The Project

di KuromiAkira
(/viewuser.php?uid=13568)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capriccio [Polonia/Lituania] ***
Capitolo 2: *** I'm better than you [Prussia/Polonia] ***
Capitolo 3: *** Slavic Project 1/3 - Il Piano [Polonia/Bielorussia] ***
Capitolo 4: *** Slavic Project 2/3 - Tempismo [Russia/Polonia] ***
Capitolo 5: *** Slavic Project 3/3 - Doti di Famiglia[Polonia/Ucraina] ***
Capitolo 6: *** Tears [Ungheria/Polonia] ***
Capitolo 7: *** Ritratto [Italia Veneziano/Polonia] ***
Capitolo 8: *** Gentilezza [Austria/Polonia] ***
Capitolo 9: *** Scommessa [Polonia/Francia] ***
Capitolo 10: *** Present [Polonia/Svizzera] ***



Capitolo 1
*** Capriccio [Polonia/Lituania] ***


Titolo: Capriccio
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Lituania (Toris Lorinaitis)
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic, Fluff, leggerissimo shonen-ai più che altro perchè si capisce vagamente da che sentimento son legati i due protagonisti.
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta... e anche perchè faccio schifo a trovare titoli per le cose che scrivo quindi per non farmi troppi problemi metto la prima cosa che mi viene in mente!) che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.

Un ringraziamento speciale a Kurenai88 (gliene dovrei più di uno, in realtà)



Capitolo 1: Capriccio



- Adottiamo un bambino? -
Rischiò di soffocarsi con l'acqua e solo dopo aver tossito varie volte, e qualche pacca sulla schiena da parte di Feliks, riuscì a tornare a respirare normalmente.

- Cosa? - chiese con voce strozzata, sperando di aver capito male.

- Adottiamo un bambino. - ripeté il polacco, accavallando le gambe sotto il tavolo dove lui e il compagno avevano appena finito di pranzare, come se nulla fosse - Svezia e Finlandia l'hanno fatto, d'altronde. - spiegò.

Rosso in viso, Toris abbassò la testa, esasperato. Da dove gli usciva questa storia, adesso?

- Ma loro sono... e noi... ma che diavolo ti salta in mente, Polonia! - sbottò poi, imbarazzatissimo.

Loro? Con un bambino?

Il biondo lo guardò senza capire il motivo di tanta agitazione - Perchè no? Non ti piacerebbe? -

Sospirando, Lituania lo guardò comprensivo - Hai idea di che significhi prendersi cura di un bambino? E poi cosa ti salta in mente, all'improvviso? - era abituato alle idee strambe dell'amico ma questa le batteva tutte.

- Svezia e Finlandia non hanno tutti questi problemi. Vorrei provare a prendermi cura di un bimbo insieme a te. - spiegò con aria sognate.

- Ma la loro situazione è diversa. E questo è solo uno dei tuoi tanti capricci. -

Polonia lo ignorò, continuando a fantasticare - Saremmo il suo papà e la sua mamma... -

Toris arrossì di nuovo, ben conscio di chi sarebbe stata 'la mamma' e non osando immaginarsi cosa sarebbe successo.

- Polonia... -
L'altro lo guardò, sorridendogli dolcemente - Saresti un papà fantastico, sai? -

Il viso già porpora del lituano prese ulteriormente colore. Balbettò qualcosa, imbarazzato.

L'idea di avere 'un figlio', di vivere come se fossero una famiglia, come se lui e Polonia fossero dei genitori... non che fossero cose spiacevoli ma c'erano tanti impedimenti.
Prima di tutto non erano abbastanza maturi e la loro situazione, in generale, non era il massimo della stabilità.
Poi c'era Polonia, col carattere che aveva non c'era da fidarsi, era già sconsiderato di suo. Certo vederlo in versione 'mamma' con un bambino in braccio sarebbe sicuramente stata un'immagine bellissima, ma non era certo un gioco, no? E poi, altro che 'mamma', Polonia era un maschio, nonostante tutto! Anche lui poi non se la sentiva affatto di fare da padre e...

... e perchè ci stava riflettendo come se avesse preso davvero in considerazione l'eventualità?

Sospirò imponendosi di stare calmo. No, loro, con un ‘figlio’, non ce la farebbero mai!

- Polonia... - ritentò di nuovo, nel vano tentativo di farlo ragionare.

Ma l'altro gli mise le braccia al collo, sorridendo.

