempre?” risposi sorridendo al mio migliore amico.
“Va beh ma è la festa in tuo onore, devi decidere te…” ribattè il moro.
“Addirittura una festa in tuo onore fanno…gli sei proprio mancata!”
Sobbalzammo tutti, colti di sorpresa dalla voce di un nuovo arrivato che senza farsi notare si era avvicinato al nostro tavolo. Io mi girai e rivolsi un sorriso raggiante a Harry Potter. Il mio futuro marito. Mi alzai quasi saltellante e gli buttai le braccia al collo, per poi baciarlo delicatamente. Harry mi aveva sempre fatto questo strano effetto, riusciva a mettermi di buon umore solo con la sua presenza. Ora che ci amavamo e ci stavamo per sposare mi bastava anche solo pensarlo per aver voglia di cominciare a cantare e saltellare dappertutto.
“Harry, che ci fai qui?” gli chiesi mentre il Salvatore del Mondo Magico ricambiava il mio sorriso con espressione allegra.
“Fred e George. Vogliono usarmi come sponsor del loro negozio, o qualcosa del genere…sai a quanto pare faccio buona pubblicità” mi rispose per poi voltare lo sguardo verso i miei amici Serpeverde, che erano rimasti perfettamente impassibili.
“Ciao, come va?” fece Harry cortese. Sapevo che per lui era un bello sforzo, ma dopo aver visto quanto ero felice dopo averli rincontrati era ben lieto di mettere da parte vecchi screzi e cercare almeno di essere gentile.
“Tutto bene grazie” rispose prontamente Blaise, che era sempre stato il più propenso a cercare di far funzionare le cose fra Serpeverde e Grifondoro. Harry fece un sorrisino quasi imbarazzato e dopo qualche istante di silenzio tornò a concentrarsi su di me.
“Ah amore, visto che sono qui…il fiorario mi ha mandato un gufo dicendomi che è successo un’incidente con i gigli, dobbiamo cambiare tipo di fiore…quale ti piace di più?” mi domandò il mio futuro marito. Io stavo per rispondere quando fui interrotta da una voce quasi mozzata.
“Tulipani bianchi”
Mi voltai stupita verso Draco che, nonostante fosse rimasto immobile e impassibile, scambiò con me uno sguardo intenso. Io boccheggiai quasi.
“Come scusa?” chiesi incredula.
“Ho detto tulipani bianchi…sono i tuoi fiori preferiti” ribattè atono. Io spalancai gli occhi.
“Come…come fai a ricordarlo?!” sbottai sbalordita. Lui sospirò divertito.
“Ti ci ho riempito la stanza una volta…non te lo ricordi? Volevo farti dimenticare una lite particolarmente brutta…”
Io sorrisi involontariamente. Ricordavo alla perfezione quel giorno. Me ne ero andata da camera sua sbattendo la porta con violenza, dopo aver litigato con lui furiosamente, e mi ero rintanata in biblioteca. La sera, tornai in camera mia, e quando entrai vidi che c’erano tulipani bianchi dappertutto, che emanavano un odore delizioso. Il gira dischi suonava la mia canzone preferita, e Draco mi citò una frase del mio libro preferito. Era seduto sul mio letto e mi disse che mi aveva portato tutte le cose che amavo. Lui compreso. Il tempo di un bacio e già avevo dimenticato perché avevamo litigato. La cosa che mi faceva davvero impazzire era che, anche se poteva sembrare un gesto sdolcinato, Draco l’aveva fatto passare per un gesto dovuto all’orgoglio, vantandosi di quanto mi conosceva bene. Dra aveva un romanticismo tutto suo che mi faceva diventare pazza. Pazza di lui.
“Sì…certo” mugugnai. Dopo qualche istante tornai a guardare Harry cercando di scacciare i ricordi di quella sera.
“I tulipani bianchi sono perfetti. Li adoro” acconsentii mentre sul volto del Prescelto si dipingeva un’espressione incerta e un po’ amara. Sorrise accondiscendente ma per niente convinto.
“Ok…allora andrò a dirlo al fioraio…ci vediamo dopo a casa ok?” fece prima di sporgersi su di me e baciarmi. Salutò gli altri cortesemente  e se ne andò. Io mi rimisi a sedere e guardai Draco che non aveva cambiato minimamente espressione o postura, eppure i suoi occhi brillavano. E il fuoco continuava ad ardermi dentro. Dovevo distrarmi.
“Allora ragazzi…lo so che magari l’anticipo non è grande e che probabilemente siete già impegnati…ma, se volete, sarei lieta se veniste al mio matrimonio, domenica…” dissi cercando di tornare a concentrarmi su quello. Il mio matrimonio. Con Harry Potter.
“Ah, ovviamente per te Blaise non è una richiesta ma un obbligo…” precisai con un ghignetto divertito che il mio migliore amico ricambiò. Daphne, Pansy e Theodore annuirino prontamente, e le due cominciarono all’istante a parlare di cose avrebbero indossato.
“Io purtroppo non potrò venire” disse Draco facendo ruotare lo sguardo verso gli altri. Io rimasi delusa ma non lo diedi a vedere. Ci tenevo ad avere Draco vicino in un giorno così importante, ma evidentemente lui non ce la faceva. E lì mi venne il dubbio: non era forse che Draco provasse ancora qualcosa per me?
Fra me e me pensai che era impossibile, Draco sapeva controllare perfettamente i suoi sentimenti, me l’aveva dimostrato più di una volta, eppure…
“Che ne dite se andiamo a fare un giro per i negozi? Magari ci viene qualche idea per la festa” propose Pansy alzandosi in piedi. Tutti la imitammo, e dopo aver pagato, ci avviammo per le strade della famosa cittadina magica che aveva ripreso vita quando finalmente la guerra era finita.
“Beh sinceramente…sapete che non è proprio nel mio stile fare feste trasgressive come voi…però è nel vostro stile, e visto che celebrate il mio ritorno fra di voi, davvero vorrei che faceste tutto di testa vostra…mi fido di voi. Per le feste siete infallibili, specie Blaise” dissi mentre camminavamo per le strade principali.
“Sì, Hermione ha ragione…puoi stare tranquilla, sarà la festa più eccezionale che abbia mai organizzato!” ribattei con entusiasmo il mio migliore amico. E così lui e Pansy si misero a parlare quasi con foga coinvolgendo anche Daphne, Theodore e di rado Draco. D’un tratto però mi sentii strattonare la manica.
“Scusa!” disse una vocina acuta. Tutti ci fermammo e ci voltammo verso due ragazzine, avranno avuto 12 anni, che mi guardavano curiose e ammirate.
“Tu sei Hermione Granger vero?” mi chiese la prima che aveva parlato. Era bassina, con i capelli biondi legati in una coda e gli occhi grandi di un bel verde-acquamarina. La secona invece aveva i capelli castani tagliati a caschetto e gli occhi azzurri. Io annuii sorridendo cordiale. Ormai ero abituata a scene del genere.
“Sì sono io” acconsentii mentre le due si aprirono in un’espressione raggiante.
“Wow è fantastico, è tanto che desideriamo incontrarti!! Abbiamo letto un sacco di cose su di te, sei la nostra eroina!” esclamò euforica la ragazzina con i capelli castani. Io ridacchiai.
“Grazie, siete molto gentili…” risposi lusingata dalle loro parole. Poi le due si voltarono e sulla loro faccia comparve un’espressione sbalordita e incredula.
“Oddio non ci posso credere!! Tu sei Draco Malfoy!!” urlarono quasi in contemporanea indicando il biondo che mi aveva appena affiancata. Lui sorrise tronfio.
“Sì sono io” rispose gongolandosi appena. Si abbassò appena e porse la mano alla biondina.
“E voi?”
Questa gliela strinse emozionata e rispose quasi tremante.
“Susanne”
Draco fece lo stesso anche con la seconda che rispose con lo stesso tono.
“Monique. Io sono Serpeverde!” disse come per aggiudicarsi qualche punto in più. Draco inarcò le sopracciglia compiaciuto.
“Bravissima” si complimentò senza smettere di sorridere.
“Io sono Corvonero, ma sappiamo comunque tutto di te! A scuola sei una leggenda!” replicò Susanne.
“Specialmente a Serpeverde!! Il tuo boicottaggio a Grifondoro è rimasto nella storia!” esclamò con euforia Monique.
“Ehi ma quella era stata una nostra idea!” sbottò Blaise sbuffando, mentre Theo faceva una smorfia. Le due ragazzine si lanciarono uno sguardo complice.
“Blaise Zabini e Theodore Nott giusto? Tranquilli, anche voi siete leggenda a Serpeverde!” affermò la brunetta.
“Quale boicottaggio?!” chiesi io interdetta. Draco mi lanciò uno sguardo di sufficienza e mi diede una pacca sulla spalla.
“Te lo racconterò quando sarei più grande Grang…” rispose prendendomi in giro. Monique e Susanne si scambiarono un altro sguardo, questa volta incerto.
“Ehi ma…voi due quando eravate a scuola stavate insieme vero?” chiese la biondina. Io la guardai interrogativa.
“E tu come fai a saperlo?” chiesi dubbiosa. Lei fece spallucce.
“L’ho letto su StregaOggi…” rispose con noncuranza. Io mi voltai verso Blaise e gli lanciai uno sguardo fulminante, mettendo le mani sui fianchi.
“Ehi non mi guardare così!! Io scrivo per VanityWitch” ribattè alzando le mani con fare innocente.
“E poi anche a scuola lo dicevano…” continuò Monique annuendo con la testa.
“Comunque è vero, anni fa stavamo insieme…ma ora siamo buoni amici…anche se lui non perde mai l’occasione di farmi arrabbiare!” dissi io bonariamente lanciando uno sguardo divertito al biondo. Le due spalancarono di nuovo gli occhi come se avessi appena detto una bestemmia.
“Non si può essere amici degli ex!!” esclamò quasi indignata Susanne.
“Specie se l’ex…è Draco Malfoy” replicò Monique con tono sospirato e sguardo sognante. Io stavo per scoppiare a ridere, per come le due ragazzine sembravano venerare Draco e per come lui se ne compiacesse incredibilmente, gli si leggeva in viso.
“Oh non fatevi ingannare dal suo bel faccino e dalla sua fama sicuramente immeritata…Draco è insopportabile!” commentai ridacchiando mentre il biondo mi fulminò con lo sguardo.
“Grazie Granger, le tue parole sono sempre così carine nei miei confronti…ma per insopportabile intendevi che la mia bellezza è talmente grande che non si può sopportare? Perché se è così hai ragione!” ribattè il Principe delle Serpi con fare altezzose. Le due ragazzine risero accondescendenti senza smettere di guardare Draco ammaliate.
“Malfoy quando la finirai di essere così pieno di te? Tra un po’ scoppierai” lo presi in giro tirandogli una pacca sulla spalla.
“Ma è vero che voi due a scuola prima di mettervi insieme vi odiavate?” chiese Monique curiosa. Io e il biondo ci scambiammo uno sguardo complice.
“Sì, ci odiavamo da matti, ce ne dicevamo e facevamo di tutte. Io al terzo anno l’ho preso a pugni e lui al quarto mi ha fatto crescere i denti a smisura. Non potevamo stare nella stessa stanza senza litigare o scagliarci incantesimi…al settimo anno, quando il Preside ci ha nominato entrambi Caposcuola, pensavo che non saremmo usciti vivi…” raccontai con entusiasmo. La nostra era una bella storia.
“E invece non ricordo di essere stato più vivo…” continuò Draco con un mezzo sorriso. Sentii stranamente il respiro mancarmi incrociando gli occhi del biondo dopo quelle parole.
“Ma come è successo?” chiese intrigata Susanne. Io sospirai.
“E’ una storia complicata…e anche un po’ contorta…e magari siete ancora un po’ piccole…la versione breve è che io dovevo fare una pozione, e avevo bisogno del suo aiuto, lui in cambio mi chiese di fargli i compiti per più di un mese…e passando tutti i giorni insieme ci rendemmo conto che…beh che alla fine non eravamo così diversi…” risposi anche un po’ imbarazzata.
“Sì ma…quello che intendevamo era…perché? Era il tuo peggior nemico, cosa ti piaceva di lui?” domandò con schiettezza Monique. Si vedeva che era una Serpeverde. Sorrisi senza accorgermene e incrociai gli occhi con Draco che ricambiò il mio sorriso.
“Mi piaceva il fatto che fosse imprevedibile, schietto, che non si preoccupasse troppo di quello che dicesse o facesse…mi piaceva come vedeva la vita…mi piaceva quanto fosse dannatamente orgoglioso, testardo e competitivo…era una sfida continua, la novità assoluta…era proibito, era qualcosa che non conoscevo, qualcosa di teoricamente sbagliato ma in pratica fantastico…mi piaceva come mi tenesse testa, come mi prendeva sempre in giro…mi piaceva quanto fosse realmente insopportabile e intrattabile…quanto non fosse giusto per tutti…ma giusto per me” confessai quelle parole senza neanche rendermene conto, mi vennero spontanee, senza pensarci. Avvertii una certa emozione nell’esternare quei pensieri, anche perché Draco era proprio lì accanto a me che mi guardava intensamente con un sorriso irresistibile e compiaciuto. Perché avevo detto quelle cose? Erano solo ricordi. Ora Draco Malfoy non era più quello giusto per me. Era Harry. Harry era quello giusto.
“Scusate, ora dobbiamo andare” dissi come se fossi stata scossa da qualcosa. Strinsi la mano alle due ragazzine e le salutai.
“Congratulazioni per il matrimonio” mi disse gentilmente Susanne. Io sorrisi, ma sentii come se quel sorriso fosse un po’ sforzato. Anche Draco salutò le due ragazzine dando ad ognuna due baci sulle guance che le fecero avvampare le gote. Tornammo a camminare per le strade, guardando i negozi e parlottando animatamente, ma io ero inevitabilmente sovrappensiero. Era come se qualcuno avesse preso la mia testa e scuotendola avesse confuso tutti i miei pensieri. Sì, cominciavo ad essere seriamente confusa. La mia stessa reazione mi aveva scombussolata. Perché dire quelle parole, che significato avevano? Non potevo provare ancora qualcosa per Draco. Era finito tutto anni fa, come potevo in due giorni anche solo pensare quelle cose, specie se quei due giorni erano capitati ad una settimana dalle mie nozze con l’uomo che amavo alla follia.
“Uh ho un’idea!! Draco, che ne dici di andare a casa con Hermione, mentre noi andiamo da Pansy a prendere…beh è una sorpresa!! Forza forza andate, ci vediamo fra un quarto d’ora…” esclamò Blaise tutto pimpante. Il biondo annuì e appoggiando una mano sulla mia vita m’invitò ad andare verso casa sua. Salutai distrattamente gli altri tre mentre la mia mente si stava concentrando sul tocco di Draco. Sentivo il suo sguardo addosso ma nessuno dei due parlò finchè non arrivammo a casa. Mi sedetti sul divano con un piccolo sospiro e Dra si sedette accanto a me.
“Belle parole Grang…” commentò quasi con noncuranza. Io lo guardai insicura e feci un piccolo sorriso imbarazzato.
“Beh era vero…” ribattei facendo spallucce. Draco si avvicinò al mio orecchio e quando sentii il suo respiro sul mio collo mi prese una stretta allo stomaco.
“Quanto sei sicura che fosse corretto usare il passato?”

