Happy new year

di Beliar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I – “If you want me back, you’re gonna have to ask”. ***
Capitolo 2: *** II – “The chain broke away”. ***
Capitolo 3: *** III – “You almost made me cry again this time”. ***
Capitolo 4: *** IV – “I buried my self alive from the inside”. ***
Capitolo 5: *** V – “I could shut you out and let you go away for a long time”. ***



Capitolo 1
*** I – “If you want me back, you’re gonna have to ask”. ***


I – “If you want me back, you’re gonna have to ask”.

« Buon capodanno ».

La vede la neve che scende giù lentamente e che ricopre il terreno, le case, le automobili. Le decorazioni Natalizie ancora contro i vetri e appese all’albero al centro dei saloni, nelle piazze delle città più importanti. Alla radio canzoni del passato, il caldo dei termosifoni che si mischia a quello della voce di Frank Sinatra. Sui tavoli imbanditi di rosso piatti di porcellana, i più costosi per la notte più importante dell’anno, le candele accese e i centrotavola dorati.

Perfino le dita laccate del classico rosso. I capelli ricci li sposta da un lato all’altro, sbuffando e controllando l’orologio di continuo.

Si crogiola in quell’illusione di vederlo oltrepassare la porta. E quando, finalmente, arriva la mezzanotte del trentuno dicembre i suoi occhi le donano il regalo. “Chi sogna a Capodanno, sogna tutto l’anno”. Indossa uno smoking scuro e un papillon nero. I capelli disordinati e le loro sfumature ben visibili sotto la luce della sala.

« Mi concede questo ballo? ». Gli si appiattisce contro mentre volteggiano e i minuti scorrono. Mezzanotte e uno, mezzanotte e due. Hanno tutta la notte, e balleranno fin quando i suoi piedi non le faranno male.

« Com’è il paradiso? ».

« Meno bello di questa stanza ».

Oh, quant’adora la sua mente quest’oggi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice: [Beesp; Prompt #55: Ultimo;]

- Capitolo 1/5, 215 Parole

Raccolta di cinque flashfic a proposito del Capodanno; la prima, come vedete, è un originale. Dopo di questa abbiamo in sequenza: My Chemical Romance, Paramore, Fall Out Boy, Escape The Fate.
Tutto a sfondo deprimente e con sad ending *_*

Ci sono tre colonne sonore: “Buried My Self Alive” dei The Used, che è quella ufficiale con la quale ho scritto tutte e cinque le fic, “Early Sunsets Over Monroeville” dei My Chemical Romance e “Make Up” degli Escape The Fate che è come il prezzemolo perché sta bene ovunque.

 

I personaggi nella raccolta citati sono in parte reali, in parte inventati. I fatti narrati, non a scopo di lucro né commerciale, sono di pura fantasia, non sono accaduti e non accadranno mai. Quindi, fangirls, mettere il cuore in pace!

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Capitolo 2
*** II – “The chain broke away”. ***


II – “The chain broke away”

E’ una tradizione che l’ultimo dell’anno Hayley si rechi a casa Farro e trascorra due ore assieme alla famiglia di Josh e Zac a cui si unisce anche quella di Jeremy. Quest’anno anche gli York si sono aggiunti alla comitiva.

Poco prima della mezzanotte il signor Farro corre in cucina con un sorriso stampato sul volto, torna dopo qualche istante e qualche utensile caduto al pavimento, con una bottiglia di spumante e dei calici. Le signore York, Farro e Davis dialogano allegramente sul divano mentre i rispettivi figli sbuffano e si lamentano: non gli è stato permesso di giocare alla playstation.

Hayley rimane in un angolino, come ai vecchi tempi, ad ascoltare le chiacchiere di Nonna Farro, sempre piena di saggezza e intelligenza. Dall’anno scorso una malattia le corrode la memoria e inizia a tralasciare alcuni dettagli nella storia della sua vita, così romantica e malinconica.

Vorrebbe poterle donare un pezzetto del suo cervello in cui contenere i ricordi che non entrano più nel suo.

