Her hidden dark side

di ellychan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mercoledì.. ***
Capitolo 2: *** -Lei- ***
Capitolo 3: *** Scoperte ***
Capitolo 4: *** Spazio dell'autrice( moiXD) ***
Capitolo 5: *** Appuntamento ***
Capitolo 6: *** Nuove conoscenze ***



Capitolo 1
*** Mercoledì.. ***


Her hidden dark side

Notte fonda. Le vie della città sono silenziose e vuote. Qualche foglia circola intorno alle slanciate figure dei lampioni neri le cui forme si confondono nel paesaggio circostante. Lei è lì, la puoi avvertire ma non vedere, né sentire...Stai attento o passante che tu possa non darle fastidio o offenderla accidentalmente, la sua natura non conosce perdono, può sembrare innoqua ma guardati da quella sensazione di attrazione e quasi paura che potrebbe crearti la sua vista. Probabilmente non si capisce chi è Lei, cos'è Lei, i suoi occhi sanno guardare, catturare ammaliare, ma anche pietrificare e spaventare; l'odore è dolce eppure selvatico come il sandalo che è legato a sua madre, la terra; il fascino delle sue movenze veloci e sinuose cattura l'attenzione ma nessuno può cogliere la bellezza furtiva della sua natura. Ora è sola nella notte, l'amica che mai l'ha tradita, la compagna mutevole invece, la luna, la osserva dall alto e cerca di portare la chiarezza nella sua vita, spesso abituata alla luce così potente ma non a sufficienza, delle stelle.
Eppure se tu la incontrassi o passante, non noteresti tutte queste particolarità...non ne avresti il tempo.


Mercoleedì mattina; il sole nascente a est indica che sono appena le 6 e forse è ancora troppo presto per svegliarsi, ma non per continuare a dormire; "mmmaaaow" ecco il verso che fece schiudere una palpebra al viso assonnato di Prudence che ancora non riusciva a distinguere il sogno dalla realtà che aveva davanti a quell'occhio semi aperto. Appallottolandosi come la sua sveglia baffuta avrebbe fatto se non fosse stata colta probabilmente da una fame mattutina, provò a riaddormentarsi e riprendere le fila dei suoi viaggi; quasi riuscita nell'intento si sentì il naso inumidito e spalancando entrambi gli occhi vide le due ametiste feline che la stavano fissando quasi incredule che stesse ancora dormendo . "Tu hai fame, io ho sonno!Accidenti!" brontolò Prudence, allontanandosi dalle vibrisse di Trudy, il motivo vivente per cui lei, studentessa liceale, al mattino doveva svegliarsi e alzarsi alle 6.05 nonostante avesse la scuola a 15 minuti di distanza.Appoggiando i piedi a terra fu percossa da un brivido di freddo che salì per tutta la schiena: non sopportava il marmo, era così irrealizabile un tappeto  nella sua camera, o semplicemente i cataloghi di design non lo permettevano e sua madre non osava trasgredire? Proseguì fino alla cucina stropicciandosi gli occhi con le nocche delle mani e aprendo poi il cartone del latte per se e per Trudy che stava entrnado trionfale nella stanza. "Mmh ecco come non arrivare mai, neppure per errore, in ritardo a scuola!..Grazie Trudy" disse in modo sarcastico accarezzando la morbida testa della persiana grigia che aveva davanti ; "E ora dai, prepariamoci per un'altra monotona e lunga mattinata!" continuò con tono fintamente entusiasta mentre si dirigeva nuovamente in camera a prepararsi per le prossime ore.

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Capitolo 2
*** -Lei- ***



-Lei-


Si svegliò di soprassalto, di nuovo il solito sogno, quel Mercoledì.
Ormai puntualmente appena iniziava a sognare quelle immagini giungevano alla sua mente, alla sua memoria, non le davano tregua forse perchè avrebbe voluto riviverle e non vederle come una qualunque spettatrice.
La stanza era buia, l'oscurità regnava tuttintorno del mobilio si sarebbe potuto scorgere giusto uno sfocato contorno, ma non per i suoi occhi ai quali tutto era perfettamente visibile e distinguibile; provò a richiudere le palpebre e riaprirle più volte (la solita procedura dopo "il" sogno) come se sperasse che realmente tutto non fosse mai successo, tuttavia la cassettiera di ciliegio su cui aveva appoggiato i cuscini colorati era ancora lì, lo specchio ovale contornato di perline iridescenti posto sulla parete di fronte al suo letto continuava a riflettere la sua figura delusa, la scrivania il pc e il resto dell'arredamento era ancora tutto lì, immobile come un'istante prima.
Sospirò rassegnata a ciò che aveva davanti senza pensare più a niente, lasciando bianca la pagina della sua mente come se ormai non avesse più avuto alcun senso prendersela, tanto valeva abituarsi a quello che ormai non doveva più considerare come "novità".

