L'infinito in te

di Ila_cloe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il colpevole desiderio di te ***
Capitolo 2: *** Incompresi ***
Capitolo 3: *** Un viaggio da dimenticare ***
Capitolo 4: *** Una piacevole distrazione ***



Capitolo 1
*** Il colpevole desiderio di te ***


Capitolo 1°

Capitolo 1°- Il colpevole desiderio di te

 

 

Erano seduti sul letto ognuno  immerso da interi minuti nel mare dei propri pensieri.

Ron giocherellava distrattamente con un modellino,fedele all'orginale,della Firebolt, Hermione a pancia in giù era totalmente immersa nella lettura di un enorme libro dallo spessore che Ron aveva già messo più di una volta in discussione.

Harry,sempre più silenzioso e taciturno,sedeva sul letto,con sguardo perso e i

pensieri che scorrevano fluidi e veloci.

Era giunto a Grimmauld Place da qualche giorno ricevendo  un'accoglienza più che calorosa eppure,strano ma vero,quasi  preferiva restare a riflettere nel suo stanzino dai Dursley a Privet Drive.

La casa di Sirius era rimasta la sede dell'Ordine e questo lo irritava profondamente come se stessero profanando la memoria del suo padrino occupando il posto dove era vissuto.

Lui stesso faticava a viverci,assillato dai sensi di colpa e perseguitato da ogni centimetro di quella casa che lo riportava prepotentemente nell'ufficio misteri.

Sospirò alzandosi dal letto,e sentendo gli sguardi di Ron e Hermione dietro la sua nuca.

Non vi fece caso,proseguendo verso la finestra della sua stanza,guardando se la sua bella civetta dal piumaggio candido stesse ritornando dalla missione che gli aveva affidato una settimana prima.

-Ancora niente?-domandò Hermione con voce turbata.Harry scosse la testa,poi si voltò a guardare i suoi amici comodamente seduti o sdraiati sul suo letto.

Era rimasto alquanto stupito dal miglioramento improvviso di Ron.Era diventato alto e slanciato con un profilo più maturo e i capelli leggermente più lunghi che

gli donavano un'aria insolitamente affascinante.

Inoltre, da quel che dicevano  Fred e George,  era migliorato notevolmente a Quidditch, merito del duro allenamento affrontato durante l'estate con i fratelli.

Sospirò e riprese a guardare fuori dalla finestra,i raggi lunari che illuminavano il suo viso un pò sciupato dalla sofferenza,i solchi che aveva sotto gli occhi a causa delle notti insonni e la cicatrice che non smetteva mai di pulsare.

-Hermione possibile che non stacchi mai gli occhi da quel dannato libro?-

La voce di Ron risuonò per qualche istante lontana  e lentamente Harry confinò i suoi pensieri tormentati in un angolo della sua mente.

-Se tu studiassi un pò di più,invece di continuare con quello stupido gioco....capiresti che questo  è il nostro nuovo libro di Difesa contro le arti oscure che, devo ammettere,  è estremamente interessante...-

Harry raggiunse i suoi amici sul letto.Il volto di Ron,contratto in una smorfia rabbiosa e infastidita,preannunciava un'imminente lite tra i due

-Possibile che devi sempre cercare di essere migliore di tutti?-sbottò infastidito.

Hermione staccò finalmente gli occhi dal libro,il suo sguardo non prometteva nulla di buono.Se Harry avesse potuto li avrebbe fatti evanescere in quell'istante

-Scusa...cos'hai detto?-chiese con voce falsamente tranquilla ricordando all'istante  la Umbridge.

Ron parve  un pò intimorito ma non si diede per vinto e continuò -Insomma,non capisco per quale motivo ti ostini a voler fare sempre di più degli altri! Arriva un nuovo libro di difesa contro le arti oscure e tu devi assolutamente leggerlo prima di tutti... anzi impararlo a memoria così puoi sempre stare con la mano alzata e fare la saputella!-

Harry si meravigliò delle parole di Ron e dalla buona dose di coraggio che aveva usato per affrontare Hermione che sembrò ,per qualche attimo,sorpresa.Ma la sua esitazione non durò per molto infatti si alzò dal letto e  chiuse, con un tonfo assordante, il libro di difesa contro le arti oscure.

-Bè sai che ti dico....?Preferisco fare la saputella che diventare un'idiota come te.Sei uno sbruffone e ti sei montato la testa solo perchè sai stare su una scopa senza cadere a terra  come tuo solito! -.Ron stava per ribattere ma lei non glielo permise urlando,se possibile,ancora più forte -E dimenticavo...Solo perchè qualche ragazza finalmente ti degna di uno sguardo non sei autorizzato ad avere questo atteggiamento con me!-

Uscì ancora urlando,sbattendo la porta talmente forte da far vibrare la stanza,Harry e Ron che boccheggiava incredulo.

Poi  dopo qualche attimo di smarrimento il giovane domandò ,ancora stordito  

-ma...ma quale atteggiamento?-

Il giovane scrollò le spalle,senza nessuna intenzione di rispondere all'amico per non sollevare un altro polverone.

La lite furibonda tra i due gli aveva procurato un mal di testa alquanto fastidioso e anche se non sembrava troppo interessato ai problemi dei suoi amici,si chiese per quale motivo i due si fossero tanto accaniti  l'uno sull'altro per un motivo tanto stupido.

 

 

Per molti giorni,Hermione e Ron,non si rivolsero la parola.

Harry evitò accuratamente di restare solo con loro,e gli ultimi giorni a Grimmauld Place trascorsero tranquilli e sereni,per quanto  potesse essere considerato sereno continuare a crogiolarsi nel ricordo di Sirius.

L'ultima sera prima della partenza,Harry dormiva  nella sua stanza,inseguito e afflitto dai suoi incubi come di consueto era accaduto nelle notti precedenti.

Accostata dietro la porta della sua camera,Hermione  riusciva a sentire i suoi gemiti di dolore e si sentì profondamente addolorata da ciò.

Si morse il labbro inferiore,le lacrime che le pungevano dolorosamente gli occhi ,le dita sulla superfice liscia e levigata della porta.

Le lasciò scivolare dolcemente  sulla maniglia fredda,piegandola appena incerta se entrare  o meno per controllare se Harry stesse bene.

-Che ci fai qui?-

La giovane si asciugò gli occhi,amareggiata e una rabbia incontrollabile si impossessò di lei come ogni  volta che Ron si permetteva di rivolgersi a lei come una criminale.

