Se solo fosse vero

di Isy_264
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La bella di Shinjuku e il poliziotto ***
Capitolo 2: *** 2. Primo giorno, Prima notte! ***
Capitolo 3: *** 3. Protetta...da te? ***
Capitolo 4: *** 4. Un bacio d'addio ***
Capitolo 5: *** 5. Se solo fosse vero ***



Capitolo 1
*** 1. La bella di Shinjuku e il poliziotto ***



*Ho ritrovato questa storia nei meandri del mio pc, abbandonata in un angolino nascosto, nata niente di più, niente di meno che come una specie di sfida, quindi mettiamola così, se riesce il merito è mio, se invece va male declino ogni responsabilità!!! No, scherzo! Spero vi piaccia, è decisamente particolare e fuori dal comune (capirete perché alla fine) ma chissà, ormai era scritta (meglio dire abbozzata! Sono circa quattro capitoli!), e visto che non ho tempo per scriverne altre perché non pubblicarla? E poi è stato troppo divertente far fare la parte del timido innamorato a Ryo e della bellezza di Shinjuku a Kaori!!!XD La dedico alla persona che me l’ha ispirata, non so se capirà che è proprio lei quando la leggerà, visto che ne avevamo parlato come qualcosa di molto generale e sicuramente non in questo modo, anzi, quasi sicuramente non lo capirà, ho stravolto troppo la cosa e la trama (!)…ma non importa, rimane lo stesso dedicata a lei!^^ me la commentate per cortesia, sì??? Buona lettura!


.


Se solo fosse vero…


Capitolo 1: La bella di Shinjuku e il poliziotto


1803


“Questo abito mi ingrassa!”
“Ma no tesoro, stai magnificamente!”
Era la quarta volta che quella voce allegra e di solito così squillante denigrava quel povero abito bianco che si rifletteva nello specchio a muro. E per la quarta volta, la voce della seconda persona all'interno di quel piccolo spogliatoio, la rassicurava con fare calmo.
La rossa guardò la sua amica con un occhiata ironica e sbuffò “Io sto sempre bene!” sorrise “ciò non toglie che questo vestito mi ingrassi…se solo avesse meno volant, una scollatura un po' più ampia sul davanti…” aggiunse spostando verso il basso la stoffa del voluminoso abito da sposa.
“Pff...Di’ piuttosto che non vuoi sposarti!”
“Ovvio che non voglio, ma mi immagini? Io? Kaori Makimura, la bellezza di tutta Shinjuku sposata a un perdente di poliziotto senza nemmeno averlo conosciuto?”
La ragazza la guardò dolcemente, per niente credula a quelle parole esagerate e sospirò “Non preoccuparti, ti tratterà bene,” disse sistemandole una piega del vestito “mi hanno detto che è molto gentile, te lo posso garantire!”
Kaori sbuffò ancora, senza nascondere però una certa ansia “Lo spero, Miki…vorrei solo che mio fratello non avesse lasciato nel testamento quella stupida clausola e che questa situazione…” sbuffò scocciata “insomma! Un matrimonio con questo…Ryo Saeba…” disse con una smorfia disgustata, “Non mi piace per niente!”
Miki sospirò decidendo di parlare chiaro, “Avrebbe potuto vendicarsi ora che sei sola, quell'uomo è senza scupoli, Hideyuki lo ha fatto sia per te che per Saeba, per poter proteggere entrambi, l’avrebbe ucciso, lo sai…”
“Già…ma c’è una cosa che mi preoccupa ancora di più!”
L’amica la fissò dubbiosa:
“E quale?”
“Oh, Miki,” le rispose Kaori con le lacrime agli occhi “ma come faranno i miei spasimanti senza di me???”

Ryo aspettava nervoso la sposa all’altare, il suo migliore amico non avrebbe potuto fargli uno scherzo peggiore ma ormai lo aveva promesso, gliel’aveva promesso sia in punto di morte che alla stesura del testamento, certo, allora non pensava sarebbe servito ma ora l'avrebbe protetta a costo della vita da qualunque criminale che avrebbe potuto approfittarsi di lei, di questo era certo! Però, pensò allentandosi la cravatta, non poteva fare a meno di essere nervoso, lui che aveva sempre pensato di sposarsi per amore…

La Marcia Nuziale lo riscosse e con un nodo allo stomaco guardò dietro di sé, una luce bianca che entrava dalla finestra illuminò il vestito della ragazza ferma all'inizio della navata, dandole un’aria angelica. I capelli rossi erano raccolti sopra la testa a formare una corona, mentre con uno sguardo lo fissava sorpresa e allo stesso tempo stranamente indagatrice.
-Cielo è bellissima...- si ritrovò a pensare di colpo ancora più agitato.
“K-aori…stai molto bene…” le sussurrò appena le fu vicino.
La vide sorridere maliziosa e ammiccare:
“Lo so!”e voltandosi verso il prete iniziò a seguire la Cerimonia.

*

“E quindi, Makimura?”
La cerimonia era finalmente finita e lei era uscita di casa lasciando solo un Ryo preoccupato e scioccato da quella sua intraprendenza, e ora si trovava in uno dei locali che di solito frequentava col suo vecchio e più caro amico, Mick Angel.
La ragazza guardò il ragazzo con una smorfia in viso e sbuffò:
“Signora Saeba ormai, Mick, lo sai meglio di me!”
“Eddai Kaori, non fare quella faccia, non ti è andata così male!”
“Ma se a mala pena mi rivolge la parola, è troppo timido…dovevi vedere che faccia ha fatto quando mi sono tolta il vestito, è diventato tutto rosso e con una scusa è scappato dalla stanza!”
Il biondo rise: “Beh, si dice che gli opposti si attraggono, no?” e aggiunse velocemente “vedrai che non è così male come ti è sembrato!!”
“Non ha nemmeno un briciolo di spina dorsale, ne sono sicura! Non è brutto e quando l’ho visto pensavo fosse...ma è inutile, ormai non importa.”
“E dove l’hai lasciato ora?”
“Boh, l’ultima volta l’ho visto in salotto…starà dormendo a quest'ora!” aggiunse lei con aria di disapprovazione.
“Ma non dovrebbe essere la vostra prima notte di nozze?”
La ragazza sorrise “Dipende da quanto riesci a farmi ubriacare!”


Era da quel pomeriggio che non la vedeva, probabilmente quando era uscita l'aveva fatto solo per timidezza, povera ragazza, poteva capirla, ma era passata l’una di notte ormai, una giovane come lei non doveva star fuori fino a quest’ora, non poteva, era troppo pericoloso! Lui non sapeva nemmeno dove andare a cercarla e le poteva essere accaduto di tutto! Per non dire delle scuse che aveva dovuo inventare a ogni visitatore che voleva vederla, a ogni amico o conoscente che voleva congratularsi con loro...

D’un tratto sentì la porta di casa aprirsi e sospirò, ma adesso l’avrebbe sentito, non poteva fargli prendere quegli spaventi!
Si avvicinò al salone nervoso e lì si preparò, con le gambe divaricate e le mani incrociate al petto, a farle quella che credeva sarebbe stata una sfuriata coi fiocchi.
Quando però vide due figure abbracciate e barcollanti si insospettì. Accese la candela e si avvicinò.
“Ehy, Ryo, giusto? Dammi una mano!” gli disse una voce maschile con un forte accendo americano.
La vista di un ragazzo alto e biondo, vestito all’ultima moda lo infastidì non poco ma vedendo la ragazza ridacchiare ma non reggersi in piedi si preoccupò:
“Che è successo?”
“Diciamo che ci sono molte cose che non sai di lei!”
Sentì un forte odore di alcool e sobbalzò. “E’…è ubriaca?!!!” chiese stupito.
“Già…ma non preoccuparti, succede spesso e sono sempre stato io con lei,” sorrise “anche se forse dovresti preoccuparti proprio per questo!”
Ryo lo guardò arrabbiato e fece per prendere la pistola “Calma, calma, sono il suo migliore amico, non le farei nulla di male! Ma ora pensaci tu a lei e non pensare di rimproverarla, non servirebbe, chiediti piuttosto perché beve…Goodnight, friend!” E gettandogliela in malo modo tra le braccia, gli fece un sorrisetto strafottente e se ne andò.

