~ Before i die

di Meskina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Apatica ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




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Ciao carissime ! =) 

Before i die mi è venuto in mente leggendo un libro! ed eccomi qua a scrivere.E' una specie di continuo di 'Freak kid make freak life', ma non dipende dall'altra fanfiction.
E tutto ambientato in una cittadina in New york.
Gwenda,una quindicenne, figlia di Renesmee e Jacob, ha una rara malattia, che hanno gli ibridi di licantropo. Leggendo la storia capirete di cosa si tratta.
La ragione dell'esistenza di Renesmee e Jacob è di mantenere in vita Gwenda, o almeno di trovare un modo per farla guarire... ma Gwenda è stufa, è stufa delle cure, delle continue ricadute, quando il sangue le fiotta dal naso come un'emorragia, è stufa dei lividi nel suo corpo ed è stufa delle continue cure e medicine che deve prendere, e che non le permettono di vivere una vita normale. 

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Before i die




Prologo




Le porte delle stanze sono chiuse, il corridoio è buio. Salgo le scale a quattro zampe, e mi graffio le ginocchia. Mi accoccolo in cima alle scale guardando il buio che c'è li sotto, qualcosa si muove. Le tende rendono opaca la luce della luna che filtra dalle finestre per poi imbattersi nel divano. Passo un braccio fra le aste della ringhiera di legno laccato delle scale, e mi stringo, sentendo il freddo del legno liscio e duro sfregarmi la guancia. Il mio respiro taglia il silenzio, si dilegua caldo, è ritmato. Espiro ogni tre secondi, sempre ogni tre secondi, a volte ogni due e mezzo. 
Sento una chiave sfregare nella serratura metallica della porta principale. Mi stringo di più alle aste, guardo nel buio e sento le mie pupille dilatarsi, la porta si apre, vedo una sagoma avanzare lenta, spingere la porta e chiuderla. Non vedo pìù nulla, sento dei passi, e poi la luce si accende. Papà è li in piedi. Ha una giacca di pelle, appoggia le chiavi in un tavolino e si toglie la giacca nera e la appende nell'appendiabiti. Si volta e alza lo sguardo. 
Alza un sopracciglio e mi guarda con aria strana, come se non si aspettasse di trovarmi qui. I suoi occhi sono scuri, i suoi capelli bagnati nerissimi, la maglia mette in risalto i suoi muscoli, e la sua pelle sembra più olivastra vista di sera. 
- che ci fai li ? - chiede.
- nulla... - Esita.
- ti fa male qualcosa ? - 
- no. - 
Mi lancia un'occhiata sospettosa, poi si dirige in cucina. Mi alzo e scendo le scale seguendolo. Apre il frigorifero e si abbassa per cercare qualcosa, chissà da quanto non mangia.
Sbadiglia. Mi siedo nel bancone, appoggio i gomiti e dondolo i piedi. Lo sgabello è altissimo. Quando ero piccola una volta sono caduta da questo sgabello, e mi sono slogata un polso, ricordo che nonostante fosse pericoloso era il mio gioco preferito, salirci, fare finta di essere sopra una torre e comandare tutti! 
- hai fame ? - chiede papà, e il suo viso fa capolino dalla porta del frigorifero. Scuoto la testa.
- se vuoi ti preparo qualcosa - 
- non ho fame -
- non c'è nulla di buono - sbuffa dopo un pò, per poi ritornare a frugare nel frigo.
- mamma ti ha lasciato la cena nel microonde - lo informo. Si dirige nel microonde e tira fuori un piatto con riso e carne. 
- perchè sei ancora sveglia ? - prende due bicchieri e versa del latte in entrambi, me ne mette uno d'avanti.
- non riesco a dormire. - 
- è tutto apposto ? - 
Annuisco.
- non lo voglio il latte papà -
- bevilo Gwenda, fa bene alle ossa - dice. Come se le mie ossa si potessero aggiustare con del semplice liquido bianco. Come se tutto ritornasse normale per uno stupido bicchiere di latte. Afferro il bicchiere e ne butto giù un sorso.  Papà si siede ed incomincia a mangiare. Ogni tanto mi guarda strano. Già, ultimamente mi guardano tutti strano, come se fossi impazzita.  Guardo la luna piena alle sue spalle, nella finestra della cucina. 
- che cosa avete fatto oggi ? - chiede fra un boccone e l'altro. 
- Lilly ha ha letto una pagina intera di giornale senza errori -  Ma tu non c'eri, a quanto pare il branco diventa più importante della tua famiglia voglio dirgli, ma mi fermo in tempo. Sgrana gli occhi. 
- già - sospiro. - mamma vuole impararle a leggere prima che cominci la scuola - sorride squotendo la testa, non gli interessa veramente.
Cala il silenzio e mangia un'altro boccone.
- ho avuto una ricaduta - non mi è mai piaciuto fare la parte della vittima, ma mi piace farlo sentire in colpa, farlo nutare nel rimorso. Alza gli occhi e mi guarda incredulo.
- oggi ?-
Annuisco. Lo sento deglutire. 
- come stai ora ?- è dispiaciuto, bene ! così impara! 
- sto bene.- 
Sento il suo respiro più forte. Molla la forchetta e si aggiusta nella sedia. 
- è durato molto? -
- no - 
 Giocherella con il cibo, sembra un bambino a cui non piacciono le verdure. Sospira e poi si alza, butta la roba da mangiare nel cestino e mette i piatti nel lavandino. Mette le mani sui fianchi, e poi si avvacina, mi accarezza la testa e mi guarda dall'alto, profuma di erba, di mare, muschio e sudore. Si abbassa e mi bacia la fronte. Sento il suo respiro caldo in viso.
- vai a dormire - mormora.
- fra un pò - dico. Annuisce e mi da un altro bacio. Attende qualche istante e poi se ne va. Sale le scale e rimango li immobile, con il bicchiere di latte di fronte a me. Sospiro nel silenzio. Le mie notti ormai sono diventate le mie giornate. Sento dei passi veloci nelle scale. Appoggio la testa nelle braccia e faccio finta di dormire. I passi non si fermano avanzano veloci verso di me. Il profumo di Sebastien si sente da lontano, so che è lui. Apro un occhio e ne trovo due verdi come i miei a pochi centimetri.
- lo sapevo che facevi finta - dice, si dirige nel frigorifero e prende una busta di sangue. Ha un maglione di una squadra di baseball che gli sta largo e dei pantaloncini. I suoi capelli sono legati e sembra diventare ogni giorno più alto. Ormai ha quasi tredici anni e sembra un sedicenne. La sua voce sta cambiando eppure mi sembra la stessa, acuta ed odiosa. 
- che ci fai sveglia ? - domanda, e si porta la busta di sangue nelle labbra, incomincia a succhiare.
- la malattia mi da poteri speciali - dico, corruga la fronte e stacca la busta dalle labbra. Scoppia a ridere. è bella... la sua risata. Butta la busta di sangue e si incammina nelle scale. Sta mettendo su i muscoli. Appoggia una mano nel corrimano e si ferma. Mi guarda come se stesse avendo mille pensieri.
- mi mancherai - dice, ma non sembra triste, mi pianta li, nella cucina, mentre sento la porta della sua camera sbattere.



Continua...


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Capitolo 2
*** Apatica ***


Before i die
Ciao carissime ! =) ...
eccomi qua con il secondo capitolo.Scusate il ritardo, ma i compiti a casa mi occupano tantissimo tempo, in più ho tantissime altre cose da fare, quindi cerco di sfruttare il tempo libero che ho a disposizione per il pc al meglio. Ricordatevi che non ho solo 'Before i die' in corso bensì altre storie. Sto modificando tutti i capitoli di 'She's a dangerous Rebel' ovvero 'Without you' e tutti i capitoli di 'sospesa nel tempo' e poi devo aggiornare 'passioni pericolose' e 'don't tell me' ancora e sono piùttosto in ritardo, ho tantissimo da fare, e non posso stare tutto il tempo nel pc, quindi perdonatemi per questi ritardi abnormi
e godetevi questo capitolo
Buona lettura.
Le risposte sono in fondo!
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Before i die
_Capitolo 1_




