Il Canto di Natale in casa Saeba di DadaOttantotto (/viewuser.php?uid=75651)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
xmas carol prol
Nota: Questa
storia è ispirata al Canto di Natale di Dickens, ma non
sarà proprio uguale identico. Noterete le differenze durante
la lettura (in caso vi servissero spiegazioni, io sono qui!). Un enorme
grazie a kia_85 che ha avuto la pazienza e la disponibilità
di spiegarmi alcune cose del manga di City Hunter, del quale io sono
totalmente all'oscuro, avendo seguito solo l'anime. Spero comunque di
aver capito tutto!!
Bene,
non mi resta che augurarvi buona lettura!
Baci8!
La vigilia di Natale di quell'anno faceva particolarmente freddo. Un
solo maglione non bastava a evitarle i brividi che la facevano tremare
già da qualche ora.
A questo pensava Kaori mentre sistemava le ultime palline sull'albero
di Natale. Per colpa di un caso particolarmente complicato, era molto
in ritardo con gli addobbi natalizi. Cosa che era mai capitata prima,
di solito alla vigilia era già tutto pronto per il pranzo
del giorno dopo.
Arretrò di qualche passo per poter ammirare il frutto del
suo lungo lavoro.
- Perfetto! Manca solo il puntale a forma di stella... ma dove
l'avrò messo?
Si mise a frugare negli scatoloni che ricoprivano il pavimento della
sala. Riemerse qualche istante dopo, in mano un oggetto dorato con
cinque punte.
Prese la scala di metallo di cui si era servita fino a quel momento e
l'avvicinò a l'albero. Ma, subito dopo essere salita fino in
cima, si rese conto di una cosa: non ci arrivava!
Perchè diavolo Ryo avrà comprato un albero
così grosso?, pensò mentre si allungava il
più possibile per sistemare il puntale. Eppure lo sa che non
sono alta quanto lui! Ma guarda cosa mi tocca fare... oh... oh...
ooooohhhh...
La scala iniziò a traballare pericolosamente e la ragazza
perse l'equilibrio. Agitò freneticamente le braccia,
cercando di rimanere stabile su quel benedetto gradino. Ma fu tutto
inutile, i piedi si staccarono dalla scala e lei cadde all'indietro.
Chiuse gli occhi, preparandosi mentalmente al momento in cui la sua
schiena avrebbe incontrato il duro pavimento.
Poi, improvvisamente, qualcosa fermò la sua caduta. Qualcosa
di caldo. Qualcosa di morbido ma allo stesso tempo solido.
- Dovresti stare più attenta, sai?
Spalancò gli occhi, incontrando il viso di un Ryo che le
sorrideva gentilmente.
- Gr-grazie - riuscì a dire lei.
Non potè fare a meno di perdersi in quegli occhi che amava,
occhi che a volte incutevano terrore, ma che sapevano anche trasmettere
tanta dolcezza.
- Figurati - rispose il ragazzo, posandola a terra. - Lascia fare a me,
vuoi?
Prese delicatamente il puntale dalle mani di Kaori, poi salì
agilmente sulla scala e lo mise al suo posto. Questa semplice azione,
però, mise in risalto il suo fisico perfetto, causando nella
ragazza un lieve sussulto.
Smettila, Kaori! Cosa stai facendo?, si disse, cercando di rallentare i
battiti del suo cuore.
La voce del suo socio interruppe i suoi pensieri.
- Vedi? E' stato facile! Questi lavori vanno fatti fare a chi
è in grado di farli...
Un "piccolo" martello da 101 t apparve misteriosamente dal nulla.
- Cosa vorresti dire, che io non ne sarei stata capace? - chiese Kaori
con occhi di fuoco.
- Non fare così, dolce Kaori... sai che scherzo... - si
affrettò a discolparsi lui.
- Sì, certo...
- Credimi quando ti dico che sei troppo permalosa! Comunque io adesso
vado a dormire. Buonanotte!
Quell'ultima frase colse la ragazza decisamente di sorpresa.
- Come? Non esci stasera?
- No, sono un po' stanco... il nostro ultimo caso è stato
veramente pesante.
- Beh, allora buonanotte... - disse a un Ryo ormai lontano.
Qui c'è qualcosa che non va, pensò Kaori. Ha
combinato qualcosa, oppure la combinerà presto. Non
è normale che non abbia voglia di vedere qualcuna delle sue
amichette...
Sospirando, finii di sistemare gli ultimi addobbi. Poi, soddisfatta del
suo lavoro, si diresse verso la sua stanza, intenzionata a farsi una
bella dormita.
Si buttò sul letto, soddisfatto. Almeno per quella volta si
era evitato una sonora martellata. Non che non se la meritasse, anzi.
Non sapeva mai quando tacere. Il problema era che, quando stava troppo
vicino a Kaori, dalla sua bocca uscivano solo insulti. Tutto per
nascondere quanto in realtà l'amasse.
Quindi, sì. Meritava ogni singola martellata.
Sorrise guardando la sveglia sul comodino. Non era nemmeno l'una. Di
solito a quell'ora era in giro per locali, più o meno
ubriaco, in cerca di qualche bella ragazza. Giusto per evitare di
pensare a Kaori.
Invece, quella sera, se ne stava comodamente sdraiato a guardare il
soffitto. Rimuginò per qualche istante sulla ragione per cui
era rimasto a casa. In fondo, era la notte di Natale. Aveva sentito
dire che era magica. E aveva riso. Lui non credeva a queste cose.
Comunque era una notte speciale, non se l'era sentita di lasciare la
sua socia da sola ad aspettarlo.