Ryo guardò la ragazza stretta al suo petto e deglutì, chi era quel ragazzo con lei? Perché gli aveva detto quelle cose?
Ma soprattutto, chi l’avrebbe spogliata per la notte???


Continua…


**Presentazione dei personaggi avvenuta! Dal prossimo inziamo veramente con la storia! Maki è morto e io li ho dovuti far sposare per farli convivere insieme come fanno nei nostri giorni, in fondo siamo nell’ ‘800! Per il resto, nel prossimo capitolo avremo il primo giorno e… la prima notte…Ah, niente ricami o balli…non ce la vedo kaori che ricama!
Spero qualcuno avrà la pazienza di dirmi cosa ne pensa e soprattutto se devo continuare o fermarmi direttamente! Non sono sicura della storia quindi posso cancellarla senza problemi, basta dirlo! E mi scuso già da ora se gli aggiornamenti saranno lenti, non ho tempo, università e altre cose influiranno molto...specie ora! Però volevo pubblicare!!!;) La storia è abbozzata ma la correzione, inserire l’html, l’ispirazione per il finale...beh, c’è da fare, spero non vi spiaccia troppo e che mi seguirete! Farò più veloce possibile! Ah, ultima cosa, state attentissimi a ogni frase ambigua o nascosta, ogni particolare, mancanza di soggetti per esempio, specie in una frase...ma non diciamo altro...la storia è romantica soprattutto alla fine, prima avremo un po’ di cosette da risolvere e se non capite qualcosa è per questo…in più vi ricordo che siamo solo agli inizi della loro relazione, devono conoscersi ancora, quindi, siete avvertiti!!!!;P Un bacio!

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Capitolo 2
*** 2. Primo giorno, Prima notte! ***



Capitolo 2: Primo giorno, Prima notte!


Ryo guardò la ragazza stretta al suo petto e deglutì, chi era quel ragazzo con lei? Perché gli aveva detto quelle cose?
Ma soprattutto, chi l’avrebbe spogliata per la notte???


Le tolse delicatamente il vestito, incespicando con le dita tra i piccoli bottoncini che aveva sulla schiena, sospirando di sollievo soltanto quando la camicia da notte la coprì quasi interamente.
Era talmente ubriaca che non si era nemmeno svegliata e quando, mentre Ryo stava per coprirla con le coperte calde del letto, un mormorio lo sorprese, quasi si spaventò.
“Mm…nooo…”
Si fermò stupito, incerto per quel lamento appena sussurrato.
No, cosa? - pensò - l’aveva appena sfiorata…
“Kaori…?”
“Mpf..Va' via…”
Aprì appena la bocca, raddrizzando la schiena, incerto se dire qualcosa o meno, quando si accorse che aveva ancora gli occhi chiusi e il viso leggermente corrugato; stava parlando nel sonno???
“..lasciala…” si mosse e voltò nel letto “..viaaa…mmm...”
La vide chiudere le mani in pugni e agitarsi ancora tanto da costringerlo, seppure stupito, ad avvicinarsi al suo viso e tentare di calmarla:
“Kaori…ehy, sveglia, va tutto bene…”
La ragazza spostò la testa di lato e strusciò il viso sul cuscino, sospirando appena.
“Kaori? Kaori è solo un incubo..” prese le sue mani e cercò di rilassarle i pugni “Shhh…va tutto bene…”
Le accarezzò la fronte, sospirando preoccupato, finché, vedendola più tranquilla, decise di non svegliarla, tornando a coprirla delicatamente:
“Kaori, ma cos’hai?” mormorò triste, poi, prendendola tra le braccia, la strinse forte a sé iniziando a vegliarla, pronto a calmarla in qualsiasi momento se fosse stato necessario, cadendo infine in un sonno fin troppo vigile. ..


*


“...Mmm…”
La luce del mattino penetrava dalla finestra della camera da letto, infastidendo la ragazza che si era appena svegliata...
Kaori allungò una mano sul cuscino e la strofinò leggermente sul posto vuoto accanto a sé, carezzando così la morbidezza del tessuto su cui riposava.
“Mpf…” Scosse la testa come ad allontanare un leggero fastidio e sbuffò sentendola pulsare, aveva un mal di testa terribile, riusciva persino a superare la bella sensazione di riposo che aveva provato appena sveglia…
Ricordava a mala pena quello che era successo la sera precedente, era certamente uscita con Mick, poi probabilmente si era ubriacata, pensò, e quella sensazione di calore che aveva provato dormendo…bah, quella sicuramente doveva averla sognata!
“Buon giorno!”
Abbassò lo sguardo, socchiudendo appena gli occhi, infastidita dalla luce abbagliante che irradiava nella stanza:
“ ’ngiorn…” biascicò mentre la voce del 'marito' le risuonava nelle orecchie.
“Sono andato a prenderti la colazione in cucina…anzi il pranzo, ormai è l’una passata! Mi ha detto la cuoca che dormi sempre fino a tardi!” aggiunse Ryo con aria di rimprovero.
Lo guardò storto e si tirò a sedere lentamente per controllare il dolore, rallentando i gesti e alzandosi per avvicinarsi al tavolino dove Ryo aveva posato la colazione, quando si accorse che era arrossito.
Già, non aveva indossato la vestaglia - sorrise.
“Ti imbarazzi?” si trattenne dal fare un mezzo giro per far svolazzare l’indumento, come avrebbe normalmente fatto per provocarlo e sorrise leggermente, posando la testa sulla mano in un gesto stanco, “Eppure credo sia stato tu a spogliarmi…o Mick almeno..”
Lo vide voltarsi e sedersi davanti a lei, “Pff…Mick ha detto che non ti toccherebbe mai…”
“Vero, almeno finché non sarò io a permetterglielo…” gli sorrise maliziosa, bevendo un po’ di the freddo, “Di’ la verità, stamani ti sei alzato presto perché ti vergognavi di farti vedere da me…”
“O più semplicemente perché io non mi sveglio all’una!”
“Mmm, sono tornata tardi…non posso privare tutti quei bei ragazzi della mia presenza…”
Il ragazzo la guardò di sottecchi, mordendosi un labbro, “Pff! Fossi almeno bella…”
E la sua reazione fu catastrofica!
Kaori spalancò gli occhi e, scordando miracolosamente la sbornia presa il girono prima,irrigidì la schiena mentre le si riempivano gli occhi di lacrime, “Io, io…non sarei b-b…” divenne tutta rossa e alzando un sopracciglio esclamò, “osi parlare così alla Bellezza di Shinjuku??????” e gli lanciò un’occhiata maligna “Come se tu fossi almeno decente! Infemminato!!!!!!!!!!”