- Ho capito, ho capito... lasciamo perdere, per ora. - si arrese.

Toris ringraziò il cielo. A volte Feliks alle cose ci arrivava anche da solo.

Gli sorrise sollevato.

- Però prima o poi mi piacerebbe. E quando succederà voglio che tu dica a tutti che sono tua moglie! - affermò convinto, sorridendo alla reazione del compagno e dandogli un dolce bacio sulla guancia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I'm better than you [Prussia/Polonia] ***


Titolo: I'm better than you
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Prussia (Gilbert Weillschmidt)
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic.
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta... non è vero, semplicemente non ho fantasia con i titoli), un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.

Come sempre, un ringraziamento speciale a Kurenai88 e a _pEaCh_ che ha commentato il capitolo precedente (non aspettarti troppo da me, sono solo una 'scrittrice' mediocre che scrive cose senza senso xD)



Capitolo 2 : I'm better than you



- Ehi! Perchè non fai provare anche a me quella gonna? -
Si voltò, stupito, verso l'albino che guardava la lunga ed elegante gonna che stava indossando con uno strano interesse.

- Prego? - chiese, ancora stranito.

- Fammela provare! -

Feliks lo guardò negli occhi, credendo che scherzasse. Ma l'altro sembrava davvero molto, molto serio.

- Perchè? - Questa uscita non era decisamente da Gilbert. Poi ridacchiò. - Staresti da schifo. E ti starebbe strettissima. -
- Il magnifico me sta bene con qualsiasi cosa! E sono un figurino, non avrò problemi. - affermò con convinzione Prussia.
Polonia ghignò. - Ok. - rispose, del tutto intenzionato a scattargli delle foto di nascosto.

Si tolse la gonna davanti a lui e gliela lanciò.

- Eccola. Mettitela. - disse.

Come risposta l'altro si tolse i pantaloni, li lanciò a sua volta a Feliks, e si provò la gonna, trattenendo il respiro perchè davvero troppo stretta per lui.

- Uuh, che freddo alle gambe... - borbottò mentre il polacco se la rideva alla grande, cercando il telefono cellulare di Gilbert per scattare la foto e mandarla, come minimo, a Ungheria, Austria, Veneziano e a chiunque altro avesse in rubrica.

Si guardò allo specchio, con aria poco convinta. Non aveva potuto chiudere la cerniera o sarebbe soffocato direttamente.

- Proprio come pensavo, sto meglio di te, così. - esclamò tuttavia.

Il biondo stava giusto per scattare la foto quando l'altro si voltò e ghignò malizioso. - Ma anche tu stai molto meglio così, senza nulla e in mutande, Polonia. -

Il ghigno non se ne andò nemmeno quando, immediatamente dopo, ricevette il cellulare in pieno volto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Slavic Project 1/3 - Il Piano [Polonia/Bielorussia] ***


Titolo: Slavic Project Parte 1/3 - Il Piano
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Bielorussia (Natalia Arlovskaya)
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic
Note:Nata da un mio 'progetto' che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.
Questa flashfic è la prima di tre parti.

Grazie a Kurenai88 (questa raccolta esiste anche grazie a te! E grazie del commento e per quello di Amant Parfait), Covianna (La foto alla fine Feliks non l'ha fatta, mi spiace) e Cry_chan (Gilbert è sempre dio u__u). Ringrazio anche nitro_circus sperando legga, per il commento alla mia fiction (che è sempre parte della raccolta)Amant Parfait. Sì, quella frase l'ho scritta apposta xD



Capitolo 3: Slavic Project Parte 1/3 - Il Piano



- Polonia... cosa diavolo ci fai con il mio vestito addosso e i miei coltelli in mano? -

Già Bielorussia non era quella che si diceva una persona paziente e comprensiva, si poteva quindi immaginare benissimo quale fosse la sua espressione nel vedere Polonia uscire da camera sua in quel modo.

Il polacco la guardò, senza spaventarsi troppo. - Faccio uno scherzetto a Liet. - spiegò sorridendo.

La ragazza sospirò. Ancora quel tipo...

- Magari mi confonde con te. - mormora giocherellando pericolosamente con i coltelli.

Bielorussia tornò a guardarlo male.

- Dai siamo entrambi nazioni slave, ci somiglieremo un po', no? -
- Ma ti pare che ci somigliamo? -

Si fissarono e a poco a poco l'espressione di entrambi mutò in un leggero broncio.

