Human

di CathyEarnshaw
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Human ***
Capitolo 2: *** The other side of me. ***



Capitolo 1
*** Human ***


Umano?! Come? Quando? Perché?
Per tutti i demoni dell’inferno,non diciamo stronzate.
E’ Stefan quello che ha sempre voluto ritornare umano,io … io,bah lasciamo stare.
Non era nei miei piani. No,per niente. Non era per niente nei miei piani ritornare umano.
Probabilmente se avessi saputo che tornare indietro dallo Shi no Shi dopo: aver sconfitto Shinichi e aver salvato mio fratello,mi avrebbe portato a questo,beh … può darsi che non mi sarei preso la briga di addentrarmi in quel luogo.
Okay, non mi ci vedo molto bene sotto la veste di paladino della giustizia,ma chissà.
Cosa più importante, che non ho ancora pensato (il mio cervello arriva in ritardo per la maggior parte delle volte), è che avrò una marcia in più per avere Elena tutta per me.
Ah,questa sì che mi piace come idea, e se per averla dovrò sopportare qualche debolezza umana … vedrò di sopravvivere.
Devo pensare al presente,però.
Elena ha lasciato Stefan perché,uhm … credo perché l’abbia fatta inacidire parecchio.
Lei è qui ora,a casa mia.
Crede che io abbia bisogno di qualche tipo di supporto morale o cose del genere.
Non siamo a Fell’s Church né a Firenze,siamo a Londra.
Vicino Central Park,avevo comprato una casa qui quando ero ancora vampiro e finalmente sarà di una qualche utilità.
La mia dea in miniatura è seduta sul divanetto rosso del soggiorno,con il braccio sul bracciolo e la testa indolentemente appoggiata alla mano.
Parla,Dio quanto parla! E’ assurdo,non riesco a sentire granché di quello che dice,sono evidentemente abituato ad un udito più sopraffino.
Una cosa mi è rimasta però: il fascino e l’eleganza,almeno quelli hanno sempre fatto parte della mia natura.
Così come la modestia d’altro canto.
Mentre Elena parla,convinta che io la stia ascoltando,mi dirigo in cucina a prendere qualcosa da bere.
Dopo tutto quello scroscio di parole insensate avrà pur bisogno di fermare quella lingua e di dissetarsi,no?
La mia mente inizia a viaggiare vero tutt’altri pensieri,ancor meno che impuri.
Le dita scorrono a toccare i vari bicchieri di vetro e invece di prenderne uno dalla mensola, lo faccio cadere.
Ora è in frantumi sul piano da cucina con alcuni cocci sparsi per terra e il mio dito sanguinante.
Resto ammaliato da quell’unica goccia di sangue che mi riga l’indice,alzo la mano d’avanti gli occhi per analizzarla meglio.
Da quant’era che non provavo del dolore.
Elena entra dalla porta già lasciata aperta da me,accorre quasi di corsa e blocca tutti i miei pensieri di colpo quando mi giro a guardarla.
Sono consapevole di avere uno sguardo assolutamente stupido in questo momento, ma non ho la capacità di riprendere il controllo e bloccare i miei sentimenti precedenti e quelli attuali.
“Oh,Damon. Ti fa male?”
Non le rispondo ancora, rimango a fissarla,la bocca mi si apre per dire qualcosa: non so esattamente cosa,ma non dev’essere intelligente.
Che preoccupazione stupida la sua,è un taglietto. Fa male solo un po’,ma passerà.
Come è diventata apprensiva nei miei confronti,è sconvolgente: crede che mi metta a lagnare per questo quando ho qualcosa di molto simile ad un angelo d’avanti agli occhi?
E’ veramente speciale, Elena€, è la personificazione della bellezza.
Elena è … tutto e basta,tutto per me,e lei non lo sa.
Perché non lo sa? Perché non glielo dico?
“Oddio è più grave di quanto pensassi”
Dice lei prendendomi il dito tra le sue soffici mani.
Mi riprendo dalle mie stupide fantasie.
“Ma no,quale grave” la mia voce è piatta,reduce dei sogni spezzati dalla voce del mio angelo terreno.
“Ah,okay. Parli allora,pensavo fossi troppo sconvolto.
Immagino come ti debba sentire,stanno succedendo un sacco di cose insieme,soprattutto a te.”
“Non hai proprio idea di come mi senta” le rispondo,lei mi guarda torva. Probabilmente pensa che le mie parole siano delle frecciatine,ma no … io sto benissimo,la cosa che più mi stravolge ora è solo l’effetto che mi provoca la sua vicinanza.
Questo eccesso di battiti cardiaci … potrei rischiare un infarto.
Mi allontano e vado nel ripostiglio a prendere una scopa ed una paletta per spazzare. Mi rendo conto di essere un pessimo spazzino,Elena mi sorride e io non riesco a staccare lo sguardo da quelle labbra.
“Faccio io,tranquillo.”
Prende la scopa e inizia a spazzare.
I miei occhi si muovono frenetici,passo lo sguardo tra lei e il pavimento.
Non voglio fissarla,ma non posso farne a meno.
E’ la cosa più bella che mi sia mai capitato di osservare: è perfetta.