*


“Un giorno mi spiegherai come hai fatto a convincermi…”
Passeggiavano lentamente in un parco, insieme.
Ryo aveva insistito affinché lei lo accompagnasse e, con la scusa di andare a trovare Miki, lei aveva finalmente accettato, rendendolo felice almeno quanto a Kaori scocciava passeggiare con lui.
“Su Kaori, quante storie, l’aria fresca ti fa bene! O hai paura di me?” le sorrise malizioso.
“Io??? NOOO!!!! Non riusciresti mai a saltarmi addosso, non sei il mio tipo!!!”
Il ragazzo scosse la testa e sospirò, l’aveva portata con sé perché sperava di parlarle, di conoscerla, insomma dovevano passare insieme il resto della loro vita, doveva almeno provarci! E invece era così difficile…
“Mi dispiace che mio fratello ti abbia incastrato così.”
La sua voce lo riscosse e guardandola sorpreso, sospirò.
“Non mi ha incastrato, sono stato io a promettergli di proteggerti alla sua morte, e questo era l’unico modo, lo sai. Ci penso io a te!” sorrise baldanzoso, alzando la testa.
La vide sorridere divertita e guardarlo maliziosa, “Non mi dire che non avresti voluto sposarti per amore…”
Ryo arrossì e distolse lo sguardo.
“A volte una promessa è più importante…”stette un po’ in silenzio per poi aggiungere “Ti deve mancare molto Hideyuki..mi dispiace. Era un brav’uomo…”
“Non eravate colleghi da molto.”
“Non ci vuole molto ad affezionarsi alle pers…cosa?” chiese sentendola ridacchiare.
“Ryo, Ryo…non ti affezionare alle persone, finiranno solo per farti soffrire!” esclamò, e lasciandolo senza parole lo superò, avvicinandosi al laghetto.
Il ragazzo corrugò appena la fronte, confuso, “Kaori ma…perché...?”
La vide alzare le spalle senza rispondere, lo sguardo impassibile.
E lui sospirò, “S-stanotte hai avuto un incubo...”
“Ah.” la sentì irrigidirsi al suo fianco e alzare il mento.
“Già, ti muovevi e gridavi.”
“Ho detto qualcosa?”
“No, niente di comprensibile almeno..”
Annuì e d’un tratto Ryo la sentì terribilmente distante, completamente chiusa in un mondo dove lui non poteva entrare, completamente imperscrutabile ai suoi occhi.
Poi, improvvisamente come era venuta, l’espressione seria abbandonò il bel volto di Kaori e il ragazzo non poté fare almeno di stupirsi di quanto bella fosse così...
Come quella mattina, quando appena sveglio l’aveva vista rilassata, la bocca socchiusa, rannicchiata contro la sua spalla…
”Guarda quel ragazzo che carino…” e la sua voce interruppe i suoi pensieri.
- Prego??? -
Si voltò vedendola estremamente attenta, completamente ripresa dal mal di testa mentre osservava un ragazzo che camminava per la strada, “Kaori! Se ti sento ancora…”
“E guarda quei pantaloni come cadono bene addosso a quello lì, ooohh…deve essere un conte…io vado a conoscerlo!!! Scusatemiii, conteeee…”
Ryo sbuffò, tirandola indietro con un solo braccio, “Ti ricordo che siamo sposa…ah!” si interruppe improvvisamente notando il suo sorriso divertito e si accigliò.
“Siamo cosa?” chiese lei.
Ma...lo stava prendendo in giro?
“Sposati Kaori!” esclamò sentendo la gelosia venire sostituita da una tremenda irritazione.
“Oh, Ryo…C’ho non significa che il conte non abbia un bel sedere!” e ridacchiando gli diede le spalle, tornando sui suoi passi.


*


Ennesima notte, ennesimo imbarazzo, quel ragazzo diventava rosso ad una velocità sorprendente!
In che situazione l’aveva messa suo fratello!
Si voltò verso la porta del bagno e sbirciò dal buco della serratura, il ragazzo non era per niente effeminato – pensò osservando la linea dei muscoli, i pettorali scolpiti…proprio per niente! Era molto muscoloso e aveva delle lievi cicatrici, soprattutto sulle mani, chiara dimostrazione del lavoro che svolgeva.
…se solo avesse avuto una visuale completa…
“Mmm…”
-Kaori non fare sciocchezze, non hai tempo per innamorarti di tuo marito! °- pensò alzando gli occhi al cielo, raddrizzandosi da quella scomoda posizione, no, non era decisamente il caso che si innamorasse, lei non era fatta per l’amore e di certo lo avrebbe messo in pericolo, mai affezionarsi, era quella la sua regola,aveva già fatto troppe eccezione ed era stanca di soffrire! Sbirciò di nuovo e gemette.
Ma non poteva sposarsi uno scorfano invece di quel ragazzo attraente? Che sfiga aveva…
Decisa, prese il mantello e si avvicinò alla porta quando una voce la bloccò: “Dove vai?”
“Esco…”
Lo sentì avvicinarsi per sfiorarle appena una mano che lei spostò velocemente.
“Ma io pensavo che oggi…?”
Sospirando si voltò per affrontarlo, deglutendo quando vide quel volto stanco pieno di dispiacere che quella barba non fatta aiutava a rendere ancora più bello:
“Oggi cosa? Ryo abbiamo passato un bel pomeriggio ma non crederai che per un solo pomeriggio io cambi le mie abitudini, vero?!” e senza dargli tempo per rispondere uscì velocemente, lontano da lui.
Fuggendo da lui.


Continua…


° Nota – Ryo pensa una frase simile verso Kaori, siamo nell'anime stavolta, con Silver Fox credo!

___________________________________


*Capitolo sistemato, che fatica! Il prossimo poi è un macello, mi ci vorrà del tempo, ahimé! ...ma comunque! Sono appena tornata dall'università quindi non confermo la perfezione del capitolo, sono ESAUSTA! Ho fatto del mio meglio ma se notate qualche Orrore spero avrete pazienza o mi avvertirete, correggerò quanto prima! Scusate ancora la lentezza... E veniamo a noi!!!
Fa strano anche a voi quindi vedere Ryo timido…bene!!! L’idea era proprio questa!!!!^^
Nel quarto/quinto (?) capitolo avremo tutte le spiegazioni del caso ma per carità state attenti a tutto!!!
Ma passiamo a noi! Il sogno!!! Bene, fino alla fine non posso dirvi in che consiste precisamente la sfida (altrimenti vi direi tutto) però per ora posso dirvi che una parte di questa consisteva nel capovolgere la loro situazione e quindi anche le vicende, diciamo perciò che dovevo trovare un corrispettivo all’esperienza che Ryo ha passato in guerra, quale? l’unica cosa che posso dirvi, prima che pensiate chissà quale cosa, è che riguarda il suo passato e precisamente qualcuno vicino a lei. Detto questo, il capitolo sembra di passaggio ma in realtà è pieno zeppo di informazioni! In più si cambia spesso POV per il semplice motivo che volevo mettere il pensiero di entrambi, se vi risulta fastidioso ditelo che nel prossimo sistemo tutto…
E oddio vi prego, ditemi che mi sono immedesimata bene…tendo a dimenticarmi che Ryo è timido…bene o male poi Kaori può essere anche una seduttrice ma è sempre una donna, non può essere proprio come il Ryo del presente! E, e, e…ah sì, ma come è bello sentire Kaori che da dell’infemminato a Ryo????!!!! In fondo lui le dava del maschiaccio!
Grazie a tutti dei commenti, preferiti e seguite, questa ff mi terrorizza davvero pubblicarla!!!^^ ..è che stavolta...bah, proprio non mi convince! Ma c'è poco da fare!!!!
Come sempre, se vi va commentate, a prima possibile! Io intanto vado a crogiolarmi nel mio sonno...mmm!;)

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Capitolo 3
*** 3. Protetta...da te? ***



*Le parti in corsivo sono ambientate nel presente, quelle scritte normali sono i ricordi. Buona lettura!^^*


Capitolo 3: Protetta…da te?


“E ora stai fermo!”
L’odore del disinfettante unito al bruciore che aveva creato sul suo braccio, e non meno all’espressione di Kaori, lo infastidì leggermente, risvegliandolo dai suoi pensieri.
Non osava parlare spaventato dall’espressione seria della ragazza. Sapeva che aveva ragione, era stato davvero impulsivo e avventato questa volta.
Si azzardò a sbuffare in risposta e la osservò di nascosto, attento a non farsi notare, vedeva gli occhi scuri studiare con aria critica la ferita mentre le labbra si stringevano impercettibilmente in un espressione infastidita. Si sentì terribilmente in colpa, gli dispiaceva crearle quel fastidio, sicuramente l’idea di doversi occupare di lui la innervosiva terribilmente e quell’espressione ne era la prova, come poteva essere altrimenti? Eppure quando l’aveva vista in quel modo, con quella pistola puntata verso di lei, non aveva più potuto pensare:
“Ah!”
“Ti avevo detto di non muoverti!”
E lui sospirò a quel tono serio…accidenti se lo metteva in soggezione…