-Dobbiamo parlare-gli rispose prontamente Hermione  voltandosi a guardarlo e accorgendosi di quanto le fosse periocolosamente vicino.

-Io e te non abbiamo niente da dirci-

Aprì la porta cauto per evitare di svegliare un Harry addormentato e sofferente.

Hermione lo afferrò per un braccio,con l'intenzione di fermarlo, e  rabbrividì al contatto con i suoi muscoli tesi che si erano notevolmente sviluppati grazie all'allenamento estivo di quidditch.Arrossì lievemente ma riprese il controllo di se stessa,pensando che non aveva tempo di riflettere sui chiari segnali che il suo corpo le aveva mandato a causa di quel breve contatto.

-Voglio parlare di Harry.Ha bisogno di noi.Sta soffrendo e i nostri litigi non lo aiutano-rispose con chiara semplicità; la sua voce fredda e concisa lasciava chiaramente trapelare il suo rancore nei confronti di Ron.

-Continuamo così allora.Mi sembra che finora abbia funzionato-replicò gelidamente il giovane.Hermione sussultò,sorpresa da tanta ostilità nei suoi confronti.

-Non è non parlandoci più che aiuteremo Harry!-esclamò indignata,alzando fin troppo la voce.Ron le lanciò uno sguardo di rimprovero ricordandole  che dormiva.

Hermione sospirò sentendosi davvero stanca  di tutto ciò che le stava facendo passare a Grimmauld Place.Cosa gli fosse preso,non era riuscita a capirlo,ma dal primo giorno insieme nella casa di Sirius non aveva fatto altro che dimostrarle una continua ed estenuante ostilità.

Improvvisamente,forse per il troppo carico di preoccupazioni,sentì un vuoto allo stomaco.La vista le si annebbiò fino ad oscurare il volto perplesso di Ron e le sue gambe cedettero sotto il peso di un mancamento.

-Hermione!-

L'aria le mancò per qualche istante,e improvvisamente sentì il braccio di Ron  circondarle la vita per evitare che si accasciasse a terra.

-Hermione...rispondi!Che cosa ti succede?-

Si aggrappò a lui,alle sue spalle,che scoprì essere un appiglio piacevole,cercando di non cadere.Riuscì ad avvertire il  respiro affannoso del ragazzo spaventato dal suo improvviso cambiamento di salute.

Stranamente,per quanto rancore covasse nel cuore nei confronti di Ron,si sentì al sicuro tra le sue braccia,il suo corpo caldo  le donava una piacevole sensazione di protezione.

-Stò..stò...bene...-mormorò confusa ,cercò di staccare le mani dalle sue spalle al quale si era aggrappata fermamente,ma con scarso successo.

-Chi..chiamo...qual..qual..cu...no?-

Mentre tutto si faceva più nitido,Hermione riuscì a scorgere un rossore diffuso sulle guance e sulle orecchie di Ron.

Improvvisamente si sentii a disagio e quando riacquistò lucidità,l'imbarazzo era insostenibile trovandosi completamente avvinghiata al corpo del ragazzo.

-scusami...-mormorò allontanandosi da Ron,il quale aveva assunto un colorito piuttosto vivace.Cercò di darsi un minimo di contegno,ma non riuscì a non barcollare mentre senza una parola si allontanava con l'intenzione di tornare nella sua stanza.

-As...aspetta...-Ron l'aveva raggiunta.Aveva assunto l'aria da cane bastonato,e se prima questo sarebbe stato motivo d'orgoglio per Hermione ora,vittima delle sue stesse emozioni che le suscitavano  vergogna  per se stessa, quel giovane dalle gote e dalle orecchie arrossate lo intenerì.

-Hai...hai bisogno di aiuto?-le chiese esitante.

Hermione lo guardò un pò incerta,si sentiva debole e trasandata.Annuì stancamente,e l'imbarazzo calò nuovamente tra di loro.

Incerto sul cosa dovesse fare,Ron le circondò nuovamente la vita con un braccio tremante  causando un avvampamendo che Hermione sperò non fu troppo evidente.

Diede colpa alla vulnerabilità di quel momento.

-Non ce la faccio a portarti al piano di sotto..ti porto nella stanza accanto alla nostra...-Hermione annuì.Forse avrebbe dovuto fingere di stare bene e scappare via,rifugiandosi sotto le coperte nella speranza di addormentarsi per non pensare.

Ma la stanchezza e il suo malessere le impedivano di sgusciare via dall'abbraccio di Ron.

Fu un sollievo raggiungere la stanza dal giovane indicata e una volta entrati Hermione si lasciò docilmente cadere sul letto.

-Vu..vuo..i...ti serve qualcosa?-le chiese Ron.

Hermione si sentì sovrastare dalla sua figura alta e snella,in piedi dinanzi a lei.

La giovane lasciò cadere lo sguardo la dove gli occhi di una brava ragazza non dovrebbero mai cadere e si sentii davvero in colpa.

In quel momento desiderava soltanto che Ron se ne andasse,per non dover sopportare più quegli orribili pensieri che la rendevano stupida e superficiale nei confronti  di un amico di sempre.

Il fatto che  fosse notevolmente migliorato durante l'estate non le permetteva certamente una tale comportamento da ragazzina immatura e sconsiderata.

-Ti porto un bicchiere d'acqua-disse il giovane e prima che potesse effettivamente ribattere  era già scesco giù per le scale affrettandosi verso la cucina.

Hermione chiuse gli occhi sfiniti.Una battaglia contro se stessa stava avendo luogo e non sapeva quale Hermione ne sarebbe uscita vincitrice.Quella razionale o quella...

Per un attimo vide il volto di Harry,nei suoi sogni,che piangeva e le chiedeva aiuto,lei che cercava disperatamente sui libri ma non trovava nulla per aiutarlo,poi arrivava Ron e...

SBAM!

Hermione si svegliò di soprassalto.Ron era dinanzi a lei,l'aria mortificata.

-Scusa...non volevo svegliarti...-mormorò a disagio.Aveva un bicchiere in mano,ma non era acqua quello che le  aveva portato.

-E' una pozione rinsanante-disse rispondendo alla chiara perplessità che le si leggeva sul viso-...mio fratello Percy soffriva spesso di  mancamenti dovuti allo stress e...mia madre ne prepara sempre un pò per abitudine...-

Glielo porse,Hermione mormorò un timido grazie,ancora insonnolita e prese delicatamente il bicchiere tra le mani.Nel farlo le sue dita sfiorarono quelle del ragazzo che arrossì maggiormente   causandole una scarica di impulsi e brividi .