Quando si addormentò erano già quasi le due. Ma
il suo sonno non durò a lungo.
- Ryo...
- Kaori... lasciami dormire... - biascicò, rigirandosi sotto
le coperte.
Quella voce, però, sembrava non volergli dare tregua.
- Ryo...
- Ancora cinque minuti...
- Ma che cinque minuti e cinque minuti!! Alzati subito, Saeba!
Si mise a sedere di scatto, gli occhi sbarrati per lo stupore. Avrebbe
riconosciuto quella voce tra milioni di altre. Ma non poteva essere
possibile, quella persona era...
Si voltò lentamente verso la fonte di quel suono, scorgendo
esattamente quello che si era aspettato di vedere.
- Tu... tu sei... no, no... tu...
- Che c'è, Ryo? - disse l'uomo di fronte a lui, sorridendo -
Sembra quasi che tu abbia visto un fantasma...
Il volto dello sweeper si stava facendo sempre più cinereo.
Il cuore gli batteva talmente veloce che pareva volesse uscirgli dal
petto.
- No... tu... tu sei... è impossibile... tu non puoi
essere... Makimura!
Pensavate di esservi
liberati di me, vero? Invece no!
Purtroppo per voi ho
avuto un'idea... e quindi scrivo! E spero che a voi venga voglia di
leggere!
Un grazie a chi ha
recensito "I've got my angel now"!! Appena so qualcosa del contest vi
faccio sapere!!
Spero che questo prologo
vi sia piaciuto! Aspetto la vostre opinioni, buone o cattive che siano!!
Un baci8 e alla prossima!
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
cap 2 canto di natale
-
Sì, sono io - rispose Hideyuki.
- Non è
possibile! Tu sei...
-
Morto? Oh, sì. E lo sono ancora. Ma sono tornato
perchè devo dirti una cosa molto importante.
Ryo
non lo ascoltò. Continuava a "trapassare" il corpo
dell'amico con un braccio, ancora incredulo.
-
Hai finito? - gli chiese Makimura, un sorriso sarcastico stampato sul
volto.
Lo
sweeper si diede un pizzicotto sul braccio.
-
Ahi! - esclamò - Allora non sto sognando...
-
Ci sei arrivato finalmente! Adesso ascoltami bene, non ho molto tempo.
Stanotte verranno a trovarti tre spiriti, e...
-
Che cosa? - lo interruppe Ryo - Tre fantasmi? Dici sul serio?
-
Mi lasci finire,
per favore? Verranno tre spiriti, e ognuno di loro avrà
qualcosa
di importante da mostrarti. Mi raccomando, fai molta attenzione a
quello che vedrai. Perfetto, adesso che sai tutto, posso andare. Alla
prossima!
-
No, aspetta! - urlò Ryo, ormai al nulla.
Infatti
la figura di Hideyuki era scomparsa, con la stessa velocità
con cui si era manifestata.
Non
è
possibile, pensò lo sweeper, dev'essere stato tutto un
sogno...
o un'allucinazione. E dire che stasera non ho nemmeno bevuto!
E
con questi pensieri, tornò a coricarsi e, successivamente,
cadde in un sonno profondo.
Dopo
non molto tempo, però, una fortissima luce inondò
la stanza.
-
Ma che acc... - mormorò Ryo, strofinandosi gli occhi.
-
Buonasera!
Un
uomo alto e con
un buffo capello lo osservava attentamente. Lo sweeper notò
che
era proprio quell'individuo ad emanare la luce. Ma che, soprattutto,
era... trasparente!
-
Sei un fantasma? - gli chiese con un fil di voce.
-
Così dicono - rispose questi, sorridendo - Allora, sei
pronto?
-
Pronto per che cosa?
-
Per vedere il tuo passato.
Ryo
scosse la testa.
-
Conosco già il mio passato, grazie. E non ho proprio voglia
di riviverlo.
-
Oh, non fare tante storie, ragazzo! Vieni con me!
Detto
ciò, il fantasma lo afferrò per il polso e
insieme uscirono dalla stanza, passando per la finestra.
Istintivamente,
Ryo
si irrigidì e per un interminabile attimo smise di
respirare.
L'altezza gli stava dando alla testa e sentiva che il panico avrebbe
potuto sorprenderlo da un momento all'altro.
Notando
tutto questo, lo spirito non riuscì a trattenere una risata.
-
Che hai, giovanotto? - domandò sarcastico.
-
Ni-niente - mormorò lo sweeper - E' che volare non rientra
nei miei passatempi preferiti...
-
Non mi dirai che un uomo grande e grosso come te soffre di vertigini!
Per
tutta risposta, Ryo serrò gli occhi. Non guardare
giù, si ripeteva mentalmente.
-
Tranquillo, siamo arrivati. Ora puoi guardare.
Quando
lo fece,
rimase basito. La scena di un'orrenda guerra si delineava sotto i loro
piedi. Il rumore degli spari arrivava fin lassù.
-
Io conosco questo posto... - bisbigliò Ryo.
-
Certo che lo conosci! Ci hai vissuto! Vieni, avviciniamoci.
-
No! - urlò. Ma ormai era troppo tardi.
A
pochi metri dal suolo, lo sweeper poteva godere, suo malgrado, di
un'ottima visuale.
Notò
Kaibara,
l'uomo che aveva sempre considerato come suo padre. L'uomo che lo aveva
accudito, che gli aveva insegnato tutto quello che sapeva. Era merito
suo se poteva vantarsi del suo istinto molto sviluppato e della sua
abilità con la pistola.
Ma
quello era anche
l'uomo che lo aveva tradito, sperimentando su di lui una
pericolosissima droga, sotto l'effetto della quale era diventato un
soldato potente ma totalmente pazzo.