Apatica





Gwenda.
Mi tiro su nel letto e mi guardo attorno. La porta è chiusa, si sentono solo i passi giù nel piano di sotto, la tv accesa, Lilly che urla qualcosa lagnandosi,e
 papà sta cucinando, solitamente papà cucina il sabato, anche perchè mamma è al lavoro, già, mamma ha ricominciato il lavoro, per poche ore la settimana, le servono a distrarsi dallo stress e tutto.
 Mi sdraio di nuovo e guardo il cielo,il sole sta tramontando, i colori sono aggrovigliati, fra il rosso l'arancione e il giallo.
Mi rigiro di nuovo e infastidita mi tolgo la coperta e rimango così, in pantaloncini e canottiera. Mi da fastidio quando sono a maniche corte, in questo modo vedo i segni della mia pelle.
Sento la porta aprirsi e i tacchi di mamma irrompono in casa. Dice qualcosa a papà, poi si rivolge a Lilly.

Osservo i lividi scuri nel braccio,e mi sento in gabbia. Intrappolata in un corpo che non mi vuole più e che mi distrugge. 
Sento dei passi salire le scale, e aprire la porta. Le volto le spalle.Va nella finestra e la vedo aprire le tende. 
- guarda che meraviglia! - esclama, la vedo in controluce.
Mette le mani nei fianchi osservandomi. E' bella .... mia madre. Il suo corpo è snello, ha le curve giuste, a volte non sembra nemmeno mia madre, a volte sembra mia sorella. Dico spesso agli altri che è mia sorella maggiore, quella di venti anni, che viene dall'europa, tanto per vedere la reazione, e ogni volta la stessa risposta: 'vi somigliate molto, se non fosse per gli occhi'. I suoi lineamenti sono perfetti, ha dei pantaloni in Jeans attillati, che esaltano le sue gambe perfette, dei tacchi, una giacca di pelle nera, una maglietta e una sciarpa attorno al collo. Veste così per andare al lavoro, non le interessa più la moda, eppure lavora proprio in quel settore ! chissà da quando non le interessa più. Non ci ho fatto più caso. La guardo cinica senza fiatare, poi stancamente fa scivolare la sciarpa che penzola nelle sue mani mentre avanza sedendosi nel mio letto.
- Come faccio ad aiutarti se non ti va mai di parlare ? - 
Prendo il berretto nel comodino e me lo calco negli occhi. Non mi va di parlarle. Non ho voglia di parlare con lei.
La sento muoversi, il suo profumo mi inonda le narici, possibile che profuma anche quando lavora ? Sento le sue mani fresche togliermi il berretto, rimettendolo a posto, si avvicina e mi bacia la fronte.
 - parla con me Gwenda, dimmi che cosa c'è ? io sono qui per te - sussurra scostandomi una ciocca di capelli, è a pochi centimetri dal mio viso e sento il suo respiro caldo nelle guancie. Le sue ciglia sono lunghissime. E se si allungassero di più accecandomi ? sprofondo nei suoi occhi scuri e caldi. 
 - Gwenda...- sussurra ancora il mio nome. Non le rispondo, la guardo negli occhi, domandandomi che cosa vuole da me.
 - mamma!! - sentiamo un urlo e ci voltiamo entrambe, Lilly d'avanti alla porta della mia camera, ha un pupazzo che sfiora a terra in una mano,con la testa staccata e il cotone che esce a batuffoli bianchi. Con la manina si strofina un occhio e comincia a piangere.
 - Sebastien ha staccato la testa di Grammy - brontola singhiozzando. Ha un labbro sporgente esagerato ed è imbronciata. Mia madre sospira, poi mi da un bacio nel mento e si alza, per andare a prenderla in braccio.
 - SEBASTIEN! - urla. E mi piantano li, con la porta aperta.