“Allora Kaori, il tuo maritino che dice?”
La voce del suo amico la distrasse dall’osservare il luogo in cui si trovavano.
Il locale era infatti uno dei più eleganti e famosi che si potevano avere, la musica incantava le dame e i cavalieri pronti alla danza, mentre le luci sfavillanti catturavano l’attenzione degli altri ospiti. Due persone intanto, una ragazza rossa e un bell’uomo biondo, parlavano appartate, vicino una pesante tenda scura.
“Mick, non insistere e non è il mio ‘maritino’…”
Il biondo rise, “Eddai, ti hanno persino visto al parco con lui, a passeggio come una coppietta innamorata…”
“Mick Angel! Smettila!”
L’amico sospirò scuotendo la testa, guardandola con occhi gentili, “Darling sei più rilassata, più serena, non puoi non ammetterlo.”
“Mick non pensare troppo, non ti si addice. E’ solo un convivente, non è successo nulla. Oggi poi era strano…” borbottò scontrosa.
Lui rise, “Strano? Mmm…un uomo come lui strano…secondo me ti sta preparando una sorpresa, magari un regalo!”
"Figurati se.." ma non fece in tempo a finire la frase che le tornò alla mente il modo in cui aveva cercato di nasconderle alcuni suoi gesti, dal fazzoletto che aveva riposto frettolosamente sotto i vestiti quando l’aveva vista arrivare, al piccolo rigonfiamento sotto il panciotto, a quel leggero rossore al suo sguardo indagatore…che le stesse davvero facendo un regalo?
Sembrava quasi che la stesse...corteggiando...
Alzò lo sguardo verso suo marito, sorprendendolo mentre sorrideva a una gentildonna.
"Mmm..." borbottò infastidita, storcendo la bocca. Conosceva benissimo quella "dama" e non le piaceva affatto che parlasse con ‘suo’ marito! Aveva fatto una fatica a portarlo lì, non tanto perché le interessasse il ballo ma piuttosto per quello che doveva discutere con Mick e gli altri, non voleva però venire tradita solo per la svista di una sera, lei, la bellezza di Shinjuku, tradita! Sarebbe stato ridicolo!
Si alzò dalla poltroncina dove sedeva, in un fruscio elegante di stoffa e si avvicinò a Mick che le sorrideva.
"Ehi piccola, non è che sei gelosa?" ridacchiò lui, seguendo il suo sguardo.
Con la coda dell'occhio, Kaori, vide suo marito spostarsi infastidito dalla dama e fissarla serio, "Mmm. Sciocchezze, andiamo dietro quella tenda, c'è una saletta privata dove potremo parlare..." e con un cenno verso altri tre invitati poco lontani da loro, si spostarono tutti in silenzio.°


*


Era con Mick, lo sapeva, e sapeva anche che mai e poi mai lui avrebbe toccato sua moglie senza il suo permesso, ma non poteva far altro che essere geloso!
“Uff…” si rigirò nel divano, in cerca di una posizione più comoda…no, no, così non andava, lei era sua moglie, poteva fidarsi, pensare che aveva una sua vita, ma non poteva permetterle di comportarsi in quel modo, assolutamente no, cosa avrebbero pensato gli altri?
Una donna sola con altri uomini poteva essere di moda° ma lui non poteva proprio accetare una situazione simile!
Sorrise gentilmente alla dama con cui stava parlando, annuendo alle sue parole e con un leggero inchino si congedò da lei, avvicinandosi serio alla tenda, l'avrebbe riportata in sala, fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto!

“Kaori!”
Aveva spostato la tenda arrabbiato e l’aveva vista sobbalzare sorpresa alla sua voce.
“Ryo? Cosa fai qui? Abbassa la voce” aggiunse preoccupata.
“Kaori, non puoi …”
“Ryo, vattene subito! Veloce!”
Senza notare le altre persone presenti nella stanza avanzò verso la moglie, prendendola per un polso. Aveva appena notato i fogli posati sul tavolino lì vicino, i suoi occhi li avevano carezzati e onorati velocemente di un solo sguardo, per poi ritornarci prepotentemente sopra l'attimo successivo:
“Shin Kaibara?” lesse sorpreso.
“Ryo, ti ho detto che non ti interessa.”
La guardò perplesso, notando in lei un’improvvisa determinazione, “Ma non è il tuo p…”
“Basta così!” spalancò appena gli occhi al tono da lei usato quando si sentì prendere per un braccio per venire trascinato fuori dalla stanza subito dopo. Kaori salutò gentilmente alcuni gentiluomini che si inchinavano al suo passare e lanciò maliziosi sorrisi ad altri, mentre Mick la seguiva protettivo, “Sono solo affari di famiglia, niente che ti interessi.” gli sussurrò con calma ormai giunta all’aperto “Non dovevi…”

“Kaori, attenta!”

Un grido la sorprese mentre scendeva i primi gradini della piccola scalinata all'ingresso. E bastò un solo attimo.
Uno sparo improvviso risuonò nell’aria.
Ryo vide da lontano la canna di una pistola brillare nel buio e un ombra muoversi veloce, estrasse automaticamente la sua arma e si posizionò davanti a Kaori, finendo così contro la porta d’ingresso della sala.
“Stai bene?” le chiese un momento dopo, stupefatto dalla velocità in cui tutto si era svolto.
“Sì.”
“Abbassala. Era solo uno sparo di avvertimento.” mormorò calmo il biondo in risposta al suo sguardo perplesso.
“Di avvertimento?”
“Sì, hanno sparato in aria, volevano farci paura…”
Ryo rimase un attimo in silenzio, stupito, “Avvertimento per cosa?”
Kaori scosse la testa, “Niente che ti importi.”
“C’entra Shin?”
“No. Magari qualcuno che hai arrestato e vuole fartela pagare?” insinuò guardandolo. Poi abbassò lo sguardo distratta per poi assumere un'aria preoccupata: “Oh no! Ma non è possibile, oh Dio no! E', è terribile!!! Ho rovinato il vestito!!!
“Ma...Kaori..." sospirò Ryo esasperato "mi dispiace m...ah…”
Storse il naso e una fitta al braccio gli fece mordere un labbro e notare una piccola macchia di sangue che si allargava sul suo braccio, doveva aver sfregato contro qualcosa di appuntito mentre si era gettato a terra … - pensò - la ferita però non gli faceva molto male...
“Ryo, ti sei ferito! Ti fa male? Oh..No, non è nulla…” aggiunse subito lei, rispondendosi da sola “accidenti, ma cosa volevi fare?”
“Io...Volevo solo proteggerti…”
Si bloccò sorpresa, poi guardandolo, sorrise leggermente: “Protetta…da te?”
Scosse la testa e divertita lo aiutò ad sollevarsi, alzando gli occhi al cielo con un cenno salutò gli altri e, giudicando la serata terminata, si incamminò verso casa, completamente ignara del chiacchiericcio che si stava creando intorno a loro.


“Kaori…”
“Ryo, smettila di guardarmi di nascosto…”
“Ma non ti stavo…”
La vide alzare gli occhi e fissarlo seria, facendolo deglutire, “Appunto…”
“Kaori dobbiamo parlare…”
“Non c’è niente da dire, te l’ho già spiegato, non ti riguarda..”
“Ma se mia moglie è invischiata in una sparatoria…”
“Non puoi sapere in cosa tua moglie sia invischiata, non mi conosci Ryo, non pretendere troppo da me.”
Si morse un labbro, terribilmente in colpa. Quelle parole lo avevano ferito ma in fondo era lei che non voleva farsi conoscere, fosse stato per lui…
“Le sparatorie, come sai, capitano, ma non voglio assolutamente che tu ti immischi nella mia vita, non voglio che tu muoia per me,” gli disse seria, inflessibile, così diversa dalla Kaori quasi tenera e divertita che era stata poco prima, “so difendermi da sola Ryo. Ho finito,” aggiunse “domani cambiamo la fasciatura. Buona notte.”