Si
rivide, con qualche anno di meno, combattere con tutte le sue forze,
uccidendo e ferendo gravemente altre persone.
-
Io... io...
Sapere
di essere
stato partecipe di una cosa del genere, era già abbastanza
terribile di per sè stesso. Riviverlo una seconda volta
era...
troppo. Per chiunque.
Strinse
le mani a
pugno talmente forte da sentire dolore. Ma quella piccola era niente
paragonata all'enorme sofferenza che provava nell'anima. Gli sembrava
quasi che qualcuno avesse il suo cuore tra le mani e stringesse tanto
da farglielo scoppiare.
-
Portami via di qui. Per favore. - sussurrò.
-
Non abbiamo ancora finito. - rispose il fantasma.
In
pochi istanti,
tutto si confuse in un misto di colori. Quando la scena si fece
più chiara, il Ryo del passato si trovava di fronte ad una
figura mastodontica.
-
No, questo no...
Iniziò
a tremare dalla rabbia quando rivide il momento in cui aveva attaccato
Umibozu, ferendolo agli occhi.
Non
potè fare
a meno di pensare che, quell'uomo che era diventato suo amico e che lo
aveva aiutato in svariate occasioni, era ormai praticamente cieco. Per
colpa sua. Era solo colpa sua se Umibozu aveva dovuto abbandonare il
suo lavoro di sweeper, se doveva prendere la mira per sparare senza
poter contare sulla vista.
-
Ne ho abbastanza, spirito.
-
C'è ancora una cosa che devi vedere, ragazzo - disse questi,
prima che il mondo si rimescolasse di nuovo.
E
quando questo si ricompose, il cuore di Ryo si fermò.
Kaori,
la sua Kaori, era lì davanti a lui. Piangeva sulla tomba di
suo fratello.
-
Questo è un
colpo basso - ringhiò lo sweeper - Un conto è
farmi
vedere quello che io ho fatto, ma questo non riesco proprio a
sopportarlo.
-
La morte del tuo
amico è stata dura da affrontare per te. Ma lo è
stata
anche per lei, sai? E tu cosa hai fatto? Hai mantenuto la promessa
fatta a Hideyuki, l'hai accolta in casa tua e l'hai difesa. Su questo
niente da dire. Ma poi? Come l'hai trattata? Lei ti ha salvato la vita,
Saeba. Senza Kaori cosa saresti? Tu cosa fai per ripagarla? Guarda tu
stesso, rinfrescati la memoria.
La
nuova scena si
svolgeva nel loro appartamento. Kaori era sdraiata sul divano, gli
occhi socchiusi nel vano tentativo di non addormentarsi. Probabilmente
aspettava lui, attendeva il suo ritorno dai vari locali che frequentava
ogni notte.
Si
avvicinò a
lei per guardarla meglio, ritrovandosi a constatare quanto fosse bella.
Poi notò le sue lacrime e si sentì morire.
-
Lo fa tutte le volte che esci, ma questo già lo sai. -
incalzò lo spettro.
Ryo
non lo ascoltò neppure. Accarezzò la guancia
della sua socia con una mano.
-
Non piangere, piccola... - mormorò.
-
E' inutile, non ti può sentire.
-
Sono io che la faccio piangere. Non le risparmio insulti e
preoccupazioni. Mi faccio schifo, non merito che mi stia vicino.
-
E' quello che
pensa anche lei. Poi, chissà come, trova sempre una ragione
per
rimanerti affianco. Anche se sa di non essere una buona assistente...
-
NON E' VERO! - lo interruppe Ryo, urlando - Lei è un'ottima
assistente, oltre che una persona stupenda.
-
Non è a me che devi dirlo.
Improvvisamente,
i singhiozzi di Kaori divennero più forti, fino a sfociare
in un pianto disperato.
Il
colpo di grazia per lo sweeper fu, però, il sussurro che
uscì dalla bocca della ragazza.
-
Ryo, perchè?
Era
troppo. Non
poteva sopportare oltre. Il cuore era ormai allo stremo. Avrebbe potuto
smettere di battere da un momento all'altro. Il dolore che provava lo
aveva ridotto ad uno straccio.
Una
lacrima cadde silenziosa sulla sua guancia, senza che potesse fare
niente per trattenerla.
-
Puoi riportarmi a
casa? - chiese - Ho capito quello che volevi farmi capire. Adesso non
ne posso più. E ho sofferto abbastanza, non credi?
Lo
spirito annuì e lo prese nuovamente per il polso. Ryo chiuse
gli occhi e attese.
Quando
li
riaprì, si trovava in camera sua. Il letto era completamente
sottosopra, le lenzuola erano sparse a terra. Ne raccolse uno e si
coprì.
Non
è
possibile che sia stato tutto un sogno, pensò. Kaibara, Umi,
Kaori... il dolore era così reale! E poteva ancora sentire
distintamente l'odore delle lacrime della sua socia.
Si
girò su un fianco. Si rilassò e chiuse gli occhi,
cercando di addormentarsi.
Ma
una forte luce che si propagò nella stanza rese vano ogni
suo tentativo.
No,
no, no... non mi piace... e a voi?
Forse
avrei dovuto ampliare un po' il discorso della morte di Hideyuki... ma
mi sembrava già tanto quello che avevo scritto...
vabbè!
Se
notate delle discordanze tra il passato di Ryo nel manga e quello nella
mia storia (benchè non sia molto approfondito), fatemelo
sapere!
Spero di aver capito bene quello che kia_85 mi ha pazientemente
spiegato... Grazie ancora!!!