- Allora me li presti? - chiese infine il polacco, sorridendo.
- Cosa me lo chiedi a fare se te li sei già presi? - ribatté l'altra.
- Per non essere ucciso. - rispose con convinzione Feliks.

Natalia pensò seriamente di accoltellarlo ma improvvisamente arrivò la sorella che, nel vederli, impazzì letteralmente.

- Che carini, ma sapete vi somigliate vagamente? - disse abbracciandoli entrambi.

- Ah.. - la minore delle due sorelle parve pensarci un attimo poi si sfilò il fiocco dai capelli e con non troppa delicatezza lo legò tra quelli biondi del polacco.

- E va bene, te lo lascerò fare! - annunciò fissandolo seria e puntandolo con l'indice. - Vai dal tuo amico e fingiti me! -
- Ha detto 'vagamente', non che siamo identici... -
- Mi sembrava che poco fa fossi convinto che ti avrebbe scambiato per me. -
- Sì, ma non aspettarti troppo! -
- Taci! Dovrai essere convincente così quel tipo smetterà di infastidire me e starà lontano da fratello Russia! -

Polonia, dopo qualche attimo di riflessione, sorrise.

- Lascia fare a me, Bela-chan... -

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Slavic Project 2/3 - Tempismo [Russia/Polonia] ***


Titolo: Slavic Project Parte 2/3 - Tempismo
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Russia (Ivan Braginski)
Rating: Giallo
Avvertimenti: flashfic, shonen-ai
Note:Nata da un mio 'progetto' che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.
Questa flashfic è la seconda di tre parti.

Grazie a Kurenai88, come sempre (mi piacerebbe vedere Feliks vestito come Bela, con tanto di coltelli in mano e fiocchetto in testa xD Grazie, honey *_*) e Covianna (Povero Toris, ma una cosa del genere è geniale e sarebbe proprio da Feliks farla xD Peccato che si sia imbattuto in Ivan...) per i commenti



Capitolo 4: Slavic Project Parte 2/3 - Tempismo




- Quindi sono davvero i vestiti di Bela-chan, quelli? - chiese tranquillo Russia, col solito sorriso, dopo aver preteso spiegazioni dal polacco.

Era rimasto quasi stupito nel vederlo a casa loro, con i vestiti della sorella e maneggiare i suoi coltelli.
Per un attimo l'aveva scambiato proprio per Bielorussia.

- Sì... - rispose il biondo guardando con improvviso interesse un quadro.

Con la sua solita fortuna aveva incontrato il padrone di casa proprio quando stava per andarsene.
Aveva sperato fino all'ultimo di riuscire a sgattaiolare prima che Russia se ne accorgesse e proprio quando si era illuso di avercela fatta eccolo spuntare non si sa da dove dietro di lui, inquietante come sempre.

Russia, intanto, continuava a fissarlo e non riusciva a nascondere un certo interesse per l’altra Nazione che, dal canto suo, cercava di ignorare il suo sguardo.

- Ti stanno bene. -
- Grazie. - la voce era leggermente nervosa ma sinceramente grata del complimento. Adorava farsi dire che stava bene in abiti femminili, persino da Russia.
- Davvero, straordinariamente bene... - si avvicinò, piegandosi appena e guardandolo ossessivo.

E questa volta non c'era complimento che tenesse, Polonia era spaventato.

L’altro lo notò e non poté fare a meno che provare un brivido di piacere.
D'altronde, pensava Ivan, era colpa sua.

Non poteva certo pretendere di stargli lì davanti con quelle gonnelline corte e provocanti, senza che lui ne venisse irrimediabilmente attratto.

Feliks fece un passo indietro - Ehm, Russia... -
L'immensa nazione asiatica non sembrò ascoltarlo, afferrandogli un polso con la mano.

Lo conosceva da sempre, ci aveva lottato contro, l'aveva sconfitto più volte eppure non si era mai reso conto di quanto esattamente fosse grazioso, piccolo in confronto a lui e indifeso.

Una volta sconfitto rivolgeva il suo interesse su Lituania e mai al bel compagno biondo di quest' ultimo.

Doveva ammetterlo, l'aveva sempre attirato la gentilezza e la delicatezza del lituano, preferendolo all'egocentrismo, all'ostinazione e alla strafottenza del polacco.

Ma, a guardarlo bene, non erano tanto diversi.