*


Entrò nella stanza ancora nervosa e si appoggiò alla porta con la schiena, sospirando, mentre un'immensa stanchezza si impadroniva di lei.
Accidenti a quello stupido, voleva proteggerla aveva detto ma se fosse morto…
E poi era lei che doveva proteggere lui, non viceversa!
Pestò i piedi in un gesto di stizza e si passò una mano sugli occhi, lo sguardo improvvisamente imperscrutabile. Si avvicinò al letto mentre la porta della camera degli ospiti si socchiudeva delicatamente poco lontano da lei.
Si sdraiò nel letto lentamente e spostò una mano verso il cuscino quando qualcosa le fece aggrottare la fronte.
"Cosa...?"
Si alzò di scatto e spostò con un gesto veloce la coperta.
Un piccolo pacchettino incartato con un semplice fazzoletto posava in bella mostra in mezzo al lenzuolo.
"E questo?" mormorò stupita, possibile che Mick avesse ragione? Spostò lo sguardo verso la porta, incerta, finché, notando un bigliettino, non lo aprì.
Era completamente bianco, solo una data e la firma di suo marito in un angolo in basso a destra.
La data, 26 marzo 1803, era del giorno del loro matrimonio... esattamente un mese prima...
"Quello stupido..." le aveva fatto un regalo per il primo mese passato insieme.
Sospirò appena e continuò a guardare il pacchetto, immobile, tra le mani ancora il foglietto.
"Stupido Ryo..." mormorò ancora.
Prese l'oggetto e lo rigirò tra le mani senza aprirlo, improvvisamente incerta.
Quanti regali aveva ricevuto in vent'anni? - si chiese tristemente. Se suo marito avesse saputo che cosa aveva fatto della sua vita non l’avrebbe nemmeno degnata di uno sguardo, e invece eccolo lì quel pacchetto, stretto tra le sue mani…
Si morse un labbro, poi chiuse gli occhi cercando di ricacciare quel senso di insicurezza che sentiva.
"...stupida Kaori..."
E scuotendo appena la testa buttò il pacchetto nel letto, cadendo poi di schiena sul materasso di piume. Lo avrebbe aperto, certo, ma solo quando le sarebbero passati quei terribili sensi di colpa...


Continua...


° Piccole curiosità. Di solito queste famose sale da ballo avevano delle piccole ‘salettine’ dove gli innamorati potevano appartarsi per stare da soli, e sì, per quanto strano sembri in un certo senso era considerato di moda ‘civettare’ con altri uomini, mai apparire troppo felici o innamorati con uno solo! Kaori comunque non si sta comportando esattamente bene, è molto, MOLTO, fuori dai canoni!!! Ovviamente se sbaglio qualcosa passatemela ai fini della ff!!!^^
_____________________________

*Finale leggermente amaro ma vabbè, il prossimo sarà peggio! No, scherzo, è che entriamo nella parte finale e dobbiamo risolvere tutto e scoprire altre cose, il prossimo capitolo però è l'ultimo più malinconico ma ci rifacciamo nel finale!^^ Preparatevi comunque i fazzoletti!!! (Perfida…)
Alluuura! Piccoli dettagli, gelosie, nomi e altro, in pratica dovevo farli unire un pochetto per poi far prendere paura a Kaori e allontanarsi di nuovo! Classico di Ryo di solito, no?! Grazie come sempre a tutti, mi tirate terribilmente su, specie dopo che la mia prof di Letteratura mi ha detto che non le piace come scrivo, bella roba visto il lavoro per cui sto studiando!!!^^ Dai, scappo! Un bacione e grazie a voi!!!
Al quarto capitolo!!!!
'notte a tutti!

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Capitolo 4
*** 4. Un bacio d'addio ***


Capitolo 4: Un bacio d'addio.


Per quanto sperasse le cose non erano minimamente migliorate, anzi! Kaori l’aveva anche vagamente messo al suo posto dicendogli che la sua vita non lo riguardava, che i criminali ci sono sempre e lui, in realtà, non aveva avuto la forza di insistere vedendo quanto turbata fosse.
Quella sera la stava nuovamente aspettando, seduto scomodo su un brutto divano mentre leggeva con indifferenza un libro, alternando le pagine scritte a delle veloci occhiate alla finestra, giusto un controllino, di tanto in tanto.
In fondo che ne sapeva lui, sbuffò, poteva essere andata ovunque ed era quasi l’alba, accidenti…così non poteva continuare!
Preso da una folle ma giustificata idea si alzò di colpo, indossò il suo polverino e uscì deciso da casa senza sapere dove andare, guidato da un sesto senso che lo portava verso di lei.
In fondo cosa poteva fare, era sua moglie, che faccia ci faceva? Avrebbe dovuto inventare una buona scusa per averla pedinata, lo sapeva, ma sapeva anche che non aveva tutti i torti!
D’un tratto la voce di Kaori lo raggiunse e, istintivamente, nascondendosi dietro un albero, la spiò.
Era insieme a quel Mick - quel damerino – pensò sarcastico, e con loro vi erano un uomo gigantesco e una ragazza che le parlava sommessamente permettendogli di sentire solo alcune frasi spezzate.
“Stai bene Kaori?”
“Sì, mi ha preso solo di striscio, quello stupido, non sa nemmeno assoldare degli scagnozzi decenti!”
Aggrottando le sopracciglia, il ragazzo si sporse dal suo angolo e vide la moglie massaggiarsi un braccio on la fronte corrugata. Qualcuno l’aveva ferita? C’entrava quello Shin?
“Siamo sicuri delle prove per incastrarlo?” la sentì chiedere.
“Sì, le ha Saeko. Potrebbe occuparsene suo padre però, Kaori, è nella polizia, sarebbe meno pericoloso…”
“No, devo farlo io.”
“Ma Ryo?”
“Lui non entra nei miei piani, uccidendo Shin sarà salvo anche lui.”
Sentì le voci avvicinarsi e silenziosamente corse verso casa, quello che aveva sentito lo aveva sorpreso non poco. Kaori doveva vendicarsi?
Perché? Di chi?
E perché lui non faceva parte della sua vita?