Ringrazio
di cuore kia_85, giova71, Isy_264 e Nami Akimoto per le recensioni,
giova71 per aver inserito la storia tra le preferite e Fannysparrow per
averla tra le sue seguite!!
Spero
che questo capitolo vi piaccia!
Alla
prossima!!
Baci8
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
cap 3 canto di natale
Per la terza volta
quella notte, si mise a sedere di scatto sul letto.
- E tu chi
sei? - chiese ad un uomo grande e grosso, la cui figura occupava quasi
tutta la stanza.
- Io sono il
fantasma della tua vita presente! - rispose questi, scoppiando poi in
una fragorosa risata.
- Ma non mi
dire...
- Sei pronto?
- Se hai
intenzione di farmi volare, io non mi muovo di qui! -
esclamò Ryo, afferrando saldamente il bordo del letto.
Lo spirito
rise nuovamente, poi, lentamente e con fatica, si alzò in
piedi.
- Non
servirà, ragazzo. Per adesso devi solo andare in un altra
stanza di questa casa.
Subito dopo
aver ascoltato quelle parole, lo sweeper si ritrovò in
cucina.
L'esile
figura della sua socia si alternava tra i fornelli e il tavolo, intenta
a preparare deliziosi manicaretti per il giorno seguente. Tutti i
piatti, dall'arrosto alla pasta, emanavano un profumo estremamente
invitante.
- Devono
essere davvero buoni - fece ad un tratto il fantasma.
- Oh, puoi
scommetterci che lo sono! - replicò Ryo sorridendo - Kaori
è un'ottima cuoca. Quello che non capisco, è
perchè non ci abbia pensato prima...
- Forse non
ha trovato il tempo per farlo. Ha dovuto lavorare al vostro ultimo
caso, occuparsi dell'albero di Natale, di te, della casa... l'ho
già detto che ha dovuto occuparsi di te?
Lo sweeper
strinse i pugni.
-
Sì, non è il caso che lo ripeti.
- Bene,
volevo solo che il concetto fosse chiaro. Che capissi quanto
è faticoso per lei lavare, stirare, cucinare... e nel
contempo, stare attenta che tu non salti addosso alle vostre clienti -
insistette lo spirito.
Ryo sentiva
che avrebbe perso le staffe. Se quello spettro enorme gli avesse
affibbiato un'altra colpa riguardante Kaori, non era sicuro che si
sarebbe trattenuto.
- Perfetto.
Adesso siamo pronti per andare - sbottò all'improvviso il
fantasma.
- Andare
dove? - chiese il ragazzo.
- Voglio
farti vedere come i tuoi amici passano la notte di Natale.
Afferrò
lo sweeper per un braccio e insieme si sollevarono da terra.
- IO NON
VOGLIO VOLARE!!! - sbraitò Ryo, cercando di liberarsi dalla
stretta dello spirito.
- Su, non
fare il bambino! - esclamò lo spettro, prima di scoppiare in
una fragorosa risata.
Per
l'ennesima volta, il mondo si mescolò completamente.
Ryo
serrò gli occhi, deciso come non mai a non guardare per non
spaventarsi più di quanto già non fosse.
Quando li
riaprii, si accorse di trovarsi in un luogo piuttosto conosciuto: il
Cat's Eyes.
-
Perchè siamo venuti qui? - chiese lo sweeper.
- Guarda
là - replicò lo spirito, indicando il bancone del
locale.
Umibozu stava
asciugando le ultime stoviglie, mentre Miki finiva di pulire il ripiano.
Poi la
ragazza si avvicinò al marito e lo prese sotto braccio.
- Sono
proprio felice, tesoro. Finalmente è Natale, possiamo
chiudere il bar per qualche giorno e goderci un po' di tempo insieme -
esclamò.
- Anche io
sono felice, Miki - replicò il gigante.
Abbracciò
sua moglie e la baciò.
A quella
vista, Ryo non potè trattenere una risata. Il fantasma gli
diede una sonora gomitata nel fianco.
- Che hai da
sghignazzare, stupido? - chiese, irritato.
- Il
lucciolone... non lo facevo così... così
romantico... - rispose Ryo tra una risata e l'altra.
- Almeno lui
non ha paura di esprimere i suoi sentimenti.
A quella
frase, lo sweeper di bloccò, smettendo anche di sorridere.
- Oh, ti ho
colpito in un punto delicato?
Si
ritrovò a pensare che quel fantasma fosse un po' troppo
insolente per i suoi gusti.
- Comunque,
adesso dobbiamo andare. Hai ancora una cosa da vedere.
In men che
non si dica, i due si trovarono in una casa che a Ryo non era di certo
estranea.
- Non mi
dirai che anche Saeko passa la notte di Natale con un uomo! -
esclamò sorpreso lo sweeper.
-
Cercherò di ignorare il doppio senso della tua frase. Kaori
ha proprio ragione quando dice che non cambierai mai...
- Nessun
doppio senso, giuro! Solo che non ho proprio idea di con chi possa
festeggiare questa notte.
-
Perchè sei un baka, proprio come dice... - fece lo spettro.
- Kaori,
giusto? - terminò Ryo per lui.
- Esatto. Ma
adesso guarda tu stesso. Non mi sembra che la tua amica poliziotta sia
in cattiva compagnia...
Ryo
osservò le tre sorelle Nogami ridere insieme, sorseggiando
del vino e riscaldandosi davanti al fuoco del camino.
- Ragazze, vi
capita mai di pensare a cosa stiano facendo gli altri in questo
momento? - chiese la più piccola.
- Scommetto
che con altri intendi Ryo e Kaori. O mi sbaglio? - le chiese Saeko,
sorridendo.