Chissà come sarebbe stato piacevole sentirlo piangere, disperarsi e gridare – non ricordava l’avesse mai fatto, nemmeno durante la spartizione - , macchiare quei suoi capelli dorati di rosso, strappargli quei graziosi vestiti - poco importava se appartenessero a Bela-chan -, semplicemente possederlo.

- Senti, Polonia... perchè non diventi tutt'uno con me? - sussurrò con voce dolce, infantile e semplicemente terrificante, in una richiesta che richiesta non era ma semplicemente un ordine a cui non si poteva rifiutare.

Il grido strozzato di Bielorussia, arrivata giusto in quel momento per sentire quella frase, con un tempismo che, Polonia doveva riconoscerlo, sembrava essere una dote di famiglia, e il suono simile a 'kolkolkol' che sentì poco dopo fece capire al polacco che forse doveva lasciar perdere l'idea di fare lo scherzetto a Liet e andarsene immediatamente da quella casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Slavic Project 3/3 - Doti di Famiglia[Polonia/Ucraina] ***


Titolo: Slavic Project Parte 3/3 - Doti di Famiglia
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Ucraina
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic, demenziale
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta... e anche perchè faccio schifo a trovare titoli per le cose che scrivo quindi per non farmi troppi problemi metto la prima cosa che mi viene in mente!) che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.
Terza e ultima parte dello Slavic Project

Un ringraziamento speciale a Kurenai88 ( Eh quasi mi spiace che sia arrivata Bela-chan xD sarebbe stato interessante vedere il dopo, cosa avrebbe fatto Ivan... sì, sarebbe stata lemon poi xD)


Capitolo 5: Slavic Project Parte 3/3 - Doti di famiglia



E, ancora una volta, Polonia fu stupito dal tempismo che sembravano avere tutti gli abitanti di quella casa.

Si chiese se, in quanto slavo anche lui come loro, ne possedesse almeno un po'.

Sospirò, sistemandosi il vestito che, per un attimo, aveva temuto di vedersi strappato via pensando che forse doveva preoccuparsi di controllare se ogni parte del suo corpo fosse al posto giusto.

- Ucraina, ti devo la vita. - disse infine, rialzandosi per incontrare il dolce sguardo della donna.
- Ma no... - rispose semplicemente lei, insicura come sempre.

Si era sempre chiesto cosa potesse avere in comune lei con suo fratello e sua sorella. Ora lo sapeva.

- Se non fossi arrivata tu quei due mi avrebbero ucciso. Data la situazione non so esattamente come tu abbia fatto ma non importa, ti devo un favore! -
- Bhè... se è così... - iniziò con voce inspiegabilmente bassa.
- Se è così? - ripeté. Cos'era quella brutta sensazione?

Ucraina prese il forcone -non si sa bene da dove, altra inequivocabile abilità di famiglia?- e fissò il ragazzo con insistenza.
-U-Ucraina? -
- Kolkolkol... -
- Ucraina? - indietreggiò colto da uno strano deja-vu, illuminato dal fatto che no, il tempismo non era l'unica dote che avevano tutti i tre fratelli. E forse cominciava a intuire come avesse fatto a toglierlo da quella situazione.
E perchè l'avesse fatto...

- Polonia... - gli puntò il forcone alla gola e l'unica cosa che poté fare fu gridare.



Riaprì gli occhi, fissando per qualche istante quello che sperava fosse un soffitto bianco, e si mise immediatamente a sedere sfiorandosi la gola.

Era lì, al suo posto... un sogno?

Non fece in tempo a chiederselo che ‘qualcosa’ lo assalì.

- Oh, Polonia, finalmente ti sei risvegliato! - esclamò Ucraina abbracciandolo in lacrime, stringendolo tra i suoi abbondanti seni.
- N-non... respir... -
- Temevo ti fossi fatto seriamente male! - continuò imperterrita.
- Ucraina... m-mi stai soffocando con... -

La donna se ne accorse e lo lasciò di colpo.

- Scusa! - esclamò poi, dispiaciuta.

Feliks sospirò, guardandosi intorno.

Ok, era ancora a casa di Russia. E aveva i vestiti di Bielorussia. Interi. E anche il suo corpo sembrava intatto.

- Cos'è successo? - chiese con voce lamentosa.

Ucraina sorrise mortificata.