*

“Sei tornata.”
La voce del ragazzo la sorprese.
“Non pensavo mi avresti aspettato.”
“Mi sono svegliato e non c’eri…” Kaori aggrottò la fronte per poi guardarlo negli occhi e, vedendolo sfuggire il suo sguardo, si stupì.
Notò così lo spolverino appallottolato in un angolo della sala, eppure di solito Ryo era così attento alle sue cose…
“Mah!” si strinse nelle spalle, forse un po’ indifferente, e si stropicciò un occhio, c’avrebbe pensato il giorno dopo, decise, inutile farlo in quel momento.
Si spogliò sotto lo sguardo imbarazzato del ragazzo e si mise a letto distrutta.
Aveva talmente tanta voglia di dormire…
“Dove sei stata?”
Appunto.
“Per locali, con Mick, se vedessi che bei ragazzi ci sono…” sorrise maliziosa e si voltò nel letto “Mmm…tutti per me!” gli diede la schiena convinta a non parlargli ancora e si sistemò la camicia da notte sul corpo quando d’un tratto un respiro trattenuto la immobilizzò.
La ferita! Ryo aveva notato la sua ferita alla spalla! Quel dannato taglio aveva imbrattato di sangue la benda che si era messa, che sciocca…accidenti a quella scollatura!!!
Ma le faceva un seno così bello…oh, non era il momento di pensare a quelle cose!
Chiuse gli occhi aspettando la commiserazione o il disgusto che sarebbe arrivato insieme a delle stupide domande o commenti e sbuffò, sulla difensiva.
“Ti fa male?” La voce piatta con cui le parlò la tranquillizzò appena. Almeno non aveva iniziato a preoccuparsi!
“No” rispose contro voglia.
“Kaori…”
“Ryo non ti interessa.”
La guardò incerto poi le parole gli uscirono di bocca da sé.
“Kaori ti ho seguita.”
E lei si bloccò di colpo.
“Cosa hai fatto???”
Lo fissò negli occhi arrabbiata e notò che non riusciva a guardarla, “Il..il braccio ti fa male?”
“Non sono affari tuoi!”
“Come è successo?”
“Ryo, lasciami stare!”
Lui la vide alzarsi e uscire dalla stanza.
“Kaori, di chi devi vendicarti?” chiese seguendola.
“Non sono affari tuoi!”
“Kaori, fermati!” gridò prendendole un braccio “sono tuo marito!”
“Non sai nulla di me!”
“Perché non mi racconti il tuo passato? La ferita, come te l’hanno fatta? E’ della persona che ti ha colpita alla festa? Kaori, è pericoloso! Sono preoccupato!”
Rise amara, “Ryo, Ryo…ma queste sono sciocchezze, io amo quella ferita e ogni altra ferita mi abbia lasciato una cicatrice! Non capisci che mi ricordano che non devo mai fidarmi di nessuno?!”
Si fermò col fiato corto e si passò una mano sugli occhi sorridendo, l‘aveva lasciato senza parole? Bene! La sua innocenza gli faceva impressione!
“Kaori non puoi vivere se non ti fidi di nessuno, è una partita persa in partenza..”
“Ma io già non vivo! Non lo capisci?”
Un silenzio assordante seguì quelle parole, “Lasciami dormire”
“No!”
“Ryo, cosa vuoi sapere? Chi mi ha fatto le cicatrici? Chi voglio uccidere? Sei un ingenuo, credi davvero che mio fratello sia stato ucciso da un criminale?” si alzò in piedi, furiosa “ Il mio patrigno, Shin Kaibara, uccise mia madre, uccise Hide che aveva scoperto dei traffici di cui si occupava, e avrebbe ucciso te in quanto suo socio se per salvarti non avessi accettato quell’assurda clausola posta in quello stupido testamento! Tu che devi proteggermi, sono io a doverlo fare! Mi alleno da sempre, so sparare persino meglio di te!”
Lacrime di rabbia le scorrevano sulle guance e le asciugò con nervosismo, l’aveva ferito? Almeno se ne sarebbe andato!
L’odiava, si sentiva preso in giro?
Avrebbe imparato a non fidarsi, gliel’aveva detto lei di non farlo!
Era un bene…E allora perché le dava così fastidio?
“…maledizione!” mormorò accompagnando il tutto con un gesto pieno di stizza.
“E..e stasera?”
La voce flebile del marito la fece sbuffare:
“Ero uscita per incontrarmi con Mick, per controllare le informazioni che grazie a te non avevamo potuto riguardare quella sera e mi hanno sorpreso, non è successo nulla, tranquillo.” aggiunse vedendolo irrigidirsi “Ma ci sono dentro ormai, sono anni, è da quando è morto mio padre che cerco di indagare. Hide lo sapeva ma mi aveva taciuto dei traffici illegali di Kaibara per proteggermi, è morto per me! Ucciso da un colpo di pistola da uno dei criminali del mio patrigno! E’ per questo che Shin cerca di uccidermi, Mick è una spia, Falcon anche e mi stanno aiutando per portarlo al patibolo…” rise sarcastica senza guardarlo negli occhi “credevi davvero di aver sposato una brava mogliettina ubbidiente?”
Scosse la testa e fece per allontanarsi quando, sorpresa, Kaori sentì che le braccia di Ryo la circondavano in vita:
“Mi dispiace, devi essere stato molto forte per sopportare tutto e sopravvivere…”
“Tzé.” Chiuse gli occhi e sbuffò, era così stanca…e odiava talmente quella parola..quel 'sopravvivere'…la odiava con tutta sé stessa.
Ma le piaceva il gesto di suo marito, più di quanto volesse ammettere.
Lasciò che le lacrime le scendessero ancora e tirò su col naso:
“Non raccontare a nessuno che ho dato il permesso a una donnicciola di abbracciarmi, ho una reputazione da proteggere!” scherzò.
Lo sentì ridacchiare e stringerla appena più forte e corrugò la fronte…perché?
Perché non se ne andava? Non poteva far altro che chiederselo e lui non poteva rendere tutto più difficile, più confuso..
-Non andartene..cielo, non lasciarmi…- pensò.
Non si era ma resa conto di quanto sola si sentiva.
…era così rassicurante…
Lo sentì piegarsi appena e voltarla ma con gli occhi chiusi non vi fece particolarmente caso, finché, con un sospiro, delle labbra leggere non si posarono sulle sua. In quel momento il tempo si bloccò di colpo mentre un respiro caldo la sfiorava, delle labbra secche ma allo stesso tempo umide, si mossero appena rimanendo però troppo lontane per chiamare quel bacio col suo vero nome.
La delicatezza del ragazzo le tolse il respiro e la dolcezza la spaventò tanto da farla allontanare da lui per fare improvvisamente un passo indietro.
“Lo sapevo che volevi qualcosa! Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te!”
“Kaor…”
“Lasciami stare!” e scappando, ancora in camicia da notte, fuggì spaventata dalla stanza.

Non sentiva più nulla, pensava e pensava solo, completamente isolata dal mondo riuscì però a percepire dei passi che la seguivano, dei rumori, un suono chiuso e ottuso che gridava il suo nome e le luci che la circondavano, incrinate dalle lacrime che ancora scendevano. Poi una brutta sensazione in petto e d’improvviso un rumore sordo e forte.

E un silenzio innaturale.

“Kaori…”
Si guardò attorno stupefatta, ferma nel mezzo della strada.
Cos’era successo, cos’era stato quel suono?
Si voltò sbattendo le palpebre per liberarsi gli occhi dalle lacrime che ancora scendevano mentre vedeva Ryo vicino a lei che la fissava in modo strano…perché si accasciava in quel modo?
Si inginocchiava davanti a lei e aveva un’espressione così strana…
Alzò il viso verso l’alto e vide una sagoma che le sembrava familiare…somigliava tanto a…a lui? Il suo patrigno? No, come poteva essere lì?
Abbassò lo sguardo verso il marito e lo vide portarsi una mano al petto mentre una macchia di sangue si allargava…e la consapevolezza di ciò che era successo la colpì in pieno.
Tutto quel sangue, quel silenzio innaturale, un attimo prima Ryo le gridava contro e un attimo dopo…ma lui stava bene, certo che stava bene!!! Vero?
Distolse lo sguardo e indietreggiò spaventata, poi tornando a guardare il volto di suo marito vide il sangue uscire dal suo fianco e dalla bocca.
“Oddio…”
“K-Kaori…”
Oddio…
Le ginocchia non le ressero e si avvicinò a gattoni verso di lui, frenetica, senza saper cosa fare veramente:
“Oddio, Ryo…”
“Shhh…n-non piangere…” le mormorò lui, una mano tremante a sfiorarle la guancia.
Kaori si morse il labbro fino a farlo sanguinare, “Stupido…”
Lo vide sorridere, incerto:
“Devi offendermi anche in questi m-momenti, eh K-Kaori…?”
“No, no, ma Ryo, va tutto bene, che dici? Tu..io…”
“Shhh” le ripeté “non…non fare così…va tutto bene...finalmente ti l-libererai di…di me…” tossì.
“No, no, no, non dire così…è una sciocchezza..”
Sorrise ancora, trasformando il sorriso in una smorfia di dolore mentre, tossendo ancora, sputava un po’ di sangue…e lei, sciocca come sempre, in quel momento si accorse di amarlo.
“Ryo…”
“K-kaori…i-io…”
“Non parlare, non affaticarti, ti chiamo un dottore, starai bene, te lo giuro, è una sciocchezza…te lo giuro…”
“..N…io..T-ti amo…i..” ansimò ancora senza riuscire a parlare e, tremando convulsamente, fissò il suo sguardo ancora in quello di lei, disperatamente, per poi sorridere appena.
Quindi il suo corpo si irrigidì e smise di muoversi, nessun tremito, nessun sussulto, niente di niente.
“Ehy…ehy?” La ragazza lo fissò spalancando gli occhi mentre le si riempivano di lacrime, “Ryo?”
Lo toccò appena, spostandosi subito dopo, scioccata da come il suo corpo avesse ripreso la posizione lasciata, e iniziò a scuoterlo sempre più violentemente, incapace di comprendere la realtà.
Insomma era vivo, avevano appena litigato ma stava bene, era scesa solo per smaltire la rabbia, gliene aveva dette di cose brutte…
“Ryo? Ryo dai, non scherzare! Ryo! N-non puoi lasciarmi, no? Ryo?!” singhiozzò accarezzandogli il volto, accasciandosi su di lui “Ryo…C-come posso continuare a vivere senza di te che mi sgridi e mi dici cosa fare? Oddio…Portami con te” mormorò “Voglio venire con te…”
Continuò a piangere per un tempo infinito, sussurrando parole sconnesse finché con un mormorio cercò il suo sguardo spento:
“Io ti amo, Ryo ti amo… lo senti? se muori come potrò dirtelo? Ryo…Non lasciarmi sola, non ne posso più di essere sola…muoiono tutti e io..ma tu lo sai che ti amo…tu lo sai!” e la rabbia che si impossessava di lei “ Non puoi essere morto senza…senza saperlo…tu DEVI saperlo!” gridò “Devi saperlo!!! RYOOO!!!”