- Beh, Ryo
sarà in giro per locali, come suo solito. - intervenne Reika
- E la povera Kaori sarà a casa ad aspettarlo.
La maggiore
delle tre scosse la testa.
- Io non ci
giurerei. Ricordatevi che è la notte di Natale - disse.
Grazie, Saeko,
pensò lo sweeper.
- Comunque
sia, non capisco come Kaori possa rimanergli ancora accanto. Fossi io,
avrei messo a posto quel Don Giovanni maniaco già da un
pezzo! - sbottò Reika.
Quelle parole
furono per Ryo come un pugno nello stomaco. Sapeva di comportarsi male
con la sua socia, ma non che le sue amiche potessero pensare quelle
cose di lui. Reika sapeva essere tagliente quando voleva...
- Abbiamo
finito? - domandò al fantasma.
- Qui
sì - replicò questi.
-
Perchè, c'è dell'altro?
Per tutta
risposta, lo spirito lo afferrò per il polso,e subito dopo
si ritrovarono nel suo appartamento.
Erano di
nuovo in cucina. Ryo si guardò intorno, chiedendosi cosa
dovesse vedere ancora in quella stanza. Poi la notò.
Kaori
addormentata, la testa appoggiata sull'unica parte di tavolo non
occupata dai piatti.
- Non ce l'ha
fatta, era troppo stanca - fece lo spettro.
Lo sweeper si
avvicinò alla sua socia. Cercò di non fare il
minimo rumore per non svegliarla, salvo poi ricordarsi che lei non lo
avrebbe comunque potuto sentire.
La
osservò per qualche minuto, incapace di distogliere lo
sguardo da quella creatura che era ormai diventata la cosa
più importante che avesse.
- Potresti
gentilmente farmi tornare "solido", in modo che possa prenderla e
portarla nella sua camera? - disse rivolto al fantasma, ma senza
nemmeno guardarlo.
Lo spirito
annuì, poi lo prese per il polso e lo riportò
nella sua stanza.
Ryo si
ritrovò così disteso nel suo letto, il lenzuolo
che aveva usato per coprirsi giaceva al suolo con gli altri.
Devo andare a
prendere Kaori, ricordò a sè stesso.
Poggiò
i piedi sul freddo pavimento, il contatto gli procurò un
brivido che gli fece accapponare la pelle.
Aprì
la porta della sua stanza. Stava per attraversarla quando una figura
incappucciata e vestita di nero si materializzò davanti a
lui.
In
quell'istante capì che Kaori avrebbe dovuto aspettare...
Eureka!!! Finalmente
questo nuovo capitolo! Ci ho messo un'eternità a scriverlo!
E voi direte: ci hai
messo così tanto e hai tirato fuori solo questo schifo?
Beh, avete ragione... ma
purtroppo sono in fase di ispirazione calante, quindi...
Ringrazio di cuore
giova71, Fannysparrow, Nami Akimoto, kia_85 e Isy_264 per le loro
stupende recensioni!!!!
Alla prossima!
Un baci8!
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
cap 4 canto di natale
- Non dirmelo. Tu
sei il fantasma della mia vita futura.
Lo spirito
annuì.
- Quindi
dovresti mostrarmi quello che mi accadrà nei prossimi anni,
mesi o forse anche giorni?
Lo spettro
ripetè lo stesso gesto, poi allungò un dito
ossuto verso il ragazzo e gli fece segno di seguirlo.
- E se io non
volessi venire? - chiese Ryo.
Ma quello non
rispose. Anzi, sembrava quasi che dalla sua gola non potesse provenire
alcun suono. Si limitava a guardare lo sweeper e a fare cenni col capo
di tanto in tanto.
- Mi sa che
non ho altra scelta, vero?
Ormai
conosceva la prassi, l'aveva già fatto due volte.
Quindi tese
il braccio, lasciando che il fantasma gli afferrasse il polso con le
sue lunghe dite fredde.
E il mondo
diventò un miscuglio di colori.
- Ma siamo
ancora qui! - esclamò lo sweeper, quando il senso di nausea
che provava si placò e potè finalmente riaprire
gli occhi.
Infatti, dopo
una rapida ma attenta occhiata, poteva affermare con sicurezza di
trovarsi in casa sua. Neanche la stanza era cambiata: erano sempre in
camera di Ryo.
- Che diam...
Lo spettro si
portò un dito alla bocca, facendogli segno di tacere.
Indicò
la porta e vi si avvicinò. Ryo lo seguì.
- Ti sei
fatta rapire! Di nuovo!
Ma quella...
era la sua voce!
Attraversò
velocemente le stanze fino ad arrivare alla sala.
- Mi hanno
preso alla sprovvista!
Era lei. Un
po' più adulta, ma pur sempre lei.
La sua
piccola dolce Kaori.
I capelli le
ricadevano morbidamente sulle spalle, le curve si erano fatte
più accentuate.
Quanto
potevano essere andati avanti nel tempo? Due anni, forse tre, a
giudicare dal loro aspetto.
Lo sweeper si
ritrovò a pensare che la sua socia, in futuro, sarebbe stata
ancora più seducente di quanto non fosse già nel
presente.
Scacciò
in fretta quel pensiero e tornò a concentrarsi sui due
litiganti.
- Intanto
sono dovuto venire a salvarti!
- Oh, mi
dispiace che il signorino si sia dovuto scomodare!
- Sai cosa
penso? Che forse non sei adatta a fare questo lavoro.
Fissò
sbalordito il se stesso del futuro. Avrebbe voluto tappargli la bocca,
impedirgli di dire quella frase che, già lo sapeva, avrebbe
causato la rottura del suo rapporto con la ragazza.