 Mentre beveva a lunghe sorsate la pozione della signora Weasley,Ron le si sedette accanto e le poggiò una mano sulla spalla,tremando lievemente.

Hermione sentì il suo malessere peggiorare.

-Come stai?-le domandò incerto.

Hermione staccò le labbra dal bicchiere costringendosi a parlare

-Stò bene,grazie Ron,devo solo dormire un pò...e dovresti farlo anche tu...-

Ron annuì ma boccheggiò un pò prima di chiedere-Sò che non è il momento più adatto ma...di cosa volevi parlarmi  ....?-

Hermione si sentiva esausta ma, in fondo Ron sembrava davvero preoccupato per il suo stato di salute e quindi ben disposto ad ascoltarla senza  troppe repliche e commenti taglienti che in un'altra situazione sarebbero  sfociati in una lite furibonda.

Finì di sorseggiare la sua pozione ,un pò a disagio e non più tanto sicura di ciò che aveva da dire.

Ron fece per alzarsi ma Hermione lo afferò debolmente per il braccio e nuovamente l'assalì una scarica di brividi e impulsi.

-Harry.Soffre molto per i nostri litigi.L'unica cosa di cui ha bisogno in questo momento è la nostra amicizia.quindi penso che dovremmo finirla di...evitarci e litigare.Per quanto io non possa andarti a genio Ron,dobbiamo farlo,per il suo bene-

Hermione aveva cercato  di mantenere la calma,ma lei stessa aveva sentito trapelare dalla sua voce un ansia del tutto prevedibile.

Non era del tutto sicura della reazione di Ron e ciò, per quanto lo conoscesse fin troppo bene, la metteva in agitazione.

-Io...-mormorò imbarazzato incappando perfino in ciò che stava per dire,incapace di formulare una frase.Hermione si sentì a disagio davanti a tanta incertezza e per un attimo desiderò non aver parlato.

-Ron voglio soltanto dei...chiarimenti.Tra noi c'è sempre stata...come dire...molta ostilità...ma ho notato che la situazione qui Grimmauld Place è diventata insostenibile...-

-Lo sò-rispose prontamente Ron,con insolita fermezza, che la colse di sorpresa.

-E...ne sono dispiaciuto...se il tuo malessere è stato causato dalla nostra lite...ecco io...sono... sono proprio stato uno stupido...-mormorò quasi scomparendo nel rossore che gli imporporava guancie e orecchie-Perdonami...-

L'incertezza e il disagio  lasciarono spazio ad un piacevole stupore.

Hermione si aspettava  di tutto, ma non tanta premura e preoccupazione da parte di Ron.Si sentiva ancora debole e trasandata ma nulla reggeva il confronto contro l'incredulità e lo sbigottimento di ciò che le era appena stato confessato.

-Ora...ti lascio riposare...-

Hermione boccheggiò un pò,per la prima volta sul serio in difficoltà,ed esclamò accumulando tutto il suo coraggio e mettendo da parte quel poco orgoglio che le era rimasto-Non sei uno sbruffone...e...penso che tu....sia diventato...davvero molto bravo a Quidditch...-

Ron restò a fissarla per qualche attimo sbigottito.Era incredibile quanto, nel giro di pochi minuti, erano riusciti a sorprendersi l'un l'altro.

Le sorrise con una tenerezza inaspettata.Poi mormorò,notevolmente imbarazzato

-Grazie...-

Hermione ancora stordita dalla dolcezza che il ragazzo le aveva saputo dimostrare,annuì dolcemente con il capo  e lo seguì con lo sguardo mentre si

affrettava ad uscire dalla stanza visibilmente ansioso.

Hermione si lasciò  cullare dalla stanchezza, le mani di Ron la cercarono insistentemente tutta la notte e il desiderio irrefrenabile di crollare nuovamente fra le sue braccia si ripropose sotto molti aspetti facendola sudare e gemere costantemente.

Tutto ciò si alternava ad una voragine scura,spirale e testimone del suo senso di colpa,ad un vuoto allo stomaco che persisteva e le lasciava una spiacevole sensazione di vergogna.

Ogni più piccola particella del suo essere sembrava godere della dolce passione che la stava travolgendo e soffrire della dura e insormontabile vergogna per se stessa.

Si svegliò di soprassalto.Le prime luci dell'alba illuminarono il suo viso afflitto.

Si sfiorò il volto con le dita,bagnato di sudore.

Ron era un amico.Nulla di più.Un amico pasticcione con cui litigava costantemente.

Una lacrima le solcò il viso.

"Basta con queste assurdità..."pensò stancamente,affondando la testa nel cuscino e ripromettendosi di non formulare più simili pensieri.

 

 

Fine capitolo 1°

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Incompresi ***


L’infinito in te

                                       L’infinito in te

 

 

 

 

Capitolo 2°-

Incompresi

 

 

 

 

 

Hermione si svegliò di soprassalto;le prime luci dell'alba illuminarono il suo viso imperlato dal sudore risaltando le sue iridi color nocciola da cui trapelava una chiara ed estenuante stanchezza mista ad un' imprevedibile confusione.

Si portò le mani alle tempie stancamente,sforzandosi di ricordare perchè mai si trovava in una stanza che non era la sua con  le vesti che aderivano perfettamente al suo corpo bagnato,alle sue membra sudate e accaldate.

Le ritornò alla mente una strana e dolce passione intrecciata ad un doloroso senso di colpa e esausta dai ricordi lasciò che i suoi muscoli tesi dal brusco risveglio si rilassassero.

Le sensazioni calde e  avvolgenti della sera prima l'assalirono nuovamente portandola ad arrossire furiosamente mentre una notte fatta all'insegna di incubi,di mani,baci e di un calore intenso che pervadendola le donava un senso di calda e piacevole tranquillità,le tornava prepotentemente alla mente.

Ma poi era susseguito il senso di colpa,quella voragine scura che le aveva causato un insostenibile vuoto allo stomaco,quella parte di se che gridava e scalciava dentro di lei urlandole i più meritati insulti per il suo stupido comportamento.

Ron era un amico....Non poteva...e non voleva provare una tale agonia,una tale passione,un dolce e amaro sapore di lui sulle labbra.