Spazio dell'Autrice.

Oh mia cara Hermione, lo vuoi capire che è Draco quello giusto?! Oh meglio, lo vuoi capire che se anche hai quello giusto tu vuoi quello sbagliato?! Va beh, allora in questo capitolo torna il nostro "amatissimo" Potter, immagino vi siate strappati i capelli dalla gioia!! Sì sì già vi vedo lì a saltare tutti felici quando Hermione ha baciato il suo futuro marito! Mio dio, stavo per vomitare. E anche Draco, ve lo assicuro. E poi le due mitiche ragazzine!! Sapete, questa scena mi è venuta in mente guardando una puntata di Gossip Girl, in cui Dan e Serena vengono fermati da tre ragazzine che leggono il blog di Gossip Girl e li dicono tipo "no Dan non ti dovevi rimettere con lei" e cose così...beh le due ragazzine non si rendono ancora conto del bene che hanno portato a questa storia! Ed Hermione rimane perplessa da come risponde alla domanda dell'impertinente Monique...tanto che a Draco viene il dubbio che la Grang provi ancora qualcosa per lui...e viceversa. Che succederà? Vi ho incuriosito? Prometto che il prossimo chap, scuola permettendo, non tarderà!

E ora, come promesso, rispondo singolarmente alle recensioni!

musicmylife: tranquilla, siamo in ritardo in due!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che basti per farmi perdonare il ritardo!! Grazie mille per la recensione.

VeraAuxilia 04: ma figurati, non devi mica scusarti per il ritardo, anzi io devo!! Sono pessima lo so, ma non sono riuscita a fare prima. Ti ringrazio per i bei complimenti e come hai potuto vedere, ho seguito il tuo consiglio: effettivamente per una storia completa ci voleva anche qualche capitolo dal punto di vista di Hermione, specie per capire meglio che passa per la sua testolina Grifondoro xD Ho letto la tua FF e ti ho lasciato una recensione, spero ti abbia fatto piacere e se avrai bisogno di consigli sai dove trovarmi! Grazie mille per la recensione.

valeego: ciao! Benvenuta fra i miei commentatori allora, sono molto felice! Di questo e del fatto che i miei lavori ti siano piaciuti! Sì, il fatto che abbiano riscosso questo successo mi riempie di gioia ogni volta, anche perchè è vero, dall'alto dei miei quindici anni, quasi sedici ormai, non mi aspettavo di riuscire ad arrivare a tanto. Felice di sapere anche che come me condividi la passione per i personaggi cattivi, concordo sul fatto che sono sempre i più interessanti! Grazie mille per la recensione.

sam05: ciao! Una nuova commentatrice che bello! Sono felice che la mia storia ti piaccia, e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento! Grazie mille per la recensione.

Rima_Brandon: Blaise è effettivamente un mito, sono molto fiera di come l'ho creato, e sinceramente davvero mi piacerebbe tantissimo avere un amico così. Draco è sempre il solito, e chi lo cambia lui!! xD E soprattutto chi vorrebbe che cambiasse? E' così eccezionale! Sinceramente anche la mia mente malata aveva pensato ad un suo spogliarello, ma poi sono quasi svenuta solo a pensarci...puoi immaginare xD Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Grazie mille per la recensione.

hope_dreams_love: grazie per i complimenti, sono davvero felice che apprezzi così tanto la mia FF e i "miei" personaggi! Cara, non posso anticiparti niente su quello, ma ti dico solo che ormai un po' mi conosci...puoi avere fiducia in me che farò andare la storia come è giusto che sia. Grazie mille per la recensione.

XerikaX: sono in ritardo, mi dispiace davvero!! Spero almeno che il capitolo ti sia piaciuto, come avevi suggerito ho messo il punto di vista di Hermione che sta cominciando ad aprire gli occhi! Grazie mille per la recensione.

ella96: detto fatto il capitolo dal punto di vista di Hermione!! Sai che anche io stavo pensando di fare un pezzetto dal punto di vista di Blaise? Deve essere interessante! Per quanto riguarda il matrimonio...abbi fiducia in me! Grazie mille per la recensione.

_Polla_: al diavolo la Sicilia, la mia FF è più importante!! bwhuahuaha no va beh...eccoti il capitolo dal punto di vista di Hermione! Perchè, anche se l'autrice sono io, ci tengo a quello che pensate, anche più di quello che penso io...e vi chiedo consigli proprio per quello!! Grazie mille per la recensione.

sasyherm: hahaha mi piace il tuo "Draco deve passare all'attacco". Vedrai che non tarderà. Grazie mille per la recensione.

Ili91: ciao!! Sono contenta che i capitoli ti siano piaciuti! Sì la rimpatriata fra Serpeverde è stata decisamente bella, e anche in questo capitolo sì vede. Grazie mille per la recensione.

flydreamer: beh hai visto che tecnicamente qualcosa è successa anche prima...e Draco se ne accorge eccome. Il matrimonio però incombe, ed ecco a farsi sentire anche la presenza di Potter...Hermione riordinerà le idee? xD Sì anche io non vedo l'ora di scrivere il capito dell'addio al nubilato, anche perchè immaginare una festa del genere organizzata dalle Serpi è un autentico spasso! xD Oh mio Dio Chuck e Draco nello stesso locale morirei seduta stante! (ma almeno morirei felice xD) Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Grazie mille per i complimenti e per la recensione. (XOXO A.)

Rituzza_95: eh chi lo sa se lo sposa o no! xD Per la tua gioia (sì me lo immagino xD) te l'ho anche messo nel capitolo l'imbecille! Spero che nonostante questo ti sia piaciuto! Grazie per la recensione.

foxina: il discorso contorto era stranamente chiaro, comunque come promesso eccomi qui a rispondervi, perchè è vero, ve lo meritate proprio! Non so come farei senza di voi! Comunque...per il fatto dell'orgoglio, beh non sottovalutare l'orgoglio di Draco...è una delle cose a cui tiene di più, quindi anche se fosse orgoglio sarebbe lo stesso una cosa grande. Neanche io sinceramente so come faccia a sposare Potty, ma va beh...come hai visto ho messo il doppio POV perchè sinceramente senza il punto di vista di Hermione mi sembrava di scrivere una storia incompleta, a metà, invece volevo far sentire i pensieri di entrambi. Spero che comunque il capitolo ti sia piaciuto! Grazie per la recensione.

erigre: ciao Greta! Sììì che carina Hermione in collo a Draco, davvero come ai vecchi tempi! La scena di Dra che rincorre Bla minacciandolo di morte per i pantaloni non potevo non metterla, appena l'ho immaginata ho capito che era perfetta! Molto da loro! xD Eh sì il matrimonio sì avvicina...ma in questo capitolo c'è una piccola svolta. Spero ti sia piaciuto! Grazie per la recensione. (XOXO A.)

debby12: ciao cara! Oh sono felice che ti sia piaciuto il capitolo! Effettivamente, diciamo che era più nel "mio" stile...specie appunto la prima scena dei tre brilli, e Hermione e Draco insieme!! Come sono carini! La festa sarà di sicuro uno spettacolo, e come non potrebbe essere? E' organizzata dalle Serpi! Già m'immagino!! Via ti lascio, mi raccomando anche con la tua FF, che aspetto l'aggiornamento! Grazie mille per la recensione.

Piccola_Star: ecco fatto cara, il capitolo dal punto di vista di Hermione! Avevi completamente ragione, ci voleva il suo POV e i suoi pensieri...e penso che questi ti siano piaciuti! uh un'altra fan di GG! Grande anche io amo Chuck xD (Ovviamente, è quasi del tutto Draco xD). Grazie mille per la recensione. (XOXO A.)

renesmee cullen: ciao carissima!! Ormai io e te parliamo tutti i giorni, ma la risposta ci sta comunque xD Allora è vero, anche a me la scena iniziale mi è piaciuta molto, perchè rievoca quelle passate della prima storia, quell'atmosfera spensierata, adorabile e...Serpeverde! Ho scritto il capitolo con il POV di Hermione, e non vedo l'ora di scrivere quello dell'addio al nubilato! Ti ringrazio veramente per tutto il supporto e i complimenti, ogni volta mi lusinghi e mi rendi felice in una maniera incredibile! Un milione di grazie! XOXO A.

kiamilachan: ciao! Eh sul matrimonio ovviamente non posso dirti niente, ma vedrai che farò ciò che è giusto per la FF. La scena dei jeans di Draco è esilarante, ce l'ho proprio nella mente e se ci penso mi scompiscio perchè è fantastico! Sì anche io approverei il Pottericicio, ma hai imparato che so fare di peggio xD Grazie mille per la recensione.

Hollina: felice che ti sei rimessa in pari!Eh a quanto pare Hermione è un pelino confusa...che farà? xD (Se non lo sai te, mi dirai giustamente xD) Grazie mille per la recensione.

fandracofiction: bwhuahuahuauahauahua fantastico quando hai detto che se non si rimettono insieme usi la tua mastarcard per comprare la storia! Vedrai che ti piacerà quello che scriverò! Felice che tu abbia apprezzato capitolo e video! Grazie mille per la recensione.

anna96: guarda, neanche io riesco a crederci, e considerando che è venuta a me l'idea, è notevole. Il carciofo baccalà, ma che mi è preso? xD Alle feste sì, ne vedrai delle belle!! Grazie mille per la recensione. (XOXO A.)

kikkina_malfoy: wow mi hai lasciato una recensione davvero lunghissima! Sappi che io le adoro!! Sono felice che ti sia piaciuto sia il capitolo che come ho impostato i pensieri di Draco, ci tengo che non vada OOC. Non ti posso dire niente su cosa succedere, ma puoi fidarti di me, farò quel che è giusto per la FF. Mi dispiace per il ritardo ma davvero sto facendo del mio meglio. Grazie mille per la recensione.


Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto!

That's all folks!

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Capitolo 6
*** La quiete prima della tempesta ***


Hello folks! Sono in ritardo eh? Ho una valide scusa: ho avuto la febbre per giorni, anche altissima! (Nel week-end l'avevo due linee a 40!!) La tachipirina era diventata la mia migliore amica, pensate che non sono riuscita nemmeno a vedere tutta la partita del Chelsea, mi facevano troppo male gli occhi! (Sentivo solo la telecronaca, grazie al cielo non commentava Marianella -.-) Però ora eccomi qua finalmente, con un capitolo che io trovo assolutamente fantastico! E' sempre dal punto di vista di Hermione, e cominciamo a vedere la fine. Infatti dopo questo ci saranno solo altri due capitoli, più l'epilogo. E, ho deciso di mettere un paio di...novità, ma non voglio anticiparvi niente. Vi lascio al capitolo piuttosto, avete già aspettato abbastanza.
Enjoy the chapter!