Invece,
riuscì solo a passare attraverso il corpo che, in quel
momento, avrebbe tanto voluto prendere a pugni.
- Se
è così che la pensi - mormorò lei con
voce rotta - non è il caso che io rimanga qui un minuto di
più.
La
guardò correre via, senza poter far niente per fermarla.
- E' la
scelta giusta - sentì sussurrare all'altro Ryo.
E, per la
prima volta, si ritrovò ad essere con se stesso.
Qualcosa di
freddo lo afferrò per il braccio. Si voltò di
scatto, trovandosi faccia a faccia con il fantasma.
Sussultò
appena. Si era dimenticato di quella presenza, tanto era preso dalla
situazione.
Dopo pochi
secondi, tutto si mescolò di nuovo.
L'aria fresca
lo colpì ancora prima che aprisse gli occhi. Ma l'odore che
gli arrivò alle narici non gli piacque per niente.
L'inconfondibile
puzzo di morte.
Il suo
sguardo vagò a lungo nel cimitero in cui si trovava, fino a
raggiungere un gruppo di persone riunite attorno ad una tomba.
Si
avvicinò, preoccupato. Aveva riconosciuto subito l'imponente
figura di Umibozu, e quello lo aveva messo in allarme.
Accanto a
lui, poi, stavano Miki, Reika, Saeko, Mick e tutti i suoi amici.
Non
prometteva nulla di buono.
- Non
è venuto - disse la barista in tono secco.
- Cerca di
capirlo - le rispose il marito - Anche per lui è difficile.
- Difficile?
Difficile hai detto? Beh, poteva pensarci prima!
- Sono
d'accordo con Falcon - replicò Saeko.
- Dannazione!
Ryo ha ucciso Kaori e nemmeno si degna di venire al suo funerale!
Dovrei anche capirlo?
Il suo cuore
smise di battere. Si portò una mano al petto, dove un dolore
terribile lo stava divorando.
Cosa aveva
appena detto Miki? Lui aveva ucciso Kaori? No, non era possibile. Non
le avrebbe mai fatto del male, neanche accidentalmente. Non fisico,
almeno.
Allora
perchè Miki aveva detto una cosa del genere?
- Non
è stato lui, lo sai - fece Umibozu, permettendogli di
tornare a respirare.
- Non
materialmente, forse. Ma l'ha allontanata, l'ha lasciata da sola. E i
criminali non ci hanno messo molto a scoprire che la socia di City
Hunter non era più sotto la sua protezione.
Quindi, in
qualunque modo la si volesse vedere, la colpa della morte di Kaori era
sua. Solo e soltanto sua.
Scelta giusta
un corno! Quella che pensava essere la decisione più
opportuna, si era rivelata fatale per la donna che amava. Che razza di
persona era?
Un
fruscio catturò la sua attenzione. Si
voltò e si vide.
Se ne stava
nascosto dietro ad un albero, la barba incolta e lo sguardo vuoto.
- Sei
fortunato che non ti posso mettere le mani addosso! -
esclamò, arrivando a pochi millimetri dall'altro -
Altrimenti ti avrei già spaccato la faccia!
Stupido, che
fai?, pensò poi. Te la prendi con te stesso per una
situazione che potevi evitare?
Prima che
potesse aggiungere altro, il fantasma lo afferrò di nuovo e
in poco tempo si ritrovò a casa.
Il Ryo del
futuro prese la fondina dal divano su cui era appoggiata e la
infilò, sotto lo sguardo severo di Umibozu.
- Kaori non
vorrebbe questo - disse secco il gigante.
Sul volto
dello sweeper comparve un sorriso pericoloso.
- Fidati,
lucciolone.Oggi City Hunter uscirà di scena. E lo
farà in grande stile.
Si
osservò uscire con calma dalla stanza, poi si
voltò verso lo spirito, stringendosi nelle spalle.
- La vita non
avrebbe più senso senza la mia Sugar Boy.
Rilassò
i muscoli e lasciò che il suo accompagnatore lo afferrasse
per il polso, portandolo via da quel posto.
La luce del
sole gli ferì gli occhi, costringendolo ad aprirli.
Si sedette di
scatto sul letto. I lenzuoli erano sparsi sul pavimento.
Il sogno, o
qualunque cosa fosse, era finito. Aveva visto quello che era stato,
quello che era e quello che sarebbe stato. E nessuno di questi gli era
piaciuto.
Si
alzò in piedi, stringendo forte i pugni.
Di una cosa
era sicuro: se voleva evitare l'orribile futuro che gli era stato
mostrato, avrebbe dovuto cominciare a cambiare il presente.
Ed ecco a voi il futuro!
Chiedo scusa per l'incredibile ritardo, ma tra mancanza d'ispirazione e
computer rotti, non ho potuto fare molto...
Ringrazio per le recensioni:
giova71: ma quanta cattiveria!! :)
Anche Ryo ha avuto la sua dose di "sveglia" in questo capitolo...
vedremo come cercherà di mettere a posto le cose!! Solo una
domanda... di che esami parlavi nella tua recensione?
Fannysparrow:
tranquilla, non abbandono mai una storia!! Al massimo ritardo
nell'aggiornare (come mi accade spesso *sob*)! Che dire... ti
è piaciuto questo capitolo? Spero di sì! :)
kia_85:
ma non farmi così tanti complimenti, che poi arrosisco!!! :)
Mi sa proprio che Ryo qualcosa lo ha capito, soprattutto dopo
l'incontro con questo spettro. Non credi anche tu? Sono felice che il
precedente capitolo ti sia piaciuto! E spero che anche questo sia di
tuo gradimento!!