Il desiderio infuocato che le imporporava la pelle doveva essere represso in quanto nulla più di questo poteva rovinare una sana amicizia.

Hermione strinse convulsamente il lenzuolo tra le mani mentre calde lacrime ristoratrici scorrevano sulle sue gote arrossate,fino a gocciolare sui vestiti imperlati di sudore, pronta a sfogare la grande rabbia che lentamente stava consumando ogni più piccola particella della sua ragione.

La luce del sole albeggiante illuminava i suoi capelli castani, disegnando lunghi fili dorati sul suo  viso

-Sono una stupida...-mormorò soffocando i singhiozzi nel cuscino,isolando la sua mente e i suoi sensi, per concentrarsi sulla sua colpa,su ciò che era meglio non desiderare e sperare di avere.

Poi una lieve brezza,calda e avvolgente.Una dolce e sensuale carezza come una piccola piuma dalle ali di un angelo sfiorò la sua carne,giocando con le sue vesti e la sua pelle,rilassando i suoi muscoli e il suo insistente senso di colpa.

Si sentì scivolare nuovamente nel mondo dei sogni trascinando con se tutte le sue paure e confinando in un angolo più remoto della sua mente le sue più estenuanti preoccupazioni.

 

 

 

 

Ron aprì gli occhi debolmente.La luce del sole mattutino illuminò fastidiosamente il suo viso lasciando che i  raggi solari accarezzassero le sue iridi scure.

Il suo sguardo vagò stanco per la stanza prima di ricordare e di lasciare che i ricordi della sera prima riaffiorassero nella sua mente.

Oh i suoi occhi....che bel ricordo le sue iridi color nocciola...le sue labbra piccole, e rosate,i suoi capelli cespugliosi ma di un'innata sensualità.

Hermione dominava spesso i suoi pensieri, giocando con i suoi sentimenti,invadendo sensualmente i suoi sogni.

Lasciò che la sua mente accarezzasse il corpo della giovane,soffrendo per la consapevolezza di non poterla mai avere tutta per se.

A parer di lei,lui era un superficiale:un amico,il solito ricco di contraddizioni e piacevole da contraddire.

E il suo disinteresse,la sua saccente personalità, il modo con cui sembrava rimproverare i suoi gesti e dedicare più attenzione agli studi che a lui, sembravano montare la sua collera che sfogava prepotentemente  con risposte inadeguate e un pò troppo offensive.

Ma la sua Hermione era fatta così.Così bella...,così irritante , così....  eccitante.

Non riusciva a non pensare al suo viso,al suo corpo nudo che compariva prepotentemente nei suoi sogni,tutte le notti, lasciando che ogni mattina al suo risveglio lo accogliesse una spiacevole sensazione umida nei paesi bassi.

Ma la rabbia cieca di non poterla avere sembrava possedere tutto il suo essere lasciandolo cadere molte volte in uno stato di irritante depressione.

Soltanto il pensiero di quel dannatissimo Viktor Krum cancellava in lui ogni speranza di sorridere per le settimane che sarebbe susseguite allo spiacevole ricordo.

Ma sapeva fin troppo bene che il giocatore di quidditch non era la causa di tutti i suoi problemi,Hermione di sua scelta  disprezzava la sua ignorante superficialità.

E come poteva darle torto?

Per quanto la giovane certe volte fosse davvero saccente lui non poteva di certo definirsi migliore.

Scese dal letto,ancora insonnolito e confuso,trovandosi davanti un Harry addormentato quanto lui che si stava sfilando il pigiama ,pronto per indossare il maglione fatto a mano di mamma Weasley.

-Che ore sono?-domandò Ron con voce impastata dal sonno,cercando di recuperare quel poco di lucidità che aveva perduto durante la notte.

 -Tardi...-mugugnò l'amico con un piccolo sbadiglio che il giovane interpretò come un'insufficiente presenza di ossigeno nel cervello, dovuto probabilmente alla stanchezza  mattutina che impediva ad Harry di rispondere in modo eloquente alle sue domande.

Confuso cercò di dare una disciplina ai suoi capelli rosso fuoco che come ogni mattina sembravano ribellarsi e dare vita ad una guerra all'ultimo sangue con le sue mani intente ad appiattirli.

Ancora addormentato e  per nulla  preoccupato di indossare solo un paio di boxer,   uscì dalla camera ignaro che dalla stanza adiacente alla sua,nel medesimo istante, Hermione usciva con un aspetto devastato.

Quando incrociò lo sguardo di Ron,parve incendiarsi,mostrando un rossore diffuso su tutto il viso.-Ron!Ma..ma...che diavolo ci fai...seminudo in corridoio?- domandò incredula,sussurrando le ultime parole come per paura che qualcuno sentendola potesse crederla colpevole dell'accaduto.

Il giovane ancora un pò stordito restò a fissare il volto sbigottito della giovane con un'espressione di assoluta incredulità.

-Torna in camera prima che....che... a tua madre possa venire un colpo!-esclamò indignata, forse con un tono un pò troppo autoritario che provocò un incendio nella zona  orecchie di Ron .

In lui si risvegliò una gran rabbia ma soprattutto sopraggiunse  il  rancore alimentato  da una grande e irritante delusione per essere sempre   trattato come un idiota.

Era stufo,stufo di apparire sempre così ridicolo,stufo di soffrire  solo per la sua irrimediabile stupidità.

-Se sono così irritante,te ne puoi anche andare...nessuno ti costringe a restare qui a fissarmi-sbottò irritato-E inoltre...sei nel piano sbagliato...-mormorò stizzito alludendo al fatto che la stanza di Hermione si trovasse al piano inferiore.

 Il viso della giovane era talmente acceso che sembrava dover prender fuoco da un momento all'altro.Ron si preparò all'imminente sfuriata per nulla intimorito,ben cosciente della miccia che aveva acceso.

La giovane che ormai sembrava sul punto di gonfiarsi dalla rabbia, esplose in un'unica frase

-Sei...sei ...così infantile...Ron!-

Il ragazzo boccheggiò per un pò sbigottito,arrossendo se possibile ancora di più,lui infantile?ma come si permetteva?Ma chi si credeva di essere?Spalancò la bocca già pronto a dire qualcosa di velenoso ma un Harry assonnato e irritato pose fine sul nascere ad una catastrofe fatta di insulti.