Incrociai gli occhi di Draco mentre il respiro mi si mozzò in gola. Il biondo era ad appena qualche centimetro da me, troppo vicino. Mi faceva lo stesso effetto dell’alcohol, mi annebbiava la mente, non riuscivo a pensare, a parlare, nemmeno a respirare. Ma ora non ero più una ragazzina diciassettenne. Perciò con grande autocontrollo mi allontanai appena e distolsi lo sguardo, cercando di rimanere impassibile, cercando d’ignorare il fuoco che mi bruciava dentro.
“Tra una settimana mi sposo, Draco. Con Harry” dissi come se fosse qualcosa che mi scagionasse.
“Lo so. Infatti non era quella la mia domanda” ribattè con serenità. Voltai di nuovo lo sguardo di lui e mi lasciai andare ad un sospiro. Che cosa potevo dirgli? Che effettivamente in sua presenza sentivo delle strane emozioni? Che effettivamente quando mi stava così vicino mi sentivo bruciare dentro? Che effettivamente quando avevo spiegato che cosa mi piaceva di lui era stata percorsa da brividi dappertutto? Che effettivamente mi stavo chiedendo come sarebbe baciarlo di nuovo, un’altra volta, un’ultima volta, intrecciare le mani nei suoi capelli color dell’oro e stringermi a lui più forte che potevo? Per cosa? Una risata di scherno, una risposta sarcastica, una presa di giro verso Harry e sentirlo dire che era tutto per il suo orgoglio, per la sua soddisfazione? Oppure, per mandare all’aria la storia della mia vità, il mio grande amore, romantico, dolce e favoloso, per un vecchio amore, troppo impulsivo, troppo orgoglioso, troppo egocentrico per essere definito tale? Non ero più una ragazzina, ora avevo delle responsabilità, dovevo pensare anche al mio futuro. Draco era troppo imprevedibile, troppo inaffidabile.
“Io ti voglio bene Draco…saremo grandi amici” dissi con tono convinto. Lui fece una piccola smorfia con la bocca e inclinò leggermente la testa. Poi sorrise lievemente. Mi passò una mano fra i capelli cominciando ad accarezzarli con delicatezza. Non la smetteva di fissarmi con i suoi occhi di tempesta, e io avvertii di nuovo quella fastidiosa sensazione, mi sentii di nuovo…vulnerabile.
“Grandi amici” confermò annuendo. Io sospirai senza accorgermene.
Quante bugie che ci dicevamo. Bugie per salvarci, per salvare l’orgoglio, il raziocinio, il futuro. Bugie per convincerci di qualcosa di teoricamente giusto. Ma praticamente sbagliato. Entrambi sapevamo che ci stavamo mentendo, ma ci volevamo contemporaneamente convincere che un giorno sarebbero diventate realtà. Ci dovevamo provare. Per orgoglio, per morale, per fare ciò che era giusto. In quel momento mi tornarono in mente i discorsi che più di una volta Draco e Blaise mi avevano fatto: è giusto fare quello di cui abbiamo voglia. Sempre. Guardai il biondo fissa negli occhi. In quel momento, avevo voglia di baciarlo.
Ma, quei discorsi potevano andare bene quando si era ragazzini, non adulti. Perciò decisi di scacciare quel pensiero e concentrarmi sull’amicizia che stavo costruendo con il Principe delle Serpi. E la scena appena trascorsa delle due ragazzine mi piombò davanti facendomi ridacchiare.
“Ti rendi conto che io ho salvato il mondo, ma tu sei comunque più famoso e acclamato di me. Questo è comico!!” esclamai facendo ridere Draco a sua volta. La sua risata era cristallina, ed anche se non capitava spesso di sentirla, era adorabile.
“E’ la vita Grang” ribattè con ironia.
In quel momento la porta si aprì e in nostri quattro amici entrarono dando un tocco d’allegria all’atmosfera.
“Eccoci!! Come al solito a casa di Pansy non si trovava niente, era tutto un casino…” disse Blaise ridendo di gusto mentre la mora lo fulminava con lo sguardo. Io gli lanciai uno sguardo interrogativo.
“Ma Bla, proprio tu lo dici? Non sei tu quello che prima ho dovuto salvare dalla furia omicida di Draco perché aveva buttato i suoi pantaloni nuovi nel suo disordinatissimo armadio?” fece con ironia. Lui si fermò e mi guardò di sbieco.
“Grang, tu sei la mia migliore amica, dovresti stare dalla mia parte, te ne sei dimenticata?” ribattè facendo una smorfia.
“Ma ora è anche la mia migliore amica, ed è anche la loro migliore amica, perciò…” replicò Draco divertito.
“Seee poi?! Cos’è qui, il club “tutti amici della Granger”? Beh, fatevi da parte, l’ho vista prima io!” esclamò alzando il mento con un gesto stizzito.
“Invece di star a battibeccare per queste stronzate mi dite dove devo appoggiare questa scatola?” chiese Theodore attirando l’attenzione su di sé. Infatti il bel moretto aveva in mano una grande scatola blu. Bla fece segno di appoggiarla per terra.
“Blaise, si da il caso che se non era per me, tu e lei nemmeno vi conoscevate” insistette Draco incrociando le braccia al petto come un bambino capriccioso. Sembrava un principino viziato con l’aria spocchiosa. Ma incredibilmente adorabile.
“Beh, se la mettiamo così è merito di Lavanda” m’instromisi io divertita in quell’allegra discussione.
“No no è proprio merito mio!!” continuò il biondo. Io lo guardai interrogativa.
“Merito tuo?” domandai confusa. Non capivo dove voleva arrivare. I tre ragazzi si lanciarono uno sguardo complice mentre le ragazze sospirarono alzando gli occhi al cielo.
“Che dite, è ora di raccontarle la vera storia?” fece il biondo con un ghignetto divertito. Gli altri annuirono.
“Vieni, sediamoci per terra Grang…” disse Theodore mettendosi sul soffice tappeto. Lo imitammo e Draco si schierì teatralmente la voce.
“Hai presente il boicottaggio di cui parlavano le due ragazzine prima?”
Io annuii aggrottando appena le sopracciglia.
“Beh, si riferivano alla festa di Grifondoro” continuò Blaise. Io spalancai gli occhi.
“La nostra festa di Grifondoro? Quella che c’ha fatto perdere tutti i punti? Pensavo fosse stato un incidente!” esclamai indignata. Le Serpi scoppiarono a ridere di gusto.
“Ma quale incidente! Siamo stati noi a boicottarvi!” ribattè Theo compiaciuto.
“L’idea dei coriandoli è stata mia, modestamente…” si gongolò Draco.
“Anche se all’inizio non era sicuro di volerlo fare…infatti l’idea era stata mia e di Theodore, ma poi come al solito siamo riuscito a convincerlo…” raccontò Blaise.
“E meno male, le migliori idee sono state mie, a parte quella dei coriandoli, se non avessi pensato di chiedere l’aiuto di Goldestein, a quest’ora non ci saremo riusciti…è stato un ottimo complice, devo ammettere…” continuò il biondo.
“Oh mio Dio siete stati voi! Avete organizzato tutto voi!” ribettei sconvolta. Quei ragazzi erano tremendi! Non avrei mai e poi mai potuto immaginare una cosa del genere…cioè era una festa fra di noi, come avevano potuto pensare tutto quello?!
“E’ ovvio, e come vedi siamo passati alla storia per questo…in effetti era geniale!” insistette Draco gongolando con gli altri.
“Quindi fatemi capire…avete pagato Goldestein perché scoprisse dove tenevamo le cose, per poi manometterle e farci scoprire?” chiesi dubbiosa e stizzita. Tutti annuirono.
“Ah, no Anthony ha fatto il lavoro gratis…un favore ad un amico, sai…” rispose Dra sorridendo. Io mi passai una mano fra i capelli.
“Siete…siete…perfidi, subdoli, maligni, machiavellici…” bofonchiai indignata. Draco, Blaise e Theodore si scambiarono uno sguardo interrogativo e poi all’unisono esclamarono.
“Siamo Serpeverde!!”
Io li fissai per qualche istante e poi scoppiai a ridere divertita. Già, come potevo dimenticare…loro erano Serpeverde. Incorreggibili, certo. Ma anche insostituibili.
“E…c’è dell’altro” disse Draco dopo che ebbi finito di ridere. Lo guardai leggermente intimorita: quello che stava per dirmi poteva essere solo peggio.
“Ti ricordi che t’incontrammo nel negozio di vestiti insieme alla Weasley? E litigammo?” chiese il biondo. Io alzai gli occhi al cielo.
“Noi litigavamo sempre” sottolineai rassegnata.
“Almeno siete stati un divertente passatempo! Scommettevamo anche sulle vostre liti!” ribettè allegra Pansy.
“Scommettevamo su tutto…vero Theodore?” replicò divertita Daphne facendo scoppiare tutti a ridere.
“Perché dovete sempre metterci me nel mezzo? E poi è colpa di Draco!” si ribellò il moretto. Il Principe delle Serpi sbattè le mani con rasegnazione.
“Beh sarà stato divertente per voi, ma non per me che dovevo sorbirmi le lagne di tutti e due!” mugugnò Blaise scuotendo il capo. Io e Draco sbuffammo contemporaneamente.
“Dannazione mi fate finire sì o no?!” sbottò il biondo cercando di riprendere le redini del discorso. Calò il silenzio e Dra ricominciò a parlare.
“Beh, dopo che avevamo litigato nel negozio, io, Blaise e Theodore andammo ai Tre Manici di Scopa e lì…beh c’era Lavanda che diceva un sacco di cattiverie su di te, così a me venne in mente un’altra geniale idea…mi misi d’accordo con lei, per vendetta personale, di farti ubriacare…”
Io spalancai letteralmente la bocca incredula e sbigottita.
“Quindi, se fra noi è cominciato tutto, è effettivamente merito mio!” concluse con un gesto borioso, facendo poi una smorfia a Blaise che sbuffò indignato. Io rimasi qualche istante interdetta, cercando di metabolizzare come le Serpi riuscivano ad essere davvero così subdole e meschine, poi mi sporsi verso Draco e l’abbracciai inaspettatamente.
“Allora è te che devo ringraziare…e io che ero sempre convinta di dover fare un regalo a Lavanda! Mi hai tolto un bel peso!” esclamai allegra. Poi mi alzai in piedi e feci finta di tenermi la testa dolorante.
“Ho bisogno di alcohol, queste rivelazioni mi hanno dato alla testa” feci divertita.
“Grande Grang, così sì ragiona!” ribattè Theodore applaudendo. Si alzò in piedi e mi accompagnò in cucina dove prese una bottiglia di FireWhiskey e dei bicchieri. Lo aiutai a portarli in soggiorno e a distribuirlo, poi tornammo a sedere con gli altri.
“Wow, devo ancora riprendermi da queste scoperte…” sospirai buttando giù un abbondante sorso.
“Praticamente tutte le cose cattive che succedevano a Hogwarts erano a causa vostra?” feci sarcastica.
“Beh ora proprio tutte tutte no…” rispose Blaise.
“Quelle ai Grifondoro di sicuro…” replicò Pansy annuendo con il capo.
“Oh sì, mentre voi Polli passavate il tempo a studiare e…beh a fare cose da Polli, noi passavamo il tempo cercando di rovinarvi la vita, e rendere la nostra migliore, ovviamente…mi manca la vita a Hogwarts!” raccontò Theodore con ironica nostalgiai. Io ascoltavo sbalordita. Credevo di aver imparato a conoscere il mondo dei Serpeverde in tutto e per tutto…ma evidentemente mi ero persa un pezzo, è il motivo era chiaro: io non ero una Serpeverde, potevo imparare ad andare alle loro feste e ridere con loro, ma per il resto…non ero una Serpeverde. Era una cosa ovvia, eppure mi sentii come infastidita scoprendo che ero stata esclusa da quella parte di loro. Mi diedi della stupida, come ormai facevo spesso, e cercai di concentrarmi su altro.
“Effettivamente ora che non dobbiamo più attentare alla vita dei Polli abbiamo molto più tempo libero…” commentò Daphne con sguardo pensieroso.
“Forse dovremmo trovare qualcun altro a cui rovinare la vita…” fece Theodore quasi fra sé e sé.
“Forse dovremmo far vedere la scatola alla Grang…” s’intromise Pansy sbuffando.
“Giusto!” esclamò Blaise appellando la scatola blu che strisciò verso di lui. La posizionò meglio nel mezzo a quella specie di cerchio che avevamo creato e mi guardò divertito.
“Pronta a vedere che c’è dentro la scatola blu?” chiese con ironia. Io annuii vigorosamente, così il moro tirò su il coperchio. Guardai dentro e notai, non solo che era una scatola magica, e quindi molto più grande di quello che sembrava, ma che era piena di foto e altri oggetti che riconobbi subito.
Tutti ricordi della nostra estate insieme. Quella che io chiamavo “la quiete prima della tempesta”.
“Wow” esclamai sommessamente. Infilai una mano dentro la scatola e tirai fuori le prime foto che mi capitarono a tiro. Parigi. Tutti impazziti per i negozi, i croissaint e lo champagne, non facevamo altro che farci foto con vestiti nuovissimi e tremendamente costosi, quando sulla Senna, quando davanti alla Tour Eiffel, quando sugli Champes Ellisè. La comunità magica parigina si mescolava molto meglio nella città di quanto noi facevamo a Londra, anche se alcuni c’avevano raccontato che molti babbani stavano per scoprire dell’esistenza dei maghi e che moltissimi sospettavano. Parigi era stata la prima tappa del nostro viaggio e ne eravamo rimasti entuiasti. Le foto che avevamo preso erano tutti di noi ragazze, che sfilavamo su e giù sulle sponde della Senna come delle vere dive. Blaise tirò fuori un basco nero e me lo lanciò divertito. Io lo guardai e risi compiaciuta. Quello era il mio bellissimo basco che avevo comprato poco dopo essere arrivata, tutta felice perché ne desideravo tanto uno. Peccato che due sere dopo Theodore si ubriacò di brutto e mi ci vomitò dentro. Pensavo l’avessero buttato, invece l’avevano tenuto. Tutti cominciarono a tirare fuori qualcosa.
“Uhuh guardate cos’ho trovatooo!” esclamò divertita e compiaciuta Daphne sventolando con aria soddisfatta una fotografia. La presi e vidi che era la foto mia e di Draco che ci baciavamo davanti alla Tour Eiffel, in una strana posa, infatti avevamo entrambi le braccia dietro la schiena ed eravamo piegati in avanti fino a far incontrare le labbra. Sembrava una cartolina romantica. Era la foto che avevamo dovuto fare dopo aver perso una scommessa indetta da Blaise, ovviamente.
“Aaaah dovevate bruciarlaaa!!” urlò con una nota d’isterismo Draco, mettendoi teatralmente una mano fra i capelli.
“No no, che bruciarla, avevate perso, e questa era la punizione…se non si conserva che punizione è!!” lo rimproverò il moro con fare divertito. Il Principe delle Serpi sbuffò e con un gesto stizzito congedò Bla e il discorso “scommessa persa a Parigi”.
“Dai però siamo carini” commentai io guardando la foto. Era vero, eravamo carini da vedere, come quelle foto che si vedano nei cataloghi. Solo che noi eravamo molto più veri. Bastava vederci per sapere che la nostra storia era incredibile. Nel vero senso della parola: non ci si riusciva a credere.
“Carini? Vuoi farmi venire il diabete Grang? Io sono sexy, non sono carino…ora falla sparire” ribattè indignato tornando a frugare nella scatola. Io misi da una parte la fotografia dopo avergli lanciato un’ultima occhiata e mi rimisi a cercare a mia volta. Tirai fuori un pallone da calcio, una cosa molto comune per me ma che a gli altri era sembrata stranissima. Ricordavo benissimo com’era entrato in nostro possesso quel pallone. La nostra seconda tappa era stata la Germania, nella quale avevamo speso ben venti giorni, in lungo e in largo, spinti più che altro dal fatto che quello era il paese della birra (ovviamente, cosa poteva spingere quei cinque pazzi se non la birra?). Eravamo capitati nella bellissima Berlino, una città piena di storia e di atmosfera, proprio nella settimana dei Mondiali di Calcio. Ovviamente gli altri non sapevano neanche cosa fosse il calcio, come potevamo pensare che quello fosse uno degli eventi più importanti per la popolazione babbana? La città era assediata da turisti e tutti erano completamente presi dalle partite. Tre ragazzi tedeschi, babbani, beccarono i miei compari che si chiedevano che diamine fosse il calcio e, dopo essere quasi svenuti, decisero bene d’insegnarglielo, e ci mettemmo a giocare con quella palla. All’inizio i miei amici erano inizialmente scettici, ovviamente l’idea di mettersi a giocare con quei babbani non gli andava, poi però riuscii a convincerli, e dunque finimmo per strada in uno strano cinque contro quattro, e alla fine i tre ci trascinarono in una birreria a vedere la partita della Germania. Da allora i cinque s’innamorarono letteralmente del calcio, e ci portammo in giro, per tutto il resto del viaggio quel pallone, e appena ci fermavamo da qualche parte, lo tiravamo fuori dalla borsa e via rincorrerci come degli ossessi, con tanto di esultanze da Coppa del Mondo, per l’appunto. I giorni trascorsi in Germania li ricordavo come i migliori, sembrava che tutta quella birra e quel calcio ci avesse fatto dimenticare una volta per tutte chi eravamo, in ogni senso, e riuscivamo a pensare solo a quello che ci andava. Inoltre in Germania c’erano tantissimi luoghi bellissimi e sempre qualcuno pronto ad offrirti un bel boccale di birra.
“Oddio quanto tempo” esclamai rigirandomi la palla fra le mani. Ovviamente non avevamo più giocato a calcio insieme tornati dal viaggio, anche perché io ero partita subito dopo. Tutti si girarono quasi con sguardo solenne verso il pallone. Sapevano benissimo cosa rappresentava, era il simbolo della nostra vera libertà e indipendenza. Non ricordavo di essermi sentita mai tanto libera come quando correvo con loro dietro a quel pallone. Blaise tirò fuori le fotografie della Germania, erano tantissime, ed erano assolutamente deliranti, forse perché eravamo così euforici, o forse semplicemente per la troppa birra. Cominciò a cercare freneticamente finchè non trovò le foto che avevamo fatto con i ragazzi del pallone, e cominciammo a sfogliarle con un sorriso enorme, commentando ogni volta e ridacchiando.
“Dovremmo fare una partitina in questi giorni…mi piaceva così tanto questo gioco” disse Pansy facendo rimbalazare un po’ la palla.
“Già…” bofonchiò Blaise rimirando le fotografie. Io sospirai solennemente e ricominciai a frugare nella scatola. Sapevo che era arrivato il momento di Austria e Svizzera, infatti non mi stupii quando tirai fuori una scatoletta di matite, tutte verdi, di tanti verdi diversi. Scoppiammo a ridere all’unisono, quella era una cavolata assurda ma avevamo passato giornate a riderci su: l’Austria era una dei posti più verde che avessimo mai visto, e ci eravamo fissati di voler trovare il verde preciso, così avevamo cominciato a girare nei negozi comprando tutte le matite verdi che trovavamo. Ricordavo in maniera chiara e vivida le risa e le occhiate stranite che ci lanciavano, sei pazzi inglesi alla ricerca di matite verdi. E poi in Svizzera, sempre a chiederci come si potessero parlare tutte quelle lingue in uno stato così piccolo. Venne fuori la foto che più temevamo. Appena Theodore la vide e la tirò fuori tutti scoppiammo in risa quasi convulse. La foto infatti ritraeva noi sei con i volti completamente sporchi di cioccolata, ed eravamo uno spettacolo. Specie Draco, che sempre così precisino e perfetto, si era fatto convincere a sporcarsi tutto, ed era adorabile. Per convincerlo comunque, avevo dovuto dirgli che poi l’avrei pulito io personalmente…e potete immaginare come. Io preferii non pensarci.
Arrivammo in fondo alla scatola dove c’erano tutte le foto e gli oggetti presi nell’ultima tappa del nostro viaggio: l’Italia.
Anche in Italia avevamo impiegato molti giorni, specie perché girandola ci eravamo resi conto che ogni posto era diverso, e quindi valeva la pena visitarla tutta. Inoltre, il cibo era qualcosa di paradisiaco, specie perché accompagnato sempre da del buon vino. La più grande sbornia che prendemmo infatti fu in Toscana, in un bellissimo agriturismo sui colli pisani, dove ci scolammo non ho idea di quante bottiglie di Chianti. Un’altra cosa di cui ci beammo allegramente in Italia, una cosa che non avevamo trovato negli altri luoghi, fu il mare. Passamo molti pomeriggi in spiaggia e a fare il bagno, e diventammo tutti molto abbronzati (cosa molto strana per gli inglesi, più di tutti per Draco, che aveva una carnagione pallidissima).
Tirammo fuori dalla scatola oltre ad un sacco di foto divertenti e altrettanto compromettenti, un matterello professionale (Blaise si era fissato che voleva diventare un pizzaiolo), una moka per fare il caffè e la sdraio da spiaggia verde, bianca e rossa comprata il primo giorno che andammo al mare. Avevamo portato via da tutti i luoghi un sacco di souvenir e oggetti che c’avrebbero ricordato quei giorni, proprio per ritrovarci un pomeriggio intorno a quella scatola rendendoci conto di non aver dimenticato nulla, specialmente le emozioni.
Era stato come fare quel viaggio un’altra volta, ed ero riuscita ad assaporare di nuovo sensazioni incredibili, intense e travolgenti, sensazioni forti, che sapevano di legami unici e indissolubili, che sapevano di un'amicizia infinita e impareggiabile...e che sapevano di amore. Un amore unico, senza precedenti e senza inibizioni. Un amore che mi mancava.
“Wow è bellissimo” commentai guardando intorno a me tutti quei ricordi. Osservai i miei amici e un folle desiderio si fece strada nella mia mente. Un desiderio che ad una settimana dal mio matrimonio non avrebbe dovuto sfiorarmi neanche per gioco. Eppure ripensando a quel viaggio, mi venne l’assurda voglia di prendere le prime cose che mi capitavano a tiro e partire, ricominciare a girare per il mondo con loro e una macchina fotografica, nient’altro. Ritornare in quell’universo dove la più grande preoccupazione era trovare una matita verde, o trovare un posticino per mettersi a giocare a calcio. Rivolevo quel mio mondo un po’ Serpeverde.
E per la prima volta da quando avevo detto sì a Harry, mi venne il dubbio che fosse lui la scelta giusta.