Nami Akimoto:
è che purtroppo l'ispirazione va e viene... e sono
più le volte che va di quelle che viene! :) Ma prima o dopo,
qualcosina lo tiro fuori... e prometto che arriverà qualcosa
di nuovo anche per Jake e Marie! Ti ringrazio tantissimo per i
complimenti e sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo!!!!
miki90:
grazie! Sono contenta che l'idea ti piaccia!! E anche la storia,
naturalmente! Spero che anche questo capitolo non ti dispiaccia
più di tanto! :)
Isy_264:
addirittura con ansia?? O mamma!! :) Non ti preoccupare, io
dirò sempre che le mie storie fanno schifo...
perchè è quello che penso la maggior parte delle
volte! Per fortuna ci siete voi a dirmi il contrario! Secondo te,
adesso Ryo se la darà una mossa? Beh, io direi che quello
che ha visto non gli è piaciuto molto... chissà...
Pfepfer:
nooo!!! Dimmi perchè ti senti ignorata!! Che ho fatto??? O
Santi Numi, così mi metti l'ansia! Qualunque cosa sia, ti
chiedo scusa! Oh, oh... forse ho capito... ho trovato la tua recensione
al prologo e non credo di averti ringraziato.......
SCUSA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! No, davvero. Mi dispiace :( Ti ringrazio il
doppio adesso!!!!
Grazie ancora a tutti e un grosso baci8!!!!!
Alla prossima!!
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
cap 5 canto di natale
L'aroma
di caffè invadeva tutta la casa, era ormai impossibile non
sentirlo. Eppure lei non si era ancora svegliata.
Meglio così, pensò Ryo.
Versò il liquido fumante in una grande tazza, la quale poi
andò a raggiungere un bicchiere di succo d'arancia e un
piattino di biscotti già posati su un vassoio bianco.
Era convinto che portarle la colazione a letto fosse una buona cosa. Un
buon inizio, perlomeno. Cambiare il presente per cambiare il futuro, se
lo ripeteva di continuo.
Si diresse verso la camera della sua socia, poi, una volta arrivato
alla porta, bussò leggermente. Nessuna risposta.
Probabilmente Kaori dormiva ancora profondamente.
Non che ne fosse stupito. Aveva visto, grazie al suo viaggetto
notturno, quanto la ragazza si fosse data da fare per preparare il
pranzo di Natale. Aveva invitato tutti nel loro appartamento. Per stare
insieme, aveva detto. Un sacco di lavoro in più,
però. Si ripromise che, almeno quella volta, l'avrebbe
aiutata.
Bussò una seconda volta, poi entrò. La visione
della sua socia, benchè fosse coperta fin al mento dal
pesante piumone, lo lasciò senza fiato. Kaori era talmente
bella da mozzargli il respiro anche solo dormendo.
Si avvicinò al letto con cautela. Non voleva di certo
spaventarla con la sua improvvisa presenza.
- Kaori? - la chiamò, scuotendola leggermente - Kaori,
piccola mia... svegliati...
Ok, forse quel "piccola mia" era un po' troppo come primo approccio....
La ragazza, però, non accennava a svegliarsi.
Ryo la scosse con un po' più di forza.
- Kaori?
A quel punto la ragazza aprì gli occhi. Vedendo Ryo
così vicino e non capendone il motivo, lo mandò
contro il muro con una sonora martellata.
- Ahia... ma quei cosi te li porti anche a letto?- esclamò
il ragazzo, cercando di uscire dalla parete.
- Cosa ci facevi in camera mia, brutto porco??- urlò Kaori,
color pomodoro.
- Come al solito, hai frainteso tutto.
Sollevò il vassoio, miracolosamente scampato all'"attacco"
della sweeper.
- Vedi? Ti ho portato la colazione.
Kaori gettò un'occhiata alla sveglia sul comodino. Segnava
le nove esatte. Troppo presto per il suo socio.
Eppure Ryo era davanti a lei, un sorriso stampato in faccia,
completamente sveglio. Non era uscito la sera prima, quindi prevedeva
che fosse anche sobrio.
Addentò uno dei biscotti, mugugnando un "grazie" che
suonò più come un borbottio.
- Non c'è di che! E poi è il minimo, visto quello
che fai per me tutto l'anno.
Ok, c'era qualcosa che non andava. Non era da Ryo comportarsi in quel
modo.
- Sicuro di star bene? - gli chiese dubbiosa.
- Certo. Perchè?
- No, niente...
- Ho visto che hai lavorato molto stanotte - continuò lui,
senza smettere di sorridere.
Quelle parole fecero ricordare alla ragazza che, entro poche ore, la
loro casa sarebbe stata occupata da quasi una decina di persone.
Scese di corsa dal letto, buttando all'aria le coperte. Poi si diresse
a passo spedito verso la cucina, subito seguita dal suo socio.
- Kaori, potresti fermarti? Dovremo parlare...
Come faceva a cambiare il presente, se lei nemmeno gli dava retta?
La sweeper, infatti, era troppo occupata a mettere nel forno le
pietanze che aveva preparato.
- Sugar Boy, per favore...
Se non reagiva neanche a quel soprannome, voleva dire che proprio non
lo stava ascoltando.
Ryo si lasciò cadere su una sedia, prendendosi la testa tra
le mani.
Era partito con le migliore intenzioni, ma la socia non lo stava di
certo aiutando.
- Scusa, Ryo?
Lo sweeper alzò lo sguardo, credendo finalmente di aver
ottenuto l'attenzione della ragazza.
- Mi passeresti il sale, per favore?