-Che avete da strillare voi due?-domandò stancamente uscendo dalla sua stanza e chiudendosi la porta  alle spalle.Le labbra di Hermione tremavano di rabbia e  dall'espressione affaticata del suo viso sembrava contenersi per evitare di esplodere proprio davanti ad Harry.

-Non è niente....-

-Non le piace che io stia nel mio piano mezzo nudo ecco cosa ha da strillare-rispose Ron rivolto all'amico che fissava i due con un'espressione incredula e stanca allo stesso tempo.

-Oh...ma...ma...-sembrava davvero sorpresa dalla risposta di Ron,a cui lanciava occhiate cariche di disprezzo...-Oh...ma vai al diavolo!-sbottò una volta per tutte prima di  andarsene con passo frenetico borbottando frasi incomprensibili.

La sentirono scendere le scale rabbiosamente mentre un Harry esausto e infastidito da tanto caos sbottò -Ma che diavolo avete?-

Ron scrollò le spalle,il viso corrucciato e arrossato,le orecchie che sembravano essere un tuttuno con i capelli

-E'...è...pazza!-

 

 

 

 

A parte che la giornata della partenza era stata inaugurata da una sfuriata mattutina e   che tornare ad Hogwarst non si prospettava così allettante come lo era stato gli anni scorsi , Harry sembrava comunque sollevato,  soprattutto all'idea di dover  lasciare finalmente Grimmauld Place.

Ringraziò mentalmente i suoi amici  per il loro silenzio durante il tragitto verso la stazione che gli parve lungo un'eternità mentre Sirius in un angolo della sua memoria era li,con lui,sotto sembianze di un bel lucente cane nero che contro ogni regola lo accompagnava alla stazione King Cross.

Una volta giunti in prossimità del treno Molly Weasley-che li sommerse di raccomandazioni- li salutò con un sano e caloroso abbraccio collettivo che mai come le altre volte riuscì ad imbarazzare Harry.

-E tu Ron...fai vedere anche quest'anno quanto ti sei meritato quella spilla da prefetto!-sottolineò la signora Weasley mentre scompigliava affettuosamente i capelli del figlio ormai più alto di lei di un paio di centimetri.

Una volta saliti sul treno mentre Ron e Hermione-sempre immersi in un tacito silenzio-si dirigevano alla riunione  dei prefetti ,Harry, alla ricerca di uno scompartimento, aiutava Ginny a trascinare i suoi pesanti bauli.

-Ma che ci hai messo qua dentro?-chiese poco dopo  visibilmente affaticato  mentre sentiva di perdere lentamente sensibilità nelle braccia.

Ginny procedeva a passo svelto rispondendo distrattamente alla domanda di Harry

-Oh...niente...nulla di importante...l'indispensabile...-

Il giovane  ben presto si  ritrovò  profondamente concentrato sul viso pallido e lentigginoso di Ginny, che impegnata e intenta trasportare quel baule troppo pesante per la sua esile statura,era corrucciato in un'espressione che lui stesso definì molto buffa.

Immediatamente si sentì travolgere da un'ondata calda e avvolgente che incendiò le sue vene e gli imporporò impredivilmente  le guancie.

-Di qua!-esclamò  la giovane all'improvviso,strattonandolo talmente forte a causa della sua improvvisa vitalità ed esuberanza che Harry rischiò più volte di inciampare.

Con un ultimo ed estenuante sforzo raggiunsero Luna Lovegood-in mano una copia inedita del Cavillo -che li invitò ad entrare nel suo scompartimento  mormorando un velato e distratto saluto ad un Harry alquanto scosso.

 

 

 

 

 

 

 

Fine 2° capitolo

 

 

Piccola noticina:^__^

Ciao a tutti!Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!^^(non vi siete addormentati ...vero?)Io aggiorno un pò lentamente a causa dei troppi impegni e...dei ripetuti blocchi dello scrittore che mi offuscano le idee!^_^

Comunque ho in programma di portare a termine questa ficcina...e nel migliore dei modi!Come...?Ah bè...ci stò ancora pensando a dire il vero...^__^"

Posso solo ringraziarvi per i vostri commenti!(GRAZIE GRAZIE GRAZIE!troppo buoni...) e invitarvi a continuare a farlo...!

Vi saluto con la promessa di un aggiornamento più veloce!^___^(o perlomeno...lo spero...-__-")

Ciao a tutti!^__-

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Capitolo 3
*** Un viaggio da dimenticare ***


L'infinito in te

L'infinito in te

 

 

 

 

 

 

Capitolo 3°-

Un viaggio da dimenticare

 

 

 

 

 

 

-Ah...e poi....-mormorò nuovamente una prefetto di tassorosso seduta accanto a lui

 -La McGranitt è assolutamente ingiusta...è così spaventosa...pretende troppo...a te non sembra?-

Ron deglutì,sporgendosi un pò -Ah..ehm..sì...-borbottò confuso lasciando che lo sguardo cercasse un' Hermione seduta pochi sedili più in la,intenta-o perlomeno così sembrava-a leggere alcuni appunti dettati per le regole e le norme che i prefetti avevano il compito di far rispettare.

-E poi...accidenti...il professor Piton è sempre così...misterioso...-

Si era proprio arrabbiata.Ron però non sembrava intenzionato ad addossarsi tutte le colpe.Insomma non mancava mai di trattarlo come uno stupido!

Mentre continuava a rimuginare sulle loro sfuriate la guardò spostarsi dolcemente una ciocca di capelli dal viso  profondamente concentrata nella lettura dei suoi appunti.

-E...la...Sprite...che orrore....ma mi stai ascoltando?!-

I suoi occhi grandi e nocciola seguivano rapidamente il fiume di parole scritto e inciso nelle pergamene che stava leggendo.Le sue gambe, lunghe e affusolate, erano accavallate in un modo tipicamente femminile permettendo alla fantasia di Ron di spiccare il volo.

-Weasley....?-

La sua gonna si sollevò appena per via dei suoi timidi movimenti e di un' imprevedibile brezza leggera ...il ragazzo si sporse un pò di più... ancora di più...

-Che diavolo stai facendo??!!-sbottò violentemente la giovane tassorosso,lasciando che Ron spaventato dalla sua violenta interruzione,cadesse goffamente dal sedile.

-Sei un gran maleducato...Ronald Weasley!-inveì ,mentre i prefetti presenti nello scompartimento scoppiavano in una risata sguaiata spinti dalla goffa e buffa caduta di Ron e dalle urla della tassorosso.Il giovane si sentì avvampare inevitabilmente al centro dell'attenzione.