L'Alba.
Il profumo di nuovo nella città portava il buongiorno in tutte le vie, la luce chiara cercava di scaldare e sgelare il freddo della notte, notte di ghiaccio come tutte quelle di dicembre, rigida e letale come la più bella tra le regine delle nevi.
Guardò dal vetro della finestra: le strade erano innevate, ovvio con quelle temperature così basse non sarebbe potuto essere altrimenti, tutte le scanalature delle strade erano state riempite dal ghiaccio fresco e nel cielo tra il biancore tipico di una recente nevicata, spuntava qualche chiazza rosa che strenuamente indicava la presenza della Stella, del sole.
Si mise una sciarpa il cappotto e scese per la scala esterna di ferro, la solita che usava per non dare nell'occhio; arrivata nellla via del suo bar preferito vi entrò per fare la colazione: schiuma al latte con sopra un disegno al cioccolato che poteva raffigurare qualunque cosa. Quello era un altro posto in cui poteva sentirsi a "casa", sicura, senza doversi preoccupare di non attirare l'attenzione delle persone a lei intorno.
"Buongiorno Prudence!" Disse bonario il barista "Il solito?" "Certo Bob" rispose una voce strana, quasi melodiosa "Mmh hai dormito stanotte bimba?Hai gli occhi un po' stanchi..oggi hai lo sguardo di una lince" chiese preoccupato Bob, "Sì, sì tranquillo, magari è solo mancanza di schiuma di latte!" rimarcò Lei sedendosi sulla poltroncina rossa accostata al muro e posta vicino a una stufetta calda, il suo posto preferito in quelle giornate.
Si tolse il cappotto e puff sbucò dalla gonnellina una coda morbida, chiara, color crema con la puntina color caffe' tutta attorcigliata su se stessa; lei si girò a guardarla mascherando il suo disagio che come sempre spuntava fuori contemporaneamente alla coda.
"Eccoci qui, la stranezza fatta a ..persona?la sono ancora?" Pensò lei triste, perchè era così difficile accettare quella "cosa"? Probabilmente se qualcuno le avesse mai proposto una situazione simile avrebbe accettato ridendo..forse perchè nell'ilarità del momento non si pensa alla cattiveria delle persone, alla loro xenofobia, alla curiosità morbosa dei falsi medici che appena hanno sottomano un cambiamento così, venderebbero l'anima per "studiarla".
Ecco perchè si nascondeva: la paura degli altri l'aveva portata a non poter sopportare se stessa, il suo corpo, quelle fattezze così strane, ma così belle. Non era molto alta ma neppure bassa, capelli che si alternavano tra biondi cenerei e castani chiari, gli occhi grandi chiari, capaci di ipnotizzare al primo sguardo, il viso dall'espressione mutevole, dalla pià dolce e pura alla più fredda distaccata, o alla più ammiccante e irresistibile; l'unica sua anomalia: una codina da gattina siamese proporzionata alla sua fisionomia.