Sospirò, prendendo la saliera e allungando il braccio. Kaori
afferrò l'oggetto, ringraziando il collega con un sorriso.
Nelle tre ore successive, Ryo si ritrovò a fare da
"aiutante" alla ragazza, la quale aveva sempre bisogno di qualcosa:
spezie, limone, patate... il tutto mentre si alternava tra i fornelli e
la sala.
Di questo passo, pensò lui, non riuscirò a
parlarle nemmeno tra vent'anni!
Quando infine vide la sua socia appoggiare l'ultimo piatto sulla grande
tavola improvvisata per l'occasione, non potè trattenere un
sorriso. A quel punto non poteva non ascoltarlo.
- Kaori, possiamo parlare adesso?
- Non è il momento, Ryo. Devo ancora sistemare delle cose, e
gli ospiti saranno qui tra poco.
Eh, no! Quello era troppo! Aveva aspettato pazientemente tre lunghe
ore, ne aveva abbastanza.
Aveva delle cose da dire e le avrebbe dette, anche a costo della sua
stessa vita.
Prese un bel respiro prima di esclamare
- Kaori, io ti amo.
- Ryo, ti ripeto che non c'è tempo e... come hai detto? -
fece lei, sgranando gli occhi e fissandolo stupita.
- Ho detto che ti amo, Sugar Boy. E' quello che cerco di dirti da tutta
la mattina, ma tu non mi hai ascoltato.
Kaori non riusciva a muovere nemmeno un muscolo tanto era sorpresa.
Ryo, l'uomo di cui era innamorata da tanto tempo... ricambiava i suoi
sentimenti! Non riusciva proprio a crederci...
Ma non ebbe il tempo di ribattere alcunché,
poiché la bocca di Ryo prese prepotentemente possesso della
sua, provocandole brividi che le percorsero tutta la schiena. Rimase
tuttavia immobile, incapace di compiere qualsiasi azione.
Sentendo che la ragazza non ricambiava il suo bacio, lo sweeper si
staccò da lei rivolgendole uno sguardo triste.
- Scusa - mormorò - Credevo che anche tu... sì,
insomma...
Per Kaori fu come risvegliarsi da uno stato di trance. Scosse la testa,
mentre le mani correvano al viso del suo socio.
Non poteva assolutamente permettere che lui Ryo pensasse che lei non lo
amasse a sua volta.
- Io cosa? - sussurrò ad un centimetro dalla sua bocca -
Credevi che anche io provassi lo stesso per te?
- Beh, veramente sì...
Lei lo guardò dritto negli occhi, sorridendo maliziosa.
- Avevi ragione.
Allungò di un poco il collo per raggiungere nuovamente la
bocca del ragazzo.
La risposta di Ryo non si fece attendere a lungo: mise una mano dietro
la schiena della socia, spingendola più contro di se.
Sentire le mani della ragazza sul petto faceva nascere nel cuore di Ryo
un calore che mai avrebbe pensato di provare.
Scese a baciarle il mento, poi passò al collo.
Kaori era in estasi. Aveva atteso tanto quel momento, fantasticandoci
sopra. Ma quello superava di gran lunga tutte le sue aspettative.
Sussultò mentre la bocca di Ryo disegnava percorsi infuocati
sulla sua pelle. Scendeva e risaliva lentamente, dalla fronte fino alla
base del collo.
- Ti amo, principessa - soffiò nel suo orecchio - Ti ho
sempre amato e ti amerò per sempre.
Continuarono a baciarsi con passione. Quando si staccarono per
riprendere fiato, Ryo si allontanò leggermente da lei per
guardarla meglio.
- Sei bellissima, Kaori. Sei tutto per me: l'aria che respiro, la
ragione che fa battere il mio cuore... non so come potrei vivere senza
di te.
Lei gli sorrise.
- Anche io ti amo, baka.
- Non hai idea di quanto vorrei baciarti di nuovo in questo momento -
sospirò - Ma credo che verremmo presto interrotti.
Il campanello suonò qualche secondo dopo. Kaori corse ad
aprire, trovandosi davanti tutti i suoi amici carichi di regali.
- Ciao!! - esclamò Miki, abbracciando l'amica poi
guardandola sorpresa - Kaori, cosa fai ancora in pigiama? E
cos'è quell'aria tanto felice?
Mick si avvicinò allo sweeper e gli batté una
mano sulla spalla.
- Ehi, Saeba - esclamò in tono malizioso - Non è
che tu centri qualcosa?
Ryo sorrise, senza rispondere.
Mai la vita gli era sembrata così perfetta: Kaori, tutti i
suoi amici... mancava solo una persona.
Si avvicinò alla finestra, poi volse lo sguardo verso il
cielo. Per un attimo gli sembrò di scorgere la figura
dell'amico tra le nuvole.
Grazie mille, Maki,
sussurrò, E
Buon Natale anche a te...
Ce l'ho
fatta!!! Dopo non so quanto tempo, finalmente è arrivato il
capitolo conclusivo di questa storia!!
Lo so, non è granchè... chiedo perdono!!
Stendiamo un velo pietoso e passiamo ai ringraziamenti... :)
Per le recensioni:
- kia_85
- giova71
- Isy_264
- Nami Akimoto
- Fannysparrow
- Pfepfer
- mki90
Per le seguite:
- Fannysparrow
- kia_85
- mki90
- Pfepfer
- silvj
- Truelove
Per le preferite:
- giova71
- kia_85
- StellaPiton
Ringrazio anche Isy_264 e Fiore del Deserto per le recensioni a "I'd
die for you"!!
Bene, spero di risentirvi presto!!
Alla prossima!
Baci8
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