« Su, su, forza, venite tutti qui e facciamo il conto alla rovescia! ». Trilla il signor Davis, raccogliendo la bottiglia di spumante, lo seguono i signori Farro e York. « Avanti, Hayley, anche tu e nonna Farro ».

Hayley spinge la carrozzella dell’anziana. Il capodanno l’è sempre piaciuto, è un momento in cui i familiari si stringono tra loro e fanno sì che almeno il primo giorno del nuovo anno sia piacevole.

« Cinque… quattro… tre… due… uno… BUON DIEMILADIECI! ». Urlano in coro. Si sentono tutti un po’ bambini, mentre esprimono dei desideri infantili, che forse non si realizzeranno ma sui quali non possono fare a meno di contare.

« Hayley, tesoro, perché non baci Josh? ». Hayley non è del tutto sicura che la nonna abbia dimenticato quale sia il motivo – crede, infatti, che stia tentando di convincerla.

« Perché non stiamo più assieme, ricordi nonna? ».

Quella annuisce e sul volto le si dipinge un’espressione che pare urlare “non è questo un buon motivo”. Ma non basta, purtroppo. Hayley si getta sul divano, trangugiando il primo di una lunga serie di bicchieri d’alcol che, di certo, l’aiuteranno a dimenticare se pur per una sera soltanto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

- Capitolo 2/5, 364 Parole
Il prompt rimane sempre lo stesso. I titoli dei capitoli sono tutti presi dalla colonna sonora, ovvero “I buried my self alive” dei The Used, che è davvero perfetta per questa raccolta.
Alla prossima flashfic! Stay tuned (:

 

I personaggi nella raccolta citati sono in parte reali, in parte inventati. I fatti narrati, non a scopo di lucro né commerciale, sono di pura fantasia, non sono accaduti e non accadranno mai. Quindi, fangirls, mettere il cuore in pace!

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Capitolo 3
*** III – “You almost made me cry again this time”. ***


III – “You almost made me cry again this time”

Le luci della città spente. La malinconia della neve e della solitudine di un capodanno, un trentuno dicembre che più buio non si può. Frank si sta divertendo a calciare una lattina di coca-cola mentre attende che il suo cellulare segnali la mezzanotte dell’ultimo dell’anno. E spera che prima che s’illumini per la sveglia impostata, lo faccia per lo squillo di qualcuno. Un’idea ce l’avrebbe, ma andrebbe bene anche sua moglie. Ha deluso parecchi, questi ultimi giorni.

“Chi è solo a capodanno, è solo tutto l’anno”. Si dice. Pensa davvero che non sia un brutto proposito per il duemiladieci quello di non aver nessuno intorno. Ma a un personaggio famoso, come lui, non è permessa la tranquillità.

Ringrazia Dio che in quegli attimi le fan siano impegnate con le loro famiglie e che non possano domandargli perché non sia con la propria. Dopotutto, amano i loro idoli, ma se si tratta della loro felicità non sono disposte a sacrificarla.

La suoneria lascia illuminare lo schermo. “00:00, 01.01.2010”.

« Buon anno, Frank ». Ridacchia e il magone al petto si fa più pesante.

“Chi è solo a capodanno, è solo tutto l’anno”. Ma d’altronde se non può avere Gerard, è meglio non avere nessun altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

- Capitolo 3/5, 204 parole

Questa è in assoluto una delle più deprimevoli <3 Quindi taaaanto love per le Frerard *-* So cute.

Alla prossima, gente. Stay tuned!

 

I personaggi nella raccolta citati sono in parte reali, in parte inventati. I fatti narrati, non a scopo di lucro né commerciale, sono di pura fantasia, non sono accaduti e non accadranno mai. Quindi, fangirls, mettere il cuore in pace!

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Capitolo 4
*** IV – “I buried my self alive from the inside”. ***


IV – “I buried my self alive from the inside”

Patrick non sa esattamente dove si trova, ha camminato per così tanto tempo che non è sicuro di essere nei pressi della casa di Pete.