-Gran gentiluomo Weasley!-non mancò di esclamare Malfoy provocando altre assurde e imbarazzanti risate tra i prefetti.

L'unica che sembrava non essersi scomposta-china ancora sulle sue pergamene-era proprio Hermione- che ancora era profondamente concentrata sui suoi appunti.

Ron si sentì avvampare,oltre che dall'imbarazzo,anche dalla rabbia.

"Non manca mai di farmi fare la figura dell'idiota"si ritrovò a pensare rabbiosamente cercando di rimettersi seduto e  assumere un atteggiamento noncurante, tradito soltanto dal colorito vivace del suo viso molto simile a quello rosso fuoco dei suoi capelli.

 

Conclusa la riunione,Ron,cui il viso non aveva smesso di lampeggiare pericolosamente come un semaforo per tutto il tempo,si era dileguato alla velocità della luce e per quanto la rabbia di Hermione continuasse a persistere nei suoi confronti  preferì adottare  un atteggiamento solidale.

-Ron...-lo chiamò impazientemente.

Lo trovò poco dopo in uno scompartimento desolato,il capo appoggiato sul finestrino, gli occhi che con distrazione contemplavano il paesaggio in movimento.

Quando si accorse della sua presenza si rizzò a sedere cercando di assumere un'atteggiamento indifferente ma dalle sue parole trapelò un certo ed evidente nervosismo

-Che diavolo vuoi?-

Hermione si impose di mantere una calma che in quel momento sembrava stranamente sfuggirle.Respirò a fondo prima di rispondere -Sono venuta a parlare con te-

Il giovane  inarcò un sopracciglio evidentemente sorpreso e irritato.Arrossendo lievemente tornò a fissare con un'espressione vuota il paesaggio -Non ho bisogno di parlare-replicò freddamente ostentando una strana tranquillità.

 -Oh finiscila...-sbottò Hermione alquanto infastidita da quella continua ostilità nei suoi confronti .

Il giovane parve accendersi come una lampadina,il suo volto-cui lineamenti erano contratti dalla rabbia-sembrava dover prendere fuoco da un momento all'altro.

-No che non la finisco!-sbottò  improvvisamente-Mi sono proprio rotto del tuo solito atteggiamento da so-tutto-io!-

Esplose  in un turbinio di parole sfogando sulla ragazza in piedi dinanzi a lui tutto il suo rancore e la sua insoddisfazione.

Hermione boccheggiò un pò adirata,la rabbia che stava raggiungendo i livelli massimi e il viso che si stava arrossando sempre più,incapace di raggiungere un colorito nella norma.

-Ron...tu sei...un grandissimo ingrato!Volevo solo aiutarti ma sai cosa penso?-borbottò sempre più adirata e coinvolta in una discussione sempre più accesa-...eh...lo sai?-

Ron si alzò in piedi  sovrastando la figura di Hermione con la sua altezza da atleta,imponendosi e replicando sempre più rabbiato -Dai...che cosa?Vediamo  cos'altro c'è che non va...!-

Hermione sbarrò gli occhi poi esclamò con voce sempre più alta

-Se vuoi guardarmi sotto la gonna perlomeno fallo quando nessun'altra ragazza ti stà parlando!!!-

 

 

 

-Per questo il "Cavillo" è uno dei giornali più letti nel mondo dei maghi...-

Harry annuì,per nulla interessato all'argomento di Luna Lovegood ma piuttosto godendo della piacevole sensazione di una Ginny   addormentata accanto a lui con il capo dolcemente reclinato sulla sua spalla.

Era confortante osservare il suo viso lentigginoso teneramente addormentato   e rassicurante godere del calore che riusciva a donargli quel corpo gracile e indifeso.

Ron entrò poco dopo nello scompartimento, l'aria abbattuta che sembrava non promettere nulla di buono.

-Ciao...-mormorò Harry con voce indecisa -Dov'è Hermione?-

Il giovane si accese improvvisamente lasciando che la sua aria abbattuta venisse sostituita da un'altra di gran lunga più minacciosa -Chi?Cosa...chi...cosa centra Hermione?!-sbottò con furia.

Harry inarcò un sopracciglio  -E' venuta a cercarti pensavo fosse con te....-azzardò

-No!Non è vero!Perchè dici così?E'...è....venuta...a dirti qualcosa?-

Harry assunse un'espressione alquanto accigliata mentre Ron si affrettava a borbottare

-E'...è pazza...lo dicevo io...è una visionaria...-

-Ma quando la finirete di litigare ...?-mugugnò improvvisamente Ginny,con voce impastata dal sonno.Ron incenerì i suoi occhi assonnati con lo sguardo -Torna a dormire !-

Harry aprì  bocca pronto a mettere fine a una tale ed esplosiva  crisi di nervi ma Ginny intervenì prima di lui -Possibile che non la smettiate mai ?Tu e Hermione sembrate avere una fonte inesauribile di pretesti per continuare a beccarvi...-

-Io non litigo con nessuno!-sbottò Ron   -E' lei... caso mai... che trova sempre un pretesto per litigare con me!-

Il sospiro prolungato di Luna Lovegood sembrò zittire l'intero scompartimento.

Ginny sghignazzò prima di mormorare,contro le occhiataccie di Ron:-Hai qualcosa da dire in proposito...Luna?-

Un altro sospiro.Ancora più lungo e prolungato.

Harry si sentiva tremendamente a disagio,implorò mentalmente Luna di tacere...non poteva e non voleva sopportare un'esplosione di rabbia da parte di Ron.

E dagli occhi inceneritori dell'amico si preannunciava proprio un tale catastrofico evento.

-Bè...vedete...-iniziò Luna ignorando lo sguardo fiammeggiante del giovane-Io penso

 che il rosso sia solamente arrabbiato con la Granger perchè durante la riunione dei prefetti lui  ha cercato  di guardarle sotto la gonna...-

Luna sospirò tornando a concentrarsi sul Cavillo

 -...e lei se ne è accorta-

 

 

 

-Si è ripreso?-

-Sembra..di no...Ron..ci sei?-

Un turbinio di colori.Ombre.Mani.