Non vado a scuola da alcuni giorni, quando ho ricadute la scuola viene per seconda, non esco di casa da un pò e nemmeno in giardino ci sto più.
Sospiro e mi alzo in piedi di botto e comincia a girarmi la testa. Odio questa camera, odio questa casa, odio tutti qui dentro. 
Sento dei passi per il corridoio,  mi volto e vedo Sebastien di fronte la mia porta che si allaccia la zip del suo piumino.
 - c'è la tua amichetta di sotto - sghignazza.
 - non stare d'avanti alla mia camera - brobotto - dove vai ? - gli chiedo poi 
 - Esco...- aggiunge. Si mette un cappuccio in testa, crede di essere figo, forse lo è, ma è mio fratello e a me fa schifo. Sta per andarsene ma si volta e appoggia la mano nello stipite della porta.
 - spero che tu muoia mentre sono fuori - sibila.
 - spero che ti faccia un male cane e spero che ti seppelliscano in un posto schifoso - ghigna e poi mi volta le spalle, mentre sento il rombo dei suoi passi giù per le scale.
Addio Sebastien penso, addio.
 - GWENDA - sento mamma chiamarmi e sbuffo. Poi vado a sbattere la porta.
 - GWENDA scendi c'è una tua amica! - non ho voglia di vedere nessuno, le mie amiche sono sparite quando hanno saputo della mia malattia, non ho nessun'amica! 
 - GWENDA SCENDI SUBITO - urla. Sbuffo ancora e apro la porta e lentamente scendo le scale. Mi fermo all'ultimo scalino e mi appoggio al corrimano. Vedo Lilly d'avanti alla tv, papà fa capolino dalla cucina e mamma di fronte a una ragazza, è della mia scuola, ha dei capelli raccolti a coda di cavallo, degli occhiali orrendi ed è vestita da classica brava ragazza.
 - ciao Gwenda - alza la mano quando mi vede e sorride. 
 - Se mia madre ti ha obbligato o pagato per venire qui ti consiglio di andartene subito - dico cinica.
 - Gwenda!!! - mi rimprovera mamma. 
 - sono Jessica, stavamo in classe insieme - mi sorride, ignorando la mia battuta.
 - e quindi ? - 
Esita un attimo.