Continua...


*Calme, calme e respirate! Pensate…Il prossimo è l’ultimo capitolo…Ryo sarà veramente morto? E che ne dite della storia di Kaori? Avete mai sospettato nulla? ..devo dire che spero di no!^^” Il comportamento di Kaori è diverso da quello di Ryo nel manga per il semplice motivo che le situazioni sono diverse e forse una donna si lascia trasportare di più dai sentimenti…ah, la morte di Ryo è volutamente veloce, è vista dalla parte di Kaori e all’inizio lei non riesce a capire subito cosa è successo, in certi momenti il cervello si inceppa!
E Ily, spero non mi ucciderai, il capitolo dovevo pubblicarlo ma finché ce n'è un ultimo, c’è speranza dai!
Tornando a noi, il prossimo è un’incognita…ho due idee in mente ma non so quale mettere..Visto che è l’unico interamente da scrivere so solo che ci sarà un altro enorme colpo di scena!
Un bacio, e Grazie a tutte, davvero, infinite grazie per gli incoraggiamenti, siete state tutte davvero, davvero gentili!!! Purtroppo il ritardo è dovuto a un brutto periodo e temo che il prossimo avrà lo stesso tempo di gestazione, forse anche di più! Scusatemi vi prego, se avete seguito altre mie ff sapete che di solito sono più veloce, avevo pure pensato di sospendere la pubblicazione a data da definirsi ma alla fine ce l’ho fatta a pubblicare almeno questo…beh! Si vedrà!
A prima possibile con la fine!

Vi lascio con un po’ di pubblicità:

The ghost’s Manor (vecchissima ff di tre capitoli su CH)
Proof of Love (Shot su CH)
Oggi come Domani (Shot su CH)
Fidanzato immaginario! (ff di quattro capitoli su Inuyasha)

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Capitolo 5
*** 5. Se solo fosse vero ***



Capitolo 5: Se Solo Fosse Vero…


“Tutto sommato ci sono cose che non possono morire”
[…] in quel momento mi domandai
se la morte fosse tanto forte da dissolvere qualcosa di così vitale e intenso. […]
Forse questo amore sarebbe sopravvissuto […]
dietro le porte celesti di chissà quale mondo fatato.
Da - L’ospite di S. Meyer


“Io ti amo, Ryo ti amo… se muori come potrò dirtelo? Ryo…Non lasciarmi sola, non ne posso più di essere sola…tu lo sai che ti amo…” e la rabbia si impossessava di lei “ Non puoi essere morto senza…senza saperlo…tu DEVI saperlo!” gridò “Devi saperlo!!! RYOOO!!!”


- Non puoi essere morto…non puoi essere morto…no, non puoi essere morto…-

“Nooo!!!”
Kaori si alzò improvvisamente a sedere nel letto, il cuore in gola e i brividi che le scorrevano sotto la pelle. Si guardò attorno senza fiato mentre una leggera nausea si impadroniva di lei.
Era nel suo letto, nel suo materasso! E non esisteva più il comodo baldacchino, gli abiti lunghi e scomodi erano scomparsi come anche la fede al dito, mentre la pistola sopra il comodino, le coperte a pois gialli e la foto di Maki vicino a lei le facevano compagnia.
Guardò confusa la sua camera da letto mentre il rumore delle automobili che passavano sotto casa si faceva sempre più largo nella sua mente, era stato solo un sogno?
Il matrimonio, la fuga, i litigi, tutte le cose che aveva detto (e che la facevano ancora arrossire), e…la morte di Ryo, lui che l’aveva protetta perché non si era accorta dell’uomo che voleva ucciderla, lui che l’aveva salvata…era stata lei, quindi, ad ucciderlo? E solo per colpa di un bacio?
Ed era stato solo un sogno???
No, no, no, era impossibile che avesse sognato tutto…oh, era così confusa!
Un nodo le si formò in gola al ricordo del suo socio disteso a terra per colpa sua, agonizzante, mentre a fatica cercava di sorriderle e tranquillizzarla…mentre moriva e le diceva…le diceva che l’amava…?
Lui le aveva detto che la amava!!! Con quello sguardo così dolce unito a quelle parole che da sole bastavano a convincerla...

- Se solo fosse vero…- si ritrovò a mormorare, se solo davvero Ryo l’avesse amata.

Ma le parole di Ryo erano solo frutto della sua immaginazione, quello sguardo che le aveva lanciato era solo una sua idea, l’idea formatasi in uno stupido incubo!
Scosse la testa con ancora le lacrime agli occhi, tirandosi le lenzuola fino al mento.
Ripensò a quella strana se stessa, così sicura di sé, così indipendente, schietta…ma a cosa serviva essere così se poi alla fine nemmeno lei era riuscita a dire all’uomo che voleva vicino che non poteva vivere senza di lui? Se doveva sentirsi così male, se doveva essere così doloroso vedere...Ryo...morirle davanti, se doveva rimpiangere così tanto il non avergli potuto dire anche lei che lo amava…

Si bloccò improvvisamente. Lei questo lo poteva fare, poteva risparmiare a sé stessa almeno il dolore del rimpianto…oh, Kami, se fosse morta senza averglielo potuto dire non se lo sarebbe mai perdonato! E nemmeno se a morire fosse stato lui…

Si alzò incespicando con le lenzuola e balzò in piedi, la testa che le doleva.
Prima che quell’attimo di follia l’abbandonasse aveva già salito le scale che la dividevano dal socio, era già arrivata davanti alla porta, aveva già la mano sulla maniglia, pronta ad aprirla.
Sospirò affannosamente cercando di calmarsi quando, ritrovandoselo davanti addormentato, nuove lacrime le riempirono nuovamente gli occhi.
“Oddio Ryo…”
Si sedette sul bordo del letto, allungando una mano per carezzarlo quasi timorosa, con una lentezza infinita, fino a quando, appena si mosse, non vide il suo socio bloccarle velocemente la mano.
“Ryo…”
“Kaori, sei tu? ..che ci fai qui? Piangi?” Lo vide alzarsi a sedere spaventato, cercando di capire cosa mai potesse essere successo per farla singhiozzare in quel modo.
Effettivamente non era mai corsa da lui durante la notte – realizzò sarcastica.
“Kaori, cos’è successo?”
“Ryo…” e scoppiando in un pianto dirotto gli buttò le braccia al collo, abbracciandolo strettamente.
“…Kaori, cosa c’è, qualcuno ti ha fatto del male, cosa…?”
La sentì scuotere la testa nel suo collo e tirare su col naso.
“Se solo fosse vero…”
“Cosa?”
Sentì il suo sguardo cercarla, lo immaginò esasperato da quel pianto, lo immaginò infastidito, forse stupito forse da quel comportamento così poco abituale, fino a quando, alzando il volto, non lo vide davvero, mentre, a dispetto di ogni suo pensiero, la fissava serio negli occhi.
Lo sguardo che si trovò davanti le fece socchiudere leggermente la bocca: nonostante tutto sapeva che Ryo teneva a lei, certo, ma sapere anche che poteva guardarla in quel modo, in un modo così simile seppur così meno esplicito che nel suo sogno, la confondeva.
“Se fosse vero cosa, Kaori?” disse interrompendo i suoi pensieri, e aggiunse non vedendola rispondere “Hai sicuramente avuto solo un incubo, non è …”
“No! No, no, no.” prese ad carezzargli il viso, frenetica, come a volersi imprimere i lineamenti nella memoria, le scappò ancora un singhiozzo pieno di dolore e sorrise appena sotto lo sguardo scioccato del ragazzo, “..Ti amo…” gemette “E m-mi, dispiace ma…io ho avuto tanta paura e…e non posso morire o farti morire senza che tu lo sappia, non posso passare quello che ha passato lei, io…tu devi saperlo, io…”
Un singhiozzo e stringendo gli occhi, senza pensare, alzò il viso verso il suo in un attimo, mentre le lacrime le scivolavano sulle guance, e senza dargli tempo di agire premette le labbra sulle sua, arrossendo terribilmente.
Probabilmente era la fine di tutto, se ne sarebbe dovuta andare, avrebbe dovuto lasciarlo, lui l’avrebbe mandata via, si sarebbe spaventato e non l’avrebbe capita…
Ma i secondi passavano e lui non si allontanava, le labbra si aprirono, la carezza si ampliò…

…Mani, labbra, quegli sguardi così dolci, e ancora carezze, abbracci, parole sussurrate e la nascita di qualcosa che spaventa almeno quanto
affascina….