Spazio dell'Autrice.

Allora allora sono molto impaziente di sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Io l'ho personalmente adorato, raccontare del loro viaggio mi è sembrato assolutamente fantastico, un'esperienza così intima, e poi immaginarmi quei sei pazzi in giro per l'Europa! L'idea geniale mi è venuta immaginandoli che giocano a calcio! Cioè, assolutamente fantastico!! E poi a sbronzarsi di birra come dei pazzi, insomma mi piaceee!! E alla fine Hermione giunge ad una verità, e al suo primo dubbio. Finalmente, penserete tutti. Lo so, lo so, ma l'avete ormai capito che la Grang non è un asso in queste cose...c'ha messo 23 capitoli a capire che Potter era innamorato di lei, nell'altra storia, e solo perchè lui si è dichiarato -.- Vi sembra intelligente?
Insomma spero che il capitolo sia piaciuto a voi quanto a me!

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito, scusandomi se non mi posso soffermare, e lasciandovi la promessa che lo farò al prossimo capitolo!

Perciò grazie mille a:

pamelinda
musicmylife
XerikaX
Rituzza_95
flydreamer
ella96
Gemella Dramioncella
_Polla_
Ili91
erigre
sam05
valeego
Rima_Brandon
deaselene
fandracofiction
hermione12
dublino
PiccolaStar
kiamilachan
kikkina_malfoy
renesmee cullen

e a tutti quelli che hanno letto!!

That's all folks!

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Capitolo 7
*** Immagini speculari l'uno dell'altra. ***


...ehm...salve xD Come va? *alexa parla tirandosi nervosamente il colletto* ...ok ok sono una persona orribile, va bene?!?! Sono mesi che prometto di aggiornare e non lo faccio, ma ho le mie ragioni, e so che voi, al contrario di me, siete tutte persone meravigliose e mi capirete! Ho avuto un po' di problemi a scrivere, non perchè il pc non andava o altro, semplicemente la mia mente ha deciso di prendersi una pausa, anche contro la mia volontà. Dopo un po' però mi sono resa conto che non aveva tutti i torti: questa estate ho scritto una FF di quasi 40 capitoli, in praticamente un mese, e dopo neanche una settimana ho cominciato a scrivere il continuo. Ad un certo punto la mia testa è andata in stand by chiedendo riposo assoluto. Aggiungete la scuola, un fantastico 4 a latino (xD) e una cosa e un'altra...ah!! In realtà potete rifarvela con qualcuno: con i Tokio Hotel!! Sììì, rifatevela con loro, proprio loro, i quattro bei tedeschi che cantano "running through the Monsoon"!! E' colpa loro se non mi concentro più su Draco e Hermione! Sì ragazzi, ve lo devo confessare: mi sono innamorata di loro, ma follemente proprio!! Cioè caspita ma con tutti che ne parlavano malissimo mi aspettavo uno schifo, invece sono magici *__* Alla faccia degli stupidi che nemmeno li hanno mai ascoltati e ne parlano male -.-'' Li adoro, mi regalano infinite emozioni, e fra soli 54 giorni li vedrò dal vivo, e questo pensiero mi leva il respiro!! *___* Ok non ve ne importa niente della mia love-story con i Tokio Hotel vero? xD No v'importa del capitolo della FF che è qui sotto!! Perciò buona lettura!!
Enjoy the chapter!