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Capitolo 2
*** The other side of me. ***


Grazie mille per la recensione di Erika90!!!! ho deciso di seguire il tuo consiglio ^^

“Fa più attenzione la prossima volta.” Mi dice e per posare la scopa nello sgabuzzino mi passa accanto.
Il mio corpo rabbrividisce alla sua vicinanza,il cuore manca di un battito,il respiro mi si ferma eppure riesco ancora a sentire il suo odore che per una volta non è quello del sangue, è come se il suo profumo fosse stampato nella mia mente.
Sto impazzendo,di certo.
Invece di fare il poeta avrei dovuto trattenerla,voltarla e baciarla,il vecchio Damon l’avrebbe fatto … sembra così semplice.
“Comunque,fa parte della buona educazione essere presenti quando si fa un discorso in DUE.”
Mi scappa un sorriso sulle labbra: “un discorso in due”, questa sì che è buona.
Si ferma d’avanti a me con un espressione preoccupata sul viso.
“Stai bene,Damon?”
Chissà quante volte ancora dovrò rispondere a questa domanda.
“ Sì, penso che uscirò un po’ però. Non sono abituato ad addormentarmi presto.”
Voglio uscire,voglio avere del tempo per me,per stare da solo e pensare a se VERAMENTE sto bene come dico … non lo so nemmeno io,mi sembra di essere un’altra persona.
La vicinanza di Elena mi confonde,non mi ha lasciato un secondo da quando siamo tornati dallo Shi No Shi: è vero,siamo stati per molto tempo vicinissimi e io sono certo che quello che provo per lei non è altro che amore,questa è la mia unica certezza adesso.
E forse lei lo sa, magari è per questo che vuole starmi vicino … devo dare la precedenza a me stesso,però.
“Da solo?”
La tentazione di portarla con me è fortissima,ma penso che non vorrei mai farmi vedere debole di fronte ad Elena.
Il mio orgoglio mi impedisce di dirle che forse non sto così bene come sembra.
“ Sì.”
Mi volto e senza pensare esco dalla cucina,dal soggiorno e poi dalla casa.
Mille strade,mille luci e colori mi si presentano davanti: Londra è bellissima,mi sono sempre piaciuti i posti grandi e appariscenti,eppure mi sento in soggezione in questo momento.
Prendo il Tube e mi dirigo a Trafalgar Square, lì vicino c’è un piccolo bar omonimo: ci entro.
E’ pieno di gente,la musica di sottofondo è fastidiosa,il bar è talmente pieno da diventare una camera a gas.
La mia camminata è spedita,anche se non sono sicuro di quello che sto facendo.
Volevo stare da solo,ma i piedi mi hanno portato in tutt’altro posto.
Cercavo la solitudine e adesso,invece, sono in mezzo ad un sacco di gente e ho una bruttissima idea.
Dio,mi sento uno schifo.
Non sono abituato,non so cosa voglio,non so cosa cerco,non so nemmeno cosa sto provando in questo momento.
Mi avvicino al piano bar e vedo diversi super alcolici: voglio ubriacarmi.
Voglio dimenticare per questa sera: Elena, me umano, me posseduto da Shinichi e mio fratello che non so dove sia.
Voglio essere solo Damon, voglio essere il Damon pazzo,cinico e menefreghista di un tempo.
Mi ubriacherò,sì, e poi ballerò nudo sulla fontana di Trafalgar Square, o qualcosa del genere.
“Signore,ha già chiesto?” mi chiede la cameriera felicemente sorpresa di scorgermi, mi guarda come se mi conoscesse già.
Ah,certo. Mi ricordo.
Sarà più semplice così.
“No, veramente sono venuto perché volevo vederti … Emily” le rispondo mentendo spudoratamente. Pronuncio il suo nome soffermandomi quasi su ogni lettera di questo.
Emily era stata una mia vecchia preda che (naturalmente) sperava di rivedermi.
“Davvero?” mi chiede lei sorpresa.
“Ti va una nottata indimenticabile?” le chiedo avvicinandomi al suo orecchio da sopra al bancone.
“Tra trenta minuti finisco di lavorare, lo so che non ami aspettare però …” si blocca sentendo il mio fiato sul suo collo.
Beh,non sono male come latin lover neanche da umano! “Ho tutta la notte,piccola.” Le sussurro all’orecchio,poi mi scosto velocemente e la sento riprendere il respiro.
“Mi dai qualcosa di forte?” le chiedo.
Lei mi versa in un bicchiere di vetro del Crown Royal e mi lascia accanto la bottiglia: a questo serve avere “un’amica” barista.
Bevo un sacco,dopo il primo bicchiere e mezzo già mi gira la testa. E’ assurdo, non avevo mai provato questo strano effetto degli alcolici,l’avevo solo sentito dire: mi sento leggero, pazzo di gioia.
Ho ancora una minima capacità di raziocinio,ma quando la ragazza mi viene vicino butto giù il terzo bicchiere di Crown Royal e perdo tutti i freni inibitori.
La porto fuori dal bar,scivolando un po’ e sbiascicando parole insensate.
La sento urlare, non so cosa sto facendo: non so nemmeno descriverlo perché non capisco più nulla.
So solo che ora sta urlando troppo e mi infastidisce questo.
E d’un tratto tutto mi diventa buio.

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