E’ una villa di una famiglia simile a quella del suo amico, intravede attraverso le tende semichiuse il padre che fa volare nell’aria il figlio, cinque o sei anni. La madre si accosta ai due e li abbraccia, sorridono e giocano felicemente. E’ l’ultimo dell’anno e hanno tutto ciò che potrebbero desiderare.

Si sente uno stupido, mentre quasi sbava al di fuori della dimora di qualcuno che non conosce. E’ quasi la mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno e non ha trovato neanche una persona con cui avrebbe voluto trascorrere gli ultimi istanti di un anno poco piacevole – nessuno che non fosse Peter, ovviamente.

“Ehi, Patrick, noi siamo fuori casa tua. Dove sei?”. E’ Andy, sicuramente lui e Joe hanno in mente di farlo soffrire ancora di più con le loro effusioni e gli scambi di paroline dolci. No, non quest’anno. Preferisce decisamente queste tre adorabili persone. Fa finta che lui sia tra loro e che, soprattutto, sia gradito.

Tre… Due… Uno… “Buon anno, Patrick Stump”.

In quell’istante la donna si volta. Indossa uno sguardo sconvolto che pian piano si addolcisce. Si aspetta che s’infuri e che gli lanci un vaso attraverso il sottile vetro. Invece apre la porta e gli domanda se ha voglia di entrare.

« No, mi scusi… vi avevo confusi per dei miei conoscenti ».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

- Capitolo 4/5, 242 parole

Ooooh, Barbone-Patrick! Mi sta davvero simpatico farli essere dei depressi del cavolo, sono fantastici *-* Alla prossima. Stay tuned!

I personaggi nella raccolta citati sono in parte reali, in parte inventati. I fatti narrati, non a scopo di lucro né commerciale, sono di pura fantasia, non sono accaduti e non accadranno mai. Quindi, fangirls, mettere il cuore in pace!

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Capitolo 5
*** V – “I could shut you out and let you go away for a long time”. ***


V – “I could shut you out and let you go away for a long time”

Perfino i compagni di cella il trentuno dicembre duemilanove sanno trovare un motivo per gioire. Cinquanta chilometri più a nord Maxwell Green festeggia con un calice di champagne costoso e lo sguardo più triste che gli si abbia mai visto indosso. Ronald Joseph Radke non ha alcun motivo per cui ridacchiare o augurare un buon nuovo anno alle guardie che controllano che non vi sia eccessiva confusione. Maxwell Green, invece, spera per sé e per qualcuno distante – fin troppo – che lo sia.

« Sei un giovane così carino, perché sei qui tutto solo? ». Alza lo sguardo e vorrebbe conoscere la risposta esatta a quella domanda. Ma non c’è.

« Su, avanti Ronald! E’ l’ultimo dell’anno, non puoi startene qui tutto solo anche oggi, è assurdo ».

Scuote la testa e la trattiene ancora tra le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia, pensieri poco piacevoli e ricordi che si rincorrono tra loro.

Maxwell correva nella neve, lui tentava di stringerlo. Si rotolavano nel prato di casa Green.

Un bacio sotto il vischio, occhiate piene di affetto accanto a un albero di Natale, i primi abbracci dei cosiddetti “nuovi anni”.

E’ la seconda volta che comincia senza Max e che per Max s’inizia senza Ronnie, è il secondo capodanno che trascorrono lontani. E non basterebbe neanche potersi sfiorare per cancellare lo spazio che li divide.

« Buon anno, ragazzo ». Maxwell sa per certo che non lo sarà. Ma cosa importa? Dopotutto, ha perso ciò che avrebbe potuto renderlo tale, e senza neanche combattere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

- Capitolo 5/5, 253 parole.

Ecco qui il tanto attesto (?) finale. Ancor più deprimente <3 Spero che questa raccolta dedicata ad Ari e a me vi sia piaciuta. Spero che voi, a differenza dei protagonisti, non vi lasciate sfuggire i motivi per i quali passare un buon anno e che, appunto, lo sia. Grazie a tutti quelli che leggeranno o commenteranno o qualsiasi cosa, è importante per me.

A presto!

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