Strusciò il viso sul cuscino del letto e si mosse leggermente dolorante, qualcosa di morbido le pesava sullo stomaco mentre un odore diverso dal suo ma terribilmente piacevole era impresso nel suo cuscino…il suo cuscino? Un attimo, perché l’odore di Ryo era impresso sul suo cuscino?
Spalancò gli occhi stupefatta e la sua visuale fu completamente riempita dall’immagine di un uomo accoccolato vicino a lei, un braccio stancamente appoggiato su di lei in quella che doveva essere una stretta. D’un tratto tutto quello che era successo le tornò alla mente, il sogno, la sua paura, la fuga verso Ryo…la dichiarazione, il bacio, la loro notte….ooohhh!!! Kaori arrossì terribilmente andando nel panico. E adesso? Cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe comportata? E perché lo aveva fatto? - gemette - E se per Ryo fosse stata solo una notte, una delle tante dopo che una ragazza gli era saltata al collo?
Caspita, ma lei non era una delle solite che gli saltavano al collo e lui lo sapeva!
Sospirò fissandolo ancora e nonostante tutto si ritrovò a sorridere, se solo avessero almeno parlato, se lui le avesse detto qualcosa…meglio non pensare a quello che aveva detto lei…
D’un tratto lo sentì muoversi e strofinare il naso sul collo della ragazza:
“Mmm…” arrossì per quel gesto così intimo.
“B-buongiorno…”
“ ’giorno…” lo sentì mormorare mentre con le labbra iniziava a baciarle il collo.
“Ryo…che stai facendo?”
“Mi rinfresco la memoria…”
“Ma, ma quindi…?”
“Mmm…? Cos…?”
Cercò di concentrarsi e di non pensare a cosa la bocca e la lingua del socio stavano facendo sulla pelle del suo collo:
“Ry-Ryo aspetta!” mormorò provando ad alzarsi.
“Kaori non fare storie, è freddo fuori, torna qui!” esclamò lui riportandola sotto le coperte.
“Dobbiamo parl…storie? Ryo…Storie! Giusto, storie!”
Si alzò di scatto, coprendosi con una coperta, sotto lo sguardo perplesso e infastidito del suo socio che non poté far altro che osservarla raccogliere il primo indumento trovato per terra (la sua maglietta) e scappare fuori dalla camera...

“Quelli chi sono?”
Kaori sobbalzò alla voce profonda del ragazzo che l’aveva evidentemente seguita e ora la osservava mentre apriva una piccola scatola nera, che sempre riponeva con cura nel fondo del suo armadio. Tra gli oggetti di quando era piccola e altre cose a lei care, stava fissando una foto, un po’ vecchia, un po’ sciupata, che ritraeva due persone dall’aria seria:
“Chi sono?” scosse la testa e sorrise “Non so come ma avevo dimenticato la loro storia…” fece una pausa poi continuò “Maki da piccola mi raccontava una favola, una storia d’amore un po’ triste, loro…i due protagonisti erano stati costretti a sposarsi e, per quanto all’inizio si odiassero, per quanto fossero diversi, col tempo avevano imparato anche ad amarsi…” sorrise un po’ amara “purtroppo non è una favola a lieto fine, lui era un poliziotto e a causa di una sparatoria morì, a lei non ricordo cosa successe, credo sia morta poco dopo averlo vendicato…” aggiunse scuotendo la spalle.
Era assurdo, davvero ridicolo, probabilmente aveva solo trasformato quello che lei sapeva ma non ricordava in un sogno, immaginandolo magari in un contesto diverso, in qualcosa di simile alla vita che lei viveva…oh insomma, qualsiasi cosa simile a una qualunque teoria freudiana che poteva darle ragione...eppure…
Osservò ancora quelle persone, la donna, vestita elegantemente, accennava a un seducente sorriso verso l'obiettivo mentre il marito, un bel ragazzo alto e dinoccolato, le stava accanto imbarazzato.
Erano così diversi da loro in realtà…
“Perché ti è venuto ora in mente? Sei un po’ strana, ieri avevi fatto un incubo? Parlavi di loro?”
Si volse verso Ryo senza parole, trovandolo con solo i boxer addosso, e notò una cicatrice quasi trasparente al limite della spalla, nello stesso punto in cui anche a lei avevano…
“Oh…possibile?” guardò ancora la foto sorpresa e d’un tratto sorrise “Era vero allora?” ma nonostante il dubbio fosse ben udibile nella sua voce, tornò a fissarlo con uno sguardo stranito ma sorridente e allungandosi verso di lui gli gettò le braccia al collo, felice, trascinandolo con sé nel letto.
Pensare che era destinata a lui da sempre, pensare che in qualche modo avrebbe rivissuto e portato a buon fine una storia d’amore così particolare la straniva e, per quanto fosse sicura che la sua era una sciocchezza, per quanto fosse scettica, non poteva non pensarci e sentirsi se non orgogliosa almeno confusa e soddisfatta allo stesso tempo.
Si rendeva conto che era una situazione assurda ma a quel punto cosa importava?
Era lì con Ryo, e cosa c’era di meglio se non godersi i suoi baci???


Ed è il pensiero della morte che, infine, aiuta a vivere.
(Umberto Saba)


Fine


*Eheh…mi sa che non ve l’aspettavate…mmm, precisiamo un po’ che è meglio!
Non potevo dirvelo prima ma la sfida consisteva effettivamente nell’invertire i caratteri e ispirarsi ad AH, uccidendo quindi uno dei protagonisti (ruoli invertiti – morte Ryo) con colpo di scena finale e di terminarla lì…purtroppo non ne sono capace; per invertire i caratteri ho dovuto usare come scusa un ipotetico tempo passato e uccidendo Ryo, per quanto fossi obbligata a farlo, mi ero praticamente incartata, non riuscivo a scrivere un epilogo leggibile! Come credo abbiate capito, non riesco a scrivere finali tragici, se non c’è il lieto fine sicuro nelle (mie almeno) ff che gusto c’è? Così in cerca di ispirazione, ho riletto per caso una mia storia scritta nel settembre 2008 (‘sei qui’ - http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=274587&i=1 ) e mi sono ricordata di come Ryo, a seguito di un incubo dove Kaori moriva, decidesse di dichiararsi…la paura fa miracoli a quanto pare, e quindi siamo qui, galeotto fu quel sogno, se sogno lo era! In fondo almeno un Ryo era morto, la sfida era pienamente soddisfatta, no?!;P Che dire…mi piaceva l’idea che fossero destinati davvero da sempre a stare insieme! A rivivere qualcosa che non era finito come doveva…beh! C’è poco da aggiungere!
Grazie per avermi seguita, tutto qui!^^
Grazie davvero, ho apprezzato i vostri commenti o letture mille volte più in questa ff che in tutte altre, ci tenevo molto sul serio, non avevo mai scritto niente di simile! Adesso posso anche tranquillamente tornare al mio vecchio stile!:P Vi prego non mi abbandonate proprio nell’ultimo capitolo però, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! Buon Natale in anticipo!!!!

E visto che ci siamo...
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