 - ha detto che farà un pigiama party a casa sua, e che ci saranno molte ragazze e ti sta invitando - mamma mi guarda speranzosa. Faccio finta di pensarci un attimo.
 - no - dico secca e faccio per salire le scale. 
 - Gwenda hai bisogno di uscire tesoro! ci sono tutte le tue amiche  - quali amiche ? quelle sfigate del cazzo che vanno a dormire con le galline ?
ma la ignoro e salgo le scale lentamente.
 - se vai prometto che poi ti lascio in pace! non ti do più fastidio! - dice frettolosa. Maledizione !perchè mi deve sempre ricattare in questo modo ? la odio quando fa così, non mi lascia altra scelta. Mi volto e la guardo arrabbiata con gli occhi a fessura.
 - non puoi ricattarmi ! - sibilo. Le sghignazza lasciando intendere che si invece... può ricattarmi eccome! 
 - mamma finiscila - 
 - non ti darò più fastidio se vai ! e poi ti divertirai sono sicura ! ti vengo a prendere domani!- continuo a guardarla come se volessi ucciderla ma niente ! è irremovibile! Sbuffo forte facendomi sentire ! poi incrocio le mani e mi siedo li nelle scale. Mamma batte le mani contenta e sale le scale.
 - ti prendo il pigiama  e ...- 
 - il pigiama ! domani ritornerò a casa punto ! - lei ride ed entra in camera mia. Guardo Jessica infuriata e si sente a disagio, disegna dei cerchi con i piedi e non alza lo sguardo, mio dio, ma chi l'ha procreata questa ? Sento mamma scendere le scale e mi alzo infastidita, mi da una borsa in mano e mi dice che ci ha messo il pigiama e tutto quello che mi può servire. 
Non me ne voglio andare ! non voglio andare in uno stupido pigiama party con le ragazze più sfigate della scuola ! voglio rimanere a casa, starmene in camera mia e sentire la risata di Lilly dal piano di sotto! è questo che vorrei fare fino al giorno della mia morte è questa l'unica cosa che mi fa sentire meglio in questa merda di vita!
 - divertiti tesoro ! ti vengo a prendere domani ! - dice cerca di darmi un bacio nella guancia ma mi scanso, guardo i vestiti che ho addosso e scendo le scale andando a prendere il mio piumino 
 - divertitevi- raccomanda a Jessica.
 - certo certo - borbotto aprendo la porta.
 Il cielo sta diventando buio ormai, fa freddo, e cominciano subito a uscirmi le nuvole di fumo dalla bocca. Jessica saluta i miei ed esce, mi sorride e scendiamo gli scalini di casa. 
 - quanto ti ha pagato ? - le chiedo. Esita un attimo.
 - cento dollari - dice. Sorrido sarcastica. 
 - andiamo prima un attimo al supermercato a prendere i pop corn -
 Non riesco a reggermi nemmeno in piedi. Annuisco e la seguo. è più alta di me, e la sua coda di cavallo ondeggia ad ogni passo. Mi sono sempre sentita superiore a lei, il mio gruppo di amiche la prendevano sempre di mira, e ora mi sento piccolissima. Mi accompagna a pochi isolati da casa ed entriamo nel supermercato.
La luce è forte e fa caldo dentro. E' pieno di gente, e ci incamminiamo nel reparto gelati. E' passato tantissimo tempo dall'ultima volta che sono entrata in un supermercato. Ricordo che quando ero piccola, mamma mi metteva dentro il carrello e mi spingeva veloce, una volta abbiamo sbattuto contro la carta igenica e i rotoloni sono caduti tutti giù, a quel punto siamo scoppiate a ridere e la vigilanza ci ha sgridato.
Guardo il pavimento mentre cammino e conto ogni piastrella, il loro colore doveva essere bianco, eppure sembrano gialle, e mentre le osservo non mi accorgo che siamo arrivate.
 - tu quale gelato vuoi ? - chiede Jessica aprendo la porta di vetro trasparente del frigorifero.
 - non mi piace il gelato - ma ignora ciò che dico.
 - Fragola va bene ? -
 Sospiro stanca, voglio dirle di sbrigarsi perchè di fronte il frigo congelo, ma sembrerei troppo lagnosa.