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Capitolo 3
*** Scoperte ***




Scoperte


Un laboratorio all'apparenza chiuso, tutto in penombra, sembra non ci sia nessuno ma delle voci provengono da una stanza con la porta serrata e il vetro comunicante coperto dalle tendine da ufficio; "Non può essere" sussurrò fra sé e sé il giovane guardando attonito i molteplici passaggi controllati più e più volte e che sempre avevano dato il medesimo risultato. Guardava estasiato,incredulo e sorpreso i conti e le scritte che aveva davanti agli occhi, leggibili gazie alla luce puntata sulla scrivania di quello studio così anonimo. Aveva trovato la prova teorica di una certa percentuale di possibilità che avvengano cambiamenti nei corpi viventi, ignorando la loro grandezza o visibilità, diversi da delle usuali mutazioni: non si parlava più di una nascita di gemelli siamesi o della scoperta di come costruire un legamento da una cellula (scoperte importantissime perchè senza un prima non esiste un dopo) ma bensì  di una trasformazione dell'organismo che andava ad aggiungere o togliere certe membra o arti per scopi forse di sopravvivenza. Poteva essere quella la soglia di una nuova evoluzione? Una cosa era certa: Matt doveva indagadare.
Dall'altra parte dello stato, tarda mattina, il parco centrale della città è pieno di bambini intenti a fare il trenino accompagnati dalle loro maestre, mentre si tenevano a un lungo filo rosso come una locomotiva allegra e gioiosa ridendo, parlando, giocando anche coi loro sguardi innocenti; le strade erano trafficate, le auto come cavalli da corsa con gli occhi bendati sfrecciavano avanti sempre e comunque, come se la strada fosse il loro dominio e tutto ciò che intralcia il loro cammino non sia altro che un intruso. Prudence si guardò intorno, seduta rannicchiata su una panchina dell'area verde giocherellando con le dita; aveva un'aria quasi persa come se fosse stata lì per puro caso, neppure fosse una residente fissa di quel quartiere. Aveva addosso ancora il cappotto sebbene il sole avrebbe potuto quasi concedere un po' di tepore da far togliere ai passanti le giacche pesanti o, perlomeno, sciarpe e guanti; portava degli stivali bianchi, morbidi, che lei adorava poiché le scaldavano i piedi e non facevano realmente passare neppure una goccia di pioggia. Accanto alle sue gambe raccolte aveva appoggiato la borsa, dallo stile deciso e particolare: tutta a quadretti scozzesi rossi e neri, il tipico capo che "non" da nell'occhio insomma.
All'improvviso sentì nell'aria come un cambiamento, un turbamento, un movimento che avrebbe forse coinvolto anche lei e chissà per quale motivo e in che modo: la curiosità iniziò ad assalirla, tanto più che si alzò dalla sua postazione e con passo lento e attento, si diresse verso "l'origine" di quelle sensazioni; uscì dal parco, attraversò senza troppi problemi e si ritrovò davanti il semplice scenario quotidiano: il marciapiede solcato da ogni tipo di pubblicità di bar, negozi, marche, politici etc e subito dietro, i palazzi cittadini costruiti uniformemente in mattoni chiari, come le casette caratteristiche provenzali. Dopo aver camminato e camminato per almeno mezz'ora adentrandosi per i vicoli e le vie, trovò l'insegna e l'entrata di un internet point "N.e.t. point 4 you" e lo guardò per qualche istante, accigliata "Bah entriamo, se il mio sesto senso mi ha portata fin qui..." e spinta la porta d'entrata, varcò la soglia.
Il negozio era pulito,ordinato, le pareti dipinte di giallo paglierino rendevano l'atmosfera tenuamente luminosa e le piantine verdi sparse per il locale conferivano un tocco elegante all'ambiente; c'era profumo di nuovo, di fresco, un odore che Prudence assaporò allargando in modo impercettibile le narici del naso e annusando intorno come la ricerca istintiva dell'assenza di pericoli. Puntato un pc per collegarsi, si sedette e con gli occhi azzurri posati sul monitor aspettò che caricasse l'accensione; navigò sulla rete per almeno mezz'ora fino a ché non trovò qualcosa che aveva catturato la sua attenzione: era l'articolo d'attualità e informazione di un giornale provinciale che, avendo fatto una statistica, riportava il numero grossomodo delle persone turbate o meno dalle possibili "mutazioni" che il corpo avebbe potuto assumere nel corso della vita. Iniziò a leggere avidamente rigo per rigo, senza tralasciare nulla, facendo diventare le sue due pupille nere due fessure dalla concentrazione,  cercando di conservare durante la lettura, un barlume di speranza che potesse testimoniarle che fin'ora lei si era sbagliata, e che le persone in fondo non erano così...chiuse.



PS: grazie ale e brando per aver commentato!!!