“Forza, dobbiamo mettere in ordine”
Sbuffai sonoramente e lanciai uno sguardo annoiato al mio migliore amico.
“Tu e il tuo stupido ordine” borbattai facendo un gesto stizzito con la mano. Mi misi di nuovo a sedere per terra cominciai a riordinare le foto.
“Perché non usi la bacchetta?” mi chiese Draco interrogativo.
“Perché le voglio rivedere” risposi sovrappensiero. Il biondo allora si affiancò a me e cominciò a sua volta a guardarle e rimetterle a posto. Con la coda dell’occhio vidi che si soffermò particolarmente su una foto e prima che potesse rimetterla nella scatola mi sporsi a guardarla. Era una foto di lui e Hermione, a Vienna. Non erano messi in posa, gliel’avevamo fatta senza dirglielo. Stavano battibeccando come al solito, ma ridevano e si guardavano con uno sguardo scintillante. Evitai di sospirare e di fare qualunque tipo di espressione, tornai a sedere composto e per un attimo non dissi niente. Poi, senza guardare Draco negli occhi, gli chiesi.
“Hai qualcosa da dirmi?”
Lo sguardo del biondo slittò velocemente dalle foto a me, ma io non lo incrociai. Per un po’ rimase in silenzio, poi sospirò.
“Tu hai già capito tutto, non è vero?”
Solo allora alzai gli occhi incontrando quelli del mio migliore amico. Gli sorrisi bonariamente.
“Quando si tratta di te, Draco, io capisco sempre tutto. Lo capisco anche prima di te. Perciò, dimmi allora cosa hai intenzione di fare” risposi tranquillamente. Eh sì, io avevo capito prima di Draco che cosa sarebbe successo fra lui e Hermione. Il loro amore non era mai finito, Draco l’aveva solo dimenticato, e Hermione l’aveva rimpiazzato, ma non aveva mai cessato di esistere. E ora era tornato, glielo si leggeva negli occhi, a entrambi. Nessuno dei due voleva ammetterlo, troppo convinti che avessero già preso la scelta giusta. Come al solito, avevano bisogno di un aiutino. Il mio aiutino. Perché l’unica scelta giusta che potevano prendere, era tornare insieme, anche se Hermione si stava per sposare, anche se Draco era troppo orgoglioso, non c’era niente di più giusto.
“Che cosa posso fare, Blaise? Lei ha Potter, non hai visto come sono felici? Io non sono così egoista”
Lanciai uno sguardo scettico e sarcastico al mio migliore amico che sbuffò indignato.
“Draco, tu sei egoista, il punto sta, e lo sai bene, nel tuo orgoglio” ribattei con più fervore.
“Il punto sta che lei non mi vuole più!”
“Il punto sta che non vuoi nemmeno provarci!”
Le mie parole sembrarono scuotere il biondo inaspettatamente, che non ribattè. Io sospirai e gli misi una mano sulla spalla.
“Non c’è bisogno di trovare scuse con me…puoi farlo con te stesso, ma non con me Draco. Tu la rivuoi, ed è giustissimo. Lo sai, l’hai sempre saputo: non c’è nessuno al mondo che sia giusto per Hermione come te, e viceversa. Basta solo…ricordaglielo” gli dissi con tranquillità.
“Certo, facile parlare per te Bla…pensi che sia tutto così semplice? Pensi che semplicemente possa andare dalla Grang e dirgli “sai, dovremmo tornare insieme, lo sai che sono l’unico giusto per te”, a pochi giorni dal suo matrimonio!! Pensi davvero che lascerebbe Potter prima di sposarlo, per me? Tu vivi nel mondo dei sogni!” sbuffò quasi con una nota di isteria. Io arricciai la bocca.
“Conosco Hermione molto meglio di te…anche lei vuole tornare con te. Fidati” ribattei cercando di convincere il mio migliore amico, che però non mollava la presa.
“Un tempo conoscevi Hermione…sono passati anni da quel tempo, lei è andata in guerra ed è cambiata, e ora vuole Potter!”
“Non è cambiata affatto, glielo si legge negli occhi! Vuole te, e lo vuole perché è giusto così, se lo sente dentro! Dannazzione Draco, vuoi ascoltarmi per una buona volta?!” sbottai irritato. Non sopportavo vedere Draco buttare via un’opportunità del genere per l’orgoglio. In quegli anni gli ero stato accanto in ogni momento, avevo conosciuto le ragazze che avevano avuto una chance con Draco, e nessuna era anche lontanamente paragonabile a Hermione. Lui questo lo sapeva bene, ma non l’aveva mai accettato né tanto meno ammesso. Né a me, né a sè stesso.
“Quindi vuoi che io sfasci una quasi famiglia?” mi chiese indignato. Io mi aprii in una risata amara.
“Come si è rammollito il Principe delle Serpi…ora ti fai anche fermare dalla morale? Dalla…coscienza?!” lo schernii duramente sapendo che avrebbe reagito nel modo più giusto. Il biondo infatti fece una smorfia quasi dolorante e voltò il capo di scatto. Dopo pochi istanti la sua espressione si fece più dura e decisa.
“Sì, io sono il Principe delle Serpi. E riavrò Hermione”.

                                                                       *

“Sei sicura di non avere…esagerato Pansy?” chiesi arricciando le labbra dubbioso dopo che la mora aveva brevemente spiegato come si sarebbe svolta la serata.
“Esagerato?! E’ un addio al nubilato Draco, e la grande rimpatriata della Grang!” ribattè Pansy con fare quasi indignato. Io mi passai distrattamente la mano fra i capelli biondissimi e mi strinsi nella spalle.
“Ma sì, in fondo la Grang in questi giorni è rientrata nello spirito di una volta” dissi cercando di convincere più me che gli altri. In quei giorni non facevo altro che chiedermi come mi sarei dovuto comportare con Hermione, cosa avrei dovuto dire, quando, e cosa avrebbe potuto capire. Sì, perché ormai mi ero convinto che avrei dovuto riconquistare Hermione, e quest’idea mi creava non pochi grattacapi. Non eravamo più dei ragazzini, e lei si sarebbe sposata a giorni. Questa situazione mi faceva avvampare di timore, avevo paura che una cosa detta di troppo l’avrebbe allontanata, fatta infuriare, o chissà che altro.
In quei giorni in realtà non ci eravamo visti molto spesso, tutti troppo indaffarati tra lavoro e preparativi, e questo mi lasciava più tempo per riflettere e incasinarmi ancor di più. Sentivo la testa pesante e troppi problemi che mi ruotavano intorno. Di questa mia piccola crisi ovviamente era al corrente solo Blaise, che aveva capito prima di me quello che mi stava succedendo, e come al solito cercava di sostenermi e di non farmi mollare.
Se dovevo essere sincero però, quel giovedì sera con in mano l’ennesimo bicchiere di vino e attorniato dalla confusione dei miei migliori amici, mi sentivo come se avessi fallito. La Granger si sarebbe sposata fra appena tre giorni, e io mi sentivo l’ultima persona che avrebbe potuto farle cambiare idea.
Perché avrebbe dovuto cambiare idea poi? Aveva il perfetto Potter, il salvatore del mondo magico, maturo e affidabile, sempre dolce e disponibile. L’uomo perfetto per trascorrerci tutta una vita.
“Draco, che ne pensi della sorpresa?” mi distolse dai miei pensieri Pansy. Io arricciai la bocca.
“Non penso che lo farò…non mi pare il caso” risposi un po’ incerto.
“Non ti pare il caso?! Ma andiamo Dra!!” ribattè seccata la mora.
“E’ eccessivo!! Non abbiamo più 17 anni!” sbottai stizzito. Pans sbuffò sonoramente.
“Sei diventato noioso!! La Grang non avrebbe mai dovuto lasciarti!” replicò alzandosi in piedi e liquidandomi con un gesto stizzito della mano. Poi si voltò di nuovo verso di me e mi puntò il dito contro.
“E non provare a tirar fuori la storia dell’essere maturi! Qui non si sta parlando dell’essere maturi, si sta parlando dell’essere Serpeverde! E sembra proprio che tu abbia dimenticato come si fa! Abbiamo perso il nostro Principe!”
La mora sembrava davvero alterata, ma in parte lo faceva solo per far riscattare il mio orgoglio e convincermi a mettere in pratica la sua idea. E ci riuscì!
“Voi non avete perso un bel niente…e se proprio ci tieni lo farò, brutta vipera!” risposi sbuffando seccato. Pansy ghignò soddisfatta e si andò a versare un po’ di vino. Io mi alzai dal divano e sospirando indignato andai a chiudermi in camera mia. Dannazione alla Granger!

                                                                   *

“Dracooo!! Ma sei ancora qui?!”
Questo era Blaise, che già nel corridoio stava sbraitando. Sospirai sommessamente e aspettai che il mio migliore amico irrompesse nel mio ufficio, per l’ennesima volta. Se non fossi stato un Malfoy, il suo comportamento mi avrebbe fatto licenziare!
Quando la porta si aprì io ero già pronto a fulminarlo con lo sguardo, ma con mia grande sorpresa al suo fianco c’era Hermione, con un’incantevole sorriso e un’espressione decisamente divertita, che inizialmente mi spiazzò.
“Ciao Draco!! Siamo venuti a prenderti!” disse allegra la riccia venendo direttamente a salutarmi dietro la scrivania. Le posai un bacio sulla guancia e le lanciai uno sguardo un po’ enigmatico che mascherai con un sorriso.
“Fantastico! Hai portato i rinforzi Blaise? Ammettilo avevi paura che ti buttassi fuori a calci…o peggio!” ribattei schernendo il mio migliore amico.
“Solo un pochino…ma io ho la guardia dalla mia parte!” replicò facendomi una smorfia divertita. Io lanciai uno sguardo all’orologio e sospirai.
“Non è un po’ presto?” tentai di guadagnare un altro po’ di tempo per il mio lavoro, ma sapevo che non avevo speranze.
“Dobbiamo fare shopping, Draco” rispose con ovvietà il moro. Scossi il capo con rassegnazione e mi alzai sbuffando. Incrociai di nuovo lo sguardo con Hermione che mi sorrise raggiante.
“Dai Dra, lo so che muori dalla voglia di andare in giro per i negozi!” esclamò strattonandomi appena. In quel momento qualcun altro bussò alla porta.
“Avanti” dissi voltandomi appena. La segretaria del viceministro entrò educatamente.
“Salve Signor Malfoy. Questi sono i documenti che mi aveva richiesto” fece porgendomi due rotoli di pergamena.
“Grazie mille Jasmine…efficentissima” risposi sorridendole con cortesia. La ragazza si girò e lanciò uno sguardo interrogativo a Blaise e Hermione.
“Salve…buon giorno Signorina Granger! E’ successo qualcosa?” chiese, evidentemente stupita di vedere l’eroina del momento nel mio ufficio.
“Tutto tranquillo…sono solo i miei migliori amici che sono passati a trovarmi” risposi facendo spallucce. Lei spalancò gli occhi sbalordita e fece scorrere lo sguardo velocemente da me alla Grang. Si stava palesemente chiedendo come io e lei potessimo essere migliore amici, cosa potessimo avere in comune, o come semplicemente potessimo stare nella stessa stanza senza scannarci.
“Non chiederlo a me…anche io mi domando sempre come sia possibile” la anticipai ghignando divertito.
“Ehm scusate se mi intrometto ma…Draco, dobbiamo andare” fece Blaise che fremeva per andare a fare shopping.
“A quest’ora?” chiese Jasmine guardando l’orologio.
“Oh sì non si preoccupi, ho già fatto sistemare le cose dal Signor Potter” rispose prontamente Hermione lasciandomi a bocca aperta.
“Granger…cosa hai fatto?!” sbottai incredulo.
“Ho detto a Harry di sistemare le cose…insomma non volevo che magari passassi dei guai perché uscivi prima…” rispose con ovvietà la riccia. Io boccheggiai per qualche istante.
“Tu…non puoi aver fatto una cosa del genere!! Io…io sono Draco Malfoy!! Io ho un onore da difendere!! Cosa diranno ora i miei amici o le persone che conoscono sapendo che mi faccio parare il culo da Potter?! Tu sei impazzita Grang, impazzita!!” sbraitai mettendomi le mani nei capelli.
“Oh Malfoy dannazione non fare il bambino capriccioso, anzi dovresti ringraziare che ti aiuto!! Non dirmi che ancora stai dietro alle diatribe fra Grifondoro e Serpeverde!” ribattè indignata Hermione.
“Certo!! Ma stai scherzando?! Oddio…Jasmine puoi andare…” dissi congedando la ragazza che se andò decisamente stranita.
“Dai Dra non te la prendere…ti tireremo su con un bel po’ di shopping, contento?” fece Blaise sorridendomi bonario e prendendomi sottobraccio per invitarmi ad uscire. Io sospirai e lanciai uno sguardo interdetto alla Granger, accompagnato da una bella smorfia, che non si sa perché la fece scoppiare a ridere.
“Draco non sei cambiato proprio per niente!! E non so se è un bene o un male”
Io inarcai le sopracciglia e feci spallucce.
“Penso che non cambierò mai…mi piaccio troppo così come sono” ribattei fra il serio e il sarcastico. Poi incrociai lo sguardo con Hermione mormorando.
“E non piaccio solo a me stesso”

                                                                                        *

Non ricordavo veramente quanto fosse snervante e stancante lo shopping con Draco Malfoy. Non ricordavo quanto fosse indeciso, preciso, maniacale, borioso, incontentabile, pretensioso. E non ricordavo quanto tutto questo mi piacesse. Come si potevano amare delle cose tanto antipatiche?! Insomma, era insostenibile, quelle poche ore con lui mi avevano fatto venire il mal di testa, non faceva altro che lamentarsi ed elogiarsi, eppure io non riuscivo a smettere di guardarlo sorridendo come un ebete. Forse perché era bellissimo, forse perché sapevo quanto non fosse solo questo, forse perché ricordavo che era stato proprio quel suo lato diverso da tutti gli altri ad attrarmi.
Non c’era nessuno paragonabile a Draco Malfoy.
Mi buttai sul letto e cominciai a battere i pugni sul letto come una stupida. Dovevo scaricare la tensione che mi si accumulava dentro, dovevo espellere tutti quei pensieri indesiderati.
Sì, perché a soli due giorni dal mio matrimonio con Harry Potter di certo non potevo starmene a pensare a quanto, effettivamente, mi mancasse Draco Malfoy e tutto quello che gli ruotava attorno. Era una sensazione atroce, perché il mio buonsenso e le mie emozioni se ne andavano per due strade opposte e non c’era modo di conciliarle. Ancora una volta quell’insopportabile biondino aveva scombussolato la mia vita, ma quella volta l’aveva fatto in un momento cruciale della mia esistenza. E non potevo permettermi dubbi.
Mi sollevai a sedere e dopo qualche istante andai ad aprire l’ultimo cassetto del mio comodino. Era stregato, lì tenevo tutti i miei ricordi. C’erano per la maggiorparte foto e oggetti di scuola, ma quello che stava cercando riposava in un angolino. Era un ciondolo rotondo con incisa la frase: “Gli amici sono coloro che entrano quando il resto del mondo esce”. Me l’ero tolto il giorno prima di partire per la guerra. Lo presi fra le mani e sorridente lo aprii. Da una parte c’era una foto mia con Harry e Ron. Erano stati loro a regalarmelo, ed era stato un gesto meraviglioso. Dall’altra parte però, io avevo aggiunto un’altra foto. La foto a cui stavo pensando e che volevo rivedere. Io, Draco e Blaise addormentati insieme. L’avevo messa lì dentro quando finalmente mi ero resa conto che erano entrati completamente nella mia vita e che non ne potevo fare a meno.
Rimisi il ciondolo nel cassetto proprio quando sentii aprire la porta di casa. Chiusi velocemente il cassetto e mi rimisi in piedi appena in tempo per sorridere distrattamente ad Harry che era entrato in camera per salutarmi.
“Ehi Mione…ma non hai ancora cominciato a prepararti?” mi chiese prima di darmi un bacio a fior di labbra. Io scossi il capo.
“Stavo andando proprio ora…sennò finisco che faccio tardi…” risposi e mi allontanai con un ultimo sorriso chiudendomi in bagno.