- prendi quello che ti pare -
Voglio scappare, correre fuori dal supermercato, e andarmene a casa, anzi no, non voglio andarmene a casa, voglio andarmene da qualche parte dove nessuno può cercarmi, nessuno può trovarmi, dove nessuno può rompermi le scatole.
- bene, questo può andar bene - ne prende uno alla nocciola dopo di che si dirige a prendere i pop corn.
Arrivo davanti alle casse, vicino ai surgelati, quando vedo passare due mie ex compagne di scuola. Appena mi avvistano si fermano, si accostano l'una all'altra, si sussurrano qualcosa. Vorrei andare a dire a Jessica in quale cassa mi trovo, ma non faccio in tempo perchè le due si avvicinano.
 - Gwenda Black... vero ? - chiede la mora.
 - si -
 - ti ricordi di noi ? Amber e Taylor - lo dice come se esistessero solo in coppia, ovvio che mi ricordo di loro ! ci uscivo con loro !
 - non vieni a scuola da tantissimo tempo -
 - ci vengo ogni tanto -
Mi guardano trepidanti. Sembrano due bullette, proprio come quando uscivano con me, proprio come quando chiudevano Jessica nei bagni delle femmine, proprio come quando le facevano bere l'acqua del water, e io ero li, indifferente a tutto.
 - sono venuta con Jessica - dico, perchè il silenzio sta durando troppo.
 - Jessica Parker. Era... - non faccio in tempo che Jessica avanza e non pare affatto contenta di vederle.
 - esci con Jessica ora ?- mi chiede disgustata Taylor.
 - mi obbligano -
 - ti obbligano ?-
 - andiamo ? - interviene Jessica infastidita. Annuisco, e mi avvio nella cassa.
 - Vieni con noi -
Taylor mi prende per un braccio. E le osservo ghignare.
- come i vecchi tempi, ricordi ? -
scuoto la testa.
 - non ricordo - mento.
 - invece ricordi -
Si che ricordo.  E' una tentazione, mi avvicino a loro e...
 - tua madre chiamerà mia madre fra circa mezz'ora, ti consiglio di seguirmi - Jessica mi guarda come se mi volesse uccidere. Sbuffo.
 - Ok Gwenda fa nulla - sorride Taylor.
 - ci pensiamo noi - sussurra poi. Non so di cosa stia parlando e ho un brutto presentimento, le lascio con il dubbio e con Jessica usciamo dal supermercato.
 - quelle puttane ! - esclama incazzata. Sta camminando troppo veloce, troppo per me, e faccio fatica a tenerle il passo.
 - spero tu non ricominci a uscire con quelle, anche perchè sei....- si blocca di colpo e sorrido amaramente. Malata ?
La sua casa è a pochi isolati. Ormai è sera e il cielo è immerso nell'oscurità, camminiamo veloci nel marciapiede e voglio dirle di andare più lentamente.
Ci fermiamo ed apre il cancello di casa per poi entrare nel giardino, ci sono delle luci accese, bussa alla porta e una signora ci apre con un sorriso stampato in faccia.
 - ciao Gwenda - sa anche il mio nome.
Entriamo in casa e mi ritrovo cinque o sei ragazze. Maledizione. Quelle che più ho odiato, le pettegole e le sfigate !
 - Gwenda ! - esclama una. Già, come se fosse contenta di vedermi, eppure Amber le aveva svuotato lo zaino dentro il water.
Fanno le carine con me, e mi portano in camera di Jessica. Una stupida camera con il letto a baldacchino, dove il rosa e il bianco regnano.
Si siedono nel letto, alcune nelle sedie e altre si appoggiano allo stipite della porta, e mi sento terribilmente a disagio.
 - è tempo che non vieni a scuola -
 - sei stata molto male ? - le loro domande mi provocano un fastidio abnorme.
 - io direi di cominciare con i racconti horror - le interrompe Jessica, infastidita dall'attenzione che mi viene data.
 - uhm, io direi di parlare di quello che succede ultimamente a scuola - dice un'altra. Sono tutte in pigiama e Jessica si sta cambiando
 - beh cosa aspetti ? - mi chiedono. Non mi va di cambiarmi con loro che mi guardano, ho i lividi dappertutto e non voglio che mi guardino.