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Capitolo 4
*** Spazio dell'autrice( moiXD) ***


Spazio dell'autrice:
Salve cari lettori/lettrici!Spero che fino a qui, 3 miserrimi capitoli, vi incuriosisca la trama che sto tessendo =).
Nel prossimo capitolo vorrei mettere qualche altro indizio circa il luogo geografico in cui ambientato tutto =) secondo voi però qual'è?=) lasciate un'opinione grazie!
                                elly

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Capitolo 5
*** Appuntamento ***


Prudence
Appuntamento


"Mmh excusez-moi mademoiselle, per quanto vi serve ancora?" Chiese una voce profonda. Prudence sobbalzò e si girò fissando quei due occhi scuri che s posavano su di lei" Ehm no,no cinque minuti e lo lascio .." "Non mi serve subito, n'y a pas problemés!" le rispose sorridendo 'nessun problema' pensò lei a quelle ultime parole pronunciate in modo così gentile "Grazie!" replicò sorridendo e girandosi verso il monitor per chiudere l'articolo: come poteva non lasciare il pc con una richiesta così gentile?
"Et voilà!" gli disse alzandosi dalla sedia e sentendo un'istintiva voglia di far le fusa; il ragazzo le sorrise la ringraziò e si sedette al suo posto "Io comunque sono Jac, piacere" si presentò porgendole una mano "Prrrudence" rispose lei non riuscendo più a contenere i suoi istinti felini; "Prudence sei libera in questi giorni?Potremmo prendere un caffè e parlare insieme" continuò 'mmh veloce il ragazzo' pensò una parte di lei 'ma non posso..se mi scopro?Se scappa?...' risuonò un'altra voce in lei; "Mi farebbe molto piacere..m" "Oh grazie!Allora domani alle quattro Place de la concordé, va bene?Anzi ti vengo a prendere io dimmi tu dove" Continuò lui inondandola di proposte che lei non seguiva del tutto troppo presa da due correnti diverse di sensazioni: felicità da un lato, paura dall'altro.
Prudence si limitò a sorridere, prese una penna dalla sua borsa e su un volantino del N.E.T. scrisse il numero del suo cellulare "Eccolo, così stasera ci accordiamo per bene" gli disse fissando coi suoi occhi azzurri lo sguardo compiaciuto del suo interlocutore, notando così un particolare: i suoi occhi non erano più semplicemente color cioccolato, ora sembravano due gocce d'ambra scura con raggi dorati. Lui si alzò la baciò sulla guancia e si salutarono pensando entrambi all altro.
'Perfetto Prud!' la rimproverò una voce in sé ' vai, esci coi ragazzi, mostra la tua natura e non credo che ti diranno "sei una sorta di catwoman?Non ti preoccupare a me piacciono le persone alternative" ' 'Come sei acida' ne partì un'altra 'e se non fosse come dici tu?Ognuno ha bisogno di potersi fidare di qualcuno!' "Sto impazzendo" sussurrò la ragazza mentre guardava a terra e si incamminava verso il parco, dove puntualmente avrebbe incontrato la copia esatta di Trudy.
Con passo lento raggiunse la panchina ci si sedette e aprì il suo libro preferito, un'opera per lei affascinante,che riportava in luce i lati più oscuri dell'umo senza trovare giustificazioni a quei comportamenti che sempre, sempre sono visti quasi come una necessaria conseguenza della situazione.
Passò circa un'ora, richiuse Wilde lasciando il giovane Grey alle sue perdizioni e si guardò intorno cercando di scovare il micio che stava aspettando; per terra c'era ancora il manto bianco della neve che profumava l'aria col suo odore, gli alberi anche se spogli dalle loro chiome, tranne che i sempreverdi, erano coperti da una coperta candida che rendeva il parco una zona magica.


Non troppo distante dalla zona verde(anche se sarebbe giusto chiamarla bianca, con tutta quella neve) un giovane meditava sulla scoperta fatta la notte scorsa: l'esistenza di persone capaci o soggette involontariamente a mutazioni; la scoperta del secolo, la rivoluzione genetica, un cambiamento davvero importante per il mondo scientifico.
Mentre fantasticava e immaginava possibili mutazioni, aveva la mente occupata anche da altri pensieri: entro la fine del pomeriggio avrebbe dovuto fare una telefonata importante.


Spazio dell'autrice:
Ringrazio ale per aver commentato la volta scorsa u.u Non vi affollate troppo a recensire, potreste intasarmi la storia, mi raccomando ><  coooomunque sia, ecco rivelata la location: Parigiii! La capitale francese, innevata, fredda e magica..chi è questo ragazzo dagli occhi cangianti?E il giovane scienziato? E se Prudence si tirasse indietro? ...ditemi le vostre opinioni dai =) Bacio ellychan91 maow!