- Eri con Russia-chan, pare che Bela-chan ti abbia lanciato un coltello e tu per schivarlo hai battuto la testa. - spiegò.
- Oh... - ora che ci pensava gli faceva male la nuca. Dove avesse sbattuto e come avesse fatto era un mistero che, in quel momento, non aveva voglia di risolvere.
Almeno era vivo ed era sfuggito all'assalto di Russia.
Sperava, almeno.

- Ucraina, ti devo la vita. - disse infine, alzandosi per incontrare il dolce sguardo della donna.
- Ma no... - rispose semplicemente lei, insicura come sempre.

Sussultò. Dove aveva già vissuto questa scena?

- Ucraina... sei stata tu a portarmi qui? Come hai fatto a salvarmi da quei due? - chiese con una certa preoccupazione, notando poi un forcone appoggiato sul muro e rabbrividendo.

L'altra, che stava già uscendo dalla stanza, si voltò, sorridendogli. - Eh? -

- Nulla... lasciamo perdere. Preferisco non saperlo. -

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Tears [Ungheria/Polonia] ***


Titolo: Tears
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Ungheria (Elizaveta Héderváry)
Rating: giallo
Avvertimenti: flashfic, introspettivo, triste.
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta... non è vero, semplicemente non ho fantasia con i titoli), un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Shot un po' diverso dagli altri perchè è dal punto di vista di un solo personaggio ed è introspettiva. E, inoltre, è più corta delle altre.

Grazie, come sempre, a Kurenai88, sono contenta che ti sia piaciuta, mi sono porprio divertita a scrivere il capitolo con Ucraina, mi è uscito bene XD Grazie dei commenti, honey.


Capitolo 6: Tears


Era successo tutto in un secondo, inaspettatamente.

In realtà era rimasta lì, vicina a lui tutto il giorno, apposta per quello ma quando capita non si è mai davvero pronti.

L'aveva visto accasciarsi a terra, senza nemmeno lamentarsi. Eppure sapeva che stava soffrendo.

Accorse immediatamente, si inginocchiò in silenzio, accarezzando dolcemente i capelli biondi di Polonia.

Provava dolore, e si vedeva dalla sua espressione. Ma non diceva nulla, non urlava né gemeva. Nulla.

Piangeva, Ungheria. Piangeva lei per Feliks, che si ostinava a nascondere i suoi veri sentimenti. Senza lasciar andare nemmeno un singhiozzo, per sicurezza -Austria avrebbe potuto sentirla-, per rispetto - non lo faceva Polonia, perchè avrebbe dovuto farlo lei? -, per testardaggine.

Lo stringeva a sé mentre lui veniva 'fatto a pezzi', cancellato dalle cartine geografiche, cancellato dal mondo.

Ma fisicamente rimaneva lì, tra le sue braccia. Ostinato, non avrebbe mai e poi mai accettato di sparire così.
Preferiva sopportare, soffrire in silenzio, attendendo che passasse, attendendo il giorno in cui, di nuovo, sarebbe potuto tornare.

Lui ricambiò la stretta dopo un po', mentre, nascondendo il viso sull'ampia gonna della ragazza, lasciò un’ unica lacrima libera di scorrere sul suo volto.

Ed Elizaveta continuava a tenerlo stretto a sé, senza dire nulla, piangendo con lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Ritratto [Italia Veneziano/Polonia] ***


Titolo: Ritratto
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Italia Veneziano (Feliciano Vargas)
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic, Fluff.
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta) che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.

Grazie a Covianna per il commento al capitolo precedente *porge fazzolettino*


Capitolo 7: Ritratto



A Feliciano piaceva disegnare ma la cosa che gli piaceva di più era regalare il disegno alla persona per cui aveva disegnato e vedere il volto di quella persona felice.

Così, quando l' aveva visto lì, seduto sul divano, addormentato non aveva resistito.

Prese il blocco da disegno, matita e colori e, con una calma e un silenzio innaturale per uno come lui, cominciò a disegnare.

Mantenne per tutto il tempo un dolce sorriso, soffermandosi a lungo a studiare i lineamenti del suo 'modello', immaginandosi già la bella espressione che avrebbe fatto quando gliel'avrebbe dato, una volta finito

Dovette però interrompersi per continuare a fare le pulizie e fu solo verso tarda mattinata, poco prima di pranzare, che poté finire ciò che aveva cominciato.

Non serviva avere un modello davanti, aveva bene in mente la sua figura davanti a sé.

Immerse il pennello nel bianco e rifinì l'opera, soddisfatto.