 - si fra un pò - annuisco tirando fuori la mia roba.
A quel punto decidono di cominciare con i racconti dell'orrore. Dopo aver spento tutte le luci si siedono tutte in cerchio e Jessica tiene una torcia accesa sotto il mento. Queste cose le facevo quando avevo tre anni e nemmeno allora mi facevano paura. La luce proiettata in quel modo rende ancor più brutta la sua faccia sgorbia mentre comincia a raccontare stupidaggini a non finire. Senza essermi cambiata mi siedo dietro due ragazze e guardo dalla finestra. Si intravede la luna piena e le cime degli alberi spogli che sembrano neri. E poi sbuffo.
 - Se non ti piace la storia te ne puoi anche andare - si interrompe Jessica stizzita.  Apro la bocca ma qualcosa mi precede. Sentiamo improvvisamente un tonfo dalla finestra, come un sasso. E ci voltiamo. E pochi istanti dopo un'altro, ma questa volta talmente forte da frantumare il vetro in mille pezzi, si alzano tutte e lo faccio anche io andando alla finestra.
Ma chi diavolo... ?
 - Andiamo saputella, dov'è Gwenda ? -
Sono Amber e Taylor, e con loro c'è un'altra ragazza che non riesco ad identificare, che si tiene nel cancello. Li sotto è buio, ma riesco ad intravederle.
Quando mi vedono si sbracciano per dirmi di scendere.
 - Andiamo che aspetti vieni giù, lascia perdere quelle vieni !- deglutisco e mi guardano tutte con disgusto.
 - eccole qua le bullette -
 - Gwenda non è una puttana ! non può stare con voi ! - dice una di loro, beccandosi un cinque e delle risatine.
 - bella, parli perchè sei lassù, perchè quaggiù le palle non le hai di dirmele queste cose - Ride sarcastica Amber.
 - Gwenda che diavolo aspetti ? -
 - Io non ...- balbetto.
 - Andatevene via non siete le benvenute qua ! -
gli tirano un pupazzo. In quel momento entra in camera la madre di Jessica e rimane scoinvolta nel vedere la finestra rotta, e avanza verso di noi guardando fuori.
 - che cosa avete fatto ? - urla alle ragazze di sotto.
 - stiamo aspettando solo Gwenda signora, non si faccia venire un infarto ! è troppo vecchia - scherza Taylor. La madre di Jessica mi guarda scoinvolta toccandosi il petto.
 - tu non vai da nessuna parte, non ti lascio uscire, ho promesso a tua madre di non farlo, ora la vado a chiamare - dice e si avvia fuori dalla porta. Jessica sbuffa, a quanto pare le hanno rovinato il pigiama party.
 - Gwenda porca puttana! vuoi deciderti a venire o ti vengo a prendere con la forza ? -
Mi guardo intorno, non posso andare di sotto, la madre di Jessica non mi lascerebbe uscire.
 - state zitte troiette da quattro soldi ! e poi dove la porterete ? è ? - chiede Jessica. Le altre ridono, ma che bel coraggio che ha a parlare così quando sa quello che si aspetterà a scuola.
 - ma come non lo sapete ? - chiedo, e tolgo i pezzi di vetro ancora incastrati nella finestra, porto un piede di fuori.
 - dobbiamo andare a ritirare gli inviti per il mio funerale -
Ammutoliscono. Sembrano sconvolte.
 - davvero ? -
 - già - metto anche l'altro piede fuori dalla finestra e sono pronta per buttarmi giù.
 - peccato non continuare questo pigiama party ! - dico. Conto fino a tre e chiudo gli occhi e mi butto. Il tonfo è fortissimo e inizialmente mi fanno male le gambe. Ma poi delle mani mi aiutano a mettermi in piedi. L'erba bagnata mi ha insudiciato i Jeans.
 - tutto bene ? - chiede Taylor, e mi toglie un filo d'erba dai dalla maglia. Annuisco.
 - Bene andiamo - dice.
 - Ah!  mi raccomando, se vi viene qualche inno per la funzione mandatemi un sms - dico alle ragazze che guardano scioccate dalla finestra.
Amber e Taylor scoppiano a ridere, poi ci incamminiamo fuori dal giardino lasciandole totalmente nel pallone.