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Capitolo 6
*** Nuove conoscenze ***


pru
Nuove Conoscenze

Nell'appartamento regnava il silenzio: Matt era perso nei suoi pensieri chiedendosi se ciò che aveva visto fosse da divulgare o meno e se, ancora più importante, questi "nuovi" organismi fossero già presenti e vivessero normalmente tra le persone. La possibilità di essere già venuto a contatto con qualche probabile esemplare lo impauriva ed eccitava allo stesso momento; ma se così fosse stato, perchè non si era accorto di qualche stranezza o particolarità?

18.30 Prudence fissando con occhi imploranti il telefono aspettando lo squillo tanto atteso, passava da stati d'euforia ad altri di tristezza sicura che quell'attesa si sarebbe rivelata del tutto inutile. Trudy accovacciata sulla sua "nest chair",una sedia a forma di nido perfezionata da un cuscino color porpora, fissava con curiosità la sua padroncina seguendo ipnotizzata anche la coda color caramello che si muoveva vorticosamente facendo circoli nel vuoto, su e giù come una giostra impazzita. "Trudy ricorda che la mia coda non è una preda" disse in tono scherzoso la ragazza, non riuscendo però a nascondere il nervosismo nella sua voce "Ormai sono le sette, tra due ore farà buio e ci toccherà uscire, sai?" continuò spostandosi verso lo specchio, come se volesse parlare a lei e non solo alla sua palletta di pelo; "La cosa migliore è programmare una segreteria così.." "RIIIING" "TRUDY HA CHIAMATO!!" Sollevando repentinamente la cornetta e facendo finta di mettersi a posto rispose "Sì, pronto?" "Ciao Prudence, je suis très très desolé per averti fatto aspettare, scommetto che stavi pensando che non mi sarei fatto sentire.." arrossendo come se si trovasse davanti quel ragazzo rispose tutto d'un fiato, facendo capire ben poco, "Manocosadici, eroquicheparlavoconlamiagattanonpreoccuparti!" Jaque ridendo le chiese l'indirizzo e tutto promettendole che sarebbe arrivato il mattino dopo alle 12 per portarla fuori a pranzo e passare la giornata insieme. Appena riattaccò il telefono Prudence iniziò a saltellare per la camera con un sorriso che andava da un orecchio all altro mentre Trudy, nascostasi nel frattempo sotto la scrivania preoccupata per quello scatto, la osservava sgranando gli occhi e miagolando timidamente. "Oh certo Trudina ora ti dò da mangiare, domattina in mia assenza sii brava" rispose la ragazza con un timbro capace di causare sia una risata che fastidio.

20.30 Nella campagna innevata una struttura illuminava con le luci visibili dalle finestre il manto bianco lì davanti; al suo interno si sentivano solo ticchettii misti a rumori soffusi, come se qualcuno stesse spostando oggetti fragili che facilmente si sarebbero frantumati. All'interno le pareti erano coperte da un colore grigio-azzurro spento, l'arredamento era quello tipico di una "centrale di ricerca" con scrivanie in plastica, computers, provette, poster su cui vi erano tracciati grafici apparentemente incomprensibili etc..Solo i dipendenti e i ricercatori che vi lavoravano sapevano dell'esistenza di quell' edificio, dacché mai visite informative per studenti o per il pubblico in genere erano state organizzate al suo interno, che fosse una decisione presa per proteggere qualche segreto?
Dentro la stanza da cui provenivano i vari rumori vi era un giovane con un camice bianco che guardava allibito il monitor di un computer; sulle lenti degli occhiali venivano proiettato il riflesso dei dati custoditi dal pc, dati che gli facevano provare un misto di stupore e terrore avendo scoperto di essere venuto a contatto proprio con uno di "quegli esseri" quel giorno stesso e non essersene accorto affatto; stampò le sue importanti informazioni cancellando dalla memoria dell'hard disk ogni traccia di quelle nozioni per studiarle personalmente.




ED ECCO IL MIO SPAZIO:
Scusate se ci ho messo tipo 6 o 7 mesi per completare un capitolo ma tra scuola esame etc :p invoco la vostra pietà e perdono per chi seguisse ancora la storia=) prometto ora sarò più veloce a postare tutto =) un bacio grosso recensite please!
Elly

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