                                                                                    *

Arrivai a casa Malfoy/Zabini con qualche minuto di ritardo e con addosso un semplice vestitino bianco senza spalline con qualche increspatura all’altezza della scollatura. Ai piedi avevo un paio di sandali sempre bianchi e una poschette del medesimo colore. Bussai un paio di volte e mi aprì la porta Blaise, raggiante come sempre, gli occhi blu cobalto luccicanti e vestito in maniera assolutamente impeccabile.
“Grang!! Eccoti! Preparati, stasera sarà la miglior serata di tutta la tua vita!” esclamò abbracciandomi con slancio.
“Questo non mi rassicura per niente, lo sai vero?” ribattei con ironia entrando in casa. In piedi davanti allo specchi dell’ingresso c’era Draco che si stemava la cravatta bianca sulla camicia nera. Risaltava incredibilmente visto che era completamente vestito di nero. Era sfavillante come sempre e rimasi quasi incantata. Il biondo si girò dopo qualche istante e mi sorrise squadrandomi dalla testa ai piedi. Mi fece segno con il dito di aspettare, s’incamminò verso camera sua e tornò dopo qualche minuto con in mano un nastro di raso nero. Si avvicinò a me e me lo legò al collo facendo un elegante fiocchino, per poi guardarlo soddisfatto.
“Ora ci siamo Granger…” affermò sorridendo. Mi voltai verso lo specchio e osservai i nostri riflessi. Capii immediatamente perché mi aveva legato quel nastro nero al collo: per essere immagini speculari l’uno dell’altra. Incrociai i suoi occhi e in quel momento tutto mi sembrò assolutamente ovvio: io e lui eravamo veramente immagini speculari l’uno dell’altra, e non c’era motivo per non stare insieme.
“Forza ragazzi, ci stanno aspettando tutti da Pansy” fece Blaise invitandoci ad uscire per smateriallizarci a Hogsmeade. Io e Draco distogliemmo lo sguardo e con Blaise ci materalizzammo davanti al locale di Pans. Mi resi immediatamente conto che il locale assomigliava molto alla Sala Comune di Serpeverde quando era adibita alle feste. Seguiva molto lo stile e la personalità di Pansy: l’arredamento era per la maggiorparte scuro, ma erano presenti tanti dettagli bianchi che illuminava a tratti l’ambiente. Luci da una parte soffuse e da una parte accese e lampeggianti, un enorme bancone scuro ed elegante, tantissimi specchi appesi alle pareti. Era splendido.
La padrona del locale ci accolse calorosamente, mi abbracciò presa dall’euforia e mi trascinò immediatamente da Daphne e Theodore.
“Grang non ti puoi immaginare, abbiamo organizzato tutti nei minimi dettagli per questa sera…deve essere tutto perfetto per te!” esclamò la mora eccitata. Mi condusse su un soppalco dove c’era tutto l’occorrente per la musica e dietro ad un grande stereo vidi i due in questione che mi salutavano allegri.
“Grangeeer, vieni vieni!! Oh che bello finalmente sei qui! Non dimenticherai questa serata per niente al mondo!” disse la bionda stringendomi forte. Lo stesso fece il moretto che poi afferrò il microfono.
“Gente buona sera!! Spero proprio per voi che siate carichissimi, perché stasera festeggiamo il ritorno delle nostre migliore amica nel suo vecchio mondo…ben tornata Grang!!” esclamò elettrizzato mentre tutti nel locale cominciarono ad urlare e battere le mani. Io sorrisi contenta e anche un po’ imbarazzata da tanta attenzione, ma non ebbi il tempo di metabolizzare davvero le parole di Theo che Daph mi trascinò in pista a ballare. Pansy dopo un po ci portò da bere così ci decidemmo a raggiungere Blaise e Draco seduti su un divanetto. Cominciammo a ridere e scherzare come degli stupidi, la pancia mi faceva male per le troppe risa e la testa era leggera come non lo era da anni. Sentivo forte in bocca il sapore della felicità, e della mia normalità.
“Allora Grang, me lo concedi un ballo sì o no?” chiese Draco alzandosi in piedi e porgendomi educatamente la mano. Io la strinsi senza esitazione e gli sorrisi raggiante. Niente ripensamenti, niente rimpianti, niente rimproveri. Stasera era la nostra sera.

Spazio dell'Autrice.

Non l'ho nemmeno riletto perchè ero troppo impaziente di postarlo, lo farò dopo con calma, perciò mi scuso per i sicuramente presenti errori di battitura. Allora via ci siamo quasi! xD Questi due ce la stanno quasi quasi facendo a tornare insieme...ma alla fine ci riusciranno? Allora giuro sul mio onore Serpeverde che per il prossimo e ultimo capitolo non vi farò aspettare 4 mesi...ma, allora venerdì vengono i Tokio Hotel a SanRemo, perciò la mia mente sarà fuori uso per un po'...diciamo comunque che appena lo sclero mi sarà passato mi metterò subito a scrivere, fate passare comunque il 22 che inizia il loro tour e sarò completamente impazzita xD Insomma via contate il prossimo fine settimana o giù di lì...
Spero che abbiate apprezzato il capitolo, ringrazio tutti i miei lettori e tutte le persone che mi lasciano le fantastiche recensioni che mi spingono ad andare avanti!
Ah a propositooo!! No questa ve la devo dire per forza!!
Sto scrivendo una storia originale...e qui voi: chi se ne frega brutta barbona scrivi le Dramione!! xD Ok è vero, ma...se tutto va bene, se sarà una bella storia, se troverò i fondi necessari e tutti: QUESTA STORIA DIVENTERA' LIBRO!! Sììììì un libro vero pubblicato con sopra il mio nome! E' un po' presto per dirlo visto che la storia l'ho appena cominciata (anche questo mi ha tenuto un po' impegnata), ma potrebbe succedere!! Potrei diventare una vera scrittrice, ed è fantastico!! *_*

Dopo questa notizia mi eclisso e spero di leggere tante belle recensioni!!

Grazie mille a tutti!

That's all folks!! (Ah, quanto mi mancava scriverlo!! xD)

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Capitolo 8
*** Draco connect to Hermione ***


Ce l'ho fatta, finalmente!! xD Dopo che ho anche ricevuto discrete minacce di morte, ecco qui, con l'ultimo, ahimè sì, capitolo di questa FF!! Avevo una mezza intenzione di scrivere anche l'epilogo comunque, un capitolino breve per dare uno spunto alla vostra fantasia *_* Mmmmh sono un po' in ritardo, come l'altra volta è colpa dei Tokio Hotel u.u Sì sì colpa loro u.u (Al concerto a Milano sono stata in seconda e prima fila sotto Georg, vi rendete contooo?! Ho toccato la bacchetta di Gustav *_* *_* Insomma via sono rimasta emotivamente sconvolta) Va beh, ora non importa perchè sono quiiii con il capitoloooo siete felici? Buona lettura!
Ps: Nel capitolo è presente una canzone, che poi gli da anche il titolo, che vi consiglio di ascoltare mentre leggete la particolare scena dove viene usata! Spiega un sacco di cose! xD La canzone è "Human connect to Human" dei Tokio Hotel, la dovreste trovare su youtube con testo annesso, in caso contrario o vi adoperate personalmente o mi contattate.


Enjoy the chapter!

Ballavamo lentamente nonostante tutti intorno a noi si muovessero velocemente. Hermione mi cingeva il collo con le braccia mentre io avevo le mani appoggiate sulla sua vita e la indirizzavo delicatamente nei movimenti. Era un’atmosfera quasi surreale, mi sentivo estraniato dal resto del mondo, imprigionato negli occhi color nocciola di Hermione. Mi chiedevo cosa stesse pensando, mi chiedevo se anche lei stesse provando quella strana sensazione di beatitudine, come se stessi esattamente nel posto giusto, al momento giusto, con la persona giusta. Non ci dicemmo una parola per tutto il tempo che ballammo, e fu tanto. Non avevamo bisogno di parole, ormai c’eravamo detti tutto. Dovevamo semplicemente seguire i nostri istinti, e tutto sarebbe andato per il meglio. Per questo la natura ci aveva dato gli istinti: per farci fare quello che è giusto.
“Mi mancava tutto questo sai?” disse finalmente Hermione, mentre se ne stava con la testa appoggiata alla mia spalla.
“In che senso?” chiesi dopo qualche istante.
“Il mondo che mi avevate creato intorno. Anche se non c’avevo trascorso poi così tanto tempo, lo sentivo mio. Voi eravate parte di me, e non lo consideravo un tradimento, ma semplicemente un’aggiunta. Un’aggiunta a cui non potevo fare a meno” raccontò lentamente.
“Nessuno ti chiede di fare a meno di noi, tu sei tornata nel tuo mondo e nessuno te lo toglierà” ribattei con fermezza. La sentii sospirare.
“E’ tutto confuso da quando vi ho ritrovato, però sono felice” rispose semplicemente.
“E allora che problema c’è?” insistetti insospettito da quei suoi discorsi. Lei alzò il capo e mi fissò intensamente negli occhi.
“Basta mentirci, Draco” disse arricciando la bocca.
“C’ ancora qualcosa che ci lega profondamente, e non è amicizia. Ma io mi sto per sposare, non posso avere dubbi, non ora. Non è giusto né per Harry, né per te, né tanto meno per me”
Io alzai gli occhi al cielo e feci una smorfia.
“Beh allora ti devi dare una mossa e chiarire la cosa. Devi scegliere” ribattei quasi indispettito. Lei sbuffò.
“La fai facile tu!!” esclamò alzando le mani con un gesto stizzito.
“Perché è facile! A me sembra la cosa più ovvia del mondo” replicai scuotendo il capo.
“A te, perché per te tutto ruota alla tua persona e per te è scontato che lasci Harry per buttarmi di nuovo fra le tue braccia!” esclamò indignata.
“Ad essere sincero?! SI!”
A quella risposta Hermione mi dette una botta sul braccio.
“Tu sei il solito insopportabile, arrogante, egocentrico e io non vedo davvero ragioni per cui mandare all’aria il mio perfetto matrimonio con il mio perfetto fidanzato!” disse irata e stizzita.
“Io sì! Io ne vedo anche troppe…tu non vuoi il tuo perfetto matrimonio con il tuo perfetto fidanzato, tu adori quanto io sia insopportabile, arrogante ed egocentrico, tu sai che con me non ti annoierai mai, tu rivuoi il passato che ti ha portato via la guerra, tu vuoi di nuovo partire in viaggio con me e tutti gli altri, tu rivuoi assaggiare quel sapore di sfida e soddisfazione…ti sei arrabbiata con me eppure non ti sei allontanata, e sai perché?! Perché noi siamo abituati a litigare, e per questo niente può scalfirci! Hermione, tu non sei fatta per Potter!” spiegai con fervore.
La Granger dopo quelle parole distolse lo sguardo dai miei occhi, ma dopo poco si strinse più forte a me. Stavo per alzarle il mento e darle un bacio quando qualcuno mi bussò sulla spalla. Mi girai e vidi Pansy che con un gesto svelto della testa m’indicò Blaise e Theodore che si stavano avviando nel retro del locale. Io annuii e mi staccai da Hermione.
“Devo andare, abbiamo una…beh sorpresa per te. Torno presto” dissi prima di allontanarmi. La riccia annuì e mi sorrise dolcemente. Forse ce l’avevo fatta.

*

Rimasi immobile in mezzo alla pista guardando Draco che spariva nella folla. Le sue parole mi avevano fatto aprire gli occhi.
Chi volevo prendere in giro, io ero innamorata di Draco, ancora, forse più di prima. E probabilmente non avrei mai smesso di esserlo, perché non c’era niente di lui che mi annoiava. Tutt’altro! Anche il solo farmi arrabbiare costantemente mi teneva in vita, nel senso più profondo. Probabilmente avevo sottovalutato la situazione, sottovalutato quei sentimenti per Draco che non avevo mai abbandonato.
Tornai a sedere con Daphne che sghignazzava un po’ troppo vistosamente, e questo cominciò a preoccuparmi non poco. Le Serpi ne hanno sempre in mente una più del diavolo.  Ad un certo punto vidi Pansy salire sul palchetto che c’era nel mezzo alla sala e prendere il microfono.
“Allora gente vi divertite?! Bene bene siamo pronti per fare una piccola sorpresa alla nostra amica Grang. Dovete sapere, ma penso proprio che lo sappiate tutti visto che la maggiorparte dei giornali magici parla di questo, che la cara Granger domenica si sposerà! Questo perciò lo consideriamo anche come un addio al nubilato in pieno stile Serpeverde. Ora, di solito addio al nubilato equivale a spogliarellisti, non vi pare?! E poi è anche una festa Serpeverde…per questo abbiamo deciso di far esibire i tre migliori ragazzi che la casa verde-argento ha mai offerto in tutta la storia! Un caloroso applauso dunque a Draco, Blaise e Theodore!” esclamò la mora cominciando a battere forte le mani. Io spalancai la bocca pregando che fosse tutto uno stupido scherzo alla Serpeverde, ma quando vidi i tre sopracitati salire sul palco vestiti alla “Full Monty” mi passai una mano sulla fronte e scossi il capo con espressione rassegnata e divertita. La sala era in delirio, specialmente il pubblico femminile, mentre io non sapevo se scoppiare a ridere di gusto o sprofondare dalla vergogna.
Partì una canzone che già dall’inizio non era incoraggiante. I tre cominciarono a ballare a tempo, avevano preparato addirittura una coreografia. La prima cosa che lanciarono furono i capelli, dopo aver fatto una giravolta. Dopo di che cominciarono a stropicciarsi i colletti della camicia per poi levarsi la cravatta. Cominciarono a far ruotare quest’ultima e strusciarsela addosso in una maniera talmente esplicita che arrossii da capo a piedi, mentre tutti applaudivano. E il testo della canzone che i tre cantavano con voce decisamente sexy di certo non aiutava:

A kiss,
A touch,
Never enough!
So soft, so hard,
Don’t stop, you start!
Instinctive skills like animals.