continua ....



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Allora careee :


Mente_Bacata : =) grazie bella ... XD scusa avevo sbagliato, non era muscio .. era muschio ! avevo sbagliato a non mettere la h
Lady_Personal_chocolate : ciao Rossella piacerissimo mio, e benvenuta anche qui ! =) Grazie mille sono felicissima che la mia storia ti piaccia ! E beh... quel mi mancherai, penso l'avrai capito da questo capitolo a cosa intendeva ! è un fratellino cattivo!
tokiellina : ciao grazie mille ! uhm, il 'mi mancherai' di Sebastien non era porprio in senso buono, era per ricordarle della malattia e per fare il meschino ! xD
Tede : ciao bella ! beh ...stesso discorso della ragazza sopra ! XD il 'mi mancherai' è meschinaggine non per dirle veramente che le mancava !
Claire_Young : ciao! grazie di seguirmi anche qui ! uhm.. beh no invece secondo me possono avere figli perchè Nessie è vero che si fermerà a un tot di anni, ma è anche vero che è mezza umana, e quindi penso possa avere figli ! spero di non deluderti con questo chappy =) al prossimo! ciau !
sognatriceJM : ciao benvenuta ! grazie mille,s pero di non aver postato troppo in ritardo ! al prossimo!
noe_princi89 : ciao anche qua XD ... sono contenta che mi segui sempre e comunque *w* spero ti piaccia anche questo cap.
lalaland_girl : ciao bellissimaaa !!!!!!!! grazie di seguirmi anche qui ! sono veramente happy =)


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Facciamo un piccolo sondaggino ?
beh... Taylor e Amber le preferite a Jessica e alle altre o no ???? io direi proprio di si ! cioè cavolo! bullette si ! ma almeno per una giusta causa no ?








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