- Italia, il pranzo è pronto. - esclamò Polonia con voce squillante. Non sentendolo rispondere e vedendolo immerso a fare qualcosa, si avvicinò.

- Cosa stai facendo? -

Veneziano sorrise, voltandosi leggermente.

- Disegno. - rispose semplicemente.
- Cosa stai disegnando? - domandò ancora Feliks, sedendosi vicino a lui e guardando curioso il foglio.
- Un angelo. Sto disegnando un angelo. -

Rimasero in silenzio finché Italia non finì. Non si sentiva affatto a disagio nel sapere qualcuno lì vicino fissare con curiosità i movimenti del pennello.

Strano anche da parte di Polonia rimanere immobile senza dire nulla per più di cinque secondi.

Una volta concluso guardò soddisfatto il disegno.

Polonia si sporse appena per vederlo e scoprì di essere il modello. - Italia, ma questo... - iniziò, un po' imbarazzato.

Feliciano annuì e glielo porse - è per te. -
- Per me? - chiese stupendosi.
- Sì. L'ho disegnato per te. -
- Hai disegnato me come un angelo? - ripeté arrossendo leggermente. Non se l'aspettava proprio, nemmeno da una persona così gentile come l'amico italiano.

L'altro annuì ancora, alzandosi da terra e stiracchiandosi.

- Grazie. - mormorò sorridendogli.

Italia lo guardò, felice. Gli piaceva disegnare ma la cosa gli piaceva di più era regalare il disegno alla persona per cui aveva disegnato e vederne il volto felice.

Sopratutto se la persona in questione era il suo angelo.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Gentilezza [Austria/Polonia] ***


Titolo: Gentilezza
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Austria (Roderich Edelstein)
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic, Fluff.
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta.) che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.

Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo: Kurenai88 (Feliks imbarazzato è... è... çOç, e credo che anche Feliciano lo pensi xD ) ballericaclassica( la parlata di Feliks. Mi chisi se metterla quando ho scritto 'Dress' la prima fiction che ho scritto con lui. Alla fine ho scelto di non metterla proprio XD Che non è l'unico che parla 'strano' e non so se, nel caso riuscissi a scrivere anche su altri, riuscirei a far parlare tutti in modo diverso e particolare. ) Covianna (sì, Feliks che sta zitto e immobile è ooC xD Forse dovrei segnalarrlo xD Amo quei due *-* Li amo come amici ma mi piace anche pensarli come qualcosa in più -nonostante la Liet/Polonia rimanga il mio OTP u_u-, sono molto simili e vanno d'accordo. E Il disegno... eh, lo spero anche io xD ) e _pEaCh_(che bello risentirti *_* Hai commentato il primo capitolo ma suppongo ti riferissi a Feliks e Feliciano, nel commento. Io li trovo una coppia molto dolce. Oltre a Liet forse anche Italia potrebbe reggere con uno come Polonia -e mi immagino che Feliks sarebbe felice di avere un 'alleato' nel crossdressing xD- )



Capitolo 8: Gentilezza



Sospirando rassegnato gli controllò il ginocchio gonfio.

- Ahia! Dannato pianoforte, lì in mezzo... - si lamentò semplicemente il polacco, con gli occhi lucidi.
- È colpa tua che non fai attenzione, non del pianoforte. - commentò Austria - Comunque è solo una botta, nulla di grave. - si rialzò, sistemandosi gli occhiali.
- Questo lo so anche io, grazie! - esclamò alzandosi.
Ma il ginocchio faceva ancora male e dovette tornare seduto a terra. Borbottò qualcosa in polacco, imbronciandosi appena.

Roderich sospirò di nuovo.
Si guardò intorno pensando a chi chiamare ma si ricordò che in quel momento né Ungheria né Italia erano in casa.

Si ritrovò per la terza volta a sospirare - Aspetta qui, vado a prenderti del ghiaccio. - mormorò stancamente, alzandosi e andando in cucina, lasciando un Polonia alquanto stupito da tanta gentilezza.
Quando tornò appoggiò il ghiaccio sulla parte dolorante, con attenzione. - Quando cerchi di lavorare o crei problemi o ti fai male. -

Feliks non disse nulla, guardandolo con aria di sfida.

Poi, stufo di stare lì a terra, Austria prese in braccio il ragazzino biondo, senza alcun apparente sforzo, stupendolo di nuovo.