Cominciarono a sbottonarsi lentamente la camicia, erano belli e sensuali ma la cosa non mi sorprendeva. Loro non avevano bisogno di fare spogliarelli per sembrare sexy, Draco specialmente…lo erano in tutto ciò che facevano. Ammettevo però che vederli così era piacevole, superata l’incredibile vergogna. Lo spogliarello continuava mentre io non facevo che  scuotere la testa divertita. Erano proprio dei pazzi, pieni di vita che amavano farsi notare e non prendersi troppo sul serio, e io ormai non potevo negare che rivolevo quel mondo. E rivolevo Draco.
Arrivò il momento di sganciarsi la cintura dei pantaloni, cosa che tutti e tre fecero con infinita sensualità. Sospirai fra me e me, rassegnata. Rassegnata a quella situazione alla quale non potevo oppormi. Io ormai facevo parte di loro. La canzone terminò e i ragazzi ormai rimasti solo in boxer si presero l’applauso, per non dire standing ovation, di tutto il locale. Anche io applaudii compiaciuta e sorridente, mentre Theodore mi urlava “Questo era per te Grang!!”. I ragazzi scesero dal palco e si rivestirono velocemente, per poi corrermi incontro tutti contenti come dei bambini usciti da un negozio di caramelle.
“Allora piaciuta la sorpresa Grang? Che dici, siamo andati bene?” mi chiese con un sorriso enorme Blaise, passandomi un braccio sulle spalle. Io risi compiaciuta.
“Siete stati grandiosi ragazzi, grandiosi…i migliori spogliarellisti che potessi chiedere! E’ stato davvero un addio al nubilato in piena regola” esclamai mentre il mio sguardo veniva catturato da quello di Draco e il sorriso mi si spegneva lentamente. Il biondo mi si avvicinò e appoggiò la mano sulla mia schiena.
“Vuoi venire a fare due passi con me?” mi chiese con voce bassa. Io annuii leggermente con il capo e dopo un cenno agli altri che stavano già tornando in pista ci avviammo fuori dal locale. L’aria era pungente, ma non fredda. Si sentiva il lontananza il rumore della musica, ma fuori tutto era silenzioso.
“Non pensavo avresti gradito la sorpresa” disse Draco facendo spallucce.
“Perché non avrei dovuto?” chiesi dubbiosa. Lui storse appena la bocca.
“Credevo non fossi più la Grang di una volta” rispose atono. Si fermò e si appoggiò ad un muro, fissandomi negli occhi. Io mi avvicinai a lui.
“Sono cambiate tante cose, Draco. La guerra cambia le persone” feci con una nota di malinconia nella voce.
“Ma non i sentimenti. Non quelli veri” ribattè mettendomi delicatamente un ciuffo di boccoli dietro all’orecchio. Io mi morsi leggermente il labbro inferiore e abbassai lo sguardo.
“Inutile girarci intorno con tutti questi discorsi Malfoy. Io…noi…siamo ancora innamorati l’uno dell’altra” sbottai senza incrociare i suoi occhi.
“Questo lo sapevo già. Quello che non so è perché ancora non ti sei buttata fra le mie braccia” replicò con la sua solita spavalderia, che mi fece alzare di scatto lo sguardo, combattiva. Uno dei tanti motivi per cui mi piaceva Draco.
“Siamo cresciuti Dra! Non possiamo più fare solo quello che ci va…le nostre azioni hanno delle conseguenze!! E io…oddio io mi sto per sposare!” dissi improvvisamente presa dal panico. Ma che diavolo mi passava per la testa?! Potevo davvero annullare tutto così?
Il biondo distolse gli occhi di ghiaccio e sospirò.
“Hermione, il destino ci ha fatto rincontrare prima che tu ti sposassi, e mi rifiuto di credere che sia solo un caso. Io e te siamo fatti l’uno per l’altra, non c’è dubbio. Siamo ancora legati come lo eravamo anni fa. Ora, il destino ha fatto il suo lavoro, ma adesso tocca a noi. Anzi, tocca a te. Devi solo scegliere: fare quello che è giusto per te, o fare quello che è giusto per gli altri. Io non sono Potter, Hermione. Non posso assicurarti una vita tranquilla e perfetta. Non posso garantirti che sarò sempre dolce e gentile con te. Ma posso farti fare follie, farti sentire viva e mai annoiata. Posso farti svegliare ogni mattina con la consapevolezza che ogni giorno non sarà mai uguale al precedente. Posso assicurarti che sarò sempre Draco, quando tu sarei sempre Hermione. Questo è tutto quello che ho da offrirti Grang: me stesso. L’incontentabile, egocentrico, sarcastico Principe delle Serpi”
In quel momento il suo sguardo catturò il mio. Ci guardammo per un tempo che mi parve infinito. Alla fine, intrecciai una mano con la sua e una lacrima mi scese sulla guancia.
“Non posso Draco…non posso” risposi con voce triste. Anche sei avrei voluto con tutto il mio cuore, non potevo farlo. Lui annuì malinconico.
“Già…chissà perché credevo che sarei riuscito a farti abbandonare Potter sull’altare. Hai ragione tu. Non è più il tempo di “Obbligo, Giudizio o Verità”, Grang. Lui sarà il marito ideale. E vi auguro di essere felici, anche se sono assoultamente certo che lo sarete. Ma ti avverto Hermione…dovrai convivere con qualcosa più grande di te. Fra un bel po’ di tempo, forse, ci avrai fatto l’abitudine. Ma per un po’ andrai a letto, ti accocolerai con tuo marito dai capelli corvini e gli occhi verdi, lo osserverai a lungo, poi chiuderai gli occhi e ti chiederai come sarebbe stato se avessi scelto me. Come sarebbe stata la tua vita se ora al suo posto ci fossi stato io. Conviverai con il rimpianto di aver scelto la strada più facile. Di non aver rischiato. Ma sarei felice comunque, Grang”
Draco disse queste parole senza una particolare espressione sul viso, tranquillamente, e questo mi fece ancora più male. Mi diede un bacio sulla fronte e se andò, lasciandomi solo, con gli occhi traboccanti di lacrime silenziose.

*

Blaise era andato da Pansy, così io mi apprestavo a passare il sabato sera da solo in casa, leggendo un buon libro.
Le cose non erano andate come avevo sperato, ma non mi permettevo di soffrire per questo. Era tanto tempo che non mi permettevo più di farlo. Hermione aveva fatto la sua scelta, ma ero troppo orgoglioso per piangermi addosso. Fosse mai detto.
Ad un tratto, mentre me ne stavo comodamente seduto sul divano e la lettura mi distoglieva da tutto quel vortice di pensieri, qualcuno bussò alla porta. Mi alzai sbuffando e già pronto ad inveire contro i miei amici. Aprii la porta seccato e mi trovai ad incrociare un paio di occhi nocciala.
Davanti a me, con sguardo un po’ triste, coperta da un anonimo completino beige, c’era Hermione.
“Non posso, non posso farcela davvero! Sono le 11 e il mio addio al nubilato ufficiale è appena finito, assolutamente patetico! Tutte intorno ad un tavolino con il thè e dei vestiti noiosi, a parlare di cose noiose in una maniera assolutamente noiosa ridendo in modo noioso. Era straziante, specialmente perché tutte si sono divertite! Questa però purtroppo è il divertimento che mi aspetta in questa vita che ormai ho scelto. Ma per affrontarla, ho bisogno di un’ultima volta Draco. Ne ho un bisogno convulso, disperato. Non posso avviarmi verso tutto questo senza aver sentito per l’ultima volta il sapore di quello che vorrei davvero. E non venire fuori con i discorsi che volere e potere. Non posso tirarmi indietro, non più. E per questo, più che mai, ho bisogno di te. Una notte, un’ultima notte. Un’ultima notte da Draco e Hermione”
La riccia disse questo quasi tutto d’un fiato, guardandomi con gli occhi scintillanti. Le presi la mano e la tirai dentro, chiudendo la porta. Poi la feci appoggiare al muro e avvinai la mia fronte alla sua, mentre con una mano le accarezzavo il viso. 
“Sei sicura Granger? Il ricordo ti ossessionerà” le dissi in un sussuro, con voce strascicata. Vidi i suoi occhi infiammarsi.
“Preferisco essere ossessionata dal ricordo che dalla fantasia e dal rimpianto” rispose con convinzione. Io sorrisi leggermente. Mi avvicinai al suo orecchio e biascicai.
“Sarei ossessionata da uno stupendo ricordo”
Mi spostai appena e feci toccare le nostre labbra. La sentii trattenere il respiro e poi lasciarsi andare. La strinsi a me mentre mi cingeva le braccia con il collo. Venni investito da capo a piedi da una sensazione che non provavo da tempo, un piacere che credevo di aver dimenticato, che però sentii subito familiare, e questo mi fece stare ancora meglio.
Approfondii il bacio e trovai subit l’intesa con Hermione. Le nostre lingue si intrecciarono e cominciarono a giocare con naturalezza. Ogni gesto, ogni tocco, ogni carezza, ogni brivido, era così spontaneo e naturale, che potevamo concentrarci solo sulle nostre emozioni. Emozioni che turbinavano furiosamente, che si accendevano e ci facevano bruciare di vita. Feci interrompere il contatto fra le nostre labbra e presi Hermione in braccio. La portai in camera mia e l’adagiai delicatamente sul letto, senza smettere i guardarla. Ripresi a baciarla mentre lentamente cominciavo a spogliarla di quel completo che non le rendeva giustizia. Una sua mano finì fra i miei capelli mentre l’altra ripercorreva la linea della mia schiena.
Era diventato tutto così semplice ormai fra noi. Si era creata un’alchimia perfetta. Un’alchimia che non si poteva spezzare.
La liberai della camicetta e lei non aspettò a sfilarmi la maglia. Mi osservò attentamente, e con la mano mi disegnò tutto il petto. Io cominciai a baciarla sul collo, cosa che sapevo la faceva impazzire, infatti si lasciò immediatamente andare a sospiri di piacere. Le mie mani scorrevano il suo corpo senza esitazione, conoscevo e ricordavo ancora ogni piccolo dettaglio di lei. Ascoltavo i suoi respiri e i battiti dei nostri cuori, che si rincorrevano e scalpitavano. Quando le tolsi la gonna, e cominciai ad accarezzarle le cosce, le si strinse ancor più a me. Ci desideravamo e ci completavamo come nessun altro avrebbe mai potuto fare.
Facemmo l’amore tutta la notte. Lo facemmo in un modo assolutamente perfetto. Niente di casuale, niente di forzato. Il mio nome sussurato e poi quasi urlato da Hermione non mi era mai sembrato più melodioso. Avevamo condiviso un piacere che andava ben oltre il banale sesso, anche oltre il banale amore, fra di noi c’era qualcosa in più. I nostri corpi fra di loro creavano una sintonia ineguagliabile, difficile da descrivere.
Era una cosa da Draco e Hermione.
Come potevamo spiegarci a parole? Come potevamo spiegare e giustificare quello che c’era fra noi? E come potevamo distruggerlo? Nessun altro al mondo avrebbe mai trovato l’intesa che noi condividevamo. Forse perché noi c’eravamo odiati tanto e poi avevamo imparato ad amarci. Forse perché fra di noi non c’era appiccicose smancerie, noi vivevamo il romanticismo in un modo tutto nostro. Forse perché apparentemente non avevamo nulla in comune, e a lungo andare l’abbiamo creato. Forse perché siamo entrambi pieni di difetti che ci sopportiamo a vicende. Forse perché entrambi diamo un gran valore all’orgoglio. Forse per tutte queste ragioni.
Forse perché eravamo Draco e Hermione.
Semplicemente Draco e Hermione.
Restammo un sacco di tempo a fissarci negli occhi, le mani incrociate e la consapevolezza che quella notte stava per finire. Hermione sospirò con forza e lasciò andare le mie mani. Si alzò e si rivestì senza dire una parola. Quando si voltò per guardarmi, vidi che il suo volto era rigato dalle lacrime. Io mi alzai a mia volta e mi avvicinai un po’ a lei. Con un dito le asciugai le guance e sorrisi.
“Non piangere, Grang. Le lacrime non ti donano per niente. Non rendono giustizia alla tua forza” le dissi mentre anche lei mi restituiva il sorriso.
“Sto abbandonando la cosa più giusta che esista per me, e lo sto facendo per gli altri” rispose con tristezza. Io avrei tanto desiderato dirle di ripensarci, di restare, di fregarsene di tutti gli altri. Ma, per orgoglio, non lo feci.
“Sei una Grifondoro Grang, anche se abbiamo cercato di fartelo dimenticare” feci cercando di farla ridere, e ci riuscii. Dopo qualche istante le feci una carezza sul viso.
“Nonostante tutto comunque, non dimenticarlo. Noi saremo sempre Draco e Hermione”
La riccia mi sorrise tristemente e senza dire altro si voltò e uscì dalla stanza.