La voce di Hermione giunse alle sue orecchie come un eco lontano -Luna Lovegood certe volte è proprio peggio di suo padre...-

Riuscì ad intravedere chiaramente la folta chioma rossa di Ginny sfocare davanti ai suoi occhi-Ron...ti prego...che ti succede?Luna stava scherzando...vero Luna?-

-Uhmmm...-

Il giovane mugugnò qualcosa di incomprensibile perfino a se stesso.Sentì la voce di Harry farsi più impaziente -Ron..!-

Tutto incominciò a tornare nitido,i visi sfocati delle persone riunite attorno a lui  assunsero le espressioni tipicamente preoccupate dei suoi amici.

Il giovane si portò le mani alle tempie ,pulsanti, prima di borbottare

 -Ci..ci...sono...-

Lentamente sentì il dolore lenire;erano tutti riuniti intorno a lui,soltanto Lunatica stramaledetta Lovegood era ancora immersa nella lettura del suo stupidissimo giornale.

"Ma come diavolo faceva a...." Tra i visi preoccupati c'era quello scettico di Hermione che riuscì ad illuminare la sua mente confusa.Sgranò gli occhi guardandola rabbiosamente prima di ringhiare

-Tu......-

Aveva puntato un dito su di lei  e  Ginny sembrò non capirci più nulla.

-Ron...ti prego...-mormorò a denti stretti Hermione cercando di placare le ire del giovane.

Ma quest'ultimo non sembrava intenzionato a dare un freno alla sua inevitabile esplosione

-Come hai potuto...?Hai raccontato a tutti....-

Hermione gesticolò freneticamente

-Ron smettila io non ho fatto proprio niente...!-

Il giovane però ,che era riverso sul sedile,scattò in piedi.

Harry si limitò ad osservare la scena confuso ed irritato ma soprattutto estremamente incredulo.

-No che non la smetto!Io...io...ma perchè dannazione metti le gonne così corte...?Da chi vuoi farti vedere?E Krum...lo hai già dimenticato?Non che mi dispiaccia però....-

Hermione esplose con l'intenzione di mettere a tacere quell'assurda scenata,il viso che lampeggiava d'imbarazzo-RON BASTA!-

Il suo urlo sembrò zittirlo e lo lasciò boccheggiante e traboccante di rabbia per qualche attimo cosa che lo aiutò  in seguito a distinguere la situazione che prima non aveva colto.

Lunatica Lovegood lasciò che i suoi occhi sporgenti abbandonassero le righe del suo giornale e si posassero saccenti sui presenti

-Come al solito avevo ragione...Ma voi mi avete praticamente costretto ad ammettere che stavo scherzando...mha...-

Ron lasciò scivolare le  braccia lungo i fianchi.Il suo sguardo indugiò su quello dei suoi amici,boccheggianti,increduli e imbarazzati.

E lasciandosi ricadere sul sedile pensò amareggiato arrendendosi alla totale ed esauriente evidenza:

"Sono proprio un idiota"

 

 

 

 

 

 

 

Fine 3°capitolo

 

 

 

 

 

Nota piccola piccola dell'Autrice:

 

Vai Ron!Sei tutti noi!^__^

Ciao a tutti!Porgo le mie umili scuse a Ronald Weasley perchè in questo capitolo ha solamente fatto la figura dell'idiota!^__^"Perdono....

Come avrete notato è un capitolo un pò diverso rispetto agli altri.Il romanticismo scarseggia , ma poi vi assicuro che si ricomincerà con le torture amorose di quei due che non si decidono a capire che sono fatti l'uno per l'altra!

Vi ringrazio tantissimo per i commenti!^__^

E sperando che questo capitolo vi sia piaciuto vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!^__^

 

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Capitolo 4
*** Una piacevole distrazione ***


L'infinito in te

 

 

 

 

 

 

L'infinito in te

 

 

Capitolo 4°-

Una piacevole distrazione

 

 

 

 

 

Li guardava accalcarsi l'uno sull'altro come un gregge di pecore spaurite mentre contemplava i loro sguardi vacui,persi,da cui trapelava una certa ed estenuante angoscia.

Il ricordo di un lui nella stessa situazione sembrò causare al suo essere un vago senso di nausea ma che lenì alla piacevole immagine di un Draco Malfoy fiero sin dal primo giorno di scuola.

Lasciò che i suoi di ghiaccio,insostenibili ed impenetrabili studiassero i giovani,stuzzicando la sua curiosità nella piacevole constatazione di una Weasley dallo sguardo più maturo.

-La sorella di lenticchia...-sibilò mentre un vago ed interessato sorriso disegnava il candore del suo viso,lasciando che alla sua espressione di irritante superiorità si aggiungesse un piccolo bagliore perverso.

Sembrò lievemente incuriosito dalla  postura altezzosa della Weasley che spostava  su di se gli sguardi ammirati dei passanti e imporporava di perversa eccitazione il suo viso.

Lo sguardo fiero e corrucciato da un'indecifrabile espressione catturarono in particolare la sua sottile e scarseggiante attenzione lasciando che la sua mente sempre occupata accarezzasse il viso lentigginoso di quella piccola insolente.

-Finalmente ho trovato una piacevole distrazione...-

Poi i loro occhi si incontrarono,come cercandosi nella folla.Le iridi di lei sostarono a lungo,indugiarono sul ghiaccio impenetrabile delle sue perle e parve naufragare nell'impossibile intenzione di conoscere i pensieri di un Malfoy.

 

-Ginny...Ginny ci sei?-

Harry le sfiorò delicatamente un fianco,lasciando scorrere i polpastrelli delle dita sulle sue vesti sottili.Si ritrovò nuovamente  a contemplare il viso perplesso e concentrato della giovane,elogiando mentalmente il suo volto dai lineamenti sicuri.

Hermione parve cogliere l'attimo di profonda e preoccupante concentrazione che sembrava  aver travolto i due

-Tutto ...bene?-

Ginny distolse a fatica lo sguardo vacuo e incerto da un punto non ben definito davanti a se e sembrò sforzarsi di sorridere prima di rispondere

-Sì...tutto bene ...-

Harry invece annuì mentre un rossore sempre più diffuso gli imporporava  le guance,tradito dal suo stesso imbarazzo.

Luna Lovegood  gli si avvicinò inaspettatamente e lontana da altre orecchie indiscrete mormorò-Non farlo-

Il giovane si voltò a guardarla inarcando un sopracciglio -Che cosa... non dovrei fare ?-

Luna corrucciò il viso in un'espressione di rimprovero -Finirai solo per soffrire Potter.-

Harry sgranò gli occhi incredulo fissando quelli grandi e sporgenti della giovane.Borbottò qualcosa prima di mormorare confuso -Non...non capisco di cosa stai parlando...-

- Fidati Potter...è una partita persa in partenza-replicò decisa e ancor prima che Harry potesse replicare alle sue strane allusioni si dileguò tra folla in movimento.