- Che fai? - chiese con una certa agitazione.
- Non sta bene rimanere sul pavimento, ti porto in salotto. Vedi di non agitarti. -

Fu zittito dalla naturalezza con la quale Austria aveva detto quelle cose, lo stesso uomo che sotto sotto era orgoglioso e aveva anche una certa immagine da 'signorino aristocratico' da difendere.
Non insistette, godendosi quelle rarissime attenzioni.

E nel vedere con quanta premura l'uomo l'aveva poggiato sul divano si sentì quasi di ringraziarlo, quel pianoforte, per avergli permesso di capire a cosa si riferiva Ungheria quando parlava della gentilezza del loro attuale 'padrone' e di aver potuto ricevere quelle attenzioni.

- Sei stranamente gentile... - mormorò distrattamente.
- Non farti strane idee. - rispose immediatamente l'austriaco.
- Non mi faccio strane idee, è la prima volta che mi degni di tutte queste attenzioni. -

Austria sospirò - Un servo ferito non serve a nulla. - spiegò.
- Non avevi detto che creo solo problemi? - fece notare, sorridendo divertito.
- Idiota. -

- Però è tutta colpa del pianoforte! – precisò infine, con tono infantile.
Roderich sbuffò indignato, allontanandosi.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Scommessa [Polonia/Francia] ***


Titolo: Scommessa
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Francia (Francis Bonnefoy)
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic, demenziale.
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta... e anche perchè faccio schifo a trovare titoli per le cose che scrivo quindi per non farmi troppi problemi metto la prima cosa che mi viene in mente!) che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.

Ringrazio come sempre Kurenai88 (Roddy-Puccy è così tenero ^___^ Persino a Feliks piace xD) e Covianna (Feliks è felice di avere un alleata xD però deve fare male sbattere su un pianoforte, effettivamente.) per i commenti ^^



Capitolo 9: Scommessa



- Dove stai scappando? -

Il diretto interessato alzò lentamente la testa.

Canottierina rosa, pantaloncini, capelli legati e sorrisino divertito in volto, la repubblica polacca era sulla soglia della porta della stanza, bloccandogli l'unica via di fuga.

In altre situazioni Francis non avrebbe esitato a provarci con un ragazzo così bello, considerando che in quel momento si trovava proprio a casa del suddetto ragazzo, ma questa volta non poteva che indietreggiare.

- Non ti credevo così fifone... - commentò l'altro sospirando.
- Non ho paura... - rispose il francese con voce poco convinta.

Il sorriso divertito di Polonia si allargò - Allora perchè sei corso via? -
- Dai... non puoi volerlo fare davvero... - sapeva bene che non l'avrebbe mai e poi mai convinto. E che non l'avrebbe mai lasciando andare prima di aver fatto ciò che voleva fare.
Glielo diceva l'espressione del più piccolo.

Feliks piegò leggermente la testa - Sii uomo e vieni qui. -

Altro passo indietro da parte di Francia.
Passo in avanti da parte di Polonia.

- Non ti farò male, davvero. -
- Non è questo il problema! - esclamò. Lui? Paura? Giammai! La grande Francia non si sarebbe mai tirata indietro per paura di provare dolore, quante volte era rimasto ferito in guerra?
Perchè tutti lo sottovalutavano in quel modo?
Avevano fatto un patto e l'avrebbe mantenuto, chiaramente. Non aveva nulla da temere, in fondo.
Era una questione di principio e poi lo infastidiva il pensiero di fare la figura del fifone davanti a lui.

Ma intanto continuava ad indietreggiare ad ogni passo del polacco che, tranquillo, sorrideva sadico.

- L-lasciami almeno preparare spiritualmente... -
- Ti ho lasciato due ore per prepararti spiritualmente. Non voglio stare qui per sempre. -

Si maledisse per aver accettato quella sfida. Era certo di poter vincere, l'avrebbe fatto se non fosse stato distratto da quel maledetto inglese, che evidentemente si era messo d'accordo con Polonia, non c'era altra spiegazione... gli sembrava troppo tranquillo quando gli aveva gliel'aveva proposto per rendere più interessante il gioco che avevano organizzato quella sera al bar insieme al resto delle nazioni europee, e se solo non fosse stato per quel piccolo inconveniente avrebbe potuto avere Feliks tutto per sé, a sua completa disposizione, per una notte.

Questa era la condizione se lui avesse vinto quella sfida, mentre se avesse persa...