*

La mattina successiva, ancora scosso ma sereno, mi svegliai presto e cominciai a riordinare la casa. Lo facevo sempre quando volevo riordinare anche i miei pensieri. Bussarono di nuovo alla porta e io sbuffai seccato.
“E’ aperto Blaise!! Non ho capito perché bussi a casa tua!! Guarda che c’è già l’incantesimo, non abbiamo bisogno di chiudere la porta!!” sbottai alterato.
“Non sono Blaise”
Alzai lo sguardo di botto. Hermione Granger se ne stava sulla soglia della mia porta, gli occhi sereni e uno strano sorriso sul viso. Io piegai leggermente la testa e la guardai pensieroso.
“E tu che ci fai qui? Non dovresti essere al tuo matrimonio?”
Lo strano sorriso sulle sue labbra si aprì ancor di più.
“Sì. Sono solo venuta a prendere lo sposo giusto”

Fine.

Spazio dell'Autrice.
*_* Che posso dire? E' finita come doveva finire *_* Oddio non ho davvero parole, ditemi voi qualcosa perchè non so davvero che dire o addirittura pensare!! Vi ringrazio tantissimo per aver seguito anche questa storia, siete dei fan meravigliosi, e quando posterò l'epilogo vi ringraziarò singolarmente *_* Vi amo *_*
Ora, se v'interessa, i miei progetti sono i seguenti: la storia originale che potrebbe diventare libro *-* (Su cui vi terrò aggiornati sul mio profilo, facebook, o altro. In realtà ho già scelto il titolo, dovrebbe essere "Nella tua ombra"), una nuova Dramione (in realtà sarebbero due, ma siccome per una non ho molte idee intanto ne porto avanti una soltanto) e qualche storia sul Fandom dei Tokio Hotel, paring Bill/Gustav (ho già scritto un paio di one shot, se magari vi va di leggerle *_*).

Ne riparliamo comunque nel capitolo dell'epilogo se avete domande o altro *_*

Grazie mille a tutti.

That's all folks!

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Capitolo 9
*** Epilogo ***


Ehm...salve *si allenta il colletto imbarazzata*. Ok, ok, sono passati...mmm sei mesi, e solo ora mi decido a postare l'epilogo. Sono una persona orribile. Molto, molto orribile. Però ora sono qui. Con l'epilogo. E che dire, spero che vi piaccia.
Enjoy **

“Draco ma sei ancora lì?! Devi sbrigarti dannazione!” mi spronò Blaise appena entrato nella mia stanza, mentre io mi sistemavo il nodo alla cravatta.
“Non vorrai far tardi anche al tuo matrimonio, non è vero?” disse affiancandosi a me davanti allo specchio.
“Non sono io che sono in ritardo, sono gli altri che sono in anticipo” ribattei senza smettere di ammirare la mia immagine riflessa. La scelta degli abiti non era stata affatto casuale: ero vestito con un completo interamente nero, e l’unica cosa che risaltava era la cravatta bianca. Sbuffai andando a prendere sul mobile lì davanti il fazzoletto che avrei dovuto mettere nella tasca davanti del mio smoking. Era a strisce rosse e oro.
“Blaise, puoi ricordarmi come ho fatto ad accettare un simile accordo?” chiesi al mio migliore amico guardando riluttante il famigerato pezzo di stoffa.
“Eri ubriaco, e la Grang ti faceva gli occhi dolci…e poi non vedevi l’ora di vederla con addosso qualcosa di verde e argento” rispose Blaise sorridendo divertito. Io scossi il capo.
“Devo smetterla di ubriacarmi. Sì, dovrei proprio smetterla” borbottai fra me e me sistemandomi il fazzoletto perché si potesse veder fuoriuscire dalla tasca. Il moro mi diede una pacca sulla spalla e mi riservò un sorriso emozionato.
“Visto che avevo ragione? Sposerà te” mi disse con soddisfazione.
“Non è ancora detta l’ultima parola. Potrebbe mollarmi sull’altare” ribattei sarcastico e il mio migliore amico scoppiò a ridere.
“Fidati, non lo farà” replicò Bla, per poi sporgersi verso di me ed abbracciarmi calorosamente.
“Il mio migliore amico che si sposa con la mia migliore amica. Che cosa potrei desiderare di più?” mi disse senza mollare la stretta. Io sorrisi.
“Non starai per piangere, vero Bla?” lo scimmiottai allegramente.
“I Serpeverde non piangono” disse tirando su con il naso. Allora mi sciolsi in una risata genuina e mi staccai da lui.
“E’ tutto merito tuo amico” gli confessai con sincerità. Era vero. Non so come sarebbe andata se non ci fosse stato lui ad aiutarmi, a guidarmi in questa pazza storia. Lui mi aveva consigliato e indirizzato verso quello che ora mi rendevo felice. In realtà, non sapevo cosa sarebbe stata la mia vita se non ci fosse il mio migliore amico. Di sicuro però, sapevo che sarebbe stata peggiore.
“Uh, Draco Malfoy che non si mette al centro del mondo! Incredibile!” ribattè ridacchiando. Io lo imitai.
“Ti voglio bene” mi disse dandomi una pacca sulla spalla. Io gli sorrisi.
“Anche io Blaise” risposi annuendo. Il moro guardò l’orologio.
“Sei in ritardo, ovviamente, perciò sarà meglio avviarsi” mi spronò. Io annuii con il capo e fianco a fianco con Blaise mi diressi fuori da Malfoy Manor. Il giardino era completamente addobbato a festa, con gazebi, grandi nastri di raso e tulipani bianchi dappertutto.
Sì, i miei genitori avevano acconsentito all’idea che facessimo il matrimonio a casa nostra. E avevano acconsentito al matrimonio. Certo, erano rimasti sbalorditi. Più che sbalorditi. Ma la guerra era finita, e loro erano pronti a buttarsi tutto alle spalle, anche se mio padre era da un po’ che si autoconvinceva con discorsi tipo “i loro figli saranno comunque figli di due maghi”, “tutte le famiglie ormai sono contaminate”, “lei era la studentessa più brillante di tutta la scuola, e ha salvato il mondo”. In un certo senso era anche divertente.
Hermione non dispiaceva ai miei, specie per l’incredibile personalità. Ed era inutile negare che le erano grati per aver posto fine a quella guerra che aveva perso ogni scopo, che era diventata folle, e che ci metteva tutti in grande pericolo, me specialmente. Non erano i suoceri amorevoli e affettuosi che si facevano chiamare mamma e papà, ma non ci si poteva lamentare.
Quando mi videro arrivare tutti si misero a sedere e la cerimonia potè cominciare. Accanto a me i miei inseparabili migliori amici Blaise e Theodore, che avevo scelto come testimoni di nozze. La marcia nuziale cominciò a suonare ed entrarono le damigelle di Hermione, Pansy, Daphne e la piccola Weasley. Dei suoi vecchi amici, pochi avevano acconsentito a partecipare al matrimonio, tutti indignati di come lei avesse mollato Potter il giorno del matrimonio, per sposare il figlio di due ex Mangiamorte. Quasi tutti avevano seguito il povero fidanzato abbandonato all’altare, che dopo pochi mesi aveva deciso di trasferirsi e lasciare il lavoro al Ministero. Weasley ci aveva poi raccontato che aveva deciso di dare una svolta alla sua vita, e mettere la parola fine a quella storia che durava da troppo tempo senza successo.
Sì, Weasley era rimasto accanto a Hermione, fedele e comprensivo. Non aveva di certo abbandonato Potter, a cui era immensamente legato, ma aveva anche sostenuto la Grang e appoggiata nella sua scelta. Fu lei una volta a confessarmi che Weasley aveva sempre creduto nella storia fra me e lei, aveva sempre creduto che nonostante tutto, fossi io quello giusto per lei. Infatti era in prima fila e sembrava sprizzare gioia. Hermione nell’ultimo periodo si era legata ancor di più, se possibile, al suo rosso amico, l’unico a quanto diceva lei che aveva sempre incoraggiato la nostra storia, e che anzi, l’aveva sempre trovata eccezionale.
Finalmente, sulla soglia si fece vedere Hermione. Si affacciò lentamente e nel vederla non potei fare a meno di aprirmi in un sorriso luminoso. Inutile dire che era bellissima: avvolta in un grazioso vestito bianco senza spalline, con la gonna di chiffon che dal corpetto scendeva dritta e un po’ a campana fino alle caviglie. I capelli erano acconciati e tenuti su da una scintillante spilla, che però le lasciava sfuggire qualche boccolo ai lati del viso. Ai piedi aveva un paio di sandali con il tacco alto argentati, ed al collo aveva legato un foulard verde e argento.
Quello era stato il nostro patto. Io avrei indossato un po’ del suo mondo, e lei un po’ del mio. Solo così avremmo potuto unirci davvero. Attraversò il corridoio creato dalle file di sedie e  mi affiancò sorridendomi raggiante. La presi a braccetto e insieme ascoltammo attentamente la cerimonia. Quando arrivò il momento di scambiarci gli anelli e le promesse, ci guardammo un po’ emozionati ma allo stesso tempo divertiti. La Granger mi aveva confessato di voler un discorso come quello che le feci al settimo anno dopo la finale di Quidditch, e quel ricordo ci ispirava sempre allegria.
“Draco Malfoy. Se me l’avessero detto qualche anno fa, non c’avrei creduto. Come potrei io sposare uno come te? Ho passato quasi tutti gli anni a scuola ad odiarti. In alcuni momenti non potevo addirittura tollerare di stare troppo a lungo nella stessa stanza con te. Ma è questo che rende così emozionante la vita: la sua imprevedibilità. Forse ad un certo punto, siamo arrivati ad odiarci tanto, che l’unico modo per sopportarlo era cominciare ad amarci. Non lo so di preciso, so solo che ora non riesco ad immaginare nessun altro al mio fianco. Non riesco ad immaginare nessun altro con cui attraversare il percorso della vita, e soprattutto non riesco ad immaginare nessun altro che renda la mia vita degna del suo nome. Viva. Tu, i tuoi difetti, i tuoi modi di fare ed essere, il tuo orgoglio, il tuo sarcasmo, mi costringi a passare ogni giorno in maniera differente al precedente, mi riempi tutto con il sapore della novità, della curiosità, dell’eccitazione. Mi costringi ogni giorno ad una nuova sfida, ad una nuova avventura. Quest’avventura, è il nostro amore. Completamente folle. Completamente insensato. Un amore su cui nessuno scommetterebbe. Un amore, che come ogni avventura che si rispetti, è avvincente, appassionante, pieno di colpi di scena. Un amore che vale la pena essere vissuto. Una storia che vale la pena essere scritta. La nostra storia. La storia di Hermione e di Draco” 
Hermione pronunciò queste parole con decisione ed enfasi, senza smettere di fissarmi negli occhi, e appena finito mi infilò la fede al dito sospirando e sorridendomi. Ora, era il mio turno.
“Hermione Granger. Io ho sempre potuto ottenere tutto quello che volevo senza sforzo. Tutti mi rispettavano, le ragazze si concedevano a me senza che nemmeno glielo chiedessi. L’unica, l’unica che faceva eccezione, eri tu. Con te dovevo lottare. Con te, niente era scontato e dovuto, come lo era tutto il resto. Tu sei sempre stata l’unica capace di tenermi testa, di prendermi a pugni, l’unica che mi facesse provare entusiasmo. Di solito, tutto mi annoia. Tutto tranne te. Sei stata capace di dare alla mia vita un aspetto nuovo ed eccitante, capace di farmi capire che le cose migliori non ti piovono dal cielo. Le cose migliori sono quelle per cui vale la pena lottare. Quelle che ti tengono sveglio e vigile, quelle che ogni giorno bisogna riconquistare. Tu sei tutto quello che non sono e quindi tutto quello di cui ho bisogno. La nostra storia è cominciata con un inganno, un inganno che era diventato reale, anche se non volevamo ammetterlo. Estinto il primo contratto che avevamo firmato, ti dissi che non era mai cominciata. Ora che ne stiamo per firmare un altro ti dico che non era mai finita. E che non finirà mai”
Le feci indossare la fede e mi sporsi per baciarla. Tutti gli invitati cominciarono ad applaudire calorosamente ed Hermione mi cinse il collo con le braccia. Quando ci staccammo, lei mi passò due dita sulla guancia e mi regalò un sorriso che parve illuminare tutto intorno a noi.
“E’ così dovrò sopportarti per un’intera vita, Malfoy” mi disse divertita.
“Sei ancora in tempo per scappare, Granger” le risposi sorridendo alla mia volta.
“Non ci si libera mai di te” ribattè prendendomi le mani. Io sospirai.
“Perché sono la persona più fantastica che esista”
Hermione rise.
“Ecco una cosa che abbiamo in comune” esclamò gioiosa.
“Siamo entrambi innamorati di te”
Io le sorrisi e le diedi un altro bacio.
“Io invece sono l’unico ad amarti” replicai appongiando la mia fronte sulla sua. Il suo volto assunse un’espressione sorpresa.
“Hai appena detto che mi ami!” fece lei sbalordita e compiaciuta. Io alzai gli occhi al cielo.
“Sì ma non ti ci abituare Grang”

THE END.

Spazio dell'autrice.

Oddio, è finita del tutto. Che cosa triste! E' l'ultima cosa che ho scritto su questi Draco e Hermione. Ma non di certo l'unica Dramione che scriverò! Non so quando tornerò a postare, perchè come vi avevo già raccontato, sto scrivendo un'originale fantasy che mi impegna particolarmente, ma vi dico sinceramente che non credo resisterò lontana dai miei amati Draco e Hermione. E visto che ho già tante idee, probabilmente mi rivedrete fra poco ^^


Che altro dire se non G R A Z I E? Non avete idea di quanto io vi sia grata per aver seguito e vissuto un po' con me questa storia ** E per questo non smetterò mai di ringraziarvi.

Ci vediamo gente ^^

That's all folks!

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