Il giovane restò per qualche attimo  immobile e  boccheggiante  finchè una voce burbera e familiare non sopraggiunse alle sue spalle

-....quella è pazza...io l'ho sempre detto Harry-

Ron si accostò all'amico,lo sguardo sempre più abbattuto accompagnato dallo strano ed eclatante evento delle sue prime parole dopo il fatto.-Sarebbe da ricoverare al San Mungo...-

Harry sospirò non troppo convinto -Sì...può darsi...-

 

 

Lo smistamento con a seguito il discorso di Silente era appena giunto a termine e gli studenti affamati si erano già avventati con foga sul cibo.

Ron affondò la forchetta nel piatto ormai vuoto, Ginny seduta accanto a lui stava ancora fissando il suo senza batter ciglio.Hermione invece assaporava educatamente il suo cibo guardando l'amica rimuginare insistentemente senza alcuna apparente voglia di mangiare.

-Ehy Ginny,tutto bene?-

La giovane sollevò a fatica lo sguardo dal suo piatto ancora pieno prima di annuire -Sì sto bene è che...non ho molta fame...stasera....-rispose con un fil di voce.

Ron scrollò le spalle stravaccandosi soddisfatto sulla sua sedia -Ahhhh...non sai cosa ti sei persa....- .La giovane scrollò appena le spalle noncurante della sua constatazione

 -Sono stanca...perdonatemi ma io vado a dormire-

Hermione annuì,ricordando di dover guidare i ragazzini del primo anno nella loro sala comune, infastidita dal dover richiamare Ron al suo lavoro di prefetto.Le risultava molto difficile parlar con lui  per quanto la sua maturità interiore la pregava di mantenere un atteggiamento freddo e distaccato con il giovane.

-Ron...-lo chiamò ostentando decisione e posando accuratamente la forchetta sul tavolo.

Il giovane mormorò in evidente imbarazzo-...Eh?-

Doveva mantenere la calma.Niente forchette volanti,non era il caso -I bambini del primo anno...dobbiamo portarli alla loro sala comune...siamo prefetti...ricordi?-

Ron sgranò gli occhi,poi mormorò un -Ah già-balbettando e lasciando cadere a causa di una gomitata impacciata un bicchiere colmo d'acqua sul vestito di Calì Patil.

Borbottò -Oh...ehm...scusa...-cercando di ricomporsi in attesa di una prorompente sfuriata.Ma la giovane vittima si limitò a sorridere dolcemente

-Nessun problema.Può capitare...-

Hermione inarcò un sopracciglio,incredula mentre Lavanda rideva sommessamente cercando inutilmente di soffocare le risa nel tovagliolo.

-Oh...vuoi...vuoi che ti aiuti?-balbettò Ron offrendo alla giovane-che ancora sorrideva con dolcezza-un fazzoletto usato.

Le risa di Lavanda aumentarono mentre Calì scrollava la chioma lucente declinando gentilmente l'offerta -Non ti preoccupare...Ron...non è successo nulla di grave-

Hermione si alzò in piedi forse un pò troppo violentemente prima di pulirsi con somma educazione gli angoli della bocca -Andiamo.I bambini si stanno già sparpagliando-

Ron annuì prima di lanciare un ultimo sguardo ingenuo alle sue compagne di scuola 

accorrendo in aiuto di due ragazzini che ridendo e scherzando stavano sfuggendo al controllo dei due prefetti -Ehy,dove pensate di andare?-domandò raggiungendo a stento i nuovi studenti.

-Tu sei un prefetto?-chiese uno dei due.

Ron annuì prima di rispondere -Sono Ronald Weasley...dovete andare da quella ragazza...lì,la vedete?-mormorò indicando Hermione che in tutta la sua bravura era già riuscita a riunire la maggior parte di quelli del primo anno.Una giovane sorrise prima di lanciare uno sguardo carico di significati al suo amico

-Ma noi non siamo del primo anno...-replicò sghignazzando.Ron si sentì incendiare dall'imbarazzo.Ma come?Farfugliò un pò prima che i due scoppiassero in una sonora risata .Il giovane si sentì pervadere da un'ondata di imbarazzante calore prima di mormorare -Ma certo che siete del primo anno...-

 

Harry seguì Ginny con lo sguardo mentre si allontanava dalla sala grande,lo sguardo accigliato e preoccupato.Per un qualche motivo a lui sconosciuto le parole di Lunatica Lovegood lo avevano perseguitato durante tutto il viaggio in carrozza e accompagnato per tutto il pasto.

Non era riuscito a trovare una risposta plausibile ai suoi dubbi fino a quando rassegnato non si era alzato dal tavolo di grifondoro seguito dallo sguardo curioso di Lavanda Brown.

-Harry...stai andando in sala comune?-domandò la ragazza con vocina esila cogliendo il giovane alla sprovvista.Quest'ultimo inarcò un sopracciglio prima di rispondere

-Sì...perchè?-

Lavanda si alzò dalla tavolata raggiungendo Harry in un attimo.Gli sorrise con una strana euforia -Bè...anch'io.-

Il ragazzo sembrava seriamente tentato dal replicare -E...allora?-ma si limitò ad annuire,perplesso.

 

 

 

 

Fine 4°capitolo

 

 

 

 

Nota dell'Autrice^__^:

Capitolo corto,aggiornamento lento...che dire?Scusate!^____^"

Un pò di impegni,mancanza di ispirazione...

Chiedo scusa....!Spero,che se pur nella sua brevità,il capitolo vi sia piaciuto.....

Ringrazio immensamente chi ha commentato il capitolo precedente!^__^

Povero Ronnie....-___-Ma la fortuna girerà anche dalla sua parte....^__^garantito...non sò quando,non sò come...ma girerà anche dalla sua parte...

Ufficialmente è entrato a far parte di questa fanfiction Draco Malfoy...tadaaan...che cosa succederà adesso?Si sono capite le sue intenzioni...spero...^__^(Povera Ginny...)

Bè,non vi resta che aspettare il prossimo capitolo....e nel frattempo chiedo,con una bella faccia tosta,di commentare questo...^__^

Un bacio a tutti!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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