Rabbrividì e cercò di scappare via dalla stanza.

Spazientito, Polonia lo raggiunse velocemente, lo prese per il colletto della camicia, lo trascinò a forza in bagno ignorando i suoi lamenti e, dopo averlo lasciato in boxer - e dire che in altre situazioni Francis sarebbe stato più che felice di spogliarsi chiuso in un bagno solo con Feliks - prese ciò che gli serviva, guardandolo minaccioso e facendo, di nuovo, rabbrividire il francese.

- Hai perso la scommessa e ora DEVI depilarti! -

Ciò che si sentì provenire da quella stanza subito dopo furono urla disperate.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Present [Polonia/Svizzera] ***


Titolo: Present
Personaggi/Pairings: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Svizzera (Vash Zwingli )
Rating: Verde
Avvertimenti: flashfic,.
Note: Nata da un mio 'progetto' (da qui il titolo della raccolta...) che avevo fatto per un meme che qui non posso pubblicare (il meme comprende dieci frasi da diaci parole), in cui facevo interagire Polonia con diversi personaggi.
Ho preso alcune frasi di questi meme e le ho usate per ricavarne delle fiction vere e proprie, riunendole poi in un unica raccolta.
Questo è quello che ne è uscito. Sono one shot o flash fiction senza pretese e molte senza un significato particolare. Giusto per vedere come si comporterebbe Polonia con diverse persone.
Come sempre, se ci fossero errori, di qualunque tipo, vi prego di segnalarmeli.

Questo è l'ultimo capitolo previsto della raccolta, ma non escludo, prima o poi (se e quando mi tornerà l'ispirazione) di aggiungere altri capitoli.
Ringrazio chi ha letto e chi ha commentato, spero non aver annoiato troppo.


Capitolo 10: Present


- Fermo là! -

Vash si avvicinò velocemente, con un espressione infastidita e scandalizzata.

- Adesso spiegami tu cosa ci fai qui e per di più conciato in quel modo a quest'ora di notte! -

Il polacco, per tutta risposta, lo squadrò - Da che pulpito, non è una camicia da notte femminile, quella? - tra l'altro molto graziosa. Chissà dove l'aveva presa...

Svizzera arrossì - N-non c'entra nulla, almeno non è oscena come ciò che indossi tu! -

Feliks non poté reprimere un sorrisino malizioso.

- Stai molto bene però, sai? -

Arrossì, imbarazzato, ignorando la frase. - A-allora, mi spieghi che ci fai a casa mia? -

- Andavo da Italia. - spiegò. Non era mica una cosa vietata.

- E ci devi andare vestito in quel modo? - urlò soffermando un po' troppo a lungo lo sguardo sulla gonnellina rosa, e troppo corta, del polacco - E poi di solito non passi da Austria? -

Polonia alzò appena le spalle - Mi sono perso. - mormorò con noncuranza.

La Svizzera fu tentato di sparargli davvero.

- E perchè sei conciato così? -
- Non mi sta bene? - chiese tenendo il sorrisino malizioso.

L'altro distolse lo sguardo. Non poteva non dire che non gli donava, affatto. Ma da quando in qua un ragazzo se ne andava in giro vestito da ragazza e per giunta con quella roba?

- La vuoi anche tu? Ti starebbe molto bene. -

Gli puntò il fucile contro - Non prendermi in giro. -
Incredibile, aveva trovato una nazione più insopportabile di Veneziano! - Vedi di sloggiare, ORA! -

- Ok, ma prima ti do una cosa! - cominciò subito a frugare nel borsone che si era portato dietro, tirando fuori un 'qualcosa' che Vash non riuscì a identificare ma che si ritrovò tra le mani subito dopo. - Volevo darlo a Italia ma non importa. - sorrise - Starà magnificamente anche a te, ne sono assolutamente certo. -

Subito dopo tornò a incamminarsi per andare finalmente a casa del suo amico, tranquillo e soddisfatto, lasciando lo svizzero stupito.

Non gli capitava spesso di ricevere qualcosa, solamente Liechtenstain, di tanto in tanto, gli faceva qualche dono.

Sbuffò. Ormai era andato e non poteva farci nulla. Osservò il regalo e scoprì che era un grazioso vestitino inequivocabilmente femminile.

E Svizzera fu nuovamente tentato di imbracciare il fucile, seguire Feliks anche in territorio italiano e sparargli seriamente.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=410753